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Pisa, 5 settembre 2015
Comunicato Stampa PISA NON DIMENTICA A SAN ROSSORE IL VIALE DEDICATO ALLE “AQUILE RANDAGIE” Oggi ricordiamo una storia di libertà che onora il nostro paese. E noi siamo stati onorati di rappresentarla e di rilanciarla. Il fascismo verso lo scoutismo ebbe una feroce ostilità. Feroce è stato, nel 1923, l’assassinio di Don Minzoni, propugnatore del cooperativismo in antitesi al corporativismo, organizzatore ad Argenta di una nutrita compagine scoutistica. Fino alle “fascistissime leggi” completare nel 1928 che dichiarano illegale lo scoutismo. Prima il Papa Pio XI preferisce sciogliere l’ASCI (Associazione Scout Cattolici Italiani). Colpiscono le parole con cui accompagna lo scioglimento, citando Re David: “Se dobbiamo morire sia per mano vostra, Signore, piuttosto che per mano degli uomini.” In quello stesso anno nasce lo scoutismo clandestino – il periodo della giungla silente che continuerà la propria attività per tutto il tempo del regime, non senza pericoli, aggressioni, avventure affrontate con coraggio. Il coraggio di una coerenza ispirata. Dopo il 25 luglio nasce OSCAR (Organizzazione Scoutistica Cattolica Aiuto Ricercati) che , pagando anche un notevole contributo in vite umane per i suoi dirigenti fucilati o deportati o ricercati addirittura con ordine di sparare a vista, si occupa di nascondere i ricercati, di fornire loro documenti falsi, di farli espatriare. Questi i fatti salienti che si prestano ad alcune considerazioni 1) Siamo di fronte ad una pagina molto bella e interessante dell’antifascismo, forse poco nota e con grandi spazi di studio e di approfondimento. Faccio un esempio di buon lavoro svolto ed una proposta di lavoro: le immagini che alcuni mesi fa sono state trasmesse da "Rai storia" meritano di essere divulgate. Sappiamo che AGESCI di Pisa ha organizzato alcune proiezioni nelle sedi dei gruppi locali: ci proponiamo di ripetere queste proiezioni nelle scuole ed in altre occasioni di riflessione e memoria.
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2) Questa pagina ci fornisce elementi che confermano la natura totalitaria del regime fascista che non tollera che vi siano momenti di formazione e educazione che non siano sotto lo stretto controllo del regime e della sua ideologia. Una pretesa che non si ferma di fronte alla religione e alla Chiesa. 3) Le motivazioni di questi giovani scout antifascisti che, per così dire, confermano il timore del fascismo verso l’opera formativa delle associazioni scoutistiche. Infatti il movimento scoutistico clandestino aveva lo scopo di “mantenere l’idea di personalità, di libertà, di autonomia, di fraternità e preparare i quadri per il momento della ricostruzione.” 4) Il coraggio di questi giovani che difendono in clandestinità la loro promessa, ma anche scrivono NO sui moduli per l’iscrizione all’ONB (Opera Nazionale Balilla) e al PNF. Dovette essere una scelta drammatica quella di disobbedire alle leggi dello Stato, ma prevalse il valore fondamentale di difendere la libertà e di non piegarsi a un’ideologia. 5) La natura profonda dell’attività clandestina. Scrivevano le AR di Monza: “ Non abbiamo intenzione di organizzare insignificanti gruppi alpinistici o ginnici … lo scopo è la formazione morale” secondo la nostra legge “ di lealtà, di libertà, di fraternità”. In questa forza e in questa perseveranza si intravedono i caratteri di una futura classe dirigente diffusa, pronta per la ricostruzione dopo la rovina della dittatura e della guerra. Questo brano di storia d Italia e questi luoghi che oggi ci ospitano sono legati a doppio filo. A pochi passi da qui il re Vittorio Emanuele III firmò le famigerate leggi razziali . Da qui il re offrì il suo sigillo formale alla barbarie del fascismo contro gli ebrei e contro tutte le minoranze per l idea allucinante di purezza della razza. Da qui ogni anno attorno alla darà del 5 settembre , insieme alle associazioni antifasciste, alla comunità ebraica, e a tante organizzazioni e a singoli, lanciamo il nostro messaggio di libertà, di uguaglianza e contro ogni discriminazione. In giornate come quella che stiamo vivendo, nelle quali migliaia di persone, forse milioni, fuggono da guerre e persecuzioni cercando una speranza di vita, il messaggio di libertà contro ogni razzismo che vogliamo trasmettere è ancora più forte e necessario. Vogliamo fare rete, tenerci per mano. Al termine di questa discussione , per la quale ringrazio tutti voi ed in particolare il Parco che ci ospita, le associazioni scoutistiche Agesci e cngei e la fondazione " Andrea Ghetti -Baden" intitoleremo il viale che congiunge Cascine Vecchie e Cascine Nuove alle Aquile Randagie. Si tratta del viale che ha ospitato nella agosto di un anno fa la Route nazionale Agesci. Decine di migliaia di scout la maggior parte giovani e ragazze hanno discusso e pensato collettivamente attorno al tema del coraggio e del cambiamento. Sono stati giorni emozionanti, che ci hanno permesso di conoscere meglio una generazione impegnata nel migliorarsi e nel migliorare il mondo.
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Allora incontro erano presenti: Paolo Ghezzi, Vicesindaco di Pisa, Andrea De Conno Responsabili Agesci Pisa, Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa, Elena Bonetti e Sergio Bottiglioni, incaricati nazionali alla Branca R/S Agesci . Segue il testo completo della intervento del sindaco Marco Filippeschi L’Ufficio Stampa
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