Il commercio estero della provincia di Pisa III trimestre 2014 Pisa, 15 gennaio 2015. Il terzo trimestre 2014 vede la stabilizzazione del tasso di crescita della domanda mondiale di importazioni ed il convergere delle dinamiche delle diverse aree del pianeta. Se infatti, secondo l’istituto di ricerca olandese CPB, la crescita dell’import mondiale segna un +3,1% tendenziale, le economie emergenti registrano un +3,6% e quelle avanzate un +2,5%. Una lettura d’insieme di queste evoluzioni segnala quindi in modo piuttosto evidente come il rallentamento dei tassi di crescita stia diffondendosi. Detto in altre parole le economie emergenti non sembrano più svolgere quel ruolo di traino che, almeno fino a qualche trimestre fa, le aveva caratterizzate.
Il quadro generale
Indice della domanda mondiale di importazioni Var. % tendenziali
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Redazione Alberto Susini Fonte: elaborazioni su dati CPB Netherlands Bureau for Economic Policy Analysis (CPB)
L’andamento poco esaltante della domanda internazionale, unito ai segnali di rallentamento dell’economia tedesca e alle svalutazioni di molte economie emergenti, sono alla base della contrazione delle esportazioni pisane e, assieme alla recente caduta del rublo, costituiscono motivi di forte apprensione per il sistema imprenditoriale, sopratutto pisano. Nel terzo quarto del 2014, le esportazioni pisane perdono ancora terreno mettendo a segno un -4,5% rispetto al medesimo trimestre del 2013. A fronte di questa flessione, Toscana (+4,9%) ed Italia (+2,2%) continuano invece a crescere. Questo grazie, nel caso toscano, alla meccanica ai prodotti petroliferi, alla pelletteria e alle imbarcazioni mentre, a livello nazionale, la spinta è data dalle vendite di autoveicoli, di prodotti della meccanica, di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici. A spiegare il pessimo risultato pisano del periodo luglio-settembre 2014 troviamo ancora una volta la filiera delle pelli (calzature e cuoio grezzo) ed in parte la meccanica che, complessivamente, gravano per 8 punti sulla dinamica dell’export della Torre. A livello geografico è ancora una volta l’Europa fornire il contributo peggiore, segno di come le difficoltà delle nostre esportazioni dipendano dalla fiacchezza della domanda dei paesi del Vecchio Continente. 1