Nell'ambito delle iniziative legate alla commemorazione del centenario della Prima Guerra Mondiale, la Fondazione Palazzo Blu dedica una mostra al conflitto che ha inaugurato e segnato profondamente il XX secolo. “I Segni della Guerra” racconta come Pisa, una media città italiana, rappresentativa però dell’intero paese, visse quel tempo di guerra ed i segni che essa lasciò sulla sua popolazione e le sue istituzioni: gli scontri nei teatri e nelle piazze tra chi voleva a tutti i costi la guerra e chi preferiva mantenere la neutralità; la mobilitazione militare, l’impatto con la moderna guerra tecnologica e industriale; l’esperienza del fronte e della prigionia compiuta dai cittadini arruolati; lo sviluppo dei campi e delle scuole di volo sul territorio circostante; l’afflusso di feriti e mutilati, l’accoglienza ai profughi in fuga dopo la rotta di Caporetto, la censura, la propaganda e la vita quotidiana; i festeggiamenti per la vittoria, la celebrazione del lutto nel dopoguerra e la memoria, ancora viva fra noi, di quegli avvenimenti. La mostra è l’occasione per proporre ai visitatori lettere e cartoline che i soldati pisani scrissero durante la guerra dal fronte: scritture piene di nostalgia per l’ambiente domestico e di aspettative per la fine del conflitto, quasi mai di ardori bellicosi, che pure avevano animato le aspettative della vigilia specialmente nelle classi medie e superiori, con forti richiami alla tradizione risorgimentale.