Il discorso del comandante Andrea Brancadoro

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Buonasera a tutti, rivolgo un saluto particolare a tutti i colleghi, in servizio ed in congedo, ed ai rappresentanti del COBAR. credo che molti di voi non facciano fatica a capire che questa, almeno per me, non è una festa dell’Arma come le altre. È una giornata emozionante, coinvolgente e vuole essere una dedica: una dedica ai nostri eroi di ogni giorno, che scrivono storie esemplari attraverso le quali l’Arma ha percorso questi 202 anni di storia al servizio dei cittadini. Dal 1814 ad oggi l’Italia si è evoluta cambiando forme di Stato e di Governo, si sono succeduti innumerevoli Governi e l’Arma ha sempre saputo rimanere fedele a se stessa, con indiscussa autonomia, confermandosi un’Istituzione al servizio dei cittadini. S.E. Monsignor BENOTTO mi perdonerà se mi permetto di citare il Cardinale BETORI, che pochi giorni fa a Firenze, in occasione della presentazione del libro scritto dal collega di Livorno, Roberto RICCARDI, sulla drammatica storia del Maresciallo GIANGRANDE, rimasto gravemente ferito il giorno dell’insediamento del Governo LETTA, ha affermato che “c’è una parentela stretta tra la Chiesa e l’Arma, le quali nella compagine sociale rappresentano 2 realtà istituzionali le più vicine al vissuto quotidiano delle persone. Nessuno come le nostre parrocchie e le vostre Stazioni è così disseminato sul territorio per vivere accanto alla gente per sentirne il polso ed il respiro”.


Quest’ultimo anno abbiamo continuato a fare il nostro lavoro con passione, con un deciso aumento delle iniziative di contrasto in tutti i settori, senza dimenticare la nostra tradizione a lavorare in silenzio, con serietà ed attenzione, senza sconti nemmeno per noi stessi: la serena coscienza che accompagna l’Arma da 202 anni non ci ha mai lasciato, a Pisa come nel resto d’Italia e nei teatri operativi all’estero dove i Carabinieri sono quotidianamente impegnati a favore delle popolazioni locali nel tentativo di ristabilire la pace l’ordine sociale. Oggi è qui con noi il Maresciallo Dario CRISTINELLI, che ha dovuto smettere di fare il Carabiniere in seguito alle conseguenze di un attentato in cui è rimasto coinvolto nel 2012 in Afghanistan. 15 giorni fa nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze ha ricevuto la Croce d’Oro al Valore dell’Arma dalle mani del Ministro della Difesa Roberta Pinotti e del Comandante Generale dell’Arma Tullio Del Sette. E’ stato un momento di grande emozione, nel ricordo di tutti coloro che purtroppo non ce l’hanno fatta ONORI AI CADUTI! Parlavo del Maresciallo CRISTINELLI…..Ciò che colpisce in questo giovane collega, che pure ha sentito e sente ancora forte la vicinanza di tutta l’Arma, è il forte dispiacere che lo accompagna tutti i giorni: l’essere sopravvissuto all’attentato senza poter continuare a fare il Carabiniere.


Caro Dario, anche a nome dei colleghi, ti ringrazio per l’esempio che ci dai. Tra poco il Prefetto ti consegnerà un’altra onorificenza: è grande onore per tutti noi che ciò avvenga durante questa cerimonia. Oggi si archivia un anno assai difficile ed impegnativo, con risultati sostanzialmente positivi, ancor più favorevoli se consideriamo il quadro di generale difficoltà. Vorrei ricordare i settori in cui ci siamo maggiormente impegnati. Innanzitutto la prevenzione e il soccorso pubblico, come si vedrà anche dalle ricompense che saranno consegnate. Nell’ambito investigativo, sono state concluse indagini nei confronti di gruppi criminali che si occupano di spaccio e traffico di droga, e particolare attenzione è stata dedicata ai reati contro il patrimonio, rapine e furti. Il Capitano Michele CATANEO ed i suoi uomini hanno lavorato molto bene e li ringrazio dandogli atto di alcuni significativi risultati. Per esempio, tutti loro sanno come il furto di bancomat stia diventando un fenomeno nazionale molto diffuso e complesso. Ebbene, l’unico caso in tutta la Toscana di intervento con l’arresto dei ladri in flagranza è dei Carabinieri di Pisa, e i primi dati ci hanno restituito un quadro che evidenzia una stabile rete di rapporti tra le comunità nomadi, presenti pressochè ovunque. Mi fa piacere sottolineare che da quell’intervento in poi nessun bancomat è stato più rubato. E’ quindi evidente la capacità di risposta a contesti criminali che non sono radicati in provincia. A questo proposito, l’Arma continuerà nella prevenzione delle infiltrazioni della criminalità organizzata,


attraverso la verifica delle attività imprenditoriali, con il supporto dei reparti speciali e con un’attenzione particolare agli imprenditori provenienti da aree tradizionalmente caratterizzate da forte presenza mafiosa. Caso Ragusa. Ho taciuto sul caso in questi anni e continuerò a farlo per intuibili motivi di opportunità. Voglio solo ringraziare pubblicamente chi vi ha lavorato insieme al Reparto Crimini Violenti del ROS. Credo che la strada sia ancora lunga ed irta di ostacoli: continuate ad andare avanti senza arretrare di un millimetro, come avete fatto finora. L’andamento della delittuosità in provincia di Pisa presenta un trend in lieve diminuzione, sebbene con un aumento delle rapine, mentre il dato nazionale è in crescita, ma, oltre alla capacità di risposta alle esigenze operative di cui ho appena parlato, e come ho avuto modo di sottolineare recentemente in un incontro in Prefettura, i dati relativi ai reati scoperti sono di gran lunga superiori alla media nazionale, quindi è un fatto che il maggiore impegno delle Forze di Polizia della provincia sia documentato dal volume complessivo dei risultati concreti. Ma archiviamo un anno in cui sono stati numerosissimi gli interventi degni di nota. Tra poco ne ricorderemo alcuni consegnando vari encomi e molti altri ne consegnerò nel mio prossimo, e ultimo, giro di visite presso i reparti del Comando Provinciale di Pisa.


Cari colleghi, e mi rivolgo in particolare agli Ufficiali e ai Comandanti di Stazione, non dimenticate mai che rappresentate lo Stato sul territorio, sentiate forte il peso di questa responsabilità anche in futuro, siate innanzitutto un esempio di indiscussa autorevolezza, come avete fatto in questi 3 anni. Questo ci costerà ancora molto impegno e anche qualche delusione, ma avremo la coscienza serena per avere fatto il nostro dovere. A questo punto non mi rimane altro che passare ai ringraziare il Prefetto e le altre Autorità intervenute per la vicinanza alla nostra Istituzione, che ci motiva ad un impegno sempre maggiore per ricambiare il prezioso sostegno che ci viene dato. Al Questore Francini rinnovo la mia amicizia e la stima per la capacità con cui svolge il suo lavoro, assumendosi serenamente responsabilità operative difficili, nelle quali il mio contributo non è mai mancato. Grazie di cuore ai membri dell’ordine giudiziario, con i quali si è lavorato in perfetta intesa, ai rappresentanti della stampa, che ringrazio per l’attenzione sempre riservata alle attività concluse dall’Arma, ai delegati della Rappresentanza Militare, per la franca collaborazione offertami, e un caloroso abbraccio alla comunità dell’Arma in congedo. Cari Carabinieri in servizio in provincia di Pisa, 654 volte grazie. Viva l’Arma dei Carabinieri, Viva l’Italia


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