Interrogazione chiusura carlo colombo spa senato

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Interrogazione in X Commissione Al Ministro dello sviluppo economico Premesso che: la Carlo Colombo S.p.a. è un'azienda leader nel mercato nazionale ed internazionale dei semilavorati in rame, con una capacità produttiva di oltre 440.000 tonnellate all'anno in due siti produttivi e con una esperienza di oltre 60 anni; la Presidenza, il settore Commerciale, la Logistica, l'Amministrazione e la Finanza hanno sede a Milano mentre gli stabilimenti sono dislocati a Pisa e Pizzighettone (CR); lo stabilimento di Pisa ha una estensione di 25.000 mq, una capacità produttiva di 200.000 tonnellate all'anno e un personale che ammonta a 68 unità assunte a tempo indeterminato; attualmente la Società è controllata dalla Glencore, multinazionale svizzera che opera nel settore estrattivo minerario e da un insieme di Banche; considerato che: l'azienda è stata pesantemente colpita dalla crisi economica internazionale degli ultimi anni, che ne ha fortemente compromesso i risultati, in termini di volumi produttivi e di fatturato, tanto da dover ricorrere già nel 2011 alla procedura di cui all'articolo 182- bis della Legge fallimentare tramite la sottoscrizione di Accordi di ristrutturazione dei debiti;


a seguito della sottoscrizione di tali accordi, a fronte di un mercato a crescita nulla, l'Azienda ha iniziato a subire una costante e progressiva concorrenza , che ha condotto ad una progressiva riduzione dei volumi venduti e dei prezzi di vendita; mano a mano la situazione di mercato ha iniziato a non giustificare più i livelli occupazionali del sito produttivo di Pisa e, d'accordo con le RSU e le OO.SS., sono stati stipulati diversi contratti di solidarietà: il 18 marzo 2010, il 31 marzo 2011, il 21 marzo 2012, il 25 marzo 2013; successivamente dal 14 aprile 2014 al 30 aprile 2015 è stata richiesta la CIGO e con durata dal 1 maggio 2015 al 30 aprile 2016 un nuovo contratto di solidarietà per evitare l'immediato esubero di 37 unità; nonostante l'attuazione dei suddetti accordi la situazione aziendale generale e quella dello stabilimento di Pisa in particolare sono andate via via peggiorando: nel 2015 la Società ha venduto il 9% in meno di tonnellate rispetto all'anno precedente e nello stabilimento di Pisa si è registrato un calo dell'8%; considerato inoltre che: il 25 gennaio 2015 si è tenuto presso il Ministero dello sviluppo economico un incontro tra la Regione Toscana, il Comune di Pisa, i rappresentanti della Carlo Colombo, le OO.SS. territoriali e le RSU degli stabilimenti di Pizzighettone e Pisa; in tale sede le OO.SS. hanno chiesto al Ministero di intervenire per una verifica presso i creditori; stante la situazione e la rinegoziazione in atto con i creditori di un nuovo accordo di ristrutturazione del debito , l'Azienda ha comunicato lo scorso 2 maggio la decisione di chiudere lo stabilimento di Pisa con conseguente risoluzione dei rapporti di lavoro e messa in mobilità di tutti i dipendenti;


si chiede di sapere:

se il Ministro sia a conoscenza della situazione esposta in premessa e soprattutto del precipitare della situazione avvenuto il 2 maggio;

se non intenda riaprire immediatamente il tavolo istituzionale convocato l'ultima volta presso il suo Ministero il 25 gennaio 2015;

quali siano le soluzioni che intende prospettare per garantire un futuro ai 68 lavoratori dello stabilimento di Pisa.

GATTI FILIPPI CHITI MARTINI MATTESINI DI GIORGI D'ADDA MANASSERO


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