La vicenda delle polizze fideiussorie, comunicato stampa 28 gennaio

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COMUNE DI PISA - UFFICIO STAMPA

Pisa, 28 gennaio 2016 COMUNICATO STAMPA

La vicenda delle polizze fideiussorie Il contesto nazionale, i problemi aperti, i provvedimenti adottati a Pisa Lo scorso sabato 23 gennaio 2016 Il Sole 24 ore, in un articolo intitolato “Enti locali, allerta su false fideiussioni” scriveva che “nonostante il grado di attenzione degli organi di vigilanza, i casi di truffa in cui soggetti non autorizzati rilasciano false fideiussioni continuano a perpetrarsi. Con la crisi del credito esplosa negli ultimi anni, le banche hanno scelto via via di uscire da questo mercato e rilasciano con difficoltà fideiussioni e le attività criminose trovano terreno fertile nella complessità del quadro normativo che regola il settore. Ora se Bankitalia interviene con ispezioni e sanzioni su una banca vigilata l’intervento può avere una sua efficacia, ma su soggetti “patologici” (che aprono e chiudono una società dietro l’altra) il provvedimento spesso giunge quando i buoi sono scappati”. Questa frase sintetizza bene la situazione. E non è un caso quindi che truffe e vicende opache si siano moltiplicate negli ultimi mesi. Da una rassegna stampa sicuramente incompleta degli articoli recuperabili sul web si può facilmente scoprire che ad essere messi in mezzo sono state istituzioni di primo piano: nella vicenda Madoff (5876 polizze abusive) sono stati coinvolti Ministeri, uffici dell’Agenzia delle Entrate e dell’INPS, Questure, Dogane, Camere di Commercio, ASL, Regioni, Province e molti Comuni tra i quali Torino; nella vicenda Confidimpresa (3800 polizze false) risultano coinvolte la presidenza del Consiglio dei Ministri, tre ministeri, Regioni, Province, Comuni, l’Agenzia delle Entrate, il Demanio, Tribunali, Prefetture, Questure, Università, Aziende Ospedaliere, enti previdenziali, federazioni sportive. Il 2 dicembre 2015 sempre Il Sole 24 Ore ricostruiva “il boom dell’abusivismo finanziario” parlando di oltre 2700 denunce da parte della Guardia di Finanza negli ultimi 5 anni. E’ evidente che c’è un “prima” e un “dopo”. Lo spartiacque è l’inizio della crisi economica del 2008. Fino a quel momento il fenomeno si autoregolava: chi aveva bisogno di garanzie da rilasciare ad enti pubblici si rivolgeva alle proprie banche che, fiduciose nel


buon esito delle operazioni immobiliari, rilasciavano polizze solide rispetto alle quali nessun ente avrebbe ed ha mai avuto dubbi. La crisi ha via via costretto le banche ad uscire da questo mercato e i vari attori imprenditoriali si sono rivolti, direttamente o tramite broker, ad altri soggetti. La nebulosità delle norme (l’articolo 106 del TUB è stato modificato 6 volte dal 1994 al 2012) ha fatto il resto. L’ultimo dato di contesto da considerare è questo: dal prossimo 13 maggio partirà finalmente l’Albo degli intermediari che potranno concedere finanziamenti sotto qualunque forma. L’Albo sarà vigilato dalla Banca d’Italia. Da quel momento non ci saranno più dubbi su chi potrà o non potrà emettere polizze fideiussorie e tutto sarà più semplice. Considerato l’alto numero di Comuni coinvolti nelle varie vicende, il Sindaco di Pisa ha scritto al governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco e per conoscenza anche al presidente dell’ANCI Piero Fassino, ribadendo la necessità sia di una azione di pressione verso il legislatore, sia di un maggiore affiancamento ai Comuni per estendere le tutele e i meccanismi di controllo. Il Comune di Pisa, in questo contesto, avrebbe dovuto prestare maggiore attenzione? Sicuramente sì. Ma non è escluso che non sarebbe stata sufficiente neanche una maggiore attenzione, considerato il quadro dei soggetti truffati a livello nazionale. Se il Comune di Pisa, al pari di tanti altri enti pubblici, è stato oggetto di truffa, non è escluso che anche i soggetti imprenditoriali coinvolti, tutti o una parte di essi, siano stati a loro volta oggetto di truffa da parte di finanziarie o confidi. Suonato il campanello d’allarme, tutte le verifiche ed i controlli sono stati puntuali e tutti gli atti pregressi sono al vaglio degli uffici. Il 7 novembre 2015 il Sindaco Marco Filippeschi ha inviato una specifica direttiva al Segretario Comunale D.ssa Marzia Venturi chiedendo quattro cose precise: 1. di affiancare il dirigente competente nei controlli puntuali sugli atti anche tramite la formazione di una specifica commissione tecnica d’indagine; 2. di valutare, caso per caso, se non vi siano gli estremi per una trasmissione degli atti alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pisa o ad altre autorità competenti, laddove per il Comune di Pisa si prefiguri anche solo il dubbio di un danno o di essere stato oggetto di una truffa; 3. di verificare, sulla base della legislazione vigente e dell’evoluzione della normativa, se, valutato ogni singolo caso, non vi siano responsabilità di omesso controllo da parte dei responsabili degli uffici che hanno acquisito e valutato i fascicoli depositati dai soggetti attuatori di convenzioni urbanistiche e/o di mancata informazione agli organi politici del Comune dell’emergere di situazioni anomale; 4. di proporre alla Giunta Municipale, secondo quanto ravvisato, anche sulla base della recente evoluzione normativa e previe le necessarie interlocuzioni con le istituzioni di vigilanza competenti, atti innovativi che disciplinino i procedimenti in modo da restringere il rischio potenziale, anche introducendo criteri di valutazione che limitino l’accettabilità di polizze emesse da soggetti a maggiore rischio. L’11 novembre il Segretario ha costituito con atto formale l’unità di supporto che ha cominciato a lavorare a fianco del Dr Giuseppe Bacciardi, dirigente all’Edilizia Privata.


Le azioni svolte sono state le seguenti: - 17 novembre: invio a tutte le direzioni del comune di una richiesta di informazioni finalizzata al censimento di tutte le polizze fideiussorie attive - 17 dicembre: invio a tutte le direzioni di linee di indirizzo puntuali con regole di comportamento da adottare al momento della ricezione di nuove polizze, con una specifica check list di documenti, elementi e certificazioni da verificare per ogni singola polizza - elaborata bozza di protocollo operativo da parte di Sepi per il recupero degli oneri di urbanizzazione rateizzati e garantiti da polizze non valide; si prevede l’adozione di tale protocollo entro fine febbraio - inviate più richieste di informazioni e chiarimenti alla Banca d’Italia rispetto alla ricevibilità delle polizze e alla operatività delle finanziarie e dei confidi coinvolti - sulla base delle risposte ricevute dalla Banca d’Italia, presentati quattro esposti alla locale Procura della Repubblica - sono stati attivati i procedimenti disciplinari nei confronti di alcuni dirigenti e funzionari degli uffici competenti, per accertare se vi sia stato omesso o carente controllo; procedimenti finalizzati a individuare le responsabilità, dato il contesto, e quindi ad emettere eventuali provvedimenti disciplinari; le procedure chiaramente saranno svolte garantendo ad ogni soggetto la possibilità di motivare e difendersi nelle forme previste dalle leggi e dai contratti di lavoro. Allo stato attuale, risultano attive circa 200 polizze; dai controlli svolti risulta che: - non vi siano criticità in riferimento a polizze collegate a lavori pubblici; - sono state individuate 27 polizze con problemi, riguardanti 14 convenzioni urbanistiche:  7 a garanzia del pagamento degli oneri di urbanizzazione dilazionati per un totale di € 1.087.149 di oneri da riscuotere  20 a garanzia di opere a scomputo per un totale di € 13.982.573,39 di opere Altre 120 polizze circa, a garanzia di oneri rateizzati o di opere a scomputo, sono a carattere bancario o assicurativo che quindi hanno elementi di garanzia superiori. Al termine del lavoro sulle polizze rilasciate da finanziarie e confidi, saranno compiute le necessarie analisi anche su queste altre. Le cifre in ballo, quindi, sono:  € 1,1 milioni circa: oneri dilazionati che saranno recuperati con azioni di SEPI  € 1,5 milioni circa: opere di urbanizzazione già realizzate per le quali sono in corso i collaudi  € 12,5 milioni circa: opere il cui stato di avanzamento è in corso di verificare e per le quali è stata comunque chiesta la sostituzione delle polizze; in molti casi lo stato di avanzamento potrebbe consentire lo sostituzione parziale. Al momento della consegna delle polizze:  13 sono state presentate da soggetti iscritti negli elenchi generali degli intermediari finanziari ex art. 106 TUB, tali soggetti non erano però abilitati al rilascio di polizze nei confronti del pubblico


 12 polizze sono state presentate da soggetti cosiddetti Confidi iscritti nell’elenco generale di cui all’art. 155 c. 4 del TUB, abilitati alla sola attività di garanzia fidi, ma non abilitati a rilasciare garanzie nei confronti del pubblico  2 ricevute da soggetti che invece erano stati precedentemente cancellati Per le 20 a garanzia delle opere a scomputo:  in 17 casi è stata richiesta la sostituzione con polizze valide e in diversi casi è stata inviata anche una diffida, dopo la scadenza dei 30 giorni dalla notifica  in 2 casi si tratta di società con procedura di fallimento in corso, nella quale il comune è stato riconosciuto come creditore; le opere sono state in parte realizzate  in 1 caso si tratta di permesso a costruire scaduto e quindi la pratica dal punto di vista urbanistico è chiusa Alcuni casi specifici: Edilcentro (gruppo Bulgarella), 10 polizze sotto esame per un totale di circa 5 milioni € 6 polizze per riscossione oneri dilazionati 4 a garanzia di opere a scomputo - Piazza del Terzo Millennio (esecuzione parziale delle opere: è in corso una valutazione degli uffici urbanizzazione finalizzata alla quantificazione delle opere effettivamente realizzate per verificare se la sostituzione delle polizze possa avvenire sulla base del nuovo importo da garantire) - 2 per Frati Bigi (opere completate: l’ufficio urbanizzazione effettuerà i necessari collaudi nelle prossime settimane; sarà necessaria una nuova polizza che a norma di legge deve coprire il 20% del totale delle opere realizzate, a garanzia della qualità delle realizzazioni) - Consorzio Nuovo Calambrone (la vicenda si inserisce nella più ampia opera di urbanizzazione e sono in corso specifici procedimenti di interlocuzione con i 12 soggetti componenti il Consorzio per una soluzione complessiva della questione) Sviluppo Navicelli, 2 polizze sotto esame per un totale di circa 4,7 milioni di € Com’è noto è in atto la procedura fallimentare nella quale il Comune è stato riconosciuto come creditore per 2,8 milioni. E’ in corso di approfondimento il testo della convenzione urbanistica e la verifica della quantità e qualità dei lavori effettivamente svolti. Boccadarno, 2 polizze sotto esame per un totale di circa 0,8 milioni di € Sulla base del collaudo delle opere saranno ridefinite le nuove polizze necessarie, che comunque dovranno almeno coprire il 20% dell’importo delle opere.


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