DUE SENZATETTO BIVACCANO IN LARGO MIENOTTI: AVVERTITE LE FORZE DELL' ORDINE
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FINITO IL TOUR TRA 1 NEGOZI I SENZATETTO SONO ANCORA IN LARGO MIENOTTI...
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Borgo p iazza Vittorio : ogni 80 metti
di DIEGO CASALI E' SABATO qualunque, un sabato pisano . Il problema, però, è che il peggio non sembra essere passato. Anzi, il peggio, inizia proprio quando mi metto in marcia lungo l'asse commerciale (da via Oberdan a Piazza Vittorio ) per capire se realmente - come diciamo da un po' e come sostengono residenti e commercianti - non sia il caso di mettere fine una volta per tutte a quelle situazioni di degrado (e disagio) che mettono così in cattiva luce il centro storico. MI RIEC HEGGIA il motivo di Sergio Caputo nella testa e penso a come `il peggio' appunto non sia passato. Lo deduco incamminandomi dalla fine di via Carducci alla volta dei luoghi più amati e apprezzati dello shopping . Il fascino di Borgo Largo non viene meno nonostante sia un ricordo lo sfavillio delle luci natalizie e i cartelli giganti dei saldi tolgano respiro alle vetrine. Ma resta un luogo di compere, di chiacchiere, di sorrisi. Un luogo anelato anche dai ritardatari delle liquidazioni . Da quelli che escono con un bel po' di pacchi low cost dai vari esercizi e che incontro cammin facendo . Il selciato è pulito . L'incedere rilassato. Il Comune non fa male affatto sotto questo profilo. Sotto altri, beh... Le noti dolenti si evidenziano infatti dopo un primo , superfluo, approccio . Intanto, in soli 180 metri lineari, riesco a evitare due «vù cumprà» e ne intravedo un altro a poca distanza. Non troppo lontano appoggiato sugli scalini d'ingresso di un palazzo un senzatetto in fase di risveglio. Due «bracciate» nella vasca dello shopping ed eccomi in Borgo Stretto. Stessa fluidità di venditori abusivi (due incrociati, tre impegnati con i `clienti'), ma con la «chicca» di un accampamento in Largo Menotti . Due senzatetto, giovani,
giacciono a terra riscaldati nei sacchi a pelo da cinque cani di media e grossa taglia . La gente passa, guarda e scuote la testa . Non sono clochard bisognosi di supporto sia ben chiaro . E' gente che ha scelto di vivere così. Di dormire e fare i propri bisogni (e farli fare ai loro animali) per strada . Magari proprio davanti ai negozi.
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cizi tradizionali : i saldi per loro durano di più... Dischiudo i miei pensieri e sono in piazza del Carmine. Ero solo, ma mi sento `accompagnato'. «Una firma contro la droga». «Di dove sei?». «Che fai?». E' un giovane che mi sta seguendo da un po' e di cui non mi ero accorto. Saluto , non mi fermo e proseguo . Prima del traguardo in Piazza Vittorio incontro altri LA VITA continua, gli acquisti tre venditori abusivi. pure. L' indifferenza non è genera- MI RITROVO in redazione con lizzata e qualcuno, decide di avver- la calcolatrice in mano e scopro tire le forze dell'ordine . Tentativo che il fulcro dello shopping di Pida fare per sentirsi a posto con la sa - ovvero il motivo per il quale civica coscienza di cittadino, piut- qualche pisano potrebbe pensare tosto che nella consapevolezza di di fare aquisti a casa sua o qualche una `risoluzione armata' del pro- (pochi) turista prendersi un souveblema. Che poi, peraltro, servireb- nir del luogo visitato - si palesa be a poco. I commercianti di Bor- con questo non esagero a dire 'ingo ormai ci sono abituati a simili quietante' biglietto da visita: un situazioni. Per l'appunto - a circa vu' cumpra' abusivo ogni 80 metre metri in linea d'aria - passa tri, un senzatetto ogni 295 metri e una pattuglia della Municipale, un mendicante (a volte con, a volevidentemente non avvertita da al- te senza cane) ogni 110 metri circuno, prosegue il suo giro. E difat- ca. Se questo è un asse commerciati, il sonno mattutino dei senzatet- le... to prosegue. E io continuo il mio avanzare verso il Ponte di Mezzo. Più facile del previsto il lato a est: vado come una scheggia. Avrei avuto più sfortuna sull'altro versante del passaggio pedonale dove scorgo un bel po' di «traffico»! Non di pedoni ci mancherebbe, ma di venditori abusivi e mendicanti. GUADO l'Arno, sono in Corso. C'è molta gente . Poca, però, nei negozi. Qualche commerciante mi dice che l'onda dei saldi si è ormai esaurita, ma non dispera. Anzi. Evitando una madre rom che manda le figliolette a chiedere l'elemosina, getto un sorriso alla piccola e oriento la mia attenzione all'interno di alcune `catene'. Ci sono più clienti che negli eser-
It prefetto: «Trovare atternative» «L'ALTERNATIVA si deve trovare». Il riferimento è al proliferare dei senzatetto che, coscientemente, dormono all'aperto e lo fanno spesso in centro davanti ai negozi. A parlare è il prefetto di Pisa Attilio Visconti. «La soluzione - dice - non è quella di allontanare queste persone, ma di sapere dove collocarle una volta allontanate... Servono strutture adeguate. Una cosa è certa che bisogna distinguere bene i ctochard che hanno bisogno di aiuto e pietas e chi decide di vivere vagabondando».
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Sono circa duecento i metri che devo percorrere prima di Borgo Stretto: per strada incontro 1 mendicante e 3 venditori abusivi
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Nel piccolo tratto della lunghezza della piazza incontro due senzatetto nei sacchi a pelo con i loro cinque cani
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Borgo Stretto (1 80 Sul mio tragitto incontro un mendicante con cane in posa e 5 venditori abusivi che smerciano la loro mercanzia davanti ai negozi
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Proprio davanti al ponte di Mezzo incontro un mendicante che chiede l'elemosina e 3 venditori abusivi
SCE M PI O Sopra alcuni senzatetto e il cronista Sotto l'auto dei vigili di pattuglia in
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Proprio sul ponte vedo una famigliola mendicante (1
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In Corso incontro 9 venditori abusivi 1 mendicante e una famigliola che chiede l'elemosima (1 donna, 1 neonato) e 1 senzatetto
BUONA DOMENICA di DIEGO CASALI
JI , SUIS, DESOLE STAVOLTA Charlie (perfortuna) non c'entra. C'entra poco anche la Francia, ma c'entrerebbero invece i turisti d'Oltralpe. Il titolo può fare al caso
loro e a tutti i visitatorifrancofoni a Pisa. Perché misento, dal più profondo del cuore, di scusarmi con i viaggiatori sotto la Torre, ovviamente con tutti i viai
r iatori del globo terracqueo? Be la risposta è semplice ed è tutta nell'inchiesta personalmente vissuta un sabato mattina in centro nell'«asse dello shopping». Una passeggiata che mi ha lasciato un po' di amaro in bocca e mi ha fatto riflettere. Intanto ho capito che il disagio, alle nostre latitudini, c'è ed è tangibile. Poi ho inteso bene che non puoi girare per la città senza essere infastidito da qualcuno che non rispetta il viver civile e, in molti casi, la legge. «Je suis désolé» avrei voluto dire ad alcuni turisti difronte all'indegno sppettacolo di chi (legittimamente) decide di dormire per strada e (illegittimamente) fafare i bisogni ai propri cani davanti alle vetrine dei negozi fin quasi sui piedi dei passanti. Perché succede tutto questo? Perché non si può camminare da Borgo a piazza Vittorio senza essere f renataogni 80 metri da qualcu no che ti vende (ille, almente) un accendino ? Cosa vogliamo da questa città ? Vogliamo continuare a distribuire simili biglietti da visita a chi vorrebbe venire, fermarsi, spendere? Oppure vogliamo provare a individuare soluzioni alternative laddove si possa e pretendere che si facciano rispettare le regole nei confronti di chi le infrange?Perché troppo s esso chi deli'nque lafa franca e chi paga le tasse viene vessato. E per questo dalle istituzioni non possiamo accettare un «Je suis désolé ». Buona domenica. diego.casali(a lanaxiane.net
eado e illegalità, Le categorie durìssime dopo l'inchiesta choc de La azione s 'asse co VU' CUMPRA ' ogni 80 metri, un senzatetto ogni 295 e un mendicante ogni 110. Questa la 'fotografia' dell'asse commerciale Borgo -Corso Italia, in un sabato mattina qualunque . Una passeggiata - condotta dal nostro caposervizio Diego Casali - che ha dribblato, tra l'altro, altre due zone `calde': piazza de Miracoli e l'area del mercato bisettimanale . Luoghi ad alta densità di venditori abusivi che avrebbero ulteriormente e sicuramente fatto alzare numeri e conti. «NON è uno spettacolo accettabile per il decoro cittadino - commenta Marco Sbrana direttore Confesercenti Toscana Nord - un problema che conosciamo bene e che provoca disturbo anche alle attività commerciali oltre che a tutti gli utenti e residenti del centro storico. Dal punto di vista della riqualificazione qualche importante passo avanti è stato fatto, basta solo pensare a come era Corso Italia qualche anno fa. E anche l'ordinanza anti-bivacco nella zona della stazione sta avendo un effetto positivo . Indubbiamente però - prosegue Sbrana il problema è lontano dall 'essere risolto. Serve maggiore decisionismo, un presidio forte non solo delle forze dell'ordine ma anche della municipale . Pisa è una città turistica e l'asse Borgo-Corso Italia è il suo cuore commerciale . Gli strumenti ci sono : l'ordinanza anti-bivacco e quella anti-alcol, vanno estese e applicate ad aree più ampie che comprendano anche Borgo e Corso Italia . E poi servono
i controlli, serrati, altrimenti diventa tutto inutile». «PURTROPPO - afferma il presidente di Confcommercio Pisa Federica Grassini -, niente di nuovo sotto il sole di Pisa. L'inchiesta choc de La Nazione, non fa che confermare una volta di più lo stato indecoroso del centro. Negozi, locali, attività commerciali sono quotidianamente assediate da sporcizia, rifiuti, degrado generalizzato, come più volte abbiamo avuto modo di documentare direttamente. Strade, marciapiedi, ingressi dei negozi e persino vetrine, sono liberamente usate come giacigli improvvisati, talvolta persino ridotte a latrine a cielo aperto da sbandati di ogni tipo. Sono continue le denunce e le segnalazioni che commercianti e imprenditori fanno, spesso senza esito alcuno. Lo ripetiamo fino alla sfinimento, l'ordinanza antibivacco andrebbe allargata a tutto il centro e soprattutto applicata. Sarebbe un primo segnale significativo, una decisa inversione di tendenza rispetto a uno scenario preoccupante. Un degrado che è un vero e proprio deterrente per lo shopping delle famiglie, spinte malgrado tutto a scegliere altre città per le loro passeggiate e che restituisce agli stessi turisti una immagine della città tutt'altro che attraente. Se gli organici delle forze dell'ordine non sono sufficienti chiude la Grassini -, crediamo che gli uomini della polizia municipale potrebbero essere impiegati proprio a questo scopo».
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i ri spetto Chiediamo il rispetto della legalità e restiamo a fianco di chi vuole impegnarsi per la lotta a criminalità, abusivismo, contraffazione, concorrenza sleale e a ogni forma i atteggia mento irrispettoso e incivile in città
P iù d ecinic n i smo i i i i n az i one Serve più decisionismo, un presidio forte non solo delle forze dell'ordine ma anche della polizia municipale. Pisa è una città turistica e l'asse B orgo -Corso Italia è il suo cuore commerciale e non può presentarsi così
L'IMMAGINE CHE ABBIAMO PERCEPITO
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L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE
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un «vu ' cumprà» ogni 80 metri L'INCHIESTA choc di sabato ha palesato i seguenti e inquietanti numeri nell'ambito della passeggiata ne fulcro dello shopping di Pisa da Borgo Largo a Piazza Vittorio. Il biglietto da visita parla da solo: un vu' cumpra' abusivo ogni 80 metri, un senzatetto ogni 295 metri e un mendicante (a volte con, a volte senza cane) ogni 110 metri circa. E, ieri pomeriggio, la situazione non era dissimile.
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Venditoti írregolati SONO le ore 11 di un sonnecchiante lunedì mattina. Lo si scorge dal passo lento della gente che cammina in strada a osservare se il negozio preferito ha esposto in vetrina il 50 per cento di sconto o a controllare la propria agenda con fare distratto, probabilmente ripensando al weekend appena trascorso. AVRETE sicuramente capito che noi de La Nazione siamo ritornati anche oggi, a distanza di due giorni, tra le vie del centro, per verificare se lo scenario di degrado descritto due giorni fa rappresenti ormai - purtroppo - una consuetudine. Iniziamo anche oggi il nostro giretto da via Carducci attraversando la schiera di minimarket semivuoti e le vetrine spente dei negozi. Il ritmo intorno è lento e disteso, scandito dalle chiacchiere della gente dentro i bar.
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ai clienti. Tutto co
MA ECCO che dopo aver percorso circa 100 metri si intravede all'angolo di via San Lorenzo un «vù cumprà» che sfreccia in direzione di piazza Santa Caterina. Tentati dal cambiare percorso, decidiamo di proseguire, come di consueto, alla volta di Borgo Largo. Fin qui tutto nella norma. Sarà perché gli esercizi commerciali sono chiusi? Lo scopriremo più avanti. PERCORRENDO velocemente questo tratto ad un passo da Borgo Stretto ci ritroviamo dinanzi al consueto accampamento di Largo Ciro Menotti. Due giovani senzatetto avvolti in sacchi a pelo insieme ai loro amici a quattro zampe. E a breve distanza escrementi di
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Tutto ok se le serrande sono abbassate, poi... I senzatetto resistono ogni genere. Scenari come questi sono ormai all'ordine del giorno, e lo sanno bene i commercianti di Borgo Largo che continuano imperterriti ad appellarsi all'amministrazione comunale. Proseguiamo con la seconda parte dell'asse commerciale e attraverso ponte di Mezzo giungiamo in Corso Italia. Qui il traffico è alquanto debole e nulla attira la nostra attenzione. Per concludere, in piazza Vittorio Ema-
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nuele ci imbattiamo nei banchi, alcuni aperti e altri chiusi, di alcuni venditori ambulanti. SI POTREBBE concludere che la situazione sia leggermente migliorata, ma per avere un ulteriore conferma ci concediamo anche una passeggiatina pomeridiana. Ore 16:15: gli esercizi commerciali sono in piena attività e insieme a loro anche «gli affari» dei venditori irregolari. NEL PERCORSO compreso tra via Carducci e Ponte di Mezzo incontriamo ben cinque «vù cumprà» intenti a importunare la gente per strada o seduta ai tavoli di un bar. Insomma, siamo alle solite. Ovvero alle solite dolenti note. Tra palazzo Gambacorti e Corso Italia veniamo distratti da tre senza tetto accasciati a terra tra rifiuti vari e una volta giunti su viale Gramsci troviamo esposta in gran vista le merci più svariate. Stavolta ci siamo spinti anche oltre, ma bastava fermarsi prima... Mary Pagano
Avanti così fin quando te c non cambiano ABBIAMO deciso di fare il nodo al fazzoletto e tornare sulla denuncia di sabato scorso. E continueremo a denunciare, così come vanno ripetendo da tempo i commercianti e i residenti, situazioni di illegalità diffusa e costante. Lo dobbiamo ai pisani prima che a noi stessi as.
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PIERAGNOLI (CONFCOMMERCIO) E GUARDATI (FIPE) CHIEDONO INTERVENTI RISOLUTIVI .
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«IL NOSTRO auspicio è che il nuovo Prefetto possa sin da subito intervenire per un generale miglioramento della situazione». Non usa mezzi termini Federico Pieragnoli, direttore di ConfcommercioPisa, rispetto all'inquietante fotografia (con tanto di numeri agghiaccianti) scattata domenica da La Nazione lungo l'asse commerciale nel cuore del centro storico cittadino, ovvero da Borgo Largo a Piazza Vittori. «Lo ripetiamo spesso - incalza Pieragnoli -: è una questione di volontà politica risolvere o meno questa situazione di incuria, degrado, trascuratezza che non riscontriamo in altre città a noi limitrofe. Ci vuole una presa pubblica di responsabilità da parte di tutti coloro che ci amministrano, perché è impensabile continuare ad andare avanti così. Parliamo di una città bellissima prosegue il direttore di ConfcommercioPisa - una capitale della cul-
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so gli abusivi, gli imbrattatori, i vagabondi. Pisa, i suoi commercianti, i residenti, i pendolari, i turisti, nessuno di loro merita di vivere quotidianamente questo film degli orrori, questa violenza inferta alle vie e alle piazze più belle, che costringe commercianti e operatori professionali del turismo a lavorare in condizioni francamente inaccettabili. Oltretutto, irrisi da uno stuolo di venditori abusivi padroni incontrastati dei luoghi a maggiore affluenza di pubblico». VORREBBE applicare il modello «australiano» a Pisa, Enrico Guardati, presidente della Fipe provinciale. «Lì - afferma - le regole ci so-
« Dovrebbe essere applicato il modeLLo australiano
no accattoni , più decoro» tura europea, visitata ogni anno da centinaia di migliaia di turisti, ridotta in condizioni disastrose, con il tempo soffocata da un clima di apatica rassegnazione al brutto e al degrado, di tolleranza indebita ver-
IN TRINCEA Sopra, Federico Pieragnoli ed Enrico Guardati
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no e vengono fatte puntualmente rispettare, anche per le infrazioni che potremmo considerare più piccole. Vagabondaggio, accattonaggio, attendamenti vari non sono minimamente tollerati, mentre c'è una grandissima attenzione e cura per gli arredi urbani, tenuti puliti come se fossero il salotto di casa. Chiunque, anche il più maleducato, proverebbe vergogna ad imbrattare spazi urbani così ben tenuti. Da noi, ci sono troppe regole e quelle che ci sono, non vengono fatte rispettare da chi dovrebbe. Tutto sembra consentito alle nostre latitudini - chiude Guardati - e gli organi di controllo godono di un potere fin troppo discrezionale».
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ESASPERATI GLI OPERATORI DI LARGO CIRO MENO I: RASSEG NAZIONE
«Nonne possiamo più, vogliamo ordine e rispetto» «VOGLIAMO una piazza pulita». È il grido accorato dei commercianti di Largo Ciro Menotti che, nelle ultime settimane, è sempre più protagonista del bivacco senza fine. Un vero e proprio pernottamento che perdura da notte fonda fino a mattina inoltrata. La situazione ha procurato lo sconcerto degli esercenti, stanchi di tollerare un tale stato delle cose. Sporcizia, disordine, degrado è questa la realtà mattutina quando si alzano le saracinesche. I negozianti sono perplessi. Ricordano condizioni peggiori vissute dalla piazza, ma continuano a non sopportare confusione e sudiciume. «Qui è tutto un dormitorio, anche se ammetto che la situazione è migliorata rispetto ad anni fa - afferma Morena
Vivaldi di Vogue tessuti-: di mattina non è certo piacevole aprire il negozio». Dello stesso avviso anche il titolare della boutique Di Sabatino, Fabrizio Di Sabatino, dispiaciuto per l'attuale condizione:
«Le cose sono mig Liorate
Li episod i di abbandono da nneggiano i nostri n egozi» «nonostante il comune provveda alla pulizia, questo bivacco sporca la piazza - dice - durante il giorno non è un bel vedere». Sul versante della sicurezza si esprime Klara Priftim, del Kristal Bar, preoccu-
pata dalla possibile degenerazione di Largo Ciro Menotti e dall'effetto deterrente che potrebbe investire i passanti. «Spesso ci ritroviamo i bisogni dei senza tetto davanti al bar - spiega Klara - dato che rimango fino a tardi provo un po' di timore». Indubbiamente sporcizia e confusione rovinano l'aspetto di Largo Menotti e questo non giova ai commercianti. «TUTTO cio danneggia il mio negozio - afferma Nicolò Ziviani di Giornale e Caffè - è un forte disincentivo a frequentare piazza e locale». Il Comune ha già provveduto in alcune zone della città, con l'ordinanza anti bivacco e anti degrado: gli operatori chiedono che possa essere estesa anche qui. Michele Bulzomì
C Jicolò Viziani, Giornale Caffè M orena Vivaldi, Vogue Tessuti
LA NOSTRA INCHIESTA DI SABATO E' ANDATA A TOCCARE L'ASSE CHE VA DA BORGO LARGO A PIAZZA VITTORIO
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Vicesin co Paolo Ghezzi, lei e pena tornato da San Fra rpISCO. Pisa ha con rmauna vocazione in rnazionle: come conciliarla con la presenza in centro i vendito p abusivi e bivacchi? -ri Al fenomeno a San Francisco è ancora più rilevante. Eppure rimane una delle mete più ambite a livello mondiale. La nostra città, tuttavia, ha dimensioni e caratteristiche che trovano la massima valorizzazione nel decoro, nell'ordine, nella qualità e nella idealizzazione del borgo medievale. Tutto ciò che non va in questa direzione rischia di penalizzare l'immagine di una città come Pisa che ha carte eccellenti da giocarsi sullo scenario turistico mondiale e come porta della Toscana». Decoro urbano: quali interventi i ri ualificazione possono essere utili per ar in li fenomeni? «Non si può confondere disagio sociale e abusivismo commerciale, spesso gestito da racket. Si deve agire su più fronti. I servizi sociali sono capillari ma non è semplice convincere tutti a usufruirne. Gli abusi, invece, vanno repressi con decisione, sinergia e costanza». Come? «Nel piano del personale del Comu-
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ne è previsto un ulteriore incremento della polizia municipale che dovrà lavorare in sinergia con le forze dell'ordine. Ma ritengo importante anche studiare, con le categorie, iniziative per occupare gli spazi urbani altrimenti lasciati in balia di ogni tipo di potenziale abuso». L'ordinanza unti ivacco per ven o e etla stazione sta -b Quanto potrebbe essere utile una ri qualificazione? uan l'allargamento 3 ell'o inanza al centro? «La qualità urbana è fondamentale, se associata a un adeguato controllo, per prevenire il degenerare dei fenomeni delinquenziali. E' importante favorire la rivitalizzazione delle zone a lungo penalizzate. Agevolare il
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suolo pubblico, creare iniziative sociali... E anche se la normativa non aiuta perché garantista e liberale, dobbiamo continuare ad opporci al proliferare di situazioni che finiscono per diventare, poi, incontrollabili. La politica può farlo: a volte anche con qualche forzatura». ci °, però, si sta tra sformando perdendo la propria identità. «In parte è vero. Siamo abituati a vedere minimarket o negozi etnici nel centro di Barcellona, Roma o New York, ma in Lungarno ci aspettiamo trovare altro. Ma poi c'è la crisi del settore, gli elevati costi per tenere aperte attività di qualità e normative che non consentono grandi margini per limitare concorrenza e tipologia di attività. Dobbiamo quindi combattere tutti insieme nella stessa direzione. Le ordinanze possono essere uno strumento, pur se debole, ma è la comunità intera che può opporsi alla trasformazione. Per esempio mi piacerebbe poter raccontare la storia di chi ha detto `no' ai redditizi affitti per minimarket accettando un minor guadagno in nome del prodotto tipico e di qualità. Però mi hanno fatto promettere di non dirlo mai...». Francesca Bianchi
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DOPO NOSTRA INCHIESTA NELL'ASSE COMMERCIALE SIAMO ANDATI SOTTO TORRE
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UNA PASSEGGIATA all'ombra della Torre, in una giornata fresca e poco soleggiata. Una giornata come tutte le altre per i pisani, una giornata speciale per un turista in visita alla nostra città. Che, suo malgrado, si trova spesso di fronte a scene che ben poco hanno a che vedere con l'accoglienza. Ieri mattina siamo stati noi stessi turisti nel centro storico di Pisa, per osservare monumenti e strade celebri. certo, ma anche per capire che impressione possa ricevere di primo acchito un viaggiatore dei giorni nostri. Decoro, servizi, pulizia e legalità, come sempre nel mirino de La Nazione.
ta e spaziosa, ma dopo solo 50 metri ecco arrivare il primo venditore ambulante. Intravediamo la Torre, è ancora lontana e un altro «vu' cumprà» interrompe il nostro cammino offrendoci orologi e accendini. Poco distanti altri due venditori, restano seduti sul marciapiede forse in attesa di qualche passante più propenso ad acquistare. L'assalto è poi ai cancelli, all'ingresso di Piazza dei Mi-
UNA CAMMINATA tranquilla, inizialmente solitaria ma, dopo pochi passi, accompagnata dalla costante presenza di vu cumprà e mendicanti. Inizia in via Carducci il nostro tragitto, quasi imperturbato fino ai bagni di Nerone. Solo una rom si avvicina con la mano tesa, ma il tentativo è solo accennato. Arriviamo in via Cardinale Maffi, una strada aper-
racoli, dove quattro venditori abusivi ci propongono i tecnologici attrezzi per i selfie, mentre un altro ci offre degli orologi e bracciali. La nostra indifferenza non li scompone, imperterriti continuano a chiamarci ed esporci la loro merce. Nemmeno scalfiti dalla nostra impassibilità, ci seguono per qualche metro fino a quando decidono di tornare alla loro postazio-
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ne. Non importa quel che vogliamo (passeggiare e chiacchierare) importa solamente concludere un affare. Siamo all'interno della piazza, dietro la Torre, appena arrivati sulla lunga promenade accanto al prato ancora altri due abusivi. Stavolta siamo riusciti a schivarli, probabilmente complice la folla. Osserviamo i monumenti e la storica piazza: ci godiamo il panorama ma non per molto. Ancora qualche metro, poco più di 100, e a Porta Nuova un altro schieramento di ambulanti: tre venditori, ancora merce, ancora disturbo. Decidiamo di guardare le Mura fuori dal centro, le costeggiamo passando da Largo Cocco Griffi sperando di non incappare in altre vendite, ma un nuovo «vu' cumprà» ci aspetta dietro l'angolo. Non possiamo concludere una conversazione, né esaminare in pace la storia di Pisa. Torniamo in redazione dopo aver incontrato ben 16 ambulanti in un percorso di soli 1.200 metri. Un chilometro di strada come un treno pieno di fastidiose fermate. Doveva essere una passeggiata tranquilla, indisturbata e invece. Michele Bulzomi
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Via Cardinale Maffi (620 m.)
Piazza dei Miracoli (500 m.)
Largo Cocco tariffi (50 m.)
E' la strada di accesso all'area della Torre pendente dove transitano centinaia di turisti ogni giorno. Proprio in questa via si concentra la maggior parte dei venditori abusivi, che sfruttano i flussi dei visitatori rimanendo lontani dai riflettori delta Piazza dei Miracoli
Nel terminale turistico per eccellenza, sotto gli occhi di vigili urbani e - in certi casi anche di altre forze dell'ordine - agiscono indisturbati un numero imprecisato di venditori abusivi che invitano i turisti a comprare merce: è cosÏ impossibile godersi lo spettacolo
In appena cinquanta metri abbiamo incontrato oltre 4 venditori abusivi Si precipitano incontro ai turisti che giungono a piedi dal parcheggio scambiatore di via Pietrasantina oppure che escono da Porta Manin dopo aver visitato l'area del Duomo e di Piazza dei Miracoli
PARLA IL PRESIDENTE DI CONFESERCENTI VERO NESE
aenza sicurezza non9 -11c'è sviluppo Ma ora bisogna rimodulare l'offerta» LA PROSSIMA trasferta per promuovere la città è in programma martedì: Antonio Veronese, presidente della Confesercenti Area Pisana e presidente del consorzio «Visit Pisa», è pronto a volare a Madrid per la più importante fiera turistica d'Europa, occasione per agganciare i flussi dal centro e sud America. «Ma non ci può essere sviluppo o accoglienza senza sicurezza» dice. «E un assioma, un postulato». Presidente Veronese, qual è la strada da imbocca per arrivare al 'traguardo sicurezza'? «La parola chiave è collaborazione. Tra cittadini, imprese e pubblica amministrazione. E questo perchè anche Pisa città turistica deve affrontare un cambiamento epocale: non basta più avere la Torre, il David o piazza San Pietro. Il turismo oggi non più di destinazione ma di motivazione. E poi c'è la rete che mol-
Sono i turisti che arrivano a Pisa, di cui tre censiti dal terminal turistico Numeri da capogiro che necessitano di una particolare attenzionatura
In media le ore attuali di permanenza a Pisa sono tre, mentre l'obiettivo è quello di raggiungere quota 24: ovvero far pernottare i visitatori...
tiplica e diffonde ogni cosa, anche gli aspetti negativi. Occorre, quindi, ripensare le dinamiche di intrattenimento, riqualificare e intervenire sull'arredo urbano. In questo senso va dato atto all'amministrazione degli sforzi fatti negli ultimi tempi. Da Corso Italia alla lastricatura di via Santa Maria appena iniziata».
ordinanze quindi non servono? «Da sole non bastano. Ma ho molta fiducia nel nuovo prefetto Visconti, l'uomo giusto al momento giusto. Può essere lui il `regista' di tutte le forze in campo».
II momento giusto per fare che cosa, in particolare? «Per esempio per aprire un dialogo con il mondo universitario. Perché la movida, se ben gestita, può essere una risorsa per la città. I giovani hanno diritto ad avere spazi per esprimere la propria vitalità ma il messaggio che passa non deve essere che a Pisa `si può fare tutto'. Quindi ecco il dialogo, la concertazione, nell'interesse di tutti. Anche perchè il blitz una volta al mese non serve a nulla. Presidiare sì, ma con continuità». Accoglienza e sicurezza : è così che il turismo pisano potrà vola re ancora di più? «I numeri sono già da capogiro. Stiamo parlando di 7 milioni di visitatori: 3 milioni censiti al terminal turistico, 2 milioni - su un flusso complessivo che supera i 4 - che visitano la città provenendo dall'aeroporto, e poi tutti i turisti individuali che arrivano in macchina e in treno. L'obiettivo è quello di allungare il tempo di permanenza a Pisa: da 3 ad almeno 24 ore. E saper accogliere, lo ripeto, significa creare tutti i presupposti di sicurezza». Francesca Bianchi
DIFFICILE MULTARE I PA DRONI
Asse commerciale coperto di escrementi STESSO strada, stesso cammino. Siamo tornati sull'asse dello shopping, il percorso più trafficato della città, ma anche quello più trascurato . Oggi puntiamo i riflettori sui cani e sull'inciviltà dei loro padroni che lasciano defecare le bestiole in ogni dove. Per camminare occorre fare lo slalom. La scenario è sempre lo stesso: un cane portato a spasso da un incurante proprietario, che continua la sua passeggiata senza ripulire il marciapiede dopo i «bisogni» dell'animale. In poco più di un chilometro di strada si contano decine di escrementi lasciati . Siamo partiti da via Oberdan fino a Ponte di Mezzo: l'area delle panchine, all'incrocio con via San Francesco, è cosparsa di escrementi (più volte calpestati dai malcapitati pedoni) e anche piazza Garibaldi è tutta imbrattata. Da qui diamo un'occhiata ai lungarni. Bene il Galileo e il Gambacorti, insozzati invece il Pacinotti e il Mediceo. Si prosegue per Corso Italia. Il percorso è breve per arrivare alla Stazione , ma continuiamo a imbatterci negli sgra-
diti escrementi. Sono proprio davanti alle vetrine, obbligano a salti e manovre repentine. La camminata prosegue fino a piazza Vittorio e lo sconcerto ci assale: proprio in mezzo alla piazzale ecco un altro escremento. Questa pratica, ovviamente è vietata da un regolamento comunale che prevede multe salate. La sanzione prevista per i trasgressori è di 200 euro. Secondo i dati forniti dalla polizia municipale, nel 2014 sono state comminate solo 15 multe a fronte delle numerosissime segnalazioni raccolte proprio dalla municipale. «IL problema che incontriamo di fronte a queste azioni è cogliere sul fatto il trasgressore - spiega Marco Belli, responsabile settore ecologia della polizia municipale di Pisa - spesso i proprietari portano a spasso i cani in ore lontane dai nostri orari di servizio. Le comunicazioni che ci arrivano lamentano queste pratiche non solo nel centro città ma anche in periferia. Michele Bulzomì
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di ELEC)NORA MANCINI PER TUTTI è il «principe» della pisanità. Francesco Capecchi, uno degli ultimi baluardi della memoria storica cittadina. Di quella Pisa dai colori vivaci e dai profumi dei forni e delle botteghe artigiane per strade, vicoli e piazze che torreggia ora solo nei ricordi. Capecchi osserva dal suo «locus amoenus» in Borgo Stretto, nel dehors dell'antica caffetteria Salza, la sua amata città «in declino perché ha perso la sua identità». Nella sua solitudine da samurai, Capecchi, lo storico e acuto osservatore, è il punto di riferimento di politici, tecnici e intellettuali in cerca di memorie e di aneddoti, di storie antiche sepolte nei libri. A lui, su indicazione del Comune, si è rivolta una televisione straniera per girare un documentario sulla città. E lui, con ironia sferzante, commenta: «Se questa è l'accoglienza... Non c'è un ufficio turistico, non c'è un ufficio informazioni. Vorrei sapere chi accoglie le migliaia di pullman pieni di turisti che arrivano ogni anno a Pisa...». «Principe» Capecchi, chi accoglie turisti e visitatori a Pisa? Uli extracomunitari, gli zingari e i borseggiatori. Ho fatto tante battaglie, da consigliere comunale, sul parcheggio di via Pietrasantina. Ma nulla è cambiato. Da Pietrasantina al Duomo è un percorso di guerra. Per non parlare del commercio abusivo che si svolge in Largo Cocco Griffa sotto gli occhi delle forze dell'ordine. Non ci sono più regole». Pisa attira sempre più visita-
DOVE'I=INITA LA BELLEZZA? Resta sola nei ricordi o nel Camposanto monumentale IL Santo patrono si festeggia con fuochi e musica rock Non ci resta che piangere... tori Come è cambiata la città negli ultimi 20 anni? «Prima era una città di Studio, ora è una città di studenti. E' diventata una città di affittacamere e di fotocopiatrici. Una fabbrica di lauree. E' una terra di conquista, abbandonata a se stessa mentre il sindaco resta barricato nel Palazzo e non si accorge di quello che succede intorno. Ridateci Cortopassi, ridateci la Angiolini, ridateci Cerri il cosacco di Riglione, ridateci Fontanelli». Cosa vede dal suo punto di osservazione in Borgo , nell'ombelico della città? «Vedo una città che ha dimenticato se stessa, che ha vietato di disegnare la Croce dei Cavalieri di Santo Stefano in piazza dei Cavalieri perché offendeva l'Islam. Vedo una città asservita e condiscendente con tutti. Vedo gente arrivare da fuori interessata a far soldi, senza portare rispetto per la città che li accoglie. Una città dalla grande storia che festeggia il suo santo patrono con i fuochi d'artificio e la musica da discoteca. Dov'è la solennità? Dove il verecondo rispetto?».
Dov'è la bellezza a Pisa? «E' nei ricordi. Era in piazza delle Vettovaglie, una tavolozza di colori e odori, era negli artigiani e nei ristoratori, nelle cee di Gorino in piazza Gambacorti. Resta nella gastronomia, nei piatti di Bruno. La città ora è grigia, senza vita, senza pudicizia. La gente urina per strada, si sdraia per terra, urla, sporca, se ne infischia di regole e civiltà».
Eppure resta qualcosa di intafto. Quali luoghi consiglierebbe a un visita re? «Il Camposanto monumentale preservato dall'Opera della Primaziale. La chiesa dei Cavalieri, se solo fosse aperta più spesso, Palazzo Lanfranchi e le sue collezioni. I nostri Musei statali, invece, restano abbandonati a se stessi e addirittura festeggiano se i visitatori aumentano da 10 a 20 per anno».
Ha detto che Pisa ha perso l'identità, come può ritrovarla? «Non ho ricette, ma sarebbe bene che chi la abita, ci vive e ne trae guadagno leggesse quel monumento letterario che è "Pisa, solitudine di un impero" del grande Borchardt».
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Testimonianze choc raccolte dalla guida SOPRAVVALUTATA. Sporca e male organizzata dal punto di vista turistico. Una `bocciatura' che molti visitatori, stranieri ma anche italiani, si portano a casa, dopo la visita a Pisa. Impressioni negative che feriscono chi ama e conosce così bene la propria città da averne fatto il proprio mestiere. Ma è proprio per amore che Alessandro Bargagna, guida turistica (dell'associazione City Grand Tour) continua a lanciare l'allarme. Pisa va salvata. Dall'incuria. E dai commenti negativi. Ecco, quindi, la prima puntata di una passeggiata, al seguito di Alessandro Bargagna, tra `quello che i turisti dicono'. E che spesso, purtroppo, scrivono anche su internet. VIA PIETRASANTINA. «I commenti sul parcheggio scambiatore sono tutti rivolti all'insostenibile situazione dei ragazzi africani che assaltano i turisti, spesso bloccandoli e spaventandoli. Qualche tempo fa una signora di un mio gruppo (io presente) è stata assalita da tre persone che volevano venderle borse
ho ^ `71 A' «Palazzi fatiscenti, sporcizia scritte ovunque e abusivi aggressivi in ogni strada» false. Lei si è spaventata (signora inglese) e ha urlato spintonando uno di questi ragazzi . Lui è quasi impazzito . Ci ha cominciato a seguire e mentre eravamo seduti sulla navetta che ci avrebbe condotto in Cocco Griffi, ci ha bussato al vetro e mimando con il dito un coltello alla gola, ha cominciato a minacciarci. Fortunatamente sono inter-
venuti altri ragazzi a calmarlo. I turisti americani chiedono perché sia concessa la vendita di prodotti 'fake' (falsi). Io mi limito a rispondere che la situazione è diventata incontrollabile . Non ho più voglia di dare spiegazioni. Durante il tragitto capita spesso che alcune borseggiatrici tentino il colpo. Avverto sempre i miei turisti, purtroppo alcune riescono a cavarsela. Gli americani sono scaltri e si aiutano. Gli inglesi si spaventano, specialmente le persone anziane. Spagnoli o sudamericani reagiscono con violenza. E si accaniscono su noi guide». DUOMO. «Della piazza non hanno molto da dire, ovviamente, ma si lamentano spesso della mancanza di segnaletica. Soprattutto non capiscono dove sia il centro storico. In molti pensano che la città finisca con la piazza». SANTA MARIA . «Mi chiedono perché i palazzi siano fatiscenti e di sera non si sentono sicuri. Troppo buia. Una signora mi disse anche che dovevo vergognarmi per lo stato d'abbandono e della mancanza di decoro di una via così importante. Non alimentai la polemica». PIAZZA CAVALLOTTI . «Definita un letamaio più di una volta. Il 50% dei pochi turisti che arrivano fino lì dalla Piazza del Duomo decidono di tornare indietro perché tra bancarelle di prodotti africani e tanfo di guamo credono non ci sia altro da vedere. Una signora mi scrisse che non era riuscita a trovare l'orto botanico in via Santa Maria e andò su tutte le furie». Francesca Bianchi (]-continua)
L'asse co mm erdak,;, Estata la prima tappa della nostra inchiesta: abbiamo verificato la presenza di
abusivi e sbandati ogni 80 metri tra Borgo Stretto e la Stazione. Stessa scena dopo due giorni
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P i azza Qui abbiamo verificato la presenza di un venditore abusivo ogni 70 metri: venditori illegali
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Alcune delle criticità individuate dalla guida Alessandro Bargagna durante la passeggiata con La Nazione. Da sinistra : i dissuasori dei piccioni in Borgo pieni di sterco e piume; rumuli di rarta ahhandoraata alle 3 dntd
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«La Nazione» insieme SECONDA tappa del nostro viaggio alla scoperta di `quello che i turisti dicono'. Di Pisa, del suo grado di accoglienza, del decoro che spesso non c'è. A condurci `dentro' i commenti dei visitatori è, anche oggi, Alessandro Bargagna, guida turistica dell'associazione Pisa Grand Tour. Dopo la passeggiata nell'area monumentale, oggi i riflettori si accendono sul centro storico, dall'asse commerciale all'area universitaria. VIA DEI MILLE, Faggiola, Corsica, Piazza Buonamici - «Vengono spesso definite fatiscenti - dice Alessandro Bargagna - Troppe scritte sui muri. Mi chiedono spesso perché non vengano cancellate. Io rispondo che è una moda e ci ridiamo su. Sullo stato di abbandono della Piazza Buonamici i commenti si perdono. I turisti si chiedono come sia possibile che una chiesa così bella (San Sisto) sia circondata da tanta sporcizia e auto". VIA SAN FREDIANO, Dini, Cavalca, piazza Dante, via della SApienza, vicolo del Tidi - «Il commento è sempre legato all'odore: `It stinks, puzza!'. Ma le parole più comuni sono: `Che peccato! Ma il Comune cosa fa? Ma è disabitata? Che incivili! Ma non potrebbero pulire?'». VETTOVAGLIE: «Da anni ormai non porto più i miei turisti in Piazza delle Vettovaglie. Ma i com-
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menti sono sempre legati alla sicurezza, alle scritte e al pessimo arredo urbano. Molti visitatori hanno paura di quella zona. Entrano negli uffici informazione arrabbiati, furiosi. Inveiscono contro di noi e contro l'amministrazione». BORGO STRETTO: «Notano lo sporco delle logge e quello accumulato sui dissuasori peri piccioni. 'Sono schifata', mi ha detto una signora vedendo proprio quegli aghi dissuasori coperti di guano. Molti commentano anche lo stile dei negozi, si chiedono perché non ci siano piante e fiori ad arredare le vetrine. Non sono attratti dai nostri negozi. Li definiscono anonimi». LUNGARNO: «I turisti ridono quando vedono i cestini dell'immondizia pieni alle 10 del mattino. Si lamentano del rumore e della velocità delle auto. Notano e sono disgustati dalla sporcizia del Lungarno. Specialmente sul fiume, dove ristagnano rifiuti per giorni. Mi chiedono perché i palazzi non siano curati, spesso credono che siano abbandonati». CORSO ITALIA: «La trovano sporca, piena di cartoni. Mi chiedono perché non vengano raccolti e perché spesso siano accumulati sulla strada davanti ai negozi. Ricordo una signora che si meravigliava dei venditori ambulanti che scappavano di fronte agli agenti della municipale o della polizia e di come, pas-
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i punti cri`fici sata la volante, ritornassero al loro posto, come se niente fosse accaduto». STAZIONE: «Meglio stendere un velo pietoso. Italiani e stranieri chiedono perché ci siano uomini ubriachi che gridano, persone sdraiate in terra e perché sia tutto così degradato. Un turista belga ha schivato di un soffio l'urina di un uomo ubriaco... erano le 9.30 del mattino». Francesca Bianchi (2 - Fine, la prima puntata è uscita ieri)
ivla non c'è decoro senza legalità» Serfogli: «Investiamo in centro e nelle periferie» di FRANCESCA BIANCHI ANCORA una voce di primo piano nel dibattito sull'accoglienza pisana. Oggi a parlare è l'assessore comunale ai lavori pubblici Andrea Serfogli con il quale facciamo il punto su una città in trasformazione. Con tante luci e qualche ombra sulla quale fare `gioco di squadra'. Accoglienza è sinonimo di sicurezza e decoro: si può nuantificare l'impe no dei Comune per la riu ' cazione urbana tra Piuss e cantieri? «La riqualificazione urbana, specie nel contesto finanziario dei Comuni sui quali pesano tagli e patto di stabilità, è stato rilevante. Oltre 30 milioni di investimenti nell'arco di 5 anni. Riqualificare il territorio è un presupposto fondamentale per garantire sicurezza e decoro ma di per sé non è sufficiente. Serve un maggiore rigore nella repressione degli abusi e maggiore controllo civile, favorendo iniziative sociali e culturali di cittadini, associazioni e commercianti». Quartieri e cent storico: quali le priorità per una mag'ore vivibilitò? « ccorre un equilibrio tra gli interventi di riqualificazione del centro storico e quelli per la vivibilità dei quartieri. La città è una sola e non va mai dimenticato. I fondi
Pavimentazione di Santa cerio: anche questo intervento va in un 'ottica di decoro e sviluppo dal punto di vista turistico? «Si tratta di un investimento pari a circa 1,5 milioni di curo che va sicuramente nella direzione di una maggiore attenzione alla qualità urbana e alla valorizzazione turistica ma non può non tradursi anche in una maggiore vivibilità per chi risiede nell'area. Garantire la sosta, un efficace servizio di trasporto
pubblico, il giusto equilibrio tra occupazione del suolo pubblico da parte delle attività commerciali, estendere la videosorveglianza, approvare il regolamento sul rumore, contenere il fenomeno della movida: tutto questo a fine lavori dovrà essere gradualmente garantito». Mura e Arsenali Repubblicani; si può ore qualche data? «Per le Mura Repubblicane contiamo di concludere entro l'estate l'intervento, reso possibile dalla capacità progettuale degli uffici comunali ma anche dal fondamentale sostegno della Fondazione Pisa. Sempre nel corso di questo anno completeremo gli Arsenali e il fortilizio della Cittadella».
A vedere vale angolo di Pirtere be un ospite di sa prestigio oltre alla Torre?
E° stata la prima tappa della nostra inchiesta: abbiamo verificato la presenza di abusivi e sbandati ogni 80 metri tra Borgo Stretto e la Stazione. Stessa scena dopo due giorni
tI fCt, `• te1t e hLA5 no, tinfattieUndirizzatina tllo"`t Tl [l ` 11 progetti di riqualificazione r..= . urbana che mirano all'inclusione sociale, all'incremento degli standard urbanistici, all'edilizia sociale. L'area sulla quale presenteremo progetti è quella di Sant'Ermete-San Giusto. E ancora: nuova viabilità di via Norvegia, sottopasso di PutiQui abbiamo verificato la gnano, riqualificazione della pista presenza di un venditore ciclabile di via Livornese, sicurezabusivo ogni 70 metri: za idraulica di Pisa Nord, fognature di Marina e Tirrenia, via Pietravenditori illegali santina. Sono tutti progetti già fiagli ingressi e nelle vie nanziati che nei prossimo mesi si adiacenti all'area trasformeranno in cantieri». monumentale
«Scegliere un luogo non è semplice perché la città è meravigliosa. In prima battuta direi piazza dei Cavalieri ma in un futuro prossimo anche la Cittadella e gli Arsenali Repubblicani». Come si iagina Pisa tra 20 anni? «Assai prima di 20 anni vedo una città con un territorio che si estende fino a comprendere 200mila abitanti, una città in cui le diversità residenti, studenti, pendolari, turisti - si integrano. In generale immagino una città dove ogni cittadino non confonda la solidarietà con la legalità e il rispetto delle regole. Credo che non possa esistere solidarietà senza legalità e amore per la città».
BUONA DOMENICA di DIEGO CASALI
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ORE 9.30 di un mattino qualsiasi Un mattino indimenticabile per un turista belga intento a schivare l'urina di un ubriaco. Siamo vicini alla stazione. Ore 11 di un sabato mattina. Nell'asse commerciale, tra Borgo Largo e Piazza Vittorio, si incontra un «vu cumpra» ogni 80 metri un mendicante ogni 250. Ore 15 di un giorno gQ ualsiasi(feriale). Piazza deiMiracoli. ui i venditori abusivi attendono i turisti al... varco. Per i visitatori in transito la media è di un «vu' cumpra'» ogni 70 metri. Media record. Ore 18 di una giornata qualsiasi (feriale e festiva non impporta). Borgo Stretto, salotto buono (? dello shopping. I dissuasori dei piccioni sono coperti,, di guano che, manco a dirlo, cade sui passanti al primo sofio di vento. Vicolo delle Donzelle, ore'] 9. Aperitivo sui Lungarni? Ok, ma non passate da li Quella stradina medievale intrisa di storia potrebbe interessare a Sebach per una sponsorizzazione: latrina a cielo aperto. Ore 23 ano a esaurimento illegalità) piazza dei Cavalieri. Sera di primavera-estate. Lo sapete ormai tutti: venditori abusivi con carrelli del supermercato a distribuire alcol a giovani (minorenni?). Qualcuno ha degli espositori di cartone «push up» che in un ehek si richiudono eludendo i controlli di vigili, polizia o carabinieri. Ammesso che i controlli ci siano... Vi domanderete: ma è tutto vero? E' proprio così? Incredibile eh? E invece e vero. E' tutto, ignobilmente vero. Vergognosamente vero. Questa è la nostra realtà. L'abbiamo testimoniata in settimana. I pisani con noi. Eppure, nonostante le nostre denunce, nientesifa. E addirittura, niente si afferma. Nemmeno uno straccio di promessa da marinaio. Il niente. Una cosa è certa: noi non cifermeremo nel dare voce al disagio. Ma una parte di Pisa ha deciso: evviva l'inciviltà. Buona domenica. Si f a per dire... diego.casali@lanazione.net
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bilisti assediati dai parcheggiataci
di MARY PAGANO ETRASCORSO poco più di un mese da quando i parcheggi a pagamento dell'Ospedale di Cisanello sono stati posti sotto sorveglianza in seguito agli atteggiamenti vessatori dei parcheggiatori abusivi nei confronti degli automobilisti. All'ingresso dell'area dove è stata posta una sbarra d'accesso un operatore svolge il servizio di cassa centrale e quattro persone in pettorina fosforescente si occupano della sorveglianza. La Nazione si è recata qualche giorno fa sul luogo. Appena all'imbocco di via Martin Lutero che accoglie un ampio parcheggio gratuito si intravedono ben tre parcheggiatori abusivi intenti a indicare il parcheggio libero all'auto appena arrivata e altri cinque impegnati a importunare qualche passante a cui vendere qualche gingillo. Dei super-controllori neanche l'ombra. I NOSTRI `amici' irregolari possono dunque agire indisturbati. La musica non cambia quando ci spostiamo in centro: piazza Santa Caterina. Dopo aver attraversato il piazzale da via San Loren FLM gi s orgiamo un addetto l del 1111 ß t1 la polizia municipale con ur «vù cumprà». Starà intimando al giovane di andarsene pensiamo. Ci accostiamo ai due per capire cosa stia accadendo e poco dopo percepiamo che si tratta di una tranquilla conversazione informale. Nel frattempo i sette «colleghi» dell'ambulante continuano a dirigere il traffico. Relativamente tranquilla la situazione al parcheggio del mercato di via Paparelli, gratuito tutti i
giorni tranne il mercoledì e il sabato mattina (giorni di mercato). Ci siamo recati sul luogo sia martedì che mercoledì mattina. Martedì il parcheggio è quasi pieno e un passante ci informa che il parcheggio è gratuito. Tutto nella norma. Ci ripresentiamo mercoledì mattina. Non appena entrati nel parcheggio notiamo delle signore davanti al parchimetro e altre in macchina impegnate nel
parcheggio. Queste ultime non sono sole ma circondate da parcheggiatori abusivi che sperano in qualche spicciolo, in tutto quattro. Uno di questi nel frattempo si avvicina all'auto di una signora che sta per andare via chiedendole il biglietto della sosta che sarà destinato alla prossima auto in arrivo; ovviamente non a titolo gratuito! Come se non bastasse il costo non proprio irrisorio dei parcheggi.
Perché nessuno prova a fermarli?
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C'è chi si avvicina a chi sta per andare via chiedendo il biglietto della sosta che sarà destinato alla prossima auto in arrivo. Con la speranza di racimolare qualche spicciolo dagli automobilisti
I vigili sembrano [imitarsi ad assistere al fenomeno. Abbiamo notato un agente presente durante le 'vendite' che non è intervenuto
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Scriveteci co sa non va Ci sono venditori abusivi in azione vicino a casa vostra o casi di prepotenze o molestie a cui avete assistito in giro per la cittĂ ? Segnalatelo al nostro sito internet: www.lanazione.it,lpisa
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o terra dï nessuno, aiutateci» p e accoglie l'appello della gente: NON si lasciano fotografare e scelgono l'anonimato i residenti di Putignano, il quartiere «Bronx» di Pisa, dove le regole e la civiltà sono tramontate nella giungla che avvolge e sovrasta le villette di via Ponticelli e via Monterosa dove zingari e spacciatori spadroneggiano nel buio delle strade. Protestano da anni, scrivono esposti alle autorità, creano comitati e chiedono agli amministratori di non essere dimenticati. «Non c'è nel quartiere - spiega una residente - una casa che non sia stata svaligiata almeno una volta. Siamo terra di nessuno. Ci rivolgiamo a voi, non sappiamo più che fare». Non c'è abitazione, a Putignano, che non sia munita di inferriate, perché i blitz dei malviventi sono costanti e spesso avvengono di notte, mentre la gente è in casa. LA PAURA e il costante senso d'insicurezza tramortiscono i residenti. Quelli di via Ponticelli e via Monterosa scrissero nel 2007 un esasperato esposto all'allora sindaco Fontanelli, chiedendo «l'illuminazione pubblica, la strada asfaltata e la bonifica di quel grosso appezzamento di due ettari, nelle mani di un privato, dove malviventi e disperati trovano ricetto per le loro
perversioni e delinquenze. Un esposto rimasto lettera morta. La signora Teresa è una anziana vedova in cerca di un acquirente per la sua bella casa con giardino, svaligiata tre volte in pochi mesi. «Vivo barricata», dice, esibendo un grosso catenaccio e due robusti lucchetti che ogni pomeriggio, appena il buio avvolge la strada, serrano le inferriate dell'ultima di tre porte blindate della sua villetta. «La mia vita finisce al tramonto. Se ho bisogno di qual-
1 I raid dei ladri avvengono a ogni ora del giorno ma soprattutto di notte cosa non esco. Mi sono entrati in casa troppe voltevelenato già due cani. Eppure, basterebbe un po' di illuminazione e un po' di decenza in più, in questa strada, per cacciar via quella brutta gente che viene qui a spacciare, a guardarci in casa, a spiare i nostri orari». Anche ai vicini della signora Teresa, in via Ponticelli, sembra di vivere «nel quarto mondo»: «Il 28 dicembre ci hanno spaccato le finestre e ci sono
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entrati in casa. Ora ho messo i vetri antisfondamento. Paghiamo le tasse ma non siamo ripagati in servizi. Anzi, ci tocca spendere altri soldi per difenderci - dice un residente -. Tutto questo non è normale». Anche in via Simiteri, alcune anziane sono state svegliate di notte dal gatto messo in fuga da malviventi. Qui si arriva da un sottopasso, uno dei tanti che nel quartiere di Putignano è l'approdo di criminali e reietti che nel buio sgusciano da una parte all'altra del quartiere derubando e terrorizzando chi lavora, suda, paga le tasse e in casa cerca pace, ma trova insicurrezza. «SIAMO sotto assedio», urlano le donne del comitato di Putignano che negli ultimi mesi si è levato sugli scudi a causa dell'emergenza rom. Circondati da otto campi abusivi, uno dei quali in Golena d'Arno, vicino a una cava. Qui, fra una decina di roulotte e fuochi di spazzatura, sono decine i minorenni rom che ogni mattina, anziché andare a scuola, scendono sulla ToscoRomagnola assieme alle loro madri e si muovono fra Cascina e il centro di Pisa per chiedere l'elemosina e rubare. Eleonora Ma ncini
, sL;' un problema purtroppo diffuso non solo a Pisa città, ma in tutta .,.s nostra provincia . La presenza i",i: .1..,;. ,,i ,,r59yr !"Y. ,.. ._ ,. ry ,.dl. nr p .y ..°s,..., í i ,,,,..,
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di EMANUELE BALDI IL VENDITORE di aglio sventola in aria il sacchetto zeppo di spicchi. Per un euro te lo porti a casa. «Solo oggi, offerta, offerta» ripete come un mantra ma non sembra convinto nemmeno lui figurarsi un po' chi gli sfreccia accanto e, giocoforza, accelera il passo. MEZZOGIORNO , mercato di via Paparelli . Sole e cielo in formato primavera di lusso e centinaia di pisani a passeggio fra i banchi in cerca di qualche affare . Un paradiso, in teoria, per il `piazzista' abusivo. Siamo quindi andati ancora una volta a verificare la situazione per toccare con mano questo fenomeno che sta a metà strada fra il degrado fisico e una deriva sociale di cui è sempre più difficile individuare i confini . Un'altra prova sul campo, insomma, per denunciare ancora una volta cosa non va in città . Ebbene di venditori abusivi ne abbiamo contati ben cinquantanove, ma è un calcolo per difetto. PERCHÉ i venditori , armati di lenzuolone `apri e chiudi' che in una frazione di secondo spiattellano sull'asfalto borse, portafogli, occhiali, cinture, orologi e chincaglierie varie ed eventuali - tutti ri-
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Continuano i nostri viaggi nelle zone della città che soffrono maggiormente gorosamente falsi - non sono facili da conteggiare in modo pignolo. Perché si muovono come gatti esperti sui tetti fra un banco e l'altro, nelle tre lunge file di attività spalmate lungo 400 metri di strada, con l'occhio sempre accorto a sbirciare eventuali divise all'orizzonte. VIGILI e venditori impegnati in una sorta di infinito gioco di `guardie e ladri' . Passa l'agente (ieri ne abbiamo comunque contati una decina) e l'abusivo tira via il
lenzuolo fischiettando . L'agente se ne va e il lenzuolo torna dov'era. Una bella fatica ma spesso e volentieri c'è un `collega' che sta di vedetta e avverte se scruta un pericolo. Affari? Pochi, almeno a colpo d'occhio, anche se qualche signora si ferma e chiede lumi sui prezzi di borsette difficili da distinguere dalle originali e comunque trattabilissime quasi sempre. Ma l'illegalità non si ferma alla vendita mordi e fuggi. C'è crisi per tutti e bisogna organizzarsi. Salta fuori allora lo strano business del pizzo sulla sosta . La dinamica che porta i venditori, appollaiati alle macchinette dei ticket parcheggi, a chiedere spiccioli agli sventurati automobilisti non è chiara fino in fondo. SI TRATTA, s'insiste, si cerca chi abbocca e alla fine si molla la presa solo dopo essersi messi un euro in tasta . I più smaliziati nemmeno ascoltano l'abusivo ma c'è chi, specialmente tra i più anziani, per non avere grane apre il portafoglio. Brutta storia. Come se a chiedere soldi non bastassero i tanti che scuotono i bicchierini e `pretendono' l'elemosina. Ne abbiamo contati una decina . Alcuni pacifici, altri quasi molesti nell'insistere sempre, comunque e ad ogni costo. Decisamente non ci siamo.
Tra venditori abusivi, gente intenta a chiedere l'elemosina e altra ancora ad assediare il parcheggio in cerca di spiccioli dagli automobilisti , ieri abbiamo contato circa 80 persone lungo i quattrocenti metri del mercato.
Praticamente una media di un abusivo nei pressi di ogni banco
L'ATTESA Gli abusivi aspettano i `clienti ' al parcheggio
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di EMANUELE BALDI «LA MOVIDA? La cosa migliore sarebbe spalmarla sulla città. Per questo è fondamentale coinvolgere istituzioni e commercianti affinché si creino iniziative in ogni zona al fine di evitare che dove c'è troppo caos nascano i problemi». Già perché la parola movida ha un'accezione negativa solo se associata - purtroppo il passaggio è sempre più spesso fisologico - al termine molesta. Schiamazzi, vetri rotti, teste inzuppate nella birra e cazzotti che volano. Questa è la parte marcia da grattare via. Ma se della parola si prende il buono, ovvero l'aggregazione, il divertimento sano e - perché no - una certa dose di controllo sociale, allora ecco che il fenomeno può diventare perfino una risorsa. La pensa così il prefetto di Pisa Attilio Visconti. E' in città da poche settimane ma ha le idee già chiare.
Prefetto, com'è stato 51 rimoimpatto conPisa?lil 15u01 pro emi, di notte, ci sono davvero? «E' una città complessa, molto più di Pesaro da cui arrivo, ma le condizioni per fare bene ci sono. Pisa ha un indotto sociale importante, fra studenti e turisti. E poi c'è il probleU
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ma dei rom. Seguo con interesse le inchieste de La Nazione sul degrado e sono certo che unendo gli sforzi le cose possano solo migliorare». Ha più individuatole zone più difficili? «Beh, vedo problemi in piazza delle Vettovaglie e in altre zone del centro. Si sono aree difficili da sorvegliare se non con le telecamere». Secondo lei è importante potenziare questo tipo di controllo? «Fondamentale. All'inizio per la repressione, ma alla distanza può rivelarsi un ottimo strumento preventivo. Prima di delinquere, magari, qualcuno ci pensa due volte se sa che rischia di essere filmato». Quali sono i problemi più gravi? «Qui ci sono molti giovani, un humus appetibile per chi vuole 'sfruttare' la movida con droga, vendite abusive, alcol. Credo sia necessario coinvolgere, oltre al Comune, anche l'Università, per migliorare le cose e monitorare la situazione. E i giovani possono anche aiutarci a individuare chi delinque. Alla fine la sicurezza arriva con la collaborazio-
ne perché le forze dell'ordine, con le carenze di organico, non possono essere ovunque. Si deve iniziare a riflettere anche sull'autodifesa».
In che senso? «Oltre ai problemi della notte ci sono quelli legati ai furti. I cittadini devono comprendere che servono sempre di più porte blindate, sistemi d'allarme, antifurti alle macchine... Serve una coscienza più stratificata. Chi vede situazioni negative le segnali con tempestività». Ma torniamo aiproblemi della notte: coinvolgerei gestori dei locali come avvenuto a Firenze dovei proprietari con una pettorina , controllano quello che succede fuori dai loro esercizi: che ne pensa? «Ben venga tutto ciò che è costruttivo. L'importante è che nessuno si sostituisca alle forze dell'ordine. Comunque vedo che già in molti collaborano anche se tutto è sempre migliorabile». Altre soluzioni? «E' fondamentale che ci siano meno bottiglie di vetro possibile in giro, molto meglio la plastica. Non sottovalutiamo questo aspetto. Ma la cosa più importante è cambiare comportamenti e stili di vita per migliorare le cose».
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is '',,'',,aver i visíti:e La Stazione è tabù INVISIBILE la fermata del bus del Pisa Mover. Il collegamento su quattro ruote tra l'aeroporto e la stazione è attivo già da un anno, ma lo stop di partenza sembra proprio nascosto dietro la ferrovia. Sono tanti i turisti che chiedono come raggiungere lo scalo del Galilei, perchè da soli non riescono a visualizzare la postazione di partenza dell'autobus. Stipata nel quartiere San Giusto, accanto a via dei Cappuccini, le indicazioni sul Pisa Mover sono praticamente assenti. Il sito internet la colloca «nei pressi del binario 14 della stazione centrale», ma i visitatori sono totalmente disorientati nella ricerca della navetta.
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PISA e degrado. Parchi, aiuole e giardini sotto esame. Bocciati. Alle prese con i nostri dossier sulla presentabilità della città, rimandiamo ancora le esclamazioni di soddisfazione. Pisa delude ancora. O meglio, Pisa soffre ancora. Patisce i colpi dell'incuria di chi la imbratta. Lamenta la negligenza di chi non se non se prende cura. Pisa langue e la Nazione risponde: inforchiamo bicicletta e coscienza civica, e perlustriamo la città per denunciare i suoi disagi. Oggi, dicevamo, percorriamo i nostri giardini, i nostri parchi, i nostri argini. Davvero poche le aree verdi veramente verdi. Cartacce, bottiglie e spazzatura arricchiscono la tavolozza dei colori. Ma non sono belli i quadri che dipingono. Ritratti di imbarbarimento e di una doppia vita cui i giardini sono condannati loro malgrado. Desolati di giorno, popolati di notte. Il cumulo di cianfrusaglie e ciarpame su Lungarno Guadalongo e nei giardini Alfredo Solarino
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Il nostro viaggio testimonia una situzione al limite
per visitatori e residenti non lascia dubbi: qualcuno la notte si ristora sotto le fronde dei loro alberi. E la mattina dissuade chi gradirebbe frequentarli: a fronte di un grande flusso sulla pista che circonda i giardini Solarino antistanti al Don Bosco, non c'è nessuno che si avvicina alle sue panchine o alle attrezzature ludiche e sportive. Ma riprendiamo il nostro giro: dalla pista Solarino ci immettiamo in via Giuseppe Parini, che, seguendo l'acquedotto e intervallando sporcizia minuta, cicche, cartacce, scatoloni vuoti e monconi di biciclette, sbocca in via Pratale vicino all'area di sosta per i camper. Impeccabile l'area sosta, deprecabile il parco di fronte: panchine con spalliere ar-
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rugginite e cassonetti traboccanti, dimenticati lì chissà da quanto. Bel biglietto da visita per i turisti! Ma proseguiamo. Ancora in via Pratale, a ridosso di una stazione di servizio Eni, il ciarpame si fa vistoso: un triciclo motore e due camper fatiscenti pieni zeppi di paccottiglia, stracci logori, stoviglie, cartacce e, naturalmente, le immancabili bottiglie di birra. Il panorama si fa squallido, corriamo verso via Paparelli. In un'isola che fiancheggia la rotatoria dei Caduti nell'Egeo tentiamo una sosta, ma il pattume riversato dai cestini sul prato incolto ci pungola a proseguire. Giunti in via Paparelli lo scenario non cambia. Vista e olfatto non si rinfrancano. Andiamo via. Ultima fermata: via Battelli. Il colpo di grazia: carrelli Carrefour carichi di paccottiglia, spazzatura organica, assorbenti intimi usati e aiuole di sterpaglia che incorniciano il grande parcheggio. Ripugna allo sguardo, offesa al pudore. Pisa non lo merita. Valentina Lepore
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Vía Ponticelli: intervento decisivo TOPI morti, water abbandonati, bombole del gas, materassi, spazzatura ovunque in via Ponticelli, quella strada di Putignano che par che dica «per me si va nella città dolente». Qui La Nazione, chiamata dai residenti, era arrivata giovedì scorso a documentare come la lontananza dagli occhi e dal Centro è stato finora un comodo alibi per chi ha amministrato. Eppure, in questa gradevole via sono molte le villette con giardino e i residenti che avevano scelto la zona per costruirvi la propria casa. Gli stessi che ora vogliono andare via e che però non trovano compratori. VIA PONTICELLI è una terra di mezzo, ai confini col «barbaricum», dove degrado e inciviltà sono stratificati in anni di abbandono e dimenticanza. La pista ciclabile corre accostata alla ferrovia, separata da alberi e vegetazione e trasformati in discarica e giacigli per senzatetto, spacciatori e coppiette. Pericoli e insicurezza sono costanti qui per chi vi si avventura, perché la rete di recinzione che divide la via dai binari è divelta in più punti e i bassi cancelli che vengono usati da tecnici e operai delle Ferrovie sono sempre aperti. Cancelli spalancati per tutti i malviventi che spesso, a notte fonda, hanno visitato le case dei residenti, confondendosi con la notte e con il buio dei binari. Qui l'illuminazione pubblica è scandita da alti pali che oscillano al
vento, ma le luci restano spente da troppi anni. Chi abita su un lato di questa via, occupata dall'altro da due ettari di terra incolta ormai diventata boscaglia e che accresce il degrado della zona, scrisse nel 2007 un rassegnato esposto agli amministratori di allora. Un esposto rimasto lettera morta e «risuscitato» dall'inchiesta de La Nazione. Ora però, il Comune fa sapere di aver fatto ripulire la strada e di aver così ripristinato il percorso ciclabile di collegamento fra La Cella e Putignano. Due trattori di Avr hanno ripulito la pista da erbacce, rovi e
Liberata dai rifiuti la strada fra Putignano e a La Cella Ripulita anche via Vignoli oggetti abbandonati e risanato c un canneto che la costeggia. Adesso la pista sembra percorribile e interdetta alle auto e all'abbandono dei rifiutigrazie ad alcuni paletti di cemento. «E l'illuminazione?», domandano i residenti. Le incursioni de La Nazione hanno risvegliato l'amministrazione che ora è intervenuta anche in via Vignoli, dove una squadra di Avr ha lavorato per tre giorni, con escavatori e scarrabili, per liberarla da 175 quintali di rifiuti, resti di costruzioni, utensili fatiscenti, legnami, elettrodomestici. Eleonora Mancini
Non c'è casa a Putignano che non sia stata svaligiata da banditi che approfittano dell'assenza di illuminazione e di controlli nel quartiere
Cannp í rom Sono otto gli insediamenti abusivi che circondano la zona e che accrescono il clima di tensione sociale e di paura fra i residenti.
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Si parlerà del progetto di eliminare il passaggio a livello di Putignano al circolo Arci con gli assessori Gay e Serfogli venerdì alle 18.
Discariche SL L C AMPO Via Ponticelli nelle due fasi prima e dopo il nostro sopralluogo e le varie testimonianze choc dei residenti
PUNTE ITICE rovi che minacciano le case e il cancello aperto sui binari
Via Ponticelli, abbandonata da anni, era sommersa da rifiuti e ricettacolo per spacciatori e banditi che razziano le abitazioni
Giungta intorno at Verdi PARCHEGGI selvaggi in centro storico: in via Giuseppe Verdi te automobili sostano sui marciapiedi. Totalmente non curanti del codice detta strada, i guidatori dette strade pisane si fanno beffe di vigiti urbani e forze dell'ordine. Ieri mattina, la traversa di via Patestro era completamente assediata da una fifa di vetture che occupavano lo spazio riservato ai pedoni. Impossibile passeggiare sui marciapiedi, perchè lo spazio a disposizione era inaccessibile. I pedoni che volevano . raggiungere piazza San Paoto atrOrto dovevano necessariamente attraversare il percorso rimanendo in mezzo atta strada. La situazione è rimasta inalterata per tutta la mattina, fino a quando i proprietari dette automobili si sono attontanati. Nessuno è intervenuto e ai guidatori non è stata alcuna infrazione.
Caos sulle sfrade per la sosta selvaggia Auto in doppia fila anche sotto il Comune Rabbia e proteste: abbiamo ve ' c to PARCHEGGIO selvaggio e pirati della strada. Si moltiplicano le segnalazioni in redazione da parte di lettori-automobilisti che, multati magari per aver sfiorato la sosta nei parcheggi a pagamento per pochi minuti, assistono sulle strade a continue violazioni del Codice della Strada, che restano spesso impunite. In seguito alle segnalazioni dei nostri lettori abbiamo fatto una prova sul campo. E mezzogiorno, ora di punta, il traffico si congestiona in particolare in prossimità di uffici, scuole ed esercizi commerciali. Siamo in zona Stazione, ci lasciamo viale Gramsci alle spalle e percorriamo via Croce e la sua parallela, viale Bonaini. Troviamo motorini parcheggiati sui marciapiedi e macchine in sosta vietata. Il caos regna e, tra i clacson assordanti e le proteste dei passanti, la circolazione resta ferma per parecchi minuti. Torniamo quindi sull'asse commerciale, verso Corso Italia e proseguiamo in Piazza dei Facchini. Anche qui le infrazioni si contano a decine: si scorge ancora un'automobile posteggiata su un marciapiede, poi altre vetture ferme praticamente nel mezzo alla strada. ma di vigili neppure l'ombra né di multe nei tergicristalli, nel frattempo un disabile è praticamente bloccato tra due auto e non riesce a scendere dal marciapiede... La situazione non migliora sui lungarni dove la norma è la sosta in doppia fila con le inevitabili urla di chi, in sosta regolare, vorrebbe uscire ma si trova l'auto bloccata da chi è sopraggiunto lasciando il suo veicolo praticamente in mezzo alla carreggiata. La quale, soprattutto dalla parte di Tramontana, si restringe pericolosamente costringendo ad ardite manovre nella corsia del bus e causando code e rallentamenti. Stessa scena anche in piazza Garibaldi dove c'è il divieto di fermata, ma dove si trovano due auto in sosta - ben visi-
situazione nei punti` ctitici LE PROVE Ecco alune foto scattate ieri mattina: auto in doppia fila o in sosta vietata sui lungarni; auto sugli stalli degli scooter in via Giunta Pisano; sosta selvaggia sul marciaaiede del teatro
bili da palazzo Gambacorti e anche dalle finestre dello studio del sindaco - che tra l'altro ostacolano il transito delle biciclette che scendono dal ponte verso Borgo Stretto. La situazione non migliora nemmeno nelle zone residenziali e nelle aree universitarie. Alcuni esempi: via Diotisalvi e via Giunta Pisano (zona facoltà di Ingegneria). Gli automobilisti parcheggiano arbitrariamente nelle aree riservate a biciclette e motorini. Ma anche qui nessun vigile. Michele Bulzomì Simona Gambacorta
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SONO cinque le zone rosse del Ctp 6. Cinque aree dominate dal degrado che compongono la mappa delle emergenze che il consiglio del Ctp6, presieduto da Federica Ciardelli (nella foto), ha messo sul tavolo dell'amministrazione. La vegetazione incolta e le discariche abusive al Villaggio Cento Fiori sono da anni un problema per i residenti che lamentano l'impossibilità di lasciare i figli a giocare tranquilli. E ancora, un terreno completamente abbandonato fra via XXIV Maggio e la pista ciclabile che porta in via Tino da Camaino rappresenta un grosso problema di sicurezza perché nel tempo è divenuto rifugio e deposito per mezzi rubati. Scheletri di bicilette e scooter compongono il paesaggio di questo lembo di terra di proprietà privata per il quale i residenti attendono da tempo un'azione forte del Comune sui proprietari. Stesso problema anche al villaggio i Passi, dove lungo via Pietro Giordani un terreno incolto è diventato una selva e una discarica abusiva in cui chiunque ha libe-
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ro accesso dopo che in più punti la recinzione è stata danneggiata. Discarica abusiva anche in via La Figuretta: qui, materassi, divani, frigoriferi, lastre di amianto e retoni fatiscenti sono la norma. PROBLEMI di igiene e di sicurezza a
11 Consi glio di partecipazione ha sensibilizzato il Co m une che ha pianificato interventi assediano via Derna. Qui i residenti segnalano i lavori di ristrutturazione interrotti dieci anni fa e mai più ripresi al numero civico 23/25. Numerosi gli esposti all'Asl e al Comune di Pisa e insufficienti le risposte ricevute dai singoli residenti che da anni chiedono decoro e civiltà. Ma la campagna di ascolto iniziata dal Ctp6 negli scorsi mesi
ha messo un primo tampone a questa situazione sensibilizzando l'amministrazione comunale che ha già mosso i primi passi e programmato interventi. Federica Ciardelli così si esprime: «Il Ctp6 ha creato il gruppo di lavoro "Uso e assetto del territorio, mobilità, ambiente e lavori pubblici" e ha chiesto all'amministrazione di procedere alla bonifica di alcune aree degradate segnalate dai cittadini. Il Comune ha così attivato le procedure necessarie». La Ciardelli continua: «Ringraziamo i cittadini che attraverso il nostro ufficio territoriale e la campagna d'ascolto promossa dal Ctp6 hanno collaborato all'individuazione delle aree critiche dei quartieri di nostra competenza, mettendoci così nella condizione di poter sensibilizzare l'amministrazione rispetto alle problematiche lamentate». La campagna d'ascolto ripartirà a febbraio con incontri mensili e la presidente Ciardelli invita i cittadini a partecipare e a far sentire la loro voce.
E. M.