Pisa, la capitale dellastreetart Il Comune regala 7 muri ai writers
ti nelle periferie, maqualcuno si trova pure nel centro storico: «Sarà un modo per valorizzare e riqualificare certi spazi urbani» spiega ancoral'assessore. A sottolineare l'importanza di questa scelta politica della città, si terrà "Indoor outdoor. Arte urbana a Pisa" un progetto che si concretizza in due momenti: una mostra dedicata ad alcuni writers al Centro Espositivo Sms dal 13 giugno al 13luglio e un secondo momento, dal 24 al 25 maggio in cui sei artisti selezionati (Francesco Barbieri, Lineapiatta, Aris, Etnik, Soap
Dopo annidi multe e denunce, il nuovo corso Spazi anche in centro: "Siamo all'avanguardia" LAURA MONTANARI PROVE tecniche di pace, fra le città e i writers, fra i muri urbani e la street art. Dopo anni di battaglie e mani di vernice passate a cancellare lettering, tag e pitture a spray, dopo lemultee le denunce, gliinseguimenti notturni, parte da Pisa il nuovo corso, quello della "legalizzazione". La città si inventa un "parco spezzatino" con un muro quie uno là, in tutto sette per complessivi 600 metri lineari. Ma è soltanto il primo passo. «Contiamo di ottenere il via libera dalla soprintendenza per altri sei muri vincolati spiegal'assessore alla cultura Dario Danti - e poi ci piacerebbe che anche i privati mettessero a disposizione altri spazi per questi artisti». Co-
me un foglio bianco, qualcosa su cui chiunque, senza chiedere permesso, senza appartenere a questa o quella associazione, possa usare la bomboletta spray. Niente è per caso. Pisaèlacittàche sivideplanare venticinque anni fa Keith Haring e che consegnò all'artista americano il muro su cui ha poi creato "Tuttomondo", restaurato lo scorso anno e sotto tutela della soprintendenza. «Sono felice che la proposta sia passata in giunta all'unanimità - prosegue Danti -Pisa diventa in questo modo una città d'avanguardia a livello nazionale enon solo, nell'aprire le porte alle forme espres sive d' arte più nuove». A sancire l'importanza di questo passo, i sette muri "regalati" ai writers e alla street art non sono sperdu-
GLI AUTORI In alto, un murale di Bartocci Sopra, Barbieri
The Wizard e Giorgio Bartocci) avranno un proprio muro per creare un'opera site specific che resterà alla città. Gli spazi sono vari, per lo più sottopassi ferroviari e cavalcavia. «L'arte di strada è una frontiera della contemporaneità, è un'arte che vive dentro la città e che ha senso proprio calata in quei territori» spiega Francesco Barbieri, lo street artist che sul muro che gli assegneranno dipingerà la skyline nera di una città immaginaria o reale che vive di grandi cieli colorati. O RIPRODUZIONE RISERVATA
L'evoluzione delwriter così i graffiti rendono più belle le nostre città Da Roma a Torino, gli street artist trasformano le periferie "Coinvolgiamo gli abitanti: questa è lavera arte pubblica" ROMIA Li abitanti delle case popolari di San Basilio, borgata alla periferia Nord-Est della capitale, hanno già
applaudito E1 Renacer, il grande rastrello, dipinto dallo spagnolo Liqen, che porta via vecchie auto, detriti industriali, marmi classici, per lasciare sbocciare i fiori dalla nuda terra metropolitana. Con le sue pareti di periferia dipinte, Roma sta diventando la Miami del Wynwood Walls. È come una grande muraglia che unisce la capitale a Torino, a Milano, a Bologna, a Bari, a Gaeta, inseguendo festival e mostre di muralisti che lasciano sempre il segno. Sulle facciate dei palazzi. Da oggi tocca ad Agostino Iacurci, foggiano, classe 1986, far sognare gli inquilini dell'Ater di via Recalcati con le sue metafisiche figure. Liqen e Iacurci sono gli artisti coinvolti dal progetto Sanba, voluto dal team creativo Walls. Ma i veri protagonisti di questi dipinti fatti con pitture acriliche, rullie carte industriali, sono i condomini delle case popolari che, dopo estenuanti riunioni, hanno scelto i due street artlst. Dimenticateviilwriter armato di bombolette che imbratta e scappa. Quella figura è mutata in un pittore in doppiopetto, maconlapagadaoperaio.Chelavora per abbellire le periferie urbane. «Questa è la vera arte pubblica», tuona Simone Pallotta, curatore di Sanba, «che rende partecipanti attivi gli abitantitenendoconto delle loro esigenze». Dodici ore di lavoro al giorno appeso su un braccio meccanico che gli permetterà di scalare cinque piani del p alazzone, Iacurci è parte di quel manipolo di artisti nomadi tra i muri delle capitali
del mondo e che hanno trovato a Roma il centro di attrazione: dalle pareti di San Lorenzo ai muri dell'ex Snia nel quartiere Prenestino, dai palazzi del Pigneto ai magazzini dell'Ostiense. Nel 2011 proprio Iacurci ha realizzato vicino al Porto fluviale un gigantesco, leggerissimo nuotatore sulla facciata di una vecchia pescheria. E poco più avanti, due anni dopo, è arrivato il bolognese Blu - lo street artist più celebre e integralista della scena italiana - a coprire con variopinte facce aliene un fatiscente edificio occupato. Non ci sono solo i movimenti per la casa, però, dietro le azioni delle nuove leve della street art, ma commissioni pubbliche sempre più strutturate. Come nel caso di Sanba, dove a finanziare il tutto sono arrivati Fondazione Roma, il Comune, l'Ater, Zetema. O come l'Atac con il palazzo di via Ostiense affidato quest'anno al rullo da imbianchino del tedesco Clemens Behr. "Muri ai pittori' urlavano negli anni Trenta gli artisti italiani. E davvero bisognarisalire al Ventennio di un un Carrà affrescatore al Tribunale di Milano odi un Prampolini mosaicista all'Eur, per ritrovare un impegno simile nell'offrire pareti al pennello creatore di segnie di sogni. Eredi della tradizione del muralismo messicano di Rivera, Orozco, Siqueiros, i giovani street artist si ispirano al cinema (Blu) e ai fumetti (Alice Pasquini ), ma conoscono bene l'arte del passato. Metropoli e museo si fondono nelle loro composizioni. Sten & Lex, ad esempio, rielaborano il concetto di collage per estese applicazioni di poster: come nel caso dell'intervento del duo sul Palazzo dell'Economia di Bari, voluto dal sindaco Emiliano, ogget-
to di polemiche perché creato su un edificio istituzionale e non su immobili degradati. Altra città di intenso fermento è Pisa, che ospita l'unico graffito italiano di
Nel quartiere San Basilio della capitale, assemblee con i condomini per scegliere le opere Keith Haring, recentemente restaurato. L'assessore alla culturadellacittà toscana ha deciso di regalare sette pareti del centro agli artisti del muro. Oppure Torino, dove TvBoy ha da poco realizzato un ritratto di Nelson Mandela in via Giachino dopo aver esposto nella galleria Square 23.
«Il legame galleria-murale urbano è sempre più stretto», spiega Sabina De Gregorio mentre lavora alla mostra della Pelanda di Roma che, curata da Stefano Antonelli, porterà dal? giugno a Test accia la meglio gioventù della street art di Italia e Francia. Già, il mercato: in galleria si possono spendere anche 6.000 euro per un dipinto su supporti mobili di Moneyless. Ma l'opera più importante di questo muralistaastrattista sono i disegni geometrici nel sottopassaggio ferroviario vicino apiazzadella Piramide a Roma. Prima che tag di writer sabotatori rendessero i suoi lavoriillegibili. «Fa parte del gioco, io accetto che il mio lavoro possa essere vandalizzato dal tempo o da mani altrui», filosofeggia Iacurci prima di salire sul braccio mobile a San Basilio.
BARI 2013: il sindaco Emiliano affida a Sten&Lex i muri del Palazzo dell'Economia ma seguono polemiche PISA I l Comune ha deciso (ieri) di regalare sette muri
"a scatola chiusa" che i writer potranno dipingere
TORINO 2014: lo street artist TvBoy ha da poco realizzato un ritratto di Nelson Mandela in una via del centro
Spagnolo, 34anni,è stato invitato a dipingere nei più importanti festival di streetartdel mondo. Le sue opere si
ispirano "ai fumetti letti da bambino"
Stile sintetico, ironia e tonalità accese per Agosti no lacurci, foggiano,classe 1986, tra gli esponenti più in vista dell'arte "pubblica" italiana