Il Risicoltore (Dicembre 2018)

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Anno LXI - n. 11

Dicembre 2018

Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Postale - 70% - LO/MI - DL 353/2003 Conv.L. 46/2004 Art. 1 C DCB Milano

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BRUXELLES La proposta della Commissione europea, dopo la valutazione del Comitato, dovrà passare un altro esame

Dazi sull’import dei PMA, restiamo in attesa Il presidente dell’ENR, Paolo Carrà: «Sarebbe incomprensibile un no da parte del collegio dei commissari»

L’unione fa la forza Paolo Carrà In attesa del responso del Collegio dei Commissari, dovuto al non raggiun gimento della maggioranza qualificata il 4 dicembre, mi sento di affermare con certezza due cose: la prima è, riferendomi al riconoscimento da parte della Commissione del danno subito a seguito delle importazioni da P.M.A., che ancora una volta la filiera risicola nazionale ha saputo dimostrare quella compattezza e quell’autorevolezza che già in altre occasioni hanno permesso di essere vincenti a Bruxelles. La seconda è, riferendomi all’apertura del mercato in questa campagna, che quando consapevolmente si attingono informazioni dai dati messi a disposizioni di tutti e si fanno scelte oculate per un mercato in equilibrio, il mercato è premiante in termini di prezzi. Quindi tutto rose e fiori? La sola clausola è da ritenersi la soluzione di tutti i mali? E' chiaro che la Commissione ci ha dato la possibilità, in caso di voto favorevole, di ritornare a rifornire il mercato europeo di riso Indica. Però ciò non è scontato. Gli inviti a seminare più Indica, in un mercato come quest’anno dove le quotazioni dei risoni premiano altri comparti, dovranno necessariamente a mio avviso essere accompagnati da reali contratti di filiera a prezzi che ristabiliscano una reddittività per l’agricoltore. Se ciò non dovesse avvenire, ricadremmo nel solito errore di seminare in base ai listini e non in base alla reale capacità di collocamento sul mercato. Ovviamente i contratti hanno gambe per stare in piedi se entrambi i contraenti responsabilmente comprendono la necessità di evitare manovre di tipo CONTINUA A PAG. 3

Non possiamo ancora cantare vittoria ma, incrociando le dita, gli sforzi di questi anni stanno per essere finalmente ripagati. L’impegno portato avanti dal Ministero delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo e dal Ministero dello Sviluppo economico, supportato in particolare dall’Ente Nazionale Risi, ha convinto il Comitato “Sistema Preferenze Generalizzate” sulla necessità di applicare la clausola di salvaguardia con i dazi sulle importazioni di riso da Birmania e Myanmar, come gli aveva chiesto la Commissione europea. A favore dell’imposizione richieste dall’Italia hanno votato 13 Paesi, tra i quali la Francia, corrispondente al 57% della popolazione, 7 Stati (tra cui la Germania) si sono astenuti, mentre 8, tra i quali la Gran Bretagna, hanno votato contro. Per potersi applicare immediatamente sarebbe stata necessaria una maggioranza qualificata del 65%: quindi, l'adozione della clausola di salvaguardia deve aspettare la decisione del Collegio dei Commissari, a cui la proposta sarà sottoposta: comunque, dovrebbe pronunciarsi entro breve termine. «La Commissione ha pro-

posto la clausola di salvaguardia - ha dichiarato il presidente dell'Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà - e ora il Collegio dei commissari dovrà decidere se adottarla. Avendo il sostegno della maggioranza europea sarebbe incomprensibile una decisione diversa». Dello stesso avviso il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del Turismo, Gian Marco Centinaio: «Auspichiamo che il Collegio dei Commissari adotti al più presto l’atto di implementazione relativo all’attivazione della clausola di salvaguardia del riso - ha commentato la decisione europea - La votazione di oggi conferma comunque una maggioranza di intenti. Dal canto nostro, proseguiamo la nostra battaglia a tutela dei nostri prodotti e del reddito dei nostri risicoltori, puntando sulla qualità, sulla promozione e sulla trasparenza in etichetta per riconoscere i veri prodotti italiani». Ancora più convinto del consenso della Commissione

il Ministero dello Sviluppo economico che nel comunicato rilasciato sostiene come «la Commissione - alla luce del risultato o tt e n u t o procederà a valutare positivamente l’adozione della misura, che si auspica possa suggellare positivamente gli sforzi messi in atto dal Governo italiano in difesa del settore risicolo dell’Unione Europea, trovando così soluzione alla situazione dei col-

Bilancio di collocamento, ecco tutti i numeri La produzione 2017 si è attestata a 1.512.228 tonnellate (-5,4% rispetto al 2016) e la resa agronomica è risultata pari a 6,59 tonnellate per ettaro a fronte delle 6,83 tonnellate registrate nell’annata precedente con delle buone rese anche se inferiori rispetto a quelle del 2016. Nel 2018 la superficie investita a riso si è ridotta a 217.195 ettari, con una contrazione di 12.352 ettari (-5,4%) rispetto alla campagna 2017. Sono solo alcuni dei dati de bilancio di collocamento che trovate all’interno de “Il Risicoltore”. Alle pag. 4-5 .

Sondaggio semine 2019 Il Consiglio di Amministrazione dell'Ente ha deciso anche per quest'anno di riproporre il sondaggio delle semine 2019. Tale decisione deriva dal fatto che vi è stata corrispondenza tra la superficie indicata nel sondaggio 2018 e la superficie indicata nel bilancio di collocamento frutto delle denunce dei produttori. Inoltre, la ripartizione dei comparti varietali, basata anche sulle indicazioni pervenute dall'industria, ha contribuito a un migliore equilibrio commerciale. I risultati saranno pubblicati en-

tivatori e produttori di riso nazionali. Compito del Governo e degli altri attori - continua - sarà, una volta che la Commissione avrà assunto la posizione definitiva con l’adozione del provvedimento, fare in modo che l’industria italiana si riorganizzi per evitare così che il problema si ripresenti in futuro. Va riconosciuta alla Commissione la determinazione ad adottare il regolamento di esecuzione e ripristinare il dazio in tempi brevi, concludendo l’iter procedurale entro il mese di gennaio 2019, scongiurando la perdita per gli agricoltori di un anno di raccolto».

Risultati del Progetto RISTEC

tro il 31 gennaio 2019. L'obiettivo è quello di rendere disponibili a tutti i risicoltori le informazioni necessarie a un investimento il più possibile rispondente alla domanda di mercato. Il sondaggio è rivolto a tutti gli agricoltori che potranno partecipare esclusivamente attraverso internet, collegandosi all'area Operatori registrati, anche attraverso il link diretto personalizzato che verrà inviato alla PEC aziendale. Sarà possibile fornire il proprio contributo fino al 25 gennaio 2019.

Finanziato da Regione Lombardia, il progetto RISTEC ha preso avvio nell’ottobre 2017 e per due anni si occuperà di dimostrare gli effetti di tre pratiche innovative per la sostenibilità ambientale. All’interno di questo numero de “Il Risicoltore” si analizzano gli effetti di una di queste: la sommersione invernale, una pratica poco diffusa in Italia, al contrario di quanto avviene in altre aree europee. La sperimentazione dimostra che la sommersione invernale offre una serie di vantaggi agronomici: una maggiore decomposizione delle paglie, un supporto nel contenimento delle infestanti, una migliore gestione dei nutrienti e il controllo del punteruolo acquatico. Alle pag. 2-3

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TECNICA

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LA SPERIMENTAZIONE Finanziato da Regione Lombardia, ha preso avvio nell’ottobre 2017 e per due anni si occuperà

Il progetto RISTEC per lo studio degli effetti della

Presenta una serie di vantaggi agronomici: una maggiore decomposizione delle paglie, un supporto nel contenimento delle i Gruppo di lavoro Progetto “RISTEC”

Figura 1 - Risaie allagate durante la sommersione invernale

La sostenibilità agro-ambientale dei sistemi produttivi a riso è fortemente connessa alle pratiche agronomiche adottate. Il regime di monosuccessione e il disaccoppiamento da qualsiasi attività zootecnica della risicoltura portano inevitabilmente ad alcune criticità: bassa efficienza della fertilizzazione azotata; riduzione della fertilità chimica, fisica e biologica del suolo; emissioni di gas serra, in particolare metano. Per tali ragioni, è necessario che il risicoltore acquisisca le informazioni derivanti dalla sperimentazione scientifica, al fine di applicarle nell’ottica di una maggiore sostenibilità agroambientale della coltivazione gione colturale per un pedel riso. Il progetto “Nuove riodo che va dall’autunno-intecniche colturali per il futuro verno fino all’inizio della pridella risicoltura” (RISTEC), fi- mavera successiva. Sebbenanziato da Regione Lom- ne sia ancora poco conosciubardia nell’ambito del PSR ta e praticata, essa sembra (Misura 1.2.01), ha preso av- poter apportare benefici amvio nell’ottobre 2017 e per bientali ed agronomici nelle aree a riso, due anni si occ o n c o n s ecuperà di diguente vanmostrare gli La sommersione taggio econoeffetti di tre pratiche inno- invernale è una pratica mico per i risicoltori. Ad vative per la agronomica ancora oggi, Regione sostenibilit à ambientale in poco diffusa in Italia Lombardia e Regione Piecondizioni di monte hanno risaia, trasferendo le conoscenze acqui- inserito questa pratica tra le site alle aziende. Le pratiche misure agroambientali del indagate riguardano: sove- PSR (Programma di Sviluppo scio, agricoltura conservati- Rurale), sostenendola con va e sommersione inverna- un contributo di 190 €/ha e le. Questo articolo intende richiedendo un periodo miconcentrarsi in particolare nimo di sommersione di 60 giorni. sull’ultima agrotecnica. Dal punto di vista ambienLa sommersione invernale tale, la sommersione inverLa sommersione inverna- nale delle risaie viene adotle (figura 1) è una pratica tata in Spagna e in altri Paesi agronomica ancora poco dif- da diversi anni per attirare fusa in Italia, che consiste uccelli acquatici e altra fauna nel sommergere gli appez- selvatica, fornendo loro hazamenti alla fine della sta- bitat e aumentando la bio-

per l’utilizzo dell’elemento tra microrganismi e coltura. Per quanto concerne il contenimento della flora infestante, studi condotti anche in Italia dimostrano come la sommersione invernale sia in grado di ridurre le popolazioni di malerbe in risaia. In particolare, è stata rilevata un’azione positiva sulla riduzione della banca semi di riso crodo presente in primavera a seguito della germinazione autunnale degli stessi e quindi l’esposizione a basse temperature. Oltre a ciò, è stata verificata la rapida perdita di germinabilità dei semi d el l ’infestante interrati e sommersi dall’acqua in inverno e una riduzione del numero di semi posti in superficie per effetto della predazione da parte di uccelli acquatici. In uno studio inerente il contenimento della popolazione di Lissorhoptrus oryzophilus, si è rilevata una diminuzione della stessa pari al 50% a seguito dell’adozione della sommersione invernale, ma le motivazioni di tale decremento rimangono tuttora incerte. Una criticità relativa alla sommersione invernale riguarda il potenziale incremento di emissione di gas serra, in particolar modo di

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diversità e il valore naturalistico del paesaggio risicolo. Anche in Italia, molte zone a riso sono caratterizzate da un elevato valore naturalistico poiché in grado di mantenere la biodiversità. Infatti, alcuni agro-ambienti risicoli sono stati inclusi nella rete ecologica europea Natura 2000 (92/43/EEC, Direttiva Habitat). La sommersione invernale presenta una serie di vantaggi agronomici inquadrabili in una maggiore decomposizione delle paglie, un supporto nel contenimento delle infestanti, una migliore gestione dei nutrienti e un controllo di Lissorhoptrus oryzophilus K. (punteruolo acquatico del riso). Per quanto riguarda la degradazione delle paglie, studi condotti soprattutto negli Stati Uniti hanno dimostrato che la sommersione invernale può ridurre l’effetto delle basse temperature invernali sul rallentamento dell’attività microbica coinvolta nella decomposizione dei residui colturali. In aggiunta, essa

promuove un’attività di frantumazione dovuta alla maggiore presenza di uccelli acquatici che svolgono procacciamento del cibo, nonché una serie di effetti fisico-meccanici dovuti all’azione macerante dell’acqua. La maggiore degradazione delle paglie influisce positivamente sulle disponibilità di azoto nel suolo nella successiva stagione colturale, da una parte aumentando il rilascio di azoto proveniente dalla mineralizzazione dei residui colturali e dall’altra limitando la competizione

metano, gas generato nelle aree umide. Ad oggi, tuttavia, i pochi studi condotti sulle emissioni di metano durante la sommersione invernale su riso in ambienti temperati hanno riguardato climi con inverni più miti dei nostri (ad esempio in California) e dimostrano che, nonostante le condizioni anossiche del suolo, le basse temperature consentono di non avere flussi significativi di metano in inverno e di osservare un periodo di moderata emissione al termine della sommersione invernale. Di recente, la pratica della sommersione invernale è stata adottata in alcune zone degli USA, in particolare in California, come strategia per ricaricare la falda freatica in una stagione in cui l’acqua è abbondante poiché non utilizzata per irrigare le colture. Durante la stagione invernale, le perdite per evaporazione sono estremamente ridotte a causa delle basse temperature: gli studi condotti dimostrano infatti come più del 90% dell’acqua applicata sui campi durante la sommersione invernale raggiunga l’acquifero superficiale. Inoltre si ipotizza che la sommersione invernale, se sufficientemente prolungata, possa esercitare un’influenza positiva sui livelli di falda estivi, mantenendoli più elevati al momento dell’inizio della stagione irrigua e riducendo dunque le perdite per percolazione durante tale stagione. La ricerca scientifica, tuttavia, si sta ancora misurando con questo complesso argomento. In definitiva, la ricarica invernale della falda può essere vista come un utile strumento nella lotta al depauFigura 2 – Misure di emissioni gassose in risaia nell’ambito del progetto RISTEC

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TECNICA

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à di dimostrare gli effetti di tre pratiche innovative per la sostenibilità ambientale

a sommersione invernale in risaia

infestanti, una migliore gestione dei nutrienti e il controllo del punteruolo acquatico Figura 3 - Coppia di misuratori MRT120 installati in uscita all’unità aziendale U1

circa 35 ha e U2 di circa 85 ha, site in un’azienda risicola produttiva a Zeme (PV). In U1 si pratica la sommersione invernale dal 2004, mentre in U2 la sommersione è di recente introduzione (dal 2016 con finanziamento PSR Lombardia). Nelle due unità si stanno misurando gli effetti della sommersione invernale sulla ricarica della falda, sulle caratteristiche idrauliche dei suoli e sul bilancio idrologico invernale ed estivo delle aree.

peramento progressivo della risorsa idrica sotterranea ormai in atto in molte aree geografiche, anche se la sua efficacia dipende fortemente dalle condizioni sito-specifiche del luogo in cui viene adottata e deve dunque essere meglio indagata. In ogni caso, è dimostrato come l’applicazione di tale pratica risulti tanto più efficace quanto più le porzioni di territorio sommerse nella stagione invernale siano estese e accorpate tra di loro. Un altro interessante aspetto ad oggi oggetto di indagine da parte degli scienziati del settore è la progressiva modifica che la prolungata sommersione potrebbe operare sulle caratteristiche idrauliche dei suoli rendendoli meno permeabili. In particolare, i pori dei suoli di risaia verrebbero ostruiti da sedimenti fini, microrganismi e bio-film da essi prodotti, mobilitati dal flusso idrico verticale nel suolo. Tale ostruzione causerebbe la riduzione della conducibilità idraulica del suolo che, in suoli soggetti a irrigazione intermittente e a sommersione tradizionale può diminuire anche di diversi ordini di grandezza (ad esempio, da 10 a 0,001 cm/min in alcuni studi). Tuttavia, nessuno studio si è ancora occupato di

analizzare gli effetti sui suoli di una sommersione invernale che segue (e precede) quella estiva. Le attività dimostrative avviate con il progetto RISTEC Le attività dimostrative avviate con il progetto RISTEC prevedono di indagare gli effetti della sommersione invernale sugli aspetti agronomici della coltivazione del riso, sulle dinamiche dei nutrienti nel suolo, sulle emissioni di gas serra e sui consumi irrigui invernali ed estivi delle aree soggette a tale pratica. In particolare, le attività dimostrative si stanno concentrando nelle seguenti aree pilota: • sei parcelle contigue (su una superficie di circa 1,2 ha), presso il Centro Ricerche Riso (CRR) dell’Ente Nazionale Risi, a Castello d’Agogna (PV), dove si stanno misurando gli effetti agronomici, le emissioni di gas serra, la dinamica dei nutrienti e gli aspetti idrologici in tesi con paglie mantenute al di sopra e al di sotto del livello di sommersione. La sommersione invernale è in particolare applicata a tre parcelle su sei, mentre le altre tre sono mantenute in asciutta durante l’inverno; • due unità aziendali, U1 di

I primi risultati del progetto RISTEC I primi risultati sperimentali delle prove effettuate presso il CRR hanno dimostrato che la sommersione invernale non determina differenze significative (anche dal punto di vista dell’analisi statistica dei dati) nelle produzioni di risone. Tuttavia, questa tecnica favorisce la decomposizione dei residui colturali rispetto alle tesi mantenute in asciutta durante la stagione invernale, riducendo la quantità di paglia da incorporare con l’aratura primaverile di circa 2-6 t/ha di sostanza secca in funzione al fatto che le paglie siano mantenute al di sopra o al di sotto del livello di sommersione. Nonostante la maggiore degradazione dei residui colturali con la sommersione invernale, non si sono riscontrate maggiori disponibilità di azoto in primavera. Pertanto, l’effetto positivo della sommersione invernale sulla disponibilità di azoto per la coltura potrebbe essere più dovuto a una minor immobilizzazione dell’azoto minerale applicato in pre-semina con un conseguente aumento dell’efficienza d’uso del fertilizzante, che a una maggiore disponibilità di azoto dai residui colturali. Questa ipotesi deve essere ancora confermata nella seconda stagione di progetto. Le elaborazioni preliminari dei dati relativi alle emissioni di metano (figura 2) indicano

Continua da pag. 1 - L’unione fa la forza Risicola Nazionale, ci dice che esistono le condizioni per un mercato in equilibrio, con stock finali nella norma. Ma l’equilibrio non è scontato se interverrà una logica che guarda solo al prezzo. Ente Nazionale Risi, attraverso i dati messi a disposizione di tutti, la competenza professionale e l’attività di concertazione tra privati ed istituzioni, offre la possibilità perché si creino le condizioni per un sereno e costruttivo dialogo, il che permetterebbe di giungere a quell’obiettivo di vera filiera risicola, da decenni invocato ma mai raggiunto.

speculativo. Un gioco al ribasso sul prezzo di acquisto da un lato, la resistenza a vendere sul mercato dall’altro sono elementi per un sicuro fallimento. Oggi abbiamo la prova provata che l’equilibrio tra i vari comparti varietali è fondamentale. Ma l’equilibrio si raggiunge attraverso una programmazione delle semine che parta da una corretta remunerazione all’agricoltore e da un’analisi delle possibilità di collocamento del nostro riso. Quest’anno il bilancio di collocamento, redatto in base alle indicazioni espresse dalla Consulta

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l’assenza di emissione sia nel periodo di sommersione invernale sia in corrispondenza della successiva asciutta. Inoltre, si è osservata una tendenza di tale agrotecnica ad abbassare le emissioni di metano durante la stagione colturale rispetto alla normale gestione invernale in asciutta. Per rendere possibile l’analisi idrologica, diversi misuratori di portata sono stati installati sui canali irrigui che alimentano e drenano le aree pilota (figura 3), pozzetti piezometrici sono stati posizionati all’interno e all’esterno delle aree sommerse durante l’inverno e rilievi dei suoli con metodi tradizionali e speditivi (con sensori geofisici) sono stati condotti in tali areali. I risultati relativi al primo anno dimostrano come durante la sommersione invernale nei nostri climi quasi tutta l’acqua somministrata raggiunga la falda (circa il 97%). Inoltre, mostrano come l’innalzamento del livello di falda durante la stagione invernale sia importante: quando le aree sommerse sono sufficientemente estese (almeno nell’ordine della decina di ettari), nelle porzioni centrali di queste aree la falda raggiunge i livelli estivi. Tuttavia, a causa della limitata estensione e dell’isolamento delle aree a sommersione invernale indagate in RISTEC, l’esaurimento dei volumi immagazzinati nella falda superficiale risulta essere piuttosto veloce (circa 1 mese), mentre dimostra di essere molto più lento a valle della stagione estiva (in media 2

mesi), grazie alla compattezza delle aree sommerse e allo sfasamento temporale tra i momenti dell’asciutta finale nei diversi appezzamenti a riso. Incontri con gli stakeholder e prossimi passi Dagli incontri tecnici effettuati presso il CRR per il progetto RISTEC con gli stakeholder, in particolare risicoltori e professionisti, è emerso come l’a do z i on e della sommersione invernale presenti problemi riconducibili a difficoltà nell’approvvigionamento irriguo e gestione delle lavorazioni primaverili. A tale proposito risulta importante ricordare che da PSR il periodo minimo richiesto per accedere al contributo risulta essere di 60 giorni e pertanto una sommersione precoce degli appezzamenti subito dopo la rac-

colta del riso potrebbe alleviare tale criticità. Questa operazione, tuttavia, diminuirebbe la possibilità che i volumi idrici immagazzinati nella falda superficiale possano permanere fino all’inizio della stagione irrigua, soprattutto se le aree a sommersione invernale continuassero ad essere limitate e frammentate. Affinché la pratica della sommersione invernale possa diffondersi tra i risicoltori italiani, è necessario che nel prossimo anno il progetto RISTEC continui ad approfondire la fattibilità tecnico-economica di tale pratica conciliando le diverse esigenze sito-specifiche e che, nei diversi areali a riso italiani, ci sia la disponibilità da parte degli enti che governano l’acqua nei territori agricoli a fornire il servizio irriguo anche al di fuori della stagione colturale a prezzi accettabili per i risicoltori.

DECRETO INTERMINISTERIALE Le nuove regole dalle semine 2019

Riso classico, la dose minima Il 19 novembre è stato pubblicato il Decreto interministeriale 8 novembre 2018 che ha apportato alcune modifiche al decreto interministeriale 7 agosto 2018 recante le condizioni per l’utilizzo dell’indicazione “classico” e i criteri per la verifica della tracciabilità varietale. Il decreto stabilisce, a partire dalle semine 2019, la dose minima di semente certificata necessaria per la produzione di riso “classico” che, sulla base di quanto stabilito dal CREA, deve ammontare ad almeno 180 kg ad ettaro. In caso di semina a file interrate il decreto prevede una tolleranza del 5% in meno per le varietà Arborio, Baldo, Carnaroli, Roma, S. Andrea e Vialone Nano e una tolleranza del 10% in meno per la varietà Ribe, mentre il quantitativo minimo richiesto può scendere a 50 kg in caso di utilizzo della tecnica della pacciamatura. Alla luce di quanto previsto dal Decreto, si raccomanda a tutti coloro che vorranno presentare istanza di adesione al sistema di tracciabilità varietale del riso “classico” di attenersi alle disposizioni sopra richiamate, in caso contrario l’istan-

za non verrà accolta. Si coglie l’occasione per informare tutti i risicoltori iscritti nell’Albo del riso “classico” per il 2018 che i documenti comprovanti l’acquisto di semente certificata (Certificati di Trasferimento Risone, fatture di acquisto e cartellini) dovranno essere conservati in azienda (in originale o in copia) in modo da poter essere esibiti in caso di eventuali verifiche per accertare il rispetto della tracciabilità varietale. Infine, si fornisce un aggiornamento della statistica relativa al riso “classico” a seguito della verifica della presentazione della denuncia di produzione entro la scadenza del 10 novembre 2018. Varietà

30

Baldo

39

523,94

Carnaroli

192

3.206,89

S. Andrea

24

594,54

Roma Vialone Nano TOTALE .

N° agricoltori Superficie (ha)

Arborio

6

470,31

57,96

49

967,79

340

5.821,43


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ECONOMIA

DICEMBRE 2018

t

Enrico Losi

Bilancio di collocamento 2017/18 La produzione di risone del 2017 si è attestata a 1.512.228 tonnellate, un valore piĂš basso del 5,4% rispetto a quello realizzato nel 2016 (1.598.027 t) sia per effetto della minore superficie (-4.600 ettari circa) sia a causa della resa agronomica che è risultata pari a 6,59 tonnellate per ettaro a fronte delle 6,83 tonnellate registrate del 2016. Le rese alla lavorazione, risultate buone anche se leggermente inferiori rispetto a quelle del 2016, hanno determinato una disponibilitĂ vendibile di riso lavorato pari a 917.269 tonnellate (-5,7%). Alla disponibilitĂ vendibile bisogna aggiungere: • gli stock iniziali che hanno raggiunto il livello record di 253.216 tonnellate; • le importazioni dagli altri Stati membri dell’Unione europea (26.097 t) e dai Paesi terzi (98.046 t); e sottrarre gli stock finali (206.148 tonnellate), ottenendo un volume totale record di riso lavorato pari a

Bilancio di collo

La produzione 2017 si è attestata a 1.512.228 tonnellate (-5,4% rispetto al 2016). Nel 2018 la superficie investita a riso si è ridotta a 217.195 ettari, con una contrazione di 12.352 ettari (-5,4%) rispetto alla campagna precedente 1.088.480 tonnellate che è stato collocato sui diversi mercati. Il collocamento sul mercato italiano si è attestato a 410.510 tonnellate, in calo di 5.989 tonnellate (-1,4%) rispetto al dato record della campagna precedente. Si tratta di un’inversione di tendenza dopo quattro campagne in cui la domanda è cresciuta progressivamente, passando dalle 322.096 tonnellate della campagna 2012/2013 alle 416.499 tonnellate della campagna 2016/2017, con un incremento di ben 94.403 tonnellate (+29%). Il confronto con la campagna precedente evidenzia un aumento di 3.260 tonnellate (+4,4%) del collocamento del riso Tondo e un aumento di 22.644 tonnellate (+31,6%) per il riso Lungo B, mentre risulta in calo di 31.893 tonnellate (-11,8%) il

collocamento del riso Medio e Lungo A. Il dato del consumo di riso Tondo (77.118 t) rappresenta il miglior risultato di sempre, cosĂŹ come quello relativo al riso Lungo B (94.340 t). Sul mercato dell’Unione europea sono state collocate 545.758 tonnellate di riso, base lavorato, facendo segnare un aumento di 29.150 tonnellate (+5,6%) rispetto alla campagna precedente (516.608 tonnellate). L’incremento dipende dalle maggiori vendite di riso Tondo (+12.904 t) e di riso Medio e Lungo A (+17.317 t), mentre, ancora una volta, la concorrenza esercitata dalle importazioni a dazio zero dai Paesi meno Avanzati ha determinato un calo delle vendite di riso Lungo B (-1.071 t); a questo proposito è bene precisare che si tratta del quinto anno consecutivo in cui le vendite di riso Lungo B

Risultati & pros

risultano in calo e che dalla campagna 2012/2013 gli operatori italiani hanno perso quote di mercato per ben 76.399 tonnellate (-26,4%). Infine, l’export verso i Paesi Terzi ha riguardato

Bilancio di collocamento - Campagna commerciale 2017-2018 Consuntivo provvisorio - Deliberato dall'Ente Nazionale Risi sulla base delle indicazioni ricevute dai produttori e dai trasformatori in sede di Consulta risicola ‘�†‘

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- tonnellate di riso lavorato -

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TOTALE

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- tonnellate di riso greggio -

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Bilancio Campagna 2016/2017

354.142

564.235

252.108

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964.337

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458.296

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312.148

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318.036

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1.088.480

1.060.153

77.118

239.052

94.340

410.510

416.499

217.457

115.204

213.097

545.758

516.608

17.573

104.040

10.599

132.212

127.046

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DisponibilitĂ nazionale

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DisponibilitĂ totale Mercato italiano

Mercato Unione europea

Esportazione verso Paesi Terzi

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906.088

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132.212 tonnellate di riso, base lavorato, con un incremento di 5.166 tonnellate (+4%) rispetto alla campagna precedente. Bilancio di collocamento 2018/19 Nel 2018 la superficie investita a riso si è attestata a 217.195 ettari, con una riduzione di 12.352 ettari (-5,4%) rispetto al 2017. La superficie investita a riso di tipo Indica (Lungo B) è risultata in aumento di 5.498 ettari (+12%), mentre quella investita a riso di tipo Japonica (Tondo, Medio e Lungo A) si è ridimensionata di 17.850 ettari (-9,7%). Nel comparto dei risi di tipo Tondo solo la superficie della varietĂ Centauro è risultata in aumento (+13%), mentre le superfici delle varietĂ Sole CL e Selenio si sono ridotte rispettivamente del 24% e del 17%. Nel comparto dei risi di tipo Medio, si registrano gli aumenti per i gruppi Lido (+13%) e Varie Medio (+3%), mentre risultano in calo il Vialone Nano (-9%) e il gruppo Padano (-58%). Nell’ambito dei risi di tipo Lungo A, come di consueto, si opera la distinzione tra le varietĂ destinate al processo di parboilizzazione e quelle denominate da “mercato internoâ€?. Per quanto concerne il gruppo delle varietĂ destinate alla produzione di riso parboiled si registra un aumento della superficie di circa 4.900 ettari, con la riduzione delle superfici per le varietĂ Dardo (-16%) e Ronaldo (-15%), e con un incremento per le varietĂ Augusto (+19%), Nemesi CL (+28%) e Luna CL (+19%). Nell’ambito delle varietĂ da “mercato internoâ€?, solo per il gruppo Baldo risulta un aumento, nell’ordine di 1.800 ettari, mentre si registrano riduzioni per i gruppi Carnaroli (-7.100 ha), Arborio (-2.600 ha), Roma (-1.400 ha) e S. Andrea (-200 ha). Relativamente al gruppo delle varietĂ Varie Lunghe A, la diminuzione della super-

ficie, nell’ordine di circa 3.600 ettari, è correlata alla diminuzione delle superfici per le varietĂ Gloria (-54%) e Ulisse (-74%). Come giĂ anticipato, il comparto dei Lunghi B è risultato in aumento di circa 5.500 ettari e si rileva un aumento per le varietĂ Mare CL (+33%), CL26 (+8%) e Sirio CL (+7,5%), mentre arretra la superficie della varietĂ Gladio (-4,5%). Il 2018 è stato caratterizzato da una certa variabilitĂ meteorologica nel periodo primaverile, con piogge abbondanti diffuse sull’areale risicolo, che ha determinato forti ritardi nelle semine e difficoltĂ nello svolgimento degli interventi fitosanitari preventivi per il controllo delle infestanti. Malgrado il maltempo, i risicoltori che sono riusciti a seminare con la tecnica della semina interrata a file hanno ottenuto, rispetto alle semine in acqua, ottimi investimenti e un migliore controllo delle infestanti. G r a z i e s o p r a ttu tt o a un’estate particolarmente favorevole, le coltivazioni si presentavano in buone condizioni. L’adozione di una corretta lotta fitosanitaria al brusone ha permesso di ridurre i danni su larghe porzioni dell’areale risicolo. L’andamento climatico soleggiato dell’autu nno 2018, ventoso e con un numero limitato di eventi piovosi, ha permesso lo svolgimento delle operazioni di raccolta in modo continuo e regolare. Le rese alla lavorazione risultano inferiori a quelle dello scorso anno, in compenso i granelli presentano una minore difettositĂ . Gli elementi del bilancio di collocamento 2018/2019 sono, quindi, rappresentati da: • Volume del raccolto: è stimato in circa 1.451.000 tonnellate di risone, con un calo di 61.000 tonnellate (-4%) rispetto alla campagna precedente, in conseguenza della riduzione della superficie solo in parte compensata da una maggio-


ECONOMIA

ocamento

spettive

DICEMBRE 2018

5

Bilancio di collocamento - Campagna commerciale 2018-2019 Preventivo - Rev. 1 - Deliberato dall'Ente Nazionale Risi sulla base delle indicazioni ricevute dai produttori e dai trasformatori in sede di Consulta risicola TONDO Superficie (ha) Resa (t/ha)

MEDIO-LUNGO A

LUNGO B

TOTALE

55.246

110.685

51.264

217.195

7,10

6,14

7,40

6,68

1.451.319

- Tonnellate di riso greggio Produzione lorda Reimpieghi aziendali Produzione netta Rendimento trasformazione

392.247

679.715

379.357

11.000

21.900

14.000

46.900

381.247

657.815

365.357

1.404.419

0,60

0,60

0,65

0,612

- Tonnellate di riso lavorato Produzione netta

230.273

391.530

237.482

859.285

produttori

8.666

41.866

2.459

52.991

industria

37.758

77.554

37.845

153.157

Stock iniziali

re resa agronomica; • Resa media alla lavorazione: le rese alla lavorazione sono risultate nella media, con un dato complessivo che si attesta al 61,2%, in calo rispetto al valore registrato nella campagna precedente (62,5%); • Produzione netta in riso l avo r a t o : è s t i m a t a i n 859.000 tonnellate circa, con una riduzione di circa 58.000 tonnellate (-6,3%) rispetto allo scorso anno; • Scorte iniziali: le scorte di riporto dalla scorsa campagna si sono attestate ad un livello di 206.148 tonnellate; • Scorte finali: si stima un volume di circa 151.000 tonnellate, base lavorato, con una riduzione di quasi 55.000 tonnellate (-26,5%) rispetto alle scorte finali della campagna precedente, per effetto della minore disponibilità di prodotto; • Importazioni da Paesi dell’Unione europea: si stima un volume di 26.000 tonnellate circa, in linea con il dato della campagna precedente; • Importazioni da Paesi terzi: si stima un quantitativo

di 110.000 tonnellate, quasi tutto di riso Lungo B, con un aumento di circa 12.000 tonnellate rispetto alla campagna precedente in considerazione dell’aumento del 12% registrato nel primo scorcio di campagna. Il bilancio preventivo, fondato sugli elementi sopra citati, porta la disponibilità vendibile totale a un livello di 1.050.000 tonnellate di riso lavorato, con un calo di circa 38.500 tonnellate (-3,5%) rispetto al volume collocato nella precedente campagna di commercializzazione. Prospettive del collocamento Si stima che la disponibilità vendibile di riso lavorato della campagna di commercializzazione 2018/2019 possa essere collocata sul mercato interno per 940.000 tonnellate e sul mercato dei Paesi Terzi per 110.000 tonnellate. Il quantitativo del mercato interno risulterebbe in calo di circa 16.300 tonnellate ris p e tt o a l l a c a m p a g n a 2017/2018, ma con una riduzione contenuta in termini percentuali (-1,7%), men-

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale.

Totale stock Disponibilità iniziale Stock finali Disponibilità vendibile Nazionale Import da UE Import da Paesi Terzi Import totale

Disponibilità vendibile Totale MERCATO INTERNO (Unione Europea, Italia compresa)

PAESI TERZI

tre il calo di circa 22.200 tonnellate (-16,8%) previsto per l’export è plausibile alla luce delle minori esportazioni realizzate nei primi tre mesi di campagna, per effetto soprattutto della minore domanda da parte della Turchia

46.424

119.420

40.304

206.148

276.697

510.950

277.786

1.065.433

24.197

105.450

21.786

151.433

252.500

405.500

256.000

914.000

4.000

11.000

11.000

26.000

500

2.500

107.000

110.000

4.500

13.500

118.000

136.000

257.000

419.000

374.000

1.050.000

247.000

329.000

364.000

940.000

10.000

90.000

10.000

110.000

che quest’anno ha ottenuto una raccolto abbondante. Entrando nel dettaglio per tipologia, risulterebbe un calo di circa 55.000 tonnellate del collocamento del riso Tondo a causa della minore disponibilità di prodotto. Il

discorso è analogo per il riso Medio e Lungo A per i quali si prevede un calo nell’ordine di 39.000 tonnellate. Per quanto riguarda il riso Lungo B lo scenario è completamente diverso; infatti, l’aumento di disponibilità e

l’eventuale applicazione della clausola di salvaguardia dovrebbero garantire un maggiore sfogo per questa tipologia di riso con un incremento stimato in 56.000 tonnellate sul mercato dell’Unione europea.


6

ECONOMIA

DICEMBRE 2018

t

LA RICERCA Realizzata dal dipartimento di Scienze e Politiche ambientali dell’Università di Milano per

Lo studio propone sei linee strategiche: dal rafforzamento della competitività e di un comparto che deve essere più unito fino alla valorizzazione del prodotto “Riso”: il riso giusto per il consumatore giusto al prezzo migliore

Un progetto per il futuro

Per dar vita a un piano innovativo è necessario indurre cambiamenti nelle logiche degli atto

Dinamica recente dei prezzi del riso in Italia

Dario Casati*

.000 ettari

.000 tonnellate

€/tonn

Fig. 2 - Dinamica recente dei prezzi del riso in Italia Le prospettive sembrano 750 Riso - Arborio e Volano Riso - Carnaroli e sim. più incoraggianti che negli anni precedenti: la posizioRiso - S.Andrea Riso - Baldo Fonte: Elane italiana sulla clausola di 650 borazioni Riso - Roma Riso - Lido e sim. salvaguardia ha ottenuto un OECV-ESP primo riconoscimento, sul Riso - Vialone nano e sim. Riso - Indica, Thaibonnet e sim. UNIMI su 550 mercato interno si colgono i dati Assogranaria segnali di un recupero delle Milano, quotazioni del riso dopo un 450 CCIAA lungo periodo buio. Ma i Vercelli, prezzi negli ultimi anni sono Ismea scesi parecchio, sia pure 350 con modalità differenziate a seconda del tipo di riso, con 250 conseguenze anche sulle scelte produttive e il quadro rimane difficile. La risicol150 tura è ancora sotto l’influsso di una crisi che presenta una serie di connotati specifici e che ha provocato un OECV-ESP UNIMI su dati Assogranaria Vercelli, Ismea note Elaborazioni fanno riferimento e rapporti forte malessere nel com- Fonte: sede di discussione prelitendono a Milano, divenireCCIAA parto, ma è bene pensare al che si può trovare integrale di tipo sempre meno tran- minare alla formulazione di Fig. - Dinamica delle superfici esazionale produzioni riso in più Italia sul 3sito dell’Ente www.enfuturo. e di sempre re- proposte e di richieste agli Le cause della crisi sono terisi.it. interlocutori istituzionali e lazionale. Superficie Produzione Il300 punto di partenza è la legate sia alla normativa coLa scelta della strategia presentare concentrazione, b) sul mi- dopo il 2020. Le nuove for1.800 un atteggiamunitaria sia a origini in- necessità di intervenire sui coopetitiva offre il vantag- mento univoco basato sugli glioramento dell'efficienza me proposte, anche quelle 280 del comparto gio di favorire rapporti me- interessi1.600 terne. Fra le prime, oltre protagonisti comuni. dei processi produttivi e dei di tipo assicurativo, non soagendo sul comune all’adattamento ai cambia- risicolo Occorre uno sforzo di no conflittuali di quelli tramezzi di produzione in tutte no sovvenzioni, ma stru260 1.400 menti Pac, ve ne sono altre interesse per un progetto di dizionali, di permettere un mediazione per presentarsi le fasi della filiera, inclusa la menti di salvaguardia del 240 originate da provvedimenti ampio respiro e che superi ampliamento del volume uniti all’esterno secondo logistica. reddito. 1.200 delle scelte at- economico delle attività strategie coopetitive. In comunitari e da accordi di l’episodicità 220 1.000 risulta un vantr aver so coinvolte, di affrontare pro- questa logica carattere C. Accrescere la resiD. Uniti per affrontare il 200 l o g i ch e blemi che riguardano la fi- taggio, rispetto generale ad altri comstenza sul piano finanziacontesto esterno 800 di lungo liera nel suo insieme evi- parti, la presenza di un’Isti- rio come le I rapporti all’interno della 180 La “Coopetizione” delinea periodo. n um er ocome l’Ente NazioL’accentuazione della vo- filiera sono contrassegnati tando i conflitti della com- tuzione 600 160 Il pro- petizione verticale. se con- una situazione in cui i concorrenti nale Risi in cui la filiera trovi latilità delle quotazioni è un tradizionalmente da situa400di raccordo. getto alla c es s i on i fenomeno mondiale e ri- zioni di competitività orizIl progetto si muove quin- un punto 140 riescono contemporaneamente base del- di in una logica che: 1) coino pe r at e guarda anche il riso. Dopo zontale e verticale in un 200 120 a competere e a cooperare lo studio volge tutti i protagonisti deldall’UnioB. Rafforzare la com- l’estate 2012, la riduzione è contesto in cui opera l’Ente 0 100 n a s c e la filiera, 2) presuppone e petitività ne eurostata seguita Nazionale Rinon solo episodicamente d a l l a realizza un modello operapea. Sul Il comparto risicolo ha di- da un trend si come sede 6- Dinamica delle superfici investitedelle a riso in Italia (indice: 2010=100)i st i tu z io n al e c o n v i n- tivo di tipo coopetitivo, 3) Fig. piano inmostrato competitività nei flettente Si mira al miglioramento terno, il comparto sconta la zione che la risicoltura sia in opera su sei ambiti stret- segmenti che lo costitui- q u o t a z i o n i , di confronto. 140 sua situazione particolare grado di costruire un futuro tamente collegati con al- scono, nonostante l’ev i- p a r t i c o l a rIl comparto della resilienza Oecv-ESP dati Ente strategie Risi fondatoElaborazioni su prospettive di sutrettante che ne riduce il peso no- Fonte: di inter- dente situazione di svan- mente avver120 del comparto di fronte na ge rl li ac o fl aa s eè nostante l’incidenza della ri- redditività e di sviluppo e vento. Di conseguenza ogni taggio in cui agisce. L’Italia, tito in Italia alla finanziarizzazione sicoltura e il ruolo di rilievo non possa piegarsi a una punto toccato va visto, in- esportatrice netta di riso, si che rappreframment ato 100 sull’economia locale dell’in- logica rinunciataria di au- terpretato e realizzato in trova nell’Ue che è impor- senta oltre il e, in genere, del mercato del riso dotto risicolo nelle quattro toriduzione. funzione delle interrelazioni tatrice e che pratica un’am- 50% del riso con una forte 80 province principali. che si creano e degli effetti pia serie di concessioni. Es- europeo. La c o mp o n en t e La situazione esistente Il modello strategico so ha risposto attivando strategia mira al migliora- individualistica. La strategia sull’insieme. 60 ha indotto i vari attori istiPer dar vita a un progetto processi di crescita strut- mento della resilienza del punta a stimolare una situzionali a ricercare solu- innovativo è necessario in- Le sei linee strategiche turale e razionalizzazione comparto di fronte alla fi- tuazione di coopetizione 40 zioni ai problemi della ri- durre cambiamenti nelle loproduttiva, innovando e in- nanziarizzazione del merca- verticale per migliorare i TONDO LUNGO A LUNGO TOTALE sicoltura e un gruppo di ri- giche degli attori della fiA. Un comparto più vestendo per mantenere la MEDIO to del riso. Prevede un si- B rapporti all’interno della fi20 cerca del dipartimento di liera, sostituendole con una unito e più forte redditività. Per il suo futuro stema di supporto del com- liera. La semplificazione dei Scienze e Politiche ambien- strategia diversa: la CooIl comparto nella crisi ha la competitività è un’arma parto per ridurre il rischio rapporti riduce i costi di 0 tali dell’Università di Milano petizione. La “Coopetizio- accentuato le criticità di al- chiave. La strategia propo- salvaguardando la redditi- transazione e favorisce la 2005con 2006 2007 2008 vità, 2009 ad2010 2011 con 2012stru2013 trasparenza 2014 2015 del 2016 2017 La ha realizzato per l’Ente Na- ne” delinea una situazione cuni aspetti come le ca- sta agisce azioni di supesempio mercato. zionale Risi uno studio sul in cui i concorrenti riescono ratteristiche individualisti- porto alla concentrazione e menti finanziari specifici e formazione di componenti tema “Promuovere un pro- contemporaneamente a che degli operatori e gli at- Fonte: al riassetto strutturale su su dati forme come più forti, stimola rapporti Elaborazioni Oecv-ESP Enteassicurative Risi getto strategico per il com- competere e a cooperare triti latenti. La proposta vuo- due livelli della filiera: a) sul quelle previste dal regola- più stabili e affidabili, conparto risicolo” a cui queste non solo episodicamente. I le riportare al suo interno la I piano strutturaleconfermano e della lamento omnibus e per la Pac relativa tribuisce normalizzare dati produttivi dinamica sopra descritta allea superfici con ilperformanc

Dinamica delle superfici investite a riso in Italia

Fig. 6- Dinamica delle superfici investite a riso in Italia (indice: 2010=100)

t

2017

2016

2015

2014

2013

2012

2011

2010

2009

2008

2007

2006

2005

t

particolarmente positiva per quanto riguarda i risi del gruppo ‘lungo A’ (fig.7).

Dinamica della produzione di riso in Italia

Fig. 7- Dinamica della produzione di riso in Italia (indice: 2010=100)

140

160

120

140 120

100

100

80

80

60

60

40 20

TONDO

MEDIO

LUNGO A

LUNGO B

TOTALE

40

TONDO

MEDIO

LUNGO A

LUNGO B

TOTALE

20 0

0 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

(Indice: 2010=100) - Fonte: Elaborazioni Fonte: Elaborazioni Oecv-ESP su dati Oecv-ESP Ente Risisu dati Ente Nazionale Risi

2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

(Indice: 2010=100) - Fonte: Elaborazioni Fonte: Elaborazioni Oecv-ESP su dati Oecv-ESP Ente Risisu dati Ente Nazionale Risi

I dati produttivi confermano la dinamica sopra descritta relativa alle superfici con performance particolarmente positiva per quanto riguarda i risi del gruppo ‘lungo A’ (fig.7). Da un analisi intertemporale si evidenzia come nel giro di dieci anni, pur confermando una elevat


sei ambiti molto diversi ma strettamente collegati fra loro.

L’interconnessione e le possibili sinergie fra i 6 ambiti individuati formano un unico proget rappresentano la novità dell’intervento proposto. ECONOMIA

DICEMBRE 2018

7

r Ente Risi sul tema “Promuovere un progetto strategico per il comparto risicolo” Fig. - La rivoluzionecoopetitiva coopetitiva e il diamante delle strategie La 9rivoluzione e il diamante delle strategie

o della risicoltura

ori della filiera, sostituendole con una strategia diversa: la Coopetizione logica che punti all’introduzione dell’innovazione nata dalla ricerca a favore del progresso. È finalizzata all’innovazione di processo, di prodotto, organizzativa e di mercato per assicurare l’adeguamento all’evoluzione della domanda.

mercato e favorisce un sistema capace di soddisfare meglio la domanda. E. La ricerca per innovare processi e prodotti e conservare l’ambiente La ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico devono coinvolgere tutti i segmenti del comparto, per giocare la sfida

che la risicoltura sta affrontando. La strategia prevede il rafforzamento della struttura di ricerca pubblica e privata, il coordinamento delle attività e la finalizzazione agli obiettivi del comparto. Le linee di ricerca devono essere individuate e sviluppate congiuntamente con gli attori della filiera in una

F. Valorizzare il prodotto “Riso”: il riso giusto per il consumatore giusto al prezzo migliore La strategia nasce dalla convinzione che la risicoltura abbia una prospettiva positiva se conseguirà una concreta valorizzazione che non è solo legata al prezzo, ma si consolida con lo sviluppo dei consumi, anticipando l’evoluzione della domanda, fornendo un prodotto che risponda alle esigenze degli acquirenti e condividendo il rischio di mercato nella logica della coopetizione. Il perno è un prodotto caratterizzato da requisiti merceologici ben definiti, controllati e garantiti in relazione alle richieste della domanda. La valorizzazione più semplice è quella economica che migliora la redditività agendo sul binomio

Strategia per la ricerca di base ed applicata Strategia per i rapporti all’interno della filiera

Strategia di consolidamento del comparto

Strategia per rafforzare la risposta agli shock di mercato e accrescere la resistenza della filiera

LOGICA COOPETITIVA Strategia per la valorizzazione complessiva del prodotto “riso» Strategia di rafforzamento e riorganizzazione del comparto sul piano produttivo

costi/ricavi grazie agli inter- gici ben definiti, controllati venti connessi all’innova- e garantiti in relazione a zione. Inoltre serve: specifiche richieste della 1. adeguare le scelte pro- domanda (con possibili ford u t t i v e me contratall’evoluzione tuali innovatidella domanve come i da presente e La ricerca, l’innovazione contratti di fiprevista, sia liera); attuare e il trasferimento q u e l l a c r euna gestione tecnologico devono scente di conattenta delle coinvolgere tutti sumi sani, nadenominazioturali e di ori- i segmenti del comparto ni protette e gine vegetadel biologico le, sia offrenper evitare i rido risi che siano più consoni schi di cadute di credibilità; alle esigenze della trasfor3. prendere spunto dai mazione e commercializza- vincoli sempre più rigidi alle zione; pratiche agronomiche, che 2. caratterizzare il prodot- incidono su rese e costi to con requisiti merceolo- unitari, per “costruire” e

t

“comunicare” una nuova immagine esclusiva del nostro riso: ottenuto con ogni precauzione, pulito, diverso da altri, ma soprattutto garantito, perché prodotto e controllato seriamente. In breve, vendendo insieme al prodotto il processo produttivo. Questo intervento potrebbe abbinarsi a uno specifico marchio unico del riso italiano per differenziarne l’immagine dal resto del mercato. *Economista agrario, docente di Agricoltura e Sviluppo economico presso la Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Milano


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DICEMBRE 2018


VARIE CASTELLO D’AGOGNA Nuovi obiettivi e nuovi impegni per poter essere utili alla filiera del riso

Il Laboratorio Chimico Merceologico supera la visita di sorveglianza Accredia A fine novembre 2018 il nostro laboratorio accreditato è stato coinvolto nella periodica attività di audit da parte del team di ispettori Accredia, Ente di Accreditamento Nazionale, incaricati di verificare il mantenimento della conformità di tutte le attività del servizio analisi offerto dal Laboratorio. Un team di tre ispettori ha valutato i requisiti gestionali e tecnici di entrambi i settori, Chimico-Merceologico e di Biologia Molecolare, del Laboratorio, certificando il mantenimento della conformità alla norma di riferimento UNI EN ISO/IEC 17025:2005 e alle ulteriori prescrizioni stabilite da Accredia.

Gli ispettori hanno anche selezionato delle prove che poi il personale ha eseguito, mentre venivano attentamente osservate tanto le azioni quanto le strumentazioni utilizzate, al fine di verificare la precisione, l’accuratezza e la conseguente affidabilità del risultato analitico. Con questa visita si è, inoltre, concluso il ciclo quadriennale legato a questo team ispettivo; dal prossimo anno, infatti, l’audit sarà condotto da un team di nuovi ispettori. Si riporta il giudizio sintetico rilasciato da Accredia: «La struttura del sistema qualità, i locali adibiti alle prove, la strumentazione, la com-

petenza del personale sono i punti di forza del laboratorio». Il Laboratorio Chimico Merceologico dell’Ente Nazionale Risi può pertanto continuare a fregiarsi de ll’accreditamento, mantenuto con continuità ormai da oltre 12 anni. Nel corso del prossimo anno si affronterà il cambiamento per l’adeguamento del Sistema Qualità ai nuovi requisiti presenti nella recente revisione della norma UNI EN ISO/IEC 17025:2018: sempre nuovi obiettivi, nuovi impegni e nuovi traguardi sulla strada del Laboratorio, per poter essere utilmente al servizio della filiera riso.

Grande successo per Eima 2018 E’ stata un’EIMA International da record quella che si è svolta nel mese scorso a Bologna. La rassegna della meccanica agricola organizzata da FederUnacoma ha fatto segnare numeri incredibili. I visitatori hanno raggiunto la quota di 317 mila, in crescita dell’11% rispetto al risultato della scorsa edizione (2016) che già aveva rappresentato il record storico di questa manifestazione, che assume un ruolo di primo piano non soltanto nel settore della meccanica agricola ma nel panorama fieristico

generale, a livello mondiale. In crescita anche il numero di operatori esteri - oltre 50 mila con un incremento del 15% rispetto all’edizione scorsa - provenienti da 150 Paesi, per un evento che ha visto la partecipazione di 1.950 industrie espositrici e ha impegnato 375 mila metri quadrati lordi di superficie. Tra i visitatori molti operatori del settore risicolo che hanno potuto toccare con mano le novità del settore meccanico che più potrebbero essere utili in risaia. .

DICEMBRE 2018

ADDIO A EZIO CANDELLONE

Scomparso il responsabile della sezione di Vercelli Ezio Candellone ci ha lasciati, stroncato da un male incurabile, nella sua casa di Vercelli. «Un uomo giusto, cordiale, pronto ad aiutare gli altri, di spirito, disponibile, curioso, ironico, sempre sorridente» ricorda il presidente dell'Ente Nazionale Risi Paolo Carrà, aggiungendo due doti: «senso del dovere e senso di appartenenza all'Ente». Candellone era responsabile della sezione di Vercelli, da cui dipende il centro operativo ed il magazzino di stoccaggio di Formigliana. Dichiara Carrà: «Il suo ruolo lo portava costantemente a confrontarsi con gli agricoltori, con i risieri, con i mediatori e questo gli permetteva di cogliere gli umori della piazza, le necessità, i timori. Mi ha sempre colpito il suo senso di appartenenza alla struttura che lo portava ad impegnarsi al massimo affinché l'Ente facesse bella figura. Ho un ricordo di quando organizzammo a Vercelli presso la Camera di Commercio "Bimbi in Cucina, Mamme

in Classe", format di Fondazione Veronesi. In quell'occasione Ezio dovette gestire insieme ai collaboratori, l'allegra moltitudine di bambini giunti in numero superiore al previsto, saper far fronte agli imprevisti della "diretta" durante la cottura delle ricette preparate dai bimbi, il tutto fatto in modo egregio». Infine un ricordo struggente: «Andai a trovarlo in ospedale: vicino al letto la moglie Gianna gli aveva posto una pannocchia di Carnaroli» rammenta Carrà. Ezio Candellone lavorava all'Ente Risi dal 1981, prima a Milano, quindi a Vercelli. Lascia la moglie, Gianna Baucero, il figlio Andrea, la sorella Claudia e la mamma.

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DALL'ENTE NAZIONALE RISI

DICEMBRE 2018

Il calendario “storico” 2019 Le immagini provengono da una raccolta di 24 lastre su vetro al bromuro d’argento edita dall’Opera per le proiezioni luminose della Santa Lega Eucaristica di Milano Bruno Marabelli Con “Il Risicoltore” di dicembre avete trovato il Calendario 2019. Le foto che corredano il calendario di quest’anno hanno un notevole valore storico e documentaristico. Provengono da una raccolta di 24 lastre su vetro al bromuro d’argento della serie “Arte – Luce – Parola” edita dall’Opera per le proiezioni luminose della Santa Lega Eucaristica di Milano. Quest’Opera, fondata dai Padri Carmelitani nel 1915, si dedica, in origine, alla diffusione di diapositive per l’istruzione del catechismo e l’insegnamento religioso nelle parrocchie per poi interessarsi negli anni alla produzione di materiali per la propaganda patriottica e per l’insegnamento scolastico. Già nel 1924 l’Opera vanta un patrimonio di 100.000 diapositive diverse che spazia dall’arte agli argomenti religiosi fino alla documentazione tecnica. La serie dedicata alla coltivazione del riso, da cui sono tratte le immagini del nostro calendario, è stata pre-

Alcune immagini del Calendario 2019 de “Il Risicoltore”

sumibilmente realizzata alla fine degli Anni ‘20, alcuni anni prima della fondazione dell’Ente Nazionale Risi, avvenuta nel 1931. È particolarmente interessante in quanto nelle prime diapositive sono riprodotti cartelli contenenti i dati statistici della coltivazione del riso. Da questi dati possiamo sapere che nel 1909 si coltivavano 143.900 ettari con una produzione assoluta di 485.300 tonnellate e una resa agronomica di 3.3 tonnellate per ettaro. Nel 1927 la superficie si è poi ridotta a 142.273 ettari con una produzione di 696.100 tonnellate e una resa agronomica aumentata a 4.8 tonnellate

per ettaro. Sappiamo anche che nel 1912 la produzione era consumata in Italia per 350.000 t ed esportata per 89.000 t mentre già nel 1926 il consumo interno passava a 498.000 t e l’esportazione a 181.000 tonnellate. Nella diapositiva riportata nel mese di dicembre possiamo vedere come le zone di coltivazione fossero più ampie di quelle odierne con importanti aree in Lazio, Toscana interna, Sicilia e addirittura al confine tra Molise, Puglia e Campania, presumibilmente nell’area paludosa del Fortore dove ora è presente il lago Occhito formatosi negli anni Cin-

quanta con lo sbarramento del fiume tramite la costruzione della diga omonima. È interessante notare come l’area di coltivazione sarda, che oggi vanta circa 3.000

A cura della Confagricoltura Vercelli Biella

Bloc notes di Paolo Guttardi

Direttiva Nitrati, da ripensare Nel cassetto delle lettere dell’Italia non ci sono solo gli avvisi di Bruxelles sulla legge di bilancio 2019, ma questioni ancora più datate, come l’applicazione della Direttiva Nitrati. Al riguardo, Agrinsieme, a seguito della lettera di messa in mora – prima fase della procedura d’infrazione – notificata dalla Commissione Europea al Governo per presunti inadempimenti nell’attuazione della cosiddetta Direttiva nitrati, la 91/676/CEE, ritiene che la questione debba essere affrontata da subito ai massimi livelli per evitare inutili e dannosi contenziosi, nonché ulteriori problemi alla zootecnia italiana e al

settore agricolo e agroalimentare. In attesa di conoscere nel dettaglio le motivazioni della procedura di infrazione, l’intero sistema politico italiano deve prendere le difese del comparto zootecnico e di tutta la filiera, sostenendo presso la Commissione Europea la sostanziale revisione di una direttiva ormai ampiamente datata (e nata a fronte delle problematiche che i nitrati hanno determinato nei Paesi del Nord Europa) e che ha causato numerose problematiche e la necessità di ricorrere a deroghe, sottolinea Agrinsieme. Occorre superare una serie di disposizioni eccessivamente restrittive e procedere a una delimitazione delle zone

vulnerabili da nitrati di origine agricola che tenga conto solo dell’effettivo contributo del settore primario. Più innovazione digitale per l’agricoltura «L’innovazione digitale nell'agroalimentare può garantire competitività a uno dei settori chiave per l'economia italiana, che contribuisce per oltre l'11% sul Pil e per il 9% sull'export», ha detto la vicepresidente della Confagricoltura Elisabetta Falchi, intervenendo a Milano al 6° forum food & Made in Italy. L'agricoltura 4.0, che oggi in Italia è una realtà si avvale di 300 nuove soluzioni tecnologiche, dai sensori ai droni in

ettari nella provincia di Oristano, fosse completamente assente precedentemente alla bonifica delle aree paludose avvenuta negli anni ‘20 e ‘30 del secolo scorso. La serie riproduce poi le riprese delle varie fasi di coltivazione. Queste immagini ci riportano a un mondo antico dove la forza animale di buoi e cavalli era ancora il principale motore, insieme alle braccia umane, delle operazioni colturali. Antiche

campo, al packaging intelligente o attivo, utilizzate lungo tutta la filiera (produzione, trasformazione, distribuzione e consumo). Eppure c'è ancora molto da fare in questo campo, basti pensare che meno dell'1% della superficie coltivata è gestita con queste soluzioni. Molti sono i punti critici, a cominciare dalla ridotta dimensione aziendale, (12 ettari, contro quella europea di 16 ettari e degli Usa di 180 ettari, all'età dei conduttori (il 50% ha più di 60 anni e il 22% tra i 50 e 59), alla crescente complessità delle conoscenze necessarie per l'esercizio agricolo; c’è poi il problema della limitatezza delle risorse a disposizione per l'innovazione sia a livello nazionale (un esempio fra tutti la mancata estensione all'agricoltura delle misure di industria 4.0). PSR, corsa dell’ultimo minuto Il Psr (lentamente) si sta sbloccando e il Piemonte, come molte altre regioni d'Italia, ha iniziato la

pratiche come il trapianto e la mietitura manuale sono qui ampiamente documentate. Nella diapositiva riprodotta nel mese di agosto possiamo vedere una grande macchina a vapore fornire la forza motrice, attraverso una lunga cinghia di cuoio, alla trebbiatrice fissa che troneggia sull’aia della cascina. Le lastre originali sono state acquisite dall’Ente Nazionale Risi tramite il sig. Paolo Marenzi di Cremona che, essendone venuto in possesso dopo la scomparsa del nonno, ha voluto offrirle all’Ente al fine di non disperdere questo patrimonio di conoscenze storiche. Entrano quindi a far parte, insieme all’altra serie coeva, edita dall’Istituto Italiano Proiezioni Luminose, del patrimonio storico dell’Ente. L’intera serie sarà a breve disponibile, per la consultazione, tra i materiali iconografici pubblicati sul sito istituzionale www.enterisi.it.

rincorsa sulla spesa dei Psr. L'ultimo report sull'avanzamento della spesa pubblica effettivamente sostenuta, pubblicato dalla Rete Rurale Nazionale del Ministero delle Politiche Agricole e del Turismo il 13 novembre scorso, vede il Piemonte al 26,06% della spesa sulla dotazione complessiva, a fronte del 20,11% della Lombardia. Continua a rimanere saldamente in testa alla graduatoria la Provincia autonoma di Bolzano, che ha già speso il 50,53% delle risorse, mentre il Veneto è al 39,41% e la provincia di Trento al 32,10%. In buona posizione anche la Sardegna, al 29,03%. La macchina regionale sembra quindi essersi sbloccata, anche in seguito alle reiterate sollecitazioni delle organizzazioni agricole. Permangono però ancora numerose criticità per quanto riguarda la finalizzazione degli interventi e la validità dell'impianto complessivo del Programma di Sviluppo Rurale.

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IL RISO IN CUCINA

DICEMBRE 2018

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L’INTERVISTA Alessandro Mecca, alla guida del ristorante Spazio7 di Torino, è appena stato premiato con la Stella Michelin

«Il risotto? E’ il mio piatto del cuore» « E’ il risultato di un lavoro mentale e manuale, come lo sono un quadro o una scultura…» Paoletta Picco

Chi è

Emilio che da sempre lo accompagna in tutte le sfide. Tra gli oltre quaranta ri- L’incontro fortunato con il storanti del Piemonte su cui, cuoco giusto non sarà imda novembre 2018, brilla la mediato ma quello con Alesstella Michelin, c’è anche il sandro Mecca (che tiene a ristorante Spazio7, aperto e definirsi cuoco e non chef) è gestito dal manager torinese quello azzeccato. E’ l’estate Emilio Re Rebaudengo. Il lo- 2015. Alessandro Mecca, su cale è all’interno della Fon- proposta della famiglia Re dazione Sandretto Re Re- Rebaudengo, lascia il piccolo baudengo, il regno di Patrizia ristorante di Villanova d’Asti e Sandretto, la mamma di Emi- si trasferisce in quello che oggi per tutti è lio, collezioniSpazio7. Vi arsta d’arte conriva con alle tempo ranea «Nel risotto c’è tecnica, spalle quasi dinonché presipassione, ritmo, ciassette anni d e n t e dell’omonima manualità. E’ il risultato di cucina. Non fo n d a z i o n e . di un lavoro mentale lo spaventa la fatica e il lavoCon la madre e manuale, come ro (tanto) né il Emilio, sin da tempo da paspiccolo, frelo sono un quadro sare in cucina. quenta artisti o una scultura…» Inizia un lavoro giovani, visita di squadra, inmostre e musei. Dopo la laurea in Giu- tenso ma fondamentale. La risprudenza a Torino e il ma- sua, all’inizio, è una piccola ster in European Business squadra. Tre in tutto. C’è tantra Madrid e Londra, eccolo to da fare. Si deve ripensare accarezzare un progetto: a una linea giusta per tutte le quello di dare impulso allo anime di Spazio 7 perché se spazio ristorazione già aper- quest’ultimo è il ristorante to all’interno della Fondazio- gastronomico, la “nostra ne di via Modane. Il locale bandiera” - come lo chiama manterrà il nome storico Alessandro - la struttura è “Spazio”, dato al ristorante anche caffetteria, trattoria nel 2002, ma vi aggiungerà il contemporanea, location numero 7, in colore arancio- per eventi. Insomma Alesne, il numero portafortuna di sandro ha tante “creature”

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Classe 1984, Alessandro Mecca inizia la sua carriera al Crocetta di Torino, il ristorante di famiglia aperto nel 1981 e tuttora attivo. Lì impara le basi fondamentali del lavoro di cuoco e scopre la passione per la cucina tradizionale italiana. Dal padre apprende la maniacale ossessione per la ricerca della materia prima, il rispetto del lavoro e dei rapporti interpersonali con fornitori e dipendenti. Insomma, capisce che la cucina è la sua strada, quindi il suo lavoro, e

da guidare e gestire, dove si incrocia una clientela cosmopolita e variegatissima: per età, cultura, ricerca, ambizione, aspettative. Una sfida che terrorizzerebbe i più ma non Alessandro che dice con ironia «…paura mai…» e che inizia, forte di un’alleanza professionale con Emilio Re Rebaudengo, un lavoro che dopo poco più di tre anni li porta alla conquista della prima stella Michelin. Il suo stato d’animo quando ha saputo della Stella? «Non ho creduto subito alla telefonata. Ho pensato a uno scherzo. Per due giorni vi ho rimuginato su, non parlandone neppure con Emilio che in quel momento si trovava in Cina (Emilio Re Rebaudengo oltre alla passione per l’arte è amante dei viaggi che gli permettono di scoprire nuovi luoghi, culture e cibi). Poi, arrivata la conferma scritta, ho capito che il sogno era realtà». La prima Stella ha cambiato qualcosa? «La Stella non ha cambiato nulla. Se non la percezione che il lavoro di Emilio e mio sta andando nella giusta direzione. La strada tuttavia è ancora lunga. La Stella premia il lavoro fatto, ma non può essere un punto di Lo chef Alessandro Mecca (foto di Luca Biolcati). Sotto, Riso giallo e ossobuco (foto di Lido Vannucchi)

si lancia in altre esperienze: da Guido a Costigliole d’Asti, al Sorriso di Soriso (Novara), a La Ciau del Tornavento a Treiso. L’esperienza più lontana è quella al DOM di San Paolo con Alex Atala, uno dei maggiori esponenti della cucina contemporanea sudamericana (in quel momento il Dom è il 38esimo ristorante nella classifica dei cinquanta ristoranti top secondo la San Pellegrino. Diventerà poi 4° nel 2012). Tornato in Italia apre nel 2012 l’Estate di San Martino,

arrivo. Dopo quel riconoscimento, paradossalmente, si deve lavorare ancora di più. Ma questo non ci spaventa. I nostri clienti affezionati hanno accolto il premio con grande entusiasmo, come fosse un riconoscimento da condividere. Ne sono felice anche perché, a distanza di tre anni, sento davvero che chi viene da noi ci vuole bene e apprezza il nostro lavoro». Lei dice che Spazio7 è il fiore all’occhiello della struttura. Cosa intende definendolo ristorante gastronomico? «Intendo un locale dove si fa cucina contemporanea di ricerca. Dove si propongono ricette italiane classiche rivisitate, dove, come nel mondo dell’arte, non si inventa nulla ma si interpreta il presente in tutte le sue declinazioni». Il riso e il risotto che posto hanno nella sua carta? «Il riso? Un posto d’onore, perché il risotto è sempre in carta. Non stento a definirlo il mio piatto del cuore. Oltretutto è il piatto che nel ristorante di famiglia ho cominciato subito a cucinare. Nel risotto c’è tecnica, passione, ritmo, manualità. Si fa sul fuoco vivo. Non si può sbagliare. E’ il risultato di un lavoro mentale e manuale, come lo sono un quadro o una scultura…». Usa solo riso bianco o anche risi colorati? E quali

La ricetta Riso giallo e ossobuco Ingredienti per 4 persone 280 g di Carnaroli, 4 fette di ossobuco, burro, prezzemolo, aglio, rosmarino, succo di limone, brodo vegetale, vino bianco secco, Parmigiano, zafferano in pistilli. Esecuzione Rosolare nel burro le fette di ossobuco da entrambe le parti e lasciarle riposare in una teglia. Nella stessa casseruola utilizzata per far rosolare l’ossobuco, mettere uno spicchio d’aglio, il rosmarino e far insaporire. Procedere poi all'esecu-

zione di una gremolada con prezzemolo, aglio e limone. Una volta insaporita in casseruola con il burro, bagnare la gremolada con il vino bianco e aggiungere del brodo vegetale. Aggiungere le fette di ossobuco e farle cuocere per circa due ore. Per la preparazione del risotto, tostare il burro in casseruola e aggiungervi il riso per una cottura a fuoco vivo di 15 se.

condi. Bagnato con il vino bianco, il riso andrà portato a cottura con l'aggiunt a di acqua per 8 minuti. Successivamente bagnare il riso con un poco di fondo di ossobuco e continuare la cottura per altri 12 minuti. Mantecare il risotto con il Parmigiano, burro e zafferano, porzionarlo nei piatti adagiandovi sopra un ossobuco.

piccolo locale nella campagna di Villanova d’Asti. Arriva al ristorante Spazio7 di Torino nel settembre 2015. Oggi, a distanza di poco più di tre anni, gli viene riconosciuta la prima Stella Michelin. Alla guida di una brigata di cucina di circa 8 componenti, Alessandro propone, insieme a una carta di piatti contemporanei, un menu della tradizione e uno “a mano libera”, a sua discrezione, di otto portate. Pane, pasta fresca e dolci sono rigorosamente artigianali.

varietà predilige? «Uso solo riso bianco e solo Carnaroli. Un riso che, come si usa dire, tiene la cottura, è ricco di amido, ha bei grani . Non uso, invece, risi colorati». Inventa spesso nuovi risotti? «In genere, cambiando le proposte in carta ogni due mesi, cambiano anche i risotti. Ce ne sono poi alcuni, tuttavia, che sono già entrati nel cuore dei clienti e che quindi ci vengono spesso richiesti: penso al risotto con lumache, prezzemolo e aglio dolce, al risotto uovo e uova (uova di pesce mantecato con riccio di mare…), a quello che ho proposto su questa pagina, il risotto giallo zafferano e ossobuco».

sta importanza e il giusto valore a quella che è la vera vita di un cuoco o chef. Una vita vissuta in cucina, fatta di lavoro e ancora lavoro, di sacrificio, passione e perseveranza. In mancanza di questi ingredienti il nostro mestiere sarebbe impossibile e insopportabile a farsi».

Si capisce così, d’improvviso, se non bastasse la qualità della sua cucina, (oltre alla sua giovane età), quali sono gli assi nella manica di Alessandro: è assolutamente consapevole che dalla cucina un vero cuoco non si muove volentieri non perché non ha nulla da dire o non ama la notorietà. Perché la cucina è il suo regno, come lo è la tela per l’artista. Chef e artista amano i loro confini e si sanno esprimere bene soCondivide chi dice che la lo al loro interno. Sbaglia chi pasta è la vera bandiera del pensa che tale atteggiamento sia timore dell’esterno o Made in Italy nel mondo ? «Credo che la pasta e il falsa modestia tanto che diriso siano i due veri simboli ce: «…uscita la notizia del riconoscimendel Made in to Michelin mi Italy. C’è tuttachiamavano in via tra i due «La pasta è donna, sala per conprodotti una gratularsi, ma profonda difil risotto è uomo, non riuscivo ferenza, almecon gli inevitabili pregi quasi mai ad no per me: il risotto è un e difetti dei due generi» andarvi tanto è pressante il piatto più “nolavoro in cucibile” della pasta. Richiede più tecnica, lo na». E c’è da scommettere devi seguire nella cottura che proprio il lavoro unito alla non devi sbagliare. La pasta voglia di conoscere e farsi è più semplice da cucinare e stupire sarà la cifra che peranche eventualmente da metterà ad Alessandro di “aggiustare”. Ecco, definia- guardare ad altri traguardi: moli così: la pasta è donna, il complice la fortunata alleanrisotto è uomo, con gli ine- za professionale con Emilio vitabili pregi e difetti dei due Re Rebaudengo. «So che mi stima – dice Alessandro - e generi». non mi ha mai fatto mancare Cosa pensa dell’esposi- la sua fiducia». Fiducia e stizione mediatica eccessiva ma reciproche, unite a una tenacia e a una laboriosità degli chef? «Da cuoco, come amo de- schiva tutta sabauda propria finirmi essendo figlio di cuo- di entrambi che li porterà anco e di ristoratori, non la con- cora più lontano. Nel casdivido e non l’apprezzo. Anzi, setto, hanno un progetto a devo dire senza retorica che breve: l’apertura di Spaziovedere in tv e sui media chef Centro dove si assaggeranbravi e famosi che si trasfor- no pasticceria e buone cose mano in starlette è un po’ e un progetto a medio terdeludente. Credo sia giusto mine, la replica di Spazio7 a nobilitare la figura del cuoco Madrid. E’ proprio vero, ale lo hanno fatto nel tempo lora, quello che Alessandro molto bene sia gli chef fran- ha dichiarato in una recente cesi che il nostro irraggiun- intervista: la cucina è il luogo gibile Gualtiero Marchesi. dove si può sognare rimaNon credo, invece, che i ri- nendo, però, con i piedi per flettori sappiano dare la giu- terra.

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LO STATO DEL RISO

DICEMBRE 2018

RICE OUTLOOK/1 Nel 2018/19 è previsto un raccolto di 490,7 milioni di tonnellate, in aumento di 3,6 milioni di tonnellate

Produzione ormai vicina ai livelli record Cresce anche l’area globale coltivata a riso che raggiungerà i 162,6 milioni di ettari (+0,3 milioni) Si prevede un ulteriore incremento della produzione globale di riso nel 2018/19. Secondo il rapporto Rice Outlook di novembre, si dovrebbero raggiungere i 490,7 milioni di tonnellate, oltre 3,6 milioni di tonnellate in più rispetto alle precedenti proiezioni, comunque quasi l’1% in meno rispetto al record toccato lo scorso anno. Cresce anche l’area globale coltivata a riso che nel 2018/19 si stima tocchi i 162,6 milioni di ettari, 0,3 milioni in più rispetto all’annata precedente. Al contrario, si calcola un lieve calo rispetto al record toccato lo scorso anno per la resa globale che dovrebbe fermarsi a 4,51 tonnellate per ettaro. Il dipartimento dell’Agricoltura statunitense valuta una produzione più ridotta nell’annata in corso per diversi Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Birmania, Cina, Colombia, Ecuador, Egitto, Unione Europea, India, Iraq, Giappone, Pakistan, Filippine, Russia, Sierra Leone, Corea del Sud, Uruguay e Venezuela. Questi cali di produzione, però, dovrebbero essere in parte compensati da colture più estese in Bangladesh, Cambogia, Costa d'Avorio, Ghana, Guyana, Indonesia, Laos, Madagascar, Sri Lanka, Thailandia, Stati Uniti e Vietnam. Tra coloro che cresceranno di

Laos, raccolto a rischio per le inondazioni

più si segnala il Bangladesh, dove si calcola un aumento di 0,1 milioni di tonnellate per un totale di 34,5 milioni di tonnellate. Attestandosi a 11,68 milioni di ettari, l’area totale coltivata a riso in Bangladesh per il 2018/19 si calcola sia in aumento di 20mila ettari rispetto alle precedenti proiezioni (per un totale di 11,68 milioni di ettari) e 0,4 milioni di ettari in più rispetto al 2017/18. Leggero calo del consumo globale di riso previsto nel 2018/19: è stimato a 488,4 milioni di tonnellate (-0,1 milioni rispetto alla previsione precedente), comunque in aumento di oltre un punto per-

centuale rispetto all'anno precedente. Risultano, quindi in crescita, le scorte finali: con una produzione globale che supera l'utilizzo globale di 2,3 milioni di tonnellate, si prevede che gli stock finali globali 2018/19 aumenteranno dell'1,4% fino a raggiungere un record di 163 milioni di tonnellate, in aumento di 17,8 milioni di tonnellate rispetto alla previsione precedente. Per quanto riguarda il commercio mondiale di riso, sul fronte delle esportazioni si devono segnalare le previsioni in calo nel 2019 per Argentina, Pakistan e soprattutto India, mentre Cina,

La produzione di riso del Laos per la stagione umida si stima sia in calo di circa 300mila tonnellate a causa delle inondazioni che quest'anno hanno colpito molte aree del Paese. Secondo quanto riporta il sito xinhuanet.com, il governo del Laos, in particolare il ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, ha incoraggiato gli agricoltori in tutto il Paese a produrre 3,5 milioni di tonnellate di riso per la stagione delle piogge. Un totale di 101mila ettari di riso umido sono stati colpiti da inondazioni, circa il 12% della superficie totale coltivata di 817.800 ettari. Si stima che quest’anno circa 66mila ettari del raccolto di riso siano stati distrutti dall’inondazione. Di conseguenza, per garantire la sicurezza alimentare e la sostenibilità commerciale, il ministe-

ro dell'Agricoltura e delle Foreste del Laos ha predisposto squadre tecniche che supportino le autorità agricole locali e rimettano in moto la produzione. Puntando su una stretta collaborazione in vari settori, il ministero spera che gli agricoltori arrivino a coltivare 100mila ettari di riso e 185mila ettari di altre colture nella stagione secca. Intanto, il direttore generale del dipartimento di irrigazione Maykong Phonephommavong ha fatto sapere che il settore irriguo garantirà la fornitura di acqua per la stagione secca, coprendo circa 89.150 ettari di riso e 65mila ettari di altre colture. Da parte sua, il ministero dell'Agricoltura sta, inoltre, pianificando una sorta di formazione tecnica per gli agricoltori, nel tentativo di aumentare le rese medie e quindi il raccolto complessivo. .

Thailandia e Stati Uniti dovrebbero registrare un incremento; per l’import, invece, si prevedono buoni risultati per Brasile, Unione Europea, Iraq, Madagascar e Stati Uniti con Cina e Nigeria che si confermeranno i più grandi im-

portatori nel 2019, seguiti da Unione Europa, Costa d’Avorio e Iran. Una riduzione delle importazioni si registreranno, invece, in Bangladesh, Ecuador, Indonesia, Madagascar, Filippine, Sri Lanka e Venezuela.

RICE OUTLOOK/1 Dovrebbe diminuire di 23mila tonnellate il risultato produttivo per un totale di 9,9 milioni

Usa, le previsioni indicano un leggero calo Trend in parziale calo per la produzione di riso statunitense. Il rapporto Rice Outlook di novembre calcola che per il 2018/19 la produzione sia in diminuzione di quasi 23mila tonnellate per un totale di 9,9 milioni di tonnellate, comunque in rialzo del 22,5% rispetto allo scorso anno. L'area coltivata negli Stati Uniti rimane stimata in 1,17 milioni di ettari, con un aumento del 22% rispetto all'anno precedente. Si prevede un leggero incremento per le forniture di

riso statunitense per il 2018/19: secondo i dati del dipartimento dell’Agricoltura statunitense si registrerebbe un aumento di circa 23 mila tonnellate per un totale di 12,5 milioni di tonnellate, il 10% in più rispetto allo scorso anno, dovuto a una maggiore produzione e all’aumento delle importazioni. Entrando nel dettaglio, le forniture di riso a grana lunga si stima tocchino i 9,18 milioni di tonnellate, in calo di 18mila tonnellate rispetto alle precedenti proiezioni, ma l’11% in

più nei confronti della precedente campagna. In crescita tendenziale anche quelle di riso a grana medio piccola, che toccheranno i 3,25 milioni di tonnellate (+6%). Si segnala un incremento anche per le importazioni di riso negli Stati Uniti per il 2018/19: si attesteranno a 1,27 milioni di tonnellate, con un incremento di 45mila tonnellate rispetto alle precedenti proiezioni e il 4% in più rispetto all’anno scorso. Tra queste, supererà il livello record di un

California, molti hanno anticipato la coltura Le condizioni meteorologiche finora sembrano clementi per i risicoltori della California. Secondo quanto riporta il sito westernfarmpress.com, molti risicoltori hanno anticipato la loro coltura, soprattutto nella California Settentrionale, come Charley Mathews, da poco eletto nuovo presidente della Usa Rice Federation. La California produce circa 1,9 milioni di

tonnellate di riso ogni anno su circa 223mila ettari di terreni agricoli. Circa il 95% della produzione di riso dello Stato, riferisce il sito westernfarmpress.com, comprende le aree tra Sacramento e Chico. Secondo l'Università della California, i raccolti di riso in California si stima possano superare di circa il 20% la media nazionale.

.

milione di tonnellate il riso a grana lunga, dove faranno la parte del leone le varietà aromatiche di Thailandia, India e Pakistan. Per quanto riguarda l’utilizzo totale di riso, per il 2018/19 si prevede un calo di circa 90mila tonnellate, per un totale di oltre 10,3 milioni milioni di tonnellate, il 3% in più rispetto allo scorso anno, ma ancora in calo riso statunitense nel mese rispetto al 2016/17 quando di novembre: nel 2018/19 si si toccò il volume quasi re- prevede tocchino i 4,35 micord di 11,2 milioni di ton- lioni di tonnellate, 90mila in nellate. Il calo è da attribuire meno rispetto alle precequasi interamente all’utiliz- denti stime, comunque il zo totale di riso a grana lun- 10% in più rispetto allo scorga che si stiso anno. Tra i ma tocchi i 7,7 Paesi dove si milioni di tonè registrato il Import in crescita n e l l a t e , a pmaggior calo punto 90mila per il 2018/19: in arrivo di esportaziotonnellate in si evidenzia 1,27 milioni di tonnellate, ni meno rispetto il Venezuela, il 4% in più rispetto a l l e p r e c edove, nel denti proie2018/19, alla all’anno scorso zioni, ma anfine di ottobre cora il 5% in sono andate più rispetto all’anno passa- solo 13.766 tonnellate rito. spetto alle 58.870 tonnelIl segno meno caratteriz- late dell'anno precedente. za le esportazioni totali di L'utilizzo totale di riso nel

t

2018/19 rimane previsto a poco più di 6 milioni di tonnellate, oltre l'1% in meno rispetto all'anno precedente. Sono, invece, calcolate in aumento le scorte finali di r i s o s t a tu n i t e n s e : n e l 2018/19 dovrebbero raggiungere i 2,1 milioni di tonnellate, con un incremento di 113mila tonnellate rispetto alle precedenti stime. L’incremento più significativo riguarda le scorte a grana lunga che nel 2018/19 si stima tocchino 1,46 milioni di tonnellate, oltre 72mila tonnellate in più rispetto alle precedenti stime: si tratta delle maggiori scorte finali a grana lunga dal 2010/11.


LO STATO DEL RISO

DICEMBRE 2018

IN AUMENTO L’AREA COLTIVATA

Thailandia, si punta sull’esportazione Mentre l’aumento dei prezzi del riso locale fa ben sperare, il ministro del Commercio thailandese, come riporta il sito nationmultimedia.com, è ottimista sul fatto che i prezzi del riso siano in aumento, citando il gran numero di stranieri che ordinano, ma gli esportatori e gli economisti sono cauti riguardo alla sua sostenibilità. «Il prezzo del riso fragrant Thai Hom Mali è aumentato rapidamente tra 425 e 452 euro per tonnellata di risone. Prevediamo che quest’anno le esportazioni totali di riso raggiungeranno gli

13

11 milioni di tonnellate», ha dichiarato scorso settembre, le esportazioni toSonthirat Sonthijirawong dopo un in- tali di riso sono aumentate a 8,12 contro con 160 importatori di riso di milioni di tonnellate per un valore di 3,4 miliardi di euro, con 28 Paesi, dai quali si un aumento del aspettano ordini per cir14,13% rispetto allo ca 4 miliardi di euro queIl governo thailandese stesso periodo dell'anst'anno e 80 miliardi di è ottimista sui prezzi no scorso. I grandi euro l'anno prossimo. mercati di quest'anno I mercati chiave comdel riso in aumento prendono Cina, Hong includono il Benin, gli Kong, Canada, Stati Stati Uniti, l'Indonesia, Uniti, Europa, Africa, Medio Oriente e la Cina e le Filippine. Il riso Hom Mali Paesi dell’Asean (l’Associazione dei rappresentava il 45% delle esportaPaesi del Sud est asiatico). Fino allo zioni di riso, il riso bianco il 25%.

t

Area coltivata Scorte iniziali Produzione lavorato Produzione grezzo Importazioni Forniture totali Esportazioni Consumo e residuo Scorte finali Distribuzione totale

2016/17

2017/18

2018/19

10,247 8,403 19,200 29,091 250 27,853 11,615 12,000 4,238 27,853

10,684 4,238 20,370 30,864 250 24,858 10,500 11,170 3,188 24,858

11,140 3,188 21,200 32,121 250 24,638 11,000 10,200 3,438 24,638

Unità di misura: 1000 HA, 1000 MT, MT/HA - Fonte: UFAS

.

ASIA Saltati alcuni appalti per l’acquisto di riso a causa delle nuove normative, il Paese adesso corre ai ripari

Alle Filippine servono nuove scorte Il mese scorso, il governo delle Filippine ha gestito un'altra gara per l'acquisto di 500mila tonnellate di riso per aumentare le scorte del Paese e abbassare ulteriormente i prezzi. Come riporta il sito panaynews.net, la decisione è stata presa dopo che la National Food Authority (Nfa) non è riuscita a garantire la fornitura di 203mila tonnellate di riso nell'ambito di una gara tramite i governi con la Thailandia e il Vietnam a causa di alcune disposizioni stabilite per l'importazione. Le nuove regole, approvate per migliorare il sistema delle impor-

Firmato un accordo con Papua Nuova Guinea I governi delle Filippine e della Papua Nuova Guinea hanno firmato un accordo sulla cooperazione agricola a Port Moresby, in Papua Nuova Guinea, durante una recente visita del presidente Rodrigo Duterte. Secondo quanto riporta il sito rappler.com, il memorandum d'intesa formalizzerà la cooperazione per la

ricerca e lo sviluppo della produzione di riso e la tecnologia per la coltivazione del riso tra i due Paesi. Grazie a questo accordo, in particolare, le Filippine dovrebbero produrre più riso in Papua Nuova Guinea. Come riporta il sito rappler.com, il governo filippino importa circa tra 1,2 milioni e 1,5 milioni di

tonnellate di riso ogni anno da Vietnam, Thailandia, Pakistan e India. E il trend potrebbe continuare a crescere. La Papua Nuova Guinea importa circa il 98% dei quasi 400mila chili di riso che consuma ogni anno. Tuttavia, solo 50mila ettari dei suoi 2 milioni di ettari di terreni agricoli disponibili si stima siano necessari per soddisfare il fabbisogno di riso del Paese.

.

tazioni secondo le intenzioni del governo, hanno sortito però effetti negativi: i due Paesi alla fine non sono riusciti a concludere gli accordi

con le Filippine. Il funzionario della Nfa Maria Mercedes Yacapin, a capo della commissione che regolamenta le importazioni,

Kenya, i risicoltori chiedono aiuto al governo Nel programma di irrigazione di riso di Mwea, nella contea di Kirinyaga, si chiede al governo del Kenya di facilitare l'acquisto dei prodotti da parte del National Cereals and Produce Board. Come riporta il sito kbc.co.ke, nel programma si chiede anche che il riso sia riconosciuto come riserva alimentare strategica e abbia lo stesso status del mais, in modo da poter promuovere la produzione di riso e garantire il sostentamento degli agricoltori. Secondo l'ufficio nazionale di statistica, il Kenya produce 150mila tonnellate di riso all'anno, con un consumo in crescita del 10% all'anno e attualmente pari a 400mila tonnellate. Una parte degli agri-

coltori, che fa parte del programma Mwea Rice e che rappresenta l'80% della produzione di riso del Kenya, vuole che il governo faciliti l'acquisto dei loro prodotti. Una scelta molto attesa, visto che potrebbe contribuire a ridurre il deficit di produzione, grazie a un raccolto eccezionale stimato a 105mila tonnellate metriche, oltre che a promuovere la produzione di riso, che potrebbe aumentare ancora di più se valorizzato come il mais. Secondo il National Bureau of Statistics del Kenya, il volume delle importazioni di riso nel 2017 è salito a 353.082 tonnellate dalle 261.819 dello stesso periodo del 2016.

ha però fatto sapere di non essere preoccupata per il fallimento dell’operazione e per il mancato acquisto da parte dell'agenzia, visto che

il Paese ha adeguati livelli di scorte di riso. «Siamo ancora in grado di immettere sul mercato circa il 15% di quote, si tratta di un buon vo-

Ghana, la filiera risicola necessita di una spinta Il viceministro del Commercio e dell'Industria del Ghana, Robert Ahomka Lindsay, ha fatto sapere che nel 2017 il Paese ha importato riso per 1,1 miliardi di dollari. Secondo quanto riporta il sito ghanaweb.com, l'importazione di riso copre l'82% di tutte le importazioni nel Paese. Lindsay ha voluto rimarcare che il riso è il principale prodotto importato ogni anno in Ghana dal Vietnam. Secondo il rappresentane del governo, è ormai necessario che il Paese promuova le materie prime per le esportazioni al fine di ottenere di più dalle risorse del Ghana. «L'attenzione e la direzione di questo

.

governo - ha ribadito - sono rivolte alla trasformazione industriale, dando una spinta così alla nostra economia; la stessa trasformazione che il Vietnam ha attraversato alcuni anni fa. Siamo in grado di collaborare con il Vietnam e con lo stesso modello economico o simile: l'economia del Ghana diventerà anche la tigre africana». Il ministro ha sottolineato l'importanza per l’economia del Ghana di esportare prodotti raffinati. «Nel 2017 il Ghana - ha concluso - ha registrato un avanzo commerciale di 52,3 milioni di dollari con un valore totale delle esportazioni di 320,6 milioni di dollari». .

COSTRUZIONI MECCANICHE 1967

lume», ha sottolineato. Secondo Yacapin, inoltre, «c'è un buon raccolto in corso e il Nfa è in grado di procurare il risone con un ulteriore incentivo di 5 centesimi di euro per chilo, e questo aiuta nel processo di approvvigionamento». Yacapin ha spiegato, infatti, che il prezzo al dettaglio suggerito per il riso è stato implementato nel mercato e questo aiuta a tener sotto controllo l'inflazione. «In effetti, abbiamo visto diminuire i prezzi sul mercato - ha aggiunto -. Nei supermercati il riso viene venduto a prezzi più bassi». Considerato che le offerte spesso superano il budget approvato dalla Nfa di 428,18 dollari a tonnellata, solo 47mila t sono state assegnate a tre fornitori che offrivano prezzi inferiori.

2017

ISO 9001:2008 CERTIFICATO N°2113 ISO 3834-4:2006 CERTIFICATO N°2114

Strada per Vespolate, 6 - 28060 Granozzo (No) - Italy Tel. 0321/55146 r.a. Fax 0321/55181 www.officineravaro.com e-mail: ravaro@ravaro.it


14

LO STATO DEL RISO

DICEMBRE 2018

IMPORT & EXPORT UE EFFETTIVO SDOGANATO TITOLI AGREX RILASCIATI DAL 1/9/2018 AL 18/11/2018 DAL 1/9/2018 AL 13/11/2018 (Dati espressi in tonnellate base di riso lavorato) Paesi

Import

Paesi

Export

Regno Unito

52.076

Italia

19.550

Paesi Bassi

40.926

Portogallo

6.756

Trasferimento risone, si recupera

Francia

38.151

Spagna

5.480

Italia

26.798

Bulgaria

981

Germania

21.586

Polonia

904

Portogallo

18.733

Grecia

808

Sempre in crescita le importazioni di riso semilavorato e lavorato dai PMA

Belgio

16.967

Paesi Bassi

774

Spagna

13.884

Romania

562

Rep. Ceca

8.025

Francia

345

Svezia

5.510

Rep. Ceca

Grecia

4.247

Germania

Altri Ue

19.744

Altri Ue

1.027

TOTALE

266.648

TOTALE

37.778

61.869

-

Unione europea In base ai dati forniti dalla Commissione europea, aggiornati a metà novembre, le importazioni si attestano a circa 267.000 tonnellate con un calo di circa 8.100 tonnellate (-3%) rispetto a un anno fa. Le importazioni di riso semilavorato e lavorato dai Paesi Meno Avanzati, aggiornate al 31 ottobre, si sono attestate a 60.700 ton-

52.913

Sett - Ott 2018

Set - Ott 2017

nellate, con un aumento di 7.750 tonnellate (+15%) rispetto allo stesso periodo della campagna 2017/2018.

Le importazioni dalla Cambogia, pari a 34.300 tonnellate, coprono il 57% delle importazioni dai PMA ed

Rotture di riso

261

-

IL CONFRONTO CON LE CAMPAGNE PRECEDENTI

Import UE

300.000 250.000 200.000

265.667

60.663

330

260.085

(dati in tonnellate)

evidenziano un calo di circa 4.000 tonnellate (-10%). Al contrario, le importazioni d a l M ya n m a r, che rappresentano il 43% delle importazioni dai PMA, fanno segnare un incremento di 11.717 tonnellate (+81%) rispetto allo scorso anno, essendo passate da 14.380 alle 26.097 tonnellate attuali. Sul lato dell’export si registra un volume di 37.800 tonnellate con una riduzione di 32.800 tonnellate (-46%) rispetto alla campagna precedente.

274.718

Import Ue di riso semilavorato e lavorato dai PMA

150.000 100.000 50.000

TRASFERIMENTI RISONE E RIMANENZE PRESSO I PRODUTTORI AL 20/11/2018 dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili

29.449 36.192 71.134 136.775 8.510 1.353 4.132 1.206 15.201 55.431 6.954 13.681 15.984 36.664 32.768 9.337 170.819 114.925 437.720

% rispetto al disponibile

Rimanenze

dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili

dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili dati non disponibili

0 2018/19

2017/18

2016/17

2015/16

80.000 70.000 60.000 50.000 48.471

Trasferimento

40.000 30.000 20.000

42.237

Selenio Centauro Altri TOTALE TONDO Lido Padano-Argo Vialone nano Varie Medio TOTALE MEDIO Loto-Ariete S. Andrea Roma Baldo Arborio-Volano Carnaroli Varie Lungo A TOTALE LUNGO A TOTALE LUNGO B TOTALE GENERALE

Disponibilità vendibile

70.567

Gruppi varietali

37.778

L’attività di trasferimento del risone è risultata particolarmente intensa nell’ultimo mese al punto da annullare il gap con i trasferimenti registrati nella campagna precedente che un mese fa si attestava a circa 34.000 tonnellate. Dall’inizio della campagna sono state collocate quasi 438.000 tonnellate di risone e il confronto con i dati di un anno fa evidenzia un aumento di 12.600 tonnellate per il Tondo, di 1.700 tonnellate per il Medio e di 16.900 tonnellate per il Lungo B, mentre risulta in calo di 31.800 tonnellate il Lungo A. Le Borse merci di riferimento hanno registrato aumenti contenuti per diversi gruppi varietali, ma anche alcune riduzioni. In merito agli scambi commerciali, si rileva un export a quasi 21.000 tonnellate, base lavorato, con un calo di circa 11.900 tonnellate (-36%) rispetto a un anno fa, in gran parte dovuto alle minori esportazioni verso la Turchia (-7.400 t), e un import di 22.800 tonnellate circa, base lavorato, con un aumento di 3.200 tonnellate (+16%) a confronto con il dato dell’anno scorso. Infine, diamo un ultimo sguardo alla campagna 2017/2018 perché l’Istat ha pubblicato i dati relativi alle consegne dall’Italia verso gli altri Stati dell’Unione europea, aggiornati al 31 agosto 2018, che evidenziano un dato complessivo di 542.000 tonnellate circa, base lavorato, con una crescita di 29.000 tonnellate (+6%) rispetto alla campagna precedente. Gli aumenti più consistenti hanno interessato i flussi di vendita verso la Germania (+12.100 t), il Regno Unito (+10.800 t), la Francia (+8.000 t) e la Polonia (+3.500 t), mentre i cali più importanti si sono registrati verso Belgio (-3.200 t) e Austria (-2.900 t).

266.648

BILANCIO Dall’inizio della campagna collocate quasi 438.000 tonnellate

10.000 0 2018/19

Dati espressi in tonnellate di riso greggio

2017/18

2016/17

2015/16

CAMPAGNE PRECEDENTI 2017/2018 Tondo Medio Lungo A

Disponibilità vendibile 485.238

Trasferito

% rispetto al disponibile

124.228

25,60%

60.489

13.465

22,26%

751.461

202.580

26,96%

Lungo B

327.293

98.053

29,96%

TOTALE

1.624.481

438.326

26,98%

2016/2017

Disponibilità vendibile

Trasferito

519.110

137.479

26,48%

Medio

57.106

14.490

25,37%

823.948

191.307

261.911

76.152

29,08%

TOTALE

1.662.075

419.428

25,24%

Disponibilità vendibile

Trasferito

% rispetto al disponibile

Tondo

394.771

120.291

30,47%

Medio

46.590

12.118

26,01%

Lungo A

786.333

226.574

200

trasferito totale ('000 t) Rimanenza

trasferito totale anno precedente 150

23,22%

Lungo B

2015/2016

250

% rispetto al disponibile

Tondo

Lungo A

TRASFERIMENTI ATTUALI E CONFRONTO CON LA CAMPAGNA PRECEDENTE

28,81%

Lungo B

271.796

88.225

32,46%

TOTALE

1.499.490

447.208

29,82%

100

50

0 Tondo

Medio

Lungo A

Lungo B


LO STATO DEL RISO

15

DICEMBRE 2018

DATI ESPRESSI IN TONNELLATE BASE RISO LAVORATO

Importazioni Italia Importazioni Italia dal 1/9/2018 al 16/11/2018

Esportazioni Italia dal 1/9/2018 Esportazioni Italiaal 16/11/2018

10.000

5.000

9.000

4.500

8.000

4.000

2.500

4.000

2.000

BORSA DI NOVARA Risoni

Resto del Mondo

805

Bosnia E. 730

Serbia

Sud Africa 723

941

816

Kosovo

Brasile

1.035

Giordania

1.221

Usa

Libano

Svizzera

Usa

Resto del Mondo

Myanmar

India

Paraguay

Guyana

Thailandia

Pakistan

Cambogia

0

Norvegia

1.063

Australia

1.693

1.239

500

Turchia

0

442

1.000

237

1.138

1.050

1.500

2.054

1.000

2.920

2.000

2.652

3.906

3.000

2.990

3.000

5.000

3.794

3.500

6.000

3.860

8.445

7.000

BORSA DI VERCELLI

29/10/2018 Min Max

5/11/2018 Min Max

12/11/2018 Min Max

19/11/2018 Min Max

Risoni

30/10/2018 Min Max

6/11/2018 Min Max

13/11/2018 Min Max

20/11/2018 Min Max

Sole CL e similari Balilla-Centauro

282 317

315 335

292 317

325 335

292 317

325 335

292 317

325 335

Balilla, Centauro e similari Sole CL

325 299

335 317

325 299

335 317

325 308

335 326

325 308

335 326

Selenio

323

370

323

370

323

370

323

370

Selenio e similari

310

365

320

375

329

384

329

384

Lido e similari Loto

310 310

330 335

310 320

330 345

310 320

330 345

310 320

330 345

Tipo Ribe

318

335

318

335

318

335

318

335

Loto* e similari

300

355

310

365

310

365

310

365

Augusto

310

335

320

345

320

345

320

345

Dardo, Luna CL e similari

315

330

315

330

315

330

315

330

Augusto S. Andrea e similari

345 355

355 385

345 355

355 385

345 355

355 385

345 355

355 385

S. Andrea Baldo

315 320

340 335

335 330

360 345

335 340

360 355

335 340

360 355

Roma e similari

345

355

345

355

350

360

350

360

Baldo* e similari

340

355

350

365

350

365

350

365

Roma

310

340

320

350

320

350

320

350

Arborio-Volano

430

480

430

480

430

480

430

480

Arborio-Volano Carnaroli e similari

430 415

480 480

430 415

480 480

430 415

480 480

430 415

480 480

Carnaroli Lungo B

420 270

480 288

420 270

480 288

420 270

480 288

420 270

480 288

Lungo B

270

288

270

288

270

288

270

288

* Prezzo massimo riferito alla varietà Loto, Baldo/Cammeo - (1) Nominale

PER TUTTE LE BORSE, PREZZI ESPRESSI IN EURO PER TONNELLATA

BORSA DI PAVIA Risoni

BORSA DI MORTARA

31/10/2018 7/11/2018 14/11/2018 21/11/2018 Min Max Min Max Min Max Min Max

Risoni

BORSA DI MILANO

2/11/2018 9/11/2018 16/11/2018 23/11/2018 Min Max Min Max Min Max Min Max

Lavorati

30/10/2018 6/11/2018 13/11/2018 20/11/2018 Min Max Min Max Min Max Min Max

335

322

335

327

340

Sole e similari

279

317

284

322

294

332

Arborio

1035

1080

1035

1080

1035

1080

1015

1060

325

380

325

380

325

380

Selenio

333

380

333

380

333

380

Roma

810

860

840

890

840

890

840

890

Lido-Flipper e sim.

313

335

313

335

313

335

Centauro

317

335

317

335

327

345

Baldo

800

850

810

860

810

860

840

890

Padano-Argo

310

335

310

335

310

335

Vialone Nano

430

480

430

480

430

480

Ribe

845

875

855

885

855

885

855

885

425

480

425

480

425

480

330

360

335

365

335

365

S. Andrea

830

860

830

860

830

860

850

340

365

340

365

340

365

340

365

340

365

340

365

Lungo B

730

760

730

760

730

760

730

760

320

370

320

370

320

370

315

335

315

335

315

335

Vialone Nano

1115

1175

1115

1175

1115

1175

1115

1175

308

330

308

330

303

325

345

365

345

365

345

365

328

355

328

355

328

355

Padano-Argo

780

830

780

830

780

830

780

830

355

365

355

365

365

375

325

355

330

360

330

360

Lido e similari

820

850

820

850

820

850

820

340

355

345

360

350

365

Originario-Comune

790

830

800

840

800

840

800

840

Vialone Nano S. Andrea Loto e Nembo Dardo-Luna CL e sim. Augusto Roma Baldo

S. Andrea Loto Dardo-Luna CL e sim. Augusto Roma Baldo

Commissione di rilevazione dei prezzi sospesa

322

Selenio

Commissione di rilevazione dei prezzi sospesa

Centauro (originario)

880

850

355

365

355

365

355

365

Arborio-Volano

430

480

430

480

420

470

Arborio-Volano

420

485

420

485

410

475

Carnaroli

955

1080

955

1080

955

1080

955

1080

Carnaroli

465

480

465

480

460

475

Carnaroli

435

480

435

480

435

480

Parboiled Ribe

945

975

955

985

955

985

955

985

Similari del Carnaroli

415

430

415

430

415

430

Lungo B

260

288

260

288

260

288

Parboiled Lungo B

830

860

830

860

830

860

830

860

Lungo B

273

288

273

288

273

288

Altre indica

260

288

260

288

260

288

Parboiled Baldo

900

950

910

960

910

960

910

960

Direzione - Redazione - Amministrazione c/o Dmedia Group SpA Merate (LC) - via Campi 29/L tel 039.99.89.1 - fax 039.99.08.028 Direttore responsabile: Giuseppe Pozzi Tel. 039.99.89.240 Email: giuseppe.pozzi@netweek.it Regist. Tribunale di Milano: n. 4365 del 25/6/1957 Editore: Dmedia Group SpA Proprietà: Ente Nazionale Risi Direttore Generale: Roberto Magnaghi Pubblicità: Publi(iN) srl Merate (LC) - via Campi 29/L tel 039.99.89.1 - fax 039.99.08.028 publiin@netweek.it Stampa e Distribuzione RDS Webprinting srl Via Belvedere, 42 20862 Arcore (MB) Questo numero è stato chiuso in tipografia il 6 dicembre 2018. Ogni eventuale ritardo nella distribuzione è indipendente dalla volontà dell’Editore e della redazione. Informativa ai sensi dell’art. 7 D.Lgs. 196/2003. I dati personali acquisiti sono trattati e utilizzati esclusivamente dall’Ente Nazionale Risi allo scopo di inviare la presente pubblicazione. In ogni momento è possibile avere accesso ai propri dati chiedendone l’aggiornamento o la cancellazione.

CONSEGNE DALL'ITALIA VERSO GLI ALTRI STATI MEMBRI DELL'UNIONE EUROPEA (dati espressi in tonnellate base riso lavorato, riso da seme escluso - Fonte: Istat) CAMPAGNA

tondo

17/18 (aggiornamento al 31/08/2018)

216.871

16/17 (aggiornamento al 31/08/2017)

203.999

medio

8.330

12.347

lungo-A

104.830

83.699

lungo-B

212.368

213.295

Paese di destinazione

TOTALE

differenza in %

15/16 (aggiornamento al 31/08/2016)

12.872

6,31%

179.123

-4.017

-32,53%

12.636

21.131

25,25%

76.513

-927

-0,43%

234.167

Campagna scorsa

differenza

119.154

111.109

8.045

GERMANIA

112.500

100.373

12.127

REGNO UNITO

78.157

67.336

10.821

BELGIO-LUX

39.590

42.826

-3.236

POLONIA

27.953

24.484

REP. CECA

22.605

22.905

-300

PAESI BASSI

22.399

23.644

-1.245

AUSTRIA

16.864

19.800

-2.936

SLOVACCHIA

16.860

16.526

334

UNGHERIA

16.346

17.007

-661

542.399

513.340

Prime 10

differenza

Campagna corrente

FRANCIA

29.059

destinazioni

3.469

5,66%

502.439


16

DICEMBRE 2018

il vostro futuro è il nostro presente

Gladio® Il n.1 per eccellenza –

Alta produttività e adattabilità ad ogni ambiente di coltivazione.

Centauro® Il Re dei tondi –

Produttività elevata, ottima resistenza alla macchia, Pyricularia ed Helmintosporium.

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Elevata produttività, straordinaria resa, ciclo precoce, alta resistenza all’allettamento, Piriculariosi e Elmintosporiosi.

Poseidone® Il precoce da risotto –

La varietà da interno a taglia bassa, il miglior precoce nel gruppo del Carnaroli.

Teti® Il Lungo A dal granello cristallino –

Ottima produttività, taglia bassa e straordinaria resistenza all’allettamento. Granello eccezionale con ottima resa alla lavorazione industriale.

Delfo® Prima varietà a pericarpo Bronzo in Italia e d Europa. Granello Lungo B. Aromatico

Fedra® La novità nei superfini – Dopo 10 anni di ricerche ecco Fedra, varietà con granello tipo Roma. Taglia bassa e ciclo precoce. La grande novità Almo.

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Dardo® Il nuovo lungo A – Il lungo A di nuova generazione, robusto e affidabile come da tradizione Almo. Eccezionale produttività, elevata resa, ottima resistenza alla macchia e alle principali malattie.

Elettra® L’aromatico moderno – Il nuovo aromatico dall’eccezionale produttività, con ottima resistenza all’allettamento e alle principali malattie.

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