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visioni / marina jonna

Quante emozioni vissute in tv con la fiction su Pietro Mennea

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ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015

Conoscevo la storia di Pietro Mennea, la Freccia del Sud. Ero una ragazzina, ma i suoi successi incollavano tutta la famiglia al televisore. Ricordo come fosse oggi l’Olimpiade del 1980...

i fatti del giorno

marketplace

company

Ha “adattato” al digitale noti programmi tv tra i quali “X Factor”

A Cartoon on the Bay sfilano le migliori produzioni originali di Turner

Saranno mappati tutti i padiglioni espositivi della manifestazione

Damien Marchi nuovo Global Head of Content di Havas Media Group

Cartoon Network al Festival Internazionale dell’Animazione Tv

Gli eventi interessanti dell’Expo di Milano si scovano con Haamble

media

Il giornalismo futuro nella visione dei giovani. E Amazon li premia

scenario

E’ partnership fra Mediacom e Softec

Scelti tra oltre 600 i cinque studenti vincitori del concorso

25 link

coverstory

La trasformazione digitale di L’Oréal

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Access e The Mad Box firmano THE CUBE

Un cubo a led di 8 metri verrà posizionato sull’acqua nel bacino della nuova Darsena di Milano e debutterà con il Live Show del 26 aprile

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i fatti del giorno

Dopo la recenti alleanza con Universal Music Group, per la Global Music Data Alliance, e la partnership con NewsCred

Havas Media Group annuncia la nomina di Damien Marchi come Global Head of Content

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avas Media Group ha annunciato la nomina di Damien Marchi come Global Head of Content. La nomina segue le recenti partnership lanciate dal Gruppo: la Global Music Data Alliance con Universal Music Group e la partnership con NewsCred, piattaforma di content marketing. Marchi ha più di quindici anni di esperienza nella produzione di contenuti cross piattaforme, nella commercializzazione e nel marketing in tv e digitale, attraverso intrattenimento, dramma e news. Ha vissuto in Francia, Uk e Svezia lavorando a livello locale, Emea e a livello globale; ha condotto gli adattamenti digitali per trasmissioni come “X Factor”, “Got Talent”, “Idols” (FremantleMedia), “Big Brother” e “Star Academy” (Endemol). Ha lavorato con aziende come RedBull, Air France, P&G e L’Oréal. Marchi ha vinto un Emmy Award nel 2006 che si è guadagnato quando lavorava per la compagnia di produzione Streampower, a Parigi, per il programma televisivo interattivo “Cult”. Ha vinto anche due Banff Awards (2010, 2011) quando era in FremantleMedia, a Londra, per la produzione online degli originali “Freak”, il più grande dramma di quell’anno in Uk per adolescenti, e “SortedFood” che divenne la più ampia comunità di cucina in Uk su YouTube. Marchi lavora anche come un consigliere alle Nazioni Unite per l’Unric, l’ufficio informazioni dell’Europa Occidentale per le comunicazioni digitali. Prima di entrare in Havas, Damien era membro della comitato esecutivo di Euronews, il canale di news più visto in Europa, responsabile di Innovazione e Prodotto e promotore della digital transforma-

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tion delle newsroom. Inoltre, Damien ha portato FremantleMedia e Euronews a diventare rispettivamente i numeri uno al mondo come compagnia di produzione e come network di news su YouTube. Damien Marchi, Global Head of Content, aggiunge: «Ho iniziato la mia carriera con una start up ed è come essere tornato a casa. Nonostante la dimensione e la portata di Havas, rimane un posto energico ed emozionante dove lavorare. Queste due qualità saranno utili in quanto il mercato globale dei contenuti è a un punto di svolta. Da una parte i modelli di business nel settore stanno seriamente diventando una sfida, e dall’altra le persone non sono mai state così assetate di contenuti. È un momento eccitante per lavorare dalla parte delle agenzie, lo storico punto di incontro tra brand, tecnologia e creatività. E con il contenuto al suo cuore sino dalla sua creazione nel 1835, Havas ha tutte le carte per diventare la migliore del settore». Isabelle Harvie-Watt, Ceo & Country Manager di Havas Media Group in Italia, commenta: «Quest’anno per Havas è l’anno del “content” e l’ingresso di Damien Marchi in Havas è un ulteriore rafforzamento del costante investimento del Gruppo nelle aree dei dati e dei contenuti». In linea con l’approccio di “Havas’ Village” di promuovere l’integrazione tra le divisioni, Damien sta lavorando a stretto contatto con Lucien Boyer, Global Ceo di Havas Sports & Entertainment, e Vin Farrell, Global Chief Content Officer di Havas Worldwide. Damien è basato all’headquarter di Havas a Parigi e riporta direttamente a Dominique Delport, Global Managing Director di Havas Media Group.

Tra le tante esperienze professionali ha condotto gli adattamenti digitali per trasmissioni come “X Factor”, “Got Talent”, “Idols” di FremantleMedia, “Big Brother” e “Star Academy” di Endemol di Vera Modesto

per havas questo è l’anno del content

nella foto in basso, a sinistra, damien marchi, in questa foto isabelle harviewatt, ceo e country manager di havas media group in italia

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i fatti del giorno

PROGRAMMI tv

BILANCI

Triboo Media nel 2014 ha una buona crescita sia a livello organico (8%) sia grazie alle numerose acquisizioni

Il cda ha approvato i risultati al 31 dicembre: ricavi netti pari a 28,26 milioni di euro mentre le disponibilità liquide si attestano a 12,92 milioni. Html, la startup Media Prime, gli asset editoriali di Wallstreetitalia e la società Hedumè sono i nuovi ingressi nel gruppo guidato da Alberto Zilli di Marianna Marcovich

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icavi netti consolidati pari a 28,26 milioni di euro (in crescita del 34%). Il cda di Triboo Media, azienda italiana indipendente specializzata in pubblicità ed editoria online di ultima generazione, quotata sul mercato Aim Italia, ha approvato i risultati consolidati al 31 dicembre 2014. Nel corso dell’anno, i ricavi hanno seguito una dinamica particolarmente favorevole grazie alla crescita dei risultati ottenuta sia a li-

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vello organico sia tramite le acquisizioni. La crescita organica è stata di circa 8 punti percentuali, in un mercato dell’advertising digitale che in Italia ha registrato un incremento di valore significativamente più contenuto, intorno al +2,1%,. Il margine operativo lordo consolidato (Ebitda) si attesta a 4,85 milioni di euro (in crescita del 34% rispetto 3,62 milioni di euro nel 2013); Ebitda adjusted +55%, non considerando i costi non ricorrenti e i costi di quotazione, a 5,75

milioni di euro. Risultato netto consolidato a 2,02 milioni di euro; il dato adjusted è pari a 2,92 milioni di euro. Posizione finanziaria netta positiva pari a 12,64 milioni di euro, grazie alla generazione di cassa operativa, alla raccolta da quotazione e agli investimenti effettuati nel 2014. Le disponibilità liquide consolidate alla chiusura dell’esercizio 2014 sono pari a 12,92 milioni di euro. Sul fronte acquisizioni, Triboo Media ha portato a termine nel 2014 l’acquisto del 100% del capitale sociale di Gruppo Html, per un controvalore di circa 10,85 milioni di euro, e del 51% del capitale sociale di Media Prime, start-up nel mondo dell’editoria social che, già nel 2014, ha dimostrato capacità di crescita in termini di risultati e marginalità, grazie soprattutto al progetto editoriale basato sul mondo femminile online, robadadonne. it. Sempre nel 2014, tramite la controllata Gruppo Html, Triboo Media ha ac-

quisito gli asset editoriali di wallstreetitalia.com, mentre nel corso dei primi mesi del 2015, ha finalizzato l’acquisizione della società Hedumè, che cura e sviluppa il sito studentville.it, punto di riferimento online per gli studenti. «Il 2014 è stato un anno di forte crescita per il gruppo, grazie anche alla combinazione tra i risultati ottenuti dalle nostre società storiche e le ottime performance delle neo-consolidate», ha commentato Alberto Zilli, co-fondatore e amministratore delegato del Gruppo Triboo Media.

Alberto Zilli

Da metà aprile sul secondo canale Rai ci sono due novità nel palinsesto

Tornano “Senza peccato” e “Party People Italia”, che partiranno rispettivamente il 17 e il 15 di questo mese. Entrambi si concentrano su tematiche che interessano l’universo giovanile proponendo ai telespettatori interviste, contributi inediti e servizi di Vera Modesto

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ue novità per la seconda rete Rai. Dopo il successo della prima edizione torna su Rai2 “Senza Peccato”, un viaggio nel mondo dei giovani alla scoperta dei loro sogni, delle loro speranze ma anche delle loro fragilità e paure. Dal bullismo al sexting, dalle sette sataniche alla pedofilia, dalle stragi del sabato sera alla voglia di bruciare le tappe, il viaggio di “Senza Peccato” comincia venerdì 17 aprile con tre inchieste esclusive che riguardano proprio alcune delle paure più avvertite dai giovani e dai loro genitori. Si vedrà, infatti, per la prima volta l’arresto in “diretta” di un “presunto pedofilo” catturato a Napoli dalla Polizia Locale mentre tentava di appartarsi in auto con un bambino di 11 anni. Poi viene affrontato il disagio giovanile con l’intervista a un sedicenne della “Roma bene” che si prostituisce per noia e, infine, si prosegue toccando il tema di figli che crescono troppo in fretta a opera di media

Milo Infante

e pubblicità. Questi sono solo i primi momenti di riflessione intorno a tematiche sensibili per l’universo giovanile, poi il dibattito proseguirà nel corso delle 8 puntate che andranno in onda sul secondo canale Rai. Il 15 aprile, invece, arriva sempre su Rai 2 “Party People Italia”, viaggio nella vita notturna, tra DJ e performer. Sei puntate alle ore 24:00 circa. Dopo aver rac-

contato l’estate 2014 nei locali più famosi di Ibiza, il regista Alberto D’Onofrio conduce il pubblico al centro del mondo notturno italiano, nei locali di punta che propongono le feste più interessanti, create per stupire e per far sognare il pubblico. In particolare, la trasmissione analizza il party come fenomeno di costume e momento di aggregazione.

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i fatti del giorno

CAMPAGNE

Banca Generali sceglie il volto di Davide Oldani per il nuovo spot Il concept pensato da M&C Saatchi, che ha firmato la campagna, è “Qui mi trattano come farei io” per sottolineare la qualità di servizio offerta tanto dalla banca quanto dai ristoranti dello chef. Pianificazione a cura di Havas Media, on air da oggi su stampa e web di Vera Modesto Davide Oldani

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&C Saatchi firma la nuova campagna istituzionale per Banca Generali, on air da oggi su stampa nazionale e web. La campagna, pianificata da Havas Media, vede nel suo testimonial Davide Oldani un vero e proprio endorser della banca: non a caso, è stata proprio sua la scelta spontanea di prestare il volto a Banca Generali in comunica-

AGENZIE

Troy Ruhanen ristruttura le operations globali di TBWA Il chief executive dell’agenzia parigina abbandona la strutturazione tradizionale per dare vita a una società fondata sulle singole specializzazioni, in cui ogni dirigente è ora responsabile del proprio settore a livello globale

zione. Una decisione maturata dalla condivisione dei valori di fondo tra lo chef Davide Oldani e Banca Generali. È proprio questa affinità elettiva che ha ispirato il concept della campagna “Qui mi trattano come farei io”: Banca Generali offre un servizio di qualità e su misura, proprio come fa Davide Oldani nel suo ristorante stellato. Nel visual della campagna Davi-

ruolo si occuperà della supervisione di TBWA\Digital Arts Network, TBWA\ Worldhealth, contenuti, produzione e design e delle strategie di fusione e acquisizione di TBWA. Nick Barham, chief strategy officer di TBWA\Chiat\ Day Los Angeles, ha assunto il ruo-

di Massimo Luiss Il chief executive di TBWA, Troy Ruhanen, ha dato il via a una ristrutturazione delle operations globali dell’agenzia, passando da una struttura più tradizionale per regioni a una basata sulle singole specializzazioni. Perry Valkenburg diventa così presidente delle operations international e global: in questo

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Troy Ruhanen

PARTNERSHIP

de Oldani è seduto al tavolo come un cliente speciale a cui viene offerto un menu di servizi dedicati e innovativi, proprio come se si trovasse nel suo ristorante: lo stesso trattamento che ogni cliente Banca Generali è certo di ricevere, in un luogo dove non si viene trattati come numeri ma come persone, una banca che valorizza le idee e i progetti dei suoi clienti. Direttori Creativi Esecutivi e Partner: Luca Scotto di Carlo e Vincenzo Gasbarro. Art Director: Dario Marongiu. Copywriter: Eleonora Villari. Account: Natalie Piccolo, Daniela Sardella. Casa di Produzione: Ask Our Agents. Fotografo: Vincent Dixon.

lo di global chief strategy officer per i suoi precedenti incarichi. James Vincent, presidente di TBWA\Digital Arts Network, ed Emmanuel Andre, chief operating officer di TBWA, sono stati entrambi nominati presidenti a livello internazionale. Vincent si occuperà dei nuovi clienti e delle partnership, mentre Andre lavorerà sulla cultura di network e sui programmi di training. Luke Eid, global innovation director di TBWA\Worldwide ed ex capo di Digital Arts Network in Hong Kong, è stato nominato presidente di Digital Arts Network, la sigla di TBWA per Apple. I mercati core dell’agenzia riporteranno ora a Ruhanen: New York, Los Angeles, Canada, Gran Bretagna, Francia, Germania, Olanda, Argentina, Brasile, Messico, Australia, Cina, Singapore, Giappone.

BizUp sostiene il sociale e la Lega del Filo d’Oro: predisposte attività di ottimizzazione on e offline sui search engine Attraverso l’attuazione di leve mirate, lo scopo dell’agenzia è quello di far seguire all’incremento del traffico sul sito una crescita delle donazioni da parte degli utenti di Ottavia Quartieri

La Lega filo d’Oro è un ente morale onlus nato nel 1964 con l’obiettivo di dedicarsi all’assistenza, all’educazione, alla riabilitazione e al reinserimento nella famiglia e nella società delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. Sono ormai 51 anni che l’associazione si dedica a queste azioni di supporto delle famiglie e di sensibilizzazione nei confronti di questi temi, e ora è arrivato il momento di dare una svolta in chiave moderna alla propria attività. Per fare questo la Lega d’Oro si è affidata a BizUp per incrementare le donazioni in favore delle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali attraverso una strategia Seo on-site e off-site mirata a migliorare i posizionamenti del brand sui motori di ricerca e incrementare il traffico organico verso il sito. Il piano messo a punto da BizUp si focalizza, nello specifico, su progetti di donazione singola, periodica, cinque per mille e bomboniere solidali, mirando in questo modo a un’ottimizzazione sui motori di ricerca. ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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i fatti del giorno pubblicità istituzionale

radio

Lo spot a sostegno dell’iniziativa, nata dall’intesa tra Ministero del Lavoro, Anci e Forum del Terzo settore, sarà visibile su diversi banner in formati standard fino al 13 di aprile

Ritmo, velocità, approfondimenti live, collegamenti dall’estero: tutte le novità per entrare nel vivo dei fatti del giorno

per il Gr1 seat pg lancia online una campagna Continua la sperimentazione multiformato per #diamociunamano di format e content web magazine

MyLuxury cambia look e rinnova la grafica del portale Il prodotto, edito da Trilud, rappresenta a pieno titolo il target di riferimento: ricercato, di classe, raffinato, esclusivo MyLuxury, web magazine dedicato al lusso in ogni sua forma, cambia look e si rinnova: grafica lineare, immagini in risalto, nuove rubriche e più contenuti rendono il prodotto, edito da Trilud, un punto di riferimento fondamentale per chi ama il lusso. «La nuova veste di MyLuxury rappresenta a pieno il target esclusivo a cui intendiamo rivolgerci: raffinato, chic, di classe, un pubblico ricercato che considera il lusso un modo di vivere e di essere», afferma Silvia Ballante, direttore editoriale di Trilud. «I nuovi contenuti permettono ai lettori di esplorare gli aspetti più unici ed esclusivi nell’ambito dei viaggi, dell’automotive, della moda, del food, dell’arte. Con questa nuova release grafica, riusciamo a dare una visione immediata e completa del luxury in ogni suo aspetto». Inoltre, è implementata la sezione dedicata agli sponsor. Per il lancio, Myluxury vedrà la presenza di The Luxer, l’online multibrand store dedicato al lusso, partner di Tod’s, Hogan, Fay e Roger Vivier. Il portale registra al mese in media 337.600 utenti unici e 3.600.000 pagine viste.

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di Ottavia Quartieri

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l Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha scelto i siti di Seat PG, PagineBianche.it, PagineGialle.it e TuttoCittà.it, per la campagna di informazione istituzionale sul progetto #diamociunamano: l’iniziativa nata da un protocollo d’intesa tra Ministero, Anci e Forum del Terzo settore, che punta a coinvolgere le persone beneficiarie di un sostegno al reddito in attività di volontariato a fini di utilità sociale, nell’ambito di progetti realiz-

zati in modo congiunto da organizzazioni del terzo settore, da comuni ed enti locali. La copertura assicurativa sarà garantita dall’apposito fondo nazionale istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La campagna, che sarà online sino al 13 aprile, sarà articolata nei diversi formati di banner standard (pushbar, medium rectangle) e in una skin che riprodurrà la creatività dedicata al progetto con un omino nel gesto di porgere una spiga verso gli altri a sancire un patto con la sua comunità. Per due

settimane sarà online il messaggio per aderire al progetto #diamociunamano … e diventare protagonista “della propria comunità”. Cliccando poi sul banner “Scopri” sarà possibile accedere alla pagina del sito del Ministero del Lavoro dedicata all’iniziativa dove è già possibile reperire tutte le informazioni. Inoltre chi offrirà il proprio contributo alla collettività potrà contare su una certificazione delle competenze acquisite da sfruttare anche per la ricerca di una nuova opportunità lavorativa.

poltrone Un giornalista polivalente partito dalla Provincia Pavese

Doppio incarico per Gramaglia a LaPresse L’ex direttore dell’Ansa, dal 7 aprile sarà vicedirettore; e allo stesso tempo responsabile della sede romana dell’agenzia di stampa

Giampiero Gramaglia

Dal 7 aprile, Giampiero Gramaglia assumerà gli incarichi di vicedirettore di LaPresse e responsabile della sede romana dell’agenzia. Giornalista dal 1972, ha iniziato alla Provincia Pavese e alla Gazzetta del Popolo,

trent’anni all’Ansa, di cui è stato direttore dal 2006 al 2009. Tra 2010 e 2011 ha diretto l’Agence Europe a Bruxelles e nel 2012 EurActiv.it, pagina italiana del portale d’informazione europea presente in 15 Paesi. Collabora

con diversi media e tiene corsi di giornalismo all’Ifg di Urbino, alla Sapienza e altre università. Ha pubblicato “Complici” sulle relazioni tra Italia e Libia e “Tutti i Rivali del Presidente”, una guida alle elezioni americane del 2012.

Flavio Mucciante

Un mix serrato di titoli, suoni, effetti per una copertina, che in meno di un minuto fa entrare i radioascoltatori nel vivo dei fatti del giorno con voci, audio e testimonianze dei protagonisti. Poi servizi veloci, approfondimenti in diretta, più spazio all’attualità internazionale. E’ questo il nuovo look pensato per il Gr1 Rai delle 7, il notiziario radiofonico con circa un milione di ascoltatori, secondo le ultime rilevazioni Eurisko Radio Monitor. «La radio è fatta di immediatezza e suggestioni sonore», dice il direttore di Radio1 Flavio Mucciante. «Dopo gli ottimi risultati del nuovo Gr1 delle 8 continuiamo a sperimentare format dove modernità della confezione e contenuti sono le due facce imprescindibili della stessa medaglia, nel segno di un’informazione completa, affidabile, veicolata su diverse piattaforme». In questo modo anche la radio, che comunque tra i media tradizionali è tra quelli che ha risposto meglio alla sfida del web, si avvicina alle esigenze di un pubblico sempre più esigente. ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015



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MARKET PLACE

a cartoon on the BAy, dal 16 al 18 aprile, le migliori produzioni originali targate turner

Cartoon Network al Festival Internazionale dell’Animazione Televisiva Il canale di Turner Broadcasting System Italia presenterà le sue migliori produzioni originali per i Pulcinella Awards di David Lucchi

Cartoon Network, il canale di Turner Broadcasting System Italia (visibile ai canali 607 Sky e 353 Mediaset Premium) anche quest’anno sarà presente a Cartoons on the Bay (16-18 aprile), il Festival Internazionale dedicato all’animazione televisiva. Turner presenterà le sue migliori produzioni originali per i Pulcinella Awards: “Over The Garden Wall - Avventura nella Foresta dei Misteri”; “Uncle Grandpa”, “Le Superchicche”, “Adventure Time”, “Regular Show” e “Ben 10”. Non mancheran-

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no le proiezioni dedicate al pubblico con i Cartoon Network Originals più amati. L’appuntamento è al Cinema Rossini giovedì 16, alle ore 9:15, con “Lo Straordinario Mondo di Gumball” e “Uncle Grandpa”, mentre venerdì 17, alle 12:15, sarà la volta di “Adventure Time” e “Clarence”; a salutare i bambini in sala Finn e Jake, gli amati protagonisti di “Adventure Time”. Inoltre, all’interno del Programma Professionale, a Palazzo Labia, avrà luogo il panel “Cartoon Network anti bullying - To be different is cool!”, tenuto da Marco Rosi, Head of Channels di Turner Broadcasting System Italia, riservato a giornalisti e specialisti del settore. L’appuntamento è per venerdì 17, alle ore 10:30. Marco Rosi potrà illustrare l’impegno impresso dal canale nel sensibilizzare i giovani contro

il fenomeno del bullismo che si è concretizzato nella campagna di comunicazione “Stop bullismo - Parla”, lanciata lo scorso autunno dal cantante Mika nel corso di una puntata di “X Factor”. L’iniziativa di Cartoon Network è nata a seguito dei diversi e sempre numerosi fatti di cronaca che dimostrano come spesso le vittime del bullismo siano giovani considerati “diversi” perché in sovrappeso o troppo magri, perché indossano “vestiti sbagliati” o solo perché si comportano in maniera non convenzionale. Testimonial della campagna Finn e Jake di “Adventure Time”, protagonisti sui generis, diversi dalla norma, così come “Clarence” e “Uncle Grandpa”. Tutti personaggi creati nei Cartoon Network Studios che fanno della diversità il punto di forza, perché per Cartoon Network essere diversi è un valore, non un difetto, e i suoi personaggi dimostrano che “To be different is cool”. Venerdì 17, alle 19:00, è previsto, inoltre, un cocktail nel suggestivo cortile di Palazzo Labia offerto da Turner Broadcasting System Italia. ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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IL GRANDE CALCIO SI FA SEMPRE PIÚ GRANDE SULLE RETI MEDIASET

FIORENTINA e NAPOLI L’Europa League è arrivata ai quarti di finale e le squadre impegnate promettono spettacolo. È il momento di raggiungere i loro milioni di tifosi pianificando sulle reti Mediaset che trasmettono in esclusiva assoluta tutti gli incontri.

Sul tetto d’Europa


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MARKET PLACE

Una piattaforma dedicata consente di avvicinare le Pmi al digitale

Al via il progetto Digitaly CNA, insieme ad Amazon, Google, Registro .it e Seat Pagine Gialle, per diffondere competenze tra le imprese italiane di Matteo Dedè

Ha preso il via ieri Digitaly, il progetto realizzato da CNA, d’intesa con Amazon, Google, Registro .it e Seat Pagine Gialle per avvicinare le piccole e medie imprese italiane al digitale. La piattaforma dedicata www.digitalyimprese.it consente di avvicinare le Pmi al digitale attraverso la condivisione delle competenze e “risorse” di tutti i soggetti coinvolti: CNA, che associa oltre 500 mila artigiani e Pmi; Google; Amazon, con la propria piattaforma Marketplace che abilita a vendere i propri prodotti a milioni di clienti in Italia e nel mondo;

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Seat Pagine Gialle, la Local Media Agency italiana con la più diffusa rete di presidi territoriali e di consulenti per la comunicazione d’impresa; e Registro.it, l’anagrafe dei domini internet italiani gestita dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche). Questa iniziativa si pone di accelerare la crescita della web-economy in Italia e supportare il processo di digitalizzazione delle Pmi (circa 4 milioni di cui il 95% micro). Tale processo non solo potrebbe permettere di migliorare il posizionamento sui mercati interni ma spingerebbe certamente al rialzo i livelli di export. E’ dimostrato, infatti, che al crescere del li-

vello di maturità digitale, aumenta anche la propensione alla internazionalizzazione e, in particolare, all’esportazione. La percentuale di piccole imprese che intrattengono relazioni con l’estero, grazie all’uso consapevole di strumenti digitali, è quattro volte superiore a quella delle piccole imprese digiune di rete. Digitaly punta proprio ad accorciare il gap digitale di queste imprese rispetto alle concorrenza estera. E mira ad avvicinare il tradizionale Made in Italy all’economia digitale attraverso “pillole formative” fruibili online su www.digitalyimprese.it e decine di incontri dedicati su tutto il territorio nazionale ove imprese tradizionali si confronteranno con imprese “digitali” del medesimo territorio. Oltre trenta eventi già in programma in tutta Italia, di cui sei già in calendario: si parte con Ravenna martedì 14 aprile (poi Pesaro, Firenze, Cremona, Napoli, Catania). ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015

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Il Gruppo CMT - specializzato da oltre 20 anni nella Gestione Digitale delle Comunicazioni - presenta la prima piattaforma che consente la dematerializzazione di tutti i documenti utili per manifestazioni e concorsi a premi, consentendone una completa gestione in modalità paperless. La suite di soluzioni si rivolge a tutta la rete di stakeholder coinvolti, coprendo l’intero ciclo di vita dell’organizzazione del concorso: Promotori (Regolamenti, Deleghe, Documenti sulla privacy, F24, Fedejussioni); Camere di Commercio (Verbali delle estrazioni, Verbali di chiusura, Rendiconti estrazioni); Agenzie (Deleghe,

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di Davide De Vecchi

Certificazioni, Liberatorie/DDT, Documenti d’identità dei vincitori e Comunicazioni varie come mail, raccomandate o sms). La normativa prevede già dal 2011 l’obbligo di comunicazione digitale al Ministero dello Sviluppo per la richiesta di avvio dei concorsi. Le soluzioni sviluppate da Gruppo CMT, invece, consentono oggi di gestire l’intero processo che coinvolge soggetto promotore, agenzie di servizi, camere di commercio e partecipanti in modalità digitale, con una completa dematerializzazione di documenti e procedure. In particolare, grazie alla piattaforma web con accesso riservato mediante ID e password, è possibile entrare in un ambiente digitale, in cui sono archiviati, per il tempo obbligatorio stabilito dalla legge, tutti i documenti relativi al concorso. L’utilizzo della piattaforma favorisce una completa dematerializzazione dei documenti cartacei, grazie alla relativa conservazione digitale, che ne garantisce valore legale, autenticità, integrità e leggibilità nel tempo, mediante

l’apposizione della marca temporale e della firma digitale, nel pieno rispetto delle regole tecniche e della normativa vigente. Inoltre, tramite una potente ottimizzazione del processo di ricerca, il sistema consente di ricercare i documenti per tipologia, campagna o cliente. Francesco Compiani, Responsabile Marketing Gruppo CMT, spiega: «Le aziende oggi si trovano ad affrontare l’era della digitalizzazione con procedure di comunicazione dematerializzate, sia verso l’esterno che verso l’interno. E anche il reparto marketing deve poter rispondere alle nuove esigenze, utilizzando i nuovi canali digitali. Per questo il Gruppo CMT ha messo a punto una suite di soluzioni in grado di supportare il reparto marketing delle aziende e le agenzie di marketing nelle comunicazioni verso clienti e prospect, con notevoli vantaggi in termini di ottimizzazione dei costi e riduzione dei tempi. La dematerializzazione dei documenti permette di raggiungere vantaggi gestionali ed economici, con un incremento dell’efficienza, della produttività e della tutela dell’ambiente».

Enpa ringrazia per questo spazio.

il presupposto è la Dematerializzazione di tutti i documenti utili, per consentire una gestione più completa in modalità paperless

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I concorsi a premi si fanno digitali

La sua sopravvivenza è fatta di tanti piccoli 5x1000.

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COVER STORY

Una posizione esclusiva dal punto di vista della comunicazione per Milano durante Expo

Un cubo a Led di otto metri per lato che verrà installato sull’acqua nel bacino della Nuova Darsena di Milano e debutterà con il live show domenica 26 aprile, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della zona restituita alla città dopo dieci anni di lavori che hanno permesso la realizzazione di spazi verdi, zone ciclabili e aree interamente pedonali

Access e The Mad Box firmano: di Sebastiano Zeri

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The Cube

L’asciutta dei Navigli era cominciata a settembre. E già allora, si sapeva che sarebbe stata più lunga del solito: perché questa volta, oltre alla periodica pulizia del letto dei Navigli, c’era anche da far tornare l’acqua in Darsena, dopo anni di incuria e di abbandono. Adesso l’acqua sta tornando a riempire i bacini milanesi ed è il primo passo verso l’inaugurazione della nuova Darsena e di Piazza XXIV Maggio, prevista per il 26 aprile, come anticipo dell’avvio di Expo. E in questo quadro di riqualificazione la comunicazione entra in misura prepotente. Access, unit di experiential media di GroupM, con The Mad Box, società specializzata nel Digital Out Of Home, si è aggiudicata la parte relativa alla multimedialità dell’avviso di manifestazione d’interesse pubblicato da Navigli Lombardi per la realizzazione e la produzione di The Cube, piattaforma di tecnologia Led all’interno della Nuova Darsena di Milano. The Cube è un cubo a Led di otto metri per lato che verrà istallato sull’acqua nel bacino della Nuova Darsena di Milano e debutterà con il live show proprio domenica 26 aprile, in occasione dell’inaugurazione ufficiale della zona restituita alla città dopo dieci anni di lavori che hanno per-

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Prospettive della nuova Darsena l’acqua che sta tornando a riempire i bacini milanesi è il primo passo verso l’inauguraaione della nuova Darsena di piazza XXIV maggio, prevista per domenica 26 aprile

messo la realizzazione di spazi verdi, zone ciclabili e aree interamente pedonali. «Dopo il grande successo ottenuto nel giugno 2014 con Naviglio Mundial, in Access abbiamo lavorato al concept di The Cube consapevoli che dal punto di vista della produzione e della tecnologia sarebbe stato un progetto particolarmente importante - dichiara Davide Bertagnon, Head of Access -. La jointventure con The Mad Box ci ha permesso di disporre della massima tecnologia oggi disponibile sul mercato in materia di Led e di Digital Out Of Home. Siamo convinti che The Cube rappresenterà una posizione esclusiva dal punto di vista della comunica-

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zione per Milano durante Expo. E le prime risposte del mercato e delle aziende in queste settimane ce lo confermano: importanti brand hanno già aderito al nostro progetto», aggiunge Bertagnon. Per Gianni Bocchieri, Presidente di Navigli Lombardi, «Quello con The Mad Box e Access è un esempio di ciò che può dare la collaborazione pubblico-privato: grazie a questo accordo, i milanesi e i lombardi e i visitatori Expo potranno fruire di contenuti sulla bellezza del nostro territorio attraverso una tecnologia multimediale che con le nostre sole forze non ci saremmo potuti permettere. L’approvazione del progetto Cube da parte della Soprinten-

denza ai Beni Architettonici di Milano è il sigillo sulla validità dell’iniziativa». The Cube sarà, per tutti i sei mesi di Expo 2015, un touch point unico nel suo genere: rappresenterà infatti l’innovazione di Milano, offrendo modalità di fruizione dei contenuti di assoluta avanguardia; inoltre, un’app dedicata permetterà l’interazione tra The Cube e le piattaforme social. Il palinsesto di The Cube, on air tutti i giorni dalle 10.00 alle 24.00, prevede la trasmissione di video istituzionali di Expo 2015 e delle istituzioni, contenuti editoriali forniti da Navigli Lombardi, di pubblica utilità per cittadini e turisti e break publicitari, con spot tabellari o immagini staANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015



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un’arguta scelta di comunicazione

in questa foto un bozzetto di THe cube; in quelle sotto, da sinistra, davide bertagnon, head of access, gianni bocchieri, presidente di navigli lombardi e il logo di the mad box

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tiche, che permetteranno alle aziende (massimo 6 e con flight in esclusiva merceologica) di esser presenti con i loro brand durante tutti i 6 mesi di Expo 2015 nel punto di maggiore attrattività urbana. Oltre a The Cube, nell’area della Nuova Darsena Access installerà anche altri impianti a Led e, in collaborazione con Navigli Lombardi, tre piattaforme galleggianti da 120 metri quadrati per la realizzazione di temporary lounge che coloreranno le acque della Darsena per tutta la durata dalla manifestazione. L’acqua, intanto, è già tornata nella Darsena dopo l’“asciutta” invernale:

si comincia ora ad avere un assaggio di quello che sarà questa caratteristica zona di Milano dopo la fine dei lavori di restyling. Meno auto e più spazio ai pedoni. Panchine ed elementi di arredo urbano. Platani al posto delle macchine in coda. Lo snodo, secondo il progetto che prevede un investimento pubblico da 19 milioni di euro, sarà trasformato in un’isola semipedonale con una terrazza alberata sulla nuova Darsena portuale. E ci sarà una grande festa popolare, promettono da Palazzo Marino, con musica dal vivo, artisti di strada e la partecipazione atti-

va delle associazioni e dei commercianti della zona. Dunque, i milanesi possono rivedere la Darsena piena d’acqua come era prima del 2004, quando si aprì il cantiere per la costruzione di un mega parcheggio voluto dalla giunta Albertini e poi bloccato. Ora, il bacino diventerà una zona di passeggio: dal nuovo mercato comunale si arriverà al ponte appena realizzato e lungo il percorso ci saranno panchine e un bar. Torneranno i barconi che percorrono i Navigli e anche l’imbarcadero all’inizio del Naviglio Grande è stato rifatto. E poi, ci sarà The Cube.

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Verranno mappati tutti i padiglioni della manifestazione, invitando gli organizzatori ad aderire

All’Expo si va con Haamble, per scovare gli eventi più interessanti e raggiungere il proprio pubblico L’app, già scaricata da oltre 60 mila utenti, consentirà ai visitatori di tutto il mondo di vivere al meglio l’evento dell’anno. e agli organizzatori di raggiungere e coinvolgere il proprio target di Pietro Castagna

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massimo ciaglia

L’app Haamble, già scaricata da oltre 60 mila utenti, consentirà ai visitatori di tutto il mondo di vivere al meglio l’evento dell’anno e agli organizzatori di raggiungere e coinvolgere il proprio pubblico. Tra poche settimane inizierà Expo Milano, il più grande evento dell’anno che si stima porterà nel capoluogo lombardo oltre 20 milioni di visitatori. Una manifestazione lunga sei mesi, che vedrà la partecipazione di 145 paesi del mondo, 13 organizzazioni della società civile, 3 organizzazioni internazionali, 5 importanti aziende che presenteranno ad Expo soluzioni innovative legate alle tematiche dell’alimentazione e dell’ambiente, decine di workshop, incontri e seminari proposti ogni giorno. Numeri da capogiro che rischiano di rendere la manifestazione dispersiva. Per questo Haamble ha deciso di andare incontro a visitatori e organizzatori, per consentire a tutti di godere al meglio di questo straordinario appuntamento. Haamble è il primo urban social network, un’app innovativa, già scaricata da oltre 60 mila utenti, nata con l’obiettivo di mettere in relazione persone nei luoghi in cui si trovano o in cui vogliono recarsi. In occasione di Expo, Haamble mapperà tutti i padi-

glioni, invitando tutti gli organizzatori ad aderire. Attraverso l’app, sarà possibile inviare tramite notifiche push a tutti gli utenti registrati che si trovano nelle vicinanze dei messaggi, informandoli circa eventi e promozioni relative a quella giornata, consentendo ai visitatori di essere aggiornati in real time sulle iniziative più interessanti. Grazie alla chat, inoltre, sarà possibile chiedere informazioni agli altri visitatori sugli eventi in cor-

so, su cosa ci sia all’interno dei vari padiglioni, su dove andare a mangiare, e così via. Haamble consente anche di geolocalizzare gli altri utenti, una funzione molto utile in caso di gruppi numerosi o per i turisti stranieri, che possono rintracciare altri visitatori della loro stessa nazionalità. «L’obiettivo di Haamble ad Expo è quello di far comunicare tra loro tutti i padiglioni e tutti i visitatori, creando una sorta di simbiosi - ha com-

mentato Massimo Ciaglia, Ceo di Haamble -. Credo che la tecnologia e i social network possano dare un contributo considerevole a manifestazioni di grandi dimensioni come l’Expo, dove il rischio per gli organizzatori è quello di non riuscire a raggiungere un pubblico realmente interessato a quanto viene offerto e per i visitatori quello di perdere gli eventi migliori o di non riuscire a trovare cosa o chi si stava cercando».

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un premio voluto dal colosso dell’ecommerce

l’evento è stato introdotto da amazon come parte della sua sponsorizzazione ed è organizzato in collaborazione con quattro prestigiose testate europee

i cinque vincitori parteciperanno al festival internazionale del giornalismo

Il futuro del giornalismo è in mano ai giovani. E ad Amazon Ben seicento studenti europei hanno descritto in un saggio come si trasformerà l’attività al Premio Letterario del Festival Internazionale del Giornalismo. E ieri il marketplace di ecommerce ha annunciato quali sono risultati i migliori di Marianna Marcovich

Ben seicento studenti europei hanno descritto in un saggio il futuro del giornalismo partecipando al Premio Letterario del Festival Internazionale del Giornalismo. E ieri

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Amazon ha annunciato i cinque vincitori finali: Francesca Candioli dall’Italia, Arièle Bonte dalla Francia, Theresa Lindlahr dalla Germania, Leticia Díaz dalla Spagna, e Rebecca Sian Wyde dal Regno Unito. I vincitori parteciperanno al Festival Internazionale del Giornalismo a spese di Amazon e prenderanno parte al panel dal titolo “Dalla parte del lettore: il futuro del giornalismo visto dagli studenti europei” che si terrà il 17 aprile. A questo panel parteciperanno come moderatori Mario Calabresi, direttore de La Stampa, e Russ Grandinetti, Senior Vice President Kindle Content. Il Festival Internazionale del Giornalismo ha annunciato il mese scorso che Amazon sarà nuovamente suo sponsor principale. Amazon ha introdotto, come parte della sua sponsorizzazione, il Premio Letterario del Festival Internazionale del Giornalismo riservato a studenti europei e organizzato in collaborazione con quattro prestigiose testate giornalistiche europee: La Stampa, El Pais, DWDL.de e The Guardian. Al concorso sono stati inviati più di 600 saggi da studenti di tutta Europa, di età compresa tra i 18 e i 25 anni; ognuno di loro ha composto un saggio di 2.000 parole sul tema “Qual è il futuro del giornalismo?”. Le quattro testate partner, La Stampa, El Pais, DEDL.de e The Guardian, pubblicheranno i saggi dei vincitori duran-

te la settimana del Festival Internazionale del Giornalismo (15-19 aprile). Una selezione dei saggi migliori sarà invece raccolta in un eBook pubblicato su Kindle Store tramite Kindle Direct Publishing dal Festival di Giornalismo. «Siamo entusiasti della risposta a questa prima scholarship del Festival Internazionale del Giornalismo da parte degli studenti di tutta Europa - ha affermato Russ Grandinetti, Senior Vice President Kindle -. E siamo onorati di poter dare a questi cique talentuosi studenti la possibilità di partecipare al Festival e di arricchire il dibattito. Non vedo l’ora di prendere parte a quello che sarà uno scambio di idee interessante sul futuro del giornalismo». Le studentesse vincitrici La vincitrice italiana è Francesca Candioli, 25 anni, studentessa all’ultimo anno del corso di laurea in “Cooperazione internazionale, tutela dei diritti umani e dei beni etno-culturali” presso l’Università di Bologna. Nel suo saggio, Francesca concepisce il futuro del giornalismo come frutto delle necessità di investire in nuove tecnologie e di aiutare il lettore, in modo affidabile, a riconoscere i contenuti più rilevanti e più attendibili, all’interno di un grande flusso di informazioni. Arièle Bonte è la vincitrice francese, studen-

tessa in giornalismo a Parigi, alla Facoltà di Scienze Politiche. Arièle immagina un futuro del giornalismo basato sulle nuove tecnologie, nel quale i lettori possano diventare i nuovi protagonisti del mondo dell’informazione. Le nuove tecnologie avranno il ruolo di ridurre le distanze e di aumentare la velocità e la quantità delle notizie, mentre le parole avranno il compito di aiutare le persone a mantenere una propria opinione libera ed autonoma. La vincitrice del concorso in Spagna, Leticia Díaz, si è immaginata, invece, una totale assenza di lettori passivi. “Le persone vogliono essere ascoltate e contribuire in modo attivo al lavoro dei giornalisti; i lettori vogliono interagire con loro e poter dare il proprio parere: desiderano partecipare in modo attivo all’interno del mondo delle notizie”. Leticia, si è laureata in giornalismo all’Università de La Laguna (Isole Canarie) e ora frequenta il corso di laurea in Giurisprudenza alla Universidad Nacional de Educación

a Distancia. Il saggio della vincitrice tedesca, Theresa Lindlahr, offre una riflessione sul cambiamento fondamentale che il giornalismo ha vissuto come risultato dello sviluppo tecnologico, pone delle domande sui guadagni che esso potrà produrre ed esamina l’importanza dei media come fattore chiave per la democrazia. Oltre a essere una studentessa di Lettere, Storia dell’Arte e Media alla Konstanz University, Theresa è anche membro del Parlamento Europeo Giovani. Nel Regno Unito, Rebecca Sian Wyde, studentessa all’Università di Durham, immagina un futuro basato su trasparenza, creatività e inclusione. Pensa che la trasparenza sia uno degli aspetti più importanti per l’informazione. Queste tre qualità rappresenteranno il futuro del giornalismo e assicureranno a questa professione la possibilità di proseguire, continuando a portare con orgoglio il nome che ha sempre avuto.

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Le ricadute di un’alleanza significativa e di particolare impatto nella industry

Mediacom e Softec siglano partnership per “comunicare” con il consumatore “mobile” Ecco cosa succede quando uno dei principali vendor di smartphone e tablet e una tra le principali aziende specializzate in marketing online si incontrano di Daniele Bologna

Cosa succede quando uno dei principali vendor di smartphone e tablet e una tra le principali aziende specializzate in marketing online si incontrano? Accade che si uniscono le competenze e si dà vita a progetti interessanti che migliorano la user experience degli utenti. È questo quello che hanno in mente Mediacom e Softec, rispettivamente aziende leader nei loro settori, entusiaste di presentare la partnership appena sottoscritta. Infatti, tutti i dispositivi mobile, smartphone e tablet, importati in Italia da Mediacom, avranno pre-installata l’app DesktopMate di proprietà di

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Softec, che permetterà agli utilizzatori di accedere con facilità a tutta una serie di servizi. Ad esempio, sarà possibile firmare la versione digitale della garanzia dell’apparecchio, sfogliare il manuale di istruzioni, visualizzare un tour interattivo sul funzionamento del device, trovare il centro di assistenza più vicino, ricevere informazioni promozionali in tempo reale e consultare il panel di accessori a disposizione per il proprio apparecchio. Questo vuol dire che l’utente potrà accedere facilmente a tutte le funzioni che agevolano l’usabilità del dispositivo e che Mediacom po-

trà instaurare un canale di comunicazione privilegiato con i propri clienti. Softec, negli anni, ha perfezionato la soluzione DesktopMate, rendendola un potente strumento di marketing digitale adatto a soddisfare le esigenze dei consumatori e migliorare la qualità dei servizi che Mediacom potrà offrire ai propri clienti. L’iniziativa è partita sui nuovi device che l’azienda sta producendo per la commercializzazione e sarà subito attiva anche per chi possiede già uno smartphone e/o un tablet Mediacom: basterà scaricare dall’Application Store (Google Play) la relativa app denonimata “Mediacom Desk”. Ecco, allora, un grande esempio di tecnologia che “sposa” le idee creative.

un’immagine del museo archelogico di porto torres

la crescita è vertiginosa rispetto alla prima edizione, coinvolti quest’anno oltre 2.800 tra Musei e Gallerie

Un successo culturale senza precedenti per la Museum Week 2015 promossa da Twitter Durante la settimana dal 23 al 29 marzo, gli utenti del social network hanno potuto usufruire di uno speciale accesso a migliaia di luoghi dediti alla cultura di tutto il mondo: bastava solo seguire l’hashtag #MuseumWeek di Massimo Luiss

Durante la settimana dal 23 al 29 marzo, gli utenti di Twitter hanno potuto usufruire di uno speciale accesso a migliaia di musei e gallerie di tutto il mondo, semplicemente seguendo l’hashtag #MuseumWeek.La #MuseumWeek 2015 è cresciuta vertiginosamente rispetto alla prima edizione del 2014, e quest’anno ha coinvolto oltre 2.800 musei e gallerie provenienti da 77 Paesi, di cui 259 solo in Italia, dove il numero di iscritti è quadruplicato rispetto al 2014. Inoltre, due dei tre musei più menzionati a livello mondiale sono italiani. Dopo il Mu-

sée du Louvre (@MuseeLouvre) di Parigi, abbiamo infatti il Museo Archeologico di Porto Torres (@MuseoArcheoPT) e l’area archeologica di Massaciuccoli romana (@MassaciuccoliRo) in provincia di Lucca. La settimana di celebrazioni ha permesso agli amanti della cultura di tutto il mondo di entrare in contatto con opere d’arte, storia, scienza e letteratura in maniera divertente e interattiva. Seguendo la #MuseumWeek su Twitter, milioni di persone hanno potuto visitare virtualmente i musei e le gallerie di tutto il pianeta. Anche se i musei e le organizzazioni culturali sono stati su Twitter fin dai pri-

mi giorni di vita della piattaforma, la #MuseumWeek li ha riuniti in un unico “luogo” per un obiettivo più grande: rendere la cultura a portata di tutti e offrire agli amanti dell’arte ulteriori motivi per visitare le loro collezioni preferite. Abbiamo potuto assistere a una conversazione globale, che durante l’intera settimana ha totalizzato 600 mila tweet e 237 milioni di impressions su Twitter (tra utenti loggati e non loggati) e per tutto il web. «Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti con la #MuseumWeek 2015, soprattutto perchè l’Italia, anche quest’anno, si è distinta per grande adesione e partecipazione. La

straordinaria ricchezza culturale del nostro Paese ha trovato, infatti, in Twitter lo strumento ideale per farsi conoscere e dialogare con il grande pubblico, senza barriere e con originalità ha commentato Antonella Di Lazzaro, Direttore Media di Twitter Italia -. E’ stato bellissimo vedere l’entusiasmo con cui i 259 musei e istituzioni culturali italiane hanno aderito all’iniziativa e leggere gli oltre 600 mila tweet a livello globale che hanno popolato Twitter con #MuseumWeek durante questa intensa settimana culturale. Abbiamo, quindi, in serbo davvero grandi progetti per la #MuseumWeek del 2016».

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LINK scenario

digital music

La tabella complilata da R&S Mediobanca confronta le prime 10 società industriali italiane con quella di trent’anni fa. Ma senza includere i gruppi, come Ferrero, che hanno sede estera.

Ha un genitore di fama internazionale: Shawn Carter, in arte Jay Z. Ma anche madrine e padrini d’eccezione: dai Coldplay a Madonna, passando per Rihanna e i Daft Punk. È Tidal, il servizio di streaming musicale, acquisito come parte di un investimento da 56 milioni di dollari dal rapper e produttore di New York che ora ne tenta il rilancio. Dopo una breve campagna social della durata di un giorno, all’hashatag #TIDALforALL, la creatura è stata presentata sul palco dello Skylight at Moynihan Station, di Manhattan, con un grande evento.

Le prime dieci aziende italiane

Jay Z si ri-lancia nello streaming

ESPRESSO.REPUBBLICA.IT

infrastrutture

Rai Way, per Ei Towers è... no way Non si può ritenere valida un’offerta di acquisto di un’azienda, vincolata al raggiungimento del 66,67% del suo capitale, se l’azionista di maggioranza della “preda” ha messo nero su bianco che non intende scendere sotto il 51%. E’ l’idea maturata all’interno del consiglio di amministrazione della Rai, che per questo motivo definisce “improcedibile” l’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas) che ara stata lanciata da Ei Towers, controllata da Mediaset, sulle antenne della televisione pubblica, custodite dalla società quotata Rai Way.

ILFATTOQUOTIDIANO.IT

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REPUBBLICA.IT

digital journalism

Vice, un viaggio nella redazione Partito nel 1994 da una rivista musicale, la “Voice of Montreal”, poi “Vice”, il canadese Shane Smith ha costruito una corazzata dell’informazione alternativa nel mondo dei nuovi media.

CORRIERE.IT ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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LINK opinioni

scenario

Alzi la mano chi non ha mai ricevuto l’“affronto” di avere la propria amicizia cancellata da qualcuno sui social. Da fastidio? Anche ai brand, potete scommetterci. Allora meglio scoprire perché accade, no?

Un tempo si parlava di consumo collaborativo, poi di sharing economy, oggi è il momento della crowd economy. Non è solo una questione di definizioni, ogni nome si porta dietro un significato e una trasformazione. Nel 2010 Rachel Botsman indicava con consumo collaborativo un nuovo modo di consumare che proponeva il riuso e la condivisione di beni sottoutilizzati. Un paio di anni più tardi questa definizione era già superata, vittima della crescente prolificazione dei servizi che offrivano non solo lo scambio e la condivisione di beni, ma anche di denaro, spazio e competenze.

Le ragioni per cui “unfollowiamo”

Ma che cos’è la Crowd Economy?

RAGAN.COM

curiosità

La nuova sede griffata di Fb Un ufficio a misura di successo: è così per il colosso Facebook che da sempre garantisce ai dipendenti il massimo del comfort durante le ore lavorative. Pochi giorni fa l’ultimo annuncio di Mark Zuckerberg sul trasferimento in un nuovo centro direzionale di 430.000 metri quadrati costruiti dall’architetto Frank Gehry e soprannominato “MPK20” (nome in codice per Menlo Park, building 20). La struttura ha un immenso spazio in comune al pianterreno dove i dipendenti possono lavorare insieme. E piccoli spazi per lavori privati.

DEEJAY.IT

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CHEFUTURO.IT

marketing tips

Per un Hashtag Martin perse... Per i neofiti (ma non solo) gli hashtag sono quelle parole da mettere in fondo a un post per sottolineare il proprio stato d’animo. In realtà, si tratta di un link, lo strumento chiave del mktg digitale...

SOCIALMEDIATODAY.COM ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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adage si è fatto raccontare la visione inedita della top manager

La trasformazione digitale di L’Oréal la strategia tecnologica e innovativa di Lubomira Rochet, prima chief digital officer nominata da un grande brand del settore beauty. tra marketing, startup e programmatic buying di Valentina Lunardi

La beauty industry è famosa per essere un settore in cui i pochi eletti che fanno parte del top management sono selezionati attraverso una rigida etichetta che segue il criterio dell’esperienza acquisita, e L’Oréal non aveva mostrato nel passato segni di voler venir meno a questa consuetudine. È stato, quindi, con sorpresa che è stata accolta, lo scorso anno, la notizia che non solo il brand francese è stato il primo grande player del settore a nominare un chief digital officer, ma anche che la scelta era ricaduta su un “outsider”, una persona senza esperienza nel mondo dei prodotti di bellezza che ora varcava le porte pressoché impenetrabili ai più delle sale dirigenziali degli uffici parigini del colosso della bellezza. Riguardo alla scelta di Lubomi-

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nel nominare lubomira rochet chief digital officer, l’oréal intende mostrare la propria volontà di avviare una profonda trasformazione tecnologica e digitale. un’azione già avviata con progetti come l’app makeup genius, realizzata con la collaborazione della startup image metrics

ra Rochet, il chairman e ceo Jean-Paul Agon disse che la motivazione principale “è di accelerare la trasformazione digitale di L’Oréal per quanto riguarda consumer experience, innovazione dei servizi, rapporti con i consumatori e le piattaforme tecnologiche”. Motivazioni che sembrano naturali se si tiene in considerazione il panorama in continua evoluzione del mercato e la necessità per ogni settore merceologico di adattarsi per affrontare le sfide della digital era, ma che nel caso del gigante beauty hanno enormi implicazioni di marketing. L’Oréal, infatti, è uno dei brand più potenti a livello multinazionale, con vendite globali che raggiungono i 25 miliardi di dollari, posizionandolo al terzo posto nella classifica ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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mondiale dei “marketing spender”, con la cifra di 5,9 miliardi di dollari (secondo dati elaborati da Ad Age Datacenter). In un’intervista rilasciata alla famosa firma attiva nel campo delle news su marketing e media, Lubomira Rochet ha affermato significativamente che tra i vari progetti che ha in cantiere, un importante strategia in costruzione riguarda come fare sì che L’Oréal possa affrontare il suo incontro con il programmatic media buying. «Tutti sappiamo che il programmatic si sta preparando a determinare un enorme cam-

Chi è la prima chief digital officer del settore beauty

un ‘utente interisce con l’app makeup genius durante un evento

Nata nel 1977, Rochet è di nazionalità franco-bulgara, economista per formazione e laureata alla Ecole Normale Supérieure, Sciences Po di Parigi e al College of Europe di Bruges. Ha iniziato la sua carriera nel 2003 presso Capgemini, come director of Strategy & Development per Sogeti. Nel 2008, entra a far parte di Microsoft per gestire i suoi rapporti con startup e l’ecosistema dell’innovazione nel suo complesso. Nel 2010, è stata nominata deputy ceo della agenzia di marketing digitale Valtech e managing director per l’area dell’Europa merisionale. Lubomira Rochet è entrata a far parte di L’Oréal nel marzo 2014 come chief digital officer e membro del Comitato Esecutivo del Gruppo.

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biamento nel modo in cui acquistiamo spazi di advertising sui vari media - ha affermato la manager -. In quanto tecnologia di base, presenta funzioni simili a una matrice. Ci stiamo preparando ad affrontare molti test e a imparare molto dai prossimi mesi, di modo che potremo così creare dei modelli per determinare cosa sia meglio per L’Oréal in termini di tecnologia, governance, setup e ogni altra attività». Questa strategia include, necessariamente, anche la scelta di come gestire il rapporto tra la multinazionale e le operazioni di programmatic: una prospettiva è quella di gestire il programmatic buying in-house, come ha scelto per il mercato statunitense la rivale Procter & Gamble. Oppure, creare una unit single-client all’interno di una delle agenzie media partner, come ha fatto Unilever con Mindshare sempre negli Stati Uniti; oppure decidere di delegare l’intera gestione ad agenzie esterne. Seppure tale scelta sia di importanza centrale, Rochet ha affermato: «Tutto questo può essere

deciso solo dopo che si è dato vita a una strutturata ed effettiva strategia di consumer engagement». E questo non è valido solamente per il lato media o nel senso dell’organizzazione marketing; prima di entrare in L’Oréal, Rochet è stata fondatrice e managing director di Valtech, firma parigina di consulenza digitale, un’esperienza che è stata fondamentale per la sua visione manageriale. «Il nostro ruolo è quello di aiutare i clienti a orchestrare attorno ai propri consumer le esperienze, rendendo per loro intuitivo il fatto di poter consumare prodotti e servizi quando, dove e nel modo che più desiderano”, recita il sito web dell’agenzia di digital marketing fondata dalla manager. Altro fatto interessante è che Valtech crede che “le skill di maggior valore” di oggi “non si trovano più all’interno dell’industrial design, ma del design dei servizi». All’interno del settore dei beni confezionati, dove usualmente marketing, vendite e sviluppo di prodotto sono trattati come compartimenti assolutamente separati,

l’approccio sostenuto da Valtech e, quindi, di Rochet, implica un nuovo disegno organizzativo. Già da qualche tempo un numero crescente di posizioni lavorative sia in L’Oréal sia altrove, prevedono la combinazione di marketing e ecommerce, e per una serie di ottime ragioni come ha spiegato la chief digital officer. «Quello che vogliono davvero i consumatori è un’esperienza rilevante con i brand e i prodotti, sotto ogni punto di vista -, ha affermato Rochet -. E noi sappiamo anche che nell’ecommerce è veramente importante avere dei contenuti di alta qualità… Dobbiamo assolutamente fare in modo che i nostri specialisti di ecommerce collaborino sempre più strettamente con i nostri marketer. E questo porta a mettere in discussione il modo in cui siamo strutturati». Rochet, a esempio di come servizi digitali, marketing, service e ecommerce stiano già collaborando a livello operativo, ha indicato Makeup Genius, app lanciata da L’Oréal Paris che ha superato i 7 milioni di download e permette alle user di provare diversi stili di trucco in maniera virtuale. Il progetto ha avuto la sua fase iniziale all’interno del Connected Beauty Incubator di L’Oréal Usa, che collabora con la sturtup Image Metrics. Per Lubomira Rochet, Makeup Genius non rappresenta un successo innovativo, ma la dimostrazione reale della sua missione di dare vita a un modus operandi che preveda sempre maggiori collaborazioni tra startup e le sedi del brand a New York, Parigi e Londra. Per la manager l’ingresso di nuovi player è fondamentale nell’ecosistema dei media; e riguardo al fatto se anche lei condivida la preoccupata posizione mostrata dal chief digital officer di GroupM, Rob Norman, sul potere crescente di Google e Facebook nel mondo del mobile advertising, la manager ha affermato: «Penso che l’ecosistema mobile sia abbastanza aperto, nel senso che è vero, oggi abbiamo attori importanti come Google e Facebook, ma poi esistono anche modelli emergenti come quelli di Pinterest,Twittter e Snapchat. Quindi, personalmente non sono molto preoccupata».< ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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SPAZIO A...

visioni

di

Matteo Dedè

quante emozioni vissute in tv

Marina Jonna Giornalista e architetto. scrive da sempre di design e tecnologia. Ultimamente ha allargato i suoi orizzonti occupandosi anche di benessere, sport, scienze e attualità. Oltre a intervenire sull’emittente radiofonica R101, dove già era stata impegnata come autore nel 2012. dal 1992 lavora con il gruppo mondadori, in particolare sul periodico casaviva, mentre l’impegno su panorama.it ha preso avvio da due anni. ha lavorato anche presso il gruppo editoriale peruzzo, dopo essersi laureata al politecnico di milano in architettura

con pietro mennea Conoscevo la storia di Pietro Mennea, la Freccia del Sud. Ero una ragazzina, ma i suoi successi incollavano tutta la famiglia al televisore. Ricordo come fosse oggi l’Olimpiade del 1980: la sua medaglia d’oro sui 200 metri fu incredibile. Ma sapevo ben poco sulle sue origini, su chi fosse davvero e quanto avesse faticato per raggiungere i suoi sogni. La fiction su Rai Uno, “Pietro Mennea, la freccia del Sud” me lo ha fatto riscoprire. Pietro Mennea era un ragazzino di Barletta, con le scarpe rotte e dal fisico mingherlino, che con la determinazione e il sacrificio arriva a raggiungere risultati clamorosi. Viene ripercorsa la genesi di un campione: dai suoi esordi nella squadra sportiva del paese ai dissapori con la madre che, preoccupata del suo futuro, vorrebbe allontanarlo dalla corsa. E un padre, amico e alleato che crede in lui più di tutti. Curioso l’aneddoto (visto nella prima puntata) in cui si vede Mennea quindicenne, su uno stradone di Barletta, sfidare in velocità un’Alfa Romeo 1750 a piedi, sui 50 metri, battendola. La prima puntata è finita con un Pietro Mennea colpito dalla tragedia terroristica di Monaco, culminata con l’uccisione di undici atleti israeliani. Inizia un periodo difficile per lui, superato grazie al suo allenatore Carlo Vittori e culminato con la vittoria, agli Europei di Nizza del ’75, del suo temutissimo rivale Valeri Borzov. Nella seconda puntata abbiamo vissuto il suo incontro con Manuela, che da compagna di studi diventerà la sua compagna di vita. Abbiamo visto i

primi dissapori con il suo maestro, ex atleta dal carattere apparentemente duro, magistralmente interpretato nella fiction da Luca Barbareschi. E la sua rivincita a Città del Messico, nel 1979, dove conquistò nei 200 metri il primato Mondiale con il tempo di 19 secondi e 72 centesimi, primato che rimase intatto fino al 1996. Ed è tutt’ora imbattuto, dopo 36 anni, in Europa. E la sua speranza, inizialmente delusa alle Olimpiadi di Mosca del 1980: nella prima gara, i 100 metri, arriva solo sesto. Ma poi si rialza, dimostrando il carattere che ne aveva fatto un campione. E arriva a conquistare l’ora nei 200 metri piani. Nella finale, in cui la realtà si mescolava con la fiction (si alternavano, infatti, le riprese del film con la finale del 1980), mi sono emozionata, come se la vedessi per la prima volta. E ho tifato per lui, con un balzo nel passato che mi ha fatto rivivere la gara di allora. Stesse emozioni trasmesse anche alle mie figlie, che ovviamente la gara del 1980 non l’avevano vista. Questa fiction ha avuto la forza di far conoscere al grande pubblico e ai giovani un uomo, di per sé schivo, nel suo intimo. E a capire come dietro un grande sportivo, entrato nel mito, ci fossero non solo la capacità fisica, ma il cuore e la forza di volontà che, spesso, sono i veri motori per arrivare ai propri sogni. Una nota importante: Mennea fu un incredibile atleta ma anche una mente attiva. Conseguì ben quattro lauree in Scienze Politiche, Giurisprudenza, Lettere e Scienze dell’Educazione Motoria.

emetrics sumiit

1/2 luglio - melià hotel, via masaccio 19 @ milano un’edizione che s’annuncia più ricca per l’evento sulle misurazioni e analytics. rand fishkin è keynote speaker

Torna l’eMetrics Milan Summit con un edizione che quest’anno si annuncia unica per almeno due validi motivi, a partire dalla conferma come keynote speaker di Rand Fishkin, considerato tra i massimi esperti di marketing al mondo; ma oltre a Fishkin, che sarà presente in entrambe le giornate del Summit, interverranno all’evento milanese alcuni tra i più autorevoli esperti internazionali di digital marketing. Poi, il format dell’evento appare ancora più ricco rispetto allo scorso anno, con tre sessioni tematiche parallele, studiate in base a diversi livelli di approfondimento su tutte le tematiche del digital marketing. Prevista anche una cena di gala, con la possibilità di ascoltare e incontrare di persona Rand Fishkin e gli altri speaker protagonisti di eMetrics. Inoltre, il “certificate” di partecipazione a fine evento sarà consegnato direttamente da Jim Sterne, presidente della Digital Analytics Association, fondatore di eMetrics Summit e dal 1993 impegnato come consulente internazionale specializzato nella misurazione delle attività legate all’online marketing e utilizzate, in particolare, per creare e rafforzare le relazioni con i clienti. Chairman della manifestazione è, infine, Paolo Zanzottera, attuale Board Member di ShinyStat e Ceo di Bizonweb. Si tratta di un altro nome di spicco nella industry, già operativo nel campo della Seo dal 1998. ANNO VI | #058|MERCOLEDÌ 01 APRILE 2015


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