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visioni / alessandra poggiani

Agenzia per l’Italia Digitale, le ipotesi sono tutte valide

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ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015

Alessandra Poggiani ha ufficializzato con una lettera al ministro Madia le sue dimissioni. E alla notizia dell’annuncio delle dimissioni della direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale si aggiunge quella...

i fatti del giorno

marketplace

company

media

Un Pesce d’aprile che vale come una campagna di comunicazione

Un Premio da Class Editori e Laureate International Universities

Apre in città il primo store dedicato alla smart mobility urbana

La notizia è stata confermata dall’a.d. del portale Cosimo Baldini

Premiata da un grande successo la partenza di “Tele Subito” di Subito.it

Quale sarà la migliore eredità che lascerà agli italiani l’Expo 2015?

La mobilità sostenibile invade Milano. E lo fa attraverso E-move.me

Calciomercato.com conferma Perform Group come concessionaria

scenario

Fate spazio, è in arrivo l’ecommerce!

25 link

coverstory

Quale rapporto tra millenials e agency?

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E’ partnership fra Teads e Turn: così il video advertising si integra

Alleanza di mercato fra due strutture leader e all’avanguardia, con inventory video premium anche in programmatic e su scala mondiale

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i fatti del giorno

Sono quasi cento gli utenti che si sono candidati per testare la nuova funzione attraverso la pagina Facebook della piattaforma

un grande effetto sorpresa premia l’avvio di “Tele Subito”. Ma era un pesce d’aprile…

Divertito il testimonal d’eccezione, Giorgio Mastrota, nel promuovere una balla di fieno, un nano da giardino e “TheDress” di Pietro Castagna

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ubito.it, la piattaforma digitale numero uno in Italia per la compravendita dell’usato - con oltre 8 milioni di utenti unici mensili in base ai dati di fonte Audiweb, media Total Digital Audience 2014 -, ha celebrato la giornata del primo aprile e svelato lo scherzo fatto assieme al re delle televendite Giorgio Mastrota, con cui ha lanciato l’immaginario servizio “TeleSubito” per la video promozione degli annunci visibili su http://www. subito.it/info/telesubito.htm. Il noto volto della televisione italiana si è gentilmente prestato a scherzare con Subito.it per promuovere la nuova feature che rende accattivanti tre oggetti “meno facili” da vendere proposti dagli stessi utenti, ovvero come una balla di fieno, un nano da giardino e “TheDress”. Sono state quasi 100 le persone che si sono candidate attraverso la pagina Facebook di Subito.it www.faMelany cebook.com/subitoit una setLibraro timana prima del primo aprile

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per effettuare una televendita online fuori dagli schemi con Giorgio Mastrota. «Mi sono molto divertito a giocare con la mia abilità di televenditore e a trovare il modo più simpatico ed efficace per vendere una improbabile balla di fieno - commenta l’attore e conduttore Giorgio Mastrota -. Anche se oggi abbiamo scherzato, non escludo che in futuro la tecnologia possa davvero offrire servizi di questo tipo, permettendo a ognuno di diventare il miglior promotore dei propri annunci». «Con questo pesce d’aprile abbiamo voluto metterci in gioco mostrando il potere del video per promuovere in modo più immediato e coinvolgente un annuncio e, anche se la funzione non era reale, l’interesse dimostrato delle persone ci ha confermato l’importanza di percorrere sempre nuove strade - spiega Melany Libraro, General Manager di Subito. it -. Il nostro obiettivo è quello di continuare a innovare, proponendo soluzioni a valore aggiunto che mettano al centro i bisogni e i desideri dei nostri

Tutta l’esperienza di giorgio mastrota, testimonial divertente e… divertito da un’esperienza senza precedenti numerosi interessati si sono candidati già una settimana prima dell’1 aprile per effettuare una televendita online fuori dagli schemi con l’attore e conduttore giorgio mastrota, specialista delle promozioni televisive utenti e diano loro gli strumenti più adatti per concludere i loro affari». Subito.it è la società proprietaria della piattaforma digitale Subito.it (www.subito.it). Nata a Milano nel 2007, Subito.it vuole offrire il servizio online di compravendita dell’usato più semplice, veloce e sicuro per realizzare ottimi affari grazie a efficacia del servizio, qualità e ampiezza dell’offerta. Con oltre 5 milioni di annunci differenziati per categorie merceologiche e localizzazione geografica, oltre 8 milioni di utenti unici al mese e più di 30 milioni di pagine visitate quotidianamente, Subito.it è il primo ser-

vizio di annunci e tra i primi sei siti più visitati in Italia (fonte: media Audiweb Total Digital Audience 2014). Subito.it è parte di Schibsted Media Group (www.schibsted.com), multinazionale norvegese che opera con successo in 29 Paesi nei mercati editoriale (quotidiani e free press), online (siti di annunci di compravendita e servizi digitali) e mobile.

ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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i fatti del giorno

Eventi

Portali

I due appuntamenti, dedicati al settore dei prodotti su licenza e a quello dei contenuti audiovisual e multimediali, si sono conclusi ieri. E hanno registrato ottimi risultati

La versione sportiva del portale YouReporter, startup italiana acquistata al 100% da RCS Media Group, si propone come uno spazio di citizen journalism per creare engagement e avvicinare tutti i lettori, attraverso la condivisione delle esperienze

BLTF e Media All Rights di nuovo protagonisti alla Fiera di Bologna di Massimo Masi

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resce a Bologna l’hub sui contenuti per ragazzi, l’unica grande piattaforma internazionale dedicata a tutta la filiera per bambini e teenager, dal cartaceo al web, dall’audiovisivo alle app. Ne sono stati la conferma i due eventi organizzati da BolognaFiere e che si conclusi ieri: il “Bologna Licensing Trade Fair” (BLTF), l’unico appuntamento fieristico italiano nel settore dei prodotti su licenza, e il “Media All Rights” (MAR), la nuova iniziativa nel settore dei contenuti audiovisual e multimediali. «Il bilancio è molto positivo e siamo soddisfatti dei risultati - ha dichiarato Duccio Campagnoli, presidente di BolognaFiere -. Abbiamo avuto piena conferma che la Fiera del Libro per Ragazzi, insieme alle aree specializzate BLTF sul licensing e MAR sull’audiosivual e la multimedialità, costituiscono un tutt’uno e rappresentano una piattaforma “Children’s Content Unlimited”, di livello internazionale,

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nella quale possono essere affrontati tutti gli aspetti della complessa filiera dei contenuti per i ragazzi». Grande successo hanno riscosso alcune iniziative speciali tra le quali il “Licensing Prospect Day”, prima iniziativa di networkng volta a introdurre nelle attività del licensing nuove aziende manifatturiere italiane, il “BLTF Licensing Masterclass”, primo ciclo di incontri di formazione dedicato alle aziende e ai professionisti che si stanno avvicinando al mercato dei prodotti su licenza, e il “Licensing Retail Day”, che ha visto la presenza di importanti reti di distribuzione europee ed internazionali. Inoltre, grande successo ha riscosso anche l’evento “Media All Rights”, con una novità: l’area “Illustrart & Licensing”, nata per offrire un adeguato marketplace agli illustratori che vogliono affacciarsi al business del licensing, per sviluppare la propria creatività oltre i confini del libro. BLTF e MAR torneranno senz’altro anche nel corso del prossimo anno: l’appuntamento è dal 4 al 6 aprile del 2016, a Bologna.

“Bologna Licensing Trade Fair” è l’unico appuntamento fieristico italiano nel settore dei prodotti su licenza, e il “Media All Rights” è dedicato ai contenuti audiovisual e multimediali

YouReporterSport.it è il nuovo spazio per i video amatoriali più divertenti e interessanti dei lettori della “rosea” Un’immagine dalla partita di Champions League tra Borussia Dortmund e Juventus

di Ottavia Quartieri Quante volte vi sarà capitato di assistere a un torneo sportivo e vedere della gaffe incredibili da parte dei partecipanti? Quante volte ancora durante una partita di calcetto tra amici autogol, entrate improbabili o magie impossibili sono state le vere protagoniste del vostro pomeriggio, ma ad accorgersene sono stati solo i pochissimi presenti? Da oggi bastano uno smartphone e una connessione a internet per far sì che tutto questo riceva milioni di commenti e risate da parte degli appassionati di sport di tutto il pianeta. Il vostro video, infatti, potrebbe finire direttamente sul sito della Gazzetta dello Sport.

Il giornale sportivo più letto dagli italiani apre le porte alla passione sportiva dei cittadini grazie al portale YouReporterSport. it, nel quale i video amatoriali girati da tifosi e appassionati potranno essere caricati sul portale e i più divertenti e interessanti troveranno uno spazio dedicato sul sito della “rosea”. YouReporterSport.it vuole essere l’approdo naturale per la condivisione con milioni di altri appassionati di filmati su tutti gli sport amatoriali, con esultanza dei tifosi, video divertenti, storie o esperienze di passione sportiva, curiosità ed eventi. È un modo innovativo e coinvolgente per condividere con tutto il pubblico della rete i filmati di chi pratica sport nella

vita di tutti i giorni e vuole sentirsi, a suo modo, protagonista. YouReporterSport.it è facilmente fruibile anche da mobile, per cui gli utenti potranno inviare i loro video utilizzando semplicemente il proprio smartphone. In questo modo La Gazzetta dello Sport si arricchisce della presenza partecipativa dei lettori, ampliando ulteriormente l’offerta video e aumentando il profondo spettro di contenuti proposti. La versione sportiva del portale YouReporter, startup italiana nata nel 2008 e acquistata al 100% da RCS Media Group, si propone come uno spazio di citizen journalism dedicato interamente allo sport, nel quale il materiale è fornito direttamente dai cittadini; si tratta di una modalità innovativa per creare engagement e avvicinare tutti i lettori, attraverso la condivisione di esperienze personali, al sito del roseo giornale sportivo. Il messaggio è chiaro: non è necessario fare prodezze alla Ronaldo per essere protagonisti sul web, ma a partire da oggi anche una clamorosa gaffe nell’oratorio sotto case potrebbe diventare campione di views. ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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IL CONSORZIO DEL COMMERCIO ELETTRONICO ITALIANO

Aprile 2015

#eCommerceForum

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i fatti del giorno INCARICHI

RICERCHE

I social, a febbraio, promuovono Bastianich e bocciano banderas Questi sono i trend rilevati da Blogmeter che ha analizzato, attraverso la ricerca Social Celebrities, il posizionamento in rete di 18 dei principali testimonial pubblicitari utilizzati nell’ultimo periodo

di Ottavia Quartieri

C Antonio Banderas

ome sempre Blogmeter, attraverso i suoi monitoraggi e le sue analisi di conversazioni e interazioni sui social media, fotografa con precisione gli andamenti e i sentiment dei cittadini rispetto a determinate tematiche. In particolare nel settore del Food la ricerca condotta a febbraio da Blogmeter analizzando il posiziona-

PARTNERSHIP

Parte Air On Line, l’innovativa piattaforma di self booking b2b Grazie alla collaborazione tra Amadeus, che ha offerto tecnologie e supporto progettuale, e il tour operator I Viaggi dell’Airone è nato un sistema che permetterà all’utente di prenotare le vacanze conoscendo i prezzi e la disponibilità in real time

mento in Rete di 18 dei principali testimonial pubblicitari utilizzati negli ultimi mesi in questo settore, rivela che, con Expo alle porte, l’imprenditore della ristorazione italo-americano Joe Bastianich, già giudice di Masterchef e testimonial di Nestlè per il brand Buitoni, è la celebrità che fa registrare il più alto livello di engagement e di intera-

noscere il prezzo e la disponibilità in tempo reale. In pochi passaggi sarà in grado di fornire al cliente un preventivo completo e personalizzato. «Un altro esempio concreto di come Amadeus sia in grado di fornire tecnologia e supporto progettuale par-

zioni sui social. Alle sue spalle il calciatore Stephan El Shaarawy che promuove il brand Ringo Pavesi. Tra le celebrity dello show coking, sul secondo gradino del podio troviamo, per capacità di coinvolgimento su Facebook e Twitter, lo chef stellato Antonino Cannavacciuolo, mentre sono distaccati Cracco, Barbieri, Rugiati e Borghese. La scelta delle aziende ricade su rappresentanti del mondo della cucina, soprattutto maschili, probabilmente perché ritenuti più credibili. Marco Bianchi, autore di libri di cucina e testimonial di Orogel e di Rio Mare, è il personaggio con il sentiment più positivo: in particolare vengono apprezzate dal popolo della rete le sue ricette e i suoi consigli sugli alimenti e gli ingredienti. Il personaggio più criticato in rete a febbraio risulta invece Antonio Banderas.

tendo dalle esigenze del cliente, che in questo caso è un tour operator determinato ad ampliare il proprio business e proporre la sua offerta in modo innovativo e digitale» commenta Gabriele Rispoli, Direttore Commerciale di Amadeus Italia.

di Vera Modesto Nasce Air On Line, la piattaforma b2b di self booking sviluppata da Amadeus Italia per I Viaggi dell’Airone, creata per agevolare e ridurre sempre di più i tempi di preventivazione e prenotazione per gli agenti di viaggio che sceglieranno il tour operator come partner e To. La neonata piattaforma di self bo-

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oking, già disponibile sia in modalità dynamic packaging che con offerte a date fisse, permetterà all’agente di configurare qualsiasi tipologia di viaggio e aggiungere servizi via via che il cliente fa le sue scelte. Hotel, voli, ma anche escursioni e trasferimenti, sono i servizi offerti con il vantaggio di co-

Gabriele Rispoli

IED cambia volto, ancora nel segno del Made in Italy con Cardini e Pasquali L’Istituto di Design, che rappresenta un’eccellenza internazionale di matrice completamente italiana, rinnova i propri vertici con un nuovo ingresso nella sede centrale e una nomina a Roma di Pietro Castagna

Stefano Cardini

Giuseppe Pasquali

L’Istituto Europeo di Design, nato nel 1966 da un’intuizione di Francesco Morelli, è piena fase di rinnovamento interno ai vertici, con un nuovo ingresso nella sede centrale e una nuova nomina a Roma. Si tratta di Stefano Cardini e Giuseppe Pasquali, i quali svolgeranno il ruolo rispettivamente di Direttore Accademico e Direttore Scientifico di IED Roma. Il primo entra a far parte del gruppo Ied dopo aver maturato un’esperienza pluriennale in materia di progettazione visiva presso Domus Academy Research Center, lavorando per i maggiori clienti DARC tra cui Alias, FIAT, RCS Mediagroup e Telecom e come consulente con Trivioquadrivio per diverse importanti realtà. Il secondo invece, romano di nascita, è professore di Progettazione dell’Architettura presso l’Istituto Europeo di Design e l’Università La Sapienza di Roma e grazie a studi e ricerche condotti si è aggiudicato diversi riconoscimenti. «La loro nomina permetterà al Gruppo di rafforzare ancora di più il proprio posizionamento di leader nel campo della formazione Made in Italy» commenta Maurizio Cortese, d.g. IED ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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i fatti del giorno progetti Continua il rapporto dopo la partnership 2013

agenzie

Kiwari BuonMercato ha progettato una campagna per supportare i principali prodotti dell’assortimento Humana e il CouponSite sarà inserito nel nuovo minisito dell’azienda

Il marchio di birra, parte del gruppo SABMiller, si affida all’agenzia per media relations e relazioni istituzionali

con Birra la linea “io e bio” di humana italia Utopia Peroni sostiene on air con l’ecouponing di kiwari il Made in Italy La home page del sito MiArt

format

“I’m Art” debutta su Sky Arte HD con 14 puntate per la MiArt Ogni puntata è presentata da un attore che introduce un artista e un suo lavoro video con un andamento anti-cronologico Da oggi al 12 aprile alle 20:30 arriva su Sky Arte HD “I’m Art”, programma in 14 puntate prodotto in occasione di Miart 2015, la ventesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano. “I’m Art” traccia in pillole alcune linee della storia della video arte italiana, dai primi esperimenti degli anni Sessanta alle ricerche più avanzate delle ultime generazioni di artisti, indagando il rapporto tra arte visiva e cinema e come questo rapporto sia cambiato nel corso dei decenni con il mutare delle condizioni sociali e delle trasformazioni tecnologiche che hanno portato dall’analogico al digitale, dalla pellicola a internet. Ogni puntata è presentata da un attore che introduce un artista e un suo lavoro video. Il titolo, “I’m Art”, anagramma di miart, parte da un precedente progetto declinato ora con un nuovo sviluppo legato all’arte. Il programma è stato realizzato grazie anche alla collaborazione di Careof e il suo archivio video, con la direzione artistica di Martina Angelotti. La serie sarà visibile all’interno dei padiglioni di MiArt, dal 10 fino al 12 aprile.

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di Ottavia Quartieri

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iwari, società italiana leader dal 2000 in sviluppo e fornitura di piattaforme per il digital marketing con una ultradecennale esperienza nei servizi di email, couponing, business intelligence e CRM, è stata incaricata di seguire un nuovo e interessante progetto targato Humana Italia. Si tratta di una nuova campagna di eCouponing multichannel che Humana Italia, da oltre 40 anni leader nello studio, nello sviluppo e nella produzione di alimenti per la prima infan-

zia, ha affidato all’expertise di Kiwari BuonMercato. La campagna è stata progettata per supportare i principali prodotti dell’assortimento Humana e dare visibilità alla nuova linea di svezzamento Biologica “Io e Bio”. «Con questo progetto confermiamo la nostra fiducia nell’eCouponing quale strumento strategico di engagement e customer acquisition – spiega Anna Lisa Amorese, Direttore Marketing di Humana Italia. Già dal 2013, con il lancio della prima campagna su Facebook, abbiamo trovato in Kiwari BuonMercato un partner affida-

bile e competente». Il CouponSite implementato ad hoc da Kiwari BuonMercato per la distribuzione di buoni sconto digitali stampabili sarà, per tutta la durata della campagna, inserito nel nuovo minisito di intrattenimento Humana. Gli obiettivi dichiarati sono: «Premiare e fidelizzare i clienti Humana, invitare alla prova chi ancora non conosce i nostri prodotti e presentare al largo pubblico le ultime novità» commenta ancora Morese. Modularità e profilazione sono le parole chiave del progetto secondo il team di professionisti messo in campo da Kiwari.

contest In collaborazione con il fotografo di moda Stefano Guindani

General Filter lancia il progetto #ilovefilters

Si tratta di un’iniziativa per far capire ai cittadini quanto sia importante contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo

Nasce #Ilovefilters, un progetto che, attraverso un concorso fotografico e un’iniziativa legata al sostegno all’Ospedale Pediatrico N.P.H. in Haiti, vuole farci riflettere su come “aria pulita” significhi

non solo una vita migliore, ma anche contribuire a salvare vite umane. E’ General Filter, azienda multinazionale di Treviso leader nella produzione di filtri Made in Italy, che ha dato il via a questa

iniziativa per far comprendere quanto sia importante contribuire a migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. Stefano Guindani è il fotografo di moda e reportage partner del progetto.

Utopia, la società di relazioni istituzionali, comunicazione, affari legali e lobbying seguirà le relazioni media e i rapporti istituzionali per lo storico marchio di birra Peroni. Si porta a termine in questo modo una nuova partnership tra due marchi leader ognuno nel proprio settore. Made in Italy di qualità, sostenibilità, rispetto della tradizione e innovazione, sono queste le caratteristiche distintive dell’approccio che Birra Peroni porta avanti da più di 160 anni, “dalla Terra alla Tavola”, insieme a tutti i protagonisti della filiera.E da oggi lo farà anche insieme al un nuovo partner Utopia. Proprio grazie a queste qualità birra Peroni una delle maggiori realtà imprenditoriali italiane e uno dei simboli del Made in Italy nel mondo. «Siamo profondamente orgogliosi - ha aggiunto Giampiero Zurlo, presidente e fondatore di Utopia - per il prestigioso incarico che affronteremo con professionalità ed entusiasmo perchè fin da subito abbiamo sentito un forte legame con quest’azienda che rappresenta in tutto il mondo un simbolo dell’eccellenza italiana». ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET

IL GRANDE CALCIO SI FA SEMPRE PIÚ GRANDE SULLE RETI MEDIASET

FIORENTINA e NAPOLI L’Europa League è arrivata ai quarti di finale e le squadre impegnate promettono spettacolo. È il momento di raggiungere i loro milioni di tifosi pianificando sulle reti Mediaset che trasmettono in esclusiva assoluta tutti gli incontri.

Sul tetto d’Europa


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MARKET PLACE

Espansione, ampliamento del team e novità di prodotto in concessione

Talks Media: Fabrizio de Biasi nuovo sales director

La nomina, operativa per le aree del centro e sud Italia , s’inserisce all’interno di un processo di grande sviluppo per la concessionaria di Daniele Bologna

Fabrizio de Biasi Talks Media ha affidato a Fabrizio de Biasi il ruolo di sales director centro e sud Italia. La nomina di De Biasi s’inserisce all’interno di un processo di grande sviluppo per Talks Media: espansione territoriale, am-

pliamento del team e novità di prodotto editoriale in concessione. De Biasi, dopo aver maturato una lunga esperienza nell’area sales di concessionarie nazionali, proviene dal ruolo di direttore clienti centro e sud Italia di ItaliaOnline, dopo l’esperienza in Niumidia Adv e la startup, nel 1999, di BreadandButter, prima concessionaria del portale web Iol. In Talks Media gestirà lo sviluppo del business al centro e sud Italia, promuovendo e valorizzando l’offerta commerciale della stessa concessionaria che si compone di soluzioni display, video, programmatic buying, dem e progetti speciali on/offline. Marco Iacobellis, chief executive officer di Talks Media ha commentato: «Per noi l’arrivo di Fabrizio è uno step ulteriore verso i nostri obiettivi. Porta

esperienza, visione e presenza in un mercato peculiare e frammentato come quello del centro e sud Italia. Dopo una carriera nel mondo delle grandi concessionarie ha avuto voglia di cimentarsi in una nuova sfida radicalmente diversa e la nostra realtà, piccola ma in grande evoluzione, sarà certamente un banco di prova stimolante». E Fabrizio de Biasi aggiunge: «Ringrazio Marco ed Emiliano (Emiliano Messeni, direttore commerciale e cofounder di Talks Media, ndr) per le parole e l’interesse che hanno avuto nei miei riguardi. Devo dire, però, che la mia scelta è stata facilitata sia dal progetto che dal nuovo entusiasmo nell’affrontare, appunto, questa nuova sfida: ma soprattutto dai quei valori che sia Marco che Emiliano, hanno subito dimostrato di avere».

nuovi siti L’internet degli anni Novanta nel design di Kayak.it

Un nuovo design, più veloce, che consente di trovare subito ciò che si sta cercando: il motore di ricerca viaggi Kayak.it brilla di nuovo splendore e propone una modalità di navigazione più semplice della homepage. Il design ricorda decisamente quello degli anni

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‘90 e gli utenti beneficeranno di ottiche ridotte e immagini chiare con icone intuitive. Con il nuovo approccio, Kayak mira a facilitare le esigenze dei viaggiatori grazie a una nuova esperienza utente e, allo stesso tempo, ricorda i primi anni di internet. Un design

pulito, dunque, con grandi icone, che si rivolge anche a persone con problemi di vista che possono sfruttare le nuove prestazioni anche meglio di prima. Il nuovo design non è disponibile su mobile: si adatta, infatti, alle abitudini di utilizzo della rete negli anni ‘90. ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015



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MARKET PLACE

sono state realizzate circa 40.000 doggy bag con poco più di 50.000 euro

il progetto, ideato da Comieco, promuove un comportamento sostenibile

Doggy Bag d’autore: e se avanzo… mangiatemi! come fare una cosa civile e intelligente, con un investimento contenuto, tante idee, molta allegria e un pizzico di divertimento di Mauro Broggi

In tempi di Expo, come fare una cosa civile e intelligente, con un investimento contenuto, tante idee, molta allegria e un pizzico di divertimento? Stiamo parlando di “Doggy Bag - Se avanzo mangiatemi”, un progetto ideato da Comieco, il Consorzio nazionale per il recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica che promuove inoltre la diffusione di comportamenti sostenibili. Contro lo spreco di cibo - anche a Milano sono tonnellate gli avanzi buttati nei cassonetti dell’umido - Comieco ha posto un in cabina di regia un prestigioso duo: l’archistar Mi-

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chele De Lucchi e lo scrittore Andrea Kerbaker, coinvolgendo poi Slow Food e alcuni importanti chef milanesi: Cesare Battisti del Ratanà, Giovanni Traversone del Nuovo Macello e Pietro Leemann di Joia. Per una iniziativa che mira a cambiare i comportamenti (gli italiani sembrano poco inclini a portarsi a casa quello che non mangiano al ristorante) di tutta la filiera coinvolta: dagli chef al personale di sala, ai clienti. “Cambiamo

abitudine e facciamo uscire dalla clandestinità la richiesta di portarsi a casa dal ristorante gli avanzi di cibo e la bottiglia mezza vuota di vino”, ha detto Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco alla presentazione milanese. Come? Attraverso doggy bag d’autore, trendy e riutilizzabili, come quelle realizzate dai tre designer chiamati ad affrontare la sfida: Giulio Iacchetti, Francesco Faccin e Matteo Ragni. Quest’ultimo, in coppia con Chiara Moreschi, non ha distinto tra bag per cibo e per vino, realizzandone una sola, curiosamente ispirata alla Torre Velasca. Sono poi intervenuti tre illustratori (Beppe Giacobbe, Guido Scarabottolo e Olimpia Zagnoli) a colorare d’ironia e buon umore le confezioni. I risultati li vedete in queste pagine. Comieco, con un investimento di poco superiore ai 50 mila euro, ha realizzato circa 40 mila doggy bag che sono gratuitamente in distribuzione in circa 100 ristoranti milanesi e lombardi e nella rete di ristorazione Slow Food. E, nel contenitore, una sorpresa: un libretto con un racconto a tema di Andrea Kerbaker. Schizzi, prototipi, disegni e doggy bag saranno poi ospitati in una mostra che si terrà nei prossimi giorni alla “Kasa del libro” in largo De Benedetti 4 a Milano. ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015

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Non fargli mancare il tuo.

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ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015

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- medico Marina Nicodemi, 31 anni

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- pensionato Giuseppe Lo Monaco, 83 anni

- ristoratrice hi, 41 anni Luana Gessag segretaria e, 34 anni Cristina Avall

5x1000 all’Enpa. Un gesto umano al cento per cento. Sostegno al volontariato 80 116 050 586 14

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i premi saranno assegnati grazie al lavoro di un’equipè di studenti di Naba e Domus Academy che durerà per tutto il periodo della manifestazione

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studenti al lavoro per i sei mesi dell’expo

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Class Editori, la casa editrice multimediale leader nel business, nel fashion e nel luxury, e Laureate International Universities, il network di 80 università in più di 29 Paesi, lanciano il premio per i Padiglioni dell’Expo 2015 che lasceranno la più importante eredità all’umanità sui temi dell’esposizione universale. Qual è il senso principale di un’esposizione universale che ha per tema “Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita”? Lasciare un insegnamento all’umanità e in

particolare alle generazioni future. Ci sarà la Carta di Milano che elencherà i comportamenti per la sostenibilità economica, scientifica ed ecologica delle produzioni destinate ad alimentare il Pianeta. Ma in quanto esposizione, cioè presentazione di prodotti, idee, processi, quali saranno i padiglioni e i cluster che più e meglio degli altri lasceranno un’eredità di cui fare tesoro ai visitatori, ai media, ai politici che governano il mondo? Class Expo Pavillion Heritage Award ha come finalità la valorizzazione dell’impegno dei parteci-

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di Massimo Luiss

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Class Editori e Laureate International Universities, il network di ottanta università presenti in più di 29 Paesi, lanciano il premio per i migliori padiglioni

La sua sopravvivenza è fatta di tanti piccoli 5x1000.

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Quale sarà l’eredità migliore di Expo 2015?

panti nell’organizzazione e nella comunicazione dei contenuti di Padiglioni e cluster, sia nel sito di Expo 2015 che in forma digitale, di evento e di produzione per stampa e televisione. I premi saranno assegnati attraverso un’accurata ricerca e confronto lungo i sei mesi di Expo 2015 grazie al lavoro di una equipe di studenti di Naba e Domus Academy. La ricerca degli studenti sarà esaminata da una giuria internazionale che, una volta individuati i Padiglioni che lasciano le migliori eredità, attuerà una verifica diretta e assegnerà i premi definitivi. I premi consisteranno in primo luogo nella realizzazione di un documentario sulle heritage più significative in modo che i Paesi dei Padiglioni e dei Cluster vincenti possano diffondere al di là di quanto fatto durante l’Expo il loro importante messaggio. I premi materiali saranno realizzati dagli studenti di Domus Academy e Naba Nuova Accademia di Belle Arti Milano, che fanno parte del network di Laureate e hanno in Bill Clinton, ex presidente degli Stati Uniti, il loro Honorary Chancellor. La premiazione avverrà in una cerimonia ufficiale prima della chiusura dell’Expo 2015.

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Per lasciare un insegnamento all’umanità e alle generazioni future

Enpa ringrazia per questo spazio.

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COVER STORY

alleanza nel mercato tra due strutture leader e all’avanguardia

Partnership tra Teads e Turn: il video advertising si integra con nuove opportunità Disponibili inventory video premium anche in programmatic, su scala mondiale di Daniele Bologna

Pierre Chappaz, Executive

Chairman di Teads

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Teads è la prima tech company a promuovere, attraverso la sua piattaforma tecnologica, il video advertising outstream e a trovare nuove formule di monetizzazione per i publisher online. Oggi è orgogliosa di annunciare una nuova e importante partnership con Turn, digital hub per il mercato digitale, che consentirà l’accesso a inventory video premium anche in Programmatic. Grazie a questa collaborazione, gli advertiser che utilizzano la piattaforma di Turn potranno acquistare e analizzare le campagne video outstream attraverso l’inventory video premium di Teads, composta da oltre 500 publisher internazionali top-tier inclusi Reuters, Forbes, The Washington Post, La Razón, Die Welt, II Sole 24 Ore, The Guardian, The Telegraph, O Globo e TF1. Pierre Chappaz, Executive Chairman di Teads, ha commentato: «Gli annunci pubblicitari video sono estremamente efficaci quando raggiungono l’audience in target e quando vengono distribuiti all’interno degli spazi migliori dei siti premium. Insieme a Turn possiamo offrire sia agli advertiser che alle agenzie, l’accesso ad un’incredibile ventaglio di nuove inventory video premium su scala internazionale, come mai in precedenza. Inoltre, i nostri formati view to play, altamente engaging, come l’inRead hanno già dimostrato di aumentare in maniera incredibile l’efficacia delle campagne e la percezione positiva del brand». Mark Balabanian, Vice Presidente Business & Corporate Development di Turn, commenta: «Negli ultimi mesi abbiamo notato un notevole incremento di campagne di video advertising e, nello specifico, è sempre maggioANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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COVER STORY

Teads, leader nel mercato del video advertising TEADS E NIELSEN PRESENTANO UNO STUDIO SULL’EFFICACIA DEL VIDEO ONLINE

Le pubblicità video distribuite tramite il formato inRead® hanno ottenuto una performance migliore in termini di brand impact e metrics perception rispetto al pre-roll skippabile.

Aumento sostanziale dell’intenzione d’acquisto

Informazioni di background Teads ha realizzato, insieme a Nielsen, uno studio per misurare gli effetti dell’esposizione al formato inRead® confrontato poi con il formato pre-roll skippabile. Obiettivo della ricerca è individuare e verificare quale formato, tra i due analizzati, è in grado di garantire agli advertiser i migliori risultati in termini di KPI quali ad esempio: awarness, recommendation, favorability e purchase intention. Inoltre, Teads ha cercato di rilevare quanto il formato proprietario fosse positivamente apprezzato e percepito dell’utente.

Teads, fondata nel 2011, è una società leader nel mercato del video advertising ed è la prima a promuovere le strategie outstream video. Grazie alla sua piattaforma rivoluzionaria, ha creato nuove opportunità di monetizzazione per i publisher online. Editori come Reuters, Forbes, The Washington Post, La Razón, Die Welt, II Sole 24 Ore, The Guardian, The Telegraph, O Globo e TF1, collaborano con Teads per creare nuove branded inventory video, gestire l’inventory già esistente e monetizzare questi spazi attraverso il programmatic buying, la propria forza vendita o terze parti. Le soluzioni di video advertising outstream proposte da Teads comprendono una serie di formati che si inseriscono all’interno di contenuti media come articoli, slideshow e newsfeed. In questo modo, il settore del video advertising è completamente rivoluzionato grazie a nuove inventory premium mai viste in precedenza. I brand e le proprie agenzie, possono accedere ad inventory top–tier e premium, disponibili sia su web che su mobile, potendo, così, distribuire campagne sia localmente che a livello mondiale. I clienti possono definire gli obiettivi delle campagne sia in programmatic che tramite il managed service, con il supporto costante del team Teads per l’utilizzo della piattaforma. Teads ha oltre 400 dipendenti, di cui 100 sviluppatori, sparsi in 26 uffici in tutto il mondo.

L’inRead® è in grado di generare oltre il 50% in più di intenzione d’acquisto rispetto al pre-roll skippabile.

Metodologia

Sondaggio basato sul campione adulti USA dai 18+ (divisi demograficamente in maniera bilanciata) Al campione sono state somministrate 22 domande per valutare la percezione dell’annuncio pubblicitario col formato l’inRead di Teads e con il pre-roll skippabile. inRead è un marchio registrato di Teads.

Rispetto al pre-roll skippabile, l’ inRead® è in grado di generare un incremento del 74% dell’intenzione d’acquisto nella fascia 18-34 anni.

REINVENTING VIDEO ADVERTISING TEADS.TV

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re il bisogno di accedere ad inventory premium. Con i formati di Teads come l’inRead, ora disponibili anche tramite la piattaforma di Turn, gli advertiser possono raggiungere le proprie audience attraverso nuove modalità grazie all’inview advertising». L’inRead di Teads, è un formato di video advertising oustream sviluppato per desktop e device

mobile. Rappresenta una vera e propria rivoluzione per l’industria del video, fin ora troppo ancorato a modelli “instream” che generano problemi di viewability, scarsa inventory premium e negativa user experience. Il formato inRead posiziona i video pubblicitari tra due paragrafi di un articolo all’interno dei contenuti editoriali dei publisher.

Quando l’utente scrolla la pagina, l’inRead appare e fa partire il video pubblicitario solo se la visuale dell’utente è effettivamente in linea con il player. E’ un formato innovativo che non ha bisogno dello streaming di un altro video su cui sovrapporsi, aumentando, così, in maniera notevole la quantità di inventory premium disponibile. < ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015



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Turn, insights in real-time per aiutare nel business centri media e aziende

Maggiore brand recommendation

Mark balabian, v. p. business & corporate development di turn

L’inRead® genera un 60% in più di brand reccomendation rispetto al pre-roll skippabile nella fascia 18-34 anni.

Turn fornisce insights in real-time per supportare centri media e aziende nelle pianificazioni strategiche di marketing. Il Digital Hub per i marketer consente la pianificazione di audience anonime, la data centralization, l’advertsing cross-device e analytics avanzati insieme ad un accesso facilitato a oltre 150 tecnologie integrate di differenti partner. L’headquarter di Turn è in Silicon Valley mentre i loro prodotti e servizi vengono distribuiti in tutto il mondo.

Meno probabilità di skip Chi visualizza il formato inRead® è portato a skippare meno l’annuncio pubblicitario, perché vive una user experience più naturale. L’ad è graficamente ben inserito all’interno del sito

L’ ad è ben integrato con i contenuti del sito

Formato di advertising maggiormente apprezzato 21% in più di visualizzatori apprezza l’inRead® rispetto al formato pre-roll skippabile.

REINVENTING VIDEO ADVERTISING TEADS.TV

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Come si crea la pubblicità intelligente.

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REAL TIME BIDDING

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CROSS-CHANNEL

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REAL RESULTS


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COM PANY

Apre in centro, in via santa maria alla porta 11, il primo “salotto” dedicato alla smart mobility urbana

“Tech&Chic”, la mobilità sostenibile invade Milano e si chiama E-move.me

Un luogo di incontro dedicato alla community di coloro che scelgono di cambiare il modo di vivere in città di Marianna Marcovich

E-move.me, fornitore di soluzioni innovative ed ecosostenibili per la mobilità elettrica urbana, apre il primo Concept Store a Milano, in Via Santa Maria alla Porta 11, dedicato alla smart mobility come stile di vita tech&chic. Il nuovissimo spazio che celebra i quattro anni di attività di E-move.me, sarà un luogo di incontro e uno spazio dedicato alla community di coloro che scelgono di cambiare il

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modo di vivere in città, combattendo l’inquinamento attraverso mezzi di trasporto elettrici che non impattano sull’ambiente e fondono al contempo tecnologia d’avanguardia e alto design. Nell’ultimo Rapporto di Navigant Research “Electric Vehicle Charging Services”, emerge un nuovo trend futuro: la mobilità smart, un mercato che attualmente vale già più di 152 milioni di dollari e che nei prossimi otto anni è destinato a crescere rapidamen-

te. Anche l’Italia inizia a muoversi in questa direzione e lo stile e il gusto per il bello, che da sempre ci caratterizzano, si fondono con l’eco-sostenibile per dare il via ad una ri-

voluzione silenziosa che trasforma completamente l’idea di mobilità urbana. Solo a Milano sono presenti oltre 330.000 garage dove è possibile ricaricare i propri dispositivi

in questa foto, da sinistra,thierry bloch e giuseppe d’alberti, fondatori di e-movie.me

ed è proprio nel capoluogo milanese che E-move.me ha deciso di aprire un nuovo Concept Store: la città della moda per eccellenza come punto di partenza per diffondere un nuovo modo di vivere lo spazio urbano con accessori fashion che allo stesso tempo rispettano l’ambiente e cambiano totalmente la qualità della vita del singolo e della comunità. Lo spazio E-move.me di Via Santa Maria alla Porta, infatti, vuole essere il salotto della mobilità sostenibile tech&chic, punto di incontro per tutti coloro che sono interessati a conoscere le novità e tutte le possibilità offerte dai dispositivi elettrici. In particolare, E-move. me mette a disposizione i Personal Electric Mobility Manager per offrire consigli e suggerimenti per godere a pieno di questa nuova esperienza, che si tratti di monopattini o skateboard elettrici, piuttosto che biciclette a pedalata assistita o moto elettriche, fino ad arrivare a quadricicli o city car elettriche. Non solo prodotti ma anche servizi: assistenza sui veicoli, installazione di infrastrutture di ricarica e soluzioni che vanno da noleggio a breve o lungo termine ai pass per il parcheggio gratuito in centro città fino alle

tessere di ricarica per le colonnine su suolo pubblico. «Da quattro anni E-move.me si pone come obiettivo di cambiare la mobilità nelle città, accompagnando le persone a cavalcare questo nuovo paradigma e scegliendo per loro i migliori prodotti attualmente disponibili sul mercato per garantire un passaggio senza compromessi e senza rinunce, insomma il puro piacere di muoversi nella propria città con prodotti preziosi ed ecosostenibili - spiega Thierry Bloch, Founder di E-move.me -. Chi sceglie questa nuova strada non torna più indietro, é per questo che con il Con-

cept Store E-move.me abbiamo creato uno spazio dedicato a coloro che hanno fatto di questa dimensione tech&chic il proprio stile di vita. Nello stesso tempo, abbiamo voluto offrire una vetrina per chi desidera provare direttamente, attraverso il noleggio, il dispositivo elettrico che maggiormente risponde alle proprie esigenze individuali in città, dallo skateboard alla bicicletta che chiudendosi diventa un accessorio invisibile, fino allo scooter, passando per moto futuristiche e anche automobili a due e più posti. E poi c’è la Tesla, l’auto “green” di gamma alta per eccellenza».

who’s who E-movie.me: non solo

prodotti ma anche tanti servizi

E-move.me è la prima mobility company che vende e offre servizi legati alla mobilità individuale urbana. Nata nel 2009 da un’iniziativa di Thierry Bloch, esperto di automotive e appassionato di innovazione, E-move.me si pone come un facilitatore del passaggio dai mezzi di trasporto tradizionali ai veicoli elettrici e come ponte verso il mercato degli startupper di tutto il mondo che inventano prodotti ecosostenibili per la mobilità del futuro. Per trasmettere i valori legati alla smart mobility E-move.me si basa sulla figura dei Personal Electric Mobility Manager, consulenti specializzati che costruiscono l’offerta sulla base delle specifiche esigenze dei clienti, dalla ricerca del prodotto più adatto fino alla progettazione e implementazione di soluzioni innovative per la gestione dei propri dispositivi, includendo una serie di servizi informativi e assistenziali per prendersi cura a 360 gradi di chi decide di accogliere il nuovo stile di vita tech&chic per la mobilità urbana. ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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ME DIA

La notizia del rinnovo dell’incarico arriva direttamente dall’ amministratore del portale, Cosimo Baldini

Calciomercato.com conferma Perform Group come propria concessioraria pubblicitaria

Il sito, che ha trascorso una giornata con i ragazzi del master Sport, allunga la collaborazione di altri due anni

di Massimo Luiss

Perform Group è stata confermata come concessionaria di Calciomercato.com. Lo ha affermato l’amministratore del portale Cosimo Baldini: «Proprio in questi giorni, con Perform Group abbiamo rinnovato per altri due anni la concessione pubblicitaria, confermando il reciproco rapporto di fiducia che s i è instaurato in questi anni». Andrea Cerasoli, country manager di Perform, ha aggiunto: «Con il tempo abbiamo sviluppato ottime sinergie con la squadra di Calciomercato.com e sono molto fiducioso che anche i prossimi due anni saranno contraddistinti dalla vittoria di sfide importanti e ambiziose nel mercato pubblicitario». Non solo pubblicità,

Perfetta intesa

e numerose sinergie

fra il sito d’informazione sportiva e il Gruppo perform, in questi anni, si è instaurato un rapporto di fiducia sfociato nell’opportunità di comuni sinergie

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cosimo baldini però, per Calciomercato.com, che ha trascorso una giornata con i ragazzi del master Sport “Master Internazionale in Strategia e Pianificazione degli Eventi e degli Impianti Sportivi”, percorso di studi dell’Università di Parma e San Marino, giunto alla diciannovesima edizione. La lezione si è tenuta presso la Facoltà di Economia di Parma ed è stata l’occasione per parlare di giornalismo online e del mercato della pubblicità digitale. È stata inoltre ripercorsa la affascinante storia del sito, che tra un anno esatto compirà venti anni di vita. In aula, gli studenti selezionati tra i numerosi candidati che ogni anno si avvicinano al progetto formativo leader in Italia secondo la classifica di Sport Business International, hanno ascoltato l’intervento dell’amministratore uni-

co Cosimo Baldini sul mondo dell’informazione online e il suo modello di business mentre il direttore editoriale Xavier Jacobelli, assieme al capo redattore Federico Zanon, ha parlato del giornalismo di ieri e di oggi, con particolare attenzione alle dinamiche dell’informazione su internet, senza tralasciare una approfondita disamina sui problemi del calcio italiano. Tra i presenti alla lezione un ospite di Calciomercato.com: Lorenzo Reniero, che si è aggiudicato l’invito al master attraverso l’iniziativa letteraria “Vai al masterSport”, promossa da Calciomercato.com, attraverso il sito e i suoi canali social, al termine del 2014. Per Cosimo Baldini «è sempre un piacere essere invitati al masterSport, dove siamo ormai di casa. I futuri professionisti dello sport, dovranno certamente tutti confrontarsi con il mondo dei media, in particolare quelli digitali, per cui ritengo interessante la nostra testimonianza, che giunge fra l’altro in un momento di grande attenzione verso la nostra realtà, che si sta arricchendo mese dopo mese di prestigiose firme». ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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Un termine usato e abusato, eppure sempre e tremendamente trendy

alberto gaglio

Una ricerca di Nielsen, una di quelle che provano a ragionare a livello globale sul tema e-commerce, usato e abusato, eppure sempre e tremendamente trendy. Dall’analisi, emerge come in Italia ci siano ancora ampi margini di sviluppo del mercato digitale. Questo va interpretato tenendo conto di alcuni fattori, quali una minore diffusione di internet dovuta al digital divide, una maggiore presenza sul nostro territorio di store fisici, e una minore attenzione al cliente da parte di molti e-commerce in particolare per quanto riguarda le problematiche di post vendita. Dall’altro lato, la ricerca evidenzia come anche in Italia si stia affermando una politica di vendita integrata, che vede il web giocare un ruolo complementare al negozio fisico. Occorre, dunque, accelerare un circolo virtuoso tra punto di vendita e rete, poiché se da una parte quest’ultima può sostituire il negozio, contempo-

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E ora fate spazio, arriva l’ecommerce!

Di fronte ai tanti plus tipici dei canali tradizionali, e che seducono sempre i clienti, il commercio digitale prova a inglobarli scrivendo una storia diversa contributo a cura di Alberto Gaglio, managing director di Emp

raneamente risulta essere anche uno stimolo a visitare il punto vendita. La direzione sembra quindi essere quella giusta, e ci aspettiamo che finalmente i consumatori inizino ad acquistare con maggiore frequenza

online. Per quelle realtà che al momento hanno una presenza fisica, l’augurio è che capiscano velocemente che combinare il fisico al virtuale può rappresentare una grandissima opportunità di crescita. In sintesi,

esiste ormai una interconnessione completa tra fisico e virtuale: le leve di marketing, dunque, verranno valorizzate se saranno il frutto di una concezione integrata del rapporto consumatore/retailer.

Non c’è ecommerce senza social La ricerca conferma che i social network costituiscono buone opportunità per veicolare prodotti online, essendo impiegati da un italiano su tre (32%) per tenersi aggiornato sul business in rete. Questi dati confermano quello che da sempre Emp sostiene, e cioè che un ecommerce deve essere presente sui social network in modo da potersi avvicinare ai propri clienti. Un utente, prima di acquistare, verifica la presenza di un negozio proprio sui social e la reputazione che questo ha in rete. La gestione dell’attività su questi canali è importantissima, e deve nascere da una precisa strategia di marketing. Nulla deve essere lasciato al caso o alla fantasia di chi ne è preposto alla

gestione, essendo la porta di ingresso di un brand, nonché “la facciata” che ne mostra la sua reputazione. Ma se per il 58% degli intervistati, la ragione per cui si ricorre all’online è la comodità, il 42% non si fida a dare le informazioni della carta di credito (media UE 41%). E prima di procedere all’acquisto online il 60% degli italiani legge recensioni del prodotto/servizio. I nostri clienti sono invitati sempre a fornire un commento che sia veritiero, chiaro e possibilmente ben articolato. Anche la percezione dei prezzi in rete si rivela positiva. Infatti, il 52% ritiene sia più conveniente fare acquisti sul web che in negozio, e il 50% di potere beneficiare del prezzo migliore. Le spese di spedizione, d’altra parte, costituiscono ancora una barriera allo shopping online, e il 36% degli italiani vorrebbe che questa voce venisse eliminata dalle offerte dei vari prodotti. Essere trasparenti e semplificare la vita all’utente deve essere un must! La ricerca conferma anche che il marketing diretto è una leva importante utilizzata nel commercio online: il 42% del campione accoglie favorevolmente le email dei retailer e il 38% ne chiede l’iscrizione per tenersi aggiornato.

Ok, il prezzo é giusto, online e offline La ricerca di Nielsen prosegue mettendo a confronto la modalità di acquisto online con quella tradizionale nel negozio. Ne emergono spunti per individuare un mix virtuoso tra le due tipologie di canali. Infine, si registra che gli italiani approccino le novità di prodotto grazie alle promozioni (53%) o a uno sconto tramite coupon (35%), ma anche per provare qualcosa di nuovo (41%) o un gusto inedito (32%). Su questo specifico risultato aggiungo che gli italiani non sono gli unici, perché anche gli altri paesi europei apprezzano queste forme di marketing. Gli utenti sono sempre più interessati a prodotti scontati, serie limitate e novità. E questo è alla base della nostra strategia di marketing. In sintesi, i consumatori chiedono la stessa cosa on e offline: buoni prezzi, comodità di utilizzo (sito facile, negozio comodo e ordinato) e un rapporto di fiducia e professionalità. Si tratta di statistiche che confermano nella realtà quello che sviluppiamo quotidianamente gestendo il nostro ecommerce, e che offrono spunti interessanti e significativi per poter supportare al meglio le future attività di marketing e sviluppo del commercio digitale nel suo insieme. ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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dispositivi

Yoox si fonde con Net-aPorter, Richemont diventa azionista della nuova società con il 50%. L’operazione dimostra che si può far nascere in Italia una piattaforma internettiana capace di innovare.

Un nuovo dispositivo entra a far parte della famiglia Chromebook di Google. Si chiama Chromebit ed è un dongle, ossia un piccolo apparecchio da innestare nei dispositivi elettronici per attivare funzioni e servizi aggiuntivi. Nonostante il formato microscopico è un computer a tutti gli effetti: possiede, infatti, i componenti interni dei portatili basati su Chrome, il sistema operativo di Google, stipati nello spazio di una chiavetta Usb appena un po’ più grande del normale, soltanto che per funzionare va collegato a una tv o a un monitor via Hdmi.

Allora, anche in Italia si può fare!

Cresce la family di Chromebook

ILSOLE24ORE.COM

advertising

La pubblicità è ancora sessista? Le casalinghe felici non possono guidare le automobili, ma solo accendere l’aspirapolvere. Così veniva dipinta la donna nella pubblicità degli anni cinquanta e sessanta. Oggi, molti di quegli spot verrebbero censurati per il contenuto sessista e umiliante. I tempi sono cambiati. Oppure no? Quegli stereotipi di genere ancora esistono? E forse per mancanza di creatività, di idee o “semplicemente” di cultura, l’utilizzo del sesso e della donna come oggetto sono ancora utilizzati in pubblicità? Ecco una carrellata di réclame (innegabilmente sessiste).

CORRIERE.IT

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LASTAMPA.IT

anniversari

Rolls Royce Silver Shadow fa 50 anni

REPUBBLICA.IT

Costava come tre Ferrari 275 e trentasei Fiat 500. Nella storia dell’auto è quella su cui si è studiato di più e quella composta da più pezzi: 80 mila, record mai superato. Oggi costa come una Panda.

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le persone tra i 18 e i 34 anni rappresentano non soltanto i nuovi user di riferimento per il mercato adv, ma anche la nuova forza lavoro

millenials e agenzie Tra sapienza tech e eredità (dimenticata) di un tempo perduto Secondo una serie di dirigenti intervistati da AdWeek, la prima generazione digitale è versatile, ricca di idee e motivazioni. e nonostante le incomprensioni, i giovani appaiono indispensabili per affrontare l’evoluzione del business

di Valentina Lunardi

Lo scorso settembre, Kammie McArthur era stata incaricata di trovare una nuova modalità di engagement per far avvicinare i fans della squadra di football americano Seattle Seahawks alla compagnia di assicurazioni Pemco, con la quale il team sportivo aveva stretto una collaborazione. “Abbiamo lanciato per l’occasione #yellfie booth, una competizione in cui i fans dovevano sfidarsi per raggiungere il più alto valore di decibel con le proprie urla -, ha raccontato la creative director di DNA, agenzia di Seattle specializzata in brand e advertising development -. La nostra intenzione era quella di registrare in un video ogni urla, così le persone avrebbero potuto condividere la propria esperienza sui social media”. Ma presto, McArthur e il suo team si resero conto che il tutto era più facile sulla carta che nella realtà: gli spettatori delle partite non avevano il tempo o la dimestichezza tecnologica per interagire con l’esperienza proposta. Il progetto sembrava già destinato al fallimento, quando improvvisamente Ash Fell, interactive producer e esponente “millenial” dello staff dell’agenzia, ha proposto una soluzione che ha salvato la situazione: “Ha creato un nuovo flusso operativo che comprendeva template esportabili, processi automatizzati, archiviazione sincronizzata in-cloud e un’indicizzazione dei video finali -, ha raccontato la creative director, lei stessa esponente della cosiddetta Generazione X, quindi non esattamente un dinosauro tecnologico -. In parole povere, ha fatto in modo che tutto funzionasse e il progetto alla fine è stato un successo. Non saremmo stati in grado di portare a termine un’azione così ambiziosa senza

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qualcuno come Ash, che conosce queste cose come il palmo della sua mano”. Qual è il messaggio di questa storia, che sembra così lontana e casuale nella sua semplicità dalle difficoltà che sembrano emergere da ogni dove nella industry contemporanea? Semplicemente, quanto racconta McArthur è l’ennesima dimostrazione di un cliché che si sta affermando attorno a questi giovani “esperti digitali”; un’idea comune che vede gli uder 30 come naturalmente capaci di “gestire i social” e comprendere velocemente termini e operazioni tecnologiche in continua mutazione, che nasconde, però, una certo livello di realtà. I millenials effettivamente stanno rendendo le agenzie più tecnologicamente avanzate, aiutandole a venire incontro ai complessi bisogni dei clienti e alle regole di una digital economy in rapida evoluzione. E questo è solo uno dei modi più ovvi in cui questa giovane generazione sta ridisegnando il business pubblicitario, secondo metodi e stili di pensiero che non sempre sono apprezzati. “Loro rappresentano oggi la realtà del settore, che ci piaccia o meno”, ha osservato PJ Pereira, coo dell’advertising agency di San Francisco Pereira & O’Dell. La-

sciando da parte il campo delle impressioni, i numeri mostrano chiaramente che i millenials, persone cioè tra i 18 e i 34 anni, rappresentano un importante fattore culturale non soltanto in relazione al business pubblicitario, ma alla società intera. Negli Stati Uniti sono quasi 75 milioni e nel 2015 si prevede diventeranno il più grande segmento singolo dell’intera forza lavoro americana. Nell’industry dell’advertsing, i millenials rappresentano il 44% della forza lavoro, percentuale che segna un aumento dell’8% rispetto al 2010. Vista l’importanza dell’argomento Adweek ha chiesto a una serie di dirigenti di importanti agenzie di raccontare in che modo i millenials contribuiscono a cambiare il business, nel

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LINK lutamente all’altezza della sfida (anche se alcuni, chiaramente, non lo erano), ma il fatto è che sono stati formati per operare in un sistema inflessibile che doveva perpetuare un ordine immutabile. Le varie forme di disruption che si sono susseguite negli anni hanno svolto il ruolo unico di allontanare le grandi e piccole agenzie dalle loro sicurezze e forzarle a mettersi al passo coi tempi. E fortunatamente “Sono proprio i millenials i veri disruptor -, ha affermato Singleton Beato, evp, diversity & inclusion strategy e talent development dell’American Association of Advertising Agencies -. Sono loro che stanno dando nuova energia al settore e costringendo i nostri leader a sporgersi in avanti e imparare in modo nuovo”.

Impertinenza, interdisciplinarietà e voracità nei consumi media

secondo i top manager di agenzie intervistati da adweek, i millenials sono indispensabili per portare il business alla sua necessaria evoluzione, in particolare rispetto alle questioni legate a innovazione e tecnologia. e il loro essere voraci “media consumer” ne fa dei consulenti perfetti per l’adv digitale

bene e nel male; da notare che, come la creative director Kimmie McArthur, gli executive interpellati fanno tutti parte o della generazione dei baby boomers (hanno cioè un’età compresa tra i 51 e i 69 anni) oppure sono esponenti della Generazione X (sono tra i 35 e i 50 anni), quindi conoscono bene come erano le agenzie prime dell’avvento dell’era digitale. Nonostante a parole sembrassero tutte traboccare di idee nuove e creative, ad ascoltare quanto dicono oggi questi predecessori dei ragazzi del nuovo millennio, le agenzie si trovavano per la gran parte ferme ai giorni dei modelli di lavoro mostrati nella serie Mad Man: un mix, insomma, di idee antiquate e resistenza al cambiamento. Ricerca, progettazione e sviluppo creativo si muovevano tutti secondo linee prevedibili. Dagli anni ’50 all’inizio degli anni 2000, questi processi avevano modellato le agenzie, facendone entità altamente stratificate,

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con rigide divisioni di forma e funzione: il modello dei compartimenti stagni aveva un suo preciso significato nell’era pre-digitale. E tale strutturazione rifletteva egregiamente quella dei clienti e si adattava a un mondo più semplice, dove televisione, carta stampata e radio, pubblicità diretta o outdoor, rappresentavano la globalità delle opzioni media. Le cose sono radicalmente cambiate con l’avvento di un paesaggio digitale frammentato e tutt’altro che lineare. Agenzie che avevano prosperato per decenni si sono ritrovate a dover rincorrere i clienti e lavorare sotto pressione per sviluppare modi più accattivanti per comunicare con i consumatori. Questo non significa che “boomers” e “Xers” non siano stati asso-

In gran parte grazie ai millenials, le agenzie stanno crescendo in maniera meno parcellizzata e più democratica, un fatto “che fa bene al business, perché introduce metodi collaborazione prima impensabili”, ha affermato McArthur. Questi giovani lavoratori tendono a operare in maniera cross-dipartimentale, costruendosi competenze più ampie e non fossilizzandosi su un solo aspetto per arrivare ad eccellere. Detto questo, sono anche notoriamente franchi e diretti, sembrano non temere lo scontro e rivendicano che la loro voce venga ascoltata anche in materia di operazioni commerciali e gestione dei clienti. Alcuni dipendenti più anziani, come hanno riferito i dirigenti, possono trovare questi atteggiamenti impertinenti, ma diversi manager hanno iniziato a mostrare attenzione rispetto ai loro consigli, in particolare in materia di cultura aziendale. Altro fattore, dopo una prima fase di timidezze, questi giovani lavoratori accettano sempre meno di vedersi rifiutare l’apertura di nuovi percorsi di carriera. Si sono formati in maniera multitasking, hanno assimilato enormi quantità di informazioni ed esperienze: semplicemente non possono accettare di restare ancorati a una sola posizione di carriera nel reparto di media planning o creativo per sempre. E questo è un altro cambiamento epocale rispetto allo staff specializzato e sedentario del decennio precedente. Il contetto di talento liquido si adatta perfettamente alla nuova era, in cui ventenni e ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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trentenni espandono le proprie competenze tra varie discipline e aree geografiche, e alcune agenzie hanno iniziato a rispondere a questa realtà. Un esempio è M&C Saatchi che tra anni fa ha dato vita a una scholarship a cui hanno partecipato trenta menbri dello staff provenienti da ventitre diversi uffici del proprio network. Un programma che è stato molto apprezzato dai clienti attivi a livello globale perché “desiderano insight da tutto il mondo”, ha affermato il worldwide ceo di M&C Moray MacLennan. Grazie a progetti come questo le agenzie acquisiscono dipendenti dal pensiero più aperto e complesso, dotati di una visione globale del business. “È una dinamica che aiuta le agenzie a strutturare un’offerta più integrata e olistica, e questo è qualcosa di fantastico”, ha commentato in proposito Kyong Coleman, senior partner e strategy director di MediaCom. Ma anche prima di passare alla fase di maturazione delle proprie capacità, i millenials possono rappresentare una ricchezza, nel loro essere voraci media consumer. “Loro sanno dove dovremmo posizionare i nostri contenuti -, ha osservato John Moore, chief media officer di Mediahub, parte di Mullen -. Sanno perfettamente chi sono gli influencer. E molte volte sono persone che di cui io non ho nemmeno sentito parlare”. Ad esempio, l’agenzia è al lavoro su contenuti video per Shinola, azienda che crea orologi e prodotti in pelle, da porre sui siti web di Higsnobiety e Selectism per supportare un progetto chiamato #LoveMyCity. I due siti vantano un network di influencer che comprende musicisti, artisti, esitori e stilisti, alcuni dei quali appariranno nei clip che saranno online il prossimo maggio. Le personalità scelte presenteranno i prodotti di Shinola, spiegando perché li apprezzano alle proprie community. “La profonda conoscenza dei millenials in materia di media e personalità più all’avanguardia si è dimostrata essenziale per mettere a punto questa campagna”, ha affermato Moore.

cosa di impatto, significativo”. Recentemente SS+K ha collaborato con Mark Morris Dance Group per creare Moving Through Glass, un’applicazione di wearable technology che consente a chi deve affrontare i disagi del morbo di Parkinson la possibilità di vivere più liberamente la propria vita quotidiana. Basato sulla piattaforma dei Google Glass, l’app consente agli utenti di accedere a esercizi con musiche e movimenti di danza in ogni momento della giornata. I millenials che fanno parte del team di SS+K hanno contribuito a design, sviluppo e strategia e hanno proposto simili progetti di innovazione sociale all’interno dei Labs di SS+K. “Ci aspettiamo che in futuro avremo più progetti innovativi come Moving Through Glass, che rispondono sia a obiettivi di marketing sia di business per i nostri clienti, ma che cercano anche di avere un impatto positivo sulla società”, ha osservato Stern. Questo non significa che l’impatto dei millenials sul business sia sempre positivo; esistono alcuni aspetti che molti dirigenti continuano a percepire come irritanti e negativi: “Non penso che capiscano la storia della pubblicità come noi -, ha osservato Moore di Mediahub, dando voce a una preoccupazione che sembra popolare tra i top manager -. Semplicemente, non sembrano curiosi al proposito”. Non solo i millenials non sembrano avere familiarità con il lascito di icone dell’industry come David Ogilvy, Bill Bernbach e Cheryl Heller, ma per molti anche figure più contemporanee come Alex Bogusky appaiono ignote. Il timore degli executive è che non conoscendo il passato, questa nuova generazione possa ripetere errori già fatti in precedenza e, alla lunga, pri-

vilegi strategie momentanee rispetto a visioni a lungo termine. Un approccio perfetto quando si ha a che fare con un problema di tipo tecnologico, per esempio se sia meglio utilizzare Instagram o Vine per targettizzare un certo contenuto, ma che non si addice a obiettivi come il rafforzamento di brand e della loro posizione nel mercato. “Essere tecnologicamente avanzato non fa di te qualcuno capace di problem solving in condizioni di alto stress -, ha osservato Coleman di MediaCom -. Solo perché sei riuscito a fare qualcosa bene una volta, non significa che sei pronto per il prossimo livello. Non si tratta solo di capacità orizzontali, ma di profondità di visione”. Davanti alla richiesta di ripensare il proprio approccio o fare revisioni multiple, i millenials tendono a mostrarsi difensivi e a risentirsi più facilmente rispetto a dipendenti più d’esperienza. Abituati alla tecnologia digitale che fornisce informazioni e gratificazione in tempo reale, secondo i membri più anziani delle agenzie, per questa generazione il concetto di gavetta può essere di difficile comprensione. Nonostante questo, la maggior parte dei dirigenti ritiene che lo scontro “generazionale” dia luogo a cambiamenti positivi nelle agenzie. “Molta della confusa conversazione che circonda la “questione millenials” deriva dal fatto che non comprendiamo le differenze esistenti tra il modo in cui loro vedono il mondo e le dinamiche che provengono dall’era precedente -, ha osservato Walton Isaacson, cofondatore della Cory Isaacson -. I millenials possono, vogliono e devono contribuire a definire il futuro della nostra industria”. <

Eredità perdute e nuove opportunità I millenials sembrano mostrare anche una coscienza sociale accresciuta rispetto alle generazioni precedenti. Guidati da principi morali e meno motivati dalla sola acquisizione di titoli e salari più alti, desiderano che le agenzie in cui lavorano sostengano qualcosa in più che solamente il saper promuovere più prodotti per i consumatori, affermano molti manager. “Questa è una generazione che crede di poter cambiare il mondo, e per certi versi lo stanno facendo -, ha affermato Lenny Stern, cofondatore di SS+K -. Parte della loro giornata lavorativa deve essere dedicata al fare qual-

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ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


visioni

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Matteo Dedè

Arturo Di Corinto giornalista, docente, ricercatore e psicologo cognitivo. Esperto di Internet, nuove tecnologie e comportamenti sociali, Ogni quattro anni circa dice che cambia lavoro. Dopo la Rai, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Università Sapienza di Roma e la Regione Lazio, ha lavorato per la Cgil come ricercatore. Prima di questi incarichi ha lavorato per le Nazioni Unite, l’Isfol, il Censis. Ha collaborato con parecchie testate e lo fa ancora. Attualmente scrive per La Repubblica, l’Espresso, l’HUffington Post e Limes. Ma anche per Wired e Il Manifesto. Ha fondato molte associazioni per i diritti e le libertà digitali. Supporta il lavoro di molte associazioni ambientaliste e di volontariato fra cui Amnesty International, Greenpeace, UNCHR, WIkimedia. ha scritto un libro sugli hacker quattordici anni fa, nel 2001, e ha realizzato il primo e unico film italiano sull’Open Source e il Free Software nel 2005. Ha scritto una ventina di libri insieme ai personaggi più improbabili. Tra questi spicca “I nemici della Rete”

ipotesi tutte valide Alessandra Poggiani ha ufficializzato con una lettera al ministro Madia le sue dimissioni. E alla notizia dell’annuncio delle dimissioni della direttrice dell’Agenzia per l’Italia Digitale si aggiunge quella che né Matteo Renzi né Marianna Madia hanno commentato la scelta. Solitamente prodighi di annunci e commenti via Twitter questa volta sono rimasti in silenzio. Il motivo potrebbe essere l’imbarazzo determinato dalla sua decisione? Oppure la consapevolezza che si apre di nuovo un periodo incerto per l’Agenzia che ha il compito di digitalizzare l’Italia? Né l’uno né l’altro secondo Alessandra Poggiani, che a Repubblica.it in mattinata aveva annunciato: “Consegnerò stasera le mie dimissioni nelle mani della Ministra Marianna Madia. Il mio non è stato un colpo di testa, la decisione l’ho maturata un mese fa quando mi hanno chiesto di impegnarmi al fianco di Alessandra Moretti nella sua corsa a governatrice del Veneto. A quel punto ne ho parlato subito con la ministra e lei ha capito. Le sono molto grata per questo”. Ora resta al lavoro fino al nuovo bando per chi le succederà, già uscito. Insomma, Poggiani rivendica una scelta molto personale e non determinata, come è stato pure detto, da dissapori con la Presidenza del Consiglio e neppure dalle difficoltà incontrate nella gestione dell’Agenzia. “Avevo desiderio di tornare nella mia città adottiva, Venezia, e l’occasione di contribuire al nuovo processo politico avviatosi con le primarie mi ha fatto decidere. E poi io non scappo certo. Intanto ho dato la mia disponibilità fino al 30 aprile. E me ne vado convinta di aver fatto tutto il necessario. In questi otto mesi abbiamo rimesso in moto la macchina dell’Agid, dal bilancio agli approvvigionamenti alla trasparenza, abbiamo sin-

cronizzato il nostro lavoro con le Regioni, gli Enti locali e Palazzo Chigi, lavorato benissimo con la ministra Madia e il suo dipartimento”. Anche con Riccardo Luna, Paolo Barberis e Stefano Quintarelli? “Soprattutto con loro”. Una scelta da comprendere e rispettare ma che ha delle implicazioni inevitabili in termini di opportunità per il paese e di efficienza per la macchina della digitalizzazione. I ritardi accumulati nei due anni della gestione Agid da parte di Agostino Ragosa e gli otto mesi necessari al “reset” delle attività dell’Agenzia sotto la direzione Poggiani hanno fatto capire a tutti che il digitale non è roba da cortile e che riguarda invece una materia trasversale su cui l’Italia si gioca un bel pezzo di futuro, nell’economia materiale e immateriale, come pure la scommessa di un paese più aperto, efficiente e democratico. Una materia rispetto alla quale l’Italia è in ritardo, anche per colpa dell’Agenzia, essendo tra i paesi meno digitalizzati d’europa e primo solo davanti a Bulgaria e Romania per competenze digitali, ecommerce e uso di internet tra i cittadini. Perciò anche se la Poggiani assicura che “chiunque vada al posto mio sarà operativo dal primo giorno” qualche dubbio resta. Rimane intatta la preoccupazione per lo stato di avanzamento delle operazioni di sistema che dovrebbero permettere a tutti di ordinare una visita medica online, ricevere i certificati sanitari e la documentazione di un processo per via telematica, pagare il bollo e le multe via computer, accedere alla banda larga dai paesi dell’Aspromonte come dalle periferie cittadine. Che serva una riorganizzazione complessiva della governance del digitale in Italia per snellire e ultimare le iniziative messe in campo dal governo, è opinione condivisa e le ipotesi sono tutte valide.

SPAZIO A...

the fashion world of J.P. fino al 3 agosto - grand palais @ parigi

il genio dello stilista jean paul Gaultier è celebrato a parigi con la mostra che ne ripercorre la carriera

Da ieri al 3 agosto, il Grand Palais ospita una retrospettiva dedicata all’enfant terrible della moda. Abiti su manichini parlanti, fotografie, schizzi, documenti, video, souvenir di famiglia: per ripercorrerne la carriera e la vita privata. In una scenografia spettacolare, l’exhibition comprende 175 look di haute couture e prêt-à-porter, oltre a costumi di scena, documenti d’archivio e filmati. Resterà nella capitale francese poco più di tre mesi, per poi replicare in diverse città europee e americane. E si ripercorre non solo la sua carriera cominciata negli anni ‘70, ma anche la sua vita privata. Jean Paul Gaultier, con le sue creazioni, ha abbattuto le barriere tra maschile e femminile, ha stravolto le funzionalità dei capi trasformando la lingerie in abiti da sfoggiare. Entrato nella storia il body rosa con le coppe coniche indossato da Madonna nel 1990 per il Blond Ambition Tour o gli outfit sfoggiati da Kylie Minogue e Bjork, ma anche i costumi per il film “La pelle che abito” dello spagnolo Pedro Almodóvar e “Il quinto elemento” del francese Luc Besson. Dopo Montréal, Dallas, San Francisco, Madrid, Rotterdam, Stoccolma, New York, Londra e Melbourne, già visitata da centinaia di migliaia di persone, la mostra “The Fashion World of Jean Paul Gaultier, the Sidewalk to the Catwalk” arriva al Gran Palais per un’altra tappa significativa e da non perdere. ANNO VI | #059|GIOVEDÌ 02 APRILE 2015


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