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Un cambio di paradigma per la business intelligence
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ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
Oggi ci troviamo a trattare nuove tipologie di dati: si parla spesso del grande bacino dei social network, ma è soprattutto dal mondo dell’Internet of Things che sta arrivando una vera e propria rivoluzione.
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Si aprono nuovi scenari per i nuovi consumatori
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Focus.it più agile completo e leader
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Il TMT ha mosso 500 mld di dollari
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Finale Mondiali batte SuperBowl
Quando l’energia è rivoluzionaria
media
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Perché Tumblr va sfruttato di più
Oltre 3 milioni di contatti unici mensili, oltre 20 milioni di pagine viste, una redazione attiva 24/7, 300 contenuti video nuovi al mese. Nanopress.it è il sito all news nativo digitale benchmark dell’informazione italiana indipendente. Una risorsa d’aggiornamento e d’approfondimento riconosciuta, puntuale, dinamica, dalla parte del lettore, al servizio della notizia locale, nazionale ed internazionale. tg|adv - Via Ripamonti 101, 20141 MIlano - Tel. +39 0257313102 - tgadv@tgadv.it - www.tgadv.it
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COVER STORY
Technical Consumer Goods: dibattito aperto nel trade
Nuovi scenari per i nuovi consumatori di Daniele Bologna
“Trade: nuovi scenari per nuovi consumatori”, è stato il titolo della terza edizione del convegno Technical Consumer Goods, che si è tenuto di recente a Milano. L’annuale appuntamento con l’elettronica di consumo, organizzato da Paola Gallas Networking in collaborazione con Deloitte e la sponsorship di Business Company, ha visto l’intervento di esperti del settore che hanno tracciato una precisa analisi di scenario, sulla base della quale esponenti delle più importanti insegne distributive e dell’industria hanno impostato il vivace dibattito della tavola rotonda. Ad aprire i lavori, Dario Righetti, partner Deloitte, che ha raccontato ciò che accade in sede internazionale. «A livello mondiale le performance del settore dell’elettronica sono positive, con un Q-Ratio di 2,07. Inoltre, la Top 10 dei produttori vede in testa due aziende di consumer electronics: Samsung e Apple, seguite a breve distanza da Panasonic, che mettono a segno crescite significative. A farla da padrone nella produzione sono gli asiatici, nell’area Asia Pacifico si con-
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centrano il 75% della produzione e il 70% delle vendite. Il comparto, complessivamente, ha messo a segno risultati positivi, con un incremento delle vendite del 9,6%, cui è seguito un incremento meno accentuato della redditività, fermo al 7,2%». Katia Cazzaniga, senior researcher di TNS, ha poi presentato i risultati di una approfondita ricerca che mette in luce il percorso di acquisto del consumatore, oggi non più lineare, come in passato, ma estremamente complesso e articolato.
Percorsi non lineari «Oggi il percorso di acquisto del consumatore è esperienziale: lo shopper impara durante il processo. È inoltre importante sottolineare che ogni shopper e ogni esperienza sono uniche: il processo non è più uguale per tutti. Per questo è indispensabile che brand e retailer sappiano intercettare i bisogni informativi del consumatore». Per Cazzaniga è importante dimenticare il vecchio paradigma del “vendere di più” per concentrarsi sull’obiettivo di “far comprare di più”. In questo contesto occorre tener conto del fatto che il punto vendita non è sempre l’anello finale della catena, ma
uno dei tanti touch point utilizzati. Tra questi, il web sta acquisendo sempre maggiore importanza: le persone sono sempre più connesse, in ogni momento della giornata, da un numero considerevole di device. «Online e offline non sono più così distinti - ha ricordato Cazzaniga -, siamo connessi 24 ore al giorno, non vale più il concetto di prime time valido per la tv. Diventa indispensabile comprendere il consumatore e ottimizzare la comunicazione, che deve essere mirata e colpirlo nel momento esatto in cui ce n’è necessità. Non è più il brand il centro focale, ma lo shopper, nel suo momento di acquisto. Occorre passare da una logica di instore marketing a una di shopper marketing, dove il brand deve necessariamente instaurare una relazione emotiva con il consumatore». Giorgio Brojanigo, esperto di e-commerce e membro del consiglio direttivo Aicel, ha introdotto il tema della multicanalità. «L’e-commerce non risente della crisi - ha spiegato - e cresce a doppia cifra in tutti i settori merceologici e in tutti i mercati. In questo l’Italia non è ai primi posti, tuttavia i tassi di crescita sono elevati. L’universo internet nel nostro
La cross canalità, ovvero l’integrazione fra diversi canali, sta diventando un elemento imprescindibile per il comparto. Nel contempo deve proseguire il dialogo fra industria e distribuzione. Mentre la Top 10 dei produttori vede in testa due aziende di consumer electronics: Samsung e Apple, seguite a breve distanza da Panasonic, che mettono a segno crescite significative paese conta 3,5 milioni di persone e la percentuale di acquirenti online, sia occasionale sia continuativa, è elevata e in continuo aumento. Tra aprile 2011 e aprile 2014 gli acquirenti sporadici sono aumentati del 3,7%, men-
tre gli abituali del 22%. Questi ultimi hanno uno scontrino medio più alto e coprono l’89% delle transazioni, generando valore pari al 91% del totale». Tra i dati presentati da Brojanigo, particolarmente interessanti quelli legati al mondo CE: il 9,9% degli acquisti online è relativo a computer o preriferiche pc e il 5,6% a smartphone & co. «Molti retailer vedono gli acquisti online come una minaccia, in realtà l’online influenza fortemente l’offline. Il gioco funziona, però, se è il cliente a essere al centro, in un’ottica di mutlicanalità». E Stefano Magni, corporate retail senior manager di Samsung Electronics, ha illustrato il
punto di vista delle aziende, raccontando qual è, per Samsung, la modalità giusta di interagire con i propri partner della distribuzione. «Il punto focale è che occorre capire il consumatore, oggi sovraesposto a suggestion e insight, ricercati e/o forzati su di lui. Diventa quindi indispensabile catturare la sua attenzione, sfruttando anche l’online, per creare traffico sul punto vendita, comprendere il proprio cliente e far sì che ritorni. Il negozio deve aiutare le persone ad arricchire la propria vita, attraverso servizi dedicati. Deve essere il motore del coinvolgimento e offrire un’esperienza unica». Come? Sfruttando la digitalizzazioANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
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COVER STORY
ne, la multicanalità e i big data; giocando su istantaneità, geolocalizzazione e convergenza (di prodotti, servizi e soluzioni), proponendo un’offerta segmentata sul target (niche tailing) e garantendo un contatto valoriale con il brand (ovvero un’esperienza, magari customizzata). Non tutti i canali vanno bene A concludere l’agenda, l’intervento di Fabrizio Valente, founder e partner di Kiki Lab, che ha presentato una sintesi dei risultati della recente ricerca sulla cross canalità, condotta con Ebeltoft Group. Per Valente occorre superare il concetto di mutlicanalità, per passare a quello di cross canalità selettiva: «Non tutti i canali vanno bene, occorre fare una scelta sostenibile, anche in base alle proprie risorse ed è necessario integrare i canali tra loro, per non incorrere in una cannibalizzazione delle vendite, ma in un incremento delle stesse». Nei dati presentati da Valente, l’Italia si aggiudica il decimo posto sulla base dell’indice di cross canalità sviluppato da Kiki Lab; valore tuttavia in crescita di 6 punti percentuali negli ultimi due anni. L’esperto ha concluso il suo intervento evidenziando alcuni aspetti chiave della cross canalità: «Il mobile è un device chiave - ha spiegato -, il “clicca e ritira” è un importante generatore di traffico, il negozio connesso consente di costruire una relazione “adulta” col cliente e i social devono essere al servizio delle ven-
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un coro autorevole con voci in sintonia
nelle foto, dall’alto in basso e da sinistra a destra, Yves Di Benedetto (Dps Group), claudio lamperti (anitec), Giorgio Brojanigo (esperto ecommerce), Fabrizio valente (kiki lab), DArio Righetti (deloitte), Stefano magni (samsung) Un momento dei lavori del convegno organizzato da paola gallas networking in collaborazione con deloitte e business company come sponsor
dite». Agli interventi dei relatori è seguita una tavola rotonda con esponenti del mondo dell’industria e della distribuzione. Mario Franzino, amministratore delegato di BSH Elettrodomestici e consigliere di Ceced Italia: «È importante capire quali sono gli asset che regolano il rapporto tra retail e industria, che non possono essere orientati solo al concetto di pricing. È indispensabile un progetto strategico di integrazione tra industria e distribuzione, per far vivere un settore che attraversa un periodo di stanca generale, non solo dal punto di vista dei fatturati e della redditività. Serve una nuova cultura che tenga conto dei mutamenti del consumatore, che non cerca più solo prodotto e prezzo, ma anche informazione, consulenza». Claudio Lamperti, vicepresidente e responsabile del Gruppo Elettronica di Consumo di Anitec, conferma lo stesso problema per il “bruno”: «La distanza tra industria e retail è aumentata: cresce la conflituttalità e l’approccio al
consumatore è disgiunto». Allo stesso tempo Lamperti denuncia la progressiva perdita di appeal dell’elettronica di consumo da parte del consumatore. «In passato si andava nei punti vendita per vedere le novità, oggi si va solo per comprare e, per contro, ci si trova davanti a un problema di disponibilità: si espone solo ciò che si vende. Ma se si comunica solo la convenienza, allora non serve il negozio, basta l’online. Sono convinto invece che i punti vendita debbano puntare anche su altre attività, in grado di richiamare persone: eventi, feste e party, per esempio, prendendo spunto da altri settori». Ha poi preso la parola Yves Di Benedetto, amministratore delegato di Dps Group, che ha fatto il punto sullo stato della distribuzione in Italia: «Un terzo della distribuzione italiana ha cambiato ragione sociale - ha spiegato - ma non per fare sviluppo, semplicemente per sopravvivere. Le nostre recenti acquisizioni hanno avuto questo obiettivo: oggi se le aziende non
crescono e non chiudono negozi non possono sopravvivere. Dobbiamo renderci conto che per coprire il territorio nazionale è sufficiente la metà dei negozi che ci sono oggi: l’altra metà deve chiudere, perché il conto economico non regge». Coperture “sciagurate” Marco Castoldi, presidente del CdA Castoldi (gruppo Euronics), ha aggiunto: «In passato le diverse insegne, per acquisire quote, spingevano molto i propri associati, con aperture abbastanza “sciagurate”, non disdegnate dai fornitori. E questa è una delle ragioni del fallimento delle multinazionali in Italia. Occorre, invece, tener presente la peculiarità della realtà italiana, fatta di multispecializzati, presenti sul territorio con aziende di medio-grandi dimensioni, con punti vendita che non hanno nulla da invidiare alle multinazionali». Quanto al tema dell’online e della multicanalità, se Di Benedetto ha evidenziato un aspetto negativo - dato dalla
forbice di prezzo troppo elevata rispetto al retail tradizionale, dove già i prezzi sono più bassi che in altri paesi - Castoldi è più ottimista: Anche Roberto Omati, direttore generale di Expert Italy, ha sottolineato la particolarità della situazione italiana: «Nel nostro contesto nazionale ci sono format che non solo non chiuderanno, ma vivranno un rilancio: siamo convinti che si tratti dei negozi di prossimità, che presentano costi sostenibili e hanno superfici non troppo grandi. Nel nostro caso, questo tipo di punti vendita realizzano utili e stimolano nuove aperture. Quanto all’online, deve essere un’opportunità per promuovere i negozi, che risponda soprattutto all’esigenza di informazione del consumatore». A tirare le fila del discorso Graziano Girotti, direttore responsabile della testata Bianco&Bruno, media partner dell’evento: «Finalmente stiamo mettendo a fuoco che non si tornerà più indietro e che sul punto vendita occorre inventare veramente qualcosa di nuovo. Citando un manager di una grande azienda del food: il mercato di massa, oggi, non esiste più. I consumatori sono tutti diversi e il mestiere del rivenditore diventa è più complesso. Distinguersi diventa allora la parola d’ordine. Nel nostro settore, negli ultimi quindici anni, i consumatori non hanno mai visto differenze tra le insegne se non nei prezzi dei volantini. Finalmente, oggi, qualcuno comincia a differenziarsi anche su altri aspetti». ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
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MARKET PLACE
Contenuti aggiornati, notizie scientifiche in real time, video e immagini
Focus.it è ancora più agile e completo
Rinnovamento importante per il sito web del mensile più letto d’Italia, online in una nuova veste studiata per una fruizione ottimale sia da pc sia da tutti i dispositivi mobile di Marianna Marcovich
Contenuti sempre aggiornati, notizie scientifiche in tempo reale, immagini di altissima qualità e video spettacolari: Focus.it, il sito web del mensile più letto d’Italia, è online da ieri in una nuova veste studiata per una fruizione agile e ottimale sia da pc che da dispositivo mobile. Il
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rinnovamento del sito di Focus riguarda il design e la piattaforma tecnologica, e rappresenta l’ultimo tassello di un progetto di rilancio del brand Focus avviato nei mesi scorsi con il nuovo magazine (e i suoi speciali), e la nuova app per l’edizione digitale. Il nuovo Focus.it si presenta ancora più ricco, chiaro e immediato per i suoi utenti,
adatto a valorizzare la navigazione da smartphone e tablet e sempre più integrato con i social network: la pagina ufficiale di Focus conta oggi su Facebook oltre 420mila fan e cresce costantemente anche su Twitter (33.000 follower) e su Google+ (145.000). «Focus.it è un progetto ambizioso che unisce l’altissima qualità dei contenuti editoriali ad una piattaforma tecnologica d’avanguardia - sottolinea Roberto De Melgazzi, amministratore delegato di Gruner+Jahr/ Mondadori -. Il nuovo sito, sul cui progetto ha lavorato in questi mesi un team guidato dal direttore Francesca Folda, sarà un ottimo veicolo per la comunicazione degli investitori pubblicitari che potranno contare su importanti dati di audience e su un layout delle pagine sviluppato anche per dare rilevanza ai messaggi pubblicitari». I dati di traffico premiano Focus.it: nel giugno 2014 sono stati registrati 1,5 milioni di utenti unici, mentre le pagine viste sono state 11 milioni (dati WebTrekk) con una continua crescita degli utenti da smartphone (con picchi fino al 50%) e da tablet (10%). Lo sviluppo del nuovo sito è stato curato dalla web agency Gruppo36, mentre la campagna di comunicazione basata sul claim “Focus.it sempre con te” è stata realizzata da Zampediverse. ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
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SC N RIO
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Riprende quota il concetto di media company integrata, vero futuro del mercato
Oltre 500 miliardi di dollari in movimento Dall’inizio del 2013, nel settore industriale classificato con l’acronimo Tmt - ovvero Technology, Media & Telecommunications - a livello globale sonostate completate, tra acquisizioni, fusioni, accordi commerciali e partnership, ben 213 operazioni, per un controvalore davvero enorme. E non è finita
carlos slim, numero uno di america mòvil
vincent bolloré è a capo di vivendi
di Luca Anelli
Dall’inizio del 2013, nel settore industriale classificato con l’acronimo Tmt - ovvero Technology, Media & Telecommunications - a livello globale sono state completate, tra acquisizioni, fusioni, accordi commerciali e partnership, ben 213 operazioni, per un controvalore che supera di gran lunga i 500 miliardi dollari. Il tutto per ribadire il concetto di media company integrata (tv e tlc) che torna a essere il vero futuro del mercato. Primo elemento: Vodafone, numero uno mondiale delle tlc, nell’autunno
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cesar alierta guida le operazioni della spagnola telefonica
scorso, per 130 miliardi di dollari, è uscita dal capitale della joint venture americana Verizon Wireless, vendendo la quota all’ex alleato Usa. Mentre su scala europea, il 7 luglio scorso Telefonica è entrata nel capitale di Mediaset Premium: 100 milioni di euro per l’11%. Invece, AT&T ha rivenduto a Carlos Slim per 5,5 miliardi di dollari il pacchetto dell’8,2% di América Mòvil, sempre a inizio luglio. Quelli citati sono solo alcuni affari che fanno dire ad analisti, consulenti, banker e investitori che il 2014 è, e sarà, l’anno di un’altra grande rivoluzione del mondo Tmt. Con due elementi distintivi: le Telco hanno perso ricavi e margini sui servizi tradizionali e diventano protagoniste assolute del rinnovato panorama di mercato; mentre i contenuti, di qualità o esclusivi, sono oggetto del contendere. L’attenzione si concentra sul calcio. Basti pensare allo scontro sui diritti tv della Serie A - gestiti per conto della Lega Calcio dall’advisor Infront - tra Mediaset, prima emittente commerciale per ascolti e pubblicità in Italia e Spagna, e Sky Italia, branch locale dell’impero satellitare pay di Rupert Murdoch, leader in Inghilterra con BSkyB e in Germania con Sky Deutschland. «Il mercato italiano è stato il più dinamico dal punto di vista dell’apertura agli operatori esteri. Le occasioni di shopping non sono mancate e in un certo senso la stessa debolezza, o se si vuole l’assenza di definizione strate-
gica dei gruppi media, ha permesso significativi posizionamenti - sostiene Emilio Pucci dell’istituto di ricerca londinese e-Media Research -. La frenata degli operatori della pay tv crea appetiti nuovi nell’area dell’integrazione broacast-broadband e dei servizi internet, dove finora le Telco non hanno fatto molto. A partire da Telecom Italia». Del resto, l’avvento degli Ott, i cosiddetti over-the top, da Netflix a Yotube, da iTunes a Hbo Go, stanno rivoluzionando il mercato, obbligando i broadcaster tradizionali a ripensare le strategie. E nei mesi scorsi sono stati definiti due deal epocali. Comcast, il più grande operatore via cavo degli Usa, ha acquistato per oltre 45 miliardi di dollari Time Warner Cable, dando vita a un nuovo soggetto multipiattaforma in grado di offrire contenuti a 30 milioni di abbonati. Poi, la compagnia telefonica a stelle e strisce AT&T ha messo sul piatto 48 miliardi per comprare DirectTv e dare vita al più grande provider di tv via satellite nazionale. Nel frattempo, il gruppo Discovery acquisiva il controllo (51%) della piattaforma Eurosport. La concentrazione alla quale stiamo assistendo Oltreoceano suona come un avvertimento e, al tempo stesso, uno stimolo per gli operatori del Vecchio Continente. Nel Regno Unito l’esempio più immediato di questo cambio di scenario è rappresentato dall’investimento (897 milioni di sterline) fatto da British
gli operatori guardano con attenzione alle mosse di Vodafone. La compagnia guidata da Vittorio Colao, forte di una cassa disponibile da 130 miliardi, ha grandi margini di spesa, ma non diventerà una media company
Telecom per sottrarre a BSkyB (che ha 10 milioni di abbonati) l’esclusiva per la Champions League di calcio. In Spagna la situazione è diversa. Grazie al sostegno del Governo, finalizzato alla stabilizzazione del mondo del calcio, della finanza e dell’editoria, Telefonica, investendo più di un miliardo, si è aggiudicata il 100% della piattaforma Digital+ (1,8 milioni di abbonati), che poi fonderà con MovieStar Tv per dare l’assalto ai diritti della Liga (il campionato principale) e magari, in futuro, della stessa Champions League garantendo così ai propri 10 milioni di clienti un’offerta unica: calcio, MotoGp e Formula1. Così facendo, il gruppo presieduto da Cesar Alierta ha stoppato le velleità di sviluppo di Canal+ (gruppo Vivendi) e di BeIn Sport, che minacciavano lo status quo. Ma lo sceicco del Qatar Al Thani, a capo proprio di BeIn Sport, è intenzio-
nato a non mollare il mercato iberico. E dopo avere esportato il broadcast (19 canali) in Usa, Canada, Francia, Indonesia, Medio Oriente e Nord Africa, vuole sbarcare, come Rupert Murdoch, in Sud America, magari utilizzando la Spagna come “ponte”. Prima di entrare in Italia e debuttare, novità assoluta, in Turchia. però, al Maghreb guarda pure Vincent Bolloré, patron di Vivendi, forte del fatto che in Francia non ha concorrenza, a parte le tv di Stato. È evidente, quindi, che saranno le compagnie di tlc le protagoniste indiscusse. Per questo si guarda con attenzione alle mosse di Vodafone. La compagnia guidata da Vittorio Colao, forte della cassa disponibile da 130 miliardi, ha grandi margini di spesa ma non diventerà una media company. Ha iniziato rilevando per 7,2 miliardi la spagnola Ono - che ha la più grande rete di nuova generazione che collega 7,2 milioni di abitazioni - per rafforzare la presa su un mercato dove conta già 14 milioni di clienti. E sta trattando affari in Germania, mercato presidiato da anni da Murdoch, con Sky Deutschland, e dal gruppo Bertelsmann. Pare evidente che il nemico dei telefonici sia, in definitiva, il tycoon australiano di 21 Century Fox. Fiutando l’aria l’83enne Murdoch ha già avviato l’integrazione delle tre Sky in Europa per tagliare costi e puntare proprio sul business dei contenuti, che riguarda direttamente le sue Fox e Fox Sports. ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
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ME DIA
Numeri da record per l’ultima partita della World Cup 2014 di calcio
Finale Mondiali batte SuperBowl “Germania-Argentina” è stato l’evento sportivo più seguito della storia di Facebook. la partita, sul social, ha generato ben 88 milioni di tifosi attivi e oltre 280 milioni di interazioni di Sebastiano Zeri
La finalissima “Germania-Argentina” è stato l’evento sportivo più seguito della storia di Facebook con 88 milioni di tifosi attivi sul social network e oltre 280 milioni di interazioni tra post, commenti e “mi piace”, superando i 245 milioni di interazioni del Super Bowl. Tra i paesi più attivi Stati Uniti, Brasile e Argentina. I giocatori più chiacchierati su Facebook sono stati Mario Götze per la Germania e l’argentino Lionel Messi. Il match conclusivo che ha incoronato per la quarta volta la Germania campione del Mondo e che porta la Coppa in cima alle classifiche degli eventi più seguiti su Facebook, ha raggiunto 88 milioni di fan sul social network che hanno interagito attivamente su tutto il globo. In particolare, 10,5 milioni sono stati i fan americani, 10 milioni il numero delle persone attive in Brasile, oltre 7 milioni in Argentina e 5 milioni in Germania. Alcuni giocatori si sono distinti per la passione e le performance dimostrate in finale, appassionando i fan di tutto il mondo e animando le conver-
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sazioni su Facebook; della squadra tedesca i giocatori più commentati sono stati Mario Götze, Thomas Müller e Miroslav Klose, mentre tra gli argentini primeggia Messi, seguito da Javier Mascherano e Gonzalo Higuaín. Il fischio dell’arbitro italiano Nicola Rizzoli, che ha decretato la fine del match e ha incoronato la Germania campione per la quarta volta, è stato il momento più
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milioni, naturalmente. si tratta del numero delle persone attive sul social nel solo brasile a seguito della finale di calcio
social della partita, seguito dal goal di Mario Götze durante il secondo tempo supplementare. Su Facebook esplode la gioia per la vittoria dei giocatori Lukas Podolski e Sami Khedira, che postano un selfie con Angela Merkel e ottengono oltre 1 milione di like. Presenti allo stadio anche Ricardo Kakà, che condivide uno scatto con Pelé raggiungendo 909.638 di like, e David Beckham, felice allo stadio con i suoi tre figli per la prima finale tutti assieme che vede oltre 2 milioni di like e 36.604 condivisioni. Anche il mondo della moda e della musica hanno seguito la finale: oltre 3 milioni di like e 75.440 condivisioni per Shakira che posta un inedito scatto in veste di calciatrice direttamente dal Maracana; Adriana Lima si immortala con il calciatore Bastian Schweinsteiger (174.964 like e 1.951 condivisioni) e con Rihanna (262.872 like e 2.766 condivisioni); Gisele Bundchen si prepara la finale (270.940 like e 4.537 condisioni) mentre Heidi Klum festeggia la vittoria (64.396 like e 1.025).
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COM PANY a colloquio con l’amministratore delegato di Edison,Alessandro Zunino
che a breve dovrà valutare le singole strutture dei vari Paesi continentali; quindi, al momento, possiamo solo confermare che la nostra agenzia è Cayenne».
Ora c’è Energy Control, l’energia rivoluzionaria nella foto qui sopra alessandro zunino, amministratore delegato di edison; incontrato da 360com, racconta nell’intervista i punti salienti delle strategie dell’azienda
Uno dei momenti meno attesi e, ammettiamolo, più temuti dalla famiglia italiana: l’arrivo della bolletta che rende noto quanto si è consumato durante un determinato lasso di tempo. Tra bocche spalancate per la sorpresa, sguardi sbigottiti e veementi urla di vero dolore, per la maggior parte delle volte, a scrutare i numeri che raccontano di sprechi insensati, non si capisce quasi nulla. Ed è qui che arriva Edison, quasi a impersonare il ruolo di salvatrice della patria: la soluzione si chiama, non a caso, Energy Control e punta ad aiutare i clienti a rivoluzionare il loro
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Su pc o attraverso smartphone e tablet con semplici grafici, confronti e avvisi personalizzati in caso di consumi troppo elevati si scoprono le migliori abitudini di consumo e innovativi suggerimenti utili a risparmiare. E la soluzione permette anche di entrare in una community interattiva di Davide Sechi
rapporto con l’energia attraverso la conoscenza e la trasparenza delle informazioni.
Energy Control vive sul web per consentire in ogni momento il controllo dei propri consumi in tempo reale, sia in chilowattora sia direttamente in euro. Su pc o attraverso smartphone e tablet con semplici grafici, confronti e avvisi personalizzati in caso di consumi troppo elevati si scoprono le migliori abitudini di consumo e innovativi suggerimenti utili a risparmiare. Ed Energy Control permette anche di entrare in una community interattiva. Si può visualizzare su una mappa dove siano gli altri clienti Energy Control in Italia, confrontarsi con gli altri con-
sumatori e comunicare per condividere consigli e comportamenti virtuosi. In occasione del lancio del nuovo servizio, il Gruppo ha organizzato la Energy Control Week a Milano, dal 11 al 17 luglio: una settimana di porte aperte allo Showroom Energy Control (in Piazza Alvar Aalto, a Porta Nuova) dove sono riprodotti gli interni di una casa per dimostrazioni concrete del nuovo servizio offerto. Ogni sera un evento aperto al pubblico anima lo Showroom e vede protagonisti importanti ospiti - Gerry Scotti, lo chef Simone Rugiati, Malika Ayane, gli Zero Assoluto
mo la primavera seguente. Sul fronte istituzionale, celebriamo proprio quest’anno le 130 candeline spente da Edison, con uno spot ed eventi vari».
e tanti altri - in svariate attività che valorizzeranno il costante impegno di Edison per scoprire una nuova energia. Energy Control è disponibile su energycontrol.edisonenergia.it. Il lancio del nuovo servizio è stato anche appoggiato da un video virale che si conclude con una strizzata d’occhio “Non scherziamo, la soluzione c’è”. E il tema dell’efficienza energetica potrebbe trasformarsi nel filo conduttore della prossima strategia dell’azienda. Ne abbiamo approfittato per chiedere lumi all’amministratore delegato Alessandro Zunino.
Dopo la ripresa della campagna che aveva debuttato lo scorso ottobre state preparando qualcosa di nuovo e imminente? «Il 2014 è una stagione particolare anche per via del lancio di Energy Control, di cui dovremmo valutare i risultati prima di spingerci eventualmente verso una nuova campagna».
Come è impostata la strategia di Edison? «Su due punti: una comunicazione di prodotto e una istituzionale. Per quel che concerne il primo caso, solitamente debuttiamo con una nuova campagna nel periodo autunnale, intorno al mese di ottobre, per poi fare un richia-
Circolano voci che vi riguardano sul fronte agenzie: possiamo chiarire la situazione? «Lavoriamo con Mec, per quel che riguarda il planning, mentre sul piano creativo abbiamo da poco terminato una consultazione a livello europeo che ha consegnato le chiavi ad Havas
Quanto agli investimenti, saliranno o no? «Il budget in comunicazione nel 2014 è stabile, ma quello dello scorso anno era in crescita e non di poco. Non stiamo certo arretrando». Quanto conta il digitale nella vostra strategia? «Determinante, come dimostra il fatto che siamo always on, ma anche il video virale con cui abbiamo preannunciato il nuovo lancio. I nostri planning digitali sono tendenzialmente a performance. Il target è quello famigliare, ma poi le veicolazioni su web cambiano le carte in tavola, dando vita a concetti meno netti, più aperti. Così appariamo sia sui siti di informazione sia su quelli più verticali e di settore. E non disdegnamo una strategia video a supporto». Quali concetti cavalcherete la prossima volta? «Energy Control pone in primo piano il tema dell’efficienza energetica, per una dimensione di consumo intelligente. Ci piacerebbe continuare su questo percorso». ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
LeonardoADV, come laboratorio di esperienze web di primo piano, è in grado di soddisfare tutte le esigenze di comunicazione attraverso una linea di prodotti completa e diversificata. Competenza, creatività e tecnologia avanzata danno vita a un’offerta di prodotti Video, Rich Media, Branded Content, Display, pianificabili su tutti i device e integrabili in maniera flessibile, con l’obiettivo finale di conferire efficienza qualitativa e quantitativa a tutti i progetti di comunicazione.
Fonte Dati Mensili: Audiweb View 2013
345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI
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LINK social media
social media
Un anno fa Twitter rendeva disponibili gli analytics solo per gli advertiser e alcuni utenti che potevano vedere poche info. Ora tutte le info sui tweet organici, oltre che quelli sponsorizzati, sono accessibili davvero a tutti.
Se aveste la possibilità di promuovere il vostro brand su di un sito con 300 milioni di utenti la sfruttereste? Se poi aggiungiamo che i 300 milioni sono prevalentmente giovani, digitalizzati e propensi sopratutto a condividere contenuti, piuttosto che a crearli, dovrebbe essere ancora più chiaro che Tumblr è un social media che vale la pena di essere approfondito, soprattutto in Italia dove, in termini di marketing, è ancora praticamene sconosciuto. Forse perché in pochi conoscono le sue caratteristiche o sanno come utilizzarlo correttamente. Ecco allora qualche utileconsiglio per rimediare...
Gli analytics di Twitter per tutti
L’opportunità non colta di Tumblr
FRANZRUSSO.IT
social crm
La comunicazione nel settore Food Le aziende del settore del food vivono un momento non facilissimo dal punto di vista delle relazioni esterne. Sono sempre di più, infatti, le indagini e le campagne di sensibilizzazione portate avanti da attivisti, blogger o associazioni di tutela dei consumatori nei confronti di tanti marchi industriali della trasformazione alimentare. E oggi, con il potere dato loro dai social, il danno all’immagine di un brand può essere davvero notevole. Fermo restando che occorre, innanzitutto, il rispetto delle regole di qualità, meglio sapere anche come difendersi da eventuali attacchi social-mediatici.
ADAGE.COM
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SOCIALMEDIAEXAMINER.COM
Strategie di marketing
Perché utilizzare la Gamification?
INC.COM
Perché sempre più aziende utilizzano la “ludizzazione” per stimolare il rendimento delle proprie risorse o la fidelizzazione dei propri utenti e consumatori? Le risposte dovrebbero essere in questa infografica.
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LINK DIGITAL MONEY
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Paypal ha annunciato la settimana scorsa che consentirà (per ora solo negli Usa) il trasferimento di denaro B2B attraverso l’account PayPal entro 24 ore. Vale a dire il 75% più velocemente di quanto fanno le banche.
Ennesimo colpo di BigG nei confronti di Apple. Google ha infatti annunciato che dalla prossima settimana il suo servizio di tv digitale sarà pienamente disponibile, come sulle televisioni, anche sui dispositivi Android.
Paypal, e le banche stanno a guardare
SMARTMONEY.STARTUPITALIA.EU
Chromecast è anche sul mobile
MASHABLE.COM
social media
SECOND SCREEN
Socialbakers ha appena reso ufficiale un cambio di rotta cruciale rispetto all’abituale engagement rate, quale metrica chiave di misurazione delle performance di una pagina. Cosa è cambiato e perché.
Con 618.725 tweet in un minuto il fischio finale di “Argentina-Germania” è stato il “momento” più twittato di sempre. Ma il record resta al “Mineirazo”, che ne ha totalizzati 35,6 milioni. Da non perdere la mappa interattiva.
Come misurare l’engagement su Fb
WEARESOCIAL.IT
Oltre 32 mln di tweet per la finale
LASTAMPA.IT
innovazione
DIGITAL TELEVISION/2
In Italia il numero delle startup innovative registrate è di 2.284 unità. Si tratta di un sintomo positivo, dovuto in parte alle misure di sostegno pubbliche, o di un dato che esprime quanto ci sia ancora da fare nel nostro Paese?
L’industria musicale ci è arrivata prima: l’offerta legale non ha nulla da invidiare a quella pirata, con soddisfazione di tutti. Ma per quella video,si litiga ancora su diritti ed esclusive. Altro che banda larga insufficiente...
Startup in Italia, luci o ombre?
ZDNET.COM
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Perché Netflix non arriva in Italia
WIRED.IT
ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014
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SPAZIO A...
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stasera ore 19:00 - palazzo pirelli @ milano
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un’occasione per favorire l’incontro tra le imprese del territorio in ambito digital e l’intero ecosistema Daniele Tomatis attualmente è Business Unit Manager Business Intelligence & CRM di Consoft Sistemi, incarico che ricopre da oltre due anni. in precedenza svolgeva funzioni di Business Intelligence Solution Manager, sempre in Consoft Sistemi, ruolo ricoperto da gennaio 2008 fino a dicembre 2011. e ancora prima l’esperienza professionale in consoft era iniziata come Program Manager, da marzo 2004 fino a dicembre 2007. altre tappe della carriera riguardano il gruppo CSC, in qualità di Business Consultant, dal 2002 al 2004, e un altro biennio come Controller all’interno di Pininfarina. invece, come Assistente alla Direzione Amministrazione Finanza Controllo di Sipra S.p.A. aveva trascorso un anno, il 1999. il debutto come Stagista, presso la Chambre de commerce Belgo Italienne
visioni
di
Matteo Dedè
cambio di paradigma per la
business intelligence Oggi ci troviamo a trattare nuove tipologie di dati: si parla spesso del grande bacino dei social network, ma è soprattutto dal mondo dell’Internet of Things che sta arrivando una vera e propria rivoluzione. Pensiamo alle opportunità che possono derivare, in termini di proposta di nuovi servizi, per esempio, dall’analisi dei log nell’utilizzo di una pay tv. E questo cambia radicalmente il paradigma della business intelligence: si passa da una situazione in cui si usavano i dati per misurare fenomeni che erano conosciuti a una situazione in cui ci si trova di fronte a dati che bisogna combinare tra loro per scoprire nuovi fenomeni. Quindi, sono le stesse unità di business a trovarsi in difficoltà perché si tratta di inventarsi nuove opportunità dai dati; ma non solo: fino a poco tempo fa la capacità di analisi in termini di business era di competenza sostanzialmente del top management e del marketing; oggi, invece, interessa altri comparti aziendali, come le operation, la lo-
gistica, la produzione. Quindi, la business intelligence può assurgere a una sorta di laboratorio di R&D per nuovi prodotti e servizi. È chiaro che in questa trasformazione il ruolo dei sistemi informativi è centrale, purché questi siano capaci di mettersi in gioco, ponendosi tra la tecnologia, gli utenti e i partner esterni ossia i software integrator o i software vendor. La vera svolta sta nell’essere in grado di sfruttare questo potenziale assumendo un ruolo trainante nell’implementazione di queste soluzioni, mantenendone la governance perché senza di essa si aprono scenari pericolosi in termini di sicurezza, integrità e qualità del dato. E si rischia una ingestibile anarchia. È indubbio che se la complessità legata alla capacità di domare e gestire la tumultuosa mole di dati oggi disponibile è correttamente affrontata, la sfida che si apre immediatamente dopo, e cioè come trasformare in valore queste nuove miniere di informazioni, è ancora in gran parte da affrontare.
Un’immagine del palazzo pirelli dove si svolge l’evento
Terzo e ultimo appuntamento estivo, stasera alle ore 19 presso la Sala Pirelli del Palazzo Pirelli di Milano con gli Aperi-Network di Smau e Regione Lombardia: un’occasione per favorire l’incontro tra le imprese del territorio operanti in ambito digital e l’intero ecosistema di riferimento - startup, vendor Ict, pubblica amministrazione locale - e per condividere e affinare gli strumenti di supporto alla digitalizzazione delle imprese. Ospiti della serata sono Zoe Romano, di Officine Arduino, e Carlo Parmeggiani, Direttore Public Sector Sud Europa di Intel che - moderati da Federico Pedrocchi, di Radio24 -, discutono degli sviluppi attuali e futuri dell’Internet delle Cose grazie al contributo di due testimonianze d’eccezione in questo campo. L’evento sarà, inoltre, l’occasione per discutere dello stato di attuazione dell’Agenda Digitale, attraverso il contributo di Oscar Sovani, Responsabile della struttura attuazione delle Agende regionali di semplificazione e digitalizzazione di Regione Lombardia, oltre che per fare il punto sui bandi, finanziamenti e voucher ancora aperti a supporto delle imprese del settore “digital” e delle startup. Nell’ambito dell’evento si terrà uno speed pitching, realizzato in collaborazione con Emil Abirascid, di Startupbusiness, in cui le imprese del digital potranno conoscere le idee di business, pronte per il mercato, presentate in 90 secondi dalle startup provenienti da tutta Italia. ANNO V | #083| MARTEDÌ’ 15 LUGLIO 2014