visioni / paolo pontoniere
Gioie e dolori della Silicon Valley: è lo “startuppismo”
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COM
ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
IDENTIKIT STARTUPPER PIÙ GIOVANI, MENO DONNE E STRANIERI
Che per risolvere il problema della disoccupazione giovanile si debba ricorrere al modello Silicon Valley e alle startup? La soluzione proposta dai maitre à penser californiani, e che molti Paesi stanno adottando, prevede…
i fatti del giorno
marketplace
company
media
I risultati di uno studio di TNS sui canali usati per scegliere una vacanza
L’agenzia Around the World ha curato ogni dettaglio dell’iniziativa del brand
L’accordo punta al lancio della prima soluzione di questo tipo in Francia
Il presidente Enrico Gasperini annuncia un nuovo corso per l’organismo
Per una brand strategy efficiente è necessario presidiare, bene, il web
Cerved e Italia Startup insieme per l’osservatorio sull'imprenditoria in Italia
Con l’originale Nivea Sightseeing Blue Bus Milano si tinge di blu
Tradelab e TF1 unite dall’advertising in IPTV programmatic
Audiweb vuole essere 2.0. E per riuscirci lancia beauty contest
scenario
Il ruolo positivo del Mobile Banking
CRESCONO LE NEWCO DI CAPITALE E LE STARTUP INNOVATIVE NEL 2014
3.248 STARTUP
83.049 NewCo
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INNOVATIVE
link
ISCRITTE AL REGISTRO DELLE IMPRESE ENTRO DICEMBRE 2014
nate come società di capitale +15,8% RISPETTO AL 2013
+36% RISPETTO AL 2013 2014
Fonte: Cerved
Tutto il futuro della tv (1ª parte)
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1.256 Startup
coverstory
• Newco: imprese iscritte in Camera di Commercio non riconducibili ad attività preesistenti all'iscrizione. • Startup innovative: società di capitale innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese, che rispettano una serie di requisiti definiti dalla normativa.
Sta crescendo il numero di nuovi imprenditori, sono più di 170.000 NUOVI IMPRENDITORI
E STARTUPPER CONFRONTO Molti di loro hanno fondato una delleA275.000 startup del 2014 . E’ quanto emerge dall’Osservatorio Cerved-Italia Startup sull’imprenditoria italiana NewCo Startup
57.917
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NewCo
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SENZA ESPERIENZA STRANIERI
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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
ricerche
Per una brand strategy efficiente presidiare il web è imprescindibile Secondo lo studio condotto da TNS per conto della Commissione Europea, su oltre 30.000 abitanti dell’Ue, internet si conferma il canale privilegiato in tutto il processo decisionale per scegliere una vacanza. Vengono, inoltre, tracciati i principali trend sulle intenzioni di viaggio dei cittadini di Ottavia Quartieri
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estate è alle porte e allo stesso tempo si sta avvicinando anche il momento in cui decidere definitivamente dove andremo quest’anno in vacanza. Dove trascorreranno i cittadini europei le proprie vacanze? Sceglieranno la stessa meta dello scorso anno o cambieranno? Sono queste alcune delle domande che si è posto il centro studi TNS e, in base alle risposte fornite dal campione degli intervistati – tra quelli che ovviamente hanno già scelto dove recarsi -, è stato possibile stilare un’accurata ricerca. “TNS/Eurobarometro – Preferenze degli Europei sul Turismo” è il titolo della ricerca effettutata, tra il 22 e il 28 gennaio 2015, per conto della Commissione Europea in 28 Paesi membri dell’UE, oltre a Turchia, Repubblica di Macedonia, Islanda, Montenegro e Moldavia, per un totale di 30.000 persone intervistate. Sicuramente nelle valutazioni un occhio di riguardo lo si è riservato «Alla crisi economica che si fa sentire e che sui nostri concittadini pesa in modo più forte rispetto alla media europea» ha commentato Walter Caccia, TNS Account Manager. Per ovviare a questo tipo di “inconveniente”, con cui inevitabilmente la maggior parte delle persone è chiamata a fare i conti, c’è la possibilità di affrontare una spesa più contenuta, ridurre la durata e, eventualmente, valutare una vacanza fuori stagione, a
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prezzi più accessibili, pur di non rinunciare a un momento di meritato riposo. Una voce di risparmio può essere considerata anche la prenotazione online che si conferma il canale privilegiato in tutto il processo decisionale, anche se nel nostro Paese, nonostante un passaggio dal 52% al 55% delle prenotazioni online, resiste un po’ di più l’agenzia di viaggi. Dunque, per le brand strategy dei player che operano nel settore turistico è fondamentale presidiare il web e farsi trovare in modo agevole dal consumatore, il quale «Conferma che nel suo processo d’acquisto utilizza touchpoint digitali e assegna loro un peso importante nella scelta» ha spiegato Walter Caccia. Se per vacanza consideriamo i viaggi per motivi personali e con almeno 4 notti fuori casa, la media dei cittadini europei che hanno trascorso almeno una notte fuori casa per lavoro o divertimento si attesta al 51%, contro il 70% registrato nel 2013; mentre, per quanto riguarda gli italiani che hanno fatto vacanze, si passa dal 48% del 2013 al 47% del 2014. «Se guardiamo ai Paesi con cui in genere ci confrontiamo, solo la Spagna ha una quota di vacanzieri inferiore, con il 41%, mentre Francia e Germania raggiungono rispettivamente il 60% e il 62%» ha aggiunto Caccia a commento dei dati appena esposti. Bisogna tenere in considerazione anche che quando si va in vacanza (4 notti fuori casa, ndr) ci sono differenze importanti a seconda della possibilità offerta dalla natura stessa del paese di
Le preferenze degli
europei sul turismo
nella foto qui sopra, walter caccia, TNS account manager, che ha presentato i risultati dell’indagine
poter aver accesso alla vacanza senza l’onere dei costi di accomodation: in linea generale c’è stata una riduzione delle vacanze con accomodation a pagamento a vantaggio di quelle gratuite. Nel dettaglio, soprattutto i vacanzieri del Nord Europa hanno le maggiori possibilità di sostenere costi per l’alloggio, mentre per Paesi come Italia e Spagna, ma anche Francia, questo tipo di mercato è tendenzialmente off limits. In questo scenario è chiaro che la maggior parte dei cittadini europei non vuole rinunciare alle vacanze, nonostante il periodo di ristrettezza economica, e piuttosto va in cerca di alloggi gratuiti a casa di amici o parenti, o sfruttando a pieno le seconde case. Anche la formula “all-inclusive” è in declino in tutte le zone. Infine, dove andranno gli europei e gli italiani in vacanza nel 2015? I primi sceglieranno una destinazione domestica così come il 35% degli italiani si godrà le proprie vacanze nel Bel Paese.
www.tns-global.it/news-center/news/vacanze-2015
ANNO VI | #097| GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
i fatti del giorno Campagne COM
Comunicazione
di Ottavia Quartieri
Parmalat sceglie Aipem di udine Prevista un’imponente pianificazione media la campagna Happy Family di Clubviaggi per la nuova comunicazione per “Happy Family 2+2=2” è questo il concept pensato dall’azienda che ha come obiettivo del brand “Latterie Friulane” quello di generare traffico verso il punto vendita per incrementare il proprio business Testimonial della campagna multimedia è il giovane portiere dell’Udinese, Simone Scuffet di Marianna Marcovich
I
nnovazione nel segno della continuità: è con questa determinazione che Parmalat, dopo aver acquisito Latterie Friulane, ha affidato le attività di comunicazione dello storico brand friulano all’agenzia Aipem di Udine, che fin dal 1985 supporta con continuità l’azienda nelle attività above e below the line. La nuova campagna pubblicitaria di Latterie Friulane, il cui concept è “Più friulani di così”, vede come testimonial Simone Scuffet, portiere dell’Udinese e della Nazionale Under 19: un volto giovane, autenticamente friulano, scelto per rappresentare il futuro ma anche tutti i valori che Latterie Friulane sostiene fin dal lontano 1933. La campagna prevede una pianificazione su stampa locale, televisione, affissioni qualificate, nelle città capoluogo di Udine, Pordenone, Gorizia e Trieste. Questa operazione di advertising, on e off
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line, è solo la prima di una serie di attività di comunicazione in programma volte a ribadire al consumatore la leadership di Latterie Friulane, il forte legame del brand con il territorio e l’impegno quotidiano per offrire un prodotto di qualità, 100% friulano. “Da più di 30 anni Aipem è al fianco di Latterie Friulane per le
attività di comunicazione ha dichiarato Paolo Molinaro, Ceo dell’agenzia udinese - il nostro lavoro ha senza dubbio contribuito a creare nel tempo quella notorietà e immagine sul brand che oggi tutti riconoscono come il primo e più importante marchio alimentare del Friuli Venezia Giulia”.
Nuovo anno, stessa promozione vincente. Clubviaggi, il brand del Network di agenzie del Gruppo Uvet, rilancia per il 2015 Happy Family, la promozione a target famiglia, in collaborazione con i consolidati Tour Operator partner del Network, che prevede la gratuità garantita fino a due bambini per ogni nucleo familiare. “Happy Family 2+2=2” è questo il concept pensato dall’azienda per supportare l’imponente campagna di comunicazione dedicata a tutte le famiglie che stanno pensando di programmare la propria vacanza proprio con l’agenzia di viaggi. La campagna Happy Family è supportata da un piano marketing volto a offrire una comunicazione integrata che ha come obiettivo quello di generare traffico verso il punto vendita per incrementare il business delle agenzie Clubviaggi e il contatto con clienti prospect e già fidelizzati. Per la quinta edizione dell’impegno comunicativo, l’agenzia ha pensato a una campagna davvero importante e per questo è stato stanziato un budget ancora più robusto rispetto agli anni precedenti che coinvolge tutte le principali piattaforme comunicative. Per quanto riguarda la pianificazione tv è stato messo in campo un piano media capillare sull’ intera piattaforma Sky con copertura di tutte le fasce orarie, che include tutti i principali canali (Sky Cinema, Sky Sport, Sky TG 24, Fox e National Geographic Channel) con due differenti spot da 15 secondi. Sono previsti in totale oltre 3.500 passaggi per tutta la durata della comunicazione con un potenziale di contatti generati di 11.600.000 utenti. Ma la collaborazione con il network Sky non termina qui: è stata creata una brochure ad hoc che sarà distribuita a casa delle famiglie attraverso il Magazine Sky. Oltre alla televisione non può certo mancare un’adeguata pianificazione sui social network che vedrà attivati Fa-
cebook, Twitter, Youtube e WebTv, pronti per essere condivisi dalle 1500 agenzie del network per coinvolgere tutto il loro potenziale di clienti. Alla campagna sarà dedicata, inoltre, una selezione di prodotto con un mix ben proporzionato di soggiorni, crociere e pacchetti per Italia, Spagna e Portogallo, Grecia, Mar Rosso, Tunisia e Crociere nel Mediterraneo con particolari proposte 2+2=2. Infine, i punti vendita Clubviaggi per l’occasione completamente allestiti, con espositori banner e locandine vetrina, brochure dedicate, espositori da scrivania e vetrofanie. ANNO VI | #097| GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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i fatti del giorno
Magazine
Expo, i film di Cannes e molto altro sui binari de “La Freccia”
Il mensile, edito da Ferrovie dello Stato Italiane, propone ai viaggiatori delle Frecce un’edizione ricca di esclusive Il magazine mensile “La Freccia”, edito da Ferrovie dello Stato Italiane, per il mese di maggio propone un’edizione ricca di esclusive, reportage e approfondimenti in tutti i settori, tutte quante da gustare durante i viaggi, brevi o lunghi che siano, a bordo delle Frecce così come in tutti i FrecciaClub. Per la quinta uscita del magazine, in cover compare il cantante Tiziano Ferro che presenta il suo tour in partenza a giugno e racconta le novità riguardanti il nuovo album di grandi successi che sta già scalando tutte le classifiche nazionali e internazionali. Ma non solo il mondo dello spettacolo, su “La Freccia” c’è spazio anche per il gioiello di casa Trenitalia: stiamo parlando del Frecciarossa 1000. In attesa del primo viaggio commerciale ufficiale, previsto in partenza il prossimo 14 giugno, il treno interamente frutto dell’eccellenza Made in Italy ha accolto a bordo, in via del tutto eccezionale, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella il 25 Aprile, inaugurando così la sua prima corsa con un ospite d’eccezione. Nelle oltre 180 pagine del mensile c’è spazio anche per mantenere aggiornati i lettori sulle iniziative di FS Italiane sugli eventi di Expo 2015, del quale è Official Global Rail Carrier, e guiderà i viaggiatori in un inedito percorso all’interno del Padiglione Italia insiema a una guida d’eccezione, il direttore Artistico Marco Balich.
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Formazione
campagne
L’evento si terrà il 9 giugno presso il Mirafiori Motor Village, spazio espositivo e commerciale di proprietà di Fca, ed è organizzato da Jusan Network, una delle agenzie di riferimento nello sviluppo di questo settore nel nostro Paese
L’agenzia, parte del network Young & Rubicam, è impegnata a valorizzare sia sviluppo sostenibile che innovazione
La multicanalità è al centro della sesta edizione dell’Ecommerce Day
Red Cell e ABenergie investono sul valore umano delle persone
di Vera Modesto Una giornata di conferenze, tavole rotonde, workshop dedicati al commercio elettronico tenuti dai migliori professionisti del settore: martedì 9 giugno Mirafiori Motor Village, spazio espositivo e commerciale di proprietà di Fca, ospita l’Ecommerce Day. Organizzata da Jusan Network, una delle agenzie di riferimento nello sviluppo di ecommerce in Italia, l’iniziativa metterà in luce le strategie più efficaci per vendere online e presenterà le migliori success story portate da importanti imprese internazionali all’attenzione della platea di imprenditori, decision maker, professionisti, giornalisti e appassionati di commercio elettronico che prenderanno parte alla manifestazione. L’evento, giunto alla sesta edizione, ha raccolto negli anni numeri d’eccezione vantando una platea di circa 1.300 partecipanti dal vivo e 12.500 in streaming, 67 relatori e 33 imprese e associazioni coinvolte. Tema principale dell’edizione 2015 sarà la multi-
canalità, ossia la strategia di relazione con gli utenti che mira a presentare una rete compatta di network da utilizzare per differenti finalità: reperire informazioni, confrontare prezzi, valutare attentamente opinioni e recensioni da parte di altri utenti con l’obiettivo di confluire in una decisione d’acquisto che risulti vantaggiosa sia per i consumatori sia per le imprese. In una realtà che vede il 78%
dei consumatori italiani utilizzare internet come fonte d’informazioni principale, riuscire a ottimizzare il proprio negozio per i diversi dispositivi di riferimento è, infatti, fondamentale per lo sviluppo del proprio business sul web, così come favorire un’interazione reciproca tra i clienti e monitorarne le abitudini d’acquisto. La partecipazione è gratuita, ma il numero posti è limitato.
E’ partita lo scorso 25 maggio, e si protrarrà fino alla fine di luglio 2015, la nuova campagna promozionale di ABenergie, società che opera su tutto il territorio nazionale per fornire energia elettrica e gas naturale alle famiglie e alle aziende italiane. La realizzazione dello spot è stata affidata all’agenzia di comunicazione milanese Red Cell, partner dell’azienda dal 2013. Due volti di persone comuni sono i soggetti protagonisti perchè si vuole mettere in risalto valore umano delle persone puntando sulla combinaizone uomo-energia. Altro elemento peculiare, e motivo d’orgoglio, su cui punta la comunicazione esterna di ABenergie è la propria forza vendita; non a caso l’uomo che offre il suo volto per questa campagna è uno dei venditori del Gruppo. Ma non nulla è lasciato al caso da Red Cell e ABenergie: il raggio di luce e il verde sullo sfondo rappresentano l’attenzione al fattore ambientale. Infine ABenergie ha scelto di affidare le attività di media relations e consulenza di comunicazione integrata a Burson-Marsteller, del network Young & Rubicam Group e WPP. ANNO VI | #097| GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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i fatti del giorno Evan Spiegel, fondatore di Snapchat
tools
A Torino arriva il primo bioparco 2.0, con un’app gratuita Da maggio, l’originale realtà torinese si attesta come il primo parco zoologico in Italia a sfruttare la tecnologia dei beacon La tecnologia di ultima generazione, i social network e le applicazioni hanno coinvolto proprio tutti. A partire da questo mese, infatti, il bioparco Zoom di Torino si evolve e diventa un bioparco 2.0 grazie alla nuova applicazione gratuita disponibile ora per smartphone e tablet. Tutti i visitatori in cerca di un’esperienza immersiva potranno scoprire curiosità e particolarità dei sei habitat del bioparco e degli animali ospitati. Tra le caratteristiche anche una mappa interattiva, che permetterà ai visitatori di effettuare il tour del parco in modo più pratico, ma anche più divertente e ottenere aggiornamenti sulle attività e gli incontri con i biologi. Si tratta del primo parco zoologico nel nostro Paese a utilizzare la tecnologia dei Beacon, piccoli trasmettitori bluetooth che inviano automaticamente notifiche agli smartphone/tablet che hanno scaricato la app. L’applicazione è stata realizzata con i partner tecnologici Lab239 e LabWerk ed è disponibile nell’App Store.
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strategie Gli utenti ammontano a oltre 100 milioni
restyling
L’applicazione di messaggistica, fondata e gestita da Evan Spiegel, per la prima volta rivela i numeri delle utenze. Si tratta di un preciso obiettivo per attirare inserzionisti
Le agenzie che l’hanno realizzato sono 2WayCom, già partner del brand, e ProArte Grafica, che ha vinto la gara
il nuovo sito snapchat pensa in grande: sbarco a Arriva di Royal Canin, che wall street e self service advertising è sempre più social di Vera Modesto
S
napchat è diventata grande e nei suoi piani c’è Wall Street. Lo ha annunciato il ceo e founder Evan Spiegel alla Code Conference in California, specificando che non intende vendere la società. E c’è da credergli: circa due anni fa Spiegel rifiutò 3 miliardi da Facebook, che poi decise di acquisire WhatsApp. Snapchat è valutata 15 miliardi di dollari dopo l’ultimo round di investimenti sostenuto dal gigante ecommerce Alibaba, che ha speso 200 milioni di dollari nell’app. Riguardo
all’utenza, di cui non era mai stata indicata l’entità - alcune indiscrezioni dello scorso agosto parlavano di 100 milioni di utenti totali -, Spiegel ha affermato che sono oltre 100 milioni le persone che si connettono all’app ogni giorno, di cui il 65% crea contenuti. Non così lontano da Twitter, che ha circa 302 milioni di utenti attivi. Il fatto di rivelare la grandezza di Snapchat è una strategia di Spiegel volta ad attrarre un numero maggiore di inserzionisti: la compagnia ha cominciato a vendere advertising nei mesi scorsi e dovrebbe lanciare un prodotto pubblicitario self service
nei prossimi mesi, come ha spiegato lo stesso Spiegel. La piattaforma social, forte del suo appeal verso i teen, mira ad andare oltre la messaggistica per trasformarsi nel media di riferimento delle nuove generazioni, per le preoccupazioni di Facebook. Lo testimoniano le recenti partnership strette con editori come Espn e Yahoo per il servizio Discover, che mostra articoli e video che scompaiono dopo un giorno. Infine, Spiegel ha parlato del suo stile di management: «Non sono un manager fantastico ma provo a essere un leader straordinario».
partnership Il calciatore del Barça incarna a pieno lo spirito del brand
Prolungato il matrimonio tra Police e Neymar Neymar Jr
Volto di Police già da due anni, il calciatore brasiliano nel 2014 ha fatto registrare un trend positivo portando il brand a una crescita
Police, marchio di moda e lifestyle, annuncia il rinnovo con Neymar Jr come testimonial per altri due anni. Volto Police già da due anni, il fantasista brasiliano è campione anche fuori dal campo. Il
sell-in della collezione Police Occhiali, di cui fa parte anche un modello speciale dedicato al calciatore, nel 2014 ha registrato un trend positivo portando il brand a un significativo incremento di fatturato
in linea con la crescita del settore. Spontaneo e grintoso, l’attaccante del Barcellona incarna a pieno lo spirito del brand riuscendo a interpetrane alla perfezione le differenti sfaccettature.
È online il nuovo sito di Royal Canin, azienda francese specializzata nella produzione di alimenti secchi e umidi di alta gamma per cani e gatti. Più intuitivo, maggiore integrazione con i social network e nuove sezioni per avere informazioni aggiornate sulle esigenze degli animali sono le principali caratteristiche. Tante le novità dedicate al restyling del sito evidenti dalla homepage: sarà possibile ricevere una consulenza immediata sull’alimento più appropriato per le esigenze specifiche del proprio animale, grazie alla sezione “Trova Alimento”. Inedita anche la possibilità di informarsi con le sezioni educazione e con l’enciclopedia del cane e del gatto, e con tutti i video del canale YouTube. Lunedì prossimo sarà inaugurata la sezione MyRoyalCanin, che permetterà a tutti gli utenti di creare un profilo personale e restare sempre aggiornati sulle promozioni del brand. Questo upgrade rappresenta un passo significativo volto a porre al centro il proprietario nella diffusione della consapevolezza dell’importanza di un’alimentazione su misura. ANNO VI | #097| GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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MARKET PLACE
la naturalità e l’innovazione si coniugano in un marchio premium
Häagen Dazs Experience: il brand, in Italia, punta sui suoi “iconic flavour”
il famoso ice cream newyorkese ha scelto milano per il lancio dell’evento sensoriale rivolto al mercato retail di Sebastiano Zeri
Si è tenuto ieri a Milano l’Häagen Dazs Experience, evento che rappresenta il rilancio commerciale del premium brand newyorkese. Caroline Serry, brand manager di Häagen Dazs ha illustrato le strategie corporate del marchio parte del gruppo General Mills: “Per Häagen-Dazs, il mercato italiano è uno dei più importanti d’Europa: gli italiani hanno la cultura del prodotto e riescono a comprendere la qualità di ciò che offriamo. Il nostro obiettivo è intensificare la nostra presenza nei punti vendita e per questo abbiamo appena siglato un accordo di partnership con Ice-Green/Eurofood, al fine di estendere la penetrazione nel mercato retail. I nostri gelati
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sono già disponibili nelle più importanti catene retail, come Auchan, Carrefour, Esselunga, Il Gigante, e pronti a soddisfare anche i palati più esigenti”. Häagen-Dazs ha deciso di rilanciare la sua offerta in Italia, puntando sugli iconic flavor, i
cinque gusti classici, tra le prime ricette inventate dal fondatore Reuben Mattus: Vanilla, Belgian Chocolate, Macadamia Nut Brittle, Pralines&Cream e Strawberry&Cream. “Il segreto di tutta la bontà racchiusa nei prodotti Häagen-Dazs nasce dalla passione e dedizione assoluta per la qualità: Häagen-Dazs è riconosciuto come un marchio premium grazie ai principi di naturalità e innovazione a cui restiamo fedeli. Vogliamo che i consumatori provino un’esperienza sensoriale di straordinario piacere” ha concluso Caroline Serry. L’offerta Häagen-Dazs si contraddistingue per la qualità degli ingredienti. Da oltre 50 anni, infatti, produce gelati senza coloranti né aromi artificiali, offrendo così un’esperienza sensoriale unica. Quattro sono le principali materie prime utilizzate: panna fresca, latte, zucchero e tuorli d’uovo. La panna, il latte e lo zucchero provengono da circa 350 aziende agricole che si trovano nelle vicinanze del sito produttivo francese, gli altri ingredienti sono reperiti nei luoghi del mondo dove è possibile trovare la miglior qualità, come ad esempio la vaniglia dal Madagascar e le noci macadamia dalle Hawaii. Häagen-DazsTM ha in programma diverse attività a supporto dei punti vendita per i consumatori che hanno confermato di apprezzare il brand e la sua offerta peculiare all’interno del mercato “ice-cream”. ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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MARKET PLACE
L’evento ha visto la casa automobilistica nel ruolo di top partner
O-One è con Alfa Romeo per il progetto Zanetti & Friends Match for Expo di Pietro Castagna
Porta la firma di O-One, agenzia digital che fa parte di Industree Communication Hub, la strategia di comunicazione integrata messa in campo per la casa automobilistica Alfa Romeo in occasione dalla partita di beneficenza Zanetti & Friends Match for Expo. L’evento benefico a favore del diritto alla nutrizione dei bambini di tutto il mondo ha visto Alfa Romeo nel ruolo di top partner del progetto, che ha visto sfidarsi le vecchie glorie delle due principali squadre di calcio milanesi, Inter e Milan, e i fuoriclasse di oggi, giunti allo stadio a bordo delle vetture della casa automobilistica milanese, ambasciatri-
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L’agenzia digital, parte di Industree Communication Hub, si è occupata della strategia digitale, del social advertising e del contest “Vinci la leggenda”
ce del Made in Italy in oltre 100 Paesi. A cura di O-One l’elaborazione di una strategia di social advertising su Facebook e Twitter e il coordinamento costante di tutti gli interlocutori coinvolti nell’iniziativa. A supporto dell’evento l’agenzia ha dato vita al digital contest “Vinci la leggenda”, veicolato sul sito progettato ad hoc, che ha messo alla prova gli utenti web e gli spettatori presenti a Zanetti & Friends Match for Expo sul rapporto storico tra Alfa Romeo e la città di Milano.Tra i tanti premi in palio, un’emozionante giornata sul circuito di Varano De’ Melegari per scoprire i corsi di Guida Alfa Romeo al fianco di piloti professionisti. Nei giorni scorsi sono stati estratti i fortunati vincitori che prossimamente vivranno quest’esperienza unica: anche in questa occasione O-One sarà presente per produrre contenuti multimediali. Durante la partita di beneficenza, l’agenzia ha lavorato al fianco di Alfa Romeo con un team di sei persone che si sono dedicate alle attività di live storytelling, alla creazione del video “Alfa Romeo at #MatchForExpo” e della fotogallery della serata.
www.melascrivi.com ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET
UN’ITALIANA IN CAMPO. MILIONI DI ITALIANI DAVANTI AGLI SCHERMI.
L’appuntamento in cui pochi osavano credere è arrivato davvero: sabato 6 giugno alle 20:45, all’Olympiastadion di Berlino, la Juventus affronterà il fortissimo Barcellona per la conquista della Champions League. L’imperdibile sfida sarà trasmessa in chiaro da Canale 5. Pianifica per farti vedere da milioni di spettatori che aspettano questa serata da anni.
COM
MARKET PLACE
è stata preparata un’app gratuita a disposizione dei visitatori
Con il Nivea Sightseeing Blue Bus, Milano si tinge di blu per l’Expo 2015
L’agenzia milanese around the line ha curato gli estremi dettagli, dall’ideazione alla creatività, fino all’allestimento del Bus e alla produzione dei materiali informativi che valorizzano il band di Daniele Bologna
Adverteam tinge di blu le strade di Milano per tutta la durata di Expo 2015 con il Nivea Sightseeing Blue Bus. Il caratteristico pullman panoramico a due piani si presenta con un nuovo outfit brandizzato dal famoso marchio. Il Nivea Blue Bus percorrerà un inedito tragitto denominato Linea Blu, offrendo ai visitatori un tour gratuito alla scoperta della città e un’esclusiva shopping experience on the road. Per la messa a pun-
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to di questo esclusivo progetto di proximity marketing, Beiersdorf si è affidata alla consolidata esperienza di Adverteam, dalla fine degli anni ‘90 partner di riferimento per il BTL della marca n°1 al mondo nella cura della pelle. Anche per questa attività, l’agenzia milanese around the line ha curato ogni dettaglio, dall’ideazione alla creatività, fino all’allestimento del Nivea Blue Bus e alla produzione dei materiali informa-
tivi, realizzati in piena coerenza con i valori del brand. Il pay-off del progetto coincide, infatti, con quello della campagna Nivea 2015 “Dillo con un gesto”, che in questo caso si traduce in un tour offerto gratuitamente a tutti coloro che visiteranno Milano in occasione dell’esposizione universale, confermando l’attenzione della marca verso i propri consumatori. “L’allestimento del bus, completamente brandizzato, richiama quello dei negozi Nivea con il loro suggestivo bovindo, che abbiamo voluto ricreare nella parte inferiore dedicata allo shopping” - ha spiegato Alberto Damiani di Adverteam. “In corrispondenza di ogni fermata abbiamo inoltre previsto il posizionamento di un altro mezzo icona del brand: gli Ape Car blu, che si trasformeranno in punto di informazione in prossimità dei bus stop”. Coloro che saliranno a bordo del Nivea Sightseeing Blue Bus riceveranno una mappa personalizzata che illustra i dettagli del tour e le principali attrazioni turistiche da visitare in prossimità delle fermate. Lungo tutto il tragitto sarà inoltre possibile ascoltare la speciale audioguida, realizzata ad hoc da Adverteam, un racconto di parole e musica per accompagnare i passeggeri alla scoperta della Milano più autentica. A disposizione, infine, l’app gratuita Nivea Milano, per conoscere in tempo reale la propria posizione lungo il percorso e gli orari di passaggio del bus alla fermata più vicina. ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!
PITCH PERFECT 2
SAN ANDREAS
IL LIBRO DELLA VITA
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INSIDIOUS 3
DAL 28 MAGGIO AL CINEMA
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DAL 3 GIUGNO AL CINEMA
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LE REGOLE DEL CAOS
LA RISPOSTA E’ NELLE STELLE
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WOLF CREEK 2: LA PREDA SEI TU
DAL 4 GIUGNO AL CINEMA
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MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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COVER STORY I dati dell’Osservatorio Cerved-Italia Startup sull’imprenditoria in Italia
Cresce il numero di nuovi imprenditori, sono più di 170 mila Oltre la metà ha meno di 35 anni. Nel 2014 sono state fondate 275 mila nuove imprese, in tutto 1.256 quelle innovative, il 36% in più sull’anno precedente. e aumentano del 15,8% le società di capitali
di Daniele Bologna
Nel 2014, dopo un triennio in flessione, torna a crescere il numero di nuove imprese: sono 275 mila, in aumento del 2,3% rispetto al 2013. In crescita anche gli imprenditori che lanciano il loro primo progetto imprenditoriale - 171 mila, circa mille in più rispetto all’anno precedente - e il numero di startup innovative (+36% sul 2013). E’ quanto emerge dal primo Osservatorio di Cerved e Italia Startup sull’imprenditoria in Italia, che fotografa la nascita delle newco italiane (imprese iscritte in Camera di Commercio non riconducibili ad attività preesistenti) e dei loro fondatori. Il positivo sviluppo del 2014 è sostenuto, in particolare, dal forte incremento di nuove so-
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cietà di capitali (+15,8%) che nell’ultimo anno hanno raggiunto il record di 83 mila e rappresentano il 30% del totale delle nuove imprese (nel 2004 erano il 21%). L’impennata del numero di questo tipo di newco è rintracciabile nel successo delle Srl semplificate che ha esteso l’iscrizione al registro delle imprese anche alle società con capitale minimo di un euro. A livello geografico, nel 2014, il numero di newco risulta in aumento in tutta la Penisola, con tassi di crescita maggiori nel Nord Ovest (2,9%) e nel Mezzogiorno (2,8%), rispetto a quanto osservato nel Centro (+1,8%) e nel Nord Est (+0,9%). Dal punto di vista settoriale, si osserva un incremento nelle nascite nel terziario, nell’industria e nell’edilizia. In calo, al con-
trario, le nuove attività legate al mondo delle utility (-14,3%) e dell’agricoltura (-1,4%). Approfondendo il profilo dei nuovi imprenditori, l’analisi condotta da Cerved mostra una crescita degli imprenditori alla prima esperienza: nel 2014 sono 171 mila, circa un migliaio in più rispetto all’anno precedente. Un contributo importante alla nuova imprenditoria proviene da soggetti non italiani cui fanno capo più di un quarto delle nuove imprese avviate nel 2014 (+32% tra le nuove imprese individuali). Cresce anche il numero delle donne imprenditrici che avviano una nuova società di persone o di capitali, arrivando a toccare il 42% tra i nuovi imprenditori. Importante anche l’apporto dei giovani: oltre la metà dei nuovi impren-
ditori ha infatti meno di 35 anni. «L’introduzione delle Srl semplificate non ha solo favorito una ripresa della natalità - ha commentato Gianandrea De Bernardis, Amministratore Delegato di Cerved -, ma ha anche spinto molti nuovi imprenditori verso forme giuridiche più sofisticate come le società di capitali, che vincolano al rispetto di obblighi maggiori, come quello del deposito di bilancio. Ciò a vantaggio di una maggiore trasparenza e solidità del futuro tessuto imprenditoriale nazionale». Analisi del fenomeno: le startup innovative Cerved ha avviato una collaborazione con Italia Startup per analizzare il fenomeno delle startup innovative: sono oltre 3 mila quelle iscritte alla se-
zione speciale del Registro delle Imprese, delle quali più di un terzo (1.256) nate nel 2014 (+36% sul 2013). Il numero di startup che fanno innovazione in Italia potrebbe, però, essere ben più ampio: «I dati che emergono dall’indagine svolta con Cerved confermano il crescente e promettente sviluppo delle startup innovative nel contesto delle nuove imprese nel nostro Paese - dichiara Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup, l’associazione di riferimento del comparto -. L’avvio di questa collaborazione ci consentirà, nel tempo, di affinare l’analisi complessiva del fenomeno, individuando anche società ad alto contenuto innovativo non iscritte nella sezione speciale, e di monitorarne l’evoluzione in termini di
IDENTIKIT STARTUPPER PIÙ GIOVANI, MENO DONNE E STRANIERI Cerved e Italia Startup insieme per l’osservatorio sull'imprenditoria in Italia
CRESCONO LE NEWCO DI CAPITALE E LE STARTUP INNOVATIVE NEL 2014
3.248 STARTUP
83.049 NewCo
INNOVATIVE ISCRITTE AL REGISTRO DELLE IMPRESE ENTRO DICEMBRE 2014
nate come società di capitale +15,8% RISPETTO AL 2013
1.256 Startup
+36% RISPETTO AL 2013 2014
Fonte: Cerved
• Newco: imprese iscritte in Camera di Commercio non riconducibili ad attività preesistenti all'iscrizione. • Startup innovative: società di capitale innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese, che rispettano una serie di requisiti definiti dalla normativa.
NUOVI IMPRENDITORI E STARTUPPER A CONFRONTO NewCo Startup
57.917
CON ESPERIENZA 0
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SENZA ESPERIENZA
30,3% 39%
DONNE
27,3% 18,4%
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30
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NewCo
25.132
SENZA ESPERIENZA STRANIERI
8,5% 3,7%
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27,9% 33,5%
1.329
Startup
Fonte: Cerved
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CON ESPERIENZA Startupper più giovani e “inesperti” (senza precedenti cariche in altre imprese), con meno stranieri ANNO VI | donne #097e | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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COVER STORY
addetti, di fatturato generato e di link con il mondo industriale consolidato». Nell’ambito di questo progetto, le informazioni sull’ecosistema delle startup italiane saranno messe a fattor comune con gli archivi di Cerved, per dare una dimensione del fenomeno: «Grazie alla partnership con SpazioDati - continua De Bernardis - saremo in grado di recuperare da internet informazioni puntuali sulle potenziali start-up per capire, ad esempio, cosa offrono al mercato e il loro livello di innovazione». Numeri e geografia Il progetto è partito da una fotografia delle startup innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle Imprese. Più dell’80% delle startup innovative opera nel terziario, con una presenza diffusa soprattutto nella produzione di software e nella consulenza informatica (975), nella ricerca scientifica (478), nelle attività di supporto ai servizi di informazione, come ad esempio i portali web (313), e negli studi di architettura e ingegneria (201). Significativi anche i numeri nei settori industriali (516), soprattutto nella fabbricazione di computer (128) e nella mecca-
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UNDER 35
33,5%
Fonte: Cerved
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CON ESPERIENZA Startupper più giovani e “inesperti” (senza precedenti cariche in altre imprese), con meno donne e stranieri
Cerved e Italia startup, due realtà al servizio delle imprese. per migliorare l’intero ecosistema italiano
Cerved è leader in Italia nell’analisi del rischio del credito. Offre la più completa gamma di prodotti e servizi di cui si avvalgono circa 34 mila imprese e istituti finanziari per valutare la solvibilità e il merito creditizio dei propri interlocutori, monitorare e gestire il rischio di credito durante tutte le sue fasi e definire con accuratezza le strategie di marketing. Italia Startup è invece l’associazione no profit che rappresenta l’ecosistema delle startup italiane, allargato a tutti i soggetti, privati e pubblici - nuove imprese innovative, incubatori e acceleratori di startup, investitori, aziende ed enti - che ne agevolano la valorizzazione, la visibilità e la crescita, credendo nella creazione di un nuovo tessuto imprenditoriale italiano. In particolare il suo obiettivo è far conoscere e valorizzare le giovani iniziative imprenditoriali, avvicinandole al consolidato mondo dell’industria italiana, oltre che agli investitori internazionali e nazionali, per rafforzare e rendere più competitivo l’intero ecosistema italiano.
TRENTINO ALTO ADIGE LA REGIONE PIÙ INNOVATIVA OGNI 100 NEWCO DI CAPITALE NATE
4,4
SONO STARTUP INNOVATIVE
4,4%
1,9%
Valle d’Aosta
Trentino Alto-Adige 3,2% Friuli Venezia Giulia
2,1%
Lombardia
2,0%
Piemonte
0,9%
LE PROVINCIE DOVE NASCONO PIÙ STARTUP INNOVATIVE:
1,6% Veneto
1° Trento (6,6%) 2° Trieste (6,4%) 3° Ancona, Ravenna e Ferrara (4,1%)
3,0%
Emilia Romagna
Liguria
1,6%
Toscana
2,7% Marche
1,4% Umbria
1,2%
Abruzzo
0,7%
0,8% Molise
Lazio
0,9%
0,9%
Campania
1,4%
Puglia
0,9%
Basilicata
Sardegna
2,4%
Calabria
Percentuale di startup innovative sul totale delle newco di capitale
1,0% Siclia
Fonte: Cerved
Nelle province più innovative sono presenti poli universitari, incubatori o progetti mirati all’innovazione
Scopri le altre infografiche su know.cerved.com Fonte: Cerved
nica (108). Dal punto di vista geografico, la regione più “innovativa” risulta il Trentino: il 4,4% delle newco nate nel 2014 è infatti una startup innovativa. Seguono Friuli ed Emilia Romagna, rispettivamente con il 3,2% e il 3%. Scendendo nel dettaglio provinciale, emerge che Trento è la provincia a più alto tasso di innovazione (6,6%), seguita da Trieste (6,4%), Ancona, Ravenna e Ferrara (4,1%): tutti territori caratterizzati dalla presenza di poli universitari, incubatori In collaborazione con Italia Startup
Infografica realizzata da The Visual Agency - Milano
o progetti mirati allo sviluppo dell’innovazione. A differenza di quanto accade per gli imprenditori “tradizionali”, tra gli startupper innovativi prevalgono gli imprenditori alla prima esperienza professionale (39% contro 30% nel 2014). Minore la presenza di donne (18,3% contro 27,3% di uomini), anche se il loro numero registra comunque una crescita tra 2013 e 2014. Al contrario di quanto accade per le imprese “non innovative”, le startup italiane attraggono meno
ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
COVER STORY La sua sopravvivenza è fatta di tanti piccoli 5x1000.
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- pensionato Giuseppe Lo Monaco, 83 anni
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una startup innovativa è tipicamente più giovane di chi ha costituito una newco: nell’ultimo anno, oltre un terzo de-
gli startupper ha meno di 35 anni (il 28% tra gli imprenditori). È però minore la presenza degli under 25. ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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- medico Marina Nicodemi, 31 anni
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imprenditori dall’estero: sono, infatti, solo 46 gli startupper nati fuori dal Paese nel 2014, il 3,7% dei fondatori. Chi fonda
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gaetano polignano florence lemesle
La collaborazione è stata predisposta per il lancio della prima soluzione pubblicitaria di questo tipo in Francia, per il parco divertimenti Futurescope. intanto, tutto sembra ormai pronto per la tv programmatica sul mercato italiano
di Aureliano Roio
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Obiettivo, unire la visibilità di un media tradizionale a nuove capacità di targeting
Partnership Tradelab-TF1, unite dall’adv in IPTV programmatic Tradelab, il trading desk indipendente francese specializzato nell’acquisto programmatico e in azioni di targetizzazione delle audience, presente in Italia da ottobre 2014, ha annunciato la propria partnership con TF1, il primo canale televisivo francese in termini di ascolti. La collaborazione tra il primo compratore rtb francese e la conces-
sionaria multimedia, è stata predisposta per il lancio della prima campagna in programmatic su IPTV per Futurscope, parco a tema dedicato al mondo di multimedia, cinematografia e tecnologie audio-visive. Il parco divertimenti, situato a pochi chilometri dalla città di Poitiers nella Francia Centrale, ha scelto di affidarsi a Tradelab per coniu-
gare la visibilità offerta da un media tradizionale come la televisione alle capacità di targeting proprie del Real Time Bidding. I vantaggi della nuova campagna di Futuroscope sono molteplici: una maggiore profilazione del targeting, un tasso di visualizzazione completa e di memorizzazione di messaggi pubblicitari online più elevato e un ampliamento
del raggio di copertura delle campagne multiscreen. “La nostra strategia digitale consiste nel cogliere tutte le opportunità di ottimizzazione per le nostre campagne, specialmente testando le nuove soluzioni che il mercato offre - ha sottolineato Florence Lemesle, responsabile Pubblicità e Partnership Media di Futuroscope -. Integrare questo nuovo canale nel nostro media planning ci consente di aumentare la copertura e il capping degli spot televisivo. Da oltre un anno
abbiamo scelto di affidarci all’expertise di Tradelab per migliorare la “scenarizzazione” dei messaggi pubblicitari verso la nostra audience e, in un’ottica di totale multicanalità, la tv rappresenta un’integrazione logica a tutti gli altri device”. Tv programmatica pronta per l’Italia Il fenomeno dell’IPTV (televisione connessa), che in Francia conta già circa 20 milioni di utenti, sta crescendo anche in Italia, grazie anche all’aumento delle possibilità offerte dall’acquisto programmatico in IPTV, specialmente in termini di visibilità. La visualizzazione attiva da parte del telespettatore permette la memorizzazione del messaggio pubblicitario che viene ampiamente rinforzato e sostenuto dall’ascolto “congiunto”, ossia dall’alta probabilità che si possano coinvolgere più telespettatori con una sola impression, al contrario
di quanto avviene, invece, su device come il laptop o lo smartphone, che presentano modalità di fruizione più personalizzate. L’integrazione dell’IPTV nella pianificazione media degli advertiser offre una nuova dimensione al concetto di targeting multi-screen grazie alla possibilità di ottimizzare le campagne in tempo reale.“Il 40% degli italiani preferirebbe ricevere solo annunci pubblicitari più attinenti ai propri interessi e unendo l’IPTV al programmatic, come già avviene in Francia, tutto ciò sarà possibile -, commenta Gaetano Polignano, country manager di Tradelab -. In Italia il tema è ancora prematuro, ma come dimostrano anche i recenti trend del mercato, già dal 2016 l’integrazione della tv nelle strategie cross-device sarà fondamentale e Tradelab fornirà agli advertiser italiani un ulteriore servizio, grazie anche all’esperienza acquista nel mercato francese”.
ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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ME DIA
Metrics
Audiweb intende diventare 2.0. Per farlo lancia un beauty contest L’associazione vuole far evolvere il sistema di rilevazione verso una forma più completa e aperta a standard condivisi, certificati e riconosciuti. Entro fine anno la scelta dei partner tecnologici di
Francesco Lattanzio
Il consiglio di amministrazione di Audiweb ha intravisto la possibilità di un aggiornamento della piattaforma. È stato così avviato il programma di sviluppo Audiweb 2.0, con l’obiettivo di far evolvere il sistema di rilevazione verso una forma più completa e aperta e dare continuità a una ricerca condotta secondo standard condivisi, certificati e riconosciu-
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ti a livello internazionale. «Dal punto di vista della distribuzione, Audiweb utilizza un approccio classico. Il mercato sta cambiando, e noi dobbiamo adeguarci – commenta a DailyNet Enrico Gasperini, presidente di Audiweb -. La nostra volontà è quella di passare a una logica di distribuzione in real time e a una profilazione verticale dell’utenza». Il piano di sviluppo Audiweb 2.0 mira alla
trasformazione della piattaforma di rilevazione in ottica aperta, sia nelle modalità di rilevazione, tenendo conto delle dinamiche complessive del mercato (player, pra-
tiche di analisi, pianificazione e valutazione), che, appunto, nelle modalità di distribuzione e condivisione dei dati, offrendo strumenti e informazioni adeguati per realizzare elaborazioni sempre più complesse anche in tempo reale. Il sistema segna il passaggio da un sistema di dati indispensabili nelle fasi di analisi e pianificazione strategica o operativa pre-campagna, a una nuova fase di sviluppo, in cui il sistema si apre per rendere disponibili i propri dati in modo più completo e adeguato a dinamiche sempre più automatizzate e aperte per la raccolta, l’uso, l’interpretazione e la verifica dei dati. Un passaggio natura-
le, studiato per adeguare la ricerca e la piattaforma di rilevazione a un ecosistema digitale sempre più alimentato da strumenti aperti a innumerevoli dati, i Big Data, in cui Audiweb si porrà come punto di riferimento per la definizione dell’audience online, continuando a offrire un set di dati certificati e attendibili, realizzati con metodologie chiare e trasparenti. Beauty contest per individuare i partner Parallelamente, in vista della scadenza del contratto con gli attuali partner di ricerca, Audiweb lancerà nel corso dell’anno un beauty contest per identificare i partner con
Dal punto di vista della distribuzione audiweb utilizza un approccio classico. Il mercato sta cambiando e noi dobbiamo adeguarci. la nostra volontà è quella di passare a una logica in real time e alla profilazione verticale dell’utenza
Enrico
Gasperini
Fabrizio
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cui intraprendere il lavoro di sviluppo del nuovo ciclo Audiweb 2.0. «Il progetto di studio è stato avviato qualche mese fa. Dall’annuncio del nuovo programma si inaugura una prima fase in cui selezioneremo degli operatori del settore e prenderemo in considerazione le proposte più interessanti, anche spontanee. Successivamente, definiremo le specifiche del nuovo sistema entro l’estate, così da avere a disposizione il giusto tempo per sviluppare il progetto e selezionare i definitivamente i partner entro la fine dell’anno» aggiunge Gasperini. «Questo è un mondo talmente flessibile che un beauty contest appare quasi necessa-
rio per raccogliere le tante e diverse visioni che i player hanno del mercato. Il segmento del programmatic cambia molto velocemente e aprire il mercato è il miglior modo per rimanere al passo. Audiweb è tra le prime associazioni nel mondo a farlo in maniera così strutturata e i criteri individuati, ovvero quelli di apertura, internazionalità, ricerca di nuove logiche di planning in programmatic e nuove metriche pre e post campagna, sono coerenti con la direzione che sta prendendo il planning nel nostro Paese» ha commentato Fabrizio Angelini, ceo di Sensemaker, società che rappresenta comScore in Italia.
Questo è un mondo talmente flessibile che un beauty contest appare quasi necessario per raccogliere le tante diverse visioni dei tanti player. Aprire il mercato è il miglior modo per cercare di rimanere al passo con i tempi ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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di David Lucchi
Il 36% degli italiani in possesso di smartphone utilizza oggi servizi di mobile banking, e per 9 persone su 10 ciò ha migliorato la gestione dei propri risparmi. A dirlo è I’Indagine Internazionale ING sul Mobile Banking condotta da ING Bank su un campione di 15.000 risparmiatori in 15 Paesi in cui ING Bank è presente. Un dato in crescita rispetto al 2014, quando era il 23% degli italiani a utilizzare il mobile banking. Sebbene in crescita, l’Italia si colloca al di sotto della media europea del 41%, considerando l’intera popolazione bancarizzata; sono i Paesi Bassi, invece, con il 58% di utenti mobile banking, a registrare la miglior performance, seguiti da Stati Uniti e Regno Unito. Nonostante l’uso del mobile banking nei paesi europei sia attualmente inferiore a quello di Stati Uniti e Australia (41% contro il 50% di Usa e 44% dell’Australia) sono gli europei coloro che maggiormente si dichiarano propensi a passare a questi servizi nei prossimi 12 mesi: 15%, rispetto all’8% degli statunitensi e al 9% degli australiani. In Italia la propensione futura al mobile banking è an-
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lo Shopping e i servizi bancari sono sempre più finalizzati attraverso l’utilizzo di servizi mobile in tutta europa
Mobile Banking: utile per gestire le finanze personali degli italiani Il dato emerge dall’Indagine Internazionale sul tema condotta da ING Bank, realizzata in 15 paesi. L’Italia, in particolare, spicca per la sua propensione a passare ai servizi bancari digitali nei prossimi dodici mesi
Damiano castelli
cora più spiccata: il 20% si dichiara propenso a passare ai servizi bancari digitali tramite mobile nei prossimi 12 mesi. Il mobile banking è sicuramente apprezzato per la sua convenienza, ma non solo. In Europa l’85% dei risparmiatori ha riscon-
trato un miglioramento nella gestione delle proprie risorse economiche, sentendosi più “padroni” delle proprie finanze personali e maggiormente puntuali nei pagamenti. Da sottolineare il dato italiano, dove il 90% degli intervistati dichiara
di avere migliorato l’amministrazione dei propri risparmi grazie all’utilizzo di canali digitali mobile. Altro ambito dove il mobile ha semplificato e velocizzato le decisioni finanziarie, è lo shopping. Secondo l’indagine di ING, in Euro-
pa e negli Stati Uniti più della metà delle persone che possiede un dispositivo mobile lo ha utilizzato per fare acquisti di beni e servizi negli ultimi 12 mesi. L’Italia, con il 61% dei consumatori, è il Paese che ha registrato la percentuale più
alta di clienti da mobile, preceduta solo da Turchia, Polonia e Romania. Sempre secondo l’indagine, il mobile shopping è più popolare tra gli uomini e gli under 35, e le persone che utilizzano il mobile banking sono più inclini a diventare mobile shopper. È sempre più variegata, infine, la scelta relativa al metodo di pagamento a disposizione dei consumatori: dalle carte di credito ai pagamenti contactless, dalle app di pagamento mobile fino alle valute digitali come i bitcoin; proprio riguardo alla nuova valuta digitale emerge, però, una certa diffidenza, con solo il 28% dei consumatori europei che la considera il futuro degli acquisti online, ma solo un 4% che dichiara di averla usata nell’ultimo anno. Un certo scetticismo emerge anche nei confronti delle app di pagamento di operatori non bancari: l’84% degli intervistati ha affermato di fidarsi più delle banche che di gruppi come Google e Apple o dei social media, che non superano insieme un 9% di “fan”. I servizi del mobile banking sono sempre più apprezzati anche dai clienti di ING Bank Italia, che da sempre poggia la propria offerta sui canali di-
gitali. “In ING c’è oggi grande fermento in tema di digitale e innovazione -, afferma Damiano Castelli, head of Retail Banking per l’Italia -. Nuovi progetti in chiave digitale nascono ogni trimestre nelle varie country per offrire ai clienti un servizio sempre più distintivo e moderno. È stato anche creato un dipartimento dedicato all’innovazione che ogni anno seleziona a livello internazionale le migliori idee e proposte dei dipendenti per migliorare la vita dei clienti e consentire loro di essere “un passo avanti nella vita e nel business”. “Anche in Italia – prosegue Castelli - si registrano segnali di crescita nell’utilizzo del mobile banking, lo dimostra l’incremento di clienti attivi su canali mobile che dal 20% del 2014 è passato al 31% del 2015 e il numero di App mediamente scaricate al giorno: oggi siamo a quota 1.100 app scaricate ogni giorno, 150 in più al giorno rispetto ad un anno fa”. Una crescita che ben si sposa con la recente campagna di comunicazione “La banca che ti parla”, in cui ING Bank evidenzia l’importanza di costruire una nuova relazione basata su servizi in grado di semplificare la vita quotidiana.
ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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LINK riflessioni
SOCIAL MEDIA/1
L’Internet of Things è una “visione” della cosiddetta Ubiquitous Connectivity che ci dice che gli schermi non sono più l’unica porta e l’unica modalità di accesso alla rete delle reti. Non ci dice, però, se è giusto o no...
Il sito di analisi del mondo editoriale ha analizzato le prestazioni (vale a dire il livello di engagement) dei post nativi di sei differenti editori, scoprendo alcune interessanti evidenze. Se sono sempre i link a dominare la “forma” del contenuto sulla maggior parte delle pagine, a creare il livello più alto di engagement sono, invece, i video. Ma l’importante è abbattere l’attrito esistente tra l’utente e il consumo di video. E in tal senso, anche soltanto un click in più potrebbe rappresentare una barriera insormontabile. Inserire i video nativi all’interno del news feed dei social certamente aiuta. Ma non basta…
Meglio l’Internet delle Persone
Tre cose da sapere sull’engagement
THEGUARDIAN.COM
scenari
Non chiamatela bolla digitale... Sono tempi strani dalle parti della Silicon Valley. Aziende che non hanno ancora due anni di vita vengono valutate nell’ordine dei miliardi di dollari, case fino a ieri fatiscenti sono tornate a valere milioni e l’arroganza ha ormai raggiunto un livello tale che alcuni imprenditori stanno meditando la secessione dagli Stati Uniti. Ma sopratutto, i venture capitalist del settore tecnologico, coloro che hanno scommesso su quelle società quando erano poco più che un’idea, adesso cominciano a sentirsi un po’ preoccupati, ma si guardano bene dal pronunciare l’unica parola che descriverebbe efficacemente il fenomeno...
NYTIMES.COM
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NEWSWHIP.COM
SOCIALMEDIA/2
15 statistiche sui cento top brands I cento marchi top globali di Interbrand sono anche le aziende più famose nel mondo nonché alcune delle aziende più attive e innovative su Facebook. Un analisi del loro operato per capire 15 interessanti statistiche.
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Viaggio negli oscuri dilemmi che interessano la industry rispetto al medium tradizionale per eccellenza
I sette peccati televisivi (prima parte): cosa non abbiamo ben capito del futuro della tv Di fronte agli stravolgimenti che l’era digitale ha portato nel panorama televisivo, il team del “news remix” Redef ha aperto un confronto su quali siano i peggiori errori dei network. Un lavoro che è confluito in un elenco di vizi capitali, di cui oggi proponiamo la prima puntata di Valentina Lunardi
Negli ultimi anni, all’interno del panorama televisivo, si sono susseguiti sconvolgimenti e colpi di scena che hanno tenuto analisti, pubblicitari, marketer e ogni player del mercato sull’attenti, come gli spettatori increduli delle migliori puntate della serie di culto “Game of Thrones”. E proprio come per gli episodi del famoso drama fantasy, i personaggi coinvolti e gli eventi succedutesi a grande velocità hanno portato i network televisivi, grandi e piccoli, a non accorgersi o sottostimare importanti sfide che hanno fatto la loro comparsa con l’arrivo dell’era digitale. Per questo Redef, inedito raccoglitore online di notizie riguardanti temi del mondo di media, business e cultura, creato dal veterano del digitale Jason Hirschhorn, ha dato vita all’interno del suo team a un dibattito approfondito sugli errori, o meglio i peccati capitali, che la industry sta compiendo rispetto a un medium considerato ormai tradizionale, ma nel pieno di una nuova “golden age”, come molti nel settore hanno iniziato ad affermare. Il confronto ha portato alla creazione di un interessante contributo dal titolo “7 Deadly Sins: Where Hollywood is wrong about the Future of Tv”, realizzato dall’Head of Original Content di Redef, Liam Boluk. Naturalmente, non tutte le debolezze strategiche elencate
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Entro la fine del decennio molte reti tradizionali saranno sorprese di scoprire che sono state surclassate, cancellate dalle menti e dalle giornate di Millennials e Generation Z, utenti di un’era che sarà molto meno televisiva
dall’autore dell’articolo troveranno applicazione veritiera per ogni mercato e network televisivo, ma abbiamo scelto di riproporre in queste pagine - e in due puntate, la prima nel numero di oggi e la seconda in quello di domani di 360com -, una versione integrale dei sette peccati televisivi individuati dal team di Redef, certi che nel suo complesso siano assolutamente efficaci per poter comprendere, e meglio pianificare, cosa prevede il prossimo futuro della televisione.
1. Un vizio davvero mortale: quando sarai pronto per l’OTT, sarai già stato surclassato Per anni i dirigenti dei maggiori network televisivi hanno ripetuto lo stesso ritornello: “Siamo consapevoli delle opportunità offerte da over-the-top e direct-to-consumer quando hanno costi economicamente sostenibili, lo faremo”. E, coerentemente, quasi ogni network possiede un team di analisti ossessionati da statistiche riguardanti temi come il numero di abitazioni che dispongo-
no della banda larga negli Stati Uniti o la quantità di video autenticati annualmente, al lavoro nella speranza di individuare il momento giusto per interrompere l’attuale modello della pay tv. Ciò che rende questa strategia assolutamente pericolosa è la sua visione a senso unico: ogni network dà per scontato che quando il modello economico dell’OTT, finalmente, risulterà conveniente, loro saranno rilevanti per le proprie audience così come lo sono oggi (o forse sarebbe meglio dire come lo erano nel passato). Mentre i grandi della televisione attendono, i maggiori provider e le piattaforme di video digitali continueranno a sviluppare relazioni profonde, giornaliere e lucrative con gli spettatori. Entro la fine del decennio molte reti tradizionali saranno sorprese di scoprire che sono state surclassate, cancellate dalle menti e dalle giornate di Millennials e Generation Z, utenti di un’era che sarà molto meno televisiva. Ma questa, in realtà, dovrebbe essere una prospettiva ben poco sorprendente. Le più grandi reti multi canale di YouTube, (Maker, Fullscreen e Machinima), stanno già offrendo minuti a sufficienza agli spettatori statunitensi per sfidare le principali reti televisive come CNBC, FXX e Fox Sports 1. E mentre si assiste a una lenta, ma continua, erosione degli indici di ascolto televisivi, i tre network multi-channel stanno migliorando le proprie performance, anno dopo anno. Nel primo trimestre del 2015, i 41 milioni di account statunitensi di Netflix sono stati utilizzati in media per fruire due ore di video al giorno, rendendo il network già più grande di due delle quattro maggiori reti via cavo del paese. Al ritmo attuale, il gigante OTT diventerà il più popolare fornitore di video negli Stati Uniti entro la fine del 2015. Non dimenticando che Amazon Instant Video e Hulu si trovano, al momento, nelle posizioni 75 e 100 nella classifica dei più importanti fornitori di contenuti video degli Usa; e la loro crescita continua trimestre dopo trimestre. Twitch di Amazon è un altro agguerrito competitor, con i suoi 13 milioni di spettatori mensili negli Stati Uniti, che fruiscono in ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015
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media 14 ore di contenuti al mese. Inoltre, i minuti di video forniti dal servizio sono cresciuti incredibilmente del 7% per ogni mese di attività; in questo stesso periodo, nel prossimo anno Twitch potrebbe ritrovarsi a competere con colossi come AMC e FX. Nei prossimi anni, se non mesi, molti altri servizi faranno la loro comparsa, attaccando il predominio video della televisione. YouNow, tool che permette agli utenti di trasmettere la propria vita quotidiana, oggi conta più di 50 milioni di stream mensili nei soli Stati Uniti. Tra le feature di SnapChat Discover sono presenti serie originali, create appositamente da SnapChat o società di produzione digital-first, che stanno collezionando decine di milioni di visualizzazioni, anche se scompaiono solamente 24 ore dopo il loro rilascio. Numerose tra le più importanti reti televisive, come ESPN, Cnn e Comedy Central, hanno fatto la loro comparsa su Discover, ma devono ancora comprendere che devono utilizzare il servizio in maniera più proficua e non come una “discarica” per i clip televisivi già andati in onda. BuzzFeed, che conta circa 110 milioni di visitatori unici mensili negli Usa, offre a sua volta vari formati video, mentre Reddit ha annunciato meno di un mese fa l’avvio della sua offerta di video originali. Vice, che ha iniziato il suo cammino nel mondo dei video digitali nel 2006, ha acquisito un tale successo che ora fornisce contenuti brandizzati per il gigante del via cavo HBO, mentre prossimamente assumerà il controllo e rinominerà una rete via cavo di proprietà di uno dei suoi maggiori azionisti, A+E Networks (che è anche il settimo gruppo per grandezza del settore). È importante riconoscere che questi servizi e format di content minacciano la televisioni in molti modi diversi, non solo cannibalizzando minuti e investimenti pubblicitari. Ad oggi, stanno battendo l’industria tv in numerose metriche chiave: coinvolgimento del pubblico, autenticità e fiducia, rating di crescita ed efficienza dei costi. Non importa quanto positivamente i propri asset
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i contenuti destinati alla televisione hanno iniziato a fare la propria comparsa in nuovi ecosistemi collegati e formati media diversificati. la trasformazione è in atto
tradizionali si stiano adattando all’era digitale, o quanto i contenuti digital-first possano apparire bizzarri, rozzi e di basso valore. Nessuna media company può permettersi di ignorare fatti come il numero di like di eSport, piattaforma di video “ultra-short” e “user generated content”.
2. Cosa Hollywood non ha ancora ben capito sui Millenials. E anche sulla pay tv Ciò che rende l’aumento dei contenuti video non-tradizionali particolarmente minaccioso è che molti, a Hollywood, continuano a credere che quando i Millenials “cresceranno” e inizieranno a guadagnare abbastanza soldi, acquistare case e “metter su famiglia”, comprenderanno finalmente il valore della pay tv. Vine, YouTube, Twitch, Netflix e servizi di “bassa qualità” saranno visti solamente come il ripiego che sono sempre stati. Il problema, con questa ipotesi, è che è radicata nel fatto che ogni generazione moderna ha alla fine abbracciato il concetto della televisione a pagamento (durante gli anni 2000, il servizio ha assistito a una penetrazione di circa il 90% nelle famiglie statunitensi). Tuttavia, Millenials e Generation Z sono le prime generazioni ad avere a disposizione questi servizi sostitutivi non tradizionali, e mostrano livelli di engage-
ment, rispetto ai contenuti che offrono, di gran lunga superiori rispetto a quelli riscontrati per la televisione tradizionale. Come risultato, sembra verosimile ipotizzare che il futuro sia molto incerto da questo punto di vista. Quello che sappiamo oggi è che i giovani spettatori amano la forma e il modello del video digitale: con l’età e la disponibilità di redditi superiori, in molti potrebbero avvertire una nuova attrazione per l’idea di sottoscrivere abbonamenti pay tv, via cavo o OTT. Ma credere che il loro favore e affetto per i contenuti non-tradizionali possano di colpo venir meno è un’idea alquanto pericolosa; e credere che alla fine, molto semplicemente, vorranno pagare per i contenuti potrebbe rivelarsi una convinzione probabilmente letale.
3. Riuscire a sopravvivere con i contenuti: la televisione in cerca di nuovi “spazi vitali” Mentre il sistema televisivo vede la propria continua erosione, i contenuti tv hanno iniziato a fare la propria comparsa in nuovi ecosistemi collegati e formati media diversificati. Il Playstation Network di Sony e Prime di Amazon offrono oggi, in maniera gratuita, contenuti televisivi di alta qualità come parte della loro ampia offerta di servizi in abbonamento (anche se Xbox Live di Mi-
crosoft ha abbandonato questo tipo di strategia già lo scorso anno). Yahoo, BuzzFeed, SnapChat e Vox Media hanno tutte intrapreso azioni di questo tipo per unire serie originali, di vario formato, all’interno delle proprie offerte multimediali. Non tutti questi sforzi avranno successo, ma porteranno un forte effetto sul ruolo dei contenuti televisivi nell’ecosistema media. Storicamente, il business tv è stato sempre un fine in sé e per sé, ma come Disney Marvel Cinematic Universe ha dimostrato, il video può anche svolgere un ruolo molto più redditizio: creare o sostenere una piattaforma con una narrazione più ampia. Infatti, molte aziende digital-first di contenuti, già dipendono da attività correlate ad azioni di marketing di brand, per rendere il business video più redditizio e permettere una migliore monetizzazione del modello di business digital. Con un ecosistema televisivo che si sta ricostituendo e diversificando, che ruolo potranno avere i network televisivi puri? Quanto valore saranno in grado di catturare e disporre? In quanti potranno sopravvivere alla disruption? La risposta, anche in questo caso, sembra quella di non dare nulla per scontato: diventare un po’ digitali può essere un peccato di tracotanza, tanto quanto mantenersi troppo tradizionali. (fine prima parte - segue) <
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SPAZIO A...
visioni
di
Matteo Dedè
gioie e dolori di silicon valley:
Paolo Pontoniere è Managing director di campania felix, struttura statunitense con base in california, a san francisco, con cui collabora dal marzo del 2013. è anche vice president commuications e hidrox evangelist di creagri, un’altra realtà californiana, il cui quartier generale è situato a hayward. è west coast contributor per il quotidiano la repubblica e per il settimanale l’espresso. promotore del com.it.es (comitato italiani all’estero) di san francisco, negli usa. è stato consulente per l’azienda americana moncada energy per oltre tre anni, a partire dal 2010. ha svolto attività di corrispondente dagli stati uniti per il mensile focus e ha passato nove anni come european commentator per new americas media. dal 1995 al 2007 è stato incaricato di seguire le corrispondenze dall’europa per il portale newamericanmedia.org
E’ lo “startuppismo” Che per risolvere il problema della disoccupazione giovanile si debba ricorrere al modello Silicon Valley e alle startup? La soluzione proposta dai maitre à penser californiani, e che molti paesi stanno adottando, prevede che i giovani in uscita dall’università piuttosto che mirare al posto stabile, come accadeva nel passato, il lavoro se lo debbano creare da soli, magari lanciando una startup. E così non solo da tutto il mondo giovani armati con poco più di uno smartphone e un’idea si stanno riversando su Silicon Valley alla ricerca dell’eldorado di cui scrivono i media planetari, ma i loro stessi governi si stanno affrettando ad aprire uffici nella famosa valle. L’ultima è stata, per esempio, l’Unione Europea, che a novembre ha lanciato la European Chamber of Commerce. Un pò per “riacchiappare” i cervelli scappati in California, ma anche per fare il reverse engineering della soluzione statunitense e impiantarla in patria. Ma come tutti i fenomeni economici, anche quello dello “startuppismo” ha un rovescio della medaglia, e sebbene i pregi di Silicon Valley siano sbandierati costantemente, i suoi difetti sono molto spesso oggetto di un silenzio assordante. Primo fra tutti il fatto che a tre anni dal lancio - cifre dello Startup Genome Report, uno studio congiunto della Berkeley e della Stanford University - il 92% delle startup sono già fallite, il 25% addirittura nel primo anno. Secondo, che molti degli startupper finiranno col lavorare per quello che nella Valley si definisce “Ramen money”. Ovvero uno stipendio che una volta pagate le spese di sussisten-
za avanza solo gli spiccioli per comprare un pacchetto di Ramen, gli spaghetti di riso tradizionali della cucina giapponese. E infatti, una ricerca di Compass rivela che il 73% dei fondatori di una startup di successo guadagna meno di 50 mila dollari l’anno, una cifra che vista dall’Europa può sembrare siginificativa, ma che una volta applicati al costo della vita nella Bay Area di San Francisco costringono lo startupper a una vita molto grama. A San Francisco, per l’appunto, l’affitto di un monocamera raggiunge i 3.500 dollari mensili. Dati molto preoccupanti arrivano anche dell’emittente televisiva CNN. Secondo la rete statunitesne, Silicon Valley sta distruggendo il futuro dei giovani americani costringendoli a fare lavori spesso poco qualificati. Le cifre sono devastanti: il 44% dei laureati è impantanato in lavori di poco conto, come fare l’autista per Uber o l’operatore di droni e di carrelli elevatori ad Amazon. Solo il 36% guadagna più di 46 mila dollari l’anno, mentre il 20% ne guadagna meno di 20 mila; mentre l’imprenditorialismo under 30 è ai minimi venticinquennali. E questo conduce al terzo problema. Quello delle ineguaglianze create da una economia superspeculativa in una regione che vive una nuova corsa all’oro, questa volta di carattere digitale. Gli affitti impossibili, il costo stratosferico delle case, gli sfratti di massa e un traffico mostruoso, sono solo alcuni degli squilibri più evidenti di un sistema produttivo che ha generato una super-elite che per funzionare ha bisogno dei servigi di schiere di lavoratori impegnati a salario minimo.
inspiring PR 2015
30 maggio - san giovanni evangelista @ venezia l’evento è dedicato alla comunicazione e promosso da Ferpi. con dodici speaker e trecento ospiti selezionati
un particolare della sala delle colonne di scuola grande di san giovanni evangelista, a venezia, dove si svolgerà l’evento di ferpi
Sarà Oscar di Montigny, Direttore Marketing, Comunicazione e Innovazione di Banca Mediolanum ed esperto di innovazione, l’ospite d’onore della seconda edizione di Inspiring PR, l’evento dedicato alla comunicazione promosso da Ferpi e organizzato da Ferpi Triveneto. Sabato 30 maggio, dalle ore 10:00 alle 16:00, presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, a Venezia, dodici speaker di livello nazionale, espressione del mondo della comunicazione, del giornalismo, dell’imprenditoria, del digital e web, delle scienze umane e del design, avranno il compito di “ispirare” e motivare ad un approccio creativo trecento professionisti delle relazioni pubbliche, comunicatori, imprenditori, studenti. Iscrizione obbligatoria, ingresso fissato a 10 euro. Quanto vale l’ascolto per le imprese? Quanto è importante ascoltare il web e i social network, gli stakeholder, i clienti e i fornitori per fare business? L’ascolto è il tema e il filo conduttore di Inspiring PR 2015: Stefano Micelli, Toni Muzi Falconi, Riccardo Scadellari, Oscar di Montigny, Cristiano Nordio, Luca Carbonelli, Pier Donato Vercellone, Giuseppe Cicchetti, Fausto Biloslavo, Massimiliano Zane, Assunta Corbo e Anna Turcato sono i dodici speaker chiamati a portare sul palco contaminazioni, esperienze, idee e provocazioni, per sottolineare il valore della comunicazione per le imprese. ANNO VI | #097 | GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015