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345 MILIONI DI PAGINE VISTE 12 MILIONI DI CONTATTI UNICI 15 VERTICAL TEMATICI
visioni / emanuele nenna
La natura, le idee, gli obiettivi di IF! Italians Festival 2014
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Gli “sconfini della creativitĂ â€? è il tema centrale della prima edizione di IF! Italians Festival, kermesse internazionale ideata e promossa da Adci e AssoCom al Teatro Franco Parenti di Milano, dal 2 al 4 ottobre
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Quando la crisi sembra non finire mai
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A Triboo Media il 51% di Mediaprime
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Il food conquista i mezzi digitali
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Affiliate Window e zanox sono insieme
18 media
Blogmeter Now i dati in real time
22 link
Sul web superato un miliardo di siti
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COVER STORY di Pietro Castagna
La crisi economica 20082014, spesso indicata come la Grande Recessione, ha preso avvio in tutto il mondo in seguito a un default del mercato immobiliare verificatosi negli Stati Uniti nel 2007, con l’esplosione della cosiddetta bolla immobiliare e la susseguente, pesante crisi finanziaria. Essa ha assunto poi un carattere globale e duraturo tranne alcuni casi eccezionali, come la Cina o l’ India - fino ai nostri giorni. Alla crisi finanziaria dell’agosto 2007 sono quindi seguite una recessione, iniziata nel secondo trimestre del 2008 e una grave crisi industriale - seguita al funesto fallimento della Lehman Bro-
thers il 15 settembre dello stesso anno. Il 2009 è stato poi caratterizzato da una crisi economica generalizzata, pericolose recessioni e profondi crolli del Pil in numerosi paesi del mondo e, in special modo, nei mercati dell’Occidente. Fra il 2010 e il 2011 la crisi, ormai stabilizzatasi, si è estesa ai debiti sovrani e alle finanze pubbliche di molti paesi, soprattutto in quelli dell’ eurozona, impossibilitati a operare manovre sul tasso di cambio o ad attuare politiche di credito espansive e di monetizzazione. In alcuni casi ( Portogallo, Irlanda, Grecia) l’insolvenza sovrana è stata evitata grazie all’erogazione di ingenti prestiti da parte di Fmi e Ue,
Una crisi senza fine
Sono sette anni che gli italiani si arrabattano fra le secche di un ciclo economico negativo
Il faticoso processo di adattamento di un Paese al crollo letterale dei parametri che determinano la diffusa possibilità di condurre una vita sostenibile e avulsa da un costante senso d’incertezza. Da qui bisogna comunque ripartire 3
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COVER STORY
denominati “piani di salvataggio”. In Italia la cosiddetta Grande Recessione ha avuto effetti disastrosi su tutti i parametri economico-finanziari di base, a partire dal debito pubblico, dal tasso di disoccupazione, dalla stretta che ha provocato l’agonia di moltissimi mercati, dalla fortissima diminuzione del potere d’acquisto delle famiglie. Dall’esperienza negativa di questi anni emerge, e si cristallizza, il profilo di un Paese molto più povero, in cui la disponibilità di denaro, a tutti i livelli, è ri-
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dotta al lumicino. Un Paese che sta cercando di adattarsi con enorme fatica alla persistenza e alla pervasività di una crisi senza fine. La studiosa Myriam Revault d’Allonnes ha scritto un saggio su questo tema che ha aperto la discussione in Francia. “Fino agli anni Ottanta avevamo ancora una prospettiva. La fine del lungo boom economico del dopoguerra e il crollo del muro di Berlino hanno però segnato la fine delle speranze secolari. Oggi abbiamo tutti la sensazione di vivere una cri-
si senza fine. Ma una crisi che non finisce mai non è più una crisi. Diventa il sintomo di qualcos’altro”. Proprio a questa crisi onnipresente e inamovibile, che sembra diventata “la trama della nostra esistenza”, la filosofa ha appena dedicato un corposo saggio, “La crise sans fin”, che in Francia sta suscitando moltissimo interesse. Ripercorrendo storicamente l’idea di crisi, la studiosa francese ne propone una lettura originale in relazione con la nostra percezione del tempo e del futuro. Sul piano indi-
viduale ciò significa reinventare il rapporto con il futuro, accettando di convivere strutturalmente con l’incertezza, il che non significa accettare di soccombere alla precarietà, ma provare ad affrontare in modo diverso la realtà. Resta il fatto che l’impossibilità di poter ragionevolmente contare su aiuti dall’esterno sul fatto, per esempio, che questo lungo ciclo negativo presto sfoci nel proprio compensativo contrario, come è sempre accaduto nel caso
delle crisi anche più acute rende improbo ogni tentativo di adattamento, quanto meno in tempi brevi, se non proiettati sulle future generazioni. Ma cosa siamo diventati oggi? Come ci ha ridotti l’impatto devastante di questi sette anni? Qual è la condizione reale di famiglie, imprese, singoli individui? Chiediamo aiuto ad alcuni spunti offerti dal bilancio tracciato dal recente Rapporto Italia 2014 di Eurispes per farcene un’idea. A fronte di un pessimismo generalizzato sulle condizioni economiche del paese (l’88,1% degli italiani ritiene che siano peggiorate nell’ultimo anno) ci sono esigenze drammaticamente reali: il 30,8% della popolazione non arriva a fine mese con le proprie entrate, il 51,8%
ci riesce solo utilizzando i risparmi per pagare mutuo o affitto. Uno su quattro è ricorso a un prestito bancario negli ultimi tre anni. Il 69,9% degli italiani ha avvertito una perdita del potere d’acquisto nell’ultimo anno: si taglia su regali, pasti fuori casa, vacanze, spese per l’automobile. E si privilegiano sempre più i pagamenti rateizzati per l’acquisto di elettrodomestici, automobili, ma anche per coprire cure mediche. Gli italiani sono più attenti a sconti, offerte e promozioni (92,8% degli intervistati); consumatori che non rinunciano alla qualità e prediligono, per risparmiare, prodotti a km zero (47,6%); che scelgono il low cost (61,8%) ma non per i prodotti alimentari, i cibi biologici o le apparec-
chiature tecnologiche, per i quali si è disposti a investire di più: il 41,5% è poco disposto ad acquistare tecnologia a basso costo. Tra chi è costretto a risparmiare per forza troviamo i single (il 28% del nostro campione). Le famiglie composte da una sola persona acquistano badando soprattutto al prezzo (50,5%) ma anche alla qualità (41,1%); comprano spesso prodotti senza brand (58,6%) in punti vendita di fiducia, ma non rinunciano alla qualità quando si tratta di prodotti alimentari (43,5%) che comprano spesso a km zero (47%). Attenti e consapevoli, badano a innovazione (80,1%) e rispetto del territorio associato al prodotto (72,5%) quando si tratta di scegliere un prodotto. Usano il web per informarsi su validità di apparecchiature tecnologiche, vacanze, gestori di telefonia. E, nella metà dei casi, per effettuare i propri acquisti. Le difficoltà economiche degli italiani si manifestano in un progressivo impoverimento del ceto medio (circa un terzo della società italiana è costituito dal ceto medio a rischio povertà) e da una crescente sfiducia nei confronti delle istituzioni. Sette italiani su dieci riferiscono di essersi allontanati da esse e quasi la metà del paese sembra non avere un chiaro orien-
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myriam revault d’allones tamento politico. Si salvano a fatica, ma senza raggiungere il 50% dei consensi, Quirinale e Magistratura (mentre perdono sempre più punti partiti e sindacati in cui ripongono fiducia, rispettivamente, solo il 6,5% e il 19,2% dei cittadini). Aumenta la fiducia riposta in scuola (53,6%) e Chiesa (49%, il 12,4% in più rispetto al 2013), quest’ultima grazie al dirompente “effetto Bergoglio”: il Pontefice riscuote apprezzamenti trasversali per fasce di età e stato civile ed è amato dall’87% degli italiani. Interrogati su importanti questioni etiche, l’89,5% degli italiani si dice favorevole all’utilizzo di staminali per le cure mediche; l’84% auspica l’introduzione di leggi per
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il divorzio breve, il 78,6% vorrebbe leggi per la tutela delle coppie di fatto e un po’ meno della metà (il 47,7%) consentirebbe il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Il 75,9% è favorevole alla fecon-
dazione assistita e il 71,7% al testamento biologico; il 63,5% si è pronunciato a favore della pillola abortiva e il 58,9% all’eutanasia. Per quanto riguarda i giochi, il “Gratta e vinci” si conferma il più amato (il 31,8% ci gioca almeno una volta all’anno); ma il 10,1% ha perso molti soldi al gioco, con il rischio ludopatie dietro l’angolo. Solo un italiano su tre pratica sport regolarmente, forse anche a causa della crisi: i più sportivi sono infatti gli italiani del Nord Ovest, l’area più benestante dello Stivale. Anche se molti, il 18,9%, scelgono di praticare sport in casa a costo zero, magari seguendo videotutorial ad hoc. Lo sport da stadio si guarda preferibilmente da casa, con la pay per view (scelta dal 32,5% degli intervistati); si spende poco, invece, per seguire lo sport dal vivo: il 56,9% ha ammesso di non aver speso nulla nell’ultimo anno per l’acquisto di biglietti negli stadi.
Era il 15 settembre del 2008, quando fallì la lehman brothers ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014
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MARKET PLACE
La media company allinea varie attività editoriali con un posizionamento di leadership sul target femminile
Triboo Media acquisisce la maggioranza di Mediaprime a tre mesi dalla quotazione La new entry annovera tra i propri asset la community “Roba da donne”. E con la nuova operazione, da 300 mila euro, pagata per intero per cassa al closing, la struttura con a capo Alberto Zilli continua a crescere
alberto zilli di Luca Anelli
Triboo Media presenta al mercato una nuova acquisizione, ovvero il 51% della startup Mediaprime, una media company che vanta attività editoriali con un posizionamento di leadership sul target femminile, attraverso la community di Facebook “Roba da donne”. Mediaprime ha conseguito nel 2013 un fatturato consolidato pari a 291 mila euro, in crescita di oltre l’80% rispetto ai 157 mila euro del 2012. Il controvalore dell’ope-
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l’acquisizione rigurda il 51% della start up editoriale
razione è pari a 300 mila euro - interamente pagati per cassa al momento del closing - soggetto a un eventuale conguaglio sulla base dei risultati di bilancio di Mediaprime in fase di chiusura dell’esercizio 2019. Ma chi è mediaprime? Una realtà italiana, nata nel 2010, che è riuscita in pochi anni a operare in maniera distintiva nel mercato della comunicazione digitale, grazie a forti competenze strategiche nel social media marketing e a una profonda conoscenza delle dinamiche dei social
network e della rete in generale. L’azienda vanta, dunque, tra i suoi asset principali “Roba da donne”, la community femminile italiana più seguita su Facebook, che raggiunge oltre 1 milione di utenti al mese, con 6 milioni di pagine visualizzate e la cui fanpage ha di recente superato 1 milione e mezzo di follower. Si tratta, allora, di un vero e proprio social magazine, con una linea editoriale che spazia dall’informazione fino all’intrattenimento, puntando sullo stretto legame con l’attualità
e con i temi del momento di interesse per l’universo femminile. «Oggi il pubblico femminile è a tutti gli effetti uno dei principali elementi di traino della spesa pubblicitaria su internet, nonché la categoria verso cui le grandi multinazionali dei beni di consumo guardano con maggior interesse - commentaa Alberto Zilli, amministratore delegato di Triboo Media -. Mediaprime è una startup dagli ampi margini di sviluppo, che è già in grado di presidiare in modo pervasivo il target femminile grazie alla sua property editoriale, oltre ad avere un know-how unico nel settore nella gestione delle campagne di social media marketing e di social media branding. Siamo convinti che questa operazione ci permetterà di creare sinergie vincenti sul pubblico donna e di sviluppare campagne di comunicazione online sempre più innovative e coinvolgenti». «Dopo l’acquisizione del gruppo Html, annun-
ciata a soli tre mesi dalla quotazione in Borsa, con l’operazione Mediaprime intendiamo dare seguito alla nostra strategia volta sia al rafforzamento del posizionamento competitivo nel settore editoria-publishing, sia alla diversificazione dell’offerta commerciale nel web advertising - ha dichiarato Giulio Corno, presidente di Triboo Media -. Grazie all’ingresso nel nostro network della community “Roba da donne”, prodotto di indiscussa qualità con tassi di coinvolgimento del target donna in costante ascesa, saremo in grado di consolidare ulteriormente il nostro modello di business vincente». «L’ingresso nel gruppo Triboo Media ci consentirà di valorizzare al meglio e di espandere le enormi potenzialità che il nostro brand “Roba da donne” ha dimostrato in soli tre anni di presenza sul mercato - aggiunge Enrico Ballerini, che insieme a Marco Palermo ha fondato Mediaprime -. Faremo leva sulla tecnologia di nuova generazione che ha permesso a Triboo Media di imporsi come uno dei player principali nel settore dell’adv digitale per offrire alle aziende strategie di comunicazione sempre più innovative ed efficaci».
“Quinta colonna” fa spazio a ottanta figure professionali ricercate dall’azienda
Lo sportello lavoro si affaccia in tv
ConTe.it, l’assicurazione auto online del gruppo Admiral è stata ospite del celebre programma televisivo Mediaset, incentrato su tematiche sociali e disoccupazione giovanile, come esempio di azienda solida che va controcorrente assumendo persone nonostante la crisi. ConTe.it, nell’ambito dell’iniziativa “Sportello lavoro”, ha presentato le ottanta figure professionali ricercate, diversi profili che vanno dai consulenti assicurativi ai tecnici Information Technology fino ai liquidatori di sinistri. A rappresentare ConTe.it sono stati Tommaso Gamaleri, vice direttore generale, e Chiara Fucci, recruiting & development coordinator, che hanno ricevuto in diretta i curricula dei candidati interessati a un colloquio di lavoro. Nel corso delle tre ore di diretta televisiva, alla casella postale careers@conte.it sono arrivate oltre 200 email. ConTe.it è il marchio italiano di Admiral Group, compagnia di assicurazioni britannica leader nel mercato delle polizze RC auto dirette con ormai oltre 4 milioni di clienti nel mondo; nasce nel 2008 con l’obiettivo di diventare un’eccellenza nella cura del cliente, mantenendo tariffe decisamente competitive. L’azienda si sta affermando sul mercato grazie all’impegno costante delle 500 persone che lavorano al suo interno e che ricevono una formazione di carattere internazionale. Inoltre, da anni si posiziona tra le migliori Best Place to Work ed è stata finalista nazionale per lo European Business Awards negli anni 2011, 2012, 2013 e 2014. Il vice direttore generale ha dichiarato dietro le quinte cosa spinge ConTe.it a fare ogni giorno una scelta così coraggiosa: «Internet è una forza irresistibile e il mercato delle assicurazioni online sta continuando a crescere, nonostante la crisi economica. Siamo una realtà giovane e in espansione e stiamo cercando persone che vogliono crescere con noi, costruendo insieme le basi per il futuro». ConTe.it è presente attualmente sui mercati di Gran Bretagna, Spagna, Francia, Italia e Stati Uniti. ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014
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lo dimostrano tante ricerche: i consumatori propensi a utilizzare gli strumenti online
L’informazione food che conquista i mezzi digitali
Se è vero che i social sono parte integrante della rivoluzione digitale, restano ancora inesplorate le opportunità reali che sono in grado di offrire. e Questo vale soprattutto per le aziende del largo consumo, fra le meno digitalizzate
Il settore alimentare incontra il social engagement di Marianna Marcovich
Si susseguono a ritmi incalzanti le notizie sull’influenza dei social network nella vita di tutti i giorni. Tra le più recenti, quella che attesta che l’umore degli utenti di Facebook ha un impatto sugli scambi in Borsa. A rivelarlo uno studio della University of Glasgow: dimostra, dati alla mano, che quando l’indice
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delle emozioni generali su Facebook punta verso la felicità, i venti mercati azionari selezionati per l’esperimento reagiscono bene. Al contrario, quando il mood è cupo, il valore delle azioni oscilla in maniera caotica. Basterebbe questo a fornire la cifra di quanto i social si insinuino nelle relazioni, guidino e determinino le scelte di ogni
giorno. Non solo. Un altro dato fresco di pubblicazione dimostra la capacità di coinvolgimento dei social. Durante i recenti Mondiali di calcio ci sono stati ben 350 milioni di fans attivi e 3 miliardi di interazioni su Facebook, mentre su Twitter si sono registrati 35,6 milioni di tweet solo nella semifinale “BrasileGermania”. La competizione
si è così guadagnata la fama di evento più social di tutti i tempi. Va da sé che strumenti di comunicazione tanto rilevanti stiano acquisendo spazio e peso crescenti nelle strategie di marketing delle imprese. Ma se è vero che i social sono parte integrante della rivoluzione digitale, restano ancora inesplorate le opportunità reali che sono in grado di offrire. Questo vale soprattutto per le aziende del largo consumo, più distanziate rispetto a quelle di altri settori nella feroce corsa alla digitalizzazione. Eppure, soffermandosi nello specifico ambito food, si nota che il consumatore è molto propenso a utilizzare gli strumenti online. A questo proposito, Yahoo ha condotto in partnership con Nielsen una ricerca per indagare le abitudini online dei consumatori rispetto ai prodotti alimentari ed è emerso che sono complessivamente 10,3 milioni gli internauti interessati a informazioni food sul web. Una propensione alimentata anche dalla passione per la cucina (il 75% degli intervistati ama cucinare) o da una spiccata attenzione ai cibi sani e alla salute, seguendo regimi alimentari più corretti (83%). Sta di fatto che emerge un target particolarmente ricettivo alla comunicazione digitale dei brand del largo consumo per cercare informazioni relative all’acquisto di prodotti alimentari
e che può essere raggiunto dalle aziende in maniera capillare, anche grazie alla diffusione dei device mobili, altro fenomeno in espansione. Nel giorno medio sono 7,4 milioni gli individui tra i 18 e i 74 anni che accedono a internet solo da mobile (dati Audiweb powered Nielsen marzo 2014). Il livello di engagement fa la differenza Ma analizziamo più da vicino i social e le loro potenzialità in termini di business. La versatilità nell’uso dei social network per le imprese si può riassumere in due ambiti principali. Il primo riguarda il loro utilizzo per sviluppare la presenza dei brand del largo consumo su internet e in complementarietà con la tv, il secondo è legato all’utilizzo dei social media come pura piattaforma pubblicitaria in senso più tradizionale. Secondo quanto riferisce Nielsen, se si considerano i brand che dispongono di un sito internet (i primi dieci per audience) e di un profilo Facebook locale ci si accorge che i social media sono ampiamente sfruttati per entrare in contatto con i consumatori. Togliendo i casi estremi, in media per un consumatore che naviga sul sito del brand, ce ne sono due che sono iscritti alla pagina Facebook. Questo non significa che profili social e siti vivano separatamente. In alcuni occasioni i social media possono essere utilizzati per portare quantità
luca bordin
jonah berger
importanti di traffico sui siti. È il caso dei concorsi. La sezione del sito Tifa Italia di Nutella lo scorso giugno ha ricevuto il 5% del traffico da Facebook. Per Rio Mare, con il concorso Rio Factor, il traffico proveniente da Facebook è superiore al 15 per cento. Un altro esempio è l’interazione con i siti di ecommerce, che utilizzano Facebook per segnalare iniziative e promozioni e per portare traffico sul proprio sito, dove poi si può finalizzare l’acquisto. Un caso esemplare è GiordanoVini.it, per cui il 10% del traffico dello store online proviene da Facebook (dati giugno, fonte Nielsen). Valutare il successo di una fan page sui social media non è però semplice. Per farlo occorrono benchmark aggiornati in maniera continuativa. Inoltre, i social media possono essere utilizzati non soltanto per accrescere la notorietà dei brand, ma anche - e forse soprattutto - per raccogliere insights dai consumatori per migliorare prodotti e servizi. Quest’ultimo aspetto, tuttavia, può essere valutato solo sul lungo perio-
do. «La meccanica della relazione, o più semplicemente la capacità di coinvolgere gli utenti - sottolinea Luca Bordin, generai manager media sales & solution di Nielsen svolge un ruolo importante per pianificare queste iniziative e portarle al successo». Un caso esemplare è quello di Nutella su Facebook con l’iniziativa Youtella, che consente di creare etichette per personalizzare i barattoli. «Per un advertiser quindi - prosegue Bordin - l’aspetto più sfidante è quello di costruire le dinamiche di engagement a partire dalle peculiarità dei differenti social media. Ognuno ha caratteristiche specifiche e per questo il suo utilizzo richiede un’attenta riflessione. Diventa, quindi, fondamentale riuscire a clusterizzare i propri fan, scoprendo le loro preferenze in termini di contenuti. Questo aiuta a sviluppare una linea editoriale coerente e performante». Se passiamo a considerare il rapporto fra social e tv allora la piattaforma di Twitter rappresenta una particolare opportunità di comunicazione complementare fra i vari
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un aspetto importante del rapporto fra social media e brand riguarda la comunicazione adv
mezzi. Twitter si presta, infatti, a commentare in real rime i programmi tv ed è quindi anche un ottimo mezzo per entrare in contatto con l’audience del programma. Lo stimolo di comunicazione che s’innesca con uno spot pubblicitario o con una sponsorizzazione del programma tv può essere “amplificato” immediatamente, e anche interattivamente, sulla piattaforma di Twitter, creando un forte engagement con il consumatore: «L’utilizzo del mezzo tv per comunicare i valori della marca - spiega Bordin -, i suoi aspetti emozionali e aspirazionali, viene poi sfruttato immediatamente per entrare in contatto con la marca stessa sulla piattaforma social». È infatti possibile coinvolgere la propria audience in particolari opportunità di entertainment offerte dalla marca, ma anche proponendo speciali occasioni d’acquisto o di consumo. Questo meccanismo di comunicazione diretta fra il consumatore e la marca, tipico della comunicazione social, consente quindi alla marca di ricevere preziose informazioni sul gradimento e suggerimenti per migliorare la propria offerta: «In sintesi, programmando attentamente una campagna di comunicazione
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complementare fra tv e social - argomenta Bordin - si può costruire un rapporto gratificante fra marca e consumatore che è alla base di una solida brand loyalty». Il secondo modo con cui si può affrontare il rapporto tra social media e largo consumo è quello, molto più tradizionale, della comunicazione pubblicitaria. «Sotto questo aspetto i social media sono prima di tutto un luogo dove trovare il proprio target - conclude Bordin - e si possono pianificare. Nel loro complesso, questi servizi si caratterizzano per una maggiore o minore affinità rispetto ai prodotti acquistati. Un caso esemplare è quello delle bevande gasate. La sottocategoria cola è più penetrata del 5% rispetto al totale delle famiglie italiane. Que-
sto valore raggiunge il 7% nel caso degli heavy users dei social media. L’affinità, inoltre, cambia in relazione ai brand. Per esempio, i due principali brand attivi nelle cole, hanno affinità diverse rispetto al social, rispettivamente di 105 e 110. Nel caso del secondo brand, l’indice di concentrazione raggiunge il valore di 117 tra le famiglie che ospitano heavy users dei social media». In conclusione, i social rappresentano un nuovo territorio su cui sperimentare relazioni con il consumatore, in grado di amplificare gli effetti ottenibili attraverso gli strumenti più tradizionali. Eppure c’è chi sostiene che nonostante Facebook e Twitter “è ancora il passaparola il principale motore per la trasmissione del contagio delle idee”. Ne è convinto Jonah Berger, guru americano della comunicazione digitale, docente di marketing all’Università di Pennsylvania. Staremo a vedere, quel che è certo è che l’abilità dei brand consisterà, come sempre, nel rendere dinamiche e virtuose le interazioni con i consumatori a suon di innovazioni, di prodotto e di marketing, a prescindere dalla piattaforma che si decide di utilizzare.
un’immagine dell’università di glasgow, in scozia ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014
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nella foto mark walters, ceo nel nuovo cda di zanox ag
Consolidata ulteriormente la posizione del gruppo come il più grande network di performance marketing in Europa
Ufficiale: Affiliate Window e zanox integrate completamente in un’unica organizzazione
di ottenere maggiori benefici. Dal 15 settembre 2014, l’attuale gruppo dirigente di Digital Window è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione di zanox, che ora comprende Mark Walters come ceo al posto di Thomas Joosten, Adam Ross come coo e Peter Loveday come cto al posto di Christian Rebernik; mentre Michael von Stern rimarrà come cfo. Andreas Wiele, presidente del Consiglio di Sorveglianza zanox e membro del comitato esecutivo di Axel Springer, commenta così le nuove nomine: «Mi congratulo con Mark Walters, Adam Ross e Peter Loveday per i loro nuovi e più importanti ruoli all’interno di zanox. Questa integrazione ci permetterà di sviluppare più velocemente e coerentemente la nostra strategia, i prodotti e le tecnologie a fronte delle evoluzioni del mercato. Vorrei ringraziare i membri del consiglio in uscita per il loro lavoro
nel comitato esecutivo durante il quale hanno gettato le basi per questo passaggio». Arndt Groth, ceo di PubliGroupe dichiara: “zanox e Affiliate Window sono leader nei rispettivi mercati, la creazione di un’unica struttura di leadership e quindi operativa ci permetterà di aumentare e rafforzare ulteriormente la posizione del gruppo con un percorso di crescita e sviluppo a vantaggio di tutti i clienti in tutti i mercati». Aggiunge Mark Walters, nuovo ceo di zanox: «Affiliate Window e zanox, finalmente insieme, ci permettono di guidare l’innovazione a un ritmo ancora più veloce, e di fornire un livello di servizi sempre più sofisticato e coordinato in tutti i nostri mercati, mantenendo al centro i nostri valori fondamentali: tecnologia, innovazione, etica e performance. Porteremo il gruppo zanox a raggiungere ancora nuovi livelli». Infine, ecco le di-
chiarazioni ufficiali di Michele Marzan, Regional Director Southern Europe di zanox, che accoglie così la notizia: «E’ una grande opportunità che ci permetterà di beneficiare di nuove e importanti sinergie tra i mercati, soprattutto a livello internazionale, sia in ottica advertiser che publisher. Grazie a un unico network potremo espandere più velocemente la clientela italiana su mercati esteri come Uk e Usa dove, per altro, abbiamo già avviato lo sviluppo, direttamente o con agenzie partner, di clienti come Meridiana, Guess e Kiko. Come parte del senior management team di zanox lavoro da tempo nei progetti internazionali, e questo sviluppo avrà di certo ricadute positive anche occupazionali in un contesto dove già il gruppo zanox occupa più di 600 addetti». Il gruppo zanox è composto da quattro realtà: zanox, Affiliate Window,
Le due realtà negli ultimi cinque anni hanno già collaborato per fornire al mercato soluzioni sempre più innovative di Vera Modesto
Dando seguito al completamento dell’acquisizione, avvenuta lo scorso novembre, dell’azienda inglese Digital Window che opera nei mercati Uk e Usa sotto il brand Affiliate Window,
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il Supervisory Board di zanox Ag ha preso la decisione di integrare completamente Affiliate Window e la stessa zanox in un’unica organizzazione, consolidando ulteriormente la posizione del gruppo come il più grande network di per-
formance marketing in Europa, attivo e in espansione anche nei mercati oltreoceano. Zanox e Affiliate Window negli ultimi cinque anni hanno già collaborato a lungo per fornire al mercato soluzioni sempre più innovative di “af-
filiate e performance marketing”.La scelta, quindi, di integrare entrambe le organizzazioni sotto un unico managemet permetterà di sviluppare prodotti e servizi in modo più focalizzato e dinamico, garantendo a tutti i business partner ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014
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Metrigo e eProfessional. Con il suo quartier generale a Berlino e, appunto, oltre 600 dipendenti oggi è il network leader a livello europeo nel performance advertising. Zanox, fondata nel 2000 con uffici dislocati in Uk, Usa, Francia, Spagna, Italia, Svezia, Svizzera, Olanda, Polonia e Brasile, fornisce ai suoi clienti una copertura globale che non ha confronti. Mette in relazione aziende che vendono prodotti e servizi praticamente in ogni area merceologica e in ogni settore con il proprio vastissimo network di publisher. Opera con un modello di business basato sul Cost-per-Acquisition (CPA) dove l’investimento di marketing è una funzione del numero di vendite generato e i clienti pagano solo quando effettivamente un publisher ha generato una vendita. Oggi la compagnia è detenuta al 52,5% dal gruppo editoriale tedesco Axel Springer e da Swiss PubliGroup che ne detiene il rimanente 47,5%.
TRASFORMIAMO VITE DIFFICILI IN STORIE PIENE DI SPERANZA.
Rosso Aragorn: C=0; M=100; Y=100; K=20
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eventi I protagonisti del digital marketing si incontrano a Palermo:
oggi e domani si svolge “Marea Meeting”, a cura di Mosaicoon
Dopo la visita di Matteo Renzi è la volta, adesso, dei grandi player dello scenario del digital marketing nazionale ed internazionale, che oggi atterrano a Palermo in occasione di Marea Meeting: un evento esclusivo ideato ed organizzato da Mosaicoon per promuovere la condivisione di idee e best practice di un settore in continua evoluzione. L’evento, che si svolge oggi e domani nella suggestiva cornice dell’Antico Stabilimento Balneare di Mondello (Palermo), vede tra i suoi protagonisti alcuni tra i più grandi esponenti del settore, tra cui Carlo Noseda, presidente di Iab Italia; Pif, autore, regista e inventore di format innovativi per il giornalismo d’inchiesta; Adama Sanneh, global shaper e program director per la Fondazione Lettera27; David Carratt, managing director di Kennet, e ancora i digital manager di alcune delle aziende più innovative nella comunicazione digitale come Roche, Sky e Telecom Italia.
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Molti bambini nascono in situazioni difficili: figli di madri segnate da violenza, malattia, dipendenze, sradicamenti. Per salvarli a volte sembra che non ci sia alternativa che toglierli alle loro mamme. Ma una speranza c’è: è la nostra Casa Accoglienza. Dove le mamme, con i loro figli, iniziano un percorso che le aiuta a riprogettarsi, dentro e fuori. Moltissime ce la fanno. Quando escono camminano su una strada di autonomia, insieme al loro bambino. E tu puoi essere accanto a loro, con il più semplice dei gesti d’amore.
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ME DIA
di Pietro Castagna
“Vera Bes” è la webserie originale ideata da Francesco Mazza con Riccardo Milanesi e prodotta da Zodiak Active dedicata all’ambiguo e allo stesso tempo affascinante mondo dei sogni lucidi. Un mondo ricco di contraddizioni e di demoni da scacciare in cui solo in pochi hanno la capacità di entrare per affrontarne i lati più oscuri: una di loro è proprio Vera Bes. L’episodio pilota, intitolato “Sotto la maschera”, è andato sul canale Youtube di Francesco Sole (youtube.com/JacopoOrtisk) e in anteprima esclusiva su CN Live!, in contemporanea con la proiezione romana, su vanityfair.it e wired. it. E “Sotto la maschera” è in concorso alla IV edizione del Marseille Web Fest, in programma il 17 e 18 ottobre prossimi. «Vera Bes è un vero e proprio esperimento. E’ un prodotto di qualità, per quanto nato “dal basso”, pensato per un target molto giovane, verticale e che passa il suo tempo di intrattenimento in rete. Ma è anche un esperimento di distribuzione. La scommessa è quella di utilizzare il web come un unico canale di distribuzione che cerca l’audience in modo chirurgico, mettendo in corto circuito tutti gli strumenti - tecnologi-
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in primo piano spicca un’originale webserie italiana prodotta da Zodiak Active. l’ideazione si deve a Francesco Mazza con Riccardo Milanesi
L’ambiguità sulla rete ha nome “Vera Bes”
l’intrigante produzione, perfetta per le caratteristiche di internet, è Presente nel cartellone del Roma Web Fest ed è stata protagonista in anteprima assoluta al Roma Fiction Fest. Sul web è online sul canale YouTube di Francesco Sole. ed è In concorso al Marseille Web Fest
ci ed editoriali - che la rete sa offrire - dichiara Matteo Scortegagna, ceo di Zodiak Active -. Abbiamo pensato a un prodotto originale, inedito per l’Italia, sviluppato da una squadra creativa capeggiata da Francesco Mazza. E’ la dimostrazione che con Youtube e i grandi portali come CN Live! l’intrattenimento lo si può fare, e lo si può fare bene raggiungendo target preziosi, lontani dal media tradizionale. Con “Vera Bes”, poi, Zodiak Active rafforza il suo multi-channel network YouTube, uno dei più importanti in Italia, confezionato quotidianamente con cura e attenzione ai contenuti».
per “vera bes”, a cui si riferiscono queste immagini, ci sarà anche un’appendice internazionale a marsiglia, in occasione del web fest
“vera bes”, spiegano i vertici di Zodiak Active, E’ la chiara dimostrazione che attraverso Youtube e i grandi portali come CN Live! l’intrattenimento lo si può fare, e lo si può fare bene raggiungendo target preziosi, lontani dal media tradizionale ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014
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una nuova soluzione che ha debuttato nel talk politico “virus”
Blogmeter NOW, tempo reale garantito per i tweet
porta alla luce e mostra ai telespettatori le conversazioni più interessanti su Twitter relative al tema in discsussione di Daniele Bologna
L’esordio è stato su una delle trasmissioni più importanti della seconda rete Rai, il talk politico “Virus” condotto da Nicola Porro, dove ha permesso di portare alla luce e mostrare ai telespettatori le conversazioni più interessanti su Twitter relative al tema della puntata: un nuovo modo per massimizzare la convergenza tra televisione e social media. Parliamo di Blogmeter NOW, il nuovo strumento progettato e pensato dall’azienda guidata da Sacha Monotti Graziadei, leader italiana nella social media intelligence, proprio per aiutare i brand a analizzare le conversazioni su Twitter in tempo
reale. Blogmeter NOW, un cruscotto fruibile via web, permette di mettere ordine e dare un senso alle opinioni che, secondo dopo secondo, vengono espresse in rete rispetto a un certo tema. Una specifica sezione permette di visualizzare le conversazioni sotto forma di infografiche dinamiche come la “cloud”, una nuvola animata che evidenzia i termini e i concetti più ricorrenti, in tempo reale. Le funzionalità dello strumento consentono di mostrare anche il trend grafico delle conversazioni, con indicazione del mood (positivo o negativo), le metriche più importanti legate al periodo in analisi (totale conversazioni, autori unici, numero di messaggi medio per utente, mes-
la politica è uno dei terreni più fertili per le applicazioni pratiche di blogmeter now
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saggi al minuto, picco), gli hashtag più usati, i profili Twitter più citati e il flusso completo dei Tweet e l’elenco di quelli di maggior successo. Blogmeter NOW, che può essere personalizzato secondo le proprie esigenze di ascolto, risulta particolarmente utile per il Real Time Marketing e per il Crisis Management. Nel primo caso le aziende lo possono sfruttare per individuare contenuti da rilanciare o trend da cavalcare per i propri obiettivi di marketing, in modo da aumentare la propria rilevanza, cogliendo l’attimo. Nel contempo può essere usato per monitorare, passo dopo passo, la viralità della propria campagna di marketing. Inoltre, attraverso l’uso di widget grafici nativi, lo strumento può essere usato per visualizzare in realt-time infografiche dinamiche e interattive come la Term Cloud o i Social Poll (sondaggi attraverso i social media) durante eventi o trasmissioni televisive. Nel secondo caso NOW diventa un’utile dashboard per tenere sotto controllo lo stato della crisi attraversata, individuare coloro che la stanno amplificando e comprendere la tipologia di contenuti utilizzati. L’idea di progettare uno strumento come Blogmeter NOW nasce da una considerazione di fondo, espressa da Vincenzo Cosenza, Social Media Strategist di Blogmeter: «L’immediatezza e la velocità con le quali oggi le persone esprimono i propri pareri in rete impone alle aziende un ascolto continuo e puntuale, al fine di dare risposte adeguate nei tempi più brevi possibili. Per questa ragione abbiamo pensato che fosse arrivato il momento di proporre al mercato uno strumento in grado di fornire insight utili in tempo reale». ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014
Il quotidiano del
marketing in rete
TheExecutive Executive Network Network The
IF! Italians Festival 2 • 3 • 4 ottobre 2014 Teatro Franco Parenti - Milano
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LINK POWERED GLOBALLY BY
social media/1
Arriva il Facebook dei miliardari Un social network dedicato solo ai Paperoni “che hanno più soldi che tempo”. È questa l’idea dietro a The Netropolitan Club: 9.000 dollari per iscriversi e 3.000 l’anno per restare dentro. Esclusivo a dir poco...
LASTAMPA.IT
SOCIAL MEDIA/2
Fb vuole lanciare Fb dentro a Fb... Facebook sta lavorando alla realizzazione di un’app dedicata alla condivisione, fra i suoi utenti, di momenti privati con amici e parenti. Della novità, per ora, si sa solo che dovrebbe chiamarsi “Moments”…
F NOW O E R FUTU
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E E: TH M E H T #smw
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The Executive Network
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Strategic Partner SOCIAL MEDIA/3
Quello che sapete sui social è falso
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Una presentazione di Gregory Pouy di Mercatique che, essendo francese, spiega senza troppi fronzoli lo stato dell’arte nei social, ciò che crediamo e ciò che effettivamente sono. Per esempio: non sono gratis.
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ROMA
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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
Media Partner
IL SOCIALE NEI VALORI D’IMPRESA
Transportation Partner
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LINK curiosità
sharing economy
E’ stato lo stesso Tim Berners-Lee a dare la notizia: l’altra notte il world wide web ha superato quota un miliardo di siti. Una corsa iniziata il 6 agosto 1991. Peccato che il 75% di quelli censiti non sia attivo.
La più nota è Uber, ma anche in Italia ce n’è più di una nota al grande pubblico. Sono le applicazioni per il consumo collaborativo che, nonostante siano avversate dai settori tradizionali continuano a guadagnare valore.
Raggiunto un miliardo di siti
LETTERA43.IT
Il valore della condivisione
CORRIERE.IT
analisi
internet power
Un’interessante analisi, forte dei primi dati di audience comprensivi del traffico mobile, sull’incidenza dei due differenti canali sulle testate giornalistiche “nate e cresciute” esclusivamente online.
Heiko Maas, ministro della giustizia tedesco e responsabile della protezione dei consumatori, ha chiesto a Google maggiore “trasparenza” sulle caratteristiche del suo algoritmo che determinano i risultati.
Le testate “native” e la total audience
FUTUROQUOTIDIANO.COM
Google riveli il suo algoritmo!
WIRED.IT
KEYWORD ADV
start up
Secondo il rapporto AdGooroo, società di Kantar Media specializzata nel search marketing, Amazon è l’azienda che investe di più nel search advertising. Nel 2013, ha speso 158 milioni di dollari su Google AdWords.
H-Farm secondo e Nuvolab decimo, entrambi nell’Olimpo mondiale degli incubatori. Ben due acceleratori italiani d’imprese innovative nella top ten dell’Ubi Index, la più importante classifica al mondo del settore.
Amazon è la big spender nel search
FRANZRUSSO.IT
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Due incubators italiani in top10
ILSOLE24ORE.COM
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O G E N D I I V VERTIS D A ATEGY R T S OLTRE 23 MIO DI ITALIANI FRUISCONO DI CONTENUTI VIDEO ONLINE PER QUASI DUE ORE AL MESE, DA PC E DA MOBILE * ECCO PERCHÉ OGGI È INDISPENSABILE FARE IL PUNTO SULLA VIDEO ADVERTISING STRATEGY. IAB NE APPROFONDISCE LE LOGICHE DI IDEAZIONE E REALIZZAZIONE FOCALIZZANDOSI SULLE OPPORTUNITÀ PER L’OFFERTA E LA DOMANDA. *FONTE: AUDIWEB POWERED BY NIELSEN – MARZO 2014
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talent day 2014
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19 settembre - palazzo clerici @ milano
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una giornata dal titolo emblematico: “Sharing fashion: anche la moda si apre alla condivisione. Cosa cambia?” Emanuele Nenna classe 1973, lavora nella comunicazione dal 1995. Dopo aver esordito come copywriter, è stato amministratore delegato e socio di varie strutture internazionali (Nurun, Tribal DDB, Rapp Collins) per fondare, poi, nel 2008, insieme ad altri due soci, Now Available, la prima agenzia di neutral advertising in Italia. Il suo precedente libro “Not Available” (Lupetti) è del 2007. in cui afferma: “Il mondo della comunicazione è in fermento, si parla in ogni occasione di nuovo approccio alla creatività, nuovo utilizzo dei media, contaminazioni tra comunicazione classica e canali digitali. Agenzie, centri media, responsabili marketing dibattono su quale possa essere la “nuova via” della comunicazione, che sembra di fatto tracciata ma che nella pratica nessuno riesce a percorrere fino in fondo”. e “Not available” cerca di razionaIizzare gli elementi di questa nuova comunicazione. lo fa descrivendo il modo di pensare e di essere di una immaginaria “agenzia ideale”, forse solo sognata, forse nascosta da qualche parte
visioni
di
Matteo Dedè
la natura, le idee, gli obiettivi di
if! italians festival Siamo all’interno di un mercato che ha via via perso di vista il ruolo della buona creatività e che non è quindi più disposto ad investire nella ricerca di strategie e idee credendo che possano contribuire a generare ritorni di business. Generando un circolo vizioso: non credo nella forza della creatività, quindi non cerco il talento e la qualità (ma solo il prezzo più basso), quindi otterrò una cattiva comunicazione, quindi non otterrò risultati, quindi investirò ancora meno. Un’associazione di aziende che fanno della qualità e della professionalità il loro vessillo non può stare a guardare. Lavorare all’organizzazione del Festival e riempirlo di contenuti di livello internazionale, è il modo in cui AssoCom ha deciso di provare a interrompere la catena. E la buona notizia è che non solo le agenzie, ma tutti i creativi, hanno lo stesso obiettivo. Da qui l’alleanza - quasi storica - con l’Art Directors Club, con cui condivi-
diamo oneri e onori dell’evento. I contenuti di IF! Italians Festival sono pensati per fornire stimoli, ispirazione, formazione e confronto. Ci rivolgiamo a tutti quelli che hanno a che fare con la comunicazione e la creatività: agenzie e creativi, responsabili comunicazione e marketing delle aziende, studenti che sognano di lavorare in questo mercato (che resta uno dei più affascinati di tutti). Abbiamo un programma così ricco e variegato che ognuno può decidere di partecipare al Festival per approfondire un argomento specifico. O anche solo per trovarsi in un luogo dove (ci auguriamo) passerà una buona parte della comunità di professionisti del settore. E gli ospiti confermati sono davvero tanti. Dai guru della creatività di tutti i tempi come Lee Clow, che in Tbwa firmò le prime storiche campagne Apple, ai creatori di nuovi modelli di agenzie internazionali indipendenti che fanno bottino di clienti e premi.
La Camera Nazionale della Moda Italiana, in collaborazione con Adecco Training, organizza la quarta edizione del Talent Day 2014. Titolo emblematico: Sharing fashion: anche la moda si apre alla condivisione. Cosa cambia?”. L’appuntamento è per domani, venerdì 19 settembre, dalle ore 9:00 alle 13.00, presso Palazzo Clerici, sala delle Colonne, in Via Clerici 5 a Milano. Grazie alla sharing economy si stanno imponendo nuove abitudini di consumo e di vita che sostituiscono il possesso con l’accesso. L’economia collaborativa cambia le regole e apre nuovi scenari in molti settori, moda compresa. Una rivoluzione che impone nuove dinamiche all’insegna della condivisione, della partecipazione, della trasparenza e della collaborazione. Marta Mainieri, fondatrice di Collaboriamo. org, piattaforma di informazione e servizi sulla sharing economy in Italia aprirà la conference, approfondendo il tema della sharing economy come nuovo modello di consumo e di servizio per le aziende della moda. Dalla casa all’orto, dalla nonna al garage, oggi in rete si scambia e si condivide di tutto. Complice la crisi e le nuove tecnologie la sharing economy propone nuovi modelli di servizio e di consumo che generano esperienza e creano nuova occupazione. Quali opportunità si aprono per i giovani e per le aziende? Seguirà l’intervento di Federico Capeci, managing director di Duepuntozero Doxa. E poi tanti altri ospiti prestigiosi e una lunga serie di temi in scaletta. ANNO V | #099| GIOVEDI’ 18 SETTEMBRE 2014