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visioni / vinton cerf

L’Italia può ancora riuscire a prendere il treno del digitale

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ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015

In Italia avete una enorme opportunità. Il treno della digital economy è partito, ma gli italiani possono ancora salirci sopra. Siamo al punto in cui il mercato può contare su una flessibilità che non...

i fatti del giorno

marketplace

company

media

Stima è dell’Osservatorio “New Media & New Internet” Polimi

L’appuntamento è per l’attesa finale di Champions League

Presentato il nuovo brand della compagnia di bandiera italiana

Il sodalizio che lega i due player è saldo da oltre dodici anni

I media digitali sono pronti a raggiungere i 2,2 miliardi di euro

Twitter Live Studio: domani l’esordio con Juventus e Jeep

Alitalia riparte da qui: Made in Italy unito ad alta qualità

WWE e Sky Italia, partnership estesa per altri cinque anni

scenario

L’esito di Spot School Award

25 link

coverstory

Show tv: perchè sopprimerli?

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Apple al debutto nel campo dello streaming musicale?

Atteso alla Worldwide Developers Conference l’annuncio del lancio di un rivoluzionario iTunes, capace di competere con Spotify e Pandora

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i fatti del giorno

ricerche

L’Osservatorio “New Media & New Internet” stima che i media digitali raggiungano i 2,2 miliardi di euro

Andrea Rangone

Nel mercato complessivo dei media, che in sette anni ha perso quasi un quinto del valore iniziale, l’unica componente che cresce è quella dei media abilitati da internet. Alla base della crescita, c’è la spinta delle componenti più innovative, come i social (oltre il +40%), il video advertising (+15% circa) e i ricavi pubblicitari su smartphone (intorno al +40%) di Massimo Masi

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n uno scenario in cui giornalmente si collegano alla rete circa 22 milioni di utenti, gli internet media si confermano l’unico comparto che fa registrare performance positive nell’intero mercato dei media. Dopo aver superato i 2 miliardi di euro nel 2014, il mercato dei media digitali si prevede che raggiunga i 2,2 miliardi di euro alla fine del’anno, grazie, in particolare, alle componenti più innovative come smartphone, tablet, smart

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tv, social network, applicazioni, video online, ricavi pay, programmatic advertising, che nel loro complesso prendono il nome di “New Internet” e che dovrebbero crescere di quasi il 40% rispetto al 2014. Questo è quanto emerge dai dati presentati ieri dall’Osservatorio New Media & New Internet del Politecnico di Milano in occasione del convegno “Internet Advertising: verso il 30% del mercato”. «Gli internet media potrebbero raggiungere nel 2015 una quota di mercato pari al 15% del totale mezzi, in uno scenario complessivo che in 7

anni ha bruciato quasi un quinto del suo valore», afferma Andrea Rangone, coordinatore degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. «È soprattutto nel mercato pubblicitario che gli internet media risultano sempre più decisivi. Di fatto, internet è da due anni il secondo mezzo per investimenti pubblicitari in Italia, dopo il sorpasso sulla stampa avvenuto nel 2013; con un +11% nel 2014, ha raggiunto una quota di mercato pari al 27% e nel 2015 stimiamo possa arrivare a valere il 30% del totale mercato pubblicitario sui media italiani». All’interno di questo panorama assumono un ruolo fondamentale gli smartphone che si stima arriveranno a 40 milioni nel 2015, mentre i tablet 10 e le smart tv aumenteranno ancora. Allo stesso tempo i social network sono il luogo privilegiato di interazione digitale: gli utenti vi spendono il 30% del tempo trascorso online. Le applicazioni rappresentano una nuova modalità di accesso ai contenuti a fianco del browser e occupano già l’84% del tempo trascorso sui device mobili. Anche i video, a cui gli utenti dedicano 2

ore al mese, sono un veicolo chiave per la distribuzione di contenuti sia editoriali sia pubblicitari. Infine, il programmatic advertising sta cambiando profondamente, da un lato, la filiera pubblicitaria online e, dall’altro, le strategie di acquisto degli spazi da parte delle aziende investitrici. «Il mercato media abilitato dal New Internet ci aspettiamo cresca del 40% circa nel 2015, arrivando a superare il miliardo di euro», afferma Marta Valsecchi, responsabile della ricerca dell’Osservatorio New Media & New Internet. In questo comparto il 95% del valore del mercato internet è generato dalla pubblicità, che ha chiuso il 2014 a 1,94 miliardi di euro, in crescita dell’11%, mentre nel 2015 si avvicinerà ai 2,1 miliardi. La pubblicità sui social network si stima registri un trend superiore al 40% (dopo il +70% del 2014), arrivando a valere circa il 20% del Display Advertising. I ricavi legati al Video Advertising potrebbero crescere di un ulteriore 15% nel 2015, grazie alla capacità di soddisfare le esigenze di branding e visibilità delle imprese investitrici e della possibilità di raggiungere reach incrementali rispetto alla tv a costi contenuti. La raccolta su smartphone si prevede aumenti di circa il 40%, avvicinandosi al 20% del mercato internet advertising, soprattutto se abbattute le barriere a livello di formati e strumenti di tracciamento e misurazione. I ricavi pubblicitari legati alle app su tablet potrebbero registrare un tasso di crescita tra il +40% e il +50%. La compravendita attraverso piattaforme automatizzate di Programmatic advertising, dovrebbe crescere del 90% circa, passando dal 10% a quasi il 20% del Display Advertising. I ricavi Pay legati all’acquisto di contenuti editoriali e all’abbonamento a servizi di musica e video in streaming, da qualsiasi device internet-based si stima crescano in maniera analoga anche quest’anno. Nel 2014 il trend più forte è stato registrato sui servizi in abbonamento “all you can eat” che permettono di accedere a una vasta library di contenuti senza limitazioni per un periodo di tempo (solitamente mensile) e, a oggi, riguardano, in particolare, video e musica: nel 2014 valgono quasi la metà dei ricavi, in crescita del 70% rispetto al 2013. ANNO VI | #101| VENERDÌ 5 GIUGNO 2015



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i fatti del giorno Aziende

di Marianna Marcovich

Il Barattolino Sammontana si riscopre protagonista in tv e nelle serate italiane Il brand di gelati, dopo aver semplificato il proprio logo, torna sul piccolo schermo con tutti i suoi brand. E lo fa con Auge, l’agenzia che è stata riconfermata per i prossimi due anni come partner di comunicazione, mentre la pianificazione è curata da Mec. Da domenica, anche Cono Cinque Stelle torna on air con lo stesso format del 2014

Contest

La finale di Champions si gioca anche su Enjore e BuzzMyBrand In occasione dell’attesissima partita tra Juventus e Barcellona di domani sera a Berlino le due startup italiane hanno deciso di unirsi e dare il via a un esperimento di contest in tempo reale. Per partecipare è necessario creare un contenuto a tema e poi postarlo su Facebook di Enjore di Ottavia Quartieri

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n occasione di grandi eventi sportivi o di momenti di aggregazione che coinvolgono milioni di persone, il popolo del web sempre più spesso si scatena sui social network dando sfogo a ironie, commenti, foto, lanciando hashtag dedicati, vignette e molto altro. In relazione a questa tendenza, in occasione della finale di Champions League di domani tra Juventus e Barcellona le due startup italiane Enjore e BuzzMyBrand hanno avuto l’idea di unirsi per lanciare insieme il primo instant social con-

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test della durata di 48 ore che decorrono dopo il fischio conclusivo della finalissima di Berlino. Creare contenuti a tema con gli eventi sportivi sui social media e condividere informazioni e opinioni con il mondo della rete è, secondo Vincenzo De Laurentiis, co-fondatore di BuzzMyBrand, il vero bisogno del momento per le aziende: “brandizzare” i contenuti della rete significa riuscire a sponsorizzare con concorsi a premio la miriade di foto, video e commenti che vengono realizzati dagli utenti in corrispondenza di grandi avvenimenti o notizie di pubblico interesse. Ed è

questa la ragione per cui Enjore e BuzzMyBrand hanno lanciato un esperimento di contest in real time. Partecipare è semplice e divertente: subito dopo il fischio finale si potranno pubblicare i propri materiali sulla pagina Facebook di Enjore dove sarà sufficiente seguire il percorso indicato per inviare il proprio contenuto. Per vincere, poi, gli utenti dovranno ricevere il maggior numero possibile di interazioni social - likes, condivisioni e commenti su Facebook e Twitter e sarà un software proprietario a valutare il successo di una foto pubblicata su ogni piattaforma.

Sammontana torna on air con i suoi brand e lo fa con Auge, l’agenzia riconfermata per i prossimi due anni come partner di comunicazione su tutti i marchi dei gelati del gruppo. Barattolino Sammontana è protagonista di un nuovo spot in televisione e sul web dallo scorso 31 maggio. Il prodotto più famoso dell’azienda torna on air dopo qualche anno di silenzio e lo fa seguendo la strategia messa in atto lo scorso anno dal gruppo per il Cono Cinque Stelle. L’estate italiana, fatta di persone vere, di situazioni riconoscibili e quotidiane, parla questa volta di condivisione, di tavolate, di feste, di occasioni normali che Barattolino rende un po’ speciali. Lo spot è ambientato in tante diverse serate italiane, dove famiglie, gruppi di amici, ragazzi si incontrano per stare insieme. La parola d’ordine è “Arrivano”. I gusti protagonisti sono Panna Cotta e Gianduia. Anche se nello spot il vero protagonista è la gamma dove spiccano i classici Panna e Crema. “Barattolino. La

nostra estate italiana” è il claim della campagna, pianificata da Mec su televisione generalista, satellitare e digitale, oltre che, come detto, su internet. Da domenica è in onda anche il secondo episodio del format lanciato lo scorso anno per il Cono Cinque Stelle. Dopo il testo recitato da Mecna, la seconda puntata è questa volta raccontata da una voce femminile. L’estate italiana è di nuovo qui dunque, con le nottate in motorino, le feste inaspettate i tuffi nel mare e nei campi di fiori. Il testo racconta momenti di un’estate da mordere, il linguaggio è fresco e contemporaneo, unico nel suo genere. Quest’anno il gusto protagonista è il caffè. In entrambe le comunicazioni spicca il nuovo logo Sammontana, semplificato ma che mantiene il caratteristico cono con linguetta.

ANNO VI | #101| VENERDÌ 5 GIUGNO 2015



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i fatti del giorno

tools

di Ottavia Quartieri

Nectar sta per lanciare la nuova piattaforma di interazione digitale

La società del gruppo Aimia ha recentemente rinnovato il proprio sito web, interattivo e multi-dispositivo, per un’esperienza di shopping potenziata e migliorata in tutti gli ambiti

progetti

Nel Garage di OmniAuto.it trova posto la nuova Discovery Sport Si tratta di una formula di prova su strada che racconta con un video a settimana le qualità e i difetti di un particolare modello secondo il punto di vista della redazione. Grande novità è l’interattività con la community, attraverso i canali social e Youtube di Massimo Luiss

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opo le esperienze del #perchècomprarla e ai test speciali realizzati dalla redazione di OmniAuto.it, oggi nasce OmniAuto.it Garage, una formula di prova su strada che racconta con un video a settimana le qualità e i difetti di un particolare modello secondo il punto di vista dei volti noti della redazione. L’obiettivo è quello di fare comprendere ai potenziali acquirenti le caratteristiche delle auto più interessanti del mercato nel modo più completo possibile, testando le vetture in diverse situazioni, e mettendo i report sul canale video di Om-

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niAuto.it che, a oggi, registra 2 milioni di views al mese dei contenuti originali prodotti dal reparto video di Edimotive. Più nel dettaglio, ogni giornalista guiderà le auto in condizioni sempre diverse, dando la possibilità alla community di rivolgere domande scrivendo un commento - nel sito, su YouTube o su Facebook - al quale la redazione risponderà alla fine del mese con

un video dedicato. Il primo Garage ospita il nuovo Suv della Land Rover, Discovery Sport. «Il progetto, ancora una volta, risponde alle richieste degli utenti di spiegare in modo approfondito e coinvolgente tutte le novità di mercato. Nel Garage proviamo a raccontare la versatilità di un’auto e diamo alcuni spunti per viverla in modo diverso, ad esempio utilizzandola per praticare qualche sport o attività all’aria aperta. Inoltre offriamo alle Case Auto una visibilità longeva sia sul sito che su tutti i social network» ha dichiarato Simone Zaccaria, Responsabile Marketing e Comunicazione di Edimotive.

Essere sempre aggiornati sulle proposte più interessanti del momento e non perdersi nemmeno una promozione, riuscendo a localizzare in brevissimo tempo le proposte più accattivanti e raggiungendole comodamente da casa e in pochissimi click? Anche Nectar, oggi è in grado di offrire tutto questo grazie al lancio del rinnovato sito e dell’applicazione. La società del gruppo Aimia, presente in Italia dal 2010 e primo programma fedeltà multipartner a livello nazionale, ha messo sul mercato una nuova piattaforma di interazione digitale, in grado di trasportare i consumatori al centro di una nuova esperienza di shopping potenziata e migliorata. Forte interattività, nuovo approccio di visualizzazione multi-dispositivo e designe moderno e intuitivo

sono queste le principali caratteristiche del rinnovato website, che permette inoltre all’utente una navigazione più fluida e immediata, grazie alla suddivisione degli argomenti per aree tematiche. Ma questo non è tutto, infatti Nectar ha dato nuova linfa all’app, completamente rivista e in grado di replicare le principali funzionalità del sito, e ha lanciato gli e-coupon, offerte speciali scaricabili on line che consentono di raccogliere punti extra. Con i nuovi dispositivi anche in mobilità tutti gli utenti saranno in grado localizzare il negozio fisico più vicino ed effettuare acquisti online, con l’obiettivo di rispondere alle esigenze di multimedialità e al raggiungimento di un numero sempre maggiore di utenti.

partnership

di Pietro Castagna

Uno sguardo alla Milano del 2030 con 77Agency e Mi030

Come sarà la Milano del futuro? Per cercare di trovare una risposta a questa domanda è stato organizzato Mi030, un pomeriggio di incontri che avrà come attore principale un numeroso gruppo di cittadini tra i 15 e i 25 anni, che racconteranno idee, progetti, aspettative, dubbi, timori per la Milano del 2030. Ad ascoltarli ci saranno alcuni grandi esponenti della Milano contemporanea, che saranno chiamati a

fornire informazioni e a rispondere alle domande. L’evento, in programma domani ai piani alti della Diamond Tower, è sostenuto ancora una volta da 77Agency che si pone l’obiettivo di sostenere i giovani talenti per un futuro migliore e una città più sostenibile, dando la parola proprio a chi si candida ad essere la classe dirigente del futuro in un momento nel quale le nuove generazioni vengono ascoltate poco. I temi che verranno trattati a Mi030 saranno 6: l’amore, il corpo, l’impresa, la comunicazione, l’educazione e la città, mentre l’intero evento è stato realizzato e prodotto dall’agen-

zia Piano B. «Grazie a Mi030 portiamo avanti il nostro impegno, già intrapreso molti anni fa con la creazione di 77Academy, a scommettere sul talento dei giovani che saranno i protagonisti del futuro di domani – commenta Amedeo Guffanti, Partner & General Manager di 77Agency – Abbiamo scelto di sostenere Mi030 e di contribuire alla sua realizzazione perché oggi rappresenta l’unico evento che è stato creato per ascoltare davvero i giovani, dando la possibilità a Milano di ascoltare la voce dei suoi figli che speriamo diventino i veri attori non solo di questa città, ma credo anche dell’intero Paese». ANNO VI | #101| VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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i fatti del giorno community Oltre un milione i like ricevuti dalla pagina

tech

Fanpage.it, parte del gruppo Ciaopeople Media Group, è considerato il terzo media italiano per importanza nella distribuzione di news e ha la sua roccaforte nei social

Si tratta di una guida per scoprire le nuove forme di progresso che è disponibile gratuitamente e in doppia lingua

EXPedition, il network di fanpage conquista il Smart ecco la nuova app target femminile con donna fanpage targata Siemens ricerche

Pepe Research e Datamedia entrano in Assirm L’associazione degli istituti di ricerca presieduta da Umberto Ripamonti ha fatto registrare 5 ingressi in 5 mesi Assirm, l’associazione degli istituti di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale presieduta da Umberto Ripamonti, registra due nuovi ingressi: Pepe Research e Datamedia Ricerche. Pepe Research, diretta da Paola Merulla ed Elena Salvi, è una società di ricerche di mercato di nuova generazione. Parte di VM6, un network di operatori complementari nell’ambito della comunicazione e del content marketing, offre servizi d’indagine di marketing e di mercato con specializzazione nell’osservazione delle dinamiche politiche e sociali. L’Istituto Datamedia Ricerche, parte del Gruppo Datamedia Comunicazione, sotto la direzione della dottoressa Anna Gigante e il coordinamento scientifico di Michelangelo Tagliaferri, utilizza nuovi approcci e tecniche di ricerca integrate, che consentono lo studio dei sistemi sociali e della loro comunicazione, mediante metodi di indagine linguistico-strutturale. «Cinque nuovi ingressi in soli cinque mesi rappresentano un grande risultato», commenta Umberto Ripamonti.

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di Ottavia Quartieri

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onna Fanpage è la quarta pagina Facebook del network Fanpage a superare la ragguardevole cifra del milione di fan. Dopo Fanpage.it, che ne conta oltre 4 milioni, Spettacolo Fanpage e I Love Calcio con oltre un milione e mezzo a testa, anche l’area femminile entra a far parte delle top community del gruppo Ciaopeople. Un traguardo importante nel cammino del quotidiano fondato da Gianluca Cozzolino. I dati censuari Audi-

web indicano Fanpage.it come il terzo media italiano ed è proprio l’utilizzo dei social network come canali distributivi uno dei suoi punti forti. La community di Donna Fanpage cresce in partecipazione e in distribuzione con volumi quotidiani in costante evoluzione: 500.000 like ai post, 30.000 commenti, 90.000 condivisioni. «Questo ulteriore traguardo conferma la nostra posizione di market leader nella distribuzione delle news sui social network. Un milione di fan significa un milione di donne che leggono il

nostro giornale, un milione di utenti che interagiscono e creano e animano ogni giorno la community di Donna Fanpage ha dichiarato Giorgio Mennella, advertising director di Ciaopeople Media Group -. Un milione di fan è un universo da esplorare con i brand, alla ricerca di nuove forme di interazione con il pubblico. Per questo motivo Ciaopeople Media Group ha in produzione le nuove stagioni dei suoi video format Food e Beauty, per arricchire la sua offerta di branded content e product placement».

nomine Vanta un’esperienza di oltre 15 anni nel campo dell’adv online

Ilaria Zampori è il nuovo d.g. di Quantcast L’azienda specializzata in real time advertising ha acquistato AdPerformance, la società leader nell’advertising performance

Ilaria Zampori

Quantcast, azienda tecnologica specializzata in real-time advertising e rilevazioni dell’audience digitale, ha annunciato la nomina di Ilaria Zampori alla nuova posizione di direttore generale per l’Italia. Quantcast

ha comunicato la propria espansione nei Paesi del Nord Europa attraverso l’acquisizione di AdPerformance, società leader nell’advertising performance. «L’esperienza di Ilaria sarà fondamentale per

permetterci di continuare la nostra espansione in Europa e penetrare il mercato italiano del digital advertising, che è in rapida ascesa”, ha commentato Phil Macauley, managing director per l’Europa.

Siemens App

Siemens lancia Smart EXPedition, la nuova app gratuita, in doppia lingua, italiano e inglese, che consentirà ai suoi utenti di partecipare a una sorta di spedizione alla scoperta delle tecnologie del futuro legate alla digitalizzazione, all’energia sostenibile e alle infrastrutture intelligenti. «L’innovazione digitale sta trasformando profondamente i linguaggi della comunicazione, anche quelli delle organizzazioni aziendali», commenta Silvia Petrella, direttore della Comunicazione di Siemens Italia. «Avevamo una sfida importante. Raccontare ai nostri stakeholder la presenza di Siemens a Expo, e farlo in un modo nuovo». In qualità di partner strategico di Enel per la tecnologia Smart Grid a Expo Milano 2015, Siemens ha contribuito alla realizzazione della rete energetica intelligente di Expo, fornendo il software ed i servizi correlati sviluppati per gli utenti della rete. «Abbiamo deciso di sviluppare un’App, che non essendo pensata come strumento esclusivamente b2b, è utilizzabile da chiunque». ANNO VI | #101| VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET

UN’ITALIANA IN CAMPO. MILIONI DI ITALIANI DAVANTI AGLI SCHERMI.

L’appuntamento in cui pochi osavano credere è arrivato davvero: sabato 6 giugno alle 20:45, all’Olympiastadion di Berlino, la Juventus affronterà il fortissimo Barcellona per la conquista della Champions League. L’imperdibile sfida sarà trasmessa in chiaro da Canale 5. Pianifica per farti vedere da milioni di spettatori che aspettano questa serata da anni.


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MARKET PLACE

Homepage e notizie dedicate per gustare il grande evento

È giapponese la cucina più amata dagli italiani

È questo il risultato di una ricerca effettuata da Bing e MSN, unite per Expo 2015 in una collaborazione esplorativa di Luca Anelli

Il motore di ricerca Bing e MSN, la piattaforma d’informazione e intrattenimento di Microsoft, celebrano le cucine straniere in scena durante EXPO 2015, l’Esposizione Universale che vede nel cibo un simbolo delle diverse culture, rivelando che la più amata dagli italiani è quella giapponese. Secondo i quasi 2.000 utenti che hanno partecipato al sondaggio realizzato dalla stessa Bing nei primi tre mesi di quest’anno e da MSN tra aprile e maggio, la patria del Sol Levante è la più apprezzata e la più cercata in rete per decidere dove andare a mangiare con gli amici. Il dato emerso è il risultato dell’incrocio

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tra le preferenze degli italiani espresse nel sondaggio e gli ultimi tre mesi di ricerche effettuate su Bing, dove però la cucina più gettonata è quella cinese, seguita da giapponese e messicana. Unendo i dati, se gli italiani avessero la possibilità di decidere quali cucine straniere avere in una stessa città, sceglierebbero nell’ordine: giapponese (37%), messicana (19%), cinese (17%), greca (11%), indiana (9%) e araba (7%). La cucina cinese quindi, sebbene sia la più rappresentata della nostra penisola, occupa nella clas-

sifica delle preferenze dei consumatori italiani il terzo posto. Ma con Expo 2015, tutte le cucine saranno per qualche mese a portata di “forchetta” e da tale opportunità nasce la collaborazione, tutta all’insegna dei contenuti culinari, tra Bing e MSN. Per celebrare la manifestazione in un modo speciale, la home page di Bing è stata tutta dedicata all’Italia mentre su MSN è stata creata una sezione con curiosità, quesiti, informazioni, ricette e suggerimenti dedicati alle cucine internazionali presenti all’Esposizione Universale, alimentati dal motore di ricerca di Microsoft. Bing, inoltre, ha scelto di delinearsi come un valido supporto anche per pianificare la visita a EXPO 2015: digitando la parola chiave “EXPO 2015” si potrà, infatti, accedere in maniera semplice e chiata a tutta una serie di informazioni utili per programmare e seguire il grande evento, tramite la funzionalità Snapshot laterale che è stata implementata con dettagli, date, notizie e video e permette di acquistare direttamente i biglietti. Grazie infine a Bing Translator, attivabile semplicemente scrivendo nella barra di ricerca “traduci [frase desiderata] in [lingua di interesse]”, sarà possibile contare su un valido supporto per tradurre qualsiasi tipo di menu. ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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MARKET PLACE

cinque nuovi ingressi nell’aggregatore della sigla associativa

Pr Hub diventa un punto di riferimento per il settore La piattaforma di open knowledge e intelligenza collaborativa, costituita in seno ad AssoCom, raggiunge la quota di 14 associate di Sebastiano Zeri

AB Comunicazioni, Aida Partners Ogilvy PR, Competence e Say What? fanno il loro ingresso in Pr Hub, la piattaforma di open knowledge e intelligenza collaborativa costituita in seno ad AssoCom che si accredita come aggregatore di riferimento per il settore. Le quattro agenzie vanno ad aggiungersi alle 10 - Ketchum, Business Press, Havas, EPR Comunicazione, MY PR, Gruppo Rem Divisione Orange, Glebb & Metzger, MN Holding, Segest e Noesis - fuoriuscite nel marzo scorso da Assorel per dare vita a Pr Hub. «Siamo onorati di dare il benvenuto in AssoCom ad AB Comunicazioni, Aida Partners

andrea bertoletti

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lorenzo brufani

Ogilvy PR, Competence e Say What?, quattro agenzie che non hanno bisogno di presentazione» commenta Stefano Del Frate, direttore generale AssoCom. «Il loro ingresso conferisce ulteriore spessore e autorevolezza alla piattaforma Pr Hub ed è la migliore conferma della credibilità di un progetto in rapidissima crescita, destinato a creare nuove prospettive di sviluppo per il mondo della comunicazione». «Abbiamo deciso di aderire a Pr Hub perché è giunto il momento di passare dal dire al fare, dopo anni di tante dichiarazioni e pochi fatti. Daremo il nostro contributo per portare trasparenza e regole chiare nelle gare tra agenzie e per realizzare con i colleghi un’atti-

stefano del frate

vità di formazione pratica in grado di preparare al meglio le nostre persone ad usare le tecnologie digitali a servizio dei nostri clienti», spiega Lorenzo Brufani, fondatore di Competence. «Da anni sentivamo il bisogno di un organismo che facesse davvero qualcosa per il nostro settore, senza pudori e con coraggio», aggiunge Alberto Scarpetta, fondatore di Say What?. «Il progetto di Pr Hub ha al suo interno le garanzie di intraprendenza e di serietà che rispecchiano le esigenze del nostro mondo, per tutelare il lavoro delle persone per bene, e farlo rispettare al mercato. Non secondario, un contributo importante nella crescita delle professionalità, e nella condivisione delle esperienze, che sono la chiave per far maturare il nostro lavoro e stare al passo con gli scenari». «Il grande impulso dato al settore da Pr Hub, l’energia che lo pervade, il grande rispetto nella competizione delle agenzie che lo compongono, insieme alla straordinaria voglia di contribuire al settore e alla voglia di fare ci ha spinti ad aderire per la prima volta ad un aggregatore di settore», spiega Andrea Bertoletti, d.g. di Ab Comunicazioni. «Abbiamo accolto con grande piacere e interesse la notizia della nascita di Pr Hub e non potevamo esimerci dal partecipare ad un’iniziativa che riteniamo non solo appassionante, ma assolutamente necessaria per la nostra categoria. Non è un mistero che in vent’anni di attività non si sia mai aderito a nessuna associazione di categoria, dato che quelle esistenti le troviamo tuttora arcaiche e ancorate a vecchi schemi di pensiero», conclude Gianna Paciello, vice presidente di Aida Partners Ogilvy PR. ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


il grande cinema vi sta aspettando... non perdete l’appuntamento con i film in uscita nelle prossime settimane!

LE REGOLE DEL CAOS

LA RISPOSTA E’ NELLE STELLE

ACCIDENTAL LOVE

JURASSIC WORLD 3D

WOLF CREEK 2: LA PREDA SEI TU

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AFFARE FATTO

IO, ARLECCHINO

TORNO INDIETRO E CAMBIO VITA

FUGA IN TACCHI A SPILLO

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MEDIA La pubblicità al cinema.

YOUNG


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MARKET PLACE

Appuntamento per mercoledì 10 giugno, a partire dalle 17:30

Social Media Week Roma: Mamadigital si siede alla tavola rotonda dedicata al native advertising

Interverrà simone rinzivillo, cto e co-founder della media agency. il meeting è in programma presso la casa del cinema di villa borghese, nell’ambito della manifestazione romana di Vera Modesto

È ai blocchi di partenza l’edizione romana della Social Media Week 2015, che si svolgerà dall’ 8 al 12 giugno nella splendida cornice della città eterna. Una settimana di conferenze e percorsi tematici su un unico global theme: “Upwardly Mobile: the rise of the connected class”, che renderanno Roma protagonista di quello che oggi è considerato tra i più importanti, coinvolgenti e innovativi eventi al mondo. La Social Media Week esplora quest’anno l’impatto della tecnologia “mobile” che oggi è in grado di rivoluzionare il nostro

presente. Dopo una panoramica sullo storytelling a tema Expo e le ultime novità degli algoritmi di Facebook, il 10 giugno sarà la volta di una tavola rotonda, presieduta da Outbrain, e a cui prenderanno parte diverse realtà del mondo digital. Tra queste anche Mamadigital, rappresentata da Simone Rinzivillo, Cto e Co-Founder della media agency. Il workshop “Conversation Content” dal tema “Nuove frontiere del marketing digitale: come rendere scalabili ed efficienti le attività di Native Advertising e Branded Content”, si svolgerà nella Casa del Cinema di Villa Borghese e vedrà un’in-

teressante confronto tra i protagonisti del settore sull’attuale importanza del native advertising all’interno di una strategia di marketing digitale e sulle prospettive future. «Il content marketing costituisce oggi una seria e concreta componente per rafforzare qualsiasi strategia di marketing digitale e il native advertising ne rappresenta la sua naturale evoluzione, capace di coniugare gli aspetti strettamente content a quelli di advertising - spiega Simone Rinzivillo, che interverrà alla tavola rotonda -. La tecnologia native permette di raggiungere audience molto profilate in modo non invasivo ed efficace nel momento in cui soddisfano un interesse con la lettura di un contenuto» conclude il manager di Mamadigital. Nel workshop presieduto da Alberto Mari, di Outbrain Italia, e moderato da Riccardo Scandellari, insieme a Simone Rinzivillo interverranno Domenico D’Elia di Fox International Channels Italy, Francesco Roncaglia di Universal McCann e Alvise Zanardi del quotidiano Il Messaggero.

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la casa del cinema di villa borghese, a roma, dove si svolgerà la tavola rotonda sul native advertising

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COVER STORY

Un competitor ingombrante, ma capace di aumentare il potenziale di mercato

Worldwide Developers Conference: sarà debutto per Apple nello streaming musicale? Il prossimo lunedì a San Francisco toccherà alla compagnia di Cupertino il tempo dei grandi annunci. Tra cui è particolarmente atteso il lancio di un rivoluzionato iTunes, capace di competere con Spotify e Pandora e frutto della collaborazione con l’acquisita Beats Eletronics di

Valentina Lunardi

Dopo la settimana dei grandi annunci in casa Google, culminata con la I/O Conference di San Francisco dedicata agli sviluppatori, ora le luci del mondo tech e media sono pronte a cambiare

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palcoscenico. L’atteso attore protagonista, o antagonista a seconda del punto di osservazione, è Apple: a Cupertino, infatti, fervono i preparativi per la Worldwide Developers Conference, che a partire dal prossimo lunedì, per quattro giorANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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ni, farà della stessa città di San Francisco una nuova e temporanea “Big Apple”. Come ogni attesa che si rispetti, anticipazioni e ipotesi si sono susseguite tra la stampa e gli addetti al settore, e vi sono alcuni temi largamente preannunciati che avranno il loro momento sotto i riflettori: applicazioni per l’Apple Watch ottimizzate e migliorate, che dovrebbero vedere l’introduzione di tool implementati da sviluppatori di terze parti; miglioramenti nel campo dei sistemi operativi, rispettivamente mobile e Mac, iOS e OS X; e la grande assenza, invece, di Apple TV, di cui doveva essere presentata una nuova versione, ma che probabilmente verrà posticipata. Ma oltre queste aree d’azione “ovvie”, c’è un altro settore in cui Apple potrebbe fare il suo debutto la prossima settimana. Finalmente la compagnia dovrebbe rivelare il suo nuovo servizio di streaming musicale, del cui sviluppo è artefice congiunta Beats Eletronics, società acquisita nel 2014 per 3 miliardi di dollari. A questo punto, è il caso di dirlo, sorge una domanda da milioni di dollari: l’arrivo sulla scena streaming musicale di Apple si profilerà come un rincorsa ad acquisire posizioni con-

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tro i già collaudati servizi di realtà come Spotify e Pandora, o a Cupertino sapranno sfruttare l’occasione al meglio? Dal mondo del marketing a quello dell’industria musicale la questione non è di poco conto: lunedì potrebbe aver luogo il più grande cambiamento nel campo dell’offerta musicale targata Apple dall’introduzione di iTunes Store, che 12 anni fa ha rivoluzionato il modo in cui le canzoni vengono comprate e vendute. Secondo quanto riportato da alcune fonti ben informate, le nuove features includeranno un piano di sottoscrizione al servizio streaming simile e capace di competere con quello di Spotify, insieme a una serie di update per iTunes Radio che potrà a quel punto fronteggiare la concorrenza sia di Pandora sia delle tradizionali reti radiofoniche. Con tali armi a disposizione, la

compagnia di Cupertino sembra ben equipaggiata per fare il proprio ingresso nel mondo della musica in streaming, un settore che è cresciuto rapidamente negli ultimi anni, seppure sia avvenuto un calo dei download a pagamento. Il terreno dello scontro, quindi, non avverrà nel campo della qualità dei servizi, ma in quello più complesso, per vari aspetti, della fedeltà degli utenti: compagnie come Spotify, Deezer e Rhapsody hanno già allungato in profondità le proprie radici in quelle parti del mercato dove si posizionano alcuni tra i consumatori di musica più attivi. Spotify, per esempio, oggi il più grande servizio di streaming, dall’anno della sua comparsa nel 2008 ha attirato 60 milioni di utenti a livello globale, di cui 15 milioni hanno sottoscritto i suoi abbonamenti mensili a pagamento. D’altra

parte, però, come sottolineano vari analisti, la vastità della penetrazione sul mercato e della reach di Apple, compagnia capace di vendere 700 milioni di iPhone, conferisce alla società un vantaggio competitivo interessante su tutti quegli utenti non affiliati a un particolare servizio, consentendole di dominare un mercato in rapida espansione. Ma le ipotesi non riguardano per il momento solamente le opportunità di mercato di Apple. Secondo notizie riportate da varie testate statunitensi, Apple è ancora immersa in una fase di contrattazione con etichette discografiche e editori musicali per quello che riguarda i termini di licenza; se i colloqui falliscono, l’atteso annuncio potrebbe essere cambiato nei suoi termini o rinviato a data da destinarsi, anche se non sarebbe la prima volta che Cupertino rag-

giunge un accordo dell’ultimo minuto. Apple e music industry, nemici-amici Per le compagnie del settore musicale il problema è quanto Apple dovrebbe pagare in termini di licenze vista la comparsa di nuove caratteristiche nell’offerta dei servizi, come la più ampia programmazione radiofonica e un canale promozionale in cui gli artisti possono immettere contenuti gratuiti per i propri fan. Similmente ai prezzi di Spotify, la sottoscrizione mensile dovrebbe essere intorno ai 10 dollari, con periodi di prova gratuita di due o tre mesi, mentre il servizio nel suo complesso dovrebbe riunire la possibilità di attivare download, streaming e radio da una unica posizione, una versione dal nuovo design dell’app di musica Apple (comple-

ta anche di collegamento con i canali social e, probabilmente, di una versione disponibile per la piattaforma mobile competitor di Google, Android). Nell’applicazione gli utenti avranno accesso alle proprie librerie musicali esistenti e dovrebbero anche essere in grado di sottoscrivere nuovi servizi. Una possibilità che se da una parte offre alle persone una maggiore personalizzazione di utilizzo, dall’altra espone i dirigenti delle music companies a possibili turbolenze finanziarie: le vendite di download, che ora rappresentano la maggiore voce d’entrata per le etichette discografiche, calano inevitabilmente quando un consumatore accede o cambia le proprie sottoscrizioni. A livello globale, i download acquistati sono calati dell’8% nel 2014 rispetto all’anno precedente,

mentre gli abbonamenti a servizi sono aumentati nel medesimo periodo del 39%, secondo l’International Federation of the Phonographic Industry. Dal lato delle funzioni radio, ci si attende che arrivi una versione rinnovata di iTunes Radio, la parte dell’offerta Apple introdotta nel 2013 per competere con Pandora, completata dall’introduzione di una programmazione lineare, che somiglierà maggiormente a una stazione radio tradizionale. Apple ha già chiuso una serie di accordi con diverse celebrità della musica come Drake e Pharrell Williams, che dovrebbero creare playlist e presentare programmi, oltre che aver assunto professionisti radiofonici come Zane Lowe, ex dj e intervistatore della BBC. Se nella Apple dell’“era Jobs” la musica era una parte cruciale della rinascita del brand, in forza

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mercato”. Mentre l’attesa per la Worldwide Developers Conference aumenta e si sugguono ipotesi e annunci, le prospettive di successo in campo musicale potrebbero restare ancora per un po’ incerte: i progetti lanciati in questo campo dalla compagnia negli ultimi anni hanno raggiunto risultati alterni: iTunes Radio resta un concorrente distante nella corsa alla radio digitale con Pandora, mentre Ping, il social network collegato ad iTunes introdotto nel 2010, era stato ritirato dopo solo due anni.

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dio satellitare Sirius XM, che possiede negli Usa 27,7 milioni di consumatori, e Netflix, che può vantare 40,3 milioni di abbonati paganti. Secondo un recente intervento di HansHolger Albrecht, chief executive di Deezer, servizio che ha circa sei milioni di abbonati nel mondo, il problema principale del panorama straming è la limitata consapevolezza degli utenti: “Quando una società come Apple fa il suo ingresso in un settore come questo, può influire veramente sull’innalzamento del potenziale di

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La sua sopravvivenza è fatta di tanti piccoli 5x1000.

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della grande innovazione introdotta da iTunes, le vendite di questo comparto sono oggi una parte sempre più piccola del business globale della società. Una condizione che, secondo gli analisti, porta come conseguenza il fatto che anche se il nuovo servizio di streaming avrà successo, la musica resterà una fonte di revenue marginale: per comprenderne la portata finanziaria, basta pensare che le sottoscrizioni a livello globale hanno generato nel 2014 1,6 miliardi di dollari di entrate per l’industria discografica. Alla chiusura del suo anno fiscale più recente, che si è chiuso lo scorso settembre, Apple ha raggiunto per la totalità delle vendite 183 miliardi di dollari. Ma oltre le preoccupazioni finanziarie, l’arrivo di Apple è anche considerato come una grande opportunità per lo streaming di diventare una pratica mainstream. Nonostante il suo consumo sia aumentato rapidamente, molti dirigenti di società tecnologiche e musicali hanno spesso lamentato come servizi come Spotify abbiano tardato a decollare tra i consumatori ordinari. Negli Stati Uniti solo 7,7 milioni di persone hanno pagato per ottenere una sottoscrizione per un servizio di streaming musicale nel 2014, secondo quanto affermato dalla Recording Industry Association of America; una performance che arranca rispetto ai numeri di singole compagnie come la ra-

- medico Marina Nicodemi, 31 anni

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Enpa ringrazia per questo spazio.

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Dopo 46 anni scompare dalla fusoliera la banda verde, sostituita da una “A”

Alitalia riparte da qui: Made in Italy e alta qualità

Nel corso di un importante evento svoltosi a Roma Fiumicino, Alitalia ha presentato il nuovo brand, la nuova livrea degli aerei e la nuova visual identity per riaffermarsi nel trasporto aereo a livello internazionale di Marianna Marcovich

«Poche storie producono tanti rimpianti come Alitalia. Era la compagnia leader mondiale quarant’anni fa. Poi ha perso un sacco di occasioni. Ma il passato non torna. E allora ci sono due alternative: vivere nel pianto e nel rimpianto delle occasioni perdute, criticando e lamentando soltanto. O provare a cambiare, facendo tesoro degli errori degli altri. Noi abbiamo scelto questa seconda strada». Sono queste le parole con cui il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha commentato su Facebook il ritorno di Alitalia, la compagnia di bandiera italiana che, dopo un periodo di crisi, torna finalmente a guardare al futuro positivamente grazie a un im-

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Momento importante per la compagnia

nella foto, a partire da destra, luca cordero di montezemolo, presidente di alitalia, e il presidente del consiglio Matteo Renzi

portante piano di rilancio di tutte le sue attività su scala globale. Ieri, infatti, nel corso di un importante evento svoltosi a Roma Fiumicino, Alitalia ha presentato il nuovo brand, la nuova livrea degli aerei e la nuova visual identity ai suoi dipendenti, ai media internazionali e ai propri stakeholder istituzionali e di business. La giornata di ieri ha rappresentato un vero e proprio punto di svolta per la compagnia aerea che ha illustrato una serie di novità, che hanno visto coinvolte tutte le proprie classi di viaggio sulla flotta di lungo raggio con l’obiettivo di riposizionarsi come leader nei servizi di alta qualità e come am-

basciatore delle eccellenze italiane nel mondo. Andiamo, ora, ad analizzare i principali cambiamenti che sono stati presentati nel corso dell’evento, svelando il disegno del marchio che diventa più moderno, abbandonando il carattere corsivo per comunicare una nuova Alitalia più consapevole ed assertiva. Per quanto riguarda invece la nuova livrea, dopo 46 anni, per la prima volta scompare dalla fusoliera la tradizionale banda verde e oggi domina una “A” tricolore sul timone, resa ancora più grande con l’obiettivo di rappresentare la bandiera italiana nel mondo con ancora maggiore evidenza. La

fusoliera avorio perlato aggiunge un elemento di stile ed eleganza italiana al tutto, mentre una serie di bande che si inclinano progressivamente verso la coda dell’aereo conferiscono un senso di dinamismo e rapidità. Non solo la parte esterna, ma anche gli interni cambiano look: più freschi, eleganti e dall’inconfondibile gusto italiano, con dettagli di design che richiamano quelli delle più prestigiose auto sportive. A bordo c’è il Made in Italy al gran completo come sinonimo dell’eccellenza italiana nel mondo, tra i quali Poltrona Frau, le lenzuola Frette, le porcellane Richard Ginori e i prodotti Ferragamo.

Tra i nuovi servizi di bordo di notevole importanza la progressiva estensione del servizio Wi-fi messa a disposizione su tutti gli aerei a lungo raggio, insieme a gallerie di film rinnovate e ad altre fonti di intrattenimento. «La giornata di oggi rappresenta un momento importante nella storia di uno dei brand italiani più iconici al mondo. Oltre alla nuova livrea degli aerei, abbiamo anche presentato i risultati del grande lavoro svolto per rendere più confortevoli gli interni delle cabine e per introdurre una forte innovazione nel servizio», ha dichiarato Luca Cordero di Montezemolo, Presidente di Alitalia.

ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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ME DIA

di Davide De Vecchi

WWE e Sky Italia hanno esteso la loro partnership per altri cinque anni, per la trasmissione in esclusiva dei programmi di punta “WWE Raw”, “SmackDown”, “NXT”, “WWE Experience” e “WWE Main Event”, su Sky Sport fino al 2020. Inoltre Cielo, il canale free-to-air di Sky Italia visibile in oltre 24 milioni di case, manderà in onda ogni domenica mattina, alle 10:00 e alle 11:00 orario CEST rispettivamente la versione da un’ora dei programmi settimanali di “WWE Raw” e “SmackDown”, e tutti i dodici live WWE, gli speciali pay per view, inclusi “WrestleMania” e “SummerSlam”, che continueranno a essere trasmessi su Sky PrimaFila. «Siamo entusiasti di rinnovare il lungo sodalizio che ci lega a WWE dal 2003, e siamo lieti che, ancora una volta, la WWE abbia riconosciuto la piattaforma di Sky quale elemento chiave per massimizzare l’esposizione del proprio marchio - ha affermato Matteo Mammi, Direttore Programmi, Diritti e Produzione di Sky Italia -. Non vediamo l’ora di lavorare insieme e di essere al servizio dei fan di WWE in Italia». «Sia-

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suscita entusiasmo il rinnovo dell’importante e duraturo sodalizio che lega i due player ormai dal 2003

WWE e Sky Italia, partnership estesa per un altro quinquennio

di 650 milioni di case nel mondo in 35 lingue differenti. WWE Network, la prima network premium over-the-top 24 ore su 24 su sette giorni che include tutti i dodici live pay per view, la programmazione prevista e un enorme archivio di video on

demand, è attualmente disponibile in più di 175 paesi. La compagnia ha la sede principale a Stamford, Connecticut, con uffici a New York, Los Angeles, Londra, Mexico City, Mumbai, Shanghai, Singapore, Dubai, Monaco and Tokyo.

who’s who Sky Italia, la prima

media company italiana

L’accordo riguarda la trasmissione in esclusiva dei programmi di punta “WWE Raw”, “SmackDown”, “NXT”, “WWE Experience” e “WWE Main Event”, su Sky Sport fino al 2020

mo orgogliosi del rapporto che abbiamo da più di dieci anni in Italia con Sky, media company di riferimento e più grande piattoforma pay tv in Europa - ha affermato Gerrit Meier, Vice Presidente Esecutivo di WWE International -. Questa partnership è la testimonianza della passione autentica che i fan italiani, qualunque sia la loro età, hanno per i pro-

grammi ricchi d’azione e a prova di famiglia proposti da WWE e dell’espansione mondiale di questo marchio». Intrattenimento di taglio globale WWE, società ad azionariato diffuso, è un’organizzazione di media integrati e leader riconosciuto nell’intrattenimento globale. La società

comprende un portfolio di imprese che creano e distribuiscono contenuti originali cinquantadue settimane l’anno per un pubblico globale. WWE si dedica all’intrattenimento per tutta la famiglia nei suoi programmi televisivi, pay per view, contenuti digitali e piattaforme di pubblicazione. La programmazione WWE raggiunge più

Sky Italia è la prima media company in Italia, parte di Sky plc, azienda leader nel settore dell’intrattenimento in Europa con 21 milioni di clienti in cinque Paesi: Italia, Germania, Austria, Regno Unito e Irlanda. Fondata nel 2003, Sky Italia opera su diverse piattaforme di trasmissione con diversi modelli di business e ha una base 4.746 milioni di abbonati (al 31 marzo 2015). L’offerta di abbonamento a pagamento - core business della società e disponibile via satellite e anche sulle reti a banda larga e larghissima banda di Telecom Italia presenta la migliore esperienza visiva di sempre, grazie a My Sky HD, Sky on Demand e Sky Go, oltre alla più ampia gamma di contenuti esclusivi: dalle produzioni nate in casa Sky ai migliori film, fino allo sport, le notizie, l’intrattenimento, le serie tv e i programmi per bambini. Più di 150 proposte tra canali tematici e canali pay per view, di cui oltre 60 in HD e uno interamente in 3D. I non abbonati a Sky, inoltre, possono godere della visione di Sky Online, il servizio di streaming che offre una selezione di film, spettacolo e sport sui principali dispositivi connessi a internet. Sky è anche sul digitale terrestre in free to air con i canali Cielo (canale 26) e Sky Tg24 (canale 27). ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015



SC N RIO

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Anche quest’anno Accademia di Comunicazione si è aggiudicata il Golden School Trophy dello Spot School Award, Premio Internazionale del Mediterraneo come miglior scuola di creatività partecipante al concorso per la qualità dei lavori presentati. Numerosi, inoltre, per il quattordicesimo anno consecutivo, i premi assegnati aglistudenti dei corsi di Pubblicità e di Graphic Design per i progetti e le campagne realizzate in risposta ai brief previsti dal contest. Primi classificati e vincitori del Grand Prix (Rai Pubblicità Comune di Salerno), quindi vincitori assoluti del concorso, sono gli art director Francesco Sguinzi e Pierpaolo Bivio con il copywriter Matteo Gatto e i graphic designer Giorgio Bianco e Gianluca Carone. Il progetto con cui si sono aggiudicati la vittoria è sta-

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Vinto il Golden School Trophy come miglior scuola di creatività partecipante al concorso

L’Accademia di Comunicazione si conferma a Spot School Award

no, Antonino Astone e dal graphic designer Nicolò Artoni. Il secondo premio per il brief Legambiente - “Manifesto Annuncio Stampa” è stato conquistato da Francesco Sguinzi (art) e Pierpaolo Bivio (art), da Matteo Gatto (copy), Giorgio Bianco e Gianluca Carone, entrambi graphic designer. Per concludere l’elenco dei metalli, c’è il bronzo (terzo premio) per il brief Legambiente - “Manifesto Annuncio Stampa” che hanno portato a casa Mauro Breda (art), Fabiana Casu (art) e Demetrio Chirico (copy). Tra i successi anche due

Short List Finalist: una per il progetto di Giulia Trimarchi (art), Gianluca Nucaro (copy), Giovanna De Cocinis (copy), Elisa Di Gangi (copy) e Alessia Torre (graphic designer); la seconda per il lavoro di Yuri Alfieri (art), Fabio Lista (art), Alessandra Brogi (graphic designer) e Camilla Nani (copy). I lavori partecipanti al concorso sono stati valutati da una giuria composta da autorevoli esperti e professionisti della comunicazione, da esponenti delle istituzioni, dei media e delle associazioni patrocinanti. Il Premio Spot School

Award, organizzato dall’associazione Creativisinasce, è riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica Italiana e ha il patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, oltre che di un lungo elenco di partner: Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno, Confindustria di Salerno, Camera di Commercio di Salerno, Università degli Studi di Salerno, Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, Rai Pubblicità, Associazione Illustratori, Comunicazione Pubblica, Federpubblicità Campania, Ferpi e Unicom.

ne sono Protagonisti gli art director Francesco Sguinzi e Pierpaolo Bivio con il copywriter Matteo Gatto e i graphic designer Giorgio Bianco e Gianluca Carone di Pietro Castagna

to realizzato nella sezione “Manifesto Annuncio Stampa” per il brief commissionato da Legambiente, il cui focus, quest’anno, era l’equiparazione dei reati ambientali al reato penale con denuncia della scarsa attenzione che il codice penale dedica al tema ambientale. Un altro oro (primo premio) nella sezione “Direct Marketing” è stato conquistato dal gruppo creativo composto dagli art director Andrea Raia e Massimiliano Corradini, dai copywriter Giorgio Schirripa e Andrea Zanino e dal

graphic designer Ettore Colombo. Il gruppo ha lavorato sul brief proposto da Cittàslow International per la promozione e l’incremento delle adesioni al movimento di alcuni sindaci di comuni italiani che ha l’obiettivo di coniugare la scelta di una crescita ecosostenibile e “slow” delle comunità locali e del loro ecosistema ad una filosofia di proposta del buon vivere nel vivere quotidiano delle comunità locali. Sono tre, invece, gli argenti vinti dagli studenti dell’Accademia: due per la campagna di fundraising per i Microprogetti Caritas, rispettivamente nella sezio-

ne “Non Convenzionale” e nella sezione “Manifesto Annuncio Stampa”, e uno per Legambiente di nuovo nella sezione “Manifesto Annuncio Stampa”. Il primo argento per il brief Caritas nella “Non Convenzionale” va al gruppo di Andrea Raia (art), Massimiliano Corradini (art), Giorgio Schirripa (copy) e Andrea Zanino (copy), con Ettore Colombo graphic designer. Il secondo gruppo vincitore del secondo premio per il brief Caritas - “Manifesto Annuncio Stampa” è quello composto dall’art director Alessandro Patscot, dai copywriter Noemi Mariani, Andrea Saler-

Un momento della premiazione ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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Anche l’ad di Apple si unisce al coro di coloro che accusano i due giganti del web di “ingozzarsi” di dati sugli utenti e di qualsiasi cosa che possa servire loro per fare utili. E Apple invece?

Ormai è chiaro a tutti che qualunque strategia digitale non può prescindere dal tema della frammentazione del mondo social. Tuttavia, in tal senso, secondo Kantar Media sembra ormai essere giunta l’era del consolidamento. tutto indica che il futuro dei social media procederà su due piani: da un lato un gruppo ristretto di leader, inclusi Facebook e Twitter, ormai impossibili da raggiungere per via della loro immensa massa critica (Fb ha oggi 1,4 miliardi di utenti). Dall’altro gli sfidanti, che proporranno progetti per tutti i gusti, ma a cui è riservata, nel caso, una nicchia.

Cook: Google e Fb avide di dati

Qual’è il futuro dei social media?

REPUBBLICA.IT

NORMATIVE

Il Garante spiega la Cookielaw Se il vostro sito non ha pubblicità, preoccupatevi solo che i widget social siano semplici link e non sparino cookie ai lettori. A quel punto, basta aggiungere una informativa informale. Altrimenti, se avete cookie di profilazione, allora sì, vi tocca onerosamente mettervi in regola. Si può riassumere così, in estrema sintesi, i chiarimenti che il Garante della Privacy ha fornito a Wired.it dopo le tante polemiche scatenate dall’entrata in vigore del nuovo regolamento in tema di cookies. Con una rassicurazione in più: per il momento, non sarà comminata alcuna multa.

WIRED.IT

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KANTARMEDIA.IT

mobile search

Mobilegeddon, un mese dopo A poco più di un mese dal “mobilegeddon”, ossia dal fatto che Google non indicizza più i siti non dotati di tecnologia responsive, un’analisi su 5 siti colpiti duramente e su alcuni che, invece, funzionano.

MARKETINGLAND.COM ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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Ecco le sette motivazioni per cui un contenuto può essere destinato a morire

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Perché i tuoi show televisivi preferiti vengono cancellati?

A ogni chiusura della stagione tv molte serie vengono eliminate dai palinsesti, spesso sotto gli occhi stupiti dei propri spettatori. Ma il modello di business che ne spiega le ragioni è complesso e non basta il favore di critica e pubblico per assicurare la sopravvivenza di Valentina Lunardi

La domanda è di quelle che colpiscono ogni spettatore, a prescindere dal fatto che sia un fedele estimatore della televisione tradizionale, un entusiasta del web o un appartenente alla categoria generazionale dei Baby Boomers o dei Gen Z: solitamente, in concomitanza con l’arrivo del mese di maggio e la chiusura della stagione televisiva, un numero variabile di show soccombe. E sparisce dalla programmazione. Capire le ragioni per cui alcune serie vengono cancellate mentre altre vengono puntualmente rinnovate non è un’operazione semplice, anche per gli spettatori più esperti. Il modello di business in cambiamento della televisione ha portato come risultato il fatto che alcuni show che presentano buone performance vengano scartati, mentre altri che si trascinano tra risultati altalenanti sono invariabilmente confermati stagione dopo stagione. È difficile immaginare che ciò che è accaduto alla sitcom “Seinfeld”, possa ripetersi: dopo un avvio zoppicante, sia dal punto di vista creativo sia di ricezione, la serie è diventata un classico, semplicemente perché il network ha creduto nel contenuto. Ma il tempo è denaro, anche e soprattutto in televisione, e dare il tempo a uno show di trovare la propria dimensione è un’azione altamente dispendiosa se, soprattutto, il successo non appare come un risultato possibile. Eppure, gli spettacoli con rating bassi hanno un punto a proprio favore: l’economia del settore è oltremodo complicata. Mentre il pubblico procede verso una frammentazione sempre più profonda, i dati di performance diventano ogni stagione più difficili da analizzare. Per questo Vox.com ha rag-

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gruppato quelli che sono i sette casi più probabili per cui, a volte, sono proprio i nostri show preferiti a scomparire.

1) È stato un flop Se si parla con chiunque lavori nei network televisivi, tutti vi diranno la stessa cosa. Esiste una linea invisibile che una volta superata diminuisce esponenzialmente le possibilità di rinnovo di uno show, specialmente se debutta con performance non certo brillanti. “Per quanto la gente sia alla ricerca delle motivazioni più svariate, tutto gira intorno alle performance”, ha affermato Kevin Biegel, co-creator di “Cougar Town” e creator di “Enlisted”. Il problema è che il punto di demarcazione che definisce rating negativi cambia sensibilmente a seconda della serie presa in considerazione. Ogni show arriva alla trasmissione seguendo una diversa sequenza di condizioni, che ne delinea il punto di partenza per l’ottenimento del successo. In alcuni casi, però, individuare un flop non è un’azione complessa: basta osservare ciò che è accaduto a “Mulaney”, sitcom dalla vita particolarmente breve realizzata dalla Fox. Al suo debutto, “Mulaney” ha totalizzato solamente 2,3 milioni di spettatori, perdendo la metà delle persone che in precedenza stavano guardando “Family Guy”. Uno show che presenta numeri di questo genere durante una fascia oraria favorevole non è certo destinato a durare, e infatti la sitcom è stata annullata. Ma le cose non sono sempre così semplici. “I picchi di performance non sono più affidabili, dato che con la frammentazione del pubblico pochi spettatori possono influire sulle performance”, ha spiegato Kyle Killen, showrunner e esperto di analisi televisive. “Un nu-

Anche quest’anno Accademia di Comunicazione si è aggiudicata il Golden School Trophy dello Spot School Award, Premio Internazionale del Mediterraneo come miglior scuola di creatività partecipante al concorso per la qualità dei lavori presentati. Numerosi, inoltre, per il quattordicesimo anno consecutivo, i premi assegnati aglistudenti dei corsi di Pubblicità e di Graphic Design per i progetti e le campagne realizzate in risposta ai brief previsti dal contest. Primi classificati e vincitori del Grand Prix (Rai Pubblicità Comune di Salerno), quindi vincitori assoluti del concorso, sono gli art director Francesco Sguinzi e Pierpaolo Bivio con il copywriter Matteo Gatto e i graphic designer Giorgio Bianco e Gianluca Carone. Il progetto con cui si sono aggiudicati la vittoria è sta-

vinto il golden scHool tropHy come miglior scuola di creatività partecipante al concorso

L’Accademia di Comunicazione si conferma a Spot School Award

no, Antonino Astone e dal graphic designer Nicolò Artoni. Il secondo premio per il brief Legambiente - “Manifesto Annuncio Stampa” è stato conquistato da Francesco Sguinzi (art) e Pierpaolo Bivio (art), da Matteo Gatto (copy), Giorgio Bianco e Gianluca Carone, entrambi graphic designer. Per concludere l’elenco dei metalli, c’è il bronzo (terzo premio) per il brief Legambiente - “Manifesto Annuncio Stampa” che hanno portato a casa Mauro Breda (art), Fabiana Casu (art) e Demetrio Chirico (copy). Tra i successi anche due

Short List Finalist: una per il progetto di Giulia Trimarchi (art), Gianluca Nucaro (copy), Giovanna De Cocinis (copy), Elisa Di Gangi (copy) e Alessia Torre (graphic designer); la seconda per il lavoro di Yuri Alfieri (art), Fabio Lista (art), Alessandra Brogi (graphic designer) e Camilla Nani (copy). I lavori partecipanti al concorso sono stati valutati da una giuria composta da autorevoli esperti e professionisti della comunicazione, da esponenti delle istituzioni, dei media e delle associazioni patrocinanti. Il Premio Spot School

Award, organizzato dall’associazione Creativisinasce, è riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica Italiana e ha il patrocinio del Senato della Repubblica Italiana, oltre che di un lungo elenco di partner: Regione Campania, Provincia di Salerno, Comune di Salerno, Confindustria di Salerno, Camera di Commercio di Salerno, Università degli Studi di Salerno, Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana, Rai Pubblicità, Associazione Illustratori, Comunicazione Pubblica, Federpubblicità Campania, Ferpi e Unicom.

ne sono protagonisti gli art director francesco sguinzi e pierpaolo Bivio con il copywriter matteo gatto e i grapHic designer giorgio Bianco e gianluca carone di Pietro caStagna

to realizzato nella sezione “Manifesto Annuncio Stampa” per il brief commissionato da Legambiente, il cui focus, quest’anno, era l’equiparazione dei reati ambientali al reato penale con denuncia della scarsa attenzione che il codice penale dedica al tema ambientale. Un altro oro (primo premio) nella sezione “Direct Marketing” è stato conquistato dal gruppo creativo composto dagli art director Andrea Raia e Massimiliano Corradini, dai copywriter Giorgio Schirripa e Andrea Zanino e dal

graphic designer Ettore Colombo. Il gruppo ha lavorato sul brief proposto da Cittàslow International per la promozione e l’incremento delle adesioni al movimento di alcuni sindaci di comuni italiani che ha l’obiettivo di coniugare la scelta di una crescita ecosostenibile e “slow” delle comunità locali e del loro ecosistema ad una filosofia di proposta del buon vivere nel vivere quotidiano delle comunità locali. Sono tre, invece, gli argenti vinti dagli studenti dell’Accademia: due per la campagna di fundraising per i Microprogetti Caritas, rispettivamente nella sezio-

ne “Non Convenzionale” e nella sezione “Manifesto Annuncio Stampa”, e uno per Legambiente di nuovo nella sezione “Manifesto Annuncio Stampa”. Il primo argento per il brief Caritas nella “Non Convenzionale” va al gruppo di Andrea Raia (art), Massimiliano Corradini (art), Giorgio Schirripa (copy) e Andrea Zanino (copy), con Ettore Colombo graphic designer. Il secondo gruppo vincitore del secondo premio per il brief Caritas - “Manifesto Annuncio Stampa” è quello composto dall’art director Alessandro Patscot, dai copywriter Noemi Mariani, Andrea Saler-

un momento della premiazione

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Al termine di ogni stagione tv

per molti programmi è la fine

Nelle foto in alto, alcune immagini tratte da serie televisive che, per una ragione o per l’altra, hanno incrociato il drastico destino della soppressione

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mero sempre maggiore di persone competono per un numero limitato di spettatori”.

2) Inevitabili complicazioni sul fronte del rating e nessuna riduzione dei tassi di licenza Informazione importante è quella di comprendere come funzioni la catena di proprietà dei contenuti televisivi. La società di produzione o lo studio creano lo show televisivo; tecnicamente spettano a loro la proprietà del contenuto e le revenue ad esso collegate. Questa organizzazione ha funzionato finché l’unica fonte di utili secondaria era il “syndication market”, ma ora che esistono molteplici canali per monetizzare uno show (streaming, distribuzione internazionale, vendita di dvd, etc), per queste società è diventato fondamentale realizzare il maggior numero possibile di episodi di uno stesso contenuto. Tuttavia, nel business attuale, lo studio ha ancora bisogno di trovare un modo per ammortizzare almeno una parte dei costi di produzione (anche gli show televisivi ritenuti “economici” sono piuttosto costosi da produrre), e questo implica la ricerca di un network che voglia trasmettere il contenuto. La rete paga allo studio quella che viene chiamata una tassa di licenza, che è essenzialmente un accordo per pagare una certa somma di denaro, per episodio, per mandare in onda lo show un certo numero di volte. In cambio, la rete ottiene le entrate pubblicitarie generate dalla trasmissione. Poiché la rete non sta pagando direttamente i ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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costi di produzione, un successo può essere una enorme fonte di guadagno. Teoricamente, a uno studio che voglia assicurasi la trasmissione di un certo numero di episodi basterebbe abbassare il valore della “licensing fee”. La realtà è che i network cercano di arrivare a un tasso minimo, che non rappresenti una spesa consistente anche con performance negative, mentre le case di produzione cercano di ammortizzare le spese, aspettando monetizzazioni sul lungo periodo. Un caso di questo tipo è stato “The Mindy Project”, prodotto dalla NBC Universal e trasmesso su Fox. Le sue performance erano scadenti, ma non così tanto da implicarne la cancellazione. Tuttavia, dato che una compagnia esterna deteneva la completa proprietà dello show, Fox non avrebbe tratto nessun vantaggio economico dall’ingresso di “The Mindy Project” nel mercato di syndication o streaming; e questo spiega, molto probabilmente, il suo annullamento nel 2015.

stagione di 13 episodi.

6) Contenuti non performanti e sgraditi al network Sebbene fan e critica ritengano che a una serie basti avere una buona base di apprezzamento, la realtà non rispecchia tale teoria. “Per essere onesti, la maggior parte delle serie televisive sono molto costose. Non è facile giustificare investimenti di 40 o 50 milioni di dollari per uno show che ha buone recensioni, ma che nessuno guarda”, ha affermato Biegel. Un esempio? La serie in stile Broadway Smash, prodotta dalla NBC. Definito come lo show preferito del presidente del network Robert Greenblatt, Smash si è guadagnato una seconda stagione, anche se dal primo episodio le sue performance sono state in continuo calo. Nonostante un certo favore del pubblico, l’equilibrio performance/monetizzazione di Smash non ha superato la prova della terza messa in onda ed è stato annullato nel 2013.

3) Problemi di rating e di proprietà Prendendo sempre ad esempio “The Mindy Project”, le sue performance, seppure peggiori di quelle di “New Girl”, altra commedia della Fox, non erano così distanti da questa per poter affermare la cancellazione di una a favore dell’altra. Ma la ragione non sta nelle performance, ma nel fatto che proprietaria di “New Girl” è Fox Television, associata di Fox Broadcasting Company, mentre per “The Mindy Project” è la NBC. “New Girl” è tecnicamente mandata in onda da Fox mentre è di proprietà di Fox Television, ma poiché le due società sono parte della stessa corporation, il denaro finisce tutto nello stesso luogo. Dal momento che il denaro reale, in televisione, si trova nei mercati di syndication e streaming, molte reti cercano di assicurarsi che vengano prodotti una quantità di episodi utile per renderli finanziariamente vantaggiosi a quel punto della catena del business. Basta guardare gli show Marvel della ABC per vedere questo meccanismo in azione: né “Agents of S.H.I.E.L.D.” né “Agent Carter” presentano ottime rating, ma entrambi rappresentano un buon affare per gli ABC Studios e il denaro, alla fine, arriva alla Disney, società madre della rete, dello studio e di Marvel.

4) Cattive performance, nessuna prospettiva nel mercato syndication o in ambito streaming “The Last on Earth” funziona perfettamente in streaming e gli inserzionisti danno molto più valore al web che nel passato, anche perché esiste un meccanismo chiamato syndication. La syndication è il lucrativo mercato post-trasmissione dei pro-

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grammi televisivi di successo, che si mette in azione quando uno show viene ritrasmesso nella prima serata sulle stazioni locali o in qualsiasi momento della giornata via cavo. Si consideri uno show come “Seinfeld”: lo studio che possiede il contenuto (in questo caso, la Sony) ha ricevuto un compenso per ogni episodio mandato in replica. Oltre alla syndication e il via cavo, gli studi possono ora vendere i loro show a mercati internazionali, a iTunes o Amazon, e a servizi di streaming come Netflix o Hulu. Con così tante piattaforme diverse a disposizione, ci sono tanti modi per monetizzare. Ma, ancora una volta, questo meccanismo funziona solo se un dato contenuto sopravvive abbastanza a lungo on air, con un numero sufficiente di episodi. Certo, Netflix e Hulu offrono diversi show di una sola stagione, ma in questi casi le case di produzione raccolgono molte meno entrate con le licenze, e per alcuni il gioco non vale la candela.

5) Contenuti non performanti e dispendiosi Questo caso è più frequente quando si tratta di serie la cui proprietà non appartiene ai network. Esempio esemplificativo di queste complicazioni è “Almost Human” di Fox, che è stato annullato nel 2014. Abbastanza solido nelle performance, lo show del robot poliziotto è stato tormentato da alti costi dovuti agli effetti visivi. E dal momento che era di proprietà della Warner Brothers, non vi era alcuna vera ragione per la Fox di continuare a trasmetterlo, e lo show è durato una sola

Alcune regole sono le stesse

di qualsiasi settore industriale

nella foto in alto un grafico esemplificativo del modo di lavorare dell’industria del piccolo schermo, per la quale è impossibile giustificare milioni di dollari di investimenti in show che hanno scarso successo di audience

7) Semplicemente, è passato troppo tempo Questa è probabilmente la ragione probabilmente più difficile da accettare, perché per la gran parte trova motivazione in numeri che non sono disponibili al grande pubblico. Per ogni show, arriva un punto in cui, anche se è un grande successo, tutti gli altri benefici sono messi da parte a causa di quanto diventa costoso. Ecco perché le possibilità di rinnovo di serie come Bones o CSI (l’ultima delle quali è stata appena annullata) diminuiscono ogni anno. Anche se per le proprie reti rappresentano una fonte di entrate affidabile, i dati finanziari devono essere equilibrati in modo che lo studio possa continuare a fare soldi sulla produzione. Al suo apice, tutto diventa troppo costoso, e lo show viene cancellato. Il lato positivo è che se una serie è andata in onda per diverse stagioni, è (o era) probabilmente un successo in qualche modo, e questo significa che sarà probabilmente cancellata con il dovuto preavviso, dando la possibilità alla produzione di concedersi il lusso di chiudere con un gran finale auto-celebrativo. Nonostante questo momento di commiato, per alcuni fan è sempre difficile dire addio al proprio show preferito, ma esiste una speranza. Praticamente tutte le serie di lunga data si aggiudicano il diritto di replica sui canali via cavo, in streaming o in qualche altro angolo del grande ecosistema dell’intrattenimento. In altre parole, queste serie televisive non abbandoneranno mai i propri affezionati spettatori. ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015


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#softecnative Sponsor alla Social Media Week di Roma dall'8 al 12 giugno

Vinton Cerf Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, in collaborazione con Google e Unioncamere, ha lanciato “Crescere in Digitale”, un progetto che punta a formare giovani in cerca di occupazione attraverso training online e sul territorio, focalizzato sulle competenze digitali, e a inserirli nel mondo del lavoro attraverso tirocini formativi nelle imprese italiane. L’iniziativa si inserisce nell’ambito del programma “Garanzia Giovani”. Il progetto è stato presentato a roma nella Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio. L’iniziativa prende spunto dal successo del progetto “Made in Italy: Eccellenze in Digitale”, portato avanti da Google e Unioncamere, che per avvicinare le PMI italiane al web ha formato oltre cento giovani e li ha incaricati di svolgere attività di sensibilizzazione ai temi del digitale, coinvolgendo oltre 20 mila imprese in tutta Italia. E alla presentazione ha partecipato vinton cerf, uno dei “padri di Internet”, colui che insieme a Bob Kahn inventò il protocollo TCP/IP. oggi è senior vice president of Technology Strategy della statunitense mci corporation

visioni

di

vinton cerf, al centro, è intervienuto alla presentazione del progetto “crescere in digitale”

Matteo Dedè

l’italia può ancora prendere

il treno del digitale In Italia avete una enorme opportunità. Il treno della digital economy è partito, ma gli italiani possono ancora salirci sopra. Siamo al punto in cui il mercato può contare su una flessibilità che non c’era mai stata prima. I software possono cambiare radicalmente gli oggetti, e metterli nelle condizioni di fare cose che prima non erano in grado di fare. L’Italia è, tra le altre cose, il paese del design, e in questo campo avete una grande possibilità. La stampa 3D sta cambiando e progressivamente cambierà tutti i business model. Ma non è l’unica opportunità: le nuove tecnologie possono abilitare lo sviluppo di grandi idee che finora non hanno trovato spazio. L’approccio aperto di internet è un valore fondamentale. La rete offre la possibilità, alle aziende, di stabilire una relazione con i clienti diretta e potente, sempre più orientata, soprattutto nel campo delle piccole e medie imprese, verso la personalizzazione dei servizi e

dei prodotti. In Europa state discutendo di come aprire una un mercato unico digitale, su cui tutti possano partecipare, senza barriere. Creare un mercato su scala ampia è molto importante ed è molto importante che sia senza barriere, anche per chi viene da fuori dell’Unione Europea. Questo spazio non dovrà essere una fortezza, ma aperto agli altri mercati. Dove dovrei andare, dunque, per trovare idee innovative e creatività? Io vengo in Italia, patria di una grande tradizione di design e manifattura. E l’Italia può ancora saltare sul treno e cogliere questa grande occasione aperta dal digitale. Una delle cose centrali in questa economia mediata da internet è la relazione con il consumatore, e la contigua customizzazione, con il consumatore che dice all’operatore di cosa ha bisogno e riceve un prodotto quanto più possibile personalizzato sulle sue esigenze. Credo sia un potente strumento e dobbiamo trarne vantaggio. ANNO VI | #101 | VENERDÌ 5 GIUGNO 2015

Native Advertising & Marketing Automation: i due asset per fare business online

Iscriviti al nostro speech 9 giugno Casa del Cinema - Villa Borghese 15:30 - 18:00


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