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visioni / angelo muratore

Dalla piattaforma al prodotto: brandistribution.com fa scuola

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ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014

Ci rivolgiamo a quattro categorie di clienti: piccoli negozi fisici sparsi per il mondo, che rappresentano il 40% del nostro giro d’affari; siti ecommerce di vendite private, come Amazon, Privalia...

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Fra luci e ombre, ecco i forecast pubblicitari

8 marketplace

Lebu lancia una piattaforma social

12 company

Gare sul web per gli spot al cinema

18 media

Banzai rinnova Giallo Zafferano

20 jobs by michael page

Ecco il digital strategic director

22 link

MetĂ del mondo online nel 2017

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COVER STORY

ZenithOptimedia e Carat prevedono che la spesa mondiale 2014 sarà in crescita, rispettivamente, del 5,3% e del 5%. Entrambe, purtroppo, ritengono, e del tutto ragionevolmente, che in Italia si manifesterà di nuovo un calo: del 2% per l’una e dell’1,3% per l’altra

Z di

Pietro Castagna

enithOptimedia prevede una spesa pubbl i c it aria mondiale in aumento del 5,3% nel 2014, a quota 523 miliardi di dollari. Il dato è di poco inferiore rispetto alla precedente previsione formulata dall’Advertising Expenditure Forecasts, ovvero il +5,4% stimato nel giugno di quest’anno. Causa principe della revisione al ribasso è l’inasprimento delle tensioni fra Russia e Occidente in merito alla crisi ucraina. Ad oggi l’agenzia prevede che il mercato pubblicitario in Russia crescerà solo dell’1,7% quest’anno, in calo sia sul 6,9% della scorsa previsione, relativa a giugno 2014, sia sul 9% della penultima stima del mese di marzo 2014. La centrale media ritiene che gli investimenti pubblicitari in Ucraina si contrarranno del 32,5% quest’anno, poiché le attività commerciali nel paese stanno segnando ancora una forte battuta d’arresto. A livello globale, dopo il

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+5,3% nel 2014, per Zenith il mercato dovrebbe crescere ancora del 5,3% nel 2015 e salire al +5,9% nel 2016. Nonostante le ultime notizie poco confortanti sul fronte economico, stigmatizzate dalla crescita zero del Pil nel secondo trimestre del 2014 e dalla ripresa lenta del settore manifatturiero registratasi durante l’estate, le previsioni di ZenithOptimedia per lo sviluppo della spesa pubblicitaria nell’Eurozona rimangono stabili: +0,9% nel 2014, al di sopra dello 0,8% stimato a giugno. Le debolezze che si riscontrano in alcuni paesi sono bilanciate da forti segnali di ripresa nei mercati che più erano stati colpiti dalla crisi finanziaria, ovvero Irlanda, Grecia, Portogallo e Spagna, dove la crescita prevista è del 2,9%, in miglioramento rispetto al +1,1% riscontaro in giugno. ZenithOptimedia si aspetta, invece, in Francia una contrazione dell’1,2% nel 2014, in decremento rispetto al -0,4% della precedente previsione. In questo contesto continua a destare preoccupazione la si-

Un mercato fra luci e ombre

Il punto sul trend degli investimenti pubblicitari secondo i forecast di due fra le maggiori centrali media a livello globale

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5,9% 0,9% 17%

steve king

tuazione negativa prevista per l’Italia, dove nel 2014 la spesa lascerà sul campo il 2%, mentre nel 2015 l’incremento sarà pari all’1%. Internet è di gran lunga il mezzo col più alto tasso di crescita. L’agenzia prevede che l’investimento pubblicitario sul web aumenterà del 17,1% nel 2014, grazie al miglioramento della tecnologia alla base della pubblicità digitale, che rende la comunicazione pubblicitaria su internet più conveniente ed efficace. Il segmento del display advertising tradizionale crescerà con una media del 15,8% l’anno fra il 2013 e il 2016, in miglioramento rispetto al +12,3% annuo registrato fra il 2010 e il 2013. Alla pubblicità su internet sarà dedicato il 23,6% degli investimenti pubblicitari globali, una partecipazione che supererà per la prima volta il totale di quotidiani e riviste, pari al 22,7%. Secondo le stime di

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il dato si riferisce alla crescita prevista da zenithoptimedia per il mercato nel 2016

ZenithOptimedia, entro il 2016 internet peserà per il 28,3% della spesa pubblicitaria mondiale, riducendo il divario rispetto alla quota di mercato imputabile alla televisione, il mezzo dominante, e portando la differenza fra tv e internet da 15,9 punti percentuali a 9,9. «La pubblicità su internet si sta espandendo rapidamente, poiché le nuove tecnologie aiutano gli inserzionisti a raggiungere le persone giuste, nel momento giusto e col messaggio giusto a un costo efficiente. La diffusione di un numero maggiore di sofisticati dispositivi mobile continuerà a sostenere questa espansione, supportando una crescita stabile nella spesa pubblicitaria mondiale per i prossimi anni», ha dichiarato Steve King, Ceo di ZenithOptimedia Worldwide. Recentemente, anche un’altra importante centrale media, Carat, ha ag-

giornato le previsioni sulla spesa globale in advertising per il 2014 e il 2015. Basandosi sui dati ricevuti da 59 mercati tra le Americhe, Asia Pacifico ed Emea, le ultime previsioni mostrano una crescita globale del 5% dei ricavi pubblicitari nel 2014, in crescita rispetto al +4,8% previsto a marzo, ribadendo la positività per il 2015 (al +5%).

Da una prospettiva regionale, Carat prevede un ulteriore momento positivo nel 2014 per Nordamerica ed Europa Occidentale, rispetto a quanto annunciato a marzo: gli Stati Uniti continuano a mostrare una forte crescita con livelli di spesa pubblicitaria che dovrebbero superare il picco pre-recessione (2007) per la prima volta alla fine del 2014.

L’Europa Occidentale dovrebbe ritornare in positività, con una crescita del 2,7% dopo due anni consecutivi di calo della spesa pubblicitaria, guidata dal mercato britannico per il quale si prevede una chiusura del +7,5%. Diverse le previsioni per l’Italia, che indicano una chiusura 2014 a -1,3%, quindi con una contrazione molto inferiore rispetto a

si tratta della percentuale di crescita del mercato nel 2014 con riferimento ai soli paesi legati all’eurozona

quella degli anni precedenti (-10,3% nel 2013 e -11,9% nel 2012). Secondo Carat, il mercato italiano si sta muovendo nella giusta direzione con previsioni di ritorno in positivo nel 2015 (+0,9%). Tra i mezzi, sempre in riferimento al nostro Paese, solo tv e digital cresceranno: la tv, grazie agli eventi sportivi, avrà un incremento dell’1,4%; il digital rap-

questo dato riguarda il progresso del segmento della pubblicità online nel 2014 a livello globale

presenta la seconda quota di mercato nella spesa pubblicitaria italiana (21,2%) e avrà una crescita del 7,4%. Mobile e video advertising cresceranno invece a doppia cifra (rispettivamente del 23.6% e del 25%). Al contrario, stampa e cinema mostrano contrazioni superiori al 10%, mentre la radio si difende con una lieve perdita, -,1,1%.

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Il mercato italiano secondo l’Upa lorenzo sassoli de bianchi

-2%

si tratta della stima di chiusura del primo semestre in italia per gli investimenti pubblicitari

0/1%

e’ la forbice relativa al risultato del mercato in italia a fine 2014, sempre secondo l’upa, a luglio

Il mercato pubblicitario arresta la caduta. Parola di Lorenzo Sassoli de Bianchi, numero uno dell’Upa, l’associazione Utenti Pubblicità Associati, che quest’estate ha reso note le stime relative al 2014: «Prevediamo una chiusura dell’anno in pareggio, vale a dire a zero. Dopo sei anni di catastrofi combinate e segni meno possiamo dire che l’emorragia si è arrestata, è un primo segno contrastante, confortato però dalla fiducia dei consumatori che è ai massimi dal 2010, ultimo anno che registrava la pubblicità in crescita». Nel corso dell’assemblea annuale dell’Upa, il presidente ha poi spiegato che sarebbe auspicabile che l’anno si concluda fra uno 0 e +1%, nella convinzione che

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chi ha il coraggio di investire in tempi così difficili è giusto che tragga i suoi benefici. Sassoli ha poi sottolineato che il primo semestre dell’anno, secondo le stime, dovrebbe registrare un -2% degli investimenti pubblicitari: «Mese dopo mese - ha detto Sassoli - i dati stanno migliorando, i nostri associati ci dicono che potremmo arrivare a fine anno con il segno zero». Nel corso della conferenza stampa, il presidente dell’Upa ha poi ribadito la richiesta dell’Associazione di interventi da parte del Governo per aiutare la ripresa dei consumi: «Insistiamo sul tax credit, sulla defiscalizzazione degli investimenti su piattaforme e-commerce e sulla banda larga dove ci registriamo all’89° po-

sto al mondo per velocitàa. Che il presidente dell’Associazione che riunisce i principali spender pubblicitari italiani qualche mese fa esprimesse un cauto ottimismo, per il trend del mercato nella seconda parte del 2014, era del tutto naturale. Anche se il dato di realtà che si celava dietro le sue parole, e che si è poi manifestato anche nel periodo estivo, non consentiva e tanto meno consente ora - di prefigurare un 2014 in recupero rispetto alle debacle registrate dal 2009 a tutt’oggi. Un dato di realtà che, seppur edulcorato, si riflette in tutta la sua persistente drammaticità anche nelle rilevazioni che la società di ricerche Nielsen effettua e rende note ogni mese. ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014


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MARKET PLACE

Una proposta della società che fa parte del gruppo Singularity

Lebu lancia piattaforma social per formare i dipendenti aziendali

Corsi di marketing, leadership, innovazione, e in qualunque momento della giornata. A breve lo sbarco internazionale di

Davide Sechi

Un mare di curriculum che promettono mari e monti; colloqui profondi colmi di rassicurazioni da parte di candidati che probabilmente spopolerebbero all’Actors Studio. Il ritrovarsi in braghe di tela proprio quando sarebbe necessario innestare la marcia giusta per il cosiddetto salto di qualità aziendale. La strada delle risorse umane è lastricata di tranelli, bugie, veri e propri millantamenti. Che fare? Ricorrere a corsi di formazione interna.

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Risultato: spossamento, noia, un vago senso di costrizione, il rifiuto, più o meno silenzioso. E se invece questi corsi fossero accessibili ovunque, in modalità social, fossero concisi temporalmente ma chiari e magari pure divertenti? Detto e subito fatto. O meglio, a dirlo e poi a metterlo in pratica sono stati i tipi di Lebu (acronimo di Learning Business), società che fa parte del gruppo Singularity, spin off della nota azienda di formazione Cesim Italia. E allora eccoli i corsi di marketing, di leadership, di innovazione, da fre-

quentare in qualunque momento della giornata. Dalla pausa caffè al viaggio di ritorno dal lavoro in treno. La proposta di Lebu offre alle imprese la possibilità di formare i dipendenti all’interno di una piattaforma social, con un metodo basato sulla rapidità delle lezioni e sulla pratica diretta dei contenuti appresi. Tutti i corsi erogati sulla piattaforma Lebu si compongono di lezioni della durata di soli 20 minuti, in modo favorire l’attenzione costante degli utenti. Tra i vantaggi offerti c’è inoltre la possibilità di testare l’apprendimento attraverso degli esercizi, il supporto di un tutor e l‘accesso a contenuti sempre nuovi e aggiornati. Grazie alla dimensione social della piattaforma, gli utenti potranno creare un proprio profilo che permetterà loro di entrare in contatto con una community di utenti provenienti anche da altre aziende, partecipando a discussioni sull’argomento e attivando sinergie. ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014



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MARKET PLACE

Curiosi di sapere a chi sia venuta in mente l’idea e quali siano gli obiettivi a breve e lungo termine? A raccontarcelo Gianfranco Di Maira, founder di Singularity e ceo di Cesim, e Giancarlo Nova-

ra, consultant di Singularity. Da chi è nata l’idea della piattaforma? «Dalla collaborazione tra Cesim Italia, azienda specializzata nello

sviluppo di progetti formativi basati sulle simulazioni aziendali, e Marco De Rossi, socio Lebu che a soli ventun’anni fonda Oilproject, una scuola gratuita online per liceali con più di mezzo milione di studenti ogni mese». Quali gli obiettivi che vi siete prefissi? «Riuscire a rompere lo schema dell’apprendimento istituzionalizzato e creare un vero e proprio market place. Il mercato italiano è piuttosto piccolo, nel giro di qualche anno riteniamo che il prodotto raggiungerà dei buoni livelli di accettazione».

Gianfranco DI MAIRA

Siete a conoscenza di qualche serio concorrente? «A oggi, nel mondo non pensiamo esista nulla di simile a Lebu. E anche per questo è già pronta una seconda versione, si parla di fine ottobre, in lingua inglese con cui andremo a sondare i mercati esteri, in special mondo quelli anglofoni».

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Giancarlo novara

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Promuoverete Lebu anche mediante un lancio pubblicitario? «E’ ancora presto, preferiamo muoverci, almeno nel corso di questa prima fase, senza grandi proclami o casse di risonanza enormi. La seconda parte della strategia vedrà invece un lancio pubblicitario che privilegerà i media digitali». ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014

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A chi vendete il servizio? «Il nostro è un target business to business, vendiamo alle aziende licenze a termine».

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COM PANY

Lo spettatore è attivo e digitalizzato. E ha un rapporto smart con la rete

Gare sul web per gli spot al cinema scelta che si deve a Userfarm_ContentCreators, principale player europeo nella produzione di video in crowdsourcing, e Movie Media

bruno pellegrini

fabrizio menichella di

Luca Anelli

Userfarm_ContentCreators, principale player europeo nella produzione di video in crowdsourcing, e Movie Media, concessionaria leader in Italia per la vendita dell’entertainment cinema, hanno annunciato il raggiungimento di un accordo di collaborazione che offre la possibilità ai brand di lanciare una

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gara sul web per la realizzazione del loro spot per il cinema.«Con all’attivo oltre 350 progetti di video crowdsourcing, Userfarm lavora da anni a livello internazionale al fianco di leading brands con una crowd di Content Creators indipendenti sparsi in tutto il mondo che supera i 55.000 videomakers spiega Bruno Pellegrini, ceo di Userfarm -. Siamo pronti per

metterci alla prova con questa nuova sfida creativa insieme a Movie Media in un periodo in cui, anche nel panorama delle industrie creative italiane, il crowdsourcing inizia ad essere percepito come un vero e proprio modello innovativo e alternativo ai processi produttivi tradizionali». Le sale Movie Media sono un punto di incontro tra i brand e i loro consumatori, garantendo una capillare copertura su tutto il territorio nazionale. Lo spettatore è sempre più attivo e digitalizzato, ha un rapporto smart con la rete e con tutti i servizi online più evoluti, ma la sala cinematografica rimane sempre il punto dove la comunicazione incontra il sogno, e la qualità dell’immagine e del video vedono la loro massima espressione creativa. Aggiunge Fabrizio Menichella, presidente di Movie Media: «Da sempre attenti all’innovazione della nostra offerta commerciale, siamo molto contenti dell’avvio di questa nuova collaborazione con Userfarm, perché riteniamo che con la crescita del digitale, ci sia una grande componente del mercato pubblicitario che utilizza il video crowdsourcing quasi esclusivamente per il web e per una comunicazione virale; i brand con questa nuova offerta che ci accingiamo a presentare al mercato, potranno trovare nel cinema la loro casa accogliente, per rendere questo tipo di investimento ancora più efficace e l’effetto finale più coinvolgente e memorabile». ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014

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di

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Sebastiano Zeri

Microsoft ha inaugurato il nuovo Microsoft Technology Center italiano, un centro esperienziale ospitato presso la sede milanese di Peschiera Borromeo e progettato come luogo di condivisione per fare vivere alle aziende scenari d’innovazione e aiutarle a comprendere come la tecnologia può generare concreti vantaggi di business. Il nuovo Microsoft Technology Center capitalizza l’esperienza positiva di 36 strutture analoghe già attive nel resto del mondo e propone un modello personalizzato in virtù delle specificità del Paese. Per promuoverne la digitalizzazione, Microsoft punta ad offrire formazione e consulenza su misura insieme ai propri Partner e in particolare a coinvolgere oltre 500 imprese e più di 2.000 decisori aziendali in un anno, proponendo occasioni di approfondimento one to one o per piccoli gruppi tarate in base alle esigenze di ciascuno. Quello che rende il centro di Microsoft unico è proprio il ruolo chiave di tutti gli operatori della filiera Ict, poiché i partner saranno protagonisti insieme a Microsoft dell’iniziativa e le aziende di medie e grandi dimensioni potranno beneficiare della loro consulenza ed expertise verticale, avendo modo

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Progettato come luogo di condivisione per far comprendere come la tecnologia può generare concreti vantaggi

Microsoft Technology Center, per vivere scenari d’innovazione Inaugurato ieri dalla multinazionale presso la sede milanese di Peschiera Borromeo. Capitalizza l’esperienza positiva di trentasei strutture analoghe già attive nel resto del mondo e propone un modello personalizzato in virtù delle specificità tipiche di cIAscun Paese

in questa foto, da sinistra: Stefano Colombo, Direttore del Consumer Channels Group; carlo purassanta, amministratore delegato di microsoft italia; tiziana olivieri, direttore della divisione enterprise e partner della mutinazionale; Fabio Santini, Direttore della Divisione Server, Tools & Cloud

di conoscere anche soluzioni sviluppate ad hoc in risposta ad esigenze di specifici settori. I cio e i business decision maker - dal ceo ai responsabili di marketing, dai cfo ai direttori HR - potranno, quindi, confrontarsi con esperti digitali e immaginare progetti d’innovazio-

ne funzionali alla propria realtà, sperimentando concretamente le soluzioni di Microsoft e dei più importanti partner a livello nazionale e internazionale. Il centro punta su un percorso esperienziale e, già a partire dall’area di accoglienza, gli imprenditori, i manager e i

di nuovo purassanta e olivieri nel corso dell’inaugurazione

professionisti potranno iniziare a interagire con molteplici hardware e software di Microsoft, di Nokia e di vari Oem e Partner. Punti cardine dell’esperienza sono tre ambienti con tre finalità diverse. La Briefing Suite ospiterà sessioni di business strategy, ovvero sarà il luo-

go adibito a meeting strategici e di business a supporto della digital transformation. Grazie alla modularità dello spazio sarà possibile dividere gli interlocutori aziendali in gruppi e offrire consulenza mirata anche in virtù dello specifico ruolo ricoperto dai vari soggetti. La

Immersion Suite offrirà la possibilità di sperimentare concretamente ambienti tecnologici diversi e di partecipare a sessioni pratiche su tre scenari, ovvero “Productivity”, “Infrastruttura Cloud” e “Enterprise Mobility”, rispettivamente focalizzati su strumenti di produttività come per esempio SharePoint, Lync, Yammer e Dynamics Crm; su soluzioni per un’efficiente gestione infrastrutturale in una logica di cloud ibrido come per esempio Windows Server, System Center e Azure; e infine su app e gestione delle app su vari device in una logica di interoperabilità. L’Envisioning Center sarà teatro di simulazioni relative essenzialmente a contesti di mobilità e a contesti industriali e offrirà quindi la possibilità di assistere alla rappresentazione di scenari in cui i professionisti di Microsoft e i partner mostreranno come la tecnologia risolve problematiche legate al ruolo, al processo e all’industria. Obiettivo aiutare i decisori aziendali a immaginare il futuro della propria realtà grazie al corretto uso della tecnologia. Elementi trasversali dell’intero percorso saranno la Mobility, il Cloud Computing, i Big Data e la Social Enterprise, ovvero i trend tecnologici in grado di abilitare la trasformazione digitale delle aziende. E a seconda del

background tecnologico dei soggetti coinvolti nel Microsoft Technology Center il percorso potrà essere personalizzato, approfondendo i temi di maggiore interesse. «Il nuovo investimento si affianca a quello dei Laboratori di Esperienza Digitale attivati sul territorio nell’ambito dell’iniziativa Digitali per Crescere e capitalizza l’esperienza e le risorse del team internazionale per approcciare nel modo più efficace le aziende italiane e accelerare l’adozione di nuove tecnologie funzionali agli obiettivi di business», ha dichiarato Carlo Purassanta, Amministratore Delegato di Microsoft Italia. «Ingredienti fondamentali del nuovo Microsoft Technology Center sono il pool di esperti, l’approccio esperienziale e la struttura all’avanguardia per aiutare le aziende di medie e grandi dimensioni a cogliere le opportunità offerte dagli attuali trend tecnologici: Mobility, Cloud Computing, Big Data e Social Enterprise. In questo primo anno contiamo di raggiungere oltre 2.000 decisori aziendali e siamo sicuri che il nostro percorso esperienziale possa agire da generatore di idee e mettere in moto un sano spirito d’innovazione a tutti livelli dell’organizzazione», ha sottolineato Tiziana Olivieri, Direttore della Divisione Enterprise e Partner di Microsoft Italia.

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Immagina di unire l’agilità di una redazione giornalistica 100% web ai contributi esclusivi dei blogger più esperti di ogni settore. Questa è la nuova ricetta di Leonardo.it, il primo portale verticale nato per soddisfare ogni giorno qualunque sete di sapere: dalle news alla moda, dalla salute allo sport e molto altro ancora. Una realtà giovane e in continua crescita, che ti invitiamo a scoprire in un solo drink. O meglio, in un solo click.

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Come deve essere il Made in Italy stando alle voci degli italiani Secondo le risultanze di recenti ricerche portate avanti soprattutto da Eurisko Gfk, sembra emergere la necessità di riposizionare il concetto di

Daniele Bologna

Abbiamo eccellenze singole di enorme valore. Ma sembra mancare un progetto “politico”. Il Made in Italy sembra, dalle voci degli italiani, il risultato di una tradizione storica di enorme valore ma congelata. Le voci delle eccellenze costruiscono per sé stesse, ma non lavorano più di tanto per la costruzione di un concetto diffuso e difeso di Made in Italy: gli stilisti non rendono di qualità il pronto moda italiano, le eccellenze storiche del food non rendono automaticamente interessante ogni frutto della nostra

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tradizione agroalimentare, senza una storia “alla Eataly”, ad esempio. Ma non è colpa delle singole eccellenze se faticano a fornire un paradigma che sia diverso dalla prossimità e dalla tradizione. Manca qualcosa, anche a dire degli italiani, figuriamoci gli stranieri. Secondo le risultanze di recenti ricerche portate avanti soprattutto da Eurisko Gfk,

sarebb e necessario riposizionare il concetto. E sarebbe necessario partire da un adeguato progetto di riposizionamento che possa corrispondere alla costruzione di una politica industriale per le aziende e il cosiddetto “sistema Italia”. E non significa solo sostenere la “nostralità” di ciò che è prodotto qui. Il Made in Italy, se vuole crescere e diventare un codice distintivo forte, in Italia e fuori, non può nutrirsi di una tradizione ingessata: deve di-

ventare un modello dinamico da usare con responsabilità, sapienza e creatività. Sarebbe auspicabile, allora, una ricetta “cross sectors”, basata su un mix unico che deve partire dal “prodotto qui”, per poi agganciarsi alla tradizione e all’heritage. Ma l’intera proposizione deve saper parlare anche di genialità, bellezza, qualità a prezzi onesti, equilibrio, socialità. Proprio sulla socialità: nella narrazione e nella pratica industriale, che significa servizi e non solo, ad esempio, andrebbe valorizzata la doppia componente individuale e sociale, tenendo cono delle forme della relazione che devono trovare un posto di primo piano nelle differenti forme: convivialità, comunicativa, socialità, ostentabilità sociale. E’ tutto questo che il Made in Italy deve saper alimentare. Ultimo e non meno importante: il Made in Italy deve diventare un concetto dinamico, non sempre uguale a sé stesso. Deve sapersi modernizzare e declinare i suoi valori fondanti con sempre nuove interpretazioni. Di questo nuovo Made in Italy si possono approvvigionare sistemi territoriali - il posizionamento del paese o di un territorio e delle sue eccellenze -, ma anche sistemi di impresa italiane ed estere. Serve riscoprire i baricentri del Made in Italy - i centri di ricerca basati sullo specifico italiano, in tutti i settori -, rendendolo esportabile e adattabile agli altri contesti. E’ un modo per rivalorizzare l’Italia agli occhi delle multinazionali. E per le aziende italiane un modo di riattivare il mercato interno, sia dal lato dei consumi che da quello della produzione. ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014

ph.

Abbiamo eccellenze singole. Ma sembra mancare un progetto politico

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4 E 5 OTTOBRE. GIORNATA DEGLI ANIMALI



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ME DIA

un progetto di restyling curato completamente dall’interno, grazie a un team specializzato di 50 risorse

Banzai pensa in chiave “Mobile First” e lancia il restyling di Giallo Zafferano Intervista all’amministratore delegato di Banzai Media, Andrea Santagata, che parla a 360 gradi della compagnia: anche quest’anno stanno emergendo riscontri positivi dalla raccolta, che cresce A DUE CIFRE

andrea santagata

paolo ainio

di

Giacomo Broggi

“Mobile First”. Bastano due parole anglofone per riassumere la filosofia di pensiero di Banzai, il gruppo fondato nel 2008 da Paolo Ainio. Un ragionamento d’avanguardia, che ieri ha visto un altro passo importante nel suo processo di concretizzazione, con la messa

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online della nuova versione di Giallo Zafferano. «Ci tengo a sottolineare come il progetto di restyling sia stato curato internamente: disponiamo, infatti, di circa una cinquantina di persone che si occupano della produzione tecnologica. Questo solo a Banzai Media, Banzai Commerce può contare su un team simile», ha

dichiarato a 360com l’a.d. di Banzai Media, Andrea Santagata. «Alla base del lancio del nuovo sito di Giallo Zafferano ci sono due elementi: la valorizzazione del bacino video e la volontà di adeguare il portale alla navigazione mobile - spiega ancora Santagata -. Sul fronte video, miriamo a spingere le circa 400 video ricette pre-

senti sul sito, elementi utili sia per gli utenti sia per gli spender, data anche la grande qualità dei filmati, prodotti con canoni televisivi. Per quanto riguarda la navigazione mobile, il portale è stato dotato della più moderna tecnologia responsive. Tutto ciò rappresenta un passaggio obbligato, se si considera che sulle 33

milioni di visite registrate da Giallo Zafferano negli ultimi 30 giorni, oltre 20 milioni, il 63%, provengono da mobile. Apple ha una quota del 37%, Android del 57%, il resto è composto dagli altri sistemi operativi». Numeri che fanno facilmente capire perché dalle parti di Banzai la strategia sia focalizzata sul mobile. «Il passaggio al mobile è complesso, implica un ripensamento delle modalità di lavoro, un accurato studio dell’utenza e una tecnologia avanzata - continua Santagata -. Il che presuppone un ragionamento che parta dalla total audience: l’utente rimane lo stesso ma va raggiunto in contesti diversi. Il responsive, inoltre, rende omogenea la pubblicità, con positive ricadute sulla sua efficacia. Tutti i nostri siti sono dotati della tecnologia responsive, ma questa si è evoluta negli ultimi due anni. È quindi probabile che alcuni di questi subiscano un restyling nei prossimi mesi, in particolare l’area dei femminili. Uno spazio che, a dire la verità, sta andando a gonfie vele sia dal punto di vista dell’audience sia dal punto di vista pubblicitario. Per esempio, Pianeta Donna è leader incontrastato su questo segmento: a giugno sono stati 8,4 milioni gli utenti unici, 700 mila quelli giornalieri. Merito della fidelizzazione degli utenti e del traf-

fico portato da Google e da Facebook. Sul social, infatti, l’insieme di fanpage del segmento donna raccoglie circa 1,5 milioni di seguaci». Tornando a Giallo Zafferano, Santagata è convinto che la capacità del sito, composto da un’utenza prevalentemente femminile, di attrarre investitori di tutti i settori, «sia dovuta alla qualità editoriale. Perché il contesto in cui il messaggio pubblicitario viene fruito, rimane fondamentale per l’efficacia dello stesso». Parole rafforzate dalle dichiarazioni di Giorgio Galantis, responsabile di Banzai Advertising: «GialloZafferano è un brand molto forte, amato dagli utenti e apprezzato dagli investitori pubblicitari. Alle aziende inserzioniste offriamo un contesto davvero unico, sia per la rilevanza dei numeri - anche in mobilità grazie agli oltre 4 milioni di download dell’applicazione GialloZafferano - sia per la qualità dei contenuti. Gli investitori possono inoltre utilizzare modalità innovative di comunicazione, quali branded content, product

placement ed altre forme di native adv evolute». Infine, Santagata spende due parole su IlPost, tra i siti più famosi di Banzai nell’area news. «Lo dico sempre: in rete bisogna darsi dei tempi medio-lunghi, IlPost ce l’ha fatta, nonostante editoria e pubblicità siano in crisi. Il sito, infatti, a giugno è stato visitato da 300 mila utenti unici, di cui circa il 50% è mobile. Ancora una volta il merito va al lavoro della redazione: ilPost, infatti, è un ibrido tra un quotidiano e un settimanale. È una testata che sa alternare notizie di giornata a analisi molto approfondite. Ed evidentemente questo posizionamento, rafforzato da un profondo rigore giornalistico, è piaciuto molto, specialmente sui social, e su Twitter in particolare. La raccolta del sito adesso cresce a due cifre e l’utenza è sempre più fidelizzata». Buone notizie, dunque, per quelli di Banzai, che continuano a innovare, e che anche quest’anno stanno registrando una crescita in termini di raccolta. Nonostante tutte le difficoltà.

ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014


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L’appuntamento di questa settimana verte su una posizione molto strategica e attuale rispetto alle tendenze di mercato. E’ doveroso specificare sin da subito che l’azienda che ci ha affidato questa missione è un’azienda “finale”, quello che noi definiremmo “Advertiser”. Questa prima premessa già la dice lunga sulla novità che stiamo affrontando, finalmente anche aziende native offline iniziano a riconoscere nel progetto digitale un asset strategico di sopravvivenze e vantaggio competitivo per il futuro! La figura che selezioneremo avrà un compito cruciale: sviluppare le properties in ambito digitale, non solo web, del Brand aziendale oltre che occuparsi della distribuzione mediatica di tale properties. La proprietà vuole aumentare il dialogo con i propri consumatori in ambito direct e CRM ed essere pronta ad affrontare le nuove metodologie di consumo dei propri clienti: sarà necessario sviluppare il prodotto digital in toto, dal banner pubblicitario alla App, dal sito internet alla pagina Facebook. Essendo inoltre un Brand legato al mondo del lusso e del retail, sarà necessario impostare un strategia coerente con il canale tradizionale della struttura oltre che predisporre ed implementare le strategie più consone alla massimizzazione di un business legato alla distribuzione (geolocalizzazione, digitalizzazione degli store, sviluppo della realtà virtuale,..). Il nostro cliente ci ha chiesto una persona con un pensiero strategico di lungo periodo, nata nel mondo dell’online (advertising o di prodotto, meglio se entrambi), preferibilmente cresciuta in Agenzia e Centro Media. Gestirà il budget di sviluppo e comunicazione online, condiviso in sede di corplan con la proprietà e ne analizzerà l’impatto con i consumatori. Dovrà essere in grado di costruire un Business Plan per ciò che concerne l’ecommerce ed il merchandising dei prodotti, allineando le necessità di vendita e marginalità sul web rispetto alla politiche retail. Come si affronta un colloquio di questo tipo? Anzitutto, come per ogni colloquio, è necessario interpretare quelli che sono i valori dell’interlocutore che ci valuta. In questo caso è importante focalizzarsi sulle keywords citate nelle competenze richieste: “strategia” ad esempio, dimostrare di avere un pensiero laterale sviluppato per anticipare le tendenze del mercato di riferimento; “dialogo con i consumatori”, mettere in evidenza le esperienze maturate in ambito direct, Crm e social media management; ancora, “properties e advertising nel retail”, capitalizzare la propria sensibilità e conoscenza della tecnologia più idonea a raggiungere lo “shopper” del Brand oltre che preparare un piano di comunicazione omnicomprensivo dei diversi canali e coerenti con il valore intrinseco del Brand stesso. 20

E-commerce Manager - REF:2098946 Laurea in Economia = Responsabile dello sviluppo strategico e commerciale dell’e-commerce su molteplici categorie merceologiche e brand (moda, lusso, telco, auto motive); = Gestione delle relazioni con i clienti e sviluppo di piani commerciali per i clienti; = Coordinamento delle attività di store merchandising e buying; = Capacità di rispettare obiettivi target di vendita e traffico; = Inglese fluente.

Technical Account Manager - REF:2071092 Laurea in Ingegneria informatica = Sviluppo del prodotto Media per un’importante multinazionale attiva nell’Ad Network; = Gestione progetti e problematiche legate al Publisher e Advertiser; = Solido background tecnico su Operation / Adserving; = Gestione team Trafficker; = Inglese Fluente. RAL 58.000€

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Data Scientist - REF:2453437 Master in Ingegneria Gestionale = Conoscenza dei software Matlab, Minitab, R, Win / Open bugs, Rapid Miner per analisi dati e testi e dei software grafici Autocad e Solidworks; = Analisi dati, e redazione di reportistica; controllo qualità per la gestione delle campagne per la vendita di prodotti e servizi; = implementazione di soluzioni gestionali su SAP; = Pregressa Esperienza in prestigiosa società di consulenza; = Inglese fluente.

Senior Trafficker - REF:1535753 Laurea in Informatica = Ottima conoscenza dei principali ad server; = Consolidata esperienza di gestione e controllo delle campagne pubblicitarie online; = Consulenza e supporto tecnico a clienti multinazionali; = Esperienza all’interno di una prestigiosa concessionaria; = Inglese fluente. RAL: 40.000€

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IF! Italians Festival 2 • 3 • 4 ottobre 2014 Teatro Franco Parenti - Milano


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LINK social media

social marketing

L’ultimo upload del social introduce molte nuove funzionalità. Gli utilizzatori di iOS ora possono possono creare combinazioni fra video e immagini e inserirle nell’app. Unico limite, come sempre, i 6 secondi.

I contributi sull’utilità dei social network sono innumerevoli. Ecco un elenco oggettivo e meno democratico possibile di ciò che, come minimo, qualsiasi azienda deve avere. Sottolineato: qualsiasi.

Le nuove funzioni di Vine per i video

MASHABLE.COM

Minimo sindacale per ogni azienda

LOL-MARKETING.IT

scenari

tecnologie

La Commissione delle Nazioni Unite si aspetta che la broadband raggiungerà 2,3 miliardi di persone alla fine di quest’anno e 7,6 miliardi nel giro dei prossimi cinque. Ma 48 Paesi sono ancora senza.

Produttività in movimento. Per questo BlackBerry ha scelto il nome Passport. Il nuovo device ha infatti più o meno le stesse dimensioni di un passaporto: 12,8 cm x 9,3 cm, con uno spessore di 9,3 millimetri.

Metà del mondo online nel 2017

CORRIERECOMUNICAZIONI.IT

Blackberry riparte con il Passport

REPUBBLICA.IT

Travel online

social media

Secondo uno studio realizzato da TrustYou le recensioni positive, anche solo del 5% maggiori sono in grado di spostare l’attenzione (e la propensione a spendere) degli utenti fino anche al 25%

Tutti gli utenti di Gmail avranno notato che l’account di posta fino a ieri comportava essere utenti anche del social network targato BigG. A quanto pare, ora non è più necessaria la doppia iscrizione.

Quanto contano le recensioni

TNOOZ.COM

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Gmail divorzia da Google Plus

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L’ 87% DEI PREMIUM PEOPLE HA UN TELEVISORE HD Premium People, la community degli abbonati Mediaset Premium, è l’audience di alto profilo che sceglie la qualità della pay-tv digitale. Per i possessori di Tv di nuova generazione ecco la magia dell’alta definizione.

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Questo contenuto è disponibile anche su Fonte: Gnresearch S.p.a., “Customer Satisfaction Famiglie Mediaset Premium” (CATI 1900 casi) Dato Novembre 2012


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deejay ten

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5 ottobre - piazza castello - milano

360com è una pubblicazione di Growing C&M sede LegaLe piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano sede oPerativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com la testata 360com è registrata al tribunale di milano al 254 del 3 maggio 2010. growing consulting & media srl è iscritta al r.o.c. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza giuseppe grandi 24, 20135 milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 dlgs 196/2003

Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Sebastiano Zeri, Giacomo Broggi, Vera Modesto, Davide De Vecchi Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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si avvicina la gara podistica organizzata Radio Deejay e arrivata alla 10ª edizione: è un evento di marketing Angelo Muratore ecco il lato nascosto dell’ecommerce, che si muove dietro i campioni mondiali come Yoox e vente-privee.com, così come la miriade di microvenditori su eBay. Ad alimentare le offerte di queste vetrine, comprese le promozioni a prezzi stracciati, sta emergendo la versione contemporanea del grossista. È finito anch’esso online, con piattaforme dove far confluire migliaia di stock di prodotti da vendere a decine di migliaia di negozianti, online ma anche fisici. Le migliaia di agenti che battono i negozi palmo a palmo o gli uffici acquisti delle catene in rappresentanza dei produttori sono saltate a pié pari. La sorpresa è che uno degli operatori principali di questa nuova nicchia, in Europa ma anche a livello mondiale, è italiano, per la precisione di San Mauro Torinese, comune di 18 mila abitanti non lontano dal capoluogo piemontese.Il presidente del portale spiega qui come la piattaforma, dal 2008 a oggi, sia riuscita a raggiungere 170 mercati e a collezionare circa 73mila resellers iscritti

visioni

di

Matteo Dedè

dalla piattaforma al prodotto:

brandistribution.com Ci rivolgiamo a quattro categorie di clienti: piccoli negozi fisici sparsi per il mondo, che rappresentano il 40% del nostro giro d’affari; siti ecommerce di vendite private, come Amazon, Privalia e Vente-Privee, che stanno fra il 30 e il 35%; le catene di department store fisiche, attorno al 10%; e i cosiddetti “dropshipper”, circa il 5%, cioè piccoli siti di ecommerce che vogliono aprire la loro attività online, sui quali, in particolare, vorremmo puntare in futuro. Infine, stiamo iniziando a collaborare con alcuni editori che stanno lanciando le proprie piattaforme di e-shopping. Rispetto all’offerta di altri player internazionali, la nostra peculiarità è che, per mettere in piedi la vendita online, siamo in grado di fornire due ingredienti principali, la piattaforma tecnologica e il prodotto, essendo noi proprietari di un catalogo di articoli, sia di terzi che nostri, con un’offerta che si divide in due mondi, sportswear e lusso accessibile.

Quello che garantiamo ai potenziali clienti, in pratica, non è solo materiale sempre fresco che spazia tra diversi marchi e categorie, a costi estremamente vantaggiosi, ma anche una vera e propria consulenza tecnica sul tema della distribuzione e della vendita fuori confine. Per queste ragioni, rappresentiamo un canale e un ponte che può portare un marchio poco noto a essere conosciuto all’estero. Abbiamo cambiato il ciclo di acquisti di un rivenditore, che grazie al nostro catalogo e al sistema logistico non è costretto a fare magazzino, ma in base al venduto può ordinare e ricevere il prodotto in soli tre giorni. Con le Special productions siamo inoltre in grado di dare l’accesso a marchi conosciuti per la prima volta a molti rivenditori in oltre 170 mercati. Al momento, il nostro fatturato è realizzato per il 90% oltre-confine, e di questo l’Europa vale il 60/70%, con i mercati più importanti che sono Francia, Germania, Spagna e Uk.

Scarpe da running quasi pronte per gli appassionati di corsa milanesi che si preparano al ritorno della Deejay Ten sulle strade cittadine. Sui blocchi di partenza torna anche Quixa, che sarà ancora una volta main sponsor della gara podistica organizzata per il 5 ottobre da Radio Deejay e arrivata alla decima edizione. Grazie a un concorso online promosso dalla compagnia assicurativa, cento runner avranno la possibilità di vincere l’iscrizione gratuita alla corsa, gadget personalizzati e un trattamento “speciale” durante la manifestazione. Il concorso “Corri con Quixa alla Deejay Ten di Milano 2014”, che sarà attivo fino al 28 settembre, si rivolge a coloro che vogliono partecipare alla 10 chilometri non competitiva. Saranno, dunque, cento i fortunati che si aggiudicheranno la partecipazione gratuita alla corsa e uno speciale pacco gara, composto da pettorale e maglietta personalizzata con il proprio nome. Ai vincitori del concorso verrà, inoltre, riservata un’accoglienza esclusiva presso lo stand Quixa, che sarà allestito all’interno del Deejay Village, in piazza Del Cannone, dal 3 al 5 ottobre. Oltre a poter ritirare il pacco con pettorale e maglietta direttamente presso lo stand, i runner avranno anche la possibilità di lasciare custodite le proprie sacche sportive durante la corsa; potranno, inoltre, verificare le proprie prestazioni grazie a un sms che indicherà loro il tempo di gara ottenuto. ANNO V | #105| VENERDI’ 26 SETTEMBRE 2014


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