visioni / ugo perugini
La creatività italiana oggi è qualcosa di molto concreto
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ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
Contrariamente a quello che si può pensare a prima vista, la creativià italiana è qualcosa di estremamente concreto. Con il termine “creatività” non si intende, infatti, una attività fine a...
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Il gruppo assicurativo nel ranking delle compagnie più avanzate
I soci lo hanno eletto con un voto unanime. Succede a Elserino Piol
Un’iniziativa pensata per supportare le realtà produttive italiane
L’azienda è presente alla manifestazione creativa per la sesta volta
Generali tra i colossi “smart-tech” per Mit Technology Review
Si muove Fedoweb: Giancarlo Vergori il nuovo presidente
Il “Global Vendor Summit” fa incontrare i mercati e le imprese
Cannes 2015: Clear Channel è sponsor di “Outdoor Lions”
scenario
Un grande set lungo tutta l’Italia
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coverstory
Monica Lewinsky “paziente zero”
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Science Park, la concorrenza di Cambridge alla Silicon Valley Nato negli stessi anni del “gemello” californiano, il distretto hi-tech della gloriosa università oggi attrae i grandi gruppi internazionali
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i fatti del giorno
La sede di Trieste del Gruppo Generali
Innovazione
Generali è tra i colossi “smarttech” del MIT Technology Review
Il gruppo assicurativo triestino è entrato nell’importante ranking globale delle compagnie più avanzate e innovative del 2015, superando i grandi nomi del settore come IBM e Microsoft. La chiave del successo raggiunto dalla company risiede nello sviluppo e, prossimo lancio, della piattaforma di prodotti Vitality di Valentina Lunardi
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l Gruppo Generali è tra le 50 aziende più ‘smart’ al mondo. Ad affermarlo è l’autorevole MIT Technology Review, la cui redazione stila annualmente una classifica delle “50 Smartest Companies”, valutando il livello di reale innovazione tecnologica riportato dalle aziende, unito allo sviluppo di un modello di business insieme efficiente e ambizioso. A posizionarsi al primo posto dell’importante ranking è Tesla Motors, la compagnia automotive specializzata in auto elettriche, mentre interessante è la comparsa come seconda classificata della cinese Xiaomi: il produttore di smartphone è passato dall’essere una versione a buon mercato di device in stile Apple, ad affermarsi come nuovo colosso tecnologico del valore di 45 miliardi di dollari, con prodotti di più alta qualità e un modello di vendite innovativo improntato sull’ecommerce. Arrivando a Generali, il gruppo si è guadagnato un 43esimo posto, un risultato che ha però un valore particolare oltre il posizionamento in classifica. Da una parte per il settore d’appartenenza della compagnia triestina, quello delle assicurazioni, considerato normalmente come piuttosto tradizionale e poco innovativo, specialmente nel campo delle tecnologie; secondariamente, Generali è riuscita a superare sul terreno dell’innovazione tech colossi come IBM e Microsoft, oltre che due tra le compagnie più osservate, discusse e celebri del momento, Snapchat e Uber. La chiave del positivo risultato raggiunto dalla com-
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zione internazionale, di innovare e creare sviluppo in un ambito estremamente competitivo come quello tecnologico», ha commentato nel comunicato ufficiale del gruppo il ceo, Mario Greco, rilevando che questo «conferma anche la vocazione del gruppo Generali verso un nuovo modello di business ‘simple & smart’, caratterizzato da un intenso uso della tecnologia e da prodotti e servizi basati sulle esigenze e le esperienze del consumatore, volto a fare di Generali il leader dell’assicurazione retail in Europa».
marco greco
pagnia assicurativa risiede nello sviluppo, e prossimo lancio, della piattaforma di prodotti Vitality. Elaborata in partnership con la società di assicurazioni Discovery, Vitality è una dimostrazione unica di modello assicurativo basato sul comportamento degli utenti e sulla generazione di valore condiviso; utilizzando, infatti, dati provenienti da dispositivi wearable, e altre informazioni riguardanti la salute di un utente, la compagnia elaborerà specifiche soluzioni assicurative per i clienti che parteciperanno al programma. «Questo prestigioso riconoscimento dimostra la capacità di un’azienda italiana, a forte vocaANNO VI | #116| VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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i fatti del giorno
Un frame dello spot
Agenzie
di Ottavia Quartieri
FIND, certificata da TagCommander, offre un vantaggio competitivo ai propri clienti Campagne
La rete 4G di casa Vodafone salva la star internazionale Bruce Willis Si tratta del nuovo spot del comparto italiano della compagnia telefonica, cheritorna sul piccolo schermo con il divo americano e con un nuovo format, grazie alla pianificazione curata da MEC. Colonna sonora il brano “Everytime” dei The Kolors di Vera Modesto
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otare Bruce Willis che si aggira per le strette strade di una piccola località balneare del nostro Paese e, per di più, su un’ape rossa non proprio all’ultimo grido con al fianco un contadino del posto? No, non state sognando, non è del tutto fantasia. È il nuovo spot di Vodafone Italia, che torna in televisione con il divo americano e con un nuovo format dedicato alla rete 4G più estesa d’Europa. La campagna, in onda da qualche giorno sulle principali emittenti tv, ha come protagonista la star internazionale che, alle prese con difficoltà di tutti giorni, farà affidamento sul 4G Vodafone e sull’aiuto di persone comuni. Sono previsti due episo-
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di, declinati in due spot da 45 secondi ciascuno e nel primo, già on air, c’è Bruce Willis disperso con la sua limousine sulle stradine di una piccola località balneare: il divo di Hollywood riesce a ritrovare la strada e ad arrivare puntuale al party esclusivo con l’aiuto di un contadino dotato di Smartphone 4G, per un lieto fine su red carpet con tanto di selfie celebrativo. La nuova campagna gioca con la presenza di una celebrità, evidenziando i benefici della rete 4G Vodafone, che permette anche alle persone co-
muni di compiere imprese straordinarie e superare ogni difficoltà, proprio come delle star del cinema. Il progetto ha visto il coinvolgimento del Team Red, la struttura WPP responsabile del coordinamento e dell’indirizzo strategico per tutte le agenzie del gruppo attive sul cliente Vodafone. La casa di produzione è Mercurio. La regia è di Jonathan Herman e la post produzione di You_are. La pianificazione media è curata da MEC. La colonna sonora è il brano “Everytime”, interpretato dai The Kolors.
La certificazione, per le soluzioni di tag e attribution management, rientra nell’ambito dell’offerta della sigla guidata da Marco Loguercio di soluzioni per le necessità aziendali. Così è possibile tracciare in modo più preciso e attuale l’impatto delle attività online e offline sui risultati di business FIND, l’agenzia indipendente di search marketing fondata e guidata da Marco Loguercio che aiuta le aziende a sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle ricerche degli utenti, per incrementare il business e fare azioni di intelligence sui consumatori e sui mercati, ha ufficialmente ottenuto la certificazione TagCommander per le soluzioni di tag management e attribution management, entrando così nel novero delle prestigiose agenzie che già ne fanno parte. TagCommander è, infatti, la società leader nello sviluppo di entrambe le soluzioni di marketing – tag e attribution - e la deduplica delle conversioni. Marco Loguercio, ceo e founder dell’agenzia, nonché ritenuto dagli addetti ai lavori uno dei più autorevoli esperti italiani in search marketing, ha osservato che «sempre più frequentemente le aziende si rivolgono a noi agenzie specializzate per avere un supporto anche su questo fronte, riconoscendo la necessità di essere aiutate - ma spesso proprio guidate
Marco Loguercio - tanto per la mancanza di cultura all’interno che di risorse specializzate», con l’obiettivo di trasformare tutti i dati che hanno a disposizione in decisioni smart e azioni concrete. Ma allora perchè scegliere una società di search marketing per occuparsi di questi aspetti? Ce lo spiega ancora Loguercio. «Da anni ormai è nei motori di ricerca che si concretizza l’interesse che le aziende riescono a stimolare nei consumatori attraverso l’advertising sia onche offline, attraverso attività di marketing e PR, e ancora attraverso commenti e recensioni positive sui loro prodotti e servizi. Quindi è nella nostra natura misurare l’impatto che tutti questi elementi hanno sui comportamenti dei consumatori prima, durante e dopo una o più ricerche nei motori, così come è uno dei nostri obiettivi identificare sempre quelle piattaforme che possano dare ai nostri clienti un vantaggio competitivo, e TagCommander è una di queste», ha poi concluso il ceo. ANNO VI | #116| VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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i fatti del giorno
Urbano Cairo
Accordi
Progetti
Axélero diventa Google Partner L’internet company fondata e guidata da Leonardo Cucchiarini, grazie alle attività di training e consulenza di Google, oggi è in grado di offrire a Pmi, professionisti e artigiani un’assistenza completa nelle gestione della campagne Google AdWords
adv online
Cairo Pubblicità affianca Google/ YouTube su La7
La società può così offrire sul web ai propri clienti, per i contenuti La7, una comunicazione multicanale Cairo Pubblicità, la società controllata da Cairo Communication che si occupa della vendita e della gestione degli spazi pubblicitari dei canali legati a Cairo, a partire da questo mese - giugno 2015 - ha iniziato l’attività di vendita degli spazi pubblicitari relativi ai contenuti televisivi dell’editore La7 pubblicati sui canali YouTube. Prima questo tipo di attività era svolta unicamente dalla stessa Google/YouTube, che a partire da ora verrà affiancata in questa operazione proprio dalla Cairo Pubblicità, il tutto in completo accordo con Google. In questo modo Cairo Pubblicità può offrire sul web ai propri clienti, per i contenuti La7, una comunicazione multicanale, aggiungendo all’attuale offerta di spazi pubblicitari (video, display, sponsorizzazioni e progetti speciali) sui siti La7 (40 milioni di contatti pubblicitari al mese dei quali 8 milioni relativi a formati video) la pianificazione nei canali ufficiali La7 sulla piattaforma YouTube - La7, La7d, Tg La7, La7 attualità, La7 intrattenimento, Food Maniac - per un valore complessivo di ulteriori 8 milioni di contatti video al mese.
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di Ottavia Quartieri
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a oggi Axélero, Internet Company quotata sul mercato AIM Italia e attiva nel mercato dei media e della comunicazione digitale locale, è entrata a far parte della rete di quelle agenzie certificate Google Partner. Infatti ora la società, grazie alle attività di training e consulenza di Google, è in grado di offrire assistenza nella gestione della campagne Google AdWords, il programma pubblicitario che permette alle aziende di promuoversi sul popolare motore di ricerca e sulla rete del Google Display network. A beneficiarne sono le PMI così come i professionisti e i singoli artigiani. Per la gestione delle campagne pubblicitarie sulle piattaforme Google, Axélero ha deciso di selezionare la tecnologia MatchCraft, che consente l’ottimizzazione costante, in tempo reale, di ogni cam-
pagna AdWords. L’internet company fondata da Leonardo Cucchiarini, così come tutti gli altri partner di Google, per poter conseguire risultati efficaci e vincenti nelle campagne di keyword advertising sul motore di ricerca, mettono in campo un know-how avanzato di AdWords e una conoscenza approfondita delle best practice. Soluzioni di advertising pubblicitarie tagliate su misura per le PMI e una gestione del budget dei clienti basata su criteri di massima efficacia ed efficienza sono gli altri servizi offerti sempre da Axélero in collaborazione con le conoscenze di Google. «Siamo convinti che sia vincente, per i nostri clienti e per noi, realizzare e utilizzare soluzioni fortemente innovative e redditizie come Google AdWords: le PMI italiane hanno bisogno di innovazione e di ottenere il massimo rendimento dai propri investimenti pubblicitari», ha commentato il presidente e ad Cucchiarini.
Con “Reality Road” i servizi Volvo Trucks sono in oltre 50 Paesi La serie tv lanciata sul canale YouTube della casa automobilistica ha raggiunto oltre 2 milioni di views in venti giorni
Si chiama “Reality Road” la serie tv di Volvo Trucks che ha avuto una larghissima diffusione anche sul web. Lanciata lo scorso 11 giugno sul canale YouTube di Volvo Trucks nell’ambito della campagna dell’azienda per promuovere le proprie offerte di servizi, la serie ha raggiunto in breve tempo una grande risonanza a livello internazionale e, infatti, dopo appena due settimane sono già state registrate oltre 2 milioni di visualizzazioni in non meno di 50 Paesi. “Reality Road”, serie composta da otto episodi e da moltissimi contenuti extra, ha l’obiettivo di dimostrare la validità dell’offerta dei servizi Volvo Trucks e di creare un programma di intrattenimento televisivo che risulti interessante per il vasto pubblico. Nella serie, l’artista Mapei attraversa l’Europa a bordo di un camion per registrare un video musicale per il suo nuovo brano, “Million Ways to Live” e ad aiutarla troviamo Liza Minou Morberg, regista e sua grande amica insieme all’autista di “Epic Split”, Jens Karlsson. ANNO VI | #116| VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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i fatti del giorno tools E’un motore SQL open source per query potente
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L’impegno pluriennale dell’azienda, focalizzata sulle soluzioni per l’analisi dei big data e sulle applicazioni per il marketing, fornisce il primo supporto commerciale in assoluto del settore
Presentato il 12° Bilancio di Sostenibilità per cogliere le sfide principali che caratterizzano il futuro della digital economy
lancia uno teradata, prezioso contributo allo Wind sguardo al futuro sviluppo dell’open source Presto e all’innovazione campagne
Panini, è pronto il ritorno di Topolino in edicola; e non solo E’ partita la grande operazione estiva che si avvarrà anche di un’importante azione promozionale e pubblicitaria E’ tornato Topolino. E’ appena partita la grande operazione promozionale estiva che Panini ha preparato per i propri lettori piccoli e grandi, lanciando lo slogan “Topolino4You. Un mese tutto wow”. Nel prossimo mese di luglio, il settimanale a fumetti edito da Panini Comics lancerà infatti una serie di iniziative speciali, che si svilupperanno sui quattro numeri dal 3110 al 3113, in edicola tutti i mercoledì dall’1 al 22 luglio con una maxi-tiratura. Tutta l’operazione Topolino, targata Panini Comics, sarà supportata da un’importante campagna pubblicitaria, realizzata dall’agenzia Tortuga. Innanzitutto, il sito ufficiale Topolino.it sarà modificato con una speciale grafica fluo e ospiterà nuovi giochi e contenuti. Notevole anche il supporto sui maggiori social, sulle pagine Facebook e Youtube di Topolino e della Disney e sulle principali app per ragazzi. #ioleggoTopolinoperchè è l’hashtag lanciato con cui si inviteranno fan e lettori a spiegare perché amano “Topolino”.
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di Ottavia Quartieri
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eradata ha annunciato un impegno pluriennale per contribuire alla costruzione dell’open source “Presto” e fornire il primo supporto commerciale in assoluto del settore. Sviluppato e utilizzato da Facebook, “Presto” è un motore SQL open source per query potente e di nuova generazione che supporta i big data analytics. L’interesse verso “Presto” è in crescita tanto da essere già stato adottato da aziende leader tra cui Airbnb, DropBox, Gree, Groupon e Netflix. Il piano
d’azione pluriennale è caratterizzato da tre fasi dove gli interventi di Teradata saranno al 100% open source coperti da licenza Apache e miglioreranno la moderna base di codice di “Presto”, la comprovata scalabilità, la query iterativa e la capacità di eseguire query su multipli archivi di dati. Il contributo di Teradata per “Presto” consentirà a un maggior numero di aziende di estrarre con più facilità informazioni strategiche dai data lake e di sfruttare queste informazioni attraverso l’intero ecosistema analitico. «Presto è parte integrante dell’infrastrut-
tura dati di Airbnb, utilizzata da centinaia di impiegati che giornalmente eseguono query grazie alla tecnologia. Siamo entusiasti che Teradata si unisca alla community open source di Presto e siamo stimolati dalle loro proposte», ha affermato James Mayfield, product lead di Airbnb. «Non vediamo l’ora di collaborare con Facebook e la comunità open source per portare questo motore analitico Hadoop in tutte le maggiori aziende», ha dichiarato Justin Borgman, vice president e general manager del Teradata Center for Hadoop di Teradata.
nomine Andrà a ricoprire la carica di Head of OTT & New Media
Paolo Lorenzoni è il responsabile di Sky Online Paolo Lorenzoni
Ora a capo della struttura e delle attività della piattaforma, la new entry già lo scorso hanno ha lavorato con il team di Sky
Il nuovo Head of OTT & New Media di Sky Italia è Paolo Lorenzoni, il quale sarà responsabile della struttura e delle attività di Sky Online, a diretto riporto dell’Executive Vice President Programming Andrea Scrosati. Il nuovo
nominato in casa Sky, ha maturato una significativa esperienza nell’ambito della comunicazione integrata, a livello nazionale e internazionale, prima di approdare lo scorso anno nella piattaforma pay. Qui ha lavora-
to con il team di Sky Online con responsabilità sul lancio di Sky Online TV Box, un’innovazione importante per una media company come Sky che opera su diverse piattaforme e con modelli di business differenti.
Massimo Angelini
Il “Bilancio di Sostenibilità 2014” di Wind è all’insegna dell’innovazione per cogliere i temi e le sfide principali che caratterizzano il futuro delle Telecomunicazioni e della digital economy. La compagnia telefonica ha interpellato 16 opinion leader, rappresentanti delle varie categorie dei propri “stakeholder” ed esperti delle Tlc, chiedendogli di raccontare la loro visione del futuro del settore. I risultati sono stati raccolti in sei temi-chiave: tutela della privacy e sicurezza dei dati; responsabilità nel rapporto con i clienti; copertura di rete e utilizzo di infrastrutture tecnologiche all’avanguardia; riduzione degli impatti ambientali; sviluppo di servizi in mobilità e sostegno alle tecnologie emergenti e, infine, educazione e sviluppo delle competenze. Ognuno dei temi affrontati costituisce lo spunto per raccontare le varie iniziative intraprese da Wind nel corso dell’anno. «E’ una logica totalmente nuova – commenta Massimo Angelini, direttore Public Relations di Wind – che ha messo al centro le attività importanti per gli stakeholder e per la futura strategia di business». ANNO VI | #116| VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET
DUE INDIZI FANNO UN INVESTIMENTO
Hai una doppia occasione per far centro con la pianificazione. “Il Sospetto”, la fiction mystery-poliziesca di Canale Cinque, si sta avviando verso l’attesissimo finale. Ci sono ancora due appuntamenti con Victor e Laura, martedì 23 e martedì 30 giugno. Due serate da non perdere per gli spettatori della serie, due motivi per pianificare nei momenti di massimo ascolto.
martedì in prima serata
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MARKET PLACE
I dieci progetti prescelti saranno finanziati con 20 mila euro dalla UNHATE Foundation
Diversity Contest, per un mondo migliore con i giovani universitari
Domani a New York, in occasione del 70° anniversario delle Nazioni Unite, saranno annunciati i vincitori dell’iniziativa sponsorizzata da United Nations Academic Impact e UNHATE Foundation di Pietro Castagna
Il 26 giugno del 1945, mentre il mondo si stava apprestando a raccogliere le rovine lasciate dalla Seconda Guerra Mondiale, a New York nasceva l’Organizzazione delle Nazioni Unite, struttura intergovernativa a carattere internazionale con lo scopo di favorire la soluzione pacifica delle controversie internazionali, mantenere la pace e promuovere il rispetto per i diritti umani. Si è trattato, già allora, di una reazione forte e immediata alla distruzione, non soltanto fisica e materiale, portata dalla seconda, devastante, guerra in meno di mezzo secolo e, a oggi, gli stati aderenti all’ONU sono ben 193 su un to-
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tale di 205. Domani, proprio in occasione del settantesimo anniversario della firma dell’atto costitutivo delle Nazioni Unite, nella sede centrale di New York saranno annunciati i dieci progetti vincitori del Diversity Contest. Si tratta di un’iniziativa rivolta alle università, ai giovani docenti e agli studenti del mondo, sponsorizzata da United Nations Academic Impact (UNAI) e UNHATE Foundation, di Benetton Group, i quali hanno presentato progetti concreti che hanno come denominatore comune l’impegno sociale e la volontà attiva di affrontare i problemi del mondo per renderlo un luogo migliore. Dall’istruzione femminile per il lavoro in India all’accesso all’ac-
qua e l’integrazione nello stato africano del Burundi, dall’educazione alla tolleranza religiosa in Pakistan alle opportunità di lavoro delle donne musulmane in Germania. Progettare un mondo migliore, con un progetto concreto alla volta, attraverso gli occhi dei giovani è possibile e rappresenta il primo passo per costruirlo davvero: questo è il vero obiettivo del Diversity Contest. I dieci progetti scelti saranno interamente finanziati, ciascuno con 20 mila euro, dalla UNHATE Foundation. Ci sarà una presentazione in anteprima attraverso un video in cui i giovani universitari raccontano le loro idee che, grazie alla UNHATE Foundation, diventeranno realtà concrete. Il Diversity Contest in realtà è parte di un progetto più ampio, in due fasi, che ha coinvolto giovani di tutto il mondo in un racconto propositivo della nostra società attraverso il sito unhatenews.com ideato con il contributo dei creativi di Fabrica, centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton Group, con la direzione di Erik Ravelo, e ha consentito di realizzare una mappatura ampia e variegata di come le nuove generazioni vogliono costruire il loro mondo. ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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MARKET PLACE
Su Fb è stato ampio l’utilizzo degli hashtag tematici come #TheOpening
Maggio dimostra che l’Expo piace sui social Secondo i dati dell’Osservatorio di Expo 2015 Milano, curati da Blogmeter, è forte l’uso di Facebook, Twitter e Instagram di
Matteo Dedè
Sui social network il sentiment registrato in merito alla grande esposizione universale in corso a Milano è davvero positivo. A confermarlo sono i dati dell’Osservatorio Expo 2015 Milano curati da Blogmeter e raccolti nel primo mese d’apertura, lo scorso maggio, durante il quale sono prevalse le impressioni positive dei primi giorni e, al contrario, sono stati placati gli umori negativi legati al corteo dei NoExpo, grazie anche all’impegno di molti cittadini che hanno aiutato a ripulire la città, lanciano l’iniziativa #MilanoNonSiTocca. Sui social, gli argomenti che hanno catturato maggiormente l’attenzione degli utenti sono stati l’Albero della Vita e il Padiglione Italia, a cui sono dedicati la maggior parte dei post e dei tweet. Molta partecipazione ed entusiasmo sono stati riservati anche per il #MatchForExpo, la partita di calcio giocata il 4 maggio e promos-
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sa dalla Fondazione Pupi, onlus dell’ambassador di Expo 2015 Javier Zanetti, l’ex capitano storico della Milano calcistica nerazzurra. È suo, tra l’altro, uno dei cinguettii più retwittati, con il quale ha ringraziato i partecipanti e i sostenitori dell’iniziativa. Dunque, tutti i dubbi legati a Expo 2015 sono stati fugati e sostituiti da tanta positività e certezza riguardo al successo della manifestazione. E questo trend è stato ben visibile sui tre principali social. = Facebook: il profilo di Expo 2015 ha conquistato quasi 250.000 nuovi fan e circa 1,36 milioni di interazioni, il 75% in più rispetto ad aprile, anche grazie a un ritmo di pubblicazione di contenuti più che raddoppiato da parte dell’account, che ha raggiunto una media di circa 39 post pubblicati al giorno. I contenuti che sono risultati più coinvolgenti possono essere riassunti da alcuni hashtag tematici come #TheOpening, per quan-
to riguarda le immagine relative al giorno dell’apertura e in particolare all’accensione dell’Albero della Vita; #expofacile che raccoglie i post che fanno riferimento all’accessibilità del sito espositivo; e ancora #progettoscuola, programma dedicato alle scuole italiane per favorire l’approfondimento di tematiche legate all’alimentazione e promuovere l’utilizzo di nuove tecnologie. = Twitter: nonostante i numeri siano più contenuti rispetto alla piattaforma di Mark Zuckerberg, dall’inizio di maggio sono emersi comunque dati in crescita come l’aumento, di oltre 72 mila follower, che hanno iniziato a seguire la pagina dell’evento, così come sono stati altrettanto numerosi sono i tweet pubblicati quotidianamente, più di 94 al giorno. = Instagram: con quasi 1,3 milioni di interazioni nel solo mese di apertura il profilo Instagram di Expo ha fatto registrare un’enorme crescita, di tre volte superiore alle rilevazioni fatte nel mese di aprile. In media sono 11 le foto pubblicate quotidianamente e tra le più engaging spiccano quelle che ritraggono l’Albero della Vita, sebbene protagonista indiscusso del profilo Instagram di Expo rimanga il cibo, grazie anche all’iniziativa #WeEatTogether, lanciata da WeWomenForExpo che invita gli utenti a condividere su Instagram foto sull’importanza del cibo nella quotidianità. ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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MARKET PLACE giancarlo vergori
quindici anni nel mondo dei servizi Internet, esperienza nell’adv
Fedoweb cambia vertice: Vergori nuovo presidente
I soci della federazione degli editori e operatori web lo hanno eletto con voto unanime. succede a elserino piol di Ottavia Quartieri
Per Fedoweb, la federazione degli editori e operatori web nata nel 2000 per rispondere alle esigenze del nascente mercato online e fornire tramite il servizio Audiweb informazioni sull’audience internet, questo è un periodo di importanti cambiamenti. È stato recentemente reso noto, infatti, che per il prossimo triennio 2015-2018 alla presidenza dell’associazione è stato eletto Giancarlo Vergori, che succede a Elserino Piol, a capo di Fedoweb per nove anni. La decisione è stata presa con un voto unanime da parte di tutti i soci presenti o delegati all’assemblea partecipanti, che rappresentano oltre l’80% dei publi-
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sher online e dei principali operatori web e tra i quali si riconoscono, ad esempio, Al Femminile.com, Banzai, Condé Nast, Gruppo L’Espresso, Rai, RCS, Sport Network, Veesible e La Stampa. Giancarlo Vergori può vantare un’esperienza nel settore del web e dei servizi internet di oltre quindici anni e ha inizialmente operato in agenzie di comunicazione e di sales promotions, poi nei reparti marketing e sales di R.J. Reynolds e di Infostrada/Wind. Prima di approdare in Fedoweb, ha ricoperto posizioni di rilievo, le più recenti come amministratore delegato di 3Zero2TV (Euro Media Group) e, in precedenza, direttore generale di Matrix (Gruppo Telecom Italia); in quest’ultima azienda ha consolida-
to l’esperienza nei settori dell’editoria online e della pubblicità digitale, entrambi strategici per gli associati Fedoweb. A oggi, il neo-eletto presidente, forte delle esperienze precedenti nel mondo di internet, porta in Fedoweb una solida esperienza nell’advertising online e nei media digitali nonché una conoscenza della stessa associazione dove ha operato attivamente sino al 2012 come delegato di Matrix. «La fase di vera e propria disruption dei media non è tale. Dovremo iniziare a considerare la “rottura” del business basato sul modello pubblicitario come un dato di fatto in quotidiano e costante cambiamento dovuto all’aumento degli utenti, alla crescita della connettività (fissa e mobile), all’adozione di device sempre più potenti e performanti, allo sviluppo di nuove piattaforme», ha dichiarato lo stesso Vergori nell’accettare il nuovo incarico. «Fedoweb è nella posizione ideale per affrontare il futuro collaborando con le istituzioni sui temi della privacy, del diritto d’autore e sull’uniformità delle regole tra operatori nazionali e globali. Centrale resterà l’impegno presso Audiweb, di cui Fedoweb è il socio principale. Ringrazio Elserino Piol che, nella carica tutt’altro che formale di presidente onorario, continuerà ad essere una guida per me e per tutta l’associazione», ha concluso. Durante la nuova nomina, gli stessi soci hanno poi acclamato anche il presidente uscente Piol in qualità di Presidente Onorario. ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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Ci sono Apple e i giganti delle biotecnologie, ci sarà Google. e ospita un cospicuo numero di start up innovative
Science Park, così Cambridge fa concorrenza alla Silicon Valley di Daniele Bologna
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Nato negli stessi anni del “gemello” californiano, il distretto hi-tech della gloriosa università è diventato un polo d’attrazione per i grandi gruppi internazionali
La nascita di un trait d’union Quando nacque, Science park aveva lo scopo di mettere in relazione knowhow e ricerca accademica di altissimo livello con investitori pubblici e privati in campo scientifico e tecnologico
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Era il 1971 e un giornalista, Don C. Hoefler, ribattezzava con il nome di Silicon Valley la parte meridionale della baia di San Francisco che nel giro di un ventennio sarebbe divenuta la culla dell’hi-tech mondiale. A Cambridge, in Inghilterra, attorno alla più antica e rinomata università inglese, nasceva invece lo Science Park, allo scopo di mettere in relazione know-how e ricerca accademica di altissimo livello con investitori pubblici e privati in campo scientifico e tecnologico. Oggi, attorno ad esso si svi-
luppa una rete di oltre 1.500 compagnie tra le più avanzate al mondo in elettronica, software e biotecnologia, per un volume di affari che si aggira intorno ai 13 miliardi di dollari, una cifra da fare invidia alla Tech City di Londra, che negli ultimi tre anni è stata scalzata in termini di innovazione e investimenti dalla vicina cittadina universitaria. In quest’area sorgono, tra le altre, la Arm Holdings, una delle compagnie leader nella produzione di microprocessori Ip per smartphone e tablet utilizzati sia dalla Apple che da Samsung; la Aveva, multinazionale che fornisce soluzioni per la gestione delle informazioni, progettazione e software; la Autonomy, gruppo di software acquistata nel 2011 da Hewlett-Packard per 10 miliardi di dollari. Accanto ai nomi più noti, emerge un’infinità di start-up appena nate che propon-
gono tecnologie innovative nei settori più disparati, da quello biochimico a quello delle telecomunicazioni, fino a quello della finanza. Tra quelle che vale la pena tenere d’occhio quest’anno c’è senz’altro Aqdot, che ha brevettato una nuova tecnologia di incapsulamento intelligente degli ingredienti chimici attivi che ne permette il rilascio graduale e controllato; poi, spicca la Cambridge Communication Systems, che ha sviluppato un sistema di stazioni radio base flessibile e in grado di coprire aree meno vaste; oppure Crowdsurfer, sito di ricerca e analisi delle opzioni di finanziamento alternative che si pone l’obiettivo di essere l’autorità di mercato proprio per la finanza alternativa. Le potenzialità della Cambridge Cluster o Silicon Fen, così chiamata poiché si sviluppa nel distretto del Fenland che circonda Cambridge, non sono sfuggite ai gi-
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MARTEDÌ 7 LUGLIO 2015
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ganti della Silicon Valley. Apple è in procinto di aprire un centro di ricerca e sviluppo in Hills Road, che ospita già i centri di Microsoft e Sony. Si vocifera che Google abbia progetti simili, mentre Amazon ha acquisito Evi, app di assistenza vocale mobile per smartphone sviluppata nella Fen, per 26 milioni di dollari. Nel biotech, secondo London & Partners, lo scorso anno le compagnie di Cambridge hanno attratto il 29% degli investimenti inglesi nel settore. Spia del ruolo guida di Cambridge in ambito biotech, oltre al proliferare delle start-up, è il trasferimento del quartier generale di Astra-Zeneca, gigante nell’innovazione e sviluppo biofarmaceutico, dalla capitale del regno alla Fen, a pochi passi dal Cambridge Science Park. Il potere attrattivo dell’università che ha prodotto il maggior numero di Nobel al mondo non accenna a diminuire con aspettative di investimento crescenti nell’area circostante. Il Cambridge Innovation Capital, il fondo di ventu-
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re capital affiliato all’università, ha programmato investimenti nell’hi-tech per 81 milioni di dollari entro il 2016, mentre la Kpmg ha creato un fondo di analisi degli investimenti del valore di 100 milioni di dollari che conta Cambridge tra le sue principali aree di interesse. Un recente studio ha inserito Cambridge tra i primi tre technology innovation ecosystem del mondo, insieme a Stanford e al Mit. Ora si cerca di affinare ul-
teriormente le tecniche per mettere insieme il capitale umano e le potenzialità dell’università, gli incentivi pubblici alla ricerca e gli investimenti privati nel settore dell’innovazione. Tutto questo consolidamento trae origine e nutrimento non solo dall’ampia disponibilità di know-how, strutture e investimenti pubblici e privati, ma anche da una disposizione mentale collettiva che spinge a rischiare, restando sempre aperti a nuove idee, a non sedersi sui successi ottenuti e a rispettare il fallimento di chi ci ha provato, sostenendolo in ulteriori tentativi. Per facilitare l’incontro tra accademici, investitori e know-how sono sorte organizzazioni come Cambridge Network, nel cui board siedono David Halstead di Deloitte, Ken Woodberry di Microsoft e Leszek Borysiewicz, vice-rettore dell’Università di Cambridge: il tutto per creare un modello di punta che stabilisca una supremazia globale.
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ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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COM PANY Un’iniziativa pensata per dare un’opportunità di internazionalizzazione alle realtà produttive del nostro Paese, attraverso un nuovo modo di fare business e ampliare l’offerta dei prodotti
“Global Vendor Summit”, due giorni per far incontrare mercati e imprese italiane, per dare un’opportunità di internazionalizzazione alle realtà produttive del nostro Paese attraverso un nuovo modo di fare business e ampliare l’offerta prodotti. Il 23 giugno e poi ieri QVC, presente sul canale tv (32 del digitale terrestre e tivùsat, 475 di Sky) e web, ha fatto incontrare i buyer provenienti dalle sedi di Europa, America e Asia e le aziende italiane che hanno presentato i loro prodotti. E’ stata la prima convention merchan-
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Un evento organizzato da QVC, presente sul web e sui canali 32 Ddt e TvSat e 475 di Sky
“Global Vendor Summit”, due giorni per far incontrare mercati e imprese italiane di Nicolò Franceschi
dising globale organizzata da QVC. La sede Italiana di Brugherio è diventata per due giorni il cuore di QVC, leader mondiale di shopping e intrattenimento, nato negli Stati Uniti nel 1986 e parte di Liberty Interactive Corporation. «Il “Global Vendor
Summit” - afferma Paolo Penati, Amministratore Delegato di QVC Italia - è stata una grande opportunità per diversificare e ampliare l’offerta prodotti di QVC e dare un forte impulso al business delle aziende italiane, che grazie a questo evento, nato dalle solide relazioni che ci legano a Confindustria, han-
no avuto visibilità sia a livello nazionale che internazionale. QVC è una piattaforma multicanale e multimediale dello shopping che, attraverso il canale tv e il web, rappresenta sempre di più una valida alternativa al retailer tradizionale». Il 23 giugno è stata la giornata in cui 47 tra i vendor di QVC Italia delle
varie categorie si sono presentati ai buyer delle QVC mondo. Molti sono stati i vendor QVC Italia che hanno colto l’opportunità di internazionalizzazione, uno dei quali è il brand toscano Magniflex: «QVC rappresenta un canale unico nel suo genere, complementare al retailer tradizionale, in grado di coprire l’intero territorio grazie alla multimedialità che lo contraddistingue. Un format di vendita come quello basato sullo storytelling ci ha permesso di dare valore aggiunto al brand, incrementandone il business attraverso i mercati esteri dove QVC e Magniflex sono presenti», ha dichiarato Stefano Marescotti, Development Manager di Magniflex. Ieri, invece, è stata la giornata in cui 81 potenpaolo ziali vendor si sono Penati
presentati a tutte le QVC mondo, Italia compresa. Il recruiting di vendor potenziali è avvenuto grazie alla collaborazione con Confindustria Monza Brianza che a sua volta, appoggiandosi alle associazioni di categoria, ha individuato una serie di aziende italiane basandosi su criteri in linea con gli standard di QVC. Aziende medie o grandi con capacità produttiva, non presenti sul mercato della grande distribuzione, versatili, in grado di soddisfare esigenze logistiche varie. Senza dimenticare la prerogativa che devono avere i prodotti in vendita su QVC ossia quella di avere una storia da raccontare con cui arricchire la piattaforma televisiva e di ecommerce. «Il “Global Vendor Summit” organizzato da QVC - sottolinea Massimo Manelli, direttore Confindustria Monza e Brianza -, è senza dubbio una vetrina per le imprese italiane che con i loro prodotti hanno avuto modo di farsi apprezzare all’estero. Il tessuto industriale italiano e quello del nostro territorio sono costituiti da piccole imprese che, in questi anni di crisi, hanno sapu-
to guardare fuori dai confini del nostro Paese e, con il sostegno anche di Confindustria, sono riuscite ad affrontare nuovi mercati. La crisi, in alcuni casi, è servita per dare impulso al rinnovamento non solo di prodotto ma anche di approccio all’internazionalizzazione. Credo che questa due giorni organizzata da QVC Italia sia stata un’ulteriore opportunità per le imprese di internazionalizzarsi attraverso un nuovo modello che in questi anni ha dimostrato di essere apprezzato da milioni di clienti». Più di 17 mila dipendenti nel mondo, 13,5 milioni di clienti e un fatturato globale di 8,8 miliardi di dollari per l’anno 2014: QVC è presente negli Stati Uniti, in Germania, in Giappone, in Inghilterra, in Italia, in Cina e, dal secondo semestre 2015, anche in Francia; non rappresenta un canale distributivo concorrente a quello tradizionale, ma complementare. È una vetrina per le Pmi che hanno un’opportunità di crescita e sviluppo del brand, conservandone l’identità e l’essenza. Quelle Pmi che, soprattutto nel nostro Paese, si sono dimostrate molto dinamiche e alle quali la crisi è servita per accrescere maggiormente il potenziale, fatto di un mix ben riuscito di innovazione di prodotto e di processo.
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ME DIA
L’azienda presente ai Cannes Lions per la sesta edizione consecutiva all’insegna della più alta creatività
Clear Channel sponsor di “Outdoor Lions” al Festival di Cannes in corso TBWA\Media Arts Lab di Los Angeles e Apple sono i vincitori del prestigioso Outdoor Grand Prix messo in palio, come di consueto, sulla Croisette. Hanno vinto con la campagna “World Gallery”, realizzata per iPhone 6
william eccleshare
di Marianna Marcovich
Notizie da Cannes, in particolare per la competizione “Outodoor Lions” del Festival Internazionale della Creatività 2015, sponsorizzato da Clear Channel. Tra gli importanti vincitori che si sono aggiudicati il Gold Lion per il loro lavoro nella categoria spiccano quest’anno: Ogilvy & Mather Colombia Bogotá per Ecofil Ink Cartridges; Grey London per Sunday Times; LEW’LARA\TBWA di São Paulo per Abrinq Foundation-Save the Children; Impact & Echo BBDO Safat per Alghanim MotorsHonda; BBDO Proximity Thailand Bangkok per Millimed Thailand’s Throatsil; BBDO Proximity Malaysia
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potenzialità dell’iPhone 6. La campagna, prodotta negli Stati Uniti, invitava gli utilizzatori a scattare delle foto con i propri iPhone e a partecipare al concorso. Le migliori 162 foto sarebbero poi apparse su cartelloni pubblicitari e mostrate in tutto il mondo. Nel commentare i vincitori, William Eccleshare, Presidente e Ceo di Clear Channel International, ha dichia-
rato: «Apple, il vincitore dell’Outdoor Grand Prix di quest’anno, ha dimostrato l’assoluta importanza della creatività, massimizzando l’impatto visivo del nostro mezzo e, allo stesso tempo, utilizzando le potenzialità dell’outdoor per dare agli advertiser copertura, frequenza e dimensione, veramente sorprendenti. Siamo orgogliosi di averla declinata sui nostri network in tutto il mondo». Ha, inoltre, aggiunto: «Vogliamo congratularci con tutti i vincitori dell’Outdoor Lions 2015, la cui creatività, innovazione e utilizzo dell’out-of-home contribuiscono ad avvalorare la nostra convinzione secondo la quale l’OOH ha
un ruolo straordinario e vitale per il media mix». Nell’edizione di quest’anno la giuria dell’Outdoor Lions è stata presieduta da Juan Carlos Ortiz, Presidente & Ceo di DDB Latina e direttore creativo di DDB America, che ha così commentato: «La nostra opinione è quella di non essere stati noi a scegliere il Grand Prix, ma che il Grand Prix abbia scelto noi… Speravamo in progetti di comunicazione dove la purezza e la semplicità dell’outdoor si potessero fondere con la magia dell’innovazione. E ci sono giunti esempi da tutto il mondo». Outdoor Lions 2015 ha attratto 5.037 iscritti, la categoria più popolare del Festival.
who’s who Presente su tutto il territorio nazionale
per KFC; Prolam Y&R Santiago per Unicef; Ogilvy & Mather London per FGM; DDB Spain Madrid per No Somos Delito (“We are not crime”); Ogilvy Paris per Water for Africa; Ogilvy Brasil São Paulo per Sport Clube Do Recife; Grabarz & Partner Hamburg per
ZDK Gesellschaft Demokratische Kultur; Leo Burnet Argentina Buenos Aires per Samsung; WCRS London per Women’s Aid; Y&R Shanghai per XIAO ZHU; Grey New York per la campagna contro la violenza con armi da fuoco negli Usa; The Communi-
ty/LA Comunidad Miami per il sistema di biciclette pubbliche di Buenos Aires e Prolam Y&R Santiago per Unicef. La campagna “World Gallery” di Apple, vincitrice del Grand Prix, era una “visual showcase” con l’obiettivo di mostrare le funzioni fotografiche e le
Clear Channel Italia è una media company, leader nel settore dell’out-ofhome. E’ presente in Italia con sedi a Milano, Padova, Roma, Napoli, Bari, Palermo e Catania. Oltre 250 sono le risorse che lavorano su tutto il territorio nazionale. Attualmente Clear Channel Italia gestisce 6.100 poster, oltre 10.200 spazi di arredo urbano, 19.400 impianti speciali di piccolo formato e oltre 3.000 digital slot, confermandosi leader nel mercato dell’out-of-home. Clear Channel Italia, che rappresenta circa il 23% del mercato dell’esterna italiano, costituisce un modello innovativo, dinamico e flessibile, caratterizzato da un approccio locale ma che sfrutta la propria scala globale, utilizzando impianti pubblicitari di elevata qualità. Clear Channel Italia appartiene alla divisione internazionale di Clear Channel International (CCI), che gestisce campagne di pubblicità out-of-home in 26 paesi in Asia, Australia, Europa e America Latina. CCI ha un patrimonio in continua crescita, attualmente composto da 550.000 display, che comprendono sia formati tradizionali che digitali, su poster, arredo urbano, malls, transit e aeroporti. ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
SC N RIO
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Primo ciak, a Spoleto, per “Don Matteo 10”, la serie che ha per protagonista Terence Hill
Un grande set lungo tutta l’Italia Nei mesi dell’estate appena iniziata saranno molti i set aperti. E alcuni lo sono già. In via di realizzazione le attese fiction che vedremo in tv nella stagione autunno-inverno
in questa foto l’attore terence hill nei panni di don matteo; mentre in quelle in alto a destra, da sinistra, rocio munoz morales, Sergo Castellitto e claudio amendola di Luca Anelli
Un grande set lungo tutta l’Italia. Nei mesi dell’estate appena iniziata saranno molti i set aperti (alcuni lo
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sono già) per realizzare fiction che vedremo in tv nella prossima stagione autunno-inverno 2015-2016. E’ già stato battuto il primo ciak, a Spoleto, per “Don
Matteo 10”, la serie che ha per protagonista Terence Hill: accanto ai volti consolidati come quelli di Nino Frassica, Simone Montedoro, Nathalie Guetta, Fran-
cesco Scali, Laura Glavan e Andres Gil, ad arricchire il cast dei nuovi episodi sono arrivati, tra gli altri, Dario Cassini e Sara Zanier, rispettivamente nei ruo-
li del nuovo pubblico ministero e di Margherita, insieme a Dalila Pasquarello (una detenuta con permessi lavorativi giornalieri che movimenterà la vita della canonica) e Raniero Monaco di Lapio che sarà Daniele Orsini. Set già aperto anche per “Tango per la liberta”, miniserie in due puntate interpretata da Rocio Munoz Morales e Alessandro Preziosi e incentrata sulla tragedia dei desaparecidos in Argentina. In Campania si gira “Il sindaco pescatore” con Sergio Castellitto nei panni di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica barbaramente ucciso il 5 settembre 2010. In Campania si svolgeranno anche le riprese di “Io non mi arrendo”: Giuseppe Fiorello interpreta Roberto Mancini, vicecommissario morto per un cancro contratto nei tanti anni trascorsi a indagare sui rifiuti tossici. Tema altrettanto attuale, quello dell’immigrazione, sarà affrontato in “Lampedusa”, con Claudio Amendola nei panni di Achille Selleri, responsabile della capitaneria di porto dell’isola dove, nel 2008, furono tratti in salvo 650 migranti finiti nel mezzo di una tempesta a bordo di un barcone. Dal sud al nord, a Torino si gira “La classe degli asini”, con Vanessa Incontrada nel ruolo dell’insegnante Mirella Casale che, negli anni
’70, si battè per l’abolizione delle classi differenziali. A Bologna, invece, Giampaolo Morelli è tornato a vestire i panni dell’ispettore Coliandro che andrà in onda, ancora una volta, su RaiDue con la terza stagione. Sul versante Mediaset, tra Roma e le Marche si sta girando “Rimbocchiamoci le maniche”, con Sabrina Ferilli e Sergio Assisi: l’attrice romana sarà una ex operaia che, dopo la chiusura della fabbrica in cui lavorava, diventa assessore nel suo piccolo paese. Set anche per Gabriel Garko che, in “Non è stato mio figlio”, sarà Andrea Veraldo, primogenito di una famiglia di imprenditori che viene accusato di omicidio. Con lui, nel cast, ci sono Stefania Sandrelli, Giorgio Lupano e Massimiliano Morra. Estate sul set per Raoul Bova che vestirà la divisa del maggiore Enea De Santis in “Task Force 45 - Fuoco amico”, fiction ambientata a Herat, in Afghanista, dove De Santis è capo di un reparto scelto del gruppo di intervento speciale dell’esercito italiano.
Accanto a Bova c’è Megan Montaner (già Pepa ne “Il segreto”). Riprese in corso, infine, anche per Sky. Due le produzioni sul set: il sequel di “Gomorra - La serie”, la fiction tratta dal best seller di Roberto Saviano, e “The Young Pope” di Paolo Sorrentino. Quest’ultima verrà girata in estate, tra le altre location, in Italia, Stati Uniti e Africa e racconterà l’inizio del pontificato di un mai esistito Pio XIII, al secolo Lenny Belardo, un pontefice estremamente conservatore ma attento alle esigenze dei più deboli. Nei panni del Papa c’e’ Jude Law. Set in giro per il mondo anche per la seconda stagione di “Gomorra - La serie”: tra le location troviamo Germania, Italia (Scampia e Terra dei Fuochi), Croazia e Sud America. Diverse le new entry nel cast che affiancheranno i protagonisti Marco D’Amore (Ciro) e Salvatore Esposito (Genny Savastano). Il produttore Riccardo Tozzi, intanto, ha già annunciato che ci sarà anche una terza serie.
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LINK L’INTERVISTA
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Intervista esclusiva del Corsera a Arnaud de Puyfontaine, a.d. Vivendi: «Siamo saliti al 14,9% di Telecom Italia perché ha un grande potenziale, in un mercato che offre molte opportunità».
Discussione social molto accesa in merito alle dichiarazioni del nuovo volto di Intimissimi, Shlomit Malka. Per la nota marca di abbigliamento intimo e a promozione del contest, la giovane ha realizzato un video in cui racconta: “Mi chiamo Shlomit. Volevo diventare ricercatrice. Poi, per caso, sono diventata il volto di Intimissimi. Questa è la mia storia”. La campagna per il casting lanciato dalla casa italiana di moda di intimo, infatti, prevede l’invio di foto e video con l’hashtag #ImAStory per diventare una modella. Il video sta facendo il giro del web.
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Interagire senza utilizzare le mani Sapere in ogni momento verso che cosa i nostri occhi dirigono l’attenzione significa avere accesso a molte informazioni, di cui possiamo non essere del tutto consapevoli. Oggi questo è possibile grazie a uno strumento che, attraverso una complessa serie di microcamere a infrarossi, sensori ottici e sistemi di elaborazione delle immagini, segue e registra i nostri movimenti oculari più impercettibili, rendendoli disponibili per un’interpretazione in tempo reale. Il nome tecnico è “eye tracker”, nato quasi per caso a Stoccolma.
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ILMESSAGGERO.IT
TELEVISIONE
“Heroes”, trailer della nuova serie
ILPOST.IT
È stato diffuso il trailer di “Heroes Reborn”, nuova serie tv presentata come il seguito della famosa saga fantascientifica “Heroes”. La serie andrà in onda in autunno, negli Stati Uniti.
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Etica e responsabilità dell’advertising in scena a Cannes 2015
Monica Lewinsky, il “paziente zero” del cyber bullismo
Durante il Festival il tema di creare una rappresentazione di genere più equa ed evolvere da una comunicazione anestetizzata dai suoi risvolti sociali e psicologici è emerso con chiarezza. Dopo l’istituzione dei Glass Lions, anche grazie alla lecture offerta da Ogilvy & Mather
di Valentina Lunardi
Se c’è un leit motiv che sinuosamente sta emergendo durante questo Festival Internazionale della Creatività è quello di unire alla creatività un ecosistema di media, comunicazione e advertsing che sappia rivoluzionare il suo approccio alle questioni etiche. L’esordio dei Glass Lion, competizione riservata a quei lavori che meglio hanno cercato di superare pregiudizi e barriere esistenti nella rappresentazione dei generi, mostra sicuramente l’emergere di una nuova sensibilità nella industry, ma l’ospite scelto nella sua lecture annuale a Cannes di Ogilvy & Mather ha lanciato un messaggio di accelerazione sulla necessità di una nuova cultura etica dei media.
«Se tu fossi un brand, che brand vorresti essere?»
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E’ con questa domanda che Monica Lewinsky ha iniziato il suo speech, di fronte a un auditorium gremito. Una questione all’apparenza semplice, che può capitare durate un colloquio di lavoro, ma che per Lewinsky, quando le è stata posta qualche anno fa, ha rappresentato una problematica di difficile risposta. «Quello che io ho affrontato alla fine degli anni novanta potrebbe essere paragonato a una crisi di brand, a cui è seguito un silenzio forzato durato per quasi dieci anni - ha raccontato la oggi social activist -. A 22 anni mi sono ritrovata al centro di una crisi politica, mediatica e culturale senza precedenti. Che mi ha portato a essere, anche grazie al web, una figura pubblicamente imbarazzante». Dal gennaio del 1998, Lewinsky si è ritrovata ad essere da una qualunque cittadina il “paziente zero” di un nuovo fenomeno al tempo ancora sconosciuto: la prima per-
il tweet di monica lewinsky ieri a cannes: A 22 anni è stata al centro di una crisi politica, mediatica e culturale senza precedenti
sona ad essere pubblicamente attaccata e ostracizzata online su scala globale. Uno scandalo pubblico e personale che è stato reso possibile dalla rivoluzione digitale. «Da quel momento sono esistite due Monica: me stessa e una famosa a
tutto il mondo, costruita da media, figure politiche, giornalisti e persone comuni. Nel 1998 non esistevano ancora i social network, ma al loro posto email e siti di gossip hanno dato vita a quello che oggi possiamo definire come “cyberbulliANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015
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smo” e molestie digitali». Lewinsky ha poi ripercorso alcuni momenti particolarmente complessi e psicologicamente difficili delle indagini che sono seguire all’emergere dell’affair, in particolare l’umiliazione pubblica seguita alla pubblicazione online e poi su ogni altro mezzo media di conversazioni private, «rese disponibili a chiunque nel mondo senza permesso, contesto e soprattutto senza mostrare la minima compassione». Un’esposizione senza protezioni agli attacchi dell’opinione pubblica, che può avere dei risvolti tragici, come ha ricordato Lewinsky. Ad oggi, sono molte le storie di giovani che di fronte a una forte umiliazione sul web scelgono addirittura di togliersi la vita, come è accaduto nel 2010 a Tyler Clementi, uno studente della Rutgers University, nel New Jersey, che dopo aver visto pubblicati online alcuni video che lo riprendevano in atteggiamenti intimi con un altro ragazzo, si è buttato dal George Washington Bridge. «Ricordo lo sconvolgimento di mia madre quando era uscita la notizia sui telegiornali. Al momento non me ne resi conto, ma ciò che la turbava era rivivere quei momenti di paura che aveva avuto quando ero io il soggetto di una pubblica umiliazione. Poteva succedere anche a me».
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E’ arrivato il momento di cliccare consapevolmente
monica lewinsky è stata l’ospite scelto per la sua lecture annuale al festival di Cannes dall’agenzia Ogilvy & mather
L’umiliazione pubblica ha creato un’industria, che monetizza e fa advertising su contenuti negativi e disturbanti. «La violazione degli altri rappresenta oggi una materia prima che può essere efficientemente creata, impacchettata e venduta per realizzzare ottimi profitti. Esistono investimenti, supportati da click,
like o semplicemente dal concetto perverso dell’esposizione di una persona, che hanno dato vita a un mercato dove la vergogna è una merce e la pubblica umiliazione un’industria». Un meccanismo perverso che ha il suo centro nelle enormi revenue che permette, secondo Lewinsky. «Come si generano utili? Dai
click. Più alto è il livello di scandalo e vergogna, più click si generano. E più click ci sono, più arrivano gli investimenti per pubblicizzare a fronte di un certo contenuto. E se aumenta l’advertising, deve aumentare il prodotto che vende meglio: la vergogna». Lewinsky ha poi aggiunto che tale osservazione non era un attac-
co o un’indicazione su come andrebbero investiti i budget pubblicitari, ma secondo lei è arrivato il momento di creare dei confini tra dove è possibile generare profitti e dove, invece, devono prevalere responsabilità sociali ed etiche. «Siamo di fronte a un circolo pericoloso. Più clicchiamo su certi contenuti, meno siamo sensibili alla vita umana che sta dietro di essi. D’un tratto, qualcuno sta realizzando utili sulle spalle della sofferenza di qualcun altro. Tutti siamo co-creatori di ciò che appare sul web attraverso le nostre abitudini di navigazione. Siamo tutti editor dei new media». Lewinsky ha poi inserito in questo contesto il ruolo dell’advertising, affermando che i brand possono fare la loro parte nel creare un mondo più compassionevole ed etico. «Costruire una società più empatica sarà un esercizio bilaterale tra individui singoli e i brand che rappresentano le loro aspirazioni, valori e verità. Le persone creano i marchi, e se le persone sono compassionevoli, allora i brand saranno compassionevoli in loro risposta». Per Lewinsky, costruire una società culturalmente differente è possibile, ma sarà necessario far sì che il potere a volte distraente e anestetizzante della tecnologia non rimuova la fondamentale umanità che è dentro ogni utente. «Voi siete i motori creativi che potranno portare la nostra cultura a un’evoluzione. Mi aiuterete? Se foste un brand, alla fine, che brand vorreste essere?». E’ con questa domanda aperta che ha concluso il suo intervento Monica Lewinsky, uno speech che appena concluso ha guadagnato una standing ovation del pubblico del Festival. Ma quale sarà la risposta di noi utenti alla cultura dell’umiliazione è ancora da scoprire. <
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visioni
di
Matteo Dedè
creatività italiana, qualcosa
Ugo Perugini laurea in scienze politiche sociali. Dopo una trentina di anni di esperienza come Responsabile della Comunicazione di una grande impresa di assicurazioni, attualmente collabora con diverse riviste di settore, cartacee e online: “DM&C” (Direct Marketing e Comunicazione), “Canale Formazione”, Bruno editore, “HR On line” dell’Associazione dei Direttori del Personale, “MyAdvice”, rivista dei promotori finanziari. è giornalista pubblicista e ha lavorato all’edizione cartacea de “Il Mirino” a partire dal 2008. Si occupa di politica e attualità, con servizi e interviste. Si interessa anche di arte con critiche e presentazioni di artisti, oltre che di temi relativi alla formazione del personale e alla leadership, collaborando con riviste come “Eccellere”. Nel 2012 ha pubblicato l’ebook “Apprendimento facile”
di molto concreto Contrariamente a quello che si può pensare a prima vista, la creativià italiana è qualcosa di estremamente concreto. Con il termine “creatività” non si intende, infatti, una attività fine a se stessa ma qualcosa di necessario alla realizzazione di determinati risultati. In altri termini, seguendo la definizione di Giorgio Armani, la creatività salda il progetto con il prodotto. Fino a qualche tempo fa, si pensava che per combattere l’italian sounding, cioè le etichettature fasulle che all’estero appioppano a prodotti che scopiazzano quelli italiani, fosse sufficiente il marchio “Made in Italy”. Ci siamo accorti, ormai, che questa definizione sta stretta. Non basta più. Anzi, diventa un errore enfatizzare il “fare” a scapito del “saper fare”. Non si salvaguarda la tipicità italiana difendendo il concetto di Paese di origine, che è diventato ormai obsoleto. L’Italia è un Paese nel quale abbonda la “materia prima”, cioè, appunto, la creatività, intesa non certo come estemporanea innovazione bensì come processo creativo stabile. E questo concetto va rafforzato e difeso fino a che non diventi un vero e proprio brand. In altre parole, il cervello, inteso come fonte di creatività non più individuale ma strategica, organizzativa, composta da capitale intellettuale, relazionale (e pluribus unum) deve restare in Italia. Mani e bocca possono anche andare all’estero, ma il controllo della filiera del valore della creatività, che rappresenta una unicità tipica italiana, deve rimanere nel nostro Paese e va opportunamente difesa e comunicata
al mondo. Un fatto che pochi conoscono e che lascia quasi increduli: il 40% dei componenti delle autovetture tedesche più blasonate sono realizzati in Italia. Insomma, occorre rendersi conto che la creatività italiana di per se stessa un fattore produttivo di enorme potenzialità che ingloba stile, qualità, etica, ambiente, ricerca e sviluppo, innovazione, cultura, storia. Ma pochi lo sanno. Le numerose piccole e medie imprese italiane (160.000) che esportano all’estero i loro prodotti, attualmente unbranded, devono potersi avvalere di un marchio che le identifichi come aziende in grado di realizzare processi creativi originali e di produrre sostanziali benefici economici. Non bisogna avere paura di usare per certi prodotti la categoria della “bellezza”. Termine che non significa valutazione estetica che nasce dal gusto personale ma valore aggiunto concreto che l’ambito dell’italianità, con il suo patrimonio artistico e culturale del passato, contribuisce a rafforzare e giustificare. E allora perché rinunciarvi? Infatti, è possibile individuare uno standard di riferimento incentrato sulla identità e la creatività italiane, in base al quale valutare la conformità dei processi e dei sistemi che fanno capo alle diverse imprese. Si spera che il sistema possa essere accreditato nella speranza che il nostro Paese possa finalmente cogliere l’occasione per andare oltre gli interessi di parte, dando al capitale intellettuale collettivo italiano la possibilità di esistere e di creare valore e ricchezza diffusi.
viscom italia
15/17 ottobre - fieramilano @ milano a metà ottobre la fiera internazionale dedicata alle tecnologie e applicazioni della comunicazione visiva
Viscom Italia 2015, la fiera internazionale dedicata alle tecnologie e applicazioni della comunicazione visiva, si tiene dal 15 al 17 ottobre presso Fiera Milano. Una manifestazione pensata ancora di più per i protagonisti del settore, sempre più di profilo internazionale, fruibile e funzionale al business delle imprese. Un evento che prova a fornire risposte concrete alle esigenze del mercato. Una nuova campagna di comunicazione per trasmettere con immediatezza l’identità e la forte personalità dell’intera filiera della comunicazione visiva. E’ l’unica fiera in Europa capace di dare spazio, voce e nuovo slancio a tutta la filiera della comunicazione visiva. Un appuntamento rigorosamente orientato al business per rispondere alle esigenze di tutte le imprese che guardano al mercato italiano e internazionale. Un laboratorio vitale dove far emergere la creatività, valorizzare le competenze tecniche, coltivare le relazioni con i decision maker e rafforzare nuove partnership. Un osservatorio di scambio e crescita professionale che associa al momento espositivo importanti occasioni di formazione ed eventi collettivi per lanciare i trend che detteranno il futuro del settore. Il tutto in una città cosmopolita come Milano perché rappresenta la capitale economica dell’Italia e, proprio in ottobre, sarà protagonista della parte finale dell’evento mondiale Expo 2015. ANNO VI | #116 | VENERDÌ 26 GIUGNO 2015