visioni / Mario de ascentiis
Anche a Expo 2015, pane e pixel legati a doppio filo
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ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
Chiunque abbia potuto visitare Expo 2015 ha dovuto necessariamente prendere atto che non solo la nostra società è davvero “la società dell’immagine”, ma sempre di più utilizziamo display...
i fatti del giorno
Marketplace
company
media
La nomina è avvenuta a nove mesi di distanza dal rebranding
Il colosso di Menlo Park vuole monetizzare il consumo dei video
Le opere della mostra “Jing Shen” diffuse con la realtà aumentata
Bene anche il tennis. Lo dice la Top Social Campaigns di Blogmeter
Teads ha scelto Michele Marzan come Ceo per l’Italia
Il guanto della sfida è lanciato: Facebook all’attacco di YouTube
Bepart crea un’app rivoluzionaria con il PAC di Milano
Le campagne su Twitter: a maggio trionfa la sport
scenario
Le imperfezioni del “mobile only”
27 link
coverstory
Un patto vissuto pericolosamente
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Tony Granger: l’adv si evolve, ma il suo cuore resta la creatività
Intervista esclusiva al Global Chief Creative Officer di Young & Rubicam parla del Festival di Cannes e delle tendenze emergenti nell’industry
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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
poltrone
di Massimo Luiss
Michele Marzan è il nuovo ceo di Teads Italia
La nomina, avvenuta a nove mesi di distanza dal rebranding, è fortemente strategica e all’insegna della “Innovation mission”che sta caratterizzando l’azienda. I suoi primi obiettivi riguarderanno la crescita del team e delle business unit mobile & programmatic
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eads ha scelto Michele Marzan come nuovo ceo della sua sede italiana. A distanza di nove mesi dal rebranding, la società mondiale attiva nel mercato del video advertising outstream e prima realtà ad aver ideato nuove formule di monetizzazione per le strategie digital dei publisher sul web, ha ufficializzato questa nomina fortemente strategica che andrà a ridefinire gli obiettivi d’innovazione che stanno caratterizzando Teads, in prima linea nel mercato della pubblicità video su internet. «Gli ultimi due quarter di quest’anno - ha dichiarato Marzan - mi vedranno coinvolto a sostenere la crescita del team italiano, già di trenta unità, delle relazioni di business e, inoltre, della nostra divisione mobile, per la quale preventiviamo un incremento del 30% rispetto al 2014. Altresì, sarò fortemente concentrato a rafforzare le strategie per il team publishing che ogni giorno sta lavorando per allargare l’offerta d’inventory premium e viewable, così da garantire agli advertiser l’ottimizzazione dei loro investimenti su ogni singola impression, e per ampliare le opportunità di valorizzazione dei publisher attraverso soluzioni tecnologiche che prima non esistevano, meglio rappresentate dal nostro format inRead e dalla nostra piattaforma SSP proprietaria. Sono felice che Christophe Parcot, Pierre Chappaz e Bertrand Quesada abbiano creduto in me - ha continuato -: il fatto di avere un background consolida-
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ding, per creare engagement con gli utenti e per supportare lo storytelling, sempre più al centro delle moderne logiche di comunicazione. Nuove inventory premium Contestualmente alla nomina del nuovo chief executive officer, Teads ha annunciato la sua nuova tecnologia per il video advertising outstream, che lo rende compatibile con tutto il web mobile su dispositivi iOS. Fino ad ora, gli annunci video outstream non hanno potuto funzionare sul browser web di iPhone perché quest’ultimo era costretto a riprodurre i contenuti attraver-
so l’applicazione nativa di iOS, che permetteva di attivare lo streaming soltanto a schermo intero. L’esclusiva tecnologia di Teads, finalmente, rende possibile una distribuzione video all’interno dei contenuti editoriali su iOS (in-content), così da garantire agli utenti un elevato livello di linearità e di continuità con i processi di fruzione, senza alcun tipo di interruzione. Anche in questo caso, così come già avviene per tutte le altre soluzioni outstream di Teads, l’offerta è 100% viewable perché il video parte solo nel momento in cui l’utente è perfettamente parallelo al video player.
to da esperienze internazionali in più mercati mi aiuterà a dare il miglior supporto all’azienda, soprattutto, sul mobile e sul programmatic advertising. Siamo solo all’inizio del vero new media, e questa è la migliore premessa per un lungo futuro di successo per Teads!». “TeadStyle” Queste sono, dunque, le promesse con le quali Teads caratterizzerà la sua rivoluzione video che nei prossimi mesi avrà un approccio sempre più definito nelle logiche del “TeadStyle”, che non è solo la definizione di un claim, ma la chiave di lettura della sua rinnovata value proposition, inagurata lo scorso gennaio con un finanziamento di 24 milioni di euro a seguito di un 2014 chiuso a quasi 100 milioni di euro di fatturato. L’azienda ha innescato un percorso di crescita internazionale facendo leva sui giusti ingredienti: attrarre i talenti, reinventare il settore del video advertising e mettere l’esperienza internazionale a fattore comune. Si tratta di strategie che rispondono in maniera immediata allo sviluppo di un mercato prezioso che, nel 2016, secondo le stime di Magna Global, raggiungerà un fatturato pari a 11,6 miliardi di dollari a livello globale e che in Italia ha raggiunto, nel 2014, i 300 milioni di euro, con una crescita annua media 2013-2015 di oltre il 20%. Un dato su tutti atto a certificare che la pubblicità video su internet è il miglior formato per le attività di digital branANNO VI | #122| LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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i fatti del giorno Campagne
Kay Rush, prima a sinistra, conduttrice della serata
#LoveYourImperfections è la sfida lanciata da Meetic che rompe gli ideali di perfezione L’azienda leader nei servizi di dating, dopo aver preso atto dei dati dell’indagine LoveGeist 2015, ha sviluppato il nuovo spot tv con due testimonial d’eccezione: sono Martina Stella e Giorgio Pasotti. Centro media incaricato di seguire l’attività di pianificazione è Havas Media
Un evento dedicato alle future stelle del fashion
Giorgio Pasotti e Martina Stella
Menabò Group e J. Walter Thompson nella giuria del concorso ISKO I-SKOOL Grande successo a Milano per la serata glamour “Blue Starry Night”, appuntamento condotto da Kay Rush per la seconda edizione del premio internazionale di Cecilia Bianchi
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rande successo a Milano per “Blue Starry Night”, appuntamento condotto da Kay Rush tutto dedicato alla seconda edizione del premio internazionale ISKO I-SKOOL, che ha visto le agenzie affiliate Menabò Group e J. Walter Thompson tra le protagoniste della serata, tenutasi nella cornice della “Segheria di Carlo e Camilla”, nuovo ristorante di Carlo Cracco. Il contest ISKO I-SKOOL nasce da un’iniziativa di ISKO, tra i leader mondiali nella produzione del denim, ed è diviso in due aree di interesse, design e marketing. Il progetto, lanciato lo scorso novembre, a Londra, ha visto coinvolti oltre 40 mila studenti di alcune delle più note scuole fashion del mondo. I premi? Prestigiosi stage nelle importanti aziende coinvolte
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nel progetto, un’opportunità di crescita concreta per chi sta muovendo i suoi primi passi nell’industria. Menabò Group ha assolto un doppio compito all’interno della competizione. L’agenzia forlivese, infatti, è stata sia tutor degli studenti, chiamati a elaborare un piano marketing strategico, sia memebro della giuria insieme a Marco Lucietti, Global Marketing Director of SANKO/ISKO division, Andrea Carnevali di Cadica, Albert Llort di Archroma, Federico Corneli e Lara Reck di C&S, Fabio Di Liberto di Moleskine ed Enrico Dorizza, presidente della giuria e Chairman & Chief Creative Officer della divisione italiana di J. Walter Thompson, agenzia appartenente all’omonimo network mondiale che, da quest’anno, ha scelto di affiliare Menabò Group. Le scuole che hanno partecipato al Marketing Award di ISKO I-SKOOL sono
l’olandese AMFI di Amsterdam, Polimoda di Firenze, Sapienza di Roma, Università di Pisa, la tedesca AMD di Düsseldorf e la polacca Viamoda di Varsavia. Diverso è stato l’iter del Design Award: gli studenti, in questo caso, hanno dovuto realizzare dei capi in denim lasciandosi ispirare da quattro mood: Bohemian Blue, Couture Denim, Active Jeanswear e Future Fit. La giuria, presieduta da Elio Fiorucci, ha esaminato anche i lavori creati per i cinque premi speciali: “Design with crystal elements” (istituito da Swarovski), “Bling Bling Denim” (Stroili), “Promising talent by Denim Première Vision”, “Creative garment communication design” (Cadica) e “Best wash” (Tonello, Archroma e Lenzing). Gli studenti che hanno partecipato frequentano alcuni dei più prestigiosi istituti fashion del mondo.
Nessuno è perfetto, si sa, ed è solo essendo sé stessi che si possono conoscere nuove persone. Questo è quello che pensa l’81% dei single italiani secondo l’indagine LoveGeist 2015. A questo proposito, Meetic ha lanciato una campagna speciale e unconventional, il cui concept è #LoveYourImperfections. E l’azienda leader nei servizi di dating, contemporaneamente, ha deciso di far scattare anche il nuovo spot tv italiano, in onda a partire da ieri, insieme a due testimonial d’eccezione: Martina Stella e Giorgio Pasotti. Con l’ambiziosa iniziativa #LoveYourImperfections, Meetic si è
posta l’obiettivo di capovolgere i codici di seduzione e rompere gli ideali di perfezione a cui tutti tendono, sostenendo che sono le piccole imperfezioni caratteriali e comportamentali a rendere una personalità unica e affascinante. L’adattamento italiano della campagna internazionale, creata dall’agenzia francese Buzzman, è stato realizzato da FCB Milan, partner di Meetic nella realizzazione di una creatività divertente e coinvolgente. Il long format, infatti, è il primo step di una pianificazione ampia e mirata che vedrà in onda ben cinque soggetti. Il centro media che segue la pianificazione è Havas Media. ANNO VI | #122| LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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i fatti del giorno
Brand
di Vera Modesto
TheGoodOnes gestirà le attività digital e social di Tucano Per il momento, l’hashtag da seguire è #TUCANOLife, e a partire da settembre prenderà il via anche la campagna multicanale “E tu… che tipo di geek sei?”
comunicazione
è La stella di Negroni che torna in tv… e “si sente” A partire da ieri e per le prossime tre settimane il brand sarà “on air” con una campagna pubblicitaria dedicata alla linea classica di cubetti di pancetta e ai nuovi salumi. Creatività e pianificazione, rispettivamente, di Fav e Carat di Ottavia Quartieri
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partire da ieri e per le prossime tre settimane, Negroni, il brand ultra centenario della stella, torna in televisione con una campagna pubblicitaria dedicata alla linea classica di cubetti di pancetta e ai nuovi salumi in petali pronti da servire. A dare un esclusivo tocco artistico allo spot, l’inconfondibile voce di uno dei cantautori più importanti del panorama musicale italiano, Enrico Ruggeri, che reinterpreta lo storico jingle canticchiato da intere generazioni fin dai tempi di Carosello: “Le stelle sono tante,
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milioni di milioni: la stella di Negroni vuol dire qualità”. La campagna, ideata dall’agenzia Fav, sarà on air sulle principali emittenti televisive generaliste, grazie alla pianificazione di Carat. “Se è Negroni si sente” è il il pay-off scelto per
la campagna, nei suoi formati da 15 e 30 secondi. Il ritorno di Negroni nella comunicazione conferma il legame speciale tra il brand e l’advertising, infatti in cento anni di storia ha dato vita ad un repertorio culturale originale.
Dopo una gara, l’agenzia TheGoodOnes è stata incaricata da Tucano, il marchio italiano di borse e accessori per dispositivi digitali, di gestire le proprie attività digital e social. Marco Maltempi, marketing manager di Tucano afferma: «Con un trend di vendita in crescita costante, Tucano ha una presenza consolidata in Italia e nei maggiori paesi del mondo grazie all’attenzione per l’effervescente mercato hi-tech e un team di designer italiani. I social media sono importanti per coinvolgere e fidelizzare i consumatori e con TheGoodOnes vogliamo raggiungere verticalmente tutti gli appassionati di tecnologia, dall’uo-
mo d’affari più esigente al creativo più esuberante». Marco Marozzi, socio fondatore e planner di TheGoodOnes, aggiunge: «Accompagneremo Tucano con una strategia digital costruita su tre assi: creatività e segmentazione dei contenuti per stili di vita, relazione con gli influenzatori on e offline, tecnologia utile per trasformare in lead il coinvolgimento generato nei social. Molte aziende tengono ancora separati questi ambiti, mentre una maggiore sinergia incide in modo positivo sui risultati». Nel periodo estivo l’agenzia si occuperà di ottimizzare l’architettura sociale del brand costituita da sito, Instagram, Twitter, Facebook e Pinterest, oltre che di sostenere la notorietà dei nuovi prodotti Tucano dedicati allo “smart travelling”. L’hashtag da seguire è #TUCANOLife. Da settembre, poi, partirà la campagna multicanale “E tu… che tipo di geek sei?”, che vedrà coinvolti influencer e appassionati nella definizione e nell’interpretazione dei più moderni stili di vita digitale.
eventi
di Sebastiano Zeri
Coca-Cola Summer Festival #DaiUnBacio è alle porte Publitalia Branded Entertainment lancia il Coca-Cola Summer Festival #DaiUnBacio, organizzato e prodotto dalla Fascino, in collaborazione con Friends & Partners. L’evento è giunto alla sua seconda edizione con la spumeggiante conduzione di Alessia Marcuzzi e Angelo Baiguini, affiancati da Rudy Zerbi. Artisti italiani e internazionali del momento si esibiranno sul palco di Piazza del Popolo. I concerti verranno trasmessi in diretta su Rtl 102.5 durante la messa in onda in prima serata su Canale 5 e le puntate si terranno il 9, 16, 23 e 30
luglio. Coca-Cola, oltre a dare il nome all’intera operazione, lancerà una serie di attività innovative volte a coinvolgere il pubblico a casa e in piazza, con il tema #DaiUnBacio, nuovo concept della sua comunicazione. Il concorso “Cosa faresti per un bacio?” permetterà al pubblico a casa andando sui canali digital e social del CocaCola Summer Festival #DaiUnBacio di avere la possibilità di vincere fantastici premi. Il primo “Kissome-
tro” misurerà il numero di baci che il pubblico si darà in piazza e a casa durante le quattro serate, invitando il pubblico a condividere e caricare sui social con l’hashtag #DaiUnBacio le loro emozioni, anche attraverso l’info point presente a Roma in Piazza del Popolo. Nella “Glass Room CocaCola”, posizionata nel backstage, verranno raccolte le emozioni a caldo di tutti i protagonisti presenti alla serata e non solo. Sorprese in agguato. ANNO VI | #122| LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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i fatti del giorno Su Studio Universal quattro film dedicati a Las Vegas
software Mytho è sul mercato
TeamSystem con Oxatis per aiutare nell’ecommerce Una soluzione completa e facile per il commercio elettronico, disponibile su qualsiasi sistema Erp/gestionale
TeamSystem, punto di riferimento in Italia nel software e nei servizi per professionisti e aziende, insieme ad Oxatis, leader europeo nelle soluzioni cloud di ecommerce, hanno stretto una partnership in esclusiva per l’Italia che dà vita a Mytho, la soluzione più completa e facile di ecommerce, disponibile su qualsiasi sistema Erp/gestionale e perfettamente integrata con tutti i gestionali del gruppo pesarese. Nel quadro odierno, l’ecommerce rappresenta un’opportunità di crescita rilevante per tutte le imprese italiane in quanto mercato in continua espansione. Infatti, cresce a doppia cifra e sempre più imprese stanno facendo del canale online la loro principale fonte di introit,i tanto che entro la fine del 2015 i ricavi online in Italia dovrebbero raggiungere i 15 miliardi di euro. E proprio in quest’ottica si inserisce la nuova soluzione a disposizione di tutte le aziende e professionisti.
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televisione Su Studio Universal un ciclo su Las Vegas
eventi L’iniziativa dell’insegna
Poker di film dedicati alla capitale americana del divertimento a partire da domani sera, ogni martedì alle 21:15, per quattro settimane. E con una veste grafica ad hoc
Una grande festa itinerante che vede coinvolta l’agenzia nel coordinamento e nell’ideazione. Si chiuderà il 6 agosto
organizzato rassegna e concorso per vincere Ildatour CRAI gira l’Italia un viaggio nella città del peccato con Brand Portal di Davide De Vecchi
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u Studio Universal (Mediaset Premium sul Dtt) il divertimento non finisce mai. A luglio, il canale presenta “Las Vegas”, un ciclo di film per raccontare la capitale americana del divertimento, dello shopping e del gioco. Oltre a una veste grafica ad hoc, per promuovere il ciclo, è da oggi online sul sito www.studiouniversal.it il concorso “Vola a Las Vegas con Studio Universal”. In palio un favoloso viaggio. L’appuntamento con i film, invece, è a partire da domani, ogni marte-
dì alle 21:15. Ecco i titoli in ordine di trasmissione: si parte domani sera con “Bugsy” (1991) di Barry Levinson, con Warren Beatty e Annette Bening. Poi, il 14 luglio, ecco “Las Vegas una vacanza al casinò” (1997) con Chevy Chase e Beverly D’Angelo. Il 21 ci sarà “Incontriamoci a Las Vegas” (1999) con Woody Harrelson e Antonio Banderas. E infine, “Viva Las Vegas” (1964) con Elvis Presley che interpreta uno squattrinato asso del volante intenzionato a partecipare al gran premio di Las Vegas. Realizzato in associazione con Mediaset Premium,
il concorso “Vola a Las Vegas con Studio Universal” ha lo scopo di promuovere la programmazione sul canale e di sostenere Premium Privilege, il programma di sconti e convenzioni commerciali riservato ai clienti della piattaforma, coinvolgendo uno dei loro partner: Fashionis. Basta andare sul sito www.studiouniversal. it e cimentarsi con i giochi ispirati a Las Vegas per vincere un soggiorno di sei giorni per due persone nella città del “peccato” con entrata gratuita al casinò e allo spettacolo “Vegas: the show”. In palio, inoltre, gadget del canale.
ecommerce Si possono scegliere diverse soluzioni per la consegna
Il juke box di Amazon.it ti trova ovunque Droni e aquiloni, monopattini e skatecycle, ma anche piatti che si arrotolano come foglie e vasi che si auto-innaffiano: come in un vero jukebox, tutti i prodotti più gettonati dell’estate sono disponibili su Amazon.it, pronti per essere consegnati di-
rettamente nei luoghi di villeggiatura. Sia sul bagnasciuga, sia negli alpeggi, basta un click per selezionare su Amazon.it il prodotto più adatto alle proprie esigenze, riceverlo in poco tempo e trascorrere una vacanza all’insegna del divertimen-
to e dell’originalità. A disposizione c’è veramente di tutto: caraffe refrigeranti, rilassanti amache e gnomi da giardino; scivoli ad acqua e aquiloni per i più piccini; e ancora ukulele e bonghi per divertirsi attorno al superclassico falò di Ferragosto.
CRAI, storica insegna della distribuzione organizzata italiana, fino al 6 agosto invita tutti gli italiani in piazza con il CRAI Village Tour 2015. Per l’estate 2015, dunque, CRAI porta il divertimento nel cuore dell’Italia con un truck personalizzato che è partito il 4 luglio da Montebelluna, in provincia di Treviso, e terminerà il suo percorso a Torregrande, frazione di Oristano, in Sardegna, il 6 agosto. Nove località coinvolte e nove piazze lungo lo stivale, da nord a sud, fino alle Isole, per giocare e divertirsi nelle piazze. Un Tour che coinvolgerà grandi e piccini, divertendoli con giochi, canti e concorsi e che avrà anche l’obiettivo di far scoprire il mondo CRAI, i suoi prodotti e i suoi servizi. Il progetto, promosso da CRAI Secom, è stato ideato da Brand Portal che ne cura l’organizzazione e il coordinamento dell’attività. E in ogni piazza toccata dal roadshow prenderà, così, vita una grande festa CRAI. ANNO VI | #122| LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
are you ready for
mobile
interaction?
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MARKET PLACE
la storia, costellata da grandi cambiamenti, di un top brand
A sorpresa, Nokia pronta a ripensare agli smartphone
la società finlandese, ora finita nell’orbita di Microsoft, potrebbe tornare a occuparsi di cellulari nel giro di un breve lasso di tempo di Daniele Bologna
Nokia tornerà a fare telefoni. Stavolta sembra abbastanza certo. O per essere più precisi, il brand Nokia tornerà a occuparsi di smartphone. Ne aveva scritto nei mesi scorsi l’americano, molto informato, Re/code, ma adesso ci sarebbe anche una conferma diretta dell’azienda finlandese che fino a pochi anni fa era l’incontrastata numero al mondo del settore. Poi l’avanzata di Apple con l’arrivo di iPhone, l’industria trasformata da una vera e propria rivoluzione in tempi rapidissimi, la perdita di quote di mercato, l’accordo con Microsoft e, infine, la vendita della divisione device alla stessa multinazionale di Redmond, per 5,44 miliardi di euro, a settembre del 2013. In quell’occasione il chief executive officer di Nokia, Stephen Elop, passò proprio a Mi-
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crosoft come capo della nuova divisione device mobili. Ma cosa è accaduto di nuovo nell’intricata vicenda della big company europea? E’ successo che in una curiosa coincidenza, nell’ambito di una recentissima riorganizzazione di Microsoft - che ha riunito in una unica divisione i sistemi operativi e i device -, a “salutare” l’azienda sia stato proprio Elop, che da possibile Ceo, soltanto pochi mesi fa, ora si è trovato fuori da tutta l’azienda. Il progetto smartphone, sembra di capire, continua a non funzionare. Windows ha una quota di presenza intorno al 3% dei cellulari nel mondo. Non è un mistero che l’acquisizione e l’arrivo di Elop fossero stati una decisione, in quel periodo, presa dall’allora numero uno Steve Ballmer, mentre Satya Nadella, oggi al timone di Microsoft, sta implementando una strategia diversa
di apertura delle app proprietarie a ogni sistema operativo. E la società finlandese? L’accordo di vendita prevede che il marchio sia rimasto di proprietà di Nokia, che però non può utilizzarlo per i telefoni fino alla fine del 2015. Data oltre la quale «stiamo cercando dei partner adatti ha detto il Ceo di Nokia, Rajeev Suri, in unintervista al giornale tedesco Manager Magazin -. Microsoft produce telefonini. Noi vogliamo semplicemente occuparci del design e rendere disponibile il brand per licenza». È il modello già adottato per i tablet, categoria per cui, evidentemente, non valeva l’accordo, nel momento della produzione del modello N1, lanciato qualche mese fa e prodotto da un partner. Insomma, in Finlandia ci sono rimasti davvero male a vedere il loro know how dilapidato in così pochi anni. E dovrà essere la divisione Nokia Technologies a occuparsi di questo nuovo progetto, che non sarà tanto un rilancio in grande stile, ma tutt’al più un serio tentativo di vedere se c’è ancora un appeal per il marchio. A oggi, Nokia è soprattutto la divisione reti, specie dopo l’acquisizione multimiliardaria ai danni di Alcatel. Poi ci sono le mappe Here, al centro dell’interesse di parecchi produttori di auto europei e aziende come Uber. Le mappe potrebbero essere acquisite nei prossimi mesi. E allora, forse, si potrà capire meglio che cosa stia diventando Nokia, nella scia della sua centenaria storia costellata da grandi cambiamenti. ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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In prima serata su Canale Cinque prosegue il successo di Temptation Island, il docu-reality più intrigante dell’estate: in una location da sogno del sud della Sardegna, l’amore di 6 coppie verrà messo alla prova rispettivamente da 12 donne e 12 uomini. Pianifica durante le 6 puntate per appassionare tutti gli spettatori.
ogni giovedì
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MARKET PLACE
l’evento si è svolto all’interno del padiglione usa, a expo milano
E’ tutto in una notte per il design industriale la terza edizione della design night ribadisce l’alto valore dell’innovazione come strumento per uno sviluppo sostenibile di Pietro Castagna
La terza edizione della Design Night firmata 3M - appuntamento dedicato al design d’impresa - è arrivata a Expo Milano 2015 all’interno del Padiglione Usa, di cui 3M è sponsor. Dall’Unione Europea arriva un segnale forte con l’iniziativa “Unione dell’innovazione”, legata alla strategia per la crescita “Europa 2020”, che intende investire il 3% del Pil in ricerca e innovazione nel settore pubblico e privato. Il design per l’impresa è un elemento strategico per l’innovazione, uno dei cardini che può favorire la cre-
fondazione 3m ha contribuito alla buona riuscita della manifestazione
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scita e creare occupazione. Per questo Fondazione 3M ha deciso di invitare nuovamente i grandi protagonisti del design industriale con l’obiettivo di creare nuovi modelli di cultura innovativa e favorire nuove occasioni di business. Fare in-
novazione nel design per 3M vuol dire tenere conto del progresso sociale e delle esigenze dei consumatori finali, sempre più esigenti: «Siamo convinti che la ricerca e l’innovazione siano alla base del progresso scientifico ed economico - ha dichiarato Monica Dalla Riva, European Design Manager, 3M - e crediamo nel potenziale del design per l’innovazione come strumento fondamentale per uno sviluppo sostenibile e durevole. La Design Night nasce per favorire un confronto sui temi del design industriale e per condividere esperienze e best practises sull’innovazione attraverso materiali, tecnologie e way-to-market». A livello globale, 3M ha quattro centri design nel mondo. A Milano, nella sede di 3M, a Pioltello, si trova l’hub europeo del design, il punto nevralgico per l’innovazione di tutta Europa. C’è poi un centro 3M Design Asia e Pacific a Tokio, un altro che copre la Cina a Shangai e, naturalmente, uno negli Stati Uniti, a Saint Paul, nello stato del Minnesota. 3M crea prodotti che innovano e rispondono alle esigenze del futuro; il design industriale è il catalizzatore di tecnologie e idee applicate alla vita quotidiana. Ricerca e sviluppo di nuovi prodotti in 3M si traducono in questi numeri: creazione di 6.000 nuovi prodotti ogni in due anni, 100.000 brevetti nel mondo di cui 1.400 italiani, 6% del fatturato annuo investito in ricerca e sviluppo. ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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MARKET PLACE
Il consumo di video impazza e allora il social vuole monetizzare
La sfida ormai è lanciata: Facebook attacca YouTube di Daniele Bologna
Il guanto di sfida a YouTube è stato lanciato. Il consumo di video impazza su Facebook e il social network vuole monetizzare la tendenza sperimentando inserzioni che funzionino proprio come break pubblicitari televisivi, offrendo ai creatori di contenuti una parte dei ricavi ottenuti dalle inserzioni sui loro filmati. Lo ha scritto anche il quotidiano statunitense The Wall Street Journal, secondo il quale tra i media partner iniziali ci saranno NBA, Fox Sports, Funny or Die e Tastemade. Facebook, a partire da quest’autunno, terrà per sé il 45% dei ricavi pubblicitari e dividerà il resto tra gli
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La mossa del colosso di Menlo Park, che punta ad aumentare il coinvolgimento dgli utenti e a “farli restare” nelle sue pagine, è anche una forma di corteggiamento ai produttori di contenuti
editori. La mossa del colosso di Menlo Park, che punta ad aumentare il coinvolgimento dei suoi utenti e a “far restare” gli internauti dentro il social network, è anche una forma
di corteggiamento esplicita ai produttori di contenuti. Il social network ha dalla sua il vantaggio di poter mostrare video nei flussi di post e notizie a una platea potenziale di un miliardo e 300 milioni di persone, mentre su piattaforme come YouTube i video devono essere per lo più “cercati” dagli utenti. La compagnia guidata da Mark Zuckerberg si avvia a testare una nuova opzione di video consigliati e nuove opportunità per gli inserzionisti. Dopo che un utente guarda un video, spiega sempre il Wsj, il social gli mostrerà filmati aggiuntivi che possano interessarlo, inframmezzati da video pubblicitari. Un portavoce del gruppo ha spiegato che Facebook non ha ancora deciso come organizzare l’offerta pubblicitaria, ma le prime reazioni degli inserzionisti sono state positive; in particolare, sarebbero interessati al fatto che gli spot possono finire all’interno di video potenzialmente di qualità.
mark zuckerberg ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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MARTEDÌ 7 LUGLIO 2015
MICO ALA NORD
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COVER STORY
Un’analisi globale e internazionale: dall’imporsi, anche a cannes, di tecnologia e digitale, alla costante ricerca dei nuovi talenti
Tony Granger: «Il mondo dell’advertising è in evoluzione, ma il suo cuore pulsante resta sempre la creatività»
Young & Rubicam è una delle agenzie storicamente più premiate ai Cannes Lions e il suo Global Chief Creative Officer può considerarsi una delle figure più importanti della pubblicità internazionale. L’abbiamo incontrato nelle sede milanese dell’agenzia per scoprire il suo punto di vista sul Festival Internazionale della Creatività di quest’anno. e su quali siano le tendenze emergenti nella industry di Valentina Lunardi
Il Festival Internazionale della Creatività di Cannes ha chiuso i propri battenti la scorsa settimana, riservando alcune sorprese. Dalla presenza crescente di compagnie tecnologiche agli importanti premi conquistati da lavori che mostrano come ormai i confini tradizionali tra pubblicità televisiva e online, e soprattutto i limiti di formato rappresentati dai canonici 30 secondi, non siano più validi, l’appuntamento in Riviera può considerarsi come una preziosa metafora per analizzare ciò che sta accadendo all’interno del complesso mondo
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ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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COVER STORY
Un momento dell’attesa intervista al ceo di snapchat, evan spiegel, durante i cannes lions
L’interattività come nuova frontiera
secondo tony granger, la vera grande novità, per il formato filmico pubblicitario, è stata quella di essere diventato interattivo, come mostrato dal lavoro di honda “The other Side”
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dell’advertising. E siccome il centro nevralgico del Festival, così come di questa industry, è la creatività, chi meglio di Tony Granger poteva offrire un punto di vista prezioso per comprendere le evoluzioni in atto? Abbiamo incontrato il Global Chief Creative Officer di Young & Rubicam, nella sede milanese dell’agenzia per porgli alcune domande sulle tendenze emergenti e sul prossimo futuro della pubblicità.
Una delle premiazioni più attese a Cannes è quella che riguarda la categoria “Film”: quali novità e tendenze sono emerse in questa edizione 2015? La categoria che rientra sotto la dicitura “Film” è per certi versi molto cambiata, mentre per altri si mostra sempre coerente con se stessa. Il nostro business ha sempre visto come confini della propria azione i formati da 30 o 50 secondi,
i contenuti più condivisi su social network come Facebook, una piattaforma straordinaria se si pensa che il suo bacino di utenti giornaliero è più vasto numericamente della popolazione della Cina. E ciò che è maggiormente condiviso su questo canale sono proprio i film, che però non si trovano più confinati entro i limiti strutturali dei tradizionali 30 secondi. Come membro del global creative council di Facebook, ho la possibilità di visualizzare i dati relativi alle performance di visualizzazione dei video, ed è interessante notare che per gli utenti il momento cruciale della loro visualizzazione si gioca nei primi 3 secondi; se questo tempo limitato è riuscito ad attrarre l’utente, a quel punto maggiore sarà la lunghezza del film, maggiore sarà l’engagement del visitatore. Que-
sta una dimostrazione reale del potere assolutamente attuale dello storytelling. Inoltre, i film non necessitano più di essere necessariamente glamour, patinati, caratterizzati da grandi produzioni, ma devono prima di tutto essere agili, effettivi, come ha mostrato il film di Geico (vincitore quest’anno per la categoria “Film non televisivo” ndr.). Penso che la vera grande novità per il formato filmico pubblicitario sia quella di essere diventato interattivo, come ha mostrato il meraviglioso lavoro fatto da Honda con “The Other Side”: l’interattività è ciò che rende questo pezzo di advertising così interessante e fruibile molteplici volte. Interattività e formato documentaristico sono i generi che rendono oggi possibile il superamento dei confini del tradizionale stile pubblicitario, for-
mat che portano gli utenti a relazionarsi in maniera più profonda con i contenuti, a condividerli e visualizzarli molteplici volte, a crearsi delle opinioni e partecipare alla conversazione con i brand. Siamo veramente nell’era della condivisione, e il nostro obiettivo è creare qualcosa che interessi veramente le persone. In molti hanno osservato che il Festival di quest’anno si è dimostrato più tecnologico e digital che mai. Dal ceo di Snapchat, “star” dell’evento, alla presenza di numerose tech companies, sono loro i nuovi protagonisti dell’advertising internazionale? Penso che sia necessario riformulare la questio-
quelli che erano richiesti dal medium televisivo. Quando sono stato presidente per i Film Lions, quattro anni fa, esisteva ancora una divisione chiara tra film creati per la tv e pensati ad hoc per il web. Oggi il contesto pubblicitario è del tutto cambiato, ma ciò che è rimasto immutato è la centralità dell’arte dello storytelling. La dimostrazione è la nuova vita che questo genere di advertising sta vivendo sui social network: i video sono ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!
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ne: non amo utilizzare il termine “digitale” perIl fattore creativo di ché Mr. implicaGranger una separazione,Creative come seOfficer esistesTony Granger è il Global Chief di se una zona confine Young & Rubicam e coordinatore della di comunità ciò che è tradizionale creativa internazionale dellatracompagnia. Da quane ciò nel che 2008, è online. Detto do è entrato a far parte di Y&R Granger ha attratto alcuni dei migliori talenti creativi questo, Penso che ildelFela industry, imponendo un stival nuovosia focus su digitacambiato prole e innovazione. Il suo impegno nel daresette vita aanni una fondamente condivisa cultura creativa ha alla finanziacreaziofa portato con la crisi ne di lavori di altissimo livello LG, ria,per maclienti quellocome che non Virgin Atlantic, Land Rover, èDell, Xerox, per citarne cambiato è l’obiettivo alcuni. Dall’arrivo di Granger gruppo, l’agenzia deinelCannes Lions, cioè è arrivata al 5° posto del Gunn Report, risultato di di individuare a livello ottime performance e importanti riconoscimenti in internazionale i miglioprestigiose competizioni internazionali. ri esempi di Durante creativitài Cannes Lions del 2013, Y&R ha ottenuto la sua minel campo pubblicitario gliore performance di sempre, vincendo 66 Lions in e offrire una visione di 14 categorie. Prima di entrare in Y&R, Granger ha quale potrà essere il futrascorso cinque anni in Saatchi & Saatchi, anche turo. Primadell’agenzia. della crisi, lì guidando la trasformazione creativa che avveniva in La carriera di Granger ha quello inizio, invece, in SudaRiviera era un grande frica, suo paese natale, dove era a capo di TBWA/ party”, creativo. ma dopo Hunt Lascaris, agenzia dal “creative fiero pedigree il 2008 le agenzie non Granger e le sue agenzie hanno vinto molti premi, hanno più potutopotuto sostee il top creativo si ritiene fortunato nell’aver economicamente servire come presidente di nere numerose giurie interevento didiquel nazionali. Ma è ancora più un orgoglioso avergenemore. Terry e Phidellato migliori agenzie creative e di Savage aver lavorato con i più ambiti clienti del mondo. lip Thomas (rispettivamente chairman e Chief executive officer del Festival, ndr.) hanno fatto un ottimo lavoro nel focalizzare l’appuntamento di Cannes sui clienti, una scelta di cui sono molto felice perché questo fa di Cannes sia un appuntamento per fare business sia per comporre una visione comune di quella che sia l’eccellenza nel nostro settore. Con l’evoluzione del business è naturale che Cannes ri-
who’s who
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cannes è sempre stata un campo di gioco favorito per il brasile, le cui agenzie si sono aggiudicate premi importanti, negli anni passati. Lo stesso discorso può essere fatto per francia e stati uniti, mentre i cinesi sono stati attenti osservatori
tony granger
fletta il cambiamento avvenuto: questo è visibile nella proliferazione di nuove categorie, nel fatto che il Palais è attivo ogni giorno e non solo per le premiazioni finali e le persone sono interessate a contenuti, media, aspetti tecnologici… Riconosco che quest’anno Cannes è stata diversa dal solito: si sono presentate molte più realtà media, si è parlato di più di dati e tecnologia, e l’evoluzione in atto sta portando Cannes ad essere uno show che riguarda ancora i lavori creativi, ma anche un occasione per mettere in connessione tutte le varie parti di cui è composta la nostra industry. Incontrare nuove persone, entrare in contatto con idee inedite è sempre stata un parte importante del Festival, ma
oggi lo è ancora di più. Altra parte assolutamente interessante e unica è per i creativi poter approfondire e lasciarsi ispirare dacosa sta accadendo in ogni singolo segmento dell’advertising, e questa è una lezione preziosa per ogni creativo. Nel panorama delle nuove sfide creative, avere le giuste persone è diventato un aspetto fondamentale. Come intercettate il talento in Young & Rubicam? Se un’agenzia ha l’aspirazione ad essere innovativa, a mostrare il meglio delle possibilità creative nel campo pubblicitario e a essere aperta a nuove idee, le persone vorranno farne parte. I giovani che arrivano in Young & Rubicam come intern non vengono trattati come forza lavoro sottopagata, ma come fonti preziose di conoscenza. Quando ero ancora direttore d’agenzia cercavo sempre di trovare tempo per parlare con i nuovi arrivati, perché il loro punto di vista era sempre molto aperto, non ancora influenzato dai meccanismi del lavoro. Il talento è uno degli elementi più importanti nel nostro settore: sono le persone che rendono grande la nostra compagnia, ed essere una calamita per i giovani talenti è fondamentale. E facciamo ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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questo mostrando le nostre aspirazioni, i nostri obiettivi e manifestando la nostra ferma volontà di essere i migliori. Contando i premi ricevuti a Cannes, Asia, America Latina e Medio Oriente sembrano aree geografiche dotate di una nuova potenza creativa. Qual è la sua visione su questo nuovo contesto profondamente globale? Cannes è sempre stata un campo di gioco favorito per il Brasile, le cui agenzie si sono aggiudicate importanti premi negli anni passati. Stesso discorso è possibile farlo per Francia e Stati Uni-
ti, mentre negli anni passati i cinesi sono stati diligenti partecipanti del Festival: hanno preso appunti, assimilato quali fossero le soluzioni creative più innovative e vincenti, infine le hanno fatte proprie e riportate a Cannes declinandole secondo i propri stile e cultura. Lo scorso anno abbiamo avuto il network più premiato in Cina, con 8 lavori presentati tra Shangai e Pechino. La creatività non riguarda, però, i confini nazionali: la vittoria del Gran Prix ottenuta da Y&R Turchia è stata sicuramente rilevante per il mercato nazionale, ma per noi è un risultato da osservare nell’ottica unitaria della compagnia. Anche America Latina e Medio Oriente sono aree importanti, ma la no-
stra filosofia è quella di essere una “global beautique”: possedere delle sedi locali molto forti connesse a livello globale, che allo stesso tempo competono e si scambiano idee. Quando vivevo in Sudafrica, erano gli anni dell’apartheid, come creativi osservavamo ciò che veniva fatto in Europa, specialmente in Gran Bretagna, e negli Stati Uniti e i nostri lavori avevano un’atmosfera essenzialmente estera. Dopo la fine dell’apartheid ci sono voluti un paio d’anni affinché comprendessimo quale era la nostra voce autentica, e dopo averla trovata i nostri lavori hanno trovato una dimensione più interessante ed innovativa, grazie all’ispirazione locale. Credo che nella dimensione glo-
bale in cui ci troviamo portare un’atmosfera unica, che però possa comunicare a livello internazionale, sia una caratteristica fondamentale per sviluppare una creatività che sappia connettersi con le persone. Il nostro sogno è quello di essere la compagnia creativa più ammirata nel mondo, non di essere il network statunitense o cinese più premiato. Vogliamo essere un network globale, localmente rilevante. Argomento “caldo” per le agenzie è stata l’ondata di revisioni media operata da importanti account globali, da Unilever a L’Oreal. Dalla sua prospettiva, cosa sta davvero accadendo?
Un frame di “family: unskippable” di geico, lavoro che si è aggiudicato il gran prix per i film non tv
L’idea che mi sono fatto è che molti clienti siano alla ricerca di risposte, in un contesto di mercato in cui i cambiamenti sono molto veloci. Se sei un’agenzia e non sei profondamente curiosa e pronta ad affrontare le sfide che continuamente si presentano, puoi essere facilmente messa da parte e questo può creare tensioni. Ma da un punto di vista creativo le revisioni media sono sempre avve-
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nute, è una parte naturale di questo business: perdere e acquisire clienti non è una novità e il ricambio è un aspetto salutare per il settore. Tutti oggi stanno cercando di trovare nuove risposte più efficienti ed efficaci, e credo che questo sia il motivo profondo per cui i grandi account stanno intraprendendo tali revisioni. Dal lato delle agenzie, penso che sia il momento di avere più “doers” che ma-
nager: se si osserva come erano strutturate le agenzie dieci anni fa, erano piene di manager. Oggi si tratta, invece, di creare contenuti rilevanti, per canali multipli, fornendo risposte in tempo reale: la missione è sempre quella di riuscire a trovare quel lavoro unico che possa avere successo, ma serve più agilità, nuove capacità, talenti diversificati ed essere sempre pronti a cambiare direzione e ispirazioni. ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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Le opere della mostra “Jing Shen” diffuse in città grazie alla realtà aumentata, con una semplice modalità di fruizione
Bepart per il Padiglione d’Arte Contemporanea di Milano Sarà presentata giovedì 9 luglio, al PAC di Milano, l’app creata dall’innovativa startup che consente di visualizzare in tre punti strategici della città alcune delle opere della prima esposizione con lavori in augmented reality diffuse in spazi urbani di Nicolò Franceschi
Sarà presentata giovedì 9 luglio, al PAC di Milano, l’app “Jing Shen”, creata dall’innovativa startup Bepart appositamente per il Padiglione d’Arte Contemporanea. L’app consente di visualizzare in tre punti strategici di Milano - PAC, Palazzo Reale e Castello Sforzesco - alcune delle opere della mostra “Jing Shen, l’atto della pittura nella Cina contemporanea” che si configura così come la prima mostra con opere in realtà aumentata diffuse negli spazi urbani. Facilissima la modalità di utilizzo: scaricando l’app “Jing Shen” - disponibile per Android e iOS a partire dal 9
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il pac di milano, dove sarà presentata l’app “Jing Shen”
luglio - e puntando lo smartphone o il tablet sulle tre location selezionate è possibile visualizzare, fotografare e condividere l’installazione di Li Shurui e i video di Wang Gongxin, due dei venti artisti esposti. L’applicazione guida l’utente nell’esplorazione delle sette installazioni virtuali e consente di vedere sullo schermo del proprio smart device la sfera di Li Shurui stagliarsi nel cielo milanese o scorgere i personaggi dei video di Wang Gongxin passeggiare per le vie cittadine, oltre che accedere a contenuti aggiuntivi creati ad hoc. Un’operazione che abbatte le barriere fisiche museali estendendo lo spazio espositivo alla città e trasformando le modalità di fruizione dell’arte nelle aree urbane. Il pluripremiato progetto Bepart The Public Imagination Movement - vincitore di IC Innovazione Cultu-
giovanni franchina, lilia haralampieva, joris jacarino
rale di Fondazione Cariplo, Start up for Expo di Unioncamere e Regione Lombardia e di Think for Social di Fondazione Vodafone Italia - nasce con l’intento di ridisegnare gli scenari urbani in maniera condivisa, riempiendo le città di tutto il mondo di arte, architettura, design, video, suoni e parole attraverso la realtà aumentata e unendo così arte e tecnologia. Legarsi concettualmente ai luoghi, andare oltre i limiti fisici, comunicare un’idea e renderla esperibile agli altri, è un modo per riappropriarsi degli spazi cittadini attraverso una nuova libertà di linguaggio ad alto impatto sociale. Nato nel 2013 da un team di giovanissimi under 35 Giovanni Franchina, Lilia Haralampieva e Joris Jaccarino - Bepart si definisce come il “movimento di immaginazione pubblica”. Per la prima volta la tecnologia della realtà aumentata viene proposta come uno strumento alla portata di tutti, capace di creare interazione, contenuti creativi e libera espressione.
Non solo: le possibilità di applicazione si estendono anche alle amministrazioni pubbliche che vogliano sperimentare progetti urbani e proporli ai cittadini prima di realizzarli nella realtà. La start up è in fase di ricerca e prototipazione fino alla fine del 2015. E il progetto sviluppato insieme al PAC di Milano vuole rappresentare un momento importante di sperimentazione delle modalità di fruizione dei contenuti culturali da parte della cittadinanza.
Il progetto in sintesi
BEPART PER IL PADIGLIONE D’ARTE CONTEMPORANEA DI MILANO Le opere della mostra “Jing Shen” diffuse in città grazie alla realtà aumentata: Data presentazione: giovedì 9 luglio 2015, ore 11:00 Sede: PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Via Palestro 14, Milano Progetto a cura di: Bepart - The Public Imagination Movement Info al pubblico: info. bepart@gmail.com; www.bepart.net Con il sostegno di: Fondazione Cariplo ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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di Matteo Dedè
Dopo aver occupato varie posizioni nei mesi scorsi, la campagna di Samsung, #LoveFootballMore, conquista lo scettro delle classifiche più twittate di maggio collezionando 9.700 tweet per mille autori unici. Il concorso a premi, lanciato a ottobre 2014, raggiunge l’acme del successo nel suo ultimo mese di validità, grazie all’abilità con cui il profilo di Samsung è riuscito a coinvolgere i suoi tifosi e li ha invitati a condividere tweet con l’hashtag del concorso. Tra le campagne calcistiche più chiacchierate, ben due sono quelle lanciate ufficialmente dal profilo di JuventusFC, tra l’altro in prima posizione per total engagement nella classifica dei migliori brand di maggio. La prima, che si posiziona quinta, è #SeAndiamoInFinale, un hashtag lanciato il 4 maggio attraverso il quale la Juventus 2.0 invitava i suoi tifosi a twittare le promesse che sarebbero stati disposti a mantenere in caso di vittoria in semifinale di Champions League da parte della loro squadra del cuore. Il successo è stato istantaneo: più di 6.400 tweet e 3.000 autori unici tra i quali diverse fonti note come la Repubblica, La Gazzetta dello Sport
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Nella Top Social Campaigns di Blogmeter il calcio la fa da padrone. bene anche il tennis
Campagne su Twitter: a maggio trionfa lo sport
e Samsung Italia, che hanno twittato la notizia di un tifoso che ha mantenuto la promessa di andare a piedi fino a Berlino, documentando su Twitter tutto il suo cammino. Questo episodio ha dato alla campagna una visibilità enorme (9,7 milioni di unique impressions). La seconda campagna che ha ottenuto grande riscontro è stata #StoriadiUnGrandeAmore, hashtag lanciato in occasione di San Valentino, ma che è rimasto nei cuori dei tifosi juventini: a maggio ha infatti totalizzato 3.600 tweet ed è risul-
Si posizionano in alto le iniziative che affrontano tematiche come arte, responsabilità sociale e solidarietà. tra le azioni calcistiche più chiacchierate, ben due sono quelle lanciate ufficialmente dal profilo di JuventusFC di numerosi altri dedicati proprio alla #Juventus: #Juve,#JuveReal, #RealJuve, #RoadToBerlin. Inoltre, in nona posizione, troviamo #MyFordTennis, la campagna dedicata alla 72ª edizione degli Internazionali BNL d’Italia di tennis che si sono giocati al Foro Italico di Roma, dal 7 al 17 maggio. L’iniziativa, promossa da Ford, sponsor della manifestazione, ha creato una campagna di comunicazione online e offline integrata e per l’occasione è stato creato un sito interattivo dove gli utenti avevano la possibilità di percorrere un tour virtuale all’interno del Foro Italico. La campagna ha totalizzato 2.800 tweet e ben 15,4 milioni di total impressions.
tato il tweet con il maggior numero di retweet (339). Il supporto dato alla Juventus nel corso di mag-
gio è stato davvero tanto: ne è dimostrazione la presenza, oltre agli hashtag ufficiali delle campagne,
Campagne artistiche, sociali e istituzionali Oltre allo sport, anche l’arte è un tema che trova su Twitter un ottimo canale di diffusione. Al terzo po-
sto della Top 10 si è piazzato #MuseoIdeale, la campagna lanciata dal Museo del 900 di Milano per promuovere un nuovo percorso espositivo in occasione di Expo 2015. L’hashtag dell’iniziativa ha totalizzato circa 7.700 tweet e ben 3.000 autori unici. Segue al quarto posto, con circa 7.000 tweet, il progetto #NuvolaRosa promosso dal profilo di Microsoft Italia in partnership con Onu ed Expo2015. Altra new entry del mese è #FuoriLeListe, un flashmob virtua-
le che è esploso su Twitter il 14 maggio e con il quale fundraiser e organizzazioni non-profit hanno chiesto all’Agenzia delle Entrate spiegazioni in merito ai ritardi nella pubblicazione delle liste del 5×1000 del 2013. I 3.200 messaggi per l’iniziativa lanciata dal gruppo Facebook “Fundraisers d’Italia” sono un successo che dimostra come i social, se utilizzati sapientemente, siano ottimi canali di amplificazione e viralità di campagne e iniziative. ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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Ricerche
Se il mobile cresce a spese del consumo multiplatform
di Aureliano Roio
Secondo le rilevazioni di comScore, il nuovo utente digitale è sempre più “mobile only”. Ma gli acquisti avvengono ancora sul desktop. Un dato che complica ulteriormente la ricerca di monetizzazione degli operatori «Mobile è bello, ma multiplatform è molto più bello». Così, con la sua consueta sintesi, dura ed efficace, Fabrizio Angelini, ceo di Sensemaker e portavoce in Italia di comScore, ha voluto sfatare uno dei falsi miti che la crescita portentosa del mobile nel nostro Paese (e nel resto del mondo) sta contribuendo a
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diffondere sul mercato. Secondo i dati raccolti da comScore e presentati da Angelini giovedi 2 luglio nel corso dell’evento Criteo Live, infatti, in Italia sono ancora pochi gli utenti mobile only, il 20,1% del totale dei navigatori connessi, e in Europa tale quota è soltanto del 9,5%. In particolare, analizzando in senso
storico questi valori (da novembre 2014 ad aprile 2015) si nota come l’aumento del consumo di mobile stia avvenendo proprio a scapito di un consumo multipiattaforma, mentre il desktop mantiene sostanzialmente invariata la propria quota percentuale. Un aspetto, quello messo per la prima volta in evidenza da
Angelini, che solleva un “problema” in più per tutti coloro che in questa fase stanno cercando la maniera di monetizzare il traffico proveniente da mobile ma che fornisce anche un’indicazione preziosa per tutti gli operatori dell’advertising digitale, che in questo modo hanno la conferma che il solo media
75%
E’ la percentuale di utenti italiani maschi che utilizza soprattutto servizi di instant messaging e chat
48%
Un dato che vale agli italiani il primato europeo nell’utilizzo del cellulare per operazioni d’acquisto
68%
si tratta della quota di utenti italiani che usa soprattutto il desktop per operazioni di ecommerce ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
SC N RIO
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mobile non è ancora pronto per essere utilizzato singolarmente. Angelini ha poi illustrato alcune altre peculiarità dell’utente mobile italiano, tra cui anche le attività svolte che, rispetto al resto d’Europa, sono maggiori. Tra queste, l’attività principale sia tra i maschi (75%) sia tra le femmine (81%) è legata ai servizi di instant messaging e chat. Tuttavia, sono tanti anche gli aspetti positivi che emergono dai numeri di comScore, soprattutto sul fronte del mobile shopping. Gli italiani sono risultati essere, infatti, coloro che più di tutti in europa (48%) utilizzano lo smartphone per attività correlate agli acquisti, come ricercare il punto vendita (28%), comparare prezzi differenti (26%), ricercare coupon (26%) o prodotti (19%). E
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allo stesso modo risultano i primi, insieme al Regno Unito anche per gli acquisti online (24%), anche se finora la spesa mensile è ancora tra le più basse del continente con una prevalenza di acquisti di beni con valore inferiore ai 100 euro. Per quanto riguarda il genere di beni acquistati, gli utenti del nostro Paese mostrano di preferire di più libri (cartacei), biglietti ed elettronica di consumo rispetto alla media europea, mentre è ancora molto indietro il settore del grocery, che si dimostra ancora una volta un mercato estremamente complesso rispetto al resto d’Europa. Sono molte meno le differenze, invece, se si analizzano i dispositivi attraverso cui avviene l’acquisto, che nel 68% dei casi (Europa 67%) viene finalizzato at-
traverso il desktop, mentre il peso del mobile è solo del 4% (Europa 3%). Un valore che non rispecchia, tuttavia, l’importanza degli smartphone nell’intero processo d’acquisto: ben il 40% degli utenti, infatti, cerca online e compra online, mentre il 15% ricerca informazioni online ma poi compra in store e il 9% fa il contrario: ricerca offline ma poi finalizza l’acquisto online. Buone notizie anche sul fronte della user experience relativa allo shopping che, soprattutto in Italia, sembra essere molto più alta per l’online (81%) che nei punti vendita fisici (61%). Allo stesso modo, anche la fiducia nello shopping online è in crescita per il 51% degli utenti, mentre solo il 5% di essi dichiara di credere di meno nel nuovo canale. ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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LINK automotive
rapporti
La storia si ripete ed è sempre il 4 luglio. La Fiat Nuova 500 è stata svelata al Lingotto di Torino otto anni dopo il remake di successo che ha contribuito a cambiare il corso dell’azienda Fiat.
Ancora negativo il trend del mercato italiano dei personal & mobile device (come pc, tablet e smartphone). Era iniziato nel 2013 e continua nel 2014 con un meno 3,3% e un valore complessivo di 5.705 milioni di euro. L’aumento del comparto pc (+5,2 i desktop e +10,3% i laptop) non è stato sufficiente a controbilanciare il calo degli altri segmenti, in particolare quello dei tablet. Lo spiega il Rapporto 2015 di Assinform, l’associazione nazionale delle principali aziende di information technology, presentato nel quadro di Expo 2015.
Nuova Fiat 500, è sempre il 4 luglio
Assinform: meno tablet ma più pc
CORRIERE.IT
mercato
3Italia-Wind, in agosto la fusione? Si torna di nuovo a parlare del possibile accordo fra 3 Italia e Wind, che consegnerà al Belpaese un nuovo operatore leader nella telefonia. La fusione porterebbe, infatti, alla creazione di un’unica compagnia da 30 milioni di utenti, che andrebbe a superare agevolmente i volumi sia di Tim che di Vodafone. Secondo le nuove indiscrezioni, dopo i primi rumors circolati nel maggio scorso, l’accordo sembra davvero vicino e la chiusura dell’intesa potrebbe essere ufficializzata dalle due società cponvolte già entro il prossimo Ferragosto.
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Sperimentazioni con altri motori
LASTAMPA.IT
Stavolta lo ha confermato un portavoce della società: la compagnia di Sunnyvale ha annunciato piccoli test con diversi partner, inclusi motori di ricerca, per migliorare le esperienze degli utenti.
ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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LINK
Il futuro delle news tra possibile perdita di identità e nuove possibilità di reach e monetizzazione
editori, piattaforme social e compagnie tech: un patto vissuto pericolosamente Quotidiani e magazine saranno messi in difficoltà o troveranno nuova vita grazie alla collaborazione con compagnie come Facebook e Apple? uno spunto dal Financial Times di
Valentina Lunardi
L’era digitale non è stata generosa con gli editori, in particolare con quelli di notizie. Internet ha quasi significato l’estinzione dell’advertising di settore, ha accelerato il declino della circolazione dei magazine e portato gli utenti a migrare verso una miriade di blog, video e siti web. Ma dopo un decennio di difficoltà rispetto al potere devastante della tecnologia, una nuova speranza si è presentata all’orizzonte, paradossalmente offerta proprio dalla fonte primaria di tante complicazioni: la Silicon Valley. Apple e Facebook hanno annunciato poco tempo fa i propri servizi di news, che possono potenzialmente dare vita a una nuova fonte di utili per gli editori, offrendo loro una via diretta per connettersi ad abbonati a pagamento. Facebook ha riunito nove editori per i suoi servizi di Instant Articles, che ha già lanciato in forma limitata negli Stati Uniti con contenuti di BuzzFeed, The Atlantic e The New York Times. Nel
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frattempo, Apple ha concluso accordi con dozzine di publisher per la sua Apple News, app che sarà lanciata in autunno, come The New York Times, The Guardian, The Economist e il Financial Times. Date le precedenti esperienze
Un nuovo mercato per le notizie, in cerca di utili
Nell’affrontare l’emergere dei nuovi servizi di distribuzione di notizie su piattaforme terze, gli editori si trovano a un bivio tra le opportunità e le preoccupazioni. che riguardano, in particolare, la possibile perdita degli spazi di autonomia e di autorevolezza
deludenti, è naturale che questi nuovi servizi siano stati accolti con un mix di preoccupazione e ottimismo. “Stiamo parlando dell’opportunità di distribuire i nostri contenuti, a fronte di nessun pagamento, a una possibile audience di un miliardo di persone”, ha affermato al Financial Times il chief executive del New York Times, Mark Thompson. “Facebook ha una popolazione più vasta dell’intera Repubblica Popolare Cinese”. Ma ci sono preoccupazioni che Apple News e Facebook, che non pagano per ottenere i contenuti, sgretolino completamente il concetto di magazine, come brand autonomo e autorevole fonte di notizie. “I due servizi potrebbero trasformare gli editori in semplici siti di destinazione, rafforzando invece il brand della piattaforma”, ha commentato Gordon Crovitz, consulente media ed ex editore presso il Wall Street Journal. Facebook e Apple hanno un obiettivo comune: aumentare la quantità di tempo che gli utenti trascorrono sui loro servizi, che sempre più spesso sono utilizzati via smartphone. I device mobili sono diventati il supporto dominante per leggere notizie: quest’anno per la prima volta gli smartphone sono stati responsabili per il 50% del consumo di notizie, dal 25% del 2012, secondo Ken Doctor, analista di Newsonomics. A guidare l’interesse per le news di Facebook e Apple “è l’affermarsi degli smartphone come punto di accesso principale per molti lettori”, afferma Doctor. Un editore che ha avuto trattative con entrambe le aziende, ha rivelato al FT che le cose sarebbero un po’ diverse: “Facebook e Apple hanno finalmente compreso che le notizie hanno un grande valore sul mobile”.
I contenuti si cercano nei social Il fatto che due delle più grandi compagnie tecnologiche al mondo abbiamo individuato del valore in un settore che di recente non ha avuto molto di cui rallegrarsi, normalANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015
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L’arrivo dell’era digitale ha portato cattive notizie per gli editori a livello globale
qualche esempio? nel Regno Unito il Sun, il più grande quotidiano per vendite del Paese, ha perso dal 2008 circa un milione di lettori, mentre negli usa i ricavi pubblicitari combinati di stampa e digitale hanno subito una flessione dai circa 50 miliardi di dollari del 2005 ai 20 miliardi dello scorso anno, secondo il Pew Center Research. e i paywall, introdotti nei modelli di business di molte testate, non hanno assicurato l’arrivo di lettori digitali paganti
mente dovrebbe essere una buona notizia per gli investitori. Nei soli Stati Uniti, i ricavi pubblicitari combinati di stampa e digitale hanno subito una flessione dai circa 50 miliardi di dollari del 2005 ai 20 miliardi dello scorso anno, secondo il Pew Center Research. In tale periodo, gli utili relativi alla pubblicità digitale sui siti web di notizie sono aumentati da 2 miliardi di dollari ad appena 3,5 miliardi di dollari. Non migliori sono le performance in termini di circolazione dei magazine: nel Regno Unito il Sun, il più grande quotidiano per vendite nel Paese, ha perso dal 2008 circa un milione di lettori, mentre altri tabloid e magazine continuano a vendere meno copie. Negli ultimi 12 mesi le vendite di quotidiani nel Regno Unito sono scese del 7,6 %, con una media di vendite di poco superiore ai 7 milioni. La maggior parte dei grandi quotidiani ha introdotto misure di paywall per sostituire i mancati guadagni causati dalla caduta delle vendite e
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della pubblicità, ma con scarso successo. Il New York Times ha quasi 1 milione di sottoscrizioni “only digital”, mentre il Wall Street Journal ha accumulato 724.000 lettori digitali paganti. Ma Tribune Publishing, gruppo che possiede dieci quotidiani, tra cui il Los Angeles Times, il Chicago Tribune e il Baltimore Sun, aveva appena 67.000 abbonati paganti in tutto il suo portafoglio alla fine del primo trimestre 2015. Mentre gli editori sono alle prese con la transizione al digitale, l’appetito per le notizie on-line è in crescita sui social media. La tendenza è sintetizzata dalla proliferazione di siti gratuiti come BuzzFeed, specializzati in contenuti virali. “La ricerca è meno diffusa e le applicazioni social sono diventate prevalenti nella scoperta di contenuti”, ha affermato Thompson.
te. “Ipotizziamo che il New York Times concluda un accordo con Ford per una campagna da 400 mila dollari. L’advertising potrà essere distribuito su NYTimes.com, nelle applicazioni di notizie e ora anche nei contenuti del NYT all’interno di Facebook. Il risultato sarà ottenere maggiore distribuzione e, grazie alla piattaforma social, un pubblico tendenzialmente più giovane”, ha spiegato Doctor.
Nuovi professionisti delle news
Dalla “fame di notizie” alla perdita di identità Google è il referente principale quando si tratta di portare gli utenti sui siti di news, ed è stato la fonte di circa il 41% di tutto il traffico online tra gennaio e febbraio di quest’anno. Ma i social media, guidati da Facebook, stanno accorciando le distanze rispetto a big G, generando circa il 36% dei rinvii di traffico. Facebook vuole aumentare il tempo che i suoi utenti trascorrono sulla piattaforma: le notizie attirano le persone sulla sua applicazione mobile più frequentemente e le incoraggia a soffermarsi più a lungo. Tuttavia, le storie che puntano lontano dal suo news feed verso altri siti necessitano alcuni secondi per caricare. “La gente non vuole aspettare così a lun-
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go, così molti utenti abbandonano le news prima ancora che possano caricare”, ha osservato Mark Zuckerberg in una recente . Instant Articles è stato creato per risolvere questo problema: il formato mostra l’intero articolo sulla piattaforma di Facebook, invece di dirigere il lettore alla storia all’interno di un mini-browser incorporato nell’app. Ma non tutti gli editori sono convinti delle potenzialità né di Facebook né di Apple in questo campo. News Corp, proprietaria di un ampio portafoglio di giornali, tra cui il Wall
Street Journal, The Sun e The Times, non ha sottoscritto alcun accordo. Robert Thomson, amministratore delegato di News Corp, ha affermato al Financial Times che queste iniziative si rifanno al “superato stile dei giardini recintati utilizzato da Aol 15 anni fa”. Inoltre, secondo Thompson il rischio di mercificazione e perdita di identità è troppo alto e rischierebbe di cancellare per sempre l’autorevolezza delle redazioni che producono i contenuti. Eppure la prospettiva di raggiungere un pubblico giovane è molto allettan-
Ma ci sono altre preoccupazioni persistenti per gli editori. Le aziende tecnologiche stanno facendo più che diventare il nuovo canale per notizie e pubblicità: stanno invadendo il territorio di giornali e riviste, diventando professionisti del giornalismo. Apple ha recentemente avviato la ricerca di redattori con esperienza per Apple News, parte di un obiettivo alla personalizzazione delle notizie simile a quanto realizzato attraverso il nuovo servizio di streaming di Apple Music, e anche Twitter sta assumendo giornalisti. Quello che non è chiaro è come i nuovi arrivati imposteranno le proprie politiche editoriali, e questo secondo Emily Bell, direttrice del Tow Center for Digital Journalism presso la Columbia School of Journalism di New York. “Il giornalismo ha sempre avuto autonomia di produzione e distribuzione”, ha osservato Bell. “Per la prima volta ci stiamo allontanando da quel modello. Gli editori stanno diventando dipendenti da una struttura di potere con cui presto dovranno fare i conti e tutto questo porta a un patto faustiano, per un settore che ha poche altre opzioni. Non c’è niente di trasparente su queste piattaforme, ma non vi sono oggi altre vie se si vuole raggiungere un pubblico vasto e rimanere rilevanti”. <
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SPAZIO A...
visioni
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Matteo Dedè
anche a expo 2015, pane e pixel
Mario De Ascentiis Nel 1998 inizia la sua esperienza nel mondo IT all’interno del gruppo Mondadori e partecipa alla nascita del periodico specializzato Web Marketing Tools, di cui coordina la redazione. Redattore esperto di software per PC Magazine e caporedattore di ComputerIdea, nel gruppo internazionale vnu business publications italia, segue da oltre quindici anni l’evoluzione del mondo hardware e software in un confronto continuo con le aziende leader del settore. nel 2007 sviluppa una Breve esperienza su www. bitcity.it, partecipando alla Creazione del portale e occupandosi della cura delle sezioni Digital Life, Technology e Mobility. da dicembre dello stesso anno è impegnato presso la casa editrice net media europe, sulle testate itespresso. it, techweekeurope.it, theinquirer.it, gizmodo.it e channelbiz.it. ha svolto Collaborazione con il dipartimento di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano per la realizzazione di ricerche sull’utilizzo dei Mass-Media (1994) e sulla Religiosità in Italia (1995) tramite interviste ed elaborazione dati
legati a doppio filo Chiunque abbia potuto visitare Expo 2015 ha dovuto necessariamente prendere atto che non solo la nostra società è davvero “la società dell’immagine”, ma sempre di più utilizziamo display interattivi e video per orientarci nel mondo che ci circonda, raccontare realtà, raccontare noi stessi quasi come forma di espressione irrinunciabile, altrimenti la nostra comunicazione sarebbe incompleta, priva di emozioni. Ecco allora che una volta miniaturizzato il display, con gli smartphone, ci siamo procurati un clone pret-a porter delle nostre esperienze, in cui racchiudiamo tutto il nostro vissuto in forma iconica. E con le app ci siamo assicurati un sistema di orientamento sicuro nella giungla delle esperienze, una bussola rabdomantica per riuscire a esperire qualsiasi percorso, reale e virtuale, che poi viviamo di nuovo su display più grandi; smartphone e app come… una lampada di Aladino che “toccata” e “sfregata” a dovere esprime il suo “genio” e ci aiuta a vivere. Anche Expo 2015 non fa eccezione. Anche in Expo il video e l’immagine digitale sono quasi tutto, è questo il modo scelto dalle nazioni per rappresentarsi… Il tema è oramai del tutto consolidato, ne hanno parlato semiologi, sociologi, educatori. Tanti (ma non ancora tutti, per fortuna) sanno che se partecipano a un evento eccezionale e lo raccontano, ma non lo documentano almeno con una foto, immediatamente fruibile nell’iconosfera, e loro stessi non si “incardinano” in quell’evento, non potranno sostenere a lungo di esserci veramente stati. Per esempio, nel padiglione dell’Azerbaijan addirittura è possibile posizionarsi dietro
un televisore e diventare immediatamente parte dell’immagine elettronica insieme agli altri elementi (questi ultimi digitali), mentre chi è davanti alla tv può vederci innestati per metà nella realtà digitale e per metà in quella reale. Davvero metafora di cosa siamo. Ecco, anche in Expo 2015 sembra che vada proprio così: impossibile non fotografarsi e non comparire su un display, e questo è il meno, ma sembra anche che sia impossibile, per ogni Paese, raccontarsi e raccontare la propria realtà senza fare utilizzo di almeno un display, un’immagine elettronica. Ci abbiamo provato ma non ci siamo riusciti… Nei padiglioni non siamo riusciti a trovare l’esposizione del tema “nutrire il pianeta, energia per la vita”, anche fosse in un solo Paese, senza almeno un display. Come a dire che pane e pixel sono necessariamente e intrinsecamente legati a filo doppio, e costituiscano il vero Dna della nostra realtà. Non si fraintenda, non si tratta di fare valutazioni etiche ed estetiche, si tratta solo di constatare che la società si esprime così, con i video nei display di qualsiasi fattura e forma. E soprattutto si vuole introdurre il tema per provare a osservare Expo con un occhio diverso, e magari interrogarsi. Senza i video, senza i display, cosa sarebbe stata questa esposizione universale? E, ancora di più, come era la fiera universale quando video e display non c’erano? Davvero un utilizzo così intenso di immagini è al servizio della comprensione e dell’immaginario? Ci sarebbero dei “contenuti” senza i video? Siamo certi che alimenteremmo in questo modo una discussione davvero molto lunga.
biennale innovazione
17/18 luglio - isola di san servolo @ venezia meeting residenziale di alta formazione che si propone come un “think tank” estivo sul tema dell’innovazione
In un anno che vede l’Italia protagonista nel mondo, nasce la prima Biennale Innovazione: un meeting residenziale di alta formazione che si propone come il think tank estivo sul tema dell’innovazione coinvolgendo le imprese e gli attori più rappresentativi del Paese. Un’occasione esclusiva per sviluppare conoscenze e relazioni significative anche al fine di restituire esperienze e visioni funzionali a trasformare il sistema imprenditoriale italiano. Due giorni di seminari e dibattiti dove esperti, studiosi, manager e imprenditori ricostruiranno assieme le principali sfide e opportunità generate da un mondo in rapidissimo cambiamento. I tavoli di lavoro saranno improntati allo scambio di prospettive e al co-working per conoscere, riconoscere e riconoscersi nei trend tecnologici e socio-culturali che guidano l’evoluzione dei mercati globali. L’iniziativa è ideata, progettata e realizzata dall’Università Ca’ Foscari di Venezia e dalla Società San Servolo Servizi, società unipersonale della Provincia di Venezia. Il gruppo segue ogni fase di realizzazione dell’evento avendo cura di supervisionare tutti gli elementi didattici, valoriali e logistici. L’evento si avvale dell’apporto della Scuola Dottorale di Ateneo e del Collegio Internazionale Ca’ Foscari. L’evento è sostenuto dalla Provincia di Venezia e si avvale del contributo di alcuni partner che hanno creduto nell’efficacia della manifestazione. ANNO VI | #122 | LUNEDÌ 06 LUGLIO 2015