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VISIONI / ARMANDO BRANCHINI

Lo stato di salute del design è buono. La sfida è crescere

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COM

ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015

Se lo stato di salute è buono per il settore del design, è pur vero che la sfida che lo attende è sicuramente quella della crescita dimensionale. L’Italia ha una quota di mercato complessiva del 30%...

I FATTI DEL GIORNO

MARKETPLACE

COMPANY

MEDIA

Riconoscimento di prestigio internazionale per i suoi servizi

Giro di pareri tra alcuni big della industry, che supera la crisi

Le linee guida che ispirano le strategie del colosso social

L’intervento di Luca Casadei, fondatore di Web Stars Channel

Up&Up porta l’Italia sul tetto del mondo: è premiata da Google

Questioni di moda: italiani “latitano”, ma per l’export è “boom”

Advertising online: grazie a Facebook, il prodotto... sei tu!

Oggi si può vivere solamente di web. E di solo Youtube

SCENARIO

Chi saprà resistere al darwinismo digitale?

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COVERSTORY

Come investiranno i 200 top spender Usa

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Premi e promozioni: loyalty eccellente nel viaggio Tamoil

Un’iniziativa che durerà fino al termine di Expo 2015, messa a punto in collaborazione con la sigla specializzata Nectar e Regione Lombardia

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FONTE DATI: AUDIMOVIE 1/1/15 - 29/4/15

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i fatti del giorno

PREMI

Up&Up porta l’italia sul tetto del mondo

Già membro dell’esclusiva rete di Google Partner, l’agenzia lombarda è stata premiata all’evento conclusivo del progetto Power-Up 2015 per i suoi servizi certificati Google. Un’altra tappa fondamentale nell’incessante percorso di crescita della sigla bresciana di Vera Modesto

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i vertici di Up&Up piace definirsi come l’agenzia del risultato. E la sigla bresciana, di Bedizzole, è salita sul tetto del mondo per essere premiata da Google. Sì, proprio il colosso del web di Mountain View, forse la più importante azienda a livello globale della digital industry. Ebbene, l’agenzia bresciana, già membro dell’esclusiva rete di Google Partner, è stata premiata come Best in Quality e si è distinta per i suoi servizi certificati Google. Si è tenuto, infatti, lo scorso 30 giugno, presso la sede Google di Dublino, l’evento conclusivo del progetto Power-Up 2015, che ha visto Up&Up insignita del primo premio nella categoria “Best in Quality”. Dalla provincia di Brescia all’Irlanda, Up&Up ha rappresentato l’eccellenza italiana agli occhi del mondo. Superando addirittura 12 mila agenzie provenienti da Africa, Europa ed Asia, la web agency - forte della “Formula del Risulta-

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to” che da sempre la contraddistingue - è salita sul gradino più alto ottenendo l’ambito riconoscimento alla qualità. Un premio importante e significativo per Up&Up, a dimostrazione della sua incessante crescita e del costante impegno nella formazione dello staff, nello sviluppo di progetti innovativi e nella certificazione dei servizi. Non solo premiata, ma anche qualificata: Up&Up si è distinta come agenzia di marketing e comunicazione che ha conseguito tutte le certificazioni dedicate alle aziende Partner di Google. Grazie all’intenso lavoro del reparto

Web Marketing, infatti, l’agenzia di Bedizzole si è certificata Google AdWords, con gli attestati Pubblicità della Rete di Ricerca e Pubblicità Display, Google Analytics, Google Shopping e YouTube. Una realtà giovane e dinamica che in tre anni di attività ha saputo imporsi con successo nel mercato, Up&Up è, dunque, sinonimo di risultato; in breve tempo, l’agenzia ha saputo conquistare la fiducia di importanti aziende italiane e internazionali offrendo strategie customizzate ed efficaci secondo la logica del “winwin” che permette ai clienti di raggiungere obiettivi concreti pagando esclusivamente per i risultati conseguiti. Grazie alla “Formula del Risultato”, Up&Up ha costruito un ricco portfolio che vanta, tra gli altri, nomi importanti quali A.S.98 dello storico calzaturificio Olip, Gianni Marra, L4K3, Ago Italia, Gelateria Italiana Shoes, Patrizia Azzi, Carrera, Alcass con il marchio di riferimento Amica Natura, Agrifood Covalpa, Gt Calze con i brand RelaxSan, RelaxMaternity, Farmacell, Yaluronica. Up&Up conferma, quindi, la qualità dei suoi servizi di marketing e comunicazione e si afferma a livello internazionale come agenzia del territorio bresciano premiata da Google. Un traguardo importante e un ulteriore stimolo per “l’agenzia del risultato”, che con l’esclusivo premio Best in Quality segna una tappa fondamentale nel suo incessante percorso di crescita.

L’agenzia del risultato

la struttura di bedizzole, in provincia di brescia è stata premiata nell’importante categoria “Best in Quality” e si è distinta per i suoi servizi certificati Google ANNO VI | #123| MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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i fatti del giorno partnership

Gianni Camisa

Andrea Cornelli

automotive

Renault Business Booster, l’application che proietta le imprese familiari nel digitale

dedagroup ict network insieme a ketchum per l’innovazione digital L’intesa siglata tra le due realtà si pone un obiettivo primario: risultare capace non soltanto di soddisfare, ma anche di anticipare, le crescenti esigenze da parte delle aziende nell’ambito del digital business. L’offerta proposta dalle due realtà fa leva sulle rispettive competenze consolidate e si fonda su alcuni aspetti chiave correlati di Marianna Marcovich

Si tratta della prima piattaforma online, firmata in collaborazione con Google for Work, che fornisce alle strutture gestite da padri e figli una serie di strumenti per migliorare la gestione interna del proprio lavoro e potenziare il business, proiettandole nel mondo digital

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edagroup ICT Network, player di riferimento dell’Ict Made in Italy, e Ketchum, agenzia leader nella comunicazione integrata, hanno annunciato di aver stretto una partnership strategica che le porterà a sviluppare un’offerta congiunta incentrata su progetti di innovazione digitale, capaci non solo di soddisfare, ma anche di anticipare, le crescenti esigenze da parte delle aziende nell’ambito del digital business. L’offerta proposta dalle due realtà fa leva sulle rispettive competenze consolidate e si fonda su alcuni aspetti chiave strettamente correlati: l’analisi approfondita e puntuale del mercato, la sinergia tra funzioni e strutture aziendali dedicate ad attività di comunicazione, engagement e supporto tecnologico, l’execution delle strategie mediante l’It. Le aziende hanno l’opportunità di rimodellare l’intera catena del business - dalla produzione alla logistica, alla ricerca e sviluppo -, ponendo il digital al centro di ogni strategia e trasformando, così, i cambiamenti in opportunità; e per fare questo l’expertise,

di Ottavia Quartieri Da sempre il marchio automobilistico francese Renault è vicino al mondo del lavoro e delle imprese familiari, una tipologia di aziende messa in crisi, spesso, dalle divergenze tra padri e figli. Per cercare di ridurre al minimo le divergenze e aiutare questo tipo di imprese, molto presenti sul territorio nazionale, Renault, insieme a Publicis Italia, lancia “Renault Business Booster”, la prima piattaforma online che fornisce a queste imprese una serie di strumenti per migliorare la gestione interna e potenziare il business. Si tratta di un’applicazione innovativa, realizzata in collaborazione con Google for Work, che grazie ai suoi tool permette a padri e figli di condividere più facilmente il proprio lavoro, offrendo una serie di strumenti per digitalizzare le metodiche professionali e le e procedure. Inoltre, chi acquisterà un veicolo commerciale Renault potrà beneficiare di un anno di licenza agli strumenti Google for Work e potrà anche creare il sito web della propria azienda grazie a Business Booster MyWebsite. La piattaforma online contiene anche i Business Booster Test, cioè tre video interattivi che permettono agli utenti di scoprire i plus dei veicoli commerciali Renault attraverso due punti di vista differenti: quelli di un padre e di un figlio che lavorano nella stessa azienda. Massimo Guerci e Francesco Martini, direttori creativi e anche art e copy del team Publicis, hanno realizzato il progetto insieme ad altri collaboratori interni.

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Piattaforma online

la soluzione contiene anche i “Business Booster Test”, tre video interattivi che permettono agli utenti di scoprire i plus dei veicoli commerciali Renault attraverso due punti di vista differenti: quelli di un padre e di un figlio che lavorano nella stessa azienda

congiunta, di Ketchum e Dedagroup risulta appropriata. La prima, negli ultimi anni, ha consolidato una metodologia che promuove soluzioni adv creative ed efficaci, nonché cross channel; la seconda, invece, ha rafforzato la propria capacità di accompagnare i clienti nella trasformazione e innovazione digitale, attraverso nuove offerte integrate di digital business e It “ibrida”. «Dedagroup e Ketchum, oggi, danno vita a una collaborazione in cui progetti di marketing e strategie di comunicazione digitali diventano realmente fattori abilitanti del business aziendale», ha spiegato l’a.d. di Dedagroup ICT Network, Gianni Camisa. «Ketchum, che ha nella comprensione dei futuri trend di mercato il proprio tratto distintivo, ha trovato in Dedagroup un partner di pari livello, con cui collaborare per trasformare queste sfide nella comunicazione, nel marketing e nell’Ict in un’opportunità che le integri strategicamente in un’unica value proposition. Un approccio che è risultato immediatamente vincente sul mercato», ha aggiunto il Ceo e Vice President di Ketchum, Andrea Cornelli ANNO VI | #123| MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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i fatti del giorno mercato

di Ottavia Quartieri

con il Prime Day di Amazon raddoppiano le offerte per il ventesimo compleanno

L’iniziativa in occasione dell’atteso anniversario del sito di commercio elettronico: darà l’opportunità ai clienti iscritti al servizio Prime di acquistare centinaia di prodotti scontati

La campionessa di nuoto italiana e il tech brand, entrambi eccellenze del Made in Italy, nei prossimi mesi saranno protagonisti di campagne di comunicazione declinate su diversi mezzi. E il picco si raggiungerà la prossima estate durante le Olimpiadi di Rio

Amazon rilancia: mercoledì 15 luglio, alla vigilia del suo ventesimo compleanno, offrirà l’opportunità ai nuovi iscritti e a tutti coloro che sono già clienti del servizio Prime di acquistare centinaia di prodotti scontati, grazie a Offerte Lampo e Offerte del Giorno a loro riservate; e di ricevere il tutto con spedizioni veloci e gratuite. L’evento di shopping globale, battezzato con il nome Prime Day, prospetta ai consumer di Gran Bretagna, Stati Uniti, Spagna, Giappone, Italia, Germania, Francia, Canada e Austria offerte a partire dalla mezzanotte. «In Italia, metteremo a disposizione dei clienti un numero di offerte quattro volte superiore rispetto a quelle disponi-

di Massimo Masi

partnership

Federica Pellegrini aggiunge un nuovo impegno alla sua già folta lista di incarici pubblicitari in veste di testimonial

Brand

miia ha scelto il volto di federica pellegrini come nuova testimonial

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ederica Pellegrini, una delle atlete italiane più celebri all’estero, rappresenta la perfetta incarnazione del concetto di eccellenza del nostro Paese. Questo è stato il motivo principale per il quale Miia, brand italiano che sfida i colossi dell’hi tech, l’ha scelta come nuova testimonial: per la sua capacità di essere una ragazza moderna, ma con valori forti e uno spiccato senso della famiglia. Federica Pellegrini sarà protagonista, nei prossimi mesi, di campagne di comunicazione declinate su diversi mezzi,

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in particolare outdoor e tv. Il suo volto sarà associato alle principali categorie di prodotto che caratterizzano l’offerta di Miia: tv, tablet, smartphone e accessori; e il piano di comunicazione culminerà l’anno prossimo, in estate, con i Giochi Olimpici di Rio 2016. La collaborazione tra la campionessa e il tech

brand ha l’obiettivo di incrementare e consolidare la brand awareness, accelerandone il percorso di crescita, che da oltre quattro anni prosegue in maniera costante grazie a una strategia chiara. «Non potevamo pensare a una testimonial migliore per il brand Miia, perché Federica rappresenta valori a noi molto cari - ha dichiarato il ceo di Miia, Roberto Panfili. Inoltre, è molto interessata alle novità del mondo hi tech ed è attenta sia agli aspetti tecnologici che a quelli di design: la sua immagine, associata ai nostri prodotti, darà a Miia una spinta importante sia in Italia che sui mercati internazionali».

bili durante l’intera settimana del Black Friday», ha affermato Francois Nuyts, Country Manager di Amazon Italia e Spagna. Amazon, inoltre, invita i clienti italiani iscritti a Prime a partecipare al concorso fotografico #PrimeLiving, condividendo immagini che mostrano come il servizio abbia fatto risparmiare loro tempo e denaro, per vincere l’equivalente in euro di 10 mila dollari in buoni regalo. Per lanciare il concorso e festeggiare Prime Day, artisti locali di tutti paesi in cui è presente il programma Prime sono stati invitati a creare una loro interpretazione del concetto #PrimeLiving in diverse città, da Toronto a Milano, da Seattle a Berlino.

di Vera Modesto

Rockol e Piazza delle Arti, la nuova casa digitale dell’arte Rockol, dal 1995 sito leader per l’informazione musicale in Italia e fonte di riferimento per appassionati e addetti ai lavori, in occasione dei suoi vent’anni festeggia insieme alla piattaforma web Piazza delle Arti, che mette in contatto gli artisti con centinaia di location dove esporre, portando l’arte anche in luoghi nuovi e inusuali. Le due piattaforme, insieme, hanno deciso di lanciare una grande iniziativa che coniuga mu-

sica e arti visive. Partecipano tutti coloro che si sono iscritti, o che lo faranno entro metà settembre, a Piazza delle Arti, caricando la propria opera nella sezione dedicata al contest. Tra le opere più meritevoli, quelle più viste e quelle più votate saranno scelte le venti che daranno vita a una speciale mostra online che sarà ospitata sulle pagine di Rockol e visualizzata da 1 milione e 300 mila appassionati di musica che visitano ogni mese il sito. L’iscrizione a Piazza delle Arti darà a tutti gli artisti anche l’opportunità di parte-

cipare, per un anno, ai contest presenti sulla piattaforma e la possibilità di vendere direttamente le opere senza pagare alcuna commissione. ANNO VI | #123| MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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i fatti del giorno social Disponibile su Apple, Windows Phone e Facebook

aziende Fatturato a +35%

Da oggi l’app si arricchisce di una nuova importante feature, Streamago TV, la finestra sul mondo in tempo reale che raccoglie tutti i flussi video presenti sul network della piattaforma

Professionista della comunicazione di grande esperienza, da qualche mese è il direttore creativo dell’agenzia udinese

creatività di arriva la versione 2.0 di streamago. La Unidea è a cura like, notifiche e commenti in real time di Maurizio Cinti concorsi Promosso da Wind

Se ricarichi online vinci Huawei P8, prodotto di punta

Per una settimana, effettuando una ricarica dall’app o dal sito di Wind, si partecipa a due estrazioni giornaliere Da ieri e per una settimana intera, fino al prossimo 12 luglio, Wind lancia un’altra iniziativa speciale, questa volta dedicata a coloro che ricaricano online. Infatti, i clienti Wind che effettuano una ricarica dall’applicazione MyWind oppure direttamente dal sito della compagnia telefonica attraverso la carta di credito, utilizzando PayPal o le altre modalità di pagamento disponibili, potranno partecipare all’estrazione giornaliera di due P8, vale a dire lo smartphone top di gamma del gruppo Huawei. Il nuovo P8, con elegante corpo in metallo, unisce un design minimalista a caratteristiche tecnologicamente molto avanzate. Inoltre, la fotocamera da 13MP, con sensore a quattro colori, consente di realizzare scatti impeccabili anche in condizioni di scarsa luminosità, mentre il chipset proprietario è in grado di ridurre il consumo di energia. Ogni giorno saranno estratti due fortunati vincitori, il cui nominativo verrà pubblicato sulla pagina ufficiale Facebook del gruppo Wind.

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di Ottavia Quartieri

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treamago l’abbiamo conosciuta come applicazione social targata Tiscali che, per la prima volta in assoluto, ha reso possibile trasmettere video e audio in diretta sul profilo e sulle pagine Facebook, arricchendo così la comunicazione social con un nuovo potente strumento di live broadcasting. Da oggi la piattaforma di Tiscali si arricchisce di una nuova importante feature: stiamo parlando di Streamago TV, che rappresenta una fine-

stra sul mondo in tempo reale e da accesso ai video del mondo Streamago e dei propri amici di Facebook, con la possibilità di interagire live mentre si guarda il video. In questo modo, grazie a Streamago TV sarà possibile interagire in modo ancora più coinvolgente grazie alla possibilità di commentare, di ricevere notifiche e mettere like in tempo reale. Lanciando l’app sul proprio smartphone, si potrà scegliere se postare un video o accedere al mondo dei contenuti postati dagli amici su Facebook. Accedendo alla sezione

Streamago TV si potranno guardare tutti i video presenti sulla piattaforma, commentandoli in tempo reale e scegliendo i preferiti in modo da ricevere una notifica ogni qualvolta ci sarà un nuovo video. Inoltre, questa versione 2.0 di Streamago tpermetterà di rintracciarere gli amici e navigare direttamente sul loro profilo alla ricerca degli streaming live, sempre disponibili. La piattaforma di Tiscali, Streamago TV, è al momento disponibile sull’App Store di Apple, nel Windows Phone Store e su Facebook.

campagne Protagonista dell’operazione multisoggetto è il maialino

Gimme5 fa ritorno in comunicazione con AT

L’innovativa app di AcomeA SGR che aiuta a risparmiare e a fare investimenti da 5 euro, on air da fine giugno in affissione e radio

Gimme5, l’innovativa app di AcomeA SGR per risparmiare e investire a partire da 5 euro torna in comunicazione insieme all’agenzia creativa Armando Testa. È on air da fine giugno, in affissione e radio, la nuova campagna che promuove

Gimme5 e al centro della scena c’è ancora il maialino simbolo dell’app. Protagonista della multisoggetto interpreta animali diversi a seconda dei messaggi e assume le sembianze di un toro, di una lepre e di un cavallo ram-

pante. Nella campagna radiofonica, invece, sono una mucca e una pecora a provare a calarsi nei panni del maialino, ma con scarsi risultati. Direttori creativi Vincenzo Celli e Dario Anania; copy Federico Bonenti; art Andrea Lantelme.

Da sinistra: Sandro Comini, Maurizio Cinti e Mauro Regeni

Da qualche mese Maurizio Cinti è diventato il nuovo direttore creativo di Unidea, l’agenzia di comunicazione diretta da Sandro Comini e da Mauro Regeni. Per l’agenzia udinese, proiettata sempre più sui mercati internazionali, si tratta di un innesto di respiro internazionale. Cinti è stato scelto per far compiere un ulteriore salto di qualità a una struttura che, nell’arco del 2014, non solo ha raddoppiato il personale, ma è riuscita ad aumentare il fatturato del 35%. Cinti è stato protagonista già di diverse operazioni di marketing importanti nella zona dell’est Italia: per esempio, transitando per l’aeroporto di Venezia è impossibile non notare due nastri portabagagli trasformati in roulette giganti. E sono molte altre le campagne ideate per marchi internazionali come Audi, Emirate Airlines, Procter&Gamble, San Paolo Imi. «Il curriculum di Maurizio Cinti parla da solo - affermano Comini e Regeni -. Il suo arrivo rientra nel progetto di sviluppo dell’agenzia intrapreso negli ultimi due anni, con investimenti importanti nel management e nei new media». ANNO VI | #123| MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015



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MARKET PLACE

Danza, concerti, teatro ma anche la nascita di imprese, seguendo il fil rouge della creatività

Milano sempre più “human smart city” Le attività creative che si svolgeranno nei seimila metri quadri degli spazi dell’ex-Ansaldo. A vincere il bando indetto dal Comune sono state cinque realtà: Arci, la società di marketing culturale H+, l’associazione culturale Aprile, l’incubatore Make a Cube e il think tank Avanzi

Negli spazi dell’exansaldio di milano saranno sviluppate nuove attività creative di Nicolò Franceschi

Danza, concerti, teatro ma anche la nascita di imprese. Queste le attività, legate dal fil rouge della creatività, che si svolgeranno in seimila metri quadri degli spazi dell’ex-Ansaldo a Milano. A vincere il bando indetto dal Comune sono state cinque realtà: Arci, la società di marketing culturale H+, l’associazione culturale Aprile, l’incubatore Make a Cube e il think tank Avanzi. Matteo Bartolomeo, amministratore delegato di Make a Cube e presidente di Avanzi, entrambe realtà partner di Fondazione Cariplo nella realizzazione del progetto di “iC innovazione culturale”, spiega: «Ogni attività in questo spazio unirà alla pura vendita di servizi, l’attività di formazione e un elemento di laboratorio». L’area avrà due anime, suddivise anche spazial-

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mente in blocchi, come precisa Bartolomeo: «Uno spazio sarà dedicato alle attività temporanee, legate a eventi di carattere artistico sia nelle arti figurative che in quelle performative, con una forte attenzione alle avanguardie. Un altro sarà permanente con attività di incubatore, un coworking, una residenza d’artista dove sarà possibile pernottare aperta a creativi di tutta Europa, produzioni musicali e di videomaking». L’avanguardia culturale trova il suo spazio d’elezione nell’archeologia industriale. Le attività produttive del Gruppo Ansaldo in questa sede si sono concluse nel 1986 dopo vent’anni dall’acquisizione. Ma lo spazio è stato eretto nel 1904 e per decenni è stato sede di aziende elettromeccaniche: la Aeg, la Galileo Ferrari, la Franco Tosi e la CGE. Il Comune di Milano ha acquistato l’area negli Anni No-

vanta. Si trova in zona Tortona, quartiere vivace, ad alta vocazione creativa e di design. Ogni anno, per gli eventi collaterali del Salone del Mobile, il Fuorisalone, viene letteralmente invasa da migliaia di visitatori. Questa iniziativa di riqualificazione si inserisce nell’obiettivo di “destagionalizzare” le presenze, come sottolinea Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il lavoro, Sviluppo economico, Università e ricerca del Comune di Milano: «Il quartiere ha dei picchi in alcuni periodi, ma è interessato da una serie di investimenti. Sempre nell’area ex-Ansaldo, attiguo alla sezione messa a bando, c’è il Mudec, il Museo delle culture che è stato ristrutturato dall’architetto David Chipperfield. Da poche settimane, nelle vicinanze c’è anche il silos Armani». Un impegno concreto: «Nel caso specifico si tratta di un’importante partnership tra pubblico e privato. Il Comune parteciperà all’investimento per metà, fino a un milione e ottocento mila euro». L’Assessore conclude: «Milano aspira a diventare una human smart city, non solo avanzata dal punto di vista dell’infrastruttura tecnologica, ma anche attenta alle ricadute sociali». ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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MARKET PLACE

Un dispositivo talmente piccolo che può stare nel palmo di una mano. ma è rivoluzionario...

Intel Compute Stick, e la televisione diventa un computer pronto per l’uso

utilizzi davvero molteplici. Oltre a quello classico di un pc, con lo streaming a farla da padrone, senza doversi alzare dal divano e con la tastiera sulle ginocchia, anche quelli professionali per gestire senza alcun problema presentazioni evolute e videoconferenze si tratta non di “qualcosa” che assomiglia a un computer, ma di un computer vero e proprio. Con l’aggiunta di una tastiera wireless (meglio se con mouse touch integrato) o Usb, ci si ritrova in pochi passaggi - e grazie a Windows 8.1 (ma si può sfruttare anche Linux Ubuntu 14.04 Lts) - con la tv trasformata nel super schermo di un pc invisibile

di Vera Modesto

La novità non è di poco conto: se qualcuno possiede una tv con presa Hdmi, ora potrebbe completarla con un computer vero e proprio, anche se grande come un pacchetto di caramelle. Proprio così. Il dispositivo in questione si chiama Intel Compute Stick ed è talmente piccolo che può stare nel palmo di una mano. La verità è che si tratta non di “qualcosa” che assomiglia a un computer, ma di un computer vero e proprio. Con l’aggiunta di una tastiera wireless (meglio se con mouse touch

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integrato) o Usb, ci si ritrova in pochi passaggi - e grazie a Windows 8.1 (ma si può sfruttare anche Linux Ubuntu 14.04 Lts) - con la tv trasformata nel super schermo di un pc invisibile. Il tutto grazie a un processore Intel Atom quad-core, 2 Gb di memoria ram, 32 Gb di storage integrato e McAfee Antivirus Plus che protegge da trojan, virus, spyware a altre minacce. La versione Ubuntu ha 1 Gb di memoria e 8 GB di storage integrato. Naturalmente tutti e due i dispositivi dispongono di Wi-Fi e Bluetooth per la connettività, di una porta Usb per collegare

le periferiche e di uno slot per schede micro SD per storage aggiuntivo. Le prime sperimentazioni avrebbero fornito risultati eccellenti: l’installazione appare semplice, con un’ottima fluidità tra le applicazioni e la risoluzione video. Gli utilizzi? Oltre a quello classico di un computer - con lo streaming a farla da padrone - senza doversi alzare dal divano e con la tastiera sulle ginocchia, anche quelli professionali per gestire presentazioni e videoconferenze. Non male, sopratutto se si pensa che in rete la soluzione è disponibile intorno ai 160 euro circa. ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015

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MARKET PLACE

A latere delle ultime sfilate milanesi dedicate alla moda uomo il parere di illustri firme della fashion industry

gildo zegna

Questioni di moda: italiani “latitano”, ma il boom dell’export aiuta il settore

Da Giorgio Armani a Gildo Zegna, le opinioni dei protagonisti di un comparto che sta crescendo dopo la crisi soprattutto grazie ai compratori stranieri. mentre chi ha puntato molto sul web, ora raccoglie ottimi frutti di

Marianna Marcovich

«Nei primi sei mesi di quest’anno il fatturato del mio gruppo è cresciuto dell’8%, ma nei negozi italiani lo shopping lo fanno in pratica solo i turisti stranieri che aspirano alla nostra moda. I clienti italiani stanno alla finestra e i segnali di risveglio sono molto timidi, anche perché, lo dico con franchezza dopo avere fatto un giro nel centro di Milano, c’è un’offerta eccessiva di marchi fashion”. Nel backstage della collezione primavera-estate 2016 di Emporio, una delle sfilate più attese del recente calendario milanese dedicato alla moda maschile, Giorgio Armani ha risposto così alle domande sulla congiuntura internazionale, che molte soddisfazioni sta garantendo all’industria della moda anche grazie al super dollaro, e su quella domestica. La moda maschile italiana sta progressivamente acceleran-

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do nei mercati globali e l’incidenza dell’export sul fatturato, secondo un’elaborazione di Smi su dati Istat, è balzata l’anno scorso al 64,2%, dieci punti in più rispetto al 2010. Una strada obbligata, peraltro, a causa della disaffezione degli italiani all’acquisto di abbigliamento e accessori testimoniata, tra l’altro, dall’analisi del “paniere” elaborato dall’Istat: nel 2007, il peso di questi due segmenti nel carrello della spesa virtuale era dell’8,6% e quest’anno è calato al 7%. Non che negli altri Paesi europei le cose vadano meglio, a dire il vero: l’unica voce in crescita riguarda la Gran Bretagna, salita al 7% dal precedente 6,2%. Sul fatto che siano i turisti esteri a trainare le vendite concorda con Armani anche Gildo Zegna, amministratore delegato della Ermenegildo Zegna: «C’è in corso un risveglio dei consumi del lusso sia in Italia sia nel resto d’Europa, e non soltanto

nelle città d’arte. Russia e Cina ci hanno penalizzati, ma Giappone e Usa stanno andando molto bene, consentendoci un secondo trimestre in ripresa rispetto ai primi tre mesi più complessi». Più fiducioso sulla propensione allo shopping dei clienti domestici è Maurizio Corneliani, direttore marketing e finanza della Corneliani: «Nei primi sei mesi di quest’anno i nostri ricavi sono aumentati del 2% e siamo positivamente sorpresi dal ritorno degli acquirenti nazionali anche in città medie non strettamente turistiche, come ad esempio Bari e Bologna. Mi sembra un ottimo segnale». Gli italiani sono un po’ “latitanti” Scarsa incidenza di shopping dei connazionali nel conto economico della Vicini, proprietaria del marchio Giuseppe Zanotti Design: «L’export rappresenta ormai il 96% dei nostri ricavi - spiega Za-

notti, che ha ospitato nello showroom il calciatore Mario Balotelli - e nei primi sei mesi dell’esercizio fiscale 2014-15 la crescita è del 20%. Nei nostri negozi domestici i clienti italiani non sono diminuiti, ma chi compra a mani basse sono i cinesi e, da un paio di mesi, i turisti statunitensi, in pieno boom». Per compensare il calo dei connazionali, Michele e Federico Giglio, top retailer di Palermo con negozi mono e plurimarca, hanno virato sul web: «Abbiamo lanciato l’ecommerce nove anni fa e ora dalla Sicilia distribuiamo in 120 Paesi: è un lavoro diverso, ma ci dà tantissime soddisfazioni». Tutti d’accordo, invece, sullo scarsissimo impatto di Expo sulle vendite: «I visitatori - conclude Armani - vanno a Rho in pullman, stanno là fino alla chiusura e poi crollano stremati: non hanno voglia di fare shopping in centro».

maurizio corneliani

giorgio armani con il gruppo musicale il volo

giuseppe zanotti

un modello alle ultime sfilate di emporio moda uomo

ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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MARTEDÌ 7 LUGLIO 2015

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COVER STORY

nella prima foto, da sinistra, un momento della presentazione ufficiale dell’iniziativa firmata tamoil e nectar; nella seconda foto a fianco, nell’ordine, da sinistra: Fabrizio Mongelli, Marketing & Promotions Manager di Tamoil Italia; Carlo Guatteo, Direttore Vendite & Marketing di Tamoil Italia; Mauro Parolini, Assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia; Fausto Tarditi, Amministratore Delegato di Nectar Italia. “in viaggio con tamoil” è stato presentato lo scorso mercoledì 1 luglio negli spazi di Pianeta Lombardia, il padiglione della Regione Lombardia allestito presso l’esposizione universale

Un progetto innovativo, che sfrutta la realtà aumentata, il 3D e una rete di duecento punti di distribuzione

In viaggio con Tamoil L’obiettivo ambizioso di un’operazione originale: promuovere il turismo e la conoscenza del territorio lombardo attraverso la rete dei distributori di carburante. Un lungo percorso destinato a proseguiere fino al prossimo 30 novembre. E non poteva mancare il coinvolgimento di Expo. in palio spicca un nutrito elenco di premi prestigiosi di Daniele Bologna

Due i protagonisti, Tamoil e Nectar, che in collaborazione con Regione Lombardia, UnionCamere Lombardia ed Expo Milano 2015, hanno lanciato “In viaggio con Tamoil”, l’interessante iniziativa volta a incrementa-

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re il turismo locale tramite la rete di distribuzione di carburante Tamoil. Tutto si svolge qui, perché i distributori, fino al 30 novembre di quest’anno, si trasformano in autentici info point turistici. Un progetto innovativo, dunque, il primo nel suo genere a utiliz-

zare la tecnologia a realtà aumentata/3D, che si è aggiudicato il bando, lanciato dall’Assessorato al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia, per la selezione di progetti che fossero finalizzati alla promozione turistica e alla valorizzazione del ter-

ritorio lombardo. Il bando ha permesso di supportare le attività di informazione e promozione che Tamoil ha scelto di articolare all’interno dei circa duecento distributori coinvolti in tutta la Regione. Le attività di informazione e promozione del ter-

ritorio implementate da Tamoil vengono ulteriormente supportate e potenziate da Nectar. Il principale programma fedeltà nazionale, infatti, per tutta la durata del concorso offre agli iscritti vantaggi aggiuntivi oltre a quelli previsti dal concorso. Punti doppi a ogni rifornimento effettuato, ma anche maxi bonus dedicati a chi si reca per la prima volta presso le stazioni di servizio Tamoil, sono solo alcune delle opportunità messe in campo da Nectar, che attraverso la sua piattaforma digitale e social, tiene costantemente

aggiornati i propri iscritti sulle novità e occasioni di raccogliere punti aggiuntivi riguardanti il concorso “In viaggio con Tamoil”. L’Expo entra in campo Una grande opportunità, allora, per tutti i clienti di Tamoil e Nectar, che può essere sfruttata, anche in occasione di Expo. «Un progetto che ha centrato gli obiettivi che ci siamo prefissi e che ha ben interpretato la sfida che abbiamo lanciato al comparto per creare una vasta operazione di marketing territoriale integrato in previsione

dei flussi di visitatori che arrivano in Lombardia per Expo - dichiara l’Assessore al Commercio, Turismo e Terziario di Regione Lombardia, Mauro Parolini -. In molti Paesi esteri chiedere informazioni al benzinaio è una consuetudine consolidata, noi abbiamo voluto fare di più, proponendo ai gestori di diventare un punto di riferimento per gli automobilisti e aggiungere alle loro mansioni una nuova funzione che, per la capillarità della rete e l’ampiezza del target, costituisce uno strumento di informazione turistiANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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Loyalty per fidelizzare con premi e vantaggi

L’innovativa iniziativa, lanciata dall’Assessorato al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia e realizzata da Tamoil in partnership con Nectar, intende incentivare la promozione del territorio lombardo secondo le logiche di loyalty per fidelizzare i clienti con vantaggi e premi esclusivi.

ca e promozione delle bellezze della nostra regione molto efficace». Tutto nasce da un bando «Siamo orgogliosi di esserci aggiudicati questo importante bando lanciato dall’Assessorato al Commercio, Turismo e Terziario della Regione Lombardia - commenta Carlo Guatteo, Retail Marketing Manager di Tamoil Italia -. Per tutta la durata di Expo 2015 l’Italia sarà il centro del mondo e anche noi, come Tamoil, vogliamo essere protagonisti, fornendo il nostro contributo alla valorizzazione e alla promozione turistica del territorio lombardo, offrendo ai nostri clienti la possibilità di partecipare a un concorso “smart”, divertente e ricco di splendidi premi che permettono loro di scoprire le bellezze della Lombardia». Mentre Fausto Tarditi, Amministratore Delegato di Nectar Italia, aggiunge: «Siamo entusiasti di par-

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tecipare a questo progetto che ci permette di rafforzare la partnership storica con Tamoil Italia in occasione di un evento così importante per la Lombardia, dove riscontriamo da sempre un’altissima concentrazione di consumatori fedeli al programma. Abbiamo accolto, quindi, quindi con piacere una nuova opportunità per offrire ancora più vantaggi ai consumatori Nectar». Doppia versione L’app “In viaggio con Tamoil” è disponibile nelle versioni Android e Apple. La dinamica è molto smart. E’ la prima app con tecnologia 3D nel mondo oil e delle loyalty e le più belle località turistiche della Lombardia sono in primo piano. Tra i premi buoni carburante, soggiorni in località suggestive, cena Vip nel ristorante di uno chef “cinque stelle” e biglietti omaggio per l’Esposizione Universale.

All’avanguardia delle tecnologie Tamoil diventa protagonista durante l’Esposizione Universale di Milano con un’iniziativa accattivante e tecnologicamente all’avanguardia, ricca di fantastici premi per i propri clienti, finalizzata alla promozione turistica del territorio lombardo. Dallo scorso 30 maggio fino al 30 novembre 2015, in collaborazione con Regione Lombardia, Expo, Unioncamere Lombardia e in partnership con Nectar, Tamoil Italia promuove un concorso a premi denominato “In viaggio con Tamoil”. Per ogni rifornimento di carburante di almeno 30 euro effettuato presso le stazioni di servizio Tamoil aderenti all’iniziativa in Lombar-

dia, i clienti ricevono una cartolina dedicata a una località lombarda di particolare interesse storico-culturale-geografico-naturalistico. Ogni cartolina riporta sul retro - in italiano e in inglese alcune informazioni turistiche sulla località di riferimento; un estratto del regolamento del concorso; un QR Code per poter scaricare la app dedicata al concorso; un codice univoco per consentire al cliente di controllare (subito!) se ha vinto uno dei bellissimi premi in palio. Un’app davvero innovativa, la prima che utilizza tecnologia a realtà aumentata/3D nel mondo oil e nel mondo delle campagne di rac-

colta punti/bollini. Una volta scaricata e lanciata la app, il cliente può facilmente vedere e ascoltare una gentile guida tu-

Tra i premi una cena da Cracco nella foto sotto, una delle sale del ristorante cracco, in via victor hugo, a milano

ristica, appunto in realtà aumentata/3D, che fornisce informazioni geolocalizzate su tutto il territorio lombardo. A quel punto,

può scegliere itinerari secondo le aree tematiche sport/natura, ristoranti, cultura/intrattenimento e trovare le stazioni di servizio Tamoil e i luoghi d’interesse più vicini. Inserendo il codice univoco, dopo essersi registrato, può scoprire se ha vinto uno dei fantastici premi del concorso; e la stessa operazione può essere effettuata anche sul mini-sito dedicato al concorso inviaggiocontamoil. it. Davvero fantastici i premi in palio: cena per due al tavolo Vip del Ristorante Cracco, in via Victor Hugo 3, a Milano; dieci abbonamenti per giorni alla Tribuna Laterale Destra/Alta Velocità/Ascari per il prossimo Gran Premio di Monza di Formula Uno di

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automobilismo; dieci cofanetti regalo con soggiorni in Lombardia di una notte per due persone; cento biglietti di ingresso a Expo 2015; duecento carte digitali, del valore di 50 euro l’una, da utilizzare presso Eataly; duecento carte regalo Rinascente, da 50 euro l’una, spendibili in tutti i punti vendita Rinascente nazionali; cento accessi a musei e ville (per due persone), a scelta tra un gruppo prestigioso di strutture in Lombardia, tra cui il Museo Scienza e

della Tecnica di Milano, la Cappella Colleoni di Bergamo, il Museo del Violino di Cremona e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova. Anche non vincendo uno dei premi istantanei, i clienti Tamoil possono comunque partecipare - giocando il codice univoco una volta a settimana per quindici settimane - alla grande estrazione finale di cinque buoni carburante elettronici Tamoil del valore di 1.500 euro spendibili su tutto il territorio nazionale.

un’immagine degli spazi di eataly smeraldo, nel cuore di milano

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Nectar, piattaforma digitale social

Le attività di informazione e promozione del territorio implementate da Tamoil sono ulteriormente supportate e potenziate da Nectar. Punti doppi a ogni rifornimento effettuato, ma anche maxi bonus dedicati a chi si reca per la prima volta presso le stazioni di servizio Tamoil, sono solo alcune delle opportunità messe in campo da Nectar, che attraverso la sua piattaforma digitale social, tiene costantemente aggiornati i propri iscritti sulle novità e le occasioni di raccogliere punti aggiuntivi riguardanti il concorso “In viaggio con Tamoil”. Nectar, di fatto, è il primo programma multipartner in Italia, presente dal 2010, che integra in una sola carta fedeltà la raccolta punti di tante insegne di settori merceologici differenti, permettendo ai consumatori di raccogliere più punti e più in fretta grazie alla collaborazione di aziende prestigiose e sempre nuove. I partner del programma Nectar sono oggi i supermercati Simply, IperSimply, Punto Simply, le stazioni di servizio IP, gli

ipermercati Auchan, i negozi di elettronica ed elettrodomestici Unieuro, i distributori di benzina Tamoil, le agenzie di autonoleggio Hertz in Italia e all’estero, il noto portale online di libri e home entertainment IBS.it, Libraccio.it, lo shop online della più grande catena italiana nel settore dei libri scolastici nuovi e usati, il network di agenzie di viaggio presenti in tutta Italia Welcome Travel, i negozi di abbigliamento Original Marines, SaldiPrivati, il club di vendite private solo su invito, il comparatore di assicurazioni online Chiarezza.it, i rivenditori di pneumatici Driver e numerosi partner online. Nectar Italia fa parte del Gruppo Aimia, leader globale nel settore della gestione di programmi fedeltà. Il programma Nectar è presente anche nel Regno Unito, dove più del 50% delle famiglie inglesi raccolgono i punti Nectar quando fanno la spesa, prenotano una vacanza, pagano le bollette, effettuano il rifornimento di carburante. Aimia, invece, è leader mondiale nel settore del loyalty mana-

gement con competenze specifiche nell’ideare e realizzare servizi di loyalty, avviare e gestire programmi di coalition loyalty, creare valore attraverso l’analisi dei dati e promuovere l’innovazione nei settori digitale e mobile. Aimia possiede e gestisce Aeroplan, il primo programma coalition in Canada; Nectar, il programma di coalition più grande del Regno Unito, e Nectar Italia; i2c, joint venture con Sainsbury’s specializzata in soluzioni di Crm e analisi dei dati; Smart Button, leader nelle soluzioni di loyalty SaaS. Aimia possiede, inoltre, quote nei principali programmi di loyalty nel mondo: Air Miles Middle East, Club Premier in Messico, Prismah Fidelidade in Brasile, China Rewards. L’azienda canadese, quotata alla Borsa di Toronto, ha più di quattromila addetti in oltre venti Paesi nel mondo.

La holding italiana di Oilinvest Tamoil Italia è la holding italiana del Gruppo Oilinvest - società olandese, importante operatore internazionale del settore oil/energia attivo in diversi paesi d’Europa - e ne condivide la mission: sviluppo economico, attenzione per l’ambiente e impegno sociale. Tamoil Italia è una compagnia petrolifera dinamica e competitiva che opera in diversi segmenti di business collegati al rifornimento di energia e prodotti petroliferi: dalla rete di stazioni di servizio colorate Tamoil (circa 1.500 distributori su tutto il territorio nazionale, pari a oltre 200 mila rifornimenti al giorno) alle principali compagnie aeree nazionali e internazionali, dall’industria all’agricoltura, dai trasporti agli enti pubblici, dai servizi rifornimento/calore per rivenditori e consumatori finali (come extrarete e vendita al consumo oggi sono circa 15 mila i clienti Tamoil) ai lubrificanti destinati sia all’autotrazione (con le approvazioni delle più importanti case automobilistiche nazionali e internazionali) sia ai processi industriali.

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COM PANY

la filosofia che anima le strategie, e le velleità, della creatura di Mark Zuckerberg in campo pubblicitario

Con Facebook il prodotto… sei tu!

di

Misurare il comportamento digitale degli utenti. Farlo molto, molto accuratamente. Massimizzare il valore della rilevanza degli annunci. Potrebbe essere questa una modalità, pur sintetica ma abbastanza precisa, per inquadrare ciò che ispira le mosse - e influenza i risultati - di Facebook nel campo della pubblicità online. Le strade per mettere in pratica questa filosofia sono, comunque, diverse. Un primo percorso si intreccia con gli accordi da realizzare con le multinazionali del software. E qui, nella fattispecie, spicca quello stretto di recente con Ibm. Cosa lega davvero Facebook con “Big Blue”? In

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Misurare il comportamento digitale degli utenti. Farlo molto, molto accuratamente. Massimizzare il valore della rilevanza degli annunci. Potrebbe essere questa la triplice modalità, pur sintetica ma abbastanza precisa, per inquadrare ciò che ispira le mosse - e influenza i risultati - del social network nell’ipercompetitivo campo dell’adv online

Luca Anelli

Cosa lega Facebook a Big Blue? l’obiettivo è chiaro: l’imperativo è quello di migliorare la profilazione degli utenti, arrivando a una soluzione pensata per aiutare gli operatori del retail a perfezionare il target del loro advertising

realtà, l’obiettivo è chiaro: infatti, l’imperativo è quello di migliorare la profilazione degli utenti, arrivando a una soluzione pensata per aiutare gli operatori del retail a perfezionare il target del loro advertising, indirizzando le campagne sulla più grande piazza social del mondo e sui veri bisogni dei consumatori. I clienti del colosso di Armonk possono, cioè, comperare pubblicità dal social network, combinando dati

cioè l’accordo con gli editori per inserire notizie veloci e interattive nell’app mobile per iPhone e iPad di Facebook, è ovviamente tutto da scoprire. Instant Articles saprà funzionare? Di sicuro, Instant Articles, questo il nome del servizio, nasce per offrire agli editori la possibilità di vendere pubblicità all’interno dei propri articoli, trattenendo il 100% dei ricavi, o scegliere di utilizzare Facebook Audience Network per monetizzare gli spazi invenduti, in questo secondo caso riconoscendo alla piattaforma social il 30% degli introiti. Un’altra strada, più scontata, è quella di migliorare

le prestazioni degli strumenti pubblicitari disponibili sul social, come il formato “carousel” link ads, ora esteso anche alle applicazioni mobili, per ridurre il “cost per click”, o di aggiungere tecnologie acquisite da altre aziende. Ed è il caso delle piattaforme Atlas e LiveRail per il marketing e l’advertising crossdevice. Brian Boland, Vice Presidente GMS Product Marketing e AdTech di Fa-

cebook, la divisione che si occupa di strategia, prodotti, strumenti e tecnologie per l’advertising, ha spiegato di recente alla stampa la filosofia che anima le strategie (e le velleità) del social network in campo pubblicitario. Le persone contano Si parte dal concetto delle persone: 14 miliardi quelle che sono su Facebook ogni mese, 890 milioni ogni giorno, di cui 745 milioni da mobile. Se pensiamo che ogni persona possa stare anche solo cinque secondi online sul proprio profilo si capisce bene quali siano le potenzialità di questo strumento. Il secondo pila-

e informazioni provenienti da fonti diverse. In estrema sintesi, si tratta di un sistema che, combinando piattaforme di marketing cloud based e tool di big data analytics, va oltre la tecnologia dei cookie e dovrebbe consentire a Facebook di fornire annunci, a prezzi in continua crescita, più rilevanti, efficaci e personalizzati. Se poi, questa alleanza, troverà beneficio dall’ultima mossa operata dal fondatore Mark Zuckerberg, e ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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COM PANY sposta di Facebook, è nel primo caso, Atlas, la piattaforma di misurazione dell’audience, attraverso cui, anche in Italia, si possono pianificare campagne su siti terzi: chi sono gli utenti, cosa fanno in rete, perché lo fanno, quando lo fanno, attraverso quali browser e quali device. Per gli editori, la risposta è LiveRail, l’ad server che processa le campagne per il sito e le condivide con Atlas per settare le procedure di visualizzazione delle campagne onli-

Brian

Boland

stro per la strategia pubblicitaria del social network è la rilevanza, un asset che deriva dalla sommatoria fra audience e creatività. I parametri chiave sono l’età e il sesso degli utenti: nel classico display advertising, la percentuale di efficacia del messaggio, combinando i due fattori, è del 32%, con Facebook si sale al 92%. «La pervasività del mobile - ha precisato Boland - ha cambiato l’esperienza d’uso dell’utente, che si è abitua-

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to al piccolo schermo dello smartphone per condividere foto, video, app e link. Per gli advertiser, il dato più importante rimangono, invece, i risultati, e quindi le vendite: misurare l’efficacia e l’impatto delle campagne pubblicitarie è il primo passo per alimentare la crescita del business». Tra advertiser e publisher Di cosa hanno bisogno advertiser e publisher? La ri-

ne. Il social network sta “on top” alle due piattaforme e mette in campo, da una parte, il proprio “audience network”, al momento rivolto ai publisher che lavorano molto su app mobili, e dall’altra mette a fattor comune i suoi due milioni di advertiser. L’obiettivo sembra scontato, ma non lo è: migliorare i risultati di chi investe e di chi offre gli spazi pubblicitari. L’esperienza della britannica Bbc può confermare come si può automatizzare, razionalizzan-

dola, la gestione delle campagne, utilizzando tutti i parametri di audience inseriti ed elaborati nella piattaforma. Sorge un quesito: in questo modo viene disintermediata la concessionaria pubblicitaria del publisher? Non succede, asserisce convinto Boland, «perché la componente tecnologica semplifica l’attività di pianificazione, valorizzando massivamente il profilo della persona». Il tentativo semmai, è quello di aiutare gli advertiser a raggiungere il proprio target su Facebook e sui siti dei publisher. Il segreto è sfruttare i dati di rilevanza processati dal social network e l’intelligenza del software per gestire il controllo e la protezione delle informazioni, la privacy e le preferenze dell’utente circa la possibilità di nascondere o meno l’annuncio pubblicitario sui vari device in uso. I numeri dell’ecosistema messo in piedi da Mark Zuckerberg, rilevati da Deloitte (oltre 1,5 milioni di aziende attive sul sistema di advertising della piattaforma) si specchiano con quelli dei ricavi pubblicitari relativi al primo trimestre del 2015: 3,3 miliardi di dollari (in crescita del 46% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) e un’incidenza del mobile pari al 73%, in salita anno su anno del 24%. ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015



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ME DIA

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matano l’ampio intervento sviluppato a Milano, presso la sede del Gruppo Il Sole 24 Ore

Si può vivere di web. E di solo Youtube. Lo dice Luca Casadei

to in voga, Frank Matano: «Quando sei anni fa - ricorda il manager - scovai i suoi video e scoprii che, con quel linguaggio paradossale e straordinario, raccoglieva il consenso di migliaia di utenti, ebbi una specie di intuizione: quello che avevo davanti agli occhi era il futuro. Un nuovo, potentissimo immaginario mediatico in cui non esistono barriere tra la star e il pubblico e, proprio per questo, la gente è portata a considerare lo Youtuber uno di famiglia». La collaborazione con Matano durata tre anni e, tra le altre iniziative, porta al format “Sky Scherzando” per la tv di proprietà di Rupert Murdoch. «Al termine di quel percorso - ricostruisce Ca-

trentotto anni, è il fondatore e ceo di Web Stars Channel, factory di produzione e società di consulenza artistica per le star del web, che oggi conta un centinaio di creator italiani, tra cui Favij, il più seguito di tutti, con 1,8 milioni di follower di Matteo Dedè

Luca Casadei, 38 anni, è il fondatore e ceo di Web Stars Channel, factory di produzione e società di consulenza artistica per le star del web che oggi conta un centinaio di creator italiani, tra cui Favij, il più seguito di tutti con 1,8 milioni di follower, ma anche

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Federico Clapis, Leonardo Decarli, Zoda e Greta Menchi. «L’idea di fondo racconta Casadei - è quella di scovare sulla rete giovani di talento, aiutarli a professionalizzarsi e quindi valorizzare sul piano economico le loro creazioni, anche attraverso partnership con aziende». Di tutte queste cose, lo scorso

25 giugno, ne ha parlato a Milano, presso la sede del Gruppo Il Sole 24 Ore, in occasione del Social Media Marketing Day, evento dedicato ad aziende, operatori e professionisti del marketing digitale. La prima esperienza significativa sul campo, per Casadei, è stata quella legata a un personaggio oggi mol-

favij

sadei - ho fondato Web Stars Channel, con la precisa volontà di “dirottare” tutti i miei sforzi dalla tv al web». E qui si torna al dibattito sul ruolo dello Youtuber nella società dello spettacolo 2.0. In Italia, ormai, convivono due “partiti”: da un lato, quelli che sostengono che “di solo Youtube non si mangia”, ma che il “Tubo” rappresenta comunque una

leonardo decarli

formidabile ribalta per consacrarsi attraverso i media tradizionali; dall’altro, ci sono quelli che “tifano” per le web star dure e pure, quelli che sostengono che la rete possa e debba rimanere il core business di un giovane creativo perché “di web si può e si deve vivere”. A quale delle due scuole appartiene Casadei? «Mi sento più vicino alla seconda - precisa -, ma con un’importante precisazione: vivere soltanto con i proventi del web può funzionare se alle entrate provenienti dai diritti dei propri video si affiancano i ricavi delle attività di “indotto”, provenienti magari da operazioni di marketing, partnership intelligenti con aziende e partecipazione a eventi». Di “valorizzazione” dei talenti di Youtube si occupa proprio Web Stars Channel che, negli ultimi tempi, ha gestito una serie di importanti collaborazioni tra Youtuber e aziende nel campo dell’abbigliamento (il brand Adidas con Zoda), del food (la campagna Kellog’s che ha coinvolto Richard HTT, Rulof e Homyatol) e del beauty (Collistar con Cindy). Certo, non sono mancati episodi di “sconfinamento” sui media tradizionali: dall’editoria (i libri di Decarli con Mondadori e Mattia Cesari con Rizzoli,

la raccolta di figurine Panini per Favij) alla televisione (Fancazzisti Anonimi, Fraffrog, Jack Nobile, Davide Reinecke, Antony Di Francesco, Mattia Cesari con Italia1 per il programma “Notorious” e i Relative per “Fattore Umano”, ancora Clapis e Leonardo Decarli per “X Factor” su Sky Uno). E ora spunta anche il cinema, con il film “Game Therapy” con Clapis, Favij, Decarli e Zoda, co-prodotto da Indiana Production e la stessa Web Stars Channel e con distribuzione LuckyRed. «Approdare in tv o in libreria - spiega Casadei - non è un’esperienza che tocca a tutti, ma le collaborazioni con le aziende rappresentano un’ottima opportunità per valorizzare il proprio talento». Le raccomandazioni indirizzate ai giovani creativi sono, allora, tre: «Mettersi in gioco, essere costanti e leggere i commenti degli utenti per capire come migliorare». Ma il guru delle web star, in conclusione, ne indirizza anche una alle aziende interessate a investire attraverso questo canale “non convenzionale” di marketing: «Cominciare a comprendere questo mondo. È qualcosa di molto diverso dai media tradizionali», conclude Casadei. Qualcosa che può portare ancora più lontano. ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015



SC N RIO

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Il punto sulle dinamiche che caratterizzano la cosiddetta “application economy”. con una serie di sorprese

Nel “darwinismo digitale” resistono soltanto le imprese più “responsive” La rivoluzione digitale e le app sono due facce della stessa rivoluzione, che cambia processi, modelli e competenze

nome cognome

Una ricerca che la società americana ca technologies ha realizzato in collaborazione con Oxford Economics (ben duecento i manager d’impresa e dell’information technology intervistati in Europa, Usa e Asia) ha cercato di fare il punto sulle dinamiche che caratterizzano la cosiddetta “application economy”. Il quadro che emerge ci dice, innanzitutto, una cosa: il fenomeno in questione interesserà molteplici aspetti della vita aziendale, dalle quote di mercato ai processi decisionali, dal time to market fino alle prestazioni di carattere finanziario di Massimo Masi

«Alcune banche hanno al loro interno più sviluppatori rispetto alle grandi multinazionali del software». E’ partendo da questa affermazione, di Marco Comastri, General Manager e Presidente Emea di CA Technologies, che si può iniziare a capire come la rivoluzione digitale e le app sono due facce di una stessa rivoluzione, quella che sta cambiando profondamente processi,

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modelli di business e competenze dentro le aziende. La capacità di coltivare e attrarre talenti e la comprensione di concetti come “software driven enterprise” sono attributi che suonano come indispensabili per competere sui mercati. Anche perché, citando una seconda affermazione di Comastri, siamo in un’era caratterizzata da un nuovo “darwinismo digitale”, in cui solo le aziende più “responsi-

ve” al cambiamento sapranno sopravvivere. Una ricerca che la società americana ha realizzato in collaborazione con Oxford Economics (ben duecento i manager d’impresa e dell’information technology intervistati in Europa, Usa e Asia) ha cercato di fare il punto proprio sulle dinamiche che caratterizzano la cosiddetta “application economy”. Il quadro che emerge ci dice, innanzitutto, una cosa: il fe-

nomeno in questione interesserà molteplici aspetti della vita aziendale, dalle quote di mercato ai processi decisionali, dal time to market alle prestazioni finanziarie. Perché al centro c’è solo il cliente La customer relationship & esperience, e quindi l’insieme delle attività che si interfacciano direttamente con il cliente, sono le voci più condiziona-

te dalle app, la cui importanza si andrà a misurare sempre di più anche sotto il profilo dei fatturati. Detto questo, la ricerca ricorda anche come dietro un app (di successo) vi sia un mondo di complessità che la tecnologia (il software) deve saper gestire. Il compito cui le aziende sono chiamate è, in effetti, tutt’altro che semplice. Serve portare l’innovazione ai modelli di collaborazione, investire sulla cosiddetta “cu-

stomer app interaction”, superare gli ostacoli culturali ai cambiamenti, massimizzare la personalizzazione dell’esperienza dell’utente attraverso le tecnologie mobili e digitali, come l’Internet of Things e i device indossabili.

aver investito in app mobili o strumenti software gestiti tramite Api negli ultimi tre anni, mentre una percentuale di poco inferiore dichiara di aver intenzione di aumentare il livello dei budget nel corso dei prossimi tre anni. Un’azienda su due sta anche elaborando nuove strategie di interazione con i clienti, mentre non passa inosservato il fatto che, sempre la metà del campione interpellato, stia riportando in azienda gran parte dello sviluppo software. E stia considerando una strategia di merge & acquisition per potenziare le capacità di sviluppo applicativo.

Maggiore agilità Quanto alle indicazioni formulate dai manager finiti sotto osservazione, il messaggio chiave si può considerare il seguente: la maggiore agilità e un time-to-market più rapido sono i principali elementi che possono creare un reale vantaggio competitivo nell’application economy. Modelli operativi sempre più dipendenti dal software sono, dunque, alla base di un nuovo modo di fare business che il 45% del campione considera già oggi una realtà e che il 61% ritiene che si concretizzerà nei prossimi tre anni. Oltre la metà dei soggetti intervistati, inoltre, conferma di ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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Grazie a Tim, Torino diventa la capitale del 5G. Per un giorno operatori telefonici ed esperti del settore si sono incontrati per definire scenari e orientamenti emergenti nel panorama globale.

Regna sovrana la Formula Uno negli ascolti del fine settimana sportivo televisivo: il combattuto Gran Premio di Gran Bretagna è stato visto in diretta su RaiUno da 4 milioni e 596 mila telespettatori, per un ragguardevole share del 31,4%, e su Sky da 801 mila abbonati nell’ambito di una stagione che si mantiene positiva per i motori sulla pay tv. In Spagna, il periodo di difficoltà di Fernando Alonso porta un rimarchevole calo negli ascolti dell’automobilismo: domenica scorsa oltre 2 milioni e 350 mila telespettatori sintonizzati su Antena 3.

Torino è la capitale del 5G, grazie a Tim

La Formula Uno regna sovrana

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il caso

State attenti al “tecno stress” I sintomi del TecnoStress sono sempre più diffusi. Mal di testa, insonnia, calo della concentrazione, ansia, ipertensione, attacchi di panico e anche depressione e alterazioni comportamentali. Il dato emerge da una rilevazione effettuata su un campione di mille lavoratori digitali, che usano abitualmente smartphone, tablet e computer portatile connessi a internet. La ricerca è stata effettuata da Netdipendenza Onlus, in collaborazione con l’Associazione Italiana Formatori Salute e Sicurezza sul lavoro. E i risultati sono un po’ preoccupanti.

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SOFTWARE

Per Windows 10 debutto graduale Il nuovo sistema operativo del gruppo Microsoft sarà disponibile dal prossimo 29 luglio, ma non per tutti. Lo avrà prima chi lo sta già testando e poi, a cascata, tutti gli altri utenti.

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focus sul digitale: per migliorare performance e ritorno sugli investimenti

Big spenders on a budget: i Top 200 advertiser degli Stati Uniti in cerca di investimenti smart

Il report annuale di AdAge riguardante i Leading National Advertiser conferma una tendenza già avvertita (con preoccupazione) da tutto il mercato: i grandi account sono al lavoro per tagliare le inefficienze

di Valentina Lunardi

La spesa pubblicitaria per i top 200 Leading National Advertisers statunitensi è cresciuta solamente del 2% nel 2014, ma tale risultato nasconde un messaggio diverso da quello di una cre-

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scita rallentata: i marketer non stanno genericamente tagliando gli investimenti, ma cercando nuovi modelli di spesa pubblicitaria smart. Ad esserne convinto è il magazine statunitense AdAge, che ha rilasciato la scorsa domenica il suo

annuale report dedicato ai Leading National Advertisers (LNA) degli Usa. Nello studio si fornisce con evidenza il fatto che i marketer più importanti del mercato stiano ottenendo maggiori risultati e performance grazie a un raddoppiamento

della spesa in digitale e tagliando i costi di marketing superflui. Mentre la spesa pubblicitaria complessiva statunitense per i 200 account più rilevanti a livello nazionale ha raggiunto nel 2014 la cifra record di 137,8 miliardi di dollari, il tasso di

crescita è stato il più basso dal 2010, anno che segna lo spartiacque tra le performance in calo segnalate durante l’acuta crisi finanziaria e gli anni di crescita successivi.

Un trend condiviso: aumentare l“unmeasured spending” advertising Procter & Gamble, il più grande advertiser non solo degli Stati Uniti ma del mondo, è tra coloro che stanno affrontando Wall Street proclamando che il digitale permette maggiore efficienza e risultati. “Stiamo spostando sempre più advertising verso media digitali, search, piattaforme social, e nei formati video e mobile, dal momento che è lì che si trovano i consumatori”, ha affermato nel corso di una conferenza dedicata agli investitori lo scorso giugno Jon Moeller, chief financial officer di P&G. “In generale, i media digitali offrono ritorni maggiori sugli investimenti rispetto a televisione e carta stampata”. I 200 maggiori advertiser statunitensi durante lo scorso anno hanno significativamente ridotto la propria spesa sui “measured media” dell’1,8%, con tagli in ogni maggiore settore me-

dia, fatta esclusione per le reti di trasmissione televisive e i network via cavo. Ma tra i 200 LNA il “measured medium” che ha mostrato il più forte declino riserva delle sorprese: la spesa nel settore del display advertising è calata del 13,3% nel corso del 2014. I grandi account hanno, infatti, favorito investimenti in altre forme di marketing legate a canali “unmeasured”, un insieme di soluzioni che permette di superare i limiti strutturali dei “measured media”, riunendo la totalità degli investimenti delle compagnie in advertising e promotion. È stata, perciò, l’unione tra il significativo calo dei media tradizionali e l’aumento smisurato degli investimenti nell’area della comunicazione beyond the line a portare all’aumento del 2% segnalato per il settore pubblicitario statunitense nel 2014. Gli investimen-

ti totali mostrati nel report consistono nella misurazione della spesa in “measured media”, calcolata dalla controllata di Wpp Kantar Media, mettendo insieme 18 diversi formati di media tradizionali più il display advertising, mentre con “unmeasured spending” si intende la stima realizzata dall’AdAge Datacenter per le varie aree del digitale (search marketing, online video, mobile, particolari forme di social media), attività di promotion, marketing esperienziale e direct marketing. Da tale suddivisione, è emerso che l’“unmeasured spending” ricopre un ruolo sempre più consistente all’interno dei budget di marketing, attirando a se’ il 47,8% degli investimenti in advertising e promotion dei 200 LNA durante il 2014: una cifra in crescita rispetto al 45,8% risultato per il 2013. Le due

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è aumentata quindi del 2,0%. Il rapporto offre un quadro interessante su come i principali marketer stiano restringendo i budget, in particolare per i measured media, con l’obiettivo di rendere i propri investimenti veramente intelligenti, mettendo i budget sotto intenso scrutinio. In primo luogo, le aziende stanno riallocando i budget di marketing verso il digitale, una strategia condivisa, dato che tutti i top marketer affermano come il digitale sia più efficiente. Brian Goldner, presidente e ceo di Hasbro, ha centinaia di Leading Nationa Advertisers compongono oltre la metà (50,9%) della spesa in measured media statunitense. Ciò significa che per il business televisivo i LNA rappresentato la “hot list” ideale: questi ambiti account hanno rappresentato nel 2014 il 79,9% della pubblicità per i network televisivi e il 64,9% per il via cavo. Discorso diverso, invece, è quello per altri media tradizionali come i magazine (41,9%), l’online display (40,6%) e i quotidiani (25,3%). Secondo l’analisi realizzata dall’AdAge Datacenter, ciò che è interessante notare riguardo gli investimenti nei canali più tradizionali è la differen-

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ziazione che sta avvenendo tra grandi account e advertiser più piccoli: la spesa in measured media da parte di questi ultimi è cresciuta del 3,5%, contro il -1,8% degli investimenti segnalati dagli LNA, due tendenze contrapposte che portano la spesa per l’intero comparto a segnare uno +0,7%, valutato a 141,2 miliardi di dollari per il 2014.

Investimenti smart e pubblicità digitale Tra i 200 LNA, 119 marketer hanno potenziato la propria spesa pubblicitaria nel 2014, mentre 79 hanno diminuito gli investimenti e due sono rimasti invariati. Ben 38 account hanno avuto una spe-

sa pubblicitaria superiore al miliardo di dollari, mentre la media generale è stata di 689 milioni di dollari. Riguardo all’ampiezza degli investimenti, è da segnalare l’esistenza di un’enorme delta tra la prima in classifica, P&G (totale spesa stimata per gli Usa: 4,6 miliardi di dollari) e la 200esima, Liberty TripAdvisor Holdings (180 milioni dollari). Le top 100 hanno aumentato la propria spesa pubblicitaria totale negli Stati Uniti del 2,2%, una percentuale superiore rispetto agli account posizionati tra i numeri 101 e 200, che hanno segnalato un +1,4%, secondo le stime di Ad Age; la spesa totale per il 200 LNA

annunciato durante una call per gli investitori dello scorso aprile: “Stiamo utilizzando ognuna delle strategie digitali che sono a nostra disposizione per fornire più efficienza ed efficacia ai nostri messaggi”. Sulla stessa linea di pensiero è stata la presentazione del chief operating officer per mercati emergenti e business development di Colgate-Palmolive Co., Franck Moison: “Il digitale rappresenta crescite esponenziali per l’adv. Siamo passati dal dedicargli il 2,5% del nostro budget pubblicitario nel 2006 al 13% del 2014,

e stiamo crescendo molto velocemente verso il 25%. ... Dipende in gran parte da Paese a Paese, ma la tendenza è questa”. Altro trend condiviso, le aziende sono alla ricerca di modi per tagliare i costi di marketing non-media, come le quote per le agenzie (consolidando la turnazione delle collaborazioni e spingendo per fees più basse), i costi di produzione (puntando sulla produzione di contenuti che possano essere condivisi tra varie regioni geografiche) e le spese generali di marketing. Lo stesso Jon Moeller

di P&G, questa primavera aveva rivelato un piano per tagliare le spese di agenzia via fino a 500 milioni di dollari. Considerazione interessante è, inoltre, il fatto che alcuni marketer abbiano riscontrato che i propri brand caratterizzati da forte crescita, necessitino di minore o addirittura di nessuna forma di comunicazione attraverso canali pubblicitari tradizionali. È questo il caso dei brand di prodotti di bellezza di L’Oréal ed Estée Lauder, una nuova strategia esemplificata a giugno durante una conferenza degli investitori, da Tracey Travis, vice presidente e chief financial officer di Estée Lauder: “Quest’anno il nostro investimento nel marketing vedrà una spesa ridotta, motivata dal fatto che molti dei nostri marchi in rapida crescita non necessitano di pubblicità tradizionale, mentre il digitale sta diventando una parte fondamentale del nostro media mix. Grazie agli avanzati analytics di cui ora disponiamo e al fatto che stiamo spostando sempre più aree verso il digitale, stiamo ottenendo ottimi ritorni sugli investimenti e diventando più smart in termini di allocazione delle risorse”. ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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il brand Nivea offre ai milanesi e ai visitatori di Expo un giro della città: una nuova strada per il marketing Armando Branchini Bolognese, laureato in Giurisprudenza all’Università di Bologna, con tesi in Economia Politica. Nel 1987 ha fondato, a Milano, la società InterCorporate Strategie e Impresa insieme a InterCorporateGroup. Da allora opera nell’area delle strategie d’impresa e del marketing, collaborando con imprese italiane e straniere di grande notorietà, attive nei settori dei beni di consumo premium price, dei beni di consumo di lusso e dei servizi di alta gamma. In particolare, ha assistito alcune tra le principali imprese italiane ed europee, operanti nei settori della moda, del design, gioielleria ed alimentare, nelle scelte strategiche e nelle fasi più importanti del loro sviluppo. Nel 1992 è stato tra i promotori di ALTAGAMMA, Associazione delle Imprese Italiane di Alta Gamma. E’ docente di Teorie e tecniche di promozione d’immagine presso IULM - Università di Lingue Moderne e Comunicazione di Milano. Ha insegnato Marketing Strategico delle imprese del settore moda al Corso di Specializzazione per addetti del settore moda dell’Università di Bologna, di cui è stato uno dei fondatori, nel 1989

visioni

di

Matteo Dedè

il design italiano è in salute.

la sfida è crescere Se lo stato di salute è buono per il settore del design, è pur vero che la sfida che lo attende è sicuramente quella della crescita dimensionale. L’Italia ha una quota di mercato complessiva del 30% nella fascia alta e una quota mondiale del 39% nella fascia altissima. Complessivamente il mercato alto vale 29 miliardi di euro nel 2014 e quello altissimo, all’interno di questi 29, vale 18 miliardi. In questo senso, le aziende italiane hanno un ruolo importantissimo che si sono costruite negli anni attraverso una straordinaria capacità di progettazione e industrializzazione del prodotto. Le sfide, da ora in poi, sono quelle della crescita dimensionale, di andare sempre di più verso il mercato finale, ed essere conosciuti dal consumatore finale ma anche conoscere il consumatore finale per capire che cosa ha bisogno nel settore dell’arredamento e del design. E questo deve passare attraver-

so la crescita di dimensione, una politica di marca, uno sviluppo un po’ più rapido. E’ un settore che ha cento anni di vita, ma è ancora, in qualche modo, nelle prime fasi del suo sviluppo. Insomma, non è ancora un settore maturo, la qual cosa, d’altra parte, è un vantaggio. Ma come si ottiene la crescita dimensionale? Diventando sempre più plurispecialisti invece che monospecialisti e dunque per crescita interna. Oppure, per crescita esterna, in due forme: acquistando oppure fondendosi con altre imprese; o ancora creando forme di collaborazione tra imprese. Pensiamo, adc esempio, al contract: ci sono aziende che realizzano certi prodotti e altre che ne fanno di complementari. Queste dovrebbero essere nella migliore condizione per presentare progetti per arredare alberghi, residenze e così via. Quel che avviene oggi è che sono esperienze più sulla carta che realizzate.

Fino al 31 ottobre Nivea offre ai milanesi e ai visitatori di Expo un giro della città a bordo del primo Nivea Sightseeing Blue Bus. Si tratta di un tour speciale attraverso i luoghi più emblematici e affascinanti del capoluogo lombardo per riscoprirne la bellezza. Dai quartieri storici agli edifici più caratteristici fino alle architetture simbolo della città meneghina, il tutto attraverso il bus, rigorosamente bianco e blu, messo a disposizione dal brand. Le tappe sono state selezionate partendo da un percorso più ampio solitamente effettuato dai bus di City Sightseeing sulla linea B, che per l’occasione viene denominata Linea Blu, in coerenza con il colore istituzionale di Nivea. Durante il tour i visitatori hanno la possibilità di ascoltare l’audioguida e i brani musicali ispirati alla città di Milano, per un’esperienza formativa e coinvolgente, dedicata a grandi e piccini. Il percorso attraverso le vie più belle di Milano permette di fare un giro completo in sessanta minuti, oppure salire e scendere a piacimento per esplorare i dintorni delle fermate. I visitatori possono anche acquistare una selezione di prodotti nel Nivea Shop allestito al piano inferiore del bus. Nei pressi di ogni fermata vengono poi posizionate le Ape Car Nivea, a disposizione dei milanesi e visitatori di Expo, per informazioni sul Nivea Sightseeing Blue Bus oppure per un acquisto “on the road”. ANNO VI | #123 | MARTEDÌ 07 LUGLIO 2015


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