visioni / caludio artusi
Tutti gli appuntamenti dell’estate di ExpoinCittà
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ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
Con oltre 16 mila appuntamenti tra maggio e giugno ExpoinCittà si è confermato un progetto di successo che ha coinvolto più di tre milioni di persone. Le temperature di questa caldissima estate...
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Il social ha lanciato un nuovo tool, semplice e responsive
Bene soprattutto ecommerce, a +34%, e i Vertical Content
La puntata finale del concorso letterario ispirato alla vettura
Cresciuti del 40% gli advertiser presenti sul portale YouTube
Twitter, con Safety Center lavora per una rete più sicura
Nel second quarter Banzai segna una crescita del 25%
Lo “status glamour” di Ypsilon Lancia conquista Taormina
E’ il video il sistema per raggiungere gli ostici Millenials
scenario
In rete? Sì, ma da device mobili
25 link
coverstory
Programmatic sotto la lente
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La natura del podcasting, fenomeno fra luci e ombre “Boom” o “bolla”? La risposta a questa domanda determinerà il futuro… della radio, messa in crisi dalla musica in streaming
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OOH NEXT GENERATION
THE CUBE DARSENA on themadbox.com
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i fatti del giorno
Tools
Safety Center, la piattaforma targata Twitter al lavoro per costruire una rete più sicura
La sicurezza online è una responsabilità condivisa, così come la digital citizenship si sta rivelando uno strumento fondamentale per favorire un ambiente sicuro per tutti e in qualsiasi momento. Per questo motivo il social network, gestito da Jack Dorsey, ha lanciato un nuovo tool, semplice e responsive, che è in grado di rendere l’esperienza sulla piattaforma social ancora più sicura e protetta. Fra le numerose novità inserite, spiccano l’introduzione di modifiche alle procedure di segnalazione, così come una rinnovata modalità di revisione delle segnalazioni degli utenti e anche un miglioramento della funzione di Blocco. E’ fruibile, inoltre, fuori dai confini di Twitter di Ottavia Quartieri
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ove c’è una maggiore concentrazione di persone, sia essa fisica o virtuale, è naturale che i “pericoli” siano maggiori. Quando parliamo di pericoli intendiamo la vulnerabilità, i rischi, le minacce o gli attacchi e per evitare di incorrere in questi inconvenienti si sente sempre più forte l’esigenza di concentrarsi sul tema della sicurezza. In particolare oggigiorno è proprio sul web che i concetti di protezione, privacy e appunto sicurezza ricoprono un’importanza centrale in quanto il mondo virtuale è il luogo nel quale passiamo la maggior parte del tempo e dove “teniamo” i dati più sensibili. Nonostante tale centralità del web nella vita quotidiana di ognuno di noi la sicurezza non è ancora garantita a un livello accettabile e per questo motivo i player che operano nel mondo del web si impegnano sempre di più, in termini di ricerca, sviluppo tecnologico e comunicazione, in favore della sicurezza degli utenti. In questo senso un sensibile passo avanti lo
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ha fatto Twitter lanciando il nuovo Safety Center che ha l’obiettivo di rendere l’esperienza sulla piattaforma social ancora più sicura. Fra le novità inserite, l’introduzione di modifiche alle procedure di segnalazione, una rinnovata modalità di revisione delle segnalazioni degli utenti e un miglioramento della funzione di Blocco. La sicurezza online è una responsabilità condivisa, così come la digital citizenship si sta rivelando uno strumento fondamentale per favorire un ambiente – quello online – sicuro per tutti e in ogni momento. Ma come funziona esattamente la nuova piattaforma lanciata da Twitter? Il Safety Center è una risorsa per tutti coloro che vogliono saperne di più sulla sicurezza online, su Twitter ma anche fuori dagli stretti confini del social network diretto dal Ceo
Jack Dorsey ed è il risultato del lavoro che la piattaforma ha condotto insieme a esperti di sicurezza online che hanno contribuito costantemente a promuovere una buona digital citizenship. Queste informazioni sono ora accessibili a tutti in modo ancora più semplice grazie a questo nuovo sito. Il Safety Center fa riferimento agli strumenti e alle politiche di Twitter dedicate alla sicurezza, con sezioni create appositamente per adolescenti, genitori ed educatori. Tali risorse hanno lo scopo di aiutare l’utente a comprendere agilmente come gestire la propria
esperienza su Twitter oltre a capire come la comunità e Twitter agiscano in maniera congiunta quando le politiche vengono violate.Twitter, dunque, si evolve parallelamente al mondo della sicurezza online e continuerà quindi a creare sempre nuovi strumenti per il Safety Center e, dal momento che è una community globale, nelle prossime settimane il Safety Center verrà tradotto in alcune delle lingue più usate sulla piattaforma, che aumenteranno progressivamente con il tempo. La piattaforma di social network continuerà, inoltre, a lavorare con i propri partner in tutto il mondo per condividere con la community tutte le informazioni più utili, dimostrando una volta di più di mettere al primo posto la sicurezza dei propri utenti, proteggendoli da eventuali cyber minacce con soluzioni ad elevata tecnologia. ANNO VI | #134| MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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i fatti del giorno
Social
Ricerche
Yesplace, il social dei luoghi, poi degli utenti L’innovativa applicazione lanciata dalla prima internet company italiana si propone come la novità dell’estate 2015. Si rivolge soprattutto a una fascia di pubblico giovane e abituato a gestire il mondo digitale e dei social, è gratuita e disponibile per Google Play Store e presto lo sarà anche per Apple di Ottavia Quartieri Siamo in piena estate e, come ogni anno, il tanto atteso momento estivo coincide per la maggior parte degli italiani con l’inizio delle vacanze, corte o lunghe che siano, in luoghi vicini oppure più esotici. In ogni caso ciò che caratterizza l’estate italiana è il viaggio, la scoperta di nuovi posti e di meraviglie che magari non pensavamo nemmeno potessero esistere. Da questo clima vacanziero e avventuroso ha preso spunto la realizzazione della nuova applicazione targata Italionline - Yesplace - la quale si è inserita bene in tale contesto. Dunque, la prima internet company italiana ha lanciato la novità dell’estate 2015, Yesplace, che consente di creare messaggi e post geolocalizzati, seguire i propri luoghi d’interesse ovunque ci si trovi e interagire con le persone che li frequentano. Yesplace “lascia il segno”, come recita il claim, con un post: è il social network dei luoghi che si rivolge soprattutto a una fascia di pubblico giovane, nativi digitali abituati a utilizzare i social e navigare in mobilità. L’app di Yesplace, gratuita e disponibile da subito su Google Play Store (e a breve anche su App Store), è facile e immediata: una volta scaricata, ci si può registrare al servizio direttamente
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con le proprie credenziali Facebook, aggiungendo a piacere informazioni al proprio profilo. Così come dice il nome stesso, il focus centrale è orientato sui luoghi e lo dimostra anche la sua home page che presenta tre tab strettamente correlati: “Around me”, per visualizza-
re i post pubblicati in luoghi vicini a sé; “My Places”, per post pubblicati nei luoghi che l’utente ha iniziato a seguire; e “My friend”, in cui appaiono i post pubblicati dalle persone che l’utente segue. Inoltre, per sottolineare la centralità dei luoghi è stato creato, oltre che un profilo dell’utente, anche un profilo del luogo, che contiene tutti i post relativi alla location prescelta, suddivisi tra recenti, popolari e miei, cioè quello pubblicati dall’utente.
Aumentano gli acquisti online, ma servono tutte le garanzie Questo è quanto emerge da un’ampia ricerca recentemente condotta da paysafecard, leader europeo nelle soluzioni di pagamento prepagato online, tanto che il 96,4% conferma l’intenzione di usare internet per i prossimi acquisti. Per quanto riguarda i metodi di pagamento, invece, poco più della metà degli intervistati dichiara di preferire i contanti, seguono poi PayPal, le carte di credito e le carte prepagate
Un’indagine recentemente condotta da paysafecard, leader europeo nelle soluzioni di pagamento prepagato online, ha rivelato le abitudini e i desideri degli italiani rispetto agli acquisti online: i nostri concittadini utilizzano sempre più spesso i metodi di pagamento online e sono interessati a nuovi sistemi, purché sicuri, tanto che il 96,4% conferma l’intenzione di usare internet per i prossimi acquisti. Un dato in crescita rispetto all’ultimo anno, in cui il 94,7% ha pagato su internet; di questi il 25% l’ha fatto dalle 6 alle 10 volte, il 24,8% per 3/5 volte e il 7,1% più di 30 volte. Solo il 3,2% non ha comprato su internet nell’ultimo anno e il 2,1% non ha mai comprato nulla. Il motivo è per il 48,8% una preferenza per il negozio, ma per il 37,2% dichiara che semplicemen-
te non c’è ancora stata occasione. Per quanto riguarda i metodi di pagamento poco più della metà degli intervistati dichiara di preferire ancora i contanti, mentre seguono in ordine decrescente PayPal, carta di credito, carte prepagate, carte di debito e pagamento via sms o attraverso app. Questi dati potrebbero aumentare ulteriormente se gli utenti percepissero una maggiore sicurezza nell’effettuare acquisti online, infatti il timore più diffuso è quello della visione dei dati personali. Dico proprio percepire perché se da un lato i nostri concittadini riscontrano un rischio “medio” ed “elevato” di truffe online, in realtà ‘solo’ il 12,4% è stato vittima di truffe pagando su Internet, mentre il 51,9% ne ha sentito parlare dai mass media. ANNO VI | #134| MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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CENTRO COMMERCIALE GDO
RETAIL
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WEBMEDIA PARK
PARK MALL
MEDIAPROMO
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i fatti del giorno
sponsorship
Herbalife è al fianco degli atleti “Without any difference”
Anche Cristiano Ronaldo è sponsor del marchio
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erbalife, la multinazionale che dal 1980 opera nel settore della nutrizione, ha annunciato di voler sostenere gli atleti della squadra di nuoto, fornendogli l’intera gamma dei prodotti e integratori sportivi e magliette con il logo dell’azienda, che dal prossimo 25 luglio al 2 agosto a Los Angeles si misureranno nelle competizioni sportive dei World Games. Alla competizione dei Giochi Estivi Special Olympics parteciperanno circa 7000 tra adulti e ragazzi con disabilità intellettiva provenienti da 177 Nazioni e lo spirito che anima la manifestazione è quello genuinamente sportivo, in cui il valore massimo è nell’impegno profuso piuttosto
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che nella medaglia conquistata. “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze” è il giuramento della manifestazione e rispecchia pienamente i valori aziendali che Herbalife da oltre 30 anni promuove, tanto da sostenere i World Games a livello internazionale come Partner Ufficiale e da aver sostenuto la partecipazione della delegazione italiana di nuoto grazie al contributo dei Membri di Herbalife Italia. Nel partecipare all’iniziativa “Adotta un campione” di Special Olympics Italia, Herbalife ha voluto contribuire alle spese di viaggio e soggiorno degli atleti della squadra di nuoto, nella convinzione che tutti gli atleti fossero ugualmente meritevoli di sostegno. Una scelta in
di Vera Modesto
Il salto da Cfo a Ceo non è immediato. Serve una maggiore social leadership Secondo la ricerca di Korn Ferry, leader nei servizi di consulenza, il passaggio dalla posizione di Chief Financial Officer a quella di Chief Executive Officer non è una logica conseguenza
La multinazionale che da anni opera nel settore della nutrizione, con il claim “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze” ha annunciato il suo sostegno agli atleti della squadra di nuoto durante i Giochi Mondiali Estivi Special Olympics previsti dal 25 luglio al 2 agosto a Los Angeles di Ottavia Quartieri
Analisi
continuità con la sponsorizzazione della Federazione Italiana Nuoto, di cui Herbalife è Partner Nutrizionale Ufficiale dal 2011, e con la quale l’azienda ha voluto sottolineare la propria adesione ai valori dello sport “without any difference”: la dedizione, la costanza, lo spirito di sacrificio accomunano tutti gli atleti senza distinzione alcuna e senza alcuna differenza Herbalife Italia ne vuole sostenere l’impegno.
Korn Ferry, primaria e autorevole realzione. Secondo i dati raccolti dall’istituto, tà leader nell’executive search e nei serinfatti, solo il 13% dei Ceo in carica nelvizi di consulenza di leadership e talent le 2000 aziende della classifica mondiamanagement, ha recentemente condotle di Forbes del 2015 ha ricoperto preceto un’analisi dalla quale emerge che il dentemente il ruolo di Cfo. Il gap c’è tra passaggio dalla posizione di Cfo – Chief le due posizioni è abbastanza rilevante, Financial Officer – a quella di Ceo – Chief ma può essere colmato attraverso il coExecutive Offocer – non è poi così immesiddetto pensiero laterale: cioè attraverdiato come invece si potrebbe pensare. so un cambiamento di visione della leaMaurizia Villa, dership che deve essere più improntato Nonostante molti Cfo ritengano un pasmanaging director al coinvolgimento e alla motivazione del saggio naturale la promozione ad amdi Korn Ferry ministratori delegati dell’azienda, una team di lavoro, al quale poi vanno affianlogica conseguenza di avanzamento di cate le capacità economiche – finanziacarriera, in realtà i numeri non sostengono tale convinrie e una visione strategica del mercato.
poltrone
Shazam, è Filippo Vizzotto il nuovo commercial country manager Italia Filippo Vizzotto è stato nominato commercial country manager per l’Italia di Shazam e la creazione di questa posizione conferma la volontà di Shazam di diversificare la propria offerta rafforzando la presenza del brand in un Paese in cui la società americana sta riscontrando grandi successi e ampi margini di evoluzione. Nel nuovo ruolo, Vizzotto assume la responsabilità dello sviluppo dell’offerta b2b di Shazam sul mercato italiano e si avvarrà della collaborazione di HiMedia, concessionaria esclusiva di Shazam attraverso la divisione Mobvious da ormai tre
anni in cui il manager ha precedentemente lavorato. Per Shazam, che ha recentemente annunciato una partnership marketing con Mobext di Havas Media Group e ha lanciato nuove soluzioni pubblicitarie, fornendo ai brand la possibilità di interagire con il proprio pubblico di riferimento grazie a contenuti televisivi e cartacei “shazammabili”, l’Italia rappresenta un mercato chiave con i suoi 9 milioni di utenti attivi mensilmente e più di 40 milioni di “tag” registrati al mese, diventando così il secondo mercato più importante subito dopo gli Stati Uniti. «Le mie scelte pro-
fessionali sono state sempre guidate dalla volontà di capire a fondo le potenzialità che i diversi media potevano offrire ai brand. Vista la forte interconnessione che Shazam ha con le realtà offline, dopo dieci anni passati a rappresentare decine di editori web e mobile ho, da subito, interpretato questo cambiamento come complementare alla mia crescita lavo ra t i va » , Filippo ha dichiarato Vizzotto Vizzotto. ANNO VI | #134| MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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i fatti del giorno tool Il 30 settembre a Milano la presentazione ufficiale
campagne L’uomo al centro
L’Assirm Innovation Index, strumento di misurazione e comparazione, è un indicatore in grado di misurare le potenzialità e la competitività di un Paese a partire dall’analisi dei “segnali deboli”
È partita la campagna adv a sostegno della prossima edizione, che si terrà dal 14 al 17 ottobre 2015, in fiera
I grandi architetti l’innovazione sociale ed economica del ‘900 rivivono sotto la lente dell’innovation index al SAIE di Bologna mercato High quality content
Telecom Italia e Akamai alleate per migliorare il web
La partnership stretta tra le due realtà offre soluzioni di content delivery network e ottimizza i servizi internet Akamai Technologies e Telecom Italia hanno annunciato oggi un accordo di partnership per offrire soluzioni di content delivery network e di ottimizzazione dei servizi web per le aziende italiane. L’iniziativa prevede la commercializzazione sul mercato domestico di una suite di servizi Akamai in grado di fornire prestazioni ottimali per la distribuzione di video e contenuti internet con standard di qualità molto elevati. L’accordo prevede, inoltre, l’interconnessione diretta tra la rete IP di Telecom Italia e la Akamai Platform, distribuita a livello mondiale. Si tratta di un importante passo avanti nel modo in cui una società di telecomunicazioni e un fornitore di servizi di content delivery network possono massimizzare il rendimento dell’infrastruttura online migliorando l’esperienza dell’utente su contenuti premium. «La tecnologia Akamai congiuntamente alle piattaforme e alla rete di Telecom Italia, permette ai clienti di avere accesso a soluzioni più efficienti per la fruizione dei contenuti», ha affermato Simone Battiferri, direttore business di Telecom Italia.
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di Ottavia Quartieri
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ssirm, l’associazione delle aziende di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale, lancia un nuovo strumento di misurazione e comparazione: l’Assirm Innovation Index, un indicatore in grado di misurare le potenzialità e la competitività di un Paese in termini di innovazione sociale ed economica a partire dall’analisi dei “segnali deboli” di cambiamento che sono tracciabili all’interno di un sistema. «Il concetto di Innovazione Paese è comples-
so e multidimensionale e fino a oggi non ha avuto chiara e condivisa misurazione» ha commentato Guendalina Graffigna, direttore del centro studi Assirm. «E’ proprio in quest’ottica che Assirm vuole provare a offrire uno strumento di analisi delle potenzialità di un Paese di generare innovazione e quindi favorire lo sviluppo sociale ed economico”, ha poi sottolineato la stessa Graffigna in merito al lancio dell’innovativo tool. Il nuovo indicatore mette a confronto la situazione socio-economica di 13 Paesi europei sulla base di tre dimen-
sioni specifiche: l’insieme delle caratteristiche macro-economiche di uno stato (enabling conditions), il clima emotivo e il sentiment di consumatori e imprese in un dato momento storico (economic trust) e il livello di investimenti nei settori di ricerca e sviluppo (creation of ideas). Costruito tramite analisi secondaria di database pubblici, l’indicatore ha cadenza trimestrale e consente confronti internazionali grazie anche alla possibilità di comparare diverse dimensioni sia di uno stesso Sistema Paese sia di paesi differenti.
contest Il 20 agosto rappresenta il termine per poter partecipare
Bccforweb cerca idee per il prossimo spot La nuova campagna televisiva e radiofonica dovrà mettere in risalto dinamicità, semplicità e affidabilità dell’istituto online; ed essere virale
Bccforweb, la banca online che fa capo a Banca di Pisa e Fornacette, ha dato il via a un contest creativo per trovare l’idea migliore in vista del claim della prossima campagna pubblicitaria. Quel-
lo che sta cercando la banca online è un’idea originale e in linea con i valori dell’Istituto; elemento indispensabile è la viralità del concept che dovrà essere veicolato soprattutto online e sui canali
social, nel mondo digitale. La partecipazione al contest è aperta ad agenzie pubblicitarie e di comunicazione, creativi e free lance ed è necessario inviare il proprio lavoro entro il 20 agosto.
Dal 14 al 17 ottobre 2015 prenderà il via l’edizione 2015 del SAIE, il principale appuntamento annuale con l’edilizia del futuro organizzato da BolognaFiere. A questo proposito riparte anche in questo periodo la campagna di comunicazioe a sostegno dell’evento bolognese che ormai è diventato un must. Il concept del nuovo SAIE parte dalla riflessione sui mutamenti in atto nel mondo dell’edilizia, dove il ‘costruire’ diventa ‘creare per migliorare la qualità della vita’. Così l’evento fieristicosi trasforma in luogo di conoscenza e spazio di confronto sulle innovazioni. Per questo motivo, sono stati scelti come soggetti principali della nuova campagna pubblicitaria di SAIE i volti di alcuni tra i più grandi architetti e ingegneri del XX secolo: Alvar Aalto, Le Corbusier, Lina Bo Bardi, Gio Ponti e Pier Luigi Nervi. Sono stati scelti perchè hanno scelto di mettere in primo piano l’uomo e hanno studiato tutta una serie di soluzioni che permettessero di avere abitazioni vivibili, salubri, funzionali e accessibili economicamente a tutti. ANNO VI | #134| MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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MARKET PLACE
Paolo Ainio
Tempo di bilanci per la piattaforma ecommerce ed editore digital
Per il Q2 2015, Banzai segna una crescita del 25% di Matteo Dedè
Il CdA di Banzai, prima piattaforma nazionale di ecommerce e tra i principali editori digitali in Italia, ha approvato i ricavi preliminari al 30 giugno 2015, riportando buoni risultati sia nell’area Vertical Content sia per l’ecommerce. Gli utili totali per l’anno in corso si attestano in crescita del 25%, raggiungendo quota 50 milioni di euro, con un’accelerazione rispetto al +14% raggiunto tra il 2014 e il 2013. In forte accelerazione rispetto al primo trimestre 2015, sono i risultati del settore ecommerce, che hanno segnato un positivo +29% rispetto allo stesso trimestre del 2014, comprendente una crescita del 34% per le principali categorie del commercio elettronico, ma anche
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Performance positiva per il secondo trimestre dell’anno del gruppo guidato da Paolo Ainio. In crescita soprattutto la categoria eCommerce, che spicca con un + 34%
un incoraggiante sviluppo del 3P marketplace, che ha raggiunto il target di 200 fornitori attivi sulla piattaforma. Passando alle performance della divisione relativa ai Vertical Content, le entrate, essenzialmente legate alla raccolta adv, sono pari a 11,4 milioni di euro, con una crescita dell’8%. Paolo Ainio, presidente e amministratore delegato di Banzai ha così commentato la performance della piattaforma: “I risultati del secondo trimestre sono molto incoraggianti: il Gruppo continua a sovraperformare il mercato e incrementare la market share nell’ecommerce grazie allo sviluppo delle categorie a più alto “ticket” medio (elettrodomestici ed elettronica), del “3P Marketplace” (con il raggiungimento del target di 200 fornitori) e della rete distributiva di Pick & Pay e Lockers. Tre mesi dopo il lancio di Vico42, il sito di e-Commerce dedicato all’uomo, abbiamo ampliato la nostra offerta con il lancio di Mami.it, il nuovo “verticale” di vendite private dedicato al target “moms&kids”.
ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET
EFFETTO CINEMA
C ’ È UNA RE T E C HE SI C O N FE RMA L’O T TAVA IN P R IM E T IM E C O N P I Ù D I 3 . 5 0 0 F I L M A L L’ A N N O O LT R E A C I C L I M A R ATO N E , R U B R I C H E E A P P R O F O N D I M E N T I . PIANIFICANDO SU IRIS R A G G I U N G E R A I O G N I G I O R N O T U T T I G L I A P PA S S I O N AT I DELLE EMOZIONI DEL GRANDE SCHERMO.
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MARKET PLACE
Una delle undici rickshaw che percorreranno oltre 1.600 km
Focus dell’insolito tour le tradizioni culinarie del nostro Paese
Con “The Great Italian Rickshaw Adventure”, si parte con Tim e Expo
È partito ieri dal Padiglione Zero dell’Esposizione Universale il viaggio a bordo di un Ape Calessino realizzato da The Gira di Luca Anelli
È partito ieri, da Milano, il “Great Italian Rickshaw Adventure”, il tour a bordo di undici rickshaw, realizzato da The Gira, in collaborazione con Tim ed Expo 2015 oltre ad altri prestigiosi partner, tra cui Generali Italia e RCS. Il progetto è stato realizzato per conoscere il patrimonio culturale italiano con uno sguardo che sappia valorizzare anche il cibo e le tradizioni culinarie del no-
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stro paese. Un viaggio di oltre 1.600 chilometri lungo la dorsale adriatica della penisola alla scoperta di borghi nascosti, che potrà contare sul supporto tecnologico di Tim. Grazie, infatti, al brand parte di Telecom Italia, gli smartphone e i tablet di tutti i partecipanti saranno dotati di connettività 4G e router WiFi, per rendere possibile la creazione e condivisione di un diario di bordo attraverso i social media, aiutando i partecipanti a
completare l’avventura grazie ai servizi di localizzazione, alla ricerca dei migliori luoghi di interesse. Il tour, annunciato ieri presso il Padiglione Zero di Expo Milano 2015, arriverà il 29 luglio a Catania nella sede di TIM #WCap Accelerator. Il rickshaw firmato TIM4EXPO vedrà tra i protagonisti Alessandro Onnis, vincitore del programma televisivo Pechino-Express. Tra gli altri partecipanti, sarà presente anche Giorgia Faggi, makeup artist e blogger tra le più seguite nel panorama italiano e la “iena” Stefano Corti. La manifestazione “Great Italian Rickshaw Adventure” si potrà seguire sul sito e sulle pagine social di TheGira.it, mentre per non perdersi le avventure del team TIM4EXPO sono stati creati gli hashtag #TIM4EXPO, #CalessinoBlu e #LaPrima. ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!
BABADOOK
SPY
THE REACH
ENTOURAGE
IL FIDANZATO DI MIA SORELLA
DAL 15 LUGLIO AL CINEMA
DAL 15 LUGLIO AL CINEMA
DAL 15 LUGLIO AL CINEMA
DAL 15 LUGLIO AL CINEMA
DAL 22 LUGLIO AL CINEMA
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IL LUOGO DELLE OMBRE
IL RAGAZZO DELLA PORTA ACCANTO
LEFT BEHIND: LA PROFEZIA
PIXELS
EX MACHINA
DAL 23 LUGLIO AL CINEMA
DAL 23 LUGLIO AL CINEMA
DAL 29 LUGLIO AL CINEMA
DAL 29 LUGLIO AL CINEMA
DAL 30 LUGLIO AL CINEMA
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VIVI CON NOI UNA FANTASTICA ESTATE DI CINEMA PER LA TUA PUBBLICITÀ.
CONCESSIONARIA LEADER PER IL CINEMA
MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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MARKET PLACE
Came schiera un grande personaggio delle vicende sportive
Fabio Cannavaro, un campione di sicurezza
L’ex calciatore della Nazionale italiana testimonial dell’azienda trevigiana per la campagna realizzata e pianificata da academy di Nicolò Franceschi
Came, tra i leader riconosciuti in Italia e nel mondo nel settore della home & building automation, ha scelto l’ex capitano della nazionale italiana di calcio, Fabio Cannavaro, come testimonial per la campagna #campionedisicurezza. La campagna, realizzata da Acamedy, e pianificata sulla stampa trade, ritrae il calciatore nell’atto di attivare la centrale radio Ermet di Came, che garantisce la sicurez-
za e il controllo di tutta l’abitazione. Il claim della campagna, “La migliore difesa per la tua casa”, associa l’immagine dell’ex difensore di calcio a quella del prodotto di cui è testimonial, un sistema innovativo, integrato con la domotica, che raccoglie tutte le funzioni, l’affidabilità e la praticità dei prodotti antintrusione Came. “Abbiamo scelto Fabio Cannavaro come testimonial per la campagna #campionedisicurezza - ha dichiarato Elisa Menuzzo, Vice President di
Came SpA - perché è l’emblema del difensore e rispecchia perfettamente il core business della nostra azienda. Came ha, infatti, fatto della protezione e del controllo della casa e dei grandi spazi pubblici il fulcro della propria attività. Proprio come nel calcio anche per i sistemi antintrusione una buona difesa è frutto di integrazione, affidabilità e di un lavoro di squadra”.La campagna viene lanciata ufficialmente oggi da Came con la visita di Cannavaro a Expo Milano 2015. L’azienda trevigiana è, infatti, partner tecnologico dell’Esposizione Universale per la quale ha progettato il sistema di controllo accessi costituito dall’innovativo tornello a tripode XVia per gestire gli ingressi dei visitatori e dal dissuasore G6 Evo per il controllo dei passaggi carrai.
www.melascrivi.com 14
ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
info@melascrivi.com
facebook.com/melascrivi
800 561 748
youtube.com/melascrivi
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COVER STORY
Il cosiddetto “podcasting” alterna da sempre momenti di successo e declino
Podcast: “boom” o “bolla”?
La risposta alla domanda potrebbe determinare il futuro… della radio, mezzo di comunicazione messo in crisi dalla musica in streaming
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ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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COVER STORY
di Daniele Bologna
Si chiama podcast. E naviga nel bel mezzo di un lungo “boom”. Oppure, secondo un’altra vulgata, è più che altro una “bolla” destinata a scoppiare presto. Chi ha ragione? La risposta a questa domanda potrebbe determinare il futuro… della radio, un mezzo di comunicazione già messo in crisi dalla musica in streaming. Ebbene sì, il podcast e la radio sono legati. In modo indissolubile. Il podcasting - termine tecnico utilizzato per definire programmi simili a quelli radiofonici, che si ascoltano direttamente dal telefono - alterna da sempre momenti di successo e declino. Da quando è uscito il primo podcast, nel 2004, questa tecnologia è stata definita, a fasi alterne, una grande rivoluzione o l’ennesimo fallimento della sperimentazione digitale. La verità, come sempre, sta nel mezzo. Il successo straordinario ottenuto lo scor-
so autunno da “Serial”, un podcast che ripercorre la storia di un omicidio realmente accaduto ed è nato da una costola del programma radiofonico “This american life”, ha attirato l’attenzione dei grandi mezzi d’informazione, innescando una nuova ondata di entusiasmo nei confronti dei file audio. Ora, l’entusiasmo è di nuovo svanito, ma i podcast continuano a svilupparsi. Un pubblico considerevole In effetti, le più grandi operazioni di podcasting attirano un pubblico considerevole. E sanno generare buoni introiti pubblicitari. A quanto pare la pubblicità funziona e fa ottenere agli inserzionisti, piccoli e grandi, risultati incoraggianti. Negli Usa, le tariffe pubblicitarie per i podcast più seguiti raggiungono mediamente i cento dollari per migliaio di ascoltatori; sono, dunque, nettamente superio-
nologica: una sorta di “tartaruga digitale” che procede in modo lento, costante e ostinato; e che alla fine, chissà, potrebbe seppellire i dinosauri analogici.
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blumberg ri a quelle relative ad altri formati digitali. Eppure, il pubblico dei podcast cresce molto lentamente. A febbraio di quest’anno Edison Research, società specializzata nelle indagini di mercato, avrebbe scoperto che il 17% degli americani aveva ascoltato almeno un podcast nel mese precedente. La percentuale è di poco superiore a quella riscontrata dalla stessa Edison nel 2012, il 14%. Inoltre, il settore deve affrontare diversi problemi, tra cui il complicato processo di vendita degli stes-
si spazi pubblicitari, la carenza di tecnici del suono e la difficoltà di ottenere informazioni dettagliate sugli ascoltatori. Anche per questa serie di ragioni i podcast non sono, al momento una “bolla” e neppure un fallimento, ma piuttosto una rarità unica nel mondo dell’industria tec-
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Produzioni di alto livello Una delle aziende più interessanti del settore è senz’altro Gimlet Media, una startup fondata nel 2014 dalla stella della radio Alex Blumberg e dal suo collega Matthew Lieber. Dopo aver raccolto 1,5 milioni di dollari e aver assunto dociotto persone, Gimlet produce oggi tre podcast dalla struttura narrativa complessa, programmi che per la loro integrità giornalistica sono paragonabili ai già citati “Serial” e “This american life”. Gimlet ha sapu-
to intercettare un pubblico numeroso e attualmente attira ben quattro milioni di ascoltatori al mese, il doppio rispetto all’inizio dell’anno. E va ricordato che l’azienda conta un download o uno stream come un singolo “ascoltatore”, un dato che non sempre, purtroppo, è accurato. Sta di fatto che i vertici di Gimlet scommettono su un elemento: che il futuro dei podcast risiede nelle produzioni di alto livello. E i programmi offerti, inoltre, lasciano pensare che i podcast siano il veicolo più adatto per generi che non avrebbero mai potuto affermarsi nelle radio tradizionali. Le premesse dell’ultimo arrivato Ad esempio, le premesse di “Mystery show”, l’ultimo prodotto di Gimlet, nato a maggio, sono abbastanza particolari. Per non dire strane. In ogni episodio Starlee Kine, famosa produttrice e autrice radiofonica, affronta una serie di misteri. Non sono gli stessi misteri scelti dai produttori di “Serial”, ma piuttosto interrogativi assurdi per rispondere ai quali nessun giornalista sarebbe mai pagato. Un esempio: perché Britney Spears è stata vista con un libro di un autore sconosciuto? «Prima dell’esplosione dei podcast
volevo lasciare la radio, perché non mi sembrava ci fosse spazio per questo programma» ha raccontato Kine. E anche Blumberg non immaginava un programma come questo su una radio tradizionale: «È una cosa nuova. È una specie di giornalismo d’intrattenimento: seguiamo le regole del giornalismo, ma l’obiettivo è far provare qualcosa agli spettatori, stupirli e intrattenerli». “Mystery show” è anche la prova che una rete di programmi può, da sola, crearsi il suo pubblico. Con l’eccezione di “Serial”, infatti, i podcast non diventano mai virali: non se ne parla su Facebook e Twitter, e la capacità di condivisione di molte app di podcast è abbastanza limitata. La gente sente parlare dei nuovi podcast soprattutto in altri podcast, e quando un utente comincia ad ascoltarli tenderà a frequentarne altri. La presenza dei podcast nella dieta a base di file audio degli americani è intanto cresciuta del 18% tra il 2014 e il 2015. Le persone che ascoltano i podcast quotidianamente gli dedicano circa due ore al giorno, più del tempo riservato a qualsiasi altro formato audio. Network di programmi Per Gimlet, il fatto che gli ascoltatori volessero provare nuovi podcast ha
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are you ready for
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interaction?
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COVER STORY
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stansky garantito un pubblico immediato ai programmi successivi. “Startup”, il primo programma dell’azienda, ha impiegato un mese a raggiungere i 100 mila ascoltatori alla settimana, e ora ha superato i 500 mila. A “Mystery show”, invece, sono bastati appena quattro giorni per raggiungere
quota 100 mila, soprattutto perché è stato pubblicizzato all’interno degli altri due programmi della Gimlet. Al quarto episodio ha raggiunto i 250 mila ascoltatori a settimana. Scommettendo su un risultato simile, a febbraio, la società che controlla la rivista online Slate (che produce
podcast ormai da anni) ha creato “Panoply”, una rete di programmi prodotti insieme a diversi partner, tra cui il quotidiano The New York Times. Matt Turck, che gestisce i ricavi di “Panoply”, ha dichiarato che i download dei podcast di Slate sono passati da due a sei milioni al mese nel 2014. Combinando i diversi programmi in un unico network, “Panoply” spera di poter vendere agli inserzionisti un unico, grande pubblico. Ma c’è il problema dei numeri: né Panoply né Gimlet sono disponibili a fornire dettagli sui loro incassi, ma entrambe le aziende ammettono che le inserzioni pubblicitarie stanno aumentando esponenzialmente. La pubblicità nei podcast è stata dominata da aziende tecnologiche che puntano a un pubblico relativamente
ricco e aggiornato. Aziende come Audible, Stamps. com, MailChimp, Squarespace e altre attive nel settore alimentare e in quello dell’abbigliamento sono tra gli sponsor più regolari. E proprio di recente i podcast hanno cominciato ad attirare società dell’intrattenimento - i film e le serie tv, ora, vengono spesso reclamizzati nei podcast e anche imprese più grandi come Ford e Acura. Diversi pubblicitari confermano in diverse sedi di confronto sugli sviluppi dell’advertising che i podcast si sono dimostrati molto efficaci. Innanzitutto, in questi formati, gli annunci pubblicitari sono difficili da ignorare o addirittura saltare. Inoltre, spesso vengono letti direttamente da chi conduce i programmi. E quindi il pubblico tende a considerarli autentici. Parola di Stansky «Siamo convinti che il legame tra il conduttore e il contesto pubblicitario
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in realtà, non si ottiene». Gli stessi produttori di podcast ammettono che i numeri sospetti sono un problema, ma sono convinti che la soluzione arriverà appena il settore e la tecnologia matureranno.
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crei una connessione personale con il nostro marchio» spiega, ad esempio, Ryan Stansky, responsabile marketing di Squarespace, che fa pubblicità in centinaia di podcast. Anche se i risultati sono ottimi, vendere spazi pubblicitari sui podcast è, però, un processo ancora laborioso; e i programmi più seguiti limitano il numero degli annunci. Più aumentano le pubblicità all’interno di un programma e meno l’inserzionista dovrà pagare, una dinamica che limita le potenzialità del settore. Inoltre, esisto-
no diversi problemi tecnici da risolvere. Per esempio, i produttori di podcast possono contare il numero dei download, ma è complicato stabilire se i download si traducano effettivamente in ascolti. E risulta praticamente impossibile delineare il profilo di chi ascolta e che tipo di annuncio pubblicitario potrebbe essere più adatto per il target prefissato. Senza contare che esistono pochi standard nel settore: così, i produttori e gli inserzionisti mantengono una certa sfiducia reciproca. «Ho sentito alcuni addetti alle vendite dire che spesso mentono sui numeri - ha dichiarato Stansky -. Me l’hanno confessato anche persone con cui ho lavorato. Mi hanno detto: “Sì, abbiamo mentito sui numeri”. Questa, per me, è la parte più inquietante di tutta la faccenda, perché si potrebbe finire per pagare qualcosa che,
Codici d’offerta Per rispondere alle critiche, diversi inserzionisti creano “codici d’offerta” o link specifici da promuovere all’interno dei loro annunci, per arrivare a verificare quanti ascoltatori di un podcast giungono sul loro sito. Per aziende più grandi, come Ford, gli investimenti nei podcast sono comunque di piccola dimensione, e quindi i numeri non vengono analizzati con attenzione. Nel frattempo, l’Interactive Advertising Bureau sta creando una serie di standard per misurare il pubblico dei podcast. Il settore, dunque, deve ancora essere perfezionato. E solo alla fine di un percorso che si annuncia lungo e tortuoso i problemi potranno, probabilmente, venire risolti. Il podcasting, allora, sembra destinato ad affermarsi, sia come mezzo di comunicazione sia dal punto di vista commerciale. «È il futuro della radio”, ribadisce Turck di Panoply. Ma non aspettiamoci che questo futuro arrivi domani.
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Non poteva esserci cornice più affascinante del Teatro Antico di Taormina per ribadire lo status glamour di una vettura di successo come la Ypsilon. Lancia, sponsor di Taomoda, ha dominato la scena esibendo l’ultima serie speciale (la 30th Anniversary, nata per festeggiare i trent’anni della fashion citycar) e premiando la giovane torinese Giorgia Garberoglio (nella foto in alto, a destra, mentre riceve la targa da Antonella Bruno, responsabile Emea di Lancia) vin-
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Lancia, sponsor di Taomoda, ha dominato la scena esibendo la sua ultima serie
A Taormina lo “status glamour” di un’auto di grande successo Puntata finale nella famosa località siciliana per il concorso letterario ispirato dal brand Ypsilon. Che ha ottenuto un enorme numero di adesioni di Vera Modesto
citrice del concorso letterario Ypsilon Tellers, realizzato con il media network Maxus, la digital agency Bitmama e il gruppo Feltrinelli. Dal 4 mar-
zo al 15 aprile, sono intervenuti più di 1.700 appassionati di scrittura che hanno inviato i loro racconti inediti seguendo una delle sette tracce creative proposte. I dieci migliori elaborati, selezionati
da una giuria di esperti, sono stati pubblicati da Feltrinelli in una “e-book collection” firmata Lancia, scaricabile dal sito dedicato. Si è, invece, trasformata in libro cartaceo la migliore opera in concor-
so, ora distribuita nelle più importanti librerie del Gruppo. Il volume di Giorgia Garberoglio si intitola “Amalia” e narra di due storie d’amore che s’intrecciano, portando a percorsi opposti eppure simili. Lo stile è diaristico, e propone l’originale alternanza di due intense voci femminili che raccontano il loro passato e il loro futuro. Il legame con Ypsilon è evidente: anche la storia della vettura attinge a un passato di successo per proiettarsi nel futuro, in continue evoluzioni. Gli autori in gara sono diventati protagonisti di un’originale format tv, “Ypsilon Tellers - Un mondo di storie”, in dieci puntate sui canali laeffe e Fine Living, condotto da Matteo Caccia e in onda sino alla fine di luglio. Nel corso della serata al Teatro Antico, Antonella Bruno è stata insignita del premio speciale “Manager 2015” a seguito delle iniziative sviluppate per il marchio, tra le quali spicca il concorso Time Award ideato da Lancia e “White Milano”, la vetrina internazionale della moda contemporanea dove le eccellenze e i giovani talenti del fashion hanno presentato le loro novità ai buyer italiani e stranieri. Presenti anche i fondatori di White, Max Bizzi e Brenda Bellei. La collaborazione tra Lancia e White sta proseguendo con diverse attività che hanno lo scopo di ricercare, sostenere e promuovere il talento dei giovani
la premiazione di giorgia garberoglio da parte di antonella bruno, head lancia emea
nel campo della moda e degli accessori. Tra questi progetti spicca il concorso che ha premiato una giovane designer tra dieci finalisti, votata dalla giuria tecnica, mentre una giuria web ha assegnato un riconoscimento un altro talento nel campo della moda. Lancia ha anche affidato a un terzo stilista il compito di disegnare e produrre un accessorio che andrà a far parte della nuova linea merchandising della vettura. Dietro le quinte della serata mondana e delle premiazioni, la vera protagonista è stata comunque sempre la Ypsilon. Ci dev’essere un segreto se continua a crescere sul mercato italiano. Dopo trent’anni di carriera, quattro generazioni e 2,7 milioni di esemplari venduti. «Sta consolidando il successo del passato - spiega Antonella Bruno - e addirittura lo incrementa: nel primo semestre la nostra fashion citycar è diventata leader del segmento B, con 32 mila immatricolazioni e una quota superiore al 13,2%, la più
alta degli ultimi 25 anni. Per rendere l’idea, Ypsilon vende da sola in Italia come l’intero brand Citroën, più di Audi e Mercedes. Ci mettiamo tanta passione e rinnoviamo continuamente il prodotto con serie speciali. Inoltre siamo presenti ai principali eventi per esaltarne l’anima glamour». Lancia non è soltanto sponsor di queste rassegne cool: «Puntiamo sul prodotto, ad esempio “vestendo” a tema la vettura. Pensate all’edizione Missoni, o a quella ricoperta di pizzo da Erika Calesini, che già aveva creato una Ypsilon con 53 mila paillettes sulla carrozzeria per White, vetrina della moda contemporanea». E il vero segreto di Ypsilon? «La forza di un’auto di successo - prosegue Bruno -, la più amata dalle donne, la compatta che con la sua eleganza sa essere diversa da tutte le altre. Dal 1985, quando si chiamava Y10, ha cancellato il termine utilitaria conquistando chi vuole essere alla moda senza però esserne vittima».
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ME DIA
di Davide De Vecchi
Il numero degli advertiser su YouTube è cresciuto più del 40% l’anno scorso, a dimostrazione di come i grandi brand, oggi ,cerchino sempre di più di raggiungere i Millennials - termine con il quale gli advertiser indicano gli utenti tra i 18 e i 34 anni attraverso la piattaforma video di Google. Secondo quanto sostengono da YouTube, i 100 top brands, inseriti nelle classifiche stilate da Interbrand, hanno speso il 60% in più dell’anno scorso. YouTube non ha parlato direttamente di guadagni, ma i dati indicano chiaramente quanto il sito abbia beneficiato dell’esplosione del video advertising, dovuta soprattutto al fatto che i Millennials passano molto tempo sul sito. Ruth Porat, cfo di Google, ha definito la significativa crescita nei guadagni di YouTube come il picco del trimestre, mentre Tara Walpert Levy, managing director of agency solutions del colosso di Mountain View ha, invece, direttamente parlato di un improvviso “boom” per la piattaforma. «Gli advertiser - ha spiegato - hanno cominciato a capire come i giovani youtuber stiano diventando delle ce-
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sono Cresciuti del 40% in un anno gli advertiser presenti sul portale YouTube, piattaforma parte di google
Il sistema per raggiungere i Millennials? Ma è il video… nella foto sotto, Ruth Porat, cfo di Google. in alto, nel riquadro, tara walpert levy, managing director of agency solutions del colosso di mountain view
lebrità con i loro canali e show. Molti brand, infatti, hanno come partner delle star di YouTube che creano i loro video attorno al marchio». Così, proprio sfruttando questi meccanismi “di vicinanza”, il numero delle visualizzazioni mensili è aumentato del 55% dai 40 miliardi di visualizzazioni dell’anno precedente. Sicuramente, i Millennials “affollano” YouTube ma, secondo quanto riportano anche le ricer-
Gli spender pubblicitari sono sempre più agguerriti nel loro tentativo di intercettare il pubblico di età compresa fra i 18 e i 34 anni, un target ritenuto sempre più importante in chiave comunicativa
che realizzate dall’istituto Nielsen, l’audience si sta espandendo al di fuori di esso, con il sito che raggiunge le persone tra i 18 e i 49 anni più di qualsiasi altro canale via cavo negli Stati Uniti. Secondo i dati riportati da Google durante la recente presentazione dei suoi bilanci, il tempo speso su YouTube è aumentato del 60% di anno in anno, con la visualizzazione di video da mobile che tocca una media superiore ai quaranta minuti. Walpert Levy ha parlato anche dei significativi cambiamenti apportati da YouTube per rendere la sua piattaforma più attraente per gli advertiser, a cominciare dalla creazione, con Nielsen e comScore, di specifici sistemi di misurazione per aiutare gli inserzionisti a comparare i risultati ottenuti attraverso le campagne video con quelli delle campagne pubblicitarie televisive. E’ stato introdotto anche Google Preferred, un servizio che permet-
te di inserire le pubblicità solo vicino al 5% di video più visti su YouTube, venendo così associati a un contenuto particolarmente virale o a quello di una star di YouTube, piuttosto che a un contenuto meno popolare. Secondo i dati forniti da eMarketer, il mercato dei video promozionali, l’anno scorso, è cresciuto del 53%, toccando i 5,6 miliardi di dollari. La previsione è che cresca di un ulteriore 34% quest’anno, fino a raggiungere i 7,8 miliardi di dollari. YouTube, da solo, detiene il 19,3% di questo ampio mercato; e per quest’anno la crescita potrebbe portarlo a conquistare una fetta pari al 20%, anche se non bisogna dimenticare la concorrenza che la piattaforma deve comunque affrontare, con Facebook prontamente in lizza per aumentare le vendite di video pubblicitari, e altri social, come Twitter o Snapchat, che stanno focalizzando la loro attenzione proprio sui prodotti video.
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SC N RIO
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I dati dell’indagine condotta dall’Istituto Demopolis su un campione stratificato di 1.200 intervistati
Cresce l’accesso degli italiani alla rete grazie ai device mobili Ma circa quindici milioni di cittadini restano ancora fuori dal web. Internet conquista posizioni per quanto riguarda l’informazione online e soprattutto la relazionalità sulle piattaforme social di Massimo Masi
È in netta crescita in Italia, grazie all’accesso mobile da smartphone, la fruizione della rete. Si passa dal 29% del 2006 al 48% del 2012, sino al 62% odierno di citta-
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dini che accedono abitualmente ad internet: una percentuale più che raddoppiata, con un in-
cremento di 14 punti nell’ultimo triennio. Sono i dati che emergono da un’indagine realiz-
zata dall’Istituto Demopolis, su un campione rappresentativo della popolazione italiana con
più di quindici anni. Forti appaiono i divari tra le generazioni, in base al titolo di studi, ma anche di genere, con le donne indietro di circa 8 punti percentuali. Secondo la ricerca dell’Istituto diretto da Pietro Vento, fruisce abitualmente internet il 66% degli uomini ed il 58% delle donne. Con un dato che, in prospettiva, si ribalta: tra quanti hanno meno di 25 anni cresce oltre il 90% e le ragazze superano i coetanei di due punti nell’uso della r5ete. I più giovani, secondo i dati Demopolis, risultano “connessi” per oltre
16 ore al giorno. Cresce, dunque, la fruizione di internet: circa 30 milioni di italiani, il 62%, si collegano quotidianamente o almeno 2-3 volte la settimana; il 7% si caratterizza per una fruizione discontinua. Quasi un terzo non accede mai alla rete. “Si riduce il Social Digital Divide - afferma il direttore dell’Istituto Demopolis Pietro Vento -, ma 15 milioni di italiani restano fuori dal web: non utilizzano ancora la rete, né da mobile né da pc”. L’uso degli smartphone si è rivelato determinante per la crescita del numero
dei navigatori. Secondo il trend dell’Istituto Demopolis, nel 2015 si è registrato un sorpasso del numero degli utenti che si connettono ad Internet da dispositivi mobili su quanti accedono invece abitualmente alla rete da pc. Il 93% degli intervistati usa oggi abitualmente un cellulare, tradizionale o di ultima generazione. Negli ultimi tre anni la maggioranza assoluta degli utenti è passata ad uno smartphone, spesso affiancato al “vecchio telefonino”: ne fruisce oggi il 51%. «Con i telefoni mobili di ultima generazione - spiega il direttore di Demopolis, Pietro Vento -, Internet conquista in Italia posizioni per quanto riguarda l’informazione online e soprattutto la relazionalità sui social network, in particolar modo su Facebook. Rispetto ad altri Paesi europei la fruizione della rete resta invece piuttosto limitata come luogo di fruizione di servizi o di disbrigo di pratiche della Pubblica Amministrazione».
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Come si crea la pubblicità intelligente.
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REAL TIME BIDDING
Rocket Fuel in 4 passaggi.
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CROSS-CHANNEL
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Curiosità
Il 2016 potrebbe essere ricordato come l’anno della rivoluzione nel gaming. “Fifa 16”, il celebre gioco calcistico, apre al calcio femminile dopo 23 anni di videogiochi tutti al maschile.
Non capita tutti i giorni di andare a dormire con 8,3 miliardi di dollari in più rispetto al mattino. Anzi, probabilmente non sarà capitato mai a nessuno prima dello scorso venerdì 17 luglio, quando il titolo di Google, a seguito del rilascio della seconda trimestrale ha guadagnato il 16%. Così, facendo “due conti” i due fondatori, Larry Page e Serghey Brin, che ancora possiedono un numero corposo di azioni del gigante tecnologico, hanno complessivamente guadagnato, appunto 8,31 miliardi di dollari. Certo, la cifra dovranno dividerla in due, ma come si dice, chi si accontenta...
Fifa 16, giocano anche le donne
Guadagnare 8,3 mld in un giorno
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Quanto contano gli earned media Ogilvy PR ha pubblicato un’interessante ricerca condotta tra 118 giornalisti, produttori ed editori provenienti da Nord Amrica e Regno Unito. L’indagine ci offre una visione ancora più ampia di come gli Earned Media stiano ormai acquisendo uno spazio sempre più ampio, necessario. In un contesto come quello che stiamo vivendo, in cui i social media hanno effettivamente cambiato il modo di comunicare, gli Earned Media sono un po’ la risultante di un sistema di comunicazione più ampio, che deve contenere al suo interno anche le altre due forme, ossia Paid e Owned Media.
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TIME.COM
biomedical
Agli elettrodi Wise tre milioni di euro
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La startup realizza circuiti per la stimolazione nervosa con cui si potranno trattare dolore cronico, Parkinson e Alzheimer. È il primo investimento di Principia III, fondo per il biomedicale.
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Il 2014 della tecnologia programmatica, un settore che rappresenta il 20% degli utili adv
Programmatic: un mercato da 10 miliardi di dollari, ancora confuso e poco trasparente
Uno studio condotto da PwC e commissionato dall’Interactive Advertising Bureau, sottolinea come l’adozione di questa tecnologia da parte di editori e inserzionisti sia in crescita, ma la complessità dell’ecosistema adv continua ad accompagnarsi alla mancanza di consenso su definizioni e misurazioni di Valentina Lunardi
Gli utili della pubblicità programmatica hanno raggiunto nel 2014 i 10,1 miliardi di dollari, rappresentando circa il 20% del totale delle revenue dell’advertising digitale, corrispondente a 49,5 miliardi di dollari. È questo il risultato di un nuovo studio condotto da PricewaterhouseCooper e commissionato da IAB. Questi 10 miliardi di dollari rappresentano l’importante cambiamento avvenuto nelle modalità con cui gli advertiser effettuano i propri acquisti media e gli editori vendono i propri spazi e canali dedicati alla pubblicità. E comprendono anche circa il 52% del display advertising, pari a 19,6 miliardi di dollari, superando la quota di utili generata dal display gestito non programmaticamente. Nonostante i numeri in crescita, esistono, però, incongruenze nel mondo in cui gli operatori del settore definiscono la tecnologia programmatica, che vanno ad aggiungersi a carenze nel campo della trasparenza di formati pubblicitari e media marketplace, fattori che rendono difficoltoso delineare dei modelli condivisi. Nel report di PwC, in risposta a tali punti caotici, si definisce il programmatic come contenuti pubblicitari display o video immessi su desktop e mobile che sono stati acquistati e venduti attraverso canali automatici. “Non sono rimasta stupita dai risultati che abbiamo raggiunto, quanto piuttosto dalle difficoltà che abbiamo riscontrato nell’ottenere numeri chiari”, ha dichiarato dopo la pubblicazione del report Sherrill Mane, senior VP Research, Analytics and Measurement di IAB. La sfida, nel complesso ecosistema pubblicitario digitale dove alcune compagnie sono attive sia sul lato vendite sia sugli acquisti, era per PwC e IAB di evitare attentamente di raddoppiare i valori di revenue e individuare le singole
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realtà attive. “Abbiamo bisogno di una maggiore coerenza e chiarezza intorno a ciò di cui stiamo parlando, e i valori relativi ad automazione, targeting ed efficienza diventeranno allora maggiormente leggibili”.
Chi sta producendo utili e come Sono state solamente dieci le aziende che costituiscono il 66% del fatturato totale relativo alla tecnologia programmatica per il 2014, mentre si arriva a un totale di 25 per il 75% della revenue totale. Gli utili delle compagnie ad-tech rappresentano circa il 55% del mercato programmatico, mentre gli editori hanno raccolto circa il 45% degli utili, secondo lo studio. Secondo quanto stabilito dagli autori del report, la definizione “ad-tech company” è stata applicata a tutti i pla-
yer della industry che realizzano ricavi attraverso il programmatic buying and selling prima che le revenue arrivino agli editori, comprendendo, così, trading desk e una serie di compagnie tecnologiche che facilitano le vendite per i publisher e gli acquisti per i marketer. In particolare, secondo il rapporto, le fees applicate da queste società tecnologiche ad acquirenti e venditori che utilizzano una piattaforma demand-side o un ad server, tra le altre tecnologie disponibili, rappresentano un rialzo del prezzo degli spazi pubblicitari che varia tra il 15 e il 50%. Caso peculiare di tale tendenza sono gli ad network, che funzionano da facilitatori per entrambi i lati della compravendita degli spazi pubblicitari online, dando vita a una maggiorazione del valore degli ad space che va dal 30 al 50%, con picchi superiori per alcuni grandi network. Al contrario, i prezzi applicati dalle piattaforme attive sul lato domanda, dai trading desk e dagli exchange marketplace, tendono a un ridimensionamento che può raggiungere il 30%. I dettagli riguardanti le fees applicate dalle realtà ad tech sono stati ricavati da un mix di fonti del settore e non fanno parte dei risultati della ricerca effettuata da PwC, ha scritto in una nota del report IAB, che ha anche sottolineato come introdurre un’agenzie intermediaria nel proprio media mix non può fare altro che aumentare i costi per i marketer. Il Bureau ha anche osservato come un inserzionista che utilizza una DSP per acquistare annunci attraverso un market exchange, che ricava la relativa inventory in maniera diretta dall’editore, pagherà probabilmente meno rispetto a un inserzionista che si rivolge a un’agenzia che utilizza un trading desk, che acquista la stessa inventory attraverso una DSP.
Video versus Display Gli annunci pubblicitari nel formato display banner per desktop e mobile hanno rappresentato circa l’80% degli utili del mercato programmatico dello scorso anno. Ma, dato interessante, l’adozione della tecnologia programmatica per il mobile si delinea al di sotto di quella corrispettiva relativa al desktop. La ricerca ha attribuito questo divario d’utilizzo alle sfide ancora aperte nel monitoraggio e nella targetizzazione delle audience attraverso molteplici device. “Per esempio, i dati comportamentali disponibili all’interno delle applicazioni potrebbero non essere disponibili all’infuori di quelle stesse app”, afferma lo studio. QueANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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Il grande calcio non va mai in vacanza. Dall'11 luglio al 4 agosto è protagonista l'International Champions Cup, il torneo amichevole che si disputa in Usa, Australia e Cina. In campo Real Madrid, Barcellona, Chelsea, Psg, Manchester Utd, Manchester City, Porto e quattro italiane: Inter, Milan, Roma e Fiorentina. Con squadre così, sarà la Champions dell'estate.
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sto rende difficile tracciare l’engagement attraverso il percorso di navigazione multicanale degli utenti e all’interno dell’ecosistema dei device mobili. Le piattaforme social mostrano livelli di adozione del programmatic rispetto al mobile più consistenti, dal momento che hanno accesso ai dati di registrazione e login dei propri utenti e possono meglio effettuare operazioni di tracking e targeting, anche in modalità crossdevice. D’altra parte, anche il video sta assistendo a tassi di adozione piuttosto rallentati rispetto ai banner pubblicitari, anche a causa della scarsa disponibilità di inventory video premium che possano essere acquistate in modalità automatizzata, secondo PwC: le inventory “di minor valore” che restano invendute per gli editori premium di contenuti video, spesso vengono riposizionate all’interno del canale di vendita programmatico. Nonostante tali difficoltà, l’analisi di IAB è positiva, e l’associazione si aspetta che il programamtic video vivrà nel prossimo futuro una forte espansione.
Dove avviene la compra-vendita programmatica La maggior parte dell’attività programmatica avviene attraverso il modello delle Open Auction, che costituiscono la modalità di transazione per il 70% degli utili del 2014; il restante 30% è stato realizzato attraverso Invitation-Only Auction, Unreserved Fixed Rate e Automated Guaranteed. All’interno di un’asta aperta, gli inserzionisti offrono un’offerta per una in-
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ventory spesso senza sapere esattamente quali editori stanno effettuando la relativa proposta. Un’asta solo su invito di solito pone più restrizioni per gli acquirenti, mentre le operazioni “unreserved” e a tasso fisso hanno valori di scambio non variabili. Infine, le transazioni automatizzate garantite assomigliano a una tradizionale vendita digitale diretta, dove l’accordo è negoziato direttamente tra acquirente e venditore, e inventory e prezzi sono garantiti. Sebbene la modalità delle Open Auction sia quella che ha generato la maggior parte delle entrate per il programmatic nel 2014, IAB si aspetta che altri formati, in particolari i private marketplace, diventino più prevalenti in futuro. “Crediamo che questo cambiamento avverrà grazie a un aumento della domanda sul lato degli acquisti, spinta da una maggiore trasparenza (in termini di reporting, targeting e features) e un’accresciuta sicurezza per i brand, insieme al desiderio da parte degli acquirenti di annunci, di aggiudicarsi inventory riservate e di qualità”, afferma IAB nel report.
Ostacoli programmatici Per ciascuna delle conclusioni raggiunte, il report ha anche presentato una serie di questioni aperte e punti problematici che riguardano l’acquisto e la vendita in modalità programmatica. “Allo stato attuale il mercato Open Auction è percepito come una enorme scatola nera dagli inserzionisti, e la
secondo la definizione ufficiale di iab, Programmatic “is the machine based buying and selling of digital media including auction based methods like RTB and private marketplaces as well as automation of direct sales, sometimes eu/ led programmatic direct”
loro necessità in termini di maggiore controllo sulla sicurezza del brand e sulle modalità di misurazione delle performance richiederà la creazione di migliori soluzioni”, si afferma nello studio. IAB ha rilevato che esistono diverse difficoltà nel calcolare i ROI e continui problemi riguardanti le “ad fraud” e annunci che non soddisfano gli standard della industry in termini di visibilità. “Partendo dalla nostra stima che circa il 45% degli utili programmatici arrivano agli editori, comprendere dove siano distribuiti i ricavi rispetto al canale pubblicitario che va dagli inserzionisti ai publisher è un’operazione che può essere molto complessa nell’attuale panorama adv”, scrive nel report IAB.
IAB per la trasparenza delle commissioni Per far luce su questi problemi, una parte del Programamtic Council di IAB è pronto a dare avvio al Programmatic Fee Transparency Project, guidato da Carl Kalapesi, VP Industry Initiatives di IAB. “La limitata trasparenza riguardante le commissioni del programmatic ha il potenziale di minare la fiducia e la liquidità immessa nel mercato”, ha affermato Kalapesi in un comunicato. “Lo IAB Programmatic Fee Transparency Project intende elaborare delle linee guida rispetto alla formulazione delle commissioni e introdurre una maggiore trasparenza all’interno dell’intero ecosistema programmatico” ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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23 luglio - campidoglio @ roma RICCARDO M. MONTI GIORGIO SQUINZI Presidente dell’ Agenzia ICE
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forum comitato leonardo
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LUISA TODINI Grande Distribuzione il tema dell’incontro annuale: Presidente Comitato Leonardo e E-commerce. focus diretto aI Grandi Mercati Europei
Claudio Artusi è il coordinatore di expo in città. Un elemento chiave del successo dell’iniziativa è l’attenzione rivolta agli operatori pubblici e privati, italiani e stranieri che hanno intenzione di proporre eventi. Hanno bisogno di essere accompagnati e aiutati perché questa attività possa avvenire nel modo più facile possibile. Il bellissimo claim “Milano a Place to be!” è rivolto anche a loro, non solo per questi sei mesi ma anche per il dopo Expo, perché potrebbero diventare investitori per Milano, immaginando che sia una città dove “si può fare” abbastanza facilmente. La creazione da parte del Comune di milano dello Sportello Unico è stata una carta importante: racchiude tutte le competenze necessarie a ottenere velocemente e senza errori autorizzazioni e altre pratiche burocratiche che di solito sono un percorso a ostacoli, un gioco dell’oca spesso scoraggiante. Lo Sportello, dove è presente anche la Siae, facilita chi organizza eventi, incoraggia a fare, mostra il volto di una città friendly. è la prima volta che accade a Milano
sono lieti di invitarLa al XIV Forum Annuale del Comitato Leonardo
visioni
di
Matteo Dedè
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tutti gli appuntamenti della
estate di expo in città Con oltre 16 mila appuntamenti tra maggio e giugno ExpoinCittà si è confermato un progetto di successo che ha coinvolto più di tre milioni di persone. Le temperature di questa caldissima estate non scoraggiano gli operatori e le iniziative continuano ad arricchire il calendario, non solamente in termini quantitativi ma anche per la qualità delle proposte. Superata la soglia dei 39 mila appuntamenti, ExpoinCittà è infatti un’opportunità per chi rimane quest’estate a Milano. Giugno ha chiuso a quota 8.424 appuntamenti, il 34% dei quali si è svolto nel centro di Milano; il 56,3% in altre zone e il 9,7% in altri comuni. Luglio registra, al momento, oltre settemila iniziative, in costante crescita. L’affluenza di visitatori, turisti e cittadini viaggia parallela alla crescita delle proposte culturali, scientifiche e sportive, il cui 30% è concentrato nei mesi di luglio e agosto. Proprio in agosto, infatti, la città sarà aperta per accogliere visitatori e attività con una vasta offerta multi-tematica non solo per i turisti ma per tutti coloro che trascorreranno l’estate in città. In Largo Cairoli, a due passi dal Castello Sforzesco, è sta-
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Presidente di Confindustria
to inaugurato un nuovo spazio, presso il padiglione ovest di Expo Gate, adibito a info point e spazio polifunzionale di ExpoinCittà. Un ulteriore modo per vivere a 360 gradi l’offerta del palinsesto promosso da Comune di Milano e Camera di Commercio di Milano. Il 7 luglio scorso, presso il nuovo ExpoinCittà Gate, è stato presentato il quarto e nuovo partner di ExpoinCittà: la compagnia aerea easyJet, che si affianca a Edison, Intesa Sanpaolo e Vodafone, a supporto del progetto. È questo un ulteriore segnale che il progetto funziona e rappresenta un’opportunità per conferire valore aggiunto al proprio brand. Agosto si apre con il quarto appuntamento delle Sei Conversazioni d’Arte, in cui verrà presentata “La Pietà Rondanini” di Michelangelo, considerata dagli studiosi di tutto il mondo l’opera suprema dell’artista. Chiuderà il mese l’apertura, a Palazzo Reale, della mostra “La Grande Madre”. Nel mezzo, continuano le tante rassegne musicali: Estate Sforzesca, Milano Arte Musica, Notturni Italiani, solo per citarne alcuni. Anche i teatri non andranno in vacanza e il 19 agosto ci sarà la prima de “La Bohème” al Teatro alla Scala.
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Grande Distribuzione e E-commerce I GRANDI MERCATI EUROPEI:
Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna Roma, 23 Luglio 2015 | Campidoglio, Sala della Protomoteca RSVP Segreteria Generale T. 06 59927990 | 06 59927991 segreteria@comitatoleonardo.it
E’ in programma domani, a partire dalle ore 14:00, l’appuntamento con il XIV Forum Annuale del Comitato Leonardo sul tema “Grande Distribuzione e Ecommerce. I Grandi Mercati Europei: Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna” che si terrà presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma. Unitamente al Presidente del Comitato Leonardo, Luisa Todini, interverranno, tra gli altri, Carlo Calenda, Vice Ministro dello Sviluppo Economico; Riccardo M. Monti, Presidente dell’Agenzia ICE; e Licia Mattioli, Presidente del Comitato Tecnico per l’internazionalizzazione e gli investitori esteri di Confindustria. È inoltre prevista una tavola rotonda con esponenti di primo piano del mondo imprenditoriale. Intervengono Giandomenico Auricchio, amministratore delegato del gruppo Auricchio; Claudio Marenzi, presidente di Herno e di Sistema Moda Italia; Francesco Pugliese, amministratore delegato del gruppo Conad. Nel corso del convegno verranno anche presentati i risultati della ricerca “Grande Distribuzione e E-commerce. I Grandi Mercati Europei: Francia, Germania, Gran Bretagna e Spagna”, a cura di KPMG Advisory. La ricerca verrà illustrata nei suoi contenuti salienti da Alessandro Carpinella, partner corporate finance della stessa KPMG Advisory. A condurre i lavori Monica Maggioni, giornalista Rai di grande esperienza. ANNO VI | #134 | MERCOLEDÌ 22 LUGLIO 2015
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