visioni / gianni di giovanni
Per le agenzie di stampa serve modello di business
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ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
Il modello di business attuale che caratterizza le agenzie di stampa deve cambiare, perché così le cose ormai non funzionano più. Internazionalizzazione, digitalizzazione e integrazione con le attività…
i fatti del giorno
marketplace
company
media
Rinnovato, anche nella corporate identity, il sito web della società
L’iniziativa è firmata da Antonella Pfeiffer, accolta con favore sul web
La diciottenne è protagonista per la linea giovane di Silvian Heach
Il social network annuncia quasi in sordina un’altra novità clamorosa
L’identità di Go Internet ridisegna i confini del web
Mammekids, sito ricco di contenuti e consigli pratici
Il nuovo brand SH: testimonial la giovane Aurora Ramazzotti
Via alla mappatura: pubblicità mirata grazie a Facebook?
scenario
Vendite al dettaglio in netto recupero
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coverstory
Il futuro della tv? Negli Usa è chiaro
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Il marketing crea spazio per il “sensory branding”
Grazie ai progressi delle neuroscienze oggi sappiamo come i sensi attivano determinate aree del cervello. Anche nel campo del business
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OOH NEXT GENERATION
THE CUBE DARSENA on themadbox.com
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i fatti del giorno
Restyling
Ecommerce
Da ieri è online il sito rinnovato, soprattutto nella corporate identity, della società italiana attiva nel settore dell’Internet Mobile dal 2011, dopo la presentazione del nuovo brand avvenuta lo scorso giugno all’Expo
La piattaforma dedicata alla moda e agli accessori contende al colosso di Jack Ma la fetta di torta più importante degli acquisti online: vale 310 miliardi di euro di ricavi nei primi otto mesi dell’anno, l’11,4% delle vendite al dettaglio cinesi
La nuova identità di GO Internet ridisegna anche i confini del web di Sebastiano Zeri Da ieri è online www.gointernet.it, il sito completamente rinnovato, soprattutto nella corporate identity, della società italiana attiva nel settore dell’Internet Mobile dal 2011, dopo la presentazione, lo scorso giugno all’Expo, del nuovo brand. Innovativo e responsive, il sito è capace di trasportare il navigatore in pochi istanti nel nuovo mondo GO, colorato e magico, mentre la parte commerciale presenta numerose offerte davvero facili da consultare. Un’ampia sezione è, inoltre, dedicata alla Company
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con profilo, governance e pagine dedicate agli investitori. Nonostante l’ampia offerta di contenuti e servizi all’interno del nuovo website, il portale è fruibile in modo agevole sia in mobilità sia da desktop, mentre la creatività è sorprendente se analizzata in confronto al panorama delle telecomunicazioni italiane. Il sito è stato infatti sviluppato seguendo i caratteri della nuova identità su un’idea dell’agenzia londinese Norse nata dall’analisi dei punti di forza della società, ovvero connessione senza fili, libertà dalla linea fissa, immediatezza e semplicità del mo-
dem GO box che non richiede installazione. «Abbiamo scelto un’identità forte e creativa che possa interpretare la crescita costante e le ambizioni della società», ha dichiarato Flavio Ubaldi, chief operating officer e responsabile commerciale di GO Internet. «Il restylng identitario segna anche la partenza del nuovo servizio Lte, un passo particolarmente importante che permetterà a GO internet di rafforzare la propria posizione sul mercato ed estendere e potenziare la propria copertura», conclude lo stesso Ubaldi. Dal punto di vista creativo, le illustrazioni del personaggio che accompagnano il nuovo marchio, studiate su misura per GO, esprimono le caratteristiche del prodotto. Il personaggio vive in un mondo colorato, affascinante e coinvolgente che non si ferma mai; è un trasformista, un po’ pop, un po’ dandy, un po’ vintage, ma proiettato nel futuro. Come ognuno di noi nel mondo di oggi vive tanti ruoli e situazioni diverse e mai standardizzate, si muove in posti diversi, per lavoro o per divertimento. Con internet non solo si lavora, ma si viaggia anche con la fantasia e il personaggio GO lo ritroviamo prima alla guida di un jet ultraveloce, poi che vola grazie a tanti palloncini colorati e ancora che corre sui pattini.
JD.Com, le prime mosse per contrastare il gigante Alibaba
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di Cecilia Bianchi Non è certo un mistero che i cinesi siano eufemisticamente affascinati dalla moda tricolore e da tutto ciò che riguarda il Made in Italy come sinonimo di qualità. E per venire incontro a tutto quest’entusiasmo, che si porta dietro un’inevitabile e molto cospicua fetta di mercato, ecco spuntare JD.Com, una vera e propria piattaforma dedicata alla moda, agli accessori e persino all’arredamento Made in Italy, senza tralasciare nemmeno uno dei marchi che hanno fatto e continuano a replicare il successo sartoriale (e dintorni) tricolore. Il sogno di JD.Com è dare un colpo decisivo alle ambizioni e ai risultati del grande rivale, l’Alibaba di Jack Ma. I due brand si contendo-
no da soli la fetta più ampia della torta degli acquisiti online, che vale circa 310 miliardi di euro di ricavi nei primi otto mesi del 2015, il che equivale all’11,4% di tutte le vendite al dettaglio cinesi. JD.Com nel secondo trimestre ha visto i propri numeri impennarsi del 61% a oltre sette miliardi di dollari. L’approdo sul territorio italico segue la strategia che vede JD.Com protagonista con analoghe operazioni targate Francia, Australia, Giappone, Corea e Usa. Tra l’altro, nonostante l’economia cinese abbia viaggiato recentemente sull’altalena, il canale ecommerce non accenna a frenare e si mantiene saldo e vivace, a sentire gli analisti. Da qui è nato il progetto gestito in tandem con l’Europe Design Center. ANNO VI | #147| MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
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i fatti del giorno
Aziende
Jumping Clay, un’operazione di marketing davvero a 360°
Alla campagna pubblicitaria, realizzata internamente dall’azienda e pianificata sulle principali testate periodiche nazionali per promuovere il franchising, è stato affiancato un restyling completo del sito internet, dinamico e responsive, così come sono stati implementati tanto l’ecommerce quanto le varie strategie social
di Massimo Luiss Jumping Clay, pasta modellabile di ultima generazione e nuovo format gioco educativo dedicato ai bambini, entra in comunicazione e lo fa a 360 gradi, rinnovando il sito web e implementando tanto l’ecommerce e quanto la strategia social. La campagna pubblicitaria, volta a promuovere il franchising, è stata realizzata internamente dall’azienda e pianificata sulle principali testate periodiche nazionali di riferimento. La grafica, in linea con la tipologia di prodotto, è caratterizzata da forme giocose e fumettistiche che, tramite sovrapposizioni e ricchezza di elementi, comunicano la varietà delle proposta Jumping Clay e l’aspetto sia divertente che stimolante del format. Alla campagna pubblicitaria si aggiunge anche un restyling completo del sito internet: dinamico e colorato, www.
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jumpingclayitalia.com è responsive su qualsiasi tipo di dispositivo. Grande spazio è dedicato, inoltre, alle immagini del prodotto e del punto vendita, dei quali è possibile, rispettivamente, accedere a video tutorial per l’uso dei kit e fare un tour virtuale all’interno. L’organizzazione dei contenuti, invece, è volta a rendere chiari e fruibili i numerosi servizi al cliente, le attività e gli eventi che caratterizzano il format. Un link interno conduce allo shop online, anch’esso rinnovato nella grafica e implementato nell’organizzazione dei prodotti e nel sistema di ricerca. Infine, una strategia social su Facebook e sul canale Youtube completano la vasta operazione di marketing.
Eventi
#MFW live e unfiltered con Twitter e Periscope La Milan Fashion Week, che si prepara ad aprire i battenti già domani, dà l’opportunità agli amanti del mondo della moda di vivere la kermesse meneghina in prima fila, grazie ai report della fashion blogger Arianna Chieli. In questo modo chiunque potrà seguire le sfilate direttamente dal proprio smartphone di Ottavia Quartieri Domani si apre la Milan Fashion Week, la kermesse che per una settimana, fino a lunedì 28 settembre, coinvolgerà la città meneghina e i principali luoghi della moda. Tanto per i fortunati che parteciperanno a uno degli eventi più importanti della moda mondiale, quanto - soprattutto per coloro che non riusciranno a essere presenti di persona, Twitter ha pensato a una soluzione che soddisfa le esigenze di ogni appassionato di moda. Quest’anno, infatti, per la prima volta, il social network sarà in prima fila con la celebre fashion blogger
Arianna Chieli che, in qualità di Twitter Fashion Reporter, racconterà la #MFW dal cuore delle sfilate milanesi, in diretta e senza filtri. Attraverso Twitter e Periscope, infatti, porterà i follower in un tour assolutamente privilegiato dell’evento milanese: dalle sfilate delle grandi case di moda alle feste più esclusive e racconterà, attraverso appuntamenti giornalieri, i trend del momento, gli street style più di tendenza e le celebrità più in voga. La #MFW, però, non è solo passerelle. E’ anche piena di appuntamenti che avranno luogo in città e, grazie all’app Periscope, chiunque potrà vestire gli abiti di fashion reporter per documen-
tarli. Per tutti coloro che, invece, desiderano godersi in tempo reale le sfilate comodamente dal proprio smartphone, il team di Twitter ha pensato a un piccolo “How To Follow” delle griffe presenti sul social che si esibiranno nel corso di questi giorni. Per celebrare al meglio la settimana della moda milanese, l’onnipresente tocco di glamour non investe solo le passerelle del Quadrilatero ma si sposta anche nel virtuale: sono stati creati una serie di emoji inerenti al tema moda e fashion che compariranno nei tweet ogni volta che verranno utilizzati gli hashtag #FashionWeek o #MFW, senza comunque togliere caratteri. ANNO VI | #147| MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
MEDIAPOLE
CARRYMEDIA
TOTEMALL
CENTRO COMMERCIALE GDO
RETAIL
RETAIL
SPECIALMEDIA
WEBMEDIA PARK
PARK MALL
MEDIAPROMO
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i fatti del giorno
Mercato
2015: una Partenza sprint per Industree Communication Hub
Pirelli, Sanofi e ING Direct sono solo tre degli otto clienti intercettati nei primi sei mesi di quest’anno. E ora il team dell’agenzia è alla ricerca di quattro risorse professionali
di Sebastiano Zeri
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n primo semestre 2015 all’insegna del new business per Industree Communication Hub: sono stati, infatti, ben otto i nuovi clienti acquisiti nel corso di questi primi sei mesi, tra cui aziende leader nei rispettivi settori di riferimento. Entrano nel portfolio aziende di primissimo piano come Sanofi, ING Direct, Unisalute, parte del Gruppo Unipol, Medela e Kohler. Anche Pirelli, leader mondiale nel settore dei pneumatici, è stato supportato da Industree Communication Hub nella costruzione di nuovi percorsi di carriera e sviluppo, piani formativi e tools con il preciso obiettivo di favorire la crescita dei propri dipendenti. In particolare, l’Hub ha curato l’identità del progetto e realizzato tutti gli strumenti a supporto dell’iniziativa, tra cui la piattaforma digitale in collaborazione con O-One, agenzia digital del Gruppo, per rendere la comunicazione ai collaboratori fruibile e ingaggiante allo stesso tempo. Industree Communication Hub si è aggiudicata anche l’incarico di ideazione della corporate communication strategy di Sifà che, in partnership con BPER Banca, ha dato vita a una nuova realtà nel settore della mobilità aziendale. L’ottimo risultato di questo periodo ha fatto sì che il team incorpori nuove risorse, tanto che sono alla ricerca di un art director, un junior account, un social media manager senior e un digital adv specialist.
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Eventi
SisalPay non si afferma solo con i pagamenti, ma anche con iniziative in cultura e talento
La divisione del gruppo Sisal, leader in Italia nei servizi di pagamento, ha iniziato un “percorso parallelo” che l’ha portata a un nuovo modo di fare marketing, finalizzato a sostenere le eccellenze del nostro Paese soprattutto in campo culturale. Si riparte da stasera alle 20.30 con una lezione sull’arte contemporanea al Museo del Novecento
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isalPay, la divisione del gruppo Sisal leader in Italia nei servizi di pagamento con 200 milioni di transazioni all’anno e oltre 12 milioni consumatori, da qualche anno affianca alle più tradizionali attività di promozione dei servizi e del brand un “percorso parallelo”, cioè una corsia preferenziale di accesso veloce ad alcuni servizi e opportunità legate alla cultura o al tempo libero. Il concept della “fast lane” risale al 2012 quando SisalPay ha scelto di modificare la propria immagine con una freccia di colore verde, introducendo il payoff ‘Comodo pagare così’, centrato sul beneficio di risparmio di tempo, valorizzando la dimensione della velocità. Dal recupero del vecchio “Barcùn” del Naviglio alle tre mostre d’arte contemporanea realizzate con Igav, SisalPay continua ancora oggi a investire in un modo nuovo di fare marketing finalizzato a sostenere la cultura e il talento italiano. L’ultima, solo in ordine temporale, delle iniziative proposte dal gruppo è la sponsorizzazione del Museo del Novecento con una lezione collettiva d’arte contemporanea tenuta dal Professor Philippe Daverio, in programma stasera alle 20.30 in Piazza del Duomo, con conseguente apertura gratuita serale del Museo dalle 22, sempre grazie al sostegno di SisalPay. “Grandezza e Miserie della Vita Novecentesca” è il titolo dell’evento, un racconto attraverso approfondimenti e aneddoti alla scoperta dell’avanguardia artistica del XX secolo. «SisalPay è una realtà giovane, veloce e dinamica. Abbiamo tradotto questa nostra identità in un impegno sociale costante a sostegno dei talenti italiani in tutte le forme di espressione», ha affermato Maurizio Santacroce, direttore Payments and Services SisalGroup.
marco patuano
Contest
TIM sostiene “Big Data per la competitività” e per la crescita del Paese
L’amministratore delegato di Telecom Italia Marco Patuano ha premiato entrambi i progetti vincitori che hanno saputo proporre lavori dal forte carattere innovativo, utilizzando i dati di diversa natura messi a loro disposizione dal contest di Marianna Marcovich
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ono stati premiati ieri - con 10 mila euro ciascuno - da Marco Patuano, amministratore delegato di Telecom Italia, i vincitori della seconda edizione del Big Data Challenge, il contest dedicato alla progettualità innovativa e nato dalla convinzione di TIM che i dati possano fare davvero la differenza per la crescita competitiva non solo delle piccole e medie imprese ma dell’intero Paese. “Big Data per la competitività”, il tema di questa edizione, è stato sud-
diviso in due tracce: “Academic Track”, rivolto ai ricercatori e agli universitari vinta dal team UNIMORE con il progetto “Interaction Diversity to Measure Social Capital”, mentre IBM Research con il progetto TogetThere ha trionfato nella sezione “Industrial Track”, indirizzata ai professionisti del mondo industriale per idee da trasferite sul mercato nel breve e medio termine. TIM Big Data Challenge è un progetto realizzato insieme a Massachusetts Institute of Technology, Politecnico di Milano, EM Lyon, Unipol, ISTAT, IREN, VIASAT, INFOBLU, CERVED. ANNO VI | #147| MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
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i fatti del giorno campagne Con la partnership tra AT e Dentsu Aegis
mercato Contenuti esclusivi
Domenica scorsa è partita non solo la campagna di comunicazione dell’istituto, ma anche le iniziative di marketing per il lancio commerciale e per presentare il suo modo di fare banca
Il network paneuropeo si è assicurato il rinnovo dei diritti digitali e televisivi, garantendo circa 300 ore di copertura
“I’M, Io sono così e la mia Banca lo sa”. questo il concept di iwbank eventi Collaborazione con Radio 24 di Ottavia Quartieri
TIM ed Ericsson presentano il ciclo “Smart City Live” Sono iniziati ieri gli incontri presso l’Auditorium Samsung TIM in Expo e proseguiranno fino a venerdì 25
Ha preso il via ieri “Smart City Live”, un ciclo di cinque incontri sui temi dell’innovazione tecnologica e delle sperimentazioni per rendere le città intelligenti e sostenibili condotti da Maurizio Melis e organizzati da TIM ed Ericsson, in collaborazione con Radio 24, presso l’Auditorium Samsung TIM in Expo 2015. Ogni appuntamento è focalizzato su tematiche diverse e prevede interventi e testimonianze di esponenti di TIM, Ericsson, Expo 2015 e di altri protagonisti del mondo hi-tech. Dopo la presentazione di ieri dei casi di Expo e di Genova in quando prima smart city, oggi è la volta de “L’innovazione tecnologica per abilitare le smart cities” e, in particolare, infrastrutture ultrabroadband fisse e mobili, cloud computing e sicurezza fisica. Domani l’appuntamento, dal titolo “Verso una città sostenibile”, giovedì si parlerà di digital identity, tablet sharing TIM2go, salute e benessere, infine nella giornata conclusiva di venerdì 25 l’attenzione sarà su “La casa intelligente” e si approfondiranno i temi dell’Internet of Things.
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È
partita domenica scorsa la campagna di IWBank Private Investments “I’M, Io sono così e la mia Banca lo sa”, presenta ai Clienti attuali e a quelli futuri il modo di fare Banca di IWBank Private Investments, il suo modello di servizio e la sua offerta. Nella giornata del 20 settembre non c’è stato solo l’ingresso in comunicazione dell’istituto bancario, ma a ciò è coinciso il lancio di numerose iniziative di marketing per il lancio commerciale della stessa
IWBank Private Investments. La campagna realizzata da Armando Testa esalta l’attenzione che la Banca vuole dare ai propri clienti, la loro centralità e unicità, in modo che ognuno di loro possa dire “...I’M, Io sono così e la mia Banca lo sa...” e fare pienamente affidamento su IWBank Private Investments, “...la Banca che dà valore a quello che sei veramente...”, una Banca con un’identità forte, orientata al futuro, solida e affidabile, una Banca che conta sulla serietà, l’impegno, la professionalità e la passione di una grande squadra di donne e uomi-
ni “...Esperti di Valore...”. Andrea Pennacchia, direttore generale di IWBank Private Investments, afferma: «Abbiamo realizzato una campagna marketing a elevata visibilità e in piena sintonia con i nostri target di Clientela, un investimento importante per IWBank Private Investments e per il Gruppo UBI Banca che ci consentirà di rafforzare il nostro posizionamento rendendolo ancora più rilevante e distintivo». L’agenzia Armando Testa e il gruppo media Dentsu Aegis hanno lavorato in piena partnership per garantire questi risultati.
agenzie Spot da 15” e 30” sui principali canali televisivi e in radio
Repower ha scelto ancora True Company
L’operatore energetico con una nuova strategia comunicativa ha l’obiettivo di rafforzare la visibilità del brand e imporsi nel settore
Da domenica è tornata on air la campagna che True Company ha ideato per Repower, operatore energetico al servizio delle PMI. L’obiettivo di questo secondo flight è quello di rafforzare ulteriormente la visibilità
del brand e di confermarne la rilevanza in termini di investimento complessivo rispetto al settore. L’agenzia ha curato il media planning e il media buying anche per il periodo autunnale, veicolando la campagna su
tutto il territorio nazionale. Si tratta di spot da 30 e 15 secondi sui principali canali televisivi specialmente nella fascia prime time e in programmi di informazione e, mentre quelli radio di 30’’ è prevista nel drive time.
Gli Australian Open fino al 2021 ancora sui canali Eurosport
Eurosport si è assicurata il rinnovo dei diritti digitali e televisivi in esclusiva per gli Australian Open. Il nuovo accordo garantisce la permanenza del Grande Slam su Eurosport, in 50 nazioni europee fino al 2021. La partnership, che inizierà nel 2017, include nuovi e ulteriori diritti esclusivi live per due tornei ATP di preparazione agli Australian Open, per il World Tennis Challenge, come anche i diritti della Hopman Cup e del Brisbane International. In totale, il nuovo accordo garantisce circa 300 ore di copertura in diretta sui canali Eurosport e, per la prima volta, la copertura live online dei match disponibili per ciascun evento, prodotti da Tennis Australia. «Eurosport si impegna ad assicurarsi contenuti esclusivi e imperdibili, e anche a costruire e ampliare le partnership esistenti, come quella con Tennis Australia, che ci garantirà ulteriori diritti live, dando la possibilità al canale di proporre un mese intero di tennis di alto livello in esclusiva.», ha spiegato soddisfatto Peter Hutton, Ceo di Eurosport. ANNO VI | #147| MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
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MARKET PLACE
ricetta all’insegna dell’appeal grafico con l’arricchimento di contenuti molto interessanti
È nato Mammekids, un sito familyfriendly ricco di contenuti e consigli
L’iniziativa firmata da Antonella Pfeiffer, scrittrice e direttore editoriale di donne magazine, sta già riscuotendo un notevole successo; apprezzatissimo dai target cui viene indirizzata
EDITO
RIA
NE MAGA W ZINE
antonella pfeiffer di Luca Anelli
Online dai giorni scorsi, il nuovo sito di Antonella Pfeiffer, già autrice del libro “La mamma perfetta” (Mursia 2011) e direttore editoriale della rivista online Donne Magazine, sta già riscuotendo un riscontro positivo da parte del web. Mammekids è un sito rivolto alle mamme e a tutte le famiglie “dove per famiglia - sottolinea Antonella Pfeiffer - intendo un posto in cui ci
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sia semplicemente amore (nonostante le litigate e i momenti in cui non è sempre facile), indipendentemente da come essa sia strutturata”. Grafica d’appeal e contenuti interessanti (a tale proposito segnaliamo le rubriche Scuola, Nativi Digitali, Creatività, Libri e Giochi e Videogiochi), sembrano dunque essere un mix vincente. Curiosa e senza dubbio utile l’area “Family Friendly” in cui ogni utente può segnalare diretta-
mente un hotel, luoghi ed eventi family friendly o, comunque, scrivere la recensione di quelli che trova già caricati.“Mi è sembrata un’idea carina dare la possibilità agli utenti cui è rivolto questo sito - sostiene la Pfeiffer - di potere entrare a pieno diritto in questa sezione e contribuire con le proprie segnalazioni family friendly. Del resto chi, più di una famiglia, è in grado di recensire hotel e luoghi family friendly?”. ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET
PIANIFICA CON LA SQUADRA GIUSTA
Continua l’appassionante saga della squadra di poliziotti più amata d’Italia. I 10 episodi di Squadra Antimafia 7 porteranno il celebre vicequestore Calcaterra, interpretato da Marco Bocci, e i suoi uomini a scoperchiare il potere economico e finanziario italiano, fra traffici di denaro e sviluppi imprevedibili. Pianifica e troverai il tuo target proprio lì, incollato allo schermo.
tutti i mercoledì in prima serata
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MARKET PLACE
Nonostante le vendite in stop, il dispositivo è tutt’altro che un capitolo chiuso per big g
Il ritorno dei Google Glass?
Eric Schmidt, presidente di Google, ha dichiarato al quotidiano The Wall Street Journal che l’azienda ha intenzione di proseguire lo sviluppo del prodotto, grazie al nuovo team dedicato chiamato “Project aura”, che nel frattempo ha trovato un utilizzo specifico in campo medico
Eric schmidt
di Vera Modesto
I Google Glass non sono morti. Secondo il quotidiano The Wall Street Journal, il team che se ne occupa si chiama ora “Project Aura” e si sta rimpolpando: sta reclutando infatti ingegneri e sviluppatori dalla divisione di Amazon che si è fino ad ora occupata del Fire Phone, lo smartphone flop dell’azienda di Seattle. A capo di Project Aura ci sarebbe Ivy Ross che riporta a
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Tony Fadell, Ceo di Nest ed ex papà dell’iPod quando era in Apple. Secondo le indiscrezioni del Wsj, il team starebbe lavorando non solo su una nuova versione di Google Glass ma anche su altri tipi di dispositivi indossabili. Big G ha stoppato le vendite dei suoi occhiali intelligenti e il relativo programma “Explorer” a gennaio di quest’anno. Per il presidente del colosso californiano Eric Schmidt, però, i Google Glass non sono affatto un capito-
lo chiuso o abbandonato: a fine marzo ha confermato proprio a The Wall Street Journal l’intenzione dell’azienda di andare avanti sul dispositivo. Nel frattempo hanno trovato un impiego specifico nel campo medico e chirurgico. Il Project Aura dei Google Glass non va confuso con Project Ara, sempre dell’azienda californiana: si occupa invece della sperimentazione dello smartphone modulare di Big G, componibile come un Lego. ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
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VIA DALLA PAZZA FOLLA
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L’ATTESA
MAGIC MIKE XXL
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TRANSPORTER LEGACY
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YOUNG
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MARKET PLACE L’agenzia si è da poco aggiudicata l’incarico per sviluppare una nuova campagna
MediClinic ha scelto Cooee La struttura creativa ha vinto la gara per la comunicazione della clinica delle eccellenze a Pozzonovo, in provincia di Padova. Obiettivo dell’iniziativa sarà il rilancio del brand di Pietro Castagna
Ideato un nuovo concorso dedicato al benessere e alla cura di sè dei consumatori dal brand di casa Star
Sognid’oro ti porta in un centro benessere Valida fino al 29 dicembre, l’iniziativa, realizzata in modalità instant win, consente a due persone di vincere una giornata in una spa. sono in palio diciassette ingressi, validi per tutta la durata prevista per l’operazione di Massimo Masi
“Sognid’oro, realizzare i sogni è naturale”: valido dall’1 settembre al 29 dicembre 2015, il concorso, realizzato in modalità Instant Win, mette in palio una giornata di benessere per due persone ogni settimana in centri benessere/termale/spa, per un totale di 17 ingressi per tutta la durata del concorso. Sognid’oro da sempre coccola i propri consumatori offrendo una gamma completa di infusi e tisane ed inoltre, con la promozione del concorso, anche con la possibilità di vedersi esaudire i sogni di benessere grazie ad una intera giornata di relax. La gamma Sognid’oro include 7 tisane, 3 infusi monoerba e 2 camomille, sapientemen-
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te preparati con una miscela di erbe selezionate, caratterizzati dalla presenza di estratto vegetale per offrire al consumatore tutta la bontà e le proprietà benefiche della natura. Con il concorso “Sogni d’oro, realizzare i sogni è naturale”, i consumatori che avranno effettuato l’acquisto di almeno una confezione a scelta tra tisane funzionali, infusi alle erbe e Camomilla della gamma Sogni d’oro, presso tutte le insegne e i punti vendita aderenti all’iniziativa in Italia, potranno registrarsi al sito internet www.sognidoro. com, seguire le istruzioni inserendo i dati dello scontrino richiesti e scoprire subito se sono stati estratti. In caso di convalida della vincita i consumatori avranno
la possibilità di scegliere una tra le strutture suggerite in cui trascorrere la giornata di benessere. Per maggiori informazioni sul
concorso e le modalità di partecipazione si rimanda al regolamento completo, che è disponibile su www. sognidoro.com.
il profilo di STAR in breve STAR, fondata nel 1948, è una storica impresa dell’industria alimentare italiana. STAR appartiene al Gruppo GBfoods, con sede a Barcellona. Con un fatturato nel 2014 pari a 629 milioni di euro, è una delle maggiori realtà alimentari a livello internazionale, specializzata in soluzioni culinarie che comprendono le seguenti categorie: insaporitori, zuppe, sughi e piatti pronti. Con brand leader nei mercati in cui opera (Gallina Blanca, Star, Avecrem, Grand’Italia o Jumbo) l’azienda è presente in Spagna, Italia, Olanda, Russia, 28 paesi dell’Africa, Medio Oriente e negli Stati Uniti. Il Gruppo punta sull’innovazione come proprio motore di crescita e su una cucina salutare e naturale, grazie all’utilizzo di materie prime di prima qualità e al costante aggiornamento di processi produttivi naturali, attraverso la diffusione di una dieta sana ed equilibrata.
Cooee, agenzia associata AssoCom guidata da Mauro Miglioranzi, si è aggiudicata la vittoria per lo sviluppo della campagna di comunicazione per MediClinic, clinica privata con sede a Pozzonovo in provincia di Padova. La struttura, diretta dal dottor Massimo Fusello, ha lo scopo di fornire un servizio di eccellenza in termini di tempestività, accoglienza al paziente, quali-
tà e tecnologia delle prestazioni. Obiettivo della nuova campagna, dichiara Mauro Ussardi, consulente di MediClinic per il marketing e la comunicazione, sarà il rilancio del brand grazie alla creatività fortemente attenzionale realizzata da Cooee. I quattro soggetti in cui si articola la campagna fanno leva sui plus distintivi di MediClinic con tono empatico e accogliente, a sostegno dell’idea di una struttura sì privata ma non elitaria.
mauro miglioranzi
On air da ottobre in Veneto e nella provincia di Ferrara, la nuova comunicazione è stata pianificata soprattutto sul media affissione rivolto all’audience pedonale. Il piano prevede anche stampa quotidiana e attività di web marketing, per creare contenuti d’interesse anche sui canali social.
Quest’anno, fra i vincitori, anche quattro studenti di Accademia di Comunicazione
Clio Awards: argento targato Italia Andrea Raia, Francesco Sguinzi e Pierpaolo Bivio se lo sono aggiudicato con un progetto per Uber, azienda con sede a San Francisco che usa un’app per fornire un servizio di trasporto La notizia arriva da New York dove alcuni giorni fa una giuria di esperti del settore, tra cui i nomi più influenti dell’advertising, si è riunita per l’assegnazione dei Clio Awards, uno dei riconoscimenti più importanti per chi lavora appunto nel mondo dell’advertising e della comunicazione. Quest’anno tra i vincitori anche quattro studenti di Accademia di Comunicazione che portano a casa un argento nella sezione Student Innovative. Ad aggiudicarselo sono Andrea Raia, Francesco Sguinzi, Pierpaolo Bivio (3° anno del Corso di Art Direction) e Andrea Zanino (Master in Copywriting). Il progetto premiato “UberFIRST-AID” è stato realizzato per Uber, l’azienda con sede a San Francisco che
fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato, attraverso un’app. Nella proposta degli studenti, con un utilizzo semplice e rilevante della tecnologia, il servizio trova applicazione anche nell’ambito del primo soccorso, sfruttando il numero dei mezzi disponibili, la capacità di copertura del territorio e la sua prontezza di intervento. Il progetto, in gara con altre otto campagne nella stessa sezione, non è sconosciuto al mondo della comunicazione: appena tre mesi fa è stato premiato nell’ambito di un altro importantissimo concorso, i Future Lions, facendo di Accademia la prima scuola italiana a conquistare il premio promosso da AKQA in collaborazione con il Festival di Cannes. ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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COVER STORY
luci, suoni, odori per coinvolgere i clienti
Spazio al sensory branding di Daniele Bologna
Quale musica preferiscono i clienti? Esiste una luce giusta per tutti? Come far associare un profumo a un luogo? Già da anni i grandi marchi stanno utilizzando il sensory branding per coinvolgere i sensi dei consumatori, ma è solo grazie alle moderne acquisizioni delle neuroscienze che questa branca ha trovato delle conferme scientifiche e oggi permette a chiunque di crea-
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re delle esperienze sensoriali che aiutano i clienti a ricordare a lungo un luogo o un prodotto. I segnali sensoriali possono richiamare i ricordi del passato senza sforzo cosciente in quanto vengono decifrati nel sistema limbico, sede delle emozioni e parte più antica e istintiva del cervello umano, il quale invia poi l’informazione alla corteccia che la riconoscerà cognitivamente, stimo-
Grazie ai risultati delle neuroscienze oggi abbiamo una vasta conoscenza di come i sensi attivano alcune aree del cervello. Si possono creare esperienze che aiutano i clienti a ricordare a lungo un luogo o un prodotto, mentrE circolano consigli pratici da poter applicare per aumentare le vendite in-store proprio attraverso l’esperienza sensuale
lando dei ricordi vividi. Gli studi di neuromarketing ci sono venuti incontro in questi anni e hanno fornito diverse informazioni pratiche che possiamo utilizzare per comunicare meglio ai sensi dei consumatori, anche all’interno di un punto vendita. Qualcuno lo chiama “effetto Proust” perché lo scrittore francese nel suo capolavoro “Alla ricerca del tempo perduto” descrive dei ricordi a cascata legati all’infanzia
affiorati grazie a una medeleine inzuppata nel tè. Effettivamente anche le neuroscienze hanno confermato la capacità degli odori di stimolare il sistema limbico e quindi nell’attivare i ricordi più profondi. I risultati degli studi di neuromarketing hanno dimostrato che un profumo emanato presso un punto di vendita è in grado di aumentare sensibilmente le vendite. Se i profumi sono adeguati al loro ambiente, la gente li
assocerà indissolubilmente con il negozio e i prodotti. Inoltre, una volta che un profumo è incorporato nel cervello di un individuo, anche i segnali visivi possono farli rivivere. Per esempio, uno spot tv che mostra una persona che assapora l’aroma del caffè appena preparato può innescare le stesse sensazioni olfattive anche sugli spettatori. Uno dei motivi principali per cui abbiamo difficoltà a individuare gli odori
ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
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COVER STORY
è che di solito non abbiamo nomi per loro. Dare un nome agli aromi specifici con una etichetta come “vaniglia” o “affumicato” può migliorare la capacità di immaginarli e ricordarli anche in un secondo momento. La luce è uno strumento funzionale al punto vendita in quanto ha un impatto sulle emozioni dei consumatori, sulla percezione dello spazio, sull’atmosfera dello store e consente di orientare facilmente gli utenti al suo interno. È l’unico strumento che può essere controllato in modo preciso e misurato da vari parametri quali la temperatura di colore, l’intensità della luce, l’angolo di illuminazione e la resa cromatica. Non esiste però un’illuminazione valida per tutti i “tipi limbici”. Le persone tranquille, alla ricerca di armonia e relax, mostrano risposte particolarmente positive per un’illuminazione dall’accento moderato. Gli edonisti e gli avventurieri sempre alla ricerca di divertimento e varietà pre-
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feriscono invece essere ispirati da scenari di contrasto, con un basso livello di illuminazione generale. Infine le persone critiche e insoddisfatte preferiscono una distribuzione uni-
forme e alta della luce. Se potete preferite sempre la luce naturale. La presenza di lucernari all’interno di uno store è risultata significativamente correlata a un aumento delle vendi-
te in media del 40% circa. Questo è stato provato con una certezza statistica del 99%. I marchi spendono tanto tempo e denaro per il visual branding mentre il suono è un elemento che deve essere ancora pienamente applicato. Utilizzare il suono permette di guidare il comportamento e l’affluenza all’interno di uno store, di incidere sulla permanenza al suo interno, di incrementare il potere di acquisto, di determinare l’acquisto d’impulso, di favorire l’aumento delle vendite e genera un ricordo positivo nell’esperienza retail. Tutto ciò avviene attraverso il nucelo caudato, una regione dei gangli della base, il quale si attiva in risposta all’eccitamento e alla sensazione di gratificazione che la musica provoca. L’anima sonora di un luogo inciderà segni profondi e lascerà un’eredità mentale ed emozionale originale e che i consumatori ricorderanno a lungo. È come se uno stimolo presentato a ritmo di musica incitasse il cervello umano a prestare più attenzione e a provare piacere. Il ritmo ha un impatto notevole su come le persone si muovono in uno spazio. Più è lento, più tempo impiegheranno gli acquirenti per passare in rassegna gli scaffali. Più è veloce,
Qualcuno lo chiama “effetto Proust” perché lo scrittore francese, nel suo capolavoro “Alla ricerca del tempo perduto”, descrive dei ricordi a cascata legati all’infanzia affiorati grazie a una medeleine inzuppata nel tè
più i clienti acquisteranno in fretta. Anche l’età conta, il target 25-49 preferisce che la musica sia in primo piano nell’atmosfera di un negozio, mentre gli over 50 acquistano di più con la musica in sottofondo. Se vuoi che il tuo cliente si senta a casa, la musica deve essere familiare e confortevole, mentre una musica energica altera la realtà e stimola l’acquisto aspirazionale. Ricorda di non scegliere canzoni famose, la musica deve essere abbastanza simile alle hit e ai generi musicali che piacciono al tuo target, ma deve essere sconosciuta per non distrarre. Scegli invece la musica classica, il jazz e la chillout elettronica per stimolare le persone a scegliere beni di fascia alta.
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interaction?
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una Campagna autunno/inverno 2015-2016 di grande impatto per gruppo Arav, con la diciottenne protagonista
C’è il nuovo brand SH, il testimonial una figlia d’arte: Aurora Ramazzotti
Si tratta della linea giovane di Silvian Heach, che trae ispirazione dallo stile degli anni novanta, quando il pop e il grunge si sono mixati con i loro colori vivaci, dando vita a un nuovo streetstyle con libere contaminazioni aurora ramazzotti
di Massimo Masi
Il gruppo Arav ha presentato il nuovo brand SH con una campagna pubblicitaria autunno-inverno 20152016 di grande impatto. La protagonista, la diciottenne Aurora Ramazzotti, racconta attraverso le immagini fresche e naturali dell’affermato fotografo italiano Rocco Bizzarri la giornata tipo che la accomuna a molte sue coe-
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tanee. Momenti di studio, ore dedicate allo sport e tempo libero da trascorrere on the road diventano così trama di una storia quotidiana resa unica dallo stile inconfondibile dei capi SH. Si tratta della linea giovane di Silvian Heach, che trae ispirazione dallo stile degli anni ’90, quando il pop e il grunge si sono mixati con i loro colori vivaci dando vita ad un nuovo streetstyle.. Nelle imma-
gini di campagna troviamo, così, Aurora in un’aula universitaria o in biblioteca, con look che abbinano minidress a divertenti cardigan, felpe con stampa block lettering, ispirate alle t-shirt di denuncia sociale della famosissima designer inglese Katharine Hamnett, con gonne a ruota in neoprene taglio godet arricchite da romantiche stampe floreali. Gli shorts, in denim con inserti check
o in raso nero, sono insieme ai piumini, i must have per la winter collection SH. Jogging pant abbinati con camicia in denim e smanicato di piumino rosso sono protagonisti dello stile sporty chic che Aurora, come molte coetanee, vuole sfoggiare anche in palestra quando si dedica a sé stessa facendo sport. Le ragazze SH sono infatti protagoniste della propria vita e non passano mai inosservate. Per il tempo libero, le SH girls abbinano il parka military rivisitato per tessuti e volumi in chiave contemporanea a minigonna e maxi felpa con grafiche di Lola Bunny. Come vere fashion blogger, vogliono però cambiare spesso il proprio stile, passando dall’ironia pop di un tubino stampa fumetto in neoprene leggero abbinato al gilet in ecopelliccia, al minidress dall’anima rock all black e con inserti in pelle che disegnano la silhouette. Mena Marano, amministratore delegato del Gruppo Arav, a cui fa capo il nuovo brand SH, ha così
commentato la scelta strategica di affiancare l’esordio del nuovo marchio con una testimonial che è contemporaneamente molto nota ma anche “esordiente” nel mondo dello spettacolo: «Sono entusiasta di poter contare sul fresco entusiasmo di Aurora per questo primo importante momento di esordio del nostro brand SH. Si tratta di un progetto creativo pensato proprio per quelle giovani donne, determinate e grintose che, come lei, iniziano a conquistarsi il proprio posto nel mondo e a delineare un proprio stile unico. Credo che proprio per questo Aurora, figlia di Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, nonché a brevissimo conduttrice di “X-Factor 9”, sia una testimonial perfetta per SH». Un trarget multicanale La campagna SH, pensata per un target di giovanissime, è multicanale e
integrerà al meglio i media tradizionali, quali magazine ed affissioni a quelli più contemporanei come web e social network. In particolare, già dal 23 settembre le giovani fan del brand SH saranno coinvolte con un concorso dedicato sulla pagina facebook ufficiale di Silvian Heach. Le ragazze saranno chiamate a commentare i contenuti postati dal brand fino al 7 ottobre e le tre SH Girls che si saranno distinte per l’originalità e l’attinenza allo spirito del brand dei loro commenti si aggiudicheranno, ad insindacabile giudizio della giuria che si riunirà il 23 ottobre, un premio d’eccezione. Un viaggio di due giorni per due persone a Londra o a Parigi, con due outfit SH sarà l’ambito premio per la prima classificata mentre la seconda e la terza classificata si “consoleranno” con outfit esclusivi del nuovo brand.
Katharine Hamnett
Un’idea imprenditoriale di tredici anni Il Gruppo Arav, nato nel 2002 da un’idea imprenditoriale di Mena Marano e Giuseppe Ammaturo, ha oggi in portafoglio, oltre ai marchi proprietari Silvian Heach, Silvian Heach Kids e Silvian Heach Eyewear, anche la licenza produttiva e distributiva a livello mondiale del marchio di abbigliamento per bambini Aston Martin. L’azienda, oggi, distribuisce in oltre quaranta Paesi nel mondo attraverso una piattaforma multi canale che integra retail, wholesale ed ecommerce. Il gruppo è una realtà consolidata del fashion system italiano e contribuisce alla diffusione nel mondo di uno stile tipicamente italiano coniugato ad un pricing competitivo. ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
Come si crea la pubblicità intelligente.
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REAL RESULTS
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ME DIA
Il social network annuncia, un po’ in sordina, un’altra novità clamorosa che potrebbe rivoluzionare a fondo la comunicazione d’impresa
Via alla mappatura: pubblicità mirata via Facebook?
Sembra proprio che il colosso statunitense di Menlo Park sia sul punto di iniziare a mettere in pista qualcosa che gli esperti di privacy temevano da molti mesi: a utilizzare, per scopo pubblicitario, tutto quello che viene a sapere sulle navigazioni web degli utenti. ed è tanto
MARK ZUCKERBERG
di Daniele Bologna
Siete abituati a visitare spesso siti dedicati allo sport? Oppure alla moda? O magari il meteo? Ebbene, su Facebook cominceranno ad apparirvi pubblicità indirizzate alla vendita biglietti per partite piuttosto che all’abbigliamento o ai viaggi. Questo perché Facebook sembra proprio sul punto di iniziare a mettere in pista qualcosa che gli esperti di privacy temevano da molti mesi: a utilizzare, per scopo pubblicitario, tutto quello che viene a sapere sulle navigazioni
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web degli utenti. L’ha annunciato sul proprio blog, in effetti un po’ in sordina. E’ noto che Facebook è in grado di sapere quali siti visitiamo oltre al suo dominio. Basta che la pagina abbia un suo pulsante social - gli ultrapopolari “like” e “share” - e i server del social network annotano che siamo stati su quel sito. Non occorre nemmeno che si “clicchi” sul pulsante, perché quest’ultimo, in realtà, contiene un codice che comunica appunto con i server Facebook. L’azienda stava collezionando da tempo i nostri dati di navi-
gazione, raccolti con questo sistema, ma finora - almeno ufficialmente - aveva rinunciato a utilizzarli per personalizzare la pubblicità. Adesso ci sarebbe il battesimo ufficiale per un database di dati personali con proporzioni mai viste, dove c’è la somma di tutto quello che si fa e “si è” su Facebook e (quasi) tutto quello che si fa sugli altri siti, ovviamente al netto di quelli privi di pulsanti social. Opzione privacy È possibile, comunque, fare “opt out”, ovvero suggerire al social di non uti-
lizzare i dati esterni per personalizzare la pubblicità, grazie a un’apposita opzione di privacy. Tuttavia, secondo le valutazioni dell’associazione Electronic Frontier Foundation (Eff), questa opzione non sarebbe sufficiente perché Facebook continuerà comunque a collezionare i nostri dati, solo che non li userà attivamente. Eff, già dal 2010, aveva previsto questo esito e aveva scritto direttamente a Mark Zuckerberg una lettera in cui chiedeva che a essere tracciati fossero soltanto gli utenti che decidevano di cliccare sui pulsan-
ti social. La richiesta si lega alla fenomenologia attuale del web, perché è chiaro, ormai, come Facebook sia sempre più necessario alla vita di tanti siti, soprattutto quelli di informazione. Pubblicare pulsanti social è attualmente una scelta praticamente impossibile da evitare se non si vuole rischiare una sorta di lemarginazione nell’ecosistema web. Facebook, quindi, può sfruttare questa situazione in modo palese, con ricadute non economiche evidenti, perché più la pubblicità è personalizzata, più è efficace.
Questioni private Intanto, un recente studio della Stanford Graduate School of Business rivela che a un computer basta conoscere 250 “like” espressi da una persona per sconfiggere l’eventuale partner nell’indovinare i suoi tratti psicologici. E già con 70 “like”, il computer ne sa di più di un amico di quella stessa persona. Ne basterebbero addirittura 10 per battere un suo collega di lavoro. I “like” dicono molti di noi: tendenze politiche, religiose, sessuali; se fumiamo, se assumiamo droghe e così via, sempre più
in profondità. Allora, sempre secondo Eff, il rispetto della privacy non dovrebbe essere più una questione su cui Facebook e le altre big company come Google possono decidere autonomamente, senza un forte vaglio da parte delle autorità. E come proposto da Eff, una soluzione, dunque, potrebbe essere quella di imporre ai colossi media il rispetto delle opzioni “Do Not Track”, integrate ormai in molti browser. L’utente che le attiva chiede ai siti di non essere tracciato, ma sono pochi quelli che se ne curano.
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SC N RIO
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tra qualche stupore, Sono positivi e in rialzo i risultati scaturiti dalla recente rilevazione condotta da Nielsen
Il fatturato della moderna distribuzione italiana azzera le perdite da inizio anno
Grazie all’ennesimo progresso (+1,13% nella settimana dal 7 al 13 settembre), la gdo dimostra di avere la forza per chiudere il 2015 con il primo progresso dal 2008, guidata dal nord-ovest, ma anche da un sud che mostra buone performance. Per una decisa ripresa bisognerà, però, attendere il prossimo anno
di Vera Modesto
Il 2015 ha ora tutte le carte in regola per essere il primo anno dal 2008 a chiudere con una crescita del fatturato della distribuzione moderna (a parità di punti vendita). Dopo otto mesi e mezzo, infatti, il bilancio è esattamente lo stesso dell’analogo periodo del 2014 ma il trend è al rialzo, mentre l’anno scorso il secondo semestre era stato particolarmente debole. Per ora, dunque, è
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possibile festeggiare solamente l’inversione di rotta, riponendo nel 2016 le speranze di una decisa ripresa. Secondo i dati raccolti da Nielsen, dal 7 al 13 settembre, le vendite sono cresciute dell’1,13% e questo progresso ha consentito alla Gdo di annullare completamente le perdite accumulate nella prima parte dell’anno - il recupero è iniziato alla fine di giugno. Il contributo maggiore è arrivato dal Nordovest, l’unica delle quattro
macro-aree in cui Nielsen ha suddiviso il territorio italiano che può vantare una performance positiva dall’1 gennaio (+0,54%). Anche nei sette giorni in esame, Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria e Lombardia non hanno tradito le attese mettendo a segno un progresso del 2,17%. Nella settimana solo il Sud ha fatto meglio (+2,44%), interrompendo così una serie negativa che iniziava a preoccupare. Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata,
Campania, Calabria e Sicilia si riportano così in seconda posizione nella classifica da inizio anno con un calo dello 0,31%. Il Centro ha chiuso la settimana sostanzialmente senza variazioni (-0,03%) e Toscana, Umbria, Marche, Lazio e Sardegna mostrano ora una perdita dall’1 gennaio dello 0,33%. Il Nord-Est, infine, si conferma come la macro-area con la peggiore performance sia settimanale (-0,22%) che dall’inizio dell’anno (-0,44%).
“Comunicazione d’Azienda nella Network Society”: arriva l’e-book del corso
L’Alta Formazione in 25 capitoli Già disponibile sul sito dell’Upa, la raccolta online degli appunti d’aula fornisce un quadro aggiornato sulle opportunità offerte oggi da media digitali e social media nelle aree di marketing e comunicazione aziendale di Daniele Bologna
Giunto al termine della terza edizione, il Corso di Alta Formazione Upa “Comunicazione d’Azienda nella Network Society” si conclude con il lancio dell’e-book degli appunti d’aula, da ieri disponibile in anteprima sul sito di Upa, www.upa.it. Il libro è suddiviso in 25 capitoli con la finalità di fornire un quadro aggiornato sulle opportunità offerte oggi dai media digitali e dai social media al marketing e alla comunicazione aziendale. Il corso, gratuito per 25 laureati che hanno superato un’attenta selezione, ha messo a disposizione un’offerta formativa d’eccellenza. Composto da Fausto Colombo (Università Cattolica), Guido Di Fraia (Università Iulm) e Roberto Grandi (Università di Bologna), il comitato scientifico ha disegnato un percorso di studio che alterna lezioni frontali a project work strategici. Oltre trenta docenti, del panorama nazionale e internazionale, del mondo accademi-
andrea genovese
co e di quello aziendale, si sono susseguiti nell’arco di cinque mesi per trasferire ai ragazzi know how ed expertise dei settori di riferimento. La novità assoluta di quest’anno è legata al lancio di Upa Academy, piattaforma di social learning sviluppata da Andrea Genovese, Ceo di Social Academy. Upa Academy non è solo uno strumento didattico. È anche un blog che ha permesso agli studenti di condividere idee e spunti di riflessione, ma soprattutto una vetrina e
un canale di job & placement. Molti dei 25 laureati hanno infatti già sostenuto colloqui e intrapreso esperienze professionali in alcune delle principali realtà del marketing e della comunicazione del nostro Paese. Obiettivo del corso è favorire l’incontro di giovani laureati di talento con il mondo del lavoro. «Investiamo sul futuro dei nostri giovani» è l’invito che Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di Upa, rivolge al mondo delle imprese. Upa sta già lavorando all’organizzazione della prossima edizione del corso. Chi volesse informazioni o fosse interessato a partecipare può contattare il Comitato Upa Formazione (tel. 0258303741patrizia.gilberti@upa.it).
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LINK scenari
televisione
Finestre che diventano schermi panoramici, specchi che monitorano lo stato di salute e ci permettono di provare acconciature virtuali, sensori che analizzano la qualità del sonno…
A ottobre arriva in Italia Netflix e porterà con sé decine di nuove serie tv. Ma prima di conoscerne di nuove, e prima di riprendere le preferite dal punto in cui le avevamo lasciate, facciamo un tuffo nel passato attraverso le cento serie che hanno fatto la storia della categoria “telefilm” in Italia (escluse quelle in corso) a partire dalla fine degli anni Settanta. Per alcuni sono le basi, per altri fonte di ricordi e nostalgia. E per gli appassionati, questo elenco può essere un modo per mettersi alla prova. In ogni caso, un bell’archivio da “spulciare”.
La casa del futuro firmata Panasonic
Le cento serie che hanno fatto storia
TVTECH.IT
innovazione
Le startup italiane che possono farcela Superano tutti i 3 milioni (ma raggiungono anche 12) gli investimenti cercati dalle scaleup italiane. Segno che anche nel Belpaese ci sono imprese innovative pronte a scalare i mercati internazionali. Tutte realtà profittevoli che hanno già raccolto dei round di finanziamento e ora sono pronte a sfondare. Sono le undici scaleup invitate a incontrare decine di investitori italiani e internazionali a ScaleIT, evento organizzato da ScaleIT Capital. Le undici realtà sono state scelte tra 450 candidate: tra di loro potrebbe esserci un nuovo “unicorno”.
CORRIERE.IT
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REPUBBLICA.IT
spotify
Playlist musicale si fa in base all’umore
ANSA.IT
Una playlist musicale perfettamente“su misura”, che rispecchia l’umore, intuito grazie al caricamento di un selfie appena scattato o un’immagine del profilo social o dello smartphone.
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LINK Coniata anche una definizione specifica per gli spettatori
sempre meno attratti dai vecchi abbonamenti alla televisione
con “cord cutting” si definisce il fenomeno per cui gli utenti si disfano delle proprie sottoscrizioni a pacchetti satellitari o via cavo in favore di servizi di streaming come netflix e hulu
di Valentina Lunardi
“Il trend affermatosi tra le generazioni di spettatori più giovani continuerà ad aumentare le difficoltà per l’ecosistema multichannel”. È con questa semplice osservazione, pronunciata dal ceo di Disney Bob Iger durante la conferenza di chiusura del terzo trimestre, lo scorso 4 agosto, che una lunga ondata ti timore si è propagata nel mondo dei media statunitensi e non, portando lo scorso mese le azioni di Disney e altre compagnie a seguire un andamento caotico. E secondo un recente sondaggio, le paure di Iger sembrano trovare conferma nei numeri.
La lenta avanzata dei “cord cutters”
i sondaggi confermano il trend, profilando il nuovo concetto dei “cord cutters”
Fine annunciata per la televisione? Tra dati e Netflix, negli Usa il futuro sembra chiaro Lo scorso agosto il ceo di Disney, Bob Iger, aveva sollevato le ansie dell’intero ecosistema media e brand statunitense scoprendo le proprie paure sull’andamento di via cavo e pay tv. A un mese e mezzo di distanza l’atmosfera è ancora tesa, mentre Reed Hastings svela alla Cnbc i prossimi piani dello streaming online 27
Un nuovo report di Magid Advisors, società di ricerca strategica statunitense, effettuato tra circa 2.400 consumatori, conferma non solo che la diminuzione del consumo televisivo tradizionale è in crescita, ma anche che il trend sta seguendo un andamento molto più veloce di quanto gli analisti avevano previsto. I dati dimostrano che il cosiddetto “cord cutting”, fenomeno per cui gli spettatori si disfano delle proprie sottoscrizioni per pacchetti satellitari o via cavo in favore di servizi di streaming, è in continuo aumento. Secondo Magid, il 3,7% degli abbonati americani alla pay TV di età compresa tra i 18 e 64 anni ha affermato che possa essere “estremamente probabile” che cancellino gli abbonamenti attuali nel corso dei prossimi dodici mesi. Una percentuale in crescita rispetto al 2,9% del 2014, e che segna un incremento del 95% sui risultati del sondaggio del 2011. Numeri incisivi se si pensa che quel 3,7% va contestualizzato all’interno di obiettivi di crescita del 10 o 15 %, che pongono le compagnie nella scomoda posizione di dover trovare risposte per una problematica che sembra destinata ad ampliare la sua importanza. Se si osservano i risultati del sondagANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015
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LINK Un andamento lento, ma continuo: la fine della tv secondo Reed Hastings
gio di Magid per il range d’età compreso tra i 25 e i 34 anni, è il 7,1% che afferma come sia “molto probabile” che nel corso dei prossimi dodici mesi cancelli il proprio abbonamento televisivo. Per quanto riguarda le motivazioni che spingono gli utenti a considerare l’annullamento dei propri servizi di tv a pagamento, il 77% di questi “cord cutters” ha menzionato l’overthe-top video come uno dei fattori dominanti; metà dei partecipanti ha indicato la propria soddisfazione circa opzioni di online streaming come Netflix e Hulu, mentre il 30% ha accusato la pay TV di essere eccessivamente costosa. Gli osservatori concordano sul fatto che il “cord cutting” rappresenta una minaccia per i principali network e i cable provider. Per il momento l’unica notizia confortante per il settore è che le aziende come Netflix, che paga più di 3 miliardi di dollari all’anno in costi di licenza e produzione in favore delle grandi società media al fine di offrire i propri contenuti sulla piattaforma, si basano ancora in parte per il loro business sulle vecchie emittenti tradizionali. Questo, tuttavia, sta cambiando velocemente. Le compagnie di streaming offrono in sempre maggiori quantità contenuti originali nella propria programmazione, trascinando lontano dai canali satellitari e via cavo molti spettatori. Un fenomeno che non comporterebbe, secondo gli analisti, a una scomparsa repentina della televisione tradizionale, ma piuttosto a una frammentazione sempre più accentuata delle abitudini degli spettatori, appartenenti a qualunque generazione: anche tra le giovani generazioni c’è chi guarda oggi la televisione via cavo e che potrebbe, verosimilmente, voler continuare a guardarla nel futuro.
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La scorsa domenica il popolare giornalista televisivo della Cnbc, Jim Cramer, ha offerto l’occasione per dare spazio in questo quadro di grandi cambiamenti per il media televisivo alla visione del co-protagonista dell’ecosistema tv contemporaneo: l’online streaming. Nel corso di una puntata in diretta da San Francisco del suo popolare talk show dedicato alla finanza, dal titolo “Mad Money”, Cramer ha avuto l’opportunità di parlare con il chairman e ceo di Netflix Reed Hastings per analizzare l’attuale panorama digitale, come Netflix abbia potuto raggiungere un così vasto successo e dove potrebbe arrivare nel prossimo futuro. Nonostante non necessiti di presentazioni, è bene ricordare che Netflix è il colosso internazionale dello streaming che non solo offre show televisivi e film, ma anche crea contenuti originali, tra cui serie televisive di riconosciuto successo. La compagnia ha concluso un ottimo trimestre lo scorso luglio, confermando di aver raggiunto la quota di 3,3 milioni di nuovi abbonati. Cramer ha avviato la conversazione con il ceo di Netflix sottolineando come tredici anni fa le azioni di Netflix erano scambiate a soli 85 centesimi; lo scorso venerdì il titolo ha chiuso a 102 dollari per azione. Hastings ha spiegato la rapida crescita della società, affermando: “Internet sta trasformando molti settori della nostra economia, e noi siamo la televisione di internet. E questo settore si
Un ecosistema in crisi oppure in evoluzione?
a lato, i due volti di un processo di cambiamento dall’analisi complessa: a sinistra, il ceo di netflix reed hastings, che vede nella piattaforma di streaming il futuro online della tv; a sinistra, il ceo di disney, bob iger, che ha evidenziato il trend negativo per le pay tv e via cavo
è sviluppato dall’essere molto piccolo fino ad emergere, oggi, come comparto significativo”. Hastings è poi arrivato a predire che entro i prossimi dieci o venti anni l’intera televisione sarà nel web, una convinzione che è nata per lui anni fa, osservando i grandi cambiamenti che sono avvenuti nel campo dello shopping, con nuovi comportamenti di acquisto dei consumatori nati nel giro di pochissimo tempo. Inoltre, ha aggiunto che il successo strepitoso raggiunto dalla programmazione originale della compagnia, come per le serie “Orange is the New Black” e “House of Cards”, va motivato con i potenti data analytics a disposizione della società. “Non siamo altro che macchine di apprendimento. Ogni volta che lanciamo un nuovo show, lo analizziamo in profondità, cercando di capire cosa funziona e cosa no, così otterremo migliori performance la prossima volta”, ha aggiunto Hastings. Messo a confronto diretto con quanto affermato dal ceo di Disney riguardo la perdita di subscribers televisivi causata dalle società di streaming, Hastings ha riconosciuto che nella realtà i “cord cutters” di oggi sono una minoranza, ma comprendere la paura per il futuro dei broadcaster tradizionali. Lanciando loro, però, un invito a cambiare prospettiva: “I network sportivi che hanno avuto successo nel mantenere la propria audience stanno adottando modelli on-demand. I consumatori possono così guardare qualsiasi evento su qualsiasi dispositivo, come mostra oggi il successo di Hbo tra gli utenti”.
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19 ottobre - università bicocca @ milano
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il convegno, promosso dalla school of management del politecnico, indaga sul commercio elettronico b2c Gianni Di Giovanni Laureato in Scienze Politiche all’Università La Sapienza di Roma, dopo una prima esperienza di sei anni nel gruppo Iri, si specializza alla Scuola Superiore di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano. Dal 1994 è direttore delle Relazioni Esterne di Stet International e direttore Istitutional Affairs di SMH e Stet International Netherland. nel 1998 è responsabile della comunicazione di TIM. Da novembre 2000 a dicembre 2006 è direttore Relazioni Esterne di Wind. è tra i precursori sull’utilizzo dei nuovi media come internet, e di media in rilancio, come la radio. Da gennaio 2006 a luglio 2013 è in Eni come vicepresidente esecutivo per la comunicazione esterna per coordinare il lavoro degli uomini della comunicazione dell’azienda sparsi in quasi tutto il mondo. Da luglio 2012 fino alla nomina ad amministratore delegato è presidente dell’agenzia di stampa Agi. È direttore di Oil, magazine, cartaceo e digitale, che si pone come interlocutore privilegiato rispetto alle tematiche in campo energetico, e del periodico Professione Gestore. è anche uno scrittore di saggi e docente
visioni
di
Matteo Dedè
agenzie di stampa, serve nuovo
modello di business Il modello di business attuale che caratterizza le agenzie di stampa deve cambiare, perché così le cose ormai non funzionano più. Internazionalizzazione, digitalizzazione e integrazione con le attività di comunicazione sono i tre capisaldi su cui costruire il futuro. Il fatturato di una qualsiasi azienda impegnata in questo settore è in declino da ormai una decina di anni sia nel comparto dei media, sia per quanto riguarda i servizi destinati alle aziende. L’utilizzo in chiave strategica dei social network, specialmente Twitter che rappresenta la disintermediazione totale del nostro sistema, fa sì che i nostri servizi per le aziende, che prima potevano rappresentare una scialuppa di salvataggio nei momenti di difficoltà siano meno richiesti. Bisogna ripensare tutto. La professionalità di un giornalista non potrà mai essere sostituita da un qualsiasi clip, pur prodotto dal personaggio più compe-
tente e autorevole Dobbiamo modificare il modello di business. L’Agi lo sta facendo, appunto, impefgnandosi su tre capisaldi ritenuti fondamentali. Innanzitutto, l’internazionalizzazione, poi una completa digitalizzazione e l’integrazione con le attività di comunicazione. E sulla bozza dei criteri per le convenzioni tra agenze e istituzioni, credo che dopo tanti rinvii e tante lungaggini siamo arrivati a norme chiare e ben definite. Io credo che nel corso del prossimo anno vada fatto il passo successivo per arrivare a quel principio di accorpamento virtuoso che ci consentirà di procedere speditamente verso la razionalizzazione del mercato. E non solo, sarà utile anche per riuscire a creare condizioni virtuose per ottenere un’altra condizione: sarebbe, infatti, opportuno che ci fosse una grande agenzia che trascina con sé un paio di agenzie più piccole. Ci vuole, però, una convenienza significativa.
L’eCommerce B2c non è solo un canale di vendita, ma anche uno strumento in grado di supportare e innovare il più complesso processo di interazione azienda-consumatore. Il Convegno dell’Osservatorio eCommerce B2c, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, sarà l’occasione per trovare una risposta a molte domande: quanto vale l’eCommerce B2c in Italia nel 2015? Cosa emerge dal confronto tra l’Italia e i principali mercati internazionali? Come il canale online può supportare l’export? Quali sono i servizi logistici pensati per l’eCommerce B2c? E ancora: quanto vale il mobile commerce e quali sono le sue prospettive di crescita? Come sono utilizzati gli smartphone e i tablet nel processo di interazione azienda-consumatore? Quali sono le principali direttrici di innovazione in ambito eCommerce B2c? E infine, qual è il ruolo delle startup nello scenario nazionale e internazionale? Durante il Convegno si terrà una tavola totonda a cui parteciperanno alcuni dei principali operatori dell’eCommerce B2c italiano. Nel pomeriggio è prevista una sessione, realizzata in collaborazione con l’Osservatorio Startup Hi-tech, dedicata all’innovazione in ambito eCommerce che ospiterà una seconda tavola rotonda con alcune delle startup più interessanti nel panorama dell’eCommerce B2c nazionale. La partecipazione al Convegno è gratuita. ANNO VI | #147 | MARTEDÌ 22 SETTEMBRE 2015