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visioni / Nicky Haslam

Cos’è la vita? Soprattutto, è una questione di stile…

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COM

Suppongo di essere stupidamente privo di paura nel fare le cose. Non mi faccio prendere dal panico se qualcuno mi dice: “Canti?”. Non ho avuto paura di salire sul palco. Non aderisco ad alcun modello...

i fatti del giorno

marketplace

company

media

Le evidenze derivanti dall’ultima survey “Trust in advertising”

La startup permette un approccio collaborativo a ogni progetto

Missione: importare in Italia nuove modalità di engagement

L’obiettivo è gestire il mobile polling anche attraverso Instagram

Nielsen conferma: il passaparola è sempre un mezzo potente

Ecco YouBrand.Camp, prima piattaforma di marketing trasparente

Ecco Conversion, la prima Omnichannel Conversion Agency

Facebook: c’è nuovo accordo con Millward Brown Digital

scenario

Fenomenologia dell’utente 3.0

23 link

coverstory

Instagram, sfida nell’advertising

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La ripresa c’è, seppure debole. E deve fare i conti con i Millennials Troppo spesso dimenticati da ricerche e statistiche, i figli dei “baby boomers”, nati negli anni Ottanta, sono l’unico vero volano dei consumi

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i fatti del giorno

ricerche Il dato emerge dalla global survey “Trust in advertising”

Nielsen, la migliore pubblicità… è il consiglio. bisogna crederci!

Secondo la global survey “Trust in advertising” in Italia il 74% dei consumatori si fida dei consigli degli amici, il 64% dei commenti della rete, “solo” il 45% dell’adv televisivo.

di Cecilia Bianchi

C

he il consiglio ci giunga “brevi manu” come un tempo o che sia qualcuno dall’altra parte del mondo, seduto davanti al proprio pc (o smartphone), è sempre il passaparola la forma di pubblicità più efficace secondo gli italiani (e la maggior parte degli europei). Questo il dato che emerge dalla global survey “Trust in advertising”, la ricerca realizzata da Nielsen su un campione di 30.000

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in pochi anni ha raggiunto quota 36%. L’importanza del piccolo schermo, si legge nella ricerca, in Italia è rafforzata dal fatto che entro le prime dieci posizioni dei format di advertising di cui più ci si fida compare il product placemet (prodotti promossi all’interno di film/altre trasmissioni) che si attesta al 41%, ben 7 punti percentuali al di sopra della media europea. Il fenomeno si spiega grazie all’affetto di alcuni volti dello star system nazionale ma in ogni caso costituisce l’ennesima riprova di quanto il native advertising sia uno strumento apprezzato ed efficace. Mettendo a fuoco lo scenario adv dall’angolatura dei social media, risulta che la credibilità in questi mezzi si attesta attorno a valori compresi tra il 30 e il 35%. In questo specifico caso, tuttavia, l’advertising sui social media precede il video adv e il Sem (pubblicità veicolata dai motori di ricerca). «Dai risultati della Global Survey “Trust

in advertising” emerge che canale e contenuto della proposta pubblicitaria sono ormai indissolubilmente legati e si influenzano reciprocamente - ha dichiarato Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia -. Anzi, è proprio il touch point scelto per veicolare il messaggio a costituire motivo di credibilità. La pubblicità online, per esempio, pur non essendo ai vertici della fiducia riposta dai consumatori, preceduta dalle raccomandazioni di amici e dai commenti in Rete, è in grado di accompagnare il consumatore così da vicino da incentivarlo ad acquistare il prodotto/servizio oggetto dell’adv. Grazie a smartphone e tablet, inoltre, il web advertising si rivela una fonte così flessibile e svincolata da spazio e tempo da essere più performante nelle decisioni di acquisto rispetto ai mezzi considerati più credibili. D’altra parte - ha aggiunto Fantasia -, non si può tralasciare il fatto che i canali tradizionali ricoprono ancora posizioni rilevanti fra quelli privilegiati dal pubblico. Ne consegue che per massimizzare il ritorno sull’investimento, la formula vincente è quella dell’advertising integrato, che coniuga le forme tradizionali con l’online. Prova di ciò è il fatto che sempre più spesso lo spot televisivo invita lo spettatore a navigare sul sito dell’investitore, così da rendere più efficace il relativo messaggio».

individui in 60 Paesi, Italia compresa. Secondo quanto si legge nel report, infatti, il 74% dei consumatori nel nostro paese considera credibili i consigli di conoscenti diretti, il 64% i commenti postati sui social network. Al terzo posto si posizionano i contenuti editoriali di quotidiani e periodici. La credibilità dei siti aziendali si colloca allo stesso livello di quella della televisione (45%). In Europa il formato digitale pubblicitario più seguito è quello del keyword advertising (adv digitale associato a parole chiave) che ANNO VI | #153| MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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i fatti del giorno Le finaliste votabili sul sito www.itfan.it

Investimenti digital

Tim Ventures è al debutto nell’investimento internazionale con due startup e-commerce La società del Gruppo Telecom Italia creata per effettuare seed investment nel mondo digitale ha infatti selezionato Moltin e Shoppimon, focalizzate, rispettivamente, su sviluppo e monitoring di Ottavia Quartieri È il momento dei primi investimenti internazionali per TIM Ventures. La società del Gruppo Telecom Italia creata per effettuare seed investment nel mondo digitale ha, infatti, investito su due startup ad alto potenziale del settore dell’e-commerce, Moltin e Shoppimon. I due investimenti sono stati realizzati da TIM Ventures nell’ambito del Syndicate Investors lanciato e guidato da Gil Dibner sulla piattaforma di recruiting dedicata al mondo delle imprese innovative e startup Angel List; obbiettivo è investire su startup euro-

pee e israeliane che dimostrino di possedere tecnologie dall’anima disruptive e ambizioni di crescita e visione globali. Gli investimenti sono perfezionati secondo una “Bridge to America Strategy”, che prevede la presenza di fondi di Venture Capital USA top tier all’interno del meccanismo che attiva il co-investimento. La giovane realtà Moltin offre una piattaforma software per l’erogazione di servizi (in modalità SaaS) che facilitano lo sviluppo, in modo semplice e veloce, di siti web per l’e-commerce. La startup ha già ottenuto un investimento da parte di Y Combinator, uno dei più presti-

È il momento dei primi investimenti internazionali per TIM Ventures

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giosi acceleratori d’impresa al mondo. Shoppimon offre, invece, una soluzione di Business Application Monitoring per raccogliere dati e analizzare il funzionamento e le performance di siti di e-commerce, simulando il comportamento umano. Gli investimenti internazionali di TIM Ventures nel settore di retail e shopping online, settori in forte crescita a livello globale, seguono quello fatto lo scorso maggio su Unfraud, startup italiana selezionata nel 2014 da TIM #Wcap, che grazie all’intelligenza artificiale permette di abbattere del 50 per cento le frodi nell’ecommerce.

In tutto 5 le startup finaliste della quarta edizione di .itCup La competizione è organizzata dall’anagrafe dei domini italiani gestita dall’Istituto di Informatica e telematica del CNR di Pisa

Timeneye da Modena, una piattaforma che consente ai freelancers e alle Pmi di ottimizzare il proprio tempo lavorativo; eVeryride da Milano, applicazione che aggrega tutti i servizi di Carsharing e Bikesharing presenti nelle maggiori città italiane; Tapfood da Trieste, una piattaforma integrata di gestione per i locali Food&Beverage; Ganiza da Catania, app che aiuta i gruppi di giovani a decidere cosa fare nel tempo libero e Mindesk da Bari, un pennino da disegno e un software per progettare in 3D grazie alla realtà virtuale. Sono queste le 5 startup che parteciperanno alla finalissima della quarta edizione di .itCup, la competizione dedicata alle start up organizzata da Registro.it, l’anagrafe dei domini italiani gestita dall’Istituto di Informatica e telematica del CNR di Pisa. La finale si terrà a Pisa il 9 ottobre durante Internet Festival, presso il Teatro Lux, a

partire dalle ore 10:30. La selezione si è tenuta a Pisa davanti a un nutrito gruppo di investitori (i principali del settore in Italia) che hanno scelto i cinque finalisti. Le startup sono state scelte tra oltre 100 domande pervenute. I partecipanti alla finale hanno trascorso tre giorni, dal 23 al 25 settembre, a Pisa per seguire un percorso di formazione con esperti del settore startup e imprese innovative, nella sede del CNR. La giuria della finalissima sarà composta da Mauro del Rio (Presidente di Buongiorno SpA), Marco Gualtieri (fondatore di TicketOne e CEO di Seeds&Chips) e Cesare Sironi (Stark Ventures). L’evento sarà moderato da Martina Pennisi (Corriere della Sera, Wired, Startupitalia). I cinque finalisti si confronteranno per aggiudicarsi un viaggio a San Francisco e l’iscrizione alla Startup School di Mind The Bridge (premio offerto dalla Fondazione Denoth). ANNO VI | #153| MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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i fatti del giorno

comunicazione

Un ritorno che parla di partenza: guardare indietro per trovare una strada nuova verso il futuro Il Calendario Lavazza “From Father to Son” anticipa l’iniziativa Terra Madre Giovani e rappresenta uno strumento concreto di sostegno al progetto di Slow Food. In tutto tredici scatti firmati da Joey L. ritraggono l’anima di questi giovani lavoratori della terra di Cecilia Bianchi Stanno arrivando. Hanno meno di 40 anni, sono allo stesso tempo i depositari di antiche tradizioni e i promotori del cambiamento. I protagonisti del Calendario Lavazza 2016, realizzato in collaborazione con Slow Food, e di “Terra Madre Giovani - We Feed the Planet”, sono giovani lavoratori della terra immortalati insieme ai propri “padri” che, fatto tesoro dei preziosi insegnamenti trasmessi di generazione in generazione, ora tengono stretto tra le loro mani il futuro della nostra terra. Tra i volti di quelli che difendono la biodiversità, le piante e le coltivazioni, a beneficio della comunità locale c’è Dali, 27enne produttrice di peperoncino in Messico, che, come Anderson Ricardo, da sempre imprenditore di caffè in Brasile, sono l’emblema della nuova generazione di Earth Defenders. Èd è proprio un messaggio sociale di tale portata la ragione che porterà a Milano, dal 3 al 6 ottobre, migliaia di giovani contadini, più di 2 mila per la precisione, provenienti da tutti i continenti a riunirsi per quattro giorni di dibattiti sui temi dell’ambiente, della sostenibilità e del futuro dell’alimentazione. Èd è giovane

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anche il fotografo dei 13 scatti di “From Father to Son”, Joey L, artista di origini canadesi che, con la direzione creativa di Armando Testa, ha ritratto l’anima di questa nuova generazione, forte della voglia di cambiamento ma sempre nel rispetto delle tradizioni. Così Lavazza e Slow Food invitano i cittadini a stare dalla loro parte. Come? Acquistando il Calendario Lavazza 2016 in edizione limitata o contribuendo sul sito Calendar2016. lavazza.com al progetto Terra Madre Giovani - We Feed the Planet e allo sviluppo della Rete Giovani di Slow Food. Sarà inoltre possibile sostenere questo progetto sui canali social con l’hashtag #EarthDefenders,“Innovazione nel rispetto della tradizione.

Partnership

un Design prestigioso e un’alta qualità del suono: questi i due principali punti di forza del brand Pure L’azienda, una divisione di Imagination Technologies, ha rinnovato e rilanciato il rapporto con Lewis Pr, agenzia globale di comunicazione, per ribadire una collaborazione caratterizzata dal successo di Massimo Luiss Pure, azienda leader nella produzione di radio digitali e speaker wireless multiroom, sceglie Lewis Pr per la gestione dei servizi di media relations e digital pr in Italia. Questa, infatti, si occuperà delle relazioni con i media e blogger tramite campagne di comunicazione finalizzate ad aumentare e consolidare la brand awareness di Pure, realtà attenta al design e alla qualità del suono. Un ulteriore escamotage, pensato dall’agenzia di comunicazione e volto alla costruzione e

al mantenimento di un rapporto diretto e duraturo con i propri clienti,è stato quello di inserire nella pagina Facebook di Pure contenuti in lingua italiana, interamente pensati e creati da Lewis Pr. Come ha dichiarato Chiara Morelli, Head of Office di Lewis Pr in Italia, «L’obiettivo duplice è quello di sottolineare l’expertise di Pure nella tecnologia DAB+, accrescere la consapevolezza della radio digitale in Italia e affermarsi nel settore del desig»; e per riuscire nell’impresa assegnatagli Lewis mette a disposizione un team di professionisti con diversi anni di esperienza .

education

continuano i “regali in classe” firmati italiaonline

La prima internet company italiana, dopo le esperienze di Milano e Roma, inaugura a Pisa il laboratorio d’informatica del liceo Ulisse Dini. Prosegue l’iniziativa sull’alfabetizzazione digitale nelle scuole italiane di Nicolò Franceschi

da sinistra: francesca lavazza, direttore commerciale corporate image di lavazza spa; carlo petrini, presidente e fondatore di slow food, il fotografo joey l. e giuseppe lavazza, vicepresidente lavazza spa

Chiara morelli

Italiaonline, la prima internet company italiana, dopo le aule informatiche dei licei Volta di Milano e Virgilio di Roma, ha inaugurato a Pisa il laboratorio d’informatica del liceo “Ulisse Dini”, nell’ambito del progetto “Regali xxxx di classe”. Al fine di sostenere l’alfabexxxxxxx tizzazione digitale nelle scuole e dare

concretezza di apprendimento a giovani studenti le aule informatiche di ciascuna delle tre scuole sono state fornite di pc, tablet, notebook, stampanti, smart tv e fotocamere digitali per un ammontare totale di 150 mila euro. Andrea Fascetti, vice president human resources di Italiaonline ha dichiarato:«Per il 2015 abbiamo voluto destinare una cifra importante per investire sui nostri

ragazzi, consci dell’importanza di coltivare i talenti di domani. Oltre 2.000 scuole e più di 7.500 insegnanti - continua Fascetti - hanno partecipato alla prima edizione di Programma il Futuro, iniziativa realizzata dal MIUR e dal CINI con l’obiettivo di diffondere il “pensiero computazionale” nelle scuole attraverso strumenti semplici, divertenti e facilmente accessibili». ANNO VI | #153| MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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i fatti del giorno Campagne

MOBILE App

Know-how unico e simbolo delle Pmi del distretto calzaturiero marchigiano, il marchio guidato da Manuelita e Giordano Torresi unisce Made in Italy e innovazione

Uno strumento innovativo per valorizzare le location cinematografiche di Roma, disponibile dal 5 ottobre

in Cinema: Aida partners ogilvy pr comunica Walk come unire film e l’eccellenza del brand la Manuelita realtà aumentata Giordano Torresi di La Manuelita

Wearable

Veneto Banca ora è disponibile anche su Apple Watch Rinnovate funzionalità e insieme un formato “da polso” per l’innovativa applicazione BankUp Mobile Banking BankUp Mobile Banking, l’innovativa app lanciata in primavera da Veneto Banca, si arricchisce di ulteriori funzionalità e arriva su Apple Watch: dalla “banca in tasca” diventa la “banca al polso”. Da oggi, prima sul mercato europeo, BankUp Mobile consente di eseguire il “Prelievo facile”, cioè senza card, lasciando il proprio cellulare in tasca o in borsa: il codice monouso viene generato direttamente sul nuovo orologio Apple e i clienti possono ritirare il contante agli sportelli ATM del Gruppo. Dall’Apple Watch è inoltre possibile accedere ai propri conti correnti, ai saldi, ai movimenti e alle spese eseguite con carta di credito e prepagata. L’accesso a BankUp Mobile è stato reso ancora più user friendly dando la possibilità di accedere all’app attraverso il riconoscimento dell’impronta digitale, sfruttando la tecnologia Touch ID già utilizzata per le disposizioni di pagamento.

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di Ottavia Quartieri

L

a Manuelita, una fra le più rappresentative realtà nel panorama nazionale per lo sviluppo di calzature da donna di altissima gamma, ha scelto di affidare la gestione della comunicazione corporate ad Aida Partners Oglivy PR. Guidata dai fratelli Manuelita e Giordano Torresi, il brand è simbolo del reticolo di PMI del distretto della calzatura di Fermo e Macerata. Nell’azienda, infatti, si ritrovano espresse al meglio le caratteristiche distintive

del distretto marchigiano: forte senso di appartenenza al territorio, spirito imprenditoriale e padronanza di un know-how di eccellenza, nel quale l’inventiva e la cultura alto-artigianale del “fatto ad arte” propri del Made in Italy si combinano a una peculiare spinta all’innovazione di prodotto e di processo. Aida Partners Ogilvy PR, che negli anni ha sviluppato sempre più competenza nella comunicazione del “saper fare” Made in Italy, ha l’obiettivo di valorizzare i caratteri fondamentali dell’azienda, quali territorialità,

esperienza e tendenza all’innovazione, che si concretizza in particolare nella nuova divisione Giordano Torresi Engineering: un vero e proprio “laboratorio di futuro”, dove le più recenti tecnologie vengono messe al servizio del processo di ingegnerizzazione della calzatura. Il team dedicato dell’area Corporate di Aida Partners Ogilvy PR, guidata da Vincenzo Merante, è costituito da Gabriele Ciullo e Andrea Bianchi per le relazioni con i media e da Annalisa Modotto e Marco Manzoni per le attività di Digital PR.

EDICOLA

Ricette, beauty e benessere con Eva Cucina dida

E’ il nuovo mensile della European Network Editore, brand extension del popolare settimanale di gossip Eva Tremila

E’ uscito in edicola “Eva Cucina”, il nuovo mensile della European Network Editore, brand extension del famoso settimanale di gossip “Eva Tremila”. La rivista ha un target fami-

liare e punta sul mix “ricette+benessere”; Lanciata anche un’originale iniziativa organizzata dal Circolo dei Buongustai: “Cuore di Pizza”, evento che consentirà di raccogliere fondi a favo-

re di Save the Children e si svolgerà alla fine di ottobre presso il Valmontone Outlet di Roma. La raccolta pubblicitaria di “Eva Cucina” verrà gestita internamente da European Network.

dida

Dal 5 ottobre sarà disponibile su tutte le principali piattaforme digitali la nuova app mobile Walk in Cinema Roma, un progetto rivolto ai singoli appassionati di arte, cinema e fotografia e a tutti gli operatori turistici. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento innovativo che integri la tradizionale offerta turistica con nuovi prodotti, quale quello basato sulla valorizzazione del cinema. Un’innovazione assoluta è l’applicazione al settore turistico-culturale della funzionalità di Tracking alla scena, che permette una fruizione coinvolgente e immersiva. L’app andrà a sovrapporre, in realtà aumentata ed in trasparenza sulla scena reale, sia il fotogramma del lungometraggio, sia il fotogramma con parti dell’immagine ritagliate sullo sfondo ripreso dal device. L’app è sviluppata per i sistemi mobile iOS e Android, in lingua italiana ed inglese, e sarà scaricabile gratuitamente. ANNO VI | #153| MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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MARKET PLACE

Scelta come ambasciatrice del brand l’attrice inglese Suki Waterhouse

Amazon moda lancia la campagna AW015

La campagna, che sviluppa il tema dell’empowerment femminile e del fashion come strumento per esprimere la propria individualità, è in corso in questi mesi, da settembre a novembre, in Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Italia

EDITO

RIA

di Cecilia Bianchi

Amazon Moda ha svelato il primo volto europeo per la sua campagna pubblicitaria realizzata in collaborazione con la nuova ambasciatrice del brand, l’attrice inglese Suki Waterhouse. La campagna è in corso in questi mesi, da settembre a novembre, in Inghilterra, Francia, Germania, Spagna e Italia. La campagna mostra Suki Waterhouse mentre indossa i suoi capi preferiti, scelti tra le collezioni di Amazon dell’Autunno/Inverno 2015; lo slogan promosso, “Don’t look like me, look like you” vuole incoraggiare i fruitori di Amazon Moda ad abbracciare il proprio stile personale, in un invito che partecipa del clima di empowerment femminile che dal mondo di blog e social è arrivato a toccare l’universo fashion, così come lo stile, i messaggi e l’atteggiamento di molte protagoniste del mondo della musica e dello star system. «Abbiamo lavorato con un team fantastico per creare questa campagna pubblicitaria, inclusi il fotografo Cass Bird, la stilista Julia SarrJamois e Suki Waterhouse - racconta Juliet Warkentin, Brand and Creative

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NE MAGA W ZINE

la campagna mostra suki waterhouse (nella foto) mentre indossa capi della colezione amazon

Director di Amazon Fashion Europe -. Crediamo che le persone dovrebbero esprimere la propria individualità attraverso la moda e abbracciare il loro stile personale. Amiamo l’attitudine che Suki ha per la moda». I look includono alcuni dei trend chiave della stagione, tra cui lo stile bohemien chic anni ’70, il gothic glam come perfetto contraltare per la sera, il denim comodo e la morbida maglieria. I brand dei capi utilizzati sono, fra gli altri, French Connection, Gestuz, YAS, C/meo Collective e Cheap Monday. Per gli accessori invece si

possono trovare Sam Edelman, New Look, e Fly London; mentre per i gioielli Ileana Makri, Jade Jagger, Leivan Kash e Kattri. La campagna è stata scattata nel nuovo multi-milionario studio fotografico europeo di Amazon, nel quartiere londinese di Shoredicth, cuore dello spirito fashion più innovativo, glamour e giovane della capitale britannica. Lo studio, uno dei più grandi nel suo genere in Europa, è stato aperto nel luglio 2015 al fine di produrre gli scatti fotografici per seguire la rapida ascesa europea di Amazon nel fashion. ANNO VI | #153 | MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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MARKET PLACE

La service design company collabora con il marchio della ristorazione da oltre tre anni

Logotel insieme a Autogrill per il lancio di e-Invoicing, innovativo servizio di fatturazione digitale

La compagnia segue la propria filosofia “Feeling Good on the move” e fa partire la fase pilota di un nuovo tool, pensato per incontrare le esigenze dei lavoratori in movimento di Matteo Dedè

In un mondo in continua trasformazione, caratterizzato da un’accelerazione costante e da un’overdose di contenuti, sono sempre di più i messaggi che riceviamo e subiamo, selezioniamo, memorizziamo e spesso dimentichiamo. Sono messaggi che arrivano dai canali più diversi e disparati e in contesti sempre più differenti. Solo quello che ci dà realmente valore, e che migliora un qualsiasi aspetto della nostra vita “resta”. In quest’ottica, anche il ruolo della comunicazione deve evolvere per diventare un “servizio” utile a generare valore e creare utilità per le persone. Logotel, la Service Design Company, ha supportato Autogrill nel lancio di e-Invoicing, il nuovo servizio di fattura digitale disponibile al momento per una prima fase pilota e da novembre su tutta la rete. e-Invoicing è un servizio nato per venire incontro alle persone che per motivi di lavoro, viaggiando molto, hanno l’esigenza di avere una modalità di fatturazione che sia facile e veloce e immediata in modo digitale. «La sfida, nel caso del servi-

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e-invoicing rientra in un processo di avanzata digitalizzazione dei servizi di customer care

zio e-Invoicing - spiega Priyanka Deshpande, project designer Logotel -, era quella di lavorare in tempi molto brevi per sviluppare un sistema di relazione con il cliente/utente che lo accompagnasse nell’esperienza: dalla scoperta del servizio all’accesso, la fase on boarding, fino all’uso»; prendendo in considerazione tutti i touch point digitali e fisici. «Ogni anno in Autogrill - afferma Vito Brunetti, Market Research Manager di Autogrill lanciamo nuovi servizi che mettono al centro il cliente, seguendo sempre la nostra filosofia

Feeling Good on the move. Abbiamo progettato il servizio eInvoicing proprio per questo: garantire il benessere dei clienti in movimento, dando loro la possibilità di risparmiare tempo e di godersi al meglio le pause all’interno dei nostri Punti Vendita. e-Invoicing rientra in un processo di digitalizzazione dei servizi in cui Autogrill è tra i primi a muoversi in ambito retail». «Da oltre 20 anni Logotel accompagna le imprese in percorsi di innovazione e trasformazione collaborativa con un forte impatto sulla loro azione commerciale e organizzativa in scenari di forte cambiamento -, spiega Cristina Favini, Strategist e Manager of Design in Logotel -. Quello con Autogrill è un rapporto di collaborazione e co-progettazione che ci vede impegnati da oltre tre anni su progetti nazionali e di respiro internazionale. La comunicazione è un “pezzo del servizio” e non può essere progettata separata ma integrata nel processo di experience». Per maggiori informazioni su e-Invoicing fattura digitale è possibile visitare il sito https://e-invoicing.autogrill.com/it. ANNO VI | #153 | MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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PREPARATI A FARTI VEDERE DA TUTTI

Continua in prima serata su Canale Cinque “Grande Fratello”, il più famoso di tutti i reality. Alessia Marcuzzi con gli opinionisti Claudio Amendola e Cristiano Malgioglio apre le porte della casa per l’edizione numero 14. Non perdere l’occasione di pianificare durante il programma Endemol diventato un vero fenomeno mediatico.

tutti i giovedì in prima serata


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MARKET PLACE

Tra le aziende già attive con proprie campagne Findus, Dyson, AIDEPI e Dash

La prima piattaforma collaborativa di marketing trasparente. Nasce YouBrand.Camp

Ideata dalla “Consumer Agency” The Talking Village, la startup permette alle aziende di realizzare progetti di “storyselling” con un approccio co-marketing e co-blogging, variabilizzando i costi in base ai risultati di Vera Modesto

Secondo una ricerca condotta dalla Cattedra di Digital Marketing dell’Università Sapienza di Roma, social network e relazioni con gli influencer sono le aree in cui i responsabili marketing digitale dichiarano di voler investire di più nei prossimi anni; in particolare il 53,8% dei manager intervistati cita le relazioni con gli influencer. Ma quale approccio funziona in un web affollato di campagne con contenuti standard? Come coinvolgere le persone più autorevoli e attive in Rete per ottenere partecipazione sincera, e quindi risultati e conversioni di maggior valore? In che modo un influencer o un blogger possono fare esperienze che li ar-

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ricchiscono e conoscere realmente quello che c’è dietro un’azienda e i suoi prodotti? E, infine, come si possono scegliere collaborazioni commerciali per diffondere idee utili, interessanti, ed essere remunerati in modo adeguato e al tempo stesso innovativo? Con

questi obiettivi nasce YourBrand.Camp (http://www. yourbrand.camp/), la prima start up di co-creazione e marketing collaborativo lanciata dall’agenzia The Talking Village. Il risultato sono progetti di comunicazione di nuova generazione, secondo un approccio

di co-marketing e co-blogging, in cui i partecipanti diventano a tutti gli effetti partner e stakeholder: non “influenzano” solo il loro seguito, ma l’azienda stessa. YourBrand.Camp nasce dopo una lunga speri-

mentazione fatta di osservazioni, ricerche e dialoghi con aziende e blogger condotta negli anni da The Talking Village, con un solo chiodo fisso: il marketing buono, utile, veritiero. In controtendenza ri-

spetto alla distribuzione di contenuti sponsorizzati fatta in serie, l’obiettivo è lavorare insieme agli influencer mostrando l’anima delle imprese con le quali decidono di cooperare e i progetti che hanno

a cuore, rendendoli più “umani”, realizzando esperienze uniche di empowerment, capaci di premiare risultati veri di “storyselling” e non la visibilità fine a se stessa. La piattaforma coinvolge una community altamente selezionata in base a criteri quantitativi (il seguito sui canali social), incrociati con molti altri indicatori “soft”, quali creatività, grafica, wording, personalità dell’influencer, qualità della presenza in rete e altre skill verticali. Sono già iscritti alla piattaforma, aperta anche a chi non ha un blog, oltre 200 interessati a varie categorie (family, tech & design, beauty, food, travel, entertainment). Tante le aziende attive, tra cui Findus che ha realizzato una campagna di sensibilizzazione contro lo spreco alimentare, mentre brand prestigiosi come Dash avevano già da tempo sposato questa filosofia. Da segnalare anche Dyson che in questi giorni sta lanciando nuove iniziative sui temi della cura dell’ambiente domestico e AIDEPI, Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane, che ha appena avviato un’iniziativa per smascherare le “bufale alimentari” in rete. Gli influencer che desiderano mettersi in gioco sono invitati ad iscriversi, e le aziende che hanno una storia da raccontare o le agenzie di comunicazione che vogliono sperimentare questo approccio a prendere contatto su info@yourbrand.camp .

ANNO VI | #153 | MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015



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COVER STORY

Intanto, il recupero delle spese comincia a risultare sempre più diffuso, coinvolgendo anche gli acquisti di quei beni di uso più quotidiano tra le famiglie di Daniele Bologna

Se i consumi sono in lenta ripresa è anche perché hanno una leva efficace da sfruttare: quella dei Millennials, i ragazzi nati negli anni Ottanta che stanno cambiando il modo di approcciarsi al consumo. Nel complesso, dunque, le vendite al dettaglio hanno dato un segnale di vitalità, anche se gli operatori del commercio restano cauti: l’Istat ha certificato un aumento congiunturale a luglio dello 0,4% che si traduce in un incremento dell’1,7% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Nei primi sette mesi del 2015 le vendite sono aumentate dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2014. L’incremento tendenziale più consistente si è registrato nei prodotti alimentari (+1,3%) mentre per gli altri prodotti la crescita è stata limitata allo 0,3%. Ne ha beneficiato soprattutto la grande distribuzione, con un va-

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La ripresa passa dai Millennials

Le conferme arrivano da ovunque: i ragazzi nati negli anni ottanta stanno cambiando il modo di approcciarsi al consumo

lore del venduto cresciuto del 3,5%, mentre i piccoli negozi si devono accontentare di un +0,2%. Confcommercio vede “una tendenza alla ripresa della domanda” e giudica positivamente il fatto che “il recupero dei consumi comincia a risultare sempre più diffuso, coinvolgendo anche gli acquisti di quei beni di uso più quotidiano tra le famiglie”. Per la confederazione è importante che questi segnali

“trovino conferma anche nei mesi autunnali e siano sostenuti da un miglioramento dei livelli occupazionali e reddituali delle famiglie”. Coldiretti, invece, pone l’accento sull’aumento della spesa alimentare che sarebbe “il segno più tangibile della ripresa poiché è la seconda voce del budget familiare dopo l’abitazione ed è destinata ad avere un effetto traino sull’intera economia”. Meno ottimista Confeser-

centi, che sottolinea come la ripresa sia ancora “lenta” e come “nonostante gli annunci e le speranze non si registrano boom”. L’organizzazione rileva anche la sofferenza dei piccoli negozi per “l’effetto della liberalizzazione delle chiusure del commercio” che crea “un regime di concorrenza insostenibile per i piccoli che favorisce solo i giganti della grande distribuzione”. Circostanza che ha portato “migliaia di

imprenditori ad abbassare la serranda”. Tutto questo mentre il recente rapporto Coop ha messo in evidenza come i consumtaori ventenni e trentenni siano una miniera di cambiamento e opportunità per i produttori, anche se troppo spesso dimenticati. Il nuovo quadro del consumatore 2.0, che si distingue da quello precedente per il suo inedito approccio nei confronti degli alimenti, è una sfida anche

per la grande distribuzione. Dall’attenzione agli aspetti salutistici nell’acquisto del cibo alla diffu-

sione di stili di consumo in condivisione, è lungo l’elenco delle novità portate da questa nuova

ANNO VI | #153 | MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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COVER STORY

ondata di consumatori in cerca di risposte a nuovi bisogni. La ripresa, per quanto debole, passa per i “Millennials”. Troppo spesso dimenticati da ricerche e statistiche, i figli dei “baby boomers”, nati negli anni ‘80, sono il vero motore dei consumi. Istruiti, colti, digitali. E purtoppo... poveri Più istruiti, più colti, più digitali dei loro genitori, i “millennials” sono anche più poveri: spesso ancora alla ricerca della prima occupazione. Sono loro le prime vittime di una recessione costata 122 miliardi di euro che si è tradotta in un’esplosione della disoccupazione e un calo degli stipendi che ha portato il Pil procapite a circa 22 mila euro. Motivo per cui, quando comprano, fanno scelte oculate e attente. Soprattutto alla qualità. Insomma, preferiscono spendere meno, ma meglio. Addio, quindi, agli economici fast-food, sostituiti da cibi biologici e del territorio. Un modello che replicano per ogni categoria merceologica. Sono giovani tra i 25 e i 35 anni, una fetta importante della popolazione, ma anche il rapporto Coop ammette che si tratta di “trendsetter dimenticati”. Qualcuno va anche più in giù e porta la linea di con-

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fine di questa “generation” a livello dei diciott’anni. Eppure sono proprio loro a dettare la linea, anche agli stessi genitori che li seguono in termini di tendenze e usi. Grazie a loro hanno scoperto il car-sharing, AirBnb per le case in condivisione e perfino la televisione in streaming. D’altra parte, parliamo di quella fascia di popolazione sempre connessa a internet, sempre aggiornata sulle ultime tendenze che non esita a utilizzare la carta di credito per ogni acquisto. Possibilmente online. Quando si tratta di abbigliamento sono ancora più spregiudicati: provano un capo in negozio, ma lo comprano in rete. Anche così risparmiano. E non potrebbero fare altrimenti con un potere d’acquisto in costante calo. Sfida da cogliere Per intercettare i loro gusti la grande distribuzione è pronta a raccogliere la sfida del cibo online, soprattutto dopo che Amazon ha lanciato lo stesso servizio in Italia, diventando un megastore virtuale a 360 gradi: dai libri ai jeans, dagli elettrodomestici alla pasta. Tutto a portata di click. Degli 11,2 milioni di “Millennials” italiani, cioè i giovani tra i 18 e i 34 anni, 8,3 milioni (74%) usano internet per una

E in banca non ci vado più

“Il mio sogno è lavorare in banca“. Se avete proferito queste parole, probabilmente avete più di 30 anni. Per i giovani di oggi, infatti, diventare un banchiere non è più sogno, tant’è che le banche sono state scalzate dalla top-3 dei posti di lavoro preferiti dai giovani di oggi. Le ricerche condotte su Europa e Usa di Capgemini e Scratch rivelano che le banche sono anche sempre meno apprezzate, in generale, come istituzioni dalla Generazione Y (o Millennials, ossia i nati fra il 1980 e il 2000). Capgemini, nel suo “World Retail Banking Report 2015”, nota che tra il 2013 e il 2015 si è verificata una diminuzione dello 0,8% della soddisfazione del clienti bancari, misurata dal Cei, il Customer Experience Index. L’indicatore è stato calcolato sulla base delle risposte di oltre 16 mila intervistati di 32 paesi del mondo e di tutte le età. Secondo la società di consulenza, i responsabili del calo del Cei appartengono alla Generazione Y. In tutto il mondo, e in particolare nell’Europa occidentale, i Millennials sono i più scontenti della loro banca in quanto quest’ultima non risponderebbe alle loro alte aspettative in termine di interazione digitale. Gli istituti di credito, nel frattempo, hanno iniziato a utilizzare canali digitali a basso costo (online e mobile banking) per tagliare i costi di distribuzione dei loro prodotti e servizi, ma molti segmenti di consumatori non sono ancora convinti che i servizi online abbiano la stessa profondità e livello di analiticità rispetto a quelli offerti dalle filiali. Una ricerca specifica sulla Generazione Y è stata realizzata da Scratch, la società di consulenza creativa del gruppo Viacom. L’azienda statunitense ha elaborato nel 2014 il Millennial Disruption Index (MDI). Secondo i Millennials americani, il settore bancario è quello che in futuro subirà le maggiori trasformazioni. Osservando i risultati di queste ricerche, sorge spontaneo un dubbio: in che misura sono validi anche per l’Italia? Per rispondere a questa domanda, AdviseOnly ha lanciato nel gennaio 2015 un questionario sul futuro delle banche italiane, ispirato allo studio di Scratch. Il sondaggio è stato diffuso sul web e ha ricevuto oltre 300 risposte tra il 15 gennaio e il 1° aprile 2015. L’indagine aveva due obiettivi: fotografare l’atteggiamento verso le banche della Generazione Y, per poi confrontarle con le altre generazioni italiane e coi Millennials americani; in seconda battuta, raccogliere le opinioni degli italiani sul futuro delle banche. Dal punto di vista demografico, le persone intervistate sono soprattutto uomini (78,01%), con un alto livello di istruzione (il 50% ha una laurea specialistica/magistrale o un dottorato di ricerca). Aggregando le risposte che esprimevano un atteggiamento negativo verso gli istituti di credito, AdviseOnly ha costruito un indicatore sintetico di avversione verso le banche: l’Indice di Disaffezione Bancaria (IDB). L’indicatore è misurato con una scala da 0 a 5 e può essere suddiviso in tre livelli: basso (0-1); medio (2-3); alto (4-5).

media di 64 ore al mese a persona, rispetto alle 50 ore circa della popolazione tra i 18 e i 74 anni, il 58% della quale si collega ad internet. I dati emergono da un’indagine di Nielsen per Yahoo, anche questa presentata proprio di recente a Roma. Nel giorno medio risultano online 7,2 milioni di Millennials, per 2 ore e 27 minuti a persona. La maggior parte (78%) di questo tempo speso online è da dispositivi mobili, con una netta predominanza dello smartphone che è sempre meno usato come un telefono. Delle circa 3 ore che i giovani trascorrono con lo smartphone in mano, solo 22 minuti vanno a telefonate ed sms. Un’ora è dedicata alle app di social network e chat, 19 minuti alla navigazione web, 11 minuti ai giochi. Il telefono, insieme al tablet, vince sul pc: nel giorno medio il 55% dei millennials online si collega solo da mobile, l’8% solo da pc. Internet, da computer o da dispositivi mobili, vince per audience sulla tv, guardata da 6,5 milioni di giovani nel giorno medio. E se il tempo trascorso davanti allo schermo del televisore è maggiore (quasi 4 ore), il 69% dei Millennials accede a internet mentre guarda la tv, e l’83% fruisce dei contenuti televisivi via web.

ANNO VI | #153 | MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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interaction?


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COM PANY Fondata da Alberto Rossi, Francesco Nenna e Sergio Spaccavento vuole introdurre in Italia un approccio innovativo alle attività di engagement

di Sebastiano zeri

Il consumatore è cambiato, ormai lo sappiamo. E con impressionante velocità, continua a evolversi anche il suo modo di pensare e fare acquisti. Il moderno consumatore oggi è multicanale, ubiquo, consapevole, indipendente, multidevice e sempre presente sui canali

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obiettivo: seguire il consumatore in ogni touchpoint del processo d’acquisto

Ecco Conversion, la prima Omnichannel Conversion Agency

social, ai quali consegna i propri giudizi e preferenze. Mobile Explosion, Social Commerce, Intimate Computing, Big Data e Personalizzazione, Internet of things e tutte le nuove frontiere tecnologiche pensate per potenziare le esperienze di acquisto sono solo alcuni esempi di come la rivoluzione digitale ha cambiato e sta ancora cambiando il mercato e la comunicazione, sia per quanto riguarda la domanda di beni e servizi sia, ovviamente, dal lato delle aziende che li offrono. In questo scenario i vecchi modelli di engagement hanno perso la loro efficacia e già da qualche anno negli Stati Uniti sono nate nuove agenzie che hanno introdotto un modo innovativo di connettersi e creare un contatto continuo con i consumatori. L’obiettivo di queste agenzie è seguire i consumatori in ogni touchpoint del loro processo di acquisto e convertirli man mano da lead a shopper, da shopper a buyer, da buyer a loyal, da loyal ad advocate: la chiamano “The Art of Conversion”. A importare questo approccio in Italia - di nome e di fatto - ci hanno pensato Alberto Rossi, Francesco Nenna e Sergio Spaccavento che ieri

hanno presentato, a Milano, Conversion la prima “Omnichannel Conversion Agency” italiana, secondo quanto recita il payoff della neonata sigla di marketing e comunicazione. Conversion nasce, infatti, con l’intento di essere l’avanguardia nel nostro Paese in questa nuova arte, in base alla consapevolezza che anche in Italia serva un innovativo approccio di engagement, capace di interagire con il websumer (il nuovo consumatore digitale) e sempre orientato alla conversione. L’agenzia è il risultato dell’unione di (lunghe) esperienze professionali diverse, che insieme portano tutte le competenze necessarie per rendere l’arte della conversione una realtà anche nel mercato italiano: l’agenzia Aladino, impegnata da dieci anni nelle attività di below the line ed eventi, fondata da Alberto Rossi, che ha sempre fatto dell’engagement il suo core business; Francesco Nenna, general manager proveniente da oltre 17 anni di agenzie locali e internazionali dove ha maturato grande esperienza in direct, digital e CRM; e Sergio Spaccavento, direttore creativo esecutivo, art director, copywriter, che ha lavorato

in agenzie internazionali e italiane, sia di medie che di grandi dimensioni, su praticamente tutti i media, dall’ATL al social. Un unione di competenze che permette all’agenzia di offrire al mercato piani di engagement a 360 gradi, con una strategia innovativa che parte dall’individuazione dell’insight e arriva a sviluppare strategie efficaci da trasformare in execution fisiche, digitali e tecnologiche attraverso percorsi che raggiungono e implementano qualsiasi touchpoint (off e online) e soluzioni sempre innovative. In tal modo si accompagna e influenza l’utente e il suo comportamento dallo Zmot (Zero Moment Of Truth, la nuova fase iniziale del processo d’acquisto secondo Google, ndr) in poi, con l’obiettivo di convertire i gli utenti in consumatori. Partendo, quindi, dal presupposto che “tutte le connessioni sono percorribili”, Conversion elabora e costruisce tali percorsi, trasformando le connessioni in interazioni, poi in esperienze e, infine, in acquisti. Allo stesso modo, integra i processi nell’esperienza quotidiana delle persone, soddisfacendo e anticipando i loro bisogni.

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Il social network più popolare del mondo aumenta l’offerta adv

Facebook ha siglato la nuova partnership con Millward Brown Digital per gestire il mobile polling anche su Instagram di Daniele Bologna

I più importanti brand e agenzie del mondo si sono riuniti questa settimana a New York, per l’Advertising Week, con l’occasione Facebook ha condiviso gli importanti aggiornamenti relativi agli strumenti in via di sviluppo, finalizzati a supportare gli inserzionisti nel raggiungere gli utenti con contenuti mobile significativi, e allo stesso tempo misurare in maniera efficace l’impatto delle campagne sviluppate per questi dispositivi. Il Mobile Polling, lanciato quest’anno in collaborazione con Nielsen, per aiutare i brand advertiser a misurare l’impatto delle loro campagne mobile da ieri è attivo anche su In-

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In occasione dell’Advertising Week di NY, il colosso di Mountain View condivide gli aggiornamenti relativi agli strumenti in via di sviluppo per aiutare gli inserzionisti a capitalizzare su mobile e con lo scopo di offrire una migliore esperienza pubblicitaria

stagram. Grazie alla nuova partnership con Millward Brown Digital per “Brand Lift Insights for Facebook and Instagram”, gli inser-

zionisti potranno gestire il mobile polling su entrambe le piattaforme. Lo strumento si basa anche su una metodologia di design

sperimentale, il che significa che i marketers possono osservare in modo chiaro i cambiamenti nelle metriche di brand cau-

sati dalle loro campagne. Trp Buying, l’azione congiunta di Fb e tv Tv e Facebook sono sempre più complementari. Una ricerca condotta da Nielsen ha rivelato che promuovere campagne televisive attraverso le video ads di Facebook, porta a risultati maggiori e accresce e migliora efficienza ed efficacia. Inoltre, sulla base di una misurazione condotta attraverso 42 campagne in US, nei casi in cui Facebook e la tv erano congiunti, gli inserzionisti hanno constatato un incremento del 19% nella targeted reach, rispetto alle singole comunicazioni televisive. Nei casi in cui la target audience era composta da Millennials, la reach incrementale è cresciuta del 37%. Le stesse 42 campagne hanno inoltre dimostrato come le impressions di Facebook fossero 2 volte più inclini a raggiungere il proprio target, rispetto a quelle del piccolo schermo. Questo significa che gli inserzionisti avranno potuto investire meno nel raggiungimento della propria au-

dience. Uno studio condotto recentemente da Nielsen su 7 campagne pubblicitarie, infine, ha dimostrato che le persone esposte sia a Facebo- ok che alla

luca colombo

tv, mostravano un livello di memorizzazione delle ads superiore del 3.2%, un brand linkage maggiore dell’11,5% e una linkeability linkage maggiore del 22,7%, rispetto a coloro che guardavano solo la tv. Tutte queste evidenze hanno condotto Facebook a introdurre una nuova modalità che permetta agli advertisers di pianificare, acquistare, e misurare le video ads di Facebook, utilizzando come strumento di misurazione il Total Rating Point (Trp). Gli esperti di marketing potranno in questo modo pianificare una campagna pubblicitaria attraverso la tv e Facebook, perseguendo un preciso obiettivo Trp, e potranno acquistare una parte di Trp direttamente con Facebook. Inoltre, il sistema di misurazione Digital Ad Ratings di Nielsen verificherà la consegna dei Trp intarget di Facebook, mentre il sistema Nielsen Total Ad Ratings procederà con la verifica della consegna dei Trp per Facebook e televisione insieme.

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SC N RIO

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All’Evolutionary wave di Mosaicoon e Phd Italia il nuovo consumatore fa parlare di sè

L’utente 3.0 non è solo consapevole, è esigente di

Giulia Zuffi

L’affermarsi della sharing economy come nuovo paradigma di business deriva dal ribaltamento del modello top-down in un sistema rovesciato, orizzontale, con al centro, ovviamente, l’utente. Questo user è informato, propositivo e ormai abituato a un contesto dove servizi, prodotti e informazioni lo inseguono. Ecco perché il comportamento del consumatore è sempre più rilevante per le strategie delle aziende. Nella seconda giornata dell’Evolutionary Wave di Palermo, il panel “Industries a confronto” ha scandagliato questo tema; il parere degli esperti ha dato spunti interessanti, ma anche diversi interrogativi su cui riflettere. Oggi iniziamo ad analizzare il parere di due dei molti ospiti. Ad aprire il tavolo di lavoro è stato lo speech di Paola Cavallero, direttore marketing & operations di Microsoft Italia, la cui responsabilità è di rivolgere particolare attenzione

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al mondo dei device, dei servizi e delle nuove tecnologie cloud per aziende e consumatori. Secondo l’analisi di Microsoft quello che oggi abbiamo di fronte è un consumatore estremamente consapevole: il 64% di questi, infatti, è conscio di condividere elementi privati con il brand e per questo si aspetta del valore in cambio, un ritorno dovuto ai dati che ha condiviso. I consumatori si aspettano che la tecnologia permetta loro di ricevere messaggi “corretti”, in linea con le proprie preferenze ed esigenze, apprezzando la maggiore produttività che questo può comportare. Grazie al retargeting, infatti, non aumentano solo le occasioni di conversione per il brand, ma migliorano le possibilità dell’utente di interagire con la rete per coglierne le migliori opportunità. Il 79% di loro, infatti, si dice interessato a questi imput.

Online al servizio della vita reale

A Palermo, Paola Cavallero, direttore marketing & operations di Microsoft Italia, e Maurizio Santacroce, direttore della business unit payments&services di Sisal Group, parlano di un consumatore che passa dalla vita reale a quella virtuale in modo sempre più naturale Paola cavallero

Un momento dei lavori durante la seconda giornata dell’evolutionay wave di palermo, con protagonista il panel “industries a confronto”

Durante l’evento di Mosaicoon e Phd Italia, Paola Cavallero ha puntualizzato che il 62% dei consumatori interessati alla tecnologia vive il passaggio tra vita reale e virtuale in modo sempre più naturale. Un caso emblematico è quello del supermercato del futuro dove la tech company statunitense, in collaborazione con Coop, ha realizzato una tecnologia finalizzata a migliorare l’esperienza d’acquisto, presso il “future food district” di Expo. Un esempio di come l’utente possa godere di vantaggi “virtuali” nella vita di tutti i giorni. Il fine è quello di restituire ai supermercati

l’originaria funzione sociale del mercato. Qui la tecnologia aiuta i prodotti a raccontare la propria storia e stimola il consumatore a vivere un’esperienza d’acquisto interattiva, divertente e maggiormente consapevole. La tecnologia applicata proviene dal mondo gaming, proprio dove sta l’origine del business dell’ospite successivo: Maurizio Santacroce, direttore della business unit payments&services di Sisal Group; anche se oggi il cuore del business del gruppo si è trasferito, per il 60%, nel mondo dei pagamenti. Secondo Santacroce, il matching tra contatto fisico ed esperienza onli-

ne porta tassi di crescita importanti:«Nel futuro più prossimo vediamo l’evoluzione dell’interazione tra il canale digitale e quello reale. La convinzione per cui l’online sostituirà l’offline è un falso mito. Il 64% dei consumatori, infatti, acquista ancora esclusivamente offline. La percezione è che i negozi fisici stiano diventando strumenti di visibilità degli ecommerce, ma non è così. Le “vetrine” internet portano volumi di dieci volte maggiori quelle dei negozi fisici. Tuttavia, la distinzione tra questi due mondi ha sempre meno senso poiché tenderanno ad essere sempre più integrati».

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LINK mobile

fantascenari

Google ha commissionato a Ipsos uno studio in cui ha cercato di spiegare quali sono e come “catturare” i momenti più importanti della nostra vita, tra cui quello in cui si decide l’acquisto.

Il ritorno dei filtri per bloccare la pubblicità ha reso di nuovo attuale, tra i tanti, un argomento dal sapore un po’ “millenarista” e apocalittico: come sarebbe (o per i più pessimisti, sarà) un mondo senza pubblicità? Come è giusto che sia, a dare una risposta ha provato la più famosa testata di settore, AdAge, che ha addirittura provato a fare i conti e valutare quale impatto economico potrebbe avere un tale scenario sulle nostre vite. Ebbene, a quanto pare, la nostra vita, senza pubblicità, sarebbe forse meno stressante ma sicuramente molto più costosa, sopratutto per quanto riguarda il digitale.

I momenti che contano di più

Un mondo senza pubblicità? Caro...

PRIMAONLINE.IT

tecnologie

Aiuto, ora arriva il mobile adblocking Un po’ di panico si è effettivamente diffuso dopo l’annuncio di Apple di permettere nel nuovo iOS il funzionamento dei programmi di ad blocking. Poi è iniziata la “pacata” discussione sugli scenari possibili, al grido di “il mobile advertising è morto!”. Per fortuna, c’è anche chi fa notare come sul web questa possiblità esiste da tempo e non ha ancora ucciso nessuno, e di solito chi utilizza l’ad blocker è un utente intesivo del web. Tuttavia, è pur vero che sono quasi 200 milioni gli utenti e 22 miliardi i ricavi globali persi a casua del fenomeno. Che fare? Intanto informiamoci...

NINJAMARKETING.IT

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ADAGE.COM

curiosità

Un pulsante... e avremo la pace! Netflix ha presentato The Switch, un pulsante che abbassa le luci, mette lo smartphone in modalità “non disturbare”, ordina il cibo online, accende la tv e avvia Netflix. Peccato non sia in vendita (il pulsante)...

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Samsung spicca tra i primi brand a utilizzare i nuovi formati adv, che saranno lanciati da domani

La nuova protagonista dell’advertising social: Instagram prepara la sua sfida

La piattaforma che recentemente ha superato per user based anche Twitter, ora si appresta a lanciare a livello globale la sua nuova offerta pubblicitaria. e si tratta di Un nuovo, interessante capitolo per la compagnia, come ha potuto raccontare ieri, in un incontro a Milano, James Quarles, Global Head of Business and Brand Development della struttura

james quarles

di Valentina Lunardi

Il corteggiamento degli advertiser da parte delle piattaforme digitali è in un momento di grande vitalità e se in questo

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momento si dovesse decidere chi è il protagonista del palcoscenico dei social network, probabilmente il ruolo di attore principale dovrebbe essere assegnato a In-

stagram. Il “cugino minore” di Facebook, infatti, da qualche tempo ha molto da raccontare: negli ultimi nove mesi, ha raggiunto quei 100 milioni di nuovi utenti che gli

hanno fatto raggiungere la quota di 400 milioni di user a livello mondiale. Un numero che fa superare alla piattaforma gli iscritti di Twitter e che si segnala per l’es-

sere composto al 75% da utenti provenienti al di fuori degli Stati Uniti (il 50% dei nuovi 100 milioni di iscritti alla community proviene da Europa e Asia). Ma non è

tutto. Instagram si prepara a lanciare la sua nuova offerta pubblicitaria worldwide proprio domani, una nuova offerta adv che permetterà agli advertiser di creare annunci video fino a 30 secondi di lunghezza e cogliere le opportunità di una nuova unità pubblicitaria premium dedicata. L’Italia è stata tra i mercati selezionati che hanno potuto utilizzare in anteprima alcune delle novità realizzate dalla piattaforma per i brand, e, in un incontro

esclusivo tenutosi ieri a Milano, nella sede della compagnia, Instagram ha raccontato più approfonditamente quale sia il suo nuovo piano pubblicitario, sì globale ma attento alle specificità delle diverse aree geografiche.

La parola d’ordine della comunicazione formato Instagram: passione Per James Quarles, Global Head of Business and Brand Development, quello che

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Samsung spicca tra i primi brand a utilizzare i nuovi formati adv, che saranno lanciati da domani

La nuova protagonista dell’advertising social: Instagram prepara la sua sfida

La piattaforma che recentemente ha superato per user based anche Twitter, ora si appresta a lanciare a livello globale la sua nuova offerta pubblicitaria. e si tratta di Un nuovo, interessante capitolo per la compagnia, come ha potuto raccontare ieri, in un incontro a Milano, James Quarles, Global Head of Business and Brand Development della struttura

james quarles

di Valentina Lunardi

Il corteggiamento degli advertiser da parte delle piattaforme digitali è in un momento di grande vitalità e se in questo

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momento si dovesse decidere chi è il protagonista del palcoscenico dei social network, probabilmente il ruolo di attore principale dovrebbe essere assegnato a In-

stagram. Il “cugino minore” di Facebook, infatti, da qualche tempo ha molto da raccontare: negli ultimi nove mesi, ha raggiunto quei 100 milioni di nuovi utenti che gli

hanno fatto raggiungere la quota di 400 milioni di user a livello mondiale. Un numero che fa superare alla piattaforma gli iscritti di Twitter e che si segnala per l’es-

sere composto al 75% da utenti provenienti al di fuori degli Stati Uniti (il 50% dei nuovi 100 milioni di iscritti alla community proviene da Europa e Asia). Ma non è

tutto. Instagram si prepara a lanciare la sua nuova offerta pubblicitaria worldwide proprio domani, una nuova offerta adv che permetterà agli advertiser di creare annunci video fino a 30 secondi di lunghezza e cogliere le opportunità di una nuova unità pubblicitaria premium dedicata. L’Italia è stata tra i mercati selezionati che hanno potuto utilizzare in anteprima alcune delle novità realizzate dalla piattaforma per i brand, e, in un incontro

esclusivo tenutosi ieri a Milano, nella sede della compagnia, Instagram ha raccontato più approfonditamente quale sia il suo nuovo piano pubblicitario, sì globale ma attento alle specificità delle diverse aree geografiche.

La parola d’ordine della comunicazione formato Instagram: passione Per James Quarles, Global Head of Business and Brand Development, quello che

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sta accadendo oggi in Instagram è «l’avviarsi di un nuovo capitolo, a due anni dall’arrivo dell’advertising sulla piattaforma. La missione di Instagram è sempre quella di permettere alle persone di comunicare attraverso le immagini; ora la possibilità di esprimersi in maniera autentica è offerta anche ai brand». La grande opportunità per i marchi raccontata da Quarles, infatti, è quella di poter dare vita a uno storytelling di grande impatto immaginifico e creativo, dove la parola chiave della comunicazione con gli utenti è quella della «passione». Con tale parola chiave Quarles ha delineato anche la scelta di porre l’Italia tra le aree in cui lancia-

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re in anteprima la nuova offerta pubblicitaria della compagnia: «Il fatto che stiamo vivendo un momento di grande evoluzione non si lega tanto alla crescita dell’utenza o a qualche altra considerazione specifica. In Instagram perseguiamo un piano di sviluppo autonomo, che ha subito una positiva accelerazione grazie al supporto di Facebook che ha funzionato come uno strepitoso acceleratore. In questo contesto l’Italia come performance sulla piattaforma è in linea con gli altri mercati del sud Europa e presenta prospettive di crescita mobile molto interessanti. Altro fatto è la grande e attiva user community italiana, che nei campi di food, travel e sport rivela

tutta la propria passione: in una città come Venezia, ad esempio, esiste una community molto attiva che racconta per immagini tutta la bellezza di un luogo unico». A tale scopo, Instagram ha immesso maggiore spazio creativo all’interno dei formati Carousel e video-based, fornendo la possibilità, in particolare, di superare i limiti del suo tipico formato quadrangolare e creando il nuovo “Landscape format”. Supportato nel suo slancio adv dall’infrastruttura tecnologica di Facebook, Instagram non è solo la piattaforma dove raggiungere i tanto ambiti consumatori Millennials e Gen Z, ma mostra dalle prime rilevazioni fornite da Nielsen ottime performance

in termini di campaign lift (97%), come anche la capacità di creare contenuti altamente impattanti e ispirazionali rispetto ad altre piattaforme social. E, come affermato da Quarles, l’offerta pubblicitaria di Instagram non è pensata solo per le grandi compagnie, ma anche per le Pmi, che oggi possono pianificare sulla piattaforma anche attraverso una modalità “self-service”, utilizzando in maniera diretta l’unità pubblicitaria dedicata, cogliendo tutte le opportunità offerte da una user community altamente partecipativa e sfruttando il potere di reach di una piattaforma pienamente mobile.

Un caso di successo: Samsung

Tra i primi partner italiani ad aver utilizzato la nuova offerta di Instagram per realizzare campagne tutte giocate sul potere dell’immagine, Samsung ha scelto il formato adv Carousel per raccontare alla community degli Instagrammers il suo Galaxy S6 Edge Plus. Una scelta che, come ha voluto raccontare la Head of Consumer Communications, Alicia Lubrani, si è rivelata, per Samsung, particolarmente positiva. «Investire in innovazione fa parte della nostra missione e con Instagram abbiamo potuto unire alla creazione di contenuti, una delle migliori skill degli smartphone Samsung: la sua potente fotocamera - ha raccontato Lubrani, proseguendo

-: In 24 ore di campagna siamo passati da 2 mila a 8 mila follower, realizzando il 46% di reach nel gruppo d’età compreso tra i 18 e i 26 anni. Risultati ottimi, in termini di acquisition e creatività, e nella capacità di raggiungere un target di riferimento come quello di Millennials e Gen Z». La campagna realizzata dalla compagnia si è mossa su due filoni paralleli: da una parte il racconto per immagini delle features principali del nuovo modello Galaxy S6 Edge Plus; dall’altra, sfruttando anche la concomitante stagione della Fashion Week, la campagna è stata declinata con un focus particolare sui temi di fashion e beauty. Una scelta “narrativa” e meno dialicia lubrani

retta rispetto alla promozione del prodotto che ha incontrato il favore degli utenti, che hanno mostrato altissimi livelli di interazione con i contenuti del brand. Per Lubrani la grande occasione offerta da Instagram risiede, infatti, nelle sua capacità unica di aumentare l’engagement rate, motivo per il quale nel prossimo futuro della comunicazione social di Samsung dovrebbe avvenire uno sviluppo dei contenuti user-generated, anche per l’Italia. «Sebbene utilizziamo una creatività pensata a livello internazionale, il prossimo “step” riguarderà un maggiore livello di investimento con focus locale. E in questo senso proprio la user content generation permette di coinvolgere gli utenti, poggiando sulla partecipazione e creatività delle generazioni più giovani, target di assoluto interesse per i prodotti tecnologici più d’avanguardia». Samsung investe, ad oggi, non meno del 30% del proprio media budget a livello digital; e di questa ingente percentuale circa il 12% viene riservato ai canali social.

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SPAZIO A...

visioni

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Matteo Dedè

cos’è la vita? soprattutto, è

...questione di stile Nicky Haslam è nato il 27 settembre del 1939. è uno dei più acclamati designer d’interni e socialite inglese, fondatore della società di interior design con sede a Londra “NH Design”. Nel 1966, con l’erede americano James Davison, famiglia di banchieri, acquistarono il Black Canyon Ranch, vicino a Phoenix, in Arizona, per dedicarsi all’allevamento di cavalli. nel frattempo lavora a Los Angeles come fotografo, fa progetta d’arredo, organizza feste. Dopo la “rottura” con Davison torna a Londra, nel 1972, dove riprende a progettare e decorare case. Nei primi anni 1980, possiede e gestisce il Nicholas Haslam Showroom, con Paolo Moschino. Quando la coppia si separa, nel 1995, prende il controllo di NH Design. giornalista opinionista, interviene per London Evening Standard e the sunday Telegraph riviste, Oltre a scrivere recensioni per The World of Interiors e The Spectator. ha scritto articoli di gossip per Ritz ed è stato redattore di British Vogue e Tatler per molti anni. Nel dicembre del 2010, ha iniziato a curare un suo blog, ospitato da The Telegraph

Suppongo di essere stupidamente privo di paura nel fare le cose. Non mi faccio prendere dal panico se qualcuno mi dice: “Canti?”. Non ho avuto paura di salire sul palco. Non aderisco ad alcun modello. Alla mia età sono più preparato per intraprendere cose nuove. Sono molto Bilancia. Quello che mi è successo è stato dettato dalla fortuna. Non ho mai avuto un piano per la mia carriera o la mia vita. Quando sono andato in America con David Bailey nel 1962, volevo aprire un locale notturno. Bailey e io eravamo con quelli di “Vogue” e Alexander Liberman, che ne era il direttore artistico, mi offrì un lavoro. Ero nel settore artistico e sarebbe potuto andare avanti a lungo perché ero diventato molto amico di Diana Vreeland. Ma mi fu offerta una rivista tutta mia, “Show”, e diventai il più giovane art director d’America. Durò poco, il proprietario andò in malora e la vendette. Poi ho lavorato con Dick Avedon. E poi ho incontrato Jimmy Davison. Avevamo preso una casa alla Giudecca e facevamo dei pic-nic organizzati da Harry Cipriani. Lì abbiamo capito che volevamo dei cavalli. Siamo andati a trovare la nonna di Jimmy in Arizona e abbiamo comprato un ranch. Andavamo spesso a Los Angeles e conoscemmo straordinarie stelle del cinema: Marlene Dietrich, Greta Garbo, Myrna Loy, Joan Crawford, Bette Davis, King Vidor, Billy Wilder, Howard Hughes. Intanto, avevo arredato la mia casa di Waterloo, a Londra, il mio appartamento a New York e quello di Jimmy. Non ho mai pensato di farlo come carriera, pensavo che fosse come disporre i fiori. A Londra, alla fine degli Anni 50, incon-

trai Mick Jagger, lo conosco da allora, ed ebbi modo di incrociare i Beatles. Quando lavoravo a “Vogue”, mio padre mi mandò un ritaglio che parlava di loro, perché anche lui era di Liverpool. Lo mostrai a Diana Vreeland e disse: “Falli fotografare”. Io ero un ragazzo inglese a New York, quando era diventata la Swinging London. Fui una sorta di ambasciatore di Mick a New York e un altro cantante che è mio amico da sempre è Bryan Ferry. Amo Bryan, è nato il giorno prima di me. È uno dei più grandi poeti al mondo: i suoi testi sono come quelli di Cole Porter. Poi, quando sono tornato a Londra, nel 1972, non avevo un vero lavoro e l’unica cosa che sapevo fare abbastanza bene era arredare e decorare le case. Avevo un taglio americano, particolare. E tra i clienti, i primi erano scapoli come Nicholas Soames, Mark Shand e David Davis. E poi via a valanga. Le riviste hanno aiutato. Continuo ad avere una vita sociale interessante, come diceva la mia amica Diana Cooper: “Il miglior consiglio che si può dare è di andare a una festa. Si può sempre andarsene”. Oggi Londra è piena di nuove persone affascinanti, ma gli inglesi non le integrano. Raramente si incontrano degli stranieri a cena. Dopo “Redeeming Features”, “Folly de Grandeur” e “A Designer’s Life”, sto scrivendo un libro di ricette, le ricette che la gente mi ha raccontato nel corso della vita, insieme con delle brevi biografie. E mi sto occupando di un sacco di case: ne ho completata una a New Orleans e una a New York. Poi, da qualche anno, canto, faccio cabaret al Savoy, da Annabel’s e al Bellamy’s Restaurant.

iab seminar programmatic 13 ottobre - mico/ala nord @ milano

è il terzo “seminar” del 2015 per l’associazione iab italia, che ha dedicato l’atteso appuntamento al programmatic Iab Italia presenta l’agenda del terzo Seminar del 2015, dedicato al Programmatic, in programma martedì 13 ottobre al MiCo - Milano Congressi Ala Nord (Gate 14 - Via Gattamelata 5). Un’agenda ricca di ospiti e case history di successo, sia italiane che internazionali, per fare il punto su quello che è ormai uno dei trend di riferimento dell’advertising digitale, sempre più diffuso tra tutte le realtà della Industry.Sono tre, in particolare, gli ospiti di rilievo che interverranno nel corso della giornata del Seminar: Melissa Gallo, Director of Product, Programmatic Automation and Data Iab Usa; Daniel Knapp, Senior Director Advertising Research di IHS; e Ionel Naftanaila, Training and Programmatic Manager Iab Europe. Melissa Gallo offrirà l’esperienza americana, entrando nel dettaglio dei trend e topic di maggior successo, delle opportunità e degli ambiti su cui approfondire le conoscenze, portando l’esperienza di un mercato più maturo di quello italiano. Ionel Naftanaila illustrerà concretamente gli strumenti/approcci per utilizzare al meglio le opportunità offerte dal Programmatic. Daniel Knapp, invece, si soffermerà sull’analisi degli scenari del mercato, offrendo la privilegiata lettura dello spaccato europeo a cura di IHS. L’obiettivo del Seminar - attraverso interventi qualificati di ospiti internazionali - è proprio quello di fornire ai partecipanti tutti gli strumenti per utilizzare al meglio le opportunità offerte dal Programmatic, un fenomeno che sta indiscutibilmente cambiando il volto dell’advertising online, promettendo maggiore efficienza nella catena del valore della pubblicità online. Grande l’interesse della industry intorno a questo tema, come dimostrano i numerosi speaker e le case history che saranno presentate nel corso della giornata del Seminar. Tra i temi che saranno affrontati, particolare attenzione alle strategie per utilizzare al meglio il Programmatic. Sono previsti in agenda, infatti, interventi dedicati alla riorganizzazione delle strategie di vendita nel passaggio da manuale a programmatico. ANNO VI | #153 | MERCOLEDÌ 30 SETTEMBRE 2015


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