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visioni / tohru iwatani

Una fetta di pizza... e la vera storia di “Pac-Man”

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ANNO VI | #170 | VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015

Per una volta la storia dei videogame è passata per un pezzo di cultura italiana, anche se culinaria. L’idea di “Pac-Man” mi venne guardando una pizza priva di una fetta appena tagliata.

i fatti del giorno

marketplace

La tv via internet ha stretto un accordo con il gruppo Samsung

Cartoline da un evento organizzato da Aipem e Google Partners

Prosegue l’onda rivoluzionaria dello streaming di Netflix

Il consumatore va online? No, molto di più: oggi ci vive!

company

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L’evento a Milano: consulenzialità e dati al centro dell’offerta

Pianificare campagne integrate di digital video si può e funziona

Teradata Interactive Italy: è una “Digital Cooking Experience”

Sizmek presenta l’Edizione 2015 del Video Index Report

scenario

Ma che mondo sarebbe senza adv?

26 link

coverstory

Disney verso lo streaming

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Il modo nuovo di fare banca che dà più valore al digitale

Le conclusioni salienti emerse dal seminario svoltosi a Milano e organizzato da TNS in collaborazione con la Mobile Marketing Association

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i fatti del giorno

Mercato

L’onda rivoluzionaria dello streaming video di Netflix prosegue con Samsung

In occasione dell’ingresso ufficiale in Italia del più grande servizio streaming on demand del mondo, è stato reso noto che, a partire da ieri, il catalogo più atteso del colosso mondiale è disponibile anche sui dispositivi video e mobile targati Samsung - oltre che in televisione - per rivoluzionare, ancora una volta, l’esperienza di intrattenimento di Ottavia Quartieri

nati in qualunque luogo si trovino, può essere fruito tanto in lingua originale quanto in italiano, sia sul televisore di casa sia sugli smartphone e sui tablet a marchio Samsung di ultima generazione. Inoltre, per tutti coloro che acquisteranno un prodotto a scelta tra SUHD TV - Serie JU e JS, Galaxy S6 edge+ e Galaxy Tab S2, Samsung regala fino a un anno di abbonamento per la visione gratuita dei contenuti disponibili sulla piattaforma Netflix. «Per Samsung che investe in tecnologie innovative per garantire esperienze sempre all’altezza

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stato ieri - 22 ottobre - il gran giorno di Netflix e del suo sbarco in territorio italiano, dopo un lungo periodo scandito tanto da estenuanti attese quanto da lanci e smentite più o meno ufficiali. Ma se già da tempo era nell’aria l’arrivo nel nostro Paese di quello che è considerato il più grande servizio di internet tv al mondo con i suoi 65 milioni di abbonati, storia diversa è l’annuncio della collaborazione intrapresa con Samsung Italia. In occasione dell’ingresso ufficiale in Italia, la multinazionale sudcoreana, leader dell’home entertainment, ha infatti reso noto che il catalogo più atteso del colosso mondiale della tv via internet è disponibile anche sui suoi dispositivi video e mobile - oltre che in televisione - per rivoluzionare, ancora una volta, l’esperienza di intrattenimento. A partire da ieri, infatti, anche gli italiani hanno potuto iniziare ad avere un primo assaggio di quelle che sono le nuove esperienze di intrattenimento legate all’internet tv, potendo avere accesso in qualsiasi momento a film e programmi televisivi attraverso il web. Questo trend di un crescente uso in mobilità dello smartphone e quindi della visione dei suoi contenuti è stato confermato anche dal Samsung Techonomic Index 2015, per il quale la popolazione che accede abitualmente a film/video in streaming è il 77%, facendo registrare un + 12% rispetto all’anno precedente. Anche

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delle aspettative dei consumatori, il fatto di poter avere un ruolo nell’avvicinare le persone alla rivoluzione dello streaming video rappresenta una nuova sfida. La collaborazione con Netflix ci permette, infatti, di arricchire ulteriormente l’offerta di contenuti e servizi disponibili sulle nostre televisioni, così come su smartphone e tablet, a conferma della volontà di guidare il cambiamento attraverso sempre nuove possibilità», ha precisato Mario Levratto, head of marketing and external relations di Samsung Electronics Italia.

il nostro Paese sta, dunque, per trovarsi di fronte a una rivoluzione importante che Samsung, da sempre anticipatore delle esigenze dei consumatori, ha deciso di supportare, portando velocemente la diffusione di questa innovativa modalità nella vita degli Italiani. La decisione di Samsung di portare il catalogo Netflix non solo sulla televisione ma anche sui dispositivi mobili nasce dal crescente fenomeno dello streaming mobile che vede un italiano su tre scegliere contenuti in mobilità. Questo conferma la centralità del contenuto per i consumatori che sono disposti a pagare per vivere i propri interessi e passioni con 13,89 euro al mese. Il meglio dell’intrattenimento targato Samsung, offerto in mobilità a tutti gli abboANNO VI | #170| VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015



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i fatti del giorno

Eventi

Progetti

Tradizione e innovazione si incontrano sul palco: di scena TEDx, domani a Bologna La quinta edizione della manifestazione, che si terrà domani presso l’Unipol Auditorium, ospiterà 19 personalità italiane che faranno conoscere al pubblico altrettante idee di valore e rigorosamente innovative che, partendo dal genio italiano, hanno contribuito a migliorare la società in cui viviamo

L’Italia del “Saper Fare” stasera guarda al futuro nel sito di Expo

IED, Istituto Europeo di Design, e banca Intesa Sanpaolo raccontano l’efficacia del metodo didattico portato avanti con successo dall’istituto

di Ottavia Quartieri “Tradizionalmente innovativi”. È questo il tema che accompagna la quinta edizione di TEDx Bologna in programma per domani nel capoluogo emiliano. Così come recita il claim dell’evento, tradizione e innovazione sono le due parole chiave: se da un lato sembrano in contrapposizione, dall’altro invece esprimono le qualità che molte realtà del nostro territorio posseggono. Riuscire a coniugare la ricca tradizione nella quale siamo immersi, con un’ottima attitudine innovativa, in un contesto globale che cambia a una velo-

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cità esponenziale, è la sfida che siamo chiamati a rispondere. Sarà il palco dell’Unipol Auditorium a ospitare i diciannove speaker, tutti rigorosamente italiani, anche se la maggior parte di loro rientrati in patria da Los Angeles, New York, Parigi, Istanbul, Barcellona e Londra, con l’intento di raccontare le loro idee di successo a dare un esempio ai più giovani. Inoltre, «TEDx Bolo-

gna, quest’anno, ha tra le altre novità una sessione tutta bolognese - come ha dichiarato Andrea Pauri, curatore dell’evento. È un elemento che abbiamo voluto a tutti i costi perché siamo consapevoli che questa città ha svariati talenti nascosti, molti volati in altri Paesi, e noi abbiamo pensato di riportarli qui per farci raccontare la loro idea vincente», ha poi precisato Pauri. Alla base di ogni speech, ognuno dalla vena straordinariamente innovativa e originale, compaiono temi quali sostenibilità, rinnovamento e nuovi paradigmi di pensiero. Tra i progetti presentati sul palco di TEDx ci sono una specie di “treno” a levitazione magnetica, un sistema di misurazione della CO2 ad personam giornaliero così come saranno presenti anche l’inventore della chitarra in alluminio con cui hanno suonato i maggiori musicisti del mondo, da Ben Harper a Saturnino, e l’uomo che è riuscito a portare a Cesena 1000 musicisti da tutto il mondo per cantare una canzone che su YouTube ha ricevuto oltre 24 milioni di visualizzazioni.

Oggi, all’interno del padiglione The Waterstone by Intesa Sanpaolo in Expo Milano 2015, l’Istituto Europeo di Design e l’istituto bancario Intesa Sanpaolo raccontano l’Italia del Saper Fare nel corso di un evento speciale. Design, moda, arte e cultura, artigianato e mestieri del futuro, new media: sono questi i cinque temi che introdurranno i talenti IED, ognuno accompagnato da un testimonial d’eccezione, per raccontare la propria esperienza di successo nel mondo delle professioni creative in un’Italia che guarda al futuro. L’Esposizione Universale di Milano diventa così una vetrina privilegiata per portare ad esempio l’efficacia del metodo didattico IED, costruito sul concetto del “saper fare” e che offre ai giovani creativi una cultura del progetto. L’evento promosso da Intesa Sanpaolo permette quindi a IED di portare la testimonianza di giovani studenti talentuosi. L’obiettivo principale di questa iniziativa

è promuovere il talento e la creatività dei giovani studenti e IED «Da sempre si fa promotore dell’arte del saper fare, coniugando la cultura accademica alla cultura materiale, attraverso percorsi di studio mirati, periodi di stage e incontri con esperti del settore che portano la loro esperienza ai giovani che intendono trasformare la propria creatività in un percorso professionale. Come certamente dimostreranno le loro testimonianze sull’Italia del saper fare, i giovani creativi di IED sono i professionisti di domani, capaci di produrre valore attraverso il proprio pensiero critico e di muovere in modo forte e positivo il dibattito che ruota intorno al futuro del territorio in cui viviamo». Queste le parole di Francesco Picciau, amministratore unico del Gruppo IED. Fabrizio Paschina, responsabile pubblicità e web di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto che «La condivisione dei progetti, l’investimento sul capitale umano e lo sviluppo di competenze sarà decisivo per i giovani per individuare il proprio futuro. Il saper fare oggi ci porta a saper fare meglio domani e a dare un contributo per il rilancio delle idee e per alimentare un clima positivo di fiducia». ANNO VI | #170| VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015


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i fatti del giorno Agenzie

Partnership

Centoeventi lancia “Aquarius” in puro stile hippie anni 60 L’agenzia ha ideato l’intero progetto della “Summer of Love” milanese dal concept alla completa realizzazione Centoeventi, agenzia di comunicazione strategicamente creativa, ha ideato e organizzato un evento “psichedelico” in puro stile hippie anni ‘60 sul territorio a supporto della campagna di lancio della nuova serie televisiva “Aquarius” in onda in Italia su Sky Atlantic HD dallo scorso 14 ottobre. L’intero progetto della “Summer of Love” milanese, dall’ideazione del concept sino alla realizzazione e alla comunicazione dell’evento attraverso i social network, è stata sviluppata da Centoeventi per Sky Atlantic HD con l’obiettivo di attrarre il target di riferimento della nuova serie televisiva – giovani, amanti delle serie tv, del genere poliziesco e dell’atmosfera degli anni’60. L’attività è iniziata lo scorso 9 ottobre con una due giorni di promozione itinerante dell’evento e della serie tv con attori travestiti da hippie che hanno dato vita alle vie del centro di Milano girando con un airstream totalmente brandizzato. La promozione è stata supportata anche da lanci sui social e comunicazioni dirette a blog, siti e portali in target per rendere partecipi anche gli utenti fuori dal capoluogo lombardo. Per attrarre il target si è pensato a due ingredienti: creare curiosità e immergere “fisicamente” le persone nell’atmosfera anni ’60.

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Progetti

Zenzero Comunicazione va in doppia cifra e rilancia il web show L’agenzia parmense ha organizzato il suo evento di maggior richiamo, la settima edizione del “Web Show 2015: strategie web to store” all’interno del quale verranno presentate molte case history incentrate sulla potenza del web. Si parte dalla crossmedialità per arrivare fino all’internazionalizzazione di Matteo Dedè L’agenzia Zenzero Comunicazione di Parma organizza il suo evento di maggior richiamo, la settima edizione del “Web Show 2015: strategie web to store” all’interno del quale verranno presentate numerose case history incentrate sulla potenza del web per l’internazionalizzazione e la crosscanalità. Molti gli specialisti del settore chiamati a intervenire il prossimo 18

novembre presso l’Hotel San Marco di Pontetaro, sempre nella città di Parma, così come molte sono anche le aziende eccellenze del made in Italy, quali Bormioli Rocco, Prénatal, Grandform, Les Arc e tante altre. Due i momenti principali in cui si articolerà la kermesse, rivolta a imprenditori e responsabili marketing e comunicazione: in mattinata e nel primo pomeriggio si affronteranno temi come internazionaliz-

zazione, crosscanalità e strategie web to store e, inoltre, verranno presentate alcune case history che hanno raggiunto ottimi risultati. Il secondo momento, invece, sarà incentrato su un dibattito sulle prospettive future fino al 2030 nel campo della comunicazione web e social, partendo da considerazioni sull’impatto che i cambiamenti del digital hanno avuto e avranno nel modificare la nostra vita.

La forte spinta innovativa di Logotel ha scelto di fare tappa in Triennale, a Milano Lo scorso 15 ottobre, presso la sala TIM4Expo, si è tenuto “Service Design Generation-Nuova generazione di servizi per nuove generazioni?”, punto di partenza per altri incontri

Giovedì 15 ottobre, presso la sala TIM4Expo della Triennale di Milano, si è tenuto “Service Design Generation – Nuova generazione di servizi per nuove generazioni?”. L’evento, dedicato a chi usufruisce già dei servizi Logotel, ha inaugurato un percorso in cui nei prossimi mesi verranno condivisi elementi sulla visione che Logotel interpreta del Service Design, e su come possa essere applicato concretamente alle imprese e ai loro business. Durante l’evento, sono state attivate conversazioni collaborative in cui gli ospiti hanno approfondito le dimensioni multidisciplinari del Service Design by Logotel, sottolineate dagli interventi dell’ad Giuliano Favini, della strategist and manager of design Cristina Favini, del digital innovation officer Daniele Cerra e di Antonella Castelli, service designer senior. Molto spesso ancora oggi le aziende ten-

tano di fare “cose nuove”, ma il più delle volte tale spinta innovativa si infrange contro un “modo vecchio” di pensarle e realizzarle, cioè bensì i progetti possano essere innovativi la loro portata rivoluzionaria viene mitigata da una rigidità organizzativa data da un approccio antiquato. «Quando proviamo a descrivere cosa è il service design secondo noi lo definiamo un approccio sistemico multidisciplinare e integrativo che aiuta a innovare o migliorare i servizi e a renderli più utili, funzionali e desiderabili per le persone, e più efficienti ed effettivi per le organizzazioni -, ha spiegato Cristina Favini. E il Service Design Generation di Logotel è nato perché pensiamo possa aiutare le persone a evolvere anche come progettisti dei propri servizi, nell’affiancare le imprese nei loro processi di trasformazione», ha poi concluso. ANNO VI | #170| VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015


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i fatti del giorno

“Moda e cinema: incontri di stile”

magazine Domani in edicola

La Stampa sostiene la moda e il cinema con un’uscita speciale Disponibile online da lunedì, coniuga le tendenze della stagione autunno/ inverno ai film celebri di ieri e oggi La Stampa si occupa con continuità di moda sulle proprie pagine a cui dedica uno spazio privilegiato nella sezione “Esercizi di stile” che analizza l’universo fashion in tutte le sue sfaccettature, dalle ultime tendenze alla sua influenza sul costume contemporaneo. Da domani sarà in edicola lo speciale “Moda e cinema: incontri di stile”, nato come estensione del precedente magazine. C’è un duplice obiettivo: svelare al lettore l’evoluzione dei rapporti che hanno sempre unito moda e cinema; e renderlo partecipe dei trend più in voga nella stagione autunno/inverno appena iniziata attraverso l’analisi di sette tendenze che, lanciate negli anni da film di grande successo, si sono diffuse presso il grande pubblico influenzandone ancora oggi le scelte di stile. Tra i film esaminati Orgoglio e Pregiudizio con Keira Knightley, Frozen e ancora The Artist. Lo speciale sarà online sul sito web della Stampa a partire da lunedì 26 ottobre e oltre agli articoli presenti nell’edizione cartacea offrirà ai lettori una serie di contenuti aggiuntivi.

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solutions A tre anni dal lancio, significativi i miglioramenti

aziende Entertainment Mrkg

L’azienda ha incrementato sensibilmente le prestazioni e la semplicità d’uso dell’esecuzione delle analisi che coinvolgono l’intero comparto della “Teradata Unified Data Architecture”

Simona Angioni, Valerio Porcelli, Nicola Degobbis, Monica Berardi, Greta Maria Teresa Nirta e Matteo Trione le new entry

nuovi ingressi teradata con il sistema uda aumenta Sei per QMI: portano le prestazioni e semplifica il sistema a 55 l’intero team di Ottavia Quartieri

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eradata ha annunciato ieri innovazioni software e hardware che migliorano la facilità d’uso della Teradata Unified Data Architecture e accelerano l’agilità del processo decisionale. L’azienda, inoltre, è la prima in assoluto nel semplificare l’esplorazione e l’analisi dei dati attraverso l’integrazione di Teradata Database, Teradata Aster Analytics e Hadoop in una unica Teradata UDA Appliance. Si tratta di un ecosistema analitico totalmente configurabile che può

essere rilasciato anche come Teradata Unified Data Architecture. L’appliance può essere facilmente adattata alle necessità del cliente per supportare decisioni data driven su dati strutturati, semi strutturati e non strutturati di grandi dimensioni e in rapida evoluzione. Supporta un modello aperto per l’acquisizione e la scoperta dei dati e integra dati provenienti da ogni parte dell’organizzazione e nel contempo coordina una varietà di carichi di lavoro allocandoli ai data set opportuni. «Da quando Teradata ha introdotto la UDA tre anni fa, abbiamo ri-

scontrato una rapida adozione di questo approccio - afferma Oliver Ratzesberger, president Teradata Labs. I nostri nuovi prodotti accelereranno ulteriormente l’abilità dei nostri clienti nello sviluppare la più flessibile, integrata e potente piattaforma al mondo. Questi miglioramenti aumenteranno le prestazioni e renderanno più semplice l’esecuzione delle analisi che coinvolgono Hadoop e Teradata. Inoltre, la Teradata UDA Appliance consentirà ai clienti di comprendere a tutto tondo il valore della UDA in un unico cabinet», ha poi concluso.

progetti Per i 130 anni di storia, nuovo website e prima digital adv

Montenegro, #130secondi di sapore vero L’amaro italiano ha scelto Med-Use per lo sviluppo del nuovo sito montenegro130.it a supporto della campagna di Sharefunding

Eroi veri e storie dal sapore autentico nella nuova campagna Amaro Montenegro creata dal Gruppo Armando Testa per celebrare 130 anni di presenza sul mercato. In occasione di questo importante traguardo, Med-

Use, digital agency del gruppo GFT, ha sviluppato un innovativo website per il marchio. Con l’obiettivo di garantire un’esperienza d’uso sempre fluida e appagante e gestire grandi volumi di traffico, Med-use ha implementa-

to la piattaforma in maniera totalmente responsive. Fino al 30 novembre prossimo, sarà possibile visualizzare sul sito la prima campagna digital di Montenegro “130 Secondi di Sapore vero”, sempre targata Med-Use.

La squadra di QMI si arricchisce di sei nuovi elementi per diventare ancora più efficace, pronta a esaudire le richieste e le necessità del mercato pubblicitario e del mondo del cinema e dei contenuti, dando origine a sinergie sempre nuove fra questi due mondi. La visione, il contenuto creativo e l’immagine dei progetto saranno curate da Simona Angioni, Cco di QMI. Valerio Porcelli è Cmo Interactive, l’anima digital dell’azienda, un ruolo chiave per stare al passo con i nuovi media e i nuovi mercati. Il portfolio clienti di QMI si allarga e l’azienda arruola Nicola Degobbis in qualità di Account Manager. Monica Berardi, Greta Maria Teresa Nirta e Matteo Trione entrano in QMI, rispettivamente, nell’area eventi e mediapartnership, commerciale, placement e tax credit. L’azienda italiana leader nel mondo dell’entertainment marketing può così vantare, ora, un organico costituito da 55 preziose risorse. ANNO VI | #170| VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015


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MARKET PLACE

Il famoso marchio ha sviluppato la sua prima campagna di comunicazione in terra britannica

Chiquita sbarca nel Regno Unito Per l’occasione ben trecento taxi londinesi, i celebri black cabs, si colorano del giallo che caratterizza il famoso brand, a testimoniare, in fondo, un incontro tra affermate icone

di Marianna Marcovich

Chiquita sbarca nel Regno Unito con la sua prima campagna di comunicazione e per l’occasione ben trecento taxi londinesi, i famosi black cabs, si colorano del giallo che caratterizza il famoso brand. Si tratta, dunque, di un incontro tra due icone: la mitica banana con il bollino blu e il cab simbolo della capitale inglese, celebrato dall’agenzia Armando Testa in pieno stile “Just smile”, pay-off della campagna internazionale. Quattro i diver-

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si soggetti che sono stati preparati per sostenere l’operazione: “Big Ben”, “Tower Bridge”, “Nelson” e “Crown”, in cui la banana è l’unico elemento reale dell’illustrazione e ne diventa parte integrante, incastonata nei più famosi simboli della città. L’headline che li firma tutti è “Go bananas in London”: un’espressione idiomatica che gioca con il prodotto e che in inglese significa “diventar matti”. Così, l’invito ai sudditi di Sua Maestà è chiaro: provate Chiquita e impazzirete di lei. I trecento

taxi saranno anche brandizzati all’interno: i sedili, ma anche le ricevute, e in più si potrà vedere lo spot Chiquita nei monitor dei poggiatesta. Inoltre, sono previsti eventi nei principali mercati di Londra, come il New Covent Garden e il New Spitalfields, con distribuzione di merchandising e altre iniziative promozionali. Per l’agenzia Armando Testa hanno lavorato, sotto la direzione creativa di Michele Mariani, l’art Barbara Ghiotti e il copy Federico Bonenti. Le illustrazioni sono di Sara Pittaluga. ANNO VI | #170 | VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015


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Su Canale Cinque prosegue la seconda, seguitissima edizione di “Tú sí que vales”. Il carisma di Maria De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi, l’immediatezza di Mara Venier, la bellezza di Belen Rodriguez, la simpatia di Francesco Sole e l’imprevedibilità dei concorrenti sono gli ingredienti che fanno di questo show un cocktail di grande successo e un’occasione imperdibile per pianificare.

ogni sabato in prima serata


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MARKET PLACE

Evento organizzato dall’agenzia multicanale Aipem in collaborazione con Google Partners Italia

Il consumatore non va online, “vive” online! “Creare business con la rete”: era questo il titolo del Web Visibility master seminar tenutosi qualche giorno fa a padova in cui si sono analizzati i comportamenti degli utenti

di Massimo Luiss

“Creare business con la rete”: questo il titolo del Web Visibility Master Seminar tenutosi pochi giorni fa a Padova e organizzato da Aipem, agenzia di marketing e comunicazione multicanale, in collaborazione con Google Partners Italia. Se, infatti, i comportamenti online degli utenti si sono adeguati all’evoluzione della tecnologia (lo smartphone viene consultato una media di 150 volte al giorno, tant’è che il 95% degli utenti web utilizza i dispositivi mobili), per le grandi e medie imprese italiane è fondamentale comprendere come poter rendere efficace la propria presenza online. Il processo di acquisto non è più lineare e i consumatori utilizzano il web come un hub: si pensi, ad esempio, che addirittura il 34% degli utenti effettua prima una ricerca online, poi visita il negozio fisico per provare il prodotto e, infine, ritorna ad acquistare online. Non stupisce, quindi, che in meno di nove anni il settore dell’ecommerce B2C sia cresciuto esponenzialmente del

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321%. Questi sono solo alcuni dei nuovi dati sulla fruizione del web presentati dal team di Google Italia (Marzia Volpe, Team Leader agency Google Italia; Maria Elena Ferrario, Product Trainer Google Italia; Mauro Barzanò, Account Strategist Google Italia) al ventesimo #MasterAipem organizzato dalla sigla di Paolo Molinaro. Nel corso del seminario Andrea Fioritto, amministratore delegato di Aipem, e Nicola Donda, art director della struttura veneta, hanno illustrato le case hi-

story dell’agenzia che ha, di fatto, creato davvero business con la rete. Forte del contributo della propria digital unit Vodu, il team di Aipem ama infatti implementare con originalità le proprie competenze utilizzando canali e tecnologie web: una “conoscenza creativa” quindi, che non si esaurisce nella sola applicazione di avanzati strumenti digitali, ma che trova e crea valore aggiunto proprio nell’ideazione di progetti di comunicazione originali e, al tempo stesso, efficaci.

Nella foto, da sinistra: Mauro Barzanò, Account Strategist Google Italia; Marzia Volpe, Team Leader Agency Google Italia; Maria Elena Ferrario, Product Trainer Google Italia; Paolo Molinaro, Ceo Aipem; Andrea Fioritto, a.d. Aipem; Nicola Donda, Art Director Aipem ANNO VI | #170 | VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015


IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!

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THE LAST WITCH HUNTER

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HITMAN: AGENT 47

BELLI DI PAPÀ

GHOSTHUNTERS: GLI ACCHIAPPAFANTASMI

TUTTI PAZZI IN CASA MIA

TUTTO PUÒ ACCADERE A BROADWAY

DAL 29 OTTOBRE AL CINEMA

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MARKET PLACE

Si è conclusa l’iniziativa legata al Fondo del Consiglio d’Europa

Eurimages, la prima volta di un italiano

Ha vinto “Just like my Son” di Costanza Quatriglio, prodotto da Andrea Paris: la storia di un immigrato afgano in Italia; menzione speciale a Kutlug Ataman per il progetto “Hilal, Feza and other planets” di Massimo Masi

Per la prima volta nella storia dell’Eurimages Co-production Development Award, il premio è stato assegnato a un progetto italiano. Per il settimo anno di fila Eurimages, il Fondo del Consiglio d’Europa, riconoscendo New Cinema Network come uno dei mercati più importanti e affermati in Europa, ha affidato alla giuria composta da Irena Strzałkowska, Ed Guiney e Stefano Massenzi il compito di selezionare il vincitore. Sedici progetti NCN erano eleggibili per il premio (del valore di 20 mila euro), conferito per sostenere lo sviluppo del lavoro che meglio rifletta i criteri di collaborazione e co-produzione che ispirano Eurimages. Domenica 18 otttobre, Roberto Olla, Direttore Esecutivo di Eurimages, ha consegnato personalmente il premio. Dopo aver ringraziato Lucia Milazzotto, Direttore di MIA, e Alexia De Vito, Coordinatrice di NCN, ha assegnato il premio a “Just like my Son” di Costanza Quatriglio, prodotto da Andrea Paris: la

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storia di un immigrato afgano in Italia il quale, in cerca di sua madre, intraprende un viaggio nel proprio passato che lo porterà alle origini della storia del genocidio degli Hazara e delle donne afgane. Citando la giuria: «Abbiamo empatizzato con questo ritratto delle difficoltà che deve affrontare chi è appena arrivato in Europa dai luoghi meno favoriti e più pericolosi del mondo, ricordandoci di come molte generazioni di Eu-

ropei abbiano dovuto emigrare per trovare una vita migliore». Non senza difficoltà nel prendere una decisione, la giuria ha deciso di assegnare una menzione speciale a Kutlug Ataman per il progetto “Hilal, Feza and other planets”. I giurati sono rimasti «Sorpresi dal suo coraggio, dalla vivacità e dalla contemporaneità nel l’affrontare i temi della tolleranza e della libertà di espressione alle porte dell’Europa». ANNO VI | #170 | VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015

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COVER STORY

le conclusioni salienti emerse dal seminario svoltosi a milano e organizzato da tns in collaborazione con mma

Un nuovo modo di fare banca, che dia più valore al digitale La trasformazione tocca ambiti diversi, dall’innovazione all’offerta commerciale, dalla custode experience alla cultura interna, in un contesto che vede il cliente connesso sempre più esigente, informato e multicanale

di Daniele Bologna

La Finance Community si è incontrata ieri, a Milano, in occasione del Seminario che TNS ha organizzato in collaborazione con

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MMA (Mobile Marketing Association) per affrontare i temi caldi per il mondo Banking. Dall’innovazione alla trasformazione digitale, dal cambiamento del contesto all’evolu-

zione interna, il digitale permea la nostra vita. E il settore finanziario non ne è, dunque, esente. Con un titolo un po’ provocatorio, “The Big Disconnect”, TNS e MMA hanno propo-

sto una serie di interventi sulla Digital Trasformation con punti di vista differenti: Google Italia, Garanti Bank, Telecom Italia e Gemalto hanno proposto, insieme a TNS, spunti di ri-

flessione con prospettive diverse: quali sono le (dis) connessioni nel mondo finanziario? Come ingaggiare target specifici come i Millenials? Come innovare in uno scenario dove

la tecnologia ha abilitato nuovi player tecnologici che oggi si pongono come fortemente concorrenziali nei confronti delle banche? Come far fronte alle pressioni commerciali (e dun-

que anche di compressione della redditività) che nuovi player stanno attuando su questo scenario? E in tutto ciò, qual è per il cliente l’esperienza della “Banca” nel suo complesso, qua-

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COVER STORY un ecosistema mediatico sempre più frammentato, focalizzarsi sulla conoscenza del target è il primo passo verso la comprensione del contesto.

le il livello di soddisfazione della relazione nei diversi touchpoint? «Il filo rosso che ha caratterizzato gli interventi del seminario è stato il ricorrente concetto di cambiamento,

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o meglio di trasformazione - sostiene Federico Capeci, Ceo e Chief Digital Officer TNS Italia, - che continua: «Qualsiasi azienda, in ogni epoca, deve essere in grado di adeguarsi ra-

pidamente ai cambiamenti o, meglio ancora, di anticipare». Questo è ancora più importante nell’era digitale, in quanto il ritmo di trasformazione è decisamente più sostenuto. «Star fermi

significa di fatto arretrare - sostiene Mariella Pacitto, Chairperson MMA Italia e Responsabile Strategy & Innovation di Telecom Italia, - che evidenzia come in questo scenario si possa

parlare proprio di innovazione “disruptive”, che vede nuovi player entrare nel mercato e nuovi modelli di business farsi avanti». «L’adozione della tecnologia genera, infatti, im-

portanti cambiamenti nel comportamento di consumo, nella fruizione dei media e nelle aspettative dei consumatori» ha commentato Christian Vaccani, Digital Evangelist di TNS. In

La situazione italiana «La situazione italiana è particolarmente polarizzata, con la gran parte della popolazione nei segmenti Leaders (individui molto coinvolti dai social media e dal mondo online) e Functional (individui che colgono principalmente l’aspetto funzionale e di servizio della rete). Lo studio ConnectedLife 2015 di TNS evidenzia che, per quanto riguarda la fruizione media, il tempo speso sui diversi device connessi aumenta e anche fra i più adulti (da 45 a 54 anni) la fruizione della tv vacilla» ha spiegato Vaccani. Come evitare la disconnessione? «Il primo passo per la costruzione di una nuova sensibilità sta nelle persone, che costituiscono la banca. Alcuni player - ha continuato Vaccani - hanno già attivato un percorso di valorizzazione interna delle competenze e delle attitudini al digitale, con studi sui dipendenti che evidenzino il livello di “vicinanza”, di fruizione, le skills già disponibili all’interno». Ma Digital Transformation è anche capitalizzare nella cultura interna il va-

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COVER STORY federico capeci

mariella pacitto lore delle competenze di ciascuno, valorizzando attitudini alla condivisione, mindset aperti alla sperimentazione e all’adozione del “nuovo”. Una banca più vicina, in qualche modo, ai suoi clienti, più sensibile a “need” e desiderata che sempre più emergono da parte dei “clienti connessi”. «Nei “Prestiti”, come in altre categorie di prodotti e servizi finanziari - ha esordito Elisa Pucci, Head of Marketing Insights

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di Google Italia, - l’acquisto, on o offline, passa comunque attraverso un elaborato percorso di ricerca in rete». I risultati di uno studio commissionato da Google a TNS, “Digital Consumer Knowledge Financial Products 2015”, basato sulla popolazione online, evidenziano come già quasi un prestito su cinque (18%) sia stato acquistato online; e comunque l’84% di coloro che ha acquistato un prestito ne-

gli ultimi dodici mesi, ha cercato online informazioni prima dell’acquisto. «Un ruolo importante, dunque, quello della rete - ha ribadito Elisa Pucci - che rende disponibili una moltitudine di informazioni utili alla scelta, supportando lo shopper in un percorso di scelta che a volte (11% dei casi) può durare anche alcuni mesi». Shopper preparati Uno shopper su quattro vi-

sita la filiale ben preparato, dopo essersi studiato online opzioni, caratteristiche, vantaggi, un 14%, addirittura, ricerca online all’interno della filiale. «Dunque, farsi trovare, nella ricerca online, diventa un “must” - ha detto ancora Elisa Pucci. - Le banche hanno ormai predisposto tutti gli strumenti di comunicazione necessari ai clienti, anche se spesso diventa importante renderli disponibili proprio nel mo-

mento dell’esigenza. Come accade in altri settori, i player che offriranno un’esperienza online rilevante e puntuale avranno una maggiore probabilità di acquisire nuovi clienti e fidelizzarli». Il digitale porta, dunque, al cliente la consapevolezza di un supporto operativo in caso di bisogno, vantaggi legati alla disponibilità informativa “ovunque” e in qualunque momento. Ci rende consapevoli e sempre più esigen-

ti, abituandoci a risposte brevi e pertinenti. «Ci sono forti attese per un’interazione con i servizi finanziari più personalizzata e favorita da strumenti predittivi evoluti» ha detto poi Cristina Colombo, Chief Client Officer di TNS. Strumenti che si affidano a insight derivati da big data e marketing omni-channels. «Ma il digitale non è solo fonte di opportunità e innovazione, per il mondo finanziario: una pletora di nuovi

operatori stanno mettendo sotto pressione il settore, in ambiti diversi - ha continuato Cristina Colombo. - Ci sono aree, come quella dei pagamenti e del credito, in cui le banche stanno subendo attacchi diversi da operatori dimensionalmente non sempre rilevanti, ma che propongono servizi più flessibili, smart e con storytelling molto attrattivi. Un’aggressione su molti fronti, che sottopone la banca a leggeri ma

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progressivi sgretolamenti di un moloch quale l’immagine della banca nella mente del cliente. Un tempo per ogni tipo di servizio finanziario ci si rivolgeva alla banca, ora non sempre è così - ha detto Colombo o comunque altri operatori emergono al momento del need, proponendo risposte spesso più flessibili, più smart, più vicine alla quotidianità. Non chiedono tutto/tanto: erodono a piccoli passi: la facilità di un clic nello switch, una offer proposition semplice, commissioni a volte ridotte. Il risultato: pressione sulla banca con evidente riduzione dei margini di redditività e perdita della possibilità di fare cross-selling. E allora? Utilizzando leve digitali, la nuova banca, che abbiamo chiamato Real Digital Bank, - ha proposto Cristina Colombo - può evolvere il proprio modello di business, “avvicinandosi”, abilitando, integrando il proprio servizio con risposte anche a bisogni non finanziari». Proposta mobile-only L’esempio di Garanti Bank, nella proposta mobile-only, iGaranti, è rappresentativo di un nuovo modo di fare banca, dove la funzione è più quella di un service provider, un “attento conoscitore” delle esigenze, degli interessi, dei desiderata.

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Una proposta commerciale focalizzata sui Millenials che offre una serie di vantaggi diversi, anche non finanziari, diverse funzionalità che integrano quella del pagamento o della disposizione finanziaria, con servizi di suggerimento tipici del mondo digitale, che “raccoglie” e aggrega informazioni su interessi e preferenze degli utenti. Un’altra area di attenzione è quella relativa all’informazione, all’identità e ai Big Data. Rossano Rossi, Market Innovation Manager di Telecom Italia, ha evidenziato come per il futuro il ruolo delle informazioni, e dunque della Security e della Digital Identity, strettamente correlati, sarà molto importante. Un’area di azione comune a Banche e Telco, un’area di collaborazione e condivisione, con l’obiettivo di semplificare le fruizioni (lato cliente), rendere efficienti, sicuri ed efficaci la sottoscrizione e l’utilizzo dei servizi (lato operatori). Questo richiede alla banca una profonda trasformazione che non implica solo una evoluzione in termini di tecnologia adottata. Deve abbracciare una cultura digitale in cui l’interazione con il cliente è centrale, la collaborazione è fondativa e la connessione non è giocata solamente in termini di competenza, ma anche secondo un registro emoti-

vo, in un percorso di esperienza senza soluzione di continuità attraverso differenti touchpoint. In questo, un valido supporto può venire in ambito commerciale anche dal Mobile Marketing e dalla Mobile Adv. Chris Babayode, Managing Director della MMA EMEA, ha evidenziato come il mobile possa avere un posto di rilievo nei media coinvolti nelle campagne di comunicazione, con livelli di efficacia interessanti, grazie alla forza del video. Il mo-

bile offre, inoltre, soluzioni innovative di messaggistica avanzata, come quella proposta da Elise Vernet, Mobile Marketing Development Manager di Gemalto, che vede sfruttare il mobile come touchpoint commerciale: lo smart message, allora, diventa un punto di contatto efficiente che permette di raggiungere una customer base anche aperta alla comunicazione mobile, se attentamente costruita secondo regole d’ingaggio chiare e trasparenti:

richiesta di permesso, proposta profilata, possibilità di cancellazione dalla lista, reward. Come evitare, dunque, il rischio “disconnessione”? La risposta è chiara e multicanale: il cliente nella sua relazione con la banca, utilizza mediamente 2,7 touchpoints, ma circa il 50% ne utilizza 3 o più, secondo i recenti dati dello studio TNS sulla popolazione online, “Connected Life”. E allora la filiale è morta? Per niente! Fabrizio Andreose, Account Director Fi-

nance Clients di TNS, ha evidenziato come resti sempre il punto di riferimento nella relazione, ma affiancata da touchpoint digitali. E’ interessante notare che i clienti che hanno fruito di touchpoint digitali (e di social media, in particolare) abbiamo espresso maggiori livelli di soddisfazione: i canali digitali offrono risposte più rapide e la percezione di una banca “più vicina”. La Real Digital Bank ha dunque la possibilità di essere al centro di un ecosistema

digitale, coinvolgendo provider, partner esistenti e altri attori chiave; e creando connessioni “con” e “per” i propri clienti. La nuova banca ha un ruolo che ricomprende nuove aree per il cliente, anche non-finanziarie, un ruolo di facilitatore, aggregatore di valore e erogatore di consulenza e accesso. Lo human touch non sparisce, ma è dedicato a contesti diversi, dove fornire consulenza e orientamento è determinante per il cliente.

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ieri, a Milano, “Digital Cooking Experience”, un evento promosso dall’agenzia di servizi di lead generation

Teradata Interactive Italy, consulenzialità e dati spiccano al centro dell’ampia offerta

oggi La divisione Marketing Applications è sempre più importante nelle strategie del gigante del data analytics un momento del meeting organizzato da teradata

di Aureliano Roio

Si è tenuto ieri, a Milano, “Digital Cooking Experience”, il primo evento italiano di Teradata Interactive Italy, l’agenzia di servizi di lead generation che fa capo a Teradata Marketing Applications, divisione marketing del colosso internazionale del data analytics. Teradata Interactive si distingue nel panorama digitale italiano per il suo approccio forte-

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mente data-driven, basato sull’ottimizzazione delle prestazioni delle attività di marketing. La capacità di “cucinare” gli ingredienti tradizionali delle operazioni di lead generation insieme al “nuovo” ed essenziale ingrediente del moderno marketing digitale - i dati - per ottenere un piatto di successo. Ed è stato questo il tema narrativo dell’incontro a cui erano presenti Mark Ash, Director UK and Ireland di Teradata

Interactive, Stefan Eisenbach, Director Teradata Interactive DACH/IT e Anna Squassabia, Head of Teradata Interactive Italy, che hanno illustrato ai presenti i punti di forza di Teradata Interactive, a partire dalla modalità di approccio al cliente, modellata nel senso della consulenza strategica e creativa e non della semplice fornitura di servizi, con l’intento di creare una connessione profonda e duratura tra aziende e

consumatori ma anche tra gli investitori pubblicitari e Teradata stessa, come ha confermato Mark Ash, Director Uk and Ireland di Teradata Interactive: «La nostra mission è quella di aiutare le aziende di ogni tipo a raccogliere, gestire e analizzare i dati con l’obiettivo di ottimizzare o monetizzare le proprie attività di marketing. Le aziende ci chiedono soprattutto questo, quando non sono in grado di farlo autonoma-

mente. Tutta la questione si risolve, quindi, nel riuscire a risolvere i problemi o le difficoltà che un’azienda ha rispetto ai propri obiettivi. Noi sappiamo farlo bene, qualunque sia il canale di comunicazione utilizzato da un’azienda. E’ ovvio che il processo funziona molto meglio se il rapporto con l’azienda è di lunga durata, perché possiamo affiancare i dati esistenti con quelli generati ex novo». I dati sono sempre più “marketing oriented” L’occasione milanese è stata un’occasione per parlare con i manager internazionali di Teradata Interactive anche del nuovo assetto strategico dell’azienda statunitense, in cui la componente dei servizi di marketing va via via assumendo sempre più importanza, come testimonia la recente acquisizione (definita lo scorso 30 settembre) di FLXone, un fornitore di Dmp con sede a Eindhoven che dovrà costituire la base dati di Teradata Integrated Marketing Cloud, permettendo all’azienda di mettere insieme l’advertising online con il customer marketing, al fine di guidare le interazioni in tempo reale attraverso tutti i canali e dare al marketing una visione individualizzata e integrata degli utenti. Un’acqui-

sizione che, tuttavia, non modifica per ora gli equilibri strategici e la gerarchia dell’offerta di Teradata in Italia, secondo Mark Ash: «La moderna evoluzione del settore digitale sta comportando, tra le tante trasformazioni, la digitalizzazione dei tradizionali canali offline e la conseguente necessità di gestire una mole sempre più ampia di dati, che rappresentano il collante che tiene insieme tutta questa complessità. Oggi, finalmente, abbiamo la capacità di raccoglierli e processarli attraverso tutti i canali di comunicazione, per ottenere informazioni utili alla propria attività commerciale. La Dmp estende questa capacità a tutti i canali disponibili e permette di raccoglierli in un’unica piattaforma. Ma le nostre attività core restano lead generation e crm». Una visione “data driven” che i manager conservano anche nel valutare il futuro del nostro mercato e uno dei suoi maggiori trend, il mobile: «La differenza tra attività di marketing data driven e attività che non lo sono è già oggi molto evidente, domani sarà un fattore competitivo critico - ha spiegato Stefan Eisenbach, Director Teradata Interactive DACH/IT -. Il programmatic facilità notevolmente il compi-

to di chi vuole raggiungere un target specifico. E’ probabile che, in un futuro piuttosto prossimo, chi non avrà tale standard sarà tagliato fuori dal mercato o, nella migliore delle ipotesi, marginalizzato». Uno scenario di trasformazione, quindi, che sul mobile appare ancora più accentuato: «L’attuale esplosione dei device “smart” sta cambiando radicalmente molti aspetti del marketing e questo settore costituisce forse la maggiore sfida per i marketers. Dobbiamo ancora capire bene in che modo monetizzare efficacemente molte delle attività di marketing dedicate al mobile, ma oggi abbiamo la possibilità di profilare gli utenti secondo un unico Id a prescindere qda uale sia il touch point utilizzato. E questa “conquista” tecnologica costituisce un traguardo importantissimo per il futuro del settore. Tuttavia, è probabile che cambierà ancora molto nei prossimi cinque anni, con l’avvento delle wearable technologies e la conseguente moltiplicazione dei device portatili. Ma anche se non siamo ancora in grado di immaginare quale sarà l’assetto futuro del mercato, di una cosa siamo certi: al centro di tutte le attività di marketing, ci saranno i dati» ha concluso Mark Ash.

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ME DIA

Solo il 18% degli inserzionisti utilizza video in-stream e rich media nella stessa campagna

Sizmek presenta l’Edizione 2015 del Video Index Report Il Benchmark Report analizza le principali sfide che i marketer affrontano nel pianificare a livello strategico campagne integrate di digital video

di Nicolò Franceschi

Sizmek, piattaforma di open ad magement per la gestione di campagne multiscreen, ha presentato l’edizione 2015 del Video Index, che prende in esame il livello di adozione degli annunci video, le tendenze nei vari mercati e tra i diversi vertical consumer. Il Benchmark Report rileva che i marketer an-

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I punti chiave emersi

= Gli annunci video nella prima metà del 2015 hanno avuto uno start rate del 62,5%, con un incremento del 40,5% rispetto allo stesso periodo del 2013; = i beni di Largo Consumo e i vertical Entertainment e Auto sono i settori che maggiormente hanno valorizzato gli annunci video (rispettivamente il 22, il 20 e il 10% di tutti gli annunci video serviti); = vi è un’opportunità di crescita per il video nel rich media advertising poiché quasi l’11% degli annunci serviti nel 2015 sono stati rich media, ma meno del 5% di quegli annunci rich media includevano il video; = la regione Emea ha visto la maggior crescita dal 2013, con il 160%, il Nord America ha visto la maggior crescita nel video nel 2015 con il 52%, seguita dall’Apac a poco meno del 50%.

Chi è Sizmek

È possibile consultare la versione completa del Video Index Report all’indirizzo go.sizmek.com/video-index-2015. Sizmek, sistema di open ad magement, offre libertà di scelta per l’advertsing end-to-end. Con un unico punto di accesso alla migliore tecnologia, ai dati, al coordinamento strategico e con la possibilità di scegliere tra le soluzioni che si adattano meglio alle proprie strategie, più di 42.000 inserzionisti, agenzie, editori, e trading desk creano formidabili campagne pubblicitarie, con semplicità, e in grado di stabilire relazioni più profonde con i propri clienti ovunque nel mondo in modo semplice ed efficace. Aperta e indipendente, l’ampia piattaforma tecnologica di Sizmek è sostenuta da integrazioni con più di 100 partner che forniscono le migliori soluzioni per l’attribution, la gestione dei dati, la misurazione dell’audience, il SEM, il creative authoring e altro ancora. Sizmek opera in oltre 70 paesi con uffici a livello locale che garantiscono il suo pluripremiato servizio in tutto il Nord America, Emea, LatAm, e Apac.

cora non stanno cogliendo completamente i vantaggi di pianificare campagne di digital video più integrate. Dei 4.000 inserzionisti che hanno distribuito annunci video in-stream o video rich media negli ultimi tre anni, solo il 18% ha utilizzato entrambi nella stessa campagna. Il rapporto, che ha analizzato gli annunci video del primo semestre del 2013, 2014 e 2015, mette in evidenza una considerevole crescita del video che, in generale, sta prendendo sempre più spazio nelle strategie di marketing per coinvolgere il pubblico. Dal 2013 al 2015, le digital ads, tra cui i video, sono salite dal 9 al 15%, registrando un aumento del 40% nel giro di soli due anni. «Il video è diventato un mezzo eccezionalmente importante per i brand oggi, e i

marketer hanno più scelte che mai, dal più passivo in-stream ai più conivolgenti annunci rich-media che includono il video ha dichiarato Andy Kahl, responsabile della ricerca di Sizmek - Questo studio dimostra che, anche se c’è stata una rapida adozione del mezzo, la maggior parte dei marketer sta an-

cora imparando come mettere a punto in modo efficace una strategia di digital advertising che comprenda diversi tipi di video. Ci sono ancora molteplici opportunità per i marketer per raggiungere pubblico nuovo e esistente con contenuti che si discostino dalla riproposizione dello spot televisivo».

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SC N RIO

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L’adv “gentile”: dieci punti chiave che consentono di rispettare pienamente l’esperienza degli utenti

Che mondo sarebbe senza pubblicità? Non più ad-blocker, qualora l’erogazione degli ads avvenga in maniera etica e non intrusiva. Teads lancia la campagna “Advertising Matters” e spiega come risolvere un problema che affligge il mercato dei media online di

Sebastiano Zeri

Che mondo sarebbe senza pubblicità, senza opzioni? Che conseguenze ci sarebbero se le principali testate online non potessero più contare sugli inserzionisti per la valorizzazione delle loro revenue? Come potrebbero i principali marchi internazionali promuovere il loro business su scala mondiale? Teads, già prima ideatrice della pubblicità video outstream e di una piattaforma di monetizzazione globale per i publisher, lancia la campagna “Advertising Matters”, attraverso uno studio e un video, per spiegare a tutti perché la pubblicità non sia un’entità da demonizzare ma anzi un elemento da comprendere per apprezzarne il valore aggiunto. L’iniziativa ha preso avvio dalla riflessione su quattro dati allarmanti, che si sono resi evidenti in un’analisi condotta da Iab Uk, sui motivi che spingono gli utenti a installare un ad-blocker: • il 73% ritiene che la sua l’esperienza di navigazione online sia troppo frequentemente disturbata dagli an-

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nunci pubblicitari; • il 55% considera irritanti alcuni formati di advertising (colori troppo vivaci, pop up, etc.); • Il 54% pensa che alcuni formati rallentino la velocità di navigazione dei siti web; • Il 46% giudica gli annunci non pertinenti con la pagina che sta fruendo. Un notevole impatto sul futuro dei media «E’ doveroso ragionare su come gli ad-blocker stiano impattando sul futuro dei media, incidendo in maniera significativa sulle loro revenue - ha dichiarato Antonella La Carpia, Marketing & Communications Emea di Teads. - Nonostante i numerosi dibattiti tra gli advertiser circa gli effetti nel settore, non è mai stata trattata la questione chiave: un mondo senza pubblicità a che conseguenze porterebbe? “Advertising Matters” vuole educare gli attori che determinano questo mercato (brand e publisher) a produrre annunci “sostenibili”, puliti nel loro posizionamento, non intrusivi rispetto alla navigazione degli utenti. Solo in questo modo sarà possibile preve-

nire una catastrofe pre-annunciata per il mondo dei media». «La realtà è che la pubblicità in generale non dà fastidio agli utenti. Sono quei formati irritanti, moltiplicatisi nel tempo, che generano frustrazione e portano all’utilizzo di ad-blocker - dice Michele Marzan, Ceo Teads Italia. - Gli annunci sono la prima fonte di guadagno per i publisher, chiamati, perciò, a comprendere la qualità di un formato rispetto a un altro e a scegliere, quindi, quelli più corretti e funzionali al fine di non ledere la fruizione dei propri contenuti. Dallo studio di Iab Uk si deduce facilmente come la principa-

le causa di utilizzo degli ad blocker, riguardi proprio la qualità dei formati pubblicitari, di conseguenza bisogna informare e sensibilizzare, primi fra tutti, advertiser e publisher per renderli consapevoli delle loro scelte». I publisher devono valorizzare i propri utenti nel lungo periodo, con una pubblicità più ordinata, di maggior qualità e che permetta la miglior esperienza sia di fruizione dei contenuti sia dei messaggi pubblicitari. Questo soprattutto in ambito mobile, dove gli schermi più piccoli possono creare situazioni ancora più fastidiose per l’utente, se non ben gestite.

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Disney sarà la più grande media company che offre contenuti online direttamente ai consumatori

Da Cenerentola a Toy Story, nella corsa allo streaming si aggiunge DisneyLife Mentre Netflix sbarca in Italia, sul palcoscenico internazionale di chi offre servizi televisivi digitali si assiste a una moltiplicazione degli attori, da Hulu a YouTube Red. Ma la storica compagnia creatrice di Topolino presenta un modello inedito fino a oggi 28

di Valentina Lunardi

Per anni gli abbonati alla tv via cavo hanno dovuto scegliere tra una vasta, e a volte costosa, offerta di canali a pagamento, con poco controllo diretto sulla scelta di cosa includere o meno nei propri pacchetti televisivi. Ma con l’imporsi su vasta scala della tecnologia di streaming digitale, questo panorama è cambiato per sempre: mentre ieri in Italia è avvenuto l’atteso D-day di Netflix, che va a creare una terza via al “duopolio” di Sky e Mediaset Premium nel nostro mercato nazionale, sulla scena dello streaming internazionale gli attori del palcoscenico dei contenuti “à la carte” stanno subendo una moltiplicazione. Negli ultimi due giorni, infatti,


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mentre la stampa americana ha iniziato a dare sempre più attenzione e recensioni positive all’opzione priva di pubblicità della piattaforma Hulu (per alcuni sempre più vicina a superare per offerta di film e serie tv sia Netflix che Amazon Prime), YouTube ha presentato la sua nuova sottoscrizione a pagamento, YouTube Red, dedicata a show e film con protagonisti le star create dalla stessa piattaforma. Sebbene in un evento dedicato alla stampa, tenuto lo scorso mercoledì da Robert Kyncl, chief business officer di YouTube, sia stato assicurato che “Il nostro servizio di sottoscrizione è completamente diverso da quello offerto da Netflix”, c’è già chi mormora che presto anche nel mondo dell’offerta online di contenuti si avvererà uno scontro giocato sull’acquisizione dei diritti per serie tv e film e una battaglia sui prezzi. Le predizioni di un’accrescersi della competitività non scoraggiano, tuttavia, altri player a creare la propria offerta on demand. L’opportunità offerta dall’abitudine dei più giovani spettatori a guardare la televisione attraverso smartphone, tablet e device come Roku, Apple Tv e Chromecast di Google non poteva, infatti, passare inosservata da una delle media company più potenti del pianeta: Walt Disney.

si desiderano arrivare ai prodotti in maniera differente”. Iger ha anche annunciato che non sono stati predisposti piani per portare il servizio negli Stati Uniti, il più importante mercato per la compagnia, data l’alta possibilità di creare interferenze con i numerosi accordi creati con canali via cavo e satellite, che distribuiscono oggi i suoi contenuti. Tuttavia il chief executive non ha escluso che possano esserci sviluppi differenti in futuro: “La piattaforma tecnologica su cui si basa DisneyLife è scalabile sia per gli Stati Uniti sia per tutti gli altri brand del nostro gruppo”. Il riferimento è al fatto che il servizio non includerà i film prodotti dalla Marvel e i titoli legati alla saga di “Guerre Stellari”, prodotta da Lucasfilm, entrambe oggi di proprietà Disney. Tuttavia il servizio, che è stato sviluppato in-house, potrebbe essere utilizzato come base per la creazione di offerte di abbonamento dedicate ai brand Star Wars e Marvel, ha lasciato intendere Iger.

Il futuro della televisione è streaming e in-app

Dal “Libro della Giungla” a “Toy Story”, tutto online con DisneyLife È pronto ad avverarsi il sogno di tutti i bambini che, dalla generazione del Carosello a quella dei VHS e dvd, non desideravano altro che avere a disposizione il catalogo completo di tutti i personaggi e le storie create prima da Disney e poi da Pixar. A partire dal mese di novembre, infatti, sarà lanciato in Gran Bretagna DisneyLife, primo servizio di streaming nel suo genere. Il progetto andrà oltre il modello di streaming di piattaforme come Netflix, offrendo attraverso lo stesso canale libri, musica, ma soprattutto i flim d’animazione e i live action movies dello storico brand, rendendo Disney la più grande media company che offre i suoi contenuti online in maniera diretta ai consumatori. È già confermato che la compagnia ha intenzione di espandere il servizio in altri Paesi europei nel corso del prossimo anno, a partire da Francia, Spagna, Germania e Italia, accrescendo il proprio catalogo in maniera continuati-

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va. Nel dettaglio, DisneyLife offrirà migliaia di episodi tratti dalle serie on air su Disney Channel e centinaia di libri, album e film, compreso l’intero (e ambito) catalogo delle opere firmate Pixar, così che gli spettatori potranno vedere online grandi classici come “Lilli e il Vagabondo”, ma anche l’intera serie animata “Toy Story”.

Una piattaforma tecnologica aperta a Marvel e Guerre Stellari? “Questo è il futuro, sotto molti aspetti – ha commentato il chief executive di Disney, Bob Iger, all’incontro stampa dedicato al lancio di DisneyLife – Stiamo individuando sempre maggiori opportunità per raggiungere i consumatori in maniera diretta, senza l’intervento di alcun intermediario, e vediamo che i consumatori stes-

Un modello pronto a evoluzioni future

Bob iger, chief executive di disney (nella foto sopra) ha affermato che per il momento disneylife sarà dedicata al mercato europeo, italia compresa, ma non esclude un futuro negli usa, aperto anche ai brand star wars e marvel

A evidenziare il clima di fermento che sta caratterizzando il panorama dei servizi di streaming e basati su app, Tim Cook, chief executive di Apple, intervenendo alla conferenza dedicata a tecnologia e innovazione organizzata dal Wall Street Journal, WSJDLive, ha affermato lo scorso lunedì: “Perché i canali televisivi esistono? Le app sono il futuro”. Iger, che è parte del consiglio d’amministrazione di Apple, ha condiviso sentimenti simili. “La percezione generale è che la direzione sia questa. La tv multicanale continuerà ad esserci e noi continueremo a farne parte, ma l’esperienza delle app offre molta più profondità e ricchezza di contenuti di un canale, dove un programma ne segue semplicemente un altro. Non c’è nulla di sbagliato nella televisione lineare, ma è questa la ragione per cui l’esperienza in-app è destinata a crescere”. DisneyLife costerà 9,99 sterline al mese e gli abbonati saranno in grado di vedere in streaming o leggere contenuti in inglese, francese, tedesco, italiano e spagnolo. Gli utenti saranno in grado di creare profili per i piccoli e grandi spettatori sulla base dei personaggi Disney preferiti e i contenuti potranno essere visti anche offline grazie alla funzione di download.


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Tohru Iwatani E’ il geniale inventore del videogioco “pac-man”

Matteo Dedè

una fetta di pizza... e la vera

storia di “pac-man”

Per una volta la storia dei videogame è passata per un pezzo di cultura italiana, anche se culinaria. L’idea di “Pac-Man” mi venne guardando una pizza priva di una fetta appena tagliata. Guardai quella pizza e vidi quel che poi sarebbe divenuto “Pac-Man”. Ai tempi era pieno di videogame nelle sale giochi dove andavano in scena invasioni spaziali e dove si sparava a tutto e tutti. Io invece miravo a fare un gioco grazioso, semplice, che piacesse alle donne e che potesse esser giocato dalle coppie. E con un concetto di base, il mangiare. Avevo in testa degli elementi, ad esempio i cibi speciali che “Pac-Man” divora e che gli permettono di diventare così forte da dar la caccia ai fantasmi. Hanno la stessa funzione degli spinaci per Braccio di Ferro. Ma la loro è una relazione simbiotica anche se conflittuale, la stessa che lega Tom a Jerry. Quella sera ero solo. Ero uscito per mangiare una cosa. Ed è stata una fortuna. Fossi stato in compagnia, di fette da quella pizza ne sarebbero state tagliate diverse e io non averi avuto quell’intuizione. E i puntini che “PacMan” si mangia sono biscotti, lui ama i biscotti. E li amano anche i fantasmi, per questo lo inseguono: non vogliono che si mangino i loro biscotti. Questa è la base. Ma al tempo pensai anche che fare un gioco dove si era sempre inseguiti non era divertente. E’ una condizione piscologica scomoda a lungo andare e questo mi ha portato all’idea di creare le condizioni affinché i ruoli in certi momenti si potessero invertire. Ho scelto i fantasmi perché “Pac-Man” è una bocca stilizzata. Serviva qualcosa di altrettanto iconico, che tutti capissero, ma che non facesse davvero paura. Ora, guardando indietro credo che le meccaniche di fondo e il design del gioco siano molto ben bilanciati. Non c’è nulla che vada aggiunto e nulla può essere sottratto. Ho lavorato per sei mesi sull’equilibrio fra tutti gli elementi del gioco. Negli anni 80 e 90 c’era un certo spirito alla Namco: lo sviluppo dei giochi continuava finché tutti non erano convinti della qualità, mettendo in secondo piano la data prevista per la fine dello svilup-

po. Nell’industria attuale dei videogame invece a dominare sono budget e deadline che vanno rispettate a tutti i costi. Non a caso ne escono tanti incompleti. Nel proseguimento della sua esperienza, “Pac-Man” è apparso in tantissimi giochi, e non solo come protagonista. Quelli che preferisco sono “Pac-Land” e “Pac-Mania”. Il primo perché ha creato un genere, quello dei giochi di azione a scorrimento orizzontale. Ricordo che Shigeru Miyamoto una volta mi disse che fu una delle principali fonti di ispirazione per “Super Mario Bros”. “Pac-Mania” invece fu il primo dove c’era un “Pac-Man” in grafica tridimensionale. Che poi è il modello per il grande “Pac-Man” che compare nel film “Pixels”. E’ dal 2008 che ho abbandonato lo sviluppo di videogame e ora insegno alla Tokyo Polytechnic University. Ma diciamo che non ho abbandonato i videogame del tutto, insegnando Teoria dei giochi. E nei miei corsi si parla di come alcuni giochi “seri” possono aiutare a costruire una società migliore. Il mondo dei videogame si sta spostando su smartphone e tablet che sono racchiusi all’interno di schermi di dimensioni limitate, così come le idee dalle quali nascono i giochi che li affollano. Noi stiamo sperimentando, invece, strade diverse con un nuovo dispositivo indossabile che si chiama GamingSuit. Combina ad un tempo movimenti e controller di gioco, aprendo la porta a nuove forme di interattività e di espressione artistica. Non so se avrà successo, ma di certo nessuno ha mai tentato una strada del genere.

google launchpad week 23/27 novembre - milano

una intera settimana tutta dedicata alle startup. il focus è su quattro temi critici per il loro sviluppo

Arriva a Milano la Google Launchpad Week, una settimana, dal 23 al 27 novembre, tutta dedicata alle startup e focalizzata su quattro temi critici per il loro sviluppo: strategia di prodotto e sviluppo del business, user experience e interfaccia utente, tecnologia, marketing e abilità di presentazione. Ognuna delle cinque giornate sarà dedicata interamente a uno di questi argomenti e strutturata in sessioni plenarie e discussioni faccia a faccia tra le startup presenti con professionisti del settore e mentor. L’obiettivo è quello di ottenere progressi rapidi in un periodo di tempo molto breve. Come? Sperimentando, confrontandosi, ma soprattutto avendo l’opportunità di mettersi alla prova, sbagliare e dunque imparare in una settimana tutto quello che si potrebbe imparare in due mesi. La Launchpad Week di Milano avrà un focus specifico sul mondo dell’informazione e della creazione di contenuti editoriali. Ogni startup italiana può chiedere di partecipare se sta creando innovazione nel campo della produzione e gestione di contenuti, nel mondo dei media, nuovi media o social media. Maggiori dettagli, e criteri di ammissibilità, nel sito dedicato all’iniziativa. Strutturato per supportare l’ecosistema locale e aggiungere valore a quello che già altri attori stanno facendo, come incubatori e acceleratori, Milano è la prima città italiana ad aggiungersi alla lunga lista dei luoghi che già hanno ospitato almeno una Google Launchpad Week. ANNO VI | #170 | VENERDÌ 23 OTTOBRE 2015


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