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visioni / pietro beccari

Così Fendi sta rafforzando il legame con la Capitale

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ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015

Contrariamente a quanto appare, Roma è alla viglia di un grande rilancio. Le orde barbariche passano, la sua bellezza resta: folgorante e immortale. È un sogno contagioso, anche Zuma...

i fatti del giorno

marketplace

company

media

L’arrivo di Netflix in Italia sembra avvicinare Mediaset e Google

Il tema oggetto di un incontro targato IPG Mediabrands Italia

Cisco ha promosso una web tv dedicata interamente all’IOT

I progressi del Giornale.it nella vision dell’a.d. Andrea Pontini

S’intravede la svolta nella guerra fra editori e giganti tecnologici

L’intricata relazione fra dati e contenuti: una questione aperta

IoE TV, quando l’Internet of Things non ha più segreti

Il giornalismo oggi? Una questione di narrativa. E di soldi

scenario

RP sempre più digital oriented

25 link

coverstory

Usa: McDonald’s ritorna a crescere

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Sfida all’ultimo ciak a Roma per “48 Hours Film Project”

Una competizione mondiale che coinvolge cinque continenti e centinaia di città, con Studio Universal come partner e titolare di un premio ad hoc

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OOH NEXT GENERATION

THE CUBE DARSENA on themadbox.com


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i fatti del giorno

Strategie di mercato

Una prima, significativa svolta nella battaglia tra editori e giganti del web

L’arrivo di Netflix nel nostro Paese, otto anni di una durissima battaglia legale e l’imminente avvicinarsi della sentenza definitiva. Sono state queste alcune delle principali ragioni che hanno portato Mediaset e il colosso americano Google a siglare un “significativo accordo di collaborazione”. “Si avvia una strategia congiunta per la protezione dei contenuti in ordine della massima tutela del copyright dell’editore”, si evince dalla nota divulgata, anche se le cifre esatte dell’operazione extragiudiziale non sono ancora state rese pubbliche dalle parti

di Ottavia Quartieri

è

sotto gli occhi di tutti il fatto che il mercato audiovsivo, sia italiano che internazionale, in queste ultime settimane stia passando un periodo di cruciale importanza, tanto per una sua stessa dignitosa sopravvivenza quanto per continuare a correre sui bi-

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nari dello sviluppo e dell’evoluzione tecnologica, fase dalla quale è necessario transitare per non essere cannibalizzati dalla velocità del mercato globale. Lo sbarco di Netflix sul suolo italiano lo scorso 22 ottobre, dopo un lungo alternarsi di annunci e smentite, e l’accordo di collaborazione raggiunto tra due colossi del settore – Google e Mediaset – ,

siglato la scorsa settimana e reso pubblico attraverso un’ermetica nota congiunta delle aziende. Sono questi i due avvenimenti principali che hanno infiammato il mercato digitale, senza dimenticare che, allo stesso tempo, la Rai è al lavoro per realizzare una propria piattaforma di contenuti. La miccia è stata innescata dall’annuncio del colosso a stel-

le e strisce della streaming tv di voler investire nel nostro Paese e questo ha fatto si che tutte le sue potenziali concorrenti corressero ai ripari per evitare di perdere fette importanti di mercato, riuscendo persino a mettere da parte i duri scontri di cui si erano rese protagoniste negli anni passati. E questo è proprio il caso che ha coinvolto Google-YouTube e Mediaset.

Il contenzioso in corso Dopo una causa iniziata nel 2008, con cui il Biscione chiedeva un risarcimento record di 800 milioni di euro alla controllata di Mountain View per aver caricato oltre 65 mila video di sua produzione senza averne rispettato i diritti, le due aziende hanno annunciato di aver raggiunto un accordo di collaborazione che “Apre nuove prospettive nei rapporti tra i due player e pone fine a quasi otto anni di contenziosi”. Più in particolare, Mediaset contestava a YouTube di aver guadagnato in modo improprio, grazie alla pubblicità. “Alla luce dei contatti rilevati e vista la quantità dei documenti presenti illecitamente sul sito, è possibile stabilire che le tre reti televisive italiane del gruppo abbiano perduto ben 315.672 giornate di visione da parte dei telespettatori”, sosteneva l’azienda di Cologno Monzese. Per questo motivo, era stato chiesto un risarcimento di 500 milioni, più altri 100 per ogni anno, per un totale di 800.

La risoluzione Nelle scorse settimane dunque, prima che la causa potesse andare a sentenza - prevista entro dicembre - per la convenienza di entrambe le aziende, le parti in causa hanno accettato, congiuntamente, di posare le armi dando il via a un “Significativo accordo di collaborazione”. Di

fatto, “Le perizie svolte hanno espresso una forchetta di valutazione che consolida la valutazione di vedere riconosciuto il danno - affermava la scorsa estate Gina Nieri, nel cda di Mediaset - Si tratta di soldi veri e importanti”. Ma della cifra esatta stanziata da Google per risolvere questa spinosa pratica non si sa ancora niente, nulla di ufficiale è ancora stato reso pubblico. Ciò che, a oggi, c’è di certo è che la partnership sarà tra Mediaset, YouTube e Google Play: “Si avvia una strategia congiunta per la protezione dei contenuti in ordine della massima tutela del copyright dell’editore” emerge dalla nota divulgata - secondo la quale, inoltre, Google e Mediaset “Si danno reciprocamente atto dello spirito positivo con cui si è giunti a una collaborazione proficua e soddisfacente per il futuro delle società”. Dunque, la divulgazione dei filmati targati Mediaset sulla piattaforma YouTube farà arricchire entrambi i soggetti, da un lato in termini di visibilità dall’altro di raccolta pubblicitaria.

Un equilibrio ritrovato Con questa alleanza - perché è proprio ciò di cui si parla in funzione “anti-Netflix” - è stato fatto un primo passo avanti anche nella questione, ben più ampia, riguardante la diatriba tra gli editori e i giganti del web, i cosiddetti “Over The Top” accusati di abusare della loro posizione dominante nell’ambito delle ricerche online. Se fino a poco tempo fa il muro contro muro sembrava una condizione ineluttabile, oggi invece assistiamo a una prima apertura in direzione di un mercato dai tratti più pluralisti e collaborativi, almeno entro i confini italiani. Ciò non toglie comunque, che gli editori, soprattutto quelli europei, storcano ancora il naso di fronte allo strapotere di Big G in materia di copyright. ANNO VI | #171| LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


Outstream Video Summit 2015 27 Ottobre 2015 / ore 9.30 - 12.30

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i fatti del giorno Studi

Korn Ferry: chi sono i leader del futuro? Sono pochi coloro che ritengono la propria leadership pronta a guidare il cambiamento strategico e la spinta all’innovazione Maurizia Villa, managing director Korn Ferry Italia

Progetti

@DivanoRolling, lo show quest’anno va live e online dal Samsung District

Il format social di successo è stato replicato e la grande novità è l’incredibile location scelta. In questo modo sia Rolling Stone che Samsung confermano di fare particolare attenzione all’interazione tra tv e digital di Vera Modesto @DivanoRolling, il format social di successo ideato dal team creativo di Rolling Stone Italia, è tornato con i suoi cinguettii irriverenti giovedì sera, durante la prima puntata live dell’edizione 2015 di X Factor. Il format seguirà in diretta tutte le performance durante la trasmissione con il consueto meccanismo per cui c’è un televisore e un divano che ospita personaggi della musica e della cultura italiana, blogger, tweetstar. E questo divano, attraverso Twitter, si sintonizza con altri divani: quelli di altri influencer, di altre celebrities, e più in generale con tutti i divani in Italia. Se il format è collaudato e di sicuro successo, la vera novità è rap-

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presentata dalla location individuata da Rolling Stone per lanciare il live tweetting: il Samsung District di Milano, il distretto tecnologico e digitale al servizio della collettività inaugurato quest’anno nel polo dell’innovazione milanese di Porta Nuova, in viale della Liberazione 9. Una location unica nel suo genere, dove ogni stanza è simbolo di innovazione tecnologica grazie ai dispositivi Samsung, capaci di connettersi tra loro per un’esperienza unica nella casa del futuro. Già durante la prima puntata del talent musicale gli ospiti del @DivanoRolling presenti al Samsung District hanno twittato in piena libertà e con molte risate tutte le performance degli artisti che si sono esibiti sul palco di Sky Uno e i commenti dei giudici, re-

alizzando oltre 5 milioni di impression con l’hashtag @DivanoRolling e 7 milioni di impression dei tweet che hanno menzionato l’account. Ogni mattina successiva al programma tv sul sito www.rollingstone.it viene pubblicato il resoconto divertente e a tratti surreale di questa sorta di “show parallelo sul divano”, corredato da contenuti extra, foto gallery, playlist, video e meme pungenti. Con questa nuova serie di appuntamenti dedicati all’intrattenimento televisivo, Rolling Stone conferma il suo sguardo attento nei confronti dell’interazione tra il mondo della tv e quello digitale, dei nuovi reali linguaggi della comunicazione e del futuro delle tecnologie Samsung, che agevolano la vita di tutti i giorni.

Uno studio condotto a livello globale da Korn Ferry, la prima società di consulenza per la valorizzazione delle risorse umane e lo sviluppo delle organizzazioni, dimostra che sono pochi coloro che ritengono la propria leadership pronta a guidare in modo efficace il cambiamento strategico e la spinta all’innovazione, caratteristiche fondamentali per il mercato executive di oggi. A supporto di questa tesi è stato realizzato lo studio “Real World Leadership” su oltre 7.500 executive di 107 Paesi: è stato rilevato che, nonostante lo sviluppo di top manager con una visione strategica sia di primaria importanza per tutte le aziende, solo il 17% degli intervistati ha dichiarato di avere

piena fiducia nelle capacità dei leader in carica di mettere in atto i cambiamenti necessari per il business. Più della metà (il 56%), invece, ha risposto di essere ‘poco fiducioso’ e più di un quarto (il 27%) ha mostrato di non essere sicuro o di non credere affatto nelle capacità di leadership del proprio team. Nel corso dell’indagine ai partecipanti è stato chiesto di classificare gli obiettivi di business più urgenti: una delle prime tre risposte è stata accelerare il passo verso l’innovazione per migliorare la redditività e aumentare la quota di mercato. Nello Studio “Real World Leadership” è stata riscontrata una significativa insoddisfazione tra gli executive per quanto riguarda i programmi di sviluppo della leadership: il 55% degli intervistati giudica il ritorno di investimento per i programmi di sviluppo “equo”, “scarso” o “molto scarso”. Se gli executive potessero farlo, scarterebbero quasi la metà degli approcci allo sviluppo della leadership adottati attualmente. Lo Studio ha anche messo in luce che sono gli executive stessi il più grande ostacolo al raggiungimento del successo nello sviluppo della leadership. Gli intervistati, molti dei quali C-level, hanno individuato come fattore di impedimento alla corretta attuazione dei programmi di sviluppo, lo scarso sostegno da parte dei livelli dirigenziali. ANNO VI | #171| LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015



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i fatti del giorno

dida

Eventi

Partnership

Il prossimo 13 e 14 gennaio 2016 si terrà a Bologna la manifestazione internazionale, organizzata da Bologna Fiere e ADM, alla quale parteciperanno Carrefour, Metro e Iper

E’ diventato centrale il ruolo della piattaforma digitale gratuita nella gestione dei campionati di calcio ASI

A “Marca” 2016 le protagoniste diventano le aziende “copacker” di Vera Modesto

Mercato

Millennial Media è, da oggi, un’affiliata di AOL La piattaforma è entrata a far parte, a titolo definitivo, della società tech operante nel settore dei mass media

Millennial Media, una piattaforma mobile end-to-end avanzata, dallo scorso fine settimana è entrata a far parte di AOL, la società tecnologica operante nel settore dei media la cui missione è semplificare internet per i consumatori e i creatori, consentendo ai migliori programmatori ed esperti di cultura di sfruttare al massimo le loro capacità. L’operazione commerciale si è conclusa con successo venerdì scorso quando AOL ha completato l’offerta pubblica di acquisto di tutte le azioni ordinarie in circolazione della piattaforma. La società acquirente ha successivamente completato l’acquisto delle rimanenti azioni di Millennial Media contrattabili direttamente e non acquisite nel corso dell’offerta, attraverso una fusione ai sensi della Sezione 251(h) della Legge aziendale generale dello Stato del Delaware. In seguito a ciò, le azioni Millennial Media non saranno più quotate alla Borsa di New York e Millennial Media è, da oggi, un’affiliata di AOL.

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Il cibo e la distribuzione moderna organizzata alimentare è un settore molto vivo, molti sono gli interessi che vi girano intorno e, a testimonianza della sua crescente importanza nel panorama attuale, c’è proprio l’esposizione universale milanese che è incentrata proprio sul tema alimentare. Player importanti di questo settore, soprattutto in chiave stra-

tegica e di sviluppo, sono i prodotti a marca propria. Il prossimo 13-14 gennaio 2016 a Bologna si terrà “Marca 2016”, una manifestazione internazionale, organizzata da Bologna Fiere in collaborazione con ADM, alla quale per la prima volta partecipano anche tre grandi marche del settore alimentare come Carrefour, Metro e Iper, sulle 21 totali previste all’importante evento bolognese. Prevista anche la crescita della partecipazione delle aziende produttrici. Adem Lab dell’Università di Parma stima che le imprese copacker attive in Italia siano circa 1.400, per la gran parte costituite da PMI: il 90% evidenzia, infatti, un fatturato inferiore ai 50 milioni di euro. I prodotti a marca del distributore attualmente raggiungono il 18,2% del mercato nazionale del largo consumo confezionato, in linea con i valori espressi lo scorso anno. Ma si prevede un nuovo slancio a partire proprio dal prossimo anno. Il programma dell’edizione 2016 di “Marca” prevede workshop e convegni specialistici sui temi di maggiore attualità confermandosi un evento d’eccellenza in cui si incontrano e si confrontano, in un unico luogo fisico, il meglio del mondo produttivo e i leader del sistema distributivo italiano e internazionale. «Il 2015 si può definire un anno di transizione per gran parte delle Insegne della Distribuzione Moderna operanti in Italia per quanto attiene il prodotto a marchio - ha commentato il prof. Guido Cristini, docente all’Università di Parma e coordinatore scientifico dell’Osservatorio sulla Marca del Distributore. Infatti, dai dati raccolti dal nostro Osservatorio, si rileva come una parte dei distributori abbia proprio nel corso di quest’anno promosso delle nuove strategie di rilancio che verranno in larga misura implementate nel corso del 2016».

ASI e Enjore puntano su uno sport più digitale

I campionati di calcio di ASI, associazioni sportive e sociali italiane, a partire da oggi saranno gestiti attraverso la piattaforma digitale gratuita Enjore che permette di organizzare e seguire i tornei sportivi in modo semplice e immediato. L’accordo tra l’associazione e la startup italiana, che è attualmente l’applicazione più utilizzata in Europa per la creazione e la gestione di competizioni sportive, permetterà ad ASI di dotarsi di una piattaforma online più efficiente ed efficace nell’organizzazione di tutti i propri campionati ufficiali di calcio, per la stagione 2015/2016. I comitati provinciali e regionali ASI avranno così a disposizione uno strumento che renderà più semplice e pratica la gestione dei tornei, grazie alla completa aggregazione delle competizioni e alla disponibilità di un unico punto di riferimento online - Enjore, appunto - per tutti i match, referti, risultati e tabellini di gara. «Per Enjore, affiancarsi a uno dei principali enti di promozione sportiva in Italia rappresenta un importante traguardo che si aggiunge alla crescita dei risultati, in primis il numero di 10 mila tornei e di 500 mila visitatori al mese. Con questa partnership puntiamo a incrementare i giocatori della community, ma anche a contribuire all’evoluzione digitale dello sport in Italia», ha detto Nicola Taranto Ceo di Enjore. ANNO VI | #171| LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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i fatti del giorno comunicazione L’investimento digitale vale il 25%

evento Giovedì 29 al MiCo, ore 12

La nuova offerta luce e gas EnergiaXOggi mette a disposizione dei clienti sia il sito che l’applicazione per la gestione in autonomia delle abitudini energetiche e dei contratti

“Nextplora Brand e Media Intelligence” è il nome del nuovo strumento messo a punto dall’istituto per il monitoraggio

enel energia è al passo con i tempi con saatchi & Saatchi e cattelan progetti Parte di TBWA\Italia

Integer prepara attività di field ad hoc per Sky

I “FotoShow Sky” sono un’attività per far interagire il pubblico e ingaggiarlo con la varietà e la qualità dell’offerta di Sky tv Integer, agenzia di retail marketing ed eventi del Gruppo TBWA\Italia, ha ideato una attività field ad hoc per il lancio della nuova stagione delle serie tv e dei talent show esclusivi di Sky. Nei principali centri commerciali di tutta Italia sono state allestite delle speciali cabine fotografiche che permettono di “entrare” nel mondo dei programmi più famosi di Sky come X Factor, MasterChef e Italia’s Got Talent. Gli utenti possono scattarsi una foto personalizzata con lo sfondo del proprio programma preferito diventando così, grazie alle varie ambientazioni a disposizione, i prossimi candidati alla Presidenza Usa o gli chef “del giorno”. I “FotoShow Sky” sono un’attività pensata per far interagire il pubblico ed ingaggiarlo con la varietà e la qualità dell’offerta Sky tv. Integer ha ideato e realizzato l’attività promozionale e si è occupata della logistica e della comunicazione a supporto che fino al 22 novembre 2015 ospiteranno le 3 cabine fotografiche a disposizione.

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di Ottavia Quartieri

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nel Energia torna insieme ad Alessandro Cattelan con la nuova offerta luce e gas EnergiaXOggi che, oltre a fare risparmiare il 100% sulla componente energia per il primo mese, mette a disposizione dei clienti una serie di strumenti (sito e app) per la gestione in autonomia delle loro abitudini energetiche e dei contratti. La nuova campagna, firmata Saatchi & Saatchi, prevede un media mix composto da spot tv, affissione, radio e ovviamente il web in tutte le sue forme. Nel-

lo spot tv Alessandro Cattelan attraversa epoche diverse, dagli anni 70 a oggi, restando sempre al passo con i tempi in modo divertente e paradossale. In affissione il protagonista è il claim di campagna che diventa una domanda “Sei sempre stato al passo con i tempi?”. Naturalmente per esserlo basta chiamare Enel Energia e scegliere EnegiaXOggi. La particolarità è che il testo è stato reiterpretato e sono state create delle insegne anni ‘70, ‘80 e ’90. Per il web, oltre alla campagna di display advertising che utilizza lo stesso meccanismo creativo

dell’affissione, sono stati realizzati degli spot ad hoc che con un linguaggio fresco e diretto inviteranno gli utenti a essere al passo con i tempi. Nei preroll e nel masthead avremo una serie di buffi tutorial di ballo dal titolo “Al passo con Cattelan” in cui il testimonial mostrerà in prima persona come si ballava attraverso le decadi: la disco music per gli anni ‘70, la robot dance per gli ‘80, l’hip hop nei ‘90 e la techno nei 2000. L’investimento digital di Enel vale nel 2015 il 25% del budget di comunicazione complessivo ed è in crescita anno su anno.

campagne White, Red and Green ha curato l’adattamento per l’Italia

Bosch è tornata on air con EcoSilence Drive Lo spot televisivo del brand tedesco, della durata di 15 secondi, sarà sulle principali reti nazionali con la pianificazione di Media Village

Bosch torna in televisione con una nuova campagna pubblicitaria con un filmato dedicato alle nuove lavatrici EcoSilence Drive, sulle principali emittenti televksive italiane, come Rete 4 e Canale 5. Lo spot, della du-

rata di 15 secondi, è stato adattato per il nostro Paese dall’agenzia White, Red and Green, mentre per quanto riguarda la pianificazione è stata affidata a Media Village, centro media del Gruppo Mario Mele. A fianco del-

la campagna televisiva, è stato lanciato un concorso a premi “Dormi pure sonni tranquilli, ai tuoi capi ci pensa Bosch” fino al prossimo 27 dicembre semplicemente acquistando una lavatrice del marchio.

L’appuntamento è all’Assirm Forum insieme a Nextplora

Nextplora Brand e Media Intelligence: è questo il nome del nuovo strumento dedicato al monitoraggio dei media e della pubblicità, messo a punto proprio da Nextplora, l’istituto di ricerca associato a IAB e Assirm e specializzato in metodologie di ricerca avanzate, che verrà presentato il prossimo 29 ottobre al MiCo di Milano in occasione del Marketing Research Forum di Assirm. Nextplora sarà main sponsor dell’evento e è protagonista di un workshop dedicato al Brand e Media Intelligence, uno strumento che permette di comprendere, all’interno di un contesto in evoluzione e continuo cambiamento, il contributo sinergico dei media utilizzati quotidianamente, mediante la valorizzazione delle metriche media ed i KPI’s di brand. L’incontro, previsto per le ore 12 nella Sala Orange 3, sarà tenuto da Massimo Nicolini, Managing Director Nextplora, e da Valerio Tutore, Research Manager Nextplora. ANNO VI | #171| LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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MARKET PLACE

Oggi lo startup dell’iniziativa lanciata dai due quotidiani sportivi

Holly & Benji con il Corriere dello Sport-Stadio e Tuttosport Le due testate ancora protagoniste nel mercato dei collezionabili con una raccolta di cartoni animati cult sul mondo del calcio mai vista in Italia di Daniele Bologna

Oggi prima uscita in edicola delle statuine di Holly & Benji. Corriere dello sport - Stadio e Tuttosport ancora protagonisti nel mercato dei collezionabili con una raccolta mai vista in Italia. I più famosi cartoni animati del mondo calcio si “materializzano” in bellissime statuine e vi aspettano in edicola ogni lunedì in abbinamento opzionale ai due giornali. Appassionati di calcio e non, tutti abbiamo guardato il cartone animato che ha fatto sognare tante generazioni; le nostre riproduzioni sono un tuffo nel passato. La collana, realizzata in collaborazione con Boing (licenziatario del marchio) non poteva non partire con il più noto dei personaggi: Oliver Hutton, il più forte e completo tra i giocatori della serie. Ogni settimana sarà possibile acquistare un personaggio per completare la collezione: Benji Price, Mark Lenders, Julian Ross, Bruce Harper e tanti altri. Il

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piano di comunicazione messo in piedi dagli editori è imponente : campagna stampa e digital su Corriere dello Sport - Stadio e Tuttosport , redazionali e interviste a campioni del mondo del calcio, fake news, fake cover sulle copie distribuite negli stadi Italiani, trailer sui siti corrieredellosport. it e tuttosport.com e DEM agli iscritti dei siti. Posting plan sui canali social del gruppo, partnership con pagine a target, campagna Facebook Ads e display a sostegno del progetto. I due editori hanno, inoltre, coinvolto molte delle community delle squadre partner di A e B. La campagna Tv prevede, invece, un 15 secondi pianificato su Boing, Sky durante le partite di A e B, Discovery, Dj tv, Real Time, D max. Per le radio, le emittenti coinvolte saranno: RTL, RDS, Radio Kiss Kiss, Radio Italia, Virgin e Radio 105. A integrazione del piano, sono state organizzate numerose attività BTL fuori e dentro gli stadi di tutta Italia e in concomitanza della fiera Lucca Comics. ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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UNA PIANIFICAZIONE DI SANGUE BLU

La Cinque ha l’onore di ospitare la quinta stagione di una delle serie TV più amate e seguite di sempre: “Downton Abbey”. L’intreccio di vicende e personaggi dell’aristocrazia inglese è ormai un classico che vanta ad ogni puntata innumerevoli appassionati spettatori, pronti a farsi raggiungere dalla tua pianificazione opportunamente posizionata.

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MARKET PLACE

Novità digitale per Sopexa, che ha ripensato la presenza online

Nuove ambizioni. E nuovo sito web

L’agenzia di comunicazione e marketing specializzata nel settore agroalimentare, bevande e lifestyle auspica non soltanto di consolidare la sua posizione al fianco del variegato mondo interprofessionale e consortile del comparto, ma anche di sedurre e convincere le aziende francesi e attirare i clienti di profilo internazionale di Sebastiano Zeri

Sopexa, agenzia internazionale di comunicazione e marketing specializzata nel settore agroalimentare, bevande e lifestyle, ha nuove ambizioni e ha lanciato a questo proposito il nuovo sito internet, www. sopexa.com, che ne sottolinea le peculiarità: un’agenzia indipendente e determinata nel raggiungere gli obiettivi di sviluppo prefissati. Il nuovo sito web si basa su un con-

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cetto importante: valorizzare l’offerta di servizi grazie a un’ergonomia semplice, una navigazione intuitiva e un design responsive reso ancora più accattivante da contenuti interattivi. Già a partire dalla homepage, l’internauta si immerge nell’universo Sopexa: un mondo goloso, costruito a immagine dei prodotti dei propri clienti, internazionale grazie all’ausilio delle agenzie localizzate in diversi Paesi del mondo intero. Dal pun-

to di vista grafico, il sito internet privilegia la parte estetica, l’efficacità dei visual e il loro potere seduttivo. Concepito come sito globale e bilingue, francese e inglese, sopexa.com è la nuova vetrina per l’agenzia in cui tutte le caratteristiche del Gruppo sono ben integrate: una rete di 26 agenzie che intervengono in 52 Paesi, la conoscenza dei mercati e dei prodotti locali. Dedicato alle aziende, ai differenti settori dell’agro-

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IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!

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HITMAN: AGENT 47

BELLI DI PAPÀ

GHOSTHUNTERS: GLI ACCHIAPPAFANTASMI

TUTTI PAZZI IN CASA MIA

TUTTO PUÒ ACCADERE A BROADWAY

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jean-renè buisson

ettore zanoli

alimentare e del business, il sito permette una navigazione facile che offre un accesso rapido alla ricerca di contenuti. Le pagine dedicate a ciascuna agenzia internazionale sottolineano in maniera sintetica le caratteristiche di ciscuna: l’esperienza dei diversi team di lavoro e le ultime campagne di comunicazione realizzate nel mondo

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intero. Inoltre, la rubrica “Attualità” permette di seguire le tendenze nel settore del food & drink, grazie al monitoraggio costante effettuato da ogni singola agenzia nel proprio Paese. Si possono così trovare le testimonianze di esperti di settore, gli studi delle ultime tendenze di mercato e le novità che riguardano il Gruppo Sopexa. Il nuovo sito inter-

net è lo specchio della nuova strutturazione del Gruppo. Per molto tempo sinonimo di “organismo di accompagnamento delle aziende all’export”, Sopexa auspica, grazie a questo rinnovato strumento, non solo di consolidare la sua posizione forte e privilegiata al fianco del mondo interprofessionale e consortile dell’agroalimentare, ma anche di sedurre e di convincere le aziende francesi e i clienti internazionali. «Già da qualche anno Sopexa Italia ha il piacere di annoverare all’interno dei propri clienti alcuni dei maggiori consorzi italiani del food e del vino, per attività in Italia e all’internazionale. L’attenzione alle esigenze del cliente e la capacità di realizzare progetti di comunicazione creativi, efficaci e su misura è stata finora decisamente apprezzata dai professionisti italiani» dichiara Ettore Zanoli, Direttore di Sopexa Italia, e aggiunge: «Intendiamo proseguire su questa strada di sviluppo, con entusiasmo». Conclude Jean-René Buisson, PDG di Sopexa: «Stiamo lavorando per creare un’agenzia moderna, innovativa, accessibile e pronta all’ascolto dei suoi clienti! Il nostro obiettivo è di posizionare Sopexa tra le agenzie internazionali che contano. I nostri ultimi successi ottenuti in competizione con altre grandi agenzie confermano che abbiamo legittimità per poterci posizionare in questo segmento». ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015

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Una questione da sempre delicata al centro del dibattito organizzato da IPG Mediabrands Italia

sultati di branding e di business, è ancora il media che produce la “best profit generation”. In quest’era di big data il contenuto è ancora il re, i canali la regina e i brand televisivi il castello dentro cui questi vivono».

L’intricata relazione tra dati e contenuti

Durante l’incontro “Contenuti e dati. Matrimonio d’amore o convivenza forzata?” Luca Colombo, country manager di Facebook, Alessandro Militi, vp marketing & sales Fox International Channels Italy, e Andrea Santagata, ceo di Banzai Italia, hanno analizzato i rapporti di potere tra i due elementi guida dell’adv di

Francesco Lattanzio

I punti di vista spezzano le coppie, ma sono gli stessi che aprono nuovi orizzonti. Che portino alla luce divergenze o aggiungano un segmento ai altrui modi di considerare gli argomenti sono l’unico mezzo per arrivare a una visione oggettiva della realtà dei fatti. Sempre che questa si possa effettivamente raggiungere. L’obiettivo di IPG Mediabrands Italia è ambizioso ma l’incontro organizzato ieri, dal titolo “Contenuti e dati. Matrimonio d’amore o convivenza forzata?”, ha messo di fronte tre player provenienti da segmenti diversi per discutere di un argomento di attualità che interessa tutti. I rapporti tra dati e contenuti. Luca Colombo, country manager di Facebook, Alessandro Militi, vp marketing & sales Fox International Channels Italy e Andrea Santagata,

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Dibattito ricco di stimoli interessanti gli autorevoli esperti intervenuti all’incontro, provenienti da segmenti diversi, durante un momento dei lavori

ceo di Banzai Italia, hanno presentato la loro visione, coordinati da Gian Paolo Tagliavia, ceo di IPG Mediabrands Italia, mostrando visioni in parte tangenti, in altre contrapposte. Colombo: il dato dia le linee guida, la creatività rimane fondamentale

«Il consumatore vuole connettersi e condividere. È un comportamento che si manifesta spontaneamente, Facebook è stato solo un mezzo per permetterglielo con facilità. In parallelo a ciò che avviene sulla nostra piattaforma ci sono esempi indipendenti a testimoniarlo, come l’Ice Bucket Challen-

ge e il caso del “venditore di penne” postato su Twitter qualche settimana fa. Questa tendenza umana procede di pari passo con l’identificazione spontanea dell’utente, che in questo modo ci consegna informazioni sulla sua identità attraverso il log in. A livello di marketing siamo così in possesso

di dati riguardo l’utente, riuscendo inoltre a distinguere i dispositivi da cui si collega. La creatività rimane un elemento importante per raggiungere i propri scopi, ma i creativi dovrebbero essere affiancato da data scientist che valutino le informazioni in possesso per prevedere l’efficacia delle campagne. Nell’ideazione di un video, diventa così importante sapere che la sua efficacia è decisa tra i 3 e i 10 secondi» spiega Colombo. Militi: siamo nella golden age del contenuto Big Data si, ma anche no – risponde Militi - . Ci troviamo nella golden age del contenuto, e, ancora di più, nella golden age del brand televi-

sivo. I maggiori produttori di Holliwood sono passati dalla produzione di film alle serie tv, tanto che dalle 136 produzioni del 2000, abbiamo toccato le 350 serie del 2015. E all’incremento del numero è corrisposto un aumento della qualità. I contenuti di un canale, oggi, non devono competere più solo con le produzioni on air sulle altre emittenti, ma con tutte quelle mai create, perché ogni utente può scegliere in ogni momento tra infiniti titoli. Questo alza l’asticella e permette la produzione di serie che assorbono l’attenzione dell’audience. Messaggi pubblicitari a forte carica emotiva non sono mai stati così efficaci. La tv, infatti, raggiunge ancora ottimi ri-

Santagata: la comunicazione deve coordinare cuore e cervello «La comunicazione è efficace se coordina cuore e cervello, creatività e dati. Bisogna innanzitutto imparare a lavorare sui dati. Quando è stata introdotta la viewability, le misurazioni riportavano dati scarsi e questo ha spaventato molto gli editori. Lavorando sulle evidenze, siamo riusciti a ridurre la dispersione del 25%. Anche il programmatic era apparso come uno spauracchio. Aggiustando il tiro, però, ci si è resi conto di avere in mano uno strumento più che utile. Gli investimenti su un messaggio forte possono essere in gran parte dispersi se questo è rivolto alle persone sbagliate. Così come un adv creativamente debole può essere ignorato dagli interessati al prodotto. La comunicazione deve avvenire nel giusto contesto, coi giusti formati, con adv realmente efficace e dev’essere rivolta al giusto utente, nel giusto momento, attraverso il giusto device fino all’ultimo miglio» conclude Santagata.

ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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COVER STORY

Una competizione mondiale che coinvolge i cinque continenti e centinaia di città

Una sfida all’ultimo ciak, a Roma 48 Hour Film Project: il partner è Studio Universal per l’occasione Sarà assegnato l’omonimo Premio “Studio Universal” che consiste nell’acquisizione dei diritti pay per la trasmissione televisiva al Miglior Corto diretto da un regista italiano, selezionato da una giuria interna al canale

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di Daniele Bologna

Studio Universal è per la prima volta partner di 48 Hour Film Project, che si terrà a Roma dal 6 all’8 novembre, organizzato dall’associazione culturale Le Bestevem. Una competizione mondiale che coinvolge i cinque continenti e centinaia di città, quaranta quelle europee e Roma come unica tappa italiana. Una sfida all’ultimo ciak per vedere chi riuscirà a realizzare il miglior cortometraggio in sole quarantotto ore. Il canale assegnerà il Premio “Studio Universal” che consiste nell’acquisizione dei diritti pay per la trasmissione televisiva al Miglior Corto diretto da un regista italiano, selezionato da una giuria interna allo stesso canale. Il corto vincitore andrà in onda all’interno del programma “A noi piace Corto”, magazine di informazione sul mondo dei cortometraggi. Il contest 48 Hour Film Project venne ideato da Mark Ruppert e Liza Langston, a Washington, nel 2001 e consistette, fin da subito, nella realizzazione, appunto, in quarantotto ore filate, di un cortometraggio con rigorose indicazioni di un genere da seguire: un oggetto di scena da inserire nel girato e una battuta di dialogo tassativa da mescolare al resto dello script;

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are you ready for

interaction?


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COVER STORY

il tutto per le decine, anzi centinaia di troupe pronte a scoprire il loro destino realizzativo solo al momento del via. Il film vincitore gareggerà contro i cortometraggi provenienti da tutto il mondo al Filmpalooza 2016, per concorrere al gran premio finale e alla possibilità di proiettare il proprio progetto nella sezione “Court Métrage” del Festival di Cannes 2016. Anche se in divenire, la giuria confermata al momento è composta da artisti del calibro di Aitana Sánchez-Gijón (“Io non ho paura”, “The Machinist”), Cristina Flutur (“Beyond the Hills”, vincitrice del premio alla miglior attrice a Cannes 2012), Vlad Ivanov (“4 mesi, 3 settimane, 2 giorni”, Palma d’Oro a Cannes nel 2007), il regista Sydney Sibilia, il produttore Matteo Rovere, il

Cosa prevede il progetto “A noi piace corto” = L’organizzazione di concorsi riservati a giovani registi o giovani sceneggiatori; = L’acquisizione di corti da trasmettere sul canale non come semplici fillers, ma con dignità di veri e propri film; = Il sostegno ad una selezione di festival italiani indirizzati al cortometraggio; = Il sostegno ai giovani registi italiani con l’offerta di master o garantendo visibilità sul canale alle loro opere o con premi in denaro; = La produzione di “A noi piace corto-magazine”, un programma dedicato al mondo del cortometraggio; = Il finanziamento totale o in associazione per la realizzazione di cortometraggi italiani.

montatore Marco Spoletini, Leonardo Cruciano e Nicola Sganga di Makinarium e Ian Anderson, leader dei Jethro Tull. La

Ottimizza le campagne advertising su Facebook, Twitter & Instagram

decisione di partecipare al 48 Hour Film Project, si colloca nell’ambito del progetto “A noi piace corto”, nato nel 1998 in occasione della 55ª Mostra del Cinema di Venezia, a soli tre mesi dal lancio del canale del grande cinema classico americano in Italia, e mirato alla promozione del cortometraggio come forma d’arte cinematografica. in queste foto, da sinistra, l’ideatore mark ruppert; il leader del gruppo britannico di progressive rock jethro tull, jan anderson; l’attrice spagnola aitana sanchez gjon, nel cast del film “io non ho paura”

Diciassette anni di presenza sul mercato della pay tv

In diciassette anni di presenza sul mercato della pay tv, Studio Universal ha acquistato oltre mille cortometraggi tra italiani e stranieri, prodotto o co-prodotto circa 85 corti - tra gli altri: “Era Bellissima” di Max Croci, con Ambra Angiolini, “La penna di Hemingway” con Sergio Rubini e Christiane Filangieri, presentato alla 68ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, “Strani accordi”, interpretato da M. Grazia Cucinotta e diretto da Stefano Veneruso, “La stretta di Mano” di Davide Marengo - trasmettendoli in orari ad alta visibilità e sostenendo, inoltre, decine di Festival.

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REAL RESULTS


COM

Cisco promuove una web tv interamente dedicata all’“Internet di tutte le cose”

IoE TV, “in onda” l’Internet of Things senza più segreti

Applicazioni, casi reali, eventi, innovazioni e anche un po’ di leggerezza. 
Per diventare il luogo di incontro di chi vuole sfruttare le opportunità della trasformazione digitale

di Massimo Masi

Cisco Italia ha presentato IoE TV, la web tv dell’Internet of Everything, realizzata in collaborazione con Intel. “In onda” all’indirizzo web www.ioetv.it, si propone di essere il punto di riferimento per tutti coloro che vogliano scoprire le opportunità della trasformazione digitale nel contesto professionale e anche personale. Contenuti video di elevata qualità dedicati ad applicazioni e casi reali, innovazioni,

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resoconti e interventi da eventi rilevanti dedicati a tutti gli aspetti di questo mercato e alla digitalizzazione costituiscono il piatto forte della “programmazione”: protagonisti, oltre ai promotori del progetto, tutti gli attori principali del settore, esperti, visionari, rappresentanti del mondo industriale e tecnologico. Come orientarsi Per aiutare a orientarsi al meglio in un ambito così vasto, tutti i contenuti di IoE TV sono organizzati e consulta-

bili secondo aree di interesse specifiche che possono essere selezionate dagli utenti, con un “palinsesto” di cana-

li dedicati ad aree quali Wearable, Smart City, People, Industry 4.0 e Retail. Solo nel corso del primo anno, è prevista la disponibilità di oltre cento video, la realizzazione di streaming di eventi di settore - come ad esempio Fronteers of Interaction del 12 e 13 novembre prossimi o l’edizione di SMAU Milano che si è svolta la scorsa settimana - e l’organizzazione di webinar di natura più tecnica. Ilaria Sanvito, Responsabile Marketing di Cisco Italia, spiega le origini del progetto e il suo futuro:

«IoE TV nasce dalla volontà di dare continuità e visibilità a un percorso già iniziato dal 2014, basato sulla realizzazione di grandi eventi dedicati al tema dell’Internet of Everything, organizzati su scala nazionale e poi portati nei territori a contatto con il tessuto socioeconomico delle diverse aree del nostro paese. Vediamo questa web tv come un “evento digitale” di lunga durata che rappresenti per la comunità aziendale, tecnologica e anche per l’utente finale un punto di incontro e di arricchimento, basato sulla forma di comunicazione più efficace e amata oggi a disposizione: il video. Per noi è anche un modo per dare a tutti la possibilità di attingere a risorse e relazioni che abbiamo costruito nel tempo, lavorando con le aziende dell’ecosistema digitale e con i maggiori esperti del settore». Per tutte le persone IoE TV nasce pensando,

L’esplorazione continua a Roma Dopo il successo di Roncade (Treviso) nel giugno scorso, torna IoE Talks: il 17 novembre si terrà a Roma un nuovo appuntamento con questa serie di eventi, pensata per esplorare con l’apporto di storie, testimonianze, relatori d’eccezione il significato dell’opportunità digitale legata all’Internet of Everything. Ospitata dall’Auditorium Parco della Musica, in Viale Pietro De Coubertin 30, la tappa romana di IoE Talks si pone l’obiettivo di evidenziare come il motore della trasformazione digitale nel nostro Paese sia l’insieme di vocazioni, territori, risorse umane ed economiche unico nel suo genere che già possediamo e che può prendere nuova vita nella creazione di nuove connessioni.

ilaria sanvito

in primo luogo, all’ampia e variegata audience composta da tutti coloro che nelle aziende e nelle organizzazioni pubbliche si confrontano già con l’impatto del digitale in termini di cambiamento di modelli operativi e organizzativi: IoE TV vuole offrire loro strumenti per capire e immaginare le opportunità che possono essere colte connettendo in modi nuovi oggetti, persone, dati, processi, contando su tecnologie che già oggi consentono di innovare e crescere. Anche i professionisti ICT che sono chiamati a supportare aziende e organizzazioni nel loro percorso di digitalizzazione trovano in IoETV un punto di riferimento, con una offerta di contenuti di approfondimento e webinar tecnici dedicati alle tematiche più strettamente tecnologiche e operative legate all’adozione dell’Internet of Everything. A tutto questo si affianca anche un approccio più “leggero” al tema dell’Internet of Everything e in generale del rapporto

con il digitale che è sempre più presente nelle nostre vite: questo con l’obiettivo di raggiungere, in prospettiva, anche il pubblico più ampio che oggi sente parlare sempre più spesso del cambiamento che la tecnologia porta nella vita quotidiana, ma si trova a viverla in modo a volte poco consapevole. La scelta è quella di portare conoscenza con un sorriso: per questo è stato chiamato a collaborare con IoE TV il disegnatore Makkox, che ha creato ad hoc una serie di vignette pubblicate settimanalmente e sono state prodotte con Zootropio dieci puntate di una webserie. “L’Internet di tutte le cose” sarà trattato in modo innovativo, infine, anche attraverso la produzione di una performance teatrale che sarà presentata nella primavera del 2016: un modo per portare dal web all’esperienza diretta delle persone i temi legati al digitale nelle nostre vite, e creare ulteriori contenuti che possano poi vivere nuovamente anche nel web per essere fruiti da più persone possibili. IoE TV è un progetto realizzato con il partner editoriale TRIWU’, la webtv dell’innovazione: un team di professionisti esperti di comunicazione di scienza, tecnologia e innovazione, che cura e realizza i contenuti del sito.

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ME DIA

Per il quotidiano online incursioni con puntuale lucidità sui problemi dell’editoria mondiale e aggiornamenti tecnologici

Il giornalismo moderno è una questione di narrativa. E di soldi bia, Iraq, Siria, Turchia, Bosnia, Repubblica Centro Africana, Ucraina. Si tratta di servizi che per essere tali hanno bisogno di essere spinti attraverso dei finanziamenti, che arrivano grazie alle attività di crowfounding: i nostri lettori, in questo senso, dimostrano di essere interessati a simili argomenti. La rete ha il dovere di sfruttare situazioni che sul cartaceo non sono poi così familiari.

Andrea Pontini, dal 2005 amministratore delegato Giornale.it, illustra i progressi del sito e del progetto “Gli occhi della guerra”, partito due anni fa di Davide Sechi

Rischio, adrenalina, sangue, sudore e lacrime. Un giornalismo per cui si possa palpitare, insomma. Tragitti alternativi dai soliti comunicati stampa rimasticati. Non è mica un pio desiderio, una classica utopia. Si può eccome, anche in Italia, senza che le risate montino. Il famigerato reportage che tanto ha contribuito a scrivere l’epica del giornalismo, soprattutto nel secolo scorso. Oggi come oggi i dubbi che un cronista possa essere interessato a spostarsi dalla poltrona del suo desktop, collegato virtualmente con il globo intero, si sprecano. Ma non è sempre vero. Per esempio, dalle parti del Giornale.it la pensano diversamente, come dimostra l’apertura del sito gliocchidellaguerra.it poco meno di due anni fa, un progetto che sta contribuendo a ridefinire i limiti del giorna-

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andrea pontini

lismo nazionale che si nutre di esteri, una questione che da noi non ha mai veramente attecchito, in barba ai rari Montanelli. Tanta poesia che però non deve far scordare un altro elemento basilare: i soldi, il cosiddetto finanziamento che consenta di coprire spostamenti e ogni probabile intoppo. Chi meglio dell’a.d. Andrea Pontini avrebbe potuto aggiornarci sull’andamento del progetto? Catturato a due passi da un imbarco aereo, ha raccolto la sfida, regalandoci anche qualche news legata al sito de Il Giornale, un

classico ben accetto, soprattutto quando l’anno che verrà si profila all’orizzonte. Il 2015 ha regalato qualche buona novella al Giornale.it? Tra page view e lettori nel 2015, in questi primi nove mesi abbiamo assistito a un incremento dei lettori del 30%. E anche la pubblicità dovrebbe attestarsi intorno a un +7-8%. Sia come sia, i sentori provenienti dal mercato sono positivi. Ci aspettiamo di chiudere l’anno con un margine positivo. A

essere cresciute di circa il 50% sono le metriche. Ci siamo riorganizzati sul fronte redazionale. Grazie anche all’apporto di validi collaboratori esterni, inglobando all’interno del sito circa 80 blogger, senza contare il numero dei free lance. L’obiettivo è migliorare in termini di qualità e tempestività. Poi c’è il “caso” Gli occhi della guerra… Il nostro focus è puntato su “Gli occhi della guerra”, reportage provenienti da zone sensibili del globo: India, Kurdistan, Li-

Come vede oggi il mercato editoriale, mentre anche il secondo decennio del nuovo secolo si sta ormai avviando verso le sue fasi finali? A livello mondiale non si può non essere preoccupati per il progressivo limite imposto al pluralismo, dettato dal costante scontro tra grandi gruppi, del tutto disinteressati alle sorti di situazioni più piccole. Da ciò dipende la difficoltà a reperire finanziamenti. Come si può reagire: differenziandosi, alzando il livello di qualità del lavoro e, di conseguenza, la relazione con il lettorato. Ecco perché “Gli occhi della guerra” sta diventando qualcosa di particolare, speciale, nonché una vera

e propria palestra per il talento del cronista. Un passaggio, ormai obbligato, se si vuole andare avanti, tra vecchio e nuovo giornalismo. Su cosa deve puntare, in particolare, una testata per riuscire a differenziarsi e cercare di conquistare una fetta adeguata di prestigio? Puntiamo sempre più sui giovani e sulla creazione di un rapporto confidenziale con la nostra utenza. Un altro obiettivo, in questo senso, è costruire qualcosa che possa essere diffuso a livello internazionale, quindi servizi in altre lingue. Perché i numeri non mentono, è vero, ma i più significativi sono quelli che rimangono, e per essere tali devono essere legati alla qualità. Ci sono novità sul fronte più tecnico? Abbiamo appena regalato un refresh al sito, abbiamo asciugato e reso più agile l’home page. Ma non è finita qui, anzi. Si tratta solo del primo passo. Per vedere un restyling ancora più completo occorrerà aspettare ancora qualche mese, il 2016.

Come vi muovete sul fronte della mobilità? Ci stiamo lavorando. Personalmente non ho visto nulla di veramente innovativo e funzionale sull’argomento, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. Il mobile significa ridurre i tempi di connessione ma anche di consumo, il che va a scontrarsi con il nostro interesse a puntare sulla qualità. Ci pensiamo, ma non abbiamo ancora trovato la strada giusta. La mobilità non deve inficiare le questioni legate alla narrativa e all’ingaggio. Quale la dimensione più consona al Giornale.it? Le sezioni dove ci sentiamo più forti? Gli esteri. Il massimo lo rendiamo tra reportage e video. Sui social media, e su Facebook in particolare, il cantiere è aperto, una situazione virtuale che somiglia non poco alla realtà della nostra redazione, organizzata non solo fisicamente come un open space. Cosa serve per crescere? Saper scrivere e saperlo fare a ritmi altissimi. La strada perfetta è quella della triade narrativa-qualità-ingaggio.

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SC N RIO

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L’indagine di Assorel sull’andamento del mercato

Le rp sono sempre più volte al digitale

Si conferma la tenuta del comparto. Per la prima volta le digital pr ottengono i maggiori livelli di crescita. Il cambiamento irreversibile si sta concretizzando ca disponibile sul mercato italiano che analizza l’evoluzione del comparto, sviluppata su un panel costitu-

ito dalle principali agenzie di pr italiane. La previsione per il 2015 è più ottimistica, più cauta per il 2016.

Andamento mercato italiano 2004 / 2014

L’industria alimentare viene indicata dal 56% degli intervistati come il comparto con il migliore andamento per gli investimenti in pr, mentre cresce l’importanza di internet ed ecommerce. L’area di intervento che ha registrato il maggior incremento, per la prima volta da quando Assorel effettua l’analisi, è quella delle digital pr. Lo studio evidenzia altresì come i maggiori competitor per le agenzie pr siano non solo le società che

tradizionalmente operano nel mercato delle relazioni pubbliche ma anche le web agency. Strategie di breve periodo, riduzione dei budget e iper-competitività sono state segnalate come le principali criticità che potrebbero rallentare la crescita del comparto. «Sono risultati in

Previsione andamento onorari mercato nel 2015 vs 2014

Previsione andamento fatturato onorari propria società nel 2015 vs 2014

17%

5%

26%

41%

7%

mi anni e, contestualmente, ci indicano il grande cambiamento e le sfide che ci attendono per il prossimo futuro, con nuove tendenze che l’associazione avrà il compito di monitorare, per sviluppare ulteriori iniziative a sostegno delle trasformazioni in atto».

linea con le nostre aspettative - ha commentato Alessandro Costella, Direttore Generale dell’associazione che confermano la sostanziale tenuta del settore, un risultato positivo se si tiene conto della complessità che ha investito la industry della comunicazione negli ulti-

stabile

stabile

crescita decremento

31%

25%

di Vera Modesto

Ultimi tre anni di sostanziale stabilità per il mercato delle relazioni pubbliche in Italia, questo è il dato che scaturisce dall’indagine che Assorel svolge annualmente per il settore, unica ricer-

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Indagine mercato RP Assorel 2014/2013

Andamento settori merceologici 2014 vs 2013 56%

Industria alimentare

alessandro costella

stabile crescita decremento

7%

37%

non sa

Industria farmaceutica / Salute

30%

Internet/On-line/E-commerce

30%

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Distribuzione/Commercio

13%

Arredamento/Design

13%

Indagine mercato RP Assorel 2014/2013

10%

20%

35% 30%

Comunicazione Consumer / Brand mktg

17%

Largo consumo non alimentare

56% 48%

Crisis Management

22%

Servizi Turismo/Viaggi/Tempo libero

Digital PR / Social Media

Relazioni con i Media

22%

Energia/Utilities

Andamento settori merceologici 2014 vs 2013 Comunicazione Corporate

30%

Finanza/Banche/Assicurazioni

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Indagine mercato RP Assorel 2014/2013

crescita oltre 5% decremento oltre il 5%

Indagine mercato RP Assorel 2014/2013

Previsione andamento propria società nel 2016

crescita dello 0/5%

16%

non sa

35%

Indagine mercato RP Assorel 2014/2013

53%

26%

Comunicazione Finanziaria / Investor Relations

8%

Organizzazione eventi

8%

Prodotti editoriali 30%

40%

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60%

8% 0%

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30%

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Indagine mercato RP Assorel 2014/2013

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Il ceo Steve Easterbrook è riuscito in soli 7 mesi ad arrestare il declino del colosso del fast-food

C’è un ingrediente (poco) segreto dietro l’inaspettata crescita usa di mcdonald’s

Dopo una lunga fase discendente, in particolare nell’importante mercato statunitense, nel corso di una call dedicata agli investitori dello scorso mercoledì, la compagnia ha annunciato un Q3 in crescita; ma la strada del recupero, anche digital, non è conclusa

Basta un ingrediente per cambiare il futuro del colosso del fast-food? mcdonald’s ha annunciato che le vendite sono aumentate negli usa dello 0,9%, primo risultato positivo dallo stesso trimestre 2013. e il rilancio sarebbe sostenuto dal burro: ingrediente “segreto” di egg mcmuffin e del nuovo premium buttermilk crispy chicken deluxe

di Valentina Lunardi

Il lungo incubo potrebbe presto finire per McDonald’s. La fase di instabilità, performance deludenti e pronostici catastrofici da parte di stampa e analisti, culminata con il cambio alla guida della multinazionale, passata da

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Don Thompson, il cui biennio come ceo era stato segnato da un declino lento ma costante dei ricavi, a Steve Easterbrook lo scorso gennaio, sembra aver superato il suo punto più critico. Il “New Deal” dello storico brand del fast food, introdotto dal primo chief execu-

tive britannico della storia della compagnia, che ha focalizzato la sua strategia verso alimenti di più alta qualità, operazioni più agili e servizi incentrati sulle necessità dei consumatori, ha portato McDonald’s a segnare i migliori risultati di vendita negli Stati Uniti degli ultimi due anni. L’annuncio della crescita di McDonald’s per il terzo trimestre del 2015 è interessante per due fattori: per la quasi totalità degli analisti la compagnia aveva intrapreso un percorso discendente che, se non stava portando al canto del cigno la multinazionale, perlomeno non avrebbe dovuto mostrare segni di ripresa fino ai mesi finali di quest’anno; e il tanto discusso, analizzato e promosso menu All-Day Breakfast non è parte del moto ascendente della compagnia, essendo entrato in attività a partire dal 6 ottobre. A cambiare il destino della catena di fast-food sarebbe stato invece un semplice e comune ingrediente: il burro. I pilastri della crescita: filetti di pollo e burro A livello globale McDonald’s ha dichiarato in un comunicato girato la scorsa settimana che la crescita delle vendite durante il Q3 è stata pari al 4%, percentuale raggiunta grazie alle performance realizzate in Australia, Regno Unito, Canada, Cina e Germania. Ma, durante la conference call tenuta da Steve Easterbrook lo scorso mercoledì, l’attenzione è stata tutta concentrata sul centrale mercato statunitense e i dati inerenti l’andamento realizzato tra luglio e agosto. Le vendite totalizzate negli Stati Uniti da parte di ristoranti aperti da almeno 13 mesi e same-store, sono cresciute dello 0,9% nel trimestre, segnando quell’atteso risultato di segno positivo dopo il terzo trimestre del 2013, quando la crescita era stata dello 0,7%. “Le persone hanno più opzioni che nel passato sulla scelta di dove mangiare - ha affermato dopo l’annuncio dei risultati il ceo della compagnia - Noi vogliamo dare loro sempre più ragioni per scegliere di mangiare da McDonald’s”. Easterbrook ha anche svelato quali siano state le ragioni principali che hanno riconquistato i consumatori americani: il nuovo panino Premium Buttermilk Crispy Chicken Deluxe e un ritorno alla versione più classica della propria ricetta per l’Egg McMuffin: “Siamo ritornati alla preparazione originale del nostro Egg McMuffin, che utilizANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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za burro al posto della margarina per offrire un panino più gustoso e di qualità”, ha commentato il ceo. Il nuovo panino al pollo deluxe lanciato lo scorso agosto, ha superato le migliori aspettative della compagnia, segnando un punto a suo favore nella sfida aperta con un nuovo rivale in forte crescita nel mercato statunitense, Chickfil-A, e mitigando l’alto impatto dei prezzi della carne di manzo sui margini di profitto. Mentre la reintroduzione del burro nei Egg McMuffin ha portato alla fine dell’estate a un aumento delle vendite a doppia cifra. “L’aumento delle vendite comparato tra gli ultimi due anni negli Usa è il segno tangibile di un progresso e riflette gli step iniziali che abbiamo iniziato a percorrere in aree assolutamente importanti per i consumatori: sapore ottimo, cibo di alta qualità, convenienza e valore”, ha dichiarato Easterbrook. Ritorno al Dollar Menu e recupero del gap digitale Ma i progetti di McDonald’s per tornare a essere il competitivo colosso del fast-food di un tempo vanno oltre il burro di qualità. Secondo quanto pubblicato dalla rivista di settore Nation’s Restaurant News, la multinazionale ha chiesto ai ristoranti gestiti in franchise di approvare un piano di introduzione del menu “Pick 2”, all’interno del quale i clienti potranno scegliere tra i prodotti che normalmente rientravano nel “Dollar Menu” (come McDouble, McChicken e le patatine piccole) ottenendone due per la somma forfettaria di 2 dollari. “Abbiamo abbandonato il Dollar Menu senza sostituirlo con qualcosa che avesse abbastanza valore agli occhi dei consumatori. Stiamo lavorando ora per rispondere alla necessità di un’offerta di valore permanente e nazionale all’interno dei nostri piani per il 2016” ha dichiarato Easterbrook, confermando quanto anticipato dal Nation’s Restaurant News, per il cui ritiro il ceo era stato fortemente criticato nel maggio scorso. Sebbene sia troppo presto dopo sole due settimane di lancio, e nonostante alcune critiche arrivate dai ristoranti in franchise riguardanti un aumento dei tempi di preparazione, la novità dell’All-Day Breakfast è stata brevemente commentata da Easterbrook come una mossa di valore per la compagnia, che ha guadagnato in particolare l’attenzione dei clienti più giovani, come gli studenti dei college. Ma la strategia di cam-

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Diminuire il gap con la concorrenza, anche digitale il ceo steve Easterbrook (foto a destra) ha annunciato che da fine ottobre sarà lanciata la pubblicità sull’app della compagnia, cha ha superato nel q3 i 2 milioni di download

biamento del ceo non ha ancora raggiunto tutta la sua portata; la compagnia è infatti al centro di un’operazione di semplificazione del menu che il gruppo dirigente vede come ancora troppo complicato, anche se i programmi di sperimentazione per creare opzioni personalizzate continueranno il loro corso. “Sono assolutamente convinto che sia necessaria una semplificazione delle operazioni nei ristoranti, perché credo che il cliente ne sarà il beneficiario finale - ha affermato Easterbrook - Abbiamo iniziato a immettere meno complessità nei nostri processi decisionali che nel passato. E oggi stiamo gestendo ristoranti migliori rispetto a un anno fa”. La società sta anche apportando modifiche nell’area digitale, un settore

in cui è rimasta indietro rispetto ad alcuni concorrenti. L’app mobile, ora disponibile a livello nazionale negli Stati Uniti, ha raggiunto più di 2 milioni di download e 1,5 milioni ordini emessi ha affermato il ceo, che ha anche confermato che i piani di McDonald’s per avviare la pubblicità a livello nazionale sull’applicazione saranno attivi dalla fine di ottobre. ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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piattaforme

Exor sorpassa Eni e diventa il primo gruppo industriale italiano per fatturato, con 122,2 miliardi di euro realizzati nel 2014, la metà dei quali in capo a Chrysler e solo per il 7,5% in Italia.

Google Foto, la piattaforma dedicata alle immagini che “Big G” ha lanciato il 28 maggio scorso, staccandola dal social Google Plus, ha superato i 100 milioni di utenti. Lo ha reso noto la compagnia, rivelando alcuni dettagli curiosi sugli scatti degli utenti. La città più immortalata è Parigi, seguita da New York e Barcellona. Tra gli avvenimenti, i matrimoni vincono sui concerti e sul Natale. Dopo le persone, la cosa più fotografata è il cibo, mentre l’animale più ritratto è il cane. Google Foto ha raggiunto i 100 milioni di utenti nell’arco di cinque mesi.

Exor-Fca diventa il primo gruppo

Google Foto tocca quota 100 milioni

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imprese/2

La promessa di Amazon Flex “Be your own boss”. È la promessa di Amazon Flex, nuovo servizio del colosso del commercio elettronico, appena lanciato. Dai 18 ai 25 dollari l’ora: è il guadagno di chi diventerà corriere per Amazon, consegnando i prodotti acquistati sul sito utilizzando la propria automobile e il proprio smartphone. Amazon gioca in casa, scegliendo Seattle come prima città in cui testare Flex, ma presto l’opportunità di diventare corrieri part time per l’azienda potrà diventare concreta da Manhattan fino a Chicago, per un totale di nove città.

REPUBBLICA.IT

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twitter

Dorsey regala un terzo delle azioni

LASTAMPA.IT

L’a.d. di Twitter, Jack Dorsey, ha donato un terzo delle sue azioni ai dipendenti, oltre 198 milioni di dollari. Ha detto in un tweet: «E’ l’1% della compagnia per reinvestire nella nostra gente»

ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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domani, 27 ottobre - cavallerizza reale @ torino

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Pietro Beccari ceo e presidente della maison fendi. Da venerdì scorso i sei piani, per un totale di circa 16 mila metri quadrati, del cosiddetto “colosseo quadrato” di roma sono la sede del gruppo: uffici stile, amministrativi, commerciali, magazzini e atelier di pellicceria. è stato Un restauro record, iniziato nell’ottobre del 2013 in contatto costante con la Sovrintendenza ai Beni culturali e terminato poche settimane fa. adesso Un raggio di luce sempre più intenso illumina ritmicamente le colonne dei loggiati del Palazzo della Civiltà Italiana, la gigantesca opera di epoca fascista, realizzata nel quartiere Eur della capitale per l’Esposizione universale del 1942 e mai utilizzata. dunque, Dopo 72 anni di abbandono, è tornata la vita in questo monumento simbolo dove è stato inaugurato il nuovo headquarter della maison, acquisita nel 2001 dal gruppo francese Lvmh, che ha riunito qui tutte le attività, riuscendo ad affittare per 15 anni il maestoso edificio dalla società Eur spa a 2 milioni e 800 mila euro all’anno

visioni

di

Matteo Dedè

così fendi sta rafforzando

il legame con roma Contrariamente a quanto appare, Roma è alla viglia di un grande rilancio. Le orde barbariche passano, la sua bellezza resta: folgorante e immortale. È un sogno contagioso, anche Zuma, l’esclusiva catena di ristoranti giapponesi, in Italia ha scelto proprio la Capitale e in primavera alloggerà negli ultimi due piani di Palazzo Fendi, in via di Fontanella Borghese, dove abbiamo appena finito il restyling della boutique che riapriremo l’8 dicembre. Trovare il Palazzo dell’Eur è invece stato un caso: eravamo a caccia di un immobile quando un nostro ingegnere ci ha segnalato questa opportunità. Era un momento di spending review, avevano provato a rilanciarlo, ma non c’erano soldi. Per noi era una sfida, abbiamo lavorato tanto e ora sembra che siamo sempre stati qui. Se avessimo dovuto costruire oggi un palazzo così, avremmo speso circa mezzo miliardo di euro. Oltre al piacere di lavorare in uno dei simboli

dell’architettura italiana del secolo scorso, abbiamo quello di aprire il Palazzo alla città. L’edificio è gestito al 90 per cento dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e al 10 per cento dal Comune di Roma, e finora era rimasto inutilizzato, salvo sporadiche iniziative. Dal luglio 2013 il Comune ci ha concesso l’affitto del palazzo per quindici anni, fino alla fine del 2028. L’area del piano terra, e sono circa mille metri quadrati, sarà destinata a mostre aperte al pubblico, mentre il resto del palazzo ospiterà gli uffici. Da qualche mese il nome della Capitale figura anche sul packaging della maison e il 3 novembre tornerà a splendere la Fontana di Trevi dopo due anni di restauro che abbiamo finanziato con 2 milioni e 180 mila euro. Sono state investite cifre importanti, che confermano l’impegno di Lvmh e del suo presidente Bernard Arnault nel rafforzare i legami di Fendi con Roma, la città dove il marchio nacque nel 1925.

Si chiama Librare il progetto dedicato ai libri e al loro futuro digitale. Librare porta l’innovazione tecnologica nel mondo dei libri e della scuola, grazie all’Internet of Things e agli Open Data. Librare è realizzato da TRIM, Celi, Ulixe Technologies, CSP Innovazione nelle ICT e Università degli Studi di Torino, con il contributo finanziario della Regione Piemonte. Grazie a Librare, il libro non è più soltanto oggetto di intrattenimento o di studio individuale, ma vero e proprio veicolo di socialità e condivisione di conoscenza, un sensore virtuale associato ad una app (disponibile per iOS e Android), che consente di condividere l’esperienza della lettura in un social network privato e geo-localizzato. L’utente può così identificare, taggare e commentare i contenuti dei libri cartacei e digitali, aprendosi a nuove dimensioni di socializzazione, di studio e di gioco. Il libro, geo-localizzato e socializzato, si trasforma in uno strumento di condivisione di attività didattiche e di gioco della lettura su Twitter, in collaborazione con TwLetteratura. Social reading, book crossing, scambio di opinioni e commenti, giochi “di” e “con” la lettura diventano un’occasione per rendere il libro un oggetto di innovazione, non solo per il suo contenuto, ma anche per l’uso non tradizionale che se ne propone. Librare è integrato nell’ecosistema degli Open Data e Smart Data della Regione Piemonte e sfrutta l’innovativa componente tecnologica per contribuire a creare una rete di persone attraverso la socializzazione e la condivisione della lettura, arricchendo il patrimonio informativo regionale dei libri con le informazioni relative alle nuove modalità di lettura. Domani, nell’Aula Magna dell’Università di Torino alla Cavallerizza, il progetto Librare presenta i risultati dei Living Labs e delle attività svolte nelle scuole della Regione Piemonte, raccontando come i libri entrano nel mondo del web, si muovono nella città, diventano piattaforma per l’interazione sociale. L’evento rientra nell’iniziativa “Libriamoci: giornate di lettura nelle scuole”, promossa dal Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università. Al progetto ha collaborato Torinoretelibri, rete di biblioteche scolastiche nata con lo scopo di creare un catalogo unico che riunisca i documenti presenti nelle biblioteche scolastiche, accessibile via Internet per gli utenti delle scuole e tutti i cittadini. ANNO VI | #171 | LUNEDÌ 26 OTTOBRE 2015


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