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VISIONI / FERNANDO GUERRERO

Capire davvero e fino in fondo il valore dei big data

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Anno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015

Siamo nati nel 2002, negli Stati Uniti, con sei soci iniziali, proprio per occuparci specificamente di Data Management, Business Intelligence, Data Analytics e Data Science su piattaforme...

i fatti del giorno

marketplace

company

media

Si svolge a Milano l’originale due giorni ricca di momenti d’incontro

Prende il posto di Fabrizio Salini, pronto per una nuova esperienza

Ne sono attori Ikea Foundation, Unicef e Save the Children

Si tratta del primo tv celebrity adventure show prodotto da RaiDue

Business e Design a “Frontiers of Interaction 2015”

Cambio al vertice di Fox in Italia: Kathryn Fink è il nuovo Ceo

Al via l’iniziativa “Un peluche per l’istruzione”

Sette celebrità per “Monte Bianco Sfida Universale”

scenario

“Non human traffic”: attenti!

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coverstory

HP duplica il suo business

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Ieri a Milano prima giornata di World Business Forum 015

Si è aperta in una suggestiva cornice di pubblico l’attesa edizione numero dodici della manifestazione. La cronaca, i personaggi, l’evento

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OOH NEXT GENERATION

THE CUBE DARSENA on themadbox.com


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i fatti del giorno

A Milano una “due giorni” ricca di conferenze e workshop, con speaker di rilievo internazionale che parleranno delle tecnologie che stanno cambiando l’economia, la comunicazione e anche le nostre vite

APPUNTAMENTI

Frontiers of Interaction 2015, dove il business incontra il design di Massimo Masi

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intech, Retail e Healthcare stanno vivendo una fortissima trasformazione digitale che influenzerà la nostra vita nel prossimo futuro. E su questi tre ambiti si concentrerà l’edizione del decennale di Frontiers of Interaction. L’evento, che si terrà a Milano il 12 e 13 novembre 2015 presso il Vodafone Theatre, l’avveniristico auditorium del Vodafone Village, è da dieci anni il punto di riferimento di tutti coloro che desiderano esplorare i nuovi trend e trarre ispirazione per specifici temi che riguardano le modalità di interazione fra uomo e sistemi. Come nelle scorse edizioni, grazie al suo particolare format che prevede importanti momenti di divulgazione, ma anche performance musicali, la manifestazione offrirà ai partecipanti un’esperienza immersiva tra anticipazioni tecnologiche e cambiamenti sociali. E’ la digital transformation a fare da filo conduttore negli oltre quindici workshop che si terranno giovedì 12 e negli altrettanti interventi di venerdì 13, tenuti da oltre qua-

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ranta speaker internazionali provenienti da diversi settori e realtà: imprenditori, designer, manager, analisti, ricercatori e artisti si alterneranno per raccontare come stanno cambiando le regole del mercato e influenzando le abitudini e i comportamenti delle persone. Gli interventi spazieranno dalle nuove modalità di gestione delle finanze private e professionali, alla rilevazione, analisi e condivisione dei dati sulla propria salute, alle nuove esperienze di acquisto. «Nelle edizioni precedenti - spiega Leandro Agrò, founder di Frontiers of Interaction - abbiamo anticipato i tempi, parlando di temi che sono poi entrati o stanno entrando sempre di più nella nostra vita quotidiana, come i social media, l’Internet of things e la realtà aumentata. Queste tecnologie ormai mature non saranno al centro della narrazione di quest’anno, ma saranno inserite nelle storie che ciascun relatore racconterà, evidenziando come sia invece il design a essere in grado di creare nuove forme e nuovi modi per utilizzarle». Spazio al “design thinking”, che reclama una nuova figura professionale nelle aziende moderne: na-

sce il Deo, ovvero il Design Executive Officer. Il keynote di apertura sarà tenuto da Maria Giudice, Vice President Experience Design di Autodesk, il cui intervento si concentrerà su come si possa diventare un leader e su come scoprire le proprie competenze per costruire, far rivivere o reinventare la prossima generazione di aziende. Maria Giudice, una donna che da venticinque anni è in prima linea nel design e nel business, ha recentemente pubblicato il volume “The Rise of DEO” in cui esplora l’intersezione fra creatività e senso degli affari, spiegando come e perché questo accoppiamento apparentemente improbabile produca manager e dirigenti in grado di risolvere meglio i problemi di business sempre più complessi che le aziende si trovano ad affrontare oggi. Il Design Executive Officer è un ibrido che associa capacità di management strategico con quelle di problem solving creativo e vede l’organizzazione come un progetto di design che richiede abilità in entrambe le aree. Con questa prospettiva e queste abilità, il Deo esamina i problemi di business come problemi di progettazione, risolvibili Anno vI | #178| MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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i fatti del giorno I partner dell’edizione 2015 = Vodafone (www.vodafone.it) = IMS Health (http://www.imshealth. com) = Banca Intesa Sanpaolo (http:// www.intesasanpaolo.com/) = Design Group Italia (www. designgroupitalia.com) = Doing (www.doing.com) = Healthware (www. healthwareinternational.com) = frog (http://www.frogdesign.com) = Digitalic (www.digitalic.it)

attraverso il giusto mix di fantasia e metriche.

Molti temi caldi nell’edizione 2015 Si parlerà anche di Internet of Things con l’intervento di David Rose, autore di “Enchanted Objects”, docente al Mit di Boston e Founder e Ceo di Ditto, una tecnologia di riconoscimento delle immagini che permette alle aziende di rilevare il proprio brand e le preferenze degli utenti in miliardi di foto pubbliche condivise sui social media. Jeff Dachis, Founder e Ceo di One Drop, illustrerà l’innovativo sistema di monitoraggio e condivisione del livello di diabete sulla base dell’analisi della propria alimentazione e abitudini. Sarà presente anche Valentin Stalf, Founder e Ceo di Number26, la startup te-

desca che sta rivoluzionando il modo di fare banca, con l’ambizione di costruire una grande banca digitale pan-europea e trasformare ogni attività commerciale in potenziali sportelli bancari. Di grande interesse sarà anche l’intervento di Dan Saffer, Creative director, interaction designer e scrittore di successo, che in un workshop dedicato alle microinterazioni spiegherà come siano i dettagli a decidere il futuro di un prodotto. Accanto a tanti relatori internazionali troveranno spazio anche le realtà italiane con imprenditori come Carlo Brianza, ingegnere lombardo che illustrerà la sua nuova interfaccia “one-click” che risponde perfettamente all’esigenza di semplicità e immediatezza richiesta dagli utenti di oggi, per i loro acquisti online.

Un evento “ispirazionale”

= Tiragraffi (www.tiragraffi.it) = Paginemediche.it (www. paginemediche.it) = Ninja Academy (www. ninjamarketing.it) = Videum (www.videum.com) = Talent Garden (www.talentgarden. org) = Better Decisions (www. betterdecisions.it) = IoE Talks (http://ioetalks.it) = IoTExpo (http://iotexpo.it)

David Rose

Jeff Dachis

Maria Giudice

Leandro Agrò

Frontiers of Interaction è un evento di genere “ispirazionale” che ha dimostrato di saper anticipare i tempi. Una manifestazione che non lascia indifferenti e che crea un consapevole entusiasmo, costruita con un format inusuale e unica nel suo genere. E’ questo Frontiers of Interaction, un luogo dove gli esperti di oggi parlano dello stretto rapporto tra business e design, portando le loro storie e la loro esperienza in un momento così delicato in cui la richiesta di design ha superato l’offerta. «I tempi sono maturi - afferma Matteo Penzo, Co-fondatore di Frontiers of Interaction - per un cambiamento epocale. Il design, l’innovazione e la user experience sono ormai elementi fondanti per il successo di qualsiasi prodotto che voglia essere sul mercato. Parecchi gli esempi di aziende che non ce l’hanno fatta, perché ancorate a un approccio di sviluppo prodotto privo del design che invece produce ricchezza e risponde alle esigenze - attuali e future - del mercato».

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MEDIAPOLE

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RETAIL

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i fatti del giorno

CONCESSIONARIE

ALLEANZE

Dopo quattro anni di operatività si è fatta sempre più ricca la proposta di madvertise La struttura premium mobile conferma uno sviluppo importante, registrando una crescita costante dell’80% anno su anno. Forte dei suoi asset di concessionaria full service di un network di primo piano di Sebastiano Zeri Dopo quattro anni dal suo ingresso sul mercato italiano madvertise, concessionaria premium mobile, conferma uno sviluppo importante, registrando una crescita costante dell’80% anno su anno. Forte dei suoi asset di concessionaria full service, di un network premium in grado di garantire ai clienti una rete di spazi editoriali di valore su cui pianificare le proprie campagne e di supportarli nello sviluppo e nella gestione dei progetti mobile dall’inizio alla fine, madvertise accresce il proprio valore puntando su un’offerta che si articola in tre macro categorie: Premium, che vede consolidarsi il rapporto fra publisher in esclusiva e l’offerta di creatività rich media sempre più innovative; il Performance, su cui si punta molto per il 2016 attraver-

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so la creazione di una struttura ad hoc dedicata, soprattutto in ambito CPI; e infine Programmatic, novità assoluta per madvertise: partita in sordina, conta di diventare uno dei punti di forza della concessionaria per il prossimo anno. Consapevoli che l’uso del mobile è sempre più in crescita e il target giovani ne è il testimonal più diretto e attivo, madvertise crede che i brand ne possano trarre vantaggio attraverso pianificazioni premium ad hoc su canali specifici come Sport e News e formati rich media impattanti come l’Interstitial HTML 5, il Second Screen o anche la classica display, che permettono un alto livello di personalizzazione e di engagement anche grazie all’integrazione/condivisione con i social network. II successo di numerose campagne realizzate per alcuni brand, dal lusso alla moda fino all’automotive,

è stato raggiunto anche grazie al supporto di Celtra, tecnologia che permette di creare illimitate soluzioni creative di grande impatto visivo ed engagement per l’utente. Ma uno dei plus che caratterizzano da sempre madvertise è, inoltre, la trasparenza. Nella gestione delle campagne mobile è prerogativa della concessionaria rendere visibili i publisher su cui vengono erogate le campagne. Ad arricchire l’offerta e a rafforzarne le potenzialità, soprattutto in ottica futura, c’è il performance. Oggi, grazie all’expertise maturata negli ultimi due anni, madvertise permette di costruire ogni tipo di soluzione a performance garantendo reali risultati e ottimizzazione del budget per i propri clienti. Inoltre, madvertise presenta una delle novità più interessanti: il programmatic. La concessionaria è infatti in grado di offrire a clienti

Ninja Academy: partnership annunciata con Meritocracy

L’integrazione fra le due piattaforme permetterà di creare un ponte teso a intercettare la domanda di professionisti formati alle competenze più avanzate del marketing digital Mirko Pallera

Mentre la trasformazione digitale del business avanza, mancano le risorse umane per permettere alle aziende di affrontare il cambiamento. Ninja Academy annuncia, allora, una partnership con Meritocracy proprio allo scopo di facilitare l’incontro tra le aziende e i talenti del marketing, costruendo un ponte le cui fondamenta poggiano sulla formazione continua e sull’employer branding. Già attiva con un Career Consultant sempre a disposizione degli studenti, Ninja Academy passa allo step successivo con il Job Placement, mettendo direttamente in contatto i propri allievi con le aziende che hanno bisogno del loro know-how. Meritocracy è una startup che nasce per evolvere il concetto degli annunci di lavoro, offrendo alle aziende i giusti strumenti di corporate storytelling per raccontare in maniera autentica cosa c’è dietro ogni singolo annuncio: foto

e video dell’atmosfera in ufficio, le storie di successo, il team con il quale si lavorerà, i benefit aziendali.

A partire da ottobre 2015 gli iscritti ai corsi Ninja Academy hanno accesso, attraverso la loro area utente dedicata, a una serie di annunci di lavoro delle aziende partner presenti su Meritocracy tra cui Cloetta, Dalani, GroupM, MailUp, MapCommunication, Take e Viralbeat.

Per garantire alle aziende la ricezione di profili qualificati e rispondenti alle proprie aspettative, solo gli allievi che hanno superato un certo numero di ore formative Ninja Academy possono accedere al servizio di Placement.

Le parole a commento dell’operazione sono di Mirko Pallera, Ceo e Founder di Ninja Academy: «Di Meritocracy ci ha colpito subito la volontà di mettere in connessione i migliori talenti con le aziende più innovative, anche dal punto di vista dello stile dell’ambiente di lavoro. Ninja Academy vuole essere un potente acceleratore professionale, non solo dal punto di vista delle competenze ma anche del personal brand e del networking che è in grado di generare. Per questo, da oggi, chi fruisce dei nostri corsi può avere, grazie a Meritocracy, un canale preferenziale per entrare in contatto con nuovi e stimolanti luoghi di lavoro». Anno vI | #178| MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv


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i fatti del giorno IAB FORUM 2015

CAMPAGNE

Tanti gli ospiti di prestigio nelle giornate dell’1 e 2 dicembre, pronti a intervallare momenti ad alto tasso di spettacolarità con sessioni dedicate ai temi del mercato

l’operazione pubblicitaria imperniata su adv dinamica e arredo urbano

Dole: più buona se Presente e futuro della pubblicità: sai da dove arriva ecco gli speaker che interverranno Con la frutta protagonista: prosegue appuntamenti

A Firenze “Liferay Italy Symposium” Ecco l’evento più importante in Italia dedicato alla tecnologia di punta nel mondo Open Source. Un incontro unico Il gruppo SMC, specializzato nel settore dell’Information and Communication Technology, da sempre promotore delle soluzioni, dei servizi, e delle modalità di produzione dell’Open Source di classe Enterprise, presenta per il sesto anno consecutivo il Liferay Italy Symposium 2015. L’evento, che si terrà nella suggestiva cornice dell’Auditorium S. Stefano al Ponte di Firenze, il 12 e 13 novembre, è considerato ormai uno degli appuntamenti più importanti sull’Open Source in Italia. Le due giornate prevedono: il Boot Camp, dedicato interamente alla comunità tecnica, sviluppatori software e progettisti, che offre la possibilità di interagire con gli esperti della comunità open source e il team di Liferay; il giorno dopo sarà la volta del Symposium che si articolerà su diversi incontri suddivisi su due sale, attive contemporaneamente, dove saranno affrontati due diversi percorsi relativi al mondo Liferay: tecnico e business. A impreziosire questo prestigioso evento saranno temi relativi agli sviluppi sempre più rapidi del mondo Portal.

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di Cecilia Bianchi Iab Italia ha annunciato gli ospiti del tredicesimo Iab Forum, che si terrà l’1 e il 2 Dicembre al MiCo - Milano Congressi (Ala Sud): il Forum 2015 si conferma l’evento di riferimento per tutta la industry dell’advertising digitale, con un panorama diversificato di speaker di alto livello - italiani e internazionali - che alternerà momenti di en-

Melissa Satta

tertainment e insight creativi a spunti di riflessione sulle leve strategiche del mercato. Aprirà i lavori, in entrambe le giornate, Ferdinando Buscema, Magic Experience Designer, pronto a stupire la platea con un intervento che rappresenterà in maniera creativa il file rouge comune alle sessioni del Forum. Luca Casadei, Founder di Webstars Channel, sarà sul palco con i famosi webstar Favij, Leonardo Decarli, Federico Clapis e Zoda per un intervento sull’evoluzione della comunicazione digitale, mentre Federico Fusetti, Founder di Charity Stars, tratterà dell’importanza dei social come strumenti di comunicazione con una vasta platea di utenti finali. Ad affrontare questo tema sarà anche la special guest Melissa Satta, che porterà la propria esperienza di utilizzo dei social per dialogare interattivamente con i fan. Per una riflessione sul tema sempre più rilevante dell’innovazione tecnologica connessa al mondo della comunicazione, l’agenda del Forum vedrà la presenza di Limor Schweitzer, Founder & Ceo di RoboSavvy, che prove-

rà a illustrare come droni e robot cambieranno usi e costumi sociali. Tanti gli interlocutori che porteranno il proprio punto di vista sull’andamento e sui trend del mercato dell’advertising digitale: Torres, Vice President Global Product Marketing & Innovation & Cmo di Moovit; Frederic Joseph, Global Coo & UK Ceo dim S4M; Alessandro Coppo, Vice President, General Manager di eBay Classifieds Group; Graham Moysey, Head of International AOL; e Enrico Gasperini, Presidente Audiweb. Un momento più istituzionale dedicato all’importante realtà delle start-up italiane vedrà, invece, protagonisti Paolo Barberis, Consigliere per l’innovazione del Presidente del Consiglio Matteo Renzi e Riccardo Donadon, Founder & Ceo H-Farm. Oltre a questi, Iab Forum 2015 vedrà la presenza degli special guest già annunciati: il regista Oliver Stone e il rivoluzionario ingegnere co-fondatore di Tesla Motors, Martin Eberhard, che racconteranno al pubblico i momenti più salienti delle loro carriere e la loro capacità di reinventarsi con successo.

Continua fino a dicembre la nuova campagna di comunicazione di Dole Italia, che con accattivanti immagini di frutta colora i centri storici di Bergamo, Genova e Pavia. L’attività pubblicitaria dinamica e di arredo urbano interessa numerose pensiline delle fermate degli autobus e riveste i mezzi pubblici locali. Il concept della comunicazione - “Più buona se sai da dove arriva” - pone l’accento sulla totale trasparenza dell’intera filiera: attraverso, infatti, l’innovativa piattaforma online Dole Earth ogni consumatore ha l’opportunità di effettuare un viaggio virtuale nelle piantagioni Dole, convenzionali e biologiche, percorrendo il tragitto seguito dalle banane e dagli ananas, dal luogo di coltivazione fino al punto vendita dove sono stati acquistati. Una completa tracciabilità, dunque, che equivale ad assoluta garanzia di prodotti di elevata qualità ed eccellente bontà; e che significa certezza di affidarsi alla lunga expertise della prima azienda al mondo impegnata nella produzione, distribuzione e commercializzazione di frutta fresca. Anno vI | #178| MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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i fatti del giorno

Un servizio dedicato a tutti i clienti Prime di Amazon

siti Rinnovamento costante

Gli inserzionisti e utenti premiano Wolters Kluver Tra i benefici dei layout, la fruizione ottimizzata per mobile e una migliore visibilità per i formati della pubblicità Il 2015 si è rivelato un anno di importanti restyling per i siti del network Wolters Kluwer, azienda leader a livello globale nella fornitura di servizi per il mercato legale, fiscale e finanziario, gestiti in esclusiva da WebAds, premium audience network indipendente. Novità che sono state apprezzate da lettori, professionisti e tecnici che da oltre quindici anni si informano quotidianamente su normative, progetti, bandi, concorsi e temi rilevanti per la professione. Oggi il network Wolters Kluwer conta complessivamente 2,7 milioni di utenti unici che sviluppano 12,2 milioni di pagine viste ogni mese. Tra i siti oggetto di costante rinnovamento spiccano Altalex.com, Ipsoa.it, Teknoring, il principale network italiano di siti web dedicati alle esigenze di informazione e aggiornamento dei professionisti tecnici. Tutti i siti sono ottimizzati per i dispositivi mobili, agevolando la lettura anche in mobilità su smartphone e tablet.

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applications Ben 15 mila prodotti sono stati coinvolti

agenzie Fondata nel 1996

Tutti gli iscritti al servizio possono scaricare da subito l’app, disponibile per dispositivi iOS e Android. Ed è già prevista per l’anno prossimo l’estensione in altre città italiane

La sigla sfrutta l’innovativo progetto per aiutare le imprese a realizzare i loro progetti di crescita e sviluppo

amazon lancia prime now, solo un’ora per le consegne a Milano di Daniele Bologna

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mazon.it ha annunciato ieri Prime Now, il nuovo servizio dedicato ai clienti Prime. Grazie a questa nuova app mobile, i clienti possono beneficiare di consegne in un’ora o in finestre di due ore su oltre 15 mila prodotti, alcuni dei quali sono disponibili solo tramite il nuovo servizio, per esempio pane, yogurt, gelato o minestrone surgelato.Con un ordine minimo di 19 euro, i clienti Prime di Milano, Cinisello Balsamo, Paderno Dugnano e diverse altre città dell’hinterland milanese possono acquistare prodotti di uso quoti-

diano come pasta, caffè, pannolini e prodotti per l’infanzia, per la bellezza e la cura della persona, vini e alcolici, ma anche altri prodotti bestseller come videogiochi per console, giocattoli e attrezzatura sportiva, che saranno consegnati direttamente a casa. Per il servizio è già prevista un’estensione anche in altre città italiane nel corso del prossimo anno. «I clienti Amazon dell’area di Milano possono usare l’app Prime Now da oggi e scoprire più di 15 mila prodotti che possono essere consegnati in un’ora - ha dichiarato François Nuyts, Country Manager di Amazon. it e Amazon.es. - L’Italia è il secon-

do Paese in Europa dove Prime Now è stato lanciato e siamo molto orgogliosi di offrire ai nostri clienti Prime una consegna ultra-veloce, oltre ai benefici di cui possono già godere grazie al loro abbonamento Prime». «Tutti noi abbiamo vite molto impegnate e talvolta è facile dimenticare di comprare qualcosa. Con Prime Now non è più un problema: i clienti di Milano ora hanno accesso a migliaia di articoli di uso quotidiano disponibili in un’ora o in finestre di due ore, dalle 8 del mattino a mezzanotte, sette giorni alla settimana» spiega Mariangela Marseglia, EU Director di Prime Now.

social network L’obiettivo è di aumentare la facilità di utilizzo

Twitter e Vine adesso hanno un “cuore”

I cuori di Periscope sono stati accolti a braccia aperte, rendendoli il linguaggio condiviso della community globale di Twitter

Da ieri una grande novità su Twitter e su Vine: l’icona a stella dei preferiti (favorites) è sostituita da un cuore, chiamato “like”. L’obiettivo è di rendere Twitter più semplice da usare e anche più “gratificante”. La

stella, a volte, potrebbe aver creato confusione, specialmente per i nuovi utenti: sono tante, infatti, le cose che possono piacerci, ma non tutte possono essere le preferite. E il cuore, a differenza della stella, è un

simbolo universale che ha un significato analogo in tutte le lingue e culture del mondo. Il cuore è più eloquente, permette di trasmettere una serie di emozioni e connette facilmente le persone tra loro.

Ad Hoc diventa partner di ELITE di Borsa Italiana

Ad Hoc Communication Advisors, società specializzata nell’ambito della comunicazione economico-finanziaria, è partner del progetto ELITE di Borsa Italiana, l’innovativo progetto avviato per aiutare le imprese a realizzare i loro progetti di crescita e sviluppo. ELITE offre una piattaforma di servizi integrati che mette a disposizione le competenze industriali, finanziarie e organizzative per vincere le sfide dei mercati internazionali. Si rivolge alle migliori aziende italiane e le aiuta a tracciare un percorso di crescita il cui punto di arrivo potrebbe essere la quotazione in Borsa. Ad Hoc Communication Advisors, fondata nel 1996 da Mario Pellegatta e Giorgio Zambeletti, ha sede a Milano, si avvale di un team di venti professionisti e serve un portafoglio di oltre quaranta clienti tra cui importanti gruppi italiani e società internazionali con una consolidata presenza in Italia, attivi in campo industriale, finanziario e dei servizi professionali. Anno vI | #178| MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015



Psycommuniquette

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ABSTRACT: Come si rappresentano uomini appetibili dalle donne e donne dagli uomini, in attesa di essere pronti per altre combinazioni. L’evoluzione aveva previsto tutto questo? In parte si

L’inconscio al tempo del web (Parte 3) La comunicazione è come la moda e il brand un trasformista che si porge al suo pubblico Un gamete tira l’altro Cosa accomuna il comportamento di zanzare, lombrichi, passeri, scoiattoli, gatti, cetacei, querce, batteri, virus? Hanno un compito solo: riprodursi. Il main goal è garantire un numero di esemplari superiore a quello di partenza. Una coppia di pernici può considerare assolto il proprio debito naturale, se lascia al mondo 2+K unità. Per portare a termine il brief, il planning prevede un verificarsi di una serie di step intermedi: nutrirsi, mantenersi in vita, trovare un partner, far crescere le nuove leve in un ambiente sufficientemente idoneo affinchè a loro volta diventino adulti e in età di riproduzione. La natura impone dei tempi stretti, come

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un cliente molto esigente: ci si può riprodurre solo in età fertile, non prima, non dopo. In fisiologia si tratta con l’esempio di “tramandare i geni”: li si riceve dai genitori, li si mettono dentro i figli, dopodiché si può tornare alla natura. Sia chi legge, sia chi scrive queste righe è coinvolto nel me-

desimo progetto. Arma virumque cano Perché una persona è appetibile all’altro sesso? Cosa si cela dietro affermazioni come “Non è bello, ma è un tipo giusto; è una persona piacevole; non so perché ma mi attrae; sarà anche bellissima, ma non

mi dice niente”. Woody Allen avrebbe reso gli spermatozoi maschili un coro scomposto proprio degli hooligans ubriachi: ecco, andiamo lì, quello è il contenitore migliore. E l’omologo ovulo, invece con una singola vocina squillante: prendi quello lì, mi sembra bello robusto e sicuro. Questa semplificazione cognitiva, è mediata dal concetto di tempo: il maschio ha un numero di riproduzioni teoricamente infinito a partire dallo sviluppo; la donna ha un range temporale dal menarca alla menopausa (menosarkè/ menos- pauo) di circa 35 anni, con una singola fertilità mensile. Ogni occasione non torna più indietro. E per ogni fecondazione necessita di un anno (circa) per ritornare in partita. Da qui nascono le differenze (e le diffiden-

I brand parlano attraverso le emozioni, ma quali? Uno psicologo, da sempre votato all’analisi strategica, analizza di volta in volta alcune creatività, affrontando temi apparentemente slegati fra loro, ma riconducibili ad un medesimo progetto. Il taglio specifico è Psicologia del consumatore e del Brand, una decodifica dei messaggi simbolici, metaforici, presenti nei diversi layout di comunicazione, attuando un’interpretazione in chiave emotiva (quali affettività sono attivate)/ proiettiva (quali stati d’animo vengono associati agli stimoli) / cognitiva (che tipologia di ricordo rimane al consumatore). Ne vedremo delle belle, e tutto nel nostro affettuoso linguaggio da pubblicitari. Edoardo Pensa è iscritto all’Ordine degli Psicologi Piemonte n.Rep 014401, attinge a piene mani dalla letteratura psicodinamica. Oggi si occupa di questo per i Brand.

ze) di un sesso rispetto all’altro. Prendi il tuo target, trattalo male La parola d’ordine è solo una: engagement! O meglio, era. La comunicazione è come la moda: ogni tanto spunta una parola-ombrello, da cui non si può prescindere, e che spesso risolve molti vuoti creativi. “Così facciamo engagement” per qualche periodo è stata l’affermazione definitiva ad ogni obiezione, un generico trasporto del target verso il prodotto (o brand),

dai contorni non molto definiti. Se gli anglosassoni, durante le riunioni, avessero discettato di fidanzamenti formali e interscambio di famiglie, ne saremmo inorriditi, ma questo passa il convento, e di questo parliamo. È un esempio calzante, in quanto prevede un investimento emotivo, un innamoramento suscitato, quasi che il brand sia un playboy impenitente ed irresistibile pronto a far strage di cuori (e portafogli). Con una chiara sindrome di DonGiovanni,

che inanella conquiste solo per il gusto di averle in lista, da riproporre poi in sede di campaign evaluation sotto forma di numeri e grafici. Identificato il pubblico di riferimento, il brand si veste di volta in volta, da marito, irraggiungibile, avanguardista, femme fatale, rassicurante, opulento, sobrio, interconnesso. Per trasmettere 54 chart di brand strategy in 30”, un overlay, un 6×3, un quadrotto avrà bisogno di colpire proprio lì, nell’emozione giusta.

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l’evento

Disponibile online il programma ufficiale della seconda edizione

Da domani IF! Italians Festival, a Milano tutto il meglio della creatività

Un appuntamento ideato e promosso da Adci e AssoCom in partnership con Google. Il tema di quest’anno sarà “Nutrire il cervello” e da domani a sabato 7 novembre, al Teatro Franco Parenti di Milano, si svolgeranno oltre sessanta eventi tra talk, tavole rotonde, live performance musicali e artistiche, seminari e workshop formativi di

Daniele Bologna

E’ online il programma ufficiale della seconda edizione di IF! Italians Festival, evento interamente dedicato al tema della creatività come elemento base e qualificante della comunicazione commerciale, pubblica e sociale, ideato e promosso da Adci e AssoCom in partnership con Google. Il tema di quest’anno sarà “Nutrire il cervello” e da

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domani a sabato 7 novembre, all’interno del Teatro Franco Parenti di Milano, si svolgeranno oltre 60 eventi tra talk, tavole rotonde, live performance musicali e artistiche, seminari e workshop formativi che coinvolgeranno più di 100 speaker e ospiti italiani e internazionali, grazie anche al contributo di oltre 30 aziende e scuole di formazione partner dell’evento.Tra gli ospiti più attesi alla tre giorni

milanese il designer e architetto Paola Antonelli, Senior Curator del Dipartimento di Architettura e Design e Direttore Ricerca e Sviluppo del MoMA di New York, che sabato 7, alle 17:45, subito dopo l’incontro con il fotografo Oliviero Toscani, sarà protagonista in Sala Grande con un talk dal titolo “Lo strano rapporto tra design e violenza”. La Antonelli, indicata da Art Review come una delAnno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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l’evento

le cento persone più influenti nel mondo dell’arte, parlerà di come “il design può essere un atto di violenza, un atto di distruzione creativa, un’arma a doppio taglio che ci sorprende con conseguenze previste e impreviste”. Confermata anche la presenza dell’imprenditore e produttore Marco Balich, Direttore Artistico del Padiglione Italia e ideatore dell’Albero della Vita, icona mondiale di Expo 2015 e Produttore Esecutivo delle prossime Olimpiadi di Rio 2016, prodotte da CC2016. In programma nella Sala Grande, venerdì 6 alle 12:15, il Presidente della Balich Worldwide Shows sarà protagonista di un inspirational talk dal titolo “La potenza degli ostacoli. I no che nutrono le idee”. Ovvero gli ostacoli che hanno scatenato la creatività, dato forza alle idee, nutrito la curiosità e si sono trasformati in opportunità preziose. Insieme a loro, oltre agli importanti nomi che apriranno il Festival nella serata di giovedì (Conn Bertish, Lars Bastholm, Giovanni Perosino e Malika Ayane, intervistata da Daniele Bossari di Radio Italia), uno straordinario panel di ospiti provenienti da tutto il mondo che comprende

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Tutti i partner del Festival 2015

Main Partner: Google; Institutional Partner: Comune di Milano; Content Partners: ABC Production, CheBanca!, Clear Channel, DigitasLBi, DoubleClick, Filmmaster Productions, FOX International Channels Italy, Getty Images, Heineken, Indiana Production, Moleskine, Poste Italiane, Radio Italia, The BigMama; Cultural Partners: Berlin School of Creative Leadership, Human Highway, IED Istituto Europeo di Design, Osservatorio Branded Entertainment, OFFF Barcelona, Scuola Holden, Teatro Franco Parenti; Entertainment Partner: Elita; Technical Partners: Acqua Panna/S.Pellegrino, Egea, Imecon, Kaizeen, Nescafé Dolce Gusto, NH Hotel Group, Sopa Design, STS Communication, We Are Social; Media Partners: 360com, ADVexpress, Affaritaliani.it, Brand News, Daily Media, Daily Net, Engage, IdeeIdeas, Mediaforum, PubblicomNOW!, Smartweek.it, TVN Media Group, Uomini&Donne della Comunicazione, Wired, Youmark, Zero marco balich

malika ayane

paul azaceta paola antonelli

roberto beto fernandez

fernando bellotti

oliviero toscani

anche il disegnatore statunitense Paul Azaceta, Co-creatore della serie a fumetti cult “Outcast”; Jacqueline Bourke, Creative Planning Global Manager di Getty Images; Pieter Claeys, “Creative of the Year 2014” in Belgio e nuovo Direttore creativo della pluripremiata agenzia Happiness Anywhere Brussels; Keith Nilsen, International Head of Digital and Creative di Clear Channel Outdoor; e Fernando Bellotti, Presidente e Direttore creativo di Leo Burnett Argentina che nella serata di venerdì 7 sarà protagonista, insieme al brasiliano Roberto Beto Fernandez (Group Creative Director di BBH London) di una sfida “Brasile vs Argentina” dall’alto tasso di creatività. Autori collettivi Tra i nuovi ospiti italiani in programma si segnalano, invece, tra gli altri, i Rockin’ 1000, gli autori della straordinaria performance collettiva a Cesena in tributo alla band Foo Fighters, che dopo aver emozionato oltre 25 milioni di persone hanno convinto il leader della band Dave Grohl ad aggiungere una nuova data al loro tour, che si è svolta nella città romagnola ieri sera. Le quattro donne

che compongono il team (Claudia Spadoni, Martina Pieri, Mariagrazia Canu e Marta Guidarelli), insieme all’ideatore del progetto Fabio Zaffagnini, saranno tra gli ospiti della giornata conclusiva del Festival, in programma sabato 7 novembre. Una parte importante della kermesse sarà, poi, caratterizzata da format attesi dai pubblicitari quanto dal pubblico di appassionati. Tra questi, la “Director’s Battle”, venerdì in prima serata, una vera e propria “sfida tra registi italiani all’ultimo spot”, che vedrà il pubblico della platea protagonista, chiamato a votare la selezione migliore con i propri applausi e la propria voce. Protagonisti della sfida: i registi Lorenzo Fonda (aka Cerebroleso), Agostino Panini e Douglas Avery. Spazio di prestigio anche per le tavole rotonde: “Nella Gabbia dei Leoni”, insieme a tre giurati italiani all’ultimo Festival di Cannes (Francesco Bozza, Nicola Rovetta e Sergio Spaccavento); “Italians so Far” guidata da Alessandro Milan, di Radio 24 che accoglierà la preziosa testimonianza di esempi di creativi nostrani di successo nei territori oltre confine (Luca Pannese e Luca Loren-

zini, Matteo Maggiore, Marco Venturelli ed Enrico Tamiazzo); “L’algoritmo per una canzone perfetta ovvero Morricone e le Nacchere”, un inedito incontro tra musica, immagini e prodotto con Ferdinando Arnò, Vincenzo Celli, Vicky Gitto e il critico musicale Ernesto Assante. La migliore creatività IF! Italians Festival, che anche quest’anno si avvale del patrocinio del Comune di Milano, sarà anche l’appuntamento ufficiale che ospiterà la migliore creatività Made in Italy con la nuova edizione degli ADCI Awards, il premio più ambito dai pubblicitari italiani, che celebrerà i suoi vincitori nella serata conclusiva di sabato 7 novembre con un Gala di premiazione ad inviti. Per partecipare alla seconda edizione di IF! Italians Festival è necessario acquistare online (http://www.italiansfestival.it/shop) o direttamente presso il Teatro Franco Parenti un Pass da 15 euro, valido per tutti i tre giorni della manifestazione e che consentirà l’accesso al foyer, alla Sala Grande e alla Sala del teatro dove si svolgeranno tutti gli incontri con i principali ospiti italiani e internazionali.

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“sdolcinati”: è partito Un innovativo progetto di comunicazione realizzato dal gruppo Trilud

Far dolci è sempre più bello, soprattutto con Paneangeli L’obiettivo dell’iniziativa è quello di raccontare in maniera unconventional la nuova linea di decorazioni del marchio di Davide De Vecchi

“Far dolci è bello!”: ecco il punto di partenza per la creazione di un innovativo progetto di comunicazione realizzato dal gruppo Trilud per raccontare in maniera unconventional la nuova linea di decorazioni Paneangeli. A partire da oggi, su www.pourfemme. it prende il via il progetto “Sdolcinati” che prevede una webserie di sei puntate realizzata ad hoc per Paneangeli, con un epi-

sodio a settimana. Protagonisti della serie sono una giovane coppia e i dolci preparati dallo chef Alessandro Capotosti, protagonista in tv di “Mamma che torta!”, su La 5, in questa occasione nelle vesti anche di direttore artistico. Per ogni episodio, un dolce che segna una nuova fase del rapporto dei giovani fidanzati, interpretati dagli attori Matteo Munari (“Carabinieri” su RaiUno, “Le Iene” su Italia1) e Silvia Contenti (protagonista

un frame tratto dalla webserie di sei puntate realizzata ad hoc per paneaNGELI dal gruppo trilud

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di diversi musical con la Compagnia della Rancia e cantante). Ideata e realizzata dal team di Brand Partnership in sinergia con il gruppo Marketing e con il supporto della web agency Brandmade, “Sdolcinati” presenta un’inedita sintesi dei linguaggi e dei modelli narrativi dello storytelling digitale e del format televisivo di alta qualità, capace di raggiungere un target trasversale, giovane, curioso e creativo. In ogni puntata la storia d’amore dei due giovani fidanzati si accompagna alla scoperta di un dolce sempre nuovo la cui realizzazione mostra la versatilità dei prodotti della linea Paneangeli “Decora con” e la molteplicità delle occasioni d’uso, pur in un contesto familiare e quotidiano. La webserie “Sdolcinati” sarà, inoltre, corredata da un cookbook: quindici foto-post di ricette di dolci realizzate in esclusiva da Alessandro Capotosti per Paneangeli. «Il progetto “Sdolcinati” - afferma Annalisa Merola, Responsabile marketing del gruppo - è stato ideato con la volontà di creare un’operazione di comunicazione innovativa, per unire creatività e orientamento al risultato, mantenendo saldi i valori del brand e mettendo in risalto le peculiarità del prodotto».

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Operazione pubblicitaria in linea con il Dna e l’anima dell’azienda

Digital al centro dei nuovi spot tv firmati da Axélero Realizzati dall’agenzia ioADV sono trasmessi a novembre e dicembre sui canali tv di Sky, su Radio 105 e Radio 24

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di Marianna Marcovich

Sarà on air fino a dicembre 2015 la nuova campagna pubblicitaria di axélero, la internet company quotata sul mercato AIM Italia, attiva principalmente nel mercato dei media e della comunicazione digitale locale, attraverso l’offerta di servizi di digital advertising e di web marketing, che celebra la crescita e la solidità di una realtà all’avanguardia nel panorama italiano delle digital company. La campagna, ideata dall’agenzia creativa torinese ioADV, si articola in due diversi spot: il primo, corporate, dedicato ad axélero e il secondo focalizzato sull’innovativo prodotto TiTrovo.it, servizio di web marketing dedicato alla digitalizzazione delle Pmi italiane. Gli spot saranno trasmessi su Sky (Sky MotoGP, Sky Sport 1, i canali Calcio, Sky Sport24, Sky TG24 e Sky F1) oltre che su Radio 105 e Radio 24. Lo spot tv axélero, ideato nei formati da 10 e 30 secondi, si veste di una grafica minimal che rievoca lo spazio e

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l’universo. In apertura si rivela la potenza di una piccola parte luminosa che rompe le barriere del tempo e dello spazio. Scandito da un’evoluzione di velocità e movimento, il concept esplode ricordando il Big Bang, la creazione del tutto e dell’infinito. Si può sprigionare un’enorme energia partendo anche da una sola particella: tutto può essere generato. E il Dna di axélero è racchiuso nel messaggio che appare in chiusura: “Aiutiamo le aziende italiane a trovare nuovi clienti online. Più visibilità, più contatti, più risultati”. Lo spot tv per TiTrovo.it, anch’esso ideato nei formati da 30 e 10 secondi, è un cartoon che vede protagonisti cinque professionisti demoralizzati da un business che non riesce a spiccare il volo. La soluzione “a portata di mano” arriva

con TiTrovo.it, il servizio per le piccole e medie aziende italiane che vogliono emergere e uscire dall’anonimato. La storia, che nasce in monocromia, con l’arrivo dell’innovativo servizio TiTrovo.it si illumina di colori. Lo spot si chiude con il claim: “Non essere uno tra tanti, sul web esisti solo se TiTrovo.it”. «Il lancio della nuova campagna rappresenta per noi un’importante iniziativa che celebra la crescita e la solidità di axélero nel panorama italiano delle digital company, frutto del lavoro di uno straordinario team di persone ha commenta Stefano Maria Cereseto, Coo di axélero. - Per entrambi i soggetti abbiamo scelto di adottare un linguaggio creativo fortemente “digital”, perché questo è il nostro Dna: essere veloci, efficaci e innovativi». Anno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015

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Il cambio della guardia già programmato per la fine di quest’anno

Cambio al vertice di Fox in Italia: lascia Fabrizio Salini, Kathryn Fink il nuovo Ceo Il manager ha esercitato un ruolo chiave nel lancio di Sky Italia nel 2003, dapprima lavorando alla fusione tra Stream e Telepiù e poi, negli otto anni successivi, come Head of Programming, gestendo i canali terzi e quelli dedicati a Cinema e Entertainment. Ora la scelta di lasciare fox di Daniele Bologna

FOX International Channels Italy ha comunicato ieri che Fabrizio Salini ha deciso di lasciare il suo ruolo di Amministratore Delegato per affrontare una nuova sfida professionale. Al suo posto subentrerà Kathryn Fink. Salini lascerà FOX International Channels Italy a fine dicembre 2015, mentre Kathryn Fink entrerà in carica dal 1° gennaio 2016. Fabrizio Salini è stato parte attiva nel lancio dei canali Fox su Sky nel 2003, prima come Direttore dei canali di intrattenimento e poi anche del Marketing e dell’On Air degli stessi. Nel 2014 è tornato in FOX Italy come Amministratore Delegato. «Fabrizio Salini ha avuto un ruolo chiave nel lancio e nella crescita dei canali Fox in Italia. E’ con profondo rispetto che lo ringrazio per quanto ha fatto e gli auguro il meglio per il futuro», ha commentato Diego Londono, Coo di FOX International Channels Europe & Africa. Kathryn Fink è una professionista di grande esperienza che ha ricoperto importanti ruoli in News Corp e Sky Italia. Ha avuto un ruolo chiave nel lancio di Sky Italia nel 2003, prima lavorando alla fusione tra Stream e Telepiù e poi, negli otto anni successivi, come Head of Programming, gestendo sia i canali terzi che i canali Cinema ed Entertainment della piattaforma. Prima di entrare in Sky Italia, Kathryn Fink ha avuto una brillante carriera in News Corp, muovendo i primi passi nei quotidiani australiani del gruppo. Ha poi ricoperto ruo-

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FABRIZIO SALINI

KATHRYN FINK

li di Finance Director in Newscorp a New York, di Senior Vice President of News Digital Media, di President di News Digital Ventures e ha lavorato nel Chairman Office di News Corp. «Fabrizio Salini è una vera forza creativa che ha dato un sostanziale contributo al nostro business per molti anni. Il suo più recente successo è stato il lancio di Fox Comedy e Fox Animation - ha dichiarato Jan Koeppen, President & Ceo di FOX International Channels Europe & Africa. - «Ho grande stima di Anno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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World Business Forum Milano: ieri la prima giornata, con speaker di prim’ordine

Fallimenti, creatività, innovazione e grandi successi degli Story Maker

Si è aperta ieri la dodicesima edizione dell’appuntamento “ispirazionale”, dedicato ai leader delle organizzazioni di tutto il mondo, Che quest’anno sono chiamati a essere ricettivi alle nuove idee, ma soprattutto a metterle in azione per dare vita a nuovi modelli aziendali

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di Valentina Lunardi e Ottavia Quartieri

Per la sua dodicesima edizione il World Business Forum Milano ha scelto di scrivere un nuovo capitolo della sua storia. Nato come momento “ispirazionale” per migliaia di business executive, che possono ascoltare dal vivo le parole di alcuni dei più riconosciuti leader del mondo, nell’edizione di quest’anno questa missione ha trovato una declinazione di vera e propria “call to action”. Con il titolo “We are Story Makers”, infatti, l’organizzatore dell’evento, Wobi, ha voluto entrare nel vivo delle sfide, o “shock”, che continuamente fanno vacillare e mettere in discussione le priorità dei leader del business di ogni mercato. Il mondo connesso, digitale e accelerato in cui viviamo sembra richiedere non solo dirigenti smart, ma agili, abili nel guidare, far emergere e collaborare i propri team, e, soprattutto, capaci di fare di ogni errore e sconfitta un prezioso momento di crescita e trasformazione. Questo è il profilo dello “story maker”, colui che sa traghettare la propria organizzazione costruendo un futuro inedito e portando avanti non tanto un ruolo manageriale, ma uno stile di vita caratterizzato da uno sguardo curioso e

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aperto verso le molteplici possibilità della realtà che lo circonda. I protagonisti della prima giornata hanno così raccontato agli oltre 2.500 manager provenienti da 15 diversi paesi e alle numerose aziende e media manager la loro declinazione delle quattro principali sfide che il mondo del business si trova oggi a dover affrontare, situate in quattro aree fondamentali per il successo delle organizzazioni di ogni tipo: leadership, talento, crescita e trasformazione. Una narrazione che ha preso il via ieri mattina e che vedrà avvicendarsi sul palco del MiCo di Milano fino alla sua conclusione 14 capitoli di una storia che, sebbene con protagonisti molto differenti per cultura, formazione e attività, è in fondo un’unica grande narrazione per rispondere a una semplice domanda rivolta a ogni leader, ma soprattutto individuo: come possiamo prendere l’iniziativa? Un’intensa mattinata di lavori apre “Story Maker” Innovatori, e anche provocatori, creativi così come professionisti, manager ed esponenti della società civile e del mondo dello spettacolo, provenienti dalle più diverse aree geografiche, con le loro idee e iniziative, stanno cercando di cambiare il corso degli eventi.

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Sono questi i protagonisti che, nella prima giornata del World Business Forum Milano, sul palco di una gremita Sala Plenaria, si sono alternati dall’apertura dei lavori, in mattinata; si sono susseguiti personaggi del calibro di Ken Robinson, Sarah Lewis Matt Brittin e Davide Oldani. Sir Ken Robinson: innovation e creativity stanno alla base della nostra società L’apertura è stata affidata all’esperienza e al carisma di una delle maggiori autorità mondiali in materia di creatività e innovazione nel mondo dell’istruzione e del business, nonché autore di numerosi bestseller e insignito di prestigiosi riconoscimenti a livello internazionale: Sir Ken Robinson. Pur non essendo un tecnico del business, con semplicità, spensieratezza e uno spiccato senso dell’umorismo, la formazione umanistica di Robinson è riuscita a conquistare una platea di businessman declinando il tema “work” in tre aree distinte: education, business e cultural centre. Questi tre elementi che apparentemente potrebbero sembrare inconciliabili, in realtà, integrandosi tra loro, rappresentano il motore della società moderna e la speranza in un futuro in cui il vero cambiamento pos-

Pur non essendo un tecnico del business, ken robinson con semplicità, spensieratezza e uno spiccato senso dell’umorismo, è riuscito a conquistare una platea composta soprattutto da businessman

sa nascere dalla creatività e dalla libertà di poter coltivare i propri sogni, facendoli diventare realtà. Stiamo vivendo “in the age of revolution”, in cui per sopravvivere alle dure leggi del mercato bisogna sapere pensare in modo innovativo - o diverso come direbbe qualcuno -, puntare sul talento e organizzare il lavoro diversamente, tenendo in considerazione che i driver di uno sviluppo sostenibile sono, da un lato, il fattore tecnologico, dall’altro la crescita della popolazione. A questo proposito, l’uomo del nostro tempo si trova di fronte a un’enorme responsabilità che dovrebbe riuscire a governare con un lavoro di squadra e con un’organizzazione aziendale di lunga prospettiva, il tutto senza dimenticare la

cura del dettaglio. Nonostante ciò, comunque, Robinson, in chiusura, ha incitato il pubblico milanese a non perseverare eccessivamente su un determinato progetto, bensì a essere aperti al cambiamento e implementare la creatività. «Reinventare le storie del mondo man mano che si vive, perché non tutti riescono a fare quello che da giovani sognavano o a cui credevano di essere destinati, né tantomeno si fa quello che ci si era prefissati di fare», così come testimonia la storia del ginnasta americano Bart Conner. Vivere il momento, capire risorse e potenzialità di cui si dispone e, infine, organizzare in modo efficiente il nostro business è la sfida senza precedenti che, a parere di Ken Robinson,

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ci troviamo ad affrontare, anche se al netto delle difficoltà i mezzi che abbiamo sono più che sufficienti, se sfruttati a dovere, per dar vita ad aziende sostenibili. Matt Brittin: Google, da motore di ricerca a motore di crescita È stata poi la volta di Google, che dalle parole di Matt Brittin, Responsabile dell’area business per l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa, ha fatto capire come il colosso di Mountain View già da qualche anno stia cercando di porsi come obiettivo il sostegno ai privati e alle aziende medio- piccole, permettendo loro “di sfruttare al massimo le opportunità del digitale”, proprio come recitava il titolo dello speech. Dopo aver snocciolato numeri e brevi esempi per contestualizzare la rivoluzione digitale in corso, durante il discorso è emersa una policy targata Big G che ha messo in risalto due concetti: ogni business è un business digitale e appunto grazie alle potenzialità del digitale, molte delle quali ancora inespresse, sono i singoli consumatori e le piccole aziende a rappresentare il core business di questo settore. E in questa prospettiva, Google è in prima linea nell’aiutare le imprese a collegarsi con il mondo, proponendo loro

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un processo di maturazione che da piccole realtà le trasformi in micro multinazionali, soprattutto nel modo di pensare. Le storie di Filippo, Sandro e Giovanna sono tre esempi italiani di come una tale rivoluzione “digital oriented” stia prendendo piede anche nel nostro Paese, nonostante gli italiani siano indietro rispetto alle medie (nord)europee e, allo stesso tempo, di come Google con varie sue iniziative - “Made in Italy” e “Crescere il digitale” - sia al loro fianco. Brittin ha poi definito questa rivoluzione in due parole chiave: precoce e lenta. «Oggi siamo ancora all’alba dell’era digitale, quello che stiamo vivendo non è che l’inizio di un lungo periodo destinato a cambiare i destini di tutti noi. Siamo di fronte a uno sviluppo trasversale in tutti i settori che da un lato può apparire veloce, se lo si confronta con il passato, dall’altro, invece, se guardiamo al futuro e alle potenzialità ancora inespresse dal mondo della rete, quello a cui stiamo assistendo avanza lentamente». Infine, la parte inspirational che ha dato corpo all’intervento di Matt Brittin ha lasciato spazio, come nell’incipit, alla pragmaticità tipica di Google. Tre consigli pratici per collegare l’azienda al digitale: “Show up”, mo-

nella foto, toni nadal, una delle personalità intervenute ieri nel corso della dodicesima edizione di world business forum a milano. oggi la seconda giornata dell’evento, con altri sette speaker in programma

strarsi online e misurare i trend d’interesse; “Wise up” per mantenere informati i potenziali clienti di tutte le novità dei prodotti; e “Speed up”, cioè tenere il passo dell’innovazione. «Solo così la svolta digitale si trasformerà in un’opportunità di lavoro per milioni di persone», ha concluso. Sarah Lewis: il dono del fallimento Come beneficiare dell’insuccesso? È questo il tema che Sarah Lewis, curatrice museale e critica d’arte della Harvard University, ha proposto al Forum. Tendenzialmente si è portati a pensare ai fallimenti come a qualcosa di negativo che non può portare benefici né all’azienda, né al suo sviluppo. Ma è proprio questo che la Lewis, con pi-

glio incoraggiante e determinato, ha contestato perché, come spiega nel suo libro “The Rise”, innovazione, scoperta e processo creativo vengono stimolati da vantaggi scoperti nell’improbabile, nell’inverosimile e persino nel fallimento. La cultura italiana, e più in generale europea, ha bisogno di capire che è impossibile non fallire nella vita, che gli insuccessi sono solo un mancato tentativo, un’opportunità che ci viene data per migliorare ancora le nostre idee e trasformarle in progetti vincenti. Per fare questo però, bisogna saper distinguere gli insuccessi biasimevoli, cioè le situazioni ad alto rischio di insuccesso che ti portano solo problemi dai quali è oggettivamente difficile rialzarsi e imparare qualcosa di costruttivo, dagli insuccessi meritevoli che, al contrario, portano innovazione. La ricetta di Sarah Lewis per incentivare la strategia del “dono del fallimento” prevede tre passaggi: avere padronanza delle situazioni, che significa essere tenaci e costanti nel cercare di raggiungere determinati risultati; non perdere mai la curiosità di sperimentare e mettersi sempre in gioco senza paura o vergogna; e infine capire quando è il momento di lanciare un’innovazione e far emergere idee Anno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015



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rivoluzionarie. L’ultimo passaggio di Sarah Lewis, inoltre, è stato riservato al rapporto tra la forza d’animo e l’arrendevolezza: se da un lato dobbiamo cercare in ogni modo di perseguire i nostri sogni e le nostre idee, dall’altro, invece, dobbiamo avere la consapevolezza dei nostri limiti, sapere quando e come oltrepassarli e quando, infine, gli obiettivi sono irraggiungibili, perciò impossibili. Dunque, ogni business man deve essere in grado di concentrarsi su progetti realizzabili e allo stesso tempo ambiziosi. La ricetta del successo di Davide Oldani Davide Oldani è l’ideatore della cucina cosiddetta “pop” che coniuga alta qualità e accessibilità, e per questo suo nuovo modo di pensare non solo l’universo culinario ma, più generalmente, l’intero settore del business è stato ospitato ad Harvard dove il suo originale approccio al mondo del lavoro è diventato un caso di studio. Ospitalità, servizio offerto e nutrizione sono le chiavi del successo dei suoi brand che da oltre dieci anni hanno conquistato l’intera platea culinaria mondiale, dagli amanti della nouvelle cousine ai sostenitori dello street food. Nonostante Oldani si sia trovato di fronte

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davide oldani è stato seguito con grande attenzione: Ospitalità, servizio offerto e nutrizione sono le chiavi del successo dei suoi brand che da oltre dieci anni hanno conquistato l’intera platea culinaria su scala mondiale

uomini d’affari importanti e navigati, lo chef non ha esitato a mettere in risalto l’importanza di elementi come passione e volontà, sempre fondamentali anche in un mondo analitico come quello manageriale, che fa dei dati e della scientificità il proprio pun-

to di partenza. Dunque, il pluristellato chef italiano, nonché ambasciatore di Expo Milano 2015, ha fornito tre aggettivi per rendere un brand - o “un metodo di lavoro”, come lo ha definito lui stesso - davvero vincente: veloce, comprensibile e interpretabile.

Greg Brandeau: le risposte stanno nell’intelligenza collettiva Per chiunque non avesse idea, prima del suo intervento, di chi fosse Greg Brandeau è bastata la semplice nomina della parola “Pixar” per catturarne l’at-

tenzione. Ex Cto dei Walt Disney Studio e in precedenza Senior Vice President of Technology in Pixar, Brandeau ha mosso i suoi primi passi in quello che diventerà l’epicentro dell’innovazione mondiale proprio al fianco di Steve Jobs («Fu proprio lui a farmi il mio primo colloquio e poi a invitarmi a entrare in Pixar, allora un progetto molto piccolo e sperimentale… e io mi dissi quel giorno, perché no?), inizialmente in NeXT Computer. Oggi Brandeau prosegue il suo viaggio nella leadership creativa in nuovi modi: è Presidente e Coo di Maker Media, un’inedita media company la cui missione è lanciare nel mondo il movimento Maker. Inoltre è uno dei coatori, con Linda A. Hill, Emily Truelove e Kent Lineback del libro uscito lo scorso anno “Collective Genius: The Art and Practice of Leading Innovation”, un bestseller che spiega come realizzare un approccio che sappia sviluppare la creatività mettendo a fattor comune i contributi di ogni individuo che forma la piramide organizzativa. Cominciando dallo scardinare uno dei luoghi comuni dell’idea creativa: «L’innovazione può essere molte cose, ma certamente non è un’idea che improvvisamente esplode nella men-

te - ha affermato Brandeau nell’introduzione del suo intervento - L’idea è un’esperienza collettiva e interattiva». Un concetto che nella sua spiegazione sembra semplice, ma che con il proseguire della spiegazione dell’approccio utilizzato da compagnie veramente innovative come Pixar, mostra tutta la complessità della creazione di un nuovo modello di lavoro. «Infondere sicurezza alle persone dei diversi team, in modo che non provino imbarazzo a fare critiche costruttive o rimettere in discussione le decisioni prese è la vera sfida - ha sottolineato Brandeu -. Molte persone potrebbero avere delle idee potenzialmente dirompenti per l’azienda, ma se l’organizzazione non crea l’ambiente utile perché possano essere espresse al meglio, allora queste idee probabilmente non verranno mai esternate». Per questo uno dei messaggi fondamentali del “Collective Genius” è che i leader innovativi «non vedono se stessi come visionari, ma creatori del contesto più adatto per permettere agli altri di abilitare l’innovazione». Un esempio? «Steve era fantastico nel fare alcune cose, come negoziare e fare presentazioni, meno in altre. Ma la sua caratteristica migliore era saper riconoscere quando non sapeva qualco-

sa - ha ricordato Brandeau a proposito di Jobs - E la sua policy per scegliere i propri team era assumere persone più smart di lui». Insomma, per Brandeau i leader innovativi sono capaci di far riadattare il pensiero socratico alle idee dell’era tecnologica, non temendo nemmeno il fallimento. Per dimostrare questo concetto - che per molti, nel mondo del business, è una delle prospettive peggiori per un leader - ha raccontato di come, alla fine degli anni ’90, Pixar avesse dovuto affrontare il rischio di perdere l’intera lavorazione, effettuata completamente in digitale, del film “Toy Story 2” (che per un comando di sistema errato venne effettivamente cancellato) e ritardare le lavorazioni di “Up” e “Cars Toons” . Un problema a cui proprio il team di Brandeau doveva trovare una soluzione, «ma fallimmo completamente». A crisi risolta, ero pronto a dare le dimissioni, ma la risposta di Steve e del resto del gruppo dirigenziale fu: “non licenziamo le persone che cercano così duramente di trovare nuove soluzioni”. Per me è stato un insegnamento fondamentale: avevo sbagliato tutto, ma lavorato con passione e questo significa creare in un’azienda un ambiente psicologicamente protetto, aperto a esperimenti e innovazione».

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Partita la tredicesima edizione della campagna nata dalla partnership tra IKEA Foundation, Unicef e Save the Children

“Un peluche per l’istruzione”, i bambini aiutano i bambini

Negli ultimi dodici anni, l’iniziativa ha raccolto quasi 67 milioni di euro, aiutando oltre undici milioni di bambini attraverso 99 progetti realizzati in 46 paesi del mondo. un modo per gettare le basi per una pace duratura

di Matteo Dedè

E’ partita la tredicesima edizione della campagna “Un peluche per l’istruzione”, nata dalla partnership per una buona causa tra IKEA Foundation, Unicef e Save the Children. La campagna di quest’anno propone una speciale collezione in edizione limitata disegnata proprio dai bambini, per aiutare altri piccoli meno fortunati ad avere una vita migliore grazie all’istruzione. Per ogni pe-

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luche o libro per bambini venduto tra il 1° novembre 2015 e il 2 gennaio 2016, IKEA Foundation dona un euro a Save the Children e Unicef. Lo scorso anno, IKEA Family aveva invitato i bambini di tutto il mondo a disegnare il peluche dei propri sogni. Fra le migliaia di fantastiche opere ricevute, la giuria ha scelto dieci vincitori. Ed è proprio ai disegni che hanno vinto il concorso che si ispira la nuova collezione di peluche SAGOSKATT. «Sono

do oltre undici milioni di bambini attraverso 99 progetti realizzati in 46 paesi del mondo. «Possiamo superare la povertà soltanto se consideriamo l’istruzione una priorità per tutti i bambini. Dobbiamo investire soprattutto in progetti che diano alle bambine, ai bambini con disabilità e a quelli appartenenti a minoranze etniche l’accesso a un’istruzione di qualità. Nessuno deve essere escluso dal sistema scolastico» dice Per Heggenes, Ceo di IKEA Foundation. Il concorso “Disegna il tuo peluche” sarà organizzato nuovamente nel corso della campagna “Un peluche per l’istruzione” di quest’anno, per offrire ad altri bambini l’opportunità di disegnare, per una buona causa, il proprio peluche dei sogni.

La parola ai partner «Investire nell’istruzione di un bambino significa gettare le basi per una pace duratura e uno sviluppo sostenibile. Dal 2003, milioni di bambini hanno avuto accesso a un’istruzione di qualità grazie a IKEA Foundation e ai clienti e co-worker di IKEA - afferma Gérard Bocquenet, Direttore della raccolta fondi privati e partnership di Unicef. - Ora dobbiamo proseguire su questa strada per garantire a sempre più bambini la possibilità di andare a scuola e costruirsi così un futuro». Si aggiun-

gono altre voci a supporto dell’iniziativa: «Offrire ai bambini disabili e appartenenti a gruppi di minoranza l’accesso a un’istruzione migliore significa dare loro e alle famiglie e comunità in cui vivono gli strumenti per crearsi un futuro migliore. Grazie all’impegno di IKEA Foundation a favore dei bambini emarginati, e con il prezioso contributo dei dipendenti e clienti di IKEA di tutto il mondo in difesa del diritto di ciascun bambino a un’istruzione di qualità, il nostro lavoro avrà un forte impatto sulle generazioni future» dichiara Elisabeth Dahlin, Segretaria Generale di Save the Children Svezia e Presidente della Global Lead Agency per la collaborazione con IKEA Foundation.

peluche davvero divertenti e fantasiosi, ma hanno anche un significato speciale: IKEA Foundation dona a Unicef e Save the Children un euro per ogni peluche venduto, e questo vuol dire che sono i bambini ad aiutare altri bambini a costruirsi un futuro migliore» racconta Bodil Fritjofsson, Product Developer per IKEA of Sweden. Negli ultimi dodici anni, la campagna “Un peluche per l’istruzione” ha raccolto quasi 67 milioni di euro, aiutanAnno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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In tv il primo celebrity adventure show prodotto da RaiDue in collaborazione con Magnolia

Sette celebrità per “Monte Bianco - Sfida Universale”

i sette partecipanti che cercheranno di raggiungere la vetta del monte bianco

Due conduttori e un unico obiettivo: la conquista, attraverso prove durissime, del tetto d’Europa, quei 4 mila e 810 metri della cima che, con la prima conquista, datata 8 agosto 1786, ha visto nascere l’alpinismo

caterina balivo di Massimo Luiss

Sette “celebrità” con altrettante guide alpine, due conduttori e un unico obiettivo: la conquista - attraverso prove durissime - del tetto d’Europa, quei 4 mila e 810 metri della cima che - con la prima conquista datata 8 agosto 1786 - ha visto nascere l’alpinismo. E’ “Monte Bianco - Sfida Verticale”, il primo celebrity adventure show prodotto da RaiDue in collaborazione con Magnolia e in onda da lunedì 9 novembre, in prima serata. Proprio sul Monte Bianco, per cinque puntate, i partecipanti si sfideranno per raggiungerne la vetta, tra salite scandite dalle in-

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sidie che solo l’alta montagna può nascondere, ma anche dai paesaggi incontaminati e dai ghiacciai. A condurre questa avventura Caterina Balivo, affiancata da uno dei più grandi

alpinisti al mondo: Simone Moro, l’italiano che è salito per quattro volte sulla cima dell’Everest e metterà la propria esperienza a disposizione delle sette cordate. I protagonisti di que-

Chi ha lavorato al programma

sta impresa ad alta quota saranno: Gianluca Zambrotta, Arisa, Jane Alexander, Stefano Maniscalco, Filippo Facci, Dayane Mello e Enzo Salvi. Con loro, sette esperte guide alpine,

“Monte Bianco - Sfida Verticale” è un programma prodotto da RaiDue in collaborazione con Magnolia. Una produzione di Leopoldo Gasparotto e Paola Papa, scritto con Agata Gambuzza, Sonia Soldera, Cecilia Tanturri, Paolo Mosca. Produttore esecutivo Rai è Elena Zannoni; il Produttore esecutivo per Magnolia è Nicole Plaidit. Il tutto a cura di Emiliano Casadio. Direttore di produzione è, invece, Paolo Moschettini. I costumi sono di Giovanna Manzo. La regia è affidata a Fabio Calvi.

garanti prima di tutto della sicurezza dei concorrenti, che li accompagneranno in un viaggio alla scoperta delle insidie della montagna e di una cultura fatta di rispetto per la natura e fiducia per il proprio compagno di cordata. Le sette cordate sono così composte: Stefano Maniscalco con Anna Torretta (Cordata Gialla); Filippo Facci con Andrea Perrod (Cordata Nera); Dayane Mello con Stefano De Giorgis (Cordata Viola); Jane Alexander con Roberto Rossi (Cordata Arancione); Arisa con Matteo Calcamuggi (Cordata Verde); Enzo Salvi con Alberto Miele (Corda-

simone moro

ta Blu); Gianluca Zambrotta con Giovanna Mongilardi (Cordata Rossa). Così si intrecciano due mondi lontanissimi, quello delle “celebrità” e quello delle guide alpine: tra le difficoltà della vita al campo base, le celebrità seguiranno dure

lezioni di alpinismo, impareranno a conoscere la cultura della montagna e costruiranno con le guide un rapporto di grande fiducia, un legame che andrà molto oltre quello fisico delle corde a cui saranno spesso attaccati insieme. Durante ogni puntata le cordate dovranno affrontare - tra freddo, fatica, carenza d’ossigeno e paura del vuoto - tre prove che determineranno la cordata eliminata ogni settimana, in un meccanismo di esclusione che vedrà solo le ultime due coppie rimaste in gioco confrontarsi con la prova più estrema: l’ascesa al Monte Bianco.

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E’ nel principale interesse dei venditori di spazi pubblicitari ripulire l’ecosistema

“Non human traffic”: un piano di battaglia per difendere il territorio

Dai vertici di comScore l’invito a non sottovalutare gli effetti di un problema che sta diventando evidente: non solo spreco di impression, ma anche bassa viewability, dati di audience distorti e redditività ridotta. E anche i media buyer giocano un ruolo fondamentale nella guerra contro la frode pubblicitaria

di

Il settore dei media digitali durante l’ultimo anno ha cercato di indagare a fondo sulla questione legata alle frodi pubblicitarie e al traffico non umano (NonHuman Traffic, da cui l’acronimo NHT). Quando gli effetti del traffico non umano sono diventati evidenti - non solo spreco di impression, ma anche bassa viewability, dati di audience distorti e redditività ridotta - il mercato pubblicitario ha iniziato a impostare un piano di battaglia per difendere il proprio territorio. Per questo motivo, molte delle conversazioni di settore si sono concentrate su quanto sia importante risolvere il problema per i venditori di spazi pubblicitari nell’ecosistema dell’advertising digitale. Mentre è nel principale interesse dei venditori di spazi pubblicitari ripulire l’ecosistema, gli acquirenti possono certamente incentivare

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principali sono tre.

Nicolò Franceschi

il cambiamento insistendo per avere trasparenza e inventory di elevata qualità; e assicurando anche budget di marketing da investire nell’ecosistema della

pubblicità digitale. Ciò significa che anche i media buyer giocano un ruolo fondamentale nella guerra contro la frode pubblicitaria. Perché? Le ragioni

Proteggere soprattutto la relazione col cliente Innanzitutto, è fondamentale riconoscere che tutti coloro che si trovano dal lato dell’acquisto (agenzie e brand) sono di fatto anche dei venditori, nel senso che hanno bisogno di mostrare risultati verificati sia ai manager interni sia ai clienti esterni per giustificare le campagne digitali che hanno suggerito e lanciato. Senza il denaro investito nel digitale dai brand, le agenzie digitali stesse cessano di esistere oppure, come minimo, si ridimensionano e si fondono. Se dai Cmo o dai Cfo non ci sono acquisti a causa di una mancanza di fiducia nei confronti della pubblicità online, i budget per i manager del marketing digitale si riducono o diventano inesistenti. Vanno protetti anche gli investimenti in digitale È assolutamente fonda-

mentale che vi sia fiducia nel settore nel suo complesso e, in particolare, nelle metriche di valutazione della campagna, proprio per giustificare i continui investimenti in digitale nei confronti di altri media, come la tv tradizionale e via cavo. Per esempio, è importante notare che negli Stati Uniti, durante la presentazione dei palinsesti di quest’anno, per la prima volta i venditori di pubblicità televisiva hanno indicato i problemi di viewability e traffico non umano come ragioni per cui i media buyer debbano scegliere la televisione a discapito dell’online. Recentemente, il quotidiano statunitense The Wall Street Journal ha pubblicato un articolo sui “tv seller” identificando cattive condotte “in alcuni segmenti dell’ecosistema digitale”. Ignorando le questioni legate alla viewability, al traffico non umano e alla frode, chi acquista spazi pubblicitari online

sperimenterà una crescita più lenta dei propri budget e dovrà continuamente affrontare dibattiti con chi vende pubblicità televisiva proprio sull’inaffidabilità delle metriche di valutazione delle campagne digitali, anche se l’audience sta consumando sempre di più contenuti, e per più tempo, sulle piattaforme digitali. Proteggere la qualità e trasparenza del settore L’ultimo importante motivo per cui gli acquirenti devono essere proattivi nel ridurre il traffico non umano è semplice ma molto significativo: chi acquista detiene la maggior parte del potere di generare il cambiamento con i propri investimenti pubblicitari. Quando i buyer prestano attenzione alla qualità delle inventory in cui investono, chi vende è incentivato a lavorare in maniera pulita. Semplici accorgimenti, come far rispettare le whitelist nei controlli delle inventory, garantire l’identità del media seller quando vengono inviati i pagamenti per una campagna, ed effettuare controlli sulle Ad Fraud direttamente anziché delegare l’attività al proprio vendi-

tore (ad security o agenzia partner), limiterebbero drasticamente i problemi legati al traffico non umano. Inoltre, già esiste la tecnologia per le piattaforme pubblicitarie che integra metriche come lo storico del traffico non umano e della viewability nella loro selezione di inventory, facendo emergere la qualità delle inventory di cui gli acquirenti hanno bisogno. I media buyer possono spingere l’intero settore a effettuare un’operazione di trasparenza, partendo da queste piattaforme. Ma ancora troppo pochi effettuano queste operazioni su base giornaliera. I media buyer rappresentano una forza trainante nell’ecosistema pubblicitario e hanno la possibilità di influenzare una serie di fattori nella lotta contro l’Ad Fraud digitale. Esigendo un’offerta affidabile e trasparente con inventory di alta qualità, per il mercato si può aprire la strada per lavorare tutti nella stessa direzione, al fine di assicurare che gli annunci pubblicitari facciano ciò per cui sono stati creati: suscitare sentimenti, emozioni e comportamenti tra i consumatori target.

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Per il lancio è stata impostata una vasta campagna adv, per raccontare la nuova immagine della ex Hewlett-Packard Company

la visione: HP duplica il suo business per affrontare il futuro del mercato

La compagnia ha reso realtà la sua divisione in due differenti società: da un parte HP Inc. rappresenta la nuova sigla dei suoi personal computer e sistemi di stampa, dall’altra Hewlett Packard Enterprise si focalizza su un modello B2B e la tagline “Accelerating Next”

L’accelerazione tecnologica

sarà al centro della nuova campagna di respiro globale

di

Valentina Lunardi

The Hewlett-Packard Company è stata fondata 76 anni fa, eppure, nonostante possa vantare una storia piuttosto lunga rispetto a diverse compagnie che dominano oggi lo scenario del mercato della tecnologia, per molti la società è ancora

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semplicemente connessa al mondo di stampanti e pc. Ma HP è al lavoro per cambiare questa immagine per sempre. Facendo seguito all’annuncio risalente a un anno fa, la compagnia ha reso realtà la sua divisione in due differenti società: da un parte HP Inc. (con la tagline “We are Reiventors”) rappresenta la nuova sigla dei suoi perso-

un tema davvero nevralgico sarà al centro del lancio della nuova campagna globale del brand, le cui strategie e identità sono state sviluppate da siegel and gale, mentre la creatività è stata affidata a bbdo new york

nal computer e sistemi di stampa, dall’altra Hewlett Packard Enterprise per tutti i servizi di server, immagazzinazione dati, networking, software e cloud. La seconda nuova realtà, focalizzata su un modello B2B e la tagline “Accelerating Next”, farà il suo esordio alla Borsa di New York sotto la sigla “HPE” come ha annunciato il suo Presidente e Ceo Meg Whitman; al suo lancio HPE dovrebbe posizionarsi, secondo gli analisti, sui 55 miliardi di dollari annuali di utili, anche se permangono alcuni dubbi sull’evoluzione finanziaria della nuova duplice organizzazione della società. “I vincitori del mercato di oggi saranno coloro che applicheranno il potere della tecnologia per supportare la forza delle idee, e la nuova Hewlett Packard Enterprise è stata creata per accelerare questo percorso per i clienti - ha affermato Whitman in un comunicato stampa - Hewlett Packard Enterprise ha la visione, le risorse finanziarie e la flessibilità per aiutare i propri clienti a vincere questa sfida, generando crescita e valore sul lungo termine per i nostri azionisti”. Molteplici canali a disposizione per raccontare come accelerare il business La grande visione e gli obiettivi di HPE, riporta l’influente sito americano AdAge, sono quelli di dimostrare “come la tecnologia della compagnia possa aiutare le organizzazioni a portare il proprio business nel futuro”, come racconAnno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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ta la tagline “Accelerating Next”. L’accelerazione tecnologica delle compagnie sarà, inoltre, al centro del lancio della nuova campagna globale del brand, la cui strategie e identità sono state sviluppate da Siegel and Gale, mentre la creatività è stata affidata a BBDO New York. La campagna include molteplici canali, televisione, stampa, online e out-of-home, mentre per il momento il budget dedicato non è ancora stato reso ufficiale. “Il messaggio del nostro brand è “Together we propel your business forward”, mentre il tema della nostra campagna è “Accelerating Next”. In questo mondo, la velocità del business, il bisogno di essere agili e disruptive in quella che chiamiamo l’economia delle idee, significa che i nostri clienti devono sapersi adattare velocemente ai cambiamenti - ha raccontato Susan Popper, senior Vice President Experience Marketing di HPE in un’intervista con AdAge - La campagna mostra come noi aiutiamo ad velocizzare i nuovi processi che coinvolgono i clienti, qualunque sia il tipo di cambiamento: innovativo, trasformativo o di valore”. La campagna avrà avvio con due spot televisivi, che partiranno su “Monday Night Football” di ESPN e su CNBC e CNN. In particolare, in uno degli spot, chiamato, appunto, “Accelerating Next”, un rettangolo luminoso verde è inserito all’interno di differenti scenari tecnologici, dallo schermo di una macchina futuristica a tecnologie dedicate all’health-care. “Il rettangolo è una metafora di come siamo una parte integrante dei servizi dei nostri clienti - ha aggiunto Popper - E ogni scena rappresenta differenti settori e tipologie di clienti, oltre alle storie di cosa noi possiamo fare per aiutare il loro business a raggiungere il successo”. Il secondo spot, invece, chiamato “Green Light”, mostra una serie di immagini associate con i concetti di velocità e movimento, come treni ad alta velocità, luci di auto che si rincorrono, un rodeo e frame tecnologici che all’apice dell’accelerazione di bloccano su un fermo immagine dei nuovi headquarter di HPE, il tutto accompagnato dall’hashtag #NewHPE.

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Occupare spazi vitali

nei trend del momento

sul fronte del rapporto con i consumatori HPE punta a rendere chiara la propria immagine, inserendosi in grande stile nel solco delle tendenze attuali più in voga

Tecnologia da modernizzare, anche grazie a “Star Wars” Ma la narrazione del percorso di cambiamento della compagnia non è incentrata solo sui due suggestivi spot televisivi. “Ogni società in ogni tipo di industry sta affrontando un percorso di trasformazione - ha raccontato ad AdAge Marissa Freeman, Vice President Brand Experience di HPE - Tutte possiedono della tecnologia che necessità di essere modernizzata in qualche modo, sia che questo significhi adottare sistemi cloud, di mobilità e sicurezza o rendere l’esperienza dei consumatori più dinamica. Noi aiutiamo le organizzazioni a viaggiare da dove si trovano a qualunque posto necessitano di essere”. Per questo per la parte stampa (che coinvolge testate come New York Times e The Wall Street Journal),

l’idea di “Accelerating Next” è stata declinata nel racconto di case study che possano rendere chiaro come la compagnia sia in grado di accelerare il cambiamento delle organizzazioni dei clienti nella realtà. Sul lato consumatori, invece, HPE punta a rendere chiara la propria immagine inserendosi in grande stile nei trend del momento: HP sta, infatti, mettendo a frutto la propria collaborazione con “Star Wars”, il cui attesissimo settimo film uscirà nelle sale italiane il prossimo 16 dicembre, attraverso un micro-sito e contenuti pubblicitari già in circolo sul web come “HP presents: Reinventing Romance with R2-D2”, oppure “HP Instant Ink - Star Wars Epic Battle”. HP e HPE sembrano, quindi, contare anche sulla Forza per chiarire che non sono solamente due sigle da associare a stampanti e personal computer. Anno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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Gli utenti di Facebook hanno iniziato a postare meno contenuti. Lo dicono i dati GlobalWebIndex: nel 3° trimestre solo il 34% degli iscritti ha aggiornato lo “stato” e il 37% ha postato qualcosa.

Dal 2017 Google inizierà a consegnare oggetti nelle case degli americani attraverso l’uso di droni. Lo ha confermato un manager del colosso di Mountain View che tuttavia non ha fornito la data precisa. «Il nostro obiettivo è quello di iniziare dal 2017», ha detto David Vos, a capo di project Wing, il progetto interno a Google per lo sviluppo delle consegne attraverso i velivoli comandati a distanza. I primi dettagli erano emersi nel 2014 quando la divisione era ancora guidata da Google X, il laboratorio che sviluppa progetti segreti all’interno del gruppo.

Facebook, meno post nel trimestre

Distribuzione con i droni fra due anni

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Bmw: si comprano i servizi dall’auto Arriva l’App Store firmato Bmw. Da ieri anche in Italia è possibile acquistare i servizi digitali di bordo Bmw Connect Drive in modo semplice e immediato, anche per brevi periodi, proprio come si fa dallo smartphone. Il Bmw ConnectDrive Store, il primo dedicato ai servizi telematici per l’auto, è consultabile sia dal display della vettura che dal computer di casa: basta una connessione internet o la sim card installata nel mezzo. Accedendo a “My Connected Drive” si possono consultare i servizi e scegliere quale acquistare in tempo reale.

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E’ tornata a scorrere ieri pomeriggio l’acqua nella Fontana di Trevi. Il monumento ha riaperto al pubblico dopo diciassette mesi di restauri finanziati dalla maison Fendi. E in anticipo sui tempi.

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Matteo Dedè

il valore dei big data Fernando Guerrero presidente di solidq, società attiva nel Data Management, nella Business Intelligence e nella gestione di piattaforme di sviluppo applicativo. Valorizzare i dati e trarne valore: questa la missione della struttura impegnata sulle piattaforme Microsoft, da SQL Server ad Azure Data Lake. solidq, dunque, offre un’ampia gamma di servizi per assistere le aziende e professionisti nella progettazione, integrazione e ottimizzazione dei sistemi Microsoft per la gestione dei dati aziendali. SolidQ ha lavorato con più di mille clienti in trenta paesi per ottenere più valore nell’implementazione dei loro database e delle loro applicazioni con l’uso delle piattaforme Microsoft SQL Server, Business Intelligence, e di sviluppo su base .NET. i suoi esperti gli esperti SolidQ hanno pubblicato più di 30 libri ed effettuato innumerevoli presentazioni in occasione di importanti convegni tecnici di tutto il mondo

Siamo nati nel 2002, negli Stati Uniti, con sei soci iniziali, proprio per occuparci specificamente di Data Management, Business Intelligence, Data Analytics e Data Science su piattaforme Microsoft come SQL Server, e da qualche anno anche su Azure per l’ambito Cloud. Fino al 2000, la soluzione database di Microsoft non era così presente o rilevante per l’ambito enterprise, ma noi abbiamo creduto fin dall’inizio che SQL Server sarebbe stato utilizzato anche dalle grandi realtà, dando fiducia alla visione Microsoft della cultura dei dati, e oggi siamo gli unici a fare sviluppo verticale su questa piattaforma. Tra l’altro, quella con Microsoft è una relazione privilegiata dal punto di vista tecnologico, visto che partecipiamo ai team di sviluppo su SQL Server e anche per questo ci capita di avere informazioni in anticipo sulle nuove release o sui nuovi sviluppi tecnologici, come Azure Data Lake: non è nulla di segreto, ma si tratta di un aspetto che beneficia entrambi, oltre ai nostri clienti. La struttura di SolidQ conta oltre 200 persone in tutto il mondo, 70 delle quali sono anche soci che lavorano in azienda, a testimonianza della particolarità di una società che a suo modo rappresenta un unicum, configurandosi più come un network nel quale tutti lavorano congiuntamente in tutto il mondo. Anche la stessa denominazione è frutto di un’evoluzione: nata, infatti, come Solid Quality Learning, il cui acronimo è non a caso proprio “SQL”, in osse-

quio alla circostanza che inizialmente una parte dell’attività riguardava anche la formazione, la ragione sociale si è poi evoluta in quella attuale di SolidQ anche perché più dell’80% del business viene dalla consulenza. Proprio la consulenza fa la parte del leone nell’offerta di SolidQ, che è Gold Competency Partner Microsoft con dodici competenze (cinque d’oro e altre sette d’argento) e ha al proprio interno più di trenta destinatari del premio Microsoft Most Valuable Professional (MVP), in grado di proporre un mix di consulenza, mentoring e formazione per accelerare le implementazioni, ridurre i problemi e ottimizzare la gestione di tutti i tipi di dati. SolidQ Italia è invece nata nel 2007, anche se già dal 2003 vi erano attività nel nostro Paese, al fianco di clienti di rilievo quali Rai e Telecom Italia, e oggi vede la presenza di venti professionisti tra dipendenti e consulenti, attivi su grandi aziende ma anche e soprattutto su piccole e medie imprese, in numerosi settori verticali. Oggi anche in Italia notiamo come i clienti non chiedano più quale tecnologia usare, ma quale architettura adottare per avere i migliori risultati. In particolare, la preoccupazione non è più quella che il sistema funzioni, perché questo lo si dà quasi per scontato, quanto quella di trarre valore dai dati; e questo aspetto riguarda sia un valore che prima non si aveva, sia la possibilità di unire i dati interni a quelli esterni. Questo è, in sostanza, capire il valore dei big data.

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smx milan plus session

12 novembre - melià hotel, via masaccio @ milano sessione speciale all’interno dell’evento smx 2015 sul ruolo dei new media e dei social network nel dopoexpo

Milano Expo 2015 è stato un grande successo. Il tema della nutrizione, declinato nelle sue numerose sfaccettature, ha attratto studiosi, esperti operatori economici a confrontarsi per sei mesi sul tema della alimentazione. E all’interno del successo di Expo un ruolo importante è stato sicuramente ricoperto dai social network. Il Socialing Institute è stato partner ufficiale della Cascina Triulza e ha presentato numerose proposte per coadiuvare le imprese e le organizzazioni partecipanti a utilizzare in modo efficace questi strumenti. Questa sessione intende presentare ai partecipanti un quadro generale dell’utilizzo dei social network prima, durante e dopo Milano Expo 2015.Ma ecco il programma della sessione che si aprirà alle ore 16:00: “Il ruolo dei new media e social network nell’acquisto di prodotti agroalimentari: il Chilometro Verde”; “Il ruolo dei new media e social network nel successo di Expo 2015”; “La strategia dei social media di Expo S.p.A.: il ruolo dello storytelling”; “Le tecnologie di customer experience a supporto del business nel dopo Expo”. In occasione dell’evento verrà presentato il libro: “Socialing - Un nuovo equilibrio tra consumatori, imprese e mercati” di Andrea Farinet, edito da Franco Angeli. Speakers: Alessandra Albretti, Head of Media Management & Communication Projects, Expo 2015; Giacomo Biraghi, Digital PR, Expo 2015; Andrea Farinet, Presidente del Socialing Institute e docente di Marketing e CRM presso Liuc-Università Cattaneo. Anno vI | #178 | MeRColeDÌ 4 noveMBRe 2015


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