anno III | #18/19 | 24 mag 2012
Forum della SPAZIO A... comunicazione‘12 Roma, 5 giugno @ Palazzo dei Congressi
visioni
di Guido Mangiagalli, head di Cashlog
Carrier billing: dal credito telefonico
più moneta per l’m-commerce 360com è una pubblicazione di Growing Consulting & Media srl Sede Legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede Operativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com La testata 360com settimanale è registrata al Tribunale di Milano al 254 del 3 maggio 2010. Growing Consulting & Media Srl è iscritta al R.O.C. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza Giuseppe Grandi 24, 20135 Milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003
Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Coordinamento redazionale Simone Freddi sfreddi@growingcm.com Redazione Matteo Vitali, Lorenzo Mosciatti, Sebastiano Zeri, Roberta Simeoni, Domenico Fabbricini Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico traffico@growingcm.com Pubblicità Vania Camillozzi vcamillozzi@growingcm.com cel. +39.3355653522 Diffusione e abbonamenti Licia Guastelluccia liciag@growingcm.com
M
-commerce e mobile payment sono argomenti di grandissima attualità nel settore dell’e-commerce. Attualmente c’è molta attenzione verso le nuove tecnologie emergenti, come i sistemi contactless basati su tecnologie NFC (Near Field Communication) e i digital mobile wallets, nonché per le soluzioni di pagamento che sfruttano il “carrier billing” ovvero l’utilizzo del credito telefonico per l’acquisto di beni digitali su importi di massimo 15 euro. La crescita del mobile commerce e dei relativi sistemi di pagamento costituisce la “next big thing” destinata a rimpiazzare le transazioni in contanti e via carta di credito. Già nel 2011, il 38% dei beni acquistati da terminale mobile (cellulare, smartphone o tablet) sono stati pagati utilizzando il credito telefonico. A livello globale si stima che le transazioni via cellulare passeranno dai 240 miliardi di dollari del 2010 ai 670 miliardi di dollari entro il 2015. Il valore del mobile commerce crescerà del 4.800%, raggiungendo i 119 miliardi di dollari nel 2015. Per quanto riguarda il nostro Paese, secondo l’Osservatorio NFC & Mobile Payment del Politecnico di Milano, nel 2011 in Italia oltre 700 milioni di euro di contenuti digitali sono stati pagati con il cellulare. Ad oggi circa 23 milioni di italiani (il 76% della popolazione fra i 18 e 54 anni) ha effettuato almeno una volta un pagamento dal cellulare e tutto questo avviene in uno sce-
nario tecnologico multipiattaforma complesso, in cui convivono dispositivi basati su diversi sistemi operativi, OS di Apple, Android, Blackberry e Windows Phone. Ecco perché le soluzioni per i micropagamenti devono garantire una grande semplicità d’uso e sicurezza in modo trasversale, su tutte le piattaforme. Tra i player di riferimento in questo scenario, c’è sicuramente Cashlog, la piattaforma di mobile payment del gruppo Buongiorno, che permette l’acquisto di beni digitali attraverso il credito telefonico. Cashlog infatti può far leva sul rapporto diretto esistente tra Buongiorno e gli operatori telefonici, evitando perciò l’utilizzo di altri intermediari, fatto che garantisce ai merchant una catena del valore più breve e quindi un payout più elevato. Oltre alla perfetta trasparenza rispetto alle applicazioni mobili per il pagamento sui diversi sistemi operativi, una delle peculiarità della soluzione offerta da Cashlog è quella di consentire di chiudere la transazione con un solo click, senza la necessità di inserire numeri di carta di credito, di telefono o password, con un enorme vantaggio per il cliente finale in termini di rapidità e di facilità di utilizzo.
Guido Mangiagalli Tra i maggiori esperti italiani in m-commerce, è head di Cashlog, la piattaforma di mobile payment del gruppo Buongiorno. In precedenza, è stato vice president mobile innovation di Visa Europe
Per la prima volta è “internazionale”
L’evento organizzato da Comunicazione Italiana giunge alla sua quinta edizione con un importante upgrade: un profilo globale per partecipazione e temi trattati
Il Forum della Comunicazione, importante appuntamento dedicato alla comunicazione d’impresa e istituzionale con sede a Roma, giunge alla sua quinta edizione annunciando un importante upgrade: un profilo orientato all’internazionalizzazione, capace di coinvolgere i principali player ed opinion leader dello scenario nazionale ed internazionale sui temi più importanti per la comunicazione d’impresa ed istituzionale. Il nuovo corso del Forum, in programma il 5 giugno a Palazzo dei Congressi e organizzato come sempre da Comunicazione Italiana, si intuisce già dai due dibattiti scelti in apertura e chiusura di lavori. “Welcome to the Reputation Economy” è il topic del primo appuntamento in agenda. Il processo di creazione, gestione e difesa della reputazione di un’azienda, un brand o un Ente pubblico sarà affrontato in un dibattito condotto dal giornalista Giovanni Iozzia a cui parteciperanno Anthony Johndrow, managing partner Reputation Institute North America; Nicola Piepoli, presidente Istituto Piepoli, Renato Vichi, head of media relations Italy and executive communications UniCredit e Carlotta Ventura, direttore domestic media Telecom Italia. “The Internet of Things: Engage in a digital connected world” sarà invece il tema che chiuderà la densa giornata di lavori. Con la conduzione di Enzo Argante, presidente del network green “Nuvola Verde”, la sessione vedrà la partecipazione di Stefano Nocentini, responsabile marketing top clients di Telecom Italia; Chicco Testa, managing director Rothschild Italia; Sergio Tonfi, corporate communication manager Philips; Alberto Acito, managing director Rim/Blackberry Italia. A loro il compito di confrontarsi sui modelli di città sostenibili, tecnologiche e interconnesse, in una parola “intelligenti”. Si parlerà di smart city, sustainability, smart planet, smart grid, mobility, ngn, web advertising, mobile marketing, smart citizens.
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360pro.update Professionisti, carriere, incarichi
Aziende
Candy Group
carmine
infante Carmine Infante è il nuovo brand & corporate strategy director di Candy Group. Dalla sede centrale di Brugherio, si occuperà della gestione e valorizzazione di tutti i brand del Gruppo. A lui riportano le attività di corporate strategy, ricerca e analisi di mercato, rp e ufficio stampa nonché quelle above the line. Infante, laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi, ha maturato esperienze multisettoriali in contesti internazionali tra cui ITT, Vodafone, Bain & Company, Kraft Foods, ricoprendo incarichi in ambito strategico-finanziario.
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Agenzie
Draftfcb Franco Ricchiuti è stato nominato amministratore delegato della sede di Milano di Draftfcb. Subentra a Stefano Del Frate, che ha deciso di dedicarsi a progetti personali. Entrato in Draftfcb nel 2011, Ricchiuti finora rivestiva il ruolo di vice presidente esecutivo dell’agenzia. Ad affiancarlo alla guida della struttura sarà un team di leadership composto da Nicola Rovetta, direttore creativo; Cali Pioggia, cfo; Giorgia Francescato, direttore del servizio clienti; MariaLara De Murtas, vice presidente esecutivo, e Diego Ricchiuti, vice presidente esecutivo.
franco
ricchiuti
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Text 100
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nastri Text 100, agenzia globale di relazioni pubbliche, ha annunciato una serie di nuove nomine all’interno dell’area Emea, incluso il nostro Paese: Gennaro Nastri è stato infatti promosso a managing consultant della filiale italiana. Nastri è entrato a far parte di Text 100 nel 2007, raggiungendo ottimi risultati per quanto riguarda il new business e i progetti realizzati con clienti come Pixmania e Skype. Tra le altre nomine, Cecile Missildine passa dal ruolo di manager per la Francia e il Benelux al nuovo incarico di senior vice president per il nord Europa.
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market place Campagne on air
Maxibon annuncia l’estate con Jwt Italia e il ritorno di Maxicono
Clicca sul frame per guardare lo spot
Strumenti di business Lo scatto di Google:
arriva “Move Mobile” per le aziende
Aiutare le imprese a diventare protagoniste della rivoluzione mobile e a cogliere le opportunità legate al crescente successo degli smartphone in Italia. E’ questo l’obiettivo di “Move Mobile”, la nuova iniziativa lanciata da Google, disponibile al sito www.movemobile.it, che facilita le imprese italiane a rendere il proprio sito “mobile-friendly”, un elemento fondamentale per fare business cavalcando l’onda del successo dei nuovi device in Italia.
L’
estate si fa un po’ attendere, ma sta arrivando. A preannunciarla è Maxibon, che dopo oltre 20 anni riporta in auge il suo Maxicono. All’agenzia Jwt Italia è stato affidato il compito di comunicare il nuovo concetto di marca “Mix The Game Max The Fun”, ovvero la vita è un mix e “più mixi” più ti diverti. La storia si svolge su un lungomare e vede come protagonisti due ragazzi profondamente diversi tra loro. I due non sono insieme, ma, grazie a Maxibon e Maxicono, si incontrano e inaspettatamente danno vita a una grande festa in spiaggia.
A supporto dello spot da 30”, girato sulla spiaggia spagnola di Calafell, è previsto anche il web con un video pensato ad hoc e una fan page su Facebook (www.facebook. com/MaxibonItalia e www. facebook.com/MaxiconoItalia). Lo spot che introduce la nuova comunicazione Maxibon e Maxicono è on air dal 19 maggio sulle reti Mediaset e sarà supportato nelle successive settimane di campagna dal formato 15”. Chief creative officer, executive vice president: Enrico Dorizza, Sergio Rodriguez. Direttore Creativo: Paolo Cesano. Planning di Maxus.
Premi A Milano il primo “Italian Mobile Advertising Award”
Telecom, Vodafone, Wind e H3G organizzano la prima edizione dell’Italian Mobile Advertising Award, evento che ha lo scopo di premiare le migliori campagne pubblicitarie sviluppate e veicolate per e con device mobili. Saranno presenti circa 500 tra i principali attori del mondo media (direttori marketing, comunicazione, centri media, agenzie). L’appuntamento è per mercoledi 30 maggio alle 18:00, presso il Teatro Dal Verme di Milano.
Dalla strategia agli aspetti legali
Performance marketing: ecco la guida completa messa gratuitamente a disposizione sul website di webperformance, è dedicata ai nuovi modelli di remunerazione della pubblicità online
W
eb performance marketing, questo sconosciuto? Oggi non più, grazie all’iniziativa di un’agenzia che non a caso si chiama proprio come la disciplina in cui è riconosciuta protagonista: Webperformance ha infatti lanciato la “Guida al Web performance marketing”, un manuale interamente dedicato ai nuovi modelli di remunerazione della pubblicità online. Oltre 50 pagine di informazioni e approfondimenti sul modello a performance, che consente di pagare una campagna su internet solo in base ai risultati realmente ottenuti ed è applicabile a molte tipologie di pub-
blicità online (display adv, Dem, Sem, Seo, Facebook marketing e non solo). Il manuale “Guida al Web performance marketing” può essere richiesto gratuitamente sul sito dell’azienda tramite la semplice compilazione di un form. Gli argomenti trattati includono requisiti e funzionamento del modello, strategia e media adottati, vantaggi e limiti, modalità di acquisto, aspetti legali, ma anche alcuni interessanti casi studio di successo. Un lavoro davvero completo che diventa utile strumento di lavoro per tutte le aziende interessate a forme di promozione su internet più convenienti e proficue rispetto a quelle tradizionali.
SOCIAL SNACK SPUNTI DAI MEDIA SOCIALI
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rubriche
di Maurizio Mazzanti direttore creativo esecutivo di E3
Il fondatore di Twitter Uomo Media
dell’anno. JACK DORSEY PREMIATO A CANNES
F
ra i numerosi riconoscimenti che il Festival della Creatività di Cannes attribuisce c’è quello all’“Uomo media dell’anno”, assegnato a colui che più ha influenzato lo sviluppo del mondo dei media. L’enorme influenza che l’evoluzione digitale sta apportando al panorama dei mezzi di comunicazione è dimostrata dal fatto che in passato questo premio è andato a Eric Schmidt di Google, Mark Zuckerberg di Facebook, Steve Ballmer di Microsoft, Gerald Levin di AOL Time Warner e ad altre personalità dell’universo digitale. E la tradizione continua: quest’anno il riconoscimento andrà a Jack Dorsey, creatore, co-fondatore ed executive chairman di Twitter, nonché ceo di Square, azienda nata nel 2010 che produce uno strumento di pagamento elettronico tramite smartphone. Twitter invece è nata nel 2006 con l’idea di creare un servizio che permet-
tesse di comunicare con gruppi di persone via sms e per questo i caratteri a disposizione per ogni messaggio sono solo 140. L’esiguo numero di battute dei “twittii” l’ha fatto diventare lo strumento privilegiato per veicolare informazioni in tempo reale. A oggi questo flusso di informazione è composto da 340 milioni di messaggi al giorno creati da oltre 140 milioni di utenti attivi al mese. Scelto dal MIT‘s Technology Review come eccezionale esempio di innovatore under 35 anni, Jack Dorsey è stato anche incluso da Time Magazine come una delle 100 persone più influenti al mondo! Uno dei motivi che stanno alla base di questo riconoscimento è, secondo il ceo dei Cannes Lions Philip Thomas, il fatto che in così pochi anni dalla sua nascita Twitter
Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a: mazzanti@e3online.it!
jack
ha portato il mondo intero a un nuovo modo di comunicare, diventando un agente di cambiamento politico e sociale. Per Dorsey, infine, il premio celebra anche le aziende che usano con successo questo strumento per relazionarsi con i consumatori in maniera creativa.
dorsey
di Simone Freddi
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company
Lipton Ice Tea
“F
resco”, ma anche “tranquillo” e trendy quanto basta. In una sola parola, “cool”. Di fronte alla calura estiva in arrivo (almeno si spera) e ai tanti piccoli stress di tutti i giorni, Lipton Ice Tea invita a un approccio alla vita all’insegna dell’ottimismo e della freschezza, nel corpo come nello spirito, lanciando la sua nuova piattaforma di comunicazione “Stay Cool”. Una campagna innovativa tutta pensata per parlare ai giovani d’oggi: per il marchio di Pepsico Beverages Italia niente tv, ma tante attività interattive online e non. Tutto ruota intorno alle tre aree principali di attivazione: una promozione on pack, un gioco su Facebook e una lattina in Limited Edition. Quest’ultima, creata in collaborazione con gli studenti della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. Perché, come spiega la senior brand manager Lipton Ice Tea, Juices and Ce8
“Stay Cool”, nel corpo e nello spirito Questo l’invito che il brand di Pepsico Beverages Italia propone in vista dell’estate, con una campagna giovane e ricca di attività interattive. Una promozione on pack, un gioco su Facebook e una lattina in Limited Edition le tre principali aree di attivazione
reals Barbara Colombo in questa intervista, come si può imparare davvero il linguaggio dei giovani, se non rivolgendosi direttamente a loro?
Barbara
Colombo
Come nasce la piattaforma di comunicazione “Stay Cool”, e qual è il
messaggio che volete inviare al vostro target? “Stay Cool” è la nuova filosofia del brand, che vuole sia evocare la sensazione di freschezza e benessere che Lipton Ice Tea dona a chi lo beve, sia spronare la capacità di reagire alle situazioni di stress e di stanchezza della vita quotidiana in
modo creativo e vincente. Il concept è stato sviluppato a livello globale da Ddb International, mentre per le creatività locali ci siamo avvalsi della collaborazione dell’agenzia Imille. A chi si rivolge la campagna? Ancora una volta, il target di riferimento di Lipton Ice Tea sono i giovani, che se nella campagna 2011 “Join the Dance” erano invitati a scatenarsi a ritmo di musica, stavolta sono chiamati a combattere il caldo estivo e le piccole sfide quotidiane mantenendo la giusta “coolness” con Lipton Ice Tea.
Un valido compagno che li aiuterà ad affrontare ogni situazione senza mai perdere le staffe. Come sarà attivato il nuovo mood? Tre sono le principali declinazioni della campagna: in primo luogo, una serie di lattine in Limited Edition firmate da Laura Marin, la studentessa che si è aggiudicata il contest creativo a cui hanno partecipato gli studenti della NABA di Milano per studiare un look capace di trasmettere lo spirito innovativo, fresco e moderno che da sempre contraddistingue il marchio. Inoltre,
negli scorsi giorni ha preso il via l’esclusiva promozione on pack che offre ai consumatori premi decisamente “cool”: un paio di occhiali da sole griffati al giorno e un viaggio da sogno in Messico alla settimana oltre al super premio finale, che consiste in una Fiat 500 Cabrio. A supporto dell’iniziativa saranno presenti sui punti vendita materiali informativi e di visibilità. Completa la strategia 2012 il coinvolgente gioco che sarà lanciato sulla pagina Facebook ufficiale Lipton Ice Tea: dal 22 giugno al 31 ottobre, i fan potranno cimentarsi in una vera e propria caccia al
Una lezione... di creatività Proposte “innovative e di impatto”, in grado di interpretare lo spirito fresco e ottimista di “Stay Cool”, la nuova piattaforma 2012. Questa la richiesta fatta da Lipton Ice Tea agli studenti del triennio di “Graphic Design e Art Direction” della Nuova Accademia di Belle Arti di Milano, ai quali il marchio si è rivolto per la realizzazione della sua prima lattina Limited Edition nel mercato italiano con il concorso “Lipton Ice Tea Limited Edition Contest 2012”. Un’opportunità che i giovani creativi non si sono fatti sfuggire: oltre 100 sono state le candidature pervenute, tra le quali a prevalere è stata la ventiduenne vicentina Laura Marin (nella foto), premiata per il progetto grafico allegro e colorato che richiama spensieratezza e solarità. A lei, oltre ai 4 mila euro in palio, la soddisfazione (e l’occasione in termini di visibilità) di apporre la propria firma creativa agli oltre 25 milioni di lattine della nuova linea sleek da 33cl (nelle 3 varianti di gusto: Limone, Pesca e Green Lemon) in distribuzione da maggio nei bar e nella gdo di tutta Italia.
Promozione “on pack” anno III | #18/19 | 24 mag 2012
company tesoro nel deserto americano in cerca di refrigeranti bottiglie di Lipton Ice Tea. Oltre a essere una pausa divertente, il gioco offrirà a tutti gli utenti la possibilità di partecipare all’estrazione di una vacanza coast to coast negli Stati Uniti per due persone. Da dove nasce l’idea di coinvolgere gli studenti della NABA nello sviluppo creativo del nuovo pack? Tutta la piattaforma “Stay Cool” ruota attorno a un forte convincimento: se si vuole comunicare al target giovane, per essere efficaci bisogna usare il loro linguaggio. Potevamo chiedere a un’agenzia, ma rischiavamo di ricadere nei soliti cliché. Per questo abbiamo deciso di dare spazio direttamente ai giovani e alle loro proposte creative, dando inoltre agli studenti l’occasione di confrontarsi con una vera committenza aziendale, fatta anche di tempistiche, modalità e limiti precisi, aiutandoli a trasformare un’esperienza didattica in progetto 9
Il concorso più fresco dell’estate Oltre a un dissentante benessere, durante l’estate 2012 un sorso di Lipton Ice Tea regalerà l’opportunità di recuperare la propria “coolness” con vacanze esotiche, auto cabrio e occhiali da sole trendy attraverso la nuova promozione on pack “Stay Cool”. Partecipare è semplice: sul retro etichetta delle confezioni da 1,75L Bonus Pack Limone e Pesca, 1,5L Green Lemon e sui formati da 0,5L Limone, Pesca e Green Lemon, i consumatori troveranno un codice da giocare online o via sms per partecipare all’estrazione dei regali in palio. Per i meno fortunati, ecco una seconda chance in salsa “social”: invitando 3 amici dal sito www.liptoniceteastaycool.it tramite Facebook o via e-mail, si ottiene una nuova possibilità di concorrere al premio finale: una Fiat 500 cabrio.
L’immagine annuncia l’operazione a premi “Stay Cool” on pack lanciata da lipton Ice Tea
un professionale. Nel passato, Lipton Ice Tea ha costruito la sua fortuna anche su spot di grande successo. Tutti ricordano Dan Peterson e il suo “Feeenomenale”. Perché quest’anno avete scelto di non usare la tv? Al di là della contingenza di una cattiva situazione economica, è la comunicazione stessa che sta cambiando. Sia da un punto di vista generale, sia e soprattutto in relazione a un target prevalentemente giovane quale
quello cui ci rivolgiamo. I ragazzi di oggi passano molto più tempo sul web e sui social media, magari connettendosi dal loro smartphone, che non davanti alla tv o leggendo riviste e giornali. Sul fronte adv, abbiamo quindi privilegiato un piano media all digital con una campagna online sui principali siti a target, finalizzata a spingere e comunicare il concetto “Stay Cool” e la piattaforma promozionale, oltre che sui social network a sostegno della fan page su Facebook.
Reputata iuvant EXPO 2015 COS’E’? PAROLA ALLA RETE
a cura di Reputation Manager Uno sguardo analitico alla Brand Reputation e al mondo delle Conversazioni in Rete
neutrale negativa
34,5%
positiva
36,3%
29,2%
distribuzione delle conversazioni per macro-categorie urbanistica
35,1%
sviluppo
18,1%
amministrazione
sostenibilità
21,1%
25,7%
Dall’analisi delle conversazioni online, ecco preoccupazioni e aspettative degli italiani a tre anni dall’evento. anche se il relativo “silenzio” del mondo social e della blogosfera rivelano come ci sia ancora una certa freddezza di Andrea Barchiesi e Tecla Notti
C
osa pensa il web dell’evento che fra tre anni colonizzerà la città di Milano? Per scoprirlo, abbiamo analizzato le conversazioni on line su Expo 2015: le soprese non sono poche.
Senza infamia e senza lode In rete solo il 30% delle conversazioni è davvero negativo, mentre nel 36% dei casi il sentiment espresso è positivo. Una ripartizione che manifesta una certa certa polarizzazione nelle opinioni, anche se un terzo si mantiene neutrale (forse comprensibilmente, data l’ampia finestra temporale che ancora ci separa dall’evento). La categoria tematica dell’Urbanistica è la più gettonata, con il 35% dei commenti. Più di “Sostenibilità”, che include il tema vero e proprio dell’Expo (l’alimentazione). I commenti negativi si concentrano soprattutto nei forum, anche se i blog e i siti di news seguono a ruota.
distribuzione % per valenza negativa
neutrale
positiva
Il fattore crescita Per quanto riguarda i sotto-temi nelle quattro macro-categorie analizzate (Sostenibilità, Urbanistica, Amministrazione e Sviluppo), insieme a “Pisapia” e “Appalti”, “Alimentazione” (“il” tema dell’Expo 2015) è l’argomento che ha più commenti, ma si tratta per la maggior parte di contenuti neutri-istituzionali per quasi il 70%, e non dell’opinione delle persone che invece si esprimono con più forza emotiva sugli altri due argomenti: quello degli appalti è il tema più negativo mentre il più positivo è proprio quello dell’evento in sé e la sua potenzialità di creare sviluppo. In generale, Expo 2015 viene ancora visto come un’opportunità piuttosto che come uno spreco: da più parti si met-
urbanistica
amministrazione tipologie
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distribuzione % per valenza
sostenibilità
sviluppo
0
10
20
30
40
numero di rilevazioni
50
60
70
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rubriche
35%
la percentuale di conversazioni online sull’expo in cui si parla di aspetti legati all’urbanistica. Un segno dell’attenzione per l’impatto che l’evento avrà sulla città, ma anche della preoccupazione per la gestione di cantieri e appalti
te in luce lo sviluppo lavorativo che Milano avrà per tutta la durata dell’evento e anche dopo, perché “può essere una valida opportunità per risollevarsi dalla crisi” portando un aumento del fatturato in molte aziende dell’indotto.
la “vox populi”, nei forum ci si interroga anche su come verranno gestite le aree verdi e dove verranno alloggiati i turisti e i visitatori, visto che gli alberghi in città “scarseggiano e sono molto cari”.
Voglia di digitale
Facebook è ancora piuttosto “freddo” sull’Expo: tra i contenuti pubblici sono stati rilevati in totale “solo” 44 Fan Page e 41 Gruppi dedicati, per un totale di poco più di 23.000 utenti e meno di 2.000 interazioni, tra post e commenti. Unica cosa degna di nota è il contro-concorso nato su Facebook per il logo dell’Expo 2015, che mira a raccogliere tutte le idee creative presentate da singoli e agenzie, e soprattutto a dimostrare come fin dall’inizio il problema degli appalti e delle gare sia stato vivo e sentito: appare infatti abbastanza chiaro che, con il logo vincitore, al di là di considerazioni più o meno soggettive nella sfera dell’estetica, sia stato disatteso il brief esplicitato nel bando.
A proposito di sviluppo, gli argomenti “Digitalizzazione”, “Turismo” e “Lavoro” raccolgono la maggior concentrazione di commenti positivi - rispettivamente 86%, 55% e ancora 55% -; nel primo caso, il dato conferma come l’agenda digitale sia una delle necessità più sentite in rete. In particolare, sono giudicati interessanti i progetti per la digitalizzazione che l’Innovation Advisory Board ha promosso; la rete giudica poi favorevolmente l’accoglienza che la Bit 2012, la Fiera del Turismo tenutasi a Milano lo scorso febbraio, ha riservato a un convegno sull’Expo, visto come un’occasione di rilancio del turismo in regione. Come contraltare da parte del-
11
Il mondo social? E’ ancora “freddino”
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cover story
20,5% +191,7% +16,4% +3,7%
+
e’ l’incremento registrato nel 2011 dalle rilevazioni online, per un giro d’affari di 39,4 milioni di euro
nell’ambito delle ricerche qualitative, i metodi di rilevazione online hanno registrato un vero boom
sempre durante lo scorso anno, anche i prodotti standard hanno aumentato le loro performance
l’analisi congiunturale realizzata da assirm ha rilevato anche la ripresa delle indagini omnibus
sondaggi e ricerche di mercato
Chi
Il miglior modo per ottenere una risposta su come migliorare il proprio brand, prodotto, o servizio è chiedere cosa ne pensano i diretti interessati: i consumatori. Questo il concetto su cui si basa il valore di sondaggi e ricerche di mercato. L’ultima indagine di settore, del resto, conferma un buon andamento del comparto, che nel 2011 cresce del 4% e vale oltre 500 milioni di euro
(ri)cerca cerca trova 13
di Greg Veronelli
“C
hi cerca trova”, recita un motto che tutti hanno pronunciato almeno una volta nella vita. Poi però, chissà perché, non tutti, o non sempre, lo applichiamo. E dire che la complessità del panorama di oggi, sia dal punto di vista dei mezzi di comunicazione, sempre più frammentati e in continua evoluzione, sia dal punto di vista dei consumatori, i cui gusti sono sempre meno prevedibili, imporrebbe uno stato di indagine “permanente” per poter capire cosa succede “là fuori” e prendere le giuste decisioni per il proprio brand. Cosa c’è di più efficace, del resto, quando si hanno dubbi sullo sviluppo di un prodotto, di un servizio, o sulle potenzialità di un nuovo business, che interpellare i diretti interessati: i consumatori? L’importanza di questo tipo di attività è confermata dall’ultima analisi congiunturale interna all’Assirm, associazione che riunisce i maggiori istituti di ricerca di mercato, sociale e d’opinione nel nostro Paese. Secondo lo studio, nel 2011, il settore delle ricerche di mercato ha registrato segno positivo per l’acquisito (portafoglio ordini, +4% ri-
spetto al 2010), raggiungendo i 500,7 milioni di euro. I metodi di rilevazione quantitativa, sempre nel 2011, hanno visto l’esponenziale crescita delle rilevazioni online (CAWI e altri metodi) che sono arrivate a segnare +20,5% per un giro d’affari di 39,4 milioni di euro. Una progressione a cui si accompagna anche quella delle ricerche telefoniche CATI (+8,5%), mentre perdono terreno le rilevazioni di tipo tradizionale quali le interviste personali paper&pen (-16,1%). Questa tendenza si ritrova anche nell’ambito delle ricerche qualitative, dove si assiste a un forte sviluppo dei metodi online (+191,7%), in parte a scapito dei focus group tradizionali (-4,8%). Nell’ambito delle tipologie di ricerca da notare è l’incremento dei prodotti standard (+16,4%), che si caratterizzano per la confrontabilità dei risultati con quelli di studi precedenti e con le medie di mercato relative alla tipologia di prodotto o di comunicazione analizzata. Altrettanto interessante appare la ripresa delle indagini omnibus (+3,7%) che offrono un valido rapporto qualità-prezzo per la raccolta di informazioni esplorative o mirate da ampi campioni rappresentativi della popolazione. Secondo i risultati dell’indagine, il 36% del
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cover story fatturato (pari a 36,2 milioni di euro) è venuto da ricerche sui beni di consumo, distribuzione e vendita per corrispondenza, seguite da ricerche su farmaceutici, medicali, agricoli e zootecnica (21,7% del totale - 21,7 milioni di euro) e beni durevoli e semidurevoli (10% del totale - 10 milioni di euro). Tengono insomma i campi classici delle ricerche e dei sondaggi, a cui si aggiungono nuovi settori e nuove tecnologie. L’importante, pur nei mutamenti a cui si va incontro, è non perdere di vista i “fondamentali” di uno strumento delicato come l’indagine condotta a stretto contatto con le persone. Non a caso, infatti, la stessa Assirm ha stilato un preciso Codice di Etica professionale, a cui tutti gli addetti ai lavori dovrebbero attenersi. Fare ricerca, del resto, significa creare e diffondere conoscenza. Quanto più questa conoscenza è libera da condizionamenti e vizi di forma, tanto maggiore è il beneficio che operatori del settore, aziende e consumatori potranno trarne.
Umberto Ripamonti Presidente Assirm
COMUNICAZIONE
E CONOSCENZA L
o sviluppo sociale ed economico dipende, in larga misura, da un efficace sistema di scambi. E’ dunque importante alimentare dialogo, conoscenza e fiducia fra gli attori economici e sociali. Le ricerche di mercato rilevano, descrivono e spiegano i comportamenti, le opinioni, gli atteggiamenti dei consumatori e dei clienti e li comunicano alle imprese e agli altri soggetti economici e sociali interessati a conoscerli. Il ruolo della ricerca è di creare e diffondere conoscenza. Queste le premesse, del tutto condivisibili, sui cui si basa il codice etico promosso da Assirm, l’associazione che dal 1991 riunisce i maggiori istituti italiani di ricerche di mercato, sondaggi di opinione e ricerca sociale. Con il presidente Umberto Ripamonti abbiamo
fatto il punto della situazione su questo settore, la cui importanza cresce sempre più, dal momento che, come afferma lo stesso Ripamonti, «Le aziende hanno una sem-
umberto 14
L’intervista
LA RICERCA E’
ripamonti
pre maggiore esigenza di acquisire tutte le informazioni necessarie per comprendere la complessità del mercato attuale, le dinamiche della sua evoluzione e le nuove tendenze emergenti». Quale apporto possono dare sondaggi e ricerche di mercato alle strategie e alle decisioni degli uomini di marketing? Le ricerche offrono un importante supporto di conoscenza e comprensione delle dinamiche sociali e di mercato ai processi decisionali degli uomini di marketing riducendo i rischi, ottimizzando le opportunità e, in ultima analisi, supportando le scelte strategiche aziendali. Questa da sempre è la funzione delle ricerche che, in tempi di crisi e ristrettezze economiche, diventa irrinunciabile per assicurare la salute delle imprese e il loro sviluppo.
Cosa vogliono sapere le aziende attraverso questi metodi di indagine? Le aziende hanno l’esigenza di acquisire tutte le informazioni necessarie per comprendere la complessità del mercato attuale, le dinamiche della sua evoluzione e le nuove tendenze emergenti. Per operare con successo nel mercato, infatti, è indispensabile conoscere i bisogni, le aspettative e le percezioni dei consumatori, sia a livello esplicitato che latente, e avere una visione approfondita delle convinzioni e motivazioni sottostanti. Attualmente quali sono i trend che caratterizzano il mercato delle ricerche e dei sondaggi? Le imprese si vanno sempre più orientando verso un’integrazione sistematica delle ricerche nei processi azienda-
li posizionandole come step obbligati nelle diverse fasi di sviluppo e verifica delle attività, siano esse produttive, di comunicazione o promozione. Il ruolo della ricerca spazia, infatti, dall’analisi del contesto in cui opera l’azienda per individuare limiti e opportunità strategiche, allo sviluppo di prodotti e servizi rispondenti ai bisogni e alle attese dei consumatori, alla definizione e verifica dell’efficacia dei diversi elementi del marketing mix. In risposta alla crescente domanda di informazioni affidabili e tempestive, gli istituti di ricerca hanno effettuato rilevanti investimenti dotandosi di strumenti tecnologicamente avanzati e sviluppando una vasta gamma di approcci metodologici a misura di specifiche esigenze conoscitive. Malgrado la crisi, il mercato delle ricerche continua a registrare tassi di crescita stabili, all’interno dei quali emerge un significativo incremento delle indagini online e più in generale di quelle assistite da computer, ma non a scapito delle forme più tradizionali che mantengono la loro posizione.
Quali sono mission e valori di Assirm? Su quali temi siete impegnati in questo periodo? Assirm è impegnata a promuovere una diffusa affermazione del valore della ricerca di mercato, sociale e d’opinione quale strumento fondamentale di conoscenza e comprensione dei fenomeni sociali, economici e politici. La mission di Assirm si fonda sulla consapevolezza del valore e dell’utilità sociale della ricerca; del suo alto impegno di servizio nei confronti dei committenti così come, indirettamente, per la collettività; dell’esercizio responsabile della professione e della formazione e aggiornamento continuo dei ricercatori. Coerentemente con questi valori, Assirm è impegnata sul fronte della formazione dei professionisti sia d’istituto che di azienda, della diffusione e affermazione dei principi del proprio Codice di Etica Professionale e delle relative norme di qualità e sull’implementazione di processi periodici di verifica e certificazione del rispetto di tali norme.
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cover story
tns a tu per tu con cristina colombo, consumer insight director dell’istituto
Il vantaggio di porre una domanda
P
cristina
colombo «I mezzi digitali hanno consentito di ridurre significativamente tempistiche e costi delle ricerche quantitative, mettendo nel contempo a disposizione una quantità di nuovi stimoli in quelle qualitative»
rendi un’analisi della rete che ti permetta di ottenere delle metriche oggettive, ad esempio il numero di post scritti da una determinata community, le tematiche toccate e il mood. Poi seleziona i 50 post più significativi e fai un’analisi di ciò che è stato detto e scritto. La tua ricerca è stata quantitativa o qualitativa? Entrambe le cose. E dov’è il confine tra questi due approcci? Sfuma incredibilmente. Il concetto è ben spiegato dal consumer insight director TNS Cristina Colombo, che aggiunge: non a caso in TNS i team sono organizzati in modo integrato rispetto al singolo cliente, pur mantenendo la loro specializzazione qualitativa e quantitativa. L’obiettivo, infatti, è dare raccomandazioni a supporto della crescita a chi ha commissionato l’indagine. Mentre le digital analytics hanno cambiato radicalmente il modo di indagare
(online) gusti e comportamenti dei consumatori, qual è il valore aggiunto ancora oggi offerto dalle ricerche di mercato e dai sondaggi? Tutte le indagini nell’ambito digitale sono complementari ai sondaggi più tradizionali. La grossa differenza sta nel fatto che attraverso il monitoring delle attività degli utenti online, o lo studio delle web analytics, non è possibile fare domande. Hai a disposizione un quadro spontaneo, ma non puoi porre domande. Con le ricerche invece puoi guidare il processo di analisi e approfondimento di un tema. Detto questo, come anticipato, l’intero processo di ricerca è giusto che si avvalga sia di metriche digitali, sia di ricerche e sondaggi “tradizionali”. Cosa vogliono sapere brand e aziende attraverso ricerche di mercato e sondaggi? I clienti ci chiedono “preci-
La differenza tra web analytics e sondaggi? Nel primo caso osservi, nel secondo puoi anche chiedere. I due approcci, in ogni caso, sono del tutto complementari. Come spiegato dalla manager, al business issue del cliente bisogna rispondere utilizzando di volta in volta il metodo più opportuno, o ancora meglio, integrando i plus offerti da entrambi
se plans for growth” e le ricerche di mercato in questo momento vengono utilizzate soprattutto per conoscere i bisogni degli utenti, ricercare nuove opportunità di business, supportare l’innovazione di prodotti e servizi. Accanto a tutto questo si affiancano l’ana-
lisi del valore della marca e l’indagine dei processi d’acquisto. Quali sono gli sviluppi più innovativi nel campo delle ricerche di mercato? L’evoluzione della tecnologia per la gestione dei dati
sta avendo un impatto straordinario su questo settore. C’è sempre più innovazione e meno “paper and pencil”. La raccolta dei dati digitalizzata sta evolvendo velocemente anche attraverso l’utilizzo di tutti i nuovi canali, dal questionario online all’applicazione per il tablet. I mezzi digitali nel complesso hanno consentito di ridurre significativamente tempistiche e costi delle ricerche quantitative, mettendo nel contempo a disposizione una quantità di nuovi stimoli nelle ricerche qualitative. Dati quantitativi contro dati qualitativi. Sono due “unità di misura” che possono interagire? Nella storia di questo settore per diversi motivi abbiamo assistito a una divaricazione sempre più marcata tra indagini quantitative e qualitative. In realtà la ricerca è una, ed è al business issue che bisogna dare risposta. Per questo motivo è sempre più indispensabile integrare gli insight qualitativi in quelli quantitativi, sia per rilevare i segnali “deboli” sia per evidenziare in modo quantitativo l’ampiezza e l’intensità dei fenomeni. Quali sono le reazioni degli utenti online alla richiesta di
partecipazione a un sondaggio? Come è percepita questa modalità di interazione? Dipende dal target. In TNS disponiamo di panel il cui tasso di risposta è del 30%-35%. Un dato di eccellenza considerando che la media si attesta intorno al 15-20%. Nel nostro caso del resto si tratta di persone iscritte spontaneamente che hanno dichiarato la propria disponibilità ad essere intervistate. Se parliamo di una community online invece i tassi di risposta si alzano sensibilmente, perché le persone in questo ambiente sono già aggregate intorno a interessi comuni. Più complessa invece è l’intervista online di target particolari, ad esempio nel settore B2B: in questo caso la sensibilizzazione dei rispondenti da parte del committente della ricerca gioca un ruolo fondamentale (ovviamente possibile solo in casi particolari). Il segreto, in generale, è rendere un questionario il più appealing possibile. Fino a qualche tempo fa si richiedeva di cliccare sulla risposta prescelta; con l’avvento della banda larga oggi è possibile inserire filmati, immagini, contenuti che permettono una “gamification” anche della compilazione di un questionario.
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cover story la struttura ha messo a punto una suite che consente di misurare il comportamento dell’utente a 360 gradi: dal web al mobile, dai video fino alle survey, vera frontiera dell’innovazione per la possibilità di coniugare il dato quantitativo dell’analytics con quello qualitativo dei sondaggi. Il tutto senza dimenticare il vero fenomeno del momento: le mobile app
SHINYSTAT Una piattaforma integrata per analizzare l’audience in maniera trasversale
Più potenza alla business intelligence P
er pianificare una campagna di digital advertising è indispensabile sapere quanto tempo gli utenti sono disposti a dedicare al singolo contenuto in relazione al canale di fruizione, e di conseguenza come cambia la propensione a visualizzare i video, a cliccare
sui banner o rispondere ai sondaggi. Come descritto dalle parole del responsabile commerciale Myriam Latronico e del direttore tecnico Andrea Rossi, i servizi di ShinyStat sono finalizzati a fornire gli strumenti di business intelligence necessari per conoscere gusti e abitudini degli utenti di-
«Il mondo digitale è in continua evoluzione. il trend del momento è la fruizione del web in mobilità, ma cresce anche l’interesse verso social network, connected tv e video. Tutti fenomeni interessanti sia dal punto di vista degli sviluppatori e degli editori sia da quello degli operatori del mondo pubblicitario, che oggi più che mai decidono di investire nell’adv online»
Myriam
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problema relativo alle difficoltà tipiche della rilevazione dati da dispositivi telefonici.
Latronico
gitali, un aspetto indispensabile per non sbagliare la propria comunicazione sui new media, e non solo.
Quali sono oggi i trend più innovativi nel campo delle analytics? M. Latronico: Il mondo digitale è in continua evoluzione e il fenomeno del momento, destinato ad essere anche il leitmotiv dei prossimi anni, è la fruizione del web in mobilità, attraverso smartphone e tablet. Parallelamente cresce l’interesse verso social network, connected tv e video, per i quali si conferma una possibilità di engagement superiore sugli utenti rispetto ai contenuti testuali. Tutti questi fenomeni risultano particolarmente interessanti sia dal punto di vista di sviluppatori ed editori, che creano e gestiscono contenuti digitali, sia da quello degli operatori del mondo pubblicitario, che oggi più che mai decidono di investire nell’advertising online, privile-
giando mobile e app.
Quali sono gli strumenti messi in campo da ShinyStat per il monitoraggio delle applicazioni? A. Rossi: Data la crescita esponenziale del traffico internet in mobilità, che ad aprile ha superato la quota del 14% (base campionaria: oltre 200.000.000 di visite rilevate sul network ShinyStat), è ormai indispensabile comprendere l’utilizzo delle app da parte
degli utenti. Per rispondere a questa esigenza il nostro staff ha messo a punto ShinyStat App Analytics, una soluzione evoluta che tiene conto delle particolarità che caratterizzano i device su cui le applicazioni vengono veicolate. Il sistema consente di rilevare i dati di utilizzo delle app anche quando l’utente è offline o in assenza di connessione, offre librerie che garantiscono un’ottimale acquisizione dei dati e permette di ovviare al
Quali metriche risultano più interessanti per analizzare l’uso delle applicazioni? M. Latronico: È opinione comune che il successo di un’app dipenda dal numero di download. In realtà, capita spesso di collezionare applicazioni senza mai utilizzarle. Limitarsi a misurare quante volte un’app è stata scaricata è quindi riduttivo; molto più interessante è invece verificare quanto quest’ultima venga realmente utilizzata. In quest’ottica ShinyStat App Analytics offre metriche specifiche, prima fra tutte quella relativa alle “Installazioni”, che misura quante volte l’app è stata scaricata, installata e avviata almeno una volta. Altre metriche sicuramente interessanti sono quelle relative ad eventi, geo, operatori telefonici, brand e in generale tutte quelle metriche implementate tenendo conto delle peculiarità dei dispositivi mobili a cui le app sono destinate. Web, app, mobile: è possibile ottenere statistiche che riguardano a 360
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cover story gradi tutti questi ambiti? A. Rossi: L’esperienza maturata da ShinyStat ci consente di rispondere affermativamente e di sottolineare come il comportamento di navigazione cambi da un canale all’altro. In particolare, collaborando con una delle più importanti media company italiane, abbiamo analizza-
to la fruizione dello stesso contenuto editoriale su web, mobile e app, osservando fenomeni estremamente interessanti. Nonostante il contenuto sia lo stesso, infatti, i dati relativi al comportamento degli utenti cambiano in maniera radicale. Come possono essere utilizzati i dati ottenuti da queste statistiche per migliorare tanto la comunicazione, quanto i prodotti e i
«Il comportamento di navigazione cambia da un canale all’altro. Collaborando con una delle più importanti Media Company italiane, abbiamo analizzato la fruizione dello stesso contenuto editoriale su web, mobile e app: i dati relativi alle abitudini degli utenti si differenziano in maniera radicale passando da una piattaforma all’altra»
andrea 17
rossi
servizi correlati? M. Latronico: I dati ottenuti dalla suite di analytics generano un quadro significativo di come si sia evoluta nel tempo l’audience nel mondo digitale. Questa visione globale consente agli sviluppatori di ottimizzare il funzionamento di un sito web o di un’app, agli editori di verificare l’appetibilità dei contenuti proposti e di quotare adeguatamente gli spazi pubblicitari, alle aziende di misurare il ritorno sugli investimenti in modo trasversale rispetto ai mezzi utilizzati. Poter analizzare in tempo reale quali canali generano il più alto tasso di conversione rappresenta la base per massimizzare i profitti delle proprie campagne. Inoltre, proprio la capacità di ShinyStat di elaborare dati in real time consente possibili interazioni con i navigatori nel momento in cui questi sono online, offrendo agli operatori uno strumento di business intelligence molto potente.
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media data
In Lombardia copertura al 96%
Prosegue il piano avviato lo scorso anno da Regione Lombardia e Telecom Italia per l’azzeramento del digital divide in regione tramite la diffusione dell’Adsl nelle “aree a fallimento di mercato”. A maggio, la banda larga ha raggiunto il 96% dei lombardi. Per il restante 4% la connessione veloce dovrebbe essere disponibile “entro l’anno”.
Rivivi le emozioni! ecommerceforum.it
Adv Un trimestre di flessione La crisi morde. Nielsen ha diffuso le proprie stime sugli investimenti in adv delle aziende italiane nel primo trimestre 2012, e il calo è pesante: -7,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il segno negativo
riguarda la quasi totalità del panorama mediatico: sul risultato complessivo pesano i severi numeri di tv (-8,3%) e stampa, in particolare periodica (-10,8%), non compensati dalla crescita di internet, che mostra un certo ral-
Nielsen il mercato pubblicitario italiano gennaio/marzo
2012
2011 Gen./Mar.
2012 Gen./Mar.
Var.%
2.155.900
1.994.117
-7,5
QUOTIDIANI1
333.703
305.994
-8,3
PERIODICI1
182.023
162.378
-10,8
1.212.318
1.112.193
-8,3
RADIO³
99.432
95.432
-4,0
INTERNET
140.528
152.445
8,5
OUTDOOR (Fonte: AudiOutdoor)
25.157
20.597
-18,1
TRANSIT
21.087
17.729
-15,9
OUT OF HOME TV
2.040
2.277
11,6
CINEMA4
9.860
6.930
-29,7
129.752
118.143
-8,9
TOTALE PUBBLICITà
TV²
(Fonte: FCP-Assointernet)
DIRECT MAIL
L’universo di riferimento è quello dei mezzi rilevati da Nielsen ad eccezione dei Quotidiani dove vengono utilizzati i dati FCP-ASSOQUOTIDIANI solo per le tipologie: Locale, Rubricata e Di Servizio e delle Radio dove vengono utilizzati i dati FCP-ASSORADIO solo per la tipologia Extra Tabellare. Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP - ASSOQUOTIDIANI e FCP - ASSOPERIODICI. ¹ Per i dati di Stampa Commerciale Locale, Rubricata e Di Servizio la fonte è FCP-ASSOQUOTIDIANI ² Il dato comprende le emittenti Generaliste, Digitali e Satellitari ³ Le elaborazioni sono effettuate con il contributo di FCP -ASSORADIO 4 Cinema: universo di riferimento non omogeneo
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lentamento rispetto ai trend a due cifre a cui il mezzo viaggia da diversi anni: nel primo trimestre 2012 il web è cresciuto del +8,5% rispetto allo stesso periodo del 2011, valore determinato da un +20,1% della tipologia display (il video corre) e da un -8,1% della tipologia classified/ directories. Nel singolo mese di marzo, precisa la nota di Nielsen, la crescita del web è stata “molto contenuta”. Per quanto riguarda i settori economici, si riduce ulteriormente la spesa delle aziende alimentari, le quali però a fronte di una diminuizione degli investimenti pubblicitari (-7,7%) hanno aumentato i propri budget sul mezzo internet (+175% rispetto al primo trimestre 2011). Stabili gli investimenti del settore bevande/alcoolici (+0,2%), mentre sono in crescita farmaceutici/sanitari e finanza/assicurazioni, rispettivamente del +4,4% e del +19,5%.
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Maggio 2012 MiCo Gate 14
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3%
Reportage Musica e Convergenza
il calo percentuale di revenues dalle attività di commercializzazione della musica nel corso del 2011
Un mercato ridisegnato dall’avvento impetuoso delle nuove tecnologie, Imperniato sul digitale. E in rapida evoluzione. La musica fa i conti con l’impatto della “liquidità” e prova a cambiare scenario. Si respira un’aria di sensibile rinnovamento, e non poteva essere altrimenti. in gioco, del resto, ci sono giganteschi interessi, in una partita che impegna i grandi nomi del “convergence world” al fianco di tante strutture ad alto tasso di innovazione. e pronte alla sfida a cura di Daniele Bologna
brand music 19
5,2mld
il dato si riferisce alla quota in miliardi di dollari derivante dalla vendita di musica digitale nel 2011
U
n mercato ridisegnato dall’avvento delle nuove tecnologie. Imperniato sulla convergenza. E in rapida evoluzione. La musica fa i conti con l’impatto del digitale e prova a cambiare scenario. Lo devono fare anche le radio, che per anni sono state il principale mezzo di comunicazione legato all’universo musicale e oggi non possono voltarsi dall’altra parte e ignorare la rete, con tutto quello che ne consegue. Intanto, a testimonianza del cambiamento, le revenues dalla commercializzazione della musica a livello mondiale hanno registrato una contrazione nel corso dell’ultimo anno. Lo sostengono tutte le qualificate ricostruzioni che circolano. E che attestano un regresso intorno al 3% sull’anno precedente. Ad esempio è quanto riporta l’ultima edizione del report realizzato, come di consueto, dall’International Federation of the Phonographic Industry, che nello stesso tempo pone in chiara evidenza la crescita di solo sette dei venti mercati principali monitorati dai tecnici messi in campo dalla federazione. C’è subito un paragone da fare, che ha del clamoroso: se si guardano i dati provenienti dallo stesso rapporto ma riferiti al 2001 siamo
di fronte a un calo del 40% nel dato di vendita della musica. Quasi metà del mercato “bruciato” in un decennio. E non è tutto qui: funzionano bene, al contrario, le vendite del settore digitale, che propone nell’ultima stagione un incremento di otto punti percentuali, finendo a una quota globale superiore a 5,2 miliardi di dollari. Si respira aria di rinnovamento, dunque, e non poteva essere altrimenti. Ci sono, del resto, giganteschi interessi in gioco, in una partita che impegna i grandi nomi del “convergence world”. Se ne possono citare alcuni tra i più significativi, ad esempio Microsoft. Qui il futuro si chiama “Woodstock”, nome in codice del servizio destinato a sostituire Zune, che va in soffitta. Il prodotto ha una funzione storica, come punto di svolta in chiave musicale per la multinazionale di Redmond. I tempi sono maturi e i vertici del gruppo statunitense sono pronti a svelare “Woodstock” nel corso del prossimo Electronic Entertainment Expo di Los Angeles, in programma dal 7 giugno in California. La piattaforma avrebbe caratteristiche molto simili a Spotify - il sempre più diffuso servizio di distribuzione gratuita di musica, per ora non attivo in Italia -, ma troverebbe nell’Xbox di casa il terreno privilegiato di residenza,
diritti di sincronizzazione, aumentano le entrate delle case discografiche I dati di fonte Ifpi sul 2011 valutano anche le entrate che le case discografiche hanno ottenuto dai diritti di sincronizzazione legati ai film, ai programmi tv, all’advertising e alle web activities, che risultano di valore pari al 2% del fatturato complessivo. Stiamo parlando di una crescita del 5,7% per un gettito complessivo di 342 milioni di dollari. E sempre nel corso del 2011, i ricavi provenienti dai diritti di pubblica esecuzione della musica in televisione, nelle radio, su internet e all’interno dei locali pubblici sono aumentati di una quota pari al 4,9%, finendo per rappresentare attualmente non meno del 6% del fatturato delle case discografiche.
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reportage senza disdegnare incursioni in Facebook e, per certi aspetti, la riproposizione di parte dei servizi garantiti da iTunes. Una bella scommessa, allora, con l’aggiunta della gestione e delle opportunità di sincronizzazione dell’archivio da effettuare attraverso cloud, computer o personal device in possesso dell’utente. “Woodstock”,
comunque, non sarà disponibile prima dell’autunno di quest’anno, diventando, forse, una fra le caratteristiche di lancio di Windows 8, al debutto nei negozi dopo l’estate. Nel frattempo, direttamente sul fronte opposto, Apple ha lanciato, anche in Italia, iTunes Match, servizio che di fatto rende disponibile tutta la musica degli utenti proprio “sulla nuvola”. Si punta al cloud, dunque, con la sola necessità di una connessione alla rete, senza dover “caricare” roba sul pc o sul telefonino. In effetti, il servizio era già stato attivato negli Stati Uniti,
in sfida diretta con Google Music. La novità è che da noi il colosso di Cupertino è arrivato per primo, lasciando agli uomini di Mountain View solo la seconda pagina. L’azienda fondata da Steve Jobs ha puntato, quindi, al mercato del nostro Paese, dove sborsando 24,99 euro all’anno si può accedere ai servizi “cloud” in relazione ai brani presenti sul pc: con iTunes Match la propria libreria musicale, fino a 25mila brani, può ora divenire oggetto di scansione per garantirsi accesso al corrispondente file in rete. E’ il futuro. Già qui.
con postepay visa si va al concerto Sarà un’estate all’insegna della musica quella di Poste Italiane e Qmi. Tutti i possessori della carta prepagata ricaricabile PostePay Visa, collegandosi al sito www.postepayfun.it, possono acquistare, fino ad esaurimento delle disponibilità, biglietti a prezzi scontati (26%), ingressi anticipati in arena e accessi con corsia riservata “fast track” per i concerti del festival musicale “Postepay Rock in Roma 2012”. Grazie alla specializzazione, anche nel mondo della musica, di Qmi - azienda leader in Italia nel settore dell’entertainment marketing che si occupa dell’ideazione delle attività su Postepay Fun - c’è anche la possibilità di aggiudicarsi numerosi ed esclusivi premi in grado di accontentare i diversi target coinvolti: a partire dagli incontri con le star protagoniste della rassegna ai numerosi gadget autografati, fino ai pass per il backstage tour e alla possibilità di assistere alle prove dei concerti più attesi. Inoltre, tra tutti i partecipanti ai concorsi un maxi premio finale: due biglietti “vip” per assistere a Udine, il 13 agosto, al live di Foo Fighters. Per l’edizione 2012 di “Postepay Rock in Roma”, che si terrà anche quest’anno all’Ippodromo delle Capannelle, dal 23 giugno al 2 agosto, sono previsti oltre 300 mila spettatori che parteciperanno ai ventisette concerti previsti dal programma.
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Sometimes it’s hard to feel like you matter in this industry. When I picked up a Lion in Cannes one year, I remembered to look out at the crowd: three levels of people cheering for what you did. That’s when I realised the stuff I do matters to people. Jeff Benjamin Chief Creative Officer, North America JWT
Great stories start in Cannes
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reportage
1.100
gli aspiranti tra cantanti, cantautori e band che hanno partecipato a hyundai music awards 2011
200.000 1milione nel 2011 la piattaforma per le iscrizioni di hyundai music awards ha avuto oltre 200 mila visitatori
il totale raggiunto nel 2011 dalla piattaforma digitale di Hyundai music awards in relazione alle web activities
T
ornano gli Hyundai Music Awards. Dopo il successo dell’edizione 2011 - che ha visto vincitori il gruppo dei Violapolvere con la canzone “Non ha senso” è scattata la seconda edizione dell’iniziativa, promossa da Hyundai Italia e Universal Music Italia. E c’è subito una grande novità da segnalare: quest’anno, l’ambasciatrice del concorso è un volto ormai molto noto nelle cronache musicali, Emma, che ha già iniziato a supportare i giovani artisti con una serie di videomessaggi sul sito ufficiale della manifestazione ed è stata chiamata a partecipare, insieme alla giuria finale, alla selezione del vincitore. “Fateci arrivare la vostra passione e la vostra voglia di farcela”: questo il primo messaggio per avviare il concorso, partito da qualche settimana, “postato” dalla cantante lanciata dal talent show televisivo “Amici” e poi confermata da un continuo successo di pubblico, fino all’affermazione nel corso dell’ultimo Festival di Sanremo. 21
hyundai e universal music
premiano il talento il gruppo dell’automotive e la major discografica hanno scelto di proporre con entusiasmo l’idea anche quest’anno, rinnovando il legame tra i brand e la musica grazie a un progetto multimediale ad elevato tasso di innovazione Per partecipare agli Hyundai Music Awards basta caricare almeno due brani, entro il prossimo lunedì 28 maggio, sul sito www.hyundaimusicawards.it, all’interno di una delle tre categorie stabilite: Pop, Rock ed Electro-Dance. Poi, una
giuria di qualità, composta da addetti ai lavori, selezionerà novanta brani destinati a giocare il ruolo di semifinalisti: saranno trenta per ogni categoria. I brani rimasti in competizione verranno, quindi, pubblicati sul sito e in un secondo pe-
riodo - dal 12 giugno al 9 luglio - potranno essere votati direttamente dagli utenti iscritti al sito. Sarà proprio la giuria popolare a selezionare i primi dodici finalisti tra i novanta partecipanti; a questi si aggiungeranno tre finalisti selezionati da una
giuria qualificata, secondo i criteri di originalità, creatività e potenzialità commerciali. Infine, la giuria finale, composta da esperti del settore insieme alla stessa Emma, da almeno un rappresentante di Hyundai e due giornalisti, sceglierà entro il 31 luglio - il vincitore tra i quindici lavori finalisti. E quest’ultimo avrà diritto a un contratto discografico con Universal Music Italia per la produzione di un mini album, un videoclip promozionale e un servizio fotografico. Lo scorso anno, in occasione della prima edizione, gli Hyundai Music Awards si erano congedati con ampia soddisfazione, dopo aver catalizzato l’attenzione di oltre 1.100 aspiranti tra cantanti, cantautori e band che avevano sfruttato la piattaforma digitale per caricare le proprie creazioni inedite, farle conoscere e votare dagli appassionati. In poco più di due mesi, la piattaforma era riuscita a superare la significativa quota di 200 mila visite, superando il milione di attività tra pagine viste, download e link esterni. Ora, Hyundai e Universal ripropongono con entusiasmo l’idea, costruita sulla possibilità per i giovani artisti di mostrare il loro talento musicale e tentare di conquistare quello che è a
patrizia
conte
la musica è capace di “ringiovanire” un brand. E nello stesso tempo facilita il dialogo con un target specifico, spesso sfuggente, magari poco fedele. Invece, in chiave musicale è proprio fedelissimo
tutti gli effetti un contratto discografico. Hyundai ha, quindi, deciso di rinnovare il legame con il mondo della musica grazie a un progetto multimediale che mantiene tutta la sua carica di innovazione, anche per conferire un valore tangibile al claim: “New Thinking. New
Possibilities”, a ulteriore testimonianza di un’altrettanto nuova modalità di comunicare al pubblico. «La grande partita da giocare riguarda i brand - spiega Patrizia Conte, new business director di Universal Music Italia -. L’associazione virtuosa tra gli artisti, la loro musica, il loro seguito e i marchi. La musica è un vettore formidabile. Uno strumento che non ha eguali per trasmettere messaggi, attivare consumi, creare fedeltà. E’ chiaro che le aziende produttrici di beni e servizi, proprietarie dei brand che fanno il mercato e si rivolgono a consumatori sempre più esigenti, desiderano sfruttare a fondo questa possibilità. E noi le mettiamo nelle condizioni di farlo, utilizzando un patrimonio artistico davvero enorme. Quello che proponiamo alle aziende - prosegue la manager - è di associare i loro brand alla musica. In fondo, è una congiunzione semplice e immediata: l’associazione ha risvolti considerevoli, traducendosi in una serie di vantaggi esclusivi. Innanzitutto, la musica è capace di “ringiovanire” un brand. E nello stesso tempo facilita il dialogo con un target specifico, spesso sfuggente, magari poco fedele. Invece, in chiave musicale è fedelissimo, a volte un vero e propro popolo di “fun”».
ANNO III | #18/19 | 24 MAG 2012
reportage
play your brand quando la musica e le marche si uniscono le strategie di comunicazione riscuotono grande efficacia: ecco come kiver digital ha costruito un modello di successo capace di valorizzare al massimo i contenuti digitali
D
gianluca
perrelli Mettiamo a disposizione dei clienti business servizi “chiavi in mano”, grazie a una redazione specializzata, con grande esperienza nella creazione e nella gestione di contenuti su differenti device
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a una parte i brand. Dall’altra la musica. E’ dalla loro unione che nasce una specializzazione oggi sempre più ricercata e premiante, in una fase di incertezza sui destini pubblicitari che la industry sta attraversando ormai da parecchio tempo. “Brand Music”, quindi, per sintetizzare al massimo una disciplina che affonda le radici agli albori della internet economy, quando la comunicazione incrocia il consumo di musica liquida sul web all’interno di un processo virtuoso, senza più fine. «Allora ero impegnato nell’avventura di Vitaminic», esordisce Gianluca Perrelli, oggi socio fondatore del Gruppo Kiver e alla guida di Kiver Digital, digital music provider specializzato nella distribuzione di musica liquida e nello sviluppo di iniziative di digital promotion. «Mi piace ricordare che la mia personale esperienza nella “brand music” ha più di dieci anni. Alla fine degli anni Novanta è stato il primo step di un percorso di evoluzione del marketing digitale in cui la musica ha sempre occupato un ruolo da protagonista:
basti pensare che “MP3” era la parola più cliccata sui motori di ricerca allora in voga. Si trattava di sviluppare un’offerta di musica digitale che, di fronte alla difficile sostenibilità e agli scarsi numeri di quella pagata e legale, fosse in grado di sviluppare un business model efficace, basato sull’offerta gratuita di brani, playlist e compilation, sostenuta da un brand sponsor, attraverso promozioni e programmi di loyalty. Nel primo anno di attività riuscimmo a confezionare e vendere sul mercato b2b qualcosa come un milione di codici di bundled music - continua Perrelli -, collegati ad altrettanti brani musicali da scaricare gratuitamente e legalmente». Da Vitaminic all’attività imprenditoriale autonoma il passo fu breve. «Era il 2004 e il periodo coincise con la nascita di iTunes e il rapido sviluppo di ringtones e della “mobile music”, prime basi di un mercato che stava per muovere i suoi primi passi - spiega Perrelli - e che ispirò lo start-up di Kiver, azienda da subito focalizzata nella distribuzione di musica digitale. Da lì a poco, nel 2007, trovò strada un’altra av-
ventura, quella di Downlovers. Fu il primo esperimento di un modello realmente “advertising driven”: per i tempi fu particolarmente aggressivo, ma oggi, invece, si sta rapidamente affermando come seria alternativa al download à la carte - sottolinea il ceo - per riuscire a recuperare un vissuto diffuso tra i consumatori, la cui percezione si legava, per la gran parte, al concetto della gratuità e dell’illegalità del consumo musicale sul web». C’era, quindi, un mercato da presidiare grazie all’ideazione di brillanti operazioni promozionali in cui il consumo di musica digitale gratuita e legale era fondamentale. Ecosistema presidiato «Oggi l’ecosistema, se così lo vogliamo definire, è molto più definito e presidiato: il mercato è composto da un’offerta molto ampia di stores digitali, music provider, aggregatori e da un numero sempre più alto di aziende che offrono la musica in bundle all’interno della propria offerta di prodotti e servizi» dice ancora Perrelli riferendosi a Isp, mobile operators, Fmcg, Gdo. La fetta digita-
le vale il 30% dell’intero business legato alla musica. Siamo di fronte a un valore complessivo che supera i cinque miliardi di dollari». E i modelli sono sempre due: la musica da acquistare, per chi vuole possederla. E, dall’altra parte, il consumo gratuito. Che si fa sempre più spazio e trova nella pubblicità un alleato insostituibile. «Un brand che decide di associare il proprio vissuto a un artista se ne porta dietro i valori. E’ un processo cognitivo che indubbiamente si riproduce», commenta Perrelli. Adesso la realtà si chiama Kiver Digital. Un team di professionisti con esperienza pluriennale nel mondo della digital music. «Quello che ci guida è la passione per la musica e la convinzione che sia un mezzo di comunicazione incredibilmente potente perché capace di arrivare a tutti - racconta l’imprenditore -. E’ per sua natura un media 2.0: comunica attraverso le emozioni, coinvolge, trasferisce esperienze esclusive e memorabili a chi la consuma». Kiver Digital, dunque, offre alle case discografiche un servizio personalizzato di distribuzione digitale, e alle aziende il set-up di digital promotions e iniziative di digital loyalty. Al centro di tutto la distribuzione multicanale dei contenuti musicali. «Mettiamo, inoltre, a disposizione dei clienti business servizi “chiavi in mano”, grazie a una redazione specializzata, con grande esperienza nella
creazione e gestione di contenuti mobile - dice ancora Perrelli -. Del resto, il momento storico è adeguato per imporre un’accelerazione all’intero progetto». “Time is now” si potrebbe dire, perché il mercato sembra maturo per far “esplodere” al meglio la bontà di proposte che riescono a cogliere il fattore davvero significativo che sa legare musica e marche in un rapporto vitale, emozionale e di particolare efficacia. Opportunità per evolvere «Certo - aggiunge Perrelli -, esiste un problema di natura culturale che riguarda il nostro Paese e finisce per ricadere anche su questo fronte. Il digital divide c’è, inutile negarlo. Così come sarebbe necessaria una maggiore sensibilità ai temi del settore, che magari in altre nazioni ha già risvolti maturi. Ma sono luoghi dove il cosiddetto “sistema Paese” è più evoluto. Però, viviamo in una situazione che comunque offre l’opportunità di evolvere». Il network di Kiver Digital conta su oltre cento case discografiche, cinquemila tra artisti e band, 25 mila tracce in catalogo e cinquanta store digitali tra web e mobi-
le. Kiver Digital ha creato sinergie con brand molto differenti tra loro, ma con un’unica anima e modello, la promozione, la fidelizzazione e l’awareness: food & beverage, sport & media, moda, finance e tecnologia. Uno degli ultimi episodi di successo nella dimensione operativa di Kiver Digital riguarda, ad esempio, la piattaforma realizzata di recente per il download musicale di Coop4Music, l’iniziativa “digital” del nuovo catalogo di raccolta punti di Coop per il Consorzio Nord Ovest che ha introdotto tra i premi della nuova raccolta punti 2012-2013 il download di brani musicali digitali. Ma con Kiver Digital collaborano brand di ogni tipologia commerciale che spaziano da Actimel per Danone a Samsung, fino a Colgate e Vernel per Henkel, giusto per citarne alcuni. E per venire incontro alle nuove esigenze del mercato, Kiver Digital sta implementando una nuova piattaforma tecnologica, per rendere le iniziative dei grandi marchi accessibili e social oriented per un’audience sempre più vasta e tecnologicamente evoluta.
per saperne di più brand music il marketing ad alto valore aggiunto per un media duepuntozero www.kiverdigital.it
Dove va l’adv online
fari puntati sull’Europa IAB Europe chiama nuovamente a raccolta i protagonisti della pubblicità online del Vecchio Continente per l’Interact Congress 2012, di scena a Barcellona il 30 e il 31 maggio. L’edizione 2012 riserva un tema portante per ciascuna delle due giornate che sono rispettivamente “Big Data” e “The Digital Brandscape”.
anno III | #18/19 | 24 mag 2012
riflettori su Barcellona, 30/31 maggio
Interact Congress www.interactcongress.eu
agendainternazionale redazione@growingcm.com
Parigi, 7-8 giugno
Cannes, 17-23 giugno
Il ciclo globale di eventi organizzato da Third Door Media torna a Parigi con una fitta agenda di due giorni tutta dedicata al marketing sui motori di ricerca
Torna l’appuntamento con i premi più ambiti dai pubblicitari di tutto il mondo. Branded Contents e Mobile portano a 15 le categorie in gara
SMX - Search mktg Expo
Las Vegas, 12-14 giugno
Licensing International Expo
searchmarketingexpo.com
Chicago, 17-18 luglio
Cannes Lions 2012
www.canneslions.com
Customer Experience Conference
L’evento offre gli insight più esclusivi sugli attori e i trend di un settore di mercato sempre sulla cresta dell’onda
Ottava edizione per la manifestazione che indaga la consumer experience, mentre il rapporto tra brand e consumatore si arricchisce di touch point digitali sempre nuovi
www.licensingexpo.com
www.marcusevans.com
Los Angeles, 5-7 giugno
Rio de Janeiro, 20-22 giugno
San Paolo, 13 luglio
Roma, 16-18 ottobre
Singapore, 13-14 giugno
E’ l’evento più importante per il mercato videoludico e, mai come quest’anno, dal Los Angeles Convention Center si attendono scintille!
Il tema del giusto compromesso tra sviluppo e sostenibilità, cui è rivolto il più grande summit organizzato dall’Onu, è sempre più al centro dell’agenda delle governance mondiali (e anche del mktg)
L’evento, all’esordio, offre un’importante occasione per misurarsi e confrontarsi con gli operatori e gli innovatori digitali dell’area latino americana
La capitale italiana ospita il quarto summit globale di I-Com, organizzazione internazionale che raggruppa i maggiori esperti globali dell’online measurement
Con una line-up di speaker di primo livello in rappresentanza di top brand, agenzie, editori e società di marketing, si celebra la quinta edizione di ad:tech Singapore. Stay tuned!
E3 Expo 2012
www.e3expo.com
ONU: Rio+20
www.uncsd2012.org
Cxo Internet Leaders Meeting
cxo-meeting.com
I-Com Global Summit
http://i-com.org
ad:tech Singapore
www.ad-tech.com/singapore
ultima
Yahoo! svela Axis, il nuovo browser che dovrebbe incentivare l’utilizzo del suo motore di ricerca introducendo un nuovo concetto di ricerca online: pochi strumenti e tanta interazione visuale. Servirà a recuperare il terreno perduto? A Sunnyvale incrociano le dita.
Conclusa l’ipo-boom, i primi passi di Facebook in borsa sono stati un vero flop. Oltre 10 miliardi di capitalizzazione bruciati in soli due giorni e pesanti accuse (a Morgan Stanley) di aver intorpidito le acque per gonfiare i prezzi delle azioni. New economy, vecchi vizi?
up&DOWN
anno III | #18/19 | 24 mag 2012
C’erano davvero tanti dubbi su come Apple avrebbe affrontato i primi mesi senza Steve Jobs. Ma il trend per ora non si è invertito: anche quest’anno, la Mela primeggia nella classifica BrandZ Top 100 di Wpp, confermandosi come il marchio a maggior valore al mondo.
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più hi-tech Meno cibo e degli italiani nei consumi
Ecco chi c’è davanti al grande schermo
Concept store “pop in the city”
editoria / se i lettori
in questo numero
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17
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Italia, Altavia titivi compe pevoli e consa
per info licia guastelluccia tel 02.53598301 liciag@growingcm.com abbonamenti@growingcm.com
Settimanaone Ecco La nicazi della Comu
olito: Binaghi/Ippfase una nuova per Iab Italia
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Resistol 911
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Armageddon! A divertire è soprattutto il titolo di questo soggetto ideato da Y&R México per la supercolla istantanea Resistol 911: “Armageddon”. In effetti, la fine fatale di ogni statua di porcellana che si rispetti spesso prende la forma di una pallonata mal calibrata dal discolo di casa. Poi tocca alla saggia mamma - armata di Resistol, appunto - restituire integrità ai “corpi” nel giorno del Giudizio.
libri
&social media
25 – 27 maggio, Napoli
Convention nazionale TP
Si tiene a Napoli, negli storici spazi della Cappella Palatina a Piazza del Plebiscito (Palazzo Reale), la convention nazionale dell’Associazione Italiana Pubblicitari Professionisti. Nel titolo “Smettere di comunicare è come guardare l’orologio in attesa che la crisi finisca” è già contenuto tutto il programma: quali sono i mezzi, gli strumenti, le strategie, i linguaggi più adatti per comunicare nell’epoca della crisi infinita? Info e agenda: www.associazione-tp.it 25 maggio - 2 giugno, Torino
Digital Experience Festival
Le tecnologie digitali oggi impattano praticamente su tutti gli aspetti della quotidianità: dal lavoro alle abitudini, dalla creatività al modo di fare business. Di tutto questo si parlerà al Digital Experience Festival, articolata manifestazione che si svolgerà a Torino dal 25 maggio al 2 giugno con la partecipazione di aziende di primo piano come Seat PG, Microsoft e Google. Info e agenda: digitalfestival.net 5 giugno, Roma
Forum della Comunicazione
Landy Chase, Kevin Knebl
Geert Lovink
I clienti oggi non passano più molto tempo al telefono. Perché i venditori continuano a farlo? Questo libro spiega come utilizzare LinkedIn, Twitter, Facebook, Blog per incrementate subito le percentuali di vendita senza bisogno di alzare la cornetta.
Che cosa ci spinge, quasi fosse un obbligo, a impegnarci tanto diligentemente con i diversi social network? Lo studioso del web olandese Geert Lovink lancia un forte messaggio rivolto a tutti gli utenti (marketer inclusi): liberiamo le nostre capacità critiche, o saremo destinati a sparire nella rete!
< FrancoAngeli < Pag. 192 – 23 euro
< Università Bocconi < pag. 278 – 26 euro
LA RIVOLUZIONE DEI SOCIAL MEDIA NELLE VENDITE
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Advertising Agency: Y&R, México Chief Creative Officers: Rafael Barthaburu, Esteban Sacco Creative Directors: Armando Castelán, Carlos Carbajal Copywriter: Armando Castelán Art Directors: Sergio Rojas, Mario Aguilar, Oscar Cuevas, Francisco Hernández Head of Art: Oscar Cuevas, Francisco Hernández Casa Productora: Salamagica,
redazione@growingcm.com
OSSESSIONI COLLETTIVE
Comunicazione Italiana, il business social media italiano che unisce oltre 50 mila top manager e professionisti della comunicazione, dà appuntamento a Roma il 5 giugno, (a partire dalle 9:00 al Palazzo dei Congressi, Piazza John Fitzgerald Kennedy 1), per la quinta edizione del Forum della Comunicazione. L’evento ha come obiettivo la valorizzazione del ruolo rivestito da marketing e pubblicità nelle attività di imprese e istituzioni. Info: www.forumcomunicazione.it 6 giugno, Milano
Conversazione IAA: “Valori culturali e sociali della comunicazione pubblicitaria in Italia”
Il capitolo italiano di Iaa - International Advertising Association - organizza una conversazione dedicata ai “Valori culturali e sociali della comunicazione pubblicitaria in Italia - storia e prospettive”. L’incontro si svolgerà a Milano, mercoledì 6 giugno, alle ore 11:00, nella sede di Sipra in corso Sempione 73. Info: www.iaaitaly.org