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visioni / p. caiozzo-p. guenzi-m.a. sisti

Ci sono tre elementi chiave per cambiare il ruolo delle vendite

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ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

Le vendite sono storicamente una funzione che riveste fondamentale importanza per la maggior parte delle imprese in quasi tutti i settori. In molti mercati, caratterizzati nell’ultima decade da stagnazione...

i fatti del giorno

media

marketplace

company

Tante novità nel quarto numero e un nudo integrale in copertina

Sono stati diramati i nuovi dati forniti dall’istituto Audimovie

Gli European Awards sorridono alla sigla di brand engagement

L’appuntamento con The European House ormai è un classico

Playboy Italia si differenzia dall’edizione Usa

Gli italiani tornano al cinema: a ottobre presenze in crescita

Per Havas SE è un “Momentum” di bronzo agli IMCA

Generare più valore e cambiamento nella cultura: Wpp Forum

scenario

All Blacks, un brand che vale

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coverstory

Airbnb, storia di un logo “simbolo”

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In costante rinnovamento verso il Subito del futuro

Melany Libraro, general manager del maggior sito di compravendite online in Italia, racconta tutte le strategie di un’azienda agile e veloce

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reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv


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i fatti del giorno

Magazine

PLAYBOY Italia sfida il playboy usa: c’è un nudo integrale in copertina ed è tutto “Made in Italy”

È tornato in edicola, per la quarta volta in questo 2015, Playboy Italia con un nuovo numero, inedito, che dopo tante copertine dedicate a modelle straniere, finalmente riserva il servizio di copertina a una modella italiana, Elena Riz, che si fa conoscere al pubblico con un nudo integrale. Tanti altri i contenuti interessanti all’interno, tra le novità assolute spicca l’intervista esclusiva al cestista Danilo Gallinari, impegnato nell’Nba americana; c’è il ritorno della rubrica “Quando il potere ha i tacchi a spillo” curato, per questa occasione, dalla parlamentare Mariastella Gelmini di Marianna Marcovich

È

tornato in edicola, per la quarta volta in questo 2015, Playboy Italia con un nuovo numero, inedito, che dopo tante copertine dedicate a modelle straniere, finalmente riserva il servizio di copertina a una modella italiana. Si tratta della modella e influencer Elena Riz, immortalata dall’obiettivo di Davide Esposito con un servizio di copertina realizzato nel museo multimediale “Fiat 500 Club Italia”, a Garlenda. La decisione della redazione italiana di Playboy è in aperta contrapposizione con la linea scelta dal suo corrispettivo statunitense, dove il direttore ha scelto, a partire da marzo, di abbandonare il nudo sulle proprie pagine; l’Italia, invece, rilancia, mettendo in prima pagina una bellezza nostrana che si espone con un nudo cosiddetto integrale. Il numero di novembre parte con un importante speciale ispirato a 007, che proprio in questi giorni è nelle sale cinematografiche di tutta Italia con l’ultimo film della saga “Spectre”, all’interno del quale vengono immortalate le dieci Bond Girl più sexy e significative della storia. Un vero e proprio omaggio alle affascinanti e spietate donne che da oltre cinquant’anni affiancano James Bond e, al contempo, risollevano le fantasie degli uomini di tutto il pianeta con il loro piglio sensuale, da Ursula Andres a Monica Bellucci. Ma c’è un’altra novità che

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elena riz posa per playboy nel museo multimediale “fiat 500 club italia”

riguarda il magazine, sempre relativa al mondo 007: com’è nella realtà la vita di un agente segreto? Lo rivela un vero e proprio agente segreto italiano a Playboy che, in seguito a mille verifiche, estenuanti attese e garanzie di anonimato, ha deciso di raccontare in esclusiva la dolce e maledetta vita di uno 007 reale. E la conclusione, dal taglio cinematografico ma tutt’altro che fittizia, è che non è tutto oro quel che luccica. A Cristoph Waltz è dedicata, invece, la “Playboy interview” del mese: si tratta di una conversazione senza filtri con l’ultimo dei cattivi del grande schermo, su

mariastella gelmini

come combattere Bond, interpretare Quentin Tarantino e decifrare il senso dello humor tedesco. Restando sempre in tema di grandi seduttori, faranno sicuramente scalpore le “20 questions” a cui un altro Don Giovanni del mondo dello spettacolo, o più precisamente della moda, è stato sottoposto, come l’eccentrico stilista Philippe Plein che veste artisti del calibro di Madonna. Plein si racconta a 360 gradi su temi come donne, lusso e motori. Tra le novità più interessanti di questo numero c’è anche l’attenzione al mondo dello sport e in particolare a quello del basket, proprio

ora che è appena ricominciata una nuova stagione di Nba. Playboy, quindi, è volato Oltreoceano per svelare i retroscena e i segreti del ricco ed eccentrico mondo dei ragazzi del “ghetto” dell’Nba, il campionato più opulento e contradditorio del mondo, alcuni dei quali tra follie, ingaggi stellari e donne da capogiro vengono messi a nudo dal magazine. Playboy, però, ha intervistato anche un personaggio che, pur vivendo in America e frequentando l’universo Nba, sembra apparentemente aver poco a che fare con questo mondo così sfrenato: stiamo parlando dell’italiano Danilo Gallinari, ala dei Denver Nuggets, che si racconta in un’intervista esclusiva. Oltre alle tante novità, c’è anche un graditio ritorno: l’attesissima rubrica “Quando il potere ha i tacchi a spillo”. Nel mirino di Playboy, questa volta, è finita Mariastella Gelmini, che qualche tempo fa Tinto Brass ha rivelato essere una delle sue fantasie erotico-artistiche preferite e un sondaggio ha rivelato essere la politca in cima alle fantasie erotiche di manager e imprenditori, scalzando dal podio colleghe più prevedibili come Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo. Il suo comportamento sobrio, pacato, professionale che le conferisce un’aria da signora precisa scatenebbero, a detta del sondaggio, fantasie erotiche mentre sul web il fascino della Gelmini ha già fatto colpo parecchie volte, come testimoniano evidentemente diversi commenti sui social. ANNO VI | #181| LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno

Eventi/1

Eventi/2

Mancano tre giorni al Future Decoded 2015 di Microsoft e all’arrivo di Satya Nadella Sta per prendere inizio l’evento organizzato dal colosso Usa in cui circa 3.000 tra sviluppatori, professionisti IT, studenti, manager e imprenditori si confronteranno sulle opportunità offerte dalle nuove tecnologie di Ottavia Quartieri Mancano tre giorni all’apertura di Future Decoded 2015, il grande evento organizzato da Microsoft in cui circa 3.000 tra sviluppatori, professionisti It, studenti, manager e imprenditori già iscritti alla grande conferenza Microsoft dedicata alle opportunità offerte dalle nuove tecnologie, che si terrà giovedì 12 novembre a Roma, presso l’Auditorium Parco della Musica. Durante l’evento verrà approfondito il valore dell’innovazione per il successo di giovani, startup e aziende così come l’impatto dell’Ict a livello economico e sociale per la crescita del Paese. La giornata, ricca di momenti d’incontro, sessioni tecniche, demo e laboratori pratici, si aprirà alle 9.30 con una plenaria che vedrà protagonista nel corso della mattina il Ceo del colosso americano Satya Nadella, in visita per la pri-

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ma volta in Italia. Al centro del suo intervento, il nuovo corso di Microsoft caratterizzato dalla mission di “permettere alle persone e alle organizzazioni di ottenere di più dalle proprie attività” in un mondo permeato dal Cloud Computing e dalla Mobility. Al suo fianco, si avvicenderanno sul palco dell’Auditorium romano, Carlo Purassanta a.d. di Microsoft Italia, insieme ad altri portavoce della filiale italiana come Fabio Santini, Roberto Andreoli e Giorgio Sardo. «La tecnologia può aiutare l’economia italiana, oltre che globale, in termini di accelerazione della produttività e di recupero della competitività - spiega Fabio Santini, Direttore Divisione Developer Experience di Microsoft Italia - Microsoft, storicamente, e oggi con ancora maggior forza, aiuta individui e organizzazioni a coglierne tutte le opportunità. Nella cornice di questo nostro impegno, Futu-

Initiative porta la breakdance targata Red Bull nella capitale La “Red Bull BC One World Final”, la finale della competizione tra i b-boy più famosi al mondo, si terrà per la prima volta in Italia

Satya Nadella

re Decoded rappresenta un pilastro importante, in quanto ci dà l’occasione di mettere in luce attraverso la voce di esperti il valore concreto dell’innovazione come driver per la realizzazione dei giovani, delle startup e delle realtà aziendali in un mercato in continua trasformazione. Protagonisti di Future Decoded saranno anche alcuni partner strategici per noi, a riprova del valore dell’ecosistema di Microsoft sul territorio». All’evento interverranno anche esponenti di altre realtà, per dare la propria opinione sulle nuove frontiere della produttività, su quello che si profila come un cloud computing sempre più intelligente e su una visione integrata di hardware e software sempre più in linea con le esigenze delle persone. Stiamo parlando di David Mascarella, Presidente & Ceo di 4ward, Ivan Fioravanti, Cto & Co-founder di 4ward, Orazio Viele, Direttore Generale Tecnica Ricerca e Innovazione di Engineering e Maurizio Riva, Direttore Clienti Multinazionali Emea di Intel.

Sta per sbarcare a Roma, e per la prima volta nel nostro Paese, la “Red Bull BC One World Final”, la finale della competizione tra i bboy più famosi al mondo che si terrà al Palazzo dei Congressi sabato 14 novembre. Si tratta del più prestigioso evento mondiale di breakdance “uno contro uno” e, per l’occasione, a supporto è stata prevista una campagna di comunicazione studiata da Initiative, network di comunicazione globale del gruppo IPG Mediabrands, che ha l’obiettivo di coinvolgere il pubblico, generando attesa intorno all’evento e spingendo alla diretta live streaming sul sito Red Bull TV. L’articolato media mix previsto include televisione, OOH, radio e parte digital; ogni touchpoint lavora su obiettivi specifici e in sinergia con l’architettura della campagna, assicurando sia la massima copertura del target sia il suo grandissimo

coinvolgimento emotivo. La campagna sarà, inoltre, on air per tre settimane su tutti i principali canali digitali e satellitari e su Italia 1, con l’obiettivo di garantire un’ampia audience in estrema affinità con gli interessi del target. L’affissione, invece, si concentrerà sulla città di Roma, con numerosi formati e un focus specifico sulla zona adiacente al Palazzo dei Congressi, sede dell’evento. Radio 105 è partner radiofonico dell’evento, così come è stato pensato anche un intenso supporto digital multi-device, che si concentra sull’obiettivo specifico del “Tune in” alla diretta streaming. Infine, un progetto speciale in collaborazione con Tumblr, ha permesso di sostenere la vendita online dei biglietti dell’evento, sold out dopo poche ore, oltre a promuovere i diversi contenuti a esso legati, favorendo l’interazione degli utenti con il brand. ANNO VI | #181| LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno Premi

pitch

La manifestazione internazionale del turismo leader in Italia, in partnership con l’agenzia parte di CPM International, ha ottenuto il secondo posto nella categoria B2B

L’agenzia di Giorgio Brenna ha ottenuto l’incarico per campagne above the line, comunicazione nei ristoranti e digitali

Bit, con Inventa CPM, porta a casa l’argento agli IMC European Awards Spot

Panariello, celebre volto per il lancio di spy story di Wind Una nuova campagna che porta avanti il filone ispirato ai più popolari generi cinematografici. E strizza l’occhio a 007 Le precedenti campagne di Wind che hanno visto protagonisti i suoi testimonial in celebri film del passato, prosegue anche questa volta. È stata infatti lanciata, lo scorso venerdì su tutte le principali emittenti nazionali, la nuova campagna della compagnia telefonica italiana che va on air con un teaser che precede la campagna natalizia in uscita fra qualche settimana. Prosegue il fortunato format “Movie” che, come sottolineato in apertura, ha tratto ispirazione dai più popolari generi cinematografici. In uno scenario dal sapore misterioso e intrigante, Giorgio Panariello, storico testimonial del brand, nei panni dell’ ‘Agente 320’, si cimenta nel classico genere delle spy story. Il simpatico attore sarà affiancato da Vanessa Incontrada. La colonna sonora della campagna Wind sarà, in anteprima assoluta mondiale, ‘Love someone else’ il primo singolo tratto dal nuovo album degli Skunk Anansie “Anarchytecture”.

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di Sebastiano Zeri Bit, la manifestazione internazionale del turismo leader in Italia, in partnership con Inventa CPM, l’agenzia parte di CPM International, il maggiore network europeo di servizi di marketing, è stata premiata agli IMC European Awards, che si sono svolti a Milano presso il Teatro Franco Parenti. Marco Gualdi, consigliere AssoCom, e Stefano Del Frate, direttore generale della stessa associazione, hanno presentato la manifestazione che si è svolta all’interno della seconda edizione della manifestazione IF! Italians Festival. Agli Integra-

ted Marketing Communications European Awards partecipano le campagne che hanno vinto un premio nella loro nazione di appartenenza, o sono state selezionate dall’associazione locale. In particolare, al progetto di digital strategy realizzato da Bit, insieme a Inventa CPM, è stato assegnato l’argento nella categoria B2B, che premia le campagne di comunicazione integrata che si sono distinte per creatività ed efficacia. L’approccio strategico, ideato da Inventa CPM per Bit, ha visto la creazione di una nuova identità digitale capace di trasmettere con un design moderno e orientato alla fruizione via mobile i va-

lori di Bit e facendo diventare il sito web il primo touchpoint di Bit, con un incremento di utenti unici e pagine viste fino al 70%. In secondo luogo, è stato sviluppato un piano continuativo di direct marketing, attraverso il quale sono stati diffusi messaggi verticali e targettizzati, con il duplice obiettivo di vendita preevento e informazione in realtime durante l’evento. Infine, la costante attività di digital pr con influencer del settore ha permesso di diffondere contenuti rilevanti durante tutto l’anno e di fare storytelling sui social media durante la manifestazione. «Siamo soddisfatti della riuscita dell’attività condotta insieme a Bit, perché l’obiettivo iniziale era piuttosto sfidante: far vivere Bit non soltanto durante il periodo della fiera, ma durante tutto l’anno - ha commentato Antonio Magaraci, General Manager di Inventa CPM - Le soluzioni digitali e le campagne di coinvolgimento dei diversi target, pre, durante e post evento che abbiamo studiato insieme ai risultati raggiunti dimostrano l’efficacia delle soluzioni proposte».

McDonald’s dopo 10 anni riparte con Leo Burnett

Giorgio Brenna Con la vittoria di Leo Burnett, si conclude uno dei pitch più importanti e impegnativi dell’anno. McDonald’s, dopo dieci anni, cambia partner creativo in Italia e sceglie l’agenzia guidata da Giorgio Brenna che ha avuto la meglio su Tbwa, Tribal DDB e Young&Rubicam (che ha partecipato solo per la parte digital). Leo Burnett, con la direzione creativa esecutiva di Francesco Bozza e Alessandro Antonini, ha ottenuto l’incarico per sviluppare le campagne above the line, tutte le attività di comunicazione all’interno dei ristoranti, il digital e il social. Il digital di McDonald’s nel nostro Paese era seguito da stv DDB che, insieme all’altra agenzia uscente Tbwa, fa parte dei due network di Omnicom che seguono prevalentemente il colosso del fast food nel mondo. Il pitch ha portato alla definizione di un solo partner complessivo di comunicazione. «Un grande successo e una nuova sfida che va ad aggiungersi alle recenti acquisizioni di Beck’s e Original Marines», dichiara Brenna, chairman e ceo di Leo Burnett Group Italia e Continental Western Europe. ANNO VI | #181| LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno formazione Link Campus insieme a Vigamus Academy

riconoscimenti AIAP DX 2015

Questa mattina vengono inaugurate le prime “aule-consolle” italiane che hanno lo scopo di formare figure specializzate in un settore giovane ma in fortissima crescita

Consegnato alla Fabbrica del Vapore di Milano, lo scorso venerdì pomeriggio, il premio Aiap per la miglior committenza

e Nerdo parte oggi il corso in formazione Laeffe Creative Studio digitale con indirizzo videogaming coppia vincente spot Pino Insegno con Sorgenia

In viaggio tra le imprese che guardano avanti E’ il filo conduttore della nuova campagna radiofonica, che ha come protaginiste imprese reali

E’ partita ieri la nuova campagna pubblicitaria radiofonica di Sorgenia, in onda sulle principali emittenti nazionali per tutto il mese di novembre. Il pay off “Ogni energia all’impresa italiana” è questa volta indirizzato verso le realtà imprenditoriali più all’avanguardia, che hanno saputo cogliere le opportunità della digitalizzazione e dell’evoluzione tecnologica. Red Robiglio&Dematteis è l’agenzia creativa che ha dato forma alla campagna, imprimendogli un linguaggio ironico e divertente, con l’uso di un jingle che precede e conclude ognuno dei tre soggetti creativi. Il filo conduttore dell’intera campagna è “In viaggio tra le imprese che guardano avanti” con l’obiettivo di raccontare come l’energia deve cambiare. Si tratta di imprese vere, scelte tra i clienti di Sorgenia: una startup nata per creare stampanti 3D, uno studio di produzione di musica e video, una società di servizi e facility management. La guida del “viaggio” tra le imprese è Pino Insegno che suggerisce soluzioni innovative da adottare per essere un’azienda all’avanguardia.

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di Ottavia Quartieri

A

l via le “aule-consolle” dell’Università degli Studi Link Campus University di Roma per il corso di laurea triennale in Comunicazione digitale con indirizzo Videogames, realizzato in partnership con la Vigamus Academy. La risposta alla domanda di professionisti del settore del gaming arriva dall’ateneo privato romano con una formula unica in Italia, perché tutta impostata sulla collaborazione diretta di aziende leader della game industry nazionale e

internazionale. L’inaugurazione è in programma questa mattina con l’avvio delle lezioni in presenza di alcuni docenti-icona del settore a livello mondiale e la lectio magistralis del polacco Jakub Szamalek, sceneggiatore del videogioco più premiato di quest’anno, “The Witcher 3”. Formare figure altamente specializzate in grado di assecondare un’economia giovane ma sempre più importante nel mondo grazie anche al boom dei giochi da mobile e tablet; è questo il vero obiettivo di un corso che, a prima vista, potrebbe apparire insensato ma che in realtà

fa capo a un settore digitale che nell’ultimo anno ha generato un giro d’affari di 1,5 miliardi di dollari in una classifica dominata da Cina e Usa. In mattinata sono attesi altri due personaggi di rilievo del settore: anche il proprietario di Razer, azienda numero uno al mondo in produzione e vendita di accessori, mouse e tastiere per computer, Robert Krakoff e il responsabile di Gamescom, Frank Sliwka. Per richiedere informazioni sul corso o fissare un colloquio, si può scrivere all’email academy@vigamus.com o chiamare il numero 3664139390.

eventi Un “Angolo del pensiero libero” per tutti e a misura d’uomo

Bakeca.it di Paratissima, tra ordine e caos

Crescono i biglietti colorati dei visitatori sulla bacheca ufficiale della kermesse artistica per esprimere un punto di vista sul tema

La Bakeca di Paratissima si anima ogni giorno di più e coinvolge i visitatori della kermesse artistica ad esprimere la loro “visione” di Ordine o Caos, tema ufficiale dell’edizio-

ne 2015. In tanti accettano la sfida e approfittano di questo “angolo del pensiero libero” realizzato dallo storico portale di annunci online Bakeca.it. Le pulsioni creative di tutti, ar-

tisti e non, prendono così forma su coloratissimi messaggi e i disegni più originali e significativi saranno premiati da Bakeca.it all’interno di un contest mini-art con fantastici premi.

Aiap, l’Associazione Italiana design della comunicazione visiva, ha consegnato lo scorso venerdì alla tv di Feltrinelli e Nerdo Creative Studio il riconoscimento alla Miglior Committenza, ideato “Per premiare e promuovere le imprese, le istituzioni e i progettisti del Made in Italy che si fondano sul rapporto tra Design e Committenza il proprio valore strategico, competitivo e culturale”. All’interno della manifestazione annuale “Aiap DX. International Graphic Design Week”, che si è chiusa ieri, il comitato scientifico di Aiap ha deciso di premiare laeffe e Nerdo Creative Studio, ritenendo questa committenza una delle dodici case history di eccellenza nel panorama italiano del progetto per la comunicazione visiva. Venerdì pomeriggio alla Fabbrica del Vapore, entrambi hanno ritirato l’attestato all’interno di una serie di incontri dal titolo “Progetto Committenza” nei quali si confronteranno su ragioni, motivazioni, esigenze e risultati, davanti a una platea qualificata. ANNO VI | #181| LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015



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ME DIA

Audimovie ha reso noti i dati degli spettatori che frequentano le sale cinematografiche italiane

Le presenze nei cinema: in ottobre staccati più biglietti

I multisala con otto o più schermi sono riusciti ad attrarre il 65,4% delle presenze. e La top ten dei film più visti indica al primo posto “Inside out”, dietro spicca “Hotel transylvania 2” un’immagine che rimanda al film “inside out”, il più visto dagli italiani a ottobre 2015

di Luca Anelli

Audimovie ha reso noti i dati degli spettatori nelle sale cinematografiche italiane aggiornati a ottobre 2015. Nei primi dieci mesi dell’anno i biglietti staccati sono sensibilmente superiori a quelli dell’equivalente periodo del 2014: +13,7% di presenze. La rilevazione indica che i biglietti nelle sale monitorate sono stati 77.194.861, di cui 62.793.993 (l’81,3%) staccati in una delle sale delle concessionarie aderenti ad Audimovie: Rai Pubblicità,

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Moviemedia, International Cinemamedia UCI, PRS. Questa la ripartizione tra le varie tipologie di struttura dei quasi 63 milioni di spettatori delle concessionarie Audimovie: i multisala con otto o più schermi hanno attratto il 65,4% delle presenze; il 14,1% quelli con sei-sette schermi; il 15,9% i tre-cinque schermi; il 3% i due schermi e l’1,6% i monosala. I principali centri urbani hanno fatto registrare tutti importanti incrementi nel numero di biglietti: Roma +9,6%, Milano +9,4%, Torino +10,2%, Na-

poli +4,8%, Firenze +17,4%. La media presenze per schermo cresce del 12,6%, salendo a 29.437 spettatori. La top ten dei film più visti a ottobre indica il primo posto per “Inside out”, seconda e terza piazza per “Hotel Transylvania 2” e “Sopravvissuto: the Martian”. A seguire “Suburra”, “Padri e figli”, “Black Mass - L’ultimo gangster”, “Everest”, “Maze runner: la fuga”, “Poli opposti”, “Lo stagista inaspettato”. Sul podio dei primi dieci mesi “Inside out”, “Minions” e “Cinquanta sfumature di grigio”. ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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MARKET PLACE

L’azienda slovena è tra i principali produttori mondiali di sci e attrezzature sportive

Pubblimarket2 realizza la nuova campagna invernale di Elan Skis Sviluppata per tutta la gamma prodotti, è già attiva su stampa web e coinvolge i principali Paesi del mondo

di Marianna Marcovich

La nuova campagna globale dell’azienda slovena Elan Skis, tra i principali player mondiali nella produzione di sci e attrezzature sportive, porta la firma di Pubblimarket2. L’agenzia udinese, specializzata in comunicazione strategica di marketing, da sempre caratterizzata da una forte vocazione internazionale e con una consolida-

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ta expertise nel settore sportivo, dopo aver assunto l’incarico della realizzazione e dello sviluppo di tutti i materiali di comunicazione del brand, lancia ora la campagna multisoggetto FW 2015, che oltre a presentare i top di gamma delle serie Race, BigMountain e Women Studio, sarà di supporto al lancio dell’innovativo modello All Mountain: Amphibio 4D. Con l’obiettivo di mettere in luce

in ogni soggetto la vocazione innovativa che da sempre caratterizza Elan Skis, Pubblimarket2 ha ideato una campagna multisoggetto con un format comune, in cui sia visual che headline evidenziano punti di forza, benefici e tecnologia dello sci che viene rappresentato, con una creatività dedicata a ogni target specifico. «Elan Skis, forte dell’istinto innovatore che da sempre anima il suo business, si distingue per l’impegno costante nello sviluppare prodotti rivoluzionari, funzionali e ben progettati; una caratteristica che le ha consentito di fregiarsi di numerosi premi internazionali - commenta Francesco Sacco, Presidente di Pubblimarket2 - Per lo sviluppo di questa campagna abbiamo, quindi, voluto enfatizzare la capacità innovativa di Elan utilizzando una comunicazione dai contenuti tecnici». Pubblimarket2 si è occupata della realizzazione della campagna e di tutti i materiali a supporto del sell‐in e di quelli rivolti al punto vendita e al consumatore. Il team che ha curato la campagna è coordinato dallo stesso Francesco Sacco; a firmare la creatività, la coppia formata dal direttore creativo Alberto Di Donna e Paolo Lacchi. ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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MARKET PLACE

IMC European Awards, un premio per Havas Sports & Entertainment, agenzia di brand engagement

“Momentum” di bronzo Successo nella categoria “Brand Building”, con la case realizzata per il marchio Heineken di Matteo Dedè

Havas Sports & Entertainment, agenzia di brand engagement di Havas Media Group, vince il premio bronzo agli Integrated Marketing Communication European Awards, per la categoria “Brand Building”, con la case “Affligem Momentum” by Heineken. La premiazione si è svolta all’interno dell’IF! Italians Festival, evento promosso da ADCI (Art Director’s Club Italiano) e AssoCom (Associazione delle Aziende di Comunicazione) che si è concluso sabato scorso a Milano presso il Teatro Parenti. Havas SE ha partecipato con la case “Momentum”, un progetto studiato per il marchio di birra Affligem, brand del gruppo Heineken. Con il supporto di LuxHub, practice di consulenza per i marchi e le audience della moda e del lusso, Havas SE ha disegnato il piano strategico ed esecutivo sulla base dei pillars di brand: heritage, degustazione, dedizione, emozione (advocacy). Al cuore della strategia di storytelling l’abilità e la forza della fotografia di Giovanni Gastel che ha ritratto nell’intimità della degustazione,

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alcuni “natural ambassador” del brand tra cui noti businessman, chef, designer, trend setter ed artisti. Una storia di bellezza del gusto, da scoprire e contemplare, e di dedizione. Un’opera d’arte. I ritratti fotografici sono stati esposti in una mostra intitolata “Affligem Momentum”, evocativa del piacere che solo una delle birre belga d’abbazia più antiche del mondo, prodotta fin dal 1074, può donare. La mostra è stata esposta all’interno della storica sede di San Simpliciano, nel cuore di Milano. Experiential, eventi, social e rp, tradizio-

nali e digitali, gli altri ingredienti della campagna lunga un anno. Commenta Patrick Simoni, Marketing Manager Global Brands Heineken: «Affligem è una sfida affascinante di comunicazione e di business. Questo premio è una splendida occasione per brindare, come team di lavoro, al successo di mercato che il brand sta riscuotendo in un settore non facile e complesso come quello delle birre speciali. Ciò che è iniziato nel 2014 sta avendo seguito quest’anno, e siamo già proiettati sul 2016 nei confronti del quale, se possibile, abbiamo aspettative ancora più ambiziose». Gli fa eco Raffaele Calia, Managing Director di Havas Sports & Entertainment, che commenta: «Siamo orgogliosi di ricevere questo secondo riconoscimento agli IMC European Awards. Affligem è per un’agenzia con il nostro Dna una splendita opportunità di esprimersi. Lavorare nel day by day insieme ai ragazzi che gestiscono questo brand così speciale per Heineken è un privilegio stimolante, che arrichisce. I risultati, sia di comunicazione che di business, oltre a questo premio, ci confermano che la rotta è quella giusta». ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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COVER STORY

Melany Libraro, general manager del maggior sito di compravendite online in Italia, racconta, a margine del World Business Forum di Milano, tutte le novità e le strategie dell’azienda

A piccoli passi verso il Subito del futuro Rebranding, attenzione alle human resources e alla cultura aziendale, un possibile orientamento all’offline, il progetto dello smart working, intrapreso lo scorso aprile in collaborazione con il Politecnico di Milano, e una fortissima attenzione al trend del mobile. Sono solo alcune delle innovazioni che si stanno susseguendo in casa Subito di Ottavia Quartieri

Si è appena conclusa, a Milano, la dodicesima edizione del World Business Forum, ma l’onda lunga della sua portata inspirational e innovativa non si è certo placata con l’abbassarsi del sipario sulla Gold Plenary, all’interno della quale si sono susseguiti vari story maker, di oggi e di domani, che con le loro idee stanno cercando di cambiare il mondo del business e della società civile. Innovatori, provocatori, creativi che provengono dalle aree più diverse del mondo così come dai settori di business più vari, ma che in comune hanno la voglia e il coraggio di proporre idee e iniziative originali, diverse, magari anche controcorrente e che, se sottoposte alla prova del tempo, si scopriranno essere un vero e proprio trampolino di lancio per costruire un futuro più sostenibile. Un futuro migliore,

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per tutti noi. Un appuntamento così importante che, per due giorni di apprendimento e confronti al MiCo, ha riportato la città di Milano al centro del mondo per quanto riguarda il business, dopo averla già fatta balzare agli onori delle cronache nei sei mesi precedenti per quanto riguarda, invece, l’organizzazione della grande Esposizione Universale “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. Dal maestro di creatività Sir Ken Robinson, che ha aperto i lavori nella mattinata del 3 novembre, alla coppia dei coraggiosi genitori di Mario, Francesca Fedeli e Roberto D’Angelo, da coach Toni Nadal all’imprenditore ribelle fondatore dell’impero Virgin Richard Branson, senza dimenticare l’esperto di marketing Seth Godin - noto per la “ Mucca Viola”- e gli italiani Alessandro Baricco e Davide Oldani. Nonostante gli ospiti italiani siano stati in minoranza - 4 su 14 story maker

melany libraro

complessivi -, questo non ha certo impedito ai nostri connazionali di dimostrare a una platea di alto profilo internazionale - ancora una volta se ce ne fosse bisogno - l’arte del saper fare tipica del “Made in Italy” in ogni campo che, con il tempo, ci ha portato al successo e ci ha resi famosi nel mondo. Sul palco di WOBI, durante la prima giornata, è salita anche la general manager di Subito.it Melany Libraro che, introducendo il pluri stellato chef milanese Oldani e il suo concetto di “cucina pop” per cui è diventato famoso nel mondo, ha parlato anche della realtà di Subito. Nonostante sia entrata in questa azienda solamente poco più di un anno fa, Melany Libraro sembra aver già ben chiara la ricetta del successo di Subito, che si compone di 5 semplici ingredienti: «Semplicità, accessibilità, velocità, una grossa dose di efficacia e il tutto spolverato da una ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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Un’azienda

semplice e veloce

Sul palco del world business forum, durante la prima giornata, è salita anche la general manager di subito, melany libraro, che introducendo chef oldani, ha parlato della realtà aziendale in cui svolge la sua professione manageriale

bella organizzazione. Questo ha permesso a 10 milioni di italiani di comprare e vendere davvero di tutto, e questo permette ogni due secondi di realizzare un desiderio». Elementi come passione e determinazione sono ciò che contraddistinguono il modello di business sostenuto tanto dal ristorante “DO” di Davide Oldani quanto dalla piattaforma di compravendita Subito di Melany Libraro e, muovendosi in questa direzione, la general manager ha così spiegato il concetto di compravendita come desiderio. «Significa permettere a qualcuno di liberarsi di qualcosa che non usa vendendolo a chi, inve-

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ce, sente di averne bisogno per poter creare qualcosa di nuovo. Significa cambiare la vita di qualcuno permettendo la nascita di un nuovo progetto. Pensiamo, per esempio, al tapis roulant comprato con i buoni propositi della dieta ma che al momento è rimasto ancora un oggetto misterioso di casa e che cosa, al contrario, significherebbe poterlo vendere, dando vita al progetto di chi tutte le sere ha il desiderio di correre quando tornerà a casa». Nella seconda giornata di lavori, 360com in qualità di media partner dell’evento ha avuto l’esclusiva opportunità di fare una chiacchierata con Melany Libraro. Nel-

la Suite 7 della Sala Stampa, in un clima unconventional e informale, Melany si è raccontata a 360 gradi, parlando della pesante operazione di rebranding che ha coinvolto Subito, delle strategie societarie appena avviate così come ci ha dato qualche anticipazione su quelle ancora ancora in cantiere, ma che presto vedranno la luce. Ci ha inoltre fornito un suo commento sulla manifestazione appena conclusasi e, infine, qualche impressione sui trend di mercato. Ma andiamo con ordine. Da quali esigenze è nata l’idea del rebranding? «Ci sono diversi motivi die-

tro al rebranding di Subito. Innanzitutto il fatto che il nome Subito.it fosse legato al mondo dei portali degli anni ’90 ha iniziato a stringerci un po’ perché, a oggi, siamo una realtà multipiattaforma su tutti i device di-

gitali e, chi lo sa, magari un giorno saremo anche offline. Già in queste settimane, infatti, siamo in test a Firenze e a Bologna con dei “Subito Point”, meeting points all’interno delle librerie IBS, dove potersi scambiare fisi-

camente gli oggetti venduti online, con anche la possibilità di testare il loro effettivo funzionamento». Questa operazione, dunque, va in direzione di un’espansione offline e ha dato a Subito l’opportunità di capire me-

glio le esigenze del cliente e, di conseguenza, ripensare al suo posizionamento, che per sette anni è rimasto coerente a se stesso, ma che ora ha sentito il bisogno di un rinnovamento. «Una seconda ragione che ci ha

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spinto al cambiamento - prosegue Melany Libraro - è stato il bisogno di rivoluzionare il logo e il look del sito, rendendoli più moderni e professionali anche per sostenere la crescita ci sta interessando nell’universo b2b. Da un lato dobbiamo essere accessibili e semplici per i nostri utenti finali, ma dall’altro anche professionali e seri per i clienti del business». «E’ stato un effort a tutto tondo - ha chiarito Melany - in cui, tenendo conto anche dei suggerimenti e delle richieste che provenivano dai nostri clienti, abbiamo rivisto e alleggerito l’intero sito per rendere la user experience unica e migliore, pur senza snaturare il nostro DNA. È un importante passo avanti verso un Subito futuro». «Avendo messo in conto qualche commento negativo, i primi feedback sono stati comunque per lo più positivi, anche se c’è da sottoline-

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are la diversa reazione in base al social che si considera». Su Twitter, dove generalmente gli utenti sono più evoluti - tecnologicamente parlando - il rebranding è stato apprezzato, su Facebook invece i commenti sono stati i più disparati, dall’elogio incondizionato al disprezzo totale. Anche le human resources sono state investite da questo processo di cambiamento. È una conseguenza del rebranding o è dal loro impulso che è partito l’intero rinnovamento? «I due fattori sono andati in parallelo: l’aspetto legato alle risorse umane è cresciuto molto insieme al business e questo è fondamentale per poter continuare il nostro buon trend di crescita che, per sette anni, ha visto un incremento del 30% anno su anno». «In tutte le realtà non si può fare a meno di costruire una cultu-

ra aziendale comune e condivisa per poter ottenere determinati risultati e confermare nel tempo alti livelli di performance. E anche in Subito questo aspetto lo ritengo di fondamentale importanza per continuare il processo di crescita e di sviluppo, anche se questa parte del mio ruolo è indubbiamente uno delle più complicate. Quando sono entrata in azienda, ho fatto 75 colloqui one-to-one, uno per ogni dipendente, e ho capito come sulla carta ci fosse un set di valori ma in realtà non fosse permeato in tutto il tessuto dell’azienda. Da qui poi, è nata l’idea di costituire un gruppo di una decina di persone che lavorasse a un nuovo set di valori, attualmente ancora in fieri, per poter creare una cultura aziendale comune e condivisa, che ognuno deve poter sentire propria. Solo così, quando tutti i singoli collaboratori, dall’ulANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015

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timo stagista al più alto dirigente, si sentono parte di un progetto interno in cui si riconoscono è possibile avere successo anche nel business. È un processo molto faticoso, la strada è lunga e in salita, ma alla fine io credo che il beneficio ripaghi tutti questi sforzi». È lo stesso concetto espresso nell’intervento di Richard Branson: “If I take care of my people, they’ll take care of my customers”. Tra le tante novità, è arrivato lo smart working Continuando il ragionamento sul rapporto tra azienda e dipendente, Melany Libraro ha annunciato che dallo scorso aprile in Subito è stato lanciato lo smart working, progetto in collaborazione con il Politecnico di Milano. «Vuoi lavorare da casa? Lavora da casa. Vuoi lavorare dalla caffetteria invece che dal tuo desk? Lavora dalla caffetteria. Vuoi giocare un’ora a biliardino e lavorare più tardi? Non c’è problema. A me non interessa, purchè arrivino i risultati». La valutazione del lavoro di un collaboratore, dunque, non è più sul numero di ore passato in ufficio, ma sugli obiettivi raggiunti e sulle performance, comportando così il cambiamento del modo in cui i manager devono gestire le persone, l’utilizzo

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degli spazi in ufficio e della tecnologia per poter collaborare. Un approccio così innovativo, in un Paese tradizionalmente conservatore come l’Italia, si fa fatica prima ad accettare, tanto più, in un secondo momento, ad accogliere. Ma la decisione di Melany di spingersi in questa direzione deriva dal fatto che la sua formazione lavorativa per più di dieci anni si è svolta all’estero, prima in Google poi in Skype e Cisco, imprimendole una mentalità aperta, basata sul concetto del “given and take”: «In azienda bisogna avere un rapporto di fiducia con i propri collaboratori, è un continuo dare e avere che mette le persone davanti alle proprie responsabilità e le fa maturare». Tutti elementi che, partendo da un maggior benessere personale, ricadono sulle performance aziendali. E in Subito questa mentalità sembra davvero funzionare, perché «Un primo feedback interno all’azienda, ci dice che il 95% dei dipendenti sono soddisfatti», ha precisato. Qual è il margine di rischio di un tale processo di cambiamento? Sia per quanto riguarda l’operazione commerciale sia per il proposito di introdurre una nuova mentalità, più internazionale.

«Sicuramente quello che stiamo facendo richiede coraggio e comporta dei rischi, come qualsiasi processo di cambiamento, ma abbiamo fatto ampi ragionamenti cercando di calcolare un grado di rischio che in qualche modo potesse rimanere sotto controllo. Mi spiego: l’approccio con le novità è stato lento e ponderato, perché soprattutto per lo zoccolo duro della nostra utenza avrebbe potuto essere eccessivamente impattante. Allo stesso tempo non abbiamo stravolto né l’identità del brand né il core del servizio. Abbiamo calcolato anche un potenziale feedback negativo che

avremmo avuto al lancio, consapevoli però del fatto che si sarebbe trattato di un primo impatto e che poi gli utenti avrebbero apprezzato, anche perché il servizio non è cambiato, piuttosto migliorato». «Un anno fa quando ho preso in mano i dati di Subito, il 48% del traffico della piattaforma era su mobile mentre il restante su desktop. Adesso invece, in soli 12 mesi, le cose sembrano essersi completamente ribaltate perché quasi il 70% proviene dai dispositivi mobili e all’interno del nostro media group - Schibsted Media Group - siamo tra i migliori nella mone-

tizzazione mobile. Dunque, per noi l’impatto del mobile è stato enorme e prevediamo di sviluppare una strategia “mobile first”, facendo ricadere le scelte prese per il mobile anche sui dispositivi desktop. Dando uno sguardo più generale poi, ci siamo resi conto che l’intera industry, dagli advertiser alle media agency fino agli stessi publisher come noi, fa davvero molta fatica a capire in che modo poter monetizzare il mobile, tenendo sempre presenti le sue enormi potenzialità. Subito, così come tutto il mercato, non avendo risposte precise su come generare revenue adeguate, ci stiamo

muovendo su diversi fronti che vanno in una direzione di collaborazione tanto con le media agency quanto con i publisher. Quindi, a oggi, non ci precludiamo niente e il nostro approccio rimane quello di testare sempre nuove soluzioni e ascoltare tanto quello che ci dicono i nostri clienti, fino a che non troviamo un modello di riferimento soddisfacente». Si può dedurre che ci troviamo ancora in una fase di sperimentazione, in cui non esistono ancora modelli vincenti, nessuno ha bene in mente ancora come procedere e si sta navigando a vista. «Anche se io credo che le risposte, in un futuro

prossimo, arriveranno dalla tecnologia», la previsione Melany Libraro. A partire da quest’anno, infatti, Subito è all’interno dell’Osservatorio del Politecnico sui New Internet e New Media, a testimonianza del suo impegno verso le nuove tecnologie e, in particolare, del suo posizionamento in prima linea nell’analisi e nella discussione del fenomeno mobile. A livello globale invece, come Schibsted, è stato stretto un accordo con App Nexus per implementare l’intera piattaforma, andando inevitabilmente a impattare anche sulla piattaforma di Subito a 360 gradi.

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Da ieri, e per due settimane, on air lo spot tv realizzato da Filmmaster Productions, con la regia di federico brugia

La presenza costante di Radio Deejay

federico brugia

lorenzo cefis

Due formati, con la regia di Federico Brugia e la produzione di Filmmini

L’agenzia StudioMarani, da anni al fianco della radio, ha promosso e coordinato le attività di User Farm, hub di condivisione creativa che nel mondo del crowdsourcing è una delle piattaforme tecnologicamente più avanzate linus, direttore artistico di radio deejay

di Marianna Marcovich

Da ieri, e per due settimane, Radio Deejay è on air con il nuovo spot tv realizzato da Filmmaster Productions, per la regia di Federico Brugia, uno dei più famosi registi pubblicitari al mondo, che lavora oggi in esclusiva mondiale per la casa di produzione. L’agenzia creativa StudioMarani, da anni al fianco di Radio

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Deejay, ha promosso e coordinato le attività di User Farm, una hub di condivisione creativa che nel mondo del crowdsourcing è una delle piattaforme tecnologicamente più avanzate del mercato. Userfarm acquisisce creatività e contenuti video coinvolgendo più di centomila “teste” da tutto il mondo; filmmakers e copy sono stati chiamati a partecipare al contest per gene-

rare un’idea per un video entro i 500 caratteri. “Radio Deejay è con te, ogni giorno, come la rappresenteresti oggi? Scatena la tua immaginazione…”: questa la call to action a cui hanno risposto quasi duecento creativi. Tra questi, una giuria di qualità, capitanata da Linus e StudioMarani, ha scelto l’idea che più di tutti somiglia al dna di Radio Deejay e alla stra-

da che vuole percorrere. Da questo seme è nato poi lo script definitivo, frutto del lavoro congiunto di Filmmaster Productions, sotto la direzione di Federico Brugia, e di StudioMarani sotto la direzione di Maurizio Marani e Anna Scardovelli. Afferma Lorenzo Cefis, Amministratore Delegato di Filmmaster Productions: «Questa operazione rappresenta il

futuro della comunicazione, in puro stile 2.0, che parte dall’ascolto degli insights della crowd e, con la sapienza delle più alte professionalità, l’esperienza pluriennale di una casa di produzione come Filmmaster Productions, diventa un prodotto all’altezza di uno dei più grandi brand italiani». Lo spot è ambientato negli anni 2000. I protagonisti del film sono un ragazzo e una ragazza di quindici anni che iniziano la loro tenera storia d’amore. Li seguiamo nelle classiche “tappe di crescita” dall’adolescenza all’età adulta, per una traiettoria di altri quindici anni, fino ai giorni nostri. Un passaggio di tempo naturale, scandito dalle classiche “prime volte”: il primo bacio, la prima vacanza in tenda, le giornate all’università, le corse al parco, e poi la prima casa, la prima auto, la maternità. Ma in questa evoluzione i due

non sono mai “soli”: accanto a loro c’è sempre la presenza sottile di Radio Deejay, che si manifesta nei modi più disparati. Alcuni dj entrano fisicamente nella loro vita, comparendo in modo discreto e surreale nelle varie scene. In altri casi, saranno il logo della radio e le facce delle star radiofoniche a comparire inaspettatamente su oggetti di uso quotidiano: diari, tazze, calendari, ma anche oggetti più strani come un arbre magique, un pack di biscotti, una pallina dell’albero di Natale, la pagina di un quotidiano. I due crescono, quindi, insieme a Radio Deejay, finché… nasce il loro primo figlio. A un anno di vita, la curiosità è tanta: quale parola dirà per primo questo bel bambino? Sarà “mamma”? Sarà “papà”? A sorpresa, il bambino dirà invece “One Nescion, One Stescion”. Mentre un super chiuderà: Radio Deejay. One Love.

Sono due I formati previsto per la realizzazione dello spot, rispettivamente da trenta e quindici secondi. La pianificazione prevede interventi su un ampio blocco di canali: Mediaset, con Canale 5, Italia 1 e Rete 4; Sky, con Sky Uno, Sky Atlantic, Sky Arte, Cielo, MTV8, Fox (tutta la piattaforma), Sky Sport 1 (Serie A), Sky Sport 2, Sky Sport 24 e Sky Tg 24; “X Factor” versione Sky on demand; Discovery; Deejay Tv; Real Time; Focus, Giallo; DMax; Eurosport; Animal Planet, Travel e Living; Regia: Federico Brugia; Fotografia: Marcello Dapporto; Agenzia: StudioMarani; Direttore Creativo Art: Maurizio Marani; Direttore Creativo Copy: Anna Scardovelli; Project Manager: Valentina de Franco; Produzione Filmmini; Executive producer: Lorenzo Cefis; Producer: Maura Beretta.

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Quarta edizione del Forum WPP/The European House - Ambrosetti

Comunicazione per la società di domani: generare valore e cambiamento culturale” Questo il titolo dell’incontro che anche quest’anno ha riunito a Milano un parterre di autentico prestigio. La mattinata di lavori si è chiusa con l’intervento del ViceMinistro per lo Sviluppo Economico, Carlo Calenda

Nella foto un momento della prestigiosa giornata milanese organizzata da wpp e the european house; da sinistra, Marco Costaguta, Maria Latella, Andrea Zappia, Luca Belloni, Federico Capeci, Roberto Masi e Paola Bonomo

di Massimo Luiss

Si è svolta venerdi scorso, a Milano, la quarta edizione del Forum WPP/The European House - Ambrosetti “Il ruolo della comunicazione per la società di domani: generare valore e cambiamento culturale”. Ha aperto l’incontro Massimo Costa, WPP Italia Country Manager, che ha presentato il lavoro dell’Advisory Board WPP Italia. Al termine della sua apertura ha preso la parola Giuseppe Sala, Commissario Expo Milano 2015. E la mattinata si è chiusa con l’intervento del ViceMinistro per lo Sviluppo Economico Carlo Calenda. Oltre a loro, sono intervenuti i rappresentanti di alcuni tra i più importanti gruppi industriali italiani e internazionali ed esponenti del mondo accademico e della società civile. L’incontro, promosso da WPP Italia - leader nel nostro Paese nei servizi di marketing e comuni-

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Dalle imprese arriva un monito: aiutiamo la ripresa in tutti i modi

cazione con 60 società operative e 2.400 professionisti per 1.100 aziende clienti - in collaborazione con The European House - Ambrosetti, è uno dei più importanti appuntamenti in Europa dedicati all’analisi del ruolo della comunicazione nella cre-

scita dell’economia e della società. Il Forum è l’occasione in cui vengono presentate le attività e le proposte dell’Advisory Board WPP Italia ed è diventato un appuntamento importante per molti manager e imprenditori: quest’anno hanno parteci-

pato più di 250 rappresentanti di aziende italiane e internazionali. Il tema centrale del Forum di quest’anno, ispirato dal lavoro svolto dall’Advisory Board WPP Italia, è il contributo della comunicazione per il raggiungimento di quattro obiettivi chiave per il Paese e il sistema economico: - aumentare il livello delle esportazioni delle imprese italiane di ogni dimensione; - attrarre un sempre maggior flusso di investimenti da ogni parte del mondo; - aiutare le imprese che hanno trasferito proprie produzioni all’estero a tornare a in Italia; - migliorare la percezione e l’immagine dell’Italia nel mondo. Partendo dal grande contributo che Expo Milano 2015 ha dato in questi ultimi sei mesi al rilancio dell’Italia nel mon-

do, durante il Forum si è discusso di “what’s next?”, ovvero di quali dovrebbero essere i prossimi passi del processo di rinnovamento economico e sociale del nostro Paese per cogliere il positivo momento congiunturale e costruire su di esso una stabile ripresa. «Siamo i leader di un settore che impiega decine di migliaia di persone, che ha un ruolo importante nella libertà di informazione e con una forte propensione all’innovazione digitale - ha dichiarato Massimo Costa, WPP Italia Country Manager - Grazie alla nostra professionalità possiamo svolgere un ruolo importante nella ripresa economica, aiutando le nostre imprese a esportare di più, convincendo gli investitori internazionali a sceglie-

re l’Italia, facendo riflettere gli imprenditori e i manager delle multinazionali sulla ritrovata convenienza del produrre in Italia, presentando al mondo un Paese che unisce una bellezza unica a una solidità e organizzazione sociale come pochi al mondo. Expo ha acceso una miccia: con le nostre attività di analisi e ricerca abbiamo registrato un piccolo miglioramento dell’immagine dell’Italia nel mondo presso i nostri oltre 1.000 clienti e tra i nostri colleghi di ogni continente ha continuato Costa - Ora non possiamo perdere un minuto e dobbiamo continuare su questa strada, dimostrando di avere una delle migliori strutture manifatturiere al mondo e di essere tra i migliori gestori di eventi complessi». «I membri

dell’Advisory Board WPP Italia hanno lavorato su temi quali la creazione di una adeguata infrastruttura per aiutare l’Italia nella sua rincorsa all’economia digitale, sull’attrattività del “Sistema Paese” sui mercati internazionali e sul ruolo delle marche nell’evoluzione e nella ripresa dei consumi delle famiglie italiane - ha ricordato Valerio de Molli, Managing Partner di The European House - Ambrosetti - Siamo confortati dal crescente interesse che questa attività di sensibilizzazione sta avendo tra i protagonisti dell’economia italiana e, giunti al quarto appuntamento, ci sentiamo di dire di aver contribuito alla nascita di un appuntamento sentito e partecipato, una vera “Cernobbio” della comunicazione italiana».

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Ma secondo le valutazioni di BrandFinance può arrivare a 500 milioni

Il brand All Blacks vale 169 milioni di dollari La capacità di produrre risultati finanziari da parte del marchio è ormai pari a quella delle principali squadre di calcio. E la vittoria ai mondiali di rugby ne ha rafforzato il potenziale di Davide De Vecchi

Gli All Blacks, la nazionale di rugby della Nuova Zelanda, vincendo la Coppa del Mondo giocata di recente in Inghilterra, si è confermata leader assoluta di questo sport. Prima dell’inizio del torneo, secondo la società di consulenza strategica specializzata nella valutazione dei marchi Brand Finance, il brand All Blacks valeva circa 132 milioni di dollari americani. La terza vittoria in Coppa del Mondo, la prima vinta fuori casa, ha aggiunto altri 36 milioni di dollari al valore di questo brand.

La Coppa del Mondo di rugby è il terzo evento sportivo più guardato in televisione, non c’è altro sport il cui numero delle squadre cresca con la medesima velocità e, dopo più di un secolo, dal 2016 il rugby tornerà anche alle Olimpiadi. Inoltre, visto che il valore del brand misura la ca-

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pacità di un’azienda, una nazione o di una squadra di far fruttare finanziariamente un marchio è importante ricordare che gli

appassionati di rugby sono mediamente più benestanti rispetto a quelli degli altri sport di massa. Per tutte queste ragione il rugby

sta catalizzando l’attenzione di sponsor e media.

La maggior parte dei ricavi degli All Blacks sono dovuti all’ampia varietà di spon-

Bryan Anderson

sor - come quella di Bulgari - agli accordi sui diritti televisivi, al fortissimo merchandising. Bryn Anderson, responsabile della Sports Marketing Unit di Brand Finance, commenta: «La Nazionale neozelandese ha il 77% di percentuale di vittoria, cioè quasi il massimo che concretamente uno sponsor può sperare di ottenere. Gli All Blacks sono il sogno degli sponsor anche fuori dal campo, infatti sono noti per correttezza, sportività e disciplina».

Per contro, gli All Blacks avrebbero potuto capitalizzare meglio la vittoria nella Coppa del Mondo, continua Anderson: «Gli accordi già definiti con Adidas e Sky non saranno negoziabili per almeno altri tre anni. Inoltre, l’approccio conservativo dell’associazione rugby neozelandese ha ridotto le opportunità di sponsorizzazione dei Kiwi. L’analisi di Brand Finance indica che, per il Campionato del Mondo 2023, attraverso una gestione più espansi-

massimo pizzo

va, il valore di questo brand potrebbe arrivare a valere 500 milioni di dollari». «Stiamo parlando di valori molto alti per uno sport non ancora popolare come il calcio, anche se in forte crescita. Il brand value degli All Blacks, che prima del torneo valeva poco meno di quello dell’Olympique di Marsiglia ora ha superato quello dell’Inter e si sta avvicinando a quello della formazione turca Galatasaray - continua Massimo Pizzo, Managing Director Italia di Brand Finance - Secondo le nostre previsioni, a breve questo brand raggiungerà i valori della squadra francese Paris Saint-Germain e dell’inglese Liverpool, rispettivamente al decimo e al nono posto nella nostra classifica dei brand delle squadre di calcio». Marchi che fruttano Ma cosa indica il valore del brand? Misura la capacità di un’azienda, una nazione o una squadra di far fruttare finanziariamente un marchio. Il valore del

brand rappresenta il principale asset intangibile che contribuisce al valore delle imprese. Il valore del brand dipende dalle previsioni di fatturato su cui si applica la percentuale delle royalty che il mercato dovrebbe pagare per l’utilizzo di quel marchio. Il royalty rate si ottiene mettendo in relazione le percentuali medie del settore specifico con la forza del brand. Per misurare la forza del brand si considerano gli investimenti diretti e indiretti al rafforzamento del marchio, la percezione degli stakeholder e il ritorno di questi investimenti.
Brand Finance, con sede nella City di Londra e uffici in oltre venti paesi, è la più importante agenzia di valutazione del brand e degli altri asset intangibili del mondo. La compagnia realizza analisi per l’area finance, tax, legal e marketing. Grazie alle competenze in strategia, branding, ricerche di mercato, visual identity, finance, tax e proprietà intellettuale, Brand Finance aiuta i clienti e prendere le giuste decisioni per massimizzare il valore del brand e del business. La società è indipendente ed effettua tutte le valutazioni in modo imparziale e con una metodologia trasparente, seguendo i principi delle norme ISO 10668 sulla valutazione del marchio.

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è andato In scena al teatro Franco Parenti di Milano il grande e multiforme teatro della creatività

sul palco di If! Italians Festival domina la storia di un logo “simbolo”: è Airbnb

l’avvenimento organizzato da Adci e AssoCom in stretta partnership con Google ha celebrato la sua seconda edizione con un programma fitto di ospiti. Tra questi Andrea Crociani, che ha raccontato come un rebranding possa nascondere uno storia di scelte uniche e un messaggio per il mondo intero

di Valentina Lunardi

La settimana milanese dell’innovazione e della creatività. È così che si potrebbero battezzare i primi sette giorni di questo novembre 2015 a Milano: dopo la due giornate del World Business Forum, tenutasi in un affollato MiCo di Milano, dallo scorso giovedì a sabato è andata (letteralmente) in scena al teatro Franco Parenti la seconda edizione dell’If! Italians Festival. Per chi non conoscesse questa neonata creatura del panorama degli eventi italiani che riguardano il mondo di comunicazione e advertising, l’If! è un appuntamento nato

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con l’obiettivo di essere un momento di confronto, condivisione e ispirazione a partire dal racconto di esperienze molto diverse tra loro (si va dal Coo di the Zoo Lars Bastholm alla Giallappa’s Band), con la missione di promuovere la cultura della creatività. Creatività che si declina con due parole chiave, curiosità e incoscienza, ma anche come una qualità che appartiene a tanti talenti italiani che spesso, ricorda la presentazione “Nutrire il cervello” del Festival, vengono dimenticati. Ma non dal folto pubblico presente al Franco Parenti, che ha portato gli organizzatori Adci e AssoCom in partnership con Google a riproporre per il

“Belong anywhere”:

il brand vuole essere un simbolo universale di ospitalità

la capacità di raccontare attraverso un segno grafico una visione ispirazionale, il desiderio di voler cambiare in qualche modo il mondo: ecco cosa deve riuscire a fare un logo

secondo anno questo tributo alle tante forme che compongono il genio di questo paese.

Tanti ospiti ad animare il teatro della creatività Il sipario del Festival si è alzato giovedì sera con la cerimonia d’apertura con protagonisti Nicola Lampugnani, Chief Creative Officer di Tbwa, membro del board di ADCI e ideatore di If!, Emanuele Nenna, ceo di The Big Now, vice presidente AssoCom e cofondatore del Festival, e Paola Marazzini, Agency Head di Google Italia. In occasione dell’opening è stato possibile ascoltare dal vivo il creativo Conn Bertish, promotore del progetto no-profit Cancer Dojo, una piattaforma digitale che aiuta le persone malate di cancro ad aumentare il loro tasso di sopravvivenza, ma anche un’ospite del calibro di Lars Bastholm, global chief creative officer di Google/The Zoo, Giovanni Perosino, a capo del marketing di Audi e la cantante Malika Ayane. Giornate piene di appuntamenti, poi, sono state quelle di venerdì e sabato: a salire sul palco sono stati Matthew Willcox, chiamato a illustrare i suoi recenti studi sul comportamento umano in relazione agli stimoli di marketing e creatività. Il ruolo del brand nella nostra società iperconnessa è stato invece il focus della relatrice brasiliana Patricia Weiss, presidente e fondatrice in Sud America della Branded Content Marketing Association. Andrea Crociani di AirBnb Italia si darà il cambio con Pieter Claesys, giovanissimo direttore creativo di Happiness Bruxelles, e Andy Sandoz che presiede il D&AD Festival e è il fautore di un movimento che vede la creatività come soluzione ai problemi del mondo. E ancora l’incontro con il direttore creativo e produttore di grandi eventi Marco Balich, uno dei protagonisti di Expo 2015, la Gialappa’s Band e un appuntamento dal titolo “Rockin’ 1000: Learn to fly” per celebrare l’impresa dei musicisti che hanno convinto i Foo Fighters a esibirsi sul palco di Cesena. Senza dimenticare l’analisi del rapporto tra design e violenza a cura di Paola Antonelli, curatrice del Dipartimento di Architettura e Design del MoMa di New York e le “Dieci domande scomode” che sono state rivolte ad Oliviero Toscani. Un programma, insomma, fittissimo e ricco di interesse che ha avuto tra tanti nomi eccellenti una “guest star” in parte inANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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sospettabile: Andrea Crociani, Senior Partnerships & Field Marketing Specialist di Airbnb.

Il valore del rebranding e il potere d’attrazione esercitato da un marchio “simbolo” Erano in tante, anche in piedi, le persone accorse nella sala A del Teatro Franco Parenti, venerdì pomeriggio, per ascoltare Crociani. Delegati di agenzie e addetti al settore, ma anche molti visi giovani, studenti, attirati dalla popolarità di un brand icona della nuova era digitale e della sharing economy. Perché se il tema dell’intervento a cura di Airbnb era quello del potere del rebranding, in realtà lo speech non parlava delle caratteristiche grafiche ed estetiche che deve avere un buon logo, ma la capacità di raccontare attraverso un segno grafico una visione ispirazionale, il desiderio di voler cambiare in qualche modo il mondo. E così Crociani, con una misteriosa scatola di cereali con impresso un disegno che ritrae Barack Obama, non ha iniziato il suo intervento non con una spiegazione tecnica, ma una narrazione. «La storia che voglio raccontarvi parte da una via abbastanza periferica di San Francisco. Dal 2007 vivono lì due studenti, arrivati sulla East Coast per vivere il loro sogno. Dopo poco, però, si trovano davanti al primo evento che li mette di fronte a un bivio: il padrone di casa decide di alzare l’affitto dell’appartamento in cui vivono e loro sono già al limite del loro budget. Devono fare una scelta: inventarsi qualcosa o tornare a Providence, dove avevano frequentato l’università. E così decidono di costruire un sito per ospitare qualcuno nel loro salotto, con l’occasione di una importante conferenza che avrebbe attirato molte persone in città. Qesti due ragazzi normalissimi si aspettavano di dare ospitalità a tre studentelli, invece Kat, Amol e Michael, i primi tre guest erano tutt’altro che ragazzini». È con queste parole che Crociani racconta l’inizio di quella che diventerà con gli anni una delle più interessanti, e di successo, iniziative di business degli anni 2000, creata dagli allora ventenni Joe Gebbia e Brian Chesky. Dall’arrivo di questi tre primi ospiti nell’appartamento di San Francisco, nasce così un’intuizione: Joe e Brian, cioè, capiscono che c’è un mercato per l’idea che avevano avuto, quella di offrire non solo un alloggio e la colazione, ma di dare un’ospitalità diretta e autentica, fatta anche

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solo di fornire informazioni e consigli in maniera diretta e personale ai viaggiatori. È la nascita di un brand, AirBed&Breakfast, con il primo sito del 2007 creato per gestire le prenotazioni in maniera più semplice e poter scegliere i propri guest. Ma non siamo che all’inizio di un percorso ancora tutto da affrontare, come ha

Airbnb, il primo sito è stato creato nel 2007 andrea crociani, qui sopra, ha raccontato una delle più interessanti, e di successo, iniziative di business degli anni 2000

raccontato Crociani: «Joe e Brian capiscono che c’è una potenzialità, ma servono soldi: si inventano così una prima campagna di marketing, partendo dalle elezioni presidenziali dove correva Obama. Comprano scatole di cereali e creano gli Obama O’s vendendo le scatole ai comizi politici che iniziano a seguire. Raccolgono così 20mila dollari, senza nessun fondo ad aiutarli, solo la loro intraprendenza». Svelata la scatola di cereali portata in sala, la storia continua. Nei due anni successivi arriva un nuovo co-founder, Nathan Blecharczyk, il business si evolve, ma soprattutto quello che cambia davvero la natura di questa compagnia è un nuovo logo: fa la sua comparsa Airbnb, una scritta azzurina con un tratto leggero, piacevole, dai toni delicati, che però non è altro che un cambio grafico, non di modello ha sottolineato Crociani. Che racconta, quindi, della scelta dei fondatori di fare della società un player internazionale, con uffici in ogni continente e la gestione di oltre 17 milioni di viaggiatori nel mondo. Ed è qui che si arriva al cuore della storia di Airbnb. «Nel 2014 arriviamo a un altro punto fondamentale del viaggio di Airbnb. La compagnia ha tre valori sono fondamentali: people, cioè le persone possono essere connesse offline grazie all’incontro; places, chiunque può visitare posti diversi attraverso uno sguardo locale; love, cioè mettere in condivisione i propri beni, ma anche da parte dei viaggiatori trattare le cose altrui con rispetto. E amore per sè, perché con ciò che si guadagna come host si può dare vita ai propri sogni. Ora, immaginate se tutti potessimo vivere l’esperienza di sentirsi a casa ovunque nel mondo». È questo il bivio che nel gennaio 2014 i founder intuiscono di dover affrontare: ingrandirsi come business oppure cercare di cambiare la mente delle persone, creando un nuovo messaggio. Ecco, quindi, che il rebranding di Airbnb, che alla sua comparsa aveva attirato un certo scetticismo e umorismo, svela il suo significato più profondo. «Con il messagggio “belong anywhere” il brand vuole essere un simbolo universale di ospitalità. Questa volta non è un cambio grafico, ma di sostanza e per questo è importante la storia che vi ho raccontato e che magari conoscevate già. Perché è con questo viaggio che Airbnb ha scelto di voler aiutare a creare un mondo in cui tutti possano sentirsi a casa, adeguati e aiutati da persone autentiche ovunque nel mondo». ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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La catena di grandi magazzini inglesi John Lewis ha diffuso su internet lo spot per Natale: protagonista della pubblicità di quest’anno, da sette milioni di sterline, è la piccola Lily.

Anche YouTube fa un tuffo nella realtà virtuale con l’ausilio del visore Cardboard. Basta andare sulla piattaforma di condivisione video e cercare un filmato corredato da questa tecnologia, cliccare sull’icona Cardboard, inserire lo smartphone all’interno del visore di Google e guardare il video. A sfruttare la possibilità è anche il New York Times che ha appena lanciato la sua applicazione mobile per “immergersi” nelle notizie proprio grazie ai Cardboard di Big G. La novità di YouTube riguarda l’applicazione per Android della piattaforma.

John Lewis sta già pensando a Natale

Un tuffo nella realtà virtuale

CORRIERE.IT

SCENARI

Maggiore fiducia nel terzo trimestre L’indice di fiducia degli italiani nel terzo trimestre 2015 (57) è aumentato di 4 punti sul trimestre precedente e di 10 rispetto al dato di un anno fa. Diminuisce, e non di poco, la percentuale di italiani che ritiene il paese ancora in crisi: 89% contro il 96% nel terzo trimestre 2014. Un italiano su quattro (26%) è propenso a spendere per viaggi e vacanze dopo aver coperto le spese essenziali. I dati emergono dalla Global Consumer Confidence Survey realizzata da Nielsen su un campione di 30.000 individui in 60 Paesi, tra i quali l’Italia.

MARK-UP.IT

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ANSA.IT

social network

Facebook spinge anche sulla musica

REPUBBLICA.IT

Facebook spinge sulla musica e lancia Music Stories, nuova funzione che consente di condividere tracce musicali dalle popolari piattaforme di streaming Spotify, Apple Music e iTunes.

ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Content Manager Aureliano Roio aroio@360com.it Redazione redazione@360com.it Davide De Vecchi, Giacomo Broggi, Sebastiano Zeri, Vera Modesto Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Caterina D’Amico traffico@growingcm.com Diffusione e abbonamenti diffusione@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Ivano Moro ivano.moro@growingcm.com tel. +39.02.53598207 mob. +39.3393970611

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alla sda bocconi di milano sono, rispettivamente, SDA Professor di Organizzazione e Personale, professore associato presso il Dipartimento di marketing e SDA Professor di Marketing

visioni

di

Matteo Dedè

tre elementi chiave per cambiare

il ruolo della vendita

Le vendite sono storicamente una funzione di fondamentale importanza per la maggior parte delle imprese in quasi tutti i settori. In molti mercati, caratterizzati nell’ultima decade da stagnazione, ipercompetizione, accorciamento del ciclo di vita dei prodotti e difficoltà nel creare vantaggi competitivi sostenibili, il come si vende è a volte più importante di ciò che si vende. Coerentemente con questa prospettiva, molte imprese, a cominciare dalle grandi multinazionali, hanno da tempo avviato ambiziosi progetti di trasformazione delle vendite alla ricerca dell’eccellenza commerciale. Si rinnovano quindi le strategie, le strutture di vendita e i processi di gestione all’insegna di una visione sempre più incentrata sul mercato e sui clienti. Il ruolo delle vendite e dei venditori viene rivisto in una prospettiva dinamica ed evoluta, collaborativa e prospetticamente sempre più integrata con i moderni processi di marketing management. Alcuni dei cambiamenti sopra descritti interessano un’ampia maggioranza d’imprese trasversalmente ai settori e rappresentano perciò linee di tendenza e aree di attenzione prioritarie per aziende e sales manager. Nello scenario sopra delineato, un elemento è caratterizzante per il mondo delle vendite. Diverse evidenze mostrano come l’elemento umano sembra rimanere uno dei fattori critici di successo più importanti. Ad esempio, secondo Chally Group (società di ricerche e consulenza nel sales e business management), nel 39% dei casi la scelta di un fornitore da parte dei clienti dipende dal valore aggiunto offerto dal venditore o ancora, secondo alcune recenti stime del GSB - Global Sales Barometer, i venditori contribuirebbero a generare circa l’83% del fatturato medio di un’impresa, mentre il restante 17% sarebbe ripartito tra altri metodi e canali (direct marketing 8%, call center & teleselling 3%, e-commerce 5% e mobile commerce 1%). Ciò implica un notevole sforzo per selezionare e incrementare le competenze richieste a chi

lavora in ambito commerciale, a tutti i livelli organizzativi. Alle vendite è oggi richiesto di essere sempre meno arte e sempre più scienza: al talento naturale e alla destrutturazione, tipicamente associati al successo nei ruoli commerciali, si affianca sempre più (senza necessariamente sostituirli) l’esigenza di avere solide fondamenta metodologiche, che permettano una corretta interpretazione dei nuovi ruoli. Tre elementi diventano chiave. Il primo, è l’acquisizione, per i ruoli gestionali, di strumenti logici e analitici, che permettano una maggiore concentrazione sulle variabili di performance rilevanti, quelle alla base della definizione degli obiettivi, del calcolo dei risultati e dell’assegnazione delle ricompense per le figure commerciali. Aumentare la comprensione e il governo di queste variabili non può che avere un effetto positivo sulla produttività della forza di vendita. Il secondo è lo sviluppo di competenze organizzative, di leadership e coaching per l’attivazione di processi di gestione delle persone fondamentali nel sostenere la motivazione della rete e l’aumento della performance. Infine, terzo, l’acquisizione, per i venditori, di competenze analitiche e metodologiche da affiancare alle doti relazionali e alla velocità di intuito, come, per esempio, la dimestichezza nell’analisi dei dati (previsione delle vendite, analisi della redditività dei clienti, etc.), che risultano fondamentali per canalizzare e rendere più efficaci gli sforzi, e argomentazioni forti alle proposte e alle esigenze del campo. Si può affermare, quindi, che i cambiamenti in atto nei mercati stimolano una ridefinizione del ruolo e della natura stessa dell’attività di vendita. La ricerca dell’eccellenza sul “come si vende” impone, in effetti, una profonda riconfigurazione del patrimonio di capacità e competenze dei venditori e dei sales manager, finendo per far assumere un ruolo di primo piano e critico ad alcuni processi in cui essi sono coinvolti, come quelli legati alla selezione e allo sviluppo dei talenti di profilo commerciale.

SPAZIO A...

una vita nel giornalismo 23 novembre - palazzo mezzanotte @ milano

in programma a milano un incontro esclusivo con uno dei più influenti giornalisti italiani: ferruccio de bortoli

ferruccio de bortoli

The Ruling Companies, in collaborazione con Borsa Italiana, ha organizzato per lunedì 23 novembre un incontro con il giornalista Ferruccio de Bortoli. Laureato in giurisprudenza all’Università degli Studi di Milano è stato caporedattore dell’Europeo e del Sole 24Ore. Nell’aprile 1987 è al Corriere della Sera come caporedattore dell’economia e commentatore economico; ne diventa poi ViceDirettore dal dicembre 1993. Assume quindi la direzione a partire dal 27 aprile del 1997 fino al 14 giugno 2003. Diventa Amministratore Delegato di Rcs Libri dal 27 giugno 2003 e successivamente viene nominato Presidente della casa editrice francese Flammarion e della belga Casterman. Ricopre l’incarico di VicePresidente dell’Associazione Italiana Editori ed è membro dei consigli d’amministrazione di Adelphi, Skira e Marsilio e, come indipendente, di Ras-Allianz. Il 10 gennaio 2005 è nominato Direttore Responsabile del quotidiano Il Sole 24 Ore e Direttore Editoriale del Gruppo Sole 24 Ore. Torna a dirigere il Corriere della Sera il 10 aprile 2009, assumendo anche la vicepresidenza della Fondazione Corriere della Sera, incarichi che terrà fino al 30 aprile 2015. De Bortoli è stato presidente della Fondazione Pier Lombardo-Teatro Franco Parenti; attualmente è presidente della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e dell’Associazione Vidas; fa parte del consiglio generale della fondazione Giorgio Cini di Venezia. ANNO VI | #181 | LUNEDÌ 9 NOVEMBRE 2015


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