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VISIONI / Alberto sangiovanni

La sfida del mondo It è diventare più grandi

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ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015

’Italia ha grandi eccellenze, anche nell’Information Technology, ma deve rafforzare un ecosistema industriale che faccia prosperare queste competenze, creando innovazione, prodotti...

I FATTI DEL GIORNO

MARKETPLACE

COMPANY

MEDIA

“Scopri NYC, La chiave di un inverno straordinario”, lo slogan

Computer graphic e animazione digitale per il debutto su Sky

Sono 102 i potenziali clienti del medio/lusso in terra d’Oriente

“Embedded Player” è il nome del programma voluto da Big G

NYC & Company invitano a visitare la Big Apple in inverno

Vanini approda in tv con uno spot inedito fino al 21 novembre

Ferragamo percorre la strada cinese per aumentare le vendite

Presto YouTube sarà a disposizione degli editori della stampa

SCENARI

Chili, così parte la sfida a Netflix

24 LINK

COVERSTORY

Ikea: un nuovo mindset del gioco

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Traveller journey, uno sguardo a cavallo tra presente e futuro Secondo quanto stimato dal Gruppo Amadeus, il 42% dei viaggiatori ha già utilizzato uno smartphone per pianificare e prenotare una vacanza

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OOH NEXT GENERATION

THE CUBE DARSENA on themadbox.com


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i fatti del giorno

TURISMO

NYC & Company invita alla scoperta invernale della Big Apple

Realizzata in Italia in collaborazione con Best Tours, con lo slogan “Scopri NYC, La chiave di un inverno straordinario”, mette in evidenza la quintessenza delle esperienze che si possono fare solo a New York City, attraverso consigli e spunti per vivere la città in maniera diversa di Nicolò Franceschi

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YC & Company, ente del turismo di New York City, ha lanciato la nuova campagna globale “Unlock NYCTM”, per promuovere la visita ai cinque distretti della città durante i mesi invernali di bassa stagione, quando i viaggiatori possono approfittare di tariffe alberghiere più convenienti e promozioni in teatri e ristoranti.

La campagna, realizzata in Italia in collaborazione con Best Tours con lo slogan “Scopri NYC. La chiave di un inverno straordinario”, mette in evidenza la quintessenza delle esperienze che si possono fare solo a New York City, attraverso consigli e spunti per vivere la città in

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maniera diversa.

«Questo inverno vogliamo dare ai viaggiatori la chiave per scoprire una città accogliente, conveniente e intima - afferma Fred Dixon, Presidente e Ceo di NYC & Company - Vogliamo incoraggiare i visitatori a scoprire un lato nuovo di New York City, passeggiando sul Ponte di Brooklyn mentre nevica, divertendosi sulle numerose piste di pattinaggio sul ghiaccio all’aperto o riscaldandosi all’interno dei nostri musei di fama internazionale».

I viaggiatori potranno trovare ispirazione nel sito nycgo.com/ unlock, ricco di storie inedite su icone e landmark newyorkesi. I contenuti saranno arricchiti e aggiornati nel corso della campagna per fornire spunti sempre nuovi. Oggi NYCGo presenta diverse esperienze suddivise in cinque categorie: Hidden Spaces in Iconic Places; Cinematic City; Eats, Treats & Secret Menus; Stores with Stories e Broadway & Beyond. Il sito includerà in seguito consigli di esperti dell’industria turistica e social media influencer; verrà inoltre lanciata una campagna sui social media che inviterà turisti e newyorkesi a condividere i loro consigli per visitare NYC in inverno.

“Unlock NYC” promuove New York City come destinazione invernale combinando immagini iconiche a racconti di ispirazione per i viaggiatori. La campagna ha un valore media di 7 milioni di dollari e raggiungerà circa 1,3 miliardi di visualizzazioni attraverso un piano di comunicazione integrata che comprende outdoor, digital, tv e social media, negli Stati Uniti, Uk, Italia e Spagna.

In Italia, la campagna viene attivata in collaborazione con il tour operator Best Tours con lo slogan “Scopri NYC. La chiave di un inverno straordinario”. La comunicazione outdoor e online, che ha preso il via il 2 novembre e proseguirà

per dodici settimane, promuove le vacanze invernali a New York City con il pacchetto “Best New York City” di Best Tours. La proposta, valida dal 2 gennaio al 25 marzo 2016, prevede la speciale tariffa da 870 euro (tasse escluse) a persona, comprensiva di volo, sistemazione in hotel per quattro notti, transfer e visita della città con guida italiana.

La comunicazione outdoor include 5.160 affissioni nelle città di Genova, Parma e Bologna, mentre online il sito di Best Tours di promuove l’inverno a NYC in home page con rimando alle offerte di viaggio.

Tra le azioni congiunte anche un piano di comunicazione verso il trade: newsletter con informazioni e spunti su cosa fare e vedere a NYC; manifesti per le vetrine, distribuiti a circa 3.000 agenzie selezionate, e un flyer con l’offerta Best Tours. Saranno inoltre organizzati webinar per agenti di viaggio che potranno approfondire la conoscenza della città e in particolare delle proposte invernali, tra attrazioni, teatri, ristoranti, eventi speciali e molto altro. I primi tre mesi dell’an-

no vedono le tariffe medie degli hotel abbassarsi del 22% rispetto alla media annuale. Tra gennaio e febbraio, inoltre, i viaggiatori possono approfittare delle promozioni di ristoranti e teatri. La NYC Restaurant Week (18 gennaio-5 febbraio; prenotazioni aperte dal 6 gennaio) è un’iniziativa che si ripete due volte l’anno e che prevede menu a tre portate a prezzo fisso di 25 euro a pranzo e 38 a cena, in circa 350 ristoranti (nycgo.com/restaurantweek). Lanciate per la prima volta nel 2011, la Broadway Week (19 gennaio-5 febbraio; biglietti in vendita dal 7 gennaio) e la Off-Broadway Week (1-14 febbraio; biglietti in vendita dal 18 gennaio) sono promozioni che si ripetono due volte all’anno e che offrono a newyorkesi e turisti l’opportunità di assistere ad alcuni dei migliori spettacoli di Broadway e Off-Broadway acquistando due biglietti al prezzo di uno.

Unlock NYC è realizzata da NYC & Company in collaborazione con Booking.com e New York City Mayor’s Office of Media and Entertainment.

Fred Dixon

ANNO VI | #182| MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015



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i fatti del giorno

RILEVAZIONI

RETAIL

Blogmeter ha analizzato in profondità le performance sviluppate da duecento brand di moda globali

Nasce Giftiamo: online la piattaforma ecommerce dedicata ai retailer per le esperienze di acquisto dei consumatore 3.0

sta Esplodendo il fashion su Instagram: un binomio che vale milioni di interazioni di Massimo Masi Instagram, con i suoi 400 milioni di utenti attivi, ha compiuto cinque anni e contemporaneamente ha lanciato la possibilità di fare attività di advertising. Per l’occasione Blogmeter, istituto leader nella social media intelligence in Italia, ha realizzato una ricerca focalizzata sul mondo del fashion, interamente effettuata con il nuovo modulo per Instagram della piattaforma proprietaria Social Analytics. I risultati sono stati presentati la scorsa settimana da Vincenzo Cosenza ed Eugenia Burchi, strategist di Blogmeter, durante il webinar “Top Global Fashion Brands on Instagram”. La prima evidenza emersa dall’analisi è che, sui duecento brand analizzati, ben il 96% dispone di un profilo Instagram e tende a utilizzarlo quotidianamente per interagire con la propria community, condividendoi foto che rappresentano i valori del brand. Nel periodo di analisi, dal 1° giugno al 20 settembre 2015, il brand che conquista la vetta delle classifiche di Blogmeter è Victoria’s Secret, con oltre 82 milioni di interazioni e più di 22 milioni di seguaci. Il merito del suo successo è la condivisio-

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ne di foto divertenti e suggestive delle modelle, i cosiddetti Angeli, attraverso l’hashtag #TheNewestAngels. In generale, a livello di engagement, i brand che si posizionano nelle prime posizioni sono quelli del settore retail, come Brandy Melville, Aeropostale e H&M. Il loro successo è legato principalmente alla frequenza di pubblicazione di foto, alla creatività dei contenuti e al coinvolgimento di testimonial. Nell’engagement è quindi il retail a trionfare: infatti, l’unico brand del settore lusso a strappare un posto in classifica è Valentino, in grado di conquistare il più alto numero di interazioni a luglio in occasione del matrimonio di Nicky Hilton, che indossava proprio un abito Valentino, e dell’apertura del nuovo store romano. Per quanto riguarda, invece, la crescita della “follower base” sono i brand del lusso a dominare: subito dopo Victoria’s Secret - prima anche in questa metrica, - al secondo posto si posiziona Dior, la cui follower base è aumentata soprattutto durante la Paris Fashion Week; a seguire altri brand come Armani e Fendi che, tra l’altro, ottengono le più alte percentuali di crescita. L’hashtag che ha generato il maggior numero di interazioni non appartiene al leader delle classifiche, Victoria’s Secrets, bensì al brand Brandy Melville #BrandyUSA. Al secondo posto per engagement si posiziona #regram, ovvero l’hashtag attraverso cui i brand “ripostano” contenuti di altri utenti, celebrities ma anche gente comune, dimostrando di interagire il più possbile con la community. In generale, sono molto coinvolgenti gli hashtag che contengono il nome del brand come #HM, #Primark e #TopShop. Considerando i contenuti che hanno totalizzato più interazioni durante il periodo di analisi, il brand che trionfa nell’ambito del retail è chiaramente Victoria’s Secret, mentre nel lusso è Michael Kors che condivide foto focalizzate principalmente sugli accessori. Molto apprezzate le foto che coinvolgono le celebrities: anche in questo caso sono i brand del retail a trionfare per numero di interazioni, sebbene i brand del lusso siano pronti a distinguersi grazie alla parternship con le celebrities.

Le gift card digitali aprono nuovi mercati al mondo retail

Si chiama Giftiamo la nuova piattaforma sviluppata da Amilon, società del Gruppo ECRM, che rivitalizza le gift card, digitalizzandole. Si tratta di una soluzione che apre ai retailer l’accesso a nuovi target e a inedite possibilità di mercato e di comunicazione. Acquistabili via web, dal sito www.giftiamo.com, o tramite app per Apple iOs e Android con carta di credito, secondo tagli definiti dal singolo brand, le gift card disponibili su Giftiamo possono essere personalizzate dagli utenti finali e inviate in dono, via email, sms o attraverso i social network. Con un format unico sul mercato italiano, Giftiamo apre, quindi, nuovi potenziali mercati ai singoli retailer, al di là di ogni limite geografico, intercettando anche i consumatori 3.0, sempre più attivi da mobile, per cui esperienza di acquisto e ingaggio, inteso come creatività e partecipazione, sono valori imprescindibili. Accedendo alla piattaforma Giftiamo chiunque, da qualunque luogo e in qualsiasi momento, può “entrare”

virtualmente in negozio e acquistare la gift card dell’importo desiderato, per il piacere di fare un regalo “su misura” - da solo o in gruppo -, coinvolgendo altri utenti in maniera creativa e “social”. Ogni gift card acquistata può, inoltre, essere personalizzata con una dedica, una foto o una cartolina digitale oppure, per un’esperienza ancora più coinvolgente, può essere accompagnata da un breve video, che faciliterà la condivisione del regalo in chiave social e l’interazione con il singolo brand. “Giftiamo rivoluziona il modo di regalare - dichiara Andrea Verri, amministratore unico di Amilon .- Per questo abbiamo coniato addirittura un nuovo verbo, “giftare”, che identifica un’esperienza unica e innovativa, immediata e divertente, di cui i nostri partner diventano co-protagonisti, potendo accedere in maniera immediata a nuovi mercati e opportunità di comunicazione”. Con l’emissione di oltre 300 mila card nel corso dell’ultimo anno, per aziende e per utenti finali, Amilon ha innovato il mercato delle gift card, avviando, di fatto, l’era del “dono digitale”. A oggi, hanno già scelto Amilon brand locali e internazionali quali Amazon, Bennet, Best Western, Chicco, Coin, Decathlon, Iper, La Feltrinelli, Salmoiraghi e Viganò, Volagratis e Zalando. ANNO VI | #182| MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno

CAMPAGNE

Ana Laura Ribas testimonial per il brand Birikini Personaggio molto popolare nel mondo dello spettacolo, indosserà la capsule collection a lei dedicata Birikini - marchio di accessori donna made in Italy, cui fa capo la pagina Facebook “I Birikini Brand” ha annunciato la collaborazione ufficiale con Ana Laura Ribas, personaggio femminile del mondo dello spettacolo, che sarà la protagonista d’eccezione per la campagna Natale 2015, con una capsule collection a lei dedicata. “Ana Laura Ribas è la donna “birikina” per antonomasia e incarna tutti i valori e le caratteristiche del nostro brand che si basa sul concept “sono birikina” - dichiara Laura Ficari, designer e titolare dei Birikini. - Grazie alla forte capacità di mostrare sempre la sua femminilità con grande ironia e di parlare alle donne con semplicità e coinvolgimento, l’immagine di Ana Laura rafforza gli elementi distintivi del nostro marchio, rendendolo ancora più apprezzato e amato”. Ana Laura Ribas sarà quindi la testimonial per la campagna di promozione di una speciale capsule collection dedicata al Natale: si tratta della linea Wonderlux, composta da collana e orecchini e anello in metallo con medaglia birikina, disponibile nei colori oro, argento, rosè e brunito. Il nuovo charm a medaglia, costituito da un cerchio con la “birikina” al centro, rappresenta la centralità della donna che, con la loro capacità creativa e di rinnovamento, si mettono al centro della loro vita e si rendono protagoniste con ironia e forza.

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SPONSORship

Zuegg corre alla Verona Marathon del 15 novembre

ADVERTISING

Eutelsat Broadband ha scelto Bitmama come digital partner Il viaggio compiuto dalla connessione satellitare, “From the sky down to earth”, diventa il concetto alla base della strategia chiamata a supportare le attività di comunicazione per il brand

L’azienda, sponsor ufficiale del circuito, sostiene diverse associazioni no-profit attraverso la sua partecipazione alla 14ª edizione della maratona di Sebastiano Zeri Zuegg continua a rivolgere particolare attenzione al mondo dello sport, del benessere e della corretta alimentazione. E sarà, ancora una volta, al fianco dei partecipanti della quattordicesima edizione della Verona Marathon, che si terrà nella città il 15 novembre. Zuegg crede da sempre che la felicità sia frutto di uno stile di vita sano e attivo dove lo sport incontra gusto e naturalità. Con i suoi prodotti genuini, realizzati con tanta buona frutta e ricette essenziali, Zuegg invita tutti, non solo gli atleti, a mangiare più frutta e verdura e a fare attività fisica. Per questo non poteva che scegliere di sponsorizzare la Verona Marathon, una manifestazione che si rivolge a tutti coloro che amano fare attività fisica, indipenden-

temente dal livello di agonismo: il circuito include, infatti, sia le maratone competitive da 42 e da 21 chilometri, sia una corsa non competitiva da 10 chilometri. La famiglia Zuegg anche quest’anno riconferma il supporto in particolare alla Last10KM Marathon, giunta alla quarta edizione, sia in virtù del ruolo che essa svolge nei confronti delle famiglie nell’incoraggiamento al movimento, sia per il supporto che garantisce a diverse associazioni no-profit. Scopo della corsa è la raccolta di fondi per la ricerca in ambito medico e sociale, per associazioni no-profit nazionali e locali come Emergency, Unicef, Azalea, ABEO Onlus Verona e altre. La corsa si concluderà in Piazza Bra, dove gli atleti potranno rifocillarsi con la leggerezza dei succhi Skipper Light e lo storico Fruttino.

Bitmama supera tutta la concorrenza e si aggiudica la gara per la gestione della piattaforma e della comunicazione digitale per il brand tooway, diventando così partner strategico, creativo e tecnologico di Eutelsat Broadband a livello internazionale. Con il servizio tooway, oltre 180 mila clienti in Europa e nel bacino mediterraneo hanno finalmente accesso alla banda larga, anche in aree in cui gli altri operatori non arrivano, grazie al satellite di ultima generazione KA-SAT di Eutelsat. Ed è proprio il viaggio compiuto dalla connessione satellitare, “From the sky down to earth”, a diventare il concetto alla base della strategia creata da Bitmama per il brand. Un approccio che ritroviamo nei contenuti, ma soprattutto nella user experience offerta agli utenti. Presa in carico la gestione del network esistente, Bitmama sta ora lavorando al restyle della piattaforma che sarà online dal 2016. L’obiettivo è duplice: da un lato, aumentare l’engagement degli utenti offrendo loro un’esperienza interattiva che racconta la personalizzazione garantita dal servizio tooway; dall’altro incrementare la visibilità della piattaforma digitale sfruttando al meglio tutti i canali di comunicazione online. Con questa vittoria, Bitmama aggiunge al proprio portfolio clienti un’altra azienda internazionale, leader nel proprio settore, ampliando così anche la sua esperienza nello sviluppo e nella gestione di piattaforme multimercato. ANNO VI | #182| MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno

Leonardo Cecchi, attore di “Alex & Co.”

eventi Si parte alle ore 12:00

C’è il meglio delle serie tv Disney al Roma Fiction Fest

Nella bella cornice del cinema Adriano, l’appuntamento clou della giornata è fissato alle 18 con il cast di “Alex & Co” Si apre sabato prossimo, a Roma, presso il cinema Adriano, il Roma Fiction Fest, al quale parteciperà anche The Walt Disney Company Italia che presenterà in anteprima il meglio della sua produzione televisiva con le serie più belle di Disney Channel, Disney XD e Disney Junior. Per il pubblico dei più giovani e tutte le famiglie, si parte alle 12:00 con le nuove avventure di “Miles dal Futuro” e “Capitan Jake”, le serie animate del canale prescolare Disney Junior che porteranno il giovane pubblico nello spazio e nei mari dei pirati. Le peripezie galattiche di “Star Wars Rebels” e “Guardiani della Galassia”, insieme alle divertenti storie di “Pickle & Peanut”, arrivano alle 17:00 per un’immersione nelle serie più appassionanti di Disney XD. L’appuntamento clou, infine, è fissato alle 18:30 con il cast della serie tv più amata di Disney Channel “Alex & Co.”. I giovani protagonisti incontreranno il pubblico del Roma Fiction Fest e introdurranno l’anteprima di due nuovi episodi. Per accedere basterà ritirare un coupon alla cassa del cinema un ora prima della proiezione.

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premi Ricerca condotta da SEIC su 200 mila consumatori

spot “Posso aiutarti mamma?”

Fiore all’occhiello della friulana Cigierre, la steak house più grande del nostro Paese ha vinto il primo premio come migliore insegna nazionale nella ristorazione servita

Per il secondo anno, il marchio cerca di dare un “piccolo aiuto alle mamme” per ringraziarle del loro impegno giornaliero

Kinder Cereali old wild west, per il secondo anno Con emergono i valori si aggiudica il “retailer of the year” della vera famiglia di Ottavia Quartieri

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l premio come migliore insegna a livello nazionale nella ristorazione servita al Retailer of the year 2015-2016 se lo è aggiudicato Old Wild West, la prima catena di steak house d’Italia nota e amata per le location in perfetto stile western, , fiore all’occhiello della friulana Cigierre. Si tratta della seconda volta che il marchio riceve questo premio, assegnato in seguito alla più grande ricerca sui consumatori che ogni anno coinvolge quasi 200 mila persone, organizzata

da SEIC – Studio Orlandini e Q&A Research & Consultancy. Questo titolo prestigioso è ambito dalle principali insegne nazionali inserite in 27 categorie merceologiche ed esprime il successo di un’azienda decretato dai consumatori chiamati a valutare fattori come rapporto qualità-prezzo, promozioni, servizio e competenza degli addetti, assortimento dei prodotti offerti, atmosfera e innovazione. «Questo successo conferma la bontà della nostra scelta di puntare, fin dagli esordi nel 2002, esclusivamente sulla qualità di prodotto e servizio - com-

menta Marco Di Giusto, amministratore delegato di Cigierre - Un impegno costante nel mantenimento degli standard di eccellenza che ci siamo imposti e che ci ha portato a una crescita a doppia cifra. Un sincero ringraziamento va soprattutto ai nostri clienti che scelgono ogni giorno la qualità dei nostri piatti, ma anche ai nostri affiliati e a tutti i collaboratori di Cigierre e degli oltre 130 Old Wild West distribuiti in tutta Italia: il loro costante impegno e la professionalità sono il motore che ci ha condotti a questo importante riconoscimento».

Tv Ben 7.215.000 telespettatori sui canali free hanno voluto seguire la gara

MotoGP, il record di giornata lo segna Cielo

Tra mille polemiche, l’ultimo atto del Motomondiale ha consegnato il titolo iridato a Jorge Lorenzo, in diretta in chiaro su Cielo e MTV8

Valentino Rossi

L’ultimo atto del motomondiale che ha consegnato il titolo a Jorge Lorenzo, tra mille polemiche e tanta delusione per chi sperava nella rimonta di Rossi partito in ultima fila, regala a Cielo e MTV8 la miglio-

re domenica di sempre. Il Gran Premio della Comunità Valenciana infatti, trasmesso ieri in diretta alle ore 14.00 in contemporanea sui due canali free, ha fatto registrare un ascolto cumulato di 7 milioni

e 215 mila telespettatori, pari al 35,5% di share. Il picco di share alle ore 14,45 con 26,6% del momento, per un totale di oltre il 4% in tutta la giornata, attestandosi come quinto canale in assoluto.

Un frame dello spot

Kinder Cereali, brand parte del gruppo Ferrero, da sempre ha associato la propria immagine a un’idea di lealtà e onestà, essendo così vicina a tutte le famiglie italiane. Così Kinder Cereali anche per quest’anno si impegna “Posso aiutarti, mamma?”, nel pieno rispetto dei propri valori. Con il nuovo spot prosegue la campagna di sensibilizzazione al “piccolo aiuto alle mamme”, per ringraziarle di tutto quello che fanno, ogni giorno, per il benessere delle loro famiglie. Protagonista della campagna è una donna e mamma contemporanea, dinamica e piena di risorse, che fa fronte con energia ed entusiasmo agli impegni che la molteplicità dei ruoli che riveste le impone. Una soggettiva che racconta la giornata tipo di una mamma, vista con i suoi occhi, per la regia dell’esordiente regista Ivan Cotroneo. “Abbiamo chiesto ad una mamma di filmare la sua giornata» recita il video, perché «quando guardi il mondo con gli occhi di una mamma, ti viene spontaneo dirle “Posso aiutarti, mamma?””. ANNO VI | #182| MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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MARKET PLACE

L’obiettivo è quello di raccontare la vision e la mission dell’azienda giapponese

Sulla rete Sanrio dialoga attraverso True Company sviluppo di un sito europeo per la struttura specializzata nella creazione di characters, tra cui spicca Hello Kitty, e nella loro commercializzazione

di Cecilia Bianchi

Sanrio, azienda giapponese specializzata nella creazione di characters, di cui quello di punta è Hello Kitty, oltre che nella loro relativa commercializzazione, ha scelto, al termine di una gara tra varie agenzie, True Company per la creazione del proprio sito web europeo. L’obiettivo è quello di raccontare la vision e la mission di Sanrio e la gamma di servizi offerti a partire dalla filosofia

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del brand (“Small gift, big smile”) tramite il nuovo portale europeo, declinato in lingua inglese. Il portale nasce anche come strumento per conoscere come il brand e gli stessi characters si muovono nel mondo fashion e lifestyle, con un focus particolare sugli eventi. La divisione TREEWEB (www.treeweb.it), la web agency del gruppo TRUE COMPANY, ha così realizzato un sito dinamico e caratterizzato dalla forte integrazione con i social

network di Sanrio, prevedendo una condivisione costante dei contenuti, per un aggiornamento degli utenti in real time. Il sito, online in questi giorni, è caratterizzato dalla presenza di tag che permettono di muoversi abilmente tra le varie pagine del portale come se fosse un vero e proprio magazine da sfogliare. Tutti i contenuti multimediali si rivolgono ad un target sia business (licenziatari) che consumer (fan e collezionisti). ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


Ride bene chi pianifica bene

DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET

Su Italia Uno prosegue l’appuntamento col buonumore targato “Colorado”. In questa edizione, il format sfornatalenti comici più seguito può contare su due conduttori di livello indiscusso: gli affiatatissimi Luca e Paolo. Se il tuo pubblico annovera gli amanti delle risate e del buonumore, questo è il programma giusto per pianificare.

Tutti i mercoledì in prima serata


MARKET PLACE Debutta sul piccolo schermo la linea premium di cioccolato targata Icam COM

Per la prima volta Vanini affronta la tv con uno spot

La campagna proseguirà fino al 21 novembre. sarà in onda per tre settimane sui canali Sky, con un commercial da quindici secondi e un “codino” da dieci

di Matteo Dedè

Vanini, la linea premium di cioccolato targata Icam - azienda italiana di riferimento per la lavorazione del cacao e cioccolato di alta qualità - presenta la sua prima campagna televisiva che viene trasmetta sulle principali reti di Sky. Da domenica scorsa, per tre settimane, viene trasmesso il primo spot Vanini, completamente realizzato in computer graphic e animazione digitale, firmato da Virtual Solution. Tutti gli ingredienti del cioccolato Vanini vengono mostrati in movimento, a creare un colorato e goloso vortice che, al termine, mostra la gamma completa di tavolette da cento grammi negli otto gusti attualmente disponibili sul mercato. La campagna si strutturerà in

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tre diverse modalità di comunicazione, a partire da due settimane di iniziative speciali sui canali Fox, Fox+1, Fox Life e Fox Life+1, con un codino di 10 secondi al termine di un trailer promozionale dedicato alle serie televisive di successo di queste reti, per un totale di 112 passaggi televisivi; poi, ecco altre due settimane di iniziative speciali sui canali Cinema, Cinema +1, Cinema +24, con un super spot da 15 secondi nell’ultimo slot commerciale appena prima del frame identificativo di canale, per un totale di quasi 50 passaggi; infine, tre settimane di adv tabellare sui canali Sky dedicati alle news (Sky Tg 24, Sky Meteo 24), sui canali di intrattenimento Sky Atlantic, e Sky Atlantic +1, Sky Arte, sul mondo Fox e sui canali National Geographic,

per un totale complessivo di circa 450 passaggi, la maggior parte dei quali concentrati nella fascia di prime time, dalle 19:30 alle 23:30. La campagna è nata con l’obiettivo di rafforzare la notorietà del brand Vanini, veicolandolo su una platea selezionata e in crescita come quella di Sky che ha nella dinamicità e nella propensione all’innovazione e sperimentazione, alcune delle sue caratteristiche distintive. Particolarmente interessante e nuova è inoltre l’iniziativa di Fox Emotional, che vede accomunare i valori di Vanini con il montaggio delle immagini delle serie FoxLife. Attingendo dal materiale delle migliori in onda sul canale durante questo mese, è stato realizzato un promo editoriale concentrato sui valori affini al brand Vanini. In questo caso il focus è principalmente sul concetto di dolcezza, di coccola (serie: “Grey’s Anatomy”) e di passione (serie: “Nashville”, “Empire”), che ben si accostano al brand FoxLife e allo spirito del canale. Al promo editoriale segue un codino pubblicitario di 10 secondi realizzato in stile grafico FoxLife, che integral’immagine dello spot con le tavolette di cioccolato Vanini. ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015

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PAN: VIAGGIO SULL’ISOLA CHE NON C’E’ 3D

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MARKET PLACE Obiettivo centrato: creare un effetto sorpresa e di forte impatto visivo COM

Marketing non convenzionale per la Repubblica Dominicana Un’operazione originale e divertente, con l’obiettivo di coinvolgere i passanti nelle vie centrali di Milano

L’UNICO QUOTIDIANO GRATUITO DISTRIBUITO IN ARTIGIANO IN FIERA

di Marianna Marcovich

L’Ente del Turismo della Repubblica Dominicana ha dato vita, dal 4 al 6 novembre, a una campagna marketing non convenzionale, originale e divertente, con l’obiettivo di coinvolgere i passanti nelle vie centrali di Milano creando un effetto sorpresa e di forte impatto visivo. Protagonisti quattro giovani ragazzi, con valigie, cappelli e souvenir di viaggio, in stile vacanziero e in contrasto con il clima autunnale milanese.
 Il primo giorno le due coppie, truccate in maniera tale da sembrare abbronzati e dotati di telecamere, si sono fermate nei luoghi della città con maggiore affluenza di passanti che si recavano al lavoro, presso i treni utilizzati dai pendolari negli orari di punta, nei dintorni della metropolitana o in zone della città con un alto numero di uffici, quali Piazza Gae Aulenti o le vie centrali di Milano. Due le telecamere in azione: la prima visibile e portata dai ragazzi per filmare “la fine della vacanza” mentre l’altra nasco-

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sta per filmare le reazioni e gli sguardi di invidia dei milanesi nel vedere il gruppo di ragazzi ancora felici e con la giusta carica dopo il viaggio. Per attirare maggiormente l’attenzione, i ragazzi hanno manifestato apertamente il loro entusiasmo per il viaggio appena trascorso raccontandosi ad alta voce i ricordi della vacanza, accennando balli di merengue e bachata o cantando canzoni tipiche del Paese.

Nei due giorni successivi, i quattro giovani protagonisti della campagna hanno interagito direttamente con il pubblico, dando informazioni e distribuendo materiale pro-

mozionale negli stessi punti in cui il giorno prima erano stati bersaglio dell’invidia dei lavoratori. Oltre a brochure e flyer istituzionali sono state distribuite anche speciali cartoline che rappresentavano un confronto istantaneo tra la tipica giornata autunnale di Milano e una giornata in spiaggia in Repubblica Dominicana. Questo effetto è stato dato grazie a una finestra bucata all’interno della cartolina e alla grafica stampata sul resto del flyer, così da rendere intuitivo e ironico il messaggio .- “In Repubblica Dominicana c’è Tutto quello che sogni” - dell’intera azione. ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015

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COVER STORY

Il 42% dei viaggiatori ha già usato uno smartphone per pianificare e prenotare un viaggio
In Italia e proprio gli smartphone generano transazioni ecommerce per 1,82 miliardi di euro. Il 24% è legato al comparto turistico, e in particolare alla biglietteria di Daniele Bologna

Il gruppo Amadeus indaga su come viaggeremo fra innovazione e tecnologia mobile

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Un traveller journey tra presente e futuro

Viaggiare nel futuro è ancora un’esperienza da sogno, ma il futuro dei viaggi è ormai vicino e sarà “disruptive”. Il settore del travel assiste all’ingresso di numerose tecnologie abilitate dal digitale. Accanto alla diffusione globale degli smartphone, nuovi dispositivi per la realtà virtuale, robot, oggetti indossabili e connessi a internet sono in fase di concreto e rapido sviluppo. Oggetti che permettono al viaggiatore di portare il biglietto aereo al polso, sbloccare la camera d’albergo e fare un’esperienza in 3D della destinazione ancora prima di venire calati in essa nel mondo reale, in grado di agire come appendici del nostro stesso corpo, estensioni computerizzate che rendono le attività quotidiane e le esperienze in viaggio fluide, senza soluzione di continuità.
Il percorso del viaggiatore, il cosiddetto “traveller journey”, si espanderà e verrà integrato da nuove esperienze abi-

litate dalla tecnologia mobile. Secondo Phocuswright, la tecnologia non cambierà il viaggio in sé bensì il comportamento del viaggiatore, che verrà stimolato da nuove esperienze come quelle offerte dalla realtà virtuale. A parte i visori che abilitano a questa particolare visualizzazione in 3D, sono da considerare altri devices come gli smartwatch, che potranno contenere i codici dei biglietti aerei, la disponibilità della connessione 5G: entro il 2030 vi saranno pochissimi luoghi al mondo senza connettività internet. Questi elementi contribuiranno alla possibilità di creare un’esperienza di viaggio totalmente connessa, personalizzata e pregna dell’identità dei luoghi visitati, nello stile di comunicazione oltre che nei contenuti.
 Momenti di contatto A cambiare sono i momenti di contatto con il viaggiatore, a partire dalle nuove possibilità che hanno a disposizione gli operato-

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Le nuove tecnologie indossabili, appendici del corpo del viaggiatore

ri e coloro che compongono l’offerta di viaggio: la diffusione massiva degli smartphone implica la possibilità di interagire in real time con il viaggiatore, al punto che la sua aspettativa cresce e richiede un rapido adattamento. Secondo Amadeus, leader nella distribuzione di tecnologie altamente innovative, il percorso del viaggiatore è ricco di social data, informazioni che il viaggiatore elabora, sceglie e condivide, che non vanno igno-

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rati, ma che anzi, raccolti in cluster contribuiranno a definire specifiche tipologie di viaggiatori, non ultimi i “puristi culturali”, una specifica tipologia individuata ed evidenziata nel report Amadeus Future Traveller Tribes 2030. Ricevere notifiche personalizzate sui gusti e le impostazioni create volontariamente dal viaggiatore permette di sfruttare al meglio le possibilità di questi dispositivi, in maniera non invasiva, pertan-

to prevedibilmente consistente e significativa dal lato dell’utente viaggiatore.
 Wearable devices La ricerca Travel Innovations and Technology Trends 2015 di Phocuswright prevede che entro il 2019 verranno immessi nel mercato 148 milioni di wearable devices, i dispositivi indossabili connessi alla rete. Compagnie aeree, catene alberghiere, operatori per la prenotazione e gestione del

Smartwatch, braccialetti intelligenti e gioielli. I nuovi smartwatch sono realizzati con attenzione per l’estetica e un design accattivante. In questo senso verranno utilizzati anche come elemento di stile nel proprio look, motivo in più per i clienti per adottare questa nuova tecnologia. Gli smartwatch permetteranno di ricevere notifiche, tenersi aggiornati sulle news degli operatori e delle compagnie aeree, gestire alcuni aspetti del viaggio, pagare in mobilità, salvare e mostrare i biglietti aerei e le prenotazioni in generale anche per i trasporti pubblici. Grazie a questi dispositivi inizia, infatti, l’era di mcommerce ed mpayment.

Scarpe intelligenti

Il viaggiatore può tenere la tracciatura della propria attività: la distanza percorsa, velocità, intensità, pressione e diverse altre informazioni possono essere collezionate per gestire al meglio la propria forma fisica e prendere consapevolezza della fisiologia in fase di viaggio.

Polpastrelli da usare come dispositivi di controllo

Un gruppo di ricercatori del MIT di Boston stanno sviluppando un nuovo device indossabile che trasforma il polpastrello dell’utente in un mini track pad.

Le dita diventano così degli strumenti per controllare dispositivi esterni nella stessa modalità di un mouse, cambiando potenzialmente il modo in cui i viaggiatori si interfacciano con i computer.

Timbro biologico

Ricercatori della startup statunitense MC1,0 basata nello stato del Massachusetts, stanno lavorando per commercializzare una tecnologia elettronica allungabile morbida e conforme al corpo umano, rimanendo attaccata al corpo mentre la persona si muove. Questa tecnologia può essere usata per seguire gli spostamenti dei bambini o dei partecipanti a un tour.

Abiti smart

L’abbigliamento diventerà sempre più “intelligente”, integrato con micro tecnologie direttamente impiantate nei tessuti. Per i viaggiatori, significherà poter monitorare il proprio stato fisiologico, una funzione utile specialmente per anziani e persone con disabilità.

Realtà aumentata

Questa tecnologia permette di ottenere informazioni tramite il riconoscimento di elementi del mondo fisico attraverso tipicamente la fotocamera dello smartphone o tablet. Turisti e business men possono così scoprire dati e descrizioni di monumenti o mezzi di trasporto. Diverse startup si muovono in questo ambito, specialmente in contesti culturali.

Realtà virtuale

Avviene grazie al supporto di speciali visori che riproducono il mondo reale con aderenza in modalità 3D. Alcune aziende come Oculus Rift sono in una fase di testing intenso e questa tecnologia ha attirato l’attenzione degli operatori del settore del travel che possono permettere al futuro viaggiatore di fare esperienza del luogo che andrà a visitare prima della decisione di acquisto.

viaggio nutrono un forte interesse per il settore tanto da aver già sviluppato diverse applicazioni in particolare per gli smartwatch.
 La diffusione del mobile nel globo è ormai massiva: gli abbonamenti ammontano a 7,1 miliardi, con una penetrazione del 99%, secondo i dati di fonte Ericcson Mobiity Report. L’era dei cellulari è alle nostre spalle, considerato che nei primi mesi del 2015 il 75% dei dispositivi mobile venduti erano smartphone.
«Ben il 42% dei viaggiatori mondiali oggi sono “Connected Travellers”, dotati di smartphone che usano sia per pianificare che per effettuare prenotazioni commenta Francesca Benati, Amministratore Delegato e General Director di Amadeus Italia - Le prenotazioni via mobile stanno sempre di più diventando un’abitudine dei viaggiatori. Questi ultimi riconoscono nel proprio smartphone il miglior strumento di prenotazione sia in fase di ricerca che durante il viaggio stesso». Uno sguardo all’Europa Guardando ai dati europei, il 65% dei viaggiatori ricerca voli dal proprio smartphone, mentre è il 25% che finalizza l’acquisto tramite il dispositivo. Una percentuale che sale leggermente, al 30%, se si tratta di prenotare hotel. Per quanto concerne i viaggiatori italiani, conANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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COVER STORY listi, organizzazioni, compagnie aeree e in generale gli operatori del settore. Secondo Phocuswright, a contribuire nell’adozione rapida di queste nuove tecnologie vi sono alcuni elementi sociologici come la globalizzazio-

francesca benati

siderata una penetrazione di smartphone del 62%, la ricerca di Phocuswright “Traveller Technology Survey” svela che il comparto ecommerce relativo al settore turistico ammonta al 24%, su un totale di 1 miliardo e 850 milioni di euro transati. «Questi numeri sono destinati a crescere in maniera consistente nei prossimi anni - commenta Francesca Benati - Ad esempio, il roaming internazionale è diminuito del 91% rispetto ai costi del 2007, un fatto che ci permette di intuire le possibilità di espansione del comparto mobile a livello internazionale, grazie anche alla futura sempre maggiore propensione e abitudine dei viaggiatori a usare uno strumento così versatile come lo smartphone. Ecco perché raccomandiamo agli opera-

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ne, la possibilità di essere informati in real time su scala internazionale e una relativa stabilità politica. Il prossimo step nel settore viaggi sarà, quindi, un’intensa gestione dell’innumerevole quantità di informazioni che si

renderanno disponibili grazie a questi dispositivi e queste interazioni fra l’uomo e la realtà circostante. Le grandi compagnie aeree, i provider di tecnologia dovranno dotarsi di strumenti di bigdata analytics, una neces-

sità derivante anche dalla nuova frontiera tecnologica dell’Internet of Things, in grado di estrarre informazioni in tempo reale a qualunque elemento fisico grazie alle connessioni con il web e speciali applicazioni.

tommaso vincenzetti

tori del settore di entrare, di essere parte di questa realtà, che vedrà il 55% delle prenotazioni effettuate via mobile nel vicino 2018».
Proporre la propria offerta ai viaggiatori sui propri smartphone è pertanto una scelta imprescindibile. Aggiunge Tommaso Vincenzetti, Marketing & Business Development Director di Amadeus Italia: «E’ necessario che gli operatori del mondo dei viaggi tornino a dialogare con il viaggiatore, coinvolgendolo dalla ricerca fino alla prenotazione, e responsabilizzandolo nella selezione dei servizi di viaggio. In questo senso, è importante evolvere e adattarsi ai cambiamenti in corso abilitati dall’innovazione, aprendo nuove strade di dialogo e riprendendo la vicinanza con i Connected Travellers, che

abbiamo contribuito a definire anche in ottica futura tramite il nostro report Future Traveller Tribes 2030».
 L’integrazione per un’esperienza di viaggio seamless La roadmap del settore del travel è segnata dalla gestione della customer experience, la personalizzazione e il big data-driven cognitive computing: processi e tecnologie in grado di aiutare le aziende a raggiungere ambiziosi obiettivi. Dalle applicazioni mobile, alle analytics e soluzioni abilitate dal sistema NFC (Near Field Communication), il futuro sarà l’offerta di un’esperienza senza soluzione di continuità per il viaggiatore, un’unica piattaforma tecnologica in grado di ridefinire le attività di business per specia-

Tecnologie sempre più avanzate per un’industria ormai divenuta globale

Amadeus è tra i leader nella distribuzione e fornitore di avanzate tecnologie per l’industria globale dei viaggi e del turismo. I clienti del gruppo comprendono fornitori di viaggi (compagnie aeree, hotel, ferrovie, traghetti etc.), venditori di viaggi (agenzie di viaggio e siti web) e acquirenti di viaggi (aziende e viaggiatori individuali).
Amadeus ha oltre diecimila dipendenti impegnati in tutto il mondo, ha sedi in Spagna, a Madrid (headquarter corporate), in Francia, a Nizza (sviluppo) e in Germania, a Erding (operations - centro elaborazione dati); oggi opera attraverso 71 organizzazioni commerciali locali.
Il gruppo adotta un modello di business basato su transazioni. Nell’anno fiscale - terminato il 31 dicembre del 2014 -, Amadeus ha registrato un fatturato che si è attestato a oltre 3,4 miliardi di euro. ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015



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COM PANY

Sono 102 milioni i potenziali acquirenti del medio/lusso in Cina contro i 90 milioni stimati in America

Ferragamo ritorna sul sentiero cinese Nel cuore di Shanghai, sulla Nanjing Road, Salvatore Ferragamo ha riaperto il suo flash shop store, rinnovato con molte più vetrine e trecentocinquanta metri quadrati che si snodano lungo tutto un angolo della strada

da sinistra: Ferruccio Ferragamo, Michele Norsa, Edgardo Osorio e Massimo Ferragamo

di

Massimo Masi

Sul cambiamento delle abitudini dei clienti in Cina più che la crisi sembra siano determinanti il divieto di ostentare esplicitamente - imposto dal governo - e una forte consapevo-

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lezza, comunque, del potere di acquisto. Le ricerche dicono che dallo “show” (cioè “mostra”, “esibisci”) dei primi anni del “boom” i cinesi siano prima passati allo «show, you know” (“mostra, tu sai/hai/puoi”) e ora al “you know” (“tu

sai”). Vade retro, insomma, logo ed esibizionismi e facili apparenze, avanti con qualità e scelte consapevoli. Una su tutte, il Made in Italy, quasi un’ossessione per gli shoppers cinesi. Sono 102 milioni i potenziali acquirenti dell’enorme

nazione del medio/lusso contro i 90 milioni stimati in America. Non ci stupisca, dunque, se continuano ad aprire/rinnovare boutique anche se in sottofondo la crisi suona la grancassa e la Borsa è come le montagne russe. La scorsa set-

timana, proprio nel cuore di Shanghai, sulla Nanjing Road, Salvatore Ferragamo ha riaperto il suo flash shop store, rinnovato con più vetrine e trecentocinquanta metri quadrati che si snodano lungo tutto un angolo della strada. Taglio del nastro fra uomini d’affari, celebrities - da Tang Wei a Jing Bo Ran, - dinner e la mostra “She’s like a Rainbow” in omaggio a cinque calzature iconiche dedicate ad altrettante dive: Brigitte Bardot, Judy Garland, Sophia Loren, Marylin Monroe e Audrey Hepburn. In bacheca gli storici modelli (dalla zeppe “Rainbow” disegnate da Salvatore Ferragamo al sandalo di B.B. alla décolleté di Sofia) e accanto una special edition interpretata da Edgardo Osorio, giovane stilista colombiano trapiantato a Firenze; e poi la visione nei quadri dell’artista Han Yajuan che andranno all’asta per beneficenza.

Una frenata necessaria «Era fisiologico che il “boom” avesse una frenata - argomenta in modo pacato Michele Norsa, Amministratore Delegato della griffe fiorentina a chi gli chiede se non sia preoccupato per l’instabilità dello yuan. - I fatturati non potevano continuare a crescere a due cifre. Siamo nella fase di assestamento di un mercato che, conti alla mano, continua a essere di grande interesse per prodotti di lusso italiano per via dei 102 milioni di potenziali compratori ma anche dell’attenzione alla qualità. La sensazione, quando si sta qui, é più che positiva. È all’estero che ci si preoccupa troppo e inspiegabilmente di questo Paese». Un consumatore che è cambiato molto, sostiene il manager, da quando, vent’anni fa, la griffe arrivò a Pechino e Shanghai: «Allora praticamente erano solo uomini ad acquistare e ora, pur restan-

do il 55 per cento della clientela contro il 45 del resto del mondo, quasi sempre arrivano in coppia e l’acquisto diventa un’abitudine di famiglia. Sono spesso molto giovani i consumatori, sui trent’anni. E se prima erano cinture per lui e scarpe per lei, ora anche l’abbigliamento ha la sua importanza. La scelta cade quasi sempre sugli abiti da giorno, anche per le donne, perché quasi tutte lavorano e ci tengono». In tutto questo sta avanzando la convinzione che “no logo” è meglio. Ma i vertici del gruppo non se ne preoccupano più di tanto, pur ammettendo il fenomeno: «Ora conoscono, sanno e di un marchio, al brand preferiscono la storia». Che in Ferragamo non manca certo. Quaranta città Tra i primi gruppi europei ad arrivare qui e ora presente in 40 città con ben 90 negozi che saranno 92 entro la fine dell’anno, Ferragamo ha registrato un incremento delle vendite nei primi sei mesi del 2015 del 17%. «Quando arrivammo - ricorda Ferruccio Ferragamo - vent’anni fa tutti indossavano una specie di divisa e le strade, spesso sterrate, erano piene di biciclette. Dissi al nostro partner, Peter Woo. “Ehi Peter mi fai vedere una cliente?”. E lui mi rispose: “Aspetta e vedrai”. Aveva ragione lui, eccome se aveva ragione».

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are you ready for

interaction?


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Il programma per mettere l’infrastruttura video di YouTube a disposizione degli editori

La Stampa e Il Secolo XIX testano “Embedded Player” Google rompe gli indugi e avvia una sperimentazione senza precedenti. Il progetto sarà lanciato nel corso del 2016

mario calabresi, direttore del quotidiano la stampa di Luca Anelli

Google ha deciso di avviare un innovativo programma per mettere l’infrastruttura video di YouTube a disposizione degli editori. “Embedded Player”, questo il nome, sarà testato da cinque giornali europei, tra i quali, in Italia, La Stampa e il Secolo XIX, e sarà poi lanciato nel corso del 2016. Il progetto è stato annunciato a Berlino, la scorsa settimana, nel corso di una giornata dedicata alla Digital News Initiative (Dni), l’organismo al quale partecipano, oltre a Google, alcune tra le più importanti testate al mondo, con l’obiettivo di realiz-

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zare, attraverso tecnologia e innovazione, un ecosistema economicamente sostenibile per il giornalismo di qualità. I siti che aderiscono a “Embedded Player” potranno utilizzare YouTube per mettere online e distribuire agli utenti su pc, smartphone, tablet e tv connesse la propria produzione video. I contenuti vivranno sia all’interno delle testate sia sulla piattaforma YouTube, nei canali dedicati. Gli editori avranno la possibilità di vendere la pubblicità da sé, nel qual caso avranno il cento per cento dei ricavi, oppure di ricorrere a Google come concessionaria, dietro un compen-

ben mcowen

so. Il traffico generato dai video sia sui siti sia all’interno dei canali su YouTube sarà attribuito alle testate. Una fase pilota «Già un terzo delle ricerche sulla nostra piattaforma è correlato alle notizie», ha affermato Ben McOwen Wilson, responsabile delle partnership per l’Europa, presentando il progetto. «Ma fino ad ora non abbiamo fatto un gran lavoro per capire a fondo le esigenze del giornalismo e le potenzialità del video per gli editori. È per questo che abbiamo pensato a “Embedded Player” e a una fase pilota, per affron-

tare e risolvere al meglio le sfide legate all’iniziativa». A Berlino sono anche state annunciate le testate che parteciperanno a questa prima fase. Per ora si tratta dell’inglese The Guardian, dello spagnolo El Pais, della Stampa e del Secolo XIX, dei prestigiosi titoli tedeschi Frankfurter Allgemeine Zeitung e Zeit online. A queste, nelle prossime settimane, se ne potrebbero aggiungere altre, fino a una

dozzina circa. Obiettivo del test è mettere a punto il programma e definirlo in tutti i dettagli, soprattutto da tre punti di vista. Il primo è veramente essenziale: come raggiungere gli utenti su tutti i dispositivi e ottimizzare l’esperienza utente nella fruizione delle notizie. Oggi YouTube, su cui vengono caricate oltre 300 ore di video ogni minuto, è già disponibile su più di mille device; poi, bisognerà lavorare sulle modalità per consentire alle testate un’adeguata flessibilità di utilizzo e personalizzazione, massimizzando i ricavi; infine, servirà pensare a come ridurre la complessità legata all’erogazione dei video e individuare le esigenze emergenti degli editori. Il costo di banda

ed erogazione, come pure dell’infrastruttura tecnica, dal player ai server, sarà interamente sostenuto da Google. Il lancio ufficiale è programmato entro marzo del prossimo anno. “Embedded Player” fa parte dei programmi di Dni, nata la scorsa la primavera. Dalle otto testate fondatrici iniziali, tra le quali, unica per l’Italia, La Stampa, sono sali-

te a circa un migliaio le organizzazioni giornalistiche europee che hanno dimostrato un qualche interesse in uno dei progetti Dni. Tra le iniziative più recenti Accelerated mobile pages (Amp), il progetto per rendere più semplice ed efficace la navigazione dei siti di news da mobile, e il fondo da 150 milioni di euro per finanziare i progetti giornalistici innovativi.

un momento della recente presentazione di digital news initiative ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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Parla il fondatore del gruppo che rappresenta l’anti-Netflix italiano

Chili al rilancio. E sfodera tutto l’ottimismo possibile

Per Stefano Parisi l’arrivo della società americana nel mondo del video on demand rappresenta, comunque, una novità positiva. E illustra le mosse per contrastarlo

di Daniele Bologna

«L’arrivo di Netflix? Farà bene a tutto il settore dello streaming video. È un mercato in cui c’è ancora spazio per tutti. E noi ora puntiamo a diventare globali». Archiviato l’impat-

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to dell’arrivo del colosso americano anche in Italia, in casa Chili c’è una sfida da raccogliere. Ma Stefano Parisi, fondatore dell’antiNetflix italiano, rilancia e sfodera tutto il suo ottimismo. «Netflix è una novità positiva. Innanzitutto per

far conoscere anche in Italia il mondo del cinema e delle serie on demand. Nel nostro Paese il freno non è la banda più o meno larga: è il fatto che i nuovi servizi televisivi non sono ancora sufficientemente conosciuti». Nata nel 2012 come co-

stola di Fastweb e diventata indipendente, Chili chiuderà il 2015 con circa 500 mila clienti, un fatturato italiano di cinque milioni di euro, oltre 5.000 tra film e serie tv in catalogo. «Sulle smart tv - dice Parisi - a fianco dell’icona di

Netflix c’è la nostra. La curiosità che si sta sviluppando intorno a questo mondo è una buona notizia. Anche perché la nostra è un’offerta diversa: non in abbonamento, ma con l’acquisto del singolo film. In Europa siamo l’unica azienda indipendente che fa video on demand senza esser legata a un network televisivo o a un operatore di telecomunicazioni. Curiamo tutto il processo tecnologico, codificando i video in dodici formati diversi, in modo che si adattino al dispositivo e alla connessione usati per vederli». Se Netflix, da noi, è arrivato un po’ più tardi che altrove, non è solo per una questione di infrastrutture. C’è anche un problema di alfabetizzazione tecnologica incompleta. Quella che fa entrare in casa agli italiani smart tv connesse e ricche di funzioni, ma usate ancora in modo tradizionale. «La banda larga - prosegue Parisi - non è in sé il problema: una buona adsl è assolutamente sufficiente per il nostro streaming. Ma viviamo in un Paese dove solo il 52% delle famiglie ha una connessione internet domestica, e questo è un freno importante. Ecco perché lavoriamo per rendere sempre più semplice l’accesso ai nostri servizi. Nel 2016 si potrà fare tutto con il telecomando, sen-

Stefano Parisi

za obbligo di registrazione via web». Mercato di colossi Il mondo tech sembra procedere sotto il dominio di autentici colossi, basti pensare a Google per le ricerche o a Facebook tra i social network. Gruppi giganteschi che arrivano a realizzare un quasi-monopolio nel proprio settore. Chili oggi è disponibile anche in Austria, Germania, Polonia e in fase di test in Regno Unito e Germania. «Quello del cinema on demand - osserva Parisi - è un mercato più “liquido”. Noi non dobbiamo sottrarre clienti a Netflix, ma convincerli a scegliere di prendere un film da noi a 3 euro e 99. È come cambiare canale. La sfida

sarà sui contenuti. E sulla capacità di offrirli, con la tecnologia migliore. C’è spazio per piattaforme europee, più vicine alla nostra cultura sia nei contenuti che nella modalità di consumo. Alla portata anche di un pubblico maturo». Intanto, per avvicinare i clienti, Chili lavora da tempo in partnership con altre aziende. Da Samsung a Barilla, fino ad Esselunga o Eni: l’idea è abbinare i film in streaming a offerte di prodotti e servizi del tutto diversi. Per aprire un nuovo mondo a chi non lo conosceva. «Ma poi, il vero grande scoglio è la pirateria - dice Parisi - che quasi non ha eguali in Europa. Anche per questo in Italia il mercato dei video on demand vale 30 milioni e in Danimarca, con molti meno abitanti, ne vale 100. Si parla di almeno 500 milioni di mercato illegale. E per abbatterlo serve il sostegno all’offerta legale. Chi digita un sito pirata dovrebbe trovarlo chiuso, come recitano le nuove norme di Agcom, ma dovrebbe trovare anche le indicazioni su dove poter avere un’offerta legale. E poi va ristretta la finestra tra quando un film arriva nelle sale e quando viene concesso a noi per la diffusione sui nostri veicoli, che oggi è di tre mesi e finisce per agevolare la pirateria».

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Come si crea la pubblicità intelligente.

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REAL TIME BIDDING

Rocket Fuel in 4 passaggi.

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CROSS-CHANNEL

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REAL RESULTS


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LINK eventi

tecnologie

Da “Limbo”, film-tv di Lucio Pellegrini con Kasia Smutniak, che rappresenta l’Italia nel concorso internazionale, a “Fear of the Walking Dead”, spin-off della serie tv cult sugli zombie.

Per la prima volta in Italia un data center neutrale ideato appositamente per ospitare Carrier, ISP nazionali e internazionali e il NAP italiano. “WholeData”, azienda nata dall’unione di competenze specifiche nella realizzazione e gestione di data center commerciali, ha da tempo annunciato il lancio di Internet Park, ora in fase di realizzazione; la struttura è a Pioltello - alle porte di Milano - su un’area di 30 mila metri quadrati, operativa entro la prossima primavera. Si gettano le basi per potenziare l’ecosistema internet nazionale.

Domani a Roma c’è il FictionFest

Sta crescendo l’Internet Park

ANSA.IT

ricorrenze

Il Sole 24 Ore oggi fa 150 anni Oggi sono 150 esatti dalla fusione di due giornali storici: il Sole e il 24 Ore, testate economiche milanesi. Nasceva così, ben 150 anni fa, Il Sole 24Ore. Una storia iniziata tra Milano e Londra nel 1865 con il primo dei due quotidiani e poi proseguita in coppia. Una storia che ha avuto nello sforzo di garantire ogni giorno un racconto veritiero dell’intero Paese, da Nord a Sud, la sua cifra costitutiva, quello quotidiano dell’economia reale e della finanza, dove convivono grandi valori e molte miserie, la fatica e i primati della manifattura e dell’industria .

ILSOLE24ORE.COM

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CORRIERE.IT

scenari

L’effetto Expo si fa sentire nella Gdo

REPUBBLICA.IT

L’effetto Expo sul fatturato della distribuzione moderna si è sentito ed è stato anche parecchio forte. L’apporto dell’Esposizione a Milano ha generato un fatturato davvero significativo.

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LINK Valentina Lunardi

Lo sviluppo di prodotti come Lattjo comprende ricerche e progetti a sostegno dell’istruzione

di

Digitale o analogico, per Ikea il gioco ha un ruolo funzionale a design e marketing

La multinazionale svedese dell’arredamento essenziale e a prezzi democratici ha sempre tenuto in grande considerazione il tema del gioco e della creatività, per tutte le generazioni. L’ennesima dimostrazione dello “stile di pensiero” di Ikea come brand è rappresentato dalla collezione di giocattoli Lattjo, che include numerose attività, strumenti musicali e giochi ispirati dal mondo animale e vegetale, ed è arricchita da un’applicazione mobile e una serie di cortometraggi disponibili su YouTube. Lattjo non rappresenta, quindi, semplicemente l’ultima linea di prodotti dedicata all’infanzia, ma una piattaforma off e online che racconta come il gioco per Ikea rappresenti il fulcro della casa, della vita familiare e della comunità.

La compagnia svedese ha lanciato una collezione di prodotti dedicata all’infanzia (ma non solo), che comprende numerose attività off e online, cortometraggi su YOUTUBE in collaborazione con DreamWorks e UN’APP CHE supporta la relazione tra genitori e figli

Il divertimento e la creativià al tempo del digitale

Il gioco sotto analisi

dal 2009 ikea è impegnata nel più ampio studio sul tema di famiglia, bambini e gioco. che quest’anno, se vede l’affermazione dei device digitali come strumenti popolari, rivela come i bambini preferiscano ancora giocare con persone, non solo oggetti

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Per raccontare il progetto Lattjo, il brand utilizza ampiamente il suo ricco canale YouTube, dove è raccontata la missione della collezione: “Lattjo serve a ispirare bambini e adulti a giocare insieme, ovunque e in ogni momento. È un’ampia collezione di giocattoli moderni, pensati per aiutare genitori e figli a interagire attraverso un mix di attività classiche e giochi più moderni, entrambi in versione analogica e digitale”. “Giocare è un linguaggio universale, che oltrepassa confini e generazioni - racconta, attraverso il canale YouTube della compagnia, Nicolas Cortolezzis product developer di Lattjo - Mediante il gioco ci mettiamo in connessione con gli altri e costruiamo relazioni, divertendoci. Ed è altrettanto importante per adulti e bambini. Le ricerche dimostrano che la gioia di fare qualcosa senza un obiettivo preciso, come giocare, libera dallo stress e da sfogo a creatività e immaginazione”. E il canale video di proprietà di Google non serve solo a raccontare la collezione, ma ne è una parte fondamentale. In collaborazione con Ikea, DreamWorks Animation ha dato vita ai personaggi di Lattjo attraverso una progetto di branded entertainment costituito da 25 cortometraggi presentati sul canale YouTube del brand svedese e nella relativa mobile app. “Sappiamo che il mondo desidera e necessita di maggiore gioco - ha affermato in ottobre, in occasione del lancio ufficiale di Lattjo, Maria ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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Thörn, Range Manager Ikea Children - Nella nostra ricerca abbiamo scoperto che il 50% degli adulti desidera trovare il proprio bambino interiore e che, sia bambini sia genitori, vorrebbero giocare di più insieme”. Per meglio comprendere il nuovo panorama delle attività di gioco oggi e le nuove sfide che si presentano con l’affermazione dei dispositivi digitali e altre forme di entertainment, Ikea ha infatti svolto un sondaggio su circa 30mila genitori e bambini attraverso 12 paesi, espandendo la ricerca iniziata nel 2009 realizzando il più ampio studio sul tema di famiglia, bambini e gioco. Il “2015 Play Report” delinea una panoramica complessa della tematica del “playtime”, con insight su come i genitori trovino difficile ritagliarsi del tempo di qualità per giocare con i propri figli e si sentano per questo in colpa; come spesso siano ansiosi per la loro sicurezza, ma temano di essere troppo protettivi; e come più della metà degli intervistati pensino che oggi “giocare” significhi anche includere dispositivi come smartphone, tablet, console e computer nelle attività dei bambini. Ma, osservando le risposte fornite dagli intervistati più giovani, si scopre che otto su dieci affermano di preferir giocare con gli amici piuttosto che guardare la tv (19%) o navigare su internet (17%).

Storytelling e progetti a favore dell’infanzia “Il nostro lavoro è quello di rendere le cose migliori ed è per questo che siamo sempre curiosi di scoprire nuove idee, tecniche e collaborazioni - ha affermato Marcus Engman, Design Manager di Ikea, spiegando come i dati raccolti sul mondo del gioco siano stati applicati sui prodotti (e i consigli) che sono offerti ai consumatori - Questa specifica collaborazione è interessante perchè porta nuova vita al nostro design, rendendo l’esperienza dei prodotti Ikea più ampia, profonda e migliore”. Anche dall’altro lato della collaborazione l’esperienza con Lattjo sembra essere stata costruttiva: “DreamWorks Animation crede nel potere delle grandi storie e siamo stati ispirati dalla sfida creativa di dare vita ai personaggi (di Lattjo) per i consumatori Ikea di tutto il mondo. Lavorando con i nostri migliori storytellers, la serie di cortometraggi è una celebrazione di immaginazione e gioco, che speriamo

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Raccontare l’immaginazione

dreamworks ha collaborato con ikea per creare una serie di cortometraggi il cui obiettivo non è solo parlare di un prodotto, ma supportare ikea nel raccontare un ampio progetto dedicato a creare un nuovo mindset del “giocare”

possa sorprendere e intrattenere gli spettatori”, ha affermato in occasione dell’evento di lancio della nuova linea Brian Robinson, Global Head of Creative Design and Development di DreamWorks Animation. “Si poteva sviluppare semplicemente un prodotto, ma la nostra idea è quella di far giocare tutti di più e creare un nuovo mindset di gioco. E per raggiungere questo obiettivo, lo storytelling è uno strumento importante per coinvolgere le persone e ispirare cambiamenti

di comportamento”, ha raccontato in unitervista a Fast Company Cindy Anderson, Business Area Manager di Ikea, resposabile per lo sviluppo dei prodotti per l’infanzia. E uno storytelling altamente engaging è quello che la compagnia ha realizzato per una nuova campagna di marketing dedicata alla Svezia, che ha previsto l’installazione di billboard interattive nella metropolitana di Stoccolma, che invitano le persone a fermarsi e giocare. In un’altra dimostrazione del ruolo funzionale del gioco per la compagnia, fino al 26 dicembre è attiva la campagna Soft Toys for Education, durante la quale per ogni pupazzo venduto, la Fondazione Ikea promuove progetti dedicati all’educazione dell’infanzia attraverso donazioni a Unicef e Save the Children. Parallelamente, è stato dato proseguimento al progetto Kids Designing for a Good Cause, un contest co-creativo che invita i bambini di tutto il mondo a disegnare giocattoli che poi Ikea renderà acquistabili durante la stagione natalizia, donando un euro per ogni acquisto. Dal 2003, i due programmi si focalizzano sul fornire educazione di qualità a bambini che vivono in povertà o hanno difficoltà fisiche o sociali; fino ad oggi, Soft Toys for Education ha migliorato l’istruzione per più di 11 milioni di bambini in 46 paesi e raccolto 77 milioni di euro. ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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Matteo Dedè

diventare più grandi Alberto Sangiovanni Vincentelli insegna all’Università della California, a Berkeley, dal 1976, dove detiene la cattedra di Electrical Engineering and Computer Sciences. È stato uno dei fondatori di Cadence e Synopsys, imprese leader nel campo dell’Electronic Design Automation (EDA). È membro di diversi board in Europa e negli Stati Uniti. In Italia è Presidente del Consiglio Strategico del Fondo Strategico Italiano e del Comitato Nazionale dei Garanti per la Ricerca, nominato dal Ministero della Istruzione, Università e Ricerca, oltre che componente sia del Consiglio Scientifico del CNR sia del Consiglio Esecutivo dell’Istituto Italiano di Tecnologia

L’Italia ha grandi eccellenze, anche nell’Information Technology, ma deve rafforzare un ecosistema industriale che faccia prosperare queste competenze, creando innovazione, prodotti e posti di lavoro. Per creare una massa critica nell’It la strategia più efficace passa dalla crescita dimensionale delle aziende italiane, dal sostegno alle startup e alla imprenditorialità dei giovani. L’It è un ambito vastissimo e ci sono sicuramente settori in cui l’Italia fa ricerca di avanguardia: penso ad esempio all’informatica teoretica in cui esistono valenti centri di ricerca italiani che lavorano sulla teoria degli algoritmi, sulla semantica e sulla teoria della complessità. Si tratta di una disciplina che confina con la matematica e riguarda la base teorica che sostiene le applicazioni. Per altri aspetti, come l’architettura dei calcolatori, la sicurezza, la ricerca di informazioni sul web, invece, l’Italia non sembra al momento in grado di competere con altri Paesi. La debolezza italiana, soprattutto nella ricerca applicata, si deve alla mancanza di un ecosistema robusto che sostenga la ricerca e in particolare alla carenza di imprese di grandi dimensioni che sono sempre state, nella storia dell’It, il vero motore dell’innovazione. Si pensi al ruolo dei Bell Labs, di Ibm e di Xerox Parc. Del resto l’Italia sta perdendo alcuni suoi grandi gruppi industriali, senza crearne dei nuovi e questo processo innesca, inevitabilmente, anche una riduzione degli investimenti in innovazione e ricerca. I servizi possono, però, avere un ruolo nel creare una domanda che stimola la crescita delle imprese italiane dell’It. Nella mia esperienza

vedo segnali di interesse: ci sono, in particolare, gruppi assicurativi e bancari che guardano con attenzione al mondo dei big data e dell’analisi semantica dei testi per migliorare la gestione e i servizi alla clientela. In Italia abbiamo aziende che sono punte di diamante in questi campi, come Expert System, una delle migliori al mondo nell’analisi semantica, e Hacking Team, eccellenza nel campo della sicurezza attiva dei software. Sono imprese di piccole/ medie dimensioni, ma che hanno ottime prospettive di crescita. Diventare più grandi è, senza dubbio, il fattore determinante su cui investire. Del resto ho accettato con piacere di essere Presidente del Comitato Strategico del Fondo Strategico Italiano proprio perché questa iniziativa è nata per aggregare e rendere più forti le medie aziende italiane di eccellenza. Per statuto il fondo guarda solo ad aziende in utile, con fatturato oltre i 200 milioni, e punta ad investire entrando nella compagine azionaria con quote di minoranza e attraverso aumenti di capitale, con l’obiettivo di sostenere nuove iniziative per la crescita. Tutte queste azioni vanno ad affrontare quella che vedo come la mancanza principale dell’ecosistema italiano: l’assenza di grandi imprese e di imprese che crescono e creano ricambio nell’industria, generando al contempo posti di lavoro.Credo che anche in Italia sia in atto un cambiamento, con un numero crescente di giovani che guardano alla possibilità di fare partire il loro business. Certo, il mercato italiano delle startup è ancora minuscolo e prima di affermarsi deve dimostrare di poter produrre storie di successo.

SPAZIO A...

settimana cultura d’impresa da oggi al 20 novembre 2015 @ milano

In occasione della XIV edizione della Settimana della Cultura d’Impresa, promossa da Confindustria, Museimpresa organizza e promuove sul territorio nazionale un articolato calendario di eventi per leggere, attraverso il patrimonio culturale custodito all’interno dei musei e archivi delle imprese, la storia del Paese. La manifestazione offre un ricco calendario di eventi e di iniziative originali che sposano i gusti più trasversali e che sottolineano l’impegno delle imprese per valorizzare saperi e competenze conservati all’interno dei propri archivi e musei: dagli incontri di approfondimento, ai convegni, visite guidate, mostre, rassegne cinematografiche e - particolarità di quest’anno - anche rappresentazioni teatrali. Molte sono le città coinvolte nell’iniziativa: Milano, Monza, Como, Genova, Ancona, Macerata, Modena, Torino, Venezia, Verona, Firenze, Roma, Napoli, Cosenza oltre a città storiche e distretti dell’impresa italiana come Bergamo, Biella e Pontedera, per un totale di 53 aziende associate, con tre new entry di quest’anno: Museo del Gruppo Molteni, Fondazione Mansutti e Fondazione Basis. Novità della XIV edizione, come evidenziato dal titolo “L’impresa va in scena”, è il teatro e la volontà di avvicinare il mondo dell’industria al mondo teatrale, facendo così vivere al pubblico, in modo inusuale attraverso reading e rappresentazioni, la storia delle imprese, dei loro protagonisti e dei loro prodotti. Tanti i musei e gli archivi di impresa che hanno colto l’invito, proponendo interessanti e originali eventi. Gli eventi proposti da Museimpresa a Milano spaziano da incontri di approfondimento a presentazioni letterarie, cinema e teatro.Tra gli appuntamenti spicca la rassegna “Dietro le quinte del cinema industriale”, in collaborazione con Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa LIUC - Università Cattaneo. Come nasce un documentario industriale? Qual è la sua funzione e quale è stata nel passato? Con che strumenti linguistici è possibile esprimere la realtà dell’impresa? (Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, a Milano, 15 novembre); mercoledì 18, all’Archivio di Stato di Milano, l’incontro “Bottiglie e flaconi: conservazione, catalogazione, valorizzazione” sul valore storico e documentario di flaconi e bottiglie, delle principali raccolte museali esistenti in Italia. ANNO VI | #182 | MARTEDÌ 10 NOVEMBRE 2015


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