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VISIONI / alessandro longo

Intelligenza artificiale e deep learning per ricerche migliori

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ANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015

L’intelligenza artificiale - “deep learning”- sempre più spesso sosterrà le nostre ricerche su internet. Per fornirci risposte migliori, anche quando i quesiti sono inusuali; oppure per estrarre informazioni...

i fatti del giorno

marketplace

company

media

L’analisi identifica un consumatore più volubile e multicanale

Le anticipazioni sul rapporto dedicato alla televisione europea

Si uniscono tecnologie avanzate e consulenza di gruppi di esperti

Parte oggi su Ray la produzione voluta da Raifiction e Palomar

Mobile Commerce, i nove punti cruciali nella lettura di Criteo

It Media Consulting: aumentano i ricavi dalla pubblicità in tv

Microsoft ha bisogno di armonia: e si affida a Optimize Webtrends

Una storia “pop” sul portale web della Rai: via a “Lontana da me”

scenario

Il 21 novembre è Italian Digital Day

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coverstory

Ad-Blocking: vincere si può?

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La pubblicità torna a crescere tra luci e ombre. Le stime 015 Ancora un mese e l’annata pubblicitaria sarà archiviata. Si prevede un aumento di un punto percentuale negli investimenti sui media italiani

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OOH NEXT GENERATION

THE CUBE DARSENA on themadbox.com


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i fatti del giorno

analisi Criteo tira le somme sull’uso di internet e del mobile sotto l’Albero

ecommerce e mcommerce, per un Natale 3.0, più connesso e mobile

Le analisi della società specializzata in performance marketing hanno messo in evidenza un consumatore italiano più volubile, multicanale e multi dispositivo, delineandone quali siano i momenti chiave dello shopping natalizio a partire da fine ottobre di Ottavia Quartieri

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riteo azienda tecnologica specializzata in performance marketing, ha pubblicato, a uso degli operatori di ecommerce e di mcommerce, uno studio dedicato all’utilizzo di internet e del mobile da parte degli internauti per lo shopping natalizio. I dati si basano sull’analisi di 23 milioni di transazioni effettuate nell’arco dell’ultimo trimestre 2014 sui 150 siti più utilizzati dell’ecommerce italiano. Le conclusioni del rapporto sono supportate da suggerimenti per calibrare la propria strategia in base ai comportamenti degli internauti e comprendere, quindi, meglio questo periodo cruciale per il commercio online. = Anche se leggermente al di sotto della media globale, lo State of Mobile Commerce di Criteo relativo al terzo trimestre 2015 rivela un valore di tutto rispetto per le transazioni mobili tra i consumatori italiani. Il 28% degli acquisti è effettuato tramite dispositivi mobili, ovvero più di 1 acquisto su 4. = Altra tendenza evidente nel percorso del consumatore è l’acquisto cross-device. A livello globale, lo shopping multi-dispositivo rappresenta il 50% delle transazioni eCommerce, in Italia il valore è addirittura superiore raggiungendo quota 53%.

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= In Italia gli smartphone continuano a trionfare tra i dispositivi utilizzati nel processo di acquisto in mobilità. Nel terzo trimestre 2015 il 65% delle transazioni mobili è avvenuto tramite smartphone registrando una crescita delll’8% rispetto al secondo trimestre dello stesso anno. Ciò è dovuto soprattutto all’aumento delle dimensioni degli schermi che ha reso la navigazione tramite smartphone più comoda per i consumatori italiani e ha consentito di distaccare ulteriormente i tablet (utilizzati solo nel 32% degli acquisti in mobilità).

bre si assiste invece ad un picco sia nel traffico online sia in quello delle vendite, le quali subiscono un aumento più consistente in quanto i consumatori iniziano a convertire le loro ricerche in acquisti veri e propri. Come evidenziato nel primo grafico, i valori di traffico e vendite tendono ad assestarsi su un andamento pressoché identico, il che spiega le variazioni minime nel valore del CPC del mese di novembre rilevate nel secondo schema. = Nel mese di dicembre, fino al giorno 20, i consumatori diventano più “efficienti”: visitano

meno pagine e comprano di più. Nel grafico infatti il valore del traffico sui siti cala notevolmente, mentre quello delle vendite sale dando origine a un gap che porta il valore del CPC a crescere. = Dal 21 di dicembre in poi sia l’andamento del traffico che quello delle vendite calano vertiginosamente, portando anche quello del CPC a decrescere in maniera rapida appena prima di Natale, quando ormai è troppo tardi per fare acquisti online. Lo shopping dell’ultimo minuto rappresenta infatti un potenziale concreto solo fino a quando la logistica è in grado di garantire le consegne o le iniziative web-to-store, il che diventa molto difficile nei giorni subito precedenti al 25 dicembre. = A partire dai primi giorni di gennaio, in corrispondenza con l’inizio della stagione dei saldi, l’andamento di traffico e vendite subiscono un ulteriore picco di crescita assestandosi su valori simili. Il CPC arresta quindi la sua decrescita e riprende un andamento altalenante registrando valori più bassi rispetto a quelli del mese di dicembre: ciò è dovuto al fatto che i prezzi dei prodotti vengono scontati e gli acquisti hanno quindi minor valore.

= Considerando gli acquisti degli italiani nelle diverse categorie merceologiche, i giochi registrano un forte aumento degli acquisti in prossimità del Natale (che rimane quindi la festa dei più piccoli), seguiti da high-tech e libri. La moda registra invece variazioni decisamente più contenute, pur essendo sempre positive. = La ricerca dei regali ha inizio dal mese di ottobre e continua per tutto il mese, durante il quale l’andamento del traffico supera quello delle transazioni vere e proprie mantenendosi su valori stabili. Per questo motivo, durante lo stesso arco di tempo il CPC presenta oscillazioni di valore minime. = In corrispondenza dei primi giorni di novemANNO VI | #187| MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno

FIERE

Tecnologia & design

Asus a “G! come Giocare”, spazio dedicato ai bambini e alle famiglie

Un futuro internazionale per Frontiers of Interaction

Per sperimentare come gioco e tecnologia si incontrano allo scopo di stimolare creatività e curiosità: dal 20 al 22 novembre, presso lo stand C27/D26 di Fieramilanocity, il gruppo, unico del settore tech, presenta le novità della tecnologia digitale pensate per i più giovani di Ottavia Quartieri

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sus è presente per il terzo anno consecutivo a “G! Come Giocare”, l’appuntamento dedicato al gioco più atteso d’Italia da bambini e famiglie, in programma a Milano dal 20 al 22 novembre, presso il Padiglione 3 di FieraMilanoCity (Viale Teodorico). Unica azienda tecnologica presente alla fiera, Asus è uno dei principali protagonisti della nuova era digitale e offre soluzioni in grado di soddisfare le più diverse esigenze del pubblico di ogni età - comprese quelle di intrattenimento e studio richieste dai giovanissimi - grazie a una vasta gamma di prodotti che vanno dai personal device (tablet, smartphone, notebook, netbook), ai dispositivi per la casa digitale (PC desktop, soluzioni wireless e di networking), inclusi numerosissimi accessori. “L’idea di integrare gioco, tecnologia e apprendimento non è certamente nuova ma, al contempo, non sempre semplice da realizzare. ASUS è da lungo tempo attenta a fornire dispositivi sicuri e adatti a ogni fascia d’età e supporta attivamente numerose iniziative a favore delle famiglie e delle scuole per fornire informazioni utili e sviluppare proposte concrete adatte allo scopo, mettendo a disposizione i propri prodotti, know how ed esperienza - afferma Manuela Lavezzari, Marketing Manager di ASUS Italy - Siamo, dunque, in prima linea nel promuovere un utilizzo della tecnologia indirizzando le abilità digitali delle nuove generazioni verso lo sviluppo di idee e capacità individuali, e per stimolare e sostenere i processi di studio e gioco in maniera proficua. Per questo motivo, abbiamo voluto essere presenti, ancora una volta, alla fiera che meglio ci permette di trasferire questo importante messaggio ai ragazzi e alle loro famiglie”. Sempre più i di-

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spositivi mobile, come tablet e smartphone, si stanno affermando come soluzione alternativa alle console di gioco grazie alle loro caratteristiche di estrema portabilità, potenza e qualità nella visualizzazione degli ultimi titoli più apprezzati dai bambini e adolescenti. Favorendo un uso responsabile, grazie all’aiuto e al supporto di genitori e scuola, il connubio di questi dispositivi e internet si può rivelare, come già sta avvenendo, uno strumento utile per l’apprendimento e il sapere, ma anche per lo svago, il gioco e la comunicazione con gli altri. A tutela dell’investimento sostenuto dai propri clienti, Asus ha lanciato l’esclusiva garanzia ASUS ZenCare+, disponibile su tutta la linea di tablet ZenPad e di smartphone ZenFone. ASUS ZenCare+ offre un servizio unico nel mercato: nei primi 365 giorni dalla data di acquisto, in caso di difetto tecnico, il prodotto sarà riparato in garanzia e il cliente potrà richiedere un indennizzo pari al prezzo sostenuto per l’acquisto del dispositivo. In caso di danni accidentali dovuti a cadute, acqua, rottura di scocche e/o display, invece, il cliente riceverà un nuovo dispositivo di modello uguale o equivalente. Ogni dispositivo presente nello stand ASUS - sia mobile che da tavolo - offre a grandi e piccini la possibilità di intrattenersi con tante app, selezionate per accrescere e stimolare la creatività e la curiosità innate dei bambini, e con i titoli più divertenti, accattivanti e coinvolgenti del momento, scelti per soddisfare le diverse fasce di età, ricordando sempre un uso consapevole dei dispositivi tecnologici e stimolando momenti di condivisione ed aggregazione per tutta la famiglia. Ad accogliere e intrattenere i piccoli visitatori dello stand ASUS, infine, non solo app, giochi e divertimento in formato digitale ma anche la mascotte Zenny, che animerà

manuela lavezzari

i tre giorni di fiera rendendo ancora più divertente e piacevole il tempo trascorso insieme. I più giovani potranno divertirsi anche nelle modalità più tradizionali, colorando Zenny in tanti diversi disegni e pose, mentre per tutti ci sarà la possibilità di scattare foto e selfie con l’allegro character ASUS. Grazie alla collaborazione con Fujifilm Italia sarà, poi, possibile stampare la foto ricordo scattata allo stand, grazie alle stampanti di ultima generazione INSTAX SHARE SP-1, che fissa l’immagine in una simpatica foto istantanea, e DX-100, dalla qualità fotografica professionale, per rendere ancora più indelebile l’esperienza di una giornata trascorsa insieme all’insegna del divertimento. Infine, ASUS è presente con un proprio spazio all’interno della Star Wars Arena, che diplomerà giovani cadetti imperiali e soldati ribelli facendo vivere un’indimenticabile esperienza stellare. Presso la postazione ASUS, rivivranno in formato digitale i protagonisti della famosissima saga, di cui i visitatori potranno vestire i panni giocando con Disney Infinity 3.0 Star Wars e Star Wars Battlefront, titoli che non mancheranno certo di attrarre e divertire i pubblici di diverse fasce di età.

Giunto alla sua decima edizione, l’evento chiude in positivo sia per le numerose partecipazioni sia annunciando un nuovo percorso della propria crescita e sviluppo L’edizione di quest’anno di Frontiers of Interaction, giunta al suo decimo anno, è stata caratterizzata dall’annuncio di un importante momento di crescita e sviluppo: “Il successo della manifestazione - ha spiegato Matteo Penzo, co-fondatore di Frontiers of Interaction - dimostra che le aziende hanno capito quanto elevato sia l’impatto che ha sul business l’incontro di design, user experience e tecnologia. Perciò ci siamo dati nuovi traguardi. Grazie anche all’ingresso di un nuovo investitore nella struttura societaria, Esense Ventures (esenseventures.com) specializzato in investimenti su start-up health, abbiamo deciso di organizzare a Berlino la nostra prima edizione fuori dall’Italia: Frontiers of Healthcare si terrà nella primavera 2016 e a breve apriremo la vendita dei biglietti”. Intanto, gli oltre 400 partecipanti dell’appuntamento tenutosi al teatro del Vodafone Village hanno dimostrato quanto sia elevato l’interesse per le anticipazioni sulla trasformazione digitale che interesserà i mondi healthcare, fintech e retail. “In questi due giorni - ha commentato Leandro Agrò, co-fondatore di Frontiers of Interaction - abbiamo avuto sul palco aziende e persone capaci di creare grande innovazione in settori considerati ‘tradizionali’ o in ritardo rispetto alla trasformazione digitale, ed abbiamo raccontato le loro storie, miscelando: protagonisti, pionieri, imprenditori, top manager. Come sempre il design è la tecnologia sono state le lenti attraverso cui vedere il cambiamento, e come sempre la musica e il divertimento hanno accompagnato gli stretch mentali necessari per esperire la Frontiera”. ANNO VI | #187| MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno

CONCORSI

SITI WEB

POLTRONE

La più amata steak house d’Italia lancia un nuovo concorso fino al 31 dicembre, in tutti i ristoranti aderenti all’iniziativa

Look completamente rinnovato per il digital magazine di NanoPress dedicato al mondo della tv e dello spettacolo

Valentina Viel arriva dalla startup Satispay, dove ricopriva lo stesso incarico. E conosce bene il mondo delle agenzie

di Massimo Masi

di Vera Modesto

di Davide De Vecchi

ld Wild West, la più grande catena di steak house d’Italia, amata dal grande pubblico per i suoi hamburger e le suggestive location in perfetto stile western, sorprende con un altro divertente concorso e, in collaborazione con Coca Cola, mette in palio 4.500 buoni iovadoalcinema® Pass per due persone per il proprio film preferito. Vincere non è mai stato così facile: da oggi fino al 31 dicembre, tutti i giorni e in tutti gli Old Wild West aderenti all’iniziativa, basta ordinare una bibita della company Coca Cola da mezzo litro in abbinata a uno dei piatti proposti nel ricco menu - a esclusione di appetizers, contorni e dolci - per ricevere una cartolina che permetterà di tentare la fortuna online su owwcinema. it. C’è tempo fino al 3 gennaio 2016 per andare sul sito, registrarsi, inserire il codice premio riportato sulla cartolina e scoprire se si è tra i 4.500 fortunati vincitori che potranno andare al cinema gratis con un amico. Utilizzabili entro sette giorni dalla data della vincita, i buoni omaggio sono validi per tutti i film in proiezione - ad esclusione degli spettacoli 3D – nelle oltre 2.500 sale cinematografiche italiane che aderiscono all’iniziativa e pubblicate su iovadoalcinema.it. In collaborazione con Coca Cola e attraverso il format Old Wild West, Cigierre, leader italiana nella ristorazione servita, si conferma una realtà dinamica e attenta alle esigenze del consumatore, al quale propone sempre offerte di reale qualità e piatti preparati con materie prime selezionate scupolosamente. Negli oltre 120 ristoranti della catena, tutto è studiato per garantire un piacevole break, una cena fra amici o con la propria famiglia, immersi nell’atmosfera unica dei ristoranti tematici amatissimi dal grande pubblico. Un impegno costante grazie al quale Old Wild West ha di recente ottenuto il prestigioso riconoscimento Retailer of the Year 2015-2016, attraverso il quale il successo di un’azienda è decretato dai consumatori chiamati a valutare fattori come rapporto qualità-prezzo, promozioni, servizio e competenza degli addetti, assortimento dei prodotti offerti, atmosfera e innovazione.

uovo “palinsesto” per i 2 milioni di “spettatori” di televisionando.it, il digital magazine di NanoPress punto di riferimento per tutti gli amanti del mondo della tv e dello spettacolo. Il portale, infatti, si presenta ora completamente rinnovato, sia nel look che nei contenuti: il nuovo layout vanta una grafica più semplice e lineare, per un’esperienza di navigazione intuitiva e immediata, con immagini e video in primo piano. Tante le nuove rubriche, dalle anteprime televisive in esclusiva alle ultime novità dei palinsesti, i focus sulle serie tv più belle e seguite, gli speciali sui reality e i talent show, interviste inedite ai protagonisti del piccolo schermo, news sempre aggiornate. La redazione garantisce un’informazione quotidiana e, allo stesso tempo, di qualità ai 2 milioni di browser unici (Google Analytics, ottobre 2015), alla quale affianca un’attività social di forte engagement. La nuova release, completamente adaptive e responsive per permettere la fruizione da ogni device, offre una maggiore viewability anche dei formati advertising. Prosegue, quindi, l’importante operazione del gruppo Trilud di rinnovare tutte le testate del proprio network, per soddisfare le esigenze dei brand sponsor. Nello specifico, su Televisionando e le sue 7 milioni di pagine viste al mese mette a disposizione per i partner visibilità advertising con contenuti ad hoc, speciali editoriali per product placement, pubbliredazionali, contenuti video, visibilità social. Testata di riferimento del gruppo Trilud S.p.A., NanoPress affianca all’informazione quotidiana all news una serie di approfondimenti multitematici con web magazine verticali dedicati: Pourfemme.it, uno sguardo sul mondo femminile, QNM.it sul target maschile, Tantasalute.it sui temi della salute e del benessere, Stylosophy.it su moda e tendenze, e molti altri.

i hanno subito colpito la sua grande competenza e la spiccata personalità ma, almeno per quanto mi riguarda, anche la sua capacità di scrittura. E non solo perché sono di estrazione copywriter quanto perché coinvolgere le persone sui social tramite lo storytelling è oggi un fattore imprescindibile”, dichiara Mizio Ratti, Partner e Creative Director di Hallelujah. Valentina Viel arriva dalla startup Satispay, dove ricopriva lo stesso ruolo di Social Media Manager, ma conosce bene il mondo delle agenzie: fino al 2014 era Content Strategist in Wunderman Milano per clienti come Xbox Italia e Windows Phone Italia. Ha uno spirito eclettico: prima di dedicarsi ai social ha fatto la copywriter freelance, la scriptwriter per commercials, short movies e videoclip oltre che, addirittura, la ghost writer. È tuttora una blogger, una tech lover e una binge watcher. Ma la sua passione viene catalizzata anche dal kitesurf e dai San Francisco 49ers. “La curiosità è una delle qualità migliori di Valentina, dote che in passato le ha consentito di conoscere varie tematiche del lavoro di Social Media Manager, tra cui l’approfondimento degli Insights e degli Analytics”, aggiunge Valerio Franco, “E per un’agenzia come Hallelujah, che ha focalizzato la sua missione sulle Data Driven Ideas, questo mix di valori umanistici e tecnologici non può che risultare un requisito fondamentale e premiante”.

Old Wild West e Coca Televisionando.it: tutto un nuovo Social Media Cola regalano il cinema un nuovo programma Manager per Hallelujah

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ANNO VI | #187| MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015


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i fatti del giorno premi Aretè alla Comunicazione Responsabile 2015

programmi tv 2015/2016

“In Samsung non misuriamo i nostri successi solo in base ai risultati di business, ma anche rispetto al contributo che offriamo alla comunità”, dice Mario Levratto, Head of Marketing

Dal design moderno ed esclusivo, sono leader indiscussi del mercato da oltre 50 anni. E resistono al tempo e alle mode

#off4aday, così samsung aiuta a combattere il cyber-bullismo progetti Già 86 le candidature

VentureUp, tutti in fila per diventare delle vere startup L’iniziativa è stata lanciata da Aifi e Fii per avere un accesso privilegiato ai fondi di venture capital disponibili L’Aifi (Associazione dei fondi private equity) in collaborazione con il fondo di investimenti italiano (Fii), presieduto da Innocenzo Cipolletta e guidato da Gabriele Cappellini, ha lanciato sul web un’iniziativa che dà l’opportunità a tutti coloro che vogliono lanciare la propria startup di avere un accesso privilegiato ai fondi di venture capital. Questa soluzione, partendo appunto dall’idea di startup, prende il nome di VentureUp e consiste in un portale web dedicato ai nuovi progetti. Sono due le aree che compongono il sito: area “didattica” comprensiva di una guida nell’elaborazione del progetto e poi una sezione riservata dove le idee migliori e più strutturate vengono caricate. Solo quando in giungono in questa fase, le potenziali startup potranno poi essere prese in visione per essere eventualmente finanziate. Sono già 86 i progetti presentati a 10 giorni dal lancio, anche se qualli a uno stadio più avanzato si fermano a otto. La regione più propositiva è la Lombardia (28% dei progetti), seguita da Emilia Romagna e Lazio. Le idee più gettonate, infine, riguardano l’Ict e il settore terziario avanzato.

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di Ottavia Quartieri

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OFF4aDAY, progetto contro il cyber-bullismo realizzato da Samsung Electronics Italia, con la collaborazione del Moige e con il patrocinio della Polizia di Stato, si è aggiudicato il Premio Aretè alla Comunicazione Responsabile 2015, promosso da Nuvolaverde Onlus con Confindustria e Abi. Tale riconoscimento, che segnala alla business community e all’opinione pubblica i soggetti che si sono distinti per l’efficacia della comunicazione nel rispetto delle regole della responsabilità. #OF-

F4aDAY, si è aggiudicato inoltre il Premio nella categoria Comunicazione d’Impresa. L’iniziativa, avviata lo scorso 19 ottobre, si è conclusa con le premiazioni in programma ieri a Roma presso la sede Abi di Piazza del Gesù ed è stata l’occasione per fare un bilancio dell’iniziativa e riflettere ancora una volta sul fenomeno del bullismo online che colpisce sempre più spesso anche gli adolescenti italiani. Per massimizzare la sua efficacia, il progetto di Samsung e Moige proseguirà per tutto il 2016: 2mila scuole distribuite in tutta Italia seguiranno infatti un percorso di sensibilizza-

zione e approfondimento sul tema del cyber-bullismo, con l’obiettivo di insegnare un uso consapevole di internet e delle nuove tecnologie, con l’ausilio di un kit didattico sviluppato ad hoc dagli esperti del Moige. “In Samsung non misuriamo i nostri successi solo in base ai risultati di business, ma anche rispetto al contributo che offriamo alla comunità e alla nostra capacità di facilitare e arricchire la vita delle persone. È stato proprio questo l’obiettivo di #OFF4aDAY”, il commento di Mario Levratto, Head of Marketing & External Relations Samsung Electronics Italia.

strategie Le azioni per offrire il miglior rapporto qualità-prezzo

Prink anticipa il Natale insieme a Pantum dida

La promozione sarà comunicata tramite l’invio di una dem ai clienti fidelizzati, con una pagina dedicata online e una campagna su radio

Prink, leader europeo nella distribuzione di cartucce e toner per stampanti, anticipa il Natale e mette in promozione una gamma di stampanti perfette per un’idea regalo per tutti. Fino alla fine dell’anno,

alcuni modelli Pantum (P2500, Wi Fi P2500W e multifunzione M6005) saranno in offerta con sconti fino al 33% in tutta la rete di negozi Prink della penisola. La promozione sarà comunicata trami-

te l’invio di una dem ai clienti fidelizzati Prink, con una pagina dedicata sul sito internet e una campagna di comunicazione in radio con due diversi spot da 15” e 25” su sei reti interregionali.

Kenwood e Braun protagonisti delle cucine più famose

Con Expo ormai alle spalle, l’entusiasmo nei confronti delle tematiche alimentari non è andato in calando, nè tanto meno è andato scemando l’interesse degli italiani per le trasmissioni dedicate alla cucina. Sono state riconfermate anche per la stagione 2015/2016, tutte le storiche trasmissioni di cucina del palinsesto televisivo italiano, così come ne sono nate di nuove che lo andranno ad arricchire. Da Rai a Mediaset, passando per La 7 e approdando ai canali digitali fino ad arrivare alla pay tv con Sky, il minimo denominatore di tutte le cucine è uno solo: i prodotti Kenwood e Braun. Dal design moderno ed esclusivo, sono leader indiscussi nelle preparazioni dei cibi da 50 anni, oggetti “indispensabili” che sopravvivono al tempo e alle mode. E grazie alla loro elevata tecnologia e all’affidabilità e sicurezza che da sempre li contraddistingue, i prodotti Kenwood e Braun sono stati scelti come strumenti insostituibili per far vivere le “cucine famose” della televisione italiana. ANNO VI | #187| MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015



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MARKET PLACE

Il rapporto redatto da It Media Consulting sulla televisione in Europa sarà presentato a dicembre

Aumentano i ricavi da pubblicità sul piccolo schermo. E le tlc si muovono In ritardo, ma non troppo. è la sintesi per il nostro Paese, in cui operano due grandi pay-tv e Telecom Italia ha stretto accordi sia con Mediaset che con Sky e anche con Netflix, ma con un impegno finanziario inferiore e un ruolo più distaccato rispetto ai suoi pari d’Europa di Nicolò Franceschi

L’ultimo rapporto redatto da It Media Consulting sulla televisione in Europa, che sarà presentato a dicembre, contiene una conferma e due sorprese. Tra queste ultime - secondo le prime anticipazioni circolate sulla stampa - la principale non riguarderebbe gli operatori televisivi propriamente detti. Ma ecco, in estrema sintesi, la fotografia generale: nel 2014 il mercato del piccolo schermo è cresciuto dell’1,6%, salendo a quota 97 miliardi di euro. Tra i vari comparti, la pubblicità è quella che vede aumentare di più i suoi fatturati: +2,8%, cioè 31,2 miliardi. La prima sorpresa è che i ricavi da pay-tv, la fetta più imponente della torta (43,8 miliardi), rallentano la corsa e crescono solo dello 0,6%. La conferma, ovviamente, non poteva che essere rappresentata dal “boom” del video online, che spinge i nuovi operatori come Netflix, dilagante in Europa e agli esordi in Italia. Gli operatori consolidati di pay-tv come Sky sono, dunque, alle prese con la competizione dei broadcaster tradizionali e agguerriti come Mediaset, di quelli nuovi provenienti dal mondo web e di un “nuovissimo” tipo di avversari. In verità - ecco la seconda

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e principale sorpresa - si tratterebbe di un tipo di concorrente piuttosto vecchio, guardando all’anagrafe, costretto a reinventarsi dall’evoluzione della tecnologia, dei mercati e della concorrenza. Sono gli operatori di telecomunicazioni, la cui ripresa d’iniziativa costituisce la vera novità del momento. Il fenomeno è a uno stadio avanzato in alcuni Paesi, in particolare Spagna e Gran Bretagna. In terra iberica i player come Telefonica, Vodafone, Orange e Jazztel si spartiscono il 90% del mercato della pay-tv. Ancora più profonda e radicale la trasformazione del mercato britannico, dove quasi non c’è più differenza tra aziende telefoniche e aziende televisive. La Gran Bretagna è diventata il più grande e dinamico mercato pubblicitario d’Europa: dal 2012 aumenta del 4% l’anno grazie al più ampio ventaglio di offerta del continente, dal mobile advertising al video on demand ai canali digita-

li di notizie. La sola pubblicità online cresce al tasso record del 17,5% e si appresta a superare la metà del fatturato pubblicitario complessivo, caso unico in Europa. I nuovi sviluppi della banda ultralarga fissa e del 4G mobile, uniti al calo dei ricavi tradizionali da voce e dati, spingono le telco a entrare nella nuova arena, a consolidarsi attraverso fusioni, acquisizioni, accordi, e a raggiungere la massa critica necessaria a sostenere gli investimenti in reti e l’acquisto dei contenuti. L’obiettivo è dare ai clienti il quadruple play, il pacchetto di servizi che va dal telefono ai dati, dalla connessione internet alla televisione. In ritardo, ma non troppo, è il nostro Paese, in cui operano due grandi pay-tv e Telecom Italia, che ha stretto accordi sia con Mediaset sia con Sky sia con Netflix, ma con un impegno finanziario inferiore e un ruolo più distaccato rispetto ai suoi pari d’Europa. ANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015


27 Novembre 2015 ESCLUSIVA

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MARKET PLACE

Il gruppo mondiale ha già aperto l’atteso “Negozio di Natale”, che offre importanti novità

Su Amazon.it il Natale è già arrivato Lo store ospita non solo una selezione di regali ideali, ma anche una sezione “Prepara la tua casa al Natale”, dedicata alle infinite combinazioni degli addobbi natalizi e una sezione riservata al negozio Made in Italy, che permette di navigare fra i pezzi unici delle statuine

di Pietro Castagna

Albero, presepe, addobbi, luci, ghirlande. Ma anche giocattoli, hi-tech, strumenti per la cucina: su Amazon.it è già festa grazie all’apertura del “Negozio di Natale”.
Lo store ospita non solo una selezione di regali ideali, ma anche una sezione “Prepara la tua casa al Natale”, dedicata alle infinite combinazioni degli addobbi natalizi e una sezione riservata al negozio Made in Italy che permette di navigare tra pezzi unici di capanne, statuine, decori per l’albero, realizzati a mano dagli artigiani italiani.
 Il “Negozio di Natale” quest’anno offre ai clienti di Amazon.it alcune importanti novità: la possibilità di trovare il proprio regalo ideale per fascia di prezzo o per tipologia e la visualizzazione di proposte a tema per ogni negozio di Amazon.it. Inoltre, ospita anche una se-

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zione dedicata ai cofanetti regalo, con smartbox per godersi al meglio i giorni di ferie durante le festività.
Per giocare d’anticipo e far conoscere ad amici e parenti tutti i propri desideri per Natale, Amazon.it permette di creare anche la propria “Lista Desideri” personalizzata direttamente sul sito, con la possibilità di condividerla via mail o sui social. Quest’anno, poi, i clienti di Amazon.it non avranno difficoltà ad addobbare con creatività la propria casa, grazie, appunto, allo store “Prepara la tua casa al Natale”: potranno, infatti, trovare una selezione di decorazioni per tutti i gusti. Inoltre, centinaia di artigiani possono ospitare all’interno della propria bottega i milioni di clienti Amazon di tutto il mondo alla ricerca di un prezioso addobbo fatto a mano. La selezione di sculture, ornamenti e bassorilievi realizzati a mano e in alcuni casi

personalizzabili a richiesta, è resa ancora più ricca dalla presenza di schede specifiche per ogni prodotto, che comprendono la descrizione delle tecniche utilizzate e dei laboratori all’interno dei quali le idee hanno preso vita. Una volta scelto il regalo, Babbo Natale parte da casa Amazon per recapitare i doni sotto l’albero nelle tempistiche desiderate, anche nel caso in cui l’ordine venga fatto all’ultimo: per i prodotti venduti da Amazon è possibile effettuare ordini fino al 23 dicembre per consegne in 24 ore con la “Spedizione Mattino”, oppure fino al 21 dicembre per ordini con la “Spedizione Rapida” e fino al 20 per consegne con spedizione Standard. Inoltre, nell’area milanese, Amazon offre la possibilità di ordinare fino alle 10:15 del 24 dicembre, selezionando l’opzione “Spedizione Sera”, e gli abbonati Prime possono continuare a fare acquisti fino alle 20:00 sugli oltre 15.000 prodotti disponibili tramite l’app Prime Now.

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DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET

PIANIFICA E FARAI NOTIZIA

Prosegue la stagione numero 28 del programma che ha fatto la storia della TV moderna: Striscia la notizia. La formula vincente prevede conferme e novitĂ . Dopo la presenza alla conduzione di Christian De Sica, tocca ora alla bella Michelle Hunziker insieme a Ezio Greggio, e presto vedremo anche i volti amati di Enzo Iacchetti, Ficarra e Picone. Per non parlare del pool di inviati, pronti a catturare un pubblico che da anni si conferma numerosissimo. Pianifica e lo catturerai anche tu.

tutte le sere alle 20.40


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MARKET PLACE

Sono stati diffusi i dati elaborati dall’Istituto per la Competitività relativi al quadro europeo

Banda larga, l’Italia occupa solo il venticinquesimo posto Ci sono segnali positivi: siamo tra i paesi “fast movers”, insieme a spagna e grecia, definiti da una capacità di recupero particolarmente reattiva, a partire da una posizione di ritardo acclarata

di Vera Modesto

L’Italia si piazza al 25° posto nel ranking relativo allo sviluppo della banda larga in Europa, recuperando una posizione rispetto al 2013 grazie all’incremento di penetrazione della rete 4G e alla copertura broadband fissa

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e mobile. Il Nord Europa occupa il podio con Danimarca, Svezia e Finlandia, nell’ordine. È la fotografia scattata da I-Com (Istituto per la Competitività) nel rapporto reti e servizi, presentato la scorsa settimana. Tra il 2013 e il 2014, l’Italia registra una variazione del 14% del punteggio Ibi

(I-Com Broadband Index) a fronte di una media europea del 5%. In funzione di questa crescita, ICom “Posiziona l’Italia tra i paesi fast movers, definiti da una capacità di recupero particolarmente reattiva, a partire da una posizione di ritardo acclarata”. Rientrano nella categoria dei fast movers anche paesi come la Spagna e la Grecia. Secondo il Rapporto, “Ai fini dell’inserimento dell’Italia tra i paesi che meglio fanno sperare rispetto allo sviluppo delle reti di nuova generazione, molto significativo è stato il contributo dell’offerta digitale, sospinta da un impegno continuo degli operatori sul piano degli investimenti”. Nella classifica Ibi dedicata all’offerta, l’Italia si posiziona al 23° posto, recuperando due gradini rispetto all’indice generale. La crescita del punteggio Ibi Offerta è stata pari a un +18% rispetto al 2013, a fronte di una media europea del +2%. Nella classifica Ibi dedicata alla domanda, l’Italia si posiziona al 21° posto (quattro posizioni in più rispetto al ranking complessivo), ma senza incrementi apprezzabili rispetto all’anno precedente. ANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015

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COVER STORY Ancora un mese e la stagione pubblicitaria 2015 sarà archiviata. Con un piccolo incremento che non basta certo per lasciarsi alle spalle definitivamente la crisi

La pubblicità torna a crescere, tra luci e ombre

Gli investitori iniziano a fiutare l’aria di ripresa e ricominciano a comunicare senza eccessivi timori, anche se l’incremento complessivo non è eclatante. E senz’altro il programmatic adv è l’autentico motore dell’attuale progresso di Daniele Bologna

A

ncora un mese e la stagione pubblicitaria 2015 sarà dietro le spalle. Si sta avvicinando il periodo natalizio, e con esso le grandi manovre promozionali dell’industria e dei servizi per sfruttare uno dei momenti cruciali dell’anno sul fronte dei consumi. Insomma, siamo nel pieno di una fase decisiva dell’annata e i dati che arrivano dai principali monitoraggi su-

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gli investimenti appaiono confortanti, soprattutto se raffrontati con le condizioni del mercato di un anno fa, o anche meno. Nel suo insieme, la pubblicità sembra tornare a crescere, gli investitori iniziano a sentire un po’ d’aria di ripresa e ricominciano a comunicare. E se una colonna storica della pubblicità come il settore delle telecomunicazioni marca ancora un meno 10% nei primi nove mesi dell’anno, l’alimentare, che è il primo settore per volu-

me di investimenti e vale da solo oltre il 15% del totale della torta pubblicitaria italiana, mette a segno - secondo le ultime rilevazioni dell’istituto Nielsen un significativo +4,9%. E la percentuale d’incremento porta con sé una ventata di ottimismo. Ma l’animo degli operatori rimane sempre pervaso da tanta cautela. In effetti, per la fine del 2015 tutte le previsioni attestano il ritorno del segno “più”, anche se il valore sarà attorno all’1%. Trop-

po poco per affermare senza alcun dubbio che la crisi è alle spalle. Soprattutto nel senso che la direzione del mercato è ancora molto incerta e ogni trimestre porta qualche sorpresa. Assieme a diverse conferme: ad esempio, calano ancora i quotidiani (-7,3%), con la stampa locale in recupero più forte rispetto alla nazionale. Vicini all’arresto della caduta verticale i periodici (-3,9%) mentre continua l’erosione della tv che perde un altro 1,6%.

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COVER STORY

Dacedenza “non” irreversibile Ma come va interpretato il rinnovato interesse di investitori e centri media per mezzi più tradizionali e una volta dati in irreversibile decadenza come la radio e l’out of home? La radio, che cresce da più di un anno, ha messo a segno un rotondo più 10%. L’affissione ha fatto segnare una crescita del 4,1% ma ancora meglio sono andate le forme più innovative di tutto il comparto outdoor: la cosiddetta “out of home tv”, con schermi tv anche di dimensione maxi che trasmettono video pubblicitari nei centri delle grandi città o nei luoghi di grande transito come stazioni o aeroporti (+9,5%) e la “transit”, che tiene conto degli spazi pubblicitari sulle superfici di autobus, pullman e tram, fino alle fiancate delle auto e ai pannelli montati su furgoni. In questo caso, tenendo conto dell’estrema varietà dell’offerta e della sua complessa classificazione, siamo intorno a un progresso del 19,4. L’impressione, insomma, è che stia proliferando la ricerca di nuovi modi di comunicare. E paradossalmente questa divisione tra vecchi e nuovi media si sta rafforzando dentro la stessa pubblicità online, dove continua il calo dei più tradiziona-

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li banner a vantaggio delle nuove forme: video, mobile e programmatic su tutti. Ma anche nella terra promessa della pubblicità online ci sono novità. E non tutte positive, anche se in un trend comunque crescente che Iab Italia sta stimando, però, non più a doppia cifra, indicando, invece, un incremento che si posizionerebbe tra il 7 e l’8% in termini di previsione sulla fine dell’anno. In estrema sintesi, l’advertising online sta entrando in una fase nuova della sua giovane storia. E anche in questo caso il problema è fare i conti con gli sconvolgimenti portati dalla tecnologia. Ricerche, social network, profilazione e programmatic e georeferenziazione stanno, tra gli altri, segnando la nuova frontiera. I video preroll - che partono quando gli utenti si addentrano in singole sezioni di siti e portali e interrompono, così, la fruizione - stanno diventando, nell’esperienza degli utenti, eccessivamente pervasivi, un po’ come è accaduto per gli spot delle tv commerciali. I pay per click della search e le page view - le pagine viste di un portale tematico che ne determinano il valore pubblicitario, sulla scia della valutazione delle audience televisive - hanno visto l’insorgere di compor-

tamenti poco trasparenti, come le pagine viste “gonfiate” dalle visite generate da macchine. Ad-Block dilagano In ultima analisi, sta emergendo in forma potente il fenomeno dei software “blocca-pubblicità”, che stanno dilagando. Secondo un recente studio, condotto da Adobe, sono ormai quasi 200 milioni nel mondo gli utenti che hanno scaricato strumenti di ad-blockong. E anche le prime stime sul danno economico che questi software stanno portando non sono tranquillizzanti. «Le stime parlano di mancati ricavi pubblicitari, a livello globale, per circa 20 miliardi di dollari» ha spiegato alla stampa italiana Michele Marzan, Ceo di Teads Italy, appendice italiana del terzo player di video advertising dopo Google e Facebook e Vice Presidente di Iab Italia. «Sull’Italia non sono ancora disponibili delle cifre, ma si può stimare che almeno il 15% degli utenti internet italiani abbia scaricato almeno uno di questi software». Senz’altro è il fenomeno più eclatante, ma non il solo, a caratterizzare il mercato di questo ondivago 2015. «Va considerata anche la cosiddetta “viewability” - sottolinea

michele marzan Marzan - ossia la capacità degli investitori pubblicitari di poter verificare in modo puntuale la redditività dei budget investiti. Una prova che anche il mercato della pubblicità online non può fermarsi ai numeri della crescita. E’ vero che il programmatic, per la fine dell’anno, dovrebbe aver praticamente raddoppiato il suo valore di mercato in Italia, arrivando a superare i 200 milioni di euro, ma questo non deve portarci a sottovalutare i fattori di criticità che emergono».

Una fase critica I segnali che arrivano dal mercato sono contrastanti. Ci sono siti di grandi giornali, come lo statunitense Washington Post o la tedesca Bild, che puntano a bloccare l’accesso agli utenti che hanno installato un software di adblocking. Altri sono più permissivi. In tutti c’è insicurezza. E’ una fase critica. «Il settore intero si sta autosensibilizzando - spiega ancora Marzan - Dobbiamo lavorare tutti assieme per far passare il messaggio che la fruizione gratu-

ita dei contenuti è legata alla pubblicità, non ci può essere l’una senza l’altra. Ma per farlo dobbiamo anche migliorare l’esperienza della pubblicità online, sia sul versante degli investitori, che devono avere certezza e trasparenza, sia su quello degli utenti che non devono sentirsi sommersi». Perché di questo sono tutti certi, e lo ribadiranno già a partire dall’appuntamento dell’1 e 2 dicembre prossimi a Milano, in occasione di Iab Forum, la kermesse tra le più seguite in Europea sui temi dell’ad-

vretising interattiva e del marketing onlione: il programmatic, oggi, è il motore della crescita. «Mercati più ampi di quello italiano ci dicono che senza le tecnologie del programmatic la crescita non sarebbe possibile» conclude Marzan. E già oggi, negli Usa, la programmatic advretising vale più o meno la metà di un mercato che nel primo semestre 2015 è cresciuto del 19%. «E che negli ultimi dieci anni ha avuto una crescita media del 15%» sentenzia il Vice Presidente di Iab Italia.

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COM PANY

La multinazionale gestisce decine di proprietà digitali frequentate da milioni di visitatori ogni giorno

Utenti più coinvolti: Microsoft si rivolge al programma Optimize di Webtrends La soluzione unisce una piattaforma tecnologica avanzata alla consulenza di esperti per testare e offrire i contenuti digitali più rilevanti a un‘audience specifica in tempo reale permettendo di variare il sito a seconda di chi lo sta visitando di

Massimo Masi

Microsoft ha scelto la soluzione Optimize di Webtrends - tra i leader globali nel campo dell’ottimizzazione per il marketing digitale, analytics in tempo reale e customer intelligence - per costruire un sofisticato programma di testing per l’intera organizzazione. Webtrend Optimize unisce una piattaforma tecnologica avanzata alla consulenza di esperti per testare e offrire i contenuti digitali più rilevanti a un‘audience specifica in tempo reale, permettendo di modificare il sito web in base a chi lo sta visualizzando. Microsoft gestisce decine di proprietà digitali frequentate da milioni di visitatori ogni giorno. Microsoft. com, l’homepage aziendale, è uno dei siti più visitati al mondo ed è dedicato a una varietà di funzioni, dalla costruzione del brand alle vendite, dal supporto ai prodotti alle notizie. Obiettivo di Microsoft era aumentare il coinvolgimento dei visitatori, so-

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stenere le conversioni e costruire una visione olistica del percorso del cliente attraverso un programma di testing all’interno dell’intera azienda. Agli inizi del 2014, l’azienda ha avviato un rigoroso processo di selezione per valutare i fornitori di servizi di testing e targeting e, dopo mesi di ricerca, ha individuato in Webtrends Optimize la soluzione più adatta a rispondere ai molteplici requisiti della sua complessa struttura organizzativa. «Abbiamo preso in considerazione un ampio ventaglio di fattori tra i quali sicurezza, privacy, interoperabilità, caratteristiche, funzionalità e supporto - spiega Michael Sheppard, senior program manager del programma di ottimizzazione delle esperienze di Microsoft - Webtrends ha avuto una valutazione positiva in tutte le aree e sapevamo che ci avrebbe aiutati a elaborare una strategia globale e allo stesso tempo fornire un supporto individualizzato a tutte le nostre business unit”»

michael sheppard

Il partner ideale Un altro aspetto importante per Microsoft è stato l’approccio rigoroso e olistico che Webtrends applica al testing. I consulenti di Webtrends sono diventati una vera e propria parte del team Microsoft. «L’esperienza dei consulenti Webtrends ci sta aiutando ad affrontare le vere sfide del marketing digitale. Dalla strategia e lo sviluppo delle ipotesi alla definizione e esecuzione dei test fino al lavoro creativo, Webtrends ci fornisce gli strumenti e il supporto di cui necessitiamo per avere successo», continua Sheppard. Attualmente, il team di Microsoft dedicato all’ottimizzazione è impegnato a diffondere il programma di testing all’interno dell’azienda. Il

team gestisce direttamente i test per l’homepage microsoft.com e coordina l’uso di Optimize in oltre venti business unit. Alcuni di questi gruppi utilizzano Webtrends per gestire tutte le aree dell’ottimizzazione, dalla strategia al design, dal copywriting all’esecuzione. Altri, ricorrono al team Webtrends per il supporto e la formazione durante la definizione delle strategie e l’esecuzione dei test usando l’editor visuale, un’interfaccia intuitiva che fa parte di Optimize per la creazione di contenuti e l’esecuzione dei test. I risultati Microsoft realizza centinaia di test all’anno utilizzando Optimize, dai più semplici a quelli particolarmente complessi. Uno dei test, ad esempio, è stato effettuato sulla barra di navigazione nell’homepage. Il processo non è stato semplice: la complessità della barra di navigazione ha comportato attente considerazioni su elementi quali il posizionamento, la

tassonomia e le gerarchie. Webtrends doveva isolare ciascun singolo componente per capire con precisione dove vi fossero problemi o vantaggi, quindi iterare e testare nuovamente. «In questo caso abbiamo dimostrato che test ponderati e iterativi erano il modo migliore per giungere a una barra di navigazione che rispondesse alle esigenze di business senza sacrificare performance ed esperienza utente commenta Joe Worthey, consulente Webtrends per l’ottimizzazione che lavora a tempo pieno sul cliente Microsoft - In molte aziende ci si siede attorno a un tavolo fino a trovare la proposta migliore, per poi sco-

prire, una volta che questa viene pubblicata, che molti degli assunti erano errati. Anziché pubblicare questi assunti, li si può testare, riducendo il tempo necessario per raccogliere feedback, ritirarli facilmente e alla fine lanciare una nuova versione che migliori le KPI del sito. Microsoft ha adottato questo processo eliminando molte delle supposizioni che portano a risultati indesiderati». Un altro tipo di test è stato effettuato agli inizi del 2015, con l’obiettivo di incrementare gli acquisti online della linea di prodotti Surface di Microsoft. Il team ha creato una pagina con il nuovo testo implementando un test tra-

mite l’editor visuale per determinare se esso fosse in grado di aumentare il click through rate sul tasto “Acquista”. Dopo avere effettuato due test A/B su un periodo di otto giorni, la nuova proposta è risultata vincitrice, con un incremento del 36% delle conversioni sul tasto “Acquista”, del 5,5% del fatturato per transazione per il prodotto Surface Pro 3 e del 9,5% per tutti i prodotti. «I test sono diventati a tutti gli effetti una componente davvero fondamentale della cultura Microsoft e Webtrends è senz’altro un partner ideale per accompagnarci nell’evoluzione dell’esperienza digitale”, ha concluso Sheppard.

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ME DIA mirko trovato e clara alonso

La web serie, dedicata a un pubblico di teenager e diretta dal regista claudio di biagio, è ospitata da oggi sul portale del gruppo Rai

“Lontana da me”, una storia “pop” da oggi su Ray La produzione è di Raifiction e Palomar: spazio e ossigeno al racconto di un amore “generazionale” ma non giovanilistico, semplice e universale, realizzato da regista, sceneggiatori e attori molto giovani. protagonista la coppia formata da mirko trovato e clara alonso di Marianna Marcovich

Si chiamano Mirko Trovato e Clara Alonso i due giovanissimi protagonisti di “Lontana da me”, la nuova web serie prodotta da Raifiction e dalla casa di produzione Palomar, di Carlo degli Esposti e Nicola Serra. Un’autentica folla di giovani fans li ha attesi per una foto, un selfie o un autografo al recente Fiction Festival di Roma, dove la web serie - diretta dal ventisettenne regista e youtuber Claudio Di Biagio e in onda da oggi su Ray, il por-

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tale web della Rai - è stata presentata. “Una web serie dedicata al pubblico dei teenager non era un’esperienza ovvia per la Rai” ha affermato Eleonora Andreatta, alla guida di Raifiction, che ha rilevato come la Rai possa contare su due canali dedicati ai bambini ma non abbia alcun canale dedicato ai teenager; mentre Carlo degli Esposti, di Palomar, ha raccontato così la sua prima esperienza di web serie: “Sulla scia del successo ma anche dell’esperienza web di “Braccialetti Rossi” abbia-

mo lasciato spazio e ossigeno al racconto di una storia d’amore “generazionale” ma non giovanilistica, una storia pop, semplice e universale, realizzata da registi, sceneggiatori e attori molto giovani” ha affermato il produttore di “Montalbano”. Una storia d’amore che, per raccontare i giovani ai giovani, ha potuto contare su un cast di poco più che ventenni. Partecipano al progetto Alessio Vassallo, coprotagonista de “Il giovane Montalbano”, Daniel Tenorio, di “Braccialetti Rossi”, Beatrice Ar-

nera di “Violetta”, mentre la colonna sonora è firmata dai Dear Jack; ma soprattutto ci sono i due volti amatissimi di Alonso e Trovato. Quest’ultimo, classe 1999, è noto al grande pubblico come “Davide il bello” di “Braccialetti Rossi”, mentre Clara Alonso, classe 1990, in seguito al ruolo di coprotagonista nella serie Disney “Violetta” - dove interpreta la zia della protagonista, Angie ha raggiunto la popolarità in oltre quaranta paesi. Entrambi sono star assolute del web. Se nel febbraio

scorso, a ridosso della messa in onda della seconda serie di “Braccialetti Rossi”, Mirko era risultato il nome più ricercato dagli utenti, anche l’argentina Clara Alonso vanta un grande successo sui social, oltre a una certa familiarità con il pubblico italiano di tutte le età per avere partecipato, come Martina Stoessel e Lodovica Comello, nell’ultima edizione di “Notti sul ghiaccio” su RaiUno.

che è stata un grande successo in circa 45 paesi, mi ha fatto capire che un progetto, grazie a internet e ai social network, può avere un’evoluzione straordinaria - racconta Alonso - I ragazzi sentono davvero una familiarità con noi, cominciano a pensare a noi come degli amici, cosa che è bellissima e meravigliosa ma può essere anche strana” ammette l’attrice, che in questa serie interpreta un personaggio in parte simile a se’ stessa. “Loro si sentono molto vicini a noi - continua - mentre noi non li abbiamo mai visti. In questa web serie interpreto Valeria, una ragazza di ventun’anni che dall’Argentina si è trasferita in Italia per inseguire il sogno di ballare. Anche se questa non è stata la mia prima esperienza in Italia è stata la mia prima esperienza di recitazione in italiano. Sul set hanno dovuto tutti avere un po’ di pazienza con me, perché recitare in una lingua che non è la propria non è facilissimo. Comunque questa esperienza mi ha dato la possibilicarlo degli esposti

tà di lavorare ancora in Italia, che per me era davvero un sogno. E di essere felice lontano da casa”. Se la popolarità planetaria di “Violetta”, per la Alonso, aveva avuto i suoi lati negativi, anche per Mirko Trovato l’impatto con il pubblico dei social in passato non era stato meno frastornante, costringendo il giovane attore a sottrarsi temporaneamente ai social network a causa delle tante fans. “L’esperienza di “Braccialetti Rossi” mi ha cambiato la vita, insegnandomi tantissime cose e permettendomi di approfondire il mondo della malattia che conoscevo in parte, ma non così in profondità”, racconta Mirko, che ha iniziato a lavorare nella serie ormai cult di RaiUno quando aveva solamente tredici anni. “In questo nuovo lavoro, invece, interpreto uno street artist che ha diciassette anni come me. È un ragazzo che ha commesso un errore in amore. Si è lasciato sfuggire Valeria e ora sembra disposto a tutto pur di ritrovarla”, racconta Trovato. eleonora andreatta

Evoluzione straordinaria “La mia esperienza precedente, quella di “Violetta”, ANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015



SC N RIO

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E’ diventata una necessità primaria per il nostro paese e non più solo un’opzione

L’Italia ha sempre più bisogno di industria. Ma che sia 4.0… Nasce dall’interazione tra industria e tecnologia. E ha l’obiettivo di far dialogare tra loro fabbriche, capitale umano e prodotti. Secondo molte previsioni, sarà portatrice di un grande sviluppo economico, ma a patto che si continui a investire in maniera massiccia. soprattutto in un ambito essenziale: l’internet delle cose di

Sebastiano Zeri

La chiamano “rivoluzione industriale 2.0” oppure “industria 4.0”. Nasce dall’interazione tra industria e tecnologia. E ha l’obiettivo di far dialogare tra loro fabbriche, capitale umano e prodotti. Secondo molte previsioni, sarà portatrice di grande sviluppo economico, ma a patto che si continui a investire in maniera massiccia in tecnologie. E soprattutto nell’Internet delle Cose. Secondo un recente rapporto di Accenture, grazie al piano di investimenti (denominato “Made in China 2025”) che la Cina sta affrontando in ambito tecnologico e soprattutto nel campo dell’Internet delle Cose, entro il 2030 è previsto un aumento del valore della produzione economica annuale di 1,8 trilioni di dollari. Uno dei settori che trarrà beneficio maggiore da questo piano di investimenti è quello manifatturiero. Sempre secondo le cifre del rapporto, attraverso nuovi investimenti

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nell’Internet delle Cose, il settore manifatturiero cinese riceverà nei prossimi quindici anni benefici cumulativi pari a 196 miliardi di dollari. La Cina, insomma, ha tutte le intenzioni e i numeri per rafforzare la propria economia attraverso investimenti mirati nello sviluppo di sistemi che mettano in correlazione la produzione industriale e l’utilizzo della tecnologia. Tralasciando alcuni paesi che hanno già intrapreso questa conversione verso l’industria 4.0, come gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, in Europa c’è un polo d’eccellenza, che è rappresentato dalla Germania. Il governo presieduto da Angela Merkel ha fatto partire la “Strategia Industria 4.0” nel 2011, con la collaborazione tra un ampio numero di ministeri. I primi fondi stanziati nel 2011 ammontavano a 200 milioni di euro, ripartiti fra Economia e Istruzione. A oggi, i fondi sono stati incrementati considerevolmente e soltanto per Istruzione

e Ricerca sono stati stanziati altri 200 milioni a partire dal 2015. La Germania continua, quindi, a investire in piattaforme digitali, software, gestione di big data e robotica, il tutto in nome della digitalizzazione dell’industria che non solo porterà benefici economici maggiori ma creerà, a differenza di quanto molti prospettano, ulteriori posti di lavoro. In Germania si ipotizza per il 2030 un aumento di circa 400 mila posti di lavoro nel settore manifatturiero 4.0, una cifra significativa che però cela non pochi problemi. Il rovescio della medaglia Il rovescio della medaglia è la necessità di garantire formazione di manodopera che abbia le così dette “digital skills”. Un capitale umano che sia in grado di adattarsi e integrarsi nel processo digitale dell’industria. Formare le risorse in chiave digitale ha dei costi notevoli. Si tratta di un investimento a lungo termi-

riccardo luna

ne che in Germania hanno deciso di fare. E per quanto riguarda l’Italia? Quanto siamo distanti dalla digitalizzazione manifatturiera? Premesso che, nonostante il peso del settore manifatturiero sul totale dell’economia sia passato dal 17,7% del 2007 al 15,5% del 2014, nella Ue l’Italia continua a mantenere la seconda posizione per peso nel manifatturiero, con in testa la Germania e in terza posizione la Francia. Ciò significa che lo sviluppo dell’industria

angela merkel

4.0 è una necessità primaria per il nostro paese e non un’opzione. Questo, ovviamente, se vorremo continuare a essere competitivi a livello europeo e globale e se vorremo ottenere delle proiezioni di crescita positive del Pil. E non bastano la nuova strategia per il mercato unico digitale della Commissione Ue, presentata a maggio dal presidente della Commissione, Jean Claude Juncker, insieme al commissario Günther Oettinger, Commissario per

matteo renzi

l’Economia e la società digitale e Andrus Ansip, Vice Presidente responsabile per il Mercato unico digitale , volto a portare il Pil europeo del manifatturiero al 20% entro il 2020. O il recente asse franco-tedesco sull’industria 4.0. A oggi, l’Italia non sembra ancora possederde una strategia ben definita. Se ne dovrebbe senz’altro parlare il prossimo 21 novembre, a Venaria, in occasione del primo Italian Digital Day organizzato dal Digital Champion

Riccardo Luna, al quale dovrebbe partecipare anche il premier Matteo Renzi. L’Italia registra, in effetti, un ritardo rispetto agli altri paesi membri per quanto riguarda l’infrastruttura della rete (che condiziona notevolmente lo sviluppo di una qualsivoglia industria 4.0) e, non meno importante, la mancanza da parte delle imprese italiane di una cultura digitale e tecnologica, che siano visti come un’opportunità e non come un freno.

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E’ uscito il nuovo numero di “Link. Idee per la televisione”, rivista trimestrale di analisi televisiva edita dal gruppo Mediaset. Il nuovo volume è dedicato al genere factual o “unscripted”.

Scordiamoci passaporto, documenti e carta di credito per partire. Il futuro dei viaggi ha in mano un biglietto di sola andata: è digitale. E’ il quadro che traccia Darren Huston, Ceo di Booking. com, uno dei più grandi portali di turismo, nonché presidente della controllante Priceline, a sua volta una delle maggiori conglomerate della new economy. Lui, che si divide per lavoro fra Amsterdam e il Connecticut, negli Usa, sa bene sulla sua pelle che oggi l’industria travel si nutre di regole in continuo movimento, che vanno a nozze con la tecnologia.

Link: protagonista è la tv “unscripted”

Booking.com e il futuro del tirusmo

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testimonial

Naomi e Yamamai nuova accoppiata E’ nel suo istinto naturale riempire con prepotenza lo spazio, che sia una stanza, una pagina di giornale o magari un foglio bianco. A 45 anni eccola conturbare in lingerie nelle foto di Mario Testino per Yamamay. Poteva non funzionare e invece... «Un rischio? E perché, per gli anni? - anticipa Gianluigi Cimmino, amministratore delegato del marchio campano -. Tutt’al più è la dimostrazione del contrario: è un’icona di bellezza traversale senza età! Ed era un mio sogno da sempre averla con noi». Lei ammicca e affila gli artigli.

CORRIERE.IT

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REPUBBLICA.IT

scenari

Sport elettronici per i videogames

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Le novità presentate alla conferenza annuale Blizzcon di Los Angeles hanno entusiasmato gli appassionati: si punta forte sugli sport elettronici per espandere ulteriormente il pubblico.

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Un manifesto di cambiamento per una tendenza che sta preoccupando l’intero comparto del digitale

Come possono i brand oltrepassare il muro che i consumatori stanno erigendo per bloccare la pubblicità online? c’è la possibilità di vincere la battaglia contro l’ad blocking? per Huib van Bockel, ex head of marketing di un prestigioso marchio come Red Bull e autore di “The Social Brand”, la risposta è no. E la industry non dovrebbe nemmeno tentare di combattere

Brand bank account: ciò che

si dà e si riceve da un marchio

Un grande contenuto, un evento coinvolgente e ben costruito e una campagna outdoor installata nelle posizioni migliori di una città sono tutti elementi che creano naturalmente engagement fra le persone

A cura di Valentina Lunardi Le persone stanno dando ai brand un segnale piuttosto chiaro: smettete di disturbarci. E ogg]i che la tecnologia rende possibile tutto questo, gli utenti se ne stanno

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impossessando per bloccare l’infinito flusso della pubblicità. A partire da settembre, quando iOS 9 ha reso possibile installare software di blocco pubblicitario, applicazioni con nomi come Purify e Peace (anche se hanno più volte spiegato di non avere intenzione di essere

parte di una “guerra”) sono state in cima alle classifiche di download. La gente vuole chiaramente essere “purificata” di tutto il rumore pubblicitario e, infine, avere un po’ di “pace”. Ma anche prima dell’aggiornamento di iOS i software di ad blocking erano in crescita all’incredibile ritmo dell’88% nel Regno Unito. Una delle domande che preferisco porre ai miei colleghi del marketing è: “Tu hai Spotify Premium?” e, ovviamente, molto spesso la maggioranza di loro risponde positivamente. E scommetto che in molti hanno installato un ad blocker. Può suonare come un confronto sinistro, ma questi casi mostrano come siamo essenzialmente rinchiusi nel nostro piccolo bunker nel tentativo di proteggere noi stessi dagli stessi messaggi pubblicitari che creiamo, mentre bombardiamo altri che ancora non hanno installato sistemi di protezione. Ma presto lo faranno. Se c’è una cosa che sappiamo del genere umano è che quando viene preso di mira, quando si sente attaccato, si difenderà, riuscirà a costruire un nuovo muro. E questo è esattamente ciò che le persone stanno facendo ora. E così è iniziata una guerra: le compagnie trovano sempre nuovi modi di targettizzare i consumatori, mentre le persone individuano inedite modalità per bloccarle. La maggior parte di business e brand stentano ancora a comprendere e fare proprio il fatto che non viviamo più nei giorni dei quattro (“unblockable”) canali media tradizionali: tv, radio, stampa e outdoor. Certo, abbiamo spostato i budget nell’area digitale, ma non abbiamo cambiato il nostro comportamento o il modo in cui commercializziamo i nostri marchi. Abbiamo semplicemente trapiantato il nostro vecchio modo di fare marketing sulle piattaforme digitali, che sono in continua crescita. Fermare uno scontro che non deve esistere Invece che mandare in onda uno spot televisivo, posizioniamo un pre-roll prima di un video su YouTube; al posto di attaccare i nostri manifesti al lato delle strade, li attacchiamo come banner online sui siti web. Ma, e questo è il punto fondamentale, il manifesto pubblicitario non ci insegue per settimane, non rallenta la nostra automobile o vi installa dei malware all’interno; non conosce esattamente dove stiamo andando o, ancora peggio, deciderà dove dovremo dirigerci in seguiANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015


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to. Non ci ferma tutti quanti dal guidare chiedendoci di stare fermi e guardare per 20 secondi un annuncio. Immaginiamo che tutto ciò possa accaderci a bordo delle nostre automobili: non esiteremmo un secondo a respingere una situazione del genere. Allora, qual è la soluzione? Fermare la guerra. Smettere di cercare di abbattere il muro che le persone stanno chiaramente cercando di costruire, cominciando a operare un cambiamento del nostro comportamento. La chiave in questa nuova fase socio-culturale non è essere “sui” social media, ma parteciparvi. Dovremmo, quindi, cambiare le prime domande che ci poniamo nelle nostre sale di consiglio. Invece di chiedere “Come possiamo assicurarci di piacere ai consumatori e fare in modo che acquistino proprio noi? Come possiamo fare il targeting?, dobbiamo ribaltare la prospettiva. Dovremmo chiederci: che cosa possiamo fare per le persone che sono importanti per noi? Come possiamo dare loro qualcosa che possano veramente apprezzare? Qualcosa che vogliano davvero fruire e coivolgersi, qualcosa che non pensino di dover bloccare, ma anche cercare e condividere con gli altri. Questo non ha solo l’obiettivo di assicurarsi che i nostri messaggi vengano ascoltati, ma a mio parere è anche l’unica via per creare fidelizzazione in modo corretto. Quindi, bisogna trovare qualcosa che si vuole trasmettere in quanto brand, definire una missione chiara come marchio, trovare modi inediti per renderla reale e individuare un media mix che sia più “altruista” possibile. Utilizzando una metafora che mi piace molto, parliamo qui di “Brand Bank Account”, cioè quanto dai e ricevi come brand. Gli elementi tipici sono: un grande pezzo di contenuto, un evento coinvolgente e ben eseguito, una campagna outdoor in una città posizionata nella maniera migliore. Cose con cui le persone creano naturalmente engagement. Da evitare è tutto ciò che si forza le persone a fruire: pre-roll, pop-up, annunci radio, nominare il nome altrui nella propria pubblicità. E proprio come le relazioni umane, il rapporto tra brand e utenti può essere costruite solo dando e viene sempre interrotto dall’eccessivo “prendere”. Se vogliamo davvero che le persone smettano di bloccarci, è il momento di dare loro qualcosa per cui valga la pena di stare in nostra compagnia.

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WHO’S WHO: huib van bockel

Autore del libro “The social brand” nella foto qui sopra, huib van bockel, esperto di marketing e di dinamiche riguardanti i media

Huib van Bockel è un esperto di marketing e media, leader nel pensiero digitale, autore di “The Social Brand” ed ex responsabile marketing di Red Bull. Dal 2006 al 2014, è stato responsabile marketing per i Paesi Bassi, Regno Unito e l’Europa di uno dei marchi più ammirati al mondo: Red Bull. Qui ha giocato un ruolo chiave nella transizione dall’essere un prodotto leader del mercato degli energy drink al diventare il business media di oggi. Van Bockel è stato a capo di molti dei più grandi progetti di Red Bull tra cui Red Bull Revolutions in Sound, Red Bull Air Race Ascot e Danny Macaskill’s Imaginate. Nel Regno Unito ha contribuito ad aprire la strada al rinnovo della Red Bull Media House, sovrintendendo ai lanci di una rivista e un canale televisivo, e ha aiutato la crescita della presenza digitale e social del marchio Red Bull. Grazie al suo background sia nei beni di largo consumo sia nel comparto media, van Bockel è visto come uno dei nuovi leader del marketing di questa nuova era digitale, social e incentrata sui contenuti; dove i marchi dovrebbero comportarsi più come editori che come marketer tradizionali. Ha pubblicato il suo primo libro, “The Social Brand”, nel 2014; un vademecum su come avere successo nella nuova era social. “Il background di van Bockel, compresi i ruoli di primo piano in Unilever, MTV e Red Bull, gli hanno fornito una prospettiva unica, altamente ispirazionale sul marketing nell’era digitale”, ha detto di van Bockel Patrick Kalotis, Responsabile Marketing di Pepsico.

ANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015



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Alessandro Longo Giornalista specializzato in temi tecnologici, telecomunicazioni, diritto della rete, società digitale

Matteo Dedè

sperimentare il deep learning

per ricerche migliori

L’intelligenza artificiale - “deep learning”- sempre più spesso sosterrà le nostre ricerche su internet. Per fornirci risposte migliori, anche quando i quesiti sono inusuali; oppure per estrarre informazioni da nuovi campi, come i contenuti di un’immagine. È la frontiera a cui lavorano i big, come Googlen e Microsoft, ma anche attori verticali come Yelp. Nello stesso tempo, una miriade di piccole innovazioni pratiche sta affinando i motori di ricerca in ambiti specifici, come si può vedere dalle ultime novità di Pinterest. È recente, per esempio, un annuncio di Google: per la prima volta ha descritto il ruolo del proprio sistema di intelligenza artificiale nella ricerca, chiamato RankBrain. Il sistema gestisce, a partire da “inizio 2015”, una “frazione molto grande” dei milioni di stringhe di ricerca che le persone digitano ogni secondo su Google. Soprattutto si occupa dei quesiti anomali: le stringhe mai inserite prima nel motore di ricerca (sono circa il 15 per cento del totale). Con frasi e parole che sono del tutto inedite per Google, il tradizionale algoritmo rischia di fare cilecca. Ecco perché serve una intelligenza artificiale, basata su deep learning. Un nuovo (e sempre più popolare) tipo di machine learning che apporta capacità autonome di analisi e interpretazione dei dati, grazie a un’architettura che per certi aspetti simula il funzionamento del cervello umano. A volte, è persino meglio di un umano. Anzi: meglio di un ingegnere di Google. L’azienda ha scoperto proprio questo, con un test. Ha mostrato a RankBrain e a un gruppo di ingegneri (proprio a quelli che lavorano nell’ambito del search) un elenco di pagine web e ha chiesto di indovinare quali sarebbero finiti in alto, nei risultati, in base a diverse chiavi di ricerca. RankBrain ha indovinato l’80 per cento delle volte, contro il 70 per cento degli umani. Non è ancora disponibile al pubblico, invece, il sistema deep learning che Yelp ha svelato da poco. Questo progetto di ricerca cerca di affinare le ricerche degli utenti sui ristoranti, analizzando i contenuti delle foto che i clienti pubblicano sulla piattaforma. Ci sono infatti tante informazioni utili, intrappolate nelle fotografie. Per esempio, potremmo voler cercare un ristorante che abbia una “buona vista”, che “accetti i cani” o che serva il “tiramisù al bicchiere”. Tutte cose che potrebbero essere presenti non in forma testua-

le (nella descrizione o nei commenti sul ristorante), ma solo nelle foto. Serve una intelligenza artificiale abbastanza evoluta per tradurre le immagini in dati utilizzabili. È questo l’obiettivo di Yelp, che per ora sta addestrando la propria creatura per riconoscere i contenuti delle foto; il prossimo passo sarà introdurli nel sistema della ricerca. Anche Microsoft e Facebook utilizzano il deep learning: il primo, per Bing (ma finora non ne ha rivelato i dettagli del funzionamento) e il secondo per il ranking del Newsfeed (che in fin dei conti funziona in modo analogo a un motore di ricerca; con la differenza che l’input di classificazione è implicito, non esplicito: non sono le parole chiave digitate dall’utente ma le caratteristiche del suo profilo). “La ricerca vive di continue innovazioni: alcune sperimentali; altre pratiche e magari poco visibili, ma altrettanto efficaci - aggiunge Shar VanBoskirk, analista di Forrester Research - Per esempio, la Guided Search che Pinterest ha introdotto un anno fa e con la quale ha aumentato del 30 per cento le ricerche fatte dagli utenti”. E’ un sistema che permette filtri successivi dei risultati, fino alla possibilità di comprare l’oggetto molto particolare che l’utente sta cercando. Secondo Forrester, è notevole anche la continua evoluzione dei motori di ricerca interni alle catene di negozi tradizionali. Per esempio, la ricerca si estende anche al prezzo, elementi di descrizione, location, recensioni. “Un’altra evoluzione è nei risultati pubblicitari di Google: sono sempre più comuni i “local inventory ads”. L’utente cerca un oggetto e gli appaiono le pubblicità dei negozi vicini, con l’immagine del prodotto e il suo prezzo subito indicato”, dice VanBorskik. Un’altra piccola innovazione invisibile è il linguaggio Html Schema, sviluppato da Google, Yahoo! e Bing. Risale al 2011, ma è stato finora poco utilizzato; si è scoperta di recente la sua efficacia. Quei pochi siti che lo adottano (meno dell’1 per cento) sono, in media, quattro posizioni più in alto nella ricerca. Il motivo è che con Schema è possibile “taggare” i propri asset in modo più preciso. Soprattutto quei contenuti che tendono a essere ambigui agli occhi di un motore, come i video. Il futuro dei motori di ricerca sembra quindi racchiuso tra queste due dinamiche: esperimenti di frontiera e un continuo lavoro di calibrazioni della macchina.

SPAZIO A...

italian digital day

21 novembre - reggia di venaria @ torino scattato il countdown per l’appuntamento dove sarà lanciato un “nuovo patto per il paese”: e sarà digitale

una veduta della reggia di venaria, a torino

Scattato il countdown per il primo Digital Day italiano. L’appuntamento è per sabato prossimo alla Reggia di Venaria, a Torino. “Non una festa, non un convegno, ma piuttosto il lancio di un nuovo patto con il Paese”, spiega il Digital Champion, Riccardo Luna. “Un piano di azione digitale di un centinaio di punti, con obiettivi, tempi e responsabili”, sottolinea sempre Luna, che ricopre, sotto l’etichetta inglese, la carica di ambasciatore dell’innovazione, prevista dall’Unione Europea sin dal 2012. Oggi, insieme a Luna, c’è una squadra di digital champion fatta di oltre 1.500 persone, in campo sul territorio per sostenere la digitalizzazione del Paese, a partire dalla fatturazione elettronica nella PA. I digital champion si ritroveranno a Torino già venerdì per preparare la giornata clou di sabato, a cui dovrebbero essere presenti anche il Ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia, e il Direttore dell’Agid, l’Agenzia per il digitale, Antonio Samaritani. Ma viene data per certa anche la presenza del premier Matteo Renzi. I lavori di sabato saranno divisi in quattro sezioni (competenze digitali, agenda digitale, economia, rete e diritti) e saranno lanciati nuovi siti, app, iniziative, progetti. In pole position c’è Spid, il sistema pubblico di identità digitale. Si tratta del cosiddetto Pin unico, che permetterà di accedere a tutti i servizi della PA online. La cornice del sistema sarà Italia Login. ANNO VI | #187 | MARTEDÌ 17 NOVEMBRE 2015


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