visioni / federico ferrazza
Editori online: la ricetta giusta purtroppo non c’è
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ANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
È una domanda vecchia quanto il primo giornale online (ha quindi più di vent’anni): qual è il modello di business più adatto per chi fa informazione su internet (web, app, newsfeed e così via)?...
i fatti del giorno
marketplace
media
company
La soluzione è già entrata a regime da pochi giorni con successo
La nuova stagione riparte su AXN, disponibile al canale 122 di Sky
Con 300.000 iscritte è la più grande community del settore in Italia
I clienti del colosso Usa potranno ritirarvi i propri acquisti online
La Dmp proprietaria di Unicredit è stata realizzata da Turbo
Al debutto entro fine gennaio 2016 la terza serie di “Black Sails”
Per MyBeautyBox restyling del sito e personalizzazione
Le librerie Giunti promosse a punti di picking per Amazon
scenario
Italiaonline con comScore: accordo
25 link
coverstory
Governance, un modello pericoloso
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Si chiude la terza edizione del progetto Nuvola Rosa Grazie all’iniziativa targata Microsoft Italia, nata per aiutare le giovani donne ad accedere al mondo del lavoro, il digitale aprirà le porte a 2.000 ragazze
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i fatti del giorno
Partnership
la dmp proprietaria di UniCredit è realizzata dal team di turbo
Il leader italiano indipendente del data-driven advertising ha messo a punto una soluzione che è già entrata a regime da pochi giorni e permette alla banca di gestire i dati paid e owned tramite la DMP proprietaria, attivandoli in tempo reale nelle campagne programmatic di Ottavia Quartieri
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a qualche tempo siamo ufficialmente entrati nell’era del Data-Driven e Programmatic Advertising e questi nuovi trend, supportati da soluzioni digitali all’avanguardia e altamente tecnologiche, stanno assorbendo una quota sempre più rilevante dei budget digitali, anche nel nostro Paese. In un tale contesto, sempre più specializzato e data based, il marketer è chiamato ad adattare competenze e investimenti alle nuove sfide che il programmatic porta con sé, in particolare sul fronte della gestione dei dati. UniCredit è stata tra i pionieri su questo fronte e durante tutto il 2015 ha investito nello sviluppo di una soluzione Data Management Platform (DMP) proprietaria, realizzata in collaborazione con Turbo, il leader italiano indipendente del data-driven advertising. Testata con successo nei mesi scorsi, la DMP UniCredit è stata attivata su larga scala nelle campagne digital da pochi giorni, in occasione del lancio della nuova campagna UniCredit #Tuttaunaltrastoria, che illustra su televisione, stampa e digital tutti i servizi di mobile banking a cui i clienti UniCredit possono accedere tramite smartphone. “Attraverso la DMP – dichiara Silvio Santini, Head of Group Brand Management di UniCredit - la banca può oggi aggregare e gestire in tempo reale tutti i dati provenienti dalle attività paid (campagne ADV) e owned (navigazione
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delle properties di UniCredit), creando segmentazioni di audience ad hoc da attivare nelle diverse campagne. L’utilizzo dei dati nelle campagne in programmatic sarà sempre più rilevante nei prossimi anni e per noi è fondamentale essersi attrezzati da subito per poterlo controllare e gestire attraverso una soluzione proprietaria, che garantisca a noi e ai nostri clienti la massima si-
curezza e il totale rispetto delle norme sulla privacy”. La possibilità di includere o escludere audience specifiche dalle attività di comunicazione digitale - si pensi ad esempio all’esclusione degli attuali Clienti da una campagna di new customer acquisition o alla focalizzazione esclusiva sugli attuali Clienti delle iniziative di upselling - permette infatti di concentrare i messaggi esclu-
marco ferrari
sivamente sul target interessato, ottimizzando così l’efficienza e i risultati delle campagne. Allo stesso tempo, l’utilizzo degli stessi dati nella gestione delle properties online, permetterà alla banca di offrire a visitatori e clienti, esperienze online sempre più personalizzate in base alla storia di navigazione e in ultima istanza, un servizio online sempre migliore e disegnato a misura di cliente. “Siamo estremamente fieri – dichiara Marco Ferrari, Ceo di Next 14, il gruppo indipendente di data-driven marketing e advertising di cui fa parte Turbo – di accompagnare un cliente come UniCredit su un fronte così strategico. Controllare i propri dati in un ambiente proprietario permette alle aziende di investire sul programmatic advertising con maggiore controllo e sicurezza. E’ un fatto che anche all’estero, nel momento in cui il programmatic è uscito dalla sperimentazione per diventare un mezzo rilevante, le aziende hanno sentito l’esigenza di fare un passo avanti nella catena del valore, focalizzandosi sul fronte della gestione dei dati, che sono il vero patrimonio strategico, in grado di generare vantaggio competitivo nel tempo”. La soluzione DMP proposta da Turbo - sincronizzata con tutte le principali DSP - permette, infatti, alle aziende di internalizzare soltanto la parte più “strategica” sul fronte programmatic – ossia quella legata ai dati proprietari – mantenendo piena libertà e autonomia nella gestione operativa delle campagne, che possono continuare ad essere affidate ai partner esterni. ANNO VI | #189| GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
OOH NEXT GENERATION
THE CUBE DARSENA on themadbox.com
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i fatti del giorno
MOBILE
INCARICHI
Expedia svela nuovi dati e conferma la sua crescita in un settore decisivo I risultati in Italia confermano i trend internazionali, con un 70% di progresso nel terzo trimestre 2015 per la domanda via mobile degli hotel partner dell’azienda. Notevoli gli investimenti in tecnologia di Massimo Masi Nuovi dati del gruppo Expedia, tra le più grandi società di viaggi online del mondo, rivelano che oggi la domanda via mobile continua a crescere in Italia e che nel terzo trimestre del 2015 più di una camera su quattro, a livello globale, è stata acquistata tramite un dispositivo mobile. Secondo i dati del gruppo Expedia, nel terzo trimestre del 2015, la domanda via mobile per gli hotel partner italiani è cresciuta di quasi il 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie a mercati internazionali come Corea del Sud (+280%), Hong Kong (+220%) e Giappone (+200%). Anche il mercato domestico è cresciuto tanto, con un +80% dall’Italia, confermando la grande propensione e affinità degli italiani con la tecnologia mobile. «I nostri dati possono offrire agli albergatori importanti spunti e informazioni sull’importanza della tecnologia mobile e su come questa possa influenzare il loro business, diventando quindi un fattore chiave della loro strategia - ha dichiarato Giovanni Moretto, Director Market Management Italy North del gruppo Expedia - Il mobile è un elemento fondamentale nel nostro settore e avrà un impatto sempre più significativo sul modo in cui i consumatori piani-
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Giovanni Moretto
ficheranno e organizzeranno i loro viaggi. È logico pensare che l’aumento degli utenti che avranno accesso a internet tramite dispositivi mobili genererà una crescita conseguente del numero di quanti li utilizzeranno per acquistare viaggi online. Questo vale soprattutto per i viaggiatori provenienti dall’Asia, molti dei quali hanno iniziato a viaggiare oltre oceano da poco e prenotano tramite i dispositivi mobili». I dati raccolti da Expedia, che confermano i trend internazionali che vedono in crescita l’uso degli smartphone per lo shopping online, rappresentano una prova dei cambiamenti in corso nelle abitudini dei consumatori e sono corroborati anche da ricerche recenti: uno studio condotto da Phocuswright sull’utilizzo degli smartphone, infatti, riporta nel 2014 gli europei che hanno programmato un viaggio tramite i dispositivi mobile sono
cresciuti di 11 punti percentuali, mentre secondo una ricerca di eMarketer svolta nell’area Asia-Pacifico, il 71% degli intervistati in Cina, il 76% in Corea del Sud e l’86% in Giappone hanno prenotato gli alberghi per le vacanze tramite il digitale. «Attraverso una costante analisi dei nostri dati siamo in grado di assicurarci che i nostri investimenti possano fornire agli hotel partner la migliore tecnologia disponibile. Continuiamo a focalizzarci sullo sviluppo del mobile per poter far fronte ai cambiamenti della domanda dei viaggiatori internazionali perché riteniamo che il mobile debba essere un fattore chiave della strategia distributiva di ogni albergatore - ha aggiunto Giovanni Moretto - Come azienda globale, con oltre 150 siti di viaggi online in più di 70 paesi, siamo sempre alla ricerca di nuove opportunità per avere una relazione sempre migliore con i nostri hotel partner, come testimoniano gli importanti investimenti nelle innovazioni destinati ai brand Expedia, come lo sviluppo e il lancio di strumenti all’interno dell’Expedia PartnerCentral (EPC), lo strumento realizzato per gli hotel». Nel 2015 il gruppo Expedia ha lanciato Real-Time Feedback e Sell Tonight, due nuovi e potenti strumenti per gli albergatori e i viaggiatori.
Bauli si affida a Caffeina per la realizzazione del nuovo sito La sigla di Parma si è aggiudicata la gara per la realizzazione di Bauli.it, un progetto di notevole importanza per l’azienda
Caffeina si è aggiudicata la gara per la realizzazione del nuovo website Bauli.it, un progetto che rappresenta l’inizio di un nuovo corso per la strategia digitale della storica azienda veronese. Il nuovo Bauli.it sarà la casa digitale del brand: un sito web capace di coniugare tradizione e innovazione, in grado di comunicare in modo creativo ed efficace la superiorità della marca e dei prodotti Bauli. Il sito, infatti, si candida a diventare il punto di partenza per attivare un dialogo con le persone, per incentivare la partecipazione dei clienti e di tutti coloro che sono interessati a conoscere più da vicino il mondo di Bauli. «Siamo felici e orgogliosi di accompagnare Bauli in questo percorso di rilancio digitale - sottolinea Tiziano Tassi, Managing Director di Caffeina - Per noi è una sfida importante, che affrontiamo con impegno e dedizione. Aver vinto questa gara rap-
presenta una conferma del nostro approccio di comunicazione digitale di marca, unito alla capacità di cogliere le esigenze di un brand come Bauli. Caffeina è partner di grandi brand, e si è ritagliata la reputazione di agenzia giovane ma già matura, che affronta con concretezza le sfide digitali che il mercato pone ai nostri clienti». Bauli.it sarà un sito che parlerà alle persone coinvolgendole in un racconto di marca, con l’obiettivo di fare dell’arte pasticcera una narrazione creativa e interessante durante tutto l’anno, a partire dal momento più importante per Bauli, il Natale. Nel periodo natalizio, infatti, Bauli è l’indubbio leader del segmento, sia per il trade che per il consumatore. Bauli è presente nei momenti di festa di circa 6 milioni di famiglie, con un indice di riconoscibilità di marca che raggiunge il 96%; e che lascia poco spazio a paragoni con i competitor. ANNO VI | #189| GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
MEDIAPOLE
CARRYMEDIA
TOTEMALL
CENTRO COMMERCIALE GDO
RETAIL
RETAIL
SPECIALMEDIA
WEBMEDIA PARK
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i fatti del giorno Analisi
Tools
Che cosa fa l’italiano medio dopo le 18? AZIENDE
Cosa significa “Essere Kohler”
Lombardini, l’impresa reggiana leader nella produzione di motori, è diventata parte di una delle più antiche e grandi società private con sede negli Stati Uniti Lombardini, azienda reggiana leader nella produzione di motori, è diventata parte del Gruppo Kohler, una delle più antiche e grandi società private degli Stati Uniti. In questa storica fase di transizione, Lombardini ha voluto continuare a mettere al centro le persone, vero cuore pulsante dell’azienda, rassicurando i propri dipendenti sul cambiamento in corso. Obiettivo dell’attività di comunicazione è trasmettere loro il messaggio che “Essere Kohler” significa crescere, potenziare il business, sviluppare al meglio i progetti e avere le garanzie proprie di una grande realtà internazionale. Industree Communication Hub ha affiancato l’azienda nella realizzazione di una campagna di comunicazione in cui i dipendenti sono stati invitati a partecipare a un contest finalizzato a esprimere che cosa rappresentasse per loro “Essere Kohler”. In una sezione dedicata della intranet aziendale i dipendenti potevano proporre un “Kohler-pensiero”, una breve frase che raccontasse i valori positivi associati al far parte del Gruppo Kohler, e successivamente consultare la gallery votando la frase preferita. Tra centinaia di pensieri raccolti ne sono stati selezionati dodici, poi sottoposti alla votazione di una giuria interna.
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Yelp, sigla specialista nella ricerca delle migliori attività commerciali su base locale, ha analizzato i termini più ricercati dai propri utenti ogni sera, a partire dalle sei, nel nostro Paese e in altre cinque nazioni europee. Ne emerge che noi siamo i più edonisti, mentre l’Europa è un popolo di pragmatici di Ottavia Quartieri Quali sono le abitudini degli italiani online alle 18, subito dopo essere usciti dal lavoro? C’è chi sente un certo languorino, chi si ritaglia tempo per le proprie passioni e per i propri hobbies e chi, invece, è già proiettato nel post serata. Una risposta più precisa ce la fornisce Yelp, lo specialista nella ricerca delle migliori attività commerciali su base locale, che ha analizzato i termini più ricercati ogni sera, a partire dalle sei, dai propri utenti nel nostro Paese e in altri cinque Paesi europei - Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Irlanda - per svelare abitudini, preferenze, differenze e curiosità. Un dato emerge nettamente: gli italiani, diversamente dal resto d’Europa che si conferma pratico e pragmatico, dedicano del tempo nella fase pre cena a loro stessi con delle “piccole ricompense quotidiane” cercando massaggi, scarpe e agenzie per il lavoro. Dalle 21 in poi, per gran parte degli italiani è l’ora di una pausa, spezzata alle 22, dalla ricer-
ITALIA 1. Massaggi
GERMANIA
IRLANDA
1. Ristoranti
1. Ristoranti
2. Scarpe
2. Caffè
2. Hot dog
3. Agenzie per l’impiego
3. Massaggi
1. Ristoranti
1. Ristoranti
REGNO UNITO
1. Bar & Kneipe
2. Pizza
1. Consegne a domicilio 2. Musica live
1. Cinese
FRANCIA 1. Bar
1. Ristoranti
2. Pizza
2. Shopping
1. Festival musicali 2. 14 luglio
3. Consegne a domicilio
3. Dessert bar
3. Tabaccherie
1. Bar 2. Vita notturna
Secondo Capgemini Consulting, le informazioni all’interno del mercato europeo valgono 325 miliardi di euro
1. Agenzie per l’impiego 2. Mobili 3. Palestre
2. Lounge bar
1. Narghilè bar
1. Caffè 2. Negozi di tessuti 3. Ufficio postale
3. Sushi 1. Pub
SPAGNA
European Open Data Portal, un grande potenziale
1. Bar
1. Bar
1. Pub con musica live
1. Ristoranti 2. Tapas
1. Colazione
1. Vita notturna
1. Pub
1. Narghilè bar
1. Kebab
2. Brunch
2. Parrucchiere
2. Shopping
2. Bar
2. Pizza
3. Shopping
3. Karaoke
3. Taxi
1. Parrucchiere
1. Locali gay
1. Bar
1. Nightclub
1. Scuole elementari 2. Dermatologo
2. Farmacie 24H
2. Locali per ballare
3. Locali gay 1. Negozi 24H
1. Colazione irlandese 2. Negozi 24H
1. Pub 2. Bar 3. Vita notturna
1. Food delivery notturno
1. Food delivery 24H
ca di bar e locali in cui bere qualcosa per poi, alle 23, andare a ballare e scatenarsi. Nel resto d’Europa che cosa succede invece? I tedeschi, probabilmente i più organizzati, cercano locali per abbondanti colazioni e brunch alle 21 e parrucchieri alle 22, per pianificare al meglio la giornata seguente.
1. Lezioni di nuoto
1. Food delivery 24H
1. Minimarket
Gli inglesi, invece, sono l’unica nazione europea a cercare locali per il karaoke alle 21:00 per poi continuare la serata cercando locali gay alle 22. Oltremanica, così come in Spagna e Irlanda ci sono i tiratardi d’Europa, che all’1:00 cercano food delivery 24H e minimarket per combattere la fame notturna.
Gli Open Data, secondo le ultime stime che ha pubblicato Capgemini Consulting, la divisione di Capgemini Group che si occupa di consulenza strategica e trasformativa, per il periodo 2016 – 2020 raggiungeranno nel mercato europeo quota 325 miliardi di euro. Nei due diversi studi pubblicati da Capgemini, resi noti in occasione del lancio dello European Open Data Portal, il portale europeo a essi dedicato, è evidente come gli Open Data siano in grado di creare valore economico in modi diversi, favorendo ad esempio l’aumento delle transazioni sul mercato, la creazione di posti di lavoro attraverso la fornitura di servizi e prodotti basati sugli Open Data, il risparmio sui costi e una maggiore efficienza. Il portale European Open Data Portal, per il momento ancora in versione beta, serve per favorire l’accessibilità e il valore delle informazioni libere in tutti i paesi della comunità europea. Questa piattaforma si rivolge all’intera catena del valore dei dati, dalla loro pubblicazione fino al riutilizzo. ANNO VI | #189| GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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i fatti del giorno solutions Uno strumento davvero alla portata di tutti
strategie Parte con Aiafood.com
Il Gruppo Masserdotti, nell’ultimo anno, registra un +100% nelle installazioni del software proprietario Palinsesto, uno strumento multimediale pensato per il proximity marketing
Nuovo sito, un magazine per intercettare gli interessi dei consumatori e una nuova vita social. E’ questa la strategia del brand
digital signage, l’italia parla un linguaggio sempre più digitale restyling Novità su tutti i fronti
Per ScuolaZoo rinnovare vuol dire coinvolgere
Il portale, testata giornalistica da più di un anno, ridisegna i suoi connotati tematici e grafici al passo con i tempi Come rinnovare un sito già leader nella comunicazione al target 13-19 anni? Coinvolgendoli. Sa questo presupposto nasce il restyling del sito ScuolaZoo. Il sito, testata giornalistica da più di un anno, ha ora due macroaree. La prima è composta da news e oggi è più ricca di spunti provenienti dai ragazzi e, grazie alla possibilità di lasciare un proprio feedback al termine di ogni articolo, offre la possibilità di seguire in diretta l’umore dei lettori. La seconda, “momento ricreazione”, raccoglie il meglio dell’intrattenimento targato teen. Novità anche nelle sezioni “user generated content”: ecco “Diario di una maturanda”, “Diario di una studentessa all’estero”, “Diario di un prof” e “Diario di uno studente”, sezioni scritte direttamente da chi la scuola la vive ogni giorno. Ad accompagnare il nuovo stile narrativo, una veste grafica attualizzata. Alleggerita e più semplice, per una navigazione rapida e intuitiva da tutti i device. Tutte le icone e i segnalibri del sito sono stati ridisegnati, a mano, dai nostri graphic designer, ispirandosi al prodotto di punta, il diario ScuolaZoo.
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di Ottavia Quartieri
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igital Signage, ovvero l’utilizzo di strumenti multimediali per il proximity marketing, è una soluzione tecnologica che sta iniziando a prendere sempre più piede nel mercato digitale italiano. L’interesse per questi strumenti si inserisce in un trend di crescita che vede il nostro Paese parlare un linguaggio sempre più digitale, al passo con i tempi. “Se fino a qualche anno fa l’Italia era fanalino di coda in questa tecnologia, ora stiamo decisamente recuperando il tempo
perduto – afferma Alberto Masserdotti, Ceo dell’omonimo gruppo, che si appresta a chiudere il 2015 segnando un nuovo record. Entro la fine dell’anno raggiungeremo quota 700 installazioni di Palinsesto, il nostro software proprietario per la gestione, la programmazione e il controllo diretto di contenuti via Internet, sia per singoli monitor che per gruppi di dispositivi”. Pensato inizialmente per una clientela corporate, Palinsesto è estremamente flessibile, può essere plasmato in base alle esigenze. Ciò lo rende facilmente implementabile per adattarsi an-
che a realtà medio-piccole, rappresentando una nuova opportunità di business per gli operatori della comunicazione. Masserdotti è stato il primo a credere nelle potenzialità di questo mercato e i risultati di queste operazioni lungimiranti stanno emergendo chiaramente. “L’incremento delle installazioni supera il 100% rispetto al 2014, un dato estremamente significativo che crea interessanti scenari per il mondo della comunicazione, offrendo opportunità senza precedenti rispetto alle formule di advertising più tradizionali” – continua Alberto Masserdotti.
campagne “We’re working to make things right”, le parole di Horn
Volkswagen, la prima uscita dopo lo scandalo La campagna coinvolgerà più di 30 quotidiani tra cui USA Today, New York Times e Washington Post; e comprende banner digitali
“Stiamo lavorando per fare le cose bene”. Recita così la prima campagna di Volkswagen dopo lo scandalo emissioni, on air sui quotidiani statunitensi. Nella campagna, il Ceo di VW Group of America Michael Horn, spie-
ga che “Nelle settimane passate, ci siamo scusati con voi, clienti fedeli, sul tema scandalo emissioni. Ora, mentre stiamo lavorando per rimediare all’errore, vi chiediamo di continuare ad avere pazienza”. L’annuncio è fir-
mato dall’agenzia statunitense del brand tedesco. La campagna coinvolgerà più di 30 quotidiani tra cui USA Today, NYT, Washington Post, Chicago Tribune e Los Angeles Times, e comprende anche banner digitali.
YAM112003, il posizionamento digitale per AIA
E’ nato Aiafood.com, un sito dedicato alla presentazione di tutti i prodotti del brand con lo scopo inoltre di raccontare il mondo AIA attraverso dei contenuti editoriali rivolti al consumatore. Per soddisfare questa necessità AIA ha collaborato con YAM112003, che ha studiato un nuovo posizionamento digitale per il brand con l’obiettivo di creare uno spazio online per privilegiare il dialogo diretto con il consumatore. YAM112003 ha poi pensato a un magazine editoriale, “Le Idee di AIA”, per intercettare gli interessi dei differenti target: Gentlemen’s club, In Famiglia, Mangiar Fuori, Occasioni Speciali, Vivere Sano. Il sito è intuitivo e di facile navigazione, 100% responsive e mobile, permettendo una rapida fruizione dei contenuti, ottimizzati appositamente per i dispositivi mobili. Per il lancio, YAM112003 ha effettuato anche un’operazione di digital PR coinvolgendo 9 foodblogger seguitissimi su Facebook, invitandoli a inventare una ricetta con alcuni prodotti selezionati da AIA e coinvolgendo attivamente i propri utenti, traghettandoli sul nuovo sito. ANNO VI | #189| GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
reinventing viDeO ADvertiSing www.teads.tv
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MARKET PLACE
Il brand altoatesino è molto attivo nelle strategie digital
E’ #TeddyDream la nuova web serie THUN dedicata al Natale
Tre puntate dedicate ai fan della rete e non solo. Lo storytelling dei filmati messo a punto da TEND di Pietro Castagna
E’ on line dal 18 novembre #TeddyDream, la nuova web serie THUN dedicata al Natale. Il brand altoatesino sempre molto attivo attraverso le strategie di comunicazione digital ha deciso di supportare la campagna natalizia con una nuova web serie in tre puntate dedicate ai fan della rete e non solo. Lo storytelling dei filmati #TeddyDream è stato messo a punto da TEND in collaborazione con il regista Nic Bello, autore noto agli appassionati per la produ-
zione di molti virali di successo. Il fil rouge è rappresentato dal protagonista TEDDY: mascotte e prodotto noto e di grande successo firmato THUN, “governato” da un moderno Santa Claus 2.0, affaccendato tra le migliaia di letterine ed email natalizie che non riesce a evadere. E sarà proprio il fido Teddy che, azionato dai comandi del Santa Claus “digitale”, prenderà vita trasformandosi in un efficientissimo aiutante che non mancherà di sorprendere attraverso simpatiche gag e candid camera. Alla fine della sua sorpren-
dente missione natalizia Teddy sarà premiato in modo davvero inaspettato dal tecnologico Santa Claus. Con questa iniziativa THUN, azienda che da sempre vuole “innovare nella tradizione”, festeggia il Natale secondo un punto di vista più moderno, con un Santa Claus in versione “new media”, capace di dare vita a un personaggio davvero molto amato da tutti i fan di THUN, tanto che su Facebook sono ormai quasi 600.000. Il progetto ideato dalla sede milanese di Tend è stato realizzato in collaborazione con Heritage Digilab e Fabbrica Virali. La strategia digital messa a punto per supportare l’operazione conta di superare il successo ottenuto con la precedente web serie realizzata in occasione di San Valentino, che aveva raggiunto attraverso i social THUN quasi tre milioni di views.
un’immagine tratta dalla web serie
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Ride bene chi pianifica bene
DIREZIONE CREATIVA COORDINAMENTO IMMAGINE MEDIASET
Su Italia Uno prosegue l’appuntamento col buonumore targato “Colorado”. In questa edizione, il format sfornatalenti comici più seguito può contare su due conduttori di livello indiscusso: gli affiatatissimi Luca e Paolo. Se il tuo pubblico annovera gli amanti delle risate e del buonumore, questo è il programma giusto per pianificare.
Tutti i mercoledì in prima serata
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MARKET PLACE
L’UNICO QUOTIDIANO GRATUITO DISTRIBUITO IN ARTIGIANO IN FIERA
il team di fcb Milan esprime soddisfazione per il successo nella gara airc, un lavoro di importante spessore sociale
Negli anni, più di 20 mila aziende hanno voluto contribuire per fare crescere questa iniziativa
FCB Milan/Healthcare vince la gara legata alla campagna per i regali natalizi di AIRC
I doni sono fortemente simbolici e rappresentano la scelta di essere al fianco della ricerca con un segno tangibile. Il valore del “solito regalo” rappresentato dalle storie di coraggio di Daniele Bologna
“I soliti regali” è il titolo della campagna che la Divisione Healthcare di FCB Milan ha ideato e realizzato quest’anno per la storica iniziativa di raccolta fondi che l’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro propone ogni Natale. AIRC offre un pacchetto completo che supporta le aziende nella gestione dei regali di Natale (www.airc.it/regalidinatale). I doni sono fortemente simbolici e rappresentano la
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scelta di essere al fianco della ricerca con un segno tangibile. Il valore del “solito regalo” è rappresentato, infatti, dalle storie di coraggio di chi si è unito ad AIRC per combattere i tumori, in particolare quelli in ambito pediatrico. «L’idea creativa, che ha vinto la gara, parte dall’insight che la scelta del regalo di Natale aziendale è spesso un’attività che si può tradurre in regali scontati e banali - dice Nicola Rovetta dall’headquarter dell’agenzia, di cui è direttore creativo
- Ed è proprio su questo basso coinvolgimento emotivo che lavora l’idea di cambiamento di comportamento, il “behaviour change” che abbiamo immaginato. Quest’anno i “Soliti Regali” hanno infatti un valore diverso; aiutando AIRC puoi contribuire a dare un valore unico al regalo consueto». Negli anni, più di 20 mila aziende hanno contribuito a far crescere questa iniziativa partecipando così alla raccolta di oltre 20 milioni di euro a favore della ricerca. ANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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23 OTTOBRE 2015 173 • ANNO 2, VENERDÌ NE GRATUITA • N. LEGGERE DISTRIBUZIO IL DOMANI DA
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GLI IMPRENDITORI PROMUOVONO EXPO «UN GRAN TRIONFO» A PAGINA 2
MILANO WEEKEND 2 PAGINE DI EVENTI DIVISI PER GIORNO ALLE PAGINE 6 • 7
A
A TUTTO MINIRUGBY! UNA DOMENICA CON OLTRE MILLE BAMBINI A PAGINA 16
DISTRETTO STILICONE LA RINASCITA PASSA DA ARTE E... METRÒ A PAGINA 18
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IL GRANDE CINEMA VI STA ASPETTANDO... NON PERDETE L’APPUNTAMENTO CON I FILM IN USCITA NELLE PROSSIME SETTIMANE!
HUNGER GAMES - PARTE 2 DAL 19 NOVEMBRE AL CINEMA GUARDA IL TRAILER
MR. HOLMES E IL MISTERO DEL CASO IRRISOLTO DAL 19 NOVEMBRE AL CINEMA GUARDA IL TRAILER
LORO CHI?
UN MOMENTO DI FOLLIA
IN FONDO AL BOSCO
DAL 19 NOVEMBRE AL CINEMA
DAL 19 NOVEMBRE AL CINEMA
DAL 19 NOVEMBRE AL CINEMA
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IL SAPORE DEL SUCCESSO
IL VIAGGIO DI ARLO 3D
THE VISIT
NATALE ALL’IMPROVVISO
A BIGGER SPLASH
DAL 26 NOVEMBRE AL CINEMA
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MEDIA La pubblicità al cinema.
YOUNG
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MARKET PLACE
Conto alla rovescia per la serie di Starz, che vanta la produzione esecutiva di “Michael Bay”
Entro fine gennaio 2016 il debutto di “Black Sails”: parte la terza serie
La nuova stagione riparte su AXN HD, visibile sulla piattaforma Sky al canale 122 e appartenente a Sony Pictures Television. intanto, il terzo capitolo di “black sails” promette belle sorprese
di Marianna Marcovich
Sony Pictures Television Networks, che opera in Italia in esclusiva sulla piattaforma Sky con AXN HD (visibile su Sky, al canale 122), AXN +1 (Sky, 123) e AXN Sci-Fi (Sky, 134), ha annunciato ieri la data di lancio in Italia dell’attesa terza stagione di “Black Sails”, la serie originale di Starz, che vanta la produzione esecutiva di “Michael Bay”. “Black Sails” approderà su AXN HD, in prima assoluta e in contemporanea con gli Usa, a partire da martedì 26 gennaio 2016, alle 21:00. La nuova stagione riparte dalla distruzione di Charles Town dove il mondo vive nella paura del Capitano Flint (Toby Stephens). Quando la campagna di terrore portata avanti dal temuto pira-
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ta sfocia in pura follia, toccherà a John Silver (Luke Arnold) riportare Flint alla ragione prima che sia troppo tardi. Nello stesso momento, in assenza di Eleanor Guthrie (Hannah New), Jack Rackham (Toby Schmitz) e il Capitano Charles Vane (Zach Mc Gowan) lottano strenuamente per prendere possesso di Nassau una volta per tutte. Due nuovi leggendari personaggi entreranno, poi, in scena in questa nuova stagione: Edward Teach (Ray Stevenson), ovvero il famigerato pirata Barbanera, e Woodes Rogers (Luke Roberts), lo storico corsaro inglese che divenne il primo governatore delle Bahamas. Nuove alleanze, nuovi giochi di potere e soprattutto nuove battaglie saranno al centro della terza stagione di “Black Sails”.
Già rinnovata per una quarta stagione, le cui riprese sono in preparazione a Cape Town, in Sud Africa, “Black Sails” è stata creata da Jonathan E. Steinberg (“Jericho”, “Human Target”) e Robert Levine (“Touch”), con la produzione esecutiva di Michael Bay (“Transformers”, “Armageddon”, “Pearl Harbor”), e dei suoi partner di Platinum Dunes, Brad Fuller e Andrew Form (“Teenage Mutant Ninja Turtles - Tartarughe Ninja”, “La notte del giudizio”), come anche di Chris Symes (“Hellboy II: The Golden Army”, Eragon”) e Dan Shotz (“Jericho”, “Harper’s Island”). A rinforzare la popolarità di “Black Sails” la vittoria di due Emmy Awards nel 2014. Un successo ottenuto per gli straordinari effetti speciali e l’eccezionale Sound Editing. ANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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COVER STORY
Grande successo per il progetto di Microsoft Italia nato per aiutare le giovani donne a intraprendere percorsi tecnico-scientifici utili ad accedere al mondo del lavoro
Si chiude la terza edizione di Nuvola Rosa. E duemila ragazze potranno cogliere le opportunità del digitale
Accenture, uno dei protagonisti dell’iniziativa, lancia una campagna di assunzioni in ambito tecnologico: sono 2.400 i profili ricercati in Italia di Daniele Bologna
Si è conclusa ieri, con un evento a Palazzo Marino, sede del Comune di Milano, l’edizione 2015 di Nuvola Rosa, il progetto di Microsoft Italia nato per aiutare le giovani donne a intraprendere percorsi tecnico-scientifici utili ad accedere al mondo del lavoro. L’incontro, dal titolo “Con la Nuvola il futuro è Rosa”, realizzato in collaborazione con il Comune di Milano e Accenture, ha chiuso ufficialmente l’intenso percorso di attività durato sei mesi - in concomitanza con il semestre di Expo Milano -, avviato lo scorso maggio con le tre giornate milanesi di formazione specializzata su Coding, Cloud Computing, IoT, Digital Marketing - che hanno coinvolto quasi duemila ragazze di diciotto diverse nazionalità, numero che va ad aggiungersi alle oltre 1.100 giovani donne formate nelle due precedenti edizioni, evidenziando un trend di crescita importante. Un bilancio positivo quello emerso dalle pre-
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Tre giornate di
formazione ad hoc
I tre giorni milanesi di formazione specializzata hanno coinvolto quasi 2.000 ragazze di 18 nazionalità diverse, numero che va aggiunto alle oltre 1.100 giovanii formate nelle due precedenti edizioni dell’iniziativa
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COVER STORY
sentazioni di ieri, che hanno evidenziato gli importanti risultati ottenuti in un semestre di attività che ha visto la partecipazione attiva di oltre venticinque partner e istituzioni nazionali e internazionali, undici grandi eventi e 150 sessioni di training in 26 atenei per offrire formazione sulle tecnologie più richieste dal mercato, con l’obiettivo di contribuire a colmare il gap di genere nel mondo dell’Ict, già fortemente penalizzato dal fenomeno del disallineamento tra domanda e offerta di competenze tecnologiche - particolarmente radicato nel nostro Paese in cui la media del mismatching è del 13%, a fronte di una media mondiale pari al 7% - e sostenere concretamente le giovani donne nell’ingresso nel mondo del lavoro: ancora oggi solo 29 donne su 1.000 lavorano nel settore Ict secondo i dati rilasciati da ITU. Un dato senz’altro anacronistico che riflette un accesso ancora limitato dell’universo femminile alla formazione tecnologica. «Siamo molto orgogliosi del crescente successo della Nuvola Rosa, il progetto che abbiamo costruito nell’intento di aiutare le donne ad accedere e ad affermarsi in un mondo del lavoro che sempre più richiede competenze tecnologiche e che ha coinvolto tantissime realtà, nazionali e internazionali - ha commentato nel corso del suo interven-
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paola cavallero
roberta cocco
to Paola Cavallero, direttore Marketing & Operations di Microsoft Italia - I risultati di quest’anno sono davvero importanti: in tre anni siamo passati da 400 a quasi 2.000 giovani donne coinvolte, un dato che insieme al grande entusiasmo e alle determinazione delle ragazze incontrate ci spinge con ancora più energia a raccontare come la tecnologia rappresenti un fattore abilitante per la realizzazione di progetti innovativi nel nostro Paese».
Competenze tecncioscientifiche A offrire una testimonianza ancora più concreta della rilevanza e della strategicità dell’acquisizione di competenze tecnico- scientifiche nel nostro Paese, l’annuncio di Accenture, che ha avviato quest’anno un’ingente campagna di assunzioni che prevede di integrare 2.400 risorse in Italia di cui 1.800 tra profili senior e junior dipendenti e 600 in stage. Ad arricchire la campagna di se-
lezione - che riguarda profili professionali con differenti livelli di competenza, selezionati tra neolaureati e professionisti esperti, prevalentemente con competenze all’interno delle aree Digital e Strategy, Technology e Consulting - l’obiettivo dell’azienda è di raggiungere un tasso di assunzioni femminili del 35-40% sul totale. «Se guardiamo a tutta Accenture, oggi abbiamo una presenza femminile del 30% sul totale della popolazione. Il nostro
obiettivo di crescita è una grande sfida perché ci rivolgiamo a un mercato che vede ancora una carenza di profili femminili con competenze in materie STEM - commenta Francesca Patellani, Responsabile Human Capital & Diversity e Geographic services di Accenture ICEG - Il progetto Nuvola Rosa ha permesso a tante giovani di avvicinarsi a materie tecnico scientifiche e ci auguriamo che grazie a questa iniziativa un numero sempre maggio-
re di ragazze orienti il proprio percorso di studi in questa direzione. Per un’azienda, oggi attrarre talenti al femminile significa volersi innovare e continuare a essere competitiva sul mercato, perché la presenza delle donne nel business è determinnate per leggere, interpretare e trasformare in successo i segnali di cambiamento. In Accenture agevoliamo i percorsi professionali promuovendo iniziative nel work-life balance, come lo smart wor-
king, che abbiamo già attivato dal 2009». Scambio di idee e condivisione L’evento, condotto da Roberta Cocco, National Plan Director di Microsoft Western Europe in una cornice di scambio e condivisione di idee e spunti in previsione di future iniziative sul tema “Girls in STEM”, ha visto la partecipazione di manager d’azienda, accademici, esponenti istituzionali che hanno condiviso le proprie testimonianze, lanciando un messaggio di ottimismo, tra cui: Cristina Tajani, Assessore alle Politiche per il lavoro del Comune Milano; Francesca Zajczyk, Delegata del Sindaco per le Pari Opportunità del Comune di Milano e Docente all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale; Francesca Patellani, Responsabile Human Capital & Diversity e Geographic services di Accenture ICEG; Stefano Mainetti, Chief Executive Officer di PoliHUB; Paolo Galletti, HR Director di Accenture; Alice Corinaldi, Director di Do Solidale; e di giovani donne che hanno intrapreso una carriera professionale facendo leva sulle competenze tecnologiche acquisite: Alice Heinzl di Microsoft, Codrina Turcu di Avanade e Monica Quintavilla di Accenture.
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ME DIA
E’ la startup partecipata da RCS MediaGroup all’interno dell’incubatore RCS Nest
MyBeautyBox: parte restyling del sito, con personalizzazione Con 300 mila iscritte e 2.500 abbonate rappresenta la più grande community di beauty in Italia. e ora punta sul sempre maggiore spazio dedicato ai contenuti dei brand di Nicolò Franceschi
MyBeautyBox, la startup partecipata da RCS MediaGroup all’interno dell’incubatore RCS Nest, che con le sue 300 mila iscritte e 2.500 abbonate rappresenta la più grande community di beauty in Italia, lancia il restyling del proprio sito web www. mybeautybox.it, puntando sul sempre maggiore spazio dedicato ai contenuti dei brand, ai prodotti e alla personalizzazione. Tra le numerose novità che caratterizzano il nuovo sito, il rinnovamento della veste grafica, più colorata e accattivante, e l’introduzione di nuove sezioni (un nuovo ecommerce, un nuovo magazine, una galleria dei cofanetti dei mesi precedenti con la presentazione di tutti i prodotti proposti, una sezione di spoiler sulle box future) con una navigazione più intuitiva e semplificata, che permette alle utenti un’esperienza più avvincente e personalizzata. Il sito di MyBeau-
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tyBox dà ora spazio anche a nuove modalità di interazione con le utenti della community e ha perfezionato il programma di fidelizzazione. Le abbonate avranno la possibilità di esprimere le proprie preferenze di beauty attraverso un tool, che verrà lanciato nelle prossime settimane, e potranno indicare in pochi passi il proprio profilo beauty. Già ora le iscritte alla community possono esprimere il gradimento di un prodotto, assegnandogli un voto (da 1 a 5 cuoricini), recensirlo e condividere i propri consigli per l’utilizzo. Inoltre le utenti riceveranno consigli e inviti a provare nuovi prodotti in linea con le proprie preferenze e al proprio beauty-profile e sconti sugli abbonamenti. Infine, è stato potenziato il programma di fidelizzazione che permette alle abbonate, grazie alla raccolta dei punti fedeltà, di essere premiate, oltre che con sconti sui prodotti, ora anche con cofanetti in regalo. Una delle
più importanti novità per MyBeautyBox è l’ampliamento dei servizi B2B offerti su misura ai brand e delle operazioni speciali, che permettono ai partner di dare maggiore visibilità ai propri prodotti e avere un feedback specifico dal più ampio target femminile profilato sul beauty in Italia. Il magazine di MyBeautyBox è stato modellato per essere un veicolo di contenuti più efficace e versatile: al suo interno, infatti, è possibile inserire qualunque tipo di media. I brand avranno la possibilità di presentare i propri prodotti, con articoli dedicati, beauty-tutorial e “how to” relativi ai cosmetici in vendita sul sito o presenti nei cofanetti in abbonamento. Le oltre settanta blogger affiliate a MyBeautyBox saranno coinvolte nella produzione di contenuti, articoli e video realizzati per comunicare in modo innovativo e personalizzato le informazioni di utilizzo e le caratteristiche dei prodotti dei brand. ANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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COM PANY
Grande novità sul mercato italiano per il colosso statunitense dell’ecommerce per facilitare la consegna dei prodotti agli acquirenti
Con Amazon siamo Giunti al Punto… Il gruppo annuncia che i clienti in Italia possono ora scegliere di far consegnare i prodotti ordinati su Amazon.it presso i punti di ritiro posizionati all’interno di una delle 180 librerie della catena di Giunti, distribuite in tutta italia e presenti all’interno dei centri commerciali
francois nuyts
di Davide De Vecchi
Amazon annuncia che i propri clienti in Italia possono ora scegliere di far consegnare i prodotti ordinati su Amazon.it presso i punti di ritiro posizionati all’interno di una delle 180 librerie Giunti al Punto. Le librerie della catena sono distribuite su tutto il territorio nazionale e sono presenti nei centri commer-
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ciali, nei punti nevralgici di numerose città italiane, in sette aeroporti e tre stazioni ferroviarie; offrono orari di apertura particolarmente estesi, con apertura alle 9 e chiusura anche fino alle 22, adatti per rispondere alle esigenze di qualsiasi cliente Amazon. I clienti potranno selezionare direttamente su Amazon.it la libreria con posizione e orari di apertura più adeguati alle proprie
esigenze. Il nuovo servizio è disponibile senza costi aggiuntivi. «Amazon è impegnata nell’offrire ai propri clienti sempre maggiori opzioni di consegna che consentano di ricevere il proprio ordine in modo rapido, comodo e sicuro - afferma Xavier Garambois, Vice President Amazon Europe Retail - L’accordo siglato con il Gruppo Giunti per creare una relazione sempre più stretta fra il ne-
gozio fisico e quello online giunge così a un nuovo sviluppo significativo che porta un indubbio vantaggio a tutti i clienti». Vantaggi numerosi «Siamo infatti lieti di poter dare ai nostri clienti l’opportunità di ordinare su Amazon.it e di avere i propri ordini consegnati nella libreria Giunti al Punto più vicina a loro - afferma Francois Nuyts, Count-
ry Manager di Amazon.it e Amazon.es. - I punti di ritiro delle librerie Giunti al Punto offrono numerosi vantaggi: una distribuzione su tutto il territorio nazionale e orari di apertura estesi, anche fino alle 10 di sera e anche nei fine settimana. I clienti di Amazon. it che non hanno la possibilità di ricevere la spedizione al proprio domicilio possono usufruire delle consegne più velo-
martino montanarini
ci di Amazon e programmare di ritirare il prodotto nell’orario e nel posto più comodi per loro». «È con grande soddisfazione che annunciamo questo ulteriore accordo con Amazon - dichiara Martino Montanarini, Amministratore Delegato del Gruppo Giunti - Le librerie Giunti al Punto, ora, potranno non soltanto vendere i Kindle, ma anche essere il punto di ritiro degli acquisti effettuati online su giuntialpunto.it e amazon.it. Un servizio aggiuntivo per tutti i clienti, uno sviluppo importante per gli accordi di collaborazione fra Giunti e Amazon, volti a rendere sempre più stretto il legame fra negozi fisici e negozi online». I clienti potranno cercare su Amazon.it le librerie Giunti al Punto più vicine, in base al proprio indirizzo, a un codice postale o a un punto di interesse, per selezionare il punto di
xavier garambois
ritiro che preferiscono. Il servizio punti di ritiro è disponibile, senza costi aggiuntivi, con la modalità di consegna un giorno o due giorni per i clienti Prime e con la modalità di consegna standard per tutti gli altri clienti non abbonati al servizio Prime. I clienti di Amazon.it potranno selezionare la libreria Giunti al Punto dove desiderano ricevere il proprio ordine e il sistema mostrerà gli orari di apertura e la posizione di ogni punto di ritiro, in modo da poter pianificare il momento in cui ritirarlo. E gli stessi clienti potranno poi ritirare i propri prodotti presso la libreria, entro quattordici giorni, mostrando un documento d’identità o delegando al ritiro una terza persona. Amazon informerà il cliente appena il prodotto sarà disponibile per il ritiro presso la libreria Giunti al Punto selezionata.
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Come si crea la pubblicità intelligente.
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REAL RESULTS
SC N RIO
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L’accordo ottimizza la misurazione dell’efficacia delle campagne pubblicitarie
comScore e Italiaonline siglano una partnership per potenziare l’Audience Delivery Reporting
in concomitanza con l’ufficializzazioine dell’intesa, la internet company cui fanno capo Virgilio e libero propone al mercato la nuova offerta legata all’adv video targettizzato su propri dati demografici. e fabrizio angelini, ceo di Sensemakers, che rappresenta comScore in Italia, commenta con toni molto soddisfatti l’accordo di Vera Modesto
L’annuncio arriva da due big del mercato: comScore, società leader a livello mondiale nel campo del digital media analytics, e Italiaonline, prima internet company italiana che ha tra i suoi asset la mail più diffusa del Paese e i portali Libero e Virgilio, hanno confermato nella giornata di ieri la loro data partnership per la misurazione dell’efficacia della pubblicità digitale in Italia. Grazie a questa partnership Italiaonline fornirà a comScore i dati demografici per il mercato italiano, potenziando la misurazione dell’erogazione alla target audience sia di comScore Validated Campaign Essentials (vCE), sia di Validated Media Essentials (vME), permettendo così una ancora più precisa valutazione delle campagne pubblicitarie online. Il sistema vCE fornisce a Ita-
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liaonline e ai suoi clienti una verifica completa sulle campagne, misurandone audience, viewability, brand safety, area geografica di delivery (erogazione geolocalizzata), engagement e traffico non umano. In contemporanea all’annuncio di questa partnership, Italiaonline propone al mercato la sua nuova offerta di advertising video targettizzato su propri dati demografici. «Essere tra i primi publisher in Italia a diventare partner di comScore in questo progetto di certificazione dei dati - afferma Gabriele Mirra, Coo di Italiaonline - è per noi estremamente importante, perché ribadisce un punto centrale della nostra strategia commerciale, che è vendere prodotti pubblicitari su dati qualificati, veri e certificati e non semplicemente inferiti, come fa la quasi totalità dei nostri competitor. Siamo convinti che la no-
stra offerta video targettizzata, grazie a un bacino di oltre 100 milioni di video views al mese, possa essere tra le più competitive del mercato». Fabrizio Angelini, Chief Executive Officer di Sensemakers, che rappresenta comScore in esclusiva per l’Italia, commenta: «Siamo veramente felici di poter annunciare questa partnership con Italiaonline che dimostra l’efficacia del nostro modello aperto alla collaborazione degli editori nella definizione di standard condivisi e qualitativamente elevati nella misurazione delle audience. Il fatto che il primo editore italiano online abbia deciso di fornire i propri dati di profilazione per ottimizzare i sistemi di valutazione delle campagne di comScore testimonia la nostra attenzione al coinvolgimento degli attori più importanti e alle specificità e ai bisogni del mercato italiano».
fabrizio angelini
La prima internet company italiana
gabriele mirra
Con sede a Milano, Italiaonline è attualmente la prima internet company italiana e ha tra i suoi asset la mail più diffusa del Paese; conta 16,6 milioni di visitatori unici mensili, circa 3 miliardi di pagine viste mese, 10,5 milioni di account email attivi e una active reach del 58%. Da febbraio del 2013 la società raggruppa tutti i brand e gli asset di Matrix S.p.a. e di Libero S.r.l. Oltre ai portali Libero.it e Virgilio.it, Italiaonline include, ad oggi, i web magazine Di·Lei, Total Tech, QuiFinanza, SportStadio, MotorLife, SiViaggia, CiboDiStrada, FoodInItaly, la piattaforma video ViTV e l’utility 1254. A marzo di quest’anno, Italiaonline ha acquisito da Dada il 100% della sua controllata Moqu Adv, digital media company con sedi a Firenze e in Irlanda, a Dublino, focalizzata sul business del Performance Advertising. Italiaonline è indirettamente controllata da Orascom TMT Investments tramite la sussidiaria Libero Acquisition, di cui detiene il pieno controllo.
Leader globale nel digital media analytics Fondata nel 1999 con sede a Reston, in Virginia, comScore, è leader globale nei digital media analytics. comScore valorizza audience e advertising fornendo metriche affidabili e indipendenti che aiutano gli operatori a comprendere come le persone interagiscono con contenuti e pubblicità su tv e device digitali, presentando una visione totale del consumatore. Attraverso i suoi prodotti e servizi comScore aiuta più di 2.500 clienti a capire le loro audience multi-piattaforma, a verificare se la loro pubblicità funziona e ad accedere ai dati dove vogliono o hanno necessità. ANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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LINK televisione/1
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La televisione diventa fluida e cambia volto. A Londra, Sky lo ha definito “fluid viewing”, che tradotto significa una nuova famiglia di prodotti, tra cui decoder, app e telecomando tattile.
Nel 2013, Rai e Mediaset non hanno investito cifre sufficienti in produzioni italiane ed europee indipendenti. E il Garante per le Comunicazioni - che ha accertato queste mancanze - è pronto a sanzionare i due gruppi televisivi. Rai, ad esempio, avrebbe dovuto investire il 15% dei ricavi in questo segmento chiave per ‘industria culturale, ma non ha raggiunto la quota fissata dalla legge. Mancherebbero all’appello 17 milioni. A niente è valso includere eventi come il Festival di Sanremo tra quelli da conteggiare: il Garante li esclude dal computo.
Cambia sempre, è “fluid viewing”
Mediaset e Rai, poca produzione
NEWS.SKY.COM
google glass
Modelli anche senza lo schermo Quanto è sofferta la gestazione dei Google Glass. Dopo un periodo di prova e sviluppo che li ha portati vicino al grande pubblico, non sono riusciti a diventare un prodotto commerciale. Polemiche sulla privacy e disquisizioni sul design, oltre che sull’effettiva utilità del prodotto ne hanno ridotto bruscamente l’appeal degli inizi quando sembrava che questo dispositivo fosse destinato a tracciare la strada del futuro. Molti - al momento - lo vedono come una soluzione ideale solo in determinati ambiti, come il settore medico. Ma attenzione...
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Los Angeles, torna la Fiat 124 spider
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Passato mezzo secolo dal primo debutto, al salone dell’auto di Los Angeles che apre domani si assiste al suo ritorno: è la Fiat 124 spider, bianca, blu e rossa, i colori della bandiera francese.
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un presidente “outsider” significa avere un miglior equipaggiamento per navigare la tempesta
questioni di Corporate governance: cosa Volkswagen può insegnare sui consigli
Per l’esperto del settore, il professor Ludo Van der Heyden, la crisi della casa automobilistica, così come quella di altre grandi industrie, è acuita da una leadership che ha privilegiato l’ambizioso obiettivo di essere “primi al mondo” rispetto alla necessità di creare un grande cambiamento culturale, organizzativo e strategico
a cura di Valentina Lunardi
Le aziende che separano i ruoli di amministratore delegato e presidente e nominano outsider forti per quest’ultima posizione possono godere di un vantaggio quasi imprevedibile: hanno cioè più probabilità di beneficiare di una forte governance. La debacle di Vol-
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kswagen, così come altre grandi crisi, ci ricorda tra le altre cose quanto può essere costoso avere una governance debole. Possedere un presidente forte, competente e indipendente, in grado di intervenire e assumersi la responsabilità (ed, eventualmente, agire come CEO ad interim), significa per una società in crisi, che rischia di distruggere per sempre la propria le-
Fresco di nomina
alla vigilia della crisi
qui sopra hans dieter potsch, già cfo wolkswagen, nominato presidente della società solo 15 giorni prima che le venisse notificata la violazione delle norme sulle emissioni
adership, avere un miglior equipaggiamento per navigare la tempesta. Il caso della British Petroleum Prendiamo ad esempio il caso della British Petroleum (BP). Durante il processo di gestione del fallout seguito alla disastrosa fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico nel 2010, il presidente della compagnia CarlHenric Svanberg aveva dovuto assumere il controllo della situazione, sostituendo il ceo Tony Hayward, le cui gaffe e gli attacchi pubblici rivolti ai propri partner non avevano fatto altro che esacerbare la crisi. La leadership di BP firmata Hayward si era resa colpevole, inoltre, di aver sottovalutato la componente legata alla sicurezza correlata alle sua attività negli Stati Uniti a favore delle performance finanziarie. Dopo la sua nomina alla guida della società, il Presidente Barack Obama si mise in contatto con Svanberg e lo persuase ad ammettere la responsabilità dell’azienda nella crisi. Non essendo coinvolto nelle mancanze della precedente leadership, Svanberg potè permettersi di porsi meno sulla difensiva rispetto al passato di BP e Hayward, riuscendo a focalizzare la prospettiva sui passi futuri da intraprendere. Dopo la riunione, Svanberg promise di creare un fondo di 20 miliardi di dollari per le vittime dell’incidente e di scusò pubblicamente con il popolo americano. A dire il vero, la stampa attaccò nel frattempo il nuovo ceo per aver utilizzato l’infelice espressione “persone qualunque”, ma le sue decisioni avviarono una svolta per BP, cambiamento che ha subito un’accelerazione dopo che il consiglio d’amministrazione ha nominato ceo il veterano della compagnia, lo statunitense Bon Dudley. Un consiglio d’amministrazione poco focalizzato sul buon governo Al contrario, la capacità di Volkswagen di gestire le conseguenze dalla crisi delle emissioni è stata e rimane profondamente compromessa dalla mancanza di una forte struttura di leadership e non avendo un outsider alla presidenza. Infatti, quando la crisi ha colpito, Volkswagen non aveva ancora formalmente nominato un presidente a seguito delle dimissioni nell’aprile 2015 del Dr. Ferdinand Piech, ex CEO a lungo al serANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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vizio del gruppo Volkswagen e un membro della famiglia Porsche (proprio i due rami a cui il 31,5% del gruppo Volkswagen fa a capo, ma che hanno oltre il 50% dei diritti di voto). Berthold Huber, un ex presidente del potente sindacato IG Metall, svolgeva solamente il ruolo di presidente simbolico. La preoccupazione principale del consiglio d’amministrazione, a quanto pareva, era meno correlata al garantire il buon governo di VW, piuttosto che di conciliare gli obiettivi dei principali stakeholder e funzionari locali. Da parte loro, i rappresentanti dei lavoratori e lo Stato della Bassa Sassonia hanno condiviso l’obiettivo comune di preservare posti di lavoro nei principali stabilimenti del gruppo in Germania, con un costo notevole in termini di competitività (i profitti del gruppo Volkswagen provengono in gran parte dalle vendite di Porsche e Audi, mentre la grand parte delle altre aree di vendita non sono così redditizie). Nel frattempo, il Dr. Piech era ossessionato dal raggiungere la quota dominante sul mercato globale, risultato che comprendeva una maggiore presenza negli Stati Uniti. Le economie di scala risultanti da una posizione del genere avrebbero consentito al gruppo di mantenere i posti di lavoro a Wolfsburg. Datori di lavoro e governi federali si sono così trovati allineati (da sottolineare il fatto che il governo dello stato della Bassa Sassonia detiene il 17% delle azioni della società e ha il 20% dei diritti di voto), su quello che si è rivelato essere un patto faustiano. Troppo grande per fallire? I comitati esecutivi e di nomina del Consiglio di Sorveglianza del gruppo Volkswagen nominarono l’ex CFO Hans Dieter Pötsch come presidente il 3 settembre, appena 15 giorni prima che l’EPA notificasse formalmente a Volkswagen che la società era in violazione delle norme; e Pötsch non è stato confermato nel nuovo ruolo fino al 7 ottobre, due settimane dopo le dimissioni del CEO Martin Winterkorn a seguito dello scandalo. In seguito alla sua nomina ufficiale, però, Pötsch diede ben poche certezze sul fatto che la compagnia stesse acquisendo importanti lezioni dalla crisi che l’aveva travolta: “Dobbiamo superare la crisi attuale annunciò Pötsch - Ma dobbiamo anche garantire che
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Un approccio di branding
da cambiare quanto prima
E’ assodato che wolkswagen dovrà abbandonare la sua strategia di dominazione del mondo e l’approccio maschilista di branding “das auto” che vediamo riflesso palesemente negli annunci
Volkswagen continui a crescere”. Queste parole suggeriscono la posizione di qualcuno che vede lo scandalo come un incidente nel proprio percorso e non un campanello d’allarme di una cultura e un’organizzazione aziendali che erano andate gravemente fuori strada. Non è difficile capire perché un insider come Pötsch possa pensare che Volkswagen può permettersi di superare facilmente lo scandalo. Come Citicorp, AIG, e GM durante la recessione globale, Volkswagen in Germania è “troppo grande per fallire”, ed è probabile che il governo federale tedesco, con l’aiuto del governo dello Stato della Bassa Sassonia e forse anche la famiglia dei proprietari e Qatar Holding (che ha il 15% delle azioni e il 17% dei voti), salverà l’azienda. Questo può solo incoraggiare gli Stati Uniti e altri regolatori nazionali nel perpetrare altre ammende e sanzioni nei confronti della società; a cui seguiranno class-action legali, date le profonde tasche degli azionisti e dei governo coinvolti. Scorporare per rafforzare Sarà interessante vedere come un ex CFO saprà affrontare queste sfide formidabili, ulteriormente complicate dai rapporti che affermano come la BCE non stia permettendo al gruppo Volkswagen di beneficiare pienamente del denaro “a basso costo” della banca centrale. Pötsch e il suo consiglio di sorveglianza devono indirizzare la gestione del gruppo a istituire un grande cambiamento culturale, organizzativo e strategico. Volkswagen dovrà abbandonare la sua strategia di dominazione del mondo e l’approccio machista di branding “Das Auto” che vediamo negli annunci. Una strategia più saggia sarebbe quella di spezzare la Volkswagen in unità gestite separatamente (un mercato di massa con VW, Skoda, e Seat; un settore di lusso con Audi, Lamborghini, e Ducati; le auto super lusso con Porsche, Bentley, Bugatti; e un area commerciale con MAN e Scania). Una tale mossa fornirebbe opzioni per quotare alcune di queste unità, strategia che aiuterebbe Volkswagen a raccogliere il denaro di cui ha bisogno per compensare i clienti insoddisfatti, superare le diminuzioni delle entrate, e pagare le inevitabili pesanti multe e spese legali che si profilano all’orizzonte.
chi è ludo van der heyden
Ludo Van der Heyden è un pensatore, educatore e adviser di management. È professore presso INSEAD, la prestigiosa business school con sedi in Francia, a Fontainbleau, a Singapore e Abu Dhabi, dove ha lavorato anche come co-rettore. Attualmente ricopre la cattedra di Corporate Governance ed è membro dell’European Centre for Executive Development (CEDEP). I suoi vasti interessi di ricerca sono nel campo della creazione di processi trasparenti, costruzione della leadership e innovazione dei modelli di business. Gli interessi nell’insegnamento includono anche dinamiche correlate, leadership e team, oltre che gestione di progetti e gestione dell’azienda di famiglia.
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Matteo Dedè
la necessità di differenziarsi
per gli editori sul web
È una domanda vecchia quanto il primo giornale online (ha quindi più di vent’anni): qual è il modello di business più adatto per chi fa informazione su internet (web, app, newsfeed e così via)? La risposta definitiva non è stata mai trovata perché non esiste. Ogni giornale, o simile, ha (o deve trovare) la sua ricetta. Con una buona approssimazione, possiamo però dire che si è imposto il modello pubblicitario. Per pagare la fattura delle notizie e dei contenuti, le aziende editoriali - nella quasi totalità dei casi - puntano sui ricavi dell’advertising. Quasi nessuno è riuscito a farsi pagare per i propri contenuti: servono gli inserzionisti. Non è solo un problema della qualità di ciò che i giornali scrivono. Se facciamo, per esempio, un parallelo con la musica o con i video, siamo disposti a pagare un contenuto online (iTunes, Spotify, Netflix) anche perché quel tipo di contenuti non scade. Possiamo ascoltare il singolo o l’album del nostro cantante preferito anche a distanza di anni, ma non leggiamo la cronaca degli attentati di Parigi anche solo dopo qualche giorno. I contenuti di un giornale online hanno quindi un basso valore, tendente a zero, anche perché scadono in fretta. Lo si può dire pure per i giornali cartacei, ma c’è la differenza del supporto cartaceo a cui siamo stati abituati da secoli. Durerà quindi ancora per poco. Senza essere apocalittici, è infatti possibile che le prossime generazioni non leggeranno più i quotidiani di carta perché già oggi il numero di under 30 che acquista un giornale - in particolare un giornale che esce ogni giorno - non giustifica i costi di produzione di un oggetto di carta, anche se supportato dalla pubblicità. Ma torniamo all’online e alla metamorfosi di prodotto che i siti di news stanno vivendo in questi anni. Sebbene il traffico generale sia in crescita (banalmente perché ci sono sempre più persone con un collegamento a internet, sia da computer sia da mobile), ci sono meno utenti che transitano sulle homepage. Il motivo è naturale e insito nel concetto stesso di rete dove le “prime pagine” non sono i nodi più grandi e rilevanti ma lo sono i contenuti (un’analisi politica sull’Is, la diretta o il risultato di una partita di calcio, il trailer del prossimo Star Wars). Lo
sono per il modo di navigare degli utenti che passa soprattutto dai motori di ricerca (Google) e dai social media (in particolare Facebook e in quota minoritaria Twitter). Per questo tutte le piattaforme appena citate stanno corteggiando gli editori con delle soluzioni che mettano in risalto i loro contenuti. Ma in un momento in cui il banner inizia a mostrare dei cedimenti - per colpa della loro invasività e per la crescita di utenti che fanno ricorso agli adblock - questa è la strada migliore per gli editori? Io non credo, o meglio, non penso che sia l’unica via. Strumenti come quelli di Apple, Facebook, Google o Twitter premiano i contenuti meglio confezionati di cui parlano tutti (attentati di Parigi, scandalo russo sul doping, dichiarazioni del Papa, iPhone 7) ma non quelli che fanno emergere una testata. Insomma, premiano i contenuti in grado di fare click, che generano i soldi provenienti dai banner. Ma la crisi di questo formato pubblicitario, impone una riflessione. E crea un’opportunità, quella di pensare in maniera seria a quei contenuti originali che sono vitali per differenziare un brand, per imporre (o semplicemente far nascere) una discussione; e non solo per farne parte nel migliore dei modi. Per questo genere di articoli, video o immagini è importante che si continui a investire su se stessi e non solo sulle piattaforme. Inseguendo, certo, la qualità e la quantità (una massa critica minima è necessaria, vedi BuzzFeed) ma pure una sana differenza che proponga le testate non solo come dei generatori di click, bensì come delle comunità di persone con degli interessi comuni. Un argomento che interessa sempre gli inserzionisti, che - come detto - per ora finanziano tutto il sistema dell’editoria online. Gli investitori devono quindi poter cogliere nei giornali anche un’opportunità per posizionare i loro brand e per parlare a una comunità ben precisa. Perché “sparare” nel mucchio dei click può funzionare, ma non sempre, non per tutti. I siti di news che si proporranno solamente per la loro quantità di utenti perderanno sempre contro i cosiddetti colossi del web. È necessario quindi che i giornali si dotino di strutture tecnologiche e di persone adeguate in grado di portare una differenza.
SPAZIO A... forum retail
24/25 novembre - atahotel expo fiera @ milano Il 24 e 25 novembre si svolgerà la quindicesima edizione di Forum Retail, evento ideato e sviluppato da IIR – Istituto internazionale di Ricerca, diventato l’appuntamento di riferimento per comprendere le grandi trasformazioni del settore dovute all’innovazione tecnologica. Grazie al contributo strategico dell’Advisory Board costituito da professionisti del mondo del retail, l’evento ogni anno si rinnova nel formato e cresce nel numero di presenze, per esplorare tutte le aree di sviluppo con i maggiori player del settore. Da sempre rappresenta una grande occasione di networking tra end-user e fornitori e di confronto tra Cio, Direttori Marketing & Loyalty, Responsabili della Logistica, Security Manager e Responsabili Anticontraffazione. L’edizione 2015 affronta temi strategici, sviluppati nelle due Premium Conference in programma che vedranno protagonisti Ceo e Amministratori Delegati di prestigiose aziende operanti nel mercato nazionale e internazionale: perché e come traghettare l’azienda verso il digital? Perché dotarsi di un Chief Digital Officer? Cosa un’azienda digital può mutuare da un’azienda tradizionale? Come sta evolvendo l’instore experience e quali tecnologie è utile inserire nel punto vendita? Forum Retail 2015 rappresenta, inoltre, un’occasione di approfondimento tecnico, attraverso le 14 Free Entry Session dedicate a tematiche relative all’innovazione, in cui i diversi relatori parleranno di CRM, Multicanalità, Contact Center, Digitalizzazione, Mobile Payment, Smart Engagement, Risk Management, Business Intelligence, Sicurezza Fisica e Soluzioni di Logistica. Grandi novità di quest’anno sono l’introduzione e l’approfondimento di nuovi settori, come il Fashion & Luxury: verranno presentati e confrontati i diversi strumenti di marketing e si parlerà di soluzioni It e tecnologie. Si presenteranno, poi, i sistemi, le soluzioni e le tecnologie per l’Ho.Re.Ca.; si parlerà del mondo del Gambling, settore molto attuale che ha registrato crescite importanti. Forum Retail 2015, inoltre, è anche un’area espositiva di 2.500 metri quadrati, pronta a favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta e che da quest’anno diventa il palco autorevole per ospitare una serie di nuovi interventi. ANNO VI | #189 | GIOVEDÌ 19 NOVEMBRE 2015
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