sem & seo
Quello che i motori non dicono
ANNO III | #35 | 25 OTT 2012
Big Data
360com | settimanale digitale della comunicazione
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in questo numero visioni antonio fossati: il franchising cambia pelle 360pro.update tutti i cambi delle poltrone che contano social snack social menù per un appetito contagioso il lancio misura stevia, la rivoluzione dolce è iniziata fcp-assointernet frenata di settembre per l’adv online l’intervista yuval rachlin, country manager mediamind scenario profit e non-profit unite contro il digital divide
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La
nuova
benzina comunicazione della
Nell’era digitale, la mole di dati sugli individui a disposizione degli operatori economici aumenta in maniera esponenziale. La capacità di raccoglierli, comprenderli e dotarli di senso è la chiave del marketing del futuro .COM
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ANNO III | #35 | 25 OTT 2012
di Antonio Fossati socio fondatore e a.d. di Rds Consulting
il franchising cambia pelle 360com è una pubblicazione di Growing Consulting & Media srl Sede Legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede Operativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com La testata 360com settimanale è registrata al Tribunale di Milano al 254 del 3 maggio 2010. Growing Consulting & Media Srl è iscritta al R.O.C. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza Giuseppe Grandi 24, 20135 Milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003
Direttore responsabile Daniele Bologna dbologna@growingcm.com Coordinamento redazionale Simone Freddi sfreddi@360com.it Redazione redazione@360com.it Matteo Vitali, Lorenzo Mosciatti, Sebastiano Zeri, Roberta Simeoni Progettazione grafica e realizzazione RubberDuck info@rubberducksrl.it Amministrazione amministrazione@growingcm.com Traffico Licia Guastelluccia traffico@360com.it - liciag@360com.it Diffusione e abbonamenti abbonamenti@360com.it Pubblicità e iniziative speciali Vania Camillozzi vcamillozzi@360com.it tel. +39.02.53598326 mob. +39.3355653522
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visioni Dal negozio alla comunicazione
L
a parola franchising evoca gli anni Settanta. Mc Donald’s, Standa, Benetton. Ma oggi, più che passato, significa futuro. Solo in Italia le catene franchising sono oltre 900, e i negozi 54.000, ovvero l’8% della distribuzione al dettaglio. Nei centri commerciali i punti vendita con questa formula sono il 60%, nelle vie urbane commerciali il 43%. Si parla di marchi come Yamamay, Carpisa, Calzedonia, Burger King, Celio, ma anche di cliniche dentistiche, catene di fioristi, alimentari, asili, servizi per anziani. Il franchising è un fenomeno in crescita: negli ultimi 3 anni è aumentato del 2,3% in un contesto di dati macroeconomici in ribasso. E ha un suo peso anche come modello economico, raggiungendo ormai l’1,5% del Pil italiano. Una finestra su questo mondo si aprirà dal 9 al 12 novembre, con il Salone Franchising Milano, annuale appuntamento dedicato al franchising, alle innovazioni nel retail e alle nuove idee per la distribuzione. Oltre 200 marchi si presenteranno in un momento importante anche per la comunicazione e il marketing di settore. Molte infatti sono le innovazioni lanciate dalle catene franchising in questi anni: alcuni marchi sono tra i maggiori investitori pubblicitari e le loro compagne sono in evoluzione, soprattutto lungo tre linee. Primo: nel media planning, si assisite allo spostamento verso campagne di web marketing, anche molto sofisticate, con coinvolgimento di social network projects, ma anche valorizza-
zione dei media storici come le affissioni, gestite però con strumenti scientifici di geomarketing. Secondo: cambia il mix tra adv e below the line. Ci si sposta verso azioni sul punto vendita, pop, visual marketing gestiti col supporto del category managment. Le vetrine sono media e i negozi, spesso icone urbane, fanno loro stessi brand awarness e positioning. Terzo: il digital signage. La comunicazione e investimenti si spostano dall’hardware ai contenuti, con produzione di palinsesti di brand e storytelling. Il Salone Franchising Milano è l’occasione per discutere e incontrare i protagonisti di questo mondo. Catene affermate, start up, iniziative internazionali sono tutte raccolte in questa manifestazione, che, oltre alla zona espositiva, propone workshop, interviste faccia a faccia con testimonial del retail, seminari di digital commerce, temporary store, un Innovation Retail Lab e una Franchising Factory come incubatore di nuove imprese. Una finestra aperta verso il futuro.
Il messaggio Antonio Fossati Socio fondatore di RDS Consulting dal 1990, ha avuto un ruolo di primo piano nella creazione di importanti reti retail a livello nazionale e internazionale. Specializzato nella definizione delle strategie di distribuzione e franchising, ha realizzato interventi per primarie aziende commerciali e industriali lavorando in Italia, Est Europa, Nord America, Paesi Arabi e Giappone
save the date dal 9 al 12 novembre, Salone Franchising Milano Torna a Fieramilanocity l’annuale appuntamento dedicato al franchising, alle innovazioni nel retail e alle nuove idee per la distribuzione www.salonefranchisingmilano.com
che fa centro
Tutto pronto per la sesta edizione dell’appuntamento dedicato alla comunicazione via email, organizzato da Innovability con Asseprim Manca poco all’appuntamento con Email Power 2012. Le novità dal mercato, i nuovi sviluppi 2.0 da parte dei protagonisti del settore e una serie di case history di successo saranno i temi principali della 6° edizione dell’evento, tutto dedicato al mondo della comunicazione via email, in programma il 6 novembre presso Unione Confcommercio Milano. Realizzato da Innovability con Asseprim - ASociazione SErvizi PRofessionali per le Imprese - Unione Confcommercio della Provincia di Milano, Lodi, Monza e Brianza, Email Power rappresenta un’occasione d’incontro fra domanda e offerta, con un format studiato dagli organizzatori con la finalità di offrire soluzioni concrete a tutti i partecipanti. Ampio spazio sarà dato al confronto tra i player del settore, fornitori di prodotti e soluzioni di email marketing, e alle testimonianze dal mercato con case history di successo da parte di aziende, federazioni ed associazioni del mondo del commercio e dei servizi per presentare progetti, esperienze, esigenze ed aspettative legati all’adozione di strumenti digitali di marketing relazionale. Oltre alla conferenza, un’area dimostrativa offrirà l’occasione di networking, incontri e scambio di contatti per la business community con prospect, clienti e partner. Infine, una sessione di formazione, tenuta da professionisti qualificati, offrirà ai partecipanti la possibilità di approfondire alcune tematiche specifiche dello strumento email. L’ingresso partecipanti è gratuito, ma solo su invito da parte dell’Organizzazione, delle Associazioni Confcommercio e delle società “Supporter”, oppure facendo richiesta sul sito web. Per maggiori informazioni: www.emailpower.it
Condé Nast Int. Karina Dobrotvorskaya responsabile dei nuovi lanci ANNO III | #35 | 25 OTT 2012
Karina Dobrotvorskaya, presidente di Condé Nast Russia, è stata nominata president and editorial director, brand development Condé Nast International. Nel nuovo incarico, operativo da gennaio, Dobrotvorskaya riporterà direttamente a Jonathan Newhouse, chairman e ceo di Condé Nast International, e assumerà una responsabilità allargata a supporto dello sviluppo dei brand per la divisione internazionale dell’editore, con particolare focus sul lancio di nuovi prodotti nei mercati emergenti.
360pro.update Professionisti, carriere, incarichi
Aziende
RIM
Research In Motion (RIM), la società produttrice degli smartphone BlackBerry, ha nominato Alberto Acito nuovo managing director per la regione Sud-Est Europa - composta da Italia, Turchia, Russia, Ucraina e Israele. Acito, entrato in RiM a luglio 2010, ricopriva la carica di managing director per Research In Motion Italy con responsabilità di vendite, marketing e business development. Nel nuovo ruolo, si troverà ad affrontare la nuova sfida di mantenere il trend positivo in Italia e sostenere la crescita di BlackBerry anche in altri Paesi della regione, in vista del lancio di BlackBerry 10 nel primo trimestre 2013.
alberto upm to u n o s t r u m eunn to s s vt irl u p aet on d a
sviluppato da
acito 4
Human Resources
Cornerstone
walter
centonze Nuova linfa per Cornerstone International Group. Il network internazionale, attivo da oltre 50 anni nell’executive search e consulenza di direzione per le risorse umane e guidato in Italia da Gianni Perri e Giuseppe Campellone, consolida la sua presenza nel nostro Paese potenziando la sede milanese con l’ingresso di un nuovo managing partner, Walter Centonze. Classe 1955, Centonze ha svolto il ruolo di direttore commerciale, coo, direttore generale e amministratore in diverse società, di medie e grandi dimensioni (tra cui Ubs Italia, Altinia, San Paolo Invest).
Servizi
Retarus Nicola Caimi assume l’incarico di country manager di Retarus, azienda leader nello sviluppo e gestione di servizi per la comunicazione elettronica aziendale, per l’automazione e l’ottimizzazione dei processi di business attiva da sei anni in Italia. Classe 1960, laureato in Scienze Politiche, Nicola Caimi porta in Retarus una solida competenza in ambito tecnologico, maturata nel corso di oltre 20 anni di carriera durante i quali ha ricoperto incarichi manageriali in società multinazionali operanti nel mercato Itc tra cui Ericsson Programatic, Topcall e Dicom/Kofax.
nicola
caimi
Editoria
Mondadori
marina
bigi
A partire dal prossimo 2 novembre Marina Bigi assume la direzione di Tu Style, settimanale di costume di casa Mondadori. Subentra nel ruolo a Maria Elena Viola (passata alla direzione di Gioia in Hearst), che lo ricopriva dallo scorso ottobre. Marina Bigi, 54 anni, inizia la propria carriera giornalistica in Rizzoli nel 1985 (lavorando nelle redazioni di Anna, Bella, Pratica). Dal 1998 diventa direttore responsabile del mensile Vera e successivamente, dal 2003, di Vogue Gioiello e di Vogue Pelle. Nel 2008 entra in Mondadori dove dal 2011 è vicedirettore di Tu Style.
Concessionarie
Publitalia Ora è ufficiale: Stefano Sala, attualmente presidente e a.d. di GroupM, dal 2013 lascia la holding delle attività media del gruppo Wpp per passare in Publitalia, dove dal 1 gennaio affiancherà come amministratore delegato commerciale, il presidente e amministratore delegato della società, Giuliano Adreani. “Dal punto di vista editoriale Mediaset ha già costruito un portafoglio mezzi esteso e innovativo - si legge in una nota diramata dal gruppo di Cologno -. Ora, Mediaset sta sviluppando le strutture di Publitalia per affrontare al meglio il nuovo scenario del mercato pubblicitario. L’ingresso di Stefano Sala, un professionista esperto e con grandi competenze su tutti i mercati di riferimento, rappresenta un ulteriore potenziamento della concessionaria’’. La posizione lasciata vacante dalla partenza di Sala in GroupM, verrà ricoperta da Dominic Grainger, che ritorna nel ruolo di chairman ad interim, e Massimo Beduschi, che dirigerà GroupM. Dominic Grainger, al momento ceo di GroupM Emea, è già stato chairman e ceo di GroupM Italia nel 2006. Massimo Beduschi invece ha diretto Mindshare negli ultimi 5 anni, inizialmente come joint ceo e attualmente come presidente.
stefano
sala
Tutta nuova, con 12 canali verticali, informazioni di qualità e soluzioni efficaci, DonnaModerna.com racconta e condivide, tutta l’esperienza del mondo femminile in piÚ di 80 milioni di pagine medie mensili. Grazie ai suoi servizi, alla newsletter, ai social network, al sistema multicanale su 4 mezzi, DonnaModerna parla ad oltre 4 milioni di contatti ogni mese. DonnaModerna.com non sta mai ferma. Proprio come le donne.
Corporate Michael Page International diventa PageGroup ANNO III | #35 | 25 OTT 2012
market place parte stasera (giovedì) la nuova stagione di Servizio Pubblico, la trasmissione di attualità di Michele Santoro che abbandona la multipiattaforma per approdare in esclusiva su La7. Il conduttore, che ha concluso con la rete di Telecom Italia Media un accordo da produttore indipendente, si alternerà con Corrado Formigli: andrà avanti fino a Natale, poi ripartirà Piazzapulita fino a marzo, quando riprenderà Servizio pubblico
Rebranding per il gruppo Michael Page International, leader nel recruitment specializzato, che ora assume il nome di PageGroup e rinnova l’immagine propri brand Michael Page (ricerca e selezione per posizioni di middle e top management), Page Personnel, (agenzia specializzata in figure impiegatizie), e Page Executive, specializzata in head hunting.
il Format... evolve
“So’ Dieco, ti spieco” diventa un cartoon Dopo due anni in compagnia di Diego Abatantuono, Fiat Professional rinnova il format promozionale “So’ Dieco, ti spieco” dando al testimonial l’aspetto di un simpatico personaggio animato. Sulla base dei radiocomunicati, già molto noti, il team di Leo Burnett guidato dagli executive creative directors Riccardo Robiglio e Paolo Dematteis ha trasformato il comico italiano in un cartoon e ha dato vita a vari spot tv in cui Abatantuono si trova all’interno di uno studio radiofonico e, interagendo
co So’ Dtiiespieco
santoro 6
di Maurizio Mazzanti direttore creativo esecutivo di E3
Social menù via Instagram Dentsu NY e il ristorante Comodo spingono alla condivisione ELETTRICISTA NON BARCOLLARE NEL BUIO.
DA OGGI PUOI AVERE DOBLÒ CARGO A METANO AL PREZZO DEL DIESEL + 700 EURO DI EXTRABONUS SUI VEICOLI IN PRONTA CONSEGNA. CON DOBLÒ CARGO A METANO RISPARMI FINO A 1200 EURO DI CARBURANTE ALL’ANNO.
Un soggetto del nuovo ciclo di comunicazione pubblicitaria di fiat professional
con la speaker, risponde ai dubbi e alle richieste d’aiuto di vari lavoratori. Il tutto, ovviamente, in un susseguirsi di battute, doppi sensi e modi di dire inventati o storpiati, in tipico stile “So’ Diego, ti spieco”. La campagna, sviluppata dal team dei Diretto-
ri Creativi Marco Gucciardi e Alessandro Antonini, ha sviluppato il progetto in collaborazione con Tax Free Film e non è limitata al solo uso in televisione: il lancio della comunicazione infatti riguarderà anche stampa, web e punto di vendita.
Social media Ora il telefonino Wind si ricarica su Facebook
michele
SOCIAL SNACK SPUNTI DAI MEDIA SOCIALI
Wind inventa la social-ricarica: la telco ha infatti lanciato “Ricarica Wind”, un’applicazione Facebook sviluppata in collaborazione con Vesta Corporation che consente ai suoi clienti di ricaricare in sicurezza la propria scheda prepagata direttamente dalla pagina ufficiale del marchio sul social network più popolare al mondo. La nuova funzionalità consente di ricaricare subito ed in totale sicurezza, inserendo semplicemente il proprio numero di telefono ed i dati della carta di credito.
delle foto delle portate in rete. per un appetito... contagioso
L’uovo di Colombo, si sa, è un’idea che potrebbe venire a chiunque. Potrebbe, appunto. Perché nella pratica non a tutti viene in mente una trovata tanto semplice quanto brillante. E così è stato per il primo “social menù” della storia, un colpo di genio messo a segno da due creativi di Dentsu NY per il ristorante latino-americano Comodo di New York: sui menù è stampato un invito a fotografare i piatti e a caricarli su Instagram con l’hashtag #comodomenu. A questo invito si aggiunge quello dei camerieri, che fanno conoscere l’iniziativa sia per avere più foto che per far vedere agli avventori quelle scattate da altri clienti. Questo uovo di Colombo, unito a un video di presentazione ben fatto (e forse anche con l’aiuto di un bravo pr manager in grado di far uscire la notizia su testate di primo piano come Huffington Post o Mashable) ha dato visibilità mondiale all’iniziativa e un rilevante beneficio in termini di immagine al ristorante, che vanta oltre 200 foto caricate nelle ultime 2 settimane. L’idea in ogni caso c’è, e soprattutto può essere sviluppata ulteriormente in un’ottica sempre più social con legami al mondo analogico. Se, per esempio, il menù cartaceo fosse sostituito da copie digitali dello stesso, i gestori del ristorante potrebbero usare le migliori fotografie dei clienti direttamente su questa loro property, che di fatto sarebbe sempre meno esclusivamente loro ma diventerebbe co-creata con gli avventori stessi del ristorante. E ancora: nell’insegna potrebbe venire mostrato il ranking dell’esercizio su Tripadvisor le recensioni più favorevoli, magari aggiornate in tempo reale. Quello che è certo è che Raul Mandru, il creativo di Dentsu NY che ha avuto questa idea insieme ad alcuni colleghi, ha cavalcato un trend in continua crescita sul web: quello del cosidetto “food porn”, ossia la tendenza a fotografare pietanze per renderle quanto più invitanti ed allettanti possibile e a condividere queste immagini in rete. Una moda che passa da Foodspotting, la social app dedicata esclusivamente alle foto di cibo, e che è stata segnalata da Mashable come uno dei 12 cliché fotografici su Instagram. Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a: mazzanti@e3online.it!
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market place Campagne Orocash realizza desideri
con The Beef e Renato Pozzetto
Oro, gioielli, orologi di valore? Meglio tramutarli in eurini sonanti e realizzare i propri desideri. Con questo - assai pragmatico - messaggio è on air dalla scorsa settimana la nuova operazione pubblicitaria di Orocash, marchio leader nel settore dell’acquisto di oggetti preziosi con una rete di oltre 500 punti vendita in Italia. Obiettivo awareness per una campagna dal sapore caroselliano, firmata dall’agenzia The Beef, di cui è protagonista Renato Pozzetto, che fa scoprire a suo figlio Giacomo com’è semplice dare sostanza alle proprie aspirazioni scegliendo di convertire il proprio oro in contanti da Orocash. Per la creatività, l’agenzia di Paolo Spadacini si è avvalsa della collaborazione di Claudio Botta e Antonio Briguori. La casa di produzione è la Mug Film di Isabella Spadacini, la regia di Dante Cecchin. Degli spot (15 e 30”), in onda su Mediaset, Cielo e Real Time, è prevista anche una versione più lunga per il cinema, mentre il planning di Omd prevede anche radio, esterna e web.
barbara
gonzalez
Ventisette anni, spagnola, Barbara Gonzalez è il nuovo volto femminile di Martini. Già olimpionica di ginnastica ritmica, si è aggiudicata il contest globale “The Royale Martini Casting”, lanciato dall’azienda italiana per trovare la giusta testimonial in vista delle campagne 2013, che celebreranno i 150 anni di storia del brand 7
M-commerce Telecom It. avvia
a Milano il collaudo Nfc
Telecom Italia si conferma protagonista nello sviluppo di Nfc (Near Field Communications), tecnologia che permette di effettuare transazioni con il cellulare. Da lunedì scorso, un gruppo di mille sperimentatori stanno testando a Milano una serie di servizi Nfc per pagare il biglietto dei mezzi pubblici o il taxi, fare acquisti nei negozi, avere informazioni su beni artistici e architettonici e interagire con smart poster pubblicitari.
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company di Roberto Nucci
I
n fatto di abbigliamento e cibo, gli italiani, si sa, sono un po’ narcisi, e la pur dura contingenza non ha fatto passare la voglia di trattarsi bene a tavola ed essere in forma. Ecco perché il mercato degli edulcoranti ipocalorici in Italia non conosce crisi e vale, oggi, circa 50 milioni di euro l’anno, dei quali il 28% è rappresentato da dolcificanti a base di fruttosio. All’interno di questo comparto, sin dagli anni Novanta, è presente Misura, marchio dell’azienda Merisant, che commercializza una grande varietà di edulcoranti da tavola (comprese bustine, compresse e polvere) e che continua a collaborare con il suo principale distributore: D&C, che ne cura la logistica, la distribuzione, il marketing e la comunicazione. A dicembre dello scorso anno il brand ha arricchito la propria gamma con il dolcificante vegetale Misura Stevia, ricavato dall’omonima pianta da secoli usata dagli indiani Guaranì del Pa8
il tour di sampling a sostegno di misura stevia
La strategia / il lancio di “stevia”, primo edulcorante ipocalorico naturale del brand Misura
La “Rivoluzione dolce” è iniziata «L’advertising classico è certamente la forma di comunicazione più importante, perché serve a costruire awareness. Ma quando si tratta di un prodotto innovativo come Stevia, fondamentale è anche farlo realmente assaggiare»
Michele
morisi
Michele Morisi è direttore marketing di D&C, l’azienda che distribuisce i prodotti del marchio di gruppo Colussi. Il manager racconta le iniziative di comunicazione adottate a sostegno dello sbarco sul mercato del nuovo dolcificante 100% naturale raguay. L’estratto di questa pianta - noto come Reb A - è 300 volte più dolce dello zucchero, non viene assimilato dall’organismo, non ha apporto nutritivo, quindi è privo di calorie e viene eliminato naturalmente. A qualche mese dal suo lancio, accompagnato da una campagna stampa “di assaggio”, il prodotto scende ora in comunicazione con
un’attività più articolata, come spiega in questa intervista Michele Morisi, direttore marketing di D&C. L’arrivo sul mercato italiano di Misura Stevia risale a quasi un anno fa. Come avete organizzato il lancio? Abbiamo avviato una campagna stampa qualche mese fa e ora entriamo nel
vivo dell’attività di comunicazione con la “Rivoluzione dolce”, come recita il nostro claim. Per veicolare il messaggio abbiamo scelto di utilizzare stampa e web perché ci rivolgiamo sia al target femminile, attento alla linea, sia a un target più allargato, rappresentato da chi è molto interessato all’innovazione. Il web è molto importante perché in Rete le persone si sono abituate a trovare le informazioni di un prodotto un po’ diverso dal solito. La nostra strategia proseguirà anche nel 2013, con investimenti anche maggiori rispetto ai circa 1,5 milioni di euro di quest’anno, perché crediamo che Stevia abbia un grande potenziale. Attualmente la sua
notorietà non è molto elevata, si colloca intorno al 20%, è senza dubbio ancora un prodotto di nicchia, ma i nostri monitoraggi ci dicono che la brand awareness sta progressivamente crescendo. Per questo credo che il prossimo anno il planning comprenderà la televisione, perché vale la pena fare un salto di qualità. Il web rimarrà un asset importante, ovviamente anche attraverso i social network, in un mix di comunicazione nel quale sarà ancora presente la stampa femminile. Oltre all’advertising, avete sviluppato iniziative anche sul fronte del btl? L’advertising classico è certamente la forma di comunicazione più importante perché serve a costruire awareness su base nazionale. Ma quando si tratta di un prodotto innovativo come Stevia fondamentale è farlo assaggiare al consumatore, spiegando bene le qualità e le differenze rispetto a un dolcificante artificiale. Perciò abbiamo organizzato un’azione di sampling un po’ diversa, un po’ rivoluzionaria: siamo andati in giro per l’Italia proponendo uno zucchero filato prodotto con la polvere di stevia a zero calorie. Abbiamo portato
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company questa iniziativa in una decina di piazze italiane, incontrando i consumatori nelle location più in target durante eventi particolari. L’ultima iniziativa ha interessato Milano ed è stata realizzata per la Settimana della Moda. Il nostro tour “Rivoluzione dolce” ha raggiunto l’obiettivo di contattare circa 800.000 persone in target e tornerà in primavera, quando le signore fanno la prova costume. Dobbiamo tenere presenti anche questi aspetti, perché nostro il target - femminile e non solo - è molto sensibile alla forma fisica. E per quanto riguarda le attività sul web? Al di là della campagna di advertising tradizionale, realizzata grazie alla creatività dell’agenzia Le Balene Colpiscono Ancora, abbiamo dedicato molta attenzione a internet. Intanto abbiamo messo online il nuovo sito (www.misurastevia.it) contenente informazioni, ricette, curiosità e tutto quello che serve per essere consapevoli e partecipare alla “Rivoluzione
Dolce” oggi in atto. Inoltre, siamo presenti sui motori di ricerca con banner classici tradizionali e animati per comunicare questo sito e poi abbiamo fatto uscire il link del sito su molti portali. Oltre a questo, abbiamo puntato su Facebook, costruendo un primo network di amici che ci hanno seguito nelle nostre attività, anche nelle tappe della “Rivoluzione dolce” a base di zucchero filato. Oggi siamo a circa 10.000 fan che ci seguono quotidianamente, con i quali dialoghiamo. L’incidenza delle attività digitali sul budget stanziato per la comunicazione è abbastanza alto, perché copre circa il 20% del totale. Qual è il segreto per lanciare con successo un prodotto nuovo? Innanzitutto va detto che con Stevia stiamo presidiando un segmento molto particolare per fare fronte a un bisogno crescente,
quello della cura della propria persona. E’ un mercato un po’ anticiclico, perché risente molto meno di altri della crisi dei consumi alimentari, ma gli italiani prestano attenzione alla qualità, vogliono trattarsi bene ed essere in forma. A differenza di casi in cui è il marketing a indurre bisogni per spingere i prodotti, qui il bisogno esiste e la risposta è una vera innovazione. In secondo luogo, Stevia sta funzionando perché offre un benefit inedito: essendo di origine naturale, consente di dolcificare e di realizzare molte ricette succulente a zero calorie, senza avere la preoccupazione del prodotto artificiale. Sui dolcificanti artificiali spesso le voci non sono molto positive, anche se il più delle volte sono infondate. In sintesi, determinanti per il successo sono un buon prodotto, una comunicazione efficace e un’informazione corretta.
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er molti osservatori è “the next big thing”. Da quando internet è diventato parte della nostra vita quotidiana la quantità di tracce digitali che ogni giorno lasciamo dei nostri comportamenti, sotto forma di dati, è aumentata in maniera vertiginosa, tanto che la semplice espressione “dato” oggi non basta più e gli analisti ne hanno inventata una nuova: Big Data, che wikipedia definisce “un insieme di dati troppo vasto e complesso per essere processato con strumenti manuali e database tradizionali”. Per capire le proporzioni del fenomeno, si stima per esempio che Wallmart raccolga ogni ora più di 2,5 milioni di petabytes (ogni petabyte equivale a un milione di miliardi di byte) dalle transazioni che effettua con i propri clienti. Raccogliere, analizzare e comprendere i Big Data è operazione complessa. Tuttavia, essa può rappresentare la fonte di informazioni più moderna e preziosa e chi svilupperà la capacità di rappresentarli in maniera utile a creare sen11
magid abraham
«oggi la vera sfida sta nella misurazione multischermo. comscore, con vCE Multiple Platform, riesce a tracciare la fruizione di una campagna combinata tra tv, pc e mobile»
so riuscirà a guadagnare un vantaggio competitivo significativo, probabilmente su tutti i tipi di mercato. Un interessante occasione di confronto sul tema si è svolta a Roma tra il 15 e il 18 ottobre scorsi all’I-COM Global Summit, importante appuntamento biennale dedicato al mondo del digital data & measurement, che ha visto accorrere nella Capitale oltre 260 tra i maggiori esperti globali di questi temi, proprio per dibattere di come il trend emergente dei Big Data sia destinato a incidere sul futuro business aziendale.
John nardone
Big Data
La
nuova
benzina comunicazione della
Nell’era digitale, la mole di dati sugli individui a disposizione degli operatori economici aumenta in maniera esponenziale. La capacità di raccoglierli, comprenderli e dotarli di senso è la chiave del marketing del futuro di Simone Freddi
«con i Big Data tutti gli individui diventano conosciuti, e questo impone l’adozione di nuovi paradigmi più orientati al consumatore e alla sua posizione nel purchase funnel»
La strada, infatti, è tracciata: secondo John Burbank, presidente delle strategic initiatives di Nielsen Usa, primo a salire sul palco dell’Hotel Cavalieri dove si sono svolti i lavori del congresso, «Nel giro dei prossimi 5 anni tutte le company diventeranno Big Data company. Le più efficienti saranno quelle che meglio riusciranno a trasformare in vantaggio competitivo l’enorme massa di informazioni che hanno a disposizione». In prima battuta, i Big Data possono avvicinare aziende e marketer ai tanto ago-
Metriche cross-media: la sfida di 3MS
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cover story
john burbank
«Nel giro dei prossimi 5 anni tutte le company diventeranno Big Data company. le più efficienti saranno quelle che meglio riusciranno a trasformare l’enorme massa di informazioni che hanno a disposizione in vantaggio competitivo»
gnati dati crossmediali sulle audience: «Oggi la vera sfida è rappresentata dalla misurazione multischermo», ha infatti affermato Magid Abraham, ceo di ComScore. In America la società è attualmente in fase di lancio con vCE Multiple Platform, strumento di analytics di ultima generazione in grado di tracciare e analizzare la fruizione di una campagna adv in maniera combinata tra tv, pc e mobile. Grazie a vCE Multiple Platform, ha raccontato Abraham, comScore ha potuto verificare come un importante brand del largo consumo (surgelati alimentari) grazie ai Big Data sia
riuscito con online e mobile video ad aggiungere 12,2 punti % di reach alla propria campagna televisiva. Ma l’effetto dei Big Data non si esaurisce qui: con il susseguirsi degli interventi all’Hotel Cavalieri, affidati a esperti di data measurement come Mike Baker, ceo dell’americana DataXu, Stephan Noller, ceo della tedesca Nugg.Ad e Massimo Casiraghi, analytics products di Lead Accenture nel nostro Paese, il discorso è scivolato su alcune delle domande a cui i Big Data possono oggi già rispondere dettagliatamente: chi compone la mia audience? Quando e in che
situazione il target è più interessato ai miei messaggi? Come posso coinvolgerlo maggiormente? Quali sono i comportamenti, le aspirazioni, i desideri del mio interlocutore? Un’interessante case history è quella di “Pleasure Hunt” di Magnum, illustrata dal digital & social media global senior brand manager di Unilever, Alper Eroglu. “Pleasure Hunt” è una campagna mondiale basata sull’uso di advergame online finalizzati a creare awareness e rafforzare il legame tra il marchio Magnum e il concept di “piacere” alla base del posizionamento mondiale
Nel corso dell’I-COM Global Summit molto spazio è stato dato a un tema davvero sensibile per gli advertiser: la definizione di una nuova “currency” per la misurazione delle audience e dell’efficacia pubblicitaria in grado di mettere insieme mezzi vecchi e nuovi. Uno standard largamente accettato, infatti, servirebbe come il pane al cospetto del più rapido cambiamento del media landscape dall’invenzione della tv. Molte speranze vengono riposte in “Make Measurement Make Sense” (3MS), un’iniziativa nata negli Usa che da circa due anni vede impegnate in maniera congiunta IAB, ANA - Association of National Advertisers - e 4A’s - American Association of Advertising Agencies nello sviluppo di un nuovo paradigma di metriche digitali e soluzioni di misurazione cross-platform. «Cinque sono i principi alla base di 3MS - ha spiegato Duke Fanelli, senior vice president marketing & communication dell’ANA -: passare dalla misurazione delle “served impression” a quella delle “viewable impressions” come standard; introdurre una forma di online gross rating points in grado di descrivere reach e frequenza di una campagna online in termini di impression visibili; implementare un sistema di classificazione e tassonomia per banner, rich media e annunci video in streaming; definire e accreditare metriche per misurare la social activity; stabilire e accreditare una serie di metodologie standard per le ricerche online sui brand». Tra i progetti pilota finalizzati a verificare in anticipo l’efficacia di 3MS, quello volto al passaggio dalle “served” alle “viewable” impressions è già stato portato a termine «Con risultati molto significativi - ha affermato Fanelli -. Il concetto di “wiewable impressions” è già stato largamente accettato dalla maggioranza delle imprese, dei centri media e delle concessionarie americane, e riteniamo che il passaggio completo della industry a un sistema di e-grp basato sulle impression visibili avverrà entro il primo trimestre del 2013». A testimonianza dell’interesse che il progetto 3MS riscute anche al di fuori dei confini statunitensi, la presidente di Iab Italia, Simona Zanette, ci ha spiegato di stare assistendo con grande interesse all’evoluzione dell’inizativa, anche in vista di una possibile “importanzione” di questi standard anche nel nostro paese. «Ciò a cui oggi assistiamo, come ben descritto anche dall’ultima release della nostra ricerca Mediascope, è che la sovrapposizione e la contaminazione tra schermi diversi, tv, internet e mobile, non può più essere ignorata né dagli editori, né tantomeno dall’advertising - ha sottolineato Zanette -. Da qui il nostro impegno sempre più forte alla ricerca di una currency in grado di descrivere mezzi diversi con gli stessi parametri».
simona
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zanette
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cover story del brand. Eroglu ha dimostrato come, grazie a un’interfaccia sviluppata in collaborazione con Mindshare e in grado di visualizzare ed elaborare l’immensa mole di dati prodotti dall’operazione, l’azienda sia stata in grado di catalizzare una serie di informazioni di estrema importanza per la riuscita della stessa: i formati adv piccoli dimostravano maggiore capacità di attrarre più volte gli interlocutori verso gli advergame; gli utenti raggiunti dagli annunci sui siti di mes-
saggeria come Skype e Messenger tendevano a passare un tempo superiore nel gioco e a sviluppare una maggiore interazione; chi giocava più volte dimostrava una forte propensione allo sharing; la paid search si dimostrava molto efficace per aiutare il target a trovare o ritrovare il gioco. «Grazie all’adozione della dashboard tra la prima e la seconda fase della campagna “Pleasure Hunt” ha concluso Eroglu -, abbiamo ridotto notevolmente il cost per engagement, massimizzato il Roi e acquisito una grande mole di insight utili ad articolare le future campagne nei vari mercati». I grafici dei dati, insomma, non sono soltanto delle belle figure. Tutto questo porta inevitabilmente a chieder-
si se l’advertising nell’era digitale sia destinato a diventare essenzialmente ricerca. Per John Nardone, ceo di [x+1], Usa, ai professionisti della comunicazione si impone una sorta di rivoluzione culturale: «Oggi, quasi tutte le aziende e le agenzie di marketing strutturano le azioni di marketing più appropriate - crm, direct mktg, advertising, promozioni - in relazione a due dicotomie di base: conosco/non conosco i miei consumatori, desidero che acquistino ora/in futuro. Ma con i Big Data - osserva il manager - tutti gli individui diventano conosciuti, e questo impone l’adozione di nuovi paradigmi maggiormente orientati al consumatore e alla sua posizione nel purchase funnel».
l’opinione di Layla Pavone, managing director Isobar Communications
Big Data: In Italia serve un salto culturale
C
hiamata a moderare un panel dedicato alla misurazione del social media marketing, Layla Pavone è stata una delle poche personalità italiane a salire sul palco dell’Hotel Cavalieri nel corso dell’I-COM Global Summit. Abbiamo approfittato della presenza a Roma della managing director di Isobar Communications per fare il punto sull’impatto dei Big Data sul mercato del nostro Paese.
Secondo lei, quindi, andiamo verso una comunicazione fatta più dai calcoli del computer che dal talento dell’uomo?
Non li metterei l’uno contro l’altro. I Big Data saranno sempre di più la base delle strategie di marketing, ma il ruolo dell’uomo nell’interpretarli e ricavarne un valore aggiunto, nello scorgervi nuove opportunità, resta e resterà fondamentale. Inoltre, disporre di crescenti «il sogno di avere un dati sulle audienunico contenitore di Quanto, a suo ce è utile solo se dati interopErabili, giudizio, il trend serve a prevedere che per chi si occupa DI dei Big Data è il comportamenCOMUNICAZIONE è UN PO’ conosciuto e to dei consumatori COME IL SACRO GRAAL, è compreso nel e a interagire con oggi a portata di mano» nostro Paese? loro. I dati serLa disponibilità di una quantità vono se facilitano le relaziosenza precedenti di informazioni ni. Il lato “umano” della cosulle audience è anche da noi un municazione resta quindi fatto acquisito, ma la grande sfida centrale. Anzi: si va verso inizia ora, ed è quella di riuscire strategie di marketing in a integrare questo patrimonio con cui tutta la catena del vaprofitto all’interno delle strategie lore è fortemente intedi marketing. Grazie al trend dei rallacciata con il Crm. Big Data, il sogno di avere di un In Giappone, Paese in unico contenitore di dati interope- cui il mobile mktg è rabili, che per chi si occupa di co- già molto sviluppamunicazione è un po’ come il Sa- to, questo in parte cro Graal, appare quasi a portata avviene già, mentre di mano. Tuttavia, è tutto inutile in Italia, dove predofin quando non ci sarà il salto cul- minano ancora logiturale di accettare che, d’ora in che televisive, siamo poi, ci dovrà dovrà essere la tec- ancora alla pura teoria, nologia a monte di ogni operazio- che dobbiamo cercare di ne di marketing che abbia l’ambi- concretizzare quanto più zione di essere davvero efficace. possibile.
In questo senso, la crescita del video adv online può servire da acceleratore? Senz’altro, sia perché, portando con sé spender tipicamente televisivi, facilita l’attesa definizione di currency comuni per il planning e la misurazione crossmediale, sia perché arricchisce l’online adv di quello che senza dubbio è il formato più performante grazie all’impareggiabile valore aggiunto emozionale. Ma si tratta solo del primo passo.
layla
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pavone
andreas
cohen
«negli ultimi anni il focus si è spostato da come procurarsi i dati a come integrare profondamente questo patrimonio nelle decisioni di business e generare nuove opportunità»
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cover story
B
erlino 2005, Barcellona 2008, Lisbona 2010, Roma 2012. Queste le tappe del Global Summit di I-COM, forum internazionale attivo in oltre 45 Paesi per promuovere e stimolare il data & online measurement. L’edizione italiana del Summit ha segnato una svolta: data in gran parte per assodata la fase della “raccolta” dei dati, già dall’headline scelta per la tappa romana dell’evento - “Big Data: Game Changing Strategies that drive your Brand” - la discussione è stata incanalata verso la loro integrazione nelle strategie di marca. Una passo che, come spiega il presidente di ICom Andreas Cohen, è figlio di una consapevolezza ormai matura non solo tra gli esperti di analytics e affini, ma anche nel management di un numero crescente di aziende attive in tutto il mondo.
Qual è il bilancio di I-COM Global Summit 2012? Il bilancio è positivo. Con 260 delegati abbiamo re-
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a tu per tu con andreas cohen, presidente di-com
nella competitività del futuro, tutto ruota attorno ai dati gistrato il sold out e tutto è andato per il verso giusto. Sia dal punto di vista dei contenuti emersi, che identificano ancora di più i Big Data al centro dei nuovi paradigmi della competitività, sia per l’aspetto di networking tra i partecipanti, peraltro facilitato dalla bellezza di questa città. Molti dei presenti si
Questa la convinzione del manager, alla guida del forum che riunisce le top mind globali del data & online measurement. l’assunto è confermato dal sempre maggior interesse manifestato per i-com global summit non solo dagli specialisti, ma anche dai ceo di tante aziende di primo piano sono già espressi per riproporre l’I-COM Global Summit a Roma, il che nella prossima edizione
non sarà possibile perché l’evento ha natura itinerante. Però chissà, in futuro...
A proposito di Italia: qual è la sua visione sulla situazione del nostro Paese in relazione all’emergere del trend dei Big Data? Nell’ambito delle economie più sviluppate, l’Italia non è un Paese leader nella transizione verso un mercato data-driven. Senza dubbio, inoltre, la crisi che il Paese sta attraversando fa sì che molti decisori siano un po’ spaventati e agiscano in difesa.
Rispetto alla scorsa edizione di Lisbona, che
L’intervista di Simone Freddi
progressi ha compiuto la industry dell’online data & measurement? Ci sono stati dei grandi cambiamenti, infatti il focus in questi due anni si è spostato da come procurarsi i dati a come integrare profondamente questo patrimonio nella cultura aziendale per guidare le decisioni di business e generare nuove opportunità. Con la headline “Big Data: Game Changing Strategies that drive your Brand” scelta per I-COM Global Summit 2012 abbiamo voluto proprio sottolineare questo aspetto.
Durante la manifestazione si è parlato molto della necessità di trovare standard comuni per lo sviluppo del mercato online. Crede sarà questo il prossimo big challenge del data measurement? In realtà, non si tratta di un problema di primo piano per chi si occupa di Big Data. Siamo maggiormente nel campo del planning. Credo che in questo senso
l’adozione di metriche universali sia ostacolata dalla ancora eccessiva focalizzazione sui singoli mercati nazionali, specie in Europa. In questo senso, i mercati emergenti, in cui esistono città “hub” che organizzano le operazioni di marketing siu base macroregionale, credo possano insegnare molto.
Se rispetto a due anni fa a Lisbona ha trovato maggiore consapevolezza, cosa si aspetta di trovare tra due anni, alla prossima edizione dell’I-Com? Più amministratori delegati tra i partecipanti. Vede, il numero dei top manager delle big company presenti ai nostri eventi è in continuo aumento e mi aspetto che salga ancora, di pari passo con la crescita della consapevolezza che i Big Data sono al centro del nuovo paradigma della competitività. E siccome chi produce i dati sono gli operatori della community di I-Com, credo che sempre più ceo vorranno venire a incontrarli.
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media data
Fcp-Assointernet
152%
+
Rallenta la corsa dell’online adv L’online advertising in Italia: gennaio-settembre 2012 fatturato per mese e var% rispetto all’omologo
2011
Display
var.%
Performance
Var.%
Classified/ Directories
Var.%
Totale
Var.%
Gennaio
23.525
+23,8
4.630
+1,8
16.927
-0,9
45.082
+10,9
Febbraio
33.124
+29,1
5.174
+9,8
15.009
-7,5
53.307
+14,4
Marzo
38.976
+13,3
5.250
-1,2
12.805
-16,7
57.031
+3,5
Aprile
36.791
+9,6
4.677
-6,6
19.280
+31,2
60.748
+14,0
Maggio
43.654
+13,0
4.771
-9,3
16.571
+17,0
64.996
+12,0
Giugno
45.112
+13,2
4.740
-8,5
17.508
+24,8
67.359
+14,1
Luglio
29.964
+11,7
4.522
-12,1
15.865
+21,1
50.352
+11,7
Agosto
13.318
+5,1
3.550
-19,5
13.680
+14,0
30.548
+5,0
Settembre
37.323
+3,5
4.118
-18,4
14.443
+2,5
55.884
+1,3
301.786
+13,2
41.432
-7,2
142.088
8,7
485.307
9,8
Totale progressivo
100
%
l’aumento anno su anno del video advertising online secondo il presidente di fcpassointernet, carlo poss
18,4%
-
tale è la contrazione fatta registrare dal performance adv a settembre, rispetto al dato di un anno prima
16
Un mese di settembre “piatto” riporta il 2012 della pubblicità interattiva sotto quota +10%. Vola però il video adv, che in un anno raddoppia i suoi volumi Frena la crescita dell’online adv. Qualche segnale di rallentamento era atteso, ed eccoli puntualmente fotografati dalle rilevazioni effettuate dall’Osservatorio Fcp-Assointernet. La raccolta nel mese di settembre, infatti, fa registrare nelle tre tipologie pubblicitarie considerate (Display, Performance e Classified/Di-
rectories) un relativamente “debole” +1,3% rispetto a quanto totalizzato a settembre 2011, frutto di un +3,5% nel Display, +2,5 nel Classifiad/Directories -18,4% nel Performance. La perdurante vivacità del mercato del display advertising è l’aspetto sottolineato dal presidente Fcp-Assointernet Carlo Poss nel commento ai
dati: «Primi segnali di rallentamento della crescita anche per il mezzo internet in questo finale d’anno, che segna comunque un dato positivo da gennaio del +9,8%. Il Video contribuisce in modo importante alla crescita dell’intero comparto, con un +100% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso». Nel progressivo gennaio-settembre, il Display segna ora +13,2%, il Performance -7,2% , il Classified/Directories +8,7%.
zanox Il mobile commerce
europeo cresce a tre cifre
Il mobile commerce continua a correre: secondo il Mobile Performance Barometer 2012 diffuso da zanox, tra gennaio e luglio nei principali mercati europei (Germania, Italia, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Scandinavia, Polonia) i ricavi generati dalle vendite effettuate attraverso dispositivi portatili sono cresciuti di oltre il 152% rispetto allo stesso periodo del 2011. Nella media pan-europea, la quota di m-commerce sul fatturato complessivo in questo lasso di tempo è più che raddoppiata (da 1,7% nel luglio 2011 al 3,9% nel luglio 2012). Con una quota di fatturato generato del 53,9%, l’iPad di Apple è la prima piattaforma di m-commerce.
Nuovi device Un miliardo di smartphone nel mondo
Il numero di smartphone in uso in tutto il mondo ha superato il miliardo di unità, secondo dati diffusi dalla società di ricerca Strategy Analytics. Il traguardo sarebbe stato raggiunto nel terzo trimestre del 2012, 16 anni dopo il lancio del primo smartphone. Per il raddoppio non bisognerà invece aspettare altrettanto: secondo l’istituto, la soglia dei due miliardi sarà raggiunta entro il 2015.
Akamai In Italia la banda larga è ferma al palo
Secondo l’ultima release del rapporto sullo stato di Internet di Akamai, relativo al secondo trimestre 2012, In Italia l’adozione della banda larga (intesa come connessioni oltre 4 Mbps) è calata del 14% rispetto al trimestre precedente, stabilizzandosi al 28%. E’ invece aumentata dell’ 1,6% l’adozione della high broadband: ad oggi il 2,6% degli italiani utilizza connessioni al di sopra dei 10 Mbps. Tirando le somme a livello europeo, l’Italia si piazza al penultimo posto per numero di connessioni sia broadband sia high broadband: fa peggio solo la Turchia.
È il sito italiano di news con la brand identity più radicata. TGCOM24 è un vero sistema multimediale e multipiattaforma, che si avvale di una redazione di 130 giornalisti che coprono l’informazione 24/7, ed è contemporaneamente in TV, sul canale digitale dedicato, sul web, tablet, smartphone e cellulari. Terza testata editoriale di news in Italia, è la prima app mobile di news per il numero di download.
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intervista
U
na struttura votata all’innovazione, che opera nel mercato italiano dal 2006, offrendo un ampio ventaglio di soluzioni alle agenzie e agli editori più rilevanti del Paese. In questa intervista concessa a 360com, il country manager Italia, Yuval Rachlin, approfonisce virtù e peculiarità di una sigla di spiccata originalità e particolare efficacia operativa.
yuval rachlin, country manager Italia
soluzioni dell’advertising
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di Daniele Bologna
MediaMind si occupa di tutte le fasi della catena di distribuzione di una campagna: dai momenti fondamentali della pianificazione al lancio, fino all’ottimizzazione e all’analisi. In questo modo apporta un valore aggiunto reale ai clienti
Nella vostra presentazione si legge: “MediaMind è un fornitore leader indipendente di soluzioni integrate di pubblicità interattiva capaci di ottimizzare e valorizzare la creatività in base al media su cui le campagne vengono pianificate”. E’ possibile “esplodere” questo concetto? «Lo scopo di MediaMind è offrire le più evolute soluzioni di advertising ai brand, alle agenzie e agli editori. Per questo motivo abbiamo sviluppato una piattaforma aperta, capace di portare valore all’intero ciclo di vita
L’intervista
le piu’ grandi
yuval
rachlin
della campagna: dalla pianificazione all’acquisto, fino al lancio e all’analisi. Ci avvaliamo, inoltre, dell’esperienza di un team che supporta in modo impareggiabile i nostri clienti, che sanno di poter sempre contare su spiegazioni approfondite e suggerimenti preziosi. Dal 2006 operiamo direttamente sul territorio italiano con un gruppo di talentuosi professionisti: le nostre revenues sono cresciute del
550%, il numero di agenzie del 197%, gli advertisers del 321% e le campagne realizzate del 774%».
Siete parte di una multinazionale. Che vantaggi ne traete? «DG è l’unica azienda del settore che offre un ecosistema completo: dalla tv digitale end-to-end a un’avanzata piattaforma per la gestione dell’advertising, dalla preproduzione alla post-pro-
duzione, fino al lancio delle campagne. Il principale vantaggio di far parte di un gruppo leader nella distribuzione di campagne pubblicitarie è la possibilità di offrire agli inserzionisti una soluzione unica per la gestione e l’analisi di campagne video cross-channel».
Potete descrivere i plus della vostra piattaforma? «Avendo sviluppato una piattaforma indipendente e aperta, MediaMind si occupa di tutte le fasi della catena di distribuzione della campagna: dai momenti fondamentali della pianificazione al lancio, fino all’ottimizzazione e all’analisi.
In questo modo apportiamo un valore aggiunto ai clienti, aiutandoli ad acquistare e a valorizzare i media in modo efficace. La nostra piattaforma, poi, è multicanale e gestisce campagne display, search, rich media, video, dynamic ad e mobile adv, fornendo ad agenzie e inserzionisti una visione “olistica” della propria pianificazione. I nostri clienti, e coloro che utilizzano la nostra piattaforma, possono contare sul fatto di disporre sempre di strumenti tecnologicamente all’avanguardia, poiché adottiamo e integriamo prontamente tutti gli strumenti e le feature più evolute sul mer-
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intervista cato. Un altro dei vantaggi è l’enorme varietà di report immediatamente disponibili per le analisi e la possibilità di costruirsi un proprio template personalizzato. La piattaforma aiuta gli editori e le agenzie a gestire campagne complesse, che includono la pianificazione e l’acquisto, grazie alla soluzione di Smart Planning. Inoltre, è possibile erogare il messaggio corretto esattamente alla giusta audience attraverso il tool Smart Versioning. Infine, grazie a Smart Trading, com-
pletamente integrato nella piattaforma MediaMind, con un unico log-in i clienti possono passare facilmente da soluzioni premium ad acquisti di spazi attraverso ad-exchange. Ultimo elemento, ma non meno importante, il nostro straordinario team di account manager: offre un servizio di prim’ordine, un supporto illimitato e di formazione senza alcun costo aggiuntivo». Il rich media rimane ancora oggi il vostro “core business”? «MediaMind si è evoluta e oggi non è più solo un
provider di campagne rich media. Offriamo una piattaforma tecnologica online completa. Le recenti acquisizioni e le partnership con Peer 39, Encore Metrics, Adagoo e Nielsen dimostrano che stiamo proponendo un ampio ventaglio di soluzioni end-to-end adeguato per tutti i nostri interlocutori: inserzionisti, agenzie, editori. In ogni caso, il rich media rimane sicuramente uno dei nostri asset principali: nel marzo scorso MediaMind ha pubblicato una ricerca che dimostra come gli utenti esposti alla pubblicità rich media siano più inclini a visitare il sito dell’inserzionista per cercare informazioni sui prodotti o effettuare un acquisto. A titolo di esempio, le visite al sito dell’inserzionista sono risultate tre volte maggiori,
rispetto ai banner standard, laddove sia stata pianificata una campagna di rich media; e ben sei volte superiori se il rich media presentava anche un video». Quali sono attualmente, gli strumenti più richiesti per le operazioni di comunicazione che realizzate per i clienti? «Al momento è difficile dire quali siano i tool più richiesti poiché la piattaforma include svariate funzionalità. Possiamo citare, tra i più popolari, i nostri MediaMind blocks, pacchetti standalone di codice pronto all’uso utilizzati dalle agenzie creative per lo sviluppo di pubblicità streamline. Le agenzie media richiedono spesso la nostra soluzione Dynamic Creative Optimi-
zation che permette un targeting sofisticato e la possibilità di ottimizzare qualsiasi campagna semplicemente, per qualunque tipo di inserzionista. Stiamo, inoltre, investendo e focalizzando la nostra attenzione sui video: in quest’area, che promette una crescita esplosiva, garantiamo soluzioni leader di mercato. I video sono una parte essenziale degli investimenti online che segue la crescita della fruizione di questi contenuti da web e da mobile. E’ un trend che trova riscontro anche in Italia nei dati comunicati durante l’ultimo Iab Forum 2012, che vedono un incremento dell’85% per l’online video advertising rispetto al 2011, per un totale di 89 milioni di euro. MediaMind ha appena portato a termine una nuova ricerca proprio sul video advertising: nei primi sei mesi del 2012 sono state analizzate, a livello mondiale, oltre 1 miliardo di impressions di adv video in-stream serving template (VAST) che hanno generato complessivamente un click-through rate (Ctr) del 2,84%. Contemporaneamente sono stati analizzati circa 2 miliardi di impressions di pubblicità in video player-interface definition (VPAID). Il risultato finale della ricerca ha messo in evidenza che il VPAID ha
generato un Ctr inferiore rispetto al VAST, ma un consistente interaction rate: rispettivamente, l’1,63% e il 9,57%. VPAID permette e cattura le interazioni degli utenti in video per cui non sempre è richiesto un clickthrough. Grazie al nostro studio possiamo concludere che l’online video è più efficace perfino del rich media su tutti i parametri misurati: Ctr, interaction rate e completion rate. Anche se il video può richiedere un investimento maggiore per la creatività iniziale, i benefici sono inconfutabili e il nostro posizionamento distintivo offre agli inserzionisti una soluzione video unica. Poi, se oltre a tutto questo consideriamo l’ondata dei “second screen”, le persone che guardano la televisione e allo stesso tempo interagiscono con un altro schermo - smartphone, tablet, console per giochi -, è facile comprendere come i video siano effettivamente indispensabili in tutte le campagne pianificate su qualsiasi device».
mo: senza compromettere l’effetto sorpresa posso già dire che stiamo preparando nuovi servizi estremamente evoluti per la pianificazione e l’acquisto e introdurremo un’innovativa feature che rivoluzionerà il modo di gestire l’implementazione dei tag. In Italia circa 28 milioni di persone usano internet regolarmente e tutti questi utenti richiedono quotidianamente contenuti e servizi. Internet attrae l’attenzione e il tempo dell’audience: di conseguenza, la pubblicità segue lo spostamento dell’audience su questo mezzo. Ecco spiegato uno dei motivi per cui la pubblicità online continua a registrare numeri positivi e finirà per chiudere con un +12% quest’anno, in netta controtendenza rispetto al -8,4% del comparto pubblicitario totale (fonte Iab Forum 2012, ndr)». Quali risultati operativi avete realizzato nella prima parte del 2012?
E come prevedete di chiudere l’anno? «Il nostro principale obiettivo è di essere sempre all’avanguardia dello sviluppo tecnologico. Ci concentriamo sull’innovazione continua, offrendo servizio e assistenza ai clienti. Vogliamo continuare a incrementare il numero degli inserzionisti che si affidano alla nostra piattaforma per gestire le campagne dall’inizio alla fine. Posso affermare con certezza che tutti questi obiettivi sono stati raggiunti e superati nel corso di quest’anno: abbiamo introdotto numerose novità, abbiamo incrementato i nostri team operativi e di supporto in modo tale da offrire un servizio migliore ai clienti e abbiamo aggiunto decine di nuovi inserzionisti che hanno iniziato a lavorare con noi quest’anno. Siamo estremamente soddisfatti dell’andamento di MediaMind in Italia nel 2012 e ci prepariamo ad affrontare un altrettanto entusiasmante 2013».
Quali le principali novità, nella vostra offerta? «Abbiamo introdotto diverse innovazioni nel 2012: la piattaforma di trading, per esempio, e la soluzione Dynamic Creative Optimization. Siamo molto entusiasti delle novità che annuncerewww.mediamind.com
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denti dalle SERP, allora verrà incluso nel conteggio. Il fatto che Google stia provando a rendere Google+ un player importante è comunque indiscutibile, è quindi i Seo dovrebbero in ogni caso tenere d’occhio i suoi sviluppi.
ANNO III | #35 | 25 OTT 2012
media di Greg Veronelli
P
er una volta, parlando di Sem e Seo, proviamo ad assumere un punto di vista particolare, ovvero quello dei motori di ricerca. Come molti sanno infatti una delle più grandi incognite del Search Engine Marketing & Optimization è l’algoritmo, ed esistono moltissimi miti e teorie su come è possibile assecondarlo per influenzare l’ordinamento dei risultati delle SERP. Un grosso auto in questo senso, il più “scientifico possibile”, può arrivare dall’interessante ricerca di Searchmetrics, che mensilmente aggrega miliardi di dati cercando di rispondere a una semplice domanda: “Quali sono i fattori rilevanti per posizionarsi bene fra i risultati di Google?”. L’ultimo studio, basato sulla selezione di 10 mila parole chiave, 300 mila siti web e milioni di link, condivisioni e tweet, mette a confronto i potenziali fattori di ranking valutando la correlazione statistica fra questi dati e il posizionamento dei vari siti web nei risultati di Google in Italia. Tra i diversi punti emersi dalla ricerca, ad esempio, c’è la 20
visibilità in rete
Quello che i motori di ricerca non dicono
I search engine, Google in primis, sono in un certo senso “la materia” prima di chi si dedica ad attività di SEO e SEM. Per questo conoscerli il più possibile è una premessa fondamentale per il successo. Peccato, però, che si tratta di realtà poco propense a “rivelare” il funzionamento dei propri algoritmi. Per scoprirlo, non resta che basarci sulle statistiche più attendibili...
considerazione che i “fattori sociali” sono sempre più rilevanti anche nel nostro Paese. Diverse metriche di Facebook appaiono legate ai migliori ranking, e le “condivisioni” sembrano essere quelle con un valore maggiore. Twitter è molto indietro rispetto a questi valori, anche dietro
alle parole chiave presenti nei backlink. Una nota su Google+: analizzando i +1 di Google i ricercatori hanno ottenuto un risultato che si posiziona al terzo posto (fra “Facebook Total” e “Facebook Comments”). Tuttavia al momento nelle valutazioni dello studio non è inclu-
so questo dato, perché è considerato ancora troppo poco affidabile. Il motivo è che Google+ non ha abbastanza utenti, e la possibilità che un +1 possa indurre cambiamenti alle SERP segue di conseguenza. Quando Google+ dimostrerà di avere valori più forti e più indipen-
Troppa pubblicità, cattiva pubblicità? Nel contempo è bene sapere che troppa pubblicità fa male. Un eccesso di annunci pubblicitari e/o un posizionamento invadente degli stessi pare sia uno dei fattori considerati dall’algoritmo Panda (e dai suoi successori). I dati dello studio Searchmetrix supportano questa ipotesi, e infatti portano a correlazioni negative: l’uso di “adlink” (come ad esempio quelli di Commission Junction, AdSense e altri) è leggermente meno negativo che l’uso di AdSense da solo. Prendendo il trend percentuale dell’integrazione di AdSense e analizzando tutti gli altri network competitor in base al ranking, la ricerca arriva a queste sorprendi conclusioni: sembra che ci siano più probabilità di trovare siti con poca pubblicità nelle posizioni più alte. Ovviamente, fra questi rientrano anche i siti dei brand. Sony, ad esempio, non a caso non ha alcun banner sulle sue pagine prodotto. Anche Google del resto di recente ha confermato che un eccesso di pubbli-
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media cità above the fold può causare problemi di ranking. I backlink invece valgono ancora oro, come dimostrano i dati della ricerca: subito dopo Facebook, il loro numero è il fattore che più è correlato ad un buon posizionamento. Inoltre pare ci siano diversi fattori in gioco quando si parla di backlink: la proporzione di link con nofollow (attributo che segnala al motore di ricerca di non seguire un determinato link, ndr) correlati col posizionamento è solo un poco dietro ai link contenenti parole chiave. Persino i link contenenti stop word sembra abbiano un valore. Questa forte correlazione con fattori che sembrano suggerire una struttura di link più naturale mostra un trend che molti Seo sospettavano, ovvero che spesso l’uso di link perfettamente ottimizzati non risulta più efficace, ed è necessaria una diversa strategia. In che modo affermarsi come “marchio noto” Cosa si può dire invece dei siti di brand? Per un po’ di tempo, la regola nell’ambiente Seo è stata che i brand
Mamadigital
La Seo è sempre più social
L
e statistiche relative al funzionamento dei motori di ricerca testimoniano la sempre maggiore importanza di diversi fattori, dalla qualità dei contenuti alle condivisioni sui social network, per la determinazione dei risultati delle ricerche fatte dagli utenti. Un fenomeno che, come spiegato dal co-founder e ceo di Mamadigital Emiliano Cappai, dà sempre più ragione al concetto di Universal Optimization alla base dei servizi offerti dalla struttura. I tradizionali concetti di Seo e Sem oggi non sono altro che il punto di partenza per l’ottimizzazione della presenza dei brand su internet a 360 gradi.
Come sono usciti Sem e Seo dall’ultimo IAB Forum? Il Sem, per quanto riguarda la parte paid, esporta le sue logiche di bidding nella display. Ne è testimone la rapidissima crescita, dal 2010 ad oggi, del Real-Time Bidding, un metodo innovativo e caratterizzato da grandi potenzialità di ottimizzazione che permette di pianificare campagne display centrate sull’acquisto delle impression “migliori”, definite in base a parametri di comportamento, interesse e intento degli utenti. Cogliendo tutti i vantaggi di questo metodo di pianificazione, Mama-
Per essere in testa nei risultati dei motori di ricerca oggi è molto importante sviluppare forti connessioni con i social network. Ma perchè i contenuti vengano condivisi, è necessario che siano interessanti e di qualità. Ecco perché, come spiega Emiliano Cappai, co-founder e ceo della struttura, fare SEO e SEM oggi significa occuparsi della propria presenza su internet sotto tutti i punti di vista, dando vita a siti che si rivelino davvero utili per gli utenti
digital, nel workshop che ha tenuto allo IAB Forum, ha presentato il proprio Trading Desk per le pianificazioni via Rtb. Dall’altra parte, la Seo da tempo vive un cambiamento dovuto, principalmente, alla crescente attenzione da parte dei motori di ricerca all’ambiente social. Questo implica la necessità di creare siti e contenuti comprensibili ai motori, ma anche realmente utili per gli utenti.
www.mamadigital.com
di contenuto, non solo testuale e non solo quello presente sui siti internet. Lo scenario globale, d’altronde, non è particolarmente mutato e come riportano Compete, Nielsen-Net, Alexa, seoMoz, StatsCounter-GlobalStats nell’update di ottobre 2012 del Search Engine Market Share, Google rimane leader indiscusso con la sua quota dell’88,8%. Gli ultimi aggiornamenti sugli algoritmi di posizionamento introdotti recentemente da Google rimarcano un’attenzione sempre più forte alla qualità dei contenuti da parte del motore di ricerca. Basti pensare al terzo update di Penguin o all’aggiornamento EMD, “Exact Match Domain”, un filtro di Google lanciato a settembre di quest’anno per evitare che i siti di scarsa qualità godano di un buon posizionamento semplicemente perché hanno delle parole che corrispondono a termini di ricerca nei loro nomi di dominio.
L’altra faccia della medaglia delle attività di Sem e Seo sono i motori di ricerca. Qual è l’attuale scenario, e quali sono le ultime novità in termini di algoritmi di ricerca? Come detto, Seo e Sem stanno evolvendo contestualmente al cambio di prospettiva dei motori di ricerca, che da tempo tendono a indicizzare qualsiasi tipo
emiliano 22
cappai
Sempre più spesso si parla di social network come di motori di ricerca di contenuti e informazioni per gli utenti. È possibile fare Sem e Seo anche in questi ambienti? Se i motori di ricerca indicizzano qualsiasi cosa, è necessario ottimizzare tutti i tipi di contenuto, non solo testuali, anche in ambito social. Proprio in quest’ottica, Mamadigital ha creato un team Seo editoriale specializzato sui social media, sviluppando e realizzando a pieno l’Universal Optimization, il cuore della nostra proposta che prevede l’ottimizzazione dell’intera presenza su internet dei nostri clienti, partendo dalla Seo, ma andando molto oltre. Inoltre, comunicare efficacemente sui social network è importantissimo di per sé, dato che si traduce nella possibilità di entrare in relazione con il proprio target, raggiungendolo dove esso trascorre la maggior parte del proprio tempo online.
ANNO III | #35 | 25 OTT 2012
media In sintesi: 5 consigli per scalare il web
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L’attività sui social è correlata ad un ranking elevato molto spesso, l’attività su Facebook, Twitter e Google+ è risultata associata ad un buon posizionamento La troppa pubblicità può essere dannosa Searchmetrics ha rilevato una certa difficoltà a posizionarsi bene per siti con un eccesso di annunci pubblicitari La quantità di link è ancora importante ma se il numero di backlink rimane un ottimo fattore, cresce l’importanza dell’utilizzo di ancore con dentro stop words e nofollow I brand “noti” si posizionano meglio a quanto pare, i brand più conosciuti, a parità di fattori SEO, sembrano posizionarsi meglio dei “non brand” Includere le parole chiave nei nomi a dominio? è ok. in molti non sono d’accordo, ma i domini fatti da parole chiave sono spesso posizionati molto in alto nelle SERP di Google
godono di un certo vantaggio nel ranking, e quindi che è molto importante lavorare per cercare di affermarsi come “marchio noto”. È molto difficile venire a conoscenza dei criteri utilizzati dall’algoritmo di un motore di ricerca per determinare cosa è “brand”, ma non è completamente impossibile. In base all’analisi di alcuni fattori on-page, infatti, gli effetti della potenza del marchio sono evidenti, ma non banali. Entrando nello specifico infatti si nota che meno una keyword appare nell’headline o nel title, meglio si posizionerà la pagina. Inoltre, la quantità di testo sembra non abbia effetti positivi. Da ciò possiamo ricavare che per finire nelle posizioni più alte non si ha bisogno di parole chiave nel titolo o nell’H1 (la prima pagina del sito dopo alla home page, ndr) e anche il numero di parole medie tende a scendere nei primi risultati. Questo contraddice la classica teoria Seo relativa ai fattori on-page. Per esempio, normalmente ci si aspetterebbe che una parola chiave nel titolo possa rappresentare un grande vantaggio, o che le keyword inserite nell’H1 possano avere influenza positiva. E invece pare che questi fattori vengano pesati in modo completamente diverso da Google quando è in presenza di grossi brand:
questi riescono a posizionarsi entro i primi cinque posti anche senza buone strutture on-page. Tale effetto, si evince dalla ricerca, si è manifestato per tutto il set di parole chiave analizzate, e non solo per i brand e le combinazioni fra brand e parole chiave. Per quanto riguarda invece i contenuti delle pagine di un sito, anche se si può pensare che le pagine con un sacco di elementi multimediali si possano posizionare meglio (anche indirettamente, magari tramite link ottenuti via social), la ricerca non ha rilevato alcuna forte correlazione fra un buon posizionamento e i siti con più immagini o video. Allo stesso modo è ribadita la correlazione negativa fra il posizionamento e la lunghezza del testo. Cosa possiamo quindi concludere da tutto questo? Le considerazioni fatte rappresentano di fatto dei buoni consigli per chiunque voglia migliorare la propria posizione nei motori di ricerca. È bene però ricordare, ancora una volta, che un metodo “scientifico” per ottenere questi risultati non esiste. Domande come “un sito ottiene apprezzamenti sociali perché è posizionato bene, o è posizionato bene perché ottiene apprezzamenti sociali?” suonano un po’ come la storia dell’uovo e della gallina. Chi ha la risposta definitiva?
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Quando un computer
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abbatte le frontiere
Un gruppo di Bambini a Bemaneviky, in madagascar, il luogo dove sarà costruita l’aula informatica resa possibile dalla raccolta fondi organizzata da monclick
scenario di Lorenzo Mosciatti
L’
accesso alla rete? Una possibilità ormai percepita da molti come un diritto fondamentale, quasi assimilabile a quello all’educazione o alla salute. La prova sta nel successo dell’iniziativa benefica che ha visto coinvolti dalla fine della stagione estiva Monclick, uno dei maggiori protagonisti italiani dell’e-commerce di elettronica di consumo, e Informatici Senza Frontiere (Isf), la onlus dedicata alla lotta contro il digital divide. In occasione della tradizionale attività denominata “Back To School e Back To Work”, che Monclick riserva ai propri clienti per accoglierli al rientro dalle vacanze, il 4% di ogni acquisto è stato destinato alla realizzazione di un’aula informatica presso la Missione Salesiana di Bemaneviky, in Madagascar. La partecipazione del popolo del web ha superato le aspettative: è stata infatti raccolta la considerevole cifra di 35.131 euro. Una somma grazie 24
Monclick e Informatici Senza Frontiere collaborano contro le barriere tecnologiche
Insieme contro il digital divide lo shop online ha orchestrato una raccolta fondi a favore della onlus per la costruzione di un’aula informatica in Madagascar. Gli ottimi risultati accendono i riflettori sulle collaborazioni tra profit e non-profit anche nel settore it: Sinergie virtuose che possono offrire grossi ritorni in termini di immagine e sul piano della motivazione aziendale
alla quale Isf potrà portare a termine l’obiettivo, dando vita a un’aula didattica attrezzata con 15 notebook e relativi mouse, una stampante multifunzione con la necessaria scorta di materiali consumabili ed un videoproiettore. Saranno coperte, inoltre, le spese di
viaggio dei volontari che si recheranno in Madagascar a fine dicembre in veste di docenti. «Sin dal primo momento abbiamo creduto fortemente nell’iniziativa con ISF - commenta Federica Ronchi, sales & marketing director di Monclick -, ma
questo importante risultato ci ha sicuramente sorpresi. In fase progettuale, infatti, avevamo stimato una raccolta fondi dal valore sensibilmente inferiore. Il numero dei partner che ha accettato di partecipare al progetto si è rivelato superiore alle attese ed anche le vendite realizzate con i loro prodotti hanno superato le previsioni iniziali. Siamo lieti di contribuire alla lotta contro il digital divide -
sottolinea poi la manager -. Noi trattiamo beni di largo consumo, che sono utilizzati per lavorare, studiare, divertirsi. L’informatica si rivela ormai indispensabile per lavorare e svolgere gran parte delle attività di ogni giorno. Spesso diamo per scontato questo aspetto». Al di là della legittima soddisfazione per avere contribuito attivamente a un progetto virtuoso come quello promosso da Isf, l’impegno con il Terzo Settore può portare a una serie di ricadute positive tali da configurare le collaborazione tra profit e non-profit come operazioni win-win. «In Monclick - conferma Federica Ronchi - abbiamo innanzitutto percepito un beneficio sul piano della motivazione e del clima aziendale. Tutti i collaboratori della nostra società hanno accolto con entusiasmo la proposta e seguito attivamente l’evolversi del progetto. Sentirsi partecipi e orgogliosi di un progetto aziendale non è aspetto trascurabile, soprattutto in un momento storico come quello che stiamo vivendo. E’ nostra inten-
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scenario zione far sì che questo fuoco rimanga vivo anche nel futuro e siamo certi che la collaborazione con Isf proseguirà nel tempo, riservandoci nuove ed ulteriori soddisfazioni». Intanto, il notevole risultato dell’operazione condotta da Monclick consentirà a Isf di far ben più di quanto aveva programmato: infatti la onlus ha già previsto una seconda missione a Bemaneviky per la realizzazione della rete locale, della configurazione della connessione internet e di un corso di informatica avanzato. Inoltre, verranno sostenuti altri due importanti progetti: Open Hospital in Eritrea e I.S.A. (I Speak Again). Il primo prevede l’informatizzazione del sistema sanitario eritreo a partire dall’introduzione di “Open Hospital”, un software gestionale open source sviluppato da ISF appositamente per le esigenze degli ospedali. I.S.A., invece, consiste nello sviluppo di una soluzione di comunicazione assistita per coloro che sono colpiti da malattie gravi, come ad esempio la Sla (Sclerosi La25
Il player Monclick: il negozio virtuale per chi ama l’hi-tech Con un catalogo di oltre 40.000 referenze, Monclick è tra i principali protagonisti italiani della vendita di prodotti di elettronica di consumo in rete. Ampiezza di gamma (ad esempio, il sito propone oltre 600 computer, quasi 400 frigoriferi e oltre 200 televisori, ndr), disponibilità immediata della merce e consegne rapidissime sono i punti di forza del servizio che, come spiega la sales & marketing director Federica Ronchi, dopo aver scalato il mercato italiano ora si è affacciato con successo anche in Francia, portando oltralpe le armi di sempre: passione, fantasia e “gioco di squadra”.
Che posto occupa Monclick nel mercato digitale italiano?
cese www.monclick.fr nel luglio 2011. A poco più di un anno dal debutto, il progetto francese ci sta già regalando le prime soddisfazioni.
Quali sono le principali novità che state lanciando sul mercato? Nell’ottica di garantire sempre un’ottima proposizione commerciale ai nostri clienti, abbiamo lanciato un progetto che ci consente, all’acquisto di determinate categorie di prodotto, di proporne gli accessori corretti e compatibili. Questo per ovviare alla difficoltà degli utenti online di trovare gli accessori per i propri acquisti, senza incorrere in spiacevoli sorprese di incompatibilità. Inoltre, Monclick è sempre considerato un luogo
Ad oggi ci posizioniamo tra i primi cinque player del mercato dell’ecommerce dell’elettronica di consumo, uno scenario che annovera sia pure player, come noi, sia i cosiddetti “brick & mortar”, vale a dire quegli operatori che sono attivi sia con negozi fisici, sia sull’online. Monclick.it rappresenta una realtà giovane, che negli ultimi anni è maturata considerevolmente e velocemente, tanto da aprirsi al mercato federica d’oltralpe, con il lancio dello store fran-
ronchi
virtuale dove trovare le ultime novità e le più innovative tecnologie. Siamo stati i primi a lanciare i prodotti legati a Windows 8, gli ultrabook e lo smartphone Galaxy S III Limited Edition da 64 GB in versione Sapphire Black, per il cui lancio siamo stati scelti assieme ad altri pochissimi e-tailer.
Come vi state preparando al Natale? Quest’anno abbiamo in serbo per i nostri clienti una curiosa sorpresa che affiancherà al mondo tecnologico qualcosa di molto tradizionale e natalizio, ma per il momento non possiamo svelarvi i dettagli. Visitate Monclick.it nelle prossime settimane e scoprirete di che si tratta! In definitiva, per la chiusura dell’anno e con uno sguardo
verso i prossimi anni, siamo ottimisti sia per quanto riguarda le sorti del mercato high-tech, sia quelle dell’e-commerce in genere che auspichiamo registri un’importante crescita. Le chiavi con cui Monclick intende affrontare questa sfida sono la passione, la fantasia e un consolidato lavoro di squadra.
www.monclick.it
terale Amiotrofica). Per realizzarla, verrà creato un sistema open source a costi accessibili che, tramite tastiere virtuali, dispositivi di puntamento sulla base del movimento della pupilla o del viso e sintetizzatori vocali, ridarà a questi pazienti gravissimi la possibilità di comunicare. «Il successo conseguito da Monclick con la campagna autunnale ha colpito noi per primi - sottolinea Girolamo Botter, Presidente di ISF -: un risultato che dimostra più
di mille discorsi che, quando un progetto e un impegno sono concreti e utili, anche nei momenti economicamente più difficili si può trovare un punto d’incontro fra l’innato spirito di solidarietà degli italiani e gli obiettivi di efficienza economica perseguiti dalle aziende. Quello è il punto in cui la Csr porta benefici a tutti i soggetti coinvolti, ossia esattamente la direzione in cui ci proponiamo di procedere per il sostegno alle iniziative di Isf».
ISF L’informatica è progresso
Utilizzare conoscenze e strumenti informatici per portare un aiuto concreto a chi vive situazioni di emarginazione e difficoltà: questa la mission di Informatici Senza Frontiere, la onlus costituita nel 2005 da un gruppo di professionisti dell’IT. Isf è attiva in Italia e in diversi Paesi in via di sviluppo.
ultima
Nella messe quotidiana di notizie infauste sul quadro economico, fa contrasto il lieve aumento segnalato dall’Istat per il clima di fiducia dei consumatori, che a ottobre passa da 86,2 a 86,4. Non resta che confidare nell’intuito popolare!
Una volta tanto, finisce in down l’advertising online: il +1,3% segnalato da FcpAssointernet come dato di crescita nel mese di settembre fa notizia in negativo, e il boom del video adv non basta a nascondere la brusca frenata delle altre tipologie di mktg digitale.
up&DOWN
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I consumi calano? Non online: secondo i nuovi dati NetComm – Polimi, quest’anno il commercio elettronico B2C italiano cresce a un tasso del 19%, portando i siti che vendono online nel nostro Paese a un volume d’affari che sfiora ormai i 10 miliardi di euro.
aBBonati a
più hi-tech Meno cibo e degli italiani nei consumi
Ecco chi c’è davanti al grande schermo
Concept store “pop in the city”
editoria / se i lettori
in questo numero
erno 19 all’int
17
5/6
dettano l’agenda ai
giornali
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E il grasso è cancellato
redazione@360com.it
Diretta, suggestiva e assai impattante, la campagna ideata dai ragazzi di Kaffeine per l’insegna di cliniche ucraine Rokiv sintetizza perfettamente la mission dell’istituto: cancellare da voi ogni eccesso di massa adiposa. Ed ecco che, per magia, una gomma trasforma un grasso cosciotto in una assai più dietetica pera. Che è sorella della mela e, si sa, una mela al giorno... Agenzia creativa: Kaffeine, Kiev, Ucraina Direttori creativi: Dima Tsapko, Anze Jereb Art Director: Roman Davydyuk Copywriter: Nadya Skrynnyk Illustratori: Roman Davydyuk, Dima Tsapko
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6-7 novembre, Milano
World Business Forum
Due giorni di confronto con economisti e imprenditori ai massimi livelli e di fama internazionale, per ispirare idee di business e motivare all’innovazione: con questo obiettivo torna a Milano il 6 e 7 novembre il World Business Forum. Tra i protagonisti dell’appuntamento, che si svolgerà presso il centro congressi MiCo, ci saranno l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, Nouriel Rubini, uno dei massimi economisti al mondo, il guru del marketing Philip Kotler, e Andrea Illy, amministratore delegato di Illy Caffè. Info: www.wobi.com 6 novembre, Milano
Email Power
Sesta edizione per l’evento dedicato al mondo della comunicazione via email organizzato da Innovability e Asseprim, in programma il 6 novembre presso Unione Confcommercio Milano. L’appuntamento rappresenta un’occasione d’incontro fra domanda e offerta, grazie anche a un format messo a punto dagli organizzatori con la finalità di offrire soluzioni davvero concrete a tutti i partecipanti. Info: www.emailpower.it 7 novembre, Milano
innovazione
libri
Andrea Barchiesi, Felix Sagrillo
Web Intelligence & psicolinguistica E’ noto che la conoscenza del web può offrire le risposte essenziali per realizzare un messaggio di marketing efficace, senza fare domande o sondaggi di opinione, ma ascoltando e sfruttando le conversazioni già presenti in rete. Ciò che invece non tutti sanno, è che dietro le parole dei 35 milioni di italiani che navigano online si possono scoprire anche le loro emozioni. E’ ciò che accade quando l’ingegneria reputazionale del web 2.0 incontra la psicolinguistica. A questa nuova metodologia, che tende a progettare contenuti finalizzati a suscitare emozioni, è dedicato il nuovo saggio “Web Intelligence e psicolinguistica” di Andrea Barchiesi e Felix Sangrillo, della società Reputation Manager, che sarà presentato martedì 13 novembre alle ore 11:00 presso il Circolo della Stampa a Milano (Corso Venezia, 48).
< FrancoAngeli < Pag.128 – 17,00 euro
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Netcomm digital fashion
Il 7 novembre a partire dalle 14:30 alla Posteria, in via G. Sacchi 7 a Milano, si terrà la presentazione di case-history di successo e della ricerca Netcomm che mira ad indagare il comportamento d’acquisto online dei consumatori con un approfondimento verticale concentrato sul settore del Fashion. La partecipazione all’evento è gratuita, ma soggetta a registrazione e a conferma da parte della Segreteria di Netcomm. Info: www.consorzionetcomm.it 9-12 novembre, Milano
Salone Franchising
Torna l’annuale appuntamento dedicato al franchising, alle innovazioni nel retail e alle nuove idee per la distribuzione. Dal 9 al 12 novembre, oltre 200 marchi saranno presenti all’appuntamento in programma negli spazi di Fieramilanocity, e si presenteranno al mercato in un momento importante per tutta l’economia. Il franchising, oggi, vale circa l’1,5% del Pil italiano. Info: www.salonefranchisingmilano.com