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ANNO III | #38 | 22 NOV 2012

Social media marketing SILENZIO, PARLANO LE COMMUNITY Mentre pubblicità e mezzi tradizionali perdono audience e credibilità, i social network crescono come un fiume in piena e il word of mouth digitale diventa la fonte più seguita dalle persone nelle scelte d’acquisto. Le aziende sono pronte a fronteggiare questo fenomeno? Quanti social media manager ci sono per ogni milione di utenti? Chi ha un vero social media marketing plan? Non ce n’è bisogno? Forse, ma solo finché gli argini naturali del fiume tengono...

360com | settimanale digitale della comunicazione

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in questo numero visioni roberto lei: le tre V che danno valore ai big data 360pro.update tutti i cambi delle poltrone che contano marketplace fatti & notizie dal pianeta comunicazione company aruba: la “nuvola” al cuore del posizionamento mobile action rich media con i nuovi formati di weborama scenario il piccolo schermo si proietta verso il futuro

Il

Natale

Secondo Deloitte, quest’anno gli acquisti per le festività saranno di nuovo in calo. ma non sul web. ecco perché i brand che hanno sviluppato una solida strategia multicanale possono ambire al posto d’onore sotto l’albero

20/24

E-commerce coverstory viaggia in 10/15

rete



SPAZIO A... iab seminar 29 novembre, Milano @ Sole 24 Ore

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Social media marketing

visioni

come raggiungere gli obiettivi

di Roberto Lei, country manager Italia di Hybris

360com è una pubblicazione di Growing Consulting & Media srl Sede Legale piazza G. Grandi 24, 20135 - Milano Sede Operativa via Sardegna 32, 20146 - Milano tel.+39.02.53598301 fax +39.02.53598330 www.growingcm.com Abbonamento a 360com La testata 360com settimanale è registrata al Tribunale di Milano al 254 del 3 maggio 2010. Growing Consulting & Media Srl è iscritta al R.O.C. con il numero 16331. © tutti gli articoli hanno riproduzione riservata. Il responsabile del trattamento dei dati personali raccolti in banche dati di uso redazionale è il direttore responsabile a cui, presso la sede di piazza Giuseppe Grandi 24, 20135 Milano (tel.02.53598301), gli interessati potranno rivolgersi per esercitare i diritti previsti ai sensi dell’art. 7 DLGS 196/2003

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Le 3 V dei Big Data I Big Data stanno esplodendo. Lo aveva già predetto McKinsey in un report del 2010, sostenendo che, proprio grazie allo sfruttamento dei Big Data, i retailer sarebbero stati in grado di aumentare i propri margini operativi del 60%. Per questa ragione le tecnologie che ne consentono la gestione hanno oggi assunto un ruolo di tutto rilievo: i Big Data sono ormai divenuti elementi imprescindibili per la crescita di un business. Le imprese necessitano l’accesso immediato a grandi quantitativi di dati non solo per reagire tempestivamente all’evoluzione dei trend, ma per approcciare i consumatori in modo migliore e personalizzato. Per questa ragione, è bene analizzare i fattori che determinano la natura dei Big Data: volume, velocità e varietà. Andiamo per ordine. Aziende appartenenti ai settori più diversi sono alla ricerca di nuovi modi per gestire il crescente volume di dati creati ogni giorno. E’ una tendenza che riscontriamo anche all’interno del nostro parco clienti: cataloghi che contengono oltre 10 milioni di prodotti oggi sono la regola piuttosto che l’eccezione, e la produzione di dati può facilmente arrivare a superare il terabyte. La velocità indica la frequenza con cui i Big Data vengono generati, acquisiti e condivisi. Sviluppi recenti indicano che consumatori e aziende tendono a generare un

maggior numero di dati in cicli più brevi. Tuttavia, le aziende possono capitalizzare su questa enorme quantità di informazioni solo se queste vengono processate in tempo reale. E’ proprio questo, in molti casi, il tallone d’Achille di numerosi sistemi di analytics, Cmr, Pos, eccetera: quasi ogni minuto viene generato un nuovo ciclo di dati e, affinché questo non perda il proprio valore, è bene agire immediatamente. Infine, il proliferare di nuove piattaforme ha naturalmente contribuito ad aumentare la varietà di informazioni oggi a diposizione. I dati non rientrano più all’interno di categorie ben definite. Racchiudono contenuti, coordinate geografiche, punti di accesso, metriche, processi, Rfid, ma anche informazioni relative al sentiment, alla search, allo streaming e si sviluppano su più dimensioni: mobile, social e web. La corretta analisi delle “tre V” è fondamentale per le aziende che lavorano in un’ottica multicanale e customer-oriented. Perché? Perché i Big Data aiutano a dipingere un quadro migliore delle interazioni cliente-impresa e permettono di comprendere le aspettative dei consumatori in merito ai vari touch-point. E’ grazie all’analisi dei Big Data che l’azienda potrà essere sicura di erogare solo i contenuti più rilevanti, minimizzando così il rischio di perdere clienti nel passaggio da un canale all’altro.

Iscrizioni aperte per l’edizione autunnale dell’appuntamento di approfondimento “verticale” organizzato da IAB Italia

Roberto Lei 45 anni, vanta oltre vent’anni di esperienza nel mondo dell’IT. Già country manager di Eigner&Partner nel 2002, Lei ha continuato il suo cammino professionale nel mondo delle soluzioni Plm ricoprendo ruoli con responsabilità internazionali. Da settembre 2011 è a capo della filiale italiana di hybris, società leader nella fornitura di soluzioni tecnologiche per il commercio multicanale.

Sono aperte le iscrizioni all’edizione autunnale di IAB Seminar 2012, l’appuntamento di IAB Italia dedicato all’analisi di specifiche tematiche relative al mondo di internet e della comunicazione interattiva, che si terrà a Milano il 29 novembre presso la sede de Il Sole 24 Ore (Sala Collina) con focus sul social media marketing. Qualche dato: oggi in Italia si contano circa 28 milioni di utilizzatori di internet, oltre l’85% dei quali usa i social network abitualmente, dato che evidenzia un incremento del 7,8% rispetto al 2011 (Fonte Audiweb). I canali social offrono quindi importanti opportunità alle aziende per comunicare con il proprio target, e le potenzialità riconosciute sono tali da aver generato negli ultimi anni il nascere e prosperare di diverse realtà digitali e di nuove competenze professionali. Partendo dall’analisi dello scenario attuale di questa disciplina nel nostro Paese, aziende, operatori ed esperti del settore si confronteranno quindi sulle opportunità legate allo sviluppo di questo strumento strategico di business. Attraverso la presentazione di esperienze concrete e approfondimenti metodologici, saranno evidenziate le best practice e gli elementi più efficaci per ottimizzare gli investimenti sui canali social all’interno di una moderna campagna di comunicazione integrata. «Per cogliere appieno i vantaggi del social media marketing, è essenziale per i manager comprendere rapidamente come ripensare i processi comunicativi rivolti all’esterno e sviluppare le competenze necessarie per implementare strategie efficaci in grado di ottimizzare e misurare i risultati - afferma Fabiano Lazzarini, general manager di IAB Italia -. E’ per questo che abbiamo deciso di approfondire il tema nel corso di questa edizione di IAB Seminar, che nasce con l’obiettivo di favorire l’acquisizione di strumenti utili e immediatamente replicabili nella diverse realtà aziendali».

per saperne di più IN TEMPO REALE TUTTI GLI AGGIORNAMENTI DEL PROGRAMMA SUL SITO www.iabseminar.it


HYBRIS Brian Walker è il nuovo senior vice president of strategy ANNO III | #38 | 22 NOV 2012

Hybris, fornitore di software per il commercio omni-canale, annuncia la nomina di Brian Walker a senior vice president of strategy. Tra i massimi esperti di piattaforme e-commerce, commercio multicanale, tecnologie di digital marketing e m-commerce, Walker contribuirà allo sviluppo dell’azienda. Nel suo nuovo incarico, parteciperà alla gestione di aree chiave quali marketing, new business e definizione delle strategie di prodotto, oltre a offrire una preziosa consulenza a clienti e partner Hybris.

360pro.update Professionisti, carriere, incarichi

aziende

vertu

Massimo

pogliani Vertu, brand leader nella telefonia mobile di lusso, ha annunciato la nomina di Massimiliano Pogliani, come nuovo responsabile mondiale marketing e comunicazione. Il manager arriva da una precedente esperienza in Nestlé, dove ricopriva il ruolo di responsabile commerciale & marketing per Nestlé Super Premium. Prima di entrare in Nestlé, Pogliani ha ricoperto ruoli senior nel marketing per Saeco. Il manager ora porta in Vertu la sua preziosa esperienza nel campo della comunicazione, del branding e commerciale.

Game

Hasbro Italy Hasbro Italy annuncia due importanti ingressi nel proprio organico. Di particolare rilievo l’arrivo di Carmen Garcia, nominata nuovo direttore marketing dell’azienda. Con circa vent’anni di esperienza nel marketing management, e dopo essere stata per ben quattro anni marketing manager presso Hasbro Iberia, Garcia nel nuovo ruolo coordinerà le aree Toys e Games & First Fun, rispettivamente guidate da Cinzia Gerasi ed Ester Gazzano. All’ingresso di Carmen Garcia si affianca quello di Mikael Berthou, nuovo direttore vendite.

carmen upm to u n o s t r u m eunn to s s vt irl u p aet on d a

sviluppato da

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garcia

Autonoleggio

Europcar IT

Carla

acitelli E’ stato nominato il nuovo direttore Flotta e Remarketing di Europcar Italia, la filiale locale dell’azienda di autonoleggio leader in Europa dal 2003. Si tratta di Carla Acitelli, 47 anni, professionista che vanta una forte e significativa esperienza professionale maturata presso aziende come GE Capital (Società del Gruppo General Electric), Texas Instruments Italia e Snamprogetti. All’interno di Europcar, Acitelli, che riporterà direttamente all’a.d. Fabrizio Ruggiero, si occuperà nello specifico di maintenance, remarketing e fleet.

Broadcaster

Beverage

Fox Channels It Coca-cola IT Fox International Channels Italy ha scelto Alessandro Militi come vice president, Marketing & Sales. In questo nuovo incarico, Militi aggiunge alla guida del marketing e delle attività di ad sales e research anche la responsabilità di Corporate communications & Pr riportando sempre all’a.d. Diego Londono. Dal 2004 è in Fox International Channels Italy dove ha contribuito alla start up della filiale italiana del broadcaster inizialmente come ad sales manager, poi come executive director ad sales & commercial development e quindi come head of mktg & ad sales.

alessandro

militi

Vittorio

Cino

A partire dal primo ottobre 2012, Vittorio Cino ricopre il ruolo di direttore Comunicazione e Relazioni Istituzionali di Coca-Cola Italia. Con un background di grande rilievo nelle aree degli affari istituzionali, del crisis management e delle relazioni con i media, la nomina di Vittorio Cino rientra nella strategia aziendale del colosso del beverage di potenziamento dei progetti di comunicazione istituzionale a supporto della brand reputation, con un’attenzione particolare per le relazioni con gli stakeholder e per i progetti di Corporate Social Responsibility.

Arredamento

Natuzzi

Dallo scorso ottobre, Simone Ferrari è il nuovo responsabile della comunicazione di tutti i brand del Gruppo Natuzzi (Natuzzi Italia, Natuzzi Editions, Divani & Divani e Italsofa) a livello globale. L’incarico si inserisce in un più ampio piano di revisione delle strategie di comunicazione del gruppo. Infatti, con l’arrivo di Ferrari viene costituito un Creative Lab che unisce sotto la propria responsabilità un team di professionisti già operativi in azienda in varie aree della comunicazione. La unit risponderà a Stefano Sette, chief brand officer di Gruppo Natuzzi.

simone

ferrari


Il player lancia Universal Tag e sbarca in Germania ANNO III | #38 | 22 NOV 2012

market place I

mportanti novità vedono protagonista Public-Ideas. Il player europeo specializzato nel performance marketing, ha innanzitutto potenziato il proprio servizio di retargeting grazie al lancio del tool Universal Tag. Questa soluzione permette di ottimizzare il traffico generato sui

Importanti novità per Public-Ideas siti degli advertiser identificando gli utenti internet che non hanno finalizzato la propria azione, sia nel caso di una sottoscrizione sia nel caso di un acquisto. L’Universal Tag ha inoltre la particolarità di facilitare enormemente la gestione delle operazioni di retargetinggrazie all’utilizzo di un’unica piattaforma. Ma non finisce qui. Il player ha infatti annunciato il

proprio sbarco in Germania, dove ha aperto la propria piattaforma ad advertiser attivi nei campi del turismo online e del tempo libero, attraverso un network specifico di publisher locali e internazionali. L’iniziativa rappresenta un passo importante per la crescita internazionale dell’azienda già presente e operativa in Francia, Benelux, Brasile e Sud Europa.

PORSCHE “Un’emozione razionale” con Oliviero Toscani e Oscar Giannino Seria e divertente al tempo stesso. Sono questi i tratti distintivi della nuova campagna di Porsche Italia. Il tema è il sogno, più precisamente quello che si può realizzare acquistando appunto una Porsche. La creatività, il cui concept è stato affidato a Oliviero Toscani Studio, ha un copy d’eccezione: il giornalista specializzato in economia, nonchè autore del manifesto del Partito Liberista e fondatore di “Fermare il declino”, Oscar Giannino. Il visual è colorato, il testo

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circonda con il suo significato provocatorio la classica silhouette della Porsche 911. La campagna presenta l’auto sportiva come “un’emozione razionale” e invita i sognatori a non frenare i loro desideri, a non farsi impaurire dalle tasse sul lusso, a non farsi paralizzare dai controlli su strada. La campagna è pianificata da Phd sui principali quotidiani con integrazioni web fino oscar a fine mese. L’ingiannino carico per Tosca-

ni Studio è relativo a questa particolare iniziativa; l’agenzia di riferimento del brand resta White, Red & Green.


Piattaforme Outbrain alla conquista del mercato italiano ANNO III | #38 | 22 NOV 2012

market place

Incrementare l’engagement dell’audience di brand, editori e agenzie attraverso link sponsorizzati che puntano a contenuti personalizzati in base agli interessi degli utenti. E’ questo il cuore della proposta con cui Outbrain sbarca sul mercato italiano. La piattaforma di content discovery ha infatti recentemente aperto i battenti nel nostro Paese facendo leva sull’offerta di external paid-for links, soluzione che ha già convinto Citynews, Populis, Rcs e Tom’s Hardware e alcuni tra i più popolari siti finanziari, di intrattenimento e di informazione sportiva.

CAMPAGNE

L’energia degli italiani in tv, su stampa e web per Edison

L’

Italia è piena di energia: l’energia di chi non ha paura di buttarsi nel fango durante una partita di rugby, di chi ha il coraggio di mettere su famiglia o di chi riparte dopo una calamità naturale come il recente terremoto in Emilia. Al fianco di questi uomini e donne c’è l’energia di Edison che, con la nuova campagna istituzionale, afferma la propria fiducia negli italiani e nel Paese. L’operazione, incentrata soprat-

Il nuovo spot istituzionale di Edison firmato Jwt Italia

tutto su uno spot, segna l’ingresso di Edison nel Gruppo EDF, la più grande compagnia elettrica al

mondo. «Lo spot - dichiara Andrea Prandi, direttore delle relazioni esterne di Edison - punta sull’energia

degli italiani. Edison sarà accanto a loro continuando a investire nel Paese, così come ha fatto nei suoi 130 anni di storia, quando iniziò la sua attività in Italia illuminando il Teatro alla Scala». La campagna è stata realizzata dalv team creativo di Jwt Italia, mentre la cdp è Brw con la regia di Paolo Borgato e Tommaso Bertè. La musica dello spot nasce dall’incontro tra la PFM (Premiata Forneria Marconi) e Antonella Ruggiero, che insieme hanno realizzato un’inedita versione di “Meraviglioso” di Modugno-Pazzaglia. La pianificazione è stata affidata a Mec e coinvolge per un mese anche stampa e web.

ACQUISIZIONI A MYads la raccolta pubblicitaria di Ign.com

La concessionaria MYads fa un altro centro. Focalizzata sulla comunicazione digitale nell’ambito della cultura e dell’entertainment, la struttura guidata da Pierpaolo Guidi ha acquisito la raccolta per l’Italia di Ign (www.ign.com), il sito leader a livello mondiale per l’informazione legata al mondo dei videogiochi parte della galassia News Corporation. Nato a San Francisco, il sito ha già molte edizioni internazionali (Germania, Svezia, Benelux, Spagna, MedioOriente e area Asia/ Pacifico). In Italia, dove è stato lanciato il 18 settembre, Ign. com può già contare su oltre 300.000 utenti unici (fonte Audiweb View, settembre 2012) e 8.700 fan su Facebook.

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www.ign.com

Pierpaolo Guidi

SOCIAL SNACK SPUNTI DAI MEDIA SOCIALI di Maurizio Mazzanti direttore creativo esecutivo di E3

Community per pochi per Alcuni social Network il numero limitato di iscritti è sinonimo di qualità. E’ questo il caso di A Small World

La rete è ampia e c’è spazio per tutti, sia per Facebook che festeggia il miliardo di utenti sia per social network come A Small World, che se raggiungessero un numero analogo di persone iscritte avrebbero fallito la propria missione, ossia dare a un ristretto gruppo di persone un ambiente elitario online dove interagire protetti dal resto del mondo. Il sito è strettamente a inviti in una dinamica “member get member”, ma questi sono resi disponibili con il contagocce agli iscritti alla community, che al momento è composta da poco più di 700.000 iscritti. In una recente comunicazione via mail agli iscritti, A Small World dichiarava che oltre 20.000 membri della community hanno attivato la funzione MeetUp dell’applicazione che permette di trovare nuove connessioni nelle città visitate, e che più di 1.000 hanno fatto check-in nei luoghi consigliati dalle guide (una delle feature più sviluppate all’interno di questo social network). La logica leisure aggregante prevale anche in un’altra funzione della community, quella dedicata all’organizzazione di eventi privati chiamati ASW Party o ASW Soirée e promossi tramite dem e newsletter. Un esempio dell’esclusività delle location di questi ritrovi? La terza edizione del Winter Weekend si terrà dal 14 al 16 dicembre al Palace Hotel di Gstaad, il biglietto d’ingresso costa 1.850 franchi svizzeri e durante la due giorni sarà possibile incontrare il chairman del social network Patrick Liotard-Vogt. Coerente con tutto l’ecosistema online e offline di questa community, anche gli sponsor sono brand di lusso ed esclusivi come la vodka super premium Grey Goose o gli orologi svizzeri Cyrus. Se volete rispondermi o condividere feedback e spunti mi trovate in rete o direttamente a: mazzanti@e3online.it!


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market place Pubblico giornale è la testata online diretta da luca telese

Network Pubblico Giornale, TMNews e

Internazionale scelgono Banzai Adv

Prosegue per Banzai il processo di rafforzamento nell’area dell’informazione online. La realtà infatti si avvicina alla chiusura del 2012 siglando nuove importanti collaborazioni: prima tra tutte quella con PubblicoGiornale.it, il quotidiano online diretto da Luca Telese, che ha scelto Banzai Advertising come sua concessionaria pubblicitaria. Alla collaborazione con Pubblico Giornale, già operativa da novembre, si aggiunge, dal primo dicembre, anche quella con Internazionale.it e TMNews. it. Si arricchisce così il segmento che vede già presenti nell’offerta di Banzai, realtà importanti e in forte crescita quali Liquida, Il Post di Luca Sofri, Giornalettismo e il sito di informazione di Gad Lerner.

Social Inside Strategie innovative di Marketing Conversazionale

www.pubblicogiornale.it

ADVertising

Piazza Italia dà voce agli “indignati”

C

on una campagna ideata e pianificata dai suoi consueti partner per creatività e media e, cioè, Diaframma e Mediastar, Piazza Italia torna on air su stampa ed esterna. Dei quattro flight annuali di comunicazione dell’azienda, questo, che durerà fino a Natale e che potrebbe coinvolgere anche la tv - per ora comunque non programmata -, è il più importante e assorbirà 1,5 milioni di euro dei 6,5 stanziati per l’atl nel 2012. La campagna avrà sicuramente un forte riscontro mediatico soprattutto per i suoi contenuti. Il fil rouge è sempre quello che consolida il posizionamento di Piazza Italia come 7

“sponsor della gente comune”. L’obiettivo è di dare voce al malessere della gente in modo ironico. La protesta - che verrà raccolta anche attraverso i social network (non a caso, gli annunci rimandano all’hagstag #ilpensierocheconta) in vista di un successivo progetto digitale - viene affidata a volti comuni che esprimono il pensiero di una moltitudine di cittadini insoddisfatti e delusi anche nelle più semplici aspettative. L’adv coinvolge quotidiani e periodici di Rcs e Repubblica - L’Espresso, e testate Hearst e Mondadori. L’esterna, invece, si articolerà in grandi posizioni nelle principali città italiane a partire dal 3 dicembre.

www.intargetwomm.net

Business Unit di InTarget Group MILANO

PISA

ROMA

goo.gl/wmXsG


Lo spot Una scelta espressiva che strizza l’occhio alle Pmi

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Da una pagina bianca prendono forma due personaggi disegnati a matita – Click & Cloud – che rappresentano rispettivamente un imprenditore e la nuvola di Aruba. Il primo appare preoccupato e indaffarato dalla vita quotidiana dell’azienda in un momento di mercato difficile, e farfuglia in maniera agitata termini come budget, crisi, spread; Cloud parla invece con un tono di voce giovane, chiaro e rassicurante, spiegando a Click di cosa abbia bisogno per migliorare il proprio business e invitandolo a “fare un salto sulla nuvola” per sperimentare i vantaggi che il Cloud può offrire alla propria azienda. «Un segno nero su sfondo bianco che diventa brand e che rompe gli schemi dell’advertising classica dedicata alla tecnologia al servizio del business - racconta Carlo Alberto Campione, direttore creativo del progetto -. Abbiamo scelto un linguaggio che sa parlare al responsabile IT come all’imprenditore, in modo diretto e originale. Lo spot sottolinea l’unicità del prodotto Aruba e permette una riconoscibilità del messaggio in tutte le sue declinazioni adv».

company

Il

cloud computing sta divenendo uno dei maggiori fenomeni tecnologici anche nel nostro Paese, con grandi potenzialità soprattutto in ambito aziendale e business. A puntare deciso su questo trend è Aruba, tra i più importanti provider italiani, con una strategia a lungo termine che punta a fare della “nuvola” il vettore principale del proprio posizionamento. Dopo l’acquisizione del dominio Cloud.it, la società continua il proprio piano di investimenti su questo fronte con il lancio di una campagna di comunicazione - firmata dalla digital company Develon e declinata su tv, radio e internet - che intende portare all’attenzione di un pubblico mainstream i benefici del cloud. Ne parliamo con Stefano Sordi, marketing manager della compagnia, arrivato a luglio da Gruppo Dada proprio per traghettare Aruba nella nuova era del cloud.

La nuova campagna rappresenta un grande 8

Aruba / a tu per tu con Stefano Sordi, marketing manager della compagnia

Una nuvola per amico

Attraverso la nuova campagna pubblicitaria, il provider rafforza anche in comunicazione una strategia che vede nel cloud il principale vettore del proprio posizionamento cambiamento nella strategia comunicativa di Aruba. Quali sono i suoi obiettivi? Con il lancio del nuovo spot apriamo una fase della nostra comunicazione tutta dedicata ai servizi di cloud, rispetto ai quali abbiamo l’obiettivo di posizionarci sul mercato italiano come punto di riferimento principale. Una strategia forte che è iniziata con l’acquisto del dominio Cloud.it, un brand eccezionale che identifica univocamente Aruba con il cloud compu-

ting in Italia, differenzandoci dalla concorrenza. Come si svilupperà la campagna? Gli spot, tutti realizzati dall’agenzia Develon, saranno in tutto sette. Il primo è di carattere istituzionale, quelli successivi cercheranno di raccontare le diverse caratteristiche della tecnologia cloud offerta da Aru-

stefano

sordi

ba. Il tutto è rafforzato dalla declinazione in radio e da un piano di comunicazione online che include display e attività di viralizzazione sui social network. L’obiettivo dell’operazione pubblicitaria è quello di incuriosire il pubblico e stimolarlo a visitare il sito www.cloud.it, dove vengono spiegati nei particolari i vantaggi che le aziende possono ottenere dai servizi cloud di Aruba. La campagna parla di tecnologia ma usa un linguaggio semplice, molto “smart”. Perché? Il cloud rappresenta la nuova frontiera della tecnologia informatica ma è ancora poco noto e spesso genera timori, soprattutto tra i piccoli e medi imprenditori, impersonati nella campagna da Click, l’omino stilizzato protagonista dello spot. Quindi abbia-

mo scelto parole semplici e rassicuranti per comunicare ad un pubblico generalista che della nuvola ci si può fidare, e la versatilità dell’animazione ci sembrava il tratto più adatto a esprimere l’essenza stessa del servizio offerto da Aruba: semplice, trasparente e altamente flessibile. Forse, riguardo al cloud è necessario fare ancora un po’ di chiarezza: quali opportunità offre la “nuvola” alle imprese

grandi e piccole? In effetti, almeno in Italia, non a tutti è ben chiaro cosa sia il cloud computing. Sostanzialmente, si tratta di un insieme di tecnologie che permettono ad un utente di sfruttare per le esigenze più disparate, risorse hardware e software “remote”, configurabili in modo autonomo, avendo la possibilità di scegliere, e quindi pagare, il servizio secondo le proprie necessità, abbattendo gli sprechi e azzerando gli investimenti inziali.

www.Cloud.it



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cover story

L

e spese di Natale, si sa, inducono ognuno a qualche piccola follia. Sempre meno, però: la crisi economica crea apprensione, e l’apprensione incertezza sul futuro. Secondo la Xmas Survey 2012 di Deloitte, per quest’anno le previsioni sugli acquisti natalizi sono negative: gli italiani spenderanno in media 551 euro a famiglia tra regali, cibo e divertimenti, un dato in calo - per il quarto anno di fila - del 3,7% sul 2011. A tirare per la giacchetta un Babbo Natale sempre più svogliato potrebbe essere però il web. O meglio: i brand che possono contare su una strategia e-commerce vincente possono sperare di vivere un Natale al riparo dalla crisi. Come segnalato da Soldionline, moltissimi italiani quest’anno si stanno dirigendo su internet per i regali da mettere sotto l’albero, e Banzai Commerce, grazie a un sondaggio condotto da Saldiprivati ed ePrice, fa sapere che il 72% dell’utenza ricorrerà a internet per acquistare i regali di Natale 2012. 10

E-commerce

Il Natale viaggia in rete

gli acquisti per le festività sono di nuovo in calo, ma non sul web. solo i brand che hanno sviluppato una solida strategia multicanale possono ambire al posto d’onore... sotto l’albero di Simone Freddi

Dall’indagine è risultato che la corsa ai regali quest’anno comincerà in anticipo e avverrà prevalentemente online. Il 30% degli intervistati ha dichiarato di aver già cominciato a comprare i regali, puntando alla convenienza e cercando le offerte migliori sulla rete. Solo il 15% dei rispondenti continua ad amare il tradizionale shopping natalizio nei negozi, mentre il 58%, anche se non lo

esclude, preferisce internet. Tre i motivi principali: evitare la ressa natalizia, avere più scelta e risparmiare sia soldi che tempo. Numeri che Edoardo Giorgetti, amministratore delegato di Banzai Commerce, commenta così: «Anche nel 2012 l’e-commerce cresce quasi del 20%, con i negozi tradizionali in terreno negativo. Il divario tra online e offline sta ampliandosi, come è già avve-

nuto in tutti gli altri Paesi industrializzati. L’Italia è indietro, ma sta rapidamente recuperando. E a guardare i dati di Soldionline, questo Natale sarà un momento di ulteriore switch». Tutto ciò è avvalorato dai dati diffusi dall’Osservatorio eCommerce B2C NetcommPolitecnico di Milano. La ricerca, giunta all’undicesima edizione, conferma la salute dell’e-commerce

B2C italiano, che a dispetto del momento sfavorevole dell’economia (la riduzione dei consumi totali in Italia quest’anno sarà del 2%), prosegue nel 2012 la sua corsa con un +19% che porta le vendite da siti operanti in Italia a 9,5 miliardi di euro. Crescono tutti i principali comparti, con performance particolarmente positive per 2 categorie che saranno certamente ai primi


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cover story posti nelle “liste della spesa” degli italiani nelle prossime settimane: l’abbigliamento, che anche quest’anno fa registrare l’incremento più elevato rispetto al 2011 (33%) grazie alla buona crescita di Yoox.com, dei club online e all’ingresso di nuovi player (Benetton, Intimissimi, Stefanel), e l’elettronica di consumo (27%), trainata da Amazon e eBay. In forte aumento anche i compratori online, che raggiungono i 12 milioni di unità (erano 9 nel 2011), pari al 40% dell’utenza totale internet italiana. «Quasi 3 milioni di nuovi acquirenti online che si sono affacciati su questo canale lasciando sorpresi gran parte degli operatori del settore - sottolinea Roberto Liscia, presidente di Netcomm, il

Consorzio del Commercio Elettronico Italiano -. Questo balzo è da attribuire a tre ragioni principali: la crisi, che ha fatto rompere gli indugi agli internauti ancora incerti e insicuri; la forte diffusione degli smartphone, con 30 milioni di possessori, che ha reso più facile l’accesso a internet educando e creando il cosiddetto fenomeno “me too” che porta a modelli di consumo di massa; infine l’evoluzione dell’offerta delle vendite di abbigliamento sul modello delle Cash sales e l’offerta di coupon di servizi locali fortemente scontati che hanno dato una scossa al mercato». La crescita, segnala l’osservatorio, tuttavia non è generalizzata, ma riguarda “solamente” 3 merchant su 4, in genere quelli più “aggressivi” in termini di prezzo o di comunicazione, come i siti di couponing, i club online e alcune dot-com. Nonostante gli ampi margini di crescita (Paesi come Regno Unito, Francia e Germania sono

ancora ampiamente avanti) in un contesto in cui la guerra al cliente è particolarmente alacre, esserci non basta. Risultano premianti solo le strategie capaci di cogliere e valorizzare tutti gli aspetti del commercio elettronico, non solo in funzione delle vendite. Difatti, come spiega Alessandro Perego, responsabile scientifico Osservatorio B2c Netcomm-Politecnico di Milano, «La ricerca di quest’anno evidenzia il ruolo sempre più rilevante della multicanalità, soprattutto intesa come l’utilizzo congiunto e integrato di canale fisico e canale online». Proprio dei benefici apportati dal corretto inserimento dell’e-commerce in una strategia di marketing e retail complessa, nelle pagine che seguono parliamo con Marco Russo e Maurizio Alberti, in rappresentanza di due tra le più affermate società attive nell’offrire soluzioni di ebusiness all’avanguardia. Rispettivamente, Readytec ed eCircle. Buona lettura.

Suite Tecnologica: Ad Serving, Tracking, Analytics e Rich Media

Audience Solutions per identificare e raggiungere segmenti di consumatori

Media Network europeo che utilizza soluzioni avanzate di behavioural targeting

Misshobby Una vetrina sul fai da te

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Per chi è in cerca di un regalo “diverso” e originale, Misshobby rappresenta la soluzione ideale. Fino al 7 gennaio, la più grande community in Italia per gli oggetti fatti a mano ospita infatti una vetrina speciale dedicata alle creatività natalizie. Sul sito, recentemente acquisito da Gruppo 7Pixel, si trovano ogni giorno circa 100mila offerte vintage e artigianali, dai gioielli ai lavori all’uncinetto, dagli accessori per la casa, al ricamo, alle bambole.

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40%

+

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cover story

e’ l’incremento del venduto messo a segno da Readytec nell’area e-commerce nel corso di quest’anno

Readytec

Da 30 anni partner delle aziende italiane

A capo di un Gruppo con oltre 10 mila clienti e 30 milioni di euro di fatturato annuo, la società di Chiusi è tra i principali player nazionali attivi nella progettazione di soluzioni informatiche all’avanguardia in campo sia hardware che software. Con il responsabile commerciale Marco Russo facciamo il punto sull’andamento del mercato e sulle tendenze dell’e-commerce, nel quale l’azienda ha costruito una forte specializzazione

P

Marco

Russo INNOVATION BEHIND E-BUSINESS

SOfTwArE gESTIONAlI wEB E-cOmmErcE crm clOUD SErVIcES www.readytec.it Readytec SpA | Readytec Milano Srl Info line 0578 23211 info@readytec.it

Info line 02 26886111 info@readytecmilano.it

er migliaia di imprese del Belpaese è il partner di riferimento per l’e-business: parliamo di Readytec, storica realtà italiana del settore IT, attiva sin da inizio anni ‘80, prima ondata di informatizzazione delle aziende. Società per Azioni dal 1998, Readytec SpA è oggi capofila dell’omonimo Gruppo, composto da società specializzate in vari settori (sviluppo software, sistemi informativi, web design, consulenza di direzione, formazione, arredi e automazione, design) con oltre 10 mila clienti e 30 milioni di euro di fatturato consoli-

dato annuo. Oltre alla sede storica di Chiusi (Siena), Readytec ha basi operative a Firenze, Arezzo, Colle di Val D’Elsa (Siena), Roma, Milano, Monza Brianza, Torino, Catania e un organico di oltre 280 persone. Marco Russo è il responsabile commerciale area internet. Con lui facciamo il punto sull’andamento del mercato e sulle tendenze del settore e-commerce, nel quale Readytec ha costruito negli anni una forte specializzazione. All’interno del Gruppo Readytec, quali sono gli ambiti d’azione

specifici di Readytec SpA? Da oltre 30 anni operiamo nella progettazione di soluzioni informatiche d’avanguardia per l’e-business in campo sia hardware che software anche grazie alla collaborazione con TeamSystem, azienda leader nella produzione di software gestionali, di cui siamo il primo partner in Italia. Ovviamente oggi siamo anche molto focalizzati sull’area internet, con un ventaglio di soluzioni che includono la realizzazione di siti web, e-commerce sia B2B sia consumer, e Cloud.

50%

+

per il 2013, readytec ha l’obiettivo di aumentare in misura consistente il proprio giro d’affari

Qualche dato: che anno è stato il 2012 per il business di Readytec nell’area e-commerce? Quello che si avvia a conclusione è un anno assolutamente positivo, in cui Readytec è cresciuta del 40% sul 2011 come venduto, un risultato che contiamo di migliorare l’anno prossimo: l’obiettivo è incrementare di un altro 50% il giro d’affari nel 2013. Proprio per questo stiamo rafforzando la nostra forza vendita. Come nasce e si sviluppa il vostro impegno nel settore del commercio elettronico? Già a fine anni 90 abbiamo iniziato a distribuire un sistema di sviluppo per creare, pubblicare e amministrare siti di e-commerce denominato NetShoppe. Le caratteristiche di Netshoppe - funzionalità di buon livello abbinate a notevole facilità di amministrazione - hanno favorito la sua amplissima diffusione in Italia. PrestaShop e Next Shop sono le due nuove piattaforme sulle quali oggi ci concentriamo. La notevole esperienza e il know-how

il profilo twitter di readytec

maturato in molti anni sul mercato ci permettono di affrontare ogni tipo di progetto legato alla vendita online sia B2B che B2C: seguiamo il cliente dall’inizio alla fine del progetto fornendo tecnologia, consulenza, formazione del personale, servizi SEO e SMO, e tutti gli strumenti software per far raggiungere l’obiettivo di business. L’aspetto “consulenziale” è quindi centrale nel vostro approccio? Si tratta di una componente fondamentale: la nostra esperienza sul campo ci consente di affermare che, per le aziende, internet è senz’altro una grossa opportunità, ma che bisogna esserci in maniera corretta, avvalendosi del supporto di professionisti esperti che conoscono il mercato e le problematiche da affrontare. Non si deve pensare all’e-commerce B2B o B2C solo come strumento di ven-

dita, ma anche come canale per valorizzare i rapporti con i propri clienti e stakeholder. Fare commercio elettronico non significa solo realizzare una serie di transazioni, ma incidere su tutto il processo d’acquisto del cliente/consumatore, dalla scoperta di un prodotto o servizio all’intenzione di acquisto, fino alla transazione e poi alla gestione del post-vendita, che specie in alcuni mercati, pensiamo all’hi-tech o alla telefonia, è di assoluta rilevanza. Che lettura dà in generale del fenomeno e-commerce, in continua crescita nonostante il calo dei consumi? In campo B2C, fino a qualche anno fa il canale internet veniva visto dalle aziende ancora con qualche perplessità, questo a seguito della bolla speculativa delle dot-com. Dal 2007 però l’e-commerce è cresciuto a doppia cifra,


I Itar.it Iv in r em C .iabs ISwww

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cover story con percentuali che nell’ultimo biennio hanno sfiorato il +20% l’anno. Un aumento di volumi solido, duraturo, che sta facendo riconsiderare internet alle imprese. Il commercio elettronico non è più una vetrina, ma è un salto di qualità per sviluppare l’attività sia a livello nazionale che internazionale. Di più, direi che è un passo necessario: le aziende che vogliono crescere oggi “devono” essere sul web. Per l’utente, invece, ritengo che la corsa verso gli acquisti online sia riconducibile a un discorso soprattutto economico. Il consumatore intenzionato ad acquistare un prodotto o un servizio ha nella rete lo strumento più potente per confrontare il rapporto qualità/prezzo sul mercato, e il successo di fenomeni come i gruppi d’acquisto o il couponing sono la prova di quanto oggi sia potente la leva del risparmio. Oltre a questo, il web offre praticità e velocità, aspetti che risultano decisivi specie in due settori-chiave come la biglietteria e la ricettività. Posto quindi che i margini ci sono, quali 13

gIOvEDì

29 nOvEMbrE

Un importante presidio del territorio nazionale oltre alla sede storica di chiusi (nella foto), il gruppo readytec è a siena, firenze, arezzo, roma, milano, monza brianzA, torino, catania

caratteristiche deve avere un’attività di e-commerce per essere efficace? Il primo aspetto è senz’altro quello della visibilità. Online come offline, io posso avere il negozio più bello del mondo, ma se nessuno sa che esiste, nessuno verrà, ed è quindi necessario avere cura del proprio posizionamento, sia a livello di SEO organico, sia sui principali social media (SMO). Sottolineo che in questo campo è necessario essere disposti a realizzare investimenti adeguati, se si vogliono ottenere risultati. In particolare, nel caso di siti multilingue, bisogna ripetere il lavoro di SEO per ognuno dei mercati cui ci si rivolge. Poi, come avviene nel mondo reale, una volta che abbiamo il cliente nel negozio bisogna an-

che essere bravi a vendere. In questo senso sono importantissime la navigabilità e l’usabilità: l’utente deve sempre avere la percezione di dove si trova e di come si deve muovere. Quando un sito e-commerce ha una grossa quantità di visite ma un’insufficiente tasso di conversione vuol dire che esistono situazioni di scarsa usabilità o chiarezza. Nel mondo virtuale, anche la minima titubanza o preoccupazione dell’utente per ciò che sta facendo online fa incorrere nell’abbandono del sito e nel mancato acquisto. Ovviamente, oggi più che mai il discorso va inteso in termini multipiattaforma. Tutte le soluzioni di Readytec sono estremamente “user friendly” e fruibili da qualsiasi tipo di dispositivo (mobile e non).

SALA COLLInA IL SOLE 24 OrE

vIA MOntE rOSA 91

MILAnO

SOCIAL MEDIA MArkEtIng Oggi in Italia si contano circa 28 milioni di utilizzatori di internet: oltre l’85% usa i social network abitualmente, dato che evidenzia un incremento del 7,8% rispetto al 2011*. I canali social offrono svariate opportunità alle aziende di comunicare con il proprio target: questo ha generato negli ultimi 4 anni il nascere e prosperare di nuove realtà digitali e di nuove competenze professionali *Fonte Audiweb

gold SponSor

MEdIA pArTnEr


1.200 3,2mld

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cover story

supera questa cifra il numero di aziende che ecircle supporta con soluzioni di email marketing

eCircle

e’ il numero di email promozionali che ecircle invia ogni mese per conto delle aziende clienti

Strategia fa rima con tecnologia

Il marketing ha un ruolo chiave nel determinare il successo di un’attività di e-commerce ma, come spiega Maurizio Alberti, manging director della sigla, una strategia vincente che incentivi e faciliti gli acquisti in internet ha bisogno di una base tecnologica avanzata

L

maurizio

alberti

eader in Europa per l’email marketing, eCircle supporta più di 1.200 aziende che inviano oltre 3,2 miliardi di email al mese. Recentemente, la società è diventata una Teradata Company, entrando a far parte di questo polo di eccellenza tecnologica che conta più di 9.000 specialisti a livello mondiale impegnati a offrire alle aziende le migliori soluzioni di data warehousing, piattaforme per la strategia marketing multicanale integrata e infine, proprio tramite eCircle, servizi digitali di email, mobile e social media marketing. Comunicazione e tecnologia, quindi. E proprio dall’integrazione di questi due elementi nascono i progetti di e-commerce più efficaci, come spiega Maurizio Alberti, managing director della struttura. Per un’azienda che voglia

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puntare sull’e-commerce, quanto conta l’aspetto tecnologico? La tecnologia rappresenta un elemento molto importante per determinare il successo di un progetto di e-commerce oggi. Il concetto stesso di tecnologia è evoluto rispetto al passato: ora non è più sufficiente selezionare un Cms o una piattaforma per il sito ecommerce. Il mercato attualmente offre diverse soluzioni complementari che amplificano il potenziale di un ecommerce: motori di raccomandazione, piattaforme per gestire rating & reviews, oltre ai classici web analytics e ovviamente alle piattaforme per l’email marketing. La scelta di diversi strumenti tecnologici da integrare tra loro consente di implementare strategie di marketing evolute, finalizzate a migliorare l’esperienza del cliente finale e massimizzare il ri-

torno dell’investimento. La strategia è senza dubbio l’elemento di maggior importanza nel determinare il successo dell’intero progetto, ma ha bisogno di una base tecnologica importante per poter essere implementata. Quale tipo di iniziative di comunicazione si rivela più efficace nel presidio del canale e-commerce? Su questo fronte è molto importante articolare la comunicazione senza sottovalutare due elementi fondamentali: lo sviluppo del database, tramite la ricerca di nuovi utenti, e l’implementazione di una strategia finalizzata all’ottimizzazione

dell’esperienza degli utenti che sono già registrati al sito e/o alla newsletter. Molti dei progetti e-commerce nati negli ultimi anni hanno sottovalutato questi aspetti, ma per ottenere dei risultati importanti bisogna assicurarsi una massa importante di accessi al sito e utenti registrati alla newsletter, impostare la strategia di comunicazione focalizzandosi sul costo di acquisizione di nuovi utenti/ clienti e lavorare sul miglioramento del lifetime value di ognuno di essi. Voi che tipo di approccio suggerite, anche in base ai diversi obiettivi che un’azienda può

prefiggersi? Noi cerchiamo di portare l’esperienza dei mercati più avanzati, in cui la multicanalità è già percepita normalmente come un’opportunità e non come un punto di conflitto tra i vari canali. Il valore dell’investimento in tecnologie e strategie è già stato compreso e trasformato in progetti concreti. Il nostro suggerimento è di considerare che il cliente, come ampiamente dimostrato da varie ricerche, oggi ha un comportamento multicanale e si aspetta di trovare lo stesso livello di servizio in qualunque contesto si trovi. Per questo è importante riprodurre anche online, tramite le tecnologie attuali, il supporto personalizzato che si potrebbe ricevere in uno store offline a partire dal riconoscimento del cliente, dal suggerimento di prodotti adatti, di offerte personalizzate e di combinazioni di prodotti studiate su misura. Inoltre, internet ha un potenziale superiore allo store fisico per alcuni aspetti quali ad esempio un catalogo prodotti potenzialmente illimitato, la possibilità di verificare la soddisfazione di altri clienti sui prodotti in vendita e la disponibilità 24/7. Il nostro suggerimento quindi è quello di integrare l’e-commerce con coerenza nella strategia di comunicazione aziendale senza rinunciare a sfruttarne i punti di forza che lo caratte-

rizzano; bisogna abbattere la barriera culturale che ritiene l’e-commerce un nemico del retail offline e implementare strategie di comunicazione basate su messaggi rilevanti e personalizzati. In sintesi bisogna sviluppare una strategia di comunicazione basata sul ciclo di vita del cliente, integrando i dati disponibili sui vari sistemi e massimizzando l’esperienza del cliente finale. Che tipo di relazioni è possibile attivare tra retail tradizionale ed e-commerce? Le interazioni tra on e offline sono sempre più forti. Quasi tutti gli e-commerce “non puri”, specialmente i brand che hanno punti vendita monomarca, hanno già realizzato attività per veicolare gli iscritti al sito e/o a newsletter verso gli store tradizionali tramite comunicazioni anche geo-localizzate e personalizzate. Tenendo presente l’importanza dell’opportunità che deriva dall’analisi del comportamento multicanale dei clienti, anche in Italia i retailer stanno però iniziando a favorire il flusso inverso. Si tratta ancora di un fenomeno piuttosto isolato, ma in prospettiva questo sarà un trend importante nei prossimi mesi: portare la base clienti dei negozi offline a conoscenza dell’esistenza dell’e-commerce, come pos-


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cover story

Risultati concreti per Halfords Il retailer inglese ha deciso di puntare sulla qualità del servizio al cliente anche online, scegliendo ecircle come partner. i riscontri sono stati significativi, soprattutto se si pensa alla crescita delle vendite derivanti da email: +150%

sibile canale complementare per determinate esigenze occasionali, sia in termini di acquisti che di informazione, per un acquisto che poi può comunque concretizzarsi nello store classico. La percezione da parte del cliente finale sarà di un’offerta di servizio di livello migliore rispetto ai brand che non offriranno questa opportunità e chi non si adatterà, subirà un gap importante rispetto alla concorrenza. Ci racconta una case history esemplificativa del lavoro svolto da eCircle in questo settore? Una case history che rappresenta un esempio di successo di applicazione di strategie avanzate di comunicazione

arriva da un nostro cliente UK, Halfords, uno dei maggiori retailer del Regno Unito. Halfords ha già declinato la propria strategia sul comportamento multicanale dei propri clienti puntando sul massimo servizio online come all’interno dello store offline. Per realizzare questo progetto, l’azienda ha adottato alcune evolute tecnologie e-commerce, analytics, rating&reviews e ovviamente email marketing, le ha integrate nel cloud di eCircle e ha puntato fortemente sulla personalizzazione delle comunicazioni sia rendendo dinamica la newsletter che attivando una serie di automatismi basati sul ciclo di vita del cliente: welcome program, survey di soddisfa-

zione, carrelli abbandonati, email basate sulla navigazione del sito da parte degli utenti, personalizzazioni su cluster di utenti particolari. I risultati parlano chiaro: le vendite derivanti dal canale email sono aumentate del 150% e i parametri di misurazione del livello di engagement e fidelizzazione della propria clientela sono cresciuti in maniera importante. Halfords rappresenta un esempio, ma ci sono alcune aziende anche in Italia che stanno per lanciare progetti e-commerce basati su queste fondamenta: le migliori tecnologie per poter implementare la migliore strategia! Il 2013 sarà un anno che cambierà le prospettive del retail online italiano.

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media data

televisione

33,7 5,3 157. %

nel minuto medio, questa è La share complessiva delle tv digitali ad ottobre

%

000

é l’audience totalizzata a ottobre nel minuto medio dal gruppo sat sky+fox

Gli spettatori medi di Real time, prima rete per ascolti tra le “altre tv digitali”

Starcom La tv non generalista continua a guadagnare spazio

C

on il completamento del processo di switch off, il pubblico della tv non generalista si fa più numeroso. A ottobre infatti, secondo i dati diffusi da Starcom, la share nel totale giorno ha raggiunto complessivamente il

33,7%, con una crescita negli ascolti pari al + 27% sul periodo omologo del 2011. Il pubblico di spettatori ha in particolare superato nel mese il 40% nella fascia pomeridiana grazie a una programmazione varia e accattivante. In particolare, del

TOTALE TV DIGITALI: Trend Share Il dato comprende le share delle Altre Dtt 26,5% 26,0%

29,3% 28,5% 28,0% 28,7% 30,1% 30,6%

36,1%

33,7% di share complessivo, il 28,3% appartiene al gruppo Altre Tv digitali (terrestri + satellitari) che coinvolgono sempre più telespettatori nelle fasce pomeridiana e prime time: rispettivamente +38% e +34% vs ottobre 2011. Il restante 5,3% ap40,1% 40,2%

37,0%

33,7% 27%

ott-11 nov-11 dic-11 gen-12 feb-12 mar-12 apr-12 mag-12 giu-12 lug-12 ago-12 set-12 ott-12 Fonte: Elaborazioni Starcom su dati Auditel Nielsen TAM- Fascia 02.00-02.00; Individui *Da maggio 2011 le audience sono comprensive dell’ascolto consolidato in differita (Time Shift Viewing)

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partiene invece al gruppo sat pay Sky+Fox dove si registra nel totale giorno una lieve perdita di consensi (-3% vs 2011), più evidente in prima serata (-7%). Tra i canali del gruppo Altre Tv digitali, Real Time si conferma in cima alle preferenze dei telespettatori, ottenendo i migliori risultati di audience mensili: oltre 157 mila spettatori nel minuto medio. Degno di nota è l’ingresso di Cielo al nono posto della classifica Altre Tv digitali, con 84 mila spettatori nel minuto medio, risultato al quale hanno contribuito i programmi come il nuovo show sportivo della domenica pomeriggio “Cielo che gol”, il reality di Flavio Briatore “The Apprentice” e le repliche del talent show “X Factor”, in onda in prima visione su Sky Uno. Nel gruppo sat pay Sky+Fox le migliori performance mensili sono ottenute da Sky Sport 1 (44 mila spettatori/audience minuto medio) e Sky Calcio 1 (33 mila spettatori/audience minuto medio), grazie soprattutto alle dirette del Campionato di calcio serie A.

Ascolti Ne “Il Confronto” ad avere la meglio è Sky Sky ha registrato ascolti e share record con “Il Confronto” andato in onda lunedì 12 novembre e che ha visto protagonisti i cinque candidati alla guida del Centrosinistra in vista delle prossime elezioni politiche. Il programma, in onda dalle 20:30 alle 22:30 su Sky Tg24 e Cielo, ha raccolto nel complesso 1.885.816 spettatori medi, con uno share del 6,22% e ben il 41% di permanenza da parte dei telespettatori. Bene anche per il Dopo Confronto, che nei 90 minuti di durata (dalle 22:35 sino alla mezzanotte) ha raccolto su Sky Tg24 una media di 205 mila spettatori. Incredibile anche il boom di tweet: oltre 100 mila sono stati gli invii unici, con i due “hashtag” dedicati che si sono classificati ai primi posti nel traffico mondiale per gran parte della serata. Punte di oltre 20 tweet al secondo si sono registrati nei momenti più caldi del dibattito.

1.885mila

il numero medio di spettatori che hanno seguito “Il confronto”

6,22%

Lo share del programma, in onda contemporaneamente sui canali sky Tg24 e cielo

100mila

tanti sono stati i tweet diffusi durante la diretta con gli hashtag dedicati

Audimovie A ottobre oltre 10 milioni di spettatori per il grande schermo. Presenze ok per Skyfall

Audimovie ha reso note le cifre relative allo scenario del cinema italiano nel periodo 30 settembre 2012 - 3 novembre 2012. Dalla rilevazione risulta che gli italiani che hanno scelto di godersi un film al cinema nel periodo di riferimento sono stati 10.288.401. Del totale delle presenze, 8.779.924 spettatori hanno optato per proiezioni classiche in 2D, mentre 1.508.477 hanno visto film nella versione 3D. Il titolo più premiato dalle presenze al cinema nel periodo di riferimento è stato “007 Skyfall”, ultimo episodio della saga di James Bond, interpretato per la terza volta dall’attore Daniel Craig. Dal 31 ottobre al 3 novembre la pellicola ha portato al cinema 675.200 spettatori.


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DEVICE Gli italiani “smartphone dipendenti” ANNO III | #38 | 22 NOV 2012

mobile

Il 45% dei consumatori italiani non può fare più a meno del proprio smartphone, nemmeno per un giorno; ben 7 italiani su 10 si sono connessi via mobile almeno una volta negli ultimi tre mesi e 4 italiani su 10 lo hanno, invece, fatto tutti i giorni. Le indicazioni emergono da una ricerca sul mobile commerce commissionata da PayPal a GfK Eurisko che rileva anche come quasi 7 utenti su 10 in possesso di un feature phone siano consapevoli della possibilità di effettuare shopping online, mentre la percentuale sale all’80% (dunque 8 utenti su 10) per quanto riguarda i possessori di uno smartphone.

FORMATI Weborama Italia rilancia con l’offerta Mobile Rich Media E’ sempre più solida l’offerta Mobile Rich Media di Weborama Italia, la società guidata da Roberto Carnazza che propone al nostro mercato un’ampia gamma di formati come FloorAd, Pushdown e banner espandibili. Per queste e per tutte le altre soluzioni, la struttura offre inoltre un supporto che spa-

zia dalla realizzazione del template, alla sua personalizzazione fino all’affiancamento costante degli attori coinvolti (a partire dalle agenzie creative) prima, durante e dopo la campagna. Un valido esempio dell’offerta di Weborama è rappresentato dalla Mobile Intro Page, di recente protagonista su “Repub-

INIZIATIVE Elio e le Storie Tese

su iPhone e iPad con Kiver

Lo stravagante gruppo Elio e le Storie Tese è protagonista di FRANCn, l’originale app realizzata da Kiver che permette di sostituire parti del volto umano con video e immagini dal proprio device. Grazie al software (il cui nome richiama Frankenstein) basterà avvicinare il proprio iPhone o iPad alle labbra per poter per esempio cantare “Tapparella” con la bocca (e la voce) di Elio. Inoltre, acquistando la versione “Full” dell’app, gli utenti avranno a disposizione funzionalità inedite e potranno accedere a una community esclusiva dove potranno creare e condividere. L’accesso alla community sarà possibile attraverso il proprio account Fb.

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una creatività di lufthansa

blica Mobile” per la campagna “Brand Mobile” di Lufthansa. Il formato, realizzato con A. Manzoni & C., è in grado di coniugare efficacemente diverse caratteristiche: la visualizza-

zione a schermo intero lo rende momorabile; la sua ottimizzazione automatica salvaguarda la riconoscibilità del messaggio; inoltre, la possibilità di integrazione con contenuti multimediali (in questo caso un video) ne valorizza l’impatto; e la presenza del tasto “chiudi” tutela l’utente finale. Una scelta premiante, dunque, che in più ha il pregio - come tutti i formati mobile di Weborama - di poter essere veicolato sui principali sistemi operativi, sia sugli m-site sia all’interno delle app.

Strategie Google al lavoro per portare

una nuova “Maps” su iPhone e iPad

Google sta testando nuova app che permette di visualizzare la sua famosa mappa sugli iPhone. Lo scrive il Wall Street Journal citando fonti vicine all’azienda. Una volta messa a punto l’app, Google intende chiedere il via libera per renderla disponibile sullo store iTunes del gruppo di Cupertino. Se verrà accettata, la nuova applicazione competerà con il software per mappe della stessa Apple, ora preinstallato nei suoi dispositivi mobili. La mossa da parte di Big G arriva dopo il lancio da parte di Apple di iOS 6, l’ultima versione del sistema operativo per iPhone e iPad, che ha automaticamente sostituito Google Maps cosa a quanto pare poco gradita dagli utenti della “mela morsicata”.

80%

tra i possessori di smartphone è decisamente elevata la quota di coloro che sono consapevoli di poter effettuare shopping online con il loro device

IN-APP ADV Tradedoubler inaugura il modello a performance Sviluppatori, inserzionisti ed editori potranno da oggi avvantaggiarsi di una soluzione che riconosce, traccia e remunera, oltre ai download, anche le vendite inapp, la lead generation e la partecipazione attiva degli utenti di applicazioni mobile. Il network di affiliazione Tradedoubler ha infatti introdotto, nel ricco mercato delle applicazioni, il modello di business del performance marketing. La nuova soluzione permette agli inserzionisti di basare su performance le loro campagne di app-marketing, riducendo signi-

ficativamente lo spreco di risorse e migliorando in modo importante il Roi. Servirsi delle app diventa dunque una scelta innanzitutto conveniente, perché gli spender saranno chiamati a remunerare gli editori soltanto in base ai risultati ottenuti. Dal canto loro questi ultimi saranno retribuiti in modo accurato per il loro contributo nel generare un download o una vendita. In particolare, la remunerazione avviene secondo un modello di pagamento trasparente, basato su cost-per-acquisition, cost-perlead o cost-per-install. Tra i primi a scegliere la soluzione di Tradedoubler c’è VeryLastRoom, una nuova applicazione (nelle foto a lato) che permette di prenotare stanze d’albergo in modo diretto e a tariffe fino al 70% inferiori rispetto a quelle online.


Tutta nuova, con 12 canali verticali, informazioni di qualità e soluzioni efficaci, DonnaModerna.com racconta e condivide, tutta l’esperienza del mondo femminile in piÚ di 80 milioni di pagine medie mensili. Grazie ai suoi servizi, alla newsletter, ai social network, al sistema multicanale su 4 mezzi, DonnaModerna parla ad oltre 4 milioni di contatti ogni mese. DonnaModerna.com non sta mai ferma. Proprio come le donne.


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focus

C

hi l’avrebbe mai detto, anche solo cinque o sei anni fa, che le marche sarebbero state impegnate a parlare di sé, o a parlare in generale, con ogni singolo consumatore 24 ore al giorno, sette giorni su sette, 365 giorni all’anno. Oggi è così, e lo è grazie allo sviluppo dei social network, Facebook e Twitter prima di tutti, e della comunicazione in ambiente digitale. Un bell’impegno da non prendere sottogamba considerando le enormi potenzialità, ma anche i grossi rischi. Un impegno che non può essere declinato, per il semplice fatto che, se anche la marca decidesse di non parlare con i propri utenti, non potrebbe comunque impedire agli utenti di parlare della marca. Loro lo fanno, lo farebbero comunque, e soprattutto lo faranno sempre di più.

Numeri da capogiro Basta, del resto, un breve sguardo all’attuale scenario dei social media per fugare ogni dubbio. Secondo l’ultimo studio GlobalWebIn20

Social media marketing

SILENZIO,

PARLANO LE COMMUNITY Mentre pubblicità e mezzi tradizionali perdono audience e credibilità, i social network crescono come un fiume in piena e il passaparola digitale diventa la fonte più seguita dalle persone nelle scelte d’acquisto. Le aziende sono pronte a fronteggiare questo fenomeno? Quanti social media manager ci sono per ogni milione di utenti? Chi ha un vero social media marketing plan? Non ce n’è bisogno? Forse, finché gli argini naturali del fiume tengono...

di Greg Veronelli

dex, il 90% degli utenti di internet nel mondo oggi ha almeno un profilo social, e di questi il 70% lo gestisce in maniera attiva. I Paesi più “social” del mondo sono Cina, Sud Corea, Filippine, Russia e l’impressionante Indonesia, dove il 99% degli utenti internet possiede un profilo Facebook. Numeri e statistiche che, per quanto “volatili” e mutevoli in base alle iscrizioni, cancellazioni e “migrazioni” di profili, non possono lasciare indifferenti. Facebook conta nel mondo oltre 1 miliardo di utenti attivi, 40% maschi e 60% femmine, per oltre 7 miliardi di visite uniche mensili e un tempo di permanenza mensile di 405 minuti per utente. Gli iscritti a Twitter sono circa 500 milioni, 43% maschi e 57% femmine, per oltre 182 milioni di visite uniche mensili e un tempo di permanenza mensile di 21 minuti per utente. Un po’ più difficile definire gli utenti iscritti e attivi su Google+. Secondo l’ultima comunicazione (17 settembre) di Vic Gundotra, senior vice president, engineering di Google, G+ avrebbe superato la soglia dei 400 milioni di utenti iscritti, 63% maschi e 37% femmine, tra cui gli utenti attivi mensili sarebbero oltre 150 milioni. Segue LinkedIn, con 150 milioni di utenti, 55% maschi e

45% femmine, oltre 85 milioni di visite uniche mensili e un tempo di permanenza mensile di 17 minuti per utente. Chiude il breve panorama Pinterest, con 11,7 milioni di utilizzatori attivi e un tempo di permanenza medio mensile notevole: 89 minuti per utente. In Italia indiscusso protagonista rimane Facebook, con 23,6 milioni di utenti (fonte: Nielsen), di cui oltre 10 milioni da mobile. Al secondo posto si attesta Twitter con 3,64 milioni di utenti. Significativi i numeri della Twitter-mania in Italia: dal 3 aprile al 3 settembre 2012 sono stati inviati 60 milioni di tweet, di cui il 26% contenente link, il 19% rappresentato da un retweet, il 26% con un hashtag. Seguono, nel panorama italiano, LinkedIn con 2,85 milioni di iscritti, Google+ con 2,68 milioni, e gli altri social fra cui spicca Pinterest con 500 mila visitatori. Le opportunità per le aziende: dall’adv al crm Una volta considerate queste cifre, non dovrebbe esserci alcun dubbio sul fatto che per numero di utenti, fasce di popolazione rappresentata ed efficacia del media (ovvero del passaparola e della viralità contro la fruizione passiva della pubblicità tradizionale), i social network rappresentino un mezzo di

comunicazione di estrema importanza sia per iniziative di comunicazione attiva, come campagne di brand awareness, promozione di prodotti e servizi, engagement degli utenti, sia “passiva”, come gestione dei clienti, risoluzione dei problemi, ascolto delle conversazioni, sondaggi e ricerche. A parole, credo, nessuno se la sentirebbe di negare queste considerazioni. Peccato che, andando a indagare cosa in realtà le aziende stanno facendo, spesso si scopre ancora indecisione, budget insufficienti se non inesistenti, superficialità e in alcuni casi una vera e propria mancata comprensione delle potenzialità del mezzo. Ad esempio, secondo un’indagine condotta da Awareness Networks su un campione di 469 marketer di aziende provenienti da diversi settori e dimensioni in Usa, sebbene tutti riconoscano l’importanza di potenziare il coinvolgimento del proprio pubblico attraverso l’utilizzo dei social network, solo il 47% adotta sistemi di misurazione efficaci per valutare i risultati delle proprie attività. La maggioranza delle aziende attive sui social network spende molto tempo e risorse per aumentare follower e fan (66%), e per la creazione e divulgazione di contenuti (56%). Solo il 35% si concentra però sull’in-


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focus tegrazione tra azioni social e strategie aziendali. Chi invece sta iniziando a monitorare la generazione di valore delle attività sui social network guarda a questi aspetti: nuovi clienti acquisiti (63% degli intervistati) e vendite acquisite tramite campagne (59%). In generale, le risorse dedicate alle attività sui social media risultano essere ancora insufficienti per generare valore per l’azienda. Il 54% delle società dichiara di non avere definito un vero e proprio business plan, che includa un budget destinato alle attività sui social, e di non avere risorse umane dedicate. Come dire: da una parte milioni, se non miliardi di persone che parlano o potrebbero parlare di un marchio, e dall’altra due, una, o nessuna risorsa impegnata a gestire tali conversazioni. Immaginate se improvvisamente tutte quelle persone si mettessero a urlare, gridare, o semplicemente a lamentarsi: come potrebbe il brand, senza un adeguato team e adeguate risorse, provare quantomeno a far sentire la propria voce? 21

TIWI IL CONTENT MARKETING E’ ESPLOSO C

ome spiegato dal co-fondatore Nicola Bigi, TIWI è una realtà nata nel 2009 con l’idea di produrre video per supportare le aziende in particolare nella loro attività di content marketing. Da allora ogni anno ha raddoppiato fatturato e dipendenti, arrivando a coinvolgere una ventina di persone divise in tre aree: video per il marketing, video per la formazione e produzione di format web o televisivi. I nomi dei clienti sono di tutto rispetto come Jeep, Intesa Sanpaolo, Q8, Adecco, Vodafone o Cerved Group che sempre più investono in web serie, oppure Startup come Spreaker, Sportilia, Hivejobs, che vogliono spiegare il proprio valore in modo innovativo. TIWI lavora anche con alcune agenzie come Webranking, Open Knowledge, Nurun, integrando la loro

offerta con la produzione di video. La novità del 2012, in termini di clienti, è l’arrivo di due grandi brand del lusso, nel settore moda e automotive. Un dato interessante perché, afferma Nicola Bigi, se anche i marchi di alta gamma, che hanno da sempre una comunicazione molto raffinata e discreta, iniziano a investire in video e content marketing è davvero un segno dell’esplosione di questo fenomeno.

Quali sono i vantaggi della comunicazione via social network rispetto ai media tradizionali? Sono convinto che ormai non sia più un’opposizione così pregnante, così come non è più una opposizione offline e online. A pensarci bene, credo che per le aziende i tre grandi vantaggi portati dai social siano: la possibilità di costruire

Le aziende pensano ancora all’advertising come unica possibilità per produrre contenuti rilevanti in termini di comunicazione. ma Non è così. Lo dimostra il successo di TIWI e dei suoi progetti, tutti incentrati sulla ricerca di ciò che ogni brand ha davvero di utile, divertente e interessante da dire

Nicola Bigi

community di persone interessate, per quanto di nicchia; la possibilità, in tempi di crisi, di raggiungere comunque i propri clienti; la possibilità di raccontare meglio ai clienti la propria azienda e i propri prodotti attraverso attività di content marketing.

Quali sono le giuste strategie da mettere in campo per avere successo nella comunicazione attraverso il “passaparola digitale”? Credo che i fattori principali siano legati a quanto un utente percepisce un contenuto utile o divertente. L’aumento vertiginoso del tempo medio passato su internet indica che le persone sempre più usano la rete come strumento di entertainment o per conoscere e informarsi. In entrambi i casi non è più vero che le uniche fonti di intrattenimento o di informazione siano legate alle società che da sempre lo fanno: emittenti e media company. Anche le aziende di altri settori giocano sem-

pre più un ruolo interessante, producendo web-serie, giochi, contenuti informativi… in altri termini: mettendo in atto strategie di content marketing.

Quali sono gli errori da non fare? Secondo me, l’errore principale è quello di pensare che l’unico contenuto interessante che la propria azienda può produrre, in termini di comunicazione, è l’advertising. Sono convinto che ogni azienda abbia un patrimonio di conoscenza che non aspetta altro che essere tradotto in una forma coinvolgente, e che possa trovare un vasto pubblico.

Quali saranno le prossime evoluzioni e tendenze nel campo dei social media e del social media marketing? Vedendo anche la nostra esperienza credo che il prossimo step sia una esplosione ancora più forte del content marketing. Le aziende, insomma, troveranno sempre più proficuo produrre contenuti originali con cui coinvolgere gli utenti

a più livelli: web-serie, giochi, contenuti informativi. Inoltre, stiamo riscontrando limiti alla concezione di comunicazione integrata così come oggi è concepita. Il concetto di immagine coordinata è nato in seguito al processo di antropomorfizzazione del brand, basato sull’idea che i clienti conoscono e si rapportano alle marche nello stesso modo con cui si rapportano alle persone. Quindi diventa importante individuare delle caratteristiche del brand da rispettare. Questo credo sia ancora corretto, ma è cambiato il contesto. Fino ad oggi i modi con cui i messaggi del brand raggiungevano il pubblico erano limitati e molto controllati: tv, stampa, radio. Quindi per anni gli utenti hanno visto il brand sotto un solo punto di vista. È come quando conosciamo qualcuno soltanto in un contesto, per esempio al lavoro. Di lui vedremo unicamente un aspetto: al lavoro e con gli amici infatti non parliamo allo stesso modo, non diciamo le stesse cose. Oggi è uguale con i brand e social network: esiste un nuovo contesto, per cui è sbagliato essere guidati solo dai limiti di una immagine coordinata costruita per un altro contesto… se con gli amici parlo sempre di lavoro, posso risultare noioso e fuori luogo.


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N

el 2012 gli investimenti pubblicitari sul web sono aumentati di circa il 10%, a differenza di altri media tradizionali che hanno fatto registrare un calo del 5-7%. E’ n momento dunque molto positivo per il settore digitale, e ancor di più per InTarget Group. Come spiegato dal presidente Nicola Tanzini il trend di questa agenzia continua ad essere decisamente positivo anno dopo anno, e la previsione è di chiudere il 2012 con una notevole crescita del fatturato, che sarà superiore del 30% rispetto al 2011. Questo anche grazie all’acquisizione di nuovi incarichi, che nel corso di quest’anno hanno permesso l’ampliamento del portfolio clienti e il rafforzamento dell’expertise, in particolare per quanto riguarda l’e-commerce.

Quali sono i vantaggi della comunicazione via social network rispetto ai media tradizionali? Oggi i social media consentono a brand e aziende

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InTarget Group POTERE ALLA RETE ormai è certo: i social media hanno una grande forza nell’indirizzare le scelte degli utenti. grazie alla unit dedicata Womm, la struttura è in grado di aiutare i propri cliente a sfruttare fino in fondo le potenzialità delle community per promuovere prodotti o servizi, monitorare tendenze e preferenze, fare attività di customer care, customer retention e, infine, vendere di dialogare direttamente con i clienti, privilegiando un rapporto one-to-one: ciò permette di calibrare in tempo reale le proprie attività di comunicazione e allo stesso tempo monitorare gusti, tendenze e preferenze del proprio target, il tutto a costi relativamente contenuti rispetto a quanto avviene con i media tradizionali. Inoltre i social network sono ottime piattaforme per attività di customer care e customer retention, e possono aiutare a semplificare il processo di vendita e acquisto permettendo un’interazione più immediata, pensiamo semplicemente a richieste di preventivo via Twitter o Facebook.

Nicola

Tanzini

Quali sono le giuste strategie da mettere in campo per avere successo nella comunicazione attraverso il “passaparola digitale”? Non ci sono strategie giuste a priori, che vadano bene per qualsiasi azien-

da. Per questo la nostra metodologia di approccio al social media marketing con la unit InTarget Womm è altamente sartoriale e prevede una costante attività di refining: effettuata l’analisi preliminare, elaborata la strategia e pianificate le attività di social media marketing, il continuo monitoraggio dei risultati ci consente di verificare in tempo reale le performance ottenute, registrare variazioni del contesto competitivo e quando opportuno ridefinire in corsa l’approccio strategico-operativo.

Quali sono gli errori da non fare? Non sottovalutare il potere della rete, nel bene e nel male. Il web è ormai caratterizzato da quello che possiamo definire un iper-dialogo multidirezionale, all’interno del quale le aziende devono essere necessariamente presenti in modo assolutamente proattivo, imparando ad utilizzare lo stesso lin-

www.InTargetwomm.net

guaggio dei propri clienti: l’”epic fail” virale è dietro l’angolo, per questo anche la più semplice interazione non deve essere lasciata al caso. Non ci sono brand immuni da critiche sui social network: tanto vale sfruttare fino in fondo questi nuovi strumenti, per gestire al meglio la propria reputazione sul web.

Un contenuto o un brand, come possono diventare virali? Ci sono diversi espedienti per rendere virale un contenuto, e direi tutti accomunati dalla capacità di provocare un sobbalzo emotivo: ecco che allora può diventare virale un contenuto che sovverte un luogo comune, un video o un’immagine particolarmente divertente o emozionante, un articolo di denuncia sociale, un video che svela qualcosa di inaspettato. L’impatto deve essere in ogni caso imme-

diato, e il messaggio deve essere diretto, chiaro, veloce.

Quali saranno le prossime evoluzioni e tendenze nel campo dei social media e del social media marketing? I social media saranno sempre più strumenti cruciali nelle prime fasi di decisione di acquisto di un prodotto o servizio da parte degli utenti, e si continuerà ad assistere ad un incremento costante di utilizzo di internet da parte di fasce della popolazione una volta appannaggio della sola tv, sempre più attratte dall’aspetto ludico e interattivo dei social network. I programmi di social media marketing acquisiranno pertanto sempre più peso all’interno delle organizzazioni, diventando a pieno titolo nei prossimi anni una delle leve strategiche per il successo di brand e aziende.


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Il

video crea empatia con i consumatori, avvicina alla marca, rafforza le intenzioni di acquisto. Varie ricerche di mercato hanno dimostrato ampiamente la forza comunicativa di questo formato: nessun contenuto è più immediato e coinvolgente ed esprime in modo chiaro la forza, i valori e il carattere di un brand. Ma per essere davvero efficace, il video deve poter raggiungere il target giusto nel momento giusto, in modo mirato. Ed è in questo che trova la propria specializzazione Goviral, società del gruppo Aol Advertising.com (America On Line) attiva nel settore della distribuzione online di contenuti video brandizzati, che proprio in questi giorni sbarca in Italia con un servizio innovativo capace di creare engagement con gli utenti in modo coinvolgente ed efficace. «La nostra forza è quella di pianificare i video come contenuti all’interno di una rete che conta blog, siti tematici e social network

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La novità Let’s go... Goviral! è ufficiale: La società del gruppo Aol, attiva nel settore della distribuzione online di contenuti video brandizzati, arriva anche in Italia. guidata da Georgia Giannattasio, la sigla porta con sé un approccio originale alla pianificazione che pone al centro l’utente e la sua volontà di interagire con il brand o il prodotto, condividendone i messaggi attraverso funzionalità social intuitive

georgia

Giannattasio

estremamente verticalizzati per raggiungere un potenziale pubblico interessato, in maniera non invasiva - spiega Luke Aviet, managing director Europe del gruppo Aol Advertising. com -. Siamo entusiasti di lanciare Goviral in Italia, un Paese che ha un fantastico mix sia di brand riconosciuti a livello globale sia di editori autorevoli. L’espansione internazionale e i contenuti video sono pilastri fondamentali della strategia di crescita di Aol e di Goviral e l’apertura in Italia rappresenta una tappa importante di questa storia».

Guardando più nel dettaglio l’offerta di Goviral, si intuisce subito una sostanziale differenza dagli approcci tradizionali. In particolare la distribuzione dei contenuti video avviene in ottica pull, e non in base al più tradizionale sistema push: «Questo significa che è l’utente a scegliere di visualizzare il video e di interagire con il brand o il prodotto attraverso una serie di funzionalità, quali per esempio il live tweet o la condivisione del video sui social network», specifica Georgia Giannattasio, che in qualità di managing director per l’Italia fa da timoniere allo sbarco

di Goviral nel nostro Paese. «I contenuti video brandizzati sono la nuova frontiera della comunicazione digitale - continua la manager -. Pur essendo una start up, le aziende e gli editori con cui siamo già venuti in contatto hanno dimostrato molto interesse per il nostro servizio e per le potenzialità offerte nel creare una reale interazione con l’audience». Oltre a un supporto creativo, Goviral pianifica attentamente anche il roll out della campagna per raggiunge-

re il target di riferimento, posizionando i video all’interno di pagine web o social in placement strategici, che incentivano l’engagement. Inoltre, la società offre alle aziende la possibilità di personalizzare il player con colori o cornici particolari per rafforzare l’identità del brand, di proporre una preview animata del video e di interagire con gli utenti durante o dopo la visione attraverso menu interattivi. «In più, mettiamo a disposizione dei nostri clienti strumenti sofisticati di ana-

http://goviral.com

Lo studio E’ Red Bull il brand più efficace nell’uso dei video online Quali sono i marchi più efficaci nel valorizzare i propri video online? Lo spiega Goviral con l’Equity Report sui Social Video, esaminando le modalità in cui i brand internazionali utilizzano i contenuti video come parte integrante della propria strategia di marketing. L’edizione 2012 della ricerca, unica nel suo genere, vede al primo posto assoluto Red Bull. Da sempre caratterizzato da strategie di comunicazioni unconventional e fortemente orientate all’engagement, l’energy drink “sconfigge” giganti tecnologici come Google (2°) e Samsung (5°), o anche Apple e Microsoft, rispettivamente al numero 11 e 37. I brand sono stati valutati in base al volume dei contenuti prodotti, al numero totale di visualizzazioni ottenute e al coinvolgimento degli utenti relativo ai contenuti caricati su YouTube, Vimeo e Facebook nel corso di quest’anno.

La Top Ten: prada porta l’italia in alta classifica 1. Red Bull 2. Google 3. Disney 4. Nike 5. Samsung

6. Old Spice 7. Prada 8. Coca-Cola 9. Nintendo 10.Adidas

lisi e KPI sull’interazione dell’utente - spiega ancora Giannattasio -, che permettono di valutare il reale impatto della compagna sul consumatore e il ritorno dell’investimento». Non è da sottovalutare infine il fatto che, attraverso la forza del network Aol, il contenuto video è distribuito all’interno di una rete che conta 40 mila partner editoriali, presenti in oltre

90 Paesi e organizzati in 16 vertical, che raggiungono oltre 870 milioni di utenti. «In questo modo - conclude Georgia Giannattasio -, Goviral riesce ad arrivare al consumatore giusto nel modo giusto, creando un reale coinvolgimento tra gli utenti e il brand con dei tassi di interazione superiori del 400% rispetto alla media del settore».


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Le pagine ufficiali di Twitter e Facebook di Bassilichi, di cui Softec cura la social media strategy

softec Cominciamo con il fare cultura L’approccio ai social network della società specializzata in soluzioni multipiattaforma è votato a condividere con i propri clienti il know how necessario per utilizzare correttamente questi strumenti e a gestire al meglio la propria reputazione online. Una filosofia che si è rivelata premiante, come spiega Marco Boni, web&social enterprise executive manager della struttura

L’

marco

Boni

avvento del paradigma 2.0 e dei social network ha profondamente trasformato il mercato in un immenso luogo di conversazioni tra persone. Il sempre attuale Cluetrain Manifesto (1999) lo ha anticipato brillantemente: le persone non sono più solo ed esclusivamente consumatori passivi, ma sono invece veri protagonisti di processi commerciali e culturali. «Questo - spiega Marco Boni, web&social enterprise executive manager di Softec, società specializzata nello sviluppo di nuovi modelli organizzativi, infrastrutture e soluzioni tecnologiche multipiattaforma e multidevice

- obbliga le aziende a occuparsi maggiormente della propria reputazione. Davide Pozzi, blogger autore di TagliaBlog, rovesciando simpaticamente una famosa frase di John Robert Wooden afferma: “Preoccupati soprattutto della tua reputazione. Perché la reputazione è ciò che gli altri dicono tu sia. E oggi quello che gli altri dicono tu sia conta quanto (se non più di) quello che tu sei”. Di conseguenza, i processi di reputation management sono divenuti per le aziende di fondamentale importanza dovendo fronteggiare una platea sempre più vasta di consumatori, capaci di fare risuonare nel mon-

do le proprie opinioni, attraverso i potenti tamburi dei social network». Ecco perché diventa necessario porre molta attenzione non solo alla scelta degli strumenti da adottare, ma anche all’uso che se ne fa. Un’operazione, questa, che si rende «Fondamentale per influenzare realmente le opinioni degli interlocutori, quelli a cui ci si rivolge per ottenere riconoscimento della propria autorevolezza e del merito, valori veri di cui la reputazione è un effetto - precisa Boni -. Illudersi che la frenetica attività indiscriminata, la presenza forzata ovunque e in qualunque istante sia premiante è errato. Lo scopo è

usare le piattaforme social per interagire con la vita reale, non per essere schiavi del virtuale». Da qui, continua il manager, nasce la necessità di attuare un processo culturale che porti a comprendere il significato di questi strumenti di dialogo e relazione, quali impegni ne derivano, quali vantaggi si ottengono, come usarli per influenzare tecnologie e spazi di lavoro: «In quest’ottica, Softec accompagna i propri clienti attraverso un percorso di formazione e informazione sui social - spiega Boni -. Il lavoro che abbiamo svolto e che svolgiamo per il cliente Bassili-

chi, player riconosciuto nel mercato del Business Process Outsourcing e partner di riferimento per banche, aziende ed enti della Pubblica Amministrazione, è un caso fortemente esemplificativo del nostro approccio. Da un board fortemente intenzionato ad adottare questi meccanismi collaborativi, e che ha agito da commitment esemplare, è nato un progetto che sta sfruttando un’esperienza di valore, non comune per il panorama italiano. In una prima fase di ricerca e valutazione, abbiamo scoperto che Bassilichi era già sui social network senza saperlo: il social assessment ha fatto prendere dunque consapevolezza del fatto che “la rete parla di te, anche se non lo sai”. Abbiamo quindi attuato un percorso formativo breve ed efficace per fornire all’azienda gli strumenti utili per orientarsi all’interno del mondo social, coinvolgendo le figure chiave della Comunicazione, dell’Hr e Organizzazione e delle singole Business Unit. Abbiamo così individuato in modo partecipato lo scenario dei potenziali scopi e usi dei social network per le diverse esigenze aziendali, declinato la social media strategy e realizzato le linee guida per l’apertu-

ra e l’uso dei diversi profili social». Un lavoro articolato che non si è esaurito qui, finalizzato a innescare l’interazione da parte di tutta l’azienda. Infatti «Per aumentare il grado di coinvolgimento, l’evento annuale che Bassilichi organizza al proprio interno è stato interamente dedicato al tema “Be social” - racconta ancora Boni -. A questo punto, suscitato l’interesse e la curiosità di tutti, il nostro compito successivo è stato ed è tuttora quello di gestire e monitorare la presenza social del cliente attraverso una redazione mista BassilichiSoftec che redige e pubblica contenuti pertinenti sui profili, dialoga con le comunità interne e esterne, opera la diretta live twitting degli eventi aziendali. Dalla spinta social nasce infine il progetto Intranet Corporate Portal, un luogo virtuale di comunicazione social-oriented destinato ai dipendenti per promuovere il riconoscimento del brand, informare in modo profilato, offrire strumenti di sviluppo della conoscenza, governare la dimensione informale dell’organizzazione, raccogliere feedback sulla percezione interna. Il progetto vedrà il suo go-live entro il Natale. Confidiamo fortemente nella sua validità».



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scenario un’iniziativa nata in seno alle nazioni unite e portata avanti a livello organizzativo dalle associazioni egta e act: i principali broadcaster pubblici e privati si interrogano su presente e futuro di un mezzo che non rinuncia al suo ruolo di Daniele Bologna

L

a giornata mondiale dedicata alla televisione è stata celebrata ieri. Si chiama World Tv Day: un’iniziativa lanciata in seno alle Nazioni Unite già nel 1996 e che quest’anno vive una prima volta, perché i principali broadcaster europei e le gran parte delle emittenti pubbliche e private si sono fatti trovare pronti a sfruttare una preziosa opportunità per riflettere sul valore di un medium tanto seguito, criticato, utilizzato e manipolato e sui suoi molteplici ruoli sociali. Come ha commentato Neelie Kroes, vicepresidente della Commissione Ue e responsabi26

celebrata la giornata mondiale dedicata alla televisione: riflessioni su un medium ancora fondamentale

World Television Day: il piccolo schermo vuole rimanere protagonista dello sviluppo le della Digital Agenda, «La televisione è ancora il mezzo per raggiungere la maggior parte dei cittadini e parlare a loro, e con loro; anche su come l’Unione Europea tocca le loro vite». Un mezzo che ancora oggi, nel pieno della rivoluzione digitale, si dimostra potente e diffuso, di cui vale sempre la pena cercare di approfondirne i temi portanti e le possibili direzioni di ulteriore sviluppo, sulla scia delle implementazioni tecnologiche e dell’avvento di internet. Dietro le quinte del Tv Day una doppia organizzazione internazionale: Egta e Act. La prima è, per esteso, l’Association of

Television and Radio Sales Houses, la seconda riassume le iniziali dell’Association of Commercial Television, operante nei confini della stessa Unione Europea. I vertici di entrambi i consorzi associativi hanno posto in evidenza, con cura, il ruolo della televisione in parecchie questioni chiave, la sua importanza nell’economia mondiale e il conseguente contributo allo sviluppo sociale e culturale. Tutto questo attraverso una serie di testimonianze e commenti di prima mano, disponibili sul sito web creato appositamente per l’occasione. E diramando una nota ufficiale in concomi-

tanza con l’evento, Egta e Act hanno voluto sottolineare come la televisione contribuisca, altresì, a creare il senso di unità, permettendo, per esempio, a milioni di persone di condividere straordinari momenti, specialmente quando vengono trasmessi in diretta grandi eventi sportivi. Un valore sociale, allora, da interpretare come pietra miliare della democrazia e colonna portante della libertà d’espressione e della diversità culturale. La tv informa e istruisce - aggiungono i vertici delle due associazioni -, invitando i telespettatori a guardare oltre al loro salotto; la tv dà visibilità e sta die-

tro le diverse raccolte di fondi di enti benefici, crea senso unitario, promuove il valore dello sport. E’ poi un meraviglioso ambasciatore dell’industria dell’entertainment, contribuisce alla scoperta di talenti e alla produzione di

nuova musica. E come “driver” del mondo multimediale di domani, la televisione sta costantemente seguendo le evoluzioni tecnologiche e reinventando sè stessa, anticipando e adattandosi alle nuove esigenze dei telespettatori, al di là del dispositivo che viene usato per guardare i suoi contenuti. Una trasformazione necessaria, quindi, che potrebbe aiutare il mezzo a rimanere elemento di

punta nel sistema mediatico internazionale. Uno che dice da tempo queste cose l’abbiamo in casa: Alessandro Militi, head of marketing & sales di Fox International Channels Italy. E lo ribadisce con chiarezza: «Da molto tempo sono convinto che i canali televisivi, almeno per come siamo stati abituati a conoscerli, hanno finito la benzina. Per questo - spiega il manager - penso sia necessario guardare a un futuro che va oltre il normale concetto di canale». Un futuro, quello inteso da Militi, non certo “senza” canali. Piut-

per saperne di più la tv crea l’unità ancora oggi il mezzo si pone all’avanguardia del progresso sociale www.worldtelevisionday.tv


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scenario tosto, un domani popolato da “super-canali”. «E’ quello che abbiamo fatto noi in Fox. Stiamo creando dei “super-canali” perché a nostro modo di vedere, per far prosperare un canale, la prima cosa da fare è trasformarlo in un brand in grado di creare un rapporto fortemente emozionale, e di lunga durata, con il pubblico». Intanto, la televisione rimane insidiata da più parti. Nonostante la industry della comunicazione stia continuando a riconoscere grande attenzione al mezzo che più di ogni altro ha contribuito a far evolvere il sistema mediatico anche nel nostro Paese, le sensazioni critiche si accumulano. La “prima serata” generalista ha vinto per tanti anni sul banco delle audience e, di conseguenza, gli operatori hanno alimentato la tv con investimenti massicci, concedendole una netta supremazia nella market share pubblicitaria. Qualcosa è cambiato, ora. La travolgente “digital revolution”, il boom di internet, la variazione nelle abitudini dei telespettatori - diventati, nel frattempo, consumatori attenti e con sempre maggiore frequenza soggetti attivi nel27

la rinnovata dimensione “social” - sono tutti elementi che hanno contribuito ad avviare la trasformazione. «In televisione - riprende Militi -, alle due principali componenti degli ascolti, ovvero Reach e Average Time Spent, bisogna aggiungerne un’altra, che è l’Engagement in termini di capacità di suscitare emozioni. Come mai prima d’ora le persone vivono in un ambiente fatto di connessioni sociali ed emozionali. Ecco perché i brand, proprio come delle “rockstar” diventano dei collettori di emozioni, attenzione e valori che si traducono in “fans”, appassionati di un particolare tema che spesso si organizzano in gruppi. I fan ti osannano, ti ascoltano, ti guardano, a volte ti criticano ma ti seguono sempre, sono i tuoi fedelissimi». Quella che sta cambiando, dunque, è l’esperienza dell’utente, le cui abitudini stanno profondamente stravolgendo anche la produzione dell’entertainment tradizionale. «Oggi i programmi televisivi di successo sono quelli di cui si parla su Twitter, quelli che vengono visti in streaming e condivisi su YouTube - racconta Luciano Massa, insieme a Luca Leoni, socio fondatore di Show Reel -. La tecnologia ha di fatto polverizzato gli ascolti». Dalla “maison” Show Reel proviene “Freaks”, web series creata da quattro un-

Oggi i programmi televisivi di successo sono quelli di cui si parla su Twitter, visti in streaming e condivisi su YouTube. La tecnologia ha polverizzato gli ascolti e le strategie ruotano sempre più sulla convergenza dei media der 25 che oggi si può vedere in Rete - sul sito ufficiale e su YouTube -, ma anche in televisione, su Deejay Tv. E ogni settimana coinvolge centinaia di migliaia di ragazzi italiani che proprio sul web o davanti al piccolo schermo si danno appuntamento, smartphone alla mano, per dialogare e condividere pensieri in libertà, in tempo reale, direttamente con i protagonisti della web series. Una strategia che ruota sempre più sulla convergenza dei media e ha il “video” come elemento principale. Poi arrivano contenuto e condivisione: il primo è fondamentale perché va al di là del mezzo, “abbracciando all’occorrenza tv, radio, web o mobile; il secondo invece, che prende spunto dalla tecnologia, consente un approccio sociale nel raggiungere gli obiettivi.


ultima

L’autorevole Boston Consulting Group ha pubblicato i risultati dell’eIntensity Index, che analizza la situazione del digital divide nel mondo. L’Italia si colloca a centro classifica, con una valutazione di 72 punti, superiori al dato medio di 52. Si pensava peggio.

Arriva in rete una strana applicazione: YouTell offre la possibilità di porre delle domande agli amici sui social network e di ricevere risposte in forma anonima. In altre parole, un invito a esprimere giudizi ma senza assumersene la responsabilità. Forse c’è dell’ipocrisia?

up&DOWN

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Oltre che sugli acquisti legati al Natale, l’e-commerce ha un impatto positivo anche sul fronte dell’occupazione. Amazon ha annunciato l’apertura di un nuovo customer service a Cagliari, che porterà con sé almeno 500 nuove assunzioni. Secondo voi ce n’era bisogno in Italia?

abbonati a

più hi-tech Meno cibo e degli italiani nei consumi

Ecco chi c’è davanti al grande schermo

Concept store “pop in the city”

editoria / se i lettori

in questo numero

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Please baby, flush it

La Balls Dream Band è il fenomeno web del momento, una boy band che fa di sensualità e prestanza fisica i propri punti di forza. E il videoclip che li ha lanciati ne è la prova. Originale e interattivo, il filmato presenta i quattro componenti del gruppo intenti a cantare con trasporto una simpatica canzoncina che stranamente invita a tirare uno sciacquone virtuale posto a destra: mossa consigliata se si desidera vederli in mutande. Strategia commerciale? Sicuramente, ma non per promuovere la band. Il vero protagonista di questa operazione è Bref Power Active 4-in-1. Infatti, le gabbiette che intrappolano i giovanotti non sono proprio dorate! Agency: TBWA/Italia Client: Bref Power Active 4-in-1 Direttori creativi esecutivi: Nicola Lampugnani, Francesco Guerrera Digital Creative Director: Michele La Fiandra

&

agendaitalia

Una boy band da sciacquone!

redazione@360com.it

26 - 28 novembre, Rho (Mi)

Matching 2012

Dal 26 al 28 novembre 2012 nell’ormai tradizionale cornice di Fieramilano a Rho (Mi), si svolgerà l’ottava edizione di Matching, l’appuntamento organizzato da Compagnia delle Opere finalizzato a sviluppare relazioni di business e basato sulla programmazione di incontri fra i partecipanti. Un’occasione unica per gli imprenditori al fine di selezionare nuovi fornitori e conoscere potenziali clienti, guardare ai mercati, internazionalizzare la propria azienda, fare innovazione. Info: www.e-matching.it 27 novembre, Milano

Forum delle Risorse Umane 2012

Quarta edizione per il Forum delle Risorse Umane, l’unico evento BtoB del settore dove i manager delle human resoruces si incontrano per condividere know how, dialogare con le istituzioni, approfondire tematiche verticali, sviluppare relazioni di business. Nell’ambito della manifestazione, organizzata da Comunicazione Italiana, si svolgerà anche la terza edizione del “Recruiting Day”, un momento di incontro importante sia per le aziende sia per candidati in cerca di un’opportunità professionale. Appuntamento a Palazzo Mezzanotte, in Piazza Affari, a Milano. Info: forumhr.it 29 novembre, Milano

Iab Seminar

cinguettii

libri

Dom Sagolla

140 caratteri. La guida per essere brevi con stile Lanciato nel 2006, Twitter ha recentemente superato i 500 milioni di utenti attivi, di cui oltre 2 milioni in Italia. Comunicare con questo social network è diventata una nuova opportunità: per alcuni una moda, per molti una necessità. In questo libro Dom Sagolla, co-creatore di Twitter assieme a Jack Dorsey e a un team di imprenditori di San Francisco, racconta la storia di un grande successo e insegna a utilizzare al meglio i 140 caratteri che gli utenti hanno a disposizione per ogni tweet. Apparentemente pochi. Moltissimi, invece, se si impara a utilizzarli al meglio. Una guida indispensabile, la cui traduzione è stata realizzata a stretto contatto con l’autore stesso, per tutti coloro che vogliono comunicare a suon di cinguettii, sviluppando uno stile unico e caratteristico e imparando l’arte della brevità.

< Baldini Castoldi Dalai editore < pag. 240 - 14,90 euro

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Torna IAB Seminar, l’evento organizzato da IAB Italia e dedicato all’analisi di tematiche specifiche relative a internet e al mondo della comunicazione interattiva. Per questa seconda edizione 2012, l’associazione ha scelto di puntare i riflettori sul Social Marketing a fronte di un’esponenziale crescita di utilizzo delle piattaforme di networking da parte dell’utenza italiana, soprattutto in mobilità. La manifestazione di svolgerà presso la Sala Collina della sede de “Il Sole 24 Ore” di Milano (Via Monte Rosa 91). Info: www.iabseminar.it 29 - 30 novembre, Firenze

BTO - Buy Tourism Online

Il 29 e il 30 novembre si svolgerà la quinta edizione di BTO - Buy Tourism Online. Promosso da Regione Toscana, Toscana Promozione e Camera di Commercio di Firenze e organizzato da Fondazione Sistema Toscana e Metropoli - Azienda Speciale della Camera di Commercio di Firenze, con la direzione di BTO Educational, BTO è una full immersion di formazione sui temi del Travel 2.0. L’evento quest’anno sarà per la prima volta ospitato negli spazi della Fortezza da Basso. Info: www.buytourismonline.com


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