FEBBRAIO 2015

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Anno XXXVII n. 2 Febbraio 2015 Euro 2.50 - I.P.


Gli occhi del padre, la bocca della madre. Il sorriso lo può © UNICEF AFGA2010-00480 Noorani

ereditare da te.

C o n u n Te s t a m e n t o p e r l ’ U N I C E F. Per i bambini più poveri del mondo la vita dipende da un vaccino, da acqua sicura, dalla possibilità di andare a scuola e di essere protetti da abusi e sfruttamento. Con un lascito all’UNICEF puoi dare loro tutto questo. Scopri come, richiedendo l’opuscolo informativo: puoi inviare il coupon, chiamare il numero 06.47809263 oppure scrivere a lascito@unicef.it Con il patrocinio e la collaborazione del

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IN QUESTO

numero

Obiettivi del Millennio: quali sono stati raggiunti e quali sono da raggiungere

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DI WINDA CA SUL A

Piera Degli Esposti Una donna, un’attrice e tanti progetti

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DI PEDR O ARMOCIDA

Milano Expo 2015 Nel cuore del Padiglione Italia tra lavori in corso, costi e...

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DI RAFFAELLO CARABINI

Libri in portineria La prima biblioteca condominiale, un esempio di condivisione

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26

DI ANNA M ARIA MELLONI

Viaggio in una terra di mezzo

28 PARLIAMO DI...

DI I. R OM ANO E R. VINCI

Più integrazione per voltare pagina

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Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più

Dopo i fatti di Parigi ecco cosa serve DI I. R OM ANO E L. GUZZO

Tour in Giappone All’ombra dei ciliegi in fiore in un Paese dove tradizione e modernità si armonizzano DI LORIS POR CHERI

IN EVIDENZA

Spazio50

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Previdenza DI GIANNI TEL

Fisco DI ALESSANDRA DE FEO

Saperi & Sapori >> pag. 44

Libri >> pag. 59

a cura di Berardo Falcone

di Renato Minore

Letteralmente >> pag. 8

Cinema & Dvd >> pag. 60

di Giovanna Vecchiotti

di A. Miccinesi e P. Armocida

Avviso ai naviganti >> pag. 20

Musica & Teatro >> pag. 61

di Paolo Negrini

di D. De Felicis e M. Sarti

Etichette energetiche >> pag. 26

Giochi >> pag. 62

di Francesco Andreani

di N. Tucciarelli e R. Cento Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 63

Harbin Ice >> pag. 40

di Giovanni Orso Vivere in armonia >> pag. 42

a cura di Barbanera

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A CURA DI LUISELL A BERTI

a cura di Eataly Periscopio >> pag. 6

LA VOCE DI 50&PIÙ

Bacheca >> pag. 64 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 66 Soluzioni >> pag. 66

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Anno XXXVII n. 2 Febbraio 2015

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Reportage dalla Turchia

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ERISCOPI

in pillole

A CURA DI BERARDO FALCONE

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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,

FARE LA FILA NON È PIÙ UNA PERDITA DI TEMPO

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La nuova figura professionale del “codista” Il newyorkese Robert Samuel ha inventato un’ingegnosa quanto remunerativa fonte di guadagno: stare in coda al posto di altre persone. Questa innovativa forma di business porta nelle sue tasche 25 dollari per la prima ora di attesa e 10 dollari le mezze ore successive. L’idea gli è balenata in mente qualche tempo fa, mentre era in coda per comprare il nuovo iPhone 5 e una persona gli ha offerto 325 dollari per comprare il suo posto in fila. «Qualcuno paga per assicurarsi in tempo l’ultimo modello di un telefonino - ha pensato Samuel - o per paura di non entrare in tempo a vedere uno spettacolo al teatro». L’idea imprenditoriale ha avuto da subito un successo talmente grande che Robert ha assunto sette persone a lavorare per lui e aspettare in coda.

importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!

}

Come (e da dove) nasce un déja vù Esiste una spiegazione scientifica per spiegare il déja vù, quel misterioso fenomeno che capita quando si ha l’impressione di aver già vissuto un esatto momento o situazione. L’Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare del Cnr (Ibfm-Cnr) ha applicato la sua ricerca su un gruppo di persone epilettiche confrontato con un gruppo di persone sane, riscontrando che i déja vù sono probabilmente legati alla presenza di particolari anomalie nella morfologia del cervello. Le persone sofferenti di epilessia sperimenterebbero più frequentemente questi “finti ricordi” che da fenomeno psichico, in alcune circostanze, diventano dunque fenomeno patologico.

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Scoperta la formula matematica della felicità Volete sapere qual è il segreto per essere felici? Nessun problema. Alcuni ricercatori dell’University College of London hanno spiegato che è possibile spiegare la felicità con una formula matematica (o almeno chiarisce i livelli di variazione di felicità). Alcuni volontari sono stati esortati a giocare d’azzardo all’interno di una macchina per la Risonanza Magnetica Funzionale. Le persone facevano scommesse che determinavano vincite o perdite variabili di soldi a seconda del grado della puntata. I dati elaborati tra le giocate e i risultati della risonanza magnetica hanno stabilito che la felicità sembra essere maggiore non quando le cose “vanno bene”, ma quando vanno meglio del previsto. Dunque, sono le attese a determinare il livello di felicità, più che i risultati.

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Quando l’amore dei nonni per i nipoti non conosce confini Da Chongqing, città a sud-ovest della Cina, arriva una storia davvero tenera e commovente. Fang Mei Qui è una ragazza di 14 anni nata con un grave difetto alle rotule che le impedisce anche i movimenti più semplici. Dopo essere stata abbandonata dai genitori, Fang Mei viene adottata dai nonni che oltre a curarla si assicurano che sia ben educata. Per questo, negli ultimi 5 anni, la nonna di Fang Mei si è caricata la giovane sulle spalle e ha percorso quotidianamente 4 chilometri di sentieri in mezzo alle montagne per accompagnarla a scuola. Il percorso è duro e richiede almeno un’ora e mezza, ma per amore della propria nipote, la nonna è disposta a questo grande sacrificio.

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Essere positivi? Un investimento redditizio per la propria vita Non bisogna assolutamente trascurare gli aspetti emotivi, poiché essi hanno un effetto concreto sulla vita reale. Questo in sostanza il pensiero di Luis Rojas Marcos, psichiatra onorario dell’Accademia Reale di Medicina e Chirurgia di Siviglia. Marcos è il divulgatore della nuova “Scienza dell’ottimismo”, che spiega come il pensiero positivo abbia un potere guaritore immenso e che l’ottimismo è molto più diffuso di quanto immaginiamo. Sempre secondo lo psichiatra, la persona speranzosa supera con più facilità le avversità - perfino quelle fisiche -, anche se questo ottimismo richiederà una notevole quantità di fatica e sforzo psichico. Inoltre, chiunque riesca a rimuovere alcuni ricordi dolorosi dalla propria vita e a “voltare pagina”, condurrà un’esistenza notevolmente più serena.

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Gli spoiler aumentano il piacere di un libro o un film Lo spoiler è lo svelare importanti informazioni su un film o un libro, che spesso rovina il finale o la storia stessa. Certamente gli spoiler sono poco graditi da chiunque. Eppure, una recente ricerca americana ha cercato di analizzare l’effetto di queste rivelazioni sulle persone ed il risultato è stato piuttosto interessante. Chi viene a sapere (anche contro la sua volontà) come va a finire una storia non sembra non subire effetti negativi sulla capacità di apprezzarla; ci saranno meno suspance e meno sorprese, ma sembra che il film o il libro vengano apprezzati lo stesso. Anzi, conoscere il finale servirebbe a capire meglio lo svolgimento di tutta la storia.

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Bere vino prima dei pasti fa mangiare di più Anche se bere un bicchiere di vino a pasto può far bene alla salute, è sempre sconsigliato esagerare; pure per una questione di linea. Ne è la prova uno studio condotto da alcuni accademici americani, nel quale si è riscontrato che bere circa mezza bottiglia di vino prima di pranzo spinge a consumare fino al 25% in più di cibo durante il pasto. Un primo gruppo di persone è stato sottoposto ad un test nel quale venivano fatti bere circa tre bicchieri di Cabernet Sauvignon 20 minuti prima del pasto, mentre ad un secondo gruppo di partecipanti veniva offerto solo un bicchiere di vino. È emerso che chi aveva fatto un aperitivo più sostanzioso, mangiava in media il 25% in più rispetto a chi aveva bevuto un solo bicchiere di vino.

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Con i colori dell’arcobaleno Gentile Direttore, non so se lei pubblicherà questa mia lettera, ma mi piace l’idea di essere una persona “fuori dal coro”. Mi spiego meglio. Ho quasi ottant’anni, una vita travagliata fatta di guerra, stenti, ripresa, problemi con i figli, lutti. Insomma, una vita come tanti di quelli che appartengono alla mia generazione, che hanno sofferto soprattutto in gioventù. Però, c’è un però. Io in realtà non mi sento defraudata di qualcosa che

poteva essere e non è stato, non sono una persona che si lamenta in continuazione, che sta sempre a casa davanti alla Tv, che rimugina e se la prende con gli altri. Vede, a me piace la gente allegra, mi piace ridere, scherzare, amo stare con i giovani e trovare sempre il lato bello delle cose. Non importa che io sia avanti con gli anni: credo che ogni stagione della vita meriti di essere vissuta. Ci sono sempre cose belle da vedere, da fare, da sognare. Se ognuno provasse a ridere almeno una volta al giorno, il mondo sarebbe migliore!

ANTONIETTA COLANGELI

Che dire, signora Antonietta? Evviva la felicità! Come vede ho pubblicato la Sua lettera, perché effettivamente Lei è un po’ “fuori dal coro”. Ci stiamo forse abituando a sentire le persone che si lamentano, che vedono la vita in bianco e nero, che non hanno quasi più stimoli, come non ci fosse un’alternativa alla vita che si sta conducendo. Incontrare una persona come Lei, che riesce a riconoscere il buono che c’è intorno a sé, e a capire che oltre al bianco ed al nero ci sono anche i colori dell’arcobaleno, fa enormemente piacere. E concordo anche con il suo vedere il lato bello in ogni stagione della vita. Non tutti ci riescono, quasi che le avversità che ci colpiscono siano più forti dei momenti felici, che tutti, sicuramente, abbiamo vissuto. Solo che difficilmente lo ricordiamo. Chissà, forse l’essere rimproverati da bambini, attraverso il proverbio “Il riso abbonda sulla bocca degli stolti”, quando si rideva troppo, ha condizionato la nostra vita da adulti. Chi non l’ha mai sperimentato? Molti erano gli

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adulti che credevano che l’essere seri, il non abbandonarsi allo scherzo e all’allegria forgiassero meglio lo spirito degli uomini e delle donne del futuro. E pensare, invece, che persino la scienza considera curativa una bella risata. Di esempi ce ne sono un’infinità, compresa la terapia del sorriso messa in atto da Patch Adams, il medico che con la sua clownterapia ha rivoluzionato il modo di avvicinarsi ai pazienti, aiutan-

doli a guarire più in fretta. Rida signora Antonietta, rida felice e faccia ridere anche tutti quelli che Le sono accanto. Aiuti chi non riesce neanche ad abbozzare un piccolo sorriso per “incapacità”, perché non trova un motivo per farlo, perché non crede che una risata possa migliorare la qualità della vita. Ricordi a tutti che l’Onu ha istituito, il 20 marzo di ogni anno, la Giornata Internazionale della Felicità, un giorno nel quale tut-

«La più perduta di tutte le giornate è quella in cui non si è riso» Nicolas de Chamfort

ti dovrebbero essere felici. È difficile? Forse, ma almeno proviamoci. ATTENTI ALLE TRUFFE

Chi c’è dietro alla porta? Egregio Direttore, scrivo queste poche righe perché so che voi di 50&Più siete sempre molto attenti a ciò che avviene nella vita di noi anziani. Per questo volevo segnalare un fatto che mi è accaduto pochi giorni fa e che potrebbe accadere a tante altre persone, anche giovani. Abito a Roma da sola ed un pomeriggio, mentre ero tranquillamente a casa, ho sentito suonare alla porta. Poiché non aspettavo nessuna visita, mi sono allarmata e, prima di aprire, ho chiesto chi fosse. Mi ha risposto una ragazza (dalla voce mi sembrava piuttosto giovane), dicendomi che era un’impiegata dell’Acea, un’azienda elettrica, e che doveva vedere se l’impianto elettrico era a norma. Sono rimasta un po’ interdetta, ma poi mi sono ricordata che io non ho più l’Acea come fornitore di elettricità, per


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Sped. in Abb. Post.

D.L. 353/2003 (conv.

in L. 27/02/04 n. 46)

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D.C.B. - Roma.

Anno XXXVII n. 2 Febbraio 2015 Euro 2.50 - I.P.

l’azienda è autorizzato ad andare casa per casa, e che ho fatto bene a non aprire. Però mi chiedo: se non fossi stata cosĂŹ prudente, che cosa sarebbe accaduto? Avrei rischiato grosso e magari sarei finita sul giornale nella pagina della cronaca nera? Ho raccontato tutto questo perchĂŠ un episodio del genere potrebbe accadere anche in un’altra cittĂ . ELIDE GERMANI

SCRIVETECI A: Per posta: Largo Arenula, 34 00186 Roma Per fax: 06 68139323 Per m@il: g.vecchiotti@50epiu.it

cui le ho detto che poteva andare via, che in casa mia non c’era nulla che lei dovesse controllare. La signorina mi ha risposto che non aveva importanza se il mio fornitore era un altro perchĂŠ le prese che erano nell’appartamento, erano comunque di proprietĂ dell’Acea. Beh, sono anziana, non stupida! Perciò ho ribadito che non le avrei aperto la porta, e che se non se ne fosse andata avrei chiamato le Forze dell’Ordine, perchĂŠ in realtĂ avevo capito che lei era una truffatrice. Sinceramente mi aspettavo che la giovanotta se ne sarebbe andata con la coda tra le gambe, ed invece ha cominciato ad invermi contro urlando: ÂŤChiami, chiami pure la Polizia, tanto le faranno una bella risata in faccia! Ci provi a chiamare, quando verranno, sai le risate che si faranno!Âť. Alla fine se n’è andata, ma ha continuato a restare nel palazzo e a suonare agli altri condomini raccontando a tutti la stessa storiella. Io sono rimasta sconvolta per la sfrontatezza della ragazza. Ho telefonato all’Acea, raccontando l’accaduto e mi hanno confermato che nessun impiegato del-

Quella nuova vicina di casa Spettabile Redazione, voglio raccontarvi cosa mi è successo giorni fa. Si è presentata alla mia porta una bella ragazza dai modi gentili. Mi ha detto di essere la nuova inquilina del piano di sopra, che aveva acquistato la casa da pochi giorni e che stava facendo i soliti lavori di ristrutturazione. Si scusava con me, ma credeva che gli operai avessero danneggiato uno dei tubi dell’acqua del bagno: potevo controllare, per favore, se era tutto a posto? Io, sinceramente, sono rimasto un po’ male e ho pensato: ÂŤMa come? La signora ha venduto, se n’è andata e non mi è venuta neanche a salutare? Eppure sembrava tanto per beneÂť. Sapete, da quando sono rimasto solo, fare due chiacchiere con le persone gentili mi fa sempre piacere. Ho detto alla “nuova inquilinaâ€? di controllare lei stessa, ma una volta in casa ho compreso che non conosceva la disposizione delle stanze, perfettamente uguale all’appartamento del piano di sopra, ed allora ho capito. Appena ho detto che avrei chiamato mio figlio se n’è andata. Ovviamente, la sera sono salito al piano di sopra e ho constatato che non c’era stato nessun trasloco. Meno male!

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PAOLO TURCI

Ho pubblicato queste due lettere per mettere in guardia tutti: giovani e meno giovani. Pur di insinuarsi nelle case, i “signori della truffaâ€? ne inventano ogni giorno una nuova. E, allora, attenzione! ([SHU[PJ ;LYTL 5H[\YHS :WH /V[LS ( [SHU[PJ J ;LYTL 5H[\YHS :WH /V[LS (IHUV ;LYTL 7+ Ç ;LS (IHUV ;LYTL 7+ Ç ;LS PPUMV'H[SHU[PJ[LYTL JVT Ç ^^^ H[SHU[PJ[LYTL JVT UMV'H[SHU[PJ[LYTL JVT Ç ^^^ H[SHU[PJ[LYTL JVT


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UNA GIORNATA TRA I GHIACCI Il Festival del Ghiaccio e della Neve, che annualmente si tiene ad Harbin, il capoluogo della provincia dello Heilongjiang, in Manciuria, nella Cina del nord.


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È uno dei festival più suggestivi questo che si tiene ad Harbin. Favorita dalle basse temperature che raggiunge la città (almeno 20 gradi centigradi al di sotto dello zero), all’inizio di ogni anno Harbin si mette all’opera e realizza una cittadella interamente formata dal ghiaccio, nella quale i visitatori possono camminare, giocare e divertirsi per un intero mese o, almeno, finché il ghiaccio non si scioglie! (Vedi articolo a pagina 40)


SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI

WINDA CASULA ]

PROSSIMO OBIETTIVO:

UN MONDO MIGLIORE

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ra il settembre del 2000 quando 191 leader mondiali si sono seduti al tavolo per definire quali sarebbero stati gli obiettivi da perseguire per migliorare le condizioni di vita del pianeta e dei suoi abitanti. Soprattutto nei Paesi in via di sviluppo. Con la Dichiarazione del Millennio, un patto globale sottoscritto da Paesi ricchi e poveri, la lotta alla povertà, alla fame, all’analfabetismo e alle malattie sono diventati “Obiettivi del Millennio” da raggiungere entro il 2015. Ci siamo: quindici anni dopo, prima di ripartire con una nuova agenda mondiale che alzi il livello dei “goals” cui puntare, fino al 2030, è il momento di tirare le somme. Mentre in 70 Paesi sono già in corso nuove consultazioni per capire come andare avanti.

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Già sei mesi fa un rapporto presentato dal segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, aveva fatto il punto dei risultati raggiunti, in fatto di riduzione delle condizioni di povertà, di accesso alle fonti di acqua potabile, di miglioramento della vita nelle baraccopoli e contrasto delle disuguaglianze di genere. Ma in quest’anno si potrebbe fare ancora molto. Soprattutto per la cura delle malattie come malaria, tubercolosi e Hiv, e l’accesso alle nuove tecnologie dell’informazione. «Gli Obiettivi del Millennio ha dichiarato Ban KiMoon - sono un impegno a sostenere i principi della dignità umana, dell’uguaglianza e dell’equità per liberare il mondo dalla povertà estrema. E costituiscono le linee guida di un

FEBBRAIO 2015

«Nel 2000 ben 191 Paesi hanno stabilito insieme una strategia per migliorare le condizioni di vita sul pianeta, in particolare dei Paesi in via di sviluppo. Da qui è nata la Dichiarazione del Millennio, un patto i cui obiettivi andavano raggiunti entro il 2015. A che punto siamo? Prima di ripartire con una nuova Agenda Globale, facciamo il punto su successi e insuccessi»

[ LOTTA ALLA POVERTÀ, ALLA FAME, ALL’ANALFABETISMO, ALLE MALATTIE, CONTRASTO ALLA DISUGUAGLIANZA: QUALI SARANNO I PROSSIMI OBIETTIVI DEL MILLENNIO PER CUI BATTERSI IN PRIMA LINEA? ]

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L’ITALIA E GLI OBIETTIVI DEL MILLENNIO

Il 14 e 15 ottobre scorsi la città di Torino ha ospitato i rappresentanti di 13 Paesi per discutere le proposte dell’Agenda Globale di Sviluppo Sostenibile e dare un contributo alla ridefinizione degli Obiettivi del Millennio per il 2015-2030, che dovranno essere adottati dall’Assemblea Generale Onu il prossimo settembre. Dei sei temi lanciati dal Gruppo di Sviluppo delle Nazioni Unite, in Italia si è


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Povertà estrema e fame Dimezzare la percentuale di popolazione che vive con meno di un dollaro al giorno. Istruzione primaria universale Garantire a tutti, ragazzi e ragazze, un ciclo di istruzione elementare. Uguaglianza di genere e autonomia delle donne Eliminare la disparità tra i sessi nei cicli di educazione primaria e secondaria e in tutti gli altri settori. Mortalità infantile Ridurre di due terzi i tassi di mortalità infantile tra i bambini con meno di 5 anni. Salute materna Ridurre di tre quarti i tassi di mortalità materna. Hiv/Aids, malaria e altre malattie Fermare e cominciare a invertirne la diffusione. Sostenibilità ambientale Integrare i principi dello sviluppo sostenibile all’interno delle politiche e dei programmi nazionali; fermare il degrado delle risorse ambientali; dimezzare il numero delle persone che non hanno accesso all’acqua potabile; migliorare notevolmente le condizioni di vita delle persone, 100 milioni, costrette a vivere nelle baraccopoli. Partenariato globale per lo sviluppo Sviluppare un sistema finanziario e di mercato aperto basato su regole definite, prevedibile e non discriminatorio; rivolgersi ai bisogni specifici dei Paesi in via di sviluppo, soddisfare i bisogni dei Paesi geograficamente isolati e delle piccole isole; cooperare per risolvere il problema del debito attraverso strumenti nazionali e internazionali; sviluppare possibilità di lavoro per i giovani; assicurare l’accesso alle medicine di base e rendere efficaci i benefici delle nuove tecnologie, soprattutto nei settori dell’informazione e della comunicazione.

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[ L’ISTRUZIONE PRIMARIA HA REGISTRATO UN AUMENTO DELLE ISCRIZIONI, MA RESTA ALTA LA PERCENTUALE DI ABBANDONO SCOLASTICO. IMPORTANTI RISULTATI ANCHE IN CAMPO MEDICO. ]

piano per affrontare i più urgenti problemi di sviluppo del nostro tempo».

Gli obiettivi »centrati e quello che resta da fare Le persone che soffrono la fame nel mondo sono diminuite di 173 milioni negli ultimi 25 anni, e anche la povertà è stata dimezzata dal 2000 ad oggi; ma ad una persona su otto, ossia circa 840 milioni di individui, continua a mancare un accesso stabile a cibo nutriente, mentre 1,2 midiscusso di “localizzazione”, con la partecipazione della società civile, delle istituzioni territoriali e regionali, per ragionare su politiche di inclusione sociale e dare voce ai gruppi tradizionalmente assenti nei processi decisionali.

liardi di persone vivono ancora con meno di un dollaro al giorno. Attraverso la cooperazione di governi, partner internazionali, società civile, operatori sanitari, sono stati raggiunti risultati importanti, seppur non ancora decisivi, anche in campo medico. Le morti per malaria si sono ridotte del 20%, attraverso interventi di prevenzione a volte molto semplici, nella loro efficacia, come la distribuzione di zanzariere e insetticidi, che nell’Africa

Sub-Sahariana, territorio ad alto rischio di contagio, hanno protetto il 76% della popolazione, secondo i dati riportati dal Ministero degli Esteri italiano. Le morti per tubercolosi sono diminuite di un terzo, e si calcola che almeno sei milioni di malati siano stati salvati. Dal 2000 ad oggi le sole vaccinazioni contro il morbillo hanno evitato 10 milioni di morti. Le possibilità di accesso ai trattamenti per malati di Hiv sono aumentate in tutti i Paesi, ma resta alto il numero di nuovi infetti (pari a 2,5 milioni all’anno) per scarsa conoscenza del virus e mancanza di prevenzione. Anche nell’accesso all’acqua potabile ci sono stati miglioramenti importanti: dal 1990 al 2008 circa 1,1 miliardi di persone hanno avuto accesso a una fonte non inquinata nelle aree urbane, oltre ad altri 723 milioni nelle zone rurali del mondo. Nella regione Sub-Sahariana l’accesso è raddoppiato, mentre in Asia Orientale si è »

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ENTRO IL 2015: LE OTTO METE


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passati dal 69 all’86% degli accessi all’acqua. Ma il divario fra aree cittadine e di campagna o montagna resta altissimo e penalizzante per chi vive fuori dai centri urbani. E non solo per l’acqua, ma per le condizioni di povertà in generale, soprattutto per l’infanzia. Nonostante gli interventi internazionali un quarto dei bambini del mondo in via di sviluppo è sottopeso, ha un regime alimentare inadeguato e servizi igienico-sanitari pessimi. Tra il 1995 e il 2009 non sono stati registrati miglioramenti nelle condizioni di vita delle famiglie più povere, mentre è diminuita la percentuale di denutrizione fra quelle più “ricche”. Un altro obiettivo che riguarda i minori e che resta lontano da raggiungere è quello dell’istruzione primaria diffusa. Se le iscrizioni a scuola sono aumentate di otto punti dal 1999, raggiungendo il 90% nel

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«Tra gli obiettivi da raggiungere, entro il 2015, c’è anche quello di migliorare le condizioni di vita di circa 100 milioni di persone costrette a vivere nelle baraccopoli» 2010, altrettanto alta è la percentuale di abbandono scolastico, soprattutto fra le bambine e nelle aree rurali. In tutto il mondo sono 57 milioni i bambini in età da

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scuola primaria che non si sono iscritti ai corsi, concentrati soprattutto nelle aree di conflitto. Se si considerano i giovani fra i 15 e 24 anni, 123 milioni nel mondo sono

completamente analfabeti (il 61% sono donne). Le differenze di genere si riscontrano anche nel lavoro: nel rapporto occupazione/popolazione gli uomini che hanno un impiego sono il 24,5% in più delle donne, che mediamente risultano pagate meno dei colleghi e con meno garanzie. Le disuguaglianze e le discriminazioni resistono anche in altri campi, come la partecipazione al governo del proprio Paese: al 31 gennaio 2013, la quota media di membri di parlamento donne nel mondo era di poco superiore al 20%.

Anche nelle baraccopoli delle grandi città la situazione non è migliorata, perché i progressi fatti negli insediamenti esistenti non riescono a tenere il passo rispetto alla continua crescita dei residenti poveri e senza abitazioni che, per standard di sicurezza e igiene, si possano definire tali. Il dato che è comunque emerso con chiarezza è che il mondo, a partire dalle Nazioni più ricche, possiede capacità e risorse per assicurare strategie di miglioramento del pianeta, e non può più fare finta di nulla di fronte a problemi globali.

Per saperne di più Anche alla Camera, in Commissione Esteri, è stato costituito un Comitato Agenda post 2015, cooperazione allo sviluppo e partenariato pubblico-privato, per lavorare insieme a Ong e mondo del volontariato alla costruzione di un programma per lo sviluppo nei prossimi anni. www.nextnewmedia.it/portfolio/nazioni-unitetorino-2014/


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CARISMATICA, PASSIONALE, VERSATILE... UNA DONNA INNAMORATA DELLA VITA, MA SOPRATTUTTO DEL SUO PRESENTE E DEL SUO FUTURO. CINEMA, TEATRO, TELEVISIONE: UNA LUNGA CARRIERA, NUMEROSI SUCCESSI COLLEZIONATI E TANTI PROGETTI DA REALIZZARE

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PIERA

«NON ESSERE AMMESSA ALL’ACCADEMIA “SILVIO D’AMICO” È STATA UNA GRANDE DELUSIONE. POI, QUANDO MI SONO TRASFERITA A ROMA, HO TROVATO LA MIA STRADA»

DEGLI ESPOSTI DI PEDR O ARMOCIDA


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orza, passione, trasporto. Per la vita, per l’arte, per i rapporti umani. Una donna senza età. Piera Degli Esposti è la prova vivente che l’anagrafe non ha valore. I suoi occhi ti inseguono come già facevano sul piccolo schermo quasi cinquant’anni fa con Il conte di Montecristo o su quello grande con Questi fantasmi di Renato Castellani oppure con Sotto il segno dello scorpione di Paolo e Vittorio Taviani e Medea di Pier Paolo Pasolini. E possiamo solo immaginare la sua peculiare e straordinaria recitazione a teatro, come nel leggendario spettacolo del 1979 Molly cara dall’Ulisse di James Joyce («Quel ruolo - dice l’attrice segnò la possibilità di essere me stessa in scena. Molly fu qualcosa di diverso»), che fece esclamare a Eduardo De Filippo la lusinghiera frase cucita su di lei: «Questa è o’ verbo nuovo». Sembra nata ieri Piera. Perché non vive di ricordi ma del suo presente ricco di progetti, di stimoli e quindi di futuro. La sua abitazione romana a due passi da piazza Navona è lo specchio di questa filosofia di vita. Così, durante l’intervista, l’attrice preferisce mostrare le foto dei lavori a cui ha appena preso parte piuttosto che crogiolarsi in un passato mitico. Anche se, naturalmente, alle spalle ha una storia importante fatta di grandi gioie e altrettanti dolori. Che abbiamo in parte capito grazie a uno straordinario documento, il film di Peter Marcias, Tutte le storie di Piera, in cui autori che hanno lavorato con lei, da Marco Bellocchio a Nanni Moretti, da Paolo Sorrentino a Paolo e Vittorio Taviani, da Giuseppe Tornatore a Lina Wertmüller e Riccardo Milani, hanno ripercorso la vita e la carriera di un’attrice unica. Proprio in questi giorni è al cinema con il film di un regista esordiente, Leoni di Pietro Parolin, e il mese scorso è arrivata addirittura in America nel prestigioso festival creato da Robert Redford, il Sundance, con l’unica opera italiana presentata in concorso, Cloro di Lamberto Sanfelice. Anche questa un’opera prima. È molto bello questo suo mettersi al servizio di giovani autori. La mia speranza è che questo li possa un po’ aiutare a essere più visibili e riconosciuti. In Leoni di Pietro Parolin, una tragicommedia ambientata nel Veneto in piena crisi economica, interpreta la mamma di Neri Marcorè. Il mio personaggio è quello di una donna che vive a letto non perché malata, ma proprio perché vuole comandare tutto dal letto. Situazione curiosa, ma è una storia molto bella. Il regista, che mi piace tanto, ha una calma e una serenità che non ho mai visto in altri autori al cinema. Poi, durante le riprese, la cosa incredibile è che è venuta la vera mamma di Neri Marcorè che non solo è una donna simpaticissima, ma è anche una campionessa nazionale di bocce. Tanto che spesso la chiamavano i giornalisti e lei pensava che fosse perché volevano intervistare il figlio. E invece le telefonate erano per lei. Cloro di Lamberto Sanfelice è invece un film diverso. È una storia abbastanza cupa, con un’atmosfera ber-

PIERA DEGLI ESPOSTI

[ IN APERTURA, PIERA DEGLI ESPOSTI SUL PALCO

«Non ho mai fatto niente per sembrare più giovane, ma ho una fortuna incredibile: girare tanti film, uno dietro l’altro. Non è una cosa comune, specie per un’attrice di oltre 70 anni. Un po’ sento che questa cosa mi rende eterna»

DELL’ARISTON IN OCCASIONE DEL 59° FESTIVAL DI SANREMO (2009). SOPRA, L’ATTRICE CON IL CAST DEL FILM “LA SCONOSCIUTA” AL ROMA FILM FESTIVAL DEL 2006. IN BASSO, LA LOCANDINA DEL FILM “LEONI”, ATTUALMENTE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE. ]

gmaniana, che però può affascinare in un Paese in cui sono privilegiate le commedie. C’è una giovane attrice, Sara Serraiocco, che ho molto apprezzato anche perché fa i “circolini“, sottolinea le sceneggiature. Rimango sempre sorpresa dagli attori con i copioni intonsi. Comunque il suo ruolo è quello di una ragazza che vive a Ostia e che vuole diventare campionessa di nuoto ma che, per problemi familiari, è costretta a rifugiarsi in montagna sulla Maiella con il padre malato e il fratellino di nove anni. Io «All’inizio il cinema interpreto la preside della non mi piaceva. scuola del paeMi sembrava troppo se che non si centimetrale... accontenta di Non mi potevo una conoscenmuovere come za superficiale amavo fare della famiglia, ma va a trovain teatro» re la ragazza nella vecchia baita. Si interessa a lei, vuole proteggerla e magari aiutarla ad esaudire i suoi sogni. Intanto ha appena finito di girare un altro film. Si tratta dell’opera seconda di Giorgia Cecere sempre con la stessa attrice, Isabella Ragonese. Il suo personaggio ha l’amica del cuore che muore in un incidente e io interpreto la mamma dell’amica. La sceneggiatura è molto bella. La sua sembrerebbe quasi una nuova giovinezza artistica. Al cinema, in tv ma non più tanto a teatro. Come mai? A un certo punto ho smesso di fare teatro. » FEBBRAIO 2015

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INTERVISTA PIERA DEGLI ESPOSTI Forse ero avanti con i tempi, ma non ero tanto capita e accettata. Io ero nata molto duellante, quindi quando ho avuto a che fare con i mattatori, per esempio Lavia, Albertazzi e Proietti, in un’epoca in cui le attrici stavano sulle poltroncine subalterne, ho avuto dei problemi. Non c’è niente da fare, i maschi erano molto abituati a essere gli unici mattatori. Per questo il mio monologo Molly cara destò grande scalpore. Così è ritornata al cinema con l’importante ruolo di L’ora di religione di Marco Bellocchio. Pensi che a me all’inizio non piaceva per niente. Il cinema mi sembrava troppo centimetrale, mi indagava ma non mi potevo muovere come mi piaceva fare a teatro. Anche se già tanti anni fa Luigi Zampa mi disse: «Ma perché ti ostini sempre a voler fare teatro se ti dicono di no, hai una faccia per il cinema». Così ora penso che se prima muovevo il corpo adesso muovo la faccia. Gli italiani hanno imparato a conoscerla anche grazie alle popolarissime serie televisive come Tutti pazzi per amore e Una grande famiglia. Mi piace la Tv perché va nelle case, anzi è dentro le case. Il fatto che mi sia piovuto addosso tutto questo affetto dalle persone grazie a un oggetto mi piace molto. La cosa per me curiosa è che piacciono molto anche alcuni miei personaggi che non sono esattamente simpatici. Oggi non mi chiedono più gli autografi ma mi fotografano. E mi piace. L’altro giorno un signore, un gran lombardo raffinatissimo, mi ha fatto la foto. Quando è nato l’amore per l’interpretazione? Già da piccola. Volevo la vasca bollente perché volevo l’estasi mentre, non sapendo che cosa fosse il diaframma, spingevo i cassetti per cambiare la voce. Ossessione ed estasi, è cominciata lì. Poi, un po’ per caso, ho iniziato a fare l’attrice in piccole compagnie a Bologna. Certo è stata dura, per esempio non sono stata ammessa all’Accademia Silvio D’Amico e fu una grossa delusione perché volevo dimostrare, soprattutto a mio padre, ciò che sapevo fare. Poi, quando mi sono trasferita a Roma, ho trovato la mia strada. Come ha vissuto gli inevitabili momenti “morti“ di un attore tra una parte e l’altra? Ci sono attori che devono sempre lavorare, è inaccettabile per loro non stare

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[ SOPRA, L’ATTRICE SUL SET DELLA FICTION TV “MICOL E LE SUE SORELLE”; IN ALTO A DESTRA, CON PETER MARCIAS, IL GIOVANE REGISTA DEL FILM “I BAMBINI DELLA SUA VITA”. ]

NELLA VITA SENTIMENTALE SONO STATA UNA CONQUISTATRICE, FORSE ADESSO SAREI PIÙ PROPENSA AL MATRIMONIO dentro un altro personaggio e dover vivere la propria vita. Per me, invece, è molto forte il gusto della vita e la simpatia che ho per me. Anche se è vero che dopo tournée che magari duravano sei mesi mi chiedevo come avrei fatto a stare senza quel personaggio. In questo senso, però, il cinema è stato un toccasana perché salva da questa nostalgia per i personaggi, uno non fa in tempo ad affezionarsene. Lei non ha avuto figli. Ne ha sentito la mancanza? In realtà no perché sono sempre stata figlia, molto legata ai miei genitori. Anche da giovane non pensavo mai a marito e figli e, anzi, non volevo fare sposare i miei fratelli. Da piccola nel mio pensiero, il marito ideale era mio padre e la maestra alle elementari mi diceva che non era possibile. Nella vita sentimentale sono stata una conquistatrice, forse adesso sarei più

propensa al matrimonio. Pensa mai alla morte? Diciamo la verità, io non penso di morire. Un giorno un gesuita chiese a Bellocchio e poi a me se credevamo nell’al di là. Io dissi che non ci pensavo perché credo di essere immortale. Anche per questo sono buddista. Lo spazio che la morte si prende nella vita è già troppo, la morte ha tutto il tempo che vuole e non deve interferire. Per me è importante vincere questa lotta. La morte degli altri invece è piuttosto presente, io sogno sempre mia madre, mio padre, mia sorella Carla. Com’è il suo rapporto con la terza età? Non ho mai fatto niente per sembrare più giovane ma ho una fortuna incredibile: girare tanti film uno di seguito all’altro. Non è una cosa comune, soprattutto per un’attrice che ha più di settant’anni. E un po’ sento che questa cosa mi rende eterna.


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I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI

LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE

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AVAMPOSTO 42 [ RISPOSTE DALLO SPAZIO ] Avreste mai immaginato di poter leggere in tempo reale il diario di bordo di un astronauta? Sono trascorsi circa tre mesi da quando l’astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, si trova sulla Stazione Spaziale Internazionale in orbita attorno al nostro pianeta. Altrettanti ne dovranno passare prima del suo ritorno. Come si vive in orbita, come si trascorre il tempo e cosa si vede dallo spazio? Avamposto 42 è la risposta alle vostre domande. >> http://avamposto42.esa.int

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SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI RAFFAELLO

CARABINI ]

SITO UFFICIALE EXPO 2015 MILANO

IL PADIGLIONE ITALIA tra progetti, controversie e...

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l primo ad avere qualche dubbio è stato Vittorio Sgarbi, poi la comunità degli architetti e, infine, l’archistar Chris Wilkinson, che ha firmato il parco di Singapore. «Sono semplicemente sorpreso - ha affermato -. L’idea è troppo simile a quella dei supertrees che abbiamo realizzato per i Gardens by the Bay (lo spettacolare eden di 54 ettari nella città-stato malese, ndr) per essere casuale: stiamo consultando i legali per tutelare un’idea che riteniamo nostra». Parliamo di quello che dovreb-

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alcune porzioni e molto in ritarbe essere il simbolo di Expo do sui tempi previsti, tanto che 2015, l’Albero della Vita, fulcro Vincente Loscertales, segretario del Padiglione Italia, “idea” (inedel Bureau International des Exvitabili le virgolette) di Marco positions, Balich. Alha detto to circa 37 «Il Padiglione Italia sorridenmetri, in è concepito come do: «Vuol legno e ceuno spazio innovativo, dire che mento, è trasparente, che sarà un illuminato deve poter dialogare bonsai delda una con l’ambiente la vita; del tecnologia circostante» resto sucavanzatiscede semsima. Quepre, in ogni Expo, che non tutsto almeno nel progetto preti i padiglioni siano pronti alla sentato che però, ad oggi, è andata dell’inaugurazione». cora in fase di gara d’appalto per

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Otto i milioni di euro preventivati per la rivisitazione delle “superpiante” (firmate dall’architetto Andrew Grant, sono 18 diversi esemplari fotovoltaici, alti 25-50 metri, con una vera corteccia vivente e costituita da oltre 160mila piante di 200 specie differenti) di Singapore, cui vanno aggiunti i due per la consulenza a Balich, allargata e gratuita per la parte artistica di tutto il Padiglione, ma onerosissima per la realizzazione dei relativi eventi. Costruito sul Cardo, asse dell’Expo in cui si sviluppa la parte tematica “Nutrire il Pianeta,


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SITO UFFICIALE EXPO 2015 MILANO

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Energia per la Vita”, mentre il Decumano ospita i Paesi partecipanti, il Padiglione Italia è concepito come “uno spazio trasparente”, che deve poter dialogare con l’ambiente circostante. Che cambia aspetto nel corso della giornata. Che respira e che vive, quasi fosse esso stesso un organismo vivente. ”Soprattutto“ un punto di riferimento per imprenditori e ricercatori, capaci di rinnovare il concetto di eccellenza italiana del “saper fare” e del made in Italy. Oltre al controverso Albero, che si ergerà al centro della Lake Arena, la porzione determinante è il Palazzo Italia, un edificio di cinque piani e 12mila mq calpestabili, complesso

«Tra avanzate tecnologie, sospetti plagi architettonici e costi elevati, continua il nostro viaggio all’interno dell’esposizione universale 2015 di Milano facendo il punto sul Padiglione Italia»

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PIAZZA CASTELLO IN BIANCO

e articolato, frutto di un concorso internazionale vinto dallo Studio Nemesi di Roma, architetti Michele Molè e Susanna Tradati. Che dicono: «Abbiamo invertito il concetto di padiglione: non una scatola che racchiude un interno ma una piazza che accoglie varie funzioni, con un rapporto tra interno ed esterno particolarmente accattivante». L’enorme spazio sviluppa, collegati da elementi-ponte, quattro blocchi che ospitano le funzioni principali: area espositiva, uffici istituzionali e di rappresentanza, auditorium e sala riunioni. Da questo immenso fulcro, il palazzo si articola in volumi, scansioni, decori, pannellature, superfici che richiamano il “nido”, il

“vivaio”, la “foresta urbana” e in cui il visitatore potrà immergersi per scoprire una suggestiva architettura-paesaggio. Lavori aggiudicati a 18 milioni, ma la società costruttrice parla già di un incremento a 35 e comunque un extra-budget di 10 milioni deve essere previsto. Vedremo poi i costi definitivi. Completano la presenza del nostro Paese a Expo 2015 una serie di palazzine site sul Cardo, viale pavimentato largo 35 metri e lungo 325 metri, che ospiteranno il Padiglione del Vino Italiano, dall’appeal multimediale e molteplici piccole strutture occupate e gestite da operatori italiani nei panorami dei prodotti e delle culture.

LA VIGNA DI LEONARDO

Leonardo lo citò persino nel suo testamento. Un vigneto nel centro di Milano, zona Magenta, proprio di fronte a Santa Maria delle Grazie e al celeberrimo “Cenacolo”. Il genio di Vinci lo aveva ricevuto in dono da Lodovico il Moro nel 1499, ma gli venne confiscato dopo la caduta del tiranno. Per riottenerlo arrivò fino al re di Francia che aveva invaso il ducato. E ci riuscì. Gli oltre 8mila metri quadri di vitigno malvasia di Candia, rimasti integri fino agli Anni ‘20 e poi annientati dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, sono in fase di ripiantumazione per essere pronti per Expo. E per entrare nel circuito dei luoghi vinciani milanesi, in occasione della più grande mostra monografica europea dedicata a Leonardo che accompagnerà l’esposizione universale. Verrà aperto al pubblico anche il palazzo privato, la Casa degli Atellani, nel cui giardino sta avvenendo la piantumazione, e che presenta ambienti e decori ragguardevoli di varie epoche: il salone superiore, pavimenti lignei intarsiati, medaglioni sforzeschi, cortili e scaloni, boiserie e lo stesso giardino segreto voluto da Piero Portaluppi nel restauro del 1922.

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ilano cambierà faccia in occasione della grande esposizione universale. In particolare, una delle piazze più famose della città assumerà un aspetto nuovo e libero, aperto e sospeso nel tempo. Si chiama, infatti, “Nevicata 14” il progetto scelto dalla giuria della Triennale milanese per la sistemazione temporanea dell’ampio spazio antistante la torre del Filarete e l’ingresso principale del Castello Sforzesco. Scelto “per qualità e leggerez-

za del progetto, per la reversibilità e la capacità di rispondere alle immediate esigenze di Expo e ai limiti di budget”, il rivestimento in calcestre bianco di tutta la piazza e dell’ampio viale che attornia le mura, punteggiato da una serie di strutture-gazebo riscaldate d’inverno e nebulizzate d’estate e ripulito da ogni dislivello, segnaletica, buche, pali, semafori, marciapiedi compresi. Firmato dai due docenti di progettazione architettonica del Politecnico Stefano Gui-

darini e Pierluigi Salvadeo, “Nevicata 14” propone uno spazio sconfinato, organizzando “l’area come campo di possibilità, senza definire nulla”. «L’idea è consentirne un uso libero - aggiungono gli ideatori -, anche ludico, ma il tema fondamentale è il decoro, perché siamo nel luogo più monumentale di Milano». Luogo la cui forma definitiva verrà approntata dopo Expo, con un concorso internazionale per attuarne la nuova sistemazione. FEBBRAIO 2015

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SOCIETÀ

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[ ATTUALITÀ DI

ANNA MARIA MELLONI ]

A VIA REMBRANDT LIBRI E NON SOLO

«Allestita all’interno della portineria in disuso di un palazzo milanese, una piccola biblioteca è divenuta in breve tempo un punto di riferimento e un modello da imitare. È l’iniziativa di un condominio convinto che, al di là della passione per la lettura, sia bello incontrarsi, parlare e condividere»

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rrivo a Milano, in via Rembrandt n. 12, alle ore 15 di uno dei primi giorni di gennaio. Mi è stato detto che devo citofonare al numero 80, alla voce “Custode”. Mi risponde subito una voce maschile e, dopo pochi istanti, un signore coi baffi viene ad accogliermi all’entrata del palazzo. Mi stringe forte la mano e si presenta solo con il nome, Roberto. Mentre entriamo nella guardiola nata per funzioni di portineria, Roberto bofonchia alcune frasi di cui non comprendo bene il senso: «Bisogna farsi delle domande, bisogna farsi delle domande, perché tutto questo interesse?». Un po’ imbarazzata chiedo lumi: «Bisogna domandarsi cosa, scusi?». Roberto entra nella stanza attigua alla guardiola e allarga le braccia per mostrarmi le quattro pareti che delimitano uno spazio di circa 15 metri quadri. «Ecco, è tutto qua, perché una cosa così semplice e così picco-

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la suscita tanto interesse?». Le pareti sono interamente coperte di libri, semplici librerie, risultato di un evidente fai-da-te, ricoprono ogni centimetro dei muri della stanza: sono 5.000 libri. Al centro un tavolo di legno con alcune sedie attorno. Un divanetto rosso è accostato a una delle pareti. Eccola, è tutta qua la biblioteca di via Rembrandt 12. Chiedo a Roberto di dirmi di più e lui comincia a raccontare, mentre io ascolto e mi guardo attorno. Roberto racconta del suo interesse, vivo da sempre, per le persone. Racconta che per tutta una vita ha lavorato come tecnico, riparando apparecchi televisivi. Sei, sette o addirittura otto interventi al giorno, ed ogni intervento voleva dire una casa nella quale entrare, un mondo da scoprire. Mi spiega che nell’arco di pochissimi minuti capiva se in quella casa era opportuno parlare, ridere, scherzare oppure solo ascoltare, perché di una cosa Roberto è certo, in quasi tutte le case c’è

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qualcuno che ha bisogno di parlare. In pochissime c’è qualcuno disposto ad ascoltare. E lui ha ascoltato, per tanti anni, in tante case, con quel genuino interesse che sa dimostrare solo chi le persone le ama davvero. Una volta andato in pensione Roberto si trova a vivere le giornate nel grande palazzo di via Rembrandt, a Milano. Settanta appartamenti e quasi nessun contatto tra gli abitanti. Nell’androne del palazzo ci sono i locali della portineria in disuso. Roberto, che in quel momento è uno dei consiglieri, chiede di poterli utilizzare per raccogliere i libri che i condomini vorranno mettere in comune e poterne fare una sala d’incontro. Raccoglie un centinaio di libri e riempie due piccole librerie; poi la voce circola nella via, nel quartiere, e i libri aumentano. Il giorno dell’inaugurazione della biblioteca, il 2 febbraio 2013, la notizia è andata ben oltre i confini previsti da Roberto: La Repubblica dedicherà un’intera pagina

alla prima biblioteca condominiale di Milano. Dopo l’inaugurazione, spiega Roberto, iniziano i problemi. Si trattava, infatti, di decidere se aprire o meno all’esterno la biblioteca. Per Roberto non ci sono dubbi, i libri arrivano anche, e in prevalenza, dal quartiere, non ha senso rimanere chiusi. Non tutti però sono d’accordo, ci sono gli scettici (mettiamo a rischio la sicurezza del palazzo!) e anche qualcuno dichiaratamente ostile. Ma l’assemblea è sovrana e si decide di garantire un orario di apertura al pubblico. Roberto convince i dubbiosi assicurando che la sua presenza nella guardiola della portineria garantirà un maggiore controllo sui passaggi nel palazzo. Chiedo a Roberto cosa l’abbia spinto a creare la biblioteca, convinta che alla base ci sia un profondo amore per la lettura. Mi risponde che leggerà sì è no un libro al mese, un buon numero vista la media nazionale, ma un’inezia rispetto a coloro che i libri li di-


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SOCIETÀ

Un centinaio di volumi e due piccole librerie. È questo l’iniziale allestimento della biblioteca milanese che, oggi conta ben 3.000 libri.

vorano davvero, come una delle coppie che frequenta assiduamente la biblioteca, capace di leggere fino a cinque libri a testa al mese. No, non è l’amore per la lettura a spingere Roberto, i libri sono solo uno strumento. L’idea è quella di far incontrare le persone, farle parlare, il libro diventa solo l’occasione dell’incontro, uno strumento per selezionare, perché chi esce di casa per andare a scegliere un libro, non può essere armato altro che di buone intenzioni. Nella biblioteca di via Rembrandt non si va per leggere, attorno al tavolo le persone si riuniscono per scambiare impressioni su un libro appena letto, parlare del tempo, della giornata, ma anche di tanto altro. In una società in stallo, paralizzata da una crisi morale prim’ancora che economica, secondo Roberto: «Basta cominciare, poi qualcuno verrà dietro. Bisogna preoccuparsi se una cosa così sem-

plice desta tanta attenzione, dovrebbe essere normale parlarsi, condividere, progettare insieme». Sono quattro le persone che oggi si alternano nell’apertura della biblioteca, molte di più quelle che arrivano per portare libri, rifornirsi o più semplicemente per passare del tempo assieme. Sessantotto anni, una moglie, due figli che lo hanno molto aiutato a far partire il progetto, Roberto ha militato nel sindacato e da sempre si è occupato degli altri. Per gestire la biblioteca ha imparato ad usare il computer e sono ben 3.000 i libri fino ad oggi catalogati. Per garantire una buona gestione del servizio, ogni avventore della biblioteca è dotato di una scheda informatica nella quale vengono inseriti i dati dei libri presi in prestito. I libri che vanno di più sono i gialli, i thriller, gli autori italiani come Stefano Benni, Erri De Luca e Andrea Camilleri. Bambini ne passano pochi, alcuni ragazzi molto

motivati, e di lì l’età va a salire. Quando i libri sono diventati davvero troppi per essere contenuti nel locale, sono cominciate le donazioni prima ad una casa di riposo, poi al carcere di Opera, dove i libri vengono letteralmente divorati dai detenuti. Nella biblioteca sono state fatte anche alcune presentazioni di libri, impreziosite da un accompagnamento musicale. Alla presenza di Sara Loffredi e Cristina Obber, autrici rispettivamente de La felicità sta in un altro posto e L’altra parte di me, la lettura di brani dei romanzi è avvenuta in un clima di piacevole intimità, che solo un luogo così concepito può garantire. Mi stupisco nel sentire di queste iniziative, la stanza è piccola, difficile intenderla come una sala per organizzare eventi. Roberto mi spiega con convinzione che: «È perfetta così, più grande non la vorrei. Così siamo costretti a stare vicini, a parlarci, non come in alcune chiese o in alcu-

Per saperne di più: Roberto Chiapella - c/o Biblioteca di via Rembrandt 12 20148 Milano Telefono 339 796 3753 bibliorembrandt12@gmail.com

ni convegni dove le persone si dispongono a macchia di leopardo. Qui si viene per avere relazioni». La vitalità della piccola biblioteca, unita allo spirito che guida le sue iniziative, ha suscitato l’interesse di molti media, ma anche delle istituzioni: il Comune di Milano sta valutando come riprodurre questo modello, che smentisce l’immagine delle biblioteche come luoghi privi di vita. Mentre Roberto ancora racconta, e io mi sento sempre più a casa, a un tratto mi dice: «Un’altra cosa che capita in questo posto, e che non riesco proprio a spiegarmi, è che le persone non vogliano più andare via». Guardo l’orologio e mi accorgo che sono passate due ore, pensavo ce la saremmo sbrigata in una mezz’oretta. Uscendo dalla biblioteca di via Rembrandt, mentre Roberto si scusa per non avermi offerto nemmeno un caffè, penso che in quel posto devo assolutamente tornare. FEBBRAIO 2015

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ATTUALITÀ

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LO HA STABILITO LA COMMISSIONE EUROPEA

CLASSE ENERGETICA: UNA QUESTIONE D’ETICHETTA «Con l’anno nuovo è obbligatorio, anche per chi vende on-line, indicare la classe d’appartenenza dei prodotti elettrici» DI FRANCESCO ANDREANI

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nno nuovo, vita nuova. E come tradizione vuole anche la normativa che regola l’efficienza energetica degli elettrodomestici è entrata in vigore, appunto, il primo gennaio di quest’anno. La Commissione europea ha infatti stabilito che tutti i prodotti che utilizzano elettricità, siano essi frigoriferi o lavatrici, televisori o forni devono essere provvisti di un’etichetta che indichi il consumo di energia elettrica di ognuno, e questo obbligo si estende anche alle vendite online. Finora, infatti, i rivenditori che si servono della Rete dovevano solo indicare la classe di appartenenza di un elettrodomestico e non tutti gli altri parametri che permetterebbero al consumatore di comparare i prodotti tra di essi, dandogli così la

possibilità di scegliere. Ora, l’obbligo di esporre l’etichetta energetica viene esteso anche ai forni a gas (prima era obbligatoria soltanto per quelli elettrici) e alle cappe della cucina; dal 26 febbraio 2015 i nuovi prodotti immessi sul mercato (sia in negozio che on-line) dovranno segui-

re delle normative più specifiche. Dal 26 ottobre, invece, l’obbligo dell’etichetta energetica verrà esteso anche alle caldaie a gas, agli scaldabagni e ad ogni altro apparecchio per il riscaldamento, come condizionatori e pompe di calore. Un’altra novità riguarda la “mes-

sa a riposo” automatica delle apparecchiature che si servono di Internet (modem, decoder, alcuni televisori), così come delle macchine per il caffè. Quando non sono in funzione, devono andare in standby o spegnersi, permettendo un risparmio di 40 euro a famiglia.

Un bel risparmio

Quante classi?

Dove va applicata

Finestre e infissi

Se si mette a confronto uno stesso prodotto di classe A con uno di classe D, nel corso della sua vita il risparmio è notevole. Per un forno elettrico sarebbe di 230 euro.

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Le classi energetiche sono in tutto sette e vanno dalla A (prodotto più efficiente) alla G (consuma di più). Ognuna corrisponde ad un colore specifico, dal verde al rosso.

L’etichettatura va applicata a tutti gli apparecchi elettrici, quindi non soltanto a quelli grandi (cucine e frigoriferi) ma anche ai più piccoli, come decoder e lampade.

Anche le finestre e gli infissi rientrano tra i prodotti che necessitano dell’etichettatura. Più è spesso il vetro, minore sarà il consumo energetico all’interno della casa.


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REPORTAGE

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[ DI ILARIA ROMANO E ROMINA

VINCI ]

LUNGO LE STRADE DELLA TURCHIA «Tra megalopoli e piccole città, un percorso “on the road” in una nazione che, data la sua posizione geografica, inevitabilmente subisce le ripercussioni del conflitto siriano in atto»

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a Turchia è nel cuore di una delle zone più “calde” del mondo, e si trova a fare i conti con la guerra siriana: il confine sud è diventato una delle principali vie di fuga dei profughi, ma anche un corridoio di transito per combattenti e armi. Dal 2002 il Paese è sotto la guida di Tayyip Recep Erdogan, un presidente che nell’agosto scorso è uscito vincitore anche dalle prime elezioni a suffragio universale diretto. La Turchia è la 17a realtà economica mondiale, con un Pil in costante ascesa, merito anche della sua collocazione geopolitica

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che la rende un polo industriale e commerciale di spicco. Una crescita economica inversamente proporzionale, però, ad un’informazione democratica. L’ultima classifica di Reporters Sans Frontieres la vede, infatti, alla 148a posizione fra i Paesi per la libertà di stampa sui 176 monitorati. E l’arresto dello scorso 14 dicembre di più di venti giornalisti, compreso il direttore di uno dei principali quotidiani d’opposizione, ne è l’ennesima conferma. Il nostro viaggio è un tentativo di esplorare questo Paese, viverne le realtà e capirne le contraddizioni.


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»NonISTANBUL basta quante volte si torna a Istanbul, sembrerà sempre la prima, sconosciuta ma accogliente allo stesso tempo. In questa megalopoli che sfiora i 14 milioni di abitanti è racchiusa la storia, la cultura di due continenti e la modernità di uno Stato che negli ultimi anni è diventato una delle nuove potenze emergenti. Siamo atterrate di sera al Sabiha Gökçen, il secondo aeroporto internazionale della città, più piccolo di Ataturk e distante 40 km dal centro. Prendiamo un pullman per Taxsim, il cuore della Istanbul moderna, dove lo scorso anno, a Gezi Park, ci furono le proteste contro il governo. Da lì contrattiamo con un tassista una tariffa accettabile per Sultanahmet, destinazione finale della serata. Arriviamo nella Città Vecchia che sembra notte, e la macchina si addentra fra i vicoli sempre più stretti, finché non sbaglia strada, come si capirà da una retromarcia in discesa. Arriviamo di fronte ad un hotel che non è quello che abbiamo prenotato, e prontamente le nostre valigie vengono prese in consegna da due ragazzi che fino a un minuto prima sedevano su un gradino. Capiamo subito che dobbiamo fidarci, e difatti la nostra stanza sarà poco più avanti, ma l’ingresso è l’unico senza un’insegna. Se non ci fossero stati loro non l’avremmo mai trovato. La ricettività qui è spesso a conduzione familiare: ci accoglie Salih, che arriva alla reception direttamente dalla sua stanza. Parla bene l’inglese, e gestisce questo affittacamere economico mentre il cugino ha l’hotel a tre stelle dall’altra parte della strada, come ci spiegherà mentre cerca di avvitare una lampadina nuova, senza staccare la corrente, nella nostra stanza. Qui gli spazi sono essenziali, ma non manca nulla. Fuori dai percorsi turistici e dai luoghi mistici di questa città, avremmo modo di addentrarci nella Istanbul che non si racconta mai. L’indomani arriviamo in tram a Beyazit, dove sorge il famoso Gran

Bazar, nato nel Quattrocento come piccolo mercato e via via cresciuto fino ad assumere le caratteristiche di un labirinto dove si può trovare in vendita qualunque cosa. Poco lontano il panorama cambia totalmente, e alle vetrine per turisti si sono sostituiti i piccoli market dei residenti, molti dei quali stranieri. L’immigrazione è diventato un tema caldo in città, soprattutto da quando è cominciata la guerra in Siria. Ce ne parlano una mattina due pescatori, appena rientrati in porto, che ci invitano a bere un tè sulla loro barca. Uno di loro, ad esempio, ha perso il pollice sinistro in un incidente con una grande imbarcazione italiana, un altro ha lavorato all’estero, in Germania, e prima ancora a Ravenna. In fondo siamo tutti migranti, pensiamo, quando ci indicano la strada per tornare verso il centro, raccomandandoci di stare attente.

GAZIANTEP »Gaziantep è lontana da Istanbul oltre mille chilometri. È una città che conta un milione e 800mila abitanti, e appena ci metti piede capisci perché viene considerata la patria del baklava, il tipico dolce al pistacchio che qui preparano egregiamente almeno 180 pasticcerie. Visitarla, anche se solo di passaggio, ci è servito a capire ancora meglio la dimensione del conflitto in atto in Siria, e quali ripercussioni abbia per la Turchia, soprattutto al sud, in quella che è considerata la porta d’ingresso all’Anatolia Sud Orientale. Il confine dista da qui 40 km, Aleppo circa 100 km, ed è questa la provincia che dall’inizio della guerra ha accolto il numero più alto di profughi, almeno 200mila solo in città, senza contare i campi disseminati in tutta l’area, che continuano a crescere di giorno in giorno. Da Gaziantep si apre anche il territorio del Kurdistan turco, una terra che reclama diritti e, di fatto, instabile da oltre trent’anni. È una realtà fatta di modernità, tradizione e contrasti: parla turco, curdo e sempre più anche » FEBBRAIO 2015

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REPORTAGE

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cora gli artigiani al lavoro, e poco più in là un centro commerciale di tre piani, con bar e fontane colorate fra un negozio e l’altro. Dove sul marciapiede di fronte alle sedi delle più grandi banche del Paese, c’è ancora chi, in cambio di 25 centesimi di lira, ti fa salire sulla bilancia e ti dice quanto pesi.

arabo, i suoi ospedali si sono riempiti di feriti della guerra, sono state aperte nuove attività da chi ha avuto la fortuna di sperare in un’alternativa ai campi profughi. È una città accogliente, anche se non sono mancati i contrasti con la nuova comunità siriana, dove nel mercato del rame puoi trovare anIstanbul

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Alanya

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VERSO LA COSTA

Mersin

}

Quando il taxi ci lascia davanti alla stazione di Gaziantep, immediatamente veniamo accerchiate da un gruppo di uomini. «Mersin, Mersin», diciamo noi, ed ecco che due prendono le nostre valigie, un terzo inizia a correre e ferma un pullman che era già partito. Ci fanno cenno di sbrigarci e saliamo a bordo in perfetto stile Indiana Jones visto che, scattato il verde, il bus è già in movimento. Si tratta, tra l’altro, di un pullman iperaccessoriato, con tanto di schermi Lcd, connessione Internet e servizio tè, caffè e snack.

MERSIN »A Mersin ci ospitano Yunus e Koray, sono due ragazzi dai modi gentili ed educati, hanno meno di tren-

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•Gaziantep

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t’anni e vivono in un appartamento con vista mare, all’interno di un comprensorio di palazzoni nuovissimi, ognuno con piscina privata. Entrambi sono ingegneri e si esprimono in inglese con una scioltezza che noi possiamo solo invidiare. Se la cavano bene anche con l’italiano: «Perché la maggior parte dei nostri colleghi è di Napoli», ci dicono strizzando l’occhio. Lavorano per una società italiana che fa infrastrutture: «In Turchia i collegamenti sono tutti sui bus - ci spiega Yunus -, i treni si trovano soltanto tra Ankara ed Istanbul, ma nessuno li usa perché sono lenti. Stiamo lavorando proprio per realizzare una rete dell’alta velocità, fra dieci anni sarà tutto coperto». Davanti ad una tazza di caffè ci raccontano che a Mersin negli ultimi anni si sono stabiliti molti Siriani, soprattutto apparte-

nenti al ceto alto, e girano per la città con macchine lussuose. Alcuni di loro hanno aperto attività commerciali e stanno cercando di rifarsi una vita lontano dalla guerra. Ci presentano anche dei loro amici: Ezgi o Ozan. La prima è una ragazza prorompente dai lunghi capelli corvini, ha 25 anni, studia lirica e sogna il suo esordio alla Scala di Milano. Ozan, invece, è un ex giocatore professionista di pallamano, classe 1982. Ha vissuto due anni in Italia giocando in vari club di Serie A. Poi è arrivata la crisi, e lui è tornato in patria ingaggiato da una società di Ankara. È qui che ha conosciuto sua moglie, anche lei giocatrice, e qualche mese fa si sono sposati. Con Ozan, Yunus, Koray ed Ezgi trascorriamo una piacevole serata, tra locali sul mare e pub con musica dal vivo. È grazie a loro che vediamo un altro volto della Turchia. È quello del benessere di un Paese che si affaccia all’Europa senza averne però nulla da invidiare: «A noi l’annessione non interessa, la moneta unica non la vogliamo, viviamo bene con la lira, anche voi del resto, in Italia, non stavate meglio prima dell’euro?», ci chiedono.

{

VERSO SUD

}

Ci rimettiamo in cammino all’indomani mattina. Il nostro viaggio prosegue verso sud, con una matita tracciamo sulla cartina quella che sarà la nostra rotta: percorreremo la costa superando Silifike e Tasucu (da dove partono i traghetti diretti a Cipro), scenderemo ancora, fino ad Anamur, per poi iniziare la risalita, sempre costeggiando il mare, superando Gazipasa per approdare, infine, ad Alanya. Il viaggio dura quasi dieci ore, certo, 350 km non sono pochi,


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[ NELLA FOTO D’APERTURA, BASILICA DI SANTA SOFIA, A SINISTRA, VITA QUOTIDIANA A GAZIANTEP; AL CENTRO, IL PORTO DI ALANYA. NELLA PAGINA ACCANTO, VIE DI GAZIANTEP (SOTTO) E UNO SCORCIO DI MERSIN (SOPRA). ] LA

A ISTANBUL.

sette in mattoni senza vernice, negozi di lamiera, animali che trainano grossi pesi: uno spaccato di vita molto più modesto, diametralmente opposto alla sfarzosità della costa appena poco più a nord est.

ALANYA »Arriviamo ad Alanya fuori stagio-

eppure è solo percorrendoli che capiremo l’importanza dei discorsi di Yunus, quando ci parlava dell’esigenza della Turchia di sviluppare al più presto una linea ferroviaria adeguata. Perché se il primo tratto scorre via abbastanza agevolmente, e palazzi in stile Miami la fanno da padrone, dopo due-tre ore lo scenario inizia a cambiare: montagne a picco sul mare, la costa si fa frastagliata ed eccoci a percorrere una serie infinita di tornanti. Le strade sono sempre asfaltate e a due corsie, ma quando incrociamo un camion lo spazio è giusto il minimo per scongiurare il contatto. Osserviamo ca-

ne, ci accoglie una cittadina quasi in dormiveglia, eppure non fatichiamo a credere che d’estate possa rappresentare il top della movida, stando ai locali con le insegne psichedeliche e a tutti i negozietti di souvenir nei quali imperano sneakers all’ultimo grido dalle tinte esclusivamente fluorescenti. Il sole mite e la temperatura lieve quasi stridono con l’inesorabilità del calendario, che ci ricorda che siamo nel pieno dell’inverno. Sulla tabella di marcia abbiamo in programma di visitare la celebre fortezza, è l’unico arsenale rimasto in piedi in tutta l’Anatolia. Ma facciamo male i nostri conti ed ecco che, anziché salire seguendo la muraglia della Torre (leggeremo poi che è lunga 6 km ed ospita 140 torri merlate), ci ritroviamo al porto a contrattare con un pescatore un giro in barca per la modica cifra di 20 lire a persona (meno di sette euro). Ci conduce così alla scoperta delle grotte marine: quella dei Pirati, che nasconderebbe un passaggio segreto fino alla fortezza, e quella degli Amanti, dove venivano nascosti il bottino e le donne rapite. Il tour si chiude con una grotta dai riflessi magici: narra la leggenda che qui, in queste acque cristalline, Cleopatra faceva il bagno, e poi risaliva fino alla corrente d’acqua dolce per fare la doccia.


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SOCIETÀ

[ ATTUALITÀ DI ILARIA ROMANO ]

PIÙ INTEGRAZIONE PER VOLTARE PAGINA «Ciò che viviamo oggi non è uno scontro di civiltà. Si tratta di un’improbabile spiegazione geopolitica che non considera un fattore fondamentale: l’arresto e il fallimento delle politiche di integrazione. 50&Più ha intervistato Stefano Allievi, presidente del corso di laurea magistrale in Sociologia all’Università di Padova, esperto in fenomeni migratori, mutamenti culturali e religiosi»

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attentato di Parigi alla redazione di Charlie Hebdo ha riaperto un dibattito serrato su una serie di questioni legate al terrorismo, alla “matrice islamica” e a tutta una serie di vicende internazionali che stanno scuotendo il mondo, in zone più o meno dimenticate della terra. Siamo in un’epoca di conflitto globale, della quale spesso percepiamo solo gli effetti “secondari”, le conseguenze - anche gravi e drammatiche - che si ripercuotono vicino, anche geograficamente, ma che partono da lontano e che necessariamente devono portare tutti noi ad interrogarci. Ma siamo davvero di fronte ad uno “scontro di civiltà” come spesso si sente ripetere? 50&Più lo ha chiesto al professor Stefano Allievi, presidente del corso di laurea magistrale in Sociologia presso l’Università di Padova, ed esperto in fenomeni migratori, mutamenti culturali e re-

ligiosi, con particolare attenzione all’Islam. «Non era vero nel 2001 (11 settembre, ndr) e non è vero oggi. Il paradigma dello scontro di civiltà ha avuto successo non perché esplicativo ma perché politicamente utile. Samuel Huntington, che per primo ne aveva parlato, immaginava delle civiltà omogenee con dei conflitti di confine, lungo linee di divisione culturale. Oggi però le società non sono omogenee ma diversissime, e i conflitti non sono al confine ma all’interno. Non sono conflitti fra Stati, quindi è un’interpretazione che non funziona logicamente. Ci piace crederci perché diamo corrispondenza ai nostri pregiudizi, possiamo dire che c’è un “noi” e un “loro”. Il conflitto oggi è interno all’Islam, come è interno alle società occidentali, com’è interno a tutte le identità, prima ancora di essere un conflitto tra identità o tra religioni. Se que-


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«I problemi dell’integrazione oggi sono tanti, ma non sono i problemi dell’Islam. Non c’è infatti un indicatore oggettivo che dica che i musulmani sono meno o più integrati»

[ IN QUESTE PAGINE: SOPRA, IL PROFESSOR STEFANO

SONO CITTADINI ISLAMICI; AL CENTRO E SOTTO A SINISTRA, CAMPI PROFUGHI SIRIANI IN TURCHIA.

sto concetto non viene spiegato, continueremo a parlare di scontro di civiltà. Ma ricordiamoci che Al Qaeda e Is hanno fatto più vittime fra i musulmani che fra i non musulmani o gli occidentali». Quindi i musulmani subiscono le conseguenze degli attentati terroristici compiuti in nome della religione? È giusto che una comunità debba prendere pubblicamente le distanze dalle azioni violente di pochi, perché “accomunati” da uno stesso credo (interpretato in tanti modi diversi, è evidente)? Le prime vittime del terrorismo sono sempre i morti innocenti, ma poi culturalmente il prezzo lo pagano i musulmani che subiscono reazioni spesso sgradevoli. Sul problema dello schierarsi pubblicamente contro questi atti terroristici ci sono due ordini di motivi: è giusto e inevitabile far-

lo, come è successo col terrorismo politico negli anni Settanta, quando gli stessi partiti si sono messi in discussione, sul fatto o meno che avessero “prodotto” in qualche modo frange estremiste. E si è pagato anche un prezzo di sangue per questo, fra politici, giornalisti e magistrati. Lo stesso dovrà accadere all’interno dell’Islam. Certo, è sbagliato chiedere a un musulmano qualsiasi di dissociarsi, o peggio, come è stato fatto in Veneto con la circolare alle scuole, di chiederlo ai bambini, che non c’entrano nulla. Ma che ci debba essere una discussione all’interno del mondo islamico non solo è auspicabile, ma se non avviene è un disastro. Non si può parlare di un Islam omogeneo: quali sono le caratteristiche dell’Islam europeo e italiano? Non sono omogenei né l’uno né l’altro: in Europa e in Italia ci sono

ALLIEVI;

DA SINISTRA, PERIFERIA DI PARIGI: L’80%

musulmani che si secolarizzano, quelli che credono ma non praticano, che non credono più, che credono ma in maniera diversa, essendosi formati secondo una cultura dove la laicità è vissuta quasi come un’ovvietà. Ci sono grosse differenze fra i giovani delle seconde generazioni e i loro genitori: nonostante appartengano alla stessa famiglia, interpretano la fede in un’altra maniera; come ci sono pure i casi in cui alcune frange reinterpretano il messaggio islamico alla maniera dei terroristi, andando a combattere o compiendo attentati. Gli autori della strage di Parigi non venivano da fuori, e difatti Schengen non c’entra nulla, ma erano cittadini francesi anche se hanno ucciso in nome della religione. Non va negato. Da sociologo prendo sul serio quello che gli attori sociali dicono e fanno, anche se alla loro maniera. Lo stesso vale per le opinioni politiche.

]

Quali sono i problemi che pone oggi l’integrazione? I problemi dell’integrazione oggi sono tanti, ma non sono i problemi dell’Islam, bisogna fare attenzione a distinguere. Non c’è un singolo indicatore oggettivo e misurabile che dica che i musulmani sono meno o più integrati. Gli integratori oggettivi misurabili sono, per esempio, il livello di scolarizzazione, il livello di reddito, il numero di aborti o la mortalità infantile all’interno di una comunità. Non ci sono dati che parlino di livelli di integrazione in base all’aspetto religioso. Faccio qualche esempio: se è vero che ci sono quartieri in Inghilterra dove la mortalità infantile è tre volte superiore alla media nazionale, è perché sono abitati prevalentemente da immigrati, con più alti tassi di povertà e bassi livelli di scolarizzazione e inserimento reale nella realCONTINUA A PAG. 35

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SOCIETÀ

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I PAESI IN GIOCO CON IS

}

«Siria, Iraq, Libano, Turchia, Arabia Saudita, Qatar, Iran e Libano: l’intera area mediorientale ribolle sotto la spinta di Is che tenta di sgretolarne i confini per creare un califfato islamico»

[ IN ALTO, CIVILI IN FUGA DALLE ZONE DI GUERRA OCCUPATE DALL’IS.

Fonte: http://www.understandingwar.org

SIRIA. I confini politici che delimitavano la Siria prima del 2011 non esistono più, e il Paese è di fatto diviso in quattro aree di influenza: una ancora in mano alle forze governative di Bashar al-Assad, una controllata dalle milizie dello Stato Islamico (Is), una in mano alle altre opposizioni armate ed una controllata dalle milizie curde. In particolare, dal 2013 ad oggi, lo Stato Islamico ha preso il controllo dalla periferia orientale di Aleppo fino alla zona curda a est e al confine iracheno a sud est. Di fatto colmando un vuoto di potere nelle zone lasciate da Damasco e non governate da un’opposizione al regime troppo frammentata e senza un piano politico. IRAQ. È qui che lo Stato Islamico nasce e si insedia in maniera più rapida e organizzata rispetto alla Siria, come testimonia la presa di Mosul. Accanto a miliziani di diverse provenienze, anche europee, i quadri di Is sono iracheni ed ex dirigenti e ufficiali del partito Baath di Saddam Hussein. TURCHIA. Il Paese, in rotta di collisione con il regime di Assad, si è ritrovato dentro ai suoi confini meridionali lo sconfinamento del conflitto siriano e iracheno, direttamente nel Kurdistan. Si stima che i combattenti stranieri, europei arruolati nel Is siano passati proprio da lì, da quel confine “molle” dal quale sono stati fatti transitare anche approvvigionamenti e armi destinate ai combattenti della galassia anti Assad. Senza che ci fosse un ferreo controllo della frontiera. ARABIA SAUDITA E QATAR. L’Arabia Saudita, che ai tempi dell’Iraq di Saddam Hussein appoggiava il governo di Baghdad, dopo il 2003 ha visto gli sciiti prendere il potere con l’appoggio degli Stati Uniti, e ha cercato di indebolire un eventuale nuovo assetto di alleanze che l’Iraq poteva stringere con l’altro vicino sciita, l’Iran. E con il suo alleato siriano, Assad. Così, come pure il Qatar, ha sostenuto le milizie più estreme dell’opposizione siriana, in chiave antigovernativa, ma con l’emergere di Is ha cominciato a temere questa nuova forza in campo ormai difficile da “guidare”. E che sempre più gode autonomamente dei proventi del petrolio dei giacimenti siriani e iracheni che si trovano nei territori sotto il suo controllo. IRAN E LIBANO. Il confine siro-libanese è da sempre molto labile, sin dall’indipendenza dei due Paesi, rispettivamente del 1946 e 1943. La guerra in Siria ha ulteriormente destabilizzato ogni equilibrio, anche a causa dell’intervento di Hezbollah, il partito di Dio, con le sue milizie, in difesa del governo di Assad, considerato - insieme all’Iran - interlocutore di riferimento. Anche per l’Iran, la necessità di tenere aperto un canale di rifornimento con Hezbollah, è stata fra i motivi del supporto al regime siriano.

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A DESTRA:

SOPRA, MILITANTI ISLAMICI; SOTTO,

[ DI LEONARDO

LE MACERIE DELLA CITTÀ DI

KOBANE. ]

GUZZO ]

IL SOGNO DEL CALIFFATO «Nato in Iraq e inizialmente respinto, com’è organizzato e finanziato Is, e a cosa mira»

“U

n ebola politico”, così definisce lo Stato Islamico Staffan De Mistura, inviato speciale dell’Onu in Siria. Un virus scoppiato nel caotico Iraq del dopo Saddam Hussein, propagatosi alla Siria in guerra civile, un’epidemia che insidia l’intero mondo islamico e minaccia l’Occidente con toni di inaudita violenza. Dopo una rapida e brutale campagna militare nel nord dell’Iraq e in Siria, il 29 giugno del 2014 il leader del movimento, Abu Bakr al-Baghdadi, ha proclamato la nascita di un califfato islamico nelle zone controllate dai suoi miliziani: un territorio vasto quanto quello della Gran Bretagna e continuamente soggetto a ridefinizioni dettate dallo sviluppo delle operazioni militari. Inizialmente noto come Isis o Isil (acronimi inglesi per “Stato Islamico dell’Iraq e dell’al-Sham” ovvero “Stato Islamico dell’Iraq e del Levante”), dopo la sua costituzione formale il califfato ha assunto la denominazione ufficiale di Is (“Stato Islamico”, semplicemente), eliminando ogni riferimento territoriale e rimarcando l’intenzione di essere entità globale. L’Is, infatti, sostiene di voler restaurare il “califfato islamico”, inteso come istituzione politico-religiosa centrale nella storia dell’Islam e continuamente esistente dai tempi del-

la predicazione di Maometto al 1924, anno in cui Mustafa Kemal Ataturk ne decretò l’abolizione. Il primo obiettivo dichiarato è abolire i confini degli Stati mediorientali fissati dalle potenze occidentali negli anni della Prima Guerra Mondiale. Il bersaglio dei fondamentalisti è in particolare il trattato SykesPicot (dal nome dei diplomatici che lo negoziarono), stipulato nel 1916 tra Francia e Inghilterra per stabilire le rispettive zone d’influenza nella “mezzaluna fertile”, ossia i territori compresi tra l’Anatolia e la penisola arabica. Sulla base del sistema dei mandati istituito dalla Società delle Nazioni, nella zona posta sotto la sua “amministrazione fiduciaria” la Francia creò due Stati: la Siria (federazione dei distretti ottomani a nord della Mesopotamia) e il Libano (corrispondente alle alture del monte Libano e al litorale antistante), entrambi riconosciuti indipendenti nel 1946. L’area di sua competenza fu invece ripartita dall’Inghilterra in tre entità statali: la Palestina, la Transgiordania (comprendente i territori a est del fiume Giordano fino al porto di Aqaba e costituitasi come monarchia indipendente nel 1946) e l’Iraq (formato dall’unione dei governatorati turchi di Bassora, Baghdad e Mosul e divenuto indipendente nel 1930). L’invenzione degli Stati, rical-


Isis_Layout 1 23/01/15 16.42 Pagina 35

» SEGUE DA PAG. 33 tà urbana. Ma non è un fatto religioso, perché ci sono i musulmani, come gli indù, ad esempio. Il problema vero è che spesso incontrano solo connazionali, i bambini che in casa parlano solo la lingua del Paese di origine riescono peggio a scuola, ma non c’è nulla che riconduca ad elementi di credo religioso. Anzi, le differenze spesso le incontriamo anche fra persone che provengono dallo stesso Paese, ma che arrivano da una grande città piuttosto che da un’area rurale. Ci sono anche differenze di tipo etnico; ad

cati sul modello europeo, la demarcazione di confini per lo più arbitrari, la persistente influenza delle potenze occidentali attratte dal petrolio finì per creare o lasciare insolute questioni politiche, religiose ed etniche che hanno gravemente minato la stabilità dell’area. L’ideologia Il gruppo di al-Baghdadi rifiuta la modernità come tendenza alla laicizzazione ma ne accetta i benefici strumentali (in termini, ad esempio, di tecnologia e armamenti); pratica una sorta di elementare manicheismo morale, distinguendo nettamente tra “buoni” e “cattivi”, “fedeli “ e “infedeli”; mostra, infine, una “natura rivoluzionaria inversa”: non vuole introdurre nessuna novità ma tornare all’Islam “puro” delle origini. La sua peculiarità consiste nell’eliminazione o la conversione dei musulmani “deviati” e la sottomissione senza limiti geografici di tutti gli infedeli. La storia Nato come costola di Al-Qaida in territorio iracheno, si inserì nel conflitto tra le due storiche famiglie dell’Islam: gli Sciiti, maggioritari nel Paese, e i Sunniti, favoriti dal regime di Saddam. Il gruppo Aqi (Al-Qaida in Iraq) divenne il braccio armato della riscossa sunnita contro le velleità di predominio degli Sciiti. Nel 2006 Abu Omar al-Baghdadi fu proclamato emiro dell’Isi (Stato Islamico dell’Iraq), comprendente i sei governatorati più sunniti del Paese. Nel 2010 un raid congiunto di americani e iracheni eliminò al-Baghdadi e la stessa popolazione

esempio, le comunità di Marocchini e di Turchi in Germania sono entrambe musulmane ma hanno livelli di integrazione diversa. E la ragione non è religiosa. Ci sono dei dati sulle conversioni all’Islam da parte di cittadini europei? Le conversioni ci sono, ma non sono molte, numericamente molto inferiori rispetto ad altre religioni come i Testimoni di Geova o i Pentecostali o i Buddisti. Le conversioni all’Islam però, colpiscono di più, soprattutto coloro che considerano questa come una “religione nemi-

si rivoltò contro i metodi brutali dell’Isi. Nel 2012 Abu Bakr al-Baghdadi fu nominato nuovo leader del movimento che rilanciò liberando veterani della guerriglia dalle prigioni irachene, stringendo alleanze con alcuni membri del Baath (il partito di Saddam Hussein) e con le tribù sunnite. Allo scoppio della guerra civile in Siria Isi si infiltrò nel Paese malgrado l’opposizione di Al-Qaida. Fu espulso perciò dalla “rete del terrore” e tuttavia, divenuto Isis (Stato Islamico dell’Iraq e dell’al-Sham o Grande Siria), riuscì in breve ad egemonizzare lo schieramento dei ribelli siriani occupando ampi territori nella Siria centrale e settentrionale e mettendo a segno, nel giugno 2014, una travolgente offensiva nel nord-ovest dell’Iraq. In questa situazione si arrivò, il 29 giugno, alla proclamazione dello Stato Islamico. L’organizzazione e il finanziamento Il successo militare di Is è certo frutto della sua brutalità, ma anche della sua capillare organizzazione sul campo. Al-Raqqa, capitale del califfato e modello di “città islamica”, è retta attraverso una rigida applicazione della sharia e controllata da un’imponente milizia. Musica e intrattenimento sono vietati come gli alcolici e le sigarette, le donne devono uscire il meno possibile e coperte da veli. In compenso acqua, elettricità e petrolio sono forniti regolarmente, vengono assicurati servizi di welfare, i prezzi sono controllati e le tasse imposte ai benestanti e agli infedeli. La pubblica amministrazione - composta in gran parte da transfughi del regime di Assad - è costretta ad

ca”. Comunque esistono conversioni legate ai matrimoni misti, che io chiamo strumentali, poi ci sono quelle che avvengono per motivi razionali o relazionali. Non necessariamente avviene un passaggio da una religione all’altra, ma più spesso si abbraccia la fede da una condizione di partenza non religiosa. Sia perché magari si è letto il Corano, o ci si è appassionati al Sufismo, alla mistica islamica, oppure perché si sono incontrati dei musulmani nel proprio quartiere o durante un viaggio, e quindi per motivi di relazione.

operare con la massima efficienza. In base a stime attendibili, Is dispone di un patrimonio di oltre 2 miliardi di dollari: nelle aree sotto il suo controllo ricava dall’estrazione del petrolio (venduto soprattutto al governo siriano) circa 3 milioni di dollari al giorno; altri introiti derivano dalla vendita di energia elettrica e tesori archeologici, da estorsioni, rapimenti e rapine in banca, da donazioni private. Buona parte del denaro è usato per gli stipendi dei miliziani, con l’importante effetto di favorire il proselitismo. La composizione e la propaganda Secondo l’Economist nel giugno 2014 il gruppo contava 6.000 combattenti in Iraq e circa 5.000 in Siria. Nel corso della sua avanzata, tuttavia, Is avrebbe arruolato tra adesioni spontanee e inquadramenti forzati - decine di migliaia di miliziani, dei quali circa 3.000 stranieri (ceceni per lo più, ma anche europei e americani). La popolarità del movimento dipende in gran parte da un uso raffinato della propaganda: Is dispone di organi di stampa, produce cd, dvd, poster e gadget (in particolare, la bandiera nera con la scritta su sfondo bianco “Allah è l’unico dio e Maometto è il suo profeta”), utilizza i social media attraverso una sofisticata rete di account per dare risalto ai messaggi dei leader e alle imprese sul campo. Lo studio di un’équipe dell’università di Milano mostra che la strategia social di Is ha particolare successo tra gli utenti stranieri di lingua araba, più attivi nel sostegno via web dell’organizzazione.

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Giappone

VIAGGIO NEL SOL LEVANTE

Dalla fine di marzo all’inizio di maggio tutto il Giappone gradatamente si tinge di innumerevoli sfumature di rosa: sono i sakura, i ciliegi giapponesi che con la loro fioritura segnano l’inizio di una nuova vita

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LL’OMBRA DEI CILIEGI

in fiore

DI LORIS POR CHERI

[ TOKYO, LA FIORITURA DEI SAKURA. ]

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anto tempo fa, a Wakegori, viveva in solitudine un vecchio samurai. La sua vita trascorreva tra ricordi d’infanzia e giovinezza, perché non aveva nessuno dei suoi cari accanto a sé. Era sopravvissuto a tutti: alla sua sposa, ai figli, agli amici. A fargli compagnia era rimasto soltanto un ciliegio, che lui amava più di ogni altra cosa. L’albero dimorava da più di cento anni nel giardino della sua casa e in tutto quel tempo aveva visto crescere gli antenati del samurai, lui e i suoi figli, li aveva visti gioire, festeggiare, riunirsi sotto i suoi possenti rami a godere dell’ombra. Un giorno, durante un’estate, il samurai si accorse che il ciliegio stava morendo. La disperazione si impossessò dell’uomo e a niente valse la premura dei vicini che piantarono nel giardino un altro bellissimo ciliegio sperando che potesse dare nuova gioia al cuo-

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re del vecchio. Il samurai apprezzò la loro gentilezza ma il gesto non riuscì a consolarlo. Il tempo passava e l’angoscia non diminuiva quando, il sedicesimo giorno del primo mese, l’uomo ricordò che c’era un modo per salvare il ciliegio: offrire la propria vita in cambio di quella dell’albero. Così fece. Si inginocchiò dinanzi ad esso e, mentre pregava il ciliegio di fiorire ancora una volta, fece hara-kiri. In quel preciso istante lo spirito del samurai si staccò dal suo corpo ed entrò nell’albero che immediatamente fiorì, nonostante fosse pieno inverno. Da quel giorno il vecchio ciliegio fiorisce solo e soltanto per un giorno l’anno: il sedicesimo del primo mese, e ciò avviene anche se tutto intorno c’è la neve». La leggenda di Jiu-roku-zakura, ovvero “il ciliegio del sedicesimo giorno”, è una delle tante che accompagnano l’hanami (l’arte di “ammirare i fiori”), l’usanza giapponese di godere della fioritura degli alberi di ci-


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Hanami e sakura liegio, un evento senza uguali che si snoda lungo tuttica del Giappone che si contrappone, o forse comto il Giappone dalla fine di marzo ai primi di maggio. pleta, alla parte moderna, avveniristica del Paese. In questo periodo i parchi e le strade che ospitano i Sì, perché la terra del Sol Levante è composta da sakura - così si chiamano i ciliegi giapponesi - si couna miriade di sfaccettature: quella orientale, conlorano di mille sfumature di rosa, e tradizione vuole tornata da un velo di mistero; quella iper-tecnoloche ci si sieda in gruppo all’omgica, popolata da robot ed inbra dei loro rami a mangiare saformatica; quella tradizionale, UN PAESE DALLE MILLE kura mochi - un dolce tipico fatcon riti e arti millenari; quella SFACCETTATURE, DOVE to con pasta di fagioli, riso pestatestimone di un recente passaANTICO E MODERNO to, il tutto avvolto da una foglia to, con gli orrori della guerra; VIVONO IN ARMONIA di ciliegio salata -, bere sake, chiacquella moderna ed efficiente, chierare e soprattutto cantare. in cui architettura e tecnoloI giapponesi seguono con trepidazione la fioritura dei gia sono al servizio dell’uomo; quella religiosa, dosakura, e con la stessa trepidazione seguono il Move la spiritualità, nelle sue varie accezioni, prevale mijigari, ovvero il periodo in cui, in autunno, gli acesulla quotidianità della vita. ri giapponesi (molmiji) si colorano di rosso, giallo oro, E in ogni angolo del Giappone si può vivere converde bosco, prima di perdere le foglie. temporaneamente il presente e il passato, a cominHanami e Momijigari fanno parte di quell’anima anciare da Tokyo, la capitale. »

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[ SOPRA, IL MONTE FUJI. IN ALTO, OSAKA. ]

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VIAGGIO NEL SOL LEVANTE

Matsumoto • Tokyo • Kyoto • • Osaka Hiroshima• • Nara

[ TIPICA ACCONCIATURA DI UNA GEISHA. ]

UN SORSO DI SAKE

Visitare il Giappone significa immergersi in tradizioni millenarie che si riflettono anche nella vita quotidiana attraverso piccoli riti e la scoperta di nuovi sapori. Tra questi c’è il sake, conosciuto in Occidente ma forse in modo non troppo approfondito. Il sake è considerato dai giapponesi “una bevanda liquorosa derivante dalla fermentazione del riso”, e fino alla metà del 1800 era l’unica a gradazione alcolica da loro conosciuta. Le giuste proporzioni per ottenere il sake sono 80% di acqua e 20% di riso. Ma attenzione: il sake non è uguale in tutto il Giappone: ogni regione ha la propria produzione e pare che le differenze derivino dal clima, dal riso utilizzato (ce ne sono circa 50 tipi) e dalla qualità dell’acqua, oggetto di specifiche norme di legge.

[ NARA, IL PARCO DEI CERVI. ]

[ KYOTO, IL PARTICOLARE DI UN RYOKAN. ]

Il Giappone ha 16 siti Patrimonio dell’Umanità: 10 culturali, 3 naturali

[ MIYAJIMA, LA PORTA DI OOTORII. ]

[ UNO SCORCIO DI TOKYO. ]

Metropoli abitata da 12 milioni di persone, cuore pulsante del Paese, centro politico, economico e culturale, Tokyo rappresenta quanto di più moderno si possa immaginare. Grattacieli, centri commerciali, parchi gioco, musei, teatri, gallerie d’arte, una metropolitana superveloce ed efficiente. Non c’è un angolo della città che non offra stupore, divertimento, fascino. Si possono percorrere strade eleganti con boutique, gioiellerie, atelier di grandi firme, abbracciare la città dall’alto salendo sull’osservatorio della Tokyo Tower, ammirare la maestosità del Palazzo Imperiale, immergersi in uno dei centri culturali, curiosare nei grandi mercati e assistere all’asta del pesce, perdersi tra i prodigi della tecnologia all’avanguardia o rilassarsi in un parco passeggiando tra viali erbosi accompagnati dal canto degli uccelli. E quando si crede di non potersi sottrarre a grattacieli e modernità, luci e cartelloni pubblicitari, ecco emergere qua e là il cuore dell’antica Edo, come era conosciuta Tokyo fino al XIX secolo, con raffinati templi, stradine strette e tortuose, incantevoli negozi di artigianato, ragazze in kimono, lanterne di car-


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ta, rappresentazioni del teatro Kabuki ed eleganti cerimonie del té. Basta un treno superveloce per arrivare in poco tempo ad un’altra perla del Giappone, quella Kyoto che per secoli è stata la capitale del Paese. Culla delle arti e tradizioni giapponesi, riesce a stupire i visitatori con un amalgama tra tecnologia e tradizione. La stazione ferroviaria Jr è quanto di più futuristico si possa immaginare: vetrate poligonali, giochi di luce, centri commerciali, un flusso giornaliero di 630mila passeggeri. La sua modernità fa da contraltare all’anima antica della città, ancora oggi testimone di un passato prestigioso. Kyoto è considerata la parte spirituale del Giappone, luogo di pace e di preghiera con i 2mila templi che l’adornano, nei cui giardini è possibile assaporare il trascorrere del tempo meditando e contemplando le meraviglie della natura. Una spiritualità che è possibile ritrovare anche a Nara, non lontana da Kyoto, anch’essa antica capitale del Giappone, che divenne il centro culturale, artistico e religioso del Sol Levante. Un primato testimoniato dai suoi otto siti Patrimonio Unesco, tra cui il Tempio di Todaiji, che conserva una statua del Buddha di 16 metri (la più alta al mondo), in bronzo e oro. Tra i gioielli di Nara anche il Parco, nel quale vivono 1.200 cervi, simbolo della città, oggi fauna protetta, un tempo ritenuti sacri perché messaggeri divini. Il dio Takemikazuchi, infatti, arrivò al Santuario Kasuga Taisha di Nara cavalcando un cervo bianco.

IN VIAGGIO CON

Viaggio in Giappone Tra cultura e tradizioni, modernità e spiritualità PROGRAMMA DI VIAGGIO DAL 19 AL 28 APRILE 2015 1° giorno: Volo da Roma per Tokyo 2° giorno: Arrivo a Tokyo Incontro con la guida e trasferimento in Hotel. Visita della città, con i giardini e la piazza del Palazzo Imperiale e passeggiata nel quartiere di Ginza. 3° giorno: Tokyo Visita di Tokyo che oggi conta 12 milioni di abitanti, considerata una delle più moderne e popolose metropoli del mondo. Visita del Tempio di Asakusa Kannon, del quartiere di Akihabara, del Santuario shintoista Meij (Jinja). 4° giorno: Tokyo Proseguimento della visita di Tokyo con Tokyo Tower e Tsukiji Outside Market. 5° giorno: Tokyo - Kawaguchi - Matsumoto Partenza per il Lago Kawaguchi nel panorama del sacro Monte Fuji e dei ciliegi in fiore. Proseguimento per la visita del Castello di Takato e trasferimento a Matsumoto. 6° giorno: Matsumoto - Hiroshima - Miyajima Visita alla città di Matsumoto e partenza in treno superveloce per Hiroshima. Breve navigazione all’isola di Miyajima e sistemazione in “ryokan” (in stile giapponese con letto futon). 7° giorno: Miyajima - Hiroshima - Kyoto Visita del Santuario Itsukushima e navigazione per il porto di Hiroshima. Visita della città con il Museo della bomba atomica e il memoriale della pace e del ricordo. Proseguimento in treno superveloce per Kyoto. 8° giorno: Kyoto Visita dei templi di Kinkakuji e Ginkakuji Temple oltre al santuario shintoista di Heian. Proseguimento per la visita del Kiyomizu Temple, uno degli antichi templi buddhisti giapponesi e consi-

derato Patrimonio Unesco. Sosta al quartiere di Gion per assistere alla rappresentazione delle arti tradizionali giapponesi (Miyako Odori) e passeggiata lungo Bamboo Street. 9° giorno: Kyoto - Nara - Osaka Partenza per Nara e visita dell’antica capitale giapponese, Patrimonio Unesco, con il tempio Todai-ji e il Parco dei Cervi. Proseguimento per Osaka e visita del Castello. 10° giorno: Osaka - Rientro In Italia Volo per Roma e arrivo in serata. QUOTA DI PARTECIPAZIONE: € 3.370 € 2.960 € 2.695

11/15 partecipanti 16/20 partecipanti 21/29 partecipanti

La quota include: Voli Lufthansa da Roma a Tokyo, e ritorno da Osaka • Tutti i trasferimenti da e per hotel, aeroporti e stazioni ferroviarie • Treni JR EXPRESS da Matsumoto a Nagoya e treno superveloce JR SHIKANSEN da Nagoya a Hiroshima e Kyoto, in seconda classe • Escursioni e visite, come indicato in programma • Pernottamenti in camera doppia standard in Hotel di Cat. Turistica e Turistica Sup. (un pernottamento è previsto in Ryokan, tipica locanda giapponese) • Trattamento di pensione completa • Guida/accompagnatore locale parlante italiano per tutto l’itinerario in Giappone • Accompagnatore dall’Italia. La quota non include: Tasse aeroportuali (euro 465, da riconfermare all’emissione del biglietto aereo) • Assicurazioni bagaglio/sanitaria/annullamento viaggio, UnipolSai euro 95 • Escursioni e visite facoltative, non previste in programma • Menù à la carte, bevande, mance, extra di carattere personale e tutto quanto non espressamente indicato.

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TURISMO

Attualità Harbin ok_Layout 1 22/01/15 12.23 Pagina 40

[ ITINERARI DI

GIOVANNI ORSO ]

IN GIRO PER IL MONDO

LUCI E RAGGI LASER

PER ILLUMINARE LA CITTÀ DI GHIACCIO «Si trova ad Harbin, in Cina, ed è stata realizzata modellando blocchi di ghiaccio. È visitabile fino alla fine di febbraio, o fino a quando non si scioglierà»

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reddo, neve, ghiaccio. L’inverno in certi Paesi sembra non finire mai. La colonnina del termometro scende di molti gradi al di sotto dello zero, mentre le ore di luce quasi si contano con le dita di una mano. Le temperature glaciali, però, non sempre impediscono di trascorrere giornate in allegria: basta trovare il posto giusto e il gioco è fatto. Ma c’è un luogo che riesca a coniugare svago e freddo, e che sappia anche stupire? In realtà

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esiste, si trova in Manciuria, nel nord est della Cina, e si chiama Harbin, una città in cui dal 1985 si svolge il Festival del ghiaccio e della neve. Qui, all’inizio dell’inverno (le temperature superano i -20°), si riuniscono artisti provenienti da tutto il mondo che, muniti di scalpello, modellano metri cubi di ghiaccio dando vita ad una vera e propria città fatta di castelli, palazzi, piazze, statue. Si lavora senza sosta per mesi perché il 5 gennaio di ogni anno,

il Festival viene inaugurato e la città del ghiaccio è invasa da milioni di cinesi e di turisti che accorrono da tutto il mondo per ammirare queste opere d’arte che di sera, illuminate da milioni di led e da raggi laser, diventano ancora più suggestive. Tanti sono gli eventi che accompagnano la manifestazione: gare di hockey, slittino, sci, pattinaggio, e poi mostre di pittura, di fotografia, gare di ballo e di canto. C’è chi sceglie di sposarsi qui, mentre i più intrepidi hanno la possibilità di farsi una bella nuotata nella piscina all’aperto. E pare che gli over 50 siano sempre i primi a tuffarsi!

Il villaggio

Gli artisti

L’area che ospita il Festival si estende per 750mila metri quadrati. Il ghiaccio proviene dal fiume Songhua.

7mila sono stati i lavoratori che hanno modellato 180mila metri cubi di ghiaccio e 150mila metri cubi di neve.

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La manifestazione di Harbin rientra nel Festival Internazionale del ghiaccio, di cui fanno parte il Sapporo Snow Festival, in Giappone (dal 5 all’11 febbraio); il Carnevale del Quebec, in Canada (fino al 13 febbraio) e lo Snow Festival di Jelgava, in Lettonia (dal 7 al 9 febbraio).

[ IN QUESTA PAGINA, ALCUNE DELLE OPERE REALIZZATE AD HARBIN.

]


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Seguendo le stagioni

VIVERE IN ARMONIA

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Dalle pagine del tempo! I frutti si debbono conservare in luogo freddo e sopra la paglia, con le porte o le finestre che guardano verso la parte di tramontana. Almanacco Barbanera 1863

IL TIMIDO

e giornate riprendono timidamente ad allungarsi mentre san Biagio, amato protettore della gola, ci difende dai rigori dell’inverno. Anche la terra comincia a risvegliarsi, nell’orto, nel giardino e anche sul balcone, dove solo qualche coraggiosa aromatica non ha ceduto al freddo. Si comincia a gettare il cuore oltre l’ostacolo, a pensare al bel tempo, a rimettere in sesto gli strumenti, a definire spazi e colture. Nuove energie fanno spuntare le prime violette, nuovi progetti sono i semi da gettare sulla terra percorsa da un fremito di rinnovamento. Tra semine, potature e trapianti c’è molto da fare, ma a darci una mano ci sarà un’alleata speciale, la Luna, pronta a crescere e calare, a suggerire tempi e pratiche di buon vivere e coltivare.

RISVEGLIO DELLA TERRA

A CURA DI

febbraio

DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM

IL PREZZEMOLO (Petroselinum hortense) FA BENE PERCHÉ... Contiene vitamine A, B, C, ferro, calcio e altri preziosi sali minerali. È antianemico, stimola digestione e reni, è diuretico. Le foglie pestate sono calmanti e antisettiche per contusioni, ferite o punture di insetti. POLLICE BIO “Vigna fra sasso e sasso, ma l’orto nel terreno grasso” Poco esigente, il prezzemolo cresce bene anche in vaso, caso in cui non c’è nemmeno bisogno del balcone: è sufficiente anche un semplice davanzale. In una cassetta piuttosto grande darà “raccolti” per tutta l’estate. Il terriccio deve essere di medio impasto, ricco di sostanza organica e ben drenato.

LA SEMINA In Luna calante, in vari momenti dell’anno, a partire dalla primavera. Si interra il seme a circa 0,5-1 cm di profondità. Semine troppo anticipate provocano, a causa del freddo, una crescita lenta, mentre semine estive possono richiedere di mantenere il terreno fresco, coprendolo con sacchi o teli ombreggianti. RACCOLTA E CONSERVAZIONE Si raccolgono le foglie tagliandole o staccandole dalla base. Le piante continuano a crescere permettendo una raccolta prolungata. I gruppi troppo fitti si possono diradare lasciando circa 3-4 cm di distanza. In cucina si utilizza fresco: essiccato perde il profumo. In alternativa si può surgelare.

Una manciata di prezzemolo è un pugno d’oro 42 I

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BUONO A SAPERSI! Potrà sorprenderci, ma tenere sul lavandino una scodella con i fondi del caffè si rivelerà di grande utilità. Il suo buon profumo ad esempio neutralizzerà eventuali cattivi odori oltre a deodorare le mani se si è pulito del pesce: basterà strofinarcele. Se, invece, si devono eli-

minare odori non graditi da lavelli, pentole e ripiani, basterà usare l’aceto diluito, che è anche disinfettante, o passarli con mezzo limone già usato. Infine, mettiamo sui caloriferi bucce di arancia o mandarino: porteranno in casa una nota allegra e profumata.

Coltivare con la Luna! Il freddo intenso e le gelate chiedono in questi giorni di proteggere le piante. E d’obbligo sarà farlo in maniera ecosostenibile utilizzando la pacciamatura, un metodo che consiste nel coprire la base di ortaggi, alberi o arbusti con foglie, paglia o cortecce. Poi, con la Luna crescente, sarà tempo di seminare ceci, rucola, zafferano, piselli (al nord), in semenzaio i peperoni, e di mettere a dimora le zampe di asparago. In giardino è invece ora di propagare per talea begonie, dalie e viti americane mettendole in substrato di sabbia e terriccio. Mettere a dimora forsizia, cotogno giapponese, clematide e rose. Tra i rampicanti, piantare convolvolo e pisello odoroso.

LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB

Nel cestino del mese ORTAGGI: carciofi, cardi, carote, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo verza, cavolo cappuccio, cicorie, cicorini da taglio, cime di rapa, cipolle invernali, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, rucola, sedani, spinaci, valeriana, valerianella. FRUTTA: arance, bergamotto, cedri, clementine, kiwi, limoni, mandarini, pere Conference, pompelmi. AROMI: prezzemolo, rosmarino, salvia, timo. Seminare viola e violacciocca in vaso e pelargoni in semenzaio. Con l’arrivo della Luna calante seminare in semenzaio basilico, bietola da coste, cipolla bianca, erba cipollina, lattuga, prezzemolo, ravanello e sedano. All’aperto, invece, bietola da orto, le varietà precoci di carote, cavolo cappuccio primaverile-estivo, rape e spinaci. Se non è stato già fatto, si possono ancora piantare i bulbilli di aglio e il topinambur. È tempo anche di potare e cimare (ovvero ridurre la cima) le siepi delle specie spoglianti, gli arbusti a fioritura autunnale e quelli che hanno già perso i frutti. Si possono iniziare a potare pure le ortensie e le erbe aromatiche.

PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it

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Il Sole Il 1° sorge alle 07.13 e tramonta alle 17.14 L’11 sorge alle 07.02 e tramonta alle 17.27 Il 21 sorge alle 06.48 e tramonta alle 17.40 Le giornate si allungano. Il 1° febbraio si hanno 10 ore e 01 minuti di luce solare, il 28 se ne hanno 11 e 11 minuti. Si guadagnano 1 ora e 10 minuti di luce solare.

La Luna Il 1° tramonta alle 05.09 e sorge alle 15.16 Il 12 sorge alle 00.47 e tramonta alle 11.12 Il 21 sorge alle 08.06 e tramonta alle 20.59 Luna crescente dal 1° al 3 e dal 20 al 28. Luna calante dal 5 al 18. Luna Piena il 4, Luna Nuova il 19.

Dice il proverbio... Febbraio è d’ogni mese il più corto e il men cortese. Per la Candelora, l’inverno fugge o si rincuora. Se la viola esce a febbraio, tieni da conto fieno e pagliaio.

Se hai ½ giornata Questo mese di mezzo, passaggio corto e veloce - con i suoi 28 giorni - verso la rinascita della natura, è il tempo giusto per preparare terreno e aiuole per i trapianti primaverili. Si procede ridefinendo le aree da destinare alle specie annuali a fioritura primaverile-estiva, contornandole con sassi o piccole mattonelle colorate. Si lavora poi il terreno dopo aver distribuito concime organico, eliminando eventuali sassi o impurità presenti. Infine, si ricopre la terra con un telo trasparente per favorire la nascita di infestanti che saranno poi eliminate.

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SAPERI & SAPORI

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QUEI PICCOLI SEGRETI CHE IN CUCINA CREANO MAGIA L

«Bastano pochi, piccoli segreti per avere successo in cucina. Un pizzico di pepe, un filo d’olio a crudo, un po’ di zucchero nel sugo. Anche una ricetta ha bisogno di essere coccolata, e non servono grandi sforzi. Oggi vi suggeriamo qualche piccolo accorgimento che farà leccare i baffi ai vostri ospiti» 44 I

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a riuscita di un buon piatto in cucina non è sempre facile. Bisogna rispettare innanzitutto la prima fondamentale regola: usare ingredienti di qualità, e poi sapersi destreggiare con la cottura di tutti gli alimenti che, se inizialmente può sembrare semplice, a volte rischia di compromettere il risultato finale. In cucina, però, ci sono dei piccoli segreti, come in tutte le cose del resto, ma basta conoscerli e saperli utilizzare, diventeranno così piccole coc-

cole che non vi lasceranno più. Spesso ci limitiamo a cucinare le ricette utilizzando la materia prima, certo con qualche piccolo accorgimento, ma dimenticandoci di come spesso alcuni ingredienti particolari possano trasformare un piatto “normale” in un piatto “speciale”. Il vino, per esempio, gioca spesso un ruolo fondamentale in cucina, e se parliamo di vini di qualità il gioco diventa ancora più divertente. Quante volte vi è capitato di utiliz-

[ FABIO NITTI, EXECUTIVE CHEF EATALY - HA REALIZZATO PER 50&PIÙ LA RICETTA PROPOSTA. ]

zarlo per cucinare la carne o particolari tipi di sugo? Imparare ad usarlo nel modo giusto, cercando di capire quale si adatti meglio alla nostra ricetta, è un modo per imparare a conoscere le materie prime e soprattutto ad esaltarne il sapore. Non stiamo parlando di classici vini in scatola, che spesso si utilizzano per cucinare, ma di quegli stessi prodotti che invece serviamo in tavola per assaporare un buon bicchiere durante il pasto. Parlando di carne, a secon-


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nella borsa della spesa

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GUANCIA DI MANZO BRASATA ALLO SHIRAZ, CON MORBIDO DI PATATE AGLI AGRUMI

Procedimento. Fate pulire accuratamente le guance dal vostro macellaio di fiducia. Aggiungete un filo d’olio in una padella antiaderente ben calda, e scottate le guance da entrambi i lati; quindi tiratele via dal fuoco, salatele e lasciatele da parte. Consiglio dello chef. È sempre meglio salare la carne dopo averla scottata, così il sale non renderà troppo nervose le fibre. Nel forno a vapore a 100°, o in acqua, cuocete le patate con la buccia per circa 40 minuti, pelatele, schiacciatele con uno schiacciapatate comune, aggiungete sale, olio e buccia di limone a vostro gradimento. Questa sarà la base del piatto. Una volta messe le patate in cottura iniziate quella della guancia. Mettete un filo d’olio in un tegame d’acciaio, insieme alle erbe e alle verdure, e fate rosolare a fuoco moderato per qualche minuto.

}

Consiglio dello chef. Facendo rosolare le verdure a fuoco moderato queste rilasciano meglio i loro profumi e gli oli essenziali. Aggiungete le guance, precedentemente scottate, rosolate il tutto e sfumate con il vino rosso e un po’ di classico brodo vegetale; coprite con un coperchio e lasciate cuocere per circa tre ore a fuoco bassissimo. Consiglio dello chef. Quando vi accorgete che inserendo uno stuzzicadenti la guancia sarà molto morbida, è pronta. Togliete la carne dal fuoco e tagliatela in quattro parti, disponete sul fondo del piatto le patate precedentemente schiacciate e insaporite, adagiate sopra due pezzi di guancia per ospite, dressate - cioè disponete sul piatto - il tutto con un po’ di fondo di cottura e aggiungete un po’ di erbette fresche per decorare il piatto.

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DOSI PER 4 PERSONE

1 kg di guancia di manzo 800 gr di patate buccia rossa 50 gr di carote 50 gr di cipolla bianca 50 gr di sedano verde 1 lt di vino rosso Shiraz 1 limone sfusato di Amalfi sale fino q.b. alloro q.b. 3 bacche di ginepro rosmarino q.b. timo q.b. salvia q.b. olio q.b. Curiosità Lo Shiraz (o Syrah) è un vitigno orientale che proviene dall’antica Persia.

in collaborazione con

Per informazioni e curiosità scrivi a: redazione@50epiu.it

da del tipo di taglio e di consistenza, possiamo capire facilmente quello da utilizzare, cercando sempre di evitare un prodotto che vada a coprire il sapore della nostra materia prima, e se il nostro piatto dovesse meritare un vino corposo, basterà non esagerare con le dosi, sfumarlo bene, e sarà sempre perfetto. Non vi fidate della vostra esperienza? In questo caso ricordate di procedere per piccoli passi, assaggiando man mano il vostro piatto. Se utilizzate una Shiraz, come nella nostra ricetta, preferite sempre un vitigno

toscano, che risulterà più delicato rispetto ad uno siciliano. Non è necessaria una grande quantità per rendere una ricetta speciale, ma serve quel sentore pieno e allo stesso tempo delicato, come quello che sentite in bocca proprio quando dopo aver assaggiato un po’ di carne, bevete un sorso dal vostro calice rosso. Quei sapori mischiati insieme, si sposeranno e creeranno armonia, la stessa che poi vi accompagnerà durante tutto il pasto. Ma il vino non è il solo che riesce a cambiare le sorti di una ri-

cetta troppo semplice, e se guardiamo al nostro territorio e alla nostra bell’Italia, possiamo capire facilmente quanto abbiamo a disposizione per sbizzarrire la nostra fantasia. Pensiamo, per esempio, al limone sfusato di Amalfi che, sotto la sua scorza dura, nasconde una polpa succosa e profumata che non troviamo certo ovunque nel mondo. Proprio quest’ingrediente, utilizzato in giuste dosi, spesso riesce ad esaltare i sapori delle nostre ricette, conferendo loro quel tocco medi-

terraneo, dagli aromi intensi ma al tempo stesso delicati. Basteranno poche gocce del suo succo per dare nuovo colore a una ricetta, ed è quando il suo sapore arriverà in bocca come una sorpresa, che sarà naturale pensare a quale bel piatto sia quello che stiamo mangiando... E lo abbiamo addirittura cucinato noi! Non c’è maggiore soddisfazione in cucina: saper usare il meglio dei prodotti del territorio, abbinandoli in maniera armoniosa, fino a creare una specie di magia. FEBBRAIO 2015

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SPAZIO

INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA

MAESTRI DEL COMMERCIO E PREMIO GOLD AGE

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TUTTE LE PROVINCE DEL LAZIO PER I “MAESTRI DEL COMMERCIO”

}

LAZIO

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Per saperne di Più: 0773611108

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iunite le province del Lazio da 50&Più per la manifestazione regionale dedicata alla consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio. Un premio speciale assegnato agli imprenditori che si sono distinti nel settore del commercio, del turismo e dei servizi in tanti anni di lavoro. La premiazione è avvenuta a conclusione delle due giornate dedicate alla conoscenza delle buone pratiche associative delle province del Lazio e alla visita delle eccellenze storiche, ambientali ed enogastronomiche del territorio pontino. Condotta da Fabio Corvo, segretario della 50&Più di Latina, la manifestazione si è tenuta presso l’Aula Magna dell’Istituto Superiore Alighieri-Artistico del capoluogo pontino. È stato inoltre assegnato il Premio Gold Age ai soci che hanno svolto un’intensa attività all’interno dell’Associazione e nel mondo del volontariato in generale. Ha fatto gli onori di casa il presidente 50&Più di Latina, Erasmo Fiumara, che ha ringraziato i colleghi presidenti: Fiorella Rondinara di

Frosinone, Guido Cipriani di Rieti, Mario Bracaglia di Viterbo, Pino Martino di Roma e i loro segretari, per l’impegno organizzativo e la riuscita dell’incontro. Il sindaco di Latina, Giovanni Di Giorgi, nel portare il saluto ed il benvenuto della città, ha sottolineato il contributo economico e sociale che i Maestri del Commercio hanno dato con il loro lavoro al Paese. «Grazie a voi Maestri si può, anzi, si deve parlare di vita buona - ha affermato il segretario generale di 50&Più, Gabriele Sampaolo - specie nel contesto in cui viviamo, dove si colgono troppi segnali negativi: sul piano delle relazioni personali e collettive, economiche e sociali, politiche e istituzionali. Mi auguro che questa onorificenza fatta di tanti sacrifici sia di esempio alle nuove generazioni». Il presidente Confcommercio Lazio, Rosario Cerra, nel suo intervento ha dichiarato: «Sono orgoglioso di premiare con l’onorificenza di Maestro del Commercio voi che rappresentate l’esempio più autentico dell’attività commerciale, svolta con passione ma anche con tanti sacrifici».

Applauditissima la consegna del Premio Gold Age a Francesco Tucciarone, neo pensionato, per la sua instancabile attività per la crescita di 50&Più. Ecco tutti i premiati con i Maestri del Commercio e il Premio Gold Age delle province di Frosinone, Latina, Rieti, Viterbo e Roma. I neo Maestri della provincia di Frosinone premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Lucia Battisti, Francesca Cence, Gino Di Mario (alla memoria), Tommaso Romano, Loreta Tufi; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Domenico Alonzi, Maurizio Damizia, Alberto Galassi Canassotto, Teresa Gentile, Stefano Lanza, Mario Recchia, Domenico Stazi, Rossana Tommasi; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Giuseppe Crispino. Hanno ricevuto il Premio Gold Age: Aurelia Attura e Guelfo Basile. I neo Maestri della provincia di Latina premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Antonio D’Aprano, Silvana Fedeli, Chiara Moretti, Rita Pecci, Anna Roberti; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Amadio Agnolon, Sergio Alessandri, Antonio Cerelli, »

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AREZZO [ DA SINISTRA, GABRIELE SAMPAOLO, SEGRETARIO GENERALE 50&PIÙ, FRANCESCO TUCCIARONE, INSIGNITO DEL PREMIO GOLD AGE, ROSARIO CERRA, PRESIDENTE CONFCOMMERCIO LAZIO. ]

Amedeo De Marchi, Giovanna Masi, Umberto Moro Brunone, Gianfranco Nardi, Fernanda Negri, Franco Panigutti, Iolanda Vitelli; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Giovanni Alessandri, Giovanni Amuro, Rosa Del Campo, Antonia Luison, Nelson Rossi (alla memoria), Mario Sicconi, Bruno Ventriglia, Franco Ziello, Anna Ziello Giora. Hanno ricevuto il Premio Gold Age: Emilio Adessi, Ennio Bragazzi, Luigi Corradini, Giovanni Giannini, Franco Guglielmo, Salvatore Manfrè, Vincenzo Mangione, Aldo Mazzocchi, Giuseppe Musolino, Antonio Ruggiero, Claudio Salvucci, Mario Sommella, Francesco Tucciarone. I neo Maestri della provincia di Rieti premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Anselmo Fabri, Roberto Melchiorri, Roberto Ratti, Giancarlo Sorge; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Maria Lucia Bonanni, Piero Cerquetani, Felice Di Gregorio (alla memoria), Fiorella Ferretti, Gina Micaloni, Guido Rossi, Dea Simonetti, Fulvia Tosti, Sergio Troiani; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Adalgisa Agostinelli, Ado Amadio, Maria Baldi, Paolo Carloni, Domenico Cianfa, Aldo Cipriani, Sandra Cometti, Aldo Dionisi, Luciana Masci, Adelmo Matteocci, Luisa Marzetti, Lidia Pasquali, Omero Valeri. Hanno ricevuto il Premio Gold Age: Francesco Maistrello e Mario Vernile. I soci della provincia di Roma che hanno ricevuto il Premio Gold Age: Lilia Chianura, Giancarlo Cocco, Franca Fiordalice, Rosangela Nuvole, Evelina Rossi, Franca Saltarini. I neo Maestri della provincia di Viterbo premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Renzo Morucci; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Norveo Alimelli. Hanno ricevuto il Premio Gold Age: Edoardo Bragaglia, Francesco Ghignone, Anna Maria Manocchio.

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Sempre sulla cresta dell’onda

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olti applausi, sorrisi e qualche lacrima di commozione hanno salutato i 40 nuovi Maestri del Commercio della provincia di Arezzo, insigniti del titolo onorifico dalla 50&Più. Sul palco dell’auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini, gli imprenditori hanno ricevuto le Aquile di Diamante, d’Oro e d’Argento a riconoscimento della loro lunga attività imprenditoriale. A premiarli sono stati il presidente regionale della 50&Più Toscana, Antonio Fanucchi, il presidente della 50&Più provincia di Arezzo, Giuseppe Cuseri, il presidente provinciale di Confcommercio, Anna Lapini, il presidente della Provincia di Arezzo, Roberto Vasai, il sindaco di Terranuova Bracciolini, Sergio Chienni, il presidente della Camera di Commercio di Arezzo e di Unioncamere Toscana, Andrea Sereni. La cerimonia è stata condotta dal direttore della Confcommercio Toscana, Franco Marinoni. L’evento è stata l’occasione per sottolineare l’importanza della rete distributiva e di servizi garantita sul territorio dalle imprese del terziario che, oltre a creare occupazione e ricchezza, nel tempo hanno assunto anche il delicato compito di animare e valorizzare paesi e città. Compito che i nuovi Maestri del Commercio hanno svolto con passione, conquistandosi un posto d’onore nel cuore dei loro clienti e delle comunità di cui fanno parte. Alcuni degli imprenditori premiati sono “sulla cresta dell’onda” da oltre 50 anni e continuano con la stessa energia a portare avanti l’attività, magari ereditata dai nonni e arrivata nel frattempo alla terza o addirittura quarta generazione. Sono stati premiati con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività): Maria Vittoria Bandini, Giuseppina Calvani, Giuseppe Cardelli, Rosanna Maurilli, Loriana Tinti; Con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Ubaldo Barelli, Giuliana Biondi, Mario Corsi, Giampiero Dini, Adelina Dominici, Leonella Fabianelli, Mauro Ferri, Enzo Gori, Antonio La Bella, Simonetta Maggini, Anna Meacci, Ademaro Nandesi, Luciano Parolai, Luciano Sani, Lauretta Sordi, Nazario Sordi, Gloriano Tavanti, Carlo Tenti; con l’Aquila di Diamante (50 anni di attività): Lorenzino Belardini, Vanna Corsi, Benito Di Mella, Dino Frosini, Silvano Fucini, Mauro Furno, Cosma Alfonso Macrì, Franco Marziali, Lucio Mearini, Carlo Orlandini, Carlo Padelli, Lorenzo Parigi, Piero Scartoni, Dario Scoscini, Rinaldo Singali, Mauro Vannelli, Franco Vanni, Domenico Vichi.

VENEZIA

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Livio Chiarot, presidente emerito

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on oltre 50 anni di attività imprenditoriale, Livio Chiarot è stato nominato presidente nazionale emerito di 50&Più. La nomina è avvenuta nel corso dell’Assemblea Nazionale dell’Associazione che si è tenuta a Roma. «Ho lavorato intensamente all’interno di 50&Più - ha detto Chiarot con commozione - l’Associazione mi ha dato tanto, standomi vicino nei momenti più difficili. Ringrazio tutti, soprattutto Giorgio Re, non solo per i suoi anni di presidenza della 50&Più, ma anche come uomo. Mi ha insegnato la vita, a viverla diversamente, a vederla nei suoi aspetti più positivi». Presidente provinciale 50&Più di Venezia dal 1996 fino alla primavera 2014, Chiarot vanta diversi incarichi associativi di prestigio e di responsabilità, come il ruolo di presidente onorario della Confcommercio - Unione di Venezia, vice presidente dell’Associazione Veneziani nel Mondo e presidente onorario dell’Associazione Provinciale Giovani Imprenditori di Venezia.


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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • VERONA

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NICOSIA

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Premio Fedeltà

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Maria Sala il Premio Fedeltà 2014 per i suoi 40 anni di appartenenza all’Associazione. Il premio le è stato consegnato dal presidente della 50&Più provincia di Verona, Marcellino Prati.

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Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806 0055 5130222720 Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661866 001 9053386667 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0049 8974640814 Telefono 0041 223214535 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086

Per saperne di Più: 093524983 - www.50epiu.it/enna

Anziani “Maestri di vita”

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i è tenuto presso la Sala Miracoli il convegno organizzato dall’Associazione 50&Più, in collaborazione con il patronato 50&PiùEnasco, sul tema “Il ruolo degli anziani nella società e nella famiglia”. L’incontro ha fatto il punto sugli anziani come risorsa sociale, per il loro sostegno alle famiglie, specie in questo momento di crisi economica. Sono intervenuti in qualità di relatori: Salvatore Catania, presidente provinciale della 50&Più di Enna; Maurizio Prestifilippo, presidente provinciale Confcommercio di Enna; Rosario Paternicò, responsabile provinciale del Patronato 50&PiùEnasco; Luigi Bonelli, psicologo presso I’Asp 4 di Enna. Prima di passare alla premiazione dei Maestri del Commercio, sono stati illustrati i servizi offerti da 50&Più - Sistema Associativo e di Servizi, dall’assistenza previdenziale e sociale con il Patronato 50&PiùEnasco, a quella fiscale con 50&PiùCaaf. Emozione tra i quindici commercianti di Nicosia premiati con l’onorificenza, quale riconoscimento per il loro impegno e contributo allo sviluppo dell’economia del territorio. I Maestri del Commercio insigniti con l’Aquila d’Argento (25 anni di attività) sono stati: Antonietta Buttafuoco, Grazia Ciccia, Salvatore Gaglione, Maria Gentile, Salvatore La Greca, Vincenza Lo Votrico, Santa Manetta, Nicolò Scalisi, Antonina Sciascia, Sigismunda Testa, Martira Tuttobene e Mattia Venezia; con l’Aquila d’Oro (40 anni di attività): Giovanni Anello, Filippa Testa e Franco Striglia.

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LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Oakville Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle St. Catharines Toronto Germania Monaco di Baviera Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale

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ROVIGO

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Con il cuore non si scherza

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a suscitato particolare interesse e partecipazione il convegno della 50&Più di Rovigo in collaborazione con l’Associazione Amici del Cuore. Il convengo dal titolo “Cuore motore della vita”, tenutosi presso la sala Giardino dell’Hotel Cristallo, è stato organizzato nell’ambito delle iniziative per i 40 anni di vita di 50&Più. Ad aprire l’incontro il presidente della 50&Più provincia di Rovigo, Giancarlo Destro, che ha ringraziato gli “Amici del Cuore” per quanto hanno fatto e continuano a fare a sostegno della cardiologia in provincia di Rovigo e per la lotta alle malattie cardiovascolari. Destro ha anche evidenziato il ruolo del volontariato in ambito sociale, con particolare riguardo alla presenza sul territorio polesano di molti anziani che hanno ancora forte il desiderio di misurarsi e di contribuire al miglioramento della situazione economica e sociale. L’esperienza degli anziani, se accettata e messa a disposizione della società, può contribuire non poco a ridare slancio all’economia e, quindi, speranza anche a quanti ancora non hanno un lavoro. Il presidente dell’Associazione Amici del Cuore, Carlo Piombo, ha ricordato la genesi del progetto “Cuore motore della vita”, che ha

come obiettivo principale la cultura della prevenzione e la sensibilizzazione sulla necessità di conoscere e amare il proprio cuore. Il dottor Loris Roncon, nella sua relazione, ha evidenziato i rischi provocati da stili di vita non corretti, purtroppo presenti in forme e modi spesso esagerati nella popolazione fin dalla tenera età. Il direttore della Soc di Cardiologia dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia ha poi sottolineato l’importanza di prevenire le malattie cardiovascolari svolgendo una costante attività motoria, non facendo abuso di cibi e alcol, ma cercando di seguire regole alimentari semplici ed efficaci per mantenere in forma il nostro organismo e, pertanto, anche il cuore. Il nostro Paese è sotto questo aspetto un maestro, visto che esporta la dieta mediterranea in tutto il mondo.

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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIB ERO • C COSA C’È IN CALENDARIO... MILANO

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Febbraio - Sono aperte le iscrizioni per il soggiorno a Sorrento dal 19/3 al 2/4/2015 e per gli Incontri di Primavera dal 24/5 al 31/5 e prolungamento al 7/6/2015. Per saperne di Più: 0276281227 - www.50epiu.it/milano

VENEZIA

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Febbraio - Festa di Carnevale dei soci 50&Più. Marzo - In occasione della Festa della Donna è in programma un viaggio a Madrid. Per saperne di Più: 0415316355

GORIZIA

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12 febbraio - Festa di Carnevale a suon di musica e danze. Per saperne di Più: 048132325 - www.50epiu.it/gorizia

TRIESTE

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Febbraio - Ripartono i Tornei di Burraco presso il Tennis Club di Padriciano. 11 febbraio - Ultimo incontro del corso gratuito per assistenti familiari condotto dalla psicologa, Antonia Fumarola, sul tema “Problemi di memoria, concentrazione, attenzione dell’anziano”. Il corso è organizzato in collaborazione con l’Aris (Associazione Ricerca Interventi Studi sull’Invecchiamento). 14 Febbraio - Presso il ristorante dell’Hotel Greif Maria Theresia di Trieste, si tiene la V edizione del Ballo del Commercio - Festa di Carnevale, con cena e musica dal vivo. Per saperne di Più: 0403720169 - www.50epiu.it/trieste

UDINE

» 9 febbraio - Festa di Carnevale presso il ristorante La Taver-

VICENZA

» 25 febbraio: ore 15.00 - “Le disfunzioni dell’equilibrio” è il

FIRENZE

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25 febbraio - Siena e le sue bellezze. L’escursione sarà preceduta da una conferenza della dottoressa Mariella Carlotti. 18 marzo - Alla scoperta di un angolo straordinario della provincia di Pisa: San Giuliano Terme e Calci. Per saperne di Più: 0553289924 - www.50epiu.it/firenze

REGGIO EMILIA »

22 marzo - Gita al Lago di Garda con visita al Vittoriale, la cittadella voluta da Gabriele D’Annunzio. Per saperne di Più: 0522708552

netta, a Remanzacco (Ud). 23 marzo - Visita di Ferrara e della mostra “L’arte per l’arte” al Castello Estense, con le opere di Giovanni Boldini e Filippo De Pisis. Per concludere, visita alla cittadina di Comacchio. Per saperne di Più: 0432538707 tema trattato dal dottor Paolo Bari, otorinolaringoiatra, nell’ambito degli incontri del mercoledì su “Salute e benessere”. 28 febbraio - Ultimo giorno per presentare i lavori per partecipare al Meeting della Creatività, concorso letterario e di arti figurative organizzato in collaborazione con l’Università Adulti/Anziani. Il tema è “La primavera: colori e vita”. Per saperne di Più: 0444964300 - www.50epiu.it/vicenza

BRINDISI

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Per saperne di Più: 0831524187 - www50epiu.it/brindisi

Incontri del 2015

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a 50&Più di Brindisi dà appuntamento nella propria sede (via G. Balsamo 2b) per due importanti iniziative di arricchimento culturale ed “emozionale”. • Corso “Nell’antichissima e fedelissima città di Brindisi”, a cura del professor Giacomo Carito. Dieci appuntamenti per ri-

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FEBBRAIO 2015

percorrere i momenti salienti della storia di Brindisi. Al termine, seguiranno visite guidate nel centro storico della città. • Laboratorio “Tu chiamale se vuoi... Emozioni”, a cura della psicologa, Anna Tassielli. Gli incontri analizzeranno il valore e la funzione delle emozioni nella conoscenza di se stessi e degli altri.

FORLÌ-CESENA

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Per saperne di Più: 054324118

Camminata solidale

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artecipazione straordinaria alla camminata domenicale della solidarietà proposta dalla 50&Più provincia di Forlì-Cesena, guidata dal presidente Lanfranco Morganti. Erano più di quattrocento tra pensionati, imprenditori, bambini, famiglie, persone con disabilità, per questa prima edizione dell’iniziativa all’insegna della coralità e dello stare insieme. Dopo la partenza dalla sede della Confcommercio, per rimarcare la comune appartenenza alla storia associativa, la camminata ha seguito tre percorsi, a seconda delle possibilità. «Per ogni percorso - dice il presidente 50&Più provincia di Forlì-Cesena, Lanfranco Morganti - è stato premiato il gruppo più numeroso. Siamo molto felici di questa grande partecipazione, che ci ha consentito di effettuare una buona raccolta di fondi da destinare a favore di Anffas (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, ndr), con la quale abbiamo avviato un sodalizio a forte radicamento sul territorio». «Puntare a rafforzare la dimensione socializzante è sempre stata una caratteristica di Confcommercio cesenate e anche di 50&Più - affermano il presidente Confcommercio, Corrado Augusto Patrignani, e Lanfranco Morganti, fra i tanti pensionati ancora attivi in impresa - perché appartenere a un’associazione significa prima di tutto far parte di una comunità di persone e quindi è importante creare un ambito favorevole ad affinare e potenziare i rapporti umani. In particolare per le persone più anziane questo aspetto è un valore aggiunto inestimabile. Da qui l’obiettivo di fornire sempre più opportunità di condivisione, finalizzandole a momenti ricreativi e ludici, ma anche orientati alla solidarietà».


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O LIB ERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO

SPAZIO

LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85

Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393

Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502

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IN VIAGGIO CON 50&PIÙ • IN VIAGGIO CON 50&PIÙ • IN VIAGGIO CON 50&PIÙ

Siamo a disposizione dei soci 50&Più per fornire tutti i servizi turistici, individuali o di gruppo:

IMA EPR ANT

- Eventi Nazionali 50&Più - Incentive e Congressi - Soggiorni mare, montagna - Soggiorni termali - Itinerari culturali in Italia - Trasporti aerei e ferroviari - Crociere fluviali e marine - Pellegrinaggi e Itinerari religiosi - Viaggi in Europa - Viaggi nel Mondo

TURISMO

L’esperienza quarantennale nell’organizzazione di turismo associativo, la professionalità acquisita nella costante ricerca di nuove soluzioni, oltre alla sensibilità di chi conosce a fondo le esigenze e le aspettative dei soci 50&Più, identificano il Tour Operator 50&Più Turismo, l’unico riferimento nazionale per le tue vacanze e i tuoi viaggi di qualità.

Crociera Emirati Arabi e Oman

PARTENZA 13 MARZO

Dubai - Muscat - Khasab - Abu Dhabi - Dubai Un’esperienza unica dove la modernità si fonde con il folklore della cultura araba, alla scoperta dei panorami del Golfo Persico. Nave: Costa Serena. Costa Serena vi stupirà e vi accoglierà con la sua eleganza originale e i suoi ambienti confortevoli. Quote a partire da: € 1.220 in cabina interna e € 1.320 in cabina esterna (volo A/R da Milano o Roma per Dubai incluso).

Pellegrinaggio in Terra Santa PARTENZE DI GRUPPO: 20 APRILE Nazareth - Lago di Tiberiade - Giordano Mar Morto - Gerusalemme - Betlemme Un itinerario per rivivere la vita di Gesù attraverso i luoghi della sua vita terrena. Quota individuale: in camera doppia € 920, supplemento camera singola € 300, tasse aeroportuali e accessorie € 240. La quota comprende: Volo A/R da Roma a Tel Aviv, tour in pullman, escursioni e visite compresi gli ingressi, sistemazione in Hotel in pensione completa (bevande escluse), accompagnamento di guida in Terra Santa, radio-guide, mance e assicurazione bagaglio/sanitaria/annullamento viaggio.

2015 Berlino, Potsdam e Dresda PARTENZE DI GRUPPO: 29 APRILE www.50epiuturismo.it ** Per i programmi dettagliati e le quote di partecipazione contattare 50&Più Turismo oppure consultare il sito: www.50epiuturismo.it (Aut. Reg. 388/87) Tel 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più

Per scoprire le mille sfaccettature di una capitale che ha fatto la storia del secolo scorso, con le città simbolo della ex Germania dell’Est. Quota individuale: in camera doppia € 840, supplemento camera singola € 180, tasse aeroportuali e assicurazioni € 140. La quota comprende: volo A/R da Roma a Berlino, tour in pullman, escursioni e visite (ingressi esclusi), sistemazione in Hotel 4 stelle con trattamento di mezza pensione, accompagnatore dall’Italia. * Quota d’Iscrizione per i non soci 50&Più: € 40


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CROCIERA FLUVIALE • CROCIERA FLUVIALE • CROCIERA FLUVIALE • CROCIERA FLUVIALE • EVENT

50&Più in CROCIERA

DAL 30 MARZO AL 6 APRILE 2015

Le Fiandre e l’Olanda Un viaggio nell’Europa storica DA COLONIA A GAND E BRUGES, BRUXELLES E ANVERSA, FINO AD AMSTERDAM

Una straordinaria navigazione a bordo dell’elegante motonave Swiss Crown, lungo uno degli itinerari più suggestivi dell’Europa Centrale. Si navigherà attraverso la bassa valle del Reno e i romantici canali che raggiungono le antiche città fiamminghe, fino alle magiche atmosfere di Amsterdam e della campagna olandese. QUOTA INDIVIDUALE DI PARTECIPAZIONE: In cabina doppia Ponte Diamante € 1.350 In cabina doppia Ponte Rubino € 1.260 In cabina doppia uso singola Ponte Smeraldo € 1.300 Il dettaglio delle quote di partecipazione è consultabile sul sito www.50epiuturismo.it

www.50epiuturismo.it

IN NAVIGAZIONE Si parte da Colonia e si naviga verso il Belgio e l’Olanda. Si inizia con l’affascinante Gand (Gent), pittoresca regina dei canali con un vasto patrimonio artistico fra i più ricchi delle Fiandre; la città d’arte Bruges (Brugge), scrigno di tesori antichi e moderni; Anversa, la città più “trendy” delle Fiandre e centro mondiale del diamante; Bruxelles, la capitale del Belgio e dell’Europa, sede dell’Unione Europea e della Nato; infine Amsterdam, la Venezia del Nord, indissolubilmente legata all’acqua, offre divertimento e cultura. Moltissimi i suoi musei, tra i quali il più famoso è quello di Van Gogh. Rientrando a Colonia, si visiteranno Wesel e Kamp Lintfort, monastero cistercense del 1123 con incantevoli giardini terrazzati in stile italiano.

A BORDO DELLA MS SWISS CROWN La M/n Swiss Crown è un’altra gemma della flotta Scylla AG, di proprietà di Scylla AG di Basilea, tra le migliori compagnie di crociere fluviali in Europa. Inaugurata nell’aprile 2000, si caratterizza per l’eleganza dei suoi interni, del suo ristorante e del suo salone panoramico con bar e pista da ballo. La motonave dispone di 3 ponti, un luminoso ristorante, un salone e bar panoramico, una zona benessere con sauna, bagno turco e solarium con vasca idromassaggio, una sala di lettura e negozio di bordo. Le cabine sono tutte esterne con doccia/WC, asciugacapelli, Tv, radio, minibar, cassetta di sicurezza e aria condizionata. Ascensore tra il ponte Diamante e Rubino. Sicurezza e comfort a bordo: tutte le navi Scylla Tours sono gestite da un team qualificato e internazionale: hotel manager, direttori di crociera e maitre de chef. Il risultato è un servizio esclusivo al livello di un elegante hotel europeo. (Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


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ALE • EVENTI • EVENTI • EVENTI • EVENTI

IN VIAGGIO CON

DAL 24 MAGGIO AL 21 GIUGNO 2015

Club Valtur Portorosa (5 Stelle) Località Furnari (Messina) Il più partecipato Evento Associativo di 50&Più, una grande festa per tutti i soci che si incontrano in Sicilia per trascorrere una vacanza all’insegna del bel mare, del relax, della scoperta di nuovi luoghi e del divertimento. Lo spirito di appartenenza all’Associazione 50&Più, l’animazione personalizzata, l’attività culturale e ricreativa svolta, oltre alla scelta delle strutture turistiche di qualità e al costo competitivo, sono il motivo del grande successo di questa proposta turistica, che ogni anno registra un’importante crescita di partecipazione. Vi aspettiamo sulla bella Costa Nord della Sicilia, un’esclusiva per gli Incontri di Primavera dei soci 50&Più. QUOTA DI SOGGIORNO PER PERSONA 1° Turno dal 24 al 31 maggio 2° Turno dal 31 maggio al 7 giugno 3° Turno dal 7 al 14 giugno 4° Turno dal 14 al 21 giugno

Camera doppia € € € €

450,00 490,00 530,00 570,00

Doppia uso singola € € € €

590,00 635,00 675,00 715,00

3° letto adulti € € € €

360,00 395,00 425,00 455,00

Riduzioni: Bambino in 3° letto in camera tripla con 2 adulti: da 2 a 12 anni - 100%. Bambino in doppia con 2 adulti: da 0 a 2 anni - 100% (culla facoltativa € 10 per notte). Bambini 3°/4° letto in camera quadrupla con 2 adulti: 50% per bambino. Adulto in 4° letto in camera quadrupla: 10%. Le età sono intese per anni non compiuti al momento del soggiorno. Quota di iscrizione per i non Soci 50&Più € 40,00

www.50epiuturismo.it

La quota comprende: • Soggiorno di 7 notti presso il Club Valtur Portorosa (le camere saranno disponibili a partire dalle ore 15.00 del giorno di arrivo e dovranno essere liberate entro le ore 10.00 del giorno di partenza) • Trattamento di pensione completa a buffet dalla cena del giorno di arrivo al pranzo del giorno di partenza (per arrivi anticipati con il pranzo incluso i servizi terminano con la prima colazione del giorno di partenza) • Bevande ai pasti (acqua, vino e soft drinks) • Formula Soft All Inclusive (dalle 10.30 alle 22.00), solo nel bar centrale, che include: caffetteria espressa (caffè, cappuccini, the, camomilla, tisane), acqua e soft drink al bicchiere • Servizi balneari in spiaggia attrezzata (telo mare a noleggio) • Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei • Partecipazione ad attività culturali e ricreative organizzate da 50&Più • Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 • Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo • Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL SAI Assicurazioni. La quota non comprende: • Tutti i trasporti da e per il Club • Escursioni facoltative, da acquistare e pagare in loco • Eventuali Imposte di soggiorno comunali, da regolare in loco • Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.

(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più


PREVIDENZA

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IL CALCOLO DELLE PENSIONI tra sistema retributivo, misto e contributivo «La riforma Dini, con la triplice possibilità di calcolo, resta solo per coloro che sono andati in pensione maturando i requisiti entro il 31 dicembre 2011» [ DI

G

ià dal 2012 non ci sono più differenze tra lavoratori circa il criterio di calcolo delle pensioni. La riforma “Monti” (Legge n. 214/2011), infatti, ha previsto per tutti il “sistema di calcolo contributivo”. In altre parole, per le anzianità contributive maturate a partire dal 1° gennaio 2012, le relative quote di pensione sono calcolate tutte con il sistema contributivo, anche per coloro che al 31 dicembre 1995 avevano già versato 18 anni di contributi.

sistema retributivo, » Ilmisto e contributivo Con la riforma “Dini” (Legge n. 335/1995), il sistema di calcolo delle pensioni si differenziava a seconda dell’anzianità contributiva maturata dal lavoratore alla data del 31 dicembre 1995: • per chi poteva contare su almeno 18 anni di contributi (compresi i contributi figurativi e da riscatto), si applicava il cosiddetto sistema “retributivo”, legato appunto alle retribuzioni dell’ultimo periodo lavorativo; • per chi aveva meno di 18 anni di contributi, il criterio utilizzato era misto, e cioè “retributivo” per l’anzianità maturata sino al 31 dicembre 1995 e “contributivo” per i periodi di attività successivi al 1° gennaio 1996; • per chi aveva cominciato a lavorare succes-

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FEBBRAIO 2015

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sivamente al 31 dicembre 1995, ossia dal 1° gennaio 1996, si applicava, invece, il solo criterio contributivo, strettamente collegato al valore dei contributi versati.

La situazione attuale »La riforma “Dini”, con la triplice possibilità di calcolo della pensione, rimane in vita esclusivamente per coloro che sono andati in pensione maturando i requisiti entro il 31 dicembre 2011. A partire dal 1° gennaio 2012, in-

vece, ossia per le anzianità maturate da tale data in avanti, esiste solo il sistema contributivo; di conseguenza, non c’è alcuna novità per chi già appartiene a questo regime (coloro che hanno cominciato a lavorare dal 1° gennaio 1996) e per chi è nel sistema misto. Invece, chi nel 2011 si trovava nel sistema retributivo, dal gennaio 2012 è passato al nuovo misto: le anzianità fino al 31 dicembre 2011 danno vita a una quota di pensione retributiva, mentre le anzianità dal 1° gennaio

TABELLA A - I CRITERI DI CALCOLO Retributivo Contributivo

Anni di contribuzione al 31 dicembre 1995 Almeno 18 anni

Meno di 18 anni

Nessuno

La pensione è pari a una percentuale dello stipendio, data dalla somma di un 2% per ogni anno di lavoro La pensione annua è pari a una percentuale dei contributi versati nell’arco della vita lavorativa, prefissata dalla legge e variabile nel tempo in funzione della probabilità di vita/morte delle persone (c.d. speranza di vita) Criterio di calcolo applicabile Misto: a) retributivo per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 2011; b) contributivo per le anzianità maturate dal 1° gennaio 2012; Misto: a) retributivo per le anzianità maturate fino al 31 dicembre 1995; b) contributivo per le anzianità maturate dal 1° gennaio 1996; Contributivo


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Come funziona il sistema contributivo »Il sistema di calcolo contributivo funziona grosso modo come un libretto di risparmio. Il lavoratore accantona ogni anno i versamenti: • se è un lavoratore dipendente l’accantonamento è pari al 33% dello stipendio; • se è un lavoratore autonomo (artigiano, commerciante) accantona il 22,29% del proprio reddito (misura che salirà fino a raggiungere il 24% entro l’anno 2018); • se è un collaboratore (Co.Co.Pro.) accantona il 27% del proprio compenso (misura che salirà fino a raggiungere il 33% a partire dal 2018). I contributi possono essere calcolati però fino ad un certo importo di reddito o retribuzione: questo limite, per il 2015, è pari a 100.424 euro (cosiddetto “tetto contributivo pensionabile”). I contributi versati costituiscono il montante contributivo e producono una sorta di interesse composto, al tasso legato alla dinamica quinquennale del Pil (Prodotto Interno Lordo). Quindi più cresce l’Azienda Italia, maggiori sono le rendite su cui i lavoratori possono contare.

di calcolo »AllaI coefficienti data del pensionamento, al montante contributivo rivalutato è applicato un coefficiente, detto di trasformazione, che converte i contributi in pensione. La misura di tale coefficiente cresce con l’aumentare dell’età. Con il Decreto Ministeriale del 15 maggio 2012, sono stati fissati i nuovi coefficienti per

il calcolo della pensione per tutti i lavoratori che hanno ottenuto la pensione dal 1° gennaio 2013 e che otterranno tale trattamento fino al 31 dicembre 2015. Questi coefficienti non riguardano più soltanto le età da 57 a 65 anni, ma sono stati allungati fino a 70 anni per incentivare facoltativamente la permanenza al lavoro, nella prospettiva di conseguire una pensione più alta. E ciò vale soprattutto, come si evidenzia nella Tabella C, per coloro che sono andati o andranno in pensione - tra il 2013 e 2015 - con un’età non superiore a 65 anni; in questo caso dovranno subire - per effetto di detti nuovi coefficienti - un taglio della prestazione pensionistica che supera in alcuni casi l’11%. Supponiamo ad esempio, che un lavoratore abbia accumulato un montante contributivo di 400mila euro. Quando decide di ottenere la pensione, l’importo della stessa verrà calcolato applicando ai 400mila euro il coefficiente di trasformazione corrispondente all’età raggiunta in quel momento. Se il lavoratore va in pensione nel 2015, bisogna fare riferimento ai nuovi coefficienti. In tal caso, se chiede la pensione a 60 anni otterrà una pensione annua lorda di 18.644 euro (400.000

moltiplicato 4,661%); se la prestazione la chiede a 65 anni riceverà 21.740 euro (400.000 moltiplicato 5,435%); se va in pensione a 70 anni avrà diritto a 26.164 euro (400.000 moltiplicato 6,541%). Infine, una delle novità della Riforma “Monti-Fornero”, con riferimento alla nuova pensione di vecchiaia, è la facoltà ai lavoratori di rimanere al lavoro fino a 70 anni, al fine di migliorare in questo modo il proprio assegno di pensione. Come si è detto, i nuovi coefficienti sono stati determinati anche per le età che vanno dai 66 ai 70 anni. La Tabella C mostra i valori di questi coefficienti che per gli anni 2013-2015 crescono con il crescere dell’età, proprio perché la loro determinazione è stata fatta tenendo conto del fine di migliorare la misura della pensione a chi ritarda l’uscita dal lavoro. Il prossimo aggiornamento dei coefficienti è previsto quest’anno e la revisione riguarderà i pensionati con decorrenza nel triennio 2016-2019, per i quali probabilmente potranno ottenere la pensione quattro mesi più tardi. Dall’anno 2019 in poi, invece, la revisione dei coefficienti avrà una cadenza biennale.

TABELLA B - COME SI CALCOLA LA PENSIONE MISTA (RETRIBUTIVA-CONTRIBUTIVA) REGOLA RETRIBUTIVA

REGOLA CONTRIBUTIVA

Quota A di pensione Quota B di pensione Classi di retribuzione (fino al 31/12/1992) (1/1/93 a 31/12/11) Fino a 46.169,00 2,00% 2,00% Da 46.169,01 a 61.404,77 1,50% 1,60% Da 61.404,78 a 76.640,54 1,25% 1,35% Da 76.640,55 a 87.721,10 1,00% 1,10% Oltre 87.721,10 1,00% 0,90%

Quota C di pensione (da 1/1/2012 a pensionamento)

Montante contributivo x coefficiente di trasformazione

TABELLA C - LE VARIAZIONI DEI COEFFICIENTI NEL TEMPO Età pensione

Anni 1996-2009

Anni 2010-2012

Variazione 2009-2010

Anni 2013-2015

Variazione 2010-2013

Variazione 2009-2015

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4,720% 4,860% 5,006% 5,163% 5,334% 5,514% 5,706% 5,911% 6,136% -----------

4,419% 4,538% 4,664% 4,798% 4,940% 5,093% 5,257% 5,432% 5,620% -----------

-6,38% -6,63% -6,83% -7,07% -7,39% -7,64% -7,87% -8,10% -8,41% -----------

4,304% 4,416% 4,535% 4,661% 4,796% 4,940% 5,094% 5,259% 5,435% 5,624% 5,826% 6,046% 6,283% 6,541%

-2,60% -2,69% -2,77% -2,86% -2,91% -3,00% -3,10% -3,18% -3,29% -----------

-8,81% -9,14% -9,41% -9,72% -10,09% -10,44% -10,73% -11,03% -11,42% -----------

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PREVIDENZA

2012 in poi danno vita a una quota di pensione contributiva (vedi Tabelle A e B). Una novità invece, prevista dalla Legge di Stabilità 2015 (n. 190/2014), ha introdotto da quest’anno un tetto ai pensionati del vecchio regime “retributivo” (quelli occupati prima del 1996), i quali non possono più maturare né incassare pensioni d’importo superiore a quello calcolato con la regola retributiva, anche se nell’ultima parte della vita lavorativa sono stati sottoposti al regime contributivo. La nuova norma, poi, produce effetti, dal 1° gennaio 2015, su tutte le pensioni, sia su quelle da liquidare che su quelle già liquidate. È stata così corretta una anomalia introdotta dalla riforma “Fornero”, con l’estensione a partire dal 2012 della regola contributiva a tutti i lavoratori. In pratica succedeva che, in presenza di alte retribuzioni, ai lavoratori dell’ex regime retributivo consentiva di maturare pensioni più alte di quelle che avrebbero ricevuto se fossero rimasti con il vecchio regime retributivo.


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FISCO

CONDONO EQUITALIA E LEGGE DI STABILITÀ 2015 «Tra le diverse norme approvate è passato un mini-condono per le cartelle Equitalia di valore pari o inferiore ai 300 euro» [ DI

ALESSANDRA DE FEO ]

N

ella Legge di Stabilità 2015 vi è una norma di interesse generale rappresentata dal comma 688 che così recita: «Alle comunicazioni di inesigibilità relative alle quote di cui al comma 684 del presente articolo si applicano gli articoli 19 e 20 del decreto legislativo 13 aprile 1999, n. 112, come da ultimo rispettivamente modificato e sostituito dai commi 682 e 683 del presente articolo. Le quote inesigibili, di valore inferiore o pari a 300 euro, con esclusione di quelle afferenti alle risorse proprie tradizionali di cui all’articolo 2, paragrafo 1, lettera a), delle decisioni 2007/436/CE, Euratom del Consiglio, del 7 giugno 2007, e 2014/335/UE, Euratom del Consiglio, del 26 maggio 2014, non sono assoggettate al controllo di cui al citato articolo 19». La norma ha previsto in sostanza un minicondono per chi deve pagare ad Equitalia cartelle d’importo pari o inferiore a 300 euro. Secondo la nuova sanatoria, in vigore dal 1° gennaio 2015, il tempo stimato per recuperare gli arretrati è di tre anni: se entro tale periodo dall’invio della cartella Equitalia non fosse riuscita a rientrare del debito, la cartella verrebbe considerata inesigibile. Non servirà effettuare richiesta per il condono: i debiti verranno depennati automaticamente anche dinanzi a più cartelle a proprio carico, purché rispettino l’importo limite previsto dalla legge. Ad usufruir-

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FEBBRAIO 2015

[

]

«Secondo la nuova norma, il tempo per recuperare gli arretrati è di 3 anni: dopo tale periodo non saranno più esigibili»

ne saranno solo i debitori per le vecchie cartelle, mentre quelle datate 2014 dovranno essere pagate o attendere tre anni, affinché possano, in caso Equitalia non fosse rientrata del debito, diventare inesigibili. Saranno così condonate somme non ingenti che, con probabilità, non saranno mai pagate, annullando il 70% delle cartelle dal 2000 in poi. L’obiettivo sarebbe estinguere quei casi di vecchia data rimasti in sospeso, eliminando buona parte delle cartelle esattoriali di modica cifra, che non sono state pagate e che, probabilmente, non lo saranno mai. Il calendario della riscossione dovrebbe essere organizzato come segue. Ogni 12 mesi si andrà indietro di un anno, per cui: entro il 2017 saranno evase le cartelle inviate nel corso del 2014; nel 2018 saranno gestite quelle del 2013; nel 2019 quelle del 2012; e così via, fino a risalire alle cartelle del 2000 che verranno gestite nel 2031.

Come funziona la riscossione »Equitalia riscuote per conto dell’Erario e di altri enti creditori come l’Inps e i Comuni, a cui, ogni tre anni, dovrebbe inviare un report con le cartelle che non è riuscito a riscuotere, quindi inesigibili. Poiché questo controllo non è mai stato avviato, si sono accumulate così tante verifiche che in ballo ci sarebbero oltre 500 miliardi di euro! Ecco perché dal 1° gennaio 2015 partiranno le verifiche sulle cartelle più recenti del 2014, ovvero quelle il cui margine di recupero è più ampio, per poi procedere a ritroso.

Equitalia: le riscossioni 2014 »Equitalia nel 2014 ha riscosso oltre 7,4 miliardi di euro, con un incremento di circa il 4% rispetto ai 7,1 miliardi del 2013. Si tratta di tributi, contributi e sanzioni non pagati dai contribuenti nei tempi e nei modi previsti dalla legge. Rilevante è l’azione di recupero delle somme dai grandi debitori, come annunciato dalla stessa Equitalia. Il bilancio di esercizio, che sarà presentato nei prossimi mesi, registrerà quindi l’equilibrio economico della gestione. La situazione economico-patrimoniale del Gruppo al 30 settembre 2014 confermava già l’andamento positivo registrato negli ultimi anni: le azioni di recupero hanno permesso di chiudere i primi nove mesi del 2014 con un netto positivo di circa 10 milioni di euro.


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LIBRI

«Collezioniamo libri pensando di prendercene cura, ma sono loro a prendersi cura di noi...» Walter Benjamin

DI RENATO MINORE

di quel lembo di terra senza pace? Le grandi questioni sullo Stato d’Israele, sul rapporto tra Ebrei e Cristo e sul pericolo che corre ogni utopia di redenzione alla prova della storia, si disseminano tra errori, passioni, problemi religiosi, amori sognati e poi delusi.

da, Milano e Catania, in un intricato intreccio di temi intimi e letterari.

GIUDA Amos Oz Feltrinelli - 336 pagine euro 18,00

LETTERATURA

LA DONNA CHE PARTORÌ UNO SCORPIONE

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Gerusalemme, tra il 1959 e il 1960, occupata e divisa tra le forze ebraiche e quelle araSTORIA DI UNA PICCOLA GRANDE AMICIZIA be giordane. Ultima casa in Michela Murgia, premio fondo alla città, nel villaggio Supercampiello 2011, legge abbandonato dove, negli anil suo racconto L’incontro. ni passati, hanno vissuto un Ogni estate Maurizio, Franco e politico sionista, contrario alGiulio diventano fratelli di biglie, la nascita di uno Stato basacaccia alle libellule, storie to sulla violenza della guerdi fantasmi e lotta ai topi. ra, e un uomo che, per quelMa nell’estate del 1986 qualcosa l’idea, ha sacrificato la procambia... (Salani, euro 12,90). pria esistenza. Questa è la scena in cui si muove il proLA “BIBBIA” IN CUCINA tagonista dell’ultimo romanPaolo Poli legge La Scienza in zo di Oz. Al centro un vencucina e l’Arte di mangiar bene di Pellegrino Artusi. Vera e propria titreenne timido e sensibile “bibbia” popolare, ha conquistato, che accetta il lavoro offerto da una strana coppia: un uocon la sua prosa limpida e vivace mo anziano e disabile e una e i gustosi aneddoti, un posto donna quarantacinquenne nei cuori, nelle biblioteche che misteriosamente abita e nelle cucine dell’intero Paese. con lui. Vitto, alloggio e un (Emons, euro 19,90). piccolo stipendio per far compagnia e chiacchierare un po’ con l’uomo con le stampelle. Ma chi è veramente la donna, molto affascinante e sensuale? Cosa la lega al vecchio invalido? PerE-BOOK: ché il tema del tradimento è LA REGOLA DELL’EQUILIBRIO una specie di idea fondamentale che passa e si consolida DI GIANRICO CAROFIGLIO tra i tre personaggi, nel tesEd. Einaudi suto connettivo dei conflitti

DA VIAGGIO

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Francesca Di Martino Marsilio Editori - 208 pagine euro 16,00

SI DUBITA SEMPRE DELLE COSE PIÙ BELLE Federico De Roberto Ernesta Valle Bompiani - 2.220 pagine euro 36,00 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Un libro monumentale di De Roberto, l’autore de I Viceré, uno dei più bei romanzi italiani. Ben 764 lettere, un ricco corredo iconografico - 80 immagini -, anch’esso in gran parte inedito o raro, frutto di una scrupolosa ricostruzione e di una accurata analisi di Sarah Muscarà Zappulla ed Enzo Zappulla. È il carteggio con Ernesta Valle che il nostro scrittore, nelle lettere, chiama con diversi nomignoli, tra cui Renata, perché “rinata” all’amore. Un’ardente storia sentimentale che rivela aspetti ignorati dell’austero e schivo siciliano e insieme della vita mondana, sociale, culturale dei due poli fra cui si sno-

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Il cane Bubù, lo scorpione Shiah, il cammello Abu, il pappagallo, il gabbiano, il minotauro, la gatta Principessa, l’uovo di dinosauro, il barbagianni impagliato. Otto incontri con gli animali sorprendenti, imprevedibili come le storie che raccontano, all’apparenza quotidiane, a portata del nostro sguardo, eppure riferibili anche ad un mondo ignoto, a suo modo tenebroso, enigmatico. Sono i racconti di Francesca Di Martino, avvincenti e surreali, spesso con una conclusione a sorpresa dove gli animali finiscono per diventare lo specchio di ossessioni e fantasmi che appartengono ad uomini e donne. Francesca Di Martino, che è prematuramente scomparsa nel 2012, ha pubblicato i romanzi Foemina Ludens (1977), Africa, oh Africa (1991), Briganti (1999), Fontana a mare (2001), Quelle stanze piene di vento (2009). FEBBRAIO 2015

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dvd COMMEDIA

LE WEEK-END

Regia di Roger Michell con J. Broadbent, L. Duncan, J. Goldblum, O. Alexander

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Appena vediamo Nick e Meg, coppia inglese sui sessanta, sul treno che li porterà a Parigi per festeggiare il trentesimo anniversario di matrimonio, capiamo subito dove il film voglia andare a parare con questa splendida (de)costruzione di una relazione amorosa. La scrittura è un vero e proprio teorema sulla condizione umana che dissemina nei dialoghi, nelle telefonate con i figli e nei tic dell’uomo, le tracce di due esistenze che alla fine crediamo di conoscere molto di più di quanto viene raccontato. DOCUMENTARIO

ITALY IN A DAY

Regia di Gabriele Salvatores GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Un pezzo di storia contemporanea fissata sullo schermo attraverso i video, realizzati durante le 24 ore di sabato 26 ottobre 2013, che gli Italiani hanno inviato per un epocale progetto partecipativo (ispirato a quello ideato da Ridley Scott con A Life In A Day nel 2010). Qui Salvatores è perfettamente in accordo col progetto. Si ride, si piange, si pensa. Le cose più belle sono quelle meno calcolate, pensate, preparate. Non perché ci illudiamo che ciò che vediamo sia la realtà, ma proprio perché è lo specchio di noi e del Paese migliore che vorremmo essere. Senza una sola immagine di televisione. Pura fiction.

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DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA

RECENSIONI cinema BIRDMAN (O LE IMPREVEDIBILI VIRTÙ DELL’IGNORANZA) regia di Alejandro G. Inarritu con M. Keaton, E. Norton, Z. Galifianakis, E. Stone Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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n’opera agrodolce imbevuta di metacinema, che svela la presunzione e la vulnerabilità custodita nel cuore (pardon, nell’Ego) di molti attori. Con riferimenti al cinema di Altman e un cast all’altezza della situazione, il film di Alejandro Gonzales Inarritu che ha aperto la 71a Mostra di Venezia - racconta la parabola di una star che, dopo i fasti ottenuti nel ruolo di un supereroe alato, vuole dimostrare al pubblico di essere un grande attore. L’uomo inizia allora a lavorare sull’adattamento di un testo da portare in scena a Brodway, ma conciliare carriera, famiglia e se stesso non sarà facile.

LEONI regia di Pietro Parolin con N. Marcorè, P. Degli Esposti Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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na tragicommedia corale ambientata nell’Italia della crisi, più precisamente in Veneto. Protagonista è un ricco e viziato figlio di papà, Gualtiero Cecchin, il quale, oltre a dover recuperare il rapporto con il figlio e qualche appiglio morale, dovrà imparare a cavarsela da solo cercando un impiego. Il problema è che l’uomo non ha mai lavorato. Così si lancia, con leggerezza, in un’impresa davvero singolare. Siamo dalle parti di Signore e Signori di Pietro Germi, ma il film diretto da Parolin, al suo esordio al lungometraggio, promette di rinverdire i fasti della vecchia commedia all’italiana, rifacendosi al filone aureo degli Anni ’60.

LA PRIMA LUCE regia di Vincenzo Marra con R. Scamarcio, D. Ramirez Genere: drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

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a Bari al Perù, con lo sguardo ombroso di Scamarcio versione emigrante per amore. Storie complesse di padri e di figli, uniti dall’affetto ma divisi dalle leggi. E storie di famiglie sgretolate che faticosamente si ricompongono. Marco, giovane e rampante avvocato, vive a Bari con una ragazza sudamericana (D. Ramirez) e il loro figlio di 5 anni. Quando la donna, in seguito a dissapori casalinghi, fugge nel Paese d’origine col bambino per far perdere le sue tracce, l’uomo parte per l’America Latina deciso a ritrovarli. Ma la legge locale impedisce a Marco di riabbracciare il piccolo. Così il padre, pur di restare accanto al figlio, trova lavoro in un ristorante italiano.

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COMMEDIA

ROMPICAPO A NEW YORK

Regia di Cédric Klapisch con R. Duris, A. Tautou, K. Reilly, C. De France, F. Bonaventura

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

Terza commedia del regista, dopo L’appartamento spagnolo e Bambole russe, con lo stesso attore, seguendo la crescita del personaggio di Xavier, che non si è ancora “sistemato” ma qualcosa ha fatto. I due figli e la passione per il mondo lo hanno portato a New York. Sta ancora cercando la sua collocazione, come padre, figlio e uomo. Separazioni, famiglie in affido, immigrazione, globalizzazione: la vita di Xavier è un rompicapo in una New York nevrotica, proprio come il racconto che sta scrivendo. ANIMAZIONE

SI ALZA IL VENTO Regia di Hayao Miyazaki

GIUDIZIO DI 50&PIÙ:

L’ultimo film di Miyazaki che ha annunciato il ritiro dopo 50 anni dedicati all’animazione - racconta di Jiro, ispirato all’omonimo ingegnere Jiro Horikoshi, che sogna di volare e progettare aeroplani. Entrato a lavorare in una delle principali società giapponesi di ingegneria aeronautica, costruisce il Mitsubishi A6M1, più conosciuto come aereo da combattimento “Zero”. C’è la maniacale riproduzione dei progetti tecnici, c’è la storia del Giappone alleato dei nazisti e c’è la storia d’amore struggente del protagonista per Nahoko, malata di tubercolosi (come la mamma del regista). Un film-testamento. FEBBRAIO 2015


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musica PADOVA

DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS

RECENSIONI teatro

musica REGGIO CALABRIA

CONFLITTI GENERAZIONALI Reggio Emilia, dal 14 al 15 febbraio

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FOTO©LE PERA

Una vita passata ad incantare platee, tra canzoni indimenticabili e un posto nella storia della musica leggera italiana: è Ornella Vanoni, che sabato 7 febbraio, al Gran Teatro Geox, porta Un filo di trucco un filo di tacco ...l’ultimo tour. In un mix che fonde musica e teatro, la Vanoni racconta la sua vita con ironia, sentimento e un filo di malinconia: è l’ultima tournée della grande artista che, tra indimenticabili classici del suo repertorio e diverse cover di prestigio, dà il suo addio ai palcoscenici.

el decennale della morte di Giuseppe Patroni Griffi va in scena uno dei suoi testi più rappresentativi: Prima del silenzio, scritto nel 1979 per Romolo Valli. Reduce dai consensi della passata stagione, arriva nella città che ha dato i natali a Valli e intitolato il Teatro Municipale. Protagonista dello spettacolo è uno straordinario Leo Gullotta, vecchio poeta disilluso, amareggiato da una società che non comprende più e che gli fa scontare gli errori del passato. Accanto a lui un giovane che lo affascina, spensierato, Eugenio Franceschini, simbolo della nuova generazione, quella che vive la paura del futuro. Il conflitto generazionale fra l’uomo maturo, Lui, e il giovane uomo, il Ragazzo, si misura sulla veemenza dialettica; la parola è sovrana in tutto lo spettacolo. Quella parola che per il poeta è l’unico strumento per sentirsi vivo, prima del silenzio. Info: 0522458811

Il 27 febbraio, il Palapimentele ospita un evento unico: un concerto che vede assieme la Premiata Forneria Marconi e Roberto Vecchioni. Un binomio artistico capace di emozionare anche il pubblico più esigente che si riunisce, in via eccezionale, in occasione dell’apertura della kermesse Fatti di Musica Radio Juke Box 2015. Finora mai insieme sul palco, Vecchioni e la PFM propongono un concentrato di musica d’autore, rock e jazz; un live di successi da gustarsi fino all’ultima nota. MESSINA

ROMA

LA GRANDE MAGIA DAL VIVO Roma, fino all’8 febbraio

Q Immaginare la Famiglia Addams significa anche canticchiare il tema musicale della serie televisiva americana. Dal 4 al 22 febbraio, presso l’Auditorium della Conciliazione, sarà possibile rivivere le lugubri e comiche atmosfere della stravagante famiglia con due protagonisti d’eccezione: Elio e Geppi Cucciari nei ruoli di Gomez e di Morticia. Musical da non perdere considerando che i testi, tradotti dall’americano, sono di Stefano Benni. Un appuntamento imperdibile per una serata all’insegna dello humor nero.

uante volte nella nostra vita di fanciulli siamo rimasti affascinati dai numeri di magia che vedevamo alle feste di compleanno dei compagni di gioco? Crescendo il nostro stupore è rimasto vivo davanti alle esibizioni che la televisione ci offriva con i maghi Silvan, Giucas Casella e Tony Binarelli. Gli anni sono passati, ma perché non distrarci un po’ tuffandoci un’altra volta nell’emozione della grande magia dal vivo? Il Teatro Olimpico ci dà questa opportunità al Festival Supermagic, giunto alla 12a edizione e condotto da Bustric. Ben 15.500 spettatori in quattordici repliche nell’edizione passata, un grande successo decretato dalla straordinaria bravura di un cast internazionale d’eccezione che si rinnova ogni anno. L’idea di questo avvincente appuntamento è di un penalista romano, Remo Pannain che, insieme ad altre sette grandi stelle di prestigiatori e illusionisti, ci incanta ogni sera regalandoci sorprese ed emozioni. Info: 063265991

La musica classica interpretata in maniera inaspettata, accessibile a tutti, quella dell’Ensemble dei Berliner Philharmoniker, che riunisce i migliori solisti della prestigiosa orchestra tedesca e si esibisce da anni in tutto il mondo. Il 22 febbraio, nel Teatro Vittorio Emanuele, va in scena un grande repertorio classico, eseguito da una variegata formazione strumentale: archi, fiati e talvolta pianoforte rievocano le grandi opere del passato con una piacevole fusione tra puro stile cameristico e rivisitazione moderna. FEBBRAIO 2015

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6. Il Vitas tennista; 7. Un articolo di Trilussa; 8. È robusto... senza busto; 9. Lo crea l’importuno; 10. Campioni sportivi; 11. Sono... uguali nell’arrossire; 12. Occorre alle imprese; 13. Cerio e boro; 14. Un mercatone globale; 15. Rompono i timpani; 16. Confinato dal tribunale; 17. Lo sono le persone più stupide; 19. Il regista del film Miranda del 1985; 20. Guidano i tram; 22. Gli Africani di Malindi; 24. Recisi, mozzati; 26. Una lega per monete; 28. Una porzione di retta; 29. Piena fino all’orlo; 33. Si dice di dubbi tormentosi; 34. Un altare senza croce; 35. La sviluppa l’inurbamento; 36. Un segno musicale; 38. Alberi a piramide; 39. Sorridente; 40. Un personaggio dell’Idomeneo di Mozart; 44. Erik l’autore del romanzo La Città Bianca e il Diavolo; 50. Ha parte nell’impresa; 52. Il primo impulso; 53. Il Giovanni russo; 55. Una casa editrice torinese; 57. L’antica Thailandia; 59. Il Canzian dei Pooh; 61. Vi sorge il sole; 63. Lo esplorò Bottego; 65. Iniziali della Vanoni; 66. Sono... pari nelle mance; 69. Sigla di Sondrio; 70. Ai piedi degli uomini; 71. Bastava un suo cenno per tagliare una testa.

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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Spruzzare leggermente; 9. Una fattoria statunitense; 13. Sono asini; 18. Cavallo... da battaglia; 19. Lo hanno le auto pubbliche; 21. Nota azienda produttrice di sistemi informatici e notebook; 22. Keep It Simple Stupid; 23. Escono da certe stampanti; 25. American Airlines; 27. Lasciano il posto ai nuovi eletti; 30. Sigla di Enna; 31. Sale azotato; 32. Animali... mutevoli; 35. Fu re di Giudea; 37. È una cifra vaga; 38. Comanda una flotta; 41. L’espressione che indica un forte rialzo del mercato degli immobili; 42. Distribuisce watt; 43. Un... tempio della lirica; 45. L’imperatore romano che inaugurò il Colosseo;

CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. Alloggiare provvisoriamente; 4. Si bacia solo alle donne; 6. Estorti con l’astuzia; 7. Lo è una situazione che può... precipitare; 8. Il vero cognome di Ron; 9. La figlia di Iorio; 10. Un lupo delle fiabe; 12. Scambievole, vicendevole; 14. Cittadina presso Imperia; 16. Battaglieri volutamente provocatori; 17. Frutti che maturavano nell’Eden; 19. Aichè la ballerina turca che si spogliò 50epiu.it

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46. La fine di Frankenstein; 47. Ai limiti dell’inspiegabilità; 48. Vi nacque Vespasiano; 49. Il Wilander celebre tennista svedese; 51. Andati; 52. Adriana del film Il prete bello del 1989; 54. Il canale di de Lesseps; 56. Cimitero di guerra; 58. Estensioni terriere; 60. L’occidente; 62. Marcinkus ne fu a capo; 64. Insegnante... in breve; 65. Una coppia di ampolline; 67. Cambiano la cesta in cassa; 68. Interrogano gli studenti; 72. Lodato smisuratamente; 73. Il dio delle nozze. VERTICALI 1. La consonante dell’Ohio; 2. Le hanno il grasso e lo smilzo; 3. Pubblico Registro Automobilistico; 4. Il rivale di don Josè; 5. Cattive per il poeta; al Rugantino nel 1958; 20. Belve con la criniera; 21. Chi le taglia... piange!; 22. Chi vi entra vede le stelle!. VERTICALI 1. Il Salvatore celebre violinista; 2. Gli Elisi sono a Parigi; 3. Si prepone o si pospone al verbo; 4. La danza che imperversò nell’estate del ‘96; 5. Bindolo per irrigazione; 7. L’abito della sposina... in attesa della cicogna;

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9. Terribilmente letale; 11. Non lascia solo Batman!; 13. L’isola vicina a Menaggio; 1

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15. Abdicò a Fontainebleau; 16. Artificiali, finti; 18. Superlativamente piccola.

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STUZZICA CERVELLO Enrico Diglio TEST 1

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Osservate attentamente i seguenti cinque gruppi di figure con i numeri e i simboli matematici in essi riportati e dite quali numeri vanno sostituiti ai due punti interrogativi, utilizzando un criterio logico da determinare.

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ORIZZONTALI 2. Vile... senza pari!; 4. Sigla di Pavia; 5. Nutrire avversione; 8. Una donna nata a Erevan; 10. Tesserino per piste innevate; 11. Clara del film Ossessione del 1942; 12. Può far improvvisamente ricco un povero; 13. Il rimbombare del temporale; 18. Un mobile con lo specchio. VERTICALI 1. Disporre... al centro; 2. Decisamente maschile; 3. Se si brucia non fa luce!; 4. Fanno funzionare il cervello; 6. La capitale del Senegal; 7. I... regni dei poeti; 9. Ha la più antica storia; 10. Una decisione volontaria; 14. L’inizio degli uragani; 15. La fine dello slalom; 16. Alleanza Democratica; 17. Sono... uguali nel telescopio.

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CROCERISTA TEST 3 Leggete attentamente le quattro sequenze di parole e numeri riportate accanto e dite, utilizzando un criterio logico da determinare, quale numero può essere inserito al posto del punto interrogativo.

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VERGINE 24 ago. » 22 set. Mese interessante per tutto ciò che riguarda lo stato di salute e l’aspetto. Potreste fare una cura disintossicante o acquistare un nuovo abito, farvi più belli con cosmetici, saune o massaggi.

ARIETE 21 mar. » 20 apr. Con Venere nel segno vi sentirete più attraenti e romantici. Non trascurate la famiglia per il lavoro. La situazione del denaro è buona con possibili incassi grazie al commercio.

BILANCIA 23 set. » 22 ott. Continuerà il ciclo positivo che facilita i contatti con il mondo della burocrazia: potrete richiedere documenti di qualsiasi tipo. Attenti al freddo! L’apparato respiratorio sarà un po’ debole.

TORO 21 apr. » 20 mag. Il lavoro si rivelerà pesante, ma vi darà risultati sorprendentemente positivi. Il vostro intuito talvolta sconfinerà nelle percezioni extrasensoriali. La salute è in via di miglioramento.

SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Sarete abili in ogni attività che presenti una forte componente di collaborazione. Un amico o parente non manterrà le promesse. Non esagerate a tavola e attenti a non prendere freddo.

GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Mese ottimo per comunicare. Le faccende familiari richiederanno una dose extra di attenzioni. Arriveranno delle persone da lontano. Avrete interessanti contatti con parenti e vicini.

SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Saturno vi farà lavorare di più. Perciò, siate pazienti con le persone che vi lavorano accanto e ricordatevi che la gentilezza non costa niente e compra tutto. In arrivo una buona dose di fortuna!

CANCRO 22 giu. » 22 lug. Durante il mese vedrete migliorare varie situazioni. Il “buono” giungerà soprattutto dagli amici. Anche i nuovi contatti di amicizia favoriranno il vostro benessere morale e materiale.

LEONE 23 lug. » 23 ago. Farete delle gite o brevi viaggi in cui riuscirete ad abbinare l’utile al dilettevole. Evitate ritardi e mantenete le vostre promesse. Buona la salute, ma attenzione allo stress.

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CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen. Più che mai sarete i fautori del vostro destino. Saranno anche le vostre azioni e le parole con cui comunicherete, a creare più o meno vantaggio. Siate diplomatici, allora, e possibilmente gentili.

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20 feb. » 20 mar. Il Sole nel segno vi renderà intraprendenti. Vi sentirete più vivi, pieni di energia e sarete convinti di ottenere ciò che vi siete prefissati. Mangiate frutta e verdura.

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Stuzzica cervello TEST 1 - I numeri che vanno sostituiti ai punti interrogativi sono, procedendo dall’alto verso il basso, rispettivamente 1 e 2. Essi, infatti, consentono di verificare il seguente criterio logico che vale in tutti gli altri gruppi di figure: si sommano tutti i numeri contenuti nelle figure di colore verde poste prima del rettangolo centrale blu e si sottraggono i numeri contenuti nelle figure di colore rosso, anch’esse poste prima del rettangolo centrale blu, ottenendo un primo numero; a questo punto si procede per ottenere un secondo numero sommando tutti i numeri contenuti nelle figure di colore verde poste dopo il rettangolo blu, sottraendo al risultato di tale operazione il numero contenuto nella successiva figura di colore rosso, qualora fosse presente; quindi, si effettua, con i due numeri ricavati, l’operazione matematica il cui simbolo compare nel rettangolo centrale blu, ottenendo il numero contenuto nel rombo blu che compare a destra. 4

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TEST 2 - Le quattro parole che si formano con le sillabe delle due parole CROCERISTA e MOTONAVE sono: CROMO, CENA, RIVE e STATO. TEST 3 - Il numero che va sostituito al punto interrogativo è 3. Esso, infatti, si ottiene dividendo il numero corrispondente alla somma dei tratti rettilinei delle lettere che compongono la parola ANTENNA (21 tratti: 3 per ognuna delle due lettere A e per ognuna delle 3 N, 2 per la lettera T e, infine, 4 per la lettera E) per il numero immediatamente seguente tale parola (7). Tale criterio vale anche per le altre tre sequenze (procedendo dalla prima alla terza: 15 tratti che compongono le lettere della parola ANELLI diviso 5; 12 tratti delle lettere della parola TITANI diviso 4 e 18 tratti delle lettere della parola MATTINA diviso 6).


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La nostra storia Il marchio Cassine di Pietra affonda le sue radici nel1892, anno di nascita di Giovanni Spillare, che si è dedicato con passione alla coltivazione della vite. L'amore per la tradizione e per l'enologia si è trasmesso ad Antonio Spillare ed è giunto intatto fino a Giandomenico. Una passione che ha mantenuto immutato nel tempo il desiderio di ottenere vini selezionati e di grande pregio. La confezione "INVITO ALLA DEGUSTAZIONE" (codice 38232) comprende: 1 Chardonnay Etichetta Oro 1 Verduzzo DOC Piave • Vendemmia 2014 • Gradi 12. Vino bianco dal sapore • Vendemmia 2013 • Gradi 11,5. Vino bianco dal sapofine e dal profumo delicato. Ideale per accompagnare re asciutto ed armonico, ideale per affettati vari, piatti a base di pesce, antipasti e risotti. Lt. O, 75. antipasti, minestre e piatti di pesce. Lt. O, 75. 1 Refosco IGT Veneto Etichetta Oro 1 Cabernet Sauvignon IGT Veneto • Vendemmia 2013 • Gradi 12. Rosso dal colore intenso • Vendemmia 2013 • Gradi 11,5. Rosso dal profumo e dal sapore ampio, indicato con secondi di carne rossa, intenso, molto piacevole al palato. Ideale per accompaarrosti, pollame nobile e formaggi. Lt. O, 75. gnare ricette a base di carne e selvaggina. Lt. O, 75. 1 Merlot DOC Piave 1 Magentino • Vendemmia 2013 • Gradi 11,5. Vino rosso dal sapore de• Gradi 11. Rosso da tavola dal bouquetfresco e inviciso e persistente, ideale da gustare atutto pasto. Lt. 0,75. tante; è il vino ideale da gustare tutti i giorni. Lt. 0,75.

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