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Le mascherine facciali

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COME SI SMALTISCONO LE MASCHERINE Vanno poste in un sacchetto chiuso, per tutelare gli operatori ecologici, e gettate nei rifiuti indifferenziati.

di Rossana Martini + DAGLI STATES ALL’ITALIA

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Vive a Long Island ma il suo cuore è in Italia, dove vivono i suoi nonni. Ha 11 anni ed un progetto...

IL GRANDE CUORE DI STELLA Ha appena 11 anni ma le idee molto chiare. Si chiama Stella Becker e vive a Long Island, nello Stato di New York. Studia, suona il sax, ama l’arte e il “fai da te”. E proprio quest’ultima passione l’ha spinta a realizzare un progetto: cucire delle mascherine facciali e venderle agli abitanti della Grande Mela. Il ricavato della vendita viene devoluto alla Croce Rossa di Mortara, un comune in provincia di Pavia, il paese dove vivono i suoi nonni. «Sono molto anziani e hanno problemi di salute, e lì ci sono molti casi di Coronavirus - ha detto Stella in un filmato postato su YouTube-. Anche solo un dollaro, può aiutare i dottori del posto a curare le persone». IL DPCM DEL 26 APRILE dà la possibilità di realizzare da sé mascherine facciali, sostitutive di quelle monouso MASCHERINE DI COMUNITÀ: IL RISPARMIO È A PORTATA DI MANO

LE MASCHERINE PROTETTIVE SONO ENTRATE A FAR PARTE DELLA NOSTRA VITA. Importantissime nel contrastare la diffusione dell’infezione da Coronavirus, devono essere utilizzate obbligatoriamente quando ci si trova in spazi affollati e chiusi, come i negozi e sui mezzi pubblici. Oltre alle mascherine usa e getta di tipo chirurgico, o similari, nel DPCM del 26 aprile si parla anche di “mascherine di comunità” ovvero le «mascherine lavabili anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera e che permettano di coprire dal mento al di sopra del naso». Ciò significa che ognuno di noi, può realizzarle. Ma come? Occorrono due-tre quadrati di tessuto (20 x 20 cm), che abbia una fitta trama - in modo tale che possa trattenere bene le particelle di saliva - ma che sia anche abbastanza traspirante; ottimo il cotone percalle, il jersey e la flanella. Nel confezionare la mascherina bisogna sovrapporre gli strati di stoffa e meglio sarebbe inserire nel mezzo anche uno strato di materiale assorbente come la carta da cucina, che verrà tolta quando si laverà la mascherina. Piegare i bordi laterali del tessuto e cucirli con all’interno due elastici rotondi. Dopo ogni uso lavare almeno a 60°. C’è da sottolineare, però, che le mascherine facciali affiancano e non sostituiscono le altre misure preventive, cioè il distanziamento fisico, l’igiene respiratoria (tossire e starnutire nella piega del gomito), il lavarsi spesso le mani e l’evitare di toccarsi il viso.

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