Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
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Anno XXXVI n. 3 Marzo 2014 Euro 2.50 - I.P.
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[anteprime] Donne & lavoro: inchiesta 50&Più Partendo dai dati di un’indagine Ocse sulle donne italiane, schiacciate tra lavoro e famiglia, 50&Più ha approfondito con una sua ricerca. A pagina 17
Sveva Sagramola: Tv, maternità e... Cinquant’anni ad aprile, tanta gavetta nella Tv e una figlia, nata cinque anni fa. Come riesce a conciliare tutto? Con il supporto del partner. A pagina 12
In Abruzzo, 5 anni dopo il terremoto Cosa è cambiato e come vivono gli abruzzesi di L’Aquila, Onna, Tempera, lì dove il sisma ha sbriciolato case, vite, sogni ed attività di migliaia di persone. A pagina 38
A Singapore, l’antica Lion City In sanscrito significa “Città del Leone”, nome che secondo una leggenda malese le venne dato da Sang Nila Utama, principe di Sumatra. A pagina 66
Cellule staminali: dibattito aperto Cosa sono e come vengono impiegate? A che punto è la ricerca in Italia e cos’è la Terapia Stamina? Facciamo il punto per capire meglio. A pagina 70
ditoriale
[ DI MARIA LAURA RONDINI - DIRETTORE EDITORIALE 50&PIÙ ]
85 e gli altri Per chi ne avesse curiosità, il sito worldometers.info offre una serie di contatori che danno informazioni in tempo reale sulle “cose” del mondo: le variazioni della popolazione mondiale (nati e morti), quanto si sta spendendo per fare cure dimagranti o quante sigarette si stanno fumando. Quanta acqua si sta consumando o per quanti giorni ancora ci sarà petrolio da estrarre, quanti miliardi di sms stanno viaggiando nell’etere. I contatori girano: alcuni a ritmo frenetico altri più lentamente ma, comunque, inesorabili nella loro progressione. Per chi volesse approfondire c’è anche il sito con i dati riferiti solo all’Italia... Anche un’associazione internazionale, l’Oxfam, ha attivato i suoi contatori e li ha resi pubblici: è così risultato che nell’immaginaria bilancia della ricchezza del mondo - stimata in difetto a 2.400 miliardi di euro -, 85 persone possiedono la metà della ricchezza globale, pari a 1.200 miliardi, un dato che equivale a dire che in 85 possiedono quanto 3.570.000.000 (tre miliardi cinquecento settanta milioni) di esseri umani. Altri contatori ci illuminano, in parte, su come questo sia possibile, così scopriamo - ad esempio - che più di 840 milioni di lavoratori guadagnano meno di due dollari (al cambio attuale 1 euro e pochi centesimi) al giorno, che oltre 200 milioni sono i senza lavoro e infine che, seppure ancora in mezzo ad una crisi economica mondiale che non si riesce a risolvere, i ricchi (naturalmente anche coloro che sono un po’ meno ricchi di questi 85) - attraverso azioni di lobbing o imponendo ai governi deregolamentazioni finanziarie riescono a pagare tasse sempre più irrisorie, ma anche ad imporre il dogma della segretezza bancaria e tassazioni agevolate sulle rendite finanziarie. Se poi non bastasse, hanno creato paradisi fiscali in varie parti del mondo dove poter “difendere” al meglio le loro ricchezze. Che tra questi 85 personaggi ci siano 3 italiani non ci riempie d’orgoglio, al contrario fa nascere delle domande: notizie così dovrebbero riempire le prime pagine dei giornali o no? Dovrebbero provocare scandalo o no? Perché se non provocano la nostra reazione, vuol dire che le consideriamo “normali” e quindi incapaci, pur nella loro “tragicità”, di bussare al nostro cuore e alla nostra mente. In questo mese di marzo inizia il tempo di Quaresima e nulla forse giunge più opportuno di un tempo che sia di riflessione e di conversione, indistintamente, per tutti.
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IN QUESTO
numero
Sveva Sagramola 50 anni, senza fermarsi un attimo
12
DI GIADA VALDANNINI
Questione di sinapsi Il cervello maschile e femminile messi a confronto
26
DI GIOVANNA VECCHIOT TI
Tutta colpa di una “A” Una lettera che crea distinzioni
30
12
DI GIOVANNA DALL’ONGAR O
Squilla il telefono! Come difendersi dalle truffe
34
DI LUISELL A BERTI
Abruzzo: cinque anni dopo Un reportage nei luoghi del sisma
38
DI R OMINA VINCI
Elezioni europee 2014 A maggio si rinnova il Parlamento
47
DI IL ARIA R OM ANO
Cos’è, come funziona e chi la scambia
50
DI PAOLO NEGRINI
Energia per l’Italia Una rete indispensabile per crescere
55
DI FRANCESCO ANDREANI
Nuovi confini dello spazio Piscine infinite e ristoranti sottomarini
60
In visita a Singapore
66
DI LORIS POR CHERI
70 Il dibattito resta aperto
Cellule Staminali
DI IL ARIA R OM ANO
Spazio50 Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più
Previdenza Fisco DI ALESSANDRA DE FEO
Un’indagine 50&Più sulle donne DI LUISELL A BERTI E DANIEL A FLORIDIA
IN EVIDENZA
17
79 Anno XXXVI n. 3 Marzo 2014 Euro 2.50 - I.P.
Anno XXXVI n. 3 Marzo 2014
A CURA DI LUISELL A BERTI
DI GIANNI TEL
SONDAGGIO 50&PIÙ
Donne e uomini: alleati in famiglia?
LA VOCE DI 50&PIÙ
PARLIAMO DI...
DI BARBARA DI SARNO
La più multiculturale del pianeta
66
Sport del mondo >> pag. 59
di Dario De Felicis Attenti alla schiena >> pag. 74
di Alessandro Mascia Sapori & Colori >> pag. 76
di Marina Cepeda Fuentes
88 90
Poste Italiane S.p.A. Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n.46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma.
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Libri >> pag. 91
di Renato Minore Periscopio >> pag. 6
di D. De Felicis e M. Sarti
Letteralmente >> pag. 8
Cinema & Dvd >> pag. 93
di Giovanna Vecchiotti
di P. Armocida e A. Miccinesi
Vegetable Orchestra >> pag. 46
Giochi >> pag. 94
di Giovanni Orso
di N. Tucciarelli e R. Cento
Creiamo un’App >> pag. 52
Stuzzica cervello di E. Diglio >> pag. 95 Bacheca >> pag. 96 Oroscopo di Aldebaran >> pag. 98 Soluzioni >> pag. 98
di Valerio Maria Urru Avviso ai naviganti >> pag. 54
di Paolo Negrini
4I
Musica & Teatro >> pag. 92
a cura di Berardo Falcone
50epiu.it
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MARZO 2014
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Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi
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Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it Editoriale 50&Più Srl - Amministratori Dante Di Mattia (Presidente) Brigida Gallinaro Marina Gruden Vlach Ines Marangon Giuseppe Martino Procuratore Gabriele Sampaolo Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.6872515 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Largo Arenula, 34 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it Stampa e Spedizione Punto Web Srl - 00040 Ariccia (Roma) Via Variante di Cancelliera snc Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Spedizione Poste Italiane SpA Sped. in Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 - D.C.B. - Roma Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Si garantisce la riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo all’Editore. Le informazioni custodite nell’archivio dell’Editoriale 50&Più Srl verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la rivista e gli allegati, anche pubblicitari (D. Leg.vo 196/2003 tutela dati personali). “Accertamento ADS richiesto per il periodo dall’1/01/2014 al 31/12/2014”
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«LA FORZA
DELL’UMILTÀ »
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l riconoscimento di “Persona dell’anno” che da quasi 90 anni la rivista Time attribuisce a chi maggiormente ha attirato su di sé l’attenzione globale dei media, è andato per il 2013 a Papa Francesco Bergoglio. I motivi per rallegrarsi sono molteplici: l’ampiezza della percezione del Suo messaggio è una conferma della grandezza del Suo richiamo alla essenzialità e alla evidenza; il modo semplice e umile di comunicare è in realtà riflesso di grande forza e profondità. In meno di un anno dall’avvio del Suo Pontificato ha dimostrato a chi è scettico, scoraggiato o rassegnato, che ogni epoca storica, per quanto complessa e difficile, ha a portata di mano una possibilità di cambiamento.
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Finito di stampare: 28 febbraio 2014
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ERISCOPI
in pillole
A CURA DI BERARDO FALCONE
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METRI DI ALTEZZA PER RESTAURARE IL CRISTO DI RIO DE JANEIRO
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Osservare la realtà quotidiana, leggere i giornali, guardare la televisione, navigare in internet, ascoltare la radio o i discorsi al bar può aiutarci a riflettere su quanto accade nel mondo in cui viviamo. Il nostro intento è quello di mettere in evidenza notizie interessanti, curiose,
50epiu.it
Una cura per la ferita del Cristo di Rio de Janeiro Alcuni violenti temporali si sono abbattuti di recente su Rio de Janeiro in Brasile, provocando ingenti danni anche alla statua del Cristo Redentore che giganteggia sulla città, scheggiandogli prima il dito medio, poi il pollice della mano destra. Dopo lo scoramento iniziale della popolazione, sono entrati subito in azione operai altamente specializzati per riparare il danno e fornire una protezione antifulmine. L’operazione sembra difficile ma non impossibile per gli operai che lavoreranno a 710 metri di altezza, sospesi sul braccio del Cristo. La manutenzione dovrebbe durare circa 4 mesi e durante questo periodo il monumento resterà aperto ai visitatori.
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importanti o stravaganti, riportandole tra queste pagine in forma sintetica. Ci piacerebbe che anche voi prendeste parte a questa sorta di gioco, fornendoci le vostre segnalazioni. Scrivete a: redazione@50epiu.it o Largo Arenula 34, 00186 Roma. Aspettiamo il vostro contributo!
}
Ritrova la mamma grazie a Facebook Facebook è spesso utilizzato solo come divertente passatempo ma per Emily Mortier, una ragazza americana di 25 anni, è stato il mezzo per rintracciare e riabbracciare la sua madre biologica. A 18 anni Emily, data in adozione sin dalla nascita, aveva deciso di mettersi in cerca di chi le aveva dato la vita. Così, utilizzando in maniera attenta il Social Network è riuscita prima a rintracciare suo fratello e, infine, la mamma. Il commovente incontro è stato poi organizzato dalla trasmissione televisiva Today Show. Un lungo ed emozionante abbraccio ha sancito il ricongiungimento tra i due familiari.
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Inaugurato ponte solare più grande del mondo Sono serviti quasi 5 anni di lavori, ma ora il Blackfriars Bridge di Londra è una piacevole realtà: il più grande ponte a impianto solare del mondo. Composta da oltre 4.400 pannelli fotovoltaici, posti a copertura del tetto, la struttura produce circa 900.000 kWh all’anno, cioè più della metà del fabbisogno energetico della stazione. Il progetto, curato dall’azienda di trasporti Network Rail in collaborazione con la Solarcentury, vuole dare un forte messaggio di innovazione, facendo diventare la città ancora più “green” e sostenibile. Inoltre, il ponte sul Tamigi si candida a diventare uno degli edifici caratteristici di Londra.
Il percorso formativo per insegnare a un disabile ad essere autonomo Nel 2012 a Vandeuvres-les-Nancy, nella Lorena francese, è stata inaugurata una scuola davvero utile: l’Ecole de la Vie Autonome (Eva), una struttura che colma le lacune di indipendenza di ragazzi con handicap aiutandoli a vivere in modo autonomo. Se all’inizio “Eva” era un esperimento, oggi è una valida ed interessante struttura educativa. I ragazzi disabili intraprendono un percorso formativo che dura 4 anni. Sempre seguiti da operatori dell’Ufficio d’Igiene Sociale, viene loro insegnato a cucinare o ad avviare una lavatrice, ma anche a pagare una bolletta e a districarsi in operazioni più complesse.
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In Venezuela record di fulmini: 20.000 all’ora Dopo 7 anni di attento monitoraggio, è stato possibile trovare il luogo sulla Terra dove cade il maggior numero di fulmini. Il record, riconosciuto anche dal Guinness dei Primati, appartiene alla zona fluviale di Catatumbo, nell’area occidentale del Venezuela, dove si schiantano circa 20.000 fulmini all’ora. Le nubi costanti della zona, formate dallo scontro tra il calore e l’umidità delle pianure e le correnti d’aria delle Ande, creano un arco di fulmini tra i 4 e i 5 km d’altezza che persiste per circa 10 ore al giorno. Calcolando circa tra i 18 e i 60 fulmini al minuto, oltre 20.000 all’ora, ne risultano approssimativamente un milione e 200.000 l’anno.
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L’Italia, sotto un altro punto di vista Esiste un tipo di turismo stereotipato per gli stranieri che vengono a visitare l’Italia. Una sorta di ritornello che si ripete: pasta, pizza, mandolino e poco altro. Per rimediare a questi scontati scenari da cartolina è nata “Find your Italy”, una start up che mette in luce scenari meno conosciuti come fiere, sagre e musei fuori portata rispetto ai soliti circuiti turistici. L’iniziativa, che ha già vinto il premio come “miglior progetto imprenditoriale”, offre al turista straniero un contatto diretto con il territorio, proponendo selezioni uniche di esperienze in luoghi che rappresentano l’arte e la cultura italiana. Un viaggio personalizzato, che permette di cogliere lo spirito più intimo e vero del nostro Paese.
Un bosco verticale per Milano Aspettando l’appuntamento con “Expo” 2015, Milano si prepara sviluppando un eco progetto davvero ambizioso: un bosco verticale, installato nel nuovo quartiere di Porta Nuova. Il modello è stato concepito da Stefano Boeri e vede la creazione di due torri, una di 100 metri, l’altra di 76, interamente ricoperte da 900 specie di alberi e arbusti, alcuni dei quali alti fino a 9 metri: in tutto, circa 10.000 mq di superficie boschiva. Il “metrobosco”, che dovrebbe essere inaugurato entro il 2015, sarà utile anche per creare un microclima ideale, producendo umidità e filtrando CO2 e polveri sottili.
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Come nonne, come figlie, come madri... C’è stato il tempo della contrapposizione, quello della consapevolezza, quello della ribellione e quello dell’affermazione. Ogni donna, nell’arco degli ultimi cinquant’anni o forse anche di più, ha vissuto sulla propria pelle il senso della vittoria o quello della sconfitta, la solitudine o la rivalsa, in uno sfrenato susseguirsi di successi e fallimenti che solo questa nostra epoca così disordinata e sfuggente poteva regalare. E ci ritroviamo ancora qui, a vivere questo mese di marzo in maniera contraddittoria, a scambiarci maz-
zetti di mimosa tra donne sperando, o credendo, che possa essere l’ultimo anno in cui si celebra una festa dove viene chiesta una parità ancora non sancita, un consenso non scontato, una solidarietà più concreta e meno virtuale. Ma forse, invece di chiedersi se lo slogan lanciato anni fa “donna è bello” sia ancora valido, bisognerebbe scommettere su di un futuro di uguaglianza tra persone e lavorare per raggiungerlo nel più breve tempo possibile. Come nonne, come figlie, come madri anche degli uomini del futuro.
GIOVANNA VECCHIOTTI
Cosa dicono le stelle, oggi? Gentilissimo Direttore, ho avuto modo di leggere la vostra rivista e l’ho trovata molto interessante. Interessante per i reportage, per le ricette e gli articoli sugli animali di compagnia. Tra le tante informazioni che mi hanno colpito, quello che considero un neo - ma di tutte le riviste e non solo di questa da Lei diretta - è l’oroscopo! Credo che l’oroscopo svii le persone e sia pericoloso perché induce chi vi crede ad affidarsi per il proprio benessere alle stelle ed alle interpretazioni di maghi, chiromanti, astrologi ecc. anziché al proprio Creatore, alla ragione, alla scienza. Un esempio per tutti? Perché fare prevenzione sanitaria se “tanto si è nati sotto una buona stella”, potrebbero ragionare (e lo fanno!) coloro che credono nell’oroscopo. Dio ci rammenta di usare “il libero arbitrio” per scegliere la via della vita, e non di abbandonarci fatalmente al presunto potere delle stelle. La realizzazione del futuro dipende
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solo dalla Sua volontà e non da qualsivoglia congiunzione astrale. Di se stesso Dio dice: «Aprirò la mia mano e soddisferò il desiderio di ogni essere vivente!» (Salmo 145, verso 16). La ringrazio per il tempo dedicato alla lettura di questa lunga lettera. SERGIO BERTOLOTTI
Gentile signor Sergio, grazie a Lei per i complimenti che ha rivolto alla rivista, pur
non essendo, mi sembra di capire, un lettore assiduo della stessa ma, piuttosto, una persona che ha incontrato 50&Più un po’ per caso. In realtà la lettera che Lei ha scritto era molto più lunga di quella che ho sintetizzato qui sopra per ragioni di spazio. Vede, signor Sergio, credo anch’io nel libero arbitrio, ma credo soprattutto che i lettori non siano poi così ingenui da lasciare che la loro vita venga stravolta da qualche riga scrit-
«Quando arriva il tempo in cui si potrebbe, è passato quello in cui si può» Marie von Ebner-Eschenbach, Aforismi, 1880
ta su di un giornale, e che rientra nella rubrica “Oroscopo”. Come dicono gli operatori del settore, quelli seri, le stelle non “prescrivono” ma semmai danno delle indicazioni di massima; poi sta ad ognuno prendere sul serio o meno ciò che viene detto e verificato. Il mistero ha sempre affascinato gli uomini; la sete “di futuro”, il sapere cosa accadrà domani, o fra qualche anno, non è cosa di oggi: dalla Sibilla Cumana all’Oracolo di Delfi, la storia antica e moderna è costellata di personaggi a cui sovrani e gente comune si rivolgevano per conoscere in anticipo il proprio destino. E le risposte che ricevevano non sempre erano in grado di dissipare i loro dubbi, tutt’altro. Gli stessi Re Magi erano “dei sapienti esperti in astrologia” e seppero capire, prima di altri chi fosse realmente il Bambino appena nato. Persino Newton e Galilei si occupavano di stelle e oroscopi. Altro è, se parliamo di chiromanti, maghi e sedicenti tali che cadono nell’illecito e raggirano anziani o disperati. Contro questi, signor Sergio, ci vedrà sempre schierati al Suo fianco.
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ri... Poste Italiane S.p.A.
Sped. in Abb. Post.
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RACCONTI
In nome del padre Sono Monica Beltrami, mio padre Domenico era un vostro affezionato lettore e abbonato da anni alla Vostra rivista. Purtroppo è mancato tragicamente ed io vorrei se possibile aver la possibilità di fargli un omaggio... chiedendoVi di pubblicare questo suo racconto. L’ho ritrovato scritto tra le sue cose... e forse chissà avrebbe voluto chiedermi di poterlo aiutare a realizzare questo suo desiderio... ma il mio tempo era sempre troppo poco da dedicare a lui... e ora anche se tardi vorrei, come scritto sopra, poterlo fare ora. Vi ringrazio per l’attenzione. MONICA BELTRAMI
LA SORGENTE Un giorno d’estate tre viandanti si incontrarono presso una fonte d’acqua limpida e chiara. Questa sorgente scaturiva dalla roccia lungo il margine della strada, un gruppo di alberi le faceva da cornice, e tutt’intorno l’erba cresceva alta. Le sue acque pure come lacri-
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L’ACQUA CHE TOCCHI DE’ FIUMI È L’ULTIMA DI QUELLE CHE ANDÒ E LA PRIMA DI QUELLA CHE VIENE. COSÌ IL TEMPO PRESENTE. Leonardo da Vinci
me, si raccoglievano in un bacino scavato nella pietra, e da lì traboccavano in un ruscello che ripido correva attraverso il prato. I viandanti si riposarono all’ombra degli alberi e si dissetarono con l’acqua fresca della fonte. Poco sopra la roccia videro una pietra, su cui erano incise queste parole: “Questa sorgente sia il tuo modello”. I viandanti, letta l’incisione, si domandarono stupiti quale ne fosse il significato. Uno di loro, che era un mercante, disse agli altri due: «Sagge parole sono queste! La sorgente scorre sempre senza fermarsi, va lontano, raccoglie le acque di altre fonti, si ingrossa sempre più, sino a diventare un fiume... Così l’uomo dovrebbe occuparsi dei propri affari incessantemente per ingrossare sempre più il suo capitale, in questo modo accumulerà grandi ricchezze». Il secondo viandante era un giovane... E così parlò: «Secondo me l’incisione significa che un uomo deve distogliere il suo cuore dai cattivi pen-
}
sieri e dai cattivi desideri, per conservarlo puro come l’acqua di questa fonte. La sua acqua dà gioia e disseta il viandante stanco, se fosse invece stata torbida, sporca, essa non potrebbe far dissetare alcuno!». Il terzo viandante era un vecchio, egli sorrise e disse: «Questo giovane dice la verità! La sorgente deve servire da Modello, nel senso che essa dà a tutti da bere senza chiedere niente... Essa è un monito per gli uomini e dice loro: “Fa’ del bene! Ma il tuo dono sia gratuito e non aspettarti alcuna ricompensa“». D. Beltrami
RICORDA CHE NON SEI SOLA DIFENDI LA TUA LIBERTÀ, INIZIA A RISCRIVERE LA TUA VITA » 1522 è il numero verde che il Mini-
stero per le Pari Opportunità ha istituito per fornire ascolto e assistenza alle donne vittime di violenza. Attivo 24 ore su 24 e gratuito, garantisce l’anonimato.
Eccola accontentata, signora Monica. Sicuramente, anche se non ha potuto trascorrere molto tempo con Suo padre, lui sapeva quanto amore avesse nel Suo cuore. E questo gesto, seppur postumo, è un’ulteriore testimonianza di cui Lei può andar fiera. MARZO 2014
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UN BALLO GLOBALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE Si chiama One Billion Rising For Justice ed è il più grande flash mob mai realizzato. Quest’anno, in occasione del 14 febbraio, Festa degli innamorati, oltre un miliardo di persone hanno ballato su tutto il pianeta per chiedere “giustizia” contro la violenza e per ottenere dalle istituzioni nuove regole che le tutelino veramente
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SVEVA
SAGRAMOLA CINQUANT’ANNI POSSONO FARE IMPRESSIONE, TE LI SENTI DENTRO,
MA PERCEPISCI ANCHE UN GRADO DI CONSAPEVOLEZZA CHE PRIMA NON AVEVI
DI GIADA VALDANNINI
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[ NEL CORSO DELLA SUA CARRIERA SVEVA SAGRAMOLA HA AVUTO MODO DI VISITARE DIVERSI PAESI: ARGENTINA, MAROCCO,
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SUPERIMPEGNATA COME LA MAGGIOR PARTE DELLE DONNE, RIESCE A DISTRICARSI TRA LAVORO E FAMIGLIA ANCHE GRAZIE ALLA COLLABORAZIONE DI SUO MARITO. UNA PROFESSIONISTA CHE HA IMPARATO A FARE TELEVISIONE SENZA RISPARMIARSI MAI
}
La sua formazione televisiva inizia con “Mixer”, e sono i temi sociali e di costume a caratterizzare la prima parte del suo percorso professionale, con programmi dedicati al mondo dei giovani tra cui “Mixer Giovani”, “Caro diario”, “Gli anni in tasca”
AFRICA OCCIDENTALE, FIJI... SOPRA, UN’IMMAGINE SCATTATA DURANTE UNO DEI SUOI VIAGGI IN KENYA. ]
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l 2014 è l’Anno Europeo del pinguino. Non per motivi ambientali o di salvaguardia della specie, ma perché emblema di conciliazione. Pare, infatti, che questo animale viva in comunità piuttosto evolute - se non fosse che per loro è semplicemente secondo natura - in cui il maschio e la femmina si scambiano completamente i ruoli nella cura dei piccoli come per la ricerca del cibo. Da qui, il pinguino co«Ho avuto me mascotte eurouna figlia tardi pea nell’Anno Eue oggi il mio ropeo per la Condesiderio ciliazione lavoro-fapiù profondo è miglia. Per parlare vederla crescere, seguirla, di questo, abbiaaccudirla» mo raggiunto Sveva Sagramola mamma, lavoratrice e moglie - che, come tante donne, fa le capriole per tenere assieme casa e lavoro. Tutti i pomeriggi su Rai3, alla conduzione di Geo, è alle prese - il mese prossimo - coi suoi 50 anni: «Fanno impressione - dice - te li senti, ma senti anche un grado di consapevolezza sulle cose che prima non avevi». Lei come concilia lavoro e famiglia? Noi donne siamo multitasking e riesco a tenere tutto insieme facendo le capriole, come tutte, d’altronde. C’è da dire che sono una persona pri- » MARZO 2014
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INTERVISTA SVEVA SAGRAMOLA vilegiata perché, anche se impegnativo, il mio lavoro ha una serie di vantaggi; almeno per ora. Innanzitutto faccio i pomeriggi e quindi ho la possibilità di portare mia figlia a scuola, di andarla a riprendere, di pranzare con lei e di lasciarla alle due per poi tornare alle sette e mezza. Poi, ho la fortuna di avere un marito che lavora da casa, e quindi l’enorme supporto della presenza del padre, altrimenti avrei dovuto prendere delle decisioni definitive per quanto riguarda il lavoro. Cosa avrebbe fatto? Beh, ogni donna ha il suo modo di vivere la maternità: ci sono donne che fanno i figli e poi hanno subito voglia di riprendere il lavoro; io, no: ho fatto una figlia tardi e il desiderio più profondo è vederla crescere, seguirla, accudirla. Ho ripreso a lavorare a Geo che lei aveva 4 mesi e mezzo, sconvolgendo quindi l’allattamento, imponendole degli orari ma è stato un trauma per me, un distacco, un violare la natura, l’armonia di mamma. Tornare a lavorare è stato devastante. Non l’ho fatto per ambizione - se avessi avuto i mezzi mi sarei presa 3 anni - ma l’ho dovuto fare: è su quello che si regge la famiglia. Mi ha aiutata però sapere che in casa con la bimba ci fosse il padre: un conto è lasciarla alla tata e un altro al papà. Cosa pensa del fatto che i padri che si prendono cura dei loro figli vengano chiamati “mammi“? Trovo che sia sbagliato il termine “mammo“ perché un padre è un padre e quello deve fare. Oggi, rispetto a un tempo, è più bella la paternità. Un padre non è un “mammo“: certo, magari è più intimo e più affettuoso di quelli di un tempo, di quelli che delegavano alla donna certe cure parentali, ma è pur sempre un padre. Mio marito, ad esempio, a mia figlia sa fare tutto: dal cambio al darle da mangiare e rivendica la sua competenza, il suo ruolo. Gli uomini, per fortuna, oggi, anche se ricoprono ruoli importanti, riescono a prendersi tutto il tempo per stare coi propri figli, perché c’è un desiderio di vivere l’esperienza della paternità in un modo più concreto. Ritengo che il loro ruolo fondamentale, oltre a quello affettivo, sia quello di aiutare i figli a guardare il mondo nonché staccarli dalle madri.
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[ LA CONDUTTRICE IN UN MOMENTO DI SVAGO CON IL MARITO DIEGO, IMPRENDITORE ARGENTINO, E LA PICCOLA PETRA, NATA QUATTRO ANNI FA.
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HO RIPRESO A LAVORARE QUANDO MIA FIGLIA AVEVA POCHI MESI. PER ME È STATO UN TRAUMA, UN VIOLARE L’ARMONIA DI MAMMA
«Oggi la paternità viene vissuta in maniera più profonda. Rispetto a un tempo, il rapporto con i figli è più affettuoso, più intimo»
Il tempo libero come lo trascorre? Mia figlia ha 4 anni, e solo ora sto pensando di riprendere degli spazi miei. Il sabato e la domenica mi piace occuparmi di lei a tempo pieno, andare a teatro, al parco, stare assieme, vedere i nonni, però, mi rendo anche conto che ho annullato i miei spazi interiori e allora, un giorno alla settimana - il venerdì, quando registro la puntata di Geo - sparisco tutta la giornata. Vado a pranzo con un’amica, a vedere un negozio... Dalla mattina fino alle 16 mi prendo del tempo tutto per me. Questo è accaduto perché un gior-
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SVEVA SAGRAMOLA no mi sono svegliata e mi sono accorta che mi mancavano delle cose, che avevo bisogno di ricominciare a occuparmi anche un po’ di me stessa. Una maternità arrivata a quarantacinque anni ha dei vantaggi? Due, enormi. Il primo è che non hai frustrazioni a sottrarre tempo a te stessa per tuo figlio; ho visto molte persone più giovani di me soffrire dell’impossibilità di fare delle cose perché non le avevano vissute. Io, avendo avuto una bimba a quell’età, avevo già fatto molto: viaggi, esperienze... Inoltre, sei più consapevole di certi miracoli, del fatto che il tempo passa veloce, che non te lo devi perdere. Oggi, alla soglia dei 50, ho un livello di consapevolezza sui significati della vita che a 30 anni non avevo e che mi dà modo anche di godermi più a pieno mia figlia. Prima della maternità quali sono state le esperienze più significative? Sono stati i viaggi molto particolari: ho avuto il privilegio di poter viaggiare per raccontare. Un viaggio profondo ti porta lontano, in particolare ne ricordo uno in Mali, più di dieci anni fa o quando sono stata nell’Oceano Pacifico in barca a vela, a contatto con la natura e coi «Mi piacerebbe tuoi limiti pervedere belle storie sonali. E poi, di integrazione, naturalmente, di rispetto reciproco l’amore, l’espee solidarietà. Invece, rienza personasi assiste sempre di le di crescita, la più all’irrigidimento terapia analitidi tante posizioni, ca e i percorsi a chiusure talvolta umani interiori. immotivate» L’Africa, terra di migrazioni, fa subito pensare ai tanti esuli che oggi raggiungono le nostre coste. Come cambierà il volto dei Paesi Occidentali? Di sicuro, grazie agli immigrati, i Paesi che fanno meno figli continueranno ad avere popolazioni giovani. Mi piacerebbe vedere belle storie di integrazione, rispetto reciproco, solidarietà. Con la crisi, invece, si assiste sempre più all’irrigidimento di tante posizioni, a paure, chiusure, talvolta immotivate. In Svizzera, ad esempio, è successa una cosa gravissima: impedire a un immigrato di andarvi con la propria famiglia agendo in un contesto sociale aperto, dà l’idea del clima europeo di crisi e miopia, in cui prevalgono brutti ideologismi populistici. In realtà, senza l’immigrazione non vivremmo più. Ci sono lavori o contesti sociali che, difficilmente, potrebbero andare avanti senza il supporto di chi viene da fuori. Pensiamo alla cura dei nostri anziani. La crisi, lo dicevamo, spesso va di pari passo con l’intolleranza. È ciò che avviene in una società decadente, che
Romana, classe 1964. Sposata con l’imprenditore argentino Diego Dolce, nel 2010 ha avuto una bambina, Petra. Autrice e conduttrice di programmi televisivi, regista e documentarista, ha sempre lavorato in Rai dove, nel 1997 comincia a occuparsi di ecologia e ambiente con “Professione natura” e, dal 1998, inizia l’avventura di Geo&Geo, - oggi semplicemente Geo - in onda tutti i giorni su Rai3
non ha un punto di riferimento politico reale. Le persone finiscono per chiudersi nel proprio orticello, incapaci di guardare a una società intesa come convivenza con gli altri. C’è un imbarbarimento progressivo e generale. Quindi, che fare? Innanzitutto, bisogna rimettere la politica al servizio dei cittadini. A Geo abbiamo inaugurato una rubrica in collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani, invitando a parlare in studio quei ragazzi che hanno deciso di restare nel loro paese, nel loro piccolo comune in nome della cosa pubblica. Sono giovani sindaci, giovani assessori: ragazzi che intendono la politica come impegno verso i propri concittadini. Ascoltandoli, ci si accorge che la politica può essere scambio di attenzione e servizi, un dialogo vero tra persone. Gente che si mette a disposizione del proprio paese non per arricchirsi o per rubare, ma perché ha a cuore la vita dei suoi concittadini. Il vero cambiamento in questo Paese si può ottenere solo puntando su questa politica, restituendole il suo vero valore laddove oggi sembra quasi una parolaccia. Il prossimo mese, com«È assolutamente pie 50 anni. necessario Che effetto la politica rimettere Le fa? al servizio dei Cinquant’anni cittadini, intesa fanno imprescome serio scambio sione, te li sendi attenzioni e ti, ma senti servizi, di dialogo anche un gravero e costruttivo do di consapetra persone» volezza sulle cose che prima non avevi. Però, cominci pure a sentire più prossimo il pensiero della morte, di un’altra età che si avvicina, dove il tuo corpo non risponde più come prima. Lo vedi cambiare e devi farci i conti. Sono stata una donna bella, ma questa bellezza è passeggera e io ho scelto di non farci nulla. Quando vedo delle donne di 70 anni non ritoccate, le trovo bellissime, con le loro rughe, e allora mi dico che che ho fatto la scelta giusta: sarò me stessa. Ogni età ha i suoi aspetti positivi. Per me, la più bella è questa tra i 40 e i 50; però, anche questi 50 anni in cui sto entrando potranno riservare qualcosa di positivo. Certo, inizi a pensare che prima o poi perderai i tuoi genitori e che persone accanto a te non ci saranno più, devi essere felice ogni giorno che sei in salute, non devi farti problemi per le sciocchezze: insomma, un’età in cui cominci veramente a scremare le cose che hanno un senso. Che anziana si augura di diventare? Mi auguro di arrivare almeno a 95 anni, in salute e lucida, spero. Vorrei riuscire a vedere mia figlia arrivare ai 40. Questo è il mio obiettivo. » MARZO 2014
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INTERVISTA SVEVA SAGRAMOLA [ RAVENNA, NOVEMBRE 2012. SVEVA SAGRAMOLA RICEVE IL PREMIO
Nel lavoro, cosa La entusiasma o, al contrario, La infastidisce? Mi entusiasma il contatto quotidiano con il mondo, la realtà esterna, la possibilità di scoprire persone meravigliose. Io rivendico il fatto che faccio televisione da vent’anni, faccio un mestiere come un altro, non sono un personaggio televisivo, non mi sono mai ritenuta migliore di altri ma vedo che, purtroppo, a tanti questo mestiere fa un effetto deleterio. L’aspetto negativo della Tv? Può capitare che, a volte, porti a superficializzare un po’ le cose perché il tempo non è mai abbastanza. In questi casi, nell’impossibilità di trattare argomenti - magari delicati - con gli spazi e i tempi dovuti, io mi rifiuto. Ma è un mezzo che, se usato in maniera diligente, è ottimo. Si può fare una buona televisione. Da spettatrice cosa guarda? Non la guardo. Da quando ho l’Ipad, la sera leggo un po’ di notizie, faccio zapping, vado su internet, poi spengo e leggo perché mi piacciono i libri. Ogni tanto seguo qualche dibattito politico e quando c’erano i reality vedevo L’Isola dei famosi.
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«L’uomo dovrebbe al più presto tornare ad imparare dai sistemi naturali prima che gli stessi vadano in tilt a causa sua. Per questo sono necessarie politiche mirate e transnazionali»
GUIDARELLO PER IL GIORNALISMO D’AUTORE. ]
Ecco L’Isola dei famosi fa venire in mente paradisi naturali, mari di cristallo. C’è consapevolezza diffusa dei temi ambientali? Molto di più rispetto a quindici anni fa. Le tematiche ambientali sono esplose, l’urgenza di cambiare passo, di cercare di vivere un po’ di più entro i limiti che la natura ci impone è venuta fuori e le conseguenze si cominciano a sentire. Ci sono tante persone sensibili che qualcosa fanno. Di recente, ho intervistato l’autore di un libro che parlava del livello di inquinamento nei mari, quello che viene buttato nelle acque: beh, c’è da mettersi a piangere. L’uomo è un delinquente in questo. Viviamo in un mondo che si preoccupa solo del tornaconto, dell’oggi. Come si immagina il mondo tra vent’anni? A livello ambientale, sicuramente migliore di oggi; non tanto per consapevolezza o etica ambientale, ma perché l’uomo è sempre più costretto a rivedere certe scelte e forme di esistenza. Il che comporterà alcuni cambiamenti. Sono fiduciosa. Inoltre, recenti ricerche parlano chiaro: o l’uomo torna a imparare dai sistemi naturali o quegli stessi sistemi finiranno in tilt a causa sua. Per scongiurare che ciò avvenga, sono necessarie politiche mirate e transnazionali. Pensiamo solo a quello che stiamo facendo agli oceani, alle acque con l’inquinamento o ai terreni coi rifiuti. C’è da cambiare rotta. La Sua vita è abbastanza “green”? Sì, abbastanza. Ho un grado di consapevolezza alto. Dove posso cerco di adottare quelle buone pratiche per il pianeta e per se stessi. Noi abbiamo un potere enorme che sta nei nostri portafogli, dipende da ciò che compriamo. Cosa Le piacerebbe fare dopo Geo? Potrei fare qualunque cosa. Certo, non sono una da varietà, da sabato sera, da prima serata, ma mi vedrei bene in una bella domenica pomeriggio a parlare di cultura, del mondo, della nostra società, a raccontare storie. Dell’esperienza originaria di Mixer cosa si è portata dietro? Tante cose. Un senso della televisione che non vada solo dietro agli ascolti, un senso vero del servizio pubblico come mi è stato trasmesso da Minoli, cui devo tantissimo, e poi mi porto dietro l’aver fatto per anni la Tv sociale: ho conosciuto tanti aspetti diversi della società, della vita, e questo è un grande bagaglio di umanità che ti resta. Ho imparato a fare televisione non sottraendomi mai: dal portare il caffè ai capi al fare la redattrice, l’inviata; ho fatto la gavetta per anni ed è grazie a tutto ciò se ho un mestiere vero nelle mani.
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{SONDAGGIO 50&PIÙ } «Lavorano fuori e dentro casa. Per le più giovani l’impegno è doppio, per quelle che hanno superato i 50 anni si amplifica. Donne della “Generazione sandwich”, schiacciate tra la propria famiglia, quella di origine e quella dei figli. 50&Più ha voluto vederci chiaro»
DONNE: che fatica vivere in ITALIA [ DI LUISELLA BERTI ]
Il 52,3%
11 ore in più
L’11,50%
delle donne tra i 46 e i 55 anni accudisce nipoti e genitori anziani (Dati 50&Più).
di lavoro, rispetto agli uomini: le donne sono schiacciate dalle cure domestiche (Dati Ocse).
delle donne tra i 56 e i 65 anni dichiara di non avere tempo libero a disposizione (Dati 50&Più). MARZO 2014
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MARZO 2014
14,5
ore lavorative uomini
36,1
ore lavorative donne
LAVORO NON RETRIBUITO
33
ore lavorative uomini
22
ore lavorative donne
LAVORO RETRIBUITO
47,7
ore lavorative uomini
58,6
ore lavorative donne
Fonte: Ocse - How’s life 2013
SONDAGGIO
?AILGIMAF NI ”ITAELLA“ :ENNOD E INIMOU
“Q
uante ore in media, rispetto alla mia dolce metà, dedico ai lavori in casa, alla cura dei figli, dei genitori anziani o dei nipoti?”. Se la risposta è che queste mansioni sono equamente distribuite, allora siamo felici per voi perché siete un caso esemplare. Un’eccezione che purtroppo non fa la regola. La regola è quella che piazza le donne italiane al primo posto tra i 34 Paesi Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) per la mole di lavoro che, quotidianamente, svolgono in più rispetto agli uomini. Non grazie ad un elevato tasso di occupazione (anzi, se è per questo, solo il 47% delle donne italiane lavora fuori casa, contro il 67% degli uomini), ma perché sul gentil sesso grava in maniera ancora preponderante il peso del lavoro domestico, dell’accudimento dei figli e degli anziani. Questo primato l’Ocse lo certifica nel Rapporto periodico sul benessere, How’s life 2013. I dati aggiornati al 2010 dicono che una donna italiana lavora in media 11 ore in più degli uomini: 58,6 ore a settimana contro le 47,7 dei maschi. Di queste ben 36,1 sono di lavoro non retribuito, perché dedicato proprio alle incombenze domestiche; solo poco più di 22 ore sono retribuite. Per gli uomini la situazione è ben diversa: il lavoro retribuito rappresenta oltre 33 ore su 47, mentre quello non retribuito è di sole 14,5 ore. Una distanza ancora abissale, nonostante il tempo di lavoro non pagato delle donne italiane sia diminuito negli ultimi dieci anni di quasi due ore, mentre quello degli uomini è aumentato di un’ora. Questa divisione squilibrata del lavoro domestico «può avere effetti negativi sul benessere delle donne», rileva l’Ocse, su almeno due versan-
UOMINI E DONNE: “ALLEATI” IN FAMIGLIA?
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ORE DI LAVORO TOTALI
LA FASCIA DI ETÀ
PIÙ E MENO COLLABORATIVA IN CASA
Qual è la fascia di età maschile più collaborativa in famiglia? La suddivisione per aree geografiche del sondaggio 50&Più, Donne e uomini “alleati” in famiglia? ci dice che ha dai 26 ai 35 anni e vive nel Nord-Ovest: la metà dedica mediamente dalle 3 alle 5 ore al
giorno alle incombenze domestiche. E i più “pigri”? Attenzione, perché nel Sud e nelle Isole il 7,7% degli uomini nella fascia tra i 56 e i 65 anni dichiara di non collaborare affatto. Consola però che il 53,8% affermi un impegno medio giornaliero di due ore.
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ti: «grosse responsabilità per il lavoro in casa incidono direttamente sulla decisione della donna di inserirsi nel mercato del lavoro e nel numero di ore che può dedicarvi», in questo modo si «rafforzano le disuguaglianze di genere nell’accesso alle opportunità e alle risorse economiche». In più, «carichi eccessivi di lavoro per le donne con “il doppio fardello” di avere un lavoro e prendersi cura della famiglia può generare mancanza di tempo, con effetti negativi sulla qualità della vita e sulla salute».
«A tutt’oggi è abissale la distanza tra uomini e donne, sia nelle ore totali di lavoro a cui si sommano le incombenze domestiche -, sia nelle ore lavorative retribuite. Solo in quest’ultimo caso gli uomini battono le donne con 33 ore contro 22»
OVER 50, GENERAZIONE “SANDWICH” Questo “doppio fardello” delle donne descritto dall’Ocse pesa in maniera diversa sulle generazioni? Con il sondaggio Donne e uomini “alleati” in famiglia? 50&Più ha voluto approfondire la situazione e capire come è distribuito il carico famigliare nelle donne più giovani e in quelle meno giovani, se c’è una fascia di età più “schiacciata” delle altre, se è vero che gli uomini di oggi sono più collaborativi rispetto a un tempo. Dal sondaggio di 50&Più è emerso che più si va avanti con gli anni e più aumentano le incombenze famigliari per le donne che hanno superato la soglia degli “anta”. Donne divise tra il lavoro, il proprio nucleo famigliare, quello di origine, con genitori spesso da assistere, e gli amati nipotini da accudire per alleviare il carico dei figli. Donne con poco tempo libero per lo svago nel fine settimana. E c’è addirittura chi dichiara di non averne proprio. E gli uomini? Risultano sempre meno collaborativi andando avanti negli anni, sarà per una questione di tipo culturale, resta il fatto che la mole di lavoro, dentro e fuori casa, per le donne in età matura è davvero grande. Donne cresciute negli Anni ‘60 e ‘70 che, come le giovani di oggi, hanno dovuto destreggiarsi tra lavoro e famiglia. E ora che potrebbero godersi di più il proprio tempo, gli impegni anziché diminuire aumentano dovendo barcamenarsi anche tra nipoti e genitori. Una “tripla mazzata” la definisce senza mezzi termini l’Istituto britannico di ricerca sulle politiche pubbliche (Ippr) nel suo ultimo rapporto intitolato Sandwich generation, indicando la generazione schiacciata simultaneamente fra la cura degli anziani e quella dei figli o fra quella degli anziani e quella dei nipoti. In Italia, questa “tripla mazzata” può essere anche “quadrupla”, perché nel nostro Paese 7 milioni di giovani under 35 non sposati, soprattutto maschi, vivono ancora in famiglia. Contare sul loro aiuto? Pura illusione, perché il Censis ci dice che in oltre il 63% delle famiglie i figli maschi non contribuiscono in alcun modo ai lavori domestici e le femmine non danno aiuto quasi nel 47% dei casi. Il sondaggio di 50&Più ha preso in esame coniugi o conviventi, entrambi con un impiego, divisi per fasce d’età dai 26 ai 65 anni. L’impegno lavorativo sia per gli uomini sia per le donne e per tutte le fasce d’età, si concentra nella stragrande maggioranza dei casi nelle canoniche 5 giornate settimanali, per una media di 8 ore giornaliere di lavoro. MARZO 2014
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«In media, circa la metà delle donne dedica alle cure domestiche da 3 a 5 ore giornaliere. Impensabile per gli uomini, soprattutto i più maturi»
IL CARICO FAMILIARE Dopo il lavoro fuori casa, quanto tempo è dedicato alle incombenze domestiche? Pulire, cucinare, lavare, stirare, accudire i figli, effettuare piccoli ma indispensabili lavori di manutenzione e riparazione, insomma tutto quello che comporta la gestione della casa? In generale, circa la metà dell’universo femminile dedica alle mansioni domestiche dalle 3 alle 5 ore giornaliere. Un impegno che sembra proprio essere impensabile per la maggior parte degli uomini: meno di uno su cinque nella fascia tra i 26 e i 35 anni, uno su quattro in quella tra i 36 e i 45 anni e uno su dieci nelle ultime due fasce di età, 46-55 e 56-65. Gli uomini più maturi, invece, risultano essere decisamente meno collaborativi rispetto ai più giovani: se quantificato, il massimo che può dare, circa uno su due, è un impegno fino a un’ora.
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Tempo medio al giorno impiegato nelle incombenze domestiche
Fonte: Sondaggio 50&Più - Donne e uomini “alleati” in famiglia?
SONDAGGIO
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Dalle 3 alle 5 ore al giorno si concentra mediamente il tempo dedicato alle incombenze domestiche per le donne. Negli uomini la fascia di età più “volenterosa” è quella tra i 36 e i 45 anni
50% 18,8%
54,5%
26-35 anni
24,1%
45,9% 10,5%
46,2% 10%
36-45 anni
46-55 anni
56-65 anni
DONNE
LA CURA DEI GENITORI E DEI NIPOTI Oltre alla cura del proprio nucleo famigliare c’è anche quella della famiglia di origine con genitori prossimi agli 80 anni e oltre, nonché in molti casi anche l’accudimento dei nipoti. Questi aspetti non riguardano le coppie più giovani, visto che si
UOMINI
presume abbiano genitori autonomi e sicuramente non hanno nipoti. Discorso diverso per le fasce d’età dai 46 ai 55 e dai 56 ai 65 anni, con le dovute differenze tra i sessi. Nella prima fascia d’età oltre la metà (52,3%) delle donne sono alle prese con genitori e nipoti, con gli uomini che se ne occu-
pano solo nel 26,6% dei casi. Nella seconda fascia di età, invece, l’impegno degli uomini e delle donne si equivale.
UN TEMPO LIBERO “RISTRETTO” Ma quanto tempo resta da dedicare al tempo libero nel fine settimana? Tempo da dedicare
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{ a sé, da condividere in famiglia o con gli amici? Hanno più tempo libero le donne della fascia di età tra i 26 e i 35 anni, oltre 5 ore per una donna su tre. Le donne più mature risultano quelle più impegnate. Solo il 24,8% nella fascia di età tra i 36 e i 45 anni ha a disposizione mediamente oltre 5 ore di tempo libero (gli uomini 27,7%). Si abbassa ulteriormente la disponibilità per le donne nella fascia di età tra i 46 e i 55, hanno oltre 5 ore solo il 22,9% (gli uomini il 23,4%). C’è anche chi il tempo libero non ce l’ha, lo dichiara l’11,50% delle donne tra i 56 e i 65 anni. E sempre poco meno di una donna su dieci dichiara di disporre di oltre 5 ore di tempo libero (gli uomini, uno su cinque). Nel nostro Paese “l’alleanza” delle donne e degli uomini in famiglia è ancora lontana dal venire. In più, per le donne over 50, l’emergenza di conciliare il lavoro con i molteplici impegni famigliari ha assunto una prospettiva di lunga durata, visto che la riforma previdenziale ha allontanato di colpo l’età per andare in pensione. Una riforma che ha ignorato le conseguenze sulla cura dell’infanzia e degli anziani e che non è stata supportata da alcun piano di servizi di assistenza sociale. Ma se è vero che le cose cambiano, se davvero vogliamo cambiarle a partire dall’azione di ognuno, allora è arrivato il momento che ognuno, all’interno della propria famiglia, si adoperi per mettere in equilibrio una situazione che pende eccessivamente da una parte.
«
NONNE IN CONGEDO
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}
«Come fa una donna, che lavora e con un genitore anziano, ad occuparsi anche dei nipoti? In Inghilterra si parla di estensione del congedo parentale»
olte delle nonne di oggi devono affrontare un dilemma angosciante: abbandonare i loro impieghi per occuparsi della cura dei nipoti consentendo alle figlie di tornare al lavoro», sono le parole di Harriet Harman (63 anni), deputata del partito laburista britannico, rilasciate in una intervista al The Indipendent. Metà delle madri britanniche affida i figli ai propri genitori, ma il 36% delle nonne lavora a tempo pieno e il 25% ha anche un genitore anziano da accudire. Per alleviare il carico di cure che grava sulle nonne, la deputata Harriet Harman ha fatto dell’estensione del congedo parentale il suo cavallo di battaglia in vista delle elezioni del 2015. L’aspettativa per le nonne o granny leave prevede il trasferimento del congedo parentale non solo al padre, ma anche ai nonni. Altra possibilità per le over 50 è quella di poter lavorare in maniera flessibile per un certo periodo, senza perdere contributi o rischiare il posto di lavoro. La deputata labu-
rista sta lavorando sui dettagli del suo piano e sembra molto determinata: «Lotterò affinché questa iniziativa diventi parte del nostro manifesto. Dobbiamo assicurare una vasta offerta per la cura dell’infanzia. Questo è centrale per le nostre donne e il partito laburista deve ascoltarle e dare delle risposte». Il congedo parentale per i nonni non è una novità: l’idea venne lanciata nel 2012 dalla Germania, rimbalzò anche in Italia e fu accolta con un certo interesse dall’allora ministro dell’Integrazione e della Cooperazione Internazionale, Andrea Riccardi. Poi, non se ne fece più nulla. E voi cosa ne pensate del congedo parentale esteso ai nonni o di forme di lavoro flessibili, magari nell’orario, per la cura dei nipoti? Potrebbe essere una delle soluzioni possibili per colmare il vuoto dell’assistenza all’infanzia nel nostro Paese? Dite la vostra scrivendo a: Redazione 50&Più Largo Arenula 34 - 00186 Roma - email: redazione@enasco.it
1 donna su 3 nella fascia di età tra i 26-35 anni riesce mediamente a dedicare oltre 5 ore al tempo libero nel fine settimana. Nella fascia di età 56-65 anni poco meno di 1 su 10. ANNI
11,5 %
56 65 ANNI
22,9 %
46 55 ANNI
24,8 %
36 45 ANNI
32,1 %
26 35
Il sondaggio Donne e uomini “alleati” in famiglia? è stato realizzato da 50&Più tramite rilevazione con strumenti informatici (e-mail), dal 9 al 16 gennaio 2014, su un campione di 736 intervistati con estrazione casuale (uomini e donne appartenenti alle fasce di età 26-35 anni, 36-45 anni, 46-55 anni, 56-65 anni, e nelle aree geografiche Nord-Est, Nord-Ovest, Centro, Sud e Isole-Aree Nielsen).
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DANIELA FLORIDIA ]
SONDAGGIO
[ DI
[ NEI PAESI DOVE C’È UN ALTO TASSO
NEGLI UOMINI DI DOMANI la soluzione ai problemi del passato
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l professor Giovanni Battista Sgritta è un sociologo, fra l’altro curatore della ricerca La famiglia sostanziale della Collana Essere Anziano Oggi, in cui, parlando di famiglie, identifica nella rivoluzione industriale che separa il luogo di lavoro (fabbrica) dalla casa, il momento di (ulteriore) differenziazione dei ruoli fra uomini, donne e bambini all’interno della famiglia. Portando ad una asimmetria nel lavoro familiare, che sembra, stando ai dati, non essersi poi così attenuata in Italia come ci si sarebbe aspettati. Professor Sgritta, i dati dell’Ocse - e lo conferma il sondaggio effettuato da 50&Più - ci dicono che le donne italiane lavorano molto più degli uomini, ma soprattutto che solo una parte del loro lavoro è riconosciuta e retribuita. Questo non succede negli altri Paesi: è il modello mediterraneo di fa-
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- SI
REGISTRA ANCHE UN MAGGIOR TASSO DI FECONDITÀ. LA RAGIONE È LEGATA ALLA PARTICOLARE
«I dati non sono confortanti, ma le nuove generazioni ci fanno sperare in un progressivo cambiamento. Parla Giovanni Battista Sgritta, sociologo»
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DI OCCUPAZIONE FEMMINILE
SECONDO STATISTICHE EUROPEE
ATTENZIONE CHE TALI PAESI DEDICANO ALLE POLITICHE FAMILIARI. ]
miglia del quale Lei parla nella Ricerca 50&Più? Che caratteristiche ha questo modello, e soprattutto come nasce? Attraverso questi dati possiamo leggere la storia di un Paese, l’Italia, che dalla fine della Seconda Guerra Mondiale si regge in larga misura sulle spalle delle donne, e se mi è consentito usare un termine forte, sullo “sfruttamento” del loro lavoro. Allora l’Italia fece una sorta di scommessa: che si poteva evitare di investire risorse nelle politiche familiari, sulla conciliazione, sui giovani, sulla prima infanzia e sugli anziani. Siamo negli Anni ‘50, in piena ricostruzione. Quelle risorse potevano essere risparmiate e destinate ad altri scopi. La scommessa stava in questo: si riteneva che le famiglie, le coppie, le donne, avrebbero garantito comunque aiuti e sostegno ai loro parenti e congiunti. Questo non accadde solo in Italia. Ma, a
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Il problema della suddivisione dei compiti in famiglia è soprattutto culturale, ma per fortuna comincia ad attenuarsi nelle giovani coppie
differenza dell’Italia, gli altri Paesi si resero conto ben presto delle conseguenze che derivavano da questa scelta: se si caricano sulle spalle, robuste quanto si vuole, ma strette, delle donne, troppi oneri, senza alcun supporto o puntello, da qualche parte si verificano dei cedimenti, anche importanti, che hanno portato a dei cambiamenti significativi. A cosa si riferisce, professore? Il primo cedimento è avvenuto sul piano della fecondità: le donne italiane e mediterranee in genere l’hanno progressivamente ridotta. Il picco delle nascite si è avuto nel dicembre del 1964, poi è cominciato un declino che non si è più arrestato (e che oggi vede l’Italia in testa alle classifiche internazionali). L’avvio di un percorso formativo ed educativo delle ragazze più vicino a quello dei loro coetanei maschi - negli Anni ‘50-’60 la distanza tra i livelli di istruzione
della popolazione maschile e femminile erano davvero enormi - ha portato ad una maggiore propensione delle donne ad entrare nel mondo del lavoro. Ma di fronte all’impossibilità fisica di sostenere il doppio carico di lavoro, familiare ed extradomestico, la soluzione è stata il contenimento delle nascite. È accaduto anche in Svezia, ma lì si corse presto ai ripari - perché il calo della natalità è socialmente insostenibile - investendo sulle politiche familiari: assegni alle famiglie e congedi parentali ad entrambi i genitori, normative di agevolazione della conciliazione fra famiglia e lavoro, asili nido e quant’altro. In Italia si è continuato invece a confidare in una possibile ripresa dei livelli di fecondità e che, in ogni caso, non fosse indispensabile investire risorse nelle politiche rivolte alle famiglie. Quindi, il calo di natalità come primo effetto. E ci sono stati al-
tri “cedimenti obbligati” da parte delle donne? Col passare degli anni, è progressivamente venuto meno l’aiuto rivolto alle persone anziane, anche in tal caso per la giustificata impossibilità delle donne, e sottolineo “giustificata”, di dedicarsi alla cura di chi non è più in grado di badare a se stesso. Il fenomeno delle “badanti” è la misura statistica di questo cambiamento. Ci sono rimedi? Il primo è quello a cui sono ricorsi, oltre ai Paesi Scandinavi, i Paesi dell’Europa continentale, Germa-
nia, Olanda e anche la Francia: erogare servizi e sostegni economici alle famiglie, affinché siano sostenute nei compiti di cura. Si è ritenuto indispensabile che questi aiuti fossero garantiti, affinché le famiglie potessero continuare a dare il loro contributo a beneficio dell’intera collettività. Il secondo rimedio è culturale: rimuovere un ingiustificato squilibrio nella divisione dei compiti all’interno della famiglia, fra le coppie; un’asimmetria, che per fortuna con le nuove generazioni si sta attenuando, specialmente laddove mo- »
«Sono soprattutto le mogli più giovani e istruite ad “educare” i loro partner ad una più equa distribuzione delle cure familiari» MARZO 2014
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GIOVANNI BATTISTA SGRITTA
Un esperto della famiglia Giovanni Battista Sgritta è professore ordinario di Sociologia presso la Facoltà di Scienze statistiche dell’Università “La Sapienza” di Roma. In passato è stato anche uno dei membri della Commissione di indagine sull’esclusione sociale.
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PIÙ CONDIVISIONE, MENO SACRIFICI
gli più giovani e istruite si sono fatte carico dell’“educazione” dei loro partner. Ma questa situazione di squilibrio, nella quale, come ci dicono i dati, ancora ci troviamo, oltre all’impatto sociale che conseguenze ha per l’economia italiana? Il Pil (Prodotto Interno Lordo) non tiene conto del lavoro non remunerato, in larga parte svolto dalle donne in famiglia, la propria e
12,6 FRANCIA
«Per il futuro si può essere ottimisti: non c’è motivo per pensare ad un’inversione di tendenza tra i giovani maschi, più partecipi di chi li ha preceduti»
non solo. Se mi occupo della cura dei miei familiari, pulisco, lavo, stiro, faccio la spesa, preparo i pasti ecc., per il Pil è ininfluente; semplicemente non conta. Se invece ricorro agli stessi servizi a pagamento, erogati sul mercato da ristoranti, lavanderie, colf, badanti o babysitter, queste attività fanno crescere il Pil, che di fatto, quindi, occulta una enorme massa di sfruttamento del lavoro femminile. E non c’è Pil più bugiardo
12.2 GRAN BRETAGNA A
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di quello italiano da questo punto di vista, perché altrove tali attività, svolte sotto forma di servizi, entrano a far parte della contabilità nazionale. Se fosse così anche per l’Italia, avremmo un bel po’ di punti percentuali in più di Pil. Anche per questo, l’Istat da qualche tempo ha messo mano alla costruzione di un indice di Benessere Equo e Sostenibile (il BES, che oltre ad ambiente, istruzione e formazione, lavoro, salu-
te, innovazione, sicurezza, politica, etc. considera anche lavoro e conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, ndr), affinché il benessere (e il progresso) non sia misurato solo in termini economici e di mercato, ma tenendo conto anche del lavoro di cura o di riproduzione che passa attraverso la famiglia e grava in gran parte sulle spalle delle donne. E per le donne, per le famiglie, che conseguenze ci sono?
6,6 GERMANIA
SPAGNA
14 TURCHIA
21 GIAPPONE
18 INDIA
9,5 USA Fonte: Ocse - How’s life 2013
SONDAGGIO
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36,1 ITALIA I
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Il peso delle mansioni domestiche sulle donne: il primato è italiano con ben 36,1 ore a settimana
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In Italia siamo in una situazione nella quale la famiglia funziona, eroga servizi, garantisce la soddisfazione dei bisogni primari dei suoi componenti, li cura; il tutto - come dire? - “senza oneri per lo Stato”. Con il risultato che il tasso di occupazione femminile del nostro Paese ci colloca in coda alle classifiche dell’Unione europea e al contempo abbiamo livelli di povertà tra i più elevati. Che c’entra la povertà? C’entra, perché nel 50% delle famiglie italiane entra un solo reddito, e in molte altre solo redditi da trasferimento (sussidi, pensioni). E se il tasso di occupazione è basso, è perché (oltre ai giovani e agli anziani) lavorano poco le donne; pertanto, il rischio di povertà delle famiglie cresce. Ora, se avessimo dei servizi che funzionano, se disponessimo di aiuti adeguati agli oneri di cui si fanno carico le famiglie, questo consentirebbe alle donne di partecipare maggiormente al mercato del lavoro e non, come accade adesso, di uscirne non appena mettono al mondo un figlio. Le statistiche europee dimostrano che il tasso di fecondità è più elevato proprio nei Paesi dove il tasso di occupazione femminile è più elevato. Questo perché, evidentemente, l’occupazione femminile innesca un “circolo virtuoso”: più aiuti
e servizi alla famiglia, maggiore benessere economico, minore povertà, natalità più elevata, maggiore partecipazione della donna alla vita sociale. La crisi economica che impatto sta avendo su queste dinamiche familiari e sociali? Uomini e donne sono più o meno alleati di prima in famiglia? Abbiamo segnali che la crisi economica ha avuto come effetto latente quello di “incarognire” i rapporti, creando tensioni e indebolimento delle reti di solidarietà, anche se - per quanto ne sappiamo - più a livello sociale che familiare. Una recente ricerca svolta in tre grandi città del Nord, del Centro e del Sud ha fatto emergere segni di indebolimento di quelle reti di relazioni di solidarietà sulle quali, in passato, in una città come Napoli, ad esempio, le persone avevano potuto contare anche in momenti difficili. Dal sondaggio 50&Più emerge che gli uomini giovani e residenti nel Nord-Ovest sarebbero più collaborativi di quelli meridoniali, fra i quali c’è addirittura un 7,7% di intervi-
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stati nella fascia di età 56-65 anni che dichiara di non collaborare affatto. Come lo spiega? Si intrecciano tradizioni culturali e aspetti generazionali. Che i più anziani siano meno collaborativi si spiega con il fatto che sono cresciuti in anni in cui la cultura giustificava una netta divisione di genere delle attività domestiche e dei compiti di cura. Tra i giovani oggi le cose sono, per fortuna, abbastanza cambiate; magari non in tutte le fasce sociali e non con la stessa intensità con cui sono cambiate nei Paesi del Nord-Europa, ma stanno comunque cambiando, dove più dove meno, nelle nuove generazioni. Il che lascia ben sperare per il futuro. Come vede la situazione fra 50 anni? Come dicevo, da questo punto di vista si può essere ottimisti: i dati ci dicono che sul fronte della condivisione del lavoro domestico e di cura oggi i giovani maschi sono più partecipi. E non c’è motivo perché questa tendenza verso la simmetria nella ripartizione dei compiti domestici e familiari si debba arrestare in futuro. Ad oggi, tuttavia, le donne di “mezza età” - secondo il sondaggio - sono quelle più sacrificate in termini di carichi di lavoro, familiare ed extrafamiliare. Come si è arrivati a questa situazione? Negli ultimi decenni, l’età al matrimonio si è spostata molto in avanti (intorno ai 30 anni, anche più per le ragazze che hanno conseguito un titolo di studio universitario e si sono inserite nel mercato del lavoro); di conseguenza, si è spostata in avanti anche l’età alla quale le donne mettono al mondo il primo figlio. Fatto sta che intorno ai 50 anni, se occupata, una donna cumula l’impe-
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LE PIÙ IN DIFFICOLTÀ? LE DONNE DI “MEZZA ETÀ”
gno lavorativo quotidiano, la cura dei figli che continuano a vivere con i genitori (a causa della difficoltà di trovare un lavoro e di rendersi autonomi dalla famiglia), e il rischio di dover accudire i genitori (o i suoceri) che, superata la soglia degli 80 anni, entrano in una fase della vita in cui aumentano le necessità di assistenza e si riduce l’autonomia. È quella condizione che è stata definita della “donna sandwich”, stretta a morsa tra richieste che provengono da tutte le parti e che trovano nella figura femminile il loro “naturale” (culturale) destinatario, colei alla quale si imputa, di regola, la responsabilità di ingegnarsi comunque a trovare una soluzione... Ma perchè, secondo Lei, in questa situazione le donne non “scendono in piazza” a reclamare quell’aiuto e quei servizi che sono loro negati? È il mistero dell’Italia... Rispondo girandole la domanda: perchè i giovani non scendono in piazza? La loro situazione è davvero drammatica: oggi sono senza lavoro, domani saranno anziani senza pensione. Avendo affidato la gestione dei bisogni alla famiglia, e solo in seconda battuta allo Stato; avendo privatizzato il benessere, la soddisfazione dei bisogni, abbiamo abituato le persone a rivolgersi alla propria famiglia in caso di bisogno: i figli senza lavoro ai genitori, gli anziani ai figli, i mariti alle mogli... In altri Paesi, l’onere della risposta ricade sull’intera collettività. I figli sono cittadini, “beni pubblici”. Da noi sono considerati un “bene privato”, per cui è la famiglia che se ne deve far carico. E dove la famiglia non arriva, ci si rivolge alla rete dei rapporti familiari allargati, alla parentela. Ciò che fa difetto è quella dimensione civica per cui la solidarietà non si esaurisce soltanto nella sfera ristretta dei rapporti familiari e parentali, ma è qualcosa di più ampio, che coinvolge tutta la comunità, secondo un principio di responsabilità diffusa.
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La diversa
949 i volontari
Il 7,2%
strutturazione delle sinapsi nelle persone è dovuta al genere maschile o femminile.
(428 maschi e 521 femmine), tra gli 8 e i 22 anni, analizzati dall’Università della Pennsylvania.
delle donne over 65 in Italia è affetto da Alzheimer contro il 5,3% degli uomini (Dati Ilsa).
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[ ATTUALITÀ DI
GIOVANNA VECCHIOTTI ]
Maschi e femmine: CERVELLI diversi? «Al di là del sesso scelto da Madre Natura e delle diverse interazioni nelle aree cerebrali, anche l’ambiente, le caratteristiche sociali e culturali sembrano influire sulle differenze tra uomo e donna. Intervista al professor Luciano Mecacci»
V
so molto, ma vorrei esporla doostro nipote è invitato po aver rivolto un paio di domanad una festa di complede ai lettori. La prima è: dovenanno e vi chiede di acdo parcheggiare un’auto lungo compagnarlo a comprare il regaun marciapiede, in uno spazio lo per il festeggiato. Qual è la pristretto tra altre due auto, chi ci ma domanda che fate? Ovvio: riesce prima e meglio, una don«Chi compie gli anni, un maschio na o un uomo? Il secondo queo una femmina?». Perché non si sito: chi chiacchiera di più al tepuò fare un regalo e prescindelefono, due amiche o due amire dal sesso di chi lo deve riceveci? Scommetterei che su 100 letre. Maschi e femmine sono divertori, almeno 70 risponderebbero: si tra loro, nei comportamenti, gli uomini parcheggiano prima e nei ruoli sociali, nelle performanmeglio e stanno di meno al telece, nelle scelte di vita. Una diffefono con gli renza a volte amici. Queste abissale, mol«Per constatare idee che tutti te altre non couna netta noi abbiamo sì netta, tanto differenziazione sulle differenda far sorgere del tipo di ze tra donne e spesso la doconnessioni uomini, nelle manda se le cerebrali maschili loro prestaziodifferenze rie femminili ni motorie e scontrate tra i è necessario cognitive, nel due sessi siano attendere il periodo loro compordovute a preadolescenziale» tamento intercise differenze personale e anatomiche e sociale, sono la premessa delle cognitive o l’educazione e la culricerche condotte da sempre datura siano fondamentali nel plagli psicologi. Ci si è chiesto se smare la vita degli adulti del fuqueste differenze siano innate, turo. Da anni psicologi e fisiolodipendano da una diversa orgagi lavorano per cercare di avere nizzazione anatomica o funzionauna risposta a questi quesiti. Noi le del cervello femminile e maschilo abbiamo chiesto al professor le, oppure siano il risultato di moLuciano Mecacci, già docente di di diversi di apprendimento moPsicologia generale nell’Universitorio, cognitivo e sociale imposti tà di Roma “La Sapienza” e nela una bambina o a un bambino l’Università di Firenze. rispetto ai ruoli che assumeranProfessor Mecacci, un recente no da adulti nel loro contesto fastudio condotto da un grupmigliare, lavorativo e sociale. Le po di ricercatori dell’Universisofisticate tecniche di indagine tà della Pennsylvania ha evidel cervello, introdotte negli ultidenziato interazioni differenmi decenni, ci permettono di afti all’interno delle diverse aree frontare questo problema in mocerebrali degli uomini e delle do più oggettivo che in passato. donne. Ce ne può parlare? Così i ricercatori dell’Università Sì, è una ricerca di cui si è discus-
della Pennsylvania, ai quali accennava, studiando le connessioni tra le varie aree cerebrali in centinaia di donne e uomini, tra gli 8 e i 22 anni, hanno trovato una differenza notevole. Come si sa, il cervello è formato da due parti apparentemente simili sul piano anatomico, i due emisferi cerebrali, ma nettamente diverse su quello funzionale. Sinteticamente, l’emisfero destro è implicato in compiti spaziali complessi, mentre il sinistro lo è in compiti verbali. Spesso si dice anche che il destro sia la sede del pensiero che procede per intuizione, mentre il sinistro privilegi il ragionamento analitico e logico. Infine, in entrambi gli emisferi, le aree posteriori sono impegnate nella percezione ed elaborazione dell’informazione dal mondo esterno (gli stimoli visivi, uditivi, ecc.), mentre le aree anteriori programmano le risposte ad esso. I risultati dello studio dell’Università della Pennsylvania sono netti: nelle femmine vi sono molte connessioni tra i due emisferi, per facilitare la comunicazione tra di loro; nei maschi, invece, vi sono molte connessioni tra le aree posteriori e anteriori in entrambi gli emisferi. La conclusione è che il cervello maschile è strutturato per facilitare l’integrazione tra la percezione e l’azione motoria, mentre il cervello femminile è programmato per fare integrare il pensiero intuitivo con quello analitico. Così si spiegherebbero le differenze tra uomini e donne, per esempio, nella guida dell’auto o nella comunicazione interpersonale. Però ho qualche riserva sull’interpretazione di questi risultati. A cosa si riferisce? Già questa stessa ricerca mette in evidenza che una netta differenziazione del tipo di connessioni cerebrali nelle » MARZO 2014
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CERVELLO E IDENTITÀ
SOCIETÀ
femmine e nei maschi non emerge prima dell’adolescenza. Quindi, si può ipotizzare che vi sia stata un’influenza dell’ambiente sullo sviluppo di queste connessioni nei primi anni di vita, indirizzando le bambine e i bambini ad esercitarsi e comportarsi in modo diverso. Ora non sappiamo niente di questi soggetti della ricerca americana: dove vivono, che scuole frequentano se bambini o adolescenti, che professione svolgono se adulti. Voglio dire che se invece di prendere, casualmente e indistintamente, un gruppo di femmine e maschi, li selezionassimo in base a caratteristiche sociali e culturali, molto probabilmente avremmo altri risultati. Le faccio l’esempio di uno sport, il karate, dove ci aspetta una precisa coordinazione dei movimenti di tutte le parti del corpo rispetto alla postura e ai movimenti dell’avversario. Bene, una ragazza addestrata batte tranquillamente un maschio alle prime armi. Vicever-
ÀTITNEDI E OLLEVREC
«Nei Paesi Occidentali il “superimpegno” delle donne sta assumendo dimensioni eccessive, tanto da minare la salute delle stesse»
sa, quanto alla parlantina, lo riscontriamo nei politici di professione, non è che i maschi vadano peggio delle femmine. Comunque, la psicologia parla più di differenze di genere che di sesso, fondate cioè su un insieme di caratteristiche psicologiche, comportamentali e sociali piuttosto che su caratteristiche anatomiche e fisiche. Giusto, ciò che ci interessa come psicologi è come, al di là della “partenza”, per così dire, anatomica, ciascuno di noi costruisca nel corso degli anni la propria identità di uomo o di donna, posizionandosi con un suo specifico stile di comportamento nel proprio ambiente sociale, culturale e lavorativo. In questa prospettiva il riferimento a una modalità standard, tradizionale, di essere “femmina” e “maschio” non ha alcun fondamento: si pensi alle professioni che un tempo erano considerate tipicamente maschili e che ora vengono svol-
«Molte professioni, un tempo considerate tipicamente maschili, vengono oggi egregiamente svolte dalle donne e con risultati brillanti» 28 I
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{⁃ INTELLIGENZA = + LONGEVITÀ?} te egregiamente, e sempre più frequentemente con successi più brillanti, dalle donne. E poi le donne sono pure “multitasking”, cioè capaci di compiere più compiti (tasks), passando dall’uno all’altro - badare alla casa e ai figli, cucinare, lavorare - mentre gli uomini vanno in crisi se devono affrontare due problemi nello stesso tempo. Questo è un fatto noto da sempre, basti pensare alle nostre madri o nonne. Però oggi gli psicologi vi stanno richiamando l’attenzione, perché nei Paesi Occidentali più avanzati questo “superimpegno” delle donne sta assumendo dimensioni eccessive, tanto da avere ricadute serie sulla loro salute fisica e psichica, con un aumento significativo di disturbi psicologici, dall’ansia agli attacchi di panico, più che negli uomini. E quando s’invecchia? Ci sono differenze tra donne e uomini rispetto alle capacità cognitive? Pensiamo alla crescita espo-
nenziale delle malattie degenerative del cervello, colpiscono prima gli uomini o le donne? Anche qui dipende dal tipo di vita personale e sociale condotta da ciascuna persona, donna o uomo che sia, nel corso degli anni. A parità di livello culturale e socioeconomico rispetto alle donne, gli uomini tendono ad avere punteggi più alti ai test di intelligenza, ma sappiamo anche che le donne vivono più a lungo, e quindi è chiaro che il valore di una eventuale superiorità cognitiva nei maschi va valutato in relazione alle loro effettive capacità di adattamento e sopravvivenza. Inutile essere molto intelligenti se poi ciò non allunga la vita, naturalmente in condizioni di buona salute. E a questo proposito va notato che vari studi indicano che la malattia di Alzheimer colpisce più precocemente e più frequentemente le donne. In conclusione, non saprei dire se è meglio essere uomo o donna, ma forse chiederselo non ha senso.
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SOCIETÀ
Inanni5
«Tra il 2006 e il 2010 sui maggiori quotidiani è triplicato l’uso dei termini “ministra” e “deputata” rispetto al quinquennio precedente, evitando l’impiego di un maschile “inclusivo” e discriminatorio»
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[ ATTUALITÀ DI
GIOVANNA DALL’ONGARO ]
LA VOCALE DELLA PARITÀ «Forse non basta, ma mettere una A dove prima c’era una O può aiutare a ristabilire un equilibrio tra i sessi. E allora coraggio, usiamola! Per dire ministra, sindaca, avvocata. Perché così è corretto. Politicamente? No, grammaticalmente. Parola dell’Accademia della Crusca» UN PO’ DI STORIA E QUALCHE CURIOSITÀ
inistra: singolare femminile, termine che indica la titolare di un dicastero. A dar retta al vocabolario è così che andrebbe chiamata, per esempio, Emma Bonino. Nulla di diverso da quanto leggiamo qualche pagina prima alla voce “maestra”. Nell’un caso, come nell’altro, la lingua italiana contempla due generi: maschile e femminile. Perché esiste “il maestro” così come “la maestra”, e “il ministro” tanto quanto “la ministra”. Inutile però negarlo: la disinvoltura con cui pronunciamo i due termini non è la stessa. Se Emma Bonino vestisse i panni di un’insegnante delle elementari, sarebbe tutto più semplice: il femminile le verrebbe garantito all’unanimità. Trovandosi invece ai vertici del Ministero degli Esteri le cose si complicano e la ministra non ottiene il consenso plebiscitario della maestra. Il più delle volte la scelta cade sul termine al maschile e su una “o” finale che cancella e confonde l’identità di genere e allontana la parità tra i sessi. Ep-
IL PIÙ BEL FIORE NE COLGA... Questo verso di Petrarca è il motto scelto dall’Accademia della Crusca. Punto di riferimento per la lingua italiana, nasce ufficialmente tra il 1582 e il 1583, ma le sue origini risalgono al decennio precedente grazie agli incontri di un gruppo di letterati fiorentini, definitisi scherzosamente
“brigata dei crusconi”, in opposizione all’Accademia di Firenze. La codificazione della lingua diviene il loro intento principale, rappresentato dal termine “crusca”, curiosa metafora per indicare la volontà di separare la farina, ossia la “buona lingua” dai residui meno nobili, la crusca per l’appunto.
Per saperne di più: www.accademiadellacrusca.it 30 I
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pure l’Accademia della Crusca ha sciolto ogni dubbio: ministra, sindaca, avvocata, assessora sono le forme corrette. Perché allora non riusciamo a entrare in confidenza con una ministra, ma ci troviamo perfettamente a nostro agio con una maestra? Forse perché il ruolo delle donne nelle scuole è talmente scontato da non sollevare alcun dubbio lessicale, mentre nei governi lo è molto meno e la nostra lingua stenta ancora a trovare una definizione adatta? Di tali questioni, ossia di quanto la società e il linguaggio si influenzino reciprocamente, abbiamo parlato con Maria Serena Sapegno, professoressa di Letteratura italiana e Studi di genere presso l’Università “La Sapienza” di Roma e curatrice del saggio Che genere di lingua? Sessismo e potere discriminatorio delle parole (Carocci, 2010). L’Accademia della Crusca si è ufficialmente pronunciata sulla correttezza dei termini “ministra” e “sindaca”,
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A} ”
SOCIETÀ
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QUANDO UNA “ NON BASTA
A invitando le istituzioni a farne uso. Si teme forse che la censura lessicale possa far sembrare strano ciò che invece dovrebbe essere naturale? Ma, secondo Lei, la lingua può essere “aggiustata” con interventi esterni? La questione è piuttosto complessa. La lingua è in effetti una cosa viva che segue un proprio percorso. Ma subisce comunque l’influenza degli eventi esterni e può cambiare se mutano i rapporti di forza all’interno della società. A quel punto la comunità dei parlanti elabora il cambiamento e lo assorbe naturalmente nel corpo della lingua. Può farci un esempio? Pensiamo al termine “femminicidio”. All’inizio ha sollevato molte critiche, lo si guardava con sospetto e veniva
giudicato sgradevole. Ma la tenacia di una parte della società che riteneva fondamentale e urgente affrontare il problema è riuscita a forzare le resistenze ad introdurre questa espressione nel linguaggio comune. Ora tutti ne conoscono il significato proprio perché hanno acquisito consapevolezza del drammatico fenomeno. Quindi lingua e coscienza sociale sono strettamente connesse: se una cosa non viene detta è come se non esistesse. È così? E in che modo le donne soffrono di questa censura lessicale? Nell’ambito politico, per esempio, le donne faticano ancora a trovare lo stesso spazio degli uomini. E questa condizione si riflette sul piano della lingua che cancella l’identi-
tà di genere usando i termini maschili invece che quelli femminili. Conduttori televisivi e giornalisti della carta stampata si lanciano in complicatissime costruzioni verbali per evitare parole normalissime come “ministra” o “sindaca”. Per cui assistiamo a frasi grammaticalmente improbabili come «il ministro Cancellieri è andata». Non per difendere la categoria, ma solitamente i giornalisti e le giornaliste (diamo il buon esempio) usano il linguaggio parlato dalla gente comune... Sì, però come dicevo prima, la lingua può venire anche indirizzata e la televisione, soprattutto, ha un grandissimo potere in questo ambito. Lo ha avuto in passato e lo ha tuttora. Per cui non credo ci sarebbe nulla di stra- »
prima vista non sembra così difficile: basta mettere sul piatto della bilancia qualche “a” in più per ristabilire, almeno sul piano linguistico, l’equilibrio tra i sessi. In realtà, il processo per ottenere nella Lingua italiana il rispetto delle differenze di genere è molto più complesso. Lo sa bene Cecilia Robustelli, docente di Linguistica italiana all’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha elaborato in collaborazione con l’Accademia della Crusca le Linee guida per l’uso del genere nel linguaggio amministrativo. E che non appena ha messo mano al linguaggio utilizzato nelle stanze dei bottoni per aggiornarlo, si è resa conto che cambiare la vocale finale non sarebbe bastato. Dottoressa Robustelli, in che senso una “A” finale non risolve il problema? Una spia dell’inadeguatezza del linguaggio amministrativo nei confronti delle differenze di genere è emersa quando, nel 2002, sono stati avviati progetti di revisione dei testi usati dall’Amministrazione Pubblica. Allora l’obiettivo era la trasparenza, la semplificazione. Ma è saltata subito all’occhio un’evidente discrepanza: le donne erano definite sempre al maschile. A quel punto si è sentita la necessità di intervenire sui testi e ci si è resi conto che il lavoro richiesto è molto più complesso rispetto alla semplice sostituzione di una vocale finale. Se introduciamo il termine “la dirigente” bisognerà declinare tutto il resto al femminile perché non potremo dire “la dirigente è autorizzato”. Le Linee guida indicano come rendere gli atti amministrativi rispettosi delle differenze di genere. Per esempio? Se nel plurale si utilizza il maschile per includere anche le persone di sesso femminile, il risultato è che le donne non vengono rappresentate. Si veda il caso di un volantino che proponeva gite guidate nella città di Firenze. Nella versione originale trovavamo scritto: «Tutti i partecipanti verranno accompagnati da volontari». Nella nuova versione elaborata secondo le linee guida il testo diventa: «Tutte le persone che parteciperanno saranno accompagnate dal personale...». Nei moduli da compilare, per fare un altro
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esempio, si dovranno indicare sempre le due forme: lavoratori/lavoratrici, portatori/portatrici di handicap. Perché è così importante introdurre questi cambiamenti? È necessario per acquistare un diverso modo di pensare. Lingua e pensiero si influenzano a vicenda e opportuni cambiamenti in ambito linguistico possono ripercuotersi sul modo di vedere il mondo. Inoltre, la cancellazione delle donne nel linguaggio può avere conseguenze pratiche. Gli ordini degli avvocati si stanno interessando molto alla questione dell’uso del genere nei testi giuridici, per capire se un’omissione del femminile può avere conseguenze sul piano legale. Quando una legge prevede che tutti i cittadini debbano fare qualcosa, le cittadine sono comprese oppure no? Un problema che i giuristi cominciano a porsi. Si pensi anche a quali vantaggi avrebbero i pubblicitari nell’indicare chiaramente entrambe i sessi nelle loro campagne commerciali. Le donne si sentirebbero senza dubbio più coinvolte. Per non parlare del campo medico, dove prevale il maschile e dove si parla sempre di pazienti con conseguenze non trascurabili anche sul piano delle cure, in cui sarebbe opportuna una maggiore attenzione alle differenze.
no se si adottassero delle norme redazionali rispettose delle differenze di genere. Se la televisione cominciasse a usare termini come ministra, sindaca, avvocata, la società si adeguerebbe presto e queste espressioni entrerebbero nel linguaggio comune. Se invece aspettiamo il contrario, chissà quanto tempo passerebbe. Ricordiamoci che quando si evita di pronunciare alcuni termini è come se si volesse cancellare una parte della realtà. Le parole sono importanti... Lo sono e vanno usate con attenzione. L’abitu-
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«L’espressione “sessismo linguistico” si ispira agli studi di linguistic sexism elaborati tra gli Anni ’60 e ’70 sulle differenze di genere nel linguaggio» dine consolidata, per esempio, di utilizzare il plurale maschile per includere anche persone di sesso femminile non è priva di conseguenze. All’università ho avuto modo di constatarlo io stessa. Tempo fa avevamo lanciato un sondaggio chiedendo nelle classi di segnalare i dieci autori più importanti di tutti i tempi. Ebbene, tutte le risposte davano nomi maschili. Abbiamo riformulato il questionario specificando che la scelta andava fatta tra autori e autrici. Solo allora comparvero nella classifica anche le scrittrici. Questo è un esempio lampante delle conseguenze che il sessismo linguistico può provocare.
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Quali strumenti si possono adottare per evitare che ciò accada? Si potrebbe fare come si fa, per esempio, nei Paesi anglofoni, dove ogni documento ufficiale o testo scolastico propone come soggetto la formula he/she. Da noi questa strategia viene considerata pedante e noiosa. Ecco, dobbiamo rischiare di essere pedanti e pignoli se vogliamo che entrambi i sessi vengano rispettati allo stesso modo. Non possiamo considerare questioni del genere un fatto puramente tecnico che non ha altre implicazioni. Abbiamo visto che non è così. Ma perché tutto ciò venga preso sul serio non dobbiamo temere di portare avanti quelle giuste battaglie femmi-
niste, di normale routine nel Paesi del Nord Europa, ma giudicate ridicole qui da noi. Perché da noi le istanze femministe faticano a trovare il rispetto che invece hanno altrove? Hanno contribuito vari fattori. Un po’ ha pesato la volontà dei movimenti femministi in Italia di allontanarsi il più possibile dai luoghi istituzionali per attaccare il sistema dall’esterno piuttosto che dall’interno. Un po’ ha pesato un atteggiamento delle stesse donne italiane che accettano troppo spesso di incarnare stereotipi a loro stesse nocivi. Continuiamo, per esempio, a sfinirci con lavori domestici che agli occhi delle donne del Nord Europa sembrano folli. Ma soprattutto ha contribuito una lunga tradizione misogina del nostro Paese che ha colpito, usando l’arma della ridicolizzazione, i tentativi di protagonismo delle donne. Ciò ha lasciato un segno negativo nella memoria collettiva delle lotte delle donne. Nel nostro Paese le donne non si definiscono femministe con la stessa disinvoltura delle donne inglesi, per esempio. È
piuttosto frequente nei Paesi anglosassoni sentire un’attrice rispondere alla domanda: «Lei è femminista?» con un semplice e schietto: «Certo, come si può non esserlo?». Da questa condizione si può uscire solo con interventi forti e in qualche misura artificiosi. L’evoluzione naturale, come abbiamo visto, non funziona. Da dove cominciare? Oltre ai grandi mezzi di comunicazione di massa, di cui abbiamo detto, bisogna lavorare sul superamento degli stereotipi a partire dalle scuole. Negli anni Ottanta era stato avviato un importante progetto che coinvolgeva l’editoria scolastica con lo scopo di introdurre il rispetto per la differenza di genere e combattere alcuni consolidati pregiudizi, come quello che considera le ragazze meno portate per la matematica rispetto ai ragazzi. Quella era una lodevole iniziativa che merita di venire ripresa per evitare di ritrovare ancora per molto tempo nei testi delle elementari il papà che fa mille cose interessanti e la solita mamma che prepara il pranzo, lava o stira. E niente altro.
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DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”
Lacittadinanzadifficile. Memorie di vita al femminile
BUONO
D’ORDINE
PER L’ACQUISTO DEL VOLUME
LE PERLE DELLA MEMORIA N. 15
CITTADINANZA DIFFICILE. { LA MEMORIE DI VITA AL FEMMINILE }
DESIDERO RICEVERE IN CONTRASSEGNO PRESSO IL MIO DOMICILIO N. _____ COPIA/E DEL VOLUME AL COSTO DI EURO 18,00 A COPIA (*) + SPESE SPEDIZIONE (**) (*) I soci 50&Più, le Università della Terza Età e gli iscritti che hanno partecipato alla ricerca possono acquistare il volume a 12,00 euro (con uno sconto del 30% rispetto al costo sopra indicato). (**) Per ordini fino a un massimo di 5 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 5,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 10,00 euro per tutti gli altri interessati. Per ordini superiori ai 6 volumi, le spese di spedizione ammontano a: - 10,00 euro per i soci, i ricercatori e le Università che hanno collaborato alla ricerca; - 20,00 euro per tutti gli altri interessati.
❏ Socio 50&Più - Tessera n° ❏ Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA)
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Il 15° volume de Le Perle della Memoria, La cittadinanza difficile. Memorie di vita al femminile, è dedicato alle donne del secolo scorso che si sono fatte largo negli “spazi” riservati al mondo maschile. È importante, quindi, affiancare alla voce delle donne quella dei tanti uomini che, da una diversa prospettiva, hanno vissuto la stessa storia. La strada per la conquista dei diritti non è terminata e “ricordare” può favorire il raggiungimento della piena affermazione femminile, evitando pericolosi “ritorni al passato”.
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TRUFFE AL TELEFONO:
chi c’è dall’altro capo?
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«Nonostante internet e i telefoni cellulari “tuttofare”, le truffe a mezzo telefonia fissa non cessano. Anzi, alcune sono diventate seriali. Per non parlare poi delle pratiche commerciali scorrette. Come difendersi?» [ ATTUALITÀ DI LUISELLA BERTI ]
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i reclami presentati per l’erogazione di energia elettrica nel primo trimestre 2013
le controversie in corso nel settore delle comunicazioni elettroniche
(Fonte Aeeg).
(Fonte Agcom 2013).
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a telefonata spesso arriva di sera quando le famiglie si ritrovano per la cena. Dall’altro capo della cornetta, proposte commerciali di vario tipo, dall’abbonamento a una fantomatica rivista all’adesione a un contratto super conveniente per abbattere la bolletta di energia elettrica, del gas o quella telefonica. Tra una cosa e l’altra, in mille cose affaccendati, o si butta giù il telefono o, in mancanza della dovuta attenzione, inconsapevolmente, e senza la
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{ «Offerte da parte di società poco note devono far insospettire, ma è bene diffidare anche di dubbie proposte di aziende presenti sul mercato»
nostra esplicita volontà, attiviamo un nuovo contratto o un nuovo servizio, senza nemmeno esserne interessati. Ma non c’è solo la telefonata della sera, c’è quella di metà mattinata e quella del sabato. Per chi è avanti con gli anni, e magari passa più tempo in casa, ogni ora è propizia. Infatti, sono proprio gli anziani a cadere più spesso nei tranelli telefonici.
LE TRUFFE SERIALI La tecnologia corre, eppure certe truffe continuano ad avere
tra i canali prediletti il “vecchio” telefono fisso. Ci sono truffe ormai diventate seriali, come quella che vi stiamo per raccontare. «Salve signora, siamo della Polizia, sappiamo che lei è da sempre una nostra sostenitrice, vuole sottoscrivere l’abbonamento alla nostra rivista?». La questione la sollevò già nel 2010 l’associazione La Casa del Consumatore (www.casadelconsumatore.it). «Si tratta della vendita di riviste, o calendari, proposte come se fossero delle Forze dell’Ordine. La tecnica è quella di far leva sulla reverenzialità nei confronti di Carabinieri, Polizia, Vigili del Fuoco e simili», avverte Giovanni Ferrari, avvocato e presidente de La Casa del Consumatore. «Sul sito Web della Polizia di Stato, ad esempio, si può controllare che la pubblicazione riguarda una sola rivista per la quale non esiste vendita telefonica e i prezzi sono assolutamente modici. Invece, questi fantomatici operatori cosa fanno? Carpiscono telefonicamente il consenso e mandano la rivista a prezzi esorbitanti, con abbonamenti annuali da 300-400 euro. Altro modo è quello di spedire riviste e calendari direttamente a casa
per poi reclamarne il pagamento anche a distanza di anni con somme che arrivano fino a 3.000 euro». Si tratta davvero di una brutta faccenda anche perché per indurre al pagamento si passa alle minacce con l’invio di false convocazioni presso tribunali penali davanti a giudici inesistenti. «Spaventate, molte persone pagano. Questo è proprio quello che non bisogna fare. Occorre invece denunciare l’accaduto alla Polizia Postale».
}
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Prendere tempo prima di confermare la propria identità cercando di capire prima chi è il vostro interlocutore.
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Chiedere il nome, il cognome e il numero dell’operatore che ha chiamato.
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Evitare di rispondere con un “sì” per non cadere in possibili truffe o pratiche commerciali scorrette legate alle registrazioni vocali.
5
Non pigiare nessun tasto del telefono per interrompere la chiamata come invece può suggerire la voce registrata. Si potrebbe essere dirottati a una linea a pagamento a vostro carico. Meglio riagganciare.
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Non fornire mai informazioni come numeri di fatturazioni, anagrafici, credenziali di accesso ai conti o carte di credito.
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Non risparmiare mai domande e richieste di chiarimento.
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In caso di messaggio truffaldino darne segnalazione all’Autorità competente.
CONTRATTI TELEFONICI, LUCE E GAS Con la liberalizzazione del mercato dell’energia si ha la possibilità di aderire alle offerte migliori proposte dalle varie società di fornitura. Lo stesso vale per il settore della telefonia. Nella pluralità delle proposte, però, è facile incappare in qualche brutta sorpresa. Nelle situazioni peggiori si può cadere nelle maglie di falsi operatori di altrettanto false società. In questo caso si ha a che fare con dei veri e propri truffatori. Ma quello che accade più sovente è di essere vittima di pratiche commerciali scorrette per mano di operatori e società regolarmente presenti sul mercato. «Con la scusa di carpire informazioni sui consumi - avverte Ferrari - vengono promesse sia delle tariffe vantaggiose, che puntualmente non vengono rispettate, sia forniture non richieste». Così di colpo ci si trova clienti di un’altra società e tor- »
10 CONSIGLI UTILI IN CASO DI TELEFONATE SOSPETTE
Esercitare il diritto di sapere da dove è stato ricavato il vostro numero telefonico e i vostri dati sensibili in modo da richiedere la revoca ad utilizzarli.
Prima di aderire alla proposta consultare il sito internet della società che propone l’offerta o chiamare il servizio clienti.
Segnalare all’Autorità Garante per la protezione dei dati personali l’utilizzo dei vostri dati personali da parte di società per le quali non avete dato mandato.
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ELAELS AZNERROCNOC ALLA ARREUG
nare alla vecchia non è cosa semplice. Per ovviare a queste spiacevoli situazioni la Direttiva 2011, n° 83, del Parlamento europeo e del Consiglio interviene sui diritti dei consumatori e anche sui contratti stipulati a distanza. «Le associazioni dei consumatori - evidenzia Ferrari - stanno premendo affinché in fase di recepimento della direttiva venga esplicitamente scritto che il contratto si intende concluso quando avviene la conferma scritta del cliente. Questo eviterebbe o ridurrebbe molto la casistica delle truffe o delle pratiche commerciali scorrette». Attualmente, invece, il contratto viene attivato già a partire dalla telefonata. «Nei contratti di fornitura di energia, l’azienda conferma l’attivazione del contratto con una lettera di benvenuto, ma i 10 giorni per recedere, previsti dai contratti stipulati a distanza, sono già scaduti». Esiste comunque l’obbligo da parte dell’operatore di registrare il consenso del cliente. Peccato però che questo non sempre viene rispettato oppure viene carpito da un “sì” detto nel corso della telefonata per acconsentire all’invio di materiale informativo. «Le grandi compagnie spesso si affidano a società terze per la vendita dei loro prodotti, queste società al loro interno possono avere venditori che non si comportano in maniera corretta. Però, è comunque la compagnia che ne deve rispondere, vuoi che siano operatori interni o
GUERRA ALLA CONCORRENZA SLEALE
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«Il Registro Pubblico delle Opposizioni, attivo dal 2011, può liberarci dall’assillo delle telefonate a scopo promozionale: bastra iscriversi indicando il proprio numero telefonico»
{
CONTRATTI E SERVIZI NON RICHIESTI LUCE, ACQUA E TELEFONO:
COME DISATTIVARLI
}
Nel caso di contratti e servizi attivati contro la nostra volontà nel settore della telefonia o per la fornitura di energia elettrica e gas, la prima cosa da fare (previa telefonata al servizio clienti per avere delucidazioni in merito al contratto o servizio attivato) è inviare un reclamo con la richiesta di disdetta del contratto. Le modalità sono previste dalle compagnie stesse. In genere occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, se l’indirizzo non è specificato inviarla alla sede legale della società. Il reclamo può essere inviato anche via fax, conservando la prova dell’invio e della ricezione, o anche tramite posta elettronica certificata. Inoltre, molto importante, è inoltrare il reclamo anche all’Autorità di controllo competente. Per le telecomunicazioni è l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom - www.agcom.it), per il settore energia è l’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico (www.autorita.energia.it).
{
DISDETTA CONTRATTI TELEFONICI:
ATTENZIONE AI COSTI
}
Passare da un operatore ad un altro per risparmiare sulla bolletta? Di questi tempi può essere una buona scelta. Non sempre, però, fila tutto liscio. Ci sono operatori di telefonia che addebitano costi di disattivazione che possono essere anche molto salati e superare i 100 euro. Quindi prima di mandare disdetta per passare ad altro operatore, verificare l’ammontare di tali costi perché il gioco può non valere la candela. Alla faccia della concorrenza. Per saperne di più: www.casadelconsumatore.it
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esterni, sono sempre suoi collaboratori», sottolinea il presidente de La Casa del Consumatore. Come ci si può difendere dalla telefonata pubblicitaria di fine giornata? Un modo drastico c’è ed è quello di iscriversi al Registro Pubblico delle Opposizioni (www.registrodelleopposizioni.it) ovvero all’elenco in cui indicare il proprio numero di telefono se non si vogliono ricevere più telefonate pubblicitarie o promozionali. Questo Registro è stato istituito con Dpr del 2010 ed è entrato in funzione il 31 gennaio 2011, ma l’iscrizione può risultare vana se ad una data società abbiamo fornito il consenso al trasferimento dei nostri dati personali a società terze.
»»
FAI VALERE I TUOI DIRITTI • www.garanteprivacy.it (Autorità Garante per il trattamento dei dati personali) • www.agcom.it (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) • www.autorita.energia.it (Autorità per l’Energia elettrica, il Gas e il Sistema idrico) • www.registrodelleopposizioni.it (Registro Pubblico delle Opposizioni) • www.poliziadistato.it
REPORTAGE
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«Il 6 aprile saranno cinque anni da quella frustata sulla terra che fece più di 300 vittime, sbriciolò Onna e Tempera, piegò L’Aquila. Siamo tornati in quei luoghi fotografando la situazione attuale, rimasta pressoché invariata tra problemi di ricostruzione e attese. Perché le ferite non sono soltanto fuori. Chi è rimasto qui comincia ad assomigliare sempre più al paesaggio»
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[ REPORTAGE DI
R. VINCI - FOTO DI S. GENGOTTI ]
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REPORTAGE
ILOCATSO DA OSROCREP NU :ALIUQA’L
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a deciso di farla finita il 15 gennaio scorso, nella sua casa inagibile di via Agnifili, nel centro storico di L’Aquila. Un colpo di pistola, così si è tolto la vita Rocco Pollice, 45 anni, uno dei più noti psichiatri del capoluogo abruzzese. «La città piange il “Dottor Smile» titolarono i quotidiani nei giorni seguenti ai funerali, ai quali presero parte centinaia di persone. Docente universitario, era conosciuto ed apprezzato in città, in molti si erano rivolti a lui all’indomani del terremoto. Aveva aiutato tante persone a superare lo shock del terremoto, eppure del suo dramma interiore nessuno si era accorto. Lascia la moglie e un figlio di due anni. Una città stanca che getta sempre più la spugna: così si presenta il capoluogo abruzzese a cinque anni dal sisma che, il 6 aprile 2009, devastò il territorio lasciando una scia di 309 vittime. Negli ultimi mesi un’inchiesta su presunte tangenti post-terremoto ha scatenato un polverone che ha portato all’arresto del vicesindaco Roberto Riga e, in un primo momento, alle dimissioni del primo cittadino Massimo Cialente, ritirate poi dieci giorni dopo. In tutto questo contesto gli aquilani si sentono sempre più soli, abbandonati ad un triste destino, tanto che anche il direttore di Confcommercio L’Aquila, Celso Cioni, il 13 gennaio scorso ha minacciato di darsi fuoco, barricandosi nella filiale aquilana di Bankitalia, per protestare contro l’abbandono delle istituzioni. Il 90% delle periferie è stato ricostruito si legge sui documenti ufficiali, ma sono ancora moltissimi i paesi limitrofi a fare i conti con le macerie, e c’è ancora tutto il centro storico del capoluogo da far tornare in vita. Il corso principale di L’Aquila brulicava di attività commerciali, le vie adiacenti pullulavano di locali presi d’assalto dagli studenti, soprattutto dal giovedì al sabato, nei giorni della
L’AQUILA: UN PERCORSO AD OSTACOLI
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UNA RINASCITA A RALLENTATORE «A gennaio Celso Cioni (nella foto accanto), presidente di Confcommercio L’Aquila, ha richiamato l’attenzione delle Istituzioni sul problema ricostruzione, ottenendo che fosse considerata attentamente la dotazione finanziaria del Fondo di Rotazione in aiuto delle piccole e microimprese»
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irettore Cioni, a cinque anni dal terremoto, qual è oggi il volto di L’Aquila? Come scriveva Ungaretti: «Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie». È ancora tutto sospeso. Perché il Governo non ha determinato un percorso ben chiaro sulle risorse disponibili, e così siamo appesi alle decisioni che, di semestre in semestre, vengono assunte dallo Stato.
Quali sono le linee guida e quali gli interventi da attuare per risollevare questa situazione? Era necessaria una legge speciale che avrebbe consentito al sistema di rialzarsi. Serviva uno strumento, o la zona franca o la legge di scopo, che desse continuità di risorse annuali per quindici-vent’anni. Ed invece niente è stato fatto, e continuiamo a vivere con l’incertezza del Governo.
Erano novecento le attività aperte nel centro storico di L’Aquila prima del 6 aprile 2009. Che fine hanno fatto? Erano attività localizzate in un perimetro ristretto di un paio di chilometri, e si trattava di un contesto urbano e commerciale consolidato nei secoli. Partendo dal mercato di Piazza Duomo, che aveva otto secoli di storia ed ogni giorno ospitava centoventi imprese ambulanti, per arri-
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vare poi alle altre novecento che erano a posto fisso. A seguito del terremoto queste attività sono state delocalizzate in un perimetro che è più grande del Grande Raccordo Anulare di Roma. È di qualche tempo fa la Sua protesta “plateale”: si è barricato nel bagno della sede aquilana di Bankitalia e ha minacciato di darsi fuoco per dar voce al grido dei commercianti. Come si arriva ad una protesta di tale portata? Da cinque anni ogni giorno ricevo piccoli commercianti che non riescono a farsi ascoltare da nessuno, ricorrono alle cure degli specialisti o agli psicofarmaci, molti iniziano a parlare di gesti estremi. Negli ultimi tempi si erano registrati diversi episodi di suicidi, e così ho pensato di dar voce a queste persone, per non far spegner in loro la speranza. Il Suo gesto di protesta ha subito catturato l’attenzione dell’opinione pubblica e della stampa internazionale. Ha ottenuto però delle risposte concrete? Il Governo (Letta, n.d.r.) ci ha incontrato la settimana successiva. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, l’onorevole Giovanni Legnini, ha preso l’impegno affinché venisse accolta la nostra idea di dotazione finanziaria del Fondo di Rotazione che possa supportare meglio le piccole e le microimprese per ottenere dei finanziamenti bancari. Inoltre, alcuni istituti di credito si sono detti disponibili, insieme alla Camera di Commercio, ad incrementare gli sforzi per creare questo Fondo di Rotazione. Cioni, Lei è direttore di Confcommercio L’Aquila; come vive questa carica e quanto pesa, a volte, il senso di impotenza? La vivo con la passione di essere figlio e nipote di un fornaio. La vivo con l’altalena delle emozioni di un uomo che comunque è provato da questa vicenda. Ci sono momenti in cui si perdono le forze, è vero, però so di non essere solo.
UN’AQUILA DI DIAMANTE A CHI HA SEMPRE LOTTATO «Ho avuto la fortuna di fare il mestiere più bello del mondo, e ne sono contento»: Mario Maccarone (nella foto d’apertura) è un uomo di 72 anni, arzillo, portamento elegante, sguardo fiero e un sorriso sempre pronto ad alleggerire ogni situazione. Aquilano Doc, era il proprietario di uno dei bar più storici del centro di L’Aquila: Bar Gran Sasso. Aperto dal 1955, è stato uno degli zoccoli duri di L’Aquila che fu, così forte da resistere anche al terremoto. «L’edificio non aveva subito particolari danni, ma siamo stati fermi più di un anno perché il corso non era transitabile. Poi abbiamo ottenuto l’agibilità provvisoria, e così nel luglio 2010 io e mia moglie abbiamo deciso di riaprire». La passione di una vita e la voglia di non mollare sono stati due dei motivi alla base di una scelta così coraggiosa. «Siamo stati spinti anche dal Comune che ci spronava in questa decisione, era un modo per far ripartire il centro storico». Alle belle parole però non sono seguiti i fatti: «Ci hanno lasciato soli», racconta Mario. Mantenere in vita un’attività in un posto immobile è difficile, per non dire impossibile. «I nostri clienti ormai sparsi nelle new town non venivano più a prendere il classico caffè di metà mattina. In brevissimo tempo ho visto diminuire il giro d’affari dell’80%. Abbiamo lottato fino alla fine - racconta il commerciante - ma ci siamo dovuti arrendere all’evidenza degli incassi giornalieri, all’affitto, alle bollette e a tutte le spese a cui dovevamo far fronte». È più di un anno che il Bar Gran Sasso ha abbassato le saracinesche, ma Mario continua ad essere in prima fila per dar voce ai commercianti e tener alta la speranza. Il mese scorso è stato insignito anche dell’Aquila di Diamante di 50&Più, premio ai cinquant’anni di un’attività che ha voluto tener testa anche al terremoto. MARZO 2014
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SPAZZATA VIA DAL SISMA
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» CONTINUA DA PAG. 40 movida universitaria. Adesso quel flusso notturno si riversa nella periferia ovest della città, vicino all’ingresso dell’autostrada; di giorno, invece, la vita si svolge nei centri commerciali, mentre sono le saracinesche abbassate a rappresentare l’unica costante del centro storico. C’è chi ha dovuto reinventarsi un lavoro da zero. Come Tiziana Leonardis (nella foto, sopra) che lavorava nel settore della telefonia: «Il mio negozio, a ridosso del centro storico, aveva subito pochissimi danni, tanto che sono stata la prima a riaprire, dopo appena quattro mesi. Ma è durata poco: mi sono vista raddoppiare l’affitto,
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non potevo permettermelo, così ho dovuto chiudere». Il 23 agosto 2009, in occasione della Perdonanza (evento storico-religioso che si svolge ogni anno nel mese di agosto), Tiziana ed un gruppo di commercianti danno vita ad un piccolo mercatino all’interno della Villa Comunale. È un’idea che piace e sembra funzionare, e lei decide di buttarsi anima e corpo in questa nuova avventura. Nasce così “La Bottega di Mafalda”. Tiziana realizza manufatti in feltro e altri tipi di stoffe, esempi ben riusciti di cucito creativo che vende anche online. È diventata vice presidente provinciale Fiva Confcommercio (Federazione Italiana Vendito-
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ONNA, UNA MEMORIA FERMA NEL TEMPO
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iada (nome di fantasia, n.d.r.) viveva a L’Aquila, ma era ad Onna che aveva tutto il suo gruppo di amici. E vi tornava ogni volta che poteva. Anche quel week-end era stata lì. Il sabato c’era stata una festa ed era rimasta a dormire da un’amica. Avrebbe voluto fermarsi anche la domenica, ma suo padre non volle, e lei tornò a L’Aquila. Alle 3.32 una scossa potentissima la destò dal sonno. Uno scroscio fortissimo, mobili ribaltati, le mura tremarono ma resistettero. Tanta, tantissima la paura, ma Giada e i suoi genitori riuscirono a scendere in strada e a mettersi in salvo. Non così i suoi coetanei che vivevano ad Onna. Molti di loro non ci sono più. Giada oggi ha vent’anni, ha visto smembrarsi il suo gruppo di amici, ad un’età nella quale la comitiva è forse il legame più forte che si instaura col mondo. «La fascia più colpita qui è stata quella tra i 15 e i 19 anni», ci raccontano due signori seduti su una panchina che spunta nel verde, tra le nuove casette di legno che costeggiano Via Vittime del 6 Aprile. Onna, piccola frazione di trecento abitanti alle porte di L’Aquila, è stata spazzata via dal sisma. Nell’immaginario comune è, ancor oggi, il simbolo della distruzione. Quaranta le vittime sepolte sotto le macerie, vite segnate da un destino troppo crudele. Arturo e sua moglie vivevano a pochi passi dalla piazza principale, una casa a due piani. Il terremoto li ha colti nel sonno. Lui è caduto sul lato destro del letto, e non
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«Della vecchia frazione restano solo case puntellate e palazzi sventrati. La nuova quotidianità ormai si svolge nella new town e nelle storie di chi continua a resistere nonostante tutto» ha avuto scampo. Sua moglie è scivolata dalla parte opposta, il materasso si è ribaltato e le ha fatto da scudo. È stata estratta viva, e ancora adesso continua a chiedersi il perché. Percorrere le vie del centro storico, oggi, significa farsi spazio tra case puntellate, palazzi sventrati e cumuli di macerie che fanno emergere pezzi di quotidianità rimasti imbalsamati per sempre. Ad Onna crollarono anche molte stalle tanto che, oltre ai soccorsi per le vittime umane, furono inviati anche dei contadini per aiutare gli animali scampati alla catastrofe. «Agli allevatori aquilani non ci pensa nessuno. Si vende la carne presa da fuori, perché costa meno, e a noi ci lasciano morire insieme ai nostri animali». A parlare è Osvaldo (nella foto, in alto a sinistra), settant’anni, che caparbiamente con il suo trattore continua a trasportare balle di fieno. Per raggiungere il suo terreno ogni mattina percorre le viuzze puntellate a destra e sinistra a ridosso della zo-
na rossa di Onna. «Ho dovuto svendere la maggior parte del bestiame, perché le stalle sono inagibili, e non sapevo dove tenere gli animali». Osvaldo continua a combattere con quella grinta tipica della popolazione abruzzese. Ma non tutti hanno la sua stessa forza. Suo fratello Ruggero (nella foto sopra), ad esempio, ha gettato la spugna. Maggiore di due anni, lo incontriamo nel piccolo cortile della sua casetta nella new town. Seduto su una sedia di legno, proteso in avanti sul bastone che tiene con il braccio destro, Ruggero si lascia colpire dai raggi del sole che inebriano malgrado la bassa temperatura. «Avevo 190 mucche, riuscivo a produrre tantissimo latte, ma adesso non ho più niente». Il terremoto si è appropriato del passato e dei suoi ricordi, gli ha tolto la casa e distrutto stalle e fienili, ma il tempo è stato con lui ancora più crudele: «Lo scorso anno ho perso mia moglie e mio figlio, oggi sono veramente solo».
ri Ambulanti). In Abruzzo le temperature non scherzano, e d’inverno il clima è molto rigido: «Nei mesi invernali è deprimente sia per il freddo, sia perché non c’è nessuno in giro. Del mercatino iniziale ormai siamo rimasti in quattro - dice - ci facciamo forza l’un l’altro». Nel centro storico i negozi aperti, oggi, si contano sulla punta delle dita. Poco distante da Piazza Duomo, oltrepassati i portici, c’è la cartoleria “La luna”. Per riavere l’agibilità dello stabile il titolare Peppe ha pagato 10mila euro ed ha puntellato con travi e tubi di acciaio tutto l’interno del suo negozio. «Lo Stato ci ha aiutato con 800 euro per i primi tre mesi, poi niente più», racconta. Sono i turisti, oggi, i suoi unici clienti: «La gente non viene a L’Aquila per una curiosità morbosa, ma soltanto per vedere quello che è successo veramente. Ho visto molte persone piangere, perché si erano fatte un’idea sbagliata, ci avevano criticato, e poi toccandola con mano hanno capito che questa è davvero la nostra realtà». Una realtà che, anno dopo anno, è sempre più difficile sostenere. «Equitalia preme, lo Stato con le tasse preme, le banche premono a dismisura. Ogni volta che vedi il postino ti prende il patema d’animo», si sfoga il commerciante. A poche centinaia di metri dalla cartoleria “La Luna”, percorrendo via Leosini, la “Macelleria Palumbo” del signor Giovanni e di suo figlio Pietro continua l’attività a pieno regime. «Siamo stati più di un anno fermi, quando abbiamo riaperto c’era speranza negli occhi della gente. Le persone venivano, erano emozionate. Il nostro piccolo negozio rappresentava, per certi versi, il ritorno alla normalità». Purtroppo si è rivelata solo una chimera. «Sarebbe bastato far ripartire il corso principale per dare linfa vitale a questo posto, ma ciò non è avvenuto. Ora la gente si sta lasciando andare, c’è tanta amarezza, e stanchezza». Ma c’è la percezione che siano passati cinque anni, oppure il tempo sembra essersi fermato? «Preferiamo non pensarci - risponde Giovanni - quando siamo qui dentro non ce ne rendiamo quasi conto, non abbiamo perso la nostra clientela, le persone fanno anche 3040 km per venire a fare la spesa qui da noi. Ma ogni sera, quando abbassiamo la saracinesca per ritornare a casa, beh... ecco che la realtà ci appare davanti agli occhi in tutta la sua crudezza, e non possiamo far finta di non vedere». MARZO 2014
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empera è una frazione del capoluogo abruzzese, a metà strada tra L’Aquila e Paganica. È stato uno tra i centri più colpiti dal terremoto. Sono meno di novecento i suoi abitanti oggi dislocati nelle varie new town di Paganica 1 e Paganica 2, palazzoni a schiera, spesso anche colorati ma che non riusciranno mai a prendere il posto del nido familiare. Il centro storico di Tempera sembra uscito da un bombardamento. Calcinacci, mattoni, massi enormi e poi qua e là oggetti di vita vissuta che rimandano a una quotidianità persa per sempre. L’evocazione poetica insita nei nomi delle vie e delle piazze (Piazza dei Cantatori, Via del Mulino, Via dei Conigli) stride con la desolazione, con i palazzi e le case rase al suolo o sventrate irrimediabilmente dal di dentro. Ci sono delle gru e delle ruspe, oggi, che danno una parvenza di dinamismo a un paesaggio che altrimenti appare glaciale. «Sono demolizioni preordinate, si stanno buttando giù alcuni edifici pericolanti, perché le persone continuano ad entrare malgrado le transenne e i divieti, e quindi è pericoloso», racconta Walter Alfonsetti, portavoce di un gruppo di cittadini che vivevano nel centro. «Abbiamo perso mol-
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TEMPERA,
UN PAESE FANTASMA
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«Al confine con la zona rossa, tra macerie e desolazione, sopravvive, insieme alla rabbia, un inappagato desiderio di normalità» to tempo, per tre anni ci si è impuntati sulla disputa tra i favorevoli e contrari al piano di ricostruzione. Pare che, finalmente, ci sia stata un’accelerazione, e a breve attendiamo l’accordo programmatico che dovrebbe dar vita al piano di ricostruzione». Ma c’è poco di cui essere contenti: manca ancora un piano di viabilità ed uno per i sottoservizi.
Inoltre, tra le macerie, spuntano fuori cumuli di spazzatura di recente fattura, che fanno prevedere il peggio. C’è un’attività, però, che continua a resistere, nonostante tutto. Si trova all’inizio del paese, a ridosso del ponticello sotto il quale scorre il fiume Vera. È qui che Bianca ha riaperto il suo bar, in una piazzetta che segna qua-
si il perimetro con la zona rossa. Nel bar di Bianca c’è un inaspettato fermento. Fuori, seduti ai tavolini, ci sono giovani e anziani, intenti a leggere il giornale o a scambiare quattro chiacchiere. C’è movimento anche all’interno, dove più di qualcuno è impegnato alle slot machine. La signora Bianca è schiva all’inizio, non vuole parlare: «Non ho niente da dire», si limita a rispondere. Poi, però, piano piano si scioglie, ed ecco che viene fuori tutto il suo malessere: «Tempera è un centro che non esiste più, siamo circondati dalle macerie, continuiamo a vivere tra le macerie, le persone ormai sono sfiduciate», racconta questa donna minuta e dai lineamenti marcati. «I giovani hanno bisogno di lavoro, e invece qui trovano soltanto distruzione. Il lunedì è il nostro giorno di chiusura, e questo posto diventa completamente spettrale. Spero che ricostruiscano in fretta le nostre case, per tornare padroni delle nostre vite e dei nostri spazi». Perché non è dinanzi ad una macchinetta da gioco che si trova la forza di ripartire. Stiamo uscendo dal locale, ma Bianca ci richiama: «Una cosa, però, la dovete scrivere: noi siamo stati dimenticati da tutto e da tutti».
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«Sono i componenti di questa singolare orchestra. Tutti hanno alle spalle esperienze musicali, ma la maggior parte attualmente lavora nel campo delle arti visive» [ A SINISTRA, ALCUNI MEMBRI DELLA “VEGETABLE ORCHESTRA” DURANTE UN CONCERTO. ]
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[ MUSICA DI
GIOVANNI ORSO ]
VEGETABLE ORCHESTRA Undici musicisti, un tecnico video e uno per il suono. Insieme compongono la Vegetable Orchestra, che dal 1998 si esibisce sui palcoscenici di tutto il mondo suonando zucchine, porri, peperoni, melanzane, zucche, pomodori e tanti altri ortaggi. E alla fine del concerto, zuppa per tutti! LE TAPPE DEI PROSSIMI TOUR IN EUROPA
arote, melanzane e zucche, peperoni, porri, sedano... Si prende un coltello affilato e appuntito, e si inizia a scavare la verdura scelta; se il foro deve essere sottile e profondo allora è meglio utilizzare un trapano, facendo ben attenzione a non danneggiarla. Ci vuole un po’ di pazienza, ma alla fine il risultato è assicurato. Per fare un bel minestrone? No, per suonare un pezzo jazz o metal o di musica elettronica, ed esibirsi davanti ad un folto pubblico. È ciò che fa un gruppo di musicisti di Vienna: suonare strumenti realizzati con la verdura fresca. Il loro nome? Vegetable Orchestra, naturalmente. Sono tredici professionisti che hanno alle spalle esperienze musicali di vario genere, ma che attualmente non sempre si occupano di musica, tanto che la metà di loro lavora nel campo delle arti visive come pittori, grafici, designer. La passione che li unisce è dar vita ad una musica totalmente diver-
SUONI, PROFUMI, SAPORI, COLORI...
Ogni anno si esibiscono in giro per il mondo, tenendo concerti nelle maggiori città europee, ma anche negli Stati Uniti e in Asia. Molti gli eventi in cartellone anche per la prossima stagione. Di seguito gli appuntamenti dei prossimi mesi. Il 6 aprile saranno nel Principato di Monaco per parte-
cipare al “Festival Printemps des Arts” di Montecarlo. Il 10 maggio verranno in Italia, a Rovereto, in provincia di Trento, al “Festival di Mozart”, che si tiene nell’ambito della manifestazione “Rovereto Città Fiorita”. Il 22 giugno saranno a Metz, in Francia, per esibirsi nei Jardins Fruitiers de Laquenexy.
Per saperne di più: www.vegetableorchestra.org 46 I
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sa, trarre fuori da ogni strumento creato quella che è nascosta in esso. Acquistano le materie prime in un mercato di Vienna, scegliendole accuratamente. La freschezza prima di ogni altra cosa: una verdura troppo matura o poco fresca non solo renderebbe un suono diverso da quello necessario, ma lo strumento marcirebbe prima e finirebbe per spezzarsi nel bel mezzo di un concerto. Un problema che comunque i membri dell’orchestra devono affrontare ad ogni esibizione, poiché i riflettori sul palcoscenico tendono ad essiccare gli “strumenti” e a cambiare il loro suono. Ecco perché i brani eseguiti si basano su spartiti, ma c’è anche tanto spazio all’improvvisazione. E che fine fa la verdura scartata? Niente paura: “qui non si butta via niente”. Alla fine del concerto viene servito al pubblico un fumante minestrone da consumare insieme all’orchestra. Così tutti e cinque i sensi sono appagati.
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[ ATTUALITÀ DI ILARIA ROMANO ]
EUROPA: appuntamento con il VOTO «A fine maggio 400 milioni di europei votano per eleggere il Parlamento. Tra crisi economica euroscetticismo e disinformazione, è iniziato il conto alla rovescia per la prima verifica elettorale dopo il “Trattato di Lisbona”»
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Dal 1979
José Barroso
ogni 5 anni il Parlamento europeo rinnova i suoi rappresentanti.
è presidente della Commissione europea dal 2004. Ha già svolto due mandati.
al 22 al 25 maggio i cittadini dell’Unione europea sono chiamati al voto per scegliere i 751 deputati dell’Europarlamento. Si tratta del primo appuntamento elettorale per i 28 Paesi Membri da quando è entrato in vigore, nel 2009, il Trattato di Lisbona. Quest’ultimo ha dato all’unica istituzione europea a elezione diretta nuovi poteri, in particolare in materia di legislazione, bilancio e accordi internazionali. Una delle novità introdotte dal Trattato mostrerà i suoi effetti quando, nell’autunno di quest’anno, dovrà essere nominato il candidato presidente della Commissione europea che succederà a Josè Manuel Barroso, tenendo conto proprio dei risultati di voto di queste elezioni. Il Parlamento dovrà poi eleggere il Presidente: ciò significa che ogni cittadino di uno degli Stati Membri, manifestando il suo voto, inciderà sulla scelta di una figura fondamentale nelle istituzioni internazionali. Ogni Stato determina le proprie leggi elettorali all’interno del periodo di quattro giorni disponibili. In Italia, ad esempio, si voterà il 25 maggio per eleggere 73 deputati, e i risultati saranno annunciati la sera stessa, in linea con quelli degli altri Paesi dell’Unione. «Le prossime elezioni europee rappresentano un momento di verità per l’intero continente - ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napoli- » MARZO 2014
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ELEZIONI EUROPEE - 2014
tano, nel suo intervento a Strasburgo del febbraio scorso -, perché mai come oggi è stata messa in questione la prosecuzione del cammino intrapreso in Europa. La sfiducia risiede nel peggioramento delle condizioni di vita nella maggior parte dell’Unione e nell’Eurozona. Il dato emblematico è l’aumento della disoccupazione e l’impennata di quella giovanile, quindi appare naturale che il tema della svolta abbia assunto una principale importanza». L’importanza di questo appuntamento elettorale per i cittadini va infatti di pari passo con un momento di crisi che tutti i Paesi stanno affrontando. E dunque la sfiducia e il conseguente rischio di astensionismo esistono. Un’istituzione sovranazionale, che dovrebbe rappresentare la massima forma di integrazione e partecipazione, è spesso vissuta come qualcosa di molto lontano dai cittadini e dalla propria vita. Eppure non è così. Perché proprio un’istituzione europea più solida potrebbe permettere scelte comuni e portare nella giusta direzione l’economia, i diritti e la cultura di tutti i Paesi dell’Unione. E il voto di maggio determinerà i prossimi cinque anni di decisioni in materia di mercato unico, occupazione, diritti e politica estera. Il dato della scorsa tornata elettorale europea, quella del 2009, analizzato dall’Istituto Cattaneo di Bologna, aveva fatto emergere un astensionismo definito “non fisiologico”, perché superiore a quello che si registra mediamente in Italia rispetto alle politiche. La percentuale di votanti del 6-7 giugno di cinque anni fa era scesa per la prima volta sotto il 70% (dall’80,5% al 66,5%), con dati intorno al 50% per Sardegna, Sicilia, Molise, Abruzzo e Calabria. Da allora, la crisi economica potrebbe aver contribuito ad aumentare il disinteresse o magari a dare più peso alla necessità di avere una rappresentanza politica europea. Dai primi sondaggi di quest’anno sulle intenzioni di voto, le preferenze degli italiani per i partiti sembrano le stesse delle scorse politiche, con in testa il Partito Democratico, il Movimento Cinque Stelle e Forza Italia, dati rispettivamente al 27,6%, al 25,4% e al 24,3%. Invece nel Regno Unito, che non aderisce alla moneta unica, il partito del premier David Cameron starebbe perdendo consensi, tanto da diventare il terzo del Paese, dietro i laburisti e gli indipendentisti euroscettici che sarebbero pronti a conquistare almeno dieci seggi in più. Una partita aperta, con tante differenze da Paese a Paese. Nel frattempo, in attesa del voto alle urne, ci si può misurare con un test on line. Si chiama “Esprimi il tuo voto” e serve a confrontare le proprie opinioni con quelle espresse dai partiti per verificare concretamente quale può rappresentarci meglio (www.myvote2014.eu/it/home/indice).
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NUMERI E CURIOSITÀ del Parlamento europeo «Quanti sono i deputati? E i gruppi politici? Non tutti sanno che la sede ufficiale è a Strasburgo, ma la maggior parte dei lavori viene svolta a Bruxelles»
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I Parlamento europeo rinnova i suoi deputati ogni cinque anni, grazie al voto dei cittadini dei 28 Stati Membri. Si tratta di un’istituzione eletta a suffragio universale dal 1979, mentre fino ad allora era un’assemblea consultativa composta da rappresentanti scelti nei parlamenti nazionali. Tutti i cittadini che abbiano compiuto 18 anni (16 in Austria) possono votare, anche se risiedono in un
Paese dell’Unione europea diverso da quello di origine, e possono candidarsi alle elezioni. I deputati eletti sono organizzati in base alla rappresentanza politica e non alla provenienza geografica. Attualmente nell’Europarlamento sono presenti sette gruppi politici: il Partito Popolare Europeo, i Socialisti e Democratici, l’Alleanza dei Democratici e Liberali per l’Europa, i Verdi/Alleanza Li-
bera Europea, i Conservatori e Riformisti europei, la Sinistra Unitaria Europea e l’Europa delle Libertà e della Democrazia. Inoltre ci sono trenta deputati “non iscritti” che non appartengono ad alcuna di queste formazioni. Il Parlamento europeo svolge i suoi lavori nelle 24 lingue ufficiali dell’Unione; la sede è a Strasburgo, ma la maggior parte delle riunioni si tiene a Bruxelles.
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VoteWatch Europe, dentro le Istituzioni europee
VoteWatch Europe è un’organizzazione indipendente che offre ai cittadini europei l’accesso diretto alle attività del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea. Il sito www.votewatch.eu raccoglie e analizza le attività e le votazioni dal 2009, usando i metodi statistici sviluppati da esperti di scienze politiche provenienti dalla London School of Economics e dalla New York University. VoteWatch è costituito da due gruppi di lavoro: uno ha sede nel Regno Unito ed è responsabile di “Il mio voto 2014” (www.myvote2014.eu/it/home/i-ndice), che analizza le opinioni e le aspettative dei cittadini che si preparano alle elezioni, e l’altro ha la base in Belgio e gestisce il lavoro di analisi e archivio.
«In Italia si vota con un’unica scheda elettorale, dove si può esprimere da 1 a 3 preferenze»
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IL DOCUMENTO CHE ISPIRÒ L’EUROPA: il “Manifesto di Ventotene”
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l Manifesto di Ventotene è stato scritto nel 1941 da Altiero Spinelli (nella foto) ed Ernesto Rossi ed è considerato ancora oggi il testo fondante dell’Unione europea; una traccia per la carta dei diritti fondamentali in cui si afferma la necessità di un’istituzione sovrastatale di tipo federalista, con una moneta unica e una sola politica estera comune. Originariamente formato da quattro capitoli, il Manifesto venne prima diffuso clandestinamente e poi pubblicato in tre capitoli, nel 1944, da Eugenio Coloni. Nel documento gli intellettuali che
avevano già previsto la fine dei totalitarismi indicarono in un’Europa libera e unita la chiave per creare una via economico-politica che avrebbe permesso all’ordinamento democratico e all’autodeterminazione dei popoli di avere un valore concreto nelle scelte di governo. Spinelli e Rossi si erano resi conto che serviva creare una forza politica esterna ai partiti tradizionali, troppo legati alle logiche politiche nazionali e quindi incapaci di rispondere alle sfide della modernità. Poco tempo dopo nacque il Movimento Federalista Europeo.
COME SI VOTA ALLE ELEZIONI EUROPEE In Italia si vota con un’unica scheda elettorale dove si possono esprimere da una a tre preferenze. Il sistema di assegnazione dei seggi è proporzionale, nell’ambito di cinque circoscrizioni: Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud e Isole. Ciascuna di queste esprime un numero di deputati in base agli abitanti, rispettivamente 20, 15, 15, 19 e 9. Sono ammesse all’assegnazione dei seggi le liste che hanno raggiunto almeno il 4% delle preferenze, secondo la legge 10/2009 che ha introdotto questa soglia di sbarramento per evitare un’eccessiva frammentazione della rappresentanza politica.
IL VOTO DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO Anche gli italiani che si trovano all’estero, per motivi di studio o lavoro, pur non risultando iscritti nell’elenco dei residenti in altri Paesi europei possono votare, ma hanno tempo solo fino al 6 marzo per far pervenire al Consolato competente la richiesta diretta al sindaco del comune italiano di provenienza. La stessa procedura vale anche per i familiari conviventi, secondo quanto previsto dal Ministero dell’Interno.
L’IMPEGNO DELL’ITALIA: IL PROSSIMO SEMESTRE ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA Dal prossimo luglio la presidenza del Consiglio dell’Unione europea spetterà all’Italia per il secondo semestre del 2014. Dopo la Grecia attualmente in carica e prima della Lettonia, il nostro Paese avrà un ruolo chiave nel coordinamento delle attività in Europa, e dovrà lavorare alla realizzazione della strategia di “Europa2020” per rilanciare l’economia, allargare l’Unione europea ai Balcani e rafforzare i rapporti con i Paesi del Mediterraneo. Il Consiglio è il principale organo decisionale dell’istituzione Ue, e rappresenta i governi nazionali dei singoli Stati Membri: per questo alle sue riunioni partecipano i rispettivi ministri competenti. In particolare, si occupa di approvare la legislazione, di coordinare le politiche economiche, di ratificare gli accordi internazionali e firmare i bilanci. Oltre ad avere competenze in materia di politica estera, difesa e giustizia. La Presidenza è assunta a rotazione, ogni sei mesi, da uno Stato Membro, in base a un ordine prestabilito. Per sapere quali saranno i Paesi in carica fino al 2020 basta verificare sul link: http://europa.eu/about-eu/institutionsbodies/ council-eu/index_it.htm MARZO 2014
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[ ATTUALITÀ DI PAOLO
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GUADAGNO VIRTUALE O REALE?
NEGRINI ]
BITCOIN: ECCO LA MONETA DIGITALE
«Creato nel 2009, si tratta di una valuta elettronica non agganciata ad altri sistemi. Non è emesso da alcuno Stato e il tasso di cambio viene determinato solo dal gradimento del mercato. Ma è tutto oro quello che luccica?»
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aul Anthony Samuelson, economista statunitense, premio Nobel per l’Economia diceva: «La moneta, in quanto moneta e non in quanto merce, è voluta non per il suo valore intrinseco, ma per le cose che consente di acquistare». Nella nostra esperienza quotidiana la moneta è essenzialmente uno strumento di pagamento, un mezzo di scambio con cui paghiamo e siamo pagati. La moneta, identificata con il circolante emesso dallo Stato in un determinato periodo storico ed universalmente riconosciuta, rappresenta una forma di pagamento astratta ed evoluta dove in contropartita otteniamo un bene o un servizio. Fatta questa breve premessa, per i prossimi dieci minuti dimenticate le fruscianti banconote o i luccicanti dobloni. Stiamo per entrare nel mon-
do virtuale del Bitcoin. Probabilmente avrete sentito parlare della possibilità di guadagnare denaro condividendo il computer in rete. Ma è davvero possibile creare con il proprio computer una moneta virtuale spendibile sul Web o convertibile in valuta reale? Di cosa si tratta? Il Bitcoin (moneta di bit) è una valuta elettronica
creata nel 2009 da un anonimo, noto come Satoshi Nakamoto. Il Bitcoin è una moneta virtuale utilizzata principalmente on line e senza l’intermediazione di banche o istituti centrali. Si tratta di un sistema monetario non collegato ad altri sistemi, non è emesso da nessuno Stato ed il tasso di cambio con altra valuta non è fis-
sato, ma viene determinato solo dal gradimento del mercato. Tutto il meccanismo di produzione di questa moneta ruota attorno ad un software, installato sul proprio computer, che lavora costantemente alla ricerca della soluzione di un algoritmo inviato da un server remoto. L’algoritmo è talmente complesso che un computer
Da maggio 2012,
On line
La nuova
I Bitcoin
partito da un valore di 2 dollari, il Bitcoin ha sfiorato anche i 1.200 dollari.
e senza l’intermediazione di banche o istituti centrali: così è usata la valuta virtuale.
moneta digitale è un codice alfanumerico, un file archiviabile nel computer.
si accumulano risolvendo in Pool un complesso algoritmo inviato da un server remoto.
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non sarebbe in grado di venirne a capo. Per tale motivo ci si aggrega ad un pool, una specie di consorzio, a cui ogni persona cede una parte delle risorse del proprio computer e dove ciascuno, per la propria parte e in base alla potenza del suo sistema, contribuirà alla soluzione. Ogni volta che il pool riesce a trovare la soluzione, il server invia un certo numero di Bitcoin che saranno ripartiti proporzionalmente tra i partecipanti, sulla base del proprio apporto. Più grande sarà il pool e più potenti i computer, più velocemente giungerà la soluzione e più frequenti saranno i guadagni. Le monete così guadagnate saranno conservate in un portafoglio digitale sul proprio computer. Invece di possedere banconote stampate o monete, si possiede una sequenza di caratteri di chiavi crittografiche. Anche se rappresentato graficamente sotto forma di un gettone dorato, il Bitcoin non è altro che un insieme di lettere e numeri: in sostanza si tratta di una codice. Trattandosi quindi di un file, perso il file persi i guadagni. Benché si tratti di moneta virtuale, sarà possibile utilizzarla sia per comprare beni reali, sia venderla in cambio di denaro corrente (euro o dollari, ad esempio). Sono molti i siti che accettano Bitcoin in pagamento, come sono molti i siti dove poterli vendere o comprare, come molti i luoghi fisici dove poter pagare in Bitcoin. Pensate che a maggio 2012 un Bitcoin valeva 2 dollari. Quando ho iniziato a pensare di scrivere questo articolo ne valeva 200. Oggi, mentre scrivo, ne vale circa 800 (600 euro) comprese, nel frattempo, tutta una serie di fluttuazioni. Odo un tintinnio di monete. Ma state già facendo i calcoli sui futuri guadagni? Chiudete
ALGORITMI MISTERIOSI E TRANSAZIONI SENZA NOME
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QUALCHE LEGITTIMO DUBBIO PUÒ SORGERE SU UNA MONETA VIRTUALE: COSA SI COMPRA, SI SCAMBIA O SI VENDE IN BITCOIN SULLA RETE? L’ANONIMATO DELLE OPERAZIONI PUÒ ESSERE UN PRETESTO PER CHI HA CATTIVE INTENZIONI? SENZA CONTARE CHE LE OSCILLAZIONI DEL SUO VALORE SONO LEGATE AL GRADIMENTO SUL WEB E CHE GLI INTERMEDIARI DI CAMBIO NON POSSIEDONO ALCUN SISTEMA DI DIFESA IN GRADO DI METTERLI AL RIPARO DA ATTACCHI HACKER
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Nonostante il fenomeno abbia raggiunto proporzioni ragguardevoli, sono molti i dubbi che aleggiano nell’aria. Primo fra tutti la non tracciabilità delle transazioni. È vero che ogni transazione viene registrata sul Web nel sito ufficiale del Bitcoin, ma quello che viene registrato non è altro che la movimentazione tra portafogli elettronici. Poiché al portafoglio elettronico non è associato alcun nome e non serve alcuna registrazione per dargli vita, è impossibile risalire agli attori della transazione. Potete così facilmente immaginare come, in questo mare, i malfattori navighino a vele spiegate. Sui canali segreti e invisibili della rete Internet, il Bitcoin viene impiegato nel commercio di armi, droga e materiale illegale. A tale proposito, alla fine dello scorso gennaio, il vicepresidente della Bitcoin Foundation è stato accusato dai procuratori federali degli Stati Uniti di cospirazione per il presunto riciclaggio di più di un 1 milione di
dollari di moneta virtuale in droga. Un’altra perplessità e una domanda che molti si pongono è la seguente: «A cosa serve risolvere questi non ben definiti algoritmi? Dietro a tutto questo non ci sarà una specie di “Spectre” che cerca di violare i segreti informatici globali?». Chissà! Un altro dubbio è legato all’altissimo rischio di volatilità della valuta. Non solo riferito alle oscillazioni del valore dei Bitcoin, dovute alla maggiore o minore fiducia degli investitori, ma anche al fatto che, ad esempio, gli intermediari di cambio dei Bitcoin con la moneta reale non possiedono strutture di difesa paragonabili a quelle delle banche tradizionali per la protezione da attacchi hacker. In ogni caso, quello che fino a pochi mesi fa sembrava poco più di un trastullo per “smanettoni” del computer e faccendieri di vario genere, è diventata una realtà consistente e contrastante. Ad esempio, se da un lato i Canadesi a Vancouver hanno aperto un bancomat che permette di comprare e vendere Bitcoin allo sportello e l’Università di Nicosia a Cipro accetta pagamenti in Bitcoin per i propri corsi universitari, dall’altro, la People Bank of China ha intimato a tutti gli operatori e investitori di cessare ogni forma di scambio di Bitcoin entro il 31 gennaio 2014. In sostanza, punti solidi di riferimento al momento non ve ne sono e questa nuova frontiera sembra proprio avere un forte sapore di Far West.
i registratori di cassa e procedete con calma nella lettura. Questa del Bitcoin è una realtà ancora giovane e sconosciuta. Come potete immaginare si tratta di un fenomeno che, credo anche in voi, crea perplessità o apprezzamenti.
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CREARE UN’APP? PERCHÉ NO! «Un mercato promettente - in crescita del 115% all’anno - sia per chi di programmazione se ne intende sia per chi si approccia per la prima volta. E persino l’età non sembra più essere un limite» [ ATTUALITÀ DI VALERIO
MARIA URRU ]
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martphone assemblabili a piacere, FabLab (fabbriche laboratorio) dove si stampano oggetti 3D, computer supereconomici ma potenti e facilmente montabili in poco più di un minuto... Il futuro è ormai presente e comincia a trasportarci da una società che acquista(va) prodotti seriali ad una che crea, con qualche rudimento di programmazione, idee su misura. Possiamo già parlare di artigianato tecnologico? Un rap-
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porto diretto con l’hardware che sta formando “sarti” dell’informatica? Forse. Perché la stessa cosa sta accadendo ai programmi, sempre più su misura. Qualche blasonato programmatore potrebbe storcere la bocca, ma consideriamo per un attimo le App: da tempo sono accessibili anche ai non addetti ai lavori. I non programmatori talvolta agiscono di persona, talvolta si affidano ad esperti che ne concretizzano i progetti. L’età poi non sembra più essere un problema, giovani e meno giovani offrono spesso spunti e visioni interessanti. Partiamo dai primi. Isabel Huges è una dodicenne americana che, con l’aiuto del padre, ha lanciato Calculator Plus per fare acquisti on line. In realtà, l’idea le è venuta mentre svol-
geva i compiti di matematica e non shopping in rete: insomma, prima il dovere e poi il piacere. La differenza rispetto ad altre App simili sul mercato? Le sue funzioni di memoria conservano i dati anche da spenta. Nick D’Aloisio, diciassettenne inglese, è diventato famoso grazie a Summly: l’applicazione riassume le news on line e, se l’utente le trova interessanti, con un tocco può leggerle completamente. Daniel Singer, a soli 14 anni, ha sviluppato Backdoor, un originale servizio di messaggistica: si “chatta” in totale anonimato con gli amici. Il divertimento? attraverso degli indizi si cerca di ottenere l’identità del contatto. Ma anche gli Over riservano qualche sorpresa; almeno nel campo della “professione”. Lo dimostra una ricerca del 2012
Oltre 1 milione
10 miliardi
63 miliardi
Le App sul Google Play Store nella seconda metà del 2013, primato che ha superato Apple e Windows.
di dollari in contenuti: il fatturato prodotto dall’App Store di Apple durante il 2013.
di euro: sarà il valore del mercato delle App in Europa nel 2018, secondo l’ultimo Rapporto Gigaom.
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«I giovanissimi per il momento restano, di sicuro, i più attratti dalle potenzialità delle App, “eppur si muove” qualcosa anche tra gli Over »
commissionata dall’Aesvi, importante associazione di editori italiani di videogame. In Italia, la maggior parte degli sviluppatori del settore ha un’età che va dai 30 ai 58 anni (non sono quindi “nativi digitali”). Solo una piccola minoranza ne ha meno di 30 e sono al di sotto del 10% quelli con meno di 24 anni. Il 37% dei game designer, inoltre, lavora su tablet e cellulari che impiegano come sistemi operativi iOS e Android. Cavalcando la rivoluzione degli smartphone e dei loro ecosistemi digitali, si scopre che assai probabilmente circa un terzo dei programmatori “vive” di App. Un mercato globale che nel 2010 valeva 5,5 miliardi di dollari, ha attraversato un valore oscillante tra gli 11 e i 15, e nel 2013 si proiettava in-
torno ai 25. Una necessaria specifica: si tratta di un mercato “iperattivo”, ma i margini di guadagno non sono enormi. La concorrenza è tanta e affamata e i ricavi a volte possono deludere. Tornando a chi ha superato abbondantemente la soglia dei 50 e si è cimentato nella questione. Quando nel 2011 sviluppa Dabble, un divertente gioco da tavolo, George Weiss è un 84enne con alle spalle una vita passata realizzando invenzioni senza successo. All’improvviso, ecco l’idea che cambia tutto: produrre App derivate dai suoi giochi da tavolo. E sempre ad un’applicazione ludica deve la sua fama Marie Bila, 78enne ceca, che nel 2009 lanciando Gelex, una sorta di Tetris ora non più disponibile, ha ottenuto un discreto successo. Sarà stato per “gioco”, eppure hanno preso molto sul serio il loro approccio con le App.
28 aziende europee, leader nella programmazione, hanno realizzato ben 40 delle 100 App più redditizie sul mercato dell’Unione europea e degli Stati Uniti.
NELLA FABBRICA DELLE APP
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Usando programmi specifici si può idearne una anche senza un’approfondita preparazione e “fondi” sostanziosi
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reare App è molto impegnativo, ma non impossibile. Il punto è che occorrono tempo, risorse economiche e conoscenza dei codici di programmazione. Una condizione, quest’ultima, che può diventare il vero ostacolo. Ma volendo mettersi alla prova, esistono programmi che possono aiutare a svilupparle in tempi ragionevoli, con budget piuttosto contenuti e senza essere superesperti di programmazione. Proprio come Appery, piattaforma per Android, iOS e Windows Phone. Senza installare o scaricare nulla, ci si appoggia ad internet e tramite alcuni programmi - i plugin - si aggiungono funzioni da un catalogo preesistente, oppure se ne creano di personali. Si va un po’ più sul dispendioso con Mobile Roadie, altro sistema di creazione di App iOS e Android. Uno degli aspetti positivi è che il suo Sistema di Gestione di Contenuti - usato dai webmaster per amministrare siti Web - consente di aggiornare costantemente le applicazioni. Senza toccare una sola riga di codice e in pochi minuti, con un’apposita interfaccia Web, TheAppBuilder elabora applicazioni. Un kit on line e un altro strumento di supporto stabiliscono la struttura dell’App ed aiutano a caricarla di contenuti iniziali. Inoltre, protegge le applicazioni con codice utente e password. GoodBarber fornisce una piattaforma per lavorare sia in ambiente iOS che Android. Due i pregi: controllo totale di ogni dettaglio dell’applicazione e nessuna riga di codice da scrivere. Per iniziare, colori e design personalizzabili a disposizione. E per finire, anche Appy Pie genera applicazioni tramite internet. Tutti possono creare App in ambiente Windows, Android e iOS. Nessuna installazione e nessun download necessario, si trascinano e rilasciano le pagine sviluppando tutto on line. Completati i passaggi, si riceve un’App ibrida in linguaggio Html 5 che gira su ogni dispositivo. Facile, no? MARZO 2014
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> @VVISO AI NAVIGANTI
I PREFERITI DI DI PAOLO NEGRINI
LA TOP 5 DELLE COSE DA FARE, VEDERE, ASCOLTARE IN RETE
DOODLES [ LA STORIA DI UN LOGO ]
BELLEZZA IN PRIMO PIANO [ ATTRICI DI IERI E DI OGGI ] Un omaggio alla bellezza femminile nella storia del cinema mondiale. Tre minuti nei quali si susseguono, in continua mutazione morfologica, i volti di 77 attrici che hanno fatto sognare generazioni di spettatori. Sorprendente la somiglianza che si riesce a cogliere durante la transizione da un volto all’altro, tra attrici di generazioni diverse. >> http://youtu.be/vEc4YWICeXk
SCACCO MATTO [ SFIDE VIRTUALI ] Vi piace giocare a scacchi o vi piacerebbe imparare? Suggerisco un sito da cui scaricare il programma gratuito “Arean Chess”. Per i principianti sarà meglio iniziare con il livello base ed aumentare lentamente. I giocatori esperti osino pure, ma il computer loro avversario è un vero osso duro. Scaricate l’ultima versione dal menu download ed installatelo su vostro pc. >> www.playwitharena.com
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I Doodles sono le divertenti e sorprendenti rivisitazioni grafiche del classico logo aziendale di Google, il notissimo motore di ricerca, realizzate per celebrare feste, anniversari e la vita di artisti famosi, pionieri e scienziati. Un’apposita pagina raccoglie in uno straordinario archivio tutti quelli che sono stati pubblicati, suddivisi per anno di uscita (dal 1998 ad oggi) e per Paese, Italia compresa. Veramente molto curioso. >> www.google.com/doodles
SMALTIMENTO RIFIUTI [ ISTRUZIONI PER L’USO ] Smaltire i rifiuti in modo corretto è divenuto un vero imperativo. Il primo anello della filiera è il cittadino che, spesso non sufficientemente informato, si trova nella difficoltà a capire dove mettere quel particolare rifiuto. Ecco allora un interessante progetto per imparare a fare la raccolta differenziata. Oltre ad una guida con informazioni generali, il sito fornisce un utile strumento per scoprire come separare i rifiuti: inserito il nome del rifiuto ed avviata la ricerca, sarà indicato dove smaltirlo. Il fine ultimo è di reindirizzare ciascuna tipologia di rifiuto verso il più adatto trattamento di smaltimento o recupero. Se fatto bene, i nostri nipoti ci ringrazieranno. >> www.rifiutologo.it
MUSICA ON LINE [ MILIONI DI BRANI PER TUTTI ] Spotify, una delle più note piattaforme di musica in streaming, ha reso il servizio disponibile gratuitamente anche per i dispositivi mobile, sia Android che iOS. Gli appassionati di musica avranno accesso gratuito a milioni di brani da ogni dispositivo: smartphone, tablet e desktop. Basta scaricare l’app dai rispettivi store di Google ed Apple o accedere al sito per scaricare il lettore per desktop. >> www.spotify.com/it
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[ ATTUALITÀ DI FRANCESCO
ANDREANI ]
ENERGIA: UNA RISORSA IRRINUNCIABILE «Negli ultimi dieci anni la nostra dipendenza dalle importazioni di energia si è ridotta di alcuni punti percentuale, in controtendenza con l’Europa. Ma l’assenza di una strategia comune nel realizzare infrastrutture nel Paese, può rivelarsi molto costosa»
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nergia, un tema di cui si parla sempre più spesso. Energia per le nostre case, per i nostri ospedali, per le infrastrutture stradali. Energia per far funzionare la rete sempre più vasta di computer con cui lavoriamo. Parlarne significa trattare anche di indipendenza energetica e di approvvigionamento da diverse fonti, affrontando problemi legati ai costi e all’am-
modernamento delle linee elettriche, allo sviluppo e alla ricerca. Un tema caldo, dal quale si diramano i grandi cambiamenti geopolitici degli ultimi anni. Intorno ad una parola, solo in apparenza tanto semplice - energia, per l’appunto -, ruotano la necessità e il valore di una risorsa divenuta col tempo sempre più indispensabile per la vita e la crescita. Inutile dirlo, non
solo nel nostro Paese. Nel 2011, secondo l’Istat, la dipendenza energetica nell’Unione europea ha toccato il 53,8% del consumo interno lordo, mentre in Italia si è attestata intorno all’81,3%. Solo nel 2002 gli stessi valori erano rispettivamente pari al 47,6% e all’86,0%: il nostro Paese, la cui dipendenza dalle importazioni è andata decrescendo leggermente negli ultimi dieci anni, ha mostrato una volta tanto di essere in controtendenza rispetto al resto d’Europa. È proprio in questo segmento di sviluppo così importante, che agisce - tra gli altri - il Gruppo Terna, uno dei maggiori operatori di reti per la trasmissione di energia, uno snodo fondamentale per il rilancio economico. Le infrastrutture elettriche, infatti, sono una priorità per la crescita e il lavoro. Fare infrastrutture ha un costo. Ma a non farle si paga di più. A certificarlo è l’analisi dell’Osservatorio “Costi del Non Fare” di Agici-Bocconi che, di recente, ha svelato i numeri dell’ultimo biennio. Secondo lo studio, nel 20122013, il non aver fatto interventi in settori strategici è costato al nostro Paese 82 miliardi di euro: un danno che frena la crescita e che si ripercuote soprattutto sulla collettività, in termini di occupazione, competitività, mancati benefici, con ricadute negative in ambito sociale e territoriale. Specie se si considera che, sempre » MARZO 2014
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«Solo nel biennio 2012-2013 il non aver investito in settori strategici ci è costato 82 miliardi di euro»
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«Anche in questi ultimi anni, non facili, la rete elettrica nazionale ha continuato ad essere un motore di sviluppo importante per l’economia italiana»
nello stesso arco di tempo, i benefici dell’aver fatto ammontano a circa 48 miliardi di euro. E che dire dei 354 “no” a progetti rilevanti, sempre in settori strategici, dettati dalla “sindrome del Nimby” (acronimo dell’espressione inglese Not in my back yard, ovvero “Non nel mio cortile”, usata in genere per indicare un atteggiamento di protesta contro opere di interesse pubblico che hanno, o si teme possano avere, effetti negativi sui territori in cui verranno costruite)? Nel settore energetico, la trasmissione lungo le “autostrade dell’energia elettrica” rappresenta un asset (un’attività) essenziale per la strategia del Paese sulle infrastrutture. Lo sviluppo della rete elettrica, affidato a Terna, è senz’altro uno dei fattori positivi e volàno di crescita dell’Italia, in grado di produrre benefici per il sistema elettrico e i suoi utenti, ma anche di innescare processi virtuosi per l’occupazione, le attività delle imprese, la ricerca tecnologica e l’innovazione.
«Dal 2005 ad oggi Terna ha già investito - solo per la rete - oltre 7 miliardi di euro, con un impegno di spesa annuo che ha superato gli 1,2 miliardi» 56 I
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Anche in questi anni non facili, infatti, la rete elettrica ha continuato a essere un motore per l’economia italiana: dal 2005 Terna ha già investito oltre 7 miliardi di euro per la rete, con un impegno di spesa annuo che ha superato quota 1,2 miliardi di euro. Uno sforzo che si è trasformato in 2.500 km di nuovi elettrodotti, 84 nuove stazioni elettriche e 800 km di linee dismesse, con una crescita media annua degli investimenti di oltre il 30%. Il che ha consentito di costruire una rete elettrica più moderna, potente ed efficiente e rendere il mercato più competitivo, all’Italia di azzerare il gap infrastrutturale nei
confronti degli altri Paesi europei e alla società di superare i principali gestori di rete europei in termini di accelerazione sullo sviluppo infrastrutturale. Il tutto senza pesare un euro sulle casse dello Stato, e anzi generando oltre 5 miliardi di euro di minori costi che, a compimento delle principali infrastrutture in via di realizzazione, comprendendo i benefici derivanti dal dispacciamento, ammonteranno complessivamente a 14 miliardi di euro.
LO SVILUPPO DELLA RETE Tra le principali opere che Terna ha realizzato e messo in esercizio in questi ultimi anni, spiccano la
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I CANTIERI APERTI Attualmente sono 250 i cantieri aperti in tutta Italia con un investimento di 3 miliardi di euro che coinvolge 750 ditte e 4.000 lavoratori. In realizzazione ci sono importanti opere strategiche da Nord a Sud: gli elettrodotti a 380 kV “Trino-Lacchiarella”, tra Piemonte e Lombardia; “Fog-
gia-Benevento” tra Campania e Puglia; “Sorgente-Rizziconi” tra Calabria e Sicilia e le interconnessioni con Francia e Montenegro. L’elettrodotto che collegherà Trino a Lacchiarella, e - che entrerà in servizio a inizio 2014 - consentirà un risparmio per i cittadini e le imprese di oltre 50 milioni di euro annui. Consistenti anche i vantaggi da un punto di vista ambientale: a fronte di 94 Km di nuove linee, ne saranno infatti dismessi circa 215 Km di vecchie e obsolete e sarà possibile una riduzione di emissioni di CO2 pari a 150.000 tonnellate l’anno. Anche la linea che da Foggia arriverà a Benevento, e che entrerà in funzione nel 2014, lunga circa 90 km, garantirà maggiore affidabilità e sicurezza al sistema elettrico dell’area e 30 milioni di euro l’anno di risparmio in bolletta per imprese e cittadini; inoltre permetterà di liberare 1.000 MW di energia di cui 500 MW da fonte rinnovabile.
L’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi”, che verrà terminato nel 2015, permetterà la dismissione di vecchie linee aeree per 170 km (contro i 105 km totali della linea). L’opera è necessaria per la sicurezza del sistema elettrico della Sicilia che, a causa dell’attuale rete elettrica insufficiente e vetusta, è sottoposta a rischio blackout. Inoltre, consentirà un risparmio complessivo per le imprese e le famiglie pari a circa 600 milioni di euro l’anno, grazie all’annullamento del differenziale di prezzo dell’energia in Sicilia, oggi notevolmente superiore al resto d’Italia; una differenza dovuta alla presenza nell’Isola di un parco di produzione di energia meno efficiente rispetto al resto d’Italia che determina una scarsa concorrenza. Il futuro è rivolto anche all’Europa. Terna ha già messo in cantiere, infatti, due grandi progetti per aumentare l’interconnessione elettrica con l’Europa, opere che comportano un inve- »
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“Casellina-Tavarnuzze-S. Barbara” in Toscana, dove ha installato per la prima volta i nuovi tralicci disegnati da sir Norman Foster, uno dei maggiori architetti mondiali; il “Sa.Pe.I.”, che unisce per la prima volta direttamente la Sardegna e la Penisola ed è la più importante e tecnologicamente avanzata linea ad alta tensione mai realizzata in Italia; la “Chignolo Po-Maleo” , la nuova linea tra Pavia e Lodi realizzata per il 70% del tracciato con pali “monostelo” a ridotto impatto ambientale che ne fanno l’elettrodotto ad altissima tensione più ecologico d’Italia.
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stimento complessivo di circa 1,5 miliardi di euro, la realizzazione di 625 km di nuove linee e 400 milioni di euro di risparmi per il sistema elettrico: oltre a quello con la Francia, Terna sta già realizzando i collegamenti con il Montenegro (Villanova-Tivat), che rappresenta il primo “Ponte elettrico” con i Balcani. Queste due opere si aggiungono alle 22 linee di collegamento con l’estero già esistenti: in questo modo l’Italia potrà diventare un hub elettrico, ovvero un punto di snodo naturale che, grazie alla sua posizione geografica, in prospettiva potrà estendersi anche ad altri Paesi dell’area sud del Mediterraneo.
LA RETE DEL FUTURO L’impegno economico di Terna anche in futuro resterà concentrato sull’Italia e sulla sicurezza ed
TRA SVILUPPO SOSTENIBILE E RICERCA
efficienza del sistema elettrico nazionale. Stanno partendo i cantieri per la costruzione di un elettrodotto di circa 69 km da Villanova a Gissi, in Abruzzo. Si tratta della prima parte del raddoppio e del potenziamento della dorsale medio-adriatica che arriverà fino a Foggia, che consentirà di superare le congestioni sulla linea ad altissima tensione. In Sicilia è, inoltre, in via di autorizzazione l’elettrodotto “Paternò-Pantano-Priolo” che, oltre a risolvere le criticità attualmente presenti, incrementerà la capacità produttiva liberata da produzione più efficiente. Un elettrodotto di 60 km e una nuova stazione che consentiranno di demolirne oltre 150 km e interrarne 30. Infine, in Toscana, Terna ha in programma investimenti per 400 milioni di euro. Tra le ope-
UN GRANDE OPERATORE CHE FA FUNZIONARE L’ITALIA
Terna, grande operatore di reti per la trasmissione dell’energia elettrica, è il primo operatore indipendente in Europa e il sesto al mondo per chilometri di linee elettriche gestiti. L’assetto societario è costituito dalla holding Terna Spa, da cui dipendono due società operative interamente controllate: Terna Rete Italia e Terna Plus. Il suo servizio in Italia fa funzionare l’intero sistema elettrico, assicurando energia a cittadini e imprese. Il
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re principali c’è il riassetto delle rete di Arezzo, che nasce dall’esigenza di rendere più sicura e meno esposta ai rischi di blackout la rete elettrica dell’Aretino mediante la realizzazione di un elettrodotto tra l’esistente stazione elettrica di Santa Barbara e quella di Monte San Savino. L’opera permetterà la dismissione di circa 100 km di vecchi elettrodotti, per altro in prossimità di abitazioni e monumenti di rilevanza paesaggistica, con evidenti benefici ambientali e territoriali. Altre infrastrutture in programma sono l’elettrodotto a 380 kV “Colunga e Calenzano”, tra Toscana ed Emilia Romagna, che permetterà la riduzione dei vincoli tra le aree Nord e Centro-Nord del mercato elettrico italiano, aumentando la magliatura della rete e la relativa capacità di trasporto.
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ruolo da protagonista svolto la rende responsabile del servizio verso l’intera collettività nazionale, anche se gli utenti finali del servizio elettrico non sono clienti diretti dell’Azienda, ma delle società di distribuzione e vendita dell’energia elettrica. Una responsabilità che si traduce anche nella ricerca di un giusto equilibrio tra esigenze energetiche del Paese, salvaguardia della natura e tutela del patrimonio culturale italiano.
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[ COSTUME DI DARIO
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PAESE CHE VAI,
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DALLA FINLANDIA AL KAZAKISTAN
DE FELICIS
SPORT CHE TROVI «Mettete da parte calcio, tennis e pallavolo. Preparatevi, perché in molti Paesi stranieri gli sport nazionali sono ben altri, decisamente fuori dal comune»
Boccia per Pétanque.
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e vi capitasse di recarvi in Finlandia, non sarebbe una cattiva idea andare a vedere una bella partita di Pesäpallo. Niente di strano, perché questa sorta di baseball autoctono giocato su asfalto è lo sport nazionale finlandese. E ovviamente, in Argentina, lo sport istituzionale maggiormente praticato ed elevato a Federazione nazionale è il Pato, un mix tra Polo e Basket. Dimentichiamoci l’egemonia del calcio, del volley e del tennis, perché in molti Paesi del Mondo le tradizioni atletiche sono decisamente fuori dal comune. Si scopre quindi che in Brasile, più importante del sacro Futbòl è la Capoeira, arte marziale che si “combatte” al ritmo di danza; oppure in Francia, dove la Savate, elegante disciplina di lotta, è eletta come sport ufficiale nazionale. Il Fistball, che presenta forti similitudini con la pallavolo e la pallapugno, è lo sport tipico in Germania; mentre è facile immaginare la grandissima diffusione del Cricket, sport osannato in India, in Giamaica e addirittura nel Regno Unito che insieme al rugby e al golf rappresenta patrimonio culturale. Anche alle Bahamas si gioca molto a Cricket, ma il passatempo ufficiale è la Barca a vela su Sloop; oppure sulle spiagge di Tel Aviv è possibile assistere ad entusiasmanti partite di
La Capoeira
Matkot, da noi conosciuto semplicemente col nome di racchettoni ma in Israele praticato con
tanto di arbitri e regolamenti. Le discipline di lotta assumono ruoli e valori importanti in Pae-
DAL KORFBALL ALLO SNOWBOARD NEL DESERTO
Snowboard nel deserto
Tiro alla fune
Oltre agli sport elevati al rango di “Nazionali”, esiste una folta schiera di discipline alternative, curiose o poco conosciute che pure hanno un grande seguito. È il caso del Korfball, una sorta di pallacanestro dove non è ammesso il contatto fisico, piuttosto comune in Belgio e Taiwan. È interessante il caso del Pétanque, una variante del gioco delle bocce; diffusissimo in Madagascar, ha una federazione internazionale che conta circa 600.000 iscritti. Meno praticati ma altrettanto famosi sono il Dito di ferro, una gara di forza e resistenza che vede eccellere gli Austriaci; Tiro alla fune, giocato con il frisbee con tanto di Campionato del Mondo; o lo Snowboard nel deserto, per divertirsi a sciare con la mono-tavola sulla sabbia. Per chi invece volesse cimentarsi in un gioco davvero inusuale, può provare a partecipare al campionato tedesco di Lancio del cellulare. La regola è una sola: lanciare il telefonino il più lontano possibile.
si come la Thailandia che pratica il Muay Thai, la Moldavia con la Lotta libera, la Corea del Sud con il Taekwondo e la Russia con il Sambo, nato come addestramento dei soldati dell’Armata Rossa. E via scorrendo, dal Giappone che pratica innanzitutto Sumo, all’Oina rumena, anch’esso sport con radici culturali molto antiche che abbraccia le regole del baseball e dello Tsan (popolare in Val d’Aosta), fino ad arrivare al Kabaddi, gioco di contatto e corsa del Bangladesh o al Buzkashi, sport ippico ufficiale in Afghanistan e Kazakistan. Una cosa è certa: a giugno, mentre milioni di appassionati di calcio assisteranno al Campionato del Mondo in Brasile, qualcuno in Canada sarà sintonizzato su un altro canale, tifando a squarciagola la sua squadra del cuore di Lacrosse, una sorta di hockey su prato praticato con una speciale racchetta.
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[ TENDENZE DI BARBARA
LE NUOVE FRONTIERE DELLO SPAZIO «Ristoranti immersi nell’Oceano oppure sospesi nell’aria, piscine il cui orizzonte si confonde con il cielo: lo spazio sembra superare ogni barriera nei nuovi progetti architettonici»
Cena con vista Cucina raffinata, vini esclusivi, champagne e un panorama mozzafiato: sono i ristoranti sospesi nel cielo.
Nuoto d’alta quota Un lussuoso hotel di Singapore, con la sua piscina al 57° piano, offre l’ebbrezza di una nuotata a 150 metri di altezza.
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reale e virtuale, fisico e mentale, bi o tridimensionale, geometrico e rarefatto. È lo spazio, terreno d’elezione di una progettualità che supera ogni barriera e si nutre dei suoi stessi limiti. Dalle creazioni avveniristiche che disegnano i nuovi skyline mondiali ai fantascientifici resort sottomarini viene da chiedersi se sia ancora possibile mantenere un contatto intimo con la terra, il cielo, il mare. «Gli elementi naturali sono la chiave della progettazione - afferma l’architetto e designer Francesca Blasi -. Il fine è sempre legato allo stupore e al benessere dell’utente finale che può vivere un’esperienza totalizzante come quella che possono offrire queste incredibili realizzazioni. Pensare di ricavare una camera da letto con tutti i comfort nella pancia dell’oceano è qualcosa che ap-
parteneva ai nostri sogni da bambino, un po’ come la sensazione di librarsi fra la natura incontaminata nuotando in una piscina sollevata a centinaia di metri da terra, sentendosi un po’ più vicino al cielo...». In che modo una fluidità di linee può fondere la struttura con l’ambiente circostante fino a fare quasi scomparire l’edificio stesso? Oggi le colonizzazioni degli spazi avvengono in luoghi inimmaginabili per accogliere una struttura architettonica. L’operazione più riuscita è, secondo me, proprio quella dove si riesce a “nascondere” il lavoro e l’artificio facendo “diventare protagonista” il risultato. Non è da tutti i progettisti quello di abbandonare la propria opera a chi ne sarà il fruitore, ma in realtà è il fine stesso dell’architettura: prestare un servizio per far sì che le persone
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LE INFINITY POOLS, UNA SUBLIME CONFUSIONE
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i chiamano Infinity Pools e danno l’impressione di non finire mai confondendosi con l’orizzonte e il mare. Non esistono barriere visive che separano la piscina dallo skyline nel quale le acque sembrano così penetrare e fondere. A picco sull’oceano o tra gli scenari urbani delle metropoli orientali, nascoste tra il verde delle foreste tropicali o moderne oasi nei deserti sauditi sono le nuove frontiere del concetto di sublime. Situato nell’isola di Bali, il resort Hanging Gardens Ubud si apre sullo straordinario scenario delle rigogliose colline indonesiane. Una piattaforma di piscine pensili si erge su pilastri di legno tra i ripidi campi di riso di Ubud quasi a sfi-
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dare la forza di gravità. La sinuosità delle linee abbraccia le curve delle colline e delle terrazze naturali che ospitano il tempio di Pura Penataran Dalem Segara fino a confondersi con esse. È invece a Singapore ch si può provare l’ebbrezza di nuotare a oltre 150 metri di altezza. Il Marina Bay Sands Hotel ospita infatti, al cinquasettesimo piano del grattacielo, la sua celebre piscina che regala uno sguardo vertiginoso sul new look del Far East. Questo “tri-totem” fantascientifico, sormontato dalla lunghissima navicella con infinity pool, è un omaggio al turismo giocato sull’effetto kolossal che tuttavia regala l’intimità di un romanticismo avveniristico.
Spesso si tratta di progetti che finiscono per non essere accessibili a tutti. Ma l’esclusività è il risultato del coraggioso tentativo di osare un progetto sino a poco prima ritenuto impossibile da realizzare
possano sentirsi al meglio in uno spazio o in un luogo. Se lo spazio si modifica, muta anche la modalità di esperirlo? Certo, assolutamente. Si tratta di sensazioni legate al livello di comfort però. Le funzioni di fatto rimangono grosso modo le stesse alle quali tutti siamo abituati. Cambiano i modelli e le collocazioni... Sarebbe come dire: oggi vado a fare un tuffo in piscina, oppure oggi vado a immergermi nella natura per ritemprare corpo e anima. Quali sono i pro e i contro di queste nuove frontiere dell’architettura e della sua fruizione? Per ovvie ragioni sono luoghi accessibili a pochi, in questo sta l’esclusività della cosa. Discostarsi dal concetto che l’architettura debba essere al servizio del benessere di tutti, è un po’ li-
mitante. Tuttavia credo che dove si abbia il coraggio di osare con consapevolezza, finalizzando un progetto al rispetto per il luogo dove ci si trova, non ci debbano essere confini. In Italia siamo ancora molto indietro al riguardo, viviamo ancora della luce riflessa di epoche passate, non comprendendo che senza innovazione un Paese è destinato a rimanere un museo. L’ambiente è il primo ad ottenere beneficio da un’opera ben progettata, soprattutto oggi che esistono moltissime possibilità di ecosostenibilità... Ma questa è un’altra storia. [ ACCANTO, UNA SALA INTERNA DEL RISTORANTE “AL MAHARA” DI DUBAI, SITUATO SOTTO IL LIVELLO DEL MARE. IN APERTURA E IN ALTO, ALCUNI ESEMPI DI “INFINITY POOLS” A SINGAPORE E A BALI IN GRADO DI OFFRIRE STRAORDINARI PANORAMI E ROMANTICHE ATMOSFERE. ]
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EUROPA E NON SOLO: DA SINISTRA E IN SENSO ORARIO, IN GERMANIA, ISRAELE, FRANCIA, CANADA, UNGHERIA E BELGIO. IN BASSO, IL PANORAMA A 360° VISIBILE DAL RISTORANTE DI JAFFA, IN ISRAELE. UN’ESPERIENZA FUORI DAL COMUNE, COSÌ COME IL SUO COSTO. ]
SPAZIO: ULTIME FRONTIERE
RASSEGNA FOTOGRAFICA DI RISTORANTI “SOSPESI”, DISLOCATI IN
EREITNORF EMITLU :OIZAPS
[ A DESTRA, UNA SUGGESTIVA
AD UN PASSO DAL CIELO «Completamente sospesi nel cielo, immersi in un paesaggio che toglie il fiato. Una cena, un aperitivo, un meeting si trasformano in un’esperienza unica»
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la rivoluzione del concetto di en plein air, il superamento della più classica delle déjeuner sur l’herbe, il sogno di toccare il cielo con un dito, stando seduti a un tavolo. È Dinner in the Sky, un’originalissima idea nata dalla cooperazione dell’agenzia belga Hakuna Matata e Fun Group che hanno voluto trasformare un’ordinaria cena tra amici, un aperitivo, un meeting di affari in un’esperienza unica. Ecco come David Ghysels, uno degli ideatori e fondatori,
«È come essere protagonisti di un film. Ogni dettaglio è davvero esclusivo» 62 I
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ci racconta l’ebbrezza di un ristoro completamente sospeso nel cielo, su una piattaforma sorretta dai cavi di una gru e al centro di un paesaggio mozzafiato da gustare a 360°. Come nasce l’idea di Dinner in the Sky? L’idea nasce quasi per caso, da una felice associazione di idee e di esperienze. La mia agenzia di comunicazione - Hakuna Matata - aveva sviluppato per l’Associazione dei Giovani ristoratori d’Europa l’idea di una gastronomia al top. Da parte sua il Fun Group Belgium stava progettando un modo per dare ai fruitori di manifestazioni ed expo una visione d’insieme che permettesse di dominare dall’alto l’intero
evento. Da lì è stato tutto un susseguirsi di incontri, suggerimenti, connubi di esperienze diverse, desideri di qualcosa di nuovo. Come descriveresti questo insolito concetto di altitudine? È sicuramente un concetto deluxe. È un po’ come essere protagonisti di un film. L’atmosfera, ogni dettaglio, è davvero esclusivo, dall’arrivo degli ospiti in limousine all’attesa dell’ascesa sorseggiando un bicchiere di champagne ben posizionati alla propria seduta con le cinture di sicurezza allacciate. Una volta sospesi nel cielo, l’evento può durare dai quaranta ai novanta minuti. L’offerta del menu - precedentemente concordato - è ampissima e può variare dalla cucina francese al sushi, dal tepanyaki alle specialità gastronomiche del pluristellato chef Alain Passard. Naturalmente la location e il suo skyline sono fondamentali. A volte -
su richiesta del cliente - possiamo anche organizzare l’accompagnamento musicale di un pianista posto su un podio ancorato ad una seconda gru, appositamente collocata per l’occasione. Con quanto anticipo si deve prenotare una cena? In genere dipende dalla stagione, comunque di norma è preferibile circa tre mesi prima. Non ci sono particolari restrizioni per gli invitati, persino per quelli che soffrono di vertigini. La stabilità della piattaforma sospesa nel cielo e il sistema di ancoraggio alle sedie è davvero una garanzia. Che cosa accade in caso di brutto tempo? Per quanto Dinner in the Sky sia ovviamente un servizio outdoor, la piattaforma che ospita il tavolo e gli invitati è fornita di un grande tetto, che funge da protezione della location e che è anche dotato di riscaldamenti a raggi infrarossi per rendere confortevole l’atmosfera. Ci sono due circostanze particolari per cui dobbiamo necessariamente intervenire:
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una violenta tempesta con lampi e tuoni e un vento fortissimo sopra i quattro nodi. In questi due casi, siamo costretti a rimanere a terra e a cancellare l’evento, cosa che capita però davvero di rado. Quanto costa un’esperienza così rara? Tutto dipende dal tipo di evento che si desidera e dal livello di ristorante che si cerca, se standard o di gran classe, e naturalmente dalla location. Diciamo che una cena preparata da uno chef pluristellato nel cielo intorno all’Atomium di Bruxelles con vini esclusivi e champagne, servizio fotografico, menu personalizzato per 22 ospiti ha un costo di circa 25.000 euro... tutto incluso! Considera però che lo stesso servizio, ma a Parigi o a Londra, può arrivare anche a costare il doppio. Qual è il limite - se c’è - di questa esperienza straordinaria? Una volta trovata la location giusta, con una superficie libera, piana e stabile, l’unico limite può essere solo il cielo.
IN FONDO AL MAR...
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Il primo ristorante sottomarino in assoluto al mondo è stato introdotto nel “Conrad Maldives Resort”. Si chiama “Ithaa” (nella foto in basso), che nell’idioma locale significa “perla”, ed è situato 5 metri sotto l’Oceano indiano. Vi si accede da una scalinata che parte dalla spiaggia e si immerge nelle acque cristalline dell’arcipelago. La copertura è formata da lastre trasparenti che permettono una visione a 270° del mare e della barriera corallina con la sua ineguagliabile fauna locale. Dalla lobby principale del “Burj al Arab” di Dubai, scendendo sotto il livello del mare attraverso un percorso simulato in sottomarino, c’è invece il ristorante “Al Mahara” (nella foto accanto) che avvolge il cliente in un ambiente reso esclusivo dall’immensa parete di un acquario ovale dal quale ammirare la ricchezza ittica del luogo. Immerso nello splendido fondale delle Isole Fiji, a circa 15 metri di profondità a ridosso della barriera corallina, il “Poseidon Undersea Resort” offre suite dalle pareti vetrate con vista su giardini di corallo. Molteplici le attività previste, dalle gite in sottomarino alle passeggiate sul fondo del mare con il sistema sea-trak, da un massaggio rilassante in Spa all’esclusiva cucina del ristorante. Tra mito e realtà.
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50&Più in CROCIERA DAL 18 AL 26 APRILE 2014
La più bella crociera d’Europa Crociera sul fiume Elba, da Praga a Berlino Una crociera sul fiume segue il corso antico dell’acqua regalando il tempo necessario per osservare, visitare e rilassarsi. La navigazione sul fiume Elba, che collega la Germania e la Repubblica Ceca, offre paesaggi grandiosi, ricchi di tesori artistici e culturali. Una crociera è il modo migliore per conoscere la storia, godersi la natura incontaminata, visitare le grandi città europee ed i luoghi di interesse storico: da Praga a Dresda, Meissen, Wittenberg e Magdeburgo fino a Berlino. LA MOTONAVE SWISS RUBY
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Ms Swiss Ruby, decima nave della flotta Scylla Tours, dispone di un elegante salone panoramico con pista da ballo, bar, un ampio ristorante e una boutique di bordo. La motonave ha due ponti con un totale di 44 cabine, tutte esterne, dotate di finestre panoramiche, balcone alla francese sul ponte Rubino, doccia/Wc, asciugacapelli, Tv a colori, radio, minibar, cassetta di sicurezza, aria condizionata. L’eleganza degli interni, i preziosi legni e scale in ferro battuto richiamano il lusso degli hotel cinque stelle. Inoltre, sauna e solarium sono a disposizione per rendere la vostra vacanza ancora più rilassante.
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APPROF NUOVEITTA DELLE QUOTE QUOTA DI PARTECIPAZIONE PROGRAMMA DI CROCIERA 1° giorno - 18 aprile: Arrivo a Praga Imbarco sulla motonave Swiss Ruby e sistemazione nelle cabine riservate. Cena e pernottamento a bordo. 2° giorno - 19 aprile: Praga In mattinata visita guidata della “città d’oro”, patrimonio dell’Unesco. Una città magica, ricca di cattedrali, chiese, torri dorate e ponti. Nel pomeriggio, tempo libero per visite individuali. Pensione completa a bordo. 3° giorno - 20 aprile: Praga In mattinata trasferimento in bus al centro di Praga e possibilità di assistere alla Santa Messa; oppure tempo libero per visite individuali. Rientro in bus a Horin e imbarco sulla motonave. Pensione completa a bordo. 4° giorno - 21 aprile: Bad Schandau Arrivo in tarda mattinata. Nel pomeriggio visita guidata a piedi della città conosciuta come la più antica città termale della Sassonia. Pensione completa a bordo. 5° giorno - 22 aprile: Dresda - Meissen Visita a piedi della mitica e interessante Dresda, chiamata la “Firenze dell’Elba”. Proseguimento della navigazione per Meissen e visita guidata a piedi della città famosa in tut-
to il mondo per le sue porcellane. Pensione completa a bordo. 6° giorno - 23 aprile: Wittenberg In mattinata visita guidata a piedi della città, sede di un’importante università. Nel ‘500 divenne il centro della Riforma protestante grazie all’opera di Martin Lutero. Pensione completa a bordo. 7° giorno - 24 aprile: Magdeburgo In mattinata visita guidata a piedi della città che nel Medioevo fu un importante centro politico e culturale. Il bombardamento aereo del 16 gennaio 1945 devastò quasi tutti gli edifici della città. Pensione completa a bordo. 8° giorno - 25 aprile: Berlino Dopo la colazione, sbarco dalla motonave e visita della città in bus. Berlino è una città dove monumenti e attrazioni sono distribuiti ovunque. Capitale federale della Repubblica Federale di Germania e sede del suo governo, è uno dei più importanti centri politici e culturali d’Europa. Sistemazione in Hotel, pranzo libero e pomeriggio a disposizione per visite individuali della bella Berlino. Cena e pernottamento in Hotel. 9° giorno - 26 aprile: Berlino - Italia Dopo la colazione partenza per le città di provenienza.
Ponte Superiore Rubino in camera doppia € 1.690 € 1.540 Ponte Inferiore Smeraldo in camera doppia € 1.600 € 1.450 LA QUOTA COMPRENDE Crociera di 8 giorni/7 notti, come da programma, con sistemazione in cabina della categoria prescelta • Trattamento di pensione completa a bordo dalla cena del 1° giorno alla prima colazione dell’8° giorno • Pernottamento in hotel a Berlino l’8° giorno con trattamento di cena e prima colazione il 9° giorno • Cocktail di benvenuto e cena di gala a bordo della m/nave • Visite ed escursioni inserite nel programma (ingressi esclusi) • Tasse portuali • Assicurazione medico/bagaglio e annullamento viaggio (fino a euro 1.800) • Assistenza di personale qualificato Scylla e Assistenza di personale 50&Più. LA QUOTA NON COMPRENDE Viaggio da e per Praga/Berlino • Escursioni facoltative o extra non previste in programma • Trasferimenti da/per aeroporti e stazioni ferroviarie • Ingressi dove previsti • Eventuali tasse turistiche delle località indicate in programma, attualmente non previste • Tutte le bevande, mance, extra in genere e tutto quanto non sopra specificato. Eccedenza Polizza annullamento viaggio (da euro 1.801 a euro 3.000): euro 15. TRASPORTI in aereo - Partenze da Milano: voli di linea Lufthansa € 355 (tasse e trasferimenti dall’aeroporto alla nave a/r). - Partenze da altri aeroporti: tariffe migliori disponibili al momento della prenotazione.
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Singapore
VIAGGIO NEL FUTURO
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Posta di fronte alla Malesia, questa città-Stato ha come simbolo il nobile felino, in ricordo della forza e della fierezza di un popolo che è riuscito a trasformare un villaggio di pescatori in uno dei maggiori centri finanziari del mondo
A CITTÀ DEL LEONE
dove tutto è possibile
DI LORIS POR CHERI
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ang Nila Utama, era un giovane principe dell’impero Sriwijaya che, come tutti i nobili rampolli, aspirava a fondare una città che ricordasse ai posteri la propria figura. Salpando i mari con la sua flotta, arrivò in prossimità dell’isola di Temasek, vicino Sumatra, dove fu colto da una terribile tempesta. Salvatosi miracolosamente, scese a terra ad esplorare quelle terre, e inoltratosi all’interno del territorio, improvvisamente si trovò davanti uno strano animale che non aveva mai visto: il corpo di un lucente color arancio, il capo di un nero corvino e il petto con il collo candidi. Era un animale maestoso ed elegante, che scomparve nella foresta con grande velocità. Sang Nila Utama chiese lumi al Primo Ministro che lo accompagnava in quella esplorazione, e si sentì rispondere che, forse, quella creatura così forte ed elegante altro non era che
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un leone. Sang Nila Utama rimase molto colpito dall’animale e considerò quella fugace apparizione un messaggio di buon auspicio. Così decise che la sua città sarebbe sorta in quel luogo e la chiamò Singapura, ovvero “la città del leone”, essendo il nome la fusione del termine “singa” che in malese significa “leone”, e “pura”, che in sanscrito vuol dire “paese”. Poco importa che recenti indagini abbiano stabilito che, in realtà, i leoni non hanno mai calcato quei territori e che probabilmente il leggendario principe si sia trovato al cospetto di una tigre malese; il leone è rimasto il simbolo di Singapura, l’odierna Singapore, che oggi viene rappresentata ufficialmente dal Merlion, una fantastica creatura metà leone e metà pesce. Dal 1982, il Merlion ha preso forma ed è diventato una statua di cemento e acciaio, alta 8,6 metri e del peso di 70 tonnellate. La testa ha le sembianze di un leone (quello incontrato da Sang Nila Utama), mentre il cor-
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po ha la forma di un pesce in ricordo di Temasek, che nell’antica lingua di Giava, significa “mare”. Gli amanti delle leggende, però, non la vedono così semplice, e raccontano che in realtà il Merlion, nell’antichità, era un mostro marino che proteggeva gli abitanti di Singapore dagli attacchi dei nemici: quando questi si avvicinavano alla città, esso li inceneriva con il suo sguardo di fuoco. Leggenda o meno, il Merlion fu collocato alla foce del fiume Singapore, ma vista la sua popolarità, ora fa bella mostra di sé di fronte a Marina Bay, nel Merlion Park a cui ha dato il nome. Non c’è turista che non ami fotografare “il souvenir” con lo sfondo dei grattacieli del Central Business District, ma se non ci si accontenta di immortalare l’originale con tanto di getto d’acqua che fuoriesce dalle fauci, ci si può sempre dilettare a fotografare le tante copie dislocate nelle varie isole dell’arcipelago.
Singapore, adagiata nelle acque di fronte alla Malesia, è la città dei grandi numeri e delle attrazioni fantasmagoriche. Qui tutto è fantastico, grandioso, spettacolare. A cominciare dal complesso del Marina Bay Sands, un resort realizzato dall’archistar Moshe Safdie, e composto da tre torri parallele tra loro dove sono ubicati, oltre all’hotel di 2.500 camere, casinò, ristoranti, centri benessere. I tre edifici di 55 piani, sono uniti alla sommità dal Sands Sky Park, una piattaforma di 380 metri e oltre 12mila metri quadrati di superficie: una costruzione così grande da poter contenere tre campi di calcio e tremilanovecento persone. In realtà il Sands Sky Park regala ai suoi ospiti molto di più: bar, ristorante, centro benessere, un giardino botanico composto da 250 tipi di alberi e 600 piante, tre piscine affiancate le une alle altre, così da comporne una sola di 150 metri. Chi non ama fare il bagno può sempre passeggiare sull’observation deck, il ponte panoramico che »
[ SOPRA, ORCHARD ROAD, LA STRADA COMMERCIALE PIÙ FAMOSA DELLA CITTÀ.
IN ALTO, I SUPERTREES, STRUTTURE IN ACCIAIO E MATERIALI ECOSOSTENIBILI RICOPERTE DA OLTRE
160MILA PIANTE,
CHE DOMINANO IL PAESAGGIO DEI
GARDENS BY THE BAY. ]
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VIAGGIO NEL FUTURO [ UN GIOIELLO DELL’ARCHITETTURA CINESE: LA PAGODA SHIBAOZHAI.
RISALENTE AL REGNO KANGXI (1654-
DELL’IMPERATORE
1722), È COSTRUITA IN LEGNO E SI SVILUPPA SU 12 PIANI. ]
[ ISOLA DI SENTOSA: IL PONTE DI LEGNO SOSPESO CHE CONDUCE ALLA PARTE PIÙ A SUD DELL’ISOLA. IN BASSO, UNA VEDUTA DEL MERLION CON LO SKYLINE DELLA CITTÀ. ]
Un luogo dai grandi numeri e dalle attrazioni fantasmagoriche. Tutto, qui, è spettacolare, grandioso, magico...
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regala un affaccio sulla Marina di Singapore e su un panorama mozzafiato. E quando la grandiosità si sposa con la natura e la cura per l’ambiente, ecco che dà vita ai Gardens by the Bay. Oltre cento ettari di prati verdi ricoperti da palmeti e baobab e 250mila piante rare conservate in due serre a forma di cupola, le più grandi al mondo. Poco lontani da Marina Bay, i Gardens by the Bay contengono un concentrato di tecnologie ecosostenibili abbinate all’originalità e alla bellezza: i Supertrees - immensi alberi artificiali alti dai 25 ai 50 metri, realizzati in acciaio e materiali ecosostenibili - sono ricoperti da oltre 160mila piante di duecento diverse specie, cosicché al cambiare della stagione cambia anche il colore delle costruzioni stesse. Questi enormi giardini verticali hanno la parte superiore a calice, ricoperta da pannelli fotovoltaici, la cui funzione è quella di produrre l’energia solare da convogliare all’intero parco, e contengono al loro interno serbatoi per la raccolta di acqua piovana in grado di irrigare il complesso. Alcuni di essi sono uniti da una passerella sospesa a 25 metri di altezza, che offre una vista su tutta la struttura e sul lungomare, con lo skyline che fa da sfondo. La magia dei Gardens by the Bay si completa la sera, quando i Supertrees s’illuminano e offrono spettacoli di luci e musica. Chi ama la natura incontaminata e le rarità non deve lasciarsi sfuggire i Giardini Botanici, un’attrazione unica, visitata da oltre quattro milioni di turisti ogni anno, e meta degli abitanti del luogo che vi trascorrono serate in relax e fanno lunghe passeggiate con tutta la famiglia. Eredità del colonialismo britannico, che li ha realizzati nel 1859, i Giardini si estendono su di un’area di oltre 74 ettari, poco lontano dal centro della città. Conservano oltre 30mila specie di piante, una foresta tropicale, giardini dove la fragranza dei frangipane e delle rose si mescola a quella dei tembusu, gli alberi carat-
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AVANGUARDIA
TECNOLOGIA DIVERTIMENTO
{ E [ SOPRA, IL MARINA BAY SANDS, IL RESORT CHE DOMINA ARTI E DELLE SCIENZE DALLA TIPICA FORMA A DESTRA, DALL’ALTO: LO ZOO, LA RUOTA PANORAMICA, IL GRAN PREMIO, UNA VEDUTA DALLA TELEFERICA CHE CONDUCE ALL’ISOLA DI SENTOSA, L’ORTO BOTANICO E UN PARTICOLARE DEL TEMPIO DI SRI MARIAMMAN. ]
IL MUSEO DELLE
A FIORE DI LOTO.
teristici di quest’isola, considerati patrimonio nazionale, i cui fiori sono capaci di inebriarti con il loro profumo. Ma la vera meraviglia di questo luogo paradisiaco è il National Orchid Garden, lo spazio dove sono coltivate e conservate oltre 60mila orchidee. In 52 ettari di parco è raccolta la più grande collezione al mondo di questo fiore: mille specie diverse e oltre duemila ibridi; non tutti gli esemplari possono essere esposti al pubblico contemporaneamente, perciò i giardinieri mettono in mostra periodicamente i vari tipi di orchidee in modo da regalare sempre sfumature di colore diverso al giardino. Ogni orchidea ha un nome e poiché molte specie sono create in laboratorio, tanti i personaggi famosi a cui sono state dedicate: tra questi un posto speciale è per la famiglia reale inglese, con la Dendrobium Queen Elizabeth II, realizzata per l’attuale sovrano, la Dendrobium Memoria Princess Diana, in ricordo di Lady Diana e la Vanda William Catherine, un ibrido con fiori bianchi e viola creato per l’erede al trono William e sua moglie Kate. Dal momento che lo slogan dei Giardini Botanici è: “Collegare le piante alle persone”, se non si è una celebrità si può sempre partecipare ad uno dei tanti concerti all’aperto organizzati all’interno e godere dello spettacolo dei giochi di luce nella notte circondati da uno dei fiori più belli al mondo.
CROCEVIA DI POPOLI E CULTURE, SINGAPORE È ANCHE SIMBOLO DI SVAGO E RELAX PER OGNI ETÀ
ra un piccolo villaggio di pescatori, oggi è una metropoli avveniristica, meta del turismo internazionale. Singapore è una cittàStato che vanta alcuni primati: è la seconda nazione più densamente popolata sulla terra dopo il Principato di Monaco, è il quarto centro finanziario al mondo e il suo porto è tra i primi cinque su scala mondiale. Risorse che le hanno fatto guadagnare l’appellativo di Manhattan del Pacifico. Un crocevia di popoli e culture che la rendono tra i luoghi più cosmopoliti al mondo. Qui razze, religioni, stati sociali convivono grazie ad una storia millenaria che ne ha segnato il passato e inciso il presente. I grattacieli e le costruzioni futuristiche si alternano a quartieri in cui si conserva la tradizione di quei popoli che hanno contribuito alla crescita di questa nazione: cinesi, indiani, malesi, occidentali si mescolano e si armonizzano come templi indù e pagode fanno con lo skyline e i centri commerciali. Composta da un’isola principale, Singapore appunto, e attorniata da una cinquantina di isole, l’arcipelago regala il divertimento più puro a Sentosa. Posta di fronte a Singapore, si raggiunge facilmente da qui con la monorotaia o con una teleferica che, attraversando il tratto di mare, regala una panoramica suggestiva su tutta la Marina. Sentosa è un insieme di spiagge assolate, foresta tropicale e attrazioni che non lasciano spazio alla noia. Da non perdere il cinema multimediale 4d Magix, l’Underwater World, un fantastico acquario in gran parte sotterraneo, e il ponte di legno sospeso che porta alla parte più a sud dell’isola e dell’intero continente asiatico.
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STAR BENE
STAMINALI IL FUTURO DELLA MEDICINA
[ RICERCA DI ILARIA ROMANO ]
«Sembrano offrire grandi potenzialità per la cura di malattie importanti, ma tra ricerca, dilemmi etici e metodi di cura privi di valenza scientifica, oggi più che mai è necessario fare chiarezza» 70 I
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Due sono le diverse tipologie di cellule staminali: embrionali e adulte.
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l dibattito sulle cellule staminali e sulle potenzialità della ricerca scientifica in questo settore, è più che mai attuale. Secondo molti scienziati il futuro della medicina potrebbe avere proprio questa direzione, ma in Italia ci si scontra ancora con una serie di questioni etiche, e di scarsa comunicazione, che a volte non consentono di fare chiarezza. In quest’ottica Unistem, il Centro di Ricerca sulle cellule staminali dell’Università di Milano, promuove ormai da sei anni la Giornata nazionale dedicata alla ricerca sulle staminali. Dunque il 14 marzo sarà l’occasione per avvicinare le nuove generazioni ai temi della ricerca, coinvolgendo i licei e gli istituti professionali insieme a 36 atenei italiani. La necessità di fare chiarezza e dare informazioni su temi così delicati che coinvolgono la salute, si è fatta ancora più stringente: il dibattito sulle staminali, ultimamente, è stato monopolizzato dalla vicenda della Stamina Foundation, che ha catturato l’attenzione dei media pur non presentando le caratteristiche di un protocollo fondato sulla sperimentazione. Mentre in Italia con-
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TRA SCIENZA, RICERCA E BIOETICA
tinuiamo ad avere centri di eccellenza che fanno ricerca. «In Italia ci sono diversi gruppi scientifici che fanno ricerca sulle staminali e occorre differenziare fra chi si occupa di staminali adulte e chi di quelle embrionali, anche se, in entrambi i casi, parliamo di eccellenze a livello internazionale - racconta a 50&Più Pietro Greco, giornalista scientifico e direttore della rivista Scienza&Società del Centro Pristem dell’Università Bocconi -. Nel nostro Paese si fa buona ricerca, anche se nello specifico ci sono alcuni limiti». Lei fa riferimento ai limiti della ricerca sulle staminali embrionali: quanto incide il dilemma etico? Il dilemma etico ci rimanda alla Legge 40, quella sulla fecondazione assistita, che vieta di utilizzare gli embrioni per la ricerca scientifica, e quindi anche per ottenere le cellule staminali. Anche
negli Stati Uniti, durante gli anni della presidenza Bush, le ricerche scientifiche finanziate con fondi pubblici non potevano accedere a cellule staminali embrionali, mentre quelle finanziate dai privati non avevano limiti in questo senso. Con Obama le regole sono cambiate. In Italia, invece, siamo ancora fermi su questo punto, partendo dal principio che si afferma lo statuto dell’embrione come persona, e pertanto non lo si possa utilizzare a scopo di ricerca. In tutto questo però c’è un’ipocrisia di fondo, visto che gli embrioni possono essere acquistati all’estero. Purtroppo la bioetica nel nostro Paese è un tema estremamente ideologico. Negli ultimi tempi si è parlato di “metodo stamina”: cosa c’è di vero e quali sarebbero le strade da intraprendere rispetto a questo tipo di terapia? Partendo dal presupposto che non si sa con certezza di cosa si
tratti, perché non c’è un’autorevolezza scientifica pregressa del gruppo che la propone, né un’indagine certificata, questa terapia evidenzia limiti vistosi. Non a caso la prima commissione, creata dal Ministero della Sanità per verificare la possibilità di una sperimentazione, ha stabilito che mancavano le condizioni minime per avviarla. In tutto questo non bisogna dimenticare il rispetto del malato: il fatto che un tribunale come quello di Brescia abbia autorizzato l’accesso alle cure presentate da Davide Vannoni, mentre in altri sia stato negato, crea disparità incomprensibili al paziente e ingiuste. Va tenuto presente che ogni malato ha diritto a un trattamento chiaro e univoco, ma che in questo caso specifico non ci sono le condizioni per garantirlo. La soluzione più giusta sarebbe quella di sospendere i trattamenti in attesa di un nuovo pronunciamento dell’ultima commissione. La divulgazione scientifica e le ricerche di eccellenza spesso faticano a raggiungere il grande pubblico: quale dovrebbe essere il ruolo dei media? Proprio questa vicenda ha »
Il 14 marzo
Tra i 200
La Legge 40
si tiene la sesta edizione dell’Unistem Day, Giornata dedicata alla ricerca sulle staminali.
tipi cellulari in cui possono trasformarsi le staminali “primitive” vi sono anche i neuroni.
vieta l’uso di embrioni sia a scopo di ricerca che per ottenere cellule staminali. MARZO 2014
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LE CELLULE STAMINALI: QUANTE SONO?
Differenziazione delle Cellule Staminali Umane cellule staminali “primitive” cellule muscolari
cellule intestinali
cellule epatiche
cellule ematiche
cellule nervose
cellule cardiache
«Media e corretta informazione: in equilibrio tra loro, la capacità comunicativa degli scienziati gioca un ruolo sempre più importante» dimostrato quanto la comunicazione sia importante, ma a volte venga male interpretata. C’è da dire che in Italia gli scienziati non hanno ancora sviluppato una comunicazione sufficiente a raggiungere il grande pubblico, nonostante ne abbiano capacità e credibilità. E questo è un primo punto da correggere se si vogliono evitare ventate di demagogia. L’altro è che spesso i mass media generano speranze che a volte si rivelano malfondate, sposando cause ideologiche senza avere le competenze scientifiche per valutare cosa ci sia dietro. Una decina di anni fa ci fu il caso Di Bella (terapia alternativa per il trattamento dei tumori lanciata da Luigi Di Bella, ma priva di riscontri scientifici, ndr). Se possibile, il caso stamina di oggi è anche peggio: perché non solo i media non hanno imparato dalla storia, ma hanno peggiorato la capacità di trattare argomenti scientifici. Se non riusciamo ad avere un sistema di media maturo, i nostri diritti di cittadinanza scientifica vengono maltrattati, nel senso della comunicazione e del riconoscimento effettivo.
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Le cellule staminali sono cellule cosiddette “primitive” o non specializzate, e hanno la capacità di trasformarsi nei circa 200 tipi cellulari che compongono l’organismo, come ad esempio i neuroni, le cellule muscolari, ossee, del fegato, della pelle. Per la capacità di rigenerarsi le staminali offrono grandi potenzialità per il trattamento di malattie finora incurabili, perché potrebbero consentire di “riparare” organi e tessuti danneggiati. Esistono due diverse tipologie di staminali: • embrionali: hanno la proprietà di poter generare tutte le cellule del corpo, e si trovano negli embrioni allo stadio immaturo. Possono essere estratte e coltivate in laboratorio come linee cellulari; • adulte: sono parzialmente specializzate e riescono a rigenerare le cellule che vengono perse a seguito di un danno o nella normale attività di un tessuto del corpo. Si trovano principalmente nel midollo osseo, nel cervello e nell’intestino. Per approfondire, leggi “Le cellule staminali”: http://users.unimi.it/unistem/wp/wp-content/uploads/Dispensa_11_1_web.pdf
COME RICONOSCERE LE CURE BASATE SU PROVE SCIENTIFICHE
Per fare chiarezza sulle tipologie di cura e distinguere i trattamenti basati su prove scientifiche, l’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) ha diffuso una guida per i pazienti realizzata dall’organizzazione no profit inglese Sense About Science. Si tratta di un opuscolo dal titolo Non ho nulla da perdere a provarlo, scaricabile all’indirizzo http://users2.unimi.it/ unistem/index.php/scienza-per-tutti/non-ho-nulla-da-perdere-a-provarlo/, che offre gli strumenti necessari per valutare e analizzare criticamente le notizie che ogni giorno compaiono sui media, oltre a spiegare come funzionano le sperimentazioni cliniche, e come avvengono il processo di sviluppo dei farmaci e il monitoraggio dei medicinali in commercio.
IL METODO STAMINA: VA AVANTI L’INCHIESTA
Il “metodo stamina” è un trattamento a base di cellule staminali presentato dalla fondazione di Davide Vannoni, laureato in Lettere, che sostiene di averlo sviluppato nel 2004 in Russia. La tecnica prevede di estrarre cellule staminali dal midollo osseo del paziente, trattarle con un mix di farmaci e poi reimpiantarle. Secondo la fondazione sarebbero stati trattati con successo almeno 80 pazienti affetti da Parkinson, distrofia muscolare e altre malattie degenerative. Il 25 marzo dello scorso anno il Senato aveva avviato una sperimentazione clinica di questo metodo mai verificato su base scientifica, provocando le proteste di molti ricercatori italiani. Nell’ottobre scorso il Ministero della Salute ha tolto alla fondazione i requisiti per la sperimentazione, perché la commissione di esperti nominata per analizzare il protocollo avrebbe accertato l’utilizzo di un “metodo difettoso”. La procura di Torino intanto ha aperto un’inchiesta sulla Stamina Foundation e sta indagando sulle pratiche somministrate ai pazienti, oltre che sulle somme che le famiglie dei malati avrebbero pagato alla fondazione nella speranza di migliorare le condizioni di salute dei propri cari.
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Si ringrazia l’Editore per lo spazio concesso
DON(n)A
PER LA FESTA DELLA DONNA, DONA LA GARDENIA DI AISM E FINANZIA LA RICERCA SCIENTIFICA.
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La sclerosi multipla colpisce le donne in una percentuale due volte superiore rispetto agli uomini. Sabato 8 e domenica 9 Marzo, in occasione della festa della donna, potrai aiutare concretamente la ricerca scientifica per la lotta alla sclerosi multipla. Dona La Gardenia di AISM. Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Dal 24 Febbraio al 16 Marzo 2014 invia un sms al 45509. Dona 2 EURO con SMS da cellulare personale TIM, VODAFONE, WIND, 3, POSTEMOBILE, COOPVOCE, NÒVERCA; 2 EURO con chiamata da rete fissa TELETU e TWT oppure 2/5 EURO con chiamata da rete fissa TELECOM ITALIA, INFOSTRADA e FASTWEB.
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[ PREVENZIONE DI
QUANDOLASCHIENA È LANCIA S.O.S. «Lombalgie o difficoltà digestive possono indicare nell’adulto il peggioramento di una scoliosi. Una condizione spesso causata dall’artrosi o da squilibri articolari. Di estrema importanza la prevenzione»
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noto a tutti quanto la valutazione e la prevenzione della scoliosi nel bambino siano di estrema importanza per la tutela del corretto accrescimento del sistema muscolo-scheletrico ed in particolare della colonna vertebrale. Ma non tutti hanno la consapevolezza di quanto possa essere importante avere la medesima attenzione e cura per la scoliosi in un soggetto adulto. Anche nelle persone di età avan-
Nell’adulto
L’artrosi
la scoliosi produce spesso dolori costanti, difficilmente risolvibili con il semplice uso di antidolorifici.
può dare origine a squilibri a carico della colonna vertebrale, delle anche e delle ginocchia.
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ALESSANDRO MASCIA ]
zata, infatti, può determinare delle conseguenze molto spiacevoli sia per l’assetto posturale e morfologico, che per la funzionalità degli organi interni. Bisogna precisare intanto che nell’adulto la scoliosi può essere sempre esistita. Si parla quindi di “scoliosi dell’adolescenza”. Ma può essersi anche instaurata in età avanzata a causa di squilibri articolari sopraggiunti nel tempo. Spesso l’adulto soffre di una lombalgia o di una lombo-sciatalgia e da un esame radiografico si può evidenziare una scoliosi di cui a volte non si era a conoscenza. Questa può essere la causa o la conseguenza sia dell’insorgenza che dell’aumento della sintomatologia. Una delle cause più importanti all’origine della scoliosi nell’adulto è l’artrosi. L’involuzione artrosica colpisce tutte le articolazioni, ma può determinare squilibri principalmente a carico della colonna, delle anche e delle ginocchia. Se l’equilibrio delle articolazioni non è ben bilanciato, la scorretta distribuzione dei carichi si concentra in modo eccessivo solo su alcune zone delle superfici articolari dando origine ad un’usura asimmetrica. Un ginocchio deformatosi verso l’interno (valgismo) determina un adattamento del bacino e della colonna lombare, per cui i nervi che scendono verso gli arti inferiori (prevalentemente il nervo sciatico ed il nervo femorale) possono iniziare a dare dolori. Invece, per quanto riguarda la colonna vertebrale, il progressivo deterioramento dei dischi intervertebrali si può sviluppare in modo asimmetrico in funzione di una scorretta distribuzione dei carichi, determinando una sempre maggiore deformazione della scoliosi. La formazione sulla colonna di becchi osteofitari dovuti all’artrosi può inoltre contribuire all’aumento del dolore a causa della
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diminuzione dello spazio nel quale decorrono i nervi che escono dalla colonna. Una delle principali differenze dovute all’età è che la scoliosi dell’adolescente è normalmente priva di sintomi, mentre nell’adulto è spesso causa di dolori costanti e difficilmente risolvibili con il semplice utilizzo di farmaci antidolorifici e antinfiammatori. La progressiva degenerazione dell’osso dovuta all’osteoporosi (che può causare dei crolli vertebrali e fratture spontanee) determina, come già spiegato, l’aumento degli squilibri dei carichi. Una evidenza radiografica frequente è la deformazione a cuneo delle vertebre che giustifica un rapido peggioramento sia clinico che estetico della colonna vertebrale. Se la vertebra si deforma di lato, è più evidente la traslazione laterale del torace rispetto al bacino. Se la vertebra si deforma in avanti, è invece più evidente un peggioramento verso il dorso curvo (o ipercifosi dorsale) con la presenza di una marcata gibbosità causata dalla rotazione delle vertebre dorsali e delle costole. Spesso coesiste una condizione di diminuzione dello spazio del canale vertebrale in cui passa il midollo spinale ed i nervi spinali (stenosi del canale) che causa un forte aumento del dolore quando si è in piedi o si cammina per troppo tempo e che migliora soltanto con il riposo. Il dolore si ripresenta quando la colonna è nuovamente sottoposta al carico. È importante chiarire con un’attenta valutazione morfologica, posturale e radiografica quale sia la causa primaria del dolore. È indispensabile per poter indirizzare il tipo di trattamento che nella maggioranza dei casi è di tipo conservativo, ma in alcuni casi può essere chirurgico. Il trattamento conservativo prevede la decompressione delle articolazioni con il tentativo di correggere la deviazione della colonna attraverso delle sedute di rieducazio-
LA SCOLIOSI NEGLI ADULTI
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tanto per l’età dello sviluppo, è ormai chiaro quanne posturale e l’eventuale utito sia importante il monitoraggio ed eventualmenlizzo, soltanto nei casi più grate il trattamento riabilitativo anche per l’adulto. vi, di corsetti rigidi (da utilizzare L’obiettivo del trattamento riabilitativo per gli adodurante il giorno) al fine di scarilescenti è quello estetico, ma è prioritario contenecare il peso della colonna ed evitare re quanto possibile il peggioramento della deformal’ulteriore peggioramento della deforzione vertebrale al fine di ridurre al minimo quelle mazione vertebrale. che possono essere le conseguenze degli squilibri La diminuzione delle tensioni muscolari, la decombio-meccanici nell’età adulta. pressione delle articolazioni, associati al riequilibrio Nell’adulto diventa primario l’aspetto funzionale. morfologico, favoriscono il miglioramento o la riQuesto perché, come ampiamente descritto, la soluzione dei disturbi irritativi che innescano i proscoliosi nell’adulto determina quasi sempre dolori cessi infiammatori. Il trattamento chirurgico prevemuscolo-scheletrici, sofferenza dei nervi spinali ed de, invece, il blocco (artrodesi) di alcune vertebre infine, ma non per ultimi, disturbi funzionali di tidella colonna per mezzo di barre in titanio che corpo cardio-vascolare e respireggono per quanto possibiratorio. Anche in questo le l’asse della colonna ma che, ambito è importante ed oppurtroppo, ne impediscono LA SCOLIOSI PUÒ CAUSARE portuno avere come obietanche il movimento. È questa tivo il mantenimento di una comunque una soluzione inINSUFFICIENZA RESPIRATORIA adeguata qualità della vita. dicata solo per alcuni casi più O SCOMPENSO CARDIACO È un obiettivo ottenibile con gravi (circa il 5%). un modesto impegno che La scoliosi, coinvolgendo tutcomporta il monitoraggio ta la colonna, determina anperiodico del sistema muscolo-scheletrico affidanche la deformazione della colonna dorsale e con dosi a specialisti della scoliosi (ortopedici, neurochiessa anche della gabbia toracica. Questa condiziorurghi e fisioterapisti specializzati in rieducazione pone determina una compressione, con alterazione sturale) ed effettuando se necessario trattamenti riadella funzione, degli organi interni del torace ed in bilitativi, sempre di tipo posturale, con cadenza vaparticolare di cuore e polmoni. Si può andare dalla riabile a seconda della specificità della scoliosi. I insufficienza respiratoria fino allo scompenso cartrattamenti devono essere necessariamente individiaco. Si possono manifestare anche disturbi di tiduali in quanto ogni scoliosi è diversa da tutte le po digestivo dovuti alla tensione/compressione delaltre. Non esistono due scoliosi uguali e non è posl’esofago, dello stomaco e del duodeno. Anche il cosibile prevedere lo stesso trattamento per soggetlon può soffrire di un aumento di compressione. ti diversi. La frequenza dei trattamenti può variare Sono queste condizioni che possono evidentemenda una o due sedute al mese per i soggetti asinte determinare dei disturbi del transito intestinale, tomatici, fino a una o due sedute a settimana nei come la stipsi. Mentre in passato il controllo e il tratcasi in cui sia presente dolore. tamento della scoliosi era considerato importante sol-
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la Menta
SAPORI & COLORI CUCINA VEGETARIANA
Usata soprattutto per le sue doti terapeutiche, la menta viene impiegata in cucina nei modi più disparati, per insaporire carni e verdure
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ERDE,
DI M ARINA CEPEDA FUENTES
FRESCA E PROFUMATA
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l Vitto Pitagorico consiste in erbe fresche, radiche, fiori, frutta, semi e tutto ciò che dalla terra si produce per nostro nutrimento. Vien detto Pitagorico, poiché Pitagora, com’è tradizione, di questi prodotti della terra soltanto fece uso. Non vi è dubbio, che questo vitto sembri più naturale all’uomo, e l’uso delle carni le sia nocivo». Con questa premessa, il benedettino Vincenzo Corrado, Maestro di Bocca al servizio di Don Michele Imperiali, principe di Moltena e Francavilla - che lo aveva introdotto alla corte di Ferdinando IV di Borbone -, dedica il Trattato IX de Il Cuoco Galante al cosiddetto “Vitto Pitagorico”, rammentando i consigli “vegetariani” di Pitagora per la tavola dei suoi seguaci. Era il 1773 e il consumo di verdure e ortaggi prendeva piede anche fra la nobiltà e il clero, mentre molte erbe venivano studiate a scopo terapeutico. Come le diverse varietà della menta che, conosciuta già da Egizi e Greci, veniva usata nel II secolo d.C. quale pianta medicinale dal medico e filosofo romano Galeno di Pergamo. A proposito della menta, nella mitologia greca Mintha era una ninfa bellissima e dalla bocca profumata. Il dio degli Inferi, Ade, se ne innamorò e la fece sua amante, nono-
ACQUACOTTA ALLA MENTUCCIA
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Ingredienti 500 gr di cicoria, 400 gr di patate 600 gr di pomodori pelati o freschi olio extravergine di oliva 1 mazzetto di foglie fresche di mentuccia 2 cipolle medie, 2 spicchi d’aglio 300 gr di pane casereccio raffermo sale e peperoncino q.b. 100 gr di pecorino grattugiato 1 lt d’acqua
1 ora circa
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270 kcal circa a porzione (1 scodella) 4 persone un bianco fresco
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stante fosse sposato con la bella Persefone. Ma questa cominciò a sospettare il tradimento e, scoperto tutto, trovò il nascondiglio di Mintha e la trasformò in un’erba insignificante ma dal profumo inebriante. Nacque così la Menta, che in greco vuol dire “dal buon odore”. Odore, anzi profumo, dovuto ad un olio essenziale: il mentolo. Le sue foglie contengono tannini, mucillagini ed eucaliptolo, utilizzati per preparare molti prodotti per le infiammazioni alla gola, la tosse, la raucedine. La menta è digestiva, stimolante, antispastica e regola il flusso mestruale. Tonifica la mente, per esempio bevendone il tè, e un bagno con sali minerali al profumo di menta rilassa il corpo. Quanto al suo olio essenziale è utile contro il mal di testa, agendo come vasodilatatore e rinfrescante. Bastano due gocce massaggiate delicatamente da una tempia all’altra passando per la fronte. È ottimo contro l’alito cattivo: si consigliano due gocce di olio essenziale in un bicchiere d’acqua per i risciacqui; oppure dell’infuso per i gargarismi. Si possono persino masticare delle foglie fresche, pulendo prima
la superficie della lingua con un cucchiaino. Tutte le varietà contengono clorofilla, dall’azione antiossidante, e carotenoidi che prevengono molti tipi di tumore, proteggono dalle patologie coronariche, dai disturbi della vista e dall’invecchiamento. Il magnesio, presente, invece stimola l’assorbimento di calcio, fosforo, sodio e potassio. Come tutte le erbe e gli ortaggi a foglia verde, ha tanta vita-
«È una pianta erbacea perenne, appartenente alla famiglia delle Lamiaceae. Cresce in modo spontaneo e in molte varietà» mina C, acido folico e folati per prevenire l’aterosclerosi, ma è controindicata nel reflusso gastroesofageo e nell’ulcera gastrica. I soggetti con grave epatopatia, insufficienza renale e favismo devono evitare l’uso del suo olio essenziale. La menta cresce spontanea in tutta Europa, in Asia e in Africa e resiste a basse temperature. Le varietà sono moltissime, sebbene le più comu-
ni in Italia siano: la Mentha arvensis, spontanea in Toscana e Abruzzo con foglie che possono raggiungere anche 4 cm; la Mentha requienii, comune in Corsica e Sardegna, con foglie piccole e tonde e fiori color malva; la Mentha piperita, di color verde intenso con sfumature porpora. Quest’ultima è molto diffusa in Italia Settentrionale, come la Menta di Pancalieri (Torino), da cui si estrae un olio essenziale tra i prodotti tradizionali del Piemonte. Ci sono anche la cosiddetta “menta romana”, in realtà Mentha spicata o Mentha viridis e la Mentha pulegium, detta impropriamente “mentuccia” nel Lazio e diffusa in Italia nella qualità erecta e tomentosa. La “menta romana” è usata fresca per aromatizzare la carne di agnello e di maiale, o preparare la “trippa alla romana” e altri piatti tradizionali. Mentre la cosiddetta “mentuccia” è ideale per carciofi alla romana, zucchine ripiene, melanzane grigliate e tanti altri piatti a base di verdure, come l’Acquacotta, piatto povero nato fra i lavoratori del carbone nella Maremma della bassa Toscana e dell’alto Lazio.
! PER INFORMAZIONI E CURIOSITÀ SCRIVI A: redazione@50epiu.it
23 Preparazione
Lessare la cicoria e scolarla. In un tegame versare circa un litro d’acqua e, a freddo, mettere i pomodori, le patate, le cipolle, il tutto tagliato a spicchi; aggiungere l’aglio intero e con la buccia, la cicoria già lessata, peperoncino a volontà, sale e le foglie di mentuccia ben lavate e asciugate. Far bollire per circa 40 minuti a fuoco lento finché le verdure saranno tenerissime. Infine predisporre le fette di pane in una pirofila e versare sopra l’acquacotta, lasciare riposare qualche minuto fino a quando il pane avrà assorbito parte del brodo. Servire l’acquacotta ancora ben calda con un filo d’olio d’oliva e pecorino grattugiato.
Un’avvertenza: il profumo di questo piatto, tipico delle colline dell’alto Lazio, dove menta e mentuccia crescono rigogliose, è talmente intenso che ci si potrebbe persino inebriare!
Curiosità
In virtù delle tante proprietà che possiede, nonostante sia un’umile piantina, la menta è diventata il simbolo della sobrietà e della temperanza. E, siccome ha la virtù di crescere rigogliosa persino d’inverno e di fiorire anche quando sia recisa, ha suggerito agli iconologisti del passato l’emblema della donna che si mantiene fresca e piacente persino nella maturità avanzata!
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in PELLEGRINAGGIO
dal 28 aprile al 3 maggio 2014
Pellegrinaggio “Santiago e Fatima” Un pellegrinaggio tra arte, storia e fede, caratterizzato dalla cortese accoglienza e dalla religiosità profonda e genuina del popolo portoghese. 1° giorno: ROMA - OPORTO Partenza in aereo per Oporto. Visita panoramica della città: Cattedrale, Piazza della Libertà, Ponte Dom Luis I, Chiesa di S. Francesco, Torre dos Clérigos. Celebrazione della Santa Messa. 2° giorno: OPORTO Partenza per Braga (55 km). Sosta al Santuario del Sameiro (secondo centro di devozione mariana in Portogallo dopo Fatima) ed al Santuario del Bom Jesus, una fra le più scenografiche architetture del Portogallo. Celebrazione della Santa Messa. Dopo pranzo, partenza per Santiago (180 km). 3° giorno: SANTIAGO DE COMPOSTELA Al mattino, visita della città: Plaza de Obradoiro, Hospital Real, Plaza de la Quintana, Cattedrale. Celebrazione della Santa Messa e sosta di preghiera presso la Tomba di San Giacomo Apostolo. Nel pomeriggio possibilità di visita al Monte do Gozo (chi lo desidera potrà percorrere l’ultima parte del cammino a piedi - 6 km) oppure tempo a disposizione per la preghiera personale. 4° giorno: SANTIAGO DE COMPOSTELA Partenza per Coimbra (340 km). Dopo pranzo, visita panoramica della città e sosta al Convento del Carmelo, dove risiedeva Suor Lucia. Celebrazione della Santa Messa. Partenza per Fatima (85 km). Saluto alla Madonna nella Cappellina delle Apparizioni. In serata, recita del S. Rosario e Fiaccolata.
5° giorno: FATIMA Al mattino, Celebrazione della Santa Messa alla Cappellina delle Apparizioni. Via Crucis a Os Valinhos e visita di Aljustrel (villaggio natale di Lucia, Francesco e Giacinta). Pomeriggio, visita guidata del Santuario e tempo a disposizione. In serata, trasferimento a Lisbona (130 km). 6° giorno: LISBONA - ROMA Al mattino, celebrazione della Santa Messa alla Chiesa di S. Antonio, visita guidata della città. Trasferimento in aeroporto e rientro in Italia.
Quota individuale di partecipazione In camera doppia Supplemento camera singola
Tasse e accessori Quota gestione pratica
€ € € €
750 200 160 30
Per i non soci 50&Più Quota d’iscrizione € 40,00 La quota comprende: volo di linea da Roma/Oporto - Lisbona/Roma (classe economica); Trasferimenti in pullman GT; Visite come da programma compresi gli ingressi dove previsti; Pernottamenti in Hotel 3/4 stelle (camere a due letti con servizi privati); Pensione completa (bevande incluse) in base agli operativi di volo; Mance; Accompagnamento pastorale e assistenza tecnica; Assicurazione: assistenza e spese mediche, bagaglio e annullamento viaggio. La quota non comprende: escursioni non previste in programma; Spese personali e tutto quanto non espressamente sopra indicato.
(Aut. Reg. 388/87) Tel. 06 6871108/369 Fax 06 6833135 E-mail: info@50epiuturismo.it Oppure presso le sedi Provinciali 50&Più
Per continuare insieme il cammino di fede, 50&Più propone alcuni fra i più significativi pellegrinaggi. Fatima con Evora e Lisbona 24-28 giugno (5 giorni - 4 notti) Quote a partire da € 560 Polonia 8-15 luglio (6 giorni - 5 notti) Quote a partire da €1.065 Lourdes in nave con il Nord della Spagna 19-27 luglio (7 giorni - 6 notti) Quote a partire da € 585 Fatima e Santiago attraverso il Portogallo 24 sett.-1 ottobre (8 giorni - 7 notti) Quote a partire da € 880 Lourdes in aereo 2-4 ottobre (3 giorni - 2 notti) Quote a partire da € 355 Terra Santa 20-27 ottobre (8 giorni - 7 notti) Quote a partire da € 950 Cammino internazionale di Pace “Giovanni Paolo II” Betlemme-Gerusalemme Sono escluse: tasse / accessori, quote gestione pratica € 30. In collaborazione con:
Programmi e dettagli dei pellegrinaggi su:
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IN CAMPO PER UN SORRISO U
na sfida dove a vincere sarà la solidarietà. La Nazionale di Calcio Tv e la Pro Vercelli All Stars si affronteranno dando vita ad un incontro davvero speciale: “In campo per un sorriso” (www.incampoperunsorriso.it). Questo è il nome della manifestazione benefica che si terrà il 29 marzo allo stadio Silvio Piola di Vercelli. L’incasso della partita sarà interamente devoluto alla Federazione Alzheimer Italia e all’Ail di Vercelli (Associazione Italiana contro le Leucemie, Linfomi e Mielomi). L’evento, patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Vercelli e dal Coni, ha come sponsor principali, insieme ad altri partner, 50&Più e Senior Service, Residenze per gli Anziani. «È una manifestazione lodevole e ammirevole - dichiara il presidente provinciale di 50&Più, Alberto Filippini - ci auguriamo di avere tanta gente sugli spalti per far sì che questa iniziativa dia importanti frutti a favore di due realtà che sul territorio offrono un grande sostegno alle famiglie e ai malati». «Un appuntamento importante che dobbiamo far decollare. Tutta Vercelli dovrà essere presente al Piola», ha esortato il sindaco, Andrea Corsaro, in occasione della presentazione dell’evento in Municipio. Un invito ribadito dagli interventi di Laura Musazzo, delegata
provinciale del Coni, Tony Bisceglia dell’Ascom, Matteo Maffezzoni dell’Ail e Porro Salvini della Federazione Alzheimer Italia. I padroni di casa della Pro Vercelli All Stars potranno contare sull’apporto di ex giocatori che in passato hanno vestito la bianca casacca: Maurizio Codogno, Donato Roda, Paolo Sollier e Franco Balocco, solo per citarne alcuni. Di fronte avranno la Nazionale di Calcio Tv che vanta tra le sue fila i personaggi del piccolo schermo provenienti da Striscia la Notizia, Colorado Cafè e Zelig, più altre trasmissioni. Ci saranno Moreno Morello, Jimmy Ghione, Marco “Baz” Bazzoni, Ascanio Pacelli, Fargetta, Marco Bellavia e Lorenzo Beccati, autore del Tg satirico ideato da Antonio Ricci e voce ufficiale del Gabibbo, il quale sarà di sicuro presente in quanto mascotte del gruppo. Accanto alla sfida ci saranno numerosi momenti di intrattenimento per il pubblico presente. La gara inizierà alle 15.00 e i cancelli dello stadio si apriranno dalle 14.15. Sono 6mila i biglietti in vendita. I soci 50&Più possono prenotarli presso la sede della Segreteria associativa (via Duchessa Jolanda 26). Il costo del biglietto per la tribuna coperta è di € 8,00, per la curva-gradinata € 5,00. Lo sport e la solidarietà vi aspettano!
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In ricordo degli anni di piombo
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ilm, documentari, saggi, romanzi: intorno agli “anni di piombo” molto è stato scritto, detto e fatto, ma ancora tanto resta da capire. Per guardare a quegli anni più da vicino, in maniera critica e approfondita la sede provinciale di 50&Più di Napoli gli ha dedicato un ciclo di conferenze di tre incontri, appena conclusi. Il relatore, dottor Paolo Laudisio, ha contestualizzato il periodo storico (tra gli inizi degli Anni ‘70 e gli inizi degli Anni ‘80) nel quadro mondiale della cosiddetta “rivolta giovanile” soffermandosi sulle diverse fenomenologie assunte negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia, in Germania e, quindi, in Italia. Specificatamente per il nostro Paese sono stati messi in luce gli aspetti politici, sindacali e studenteschi di un movimento che, nato sotto la spinta di una forte esigenza di cambiamento, subì distorsioni ideologiche e operative che portarono al tristemente famoso “at-
tacco al cuore dello Stato” e, di conseguenza, alla stagione dello stragismo e all’uccisione di umili o eccellenti servitori delle Istituzioni. Nell’ultimo incontro si è entrati nel vivo dell’argomento con la rivisitazione di fatti e personaggi di cui le cronache italiane si occuparono quasi quotidianamente. Alta l’attenzione di un pubblico molto partecipe.
VICENZA
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Nipoti: il ruolo dei nonni
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ultimo appuntamento con “I mercoledì dell’anziano”, il ciclo di conferenze dedicato alla Terza Età e organizzato da 50&Più vicentina, tratterà del ruolo dei nonni nella cura dei nipoti. In Italia, infatti, oltre un nonno su tre mette a disposizione il suo tempo per occuparsi dei nipoti quando i genitori sono impegnati con il lavoro. Insomma, i nonni italiani sono un punto di riferimento fondamentale per l’infanzia in tutti i sensi: compagnia, gioco, accudimento. Un ruolo a tuttotondo. Per questo all’incontro che si terrà il 26 marzo, alle 17.00, presso la Sala Convegni “G. Bari” della Confcommercio di Vicenza, è stata invitata la pediatra Nicoletta Faggian che approfondirà alcune delle patologie ricorrenti dell’infanzia e i comportamenti da assumere. Questo appuntamento, come i precedenti, è stato organizzato in collaborazione con il Club “L’anziano e la soddisfazione” del dottor Benedetto Patuzzi, e il patrocinio dell’Ulss n. 6. L’incontro è a ingresso libero. Oltre ai Soci 50&Più, tutti gli interessati sono i benvenuti.
LODI FOTONOTIZIA
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Direttamente dal Marocco
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n gruppo di soci 50&Più, provenienti da diverse regioni d’Italia, ha condiviso uno splendido viaggio in Marocco sotto la guida del professor Giorgio Gaggero (50&Più Università), coadiuvato dalla presidente della 50&Più di Caserta, Maria Pia Ciannarella. Organizzato da 50&Più Turismo e 50&Più Università, il tour ha toccato mete come Casablanca, Marrakech, Fes e Rabat. La visita alla Moschea di Hassan II - costruita sul mare, la più grande del mondo - ha dato inizio ad un viaggio che con il suo fascino è proseguito poi nei grandi viali di Marrakech e Casablanca, accan-
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to a pittoreschi souk e medine. Dalle località montane dell’Atlante alle dune del deserto del Sahara per ammirarne il tramonto; dal palmeto di Tinerhir alle gole di Todra, fino alla Kasbah di Taourirt per arrivare, infine, alla visione di spettacoli folkloristici che hanno completato la conoscenza della cultura berbera e di quella araba. Al termine di questo viaggio, ognuno ha portato con sé il ricordo di una civiltà millenaria e suggestiva, nella cornice di una natura contrastante, talvolta lussureggiante e talvolta desertica.
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Solidarietà
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n pulmino per il progetto di mobilità sociale nel comune di Corte Palasio (Lo): l’iniziativa, dell’associazione di volontariato “L’Alba Nuova”, si è concretizzare grazie anche al sostegno di 50&Più di Lodi.
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[ ACCANTO, I VINCITORI DELLA QUINTA EDIZIONE DEL PREMIO “POETI E SCRITTORI IN LOMBARDIA”.
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Poeti e scrittori in Lombardia: i vincitori
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remiati i vincitori della quinta edizione del Concorso letterario “Poeti e scrittori in Lombardia - 50&Più per la Cultura” promosso da 50&Più e 50&Più Università Milano. La cerimonia di premiazione si è tenuta presso il Circolo del Commercio di Milano di Palazzo Bovara. Le opere sono state selezionate dalla Giuria composta dal presidente di 50&Più Università di Milano, Filippo Ravizza, dai poeti e scrittori, Sebastiano Aglieco e Mauro Germani. Per la sezione Prosa il primo posto è andato a Christian Tito con il racconto Casa D’Urso; secondo posto per Annamaria Trevale, con Senza Riposo; terzo classificato Walter Chiesa, con Il cercatore d’oro. Per la Poesia, prima classificata Nadia Agustoni con La crepa; al secondo posto Gabriele Gabbia con L’eternità aggressiva dei morti; al terzo Nino Iacovella con La grotta di Lascaux. Hanno vinto il premio “Miglior scrittore e poeta 50&Più” rispettivamente: Antonia Ciampella con La storia di Nadia, e Paolo Cimarelli con Notte di luna sul lago. «Come presidente di Giuria del Premio, quest’anno ho avuto una bella sorpresa - ha dichiarato il presiLIVORNO
dente di 50&Più Università Milano, Filippo Ravizza - a colpirmi è stato il livello qualitativo raggiunto delle opere in Concorso». Per il vicepresidente vicario di 50&Più Milano, Maria Antonia Rossini: «È stata un’edizione molto interessante sia per il livello sia per i temi affrontati». Una varietà tematica notevole: «Siamo passati dal racconto di matrice esistenziale - ha commentato Mauro Germani, componente della Giuria - al racconto legato ai temi di attualità, come la crisi e la disoccupazione, passando anche per il racconto fantastico». In fatto di varietà la poesia non è stata da meno specie «sul piano del linguaggio e dello stile». Sulla forma Aglieco ha affermato: «Abbiamo avuto testi brevi ed anche frammenti dal senso compiuto, in genere sono proprio questi a risultare migliori. Altri testi più lunghi, che scelgono la forma del racconto, quasi epici, sono quelli con cui si rischia molto di più, perché è molto più facile sbagliare un verso o una sequenza». Il Concorso, aperto a tutti gli appassionati di prosa e poesia, dai 18 anni in su, residenti in Lombardia, vi dà appuntamento alla prossima edizione.
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Tra “Cineforum” e “Conversazioni”
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ra le attività promosse dalla 50&PiùUniversità di Livorno, si segnalano due interessanti appuntamenti. Il 15 marzo si terrà il secondo incontro con il “Cineforum”, coordinato da Vita Maria Nicolosi e dedicato alla grande filmografia europea. Il giorno successivo, 16 marzo, si terrà il quarto appuntamento con le “Conversazioni”. In questa occasione si tratterà del ruolo che la città di Livorno ha avuto nel cinema italiano, e non solo. A questo incontro parteciperanno la critica cinematografica Vita Maria Nicolosi, Marco Sisi, autore e collaboratore della Rai, e Massimo Ghirlanda, direttore del “Centro Studi Commedia all’Italiana” di Castiglioncello. ROMA
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Tutto sull’alimentazione
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enessere Totale: questo il titolo di un nuovo seminario della 50&Più di Roma, sede Marconi, curato dalla professoressa Concetta Mignosa, biologa e docente di Scienze Naturali. Due gli incontri previsti: il 20 e 27 marzo alle 16.00, presso l’Istituto “Engim” (via Temistocle Calzecchi Onesti 5). Il seminario è dedicato all’alimentazione con particolare attenzione alle caratteristiche dei vari prodotti, alle scelte alimentari più opportune, il peso ideale, la piramide alimentare. Si tratterà anche della Simbologia degli Alimenti e dell’Antica Mitologia legata al cibo.
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Borse di studio: un premio vicino ai giovani
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ltre trecento studenti hanno affollato l’Aula Magna dell’Istituto di Istruzione Superiore Geometri “Ugo Ciancarelli” di Rieti. L’occasione è stata la quarta edizione del Premio intitolato al “Cav. Antonio Petrongari”, stimato agente immobiliare reatino, Maestro del Commercio scomparso nel 2007. Un Premio che è vicino ai giovani riconoscendone i meriti scolastici attraverso la consegna di borse di studio. Quest’anno a riceverle sono stati gli studenti Isabella Serilli, Giuseppe De Santis, Fiorella Diaz, Iacopo Reali e Priscilla Martellucci che, al termine del 5° anno del corso, si sono distinti per profitto e continuità scolastica. Gli enti promotori dell’iniziativa, accanto alla famiglia Petrongari, sono stati la Federazione Immobiliari Mediatori ed Agenti di Affari (Fimaa), la Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali (Fiaip) e la 50&Più di Rieti, il cui presidente Guido Cipriani ha consegnato il ri-
conoscimento dell’Associazione, consistente in una borsa di studio e una targa, allo studente Iacopo Reali, premiato per qualità personali ed impegno in ambito scolastico ed extrascolastico. Il presidente Cipriani, neoeletto, accompagnato dai vice presidenti Nazzarena De Santis e Maria Laura Petrongari, curatrice dell’evento scolastico, ha sottolineato l’obiettivo di 50&Più: valorizzare al massimo gli anziani come risorsa per la collettività, fonte preziosa per i giovani dalla quale possono attingere saperi ed esperienze. Apprezzamento per l’iniziativa ed incoraggiamento per l’impegno della scuola e degli studenti è stato espresso dal sindaco, Simone Petrangeli. Hanno patrocinato l’iniziativa la Camera di Commercio di Rieti, il Comune di Rieti, l’Ascom Confcommercio della provincia di Rieti, l’Associazione Giovani Imprenditori dell’Ascom Confcommercio Rieti, il Collegio dei Geometri di Rieti.
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Prendete nota, si parte!
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LE SEDI NEL MONDO Argentina Buenos Aires La Plata 1555 Australia Melbourne Perth Sydney Germania Monaco di Baviera Belgio Bruxelles Brasile Florianopolis San Paolo Porto Alegre
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Telefono 0054 1143831736 0054 2214242331 Telefono 0061 393810620 0061 864680197 0061 297128911 Telefono 004 98974640814 Telefono 0032 25341527 Telefono 0055 482222513 0055 1132312351 0055 5130222720
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Canada Burnaby Hamilton Woodbridge Montreal St. Catharines Toronto Svizzera Ginevra Uruguay Montevideo USA Fort Lauderdale
Telefono 001 6042942023 001 9053184488 001 9052661867 001 5142525041 001 5144946902 001 9056466555 001 4166523759 Telefono 0041 223214534 Telefono 0059 825076416 Telefono 001 9546300086
volte è sufficiente percorrere pochi chilometri per trovarsi al cospetto di ben due Patrimoni Mondiali dell’Umanità. Stiamo parlando di Mantova e Sabbioneta (Mn), insignite entrambe del prestigioso titolo dell’Unesco nel 2008. Il 10 aprile 50&Più di Brescia ha organizzato un’escursione per scoprire le loro bellezze. La giornata prevede visite guidate sia al Complesso di Sabbioneta, sia al meraviglioso Palazzo Te di Mantova che al Teatro Bibiena. Ma non finisce qui, perché il 15 maggio si parte alla volta di Genova. Si visiterà il centro storico con la particolarità dei suoi palazzi e delle sue chiese. Naturalmente, non mancherà la visita all’Acquario di Genova. Infine, in entrambe le occasioni, si celebrerà, da buongustai, il cibo locale. Affrettatevi, le prenotazioni sono aperte.
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il cantante e la pattinatrice: Cristicchi e StIbilj premiati
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na Rosa d’argento per l’artista Simone Cristicchi e una Rosa di cristallo per la campionessa di pattinaggio artistico Silvia Stibilj. Sono stati loro a salire sul palco del Teatro Politeama Rossetti per ricevere gli ambiti riconoscimenti che, ogni anno - nell’ambito della serata intitolata “Buon Anno Trieste” -, i commercianti al dettaglio della città destinano a chi ha portato in alto il nome della città nel mondo. Alla sua XXXIII edizione, la manifestazione sostenuta dalla Regione, dalla Camera di Commercio di Trieste, dalla Fondazione CRTrieste, dalla locale Confidi e da 50&Più, anche quest’anno ha riempito il teatro per il consueto spettacolo musicale offerto alla città. I due premiati sono stati a lungo applauditi dal pubblico. Nato a Roma nel 1977, Simone Cristicchi è stato premiato per la sua ideazione e interpretazione dello spettacolo Magazzino 18. L’artista, oltre che cantautore e vincitore del Festival di Sanremo nel 2007 con la canzone Ti regalerò una rosa, è impegnato anche a teatro con spettacoli dal forte impatto civile e sociale. È proprio da qui che nasce lo spettacolo Magazzino 18, il nome dell’edificio di Porto Vecchio di Trieste in cui sono conservati i mobili degli esuli dai territori dell’Istria e della fascia costiera. Con il trattato di pace del 1947 l’Italia perse, infatti, proprio questi territori. Quasi 350mila persone lasciarono le loro terre natie, destinate ad essere jugoslave, per proseguire la loro esistenza in Italia. Simone Cristicchi, rimasto colpito da questa pagina scarsamente frequentata della nostra storia, ha deciso di ripercorrerla in un testo che prende il titolo proprio da quel luogo, nel Porto Vecchio di Trieste. «Grazie alla capacità di coniugare documentazione storica e poesia - ha spiegato il presidente dell’Associazione dei Dettaglianti Mauro Di Ilio, durante la consegna del premio - abbiamo deciso di assegnargli la Rosa d’argento 2014».
La campionessa di pattinaggio artistico Silvia Stibilj è nata a Trieste nel 1993. Ha iniziato a pattinare già all’età di due anni e mezzo ed è entrata a far parte della squadra del “Pattinaggio Artistico Triestino” all’età di sei. Nel 2004 ha integrato le sue specialità dell’artistico con la “Solo Dance Nazionale”, nella quale ha vinto nel 2005 il titolo italiano. Passata alla “Solo Dance Internazionale”, nel 2006 ha indossato la prima maglia azzurra. Nel 2012 ha iniziato a praticare anche la specialità “Coppia Danza”, con il bolognese Andrea Bassi. Il suo palmares conta numerosi titoli individuali e di coppia, nazionali e internazionali. Dopo le premiazioni, lo spettacolo è proseguito con l’esibizione di tre gruppi formati da giovani artisti triestini, i Peaches ‘n Wine Swinging Quartet, i Marshmallows Pies e la S.I.P. Band, che hanno ripercorso la storia della musica. Nel corso della serata sono stati raccolti fondi a favore del Coni regionale per l’acquisto di defibrillatori da fornire agli impianti sportivi della città.
AVELLINO
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Per saperne di Più: 082538549
Un pieno di attività
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roseguono gli appuntamenti con i nuovi seminari della 50&Più avellinese, il corso di Burraco e quello di Ginnastica e Ballo. Il 4 e il 25 marzo alle 16.00 si tiene il seminario di Medicina naturale a cura del dottor Francesco Aurigemma. Il
corso proseguirà il 1° e il 29 aprile alle 16.00. Il secondo seminario è dedicato all’Enologia, a condurlo il professor Ferdinando Limone. Gli appuntamenti sono il 6, il 27 marzo e il 3 aprile. Inoltre per chi ama tenersi in forma, c’è il corso di Ginnastica e Ballo presso la palestra “Lyceum”. Per chi invece desidera imparare il gioco del Burraco gli incontri si tengono tutti i mercoledì del mese alle 10.30.
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INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO • C COSA C’È IN CALENDARIO » 8 marzo - ore 9.45. Palazzo Strozzi, visita alla mostra Pontormo e FIRENZE Rosso Fiorentino. Divergenti vie della “maniera“. È necessario prenotarsi presso la segreteria di 50&Più. 20, 27 marzo e 3 aprile - ore 15.30. Corso sulla salute, per star bene e prevenire. Per saperne di Più: 055664795 - www.50epiu.it/firenze
TORINO
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BOLOGNA »
8 marzo. Per la Festa della Donna cena e serata danzante presso il Circolo Ricreativo Comunale (Corso Sicilia). 16 marzo. Escursione a Sanremo per la celebre sfilata dei Carri Fioriti. Quest’anno il tema della manifestazione è legato ai 60 anni della Televisione italiana. Per saperne di Più: 011533806 - www.50epiu.it/torino 9 marzo. Si parte alla volta di San Marino per visitare la mostra Il mondo di Leonardo. 30 marzo. Presso Palazzo Segni Masetti si terrà la premiazione dei Maestri del Commercio con la consegna del prestigioso titolo. 6 aprile. Visita alla mostra dell’anno La ragazza con l’orecchino di perla, allestita a Palazzo Fava. Pranzo di Primavera presso il ristorante Calzavecchi a Casalecchio di Reno (Bo). Per saperne di Più: 0516487530
NAPOLI
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26 marzo - ore 16.00. Socio in... Una festa per i soci che non hanno fatto mancare la loro partecipazione alle attività associative. Per saperne di Più: 0815518187 - www.50epiu.it/napoli
GENOVA
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26 marzo - ore 15.00. “Un’ora per la tua salute”. Presso i locali Ascom in via Cesarea 8, il dottor Andrea Giusti, Geriatra dell’Ospedale Galliera di Genova, terrà una conferenza dal titolo “Non riduciamoci all’osso”. 28 marzo - ore 9.30/12.00. In collaborazione con “Nonni e Bambini per l’Unicef”, grande festa in via Cesarea per la consueta distribuzione dei semini delle “Erbe aromatiche della Liguria”. 30 aprile. Gita a Moneglia, bellissima località della Riviera di Levante, con pranzo al Ristorante del “Piccolo Hotel”. Per partecipare occorre prenotarsi presso la segreteria Per saperne di Più: 010543042 - 0105530352- www.50epiu.it/genova
TREVISO
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26 marzo - ore 15.30. Con il dottor Mario Ruffin si parla di problemi cardiologici nella Terza Età. 9 aprile - ore 15.30. Conferenza del professor Antonio Soligon sull’opera di un grande artista del ‘700 veneziano: Giambattista Tiepolo. Per saperne di Più: 042256481 - www.50epiu.it/treviso
LIVORNO
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26 marzo - ore 16.00. Torna l’atteso incontro dedicato a “Nonni e nipoti” all’insegna del gioco. Tra gli animatori, attori e prestigiatori. L’appuntamento è presso il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo (Via Roma 234). Per saperne di Più: 0586898397 - www.50epiu.it/livorno
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29-30 marzo. Due giorni a Venezia alla scoperta delle Isole della Spiritualità: San Francesco del Deserto, San Lazzaro degli Armeni, San Giorgio Maggiore con i loro conventi, monasteri e chiostri. Per saperne di Più: 0521944278
PIACENZA »
10 aprile - ore 15.00. Cerimonia di consegna dell’onorificenza di Maestro del Commercio. La manifestazione si terrà presso la sala convegni “M. Carpi”dell’Unione Commercianti (Strada Bobbiese 2). Per saperne di Più: 0523461831-32 - www.50epiu.it/piacenza
PARMA
CATANIA
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Per saperne di Più: 095239495 - www.50epiu.it/catania
Una socia 50&Più molto speciale
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a festeggiato 102 anni la signora Giuseppina, fedelissima socia di 50&Più. Per lei una grande festa con amici, parenti, figli, nipoti, pronipoti e nuore. È stata una giornata particolare e piena di affetto per Giuseppina Emilia Muscarà, nata ad Aidone (En) il primo febbraio del 1912. Una vita intensa la sua, con ben otto figli da crescere. Giuseppina vive a Scordia (Ct) che l’ha festeggiata con tutti gli onori del caso. Insieme agli amici e ai parenti, non poteva mancare il direttivo provinciale della 50&Più catanese, il sindaco di Scordia, Franco Tambone che, accompagnato dal presidente del consiglio comunale, Francesco Cacciola, le ha consegnato una targa da parte del comune. Inforcati gli occhiali e senza alcun tentennamento, Giuseppina ha letto le belle parole scritte sulla targa.
GENOVA
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Per saperne di Più: 010543042 - 0105530352 www.50epiu.it/genova
Cambio di indirizzo
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al 3 marzo gli uffici di 50&Più provincia di Genova si trasferiranno in Via XX Settembre 40/5. Rimangono invariati gli orari d’apertura, i recapiti telefonici, il numero di fax e l’indirizzo e-mail. Vi ricordiamo comunque che gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.00. Vi aspettiamo!
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O LIBERO • CULTURA • INCONTRI • EVENTI • TEMPO LIBERO
SPAZIO
LE SEDI PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via Giovanni Antonio Santarelli, 219 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Castello, 4 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 96 Napoli - Piazza Carità, 32 Salerno - Corso Garibaldi, 23 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 63/A Ravenna - Via di Roma, 102 Reggio Emilia - Via Gianna Giglioli Valle, 10 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via San Nicolò, 7 Udine - Viale Duodo, 11 Lazio Frosinone - Via Aldo Moro, 493 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via G.G. Belli, 28 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via Fontevivo, 19/F Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 137 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Manzoni, 4 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 11/M Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 45 Pavia - Corso Cavour, 30 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Corso Cavour, 85
Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122445 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523461831 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0403720169 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761327701 Telefono 010543042 0183275334 01875985216 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376231207 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393
Pesaro - Strada delle Marche, 58 Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via Santo Spirito, 24/B Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Torino, 18 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Quarto, 2 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Grazia Balsamo, 2/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Viale Magna Grecia, 119 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 69 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Grande, 150 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via Santa Trinità, 28 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Galleria Odeon, 31- Banchi di Sopra Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Regione Borgnalle, 12 Veneto Belluno - Via Cipro, 13 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H
0721698224 Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 017166661 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091332447 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 0507846635 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502
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dal 25 maggio al 23 giugno 2014
Villaggio iGV Club Santaclara Località Barrabisa (Palau - Olbia Tempio) ! licato su Attenzioaniae di Conte (come pubbim previsti
B di La struttura bbraio 2014) a causa Villaggio fe i n d co il 50&Più ne sostituita randi Viaggi”, ie v ci ti is g tecnici e lo Stelle Sup.) de “i G egna. rd (4 Santaclara re nel nord della Sa icare che, p m m se i co un situato o è lieta d clara di m is r u T 50&Più e io Santa rtecipazion o il Villagg pur essend eriore, le quote di pa p categoria su variate. in o n o g riman
AMBITO GEOGRAFICO: il Villaggio si trova sulla costa settentrionale della Sardegna, a circa 45 minuti dall’aeroporto di Olbia e a 5 km da Palau, circondato da un paesaggio naturale di straordinaria bellezza, di fronte alle isole di Spargi e della Maddalena. Nonostante lo sviluppo turistico, questa zona è riuscita a mantenere il suo fascino grazie alle acque cristalline, ai colori e profumi della macchia mediterranea, agli incantevoli tratti di costa granitica. Situata a circa 120 metri sul livello del mare, offre uno straordinario panorama di Palau e del vicino arcipelago di La Maddalena.
IL VILLAGGIO: un borgo stupendo dall’architettura tipicamente mediterranea incastonato in uno scenario unico a zero impatto ambientale. Dalla sua posizione privilegiata domina lo splendido mare e una delle coste più rinomate e intatte della Sardegna. La struttura dispone di un ristorante centrale, 2 bar, piano-bar, anfiteatro, cinema, due piscine collegate da una cascata, negozio e bazar, boutique e artigianato, fotografo, galleria d’arte, servizio medico e parcheggio. A pagamento: centro benessere, servizio lavanderia, teli mare, Wi-Fi area (nella hall), noleggio auto, escursioni.
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LA SPIAGGIA: un’ampia zona protetta con rare piante fa da cornice ad una splendida baia affacciata su un mare limpido e cristallino. La spiaggia è attrezzata con ombrelloni, lettini e sdraio ed è raggiungibile con una passeggiata a piedi nella macchia mediterranea o con un efficiente servizio navetta. Il mare digrada dolcemente consentendo un accesso agevole in acqua. LE ESCURSIONI: all’iGV Club Santaclara saranno organizzate escursioni alla scoperta di questa terra ricca di tradizioni, arte e folclo-
QUOTA DI SOGGIORNO PER PERSONA LE CAMERE: la struttura dispone di 290 camere doppie e triple, armoniosamente inserite nello scenario naturale, dotate di asciugacapelli, telefono, Tv, frigobar, cassaforte, aria condizionata. LA RISTORAZIONE: il Villaggio vanta un ristorante centrale composto di 5 sale con servizio a buffet (acqua minerale e vino locale in caraffa inclusi). LE ATTIVITÀ DI ANIMAZIONE E SPORT: all’iGV Club Santaclara le attività ricreative sono particolarmente curate. Durante il giorno lo staff di animazione organizzerà giochi, tornei e gare sportive, mentre la serata sarà animata da spettacoli di cabaret, musical, spettacoli teatrali in esclusiva iGV Club e a seguire... la musica al piano-bar e balli. Ampio programma giornaliero di ginnastica, tiro con l’arco, bocce e ping pong. A pagamento: tennis notturno, attività subacquee, massaggi e trattamenti estetici al centro benessere.
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1° Turno (dal 25 maggio al 2 giugno) 2° Turno (dal 2 giugno al 9 giugno) 3° Turno (dal 9 giugno al 16 giugno) 4° Turno (dal 16 giugno al 23 giugno)
re: Arcipelago della Maddalena (Spargi, Budelli, Razzoli, ecc.), Costa Smeralda, Porto Cervo, Baia Sardinia, Palau, Tempio Pausania e la Corsica. I TRASPORTI In aereo: con voli di linea dai principali aeroporti per Olbia (45 km). In nave: da Genova, Civitavecchia, Livorno e Piombino per Porto Torres (135 Km), rno ° Tu rni 1 Olbia (40 km) e Golfo e gio cial Spe tti - 9 Aranci (50 km).
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La quota comprende: soggiorno di 7 notti/8 giorni (8 notti/9 giorni per il 1° turno) presso il Villaggio iGV Club Santaclara con trattamento di pensione completa, servizio a buffet e bevande incluse ai pasti (acqua e vino) - Soft All Inclusive (dalle 10.00 alle 23.00) che include: caffetteria espressa (caffè, cappuccini, the, camomilla, tisane), acqua e soft drink al bicchiere - Servizi balneari in spiaggia attrezzata (telo mare a pagamento) - Animazione diurna e serale con spettacoli, piano bar, giochi e tornei - Partecipazione ad attività cul-
turali e ricreative organizzate da 50&Più - Assistenza in loco di personale medico 24 ore su 24 - Assistenza in loco di personale 50&Più e 50&Più Turismo - Assicurazione bagaglio/sanitaria e annullamento, UNIPOL Assicurazioni. La quota non comprende: tutti i trasporti da e per il villaggio - Escursioni facoltative, da acquistare e pagare in loco - Eventuali Imposte di soggiorno da regolare in loco - Extra in genere e tutto quanto non sopra specificato.
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PENSIONI MINIME E MAGGIORAZIONI 2014: ATTENZIONE AI REDDITI «L’integrazione, un tempo concessa a chiunque, è ora legata ai redditi personali di chi vive solo o con il coniuge» [ DI
GIANNI TEL ]
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ià da qualche anno sono stati cambiati i parametri con i quali i pensionati possono ottenere le prestazioni pensionistiche legate al reddito. Da giugno 2010 (Legge n. 122 del 2010) è stata prevista la seguente applicazione: • nel caso di concessione per la prima volta della prestazione, i redditi da utilizzare sono quelli presenti nell’anno in corso, così anche i limiti di reddito da prendere a base; • se si tratta invece di una prestazione già concessa in precedenza, i redditi da sottoporre a verifica sono quelli riferiti all’anno in corso e all’anno precedente, mentre i limiti di reddito sono quelli dell’anno in corso. Nel 2014, per esempio, per i già pensionati sul modello Red - che gli stessi debbono inoltrare tramite il Caf entro il 1° luglio prossimo (salvo proroghe) - va riportato il reddito del 2013 (redditi diversi) e il presunto 2014 sulla cui base viene confermato, ridotto o aumentato l’importo di pensione spettante.
calcolo della pensione minima »PerIlcapire adesso con quale criterio viene attribuita l’integrazione, dobbiamo ricordare che
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l’Inps calcola la pensione sulla base dei versamenti effettuati. Ma se l’importo risulta inferiore al minimo di legge (501,38 euro al mese nel 2014) aggiunge la differenza, un’integrazione a totale carico dello Stato. Attenzione però: l’integrazione, che un tempo veniva concessa a chiunque avesse maturato il diritto a pensione, oggi è legata ai redditi personali, per chi vive da solo e a quelli della coppia, per chi è coniugato. La legge fissa determinati limiti di reddito aggiornati di anno in anno in base al tasso di inflazione (costo della vita pari all’1,2% per il 2014). E anche chi non li supera non è detto che riceva come integrazione la differenza tra la pensione maturata e il trattamento minimo. A seconda del reddito dichiarato può essere assegnata la misura intera o ridotta. Per chiarire meglio, vediamo intanto come si presenta la situazione per i pensionati che vivono da soli. Nel 2014 possono contare sul trattamento minimo di 501,38 euro mensili se il loro reddito annuo non supera 6.517,94 euro. Se il reddito extra pensione si colloca tra 6.517,94 euro e 13.035,88 euro l’integrazione spetta in misura ridotta, pari alla differenza tra quest’ultimo importo e il reddito conseguito. Per esempio, un pensionato che ha maturato con i soli contributi una pensione di 200 euro al me-
se e possiede altri redditi (case, altre pensioni, ecc.) per 10.000 euro l’anno, ottiene in questo caso una integrazione di 233,53 euro (13.035,88 - 10.000 : 13), per cui la pensione sarà di 433,53 euro al mese, inferiore quindi al trattamento minimo.
I redditi personali e della coppia »Il discorso diventa più complicato per le persone coniugate che devono superare un doppio sbarramento: quello del reddito personale che deve restare nei limiti sopra indicati e quello della coppia. Quest’anno la situazione si presenta così: • reddito personale che non supera 6.517,94 euro e reddito della coppia non oltre 19.553,82 euro; in questo caso al pensionato spetta l’integrazione intera e viene garantito il trattamento minimo di 501,38 euro al mese; • reddito personale compreso tra 6.517,94 e 13.035,88 e reddito della coppia compreso tra 19.553,82 e 26.071,76. In questo caso l’integrazione spetta in misura ridotta. La legge stabilisce che l’importo spettante è quello minore risultante dal doppio confronto tra il limite massimo di reddito personale (13.035,88) e quello effettivamente posseduto e tra il limite di reddito della coppia (26.071,76) e quello conseguito.
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della pensione »L’InpsLafasospensione sapere che sta procedendo alla sospensione delle pensioni collegate al reddito, per coloro che non hanno comunicato all’Istituto i redditi del 2011. Va ricordato che la Legge n. 122 del 2010 ha previsto detta sospensione per quei pensionati che non dichiarano né
all’amministrazione finanziaria né all’Inps i propri redditi rilevanti ai fini della prestazione in godimento. Se entro i 60 giorni successivi alla sospensione viene resa la dichiarazione, la pensione viene ripristinata dal mese successivo alla comunicazione; se, invece, entro i 60 giorni successivi alla sospensione la dichiarazione non viene resa, l’Inps procede alla revoca in via definitiva della pensione collegata al reddito e al recupero di tutte le somme erogate a tale titolo nel corso dell’anno di riferimento. La notifica della sospensione viene inviata con raccomandata a tutti coloro che, nel 2011, non avevano compiuti 80 anni di età. È opportuno, comunque, data la particolare applicazione normativa, rivolgersi agli uffici del Patronato 50&PiùEnasco che, gratuitamente e presenti su tutto il territorio nazionale, sono in grado di fornire tutte le informazioni e i chiarimenti necessari.
PREVIDENZA
«Se spettante, la maggiorazione può essere assegnata in misura intera o ridotta»
considera tutti i redditi di qualsiasi natura, compresi quelli esenti o tassati alla fonte come gli interessi bancari e postali, i rendimenti da Bot e altri titoli. Nel computo rientrano anche le rendite Inail e gli assegni assistenziali. In altre parole bisogna denunciare tutto con la sola eccezione dei redditi provenienti da: • la casa di abitazione; • le pensioni di guerra; • l’assegno di accompagno; • i trattamenti di famiglia; • i sussidi erogati da Enti Pubblici senza carattere di continuità.
TABELLA A A CHI SPETTA L’INTEGRAZIONE
Pensionato solo Nella Tabella A che si riporta sono sintetizzati i requisiti per ottenere l’integrazione.
sociali »ChiLevivemaggiorazioni con una sola pensione o quasi, può avere qualcosa in più della pensione minima. La legge riconosce, infatti, le cosiddette maggiorazioni sociali, che variano in base all’età del pensionato. La quota aggiuntiva è di 25,83 euro al mese per coloro che hanno dai 60 ai 64 anni, di 82,64 euro per chi ha un’età che si colloca tra 65 e 69 anni. Dai 70 anni in su l’integrazione è di 136,44 euro. I 70 anni richiesti si possono ridurre fino a 65, in ragione di un anno per ogni cinque di contributi versati. Per gli invalidi totali l’età minima è di 60 anni. Nel 2014 le maggiorazioni sono subordinate al non superamento dei limiti di reddito riportati nella Tabella B. Per i non coniugati il limite di reddito personale è dato dall’ammontare del trattamento minimo, più l’importo annuo della maggiorazione. Mentre per i coniugati il reddito della coppia non deve superare il limite personale, maggiorato dell’importo dell’assegno sociale (447,61 euro mensili nel 2014).
»Sia per la pensione minima che per la magQuali redditi
giorazione sociale, è il caso di ricordare che l’Inps
Pensionato coniugato
Pensionato solo Pensionato coniugato
LIMITI DI REDDITO 2013* Integrazione Integrazione totale parziale ** fino a da € 6.440,59 € 6.440,59 a € 12.881,18 fino a da € 19.321,82 € 19.321,82 a € 25.762,36 LIMITI DI REDDITO 2014*** Integrazione Integrazione totale parziale ** fino a da € 6.517,94 € 6.517,94 a € 13.035,88 fino a da € 19.553,82 € 19.553,82 a € 26.071,76
Nessuna integrazione oltre € 12.881,18 oltre € 25.762,36 Nessuna integrazione oltre € 13.035,88 oltre € 26.071,76
* I limiti di reddito 2013 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate entro dicembre 2013. ** Spetta una somma pari alla differenza tra il reddito del pensionato (o della coppia) e il limite di reddito previsto dalla legge. *** I limiti di reddito presunto 2014 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito di domanda e con decorrenza dall’anno in corso), per le pensioni già liquidate entro dicembre 2013 e per alcune prestazioni il cui diritto è condizionato in tutto o in parte alla presenza del reddito di lavoro (esempio: l’assegno di invalidità).
TABELLA B LA MAPPA DELLE MAGGIORAZIONI SOCIALI (IMPORTI E LIMITI DI REDDITO)
LIMITI DI REDDITO Importo Anno 2013 Anno 214 mensile x 13 Personale Coniugale Personale Coniugale da 60 a 64 25,83 6.776,38 12.526,28 6.853,73 12.672,66 da 65 a 69 82,64 7.514,26 13.264,81 7.592,26 13.411,19 da 70 in poi 136,44 8.214,31 13.964,21 8.291,66 14.110,59 Età
* I limiti di reddito 2013 vengono presi a riferimento e confronto per le pensioni già liquidate entro dicembre 2012. ** I limiti di reddito presunti 2014 valgono per le prestazioni di prima liquidazione (a seguito della domanda e con decorrenza dall’anno in corso) e per le pensioni già liquidate entro dicembre 2013.
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LEGGE DI STABILITÀ 2014: LA TRACCIABILITÀ NEL PAGAMENTO DELL’AFFITTO
«Dal 1° gennaio 2014 è obbligatorio pagare i canoni di locazione con strumenti tracciabili, indipendentemente dal superamento dei limiti stabiliti dalla normativa antiriciclaggio» [ DI
ALESSANDRA DE FEO ]
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er il 2014 il problema “affitti” inizia a divenire piuttosto importante, in quanto i proprietari vedono crescere eccessivamente la tassazione sulla seconda casa e gli inquilini continuano a versare importi sempre più alti per “assicurarsi un tetto”. In questo contesto lo Stato interviene per introdurre ingenti aumenti sulle locazioni immobiliari e, in particolare, per quelle abitative. Ci si riferisce al nuovo obbligo di pagare i canoni di locazione attraverso strumenti tracciabili. Dal 1° gennaio 2014, infatti, la Legge di Stabilità ha introdotto questo obbligo anche sulle locazioni abitative, pur se transitorie e turistiche, correndo il rischio di creare non poca confusione. Detto obbligo è stato introdotto indipendentemente dal superamento del limite di € 999,99 stabilito dalla normativa antiriciclaggio. Per le locazioni di immobili commerciali (ad esempio, i negozi e i C/1) e per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, continua a restare in vigore il suddetto limite di € 999,99 che - come già detto - rappresenta il limite previsto dalle disposizioni antiriciclaggio. Ma questo stato di cose, ha creato situazioni paradossali. Ci potremmo trovare, infatti, di fronte ad un contratto di locazione commerciale il cui canone, se inferiore a
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«Nel caso non venisse rispettata la normativa, le sanzioni sarebbero molto pesanti: dall’1 al 40% dell’importo del canone»
€ 999,99, viene corrisposto in contanti, mentre un cittadino (italiano o extracomunitario) che ha locato un immobile abitativo, lo corrisponde con strumenti di pagamento tracciabili. In caso non fosse rispettata la suddetta normativa, la sanzione amministrativa sarebbe molto pesante, in quanto si applica quella prevista dalla norma antiriciclaggio, ovvero dall’1% al 40% del canone. Oltre a questa sanzione le conseguenze del mancato rispetto della nuova normativa non terminano qui. L’inquilino, per poter beneficiare delle agevolazioni fiscali, deve rispettare la normativa, corrispondendo il canone tramite strumenti di tracciabilità. Le agevolazioni fiscali in “gioco” sono: • detrazione del 19% per un importo non superiore a €2.633 della spesa sostenuta per i canoni di locazione e di ospitabilità, e per l’assegnazione di alloggi da enti per il diritto allo studio: università, collegi universitari, Onlus e cooperative, qualora l’università
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sia distante dal comune di residenza almeno 100 chilometri e, in ogni caso, in un’altra provincia rispetto a quella del comune di appartenenza (articolo 15, lettera i-sexies, del D.P.R. 22 ottobre 1986, n. 917); • detrazione d’imposta per i titolari di contratti di locazione ai sensi della Legge 9 dicembre 1998, n. 431, di unità immobiliari adibite ad abitazione principale, qualora il reddito complessivo non superi €30.987,41. Nel caso in cui venga invece stipulato un contratto di locazione cosiddetto “convenzionale”, di cui agli art. 2 e 4 della Legge n. 431/1998, le detrazioni riconosciute sono di importo maggiore così come specificato dall’articolo 16, comma 1, lettere “a” e “b”, del D.P.R. n. 917/1986; • detrazione per i primi tre anni e per un massimo di € 991,60 per i lavoratori dipendenti con un reddito inferiore ad € 30.987,41, che abbiano trasferito la propria residenza nel comune di lavoro, o in uno di quelli limitrofi, e siano titolari del contratto di locazione. È importante che il nuovo comune di residenza sia distante almeno 100 chilometri dal precedente, comunque, fuori della propria regione (articolo 16, comma 1 bis, del D.P.R. n. 917/1986); • la detrazione non potrà superare €991,60 per i giovani compresi fra i 20 ed i 30 anni e con un reddito che non sia complessivamente maggiore ad € 15.493,71 (art. 16 comma 1-ter, del D.P.R. n. 917/1986).
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LIBRI
«Niente di più bello di un bel libro, nel mondo» Joseph Joubert, Pensieri, 1838 (postumo)
DI RENATO MINORE
colpa, dall’ipertrofia dell’ego. Il libro è congegnato in sette movimenti capaci in teoria di amalgamare gli elementi più eterogenei, dal volo di fantasia alla reminiscenza storica, dalle considerazioni sull’ultima moda erotica alla ferocia “capricciosa, irragionevole, meravigliosamente bizzarra” allo sguardo - ora ironico ora grottesco - sull’incomprensibile destino dell’uomo.
LA FESTA DELL’INSIGNIFICANZA
LETTERATURA DA VIAGGIO COME AMA UN FIGLIO Il ballo di Irène Némirovsky. Un dramma di amore filiale respinto, di risentimento e ambizione a cui Sonia Bergamasco dà oggi voce, portando per la prima volta l’amatissima scrittrice francese di origine ucraina in audiolibro (Emons, euro 9,90).
SCAPPATOIE ALLA RADIO In un piccolo studio dell’Eiar il microcosmo della radio diventa lo specchio di una realtà sotto censura, nella quale raccontare è l’ingegnarsi a trovare scappatoie. Un thriller di Carlo Lucarelli, Radiogiallo, ora è anche audiolibro (Salani, euro 9,26).
! E-BOOK: NOTIZIE DALL’INTERNO DI PAUL AUSTER Einaudi
I SEGRETI DI MURAKAMI
Milan Kundera Adelphi - 128 pagine euro 16,00
Tsuge Teruhiko Vallardi - 200 pagine euro 12,90
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È una singolare combriccola senza gloria quel quintetto dei vari Charles, Ramon, D’Ardelo, Caliban e Alain che zompetta nell’ultimo romanzo di Kundera. Da un capitoletto all’altro, i “magnifici cinque”, più qualche scelta comparsa, si ritagliano piccoli spazi condivisi, gesti e comportamenti talora bizzarri, come figurine guidate da una potente voce fuori campo. I “magnifici cinque” parlano spesso e troppo, persi in singolari elucubrazioni, sempre fuori centro. Passeggiano e s’incrociano nei parchi di Parigi, dove la somma Gloria letteraria e il possente segno della Storia sono a rischio continuo d’irrisione e irrilevanza. Frequentano o allestiscono ricevimenti discorrendo magari in una lingua totalmente inventata per puro diletto. Si scambiano fantasie, gossip, palesi menzogne usate da golosa merce di scambio, per la sorpresa in ogni caso generata. Alzano un po’ il gomito, si trascinano senza grandi patemi d’animo sulla scena del nostro presente, incalzati dal senso di
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VERDE. STORIA DI UN COLORE Michel Pastoureau Ponte alle Grazie 240 pagine - euro 29,80 GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Un colore benefico che allontana le forze del male per gli egizi. Un segno della vegetazione, ma anche del destino. Mutevole, volubile, effimero come l’infanzia, l’amore, la speranza... Poi dal romanticismo in poi la metamorfosi. Simbolo della natura, libertà, salute, ecologia. Il verde, scrive lo storico Michel Pastoureau, spaziando dall’arte alla scienza al costume, è diventato un colore messianico, il più amato dagli europei dopo il blu. Sano, tonico, vigoroso, libero e naturale, genera simpatia, amicizia, fiducia nell’altro. Come la foto di Jane Fonda vestita di verde che chiude il libro.
Autore di culto e da altissime tirature, sempre a un passo dal Nobel, il giapponese Murakami Haruki è anche figura molto enigmatica. Per molto tempo nessuno l’ha incontrato, l’ha visto in foto, in video. Un’università ha organizzato un convegno con un titolo che era tutto un programma: L’essere misterioso M. H. esiste realmente? L’ideatore, Tsuge Teruhiko, ora prosegue l’impresa facendo luce sul personaggio che ha avuto un padre buddista, ha aperto da giovane un jazz bar, ama la corsa e i gatti, ha preso la patente a Roma, ha concesso pochissime interviste, non va mai in Tv. Il racconto inafferrabile, nevrotico, molto solitario. Convinto che, perché ci sia armonia narrativa, è necessario che il romanzo sia “una pacchia” per il lettore. Non qualcosa da capire, ma da sentire con le «papille gustative». L’enigma resta. Meglio leggere o rileggere i primi due favolosi tomi di 1Q84.1, Libro 1 e 2, il suo vero capolavoro. MARZO 2014
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musica BARI
DI MILA SARTI & DARIO DE FELICIS
RECENSIONI teatro
musica ROMA
PASSIONE, CRONACA E MEMORIA Bologna, Roma e Chivasso (To), dal 14 al 30 marzo
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FOTO FRANCESCO CICCONI
L’anima Vola Tour di Elisa fa tappa al Pala Florio il 16 marzo. L’artista di Monfalcone torna ad esibirsi dal vivo presentando il suo ultimo lavoro in studio, il primo interamente in lingua italiana e con le prestigiose collaborazioni di Ligabue, Tiziano Ferro, Giuliano Sangiorgi ed Ennio Morricone. Un concerto di vere emozioni, fatto di canzoni arrangiate in stile pop con leggeri influssi rock. I testi sono originali e personali, mai modaioli. Elisa si dimostra ancora una volta una delle cantautrici italiane più talentuose.
ncontrandolo, Ulderico Pesce ti ispira subito fiducia e simpatia. Sembra uno di noi ma, ad essere onesti, ha una marcia in più: la determinazione ad approfondire e raccontare in scena storie vere, avvenimenti che hanno segnato il nostro Paese. Nascono così i suoi spettacoli che, con semplicità accattivante, diventano invettive dolenti e intense che ci emozionano ogni volta. Il teatro di Pesce è denuncia e lui è un efficace narratore, un affabulatore di racconti dimenticati o mai conosciuti o solo evitati. I suoi lavori nascono da inchieste, ricerche, ricordi personali, sono impregnati di passione e poesia, cronaca e memoria. Fra questi segnaliamo Storie di scorie (il 22 al Teatro Civico di Chivasso), L’innaffiatore del cervello di Passannante (il 29 e 30 al Teatro Eutheca di Roma), Contadini del Sud, la storia d’amore di Amelia Rosselli e Rocco Scotellaro, con Maria Letizia Gorga e musiche dal vivo di Stefano De Meo (in scena il 14 e 15 a Bologna all’Arena del Sole - Sala InterAction). Info Bologna 0512910910 Info Roma 0695945400 - Info Chivasso 0119115229
BOLOGNA
La Compagnia dell’Evolution Dance Theatre dimostra come si possa fare musica non solo con strumenti e voce ma anche con il corpo. Il 14 e 15 marzo all’Auditorium Conciliazione, parte un viaggio per ”Electric City”, ideale città animata dalle acrobazie dei ballerini diretti dal coreografo Anthony Heinl. Sensazioni sorprendenti, evoluzioni di corpi che si fondono con le note, immersi in uno scenario tecnologico. Lo spettatore sarà affascinato e sollecitato da un’esplosione di energia pura. TORINO
LA SCUOLA, VENT’ANNI DOPO Vicenza, dal 29 al 30 marzo
S I Modena City Ramblers sono nati come fenomeno locale; con la forza delle loro canzoni, dei loro testi e musiche tradizionali hanno raggiunto la popolarità. Ma non hanno mai smesso di essere folk e sanguigni, come quando iniziarono vent’anni fa. Il 15 marzo suoneranno all’Estragon le canzoni di Niente di nuovo sul fronte Occidentale, un disco doppio. Duplice veste melodica per i Modena: il rock elettrico vagamente aggressivo si sfuma con canzoni decisamente più riflessive e poetiche.
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ono molte le proposte del Teatro Comunale, un ricco cartellone che spazia dalla danza alla concertistica fino alla prosa. Per il teatro, va in scena La scuola, testo tratto dalla produzione letteraria di un osservatore privilegiato come Domenico Starnone. Con leggerezza e ironia l’ex insegnante ha saputo raccontare dal suo interno il sistema scolastico italiano degli Anni ‘90, cogliendone le tensioni e le frustrazioni, i compromessi, le disillusioni e l’insofferenza adolescenziale. Era il 1992 quando Silvio Orlando e Angela Finocchiaro, diretti da Daniele Luchetti, debuttarono con Sottobanco. Fu un grande successo, tanto che il regista firmò anche la trasposizione cinematografica col titolo La scuola, che gli valse tre anni dopo il David di Donatello. A vent’anni di distanza Silvio Orlando, affiancato da Marina Massironi e da un gruppo affiatatissimo di attori capitanati sempre da Luchetti, riprende lo spettacolo il 29 e il 30 marzo per proseguire al Teatro Ambra Jovinelli di Roma dal 3 al 13 aprile. Nel frattempo è cambiato qualcosa nell’universo scolastico del nostro Paese? «Sarà interessante fare un bilancio e vedere cosa è successo poi...», commenta Silvio Orlando. Info 0444324442
Teresa Salgueiro è stata voce e colonna portante dei Madredeus, il gruppo portoghese che più ha diffuso il Fado negli ultimi 20 anni. Il 12 marzo, al Teatro Colosseo, la Salgueiro sale sul palco con Carisa Marcelino alla fisarmonica, Andre Filipe Santos alla chitarra e Rui Lobato alle percussioni, per presentare il suo ultimo lavoro, O Misterio, nato tra le mura del Convento Arrabida di Setubal. Una track list di brani intimi ed intensi, recitati dalla voce sensuale della cantante portoghese che ripropone in note il suo cammino spirituale.
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DRAMMATICO
BLING RING Regia di Sofia Coppola con E. Watson, E. Daniels, L. Mann, T. Farmiga, M. Monroe GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
A Los Angeles, un gruppo di ragazzini ossessionati dalla vita delle star, rintracciano on line gli indirizzi di molte celebrità, tra cui Paris Hilton e Orlando Bloom. L’obiettivo è intrufolarsi nelle loro case e fare man bassa di borse, scarpe... Tutto comincia come un gioco, ma presto diventa qualcosa di molto pericoloso. Basato su fatti realmente accaduti, quelli della banda più famosa di Hollywood ribattezzata dai media Bling Ring, il film della figlia di Francis Ford Coppola li racconta, però, con una certa superficialità. DOCUMENTARIO
SACRO GRA Regia di Gianfranco Rosi GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Il Gra è il Grande Raccordo Anulare di Roma che, con i suoi 70 km, rappresenta l’autostrada urbana più estesa d’Italia. Ai margini di questa strada si muove un’umanità che Rosi, da grande cineasta del reale qual è (documentarista è un po’ riduttivo), ha saputo cogliere con un preciso sguardo da entomologo. Con una galleria di personaggi (il nobile piemontese decaduto, un angelo del 118, un pescatore di anguille, le prostitute âgé, un botanico) che sarebbero piaciuti a Fellini che in Toby Dammit aveva già inquadrato i margini di quella grande via. Il film ha vinto, un po’ a sorpresa, il Leone d’Oro allo scorso Festival di Venezia.
DI ALESSANDRA MICCINESI & PEDRO ARMOCIDA
RECENSIONI cinema STORIA DI UNA LADRA DI LIBRI regia di Brian Percival con Geoffrey Rush Genere: drammatico GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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e manca l’istruzione, si lascia spazio al pregiudizio. Con queste parole Emily Watson ha presentato a Roma, nella Giornata della Memoria, Storia di una ladra di libri, film diretto da Brian Percival e interpretato dalla piccola Sophie Nélisse. Tratto da un romanzo di Markus Zusak, La ragazza che salvava i libri narra la storia di Liesel, vivace ragazzina affidata ai genitori adottivi che sarà suo malgrado testimone degli orrori della Germania nazista. Un giorno, Liesel torna a casa con un libro rubato e inizia a collezionarne sempre di più, appassionandosi alla lettura e al potere evocativo delle parole, per superare la tragedia che vede intorno a sé. Intanto i genitori nascondono un ebreo rifugiato sotto le scale.
LA MOSSA DEL PINGUINO regia di Claudio Amendola con Ricky Memphis, Edoardo Leo, Antonello Fassari, Ennio Fantastichini e Francesca Inaudi Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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ebutto alla regia per Amendola, che ha aspettato la storia giusta - oltre che la maturità artistica - per raccontare un po’ di sé attraverso la metafora sportiva. Il film racconta infatti il sogno olimpico di quattro uomini che, per caso, scoprono il gioco del curling e decidono di “lanciarsi“ verso le Olimpiadi invernali di Torino 2006. Daranno il massimo per diventare campioni italiani: allenamenti, provocazioni e strappi alle regole. Tutto per diventare persone migliori.
LEI regia di Spike Jonze con Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara, Olivia Wilde e Scarlett Johansson Genere: commedia GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
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nnamorarsi è una questione di sfumature sottili. Lo sa bene Theodore (J. Phoenix), uomo solitario che vive in una futuristica Los Angeles scrivendo lettere “personali“ per perfetti sconosciuti. La routine di Theodore cambia quando acquista un sistema informatico di nuova generazione, Samantha (voce originale di Scarlett Johansson). Lei - che è solo un’intelligenza artificiale - sin da subito si dimostra sensibile, profonda e brillante. Finché il rapporto amicale tra Theodore e Samantha diventa amore profondo, con tutte le implicazioni (e le complicazioni) del caso.
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ANIMAZIONE
MONSTER UNIVERSITY Regia di Dan Scanlon GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Prequel che racconta gli antefatti di Monster&Co., uno dei più amati film d’animazione Pixar, Monsters University non è certo da meno con la storia di Mike Wazowski che, fin da piccolo, sogna di diventare uno “spaventatore”, ossia uno di quei mostri che entrano nelle camere dei bambini attraverso porte speciali per fargli paura. Così va alla Monsters University dove, tra mille difficoltà e una prima bocciatura, dovrà imparare a lavorare insieme e a fare squadra con un gruppo di mostri non proprio spaventosi. Perché l’importante è partecipare... DRAMMATICO
TO THE WONDER Regia di Terrence Malick con B. Affleck, O. Kurylenko, J. Bardem, R. McAdams,
R. Mondello GIUDIZIO DI 50&PIÙ:
Dopo essere stati a Mont Saint-Michel, in Francia, all’apice del loro amore, Marina (O. Kurylenko) e Neil (B. Affleck) tornano in Oklahoma, dove ben presto iniziano a nascere dei problemi. Marina conosce un prete, anche lui straniero (J. Bardem), che non è più sicuro della propria vocazione, mentre Neil riallaccia i rapporti con una sua amica d’infanzia, Jane (R. McAdams). Dal regista del recente capolavoro The Tree Of Life, un’altra opera fatta di rarefazione e profonda ricerca della bellezza, dove ciò che conta sono le immagini. MARZO 2014
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VERTICALI 1. Un tratto del Tamigi; 2. È tappezzata di monitor; 3. Città della Nigeria; 4. Nel; 5. Fu il Presidente della Quinta Repubblica Francese; 6. La sigla del Nicaragua; 7. La tangente all’infinito; 8. Lo è la cosa che ti appartiene; 9. In mezzo al lido; 10. Ha per capitale Vientiane; 11. Abbreviazione di inferiore; 12. Iniziali di Torricelli; 13. Titolo ecclesiastico; 14. È alla base della dignità; 15. Si girano negli studios; 17. Diminutivo femminile plurale; 20. Il dittongo di Mao; 23. La corretta pronuncia di un suono; 24. Misura la... camminata; 25. Un nodo al fazzoletto; 26. Un rosso fiore montano; 31. Fa afflosciare le vele; 35. Lo studio dei popoli; 36. Era un paramento dei grandi sacerdoti ebrei; 38. Un famoso Bill del Far West; 39. Louis del film All’ovest niente di nuovo del 1930; 40. Si raccontano per ridere; 41. Comprende la Manciuria; 42. Pieni di quattrini; 43. Era detto Lo zar bianco; 44. È sintomo di gotta; 45. Centro in provincia di Taranto; 49. Un pasto; 51. Il Petrella musicista; 55. Una gara di motocross; 61. Forma il lago Brienz; 68. Sigla di Messina; 69. Centouno romani; 70. Un’adesione; 71. Al centro dell’amor.
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CRUCIVERBA Lello ORIZZONTALI 1. Imposta Comune sugli Immobili; 4. Film western del 1960 diretto da John Ford; 16. Le fece rapire Romolo; 18. È una meta delle migrazioni; 19. È sul tetto per ricevere; 21. Un codice per i versamenti; 22. Una... pallina liquida; 25. Gli insegnanti del liceo; 27. Finisce nell’urna; 28. Il... siluro di certe moto; 29. No al rovescio; 30. Il dio greco dell’amore; 32. La fine del conduttore; 33. In mezzo all’insenatura; 34. Paga a consumo; 37. La fine di Gounod; 38. Stephanie del film L’uomo di carta del 1971; 41. Si lancia per nascondersi al nemico; 46. Iniziali di Tommaseo; 47. Principio d’idraulica;
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48. Va a scuola a Coverciano; 50. Una parola che non poteva mancare al grande Mario Riva; 52. Vi nacque Robespierre; 53. Piccola ranocchia verde; 54. Si salutano incontrandoli; 56. Il De Luca di In alto a sinistra; 57. Caos senza... inizio; 58. Persone tenute in scarsa considerazione, specialmente in Inghilterra; 59. Sorridente; 60. Il profeta del cetaceo; 62. Google Street View; 63. Chi sa prenderla, fa centro!; 64. Iniziali di Manzoni; 65. La fine del cocktail; 66. I dieci di Cesare; 67. La Stewart cantante americana; 69. Il bimbo lo dice a tutti!; 71. Di quello di mare non si muore; 72. Amori senza pari; 73. Una con la fedina sporca; 74. Fa parte dell’indirizzo; 75. Compresse medicinali.
» soluzioni a pag. 98 CRUCIVERBA SILLABICO Lello ORIZZONTALI 1. A volte sono imbarazzanti; 4. La moglie di don Ferrante; 7. Amministrano la giustizia; 9. L’ingenuo veneto; 10. Libri d’altri tempi; 11. Gradazione cromatica; 12. L’isola che ci ricorda una famosa Venere. 13. Si pagano all’armatore; 14. Fu sconfitto a Tagliacozzo; 16. Tagliano e cuciono sugli attori;
18. Il grande architetto di Padova; 19. Maniere; 21. Un maialetto cotto intero; 22. Un famoso paladino; 23. È abbreviato nei processi; 24. Un contorno per l’arrosto. VERTICALI 1. Addomestica le belve; 2. Li acquistano gli allevatori; 3. La si dà alla donna; 5. La pappa dei bambini; 6. Limita la popolazione; 8. Attestato rilasciato dalla
competente autorità scolastica; 12. Guarita a Lourdes; 15. Li scelgono i genitori; 17. Lo sono i tonici cardiaci; 1
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Un... balconcino a teatro; Enea la abbandonò; Sono affini alle cipolle; Lago del Piemonte.
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GAMeS
CHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI • GIOCHI MINI CRUCIVERBA Lello 1
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STUZZICA CERVELLO TEST 1
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A B C B A b)
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ORIZZONTALI 1. La Marceau interprete de Il tempo delle mele; 7. Cavarsi dai guai; 8. Un grido che arresta; 9. Simboleggia l’agricoltura; 12. Lo difese Emilio Zola; 14. Subirono l’ira di Achille; 15. L’albero a cui s’impiccò Giuda; 17. Scrisse Becket e il suo re; 20. Sigla di Napoli; 21. Era famoso il suo Colosso; VERTICALI 2. Dopo sett. e prima di nov.; 3. Ottimo vino del Trevisano; 4. Il periodo della giornata in cui certi bar propongono sostanziosi aperitivi; 5. Così inizia l’irritazione; 6. Scarsi, piccolissimi; 8. È opposto al Nord; 10. I filamenti dei funghi; 11. Maestro... senza metro; 13. La Kabaivanska soprano; 15. Un... tifoso della diva; 16. Colui il quale; 18. Il dittongo in gioco; 19. Scaldare... in mezzo.
6, 8 Lionello
Osservate a destra le tre figure e le sequenze di lettere ad esse associate e dite quali lettere vanno sostituite, secondo logica, ai cinque punti interrogativi.
TEST 2
TEST 3
Osservate attentamente le cinque sequenze sottostanti e dite quali numeri vanno sostituiti, secondo logica, ai quattro punti interrogativi.
Osservate le due liste di cinque parole e dite quali sono i due gruppi di lettere che posti rispettivamente all’inizio delle parole delle due liste permettono di ottenere dieci parole, sapendo che i due gruppi di lettere da individuare, uniti tra loro, consentono di ottenere un sinonimo della parola ABITO.
503412321 679588497 362271180 445354263 5 ?8 4 3 ???6
prima lista
seconda lista
TAGLIA COVO PAIO PERO TALE
DESCO GOLA DIO PORI NERO
TEST 4 Osservate a destra le figure e i numeri a esse associati e dite quanti cerchi vanno inseriti sul numero di colore rosso, seguendo un criterio logico da determinare.
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R E L A Z I O N I P E R S O N A L I • L AV O R O • C O L L E Z I O N I S M O • P R O P O S T E • A F F I T T O • V E N D O
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SOLUZIONI • SOLUZIONI • SOLUZIONI • » di ALDEBARAN
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20 feb. » 20 mar. Grazie a Mercurio il mese si presenta piacevole. Saprete infatti dimostrare che, volendo, siete persone frizzanti, fantasiose e sensibili. Gioveranno qualche week-end o brevi viaggi.
Se volete approfittare delle posizioni interplanetarie di questo mese, uscite da casa, parlate, comunicate. In qualche viaggio o gita conoscerete una persona che diventerà importante in futuro.
ARIETE 21 mar. » 20 apr. Il pianeta Sole entra nel segno dando inizio alla primavera. Sarete attivi, produttivi in tutto ciò che farete. Per stare bene praticate sport, fate passeggiate e mangiate cibo semplice e sano.
BILANCIA 23 set. » 22 ott. Marte, entrando nel segno, porterà con sé calore, energia e voglia di fare. Saprete comunicare, vendere i vostri prodotti, le vostre idee. Probabili spostamenti per lavoro.
TORO 21 apr. » 20 mag. Dove finora avete accettato certi compromessi e sacrifici, adesso comincerete a liberarvi di preconcetti e freni morali. Nascerà un’amicizia interessante. Buona la salute.
SCORPIONE 23 ott. » 22 nov. Interessanti contatti con bambini o persone giovani e in gamba. Potrà nascere una preziosa e durevole amicizia. Attenti alle avventure amorose: potranno lasciarvi l’amaro in bocca.
GEMELLI 21 mag. » 21 giu. Mese difficoltoso, ma i soldi arriveranno e con il buon senso potrete mettere da parte qualche euro. Attenti: anche le spese aumenteranno. Contatti piacevoli con parenti e vicini.
SAGITTARIO 23 nov. » 21 dic. Sarà un mese da dedicare a voi stessi e al vostro benessere interiore. Nasceranno numerose nuove amicizie. Si rivelerà un periodo “sì” quasi in ogni campo.
CANCRO 22 giu. » 22 lug. Sarete impegnati ripetutamente in questioni economiche vostre e altrui. Difendetevi da raffreddori, influenze e altre malattie banali ma fastidiose. Contatti con il mondo dell’artigianato.
CAPRICORNO 22 dic. » 20 gen. Sarà un mese di collaborazioni, amicizie e contatti con persone straniere. Ricordate: con la pazienza otterrete di più. Si presentano novità in casa e un viaggio in vista.
ACQUARIO 21 gen. » 19 feb.
LEONE 23 lug. » 23 ago. Durante questo mese concentratevi sul lavoro, sui piccoli doveri verso la salute e l’aspetto fisico, ecc. Saprete comunicare bene. Contatti piacevoli con parenti.
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Amore, affetto, amicizia, allegria, arte e tutto quello che risiede sotto Venere saranno favoriti. Evitate imprese rischiose e scappatelle amorose. Fate cure di acque termali, fanghi, ecc.
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Stuzzica cervello TEST 1 - Le lettere che vanno sostituite ai cinque punti interrogativi sono B C B A C. In ogni sequenza, infatti, ad ogni semicerchio seguito da un altro corrisponde la lettera A, ad ogni semicerchio seguito da un rettangolo rosso corrisponde la lettera B, ad ogni semicerchio seguito da un rettangolo azzurro corrisponde la lettera C. Riepilogando:
B C B A C TEST 2 - I numeri che sostituiscono i punti interrogativi sono: 2, 7, 3, 4. Essi permettono di rispettare il criterio logico valido per tutte le altre sequenze: infatti, il primo e il terzo numero della sequenza superano di un’unità rispettivamente il quarto e il sesto numero della sequenza; a loro volta questi ultimi numeri superano di un’unità il settimo e il nono numero della sequenza; infine, il secondo numero è inferiore di un’unità al quinto numero che a sua volta è inferiore di un’unità all’ottavo numero. Riepilogando: 1° 2° 3 4° 5° 6° 7° 8° 9° 5 2 8 4 3 7 3 4 6
TEST 3 - I due gruppi di lettere da anteporre alle parole appartenenti rispettivamente alla prima e alla seconda lista sono VES e TE. Le parole che si ottengono anteponendo le lettere V, E, S alla prima lista di cinque parole fornite sono: VESTAGLIA, VESCOVO, VESPAIO, VESPERO, VESTALE Le parole che si ottengono anteponendo le lettere T, E alla seconda lista di cinque parole sono: TEDESCO, TEGOLA, TEDIO, TEPORI, TENERO Infine, unendo le lettere V,E,S alle lettere T,E si ottiene la parola VESTE. TEST 4 - I cerchi che vanno inseriti sul numero di colore rosso sono 5. Essi, infatti, in tutte le figure sono in numero uguale alla metà del numero che è posto al loro interno.
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