XIII FESTIVAL CINEMA EUROPEO

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CREDITS

DIRETTORE FESTIVAL FESTIVAL MANAGER Alberto La Monica DIREZIONE ARTISTICA ART DIRECTOR Cristina Soldano RESPONSABILE SEGRETERIA ORGANIZZATIVA MANAGING AND STAFF COORDINATOR Roberta Vernice

PROGETTO GRAFICO FESTIVAL 13° edizione GRAPHIC PROJECT 13th edition Alessandro Colazzo - alessandrocolazzo@gmail.com IDEAZIONE E REALIZZAZIONE LOGO ‘FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO’ Francesco Maggiore - BigSur IMPAGINAZIONE CATALOGO Alessandro Colazzo e Francesco Baccaro

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA ORGANISING SECRETARIAT Davide Carrozza, Claudia Forcignanò, Salvatore Greco, Terry Malcangi, Olivier Reynaud

WEBMASTER Z-Project, Soluzioni Web - www.z-project.it

RESPONSABILE RELAZIONI ESTERNE EXTERNAL RELATIONS COORDINATOR Vito Antonio La Monica

SOTTOTITOLI ELETTRONICI ELECTRONIC SUBTITLES Manlio Lapi, Dialoghi di Luce (manlio@ddlux.com)

SELEZIONE DEI FILM IN CONCORSO SELECTION OF FILMS IN COMPETITION Cristina Soldano, Luigi La Monica SELEZIONE CORTOMETRAGGI PUGLIA SHOW SELECTION OF SHORTS PUGLIA SHOW Luigi La Monica INCONTRI CON GLI AUTORI MEETINGS WITH THE AUTHORS Massimo Causo

REDAZIONE E AGGIORNAMENTO SITO INTERNET Luigi La Monica

ATTREZZATURE TECNICHE TECHNICAL EQUIPMENT Gerry Service di Piero Loglisci www.gerryservice.com ALLESTIMENTI PUBBLICITARI E MOSTRE Eurokolor srl - Francesco Viola REALIZZAZIONE PREMI E TARGHE Mikama Gioielli - Ulivo d’Oro e Targhe Futuro Remoto Gioielli - Premio Mario Verdone

UFFICIO STAMPA PRESS OFFICE Giovanna Mazzarella e Cristina Scognamillo STAGIAIRE Marianna Lotito, Sara Valentino TRADUZIONI SOTTOTITOLI E CONSULENZE LINGUISTICHE FILM IN CONCORSO TRANSLATIONS AND LINGUISTIC SUPPORTS FOR COMPETITION Davide Carrozza CATALOGO E SCHEDE FILMOGRAFICHE CATALOGUE AND FILM NOTES Luigi La Monica TRADUZIONE CATALOGO a cura di Davide Carrozza e Olivier Reynaud UFFICIO OSPITALITÀ HOSPITALITY OFFICE T.A. congressi e servizi di Titti Merenda www.tacongressi.it

PATROCINI E COLLABORAZIONI PATRONAGES AND COLLABORATIONS Parlamento Europeo, Ministero per i Beni e Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema, Comune di Lecce - Assessorato alla Cultura, Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Puglia Promozione - Agenzia Regionale del Turismo, Provincia di Lecce - Assessorato alla Cultura, Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia, Apulia Film Commission, CCIAA Lecce, Slovenian Film Center, Forum Austriaco di Cultura, Ambasciata di Francia, Ambasciata di Spagna, Istituto Polacco di Roma, Università del Salento, CGIL Puglia, SNCCI, SNGCI, FIPRESCI, AIACE Nazionale, Augustus Color, Centro Nazionale del Cortometraggio, Officine Artistiche, AFIC, Festival of Festivals, Vestas Hotels & Resorts, Autosat Concessionaria Alfa Romeo di Lecce, Libreria Liberrima, Officine Cantelmo, Futuro Remoto Gioielli, Azienda Vinicola Apollonio, Elios Tours.

APULIA FILM COMMISSION Antonella Gaeta - Presidente, Gigi De Luca Vicepresidente, Silvio Maselli - Direttore GSF CAPITAL Carlos Puyol - Direttore Finanziario, Carmine Di Giglio - Country Manager GSF Italia CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI LECCE Alfredo Prete - Presidente SLOVENIAN FILM CENTRE Nerina T. Kocjancic

MAIN SPONSOR: GSF

FORUM AUSTRIACO DI CULTURA Christoph Meran - Direttore, Gudrun Matt - Vicedirettrice

SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE WE THANK FOR THEIR CO-OPERATION

AMBASCIATA DI FRANCIA Massimo Saidel - Responsabile Audiovisivi

COMUNE DI LECCE Paolo Perrone - Sindaco, Rocco Massimo Alfarano - Assessore alla Cultura, Nicola Elia - Dirigente Servizio Cultura, Giuseppe Filippi Filippi - Responsabile comunicazione istituzionale

PROVINCIA DI LECCE Antonio Gabellone - Presidente Simona Manca - Vicepresidente e Assessore alla Cultura

Associazione Culturale “ART PROMOTION”

PUGLIA PROMOZIONE - Agenzia Regionale del Turismo della Regione Puglia Nadia Fortunato - Responsabile Educational Tour

CONTATTI CONTACTS www.artpromo.org - info@artpromo.org info@festivaldelcinemaeuropeo.it

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Nicola Borrelli - Direttore Generale per il Cinema

www.festivaldelcinemaeuropeo.it

CSC PRODUCTION Elisabetta Bruscolini - Direttore Generale, Carla Manfredonia - Diffusione Festival, Barbara Dante e Manuela Bordoni - Comunicazione

MEDIA PARTNERS: Cinecittà News, Cineuropa, Radio Cinema

REGIONE PUGLIA Nichi Vendola - Presidente, Silvia Godelli - Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Antonietta Riccio, Anna Vita Perrone, Gabriella Belviso, Anna Maria Maiellaro - Dirigenti ORGANIZZAZIONE FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO EUROPEAN FILM FESTIVAL ORGANIZATION

CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA Marcello Foti - Direttore Generale, Enrico Magrelli - Conservatore Cineteca Nazionale, Laura Argento - Responsabile Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale, Antonella Felicioni - Responsabile Fototeca

PARLAMENTO EUROPEO Doris Pack - Presidente Commissione Cultura, Clara Albani - Direttrice Ufficio d’informazione per l’Italia, Marisella Rossetti - Premio LUX

AMBASCIATA DI SPAGNA Juan Maria Alzina - Consigliere Culturale ISTITUTO POLACCO DI ROMA Jaroslaw Mikolajewski - Direttore UNIVERSITÀ DEL SALENTO Domenico Laforgia - Magnifico Rettore CINEUROPA Valerio Caruso - Direttore FIPRESCI Klaus Eder - Segretario Generale SINDACATO NAZIONALE CRITICI CINEMATOGRAFICI ITALIANI Bruno Torri - Presidente SINDACATO NAZIONALE GIORNALISTI CINEMATOGRAFICI ITALIANI Laura Delli Colli - Presidente, Romano Milani Segretario Generale AUGUSTUS COLOR Vittorio Bonini - Direttore Generale AIACE NAZIONALE Gianni Volpi - Presidente CENTRO NAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO Alberto Barbera, Gianni Volpi - Presidenti


CGIL Salvatore Arnesano - Segretario Generale Cgil Lecce FIOM - CGIL | Giorgio Airaudo Segretario Nazionale Responsabile Settore Auto PROFORMA WEB Andrea Camorrino, Elena Grillo, Enzo Pasculli, Giovanni Sasso AUTOSAT LECCE SRL Concessionaria Alfa Romeo FUTURO REMOTO GIOIELLI Gianni De Benedittis VESTAS HOTELS & RESORTS Andrea Montinari LIBERRIMA Maurizio Guagnano, Augusta Epifani OFFICINE CANTELMO Alessandro Delli Noci, Andrea Sanità AZIENDA VINICOLA APOLLONIO Massimiliano Apollonio ELIOS TOURS Stefania Mandurino OFFICINE ARTISTICHE Daniele Orazi UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE: Per I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO RETROSPETTIVA Marcello Foti, Enrico Magrelli, Laura Argento - Centro Sperimentale di Cinematografia, Cineteca Nazionale MONOGRAFIA: SERGIO CASTELLITTO. SENZA ARTE NÈ PARTE a cura di Enrico Magrelli Centro Sperimentale di Cinematografia, Agenzia TNA, Vestas Hotels & Resorts, Banca Carime, Rubbettino Editore MOSTRA FOTOGRAFICA: SERGIO CASTELLITTO Marcello Foti, Enrico Magrelli, Antonella Felicioni - Fototeca Centro Sperimentale di Cinematografia Moira Mazzantini, Benedetta Anzà - Agenzia TNA Per I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA Andrea Gambetta - Solares Fondazione delle ArtiParma Per OMAGGIO A KEN RUSSELL Massimo Causo - curatore Per CINEMA EUROMEDITERRANEO: SETTIMANA DI CINEMA SLOVENO Nerina T. Kocjancic - Slovenian Film Center

Per TAVOLA ROTONDA: IL PLURALISMO DEL CINEMA EUROPEO. L’URGENZA DELLA CROSSMEDIALITA’ QUALE DRIVER NELLA GOVERNANCE INTERNAZIONALE Clara Albani, Valeria Fiore - Ufficio d’informazione per l’Italia del Parlamento Europeo Per VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA Marcello Foti - Direttore Generale, Laura Argento - Responsabile Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale, Elisabetta Bruscolini, Carla Manfredonia, Barbara Dante, Manuela Bordoni CSC PRODUCTION Per Tavole Rotonde CINEMA E REALTÀ LA DIGNITÀ DEL LAVORO Luciana Castellina, Giorgio Airaudo - Segretario Nazionale Fiom-Cgil, Responsabile Auto, Rosario Rappa - FIOM Taranto, Salvatore Bergamo - FIOM Lecce, Oronzo Spagnolo - Dipendente Gruppo Rossi Lecce, Annarita Morea - Dipendente Gruppo ST Microelectronics L’IMMIGRAZIONE: RESPONSABILITÀ E SOSTEGNO Giuliana Perrotta - Prefetto di Lecce, Nunzia Baglivo - Coordinatrice Salento Emergency, Salvatore Arnesano, Antonella Cazzato - CGIL Lecce, Piero Soldini - Responsabile dell’Area Immigrazione della CGIL, Don Raffaele Bruno - Associazione LIBERA, Anna Caputo - Presidente ARCI LECCE, Yvan Sagnet - Leader rivolta lavoratori braccianti Masseria Boncuri, Gigi Perrone - Dipartimento per l’Immigrazione Università del Salento, Klodiana Cuka - Associazione INTEGRA Onlus, Paolo Paticchio - Presidente Associazione Terra del Fuoco-Mediterranea LA PERMEABILITA’ DEL MONDO CARCERARIO AGLI INTERVENTI ESTERNI Alberto Maritati - Senatore, Antonio Fullone Direttore Casa Circondariale Lecce, Riccardo Secci - Comandante Reparto Polizia Penitenziaria Casa Circondariale Lecce, Alessandra Thiele, Viviana Ballotta - Sacher Distribuzione, Claudia Cirasola Kaos Cinematografica, Salvatore Striano - Attore, Maurizio Cartolano - Regista, Simona Banchi Ambra Group, Amnesty International, Articolo 21 Per PUGLIA SHOW Gianni Volpi, Alberto Barbera - Centro Nazionale del Cortometraggio, Vittorio Bonini - Augustus Color

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO AFIC - ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA Nel complesso del sistema audiovisivo italiano, i festival rappresentano un soggetto fondamentale per la promozione, la conoscenza e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva, con un’attenzione particolare alle opere normalmente poco rappresentate nei circuiti commerciali come ad esempio il documentario, il film di ricerca, il cortometraggio. E devono diventare un sistema coordinato e riconosciuto dalle istituzioni pubbliche, dagli spettatori e dagli sponsor. Per questo motivo e per un concreto spirito di servizio è nata nel novembre 2004 l’Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic). Gli associati fanno riferimento ai principi di mutualità e solidarietà che già hanno ispirato in Europa l’attività della Coordination Européenne des Festivals. Inoltre, accettando il regolamento, si impegnano a seguire una serie di indicazioni deontologiche tese a salvaguardare e rafforzare il loro ruolo. L’Afic nell’intento di promuovere il sistema festival nel suo insieme, rappresenta già oggi più di trenta manifestazioni cinematografiche e audiovisive italiane ed è concepita come strumento di coordinamento e reciproca informazione. Aderiscono all’Afic le manifestazioni culturali nel campo dell’audiovisivo caratterizzate dalle finalità di ricerca, originalità, promozione dei talenti e delle opere cinematografiche nazionali ed internazionali. L’Afic si impegna a tutelare e promuovere, presso tutte le sedi istituzionali, l’obiettivo primario dei festival associati. Within the framework of the Italian audiovisual system, film festivals are fundamental in the promotion, awareness and diffusion of cinema and audiovisual culture, as they pay particular attention to work that is usually not represented by commercial circuits, such as, for example, documentaries, experimental films and short films. And they must become a system that is coordinated and recognized by public institutions, spectators and sponsors alike. For this reason, and in the explicit spirit of service, the Association of Italian Film Festivals (Afic) was fonde in November, 2004. The members follow the ideals of mutual assistance and solidarity that are the guiding principles of the Coordination Européenne des Festivals and, upon accepting the Association’s regulations, furthermore strive to adhere to a series of ethical indications aimed at safeguarding and reinforcing their role. In its objective to promote the entire festival system, the Afic already represents over thirty Italian film and audiovisual events and was conceived as an instrument of coordination and reciprocal exchange of information. The festivals that are part of the Afic are characterized by their search for the new, originality, and the promotion of talent and national and international films. Afic is committed to protecting and promoting, through all of its institutional branches, the primary objective of the member festivals.

Per SHORT MATTERS! Bettina Schwarz - European Film Academy Per PAROLE DI CINEMA Presentazioni di libri ed incontri con gli autori Maurizio Guagnano, Augusta Epifani - Liberrima

Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic) Via Emilio Faà di Bruno, 67 -00195 Roma - Italia Tel. 06 491156 Fax 06 491163 www.aficfestival.it - info@aficfestival.it


13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Paolo PERRONE

Antonio GABELLONE

Sindaco di Lecce Mayor of Lecce

Presidente della Provincia di Lecce Chairman of the Province of Lecce

Mi emoziona molto presentare, quest’anno, la tredicesima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce. Quella 2012, infatti, è la quinta rassegna annuale che ho l’onore di presiedere come sindaco della città che la ospita; e, inutile dire, mi auguro che non sia anche l’ultima cui partecipo come primo cittadino. E come primo cittadino che molto crede e molto ha puntato sulla Cultura – di cui il cinema è espressione fondamentale – come motore propulsore di economia e come ossatura su cui costruire un modello di sviluppo credibile, duraturo, alternativo a quelli, distruttivi, che abbiamo visto all’opera in realtà locali non così lontane da noi. Ecco perché ribadisco il mio totale, incrollabile sostegno a questo festival che, pur in assenza di contributi significativi diversi da quelli ottenuti dal Comune di Lecce, ha avuto il merito di collocare la nostra città tra le capitali del cinema internazionale. E che sempre più, ne sono certo, si confermerà rassegna prestigiosa – anzi, “la” rassegna prestigiosa – del panorama cinematografico pugliese.

In varie occasioni abbiamo constatato come il cinema abbia conquistato Lecce e, a fronte di questo, come Lecce abbia conquistato il cinema. Uno scambio così fruttuoso che insistere nell’organizzare una nuova edizione del Festival del Cinema Europeo costituisce la prova di un’affinità profonda, d’una comunione di qualità in cui città e cinema si riconoscono reciprocamente. Un vero matrimonio d’amore! La città offre il suo set inimitabile, la sua scoperta vocazione di prestigioso scenario e dentro vede calare, da registi non solo innamorati ma rigorosi nelle scelte, storie in cui si rispecchia la contemporaneità con le sue umane passioni, con le difficoltà del vivere quotidiano, con i segni talvolta sanguinanti dei mutamenti sociali come delle vicende individuali. L’occasione è un ulteriore incoraggiamento ad avvicinare, sì, la cinematografia europea che conosciamo solo, forse, in parte della sua ricchezza, ma anche ad accostarsi con rinnovata curiosità e con animo e mente sgombri da pregiudizi a quella di paesi “vicini di casa” che pure è utile e sorprendente scoprire nella sua originalità. “Lecce città chiesa” recita il titolo di un libro che ne ricorda gli edifici sacri esaltati dal barocco. Oggi a quel titolo se ne potrà aggiungere un altro, altrettanto pertinente e ricco di promesse: “Lecce città cinema”. Un auspicio che vuol dire arricchimento della mente, apertura – è il caso di dirlo! – di nuovi insospettati ‘scenari’.

I’m very moved for introducing the thirteenth edition of the European Film Festival of Lecce. The 2012 edition is, in fact, the fifth annual review that I have the honor to chair as Mayor of the Town of Lecce. Needless to say, I really hope it is not the last one. I am a Mayor who really believes and invested on Culture of which cinema is a crucial expression. The cinema is a driving force of the economy and base to build a reliable, long-lasting, alternative, model, different than the destructive ones that we have seen in local areas, not too far from us. This is why I confirm my full and abiding support to this Festival, that even without great funds apart from the ones obtained by the Municipality of Lecce, has the merit to place our town among the capitals of International cinema. I am certain that this Festival will always confirm itself as a prestigious one- actually, the most prestigious one of the Apulian movie scene.

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In many occasions we have noted how the cinema has conquered Lecce and how Lecce has conquered the cinema, such a fruitful exchange. Insisting on organizing a new edition of the European Film Festival is the proof of a deep affinity, a communion of quality where city and cinema recognize each other. A true love wedding! The city offers its incomparable set, its vocation of being a prestigious scenario, with stories where nowadays’ human passions and difficulties are reflected, along with the signs of social changes and individual facts. These stories are created by passionate directors, who are also rigorous. The occasion is a further encouragement to bring European cinema closer, only partially known, and to approach with renewed curiosity and a prejudice-free soul and mind to the “neighbors countries” that are useful and surprising to discover. “Lecce church-city” is the title of a book recalling the holy buildings exalted by the Baroque. Today we could add another title, as relevant and full of promises: “Lecce cinema-city”. This auspice means mind enrichment and opening towards new unexpected scenarios; that is right the case.

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Silvia GODELLI

Cristina SOLDANO

Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia Assessor to Mediterranean, Culture and Tourism of Apulia Regional Administration

Direttore artistico Festival del Cinema Europeo - Art Director European Cinema Festival

Giunto alla sua tredicesima edizione, il Festival del Cinema Europeo conferma la straordinaria capacità di presentare a un pubblico larghissimo e fervidamente coinvolto le produzioni più interessanti del panorama europeo del 2011-12. In pari tempo il Festival riesce a riproporci l’intera ricchezza della cultura cinematografica degli ultimi trent’anni del ‘900, e quella dell’ultimo decennio, interpretandola attraverso l’omaggio a Kusturica e attraverso il ricordo di un autore inimitabile come Ken Russel, scomparso purtroppo nel novembre scorso. Esperienza fertile e attrattiva, apprezzata a livello nazionale e internazionale, connotata dalla profondità della passione e dalla competenza degli organizzatori, il Festival intercetta nel cinema i valori e le emozioni del nostro tempo, la tensione creativa di artisti impegnati e di successo come Sergio Castellitto, la sensibilità dei nuovi talenti con la proposta delle prime regie e l’interessante vetrina dei cortometraggi dei giovani registi pugliesi. Il Festival s’inserisce nella prospettiva dello sviluppo e del futuro culturale della Città di Lecce, nella cornice del suo caldo barocco, nella bellezza di tutto il Salento, proponendosi come una delle principali realtà della composita filiera del cinema della Puglia, di cui rappresenta un esempio particolarmente importante all’interno delle rete dei festival di cinema. With its thirteenth edition, the European Film Festival confirms its extraordinary capability to offer a wide and actively involved public with the most interesting productions of the European cinematic industry for the year 2011-2012. At the same time, the Festival manages to reproduce the entire richness of the last thirty years of the 20th century and of the last decade, interpreting it through its homage to Kusturica and also to an unmistakable author such as Ken Russel, who unfortunately passed away last November. A fertile and attractive experience, appreciated at the national and international level, helped by the passion and competence of its staff, the festival finds in cinema the ideas and emotions of our times, the creative tensions of involved and popular artists such as Sergio Castellitto, the sensitiveness of new talents with first directing jobs for many participants and the interesting window offered by the short films of young local directors. The festival comes into a project that aims at the development and maintaining of a cultural future for the city of Lecce, in the frame of its warmth and Baroque ambience, in the beauty of the entire Salento, proposing itself as one of the main realities for the film industry in Puglia, constituting a particularly important example of the network of Festivals. 8

Il festival del 2012 volge uno sguardo più che mai profondo all’Europa. Protagonista in passato dei tre più ambiziosi programmi di governance sociale, l’Europa, pur mostrando l’inquietante stanchezza della storia, vive oggi l’urgenza della consonanza, della difesa delle tradizioni , delle autonomie sociali e tenta una rivoluzione controindustriale che porti all’impero della dignità, tessuta di conoscenza, disinteressato sapere, bellezza. Di questa realtà geopolitica complessa, che stupisce per la straordinaria ricchezza della cultura e la fertilità inesauribile che l’attraversano, parlano il film d’apertura Indignados; i dieci film del CONCORSO; I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO; il Premio LUX 2011; la TAVOLA ROTONDA “Il cinema plurale europeo. La crossmedialità quale strumento di governance culturale e di mercato nel panorama mondiale”; gli Short Matters. Il CONCORSO coglie l’identità dei cittadini europei, l’esperienza dell’altro e la scoperta del sé, la difficile crescita delle risorse interne dell’individuo in situazioni di delusione dell’ordine familiare, sociale e statale, l’autoselezione deliberata agevolata dallo spirito del tempo, la mancanza della consapevolezza del valore essenziale della gioia e del dolore, e del perdono, che solo permette all’uomo la propria ed altrui riformulazione. Sperimentando l’essenza della forma del raccontare, i dieci registi, provenienti dalle diverse aree geografiche, tracciano con mirabili scritture e con scelte linguistiche congruenti ritratti memorabili. Penetrandone le pieghe dell’animo colgono i processi evolutivi in atto a tentare lo sradicamento delle tenebrose radici del male, evidenziano la segreta empatica ricerca nei singoli delle corrispondenze affettive, delle migliori concezioni di democrazia, del rapporto con la storia del proprio tempo e con la rappresentazione della società di cui fanno parte, del desiderio di non cadere nei ruoli oscuri predeterminati delle società di appartenenza. Distante da qualsivoglia colore politico, il Festival, con il film di apertura Indignados, atto di fede in una grandissima trasformazione in atto, del pluripremiato regista Gatliff, trasmette la passione del presente, e invita all’impegno, che è diritto e dovere dell’ESSERE. Un esempio di ricerca della pienezza dell’Essere nell’Esistere è SERGIO CASTELLITTO, PROTAGONISTA DEL CINEMA ITALIANO. Unico nel panorama della recitazione contemporanea, figlio della ferrea disciplina teatrale, dalla tecnica raffinata, ma al servizio del pubblico, dallo sguardo disincantato sulla realtà, penetrato dalla profondità che segna. Tesaurizza le indicazioni illuminanti delle due generazioni di registi con cui inizia il suo percorso nel Cinema e che ne avevano intuito 9


l’attorialità autentica, Scola, Ferreri, Monicelli e Tornatore, Archibugi, Tognazzi alle prime prove, anche per la sua attività registica. Sintesi di volontà di conoscenza e di teorica riflessione, in quanto soggetto che si cerca nel tempo, di interpretazione e di capacità critica nell’intenzionalità espressiva, Castellitto, sempre libero nella scelta delle proposte di lavoro, mai attore feticcio, abita con delicata naturalezza epoche storiche, luoghi geografici, protagonisti differenti, percorrendo mimica e sottrazione dei movimenti, in specie, nel rendere la doppia dimensione degli spiriti grandi: genialità e determinazione , solitudine e conflittualità relazionale nevrotica. Regista crea un’arte in cui si avverte la lezione del teatro, tessuta di tradizione e di sperimentazione creativa, ricercando l’estrema verità. La narrazione fluisce nel tempo, arricchendosi nei continui aplombs di vissuti profondi. Inquadrature, movimenti di macchina, i pochi dolly non sono per lui mero vissuto, ma risposte all’apparirgli del valore. EMIR KUSTURICA, artista geniale dalla vita intensa, sofferta, ricca di ostacoli, ma anche costellata di grandi successi cinematografici. Dieci film e una mostra fotografica, dedicata al suo lavoro da regista, potenziano la comprensione del grande visionario del cinema balcanico e della sua poetica filmica, che origina dall’humus culturale della FAMU, la prestigiosa Facoltà di Cinema e televisione di Praga, (conosce così la storia del cinema muto e classico hollywoodiano, europeo, l’onirismo satirico di Fellini, le magie antiche di Tarkovskij, l’umorismo nero e graffiante del filmico praghese) e si alimenta della riflessione costante sul rapporto fra individuo e comunità in transito in un contesto culturale e ideologico ostile e mistificante, fra razionalismo e pulsioni inconsce, fra potere e consenso. Firma film indimenticabili premiati nei festival più prestigiosi, nei quali soffia la vita. Autentico, tenace costruttore della sua Libertà di esistere in un mondo turbinoso, Kusturica ha utilizzato il cinema come estensione della vera dimensione dell’uomo: la libertà di e da, che gli ha permesso di vedere il mondo da una prospettiva diversa da quella che gli avevano insegnato, di rimanere integro, segnato dalla Storia senza logica del suo paese. Il Concerto della band “Stribor Kusturica and the Poisoners” traccia il profilo del poeta dal gusto profondo della vita, sempre in movimento, ironico e dolente, che, perduta la sua città patria, è oggi figlio della Kultura. KEN RUSSEL. Doveroso il tributo ad una controversa leggenda del cinema mondiale, scomparsa nel novembre 2011. Amante di ogni forma d’Arte, ballerino, fotografo, non esterno al cammino della socialità e della Storia, ribadisce una universalità che già da subito manifesta, mosso dalla necessità dello scavare nei coni d’ombra delle intolleranze ideologiche lo strumento di dominio e di ricorrere alle metafore per lo scarico delle tensioni antistituzionali, reinventa l’immaginazione. Attraversa classici della letteratura, firmando alcune pietre miliari del cinema mondiale di sorprendente e raffinata bellezza, dal successo di critica immediato. Documentarista alla BBC esercita una potente opera di svecchiamento dei programmi culturali, produce biografie caustiche, provocatorie, agghiaccianti dei giganti della danza, della musica, della pittura, fondendo al genere documentario, maturato a lungo, l’analisi critica, opere che trasmettono il senso della potenza creatrice e della volontà febbricitante dei geni di foggiare il proprio linguaggio. Pur muovendosi in un clima tradizionale, con enfasi visionaria e anche con assoluta stilizzazione, raggiunge l’apice della sperimentazione, artefice di un cinema autenticamente personale e stilisticamente inimitabile. I documentari di CINEMA E REALTÀ, denuncia di ciò che molto spesso si rimuove, misura espressiva dell’indicibile, urla di urgenze civiche, sono raccolti in tre segmenti, seguiti da incontri: “LAVORO E DIGNITA” riflette sulla giusta dimensione del lavoro, in un sistema drammaticamente ingessato, sulla necessità del cambio di paradigma. “IMMIGRAZIONE. RESPONSABILITA’ E SOSTEGNO” focalizza la inspiegabile logica economica che ha determinato e determina una disuguaglianza oggi non colmabile, frontiere portatili, conflitti interetnici, le stesse forme di accoglienza inclusive (che sicuramente non offrono la giusta soluzione del problema), e, in specie, la mancanza di un piano universale che abbia come obiettivo il cosmopolitismo della differenza. 10

“LA PERMEABILITA’ DEL MONDO CARCERARIO ALL’INTERVENTO ESTERNO” fa appello alla sapienza: migliorare il servizio e garantire la sicurezza, dare un senso alla qualità della pena, creare un humus su cui, camminando, il detenuto conquisti spazi di autonomia affinché in quel vuoto non maturi distorsioni, patologie, abiezioni. Il premio MARIO VERDONE , i CORTI DEL CENTRO SPERIMENTALE DELLA CINEMATOGRAFIA, PUGLIA SHOW, gli INCONTRI alla libreria Liberrima, colgono i valori delle creatività emergenti e le emozioni della cultura del nostro tempo. Partecipare al Festival è ringraziare chi ci offre di viaggiare in infiniti rimandi, di ricaricarci di energie riformulative.

The 2012 edition of the Festival looks harder than ever towards Europe. The stage of the most important social governance programs, Europe, even showing signs of tiredness, faces the urgency of concordance, of the defense of traditions and social autonomy, and attempting an industrial revolution that would bring about the reign of dignity, made of wisdom, disinterested knowledge and beauty. This complex geopolitical paradigm, that surprises with the extraordinary richness of culture and the immeasurable fertility that transcends it, is the subject of the first film Indignados; the ten films of the COMPETITION; THE PROTAGONISTS OF EUROPEAN CINEMA; the 2011 LUX Prize winner; the CONVENTION about “the plural European cinema, the cross media nature of this cultural governance tool with a global market”; and the Short Matters category. The competition catches the identity of European citizens, the experience of others and the discovery of one’s self, the difficult growth of an individual’s internal resources in difficult family situations, as well as social and official ones, the deliberate self-determination wrapped in today’s zitgeist, the lack of knowledge of the basic values of joy and pain, of forgiveness, that’s allows only Man to rethink himself and others. Experimenting with story-telling, the ten directors, from different geographical areas, outline memorable portraits with noteworthy writing and linguistic choices. Penetrating in the meanders of the human mind they pluck at the evolutionary processes that come into action to try and root out the dark origins of Evil, they bring to light the secret empathic research through affectionate correspondence, better democratic concessions, the relationship with the history of our times and, with the representation of the society they are a part of, of the desire to not fall into obscure roles predetermined of their society. Far away from any political taint, the Festival, with the opening Indignados, act of faith in a great ongoing transformation, of the multi award winning director Gatliff, transmits the passion for the moment, and invites to get involved, that is right and obligation of any being. An example of this research of the fullness of the being through existence is SERGIO CASTELLITTO, a protagonist of Italian cinema. Only son of the difficult theatrical discipline and refined techniques in the contemporary panorama, the disenchanted vision of reality penetrated by the profoundness with which he marks it, he remains in the service of the public. He hoards the enlightening indications of the two generations of directors with which he began his career and who had intuited his authentic talent for acting, Scola, Ferreri, Monicelli and Tornatore, Archibugi, Tognazzi during their first auditions, as well as his directing activity. Synthesis of a will to know and theoretical thought, as a subject looking for himself through time, a will to interpret and a critical ability in his expressive intentions, Castellitto, always free in his work proposals, never fetish actor, lives with natural delicacy through historical periods, places, different characters, using mimic and subtraction of movements, to present the double dimension of great spirits: genius and determination, loneliness and neurotic relational conflict. The director creates an art in which it is possible to see the theatre lessons, laced with tradition and creative experimentation, searching for the absolute truth. The narration flows through time, enriching itself in 11


the continuous poise of deeply lived situations. The framing, camera movements, the few dollies are not simply lived, but a response to the appearance of values. Emir Kusturica, genius artist who has had an intense suffered life, rich of obstacles, but also of cinematic successes. Ten films and a photo exhibition, dedicated to his work as a director, render more powerful the comprehension of the great visionary from the Balkans and of his poetic film-making, originating from the cultural melting pot of FAMU, the prestigious University of cinema and television of Prague, (this way he learns about the history of Hollywood’s and Europe’s silent cinema, Fellini’s satirical dreamlike vision, the ancient magic of Tarkovskij, the dark and gritty humor of Prague’s films) and feeds on the constant thought on the relationship between individual and changing community in a hostile and mystifying cultural and ideological context, between rationalism and unconscious impulses, between power and consensus. He makes unforgettable movies that have won prizes in the most prestigious Festivals and which life flows. Authentic, tenacious builder of his freedom to exist in a turbulent world, Kusturica uses cinema as an extension of Man’s true dimension: freedom, which has allowed him to see the world in a perspective different from the one he was taught, to retain integrity, marked by his country’s illogical history. The concert of the band “Stribor Kusturica and the Poisoners” outlines the poet’s profile with a deep taste for life, always in movement, ironic and regretful, that, lost in his citystate is today a son of “Kulture”. KEN RUSSEL. A tribute had to be paid to the controversial legend of global cinema, as he unfortunately passed away in November of last year. Lover of any form of art, dancer, photographer, no stranger of the path of History and sociality, he tells of a universality that quickly manifests, through his necessity to lurk in the shadows of ideological intolerances and find the instrument of domination and use metaphors to unload the anti-institutional tensions, and reinvents imagination. He crosses through literary classics, signing some of the mile-stones of global cinema with surprising and refined beauty, with immediate critical success. Documentary film maker for the BBC he operated a vast rejuvenation of cultural programs, produced caustic, provoking and chilling biographies of the giants of Dance, Music, Painting melding to the documentary genre, matured over a long process, the critical analysis and his creations transmitted an idea of the creative power and feverish will of geniuses to mold their own language. Even if operating in a traditional climate, with visionary emphasis and absolute stylization, he reaches the apex of experimentation, artifact of an authentically personal cinema stylistically inimitable. The CINEMA AND REALITY documentaries, denounce what is often removed, are an expressive measure of the unsayable, cry for civil urgency, and are grouped in three sections, followed by meetings: “WORK AND DIGNITY” reflects on the correct importance of work, in a dramatically frozen system, on the necessity of a paradigm shift. “IMIGRATION. RESPONSIBILITIES AND SUSTAINMENT” focuses on the unexplainable economic logic that has determined and still drives an inequality, today unresolvable, portable borders, interethnic conflicts, the forms in which the immigrants are taken in (that surely do not offer the right solution for the problem), and, the lack of a universal plan leading to the cosmopolitism of differences. “THE SUBJECTIVITY OF THE ENCARCIRATED WORLD TO OUTSIDE INTERVENTIONS” calls for knowledge: to better the service and guaranty the security, to give a sense to the time spent in prison, to create a base on which, the inmate could build independence so that distortions, pathologies and hatred are not born from the experience. The MARIO VERDONE PRIZE, THE COURTS OF THE EXPERIMENTAL CINEMATOGRAPHIC CENTRE, PUGLIA SHOW and the MEETINGS in the Liberrima bookstore, assimilate the values of the emerging creativity and the emotions of the culture of our times. To participate in the Festival is to thank who offers us an opportunity to travel in infinite ways, to recharge ourselves of reformative energies.

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

SOMMARIO

PREMI E GIURIE

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BIOGRAFIA

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GIURIA DEL CONCORSO

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RETROSPETTIVA

116-121

GIURIA FIPRESCI

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GIURIA PUGLIASHOW

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CINEMA EUROMEDITERRANEO

FILM IN CONCORSO

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INDIGNADOS (FUORI CONCORSO)

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ABOVE US ONLY SKY

32

BEDOUIN

36

DADDY

40

DON’T BE AFRAID

44

FEAR OF FALLING

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HAPPY END

52

KUMA

56

MISS JULIE

60

OSLO, AUGUST 31st

64

VACUUM

68

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO SERGIO CASTELLITTO

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BIOGRAFIA

74

RETROSPETTIVA

76-96

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO EMIR KUSTURICA

98

BIOGRAFIA

100

RETROSPETTIVA

102-111

OMAGGIO KEN RUSSELL

112

FILM DALLA SLOVENIA

122 125-129

CINEMA E REALTÀ

130

LAVORO

131-133

IMMIGRAZIONE

134-140

CARCERI

141-142

VETRINA CSC

143

UN BURATTINO DI NOME PINOCCHIO 144 DICIANNOVE E SETTANTADUE LA TANA DEL BIACONIGLIO RASSEGNA CORTI CSC

145 146

147-149

PREMIO MARIO VERDONE

150

CORPO CELESTE

151

IO SONO LI

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SETTE OPERE DI MISERICORDIA

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EVENTI SPECIALI

154-155

TAVOLA ROTONDA EUROPA

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PREMIO LUX

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LE NEVI DEL KILMANGIARO

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EFA - SHORT MATTERS!

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PUGLIASHOW

164-168

MOSTRE

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INCONTRI CINEMA E REALTÀ

170-171

MEETING PRODUZIONE

172-173

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13°13° FESTIVAL FESTIVAL DELDEL CINEMA CINEMA EUROPEO EUROPEO

premio

MARIO VERDONE

Paolo PERRONE Sindaco di Lecce - Mayor of Lecce

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

PREMI E GIURIE

PREMI AWARDS I film in Concorso saranno sottoposti al vaglio di una Giuria Internazionale che assegnerà: All movies in Competition will be sifted out by an International Jury that will award the following prizes: - Ulivo d’Oro al Miglior Film Golden Olive-Tree for the Best Film - Premio per la Migliore Fotografia Best Photography Award - Premio per la Migliore Sceneggiatura Best Screenplay Award - Premio Speciale della Giuria Special Jury Award Verranno inoltre assegnati: The other awards will be:

Mi emoziona molto presentare, quest’anno, la tredicesima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce. Quella 2012, infatti, è la quinta rassegna annuale che ho l’onore di presiedere come sindaco della città che la ospita; e, inutile dire, mi auguro che non sia anche l’ultima cui partecipo comeILprimo cittadino. primoEUROPEO, cittadino che molto CON crede eILmolto ha puntato sulla Cultura FESTIVAL DELE come CINEMA INSIEME CENTRO SPERIMENTALE DI – di cui il cinema è espressione fondamentale – comeGIORNALISTI motore propulsore di economiaITALIANI, e come CINEMATOGRAFIA E IL SINDACATO NAZIONALE CINEMATOGRAFICI ossatura su cui costruire modelloDEL di sviluppo duraturo, PRESENTA LA TERZAun EDIZIONE PREMIOcredibile, DEDICATO A MARIOalternativo VERDONE.a quelli, distruttivi, che abbiamo visto all’opera in realtà locali non così lontane da noi. Ecco perché ribadisco il mio totale,Il incrollabile sostegno a questo festival ilche, pur in assenza di contributi significativi Premio viene assegnato durante Festival a un giovane autore italiano diversi che sidaè quelliparticolarmente ottenuti dal Comune di Lecce, haper avuto il merito collocare la nostra città tra le capitalinella del contraddistinto il suo talentodinell’ultima stagione cinematografica cinema internazionale. E che sempre ne sonoLa certo, si confermerà rassegna prestigiosa – anzi, realizzazione di un’opera prima più, o seconda. selezione degli autori è proposta dal Festival del Cinema Europeo, dal panorama Sindacato cinematografico Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e dal Centro “la” rassegna prestigiosa – del pugliese. Sperimentale di Cinematografia. I’m very moved for introducing the thirteenth edition of the European Film Festival of Lecce. The 2012 LAis,GIURIA COMPOSTA DA CARLO, LUCAI have E SILVIA VERDONE edition in fact,È the fifth annual review that the honor to chair as Mayor of the Town of Lecce. gli autori i qualihope sarà itscelto vincitore della seconda edizione del premio Needless to say,tra I really is notilthe last one. I am a Mayor who really believessono: and invested on Culture of which cinema is a crucial expression. The cinema is a driving force of the economy and base to build a reliable, long-lasting, alternative, model, different thanprima the destructive ones that we have seen ALICE ROHRWACHER per CORPO CELESTE | 2011 | opera in local areas, not too far from us. This is why I confirm my full and abiding support to this Festival, that even without great funds apart from the ones obtained by the Municipality of Lecce, has the merit to place ANDREA our townSEGRE among cinema. I am certain that this Festival will always perthe IOcapitals SONO ofLIInternational | 2011 | opera prima confirm itself as a prestigious one- actually, the most prestigious one of the Apulian movie scene.

GIANLUCA e MASSIMILIANO DE SERIO per SETTE OPERE DI MISERICORDIA | 2011 | opera prima La prima edizione è stata vinta da Susanna Nicchiarelli per COSMONAUTA. La seconda da Aureliano Amadei per 20 SIGARETTE. La targa del PREMIO MARIO VERDONE è ideata e realizzata da FuturoRemoto Gioielli.

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- Premio 5.000 € (da dividere equamente tra regista e produttore) 5.000 € Award (to be equally shared between director and producer) - Premio SNGCI per il Miglior Attore Europeo SNGCI Award to the Best European Actor - Premio Giuria FIPRESCI Fipresci Award - Premio Cineuropa Cineuropa Award - Premio Officine Lab al Miglior Attore non Protagonista Officine Lab Award to the Best Supporting Actor - Premio Speciale del Pubblico Special Audience Award GIURIA DEL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO JURY OF THE EUROPEAN FILM FESTIVAL Presidente: LUCIANA CASTELLINA - Presidente onorario Cineuropa Cineropa President DIMITRI EIPIDES - Direttore del Festival Internazionale del Cinema di Salonicco e del Festival del Documentario di Salonicco Director of the Thessaloniki International Film Festival and the Thessaloniki Documentary Festival NERINA T. KOCJANČIČ - Responsabile Promozione Slovenian Film Centre Head of Promotion Slovenian Film Centre LABINA MITEVSKA - Attrice e Produttrice Actress and Producer SUSANNA NICCHIARELLI - Regista Director GIURIA FIPRESCI JON ASP - Fondazione Ingmar Bergman Ingmar Bergman Foundation BRUNO TORRI - Presidente Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani President of the National Syndicate of the Italian Film Critics EVA ZAORALOVÁ - Consulente Artistico Festival Internazionale del Cinema di Karlovy Vary Artistic Consultant Karlovy Vary International Film Festival CONCORSO DI CORTOMETRAGGI DI GIOVANI REGISTI PUGLIESI APULIAN YOUNG DIRECTORS SHORTS COMPETITION Premio Centro Nazionale del Cortometraggio CNC Award Premio Augustus Color Augustus Color Award GIURIA PUGLIA SHOW ANDREA PIERSANTI - Presidente del Virtual & Multi Media Park President of the Virtual & Multi Media Park INGRID HAMMOND - Giornalista cinematografica Film Journalist LORENZO PROCACCI LEONE - Critico cinematografico Film Critic

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LA GIURIA DEL FESTIVAL

LA GIURIA DEL FESTIVAL Luciana Castellina, born in Rome, Italy, doct. in law, two childreen, divorced. Journalist and member of the Italian and the European Parliament (1976-1999), where she has been president of the committee on culture. Later president of Italia Cinema, the agency for the promotion of italian films abroad (1998-2003). At present honorary president of Cineuropa.org, on line daily in 4 languages Cineuropa. org, news and comments on European films. Writer more recently: La scoperta del mondo, Eurollywood, 50 anni d’Europa. Member of the “Comitato dei garanti dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico”, del consiglio nazionale della UCCA (circoli del cinema dell’Arci). She has been recently rewarded with “L’ordre d’officier des art et de la culture” by the Minister of culture of the French Repubblique.

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Film Critic and director of the Film Festival and Documentary Film Festival in Thessaloniki. He studied English literature, theatre arts and stage direction at the University of San Francisco, and he is also a graduate of the London Film School, and the American Academy of Dramatic Arts. In 1971, he founded the Montreal Festival du Nouveau Cinema, which he headed for fourteen years and is director of its documentary section to this day. He has been involved in international programming for the Toronto Film Festival since 1988, and in 1999 he was awarded an honorary prize by FIPRESCI for the quality and originality of the film programmes in the section “New Horizons” at the Thessaloniki IFF; he founded the Documentary Film Festival there that same year. He was Programme Director of Reykjavic International Film Festival from 2005 until 2010. He also taught film history and aesthetics at McGill University in Montreal.

Luciana CASTELLINA

Dimitri EIPIDES

Luciana Castellina, nata a Roma, Italia, dottoressa in legge, due figli, divorziata. Giornalista e membro del parlamento Italiano ed Europeo (1976-1999), dove è stata presidente del comitato sulla cultura. Successivamente presidente di Italia Cinema, agenzia per la promozione dei film Italiani all’estero (1998-2003). Al momento è presidente onorario di Cineuropa.org, on line ogni giorno in 4 lingue news e commenti sui film Europei. Più di recente ha scritto: La scoperta del mondo, Eurollywood e 50 anni d’Europa. Membro del “Comitato dei garanti dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico”, del consiglio nazionale della UCCA ( circoli del cinema dell’Arci). Recentemente è stata insignita con “L’ordre d’officier des art et de la culture” da parte del Ministero della cultura della Repubblica Francese.

Critico cinematografico e direttore del Festival del Cinema e del Documentario di Tessalonica. Ha studiato letteratura inglese, arti del teatro e didascalia all’Università di San Francisco e si è anche diplomato alla Scuola Cinematografica di Londra e all’Accademia di Arte Drammatica Americana. Nel 1971, ha fondato il Festival du Nouveau Cinema di Montreal che ha diretto per quattordici anni ed è direttore della sezione documentari fino ad oggi. Dal 1988 è impegnato nella programmazione internazionale del Festival del Cinema di Toronto e nel 1999 ha vinto un premio onorario da FIPRESCI per la qualità e l’originalità dei programmi delle pellicole nella sezione “Nuovi Orizzonti” al Festival del Cinema Internazionale di Tessalonica; nello stesso anno, ha fondato lì il Festival del Documentario. È stato il Direttore del programma del Festival del Cinema Internazionale di Reykjavic dal 2005 al 2010. Ha anche insegnato storia del cinema ed estetica all’Università McGill di Montreal. 17


LA GIURIA DEL FESTIVAL

LA GIURIA DEL FESTIVAL e straordinario di Afrodita in I Am from Titov Veles, un interpretazione che ha fruttato diversi premi. Nel loro ultimo film The Woman Who Brushed off Her Tears interpreta uno dei ruoli principali con Victoria Abril.

Graduated with a degree in comparative literature and philosophy from the Faculty of Arts in Ljubljana. She worked in the film section of Student Cultural Center (ŠKUC) and the cultural program of Radio Student. She has written film reviews for Slovenian newspapers and magazines and for different publications. She continues to write occasional articles. In 2011 she wrote a booklet about Slovenian actress Majda Potokar. In the years 1997/99 she collaborated at Videodokument, the first research project on video art in Slovenia. In 2001 she wrote and directed a 30 minutes long documentary film People from the Planet Orient for TV Slovenia. Since 1995 she has spent most of her time at the Slovenian Film Fund/ Center, where she is responsible for the promotion and marketing of Slovene films. From 2005 she is representing the Slovenian Film Fund in the EFP (European Film Promotion). She is member of the European Film Academy.

Nerina T. KOCJANCIC Laureata in letteratura comparata e filosofia alla facoltà di Lettere di Ljubljana, lavora alla sezione film del Centro Culturale Studentesco (ŠKUC) e per il programma culturale di Radio Student. Ha scritto recensioni per giornali e riviste slovene e per diverse pubblicazioni e continua a scrivere articoli occasionalmente. Nel 2011 ha scritto un opuscolo sull’attrice Slovena Majda Potokar. Negli anni 1997/99 ha collaborato con Videodokument, il primo progetto di ricerca sull’arte video in Slovenia. Nel 2001 ha scritto e diretto un documentario di 30 minuti People from the Planet Orient per la TV Slovena. Dal 1995 dedica il suo tempo allo Slovenian Film Fund/ Center, dove è responsabile della promozione e del marketing del cinema Sloveno. Dal 2005 rappresenta lo Slovenian Film Fund all’EFP (European Film Promotion), è anche membro dello European Film Academy.

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Labina MITEVSKA Ha cominciato la sua carriera come attrice da teenager nel 1993, nel ruolo di Zamira in Before the Rain di Milcho Mancevski vincitore del Leone d’Oro. Negli anni seguenti ha poi ripreso gli studi. Nel 1996 comincia una collaborazione di successo con Michael Winterbottom. Dopo Welcome to Sarajevo lavorano insieme in I Want You. Per le sue qualità viene scelta come una delle Shooting Stars alla Berlinale nel 1998. La sua carriera d’attrice è continuata in Europa, ha girato in Germania, Repubblica Ceca, Turchia, Italia, Bulgaria e Slovenia. Nel 2001, Labina, la sorella Teona e il fratello Vukshe fondano la casa di produzione Sisters and Brother Mitevski. Oltre ad aver ultimato la produzione di The Women Who Brushed off Her Tears, la loro azienda ha appena finito il corto d’animazione Alerik, per la regia di Vuk. Tutti i loro film sono co-produzioni Europee che coinvolgono partners dalla Slovenia, Francia, Belgio, e Germania. Nel 2007, Labina ha interpretato il ruolo complesso

She started her acting career as a teenager in 1993, playing Zamira in Milcho Mancevski’s Golden Lion award winning Before the rain. In the years following she resumed her studies. In 1996 she entered into a successful collaboration with Michael Winterbottom. Following Welcome to Sarajevo they worked together in I want you. For these accomplishments she was chosen as one of the Shooting Stars at the Berlinale in 1998. Her acting carrier continued around Europe, as she has filmed in Germany, Czech Republic, Turkey, Italy, Bulgaria, and Slovenia. In 2001, Labina, her sister Teona and their brother Vukshe established the production company Sisters and Brother Mitevski. Apart from finishing the production of The women who brushed off her tears, their company just finished the short stop animation movie Alerik, animated and directed by Vuk. All their films are European co-productions involving partners from Slovenia, France, Belgium, and Germany. In 2007, Labina played the extraordinary complex role of Afrodita in I Am from Titov Veles, a performance that brought her a number of awards. In their last film The women who brushed off her tears she is playing one of the main roles together with Victoria Abril.

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LA GIURIA DEL FESTIVAL

LA GIURIA DEL FESTIVAL

GIURIA FIPRESCI

storia d’amore (vincitore del Premio del Pubblico al Festival di Trevignano, Nastro d’Argento miglior attore a Luciano Scarpa) e Sputnik 5 (animazione a passo uno, vincitore del Nastro d’Argento miglior cortometraggio di animazione 2010 e del Brooklyn International Film Festival, Best Animation Short). Nel dicembre 2011 porta a termine le riprese del suo secondo lungometraggio, La scoperta dell’alba, con Margherita Buy come protagonista, la cui uscita è prevista nell’autunno 2012.

Susanna NICCHIARELLI Regista italiana. Nasce a Roma nel 1975. Dopo la laurea in filosofia, prosegue gli studi con un perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si diploma con una tesi in Estetica del Cinema. Successivamente frequenta il Centro Sperimentale di Cinematografia diplomandosi in regia con il mediometraggio Uomini e Zanzare. Nel 2009 gira il suo primo lungometraggio, Cosmonauta, vincitore del premio Controcampo Italiano alla Sessantaseiesima Mostra del Cinema di Venezia, nominato come miglior regista esordiente sia al Nastro d’Argento che al David di Donatello, vincitore del FrauenfilmFestival di Colonia, del Ciak d’Oro Miglior Opera Prima 2010, e del Premio Mario Verdone. Tra i suoi lavori, alcuni dei quali prodotti con la propria società di produzione Nicchia Film, ricordiamo: i documentari Ca Cri Do Bo (I diari della Sacher)(59esima Mostra di Venezia Nuovi Territori), Il Terzo Occhio, L’Ultima Sentinella; i cortometraggi Il Linguaggio dell’Amore (Festival di Rotterdam e Torino Filmfestival), Giovanna Z., una 20

Italian director. Born in Rome in 1975. After graduating in Philosophy, she continues her studies at the Scuola Normale Superiore of Pisa with a PhD in Cinema Aesthetics. She studies at the Centro Sperimentale di Cinematografia and graduates in Film Direction with a medium length film, Men and Mosquitoes. In 2009 she shoots her first feature, Cosmonauta, winner of “Controcampo Italiano” at the Sixtysixth Venice Film Festival, nominated for best first time director at the “Nastro d’Argento” and “David di Donatello”, winner of the FrauenfilmFestival in Koln, the “Ciak d’Oro Miglior Opera Prima 2010”, and the “Mario Verdone Prize”. Among her works, some of which produced with her own company, Nicchia Film: the documentaries Ca Cri Do Bo (I diari della Sacher)(59th Venice Film Festival), The Third Eye, The Last Sentry; the shorts The Language of Love (Festival of Rotterdam and Torino Filmfestival), Giovanna Z., a love story (winner of the prize of the Public at the Festival of Trevignano, “Nastro d’Argento” best actor to Luciano Scarpa) and Sputnik 5 (animated in stop motion, winner of the “Nastro d’Argento” best animation short 2010 and of the Brooklyn International Film Festival, Best Animation Short). In December 2011, she finishes shooting her second feature, The Discovery of Dawn, with Margherita Buy, expected to come out in Autumn 2012.

Jon ASP Critico cinematografico e giornalista, è laureato in Studi Cinematografici all’Università di Stoccolma e alla Sorbonne Nouvelle di Parigi. Fra il 2006 e il 2011 è stato direttore della Fondazione Ingmar Bergman di Stoccolma e ricercatore agli archivi della Ingmar Bergman. È anche produttore dei documentari Images from the Playground (2009) e …but Film is My Mistress (2010), entrambi premiati a Cannes. Film critic, film scholar and journalist. Master’s degree in Cinema after studies at Stockholm University and Sorbonne Nouvelle, Paris. Between 2006-11 editor of the Ingmar Bergman Foundation in Stockholm and researcher at the Ingmar Bergman Archives. Also the producer of the Ingmar Bergman documentaries Images from the Playground (2009) and …but Film is My Mistress (2010), both premiered in Cannes. 21


LA GIURIA DEL FESTIVAL

LA GIURIA DEL FESTIVAL

GIURIA FIPRESCI

GIURIA FIPRESCI

member of this board for seven years. Since 1995 she has been member of the organising committee and Artistic Director of Karlovy Vary International Film Festival.. She is a member of European Film Academy and member of the board of Czech Film Academy. In 2002 she received from the French Governement the title “Chevalier de l´Ordre des Arts et des Lettres”.

tutte le “voci” concernenti il secondo dopoguerra del cinema latinoamericano e dell’industria e l’economia del cinema italiano. Ha insegnato all’Università di Roma 2, al Centro Sperimentale di Cinematografia e alla Nuova Università del Cinema e della Televisione. Attualmente, oltre a presiedere il S.N.C.C.I. e il Comitato Scientifico della “Fondazione Pesaro Nuovo Cinema”, dirige la rivista CineCritica, fa parte del Comitato Scientifico della Storia del Cinema Italiano, edita dal CSC e da Marsilio, di cui sono usciti i primi 8 volumi.

Bruno Torri Nato a Genova nel 1932; laureato in Economia e Commercio. Durante l’università dirige il Centro Universitario Cinematografico Genovese e inizia l’attività pubblicistica su Il Lavoro e Il Secolo XIX. Dal ‘60 al ‘63 è segretario generale della “Rassegna Int. del Cinema Latinoamericano”. Dal ‘64 a Roma, fonda con Lino Micciché la “Mostra Int. del Nuovo Cinema” di Pesaro, di cui è collaboratore fisso. Nel ‘68 è tra i fondatori dell’Unione Circoli Cinematografici dell’Arci, di cui è stato anche presidente. Caporedattore della rubrica televisiva Cinema Settanta (‘70-’71). Dal ‘72 al ‘93 è Direttore della programmazione di CinecittàLuce, per poi passare all’Istituto Luce, come Direttore Generale sino al ‘95. È tra i fondatori del Sindacato Critici Cinematografici (SNCCI). Ha fatto parte della Commissione Esperti della Mostra del Cinema di Venezia e delle Commissioni ministeriali per il cinema. Nel biennio 2000-2 è membro del C.d’A. della Scuola Nazionale. Collabora con articoli e saggi a numerosi giornali e riviste cinematografiche e culturali, e a volumi collettanei. Ha pubblicato i libri: Cinema italiano: dalla realtà alle metafore; Hollywood 1969-1979; Taviani; Il sentimento della forma; Nuovo Cinema (19652005). Per l’enciclopedia Cinema & Film ha redatto 22

Born in Genoa in 1932, he graduated in Economics. During the university, he directed the Cinematographic Centre of Genoa University and began his journalistic activity on Il Lavoro e Il Secolo XIX. From 1960 to 1963 he was secretary-general of the “Rassegna Int. del Cinema Latinoamericano”. Since 1964 in Rome, he founded together with Lino Micciché the “Mostra Int. del Nuovo Cinema” of Pesaro, and he is still a regular contributor. In ‘68 he was among the founders of the Unione Circoli Cinematografici Arci, of which he was also President. He was managing editor of the television column Cinema Settanta (‘70-’71). From ‘72 to ‘93 he was Program Director at CinecittàLuce and then General Director at Istituto Luce until ‘95. He was among the founders of the National Syndicate Cinematographic Critics (SNCCI). He was a member of the Expert Committee at the Film Festival in Venice and Ministerial Committees of cinema. In the period 2000-2 he was a member of the Board of Directors of the Scuola Nazionale. He wrote articles and essays for several film and culture newspapers and magazines, and to collective volumes. He published the following books: Cinema italiano: dalla realtà alle metafore; Hollywood 1969-1979; Taviani; Il sentimento della forma; Nuovo Cinema (1965-2005). For Cinema & Film encyclopaedia he wrote all the “entries” concerning Latin American cinema and the industry and economy of Italian cinema during the years after the Second World War. He was Professor at Roma 2 University, at the Experimental Centre of Cinematography and the New University of Cinema and Television. Nowadays, besides being President of S.N.C.C.I. and of Scientific Committee of the “Fondazione Pesaro Nuovo Cinema”, he is the editor of the magazine CineCritica, the member of the Scientific Committee of History of Italian Cinema, published by CSC and by Marsilio, the first 8 volumes of which have come out.

Eva ZAORALOVÁ Eva Zaoralovà è un critico cinematografico di film della Repubblica Ceca ed editrice della rivista di cinema “Film a doba”. È autrice di numerosi saggi e libri sul cinema italiano, francese e ceco. Ha insegnato per dieci anni Storia del Cinema presso la FAMU a Praga. Scrive recensioni per l’importante quotidiano ceco “MF Dnes”. È la rappresentante ceca della FIPRESCI e ne è membro da sette anni. Dal 1995 è membro del comitato organizzativo del Festival del Film Internazionale di Karlovy Vary, e ne è stata anche la direttrice artistica. È membro dell’Accademia Europea del Film come pure dell’Accademia Ceca del Film. Nel 2002 ha ricevuto dal governo francese il titolo di “Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere”. Eva Zaoralová is a Czech film critic and editor of the magazine Film a doba. She is the author of many essays and books on italian, french and czech cinema. She taught film history for ten years at FAMU in Prague. She writes for the important Czech daily MF Dnes. She is the czech reprezentant of FIPRESCI and was a 23


LA GIURIA DEL FESTIVAL

LA GIURIA DEL FESTIVAL

GIURIA PUGLIASHOW

Andrea PIERSANTI Andrea Piersanti, 52 anni, sposato, due figli, giornalista, autore e conduttore televisivo e radiofonico, Senior Consultant alla Media and Entertainment (Rai, Rai Cinema, Rai Trade, RomaFictionFest, etc.); presidente del Virtual & Multi Media Park di Torino (Lumiq Studios) e della Giuria di cortometraggi e documentari del “Premio David di Donatello”; professore di “Teorie e tecniche degli audiovisivi” all’Università “La Sapienza” di Roma; membro del comitato scientifico del “Centro Sperimentale di Cinematografia”; ha scritto diversi libri sull’evoluzione della tecnologia e della linguaggio della comunicazione di massa quali “Giornalisti nella rete” e “Bytes all’arrabbiata”. Membro del consiglio “Media 2000”, è anche stato Presidente della Giuria Internazionale del Festival di Roma nel 2010 per il “Marc’Aurelio Esordienti”, presidente dell’ Istituto Luce (Cinecittà), membro del consiglio di Cinecittà Studios, redattore della rivista “La rivista del Cinematografo”, fondatore del sito www.cinematografo.it, primo sito di cinema in Italia, Presidente dell’Ente dello Spettacolo e dell’Associazione dei critici radio e tv italiani. 24

GIURIA PUGLIASHOW

Andrea Piersanti, 52 year old, married, two children, journalist, author and host for tv and radio, Senior Consultant in Media and Entertainment (Rai, Rai Cinema, Rai Trade, RomaFictionFest, etc.); Chairman of Virtual & Multi Media Park in Turin (Lumiq Studios) and he’s President of the Jury for short films and docs at “Premio David di Donatello”; professor of “Teorie e tecniche degli audiovisivi” at the University “La Sapienza” of Rome; member of the scientific comitee of “Centro Sperimentale di Cinematografia”. He wrote several books about the evolution of technology and mass communication language, (among the others: “Giornalisti nella rete” e “Bytes all’arrabbiata”). He’s member of the board of “Media 2000”, and has been President of the International Jury at Roma Film Festival in 2010 for “Marc’Aurelio Esordienti”, chairman at Istituto Luce (Cinecittà), member of the board of Cinecittà Studios, Editor of “La rivista del Cinematografo”, Editor and Founder of “www.cinematografo.it, the first website of cinema in Italy, chairman of Ente dello Spettacolo, chairman of Associazione dei critici radio e tv italiani

Ingrid HAMMOND

Born in England, in 1948, she graduated with first-class honor in English Literature and History at the University of Sheffield. She has attended courses of creative writing, journalism and marketing. After teaching English Literature in her hometown, in 1985 she started working for the English cinema newspaper Screen International and for the website Screendaily.com, as a journalist first, taking care of the Italian cinema and afterwords as Director of the Promotion and Research for Italy and Asia, developing, even through frequent trips in countries like Hong Kong, China, India, Malaysia, Taiwan, Korea, and Italy, a deep knowledge of the film industries trends of these countries. She has interviewed numerous personalities of the Italian cinema and wrote articles in occasion of festivals such as AFM, Berlin, Cannes. She has also worked for ANICA, for the monthly magazine Cinema e Video and Cinecittà Holding. She has carried out translation and Press Office works and collaborated with Laura Betti in 1989 for the publication of the book Pier Paolo Pasolini - A future life. She speaks English and Italian and lives and works in Umbria.

Nata in Inghilterra, nel 1948, si è laureata con lode in Letteratura Inglese, Storia e Educazione all’Università di Sheffield. Ha frequentato corsi di scrittura creativa, giornalismo, marketing. Dopo aver insegnato Letteratura Inglese nel paese natio, ha iniziato a lavorare, dal 1985, per il giornale inglese di cinema Screen International ed il sito web Screendaily. com, prima come giornalista occupandosi di cinema italiano, ed in seguito come Direttrice della Promozione e della Ricerca per l’Italia e l’Asia, sviluppando, anche attraverso frequenti viaggi in paesi come Hong Kong, China, India, Malaysia, Taiwan, Korea, e Italia, una profonda conoscenza delle tendenze delle industrie cinematografiche di questi paesi. Nel corso degli anni ha intervistato numerose personalità del cinema italiano ed ha redatto articoli in occasione di festivals come AFM, Berlino, Cannes. Ha lavorato inoltre per l’ANICA, per il mensile Cinema e Video e Cinecittà Holding. Ha svolto lavori di traduzione ed ufficio stampa. Ha collaborato nel 1989 con Laura Betti in occasione della pubblicazione del libro Pier Paolo Pasolini - A future life. Parla inglese ed italiano. Vive e lavora in Umbria. 25


LA GIURIA DEL FESTIVAL

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

GIURIA PUGLIASHOW

1989 to 1993 his articles are collected in the review magazines Criticon. In 2002, he runs a retrospective dedicated to Carmelo Bene’s life and works including his Cinema Lessons. From 2006 he publishes his reviews on the newspaper Barisera. He is enlisted in the National Register of Journalists since 2008, member of SNCCI, National Union of Film Critics. He works for the catalogues edited by ANCCI in occasion of the annual film reviews “Close Up on the author” in Assisi. He looks after the website of independent film critics www.criticon.it. He was member of the Apulia Film Found, for the 2011 session He is founder and president of the “Circolo del Cinema Dino Risi” of Trani, opened in 2009 by Marco Risi.

FILM IN CONCORSO COMPETITION

INDIGNADOS | EVENTO SPECIALE fuori concorso

Lorenzo PROCACCI LEONE Nato nel 1973 vive a Trani. Laureato in giurisprudenza, collezionista di cinema e critico cinematografico raccoglie dal 1989 al 1993 i suoi pezzi nei libri di recensioni cinematografiche Criticon. Nel 2002 cura una rassegna dedicata alla vita e alle opere di Carmelo Bene che comprendono le sue Lezioni di Cinema. Dal 2006 pubblica le sue recensioni sul quotidiano Barisera. Iscritto all’Albo dei pubblicisti dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti nel 2008, fa parte del SNCCI, Sindacato Nazionale Critici Cinematografici. Collabora per i cataloghi editi dall’ANCCI in occasione delle rassegne cinematografiche annuali “Primo piano sull’autore” di Assisi. Cura il sito di critica cinematografica indipendente www.criticon.it. Per la sessione 2011 è stato membro dell’Apulia Film Found. È fondatore e attualmente presidente del “Circolo del Cinema Dino Risi” di Trani, inaugurato nel 2009 da Marco Risi. Lorenzo Procacci Leone born in 1973 lives in Trani. Graduated in Law, cinema lover and film critic, from 26

ABOVE US ONLY SKY BEDOUIN DADDY DON’T BE AFRAID FEAR OF FALLING HAPPY END KUMA MISS JULIE OSLO, AUGUST 31st VACUUM 27


EVENTO SPECIALE FUORI CONCORSO

INDIGNADOS

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2012 | 35mm | colore | 90’ regia direction Tony Gatlif sceneggiatura screenplay Tony Gatlif, freely inspired from liberamente ispirata a Indignez-vous! di by Stéphane Hessel fotografia cinematography: Colin Houben, Sébastien Saadoun montaggio editing: Stéphanie Pédélacq scenografia set design: Tony Gatlif musica music: Delphine Mantoulet, Valentin Dahmani Suono Sound: Philippe Welsh, Pierre Bompy interpreti cast: Betty, Fiona Monbet, Isabel Vendrell Cortès, Norig, Nawel Ben Kraiem, Eric Gonzalez Herrero, Karine Gonzales, Maud Verdier, Aurélien Le Guerinel, Adiatou Sakho, Lucie Laustriat produzione production: Princes Production, Eurowide, Hérodiade, Rhône-Alpes Cinéma world sales: Les films du Losange, 22, avenue Pierre 1er de Serbie - 75116 Paris, Tél. : 01 44 43 87 15 / 16 / 17 www.lesfilmsdulosange.fr

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EVENTO SPECIALE FUORI CONCORSO - INDIGNADOS sinossi

synopsis

Indignados è un resoconto di finzione su quello che sta accadendo al giorno d’oggi, che ci immerge nella densa e palpabile realtà dell’Europa in rivolta. Il libro di Stéphane Hessel Indignez-vous! ha acceso un risveglio transgenerazionale che prende terreno in Europa che traballa su un esplosione sociale. Nel cuore degli eventi odierni, al centro del movimento di occupazione, scopriamo, attraverso gli occhi e l’esperienza di Betty, una giovane clandestina africana, gli uomini e le donne che si ribellano al sistema.

Indignados is a fictional account in real time of what’s happening today, plunging us into the dense, palpable reality of Europe in revolt. Stéphane Hessel’s book Time for Outrage! sparked a transgenerational awakening that is gaining ground across Europe as it teeters on social implosion. At the heart of current events, at the center of the Occupy movement, we discover, through the eyes and experience of Betty, a young illegal alien from Africa, men and women standing up to the system. director’s statement

il regista/the director: TONY GATLIF

filmografia/filmography 1975 La tête en ruines

nota di regia “Quando ho letto Indignatevi!, io ho sentito esattamente la stessa cosa di Stéphane Hessel, la necessità di una vera “insurrezione pacifica” per riprendere le sue parole. Mettere al centro del film questo personaggio di una giovane ragazza africana mi sembrava importante. Era necessario per me prendere il punto di vista di una immigrata clandestina che raggruppa l’insieme degli indesiderabili in Europa. Questa africana che viene dal mare, come un fantasma, mi sembra essere il simbolo di tutti i rigettati, di tutti quelli di cui l’Europa non ne vuole, tutti i senza documenti, tutte quelle persone che ritornano in Europa pensando che essa li proteggerà. Questo ricorso alla tipografia viene dal fatto che gli “Indignati” procedono in questa maniera: loro si riuniscono per proclamare il loro disaccordo con il sistema attuale che ci sta rovinando, mentre noi non abbiamo nulla a che fare col suo fallimento. Nel film, al posto di scrivere sui muri, si scrive sullo schermo, con la macchina da presa. Niente discorsi, niente intervista. Io mi servo degli slogan come di veri dialoghi.”

“When I read Time for Outrage! I felt, just like Stéphane Hessel, the need for “pacifist insurrection” to quote his words. To centre the film on the character of a young African girl seemed important to me. It was necessary for me to take an immigrant’s point of view, one that would regroup all the “undesirables” of Europe. This African who arrives by the sea, like a ghost, looks like a symbol of all the rejected, of all the ones that Europe does not want, all the “paperless”, all these people that dream of Europe and that it will protect them. This use of printed words comes from the fact that these “Outraged” proceed in the same manner: they get together to voice their disagreement with the current system that is ruining us even though we have nothing to do with its failure. In the movie, instead of writing on the walls, we write on the screen, with the camera. No speeches, no interviews, I use the slogans like real dialogues.”

1978 La terre au ventre 1981 Canta gitano (short)

Nato il 10 Settembre 1948 ad Algeri, Tony Gatlif lascia l’Algeria alla fine degli anni 60. Una sera del 1966, decide di incontrare il suo idolo, Michel Simon, che scrive una lettera che permette a Tony Gatlif di frequentare un corso per attori. Nel 1978 gira La Terre au ventre che rievoca la Guerra d’Algeria. Ma è Les Princes che rivela il vero Tony Gatlif. In 1992, Tony Gatlif gira Latcho Drom (Buon viaggio), vero e proprio inno alla musica gitana. Nel 1997, Gadjo Dilo descrive l’arrivo in un villaggio zingaro in Romania di un giovane “Gadjo” (ROM), in cerca di un cantante scomparso. Il film è acclamato in Francia e all’estero. Nel 2004 con Exils, il regista racconta un viaggio in Andalusia e Maghreb, dove la musica guida i passi dei protagonisti. Il film ha vinto la miglior regia a Cannes. Nel 2010 realizza Liberté (Korkoro), che racconta per la prima volta la storia dell’internamento degli zingari in Francia.

1982 Les princes (Corre Gitano) 1985 Rue du départ (The way out) 1988 Pleure pas my love 1990 Gaspard et robinson 1992 Latcho drom (Safe journey) 1994 Mondo 1995 Lucumi, le rumbero de Cuba (doc) 1996 I muvrini, polyphonie corse (doc) 1997 Gadjo dilo (The crazy stranger) 1998 Je suis né d’une cigogne (Children of the stork) 2000 Vengo (I come) 2002 Swing 2004 Exils (Exiles) 2006 Transylvania 2010 Liberté (Korkoro) 2012 Indignados premi e festival/ awards and festivals

Born September 10, 1948 in Algiers, Tony Gatlif leaves Algeria in the late 1960s. One evening in 1966, he decided to meet his idol, Michel Simon, who wrote a recommendation to the attention of his manager. That’s why Tony Gatlif includes a drama class. In 1978 he shot La Terre au ventre that evokes the war of Algeria. But it is Les Princes who reveals Tony Gatlif. In 1992, Tony Gatlif shot Latcho Drom (Safe journey), a true hymn to Gypsy music. In 1997, Gadjo Dilo describes the arrival in a Gypsy village in Romania of a young “Gadjo” (foreign language ROM), in search of a singer missing. The movie knows the public and critical acclaim in France as abroad. In 2004, the filmmaker takes the viewer on a journey throughout Andalusia and the Maghreb, with Exils where music, full character, guides the steps of the protagonists. The film won the Award for Best Director at Cannes. In 2010 released his next film Liberté (Korkoro), which tells for the first time the history of the internment of gypsies in France.

2012 Berlinale 2012 Copenhaghen FF

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FILM IN CONCORSO: GERMANIA 2011 - 35mm - colore - 88’

ABOVE US ONLY SKY ÜBER UNS DAS ALL

regia direction: Jan Schomburg sceneggiatura screenplay: Jan Schomburg fotografia cinematography: Marc Comes montaggio editing: Bernd Euscher scenografia set design: Cora Pratz, Cordula Jedamski musica music: Tobias Wagner costumi costumes: Frauke Firl interpreti cast: Sandra Hüller, Georg Friedrich, Felix Knopp, Kathrin Wehlisch, Valery Tscheplanowa, Stephan Grossmann, Aljoscha Stadelmann produttori producers: Claudia Steffen, Christoph Friedel produzione production: Pandora Film Produktion in co-production With Westdeutscher Rundfunk world sales: Bavaria Media Gmbh, Bavariafilmplatz 7 Building 71, 82031 Geiselgasteig Germany, tel. +49-89-6499-2686 fax +49-89-6499-3720, international@bavaria-film.de, www.bavaria-film-international.com

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GERMANIA - ABOVE US ONLY SKY / ÜBER UNS DAS ALL sinossi

synopsis

Della vita di Martha si può dire che sia equilibrata, appagata, felice. Le piace il suo lavoro come insegnante, ha un gruppo di amici fedeli e amabili e, soprattutto ha Paul, l’uomo che ama e con cui convive da molti anni. Con Paul al suo fianco, l’energetica e positiva Martha non ha paura del futuro. Poi due poliziotti si presentano alla sua porta, e con poche parole le distruggono la vita. L’uomo con cui Martha vive è un fantasma, la sua vita è una bugia - una presenza che sembra esser scivolata via dalla sua vita senza lasciar traccia. Mentre cerca di sopportare il tutto incontra Alexander, e un semplice gesto della mano basta a farle ricordare Paul...

One could say of Martha’s life that it’s well-balanced, fulfilling – happy. She enjoys her teaching Felix Knopp job, has a group of loyal, loving friends and, above all, she has Paul. The man she loves and has been living with for several years now. With Paul at her side, the positive, energetic Martha has no fear of the future. Then two policewomen show up at her door, and with just a few words tear her life apart, into a before and after. The man Martha has been living with is a phantom, his life a lie – a presence that seems to have glided out of her life without leaving a trace. As she tries to cope, she meets Alexander, and a simple, single gesture of his hand suffices to remind her of Paul...

il regista/the director: JAN SCHOMBURG Jan Schomburg è nato nel 1976 ad Aachen. Dopo la laurea in Comunicazione Visiva al Kunsthochschule Kassel (in Film e Televisione), ha studiato regia al Kunsthochschule für Medien di Colonia. Nel 2008 ha ricevuto una borsa di studio per frequentare la Andrzej Waida Master School di Regia Televisiva a Varsavia. Ha girato un buon numero di corti premiati. Above us only sky è l’opera prima di Jan Schomburg, che vive e lavora a Colonia.

filmografia/filmography 1999 Hotelzimmer 1942 (short) 2001 Turnverein (short)

nota di regia “Ho approcciato la storia di Martha, Paul e Alexander con un interesse misto a fascino per quei momenti della vita dove, improvvisamente e inaspettatamente, ci accorgiamo che il nostro passato non è quello che sembra essere. Quando tutto quello che abbiamo dato per scontato si trasforma in una foschia vaga e senza forma, improvvisamente, vediamo il passato, l’amore e anche le nostre stesse percezioni da una prospettiva interamente nuova. C’è questa confusione causata dal crollo di tutto ciò che pensavamo su di noi, ed un cambio di prospettiva inimmaginabile. (...) Il titolo Above us only sky è vecchio quasi quanto il progetto stesso e negli anni è diventato sempre più caro al mio cuore, proprio come i personaggi. Mi piace l’idea che ci sia un intero universo sopra le nostre teste. La nozione che ci sia spazio infinito su di noi non solo illustra la nostra solitudine, ma anche il nostro senso di comunità, perché alla fine siamo soli, ma almeno questo ci accomuna tutti”.

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director’s statement “I first approached the story of Martha, Paul and Alexander with an interest bordering on fascination for those moments in life when we suddenly and unexpectedly realize that our past isn’t what it appears to be. When everything that we took for granted turns into a vague and shapeless haze. Suddenly, we see the past, love and even our own perceptions thereof from an entirely new perspective. There’s this bewilderment caused by the collapse of everything we thought we knew about ourselves, and an unimaginable shift of perspective. (...) The title Above us only sky is nearly as old as the project itself and over the years has become very dear to my heart, just like the characters. I like the idea that there is an entire universe above our heads. The notion that there’s infinite space above us not only illustrates our loneliness, but also our sense of community because in the end, we’re all alone, but – at least – we all have that in common”.

2004 Nie solo sein (short) 2005 Esther (short) 2007 Innere werte (TV) 2011 Über uns das all (Above us only sky)

Jan Schomburg was born in 1976 in Aachen. After receiving a degree in Visual Communication from the Kunsthochschule Kassel (in Film and Television), he studied directing at the Kunsthochschule für Medien in Cologne. In 2008 he received a scholarship to attend the Andrzej Waida Master School of Film Directing in Warsaw. He has directed a number of award winning short films. Above us only sky is Jan Schomburg‘s feature film debut. He currently works and resides in Cologne.

premi e festival/ awards and festivals 2011 Berlinale – Panorama: Europa Cinemas Label come Miglior Film Europeo as Best European Film 2011 Festival of German Films Ludwigshafen: Premio alla Migliore Sceneggiatura Best Script Award, Menzione Speciale a Special Mention for Sandra Hüller 2011 IF of Young Directors, St. Jean de Luz: Miglior Attrice Best Actress Award 2011 Festival de Cinéma Valenciennes: Miglior Attrice Best Actress Award 2012 German Film Critic’s Awards: Miglior Attrice Best Actress Award

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FILM IN CONCORSO: RUSSIA 2011 - 35mm - colore - 90’

BEDOUIN BEDUIN

regia direction: Igor Voloshin sceneggiatura screenplay: Igor Voloshin fotografia cinematography: Aleksei Rodionov montaggio editing: Tatyana Kuzmichyova scenografia set design: Yelena Zhukova musica music: Gingger Shankar costumi costumes: Nadezhda Vasilyeva interpreti cast: Olga Simonova, Serafima Migay, Mikhail Evlanov, Remigijus Sabulis, Dorji Galsanov, Sergey Svetlakov, Anna Mikhalkova, Dinara Drukarova, Svetlana Morozova, Giorgi Gurgulia, Artur Gurgenyan, Alisa Khazanova produttore producer: Alexander Orlov, Igor Voloshin produzione production: Bulldozerfilms, Butyrsky val 68/70c1, Tanuki, 127055 Moscow, Russia, Tel: +7 926 528 533 3, Fax: +7 495 988 608 8, info@bulldozer-films.com

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RUSSIA - BEDOUIN / BEDUIN

il regista/the director: IGOR VOLOSHIN

sinossi

synopsis

La figlia di Rita ha la luecemia. La diagnosi del dottore è una sentenza di morte, ma la tragedia è quella di sapere di poter aiutare tua figlia, ma che per farlo servano molti soldi. La cura costa centinaia di euro che semplicemente non ci sono. Per guadagnare questi soldi Rita lascia l’Ucraina per la Russia per diventare madre surrogata. Per Rita, questa gravidanza è solo una possibilità per salvare la sua bambina dalla morte...

Rita’s daughter has leukemia. The doctors’ diagnosis sounds like a death sentence, but a worse tragedy might be to know that you can help your child, but that this help means an enormous amount of money. The treatment costs thousands of euros that you simply do not have. To earn the necessary amount, Rita leaves Ukraine and moves to Russia to become the surrogate mother. To Rita, this pregnancy means only a chance to save her child from death...

nota di regia

director’s statement

Il genere del film è drammatico, dei più duri e difficili, ma è anche un film d’azione. Una certa azione che consiste nella terribile pena di Rita, e questo è il punto esatto dell’essere sulla stessa esatta frequenza dello spettatore. Una specie di Action-Drama in tempo reale… Questo film è come una pubblica esecuzione e ciò è sempre interessante. Dopo aver visto il film, la gente si affretterà a chiamare i propri bimbi, genitori, i propri cari. Dipingo un ritratto della società moderna che succhia sangue dai poveri. Mi piace il fatto che i Cinesi stiano lentamente e inesorabilmente arrivando in Russia, abbiamo abbastanza spazio per tutti e loro sono diventati membri produttivi della nostra società, mentre noi ci ubriachiamo di acido idroclorico. Nel mio film i gay vengono ritratti in modo realistico; gente seria che si preoccupa del futuro.

The genre of the film is a Drama – a toughest of what you can imagine, but also it is an Action film. Sort of Action consisted of quite a terrible woes of the main character, Rita. And this is the exact point of being on precisely the same compassionate frequency with the viewers. It is a sort of a real-time Action in Drama genre… This film is like a public execution. And that is always interesting. After seeing this film, the people would rush to call their children, their parents, their loved ones. I paint a portrait of the modern society which sucks blood of the poor people. I like it that the Chinese are slowly but surely moving to Russia. We have enough space for everyone. They become productive members of our society, while we get drunk on hydrochloric acid. In my film, the gays are portrayed very realistically. These are serious people who worry about the future.

filmografia/filmography

Igor Voloshin (nato nel 1974 a Sevastopol), laureato al Yaroslavl State Theater Institute (1996) e VGIK, il Gerasimov Institute of Cinematography (2000), realizza il corto mozzafiato Myesivo (Mess, 2000) e Suka (Bitch, 2001 – miglior docu-corto all’Amsterdam Int Doc Fest, proiettato in concorso al KVIFF 2002), seguito dal premiato corto Okhota na zaytsev (Hare hunting, 2003). Dopo i documentari Guby (Lips, 2005) e Koza (Goat, 2008), il film debutto è Nirvana (2008), una visione surreale dello scenario di droga a Pietroburgo. Poi arriva il film per la TV Olympius Inferno (2009) ed un altro film sulla dipendenza da droga della “generazione drogata” dei primi anni ‘90 dal nome Ja (I Am, 2009 – miglior fotografia al Kinotavr FF a Sochi).

2000 Myesivo (Mess) 2002 Suka (Bitch, doc short) 2003 Okhota na zaytsev (Hare hunting, short) 2005 Guby (Lips, doc) 2008 Koza (Goat, doc) 2008 Nirvana 2009 Olimpius Inferno (TV) 2009 Ya (I Am) 2011 Beduin (Bedouin)

premi e festival/ awards and festivals 2011 Moscow Human Rights IFF 2011 Open Russian FF Kinotavr 2011 Festival Russian kino Moscow Premier Screenings

Igor Voloshin (b. 1974, Sevastopol), a graduate of the Yaroslavl State Theater Institute (1996) and VGIK, the Gerasimov Institute of Cinematography (2000), made the striking shorts Myesivo (Mess, 2000) and Suka (Bitch, 2001 – best short doc at the Amsterdam Int Doc Fest, screened in competition at KVIFF 2002), followed by the award-winning short film Okhota na zaytsev (Hare hunting, 2003). After the documentaries Guby (Lips, 2005) and Koza (Goat, 2008), he debuted in features with Nirvana (2008), a surreal vision of Petersburg’s drug scene. Then came the made-forTV movie Olympius Inferno (2009) and another highly stylized film about the drug dependent “empty generation” of the early 1990s entitled Ja (I Am, 2009 – Best Camera at the Kinotavr FF in Sochi).

2011 Sputnik nad Polska, Warsaw 2011 Haifa IFF 2011 Honfleur Russian Film Festival: Premio Speciale della Giuria Special Jury Prize 2011 Karlovy Vary IFF 2012 Belgrade IFF 2012 Mons IFF on Love: Premio della Giuria, Miglior Attrice Jury Prize, Best Actress

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FILM IN CONCORSO: CROAZIA 2011 – DCP – colore - 70’

DADDY ĆAĆA

regia direction: Dalibor Matanić sceneggiatura screenplay: Dalibor Matanić fotografia cinematography: Vanja Černjul montaggio editing: Tomislav Pavlic scenografia set design: Igor Dropucic musica music: Jura Ferina, Pavao Miholjević costumi costumes: Zrinka Marekovic interpreti cast: Judita Franković, Iva Mihalić, Igor Kovač, Ivo Gregurević produttore producer: Ankica Jurić Tilić, Hrvoje Pervan produzione production: Kinorama, Štoosova 25, 10000 Zagreb, Croatia, tel: +385 1 231 6787 fax:+ 385 1 231 6788, info@kinorama.hr ankica@kinorama.hr, www.kinorama.hr

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CROAZIA - DADDY ĆAĆA

il regista/the director: DALIBOR MATANIĆ

sinossi

synopsis

Una ragazza convince il fidanzato e la sorella a recarsi sulle remote montagne di Lika. Il padre, che abbandonò la famiglia anni prima, vive lì. Avendo scoperto che è malato, questa è l’ultima possibilità della figlia di parlargli di tutto quello che è successo in passato. Fra gli orizzonti isolati di Lika, i segreti di famiglia una volta profondamente nascosti, cominciano ad essere rivelati…

A girl talks her boyfriend and her sister into travelling to the Lika backwoods. Their father, who abandoned the family years ago, lives there. Having found out that he is ill, this is the daughter’s last chance to have a talk with her father about everything that happened in the past. In the isolated horizons of Lika, the once deeply hidden dark family secrets start being revealed... director’s statement

nota di regia “In Ćaća, la mia intenzione era quella di portare i protagonisti verso il completo e sordo isolamento, rivelandone lentamente gli oscuri segreti di fronte ad una videocamera estremamente naturalista. Tutto questo mentre l’armonia naturale si volta verso il tramonto, senza tener conto della loro ansia e oscurità nascosta. Come la natura, lasciamo i nostri protagonisti in primo piano e li seguiamo nei territori di un aspra disputa familiare.”

“In Daddy, my intention was to bring our protagonists into a complete, deaf isolation and slowly reveal their dark secrets in front of a completely naturalist camera. As the natural harmony turns towards sunset, a human being unconsciously starts turning to honesty, regardless of all the anxiety and darkness hidden in them. Like the nature, we let our protagonists into foreground and follow them as they step into the territory of a merciless family dispute.”

filmografia/filmography FILMOGRAFIA 2000 Blagajnica hoce ici na more (The cashier wants to go to the seaside) 2002 Fine mrtve djevojke (Fine dead girls) 2002 Susa (Drought, short) 2005 Sto minuta slave (100 minutes of glory) 2006 Volim te (I love you) 2008 Kino Lika (Kino Lika) 2009 Tulum (Party, short) 2010 Majka asfalta (Mother of asphalt) 2011 Mezanin (Mezzanine, short) 2011 Ćaća (Daddy) premi e festival/ awards and festivals 2011 Pula FF: Golden Arenas for Best Director, Photography, Best Supporting Actress, Fedora International Jury’s Award - miglior regia, miglior fotografia, miglior attrice non protagonista e premio giuria 2011 Leskovac IFF – Official Competition 2011 DeboshirFilm - Pure Dreams IFF Saint Petersburg 2011 IFF Goa – Cinema of the World 2011 Kerala IFF – Official Competition 2012 Pune IFF - World Cinema 2012 FIPA Biarritz – Dramas Section

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Dalibor Matanić (Zagabria, 1975) ha una laurea in Regia Televisiva e Cinematografica presa all’Accademia di Arte Drammatica a Zagabria. Dopo aver girato diversi corti, ha realizzato la premiata opera prima Blagajnica hoce ici na more (Cashier wants to go to the seaside, 2000). La sua filmografia include 6 film e diversi corti, proiettati in molti festival internazionali. Ad esempio, il film Kino Lika e il corto Tulum (Party), realizzati appena prima di Majka asfalta (Mother of asphalt), sono stati presentati in 60 festival internazionali e hanno ricevuto 25 premi, incluso l’Ulivo D’Oro a Lecce. Majka asfalta, scritto da Tomislav Zajec e Dalibor Matanić, è stato nominato miglior sceneggiatura al Balkan Film Fund di Salonicco nel 2009. Il film in anteprima al festival di Pula nel Luglio del 2010, ha vinto la Golden Arena per la migliore attrice. Majka asfalta ha vinto il Grand prix, il premio miglior attrice e la miglior colonna sonora originale al FIPA di Biarritz 2011. Dalibor è membro dello European Film Academy (EFA).

Dalibor Matanić (Zagreb, 1975) holds a degree in Film and Television Directing from the Academy of Dramatic Art in Zagreb. After shooting several short subjects, he made his award-winning feature debut Blagajnica hoce ici na more (Cashier wants to go to the seaside, 2000). His filmography includes 6 feature films and several shorts, screened at many international film festivals. For example, his feature Kino Lika and his short Tulum (Party), filmed right before Mother of Asphalt, were screened at 60 international film festivals and received 25 film awards, Including the Golden Olive Tree in Lecce. Majka asfalta (Mother of asphalt), written by Tomislav Zajec and Dalibor Matanic, was awarded best script at Thessaloniki’s Balkan Film Fund in 2009. The film premiered at national film festival in Pula in July 2010, winning Golden Arena for the best actress. Majka asfalta won Grand prix, Best actress award and Best original soundtrack award at FIPA in Biarritz 2011. Dalibor is a member of European Film Academy (EFA).

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FILM IN CONCORSO: SPAGNA 2011 – 35mm – colore - 90’

DON’T BE AFRAID NO TENGAS MIEDO

regia direction: Montxo Armendáriz sceneggiatura screenplay: Montxo Armendáriz, María Laura Gargarella fotografia cinematography: Álex Catalán montaggio editing: Fernando Franco scenografia set design: Julio Torrecilla suono sound: Carlos Bonmatí costumi costumes: Nereida Bonmati interpreti cast: Michelle Jenner, Lluís Homar, Belén Rueda, Nuria Gago, Rubén Ochandiano produttore producer: Puy Oria produzione production: Oria Films, S.L. world sales: Funny Balloons, 4 bis rue Saint Sauveur 75002 Paris - France, Tel : (33) 1 40 13 05 86, Fax : (33) 1 42 33 34 99, info@funny-balloons.com

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SPAGNA - DON’T BE AFRAID / NO TENGAS MIEDO

il regista/the director: MONTXO ARMENDÁRIZ

sinossi

synopsis

Silvia è una giovane ragazza segnata da un’infanzia oscura. Quando ha quasi 25 anni decide di ricominciare ad affrontare le persone, i sentimenti e le emozioni che la tengono ancorata al passato. Nella sua battaglia contro le avversità e contro se stessa, imparerà a controllare le sue paure e a diventare un adulta, responsabile delle sue stesse azioni.

Silvia is a young girl marked by a dark childhood. When she is hardly twenty-five, she decides to start over and to face people, feelings and emotions that keep her bound to the past. In her fight against adversity and against herself, she will learn to control her fears and become an adult, responsable for her own actions. director’s statement

nota di regia “So che è un film controcorrente rispetto a quelli considerati commerciali e politicamente corretti, ma volevo che il racconto mantenesse la durezza e la veracità di questa terribile situazione perché la gente potesse sentirla e intuirla attraverso il film. Volevo che lo spettatore fosse preso dall’angoscia e dal disagio che vivono le vittime, quasi senza sostegno sociale, nell’anonimato più totale e nel silenzio, senza osare parlare… Volevo che il film fosse asciutto e che riflettesse la verità di qualcosa che è davanti a noi e che non vogliamo vedere.”

“I know it’s a film that goes against the grain of what is considered commercial and politically correct, but I wanted a story that preserved the harshness and truth of that terrible situation so that people could feel or glimpse it through the film. I wanted viewers to feel seized by the anguish and state of unease in which victims live, with practically no social support, in total anonymity and silence, without daring to say anything... I wanted the film to be stark and reflect the truth about something which is there but we don’t want to see.”

filmografia/filmography 1979 Barregarriaren dantza (short) 1980 Ikusmena (short) 1981 Ikuska 11 (short) 1984 Tasio

Montxo Armendáriz (nato nel 1949 ad Olleta, Spagna) laureato in elettronica (1969) lavora in questo campo come professore fino al 1982. Nel 1999 fonda la Oria Films production. Dopo i corti Barregarriaren Dantza (1979), Ikusmena (1980), and Ikuska 11 (1981), ha girato il suo primo lungo, Tasio (1984), che gli è valso la Conchiglia d’Argento a San Sebastian per la regia. Da lì ha intrapreso una carriera fatta da regia e scrittura di film di fama internazionale, continuando a lavorare sulle questioni sociali nei film 27 Horas (27 Hours, 1986), Las cartas de Alou (Letters from Alou, 1990) – Conchiglia d’Oro a San Sebastian, Historias del Kronen (Stories from the Kronen, 1995) – in programma a Cannes, Secretos del corazon (Secrets of the Heart, 1997) – Blue Angel alla Berlinale per Miglior Film Europeo, nominato per l’ Oscar, Silencio roto (Broken Silence, 2001), Escenario móvil (Traveling Stage, 2003), Obaba (2005), No tengas miedo (Don’t be afraid, 2011).

1986 27 Horas (27 Hours) 1990 Las cartas de Alou (Letters from Alou) 1995 Historias del Kronen (Stories from the Kronen) 1997 Secretos del corazon (Secrets of the Heart) 2001 Silencio roto (Broken Silence) 2003 Escenario móvil (Traveling Stage, doc) 2005 Obaba 2011 No tengas miedo (Don’t be afraid) premi e festival/ awards and festivals 2011 Karlovy Vary IFF: in Concorso in Competition 2012 Cinema Spanish Writers Circle Award: Miglior Attrice, candidature per Miglior Regista, Film, Attrice non Protagonista Best Spanish Actress, nominated as Best Director, Film, Supporting Actress 2012 Goya Awards: candidatura come Miglior Attrice Esordiente nominated as Best New Actress 2012 Sant Jordi Awards: Miglior Attrice Spagnola Best

Montxo Armendáriz (b. 1949, Olleta, Spain) graduated in electronics (1969) and worked in the field as a professor until 1982. In 1999 he cofounded Oria Films production. Short films: Barregarriaren Dantza (1979), Ikusmena (1980), and Ikuska 11 (1981). His first feature, Tasio (1984), awarded a Silver Seashell at San Sebastian for direction, started a career dominated by writer-director pictures of international renown. He continued with social issues in the movies 27 Horas (27 Hours, 1986), Las cartas de Alou (Letters from Alou, 1990) – Golden Seashell at San Sebastian, Historias del Kronen (Stories from the Kronen, 1995) – screened at Cannes, Secretos del corazon (Secrets of the Heart, 1997) – Blue Angel at the Berlinale for Best European Film, nominated for an Oscar, Silencio roto (Broken Silence, 2001), Escenario móvil (Traveling Stage, 2003), Obaba (2005), No tengas miedo (Don’t be afraid, 2011).

Spanish Actress

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FILM IN CONCORSO: POLONIA 2011 | 35mm | colore | 90’

FEAR OF FALLING Lęk wysokości

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regia direction Bartek Konopka sceneggiatura screenplay Piotr Borkowski, Bartosz Konopka fotografia cinematography: Piotr Niemyjski montaggio editing: Jarosław Barzan scenografia set design: Elwira Pluta montaggio del suono sound editor: Jacek Hamela, Katarzyna Dzida-Hamela costumi costumes: Katarzyna Lewiñska interpreti cast: Marcin Dorociñski, Krzysztof Stroiñski, Magdalena Popławska, Dorota Kolak produttori producers: Jacek Bromski, Dariusz Gajewski, Ewa Jastrzêbska produzione production: Studio Munka / Polish Filmmakers Association, 7, Krakowskie Przedmieoecie St., 00-0 68 Warsaw, Poland, ph. + 48 22 556 54 83, studiomunka@sfp.org.pl, www.studiomunka.pl world sales: Wide Management Enterprise

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POLAND - FEAR OF FALLING / LĘK WYSOKOŚCI

il regista/the director: BARTEK KONOPKA

sinossi

synopsis

Tomek (30) fugge dalla provincia e decide di risolvere la sua vita in una grande città. Inizia una carriera come inviato televisivo e un giorno riceve un messaggio da un ospedale psichiatrico della sua città. Suo padre, separato dalla moglie, è ricoverato lì. Contro il parere dei suoi cari, Tomek decide di raggiungere suo padre nonostante non si vedano da anni. Così Tomek viene coinvolto in una relazione sull’orlo della pazzia che gli farà rivalutare tutta la sua vita.

Tomek (30) escaped from the province and decided to sort out his life in a big city. He has a career as a TV reporter and has just started a family when he receives a message from a psychiatric hospital in his home town. His estranged father is there. Against himself and the advice of his closest ones, Tomek decides to reach out to his father, although they haven’t seen each other for years. As a result, Tomek gets involved in a relationship on the verge of craziness and normality, which will make him re-evaluate his entire life

nota di regia

director’s statement

“(...) Questa è una storia sulla ricerca d’amore per un altra persona e il bisogno di darne– di circondare d’amore la persona che ne ha bisogno anche se non lo vuole. Un bisogno del quale l’eroe principale non si era mai accorto e che esplode con grande forza. (...) Uno strano amore: l’amore di un figlio per suo padre, l’amore di due persone vicine fra loro ma che non trovano il modo di raggiungersi. Per me, questa è la cosa più importante in questa storia. Come si può riportare in vita qualcuno, quando questo qualcuno non lo vuole? Perché la pazzia del padre può diventare un concetto di vita attraente per il figlio? La malattia può sanare una famiglia a pezzi? La paura di cadere significa paura di vivere, di affrontare le sfide di ogni giorno? Come si può superare questa paura?”

“(...) This is a story about the search for love from another person, and the need to give it – to surround with love the person who needs it, although he denies it. About a need, which the main hero has never before realized, and which suddenly explodes with great strength. (...) A strange love: a son’s love towards his father, and in fact the love between two people who are close to one another, and yet cannot find a way to reach each other. This is the most important for me in this story. How might one bring someone back to life when he simply doesn’t want to be brought back? Why could the father’s madness become an attractive concept of living for his son? Can illness cure a broken family? The fear of falling means the fear of living, fear of meeting challenges of everyday life. How can this fear be overcome?”

filmografia/filmography 2001 Czubek (short) 2002 Chłopak z sosnowca (doc) 2002 Niebo nad Europą (short) 2003 Wielkie Manewry (doc) 2003 Trzy Historie O Miłooeci (doc) 2003 Popaprañcy (doc) 2003 Through the sea (doc serie) 2004 Ballada o kozie (The goat walker, doc) 2005 Scenes from the Warsaw uprising (TV) 2006 Trójka do wziecia (Three for the taking, short) 2007 Kings of downtown (TV serie) 2009 Królik po berlinsku (Rabbit a la beriln,doc) 2011 Lęk wysokości (Fear of falling) premi e festival/ awards and festivals 2011 Mannheim-Heidelberg IFF: Menzione speciale Special mention

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Bartek Konopka è uno dei registi polacchi più premiati. Il suo ultimo film Królik po berlinsku (Rabbit a la beriln) ha ottenuto una nomination agli Oscar 2010 nella categoria miglior documentario. Il film ha vinto premi in Festival come Hot Docs Toronto, Hamptons, Jihlava, Krakow Film Festival, Planete Doc Review. Il primo corto di Konopka Trójka do wziecia (Three for the taking, 2006) prodotto da Munk Studio ha vinto 12 premi in diversi festival come Grand Prix al Brest FF e Premio miglior opera prima al Message To Man IFF a San Pietroburgo. Il suo documentario Ballada o kozie (The goat walker, 2004) è stato nominato da Planete Television alla Berlinale nel 2004 ed è stato proiettato da tutti i canali Planete. Ha anche vinto diversi premi del pubblico in vari Festival. Bartek ha un master in studi cinematografici dall’Università di Jagiellonian e una laurea dalla facoltà di regia della Scuola Radio-Televisiva di Kieślowski a Katowice e dalla Andrzej Wajda, Scuola di Regia Cinematografica. Bartek Konopka is one of the most frequently awarded Polish directors. His latest film Królik po berlinsku (Rabbit a la beriln)is nominated for the Academy Award 2010 in the Documentary Short Subject category. So far the film has won awards at festivals such as Hot Docs Toronto, Hamptons, Jihlava, Krakow Film Festival, Planete Doc Review. Konopka’s short feature debut Trójka do wziecia (Three for the taking, 2006) produced by Munk Studio won 12 awards at many different festivals, i.e. Grand Prix at Brest FF and Best Debut Award at Message To Man IFF in St. Petersburg. His documentary Ballada o kozie (The goat walker, 2004) was awarded by Planete Television at the Berlinale in 2004 and was then shown by all Planete chanels worldwide. It also won a number of audience awards at various festivals. Bartek holds a Master degree in film studies from the Jagiellonian University and has graduated from the directing department in the Kieślowski Radio and Television School in Katowice and the Andrzej Wajda Master School of Film Directing.

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FILM IN CONCORSO: SVEZIA 2011 – 35mm – colore - 97’

HAPPY END

regia direction: Björn Runge sceneggiatura screenplay: Kim Fupz Aakeson fotografia cinematography: Ulf Brantås montaggio editing: Lena Runge scenografia set design: Jette Lehmann musica music: Ebba Forsberg interpreti cast: Ann Petrén, Malin Buska, Gustaf Skarsgård, Johan Widerberg, Peter Andersson, Mariah Kanninen, David Dencik, Fredrik Gildea, Hanna Malmberg, Anna Azcarate, Mattias Nordkvist, Said Legue produttori producers: Martin Persson, Madeleine Ekman produzione production: Trollhättan Film, Zentropa International Sweden in coproduzione con in co-production with Zentropa Entertainments5, Nordisk Film- & TV Fond world sales: Trust Film Sales

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SVEZIA - HAPPY END

il regista/the director: BJÖRN RUNGE

sinossi

synopsis

Happy End è una fiaba per adulti. Cinque persone legate da un importante relazione l’una all’altra, che sfuggono tutti alla possibilità di essere sinceri. Vivono in un mondo di ombre, fatto di bugie e falsità, ed aspettano che appaia la verità per continuare la propria vita in un altra direzione. Happy End è la terza parte della trilogia di Björn Runge sulla liberazione, cominciata con Daybreak e Mouth to mouth, sulle persone che cercano di liberarsi dalla distruttività.

Happy End is a fairytale for adults. It’s about five people with an important liaison to one another, who are all avoiding to be truthful. They are living in a world of shadows, lined by lies and falsities and are only waiting for the truth to appear so that they may be able to continue their lives in another direction. Happy End is the third part of Björn Runge’s trilogy of liberation, commenced with Daybreak and Mouth to mouth about people who are trying to liberate themselves from destructivity. director’s statement

filmografia/filmography 1996 Harry & Sonja

nota di regia “Per me Happy end è un film sulla verità e l’onestà nelle nostre vite. Seguiamo individui che sono di grande importanza gli uni per gli altri, ma non sono onesti gli uni con gli altri. Vivono nelle ombre delle bugie e delle mezze verità. Ma c’è una cosa di cui possiamo essere sicuri, la verità verrà sempre fuori! Questa è la storia di Happy end.”

“For me Happy end is a film about the Truth and Honesty in our lives. We follow individuals that are of most importance to each other. But they are not honest to each other. They live in a shadow world of lies and half-truths. But there is one thing we can be sure of: The Truth will always be reviled! This is the story of Happy end.”

1997 Vulkanmannen 1999 Raymond - sju resor värre 2001 Anderssons älskarinna (TV series) 2002 Familjen (TV series) 2003 Om jag vänder mig om (Daybreak) 2005 Rensa fisk (The fish) 2005 Mun mot mun (Mouth to mouth) 2011 Happy End premi e festival/ awards and festivals 2011 San Sebastian IFF 2011 Thessaloniki IFF

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Björn ha cominciato a lavorare nel cinema all’età di 20 anni per il regista Roy Andersson. Si è laureato al Swedish Film Institute Dramatiska Institutet, specializzazione in regia. Runge ha vinto il Guldbagge award per la Miglior Regia e la Miglior Sceneggiatura per Om jag vänder mig om (Daybreak) nel 2004. Gli è stato assegnato anche l’Orso d’Argento a Berlino nel 2004 e l’Angelo Blu per il Miglior Film Europeo. Nel 2005 è uscito Mun mot mun (Mouth to mouth), ottenendo ottime recensioni. Björn Runge ha anche lavorato come regista teatrale a Stoccolma e Goteborg. Fra gli anni 2006 e 2009 ha scritto tre libri per l’editore Filmkonst. Nell’estate del 2010 Runge ha girato il film Happy end. Sempre a Goteborg e Stoccolma Runge sta inoltre preparando più opere teatrali.

Björn started working with film at the age of 20, working for director Roy Andersson. He graduated from the Swedish Film Institute Dramatiska Institutet, majoring in directing. Runge won the Guldbagge award for Best Director and Best Script for Om jag vänder mig om (Daybreak) in 2004. It was also given the Silver Bear in Berlin 2004 and the Blue Angel for Best European Film. In 2005 Mun mot mun (Mouth to mouth) premiered and got consistently very good reviews. Björn Runge has also worked with directing at theatres in Stockholm and Gothenburg. Between the years 2006-2009 he wrote three books for the publisher Filmkonst. During the summer of 2010 Runge was filming the feature film Happy end. Runge is also in the process of planning more plays in both Gothenburg and Stockholm.

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FILM IN CONCORSO: AUSTRIA 2012 – 35mm DCP – colore - 93’

KUMA

regia direction: Umut Dağ sceneggiatura screenplay: Umut Dağ, Petra Ladinigg fotografia cinematography: Carsten Thiele montaggio editing: Claudia Linzer interpreti cast: Nihal Koldaş, Begüm Akkaya, Vedat Erincin, Dilara Karabayır, Murathan Muslu, Alev Irmak, Merve Çevik, Abdulkadir Gümüş, Ali Yıldırım, İlkay Kayku Atalay, Aliye Esra Salebci, Elif Dağ produttori producers: Veit Heiduschka, Michael Katz produzione production: Wega-Film, Hägelingasse 13, A-1140 Vienna, Tel: (+43 1) 982 57 42, Fax: (+43 1) 982 58 33, office@wega-film.at, www.wega-film.at world sales: Films Boutique, Lübbener Str. 19, D-10997 Berlin, Germany, Tel: +49 30 8411 0859, Fax: +49 30 8411 060, info@filmboutique. com, www.filmsboutique.com

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AUSTRIA - KUMA

il regista/the director: UMUT DAĞ

sinossi

synopsis

Quando Ayşe celebra il suo matrimonio, quasi tutti nel suo villaggio della Turchia credono che abbia sposato Hasan, di poco più grande di lei. In realtà viene inviata a Vienna come seconda moglie del padre di Hasan, Mustafa. Arrivata in Austria, viene stranamente accolta dalla sua nuova famiglia. All’inizio, i figli di Mustafa, alcuni più grandi di Ayşe, le voltano le spalle. Solo Fatma, moglie di Mustafa per molti anni, che sta morendo per un cancro, sembra genuinamente compiaciuta: ora è sicura di avere un buon successore come moglie di Mustafa, del quale è stata leale e obbediente moglie musulmana. Un amicizia speciale si instaura fra le due donne, ma tale relazione viene testata quando la famiglia deve affrontare uno scherzo del destino.

When Ayşe celebrates her wedding almost everyone in her Turkish village believes her to have married Hasan who is just a few years her senior. But in fact, she is sent to Vienna as Hasan’s father Mustafa’s second wife. She arrives in Austria and receives a mixed welcome from her new family. At first, Mustafa’s children, some of whom are older than Ayşe, turn their back on the girl. Only Fatma, Mustafa’s wife of many years who is now dying of cancer, seems genuinely pleased: now she can be assured of a good successor to tend to her husband, to whom she has been a loyal and obedient Muslim wife. A special friendship involves between the two different women but this relationship is soon put to the test when the family has to face a stroke of fate.

Nato a Vienna, Austria 1982, ha studiato relazioni internazionali, religione e didattica, cominciando la carriera come regista di spot pubblicitari, studia alla Vienna Film Academy dal 2006. Born in Vienna, Austria in 1982, he studied international relations, religion and teaching. Beginning his career as a commercials director, he took up studies at the Vienna Film Academy in 2006.

filmografia/filmography 2008 Todesnachrichten (short) 2010 Radioaktiv (video) 2011 Papa (short)

nota di regia “Non abbiamo pianificato le riprese in modo tradizionale, scena dopo scena. Al contrario abbiamo parlato molto di emozioni, ciò che volevamo trasmettere al pubblico e quanto vicini volevamo essere emozionalmente ai personaggi. Non abbiamo deciso come procedere in ogni scena fino al giorno delle riprese. Ho provato a dare agli attori quanto più spazio possibile, per poi bilanciare con la camera. Una grande sfida in termini di illuminazione e lavoro di ripresa e sono grato a tutti quelli che l’hanno affrontata. È implicito un grosso rischio, se sai quale scena sarà girata ma non quante riprese contiene o dove verrà posizionata la telecamera. Ma è andata bene!”

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director’s statement

2012 Kuma

“We didn’t plan the shooting in a traditional way, shot by shot. Instead we talked a lot about emotions, what we wanted to convey to the audience and how close we wanted to be to the characters emotionally. We didn’t decide how to proceed in each scene until the day we shot it. I tried to give the actors as much space as possible, and then we would react to that with the camera. It was a huge challenge in terms of lighting and camerawork, and I’m very grateful to everybody for going along with it. There’s quite a risk involved, if you know which scene is going to be filmed but not how many shots will contain or where the camera will be positioned. But it worked out just fine..”

premi e festival/ awards and festivals 2012 Berlinale - Panorama

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FILM IN CONCORSO: DANIMARCA 2011 – 35mm – colore - 80’

MISS JULIE JULIE

regia direction: Linda Wendel sceneggiatura screenplay: Linda Wendel, dalla piece di based on a play by August Strindberg fotografia cinematography: Bohn Ipsen montaggio editing: Jacob Thuesen scenografia set design: Helle Lygum Justesen musica music: Karsten Fundal suono sound: Mick Raaschou interpreti cast: Birgitte Hjort Sørensen, Rolf Hansen, Jesper Christensen, Trine Appel, Niels Skousen produttore producer: Linda Wendel produzione production: Babyfilm ApS, Øster Farimagsgade 32 / DK-2100 København Ø, t +45 2346 0509, mail@babyfilm.dk, www.babyfilm.dk

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DANIMARCA - MISS JULIE / JULIE

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il regista/the director: LINDA WENDEL

sinossi

synopsis

Ispirato a Miss Julie di August Strindberg’s (1888), la rappresentazione della Wendel, anche se fedele al testo di Strindberg, è ambientata nel mondo contemporaneo del tennis. Julie, una famosa tennista con la vulnerabilità da prima donna, è alle prese con un allenatore capriccioso e un ambizioso padre alla deriva economica.

A drama based on August Strindberg’s Miss Julie (1888). Wendel’s chamber piece, although remaining loyal to Strindberg, takes place in the contemporary tennis milieu. Julie, a renowned tennis player with the vunerability of a prima donna, is in the throes of a capricious trainer and an ambitious father, who is failing economically.

nota di regia

director’s statement

“Miss Julie di August Strindberg è la storia eterna della battaglia fra sessi, delle barriere sociali e del forte desiderio d’amore. Julie è il mio tentativo di affrontare gli stessi temi nel 2011. Julie è una giovane intrappolata nel mondo disciplinato e competitivo dei tornei di tennis, le ambizioni degli altri e i soldi. Seguiamo Julie il giorno che si ribella e si butta in una avventura passionale, solo per sentirsi viva. Julie è stato girato in otto giorni con una videocamera Marc II, il filmato è stato poi convertito in pellicola da 35 mm. Abbiamo lavorato con campi lunghi e un utilizzo ottimale della luce e dell’inquadratura. La struttura limitata ha spinto il fotografo e gli attori del film intuitivamente nel loro lavoro a produrre un’opera contemporanea con del materiale che ha più di cento anni”

“August Strindberg’s Miss Julie is the eternal story of the battle of the sexes, class barriers, and a strong desire for love/lust. Julie is my take on the same themes in 2011. Julie is a young girl caught up in the disciplined, competitive world of tennis tournaments, other people’s ambitions and money. We follow Julie on the day that she rebels and thrusts herself into a lustful adventure, just to feel alive. Julie is shot over a period of eight days with a Marc II still-shot camera, and the footage was then converted to 35 mm film. We worked with long, dwelling shots, optimal utilization of light and framing. The limited framework pushed the film’s photographer and actors to react intuitively in their work, so as to produce a contemporary piece from the over a hundred year old material.”

filmografia/filmography

Nata nel 1955 in Danimarca, si è laureata alla National Film School di Danimarca nel 1984. La sua opera prima è Ballerup boulevard (1986), seguita da Lykken er en underlig fisk (Happiness is a curious catch, 1989). Viktor og Viktoria (The troll movie Viktor and Viktoria, 1993) è stato il Miglior Lungometraggio al Montevideo IFF. Baby (2003), ispirato ad un romanzo di Kirsten Thorup, ha vinto il premio per la Miglior Regia Femminile al Mexico International Contemporary FF. One shot (2008), settimo film della Wendel, ha vinto il premio dei Critici Cinematografici Russi all’ IFF di Mosca, ed è stato anche selezionato dal Festival di Montreal. Julie (2011) è una versione moderna di Miss Julie di August Strindberg.

1986 Ballerup boulevard 1989 Lykken er en underlig fisk (Happiness is a curious catch) 1993 Viktor og Viktoria (The troll movie Viktor and Viktoria) 1998 Mimi og madammerne (Mimi & the movers) 2003 Baby 2006 Han, Hun og Strindberg (Him, her and Strindberg) 2008 One Shot 2011 Julie (Miss Julie) festival/festivals 2011 Mannheim Heidelberg – Special Screenings

Born 1955, Denmark. Graduate of the National Film School of Denmark, 1984. Feature film debut with Ballerup boulevard (1986), followed by Lykken er en underlig fisk (Happiness is a curious catch, 1989). Viktor og Viktoria (The troll movie Viktor and Viktoria, 1993) won Best Fictional Film at Montevideo IFF. Baby (2003), based on a novel by Kirsten Thorup, was a winner of Best Female Director at Mexico International Contemporary FF. One Shot (2008), Wendel’s seventh feature film, won the Russian Film Critics’ Award at Moscow IFF, and was also selected for Montreal. Julie (2011) is a contemporary version of August Strindberg’s Miss Julie.

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FILM IN CONCORSO: NORVEGIA 2011 – 35mm – colore - 96’

OSLO, AUGUST 31st

regia direction: Joachim Trier sceneggiatura screenplay: Eskil Vogt, Joachim Trier, freely adapted from liberamente tratto da Le feu follet di by Pierre Drieu la Rochelle fotografia cinematography: Jakob Ihre montaggio editing: Olivier Bugge Coutté scenografia set design: Jørgen Stangebye Larsen musica originale original music: Ola Fløttum costumi costumes: Ellen Dæhli Ystehede interpreti cast: Anders Danielsen Lie, Hans Olav Brenner, Ingrid Olava, Tone Beate Mostraum, Kjærsti Odden Skjeldal, Aksel M. Thanke, Øystein Røger, Malin Crépin produttori producers: Hans-Jørgen Osnes, Yngve Sæther, Sigve Endresen produzione production: Motlys, 18 c/o Hans-Jørgen Osnes Fagerborggaten 27, D N-0459 0360, Oslo. in coproduzione con in co-production with Don’t Look Now Productions world sales: The Match Factory GMBH, Balthasarstrasse 79–81, 50670 Cologne, Germany, Tel: +49 (0)221 53 97 09-0, Fax: +49 (0)221 53 97 09-10, e-mail: info@matchfactory.de, www.the-match-factory.com

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NORVEGIA - OSLO, AUGUST 31 st

il regista/the director: JOACHIM TRIER

sinossi

synopsis

Anders finirà presto la sua riabilitazione per tossicodipendenti in campagna. Come parte del programma, gli è concesso di andare in città per un colloquio di lavoro. Ne approfitta per rimanerci un pò e incontrare persone che non vede da molto tempo. 34 anni, Anders è intelligente, bello e di buona famiglia, ma si porta dietro i fantasmi delle opportunità perdute e delle persone che ha deluso. È ancora relativamente giovane, ma sente che la sua vita in un certo senso è già conclusa. I fantasmi del passato lotteranno con le occasioni d’amore, la possibilità di una nuova vita e la speranza di un nuovo futuro.

Anders will soon complete his drug rehabilitation in the countryside. As part of the program, he is allowed to go into the city for a job interview. But he takes advantage of the leave and stays on in the city, drifting around, meeting people he hasn’t seen in a long while. Thirty-four-year-old Anders is smart, handsome and from a good family, but deeply haunted by all the opportunities he has wasted, all the people he has let down. He is still relatively young, but feels his life in many ways is already over. For the remainder of the day and long into the night, the ghosts of past mistakes will wrestle with the chance of love, the possibility of a new life and the hope to see some future by morning.

filmografia/filmography 1995 Fatal strategies (short) 1996 Neglection (short) 1996 The transparency of Evil (short)

nota di regia

director’s statement

“Mi sono sempre visto come un regista che guarda le cose da un punto di vista critico, allo stesso tempo faccio film su chi è apparentemente privilegiato e fortunato. Divento sempre un pò triste quando la gente dice che la vita va così bene in Norvegia, che non c’è niente da raccontare, che non abbiamo conflitti. Sono in totale disaccordo. Ci sono tragedie anche nella vita della classe media. Volevo muovermi verso una chiarezza semplicistica nella mia mise en scene, ma come regista sono irrequieto e finisco sempre con il non essere il purista che mi propongo di essere. In Oslo, August 31st, volevo un maggiore uso del tempo reale incorporando alcuni aspetti documentaristici. Abbiamo usato una steadicam nelle strade di Oslo fra la gente, non fra le comparse. Adoro la lotta fra la ben pianificata misé en scene e il caos delle situazioni di vita vissuta. Ho sempre ammirato la purezza dei film di Robert Bresson. Il suo stile è impossibile da emulare, ma lo spirito del suo cinema è incredibilmente illuminante”.

“I’ve always seen myself as a filmaker who looks at things from a critical point of view, at the same time I make films about the seemingly fortunate and the privileged. I always get a bit sad when people say life is so good here in Norway that there’s nothing to tell stories about, that we don’t have any conflicts. I completely disagree. There are great tragedies in middle class life as well. I wanted to move towards a simplistic clarity in my mise en scene, but I have a restlessness in me as a director, so I always end up not being the purist that I set out to be. In Oslo, August 31st, I also wanted more use of real time and I wanted to even incorporate some documentary aspects. We used Steadicam on the streets of Oslo amongst real pople, not extras. I love the clash between a clearly planned misé en scene and the chaos of real life situations. I have always admired the purity of Robert Bresson’s films. His style is impossible to emulate, but the spirit of his cinema is incredibly inspiring”.

1998 Passport (short)

Joachim, nato a Copenhagen nel 1974, è cresciuto in una famiglia di registi ed ha cominciato a girare i suoi primi film in 8mm all’età di 5 anni. È diventato campione nazionale di skateboard in Norvegia ed ha girato video sullo skateboard. Dopo aver frequentato lo European Film College in Danimarca, ha studiato alla British National Film and Television School. Joachim ha ottenuto la ribalta con un certo numero di corti e spot vincitori di premi, come Procter, un corto su un filmato trovato nella videocamera di un uomo deceduto. Il suo primo film è stato Reprise del 2006, che ha ricevuto numerosi premi internazionali, inclusa Miglior Regia a Karlovy Vary, il Discovery Award a Toronto e l’Ulivo d’Oro a Lecce. Joachim è stato inoltre menzionato uno dei “10 registi Variety da vedere” al Sundance. Reprise ha inoltre vinto l’Amanda (l’Oscar norvegese) per Miglior Film, Miglior Regia e Migior Sceneggiatura. Oslo, August 31st è il second film di Joachim Trier.

1999 Pietá (short), 2001 Still (short), 2002 Procter (short), 2006 Reprise 2011 Oslo, August 31st premi e festival/ awards and festivals 2011 Cannes: Un Certain Regard 2011 Toronto IFF 2011 BFI London FF 2011 Sao Paulo IFF 2011 The Norwegian International Film Festival, Haugesund: Norwegian Film Ciritc’s Award - Premio della critica 2011 Stockholm International Film Festival: Best Film, Best Cinematography - Miglior film, miglior fotografia 2011 Le Festival International du Film de Pau: Best Actor to miglior attore a Anders Danielsen Lie 2012 Premiers Plans Film Festival: Grand Prize for Best Fe-

Joachim, born in Copenhagen, 1974, grew up in a filmmaking family and began shooting his first 8mm films at the age of five. He became a national skateboarding champion in Norway and made skateboarding videos. After attending the European Film College in Denmark, he trained at the British National Film and Television School. Joachim previously won acclaim with a number of prizewinning shorts and commercials, such as Procter, a short about the unexpected footage found in a dead man’s video camera. He made his feature debut in 2006 with Reprise, which received numerous international awards, including Best Director at Karlovy Vary, the Discovery Award at Toronto and the Golden Olive Tree at Lecce. Joachim was also named one of Variety’s 10 Directors to Watch at Sundance. Reprise also won the Amanda (Norwegian Oscar) for Best Film, Best Director and Best Screenplay. Oslo, August 31st is Joachim Trier’s second feature film.

ature Miglior film, Best Actor “Jean Carmet” Prize European and French Feature Film to Miglior attore e Miglior film francese Anders Danielsen Lie 2012 IFF Rotterdam 2012 Sundance FF

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FILM IN CONCORSO: ITALIA 2011 – DCP – colore - 96’

VACUUM

regia direction: Giorgio Cugno sceneggiatura screenplay: Giorgio Cugno fotografia cinematography: Davide Dusnasco montaggio editing: Carlo Cagnasso scenografia set design: Sara Simonetti musica music: Luca Vicini costumi costumes: Raffaella Venitucci interpreti cast: Simonetta Ainardi, Loris Marcolongo, Giorgio Cugno, Lucia Malnato, Paolo Ainardi, Stefano Gorno, Marianna Musacchio, Luigi Fuiano, Federica Martoglio, Lara Prigitano, Roberta Pellissero produttrice producer: Marta Giordanino produzione production: Ganglio Film

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ITALIA - VACUUM

il regista/the director: GIORGIO CUGNO

sinossi

synopsis

La storia di una nascita diventa storia di un’assenza. La battaglia di una giovane donna contro la depressione postpartum vista con lo sguardo claustrofobico di chi sente che tutto, inesorabilmente, scivola verso il vuoto.

The story of a birth turns into being the story of an absence. A young woman’s battle against postpartum depression viewed with her claustrophobic feelings. At the same time her existence is being sucked into a large vacuum.

nota di regia

director’s statement

“Ho voluto guardare il mondo attraverso gli occhi di una giovane madre che schiacciata dai problemi della nostra contemporaneità si abbandona allo sconforto, perdendosi dentro se stessa. Gran parte della narrazione si svolge volutamente in un apparente non luogo: una casa che, come in un nido, da subito avvolge la ragazza ed il suo bambino. Parallelamente all’evolversi degli eventi, le pareti della stanza, come in un utero, si stringono intorno alla sua anima; la ragazza vede il suo corpo tramutarsi in puro nutrimento, il pasto quotidiano di una vita che dipende completamente da lei. La costruzione del personaggio di Arianna si basa su una serie di esperienze legate alla depressione postpartum, raccolte tramite interviste nell’arco di un anno”.

“I wanted to watch the world through the eyes of a young mother hunted by nowadays issues who falls in despair, loosing herself. Most of the story voluntary takes place in an apparently non-place: a house that, as in a nest, embraces the girl and the baby straight away. Along with the evolving of the events, the walls in the room, as in an uterus, shrinks around her soul; the girl sees her body turning into pure feeding, the daily food of a life completely depending on her . The outline of Arianna’s character is based on a number of experiences of post partum depression, collected through interviews in the period of a year”.

Regista, sceneggiatore e attore. Nasce a Torino nel 1979. Studia regia e scultura presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Dopo la laurea inizia ad operare sia in campo artistico che cinematografico, lavorando sul rapporto tra fiction ed immagine documentaristica. Ha prodotto numerosi cortometraggi e documentari con i quali ha partecipato ad esposizioni e festival di rilievo internazionale in Italia ed all’estero. Nel 2009 ha partecipato al film collettivo Walls and borders. Vacuum è il suo primo lungometraggio.

filmografia/filmography 2000 Parcheggiatore (short) 2000 Onde elettromagnetiche (short doc.) 2000 MC Mucchen (short) 2000 Loverman (short) 2001 Pippo e i suoi amici (short) 2002 Serata a casa di Paolo (short) 2002 Il posto delle fragole (short) 2002 Antonio il processo (short)

Director, scriptwriter and actor, born in Turin in 1979, studied direction and sculpture at the Albertina Academy of Fine Arts of Turin. After his graduation, he starts working in the artistic and film fields, working on the relations between fiction and documentary image. He has produced numerous shorts and documentaries and participated to internationally renewed Festivals in Italy and abroad. In 2009 he took part in the collective film Walls and borders. Vacuum is his first feature.

2002 Pokerdog (short) 2003 Harmony (short) 2004 Esopo #1 (short) 2006 Che fine fanno gli italiani? (doc.) 2006 Lingue di canarini (short doc.) 2006 Unexhausted (short) 2009 Walls and borders (film collettivo) 2009 New record (short) 2010 Autunno (short) 2011 Elisa #1 (short) 2011 Come prima #3 (short) 2011 Vacuum

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO

SERGIO CASTELLITTO OMAGGIO

IL MENTITORE IL GENERALE DELL’ARMATA MORTA SEMBRA MORTO... MA È SOLO SVENUTO STASERA A CASA DI ALICE LA CARNE IL GRANDE COCOMERO IL GRANDE FAUSTO L’UOMO DELLE STELLE DON MILANI IL PRIOREDI BARBIANA LIBERO BURRO PADRE PIO CONCORRENZA SLEALE RICETTE D’AMORE L’ORA DI RELIGIONE FERRARI CATERINA VA IN CITTÀ NON TI MUOVERE LA STELLA CHE NON C’È QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA ALZA LA TESTA LA BELLEZZA DEL SOMARO

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO

Sergio Castellitto PAOLO PERRONE

Inseritosi nella scia della tradizione attoriale italiana ed europea, Sergio Castellitto, grazie alla profonda conoscenza dell’essenza artigianale del mestiere, è riuscito – prima da attore e poi anche da sceneggiatore e regista – a rimodellarla secondo le odierne tendenze del cinema. Nel corso degli anni, Sergio Castellitto è diventato uno straordinario mattatore del cinema, capace di prestare la sua sapiente versatilità di registri alle personalità artistiche più diverse, riuscendo ben presto a farsi riconoscere come “autore”, anche grazie a scelte rischiose, ma sempre ben calibrate. È nato a Roma nel 1953 ed ha abbandonato il lavoro dopo aver superato l’esame di ammissione dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico per dedicarsi a tempo pieno alla sua passione. Lascia l’Accademia chiamato da Antonio Calenda per recitare in Madre di Brecht (’79-80), poi è nel Candelaio di Giordano Bruno (regia di Aldo Trionfo, ‘81) ed in seguito lavora per tre anni allo Stabile di Genova sulle opere di Cechov e Strindberg, insieme anche a Margaret Mazzantini, sotto la guida di Otomar Krejika. Al cinema, dopo le prime esperienze, è Luciano Tovoli ad affidargli il primo ruolo di un certo rilievo ne Il generale dell’armata morta (1983), con Mastroianni e Piccoli. Nel 1986 partecipa a La famiglia di Ettore Scola con Vittorio Gassman e debutta da protagonista in Sembra morto…ma è solo svenuto di Felice Farina, di cui è anche sceneggiatore. Notato da Luc Besson, viene chiamato in Francia ad interpretare il cult Le grand bleu (’88) accanto a Jean Reno e Rosanna Arquette. Dopo la versione cinematografica di Piccoli equivoci di Ricky Tognazzi (’89) e Alberto Express di Artur Joffé (‘90), ottiene il David da non protagonista per Tre colonne in cronaca di Carlo Vanzina (’90) di cui è protagonista Gian Maria Volonté. È accanto a Carlo Verdone in Stasera a casa di Alice (’90), prima di recitare ne La carne di Marco Ferreri (’91), in concorso a Cannes. Lavora anche con Mario Monicelli per il film-tv Rossini! Rossini! (’91), primo ruolo da protagonista per il piccolo schermo, cui negli anni successivi faranno seguito i ritratti di grandi personaggi del ‘900 italiano: Il grande Fausto di Alberto Sironi (’95), Don Milani di Andrea Frazzi (’97), Padre Pio (’00) e Ferrari (’03) di Carlo Carlei. Nel 1993 Il grande cocomero di Francesca Archibugi gli vale il primo David come protagonista, mentre per L’uomo delle stelle di Giuseppe Tornatore (’95) ottiene il Nastro d’Argento. Ormai pronto per la regia, debutta prima a teatro con Manola, su testo della Mazzantini, poi al cinema con Libero Burro (’99). Il 2001 è per Castellitto un anno straordinario, che lo porta ad ottenere importanti riconoscimenti all’estero: è protagonista del pirandelliano Chi lo sa? di Jacques Rivette, gira la fortunata commedia tedesca Ricette d’amore di Sandra Nettelbeck ed torna a lavorare per Scola in Concorrenza sleale. Il 2002 è l’anno dello straordinario incontro con Marco Bellocchio per L’ora di religione, interpretazione che, assieme a quella di Ricette d’amore, gli vale un doppio European Film Award. Con Margherita Buy è in Caterina va in città di Paolo Virzì (’03), prima di tornare dietro la macchina da presa con ottimi risultati per Non ti muovere (’04): tratto dal romanzo della Mazzantini e interpetato dallo stesso Castellitto assieme a Penelope Cruz, il film viene selezionato nella sezione “Un certain regard” di Cannes e, in Italia, vince i David di Donatello per i protagonisti e quattro Nastri d’Argento. Nel 2006, con il film di Gianni Amelio La stella che non c’è (’06), torna a Venezia e vince il Premio Pasinetti, poi interpreta il protagonista-alter ego di Marco Bellocchio ne Il regista di matrimoni (’06). Si fa notare ancora nella pellicola collettiva Paris, je t’aime (’06), nel secondo episodio del fantastico Le cronache di Narnia (’08) e in Italians di Giovanni Veronesi (’09). Tra gli ultimi lavori sono da ricordare anche Alza la testa di Alessandro Angelini (’09), che gli vale il Marc’Aurelio d’Argento al Festival di Roma, e Questione di punti di vista di Jacques Rivette (’09), in concorso a Venezia. La sua penultima regia La bellezza del somaro (’10), brillante commedia di costume incontra i favori del pubblico, mentre l’uscita del suo nuovo film, Venuto al mondo, è attesa per il prossimo autunno. Entrambi i lavori sono tratti da romanzi di Margaret Mazzantini.

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Placed in the Italian and European actor tradition, Sergio Castellitto, thanks to his deep knowledge of the handcrafted essence of the job, has been able to remodel it according to today’s trends of cinema, an actor and as scriptwriter and director. In time, Sergio Castellitto has become an extraordinary star performer, able to convey his great versatility of registers to various artistic personalities, managing soon to be recognized as “author”, even thanks to risky but always well balanced choices. Born in Rome in 1953, he stopped working after passing the admission exam of the Academy of Drama Arts and fully dedicate himself to his passion. He leaves the Academy called by Antonio Calenda to play in Mother by Brecht (’7980), than he plays in Candelaio by Giordano Bruno (directed by Aldo Trionfo, ‘81) and he works for three years at the Stabile of Genova on the works of Cechov and Strindberg, along with Margaret Mazzantini, under the supervision of Otomar Krejika. At the cinema, after the first experiences, Luciano Tovoli gives him the first important role in The General of the Dead Army (1983), with Mastroianni and Piccoli. In 1986 he partecipates to The Family by Ettore Scola with Vittorio Gassman and debuts as protagonist in He looks dead but he only fainted by Felice Farina, of which he is also scriptwriter. Noted by Luc Besson, he is called in France to play in Le grand bleu (’88) along with Jean Reno and Rosanna Arquette. After the cinema version of Little Misunderstanding by Ricky Tognazzi (’89) and Alberto Express by Artur Joffé (‘90), he wins the David as Best-Supporting for Tre colonne in cronaca by Carlo Vanzina (’90) where Gian Maria Volonté is the main character. He plays with Carlo Verdone in Tonight at Alice’s (’90), before playing in The Flesh by Marco Ferreri (’91), in competition in Cannes. He also works with Mario Monicelli for the film-tv Rossini! Rossini! (’91), first role as protagonist for TV, following the portrays of great Italian figures of the XXth Century: The Price of Victory by Alberto Sironi (’95), The Prior of Barbiana by Andrea Frazzi (’97), Padre Pio (’00) and Enzo Ferrari (’03) by Carlo Carlei. In 1993 The Great Pumpkin by Francesca Archibugi winning the David as Best Actor, while for The Star Maker by Giuseppe Tornatore (’95) winning the Silver Ribbon. Now ready for direction, he debuts in the theatre first with Manola, written by Mazzantini, than at the cinema with Libero Burro (’99). 2001 is an extraordinary year for Castellitto, bringing him to gain important awards abroad: he is the protagonist of Va savoir? by Jacques Rivette, he shoots the lucky German comedy Bella Martha by Sandra Nettelbeck and works once again for Scola in Unfair Competition. 2002 is the year of the extraordinary encounter with Marco Bellocchio for My mother’s smile, a performance winner of a European Film Award along with Bella Martha’s. He plays with Margherita Buy in Caterina in the big city by Paolo Virzì (’03), and then goes back to direction with great results in Don’t Move (’04): inspired by Mazzantini’s novel and starred by himself and Penelope Cruz, the film is selected in the section “Un certain regard” in Cannes and, in Italy, wins the David di Donatello and four Silver Ribbons. In 2006, with Gianni Amelio’s film The Missing Star (’06), comes back to Venice and wins the Pasinetti Prize, then he stars in Marco Bellocchio’s The wedding director (’06). Afterwards, he is in the collective film Paris, je t’aime (’06), in the second episode of the marvelous The Chronicles of Narnia (’08) and Italians by Giovanni Veronesi (’09). Among the last efforts Raise your head by Alessandro Angelini (’09) , winning the silver Marc’Aurelio at the Rome Festival, and 36 vues du Pic Saint-Loup by Jacques Rivette (’09), in competition in Venice. His direction in Love & Slaps (’10), brilliant costume comedy with a good audience success, while the release of his new film, Venuto al mondo, is expected for next fall. Both works are inspired by Margaret Mazzantini’s novels.

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

IL MENTITORE

IL GENERALE DELL’ARMATA MORTA

THE LIAR

THE GENERAL OF THE DEAD ARMY Italia | 1981 | Beta SP | colore | 20’

Italia, Francia | 1983 | 35mm | colore | 105’

regia direction: Felice Farina sceneggiatura screenplay: Jean Cocteau fotografia cinematography: Antonio Farina montaggio editing: Vincenzo Verdecchi suono sound: Vincenzo Mundo musica music: Stefano Marcucci interprete cast: Sergio Castellitto

regia direction: Luciano Tovoli autore letterario literary writer: Ismail Kadaré sceneggiatura screenplay: Jean-Claude Carrière, Michel Piccoli, Luciano Tovoli fotografia cinematography: Luciano Tovoli, Giuseppe Tinelli montaggio editing: Marie Robert, Jennifer Augé, Noëlle Boissoni scenografia set design: Davide Bassan, Alessandro Dell’Orco

musica music: Gustav Mahler costumi costumes: Giulia Mafai, Fendi interpreti cast: Marcello Mastroianni, Anouk Aimée, Michel Piccoli, Gérard Klein, Sergio Castellitto, Daniele Dublino, Carmine De Padova, Roberto Miccoli, Cosimo Calabrese, Salvatore Buccolieri, Vincenza D’Angela produttrice producers: Michel Piccoli produzione production: Antea Cinematografica, Films 66, Films A2, Rai, Union Generale Cinematographique

sinossi Un generale italiano è inviato in Albania insieme a un cappellano militare per recuperare i resti di un’armata di tremila soldati abbattuti durante la Seconda Guerra mondiale. La contessa Betty Mirafiore, donna capace di far subire ad entrambi il suo fascino, affida loro il compito di ritrovare il corpo di suo marito, il leggendario colonnello Di Breni. Il compito si rivelerà assai impervio e, soprattutto, porterà alla luce l’inattesa verità sul comportamento tenuto in guerra dal marito della contessa.

synopsis An Italian general is sent to Albania along with a military chaplain to retrieve the rests of an army of 3000 soldiers killed during the Second World War. The countess Betty Mirafiore, charming for both, assigns them the task of finding her husband’s body, the legendary lieutenant Di Breni. The task will end up being hard and will bring to light the unexpected truth about Di Breni’s behavior during the war.

sinossi Dal monologo di Jean Cocteau. Tra cavalcavia metropolitani, accompagnato da metalliche voci di annunci aeroportuali e conversazioni di polizia, si aggira il Mentitore: si aggira alla ricerca della verità, riflettendo sul suo rapporto con essa... Dichiara di non amare la menzogna e riflettendo sulla propria compulsione, cerca di giustificare se stesso, accusa se stesso e la menzogna delle verità altrui. Ma il confronto con la città moderna e metropolitana gli è negato, anche quando, invano, cerca di intervistare i turisti davanti ai musei. Finisce così sui tetti, nell’orizzonte delle antenne.

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synopsis Based on Jean Cocteau’s monologue, somewhere in between modern metropolitan road crossings, accompanied by metallic voices of airport announcements and police conversations, is where The Liar stands: it searches for the truth, reflecting upon its relationship with itself…it declares not to like lies and, reflecting on one’s compulsions, it looks to justify itself, accuses itself and lies for the truth of others. But the confrontation with the modern and metropolitan city is denied to it, even when, for nothing, it looks to interview the tourists in front of museums. It ends on the roofs with antennas as the horizon.

nota critica “(…) La particolarità del film risiede nelle raffinatezze stilistiche degli attori. Dalla precisione autentica di Michel Piccoli e Sergio Castellitto alla pantomima da marionetta di Marcello Mastroianni che figura un generale del tutto fantoccio vittima dei suoi umori e della viscerale passione per Anouk Aimée (la contessa Betsy), e dei piaceri di cibo e alcolici (assistiamo a una piccola versione di La grande abbuffata, in cui Piccoli si astiene). E non è un caso che ciò figuri l’articolazione del potere (i saloni giganteschi dei ministeri) e delle gerarchie marce e corrotte, dell’approccio alla verità storica del tutto arbitrario.” (Andrea Caramanna, Sentieri selvaggi)

critical note “(…) The peculiarity of the film is in the stylistic refinements of the actors. The authentic precision of Michel Piccoli and Sergio Castellitto and the marionette-dumb show of Marcello Mastroianni playing a general victim of his moods and passion for Anouk Aimée (the countess Betsy), and of his food and alcohol pleasures (what we see is a small version of La grande bouffe, where Piccoli is not involved). It is not a case that this represents the articulation of power (the massive halls of the ministries) and the corrupted hierarchies with an approach to historical reality completely arbitrary. (Andrea Caramanna, Sentieri selvaggi)

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

SEMBRA MORTO... MA È SOLO SVENUTO

STASERA A CASA DI ALICE

Italia | 1986 | Beta SP | colore | 83’

Italia | 1990 | 35mm | colore | 123’

HE LOOKS DEAD, BUT HE ONLY FAINTED

TONIGHT AT ALICE’S

regia direction: Felice Farina sceneggiatura screenplay: Gianni Di Gregorio, Sergio Castellitto, Felice Farina fotografia cinematography: Renato Tafuri montaggio editing: Roberto Schiavone scenografia set design: Valentino Salvati musica music: Lamberto Macchi

costumi costumes: Cinzia Milani interpreti cast: Sergio Castellitto, Marina Gonfalone, Mario Prosperi, Claudio Spadaio, Suzanne Rust, Marco Giardina, Anita Zagara, Paolo Porto, Enzo Scotto Lavina produttore producer: Alessandro Verdecchi produzione production: Tecno Image Production

sinossi In un appartamentino della periferia romana vivono i trentenni Romano e Marina Duranti, fratello e sorella, un po’ pigro e vagamente in cerca di un lavoro lui, dattilografa a domicilio lei, ambedue bruschi e curiosi, ma affettuosamente uniti. Lei si innamora di un vicino giovialone e ben piantato, Alfio Maria Ponticelli, che la seduce e poi nasconde nel suo frigorifero un pacchetto di droga. Sopraggiunta la Polizia, la merce non viene trovata, ma Alfio - implicato nel giro - pensa bene di squagliarsela calandosi in strada e Marina, innamoratissima lo segue nella fuga. Per Romano, che aveva trovato e poi occultato il pacchetto, è un mezzo crollo, ma reagisce e comincia a darsi da fare…

synopsis Thirty-years olds Romano and Marina Duranti live in a small flat of the Roman suburbs, brother and sister, he is a little lazy and apparently looking for a job and she is a home tapyst, both curious and abrupt but fondly united. She falls in love with a settled jovial neighbour, Alfio Maria Ponticelli, who seduces her and then hides in her fridge a bag of drug. When the police comes, nothing is found, but Alfio – involved in the turnover – escapes through the streets while Marina, who’s deeply in love, follows him in the flight This is nearly a breakdown for Romano, who had found and hidden the bag, but he reacts and takes action…

nota critica “Esordio alla regia di Felice Farina, accolto con favore dalla critica a Venezia nell’86, il film è poi uscito in Francia e da noi ha circolato poco: peccato perché è un ritratto di cinico e distaccato realismo.” (Il Morandini)

festival 1986 - Festival di Venezia

critical note “Direction debut of Felice Farina, well acclaimed by the critics in Venice in 1986, the film was released in France but did not circulate much in Italy: that is a pity because it is a portray of cynical and detached realism.” (Il Morandini)

regia direction: Carlo Verdone sceneggiatura screenplay: Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Filippo Ascione, Carlo Verdone fotografia cinematography: Danilo Desideri montaggio editing: Antonio Siciliano scenografia set design: Virginia Vianello musica music: Vasco Rossi costumi costumes: Tatiana Romanoff

interpreti cast: Carlo Verdone, Ornella Muti, Sergio Castellitto, Yvonne Sciò, Beatrice Palme, Cinzia Leone, Mariangela Giordano, Francesca D’Aloja, Chiara Almonino, Paolo Paoloni, John Charles Karlsen, Gea Martire, Alessandra Vazzoler, Sebastiano Busiri Vici produttori producers: Mario e Vittorio Cecchi Gori produzione production: Cecchi Gori Group - Tiger Cinematografica, Penta Film, Silvio Berlusconi Comm.

sinossi Filippo Mercuri e Saverio Dentice hanno sposato due sorelle, Gigliola e Caterina, proprietarie dell’agenzia “Urbi et Orbi” specializzata in tour religiosi, e ne sono i direttori. Improvvisamente tutta la famiglia scopre che Filippo ha un’amante e perciò ha abbandonato la moglie Gigliola e la figlia Chiara. Per rimettere le cose a posto Saverio prima fa la predica a Filippo e lo spaventa col racconto di presunti tentativi di suicidio di moglie e figlia, poi, ottenuta da lui la promessa di lasciare la donna, Alice, va da lei con l’intenzione di cacciarla da un ex magazzino, di proprietà dell’agenzia, in cui il cognato l’ha segretamente istallata.

synopsis Filippo Mercuri and Saverio Dentice have married two sisters, Gigliola and Caterina, owners of the “Urbi e Orbi” travel agency that specialises in religious tourism, and the two men are the managers. Suddenly, the entire family discovers that Filippo has a mistress and has therefore abandoned his wife Gigliola and his daughter Chiara. To sort everything out, Saverio talks to Filippo and scares him by talking about his wife and daughter attempting suicide, and then, once the promise obtained from Filippo that he will leave Alice, the mistress, Saverio goes to see her with the intention of throwing her out of the storage space, belonging to the agency, in which his brother-in-law has secretly hidden her.

nota critica “Il “Verdone di Natale” non poteva essere più ghiotto. A dimostrazione delle doti di un attoreautore che ad ogni film si fanno sempre più salde e più mature, raggiungendo ormai l’equilibrio sempre più giusto fra la comicità e le cose serie; con piglio fermo e deciso. Lo schema, oggi, sembra quello del triangolo “due uomini e una donna”, con immediata rivalità, ma in realtà c’è dell’altro, e con modi nuovi. (…)” (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)

premi/awards 1990 - Biglietto d’oro Golden ticket 1991 - David di Donatello: Sergio Castellitto candidato come Miglior Attore non Protagonista nominated as Best 78

critical note “The “Christmas Verdone” could not have been greedier. A demonstration of the talent of and actor/director that becomes more mature and solid with every film, coming to an always better balance of comedy and serious issues, in a resolute manner. The plan, today, seems that of a two men, one woman triangle, with immediate rivalry, but in reality there is more to it and in new ways. (…)” (Gian Luigi Rondi, Il Tempo)

Supporting Actor 1991 - Golden Globe: Migliori Musiche Best Original Score 79


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

LA CARNE

IL GRANDE COCOMERO

THE FLESH

THE GREAT PUMPKIN

Italia | 1991 | 35mm | colore | 95’ regia direction: Marco Ferreri sceneggiatura screenplay: Massimo Bucchi, Paolo Costella, Marco Ferreri, Liliana Betti fotografia cinematography: Ennio Guarnieri montaggio editing: Ruggero Mastroianni scenografia set design: Sergio Canevari musica music: brani dei songs by Queen, Kate Bush, Ray Charles

costumi costumes: Nicoletta Ercole interpreti cast: Sergio Castellitto, Francesca Dellera, Philippe Léotard, Farid Chopel, Petra Reinhardt, Gudrun Gundlach, Nicoletta Boris, Pino Tosca, Sonia Topazio, Clelia Piscitello, Elena Wiedermann, Eleonora Cecere, Matteo Ripaldi, Daniele Fralassi, Salvatore Esposito produttori producers: Giuseppe Auriemma produzione production: M.M.D. Produzione

sinossi Impiegato comunale, pianista per hobby in un pubblico locale, divorziato con due figli, Paolo ricorda spesso sua madre e la Prima Comunione, con la quale gli pare di vivere una esperienza totalizzante nel divino. Nel night dell’amico Nicola conosce la giovane Francesca: opulenta, reduce da un aborto, assolutamente “fisica” malgrado il fascino spirituale subìto frequentando un guru indiano. L’intimità scocca fra i due: per Paolo è la vittoria dell’ultrasesso e della fusione che tutto completa ed esalta, fusione che la sacerdotessa gli assicura grazie ad una speciale tecnica orientale che permette al compagno uno stato di permanente efficienza. I due si rifugiano su di una spiaggia isolata a sud di Roma, dove Paolo ha una casetta.

synopsis State employee, pianist in a public club, divorced with two children, Paolo often remembers his mother and the First Communion, through which he seems to live the total experience of the divine. In the night club of his friend Nicola he meets young Francesca: voluptuous, she went through an abortion, an absolute physical figure despite the spiritual charm influence of an Indian guru. Intimacy raises between them: for Paolo is the victory of the ultrasex and fusion completing and exalting everything, fusion that the priestess assures him thanks to a special oriental technique allowing the partner to have a state of permanent efficiency. The two escapes in a isolated beach in the south of Rome, where Paolo has a small house.

nota critica “Ferreri ha privilegiato soprattutto il paradosso, non disdegnando, nel comporlo, scherzi e aforismi d’ogni tipo. In più di un risvolto narrativo riesce a farsi seguire con un certo interesse.(…)” (Gian Luigi Rondi, Il Tempo) “Se il film fa venire buon appetito è grazie alla sua tenuta spettacolare, tutta affidata alla stravaganza, alla vivacità dell’andamento, al surrealismo delle situazioni. (…)” (Giovanni Grazzini, Il Messaggero) festival e premi/festival & awards 1991 - Festival di Cannes - in Concorso in Competition 1992 - Nastri d’Argento Silver ribbons: Sergio Castellitto candidato come Miglior Attore nominated as Best Actor 80

Italia, Francia | 1993 | 35mm | colore | 101’

critical note “Ferreri has mainly privileged paradox, composed of jokes and aphorisms of all types. In more than a narrative implication he manages to be clear arising a certain interest.(…)” (Gian Luigi Rondi, Il Tempo) “If the film gives a good appetite, it is thanks to its spectacular outfit, entrusted to eccentricity, liveliness and surrealism of situations. (...)” (Giovanni Grazzini, Il Messaggero).

regia direction: Francesca Archibugi sceneggiatura screenplay: Francesca Archibugi fotografia photography: Paolo Carnera montaggio editing: Roberto Missiroli scenografia set design: Livia Borgognoni musica music: Battista Lena, Roberto Gatto costumi costumes: Paola Marchesin

interpreti cast: Sergio Castellitto, Alessia Fugardi, Anna Galiena, Armando De Razza, Silvio Vannucci, Laura Betti, Lidia Broccolino, Victor Cavallo, Alessandra Panelli produttori producers: Leo Pescarolo, Guido De Laurentiis, Fulvio Lucisano produzione production: Ellepi, Crysalide, Moonlightfilms, Rai Uno

sinossi Ispirato all’esperienza di Marco Lombardo Radice, neuropsichiatra innovativo, il film narra la storia di Valentina, una dodicenne soprannominata Pippi, che, in seguito ad un attacco di epilessia, viene ricoverata nel reparto di neuropsichiatria infantile. Un giovane dottore, Arturo sebbene convinto che il caso sia piuttosto di natura neurologica che psichiatrica, accoglie la ragazzina nel suo reparto. Pippi rivela subito un carattere scontroso e provocatorio, per cui Arturo si propone di tentare con lei una terapia analitica.

synopsis Inspired to the experience of Marco Lombardo Radice, innovative child psychiatrist, the film tells the story of Valentina, a 12 years old nicknamed Pipp; after an attack of epilepsy, she is hospitalized in the child psychiatry ward. A young doctor, Arturo even though convinced that the case is rather of neurological type than psychiatric, decides to welcome the girl in his ward. Pippi soon shows a grumpy personality. Arturo tries to apply an analytic therapy.

nota critica “(…) è il caso raro di un film italiano con un eroe positivo, un personaggio vincente. Con una tecnica drammaturgica attenta alle dinamiche del cinema americano e alla lezione della miglior commedia italiana, F. Archibugi racconta con cura intelligente l’ambiente ospedaliero, il retroterra familiare dei personaggi, le figure minori. È un film aperto alla forza dell’utopia, (…). La regista penetra nel mondo infantile, comportandosi come un ospite, e si muove in quello del dolore con la leggerezza pensosa di chi sa dosare umorismo e rispetto, affetto e lucidità.” (Il Morandini)

critical note “(…) rare case of an Italian film with a positive hero, a winning character. With a dramatic technique careful to the shades of the American cinema and the lessons of the best Italian comedy, F. Archibugi displays with intelligent care the hospital environment, the familiar background of characters, the minor figures. A film open to the strength of utopia (...). The director enters the child world as a guest, and moves in the world of pain with a thinking lightness measuring humor, respect, fondness and lucidity .” (Il Morandini)

premi/awards 1993 - David di Donatello: Miglior Film, Sceneggiatura, Attore Best Film, Screenplay, Actor 1993 - Festival di Cannes: Mezione Speciale della Giuria Ecumenica Special Mention of the Ecumenical Jury

1993 - Valencia Festival: Palma d’oro Golden Palm 1994 - Nastri d’argento Silver ribbons: Miglior Soggetto Originale, Produttore, Sceneggiatura Best Original Story, Producer, Screenplay 81


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

IL GRANDE FAUSTO

L’UOMO DELLE STELLE

Italia | 1995 | Beta SP | colore | 180’

Italia | 1995 | 35mm | colore | 110’

THE PRICE OF VICTORY

THE STAR MAKER

regia direction: Alberto Sironi sceneggiatura screenplay: Alberto Sironi, Gianni Celati, Giuseppe Tornatore fotografia cinematography: Roberto Forza montaggio editing: Luciano Benedetti scenografia set design: Francesco Frigeri musica music: Franco Piersanti costumi costumes: Alberto Verso

interpreti cast: Sergio Castellitto, Ornella Muti, Simon de La Brosse, Bruno Ganz, Arnaud Arbessier, Massimo Ceccherini, Nicola Di Pinto, Evelyne Bouix, Mario Andrei, Nicoletta Bertorelli, Carola Ovazza, Claudia Pozzi, Robert Egon produttrice producers: Manolo Bolognini, Alfredo Mazzá produzione production: Erre Cinematografica, in collaborazione con in collaboration with Raiuno, Tfi/Sfp, Beta Film

sinossi Vita, imprese sportive, la morte sofferta del fratello Serse, l’amore proibito per Giulia Occhini con scandalo da prima pagina, la fine assurda e prematura di Fausto Coppi (1919-60).

synopsis Life, sport achievements, the painful death of his brother Serse, the forbidden love for Giulia Occhini with a front page scandal, the nonsensical and early death of Fausto Coppi (1919-60).

nota critica “Fu accolto da critici, giornalisti, coppiani e coppisti nei modi più disparati: chi lo trovò cotto, chi crudo; chi troppo sportivo, chi troppo sentimentale. Sceneggiato dal regista con Giuseppe Tornatore e Gianni Celati (…) Soprattutto nella prima parte c’è una palese ispirazione alla limpida sobrietà del cinema di Ermanno Olmi. S. Castellitto è un ottimo e credibile Coppi e B. Ganz è, al di là della fedeltà cronistica, un Cavanna cieco di bella intensità, mentre O. Muti rende bene “una certa aria di sciurettismo che davvero aleggiava attorno alla moglie del medico varesino Enrico Locatelli (Guido Vergani)”. (Il Morandini)

critical note “Welcomed by critics, journalists and Coppi fans in various ways: someone found it cooked, someone row; too sporting or too sentimental. Script written by the director with Giuseppe Tornatore and Gianni Celati (…) Especially in the first part there is an evident inspiration to the clear moderation of Olmi’s cinema. S. Castellitto is a great and reliable Coppi and B. Ganz, apart from the reporting truth, is a very intense blind man, while O.Muti well renders “that sense of feminism drifting around doctor Locatelli’s wife (Guido Vergani)”. (Il Morandini)

regia direction: Giuseppe Tornatore sceneggiatura screenplay: Fabio Rinaudo, Giuseppe Tornatore fotografia cinematography: Dante Spinotti montaggio editing: Massimo Quaglia scenografia set design: Francesco Bronzi musica music: Ennio Morricone

costumi costumes: Beatrice Bordone interpreti cast: Sergio Castellitto, Tiziana Lodato, Leopoldo Trieste, Leo Gullotta, Franco Scaldati, Nicola Di Pinto, Tony Sperandeo produttori producers: Vittorio e Rita Cecchi Gori produzione production: Cecchi Gori Group - Tiger Cin.Ca, Rai-Radio Televisione Italiana

sinossi In Sicilia nel 1953, Joe Morelli, un modesto truffatore, gira col suo furgone e la sua cinepresa a nome della Universalia Cinematografica a far provini alla gente dei pittoreschi borghi che inganna con la speranza di un futuro di gloria e ricchezza. Tutti sono contagiati e il più disparato campionario di umanità si presenta al “talent scout”. Tutto si complica quando una trovatella, Beata, desiderosa di fare cinema, si introduce nel furgone.

synopsis Sicily, 1953, Joe Morelli, a modest swindler, travels with his van and camera on behalf of the Universalia Cinematografica to cast people from pictoresque suburbs. He cheats them promising a glorious and rich future. Everyone is infected and various types of humans turn up to the “talent scout”. Everything gets complicated when an orphan willing to become an actress, Beata, enters the van.

nota critica “(...) È l’opera nel suo insieme, orchestrata da una magistrale regia, a suscitare dentro lo spettatore quell’emozione vera, profonda, che tanto spesso invano si chiede al cinema. (...)”. (Paolo Scandaletti, Rivista del Cinematografo) “(…) L’uomo delle stelle è un film sulle miserie della realtà e sul narcisismo che può lenirle. È un film sulla potenza terapeutica della fantasia che, unica, giunge in soccorso dei più deboli. È un film sulla geografia sentimentale di un popolo, i Siciliani, dimenticato o mortificato dalla Storia”. (Oscar Iarussi, La Gazzetta del Mezzogiorno)

premi/awards 1995 - Festival di Venezia: Premio Speciale della Giuria Special Prize of the Jury (ex aequo with con A comédia de Deus di by João César Monteiro) 1996 - Oscar Acamedy Awards: candidato come Miglior Film Straniero nominated as Best Foreign Language Film 1996 - David di Donatello: Miglior Regista, Scenografo, Attore 82

critical note “(...) It is this work, in its whole, with a magnificient direction, generating in the spectator, that real and deep emotion, that very often we ask in vain to cinema. (...)”. (Paolo Scandaletti, Rivista del Cinematografo) “(…) The star maker is a film about the miseries of reality and narcissism that could harm them. It is a film about the therapeutic power of fantasy, unique, is an aid for the weakest. It is a film on the sentimental geography of a population, the Sicilians, forgotten and mortified by history“. (Oscar Iarussi, La Gazzetta del Mezzogiorno)

non Protagonista (Leopoldo Trieste) Best Director, Set Designer, Supporting Actor 1996 - Nastri d’argento Silver ribbon: Miglior Attore, Fotografia, Regista del Miglior Film, Scenografia, Attore non Protagonista (Leopoldo Trieste) Best Actor, Cinematography, Director of the Best Film, Set Designer, Supporting Actor 83


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

DON MILANI

LIBERO BURRO

IL PRIORE DI BARBIANA FATHER MILANI - THE PRIOR OF BARBIANA

Italia | 1997 | Beta SP | colore | 180’

Italia |1999 | 35mm | colore | 96’

regia direction: Andrea Frazzi, Antonio Frazzi sceneggiatura screenplay: Sandro Petraglia, Stefano Rulli fotografia cinematography: Franco Lecca montaggio editing: Claudio Cutry scenografia set design: Maurizia Narducci musica music: Luis Enríquez Bacalov costumi costumes: Lia Francesca Morandini interpreti cast: Sergio Castellitto, Ilaria Occhini, Roberto

Citran, Arturo Paglia, Adelmo Togliani, Gianna Giochetti, Evelina Gori, Alberto Gimignani, Mauro Marino, Francesco Prando, Massimo Salvianti, Lorenza Indovina, Dario D’Ambrosi, Pietro Contempo, Santi Bellina, Bettina Giovannini, Mario Valgo produttori producers: Francesco Tagliabue, Emanuela Rizzotto, Cecilia Cope produzione production: Hiland, Rai

sinossi Don Milani è malato e la malattia gli ha lasciato poco tempo ancora da vivere. Torna nella sua parrocchia di Barbiana e ripercorre con la memoria gli eventi che hanno segnato il suo percorso di vita, dalla creazione della scuola a San Donato di Calenzano, all’esperienza didattica con i figli dei contadini a Barbiana, alla notorietà e alle discussioni sui suoi metodi, alla preparazione della “Lettera ad una professoressa”. Fa da sfondo l’Italia degli anni del dopoguerra e della ricostruzione, segnata dalle differenze sociali e dal distacco fra Chiesa e società.

synopsis Father Milani is sick and does not have much time to live. He comes back to his parish of Barbiana and goes through all events that marked the path of his life, the creation of the school in San Donato di Calenzano, the didactic experience with the farmers’ sons in Barbiana, the celebrity and discussion of his methods, the preparation of the “Letter to a teacher”. On the background, post-war and restoration Italy, marked by social differences and detachment between Church and society.

nota critica “(…) Scritto da Sandro Petraglia e Stefano Rulli e diretto con polita intensità dai due gemelli Frazzi, lo sceneggiato TV (compresso in 150’ in un’edizione per le sale) racconta con onestà, rispetto, cauta dolcezza un Milani “evangelicamente corretto, purgato della sua componente più aspra e provocatoria” (Massimo Bernardini). “Sobria, ben modulata interpretazione di S. Castellitto che suggerisce con discrezione questa figura di santo laico, capace di stare all’infinito dalla parte dei perdenti (“I poveri li avrete sempre con voi.” dal discorso della Montagna). Attendibili i ragazzi.(…)” (Il Morandini) premi/awards 1998 - Premio Flaiano Flaiano Prize

critical note “(…) Written by Sandro Petraglia and Stefano Rulli and directed with pure intensity by the twins Frazzi, the TV serial (compressed in 150’ for a cinema edition) tells with honesty, respect and careful sweetness of a Milani “of evangelical correctness, purged of his most provoking and bitter element” (Massimo Bernardini). “Well modulated and sober acting of S. Castellitto suggesting with discretion this figure of laical saint, able to always stand by the looser side (“The poor you will always have with you.” From the Sermon of the Mont). The boys are reliable.(…)” (Il Morandini)

regia direction: Sergio Castellitto sceneggiatura screenplay: Sergio Castellitto, based on tratto da Torino Lungodora Napoli di by Bruno Gambarotta fotografia cinematography: Chicca Ungaro, Gian Filippo Corticelli montaggio editing: Mauro Bonanni scenografia set design: Sonia Peng

musica music: Angelique Nachon, Jean-Claude Nachon costumi costumes: Paola Bonucci interpreti cast: Sergio Castellitto, Margaret Mazzantini, Michel Piccoli, Chiara Mastroianni, Bruno Armando, Pietro Contento produttore producer: Massimo Ferrero produzione production: Intrepido Film

sinossi Libero Burro è un quarantenne di origine centromeridionale che ha deciso di fare il manager a Torino. Eccolo lanciarsi nell’azzardo di accaparrarsi La Cavallerizza, uno stabile in pieno centro di proprietà del suo amico perdigiorno Marione, indefesso giocatore di cavalli e padre della bella Rosa. Nelle sere di afa estiva, al tavolo del ristorante del marsigliese Tony, Libero racconta a gran voce sogni e progetti, e i ragazzi presenti lo ascoltano ammirati. Si mette poi a studiare alle scuole serali insieme ai marocchini per prendere il diploma di geometra. In questa occasione conosce Caterina, professoressa d’italiano, di cui diventa l’amante. Libero è estroverso, simpatico, dalla battuta pronta. Ma troppa invadenza comincia a dare fastidio. Così Gaetano Novaro, imprenditore laureato e affarista, lo contrasta in tutte le maniere. Per Libero la vita diventa difficile, le cose cambiano…

synopsis Libero Burro is a 40 years old man of center-southern roots who decided to become a manager in Turin. He wants to buy La Cavallerizza, a building in the city-center owned by his dawdler friend Marione, horses-races gambler and father of the beautiful Rosa. In the hot summer nights, at the table of Tony’s restaurant, Libero tells dreams and projects, and the boys listen admired. He goes studying in the night schools with the Moroccans to get the surveyor certificate. In this occasion, he meets Caterina, teacher of Italian language, and becomes her lover. Libero is extrovert, nice, quick on the draw. But too much intrusiveness is irritating. So, Gaetano Novaro, graduated trader and businessman, contrast him in all ways. Life is difficult now for Libero, thigs change…

nota critica “Sergio Castellitto, oltre a dirigere è anche il protagonista principale di questo film vivo e divertente, con qualche scompenso nella seconda parte, ma rivela decisamente un punto di vista registico degno di attenzione.” (Enrico Magrelli, Film Tv) “(…) Castellitto lavora senza rete: quando cade, è perché ha rischiato. C’è colore, energia e una bella galleria di facce (B. Armando, Gian, M. Piccoli).” (Il Morandini)

critical note “Sergio Castellitto, is the director and also the main protagonist of this alive and funny film, with some failures in the second part, it reveals a markable direction point of view.” (Enrico Magrelli, Film Tv) “(…) Castellitto works with no net: when he falls, he has risked. There’s colour, energy and a nice gallery of faces (B. Armando, Gian, M. Piccoli).” (Il Morandini)

festival 1999 - Festival di Venezia - Cinema del Presente

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

PADRE PIO

CONCORRENZA SLEALE UNFAIR COMPETITION

Italia | 2000 | Beta SP | colore | 200’ regia direction: Carlo Carlei autore letterario: Renzo Allegri sceneggiatura screenplay: Massimo De Rita, Mario Falcone, con la collaborazione di with the collaboration of Carlo Carlei fotografia cinematography: Gino Sgreva montaggio editing: Claudio Di Mauro scenografia set design: Giuseppe Pirrotta suono in presa diretta field mixer: Maurizio Argentieri musica music: Paolo Buonvino

costumi costumes: Liliana Sotira interpreti cast: Sergio Castellitto, Jürgen Prochnow, Lorenza Indovina, Pierfrancesco Favino, Flavio Insinna, Raffaele Castria, Elio Germano, Anita Zagaria, Adolfo Lastretti, Renato Marchetti, Andrea Buscemi produttore producer: Angelo Rizzoli produzione production: Mediatrade, in associazione con in association with Kirchmedia

sinossi Padre Pio nel corso della sua vita è stato protagonista di una lunghissima serie di miracoli, ottenendo un seguito immenso di fedeli provenienti dalle più diverse estrazioni. Quando ormai l’anziano prete è un uomo stanco e malato, accudito nel convento di San Giovanni Rotondo, un uomo misterioso lo raggiunge per scoprire la verità su questo strano sacerdote che la gente adora come un santo ma che rifiuta l’autorità, soprattutto quella della Chiesa. L’interrogatorio sarà l’occasione per conoscere i momenti principali della vita di Padre Pio.

synopsis Padre Pio has been the maker of many miracles, gaining an incredible number of followers of different roots. When the old priest is tired and sick, nursed in the San Giovanni Rotondo monastery, a mysterious man goes to see him. He wants to discover the truth of this tired priest that people love as a saint who refuses authority, especially the Church. The interview is the occasion to find out about the main moments of Padre Pio’s life.

nota critica “Il vero miracolo l’ ha fatto Sergio Castellitto, un Padre Pio mistico, sofferto, un vecchio con lo sguardo svuotato che fino all’ultimo dei suoi giorni chiede di essere creduto. (…) Film difficile, ambizioso, che non lascia intuire niente ma mostra quello che non si può dimostrare: la presenza di Dio, il misticismo, le stimmate, i miracoli, la resistenza al demonio che è un feroce rottweiler - sfidando il grottesco - in un trionfo di musica. Carlei non si ferma fuori dalla cella di Padre Pio: entra per raccontare un percorso di vita segnato dal dolore. Fotografia bellissima, scene come quadri: alberi e nuvole in movimento, gruppi di contadini come nel Quarto Stato di Pellizza da Volpedo”. (Silvia Fumarola, La Repubblica)

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Italia | 2000 | 35mm | colore | 110’

critical note “The real miracle is Sergio Castellitto’s, a mystic Padre Pio, anguished, an old man with an empty look who asks to be believed until his last day. (…) difficult, ambitious film, that doesn’t give any hint but shows what cannot be shown: God’s presence, mysticism, the stigmata, the miracles, the resistance to the devil, a fierce rottweiler – challenging the grotesque - in a music triumph. Carlei does not stop outside Padre Pio’s cell: he enters to tell of a life path marked by pain. Beautiful cinematography, scenes like paintings : trees and clouds moving, groups of farmers as in the Fourth Estate by Pellizza da Volpedo”. (Silvia Fumarola, La Repubblica)

regia direction: Ettore Scola sceneggiatura screenplay: Giacomo Scarpelli, Furio Scarpelli, Silvia Scola, Ettore Scola fotografia cinematography: Franco Di Giacomo montaggio editing: Raimondo Crociani scenografia set design: Luciano Ricceri musica music: Armando Trovajoli

costumi costumes: Odette Nicoletti interpreti cast: Diego Abatantuono, Sergio Castellitto, Gérard Depardieu, Jean-Claude Brialy, Sabrina Impacciatore, Gioia Spaziani, Paola Riannetti, Giorgio Colangeli, Rolando Ravello, Elio Germano produttore producer: Franco Committeri produzione production: Massfilm SPA, Medusa Film

sinossi Roma, 1938. Il milanese Umberto ha un negozio di sartoria, e proprio a fianco c’è la merceria di Leone, un romano estroverso e simpatico. I due non convivono tranquillamente, anzi si detestano. Umberto non sopporta che quando abbellisce la vetrina o attacca dei cartelli promozionali, subito Leone sfrutti quelle idee a proprio vantaggio. Se i genitori sono in contrasto, i figli, invece, si frequentano…

synopsis Rome, 1938. Umberto from Milan owns a tailor’s shop, right next door is Leone’s haberdashery, an extrovert and funny roman. The two do not get along, they hate each other. When Umberto embellishes the shop window or attaches promotional signs, Leone steals ideas, Umberto cannot stand that. But their sons and daughters are friends...

nota critica “(…) In un film che tende a privilegiare la descrizione sulla narrazione, Scola si conferma un maestro nel far rivivere al naturale gli ambienti e i personaggi dell’epoca che già illustrò nel suo capolavoro Una giornata particolare. Concorrenza sleale è prodotto alla grande da Franco Committeri, con una strada che sembra vera creata dallo scenografo Luciano Ricceri, una espressiva fotografia di Franco Di Giacomo e un commento musicale “firmato” al pianoforte dal grande Armando Trovajoli.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera) “(…) il duo Abatantuono-Castellitto è ammirevole per misura e intensità, il disegno delle figure di contorno non è quasi mai banale. (…)” (Il Morandini) premi/awards 2001 - David di Donatello: Miglior Scenografo Best Set Designer 2001 - European Film Awards: candidato come Miglior Sceneggiatura nomination as Best Screenplay 2001 - Mosca IFF: Silver St. George al Miglior Regista to the Best

critical note “(…) In a film tending to favor description to narration, Scola confirms himself as a maestro in making us live once again those settings already illustrated in his masterpiece A special day. Unfair competition is very well produced by Franco Committeri, with an almost real street created by the set designer Luciano Ricceri, a vivid cinematography by Franco Di Giacomo and a musical comment signed by Armando Trovajoli’s piano” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera) “(…) The couple Abatantuono-Castellitto is admirable for intensity and moderation, the drawing of the side figures is almost never ordinary(…)” (Il Morandini)

Director 2003 - Sant Jordi: Sergio Castellitto Miglior Attore Straniero Best Foreign Actor (anche per Ricette d’amore e Chi lo sa?/ Also for Mostly Martha and Va savoir - Who knows?) 87


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

RICETTE D’AMORE

L’ORA DI RELIGIONE

Germania, Austria, Italia, Svizzera 2001 | 35mm | colore | 109’

Italia | 2002 | 35mm | colore | 103’

DREI STERNE (MOSTLY MARTHA)

regia direction: Sandra Nettelbeck sceneggiatura screenplay: Sandra Nettelbeck fotografia cinematography: Michael Bertl montaggio editing: Mona Bräuer scenografia set design: Thomas Freudenthal musica music: David Darling, Keith Jarrett, Arvo Pärt costumi costumes: Bettina Helmi

interpreti cast: Martina Gedeck, Sergio Castellitto, Maxime Foreste, Sibylle Canonica, August Zirner, Ulrich Thomsen, Oliver Broumis, Diego Ribon, Katja Studt, Idil Üner, Antonio Wannek, Michael Wittenborn, Jerome Ducournau, Gerhard Garbers, Angela Schmidt, Alexandra Flögel, Oskar Helmi produttori producers: Karl Baumgartner, Christoph Friedel produzione production: Pandora Film

sinossi La strada per il cuore passa attraverso la gola. Martha ha deciso di lasciar perdere gli uomini perché piuttosto che cenare con lei preferiscono andarci a letto. Lei è lo chef del ristorante “Il Lido” e la sua vita è perfetta, all’improvviso le crolla il mondo addosso quando sua sorella muore in un incidente stradale. Martha si prende cura di sua nipote Lina e inizia a cercare il padre della ragazzina di sette anni. Durante la sua assenza il proprietario del ristorante assume un nuovo chef, Mario. Dopo l’iniziale antipatia, Martha inizia a sentirsi attratta da lui. Finché, quando tutto sembra andare per il meglio, arriva il padre di Lina... nota critica “Il film della Nettlebeck è uno straordinario mélange di commedia e dramma con dei personaggi straordinariamente calibrati pur essendo costruiti su degli stereotipi. Grande merito all’interprete, Sergio Castellitto, che utilizza con eccezionale scioltezza le immagini precostituite dell’italiano all’estero. Gli fa da “spalla” la protagonista: inizialmente rigida e atta al comando, la Martha di Martina Gedeck è non meno che affascinante. Un personaggio complesso, anch’esso costruito su mille equilibrismi e mille sfaccettature che lo rendono inaspettatamente di carne e sangue.” (Valeria Chiari, Film Up). festival e premi/festival & awards 2002 - Lecce Festival of European Cinema: Premio Speciale della Giuria, Premio della Giuria Studenti Special Jury Award, Students Jury Award 88

MY MOTHER’S SMILE

regia direction: Marco Bellocchio sceneggiatura screenplay: Marco Bellocchio fotografia cinematography: Pasquale Mari montaggio editing: Francesca Calvelli scenografia set design: Marco Dentici musica music: Riccardo Giagni costumi costumes: Sergio Ballo interpreti cast: Sergio Castellitto, Jacqueline Lustig,

Chiara Conti, Alberto Mondini, Gianni Schicchi, Maurizio Donadoni, Gigio Alberti, Bruno Cariello, Renzo Rossi, Piera Degli Esposti, Donato Placido, Gianfelice Imparato, Pietro De Silva, Toni Bertorelli produttori producers: Marco Bellocchio, Sergio Pelone produzione production: Filmalbatros, Rai Cinemafiction, Telepiù

synopsis The way to the heart is through the stomach. Martha’s given up on men. They’d rather sleep with her than eat with her. And cuisine is the love of her life. She’s the chef at The Lido and she’s going just fine. But then her life begins to unravel, when her sister dies in a car crash! Martha takes in her daughter Lina and sets about firding the seven-year-old’s father. While she’s away the owner of The Lido hires a new chef. Mario, and after her initial indignation. Martha finds him charming. And just as it begins to look as if all will be well, one day Lina’s father show up.

sinossi Un uomo maturo che vive nel centro di Roma, un giorno scopre che tutta la sua famiglia, ex moglie compresa, ha organizzato a sua insaputa il processo di beatificazione di sua madre. Perplesso, Ernesto si aggira nei meandri di un parentado e di conoscenze che all’improvviso riscopre papaline e conformiste, costretto suo malgrado a riaprire i conti con un passato che, nel suo convinto e quieto ateismo, pensava di aver superato. Riscopre sul suo volto, ogni tanto, quel sorriso aleggiante di quella madre che non ha mai condiviso…

critical note “Nettlebeck’s film is an extraordinary mix of drama and comedy with perfectly developed characters even if they are built upon stereotypes. Great credit must go to the actor, Sergio Castellitto, who uses the prefabricated images of Italians abroad exceptionally well. He is supported by the female lead, at first rigid and able to command, Martina Gedeck’s Martha is nonetheless fascinating. It is a complex character also built on a thousand facets and balancing acts that unexpectedly make her of flesh and blood. (...)” (Valeria Chiari, Film Up)

synopsis A grown man living in the center of Rome, one day finds out that his all family has organized the beatification practices of his mother. Doubtful, Ernesto hangs around the meanders of relatives and people known that he discovers to be close to the Pope and conformist , he is forced to watch back to a past that he thought had gone, with his convinced and quiet atheism. He rediscovers on his face, that hovering smile that everyone reproaches and that he recognizes as an unwanted heritage of that mother he never shared…

nota critica “(...) Sergio Castellitto è un grande protagonista. Lo stile del regista gli fa attraversare dilemmi ed eventi molto concretamente ma come in una confusione che allude al presente, come in un sogno oscuro accentuato dagli ambienti sovraccarichi e datati, dal buio liberty delle case romane borghesi (scenografie perfette di Marco Dentici, fotografia ammirevole di Pasquale Mari); il suo smarrimento impaziente, esasperato eppure cedevole, definisce il personaggio alla maniera di ogni uomo contemporaneo nemico del mondo in cui vive; la sua bravura ce lo fa sentire simile, amico, fratello.” (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

2002 - German Film Awards: Miglior Attore Best Actor anche per also for L’ora di religione 2003 - Sant Jordi Awards: Best Foreign Actor also for Miglior Attore Straniero anche per Concorrenza sleale and Chi lo sa?

critical note “(...) Sergio Castellitto is a great protagonist. The director’s style enables him to go through dilemmas and events very concretely with a confusion referred to the present, as in a dark dream marked by loaded and old settings, like the liberty-style dark of the roman upper class houses (perfect set design by Marco Dentici, lovely cinematography by Pasquale Mari); his impatient confusion, extreme and yet compliant, defines the character as every contemporary man, enemy of the world he lives in; his skills make him look as a brother, as a friend.” (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

premi/awards 2002 - Festival di Cannes: Premio della Giuria Ecumenical Ecumenical Jury Prize 2002 - Nastri d’argento Silver ribbons: Regista del Miglior Film, Miglior Soggetto, Attore, Suono Director of the Best Film, Best

Subject, Actor, Sound 2002 - European Film Awards: Miglior Attore Best Actor 2003 - David di Donatello: Miglior Attrice non Protagonista Best Supporting Actress (Piera Degli Esposti) 89


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

FERRARI

CATERINA VA IN CITTÀ

ENZO FERRARI

CATERINA IN THE BIG CITY

Italia | 2003 | DVD | colore | 260’ regia direction: Carlo Carlei sceneggiatura screenplay: Massimo De Rita, Mario Falcone, Carlo Carlei fotografia cinematography: Gino Sgreva montaggio editing: Claudio Di Mauro, Luciana Pandolfelli scenografia set design: Francesco Frigeri musica music: Paolo Buonvino costumi costumes: Gianna Gissi interpreti cast: Sergio Castellitto, Ed Stoppard, Cristina

sinossi Enzo Ferrari, ormai vecchio e stanco, riceve una visita nel suo ufficio. L’uomo che si trova davanti è un sedicente giornalista che però Ferrari non scaccia, anzi, gli offre l’occasione di intervistarlo aprendosi all’ondata di ricordi, a cominciare dalla sua infanzia. Dalle prime corse automobilistiche seguite con estrema fascinazione, alle gare con suo fratello Dino sul carretto, fino alle prime automobili e alle sfide ad alta velocità sulle strade sterrate della Romagna. Si segue il cammino dell’uomo, il delinearsi del suo “sogno” di una scuderia automobilistica e la sfida, condotta nella perplessità generale, fino alle vittorie che danno al simbolo del cavallino rampante un nuovo posto nell’immaginario del Novecento. nota critica “A osservare questo bravo attore italiano, dietro gli occhiali scuri che il Drake indossava anche per isolarsi dal mondo, è facile intuire il senso di profonda riservatezza e umiltà che costituiva il tratto più genuino di Enzo Ferrari. (…) Ecco, crediamo sia questo il personaggio che Sergio Castellitto ha inseguito nella sua ultima prova d’attore. L’uomo degli affetti nascosti da una maschera di efficienza, della disperazione per la morte del figlio Dino, del dolore per la scomparsa dei “suoi” piloti, degli amori sofferti. Più che l’uomo che ha portato un pezzo d’Italia all’onor del mondo”. (Pino Pignatta, Famiglia Cristiana) 90

Italia | 2003 | 35mm | colore | 90’ Moglia, Laura Garello, Jessica Brooks, Mathew Bose, Matteo Angius, Vincent Schiavelli, Giampiero Judica, Pietro Ragusa, Francesca De Sapio, Elio Germano, Paolo Giovannucci, Gabriella Pession, Pierfrancesco Favino produttori producers: Angelo Rizzoli Jr., Claus Claunsen produzione production: Deangelis Group in collaborazione con in collaboration with Victory Media Group per Mediatrade, Rizzoli Audiovisivi

synopsis Enzo Ferrari, old and tired, receives a visit in his office. The man standing in front of him is a professed journalist; Ferrari gives him the opportunity of an interview opening himself to his memories: his childhood, the first fascinating car races, and those with his brother Dino and a pushcart, the first cars and high-speed challenges on the dirt roads of Romagna. The man’s path is chased, the “dream coming true” of a racing stable, among the general perplexity and the victories that assigned to the “prancing horse” a new place in the 20th Century’s collective imagination. critical note “Observing this good Italian actor, behind the dark glasses that Drake used to wear also to isolate from the world, the sense of deep privateness is easy to catch as well as the humbleness, the most genuine feature of Enzo Ferrari (…) Well, we believe that this is the character that Sergio Castellitto has chased in his last performance. The man of passions hidden by a mask of efficiency, of despair for the death of his son Dino, of pain for the disappear of his pilots, of the anguished loves. Even more than the man who brought to glory a piece of Italy”. (Pino Pignatta, Famiglia Cristiana)

regia direction: Paolo Virzì sceneggiatura screenplay: Paolo Virzì, Francesco Bruni fotografia cinematography: Arnaldo Catinari montaggio editing: Cecilia Zanuso scenografia set design: Tonino Zera musica music: Carlo Virzì costumi costumes: Bettina Pontiggia

interpreti cast: Alice Teghil, Sergio Castellitto, Margherita Buy, Antonio Carnevale, Silvio Vannucci, Federica Sbrenna, Carolina Iaquaniello, Martino Reviglio, Zach Wallen, Claudio Amendola, Flavio Bucci produttori producers: Guido De Laurentiis, Paolo Virzì produzione production: Cattleya, Rai Cinemafiction in collaborazione con in collaboration with Sky

sinossi Caterina, tredicenne figlia di un professore di filosofia fallito e di una casalinga repressa, lascia la provincia con la famiglia e si trasferisce a Roma. Qui, si inserisce con disinvoltura nella vita cittadina, divisa fra l’amicizia con la figlia di un sottosegretario fascistoide e quella con la figlia di due “alternativi” sinistroidi.

synopsis Thirteen years old Caterina, daughter of an unsuccessful professor of philosophy and a repressed house-wife, leaves the province with the family and moves to Rome. Here, she integrates easily in the city life, through the friendship with the daughter of a fascista under-secretary and with the daughter of two left-thinking “alternative” parents.

nota critica “Caterina va in città conferma che il cinema italiano attraversa un momento bellissimo, forte d’ispirati miniaturisti della recitazione come Sergio Castellitto e Margherita Buy; o come il sorprendente Claudio Amendola, che per mettere allo spiedo il suo uomo politico deve essersi preparato su Porta a porta.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

critical note “Caterina in the big city confirms that Italian cinema is going through a beautiful moment, with very inspired miniaturist of acting such as Sergio Castellitto and Margherita Buy; or like the surprising Claudio Amendola. He probably trained on Porta a Porta to beat the politicians.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

premi/awards 2004 - David di Donatello: Miglior Attrice non Protagonista Best Supportino Actress (Margherita Buy), Miglior Sceneggiatura Best Screenplay 2004 - Nastri d’argento Silver ribbons: Miglior Attrice non

Protagonista Best Supporting Actress (Margherita Buy), Premio Gugliemo Biraghi Award ad to Alice Teghil 2004 - Fort Lauderdale IFF: Alice Teghil Miglior Talento Best New Talent

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

NON TI MUOVERE

LA STELLA CHE NON C’È

DON’T MOVE

THE MISSING STAR

Italia, Spagna, Gran Bretagna 2004 | 35mm | colore | 120’ regia direction: Sergio Castellitto sceneggiatura screenplay: Margaret Mazzantini, Sergio Castellitto dall’omonimo romanzo di from the same novel by Margaret Mazzantini fotografia cinematography: Gian Filippo Corticelli montaggio editing: Patrizio Marone scenografia set design: Francesco Frigeri musica music: Lucio Godoy. La canzone “Un senso” è di/ The song “Un senso” is by Vasco Rossi, Saverio Grandi, Gaetano

Curreri costumi costumes: Isabella Rizza interpreti cast: Sergio Castellitto, Penélope Cruz, Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Marco Giallini, Pietro De Silva, Vittoria Piancastelli, Elena Perino. Renato Marchetti, Lina Bernardi, Gianni Musy Glori produttori producers: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz, Francisco Ramos produzione production: Cattleya, Medusa Film, Alquimia

sinossi Una giornata di pioggia, uno stop non rispettato, una ragazza di quindici anni che frena, scivola e cade dal motorino. Una corsa in ambulanza verso l’ospedale. Lo stesso in cui il padre lavora come chirurgo. Mentre un collega opera sua figlia, Timoteo rimane in attesa. Nel terrore dell’evento estremo, getta la sua maschera di fermezza e cinismo, di padre e marito modello, per raccontare un’estate arroventata di tanti anni prima, una squallida periferia urbana, una donna docile e derelitta, con un nome spropositato, Italia.

synopsis A rainy day, a stop sign ignored, a fifteen years old girl pressing the break, slips and falls from the motorbike. A run to the hospital. The same where his father works as a surgeon. While a colleague operates his daughter, Timoteo awaits. In the terror of the extreme event, he gets rid of his cynical and firm disguise of perfect father and husband, to tell of a hot summer of many years before, a desolate urban suburb, a fragile and derelict woman, with a ruinous name, Italia.

nota critica “(...) Spicca la bravissima Penelope Cruz, scalcinata e imbruttita nelle vesti di Italia, sorta di Cabiria postmoderna arroccata in una casetta stretta fra i falansteri che pur nella diversità fa pensare al cubo di cemento della prostituta di Fellini. Ma a imporsi è la presenza di Castellitto, un attore che all’ interno di un film maturato e sofferto in famiglia incarna la valenza metaforica del libro componendo il più completo personaggio della sua carriera. (...)” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

festival e premi/festival & awards 2004 - Festival di Cannes - Un certain regard 2004 - Globi d’oro: Miglior Film Best Film 2004 - David di Donatello: Miglior Attore , Attrice Best Actor, 92

Italia | 2006 | 35mm | colore | 104’ regia direction: Gianni Amelio sceneggiatura screenplay: Umberto Contarello, Gianni Amelio, freely inspired on the novel liberamente ispirata al romanzo La dismissione di by Ermanno Rea fotografia cinematography: Luca Bigazzi montaggio editing: Simona Paggi scenografia set design: Attilio Viti musica music: Franco Piersanti

costumi costumes: Cristina Francioni interpreti cast: Sergio Castellitto, Tai Ling, Angelo Costabile, Hiu Sun Ha, Catherine Sng, Enrico Vanigiani, Roberto Rossi, Xu Chungqing, Wang Biao produttori producers: Riccardo Tozzi, Marco Chimenz, Giovanni Stabilini produzione production: Cattleya, Rai Cinema, Babe, Carac Film, Rtsi, Achab Film

sinossi Vincenzo Buonavolontà è stato a lungo responsabile della manutenzione di uno stabilimento siderurgico. Alla chiusura dell’impianto viene incaricato della vendita dell’altoforno ad un’azienda cinese, ma ben presto si rende conto di aver ceduto una macchina difettosa che in passato ha causato degli incidenti. Per rimediare al danno, Vincenzo parte alla volta di Shanghai dove, accompagnato dalla giovane interprete Liu Hua, cercherà di localizzare l’impianto per poter riparare la macchina sostituendo una centralina idraulica.

synopsis Vincenzo Buonavolontà has been in charge of maintenance of an iron and steel works. When it is closed he is given the task of selling the blust furnace to a Chinese company, but he soon realizes of having sold a faulted machine that caused accidents in the past. To amend the damage, Vincenzo flies to Shangai along with the young interpreter Liu Hua, to localize the machine and fix it substituting the hydraulic power unit

critical note “(...) The very talented Penelope Cruz here stands out, ugly playing Italia, a sort of post-modern Cabiria living a small house in the phalansteries that, even in the diversity makes us think about Fellini’s prostitute. It is the presence of Castellitto imposing, an actor that within a matured and family suffered film embodies the metaphorical value of the book composing the most completed character of his career. (...)” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

nota critica “Sempre splendido, Sergio Castellitto dona un profilo commovente a questo don Chisciotte d’altri tempi, perso nel mondo spietato dell’economia globale.” (Jean-Luc Douin, Le Monde) “(...) Bellissimo film, interpretato da Sergio Castellitto molto bravo e da Tai Ling. (...) Da tempo non si trovavano in un film un protagonista operaio e una riflessione così rilevante su quella bravura manuale segno di identità orgogliosa e della centralità dell’uomo nell’universo delle macchine. (...)” (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

Actress (Penelope Cruz) 2005 - Nastri d’argento: Miglior Sceneggiatura, Montaggio, Canzone, Scenografia Best Screenplay, Editing, Song, Set Design

2006 - Festival di Venezia: Premio Francesco Pasinetti (Sngci) per Miglior Interprete Maschile Pasinetti Prize to Best Male Actor 2007 - Nastri d’argento Silver ribbons: candidato

critical note “Always marvellous, Sergio Castellitto gives a touching profile to this old times don Chisciotte, lost in the world of global economy.” (Jean-Luc Douin, Le Monde) “(...) Fantastic film, starring a very good Sergio Castellitto and Tai Ling. (...) A film with a worker as protagonist and such a relevant remark on that manual skill, sign of a proud identity and centrality of man in the universe of machines. (...)” (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

premi/awards come Miglior Produzione, Fotografia, Sonoro in Presa Diretta (Remo Ugolinelli) nominated as Best Production, Cinematography, Field Mixer 93


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

QUESTIONE DI PUNTI DI VISTA

ALZA LA TESTA

Francia, Italia | 2009 | 35mm | colore | 84’

Italia | 2009 | 35mm | colore | 86’

RAISE YOUR HEAD

36 VUES DU PIC SAINT-LOUP

regia direction: Jacques Rivette sceneggiatura screenplay: Jacques Rivette, Pascal Bonitzer, Christine Laurent, Shirel Amitay, Sergio Castellitto fotografia cinematography: Irina Lubtchansky montaggio editing: Nicole Lubtchansky scenografia set design: Emmanuel de Chauvigny, Giuseppe Pirrotta musica music: Pierre Allio costumi costumes: Laurence Struz interpreti cast: Sergio Castellitto, Jane Birkin, André

sinossi Proprio alla vigilia dell’inizio della tournée estiva, il proprietario di un circo viene a mancare. Nonostante tutto gli artisti decidono di proseguire lo stesso con il programma fissato e chiedono alla figlia del defunto direttore, Kate, di prendere lei in mano la direzione del circo. Kate è lontana dal mondo circense da oltre quindici anni ed ha una sua attività ben avviata, però accetta di unirsi a loro. Tuttavia, non sarà solo Kate il nuovo elemento della troupe. Infatti, a loro si unirà anche Vittorio, un italiano appassionato del circo che non solo riuscirà ad entrare nel palinsesto dello spettacolo ma anche a fare breccia nel mondo segreto di Kate... nota critica “Con 36 vues du Pic St. Loup, il regista più appartato e misterioso della Nouvelle vague, Jacques Rivette, allestisce un lievissimo ma estremo atto d’amore e perfino di fede nello spettacolo, nel lavoro comune, in quelle dinamiche “di famiglia” che sono il sale e la croce di ogni creazione artistica. (…) Il tutto messo in scena anzi evocato, suggerito, con mezzi tenuissimi, come certi vecchi grandi cantanti che usano ormai un filo di voce. Trovando sempre qualcuno disposto ad ascoltarli.” (Fabio Ferzetti, Il Messaggero) festival e premi/festival & awards 2009 - Festival di Venezia - in Concorso in Competition 2010 - Nastri d’argento Silver ribbons: Sergio Castellitto 94

Marcon, Jacques Bonnaffé, Julie-Marie Parmentier, Hélène de Vallombreuse, Tintin Orsoni, Vimala Pons, Mickaël Gaspar, Stéphane Laisné, Dominique D’Angelo, Hélène de Bissy, Pierre Barare, Marie-Paule André, Julie-Anne Roth, Elodie Mamou, Laurent Lacotte, Marie Vauzelle produttori producers: Roberto Cicutto, Martine Marignac, Luigi Musini, Ermanno Olmi produzione production: Cinemaundici, Alien Produzioni, Pierre Grise Productions, France 2 Cinéma, Raicinema, Canal+, Cnc

synopsis Right on the eve of a summer tour, the owner of a circus dies. Despite this, the artists decide to carry on with the fixed plan and ask the owner’s daughter, Kate, to run the circus. Kate has been far from the circus world for more than 15 years and has her own business, but accepts anyway. Kate will not be the only new element of the crew. Vittorio, an Italian fond of circus, will also join them. He will manage to take part to the show schedules as well as entering Kate’s secret world... critical note “With 36 vues du Pic St. Loup, the most isolated and mysterious director of the Nouvelle vague, Jacques Rivette, sets up a very light but extreme love act and even faith in the show, common work, in those family trends, salt and cross of every artistic creation. (…) Everything put in place, suggested, with light means, as certain great old singers, performing even being hoarse. Always finding someone ready to listen.” (Fabio Ferzetti, Il Messaggero)

regia direction: Alessandro Angelini sceneggiatura screenplay: Alessandro Angelini, Angelo Carbone, Francesca Marciano fotografia cinematography: Arnaldo Catinari montaggio editing: Massimo Fiocchi scenografia set design: Alessandro Marrazzo musica music: Luca Tozzi

costumi costumes: Daniela Ciancio interpreti cast: Sergio Castellitto, Gabriele Campanelli, Giorgio Colangeli, Anita Kravos, Duccio Camerini, Augusto Fornari, Pia Panciotti, Gabriel Spahiu, Laura Ilie produttrice producer: Donatella Botti produzione production: Bianca Film, Rai Cinema, Alien Produzioni

sinossi Ad Antonio, ex pugile da quattro soldi, rimane solo il figlio Gabriele dopo che la madre li ha abbandonati entrambi. Di giorno lavora in un cantiere navale e di notte allena il figlio che invece di talento per il pugilato ne ha. Il loro è un rapporto di borgata, fiumicinese, fatto di molte urla che rivelano più affetto che rabbia autentica, fatto di imposizioni ignoranti ed esagerate attenzioni. Per Antonio, Gabriele è tutto, mentre per lui cominciano ad esistere anche altre cose oltre il padre e il pugilato.

synopsis Antonio, former boxer, is left only with his son Gabriele as his mother abandoned both. He works in a shipyard during the day and at night he trains his son who’s talented for boxing. With their stupid orders and attentions, they have a suburblike relation, their screams reveal tender feelings, not real anger. Gabriele is everything to Antonio, in the meanwhile new things arise for Gabriele beside his father and boxing.

nota critica “Questo capitolo, che precede un finale a sorpresa, risente della lezione dell’Antonioni del Grido. Ma anche qui, in bellissimi piani sequenza, Angelini conferma autonomia di regista e trova in Castellitto un duttile collaboratore. Alza la testa è un film bello, appassionato, dove rifulge il “saper vedere” di un autore.” (Francesco Bolzoni, Avvenire)

premi/awards 2009 - Festival di Roma: Marc’Aurelio d’argento a Siver Marc’Aurelio to Sergio Castellitto come Miglior Attore as Best Actor, L.A.R.A. Award ad to Anita Kravos 2010 - David di Donatello: candidatura come Miglior Attrice

critical note “This chapter, preceding a surprise ending, is affected by the lesson of Antonioni in Grido. But also here, with beautiful long takes, Angelini confirms his autonomy as a director and finds in Castellitto an adaptable cooperator. Raise your head is a nice film, passionate, where the “good view” of an author stands up.” (Francesco Bolzoni, Avvenire)

non Protagonista ad nomination as Best Supporting Actress to Anita Kravos 2010 - Nastri d’argento Silver ribbons: candidature per Miglior Attore, Miglior Soggetto nomination as Best Actor, Subject

candidato come Miglior Attore nominated as Best Actor 95


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: SERGIO CASTELLITTO

LA BELLEZZA DEL SOMARO LOVE & SLAPS

Italia | 2010 | 35mm | colore | 107’ regia direction: Sergio Castellitto sceneggiatura screenplay: Margaret Mazzantini, tratta da un suo racconto based on her short story fotografia cinematography: Gian Filippo Corticelli montaggio editing: Francesca Calvelli scenografia set design: Francesco Frigeri musica music: Arturo Annecchino costumi costumes: Chiara Ferrantini

interpreti cast: Sergio Castellitto, Laura Morante, Enzo Jannacci, Marco Giallini, Barbora Bobulova, Gianfelice Imparato, Nina Torresi, Emanuela Grimalda, Lidia Vitale, Renato Marchetti produttori producers: Roberto Cicutto, Luigi Musini, Sergio Castellitto produzione production: Cinemaundici, Alien Produzioni

sinossi Marcello e Marina - lui architetto, lei psicologa - sono una coppia molto affiatata, dall’indole moderna e dinamica, sensibile nei confronti della salvaguardia dell’ambiente, con molti amici e una spiccata tolleranza verso tutti. I due hanno una figlia, la diciassettenne Rosa, lievemente dispotica ma brava a scuola e affezionata ai genitori. L’unico neo: il suo fidanzato, Luca, coetaneo carino e figlio di amici di famiglia, ma somaro a scuola, nervosetto e rimbambito dalle canne. Quando la giovane coppia entra in crisi, Marcello e Marina cercheranno di scoprire l’identità del nuovo fidanzato di Rosa.

synopsis Marcello and Marina- an architect and a psychologista very tight knit couple, modern and dynamic, sensible towards protection of the environment, with a lot of friends and a strong tolerance for everyone. They have a seventeen years old daughter, Rosa, slightly overbearing but good in school and close to her parents, the only drawback: her boyfriend, Luca, nice peer and son of family friends, ass in school, nervous and joints addicted. When the young couple go through the crisis, Marcello and Marina will try to find out the identity of Rosa’s new boyfriend.

nota critica “Forse La bellezza del somaro è “tremendo”, ma non in senso qualitativo. Lo è nel giudizio morale che esprime sui suoi stessi personaggi, in modo consapevole (…). “Surreale” è un altro termine critico da maneggiare con cautela. Da Buñuel in poi, può voler dire tutto e il contrario di tutto. E però La bellezza del somaro è qualcosa di più di una commedia grottesca, è proprio un film surreale, dove di tanto in tanto il regista/attore/autore guarda in macchina e si rivolge a noi spettatori, e dove il montaggio sempre acrobatico di Francesca Calvelli (...) crea associazioni visive sorprendenti. (…).” (Alberto Crespi, L’Unità) premi/awards 2011 - David di Donatello: Barbora Bobulova candidata come Miglior Attrice non Protagonista nominated as Best Supporting Actress 96

critical note “Maybe Love & slaps is “terrible”, but not for its quality. It is so for the moral judgment expressing for its own characters, consciously: it describes with horrible scowl a lost Italy, in which the upper class (...) has lost every moral break and every contact with reality . “Surreal” is another critical word to handle with care. From Buñuel, it could mean anything. Love & slaps is much more than a grotesque comedy, it is a surreal film, where sometimes the director/actor/author looks at the camera and speaks to us, and where the acrobatic editing of Francesca Calvelli (...) creates surprising visual associations . (…) .” (Alberto Crespi, L’Unità)


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO

EMIR KUSTURICA OMAGGIO

TI RICORDI DI DOLLY BELL? PAPÀ... È IN VIAGGIO D’AFFARI IL TEMPO DEI GITANI ARIZONA DREAM UNDERGROUND GATTO NERO, GATTO BIANCO SUPER 8 STORIES LA VITA È UN MIRACOLO PROMETTILO! MARADONA DI KUSTURICA

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO

Emir Kusturica PAOLO PERRONE

Cantore dei ritmi, delle contraddizioni, delle lacerazioni e della passionalità della cultura balcanica, Emir Kusturica è nato a Sarajevo il 24 novembre 1954. Col suo cinema ha attraversato la tradizione, la tragedia e la ricostruzione della sua terra, realizzando opere che hanno saputo descrivere la complessità culturale di uno scenario umano segnato dalla Storia. Passando dalla Jugoslavia di Tito agli anni del conflitto serbobosniaco, a quelli del dopoguerra, Kusturica ha sempre affrontato scenari umani complessi e vitali, offrendo una raffigurazione esuberante e metaforica del mondo, in bilico tra sentimenti contrapposti, eventi stridenti, culture dissonanti, sonorità trascinanti e una costante illusione fantastica, capace di risolvere in chiave magica le situazioni più disperate. Attratto dal cinema sin tagli anni del liceo, Kusturica si reca a Praga per studiare alla prestigiosa accademia cinematografica FAMU, diplomandosi nel 1977 con il cortometraggio Guernica, che gli vale subito un premio al Festival di Karlovy Vary. Il suo primo lungometraggio, Ti ricordi di Dolly Bell? (‘81) è un “amarcord” della Sarajevo degli anni ‘60, che gli procura il Leone d’Argento per l’Opera prima alla Mostra del Cinema di Venezia. Nell’85 Kusturica conquista la Palma d’Oro al Festival di Cannes (e una Nomination all’Oscar) con la sua opera seconda, Papà è in viaggio di affari, commedia familiare che scherza sulla Jugoslavia di Tito alle prese col rigore comunista. Col successivo Il tempo dei gitani (‘88), il regista si affianca invece alla realtà rom, per raccontare la storia di un timido e ingenuo ragazzo nomade finito nell’ambiente della malavita. Premiato ancora una volta a Cannes, per la regia, Kusturica è ormai un caso internazionale. Chiamato negli Stati Uniti da Milos Forman, Kusturica si lancia nella realizzazione di Arizona Dream (1993), ma la lavorazione di questa fiaba surreale nel cuore del sogno americano (di cui sono protagonisti star come Johnny Depp, Jerry Lewis e Faye Dunaway) è resa difficile per il regista dallo scoppio della guerra in Jugoslavia. Premiato a Berlino con l’Orso d’Argento, il film non avrà vita facile nemmeno in sala (in Italia sarà distribuito con cinque anni di ritardo con il titolo Il valzer del pesce freccia). La tragedia del conflitto bosniaco, che lo vede coinvolto umanamente e politicamente, si traduce infine per Kusturica nel grande affresco bellico Underground (‘95), in cui il regista mescola una visione tragica e surreale della realtà del suo paese attraverso il metaforico spaccato di vita sotterranea in una Belgrado sospesa tra il secondo conflitto mondiale e quello serbo-bosniaco. Il film vale a Kusturica la seconda Palma d’Oro al Festival di Cannes, ma anche roventi polemiche sia internazionali che in patria, che non mancano di segnarlo. Tornato al cinema nel ‘98, Kusturica racconta di nuovo il mondo gitano con Gatto nero, gatto bianco, commedia grottesca piena di verve e allegria, che gli vale il Leone d’Argento per la regia alla Mostra del Cinema di Venezia, seguito nel 2001 da Super 8 Stories, documentario dedicato alla sua grande passione per la musica e alla sua band “No Smoking”, con la quale è spesso in concerto. Il successivo La vita è un miracolo (‘04) partecipa dello stesso spirito vitalistico della sua recente produzione, raccontando tra commedia e surrealismo la storia di un ingegnere serbo che si reca in un paesino bosniaco per costruire una grande rete ferroviaria capace di unificare il paese. La stessa vena leggera caratterizza Promettilo! (‘07), mentre il successivo Maradona di Kusturica (‘08) è un vivace e appassionato ritratto del campione argentino firmato dal regista serbo con partecipazione quasi “autobiografica”. Massimo Causo

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Poet of rhythms, of contradictions, of the lacerations and of passion for the Balkan culture, Emir Kusturica was born in Sarajevo on 24th November 1954. With his movies he has transcended traditions, the tragedy and the rebuild of his country, making films that have been able to describe the cultural complexity of a theatre marked by History. Going from Tito’s Yugoslavia to the years of the Serb-Bosnian War, to the aftermath of the conflict, Kusturica has always faced complex and vital human situations, offering and exuberant and metaphorical portrayal of the World, balanced between opposing feelings, defining events, diverse cultures, dragging sounds and a constant fantastic illusion, able to interpret in a magical note the most tragic of situations. Attracted to the cinema since college, Kusturica goes to Prague in order to study at the prestigious cinematographic school FAMU, graduated in 1977 with the short film Guernica, who quickly won him a prize the Karlovy Vary Festival. His first feature film, Do you remember Dolly Bell? revokes the sixties in Sarajevo, that wins him the silver lion at the Venice Film Festival. In 1985 Kusturica conquered Palm d’Or in Cannes (and an Oscar nomination) with his second film, When father was away on business, family comedy about Tito’s Yugoslavia struggling with communist rigor. With the following, The time of the Gypsies, (1988), the director comes closer to the Rom reality, to tell the tale of a shy and ingenuous nomadic boy in the criminal underworld. Another award in Cannes, this time as Best Director, Kusturica has become an international case. Called to America by Milos Forman, Kusturica begins to direct Arizona Dream (1993), but the elaboration of this surreal fable in the heart of the American dream (with Johnny Depp, Jerry Lewis and Faye Dunaway) is made difficult for the director by the outburst of war in Yugoslavia. Awarded the Silver Bear in Berlin, the film will not have an easy life even in the theatres (in Italy it will only be distributed five years later with the title Il valzer del pesce freccia - The waltz of the arrow-fish) The tragedy of the Bosnian conflict, which sees him humanly involved as well as politically, finally translates itself in the warlike Underground (1995), in which the director mixes together a tragic and surreal vision of the reality of his country through the metaphorical pieces of a subterranean life in a Belgrade suspended between the Second World War and the Serb-Bosnian war. The movie enabled Kusturica to win a second Palm D’or in Cannes, but also gave birth to vivid criticism and polemics, international and national, that did indeed mark him. He came back to cinema in 1998, Kusturica tells once more of the gypsy world with Black cat, white cat, grotesque comedy full of brio and joy, which won him a Silver Lion for best director at the Venice Film Festival, followed in 2001 by Super8 stories, documentary dedicated to his great passion, music, and to his band “No Smoking”, with which he often plays concerts with. The next film, Life is a miracle (2004) comes from the same life as his recent work, telling the story between comedy and surrealism the story of a Serbian engineer who goes to a Bosnian village to build a railroad capable of uniting the Country. The same lightness characterizes Promise me this! (2007), while the following Maradona by Kusturica (2008) is a vivid and passionate portrait of the Argentinian champion signed by the Serbian director with an almost autobiographical imprint.

Massimo Causo

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

TI RICORDI DI DOLLY BELL?

PAPÀ... È IN VIAGGIO D’AFFARI

SJECAS LI SE DOLLY BELL?

OTAC NA SLUŽBENOM PUTU

Jugoslavia | 1981 | 35mm | colore | 105’

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Emir Kusturica, Abdulah Sidran fotografia cinematography: Vilko Filać montaggio editing: Senija Ticic scenografia set design: Ibro Hukara, Kemal Hrustanovic, Sulejman Bosnic

sinossi Anni sessanta a Sarajevo. Dino, giovane dei sobborghi, cerca di accendere la sua vita con il cinema che gli mostra un Occidente pieno di tentazioni, con lezioni di ipnotismo e musica, il rock n’roll fa svanire il resto. Poi arriva Dolly Bell, bella ragazza del cabaret, che lo manda fuori di testa. nota critica “Kusturica, con una tenerezza che felicemente s’accompagna ad una ironia rispettosa, rivisita quei giorni con dolcezza anche nelle loro pieghe amare (…), nelle loro ambivalenze (…). Le corde dell’autore sono quelle della nostalgia sincera criticamente amorevole, del ripensare al “come eravamo” perlustrando gli angoli della memoria e non del perché eravamo, come e dove.” (Gianluigi Bozza, Cineforum)

premi/awards 1981 - Festival di Venezia: Leone d’oro alla Miglior Opera Prima Golden Lion of the First Film, Premio Fipresci Prize

Jugoslavia | 1985 | 35mm | colore | 128’ musica music: Zoran Simjanović interpreti cast: Slobodan Aligrudić, Slavko Štimac, Ljiliana Blagojević, Mira Banjac, Pavle Vujisić, Nada Pani, Boro Stjepanović, Zika Ristić produzione production: C.F.S. Kosutnjak, Jadran Film, Sutjeska Film, TV Sarajevo

synopsis The Sixties in Sarajevo. Dino, young man in the suburbs, tries to lighten his life with the cinema that show him an Occident full of temptations, with hypnotism lessons, and music, the rock n’roll that makes the rest vanish. Then comes Dolly Bell, lovely cabaret girl that give him the most tremendous feelings. critical note “Kusturica, with a tenderness that happily goes with a respecting irony, revisits those days with sweetness even in their bitter sides (…), and ambivalence (…). The author’s heartstrings are of real nostalgia critically lovely, of the rethinking to “how we were” going through the corners of memory and not of why we were, how and where. (Gianluigi Bozza, Cineforum)

1982 - Sao Paulo IFF: Premio della Critica Critic Prize

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Abdulah Sidran fotografia cinematography: Vilko Filać montaggio editing: Andrija Zafranovic scenografia set design: Predrag Lukovac, Vera Mihic, Divna Jovanovic musica music: Zoran Simjanovic

costumi costumes: Divna Jovanovic interpreti cast: Moreno D’E Bartolli, Miki Manojlović, Mirjana Karanović, Mustafa Nadarević, Mira Furlan, Predag Lakovic, Pavle Vujisić produttori producers: Mirza Pasic produzione production: Forum Sarajevo, Centar Film

sinossi Mesa è un brav’uomo di Sarajevo, coniugato con Sena e padre di due bambini. Un giorno, in treno, gli scappa un commento su di una vignetta stampata su “Politica”: quanto basta alla sua amante, che è presente, lo ama e ne è gelosa, per parlarne al fratello di Sena, del quale poi la donna diventerà la moglie. Il cognato di Mesa, funzionario del Partito in un’epoca di stretta osservanza stalinista, fa inviare l’incauto suo parente ai lavori forzati in una lontana miniera. Tocca a Sena mandare avanti la baracca con piccoli lavori da sarta e dando ad intendere a tutti, soprattutto ai suoi figli, che il papà è in viaggio d’affari.

synopsis Mesa is a good man from Sarajevo, married to Sena and father of two children. One day, on the train, he makes a small comment about a cartoon published in “Politics”: that is enough for his lover, who is present, loves him and is jealous, to talk about it to Sena’s brother, who she will then marry. Mesa’s brother in law, a party member in a period of strict Stalinist control, gets Mesa taken to a forced labor camp. So Sena has to keep the family going with small tailoring jobs and making everyone believe, children included, that their father is on a business trip.

nota critica “(...) Il nucleo poetico del film è Malik e il suo sonnambulismo: in una certa misura la vicenda è raccontata attraverso i suoi occhi innocenti. E quella colonna sonora con il motivo ricorrente delle radiocronache delle partite di calcio della nazionale jugoslava è un contrappunto funzionale. Non aveva tutti i torti quel giovane critico di Cineforum a dire che Truffaut è morto, ma ci è rimasto Kusturica.” (Morando Morandini, Il Giorno) premi/awards 1985 - Festival di Cannes: Palma d’oro Golden Palm, Premio Fipresci Prize

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critical note “(...) The poetic center of the film is Malik and his sleepwalking: in a way the story is told through his innocent eyes. And the soundtrack with the recurring motifs of the national Yugoslavian football team game comments is a functional counterpoint. That young critic from Cineforum wasn’t wrong to say Truffaut is dead, but we still have Kusturica” (Morando Morandini, Il Giorno)

1986 - Oscar: candidato come Miglior Film Straniero nomination as Best Foreign Film

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

IL TEMPO DEI GITANI

ARIZONA DREAM

DOM ZA VESANJE

Jugoslavia, Gran Bretagna, Italia 1989 | 35mm | colore | 141’

USA, Francia | 1993 | 35mm | colore | 142’

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Emir Kusturica, Gordan Mihić fotografia cinematography: Vilko Filać montaggio editing: Andrija Zafranovic scenografia set design: Miljen Kreka Kljakovic musica music: Goran Bregović costumi costumes: Mirjana Ostojic

interpreti cast: Davor Dujmović, Bora Todorović, Ljubica Adzović, Husnija Hasimovic, Sinolicka Trpkova, Elvira Sali, Zabit Memedov, Suada Karisik, Sedrije Halim, Ajnur Redzepi, Edin Rizvanoic, Ibro Zulic produzione production: Forum Sarajevo, Ljubavny Film, P.L.B. Film, Smart Egg Pictures, Television of Sarajevo

sinossi Perhan, un ragazzo nomade molto timido ed ingenuo, vive in una misera casetta con la vecchia nonna Khaditza, una guaritrice che lo tiene con sé dalla nascita, la sorellina Danira, zoppa ad una gamba per una malattia congenita, e lo zio Merdzan, un po’ spostato e con la mania del gioco. Perhan è innamorato di Azra, ma la madre di lei, Ruza, non vuole saperne di lui, povero e senza prospettive di lavoro. In seguito ad un intervento quasi miracoloso di Khaditza sul figlioletto del ricco Ahmed, detto “Sceicco”, la donna prega l’uomo di prendersi cura di Danira e di farla operare in un ospedale di Lubiana. Ahmed promette di fare tutto il possibile e con lui va anche Perhan, che però viene convinto da quest’ultimo a lasciare la piccola in ospedale e a seguirlo in Italia dove si possono fare affari d’oro...

synopsis Perhan, a very shy and ingenuous nomadic boy, lives in a miserable little house with his old grandmother Khaditza, a healer who has looked after him since he was born, his little sister Danira, who limps because of a congenital condition, and his uncle Merzdan, a little strange and with a tendency to gamble. Perhan is in love with Azra, but her mother, Ruza, doesn’t want her to have anything to do with Perhan who is poor and without work prospective. Following the miraculous cure by Khaditza of the son of rich Achmed, “the Sheik”, she begs him to take care of Danira and to get her operated in a Ljubljana hospital. Ahmed promises to do everything in his power and Perhan goes with him but is convinced by Ahmed to leave the girl in the hospital and to follow him to Italy where you can make a lot of money…

nota critica “Si pensi pure a François Truffaut per quel processo di maturazione tra sorriso e malinconia del giovane Perhan o per la bravura di regia con cui Kusturica sa far recitare i suoi attori (bravissimi tutti. Con un voto in più per il protagonista Davor Dujmović). O si pensi a Milos Forman per quel disegno pungente a piccoli schizzi ora lievi ora chiassosi. Ma è tutto di Kusturica.” (Alberto Pesce, La rivista del Cinematografo)

critical note “Makes you think of François Truffaut for that maturation process between smile and young Perhan’s gloom or for the directing talent with which Kusturica knows how to make his actors perform (all of them very impressive, with an extra mention for Davor Dujmović). Also makes you think about Milos Forman for the sharp drawing sometimes delicate and sometimes loud. But it’s all Kusturica.” (Alberto Pesce, La rivista del Cinematografo)

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: David Atkins fotografia cinematography: Vilko Filać montaggio editing: Andrija Zafranovic scenografia set design: Miljen Kreka Kljakovic musica music: Goran Bregović costumi costumes: Jill M. Ohanneson interpreti cast: Johnny Depp, Jerry Lewis, Faye Dunaway,

sinossi Un cacciatore Inuit si avvia a casa con sulla slitta un pesce halibut appena pescato. Questo pesce pervade l’intero film in forma sia reale che immaginaria, intanto Axel etichetta il pesce a New York dove vive felice, ma arriva dall’Arizona un messaggero per portarcelo in occasione del matrimonio dello zio. È un bluff per trascinare Axel negli affari di famiglia. In Arizona, Axel incontra due strane donne, vivaci, senza risorse e tormentate dalle discordie famigliari. nota critica “(...) Emir Kusturica è matto: nel senso buono in cui sono matti i poeti. (...) Ora era approdato, per colpa e merito delle solite sirene hollywoodiane, in America, anzi in quel concentrato di America profonda che è l’Arizona, con una storia incantevole e improbabile che solo Emir Kusturica poteva immaginare e restituire con la credibilità assurda che, appunto, ha la poesia. (...) Il miracolo di Kusturica è di riuscire a fare, nella profonda America, e in collaborazione di scrittura con David Atkins, un film profondamente suo, in cui non rinuncia, anzi dà vigore, alla sua poesia, al suo gusto per l’assurdo, alla commedia intrisa di tenerezza, come dimostra anche la meravigliosa “surrealtà” della cornice tra gli eschimesi.” (Irene Bignardi, Il Venerdì di Repubblica)

Lili Taylor, Vincent Gallo, Paulina Porizkova, Michael J. Pollard, Candyce Mason, Alexia Rane, Polly Noonan, Ann Schulman, Jackson Douglas, Tricia Fischer, Emir Kusturica, Michael S. Tohn Produttori Producers: Yves Marmion, Claudie Ossard, Richard Brick produzione production: Canal+, Constellation, Hachette Première, Union Générale Cinématographique (UGC)

synopsis An Inuit hunter races his sled home with a fresh-caught halibut. This fish pervades the entire film, in real and imaginary form. Meanwhile, Axel tags fish in New York as a naturalist’s gopher. He’s happy there, but a messenger arrives to bring him to Arizona for his uncle’s wedding. It’s a ruse to get Axel into the family business. In Arizona, Axel meets two odd women: vivacious, needy, and plagued by neuroses and familial discord. critical note “(...) Emir Kusturica is crazy, in a good way, like poets are crazy. He had showed it in all his previous history (…). Now he has arrived, by merit of Hollywood’s usual alarms, in America, actually in that piece of deep America that is Arizona, with an enchanting and improbable story that only Emir Kusturica could imagine and restitute with the absurd credibility that has poetry.(…) Kusturica’s miracle is to manage to make, in deep America, and collaborating with writer David Atkins, a profoundly personal film, in which he does not renounce but rather encourages, his poetry, his taste for the absurd, comedy laced with tenderness as shown by the picture frame between the eskimos.” (Irene Bignardi, Il Venerdì di Repubblica)

premi/awards 1989 - Festival di Cannes: Miglior Regista Best Director 1991 - Guldbagge Awards of Sweden: Miglior Film Sraniero Best Foreign Film 104

premi/awards 1993 - Berlinale: Orso d’argento Silver Bear 1994 - Warsaw IFF: Premio del Pubblico Audience Award 105


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

UNDERGROUND

GATTO NERO, GATTO BIANCO

VERSIONE INTEGRALE

CRNA MACKA, BELI MACOR

Francia, Jugoslavia, Germania, Ungheria 1995 | 35mm | colore | 312’

Jugoslavia, Francia, Germania 1998 | 35mm | colore | 127’

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Dušan Kovačević fotografia cinematography: Vilko Filać montaggio editing: Branka Ceperac scenografia set design: Miljen Kreka Kljakovic musica music: Goran Bregović costumi costumes: Nebojsa Lipanovic

interpreti cast: Miki Manojlović, Lazar Ristovski, Mirjana Joković, Slavko Štimac, Ernst Stötzner, Srđan Todorović, Mirjana Karanović, Milena Pavlović, Danilo ‘Bata’ Stojković, Bora Todorović, Davor Dujmović, Emir Kusturica, Dr. Nele Karajlić produttori producers: Milorad Vucelic produzione production: Ciby 2000, Komuna Film, Pandora

sinossi 1941, Belgrado. Marko, comunista attivista ha fatto entrare Blacky nel partito. Ma la Germania invade la Jugoslavia e i due amici passano il tempo fra atti di resistenza e traffici prolifici. Condivideranno anche la bella Natalja, attrice protetta da un ufficiale nazista. Durante il conflitto, Marko rinchiude Blacky e il suo clan in una casa di Belgrado per potersi tenere Natalja tutta per se, convincendoli a fabbricare armi e altri prodotti per il mercato nero, sfruttandoli a suo profitto. Ma un giorno, quando gli schiavi lasciano il sotterraneo, trovano il paese devastato dalla guerra civile…

synopsis 1941, Belgrade. Marko, communist activist let his friend Blacky enter the Party. But German invade Yugoslavia and the two friends will share their time between acts of resistance and very profitable traffics. They will share also beautiful Natalja, an actress whom a Nazi officer “protects”. During the conflict, Marko will arrange to lock up Blacky and its clan in the basement of an house of Belgrade. Thus will he be able to keep Natalja for himself only. He will continue to exploit them during decades, for his greater profit. But one day, the slaves will leave the basement and will find their country devastated by the civil war…

nota critica “È difficile stringere in una definizione di genere un grande film visionario come il 5° lungometraggio del bosniaco Kusturica, che fa pensare ad Alice nel paese delle meraviglie riscritto da Kafka, con Hyeronimus Bosch come scenografo e Francis Bacon direttore della fotografia. “C’era una volta un paese...” è il sottotitolo. La Jugoslavia, naturalmente. Kusturica dice che non è un film nostalgico, ma un necrologio. Forse il Paese di cui ha cercato di raccontare 40 anni di storia non è mai esistito. Underground è il sogno di un incubo, quello della Storia e del suo tempo sporco.” (Il Morandini)

critical note “It is difficult to restrain in a definition of genre a great visionary film like the bosnian director Kusturica’s fifth feature film. It makes one think about Alice in Wonderland rewritten by Kafka, and Hyeronimus Bosch as a set designer and Francis Bacon to direct photography. (...) “Once upon a time there was a country …” is a sub-title, Yugoslavia of course. Kusturica says it is not a nostalgic film but rather a necrology. Maybe the country he is trying to tell a story about never even existed. Underground is the dream of a nightmare, nightmare of history and of his dirty time. (Il Morandini)

premi/awards 1995 - Cannes Film Festival: Palma d’oro Golden Palm 1997 - Boston Society of Film Critics Awards: Miglior Film in Lingua Straniera Best Film in Foreign Language 106

1997 - Kinema Junpo Awards: Miglior Film in Lingua Straniera Best Film in Foreign Language

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Gordan Mihić, Emir Kusturica fotografia cinematography: Thierry Arbogast, Michel Amathieu montaggio editing: Svetolik-Mika Zajc scenografia set design: Milenko Jeremic musica music: Nele Karajlić (Black cat white cat orchestra) costumi costumes: Nebojsa Lipanovic

interpreti cast: Bajram Severdzan, Srđan Todorović, Branka Katić, Florijan Ajdini, Ljubica Adžović, Zabit Memedov, Sabri Sulejman, Jasar Destani, Stojan Sotirov, Predrag Laković produttore producer: Karl Baumgartner produzione production: Komuna Film, October Films, Pandora Filmproduktion, Stefi S.A., Canal+, Ciby 2000, France 2 Cinéma

sinossi Matko è un imbroglione da quattro soldi, che vive sulle sponde del Danubio con il diciassettene figlio Zare. Dopo un affare andato male deve dei soldi all’affermato gangster Dadan. Dadan ha una sorella, Afrodita, che vuole disperatamante che si sposi, cosi i due fanno un patto, Zare deve sposarla. Nessuno dei due però tiene molto al matrimonio combinato: Zare è inamorato di Ida mentre Afrodita sta aspettando l’uomo dei sogni.

synopsis Matko is a small time hustler, living by the Danube with his 17 year old son Zare. After a failed business deal he owes money to the much more successful gangster Dadan. Dadan has a sister, Afrodita, that he desperately wants to see getting married, so they strike a deal: Zare is to marry her. But none of the two care much for an arranged marriage: Zare is in love with Ida, Afrodita is waiting for the man of her dreams.

nota critica “Gatto nero, gatto bianco si sviluppa nel corso di un progetto per un documentario sulla band zigana di Underground (i Muzika Akrobatika) e smentisce il drammatico proponimento di Kusturica di non fare più film. Dal punto di vista stilistico, esso infatti partecipa appieno dell’effervescenza e dell’affollamento del film precedente, abbandonando qualsiasi riferimento esplicito alla Storia e puntando vertiginosamente sulla commedia. Ma dal punto di vista poetico e narrativo, il film s’immerge completamente in quel mondo Rom a cui, qualche anno fa, il regista aveva dedicato lo struggente Il tempo dei gitani (lo sceneggiatore è il medesimo, Gordan Mihić). (…) Gatto nero, gatto bianco è il regno in cui tutto è possibile e dove Kusturica ha deciso di scatenarsi”. (Paola Malanga, Panoramiche)

critical note “Black cat, white cat was developped during a project for a documentary about the underground gipsy band (Muzika Akrobatika) and negates Kusturica’s clamouring announcement to never make a film again. From a style point of view, the director fully participates in the effervescence and crowdedness of his last film, abandoning any explicit reference to History and bets it all on comedy. But from a narrative and poetic perspective, the movie completely emerges itself in that Rom world, to which, a few years ago, he dedicated the emotional Time of the Gypsies ( the screenwriter is the same Gordan Mihić.(…). Black cat, white cat is a kingdom where anything is possible and where Kusturica decided to go wild”. (Paola Malanga, Panoramiche)

premi/awards 1998 - Festival di Venezia: Leone d’argento Silver Lion, Leoncino d’oro Little Golden Lion, Premio Lanterna Magica Prize

1999 - International Biennal for Film Music: Premio per la Musica da Film e Media a Prize for Film and Media Music to Nele Karajlić 107


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

SUPER 8 STORIES

LA VITA È UN MIRACOLO ŽIVOT JE ČUDO

Italia, Germania 2001 | 35mm | b/n e colore | 90’ regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Mary Harron, Guinevere Turner fotografia cinematography: Michel Amathieu montaggio editing: Svetolik Mica Zajc musica music: No Smoking Orchestra costumi costumes: Divna Jovanovic interpreti cast: Aleksandar Balaban, Zoran Marjanović

sinossi È un documentario che racconta una musica. Una musica che racconta un mondo: quello folle, creativo e drammatico dei Balcani. Protagonista è la punk-band No Smoking nata vent’anni fa a Sarajevo nella pace e passata, poi, in mezzo a tutte le tragedie della storia mantenendo la sua equidistanza. Il film documenta un fenomeno insolito in cui tutti i generi musicali dei Balcani si mischiano per testimoniare il passaggio degli eserciti nell’arco di un migliaio di anni. Ne è nata una musica chiamata Unza Unza. nota critica “Il principio ispiratore dell’intero lavoro, fin dal titolo, è quello dell’home-movie con la sua fragilità ed autoreferenzialità; ne viene fuori un collage che resuscita la pellicola a passo ridotto del filmino domenicale, integrato da massicci interventi in digitale: ciò facendo, il regista abbraccia senza mezzi termini l’estetica della bassa fedeltà e cerca una coerenza di fondo nella messa in quadro approssimativa, nel montaggio caotico, nella disomogeneità dei supporti. Non si fatica invece a riconoscere nel film la testimonianza di un’attitudine autarchica. Super 8 Stories può essere considerato un’eco distante del film d’esordio. (...)”. (Luca Bandirali, Segnocinema) premi/awards 2001 - Chicago IFF: Placca d’argento come Miglior Documentario Silver Plaque as Best Documentary 108

Francia, Serbia-Montenegro 2004 | 35mm | colore | 155’ Čeda, Nenad Gajin Coce, Goran Markovski Glava, Drazen Janković, Dr. Nele Karajlić, Emir Kusturica, Stribor Kusturica, Zoran Milošević, Nenad Petrović, Dejan Sparavalo, Joe Strummer produttori producers: Carlo Cresto-Dina, Raimond Goebel produzione production: Fandango - Pandora - Cooperativa Edison - Rasta Film, Tele+ - La Sept / Arte

synopsis It is a documentary about music, which is about a world, crazy, creative and dramatic, in the Balkans. The main character is the punk band No Smoking born twenty years ago in Sarajevo in peace time and that has since then been in the middle of all the tragedies maintaining its equidistance. The film documents an unusual phenomenon. One that has found its own course, totally original, all the different musical genres of the Balkans have come together to show the passing through of all the armies in the arc of a millennia. From this a musical genre is born, that is called Unza Unza critical note “The inspirational principle behind the entire work, from the title itself, is the one behind the home-movie with its fragility and self-reference; what comes out is a collage that resuscitates the film as a Sunday movie, integrated with huge digital intervention: doing this, the director embraces without closed means the aesthetics of low loyalty and looks for a general coherence in the rough framing, the chaotic montage and the non-homogeneous supports. It is actually easy to recognize the testimony of a self-sufficient attitude. Super 8 Stories can be considered a distant echo of his first movie. (...)”. (Luca Bandirali, Segnocinema)

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Ranko Bozić, Emir Kusturica, da un’idea di based on an idea by Gordan Mihić fotografia cinematography: Michel Amathieu montaggio editing: Svetolik Mica Zajc scenografia set design: Milenko Jeremic musica music: Emir Kusturica, Dejan Sparavalo costumi costumes: Zora Mojsilovic

interpreti cast: Slavko Štimac, Vesna Trivalić, Nataša Solak, Vuk Kostić, Nikola Kojo, Mirjana Karanović, Aleksandar Berček, Davor Janjić, Stribor Kusturica, Dr. Nele Karajlić, Dejan Sparavalo produttori producers: Emir Kusturica, Maja Kusturica, Alain Sarde produzione production: Les Films Alain Sarde, Rasta Films, Cabiria Films, France 2 Cinema, Studiocanal

sinossi Nel 1992 Luka, un ingegnere serbo di Belgrado, si trasferisce in un villaggio bosniaco con il compito di progettare la linea ferroviaria che trasformerà la regione in un paradiso turistico. Sono con lui sua moglie Jadranka, cantante lirica, e il loro figlio Milos. L’ottimismo prorompente di Luka deve fare i conti con lo scoppio della guerra. Sua moglie fugge con un musicista, mentre il figlio viene richiamato al fronte.

synopsis In 1992, Luka, a Serbian engineer from Belgrade, moves to a Bosnian village to plan the railroad that will transform the region in a touristic paradise. His wife Jadranka, a singer, and Milos his son are with him. Luka’s unbridled optimism must come to terms with the outbreak of war. His wife escapes with a musician while his son is called back to the frontlines. He now only has to wait, without losing hope. Life still has plenty in reserve for him.

nota critica “(...) Tra clamori musicali e versi di animali in libertà, in un confuso delirio di baci e botte, i partecipanti si cercano, si avvinghiano, si respingono, ridono, piangono, esplodono di felicità e qualche volta muoiono. Perché nella roboante orchestrazione di La vita è un miracolo entrano all’improvviso le cannonate della guerra civile: e il film, pur essendo simile ai precedenti dello stesso autore, alza il tiro del furore antropologico in una stoica carnevalizzazione della tragedia balcanica. (...) Tutto è raccontato convulsamente, sopra le righe, in una chiave di allegria catastrofica che si contraddice a ogni passo. È evidente che non siamo di fronte a una variazione intellettualistica, ma a uno sfogo torrenziale e pronto a svicolare in ogni direzione. (...)” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

critical note “(...) Between musical clamors and animal noises, in a confused mess of kisses and punches, the characters look for each other, cling to each other, push themselves away, laugh, cry, explode from happiness and sometimes die. Because in the inflated orchestration of Life is a miracle the cannonades of war suddenly enter: and the movie, even if similar to the author’s previous work, raises anthropological fury in a stoical travesty of the Balkan tragedy. (…) Everything is told convulsively, in between the lines, with a note of catastrophic happiness that contradicts itself at every step. It is clear that we are not in front of an intellectual variation, but a torrential outlet ready to sneak off in any direction.(…) (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

premi/awards 2004 - Festival di Cannes: Premio del Sistema Educativo Nazionale Francese Cinema Prize of the French National Education System

2005 - César Award: Miglior Film dell’Unione Europea Best European Union Film 2005 - Sofia IFF: Miglior Film dei Balcani Best Balkan Film 109


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: EMIR KUSTURICA

PROMETTILO!

MARADONA BY KUSTURICA

Francia, Serbia 2007 | 35mm | colore | 126’

Spagna, Francia 2008 | 35mm | colore | 90’

Zavet

regia direction: Emir Kusturica sceneggiatura screenplay: Ranko Bozić, Emir Kusturica, basata su un racconto di based on a story by Rade Marković fotografia cinematography: Milorad Glusica montaggio editing: Svetolik Mica Zajc scenografia set design: Radovan Markovic musica music: Stribor Kusturica costumi costumes: Nebojsa Lipanovic

sinossi Il giovane Tsane vive con il nonno e la mucca Cvetka su una remota collina. Quando il nonno avverte di essere arrivato agli ultimi giorni della sua vita, chiede al nipote di onorare tre promesse: Tsane deve recarsi nella città più vicina e vendere la mucca al mercato, poi, con i soldi ricavati, deve comprare un’icona religiosa e qualche cosa che desidera veramente per sé. In ultimo, deve trovare una moglie e tornare a casa con lei prima della morte dell’anziano parente. Il giovane riesce a mantenere le prime due promesse, ma la terza sembra veramente difficile da rispettare finché, un giorno, Tsane incontra Jasna... nota critica “Emir Kusturica (...) non meritava un esilio tanto lungo, essendo tornato senza clamorosi picchi al suo cinema migliore. Tra amore, morte e un carnevale malinconico fatto di facce sballate, sguardi spiritati, una costumista ispirata. Tra colori e musiche inconfondibili (merito del figlio Stribor Kusturica, qui in gran forma anche come attore). (…) Il talento è lo stesso di sempre, anche nelle esagerazioni di sceneggiatura e di follia visionaria, e ci ricorda come il cinema migliore sia, sempre più spesso, a est: come in quella ex Jugoslavia martoriata che offre, a getto contino, cinegioielli, dalla Serbia alla Slovenia. Passando, appunto, per Kusturica.” (Boris Sollazzo, Liberazione) festival 2007 - Festival di Cannes – Concorso Competition 110

interpreti cast: Uroš Milovanović, Marija Petronijević, Miki Manojlović, Aleksandar Berček, Ljiljana Blagojević, Stribor Kusturica, Kosanka Djekić, Vladan Milojević produttore producer: Olivier Delbosc, Emir Kusturica, Marc Missonnier produzione production: Fidélité Productions, Rasta International, France 2 Cinema, Studiocanal, Canal +, TPS Star

synopsis Young Tsane lives with his grandfather and Cvetka the cow on a remote hill. When the old man figures he has reached the last days of his life, he asks his grandson to honor three promises: Tsane must go to the nearest village and sell the cow on the market, then, with the money he must buy a religious icon and something he really wants for himself. In the end, he has to find a wife and return home with her before the old man dies. Young Tsane manages to keep two of the three promises but the third one seems impossible to keep until, one day, he meets Jasna… critical note “Emir Kusturica (...) did no merit such a long exile, having returned without clamor to his best work. Between love, death and a gloomy carnival made of messed up faces, spirited looks and an inspired costume designer. With its colors and unmistakable music (thanks to his son Stribor Kusturica, also great here as an actor), (…) the talent is the same as always, even in the screenplay exaggerations and crazy vision, and it reminds how the best cinema is, always more often, to the east: as in a tormented Ex-Yugoslavia that offers, continuously, cinematic gems, from Serbia to Slovenia and of course Emir Kusturica. (Boris Sollazzo, Liberazione)

regia direction: Emir Kusturica fotografia cinematography: Rolo Pulpeiro Vega montaggio editing: Svetolik Zajc musica music: Stribor Kusturica, Manu Chao interpreti cast: Diego Armando Maradona, Emir Kusturica,

Manu Chao, Stribor Kusturica, Lucas Fuica produttore producer: José Ibáñez produzione production: Estudios Picasso, Exception Wild Bunch, Pentagrama Films S.L.

sinossi Documentario sul calciatore argentino Diego Armando Maradona. Da molti considerato il miglior calciatore del mondo, Maradona è anche conosciuto per la sua dipendenza dalle droghe.

synopsis Documentary about Argentinean football player Diego Armando Maradona. Often considered as the best football player in the world, Maradona is also known for his addiction to drugs.

nota critica “Kusturica (…) celebra contemporaneamente se stesso, in una immedesimazione totale col campione, di cui è il più grande fan, ma che vede anche, nella ribalderia simpatica e sbruffona e negli atteggiamenti sempre sopra le righe, come una proiezione di se stesso: due artisti, uno del pallone l’altro della cinepresa, ed entrambi artisti geniali della vita, di quanto di più esagerato essa contiene. (…) È inutile cercare, in questo documentario unico nella sua tendenziosità e nella sua indisciplinata frammentarietà, qualche segno di critica o di presa di distanza dagli eccessi del “Pibe de Oro”: diminuire la leggenda di Maradona, dal punto di vista del regista, sarebbe come diminuire la propria, di leggenda. Ne esce il ritratto di un uomo politicamente schierato, che si fa tatuare il volto del Che sul braccio, che simpatizza con Fidel, che scaglia maledizioni agli americani: ovunque dalla parte del “popolo” (…). Un uomo che non ha difficoltà ad ammettere le proprie debolezze, che sembra sincero quando dichiara che la sua dipendenza dalla cocaina non gli ha permesso di stare accanto alle due figlie. La droga, anche, in questa ottica celebrativa diventa, dunque, un peccato che si può e si deve perdonare, proprio perché aggiunge, non sottrae, umanità al personaggio, davvero umano troppo umano.” (Alberto Morsiani, Cineforum)

critical note “Kusturica (...) contemporarily celebrates himself, in a complete blending with the champion, of whom he is the greatest fan, but also sees, in the friendly banter and an attitude always in between the lines, as a projection of himself: two artists, one with a football the other of filming, and both genius artists of life, of the most exaggerated that it contains. (…) It is useless to look for, in this documentary, unique in its tendentiousness and its undisciplined fragmenting, some signs of criticism or distancing from the excesses of the “Pibe de Oro”: to reduce Maradona’s legend, in the director’s perspective, would be to reduce his own legend. The portrait that comes out, of a man angry against politics, who has the face of the CHE tattooed on his arm, who is friendly with Fidel, who curses Americans: always on “the people’s” side (…). A man who has no problem to admit his own weaknesses, who seems sincere when he says his addiction to cocaine has not enabled him to be close to his two daughters. The drugs, in this celebrating perspective become, therefore, a sin that can and must be forgiven, because it adds, it does not take away, humanity to the character, so human, actually too human.” (Alberto Morsiani, Cineforum)

festival 2008 - Festival di Cannes 111


OMAGGIO

KEN RUSSELL

I DIAVOLI LA PERDIZIONE TOMMY GOTHIC L’ULTIMA SALOMÈ WHORE

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OMAGGIO

Ken Russell Ken Russell è stato la controparte sediziosa del cinema inglese, da sempre in controtendenza rispetto alla linea d’ombra dell’ordine e del disordine britannico. Sin dal suo esordio, sul finire degli anni 50, quando, sotto contratto per la BBC, firmava documentari biografici davvero poco ortodossi, tendenziosi, visionari, virati in fiction come Gordon Jacob (‘59), The Debussy Film (‘65), Dance of Seven Veils (‘69). Partecipe, immancabilmente in controtendenza, della nuova onda del Free Cinema inglese, che proprio in quegli anni viveva la sua stagione di gloria, Ken Russell ha sempre affrontato con un approccio irruente e frenetico temi in bilico sulla modernità del sentire, sulla confusione tra sentimenti ed emozioni, sul limite estremo tra conscio e inconscio, tra passione e ossessione, tra genio e follia. Era nato nel 1927, a Southampton, come Henry Kenneth Alfred Russell. Gli anni giovanili trascorsi tra mille esperienze (marinaio sui mercantili, pilota della RAF, ballerino e attore, infine fotografo), testimoniano già quello spirito irrefrenabile che sino alla fine lo renderà noto come un uomo – e non solo un artista – a dir poco trasgressivo. Dopo gli anni della BBC e dopo i poco fortunati French Dressing (‘64) e Il cervello da un miliardo di dollari (‘67), trova la strada giusta con Donne in amore (‘69), adattamento del romanzo di D.H. Lawrence che lo introduce nelle inquiete e “scandalose” tematiche passionali e spirituali di cui il suo cinema più autentico d’ora innanzi si nutrirà. Seguono in rapida successione una serie di film che definiscono pienamente lo stile e le tematiche del suo cinema: L’altra faccia dell’amore (‘70) è una caleidoscopica rievocazione della vita e della musica di Cajkovskij; I diavoli (‘71) è il film dello scandalo e dell’anatema della Chiesa Cattolica per la sua furente rievocazione dell’inquisizione cattolica nella Francia di Richelieu; Messia selvaggio (‘72) è la storia dello scultore francese Henri Guadier e della sua unione con la scrittrice polacca Sophie Brzeska. Sono tutte opere di grande intensità, in cui Ken Russell affronta attraverso figure altisonanti temi che vanno dai limiti morali della società alla concezione estetica della vita, all’irrefrenabilità dei sentimenti. Nelle sue opere successive la musica torna ad avere un ruolo travolgente: Perdizione (‘74) è la visionaria ricostruzione della vita di Mahler; Tommy (‘75) è la prima opera-rock cinematografica, basata sul concept album dei Who; Lisztomania (‘75) è la biografia di Liszt narrata in forma di musical; Valentino (‘77) è il ritratto della star del muto attraverso l’interpretazione di Rudolf Nureyev. A partire dagli anni ‘70, Russell spinge la sua ispirazione in territori più torbidi, spesso ai confini con le atmosfere gotiche e con suggestioni eccessive: è il caso dell’horror psicotropico Stati di allucinazione (‘80), del cupo thriller China Blue (‘84) e del visionario Gothic (‘86), ma anche della sua personalissima versione del celebre testo di Oscar Wilde, L’ultima Salomè (‘88) e di Whore (‘91), incursione nel mondo della prostituzione. Per tutti gli anni ‘90 e nel seguente decennio, la sua foga creativa lo porta a lavorare di nuovo per la televisione, sentendosi sempre più marginalizzato da un cinema che nel frattempo è cambiato. Sono anni ricchi di una miriade di opere di vario formato e differente esito, in gran parte provocatoriamente ispirate a testi letterari o a una visione estrema dell’arte e della vita come eccesso e provocazione. Lo “scandalo” Ken Russell si spegnerà solo con la sua morte, il 27 novembre 2011 a Lymington, nel natio Hampshire.

Ken Russell has been the seditious counterpart of English cinema, always on a offbeat towards the shadow line of British order and disorder. Since his debut, in the late 50’s, on a contract for BBC, he used to make very visionary and tendentious biographic documentaries, turned into fictions such as Gordon Jacob (‘59), The Debussy Film (‘65), Dance of Seven Veils (‘69). He obviously took part on a offbeat to the new wave of the English Free Cinema, that right in those years was going through the glory season. Ken Russell has always faced with a vehement approach the themes balanced by modernity of feeling, confusion between emotions, extreme limit among conscious and unconscious, passion and obsession, genius and madness. He was born in 1927, in Southampton, like Henry Kenneth Alfred Russell. The young years spent among a million experiences (sailor on merchant ships, pilot of RAF, dancer, actor, and even photographer), tell of an uncontrollable spirit that will make him known as a man - and not only as an unconventional artist. After the BBC years and the unlucky French Dressing (‘64) and Billion Dollar Brain (‘67), he finds the right path with Women in Love (‘69), adapted from D.H. Lawrence’s novel and introducing Russell to the “scandalous” passion and spiritual issues, core of his cinema from now on. A number of films in quick succession follow, fully defining his styles and themes of his art: The Music Lovers (‘70) is a kaleidoscope evocation of Cajkovskij’s life and music; The Devils (‘71) is the scandal film and anathema of the Catholic Church and angry recall of the catholic inquisition of Richelieu’s France; Savage Messiah (‘72) is the story of the French sculptor Henri Guadier and his union with the Polish writer Sophie Brzeska. They are all very intense works where Russell faces issues such as the moral limits of society, the aesthetic idea of life and uncontrollableness of feelings with the use of pompous characters. In his following works, music has an overwhelming role once again: Mahler (‘74) is the visionary reconstruction of Mahler’s life; Tommy (‘75) is the first rock film, based on Who’s concept album; Lisztomania (‘75) is Liszt’s biography through a musical; Valentino (‘77) is the portray of the mute star with the interpretation of Rudolf Nureyev. Starting from the 70’s, Russell moves his inspiration towards darker lands, often on the borders with the gothic atmospheres and exaggerated suggestions: like the psychotropic horror Altered States (‘80), the dark thriller China Blue (‘84) and the visionary Gothic (‘86), but also the personal version of the famous Oscar Wilde’s Salomè’s Last Dance (‘88) and Whore (‘91), a visit in the world of prostitution. For the all 90’s and for the following decade, his creative force brings him to work once again for TV, feeling always more marginalized by a cinema that has changed meanwhile. These are years rich with a high number of works of various formats and different result, mainly inspired by literary books or an extreme vision of art and life as an excess and provocation. The Ken Russell “scandal” will finish only with his death, on 27th November 2011 in Lymington, Hampshire, his homeland.

Massimo Causo

Massimo Causo

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OMAGGIO: KEN RUSSELL

OMAGGIO: KEN RUSSELL

I DIAVOLI

LA PERDIZIONE

UK | 1971 | 35mm | colore | 110’

UK | 1974 | 35mm | colore | 115’

THE DEVILS

MAHLER

regia direction: Ken Russell sceneggiatura screenplay: Ken Russell, from the novel dal romanzo The Devils of Loudun di by Aldous Huxley fotografia cinematography: David Watkin montaggio editing: Michael Bradsell scenografia set design: Derek Jarman musica music: Peter Maxwell Davis costumi costumes: Shirley Russell

interpreti cast: Vanessa Redgrave, Oliver Reed, Dudley Sutton, Kenneth Colley, Andrew Faulds, Michael Gothard, Max Adrian, Christopher Logue, John Woodvine, Brian Murphy, Iza Teller, Catherine Willmer, Gemma Jones, Murray Melvin, Georgina Hale, Judith Paris, Graham Armitage produttori producers: Ken Russell, Robert H. Solo produzione production: Russo Production, Warner Bros.

sinossi Francia, 1631. A Loudun, nel cuore della Francia di Luigi XIII che ha appena fiaccato le guerre di religione, si fa notare Padre Grandier, un influente sacerdote, la cui religiosità è tanto intensa quanto licenziosa appare la sua vita privata. Dopo aver abbandonato incinta la figlia del magistrato Trincant, infatti, Grandier celebra segretamente le proprie nozze con la giovane Madeleine e rifiuta le morbose attenzioni di Suor Jeanne Des Anges, deforme superiora delle Orsoline, e finisce nel mirino dell’inquisizione.

synopsis France, 1631. In Loudun, heart of France of Louis XIII who has just been struggled by the religion wars, Father Grandier raises up: an influential priest, of which the religiosity is intense as much as his private life appears to be libertine. After abandoning the pregnant daughter of the judge Trincant, in fact, Grandier secretly celebrates his wedding with the young Madeleine and refuses the morbid attention of Sister Jeanne Des Anges, deformed head of the local convent. Bravely faces the accusations of the Inquisition.

nota critica “I diavoli non sono (…) un’opera oggettivamente storica; ma il film di un cattolico che intende la religione a modo suo (il modo di Grandier: largo, non repressivo, postfreudiano) contro un altro modo del tutto opposto (quello inquisitorio, repressivo, intollerante, pre-freudiano). Così si assiste a uno strano scambio delle parti. (…) Tra i fumi e le fiamme di questo piccolo inferno, emerge intatta soltanto la figura di Grandier, con la sua idea di una religione tollerante. Ma, curiosamente, proprio da questa idea antifanatica discende una regia, a ben guardare, fanatica in quanto deformante fino al grottesco.” (Alberto Moravia, Al cinema)

critical note “The devils is not (…) an actual history work; but it is a film of a catholic man taking religion his own way (Grandier’s way: large, non repressive, post-Freudian) against a totally opposite way (inquisitorial, repressive, intolerant, pre-Freudian). What we see is a strange roles changing: the inquisitors, nuns, powerful people and the crowds accusing Grandier of being an instrument of the devil are also accused by the director of being possessed by the devil. (…) Among the rivers and flames of this little hell, only the figure of Grandier emerges intact, with his idea of a tolerant religion. But right from this idea a direction descends fanatic as deforming until grotesque.” (Alberto Moravia, Al cinema)

regia direction: Ken Russell sceneggiatura screenplay: Ken Russel fotografia cinematography: Dick Bush montaggio editing: Michael Bradsell scenografia set design: John Comfort musica music: Dana Gillèspie, Gustav Mahler, Richard Wagner

sinossi Durante un viaggio in treno, il compositore austriaco Gustav Mahler manifesta i primi sintomi della malattia che lo condurrà alla morte. Inizia di qui un viaggio ideale tra i ricordi personali e gli eventi pubblici della sua vita: la sua infanzia, i dissapori col padre, l’amore per la musica e il trasporto per la natura, le vessazione subite in quanto ebreo, i problemi col fratello pazzo, la povertà, la conversione al cristianesimo per dirigere l’Opera di Vienna, il suicidio del fratello musicista, i tradimenti della moglie. nota critica “Il viaggio in treno, metafora della vita, diventa in realtà la rappresentazione della vita e del lavoro del compositore attraverso una serie di fantasie sui suoi ricordi, desideri, sogni e incubi, in cui ogni episodio è presentato sotto forma di parodia di un film famoso. Secondo Ken Russell i cambiamenti di ritmo e di umore seguono i il modello di una sinfonia di Gustav Mahler e i brani musicali scaturiscono in contesti inattesi e rivoluzionari. Sovrabbondanti sono i riferimenti freudiani, sessuali, cinematografici, religiosi, musicali e personali, e il tutto viene risolto metaforicamente.” (Il Cinema – Grande Storia Illustrata, De Agostini)

costumi costumes: Shirley Russel interpreti cast: Robert Powell, Georgina Hale, Lee Montague, David Collings, George Coulouris, Rosalie Crutchley Elaine Delmar, Otto Diamant, Angela Down, Antonia Ellis, Peter Eyre produttore producer: Roy Baird produzione production: Goodtimes Enterprises

synopsis During a train journey, the Austrian composer Gustav Mahler manifests the first symptoms of the illness that will drive him to his death. From here starts an idealised voyage between his personal memories and the public events of his life: the moments of his childhood, the issues with his father, his love for music and his passion for nature, the vexation suffered as a Jew, the problems with his crazy brother, poverty, conversion to Christianity to direct the Vienna Opera, the suicide of his musician brother and his wife’s affairs. critical note “The train journey, metaphor of life, becomes the representation of the life and work of the composer through a series of fantasies about his memories, desires, dreams and nightmares, in which each episode is presented in the form of a parody of a famous film. According to Ken Russel the changes in rhythm and tone follow the example of a Gustav Mahler symphony and the soundtrack flows out in unexpected and revolutionary contexts. Overabundant are the Freudian, sexual, cinematographic, religious, musical and personal references, and the whole is resolved metaphorically.” (Il Cinema – Grande Storia Illustrata, De Agostini)

premi/awards premi/awards 1972 - Nastri d’argento Silver ribbon: Regia del Miglior Film Straniero Direction of Best Foreign Film 116

1972 - NBR Award (National Board of Review, Usa): Miglior Regia Best Direction

1974 - Cannes Film Festival: Premio della Commissione Tecnica Suono e Immagine Grand Prix of Commission Supérieure Technique de l’Image et du Son 1974 BAFTA Awards: Georgina Hale Migliore Attrice

Emergente in un Ruolo Principale Most Promising Newcomer to Leading Film Roles 1975 Writers’ Guild of Great Britain Award: Miglior Sceneggiatura Best Screenplay 117


OMAGGIO: KEN RUSSELL

OMAGGIO: KEN RUSSELL

TOMMY

GOTHIC

UK | 1975 | 35mm | colore | 111’

UK | 1986 | 35mm | colore | 83’

regia direction: Ken Russell sceneggiatura screenplay: Pete Townshend, Ken Russell fotografia cinematography: Dick Bush, Robin Lehman, Ronnie Taylor montaggio editing: Stuart Baird scenografia set design: John Clark musica music: The Who, dal loro omonimo album costumi costumes: Shirley Russell

sinossi Traumatizzato dall’uccisione del padre, inaspettatamente tornato a casa a guerra finita, per mano del patrigno, il piccolo Tommy cresce sordo, muto e cieco, subendo gli abusi di una zingara regina del LSD, del cugino Kevin e dello zio Bernie. Scopertosi incredibilmente abile a flipper, Tommy, ormai adulto, diviene un’idolatrata e ricca star battendo l’invincibile campione Pinball. Ora sfruttato dall’avida madre e dal patrigno, Tommy potrà conquistare la sua libertà solo quando si sarà liberato di loro. nota critica “Eccessivo e travolgente incrocio tra musical, romanzo di formazione e parabola religiosa post-moderna (e kitsch), prima ‘opera-rock’ della storia del cinema, Tommy va visto come il ritratto metaforico della baby boom generation, della quale mette in scena sogni errori e contraddizioni. Numerose le star presenti, dagli stessi Who, autori dei testi e delle musiche, ad Elton John, da Tina Turner a Jack Nicholson, per ognuno dei quali Russell ritaglia un ruolo indimenticabile.” (Catalogo del 26° Torino Int. Gay & Lesbian FF) premi/awards 1976 - Golden Globe: Ann-Margret Migliore Attrice Best Actress (Best Motion Picture Actress – Musical/Comedy) 1976 - Academy Awards: Ann-Margret candidata come

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interpreti cast: Roger Daltrey, Oliver Reed, Ann-Margret, Elton John, Eric Clapton, John Entwistle, Keith Moon, Paul Nicholas, Jack Nicholson, Robert Powell, Pete Townshend, Tina Turner, Victoria Russell produttori producers: Ken Russell, Robert Stigwood produzione production: Hemdale Film Corp., Rogert Stigwood Org.

synopsis Traumatized after seeing his stepfather killing his father, after he came home unexpectedly at the end of the war, young Tommy grew up deaf, mute and blind, and suffers the abuses of an LSD gipsy queen, his cousin Kevin and his uncle Bernie. Discovering his amazing talent for pinball, Tommy, now an adult, becomes a rich and idolized star winning against the invincible Pinball champion. Now used by his avid mother and stepfather, Tommy will only be able to conquer his freedom when he will have freed himself from them. critical note “An excessive and overwhelming mix of musical, comingof-age novel, and postmodern kitschy religious parable, first rock opera of film history, Tommy may be interpreted as a metaphorical portrait of the baby boom generation’s dreams, mistakes and contradictions. The star packed cast, for each of which Russell defined an unforgettable role, including the rock band The Who, which wrote the lyrics and the music, Elton John, Tina Turner and Jack Nicholson.” (26th Turin Int. Gay & Lesbian F. F.Catalogue)

Migliore Attrice Protagonista nominated as Best Actress in a Leading Role, Townshend candidato per la Miglior Colonna Sonora nominated as Best Music

regia direction: Ken Russell sceneggiatura screenplay: Stephen Volk fotografia cinematography: Mike Southon montaggio editing: Michael Bradsell scenografia set design: Christopher Hobbs musica music: Thomas Dalby

costumi costumes: Kay Gallwey, Victoria Russell interpreti cast: Gabriel Byrne, Julian Sands, Natasha Richardson, Myriam Cyr, Timothy Spall, Alec Mango, Andreas Wisniewski, Dexter Fletcher, Pascal King produttore producer: Penny Corke produzione production: Heliolodge Lmt.

sinossi 1816, Villa Diodati, sul lago di Ginevra. Ospiti di Lord Byron, Percy Shelley, sua moglie Mary, la sorellastra di lei Claire e l’ambiguo dottor Polidori, medico del padrone di casa, trascorrono una notte di tempesta bevendo laudano e facendo una seduta spiritica. Dalla sfida letteraria che gli scrittori si lanciano e da una notte che sarà animata da fantasmi, presenze inquietanti, allucinazioni e visioni fantastiche, nasceranno le creature e i versi della letteratura gotica per cui ognuno di loro sarà ricordato.

synopsis 1816, Diodati Villa, on the Geneva lake. Guests of Lord Byron, Percy Shelley, his wife Mary, her stepsister Claire and the shifty doctor Polidori, the host’s physician, spend a stormy night drinking laudanum and sitting through a séance. From the literary challenge taken on by the writers and a night animated by ghosts, troubling presences, hallucinations and supernatural visions, the creatures and verses of gothic literature for which they will all be remembered.

nota critica “Gothic è un sorprendente esercizio di filologia horror che ritorna dopo più di un secolo sul luogo del delitto, Villa Diodati, la notte del 16 giugno 1816, quando Shelley, Byron, il Dottor Polidori e compagne generarono Frankenstein, il vampiro e la ghost story. Un saggio di archeologia psico-cinematografica sul mostro, la sua genesi nevrotica e sessuale, le sue fobie culturali, il suo ambiente naturale (“...ombre, lunghi corridoi, sussurri, solitudine, menzogne”), servito da un talento figurativo insuperabile. Un film su cui, lo si voglia o meno, bisognerà ritornare senza pregiudizi o annoiata miopia.” (Mario Sesti, Cineforum)

critical note “Gothic is a surprising horror philology exercise that goes back on the crime scene, Villa Diodati, after more than a century, on the night of 16th June 1816, when Shelley, Byron, Doctor Polidori and company generated Frankenstein, the vampire and the ghost story. An essay of psychofilm archeology on the monster, his neurotic and sexual genesis, his cultural phobias, his natural environment (“... shadows, long corridors, whispers, loneliness, lies”), served by an enormous figurative talent. A film one should look at, believe it or not, without prejudice or bored myopia.” (Mario Sesti, Cineforum)

premi/awards 1987 - Fantasporto: Gabriel Byrne Miglior Attore Best Actor

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OMAGGIO: KEN RUSSELL

OMAGGIO: KEN RUSSELL

L’ULTIMA SALOMÈ

WHORE

UK | 1988 | 35mm | colore | 87’

USA | 1991 | 35mm | colore | 85’

SALOME’S LAST DANCE

regia direction: Ken Russell sceneggiatura screenplay: Ken Russell, Vivian Russell, dalla pièce di from the pièce by Oscar Wilde fotografia cinematography: Harvey Harrison montaggio editing: Tomothy Gee interpreti cast: Glenda Jackson, Stratford Johns,

sinossi Londra, 5 novembre 1892. Proibita dalle autorità la sua pubblica rappresentazione, la Salomè di Oscar Wilde viene messa in scena da Alfred Taylor nel suo bordello di lusso. Lo spettacolo, cui assiste il solo scrittore, viene allestito sul piccolo palcoscenico in un vasto salone ed è affidato alle prestazioni di una grande attrice dell’epoca, Lady Alice, nel ruolo di Erodiade, e allo stesso padrone del bordello, che interpreta Erode. La servetta del locale è invece Salomè. A fine spettacolo la polizia farà irruzione, arrestando il padrone di casa e gli interpreti principali. nota critica “Quando usci L’ultima Salomè, molti soloni della critica, per puntare l’indice sul “cattivo gusto” russelliano, gridarono allo scandalo per l’uso di tre lillipuziani alla corte di Erode. Ma i soloni, si sa, sono ignoranti e non han visto la Salomè (1923) di Alla Nazimova che i nani li usa a mazzi (l’intera orchestrina per la Danza dei sette veli sembra uno spruzzo di Tod Browning), mentre Ken Russell - più colto di un docente d’arte oxfordiano - non solo lo ha visto, ma lo ha studiato, prelevando suggestioni “a la Beardsley” dalle scenografie della Natasha Rambova. (…) Rien à faire. I soloni han deciso che siamo già nella “fase calante” del regista. Poco importa che l’idea di ambientare l’opera wildiana in un bordello, sia un colpo di genio. Che Glenda Jackson, laida Erodiade, agghindata come una Lady Macbeth che si fa prestare gli abiti dalla Regina Grimilde, sia un guizzo sulfureo. Che Imogen Millais-Scott, col ludibrio e le sue mossette da lolita viziata, sia una Salomé perfetta...” (Andrea Bruni, Nocturno)

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Nickolas Grace, Douglas Hodge, Imogen Millais-Scott, Denis Lill, Russell Lee Nash, Ken Russell, David Doyle, Warren Saire produttore producer: Penny Corke produzione production: Jolly Russell Prod

synopsis London, 5th November 1892. The authorities having prohibited its representation, Oscar Wilde’s Salomè is staged by Alfred Taylor in his luxury brothel. The show, who’s only viewer is the writer, is mounted on the small stage of a vast room, and presents a great actress of the time, lady Alice, in Erodiade’s part, and the brothel’s own owner, in Erode’s part and the brothel’s waitress is Salomè. At the end of the show the police will come barging in, arresting the owner and the main actors. critical note “When Salomè’s last dance came out, the critics’ brass, to point fingers at Russel’s bad taste, declared scandalous the use of three little people in Erode’s court. But the brass, as everyone knows, are ignorant and haven’t seen Alla Nazimova’s Salomè (1923) where there are so many little people (the entire orchestra for the dance of the seven veils seems like something out of Tod Browning), while Ken Russel- more cultured than an oxford art professorhas not only seen it, but has studied it, taking suggestions “Beardley’s style” form Natasha Rambova’s set designs(…) nothing to do, the brass has decided that we are already in the director’s career’s down curve. it doesn’t matter that the idea of staging the Wilde’s work in a brothel is genius, neither does it matter that Glenda Jackson, Laida Erodiade, dolled up as a lady Macbeth who is borrowing clothes from queen Grimilde is a sulfurous flash. nor that Imogen MillaisScott, with her outgoingness and spoiled little girl moves is a perfect Salomè...” (Andrea Bruni, Nocturno)

regia direction: Ken Russell sceneggiatura screenplay: Ken Russell, Deborah Dalton, from the pièce dalla pièce Bondage di by David Hines fotografia cinematography: Amir Mokri montaggio editing: Brian Tagg scenografia set design: Richard B. Lewis musica music: Michael Gibbs

costumi costumes: Leonard Pollack interpreti cast: Theresa Russell, Michael Crabtree, John Diehl, Antonio Fargas, Robert O’Reilly, Charles Macaulay, Jason Kristofer, Jack Nance, Sanjay Chandani, Frank Smith, Gail McMullen produttori producers: Dan Ireland, Ronaldo Vasconcellos produzione production: Cheap Date, Trimark Prctures

sinossi Liz è una prostituta di Los Angeles. Nel suo passato c’è un marito, dal quale è fuggita, e un figlio, ora dato in affidamento. Nel suo presente c’è il suo protettore, dal quale è in fuga e che la cerca per fargliela pagare. La seguiamo nella sua notte di lavoro, mentre lei ci racconta la sua storia, la routine del suo lavoro e le sue esperienze più drammatiche. In un bar incontra Rasta, un suo amico artista di strada, che la invita al cinema. Ma il suo protettore è sempre in cerca di lei.

synopsis Liz is a prostitute form Los Angeles. In her past there was a husband she ran away from and a son who is now in foster care. In her present there is her pimp, who she is escaping from and is looking for her to make her pay. We follow her in her night shift while she tells us about her story, her work routine and her most dramatic experiences. In a bar she meets up with Rasta, an artist friend of hers who invites her to the cinema. But the pimp is still after her.

nota critica “Cine e tv verità, docu-drama, teatro, film anni Sessanta, Whore non ha niente dell’arroganza visiva di Russell. È solo un’intervista alla prostituta Liz sullo sfondo di una città senza identità (ma si riconosce Los Angeles) interpretata da Theresa Russell (…). Strano film, il cui “scandalo” è tutto astrazione, contrazione e spasmo mentale. Theresa Russell in primo piano non gioca sulla seduzione, ha un corpo debordante sotto corpetti strizzati e mini-gonne di pelle con zip sul didietro. E la sua vita di prostituta sta nella norma, niente di sensazionale (…). È un non-segno perché il sesso in lei non è più elemento di ambiguità, di differenza, di conflitto. Ed è questo che sbalordisce nel film di Ken Russell. Liz è un’eroina già morta. In questa noia dovuta all’impossibilità di fuoriuscire dall’assenza, Whore è commovente e politico”. (Mariuccia Ciotta, Il Manifesto)

critical note “Movie and reality tv, docu-drama, theatre, sixties’ movie, Whore doesn’t have anything to do with Russel’s visual arrogance. It’s just an interview of Liz the prostitute with a nameless city as the background (but you can recognize Los Angeles) interpreted by Theresa Russel (…). Strange movie, in which “scandal” is abstraction, contraction and mental spasm. Theresa Russel in the foreground doesn’t bet on seduction, she has a wonderfully curved body under tight tops and leather miniskirts with the zip on the back. And her prostitute life is normal, nothing out of the ordinary (…) It is a non-symbol as sex is no longer an element of ambiguity, difference, or conflict. And that is what astonishes in Ken Russel’s film. Liz is already dead. In this boredom due to the impossibility to leave the absence, Whore is touching and political”. (Mariuccia Ciotta, Il Manifesto)

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CINEMA EUROMEDITERRANEO

SETTIMANA DEL CINEMA SLOVENO EKSPRES, EKSPRES GONE WITH THE TRAIN (EXPRESS, EXPRESS) di Igor Šterk

V LERU IDLE RUNNING (IN FOLLE) di Janez Burger

SELESTENJE RUSTLING LANDSCAPES (STORMIRE FRUSCII NEL PAESAGGIO) di Janez Lapajne

SLEPA PEGA BLIND SPOT (PUNTO DEBOLE) di Hanna Slak

OČA DAD (PAPÀ) di Vlado Škafar

CINEMA EUROMEDITERRANEO

UNO SGUARDO NEL NUOVO CINEMA SLOVENO

Il crollo della Jugoslavia agli inizi degli anni ‘90 segna anche il crollo della cinematografia statale, con un solo produttore – il Viba film. Già alla fine degli anni ‘80 in Slovenia si sono formate le prime piccole produzioni indipendenti, che con la formazione del Fondo del cinema Sloveno nel 1994, come d’altronde in tutta l’Europa, sono diventate il motore della produzione cinematografica. L’analisi delle tendenze cinematografiche dopo l’indipendenza ha però visto un aumento incomprensibile della assenza di ambizione. Non fosse stato per due film per la televisione Quando chiudo gli occhi (di Franci Slak, 1993) e Radio.doc (di Miran Zupanič, 1995), portati sul grande schermo solo in seguito, avremmo potuto definire gli anni 1992 – 1996 un vero e proprio periodo nero nella storia del cinema sloveno. Entrambi i film scavano sulle verità nascoste della storia recente attraverso il thriller politico. Momento di svolta nel processo del rinnovamento e della nascita del “nuovo cinema sloveno” è il 1997 con Express Express (di Igor Šterk, 1997) e Outsider (di AndrejKošak, 1997). Express Express con la scelta di mezzi espressivi cinematografici (tutta la storia si svolge su un treno) rivela il potenziale creativo dell’autore. Non a caso, i film di Šterk e Košak sono opere prime, come anche tutti gli altri film della piccola retrospettiva del festival di Lecce. E proprio l’opera prima di Igor Šterk è stato il primo film dopo l’indipendenza slovena, che ha avuto la distribuzione cinematografica in Germania, dopo una passerella di successo a tanti festival europei e parecchi premi, in Italia per esempio primo premio al festival di Trieste nel 1998. Il seguito del processo di rinnovazione del 1997 vede una variazione dell’approcio creativo sia nella forma che nei contenuti. In folle (di Janez Burger, 1999) è il debutto del regista, laureatosi presso la famosa FAMU, tornato da Praga non solo ricco di conoscenze ma anche contagiato dallo spirito ceco che riesce a “sdolcire” anche il più serio sguardo o immagine. Con un riferimento manifesto a Jim Jarmusch e a Raymond Carver, Burger sottolinea gli aspetti che caratterizzano il mondo dei suoi studenti e la loro impossibilità di affrontare la vita. Il film è stato presentato in concorso al festival di Karlovy Vary, dopo di che ha fato il giro del mondo, visitando moltissimi festival e portandosi a casa tanti premi. Jan Cvitkovič, coautore e protagonista principale del film di Burger, esordisce come regista con Pane e latte nel 2001, una storia episodica sulla dipendenza dall’alcool, che ha portato un evento molto importante nel processo di rinnovamento della cinematografia slovena: il Leone del futuro al festival di Venezia nel 2001. Il nuovo millenio continua con l’esordio di nuovi registi. Stormire di Janez Lapajne (2002) è l’analisi di relazione di una coppia trentenne. L’approcio del regista al tema è molto fresco e spontaneo, caratterizzato da un intenso lavoro con gli attori. Lo stesso anno esordisce anche Hanna Slak con Punto Debole, un’immagine dell’emarginazione sociale, a cui sono condannati i drogati. Il film è stato presentato a Locarno. Il primo decenio si conclude con un’ultimo bellisimo esordio, che è stato il primo film sloveno presentato nella Settimana internazionale della critica del festival di Venezia. Il film Papà di Vlado Škafar mostra un padre e un figlio che trascorrono un’intera giornata in un bosco. Anton Giulio Mancino ha scritto sul film nel catalogo veneziano: “Un film di immagini suggestive, di suoni evocativi, di raccordi lirici e di segrete intermittenze del cuore...” NERINA T. KOCJANČIČ Responsabile Promozione Slovenian Film Center

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A LOOK AT THE NEW SLOVENIAN CINEMA.

CINEMA EUROMEDITERRANEO

The collapse of Yugoslavia of the early 90’s marks the collapse of the state cinema, with only one producer- Viba Film. In the late 80’s the first independent productions raised in Slovenia. With the formation of the Slovenian Film Fund in 1994, they became the engine of film production, as in the rest of Europe. The analysis of film trends after independency has seen an incomprehensible increase of the absence of ambition. If it wasn’t for the TV films When I close my eyes (by Franci Slak, 1993) and Radio. doc (by Miran Zupanič, 1995), released in the cinema afterwards, we could have defined the years 1992 – 1996 a really bad time for the Slovanian cinema. Both films dig into hidden true of the recent history through political thriller. Turning moment of the renewal process and birth of the “new Slovenian cinema” is 1997 with Express Express (by Igor Šterk, 1997) and Outsider (by Andrej Košak, 1997). Express Express with the choice of expressive film means (the all story takes place on a train) reveals the creative power of the author. It is not a case if Šterk’s and Košak’s films are debuts, just like all other films presented in Lecce. Igor Šterk’s debut was the first film after the Slovenian independency, that was distributed in Germany, and won many prizes in European Festivals such as the first prize in Trieste in 1998. The continuation of the renewal process of 1997 can see a variation of the creative approach both in the form and contents. In folle (by Janez Burger, 1999) is the debut of the director, graduated at the famous FAMU. He came back from Prague, not only enriched of notions, but also infected by that Czeck spirit able to “sweeten” even the most serious look or image. With a clear reference to Jim Jarmusch and Raymond Carver, Burger highlights the aspect characterizing the world of his students and impossibility to face life. The film has been presented in competition in Karlovy Vary, after travelling around the world, visiting many Festivals and gaining many prizes. Jan Cvitkovič, co-author and main character of Burger’s film, starts off as director with Bread and Milk in 2001, an episodes story on alcohol dependency, that brought a very important event in the renewal process of Slovenia film: the Lion of the future at the Venice Festival in 2001. The new millennium continues with the debut of new directors. Rustling Landscapes by Janez Lapajne (2002) is the analysis of a 30-years old couple. The approach of the director to the subject is very fresh and spontaneous, made of an intense work with the actors. The same year Hanna Slak debuts too with Blind Spot, an image of social isolation of the drug addicts. The film was presented in Locarno. The first decade ends with a beautiful debut, the first Slovenian film presented at the International Critics Week of Venice. The film Dad by Vlado Škafar tells of a father and a son spending an entire day in a wood. Anton Giulio Mancino has written on the Venice catalogue: “A film of suggestive images, evocative sounds, lyrical joints and secret hearth blinking..” NERINA T. KOCJANČIČ Head of Promotion Slovenian Film Center

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CINEMA SLOVENO

EKSPRES,EKSPRES GONE WITH THE TRAIN (EXPRESS, EXPRESS)

Slovenia - 1997 – 35mm – colore - 76’ regia direction: Igor Šterk sceneggiatura screenplay: Matjaz Pograjc, Igor Šterk fotografia cinematography: Valentin Perko montaggio editing: Stanko Kostanjevec scenografia set design: Matjaz Pavlovec musica music: Mitja Vrhovnik-Smrekar costumi costumes: Vesna Crnelic interpreti cast: Miki Roš, Sandi Šalamon produttori producers: Gregor Bakovic, Barbara Cerar, Loize Rozman, Andrej Rozman-Roza, Peter Musevski, Marko Mandic produzione production: A. A .C. Production in coproduzione con in co-production with TV Slovenia

sinossi Dopo la morte del padre, il nostro eroe salta da un treno e si dirige verso la strada del non ritorno. Certamente non dove vuole veramente andare, compra i biglietti da una fermata all’altra. Incontra diversi passeggeri, fra cui una ragazza con la quale diventa intimo in modo inusuale. Il film prosegue con le avventure e disavventure dei due protagonisti, entrambi segnati dal treno. Reminiscenze di Jacques Tati.

synopsis Following the death of his father, the film’s hero jumps a train and heads down the road of no return. Not certain where he really wants to go, he buys tickets from one stop to another. He meets a number of passengers, including a girl with whom he becomes close in an unusual way. The film continues with the adventures and accidents of the two main caracters, both of them fatally marked by train. Reminiscent of Jacques Tati.

il regista: IGOR ŠTERK Igor Šterk nasce nel 1968 e si laurea in produzione cinematografica e televisiva presso l’Accademia di Cinema, Teatro, Radio e Televisione di Lubiana (Slovenia). Regista e sceneggiatore. Nel 1989 ha attraversato l’Atlantico con il padre su una piccola barca a vela di soli 6,5 m. Dopo tre cortometraggi studenteschi (il documentario Postcards ha vinto il premio per la Migliore Sceneggiatura al Festival Jugoslavo di cortometraggi e documentari di Belgrado nel 1991), nel 1997 dirige il suo primo lungometraggio Express, Express, che ha vinto 15 premi internazionali, tra cui due Granprix e tre premi del pubblico. Il lungometraggio Ljubljana è stato selezionato per la Tiger Award Competition al Film Festival di Rotterdam. Tuning ha ricevuto il premio per il Miglior Lungometraggio al Mannheim-Heidelberg Film Festival. 9:06 è stato il vincitore assoluto del Festival 2009 del Cinema Sloveno ed ha vinto il Premio Speciale della Giuria e per la Migliore Cinematografia a Lecce.

the director: IGOR ŠTERK Igor Šterk was born in 1968 and graduated in film and television production from the Academy of Film, Theatre, Radio and Television in Ljubljana (Slovenia). Director and screenwriter. In 1989, he crossed the Atlantic with his father in a small sailing boat, only 6.5metres long. After three student short films (the documentary Postcards won the best screenplay award at the Yugoslav festival of short and documentary films in Belgrade 1991), he directed his first feature film Express, Express in 1997. His first feature Express, Express won 15 international awards, including two Grandprix and three audience awards. His feature Ljubljana was selected for the Tiger Award competition at the Rotterdam FF. Tuning received the Award for Best Feature Film at the Mannheim-Heidelberg FF. 9:06 was the absolute winner of the 2009 Festival of Slovenian Film and won the Special Jury Prize and Best Cinematography in Lecce.

1997 - Cottbus FF: Premio Findling Award, Premio del Pubblico Audience Award 1998 - Molodist IFF: Festival Diploma

1998 - Montpellier Mediterranean FF: Antigone d’oro Golden Antigone, Premio del Pubblico Audience Award, Premio della Critica Critics Award

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CINEMA SLOVENO

V LERU IDLE RUNNING (IN FOLLE)

CINEMA SLOVENO Slovenia - 1999 – 35mm – b/n - 90’ regia direction: Janez Burger sceneggiatura screenplay: Jan Cvitkovič, Janez Burger fotografia cinematography: Simon Tansek montaggio editing: Milos Kalusek scenografia set design: Andraz Trkman musica music: Drago Ivanusa costumi costumes: Polona Valentincic interpreti cast: Jan Cvitkovič, Natasa Burger, Janez Rus, Mojca Fatur, Polona Lovsin, Drago Milinovic, Matjaz Javsnik produttori producers: Danijel Hocevar, Jaroslav Skrusny produzione production: E-Motion Film, TV Slovenija

sinossi Dizzy è un eterno studente che vive in una piccola doppia di un ostello. Non studia mai, non fa altro che dormire, guardare la TV e bere. Marko, un giovane studioso dalla campagna, occupa l’altro letto della stanza, al quale presto si unisce la giovane fidanzata in cinta Ana. Intanto Marina, la ragazza di Dizzy, cerca di responsabilizzarlo, ma lui preferisce continuare a vivere a modo suo. il regista: JANEZ BURGER Nato nel 1965 a Kranj, Janez Burger vive e lavora a Lubiana. Dopo gli studi di regia cinematografica alla Film and Tv School of the Academy of Performing Arts (Famu) di Praga, ritorna in Slovenia e costituisce un gruppo teatrale indipendente, il Burgerteater. Nel 1997 gira il suo primo lungometraggio, V leru (In folle), che riceve ben venti premi internazionali e raggiunge il top delle classifiche dei film più visti in Slovenia. Anche il secondo lungometraggio, Rusevine (Ruins, 2005), ottiene successi in patria e all’estero. Nel 2003 Janez, insieme a Jan Cvitkovič, ha fondato la casa di produzione Staragara. Del 2010 è il suo ultimo lavoro Circus fantasticus.

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RUSTLING LANDSCAPES (STORMIRE FRUSCII NEL PAESAGGIO)

synopsis Dizzy is a perennial student living in a small double room in a hostel. He never seems to study, but spends his time sleeping, watching TV, and drinking. Marko, a studious freshman from the country, is assigned to the other bed in the room, and he is soon joined by his young, very pregnant, girlfriend Ana. Meanwhile, Dizzy’s girlfriend Marina is trying to get Dizzy to make a commitment, but he would prefer to continue his idle ways.

sinossi Luka parte per la campagna scontento per come la fidanzata Katarina lo ha trattato. Lei lo segue sperando di ricucire il rapporto. Nonostante la bellezza e la tranquillità dell’ambiente, affrontano alti e bassi che non fanno che intensificare la loro crisi. Quando Katarina diventa amica dello spensierato soldato Primoz, si aprono per lei nuove dimensioni e nuove scelte. Tutti e tre dovranno decidere dove la vita li porterà.

the director: JANEZ BURGER Born in 1965 in Kranj, Janez Burger lives and works in Ljubljana. After studying film directing at the Film and Television School of the Academy of Performing Arts (Famu) in Prague, he returned to Slovenia and formed an independent theater group, the Burgeteater. In 1997 he made his first feature film, V leru (Idle Running), which received 20 international awards and reached the top of the lists of the most seen films in Slovenia. His second feature film, Rusevine (Ruins, 2005), also found great success both in his homeland and abroad. In 2003 Janez, together with Jan Cvitkovič, founded the Staragara production company. Of 2010 is his last work Circus fantasticus.

il regista: JANEZ LAPAJNE Janez Lapajne (nato il 24 Giugno 1967 a Celje, Slovenia) si è laureato in regia all’Università di Ljubljana. Regista Sloveno ed ex presidente della Corporazione dei Registi della Slovenia, ha fondato PoEtika, accademia per la ricerca nell’arte della regia cinematografica, che dirige come mentore. È anche regista per il teatro, la radio, la television ed ha vinto diversi premi per i suoi lavori da studente e i suoi film: Selestenje, Kratki stiki (Short circuits, 2006) e Osebna prtljaga (Bagaglio personale, 2009). Nel 2012 ha ultimato il suo corto Who’s afraid of the Big Black Wolf.

premi/awards 1999 - Sarajevo FF: Menzione d’onore Honorable Mention 1999 - Cottbus FF: Gran Premio Grand Prize, Premio Don Quixote Award – Menzione Speciale Special Mention, Premio “Findling” Award, Menzione d’onore a Honorable Mention to

SELESTENJE

Slovenia - 2002 – 35mm – colore - 90’ regia direction: Janez Lapajne sceneggiatura screenplay: Janez Lapajne fotografia cinematography: Matej Kriznik montaggio editing: Janez Bricelj, Matjaz Kenda, Janez Lapajne scenografia set design: Janez Lapajne, Damir Leventic musica originale original music: Uros Rakovec interpreti cast: Rok Vihar, Barbara Cerar, Grega Zorc, Miha Brajnik, Masa Derganc, Val Fürst, Matjaz Javsnik, Mateja Koleznik, Damir Leventic, Katja Pavlic, Neli Skafar produttori producers: Janez Lapajne, Aiken Veronika Prosenc produzione production: Slovenian Film Fund, Triglav Film

synopsis Luka leaves for the countryside unhappy with the way his girlfriend Katarina has treated him. She follows him hoping that they could sort out their relationship. Despite the beauty and tranquillity of their surroundings they go through twists and turns that only intensify their crisis. When Katarina befriends the happy-go-lucky soldier Primoz, new dimensions and choices open up for her. Ultimately all three must decide where their own life will take them. the director: JANEZ LAPAJNE Janez Lapajne (born 24 June 1967, Celje, Slovenia) graduated in film directing from the University of Ljubljana. Slovenian film director, and former president of Directors Guild of Slovenia. He founded PoEtika, an occasional academy for researching the art of film directing, which he heads as mentor. He also directs for theatre, radio and television and has won several awards for his student works and his feature films: Selestenje, Kratki stiki (Short circuits, 2006) and Osebna prtljaga (Personal baggage, 2009). In 2012 he finished the short film Who’s afraid of the Big Black Wolf.

premi/awards Jan Cvitkovič 1999 - Molodist IFF: Festival Diploma, Miglior Giovane Attore Best Young Actor Award 2000 - Trieste FF: Premio Trieste Trieste Prize

2002 - Slovenia FF: Miglior Attore Best Actor 2003 - Verona Love Screens FF: Premio della Giuria Giovani Youth Jury Award

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CINEMA SLOVENO

SLEPA PEGA BLIND SPOT (PUNTO DEBOLE)

sinossi Gladki, un giovane uomo, scappa dall’ospedale e chiama in soccorso la sorella Lupa. La ragazza lo trova in stato di incoscienza e decide di aiutarlo a liberarsi dalla dipendenza dell’eroina, rinchiudendolo in una stanza in affitto. Lupa fa tutto il possibile per rendere più bella la loro vita in quella stanzetta, ma rifiuta l’aiuto degli amici e si isola dal mondo esterno. Mentre sembra che la situazione del fratello migliori, affiorano antichi ricordi alla memoria di Lupa, che la costringono a lottare per la propria libertà. il regista: HANNA SLAK Si è laureata alla Film Academy di Ljubljana come regista televisiva e cinematografica nel 2003. Dal 2001 è attiva come scrittrice regista e montatrice. Fra i suoi film vi sono due lunghi e tanti documentari e cortometraggi. Il suo primo film Slepa pega (Punto debole) è stato proiettato in più di 70 Festival internazionali vincendo diversi premi. Thea, il suo second film, una favola per bambini, è stato distribuito in molti paesi Europei ed è il primo film Sloveno ad avere avuto accesso ai fondi Eurimages. Dal 2007 Hanna Slak vive e lavora a Berlino, in Germania.

CINEMA SLOVENO Slovenia - 2002 – 35mm – colore - 87’ regia direction: Hanna Slak sceneggiatura screenplay: Hanna Slak fotografia cinematography: Karina Kleszczewska montaggio editing: Hanna Slak scenografia set design: Marko Japelj musica music: Borja Močnik costumi costumes: Sabina Buždon interpreti cast: Manca Dorrer, Kolja Saksida, Jožica Avbelj, Lotos Vincenc Šparovec, Primož Bezjak, Uroš Fürst produttore producer: Franci Slak produzione production: Bindweed soundvision

synopsis Gladki, a young man, flees from hospital. Lupa, his sister, receives his phone call and runs to help him. She finds him unconscious and decides to imprison him in a rented room and so make him break his heroin habit. Lupa tries her best to make their lives better in that small room, but refuses fiends’ help and isolates from the world. Whilst the relationship between the two seems to improve, some old memories come back to Lupa, forcing her to fight for her own freedom. the director: HANNA SLAK Graduated from Film Academy in Ljubljana as Film and TV Director in 2003. Since 2001 is active as writer, director and editor. Among her films are two feature films, as well as several documentaries and short fiction films. Her film debut Slepa pega (Blind spot) has shown at more than 70 international film festivals and winning several awards. Thea, her second feature film, a tale for children, distributed in many European countries and first slovenian film realized with Eurimages fund. Since 2007 Hanna Slak lives and works in Berlin, Germany.

premi/awards 2002 - Cottbus IFF: Premio Don Quixote Award, Premio della Giuria Ecumenica Award of the Ecumenical Jury

2002 - Thessaloniki IFF: Miglior Attrice Best Actress 2003 - Sofia IFF: Miglior Regista Best Director

OCA DAD (PAPÀ)

sinossi Un padre e un figlio trascorrono un’intera giornata in un bosco. Pescano, dialogano, verificano lo stato del loro rapporto. L’adulto avverte nelle risposte del bambino un’autonomia di pensiero e una lucidità di analisi che lo sorprende e lo rattrista. Il bambino ha reagito alla separazione dei genitori legandosi molto alla madre, con cui vive. Ma covando dentro di sé il dolore legato all’assenza paterna. Le lacrime riusciranno forse a stemperare i ricordi inclementi e a suggellare questo importante momento d’incontro e il tentativo implicito di recuperare le distanze, le incomprensioni e il tempo perduto. E in parte a colmare il peso dei silenzi prolungati, che preoccupano il padre operaio non meno di tanti altri suoi colleghi ai quali la crisi economica e le precarie condizioni lavorative concorrono a rendere difficile, anche sul piano materiale, la costruzione di un futuro per i propri figli. il regista: VLADO ŠKAFAR Regista, sceneggiatore, critico, drammaturgo e uomo di lettere sloveno, si occupa di diffusione della cultura cinematografica, essendo stato tra le altre cose cofondatore della Slovenska Kinoteka (che ha diretto dal 1993 al 1999) e del festival internazionale Kino Otok – Isola Cinema. Come regista ha diretto cortometraggi e documentari quali Stari most (Il vecchio ponte, 1998), Peterka - Leto odločitve (Peterka: l’anno decisivo, 2003), Pod njihovo kožo (Under Their S.K.I.N., 2006), Nočni pogovori z Mojco (Conversazioni notturne con Mojca, 2008) e Otroci (Lettera ad un bambino, 2008), presentato al festival di Rotterdam nel 2009. Oča (Papà), suo primo lungometraggio di finzione, è stato presentato alla Settimana Internazionale della Critica a Venezia.

Slovenia - 2010 – 35mm – colore - 90’ regia direction: Vlado Škafar sceneggiatura screenplay: Vlado Škafar fotografia cinematography: Marko Brdar montaggio editing: Vlado Škafar, Jurij Moškon scenografia set design: Zoran Grabarac, Frenk Grdin, Tanja Vukovic´ costumi costumes: Emina Kaliman interpreti cast: Miki Roš, Sandi Šalamon produttori producers: Frenk Celarc, Milivoj Roš, Petra Vidmar, Julij Zornik, Marjan Jelnikar, Diego Zanco, Peter Gregorčič produzione production: Gustav Film, Propeler Film, 100

synopsis A father and his son spend a whole day in the wood. They fish, talk, check the status of their relation. The adult perceives in the answers of his son an autonomy of thought and a lucidity of analysis that surprise and sadden him. The kid has reacted to the separation of his parents getting closer to the mother, with whom he lives. But inside of him, he harbours the sorrow of the father’s absence. Maybe the tears will succeed in diluting the painful remembrances and sealing this important moment of reunion, the implicit attempt of shortening the distance, making up the misunderstandings, regaining the lost time. And also the effort of filling the void of the prolonged silences, concerning a father already worried, like his worker colleagues, for the economic crisis and the precarious work conditions that make it difficult to build a future for their sons, also on a material level. the director: VLADO ŠKAFAR Slovenian director, critic, playwright and man of letters, is engaged in the diffusion of the cinematic culture as he is, among other things, one of the co-funder of the Slovenska Kinoteka (that he directed from 1993 to 1999) and of the Kino Otok – Isola Cinema International Film Festival. As a director, he directed short films and documentaries like Stari most (The old bridge, 1998), Peterka - Leto odlocitve (Peterka: year of decision, 2003), Pod njihovo kožo (Under our S.K.I.N., 2006), Nocni pogovori z Mojco (Night conversation with Mojca, 2008) e Otroci (Letter to a child, 2008) presented at the Rotterdam Film Festival in 2009. Oča (Dad), his debute feature film, his debute feature film, has been presented at the International Film Critics Week in Venice.

premi/awards 2010 - Slovenia FF: Miglior Fotografia Best Cinematography 2011 Voices-Vologda FF: Premio Aleksander Sokurov Award 128

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CINEMA & REALTÀ

CINEMA E REALTÀ

L’ACCORDO THE AGREEMENT

LA DIGNITÀ DEL LAVORO L’ACCORDO di Jacopo Chessa | 2011 PRIVILEGI OPERAI di Gianni Ubaldo Canale e Gianfranco Crua | 2011 SIC FIAT ITALIA di Daniele Segre | 2011 L’IMMIGRAZIONE: RESPONSABILITÀ E SOSTEGNO BENVENUTI IN ITALIA di A. Amiri, H. Dera, H. Dilara, Z. M. Ali, D. Yimer | 2012 C.A.R.A. ITALIA di Dagmawi Yimer | 2011 FERRHOTEL di Mariangela Barbanente | Italia| 2011 I NOSTRI ANNI MIGLIORI di Matteo Calore e Stefano Collizzolli | 2011 L’ALTRA CITTA’ di Filippo Cariglia e Cristian Sabatelli | 2012 LIFE IN ITALY IS OK di Gianfranco Marino | Emergency – Programma Italia | 2011 SOLTANTO IL MARE di Dagmawi Yimer, Giulio Cederna, Fabrizio Barraco (2011) LA PERMEABILITÀ DEL MONDO CARCERARIO AGLI INTERVENTI ESTERNI.

sinossi Il 13 e il 14 gennaio 2011, i lavoratori di Mirafiori sono chiamati a votare un referendum su un nuovo accordo con la Fiat. Il referendum, osteggiato dalla sola Fiom, è accettato dal 56% dei lavoratori. Il nuovo accordo, che ha come obiettivo il rilancio di Mirafiori, ridisegna drasticamente i rapporti tra lavoratori e azienda. Ridefinisce anche il ruolo del sindacato, escludendo dalla rappresentanza la Fiom, non firmataria. Questo film cerca di mettere in luce le diverse contraddizioni che questo scontro ha fatto emergere, dando la parola a sindacalisti, politici, analisti e, soprattutto, lavoratori. Non importa chi ne parli, che esso sia “l’accordo della paura” o “l’accordo possibile”, l’accordo di Mirafiori è per molti aspetti il laboratorio del futuro industriale e lavorativo italiano. nota di regia “L’accordo è il risultato di una raccolta di voci e idee, spesso contrastanti fra di loro, sulla vicenda contrattuale dello stabilimento torinese. Una raccolta nata sul finire del 2010, e andata avanti sempre più sistematicamente, fino a raggiungere una durata complessiva di quasi cinquanta ore.”

Italia | 2011 | DVD | colore | 53’ regia direction: Jacopo Chessa sceneggiatura screenplay: Jacopo Chessa fotografia cinematography: Andrea Spinelli, Ernaldo Data, Flavia Pasquini, Corrado Borsa, Lorenzo Bona, Emanuele Segre montaggio editing: Jacopo Chessa musica music: Ludwig van Beethoven voice over: Eugenia Bak interventi speeches: Giorgio Airaudo, Cesare Annibaldi, Fausto Bertinotti, Alberto Campisi, Sergio Chiamparino, Sergio Cofferati, Angelo d’Orsi, Aldo Enrietti, Giuseppe Farina, Domenico Guarna, Maurizio Landini, Nina Leone, Pasquale Loiacono, Claudio Maulicino, Antonella Palumbo, Pietro Perotti, Maurizio Peverati, Bruno Vitali, Gustavo Zagrebelsky produzione production: Prime Bande

synopsis On the 13th and 14th January 2011, the Mirafiori workers are meant to vote for a referendum on a new agreement with Fiat. The referendum, hostile only by Fiom, is accepted by 56% of workers. The new agreement, aimed at the revitalization of Mirafiori, drastically redesigns the relations between workers and company. It also sets a new role for the union, excluding the non signatory Fiom from the representation. This film tries to highlight the various contradictions emerged from this clash, giving word to Unions, politicians, analysts and workers. It doesn’t matter who talks about it, if it is the “fear agreement” or the “possible agreement” the Mirafiori’s agreement is mainly the laboratory of the Italian industrial and working future. director’s statement “The agreement is the result of a collection of voices and ideas, often in contrast among them, on the contractual facts of the Turin factory. A collection started at the end of 2010, and continued more and more systematically, until reaching a total length of nearly 50 hours.”

148 STEFANO. MOSTRI DELL’INERZIA di Maurizio Cartolano (2011) CESARE DEVE MORIRE di Paolo e Vittorio Taviani (2012)

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CINEMA E REALTÀ

PRIVILEGI OPERAI

WORKING ADVANTAGES

sinossi Mirafiori, inaugurato nel 1939, è il più grande complesso industriale italiano nonché la fabbrica più antica in Europa. Il cuore della FIAT, il cuore della storia del movimento operaio italiano. La globalizzazione ordina condizioni di lavoro che i lavoratori torinesi non possono accettare. A questi si impone, attraverso un referendum, di scegliere se mantenere il posto di lavoro in condizioni durissime o perderlo. Un ricatto. Questa è stata l’occasione per raccogliere le storie dei lavoratori della catena di montaggio. Un lavoro sconosciuto ai grandi media. I ritmi di lavoro sono faticosi, alienanti e molti si ammalano, tutti parlano di condizioni di inizio ‘900. Sono storie di donne e di uomini che non vogliono rassegnarsi a vivere come schiavi. Ad oggi gli stabilimenti non hanno ripreso la produzione e la data di inizio viene spostata sempre più in là nel tempo. nota di regia “… In realtà la partita è un’altra e quando questa si insinua nei dibattiti televisivi in poco tempo i lavoratori delle linee di montaggio vengono fatti ripiombare nel loro abituale anonimato. Questi uomini e donne sono portatori di domande che non vorremmo ci venissero poste. Chiedono la libertà di esistere come persone, con diritti; chiedono di non ammalarsi per via delle condizioni di lavoro, di potersi riposare il giusto, di respirare e di potersi godere una pausa per il pranzo. In questi giorni poi, una parte di loro che forse non sarà la maggioranza, chiede a gran voce di poter avere la propria rappresentanza sindacale sui posti di lavoro, e magari di avere la facoltà di sceglierli. In altre parole questi lavoratori “privilegiati” si battono per la democrazia di tutti noi.”

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CINEMA E REALTÀ Italia | 2011 | HDV | colore | 80’ regia direction: Gianni Ubaldo Canale, Gianfranco Crua soggetto originale original subject: Gianni Ubaldo Canale, Gianfranco Crua fotografia cinematography: Gianni Ubaldo Canale, Gianfranco Crua montaggio editing: Gianni Ubaldo Canale, Gianfranco Crua musica originale original music: Federico Siriani camera camera: Gianni Ubaldo Canale, Gianfranco Crua, Fabiana Antonioli con with: Daiana Bellovino, Claudio Formica, Nina Leone, Pasquale Loiacono, Paola Peiretti, Gaetano Russo, Lavoratori di Mirafiori e della ex Bertone produzione production: il film è autoprodotto

synopsis Mirafiori, opened in 1939, is the largest industrial complex in Italy and the oldest still working factory in Europe. It is the heart of FIAT, the heart of the Italian labour movement. Globalization imposes working conditions that the workers in Turin can’t accept. It has been imposed to these workers, through a referendum, to choose either to maintain their jobs under very hard conditions or to loose it. A blackmail. This has been an opportunity to gather the stories of workers at the assembly line. An unknown job for the media. The work paces are tiring, alienating and many people become ill, everybody speaks of working conditions similar to those of the beginning of 1900. These are stories of men and women who don’t want to submit themselves to live like slaves. Today plants haven’t gone back to production yet and the starting date is always shifted farther in time. director’s statement “...In reality the game is something else entirely and when it insinuates itself in televisual debates, factory workers are quickly forced back into their usual anonymous work. These men and women have questions we did not wish were asked. They want the freedom to exist as people, with rights; they ask to not be made ill by work conditions, to be able to rest enough, to breathe and to take a lunch break. These days, some of them, and not a majority, asks very loudly for the right to have proper union representation, and maybe to have the ability to choose those representatives. In other words these privileged workers are fighting for everyone’s democracy.”

SIC FIAT ITALIA COSÌ SIA ITALIA SIC FIAT ITALY - SO BE IT ITALIA

sinossi Un momento cruciale per il mondo della fabbrica italiano: il 13 e 14 gennaio 2011 si svolge nello stabilimento industriale di Fiat Mirafiori il referendum imposto da Sergio Marchionne, amministratore delegato del Gruppo Fiat, per far scegliere ai lavoratori se accettare nuove condizioni lavorative e continuare a lavorare, o non accettarle e chiudere. È una svolta epocale: scavalcati i tavoli d’intesa coi sindacati, attraverso lo strumento democratico del referendum si chiede direttamente agli stessi lavoratori di decidere di perdere o non perdere il proprio posto di lavoro, sacrificando nell’ultimo caso diritti conquistati nel tempo e dati ormai per scontati. Partendo dalle vicende attuali di Mirafiori, Segre compie un nuovo viaggio nella storia del lavoro e nella memoria stessa della sua opera di regista, incontrando le lavoratrici e i lavoratori fuori dai cancelli, Maurizio Landini (Segretario Nazionale della FIOM-CGIL), Giorgio Airaudo (Responsabile Nazionale Settore Auto FIOMCGIL) e ripercorrendo sequenze di vent’anni di suoi film dedicati al lavoro. nota di regia “Sic fiat Italia è l’ultimo atto di una storia drammatica e triste che coinvolge centinaia di migliaia di lavoratori italiani, non solo metalmeccanici, che sono stati costretti in questi anni ad accettare condizioni di lavoro – quando ancora il lavoro c’è – e di salario insopportabili. Il film attraversa e racconta vent’anni di storia del mondo operaio con sequenze di altri miei film che ho realizzato a partire dal 1991 e che hanno come protagonisti lavoratrici e lavoratori italiani. Provo una sensazione di smarrimento di fronte alla solitudine e alla drammatica condizione che ho raccontato e mi auguro possa rappresentare un contributo di riflessione sul mondo del lavoro e sullo stato dell’Italia nell’era berlusconiana.”

Italia | 2011 | digitale | colore | 57’ | Eng. Sub. regia direction: Daniele Segre soggetto subject: Daniele Segre, Maria Teresa Soldani montaggio editing: Daniele Segre assistente al montaggio editing assistant: Maria Teresa Soldani riprese e suono a Mirafiori Cameraman and sound in Mirafiori: Emanuele Segre postproduzione postproduction: Maria Teresa Soldani produzione production: I Cammelli S.a.s., Via Cantalupo 11, 10141 Torino, Tel. +39 011/56 95 620 Fax. +39 011/56 95 619, icammelli.torino@gmail.com, www.danielesegre.it

synopsis A crucial moment for the world of Italian factories. In fact, on the 13th and 14th of January 2011 the referendum organised by Fiat Group CEO Sergio Marchionne is imposed at the Fiat industrial plant in Mirafiori. Workers are called to decide if accepting the new working conditions and keep working or if rejecting them and close the plant. It is a historical turning point. Negotiations with trade unions have by now been bypassed and workers are directly asked through a democratic tool such as a referendum to decide if losing or not losing their job. Hence, workers are giving up the rights they have gained over time and that are today given for granted. Current facts in Mirafiori are the starting point of Daniele Segre’s latest journey into labour history and into the memories of his work as a film director. He meets workers outside the gates of the industrial plant as well as Maurizio Landini (FIOM-CGIL Trade Unions National Secretary) and Giorgio Airaudo (FIOM-CGIL Car Sector National Manager). This material is put side by side with some footage of Segre’s films dedicated to labour and made over the past twenty years. director’s statement “Sic fiat Italia is the last chapter of a sad drama involving thousands of Italian workers, not only engineering workers, forced to accept unbearable working conditions. The film goes through and tell 20 years of history of the working world with scenes of other films that I have made starting from 1991 with Italian workers as characters. I feel a sensation of confusion towards the loneliness and dramatic condition that I have told and I wish it could represent a contribution of thought on the world of labor and on the state of Italy during the Berlusconi age”

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CINEMA E REALTÀ

BENVENUTI IN ITALIA WELCOME TO ITALY

sinossi Cinque cortometraggi scritti, girati e diretti da ragazze e ragazzi immigrati in Italia. Un mosaico di piccole storie accomunate dalla ricerca di uno sguardo interno sulla condizione migrante e, insieme, un ritratto composito dell’Italia e del suo sistema di accoglienza riflesso negli occhi di chi arriva. Benvenuti in Italia è un film documentario in cinque episodi girato a dieci mani, prodotto dall’Archivio delle memorie migranti con il sostegno dell’Open Society Foundations e della Fondazione lettera27, in collaborazione con Asinitas e Circolo Gianni Bosio. Gli autori del film, provengono da mondi lontani tra loro e sono stati selezionati indipendentemente dalla loro esperienza nel campo degli audiovisivi. Molti di loro non avevano mai preso una telecamera in mano. Dopo un percorso di formazione, hanno scelto di ambientare le storie nei diversi contesti del loro arrivo. nota di produzione Adottando un metodo partecipativo e di condivisione di storie l’AMM presta particolare cura al contesto in cui hanno luogo i racconti e le testimonianze dei migranti e alla relazione tra chi narra e chi ascolta fino ad arrivare, grazie a forme ‘circolari’ di narrazione, alla mutualità di questi due ruoli. La pratica dell’ascolto è preceduta dalla individuazione di uno spazio comune, una condivisione di piani di discorso e di idealità; ciò significa lavorare non solo tra ma con i migranti passando attraverso una mediazione linguistica, culturale e affettiva di attenzione e rispetto particolari.

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CINEMA E REALTÀ Italia | 2012 | digitale | colore | 65’ regia direction: Aluk Amiri, Hamed Dera, Hevi Dilara, Zakaria Mohamed Ali, Dagmawi Yimer soggetto subject: Aluk Amiri, Hamed Dera, Hevi Dilara, Zakaria Mohamed Ali, Dagmawi Yimer fotografia cinematography: Aluk Amiri, Hamed Dera, Hevi Dilara, Zakaria Mohamed Ali, Dagmawi Yimer montaggio editing: Aline Hervé, Lizi Gelber produzione production: Archivio delle Memorie Migranti in collaborazione con in collaboration with Open Society Foundations e Fondazione lettera27 distribuzione distribution: Archivio delle Memorie Migranti

synopsis Five short movies, written, shot and directed by boys and girls who immigrated in Italy. A mosaic of small stories brought together by the search for internal point of view to the immigrant conditions and, as a whole, a composed portrait of Italy and her way to treat these people reflected in the eyes of who arrives. Welcome to Italy is a documentary film in five episodes filmed with ten hands, produced the Migrant Memory Archive with the help of the Open Society Foundation and Fondazione Lettera27, in collaboration with Asinitas and the Circolo Gianni Bosio. The film’s authors come from faraway places and were chosen independently of their experience in the field. Many of them had never held a camera before. After a training course they chose to stage their films in the various contexts of their own arrivals. production’s statement With the chosen method of participation and sharing of experiences, the MMA gives particular attention to the context in which the stories take place as well as the testimonies of the immigrants and the relation between the story teller and who is listening until they arrive, thanks to circular narrative techniques, and the mutuality between these two roles. The listening is preceded by the individuation of a common space, a sharing of plans, speeches and idealism; this means working not only in the migrant population but with the migrants, passing through a process of cultural, linguistic and emotional support, and particular attention and respect.

C. A. R. A. ITALIA

Italia | 2011 | digitale | colore | 40’ | Eng. Sub. regia direction: Dagmawi Yimer fotografia cinematography: Dagmawi Yimer montaggio editing: Angelo Loy musica music: Saba Anglana, Nicola Alesini suono sound: Dagmawi Yimer con with: Hassan Daud, Abubaker distribuzione sales: Asinitas

sinossi Hassan e Abubaker, ragazzi somali di 20 e 21 anni, sono nati e cresciuti insieme a Mogadiscio durante la guerra civile. La loro amicizia è quasi un destino: compagni di classe alle elementari, si sono ritrovati a Tripoli durante la fuga verso l’Europa e infine nel C.A.R.A. di Castelnuovo di Porto, un centro di prima accoglienza per rifugiati e richiedenti asilo a quaranta chilometri da Roma. Attraverso la voce di Hassan, il documentario racconta l’attesa frustrante del riconoscimento dello status di rifugiato nel vuoto del centro e lo smarrimento dopo averlo ottenuto, senza sapere più dove dormire e dove mangiare. Un impietoso sguardo dall’interno sull’accoglienza che il nostro paese riserva a chi è cresciuto nel mito dell’Europa democratica e civile.

synopsis Two Somalian boys Hassan and Abubaker, 20 and 21 years old, were born and raised together in Mogadishu while the civil war raged. Their friendship is almost a fate of its own: class mates in school, they met each other again in Tripoli during the escape to Europe and finally in the Welcome centre in Castelnuovo di Porto C.A.R.A., a processing centre for refugees and asylum seekers 40km from Rome. Through Hassan’s voice, the documentary tells the tale of frustrating wait for the recognition of the status of refugee in the emptiness of the centre and the disappearance after obtaining it, without knowing where to sleep or eat anymore. A merciless gaze into the “Welcome centres” that this country reserves for who was raised in the myth of a democratic and civil Europe.

nota biografica Dagmawi Yimer è sbarcato a Lampedusa il 30 luglio del 2006. Nel 2007 ha partecipato ad un laboratorio di video partecipato presso la scuola Asinitas per rifugiati e richiedenti asilo e ha realizzato il film partecipato Il deserto e il mare. Ha firmato diversi cortometraggi (Sagome, 2008; Equilibrio, 2009; L’albero, 2009) e il film-documentario Come un Uomo sulla terra (2008), con Andrea Segre e Riccardo Biadene.

biography note Dagmawi arrived in Lampedusa on 30th July 2006. In 2007 he took part in a video laboratory with the help of the Asinitas school for refugees and asylum seekers and made the film presented here The desert and the sea. He has directed various short films (Sagome, 2008; Equilibrio/ Equilibrium, 2009; L’albero/The Tree, 2009) and the documentary Like a Man on Earth (2008) with Andea Segre and Riccardo Biadene.

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CINEMA E REALTÀ

FERRHOTEL

CINEMA E REALTÀ Italia | 2011 | digitale | colore | 74’ | Eng. Sub. regia direction: Mariangela Barbanente sceneggiatura screenplay: Sergio Gravili, Mariangela Barbanente fotografia cinematography: Mariangela Barbanente, Greta De Lazzaris montaggio editing: Desideria Rayner con with: Dhayib Cali Farah, Zahra Ali Mohamud, Abdiwali Abdilaahi Hassan, Samira Hussein Ragow, Xasan Baashi Jodhe, Nasra Xuseen Qeeylow, Hussein Ismail Olhaye, Aisha Mohamad Omar, Mohamed Ruush, Maliun Axmed, Nafisa Abdullhai, Abdi Nasser Mohamed, Mawlid Budul, Mohamed Yussuf Takaba produttrice producer: Gioia Avvantaggiato produzione production: GA&A Productions, in associazione con in association with Consiglio Regionale della Puglia Servizio Biblioteca e Comunicazione Istituzionale, Teca del Mediterraneo

sinossi Bari, a due passi dalla stazione centrale. Un piccolo albergo dismesso, un via vai ininterrotto di persone che entrano ed escono. Sono ragazzi e ragazze somale, la maggior parte non ha ancora trent’anni. In tasca un permesso di soggiorno e nel loro paese una guerra che sembra non finire mai. Non sono clandestini. Hanno occupato un piccolo spazio in città, per cavarsela da soli. Ferrhotel è la storia di alcuni tra loro. Le ambizioni, i desideri, le nostalgie. Nulla di eccezionale da raccontare: il tempo delle notizie straordinarie è già passato. Il film narra del darsi da fare, del limbo dell’attesa, degli incontri. Di un gruppo di esseri umani che cerca di riscattarsi da una condizione di indigenza per ritrovare la dignità della propria autonomia.

synopsis One group of young Somalis squatted in an abandoned hotel in Bari, Southern Italy. A few metres from the railway central station. All they had were their resident’s permits and a question: what will we do now? This place is, for them, a new point of departure from which they can reinvent themselves, start making plans, realise their dreams. But for some of them it can also become a kind of cage in which time unwinds without anything happening. The documentary wants to describe this moment of suspension, an active suspension, when apparently, there is nothing very extraordinary to tell. The events that make the headlines have already happened. This is the uncertain time of limbo, of waiting, of keeping busy.

nota di regia “Quello che mi interessava raccontare era cosa succede nella vita di un rifugiato dopo l’emergenza. Dopo gli sbarchi, i centri d’accoglienza, la conquista del permesso di soggiorno. Quella zona grigia che precede un’integrazione possibile (e spesso disattesa). Non lo scontro con la società che li ospita, ma come vivono e si raccontano queste difficoltà. Raccontare il quotidiano, il tentativo di vivere una vita normale. Questo piccolo albergo, microcosmo di destini incrociati, si è rivelato il punto d’osservazione migliore, perché la normalità comincia avendo una casa, un rifugio, un luogo in cui sedersi e riprendere fiato.”

director’s statement “What I wanted to talk about was what happens in the life of a refugee after the emergency. After arriving ashore, the reception centers, the conquest of a residence permit. That grey area which precedes a possible integration ( and often disappointment). Not the clash with the host society, but how they live and how to tell the tale of their difficulties, showing every day life, the attempt to live a normal life. This small hotel, this microcosm of intertwined destinies, revealed itself to be the best possible observation point, because normality begins with a house, a refuge, a place to sit down and take a deep breath.”

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I NOSTRI ANNI MIGLIORI OUR BEST YEARS

2011 | digitale | colore | 45’ | Eng. Sub. regia direction: Matteo Calore, Stefano Collizzolli sceneggiatura screenplay: Matteo Calore, Stefano Collizzolli fotografia cinematography: Matteo Calore, Stefano Collizzolli montaggio editing: Matteo Calore, Stefano Collizzolli musica music: Alberto Cagol, Claudio Conforto con with: Adel Ben Gaied, Fehti Oueslati, Mehrez Houihoui, Nader Lihwel, Mouez Bouarida produttrice producer: Matteo Calore, Stefano Collizzolli, Laszlo Rinaldi produzione production: ZaLab, Via Fanfulla da Lodi 5, 00167 Roma, distribuzione@zalab.org, www.zalab.tv coproduzione coproduction: ToniCorti

sinossi Che cosa resta di una rivoluzione nelle vite delle persone che l’hanno attraversata? Tra febbraio e aprile 2011 ventitremila tunisini arrivano a Lampedusa. Il governo italiano urla all’invasione, si parla di un’orda barbarica, di un esodo biblico, di uno tsunami umanitario. Non si parla invece della storia di queste persone. Dai campi di prima accoglienza di Manduria, Mineo e Palazzo San Gervasio cinque di loro si raccontano. Un’intera vita soffocata sotto il regime di Ben Ali, la rivoluzione inaspettata e dirompente che l’ha messo in fuga. Poi la possibilità di partire, per alcuni a lungo sognata e per altri solo improvvisata. Gli anni migliori sono i loro: quelli di una generazione cui per troppo tempo è stata negata la libertà, e che ora ha deciso di provare a prendersela fino in fondo.

synopsis What are the remains of a revolution in the people who’ve lived it? Between February and April 2011, twenty-three thousand Tunisians reached the tiny island of Lampedusa. The Italian Government called that an invasion, a barbaric horde, a biblical exodus, a humanitarian tsunami. But nobody spoke about the stories of these young people. From the refugee camps of Manduria, Mineo and Palazzo San Gervasio (southern Italy), five of these young people tell us about their entire life suppressed under the regime of Ben Ali and about the unexpexcted and groundbreaking revolution that made the President flee. Then the chance to leave, for someone a long-lasting dream, for others just a sudden decision. Those are the best years: the ones of a generation without freedom for too long that now has decided to take it all the way.

nota di regia “Questo documentario vuole rendere omaggio a questi giovani che, si sono messi in viaggio per riprendersi il diritto fondamentale alla Libertà, in tutte le sue forme, attuando una nuova inconsapevole rivoluzione che mette in crisi l’Italia tutta, scardinando l’ipocrisia di stato, i finti buonismi caritatevoli dell’accoglienza e mostrando finalmente senza veli il vero volto razzista del nostro Paese.” (Matteo Calore) “(…) io resto convinto che quella storia, quella rivoluzione, noi Italiani dobbiamo ascoltarla. E non solo per riconoscere nell’invasore con le scarpe firmate un essere umano, nella pienezza di diritti, ma anche perché quella storia ci interessa, anche se non ce ne rendiamo conto. Perché questo paese di vecchi non ha molta strada davanti, se non è in grado di capire cosa succede ad un braccio di mare dai nostri confini.” (Stefano Collizzolli)

director’s statement “This documentary wants to dedicate an homage to the youngsters travelling to take the basic right of Freedom, in all its shapes, applying a new unconscious revolution causing a crisis for all Italy, unhinging the state hypocrisy, the fake charitable optimism of hospitality, finally showing the real racist face of our country” (Matteo Calore) “(…) I am still convinced that, as Italians, we have to hear that history and revolution. Not only for recognizing in the invader with branded shoes a human being, with full rights, but also because we are interested in that history, even if we don’t realize it. Because this country of old people does not have long to go, if not able to understand what happens to a sea land on our boards.” (Stefano Collizzolli)

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CINEMA E REALTÀ

L’ALTRA CITTÀ THE OTHER CITY

sinossi In un ex-ospedale psichiatrico, un campo di calcio abbandonato diventa un laboratorio sociale. Le vicende di alcuni immigrati legati ognuno ad un destino diverso, si uniscono in un torneo di calcio antirazzista che, da diversi anni occupa a Lecce un luogo quasi immateriale dove la parola “integrazione” sembra non aver senso di fronte a momenti di vita e di confronto diretto. Senza nessun tipo di contributo pubblico, BFAKE, associazione culturale indipendente, in collaborazione con tutte le realtà libere di Lecce, si contrappone ai C.I.E, la risposta dello stato alla questione immigrazione. Ciò che resta è una sbiadita colonna sonora dei nostri tempi: L’altra città, un non luogo reale e sconosciuto che, fra urla, linee storte e pietre in mezzo al campo, ci dimostra quanto sia importante diffondere un pensiero comune. nota di regia “Il film nasce con l’idea di creare un prodotto a basso budget che possa allo stesso tempo essere un modello di linguaggio estetico e narrativo inusuale. Sulla base di alcune interviste che prendono in considerazione due anni di lavoro, il film tende a seguire l’evoluzione di alcuni personaggi senza distorcerne la realtà che li circonda. L’utilizzo dei mezzi diventa perciò secondario rispetto all’anima dei personaggi che diventano in questo modo il fulcro predominante della trama. Sono loro infatti che trasportano la scrittura e la regia verso un finale mai scritto.”

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CINEMA E REALTÀ Italia | 2012 | 35mm | colore | 38’ regia direction: Cristian Sabatelli, Pippo Cariglia sceneggiatura screenplay: Cristian Sabatelli, Pippo Cariglia fotografia cinematography: Mariangela Barbanente, Greta De Lazzaris montaggio editing: Emanuele Franchini, Pippo Cariglia musica music: Low Cutters, No Finger Nails, Gopher D, Turntable Crew, Ghetto Eden con with: El Hadji Malick Lo, Ousmane Diop, Touria Khallady, Andrea Ferreri, Luca Chiriatti, Mamadou Sall, Junior Da Silva, i ragazzi del campo Rom “Panareo” produzione production: Zerobudget in associazione con in association with Bfake, BePress, Jefferson, La Collaboratori Particolari

synopsis In a former psychiatric hospital, an abandoned football ground becomes a social laboratory. Some of the immigrants, each having different destinies and tales, start an anti-racist football tournament occupying for many years a non material place where the word “integration” doesn’t seem to make sense, with moments of life and direct confrontation. Without any public grants, BFAKE, independent cultural association, in collaboration with all the free entities of Lecce against C.I.E, the State action to the immigration issue. What is left is a faded soundtrack of our times: L’altra città (The other city), a real and unknown nonplace, among screams, distorted lines and stones in the field, shows how important spreading a common. director’s statement “The film starts with the idea of creating a low-budget product able to be an aesthetic language and unusual narration model. Basing on some interviews on two years of work, the film follows the evolution of some characters without distorting their reality. The use of means becomes of lesser importance comparing to the characters’ soul that becomes the main core of the plot. They bring the writing and the direction to a never written end.”

LIFE IN ITALY IS OK

sinossi “Life in Italy is OK”: a dirlo è Gloria, una paziente nigeriana del poliambulatorio di Emergency a Palermo. Un’affermazione quasi paradossale, comprensibile solo immaginando un’altra vita, quella che Gloria ha lasciato nel suo Paese. Hanno un’opinione diversa Michele, disoccupato veneto, e Aldo, ex autista di autobus, ormai senza lavoro e senza casa, che si sentono stranieri pur essendo nati in Italia. Storie come la loro o come quella di Ousmane – bracciante agricolo da molti anni in Italia – sono al centro del documentario che racconta la vita quotidiana e le difficoltà di persone diverse ma legate da un bisogno comune: la ricerca di una vita migliore. Gloria, Ousmane, Michele, Aldo sono tra le persone che Emergency ha curato in questi anni nei suoi poliambulatori di Palermo e di Marghera e nei due ambulatori mobili che prestano servizio in aree disagiate. nota di regia “Il video Life in Italy is OK è stato realizzato inizialmente per offrire ai volontari di Emergency un nuovo strumento, utile alle attività di informazione e sensibilizzazione nelle scuole italiane. Il video documentario, di media durata, vuole essere uno strumento efficace per far conoscere le condizioni dei migranti in Italia e l’intervento dell’associazione nel nostro paese, focalizzando l’interesse principalmente su: le condizioni tragiche del viaggio dei migranti verso l’Europa; le condizioni estreme di vita qui in Italia; il diritto alle cure molto spesso negato; la scoperta che anche nuovi poveri italiani usufruiscono dell’assistenza di Emergency. Le interviste brevi, il coinvolgimento di svariati testimoni e le scene relative alle operazioni sul campo dello staff di Emergency hanno contribuito a garantire al filmato un ritmo veloce, rendendolo adatto a pubblici diversi.”

Italia | 2011 | HD | colore | 38’ regia direction: Gianfranco Marino sceneggiatura screenplay: Gianfranco Marino, Marco Libretti, Margherita Castellan, Sandra Manzolillo fotografia cinematography: Marco Libretti montaggio editing: Marco Libretti musica music: Daniele Silvestri con with: Abduifatah Muhammad, Agnese Di Pietroantonio, Aldo, Alessandra Ripanu, Alessandro Bertani, Annabel Deborah, Amadin Oyebanji, Antonio Romano, Gloria Eric, Jennifer Egouen, Nadia Zanotti, Padre Arcangelo Maira, Tania Macaluso, Thiam Ousmane, Thomas Freeman, Valeria Morichi, Yesenia Manuela Garriao produzione production: Emergency in collaborazione con in collaboration with Lab8

synopsis “Life in Italy is OK”: Gloria states, a Nigerian patient of the Emergency health clinic in Palermo. An almost paradoxical statement, understandable only imaging another life, the one Gloria left in her country. Michele, unemployed from Veneto, and Aldo, ex bus driver, have a different opinion, with no house and no job, who feel foreign even if they were born in Italy. These stories along with Ousmane’s story - farm worker in Italy for a long time- are the core of the documentary that tells the daily life and difficulties of different people but linked by a common need : the search of a better life, Gloria, Ousmane, Michele and Aldo are among those that Emergency has taken care of lately in the health clinics of Palermo and Marghera and in the two moving health clinic providing services in disvantaged areas. director’s statement “The video Life in Italy is OK has been initially realized to offer Emergency’s volunteers a new tool, useful for the information and awareness activity in the Italian school. The documentary video, of medium length, is an efficient tool to let everyone know about the conditions of immigrants in Italy and the action of the associations of our country, focusing the interest mainly on: the tragically travelling conditions of immigrants towards Europe; the extreme life conditions here in Italy; the right to cures often denied; the discovery that even new poor Italians take advantage of Emergency’s assistance. The short interviews, the involvement of different witnesses and the scenes related to the field operation of Emergency staff has contributed to guarantee the film a quick rhythm, making them suitable to different audiences.”

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CINEMA E REALTÀ

SOLTANTO IL MARE THE SEA ONLY

sinossi Girato a Lampedusa nel corso del 2010, periodo nel quale l’isola aveva smesso di fare notizia, e completato all’inizio del 2011, quando i nuovi sbarchi l’hanno riportata su tutti i media, il film propone lo sguardo incrociato di due realtà che a Lampedusa raramente dialogano tra loro: quella di un migrante, in questo caso Dagmawi Yimer, sbarcato da clandestino sulle coste dell’isola nel 2006, e quella dei lampedusani. Soltanto il Mare vuole essere innanzitutto un omaggio a Lampedusa da parte di chi, come Dagmawi, all’isola deve la sua stessa vita. Prodotto dall’Archivio Memorie Migranti di Asinitas, e da Marco Guadagnino e Alessandro Triulzi, il film ha ottenuto il premio del pubblico al Salina DocFest e il riconoscimento per il miglior film nella sezione migranti e viaggiatori al Festival del Cinema Africano di Verona. nota di regia “Partiamo senza un progetto preciso ma con due idee chiare: 1) guardare l’isola, e il fenomeno dell’incontro tra isolani e arrivanti, dalla prospettiva nuova di chi effettivamente sull’isola è appena sbarcato; 2) accogliere l’inderogabile volontà di Dag di non occupare il centro della narrazione, di non fare il “personaggio” - lo è già stato abbastanza nella vita e in altri film – per non rubare la scena all’isola e ai suoi personaggi. È assai più difficile, ma in fondo è questa la sfida: daremo il ruolo di protagonista al suo sguardo, alla sua capacità di mettere in scena l’isola con la videocamera. (E così è accaduto: il novanta per cento delle riprese montate, tutte quelle sull’isola, i suoi paesaggi, la corsa di Cocò, i momenti di vita, la processione, sono opera sua…).”

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CINEMA E REALTÀ Italia | 2011 | digitale | colore | 50’ regia direction: Dagmawi Yimer, Fabrizio Barraco, Giulio Cederna fotografia cinematography: Dagmawi Yimer, Fabrizio Barraco, Giulio Cederna montaggio editing: Fabrizio Barraco suono suond: Dagmawi Yimer, Fabrizio Barraco, Giulio Cederna musica music: Nicola Alesini produzione production: Archivio Memorie Migranti di Asinitas, Marco Guadagnino, Alessandro Triulzi, con il sostegno di with the support of Fondazione lettera27

synopsis Filmed on Lampedusa in the course of 2010, a period during which the island was no longer in the headlines, and completed at the beginning of 2011 when the new arrivals were reported in all the media, the film proposes a combined view of two realities which rarely enter into dialogue on Lampedusa: that of a migrant and that of the Lampedusans. Soltanto il Mare is first of all an homage to Lampedusa, Dagmawi, who owns his life to the island. Pruducted by Archivio delle Memorie Migranti - Asinitas, Marco Guadagnino and Alessandro Triulzi, the film won the Salina DocFest – Audience Prize and the African Film Festival, Verona – Migrants and Travellers’ Prize. director’s statement “It starts not with a definite project but with two clear ideas: 1) to look at the island, and the event of the meeting of the natives and the ones arriving, with the perspective of someone who has just arrived on the island; 2) to take in Dag’s binding will to not be a the centre of the story, to not be a character- which he already has been enough in life and other films- so that to not steal the light from the island and its own characters. It is very difficult, but in the end that is the challenge: the main character is his gaze, his ability to put the island at the forefront with his camera. (And his what happened: 90% of the scenes cut in the film, all of the ones on the island, its characters, Cocò, the movements of life, the procession, are all his work…).”

148 STEFANO.

MOSTRI DELL’INERZIA INERTIA MONSTERS

sinossi Il 22 ottobre 2009 Stefano Cucchi muore a 31 anni, in circostanze tuttora da accertare, nel Reparto di Medicina Protetta dell’Ospedale Sandro Pertini di Roma 6 giorni dopo il suo arresto. Negli ultimi sei giorni della sua breve vita gli sono stati negati tutti i diritti. Il documentario è un tentativo di fare della vicenda Cucchi un atto di denuncia ampliando, alla luce dello sviluppo delle indagini e del tempo, una nuova e rivelatrice riflessione umana. Stefano Cucchi è morto “di carcere”. Nel mese di ottobre 2009, quando i fatti sono avvenuti, nei penitenziari italiani erano già morte 147 persone. Stefano Cucchi è stata la 148ª persona A dicembre diventeranno 177. La maggior parte sono giovani. Un’incidenza impressionante per un paese democratico e civile a cui oggi non pare esserci soluzione. nota di regia “Le riprese dei testimoni narranti, e degli spazi urbani della città di Roma, dove i fatti sono avvenuti, sono alternati a drammatizzazioni ricostruite con la tecnica del rotoscoping, della videografica e con l’ausilio di voci fuori campo che diventano un tappeto sonoro alle visualizzazioni. L’uso dell’animazione, ricostruisce alcuni momenti, i principali, degli ultimi giorni della vita di Stefano dall’arresto fino alla sua morte, suggestionando con la sua figurata ‘irrealtà’ di bianchi, neri e rossi un irrinunciabile rispetto della sua immagine nella tragedia. (…) Mi sono posto di visualizzare la storia come testimone tra i testimoni, ricostruendo in montaggio, come in un mosaico narrante, alcuni dei molti aspetti della vicenda di Stefano Cucchi che giungono ad evidenziare le forti incongruenze nelle quali la morte di Stefano è divenuta il ‘tragico evento’ di cui lo Stato italiano deve responsabilmente rispondere. Vorrei che questo accadesse insieme al giudizio, qualunque esso sia, dello spettatore.”

Italia | 2011 | HDcam | colore | 64’ regia direction: Maurizio Cartolano soggetto subject: Giancarlo Castelli sceneggiatura screenplay: Maurizio Cartolano fotografia cinematography: Francesco Pennica montaggio editing: Erika Manoni musica originale original music: Riccardo Giugni. The song La canzone Fermi con le mani è di is by Fabrizio Moro grafica e animazione graphics and animations: Martina Venettoni, Stefano Coccia illustrazioni illustrations: Marco De Luca voce di Stefano Stefano’s voice: Claudio Santamaria produttori producers: Simona Banchi, Valerio Terenzio produzione production: Ambra Group in collaboration with in collaborazione con Il Fatto Quotidiano. Ambra Group s.r.l., Piazza dei Quiriti, 3, 00192 Roma, Tel. 06 3232383 / 253, Fax 06 3232916

synopsis On 22 October 2009 Stefano Cucchi dies when he’s 31, in the Department of Protected Medicine of the Sandro Pertini Hospital of Rome 6 days after his arrest, on circumstances still to be verified. In the last six days of his short life all his rights were denied. The documentary is an attempt of making an act of denunciation of Cucchi’s death amplifying a new human thinking, also considering the investigations. Stefano Cucchi died of “jail”. On October 2009, when these events took place, in the Italian penitentiaries 147 people had already died. Stefano Cucchi was the 148th person. In December, they were 177, most of them very young; an incredible occurrence for a democratic and civil country for which it looks like there is no solution so far. director’s statement “The shootings of the talking witnesses and urban spaces of the city of Rome, where the events took place, are alternated with reconstructed scenes with the rotoscoping technique, video graphic and with the aid of voices off becoming a sound carpet of what is seen. The use of animation reconstructs some moments of Stefano’s life from his arrest to his death, assigning a suggestion of ‘unreality’ of white, black and red respecting the tragic aspect of his image. (…) My aim was to visualize the story as witness among witnesses, reconstructing with the editing some aspects of Stefano Cucchi’s story. They highlight the inconsistency of the death of Stefano has become the “tragic event” that the Italian state must responsibly respond to. I would like this to happen along with the judgment of the audience, whatever that is.”

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CINEMA E REALTÀ EVENTO SPECIALE PROIEZIONE PRESSO LA CASA CIRCONDARIALE DI LECCE

CESARE DEVE MORIRE CAESAR MUST DIE

Italia | 2012 | DCP | colore | 76’ regia direction: Paolo e Vittorio Taviani regia delle scene teatrali direction of theatrical scenes: Fabio Cavalli sceneggiatura screenplay: Paolo e Vittorio Taviani fotografia cinematography: Simone Zampagni montaggio editing: Roberto Perpignan musica music: Giuliano Taviani, Carmelo Travia Interpreti Cast: Cosimo Rega, Salvatore Striano, Giovanni Arcuri, Antonio Frasca, Juan Dario Sonetti, Vittorio Parrella, Rosario Majorana, Vincenzo Gallo, Francesco De Masi, Gennaro Solito, Francesco Carusone, Fabio Rizzato, Maurilio Giaffreda produttrice producer: Grazia Volpi produzione production: Kaos Cinematografica, Stemal Entertainment, Le Talee La Ribalta – Centro Studi E. M. Salerno, Rai Cinema distribuzione distribution: Sacher Distribuzione

sinossi Il linguaggio universale di Shakespeare aiuta i detenutiattori a immedesimarsi nei personaggi. Il percorso è lungo: ansie, speranze, gioco. Sono i sentimenti che li accompagnano nelle loro notti in cella, dopo un giorno di prove. Ma chi è Giovanni che interpreta Cesare? Chi è Salvatore - Bruto? Per quale colpa sono stati condannati? Il film non lo nasconde. Lo stupore e l’orgoglio per l’opera non sempre li liberano dall’esasperazione carceraria. Arrivano a scontrarsi l’uno con l’altro, mettendo in pericolo lo spettacolo. Giunge il desiderato e temuto giorno della prima. Il pubblico è numeroso e eterogeneo: detenuti, studenti, attori, registi. Giulio Cesare torna a vivere, ma questa volta sul palcoscenico di un carcere.

synopsis Shakespeare’s universal language helps the inmates-actors to identify with their characters. The path is long and full of anxiety, hope and play. These are the feelings accompanying the inmates at night in their prison cells after each day of rehearsal. Who is Giovanni who plays Caesar? Who is Salvatore-Brutus? For which crimes have they been sentenced to prison? The film does not hide this. The wonder and pride for the play do not always free the inmates from the exasperation of being incarcerated. Their angry confrontations put the show in danger. On the anticipated but feared day of opening night, the audience is numerous and diversified: inmates, actors, students, directors. Julius Caesar is brought back to life but this time on a stage inside a prison.

nota di regia “Sentimmo il bisogno di scoprire con un film come può nascere da quelle celle, da quegli esclusi, lontani quasi sempre dalla cultura, la bellezza delle loro rappresentazioni. Proponemmo al loro regista interno, Fabio Cavalli, il Giulio Cesare di Shakespeare. Lo abbiamo realizzato con la collaborazione dei detenuti, girando nelle loro celle, nei cunicoli per l’ora d’aria, nei bracci della sezione e infine sul loro palcoscenico. Abbiamo cercato di mettere a confronto l’oscurità della loro esistenza di condannati con la forza poetica delle emozioni che Shakespeare suscita, l’amicizia e il tradimento, l’assassinio e il tormento delle scelte difficili, il prezzo del potere e della verità. Entrare nel profondo di un’opera come questa significa guardare dentro se stessi: soprattutto quando si lasciano le tavole di un palcoscenico per tornare a chiudersi dentro le pareti di una cella.”

director’s statement “We felt the need to discover through a film how the beauty of their performances was born from those prison cells, from those outcasts that live so far from culture. We suggested Shakespeare’s Julius Caesar to Fabio Cavalli, the stage director working with the inmates. We staged it with the collaboration of the inmates, filming in their cells, in the prison yard, the fathoms of the High Security Section and eventually on stage. We tried to contrast the darkness of their life as convicts with the poetic force of the emotions Shakespeare evokes friendship and betrayal, murder and the torment of difficult choices, the price of power and truth. Reaching deep into a work like this means also looking at yourself, especially when one must leave the stage and return to the confinement of a cell.”

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

vetrina

CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

UN BURATTINO DI NOME PINOCCHIO LA VERA STORIA SCRITTA DA CARLO COLLODI A PUPPET NAMED PINOCCHIO - THE REAL STORY WRITTEN BY CARLO COLLODI regia direction: Giuliano Cenci

DICIANOVE E SETTANDUE regia direction: Sergio Basso

LA TANA DEL BIANCONIGLIO DOWN THE RABBIT HOLE regia direction: Linda Parente

RASSEGNA CORTOMETRAGGI CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

premi/awards 2012 - Berlinale: Orso d’oro, Premio della Giuria Ecumenica Golden Bear, Ecumenical Jury Prize 142

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UN BURATTINO DI NOME PINOCCHIO

DICIANOVE E SETTANTADUE

CSC PRODUCTION

LA VERA STORIA SCRITTA DA CARLO COLLODI A PUPPET NAMED PINOCCHIO - THE REAL STORY WRITTEN BY CARLO COLLODI Italia | 1972 | 35mm | colore | 93’ regia direction: Giuliano Cenci sceneggiatura screenplay: Giuliano Cenci cinematografia cinematography: Renzo Cenci animatori animators: Giuliano Cenci, Italo Marazzi montaggio editing: Giuliano Cenci, Renzo Cenci scenografia set design: Alberto D’Angelo, Abramo Scortecci musica originale original music: Vito Tommaso. the song la canzone Un burattino di nome Pinocchio

Film restaurato in edizione digitale full HD dal Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionalesulla base dei negativi originari con il contributo e la supervisione del regista Giuliano Cenci presso i laboratori Eurolab/ Cinema Communications Services.

sinossi Fedele trasposizione cinematografica della fiaba di Collodi: la nascita del burattino sotto le mani di Geppetto e il suo pellegrinaggio attraverso le vie del mondo. L’incontro con i famosi personaggi: il Grillo Parlante, Mangiafuoco, il Gatto e la Volpe, la Fatina dai capelli turchini, Lucignolo. il regista: GIULIANO CENCI Fiorentino (1931), iniziò alla fine degli anni quaranta a realizzare cartoni animati. Precursore ed esperto di tecniche di animazione come live-action/animated film, Stop Animation, Pixillation, Model Animation, Puppet Animation, è ritenuto uno dei padri dell’animazione italiana. Per Carosello, ha ideato moltissimi cartoni animati abbinati alle pubblicità ed ha animato il celebre pulcino nero Calimero, ideato da Nino e Toni Pagot. Ha lavorato moltissimo per le televisioni europee realizzando e partecipando a progetti come, tra gli altri: la serie Grisù il traghetto, La Pimpa, Mr. Hiccup, Quark, Gesù nelle Parabole del Vangelo, Cocco Bill, Lupo Alberto, Corto Maltese, Carland Cross, The Triplets. Maestro assoluto dell’arte dell’animazione, ha contribuito negli ultimi anni a lungometraggi di altri animatori italiani, come La gabbianella e il gatto di Enzo D’Alò (1998), Johan Padan a la descoverta de le Americhe di Giulio Cingoli (2000), Aida degli alberi di Guido Manuli (2001), Momo alla conquista del tempo di Enzo D’Alò (2001), ... 144

CINETECA NAZIONALE

VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

(Tommaso-Rascel) è cantata da is sung by Renato Rascel supervisione costumi costumes supervision: Rosanna Andreoni narratore narrator: Renato Rascel voci dubbing: Roberta Paladini, Roberto Bertea, Vittoria Febbi, Lauro Gazzolo, Flaminia Iandolo, Manlio De Angelis, Sergio Tedesco, Michele Gammino, Ferruccio Amendola, Vittorio Stagni, Gianni Bonagura, Nino Pavese, Arturo Dominici, Luigi Pavese, Ennio Balbo, Gianfranco Bellini produzione production: Cartoons Cinematografica Italiana

Film restored in digital full HD edition by the Experimental Centre of Cinematography - National Film Archive basing on the original negative with the contribution and supervision of the director Giuliano Cenci at the Eurolab laboratories / Cinema Communications Services

synopsis Faithful transposition of the Collodi’s tale: the birth of a puppet made by Geppetto and his pilgrimage around the world. The meeting with famous characters such as the Jiminy Cricket, the Fire-Eater, the Cat and the Fox, the Bluhaired Fairy and Leonardo.

the director: GIULIANO CENCI

From Florence (1931), he started making animation cartoons in the late 40’s. Expert of animation techniques such as live-action/animated film, Stop Animation, Pixillation, Model Animation, Puppet Animation, is thought to be one of the fathers of the Italian animation. For Carosello, he has realized many cartoons linked to the advertisment spots and animated the famous black chick Calimero, an idea of Nino and Toni Pagot. He has mainly worked for the European Television realizing and praticipating to projects such as Grisù il traghetto, La Pimpa, Mr. Hiccup, Quark, Gesù nelle Parabole del Vangelo, Cocco Bill, Lupo Alberto, Corto Maltese, Carland Cross, The Triplets. Absolute master of the animation art, he has contributed in the last years to features of other Italian animators such as Zorba and Lucky by Enzo D’Alò (1998), Venetian Rascal goes to America by Giulio Cingoli (2000), Aida of the trees by Guido Manuli (2001), Momo by Enzo D’Alò (2001), ...

Italia | full hd | colore | anteprima del teaser regia direction: Sergio Basso cinematografia cinematography: Debora Vrizzi, Leone Orfeo montaggio editing: Filippo Montemurro suono sound: Vincenzo Urselli musiche musics: Paolo Palazzo interpreti cast: Pietro Paolo Mennea, Manuela Olivieri, Carlo Vittori, Luigi Damato, Giuseppe Acquafredda, Donato Barile, Francesco Mascolo, Vito Lattanzio, Michele Rucci, Antonio Sanna, Domenico Gambatesa, Antonio Baracchi, Lucia Somma, Francesca Binetti,

Sabino Pezzato, Angela Mennea, Daniela Masseroni, Andrea Galante produttore esecutivo executive producer: Elisabetta Bruscolini produzione production: Sharoncinema Production, CSC Production, in collaborazione con in collaboration with Rai e il contributo di and the contribution of Apulia Film Commission

sinossi Un ragazzino è pronto allo scatto tra una Porsche di un improbabile color aragosta e un’Alfa Romeo 1750 nera come la notte. Siamo su un lungomare assolato, negli anni Sessanta. Una ragazza sventola una bandiera, e le macchine sgasano verso di noi, verso il traguardo, a 50 metri. Ma anche il ragazzino si è balestrato verso la meta. È piccolo, ma corre come un dannato. E sui 50 metri, vince lui. Il bambino è Pietro Paolo Mennea. È il 1967. Questo film docu-fiction racconta l’incredibile arcata della vita di un atleta in uno sport che non c’è più: uno sport prima del doping.

synopsis A child is ready for the sprint between a Porsche strangely lobster colored and a Romeo 1750 black as the night. We are on a sunny promenade of the 70’s. A girl waves a flag, and the cars roam towards us, towards the goal, 50 meters away, the child is running towards the goal too, he is short but runs really fast, and on the 50 meters, he wins. The child is Pietro Paolo Mennea, it’s1967. This docu-fiction tells the incredible story of an athlete in a sport that does not exist anymore: a sport before the doping.

nota di regia “Perché mi interessa questo film? Perché lo sento diverso da un qualsiasi documentario sportivo? Perché la parabola umana di Pietro Paolo Mennea è una metafora stupefacente sull’abnegazione. E sulla semplicità, sull’innocenza, sulla discrezione. Tutte qualità che mi interessa indagare. Oggi i miti sembran fatti di carta, bruciano subito. Mennea è stato una stella per gli anni Settanta e Ottanta, un tempo in cui tutto era mitico: sembrano anni distanti quanto l’antica Grecia, o il regno di Babilonia. Il passato è veramente una terra straniera. Mennea non fu un tronista. Ha saputo compiere rinunce, stringere i denti, costruire il suo lavoro giorno per giorno. Con la dignità di un operaio, di un metalmeccanico, di un italiano medio. Forse proprio per questo è stato un eroe del pubblico. E ha continuato ad esplorare i suoi limiti, portandoli sempre un pelo più innanzi. Ma ha anche saputo fermarsi. E portare la disciplina nella vita di ogni giorno”.

director’s statement “Why does this film interest me? Why do I feel it differently

from any other sport documentary? Why does the human story of Pietro Paolo Mennea is a magnificent metaphor on commitment, and on simplicity, innocence and discretion. All qualities that is my will to analyze. Today, the myths are made of paper, burn straight away. Mennea has been a star for the 70’s and 80’s, a time when everything was a myth: years have passed since Ancient Greek, or the reign of Babylon. The past is seriously a foreign land. Mennea was not a vip, he has been able to give up, gritting his teeth, building his work day by day, with the dignity of an engineering worker, an avarage Italian. That’s probably why he has been the hero of the audience. He has continued to explore his limits, bringing them always forward. But he has also been able to stop and bring his discipline of everyday life”.

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CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA - CSC PRODUCTION

CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA - CINETECA NAZIONALE

VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA


LA TANA DEL BIANCONIGLIO DOWN THE RABBIT HOLE Italia | 2011 | 35mm | colore | 40’ regia direction: Linda Parente sceneggiatura screenplay: Linda Parente fotografia cinematography: Marco Incagnoli montaggio editing: Linda Parente scenografia set design: Gianluca Amodio musica music: Fabrizio Mancinelli costumi costumes: Caterina Amarante Pavan, Romilda Zaccaria interpreti cast: Massimo Lello, Maria Grazia Cucinotta, Gianni Musy, Gaia Benassi, Camilla Rosselli, Giancarlo Ratti, Blas Roca Rey, Monica Guazzini,

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Fabio Bussotti, Matteo Taranto, Kastriot Shehi, Davide Dolores produzione production: Peperonitto Film, con il supporto tecnico della Scuola Nazionale di Cinema

sinossi L’Aquila, post-terremoto. Una storia di denuncia legata alle vicende personali di Massimo che non parla dalla notte del 6 aprile 2009. Tra le difficoltà quotidiane della vita in una città terremotata e le questioni irrisolte del suo passato, Massimo dovrà trovare la forza di andare avanti. I suoi ricordi legati al mondo del teatro, dell’arte, si alternano alla spietata realtà aquilana a partire dalle tendopoli fino ad arrivare a due anni dal sisma. Ad accompagnarlo nel suo viaggio interiore, ci sono sua nipote Greta, sua sorella Sara e suo padre Stelvio. Per trovare un po’ di speranza, Massimo dovrà scavare a fondo tra le macerie del suo cuore spezzato. Però grazie a Nadia e Greta, potrà farcela.

synopsis L’Aquila after the earthquake… A story of denunciation linked to Massimo’s personal story, who does not speak of the night on 6th April 2009. Between the everyday hardship in a city after such an event and the unresolved questions about its past, Massimo must find the strength to keep going. His memories of the world of theatres and art, alternate with the merciless reality of the city, from the tents until two years later. Accompanying him in his internal journey, there is his niece Greta, his sister Sara and his father Stelvio. To find a little hope, Massimo will have to dig through the rubble of his broken heart and thanks to Nadia and Greta, he will make it.

note di regia “La tana del bianconiglio è stato girato nel 2011 e ha utilizzato come location anche il cuore della zona rossa del capoluogo abruzzese. La troupe è composta da giovani professionisti legati al territorio. Tutti hanno lavorato a titolo gratuito.Le musiche sono del maestro aquilano Fabrizio Mancinelli e sono state registrate in collaborazione con il Conservatorio A.Casella de L’Aquila e con il supporto di giovani studenti del Centro Sperimentale di Cinematografia. Le scenografie sono state curate dal talentuoso scenografo Gianluca Amodio e il direttore della fotografia è Marco Incagnoli, già insegnante presso l’Accademia dell’Immagine.”

director’s statement

“Down the rabbit hole was filmed in 2011 and used the centre of the red zone as its main location. The crew is made of young professionals linked to the territory. They all worked as volunteers. The soundtrack is by the local Maestro Fabrizio Mancinelli and was recorded with the help of the A. Casella Conservatory in L’Aquila and young students from the Experimental Centre for Cinema. Set design is done by the very talented Gianluca Amodio and the director of cinematography is Marco Incagnoli, who teaches at the Image Academy.”

FRAGOMENI ULTIMO ROUND

FRAGOMENI, THE LAST ROUND

FINE SETTEMBRE

IL DIECI

END OF SEPTEMBER

THE NUMBER TEN

2011 | 35mm | colore | 15’ 16”

2011 | Video HD | colore | 13’05”

2011 | 35mm | colore | 13’05’’ Italia | 1986 | 35mm | colore | 83’ regia direction: Michele Cadei sceneggiatura screenplay: Michele Cadei fotografia cinematography: Jodi McNamara montaggio editing: Yael Leibel musiche music: Gianmarco De Candia suono sound: Andrea Ottina, Gianmarco De Candia scenografia set designer: Alessia Pelonzi, Luisa Mazzone costumi costume designer: Viola Ponzi interpreti actors: Frankino Bertuzzi, Giorgio Colangeli organizzatore line producer: Irene Abrescia produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

regia direction: Alessandro Tamburini soggetto story : Alessandro Tamburini, Riccardo Ricciardi sceneggiatura screenplay: Alessandro Tamburini, Riccardo Ricciardi, Ottavia Madeddu fotografia cinematography: Angelo Caliendo montaggio editing: Lucia Sblendorio musica music: Roberto Boarini suono e montaggio suono sound editor: Edgard Iacolenna scenografia set director: Daniele Ligato costumi costume designer: Alessia Pelonzi interpreti cast: Ivano Marescotti, Silvia Cohen, Matteo Graziani, Alessia Menni organizzazione line producer: Ciro Zecca produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production con la partecipazione with the partecipation of Rai Cinema

regia direction: Daniel Mejia soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Francesca De Lisi, Luca Giordano, Daniel Mejia fotografia cinematography: Luca Frondoni montaggio editing: Andrea Campatola musica music: Giovanni Rotondo suono sound: Edgar Iacolenna scenografia art director: Laura Inglese interpreti cast: Oliviero Calderoni organizzazione line producers: Edoardo Scarantino produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

sinossi / synopsis Un giornalista va in ospedale per intervistare un anziano vittima di un’aggressione, ma l’attesa si fa lunga. Decide allora di intervistare il compagno di letto..

sinossi / synopsis Renato, capo macchinista sessantenne, torna dopo trent’anni al paese natio. Qui nel mezzo di una sagra riconosce Marcella, la sua prima fiamma da adolescente. Insieme si ritrovano e si riscoprono. In parallelo la storia di Riccardo e Alice, due bambini di 9 e 10 anni, che alla stessa sagra si conoscono e si piacciono.

A TV reporter goes to a hospital to interview an old man who has been mugged and injured. But once there, he finds that he has to wait long. So he decides to interview another patient.

Renato, a 60 year-old engine driver, goes back to his birthplace for the first time in 30 years. During a village fair, he recognizes Marcella, his first love from adolescence. They are pleased to rediscover each other again. In a parallel story, Riccardo and Alice, two children aged 9 and 10, meet at the same fair and fancy each other.

sinossi / synopsis Un campo di calcio. Una squadra. Antonio è il numero dieci eppure non gioca mai. Ma il giorno in cui la porta sembra diversa dal solito tutto cambierà. A soccer camp. A team. Antonio is number ten but never plays. But the day when the target seems different from usual, everything changes.

CSC PRODUCTION

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CSC PRODUCTION - SCUOLA NAZIONALE DI CINEMA

VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA


ME BETWEEN YOU 2011 | 35mm | colore | 12’

THE AUDITION

2011 | 35mm | colore | 8’ 44”

regia direction: Michele Vannucci soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Michele Vannucci, Marta Pallagrosi, Carlo Cuppari fotografia cinematography: Martina Cocco montaggio editing: Andrea Campajola musica music: Attilio Foresta Martin suono sound: Edgard Iacolenna montaggio del suono sound editing: Jacopo Crescenzi scenografia set design: Laura Inglese costumi costume designer: Francesca Apostolico interpreti cast: Attilio Foresta Martin, Chiara Paoli, Robin Mugnaini, Federico Baldini organizzazione line producers: Piers Jennings produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

regia direction: Davis Kanepe soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Davis Kanepe, Eleonora Cimpanelli fotografia cinematography: Sammy Paravan montaggio editing: Francesco Di Stefano musica music: Andrea Libero Cito suono sound: Alberto Cutolo scenografia art director: Valeria Di Claudio Costumi Costume designer: Chiara Baglioni interpreti cast: Andrea Libero Cito, Lidiya Liberman, Franco Bertuzzi, Chiara Paoli, Petre Brinaru, Costia Leone organizzazione line producers: Ersilia Gagliardi produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

sinossi / synopsis Ci sono incontri che possono cambiare la vita, come farsi trovare pronti? Tommaso è più di un nerd, è un sognatore che si prepara per ricevere la visita di Sara, non vuole perdere forse l’ultima occasione di riscattare una vita fin troppo tranquilla.

sinossi / synopsis Giacomo è un giovane violinista in cerca di lavoro. Dopo aver letto un annuncio, si presenta ad un provino: scopre così, a suo discapito, che quello che conta per lavorare nel mondo della società moderna è l’immagine.

There are encounters that can change lives, how to be ready? Tommaso is preparing to receive a visit from Sarah, does not want to miss perhaps the last chance to redeem a life too quiet.

135 148

L’AUDIZIONE

Giacomo is a young violinist looking for a job. Having read a job ad, he goes to an audition, but he finds out to his detriment, that image is a must if you want to work in the modern society.

L’ESTATE CHE NON VIENE

TILL SUMMER COMES 2011 | 35mm | colore | 16’ 30’’ regia direction: Pasquale Marino soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Ilaria Macchia, Andrea Paolo Massara fotografia cinematography: Valentina Belli montaggio editing: Mauro Rossi musica music: Alessandro Grazian suono sound: Andrea Ottina montaggio del suono sound editing & mix: Valeria Cocuzza scenografia set design: Alessia Pelonzi costumi costume designer: Alessia Pelonzi interpreti cast: Lucia Mascino, Lorenzo Barbetta, Nicholas Persi, Daniel Persi Story Anahi’ Borges, Ilaria Macchia, Pasquale Marino, Andrea Paolo Massara organizzazione line producer: Irene Abrescia, Salvo Matranga produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production con la partecipazione with the partecipation of Rai Cinema

sinossi / synopsis In un pomeriggio di maggio Nicholas, Daniel e Lollo possono ancora fare qualcosa per salvare la loro amicizia: lottare contro un destino che vuole dividerli.

PROVA D’ABITO

QUESTA LUCE

RAMBO E MILENA

2011 | 35mm | colore | 7’08”

2011 | digitale HD | colore | 19’ 05”

2011 | 35mm | colore | 8’ 18’’

regia direction: Laura Plebani soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Laura Plebani fotografia Cinematography: Elisabetta Di Salvo montaggio editing: Chiara De Cunto musica music: Monique Mizrahi suono sound: Paolo Testa montaggio del suono sound editing: Flavia Ripa scenografia set design: Laura Boni costumi costume designer: Irene Amantini organizzazione line producer: Laura Tosti produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

regia direction: Andrea Fasciani soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Andrea Fasciani fotografia cinematography: Gianni Chiarini montaggio editing: Luigi Capalbo musica music: Andrea Fasciani suono sound: Vincenzo Urselli montaggio del suono sound editing: Vincenzo Urselli scenografia art director: Giulia Parigi Costumi Costume designer: Roberto Di Costanzo interpreti cast: Laura Sinceri, Marco Sincini organizzazione line producers: Marianna De Liso, Alessandro Del Vecchio produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production con la partecipazione with the partecipation of Rai Cinema

regia direction: Margherita Ferri soggetto e sceneggiatura story & screenplay: Margherita Ferri, Giacomo Bendotti fotografia cinematography: Giuseppe Maio montaggio editing: Matteo Passerini musica music: Massimiliano Bonomo suono sound: Gianmarco De Candia montaggio del suono sound editing: Daniele Guarnera scenografia set design: Luisa Mazzone, Vasco Di Salvo costumi costume designer: Alessia Pelonzi interpreti cast: Elena Radonicich, Pierpaolo Vitale, Giacomo Tarsi organizzazione line producer: Irene Abrescia, Salvo Matranga produzione production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

WEDDING DRESS

sinossi / synopsis Giulia è alle prese con l’ultima prova del suo abito da sposa. Sembra solo ansia la strana sensazione che prova guardandosi allo specchio. Giulia is having the final fitting for her wedding dress. The strange sensation she experiences as she looks in the mirror seems to be just anxiety...

A May afternoon, Nicholas, Daniel and Lollo can still do something to save their friendship: fighting against a destiny that wants to devide them.

THIS LIGHT

sinossi / synopsis Laura trascura così tanto il suo sonno da ritrovarselo in casa all’improvviso. Ha le sembianze di uno sconosciuto trasandato e dimesso che inizia a tormentarla ed a seguirla ovunque, senza tregua, con lo scopo di farla ricominciare a dormire...

RAMBO & MILENA

sinossi / synopsis In uno scenario di guerra surreale, un soldato a cui non piace uccidere incontra una suicida che non riesce a decidersi. In a surreal war scenary, a soldier who doesn’t like killing meets a suicidal girl who cannot make decisions.

Laura neglects her sleep so much that it actually turns up at her house in the form of an unkempt, shabby stranger who mercilessly torments her with the sole aim of making her doze off again...

CSC PRODUCTION

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CSC PRODUCTION - SCUOLA NAZIONALE DI CINEMA

CSC PRODUCTION - SCUOLA NAZIONALE DI CINEMA

IO TRA DI VOI


13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

PREMIO MARIO VERDONE

PREMIO MARIO VERDONE

CORPO CELESTE Italia, Svizzera, Francia | 2011 | 35mm | colore | 100’

ALICE ROHRWACHER per

CORPO CELESTE | 2011 | opera prima ANDREA SEGRE per

IO SONO LI | 2011 | opera prima GIANLUCA e MASSIMILIANO DE SERIO per

SETTE OPERE DI MISERICORDIA | 2011 | opera prima

EVENTI SPECIALI IL VIAGGIO DI SETH A OTRANTO di CARLO LUGLIO

RADICI di CARLO LUGLIO

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regia direction: Alice Rohrwacher sceneggiatura screenplay: Alice Rohrwacher fotografia cinematography: Hélène Louvart montaggio editing: Marco Spoletini scenografia set design: Luca Servino musica music: Fabrizio Mancinelli costumi costumes: Loredana Buscemi interpreti cast: Yle Vianello, Salvatore Cantalupo, Pasqualina Scuncia, Anita Caprioli, Renato Carpentieri produttori producers: Carlo Cresto-Dina,

Jacques Bidou, Marianne Dumoulin, Tiziana Soudani produzione production: Tempesta, JBA Production, AMKA Films Productions

sinossi Marta ha tredici anni e, dopo dieci anni passati con la famiglia in Svizzera, è tornata a vivere nel profondo sud italiano, a Reggio Calabria, la città dov’è nata. Marta è esile, attenta, con un’andatura un po’ sbilenca e un’inquietudine che la fa assomigliare ad una creatura selvatica. Inizia subito a frequentare il corso di preparazione alla cresima: incontra così don Mario, prete indaffarato e distante che amministra la chiesa come una piccola azienda, e la catechista Santa, una signora un po’ buffa che guiderà i ragazzi verso la confermazione. In parrocchia si sta preparando una festa per l’arrivo di un nuovo Crocifisso Figurativo che dovrà sostituire quello stilizzato e fluorescente che poco piace ai parrocchiani.

synopsis Marta is thirteen years old, after ten years spent in Switzerland, she comes back to the deepest South of Italy, in Reggio Calabria, the city where she was born. Marta is thin, careful, with a slightly crooked walk and a restlessness that makes her look like a wild creature. She soon starts attending the course for her confirmation where she meets Father Mario, busy and distant priest who runs the Church as a small company and the catechist Santa, a funny lady who’s guiding the lads towards the confirmation. Meanwhile, the parish is arranging a celebration for the arrival of a new Figurative Crucifix that will substitute the stylized and fluorescent one which the parishioners don’t like.

nota di regia “Iniziai a mettermi dei limiti, come regole di un gioco. I limiti erano quelli di un luogo, Reggio Calabria. Quelli di un tempo, contemporaneo. Quello di un mondo, la vita di una chiesa alla periferia d’Italia. Ma quale era il mio posto? Ero dentro quel mondo o non lo sarei mai stata? Aveva senso fingere un’appartenenza oppure dovevo dichiarare il mio stupore, la mia estraneità? Poi un giorno arrivò una delle prime vere emozioni visive del film, proprio dalla lettura di Corpo Celeste di Anna Maria Ortese, anche se la storia di Marta non ha direttamente nulla a che fare con il suo libro…”

director’s statement “I started imposing myself limits, as a game rules. The limits were those of a place, Reggio Calabria, a time, contemporary, a world, life in a Church in the suburbs of Italy. What was my place? Was I ever in that world? Did it make any sense to pretend a belonging or to declare my astonishment, my externeousness? Than one day the very first visual emotions of the film came, right after reading Corpo Celeste by Anna Maria Ortese, even if Marta’s story does not have anything to do with her book…”

premi e festival/festival & awards 2011 Festival di Cannes – Quinzaine des realizateurs 2011 Nastri d’argento Silver ribbons: Miglior Regista

Esordiente Best Emerging Director

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PREMIO MARIO VERDONE

PREMIO MARIO VERDONE

IO SONO LI SHUN LI AND THE POET

SEVEN ACTS OF MERCY

Italia, Francia | 2011 | 35mm | colore | 96’ regia direction: Andrea Segre sceneggiatura screenplay: Marco Pettenello, Andrea Segre fotografia cinematography: Luca Bigazzi montaggio editing: Sara Zavarise scenografia set design: Leonardo Scarpa musica originale original music: François Couturier costumi costumes: Maria Rita Barbera interpreti cast: Zhao Tao, Rade Sherbedgia, Marco Paolini, Roberto Citran, Giuseppe Battiston

SETTE OPERE DI MISERICORDIA Italia, Romania | 2011 | 35mm | colore | 103’

produttori producers: Francesco Bonsembiante, Francesca Feder produzione production: Jolefilm, AEternam films world sales: Adriana Chiesa Enterprises Srl, Via Barnaba Oriani 24/A - 00197 Rome (Italy), Tel. +39 06 8086052 Mobile: +39 335 311623, Fax +39 06 80687855, info@adrianachiesaenterprises.com, www.adrianachiesaenterprises.com

sinossi Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola cittàisola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane.

synopsis Shun Li works in a textile factory in the outskirts of Rome in order to get her papers and enable her eight-year-old son to come to Italy. She is suddenly transferred to Chioggia, a small city-island in the Veneto lagoon, to work as a bartender in a pub. Bepi, a Slavic fisherman, nicknamed “the Poet” by his friends, has been a regular at that little pub for years. Their encounter is a poetic escape from solitude, a silent dialogue between cultures that are different, yet not more distant.

nota di regia “In Io sono Li ho voluto rispettare modi e stili conosciuti nel cinema-documentario, lavorando anche con attori non professionisti e scegliendo sempre location del mondo reale. Al tempo stesso la precisione e la sottigliezza del linguaggio cinematografico orientale e di alcuni importanti esempi del cinema indipendente internazionale sono state tracce importanti per riuscire a raccontare le atmosfere e i luoghi che ho scelto per questo film.”

director’s statement “In Shun Li and the poet I wanted to respect the methods and styles of documentary cinema, by also working with unprofessional actors and always choosing locations in the real world. At the same time, the precision and subtleness of the language of Oriental cinema and of some important examples of international independent cinema have been important traces in order to be able to narrate the atmospheres and places I chose for this film.”

regia direction: Gianluca e Massimiliano De Serio soggetto e trattamento subject & treatment: Gianluca e Massimiliano De Serio fotografia cinematography: Piero Basso montaggio editing: Stefano Cravero scenografia set design: Giorgio Barullo musica music: Plus (Minus&Plus) costumi costumes: Carola Fenocchio interpreti cast: Roberto Herlitzka,

Olimpia Melinte, Ignazio Oliva, Stefano Cassetti, Cosmin Corniciuc produttore producer: Alessandro Borrelli produzione production: La Sarraz Pictures srl, Elefant Films distribuzione distribution: Cinecittà Luce

sinossi Luminita, giovane clandestina che vive ai margini di una baraccopoli, ha un piano per uscire dalla sua situazione. Per portarlo a termine si imbatte in Antonio, anziano malato e misterioso. Lo scontro tra i due è inevitabile e duro, dalle conseguenze inattese…

synopsis Luminita, a young illegal immigrant living on the edge of a shanty town, has hatched a plan to get herself out of her predicament. To carry it through she bumps into Antonio, a sick and mysterious old man. The clash between the two of them is unavoidable and harsh, and leads to unforeseeable consequences…

note di regia “Lo stile del film è sobrio ed essenziale. È un film fatto di piani frontali e simmetrici che richiamano l’iconografia della storia dell’arte e la storia del ritratto. Nello stesso tempo il suono è fondamentale: i pochissimi dialoghi del film sono immersi nel rumore di una città evocata che diventa musica concreta. Abbiamo cercato di fondere attraverso la composizione del formato cinemascope e l’uso della luce naturale, l’unione di materia fisica e ricerca spirituale, nel tentativo di raggiungere quell’umana spiritualità, quella misericordia insieme relativizzata e trascendente cui approdano i protagonisti. Il corpo umano, centro e motore dell’azione narrativa, si fa gradualmente luce e suono: puro sentimento.”

director’s statement “The film’s style is very severe and stark. It’s a film full of full frontal and symmetrical shots which care clearly reminiscent of the iconography of art history and the history of the portrait. At the same time the sound track is essential: the very sparse dialogues in the film are steeped in the sounds of the city and these sounds become a form of concrete music. Through the composition of the cinemascope format and the use of natural light we have tried to merge the physical material with the path towards spiritual awakening, in an attempt to reach the human spirituality, the relative and transcendental mercy that the two characters attain. The human body, the centre and instigator of all narrative action gradually becomes light and sound: pure feeling.”

festival 2011 - Festival di Venezia – Giornate degli Autori

premi e festival/festival & awards 2011 - Locarno IFF: Premio Don Quijote Prize, Secondo Premio della Giuria dei Giovani Don Quijote Prize Second Prize of the Jury of Young

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2011 - Festival du Cinéma Italien d’Annecy: Gran Prix 2011 - Festival du Film Italien de Villerupt: Premio Amilcar della Giuria Prix Amilcar du Jury

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EVENTO SPECIALE

EVENTO SPECIALE

IL VIAGGIO DI SETH A OTRANTO

RADICI ROOTS

SETH’S TRIP TO OTRANTO

Italia | 2009 | digitale | colore | 125’

Italia | 2011 | digitale | colore | 60’

regia direction: Michele Fasano sceneggiatura screenplay: Michele Fasano fotografia cinematography: Michele Fasano montaggio editing: Michele Fasano animazioni 3D ed effetti speciali 3D animation and special effects: Alessandro Meggio

musica music: Roberto Re David, Daniele Furlati testi books: Husayn Mansûr al-Hallaj, Jalâl ad-Dîn Rumi, Muhyî-d-Dîn Ibn al-‘Arabî, Abd Al Kader, Abd al-Karîm Jîlî, Abu-Ulà‘Afifi, Torah, Corano, Targum di Esther interpreti cast: Monika Pupa, Abdurrahman Tevruz, Jihad Yussef, Susan Nathan, Vasjan Lami produzione production: Sattva Films

regia direction: Carlo Luglio sceneggiatura screenplay: Carlo Luglio fotografia cinematography: Francesca Amitrano montaggio editing: Davide Franco fonico in presa diretta field mixer: Carlo Licenziato musica music: Enzo Gragnaniello interpreti cast: Enzo Gragnaniello, Tony Cercola, Maria

Luisa Santella, Enzo Moscato, Riccardo Veno, James Senese, Ida Di Benedetto, Franco Del Prete, Ciccio Merolla, Giovanni Persico, Piero Gallo, Francesco Iadicicco, Attilio Pastore, Erasmo Petringa produttori producers: Gaetano Di Vaio, Pietro Pizzimento, Fabio Gargano produzione production: Figli del Bronx

sinossi Il documentario descrive i contenuti sapienziali del mosaico pavimentale della Cattedrale di Otranto e li attualizza tramite un viaggio nei nostri giorni, attraverso l’orizzonte mediterraneo orientale al quale Otranto apparteneva quando il mosaico fu steso. Lungo un itinerario che tocca Albania, Grecia, Turchia, Siria, Israele e Palestina, il racconto chiarisce, nelle sue ragioni profonde, come sia tuttora vivo il senso universale di quella radicale abolizione delle esclusioni che caratterizzava lo spirito cristiano delle origini. Una summa teologica cristiana del XII secolo meridionale, che risente fortemente delle influenze della mistica islamica e di quella ebraica, in uno, della cultura mediterranea del tempo.

synopsis The documentary describes the contents of wisdom of the floor mosaic of the Cathedral of Otranto and brings them to nowadays with a contemporary trip, through the eastern Mediterranean horizon where Otranto belonged when the mosaic was made. Along an itinerary going from Albania, Greece, Turkey, Syria, Israel and Palestine, the story clarifies how the universal sense of the radical abolition of exclusions used to typify the Christian spirit of the origins. A theology Christian summa of the 12th century, influenced by Islam and Jewish mysticism and the Mediterranean culture of the times.

sinossi Il film è un viaggio musicale con Enzo Gragnaniello nella memoria di una Napoli di “sotto”, dei suoi luoghi magici, mitologici e storici ma, anche un percorso nella città di “sopra”, attraverso i suoi monumenti e i suoi quartieri più vivi, sempre punteggiato dalle performance realistiche e oniriche di Gragnaniello con i Sud Express che si intrecciano in siparietti con artisti partenopei e con l’apporto di immagini cinematografiche di repertorio di una Napoli del dopo guerra e degli anni settanta.

synopsis The film is a music trip with Enzo Gragnaniello in memory of a “down Naples”, of its magic, mythological and historical places but also, a journey in the “up Naples”, through its monuments and its liveliest neighborhoods, always punctuated by the realistic and dreamlike performances of Gragnaniello with the Sud Express, which interweave with sketches with Neapolitan artists and with repertory film motion about post-war and 70’s Naples.

il regista: MICHELE FASANO Nato a Gioia del Colle (Bari) nel 1965, si è laureato al DAMS di Bologna con una tesi in Estetica. Allievo di Tonino Guerra, ha girato il suo primo cortometraggio: La regola del sonno (1992). Ha frequentato workshop di sceneggiatura di Suso Cecchi D’Amico, Fernando Solanas, Abbas Kiarostami. Tra il 1995 e il 1997 produce e dirige il film lungometraggio KAPPA. Realizza una serie di documentari, e nel 2005 fonda la SATTVA FILMS. Del 2011 è il documentario lungometraggio In me non c’è che futuro ritratto di Adriano Olivetti.

the director: MICHELE FASANO Born in Gioia del Colle (Bari) in 1965, graduated at the DAMS of Bologna with a dissertation on Aesthetics. Scholar of Tonino Guerra, he has shot the first short-film: La regola del sonno (1992), attended the screenwriting workshops by Suso Cecchi D’Amico, Fernando Solanas and Abbas Kiarostami. Between 1995 and 1997 he produced and directed the feature film KAPPA. He has also made a number of documentaries and in 2005 he founded Sattva Films. In 2011 the docu-film In me non c’è che futuro portray of Adriano Olivetti.

festival 2010 - Ourense International Film Festival 2011 - XXII Rassegna Internazionale del Cinema 154

il regista: CARLO LUGLIO Laureato in Storia del Cinema al DAMS nel ‘93. Nel 2003 realizza il suo primo lungometraggio Capo Nord che ha partecipato a molti festival vincendo premi a Brooklyn, Valencia ed al Laifa di Los Angeles. Nel 2004 gira un documentario tragicomico Cardilli addolorati sui bracconieri. Precedentemente ha realizzato Il Cinema Salato sulle origini del Cinema muto napoletano e sulla sceneggiata. Dal 2007 è co-fondatore della società di produzione Figli del Bronx, con cui realizza Sotto la stessa luna, suo secondo lungo, che ha vinto il Cairo IFF 2006 e ha ricevuto la Menzione Speciale della Giuria all’Annency IFF ed è stato in Concorso Cdp a Locarno. Insegna Teoria e Metodo dei Mass Media e Regia all’Accademia di Belle Arti a Napoli ed scrive sulla rivista Filmaker’s Magazine.

the director: CARLO LUGLIO Graduated in Film history at DAMS in 1993. In 2003 he directed his first feature film Cape North that took part in many Festivals and won some prizes in Brooklyn, Valencia and Laifa of Los Angeles. In 2004 he directs a tragicomic documentary about poachers Cardilli addolorati. Previously he directed Il Cinema salato about the origins of Neapolitan silent screen and the Neapolitan melodrama. Since 2007 he has been co-founder of Figli del Bronx production society, (…) he directed Sotto la stessa luna, his second feature film, which won Cairo IFF in 2006, it received a special mention of jury at tha Annency IFF and it was in the competition in Locarno. He teaches Mass Media theory and method and direction at the Fine Arts Academy in Naples and he writes for Filmaker’s Magazine.

festival Archeologico International Season of Archaeology Films Archeologia e Società, Rovereto

2011 - Festival di Venezia – Giornate degli Autori 2012 - London Int. Doc. Fest – Concorso Competition 155


13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CINEMA ED EUROPA

TAVOLA ROTONDA

IL PLURALISMO DEL CINEMA EUROPEO. L’URGENZA DELLA CROSSMEDIALITÀ QUALE DRIVER NELLA GOVERNANCE INTERNAZIONALE

PREMIO LUX

LE NEVI DEL KILIMANGIARO di ROBERT GUÉDIGUIAN

CORTOMETRAGGI

SHORT MATTERS! RASSEGNA DEI CORTOMETRAGGI CANDIDATI ALL’EUROPEAN FILM AWARD - BEST SHORT FILM 2011

TAVOLA ROTONDA

IL PLURALISMO DEL CINEMA EUROPEO THE PLURALITY IN EUROPEAN CINEMA

L’URGENZA DELLA CROSSMEDIALITA’ QUALE DRIVER NELLA GOVERNANCE INTERNAZIONALE. THE URGENCY OF CROSSMEDIALITY AS DRIVER OF THE INTERNATIONAL GOVERNANCE.

ROTONDA CON I SEGUENTI RELATORI ED INTERVENTI: FOLLOWING THE PROJECTION OF THE WINNING FILM OF THE FIFTH EDITION OF THE LUX PRIZE, THE SNOWS OF KILIMANJARO, DIRECTED BY ROBERT GUÉDIGUIAN THERE WILL BE A MEETING WITH THE FOLLOWING SPEAKERS AND PARTICIPANTS:

Il verso vibrante di Shakespeare “a local habitation and a name”, una dimora e un nome, traccia nitidamente l’identità europea nella ricchezza della sua diversità linguistica, culturale, sociale e nella sua fertilità inesauribile, colte nelle loro luci ed ombre appieno dallo sguardo profondo del Cinema. Il suo pluralismo è patrimonio irripetibile di memorie vissute, di energie evolutive dei futuri delle regioni, di cui l’Europa può e deve servirsi per una governance spirituale ed intellettuale mondiale, in cui solidarietà e creatività sboccino, perché alimenti la “cultura animi” degli stessi europei e non solo. La Tavola rotonda, che prevede la partecipazione di alcuni rappresentanti istituzionali e del mondo della ricerca e dei registi europei ospiti del Festival, è occasione per un confronto aperto e concreto sulla strategia da perseguire per realizzare il sogno che gli europei coltivano di dialogare continuamente con le cinematografie transnazionali e di recuperare competitività a livello mondiale.

Bruno Torri - Presidente del Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani President of the Italian film critic union IL PLURALISMO DEL CINEMA AUTORIALE IN EUROPA THE PLURALITY OF INDEPENDENT EUROPEAN CINEMA

The vibrant verse “a local habitation and a name” by Shakespeare, neatly traces a European identity in the richness of its linguistic, cultural and social variety and its boundless fertility, all completely captured by the deep gaze of cinema. Its plurality is unique treasure of lived memories, evolutionary energies of the future of these regions, which Europe can and must use for a cultural and intellectual world governance, in which solidarity and creativity blossom, so that it may feed the cultural spirit of Europeans and others. The meeting is planning on the participation of representatives from institutions and the academic world as well as the European film directors taking part in the festival. It will be an opportunity for an open and practical discussion on the strategies to follow in order to make the European dream of continuously speaking with foreign cinema possible, as well as regaining competitiveness on the world stage. A SEGUITO DELLA PROIEZIONE DEL FILM VINCITORE DELLA QUINTA EDIZIONE DEL PREMIO LUX LE NEVI DEL KILIMANGIARO, REGIA DI ROBERT GUÉDIGUIAN, LA TAVOLA

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Elisabetta Brunella - Segretario Generale di MEDIA Salles General secretary for MEDIA Salles LA DIGITALIZZAZIONE NELLE SALE CINEMATOGRAFICHE EUROPEE DIGITALIZATION IN EUROPEAN CINEMAS Alessia Sonaglioni - Project Manager a EURIMAGES Project Manager at EURIMAGES NUOVE TENDENZE NEL FINANZIAMENTO DEL CINEMA INDIPENDENTE IN EUROPA NEW TENDENCIES IN THE FINANCING OF INDEPENDANT EUROPEAN CINEMA Gianni Celata - direttore del Multimedia Lab-Cattid di Sapienza Università di Roma, docente di Economia dei Media e dell’ICT Director of the Multimedia LabCattid of Unviersity of Sapienza(Rome), media related economics professor I FATTORI CHE CONDIZIONANO I CONSUMI MEDIALI DEL CINEMA EUROPEO AUTORIALE IN AMBITO TRANSNAZIONALE ED INTERNAZIONALE THE FACTORS THAT CONDITION MEDIA CONSUMPTION OF INDEPENDENT EUROPEAN CINEMA IN TRANSNATIONAL AND INTERNATIONAL CONTEXTS Stefano Cristante - Presidente del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università del Salento President of the Communicational sciences course for the University Of Salento LA CROSSMEDIALITÀ AL SERVIZIO DI UNA GOVERNANCE CINEMATOGRAFICA EUROPEA CROSS MEDIALITY IN THE SERVICE OF A EUROPEAN CINEMATOGRAPHIC GOVERNANCE modera moderator: Valeria Fiore - Direzione Generale Comunicazione, Ufficio d’Informazione in Italia del Parlamento Europeo General Communication Direction, Italian information office of the European Parliament.

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VINCITORE V EDIZIONE PREMIO LUX

LE NEVI DEL KILIMANGIARO LES NEIGES DU KILIMANDJARO Francia | 2011 | 35mm | colore | 107’ regia direction: Robert Guédiguian sceneggiatura screenplay: Robert Guédiguian, Jean-Louis Milesi. Inspired to Ispirata a Les pauvres gens di by Victor Hugo fotografia cinematography: Pierre Milon montaggio editing: Bernard Sasia scenografia set design: Michel Vandestien musica music: Pascal Mayer costumi costumes: Juliette Chanaud interpreti cast: Ariane Ascaride, JeanPierre Darroussin, Gérard Meylan,

Marilyne Canto, Grégoire LeprinceRinguet, Anaïs Demoustier, Adrien Jolivet, Robinson Stévenin, Karole Rocher, Julie-Marie Parmentier, Pierre Niney, Yann Loubatière, Jean-Baptiste Fonck, Emilie Piponnier, Raphaël Hidrot produzione production: Agat Films & Cie, La friche belle de mai, France 3 Cinéma distribuzione distribution: Diaphana Distribution, 155, rue du Faubourg saint antoine, 75011 paris, tél. : 01 53 46 66 66, diaphana@diaphana.fr

sinossi Anche se ha perso il lavoro, Michel vive felice con Marie-Claire. Sono innamorati da 30 anni,soddisfatti come genitori e nonni, hanno forti legami d’amicizia e sono orgogliosi del loro sindacato e delle loro battaglie politiche. Questa felicità è sconvolta quando due giovani armati e mascherati li aggrediscono, li legano, sfilano le loro fedi nuziali e scappano con le loro carte di credito. L’angoscia aumenta quando scoprono che l’attacco è stato organizzato da un giovane operaio licenziato insieme a Michel. In seguito scoprono che il loro aggressore, Christophe, ha agito solo per necessità: vive da solo con i suoi fratellini e si prende cura di loro in maniera ammirevole, occupandosi della loro salute e istruzione. La madre li ha lasciati e non hanno mai conosciuto il padre. Michel e Marie-Claire allora decidono di prendersi cura dei due fratellini mentre Christophe è in prigione.

synopsis Although he has lost his job, Michel lives happily with MarieClaire. They’ve been in love for 30 years, are fulfilled as parents and grand-parents, have close friends and are proud of their trade union and political battles. This happiness is shattered along with their French window when two young armed and masked men hit them, tie them up, pull off their wedding rings and make off with their credit cards. Their distress is all the more acute when they find out the attack was organised by a young worker made redundant at the same time as Michel. However, they gradually discover that their attacker, Christophe, only acted out of necessity: he lives alone with his two little brothers and does an admirable job of looking after them, attending to their education and health. Their mother left them to live her own life and they never knew their father. Michel and Marie-Claire thus decide to look after the two little brothers while they wait for Christophe to be released from prison.

il regista: ROBERT GUÉDIGUIAN È uno dei produttori associati delle case di produzione Agata Films e Ex Nihlo, che negli ultimi anni hanno affiancato diversi registi. Come autore, regista e produttore può vantare tra gli altri: L’ultima estate (1980), Rouge Midi (1983), Ki lo sa? (1985), Dieu vomit les tiedes (1989), L’argent fait le bonheur (1992), A’ la vie, à la mort! (1994), Marius et Jeannette (1996), Al posto del cuore (1998), La città è tranquilla (2000), Le passeggiate al Campo di Marte (2005), L’armée du crime (2009).

the director: ROBERT GUÉDIGUIAN He is one of the associates of the production companies Agata Films and Ex Nihlo, that has lately worked with various directors. As author, director and producer, he has also realized: Dernier été (1980), Rouge Midi (1983), Ki lo sa? (1985), Dieu vomit les tiedes (1989), L’argent fait le bonheur (1992), A’ la vie, à la mort! (1994), Marius et Jeannette (1996), A’ la place du coeur (1998), La ville est tranquille (2000), Le promeneur du Champ de Mars (2005), L’armée du crime (2009).

premi/awards 2011 - Valladolid IFF: Spiga d’argento per il Miglior Film, Premio del Pubblico Silver Spike to Best Film, Audience Award

2011 - Premio LUX Parlamento Europeo

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

SHORT MATTERS! L’INIZIATIVA EFA SHORT FILM È DA TEMPO UN APPUNTAMENTO FISSO DELL’AGENDA ANNUALE DELL’ INTERNATIONAL SHORT FILM. ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON QUINDICI FESTIVAL PARTNER; VORREMMO COGLIERE L’OCCASIONE PER DARE IL BENVENUTO ALL’ ENCOUNTERS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL DI BRISTOL APPENA AGGIUNTO AL CICLO DEI CORTI DEGLI EFA. IN OGNUNO DI QUESTI FESTIVAL UNA GIURIA INTERNAZIONALE PRESENTA UNO DEI CORTI EUROPEI IN CONCORSO CON UNA NOMINATION PER IL PREMIO SHORT FILM DELL’EUROPEAN FILM ACADEMY. THE EFA SHORT FILM INIZIATIVE HAS LONG BEEN AN ENSTABLISHED ITEM ON THE ANNUAL INTERNATIONAL SHORT FILM AGENDA. IT IS ORGANISED IN CO-OPERATION WITH FIFTENN PARTNER FESTIVALS AND WE WOULD LIKE TO USE THIS OPPORTUNITY TO WELCOME THE ENCOUNTERS INTERNATIONAL FILM FESTIVAL BRISTOL AS THE LATEST ADDITION TO THE EFA SHORT FILM CYCLE. AT EACH OF THESE FESTIVALS, AN INDIPENDENT INTERNATIONAL JURY PRESENTS ONE OF THE EUROPEAN SHORT FILMS IN COMPETITION WITH A NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM ACADEMY SHORT FILM AWARD.

EFA SHORT FILM NOMINEE GHENT

BERIK by Daniel Joseph Borgman Denmark, fiction, 16’

SINOSSI | Un piccolo ritratto sull’amicizia e la comprensione che si svolge a Semey, Kazakhstan. Berik, 33, cieco e deformato per via delle radiazioni, trascorre il suo tempo solo a casa mentre il fratello è al lavoro. Finchè Adil, 11, il più piccolo e meno popolare fra i ragazzini del vicinato, si presenta alla porta di Berik cercando il pallone del bullo del quartiere che ha smarrito. SYNOPSIS | A short drama about friendship and understanding, taking place in Semey, Kazakhstan. Berik, 33, blind and deformed due to radiation poisoning, spends his days at home alone, while his brother is at work. That is until Adil, 11, the smallest and least popular of the kids in the apartment block, turns up on Berik’s doorstep looking for the local bully’s football, which he has lost.

EFA SHORT FILM NOMINEE VALLADOLID

SMÅ BARN, STORA ORD

reagisce all’inaspettato. Filmato in un unica ripresa con più di 96 persone meticolosamente coreografate, il film è inspirato ad un evento accaduto nel 2006. SYNOPSIS | A detailed and humorous real-time account of a failed bank robbery, an observation of how people react to the unexpected. Shot in a single take and with over 96 people meticulously choreographed, the film recreates an actual event that took place in 2006.

EFA SHORT FILM NOMINEE BRISTOL

DERBY by Paul Negoescu Romania, fiction, 11’

SINOSSI | Mircea ha una figlia di 15 anni e invita il fidanzato a cena. Egli arriva un pò prima e i due si recano in camera. Mentre guarda la TV, Mircea sente la figlia lamentarsi. A tavola scopre che il ragazzo tifa per un altra squadra di calcio. SYNOPSIS | Mircea has a 15-year-old daughter whose boyfriend is invited to dine with the family. He arrives earlier and they go to her bedroom. While watching TV, Mircea can hear his daughter moaning from her room. The dinner starts and Mircea finds out that the boyfriend supports a different football team.

LITTLE CHILDREN, BIG WORDS by Lisa James Larsson Sweden, fiction, 12’ SINOSSI | Quando tocca ad Alex, 7 anni, dire ai suoi coetanei compagni di classe cosa vuole fare da grande, una scomoda discussione prende inizio sul significato di una parola molto carica di senso. La spiegazione dell’insegnante rivela la sua storia personale, fatta di offese. SYNOPSIS | When it’s Alex’s turn to tell his 7-year-old class mates what he wants to be when he grows up, an uncomfortable discussion begins about the meaning of an unknown but loaded word. The teacher’s explanation reveals her own story – a story of victim and offender.

EFA SHORT FILM NOMINEE CORK

HÄNDELSE VID BANK

EFA SHORT FILM NOMINEE ANGERS

JESSI by Mariejosephin Schneider Germany, fiction, 31’

SINOSSI | L’undicenne Jessi vive con una famiglia che lo ha adottato, la madre è in prigione. La ricerca della sua identità la porta nel villaggio dove è cresciuta. Qui scopre che la ricerca dovrà continuare oltre i confini della sua vecchia vita. SYNOPSIS | 11-year-old Jessi lives with a foster family, her mother is in prison. Her longing for identity takes her back to the village she grew up in. Here she discovers that her search will have to continue beyond the confines of her old life.

INCIDENT BY A BANK by Ruben Östlund Sweden, fiction, 12’ SINOSSI | Una cronaca in tempo reale dettagliata e divertente di una rapina in banca andata male, osservando come la gente

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EFA SHORT FILM NOMINEE ROTTERDAM

I LUPI THE WOLVES by Alberto De Michele Italy, Netherlands, documentary, 17’ SINOSSI | I lupi (The Wolves) sono un gruppo di ladri del nord-Italia fra i 40 e i 70. Rubano solo quando la nebbia rende tutto invisibile, compresi loro stessi. Derubano case, banche, gioielli, camion; tutto ciò da cui possono trarre profitto. Il video I lupi è stato realizzato in collaborazione con gli stessi lupi e con il padre dell’artista. SYNOPSIS | I lupi (The Wolves) are a group of 40- to 70-year-old thieves from the north of Italy. The only time they steal is when there’s a dense fog that makes everything invisible, including them. They rob houses, banks, jewellers, trucks – anything they can profit from. The video I lupi was made in collaboration with the Wolves themselves and the artist’s father.

EFA SHORT FILM NOMINEE BERLIN

THE UNLIVING ÅTERFÖDELSEN by Hugo Lilja Sweden, fiction, 28’ SINOSSI | Trent’anni dopo un attacco di zombie, si è cominciato ad addomesticarli e ad usarli come forza lavoro a basso costo. Una giovane coppia Katrine e Mark, lottano con la noiosa cattura giornaliera di zombie, esperimenti di lobotomia ed una relazione sull’orlo del fallimento. SYNOPSIS | Thirty years after a zombie outbreak, people have started taming and using the zombies as cheap workforce. A young couple, Katrine and Mark, struggle with the tedious everyday life of dirty zombie catching, bloody lobotomy experiments and a relationship on the verge of falling apart.

EFA SHORT FILM NOMINEE TAMPERE

SILENT RIVER APELE TAC by Anca Miruna Lăzărescu Germany, Romania, fiction, 30’ SINOSSI | Romania, 1986: Gregor e Vali vogliono scappare. Entrambi hanno bisogno l’uno dell’altra ma fra di loro non c’è fiducia. Una notte Gregor trova conferma ai suoi dubbi. Alla 162

fine rimane solo la speranza. SYNOPSIS | Romania, 1986: Gregor and Vali want to get away. Both need each other, yet there is mutual distrust. One night Gregor finds his doubts confirmed. In the end only hope is left.

EFA SHORT FILM NOMINEE CRACOW

PAPARAZZI by Piotr Bernaś Poland, documentary, 33’

SINOSSI | Il film presenta uno sguardo dietro le quinte ad una professione sbeffeggiata, Paparazzi è il primo film polacco ad affrontare questo argomento. Bernaś da uno sguardo agli incidenti dei media in Polonia nel 2010 dal punto di vista dei paparazzi – dalla caccia di Roman Polanski all’incidente aereo di Smoleńsk. Sullo sfondo la storia drammatica di un uomo che fa scelte controverse ogni giorno, pagando un prezzo emotivo e personale. Il protagonista appare spietato verso se stesso e verso il mondo che vuole rappresentare. SYNOPSIS | The film presents a behind-the-scenes look at a much derided profession. Paparazzi is the first Polish film to explore this topic. Bernaś looks at some of the most significant media incidents in Poland in 2010 from the point of view of the paparazzi – from the hunt for Roman Polanski to the Smoleńsk plane crash. However, in the foreground we see the dramatic story of a man who makes controversial choices on a daily basis, and who consequently pays a heavy emotional, personal and ethical price. The main protagonist appears to be as ruthless towards himself as towards the world in which he hunts.

EFA SHORT FILM NOMINEE GRIMSTAD

THE GREAT RACE LA GRAN CARRERA by Kote Camacho Spain, fiction, 7’

SINOSSI | 1914: un crimine orribile viene commesso al circuito di Lasarte. Come accadde è un mistero. Solo una cosa è sicura: i migliori cavalli del mondo sono iscritti e gli scommettitori sono tutti riuniti per un premio mai visto prima per il cavallo vincente: il Grand Prize da mezzo milione. SYNOPSIS | 1914: a horrible crime is suddenly committed in the Lasarte racetrack. How it happened is a mystery. Only one thing is for sure: the best horses in the world have been registered, and heavy betters have gathered for a race with a never-before-seen prize for the winning horse: the half-million Grand Prize.

EFA SHORT FILM NOMINEE VILA DO CONDE

EFA SHORT FILM NOMINEE VENICE

DIMANCHES

HYPERCRISIS

SUNDAYS

by Josef Dabernig Austria, experimental, 17’

by Valéry Rosier Belgium, fiction, 16’ SINOSSI | Le domeniche e come l’uomo affronta il passare del tempo. Il tempo libero che cerchiamo di riempire ad ogni costo, con le risate e la noia.

SINOSSI | Fra la gloria svanita dell’istituzione per artisti privilegiati, il poeta cerca di superare la sua continua crisi creativa.

SYNOPSIS | Sundays or how mankind faces the passage of time. That free time we are trying to fill at all costs. That same time we look at passing by, with laughter or boredom.

SYNOPSIS | Amidst the faded glory of the institution for privileged artists, the poet tries to overcome his continuing creative crisis.

EFA SHORT FILM NOMINEE SARAJEVO

OUT TSE by Roee Rosen Israel, fiction, 35’ SINOSSI | Una sessione di BDSM si trasforma in un esorcismo politico quando il sottomesso risponde ai colpi, sparando citazioni del ministro degli esteri Israeliano, Avigdor Lieberman. Il film, concentrandosi sul tema del possesso, è un ibrido fra fiction e horror. SYNOPSIS | A BDSM session turns into a political exorcism when the submissive responds to the blows by spewing out quotes of Israel’s minister of foreign affairs, Avigdor Lieberman. The film, concentrating on the theme of possession, is a hybrid of a fictional scene harking to horror movies.

EFA SHORT FILM NOMINEE LOCARNO

FROZEN STORIES OPOWIEŚCI Z CHŁODNI by Grzegorz Jaroszuk Poland, fiction, 26’ SINOSSI | I dipendenti peggiori di un supermercato devono trovare un obbiettivo nella vita. Hanno a disposizione due giorni.

EFA SHORT FILM NOMINEE DRAMA EUROPEAN FILM AWARD

THE WHOLLY FAMILY by Terry Gilliam Italy, fiction, 20’ SINOSSI | Una strada trafficata a Napoli, tanti negozi che vendono presepi. Una coppia benestante americana e Jake, il loro bambino di 10 anni, cercano di farsi strada nella folla. Mentre il marito e la moglie litigano su quale strada prendere, il ragazzo si allontana. Jack si attarda dietro, attratto dalle forme scolpite di Pulcinella... immagini sante, presepi e corna... Ammaliato da forme cosi belle, il birichino si ferma nei pressi di uno stand e comincia a toccare i Pulcinella. Mentre litigano, i genitori si accorgono che Jack non è con loro. Cominciano a cercarlo disperatamente, incolpandosi a vicenda. Ma il ragazzino non c’è... SYNOPSIS | A crowded street in Naples city center, plenty of shops selling presepi. A wealthy American couple and Jake, their 10 year-old child, try to push their way through the crowd. While husband and wife argue which street to take, the boy is unwillingly separated from them. Jake lags behind, attracted by the carved shapes of Pulcinella... holy images, cribs, horns... Spellbound by such extraordinary shapes, the naughty boy stops at a stand and begins to touch Pulcinellas. While quarrelling, the couple suddenly realizes that Jack is no longer with them. They begin to search for him desperately, blaming each other for this mishap. But the child is not there…

SYNOPSIS | The worst employees of a supermarket have to find a goal in their life. They have two days to make it.

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13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

FUORI CONCORSO

PUGLIA SHOW

DACHAULIED

IL ROSSO E IL BLU

2011 | 30’

2012 | 12’

regia RINA LA GIOIA, CHRISTIAN PALMISANO

regia LUCA CIRASOLA

Storia liberamente ispirata ad un flashback della vita del compositore e musicista viennese della filarmonica di Monaco Herbert Zipper. Un viaggio della memoria e per la memoria: dai lager di Dachau alla Casa Rossa di Alberobello, ex campo di concentramento per internati ebrei e perseguitati dal regime.

Il rosso è lei, una donna che si prepara a un appuntamento con il suo uomo. Il blu è lui che compie gesti di avvicinamento alla sua donna. I colori e i corpi si incrociano a distanza secondo un rito che si perpetua, come pare, da un tempo indefinito. Una storia d’amore estrema.

GRAZIA E FURORE

MADONNELLA

2011 | 63’

2011 | 15’

regia HEIDI RIZZO

regia FRANCESCO BROLLO

La grazia della danza e il furore della lotta. E viceversa. Cosa lega l’accanimento della boxe thailandese e l’assiduitą degli esercizi di danza? Seguendo un pugile e la sua compagna ballerina, tra la Puglia e la Thailandia, una periferia dell’Italia meridionale e una brulicante metropoli asiatica, il film si abbandona a una pulsazione costante dove ogni cosa è tenuta insieme dalla destrezza dei corpi e dal calore degli affetti.

In un bizzarro convento arriva improvviso…

CONCORSO DI CORTOMETRAGGI DI GIOVANI REGISTI PUGLIESI

OROVERDE 2012 | 19’ regia PIERLUIGI FERRANDINI

IL PROCESSO DEL LUNEDI 2011 | 14’

Tricase,1935 - L’apprendistato della tredicenne Bianca Panarese come operaia tabacchina e il suo amore per il fratello Pietro, ucciso durante le proteste del 15 maggio, contro il trasferimento del consorzio A.C.A.I.T. Tricase, 2011 Bianca Panarese ha 88 anni e ricorda la sua storia.

regia GIUSEPPE BLASI Quattro operai di nazionalità diverse, in condizioni di sicurezza precaria riprendono il lavoro dopo la pausa pranzo. In questa cornice si anima un processo socio-lavorativo sui rischi del lavoro, le differenze culturali e il rapporto tra caposquadra e subalterni.

SIGNOR GI BI BOCCASILE 2011 | 20’ regia NICO CIRASOLA Gino Boccassile, il creatore di Signorine grandi firme, nato a Bari, ha operato a Milano per oltre un ventennio creando i loghi della grande industria italiana. Ha disegnato per tutta la vita ed ha scritto un solo testo: Io e le donne.

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IN CONCORSO 32 DICEMBRE

BROOD SHARING

HOTEL GALLIMARD

LA STAGIONE DEI FINOCCHI

2012 | 03’

2011 | 10’

2011 | 15’

2011 | 23’

regia Fabrizio Bellomo

regia Gianluca Frisario

regia Giuliano Toriello

regia Alessandro Zizzo

Una serie di video-ritratti di personaggi della città di Bari, attivi nella vendita ambulante di fuochi artificiali. L’uso del video è inteso come strumento di dilatazione dei tempi fotografici. I soggetti sono inconsapevoli di essere ripresi in video, sono invece convinti di essere fotografati.

In un futuro prossimo il centro sperimentale per famiglie sterili “brood sharing” attiva un servizio giornaliero di bambini. Tutti i bambini lavorano a tempo pieno presso il centro annullando col tempo la loro sensibilità, tranne Marco…

Vincent, un filmaker indipendente e il suo amico attore Fonzie sequestrano la star delle commedie adolescenziali Laporidis, barricati nel glorioso Hotel Gallimard, set, anni prima, di numerosi film sedimentatisi nel loro immaginario, i due chiedono alle autorità giunte sul posto un riscatto assolutamente atipico. A loro insaputa si trovano, però, ad essere protagonisti di un reality show.

Omar Zullo, precario con in tasca una laurea in filosofia con 110 e lode, viene spinto da sua madre a partecipare a un casting per un noto reality televisivo.

ALTRI GIORNI

EFFETTI COLLATERALI 2012 | 14’

2012 | 30’ regia Paola Manno

2012 | 17’

regia Marco Mazzotta

IL BANDO

regia Giovanna Delvino

Un uomo comune, intrappolato nella sua normalità che finirà di essere vittima della sua stessa rassegnazione.

2011 | 16’

Chiara, una giovane studentessa, compra un diario in un mercatino dell’usato, si accorge che attraverso questo può comunicare con Gabriella una ragazza diciannovenne degli anni settanta, che partecipando ad una manifestazione contro il referendum abrogativo del 1977, viene uccisa dall’intervento di repressione della polizia in borghese. Attraverso il rapporto fra le due Chiara prende coscienza di un pezzo della storia civica del nostro paese. Tratto dalla storia vera di Giorgiana Masi.

BINARI 2011 | 16’ regia Alessio Giannone Il viaggio onirico di Vito Laterza, un uomo che nella sua attività di editore ha saputo cogliere le diverse anime del nostro paese: da quella mercantile a quella contadina, da quella intellettuale a quella popolare.

regia Gianluca Sportelli

FIREWORKS 2011 | 21’

FOSCO

Sandra entra in ambulatorio e spiega alle donne la contraccezione, Ginetta denuncia la direttrice dell’Ospedale di Galatina che non pratica gli aborti, Ada va alle manifestazioni col cappotto buono per non sembrare una cattiva ragazza… La storia del femminismo ha attraversato i decenni e la nazioni. Il Salento l’ha vissuto in prima persona.

ONE DAY 2012 | 11’ regia Sergio Recchia

LA MALARAZZA 2011 | 13’

E’ un giorno come altri a Barcellona… Eppure il ricordo del dolore della guerra e del sogno mancante può essere ancora visto da occhi puri e ricordato da qualcuno… Negli stessi posti dove la gente cammina ignara.

regia Mirko Dilorenzo Graffiante metafora della degenerazione politica in un paese di provincia.

ONIRICA REALTÀ 2011 | 8’

2011 | 6’ regia Massimo Clemente Microritratto di adolescenza ai margini della provincia.

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Gianluca Sportelli, giovane filmaker pugliese, ha vinto il bando “progetto memoria“ dell’AFC. Dovrà quindi realizzare il suo documentario andando ad intervistare alcuni importanti personaggi pugliesi deceduti. Tutto sembra pronto ma all’ultimo momento salta il fonico.

regia Giacomo Abbruzzese Da cinquant’anni Taranto ospita la più grande industria siderurgica europea, un complesso immenso e mostruoso che occupa ogni orizzonte economico, visivo e immaginario, rendendola la città più inquinata dell’Europa occidentale. La notte di capodanno, tra i fuochi d’artificio, un gruppo internazionale di ecologisti decide di far saltare in aria l’intero impianto.

LE STORIE CHE SO DI LEI

regia Antonella Zito Onirico o reale? Tutto si mescola, si confonde: flash, ricordi, istinti paure, pulsioni. Tutto ciò viene elaborato attraverso il sogno, il desiderio inconscio che spesso trae origine da residui psichici diurni non completamente elaborati… 167


IN CONCORSO OVERTURE 2011 | 29’ regia Ivan Saudelli Overture è un’opera visionaria che rende un sincero omaggio al cinema di fattura distopica: da Lang, a Lucas, passando per Truffaut e Kubrik. Narra la storia di un ragazzo che vive una tormentata realtà in cui non riesce ad amalgamarsi all’interno delle mura di una città completamente industrializzata, le cui mura sono controllate da un enigmatico contatore e da una inquietante ed ostinata musica che controlla le menti degli operai adepti di un’inquietante “guida spirituale”…

PER TRE SOLDI 2011 15’

LE MOSTRE DEL FESTIVAL

E’ la storia di quattro ragazzi: Nino, Berto, Dodo e Simmy uniti dagli affetti ma divisi dai sogni e dal destino.Come tutti noi questi ragazzi, finita la scuola, si ritrovano a dover scegliere se rincorrere i propri sogni o fare la cosa più razionale, magari suggerita dai genitori.

PRETEXTO ANDALUSO 2012 | 9’ regia Letizia Lamartire La più dolorosa tra le tragedie del “poeta dell’Alhambra” riconsegnata da una sequenza di flashback radicati nelle campagne di un mezzogiorno magico e stregato. La geometria dei coni e dei muretti a secco e il pretexto che racconta un destino di sangue… Tutto, il giorno delle nozze, In Puglia come in Andalucia. Forse alle cinque della sera.

regia Michela Casiere, G. Accettulli Per tre soldi è liberamente tratto dal celebre lavoro teatrale L’opera da tre soldi di B. Brecht. Un uomo dall’aspetto cupo e severo gestisce un negozio assai singolare: procura abiti e corredi ai mendicanti, fornendo ai poveretti una posizione in cambio di una percentuale sui guadagni dell’accattonaggio. Un giorno bussa alla sua porta…

PÓPPITU 2011 | 23’ regia Roberto De Feo, V. Palumbo Cocumola, Salento, 1968. Due piccoli fratelli, Oronzo e Giulio, trascorrono serenamente la loro fanciullezza. Nei loro giochi irrompe la poesia, quella del poeta salentino Vittorio Bodini. Giulio si lascia contagiare dalle emozioni, mentre Oronzo sceglie di scappare e accontentarsi, non senza rimpianti del suo piccolo paesino.

PORTAMI CON TE 2011 | 15’ regia Andrea G. Leonetti 168

TARANTO R.I.P. 2012 | 7’ regia Stefano Angelillo Taranto R.I.P. è un contrasto tra la rassegnazione di buona parte della Città e desiderio di riscatto di un’altra “fetta” della stessa. Sono immagini e sensazioni che quotidianamente viviamo sulla nostra pelle.

TUTTO D’UN FIATO 2011 | 6’ regia Daniele De Luca

SERGIO CASTELLITTO LA MOSTRA È REALIZZATA DAL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO IN COLLABORAZIONE CON LA FOTOTECA DEL CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

EMIR KUSTURICA

UN RACCONTO PER IMMAGINI da Underground a Maradona A CURA DI ANDREA GAMBETTA

Il ticchettio della sveglia, il vociare convulso e monotono, lo stridio delle rotaie sui soliti binari che sono lì immobili ad aspettare ogni giorno. Una colonna sonora fissa e costante, pronta a scandire ritmi e modi vivendi delle persone. Persone in balia del mezzo di trasporto, sottomessi a ritmi ed orari imposti a priori. Uomini e donnesche alla sera tornano a casa e si ritrovano a fare i conti con quel fastidiosissimo oggetto: la sveglia, che il mattino seguente risuonerà per l’ennesima volta. 169


13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CINEMA & REALTÀ

La consueta sezione di documentari dedicata a temi sociali e culturali propone, accanto alle proiezioni sul tema, una serie di incontri per creare un’occasione di discussione, scambi e riflessione.

LA DIGNITÀ DEL LAVORO, L’IMMIGRAZIONE: RESPONSABILITÀ E SOSTEGNO, LA PERMEABILITÀ DEL MONDO CARCERARIO AGLI INTERVENTI ESTERNI. LA DIGNITÀ DEL LAVORO MARTEDÌ 17 APRILE MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 10:30 proiezione di L’ACCORDO di Jacopo Chessa | Italia | 2011 | 52’ Segue tavola rotonda: LA DIGNITÀ DEL LAVORO Riflessione sulla giusta dimensione del lavoro, in un sistema drammaticamente ingessato, sulla necessità del cambio di paradigma, di cui non si deve aver paura. Interventi: LUCIANA CASTELLINA, GIORGIO AIRAUDO (Segretario Nazionale, Fiom Responsabile Settore Auto), ROSARIO RAPPA (Fiom Taranto), SALVATORE BERGAMO (Fiom Lecce), ORONZO SPAGNOLO (dipendente Gruppo Rossi Lecce), ANNARITA MOREA (dipendente Gruppo ST Microelectronics), JACOPO CHESSA, DANIELE SEGRE, GIANNI UBALDO CANALE e GIANFRANCO CRUA (registi). MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 18:00 Proiezione di SIC FIAT ITALIA di DANIELE SEGRE | Italia | 2011 | 57’ Segue dibattito con LUCIANA CASTELLINA, GIORGIO AIRAUDO, il regista DANIELE SEGRE MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 20:00 Proiezione di PRIVILEGI OPERAI di GIANNI UBALDO CANALE e GIANFRANCO CRUA | Italia | 2011 | 84’ Segue dibattito con i registi GIANNI UBALDO CANALE e GIANFRANCO CRUA

L’IMMIGRAZIONE: RESPONSABILITÀ E SOSTEGNO MERCOLEDÌ 18 APRILE MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 18:00 Proiezione di BENVENUTI IN ITALIA, documentario corale realizzato da cinque giovani migranti: A. AMIRI, H. DERA, H. DILARA, Z. M. ALI, D. YIMER | Italia | 2012 | 60’ MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 19:30 Proiezione di SOLTANTO IL MARE di DAGMAWI YIMER, GIULIO CEDERNA, FABRIZIO BARRACO | Italia | 2011 | 49’ Segue dibattito con il regista GIULIO CEDERNA

GIOVEDÌ 19 APRILE MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 9:30 170

Proiezione di C.A.R.A. ITALIA di DAGMAWI YIMER | Italia | 2010 | 38’ LIFE IN ITALY IS OK di GIANFRANCO MARINO, Emergency - Programma Italia | Italia | 2011 | 37’ L’ALTRA CITTÀ di FILIPPO CARIGLIA e CRISTIAN SABATELLI | Italia | 2012 | 38’ Segue tavola rotonda: L’IMMIGRAZIONE: RESPONSABILITÀ E SOSTEGNO Focalizza la inspiegabile logica economica che ha determinato e determina una disuguaglianza oggi non colmabile, frontiere portatili, conflitti interetnici, le stesse forme di accoglienza inclusive (che sicuramente non offrono la giusta soluzione del problema) e, in specie, la mancanza di un piano universale che abbia come obiettivo il cosmopolitismo della differenza. Interventi: S. E. GIULIANA PERROTTA (Prefetto di Lecce), NICOLA FRATOIANNI (Regione Puglia, Assessore alla Cittadinanza Attiva e Politiche di Inclusione dei Migranti), NUNZIA BAGLIVO (Emergency, coordinatore d’area del Salento), ANTONELLA CAZZATO (Cgil Lecce), PIERO SOLDINI (Responsabile Politiche per l’Immigrazione Cgil), DON RAFFAELE BRUNO (Associazione Libera), ANNA CAPUTO (Presidente Arci Lecce – Gruppo di Lavoro Nazionale Immigrazione e Asilo), YVAN SAGNET (Leader della rivolta dei lavoratori braccianti alla Masseria Boncuri, Nardò-LE), GIGI PERRONE (Dipartimento per l’Immigrazione-Università del Salento), KLODIANA CUKA (Associazione Integra Onlus), PAOLO PATICCHIO (Presidente Associazione Terra del Fuoco-Mediterranea), tutti i registi dei film della sezione CINEMA E REALTÀ. MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 18:30 Proiezione di FERRHOTEL di MARIANGELA BARBANENTE | Italia | 2011 | 73’ Segue dibattito con la regista MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 22:30 Proiezione de I NOSTRI ANNI MIGLIORI di MATTEO CALORE e STEFANO COLLIZZOLLI | Italia | 2011 | 45’ Segue dibattito con i registi

LA PERMEABILITÀ’ DEL MONDO CARCERARIO AGLI INTERVENTI ESTERNI GIOVEDÌ 19 APRILE Casa Circondariale di Lecce, Auditorium ore 16:00 ingresso gratuito su prenotazione entro il 17-04 Proiezione di CESARE DEVE MORIRE di PAOLO E VITTORIO TAVIANI | Italia | 2012 | 76’ Segue incontro con l’attore SALVATORE STRIANO VENERDÌ 20 APRILE MULTISALA MASSIMO, SALA 4 ORE 19:00 Proiezione di 148 STEFANO. MOSTRI DELL’INERZIA di MAURIZIO CARTOLANO | Italia | 2011 | 64’ Presenti il regista MAURIZIO CARTOLANO e la produttrice SIMONA BANCHI Fa appello alla sapienza: migliorare il servizio e garantire la sicurezza, dare un senso alla qualità della pena, creare un humus su cui, camminando, il detenuto conquisti spazi di autonomia (quale il lavorare alle dipendenze delle aziende esterne) affinché il suo tempo non sia di morte temporanea, ma serva a capire di più, e spazi di affettività affinché in quel vuoto non maturi distorsioni, patologie, abiezioni. Segue dibattito con Sen. ALBERTO MARITATI, ANTONIO FULLONE (Direttore Casa Circondariale di Lecce), RICCARDO SECCI (Comandante Reparto Polizia Penitenziaria Casa Circondariale Lecce). 171


13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

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FORMARSI E PRODURRE CON IL CINEMA

Il cinema è normalmente considerato un “spettacolo” da vedere; nasce sicuramente come evoluzione scientifica di una tecnologia che scopre “il movimento”; per molti il cinema è anche un passatempo domenicale e serale. Va detto comunque che il cinema è innanzitutto un linguaggio, una forma d’arte e di espressione tra i più raffinati esistenti. Nasce alla fine dell’800, e nel ‘900 è considerato, insieme alla psicoanalisi, la “rivoluzione del secolo”, non a caso entrambi affondano ed esplorano i misteri del simbolismo dell’inconscio e si avvicinano al linguaggio del sogno. Il cinema dunque è anche un grande spazio di pensiero e di immaginazione, un vero e proprio luogo di apprendimento culturale e formativo, una grande opportunità ed occasione, dunque, di crescita interiore. Ecco che la “formazione al linguaggio filmico” va al di là dell’apprendimento tecnico di un “saper fare” (saper fare regia, saper fare delle riprese, saper recitare, saper montare…), è innanzitutto un “saper essere”… un regista, un montatore, un attore, e così via. Il problema della “formazione in ambito cinematografico” deve necessariamente passare attraverso questo luogo: il luogo dell’anima, del pensiero, del desiderio, del sentimento, delle emozioni, dell’intrigo, del sogno e della magia. Formare dei ragazzi “al cinema” significa dunque formare alla conoscenza di se stessi, entrare dentro la propria storia, e la propria anima. Il cinema, ancora, è anche formazione “al gruppo”: l’aggregazione, l’integrazione, la coesione, l’intesa… diventano elementi di apprendimento basilari nella costruzione di una identità personale volta al senso gruppalecircolare. Ecco che il cinema diventa anche lezione di vita verso il senso etico che appartiene alla crescita di una “legalità interiore”: il ciak diventa un “confine” tra la realtà e la finzione, tra la vita reale e quella onirica, tra il “fuori” e il “dentro”; per i ragazzi in formazione diventa un insegnamento etico al “rispetto” verso la vita, al di là del confine della superficie del reale “superficiale”. Per molti il cinema diventa anche un mestiere e una professione lavorativa, ma la vera scommessa è quando il cinema diventa una possibilità di costruire una identità per imparare la professione del vivere in profondità.

FORMARSI E PRODURRE CON IL CINEMA

Partendo da queste considerazioni, l'incontro “Formarsi e produrre con il cinema”, proposto sabato 21 aprile alle ore 16.00 (Cinema Massimo, Sala 4) dalla XIII edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce, intende essere un momento in cui la principale istituzione preposta alla formazione professionale cinematografica del nostro paese, la Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, offre la propria esperienza e si confronta non solo con il pubblico del Festival ma anche, in maniera particolare, con le realtà pugliesi che operano nel settore della formazione all'immagine e alla produzione cinematografica. In concreto, il programma dell'incontro, che mette insieme in un unico pomeriggio due momenti delle sezioni “Vetrina C.S.C.” e “Puglia Show”, prevede una serie di proiezioni e di incontri finalizzati a tracciare un quadro dell'insegnamento del cinema, come prospettiva professionale ma anche didattica e formativa, e delle possibilità produttive che si aprono ai giovani nel campo del cinema e dell'audiovisivo.

Segue dibattito, moderato da SILVIO MASELLI (Direttore dell'Apulia Film Commission), cui prenderanno parte MARCELLO FOTI, (Direttore Generale del Centro Sperimentale di Cinematografia), PINO GUARIO (Direttore dell'Accademia del Cinema dei Ragazzi di Enziteto) accompagnato da alcuni studenti, e i registi dei cortometraggi fuori concorso di Puglia Show (h. 18.00 – Sala 4) FRANCESCO BROLLO, NICO CIRASOLA, LUCA CIRASOLA, BEPPE BLASI, RINA LA GIOIA, CHRISTIAN PALMISANO, SERGIO RECCHIA, HEIDI RIZZO.

SABATO 21 APRILE | dalle ore 16.00

Questo, nel dettaglio, il PROGRAMMA delle proiezioni e degli incontri: ore 16.00 | SALA 4 VETRINA C.S.C. - EVENTO SPECIALE anteprima del teaser di Diciannove e settantadue di Sergio Basso - docufilm su Pietro Mennea incontro con i produttori MANUELA BORDONI (C.S.C. Production) e RITA SURDO (SharonCinema Production) a seguire: VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA L'estate che non viene di Pasquale Marino | 16’30’’ - Saggio di Diploma L'audizione di Davis Kanepe | 8’44’’ Fragomeni ultimo round di Michele Cadei | 13’05’’ incontro con ALESSANDRO TAMBURINI e ANDREA FASCIANI (allievi Scuola Nazionale di Cinema-C.S.C.)

in chiusura | Sala 4 PUGLIA SHOW – EVENTO SPECIALE Madonnella di Francesco Brollo (15’) Il processo del lunedì di Beppe Blasi (14’) Dachaulied (Canzone di Dacau) di Rina La Gioia e Christian Palmisano (30’) Signor Gi Bi Boccasile di Nico Cirasola (20’) Il rosso e il blu di Luca Cirasola (13’) Grazia e furore di Heidi Rizzo (63’) 173


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