FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO - catalogo 2013

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14째 Lecce, 8 - 13 aprile 2013


con il sostegno di

14째

festival del cinema europeo in collaborazione con

CATALOGO 2013

LIVELLOUNDICI OTTAVI

LIVELLOUNDICI OTTAVI

organizzazione

Associazione Culturale Art Promotion c/o CINEPORTO DI LECCE - Manifatture Knos - via Vecchia Frigole, 36 - 73100 Lecce, Italy www.festivaldelcinemaeuropeo.it


14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CREDITI CREDITS

CREDITI CREDITS DIRETTORE FESTIVAL FESTIVAL DIRECTOR Alberto La Monica DIREZIONE ARTISTICA ARTISTIC DIRECTOR Cristina Soldano RESPONSABILE AMMINISTRAZIONE E SEGRETERIA ORGANIZZATIVA MANAGING AND STAFF COORDINATOR Roberta Vernice SEGRETERIA ORGANIZZATIVA ORGANISING SECRETARIAT Olivier Reynaud, Salvatore Greco, Chiara Panzino, Piero Giannuzzi, Alberto Chironi RESPONSABILE RELAZIONI ESTERNE EXTERNAL RELATIONS COORDINATOR Vito Antonio La Monica

WEBMASTER Z-Project, Soluzioni Web - www.z-project.it SOTTOTITOLI ELETTRONICI ELECTRONIC SUBTITLES Manlio Lapi, Dialoghi di Luce - manlio@ddlux.com ATTREZZATURE TECNICHE TECHNICAL EQUIPMENT Gerry Service di Piero Loglisci - www.gerryservice. com ASSISTENZA AUDIO/VIDEO Marc Van Put - softvideoprod@libero.it ALLESTIMENTI PUBBLICITARI E MOSTRE Francesco Viola - Eurokolor REALIZZAZIONE PREMI E TARGHE Mikama Gioielli - Ulivo d’Oro e Targhe Futuro Remoto Gioielli - Premio Mario Verdone

SELEZIONE CORTOMETRAGGI PUGLIA SHOW SELECTION OF SHORTS PUGLIA SHOW Luigi La Monica INCONTRI CON GLI AUTORI MEETINGS WITH THE AUTHORS Massimo Causo UFFICIO STAMPA NAZIONALE ITALIAN PRESS OFFICE Giovanna Mazzarella & Cristina Scognamillo UFFICIO STAMPA PUGLIA LOCAL PRESS OFFICE Marianna Lotito

FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO managed by:

TRADUZIONI SOTTOTITOLI FILM IN CONCORSO SUBTITLES TRANSLATIONS FILMS IN COMPETITION Lucia Fabbrizio

Cultural Association

“ART PROMOTION”

CATALOGO FESTIVAL FESTIVAL CATALOGUE Luigi La Monica, Massimo Causo per Kaurismäki, Domenico Monetti e Luca Pallanch per Di Leo Traduzione inglesi a cura di Olivier Reynaud

PROGETTO GRAFICO FESTIVAL GRAPHIC PROJECT Alessandro Colazzo - sacolab.it 2

l’Italia, Marisella Rossetti - Premio LUX

MEDIA PARTNERS: Cinecittà News, Cineuropa, Radio Cinema

SINDACATO NAZIONALE GIORNALISTI

SI RINGRAZIA PER LA COLLABORAZIONE WE THANK FOR THEIR CO-OPERATION

COMITATO DI SELEZIONE SELECTION COMMITTEE Cristina Soldano, Luigi La Monica, Alberto La Monica

UFFICIO OSPITALITÀ HOSPITALITY OFFICE Titti Merenda

PATROCINI E COLLABORAZIONI PATRONAGES AND COLLABORATIONS Parlamento Europeo Ministero per i Beni e Attività Culturali - Direzione Generale per il Cinema Comune di Lecce - Città candidata Capitale Europea della Cultura 2019 Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo Provincia di Lecce - Assessorato alla Cultura, Assessorato al Turismo Fondazione Apulia Film Commission Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia CCIAA Lecce, Ambasciata di Israele, Forum Austriaco di Cultura, Ambasciata di Francia, Ambasciata di Spagna, Istituto Polacco di Roma, SNCCI, SNGCI, FIPRESCI, AIACE Nazionale, Augustus Color, CNC Centro Nazionale del Cortometraggio, Università del Salento, Officine Artistiche, AFIC, Vestas Hotels & Resorts, Autosat srl, Futuro Remoto Gioielli, Azienda Vinicola Apollonio, Aziende Agricole Stasi, Livello 11/8.

www.festivaldelcinemaeuropeo.it

FONDAZIONE CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA Marcello Foti - Direttore Generale, Emiliano Morreale - Conservatore Cineteca Nazionale, Laura Argento - Responsabile Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale, Domenico Monetti e Luca Pallanch - Cineteca Nazionale, Antonella Felicioni Responsabile dell’Archivio Fotografico e Iconografico CSC PRODUCTION Elisabetta Bruscolini - Direttore Generale, Barbara Dante - Diffusione Festival CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO AGRICOLTURA DI LECCE Alfredo Prete - Presidente FIPRESCI Klaus Eder - Segretario Generale SINDACATO NAZIONALE CRITICI CINEMATOGRAFICI ITALIANI Franco Montini - Presidente CINEMATOGRAFICI ITALIANI Laura Delli Colli - Presidente, Romano Milani Segretario Generale

COMUNE DI LECCE Paolo Perrone - Sindaco, Luigi Coclite - Assessore al Turismo, Spettacoli ed Eventi, Maria Luisa De Salvo - Dirigente Gabinetto del Sindaco, Nicola Elia Dirigente Servizio Cultura, Giovanni Piconte - Ufficio Turismo, Giuseppe Filippi Filippi - Responsabile comunicazione istituzionale

AIACE NAZIONALE Gianni Volpi - Presidente

REGIONE PUGLIA Silvia Godelli - Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo

CENTRO EBRAICO ITALIANO “IL PITIGLIANI” Ronny Fellus - Consigliere

FONDAZIONE APULIA FILM COMMISSION Antonella Gaeta - Presidente, Gigi De Luca Vicepresidente, Silvio Maselli - Direttore, Cristina Piscitelli - EU projects PROVINCIA DI LECCE Antonio Gabellone - Presidente, Simona Manca - Vicepresidente e Assessore alla Cultura, Francesco Pacella - Assessore al Turismo e Marketing Territoriale MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI Nicola Borrelli - Direttore Generale per il Cinema PARLAMENTO EUROPEO Doris Pack - Presidente Commissione Cultura, Daniel Ractliffe - Responsabile Ufficio d’informazione per

CENTRO NAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO Alberto Barbera, Gianni Volpi - Presidenti AMBASCIATA DI ISRAELE Ofra Farhi - Addetta Culturale

FORUM AUSTRIACO DI CULTURA Christoph Meran - Direttore, Hermine Aigner Vicedirettrice AMBASCIATA DI FRANCIA Massimo Saidel - Responsabile Audiovisivi AMBASCIATA DI SPAGNA Juan Maria Alzina - Consigliere Culturale ISTITUTO POLACCO DI ROMA Paweł Stasikowski - Direttore, Marta Sputowska Media & CInema UNIVERSITÀ DEL SALENTO Domenico Laforgia - Magnifico Rettore CINEUROPA Valerio Caruso - Direttore 3


AUGUSTUS COLOR Vittorio Bonini - Direttore Generale

“Il Pitigliani”, Ariela Piattelli - Direttrice Artistica “Pitigliani Kolno’a Festival”

AUTOSAT LECCE SRL Concessionaria Alfa Romeo

Per TAVOLA ROTONDA: “CREATIVITA’ E REDDITIVITA’ DEL CINEMA EUROPEO” Daniel Ractliffe - Responsabile Ufficio d’informazione per l’Italia del Parlamento Europeo

FUTURO REMOTO GIOIELLI Gianni De Benedittis VESTAS HOTELS & RESORTS Andrea Montinari AZIENDA VINICOLA APOLLONIO Massimiliano Apollonio AZIENDE AGRICOLE STASI Sergio Stasi OFFICINE ARTISTICHE Daniele Orazi

Per VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA Marcello Foti - Direttore Generale, Laura Argento - Responsabile Diffusione Culturale della Cineteca Nazionale, Elisabetta Bruscolini e Barbara Dante CSC PRODUCTION Per PUGLIA SHOW Gianni Volpi, Alberto Barbera - Centro Nazionale del Cortometraggio, Vittorio Bonini - Augustus Color

Un ringraziamento particolare:

Per SHORT MATTERS! Bettina Schwarz - European Film Academy

Per I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

Per RICORDO DI EMIDIO GRECO Alessandro Greco

RETROSPETTIVA Marcello Foti, Emiliano Morreale, Laura Argento - Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Gaetano Martino - Cineteca Lucana, Nicola Maccanico - Warner Bros, Paolo Pozzi Medusa

Per PREMIO CINECIBO Francesco Festuccia, Donato Ciociola Per gli incontri:

MOSTRA FOTOGRAFICA Antonella Felicioni - Responsabile dell’Archivio Fotografico e Iconografico del Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale Per I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI Massimo Causo - curatore Omaggio e Mostra fotografica, Reinhard Brundig e Karl Baumgartner - Pandora Film, Haije Tulokas - Sputnik OY, Jaana Puskala - Finnish Film Foundation, Georgette Ranucci - Lucky Red, Federica Scarnati - BIM, Gaetano Martino - Cineteca Lucana, Pirkko Rossi Ambasciata di Finlandia in Italia Per OMAGGIO A FERNANDO DI LEO Marcello Foti, Domenico Monetti e Luca Pallanch - Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale, Gianluca Curti, Francesca Manno, Stefano Ricci - Minerva Pictures & RaroVideo Per CINEMA EUROMEDITERRANEO: SETTIMANA DI CINEMA ISRAELIANO Ofra Farhi - Addetta Culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia, Minna Scorcu e Samuela Di Michele - Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele in Italia, Katriel Schory - Direttore Israel Film Fund, Ronny Fellus e Micaela Vitale - Centro Ebraico Italiano 4

IL GIORNO CHE VERRA’ Anna Caputo - Presidente Arci della Provincia di Lecce LE COMUNITÀ EBRAICHE NEL SALENTO E I RAPPORTI TRA PUGLIA E ISRAELE Anna Caputo - Presidente Arci della Provincia di Lecce, Fabrizio Ghio - curatore libro “Comunità ebraiche nel Salento: una scomparsa silenziosa”

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO AFIC - ASSOCIAZIONE FESTIVAL ITALIANI DI CINEMA Nel complesso del sistema audiovisivo italiano, i festival rappresentano un soggetto fondamentale per la promozione, la conoscenza e la diffusione della cultura cinematografica e audiovisiva, con un’attenzione particolare alle opere normalmente poco rappresentate nei circuiti commerciali come ad esempio il documentario, il film di ricerca, il cortometraggio. E devono diventare un sistema coordinato e riconosciuto dalle istituzioni pubbliche, dagli spettatori e dagli sponsor. Per questo motivo e per un concreto spirito di servizio è nata nel novembre 2004 l’Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic). Gli associati fanno riferimento ai principi di mutualità e solidarietà che già hanno ispirato in Europa l’attività della Coordination Européenne des Festivals. Inoltre, accettando il regolamento, si impegnano a seguire una serie di indicazioni deontologiche tese a salvaguardare e rafforzare il loro ruolo. L’Afic nell’intento di promuovere il sistema festival nel suo insieme, rappresenta già oggi più di trenta manifestazioni cinematografiche e audiovisive italiane ed è concepita come strumento di coordinamento e reciproca informazione. Aderiscono all’Afic le manifestazioni culturali nel campo dell’audiovisivo caratterizzate dalle finalità di ricerca, originalità, promozione dei talenti e delle opere cinematografiche nazionali ed internazionali. L’Afic si impegna a tutelare e promuovere, presso tutte le sedi istituzionali, l’obiettivo primario dei festival associati.

AFIC - ITALIAN FILM FESTIVAL ASSOCIATION Within the framework of the Italian audiovisual system, film festivals are fundamental in the promotion, awareness and diffusion of cinema and audiovisual culture, as they pay particular attention to work that is usually not represented by commercial circuits, such as, for example, documentaries, experimental films and short films. And they must become a system that is coordinated and recognized by public institutions, spectators and sponsors alike. For this reason, and in the explicit spirit of service, the Association of Italian Film Festivals (Afic) was fonde in November, 2004. The members follow the ideals of mutual assistance and solidarity that are the guiding principles of the Coordination Européenne des Festivals and, upon accepting the Association’s regulations, furthermore strive to adhere to a series of ethical indications aimed at safeguarding and reinforcing their role. In its objective to promote the entire festival system, the Afic already represents over thirty Italian film and audiovisual events and was conceived as an instrument of coordination and reciprocal exchange of information. The festivals that are part of the Afic are characterized by their search for the new, originality, and the promotion of talent and national and international films. Afic is committed to protecting and promoting, through all of its institutional branches, the primary objective of the member festivals. Associazione Festival Italiani di Cinema (Afic) www.aficfestival.it 5


14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Paolo PERRONE

Antonio GABELLONE

Sindaco di Lecce Mayor of Lecce

Presidente della Provincia di Lecce Chairman of the Province of Lecce

Quattordici anni di storia, di tradizione cittadina. Quattordici anni di eventi, che hanno reso Lecce fulcro di numerose attività, di presenze di spessore, di vivacità culturale, crocevia di sensibilità artistiche. Il Festival del Cinema Europeo si è consolidato e, di conseguenza, ha reso il capoluogo salentino cornice e al tempo stesso protagonista di un evento di caratura europea. Lecce è il Festival, nel senso che questo evento ha traghettato nella città barocca esperienze artistiche di livello, vi ha portato addetti ai lavori, appassionati, tanto da renderla - nelle giornate della manifestazione - un vero e proprio laboratorio culturale. Ho sempre sostenuto l’importanza di questo Festival e la necessità di continuare a investirvi, nonostante le ristrettezze economiche e le difficoltà del momento. Perché è una iniziativa che rappresenta la benzina in grado di far camminare una macchina dall’alto valore commerciale e culturale che, attraverso il film, concentra in città energie e dinamismo. Il Festival del Cinema promuove la nostra terra, i suoi talenti, le sue peculiarità. Le giornate del cinema sono diventate ormai punto di riferimento nazionale ed europeo per tutta una struttura che, di anno in anno, lavora per migliorare il Festival e la sua organizzazione. Sono convinto che anche questa quattordicesima edizione ci sorprenderà e ci renderà orgogliosi di ospitare personalità di rilievo e pellicole di valore. Anche quest’anno, quindi, il mio personalissimo in bocca al lupo a tutti i partecipanti con l’augurio che vinca il migliore. Buon Festival del Cinema Europeo a tutti.

Il Festival del Cinema Europeo è una delle iniziative che meglio ha saputo dare senso e concretezza alla collocazione geografica del Salento nel contesto del Mediterraneo. A scorrere i programmi, le tematiche e gli ospiti che hanno frequentato la rassegna, si ha la misura del grande patrimonio di relazioni e di dialogo accumulato in questi anni. Una grande opportunità per Lecce e per l’intera provincia. Con i suoi quattordici anni di vita, il Festival dimostra di aver vinto la sfida più difficile soprattutto per chi organizza cultura nel Sud Italia - quella della continuità. La coerenza nelle scelte artistiche, il rigore organizzativo, la trasparenza nei rapporti consentono al festival di guardare al futuro con ottimismo, a dispetto dei tempi di crisi. La stretta collaborazione con Apulia Film Commission di cui la Provincia è socio fondatore - riequilibra l’intervento regionale e apre prospettive nuove per il Festival e per il territorio. In questo senso va letta la giusta intenzione di Apulia Film Commission di tenere a Brindisi il Forum Euromediterraneo sulle Coproduzioni. Un più stretto coordinamento tra il Festival e il Forum, sia dal punto di vista organizzativo che della tempistica, da un lato radica e consolida la rassegna, dall’altro risponde alla visione di una politica che ha deciso di affidare alla cultura la scommessa di sviluppo di un Salento più grande. Una scommessa che può essere senz’altro vinta se la politica saprà cogliere le sfide che la cultura le lancia. Buon Festival a tutti!

Fourteen years of history and city-wide traditions. Fourteen years of events, that have made Lecce the home of numerous activities, important presences and cultural vivacity, a crossroads of artistic sensibilities. The European Film Festival has consolidated itself and therefore the Salentinian Capital as a frame and at the same time a protagonist of an event of European worth. Lecce is the Festival, in the sense that this event has braught to the Barocco city important artistic experiences as well as workers and Cinema fans, enough to infact make it – during the Festival – an actual cultural laboratory. I have always sustained the imporatance of this Festival and the necessity to continue investing in it, despite the economic situation and the difficulty of the times. Because it is an initiative that represents the fuel capable of keeping this highly profitable and culturally relevant machine going, that with its films, concentrates energy and dynamism in the city. The Film Festival promotes our territory, its talents, its peculiarities. The days of Cinema have become a national and European reference point for an entire structure that every year works to better the festival and its organization. I am convinced that this year too, this fourteenth edition will surprise us and make us proud to host important personalities and valuable films. And so this year too, a very personnal good luck to all the participants, and let the best film win. Great European Film Festival to everyone. 6

The European Film Festival is one of the events that has given sense and realism to the Salento’s geographical position in the Mediterranean context. Looking at the programs, themes and guests that have participated in the past, one can measure the great heritage of relations and dialogue accumulated over the years. A great opportunity for Lecce and the entire Province. With its fourteen years of life, the Festival demonstrates to have overcome the hardest challenge of them all – mostly for who works in culture in the south – continuity. The coherence of the artistic choices, the organizational rigor, the transparence in relations allow the Festival to look to the future with optimism, despite the times we are living. The close collaboration with the Apulia Film Commission – of which the province is of the founders – equilibrates the regional intervention and opens new perspectives for the Festival and the Territory. In this sense we have to also look at the Apulia Film Commission’s intention to hold this year’s Mediterranean Co-production Forum in Brindisi. More coordination between Festival and Forum, from an organizational point of view as well as from a timing one, gives a settled feel and consolidates both events. It also responds to the political vision which sees culture at the center of the Salento Region’s bet for future development. A bet that can be won if the politicians can accept the challenges culture throws at them. Have a great Festival!

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Silvia GODELLI

Cristina SOLDANO

Assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo della Regione Puglia Assessor to Mediterranean, Culture and Tourism of Apulia Regional Administration

Direttore artistico Festival del Cinema Europeo - Artistic Director European Film Festival

Giunto alla sua quattordicesima edizione, il Festival del Cinema Europeo conferma la straordinaria capacità di presentare a un pubblico larghissimo e fervidamente coinvolto le produzioni più interessanti del panorama europeo del 2012-13. In pari tempo il Festival riesce a riproporci l´intera ricchezza della cultura cinematografica degli ultimi trent´anni del `900, e quella dell’ultimo decennio, interpretandola attraverso l´omaggio a Kaurismäki e attraverso il ricordo di un nostro straordinario cineasta come Fernando Di Leo, scomparso dieci anni or sono. Esperienza fertile e attrattiva, apprezzata a livello nazionale e internazionale, connotata dalla profondità della passione e dalla competenza degli organizzatori, il Festival intercetta nel cinema i valori e le emozioni del nostro tempo, la tensione creativa di artisti impegnati e di successo come Francesca Neri, la sensibilità dei nuovi talenti con la proposta delle prime regie e l´interessante vetrina dei cortometraggi dei giovani registi pugliesi. Il Festival s´inserisce nella prospettiva dello sviluppo e del futuro culturale della Città di Lecce, nella cornice del suo caldo barocco, nella bellezza di tutto il Salento, proponendosi come una delle principali realtà della composita filiera del cinema della Puglia, di cui rappresenta un esempio particolarmente importante all’interno delle rete dei festival di cinema. Arrived at the fourteenth edition, the European Film Festival confirms its extraordinary capacity to present the most interesting productions of the year to a very wide and avid public. At the same time the Festival manages to re-offer us the entire richness of cinematographic culture of the past forty years, interpreting it through the tribute to Aki Kaurismäki and through the memory of one of our own exceptional cinematographers Fernando Di Leo, who passed away ten years ago. Fertile and attractive experiences, appreciated by the organizers. The Festival intercepts the emotions and values of our time in Cinema, the creative tension of engaged and succesful artists such as Francesca Neri, the sensibility of new talents with the showcasing of young Apulian directors’ first works. The Festival inserts itself in a perspective of development and of the cultural future of the city of Lecce, in the frame of its warm Baroque, in the beauty of all of the Salento, offering itself as one of the main realities of the Cinema Industry in Apulia, and it is a particularly important example within the network of Festivals.

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Il Festival insieme al Centro nazionale del Cortometraggio e d’intesa con la famiglia annuncia l’Istituzione del PREMIO EMIDIO GRECO al miglior corto 2012. Tributo alla Sua assenza-presenza, imperativo di gratitudine, affetto, dovere, a colui che è stato garante appassionato, con altre illustri personalità, sin dalla prima edizione dell’evento. Il suo cinema, cui il Festival nel 2011 aveva dedicato la retrospettiva dell’intera opera, di raffinata ricerca formale e soavi movimenti di macchina, dalle rarefatte e geometriche narrazioni, è vocazione e destino, vita ed arte in cui realtà e sogno si fondono poggiantisi su fondamenta metafisiche ad illuminare il complesso gioco di rifrazioni che si anima nella foresta della mente, è decifrazione psicologica del mistero dell’esistenza umana. L’Europa quale soggetto politico teso alla giustizia sociale, il sogno ancora possibile dei cittadini europei di una vita ricca di significato, il timore di una definitiva deriva morale sono la passione del Presente del FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO di LECCE. Il CONCORSO di LUNGOMETRAGGI EUROPEI offre visioni di film che lasciano liberi gli spettatori di sentire e pensare, di compiere continui viaggi interiori e guardare a frontiere, sempre meno geografiche, che simboleggiano conflitti e scambi, responsabilità proprie e dei governi dei paesi dell’Unione che hanno dismesso l’originaria tensione messianica, in un tempo di futuro passato, di avvenire imploso, di passioni tristi. Intersecando umanesimo e tecnologia, dieci registi raccontano l’Europa dei valori universali ed originali con linguaggi di continuità e di rottura, nella concreta armonia del sistema filmico e nella dimensione antropologica e sociale diversificata. La loro estetica è il loro abitare autentico il presente, è materia, irrazionalità che riemerge dal fondo impregiudicato dell’anima. Viaggia tra le pieghe delle cose a cercar tracce e indizi delle mutazioni in fieri. L’infinito surplus di senso del loro segno cinematografico si fa così virtualmente infinito. Esprime i conflitti profondi dell’Essere, la cui soluzione resta collocata nella interiorità della Persona, rendendo la difficoltà ad una esistenza piena in un tempo di contropotere, segnato dal fenomeno della doppia contrazione di memoria e di aspettativa in società senza comunità e senza lusso. Riscopre il valore arcaico depositato nell’immagine, media la riflessione antropologica e rimanda alla dimensione ben più perfetta: la dimensione trascendente dell’uomo. PROTAGONISTA EUROPEO, Aki Kaurismäki, regista, sceneggiatore, produttore e attore finlandese, formatosi come critico cinematografico, tradisce passione ed influenze della più nobile tradizione filmica. Sotto il mantra dello sviluppo e in realtà trasformatasi in delirio, coglie ancor giovanissimo il nesso tra composizione sociale e trasformazioni che investono la cultura in società che hanno dimenticato il modello della propria storia politica: una democrazia contemporaneamente liberale, partecipata e solidale. Protagonisti del suo cinema sono la complessa meccanica dell’essere umano, il declino della classe media e un proletariato che ignora persino l’esistenza di una lotta di classe. 9


Dall’assoluta tecnica narrativa, dalle architetture che rendono tangibili le speranze sotterranee dell’uomo della storia, emergono uomini e donne piovuti da un tempo altro, inimitabili, carichi di un’energia arcaica, che hanno un concetto così diverso dalla normalità, pieni di dignità, interpretati da attori che ben rispondono alle sue indicazioni: essi non ridono mai, non corrono, ma lenti e rilassati e pochi movimenti del volto si muovono esprimendo il fine ideologico a rivelare la loro eccezionalità, senza che si distrugga l’unità tra essi e il mondo in cui si muovono. Apologeta della contemporaneità, catalizzatore del preordinato cambiamento che sconvolge spiritualmente ed eticamente. All’Europa sono dedicati: il PREMIO LUX del PARLAMENTO EUROPEO 2012 proiettato anche in audiodescrizione ai non vedenti; la Tavola Rotonda “ CREATIVITÀ E REDDITIVITÀ DEL CINEMA EUROPEO”; SHORT MATTERS, rassegna di Corti Vincitori dei PRIX UIP ON TOUR 2012. In collaborazione con l’Israel Film FUND, l’Ambasciata di Israele in Italia, e con il Pitigliani Kolno’ Festival Roma uno sguardo al CINEMA ISRAELIANO contemporaneo, attestante il desiderio di comprensione dell’arte filmica dell’Altro, ai fini di una conoscenza geostorica non meramente cronachistica o erudita, ma di taglio antropologico e critico. Registi non condizionati dal potere, bramosi di verità veicolano con formule linguistiche efficaci e poetiche volontà identitaria, uguaglianza e progetto esistenziale etico-politico. Nell’ambito del Festival, l’Arci di Lecce presenta il libro Gli EBREI NEL SALENTO, riflessione sulla capacità dell’uomo di penetrare il mistero della vita, di trasformare quella che ritiene una sconfitta in una orazione, la degradazione nel primo scalino dell’ascesi. Riflessione sul cammino universale dell’uomo. In collaborazione con il CSC: il film restaurato RICHIESTA D’ASILO, film pluripremiato di un MARCO FERRERI, psicanalitico, fortemente politico, regista del dissidio tra Natura e Storia, delle possibilità perdute dell’uomo, delle strutturizzazioni dei suoi falsi comportamenti, della tensione verso forme diverse del racconto, dell’attenzione agli elementi compositivi del linguaggio e a partire degli anni ‘70 della rappresentazione significativa del contesto urbano, delle fabbriche incombenti, in cui si riuniscono racconto, cura delle immagini e loro possibilità. I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: Francesca Neri. Sensualità eterea e sguardo profondo, Francesca è creatura fragile e coraggiosa ad un tempo, esempio singolare di passionalità attoriale. Al CSC la vita del set le appare sospesa tra realtà e sogno, misteriosa ed avvolgente e le provoca emozioni fortissime. Musa di registi autoriali si costruisce centro del continuo scontro dialettico dell’esistenza; protagonista e misura della fonoimmagine apre con le sue azioni il libro spesso dischiuso della conoscenza. Memorabile interprete di una galleria di personaggi intensi, drammatici, esperisce con successo anche ruoli comici e sfida il percorso della Produzione. La VETRINA CSC comprende alcuni corti e saggi di diplomi; l’OMAGGIO A FERNANDO DI LEO, ricordo del regista, sceneggiatore, traspositore finissimo di personaggi da romanzo di San Ferdinando di Puglia a 10 anni dalla sua scomparsa, in collaborazione anche con MINERVA PICTURE. La sua vibrante poetica filmica, nelle forme di una nuova epica della malavita, esplora il sistema istituzionale non trasparente, ambienti criminali, di una violenza quasi mai gratuita, infrangendo tabù e reggendo bene il confronto con i classici del noir americano e del polar francese. Sconcerta e suggerisce l’impegno, per non consegnare ai nostri nipoti un futuro invivibile, rubato, atto di accusa infamante il presente. CINEMA E REALTÀ sfida il coraggio estremo di morte e trasfigurazione delle classi dirigenti nella lucida consapevolezza che la nostra eredità non è preceduta da nessun testamento, a difesa dei nostri diritti a lungo termine e rinsalda l’impegno verso la realtà socio politica oggettiva. AMBIENTE E TERRITORIO, EMIGRAZIONE, RICERCA DEL SÈ focalizzano così l’opportunismo o realismo politico, l’andare o costruirsi nella propria terra, l’identità fluida che cerca la sua forza. Ed è tra dieci opere di un cinema italiano in crescita di affezione, creativo, apprezzato, coerente 10

formalmente e poetico dell’ultima stagione cinematografica il PREMIO MARIO VERDONE 2013. PUGLIA SHOW traccia il profilo di una Puglia sempre più generosa di nuovi talenti nella forma trasversale del Corto oggi diffusissima per la sua brevità, leggerezza ed agilità, e per la progressiva riduzione degli spazi temporali disponibili al consumo delle opere di creazione. The Festival, in collaboration with the Centro Nazionale del Cortometraggio (National Short Film Centre), and in agreement with the family, announces the creation of the EMIDIO GRECO Prize for the best short film of 2012. Tribute to his absence - presence, imperative of gratitude, affection, duty, to who was a passionate guarantor of our event, along with other illustrious characters, since the very first edition. His Cinema, to which the Festival dedicated a complete retrospective, of elegant formal research and soft camera movements, from the rarified and geometrical narrations, is vocation and destiny, life and art in which reality and dream melt together and rest on metaphysical foundations to illuminate the complex game of refractions that animates itself in the mind’s forest, it is a psychological deciphering of the mystery of Human existence. Europe as a political subject aimed at social justice, the still possible dream for European Citizens of a life rich of significance, the fear of a definitive moral drift are the current passion of the Lecce European Film Festival. The EUROPEAN FEATURE FILM COMPETITION offers visions of films that leave the audience free to hear and think, to complete continuous interior journeys and look to borders, ever less geographical ones, that symbolize conflicts and exchanges, onÈs own responsibility and that of the Union’s governments that have let go of the original messianic tension, in a time of past prospects, imploding futures and sad passions. Crossing humanism and technology, ten directors tell the story of the Europe of universal and original values with a language of continuity and breakage, in the actual harmony of the filmic system and in the diversified social and anthropological dimensions. Their esthetics and is their authentic living of the present, it is substance, irrationality that reemerges from the uncompromising bottom of the mind. It travels in between the folds of things to look for traces and clues of the mutations in the making. The infinite surplus of their cinematographic signature is almost infinite in this way. It expresses the deep conflicts of the Being, the solution to which stays linked to the interiority of a person, adding difficulty to existence in a time of counter-powers, marked by the phenomenon of a double contraction of the memory and of the expectations in a society without community and without luxury. It rediscovers the archaic value left in the image, mediates the anthropological reflection and reminds us of a far more perfect dimension: the transcending dimension of Man. PROTAGONISTS OF EUROPEAN CINEMA, Aki Kaurismäki, Finnish director, screenwriter, producer and actor, trained as a film critic, he reveals passion and influence in the noblest filmic tradition. Under the mantra of development and reality transformed in craziness, still at a young age, he captures the connection between social composure and transformation that hit culture in societies that have forgotten the model of their own political History: a democracy contemporarily liberal, participative and solidary. The characters in his cinema are the complex mechanics of Human Beings, the decline of the middle and working classes, the latter even ignoring the existence of a class struggle. From the absolute narrative technique, to the architecture that makes tangible the underlying hopes of Man in History, men and women emerge as if from another time, inimitable, charged by an archaic energy, that have such a different concept of normality, full of dignity, interpreted by actors who respond well to his indications: they never laugh, they never run, but are slow and relaxed, with very few facial movements that move the audience by expressing the ideological end to reveal their exceptionality, without destroying their unity and the world in which they evolve. Apologist of contemporariness, catalyst of the preordained change that spiritually and ethically upsets. The following are dedicated to Europe: the 2012 LUX PRIZE of the EUROPEAN PARLIAMENT screened for the visually impaired with audio-description; the round-table “CREATIVITY AND PROFITABILITY OF 11


EUROPEAN CINEMA” ; SHORT MATTERS, the collection of the winning short films of the 2012 UIP PRIZE ON TOUR. In collaboration with the israeli Film Fund, the Israeli Embassy in Italia and the Pitigliani Kolno’a Festival in Rome, a look into contemporary ISRAELI CINEMA, attesting the desire of comprehension of the filmic art of others, in order to develop a geo-historical knowledge, not merely erudite or historical, but anthropological and critical. Directors not influenced by power, shouters of the truth that transport with efficient linguistic formulas and a poetic will for identity, equality and an existential ethical and political project. During the Festival, the Lecce Arci will present the book “Jewish in Salento”, a reflection of Man’s capacity to penetrate lifÈs mystery, to transform what he retains to be a defeat in oration, the degradation on the first step of the climb. A reflection on Man’s universal path. In collaboration with the CSC: the restored RICHIESTA D’ASILO, multi ward winning film by MARCO FERRERI, psychoanalytical, strongly political director of dissidence between Nature and History, of the lost possibilities of Man, of the structuring of his false behaviors, of the tension towards different forms of narration, from the attention to the composing elements of language and from the 70’s, of the significant representation of the urban context, of the incumbent factories, in which tale, concern for the image and their possibilities are reunited. THE PROTAGONISTS OF ITALIAN CINEMA: Francesca Neri. Ethereal sensuality and a deep gaze, Francesca is a fragile and brave creature at the same time, a singular example of passion for acting. At the CSC life on the set seems suspended in between dream and reality, mysterious and fascinating and provokes strong feelings in her. Muse of numerous independent directors, she becomes the center of the dialectic clash of existence; protagonist and measure of filmic images, she opens the often unfolded book of knowledge. Memorable interpret of a collection of intense and dramatic characters, she also successfully plays comic roles and tried herself to production. The CSC Window also includes short films and academic essays; THE TRIBUTE TO FERNANDO DI LEO, in memory, ten years after his death, of the director, screenwriter and fine adaptor of characters from the San Ferdinando of Apulia novels, in collaboration with MINERVA PICTURE. His vibrating filmic poetry, in the form of a new epic of the criminal world, “the bad life”, he explores the opaque institutional system, the criminal environments, of an almost never free violence, breaking taboos and handling well the clash with the classics of the American noir genre and that of the French polar. He disconcerts and suggests involvement, to not hand over an unlivable future to our grandchildren, a stolen future, testimony of infamous accusations towards the present. CINEMA AND REALITY defies the extreme courage of death and transfiguration of the ruling classes in the lucid awareness that our heritage is not preceded by any testament, in defense of our long term rights and strengthens commitment to the objective socio-political reality. ENVIRONMENT AND TERRITORY, EMIGRATION, RESEARCH OF ONÈS SELF focus the political opportunism or realism, the leaving or building on your native land, the fluid identity looking for its strength. And it is between ten Italian films from a cinema growing in affection, creativity, appreciation, formally coherent and poetic of the latest filmic season the 2013 MARIO VERDONE AWARD. PUGLIA SHOW traces the profile of an Apulia offering ever more new talents in the transversal from of short films today wide spread for its shortness, lightness and agility, and for the progressive reduction of available time frames to the consuming of creative works.

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

SOMMARIO INDEX 112

BIOGRAFIA

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GIURIA DEL CONCORSO

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GIURIA FIPRESCI

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GIURIA CINEUROPA

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GIURIA PUGLIASHOW

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FILM IN CONCORSO

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11 MEETINGS WITH MY FATHER

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LIVING

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LOVING

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OUR LITTLE DIFFERENCES

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SHIPS

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SILENT ONES

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THE ALMOST MAN

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THE DREAM AND THE SILENCE

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THE DEAD AND THE LIVING

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THREE WORLDS

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EVENTI SPECIALI / ANTEPRIME

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IL PASTICCIERE

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DICIANNOVE E SETTANTADUE

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IL CUORE IN MANO, I PIEDI SULLA STRADA

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OS-CIA... LA BELLEZZA DI TONINO GUERRA

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EFA - SHORT MATTERS!

VIVE LE ROCK

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PUGLIA SHOW

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

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BIOGRAFIA RETROSPETTIVA

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

PREMI E GIURIE

RETROSPETTIVA

116 -132

IL MANIFESTO DELLA 14° edizione

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OMAGGIO FERNANDO DI LEO

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BIOGRAFIA

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RETROSPETTIVA

140-154

CINEMA MEDITERRANEO: SETTIMANA CINEMA ISRAELIANO 155 - 69 CINEMA E REALTÀ

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VETRINA CSC

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CHIEDO ASILO

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RASSEGNA CORTI CSC

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PREMIO VERDONE, RICORDO GRECO 182 ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI

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COME NON DETTO

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COSIMO E NICOLE

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AMBIGUITÀ E DISINCANTO

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IL MESTIERE DEL REGISTA

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TAVOLA ROTONDA EUROPA

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IO SONO LI

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MOSTRE

191- 4 195 - 199 200

86 90-111

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13°14° FESTIVAL DELDEL FESTIVAL CINEMA EUROPEO CINEMA EUROPEO

premio

MARIO VERDONE

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

premio

EMIDIO GRECO

Paolo PERRONE Sindaco di Lecce - Mayor of Lecce

Mi emoziona molto presentare, quest’anno, la tredicesima edizione del Festival del Cinema Europeo di Lecce. Quella 2012, infatti, è la quinta rassegna annuale che ho l’onore di presiedere come sindaco della città che la ospita; e, inutile dire, mi auguro che non sia anche l’ultima cui partecipo come primo cittadino. E come primoEUROPEO, cittadino che molto CON crede IL e molto ha puntato sulla Cultura IL FESTIVAL DEL CINEMA INSIEME CENTRO SPERIMENTALE DI – di cuiCINEMATOGRAFIA il cinema è espressione fondamentale – comeGIORNALISTI motore propulsore di economia e come E IL SINDACATO NAZIONALE CINEMATOGRAFICI ITALIANI, ossatura su cui costruire un modello di sviluppo credibile, duraturo, alternativo a quelli, distruttivi, PRESENTA LA QUARTA EDIZIONE DEL PREMIO DEDICATO A MARIO VERDONE. che abbiamo visto all’opera in realtà locali non così lontane da noi. Ecco perché ribadisco il mio totale, incrollabile sostegno a questodurante festival che, pur in assenza di contributi significativi diversi Il Premio viene assegnato il Festival a un giovane autore italiano che si da è quelli ottenuti dal Comune di Lecce, ha avuto merito di collocare la nostra cittàcinematografica tra le capitali del particolarmente contraddistinto per il ilsuo talento nell’ultima stagione cinemanella internazionale. E che sempre più, ne sono certo, si rassegna – anzi, realizzazione di un’opera prima o seconda. Laconfermerà selezione degli autoriprestigiosa è proposta dal Festival del Cinema Europeo, dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani e “la” rassegna prestigiosa – del panorama cinematografico pugliese. dal Centro Sperimentale di Cinematografia. I’m very moved for introducing the thirteenth edition of the European Film Festival of Lecce. The 2012 GIURIA È COMPOSTA DAreview CARLO, LUCA E SILVIA VERDONE edition LA is, in fact, the fifth annual that I have the honor to chair as Mayor of the Town of Lecce. glitoautori i quali sarà il vincitore edizione del premio Needless say, Itra really hope it isscelto not the last one.della I amquarta a Mayor who really believessono: and invested on Culture of which cinema is a crucial expression. The cinema is a driving force of the economy and base to build a reliable, long-lasting, alternative, model, different than the destructive ones that we have seen GIOVANNESI perisALÌ GLI OCCHI (2012), opera seconda; in local CLAUDIO areas, not too far from us. This whyHA I confirm my fullAZZURRI and abiding support to this Festival, that even without funds apart the NON ones obtained by the Municipality of Lecce, has the merit to IVAN great SILVESTRINI perfrom COME DETTO (2012), opera prima; place our town among the capitals of International cinema. I am certain that this Festival will always FRANCESCO AMATO per COSIMO E NICOLE (2012), opera seconda. confirm itself as a prestigious one- actually, the most prestigious one of the Apulian movie scene.

PREMIO EMIDIO GRECO prima edizione IL FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO INSIEME AL CENTRO NAZIONALE DEL CORTOMETRAGGIO E D’INTESA CON LA FAMIGLIA, ISTITUISCE UN PREMIO IN MEMORIA DI EMIDIO GRECO CON L’INTENTO DI PREMIARE UN GIOVANE AUTORE ITALIANO PER IL SUO TALENTO NELLA REALIZZAZIONE DI UN CORTOMETRAGGIO. La giuria è composta dal direttivo del CNC, dal Festival e dalla Famiglia Greco che assegnerà il Premio sabato 13 aprile durante la Cerimonia di Chiusura della XIV edizione del Festival. I cortometraggi finalisti, selezionati dal Centro Nazionale del Cortometraggio, sono:

TIGER BOY di Gabriele Mainetti ZINÌ E AMÌ di Pierluca Di Pasquale CARGO di Carlo Sironi LA CASA DI ESTER di Stefano Chiodini LOS AVIONES QUE SE CAEN di Pario Piredda

La prima edizione è stata vinta da Susanna Nicchiarelli per COSMONAUTA La seconda da Aureliano Amadei per 20 SIGARETTE La terza da Andrea Segre per IO SONO LI La targa del PREMIO MARIO VERDONE è ideata e realizzata da FuturoRemoto Gioielli

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

PREMI E GIURIE AWARDS AND JURIES

PREMI AWARDS CONCORSO DI LUNGOMETRAGGI EUROPEI EUROPEAN FEATURE FILM COMPETITION I film in Concorso sono sottoposti al vaglio di una Giuria Internazionale che assegna: All films in Competition are taken in consideration by an International Jury for the following Awards: - Ulivo d’Oro al Miglior Film Golden Olive-Tree for the Best Film - Premio per la Migliore Fotografia Best Cinematography Award - Premio per la Migliore Sceneggiatura Best Screenplay Award - Premio Speciale della Giuria Special Jury Award Vengono inoltre assegnati Other prizes are Premio 5.000€ (da dividere equamente tra regista e produttore) 5.000€ Award (to be equally shared between director and producer) - Premio SNGCI al Miglior Attore Europeo SNGCI Award for Best European Actor - Premio FIPRESCI Fipresci Award - Premio Cineuropa Cineuropa Award - Premio Officine Lab al Miglior Attore non Protagonista Officine Lab Award for Best Supporting Actor - Premio Speciale del Pubblico Special Audience Award - Premio Cinecibo Cinecibo Award

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES GIURIA ULIVO D’ORO GOLDEN OLIVE-TREE JURY Presidente President Grazia Volpi Produttrice Producer

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LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Ulivo d’Oro Golden Olive-Tree Jury Grazia Volpi, born in Pontedera (Pisa) on March 29th 1941, has been involved in production since 1968 and has made feature-length films and documentaries with directors such as Paolo & Vittorio Taviani (collaboration initiated in 1962 with A man for burning and still going today), Citto Maselli (Open letter to the evening news, The suspect, Il compagno), Giovanna Gagliardo, Jean Charles Tacchella (Seven Sundays), Samy Pavel, and Ugo Gregoretti. In 2007 she received a Golden Ephebe award for her career. In 2012 she received a David di Donatello for best producer with the film Caesar must die, a 2012 Silver Ribbon, and the 2012 Afrodite Prize for women in audiovisual arts. The film also won the Golden Bear in Berlin. She is currently a member of the European Film Academy.

Andrij Khalpakhchi Direttore Molodist Film Festival, Kiev / Kyiv, Molodist Film Festival Director Claudia Landsberger Direttrice di EYE International, Centro Cinematografico Olandese Head of EYE International, Film Institute Netherlands Leon Lucev Attore Actor Maya Sansa Attrice Actress GIURIA FIPRESCI FIPRESCI JURY Marie-Pauline Mollaret Critico cinematografico Film critic Ignazio Senatore Critico cinematografico Film critic Karin Svensson Critico cinematografico Film critic GIURIA CINEUROPA CINEUROPA JURY Luciana Castellina Presidente Onorario Cineuropa Cineuropa Honorary President Guillaume Calop Direttore organizzativo Festival del Cinema di Les Arc General manager Les Arc Film Festival Amra Bakšić Čamo Direttrice Cinelink, Sarajevo Film Festival Head of Cinelink, Sarajevo Film Festival PUGLIA SHOW CONCORSO DI CORTOMETRAGGI DI GIOVANI REGISTI PUGLIESI APULIAN YOUNG DIRECTORS SHORT FILM COMPETITION Premio CNC Centro Nazionale del Cortometraggio National Short Film Center CNC Award Premio Augustus Color Augustus Color Award GIURIA PUGLIA SHOW PUGLIA SHOW JURY Cosimo Damiano Damato Regista Director Ugo Lo Pinto Direttore della Fotografia Director of Photography Piero Marsili Libelli Fotografo Photographer

Grazia VOLPI Grazia Volpi è nata a Pontedera (PI) nel 1941, attiva nella produzione dal 1968, ha realizzato film lungometraggi, documentari e di finzione con autori quali Paolo e Vittorio Taviani (collaborazione iniziata dal 1962 con Un uomo da bruciare arrivando fino ad oggi), Citto Maselli (Lettera aperta ad un giornale della sera, Il sospetto, Il compagno), Giovanna Gagliardo (Maternale), Jean Charles Tacchella (Tutti i giorni è domenica), Samy Pavel e Ugo Gregoretti. Nel 2007 le è stato consegnato l’Efebo d’Oro – targa speciale alla carriera. Nel 2012 ha vinto il David di Donatello come miglior produttrice per il film Cesare deve morire, il Nastro d’Argento dell’Anno 2012, nonché il premio Afrodite 2012- donne nell’audiovisivo. Il film si è aggiudicato l’Orso d’Oro alla Berlinale. Attualmente è membro della European Film Academy.

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LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Ulivo d’Oro Golden Olive-Tree Jury

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Ulivo d’Oro Golden Olive-Tree Jury stato membro della giuria di numerosi Festival internazionali; Karlovy Vary, Mosca, Oberhausen, Lagov, Bratislava, Sochi, Tehran ed altri. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui: la medaglia d’oro dell’Accademia di Arte Ucraina, il premio onorario del ministero della cultura e turismo Ucraino, ed il premio onorario della città di Kiev.

Andrij KHALPAKHCHI Ha istituito la fondazione “Molodist”, ed è Direttore Generale dell’omonimo Festival del Cinema di Kiev, Direttore della fondazione Cinematografica Ucraina, membro dell’associazione nazionale dei critici Ucraini, membro del concilio del ministero della cultura e turismo Ucraino, membro della “Supervisory Board of charity” “Ukraine – 3000”. Nato a Kiev il 4 Marzo 1950. Laureato in ingegneria civile, con specializzazione in ponti e tunnel nel 1972. Ha svolto un dottorato in Scienze tecniche nel 1977, diventando successivamente professore nel 1982. Nel 1985 ha organizzato “Cinema club dialog” di cui è stato il presidente fino al 1992. Dal 1990 ha cambiato campo di studio ricoprendo la presidenza del Festival del Cinema di Kiev Molodist. Nel 2005, è diventato uno dei fondatori e direttori artistici del Festival Ucraino del Film Documentario Contact (tenutosi nel biennio 2005 - 2007). Autore di numerosi pubblicazioni cinematografiche. È 18

He is a Founder of the “Molodist’” foundation, the General director of the Molodist Kiev International Film Festival, the director of Ukrainian cinema foundation, a member of Ukrainian film critics association, a member of Council in the Ministry of Culture and Tourism of Ukraine, as well as a member of the Supervisory Board of the charitable foundation “Ukraine - 3000”. He was born in Kiev on March 4, 1950 and obtained a degree in building engineering, specializing in bridges and tunnels, in 1972. PhD in technical sciences since 1977 and a Professor since 1982. In 1985 he organized “Cinema club dialog” and was its’ president until 1992. Since 1990 he has changed field of work and taken over the presidency of the Kiev Molodist International Film Festival. In 2005 he became one of the founders and art directors of of the Ukrainian International Documentary Film Festival Contact (festival was held in 2005-2007). He is also the author of numerous publications on cinema and has sat on the jury of a number of international film festivals: Karlovy Vary, Moscow, Oberhausen, Lagov, Bratislava, Sochi, Tehran and others and has also won a number of awards, including: the Golden medal of the Ukrainian Academy of Arts, the Honorary award of the Ukrainian Ministry of Culture and Tourism, the Honorary award from the Municipality of Kiev.

Claudia LANDSBERGER

Claudia Landsberger studied International Law and International Relations at Amsterdam University. Her career in the film and media industry to date includes production, development, acquisitions, marketing and communication and festival programming. Accomplished promoter and fundraiser. In 1997 she co-founded European Film Promotion (EFP), the pan European Umbrella organisation that today has 35 European members representing their national cinema. She was the President of EFP for the past 12 years and is currently Vice president. Landsberger has been on many selection committees of film funds and program committees of film festivals and was feature film development executive and script consultant for several European production companies. Since 1995 she has been heading Holland Film, the marketing and promotion agency for Dutch films worldwide which has merged into EYE Film Institute Netherlands in 2010. Landsberger is now Head of EYE International.

Ha studiato Diritto Internazionale e Relazioni Internazionali all’università di Amsterdam. La sua carriera nelle industrie del cinema e dei media ha incluso fin’ora la produzione, lo sviluppo, le acquisizioni, il marketing, la comunicazione e la programmazione di festival. Infaticabile promotrice e raccoglitrice di fondi, nel 1997 ha co-fondato l’European Film Promotion (EFP), l’organizzazione pan-europea che ha, ad oggi, 35 paesi membri, rappresentanti le rispettive cinematografie nazionali. È stata la presidente di EFP per gli ultimi 12 anni e ne è adesso la vice presidente. È stata membro di numerosi comitati di selezione di Fondi e di programmazione per festival ed ha ricevuto incarichi da numerose case di produzione europee per lo sviluppo e come consulente alle sceneggiature. Dal 1995 dirige la Holland Film, l’agenzia di promozione e marketing per il cinema olandese nel mondo, diventata nel 2010 EYE Film Institute Netherlands. Claudia Landsberger è adesso la direttrice di EYE International. 19


LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Ulivo d’Oro Golden Olive-Tree Jury

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Ulivo d’Oro Golden Olive-Tree Jury Einstein di Liliana Cavani (2007) e David Copperfield di Ambrogio Lo Giudice (2008). Tra gli ultimi lavori: Pecora nera di Ascanio Celestini, Un altro mondo di Silvio Muccino, Breve storia di lunghi tradimenti di Davide Marengo e La bella addormentata di Marco Bellocchio in Italia e Alceste à la bicyclette di Philippe Le Guay in Francia.

all’Accademia di Arti Drammatiche nel 1994. Negli ultimi dieci anni ha partecipato a numerosi workshop sull’arte della recitazione (Michael Chekov, Lee Strasberg, Jerzy Grotowski, pagliacci, psicodramma, buffoni) ed è anche un membro del progetto di ricerca “Potenziale della recitazione”. Quattro anni fa ha fondato la sua compagnia di produzione Ziva che organizza e produce numerosi workshop, performance teatrali e film. Conduce numerosi workshop sulla recitazione (Festival di Sarajevo, Accademia d’Arte dell’Università di Split, Mediteran Film Festival...).

Leon LUCEV Leon Lucev è conosciuto dal pubblico internazionale per i ruoli nei film di Vinko Bresan: Witnesses nel 2003, (in Concorso alla Berlinale 2003) e How the war started on my little island del 1998. Tra gli altri suoi lavori sono inclusi: What is a man without a mustache? di Hrvoje Hribar, Infection di Krsto Papic, Celestial body di Lukas Nola ed Alone e il vincitore del premio di Berlino nel 2006 Grbavica di Jasmila Zbanic. Ha collaborato con Hans Christian Schmid sul film Storm (in Concorso alla Berlinale 2009). Uno degli ultimi suoi film è On the path (in Concorso alla Berlinale 2010) di Jasmila Zbanic i cui è anche produttore e Circles di Srdan Golubovic (Premio speciale della giuria al Sundance film festival 2013, e Premio Ecumenico alla Berlinale 2013). Lavora anche moltissimo con la TV e in teatro. Per gli ultimi sette anni ha partecipato a venti produzioni con il teatro “it&d”. Lucev è nato nel 1970 a Sibenik in Croazia. I suoi primi lavori con il gruppo teatrale indipendente “MontazStroj” a Zagabria prima di studiare 20

Leon Lucev is perhaps best known to international audiences for his roles in films by Vinko Bresan: 2003’s Witnesses (Competition Berlin film festival 2003) and 1998’s How the war started on my little island. His other film credits include Hrvoje Hribar’s What is a man without a mustache?, Krsto Papic’s Infection, Lukas Nola’s Celestial body and Alone and 2006 Berlin Award Winner Grbavica directed by Jasmila Zbanic. He has collaborated with Hans Christian Schmid on film Storm (Competition Berlin film festival 2009). One of his last film is On the path (Competition Berlin film festival 2010), by Jasmila Zbanic, where was and producer too and film Circles by Srdan Golubovic (Special Jury Award by Sundance film festival 2013, and Ecumenical award by Berlin film festival 2013). He also works extensively in TV and theater. For the past seven years he has participated in some 20 productions with the “it&d” Theater. Lucev was born in 1970 in Sibenik, Croatia. His early work was with the independent theatre group “MontazStroj” in Zagreb, before attending the Academy of Dramatic Arts in 1994. In the past 10 years he has participated in many Art of acting workshops (Michael Chekov, Lee Strasberg, Jerzy Grotowski, clowns, psihodrama, buffoons) and is also a member of a research project “Potentials of acting”. Four years ago he founded his own production company Ziva that organizes and produces many workshops, theatre performances and films. He leads a many acting workshop (Sarajevo Film Festival, Art Academy of the University of Split, Mediteran Film Festival...).

Maya SANSA Maya Sansa nasce a Roma da madre italiana e da padre iraniano. In Italia studia con Alessandro Fabrizi, poi si trasferisce in Inghilterra, dove viene ammessa alla Guildhall School of Music and Drama. Durante gli studi alla GSMD a Londra, viene scoperta da Marco Bellocchio che la sceglie per il suo film La balia (1999) per il quale vince diversi premi ed è inserita tra le Shooting Star della Berlinale. Dopo aver lavorato come protagonista in importanti film italiani di autori come La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana (che le vale il Nastro d’Argento), Il vestito da sposa di Fiorella Infascelli, Buongiorno, notte di Bellocchio (Premio Pasinetti a Venezia), L’amore ritrovato di Carlo Mazzacurati, The listening di Giacomo Martelli, Maya comincia a lavorare anche in Francia, partecipando a numerose pellicole, fra cui spiccano un film TV di Claude Goretta Sartre, L’age des passiones (2006), il film dal cast stellare Les femmes de l’ombre e Voyez comme ils dansent di Claude Miller (2010). Per la TV ha lavorato anche in

Maya Sansa was born in Rome of an Italian mother and an Iranian father. In Italy she studied with Alessandro Fabrizi, she then moved to England where she was admitted to the Guildhall School of Music and Drama. During her studies at the GSMD in London, she was noticed by Marco Bellocchio who chose her as the protagonist of his film The nanny (1999) for which she won numerous awards and was inserted as a Berlinale Shooting Star. After working as a protagonist in numerous independent Italian films by directors such as Marco Tullio Giordana (The best of youth) for which she got the Nastro d’Argento, Fiorella Infascelli (The wedding dress) Carlo Mazzacurati (An Italian romance), Goodmorning, night by Bellocchio (Pasinetti Award inVenice), An Italian romance by Carlo Mazzacurati, The listening by Giacomo Martelli, Maya also began working in france, starring in several films, including a TV film by Claude Goretta Sartre, L’age des passions ( 2006 ), the film Women in the shadows with a stellar cast and Voyez comme ils dansent by Claude Miller ( 2010 ). As for TV she also worked in Einstein ( 2007 ) directed by Liliana Cavani and David Copperfield ( 2008 ) directed by Ambrogio Lo Giudice. Among her latest works we find La pecora nera by Ascanio Celestini, Another world by Silvio Muccino, The lithium conspiracy by Davide Marengo and Sleeping beauty by Marco Bellocchio in Italy and also Cycling with Moliere by Philippe Le Guay in France.

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LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Fipresci Fipresci Jury

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Fipresci Fipresci Jury i quali Anna Karina, Costa-Gavras, Fernando Trueba, Jacqueline Bisset, Hiam Abbass, Mélanie Laurent e François Ozon. Contemporaneamente fa anche parte del comitato di selezione del Festival Internazionale delle Arti Digitali di Epinal, dedicato ai corti, ed ha anche un blog personale(www.mollaret-sur-image.fr).

Marie-Pauline MOLLARET Marie-Pauline Mollaret è critico cinematografico a Parigi. Dopo una laurea in scienze politiche con una tesi sull’evoluzione dell’immagine della donna nei noir e il loro equivalente contemporaneo, il neo-giallo, ha seguito un cursus giornalistico ed è diventata membra della stampa cinematografica all’inizio degli anni 2000. Ha poi partecipato a numerose avventure collegate al cinema e collaborato con molte pubblicazioni riconosciute come Télérama o L’Est républicain. Nel 2006 ha cominciato a lavorare al magazine Ecran Noir, il primo e.magazine Francese sul cinema, dove adesso è vice capo redattore. Per questa piattaforma si specializza nella copertura dei Festival specialmente Cannes (dal 2001), Berlino (dal 2007) e Venezia. Sviluppa una passione per tutti gli stili cinematografici, sempre con un certa preferenza per gialli, cinema asiatico e scandinavo. Nel 2010 collabora anche con il Festival del Cinema di Arras per registrare interviste video con gli ospiti, tra 22

Marie-Pauline Mollaret is a film critic in Paris. After a political science degree during which she presented a dissertation about the evolution of the image of women in “noir” movies, and their contemporary equivalent the neo-thriller, she followed a journalism cursus and joined the filmic press in the early 2000’s. She then took part in numerous adventures linked with Cinema and collaborates with many recognized publications such as Télérama and L’Est républicain. In 2006 she came in to the online magazine Ecran Noir, the first French e-magazine about Cinema where she is now vice chief editor. Within this platform she specialized in festival coverage, especially Cannes (since 2001), Berlin (since 2007) and Venice, and develops a passion for all cinematic styles, with always the same taste for thrillers and Asian and Scandinavian Cinema. Since 2010, she also collaborates with the Arras Film Festival to record video interviews with the guests, among which Anna Karina, Costa-Gavras, Fernando Trueba, Jacqueline Bisset, Hiam Abbass, Mélanie Laurent or François Ozon. In parallel she is a part of the Selection Committee of the Digital Arts International Festival in Epinal which is dedicated to Short films and also has a personal blog (www.mollaret-sur-image.fr).

Corpo (2010, Zephyro Editore), con Rodolfo De Bernart Cinema e terapia familiare (2011, Franco Angeli), Roberto Faenza Uno scomodo regista (2011, Falsopiano Editore), Conversazione con Giuseppe Piccioni (in c.d.s Falsopiano Editore), Ne ho visto cose che voi umani. Le più belle frasi dei film d’autore (in c.d.s, Falsopiano Editore), Il bello del cinema? I pop corn (in c.d.s, Falsopiano Editore).

Ignazio SENATORE Psichiatra presso l’Università “Federico II” di Napoli. Giornalista–pubblicista dal 2006, è iscritto al SNCCI dal 2010. Collabora alla Rivista Segno Cinema ed al quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno. Ha fondato la Rivista quadrimestrale EIDOS, cinema, psiche ed arti visive. Ha realizzato la rassegna “Il cineforum del dottor Freud” (giunta alla 4° edizione) e la rassegna di cortometraggi “I corti sul lettino. Cinema e psicoanalisi”, giunta anch’essa alla 4° edizione, e che ha avuto quali presidenti di giuria Roberto Faenza, Giuseppe Piccioni, Marco Risi ed Ettore Scola. Per gli amanti dei rapporti tra cinema e psicoanalisi ha confezionato il sito www.cineamepsicoanalisi.com. È autore dei seguenti volumi: L’analista in celluloide (1994, Franco Angeli Editore), Curare con il cinema (2002, Centro Scientifico Editore), Il cineforum del dottor Freud (2004, Centro Scientifico Editore), Psycho cult (2006, Centro Scientifico Editore), Cinema, Mente e

Psychiatrist at the “Federico II” university in Naples. Journalist, and editor since 2006, registered at the Italian National film Critics Association. Collaborates with the Segno Cinema magazine and to the Il Corriere del Mezzogiorno daily newspaper. He founded the EIDOS, Cinema, psyche and visual arts magazine which comes out every four months. He organizes the “Dr freud Cineforum” (four editions) and the short film event “Shorts in bed – Cinema and psychoanalysis” (fourth edition with Roberto Faenza, Giuseppe Piccioni, Marco Risi and Ettore Scola as presidents of the Jury). For the lovers of the rapport between cinema and psychoanalysis he has put together the following website: www.cineamepsicoanalisi.com. Author of the following books: L’analista in celluloide (1994, Franco Angeli Editore), Curare con il cinema (2002, Centro Scientifico Editore), Il cineforum del dottor Freud (2004, Centro Scientifico Editore), Psycho cult (2006, Centro Scientifico Editore), Cinema, Mente e Corpo (2010, Zephyro Editore), con Rodolfo De Bernart Cinema e terapia familiare (2011, Franco Angeli), Roberto Faenza Uno scomodo regista (2011, Falsopiano Editore), Conversazione con Giuseppe Piccioni (in c.d.s Falsopiano Editore), Ne ho visto cose che voi umani. Le più belle frasi dei film d’autore (in c.d.s, Falsopiano Editore), Il bello del cinema? I pop corn (in c.d.s, Falsopiano Editore).

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LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Fipresci Fipresci Jury

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Cineuropa Cineuropa Jury tra cinema ad altre discipline come la filosofia, la storia, la politica, i problemi d’identità sessuale e la psicologia. Ha recentemente redatto articoli molto diversi come un ritratto di Graham Chapman dei Monty Python, un’altra sull’uso di bambini diabolici nel cinema, e un’indagine sugli effetti delle commedie romantiche nella nostra percezione dell’amore e delle relazioni.

Karin SVENSSON Nata a Goteborg, in Svezia, nel 1976. Dopo essersi laureata in Giornalismo e Cinema all’università di Goteborg, ha conseguito un Master in produzione Radio al Goldsmiths College di Londra. Ha collaborato con le agenzie nazionali PM e TT e giornali come l’ Östgöta-Correspondenten di Linköping e il Svenska Dagbladet di Stoccolma. Nel 2006, ha ricevuto il Premio svedese Penna d’Oro per il giornalismo cinematografico (istituito nel 1962). Nel 2007 è diventata giornalista freelance e critico cinematografico a tempo pieno, per numerose testate svedesi e norvegesi. È critico del Gomorron Sverige, programma mattutino della telvisione statale svedese e contribuisce al programma cinematografico della radio statale. Tra le pubblicazioni con cui collabora, troviamo il Modern Psykologi, una rivista di psicologia, una di storia, il Populär Historia e anche la rivista culturale norvegese Aftenposten K. I suoi interessi principali come scrittrice sono gli intrecci 24

Born in Gothenburg, Sweden, in 1976. After graduating from the University of Gothenburg with a BA in Journalism and Film, she continued her education at Goldsmiths College in London, graduating in 2000 with an MA in Radio Production. She has been a staff writer at the national syndicated press agencies PM and TT, and the newspapers Östgöta-Correspondenten in Linköping and Svenska Dagbladet in Stockholm. In 2006 she was the recipient of the Golden Pen Award for Swedish film journalism (established in 1962). In 2007 she became a full-time freelance reporter and critic focusing on film, for a wide range of Swedish and Norwegian media outlets. She is a film critic for Gomorron Sverige, the morning show on SVT (Swedish state television) and a contributing reporter for the film programme Kino on SR (Swedish state radio). Among her other publications are psychology magazine Modern Psykologi, history magazine Populär Historia and Norwegian culture magazine Aftenposten K. Her main interests as a writer are the intersections between film and other disciplines, such as philosophy, history, politics, gender issues and psychology. She has recently written pieces as diverse as a portrait of Monty Python’s Graham Chapman, a feature looking at the use of evil children as motifs in cinema, and an investigation into the effects of romantic comedies on our perception of love and relationships. She is currently working on a book about the images of parenting in popular culture, and their influence on our perception of real-life parenthood.

Luciana Castellina,born in Rome, Italy, doct. in law, two children, divorced. Journalist and member of the Italian and European Parliament (1976-1999), where she has been president of the cultural committee. Later president of Italia Cinema, the agency for the promotion of Italian films abroad (1998-2003). At present honorary president of Cineuropa.org, on line daily in 4 languages, Cineuropa. org, news and comments on European films. Writer: more recently: La scoperta del mondo, Eurollywood, 50 anni d’Europa. Member of the “Comitato dei garanti dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico”, del consiglio nazionale della UCCA (circoli del cinema dell’Arci). She has been recently rewarded with “L’ordre d’officier des arts et de la culture” by the Minister of culture of the French Republic.

Luciana CASTELLINA Luciana Castellina, nata a Roma, Italia, dottoressa in legge, due bambini, divorziata. Giornalista e membro del parlamento Italiano ed Europeo (1976-1999), dove è stata presidente del comitato sulla cultura. Successivamente presidente di Italia Cinema, agenzia per la promozione dei film Italiani all’estero (19982003). Al momento è presidente onorario di Cineuropa. org, on line ogni giorno in 4 lingue news e commenti sui film Europei. Più di recente ha scritto: La scoperta del mondo, Eurollywood e 50 anni d’Europa. Membro del “Comitato dei garanti dell’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico”, del consiglio nazionale della UCCA ( circoli del cinema dell’Arci). Recentemente è stata insignita con “L’ordre d’officier des art et de la culture” da parte del Ministero della cultura della Repubblica Francese.

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LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Cineuropa Cineuropa Jury

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Cineuropa Cineuropa Jury Amra Bakšić Čamo graduated from comparative literature 1996. Since 1995 she has been involved in new media and video production in the SEE region. While living in Slovenia, Amra worked for Ljubljana Digital Media Lab). She is one of the founders of SCCA/ pro.ba, independent film, video and tv production from Sarajevo. She has produced and coproduced produced numerous awarded short films and art videos, documentaries and TV program and feature films. An Episode in the Life of an Iron Picker by Danis Tanovic won Jury Grand Prix and Silver Bear for Best Actor at Berlinale 2013.For 11 years, she is head of the CineLink, regional co-production market and project development project of Sarajevo Film Festival. She is a member of ACE and EAVE networks and member EFA. Amra is working at the Academy of Preforming Arts in Sarajevo, Department Production as a lecturer.

Ambra Bakšic Camo Amra Bakšić Čamo si è laureata in Letteratura comparativa nel 1996. Dal 1995 è impegnata in produzione video e di altri media nella regione dei Balcani. Mentre viveva in Slovenia Amra lavorava presso il Ljubljana Digital Media Lab. È stata uno dei membri fondatori della SCCA/pro.ba, casa di produzione cinematografica, televisiva e video in Sarajevo. Ha prodotto e coprodotto numerosi e premiati film, video d’arte, documentari, programmi TV e lungometraggi. An Episode in the Life of an Iron Picker di Danis Tanovic ha vinto il Gran Premio della Giuria e l’Orso d’Argento per il Miglior Attore alla Berlinale del 2013. Per 11 anni, è stata a capo di Cinelink, il mercato regionale di coproduzione e progetti di sviluppo del Festival del Cinema di Sarajevo. È un membro dell’ACE e dell’EAVE e della European Film Academy. Amra è inoltre docente presso il Dipartimento Produzione dell’Accademia delle Arti di Sarajevo.

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After working at the film office for Annecy animation film festival, Guillaume Calop moved to Los Angeles in 1995 to participate to the set up the website Animation World Network (AWN.com). In 1998, back to France in Paris, he worked for 7 years at CANAL+ as the internet art director. In 2004, Guillaume sat up Chalet Pointu, a production and DVD publishing company. As of today, about 80 DVD of short films, documentaries and animation has been release through this qualitative and cinephile label. In 2009, Guillaume Calop founded together with Pierre-Emmanuel Fleurantin and Jérémy Zelnik, the first Les Arcs European Film Festival. Since then, he is the general manager of the festival.

Guillame CALOP Dopo aver lavorato all’ufficio film del Festival di Animazione di Annecy, Guillaume Calop si trasferisce a Los Angeles nel 1995 per partecipare alla nascita del sito internet Animation World Network (AWN. com). Nel 1998, torna in Francia, a Parigi, e lavora per Canal+ per 7 anni come direttore artistico di internet. Nel 2004, Guillaume fonda Chalet Pointu, una società di produzione e distribuzione di DVD. Finora, circa 80 DVD di corti, documentari e film di animazione sono stati distribuiti attraverso questa etichetta cinefila e di qualità. Nel 2009, Guillaume Calop fonda con PierreEmmanuel Fleurantin e Jérémy Zelnik, il Les Arcs European Film Festival. Da allora, è il Direttore Generale del Festival.

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LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Puglia Show Puglia Show Jury

LE GIURIE DEL FESTIVAL FESTIVAL JURIES Giuria Puglia Show Puglia Show Jury spettacolo-musicale Il bene mio, con M. Alemanno, L. Dalla, R. Arbore, M. Ovadia, e Prapatapumpapumpapà, Padrone mio ti voglio arricchire (2012) con Ovadia, sulla musica popolare. Del 2013 il docu-film Missoni Swing sulla famiglia Missoni. Previsti tre nuovi debutti teatrali: Storie di Lucio, su Dalla, Prima che il Gallo canti con Don Andrea Gallo, Modì su Modigliani. Per il cinema ha in lavorazione il documentario Dario e Franca, il corto Tu non c’eri e la sceneggiatura di Hemingway ed Assunta. Scrive di teatro, musica e cinema per la Gazzetta del Mezzogiorno.

Cosimo Damiano D’AMATO Regista, sceneggiatore e giornalista. Del 2008 è il suo film d’animazione La luna nel deserto, scritto con Raffaele Nigro e le voci di Michele e Violante Placido, Arbore, Solfrizzi, Foà. A teatro dirige: Ritornare a Sud e Amadè - Il ritratto del genio con G. Giannini e S. De Santis; Sono sfiorite le rose – Il carteggio d’amore fra Sibilla Aleramo e Dino Campana (2008) con A. Foà e S. De Santis; Andersen in Blues e Olio di vino con Foà; L’intelligenza, il cuore, le dita con R. Scamarcio; un reading con C. Denueve e Placido. Il docufilm Una donna sul palcoscenico, con Alda Merini, è alle Giornate degli Autori. Nel 2009 dirige: diversi Mise en espace con la Ferrari, la Sandrelli, Bentivoglio, Placido, Scarpati; poi C. delle Piane in Alda Merini - l’amore è un delirio. Realizza il corto Le donne di Fellini (2010) con Tonino Guerra. Nel 2011 firma il docu-film Io sono il teatroArnoldo Foà raccontato da Foà. Nel 2012 a teatro: lo 28

Director, screenwriter and journalist. In 2008 his animation movie La luna nel deserto, written with Raffaele Nigro and the voices of Michele and Violante Placido, Arbore, Solfrizzi and Foà. For theatre he directed Ritornare a Sud and Amadè - Il ritratto del genio with G. Giannini and S. De Santis; Sono sfiorite le rose - Il carteggio d’amore fra Sibilla Aleramo e Dino Campana (2008) with A. Foà and S. De Santis; Andersen in Blues and Olio di vino with Foà; L’intelligenza, il cuore, le dita with R. Scamarcio; a reading with C. Deneuve and Placido. The docufilm Una donna sul palcoscenico, with Alda Merini, and took part in the Venice Days. In 2009 he directed: various Mise en espace for Ferrari, Sandrelli, Bentivoglio, Placido, Scarpati; then C. delle Piane in Alda Merini - l’amore è un delirio. Directed the short Le donne di Fellini (2010) with Tonino Guerra. In 2011 the docu-film Io sono il teatro- Arnoldo Foà raccontato da Foà. In 2012 in theatre: the musical Il bene mio, with M. Alemanno, L. Dalla, R. Arbore, M. Ovadia, and Prapatapumpapumpapà, Padrone mio ti voglio arricchire (2012) with Ovadia, about popular music. As for 2013 the docu-film Missoni Swing about the Missoni family. Three new stage releases: Storie di Lucio, about Lucio Dalla, Prima che il Gallo canti with Don Andrea Gallo, Modì about Modigliani. As for Cinema he is working on the documentary Dario e Franca, the short Tu non c’eri and the screenplay of Hemingway ed Assunta. He writes about theatre, music and cinema for la Gazzetta del Mezzogiorno.

le teorie sulla fisiologia del colore per cui scriverà un progetto filmico sul Nero con Valeria Paniccia, di Mineurs di F. Wetzl, di Zapruder e di Il capitano Pampaloni di C. Pouer Modesti. Per I. Paganelli ha illuminato Per Sofia (2009), poi ancora con Bessoni Krokodyle (2010). Collabora con Maria Strova e Peter Flood (Actor’s studio). Tra le esperienze televisive: Das Jesus Foto, Il Cardinale Marini. Ha lavorato in spot e video clip. Oggi continua la opera e sperimentazione tra Italia e Francia, dove insegna presso la Ecole de la Cité di Luc Besson.

Ugo LO PINTO Studia prima a Milano Fotografia presso la J. Kaverdash School, poi a Roma Direzione della Fotografia per il cinema e riprese steadicam. Sui set come macchinista, assistente operatore ed operatore per i maestri P. Pinori, M. Calvesi, T. Ben Abdallah, S. Salvati, R. Forges Davanzati, G. Ferrando. Direttore della fotografia di corti e documentari tra cui : Brevi storie al Pigneto di L. Bispuri; Ti aspetto fuori di A. D’agata; The monk with a camera di G. Santi e T. Mascara. Matura un metodo sempre più approfondito del racconto per immagini negli incontri con vari registi e studiosi (E. Grezzi, R. Scavolini, C. Power Modesti). A completare la sua crescita l’incontro con L. Emmer, che segue in Viaggio ai confini dell’Arte , Le flame del paradis, Piranesi: le carceri d’invenzione, Goya: la paz y la guerra, etc. È il Direttore della Fotografia del primo film di Stefano Bessoni Frammenti di scienze inesatte, sperimentando

He first of all studied photography in Milan at the J. Kaverdash School, then in Rome Photographic Direction for Cinema and steady cam takes. On the sets as a machinist, assistant operator, and operator for the masters P. Pinori, M. Calvesi, T. Ben Abdallah, S. Salvati, R. Forges Davanzati and G. Ferrando. Director of Photography for shorts and documentaries including Brevi storie al Pigneto by L. Bispuri; Ti aspetto fuori by A. D’agata; The monk with a camera by G. Santi and T. Mascara. A deeper method of story telling through images matures in the encounters with various directors and professors (E. Grezzi, R. Scavolini, C. Power Modesti). To complete his growth he met L. Emmer, that he follows in Viaggio ai confini dell’Arte, Le flame del paradis, Piranesi: le carceri d’invenzione, Goya: la paz y la guerra, etc. He was the Dop of Stefano Bessoni’s first film Frammenti di scienze inesatte, experimenting theories regarding physiology of colour for which he will write a film project about Nero with Valeria Paniccia, of Mineurs by F. Wetzl, of Zapruder and of Il capitano Pampaloni by C. Pouer Modesti. For I. Paganelli he did the lighting on Per Sofia (2009), then again with Bessoni, Krokodyle (2010). He collaborates with Maria Strova and Peter Flood (Actor’s studio). A few TV experiences: Das Jesus Foto, Il Cardinale Marini. He also worked in spots and video clip. Today he continues working and experimenting between Italy and France where he teaches in Luc Besson’s Ecole de la Cité.

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

Madrid, New York, Milano. Con W. Wenders ha presentato nel 2007, al Festival di Yerevan, una mostra su Antonioni, arricchita con il titolo I Silenzi di Michelangelo, per il Festival del Cinema Europeo (2009). Dopo l’ultimo viaggio in Afganistan, dove usa solo materiale analogico, con l’idea di ricreare, al rientro, una camera oscura, ha messo a punto la performance La Camera Chiara: una grande scatola buia in cui coinvolgerà fino a trecento persone, che avranno la sensazione di spiare la tecnica di sviluppo.

Piero MARSILI LIBELLI Negli anni ‘70 a Milano, lavora alla cronaca nera per il Corriere della Sera e per agenzie con servizi di politica. Si trasferisce a Roma negli anni ‘80, dove inizia a collaborare con L’Espresso, occupandosi del teatro d’avanguardia di C. Bene, G. Nanni, R. Benigni, M. Perlini. Nel 1982 documenta a Belfast i funerali di Bobby Sand e la guerriglia urbana dell’IRA e nel 1989. Viaggia in diversi paesi, tra cui la Romania l’Africa, l’India, il Giappone, il Pakistan, l’Afganistan, il Libano, il Kossovo, realizzando reportages di guerra, sulle miniere d’oro, sul musicista Alì Farka o sulla vita quotidiana, da cui nascono mostre e performances presentate ad Amsterdam, Roma, Milano. Lavora anche nel cinema con M. Antonioni, F. Rosi, G. Montaldo, M. Ferreri e V. Storaro. Le foto di Caravaggio sono esposte dal 2008 al Lincoln Center di New York. Si è occupato anche di pubblicità e di moda con pubblicazioni sulla stampa internazionale (New York Times, Newsweek, L’Espresso, Paris Match) ed ha esposto a San Paolo, Amsterdam, 30

In the seventies in Milan, he worked for the dark news section of the Il Corriere della Sera and for agencies with political services. He moved to Rome in the eighties where he started collaborating with L’Espresso, writing about experimental theater by C. Bene, G. Nanni, R. Benigni, M. Perlini. In 1982 he documents Bobby Sand’s funeral in Belfast and the urban guerilla against the IRA in 1989. He travelled to various countries including Romania, Africa, India, Japan, Pakistan, Afghanistan, Lebanon, Kosovo, making war reports, and pieces about gold mines, the musician Alì Farka or the everyday life, from which exhibitions and performances are born presented in Amsterdam, Rome, Milan. He also works for cinema with M. Antonioni, F. Rosi, G. Montaldo, M. Ferreri and V. Storaro. The photos of Caravaggio are exposed at the Lincoln Center in New York. He also has been involved in advertising for international publications (New York Times, Newsweek, L’Espresso, Paris Match) and has exhibited in San Paolo, Amsterdam, Madrid, New York, Milan. With W. Wenders he presented an exhibition about Antonioni in 2007 during the Yerevan Festival, enriched with the title I Silenzi di Michelangelo for the 2009 European Film Festival. After the last journey in Afghanistan, where he only uses analogical equipment, with the idea to recreate, when coming home, a dark room, he put together the performance La Camera Chiara: a great dark box in which he involved up to 300 people, that had the sensation of spying on the development technique.

CONCORSO DI FILM EUROPEI

EUROPEAN FEATURE FILM COMPETITION 11 MEETINGS WITH MY FATHER 11 synantiseis me ton patera mouì LIVING zhit LOVING milosc OUR LITTLE DIFFERENCES die fienen unterschiede SHIPS ferahfeza SILENT ONES a csendesek THE ALMOST MAN mer eller mindre mann THE DREAM AND THE SILENCE sueño y silencio THE DEAD AND THE LIVING die lebenden THREE WORLDS trois mondes

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FILM IN CONCORSO: GRECIA 2012 – DCP – colore - 90’

11 MEETINGS WITH MY FATHER 11 synantiseis me ton patera mouì

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Regia Direction: Nikos Kornilios Sceneggiatura Screenplay: Nikos Kornilios, Evgenia Papageorgiou Fotografia Cinematography: Claudio Bolivar, Nikos Thomas Montaggio Editing: Evgenia Papageorgiou Suono Sound: Vasiliki Poulou Interpreti Cast: Eva Galogavrou, Lambros Apostolou, Eva Stylander, Yorgos Tzouvelekis Produttore Producer: Nikos Kornilios

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GRECIA - 11 MEETINGS WITH MY FATHER 11 synantiseis me ton patera mouì sinossi

synopsis

NIKOS KORNILIOS

Eva, una ragazza che studia da cantante lirica, decide d’incontrare suo padre per la prima volta in vita sua. Lui ignora la sua esistenza. Thomas lavora come guardia giurata in un deposito di camion, vive in un container, e non ha aspirazioni. Il loro incontro sarà quello di due mondi diversi. Creeranno una strana relazione, la loro relazione, che non rientra in nessuna categoria.

Eva, a young woman and a student of classical singing, decides to meet her father, who is unaware of her existence. Thomas works as a guard in a truck lot. He lives in a container and aspires to nothing. Their meeting will be a meeting of two different worlds and the relationship they develop will be all their own; a relationship beyond easy classification.

Nato ad Atene, ha vissuto per molti anni a Parigi dove ha composto musica per orchestra e diretto al teatro Nazionale Chaillot. Le sue opere sono state viste in numerosi festival Europei. Insegna recitazione per il cinema e per il teatro.

nota di regia Ogni film, un altro film… Per questo film, c’era un desiderio di semplicità. La figlia incontra suo padre per la prima volta. Lui non sapeva della sua esistenza. Lei canta e lui guida mezzi pesanti. Lei è giovane, bella, viva. Lui ha più di quarant’anni ed è grosso e depresso. Che c’è da dire? Che “musica” li collega? Ma a parte la paternità, questa “convenzione di geni in comune”, di che cosa avrebbero parlato? E se questa convenzione fosse solo un’opportunità per due vite d’incontrarsi e di creare une “relazione” attraverso sentimenti reciproci? Certo, tutto questo – come ogni sceneggiatura – è un pretesto per provare a catturare in pochi istanti del film qualcosa della bellezza di questo duro mondo che ci sfugge sempre...

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il regista the director

He was born in Athens. For many years he lived in Paris, where he composed orchestral music and directed for the Chaillot National Theater. His works have been performed at many European festivals. He teaches acting for theater and cinema.

director’s statement Every film, another film... For this film, there was a desire for simplicity. The daughter meets the father for the first time in her life. He was not aware of her existence. She sings and he drives trucks. She is young, beautiful, and lively. He is in his forties, overweight and depressed. Is there anything to discuss? Which “music” connects them? But for paternity, this convention of “common genes”, what could they have talked about? What if that convention were just a chance for two lives to meet and to create a real “relationship” through mutual feelings? Of course, all this – as every script – is a pretext for us to attempt to capture in a few instances of the film something from the beauty of this hard world that always escapes us...

filmografia/filmography 1985 Trois mouvements (Three movements) 1991 Equinox 1997 Desert sky 2002 The world again 2008 Music of the faces 2010 Tuesday 2012 11 meetings with my father premi e festival/ awards and festivals 2012 Thessaloniki IFF

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FILM IN CONCORSO: RUSSIA 2012 – 35mm – colore - 119’

LIVING zhit

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regia direction: Dalibor Matanić Regia Direction: Vasily Sigarev Sceneggiatura Screenplay: Vasily Sigarev Fotografia Cinematography: Alisher Khamidkhodjaev Montaggio Editing: Dasha Danilova Suono Sound: Vladimir Golovnitskiy Musica Music: Pavel Dodonov Costumi Costumes: Victoria Kalmykov, Victoria Vinogradova Interpreti Cast: Yana Troyanova, Alexei Filimonov, Olga Lapshina, Yevgeniy Sytyi, Anna Ykolova, Dmitry Kulichkov, Yana Sekste, Alexei Pustovoitov Produttore Producer: Roman Borisevich, Alexander Kushaev Produzione Production: Koktebel Film Company

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RUSSIA - LIVING zhit sinossi

synopsis

VASILY SIGAREV

Living affronta il tema sia della vita che della morte. Una coppia felice si sposa, ma la loro felicità è rovinata dalla violenza; un ragazzino figlio di genitori separati, che vive in casa un ambiente inospitale, desidera ritrovare la presenza del padre; una madre alcolizzata aspetta ansiosamente che le sue figlie gemelle le siano restituite dalle autorità. Questi personaggi vivono al limite della resistenza umana; le loro vite sono costantemente toccate dalla tristezza della prossimità della morte. Questo film severo e profondamente realistico parla della difficoltà e delle tragedie che confrontiamo nella vita, ma parla anche del potere della nostra mente e la nostra capacità di sopravvivenza. Questa capacità è a volte nient’altro che miracolosa.

Living is as much about life as it is about death. A joyful couple gets married, but their happiness is marred by violence; a little boy longs for his absent father while living in an abusive environment; an alcoholic mother waits in anguish for her twin daughters to be returned to her from state custody. These characters live on the edge of human endurance; their lives are constantly touched by sorrow and the proximity of death. This stark, deeply realistic film is about the difficulties and tragedies we face in life, but it is also about the powers of our minds and our capacity for survival. This capacity is sometimes nothing short of a miracle.

Regista e drammaturgo, nato nel 1977 a Verkhnyaya Salda negli Urali, si è laureato all’Istitutto Teatrale di Yekaterinburg dove ha studiato con Nikolai Kolyada. Autore di 18 opere e vincitore di premi letterari e teatrali –internazionali, incluso il premio teatrale del London Evening Standard (2002), Debut-2000, e il premio Anti-Booker nel 2000. Il suo primo lungometraggio Wolfy ha vinto non solo il concorso a Kinotavr nel 2009, ma anche il Grigori Gorin Prize per la sceneggiatura da lui scritta, e il premio per la Migliore Attrice (Yana Troyanova). Il film ha partecipato con successo a molti festival.

nota di regia Ho avuto i primi flash di questa storia quando avevo dodici anni. Un giorno, andando a scuola, sono passato davanti a una massa scura di gente, affollata di fronte a una casa dalla facciata di marmo. Andai verso di loro. Non si stavano muovendo, li ho superati, sono salito al secondo piano e sono entrato in un appartamento con tovaglie e lenzuola che coprivano tutti gli specchi. E sono diventato un’altra persona. Non vi dirò cosa ho trovato. Voglio che lo vediate da soli nel film. Ma vi dirò delle domande che mi stavo ponendo quel giorno. O che forse ponevo a qualcun altro… Queste erano: Cosa succede alla gente lasciata indietro? Come superano ciò? E più importante, perché? Devo ancora trovare le risposte. Ma ne ho trovata una a una domanda diversa: non conta quanto sia cinica o disumana la nostra vita, non importa quanto essa provi a farsi odiare, c’è solo una cosa che dobbiamo continuare a fare: dobbiamo vivere. Non è facile. A volte sembra inconcepibile. Anche impossibile. Ma è essenziale… Perché la vita non è solo una forma di esistenza basata sul carbonio, la vita è “...la mia anima, come fuoco e come fumo...”

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il regista the director

filmografia/filmography 2009 Wolfy

director’s statement I`ve got the first flashes of the story back when I was about twelve. One day, on the way to school, I passed a dark clump of people crowded outside a white marble-faced house. I headed towards them. They weren’t moving. I walked past them, went up to the second floor, and entered a flat with tablecloths and bedspreads hung over every mirror. And I became a different person. I won’t tell you what I saw there. I want you to see it for yourself in the movie. But I’ll tell you about the questions I was asking myself back on that day. Or maybe I was asking someone else... These questions were: What happens to the people left behind? How do they get through this? And most importantly, why? I’ve yet to find the answers to these questions. But I did find an answer to a different question: No matter how cynical and inhumane our life might get, no matter how it tries to make us hate it, there is only one thing we must continue to do: we must live. It’s not easy. Sometimes it seems inconceivable, even impossible. But it’s essential. Because life isn’t just a carbon-based form of existence. Life is ‘...my soul, like fire and like smoke...’.

2012 Zhit (Living) premi e festival/ awards and festivals Kinotavr Russian FF 2012: Miglior Regista, Premio White Elephant dell’Associazione della Critica e degli Studenti di Cinema Best Director, Prize of the Guild of Film Critics and Film Scholars “White Elephant”

A playwright and director, he was born in 1977 in Verkhnyaya Salda in the Ural Mountains. He graduated from the Yekaterinburg Theater Institute, where he studied with Nikolai Kolyada. Author of 18 plays, winner of international literary and theatrical awards, including the London Evening Standard Theater Award (2002), Debut-2000, and the AntiBooker Prize 2000. His full-length debut film Wolfy won the main prize at Kinotavr in 2009, as well as the Grigori Gorin Prize for Best Script, which he wrote, and the award for Best Actress (Yana Troyanova). The film successfully participated in many international film festivals.

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FILM IN CONCORSO: POLONIA 2012 – DCP – colore - 105’

LOVING milosc

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Regia Direction: Slawomir Fabicki Sceneggiatura Screenplay: Marek Pruchniewski, Slawomir Fabicki Fotografia Cinematography: Piotr Szczepanski Montaggio Editing: Maciej Pawlinski Costumi Costumes: Katarzyna Sródka Interpreti Cast: Marcin Dorocinski, Julia Kijowska, Adam Woronowicz, Agata Kulesza, Dorota Kolak, Marian Dziedziel, Wojciech Mecwaldowski Produttori Producers: Leszek Rybarczyk, Marek Rudnicki Produzione Production: Odeon Rybarczyk Productions World Sales: Odeon Rybarczyk Productions, Poland Monika Gwiazdowska T. +48 22 646 6900 F. +48 22 646 6643 odeon@odeon.com.pl, www.odeon.com.pl

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POLONIA - LOVING milosc sinossi

synopsis

SLAWOMIR FABICKI

Fabicki cattura quello che c’è di nascosto nella sfera privata attraverso la storia di Maria e Tomek, una coppia moderna che sembra vivere in un mondo perfetto, ma solo sulla carta. In aggiunta al successo professionale, l’arrivo del loro primo figlio completa il quadro. Però un atto di violenza imperdonabile (lo stupro di Maria, incinta, dal sindaco della città – che è anche il suo capo ed è totalmente innamorato di lei) distrugge la famiglia. Il regista usa un’incidente estremo come catalizzatore per esplorare il cuore del matrimonio e le condizioni di vita in comune sotto una grande pressione. Durante questo doloroso viaggio, questi personaggi rimarranno essi stessi, contrari a modificare clichés e stereotipi. Loving è uno studio realistico dell’espressione dell’amore e delle sue molteplici facce: paura, gelosia, perdono, abbandono totale. Passo per passo, le emozioni dei personaggi si dissolvono ma diventano anche più profonde: una contraddizione che curerà gli eroi e anche il pubblico.

Fabicki captures what lies hidden in the private sphere, in the story of Maria and Tomek, a modern couple who seem to live in a perfect world – but only on paper. The arrival of their first child will complete their personal bliss, as a complement to their professional success. However, an act of inexcusable violence (pregnant Maria’s rape by the town mayor – who happens to be her boss and is madly in love with her) tears the family apart. The director uses an extreme incident as a catalyst, in order to explore the core of marriage and the condition of living under the same roof under intense pressure. During this painful journey, his characters will remain themselves, unwilling to adjust to clichés and stereotypes. Loving is a realistic study of the expression of love and its multiple facets: fear, jealousy, forgiveness, absolute surrender. Step by step, the characters’ emotions dissolve, but also become deeper: a contradiction which will heal the heroes, along with the audience.

Regista e drammaturgo è membro della European Film Academy. Si è laureato alla facoltà di studi cinematografici della Lodz Film School. È docente alle scuole di Lodz e Gdynia. Il suo film di diploma The Man Thing è stato candidato all’Oscar nel 2002 come miglior corto e vinto numerosi premi in prestigiosi festival internazionali. Il suo primo film Retrieval, ha vinto il premio ecumenico della giuria a Cannes. Ha anche vinto premi a numerosi altri festival, ha avuto la nomination della European Film Academy nella categoria Emergente, ed era anche il film polacco per l’Oscar come miglior film straniero. Loving è la sua opera seconda.

nota di regia Loving è un film che tratta di problemi molti intimi, nel quale scopro una relazione matrimoniale molto complessa. È infatti una storia su vari aspetti dell’amore: responsabilità, gelosia, perdono, empatia e la loro assenza. Di tutti questi sentimenti belli e brutti che accompagnano una relazione una volta la fase dell’amore euforico passata, quando ci chiediamo: sono ancora innamorato? Nel mio film faccio vedere come la gente impara ad aprirsi agli altri. Come, una volta che si vive insieme, si vede finalmente il partner. Si prende la responsabilità di questa persona e del suo amore.

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il regista the director

filmografia/filmography 1996 Noca (By Night, short) 1998 Po drugiej stronie lasu (On the Other Side of the Forest, short) 1998 Wewnetrzny 55 (Extension Number 55, short) 2001 Meska sprawa (The Man Thing, short) 2005 Z odzysku (Retrieval)

director’s statement Loving is a film dwelling on very intimate issues, in which I uncover a very complex marriage relationship. It’s actually a story about various aspects of love: responsibility, jealousy, fear, forgiveness, empathy and absence of the same. About all those good and bad feelings that accompany a relationship once the phase of euphoric love has passed, when we ask ourselves: am I still in love? In my film I show how people learn to open up to another person. How when living together, they finally see their partner. They take responsibility for that person and that person’s love.

2012 Milosc (Loving) premi e festival/ awards and festivals 2012 Thessaloniki IFF: Julia Kijowska Miglior Attrice / Best Actress 2012 Warsaw IFF

A director and scriptwriter, he is a member of the European Film Academy. He is a graduate of the Screenplay Studio and Film Direction Faculty at the Lodz Film School. He is a Screenplay Studio lecturer at the Lodz and Gdynia film schools. His diploma film The Man Thing was nominated for an Oscar in 2002 for best short feature film and won awards at many prestigious international festivals. His debut feature film, Retrieval, won the independent Ecumenical Jury Prize at the Cannes IFF. It also won awards at many other festivals, was nominated for a European Film Academy award in the Discovery category, and was Poland’s entry for the foreign language Oscar. Loving is his second feature film.

2012 Tallin Black Night FF

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FILM IN CONCORSO: GERMANIA 2012 – DCP – colore - 80’

OUR LITTLE DIFFERENCES die fienen unterschiede

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Regia Direction: Sylvie Michel Sceneggiatura Screenplay: Melissa de Raaf, Sylvie Michel, Razvan Radulescu Fotografia Cinematography: Mario Masini Montaggio Editing: Andreas Wodraschke Scenografia Set design: Claus Mayr Musica Music: Andreas Wodraschke Suono Sound: Stephan von Hase Costumi Costume design: Patricia Puisy Interpreti Cast: Wolfram Koch, Bettina Stucky, Leonard Bruckmann, Silvia Petkova, Wilhelm Eilers, Cornelia Brunig, Katharina Kubel, Jacqueline Macaulay, Mehdi Nebbou Produttori Producers: Thanassis Karathanos, Karl Baumgartner Produzione Production: Twenty Twenty Vision, Pallas Film World Sales: The Match Factory GmbH, Germany Michael Weber T. +49 221 539 709-0 F. +49 221 539 709-10, info@matchfactory.de, www.the-match-factory.com

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GERMANIA - OUR LITTLE DIFFERENCES die fienen unterschiede

la regista the director

sinossi

synopsis

SYLVIE MICHEL

Sebastian è un dottore di successo con una bella vita. Ha una relazione amicale con il figlio Athur. Almeno così la vede lui. La sua colf Jana ha un approccio molto diverso. Il suo, al contrario di quello del dottore, è impostato ad un ferreo controllo quando si tratta di sua figlia Vera. E Jana, da parte sua, può solo scuotere la testa quando vede quanta libertà ha Arthur. Una sera i giovani escono insieme, senza il consenso di Jana. La mattina seguente quando Jana scopre che non sono tornati ancora, entra nel panico. Provando a calmarla Sebastian ottiene l’effetto opposto. Sconvolta, e provocata dall’indifferenza di Sebastian, Jana non riesce più a trattenersi e vengono fuori tutte le loro differenze...

Sebastian is a successful doctor who lives the good life. He has an easy-going relationship with his son Arthur. At least, that’s how he sees it. His cleaner Jana takes a very different approach. To the doctor’s amusement, shÈs a control freak when it comes to her daughter Vera. And Jana, for her part, can only shake her head at how much freedom Arthur enjoys. One evening the youngsters go out together. Without Jana’s consent. The following morning when Jana finds out and realises that Arthur and Vera haven’t come home, she panics. Sebastian’s attempts to calm her have the opposite effect. Beside herself, and provoked by Sebastian’s indifference, Jana can hold back no longer and all their differences erupt...

Nata nel sud della Francia, Sylvie Michel è creciuta a Parigi e vive a Berlino, New York e Los Angeles dal 1982, lavorando in diverse aree del cinema, inclusa la supervisione di script per Wim Wenders (The Palermo Shooting, Don’t Come Knocking, Land of Plenty, The Million Dollar Hotel), Mika Kaurismäki (L.A. Without a Map), Christian Carion (Merry Christmas), Agnieszka Holland (Golden Dreams) e Nina Djordjadze (A Chef in Love). Our little differences è il suo debutto da regista nel lungometraggio. filmografia/filmography 1990 Hoch hinaus (short doc.) 1994 Stand Back (short)

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nota di regia

director’s statement

Per me essere genitori è uno scenario semplice della vita quotidiana - un insieme di leggerezza, serietà e assurdità. Da genitore a volte uno si chiede se ha fatto la cosa giusta. Mio figlio è abbastanza integrato nella società per essere felice? Ho fatto del mio meglio? Abbiamo inserito queste domande nella sceneggiatura di Our little differences e in questa situazione limite, esse diventano chiare ed evidenti. In alcuni situazioni bastano piccoli fraintendimenti per scatenare emozioni incontrollabili e causare conflitti irrazionali tra le persone coinvolte, portando a litigi senza fine su come crescere bambini tra genitori, figli, amici e perfino sconosciuti. (...) Sebastian e Jana sono due poli opposti - però allo stesso tempo sono simili, nel senso che hanno entrambi una visione distorta del mondo. Alla fine saranno l’uno accanto all’altro - per confrontare le rovine lasciate da dediseri profondi e piccoli errori.

For me parenthood is like a simple scenario in everyday life – a mixture of lightness, seriousness and absurdity. As a parent you sometimes ask yourself, have I done the right thing? Is my child well enough integrated into society to be happy? Have I done my best? We have worked these questions into the screenplay of Our little differences and in this extreme situation they become clear and palpable. In some situations all it takes are small misunderstandings to unleash uncontrollable emotions and bring about irrational conflicts between all concerned, leading to endless arguments about how to bring up children between parents, children, friends and even strangers. (…) Sebastian and Jana are poles apart – and yet they are similar in that they each have a warped view of the world. In the end they stand side by side – facing the ruins brought about by deep longings and small mistakes.

2007 Un jour à la campagne (A day in the country, short) 2009 Lost Dog (short) 2012 Die fienen Unterschiede (Our Little Differences) premi e festival/ awards and festivals 2012 Thessaloniki IFF – in Concorso / in Competition

Born in the South of France, Sylvie Michel grew up in Paris and since 1982 has been living in Berlin, New York and Los Angeles, working in different areas of film-making, including as script supervisor for Wim Wenders (The Palermo Shooting, Don’t Come Knocking, Land of Plenty, The Million Dollar Hotel), Mika Kaurismäki (L.A. Without a Map), Christian Carion (Merry Christmas), Agnieszka Holland (Golden Dreams), Nina Djordjadze (A Chef in Love). Our little differences is Sylvie Michel’s debut as a feature film director.

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FILM IN CONCORSO: TURCHIA 2012 – DCP – colore - 106’

SHIPS ferahfeza

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Regia Direction: Elİf Refİğ Sceneggiatura Screenplay: Elİf Refİğ Fotografia Cinematography: Türksoy Gölebeyİ Montaggio Editing: Evren Luş, Wei-Hsin Yang Scenografia Set Design: Çağri Aydin Musica Originale Original Music: Okan Kaya, Ahmet Kenan Bİlgİç Interpreti Cast: Uğur Uzunel, M. Sitare Akbaş, Mert Asutay, Hüseyİn Sevİmlİ, Sirri Süreyya Önder, Serkan Altintaş, Özer Arslan, Yavuz Sepetçİ, Şebnem Köstem, Riza Akin, Engİn Hepİlerİi, Pinar Gök Produttori Producers: Elİf Refİğ, Mehmet Betİl Produzione Production: Muhtelİf Yapimlar

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TURCHIA: SHIPS ferahfeza

la regista the director

sinossi

synopsis

ELİF REFİĞ

Il ventenne Alì lavora con suo padre Raif, un uomo severo, e il suo amico Kismet, grande lavoratore, come fornitore di navi per il cantiere navale del porto di Tuzla a Istanbul. Alì è un sognatore e crede nei segni, nel destino e nelle coincidenze. Mentre guarda le navi giorno dopo giorno, sogna una vita migliore in un altro posto. Non si impegna nel lavoro e attraversa la vita soddisfacendo le richieste del padre ma i suoi occhi sono sempre alla ricerca di segni rivelatori che lo portino ad una vita appagante. Un giorno, mentre chiacchiera con Kismet, Alì sale su una collina per vedere la città da un angolo diverso. Una volta lì nota alcuni graffiti di una nave sul muro di fronte a lui. Alì considera questo un segno importante.

20-year-old Ali works with his strict father Raif and hardworking friend Kısmet, as a ship supplier for the shipyards and harbours of Tuzla in Istanbul. Ali is a dreamer who believes in signs, fate and coincidences. As he watches ships depart day after day, he dreams of a better life elsewhere. He slacks off at his job and goes through life satisfying his father’s demands but his eyes are constantly in search of signs with meaning that will lead him to a life that will actually satisfy him. One day whilst hanging out with Kısmet, Ali climbs to the top of a hill to try and view the city from a different angle. Once up there he notices some graffiti of a ship on the wall opposite him. Ali considers this as an important sign.

nota di regia

director’s statement

Dopo essersi laureata all’ Università Boğaziçi di Istanbul, Elif Refiğ ha conseguito un Master in Cinema alla Columbia University di New York. La sua sceneggiatura Adanmış detaylar (Devoted details) è stata finalista al Sundance Institute Screenwriters Lab nel 2004. Ha ricevuto il Premio “Gestures of Reconciliation Screenwriting Prize” dal Goethe Institute con il suo secondo film Esperanza starring. Elif Refiğ ha ricevuto il prestigioso Academy of Motion Picture Arts and Sciences Grant nel 2004 e di nuovo nel 2007. Il suo ultimo corto Erkek Adam (Man to be), ha ricevuto il supporto della Kodak e della Fondazione Caucus e dell’Open Society Institute. Per questo film ha anche vinto il premio per il Miglior Film Straniero dall’Hollywood Foreign Press Association. Ferahfeza (Ships) è il suo primo lungometraggio.

Sono creciuta negli anni ‘90 quando la Turchia ha iniziato veramente ad aprirsi socialmente, economicamente e culturalmente al mondo e provava ad integrarsi nella comunità internazionale proteggendo le sue tradizioni e la sua cultura. La mia generazione – con i piu grandi quasi quarantenni – è cresciuta senza la distinzione tra bene e male. Inevitabilmente, questo ci ha portato ad essere diversi dai nostri genitori e a mantenere un grande senso d’incertezza e una profonda ricerca introspettiva. A differenza dei nostri predecessori, abbiamo scelto una prospettiva esistenzialista tesa ad esplorare il mondo piuttosto che uno stile di vita basato su obblighi e bisogni. Viviamo oggi in un momento nel quale le ideologie cadono a pezzi e la speranza viene rimpiazzata da vulnerabilità e paura. Ships focalizza il cammino che uno deve intraprendere per realizzare i propri sogni.

I grew up in the 90’s when Turkey really began to open up to the world on a social, economic and cultural level and attempted to integrate itself into the international arena while trying to maintain its own culture and values. The generation that I am also a part of -whose oldest members are now in their late 30s- grew up at a time when the apparent divide between right and wrong disappeared. Inevitably as a result of this, we ended up being different from our parents and maintained a strong sense of uncertainty and soul searching within ourselves. Unlike those that came before us, we have chosen an existentialist outlook geared towards exploring the world rather than a lifestyle based on obligations and needs. We now live in an era where all ideologies have fallen apart and hope is replaced by vulnerability and fear. Ships focuses on the journey one takes while trying to realize ones’ dreams.

filmografia/filmography 2004 Bekleyolu (Roadwait, short) 2005 Esperanza Starring (short) 2007 Three Bodies (short) 2009 Erkek Adam (Man to be, short) 2012 Ferahfeza (Ships)

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premi e festival/ awards and festivals 2012 Istanbul IFF – in Concorso / in Competition 2012 International Malatya FF: Premio Speciale della Giuria / Special Jury Prize

After graduating from Boğaziçi University in Istanbul, Elif Refiğ completed her M.F.A. in Film at Columbia University in New York. Her feature screenplay Adanmış detaylar (Devoted details) was a finalist for the 2004 Sundance Institute Screenwriters Lab. She received the Gestures of Reconciliation Screenwriting Prize from the Goethe Institute with her second film Esperanza starring. Elif Refiğ received the prestigious Academy of Motion Picture Arts and Sciences Grant in 2004 and again in 2007. Her latest short Erkek Adam (Man to be), was supported by Kodak as well as the Caucus Foundation and the Open Society Institute. She also won the Best Foreign Filmmaker Award from the Hollywood Foreign Press Association with this film. Ferahfeza (Ships) is her debut feature.

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FILM IN CONCORSO: OLANDA, UNGHERIA 2013 – DCP – colore - 97’

SILENT ONES a csendesek

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Regia Direction: Ricky Rijneke Sceneggiatura Screenplay: Ricky Rijneke Fotografia Cinematography: Gergely Pohárnok, Jean-Paul de Zaeytijd Montaggio Editing: Ricky Rijneke, Nina Petrovna Colore Colorist: Peter Bernaers Musica Music: Andrey Dergatchev Effetti scpeciali Special effects: Ricky Wiessenhaan Interpreti Cast: Orsolya Tóth, Roland Rába, Fatih Dervisoglu Produttori Producers: Dirk Rijneke, Mildred van Leeuwaarden Produzione Production: Rotterdam Films

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OLANDA, UNGHERIA - SILENT ONES a csendesek

la regista the director

sinossi

synopsis

RICKY RIJNEKE

Csilla, una giovane donna dell’Europa dell’est e suo fratello Isti viaggiano senza meta alla ricerca di una vita migliore. Un giorno Csilla si sveglia in un macchina incidentata in mezzo al nulla, ignorando dove sia il fratello. È scomparso senza lasciare traccia. Sconvolta e sola, senza dire una parola, Csilla parte a bordo di una nave mercantile verso l’Europa Occidentale, lasciandosi alle spalle il suo Paese ed il passato per mantenere una promessa fattagli. Ma il mondo alle sue spalle non scompare così facilmente. In mare, Gabor, un imprenditore faida-te che l’ha convinta a lavorare per lui sulla nave, si rivela un bruto ubriacone. Quando l’aggredisce e le ruba l’ultimo ricordo d’Isti...

The young Eastern European woman Csilla and her little brother Isti are travelling together without a clear destination, looking for a better life. One day Csilla wakes up inside a crashed car, in the middle of nowhere, not knowing where her brother Isti is. He is vanished without a trace. Upset and alone, without saying a word, Csilla leaves aboard a cargo ship heading to Western Europe. She flees her country and her past to a cold and lonely life to keep a promise she made to him. But the world shÈs left behind won’t let her go that easily. At sea Gábor, a self-proclaimed business man who convinced her to work for him on the ship, turns out to be a brute and a drunk. When Gábor assaults her and takes her last souvenir of Isti...

Ha conseguito un Master con lode in Arte nei Media Europei. È regista che lavora anche come scrittrice, montatrice, fotografa, grafica e produttrice. Il primo corto di Rijneke Wing, the fish that talked back è stato in competizione nella sezione“Leopardi di domani” a Locarno. Questo film è stato acclamato in più di cinquanta Festival come Ghent, San Francisco, Hamburgo,etc... ed è stato proiettato nel Short Film Corner di Cannes. Per Silent ones, Rijneke ha creato un team di talenti europei tra i quali la shooting star della Berlinale Orsi Tòth (Delta, Women without men), i direttori della fotografia Gergely Pohárnok (Hukkle, Taxidermia) e Jean-Paul de Zaeytijd (consueto DOP di Bouli Lanners). Andrey Dergatchev (compositore de Il ritorno e The Banishment di Andrey Zvjagintsev) cui ha affidato suono e composizione della musica.

filmografia/filmography 2007 Wing, the fish that talked back (short) 2013 A csendesek (Silent ones)

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nota di regia

director’s statement

Il Cinema è un modo di entrare in un altro mondo, di essere trasportato in un universo dove si dimentica tutto. Immagini che rimangono con lo spazio per formare pensieri. C’è spazio per la propria fantasia, empatia e immaginazione. La cornice è importante, la forma, i colori, i suoni e la luce. I paesaggi, compreso quello interiore, giocano un ruolo fondamentale nel film e nella vita dei personaggi. “I silenti” sono Csilla e suo fratello Isti. Non sappiamo molto del loro passato. Molte domande di questo film non trovano risposte. La vita quotidiana non rientra nello schema di causa ed effetto. Non sempre troviamo risposte alle nostre domande. La gente spesso non reagisce razionalmente e i nostri motivi non sono sempre ben chiari. Nel film c’è spazio per l’interpretazione e la fantasia personale, la simpatia e l’immaginazione. Penso che è eccitante creare un dramma che non è tutto il tempo guidato dalla storia.

Film is a means to enter another world. To be transported to a universe where you forget everything around you. The images should not only be seen, but also experienced. A good image lingers in the mind and says more than a thousand words. Images that remain with space to form thoughts. There is room for onÈs own fantasy, empathy and imagination. The frame is important, the form, colour, sound and lighting. The landscape, also the inner landscape, pays a decisive role in the film and in the lives of the characters. The Silent Ones are Csilla and her brother Isti. We don’t know much about their background. Several questions in this film remain unanswered. Everyday life does not unfold within these schemes of cause and effect. We don’t always get answers to our questions. People often do not react rationally and we don’t always have a clear motive. In the film there is space for interpretation and personal fantasy, sympathy and imagination. I think it is exciting to create a drama that is not all the time driven by the plot.

premi e festival/ awards and festivals 2013 Rotterdam IFF - Tiger Award Competition

Graduated as Master of Arts in European Media with honors, she is a film director who also works as scriptwriter, editor, photographer, graphic designer and producer. RijnekÈs first short Wing, the fish that talked back was nominated for the ‘Leopards of Tomorrow’ competition at the Locarno IFF. This award winning film gained international acclaim at more then fifty international film festivals, such as Ghent, San Francisco, Hamburg, etc., and it was screened in the Short Film Corner Cannes. For Silent ones, Rijneke brought together a choice selection of prizewinning European film talent including BerlinalÈs shooting star Orsi Tóth (Delta, Women Without Men), cinematographers Gergely Pohárnok (Hukkle, Taxidermia) and Jean-Paul de Zaeytijd (Bouli Lanners’ regular DOP). Andrey Dergatchev (composer of The Return and The Banishment by Andrey Zvjagintsev) designed the soundscape and composed the music.

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FILM IN CONCORSO: NORVEGIA 2012 – DCP – colore - 75’

THE ALMOST MAN mer eller mindre mann

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Regia Direction: Martin Lund Sceneggiatura Screenplay: Martin Lund Fotografia Cinematography: Morten Halfstad Forsberg Montaggio Editing: Lars Apneseth Scenografia Set design: Ann Kristin Talleraas Musica Music supervisor: Johan Husvik Costumi Costumes: Ida Toft Interpreti Cast: Henrik Rafaelsen, Janne Haarseth, Tov Sletta, Tore Sagen, Per Kjærstad, Kim Eidhagen, Ågot Sendstad, Terje Ranes, Egil Birkeland, Ina-Therese Grevstad, Anne Storberget, Solvei Grimen, Morten Svartveit, Aslag Guttormsgaard, Charlotte Blom Produttore Producer: Ruben Thorkildsen Produzione Production: Ape&Bjørn AS, Grønlandsleiret 25 N-0190 Oslo

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NORVEGIA - THE ALMOST MAN mer eller mindre mann

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il regista the director

sinossi

synopsis

MARTIN LUND

Nonostante l’avvicinarsi della nascita del primo figlio, Henrik un normale trentenne fa tutto quello che può per mantenere l’illusione della gioventù rompendo le convenzioni sfrenatamente. Gli piace molto anche scherzare in maniera adolescenziale, ma questo non sembra infastidire la sua partner. Però quando la gentile Tone organizza una piacevole serata con degli amici e colleghi nella loro nuova casa, Henrik se ne va, preferendo i compagni di scuola, che condividono il suo gusto per il bere e l’umorismo crudo. Il suo comportamento inappropriato, però, nasconde un individuo insicuro che scappa dalla realtà con l’ironia. Confezionato con amarezza, questo studio psicologico punta sull’autenticità e sulle grandi performance degli attori, su tutti quella di Henrik Rafaelsen, che usa nell’interpretazione numerosi aspetti del personaggio problematico, combinandoli per arrivare a un’ambiguità provocativa.

Despite the approaching birth of his first child, plainlooking, 30-something Henrik does everything he can to maintain the illusion of youth by following its unbridled conventions. He also enjoys a fair amount of adolescent wisecracking, but this doesn’t seem to bother his partner. Yet when kindhearted Tone organizes a pleasant evening party for friends and colleagues in their newly acquired home, Henrik takes off, preferring his high school buddies, who share his fondness for wild piss-ups and crude humor. His inept behavior, however, masks an insecure individual who escapes the surrounding world through irony. Laced with bitterness, this psychological study banks on authenticity and strong acting performances, above all from Henrik Rafaelsen, recently seen in the successful comedy Happy, Happy. He acted multiple aspects of the problematic main character, combining them to achieve a provocative ambiguity.

Martin Lund, nato nel 1979, ha studiato alla Westerdals School of Communication in Oslo prima di essere accettato nella scuola di Regia della Norwegian Film School a Lillehammer; si è laureato nel 2008 con il film Balloon Moods. Quattro anni prima però ha girato numerosi Festival con Hjemmekamp (Home game, 2004), incluso Clermont-Ferrand e Sundance. Inoltre, ad altri corti (Shall we dance?, 2007, e Pistachio, 2009), è stato vincitore di numerosi premi per le sue pubblicità. Il suo primo lungometraggio Twigson ties the knot (2010) fa parte di un francising cinematografico Norvegese di incredibile successo.

nota di regia

director’s statement

Faccio parte di una generazione che si è permessa di bighellonare per molto tempo. Ritardando l’essere adulto, e invece di fare il cretino, crescere una volta per tutte. Quindi, cosa succede quando questa generazione deve diventare responsabile? Che succede quando le cose diventano serie? In The almost man racconto la storia di un uomo che si confronta con questo problema. È stato nella sua “bolla di stupidità” fin’ora. Adesso la sua fidanzata è incinta, spingendolo alla crescita. Volevo fare un film che cattura questo stato d’animo, seguendo un uomo in difficoltà in situazioni quotidiane. (...) Mi sono concentrato sul dialogo per focalizzare l’accadersi, senza “sapere” dove sta andando il dramma, ed ho provato a descrivere situazioni con emozioni in divenire, lasciando la narrativa e la struttura della storia fuori dall’immagine.

I belong to a generation that has allowed it self to play around for a very long time. Pros ponding adulthood, and instead goofing around, educating our selves forever. So, what happens when this generation has to become responsible? What happens when things get serious? In The almost man I tell a story about a man who is facing this problem. He has been in the ”bubble” of goofiness until now. Now his girlfriend is pregnant pushing the envelope for him to man up. I wanted to make a film that captures this feeling by following a man struggling in everyday situations. (...) I focused on the dialogue to be in the moment and not “knowing” where the drama is going, and tried to describe situations with a feeling that they are happening right now, allowing narrative and practical plot structure to be out of the picture.

filmografia/filmography 2004 Hjemmekamp (Home Game, short) 2007 Shall We Dance? (short) 2009 Pistachio (short) 2010 Twigson Ties the Knot 2012 Mer eller mindre mann (The almost man) premi e festival/ awards and festivals 2012 Karlovy Vary IFF: Grand Prix Crystal Award, Miglior Attore / Best Actor Award to Henrik Rafaelsen 2012 Espoo Ciné IFF 2012 The Norwegian IFF, Haugesund 2012 Montreal World Film Festival

Martin Lund (b. 1979) studied art direction at Westerdals School of Communication in Oslo before being accepted into the directing program at the Norwegian Film School at Lillehammer; he graduated in 2008 with the short film Balloon Moods. Four years previously, however, he toured a number of festivals with Hjemmekamp (Home game, 2004), including Clermont-Ferrand and Sundance. In addition to other short films (Shall we dance?, 2007, and Pistachio, 2009), he is a multiple award-winning director of commercials. His feature debut Twigson ties the knot (2010) is part of an enormously successful Norwegian film franchise.

2012 Helsinki IFF 2012 Batumi Film Festival 2012 Hamptons IFF 2012 Sao Paulo IFF 2012 Molodist - Kiev IFF 2012 European Film Forum Scanorama 2012 Tallinn Black Nights Film Festival 2012 Plus Camerimage

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FILM IN CONCORSO: SPAGNA 2012 – DCP – b/n - 110’

THE DREAM AND THE SILENCE sueño y silencio

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Regia Direction: Jaime Rosales Sceneggiatura Screenplay: Jaime Rosales, Enric Rufas Fotografia Cinematography: Oscar Durán Montaggio Editing: Nino Martínez Sosa Scenografia Set design: Thomas Grézaud Costumi Costumes: Wanda Morales Interpreti Cast: Yolanda Galocha, Oriol Roselló, Alba Ros Montet, Celia Correas, Jaume Terradas, Laura Latorre Produttori Producers: Jérôme Dopffer, José María Morales, Jaime Rosales Produzione Production: Fresdeval Films S.L., Les Productions Balthazar, Wanda Vision S.A., Televisió de Catalunya – TV3

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SPAGNA - THE DREAM & THE SILENCE sueño y silencio

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il regista the director

sinossi

synopsis

JAIME ROSALES

Oriol e Yolanda vivono a Parigi con le loro due figlie. Oriol è un architetto e Yolanda un’insegnante. Durante una vacanza sul delta del fiume Ebro sono coinvolti in un’incidente che cambia la loro vita.

Oriol and Yolanda live in Paris with their two daughters. Oriol is an architect and Yolanda is a teacher. During a holiday at the Ebro River Delta they have an accident that changes their lives.

nota di regia

director’s statement

Quando inizio un film, provo a fare in modo che tutto vada come l’avevo immaginato. Come il Demiurgo dietro un mondo che aspetta di essere creato, provo a dare la forma che voglio a tutto quanto. Però i film - almeno quelli che faccio - sono fatti nel mondo reale con persone e cose reali. E il mondo reale non vuole prendere la forma che voglio, nonostante i miei sforzi. Mi ritrovo a combattere disperatamente contro tutti gli elementi. Niente vuole andare come me lo immaginavo. La realtà non solo supera la finzione; è meglio. Allora inizio a pensare che il controllo eccessivo magari non è l’idea migliore. Da lì in poi il mio approccio al film cambia. Non è più una questione di come controllare i componenti ma di come avere la fortuna - inaspettata - di farli funzionare in favore del film. Mi rendo conto, a lavoro finito, che la sfida non era nel fare un lavoro come lo intendevo. Il film non è per niente come lo immaginavo. La vera sfida è di fare un film attraverso sé stessi, trasformarsi nel metodo che dà forma al lavoro, lasciare che la fortuna e la realtà abbiano un ruolo nel processo creativo.

Whenever I start a film, I try to have everything go just as I had imagined it. Like the demiurge behind a world waiting to be created, I try to shape everything to my will. But films—at least the ones I make—are made in the real world, with real things and real people. And the real world, no matter how hard I try, refuses to let itself be shaped easily. I find myself fighting desperately against all the elements. Nothing wants to turn out the way I had imagined it. After fighting and suffering for awhile, I realize that the unexpected, what wasn’t in the plans, can actually be quite valuable. In fact, even more so than what I had imagined. Reality not only outdoes fiction; it is better. I start to think excessive control may not be such a good idea. From then on, my approach to making the film changes. It is no longer a matter of how to control all the components but of how to get the unexpected –chance- to work in the film’s favor. I realize, now that I have finished the work, that the challenge did not lie in making a work in accordance to what I had imagined. The film is nothing like what I had imagined. The challenge was making a film through oneself. Managing to turn myself into the means by which the film took shape. Letting chance and reality play a part in the creative process.

Dopo essersi laureato in economia all’ESADE e aver scritto per il cinema e la televisione, Jaime Rosales ha ottenuto una borsa di studio nel 1996 per studiare regia a Cuba nella prestigiosa San Antonio de los Baños International Film and TV School (EICTV). Nel 1999, ne ottiene un’altra per uno scambio universitario tra l’EICTV e la Australian Film Television and Radio School di Sydney. Dopo il suo ritorno da Sydney, ha lavorato come autore per la televisione. Nel Marzo del 2001, ha iniziato a lavorare con la società di produzione Fresdeval films.

filmografia/filmography 2003 Las Horas Del Dia 2007 Solitary Fragments 2008 Bullet In The Head 2012 The Dream And The Silence premi e festival/ awards and festivals 2012 Cannes FF – Quinzaine des Realizateurs

After graduating in economics from the ESADE, and writing for films and television, Jaime Rosales obtained a grant in 1996 to study filmmaking in Cuba, at the prestigious San Antonio de los Baños International Film and TV School (EICTV). In 1999, he obtains another grant for a student exchange between the EICTV and the Australian Film Television and Radio school in Sydney. After his return from Sydney, he worked as a screenwriter for television. In March 2001, he began to work with the production company Fresdeval Films.

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FILM IN CONCORSO: AUSTRIA 2012 – DCP – colore - 115’

THE DEAD AND THE LIVING die lebenden

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Regia Direction: Barbara Albert Sceneggiatura Screenplay: Barbara Albert Fotografia Cinematography: Bogumil Godfrejów Montaggio Editing: Monika Willi Scenografia Set design: Enid Löser Costumi Costumes: Veronika Albert Interpreti Cast: Anna Fischer, August Zirner, Hans Schuschnig, Almut Zilcher, Daniela Sea, Itay Tiran, Winfried Glatzeder Produttori Producers: Bruno Wagner, Barbara Albert, Alex Stern, Janine Jackowski, Jonas Dornbach, Maren Ade Produzione Production: Coop99 Filmproduktion

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AUSTRIA - THE DEAD AND THE LIVING die lebenden

la regista the director

sinossi

synopsis

BARBARA ALBERT

La storia di Sita, 25 anni, non è solo un viaggio nel buio e pesante passato della sua famiglia durante la seconda guerra mondiale, ma anche nell’abisso della società europea contemporanea. Il viaggio la porta da Berlino a Vienna, da Varsavia in Romania. Un film che parla della perdita della terra natale, un film sulla scoperta di sé e della propria identità, sulla responsabilità e sulla speranza.

The story of 25-year-old Sita. It is a journey not only into the dark and loaded past of her own family during World War 2, but also into the abyss of European society today. The journey leads Sita from Berlin to Vienna, to Warsaw and to Romania. A film about losing your homeland, a film about self-discovery and identity, about responsibility and hope.

nota di regia

director’s statement

Nata a Vienna nel 1970. Ha studiato presso l’Accademia del Film di Vienna ed ha lavorato come attrice, scrittrice e produttrice. Dopo aver realizzato numerosi corti di finzione e mediometraggi documentaristici, ha realizzato nel 1999 il suo primo lungometraggio Nordrand (Northern skirts) in concorso lo stesso anno a Venezia. A questo è seguito Böse Zellen (Free radicals, 2003), e Fallen (Falling, 2006), che ha anche partecipato al concorso di Venezia.

Per me, fare film, specialmente il lavoro con gli attori, è qualcosa di molto fisico. Più che a una bell’immagine, sono interessata alla vicinanza, alle facce e ai corpi. Sono il punto focale del film e perdono sempre più contatto con loro stessi, perplessi, incapaci di capire il mondo che li circonda, slogati, in caduta, in perdita d’equilibrio. Gente che è trascinata, che viene allontanata, che è persa - e dentro di loro brillano sempre individui che vogliono fare qualcosa, che vivono, che hanno domande e pulsano. Questa energia, la tensione e il suo rilascio, vengono espressi dal movimento della camera e dai dettagli delle facce nella città. Facce e corpi diventano il loro stesso paesaggio. L’energia del film è correlata non solo a una camera pulsante, respirante, ma anche allo stile del montaggio e al lavoro sulla colonna sonora.

For me making movies, especially working with the actors, is something very physical. Rather than in the “beautiful” image, I am more interested in closeness, faces and bodies. They are the focal point of the film and increasingly lose touch with themselves, puzzled, unable to comprehend the world any longer, thrown out of joint, tumbling, losing their footing. People who are driven, people who are driven away, who are lost - and always within them shine the individuals who yearn for something, who live, who have questions and pulsate. This energy, the tension and release of tension, is expressed by the moving camera and the close-ups of faces in the city. Faces and bodies become their own landscapes.The energy of the film correlates not only with a pulsating, breathing camera, but also with the style of editing and the way we worked with music.

filmografia/filmography 1993 Nachtschwalben (short) 1996 Die frucht deines leibes (short) 1997 Somewhere else (doc.) 1998 Sonnenflecken (short) 1998 Slidin’ - Alles bunt und wunderbar (co-dir.: Michael Grimm, Reinhard Jud)

Vienna, 1970. Studied at the Vienna Film Academy and has worked as an actress, screenwriter and producer. After having made several fiction shorts and medium-length documentaries, in 1999 she directed her first feature film, Nordrand (Northern Skirts), a contender at the Venice Film Festival that same year. This was followed by Böse Zellen (Free Radicals, 2003) and Fallen (Falling, 2006), with which she once again competed in Venice.

1999 Nordrand (Northern skirts) 2002 Zur lage (doc., co-dir.: Ulrich Seidl, Michael Glawogger, Michael Sturminger) 2003 Böse zellen (Free Radicals) 2006 Fallen (Falling) 2012 Die lebenden (The dead and the living) premi e festival/ awards and festivals 2012 San Sebastian IFF

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FILM IN CONCORSO: FRANCIA 2012 – 35mm – colore - 101’

THREE WORLDS trois mondes

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Regia Direction: Catherine Corsini Sceneggiatura Screenplay: Catherine Corsini, Benoît Graffin con la collaborazione di with the collaboration of Lise Macheboeuf, Antoine Jaccoud Fotografia Cinematography: Claire Mathon Montaggio Editing: Muriel Breton Scenografia Set design: Mathieu Menut Musica Music: Grégoire Hetzel Costumi Costumes: Anne Schotte Interpreti Cast: Raphaël Personnaz, Clotilde Hesme, Arta Dobroshi, Reda Kateb, Alban Aumard, Adèle Haenel, Jean-Pierre Malo, Laurent Capelluto, Rasha Bukvic Produttore Producer: Fabienne Vonier Produzione Production: Pyramide Productions

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FRANCIA - THREE WORLDS trois mondes

la regista the director

sinossi

synopsis

CATHERINE CORSINI

Al, un ragazzo di origini modeste, sta per sposare la figlia del suo capo e diventare dirigente nella sua società. Di notte, al ritorno dal l’addio al celibato, investe una persona e, ascoltando il consiglio degli amici in macchina con lui, non si ferma e scappa via. Il giorno successivo, divorato dalla colpa, Al cerca informazioni sulla vittima. Quello che non sa, è che Juliette, una ragazza è stata testimone dal suo balcone dell’incidente. È lei che ha chiamato i soccorsi ed ha aiutato la moglie della vittima Vera, un’immigrante in situazione irregolare di origine moldava. Ma quando Juliette riconosce Al nel corridoio dell’ospedale, non riesce a denunciarlo...

Al, a young man from a modest background is about to marry his boss’ daughter, along with succeeding him as the head of a car dealership. One night, while coming back from his bachelor party, he is guilty of a hit-and-run accident, urged by his two childhood friends present in the car. The next day, gnawed with guilt, Al decides to inquire about his victim. What he does not know is that Juliette, a young woman, has witnessed the entire accident from her balcony. She is the one who had called 911 and helped the victim’s wife Vera, a Moldavian illegal-immigrant. But when Juliette recognizes Al as the reckless driver in the Hospital corridor, she is unable to denounce him…

Regista, sceneggiatrice ed attrice francese è nata a Dreux nell’Eure-et-Loire. Ha studiato al conservatorio di arte drammatiche di Parigi per tre anni con Antoine Vitez e Michel Bouquet. Dopo alcuni ruoli d’attrice e lavori di assistente in teatro, ha optato per la regia e la scrittura grazie al suo incontro con gli allievi dell’IDHEC. Ha girato numerosi corti, che sono tutti stati premiati. Poker è il suo primo lungometraggio e, nel 1991, il suo film Interdit d’amour conquista il cuore del pubblico. Nel 1998, con La nouvelle Ève si allontana del tono più drammatico dei suoi lavori precedenti. Due anni più tardi, dirige La répétition, con Emmanuelle Béart e Pascale Bussières, che va in concorso al Festival di Cannes. Nel 2006, per il suo settimo film, Les ambitieux, lavora di nuovo con Karin Viard e con Eric Caravaca interprete del ruolo maschile principale. Nel 2008, ha girato Partir, con Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez e Yvan Attal.

filmografia/filmography 1983 La mésange (short)

nota di regia

director’s statement

Volevo parlare di problemi morali attraverso una storia tesa e piena di suspence. Ho dovuto pormi le domande giuste per scrivere questo script. Come potrebbero influenzare la storia e generare azione la moralità, la colpa e il coraggio? La sceneggiatura è basata sugli sbalzi ed i cambiamenti d’umore del protagonista.(...) I personaggi costituiscono mondi separati. Al è la cultura delle società, Juliette personifica la parola, il pensiero e Vera, a cui tutto viene negato, rappresenta il mondo illegittimo. Ho pensato a cosa dice Renoir in La Règle du jeu: “Tutti hanno i loro motivi.” Il film è basato su questo principio. Tutti i personaggi hanno i propri problemi, un proprio conflitto. Hanno tutti trent’anni, ma hanno diversi percorsi di vita, storie d’amore e condizioni: mobilità sociale, auto costruzione, sopravvivenza. Poi una tragedia le sconvolge. Come dice il poliziotto al momento dell’incidente “è shoccante per tutti”.

I wanted to tackle moral issues via a tense, suspenseful plot. I had to ask myself the right questions to write the screenplay. How could morality, guilt and courage impact the story - and generate action? The script is based on emotional twists and turns, on the characters’ changes of conscience. (…) The characters are separate worlds. Al embodies corporate culture, Juliette personifies speech, thought, and Vera, to whom everything is denied, embodies the illegitimate world. I thought about what Renoir says in La Règle du jeu: “Everybody has their reasons.” The film is based on this principle. All three characters have their own issues, their own conflict. They are all thirty years old, but they have distinct life paths, love stories and circumstances: upward mobility, self-building, survival. And then a tragedy shatters them. As the cop says at the time of the accident: “It is a shock for everyone.”

1984 Ballades (short) 1985 Nuit de Chine (short) 1987 Poker 1989 Fatale obsession (Tv) 1991 Interdit d’amour (Tv) 1993 Les amoureux (Lovers) 1995 Jeunesse sans Dieu (Youth without God) 1997 Denis (Tv) 1998 La nouvelle Ève (The new Eve) 1999 Mohamed (short) 2000 La répétition (Replay) 2003 Mariées pas trop (The very merry widows) 2006 Les ambitieux (Ambitious) 2009 Partir (Leaving) 2012 Trois mondes (Three worlds) premi e festival/ awards and festivals 2012 Cannes FF - Un certain regard 2012 Prishtina IFF 2012 Beirut IFF

French director, script-writer and actress, she was born in Dreux in the Eure-er-Loir Region. She went to the Dramatic Arts Conservotary in Paris for three years and studied with Antoine Vitez and Michel Bouquet. After a few roles and assistant jobs in theatre, she turned to writing and directing, thanks to her encounter with the students of the IDHEC. She directs several short films, all awarded prizes. Poker is her first feature, then in 1991, her film Interdit d’amour wins the heart of the audience. In 1998, with La nouvelle Ève she breaks from the dramatic tone of her previous works. Two years later, she directs La répétition, with Emmanuelle Béart and Pascale Bussières, in the Official Competition in Cannes. In 2006, for her seventh feature, Les ambitieux, she works with Karin Viard once again along with Eric Caravaca who interpreted the leading male part. In 2008 she shot Partir with Kristin Scott Thomas, Sergi Lopez and Yvan Attal.

2012 Mumbai IFF

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

EVENTI SPECIALI SPECIAL EVENTS

ANTEPRIME NAZIONALI ITALIAN PREMIERIES FILM D’APERTURA OPENING FILM IL PASTICCIERE di Luigi Sardiello DICIANNOVE E SETTANTADUE di Sergio Basso IL CUORE IN MANO, I PIEDI SULLA STRADA di Uli Möller OS-CIA… LA BELLEZZA DI TONINO GUERRA di Cosimo Damiano Damato VIVE LE ROCK di Alessandro Valenti

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EVENTO SPECIALE - ANTEPRIMA NAZIONALE - FILM D’APERTURA SPECIAL EVENT - ITALIAN PREMIERE - OPENING FILM

IL PASTICCIERE THE PASTRY CHEF

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IL PASTICCIERE THE PASTRY CHEF Italia - 2012 – DCP – colore - 97’ Regia Direction: Luigi Sardiello Sceneggiatura Screenplay: Luigi Sardiello Fotografia Cinematography: Rocco Marra Montaggio Editing: Mauro Ruvolo Scenografia Set design: Giulia Parigi Musica Music: Andrea Terrinoni Costumi Costumes: Grazia Colombini

Interpreti Cast: Antonio Catania, Rosaria Russo, Ennio Fantastichini, Sara D’amario, Antonio Stornaiolo, Ivan Zerbinate, Emilio Solfrizzi, Silvana Bosi, Luca Cirasola, Antonello Pinto, Werner Waas Produttore Producer: Alessandro Contessa Produzione Production: Bunker Lab in associazione con in association with Cinestars, con il contributo di with the support of MIBAC, Rai cinema, Apulia Film Commission, Regione Basilicata

sinossi Achille Franzi è un pasticciere diabetico. Il padre gli ha insegnato la vita attraverso l’arte dolciaria. Il suo lavoro è una missione: far felice la gente grazie alla combinazione perfetta degli ingredienti. Partire dal caos per far nascere l’ordine. Ma un giorno il suo paradiso di colori pastello, profumi e ricette segrete smette di essere tale. Achille è costretto a uscire dal laboratorio e a intraprendere un viaggio che cambierà tutto. Un viaggio, del cui significato non è a conoscenza, verso un luogo misterioso dove incontrerà personaggi ambigui e pericolosi. Una realtà di frontiera, in cui le lezioni del padre non bastano più.

synopsis Achille Franzi is a diabetic pastry chef. His father taught him life through his art. His work is amission: make people happy thanks to the perfect combination of ingrdients and to give birth to order from chaos. But one day his paradise of pastel colors, scents and secret recipes stops being one. Achille is forced to come out of the lab and begin a journey that will change everything, a journey that he doesn’t know the meaning of, towards a mysterious place where he will find dangerous and ambiguous characters. A border reality where his father’s lessons will not be enough.

il regista: LUIGI SARDIELLO Il pasticciere è il secondo lungometraggio di Luigi Sardiello. Luigi Sardiello (Firenze, 1962) è scrittore, sceneggiatore e regista. Ha scritto e diretto Piede di Dio (2009), con il quale ha ottenuto 12 premi nazionali e internazionali. È inoltre autore del soggetto de La stanza accanto (di Fabrizio Laurenti, 1997), della sceneggiatura de La stanza delle farfalle (di Gionata Zarantonello, 2011) e dei documentari Il tuo futuro ci riguarda (1990) e Il mago del cinema. L’incredibile storia di Mr. Roger Corman, regista low budget (2006). È direttore responsabile della rivista di cinema FILMAKER’s magazine e docente di “Teoria e tecniche della scrittura” alla Sapienza di Roma. È stato direttore dei “daily” del Torino Film Festival, Pesaro Film Festival e Far East Festival. È autore del romanzo La sfrontatezza del cuore (1988, Premio Inter. Giovanni Gronchi) e della raccolta di racconti Pentalogia semplice (1992, Premio Olevano). È co-autore del manuale di scrittura Scrivere per comunicare (2000), di numerosi saggi cinematografici e testi di scrittura divulgativa, tra i quali Storia di un’ape che diventò perspicace dopo essere stata pericolosa (Premio Pubblicità Italia, 1995). Nel 2000 ha fatto parte del gruppo di ricerca inter-universitario, coordinato da Umberto Eco, sulla “scrittura ad alta leggibilità”.

the director: LUIGI SARDIELLO The pastry chef is Luigi Sardiello’s second film. Luigi Sardiello (Florence, 1962) is a writer, a scriptwrite and a director. He wrote and directed God’s foot (2009) which won 12 national and international awards. He is also the author of the subject of La stanza accanto (by Fabrizio Laurenti, 1997), of the script of The butterfly room (by Gionata Zarantonello, 2011) and of the documentaries Your future concerns us (1990) and The magician of cinema. The incredible story of Mr. Roger Corman, low budget director (2006). He is also the director of the FILMAKER’s magazine and a writing theory and techniquÈs Professor at the Sapienza University in Rome. He has been the director of the “Daylies” of the Torino Film Festival, Pesaro Film Festival e Far East Festival. He is the author of the novel La sfrontatezza del cuore (1988, Giovanni Gronchi International Award) and of the short stories collection Pentalogia semplice (1992, Olevano Award). He is also the co-author of the writing manual Writing to communicate (2000), and of numerous cinematographic essays and educational publications, including Story of a bee who became discerning after being dangerous (Italian advertising award, 1995). In 2000 he was part of the inter-university research group coordinated by Umberto Eco on “highly readable writing”.

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EVENTO SPECIALE - ANTEPRIMA NAZIONALE SPECIAL EVENT - ITALIAN PREMIERE

DICIANNOVE E SETTANTADUE NINETEEN AND SEVENTY-TWO

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DICIANNOVE E SETTANTADUE NINETEEN AND SEVENTY-TWO Italia - 2012 - BLURAY - colore - 52’ Regia Direction: Sergio Basso Fotografia Cinematography: Debora Vrizzi, Leone Orfeo Montaggio Editing: Filippo Montemurro Suono Sound: Vincenzo Urselli Musiche Musics: Paolo Palazzo Interpreti Cast: Pietro Paolo Mennea, Manuela Olivieri,

Carlo Vittori, Luigi Damato Produttore esecutivo Executive producer: Elisabetta Bruscolini Produzione Production: Sharoncinema Production, CSC Production, Rai con la partecipazione di with the contribution of Apulia Film Commission

sinossi Un ragazzo che veniva dal profondo Sud, dove non aveva nemmeno una pista su cui allenarsi, si scoprì nato per i duecento metri: è su quella distanza che strappò il record del mondo nel 1979 e conquistò l’oro a Mosca nel 1980. Il record tenne per 17 anni. Il ragazzo divenne così un simbolo per molti “sud del mondo”: un simbolo di riscatto sociale, ma solo tramite un indefesso, purissimo esercizio quotidiano, quasi una moderna ascesi. Lui è Pietro Mennea e questa è la sua storia.

synopsis A boy from deep Southern Italy, where he didn’t even have any tracks, discovered himself with a natural gift for the 200meter sprint: it’s on that distance that he set the world record in 1979 and won the gold medal at the Moscow Olympics in 1980. His record held on for 17 years. He thus became an example for all “Southern” people in the world: the chance of social success, through every day’s unrelenting exercise, like in a modern ascesis. He is Pietro Mennea, and this is his story.

nota di regia Perché mi interessa questo film? Perché lo sento diverso da un qualsiasi documentario sportivo? Perché la parabola umana di Pietro Paolo Mennea è una metafora stupefacente sull’abnegazione. E sulla semplicità, sull’innocenza, sulla discrezione. Tutte qualità che mi interessa indagare. Oggi i miti sembran fatti di carta, bruciano subito. Mennea è stato una stella per gli anni Settanta e Ottanta, un tempo in cui tutto era mitico: sembrano anni distanti quanto l’antica Grecia, o il regno di Babilonia. Il passato è veramente una terra straniera. Mennea non fu un tronista. Ha saputo compiere rinunce, stringere i denti, costruire il suo lavoro giorno per giorno. Con la dignità di un operaio, di un metalmeccanico, di un italiano medio. Forse proprio per questo è stato un eroe del pubblico. E ha continuato ad esplorare i suoi limiti, portandoli sempre un pelo più innanzi. Ma ha anche saputo fermarsi. E portare la disciplina nella vita di ogni giorno.

director’s statement Why does this film interest me? Why do I feel it differently from any other sport documentary? Why does the human story of Pietro Paolo Mennea is a magnificent metaphor on commitment, and on simplicity, innocence and discretion. All qualities that is my will to analyze. Today, the myths are made of paper, burn straight away. Mennea has been a star for the 70’s and 80’s, a time when everything was a myth: years have passed since Ancient Greek, or the reign of Babylon. The past is seriously a foreign land. Mennea was not a vip, he has been able to give up, gritting his teeth, building his work day by day, with the dignity of an engineering worker, an avarage Italian. That’s probably why he has been the hero of the audience. He has continued to explore his limits, bringing them always forward. But he has also been able to stop and bring his discipline of everyday life.

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EVENTO SPECIALE - ANTEPRIMA NAZIONALE SPECIAL EVENT - ITALIAN PREMIERE

IL CUORE IN MANO, I PIEDI SULLA STRADA ROAD OF HEARTS

IL CUORE IN MANO, I PIEDI SULLA STRADA ROAD OF HEARTS Italia - 2012 – DCP – colore - 96’ Regia Direction: Uli Möller Sceneggiatura Screenplay: Uli Möller Fotografia Cinematography: Tanja Häring Montaggio Editing: Bastian Mattes Musica Music: Max Geller, L’Armata Brancaleone, Lu Trainanà, Tormento Interpreti Cast: Karin Giegerich, Wilma Möller, Vito Lopriore, Francesca Renzi, Theresa Hübchen, Franco Secondo, Marco Brandizi, Roberta Palpacelli, Luca Manganaro, Masamba Diohane, Fallou Thiam, Mauro

Taccaliti, Max Geller, Giordana Marconi, Sarah Becker, Nandu Popu, Sud Sound System, Suad Bahtigari, Fiorenza Montanari Produttori Producers: Uli Möller, Beatrice Broglia, Melanie Hasler Produzione Production: Luis Films S.r.l., con il sostegno di Apulia Film Commission, Comune Triggiano, Marche Film Commission

sinossi Il film racconta la storia di Wilma, una ragazza che vive sulla strada «SS 16», ossia l’Adriatica. Wilma gira instancabilmente con la sua chitarra e durante le sue ricognizioni si confronta con gli abitanti della «SS 16». Incontra una prostituta che cerca il senso della vita facendo un pellegrinaggio come pure un cane che dà nuova speranza a un “vù comprà”. Incrocia il destino di una stilista che lavora come sarta in una fabbrica cinese e di un giovane Rom che stringe amicizia con un cantante del gruppo Sud Sound System. Alla fine, Wilma trova un nuovo amico, un sicario che sta cercando di cambiare la propria vita.

synopsis The film tells the story of Wilma, a girl who lives on the SS16 road, the Adriatic. Wilma roams endlessly around with her guitar and during her comings and goings she meets with the inhabitants of the SS16. She meets a prostitute who looks for the meaning of life by doing a pilgrimage. She also meets a dog that gives new hope to a street vendor. She crosses the path of a stylist who works as a seamstress in a Chinese factory and of a young Gipsy who befriends one of the singers of the Sud Sound System band. In the end, Wilma finds a new friend, a contract killer trying to change his own life.

il regista: ULI MÖLLER Nato a Wattenscheid nel 1956 in Germania, Uli Möller si laurea alla Università del film a Monaco di Baviera. Inizia la sua carriera da produttore producendo ca. 200 film pubblicitari e vari filmati aziendali per clienti come Siemens, Telekom, il partito verde. Dal 1995 si dedica all’attività di regista. Dopo diverse produzioni di serie televisive per i canali ARD (Forbidden Love), RTL (Balko), ZDF (Rosenheim Cops, Un caso per due), seguono diversi progetti singoli: La morte ha il vestito rosso (TV-Movie, pro sieben), Più freddo della morte (TV-Movie, SAT1), L’amico svedese (Tatort SWR). Dopo di essi, Möller si applica al primo progetto libero, il film cinematografico italotedesco Il cuore in mano, i piedi sulla strada (2009-2013).

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the director: ULI MÖLLER He was born in Wattenscheid, Germany in 1956, Uli Möller graduated the University of Film in Munich. He started his career by producing nearly 200 adverts and corporate films for clients such as Siemens, Telekom and the green Party. He has been a director since 1995. After various television productions for the channels ARD (Forbidden Love), RTL (Balko), ZDF (Rosenheim Cops, A case for two), many onetime projects follow: Death wears a red dress (TV-Movie,), Colder than death (TV-Movie, SAT1), The Swedish friend (Tatort SWR). After this, Möller applied himself to his first free project; the Italian-German feature Road of hearts. (2009-2013).

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EVENTO SPECIALE - ANTEPRIMA NAZIONALE SPECIAL EVENT - ITALIAN PREMIERE

OS-CIA... LA BELLEZZA DI TONINO GUERRA OS-CIA… TONINO GUERRA’S BEAUTY

OS-CIA... LA BELLEZZA DI TONINO GUERRA OS-CIA… TONINO GUERRA’S BEAUTY Italia - 2013 - BLURAY - colore/bn - 50’ Regia Direction: Cosimo Damiano Damato Sceneggiatura Screenplay: Cosimo Damiano Damato Montaggio Editing: Gianni Galantucci Musica Music: Mimmo Epifani Interpreti Cast: Tonino Guerra, Abbas Kiarostami, Raffaele Nigro, Tony Capacchione Produttore Producer: Tony Capacchione Produzione Production: A.V.O. in collaborazione con Circolo del Cinema Dino Risi

sinossi Os-cia (Osta) è una espressione romagnola di stupore. Sarà la sua voce leggera come l’aria, sarà la sua inflessione romagnola, sarà la sua aura magica e stralunata, ma le parole di Tonino Guerra appaiono come tavole bibliche. La bellezza salverà il mondo scriveva Dostoevskij ed il grande poeta sembra aver fatto di questo la sua vera missione artistica. Da Pennabilli a Martina Franca, un viaggio con Tonino in un dialogo prima intimo nella sua casa-museo e poi un incontro con il pubblico dove la strada si veste di poesia. Un documento eccezionale: un grande incontro, l’abbraccio con il regista iraniano Abbas Kiarostami in un “indimenticabile tenzone” a suon di poesia fra versi in dialetto romagnoli e le poesie persiane di Rumi. Kiarostami commenta e ricorda quelle storiche immagini celebrando il genio e la sensibilità creativa di Guerra. È commovente il suo sguardo che si meravigliava ancora davanti alla poesia della vita, un ritratto struggente e delicato del poeta della bellezza. “La bellezza si regala” e Guerra ha ancora un sogno, un film da girare nel suo amato Salento delle pizziche ed affida la sua ultima sceneggiatura dal titolo Il ballo proibito al regista pugliese, fra i due nasce una grande amicizia, due anni di incontri e telefonate per lavorare insieme a questo film che resterà nel cassetto. nota di regia Guerra appare come un albero di ulivo secolare, un albero gibboso che ha visto la devastazione della guerra e poi ha trovato la poesia nella vita. Ogni sua oliva è colorata ed ha il sapore della prima spremitura. La sua fantasia è elegiaca ma anche molto reale, ricorda molto Leonardo Da Vinci la sua creatività geniale, ma oltre la scienza ed il gusto c’è anche la poesia. È un vecchio saggio sapiente. Un omaggio ad un vero maestro.

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synopsis Os-cia (Osta) is a Romagna expression of surprise. It’ll be his lighter than air voice, his Romagna accent, his magical and crazy aura, but the words of Tonino Guerra appear as biblical. Beauty will save the world wrote Dostoevsky and the great poet seems to have made this his true artistic mission. From Pennabilli to Martina Franca, a journey where the road is dressed in poetry. A exceptional document: a great encounter, the hug with the Iranian director Abbas Kiarostami in an unforgettable tension with the sound of poetry in between verses in Roman dialect and the Persian poetry of Rumi. Kiarostami comments and remembers these historic images celebrating Guerra’s genius and creative sensibility. It is moving to see his gaze amazed by the poetry of life, a delicate portrait of the poet of beauty. “Beauty is a gift” and Guerra still has a dream, a film to shoot in his beloved Salento with its traditional music and entrusts his last screenplay entitled The forbidden dance to the Apulian director, between the two of them flourishes a great friendship, two years of meetings and phone calls to work together on this film that will stay in the draw. director statement Guerra appears as a century old olive tree, lumpy that has seen the devastation of war and then found poetry in life. Every one of his olives has the taste of the first press. His fantasy is greek like and very real, his creative genius reminds of Leonardo Da Vinci, but beyond the science and the taste there is also poetry. He is a wise old man. A tribute to a real master.

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EVENTO SPECIALE - ANTEPRIMA NAZIONALE SPECIAL EVENT - ITALIAN PREMIERE

VIVE LE ROCK VIVE LE ROCK

VIVE LE ROCK VIVE LE ROCK Italia - 2013 - BLURAY - colore - 45’ Regia Direction: Alessandro Valenti Sceneggiatura Screenplay: Alessandro Valenti, Donato Del Giudice Fotografia Cinematography: Diego Silvestri Montaggio Editing: Barbara Vantaggiato, Andrea Facchini Scenografia Set design: Alessandra Polimeno Costumi Costumes: Alessandra Polimeno Interpreti Cast: Donato Del Giudice, con la partecipazione dei Vivendo do òcio Produttori Producers: Edoardo Winspeare, Gustavo Caputo Produzione Production: Saietta con il sostegno di with the

sinossi Alex ha trentacinque anni, sembra un Pinocchio punk. Dentro di lui vortici di tristezza girano veloci. È strano la sua generazione non c’entra niente con il punk più duro ma lui ne è ossessionato, forse perché Johnny Thunders gli ha salvato la vita più di una volta. Ha deciso di uccidersi, il suo transito terrestre è finito. Ma qualcosa lo salva, una proposta: dovrà seguire una band indie-rock brasiliana scelta come gruppo di apertura al concerto di Lou Reed: i Vivendo do òcio. Rock saves your live? Probabilmente. Alex utilizza questa occasione per riappriopriarsi di un immaginario anni settanta. Vi è una sfasatura tra la musica che il gruppo rock esegue e le passioni musicali piene di Sex pistols e roba così di Alex. Questo documentario sarà un modo per realizzare il suo immaginario, fatto di miti che vanno da: Sid Vicious a Johnny Thunders . Il viaggio del suo immaginario parte dal festival di Italia Wave per proseguire da solo lungo una strada che esplora gli aspetti più periferici e autentici della musica. In qualche modo Alex si salverà… il regista ALESSANDRO VALENTI Alessandro Valenti è nato nel 1973. Si laurea in filosofia e intraprende la carriera accademica conseguendo un Dottorato di ricerca in storia moderna e contemporanea. Docente di storia del cinema presso l’Università del Salento. Docente di scrittura creativa presso l’Accademia di belle arti. Lavora nel film Sangue vivo come attore. Inizia l’attività di documentarista con un lavoro sulla clausura femminile dal titolo Eccomi, film acquistato da Skycinema. Prosegue la ricerca documentaristica focalizzando l’ attenzione sulla condizione femminile e dirigendo un lavoro dal titolo A Sud delle donne. Scrive la sceneggiatura del film Galantuomini, premiato al festival Internazionale del cinema di Roma con il Marco Aurelio d’Argento per il miglior personaggio femminile. Ha sviluppato con Panorama films e Rai cinema una sceneggiatura per un lungometraggio dal titolo provvisorio Al centro del Mondo per la regia di E. Winspeare. Scrive, sempre per Winspeare, un lungometraggio dal titolo In grazia di Dio. 88 82

support of Apulia Film Commission in collaborazione con in collaboration with Costume National, Mario Mossa Gioielleria, Vestas, Banca Popolare Pugliese, Italia Wave Love Festival

synopsis Alex is thirty five years old, he looks like a punk Pinocchio. Inside him tornadoes of sadness whirl rapidly. It is strange, his generation does not have anything to do with the hardest of punks, but he is obssessed , maybe because Johnny Thunders saved his life more than once. He has decided to kill himself, his terrestrial journey is at an end. But something saves him, a proposal: he will have to follow a Brazilian indie-rock band chosen as the opening act for Lou Reed: the Vivendo do òcio. Rock saves your life? Probably. Alex uses this occasion to make a seventies’ imagery his own. There is a misconnection between the music the rock band performs and the musical passions full of Sex-Pistols and more that Alex prefers. This documentary will be a way to make his dreams, made up of myths going from Sid Vicious to Johnny Thunders, come true. The journey of his imagination leaves from the Italia Wave Festival to continue alone along a road that explores the more peripheral and authentic aspects of Music. Alex will save us in a way... the director ALESSANDRO VALENTI Alessandro Valenti was born in 1973. He graduated in Filosophy and started an accademic career, obtaining a research Doctorate in modern and contemporary History. History of Cinema Professor at the University of Salento. Creative writing professor at the Art College. He was an actor in Life blood. He started documentary work Eccomi by focusing his attention on the feminine condition and directing a film called A Sud delle donne. He wrote the screenplay of the film Brave men, winning the Marc Aurelio for Best Female Character at the International Film Festival in Rome. He developed a screenplay with Rai Cinema and Panorama Films for a feature film provisionally called Al centro del Mondo to be directed by E. Winspeare. He also writing another feature for Winspeare called In grazia di Dio.

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO

AKI KAURISMÄKI OMAGGIO

DELITTO E CASTIGO CALAMARI UNION OMBRE NEL PARADISO AMLETO SI METTE IN AFFARI ARIEL LENINGRAD COWBOYS GO AMERICA LA FIAMMIFERAIA HO AFFITTATO UN KILLER VITA DA BOHÈME TATJANA LENINGRAD COWBOYS MEET MOSES TOTAL BALALAIKA SHOW NUVOLE IN VIAGGIO JUHA L’UOMO SENZA PASSATO LE LUCI DELLA SERA MIRACOLO A LE HAVRE Evento Speciale CENTRO HISTÓRICO 85


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

Aki Kaurismäki biografia

Aki Kaurismäki biography

PAOLO PERRONE

Aki Olavi Kaurismäki nasce il 4 aprile 1957 a Orimattila, nel sud della Finlandia. Col fratello Mika, di due anni più grande di lui, condivide ben presto la scelta del cinema come mezzo per uscire da una condizione che gli appare poco interessante: interrompe gli studi di giornalismo all’Università di Tampere, si reca a Helsinki dove frequenta la cineteca e infine, nel 1980, fonda assieme al fratello la Villealfa Filmproductions. Dopo aver co-diretto con Mika un documentario sul rock’n roll finlandese (La sindrome del lago di Saimaa, 1981), Aki esordisce nella regia con una personale trasposizione del dostoevskijano Delitto e castigo (1983). Il suo secondo film da regista, Calamari Union (1985) è un omaggio al noir hollywoodiano che racconta il surreale periplo attraverso Helsinki di una gang. Nel 1986, con Ombre nel paradiso, melodramma dedicato all’amore tra un netturbino e una cassiera, Aki Kaurismäki dà l’avvio alla “trilogia proletaria”, che sarà composta da Ariel (1988), sulle sventure di un giovane minatore senza lavoro, e da La fiammimeraia (1990), che descrive le conseguenze della mesta vita di una giovane operaia. Nel frattempo Aki ha dato seguito ai suoi interessi letterari, realizzando Amleto si mette in affari (1987), rilettura in chiave capitalistica del dramma shakespeariano. A metà degli anni ottanta Aki Kaurismäki inizia anche la sua collaborazione con i Leningrad Cowboys, un gruppo di rockers finlandesi che interpreta una surreale band russa caratterizzata da improbabili ciuffi a banana e da stivali con lunghissime punte. Con loro il regista realizza una serie di cortometraggi musicali e soprattutto, nel 1989, il suo primo grande successo internazionale, Leningrad Cowboys Go America, un road movie su un improbabile tour americano della band russa, cui seguiranno Leningrad Cowboys Meet Moses (1994) e il filmconcerto Total Balalaika Show (1994). Con gli anni novanta Aki Kaurismäki apre il suo sguardo alle capitali europee: va a Londra a girare Ho affittato un killer (1990), omaggio alla tradizione del noir francese, in cui l’icona della Nouvelle Vague Jean-Pierre Leaud interpreta un impiegato che, senza prospettive di vita, si affida a un professionista per togliersi la vita. La tappa successiva lo porta a Parigi per girare Vita da bohème (1992), libero adattamento in chiave contemporanea del romanzo di Murger. Nel 1994 Aki Kaurismäki torna in patria per girare Tatjana, un road movie ambientato nei ‘60 su una coppia di amici in viaggio con due ragazze russe. La miscela di realismo umano e metafora sociale che caratterizza il cinema del regista trova il suo coronamento nel successivo Nuvole in viaggio (1996), parabola di una coppia di Helsinki che sprofonda nella disperazione della disoccupazione per ritrovare infine la luce della tranquillità. Dopo Juha (1999), confronto con un classico della letteratura finlandese girato come fosse un film muto, Kaurismäki realizza L’uomo senza passato (2002), storia di uno smemorato che si rifà una vita ai margini della società, col quale vince il Gran Premio della Giuria al Festival di Cannes. Il film successivo, Le luci della sera (2006), è ancora un melodramma noir d’ambientazione proletaria, in cui un guardiano notturno dall’animo puro viene condotto alla rovina da una dark lady. Ormai considerato autore di culto internazionale, Aki Kaurismäki viene nel frattempo chiamato a prender parte a prestigiosi progetti collettivi, come Ten Minutes Older: The Trumpet (2002, Dogs Have No Hell), Chacun son cinéma (2007, La Fonderie) e il recente Centro Historico (2012, Tavern Man). Nel 2011 Aki Kaurismäki ha realizzato Miracolo a Le Havre, in cui, sullo sfondo della Francia settentrionale scossa dal transito degli immigrati clandestini, la storia di un anziano lustrascarpe si intreccia con quella di un ragazzino africano che cerca di ricongiungersi con la sua famiglia in Inghilterra. Ancora un capolavoro di umana intensità, in cui la fiaba, il realismo e la denuncia sociale si traducono in un atto di fede nella qualità umana delle persone più umili. Invitato al Festival di Cannes, il film ha conquistato il Premio Fipresci della critica internazionale e, ancora una volta, il Premio Ocic della Giuria ecumenica.

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Aki Olavi Kaurismäki was born on 4th April 1957 in Orimattila, in the south of Finland. With his brother Mika, who is two years older than him, he soon shares the choice of Cinema as a means to escape a condition that seemed uninteresting to him: he interrupts his journalism studies at the Tampere University, and goes to Helsinki where he frequents Film libraries and clubs. And in the end, in 1980, he founded the production company Villealfa Filmproductions with his brother. After having co-directed a documentary about Finnish rock with his brother (The Lake Saimaa Syndrome, 1981), Aki begins directing with a personal adaptation of Dostoevsky’s Crime and Punishment (1983), while he screen-writes, interprets and produces the varying length films his brother was making at the time along with the Villealfa crew, demonstrating great creative impulses. His second film, Calamari Union (1985) tells the surreal quest of a Helsinki gang and a formidable tribute to the Hollywood noir genre with a Nouvelle Vague feeling. In 1986, with Shadows in Paradise melodrama dedicated to love between a dustman and a cashier, Aki Kaurismäki begins his “working class trilogy”, that over the years included Ariel (1988), about the misadventures of a young unemployed miner , The match factory girl (1990), that vaguely takes its cue from the famous Andersen fable to describe the consequences of the sad life of a match factory worker. In the meantime, Aki also followed up on his literary interests, confronting Shakespeare in his own way with Hamlet goes business (1987), capitalistic adaptation of the bard’s drama. In the middle of the eighties Aki Kaurismäki started collaborating with the Leningrad Cowboys, Finnish rock band that interprets an ethereal Russian band characterized by improbable hair styles and boots with very pointy endings. With them the director makes a series of musical shorts and more importantly in 1989, his first great international success, Leningrad Cowboys Go America, an entertaining road movie about the adventures of the band on an incredible US tour. The film had a follow up, Leningrad Cowboys Meet Moses (1994) and was consecrated by the concert-movie Total Balalaika Show (1994). With the nineties Aki Kaurismäki opens his eyes to the European capitals. In 1990, he goes to London to shoot I hired a contract killer, tribute to the French Noir, in which the Nouvelle Vague icon Jean-Pierre Leaud plays a French office employee who without any prospective in life, decides to hire a contract killer to take his own life. The next step takes him to Paris to shoot La vie de Bohème (1992) free contemporary adaptation of the Murger novel. In 1994 he decides to go home to shoot Tatjana a road movie set in the sixties, in which two friends drifting around the country with two Russian girls. The mix of human realism and social metaphors that finds its crowning achievement in the success of Drifting Clouds (1996), parabola of a couple in Helsinki that are thrown from the happiness of a serene life into the drama of unemployment, to finally see the light at the end of the tunnel. After Juha (1999) adaptation of a classic of Finnish literature filmed like a silent movie, Kaurismäki directs The man without a past, the story of a amnesic that rebuilds a life for himself on the margins of society, with which he won the Special Jury Award in Cannes. The next film, Lights in the Dusk (2006), is another noir melodrama set in a working class environment, in which an innocent night guardian is driven to ruin by the dark lady next to him. Having become an Internationally cult director, Aki Kaurismäki is in the meantime called to take part in prestigious collective projects such as: Ten Minutes Older: The Trumpet (2002, Dogs Have No Hell), Chacun son cinéma, (2007, La Fonderie) and the recent Centro Historico (2012, Tavern Man). In 2011 Aki Kaurismäki made Le Havre, in which, on the background of northern France shaken by the transit of clandestine immigrants, the story of an old philosopher shoeshine crosses the path of a young African boy looking to find his family in England. Another masterpiece of human intensity, in which the fable, the realism and the social accusation translate into a leap of faith in trusting in the human qualities of the most humble people. Invited to the Cannes Festival, the film conquered the Fipresci Prize of international critics, and once again, the Ocic Prize of the general Jury.

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IL CINEMA DI AKI KAURISMÄKI

Disillusione e amore

AKI KAURISMÄKI’S CINEMA

di Massimo Causo

Il sentimento periferico che aleggia incondizionatamente in ogni film di Aki Kaurismäki è una strana mistura di disillusione e fiducia. La prima sta alla realtà in cui si muovono i personaggi dello stralunato mondo di questo regista, esattamente come la seconda sta all’idealismo, disincarnato dalla Storia, che anima il nostro finnico maestro. L’ironia (che a volte deborda addirittura nell’umorismo) tiene insieme le due cose, come a disinteressarsene, quasi a svincolarle da un rapporto veritiero con la realtà, per ancorarle alla trama complessiva della vita, che guarda più al destino degli individui che alla loro immanenza... Eppure, la dolcezza con cui si può parlare del cinema di Aki Kaurismäki è la prova provata della sua altezza effettiva: è semplice raccontare dei suoi film così lievi e disperati, quasi gioioso il confronto con il gioco di destini affranti dall’essere essi umani, troppo umani, eppure appesi dalla grandezza dei sentimenti e delle venture. Destini che si applicano con puntigliosità divina a questi eroi dell’ordinario vivere, in perenne movimento tra miseria e felicità, furto e donazione, fuga e accoglienza, luce abbagliata dall’indifferenza e ombra illuminata dalla sensibilità. Gli elementi che agiscono nella mitologia disincantata di Aki Kaurismäki sono frammenti di eterne pulsioni esistenziali e antichi sbattimenti della Storia: il viaggio come traiettoria del ritorno impossibile, l’amore come smarrimento dell’individuo nell’altro, il tradimento come immagine rovesciata delle speranze, la colpa come incarnazione del destino... Ogni cosa, in Kaurismäki, gioca con il valore altissimo e assoluto dell’Uomo. Nonostante tutto il materialismo storico che, per fortuna, disamina questo regista, per quanto egli incida profondamente con ogni suo film l’immanenza dell’essere tutti noi gettati sulla terra, Aki Kaurismäki non tralascia veramente mai di considerare la necessità dello spirito delle cose e degli esseri, il valore intrinseco del destino che unisce il singolo a ogni altro singolo per tradurlo in Umanità. Il bello è che il suo cinema è tutto fuorché “spirituale”, tiene tutto ben orizzontale nella certezza che è lì, sul piano terreno, che va scoperchiata e amata l’altezza dell’Uomo. Questo significa che Aki Kaurismäki crede nel magnifico destino di quei disgraziati cui la disperazione toglie tutto per restituire l’essenziale: i loser che cadono dalle nubi della felicità e si ritrovano senza lavoro ma innamorati (Nuvole in viaggio), senza memoria e senza vita ma con un presente e con un’esistenza (Ho affittato un killer, L’uomo senza passato), senza più amore ed orgoglio ma con una dignità da mostrare (Ombre nel paradiso, Juha, Le luci della sera). Questo regista guarda in faccia il bisogno di chi scappa per quella mera aspirazione d’altrove che fatalmente si traduce in espirazione (leggi: sospiro...): l’Anabasi in noir di una gang che attraversa la città per confermare la propria estraneità all’umano consorzio (Calamari Union), l’on the road bloccato sulla strada del presente vissuto a bordo di una vecchia cadillac (Ariel, Tatjana, la saga dei Leningrad Cowboys). E poi c’è lo stile di Aki Kaurismäki: “troppo cinico”, dissero alla scuola di cinema mentre gli sbattevano la porta in faccia e lui rientrava dalla finestra coi suoi film da giocoliere della disillusione, che dissimulano le emozioni nello sguardo fisso dei personaggi attoniti e lasciano trasparire la passione nella matrice classica di ogni inquadratura. I bianchi e neri che svaporano nella precisione delle ombre tanto quanto i colori pastello che contrastano le geometrie (Timo Salminen: superbo e unico direttore della fotografia!) producono lo slancio materialmente filmico di un cinema che insiste sulla sua forma. Aki Kaurimaki si nutre di Cinema senza darlo a vedere: come Fassbinder, nasce allo schermo prima e dopo di qualsiasi citazionismo di quegli anni ‘80 da cui pure è scaturito, perché cita a piene mani non per gioco o esibizione, ma per bisogno o inibizione... Vietare alla volgarità della realtà, del presente, di impadronirsi del suo sguardo, tenendolo ancorato alle matrici antiche e moderne del pensiero che filma: nouvelle vague, noir, road movie... Renoir, Ullmer, Melville, Godard, Lumière, Murnau, Bresson, Ozu... Nell'ambito dell'Omaggio a Aki Kaurismäki, confronto con l'autore organizzato in collaborazione con il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (SNCCI), moderato da Bruno Torri e Massimo Causo. 88

Love and disillusions

by Massimo Causo

The peripheral feeling that unconditionally comes out of each Aki Kaurismäki film is a strange mix of disillusion and trust. The former is due to the reality in which the characters of this eccentric director evolve, exactly like the latter is due to the idealism, dis-incarnated from the History, that moves the Finnish master. The irony (that sometimes actually becomes humor) holds the two elements together, almost like it doesn’t care, to release them of their truthful link to reality, to anchor them to the complex plot of life, that looks more to the fate of men than to their immanence... But the sweetness with which one can talk about Aki Kaurismäki ‘s Cinema is proof of his actual stature: it is simple to talk about his happy and desperate films, almost joyful the confrontation with the game of fates, tired of being Human, too Human, and hanging onto the greatness of feelings and ventures. Destinies that apply themselves with divine meticulousness to these heroes of everyday life, in between misery and happiness, theft and gift, escape and hospitality, light darkened by indifference and darkness illuminated by sensibility. The elements that take action in Aki Kaurismäki’s disenchanted mythology are fragments of eternal existential impulses and ancient Historic strains: the journey as a trajectory of an impossible return, love as the loss of an individual in another, betrayal as an upsidedown image of hope, guilt as the incarnation of destiny... Everything in Kaurismäki’s Cinema plays on Man’s value as the highest and absolute. Despite all the historic materialism that, luckily, the director examines closely, however he deeply engraves the immanence of our “thrownness” to the ground, Aki Kaurismäki never really stops considering the necessity of the soul in things and people, the intrinsic value of destiny that unites the single unit to every other single unit to change them into Humanity. And it’s amazing how his Cinema is everything but “spiritual”, that it holds everything on the ground level, knowing that it is only here that Man’s greatness has to be discovered and loved. This means that Aki Kaurismäki believes in the magnificent destiny of these desperate people, who have lost everything to desperation but found the essential: the losers that fall off happiness’ high horse and find themselves without jobs but in love (Drifting Clouds), without memory or a life but a present and an existence (I Hired a Contract Killer, The Man Without a Past), without love or pride but with dignity to be shown (Shadows in Paradise, Juha, Lights in the Dusk). This director looks the need to escape in the eye, the mere aspiration of somewhere else that fatally translates into expiration (read: I sigh...): the “Noir” Anabasi of a gang that crosses a city to confirm their own foreignness to the Human consortium (Calamari Union), the on-the-road blocked on the path of the present lived in an old Cadillac (Ariel, Tatjana, the Leningrad Cowboys Saga). And then there is Aki Kaurismäki’s style: “too cynical”, they said in the Cinema school whilst they kicked him out the door and he jumped back in through the window with his juggler of disillusion films, that hide the feelings in the fixed looks of the bemused characters and let their passion perspire into the classic matrix of every shot. The blacks and whites evaporate in the precision of the shadows as much as the pastel colors’ clash with the geometries (Timo Salminen: superb and unique director of photography!) produces the launch of a Cinema that insists on Form. Aki Kaurimäki feeds on Cinema without showing it: like Fassbinder, born on the screen first and after any “quotationism” like in the eighties from which he sprung, because he quotes not by game or exhibitionism, but by need and inhibition... Forbidding the vulgarity of the truth, of the present, to take control of his gaze, anchoring it to the ancient and modern thought process that films: nouvelle vague, noir, road movie... Renoir, Ullmer, Melville, Godard, Lumière, Murnau, Bresson, Ozu...

As part of the tribute to Aki Kaurismäki, encounter with the director, organized in collaboration with the Italian National Film Critics Association, moderated by Bruno Torri and Massimo Causo. 89


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

DELITTO E CASTIGO

CALAMARI UNION

Finlandia 1983 – 35mm – colore - 93’

Finlandia - 1985 – 35mm – b/n - 80’

Rikos ja rangaistus

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki, Pauli Pentti Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Veikko Aaltonen Scenografia Set design: Matti Jaaranen Musica Music: Pedro Hietanen

sinossi Adattamento nella Helsinki degli anni ‘80 di Delitto e castigo di Dostoevskij. Antti Rahikainen, un onesto lavoratore, uccide senza apparente motivazione un ricco uomo, recandosi a casa sua nel giorno del suo compleanno. Colto sul luogo del delitto da Eeva, la ragazza del catering sopraggiunta per la festa, Antti si vede offrire da questa un’occasione di fuga, ma resterà sospeso tra il tentativo di nascondere il proprio delitto e il bisogno di consegnarsi alla giustizia. Così, mentre tra Antti e Eeva nasce una complessa relazione, sul destino dei due gravano le indagini di un tenace commissario di polizia e la presenza del principale della ragazza, il quale, innamorato di lei e sospettoso di Antti, decide di investigare per proprio conto. nota critica “Kaurismäki conserva ben chiari alcuni temi alti dello scrittore russo: l’ossessione del sangue versato (già esposto nell’incipit, poi spesso citato nei dialoghi), la disparità sociale che permette ai potenti di vessare le vittime indifese (Eeva ricattata sessualmente dal datore di lavoro), il castigo visto non come severa punizione per un delitto commesso, ma come fase di un lungo processo di riacquisizione di sé, richiesto e quasi preteso dallo stesso assassino. Infine l’incapacità amletica di prendere decisioni sul proprio destino.” (Massimo Tria, in G. Rizza, G.M. Rossi (a cura di), Ai margini della notte. Il cinema di Aki Kaurismäki, Aida edizioni, Firenze 2006)

Costumi Costumes: Marja Uusitalo Interpreti Cast: Markku Toikka, Aino Seppo, Esko Nikkari, Olli Tuominen, Hannu Lauri, Matti Pellonpää, Pentti Auer, Asmo Hurula, Tiina Pirhonen Produttore Producer: Mika Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions

synopsis Adaptation of Dostoievskij’s Crime and Punishment in the 80’s Helsinki. Antti Rahikainen, an honest worker, kills a rich man for no apparent reason, by getting in the man’s house on his birthday. Caught on the scene by Eeva, the catering girl hired for the party, Antti is offered a chance to escape but will stay stuck between the attempt to hide his crime and the need to hand himself over to the authorities. And so, as a complicated relationship between Antti and Eeva is born, their destiny will be influenced by a relentless detective as well as by the presence of Eeva’s boss, who is desperately in love with her and suspicious of Antti and will investigate on his own account. critical note “Kaurismäki keeps certain important themes to the Russian author very clear: the obsession of spilt blood (already exposed in the introduction and then regularly referred to in the dialogues), the social disparity that allows the rich and the powerful to hurt defenseless victims (Eeva, sexually black-mailed by her employer), the punishment seen not as an unfit sentence for a committed crime but as a phase of a long process of re-acquiring onÈs identity, needed and almost expected by the assassin himself. In the end, the Hamlet-like incapacity to take decisions regarding onÈs destiny:” (Massimo Tria, in G. Rizza, G.M. Rossi (a cura di), Ai margini della notte. Il cinema di Aki Kaurismäki, Aida edizioni, Firenze 2006)

premi awards: 1984 Jussi Award: Migliore Opera Prima, Migliore Sceneggiatura Best First Work, Screenplay 90

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki, Raija Talvio Musica Music: Mikko Mattila, Jone Takamäki Costumi Costumes: Susanna Laurola

Interpreti Cast: Timo Eränkö, Kari Heiskanen, Asmo Hurula, Sakke Järvenpää, Sakari Kuosmanen, Dave Lindholm, Mikko Mattila, Pate Mustajärvi, Tuomari Nurmio Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions

sinossi Disgustati dalla vita impossibile del loro quartiere, diciassette uomini di nome Frank decidono di partire ognuno per proprio conto, dandosi appuntamento ad Eira, un luogo che si trova dall’altra parte della città. I loro destini dovranno intrecciarsi con i tentacoli di una metropoli spietata e inesorabile, piena di pericoli che li costringe a muoversi in maniera disordinata, come viaggiatori spaesati e confusi. Tra morte, incontri inquietanti, ritrovamenti, ognuno dei diciassette Frank seguirà la sua strada, dimenticando spesso la ragione che è alla base della loro odissea metropolitana.

synopsis Disgusted by the impossible life in their district, seventeen men named Frank decide to leave on their own, and give themselves an appointment in Eira, a place on the other side of the City. Their destinies will cross the pitiless tentacles of the big relentless metropolis, a place full of dangers that forces them to move in a disorganized fashion, like confused and bewildered travelers. Between death, worrying encounters, reunions, each one of the seventeen Franks will follow his own path, often forgetting the reason behind their metropolitan odyssee.

nota critica “Calamari Union è il poema di una città, dei suoi margini, dei suoi spazi pubblici, delle sue peculiarità. I personaggi sembrano dei gangster da quattro soldi e muoiono per una serie di avvenimenti costruiti sul modello del film d’azione. E quelli che non muoiono soccombono al fascino di femmes fatales o di valchirie (vedi la scena della parrucchiera). «L’idea era quella di farli morire tutti, o di farli sposare, il che è lo stesso. Poi mi sono lasciato intenerire e alla fine ne ho lasciati in vita due o tre, almeno fisicamente. Non so dire altro».” (Peter von Bagh, Aki Kaurismäki. Dialogo sul cinema, la vita, la vodka, Isbn Edizioni, Milano 2007)

critical note “Calamari Union” is the poem of a city, of its margins, its public spaces, of its peculiarities. The characters look like small time gangsters and die because of a succession of events built on the model of an action movie. The ones that do not die succumb to “femmes fatales” or Valkyries (see the hairdresser scene). “The idea was to kill them all, or get them married, which is the same thing. Then I let myself get emotionally attached and I let two or three of them live, at least physically. I do not know what else to say”. (Peter von Bagh, Aki Kaurismäki. Dialogo sul cinema, la vita, la vodka, Isbn Edizioni, Milan 2007)

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

OMBRE NEL PARADISO

AMLETO SI METTE IN AFFARI

Finlandia – 1986 – 35mm – colore - 75’

Finlandia - 1987 – 35mm – bn - 86’

Varjoja paratiisissa

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Raija Talvio Scenografia Set design: Partti Hilkamo Costumi Costumes: Tuula Hilkamo Interpreti Cast: Matti Pellonpää, Kati Outinen,

Sakari Kuosmanen, Esko Nikkari, Kylli Köngäs, Pekka Laiho, Jukka-Pekka Palo, Svante Korkiakoski, Mari Rantasila, Safka Pekkonen, Antti Ortamo, Mato Valtonen Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Raija Talvio Scenografia Set design: Pertti Hilkamo Musica Music: Dmitrij Sostacovic

Costumi Costumes: Tuula Hilkamo Interpreti Cast: Pirkka-Pekka Petelius,Esko Salminen, Kati Outinen, Elina Salo, Esko Nikkari, Kari Väänänen, Puntti Valtonen, Mari Rantasila, Turo Pajala, Aake Kalliala Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions

sinossi Nikander è un autista di camion della spazzatura che conduce una vita solitaria. Una sera conosce in un supermarket Ilona, una cassiera dall’aria timida e malinconica. Dopo una notte in cella per rissa, Nikander ottiene un appuntamento da Ilona e tra i due inizia una relazione che si basa più sulla loro innata solitudine che su un sentimento effettivo. Licenziata, la ragazza fa un colpo di testa che potrebbe costarle caro, al quale però pone rimedio Nikander, che nel frattempo la ospita a casa sua. Ilona però sembra più attratta dal suo nuovo datore di lavoro, mentre Nikander riprende la sua vita solitaria tra bar, cinema e discoteche. Il presente è difficile e per i due il futuro necessita di una svolta radicale che li attende al di là del mare.

synopsis Nikander is a garbage truck driver and leads a lonely life. One evening he meets Ilona in a supermarket, a cashier with a timid and melancholic look. After a night in a cell for a fight, Nikander obtains an appointment from Ilona and a relation begins between the two characters, one that is based more on their utter loneliness than real affection. Fired, the girl loses her temper and it could cost her a lot, but Nikander sees to it and in the meantime, lets her stay at his place. Ilona seems more attracted by her new employer, while Nikander restarts leading his lonely life, between bars, cinemas and night-clubs. The present is difficult, and the future needs a radical change for both of them, a future that awaits them on the other side of the sea.

sinossi Libero adattamento in chiave contemporanea dell’Amleto di Shakespeare. Klaus è l’amante di Gertrude e, per liberarsi del marito di lei, lo avvelena, sperando di impadronirsi della sua impresa portare a compimento un importante affare con una delle maggiori industrie rivali. A intralciare le mire di Klaus c’è però il giovane Amleto, figlio di Gertrude, entrato in possesso del 51% delle azioni dell’industria. Klaus decide dunque di eliminare anche lui, ma ogni tentativo sembra andare a vuoto, mentre i vari protagonisti della vicenda muoiono uno ad uno per casi fortuiti: Polonius resta vittima di una pallottola vagante, Gertrude muore avvelenata da un pollo arrosto destinato ad Amleto, Ofelia soccombe a un’overdose nella sua vasca da bagno. Ma il destino dello stesso Amleto sta in bilico tra tutti questi delitti e il suo stesso castigo...

synopsis Free spirited and contemporary adaptation of ShakespearÈs Hamlet. Klaus is GertrudÈs lover and, in order to free themselves of her husband, they poison him, hoping to take control of his business and conclude an important deal with his main rival. But, young Hamlet, GertrudÈs son, is more than willing to hinder Klaus, and has taken over 51% of the companies’ shares. Klaus therefore decides to take him out too, but every attempt seems to fail while all the others involved in the affair die in accidents one after the other: Polonius remains the victim of a stray bullet, Gertrude dies poisoned by a chicken meant for Hamlet, Ofelia succumbs to an overdose in her bathtub. But Hamlet’s destiny is hanging on the edge between all these crimes and his own punishment…

nota critica “Ombre nel paradiso, nel suo proporsi come una love story dei poveri, non esita a sfruttare il rigore dei ruoli assegnati dalla società ai due protagonisti e a chi gravita loro intorno, per indurre sulla realtà stessa dei loro sentimenti una sorta di rispondenza ad una meccanica imposta loro dall’alto.” (Massimo Causo, Cineforum n. 297, settembre 1990). “Il film racconta la storia d’amore tra un conducente di camion dell’immondizia e una cassiera di supermarket. È un film sui perdenti, sul bisogno d’amore e anche sull’umiltà la dignità e l’orgoglio.” (Aki Kaurismäki, in F. Bono, B. Fornara, A. Signorelli, Aki Kaurismäki, Bergamo Film Meeting 1990) premi awards: 1987 Jussi Awards: Miglior Film Best Film 92

Hamlet liikemaailmassa

critical note “Shadows in Paradise (Varjoja paratiisissa) despite being offered as a poor peoplÈs love story, does not hesitate to use the rigidity of the roles assigned by society to the two characters and who gravitates around them, to influence the reality of their feelings as a response to a mechanism imposed on them from high above.”(Massimo Causo, Cineforum n. 297, September 1990) “The film tells the tale of the love between a garbage truck driver and a supermarket cashier. It’s a film about losers, about the need for love and for humility, dignity and pride.” (Aki Kaurismäki, in F. Bono, B. Fornara, A. Signorelli, Aki Kaurismäki, Bergamo Film Meeting 1990)

nota critica “Amleto si mette in affari è la rappresentazione inventiva, nera, sardonica di una società materialistica di corrotti e crudeli, dove il denaro è motore primo e il potere viene esercitato per rapacità, dove il protagonista è, secondo le parole di AK, «un giovane sensibile e il cui cuore è caldo come un frigorifero». Ed è sempre AK a suggerire di non farsi sviare dalle apparenze, anche da quelle cinematografiche: «Non lasciatevi ingannare dalla plastica bellezza di questo film: la faccenda riguarda il denaro, questione di vita o di morte».” (Bruno Fornara, Proletari in Cadillac, in F.Bono, B. Fornara, A. Signorelli [a cura di], Aki Kaurismäki, op. cit.)

critical note “Hamlet goes in business (Hamlet liikemaailmassa) is the creative, dark, sarcastic representation of a materialist society filled with corruption and cruelty, where money is the engine and power is exercised for avidity, in which the character is, according to AK, “a sensitive young man who’s heart is as warm as a fridge”. And it is still AK who suggests to not let yourself be fooled by appearances, even the filmic ones: “Do not let yourself be fooled by the physical beauty of this film: it’s about money, life and death.”

premi awards: 1988 Jussi Award: Migliore Scenografia Best Screenplay 93


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

ARIEL

LENINGRAD COWBOYS GO AMERICA Finlandia / Svezia 1989 DVD – colore - 90’

Finlandia – 1988 – DVD – colore - 73’ Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Raija Talvio Scenografia Set design: Risto Karhula Musica Music: Olavi Virta Costumi Costumes: Tuula Hilkamo

Interpreti Cast: Turo Pajala, Susanna Haavisto, Matti Pellonpää, Eetu Hilkamo, Erkki Pajala, Matti Jaaranen, Hannu Viholainen, Jorma Markkula, Tarja Keinänen, Eino Kuusela, Kauko Laalo, Jyrki Olsonen, Esko Nikkari Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions

sinossi La miniera in Lapponia dove Taisto lavora chiude. Ritirata la liquidazione, l’uomo prende la Cadillac bianca, regalatagli da un suo collega prima di togliersi la vita, e parte verso sud. Derubato di tutti i suoi soldi da due rapinatori, Taisto va avanti con lavori occasionali al porto, dormendo in un dormitorio pubblico. Il destino gli fa incontrare Irmeli, vigile urbano che, invece di fargli una contravvenzione, lo invita a vivere con lei e suo figlio, Riku. Dopo aver venduto la Cadillac, Taitso incontra uno dei suoi rapinatori e lo aggredisce, con il risultato di finire in prigione, condannato a una pesante pena. Per l’uomo è l’inizio di una serie di vicissitudini alterne, che lo portano a fuggire, legando il suo destino a quello di Irneli, di Riku e di Mikkonen, un amico conosciuto in prigione.

synopsis The Laponian mine where Taisto works shuts down. After receiving his severance pay, the man takes his white Cadillac, given to him by a colleague who then committed suicide, and leaves for the south. After losing all his money to two muggers, Taisto keeps going thanks to occasional jobs down at the port and sleeping in a public dormitory. Destiny makes him meet Irmeli, a traffic warden, who instead of handing him a fine, invites him to live with her and her son, Riku. After selling the Cadillac, Taitso encounters one of his muggers and assaults him, with prison as a result and a long time behind bars. For the man this is the beginning of a series of alternate vicissitudes that will push him to escape, tying his destiny to Irmeli’s, Riku’s and Mikkonen’s, a friend he met in prison.

nota critica “In Ariel i vaghi modi da film noir devono fare i conti con un vuoto di sentimenti all’interno del quale s’inscrive la storia d’amore tra Taitso e Irmeli: anche qui tutto sembra rispondere ad un meccanismo inesorabile che scrive il destino dei protagonisti, persino il coup de foudre dell’amore tra Taitso e Irmeli, che, pur producendo una rottura dei ruoli (la donna abbandona subito il suo posto di vigile urbano), sembra nascere tuttavia come per attrito, e si risolve comunque in una sistemazione dei due in nuovo ruoli, non meno coercitivi ed emarginati.” (Massimo Causo, Cineforum n. 297, settembre 1990)

critical note “In Ariel, the vague film noir method must account with an emptiness of feeling within which the love story between Taitso and Irmeli writes itself: even here, everything seems to respond to a relentless mechanism that writes the characters destiny, even the suddenness of their love, that despite producing a rupture in the roles (the woman suddenly abandons her traffic warden job), seems to be born from what seems to be attrition, and it resolves itself in an arrangement where they both change roles, no less coercive and emarginated”.

premi awards: 1989 Moscow IFF: Turo Pajala Miglior Attore Best Actor, Premio Fipresci Prize 1991 National Society of Film Critics Awards: Miglior Film Straniero Best Foreign Film 94

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Raija Talvio Scenografia Set design: Heikki Ukkonen, Kari Laine Musica Music: Mauri Sumén Costumi Costumes: Tanja Tolonen

Interpreti Cast: Matti Pellonpää, Kari Väänänen, Sakke Järvenpää, Heikki Keskinen, Pimme Korhonen, Sakari Kuosmanen, Puka Oinonen, Silu Seppälä, Mauri Sumén, Mato Valtonen, Pekka Virtanen, Nicky Tesco, Olli Tuominen, Kari Laine Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions

sinossi Da qualche parte nella Tundra, i Leningrad Cowboys, uno scadente gruppo di musicisti che sfoggia acconciature bizzarre e scarpe a punta ricurva, falliscono miseramente l’audizione con un funzionario sovietico, che li giudica buoni solo per l’America. Guidata dal prepotente manager Vladimir, la band decide allora di provare a far fortuna negli States, portandosi dietro, sul tetto della Cadillac, il corpo del loro bassista, congelatosi provando per tutta la notte all’aperto, e senza riuscire a liberarsi di Igor, lo scemo del villaggio. Giunti a New York, i musicisti vengono rifiutati dall’agente con cui avevano preso contatto, ma vengono ingaggiati per una festa nuziale in Messico. Il Messico, però, è lontano e lungo la strada i Leningrad Cowboys sopravvivono all’avventuroso viaggio esibendosi in squallidi locali e cambiando musica ad ogni tappa: country, jazz, rhythm and blues, rock...

synopsis Somewhere in the Tundra, the Leningrad Cowboys, a group of musicians with strange haircuts and curved pointy shoes passed its glory days, is miserably failing the audition with a Soviet Officer that judges them only good for America. Driven by their bully of a manager, Vladimir, the band then decides to try their luck in the States, taking the body of their bass player, who froze to death after practicing all night, on the roof of their Cadillac, without managing to let go of Igor, the village idiot. Arrived in New-York, the musicians are turned away by the agent they were in contact with, but are hired for a wedding in Mexico. Mexico, however, is very far and along the way, the Leningrad Cowboys survive the adventurous journey by putting up shows in horrible bars and changing music with every stop: country, jazz, rhythm and blues, rock…

nota critica “A guardare l’asciutta commedia di Kaurismäki Leningrad cowboys go America, uno sente che il regista e autore finlandese preferirebbe morire piuttosto che sorridere. Questa è sia segno di quanto sia figo, sia espressione dei principi comici. Le gags di Kaurismäki non sono create per farci ridere; questo richiederebbe troppa energia comica. I suoi film sono principalmente farse, ma i loro ritmi sono glaciali e sono infusi con una qualità di melanconia leggera. Queste gags galleggiano nella testa del pubblico e quando esso le registra, non v’è rilascio, non c’è botta. Sono fatte per farci accennare col capo, lentamente, al riconoscimento. O magari farci battere gli occhi.” (Hal Hinson, Washington Post /3/1991)

critical note “Watching Aki Kaurismäki’s surreally deadpan comedy Lenigrad Cowboys Go America, you get the feeling that the Finnish writer-director would rather die than crack a smile. This is both a sign of cool and an expression of comic principles. Kaurismäki’s gags aren’t designed to make us laugh; that would require far too much comic energy. His movies are wildly farcical, but their rhythms are glacial and they are suffused with a quality of weightless melancholy. The gags float into your head, and when they register, therÈs no release, no kick. They’re meant to make you nod, slowly, in recognition. Or perhaps blink.” (Hal Hinson, Washington Post /3/1991)

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

LA FIAMMIFERAIA

HO AFFITTATO UN KILLER

Tulitikkutehtaan tyttö

I hired a contract killer

Finlandia / Svezia – 1990 35mm – colore - 70’

Finlandia / Svezia 1990 35mm – colore - 80’

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: Risto Karhula Musica Music: Reijo Taipale Interpreti Cast: Kati Outinen, Vesa Vierikko, Elina Salo,

Esko Nikkari, Reijo Taipale, Silu Seppälä, Outi Mäenpää, Marja Packalén, Richard Reitinger, Helka Viljanen, Kurt Siilas, Ismo Keinänen, Klaus Heydemann Produttori Producers: Aki Kaurismäki, Klas Olofsson, Katinka Farag Produzione Production: Villealfa Filmproductions, Svenska Filminstitutet

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: John Ebden, Mark lavis Costumi Costumes: Simon Murray Interpreti Cast: Jean-Pierre Léaud, Margi Clarke,

Kenneth Colley, T.R. Bowen, Imogen Claire, Angela Walsh, Cyril Epstein, Nicky Tesco, Charles Cork, Michael O’Hagan, Tex Axile, Walter Sparrow, Tony Rohr, Joe Strummer, Peter Graves, Serge Reggiani, Ette Elliot Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Filmproductions, Svenska Filminstitutet

sinossi Iris lavora in una fabbrica di fiammiferi e porta tutti i soldi che guadagna a casa, dove vive con il padre e la madre. Una sera, in una balera, viene invitata a ballare da un uomo, Aarne, che poi la porta con sé a casa e trascorre la notte con lei. Rimasta incinta,, Iris cerca di nuovo Aarne, che però la tratta con crudeltà e le lascia dei soldi per abortire. Per Iris è l’inizio di una vita di spietatezza e difficoltà, che la condurrà ad atti estremi.

synopsis Iris works in a match factory and brings all the money she earns home, where she lives with her parents. One evening, in a dance hall, she is invited to dance by a man, Aarne, who then takes her home and spends the night with her. Pregnant, Iris looks for Aarne again, but he treats her with cruelty and leaves her some money for the abortion. For Iris this is the beginning of a very difficult life without pity that will push her to extreme actions.

nota critica “La fiammiferaia, che chiude la trilogia proletaria del regista (gli altri due titoli sono Ombre nel Paradiso e Ariel), descrive in maniera secca ed essenziale la bruta realtà di un vivere quotidiano circondato da macchine, immerso nell’indifferenza familiare, scandito dai tempi di una squallida solitudine. Bisogna ammetterlo: Äki non è un ottimista. I protagonisti dei suoi film sono sempre dei perdenti: uomini e donne che non possono fare altro che accettare il loro destino” (Emilio Gigliotti, Panoramiche n. 2, aprile/maggio 1992) “La fine de La fiammiferaia non è una fine triste, per come la vedo io. In ogni caso la ragazza è riuscita a liberarsi della società, e questo è positivo. È un film più introspettivo e con meno azione, incentrato sulla pazzia del mondo contemporaneo, sulle alienazioni che ci siamo abituati a subire, ma che giorno dopo giorno ci annientano.” (Aki Kaurismäki)

critical note “The match factory girl, which closes the proletarian trilogy of the director (the other two titles being Shadows in Paradise and Ariel), describes, in a dry and essential manner, the harsh reality of an everyday life surrounded by machines, immersed in familial indifference and articulated by the terrible loneliness of the times. We have to admit: Aki is not an optimist. The characters of his films are always losers: men and women that cannot do anything else than accept their destiny.” (Emilio Gigliotti, Panoramiche n. 2, April/May 1992) “The end of The match factory girl is not a sad ending the way I see it. In any case, the girl managed to free herself of society, and that is positive. It’s a more introspective film with less action, centered on the madness of the contemporary world, on the alienations we are used to suffer and destroy us day after day.”(Aki Kaurismäki)

sinossi Henri Boulanger è un impiegato francese di una ditta di Londra. Licenziato all’improvviso e incapace di immaginare per sé una vita diversa da quella che ha condotto sinora, l’uomo decide di morire. Ma togliersi la vita non fa per lui, così, dopo un paio di tentativi di suicidio andati male, decide di ingaggiare un killer che faccia il lavoro per lui. In uno squallido bar Henri incontra il capo di un’organizzazione specializzata in questo tipo di “servizi”, versa mille sterline e stringe un accordo dal quale non potrà in nessun modo recedere. Quando però Henri conosce la dolce fioraia Margaret, se ne innamora subito e cambia idea: morire ora gli sembra una cosa orribile, ma fermare il killer che sempre più si avvicina a lui per portare a termine il suo compito non è certo facile.

synopsis Henri Boulanger is a French employee of a company in London. Suddenly fired and incapable of imagining a different life for himself than he has lived until now, the man decides to die. But suicide does not suit him, and so, after a couple of suicide attempts go wrong, he decides to hire a killer to do the job for him. In a horrible bar HHHenri meets the Chief of an organization specialized in such “services”, hands over a thousand pounds and closes a deal that he will not be able to get out of. When, however, Henri meets the sweet Flower Shop girl Margaret, he quickly falls in love and changes his mind: dying now seems a horrible thing, but stopping the killer that is getting ever closer to him to complete the contract will not be easy.

premi awards: 1990 Berlin IFF – Sezione Forum: Premio Interfilm Prize, Menzione speciale OCIC Special Mention 1991 Jussi Award: Miglior Regia, Attrice, Attore non Protagonista, Attrice Non Protagonista Best Direction, Actress, Supporting Actor 96

nota critica “Kaurismäki si è costruito un apparato stilistico con cui può sfidare tranquillamente il banale, e anzi sfruttarlo per mandare avanti l’azione. Raramente si è visto un regista fare così poco conto sui dialoghi , evitare di cercare battute memorabili, ma risolvere tutto nella prevedibilità o nell’ellissi. Una volta impostata la storia, per Kaurismäki sembra che la sorpresa maggiore debba venire dall’aggirare - appunto - la sorpresa. (...) In questo caso è aiutato da un Jean-Pierre Leaud eccezionale, spaesato e stranito (francese a Londra, sia nella finzione che nella realtà del set), un po’ Buster Keaton un po’ kafkiano, del tutto antinaturalista e intelligentemente poco ‘simpatico’, per nulla ruffiano” (Alberto Pezzotta, Segnocinema n. 48, marzo/aprile 1991)

critical note “ Kaurismäki has built himself a stylistic apparatus with which he can easily defy the common, and even use it to move the action forwards. Rarely has a director been seen doing so little for dialogues, avoiding memorable oneliners, but resolving everything in predictability or in ellipsis. Once the story is set, it seems that the main surprise must come from avoiding – indeed – surprise for Kaurismäki. (…) in this case, he is helped by an exceptional Jean-Pierre Leaud, confused and bemused (French in London, in fiction and in the reality of the set), a little Buster Keaton, a little Kafkaesque, all in all anti-naturalist and intelligently not very sympathetic, and in no way common. (Alberto Pezzotta, Segnocinema n. 48, March/April 1991)

premi awards: 1991 Jussi Award: Miglior Fotografia Best Screenplay 97


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

VITA DA BOHÈME

TATJANA

Finlandia/Francia/Svezia/Germania 1992 – 35mm – b/n - 100’

Finlandia/Germania 1994 35mm – b/n - 65’

La vie de bohème

Pidä huivista kiinni, Tatjana

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Vaikko Aaltonen Scenografia Set design: John Ebden Costumi Costumes: Simon Murray Interpreti Cast: Matti Pellonpää, Evelyne Didi, André

Wilms, Kari Väänänen, Christine Murillo, Jean-Pierre Léaud, Laika, Carlos Salgado, Alexis Nitzer, Sylvie Van den Elsen, Gilles Charmant, Dominique Marcas, Samuel Fuller, Jean-Paul Wenzel, Louis Malle Produttore Producer:: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki, Sakke Järvenpää Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: Kari Laine, Markku Pätilä, Jukka Salmi Musica Music: Veikko Tuomi

Costumi Costumes: Tuula Hilkamo Interpreti Cast: Kati Outinen, Matti Pellonpää, Kirsi Tykkyläinen, Mato Valtonen, Elina Salo, Irma Junnilainen, Veikko Lavi, Pertti Husu, Viktor Vassel, Carl-Erik Calamnius, Atte Blom, Mauri Sumén Produttore Producer:: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik Oy, Pandora Film

sinossi Liberamente ispirato al romanzo di Jenri Murger Scènes de la via de bohème. Nella Parigi contemporanea, tre artisti squattrinati diventano amici: Rodolfo è un pittore albanese senza visto, Marcel è un povero scrittore senza editore, Schaunard è un compositore di rumorosa musica post-moderna. Nessuno dei tre riesce ad affermarsi, così vanno avanti di espedienti, cercando di racimolare il necessario a pagare l’affitto e a sfamarsi miseramente. Marcel ha una relazione con Musette, mentre Schaunard non ha difficoltà a procurarsi le donne e Rodolfo è legato solo al suo cane.

synopsis Freely inspired by the Jenri Murger novel Scènes de la via de bohème and set in contemporary Paris, it talks about three broke artists: Rodolfo, an Albanian painter without a visa, Marcel, a poor writer without an editor and Schaunard, a loud post-modern musical composer. None of the three manages to affirm himself and so, they keep going thanks to small jobs, looking to scrape the necessary together to pay rent and eat meagerly. Marcel has a relation with Musette, while Schaunard doesn’t have problems to find women and Rodolfo is only attached to his dog.

sinossi Valto è un sarto, beve caffé ed è dominato da una madre gelida e scostante. Reino fa il un meccanico, beve vodka e, come l’amico Valto, si sfoga suonando forsennatamente il rock. Riparata la vecchia automobile Volga di Valto, i due decidono di concedersi un giro fuori dalla periferia di Helsinki, verso il Sud. Per strada, il loro destino si intreccia con quello di due giovani donne, che chiedono loro un passaggio: la estone Tatjana e la russa Klavdia. I quattro condividono pasti, stanze d’albergo, chilometri in auto, mentre qualcosa nasce tra Reino e Tatjana e la strada li porta verso Tallin.

synopsis Valto is a tailor, drinks coffee and is dominated by a gelid and unsociable mother. Reino is a mechanic, drinks vodka, and like his friend Valto, he chills out by loudly playing rock. Once Valto’s old Volga (car) is fixed, the pair decides to allow themselves a trip outside the outskirts of Helsinki towards the south. On the road, destiny will lead them to meet two women, that ask for a lift: the Estonian Tatjana and Russian Klavdia. The four of them will share meals, hotel rooms, miles in the car, while something will begin between Reino and Tatjana and the road takes them towards Tallin.

nota critica “Kaurismäki riesce a dimostrare che la commozione non è territorio privilegiato della prolissità, che gli amori sfortunati di tre artisti spiantati, col cuore pieno e il portafogli vuoto, possono divertire, coinvolgere ed emozionare anche in assenza di un fastoso apparato scenografico-musicale. La Parigi di questa Bohème somiglia a uno spazio concettuale, un’astrazione in scintillante bianco e nero.” (Leonardo Gandini, Panoramiche, n. 5-1993)

critical note “Kaurismäki manages to demonstrate that emotions are not the privileged territory of wordiness, and that the love of three unlucky artists, with their full heart and an empty wallet, can entertain, involve and move even in the absence of an imposing scenic and musical apparatus. The Paris in this Bohème looks like a conceptual space, an abstraction in scintillating black and white.” (Leonardo Gandini, Panoramiche, n. 5-1993)

nota critica “Incursione all’indietro in una landa mentalmente solitaria, protesa verso un generico Sud, obiettivo di due amici usciti da un fumetto e da un disco volante, Valto e Reino, [...] demenziale coppia e demenziale viaggio, a cui si aggiungono due ragazze che fanno l’autostop. [...] Questo, ha detto Aki, è il mio film d’addio alla Finlandia perduta, ora troppo intrisa di ‘modernità’.” (Mariuccia Ciotta, in Il Cinema, Einaudi, Torino 2012)

critical note “Backwards incursion in a mentally lonely moor, striving towards a generic south, objective of two friends straight out of a comic-book and a flying saucer, Valto and Reino, […] demented couple and demented journey, to which two hitch-hiking girls will be added to. […] This, has said Kaurismäki, is my goodbye film to lost Finland, now too full of “Modernity.” (Mariuccia Ciotta, in Il Cinema, Einaudi, Torino 2012)

premi awards: 1992 Berlin IFF – Sezione Forum: Premio Fipresci Prize 1992 European Film Award : Matti Pellonpää Miglior Attore Best Actor, André Wilms Miglior Attore non Protagonista Best Supporting Actor 98

1993 Nastri d’Argento: Nastro d’Argento Europeo European Silver Ribbon 1993 Jussi Award: Miglior Regista Best Direction

premi awards: 1995 Jussi Award: Miglior Film, Fotografia Best Film, Cinematography 99


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

LENINGRAD COWBOYS MEET MOSES

TOTAL BALALAIKA SHOW

Finlandia/Germania/Francia 1994 – colore - 92’

Finlandia 1993 – 35mm - colore - 55’

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: John Ebden Musica Music: Mauri Sumén Interpreti Cast: Twist-Twist Erkinharju, Ben Granfelt,

sinossi Il sequel di Leningran Cowboys Go America ritrova la band di nuovo in Siberia, dopo aver trascorso alcuni anni in Messico tra alterne fortune. Il loro manager è sempre Vladimir, che, in seguito a una profonda rivoluzione interiore, ha deciso di farsi chiamare Moses. Il viaggio in nave attraverso l’oceano è lungo e l’intera band, presa da forti dubbi sulle sue vere intenzioni, è in rivolta contro Moses. All’arrivo in Europa li attendono molti guai, le difficoltà aumentano e diventa sempre più difficile trovare denaro, rifornirsi di benzina e provvedere a cibo e bevande. Inoltre, un agente della CIA è sulle loro tracce, alla ricerca del naso della Statua della Libertà. nota critica “Se i Leningrad cowboys hanno un’altra occasione per dare sfogo alla loro comicità surreale ma soprattutto alla loro musica, Kaurismäki ha invece la possibilità di cimentarsi con un genere ormai sorpassato come la commedia del cinema muta, a cui il dittico dedicato alla band finlandese si rifà apertamente. Numerose le gag, tenute insieme, come da tradizione, proprio dalla musica, che scandisce i tempi e i modi del film. Divertente di una comicità che miscela abilmente malinconia e surrealismo, legate tra loro da una colonna sonora bella quanto basta. (Matteo Contin, Rapporto Confidenziale)

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Sakke Järvenpää, Jore Marjaranta, Ekke Niiva, Jyri Närvänen, Pemo Ojala, Silu Seppälä, Mauri Sumén, Mato Valtonen, Matti Pellonpää, Kari Väänänen, André Wilms Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY, Pandora, Pyramide, La Sept

synopsis The sequel to Leningrad cowboys go America finds the band in Siberia once again, after having spent a few years in Mexico in between bouts of luck. Their manager is still Vladimir, who, after a profound inner revolution, has decided to be called Moses. The boat journey across the ocean is a long one and the entire band, taken by strong doubts regarding his real intentions, is revolting against Moses. Many problems await them as they arrive in Europe, there are more difficulties and it becomes always harder to find money, fuel, food and drink. Moreover, a CIA agent is on their tale, looking for the Statue of Liberty’s nose. critical note If the Leningrad Cowboys have another chance to vent their surreal comicality but most importantly their music, Kaurismäki has instead the chance to anchor himself in a genre that he now surpasses, like comedy in silent cinema to which the two sided tribute to the Finnish band is openly redone. Numerous gags, traditionally held together by the actual music, articulate the time and manner of the film. Comically entertaining because of a clever mix of melancholy and surrealism, these are linked by a soundtrack. ( Matteo Contin, Rapporto Confidenziale)

Regia Direction: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Heikki Ortamo Montaggio Editing: Timo Linnasalo Suono Sound: Jouko Lumme Interpreti Cast: Leningrad Cowboys, Coro Alexandrov,

Corpo di Ballo dell’Armata Rossa, diretti da Igor Agafonnikhov Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

sinossi Il 2 giugno 1993, la Piazza del Senato di Helsinki ha visto accorrere 70.000 spettatori per assistere al concertoevento in cui la band finlandese dei Leningrad Cowboys si è esibita assieme ai 100 coristi, ai 40 orchestrali e ai 20 danzatori dell’Alexandrov Ensemble, ovvero il “gigante musicale” dell’Armata Rossa.

synopsis On 2nd June 1993, the Senate Square in Helsinki saw 70 000 spectators assist to the concert in which the Finnish band, Leningrad Cowboys organized an exhibition with 100 choir singers, 40 musicians and 20 dancers from the Alexandrov Ensemble, or in other words, the musical giant of the Red Army.

nota critica “Con una produzione spettacolare – costumi ed esibizioni a gogo in un contesto storico, il tipo di evento che fa pensare a uno, “è successo davvero?” E che magnifico insieme di canzoni tradizionali e contemporanee, dall’inno nativo dell’apertura, Finlandia agli adattamenti intelligenti di classici del rock occidentale come Happy together dei Turtles, Give me all your money dei ZZ Top e Sweet home Alabama di Lynyrd Skynyrd, è un programma creato per servire da vetrina ai vari gruppi facendo quel che fanno meglio, un’insieme eclettico di urli reverenti, esortazioni patriottiche, battute debole e dialoghi transculturali affettuosi. E questi sanno suonare davvero – scherzi a parte, il talento musicale è costantemente altissimo in tutto il film.” (David Blakeslee, www.criterioncast.com)

critical note “What a spectacular production – costumes and pageantry galore in a historic setting, the kind of event that one looks back on and wonders, “did that really happen?” And what a magnificent blend of traditional and contemporary songs, from the opening native land hymn, Finlandia to clever adaptations of Western classic rock staples like The Turtles’ Happy together, ZZ Top’s Give me all your money and Lynyrd Skynyrd’s Sweet home Alabama, it’s a program designed to showcase the various acts doing what they do best, an eclectic blend of reverent bellowing, patriotic exhortation, whimsical in-jokes and affectionate transcultural dialogue. And these guys can really play too – all joking aside, the musicianship hits a consistently high standard throughout the entire set.” (David Blakeslee, www.criterioncast.com)

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

NUVOLE IN VIAGGIO

JUHA

Kauas pilvet karkaavat

Finlandia/Germania 1996 – 35mm – colore - 96’

Finlandia, 1999 – 35mm – b/n - 78’

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: Markku Pätilä, Jukka Salmi Musica Music: Shelley Fisher Costumi Costumes: Tuula Hilkamo

Interpreti Cast: Kati Outinen, Kari Väänänen, Elina Salo, Sakari Kuosmanen, Markku Peltola, Matti Onnismaa, Matti Pellonpää, Pietari, Shelley Fisher, Markus Allan, Pauli Granfelt, Kari Lindqvist Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY, Pandora Film

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: Markku Pätilä Musica Music: Anssi Tikanmäki

Costumi Costumes: Marja-Leena Hukkanen Interpreti Cast: Sakari Kuosmanen, Kati Outinen, André Wilms, Markku Peltola, Elina Salo, Ona Kamu, Outi Mäenpää, Tuire Tuomisto, Tatiana Soloviova Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

sinossi Ilona e Lauri sono felicemente sposati. Lei lavora come capocameriera nel ristorante Dubrovnick di Helsinki, lui fa il conducente di tram. Quando Lauri viene estratto tra i dipendenti che devono essere licenziati per un ridimensionamento del personale, l’uomo cerca un’altra occupazione e rifiuta orgogliosamente il sussidio di disoccupazione. Poco dopo la crisi colpisce anche il ristorante in cui lavora Ilona e la donna perde il posto. Non è facile trovarne un altro dello stesso livello, ma Ilona si adatta anche a fare la cameriera di sala. Sempre più affranti e scoraggiati, Lauri e Ilona dovranno resistere alle avversità, in attesa che le nuvole nel loro cielo compiano il loro viaggio.

synopsis Ilona and Lauri are happily married. She works as the head waitress in the Dubrovnick restaurant in Helsinki, he is a tram driver. When Lauri is picked to be part of the employees that will lose their jobs because of downsizing, the man looks for another job and refuses unemployment benefits because of pride. Shortly after, the crisis strikes the restaurant in which Ilona works and she loses her job too. It is not easy to find another job at the same level, but Ilona adapts to being a normal waitress. Always more exhausted and discouraged, Lauri and Ilona will have to resist to adversity, while waiting for the clouds in their sky to finish their journey.

sinossi Dal romanzo omonimo di Juhani Aho. Juha e Marja sono sposati e vivono felici in una fattoria. Un giorno nella loro esistenza entra Shemeikka, un uomo proveniente dalla città: la sua auto è in panne e, mentre Juha si offre di ripararla, l’uomo, attratto da Marja, cerca di sedurla. Marja resiste ma l’idea di una vita migliore in città inculcatale da Shemeikka non cessa di tormentarla, così, quando l’uomo si rifà vivo, la donna non resiste e fugge con lui. Sedotta e abbandonata in un bordello cittadino, Marja cerca di ribellarsi, ma ogni tentativo è inutile. Nel frattempo al villaggio Juha, oggetto di scherno da parte dei compaesani, decide di vendicarsi.

synopsis Based on the equally named Juhani Aho novel. Juha and Marja are married and live happily together on a farm. One day Shemeikka, a man from the city entres their existence: his car has broken down and while Juha offers to fix it, the man, attracted to Marja, tries to seduce her. Marja resists but the idea of a better life in the city, brought on by Shemeikka, keeps coming back to her. And so, when the man shows up again, the woman cannot resist and escapes with him. Seduced and abandoned in a city brothel, Marja tries to rebel, but every attempt is useless. In the meantime, in the village, Juha, subject of jokes, decides to take his revenge.

nota critica “È l’atmosfera inconfondibile in cui si sviluppano le storie di Kaurismäki, dove colori puri e sensibili cercano di spiccare nel gelo della messa in scena, che s’incarica di riferire invece la stasi della sensibilità e la fine della socialità. [...] È di Kaurismäki l’istinto drammaturgico beckettiano, il tocco favolistico e un po’ fumettistico, la grana letteraria dell’immagine. Pessimismo cosmico nei fatti, ottimismo nei colori, cioè nell’utopia, e gli uomini lì, incerti su questa altalena senza un conduttore, un responsabile da accusare, una verità di riferimento.” (Silvio Danese, Il Giorno, 12/4/1997).

critical note “It’s the unmistakable atmosphere in which Kaurismäki’s stories developp, where pure and sensitive colors look to stand out in the frost of the mise-en-scène, that takes charge of referring the stasis of sensibility and the end of society. […] Kaurismäki’s dramatic instincts are Becketian, the fable, almost comic-book like touch, the literary grain of the images. Cosmic pessimism towards facts, optimism towards colors, meaning in utopia, and men, there, uncertain on this swing with no driver, no responsible to accuse, a truth to refer to.” (Silvio Danese, Il Giorno, 12/4/1997).

premi awards: 1996 Cannes Film Festival: Premio OCIC della Giuria Ecumenica OCIC Prize of the Ecumenical Jury 1996 Festival di San Paolo: Premio del Pubblico Audience Award 1997 Jussi Award: Miglior Film, Sceneggiatura, Regia, Attrice protagonista, Attrice Non Protagonista Best Film, Screenplay, Direction, Actress, Supporting Actress 102

nota critica “Nato da una lontana infatuazione infantile per un film (la versione di Tapiovara del 1967) prima e per il romanzo poi, realizzato d’istinto, per una profonda necessità interiore e fisica insieme, Juha è tuttavia intessuto di una fitta rete di riferimenti cinefilici, di cui il regista è consapevole sino a crearsene un’ossessione, parallela in lui a quella della morte. [...] Juha è la camera verde del cinema non solo del passato, ovviamente non soltanto muto e non principalmente nordico. Di qui la sua smagliante bidimensionalità e la sua fragilità, la sua cupezza e la sua gioia di esistere, la sua appartenenza a un mondo separato, a un tempo non collocabile e non misurabile che è solo del cinema.” (Adelina Preziosi, Segnocinema n. 101).

critical note

Born from a distant childhood infatuation with a film (the 1967 version by Tapiovara) first and secondly for the book, made instinctively, because of a deep internal and physical need, Juha is nonetheless full of cinematic references, which the director knows about to the point of them becoming an obsession, parallel in him to the one for death. [...] Juha double dimensionality and fragility, darkness and joy of living, which belongs to a separate world, to a time that cannot be linked or measured that is only cinema. (Adelina Preziosi, Segnocinema n. 101).

premi awards: 1999 Berlin FF – Sezione Forum: Premio CICAE, Menzione Speciale CICAE Prize, Special Mention 103


I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

L’UOMO SENZA PASSATO

LE LUCI DELLA SERA

Mies vailla menneisyyttä

Laitakaupungin valot

Finlandia, 2002 – 35mm – colore - 97’ Finlandia, 2006 – 35mm – colore - 76’ Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Timo Linnasalo Scenografia Set design: Markku Pätilä Costumi Costumes: Outi Harjupatana

Interpreti Cast: Markku Peltola, Kati Outinen, Juhani Niemelä, Kaija Pakarinen, Sakari Kuosmanen, Annikki Tähti, Anneli Sauli, Elina Salo, Outi Mäenpää Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

sinossi Arrivato a Helsinki a bordo di un treno, un uomo viene derubato alla stazione da alcuni ragazzi, che lo lasciano a terra privo di sensi. Quando si risveglia, l’uomo si trova in ospedale ma non ricorda più nulla di sé, nemmeno il suo nome. Uscito dall’ospedale, vaga per la città sconosciuta, finendo in periferia, dove si stabilisce in un capanno pieno di attrezzi di lavoro. Chiamato da tutti M., l’uomo trova lavoro come saldatore in un cantiere e si lega a Irma, un’addetta ai servizi sociali. Arrestato per un equivoco, M. viene a sapere del suo passato grazie a un poliziotto, ma il ritorno alla sua vera vita gli riserverà amare sorprese. nota critica “Le citazioni che il regista inserisce nei suoi film non rientrano nelle categorie dell’imitazione o della copia. Qui, ancora una volta, le citazioni fanno parte di un’appassionante strategia che unisce a una profonda originalità una conoscenza vasta e generosa della tradizione e il rispetto dei suoi più talentuosi predecessori nella storia del cinema.. Le citazioni formano qui una sorta di motivo storico. La ragione è evidente: Kaurismäki rende omaggio a opere in cui il regista è riuscito a mettere in scena la speranza e le sue prospettive.” (Peter von Bagh, Aki Kaurismäki. Dialogo sul cinema, la vita, la vodka, Milano 2007).

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Scenografia Set design: Markku Pätilä Musica Music: Melrose Costumi Costumes: Outi Harjupatana

Interpreti Cast: Janne Hyytiäinen, Maria Järvenhelmi, Maria Heiskanen, Ilkka Koivula, Sergei Doudko, Andrei Gennadiev, Arturas Pozdniakovas, Matti Onnismaa, Sulevi Peltola, Antti Reini, Neka Haapanen Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

synopsis Arrived in Helsinki on a train, a man is robbed at the station by young men that leave him unconscious on the floor. When he wakes up, the man finds himself in hospital but cannot remember anything of his life, not even his name. Once out of the hospital, he roams the unknown city, finishing in the suburbs, where he sets up in a shed full of tools. Called M by everyone, the man finds work as a welder on a construction site and grows fond of Irma, a social worker. Arrested by mistake, M. comes to find out about his past thanks to a policeman, but the return to real life will have sour surprises in store for him.

sinossi Koistinen è un guardiano notturno che lavora per un grande magazzino di Helsinki. Buono di spirito, una sera Koistinen viene avvicinato durante il suo turno da una giovane donna, che lo seduce mentre i suoi complici svaligiano il magazzino. Complice suo malgrado del furto, Koistinen viene condannato dalla giustizia a pagare per la sua ingenuità e per reati che non ha commesso. L’unica persona che lo ama davvero è la padrona di un chiosco di salsicce.

synopsis Koistinen is a night guardian who works in a big store in Helsinki. Good spirited, one evening Koistinen is approached by a young girl during his shift, who seduces him whilst her accomplices rob the store. Accessory to a crime without willing to, Koistinen is condemned by justice to pay for his naivety and crimes he did not commit. The only person who really loves him is the female owner of a sausage stand.

critical note The quotes the director inserts within his films do not come into the category of copy or imitation. Here, once again, the quotes are part of a fascinating strategy that unites a profound originality, a vast and generous knowledge of traditions and the respect for his most talented predecessors in filmic history. The quotes form a historic motive. The reason is clear: Kaurismäki pays tribute to works in which the director captured the hope and prospectives. (Peter von Bagh, Aki Kaurismäki. Dialogo sul cinema, la vita, la vodka, Milano 2007).

nota critica “Le luci del crepuscolo del titolo paiono descrivere il protagonista, specchio di un contesto sociale apparentemente organizzato e funzionante, ma nella realtà soffocante e senza anima. “Racconto la Finlandia ricca e felice” ha provocatoriamente dichiarato in più occasioni il regista. Stavolta la “felicità” non sorprende un uomo senza memoria, [...] Koistinen tenta di cogliere l’attimo fuggente proprio perché ha un preciso ricordo del suo passato di vinto, e vorrebbe riscattarlo, tentando di frantumare una quotidianità che si ripropone identica a se stessa.” (Alessandro Leone, Il Ragazzo Selvaggio, n. 61, 2007)

critical note

“The Lights in the dusk of the title seems to indicate a description of the main character, mirror of an apparently organized and functioning social context but in a suffocating soulless reality. “I tell the story of the rich and happy Finland” has provocatively said the director on more than one occasion. This time happiness does not surprise a man without memory; […] Koistinen tries to catch the escaping moment because he has a precise recollection of his winning past, and would like to find it again by trying to smash a daily life that keeps repeating itself.”(Alessandro Leone, Il Ragazzo Selvaggio, n. 61, 2007)

premi awards:

premi awards:

2002 Cannes FF: Gran Premio della Giuria, Miglior Attrice Grand Prize of the Jury, Best Actress 2003 Oscar: Nomination per il Miglior Film Straniero Nomination as Best Foreign Film 2003 Bangkok IFF: Miglior Sceneggiatura, Attrice Best Screenplay, Actress

2007 Jussi Award: Miglior Film, Migliore Fotografia, Migliore Scenografia Best Film, Cinematography, Set Design

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

MIRACOLO A LE HAVRE

CENTRO HISTÓRICO

Le Havre

Portogallo, 2012 – DCP – colore - 90’ - TAVERN MAN (O TASQUEIRO) Regia Direction: Aki Kaurismäki. Fotografia Cinematography: Timo Salminen. Interpreti Cast: Ilkka Koivula

Finlandia/Francia/Germania 2011 – 35mm – colore - 93’ Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Timo Linnasalo Scenografia Set design: Wouter Zoon Costumi Costumes: Frédéric Cambier Interpreti Cast: André Wilms, Kati Outinen, Jean-Pierre

Darroussin, Blondin Miguel, Elina Salo, Evelyne Didi, Quoc Dung Nguyen, Laïka, François Monnié, Little Bob, Pierre Étaix, Jean-Pierre Léaud, Vincent Lebodo, Umban U’kset, Patrick Bonnel Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY, Pyramide, Pandora

sinossi Marcel Marx, ex-autore e noto bohemién, si è ritirato in esilio volontario nella città portuaria di Le Havre dove sente di aver raggiunto un rapporto più vicino alla gente, servendola attraverso l’onorevole, ma non troppo redditizia, professione di lustrascarpe. Ha dimenticato il sogno della scoperta letteraria e vive felicemente nel triangolo composto dal suo bar preferito, il suo lavoro e da sua moglie Arletty, quando il destino mette sul suo cammino un’immigrante rifugiata dall’Africa. Con Arletty finita a letto poiché seriemente ammalata, Marcel deve ancor’ una volta confrontarsi con il freddo muro dell’indifferenza umana con le sole armi dell’ottimismo e della solidarietà della gente del suo quartiere.

synopsis Marcel Marx, a former author and a well-known Bohemian, has retreated into a voluntary exile in the port city of Le Havre, where he feels he has reached a closer rapport with the people serving them in the occupation of the honourable, but not too profitable, of a shoe-shiner. He has buried his dreams of a literary breakthrough and lives happily within the triangle of his favourite bar, his work, and his wife Arletty, when fate suddenly throws in his path an underage immigrant refugee from the darkest Africa. As Arletty at the same time gets seriously ill and is bedridden, Marcel once more has to rise against the cold wall of human indifference with his only weapon of innate optimism and the unwavering solidarity of the people of his quartier.

nota critica “Miracolo a Le Havre è un melodramma ironico e dolce, scritto ai margini della cronaca quotidiana, che parla di immigrati clandestini come orde fameliche da temere, e dedicato alla fratellanza come trama di un tessuto umano e sociale capace di avvolgere e tenere calda la Storia. La dolcezza e l’ironia con cui Kaurismäki delinea il suo universo di figure che raccontano il presente è la traccia di una poetica capace di ridefinire le attese e i bisogni della realtà, raggiunta con la maturità da un autore che ha iniziato giocando umanamente con la tristezza dei disadattati e finendo col raccontare la felicità dei marginali.” (Massimo Causo, Corriere del Giorno)

critical note “Le Havre is a sweet and ironic melodrama, written on the limits of everyday reports that talk about illegal immigrants as of a starving horde to be feared, and it is dedicated to brotherhood as the plot behind a social and human material capable of containing the story and keeping it warm. The sweetness and irony with which Kaurismäki delineates his universe of figures that tell the present is the evidence of a poetry capable of redefining the expectations and needs of reality, achieved with the maturity of an author that started by humanly playing with the sadness of the unadapt and finishing by telling the story of the marginals’happiness.” (Massimo Causo, Corriere del Giorno)

premi awards: 2011 Cannes Film Festival: Premio Fipresci Prize, Premio della Giuria Ecumenica Prize of the Ecumenical Jury 2011 Reykjavik IFF: Premio del Pubblico Audience Award 106

2012 Jussy Award: Miglior Film, Regia, Sceneggiatura, Montaggio, Fotografia, Attrice Non Protagonista Best Film, Direction, Screenplay, Editing, Cinematography, Supporting Actress

- SWEET EXORCIST Regia Direction: Pedro Costa. Fotografia Cinematography: Pedro Costa, Leonardo Simões. Interpreti Cast: Ventura, António Santos, Manuel ‘Tito’ Furtado - BROKEN WINDOWS (VIDROS PARTIDOS) Regia Direction: Victor Erice. Fotografia Cinematography:

sinossi Quattro episodi ambientati nel centro storico di Guimarães, città portoghese del distretto di Braga e capitale europea della cultura 2012. Tavern Man (O Tasqueiro), by Aki Kaurismäki. La storia di un barista solitario nel centro storico di Guimarães Sweet Exorcist, by Pedro Costa. Mentre i giovani capitani guidano la rivoluzione nelle strade, Ventura si perde nel bosco.. Broken Windows (Vidros Partidos), by Victor Erice. La fabbrica delle finestre rotte è il nome dato oggi a quel che era la più grande fabbrica tessile d’Europa. The Conquered Conqueror (O Conquistador, Conquistado), by Manoel de Oliveira. Arrivando in cima alla collina fortificata, uno studioso di storia si ferma: il conquistatore, immortalato in bronzo, è stato conquistato. nota critica “Una vecchia fabbrica di tessuti, un tempo fiorente, ora abbandonata. Victor Erice vi introduce alcuni ex-operai che parlano dei loro anni di lavoro. Isolare e valorizzare gli sguardi significa lasciarsi colpire da essi. Gli sguardi, ma anche le statue, anche quelle brutte erette per celebrare i potenti, come insegna De Oliveira nel suo breve, spiritoso frammento, se si è capaci di animarle. Quanto al Tasquiero di Kaurismäki, gestore di un ristorante sempre deserto, rientra nel novero dei suoi tipici personaggi tristi, perdenti, un po’ buffi e quasi muti, che la vita sbeffeggia, senza però mai riuscire a farli definitivamente arrendere. La memoria ha la capacità di evocare fantasmi e dialogare con essi, perfino dentro l’ascensore di un ospedale, come fa il vecchio guerrigliero Ventura, malato e vicino alla morte, nel segmento di Pedro Costa”. (Alessandro Cappabianca, Filmcritica n. 630)

Valentín Álvarez. Interpreti Cast: Valdemar Santos, Amândio Martins, Henriqueta Oliveira - THE CONQUERED CONQUEROR (O CONQUISTADOR, CONQUISTADO) Regia Direction: Manoel de Oliveira. Fotografia Cinematography: Francisco Lagrifa Oliveira. Interpreti Cast: Ricardo Trêpa Produttore Producer: Rodrigo Areias Produzione Production: Fundação Cidade de Guimarães

synopsis Four episodes taking place in the Historical Centre of Guimaràes, Portuguese city near Braga and European Capital of Culture in 2012. Tavern Man (O Tasqueiro), by Aki Kaurismäki. The story of a lonely bartender in Guimarães’ historical centre. Sweet Exorcist, by Pedro Costa. While the young captains lead the revolution in the streets,Ventura gets lost in the woods. Broken Windows (Vidros Partidos), by Victor Erice. The factory of the broken windows is the name given today to what was once the biggest textile factory in Europe. The Conquered Conqueror (O Conquistador, Conquistado), by Manoel de Oliveira. Arriving at the top of the fortified hill, a historian stops: the conqueror, immortalized in bronze, has been conquered. critical note “An old textile factory that flourished in the past and is today abandoned. Victor Erice introduces us to a few ex-workers that talk about their years there. Isolating and valuing the looks means to let ourselves be stricken by them. The looks, but also the statues, even the ugly ones raised to honor the powerful, as De Oliveira teaches us in his short, spirited fragment, if you are capable of animating them. As to Kaurismäkiäfs Tasquiero, manager of an always empty restaurant, he fits in as one of his typically sad characters, losers, a bit stupid and almost mute, that life hits in the face, without ever managing to make them give up. Memory has the capacity to call up ghosts and talk to them, even the lift of a hospital, like the old warrior Ventura, sick and close to death, in Pedro Costa segment”. (Alessandro Cappabianca, Filmcritica n. 630)

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CORTOMETRAGGI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO: AKI KAURISMÄKI

ROCKY VI

RICH LITTLE BITCH

Finlandia -1986 – bn - 8’

Finlandia 1987 – bn - 6’

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Villealfa (Aki Kaurismäki), Leningrad Cowboys, Mariaana Mykkänen Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki, Raija Talvio Musica Music: T.T. Oksala Interpreti Cast: Silu Seppälä, Sakari Kuosmanen,

Heinäsirkka, Mato Valtonen, Juuso Hirvikangas, Matti Pellonpää, Jaakko Talaskivi, Sakke Järvenpää, Neka Haapanen, Asmo Hurula, Jussi Kersch, Marjaana Mykkänen, Aki Kaurismäki Produttori Producers: Aki Kaurismäki, Atte Blom Produzione Production: Villealfa Film Productions, Megamania KY

sinossi Sul ring Rocky si trova davanti il monolitico Igor e, invece di vincere, viene messo al tappeto.

Regia Direction: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Raija Talvio Musica Music: Tokela

CORTOMETRAGGI

Interpreti Cast: Melrose Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Film Productions

sinossi Video musicale della canzone che dà il titolo, eseguita dal gruppo rock finlandese Melrose in una fabbrica abbandonata. synopsis Music video filmed in an abandoned factory that gets its title from the song by Finnish rock band Melrose.

synopsis Rocky faces the monolithic Igor on the ring but instead of winning, he gets thrown to the carpet.

THRU THE WIRE

THOSE WERE THE DAYS

Finlandia 1987 – bn - 6’

Finlandia 1991 – bn - 6’

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Raija Talvio Musica Music: Leningrad Cowboys

Interpreti Cast: Nicky Tesco, Marja-Leena Helin, Mato Valtonen, Sakke Järvenpää, Silu Seppälä, Heinäsirkka, Sakari Kuosmanen Produttori Producers: Aki Kaurismäki Produzione Production: Villealfa Film

sinossi Stati Uniti d’America: in un luogo tra l’Alabama e lo Utah, in un futuro prossimo, Nicky evade di prigione e cerca ovunque la sua fidanzata, nei bar come negli hotel. Nuovamente libero, Nicky si rende conto per prima volta del fatto che al mondo non c’è nessuno che sia davvero interessato al fatto che la cultura non muoia... synopsis United States of America: in a place between Alabama and Utah, in the near future, Nicky escapes from prison and frantically looks for his girlfriend in bars and hotels alike. Free once again, Nicky realizes for the first time that there is no one in the entire world that is really interested in the fact that culture never dies…

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Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Musica Musica: Leningrad Cowboys

Interpreti Cast: Silu Seppälä, Kirsi Tykkyläinen, Leningrad Cowboys Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY, Megamania KY

sinossi A Parigi, in una notte del 1994, i Leningrad Cowboys si stanno esibendo in un lussuoso ristorante. Un uomo solitario che porta al guinzaglio un asino, passando dinanzi alla vetrina del ristorante, sente suonare le note di Those were the days e torna indietro per vedere. synopsis In Paris, during a night in 1994, the Leningrad Cowboys are putting on a show in a luxurious restaurant. A lonely man with a donkey on a leash, passing by the restaurant’s window, here the notes to Those were the days and turns around to take a look.

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CORTOMETRAGGI

THESE BOOTS

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CORTOMETRAGGI

BICO (episodio di VISIONS OF EUROPE)

Finlandia 1992 – colore - 5’

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Montaggio Editing: Aki Kaurismäki Musica Music: Leningrad Cowboys

Finlandia/Portogallo 2004 – colore - 5’

Interpreti Cast: Mato Valtonen, Anu Frosterus, Kirsi Tykkyläinen, Jaakko Talaskivi Produttori Producers: Aki Kaurismäki, Atte Blom Produzione Production: Villealfa Film Productions, Megamania KY

sinossi La vita di un ragazzo finlandese. Le fasi della sua acconciatura, simile a quella dei Leningrad Cowboys e dei suoi genitori, tutti grandi seguaci dello stile texano “con gli stivali”. Sulle note di You keep saying you got something for me, il ragazzo cresce, perde i capelli ed è costretto a farsi un riporto con la barba, viene cacciato dalla scuola perché beve vodka durante le lezioni e si sposa a bordo di un trattore. Alla fine, al funerale dei suoi genitori, sopra le bare si vedono troneggiare i loro stivali. synopsis The life of a Finnish boy. The phases of his styling, similar to the Leningrad Cowboys’ and his parents’ who are all big Texan boot fans. With You keep saying you got something for me in the background, the boy grows up, loses his hair and is forced to do a come-over with his beard, he is thrown out of school because he drinks vodka in class and gets married on a tractor. In the end, at his parents’ funeral, you see their boots on their coffins as if on a throne.

sinossi La vita a Bico, un piccolo villaggio sulle montagne nel Nord del Portogallo, paese scelto dal regista per trascorrere l’inverno. synopsis Life in Bico, the small village in the mountains of northern Portugal chosen by the director to spend the winter months.

LA FONDERIE Francia, 2007– 35mm – colore - 3’

(episodio di TEN MINUTES OLDER: THE TRUMPET)

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Interpreti Cast: Carl-Erik Calamnius, Matti Hyvönen,

Finlandia 2002 – 35mm – colore - 10’

Interpreti Cast: Kati Outinen, Markku Peltola, Marko Haavisto Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

sinossi Il personaggio sogna un futuro di lavoro nei campi petroliferi della Siberia. Visto che è anche un codardo, non può partire senza un pezzo della madre patria – come da sua forma mentis – la futura moglie. synopsis The protagonist has a dream of a hard-working future in the oilfields of Siberia. Since he is also a coward he cant leave without a piece of fatherland - besides his mental burden - his wife-to-be. 110

Interpreti Cast: Mariana Lopes-Alves, Palmira Fernandes Produttore Producer: Aki Kaurismäki Produzione Production: Sputnik OY

(episodio di CHACUN SON CINÉMA)

DOGS HAVE NO HELL

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Olli Varja Montaggio Editing: Aki Kaurismäki

Regia Direction: Aki Kaurismäki Sceneggiatura Screenplay: Aki Kaurismäki Fotografia Cinematography: Timo Salminen Musica Music: Alves

Marie-Christine Moller Salmi Produttore Producer: Aki Kaurismäki

sinossi Kaurismäki ha girato il proprio contributo dalle sue parti, a Karkkila. In La fonderie, un gruppo di lavoratori metallurgici occupa la pausa pranzo andando al cinema. Lì vedono il primo film mai proiettato per il divertimento di un pubblico pagante: L’uscita dalle officine Lumière di Louis Lumière. Con tocco amabile, il vecchio film del 1895 mostra gli operai uscire dall’impianto di negativi Lumière di Lyon. synopsis Kaurismäki shot his own contribution close to his home, in Karkkila. In The foundry (La fonderie), a group of foundry-workers head for their lunchbreak - and the cinema. There they watch the first film ever projected for the entertainment of the paying general public: Louis Lumière Leaving the Lumière factory. In a nice touch, the old film from 1895 shows factory workers leaving the Lumière photographic plate works in Lyons. 111


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO

FRANCESCA NERI OMAGGIO

SINTONIE NOTTURNE IL GRANDE BLEK LE ETÀ DI LULÙ PENSAVO FOSSE AMORE INVECE ERA UN CALESSE AL LUPO, AL LUPO SPARA CHE TI PASSA SUD IVO IL TARDIVO LE MANI FORTI CARNE TRÉMULA MATRIMONI IL DOLCE RUMORE DELLA VITA DANNI COLLATERALI LA FELICITÀ NON COSTA NIENTE PER SEMPRE IL PAPA DI GIOVANNA UNA SCONFINATA GIOVINEZZA

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

Francesca Neri biografia

Francesca Neri biography

Studia al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e ottiene la sua prima parte nel 1987, ne Il grande Blek, regia di Giuseppe Piccioni. In seguito lavora nel 1988 in Bankomatt di V. Hermann con Bruno Ganz e per Luigi Comencini nel 1989 in Buon Natale... buon anno. Si impone alla critica ed al pubblico grazie alla recitazione ed anche alla sua bellezza eterea ed al suo sguardo distante con il controverso Le età di Lulù (1990), regia di Bigas Luna, che la fa conoscere anche al pubblico internazionale. Nel 1991 è la protagonista in Pensavo fosse amore... invece era un calesse di Massimo Troisi, che le porta il primo Nastro d’Argento; negli anni successivi gira Al lupo, al lupo (1993) di Carlo Verdone, con Sergio Rubini a completare il terzetto di fratelli protagonisti della pellicola, che le vale il Premio Flaiano. È poi la volta di Sud del 1993 di Gabriele Salvatores, in cui è l’unica protagonista femminile, e dell’impegnativo Spara che ti passa (1994) con Antonio Banderas e la regia di Carlos Saura. Successivamente lavora in commedie di Antonio Luigi Grimaldi (Il cielo è sempre più blu, 1995), Alessandro Benvenuti (Ivo il tardivo, 1995) e, in ruoli più impegnati, in La mia generazione di Wilma Labate nel 1996 con Claudio Amendola e Silvio Orlando e in Le mani forti di Franco Bernini nel 1997. Sempre lo stesso anno interpreta Elena, la protagonista femminile di Carne trémula di Pedro Almodóvar e vince il secondo Nastro d’Argento come migliore attrice. In seguito ottiene dei buoni ruoli in Matrimoni di Cristina Comencini nel 1998 e, l’anno successivo, ne Il dolce rumore della vita (1999) di Giuseppe Bertolucci, che le vale una doppia nomination ai David di Donatello ed ai Nastri d’Argento, ed in Io amo Andrea (1999) di Francesco Nuti. Nel 2000 lavora in produzioni americane: è la moglie del commissario interpretato da Giancarlo Giannini in Hannibal (2001) di Ridley Scott (il seguito de Il silenzio degli innocenti) con Anthony Hopkins e in Danni collaterali di Andrew Davis del 2001 come protagonista. In seguito gira Ginostra di Manuel Pradal (2001). Nel 2002 gira La felicità non costa niente di Mimmo Calopresti (che le vale una nomination ai David come non protagonista) e l’anno successivo interpreta una presentatrice senza scrupoli in Il siero della vanità di Alex Infascelli. Dal 2006 inizia a collaborare con Pupi Avati, che la dirige ne La cena per farli conoscere. Col regista bolognese lavora di nuovo nel 2008, interpretando il difficile ruolo di Delia, madre di Giovanna, in Il papà di Giovanna; per tale interpretazione vince il Nastro d’Argento alla migliore attrice non protagonista. Nel 2010 è protagonista femminile in Una sconfinata giovinezza, diretta per la terza volta da Pupi Avati. Sul set del nuovo film di Paolo Genovese dal titolo Una famiglia perfetta, uscito nello scorso novembre 2012, Francesca, riproponendo il suo talento comico, affianca, tra gli altri, Sergio Castellitto . Va inoltre ricordato il suo talento come produttrice con film quali Melissa P. per la regia di Luca Guadagnino, tratto dall’omonimo best seller (2005) e Riprendimi (2008,) di Anna Negri, pellicola con Alba Rohrwacher selezionata al prestigioso Sundance Film Festival.

She studied at the Centro Sperimentale di Cinematografia in Rome and obtained her first part in 1987, in The great Blek, by Giuseppe Piccioni. Then, in 1988 in Bankomatt by V. Hermann with Bruno Ganz and for Luigi Comencini in 1989 in Merry Christmas...Happy New Year. She imposes herself to the critic and the audience thanks to her acting and her ethereal beauty as well as her distant gaze in the controversial The ages of Lulu (1990), by Bigas Luna, that gets her known on an international level. In 1991 she is the main protagonist in I thought it was love by Massimo Troisi, that takes her to her first Nastro d’Argento; in the following years she shot Wolf! Wolf! (1993) by Carlo Verdone, with Sergio Rubini who completed the protagonist trio of brothers in the film, and the demanding Outrage (1994) with Antonio Banderas under the direction of Carlos Saura. She later worked in comedies by Antonio Luigi Grimaldi (Bits and pieces, 1995), Alessandro Benvenuti (Ivo the Genius, 1995) and in more demanding roles in My generation by Wilma Labate nel 1996 with Claudio Amendola and Silvio Orlando and in Le mani forti by Franco Bernini in 1997. In the same year she interprets Elena, the female protagonist in Carne trémula by Pedro Almodóvar and won her second Nastro d’Argento for Best Actress. She also got good parts in Matrimoni by Cristina Comencini in 1998 and, the following year, in The sweet noise of life (1999) by Giuseppe Bertolucci, that got her a double nomination at the David di Donatello and the Nastri d’Argento, and also in I love Andrea (1999) by Francesco Nuti. In 2000 she worked in American productions: she is the wife of the investigator interpreted by Giancarlo Giannini in Hannibal (2001) by Ridley Scott (the sequel to The silence of the lambs) with Anthony Hopkins and in Collateral damage by Andrew Davis din 2001 as a protagonist. She then shot The sun shines on Ginostra by Manuel Pradal (2001). In 2002 she shot Happiness costs nothing by Mimmo Calopresti (and she was nominated once again for the David as a protagonist) and the following year she played a scrupuless in The vanity serum by Alex Infascelli. Since 2006 she has collaborated with Pupi Avati, who who directs her in A Dinner for them to meet. She works again with the director from Bologna in 2008, interpreting the difficult role of Delia, mother of Giovanna, in Giovanna’s father; which she won the Nastro d’Argento for Best Supporting Actress. In 2010, she is the female protagonist in A second childhood, under the direction of Pupi Avati for the third time. On the set of the new Paolo Genovese film entitled Una famiglia perfetta, which came out last November, Francesca, reproposing her comic talent, is by Sergio Castellitto’s side among others. Her talent should also be remembered as a producer with films such as Melissa P. directed by Luca Guadagnino, based on the best seller of the same title (2005) and Good morning Heartache (2008,) by Anna Negri, film with Alba Rohrwacher selected at the prestigious Sundance Film Festival.

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

SINTONIE NOTTURNE

IL GRANDE BLEK The great Blek

Italia - 1987 – Beta – colore - 32’

Regia Direction: Massimo Martella Sceneggiatura Screenplay: Doriana Leondeff, Massimo Martella Fotografia Cinematography: Paolo Ferrari Montaggio Editing: Ilaria De Laurentiis Scenografia Set design: Rosalba Lupo, Paola Lecler

sinossi “Ci scrive un ascoltatore di cui non distinguiamo la firma: caro Gianni Curtis, ho un problema: ho tantissime amiche, ma le mie serate sono inesorabilmente vuote, il mio cuore è solo. Sono triste. Che fare? Caro amico, la strada per una soluzione a questo tuo problema sembra ancora lunga. Verrà un giorno in cui tutti finalmente vedranno l’amore come la logica conclusione di ogni amicizia particolarmente intensa. Oggi purtroppo molti vedono tra amicizia e amore un abisso incolmabile: due mondi a parte...”

Italia - 1987 – 35mm – colore - 105’ Costumi Costumes: Claudio Antonucci, Laura Marchetti Interpreti Cast: Roberto De Francesco, Daniela Cerri, Iaia Forte, Francesca Neri Organizzazione generale Line producer: Stefania Prinzivalli Produzione Production: CSC

synopsis “A listener wrote us but we cannot read his signature: dear Gianni Curtis, I have a problem: I have many female friends but my evenings are inexorably empty, my heart is alone. I am sad. What should I do? Dear friend, the road to a solution to your problem seems to be a long one still. The day will come when everyone will finally see love as the logical conclusion to every particularly intense friendship. Today however, many still see a colossal abyss between love and friendship: two separate worlds...”

Regia Direction: Giuseppe Piccioni Sceneggiatura Screenplay: Giuseppe Piccioni, Maura Nuccetelli Fotografia Cinematography: Alessio Gelsini Torresi Montaggio Editing: Angelo Nicolini Scenografia Set design: Riccardo Cannone Musica Music: Lele Marchitelli, Danilo Rea

Costumi Costumes: Marina Campanale Interpreti Cast: Silvana De Santis, Roberto De Francesco, Paolo De Falco, Sergio Rubini, Dario Parisini, Francesca Neri, Silvia Mocci, Federica Mastroianni, Riccardo de Torrebruna Produttori Producers: Domenico Procacci Produzione Production: Vertigo Film

sinossi In una notte del 1973, Yuri attende alla stazione di Ascoli Piceno il treno che lo porterà a lavorare e vivere altrove. Nell’attesa, riepiloga gli anni dell’infanzia e adolescenza, trascorsi con la madre sempre affettuosa e loquace, con il fratello maggiore Marco e con la sorellina Claudia, cui Yuri è molto legato. Tornano alla memoria mille piccoli avvenimenti e i volti degli amici e compagni di scuola, mentre nell’animo del partente risuonano echi, che ora gli sembrano lieti e dolci per la più grande parte: la propria passione per i fumetti (soprattutto per l’eroe chiamato “il grande Blek”), le corse in lambretta con Marco, quello stranissimo amico Razzo, il suo compagno Antonio, segretamente innamorato di Claudia, e poi qualche festa nella tranquilla vita di provincia. Mentre il treno è in arrivo restano a Yuri i ricordi, molte speranze deluse e brandelli di sogni, davanti ad un avvenire incerto e confuso.

synopsis “(...) Quel che colpisce è l’esattezza con cui Piccioni sa ricreare un mondo fatto di piccoli oggetti e di dettagli precisi, di interni domestici piccolo-borghesi e di rituali domenicali, di mamme iperprotettive e di amicizie sodali, riuscendo a dare consistenza e spessore a ognuno dei suoi personaggi e contemperando il rischio dell’effetto-nostalgia con una patina di amarezza che inibisce ogni possibile “buonismo” e che sfocia caso mai nella disincantata presa d’atto dell’inevitabile trascolorare dei sogni e delle illusioni.” (Gianni Canova, Letture)

nota critica “(...) Quel che colpisce è l’esattezza con cui Piccioni sa ricreare un mondo fatto di piccoli oggetti e di dettagli precisi, di interni domestici piccolo-borghesi e di rituali domenicali, di mamme iperprotettive e di amicizie sodali, riuscendo a dare consistenza e spessore a ognuno dei suoi personaggi e contemperando il rischio dell’effettonostalgia con una patina di amarezza che inibisce ogni possibile “buonismo” e che sfocia caso mai nella disincantata presa d’atto dell’inevitabile trascolorare dei sogni e delle illusioni.” (Gianni Canova, Letture)

critical note “(...) What strikes is how exactly Piccioni recreates a world made of small objects and precise details, inside of small middle-class houses and Sunday rituals, hyper-protective mothers and companionship, managing to give substance and depth to each and every one of his characters and adapting to the risk of the nostalgia effect with a coat of bitterness that inhibits any possible “feel-goodism” and if need be flows into the disenchanted acknowledgment of the inevitable discoloration of dreams and illusions.” (Gianni Canova, Letture)

premi awards:: 1988 Nastri d’Argento: Nastro d’Argento per il giovane cinema italiano Promotional Silver Ribbon 1988 Berlinale - Panorama 116

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

LE ETÀ DI LULÙ

PENSAVO FOSSE AMORE INVECE ERA UN CALESSE

Las edades de Lulú

I thought it was love Spagna - 1990 – 35mm – colore - 94’

Regia Direction: Bigas Luna Sceneggiatura Screenplay: Almudena Grandes, Bigas Luna. Tratta dall’omonimo romanzo di From the same novel by Almudena Grandes Fotografia Cinematography: Fernando Arribas Montaggio Editing: Pablo González del Amo Scenografia Set design: Miguel Chicharro Musica Music: Carlos Segarra

sinossi Un giorno Lulù si innamora di Pablo, affascinante uomo maturo, molto più grande di lei. Anche a Pablo piace Lulù: la corteggia come si corteggerebbe un’adolescente, o almeno fino al primo appuntamento serio. Appena cala il sipario dell’imbarazzo e della poca confidenza, scatta la molla dell’erotismo più spinto. Lulù è eccitata come non mai, quei giochi perversi con cui Pablo la provoca sono per lei imbarazzanti e nuovi, ma anche terribilmente irresistibili. Per la quindicenne Lulù il viaggio nel torbido mondo del sesso è appena iniziato, ma lei sembra non aver alcuna voglia di fermare quel meraviglioso treno carico di emozioni... nota critica “Il film di Bigas Luna, non segue del tutto fedelmente il romanzo. È costruito in maniera cronologica senza salti nel tempo, trascura l’elemento politico e intinge nel melodramma prima di concludersi moralisticamente in un convenzionale happy end. Timida e disinibita, disarmata e inquietante Francesca Neri sfodera una bella stoffa d’attrice che speriamo trovi il modo di maturare.” (Alessandra Levantesi, La Stampa)

Italia - 1991 – 35mm – colore - 115’ Costumi Costumes: Antonio Alvarado, Helena Sanchís Interpreti Cast: Francesca Neri, Óscar Ladoire, María Barranco, Fernando Guillén Cuervo, Rosana Pastor, Javier Bardem, Juan Graell, Rodrigo Valverde, Pilar Bardem Produttore Producer: Andres Vicente Gomez Produzione Production: Iberoamericana Films International, Apricot

synopsis One day Lulù falls in love with Pablo, a fascinating mature man who is a lot older than her. Pablo likes Lulù too: he courts her as he would court a teenager, or at least on their first serious date. As soon as embarrassment falls away and confidence rises, a strong erotic relationship takes place. Lulù is as excited as ever, the perverted games that Pablo uses to provoke her are new and embarrassing to her, but also utterly irresistible. For the fifteen year old Lulù the journey in the dark world of sex has only just begun, but she seems to not have any will to stop that wonderfully emotionally charged roller-coaster… critical note “Bigas Luna‘s film does not exactly foolow the novel. It is built in a chronological manner without the time jumps; it ignores the political element and borders on the melodrama before concluding moralistically in a conventional happy end. Shy and un-inhibited, unarmed and worrying Francesca Neri draws out a great actress’s substance that we hope will have a way to mature.” (Alessandra Levantesi, La Stampa)

premi awards: 1991 Goya Awards: María Barranco Miglior Attrice non Protagonista Best Supporting Actress

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Regia Direction: Massimo Troisi Sceneggiatura Screenplay: Massimo Troisi, Anna Pavignano Fotografia Cinematography: Camillo Bazzoni Montaggio Editing: Angelo Nicolini Scenografia Set design: Francesco Frigeri Musica Music: Pino Daniele Costumi Costumes: Christiana Lafayette Interpreti Cast: Massimo Troisi, Francesca Neri, Marco

sinossi Gestore lui di un ristorante, lei di una libreria nei pressi, Tommaso e Cecilia convivono e, a quanto si direbbe, si amano. Ma alla vigilia delle nozze, per le quali si è occupato Amedeo, un intellettuale amico di Tommaso, la donna rifiuta la cerimonia, accusando Tommaso di pigrizia e tradimenti. Quel matrimonio non si ha da fare. Sgomento e gelosia del giovanotto, in una città come Napoli dove tutto e tutti - a cominciare dai posteggiatori ciechi - secondo un vecchio luogo comune sembrano ritenere l’amore come lo scopo della vita. Il mancato sposo si macera nella sofferenza; sproloquia con Amedeo (in attesa di sposare Flora); ignora del tutto la passione di una ragazzetta (Chiara, sorella dell’amico), la quale tenta per amore di avvelenarlo e, quando apprende che la sua ex-compagna ha un innamorato, Enea, consulta una fattucchiera... nota critica “Piccolo piccolo e anarchico... uniforme e imprendibile, fluidissimo e singhiozzante, febbricitante e dolcissimo” (Giuseppe Gariazzo, Federico Chiacchiari, Massimo Troisi – Il comico dei sentimenti) “(Francesca Neri) Un corpo e un volto che lottano sullo schermo, dentro l’inquadratura, a contatto con Troisi o dentro gli spazi … Un corpo e un volto eccezionale [nel momento di evidente impaccio nel negozio di sua madre, in quel suo modo artificiale, esposto, teso di mettersi a chiedere ‘aiuto’]. Un corpo ‘ingombrantÈ e magnifico che sparisce, nell’ultima inquadratura, insieme a quello di Troisi.” (G. Gariazzo, Cineforum)

Messeri, Angelo Orlando, Natalia Bizzi, Anna Teresa Rossini, Pia Velsi, Gabriella Barbuti, Nuccia Fumo, Terence Nadesan, Giovanni Febraro, Corrado Taranto, Antonio Sigillo, Fiorenzo Serra, Alessia Salustri, Vittorio Viviani Produttore Producer: Gaetano Daniele Produzione Production: Esterno Mediterraneo Film, Cecchi Gori Group, Tiger Cinematografica

synopsis He is a restaurant manager and she runs a book shop close by, Tommaso and Cecilia live together, and as one might think, they love each other. But on the eve of their wedding, which Amadeo, Tommaso’s intellectual friend, took care of, the woman refuses to take part in the ceremony, accusing Tommaso of being lazy and unfaithful. The wedding will not happen. He is appalled and jealous, in a city like Naples, where everyone – even the blind valets – according to an old saying retain that love is the songle most important thing in life. The almost husband grinds in suffering; he rambles on with Amadeo (about to marry Flora); and completely ignores a girls infatuation (Chiara, a friend’s sister), who tries to poison him in the name of love and who, when she finds out Cecilia has an ex, Enea, consults a witch… critical note “Small, small and anarchical... uniform and uncatchable, extremely fluid and sobbing, sweet and feverish” (Giuseppe Gariazzo, Federico Chiacchiari, Massimo Troisi – Il comico dei sentimenti) “(Francesca Neri) A body and face that fight on the screen, in the frames, in contact with Troisi and in the spaces… An exceptional body and face [in the moment of clear obstacle in the mother’s shop, in her artificial way, exposed, tense about having to ask for help]. A cumbersome and magnificent body that disappears in the last shot, along with Troisi’s.” (G. Gariazzo, Cineforum)

premi awards:: 1992 Nastri d’argento: Miglior Attrice, Miglior Musica Best Actress, Best Music 1992 David di Donatello: Angelo Orlando Miglior Attore non Protagonista Best Supporting Actor 1992 Golden Globes Italia: Miglior Musica Best Music 119


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

AL LUPO, AL LUPO

SPARA CHE TI PASSA

Italia - 1993 – 35mm – colore - 115’

Spagna - 1993 – 35mm – colore - 100’

Wolf! Wolf!

Dispara!

Regia Direction: Carlo Verdone Sceneggiatura Screenplay: Filippo Ascione, Piero De Bernardi, Leo Benvenuti, Carlo Verdone Fotografia Cinematography: Danilo Desideri Montaggio Editing: Antonio Siciliano Scenografia Set design: Francesco Bronzi Musica Music: Manuel De Sica, Donato Salone (supervisione/supervison)

Interpreti Cast: Carlo Verdone, Sergio Rubini, Francesca Neri, Barry Morse, Cecilia Luci, Gillian McCutcheon, Giampiero Bianchi Produttori Producers: Mario e Vittorio Cecchi Gori Produzione Production: Cecchi Gori Group, Tiger Cinematogrfica, Giuliavittoria Audio Vi

sinossi Vanni, Gregorio e Livia, tre fratelli molto diversi tra loro, dopo un passato di invidie, bisticci e recriminazioni si ritrovano quando Mario, il loro padre, uno scultore e poeta famoso, sparisce all’improvviso, proprio alla vigilia della consegna di un importante premio conferitogli dall’Accademia Chigiana, costringendo i figli a mettersi sulle sue tracce...

synopsis Three very dissimilar brothers, Vanni, Gregorio and Livia, after their past of envy and quarrels, unite when their father Mario, a sculptor and a famous poet, suddenly disappears, just the day before Chiagiana Academy has to award an important prize to him, so they are forced to search for him…

nota critica “(…) Ma c’è dietro un mistero più grande, che riaffiora dai ricordi dell’infanzia, dalle fotografie e dai filmini ritrovati: ed è la formula, l’impossibilità, l’ineluttabilità del vivere insieme, dell’essere padri, figli e fratelli. Anni or sono il compianto Stefano Reggiani definì il cinema di Verdone “malincomico”, con un neologismo che resta la migliore definizione di Al lupo al lupo. Dove a un più acuto sentimento del paesaggio (la bella fotografia è di Danilo Desideri) corrisponde un divertimento minimalista, affettuosamente psicologistico, servito con rara immedesimazione dai bravissimi interpreti.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

critical note “ (…) But behind there is a deeper mystery, that emerges through the memories of childhood, the photos and videos found: that’s the formula, the ineluctability, the impossibility of living together, of being fathers, sons and brothers. Several years ago, the late lamented Stefano Reggiani defined VerdonÈs cinema as ‘melancholy’, a neologism which remains the best definition for Wolf! Wolf!, where the minimalist, lovingly psychologist enjoyment, served with the uncommon identification of the excellent cast, corresponds to stronger sentiment of the scenery (the nice photo is by Danilo Desideri).” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

premi awards: 1992 Nastri d’Argento / Silver ribbon: Miglior Soggetto Originale, Migliori Musiche Best Original Story, Best Music

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Regia Direction: Carlos Saura Sceneggiatura Screenplay: Carlos Saura, Enzo Monteleone Fotografia Cinematography: Javier Aguirre Montaggio Editing: Juan Ignacio San Mateo Scenografia Set design: Rafael Palmero Musica Music: Alberto Iglesias

Interpreti Cast: Francesca Neri, Antonio Banderas, Lali Ramon, Walter Vidarte, Coque Malla, Achero Mañas, Rodrigo Valverde, Chema Mazo, Concha Leza, Daniel Poza López, Cesáreo Estébanez, Noel Sansom, Gonzalo Durán Produzione Production: Arco Films, 5 Films S.A., Metrofilm

sinossi Marco, giornalista di cultura e spettacoli di un importante giornale di Madrid, ha l’incaricato di scrivere un articolo sul circo. Si tratta di un circo sito nella periferia della città dove conosce Anna, una giovane e bella ragazza italiana che su un cavallo al galoppo fa tiro al bersaglio con una carabina; un’interpretazione splendida e difficile che la ragazza fa con un’abilità straordinaria. Ma quello che a Marco piace di più è la bellezza e la personalità di Anna. Marcos e Anna fanno l’amore e si rendono conto che si amano. Sul far del giorno gli amanti si devono separare. Anna si esibisce come sempre. Questa volta ci sono fra il pubblico, tre giovani. Mario è uno di loro. Hanno bevuto troppo e hanno voglia di lite. I giovani abbordano Anna quando lei finisce la sua interpretazione...

synopsis Marco, a culture and entertainment journalist of an important Madrid based newspaper is told to write an article about the circus which is in the suburbs of the city, and there he meets Anna, a young and pretty Italian girl who rides a horse at a full gallop while shooting with a rifle; a splendid and difficult act that the girl carries out with an extraordinary ability. But what Marco likes most is her beauty and her personality. Marco and Anna make love and realize they have fallen for one another. As dawn breaks the lovers must go their separate ways. Anna shows off as usual. This time there are three young men in the public, Mario is one of them. They have had too much to drink and they want to fight. The young men approach Anna when she finishes her show…

nota critica “(...) Restano la visione, l’impaginazione e il ritmo di uno straordinario uomo di cinema qual è Saura: e si vedano la sequenza della strage o quella dell’assalto finale. E rappresentano un valore l’intensità, la tenerezza, l’infantile reattività e l’irreversibile scoramento che mette in quest’odissea di una donna armata e ferita a morte l’intrepida Francesca.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

critical note “(...) The vision stays, the layout and the rhythm of such an extraordinary director as Saura do too: and the heartbreak scene or the final assault. They represent the values of intensity, tenderness, childlike reactions and irreversible flow of the armed and mortally wounded woman at the center of this odyssey, the intrepid Francesca.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera)

festival 1993 Mostra di Venezia

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

SUD

IVO IL TARDIVO

South

Ivo the Genius

Italia - 1993 – 35mm – colore - 92’

Regia Direction: Gabriele Salvatores Sceneggiatura Screenplay: Franco Bernini, Angelo Pasquini, Gabriele Salvatores Fotografia Cinematography: Italo Petriccione Montaggio Editing: Massimo Fiocchi Scenografia Set design: Giancarlo Basili Musica Music: Federico De Robertis. Le canzoni sono di The songs are by Assalti Frontali, 99 Posse Costumi Costumes: Francesco Panni Interpreti Cast: Silvio Orlando, Francesca Neri, Antonio

Italia - 1995 – 35mm – colore - 107’

Catania, Marco Manchisi, Mussie Ighezu, Gigio Alberti, Claudio Bisio, Renato Carpentieri, Antonio Petrocelli, Francesco Aloi, Ivan Manchisi, Raffaele Strano, Aldo Spitaleri, Francesco Alberuccio, Massimo Piparo, Mario Santella Produttori Producers: Mario e Vittorio Cecchi Gori, Maurizio Totti Produzione Production: Cecchi Gori Group, Tiger Cinematografica, Penta Film, Colorado Film Production

sinossi L’avventura di tre disoccupati meridionali e di un disoccupato eritreo che s’impossessano della scuolaseggio elettorale di Marzamemi, paese siciliano più a Sud d’Italia, all’alba di una domenica elettorale, in segno di ribellione contro i brogli organizzati da un politico locale. Casualmente si trovano a tenere con sé (ostaggi oppure ospiti) la figlia del deputato che è il più forte candidato alle elezioni e il suo fidanzato...

synopsis The adventures of three unemployed men from the south and of one from Eritrea that take over the school/elections headquarters of Marzamemi, in Sicily, the southernmost village in Italy, on the dawn of an electoral Sunday, as a sign of rebellion against the political scandals of the local politician. By chance they find themselves with (as hostages or guests) the daughter of the strongest candidate at the elections and her boyfriend…

nota critica “(...) Ma forse era proprio questo che Salvatores, con gli sceneggiatori Franco Bernini e Angelo Pasquini, si proponeva. Un film diviso, un film-sintomo, una storia di diseredati girata con mezzi miliardari. Per non trovarsi come Ciro-Silvio Orlando, che chiede al nero Munir: “A che serve avere ragione quando poi sei morto?”. E lui: “Questo è un pensiero difficile, ti lascio da solo”. (Fabio Ferzetti, Il Messaggero)

critical note “(...) But that is maybe exactly what Salvatores wanted, along with the screenwriters Franco Bernini and Angelo Pasquini. A divised film, a symptom film, a story about the disinherited that was shot with billionaires’ means. To not find himself in Ciro-Silvio Orlando’s position when asking Munir: “what good is it to be right if you’re dead?” He then says, “This a difficult thought, I’ll leave you to it”. (Fabio Ferzetti, Il Messaggero)

premi awards: 1994 Nastri d’Argento: Miglior Musica Best Music 1994 Golden Globes, Italy: Silvio Orlando Miglior Attore Best Actor 1994 David di Donatello: Tullio Morganti Miglior Fonico di Presa Diretta Best Sound

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Regia Direction: Alessandro Benvenuti Sceneggiatura Screenplay: Nicola Zavagli, Ugo Chiti, Alessandro Benvenuti Fotografia Cinematography: Blasco Giurato Montaggio Editing: Carla Simoncelli Scenografia Set design: Eugenio Liverani Musica Music: Patrizio Fariselli

Costumi Costumes: Eugenio Liverani Interpreti Cast: Alessandro Benvenuti, Francesca Neri, Davide Bechini, Francesco Casale, Antonino Iuorio, Sandro Lombardi, Luca Fagioli, Guido Cerniglia, Mireno Scali, Daniele Trambusti Produttore Producer: Giorgio Leopardi Produzione Production: Union P.N.

sinossi Uscito dal manicomio, il quarantenne Ivo torna nel paese natìo di Cavriglia, sulle colline toscane, e si adatta alla solitudine della casa abbandonata. Dotato di talento per la pittura e per i rebus, egli annota tutto sul fedele diario illustrato in bianco e nero come le mura del paese che riempie di “murales” enigmistici. Passato l’inverno, si imbatte in un’automobile con due fidanzatini che tentano di suicidarsi con i gas di scarico. Per attirare l’attenzione di Sara, un medico analista che sta sopraggiungendo in automobile, viene quasi investito: la spaventa; viene picchiato da due operai che credono infastidisca la donna; finisce in galera da cui Fabio, l’avvocato fratello gemello di Sara, impietosito, lo tira fuori e lo invita al mare...

synopsis Fresh out of the asylum, forty year old Ivo goes back to his native village of Cavriglia on the Tuscan hills, and he adapts to the loneliness of the abandoned home. Talented for painting and guessing games, he notes everything down on his loyal black and white illustrated diary, just like the walls of his village that he fills of enigmatic Murals. After the winter, he runs into a car a young couple on board trying to commit suicide with the exhaust fumes. To get Sara’s attention, a doctor passing by in his car almost has a crash: it scares her; he is beaten up by two factory workers who thought the man was bothering her; he ends up in prison from where Fabio, Sara’s lawyer brother gets him out and invites him to the beach…

nota critica “Bislacco quanto la vita quotidiana, comico e doloroso come l’Italia, a lieto fine come una favola, con un’attenzione rara al racconto per immagini. Il sesto film di Alessandro Benvenuti, toscano di Pontassieve, 45 anni, promuove protagonisti la malattia mentale intesa come una variante della normale eccentricità, il volontariato visto come una pratica della bontà intelligente: e arriva ad essere strano e divertente”. (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

critical note “As odd as everyday life, as comical and as painful as Italy, with a happy ending just like a fablÈs, with a rare attention to storytelling through images, Alessandro Benvenuti’s sixth film, a forty-five year old from Pontassieve in Tuscany, promotes mental illness as an alternative to the eccentric norm, volunteering seen as a practice of good and intelligence: and he manages to make it strange and entertaining”. (Lietta Tornabuoni, La Stampa)

premi awards: 1996 Nastri d’Argento: Migliore Attrice Protagonista, Migliore Scenografia Best Actress, Best Production Design 123


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

LE MANI FORTI

CARNE TRÉMULA

Italia - 1997 - 35mm - colore - 98’

Spagna - 1997 - 35mm - colore - 100’

Regia Direction: Franco Bernini Sceneggiatura Screenplay: Franco Bernini, Maura Neccetelli Fotografia Cinematography: Paolo Carnera Montaggio Editing: Esmeralda Calabria Scenografia Set design: Paola Bizzarri Musica Music: Dario Lucantoni Costumi Costumes: Cinzia Lucchetti Interpreti Cast: Claudio Amendola, Francesca Neri, Enzo

sinossi Claudia, giovane psicoanalista agli inizi della carriera, ha in cura Tancredi, che sembra avere problemi quando racconta di un fatto di sangue al quale ha assistito, come inviato di un’agenzia giornalistica, in Bosnia in occasione dello scoppio di una bomba. Ma dopo alcune sedute, certi sospetti che erano venuti a Claudia trovano conferma: quella tragica circostanza non era successa in Bosnia ma in Italia in una piazza nella quale era rimasta uccisa la sorella di Claudia, e Tancredi non è un giornalista ma un esponente di quel gruppo di persone all’interno delle quali servizi deviati e criminalità politica comune si sovrappongono. Confidatasi con il suo insegnante e maestro, Claudia si accorge di essere spiata attraverso microfoni nascosti... nota critica “(...) Dopo gli anni ruggenti del poliziottesco, gli schermi italiani tornano a parlare di strategia della tensione e ad alludere all’alleanza tra servizi segreti deviati e terrorismo neofascista. La psicanalisi è nuovamente lo strumento che il cinema sceglie quale grimaldello per scardinare la dimensione intima e profonda nella quale il terrorismo sembra essere stato rimosso. Del resto, come ricorda il supervisore all’analista che ha in terapia l’ex agente, la volontà degli stessi stragisti storici era quella di “incidere sull’inconscio del Paese, opporre alla ragione le istanze del profondo”. (...)” (Christian Uva, www.fondazionecsc.it)

LIVE FLESH

Decaro, Massimo De Francovich, Toni Bertorelli, Bruno Armando, Paolo Maria Scalondro, Aline Pilato, Patrizio Rispo, Claudio Ricci, Virginia Lasalandra, Romano Ghini, Sara Franchetti, Deborah Bettega, Bob Messini, Barbara Cupisti Produttore Producer: Domenico Procacci Produzione Production: Fandango, Achab Film

synopsis Claudia, young psychoanalyst at the beginning of her career, is treating Tancredi, who seems to have problems linked to a bloody episode he saw, as a wartime journalist in Bosnia when a bomb blew up. But after a few sessions, a few doubts Claudia had had in the past are confirmed: the tragic circumstances did not happen in Bosnia but in Italy on a square, where Claudia’s sister died. Tancredi is not a journalist but part of the group of people within which devious services and common political criminality are juxtaposed. She then confesses to her teacher/master, and realizes she is being recorderd by hidden microphones… critical note “(...) After the roaring years of the police films, Italian screens go back to talking about the strategy of tension and talking about alliances between corrupt secret services and neo fascist terrorism. The psychoanalysis is the new instrument chosen by cinema as a skeleton key to unhinge the intimate and deep dimension in which terrorism seems to have been thrown out of. Also, as the supervisor reminds the analyst who treats the ex-agent, the historical terrorists’ will was to “ weigh on the country’s unconscious, oppose reason to the deepest of reactions”. (...)” (Christian Uva, www. fondazionecsc.it)

premi awards 1997 David di Donatello: Francesca Neri candidata come Miglior Attrice nominated as Best Actress 124

Regia Direction: Pedro Almodóvar Sceneggiatura Screenplay: Pedro Almodóvar, dal romanzo di from the novel by Ruth Rendell Live Flesh Fotografia Cinematography: Affonso Beato Montaggio Editing: José Salcedo Scenografia Set design: Antxón Gómez Musica Music: Alberto Iglesias

sinossi Victor Plaza è nato in uno dei giorni più cupi del regime di Franco nella Madrid degli anni Settanta. Oggi, vent’anni dopo, Victor è un giovane pieno di ottimismo nella vita e nella gente. Ha avuto la sua prima esperienza sessuale con Elena, annoiata figlia unica di un diplomatico, e ora vuole ritrovarla. Va a casa sua, quando lei sta aspettando uno spacciatore che non si fa vivo. Arrivano invece due poliziotti, la tensione sale e uno dei due, David, viene colpito da una pallottola vagante che lo costringe definitivamente su una sedia a rotelle. Victor, ritenuto colpevole, finisce in carcere a scontare la pena. Quando esce va al cimitero in visita alla tomba della madre. Qui ci sono David, che ha sposato Elena, l’altro poliziotto Sancho e sua moglie Clara che assistono al funerale del padre di Elena. nota critica “Vagamente ispirato a un romanzo di Ruth Rendell, una scrittrice che di idee al cinema ne fornisce parecchie, Carne trémula è forse il capolavoro di Pedro Almodóvar. (...) Le bizzarrie del caso sono assunte da Almodóvar come situazioni di stralunata normalità e l’ironia con cui sono pedinati non impedisce ai personaggi di incarnare incredibilmente le più assurde motivazioni. Nella fotografia di Beato, in un echeggiare di canzoni scalpitanti, Liberto Rabal, Francesca Neri, Angela Molina, Yavier Bardem e José Sancho palpitano di fisicità e verosimiglianza”. (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera). premi principali main awards 1998 Nastri d’Argento: Francesca Neri Miglior Attrice, Regista del Miglior Film Straniero Best Actress, Best Foreign Director 1998 Goya Awards: Josè Sancho Miglior Attore non

Costumi Costumes: José María De Cossío Interpreti Cast: Javier Bardem, Francesca Neri, Liberto Rabal, Ángela Molina, José Sancho, Penélope Cruz, Pilar Bardem, Álex Angulo, Mariola Fuentes, Yael Be, Josep Molins, Daniel Lanchas, María Rosenfeldt Produttore Producer: Agustín Almodóvar Produzione Production: El Deseo, Ciby 2000, France 3 Cinéma

synopsis Victor Plaza was born on one of the darkest days of Franco’s regime in the seventies’ Madrid. Today, twenty years later, Victor is a young man full of optimism regarding life and people .He had his first sexual experience with Elena, bored lonely child of a diplomat, and now he wants to find her again. He goes to her house, when she is waiting for a drug dealer that gives no sign of life. Two cops arrive instead, the tension rises and one of the two, David, is shot by a stray bullet that forces him on a wheelchair for the rest of his life. Victor, retained guilty, finishes in prison doing his time. When he comes out he goes to the cemetery to see his mother’s grave. There he finds David, who married Elena, the other policeman Sancho and his wife Clara who assist to Elena’s father’s funeral. critical note “Vaguely inspired by a Ruth Rendell novel, a writer that has given many ideas to cinema, Carne trémula could be Pedro Almodóvar’s masterpiece.(...) The strangeness of hazard is taken by Almodovar as a perfectly normal situation and the irony with which everything is shadowed doesn’t stop the characters from incredibly incarnating the most absurd motivations. In Beato’s cinematography, in the resonating of the music Liberto Rabal, Francesca Neri, Angela Molina, Yavier Bardem and José Sancho pulse with life and realism.” (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera).

Protagonista Best Supporting Actor 1998 Fotogramas de Plata: Javier Bardem Miglior Attore Best Actor 125


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

MATRIMONI

IL DOLCE RUMORE DELLA VITA

MARRIAGES

THE SWEET NOISE OF LIFE

Italia/Francia 1998 - 35mm – colore - 94’

Italia - 1999 – 35mm – colore - 92’

Regia Direction: Cristina Comencini Sceneggiatura Screenplay: Cristina Comencini Fotografia Cinematography: Roberto Forza Montaggio Editing: Cecilia Zanuso Scenografia Set design: Sonia Peng, Paola Comencini Musica Music: Aldo De Scalzi, Matt Son, Paul Racer Costumi Costumes: Antonella Berardi Interpreti Cast: Diego Abatantuono, Francesca Neri,

Stefania Sandrelli, Claude Brasseur, Cecilia Dazzi, Paolo Sassanelli, Lunetta Savino, Emilio Solfrizzi, Gigio Alberti, Claire Keim, Valentina Bassi, Giulia Bologna Produttori Producers: Claude Carrère, Aurelio De Laurentiis, Riccardo Tozzi Produzione Production: Cattleya, Filmauro, Carrère Groupe

sinossi È la vigilia di Natale, e come ogni anno, Giulia - che vive a Bologna con il marito Paolo e i due figli - è impegnata nella preparazione della cena alla quale sono invitati tutti i familiari. Uscita per l’ultimo acquisto, la donna incontra per caso Fausto, un suo innamorato di Trani, la città che aveva lasciato giovanissima per sposare Paolo. Quell’incontro fa emergere in lei sensazioni che credeva sopite e, arrivata alla stazione per accogliere il fratello Sergio e la famiglia, Giulia dapprima li osserva da lontano, poi ha un momento di sbandamento e senza rendersene conto prende un treno che la porta a Trani. Passerà del tempo prima che Giulia venga rintracciata, e intanto le situazioni personali dei suoi cari si evolvono...

synopsis Christmas eve, and like every year, Giulia - who lives in Bologna with her husband Paolo and their two children - is busy preparing dinner for the entire family. Outside foe the last of the shopping, the woman meets Fausto by chance, who is in love with her and from Trani, the city she left when she was very young to marry Paolo. That encounter makes feelings she thought buried emerge again. And when she arrives at the train station to pick her brother Sergio and his family up, Giulia first watches them from afar, then has a moment of confusion and without realizing it gets on a train that takes her to Trani. Time will pass before Giulia is found again, and in the meantime the personal situations of those close to her are changing…

nota critica “Tra i molti meriti del film della Comencini, vien voglia di cominciare da quello forse meno evidente: il recupero di una certa identità nazionale, la capacità di utilizzare la varietà regionale della nostra cultura senza scadere nella macchietta ma senza per questo dover perdere la ricchezza e la specificità della miglior tradizione “dialettale” (in fondo cosa erano le maschere della Commedia dell’arte?). Inflessioni, non sguaiatezze, alla ricerca di un melting pot italiano che trova il suo corrispettivo “attoriale” nella possibilità di utilizzare una gamma di interpreti finalmente varia e nuova. (...).” (Paolo Mereghetti, Sette)

critical note “Between the many merits of Comencini’s film, you start wanting to start from the less obvious: finding a certain national identity again, the capacity to use the regional variety of our culture without falling into comedy but without having to lose the richness and the specificity of the best Dialectal” tradition (in the end what were the masks in the Commedia dell’arte?). inflections, no vulgarity, looking to an Italian melting pot that finds its acting equivalent in the possibility to use a wide range of finally new and varied interprets. (...).” (Paolo Mereghetti, Sette)

premi awards 1999 David di Donatello: Cecilia Dazzi Migliore Attrice non Protagonista Best Supporting Actress 126

Regia Direction: Giuseppe Bertolucci Sceneggiatura Screenplay: Lidia Ravera, Mimmo Rafele, Giuseppe Bertolucci Fotografia Cinematography: Fabio Cianchetti Montaggio Editing: Federica Lang Scenografia Set design: Gianni Silvestri Musica Music: Bevano Est

sinossi Alla vigilia del saggio di fine corso, Sofia, allieva in una scuola di recitazione, scopre che Bruno, il maestro di cui è innamorata, è omosessuale. Delusa, scappa e prende un treno per tornare al nord, in famiglia. Durante la notte vede del sangue sulla porta della toilette, trova un neonato abbandonato: fuori, nella piccola stazione, una ragazza si allontana di corsa. Decide allora di tenere il bambino come se fosse figlio suo, dicendo a tutti che il padre è morto. Cinque anni dopo, Sofia recita per le scuole in una compagnia di sole donne. Il bambino è con lei, si chiama Bruno e la chiama mamma. Nello stesso teatro, la sera, arriva il maestro Bruno. I due si incontrano e Sofia, come sottile vendetta, gli fa balenare il sospetto che quel ragazzino possa essere frutto della loro relazione... nota critica “Titolo preso da un verso di Sandro Penna e da un altro di Attilio Bertolucci, padre del regista che ha scritto la sceneggiatura con Lidia Ravera e Mimmo Rafele. Nel continuare il discorso sulla diversità femminile, con una strumentazione più poetica che psicologica, G. Bertolucci fa un conciso melodramma decostruito in cadenze di favola, creando “una sorta di curiosa suspense dove il caldo della memoria affettiva si mescola con la freddezza del congegno.” (Tullio Masoni). Ne deriva – attraverso l’uso di colori forti e di piani sghembi – una patina visionaria che dà nell’onirico.” (Il Morandini) premi awards 1999 Mostra di Venezia - Cinema del Presente: Premio FEDIC FEDIC Award 1999 Mar del Plata FF: Miglior Regista Best Director 2000 Nastri d’argento: Nomination come Miglior Attrice a

Costumi Costumes: Grazia Colombini Interpreti Cast: Francesca Neri, Rade Serbedzija, Niccolò Senni, Rosalinda Celentano, Olimpia Carlisi, Alida Valli, Claudio Biscione, Gea Lionello, Cinzia Clemente Produttori Producers: Letizia Colonna di Stigliano, Massimo Ferrero Produzione Production: Letizia Cinematografica

synopsis On the eve of her dissertation, Sofia, an acting student, discovers that Bruno, who she is in love with, is homosexual. Disappointed, she escapes and takes a train to go back North, to her Family. During the night she sees blood on the door to the bathroom, and finds an abandoned new born baby: outside, in the small train station, a girl is running away. Sofia then decides to keep the child as if it were hers, telling everyone the father had died. Five years later, Sofia acts for an all-female theatrical company in schools. The child is with her, is called Bruno and calls her mum. In the same theatre, in the evening, Master Bruno arrives. The two of them meet and Sofia, as a subtle revenge, makes him believe the child could be the fruit of their relationship… critical note “The title was taken from a Sandro Penna verse and another one from Attilio Bertolucci, father of the director who wrote the screenplay with Lidia Ravera and Mimmo Rafele. In continuing the discourse about feminine diversity, with more poetical than psychological instruments, G. Bertolucci makes a concise melodrama de-constructed with a fablÈs rhythm, creating “a kind of curious suspense where the warmth of the emotions and memories mixes with the coldness of the device.” (Tullio Masoni). What derives – throught the use of strong colors and crooked shots – a visionary glaze that is dreamlike.” (Il Morandini)

Nomination as Best Actress to Francesca Neri 2000 David di Donatello: Nomination come Miglior Attrice a Nomination as Best Actress to Francesca Neri 127


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

DANNI COLLATERALI

LA FELICITÀ NON COSTA NIENTE

USA - 2002 - 35mm - colore - 108’

Italia, Francia, Svizzera - 2002 35mm – colore - 95’

COLLATERAL DAMAGE

Regia Direction: Andrew Davis Sceneggiatura Screenplay: David Griffiths, Peter Griffiths Fotografia Cinematography: Adam Greenberg Montaggio Editing: Dennis Virkler, Dov Hoenig Scenografia Set design: Philip Rosenberg Musica Music: Graeme Revell Costumi Costumes: James W. Tyson Interpreti Cast: Arnold Schwarzenegger, Francesca Neri,

sinossi Gordon Brewer non è solo un eroico vigile del fuoco di Los Angeles, ma è anche un marito ed un padre modello. In un attimo fatale però la sua vita cambia bruscamente: arrivato in ritardo all’appuntamento con moglie e figlioletto, Gordon assiste impotente all’esplosione di un’autobomba che uccide entrambi i suoi cari. L’attentato ai danni del consolato colombiano è rivendicato da El Lobo (il Lupo), capo di un gruppo di rivoluzionari colombiani che chiedono la liberazione del proprio territorio dalle ingerenze statunitensi. A parere dei guerriglieri, la morte dei due innocenti rientra nei cosiddetti ‘danni collaterali’ che si presentano inevitabilmente quando si lotta per la conquista della libertà. Gordon, però, non si arrende a questa realtà. Dinanzi all’incapacità dei CIA e FBI di catturare El Lobo, Gordon decide di mettersi egli stesso sulle sue tracce e di farsi vendetta da solo. nota critica “(…) il film non si oppone agli stereotipi (il cattivo colombiano El Lobo e la consorte Selena che passa dalla parte dell’eroe senza alcuna motivazione ideologica, una Francesca Neri italiana anche nella finzione-finzione) e alla struttura dell’ingranaggio percettivo-espressivo. Quest’ultimo non subisce mutazioni radicali, ma ricolloca semplicemente lo spettatore senza implicazioni teoriche al centro di un universo catartico, che ha talora elementi di affettività, quali i consanguinei messi in pericolo o comunque eliminati dal Male. Non è una dimensione latente, ma vieppiù una dichiarazione d’intenti che non vuole mediazioni. (…)” (Fabio Zanello, Sentieri Selvaggi) 128

HAPPINESS COSTS NOTHING

Elias Koteas, Cliff Curtis, John Leguizamo, John Turturro, Jsu Garcia, Tyler Posey, Michael Milhoan, Rick Worthy, Raymond Cruz, Lindsay Frost, Ethan Dampf, Jorge Zepeda, Miguel Sandoval, Harry Lennix Produttori Producers: David Foster, Steven Reuther Produzione Production: Bel Air Entertainment, David Foster Productions, Hacienda Productions

synopsis Gordon Brewer is a heroic fireman in Los Angeles, but he is also a model husband and father. In a fatal instant his life changes abruptly: late for an appointment with his wife and son, Gordon assists to the explosion of a car bomb that kills both his loved ones. The terrorist attack on the Colombian consulate is claimed to be because of El Lobo (The Wolf), chief of a revolutionary Colombian movement that wants to be free of American interference in the region. According to the guerilla, the death of the two innocents is what is known as collateral damage that are an inevitable risk when fighting for freedom. Gordon, however does not give up to this reality. Confronted with the inability of the CIA or FBI to capture the wolf, Gordon decides to put himself on their trail and find his own revenge. critical note “(…) the film does not oppose itself to stereotypes (the Colombian bad guy El Lobo and his accomplice Selena that changes sides without any reason whatsoever, an Italian Francesca Neri even the fiction-fiction) nor to the structure of the expressive and perceptive mechanism. The latter does not suffer hardly any changes, but simply resets the spectator without theoretical implications to the centre of a cathartic universe, that has affective elements, such as loved ones in danger or taken out by Evil. It is not a hidden dimension, more a declaration of intent that does not want to mediate. (…) (Fabio Zanello, Sentieri Selvaggi)

Regia Direction: Mimmo Calopresti Sceneggiatura Screenplay: Mimmo Calopresti, Francesco Bruni, Heidrun Schleef Fotografia Cinematography: Arnaldo Catinari Montaggio Editing: Massimo Fiocchi Scenografia Set design: Alessandro Marrazzo Musica Music: Avion Travel, Franco Piersanti Costumi Costumes: Silvia Nebiolo

sinossi Sergio ha quarant’anni, è un brillante architetto, sua moglie lo ama, ha una bella e giovane amante e molti amici e quindi non può che essere un uomo felice. Ma le cose cambiano quando rimane vittima di un incidente e si rende conto che tutto quello che lo circonda è solo apparenza e ipocrisia. Rimasto solo troverà l’aiuto necessario a rinascere in Gianni, un suo dipendente che gli mostrerà come trovare la felicità attraverso le cose più semplici. nota critica “(...) corteggia una dimensione magico-fantastica ignota in casa nostra. E ci ricorda con sana schiettezza che a ogni generazione corre l’obbligo di ‘rompere il teatrino della vita’ e delle sue piccole ipocrisie quotidiane”. (Fabio Ferzetti, Il Messaggero) “(...) ci sono belle idee registiche: prima fra tutte quelle di una Roma distante, sempre inquadrata dall’alto. Quanto all’esito della ricerca di Sergio, resta aperto, ambiguo, stranamente in bilico tra il pessimismo cronico e un ottimismo cosmico. Andate a vederlo, poi riparliamone”. (Roberto Nepoti, la Repubblica)

Interpreti Cast: Mimmo Calopresti, Vincent Perez, Francesca Neri, Fabrizia Sacchi, Valeria Bruni Tedeschi, Peppe Servillo, Laura Betti, Luisa De Santis, Valeria Solarino, Edoardo Minciotti, Francesco Siciliano Produttori Producers: Donatella Botti, Mimmo Calopresti Produzione Production: Bianca Film, Europa Corp., Ventura Film, Rai Cinemafiction, Tsi

synopsis Sergio is forty years old, and a brilliant architect, his wife loves him, he has a beautiful young lover and many friends and therefore cannot be anything else than a happy man. But things change when he is the victim of an accident and realizes that everything around him is only appearances and hypocrisy. Left alone, he will the help he needs to be reborn in Gianni, one of his employees who will show him how to find happiness through the simplest of things. critical note “(...) courts a magical and fantastic dimension unkonwn in our house. And he reminds us with sane frankness that every generation is obliged to “break lifÈs theatre” and “its small every day hypocrisies”. (Fabio Ferzetti, Il Messaggero) “(...) there are beautiful directing ideas: first of all the ones of a distant Rome, always shot from above. As for the result of Sergio’s research, it remains open, ambiguous, strangely in balance between perpetual pessimism and a cosmic optimism. Go see it, then let’s talk about it again. (Roberto Nepoti, la Repubblica)

premiawards - 2003 Madridimagen: Miglior Fotografia Best Cinematography

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I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

PER SEMPRE

IL PAPÀ DI GIOVANNA

FOREVER

GIOVANNA’S FATHER

Italia - 2003 - 35mm - colore - 96’

ITALIA - 2008 – 35mm – colore - 104’

Regia Direction: Alessandro Di Robilant Sceneggiatura Screenplay: Maurizio Costanzo, Laura Sabatino Fotografia Cinematography: Maurizio Calvesi Montaggio Editing: Roberto Missiroli Scenografia Set design: Osvaldo Desideri, Ewa Maria Dejna Musica Music: Pivio, Aldo De Scalzi Costumi Costumes: Carolina Olcese

Interpreti Cast: Giancarlo Giannini, Francesca Neri, Emilio Solfrizzi, Alberto Di Stasio, Daniela Scarlatti, Gea Lionello, Elisabetta Pellini, Sabina Vannucchi, Simone Gandolfo, Giovanni Boncoddo, Vincent Riotta, Gaia Zucchi, Adriano Giammanco Produttori Producers: Marco Poccioni, Marco Valsania Produzione Production: Rodeo Drive per Rai Cinema

sinossi Giovanni è un avvocato penalista che ha successo sia nel lavoro che con le donne, nonostante un felice matrimonio. Un giorno, però, la sua vita viene sconvolta dall’improvvisa intrusione di Sara, una bella professionista abituata a conquistare gli uomini per combattere la noia. Preso da una passione via via sempre più stringente, Giovanni lascia la famiglia ma, poco dopo, viene a sua volta lasciato da Sara, timorosa di stringere con lui un rapporto stabile. Caduto in uno stato di depressione chiamato ‘graffio dell’anima’ viene ricoverato in una clinica psichiatrica dove, nonostante le cure del dottor Doddoli, muore. Il medico, ferito per l’insuccesso professionale, decide di tentare di ricostruire le cause che hanno portato l’avvocato alla morte.

synopsis Giovanni is a criminal lawyer with a succesful career. He is also very succesful with women despite a happy marriage. One day, however, his life is suddenly changed by the intrusion of Sara, a very pretty professional, used to seducing men to fight boredom. Taken by ever growing passion, Giovanni abandons his family, but shortly after is abandonned by Sara himself, because she was afraid of a stable relationship. Fallen into a state of depression known as a “soul injury” he is ricovered in a psychiatric clinic where, in spite of Doctor Doddoli’s treatment, he dies. The doctor, injured by the professional failure, decides to reconstruct the cirsumstances that pushed the lawyer to his death.

nota critica “(...) è la storia dell’incontro tra una giovane femme fatale e un uomo di mezza età che si fa da lei travolgere: niente di nuovo. Eppure, al di là della ricercata eleganza formale, è un film meno banale di quanto si possa pensare: dolorosamente autentico nella 1ª parte, si sposta poi con efficacia nella 2ª su un piano di intrigante fantasia onirica. Pone domande senza offrire risposte e lasciando uno strascico di malinconia e di rimpianto. Lo spessore bergmaniano di cui qualcuno ha parlato è merito anche di G. Giannini, prestigiosa voce di grandi attori americani, ma eclettico interprete anche di suo.” (Il Corriere della Sera)

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critical note (...) It is the story of the encounter between a young Femme Fatale and a middle-aged man who’s life is ruined: nothing new. But, beyond the elegant formal research, it is aless common film than one might think: painfully authentic in the first part, it shifts efficiently into an intriguing dream in the second part. It asks questions without offering answers and leaves a trace of melancholy and regret. The bergmanian depth someone spoke about is also thanks to G. Giannini, prestigious voice of many great American actors, but ecclectic actor by choice. (Il Corriere della Sera)

Regia Direction: Pupi Avati Sceneggiatura Screenplay: Pupi Avati Fotografia Cinematography: Pasquale Rachini Montaggio Editing: Amedeo Salfa Scenografia Set design: Giuliano Pannuti Musica Music: Riz Ortolani Costumi Costumes: Mario Carlini, Francesco Crivellini Interpreti Cast: Silvio Orlando, Francesca Neri, Ezio

Greggio, Alba Rohrwacher, Serena Grandi, Manuela Morabito, Gianfranco Jannuzzo, Paolo Graziosi, Valeria Bilello, Sandro Dori, Rita Carlini, Antonio Pisu, Edoardo Romano Produttore Producer: Antonio Avati Produzione Production: Duea Film, in collaborazione con in collaboration with Medusa Film, Sky

sinossi Un insegnante, pittore fallito e infelicemente sposato, si dedica anima e corpo all’educazione di sua figlia, un’adolescente timida, insicura e non troppo bella. L’uomo è deciso a costruire per lei un grande futuro, quando un giorno, per gelosia, la ragazza uccide la propria migliore amica. Dichiarata insana di mente, la figlia viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico. Il solo che le rimane vicino è proprio lui, mentre la madre, Delia, si esclude da questo particolare legame. Dopo anni, Delia rincontra la figlia ormai guarita e come sempre accompagnata dal padre.

synopsis A teacher, failed painter and unhappily married, dedicates his body and soul to the education of his daughter, a shy teenager, insecure and not very pretty. The man is decided to build a great future for her, when one day, by jealousy, the girl kills her best friend. Declared insane, the girl is sent to a psychiatric hospital. The only thing left to her is him, while the mother, Delia, excludes herself from this particular link. After years, Delia meets her daughter, now treated and as always accompanied by her father.

nota critica “La poetica di Pupi Avati si riconosce appieno in Il papà di Giovanna. Uno sguardo inteso a smorzare i toni, la malinconia che non spegne la speranza, personaggi prigionieri dei fantasmi interiori e uno sfondo familiare che tende a sublimarsi in un mitico altrove. (...) Le qualità avatiane di un cinema mormorato, avvolgente, molto curioso dei dettagli umani e materiali, sempre in bilico sul gioco a doppio taglio della memoria risultano innanzitutto valorizzate dalla scelta e dalla resa degli attori (...).” (Valerio Caprara, Il Mattino)

critical note “The poetry of Pupi Avati can be recognised in Giovanna’s father. An intense look aimed at softening the tone, the melancholy that does not kill hope, the characters are prisoners of interior ghosts and a family background that tends to sublimate itself in a mythical somewhere else. (…) The avatian qualities of a murmured Cinema, enveloping, very curious in human and material details, always on the edge of the double edged knife of memory, are first of all highlighted by the choices and the actors’ performance (...).” (Valerio Caprara, Il Mattino)

premi awards - 2008 Mostra di Venezia: Coppa Volpi e Premio Pasinetti a Volpi Cup and Pasinetti Prize to Silvio Orlando, Leoncino d’Oro Little Golden Lion 2009 David di Donatello: Alba Rohrwacher Miglior Attrice Best Actress 2009 Nastri d’Argento: Francesca Neri Miglior Attrice non Protagonista Best Supporting Actress, Ezio Greggio Miglior Attore non Protagonista Best Supporting Actor 131


I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO: FRANCESCA NERI

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

UNA SCONFINATA GIOVINEZZA

Il manifesto del festival

A SECOND CHILDHOOD

2013

Italia - 2010 – 35mm – colore - 98’ Regia Direction: Pupi Avati Sceneggiatura Screenplay: Pupi Avati Fotografia Cinematography: Pasquale Rachini Montaggio Editing: Amedeo Salfa Scenografia Set design: Giuliano Pannuti Musica Music: Riz Ortolani Costumi Costumes: Stefania Consaga, Maria Fassari Interpreti Cast: Fabrizio Bentivoglio, Francesca Neri,

sinossi Lino Settembre e sua moglie Chicca hanno condotto un’esistenza felice e appagata sia livello personale che professionale e anche la loro vita coniugale, nonostante la mancanza di figli, è scorsa serena e senza serie difficoltà per venticinque anni. Tuttavia, Lino ad un certo punto inizia ad accusare problemi di memoria che lentamente diventano sempre più gravi, compromettendo via via il quotidiano svolgersi delle sue attività. Dopo una serie di accertamenti, Lino e Chicca ricevono la ferale notizia che l’uomo è affetto da una patologia degenerativa delle cellule cerebrali. Con il tempo la malattia avanza e Lino si allontana sempre più dal presente vivendo una drammatica ‘regressionÈ, ma sua moglie, rifiutando qualsiasi ipotesi di abbandono ed esclusione, decide di restare accanto all’uomo che ama ad ogni costo. nota critica “(…) Fabrizio Bentivoglio è un Settembre (che, guarda caso, è il titolo di uno dei più bergmaniani film di Woody Allen) in grado di superare di slancio la facile immedesimazione da documentario medico e Francesca Neri incanta per come dà spessore alle sfumature più oscure e destabilizzanti del copione; ma spiccano nell’armonia d’insieme anche gli assoli di rodati interpreti dell’Avati-touch come Lino Capolicchio, Gianni Cavina, Erica Blanc e Serena Grandi.” (Valerio Caprara, Il Mattino)

Serena Grandi, Gianni Cavina, Lino Capolicchio, Manuela Morabito, Erika Blanc, Osvaldo Ruggieri, Vincenzo Crocitti, Brian Fenzi, Marcello Caroli, Riccardo Lucchese, Lucia Gruppioni Produttori Producers: Antonio Avati Produzione Production: Duea Film in collaborazione con in collaboration with Rai Cinema

synopsis Lino Settembre and his wife Chicca have lived a happy and quiet life on a personal and professional level as well as a couple. Even without ever having children, life has run by serenely without major difficulty for twenty-five years. However, Lino starts having memory problems that slowly grow worse, compromising his everyday activities. After checking, Lino and Chicca receive the horrible news that he has a degenerative pathology affecting his brain. With time the disease worsens and Lino distances himself from the present, living a dramatic regression, but his wife, refusing any hypothesis of abandoning him, decides to stay at his side, and love him whatever the cost. critical note “(…) Fabrizio Bentivoglio is a Settembre (that strangely enough, is the title of onen of Woody Allen’s most bergmanian films) capable of overcoming the common medical documentary look from the start, and Francesca Neri enchants for how she gives depth to the darkest and most destabilizing parts of the script; but from the overall harmony the solos from the proven actors of the Avatitouch stick out like Lino Capolicchio’s, Gianni Cavina’s, Erica Blanc’s e Serena Grandi’s.” (Valerio Caprara, Il Mattino)

Il manifesto della 14° edizione del Festival del Cinema Europeo è il primo di una nuova serie la cui linea guida è racchiusa nel concetto: “Il cinema anima gli occhi”. Vive nella sua funzione di specchio che riflette lo spettatore e lo invita a intraprendere un viaggio di scoperta, lasciando la porta aperta alla sorpresa. A questo scopo, il logo del Festival è uno sguardo animato e incoraggiato ad andare oltre, a posarsi su nuovi occhi, in direzione di un incontro. Incontro che è accoglienza e ascolto. Diviene maschera che non camuffa, non dissimula ma palesa, lascia dispiegare lo sguardo; il Festival del Cinema Europeo è un narratore visivo che riunisce a sé le voci della nostra Europa (eurus-ampio ; opt-occhio) sotto un unico sguardo.

PROGETTO GRAFICO FESTIVAL

Alessandro Colazzo - sacolab.it fotografia: Alessandro Colazzo copywriter: Vito Ignomeriello modella: Emanuela Pisicchio

premi awards 2011 Nastri d'Argento Silver ribbons: Nastro d'Argento Speciale Special Silver Ribbon 132

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OMAGGIO

FERNANDO DI LEO

UN CUORE PER ODIARVI EROI DI OGNI GIORNO BRUCIA RAGAZZO, BRUCIA I RAGAZZI DEL MASSACRO MILANO CALIBRO 9 LA MALA ORDINA IL BOSS IL POLIZIOTTO È MARCIO COLPO IN CANNA LA CITTÀ SCONVOLTA: CACCIA SPIETATA AI RAPITORI I PADRONI DELLA CITTÀ AVERE VENT’ANNI DIAMANTI SPORCHI DI SANGUE VACANZE PER UN MASSACRO FERNANDO DI LEO. UN PUGLIESE A ROMA

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OMAGGIO

OMAGGIO

Fernando Di Leo

Fernando Di Leo

Nel decennale della morte, il Festival del Cinema Europeo di Lecce, il Centro Sperimentale di Cinematografia e Minerva Pictures ricordano Fernando Di Leo, indimenticato maestro del noir all’italiana.

Ten years after his death, the Lecce European Film Festival, Centro Sperimentale di Cinematografia and Minerva Pictures remember Fernando Di Leo, unforgetable master of the Italian noir.

RETROSPETTIVA - FERNANDO DI LEO. UN PUGLIESE A ROMA

RETROSPECTIVE - FERNANDO DI LEO. AN APULIAN IN ROME

«Talvolta un intervento supplementare, imprevedibile, uno scatto più folle, una trovata, in un caso un’elettricità di scrittura rara, sia pure saltuaria, fanno di certi film di Di Leo dei potenziali cult movies per ipotetici spericolati cinespigolatori a venire»

«Sometime a supplementary, unpredictable intervention, a crazy surge, a find, a rare writing energy, sometimes occasional, make some of Di Leo’s films potential cult movies for hypothetical future cinema enthusiasts

Giovanni Buttafava, Procedure sveltite, in il Patalogo Due. Annuario 1980 dello spettacolo, vol. secondo, Ubulibri/Electa Editrice, Milano, 1980

Giovanni Buttafava, Procedure sveltite, in il Patalogo Due. Annuario 1980 dello spettacolo, vol. secondo, Ubulibri/Electa Editrice, Milan, 1980

Fernando Di Leo (San Ferdinando di Puglia 1932-Roma 2003)

Fernando Di Leo (San Ferdinando di Puglia 1932-Rome 2003)

«Venni a studiare a Roma dal paese in cui sono nato, San Ferdinando di Puglia. […] A soli diciannove anni vinsi la coppa Murano per il dramma, con l’opera in tre atti Lume del tuo corpo è l’occhio, premiata da una commissione composta da Valentino Bompiani, Tatiana Pavlova, Gino Damerini, pubblicata dalla rivista Ridotto di Venezia e andata in scena in molti teatri sperimentali. Poi avevo diretto un’antologia di giovanissimi autori, L’Arlecchino, e collaborato – saltuariamente – a riviste come Vie nuove, Sipario, Leggere… Insomma, ero ben avviato ma ci fu l’interruzione di tutto per via del servizio militare che allora durava un anno e mezzo. Tornato a Roma nei primi anni Sessanta, ripresi contatti e lavoro e nel 1963 scrissi con Eco, Flaiano, Malerba, Patti i testi del cabaret Can Can degli italiani per Cobelli e Maria Monti, andato in scena, tra gli altri, al Piccolo di Milano con grande successo. Mi sono occupato anche di teatro, in quel periodo e anche dopo, adattando e traducendo per la Compagnia della Quercia del Tasso, di Sergio Ammirata, Il gorgoglione, Il persiano, Le donne in assemblea. E anche con due commedie mie: l’Ulisseide e addirittura Western sinphony, unico al mondo, credo, a fare teatro western… […] Io ho scritto la sceneggiatura di Una pistola per Ringo, Per un pugno di dollari, Il ritorno di Ringo e Per qualche dollaro in più. Questi quattro film, praticamente, ne hanno creati quattrocento. […] Insomma, quando si seppe che ero io l’autore di questi quattro film che avevano creato il fenomeno, cominciarono a cercarmi; io ne ho fatti quaranta, alcuni firmati altri no. […] Credo di essere stato l’unico regista in Italia contro cui sono stati organizzati “sit-in” da parte di preti e fascisti per il film Brucia ragazzo brucia, prima e dopo l’assoluzione. Credo di essere stato l’unico regista in Italia ad essere querelato da un ministro in carica – democristiano – perché ha creduto di riconoscersi in un politico colluso con la mafia, nel film Il boss. Credo di essere stato l’unico regista in Italia a girare un film contro il Vaticano per il commercio delle indulgenze, in I tre magnifici eroi [Gli eroi di ieri… oggi… domani, n.d.r.]. Credo di essere stato l’unico regista in Italia a tentare di girare un film sull’omosessualità [Il dio Kurt, scritto con Kim Arcalli, da un tragedia di Alberto Moravia, n.d.r.], più di 40 anni fa. Trovai la distribuzione, iniziai le riprese. Poi in perfetto Kafka tutto si dissolse appena giornali e riviste se ne occuparono. Prima la distribuzione, poi la produzione. Credo di essere stato l’unico regista in Italia a parlare della corruzione delle forze dell’ordine in Il poliziotto è marcio. Il solo titolo e i manifesti irritarono il Viminale a tal punto che ricevetti telefonate minatorie da voci che a quel ministero facevano riferimento. Va da sé che forse le telefonate le fecero quelle bestie stupide e feroci conosciute come “benpensanti”» (Fernando Di Leo, dal «Nocturno Dossier» Calibro 9. Il cinema di Fernando Di Leo).

“I came to study in Rome from the village in which I was born, San Ferdinando di Puglia. […] at only 19 years of age I won the Murano Cup for Drama, with the three act play Lume del tuo corpo e l’occhio, awarded by a commission composed of Valentino Bompiani, Tatiana Pavlova, Gino Damerini, published in the Ridotto Magazine and staged in various experimental theatres. Then I directed an anthology of young authors, L’Arlecchino, and collaborated occasionally - with magazines such as Vie nuove, Sipario, Leggere… I mean, I was well on the way but then came the interruption of everything because of the Military Service that then lasted a year and a half. Back in Rome in the beginning of the sixties, I started working and networking again with Eco, Flaiano, Malerba, Patti the cabaret texts Can Can degli italiani for Cobelli and Maria Monti, staged, among others at the Piccolo in Milan with great success. I also worked in theatre, at the time and later, adapting and translating for the Quercia del Tasso Company of Sergio Ammirata, Il gorgoglione, Il persiano, Le donne in assemblea. Also with two of my own comedies l’Ulisseide and even Western sinphony, unique in the world, western themed play… […] I have written the screenplays of Ringo: the killer, A fistful of Dollars, The return of Ringo and For a few dollars more. These four films, actually created over four hundred. [...] summed up, when everyone found out I was the author of these four films that had created such a phenomenon, they started to look for me; I made forty, a few were signed others weren’t. I think I am the only Italian film-maker that had sit-ins organized against him by priests and fascists for the film Burn Boy, Burn, before and after the acquittal. I also think I am the only Italian film-maker that thought with a Minister Christian Democracy - because he believed hEd seen himself in a politician who colluded with the Mafia in the film The boss. I also think I am the only director in Italy who made a fillm against the Vatican for the indulgence trade, in I tre magnifici eroi [Gli eroi di ieri… oggi… domani, n.d.r.]. I think I was the first one in Italy to try to make a film about Homosexuality [Il dio Kurt, written with Kim Arcalli, based on a tragedy by Alberto Moravia, n.d.r.], over forty years ago. I found a distributor and started filming. Then in perfect Kafkaesque fashion everything fell apart as soon as the Press looked into it. First the distribution, then the production. I think I am the only director in Italy to speak about corruption of the Police in Shoot first, die later. The title by itself and the posters irritated the Police Headquarters to a point where I received threatening phone calls from voices who reffered to said Minister. It goes to show that maybe the phone calls were made by those stupid and ferocious animals we know as “Good people”. (Fernando Di Leo, dal Nocturno Dossier Calibro 9. Il cinema di Fernando Di Leo)

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IL CINEMA DI FERNANDO DI LEO

IL CINEMA DI FERNANDO DI LEO

Parola di Quentin…

Quentin’s words…

«DURANTE LA MIA ADOLESCENZA LAVORAVO COME COMMESSO IN UN VIDEO-STORE DI SANTA MONICA, ED È STATA SIGNIFICATIVA PER LA MIA PROFESSIONE UNA DELLE PRIME CASSETTE CHE HO VISTO: I PADRONI DELLA CITTÀ. NON SAPEVO CHE IL FILM FOSSE ITALIANO E NEANCHE AVEVO MAI SENTITO IL NOME DI FERNANDO DI LEO: RICORDO SOLTANTO CHE DOPO QUELLA VISIONE RIMASI TOTALMENTE FOLGORATO… DI LEO AVEVA REALIZZATO FRA LE STRADE DI ROMA UNA STORIA DI GANGSTER CHE AVREBBE POTUTO BENISSIMO ESSERE STATA GIRATA DA DON SIEGEL: C’ERA LA STESSA GRINTA NELLA REGIA, LA STESSA SECCHEZZA DEI GRANDI NOIR AMERICANI. E JACK PALANCE, POI, ERA SEMPLICEMENTE GRANDIOSO NELLA PARTE DELLO SFREGIATO. DOPO I PADRONI DELLA CITTÀ ERO OSSESSIONATO E SISTEMATICAMENTE MI SONO MESSO A CERCARE E A VEDERE GLI ALTRI FILM CHE AVEVA DIRETTO DI LEO. IL PRIMO CHE MI CAPITÒ FU LA MALA ORDINA, CHE SECONDO ME, NEL GENERE POLIZIESCO, RIMANE UN VERO E PROPRIO CAPOLAVORO. RICORDO BENE L’IMPATTO CHE EBBE SU DI ME QUESTO PICCOLO MACRÒ ITALIANO, CHE VENIVA INGOIATO DAL GIRO GROSSO E DA NEW YORK GLI MANDAVANO CONTRO LA COPPIA DI KILLER FORMATA DA HENRY SILVA E WOODY STROODE. RAGAZZI, CREDO PROPRIO CHE DI LEO IN QUEL FILM ABBIA DATO IL MASSIMO DI SÉ. C’È POI UN INSEGUIMENTO PAZZESCO TRA IL PAPPONE E QUELLO CHE GLI HA UCCISO LA MOGLIE E LA FIGLIA CHE DURA ALMENO UN QUARTO D’ORA E LUI A UN CERTO PUNTO SALTA SU UN CAMIONCINO E SPACCA IL PARABREZZA A TESTATE. SÌ, PROPRIO CON LA TESTA, INCREDIBILE, SEMPLICEMENTE FANTASTICO! SOLO UN GRANDE REGISTA POTEVA IMMAGINARSI E GIRARE UNA SCENA COSÌ LUNGA SENZA MAI FAR CALARE LA TENSIONE UN ISTANTE. DOPO BECCAI IL BOSS, CHE IN AMERICA È STATO DISTRIBUITO COME WHIPEOUT!: UN ALTRO CAPOLAVORO PIENO DI AMAREZZA E DI CRUDELTÀ, INTERPRETATO ANCORA DAL MITICO HENRY SILVA, CHE FA UN KILLER DELLA MAFIA CHE MASSACRA TUTTI PER RAGGIUNGERE LA VETTA DEL POTERE, E DA RICHARD CONTE. LA COSA CHE MI PIACE NEI PERSONAGGI DI DI LEO È CHE SONO DEI DELINQUENTI FIGLI DI PUTTANA, MA MAI TIPIZZATI, FASULLI. E INOLTRE C’È SEMPRE UN’IRONIA DI FONDO, ANCHE NELLE COSE PIÙ TRUCI CHE VENGONO MESSE IN SCENA, CHE RENDE I SUOI FILM VERAMENTE UNICI. I MIEI DEBITI NEI CONFRONTI DI FERNANDO SONO TANTI, DI PASSIONE E ANCHE CINEMATOGRAFICI»

“DURING MY TEEN YEARS I WORKED AS A SALES CLERK IN A VIDEO-STORE IN SANTA MONICA, AND ONE OF THE FIRST FILMS I EVER SAW WAS SIGNIFICANT FOR MY PROFESSION: RULERS OF THE CITY. I DID NOT KNOW THE FILM WAS ITALIAN AND I HAD NEVER HEARD THE NAME FERNANDO DI LEO: I JUST REMEMBER THAT AFTER SEEING IT, IT WAS LIKE HAVING BEEN STRUCK BY LIGHTNING… DI LEO HAD MADE A GANGSTER STORY IN THE STREETS OF ROME THAT DON SIEGEL COULD HAVE MADE: THERE WAS THE SAME GRIT IN THE DIRECTING, THE SAME DRYNESS OF THE GREAT AMERICAN NOIR FILMS. AND JACK PALANCE, WAS JUST GRAND AS THE SLASHED FACED CHARACTER. AFTER RULERS OF THE CITY I WAS OBSESSED AND SYSTEMATICALLY LOOKED FOR AND WATCHED DI LEO’S OTHER FILMS. THE FIRST ONE I FOUND WAS MANHUNT, THAT, ACCORDING TO ME, IN THE POLICE GENRE, REMAINS A TRUE MASTERPIECE. I REMEMBER THE IMPACT THIS SMALL ITALIAN MACRO HAD ON ME VERY WELL, THAT WAS SWALLOWED BY THE BIG TIME AND NEW YORK SENT THEM AGAINST THE TWO KILLERS HENRY SILVA AND WOODY STROODE. GUIES, I THINK DI LEO, IN THAT FILM, GAVE HIS BEST. THERE IS THEN A CRAZY PURSUIT BETWEEN THE PIMP AND HIS WIFE AND DAUGHTER’S KILLER THAT LASTS FIFTEEN MINUTES AND HE SUDDENLY JUMPS ON THE TRUCK AND BREAKS THE WINDSHIELD BY HEAD-BUTTING IT. YES, WITH HIS HEAD, INCREDIBLE, SIMPLY FANTASTIC! ONLY A GREAT DIRECTOR COULD IMAGINE AND SHOOT SUCH A LONG SCENE WITHOUT LETTING THE PRESSURE DROP. THEN I FOUND THE BOSS, THAT IN AMERICA WAS CALLED WHIPEOUT! , ANOTHER MASTERPIECE FULL OF BITTERNESS AND CRUELTY STILL INTERPRETED BY THE MYTHICAL HENRY SILVA WHO PLAYS A MAFIA KILLER READY TO DO ANYTHING TO GET TO POWER, AND ALSO BY RICHARD CONTE. THE THING THAT I LOVE ABOUT DI LEO’S CHARACTERS IS THAT THEY ARE DELINQUENTS, SONS OF BITCHES, BUT NEVER TYPICAL OR FAKE. MOREOVER, THERE IS ALWAYS AN UNDERLYING IRONY, EVEN WHEN STAGING THE CRUELEST THINGS THAT MAKES HIS FILMS REALLY UNIQUE. MY DEBT TO FERNANDO IS BIG, IT IS PASSIONATE AND ALSO CINEMATOGRAPHIC.” (Quentin Tarantino, dal «Nocturno Dossier» Calibro 9. Il cinema di Fernando Di Leo)

(Quentin Tarantino, dal «Nocturno Dossier» Calibro 9. Il cinema di Fernando Di Leo)

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OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

UN CUORE PER ODIARVI

EROI DI OGNI GIORNO

Italia - 1962 - BETA SP - b/n - 26’

Italia - 1963 – BETA SP – colore - 33’

Regia Direction: Enzo Dell’Aquila Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, Enzo Dell’Aquila Fotografia Cinematography: Luciano Mondani Scenografia Set design: Giantito Burchiellaro

sinossi Storie di paese: una ragazza rimane incinta, il ragazzo si tira indietro costringendola ad abortire, i genitori vengono a saperlo per vie traverse e ignorano il fatto per non alimentare lo scandalo e ad Antonietta non rimane che prendere il treno e fuggire. Coraggioso atto d’accusa nei confronti della società maschilista anni Sessanta, della vita di paese, delle crudeltà dei bambini che spiano le coppiette gridando i nomi delle persone scoperte, degli aborti in cliniche anonime, dei ragazzi che si ritraggono per finire gli studi e non avere problemi, dei genitori che ignorano i problemi per non affrontarli, dei silenzi, della famiglia succube di un capo, delle donne sottomesse ed egualmente ree. Dell’Aquila e Di Leo non salvano nessuno. Sempre in chiaroscuro, con la voce della protagonista che spezza il velo (e il buio). Prima sceneggiatura accreditata a Fernando Di Leo, il quale, prima di diventare il re del noir all’italiana, muoveva una critica alla società anni Sessanta prendendo lo spunto dal tabù del sesso (Brucia, ragazzo, brucia, Amarsi male, I ragazzi del massacro). nota critica “Il tema, per allora, “scabroso” è ben corazzato nell’impianto di piccolo dramma intimista e di denuncia. La storia di una “peccatrice”, con appena un accenno di trasformazione della canonicità dell’episodio in spunto di un problema d’attualità”. (Maurizio De Benedictis).

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[aka UN POSTO IN PARADISO] episodio di GLI EROI DI IERI… OGGI… DOMANI [aka I TRE MAGNIFICI EROI]

Costumi Costumes: Francesca Saitto Interpreti Cast: Graziella Polesinanti, Paolo Graziosi Produttore Producer: Enzo Giulioli Produzione Production: CSC

synopsis Village stories: a girl gets pregnant, the boy is scared and forces her to have an abortion, the parents hear it through the grapevine and ignore the problem to avoid feeding the scandal, and Antonietta has only the train left and so, she escapes. Brave act of accusation towards the chauvinist sixties’ society, life in small towns, the cruelty of children that spy on couples and shout their names, the abortions in anonymous clinics, the boys that leave the girls to finish school and not have any problems, the parents that ignore the problems not to face them, the silence, the family suffering a single chief, subdued women who are equally guilty. Dell’Aquila e Di Leo do not save anyone. Always foggy, with the voice of the character that breaks the vale (and the darkness). First screenplay accredited to Di Leo, who, before becoming the king of the Italian Noir, made a critic of the sixties’ society by taking his cue from the Tabu surrounding sex. (Burn, boy, burn, A wrong way to love, Naked violence). critical note “The theme then “indecent” is well anchored in the ensemble of small intimate and accusing drama. The story of a sinner, with only a hint of the transformation of the sanctity of the episode a current problem.” (Maurizio De Benedictis)

Regia Direction: Enzo Dell’Aquila, Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Enzo Dell’Aquila, Fernando Di Leo Fotografia Cinematography: Guido Cosulich De Pecine Montaggio Editing: Renato Poccioni Scenografia Set design: G.B. Salerno

sinossi Di Leo e Dell’Aquila mettono mano all’episodio centrale, dal titolo Un posto in paradiso, destinato ad attirarsi gli strali della censura e far balzare il film agli onori della cronaca. Il racconto satireggia l’istituzione ecclesiastica delle indulgenze plenarie, muovendo dal caso di un vecchio industriale libertino (un eroe di “oggi”) che dopo essere stato colpito da infarto nell’alcova di due amanti, in prossimità della fine decide di assicurarsi un posto in Paradiso, lasciando tutti i suoi averi alla Chiesa perché gli orfanelli, con le loro preghiere, gli levino anni di Purgatorio... nota critica “Gli eroi venne bloccato con l’accusa/scusa di oscenità: in realtà, la messa alla berlina del clero affarista (nella figura di un monsignore interpretato dal fratello di Enrico Maria Salerno, Titta) era il punto ritenuto scabroso, come si evince dalle considerazioni che L’Osservatore Romano tuonò contro il film e che, dall’altra parte, L’Unità contenne e rintuzzò. Dal punto di vista stilistico, Un posto in Paradiso svela molto del successivo Di Leo (il quale chiamò per i ruoli del nipote del defunto – che intenta causa alla Chiesa, chiedendo si dimostri l’effettiva ascesa al cielo dello zio – e della sua fidanzata, Giancarlo Cobelli e Maria Monti, direttamente dall’opera di cabaret Can Can degli italiani, della quale Di Leo era stato tra gli autori): vi sono anticipate le riprese “storte” di donne che ballano e i tempi della narrazione sono già rapidi, secchi, concisi. In qualche modo, la preistoria di un regista che ne è già la storia”. (Davide Pulici)

Musica Music: Armando Sciascia Costumi Costumes: Francesca Saitto Interpreti Cast: Giancarlo Cobelli, Mario Siletti, Maria Monti, Tilde Simon Produttore Producer: Alfredo Salvati

synopsis Di Leo and Dell’Aquila gets their hands on the central episode, entitled Un posto in paradiso, destined to attract the wrath of the censuring authority and make his film part of History. The story is a satire of the religious institution known as The Church, and its indulgences, moving from the case of an old libertine (a hero today) that after having a heart attack in the alcove of two lovers, and is close to the end who decides to insure himself a place in paradise., leaving all his belongings to the church for the orphans, with their prayers, can alleviate him of a few years of purgatory... critical note “Gli eroi was blocked straight away with the claim that it was obscene: in reality rubbing the salt in the wounds of the clergy (in the figure of a Monsignore played by Enrico Maria Salerno’s brother, Titta) was the point that was considered obscene, as if evicted from the considerations that the Osservatore Romano shouted against the film, and that on the other side, L’Unità contained itself. From a style point of view, Un posto in Paradiso (Di Leo called the victim’s nephew for the role – who was trying to sue the church, asking for the proof of his unclÈs rise to paradise – and his girlfirend’s, Giancarlo Cobelli and Maria Monti, directly from the C. Calledabaret Can Can degli italiani, of which Di Leo was one of the authors): the distorted shots of dancing women are announced and the narrational tempo is already fast, consise. In a way, the prehistory of a director that is already part of History.” (Davide Pulici)

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OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

BRUCIA RAGAZZO, BRUCIA

I RAGAZZI DEL MASSACRO

Italia - 1969 - BETA SP - colore - 91’

Italia - 1969 - DVD - colore - 99’

NAKED VIOLENCE

BURN BOY, BURN

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, Antonio Racioppi Fotografia Cinematography: Franco Villa Montaggio Editing: Mario Morra Scenografia Set design: Pietro Liberati Musica Music: Gino Peguri Costumi Costumes: Loredana Longo

sinossi Clara è una tranquilla signora della media borghesia (marito sulla “cresta dell’onda” professionale, e figlia) che durante una fine d’estate commette adulterio con il giovane bagnino, bello-bruno e contestatore. “Date a Cesare quello che è di Cesare: 23 pugnalate” e altri slogans dissacratori, stanno scritti nel suo rifugio, dove su un canotto pneumatico rovesciato, avvengono i “congressi carnali”. Per Giancarlo è un impegno erotico come un altro, senza complicazioni sentimentali, per Clara invece - sessualmente repressa e coniugalmente insoddisfatta - rappresenta il toccasana che le dischiude mondi sconfinati... nota critica “È il 1° film erotico italiano sull’orgasmo femminile. Lo prova, per la prima volta in vita sua, la signora borghese Clara che, sola al mare in fine di stagione, si fa sedurre da un esperto bagnino. La donna si confessa col marito, ingenuamente domandandogli perché con lui non era mai successo. Epilogo tragico. Morale: non esistono donne frigide, ma soltanto uomini inesperti. Scritto con Antonio Racioppi, subì un veloce e breve sequestro e fu un grosso successo di pubblico. Insolito ricorso alla cinepresa a spalla con un montaggio serrato e dialoghi espliciti. Bene assorbita la lezione della Nouvelle Vague. Distribuito nel 1971 in Francia come Pourquoi pas avec toi”. (Il Morandini)

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Interpreti Cast: Françoise Prévost, Gianni Macchia, Michel Bardinet, Monica Strebel, Danika La Loggia, Anna Pagano Produttori Producers: Tiziano Longo Produzione Production: Ferti Film

synopsis Clara is sweet middle class lady (husband over the professional “crest of the wave” and a daughter) that during the end of one summer cheats on her husband with a young life guard, good looking and objector. “Give to Caesar what belongs to Caesar : 23 stab wounds” and other desecrating slogans, are written in his refuge, where on an upside down dingy boat the “carnal congress” happens. For Giancarlo it is an erotic duty like any other, without complications or feelings, for Clara though – sexually repressed and unsatisfied of her husband - it represents the healthy hobby that opens limitless worlds up to her... critical note “It is the 1th Italian erotic film about the female orgasm. Proof that, for the first time in his life, the posh Clara who, alone by the sea at the end of the season, lets herself be seduced by an expert life guard. The woman confesses to her husband,ingenuously asking why it had never happened with him. Tragic epilogue. Moral: there are no frigid women, only ill trained men. Written with Antonio Racioppi, it suffered a rapid and brief sequestration and was then a big commercial success. Unusual use of shoulder shooting with tight editing and explicit dialogues. The lesson from the Nouvelle Vague has been well learned. Distributed in 1971 in France as Pourquoi pas avec toi? (Why not with you?)”. (Il Morandini)

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, Nino Latino, Andrea Maggiore Fotografia Cinematography: Franco Villa Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Franco Bottari Musica Music: Silvano Spadaccino

sinossi A Milano, la giovane insegnante di una scuola serale viene brutalizzata e uccisa dai suoi allievi durante una lezione. Il commissario Duca Lamberti, cui viene affidata l’indagine, mette sotto torchio i ragazzi, scoprendo che ciascuno di essi ha problemi di disadattamento e conduce suo malgrado una vita ai margini della legalità. Lamberti è convinto che il delitto nasconda una seconda e più terribile responsabilità. nota critica “Un film coraggioso, durissimo che abbandona scientemente gli esotismi del nascente cinema “nero” di casa nostra per sprofondare nel cuore di tenebra dell’Italia del boom economico, nella Milano dei “piccoli omicidi senza pretese”, tanto per citare il sommo De Andrè, teorizzata in primis da Giorgio Scerbanenco (…). Di Leo rifugge dal facile arsenale offerto dalla Santabarbara del “poliziottesco” facendo, con I ragazzi del massacro un kammerspiel in nero, un dramma “da camera” austero, implacabile, costantemente addosso ai propri personaggi, pedine di un assurdo gioco di morte”. (Andrea Bruni)

Costumi Costumes: Loredana Longo Interpreti Cast: Pier Paolo Capponi, Susan Scott, Marzio Margine, Renato Lupi, Enzo Liberti, Danika La Loggia, Jean Rougel Produttore Producer: Tiziano Longo Produzione Production: Belfagor Cinematografica, Daunia Film

synopsis In Milan, a young teacher in a night school is attacked and killed by her students during a lesson. The inspector Duca Lamberti, who is assigned to the case, concentrates on the kids, and discovers that every one of them has problems with adapting to society and lives life on the margins of legality. Lamberti is convinced that the crime hides a second more terrible responsibility. critical note “A brave film, hard that consciously abandons the exotics of the new home “noir” Cinema to fall upon the heart of the darkness of the economic boom, in the Milan of the “small unpretentious murders”, just to quote the great De Andrè, theorized first of all by Giorgio Scerbanenco (…). Di Leo refuges himself from the simple arsenal offered by the Santabarbara of the Cop movie making, with Naked violence a kammerspiel in black, a camera austere drama, implacable, constantly in blowing down the neck of its characters, awns in an absurd game of death.” (Andrea Bruni)

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OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

MILANO CALIBRO 9

LA MALA ORDINA

Italia - 1972 - BLURAY - colore - 92’

Italia/Germania/USA - 1972 BLURAY - colore - 97’

CALIBER 9

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MANHUNT IN THE CITY

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, dai racconti di Giorgio Scerbanenco Fotografia Cinematography: Franco Villa Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov, con la partecipazione

strumentale degli Osanna e dei New Trolls Costumi Costumes: Francesco Cuppini Interpreti Cast: Gastone Moschin, Barbara Bouchet, Mario Adorf, Lionel Stander, Philippe Leroy, Luigi Pistilli, Frank Wolff, Ivo Garrani, Lionel Stander Produttore Producer: Armando Novelli Produzione Production: Cineproduzioni Daunia 70

sinossi Finito in carcere per rapina, una volta uscito Ugo Piazza è accusato dal suo “capo” di aver nascosto una enorme somma di denaro. Per dimostrare la propria innocenza l’uomo torna a lavorare per lui. Una serie di circostanze fanno ricadere su Piazza la responsabilità di un altro “ammanco”. (Roberto Poppi, Mario Pecorari)

synopsis Finished in prison for robbery, Hugo Piazza is accused by his boos once his sentence paid of having hidden a huge sum of money. To prove his innocence the man starts working for him again. A series of circumstances make Piazza responsible of another cash “misshap”. (Roberto Poppi, Mario Pecorari)

nota critica “Di tutti i film tratti da Scerbanenco, Milano calibro 9 è il più fedele alle atmosfere del noto scrittore noir pur avendo ben poco a che fare con i suoi scritti. Sembra una contraddizione ma non è così. Il film di Di Leo conserva intatto quel sapore che si prova leggendo i racconti di Milano calibro 9 o I cento delitti. Le strade di Milano, i Navigli, la piccola criminalità (dis)organizzata, le puttane tristi e malinconiche o doppiogiochiste e calcolatrici che il regista mette in scena sembrano scaturite dalle pagine dei libri di Duca Lamberti così come le abbiamo lette, come ce le siamo immaginate. Eppure Di Leo per Milano calibro 9 si è ispirato direttamente a un solo breve racconto di Scerbanenco: Stazione centrale ammazzare subito (da cui è tratta la sequenza del doppio pacco bomba), mentre reminiscenze di altre novelle sono sparse un po’ qua e un po’ là (forzatamente si può trovare una certa parentela tra l’Ugo Piazza del film e il redento Arrigo Romano di Vietato essere felici o il vendicativo Mario di La vendetta è il miglior perdono) ma sono solo piccolezze. Si può dire, insomma, che Fernando Di Leo abbia reso il miglior omaggio all’opera di Scerbanenco senza adottarla come fonte d’ispirazione in senso stretto”. (Manlio Gomarasca, Davide Pulici)

critical note “Of all the Scerbanenco films, Caliber 9 is the most loyal to the atmosphere of the well known noir writer even if it does have little in common with his books. It seems a contradiction but it isn’t. Di Leo’s film keeps intact the flavor that you got from reading the stories of Milano calibro 9 or I cento delitti. The streets of Milan, the Navigli, the small time (dis)organized crime, the sad, melancholic and double dealing caniving whores that the director puts on the screen seem straight out of the pages of the Duca Lamberti books just as we had imagined them. But Di Leo inspired himself directly to only one short Scerbanenco story for Milano calibro 9: Stazione centrale ammazzare subito which inspired the twin bomb scene), while reminiscences of other novels appear here and there (if you try hard you can find a small link between Hugo Piazza in the film and Arrigo Romano in Vietato essere felici or the vindictive Mario in La vendetta è il miglior perdono) but they are only small. One can say that, Fernando Di Leo has paid the biggest tribute to Scerbanenco’s work without adopting it purely as a source of inspiration”. (Manlio Gomarasca, Davide Pulici)

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, Augusto Finocchi, Ingo Hermes Fotografia Cinematography: Franco Villa Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Armando Trovajoli

sinossi Due killer newyorkesi (Silva e Strode) arrivano a Milano per uccidere il magnaccia Luca Canali (Adorf ), accusato ingiustamente di aver rubato una partita di droga. Ma quando gli vengono ammazzate moglie (Koscina) e figlia, Canali si scatena, mostrando nel contempo una dignità che gli altri malavitosi avevano sempre negato a un “uomo di casino” come lui. nota critica “Scritto dal regista ispirandosi a un racconto di Scerbanenco, forse il miglior noir italiano del decennio, sorretto da idee precise di regia, accurato nel disegno dei personaggi, selvaggio nelle sequenze d’azione, e con un fondo di nichilismo che guarda a Melville. Altri hanno parlato di “Don Siegel italiano”, e non hanno avuto torto: Di Leo, libero da condizionamenti produttivi pressanti, mostra non solo mestiere, ma anche stile e ironia. Nel ricco cast, dove grandeggia Adorf, anche due membri del clan Fassbinder, Peter Berling (il grassone) e Ulrich [Ulli] Lommel (un fricchettone). Non accreditato, Renato Zero è l’hippy con la bombetta (…)”. (Il Mereghetti)

Costumi Costumes: Francesco Cuppini Interpreti Cast: Mario Adorf, Henry Silva, Woody Strode, Adolfo Celi, Sylva Koscina, Francesca Romana Coluzzi, Luciana Paluzzi, Cyril Cusack, Franco Fabrizi, Femi Benussi, Gianni Macchia Produzione Production: Cineproduzioni Daunia 70, Hermes Film Synchron, American International Pictures

synopsis Two new York killers (Silva and Strode) arrive in Milan to kill the magniac Luca Canali (Adorf), unjustly accuse of having stolen some drugs. But when his wife Koscina, and his daughter, Canali are killed he sets off, showing a dignity that all the other criminals had denied he had since he was a “Casino Man”. critical note “Written by the director inspiring himself to a Scerbanencostory, possibly the best Italian noir of the decade, underpinned by precise directing ideas, accurate in the characters’ design, savage in the action scenes, and with a nihilist background that looks to Melville. Others talk about an “Italian Don Siegel”, and they weren’t wrong: Di Leo, free from pressing productive conditionings, shows not only experience, but also style and irony. In the rich cast, where Adorf towers, two other members of the Fassbinder clan, Peter Berling (the fat guy) and Ulrich [Ulli] Lommel (the eccentric guy). Not in the credits, Renato Zero is the hippy with the bowler hat (…).” (Il Mereghetti)

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OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

IL BOSS

IL POLIZIOTTO È MARCIO

THE BOSS

SHOOT FIRST, DIE LATER

Italia - 1973 - BLURAY - colore - 111’

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, dal romanzo di form the novel by Peter Mc Curtis Il mafioso Fotografia Cinematography: Franco Villa Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov

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Italia/Francia 1974 - BLURAY - colore - 90’ Costumi Costumes: Elisabetta Lo Cascio Interpreti Cast: Henry Silva, Richard Conte, Vittorio Caprioli, Gianni Garko, Pier Paolo Capponi, Antonia Santilli, Corrado Gaipa, Marino Masé ProduttorE Producer: Armando Novelli Produzione Production: Cineproduzioni Daunia 70

sinossi Un killer della Mafia, Lanzetta, agli ordini del potentissimo boss Don Corrasco, compie una strage in un cinema, decimando la famiglia rivale degli Attardi. I pochi superstiti tentano di riorganizzarsi e rapiscono la figlia del boss Don Giuseppe Daniello, padrino di Lanzetta. Mentre la polizia è inerme o corrotta, Lanzetta, Corrasco e Daniello cercano un piano per contrattaccare.

synopsis A mafia killer, Lanzetta, under the orders of the extremely powerful Don Carrasco, causes a tragedy in a cinema, decimating the rival Attardi family. The few survivors try to organize themselves and kidnap the daughter of the boss Don Giuseppe Daniello, godfather of Lanzetta. While the police is useless and corrupt, Lanzetta, Corrasco and Daniello look for a plan to counterattack.

nota critica “Dopo la riuscita di Milano calibro 9 Di Leo ritenta il colpo con maggiori ambizioni, adattando il romanzo Il mafioso dell’americano Peter Martin e proponendo “una visione pazzescamente corrosiva della mafia siciliana, distruggendo tutto e tutti in un’opera di denigrazione scoperta e utilissima nella sua sfacciataggine commerciale, più delle inchieste televisive e dei reportages seriosi” (G. Buttafava). Film duro di programmatico nichilismo, indusse l’ex ministro Giovanni Gioia, che si riconobbe in un personaggio, a sporgere querela, perdendola. Tremende scene d’azione, a partire dalla strage iniziale in una saletta porno. Insolito anche per gli accenni ai voti di scambio e alla collusione tra mafia e apparati di governo”. (Il Morandini)

critical note “After the success of Caliber 9 Di Leo retries the same with more ambition, adapting the novel, Il mafioso by Peter Martin and proposing “a crazy corrosive vision of the Sicilian mafia, destroying everything and everyone in a film of uncovered denigration and useful in its commercial shamelessness, more than the TV investigations and the serious special reports.”(G. Buttafava). “Tough film of programmatic nihilism, forced the ex minister Giovanni Gioia, who recognized himself in a character, to expose the quarrel, losing it. Tremendous action sequences, from the initial tragedy in a porno cinema. Uncommon even for the hints to the changing votes and the collusion between mafia and government organizations”. (Il Morandini)

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo Fotografia Cinematography: Franco Villa Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov Costumi Costumes: Giorgio Gamna Interpreti Cast: Luc Merenda, Richard Conte, Delia

Boccardo, Raymond Pellegrin, Gianni Santuccio, Vittorio Caprioli, Salvo Randone, Rosario Borelli, Monica Monet, Gino Milli, Elio Zamuto, Loris Bazzocchi, Marcello Di Falco, Massimo Sarchielli Produttori Producers: Galliano Juso, Ettore Rosboch Produzione Production: Cinemaster, Mount Street Film, Mara Film

sinossi Domenico Malacarne è uno strano poliziotto: duro e spietato con i violenti e gli assassini, ritiene di poter accordarsi, per ricavarne un utile, con i contrabbandieri di sigarette. Ma la logica della malavita è rigorosa: i banditi suoi complici vogliono ora immischiarlo in un affare di droga. Domenico si ribella, ma la gang lo ha in pugno: ricattandolo lo costringe a collaborare, e ad aiutarli anche a far sparire un verbale compromettente. Domenico è costretto a rivelare al padre, integerrimo maresciallo dei carabinieri, la sua losca attività: il pover’uomo ne è distrutto...

synopsis Domenico Malacarne is a strange policeman: hard and pitiless with criminals and assassins and says he can tolerate cigarette smugglers, for a profit. But the logic of the bad life is rigorous: his criminal accomplices want to drag him into a drug story. Domenico rebels, but the gang holds him by the scruff of the neck: blackmailing him to collaborate and help them make a compromising piece of evidence disappear. Domenico is forced to reveal his dark dealings to his father, a very high ranking police officer: the poor man will be destroyed...

nota critica “A dispetto dell’apparente affinità tematica, Il poliziotto è marcio non è tanto un esemplare atipico del filone quanto una sua antitesi critica e provocatoria. Del resto, Di Leo e l’immagine eroica del poliziesco non sono mai andati d’accordo. (…) In Il poliziotto è marcio Di Leo segue in apparenza le convenzioni, per poi sbarazzarsene: nella prima mezz’ora di film sembra consegnare al pubblico pagante e plaudente un nuovo eroe cui inneggiare, in un crescendo spettacolare che culmina in una sequenza (…) tra le più entusiasmanti, per costruzione e ritmo, dell’intero filone. Salvo poi rivelarci che il commissario coccolato dal questore e dai colleghi prende le bustarelle e copre le malefatte di uno spregevole boss della malavita, confondendo le acque e mettendo in crisi i meccanismi di identificazione che ha fatto scattare. Non solo: il corrotto Malacarne, il Robin Hood al contrario che se la prende con i pesci piccoli e protegge quelli grossi, e che non ci sta a essere un “merdoso poliziotto morto di fame”(...) “(Roberto Curti)

critical note “In respect to the apparent theme, Shoot first, die later is not an atypical example of the genre as much as its critical and provoking antithesis. Also, Di Leo and the heroic image of the cop never really went on very well. (…) In Shoot first, die later Di Leo apparently follows conventions, to then leave them aside: in the first half hour of the film it seems he is giving the paying and applauding audience a new hero to worship, in a spectacular crescendo that culminates in (…) one of the most enthusing scenes, in terms of construction and rhythm, of the entire genre. Except he then shows us the investigator being treated nicely by the commissioner and from his colleagues he takes envelopes and covers for the crimes of a distasteful crime boss, mucking the investigation up. Not only: the corrupt Malacarne, the opposite of Robin Hood, taking it out on the small fry and helping the major players, and who does not want to be “a shitty poor policeman” (...)” (Roberto Curti) 135 147


OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

COLPO IN CANNA

LA CITTÀ SCONVOLTA: CACCIA SPIETATA AI RAPITORI

LOADED GUNS

KIDNAP SYNDICATE Italia - 1974 - DVD - colore - 92’ Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo Fotografia Cinematography: Roberto Gerardi Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov

sinossi “Un divertimento in due tempi scritto da Fernando Di Leo”, recita una scritta gialla nei titoli di testa, mentre le musiche di Louis Enriquez Bacalov introducono adeguatamente ai toni scanzonati di una commedia che sventra la cornice tipicamente noir. L’aereoplano sta per atterrare a Napoli e l’avvenente hostess, interpretata da Ursula Andress, è pronta ad affrontare l’avventura che la porta, con la scusa di una misteriosa lettera dell’“americano” da consegnare a un boss della criminalità organizzata, ad addentrarsi nel caledeiscopio colorato dello stravagante sottobosco dei loschi partenopei, a innamorarsi dell’ex pugile e trapezista di un circo che ha il volto dello svizzero Marc Porel, infine... nota critica “Colpo in canna è il lusso, infatti, di un divertimento “minore” nella filmografia dileiana, dopo una già lunga esperienza di prove interessantissime. L’impressione che si avverte è che Di Leo volesse giocare con la macchinacinema, senza troppe preoccupazioni se non quella, forse, di far muovere sulla scena l’idea di “un personaggio femminile che si comporta come uomo”, come l’uomoeroe/anti-eroe degli schermi, spregiudicato, abile, forte, viveur, ambiguo, cialtrone, playboy. (…) E comunque l’idea di provare a mettere una donna al centro di un action-movie, cosa oggi ampiamente assunta nell’immaginario, all’epoca non lo era quasi per nulla, e ciò denota l’intuitività e il desiderio di svolgere la fabula in modi del tutto personali” (Antonio Guastella). 148

Costumi Costumes: Gaia Romanini Interpreti Cast: Ursula Andress, Marc Porel, Woody Strode, Isabella Biagini, Lino Banfi, Aldo Giuffré, Maurizio Arena, Sergio Ammirata Produzione Production: Cineproduzioni Daunia 70

synopsis “A two time entertainment written by Di Leo”, recites a yellow writing on the title pages, while the music of Louis Enriquez Bacalov introduce adequately the tones of a comedy that cuts the typical noir open. The plane is about to land in Naples and the comely hostess, interpreted by Ursula Andress, is ready to take on the adventure, with the excuse of a mysterious letter from the “American” to hand over to a local organized crime boss, to enter in the colourful kaleidoscope of the extravagant undergrowth of shady Naples, to fall in love of an ex boxer now a trapeze artist in a circus with the face of the Swiss Marc Porel, in the end... critical note “Loaded guns is the luxury of a “minor” entertainment in Di Leo’s filmography, after an already long experience of interesting trials. The impression given is that Di Leo wanted to play with the Cinema Machine, without worrying too much, if about anything, about having a woman move on set “just as a man would”, like the man-hero/anti-hero in the schematics, unscrupulous, able, strong, alive, ambiguous, buffoon and playboy. (…) it is however the idea of trying to put a woman at the centre of an action film, today amply accepted in the industry, at the time was almost unthinkable, and this shows Di Leo’s intuition and his desire to make the fable happen in a very personal way.” (Antonio Guastella)

Italia - 1975 - DVD - colore - 94’ Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, Ernesto Gastaldi, Nicola Manzari Fotografia Cinematography: Erico Menczer Montaggio Editing: Sergio Montanari Scenografia Set design: Franco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov

Costumi Costumes: Maria Luisa Panaro Interpreti Cast: Luc Merenda, James Mason, Valentina Cortese, Irena Maaleva, Marino Masé, Vittorio Caprioli, Marco Liofredi, Francesco Impeciato Produttore Producer: Galliano Juso Produzione Production: Cinemaster

sinossi Assieme al figlio del costruttore Filippini viene rapito per sbaglio anche quello del meccanico Colella : e quando il riccone comincia a trattare sul riscatto, all’onesto lavoratore cedono i nervi...

synopsis Mr. Colella the mechanic’s son is kidnapped alongside the Fillipino builder’s son by mistake: and when the rich man starts haggling on the ransom, the honest worker loses his nerve...

nota critica “Parte come una (verbosa) variazione di Anatomia di un rapimento, e sfocia in un banale film di vendetta, che ricicla situazioni di altri lavori del regista. Ma resta curiosa l’impostazione “di sinistra”: il commissario Magrini (Caprioli), all’assistente che invoca leggi più dure contro i rapitori, obietta che questi crimini non si commetterebbero se non ci fosse chi fa i miliardi a palate”. (l Mereghetti)

critical note “It starts like a (wordy) variation of High and low, and continues as a normal revenge film, that recycles situations of other directors’ works. But the set-up remains strangely “left-wing”: the investigator Magrini (Caprioli), objects to the assistant that evokes harder laws against kidnappers, that these crimes would not be committed of there wasn’t anyone making billions.” (Il Mereghetti)

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OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

I PADRONI DELLA CITTÀ

AVERE VENT’ANNI

Italia/Germania 1976 - BLURAY - colore - 98’

Italia - 1978 - DVD - colore – 97’

RULERS OF THE CITY

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo, Peter Berling Fotografia Cinematography: Erico Menczer Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov

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BEING TWENTY

Costumi Costumes: Giulia Mafai Interpreti Cast: Jack Palance, Al Cliver, Harry Bauer, Edmund Purdom, Vittorio Caprioli, Gisela Hahn Produttore Producer: Armando Novelli Produzione Production: Cineproduzioni Daunia 70, Seven Star

sinossi «Tra i noir italiani preferiti da Tarantino (“penso che Di Leo possa considerarsi il Don Siegel italiano”). Segna anche l’incontro tra Di Leo e il mondo fassbinderiano, essendo il film scritto da Harry Bauer, nella parte di un bulletto romano. Ma il personaggio migliore è quello del piccolo gangster Napoli interpretato da Vittorio Caprioli. Ancora una guerra di mala, con due ragazzi che giocano con due potenti boss rivali per scavalcarli» (Marco Giusti).

synopsis “One of Tarantino’s favorite Italian noir (“I think Di Leo can consider himself the Italian Don Siegel”). It also signs the encounter between Di Leo and the world of Fassbinder, being a film written by Harry Bauer, in the role of a Roman small time bully. But the best character is the minor Naples gangster interpreted by Vittorio Caprioli. Another war of evil, with two kids who play with two powerful rival bosses to climb over them” (Marco Giusti).

nota critica “Di Leo si diverte - ed in parte riesce a farci partecipare al suo divertimento - ad inventare sempre nuove situazioni spettacolari, mantenendosi in bilico tra il serio ed il faceto, aiutato in ciò dalla furba caratterizzazione di Vittorio Caprioli, dall’autoironia di Jack Palance e dall’accattivante agilità di Harry Bauer (o della sua controfigura). Sono questi i punti di forza di un film che meritava forse una maggiore considerazione da parte dei distributori”. (Aldo Viganò)

critical note “Di Leo has fun – and partly manages to take part in his own fun - always inventing new spectacular situations, staying on the line between serious and facetious, helped by the clever interpretation by Vittorio Caprioli, Jack PalancÈs self irony and Harry Bauer’s (or his stunt doublÈs) captivating agility. These are the film’s strong points, and it deserved more consideration from distributors.” (Aldo Viganò)

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo Fotografia Cinematography: Roberto Gerardi Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Franco Cuppini Musica Music: Franco Campanino

sinossi Lia e Tina, due provinciali ventenni alla ricerca di “qualcosa”, raggiunta la città mediante autostop, si recano ad una “comune” dove sono state casualmente invitate dall’organizzatore, lo stravagante Michele Palumbo, detto il Nazariota. Il centro appare loro immediatamente come una cantina piena di relitti umani, gli unici personaggi che sembrano in possesso di una fisionomia sono: Rico, un bel ragazzo che attira le cupidigia di Tina, ma è quasi sempre “in viaggio”, Patrizia, una ragazza che ha voluto provare l’esperienza della maternità e si è trovata in braccio tre gemelli da tirar su senza padre, il Riccioletto, un personaggio stravagante che, in definitiva, è una spia del commissario locale che spera che la comune gli permetta di scoprire temibili spacciatori di droga o feroci terroristi... nota critica “Di Leo, curioso e non di rado acuto indagatore della psiche femminile, punta l’indice sulla visione arretrata dell’altro sesso, radicata nell’immaginario del maschio italiano: le due protagoniste di Avere vent’anni vengono punite per avere raggiunto quella libertà - anche sessuale - che l’ortodossia maschile nega loro, in un paese troppo immaturo per assorbire la portata della rivoluzione sessuale, e l’amara ironia dileiana sta proprio nella resa (apparentemente) autosabotatoria alle convenzioni di certo cinema di genere. Ma la consapevolezza di Avere vent’anni è rara avis in un panorama di genere in cui la battaglia del sensazionalismo combattuta sul corpo femminile porta a sbocchi di sciagurata misoginia.” (Roberto Curti, Tommaso La Selva).

Costumi Costumes: Elisabetta Lo Cascio Interpreti Cast: Gloria Guida, Lilli Carati, Ray Lovelock, Vincenzo Crocitti, Vittorio Caprioli, Licinia Lentini, Daniele Vergas, Giorgio Bracardi, Leopoldo Mastelloni Produzione Production: International Daunia Film

synopsis Lia and Tina, two provincial twenty year olds looking for “something”, hitch hike to the city where they have been casually invited by the organizer, of an event the extravagant Michele Palumbo, called the Nazariota. The center appears to them immediately as a box full of human relics, the only characters that seem in possession of a physiognomy are: Rico, a pretty boy that attracts Tina’s attention, but is almost always “traveling”, Patrizia, a girl who wanted to try to experience motherhood and found herself with triplets to raise with no father, the Riccioletto, an eccentric character who, in the end, is a spy of the local chief of police who hopes that city hall will allow him to discover terrible drug dealers or ferocious terrorists... critical note “Di Leo, curious and not rarely acute investigator of the female psyche, points his finger on the retarded vision of the opposite sex, rooted in the chauvinist Italian imaginary: the two characters of Being twenty are punished for having achieved that freedom – even sexual – that male orthodoxy denies them, in a country too immature to absorb the range of the sexual revolution, and the bitter ironic dilemma is the (apparently) self sabotaging render to certain conventions of this particular genre. But the knowledge that Being twenty is rare in a panorama in which the battle of sensationalism fought on the body of women causes outlets of wretched misogyny.”(Roberto Curti, Tommaso La Selva)

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OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

DIAMANTI SPORCHI DI SANGUE

VACANZE PER UN MASSACRO

Italia - 1978 - BETA SP - colore - 110’

Italia - 1980 - DVD - colore - 85’

MADNESS

BLOOD AND DIAMONDS

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo Fotografia Cinematography: Roberto Gerardi Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Franco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov

sinossi Arrestato per una rapina a causa di una soffiata, Guido Mauri trascorre cinque anni in prigione, meditando la vendetta contro il suo capo, che il giorno successivo alla rapina avrebbe dovuto consegnargli 40 milioni. Ma la verità ha mille facce. Film poco conosciuto di Di Leo, anche per la sua “invisibilità”, è invece una delle sue opere migliori: il regista pugliese disegna perfettamente i caratteri dei personaggi, descrivendo, come ne I padroni della città, il sottobosco della mala, con una sceneggiatura congegnata sulla tensione determinata da un imminente rendez-vous con la morte. Il tutto condito dalla consueta ironia e dalle superbe interpretazioni di Vittorio Caprioli e di uno straordinario Pier Paolo Capponi, in una delle migliori caratterizzazioni del cinema italiano. Cassinelli presta il suo volto cupo e malinconico al protagonista. nota critica “Il titolo originale della sceneggiatura è Roma calibro 9 (che poi in lavorazione diventerà Diamanti rossi di sangue e quindi Diamanti sporchi di sangue) e il rapporto con Milano calibro 9 non è soltanto nominale. (…) Eppure il gioco è tutt’altro che tale, o semplice o sterilmente nostalgico: e Diamanti è tutt’altro che un remake (…) di Milano calibro 9. Di Leo si mantiene sì in rapporto dialettico con il suo masterpiece, ma solo per rovesciarne i presupposti e per proporne una versione riveduta e corretta che, autonomamente e non per luce riflessa, rientra nel novero dei suoi film più validi”. (Davide Pulici)

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Costumi Costumes: Elisabetta Lo Cascio Interpreti Cast: Claudio Cassinelli, Martin Balsam, Barbara Bouchet, Pier Paolo Capponi, Vittorio Caprioli, Olga Karlatos Produttori Producers: Umberto e Vittorio Russo Produzione Production: Teleuropa International Film

synopsis Arrested because of a snitch and a robbery, Guido Mauri spends five years in prison, meditating his vengeance against his boss, that on the day after the robbery should have given him 40 Million. But the truth has a thousand facets. Mostly unknown film by Di Leo, also for its “invisibility”, it is actually one of his best films: the Apulian director draws the characters of the protagonists perfectly, describing, just like in Rulers of the city, the evil underworld, with a screenplay based on determined tension from an imminent appointment with death. The whole is spiced with the usual irony and the superb interpretations by Vittorio Caprioli and an extraordinary Pier Paolo Capponi, in one of the best interpretations in Italian Cinema. Cassinelli lends his gloomy and melancholic face. critical note “The original title of the screenplay was “Rome caliber 9” (which would then become “Red blood diamonds” and therefore “Blood’s dirty diamonds”) and the relationship with Caliber 9 os not only nominal. (...) Despite all this the game is something entirely different, or simpler, or sterile and nostalgic: and Blood and diamonds is anything but a remake of (...) Caliber 9. Di Leo remains in a dialectic rapport with his masterpiece, but only to knock the assumptions down and proposes a reviewed and corrected version that, autonomously and not by reflection, reenters in the group of his most valid films. (Davide Pulici)

Regia Direction: Fernando Di Leo Sceneggiatura Screenplay: Fernando Di Leo Fotografia Cinematography: Enrico Lucidi Montaggio Editing: Amedeo Giomini Scenografia Set design: Francesco Cuppini Musica Music: Luis Enriquez Bacalov

sinossi Il canovaccio si inserisce in un filone che risale addirittura a Ore disperate di Wyler: il delinquente che si introduce in un ambiente borghese, portando al punto di rottura le tensioni che vi covano. […] Il fuorilegge è un evaso dal carcere di Volterra, è spietato, e uccide due uomini prima di raggiungere la villetta dove ha nascosto il bottino. Visto che lo interpreta Joe Dallesandro, […], il personaggio si carica anche di una potenzialità erotica ambigua: nel film si allude spesso alla sua vita sessuale in carcere, anche se saranno solo le due donne a venire scopate da lui, secondo un altro archetipo, questa volta più recente: quello di Teorema, il Visitatore portatore di eros e anarchia. Quanto al nucleo familiare sconvolto dall’intruso, non potrebbe essere peggio assortito, comprendendo marito, moglie e cognata, che è anche amante del primo, a insaputa della seconda. nota critica “La confezione è rapida, essenziale, secca, da B-movie girato da uno che ha mestiere da vendere. Le musiche di Milano calibro 9 di Bacalov vengono riciclate con furbizia. E nel film riescono comunque a passare tocchi fuori dal genere. Di Leo privilegia le tensioni erotiche prima ancora che noir, e più che il denaro, il vero motore dell’intreccio è il sesso. Eccedente nell’economia narrativa, la sequenza in cui la De Selle si masturba spiata da Dallesandro, è un grande momento d’autore, che usa una canzone nella sua integralità (Dimenticare di Soffici) per costruire un crescendo di desiderio in tempo reale”. (Alberto Pezzotta)

Costumi Costumes: Carolina Ferrara Interpreti Cast: Joe Dallesandro, Lorraine De Selle, Patricia Bhen, Gianni Macchia Produttore Producer: Armando Novelli Produzione Production: Midia Cinematografica

synopsis The plot inserts itself in a flow going back as far as The desperate hours by Wyler: the delinquent who introduces himself in rich environment, pushing the hidden tensions to a point of no return. (…) The outlaw is an escapee from the Volterra prison, he is pitiless, and he kills two men before arriving the small villa where he hid the spoils. Seeing as he is played by Joe Dallesandro, (…), the character is also charged by an ambiguous erotic potential: in the film many allusions are made to his sex life in prison, even if it will only be the two women whom he will have sex with, according to another archetype, this time more recent: the one in Theorem, the visitor bringer of Eros and anarchy. As for the family disturbed by the intruder, it could not be made any worse, including husband, wife, and sister in law, that is the first’s lover without the wife knowing about it. critical note “The confection is quick, essential and dry, like a B-movie shot by a talented director. The music in Caliber 9 by Bacalov is cunningly recycled. And in the film they still manage to pass touches unknown to the genre. Di Leo privileges erotic tensions more than the noir ones, or money, the real engine of the plot is sex. The excessive economy in narration, the sequence in which De Selle masturbates spied of Dallesandro, is a great author’s moment, that uses a song in its entirety (Dimenticare by Soffici) to build a crescendo of desire in real time.” (Alberto Pezzotta)

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

OMAGGIO: FERNANDO DI LEO

FERNANDO DI LEO. UN PUGLIESE A ROMA

CINEMA MEDITERRANEO

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

FILM

YOSSI & JAGGER Italia - 2013 – BETA SP – colore - 30’ Regia Direction: Deborah Farina Sceneggiatura Screenplay: Domenico Monetti, Luca Pallanch Fotografia Cinematography: Deborah Farina Montaggio Editing: Deborah Farina

Musica Music: AA.VV. Interpreti Cast: Renzo Arbore, Pierpaolo Capponi, Giuliana e Rita Di Leo, Gianni Garko

BIKUR HATIZMORET THE BAND’S VISIT - LA BANDA LEVANON LEBANON - LIBANO SIPPUR GADOL A MATTER OF SIZE - UNA STORIA GRANDE LEMALE ET HA’CHALAL FILL THE VOID - LA SPOSA PROMESSA DOCUMENTARI

sinossi L’avventurosa vita di un playboy di provincia catapultato nei fasti della Dolce Vita. Un ritratto del Fernando Di Leo meno conosciuto attraverso le parole di famigliari, amici e attori: dall’infanzia e dall’adolescenza a Foggia all’arrivo a Roma, dai successi cinematografici alla solitudine degli ultimi anni.

synopsis The adventurous life of a provincial playboy thrown into the deep end of the Dolce Vita. A portrait of the less famous Fernando Di Leo through the words of family members, friends and actors: from childhood and teenage to Foggia and the arrival in Rome, from the cinematic successes to the loneliness of his final years.

nota critica Fernando Di Leo. Un pugliese a Roma, vuole essere un ritratto inedito e molto personale dell’autore. Girato nello stile del cinema diretto, senza trucchi scenici e orpelli grafici, intende svelare, attraverso una fotografia ed un montaggio essenziali, il panorama umano, intellettuale ed artistico dell’uomo Di Leo.

critical note Fernando Di Leo. Un pugliese a Roma, wants to be an unseen and very personnal portrait of the author. Shot in the direct cinema style, without scenic make-up and grpahic frills, it wants to unveal, throug essential photography and editing, the Human, intellectual and artistic panorama of the Man behind Di Leo.

HEHARUG HA-17 THE SEVENTEENTH VICTIM LA DICIASSETTESIMA VITTIMA YALDEI HASHEMESH CHILDREN OF THE SUN FIGLI DEL SOLE ZEFAT, SAN NICANDRO. IL VIAGGIO DI ETI HAMORA IRENA TEACHER IRENA LA MAESTRA IRENA HA’TZALMANIA LIFE IN STILLS LO STUDIO FOTOGRAFICO CORTOMETRAGGI IN BED AT 10 PM PLAYGROUND BATMAN AT THE CHECKPOINT BIRTHDAY RAIZERMAN

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CINEMA MEDITERRANEO

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO

CINEMA MEDITERRANEO

ISRAELI FILM WEEK

UNO SGUARDO NEL NUOVO CINEMA ISRAELIANO

A LOOK AT THE NEW ISRAELI CINEMA

Essere parte del grande fermento culturale che da millenni caratterizza i Paesi con un’identità comune nel Mediterraneo è un privilegio comprensibile solo a noi che in queste terre viviamo. Puglia ed Israele sono due culture dell’area mediterranea che si stanno riscoprendo in un rapporto che fonda le sue radici in un passato antico. Per questo motivo è un vero piacere per me portare il saluto dello Stato israeliano sul palcoscenico del Festival del Cinema Europeo di Lecce. Siamo onorati di essere quest’anno il focus della “Sezione Mediterraneo”, e siamo certi che un palcoscenico così ricco di suggestioni sarà piacevolmente colpito dal mondo della cinematografia israeliana.

Being part of the great cultural turmoil that for millennia has characterised the countries with a common Mediterranean identity is an understandable privilege only to we who live in these lands. Apulia and Israel are two cultures of the Mediterranean area that are discovering each other in a relationship based on an ancient past. For this reason it is a real pleasure to take part in the Lecce European Film Festival. We are honoured to be the focus of this year’s “Mediterranean Cinema Section”, and we are certain that such a rich stage will be pleasantly surprised by the Israeli Cinematographic World.

Il consenso che sta riscuotendo il cinema israeliano nelle più importanti kermesse internazionali evidenzia il momento di particolare vivacità che esso sta vivendo. Nei numerosi festival internazionali, come ad esempio, Cannes, Berlino, Toronto, Venezia, il numero di pellicole israeliane presenti e che ricevono importanti riconoscimenti sono sempre più numerose. Con la sua attenta selezione di film, documentari e corti il Festival del Cinema Europeo s’inserisce in questo circuito internazionale nel quale la società israeliana si fa conoscere nelle sue mille sfaccettature, bellezze e complessità. Sono state scelte delle pellicole rappresentative dell’ultimo decennio, capaci di evidenziare il rapporto della società israeliana nei confronti di argomenti importanti come la religione, i conflitti politici, il mondo omosessuale, la capacità di integrazione delle diverse popolazioni. Tra i Film si potranno ammirare diversi stili e generi, dal commovente Yossy& Jagger (2002) in cui amore, omosessualità e conflitto si intrecciano mirabilmente, al celebrato e premiato Lebanon (2009- Leone d’Oro a Venezia) che ci racconta il sentimento di umanità di alcuni ragazzi-soldato di fronte ad una situazione di estrema difficoltà. Non viene certamente tralasciata la commedia, nei film A matter of Size (2009) e La Banda (2008). Concludiamo la sezione con La sposa promessa (2012) che mostra come una famiglia di ultraortodossi viva eventi fondamentali quali il matrimonio, la morte e la difficoltà di prendere una decisione personale. La scelta dei Documentari, genere nel quale il cinema israeliano eccelle, evidenziala complessa varietà della realtà israeliana. Potremo vedere: l’esperimento unico al mondo della vita in società nel kibbutz in Children of the sun; la complessità dei fenomeni legati agli emigranti in particolare evidenza in Teacher Irena; uno sguardo inaspettato sulla situazione politica in N°17; una storia commovente di avvicinamento tra nonna e nipote, che potrebbe avvenire ovunque nel mondo, nell’emozionante Life in Still; il legame particolare tra Puglia e Israele rappresentato dal film italiano Safed: Sannicandro. Il viaggio di Eti. Ringrazio tutti coloro che sono coinvolti nell’organizzazione del Festival e in particolare il direttore artistico Alberto La Monica, la Regione Puglia e l’Assessorato alla Cultura. Il mio particolare augurio è che grazie a questa bella iniziativa un pubblico più ampio possa avvicinarsi ad appassionarsi al nostro Paese. Desidero concludere con una breve riflessione che riguarda le origini italiane della mia famiglia. Nei miei ricordi di bambina ho sempre sentito parlare della Puglia come il trampolino che aveva portato i miei avi in Terra Santa, dunque oggi per me è un’emozione rappresentare il mio Stato nella vostra Regione. Grazie di cuore.

The consensus around Israeli Cinema in the most important international events highlights the moment of peculiar vivacity that it is going through. In the many international Festivals such as for instance, Cannes, Berlin, Toronto, Venice, the number of presented Israeli films and of awards won by them are always growing. With its careful selection of feature films, documentaries and shorts the European Film Festival inserts itself in this international circuit in which Israeli society gets to be known in all its facets, beauties and complexity. Representative films of the last decade have been chosen, capable of underlining the relationship Israel has with important arguments such as religion, political conflict, homosexuality, the capacity to integrate of various populations. Many styles and genres are available to the public, from the moving Yossy & Jagger (2002) in which love, homosexuality and conflict mix together wonderfully, to the celebrated and multi award winning Lebanon (2009Golden Lion in Venice) that tells us about the feeling of humanity of a few boy-soldiers confronted with a situation of extreme difficulty. Comedy is not forgotten either, in the films A matter of size (2009) and The band’s visit (2008). we conclude with Fill the void (2012) that shows how a family of ultra-orthodoxes lives through fundamental events like a wedding, death and the difficulty to take personal decisions. The choice of documentaries, a genre in which Israel excels, highlights the complex variety of the Israeli reality. We will be bale to see: the unique experiment of social living in the kibbutz in Children of the sun; the complexity of the phenomenon linked to emigration particularly evident in Teacher Irena; an unexpected look into the political situation in N·17; a moving story of closeness between a grandma and her grandson, that could happen anywhere in the world in the emotional Life in stills; the link peculiar link between Apulia and Israel in the Italian Film Zefat: Sannicandro. Eti’s journey. I want to thank everyone involved in the organization of the Festival and Alberto La Monica the Director in particular, the Apulia Region and their Cultural Department. My special wish is that thanks to this beautiful initiative a larger public can get closer to Israel and more passionate about it. I would like to conclude with a short reflection regarding the Italian origins of my family. In my childhood memories I always heard about Apulia as a trampoline that had brought my ancestors to the Holy Lands, and it is therefore a great feeling to be here today to represent my country in your region. Thank you from the heart. Ofra Farhi (Castelnuovo) Cultural Attachée

Ofra Farhi (Castelnuovo) Addetta Culturale

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SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

YOSSY & JAGGER

BIKUR HATIZMORET

sinossi Yossi comanda una compagnia di soldati nelle montagne innevate vicino il Libano. In segreto vive une relazione romantica e passionale con il suo secondo, Lior, che tutti chiamano Jagger per via della sua bellezza da rock star e il fatto che imita Mick Jagger. La coppia Yossi e Jagger, vive una vita segreta ma piena d’amore, essendo aperti e onesti l’un con l’altro. Un giorno arriva un colonnello alla base con due soldatesse, con una delle quali va immediatamente a fare sesso in un bunker. L’altra, Yaeli, è molto interessata a Jagger mentre rifiuta le avanze di Ofir che prova a dirle che lei non interessa a Jagger più di tanto. Il colonnello è giunto a supervisionare un’azione notturna. il regista: EYTAN FOX Nato a New York nel 1964 ed è immigrato in Israele con sua famiglia nel 1966. Eytan Fox ha studiato alla facoltà di Cinema e televisione dell’Università di Tel Aviv. Il suo primo lungometraggio, Song of the siren, è stato il maggiore successo israeliano dell’anno. Nel 1999, il suo dramma musicale Gotta have heart ha vinto il premio per miglior corto al New York New Fest FF nel 1999. Il suo film Yossi & Jagger (2002) ha conquistato la critica e reso Fox un regista israeliano di fama mondiale. Camminando sull’acqua (2004) è stato film d’apertura del Festival di Berlino nel 2005 ed un grande successo in molti paesi. Il suo ultimo film The bubble ha vinto il premio del pubblico al Festival di Berlino nel 2007. Tra i suoi ultimi lavori: Yossy (2012) e Song number 6 (2013).

Israele - 2002 – DVD – colore - 65’ Regia Direction: Eytan Fox Sceneggiatura Screenplay: Avner Bernheimer Fotografia Cinematography: Yaron Scharf Montaggio Editing: Yosef Grunfeld Musica Music: Ivri Lider Interpreti Cast: Ohad Knoller, Yehuda Levi, Assi Cohen, Aya Koren Produzione Production: Strand Releasing

synopsis Yossi commands a company of soldiers in the snowcovered mountains near Lebanon. In secrecy, he leads a passionate romantic relationship with his second-incommand officer, Lior , who is called Jagger by everyone for his rock star-like handsomeness and his lip-syncing Mick Jagger. The pair, Yossi and Jagger, lead a loving, yet secret life together, venturing off to be alone and open with one another. One day, a colonel arrives at the base with two female soldiers, one of whom he immediately sleeps with in the bunker. The other one, Yaeli, is very interested in Jagger, while she refuses the sexual advances of Ofir, who tries to make clear to her that Jagger is not particularly interested in her. The colonel is there to supervise a nighttime ambush. the director: EYTAN FOX Film director, he was born in New York in 1964 and in 1966 immigrated to Israel with his family. Eytan studied at Tel Aviv University’s School of Film and Television. His first featurelength film, Song of the siren, was the most successful film in Israel that year. In 1999, Eytan’s musical drama Gotta have heart won Best Short Prize at the 1999 New York New Fest FF. His film Yossi & Jagger (2002) became critically acclaimed, and placed Fox as a world wide known Israeli filmmaker. Walking on water (2004) was chosen to open the Berlin FF in 2005 and gained success in many countries. His latest film The bubble won an audience prize at the 2007 Berlin FF. Among his last works: Yossy (2012) e Song number 6 (2013).

premi e festival/ awards and festivals 2003 Milano Gay & Lesbian IFF: Premio del Pubblico Audience Award 2003 Tribeca FF: Miglior Attore a Best Actor to Ohad Knoller 158

THE BAND’S VISIT / LA BANDA

sinossi La banda musicale della polizia di Alessandria d’Egitto arriva in Israele per suonare alla cerimonia inaugurale del centro di cultura araba nella città di Petach Tikva. All’aeroporto nessuno li attende, così i musicisti decidono di avventurarsi da soli nel Paese e cercano di arrivare a destinazione. Per una serie di circostanze e per “incomprensioni” linguistiche, la banda arriva nella città sbagliata: una piccola località di periferia, dimenticata da tutti e da tutto. Il regista ha preso spunto dal ricordo di quando bambino, come in molte altre famiglie israeliane, si riuniva con la famiglia per guardare, sull’unico canale, i film egiziani, assistendo col fiato sospeso alle trame contorte, agli amori impossibili e alle terribili sofferenze di Omar Sharif e Pathen Hamama. il regista: ERAN KOLIRIN Nato nel 1973, il suo primo lavoro per il cinema è stato la sceneggiatura del film Zur Hadassi, con cui ha vinto il premio Lipper per miglior sceneggiatura al Festival del Cinema di Gerusalemme nel 1999. Nel 2004 ha scritto e diretto The long journey, un film per la televisione. La banda è il primo lungometraggio di Eran. Successivamente ha scritto e diretto Hahithalfut (Lo scambio, 2011), che è stato in concorso a Venezia ed ha vinto il premio FIPRESCI al San Francisco IFF.

Israele/Francia - 2007 – DVD – colore - 90’ Regia Direction: Eran Kolirin Sceneggiatura Screenplay: Eran Kolirin Fotografia Cinematography: Shai Goldman Montaggio Editing: Arik Lahav Leibovitz Scenografia Set design: Eitan Levi Musica Music: Habib Shehadeh Hanna Costumi Costumes: Doron Ashkenazi Interpreti Cast: Ronit Elkabetz, Sasson Gabai, Saleh Bakri, Khalifa Natour, Imad Jabarin Produzione Production: July-August Productions, Bleiberg Entertainment, Sophie Dulac Productions

synopsis The Alessandria (Egypt) police band arrives in Israel to play at the inauguration of the Arab Cultural Center in the city of Petach Tikva. At the airport no one is waiting for them, and so the musicians decide to venture alone in the Country and try to arrive to their destination. By a series of circumstances and linguistic misunderstandings, the band arrives in the wrong city: a small sub-urban town forgotten by everyone. The director draws on childhood memories of, as in many Israeli families, when the entire family joined together to watch Egyptian movies on the only channel, holding their breath as they followed the twisted plots, impossible loves and terrible sufferings of Omar Sharif and Pathen Hamama. the director: EYTAN FOX Born in 1973, Eran Kolirins first work for cinema was the screenplay for the film Zur Hadassi, for which he won the Lipper Prize for best screenplay at the 1999 Jerusalem IFF. In 2004, Eran Kolirin wrote and directed The long journey, a film made for TV. The bands visit is Eran’s first feature film. He then wrote and directed Hahithalfut (The exchange, 2011), which was in competition at Venice IFF and won the FIPRESCI award at the San Francisco IFF.

premi e festival/ awards and festivals 2007 Cannes FF – Un Certain Regard: Premio FIPRESCI, Premio della Gioventù FIPRESCI Prize, Prix de la Jeunesse 2007 European Film Awards: Scoperta Europea dell’Anno, Miglior Attore a European Discovery of the Year, Best Actor to Sasson Gabai 2007 Copenhagen IFF: Premio Sopeciale della Giuria, Premio del Pubblico Special Jury Prize, Audience Award 159


SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

LEVANON

SIPPUR GADOL

LEBANON / LIBANO

sinossi Libano, 1982. Allo scoppio della guerra, quattro soldati vengono assegnati ad una missione: accompagnare col loro carro armato una pattuglia di paracadutisti, entrare in un villaggio libanese già bombardato dall’aviazione israeliana e dunque vuoto, verificare e continuare. Una missione apparentemente semplice, ma che si rivela tutt’altro che facile. Il villaggio pastorale è uno scenario di morte e diventa un incubo. “Il ferro” del carro armato che dovrebbe difendere si trasforma in una trappola mortale. Quando dall’esterno i quattro soldati ricevono l’ordine di sparare sul “nemico”, si rendono conto che premere il grilletto non è facile. Lebanon è un’opera autobiografica che si basa sull’esperienza dello sceneggiatore Samuel Maoz. il regista: EYTAN FOX Nato nel 1962 a Tel Aviv. All’età di vent’anni, è stato un’artigliere in uno dei primi carri entrati in Libano nella guerra del 1982. Dopo la guerra, ha imparato a fare il cameraman alla scuola di teatro Beit Zvi, e lavorato come direttore artistico in produzioni filmiche e televisive. Come regista, Maoz era divenuto socio per la produzione di documentari, dirigendo la per ARTE Total eclipse (2000) con Yevgenya Dodina. Nel 2007, Maoz ha iniziato a lavorare su Lebanon, il suo primo lungometraggio. In concorso della 66° Mostra Cinematografica di Venezia, dove ha vinto il Leone d’Oro.

Israele - 2008 - DVD - colore - 94’ Regia Direction: Samuel Maoz Sceneggiatura Screenplay: Samuel Maoz Fotografia Cinematography: Giora Bejach Montaggio Editing: Arik Lahav-Leibovich Scenografia Set design: Ariel Roshko Musica Music: Nicolas Becker Costumi Costumes: Hila Bargirel Interpreti Cast: Yoav Donat, Itay Tiran, Oshri Cohen, Michael Moshonov, Zohar Strass, Dudu Tasa, Ashraf Barhom, Reymonde Amsellem Produzione Production: Metro Communications, Paralite Productions

synopsis Lebanon, 1982. At the beginning of the war, four soldiers are assigned to a mission: to accompany a patrol of paratroopers with their tank, enter a Lebanese village which was already bombed by the Isreali Air Force and therefore empty, check and carry on. This is an apparently easy mission that will turn out to be anything but. The pastoral village is a scene of death and becomes a nightmare. The steel of the tank should protect the four soldiers transforms into a death trap. When they receive the order to shoot the enemy from the outside, they realize pulling the trigger isn’t as easy as it seems. Lebanon is an autobiographic film based on the experience of the Director Samuel Maoz. the director: EYTAN FOX Born in, 1962 in Tel Aviv. At the age of 20, he was a gunner in one of the first Israeli tanks to enter Lebanon in the 1982 Lebanon War. After the war, he trained as a cameraman at the Beit Zvi theater school, and did art direction in film and television productions. As a director, Maoz was associated with the production of documentary films, directing the ARTE production Total eclipse (2000) with Yevgenya Dodina. In 2007, Maoz began working on Lebanon, his first feature film. In competition of the 66th Venice Film Festival, he won the Golden Lion.

premi e festival/ awards and festivals 2009 Mostra di Venezia: Leone d’oro Golden Lion 2009 Thessaloniki IFF: Premio Valori Umani Human Values Award 2010 European Film Awards: Scoperta Europea dell’Anno European Discovery of the Year 160

A MATTER OF SIZE UNA STORIA GRANDE

sinossi Un gruppo di persone obese della città israeliana di Ramla prova a fare i conti con un regime di dieta molto rigido, ma ogni tentativo è vano. Uno tra loro, Herzl, inizia a lavorare come lavapiatti in un ristorante giapponese dove viene in contatto con il mondo del Sumo, attraverso Kitano, il manager del ristorante. Così Herzl convince Kitano, che ne è stato maestro, ad iniziarlo alla lotta giapponese e pian piano riesce a coinvolgere tutti i suoi amici con gli stessi problemi di “taglia forte”. Attraverso il Sumo questo gruppo di persone riesce a vivere finalmente in armonia con il proprio corpo e presto scoprirà che per accettare se stessi non serve la lotta giapponese… i registi: SHARON MAYMON, EREZ TADMOR Erez Tadmor (nato nel 1974 a Herzlia, Israele) si è laureato in Cinema alla Camera Obscura School of Arts di Tel Aviv, e il suo primo corto, Moosh (2001), è stato presentato in 40 festival e ha vinto numerosi premi. Nel 2003, ha partecipato al Berlinal Talent Campus. Un’altro corto del quale è stato co-regista, Strangers (2004), è diventato base per il suo primo lungometraggio dallo stesso nome (2008). Una storia grande è il secondo lungometraggio del regista. Sharon Maymon (nato a Ramle, Israel) ha studiato alla Camera Obscura School of Arts di Tel Aviv. Nel 2005, è autore della sitcom israeliana Sketch show, cui ha fatto seguito Mortgage (2006), che ha co-scritto e co-diretto. Per il suo primo lungometraggio Una storia grande, Maymon ha anche raccolto crediti di scrittore e cosceneggiatore.

Israele - 2009 - DVD - colore - 90’ Regia Direction: Sharon Maymon, Erez Tadmor Sceneggiatura Screenplay: Sharon Maymon, Danny Cohen-Solal Fotografia Cinematography: David Gurfinkel Montaggio Editing: Einat Glaser Zarhin Musica Music: Eyal Kazav Costumi Costumes: Inbal Shuki Interpreti Cast: Itzik Cohen, Irit Kaplan, Dvir Benedek, Alon Dahan, Shmulik Cohen, Levana Finkelstein, Togo Igawa Produttori Producers: Chilik Michaeli, Avraham Pirchi, Tami Leon, Oliver Simon, Daniel Baur

synopsis A group of obese people from the Israeli city of Ramla tries to deal with a very tough new diet, but every attempt is in vain. One of them, Herzl, starts working as a dishwasher in a Japanese restaurant where he comes in contact with the world of Sumo wrestling, through kitano, the restaurant’s manager. And so Herzl convinces Kitano, who used to be a Sumo Master, to train him in the art of this Japanese sport. Step by step he manages to involve all his friends with the same weight problems. Through Sumo this group of people manages to finally live in harmony with their body and will soon know that for one to accept oneself youdon’t need Sumo wrestling… the directors: SHARON MAYMON, EREZ TADMOR Erez Tadmor (b. 1974, Herzlia, Israel) graduated in film from Camera Obscura School of Arts in Tel Aviv, and his first short, Moosh (2001), was presented at 40 festivals, winning at many. In 2003, he took part in the Berlinale Talent Campus. Another short he codirected, Strangers (2004), became the basis of his feature debut of the same name (2008). Una storia grande is the director’s second feature. Sharon Maymon (Ramle, Israel) studied at Camera Obscura School of Arts in Tel Aviv. In 2005, he was a writer for the Israeli TV sitcom Sketch show, and he followed this up with Mortgage (2006), which he co-wrote and co-directed. For his feature directorial debut, A Matter of Size, Maymon also chalked up story and co-screenwriting credits.

premi e festival/ awards and festivals 2009 Karlovy Vary IFF: Premio del Pubblico Audience Award 2009 Israeli Film Academt Awards: Miglior Attrice, Attrice non Protagonista, Costumi Best Actress, Supporting Actress, Costume Design 2010 Alpe d’Huez Comedy IFF: Gran Premio, Premio Speciale della Giuria Grand Prix, Special Jury Award 161


SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

LEMALE ET HA’CHALAL

HEHARUG HA-17

FILL THE VOID / LA SPOSA PROMESSA

sinossi Shira ha diciotto anni ed è la più giovane di una famiglia ebraica ortodossa di Tel Aviv. La ragazza è felice, finalmente anche lei è promessa sposa a un ragazzo della sua stessa età ed estrazione sociale. Le aspettative vengono improvvisamente infrante da una terribile tragedia: durante la festa di Purim, la sorella Esther muore mentre partorisce il suo primogenito. L’immenso dolore che assale la famiglia fa dimenticare il matrimonio di Shira, impegnata con la madre, il padre e Yochay ad accudire e dare amore al neonato. Un altro colpo di scena cambia ancora le cose: a Yochay viene proposto di sposare una vedova belga, e il matrimonio prevede il trasferimento in Europa. L’unico modo per tenere il nipotino a Tel Aviv è che Shira sposi Yochay... il regista: RAMA BURSHTEIN Nata a New York nel 1967, si è laureata alla Sam Spiegel Film and Television School di Gerusalemme nel 1994. divenuta molto religiosa in quel periodo, si è dedicata, dopo la laurea, a promuovere il cinema come strumento di autoespressione nella comunità ortodossa. Per tale comunità ha scritto, diretto e prodotto diversi film, alcuni dei quali soltanto per le donne. Ha inoltre insegnato Regia e Sceneggiatura presso varie istituzioni cinematografiche e televisive della comunità ortodossa, fra cui la Ma’ale Film School, la Yad Benjamin Film School for Woman e l’Ulpena Arts School di Gerusalemme. La sposa promessa è il suo primo lungometraggio.

Israele - 2012 - DCP - colore - 90’ Regia Direction: Rama Burshtein Sceneggiatura Screenplay: Rama Burshtein Fotografia Cinematography: Asaf Sudry Montaggio Editing: Sharon Elovic Scenografia Set design: Ori Aminov Musica Music: Yitzhak Azulay Costumi Costumes: Chani Gurewitz Interpreti Cast: Hadas Yaron, Yiftach Klein, Irit Sheleg, Chaim Sharir Produttore Producer: Assaf Amir Produzione Production: Norma Productions

synopsis Shira (Hadas Yaron) is eighteen years old and she is the youngest in a Jewish Orthodox family in Tel-Aviv. The girl is happy because she is finally to be married to a boy of her own age and social stature. The expectations are suddenly shattered by a terrible tragedy: during the Purim festival, Esther, Shira’s sister, dies while giving birth to her first child. The immense pain that overcomes the family leads them to forget Shir’a wedding, busy with her mother, father and Yochay looking after and giving love to the new born. Another twist changes everything further: Yochay can marry a widow in Belgium and this would mean moving to Europe. The only way to keep the new born in Tel-Aviv is that Shira marries Yochay… festival. the director: RAMA BURSHTEIN Born in New York in 1967, she graduated from the Sam Spiegel Film and Television School in Jerusalem in 1994. During those years Rama became deeply religious and upon her graduation she dedicated herself to promoting film as a tool for self expression in the orthodox community. Rama wrote, directed and produced short films purely for the orthodox community, some of them for women only. She was also teaching directing and scriptwriting in various film and television institutions within the orthodox community, including Ma’ale Film School, Yad Benjamin Film School for Woman and Ulpena Arts School, Jerusalem. Fill the Void is her first feature film.

premi e festival/ awards and festivals 2012 Mostra di Venezia: Coppa Volpi Miglior Attrice Best Actress, Premio SIGNIS Award – Menzione d’onore Honorable Mention 2012 Toronto IFF: Premio FIPRESCI Award 2012 Israeli Film Academy Award: Miglior Film, Regista, Sceneggiatura, Cinematografia, Attrice, Attrice non Protagonista, Trucco Best Film, Director, Screenplay, Cinematography, Actress, Supporting Actress, Make up 162

THE SEVENTEENTH VICTIM LA DICIASSETTESIMA VITTIMA

Israele - 2003 - DVD - colore - 75’ Regia Direction: David Ofek Fotografia Cinematography: Ron Rotem Montaggio Editing: Aril Lahav Leibovitz Musica Music: Ophir Leibovitz Produttore Producer: Elinor Kowarsky

sinossi Il 5 giugno del 2002 un terrorista palestinese si è avvicinato ad un autobus vicino a Megiddo facendosi saltare in aria. Il risultato: cinquanta feriti e diciassette morti. Una delle vittime non è stata identificata e la sua salma è stata sepolta in una fossa comune. David Ofek ha seguito durante sei mesi la commissione il cui compito era di identificare la diciassettesima vittima. Non avendo nessuno reclamato il corpo, peraltro completamente dilaniato dall’esplosione, l’indagine si insabbia rapidamente. Ofek decide allora di iniziare un’indagine per conto suo, con gli strumenti del regista e non del poliziotto, lanciandosi in una missione impossibile. Tuttavia, nel corso delle ricerche, scopre la realtà israeliana. Proprio quando le ricerche sono a un punto morto, egli scopre un indizio inatteso che forse gli permetterà di risolvere il mistero... Un’opera forte che cerca, con grande sensibilità, ironia e curiosità, di cambiare la realtà.

synopsis On 5th June 2002 a Palestinian terrorist walked up to a bus next to Megiddo and blew himself up. The result: fifty injured and seventeen dead. One of the victims couldn’t be identified and the corps was buried in communal grave. David Ofek followed the commission whose job it was to identify the seventeenth victim for six months. No one having claimed the body, which was completely destroyed in the explosion, the inquiry quickly grinds to a halt. Ofek then decided to start his own investigation with the instruments of the Film Director and not the ones available to police men. He threw himself in an impossible mission. However, during his research he discovers the Israeli reality. When his search seems to reach a dead end, he discovers an unexpected clew that will maybe allow him to solve the mystery. A strong film that tries to change reality with great sensibility, irony and curiosity.

nota di regia Facendo N°17, volevamo veramente renderci diversi dal telegiornale. Loro si occupano delle emozioni e noi volevamo occuparci più dei meccanismi dietro a queste emozioni. Lo chiamiamo la burocrazia della morte. Ecco perché vedete persone che mangiano prima che arrivino i corpi o vedete il tipo sistemare la bara prima che sia portata via. Ma c’è anche il fatto che una persona a cui viene data una mappa e a cui viene chiesto dove era seduta sull’autobus risponderà diversamente se le viene chiesto cos’è successo o si se sente triste: le domande sono diverse, una riguarda le emozioni, l’altra è più tecnica.

director statement When making N°17, we really wanted to make ourselves different from the news. The news really deals with the emotions and we wanted to deal more with the mechanics behind the emotions. We call this the bureaucracy of death. This is why you see people eating before bodies arrive or you see the guy who arranges the coffin being taken out. But also, a person who is given a map and asked where they sat on the bus will respond differently to a person who is asked what happened, or if they feel sad: The questions are different, one is emotional and one is more technical.

premi e festival/ awards and festivals 2003 Israeli Film Academy: Miglior Documentario Best Documentary 2003 Tel Aviv International Documentary FF: Miglior Film – DocAviv, Best Film - DocAviv 2004 Hot Docs International FF: Premio Speciale della Giuria Special Jury Award 2004 Chicago Documentary FF: Premio della Stampa Internazionale International Press Award

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SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

YALDEI HASHEMESH

ZEFAT, SAN NICANDRO. IL VIAGGIO DI ETI

CHILDREN OF THE SUN / FIGLI DEL SOLE

sinossi In Israele, nei primi anni del ‘900, i membri dei “kibbutzim” (le aziende agricole un tempo di stampo socialista) sperimentavano la vita collettiva cercando di rivoluzionare i cardini della società. L’idealismo spingeva questi uomini e donne a condividere non solo la terra ed i suoi frutti, ma anche la crescita e l’educazione dei propri figli. In tutto e per tutto. Con un documentario complesso fatto di filmati professionali e personali tra gli anni ‘30 e ‘80, il regista ricostruisce questo esperimento fantastico e doloroso al tempo stesso. Separando le immagini dalle voci dei bambini (ora adulti), il regista rappresenta un quadro ambivalente, fatto di nostalgia e memoria traumatica. nota di regia Intuivo che la storia del kibbutz poteva essere molto importante. Ma non ho mai veramente colto che concentrarmi su queste piccole cose intime, su questa radicale ed alternativa famiglia del kibbutz, sarebbe stata una buona opportunità di raccontare una storia così intima da un lato e così grande allo stesso tempo. Credo nell’importanza di in un cinema intimo, piuttosto che di quel cinema che vuole mettere tutto insieme e alla fine non coglie nulla. Ho cercato filmati, sono andato da kibbutz a kibbutz, d’archivio in archivio. La gente che ha costruito kibbutzim veniva dall’Europa e aveva un forte bisogno di documentare tutto e di conservare questi ricordi. Ci sono così tante cose negli archivi Israeliani.

Israele - 2007 - DVD - b/n & colore - 70’ Regia Direction: Ran Tal Sceneggiatura Screenplay: Ron Goldman, Ran Tal Montaggio Editing: Ron Goldman Musica Music: Avi Belleli Interpreti Cast: Amir Harel, Ayeley Kait, Ran Tal The Rabinovich Foundation, Gesher Foundation, Marc Rich Foundation Produttori Producers: Amir Harel, Ayelet Kait, Ran Tal Produzione Production: Lama Films

synopsis At the beginning of the nineties in Israel the members of the “kibbutzim” (the agricultural businesses that were once socialist) experimented with collective life and looked to revolutionize the cornerstones of society. The idealism pushed these men and women to share not only the earth and its fruits, but also the growth and education of their children. They shared everything completely and utterly. With a complex documentary made of professional and home-made footage filmed between the thirties and the eighties, the director reconstructs this simultaneously fantastic and painful experiment. By separating the images of the voices of the children (who are now adults), the director represents an ambivalent canvas, made of nostalgia and traumatic memories.

sinossi Poco prima che Mussolini decidesse di inaugurare una politica ufficiale di antisemitismo, una comunità di San Nicandro Garganico, benché non avesse mai avuto alcun precedente contatto con l’ebraismo, si proclamò “di fede ebraica”, guidata da Donato Manduzio, bracciante semi-analfabeta, una sorta di “ultimo profeta”, l’uomo cui si deve questa singolare vicenda di conversione di massa, un caso unico nella storia mondiale dell’ebraismo moderno. La giovane Eti, laureanda alla scuola di cinema di Tel Hai, sta lavorando al suo film di laurea dedicato ai suoi nonni che vivono nella città di Zefat e che emigrarono poco più che bambini con il gruppo sannicandrese partito per la Palestina, alla nascita di Israele...

Israele/Italia - 2009 - DVD - colore - 55’ Regia Direction: Vincenzo Condorelli Fotografia Cinematography: Vincenzo Condorelli, Romi Abulafia Montaggio Editing: Dario Indelicato Musica Music: Gabriele Irwin Palmieri Produzione Production: Medinet Audiovisuals, Associazione Culturale Antonello Branca

synopsis A short time before Mussolini decided to implement an official anti-Semite policy, a community in San Nicandro Garganico proclaimed itself of Jewish faith despite having had no contact with the Jewish religion. They were guided by Donato Manduzio, a semi illiterate laborer, a kind of “last prophet”. He is the man behind this singular event of mass conversion, a unique case in the History of modern Judaism. Young Eti, a student of the cinema school in Tel Hai, is working on her dissertation Film dedicated to her grandparents who now live in Zefat and immigrated as children from the community in Italy to Palestine at the creation of Israel…

director statement I understood that the story of the kibbutz might be very big. But I really thought that to focus on these small intimate things, on this radical alternative family of the kibbutz, would be a good chance to tell a story that is very intimate, on the one hand, but, on the other hand, would be a big one. I really believe in intimate cinema, instead of the cinema that tries to put everything together and ends up not catching anything. I was looking for the footage. I went from kibbutz to kibbutz, from archive to archive. People that established kibbutzim came from Europe and they had a very strong need to document everything and to keep their records. There is a huge amount of stuff in Israeli archives.

premi e festival/ awards and festivals 2007 Jerusalem FF: Miglior Montaggio, Miglior Documentario israeliano Best Editing, Best Israeli Documentary 2008 Israeli Film Academy: Miglior Documentario Best Documentary 164

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SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK

HAMORA IRENA

HA’TZALMANIA

TEACHER IRENA / LA MAESTRA IRENA

sinossi Irena è immigrata dalla Russia come tanti altri intorno a lei. Insegna in una scuola elementare a Gerusalemme, nel quartiere (povero) di Katamonim. La sua vita privata non è semplice, vive in un appartamento squallido, nello stesso quartiere dei suoi allievi ed è madre (single) di un unico figlio. Il documentario la segue durante un intero anno scolastico. La classe dove insegna Irena è una miscela di bambini provenienti da famiglie israeliane radicate e altri nuovi immigrati dall’Etiopia e dalla Ex Unione Sovietica. Tanti tra loro faticano a leggere e scrivere e c’è anche chi, all’età di otto anni, lavora dopo la scuola. La maestra è ben decisa a salvare il futuro dei suoi ventisei allievi. Crede nella disciplina, ma anche nell’amore e nell’affetto. È gentile e assertiva, allegra e determinata. nota di regia La storia mi ha commosso e nutrivo una piccola speranza che sarebbe riuscita a commuovere altre persone ed ispirare altri professori ed altre persone. Irena è diventata un simbolo di speranza ed ispirazione. Il mio desiderio si è avverato.

Israele - 2010 - DVD - colore - 52’ Regia Direction: Itamar Chen Sceneggiatura Screenplay: Itamar Chen, Naomi Levari Fotografia Cinematography: Yossi Aviram Montaggio Editing: Arik Lahav Leibovitz Musica Music: Ronnie Reshef Produttore Producer: Saar Yogev, Naomi Levari Produzione Production: JCS Productions, Sahar Productions LTD., Black Sheep Film Production

synopsis Irena emigrated from Russia like many around her. She teaches in an elementary school in Jerusalem, in the poor district of Katamonim. Her private life is not simple, she lives in a horrible flat, in the same district as her pupils and she is a single mum with a child. The documentary follows her for an entire school year. Her class is a mixture of children from Israeli families as well as immigrants from Ethiopia or the ex-Soviet Union. Many of them have difficulty reading and writing and there are also the ones who at age eighteen work after school. The teacher wants to save her twenty-six pupils’ future. She believes in discipline but also in love and affection. She is gentle and assertive, happy and determined. director statement The story moved me, and I cherished a small hope that it would succeed in moving others and inspire other teachers and people. Irena has become a symbol of hope and inspiration. My wish has come true.

premi e festival/ awards and festivals 2010 DocAviv IFF – opening film: Miglior Montaggio Best Editing 2011 Parnu FF, Estonia: Gran Premio Grand Prize 166

LIFE IN STILLS LO STUDIO FOTOGRAFICO

sinossi All’età di novantasei anni, Miriam non avrebbe mai immaginato di affrontare una nuova e complicata missione. Il suo negozio di fotografie “Ha’Tzalmania” (“Lo studio fotografico” in ebraico arcaico), aperto a Tel Aviv nel 1940 dal marito, il fotografo Rudi Weissenstein, e lasciato in eredità al nipote Ben, sta per essere demolito. Il Comune infatti vuole rinnovare il palazzo: il nuovo che spazza via il vecchio, il moderno che sommerge “l’antico”, d’altra parte è una regola sempre applicata a Tel Aviv. una vera e propria tragedia, visto che nel negozio, oltre a conservare un milione di negativi che documentano i momenti salienti della storia d’Israele, tiene ben cari i ricordi di suo marito e le memorie familiari. Miriam ed il nipote Ben uniscono le forze per vincere la loro battaglia... nota di regia (…) È solo dopo aver completato un corto su Miriam e la Photohouse che ho conosciuto suo nipote Ben, che era entrato nell’impresa familiare. Ho osservato la loro relazione unica diventare più forte davanti alla minaccia di perdere il loro negozio. È diventato chiaro che era mio dovere continuare a documentare la loro storia. Come fotografa, era importante per me integrare le fotografie storiche e i filmati familiari in 8mm per dare una dimensione di completezza alla storia, una storia di conflitto globale e personale. È stato un grande privilegio aver guadagnato la fiducia di Miriam e Ben, che mi abbiano permesso di far parte della loro vita e invitata a condividere i loro momenti più intimi.

Israele - 2011 - DVD - colore - 60’ Regia Direction: Tamar Tal Sceneggiatura Screenplay: Tamar Tal Fotografia Cinematography: Daniel Kedem, Tamar Tal Montaggio Editing: Tali Shefi Musica Music: Alberto Shwartz Produttori Producers: Barak Heymann, Tamar Tal Produzione Production: Heymann Brothers Film

synopsis At ninety six years old, Miriam never imagined to face a new and complicated mission. Her photo - shop “Ha’Tzalmania” (“The Photographic Studio” in ancient Hebrew), opened in 1940 in Tel-Aviv by her husband, the photographer Rudi Weissenstein and left as an inheritance to the grandson Ben is about to be destroyed. City Hall wants to in fact renovate the building: the new pushing the old aside, the modern that submerges the “antique” is a generally applied in Tel-Aviv. This is a real tragedy for the whole family but even more so for Miriam. As the shop, other than holding millions of film negatives of the important moments of Israeli History, also holds many precious family memories. Under the sign of this tragedy, Miriam develops a special relationship with her grandson Ben, and despite the generational conflict and the distance, the two of them will unite to win their battle. director statement (...) It was only after completing a short film on Miriam and the Photohouse, that I got acquainted with her grandson, Ben, who had joined the family business. I observed thier unique relationship grow stronger as they faced the threat of losing thier shop. It became clear to me that it’s my duty to continue documenting thier story. As a photographer, it was important for me to integrate the historical photographs and the 8mm family movies in order to tell a complete story, a story of global and personal conflict. It was a great privilege for me to have gained Miriam and Ben’s confidence, to have been allowed to be part of their lives and invited to share their most intimate moments.

premi e festival/ awards and festivals 2011 DocAviv Int. Doc. FF: Miglior Film, Montaggio Best Film, Editing 2012 Doc Edge FF, New Zealand – Generation category: Miglior Film Best Film 2012 Krakow IFF: Premio del Pubblico Audience Award 2012 Ophir Academy Awards: Miglior Documentario Best Documentary 167


SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK Montaggio Editing: Nofar Volpo Musica Music: Eyal Friberg Interpreti Cast: Roei Zoliha, Lior Shabtai Produttore Producer: Eyal Eldar Produzione Production: Beit Berl College School of Art – Film Department

IN BED AT 10 PM 2010 - DVD - colore - 16’ Regia Direction: Asaph Polonsky Sceneggiatura Screenplay: Asaph Polonsky Fotografia Cinematography: Moshe Mishali Montaggio Editing: Uri Triest Scenografia Set design: Shira Barak Musica Music: Ran Bagno Interpreti Cast: Carlos Berger, Ilan Dar, Aliza Rosen Produttori Producers: Asaph Polonsky, Tal Reuveny

sinossi / synopsis in un giorno di scuola, il dodicenne Kfir si fa trascinare dall’amico Aviram nei campi, lontano dal loro villaggio. Quando si rende conto che oggi giocheranno con un fucile a pompa che Aviram ha rubato a suo fratello soldato, Kfir decide di fare la cosa giusta, ma questo significa affrontare le sue paure. School day. 12-year-old Kfir is being dragged again by his friend Aviram to play in the open fields, far from their village. When he realizes that today they are going to play with a shotgun Aviram stole from his soldier brother, Kfir decides to do the right thing, which requires him to deal with his fears.

sinossi / synopsis Rachel e Motti, entrambi settantenni, vanno al letto alle dieci. Ma quando la moglie di Motti chiama due volte, Rachel scopre una nuova regola – quando il telefono squilla due volte, è urgente.

SETTIMANA DEL CINEMA ISRAELIANO ISRAELI FILM WEEK supporto di with backing from Medienboard BerlinBrandenburg

sinossi / synopsis Una macchina di una famiglia israeliana e un’altra con una famiglia palestinese, provenienti dal Mar Morto, sono bloccate nel traffico a un posto di blocco stradale all’entrata di Gerusalemme. Yuval e Mahmoud, entrambi ragazzini di sei anni, scoprono che è molto più divertente passar il tempo giocando insieme. Ma quando il padre di Mahmoud prova a tagliare nell’altra fila, il padre di Yuval lo blocca con la macchina e tutto si complica. Quello ch’era iniziato come gioco diventa una vera battaglia per un pupazzo di Batman di plastica.

RAIZERMAN 2013 - DVD - colore - 7’ Regia Direction: Assaf Kafri Sceneggiatura Screenplay: Assaf Kafri, Avi Levi Fotografia Cinematography: Segev Shaw Montaggio Editing: Assaf Kafri Interpreti Cast: Adnan Tarabshi, Sari Barel, Avrom Horowitz, Didi Gat Produttore Producer: Nadav Anker

BATMAN AT THE CHECKPOINT 2012 - DVD - colore - 10’

2012 - DVD - colore - 9’ Regia Direction: Elad Primo Sceneggiatura Screenplay: Joseph Elad Primo Fotografia Cinematography: Asaf Kafri

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Alex, 17, takes care of her dying mother and of her younger sister. She takes a portion of the medical marijuana that belongs to her mother and goes to sell it in order to produce a moment of light in the poor and gloomy house.

An Israeli car and a Palestinian car are stuck in traffic in front of a barricade at the entrance of Jerusalem, coming from the Dead Sea. Yuval and Mahmoud, both boys six years old, find that it is much more fun to pass the time playing with one another. But when Mahmoud’s father tries to cut into the other lane, Yuval’s father bumps into Mahmoud’s car in attempt to prevent him, and things start to get complicated. What began as a game becomes a outright battle for a plastic Batman doll.

Rachel and Motti, both in their 70s, are in bed at 10 PM. But when Motti’s wife rings twice, Rachel discovers a new rule - when the phone rings twice, it’s urgent.

PLAYGROUND

sinossi / synopsis Alex, 17 anni, si occupa della sua madre che sta morendo e di sua sorella più giovane. Prende un po’ della marijuana medicale di sua madre per venderla e portare un po di felicità nella povera casa buia.

Regia Direction: Rafael Balulu Sceneggiatura Screenplay: Ayelet Gundar Fotografia Cinematography: Moshe Mishali Montaggio Editing: Clemens Walter, Mirja Gerle Scenografia Set design: Tal Bernstein-Rainer Musica Music: Yuval Halpern Costumi Costumes: Yaron Arye Interpreti Cast: Yoav Saadian Rosenberg, Michel Abou Maneh, Roy Turgeman, Sharon Ingrid Stark, Raida Adon, Nisso Khavya Produttore Producer: Martin Heisler Produzione Production: Rafael Balulu in collaborazione con in collaboration with the Berlinale Talent Campus e and Berlin Today Award 2012 e and Black Sheep Film Productions Israel, con il

BIRTHDAY 2013 - DVD - colore - 11’ Regia Direction: Zohar Kaminski Sceneggiatura Screenplay: Kerem Kaminski, Zohar Kaminski Fotografia Cinematography: Raphael Kadishzon Montaggio Editing: Sivan Ben-Ari Interpreti Cast: Gaya Shalita-Katz, Hadar Partuk, Sigalit Tamir, Ran Shamir Produttore Producer: Ran Sofer

sinossi / synopsis Nel suo ultimo giorno di lavoro, Raizerman deve affrontare la fredda burocrazia e la simpatia dei colleghi. Solo per realizzare che è veramente finita. Storia di un lavoratore come tanti che fa i conti con il fatto di andare in pensione. On his last day at work, Raizerman has to go through dry bureaucracy and fellow workers’ sympathy. Just to realize that it’s really over. A story of a common middle class worker coping with retirement.

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CINEMA & REALTÀ

RASSEGNA DI DOCUMENTARI

CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI

ANIJA - LA NAVE ANIJA - THE SHIP

A SELECTION OF DOCUMENTARIES ANIJA - LA NAVE di Roland Sejko IL GIORNO CHE VERRÀ di Simone Salvemini L'UOMO DOPPIO di Cosimo Terlizzi

MATERIA OSCURA di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti MADEIN ALBANIA di Stefania Casini NADEA E SVETA di Maura Delpero VITA DA NON MORIRE MAI di Silvana Maja

sinossi Nei primi giorni di marzo del 1991, all’orizzonte della costa Adriatica dell’Italia meridionale fecero la loro apparizione fantasmagorica alcune navi che con il loro carico umano hanno segnato l’inizio di quello che sarebbe stato chiamato “l’esodo degli albanesi”. La metafora biblica non era, questa volta, un’esagerazione, mai nella storia del dopoguerra si era vista una fuga collettiva di quelle dimensioni. Chi erano quelli sulle navi? Da che paese partivano? E dove sono oggi, 20 anni dopo? Questo è il racconto di una fuga e di un viaggio, nella ricostruzione dei tre grandi esodi degli albanesi. A differenza di altri documentari che si sono occupati del tema concentrandosi sull’arrivo, questo si focalizza soprattutto sulla partenza della nave, cercando di capire le ragioni della fuga, e raccontando per la prima volta “l’arrembaggio” delle navi. nota di regia “E il sole rispetterà ogni volto sul ponte della nave”. Questo verso dalla canzone di Bob Dylan che ora fa da colonna sonora a un momento del documentario, è stato affisso per mesi sulla mia scrivania durante il lavoro di ricerca, accanto alla foto di una folla sulla nave: migliaia di visi irriconoscibili e anonimi. Un blow-up. La ricerca di volti nella folla delle fotografie e immagini era cominciata mesi prima. In uno dei luoghi più inaspettati trovai la scena inedita della nave Vlora al porto di Durazzo. Incredulo, più volte la vedevo e più scoprivo dettagli che meritavano di essere ingranditi per scoprire al suo interno tante storie singole, come i volti nella folla.

Italia - 2012 - DCP - colore e b&n - 83’ Regia Direction: Roland Sejko Sceneggiatura Screenplay: Roland Sejko Fotografia Cinematography: Sabrina Varani Montaggio Editing: Luca Onorati Riprese Takes: Sabrina Varani, Giovanni Zoppedd Musica Music: Robert Bisha Suono Sound: Gianluca Scarlata Interpreti Cast: Majlinda Osmani, Arben Guxholli, Eneida del Prete, Avni Delvina, Edlira Pagria Delvina, Qani Lumi, Eva Karafili, Halim Milaqi, Ivo Calebotta, Ardian Elezi, Bashkim Leba, Agron Shehaj Produzione Production: Istituto Luce Cinecittà

synopsis During the first days of 1991, boats appeared on the horizon of the Italian Adriatic coast that brought there human load and marked the beginning of what would be known as the “Albanian Exodus”. The biblical metaphor was not exaggerated this time, such a massive population displacement had never been seen since the War. Who was on these boats? Where did they come from? And where are they today, twenty years later? This is the story of an escape and a journey, in the reconstruction of three great Albanian exodus. Different from other documentaries that have talked about this theme concentrating on the arrival, this ones focuses mostly on the departure of the boat, looking to understand the reasons behind the escape, and telling for the first time about the mad scramble for the boats. director’s statement “And the sun will respect every face on the ship’s deck”. This verse of a Bob Dylan song that is the soundtrack to a moment in the documentary, was on my desk for months during the research work, next to the picture of a crowd on a boat: thousands of unrecognisable and anonymous faces. A blow-up. The search for faces in the crowd of pictures and images had started months before. In one of the most unexpected places I found the scene of the boat Vlora in Durazzo. Disbelieving, the more I saw it the more I discovered details worth zooming on to find so many single stories inside, like the faces in the crowd.”

premi awards 2012 Torino FF – Proiezione Speciale Special Screening 170

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CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI

IL GIORNO CHE VERRÀ THE DAY TO COME

sinossi Daniela è incinta, Pierpaolo sta ultimando una inedita e scioccante mappa della città, Paola aspetta di incidere il suo primo disco, Gianni aggiorna il blog e lavora come operaio saldatore. Quattro storie, quattro personaggi, accomunati dall’appartenenza al movimento “No al Carbone”, per raccontare la vita di un territorio, Brindisi e la sua zona industriale, valutato tra i più inquinati d’Europa. Nonostante i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente e gli studi scientifici sulle malformazioni cardiache neonatali (68% in più della media europea), la politica ignora l’emergenza. La gente invece è pronta al cambiamento. nota di regia Una donna che oggi partorisca a Brindisi viene consigliata dal suo medico di effettuare un esame, l’ecocardio fetale, che verifichi se il cuore del bimbo sia sano o meno. Questa anomalia non può diventare prassi. Il territorio di Brindisi è considerato tra i più inquinati d’Italia; esistono leggi nazionali che lo attestano, studi scientifici lo certificano, l’Agenzia Europea dell’Ambiente ha diffuso nel 2011 i dati che confermano l’enorme danno ambientale subito. Ma questa scomoda verità è volutamente ignorata dall’opinione pubblica nazionale. “Il Giorno che Verrà” prova a rispondere ad alcune domande e ne pone delle altre.

CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI Italia/Francia - 2013 - DCP - colore - 65’ Regia Direction: Simone Salvemini Sceneggiatura Screenplay: Simone Salvemini Montaggio Editing: Simone Salvemini Animazioni Animations : Francesco Lacorte Musiche originali Original musics: Valerio Daniele, Paola Petrosillo e MARinARIA, Mirko Lodedo Interpreti Cast: Daniela Niccoli, Paola Petrosillo, Gianni Delle Gemme, Pierpaolo Petrosillo Direttore di produzione Production director: Lia Furxhi Produzione Production: La kinebottega, A.I.A.C.E., Metaluna Productions

DOUBLE

synopsis Daniela is pregnant, Pierpaolo is finishing an unseen and shocking map of the city, Paola is waiting to record her first single and Giani updates his blog and works as a welder. Four stories, four characters, brought together by belonging to the “No to Carbon” movement, to tell the life of a territory, Brindisi and its industrial estate, one of the most polluted in Europe. Despite the data of the European Environmental Agency and scientific studies on heart deformities in new born babies in the area (68% more than in the European average), the politicians ignore the emergency. The people are ready for change though.

sinossi «Distruggi il tuo ego», una scritta sul muro lasciata da un’amica morta in tragiche circostanze innesca nel regista un processo di conoscenza di sé. Annota le sue riflessioni come in un diario scritto di getto, fatto di vita di coppia, voyeurismo, continui spostamenti geografici, tradimenti multimediali e letture. “Ho concentrato lo sguardo sulla mia vita sentimentale e sul mio lavoro di artista; mi sono usato come cavia per indagare le luci e le ombre della personalità con la volontà di far emergere un’indagine sulla natura stessa dell’uomo diviso tra istinto e morale”.

director’s statement A woman giving birth today in Brindisi is advised by her doctor to complete a medical examination, a fetal echocardiography to check if the baby’s heart is healthy or not. This anomaly must not become routine. The Brindisi territory is one of the most polluted in Italy; there are national laws that prove it, scientific studies that demonstrate it, the European Environmental Agency published the data in 2011 which confirms the enormous environmental damage suffered. But this uncomfortable truth is willingly ignored by the country’s public opinion. “The day that will come” tries to answer a few questions and asks some more.

nota di regia “L’istinto emerge nelle pause della mente. La sensualità e la vanità contraddicono gli sviluppi del pensiero. Il corpo sembra saziarsi di desiderio di possessione mentre il raziocinio della mente sembra essere approdato lontano anni luce dal corpo stesso. Ne emerge una duplice natura dell’uomo, divisa tra le ragioni del corpo e le ragioni della mente. Questo processo di conoscenza di sé si traduce attraverso scatti fotografici, vita di coppia, voyeurismo, continui spostamenti geografici, tradimenti multimediali e letture. Un fermo immagine del caos pronto ad essere raccolto per diventare riflesso del proprio tempo. Come in Folder ho sviluppato l’idea di rappresentare la contemporaneità nel modo più fedele possibile senza troppi ostacoli, come in una sorta di affresco. Ho utilizzato mezzi veloci e poco ingombranti...”

premi e festival/ awards and festivals 2011 Festival Internazionale di Clermont-Ferrand - Euroconnection – Forum di Cooproduzione europea: Premio per la sceneggiatura Prize to the Screenplay 172

L’UOMO DOPPIO

Italia - 2012 - BLURAY - colore - 67’ Regia Direction: Cosimo Terlizzi Sceneggiatura Screenplay: Cosimo Terlizzi Fotografia Cinematography: Federico Annicchiarico Montaggio Editing: Cosimo Terlizzi Musica Music: Melampus, Christian Rainer Con With: Cosimo Terlizzi, Damien Modolo, Barbara Modugno, William Ranieri, Sissi, Paolo Romagnoli, Christian Rainer, Roberto Ratti Produttore Producer: Riccardo Scamarcio, Viola Prestieri, Valeria Golino Produzione Production: Buena Onda

synopsis «Destroy your ego» states writing on a wall left by a friend who died in tragic circumstances. The sentence triggers a thought process in the author’s mind, Cosimo Terlizzi, leading him to delve deep into himself. His thoughts are registered as in a spontaneous diary made of a couplÈs life, voyeurism, constant geographical changes, multi media betrayals and book readings. The collected traces take him to discover the lights and shadows of his personality. What emerges is man’s dual nature, divided between instinct and morality. director’s statement “The instinct emerges in the mind’s breaks. Sensuality and vanity contradict the progress of thought. The desire of possession seems to fill the body up while the reasoning seems to be light years away from the body itself. What emerges is man’s double nature, divided between instinct and morality. This process of self understanding assumes the form of photographs, couplÈs life, voyeurism, continuous geographical repositioning, multimedia betrayals and books readings. A freeze-frame of chaos ready to be gathered in order to become a reflection of its own time. As in Folder I developed the idea of representing the contemporary in the most faithful way and without many obstacles, like in a sort of fresco. I used fast and easy means...”

premi e festival/ awards and festivals 2012 Torino IFF – Selezione Ufficiale Official Selection 173


CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI

MATERIA OSCURA DARK MATTER

sinossi Materia oscura, racconta un luogo di guerra in tempo di pace. Lo spazio del film è il Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e Nuoro, dove per oltre cinquanta anni i governi di tutto il mondo hanno testato “armi nuove”. All’interno di questo spazio il film compone tre movimenti: un geologo che tenta di rintracciare l’inquinamento causato dalle sperimentazioni militari; una ricerca attraverso gli archivi cinematografici del poligono; il lavoro di due allevatori, del loro rapporto con la terra con un passato profondamente segnato dall’attività bellica. L’orrore in una natura all’apparenza incontaminata. Tra montagne e mare, passato e presente viene costantemente messa in scena una “guerra immaginaria” che sembra non aver fine. nota di regia Il nostro è un film d’osservazione. Il racconto procede secondo una struttura narrativa che combina pensiero razionale ed emotivo per dare vita a un affresco poetico che mostra le responsabilità che gli uomini hanno nei confronti degli spazi. Abbiamo tentato di fare un film che esplorasse l’invisibile e l’impossibile: l’invisibile di una minaccia mortale non ancora riconosciuta scientificamente e l’impossibile di un luogo inviolato in nome della ragion di stato. Materia oscura, attraverso una scrittura flessibile, plurale, che non teme deviazioni, brusche interruzioni, esplosioni e improvvise contrazioni, mostra un luogo dove la vita sembra non valere nulla.

festival 2013 Berlinale - Forum 2013 Cinema du reel, Paris 174

CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI Italia - 2013 - BLURAY - colore e bn - 80’ Regia Direction: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti Soggetto Treatment: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti Fotografia Cinematography: Massimo D’Anolfi Montaggio Editing: Massimo D’Anolfi, Martina Parenti Suono Sound: Martina Parenti Musica Music: Massimo Mariani Produzione Production: Montmorency Film in collaborazione con in collaboration with Rai Cinema e con il sostegno di and with the support of Media Programme of EU, Ass. Corso Salani

synopsis Dark matter tells the story of a war zone in peacetime. The film location is the Salto di Quirra test range where, region of Sardinia between the provinces of Cagliari and Nuoro for over fifty years, governments around the world have tested “new weapons”. Within this context the film comprises three movements: a geologist who attempts to trace the pollution caused by military experiments; the search through the film archives of the test range; the work of two farmers, father and son, and the land with a past deeply affected by military activities. A horror story set in seemingly untouched nature. Between mountains and sea, past and present, an apparently endless “fictional war” is constantly being staged. director’s statement Ours is an observation film. The story unfolds around a narrative structure combining rational and emotional thinking, to create a poetic fresco which reveals man’s responsibilities towards the places. We have tried to make a film that explores the invisible and the impossible: the invisible being a deadly threat that hasn’t been scientifically proven yet, and the impossible a place left unscathed in the name of reason of state. Dark matter, through a flexible, diverse narrative style that is not afraid of digressions, sudden interruptions, extensions and abrupt contractions, illustrates a place where life seems worthless.

2013 Bafici - Buenos Aires 2013 Bergamo Film meeting

MADEIN ALBANIA MADEIN ALBANIA

sinossi 21 anni dopo la caduta del regime, l’Albania vive la democrazia con molte contraddizioni. L’Albania non fa ancora parte dell’Unione Europa, ma gli albanesi sono parte dell’Europa come forza lavoro emigrante o residente in molte nazioni. L’Albania ci sta di fronte, ma cosa sappiamo di questo paese al di là dalle cronache e delle tragedie degli emigranti del secolo scorso? Madein Albania è un sorprendente ed esclusivo ritratto dell’Albania di oggi. Costruito come un film on the road, il documentario segue i tre giovani protagonisti nei loro viaggi. Attraverso i loro occhi e, grazie a degli incontri emozionanti, riusciamo a tracciare un ponte fra un doloroso passato segnato dalla dittatura e il futuro. Un passaggio forse troppo repentino di un paese ancora in transizione. nota di regia Ho scelto di partire dall’Italia con il pretesto di portare Vito,il giovane italiano in Albania a cercare la sua moto rubata, proprio per sottolineare i pregiudizi che si hanno ancora sugli albanesi. Lo stile on the road mi ha permesso di raccontare le verità e le contraddizioni del paese raccogliendo testimonianze e denunce attraverso incontri con persone straordinarie che mi hanno regalato una parte di sé e delle loro memorie. Grazie alla generosità di questo popolo pieno di dignità anche nella povertà, ho potuto scavare fra le pieghe di tradizioni antiche e capire qualcosa in più di questo paese che non finisce mai di sorprendermi.

Italia - 2012 - BLURAY - colore e b/n - 89’ Regia Direction: Stefania Casini Sceneggiatura Screenplay: Stefania Casini Fotografia Cinematography: Royald Elezaj, Genti Koci, Davide Micocci, Stefania Casini Montaggio Editing: Andrea Facchini Musica originale Original music: Gabriele Panico Interpreti Cast: Rubin Beqo, Bora Baboçi, Livio Marsico Produzione Production: Bizef Produzione Distribuzione internazionale International distribution: Martha Production Srl, Via Goffredo Mameli 51, Roma, 00153, Tel: +39 06 58345669, Fax: +39 06 91710975, info@ marthaproduction.com, marthadistribution.weebly.com

synopsis 21 years after the fall of the Regime, Democracy causes contradictions in Albania. Albania still isn’t part of the European Union, but the Albanians are part of Europe as an emigrating work force or even a resident one in many nations. Albania is in front of us, but what do we know about that Country beside the stories and the tragedies of the emigrants of the past century? Madein Albania is a surprising and exclusive portrait of today’s Albania. Made as an “on the road” film, the documentary follows the three young characters on their journeys. Through their eyes and thanks to emotional encounters, we manage to build a bridge between a painful past defined by totalitarianism and the future. But, the passage was maybe too sudden in a country still in transition. director’s statement I chose to leave Italy with the pretext to help Vito, the young Italian man in Albania, find his stolen bike. This was to underline the stereotypes that still exist regarding Albanians. The on the road style allowed me to tell the truth and the contradictions of the Country by collecting testimonies and condemnations from meeting with extraordinary persons that gave me a part of themselves and of their memories. Thanks to the generosity of this proud people, even in poverty, I was able to dig through tradition and understand something more about that Country that never stops surprising me.

festival 2012 Tirana IFF – Special Program 2013 Trieste IFF – Doc Competition 175


CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI

NADEA E SVETA NADEA E SVETA

CINEMA E REALTÀ RASSEGNA DI DOCUMENTARI Italia - 2012 - DCP - colore - 62’ Regia Direction: Maura Delpero Sceneggiatura Screenplay: Maura Delpero Fotografia Cinematography: Greta De Lazzaris, Pierpaolo Giarolo Montaggio Editing: Ilaria Fraioli, Marcos Pastor Audio in presa diretta Live audio takes: Flavia Ripa Con With: Nadejda Arvinte, Svetlana Stavinschi, Eloiza Clementina Stavinschi Produttore Producer: Maura Delpero, Andreas Pichler, Valerio B. Moser Produzione Production: Miramonte Film, con il sostegno di BLS Südtirol - Alto Adige, Provincia Autonoma di Bolzano Alto Adige

sinossi Due amiche moldave, un lavoro in Italia, gli affetti lontani. Nadea e Sveta è una storia al femminile, tra l’Est e l’Ovest Europa. Un film sulla maternità, la fuga dalla solitudine, la ricerca della propria “casa”. Come molte donne moldave, Nadea e Sveta sono emigrate in Italia per ragioni economiche. Le loro famiglie sono rimaste in Moldavia: Nadea ha lasciato figli grandi, mentre Sveta ha affidato alla nonna la sua bimba piccola. Nel 2010 Sveta riceve i documenti che le permettono di tornare a casa e rivedere la figlia dopo tre anni di lontananza. Alla partenza dell’amica, Nadea rimane sola a Bologna e cerca di reagire alla solitudine. Le due amiche continueranno ad aiutarsi a distanza. I loro destini si incroceranno fino ad invertirsi, in una storia di donne sempre pronte a ripartire.

synopsis Two Moldavian friends, a job in Italy, and distant loved ones. Nadea e Sveta is a Feminin story, between Eastern and Western Europe. A film about maternity, escaping from solitude and the search for a home. As many Moldavian women, Nadea e Sveta immigrated to Italy for economic reasons. Their families stayed behind, Nadea left older children while Sveta trusted her young daughter to her own mother. In 2010 Sveta receives the documents that allow her to go home and see her daughter after three years away. When her friend leaves Nadea remains by herself in Bologna and tries to react to the loneliness. The two friends will keep helping each other from a distance. Their destinies will bring them to swap their lives in a story of women that are always ready to start anew.

nota di regia Amo un cinema fatto di dettagli significativi, capaci di registrare in maniera sinestetica l’universo personale delle persone, svelandone l’interiorità. Un esempio per tutti: nel raccontare l’incontro di una madre e una figlia che non si vedono da anni, ho sentito la delicatezza del materiale e la necessità di rispettarlo con uno sguardo la cui potenza non risiedesse nell’indiscrezione di un occhio di bue. Ho così preferito non filmare l’abbraccio dell’arrivo, bensì quello del risveglio assonnato dopo le prime notti insieme, alla ricerca di una sensorialità che restituisse un’atmosfera intima a prescindere dallo sguardo: il fruscio delle lenzuola, la dolcezza delle parole sussurrate, l’odore degli sbadigli, la corporeità del solletico.

director’s statement I love films made of significant details, capable to register the personal universe of a person on more than one level, thus revealing their interiority. An example for everyone: in telling the story of the encounter of a mother and daughter who haven’t seen each other in years, I felt the delicacy of the material and the necessity to respect it with an unobtrusive eye. I therefore preferred not filming the first hug when they first arrived, but the half asleep one after the first nights together. I was looking for a sensory input that would restitute an intimate atmosphere regardless of the view: the rustle of the sheets, the sweetness of the whispered words, the smell of yawns, the substance of tickling.

VITA DA NON MORIRE MAI A DEATHLESS LIFE!

Italia - 2012 - BLURAY - colore - 57’ Regia Direction: Silvana Maja Sceneggiatura Screenplay: Silvana Maja Montaggio Editing: Marzia Morrone Musica Music: Mauro Bracci Interpreti Cast: Silvana Leonardi, Carla Maja, Francesca Palombelli Produttore Producer: Mario Mazzarotto Produzione Production: Combo Produzioni

sinossi Tre donne ci conducono per mano attraverso la più antica emozione umana: la paura. Per ognuna di loro, narrare la propria storia è un’ occasione per gestire il senso dell’ignoto, per ricostruire e riorganizzare con altri codici i significati legati alla propria esperienza di vita. Un processo evolutivo che parte dal momento della scoperta del cancro, all’incredulità per il presente, all’incertezza per il futuro, al ricordo del passato. La voce di queste donne coraggiose si rompe all’improvviso, si piega, poi si ricompone, si eleva poco a poco fino a trovare una forza, una determinazione, un doppiofondo che fa da cassa di risonanza per altre donne, altre vite in bilico, altri corpi spezzati. Il narrare scandito da un orologio interiore diventa l’esplicitazione del faticoso processo di un nuovo modo di guardare a sé, ai legami interpersonali, al proprio ruolo nella società.

synopsis Three women hold each other’s hand through the oldest Human feel, fear. For everyone of them, telling their story is an occasion to deal with the sense of the unknown, to rebuild and reorganise, with new codes, the significances linked to their own life experiences. An evolutionary process starting from the moment of discovery of their cancer, the incredulity regarding the present, to the uncertainty for the future, to the memory of the past. The voice of these brave women suddenly breaks, folds, and recomposes itself, it rises slowly until it finds a strength, a determination, a false bottom that serves as a resonating box for other women, other lives on the line, other broken bodies. The articulate story telling like an internal clock becomes the explicit expression of the tiring process of a new way to look at one’s self, at interpersonal relationships, at our role in society.

nota di regia (…) Che guarissero oppure no, mi sembrava importante non solo cercare il percorso psicologico e di vita che ciascuna donna aveva fatto prima della malattia ma quello che stava affrontando durante le cure. Mi interessava parlare della paura, dell’aspetto perturbante e di ciò che questi sentimenti scatenano nella mente delle donne ammalate creando alcune volte degli inneschi salvifici, di grande trasformazione. Ho sentito che questa parte di dolore poteva servire a noi che raccontiamo, a chi si ammala per cercare la ragione profonda del male, allo spettatore per domandarsi il senso e il perché.

director’s statement (…) If they were or cured or not, it seemed important not to only look at the psychological and life itinerary that each woman had taken before the illness but what they faced during the treatment. What interested me was talking about the fear, the disturbing aspect and about what these feelings would fuel in the mind of sick women, sometimes creating niches of salvation, of great transformation. I felt this part of the pain would be useful to us who tell the story, to who makes himself sick looking for a reason to the illness, to the spectator to ask himself the meaning and why.

premi e festival/ awards and festivals 2010 Premio Solinas – Documentario per il Cinema: Menzione della Giuria Mention of the Jury 2012 Torino FF – Italiana Doc: Premio Cipputi, Menzione della Giuria del Premio Ucca Cipputi Prize, Mention of the Ucca Prize’s Jury 2013 Trieste F 176

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CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

FILM RESTAURATO

A CURA DELLA CINETECA NAZIONALE

CHIEDO ASILO di Marco Ferreri

CORTOMETRAGGI E SAGGI DI DIPLOMA DEGLI ALLIEVI DELLA SCUOLA NAZIONALE DI CINEMA

TERRA - LAND di Piero Messina WAKE di Sante Sabbatini IL TALENTO DI EGIDIO - THE TALENTED EGIDIO di Adriano Candiago MOBI di Michele Cadei

VETRINA CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA

CHIEDO ASILO

CINETECA NAZIONALE

Italia/Francia - 1979 - DCP - colore - 112’ Regia Direction: Marco Ferreri Sceneggiatura Screenplay: Marco Ferreri, Gérard Brach Fotografia Cinematography: Pasquale Rachini Montaggio Editing: Mauro Bonanni Scenografia Set design: Enrico Manelli Musica Music: Philippe Sarde Costumi Costumes: Cesare Bastelli

Interpreti Cast: Roberto Benigni, Francesca De Sapio, Dominique Laffin, Chiara Moretti, Carlo Monni, Girolamo Marzano Produttore Producer: Roberto Giussani Produzione Production: 23 Giugno Cinematografica, A.M.S. Production, Pacific Business Group

Il restauro è stato effettuato interamente con procedimento digital intermediate fino alla realizzazione di un DCP. Inoltre sono stati preservati su beta digital tutti i tagli non montati conservati presso Cinecittà. The entire restauration was done with an intermediate digital process until the creation of a DCP. Moreover, the deleted scenes and unseen footage has been preserved on digital beta and is held in Cinecittà.

sinossi Roberto, maestro d’asilo, viene accolto con favore dalle colleghe che per la prima volta vedono un uomo intento a curare dei bambini di 2 o 3 anni. Il nuovo maestro dimostra ben presto delle idee rivoluzionarie diventando piccolo tra i piccoli. Orso d’Argento alla Berlinale nel 1980. “Qualcosa avevo scritto, poi però i bambini hanno polverizzato quasi tutto. Ed è giusto, del resto. Che valore poteva avere una mia storia rispetto al mondo vero di un uomo di due anni?” (Marco Ferreri) il regista: MARCO FERRERI Pluripremiato genio rivoluzionario tra i più grandi del cinema italiano, muove i primi passi nel mondo dello spettacolo all’inizio degli anni ‘50 come produttore di una serie di film - inchiesta, ma l’iniziativa fallisce. Trasferitosi in Spagna conosce lo scrittore Rafael Azcona, con cui realizza il trittico El pisito (1958), Los Chicos (1959) e El Cochecito (1960), che vince il premio Fipresci a Venezia. Rientrato in Italia gira Una storia moderna - L’ape regina (1963), La donna scimmia (1964), L’uomo dei cinque palloni (1965). Nel 1969, realizza il capolavoro Dillinger è morto, cui seguono film di successo come La cagna (1972), La grande abbuffata (1973), Non toccate la donna bianca (1974), Ciao maschio (1978), Storie di ordinaria follia (1981), Storia di Piera (1983) e Il futuro è donna (1984). Con La casa del sorriso vince, nel 1991, l’Orso d’Oro alla Berlinale. Suo ultimo film: Nitrato d’argento (1996). Muore a Parigi nel 1997.

synopsis Roberto, a kindergarten teacher, is favourably welcomed by his female colleagues who, for the first time, see a good looking man wanting to take care of two and three year old toddlers. The new teacher quickly shows revolutionary ideas and becomes a child among the children. Silver Bear in Berlin in 1980. “I had written something, but then the kids pulverized it. And that’s the way it should be. What value could my storey have in respect to the real world of a two year old man? (Marco Ferreri) the director: MARCO FERRERI Multi-award-winning revolutionary genius, he is one of the greatest in Italian Cinema, his first steps in the industry were in the fifties as a producer of a series of films – investigation, but it failed. He then moved to Spain where he met the writer Rafael Azcona, with who he directed the trio El pisito (1958), The little apartment (1959) and The little coach (1960), that won the Fipresci Prize in Venice. Back in Italy he shot Queen Bee (1963), The ape woman (1964), The Man with the balloons (1965). In 1969 he directed the masterpiece Dillinger is dead, to which would follow successes such as Love to Eternity (1972), The big feast (1973), Don’t touch the white woman (1974), Bye bye monkey (1978), Tales of ordinary madness (1981), The story of Piera (1983) and The future is woman (1984). With The house of smiles he won the golden Bear during the 1991 Berlinale. His last film was: Nitrate base (1996). He died in Paris in 1997.

premi e festival/ awards and festivals 1980 Berlinale: Orso d’Argento Silver Bear 178

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CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA - CINETECA NAZIONALE

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

vetrina


MOBI

TERRA

WAKE

2012 – BLURAY – colore – 10’18”

2011 – BLURAY – colore – 6’ 18”

2011 – BLURAY – colore – 24’ ca.

2012 – BLURAY – colore – 10’13”

Regia Direction: Adriano Candiago Sceneggiatura Screenplay: Adriano Candiago, Luca Ravenna Fotografia Cinematography: Luca Gennari Montaggio Editing: Antonio Toscano Suono Sound: Giacomo Corzani Scenografia Set designer: Gianni Coletti Costumi Costume designer: Francesca Apostolico Interpreti Actors: Enrico Di Addario, Pietro Naglieri, Ciro Caravano Organizzatori Line producers: Tonino Basso, Lisa Riccardi Produzione Production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

Regia Direction: Michele Cadei Soggetto Story: Marco Spiranelli, Michele Cadei Fotografia Cinematography: Sara Arango Ochoa Montaggio Editing: Yael Leibel Musica Music: Jered Sorkin Suono e montaggio sonoro Sound and Sound Editor: Emanuela Cotellessa Scenografia Set designer: Ilaria Fallacara Costumi Costume designer: Viola Ponzi Interpreti Cast: Marco Spiranelli Organizzazione Line producer: Francesca Cozzolino Produzione Production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production con la partecipazione with the partecipation of Rai Cinema

Regia Direction: Sante Sabbatini Soggetto e sceneggiatura Story & screenplay: Sante Sabbatini Fotografia Cinematography: Francesco Scazzosi Montaggio Editing: Alberto Rigno Suono Sound: Paolo Spigno Scenografia Set design: Bianca Pezzati Costumi Costume designer: Valentina Fucci Interpreti Cast: Alessandro Tiberi, Riccardo Festa Organizzazione Line Producers: Sara Calvanico, Laura Petruccelli Produzione Production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production

sinossi / synopsis Egidio è il custode di un piccolo teatro e viene assoldato dalle comparse per disturbare con dei colpi di tosse le interpretazioni degli attori principali. Il suo comportamento risolleva in modo inaspettato i noiosi spettacoli teatrali, ma questo “talento” causerà tragiche conseguenze.

sinossi / synopsis Un giovane spinge un blocco di ghiaccio. Ha una missione da compiere. Sulla strada il blocco pian piano si scioglie...

Regia Direction: Piero Messina Soggetto e sceneggiatura Story & screenplay: Giacomo Bendotti, Piero Messina Fotografia Cinematography: Diana G. Palombaro Montaggio Editing: Matteo Passerini Musica Music: Marco Mangani, Alma Napolitano, Piero Messina Suono Sound: Emanuele Cicconi Montaggio del suono Sound editor: Jacopo Crescenzi Scenografia Set designer: Vasco Di Salvo Costumi Costume designer: Alessia Pelonzi, Valentina Fucci Interpreti Cast: Giorgio Colangeli Organizzazione Line Producers: Ognjen Dizdarevic Produzione Production: Centro Sperimentale di Cinematografia Production con la partecipazione with the partecipation of Rai Cinema

THE TALENTED EGIDIO

Egidio, a local theatre attendant, is regularly hired by extras as disruptor. During the shows he has to cough all the time, bothering the leading actors. The boring shows improve but the talented Egidio will cause tragic effects.

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A youth pushes a block of ice along the road. He has a mission to accomplish. Gradually, the ice starts to melt...

LAND

sinossi / synopsis Su una nave di notte, il segreto viaggio di un uomo che ritorna a casa. On a ship at night, the secret journey of a man returning home.

CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA - CSC PRODUCTION

CENTRO SPERIMENTALE DI CINEMATOGRAFIA - CSC PRODUCTION

IL TALENTO DI EGIDIO

sinossi / synopsis Carlo e Jacopo sono amici da una vita. Sono due persone molto diverse, con gusti e stili di vita differenti ma legati come se fossero fratelli. Mentre Carlo lavora all’estero, viene a mancare l’amico e si ritrova all’improvviso solo. Quindi torna in patria per la veglia funebre ed è qui che comincia la storia. Carlo and Jacopo have been friends for lifetime. They are two very different people, with different tastes and lifestyles, but linked by something of a fraternal bond. Carlo works abroad, and it is during this time that his friend passes away. Carlo is alone. He returns back to his home country to attend the funeral wake and this is where the story begins.

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

PREMIO MARIO VERDONE

PREMIO MARIO VERDONE

ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI Italia - 2012 – DCP – colore - 99’

CLAUDIO GIOVANNESI per

ALÌ HA GLI OCCHI AZZURRI | 2012 | opera seconda

IVAN SILVESTRINI per

COME NON DETTO | 2012 | opera prima

FRANCESCO AMATO per

COSIMO E NICOLE | 2012 | opera seconda

RICORDO DI EMIDIO GRECO AMBIGUITÀ E DISINCANTO IL CINEMA DI EMIDIO GRECO di FEDERICO GRECO

IL MESTIERE DEL REGISTA di MAURA CALEFATI

Regia Direction: Claudio Giovannesi Sceneggiatura Screenplay: Claudio Giovannesi, Filippo Gravino Fotografia Cinematography: Daniele Ciprì Montaggio Editing: Giuseppe Trepiccione Scenografia Set design: Daniele Frabetti Musiche originali Original music: Claudio Giovannesi, Andrea Moscianese Costumi Costumes: Medile Siaulytyte Interpreti Cast: Nader Sarhan, Stefano Rabatti, Brigitte Apruzzesi, Marian

sinossi Ostia, il lungomare di Roma, inverno. Due ragazzi di sedici anni, alle otto del mattino, rubano un motorino, fanno una rapina, e alle nove entrano a scuola. Nader e Stefano: uno è egiziano ma è nato a Roma, l’altro è italiano ed è il suo migliore amico. Anche Brigitte, la fidanzata di Nader, è italiana, ma proprio per questo i genitori del ragazzo sono contrari al loro amore. Nader allora scappa di casa. Alì ha gli occhi azzurri racconta una settimana della vita di un adolescente che prova a disubbidire ai valori della propria famiglia. In bilico tra l’essere arabo o italiano, coraggioso e innamorato, come il protagonista di una fiaba contemporanea, Nader dovrà sopportare il freddo, la solitudine, la strada, la fame e la paura, la fuga dai nemici e la perdita dell’amicizia, per tentare di conoscere la propria identità. nota di regia (…) Quasi tutto è raccontato attraverso il punto di vista di Nader: la posizione della macchina da presa è determinata dal suo sguardo, dal suo corpo e dalle sue azioni, in un pedinamento continuo e dinamico in metropolitana, a piedi, in motorino, sulla provinciale, avanti e indietro dalla periferia al centro: gli adolescenti non si fermano mai, non conoscono l’immobilità e noi viviamo l’azione del film insieme al loro movimento vitale, gioioso, chiassoso. Ma non c’è soluzione al conflitto che Nader porta dentro, tra amore e proibizione, tra la cultura di adozione e quella di appartenenza: resta solo la coscienza e la ricchezza della propria contraddizione.

Valenti Adrian, Cesare Hosny Sarhan, Fatima Mouhaseb, Yamina Kacemi, Salah Ramadan, Marco Conidi, Alessandra Roca, Elisa Geroni, Roberto D’avenia, Totò Onnis, Alfonso Prudente, Adrian Carana, Alexandru Gabriel Stan, Ionut Cotnareanu, Fabiano Mattei, Andrei Vladimirov Pogrevnoi, Monica Picca, Luana Rossi, Carmen Trincu Produttore Producer: Fabrizio Mosca Produzione Production: Acaba Produzioni con Rai Cinema

synopsis Ostia along the coast near Rome in the winter, two sixteen year old boys steal a moped at eight o’clock in the morning, commit a robbery and get into school at 9 o’clock. Nader and Stefano: one is Egyptian but born in Rome and the other is his Italian best friend. Even Brigitte, Nader’s girlfriend, is Italian, but his parents are against their relationship for this exact reason. Nader then escapes from home. Alì ha gli occhi azzurri shows a week in the life of a teenager trying to disobey the values of his own family. In balance between being Italian and Arab, brave and in love, like the character of a contemporary fable, Nader will have to cope with the cold, loneliness, the streets, hunger, fear, escaping from enemies and the loss of friendship, to try to know his own identity. director’s statement (…) Almost everything is told from Nader’s point of view: the position of the camera is determined by his look, by his body and his actions, in a continuous and dynamic movement on the metropolitan, on foot, by bike, on the main road, back and forth from the suburbs to the center: the teenagers never stop, they never know immobility and we live the film’s action alongside their vital, joyous and rowdy movements. But there is no solution to the conflict that Nader brings, between love and prohibition, between the culture of adoption and belonging: only the consciousness and the richness of our own contradictions.

premi e festival awards and festivals

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2012 Festival di Roma – Concorso Competition: Premio Speciale della Giuria, Migliore Opera Prima e Seconda Special Prize of the Jury, Best First and Second Feature Film

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PREMIO MARIO VERDONE

COME NON DETTO

COSIMO E NICOLE Italia - 2012 - 35mm - colore - 101’

Italia - 2012 - 35mm - colore - 90’ Regia Direction: Ivan Silvestrini Sceneggiatura Screenplay: Roberto Proia Fotografia Cinematography: Rocco Marra Montaggio Editing: Alessia Scarso Scenografia Set design: Paki Meduri Musica Music: Leonardo Rosi Costumi Costumes: Olivia Bellini Interpreti Cast: Josafat Vagni, Monica Guerritore, Francesco

PREMIO MARIO VERDONE

Montanari, Ninni Bruschetta, Valentina Correani, Valeria Bilello, Andrea Rivera, JosÈ Dammert , Alan Cappelli Goetz, Lucia Guzzardi Produttore Producer: Donatella Palermo Produzione Production: Moviemax Media Group

sinossi Mattia sta per trasferirsi a Madrid dal fidanzato Eduard, così da non dover rivelare alla famiglia di essere gay. Eduard, invece, è convinto che la loro unione abbia la benedizione di tutti i familiari. Il giorno prima di partire per la Spagna, Eduard annuncia il suo arrivo a Roma per conoscere i “suoceri”, Mattia dovrà scegliere se, finalmente, vuotare il sacco con i suoi, oppure confessare al compagno di essere stato un formidabile bugiardo. Quando tutto sembra essere perduto, grazie all’aiuto dei suoi amici, Stefania e Giacomo, forse Mattia troverà una soluzione in extremis…

synopsis Mattia is about to move to Madrid to his boyfriend Eduard, so he won’t have to reveal being gay to his family. Eduard on the other hand is convinced their union needs the benediction of the entire families. The day before leaving from Spain, Eduard announces his arrival in Rome to know the “in-laws”, Mattia will have to choose if he will finally let it all out, or confess to his companion to having been a formidable liar. When everything seems lost, thanks to the help of his friends, Stefania and Giacomo, maybe Mattia will find a solution in extremis...

note di regia Come non detto è un film scritto col cuore, e a me colpire al cuore piace. Ci sono tutta una serie di elementi nella storia che trovo universali e trascendono l’argomento “omosessualità”. Tutti ci sentiamo diversi e incompresi per qualcosa, e tutti lottiamo con noi stessi per liberarci. Penso sia bello ci sia un film che parli dritto al cuore di chi sta cercando la forza di non doversi più nascondere. Dopo aver visto questo film ci si sente meno soli. (…) Questo film è pieno di me, più di quanto si possa sospettare, io sono in ogni scelta e in ogni sguardo su questi personaggi. Il mio rapporto con la macchina è abbastanza carnale, e adoro lavorare con gli attori per rendere le scene il più stratificate possibile. Ogni immagine dovrebbe racchiudere un mondo.

director’s statement Come non detto is a film written from the heart, and I like aiming fro the heart. There is a series of elements in the story that I find universal and they transcend the “homosexuality ”argument. We all feel different and misunderstood for something, and we all fight with ourselves for freedom. I think it is nice that there is a film that speaks directly to the heart of who is looking for the strength to not hide any more. After seeing this film you feel less alone. (…) This film is full of me, more than you suspect, I am in every choice and in every look on these characters. My relationship with the camera is very carnal, and I adore working with actors to make the scene as layered as possible. Every image should enclose an entire world.

Regia Direction: Francesco Amato Sceneggiatura Screenplay: Giuliano Miniati, Daniela Gambaro, Francesco Amato Fotografia Cinematography: Federico Annicchiarico Montaggio Editing: Luigi Mearelli Scenografia Set design: Emita Frigato Musica Music: Francesco Cerasi Costumi Costumes: Medile Siaulytyte

Interpreti Cast: Riccardo Scamarcio, Clara Ponsot, Paolo Sassanelli, Souleymane Sow, Giorgia Salari, Andrea Bruschi, Jo Prestia, Thierno Thiam – “Billo”, Angela Baraldi Produttori Producers: Riccardo Tozzi, Giovanni Stabilini, Marco Chimenz Produzione Production: Cattleya, Fastfilm con with Rai Cinema

sinossi Cosimo è italiano, Nicole francese. Si conoscono a Genova, durante gli scontri del G8. È bastato uno sguardo per innamorarsi e da allora non si sono più lasciati. Da subito la loro è stata una passione irrefrenabile e incontrollata. Cosimo e Nicole sono giovani e vagabondi, la loro casa è l’Europa e la musica la loro più grande passione. Dopo tanto girare, decidono di tornare a Genova dove iniziano a lavorare per un loro amico che organizza concerti. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando un drammatico incidente rischia di incrinare l’amore della coppia ponendo i due ragazzi di fronte a scelte che segneranno il loro futuro. Per sempre. Una storia d’amore moderna e autentica che non vuole scendere a compromessi con una realtà dura e cinica.

synopsis Cosimo is Italian, Nicole is French. They meet in Genoa, during the G8 clashes. One look was enough to fall in love and they have never let go ever since. Since a very short time after they met it has been an unstoppable and incontrollable passion. Cosimo e Nicole are young and wander. Europe is their home and music their greatest passion. After a lot of moving around, they decide to gop back to Genoa where they begin working for a friend of theirs who organizes concerts. Everything seems to go for the best, until a dramatic incident risks to break the couplÈs love, confronting both of them with choices that will define their future, forever. A modern and authentic love story that does not want to lower itself to compromises with a tough and cynical reality.

nota di regia (…) Cosimo e Nicole infatti sono una coppia poco convenzionale. Sono vagabondi e senza una reale meta che non sia il semplice gusto stesso di vivere assieme. Non hanno legami, sono precari per scelta, indipendenti, incasinati e un po’ incoscienti. Più che l’amore, trovano reciprocamente, all’interno del loro rapporto, la complicità dello spirito, che si manifesta in una complicità fisica, tattile. Volevo raccontare la loro storia dal di dentro. Non cercavo di fare un film sulla coppia, ma dentro la loro coppia. Ho cercato di creare un “perimetro intimo” dentro al quale potessero entrare solo loro, Cosimo e Nicole, o Riccardo e Clara, con anima e corpo. Io e la macchina da presa siamo rimasti fuori e spesso ci siamo limitati a osservare la scena che con sorprendente verità e, grazie a un lungo lavoro di improvvisazione, prendeva forma.(...)

director’s statement (…) Cosimo e Nicole are in fact a very unconventional couple. They are vagrants and without a real goal other than the simple taste of living. They have no ties, they are unemployed by choice, independent, in a -mess and unconscious. More than love, they each find the complicity of the mind in their relationship that manifests itself in a physical and tactile complicity. I wanted to tell the story from the inside. I didn’t want to make a film about the couple, but the inside of the couple. I tried to create an “intimate perimeter” within which only they could enter, Cosimo and Nicole or Riccardo and Clara, with body and soul. The camera and myself stayed outside and often limited ourselves to observe the scene that with surprising truth and, thanks to a long improvisation work, was taking shape.(…)

premi e festival/ awards and festivals 2012 Festival di Roma - Prospettive Italia: Migliore Lungometraggio, Premio L.A.R.A. a Paolo Sassanelli come Miglior Interprete Italiano Best Feature Film, L.A.R.A. Prize to Paolo Sassanelli as Best Italian Actor 184

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RICORDO DI EMIDIO GRECO

AMBIGUITÀ E DISINCANTO IL CINEMA DI EMIDIO GRECO

RICORDO DI EMIDIO GRECO

IL MESTIERE DEL REGISTA Italia - 2010 - DVD - colore - 30’

Italia - 2002 - DVD - colore - 37’ Regia Direction: Federico Greco Sceneggiatura Screenplay: Federico Greco Fotografia Cinematography: Federico Greco Montaggio Editing: Silvia Sandri Musica Music: Angelo Pacciolla, Alessandro Floridia Con Whit: Emidio Greco, Silvio Orlando,

sinossi Emidio Greco considera il cinema per le sue potenzialità evocative e per le sue energiche istanze di impatto politico-culturale, ne disdegna il realismo tout-court privilegiandone invece il linguaggio metaforico. Greco ha affrontato la letteratura internazionale e italiana con una preparazione fuori dal comune, per questo, forse, troppo rigoroso e colto per il mercato, condivide un destino di scarsa visibilità con altri grandi autori del nostro cinema ingiustamente poco considerati. Il suo cinema è al contempo tanto straordinario quanto poco conosciuto.

Tommaso Ragno, Giulio Brogi, Amedeo Fago, Franco Cordelli Produttore Producer: Pixelfilm Produzione Production: Enzo Sallustro (RaiSat Cinema)

synopsis Emidio greco considers Cinema for its evocative potential and for its energy as a cultural and political tool for impact, he denied it the simple realism and privileged its metaphorical language instead. Greco fought international and Italian literature with extraordinary preparation, for this, maybe, too cultured and rigorous for the market, he shared a destiny of low visibility with other great authors of our Cinema, unjustly mostly unknown. His Cinema is as extraordinary as little know.

Regia Direction: Maura Calefati Con With: Emidio Greco, la troupe di Notizie degli scavi. Produttore Producer: Stefano Ribaldi Produzione Production: Rai Educational

sinossi Un’idea di cinema personale e quanto mai originale. Dal set del suo ultimo film, Notizie degli scavi (2011), Emidio Greco racconta la nascita del progetto tratto dal romanzo di Franco Lucentini e la sua evoluzione nel tempo, dalla stesura della sceneggiatura come esame d’ingresso al Centro Sperimentale (1964) fino alla realizzazione della pellicola quasi cinquanta anni dopo. Ne viene fuori un racconto ampio e articolato, a tratti ironico, che attraversa tutta la poetica cinematografica di Greco e che illustra una concezione dell’arte e del cinema in senso stretto che conta poche similitudini nel panorama filmico italiano. Ripercorrendo tutta la sua carriera (nove film e mezzo come Emidio Greco amava dire) il documentario traccia un ritratto del regista recentemente scomparso: onesto, attento alle sfumature, pronto a sottolineare le influenze letterarie ed artistiche che innervano la poetica del regista pugliese. Autore appartato, consapevole e rigoroso, Emidio Greco ci racconta il suo cinema, un cinema senza compromessi, senza vie di fuga, senza inganni, ma ricco di suggestioni e stimoli, un cinema senza tempo ma realizzato con uno stile, con un “tocco”, che al tempo resisterà.

synopsis The idea of a personal Cinema as original as ever. From the set of his latest film, News of the escavations (2011), Emidio Greco talks about the birth of the project inspired by the Franco Lucentini novel and its evolution in time, from the screenplay’s draft as an entry exam to the Centro Sperimentale (1964) until its making almost fifty years later. What comes out is a vast and articulate story, with ironic traits, that goes through the entire cinematographic poetry of Greco and illustrates a conception of art and Cinema in all the ways that matter with no equal in the Italian film industry. Following hi entire career (nine films and a half as Emidio Greco loved to say) the documentary draws a portrait of the recently deceased Apulian director. Set apart from others as an author, aware and rigorous, Emidio Greco tells us about his Cinema, an uncompromising Cinema, without emergency exits, without tricks, but rich with suggestions and stimuli, a timeless Cinema that with a style, a “touch” that will pass the test of time. “It is indispensabile that in the end one has to force himself to speak with his own voice.” (Emidio Greco)

“È INDISPENSABILE CHE ALLA FINE UNO SI SFORZI DI PARLARE CON LA PROPRIA VOCE.“

“IT IS INDISPENSABILE THAT IN THE END ONE HAS TO FORCE HIMSELF TO SPEAK WITH HIS OWN VOICE.”

Emidio Greco

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Emidio Greco

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14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

CINEMA ED EUROPA

TAVOLA ROTONDA

CREATIVITÀ E REDDITIVITÀ DEL CINEMA EUROPEO PREMIO LUX Il Premio LUX è il riconoscimento con il quale il Parlamento Europeo premia il cinema europeo con l’obiettivo di avvicinare l’Europa e i suoi cittadini attraverso il cinema, dando una maggiore visibilità ai film dell’Unione Europea. The objective of the LUX Prize is to illuminate the public debate on European integration and to facilitate the diffusion of European films in the European Union.

IO SONO LI SHUN LI AND THE POET di Andrea Segre CORTOMETRAGGI

SHORT MATTERS! RASSEGNA DEI CORTOMETRAGGI CANDIDATI ALL’EUROPEAN FILM AWARD BEST SHORT FILM 2012 DELL’ EUROPEAN FILM ACADEMY

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TAVLA ROTONDA

CREATIVITÀ E REDDITIVITÀ DEL CINEMA EUROPEO CREATIVITY AND PROFITABILITY OF EUROPEAN CINEMA sabato 13 aprile 2013, ore 10.30 - Lecce Multisala Massimo

Per approfondire il sostegno alla creatività del Cinema Europeo da parte delle Istituzioni ed evidenziare la centralità economica del comparto culturale e creativo nella struttura dei PIL nazionali, sottolineando il ruolo e l’importanza dei Festival del Cinema, delle Film Commission e dei Fondi. Saluti e interventi istituzionali: Paolo Perrone Sindaco Città di Lecce - candidata Capitale Europea della Cultura 2019 Doris Pack Presidente Commissione Cultura del Parlamento Europeo Silvia Costa Europarlamentare, Membro della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, Relatrice del Programma Europa Creativa Christian Juhl Lemche Presidente European Film Promotion Chiara Fortuna Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Direzione Generale Cinema Moderatrice: Cristina Loglio Coordinatrice Nazionale Schermi di Qualità, Esperta di Politiche Europee A testimonianza dell’apporto dei Festival, presentazione della ricerca e del volume “I festival del cinema - Quando la cultura rende” di Mario Abis e Gianni Canova (Johan & Levi Editore), con gli interventi di Mario Abis Professore all’Università IULM di Milano – Scienze della comunicazione per il corso Ricerche psicosociali sul consumatore e sull’opinione pubblica e Giovanni Spagnoletti Presidente Associazione Italiana dei Festival del Cinema. Per porre in evidenza il contributo delle Film Commission, presentazione dei dati della Apulia Film Commission e della Location Austria e interventi di Arie Bohrer Film Commissioner di Location Austria e Presidente di European Film Commissions Network e Silvio Maselli Direttore Apulia Film Commission e Presidente di Italian Film Commission. In merito ai Fondi, relazioni di Susan Newman-Baudais project manager di Eurimages e Eric Garandeau Presidente CNC centre national du cinéma e de l’image animée.

To improve support to creativity in European Cinema from institutions and highlight the economic centrality of the cultural industry within countries’ Gross National Product, underlining the role and the inmportance of Film Festivalsm Film Commissions and Funds. Greetings and institutional interventions: Paolo Perrone Mayor of Lecce Doris Pack President of the European Parliament’s Cultural Commission. Silvia Costa Europarliamentary, Member of the European Parliament’s Cultural Commission, Speaker for the Creative Europe Program Christian Juhl Lemche President of European Film Promotion Chiara Fortuna Ministry for Cultural Goods and Heritage – Cinema Department Moderator: Cristina Loglio National Coordinator for “Quality Screens”, Expert in European Politics To highlight the importance of Festivals, presentation of the published research “Film Festivals – When Culture profits” by Mario Abis and Gianni Canova (Johan & Levi Editions), with interventions by Mario Abis Professor at the IULM University in Milan – Communication Sciences for the course in psychosocial consumer research and public opinion and Giovanni Spagnoletti President Association Italian Film Festivals. To highlight the contributions of Film Commissions, presentation of the Apulia Film Commission and Location Austria’s data as well as interventions by Arie Bohrer Film Commissioner of Location Austria and President of European Film Commissions Network and Silvio Maselli CEO of the Apulia Film Commission and Presidente of Italian Film Commission. In regards to the Funds, presentation by Susan NewmanBaudais project manager for Eurimages and Eric Garandeau President of the CNC centre national du cinéma e de l’image animée (French National Center for Cinema and Animation). 189


VINCITORE VI EDIZIONE PREMIO LUX

IO SONO LI

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

SHUN LI AND THE POET Italia/Francia - 2011 - DVD - colore - 96’ Regia Direction: Andrea Segre Sceneggiatura Screenplay: Marco Pettenello, Andrea Segre Fotografia Cinematography: Luca Bigazzi Montaggio Editing: Sara Zavarise Scenografia Set design: Leonardo Scarpa Musica originale Original music: François Couturier Costumi Costumes: Maria Rita Barbera Interpreti Cast: Zhao Tao, Rade Sherbedgia, Marco Paolini, Roberto Citran, Giuseppe Battiston

Produttore Producer: Francesco Bonsembiante, Francesca Feder Produzione Production: Jolefilm, Æternam films World sales: Adriana Chiesa Enterprises Srl, Via Barnaba Oriani 24/A - 00197 Rome (Italy), Tel. +39 06 8086052 Mobile: +39 335 311623, Fax +39 06 80687855, info@ adrianachiesaenterprises.com, www.adrianachiesaenterprises.com

sinossi Shun Li lavora in un laboratorio tessile della periferia romana per ottenere i documenti e riuscire a far venire in Italia suo figlio di otto anni. All’improvviso viene trasferita a Chioggia, una piccola cittàisola della laguna veneta per lavorare come barista in un’osteria. Bepi, pescatore di origini slave, soprannominato dagli amici “il Poeta”, da anni frequenta quella piccola osteria. Il loro incontro è una fuga poetica dalla solitudine, un dialogo silenzioso tra culture diverse, ma non più lontane.

synopsis Shun Li works in a textile factory in the outskirts of Rome in order to get her papers and enable her eight-year-old son to come to Italy. She is suddenly transferred to Chioggia, a small city-island in the Veneto lagoon, to work as a bartender in a pub. Bepi, a Slavic fisherman, nicknamed “the Poet” by his friends, has been a regular at that little pub for years. Their encounter is a poetic escape from solitude, a silent dialogue between cultures that are different, yet not more distant.

nota di regia “In Io sono Li ho voluto rispettare modi e stili conosciuti nel cinema-documentario, lavorando anche con attori non professionisti e scegliendo sempre location del mondo reale. Al tempo stesso la precisione e la sottigliezza del linguaggio cinematografico orientale e di alcuni importanti esempi del cinema indipendente internazionale sono state tracce importanti per riuscire a raccontare le atmosfere e i luoghi che ho scelto per questo film.”

director’s statement “In Shun Li and the poet I wanted to respect the methods and styles of documentary cinema, by also working with unprofessional actors and always choosing locations in the real world. At the same time, the precision and subtleness of the language of Oriental cinema and of some important examples of international independent cinema have been important traces in order to be able to narrate the atmospheres and places I chose for this film.”

premi awards 2011 Festival di Venezia – Giornate degli Autori: Premio FEDIC, Premio Laterna Magica, Premio Lina Mangiacapre FEDIC Award, Laterna Magica Prize , Lina Mangiacapre Award 2011 London FF: Premio Satyajit Ray Award 2012 Tetouan Mediterranean IFF: Miglior Opera Prima Best First Work, Rade Sherbedgia Miglior Attore Best Actor 2012 Festival del Cinema Europeo: Premio Mario Verdone Award 2012 David di Donatello: Zhao Tao Miglior Attrice Best Actress 190

SHORT MATTERS! L’INIZIATIVA EFA SHORT FILM È DA TEMPO UN APPUNTAMENTO FISSO DELL’AGENDA ANNUALE DEGL’INTERNATIONAL SHORT FILM. ORGANIZZATA IN COLLABORAZIONE CON QUINDICI FESTIVAL PARTNER, IN OGNUNO DEI QUALI UNA GIURIA INDIPENDENTE INTERNAZIONALE NOMINA UNO DEI CORTI EUROPEI IN CONCORSO COME CANDIDATO AL PREMIO AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO DELL’EUROPEAN FILM ACADEMY. NEGLI ULTIMI DODICI ANNI L’INTERESSE PER L’INIZIATIVA E PER I CORTI È INCESSANTEMENTE CRESCIUTO. THE EFA SHORT FILM INIZIATIVE HAS LONG BEEN AN ENSTABLISHED ITEM ON THE ANNUAL INTERNATIONAL SHORT FILM AGENDA. IT IS ORGANISED IN CO-OPERATION WITH FIFTEEN PARTNER FESTIVALS AT EACH OF THESE FESTIVALS AN INDIPENDENT INTERNATIONAL JURY PRESENTS ONE OF THE EUROPEAN SHORT FILMS IN COMPETITION WITH A NOMINATION FOR THE EUROPEAN FILM ACADEMY SHORT FILM AWARD. DURING THE PAST TWELVE YEARS, THE INTEREST IN THE SHORT FILM INITIATIVE AND THIS COLLECTION OF SHORT FILMS HAS CONSTANTLY BEEN INCREASING. Yves Marmion Chairman, European Film Academy

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EFA SHORT FILM NOMINEE GHENT

EFA SHORT FILM NOMINEE BRISTOL

EFA SHORT FILM NOMINEE TAMPERE

DEMAIN, ÇA SERA BIEN

MITEN MARJOJA POIMITAAN

IM FREIEN

CSICSKA

IN THE OPEN

BEAST

TOMORROW WILL BE GOOD

HOW TO PICK BERRIES

by Pauline Gay France - fiction - 16’

by Elina Talvensaari Finland - documentary - 19’

by Albert Sackl - in collaboration with Markus Krispel & Franz Zar Austria - experimental - 23’

by Attila Till Hungary - fiction - 20’

sinossi / synopsis Ritratto di due ragazze perdute… Portrait of two lost girls …

BEST EUROPEAN SHORT FILM 2012 EFA SHORT FILM NOMINEE VALLADOLID

SUPERMAN, SPIDERMAN SAU BATMAN

sinossi / synopsis Visitatori da un posto lontano giungono nelle paludi al nord della Finlandia. La gente del posto ne è turbata – le cose stanno cambiando, I posti segreti per la raccolta dei frutti rossi vengono svelati e tutto sta diventando spiacevole. A chi la colpa, e chi ci guadagna? How to pick berries esplora la mentalità finlandese e le assurdità dell’economia globale. Visitors from a distant place appear in the misty swamps of Northern Finland. The locals grow restless - things are changing, secret berry spots are revealed and everything is getting uncomfortable. Who is to blame and who is profiting from all this? How to pick berries is an exploration of the Finnish mind and the absurdities of the global economy.

by Tudor Giurgiu - Romania, fiction - 11’ sinossi / synopsis Aron, di 5 anni, un giorno parte con l’affranto padre in viaggio. Alla fine di questo, come i supereroi dei fumetti, vorrà salvare sua madre della malattia cardiaca. 5-year-old Aron sets out on a journey with his worried father at the end of which he wishes, like the superheroes in the comic books, to save his mother from her heart condition.

EFA SHORT FILM NOMINEE CORK

TWO HEARTS by Darren Thornton Ireland - fiction - 17’

sinossi / synopsis Lorna ha lavorato tanto per rimanere sulla strada giusta. Ma quando un’uomo del suo passato viene rilasciato dal carcere, le sue emozioni precipitano in una spirale fuori controllo, e si ritrova inesorabilmente attratta nuovamente da una vita e da un amore proibiti. Lorna has worked hard to stay on the right track. But when a man from her past is released from prison, her emotions spiral out of control, and she finds herself inextricably drawn back to a life, and a love, that’s forbidden.

sinossi / synopsis Il titolo All’aperto deve essere preso alla lettera quando la camera si volta verso dettagli di un paesaggio misero e vergine, che serve da superficie di proiezione nell’esplorazione dell’apparato cinematografico e per (de) costruire spazio, tempo e movimento nel cinema. The title In the open should be taken literally as the camera turns to details of a meagre and untouched landscape, which serves as projection surface for exploring the cinematic apparatus, and (de)constructing cinematic space, time, and movement.

EFA SHORT FILM NOMINEE ANGERS

L’AMBASSADEUR ET MOI THE AMBASSADOR & ME by Jan Czarlewski Switzerland - documentary - 15’ sinossi / synopsis Sua eccellenza, il plenipotenziario Ambasciatore della Repubblica di Polonia alla Corona del Belgio ha sacrificato tutta la sua vita per il suo paese. Il suo impegno non è stato senza prezzo: non ha mai avuto tempo per me, suo figlio. Ammirandolo, ho sempre voluto essere come lui. Però mi sento il suo opposto. Quindi ho scelto di venire a Bruxelles per provare a recuperare il tempo perduto. His Excellency, the plenipotentiary Ambassador of the Republic of Poland to the Belgian Crown sacrificed his entire life for his country. His dedication came with a price; he never really had time for me, his son. In admiration, I always longed to be like him. However, I feel like I am quite the opposite. I thus decide to come to Brussels to try to make up for lost time.

sinossi / synopsis István Balogh, un modesto contadino Ungherese, comanda su moglie, figli e sul suo schiavo. Tagliato fuori dal resto del mondo in una fattoria isolata della Grande Pianura, prova a sostenere un ideale di famiglia basato su tradizioni rigide. István Balogh, a not very affluent Hungarian farmer, lords over his wife, children and his “hired” slave. Cut off from the rest of the world on a distant farm in the Great Plains, he tries to uphold a family ideal he formulated from rigid traditions.

EFA SHORT FILM NOMINEE KRACOW EFA SHORT FILM NOMINEE BERLIN

SUPERMAN, SPIDERMAN OR BATMAN

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EFA SHORT FILM NOMINEE ROTTERDAM

VILAINE FILLE MAUVAIS GARÇON TWO SHIPS by Justine Triet France, fiction, 30’ sinossi / synopsis Vita nella metropoli. Thomas è un giovane artista, senza soldi o legami. Laetitia è una bella giovane ragazza coi tacchi alti. Una festa, un ballo, un invito. La coppia passa la notte insieme... Life in the big city. Thomas is a young artist, broke and unattached. Laetitia is an attractive, intelligent young woman in high heels. A party. A dance. An invitation. The pair spends the night together...

VILLA ANTROPOFF BEAST by Kaspar Jancis & Vladimir Leschiov - Latvia/Estonia - animation - 13’ sinossi / synopsis Un uomo non ha niente da perdere a parte i sogni. Per realtizzare il suo sogno l’uomo si imbarca in un viaggio pericoloso. Ma la sua destinazione non è quel che sembra. A man has nothing to lose except his dream. To make his dream come true the man embarks on a dangerous journey. But his destination is not what it seems.

EFA SHORT FILM NOMINEE GRIMSTAD

SESSIZ/BÉ DENG SILENT by L. Rezan Yeşilbaş Turkey - fiction - 14’

sinossi / synopsis 1984: Zeynep vive a Diyarbakır con i suoi tre figli e vuole visitare suo marito in prigione. Zeynep parla solo curdo, la sua lingua madre; però in prigione si puo parlare solo turco e quindi non può dir nulla una volta dentro. 1984: Zeynep, who lives in Diyarbakır with her three children, wants to visit her husband in prison. Zeynep only speaks her mother tongue Kurdish; however, only the Turkish language is allowed to be spoken in prison, so shÈs unable to utter a word there. 193


EFA SHORT FILM NOMINEE VILA DO CONDE

EFA SHORT FILM NOMINEE VENICE

MANHÃ DE SANTO ANTÓNIO

TITLOI TELOUS

MORNING OF SAINT ANTHONY’S DAY

by Yorgos Zois Greece - experimental - 10’

OUT OF FRAME

by João Pedro Rodrigues Portugal - fiction - 25’ sinossi / synopsis La tradizione stabilisce che il 13 Giugno, giorno di Sant’Antonio (Santo protettore di Lisbona), gli innamorati devono offrire piccoli vasi di basilico, con garofani di carta e bandiere accompagnate da poesie popolari come simbolo del loro amore. Tradition says that on 13 June, Saint Anthony’s Day (the national holiday of Lisbon’s patron), lovers must offer small vases of basil with paper carnations and flags with popular poems as a token of their love.

EFA SHORT FILM NOMINEE LOCARNO

BACK OF BEYOND

sinossi / synopsis La pubblicità su cartelloni è recentemente stata vietata in Grecia. Ci sono quindi centinaia di queste insegne vuote, senza messaggi. Ma adesso le intelaiature vuote sono il messaggio. E siamo noi ad essere fuori campo. Advertising on exterior billboards has recently been forbidden in Greece. As a result there are hundreds of blank billboards that don’t show any messages. But the empty frames are now the message. And we are out of frame.

EFA SHORT FILM NOMINEE DRAMA

EINSPRUCH VI OBJECTION VI by Rolando Colla Switzerland, fiction, 17’

by Michael Lennox UK, fiction, 25’ sinossi / synopsis Back of beyond è un giallo psicologico centrato su Petesy. Lei lavora in un benzinaio in mezzo al nulla. Petesy vede viaggiatori di tutti i tipi, ma oggi un ragazzo chiamato Gabriel si ferma alla pompa per approvvigionarsi per un lungo viaggio. Ma non ha soldi e chiede a Petesy di pagare di tasca sua. Gabriel dice che c’è un fucile puntato su di lei... Back of beyond is a dark psychological thriller centring on Petesy who works in a petrol station in the arsehole of nowhere. Petesy gets travellers of all sorts but today a young fella called Gabriel stops at the station to gather up supplies for a long road trip. But he is broke and demands that Petesy pay for the items out of his own pocket. Gabriel claims that therÈs a rifle aimed to blow Petesy’s head...

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sinossi / synopsis Storia di una deportazione che finisce con la tragica morte di un’immigrante irregolare nel Marzo del 2010. Nel film la camera stessa è quell’immigrante e quel che si vede è una soggettiva della realtà. The story of a deportation that ended with the tragic death of an asylum seeker in March 2010. In the film, the camera itself is this asylum seeker, and what it captures is a subjective view of reality.

14° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO

PUGLIA SHOW CONCORSO DI CORTOMETRAGGI DI GIOVANI REGISTI PUGLIESI APULIAN YOUNG DIRECTORS SHORT FILM COMPETITION

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IN CONCORSO

FUORI CONCORSO LA LUNA È SVEGLIA regia Lorenzo Sepalone - 2012 - 15’

ANNA BELLO SGUARDO regia Vito Palmieri - 2013 - 15’ Grazie a una famosa foto di Lucio Dalla un ragazzino comprende che la statura non è importante per eccellere nella vita. Il corto è anche un omaggio alla memoria di Lucio Dalla.

BAMBOLONIA regia Luciano Schito - 2012 – 15’ Una ragazza, un’artista di teatro, prova in tutti i modi a non soccombere, a non sprofondare di fronte a quella subdola violenza che ogni giorno è costretta a subire. Prova a ribellarsi ad un qualcosa che è molto più grande di lei e che alla fine la schiaccia.

DOVE IL SILENZIO FA MOLTO RUMORE regia Rina La Gioia - 2012 - 22’ Costanzo, a seguito della morte di sua moglie, si ritrova nel duplice ruolo di padre e di madre. Sopravvive, dedicandosi a sua figlia Daniela, ma con l’incubo di doverle dire, un giorno, la verità sulla morte di sua madre. Interprete protagonista Lando Buzzanca.

ECO DA LUOGO COLPITO

In una notte Raul, cantautore entrato nel dimenticatoio, e Laura, prostituta di origini africane, si incontrano... Con Totò Onnis e Nadia Kibout.

LA STAGIONE DELL’AMORE

LEAVING - LA WEB SERIE

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ALLE CASE BIANCHE regia Pierluca Ditano - 2012 - 22’ Puglia. Il paesaggio attorno alle Case Bianche, casupole centenarie sul mare, è cambiato negli ultimi dieci anni. Alcune voci del tessuto umano che vive questa terra ne declinano la trasformazione. È la storia di una ferita nel patrimonio degli affetti e della cultura territoriale.

A SAN NICOLA PREFERISCO SANTA CLAUS regia Dario Melissano - 2012 - 10’ L’incanto e la meraviglia di un bambino alle prese con la banda, i giochi e le bancarelle del suo paesino in festa. Si celebra san Nicola e in un Sud abbagliato da luminarie e fuochi d’artificio, il piccolo protagonista scoprirà la differenza fra il gioco della festa e l’austerità dei rituali antichi ed arcani del corteo religioso.

regia Antonio Tocci - 2012 - 20’ 6 ragazzi americani compiono un viaggio post-maturità e come meta scelgono Parigi. Qui incontreranno una misteriosa cartomante che li catapulterà e rinchiuderà a Mesagne, per dei motivi misteriosi. Questi riusciranno ad uscirne vivi? I ragazzi in questo episodio pensano di essere ancora a Parigi, ma a breve scopriranno di essere a migliaia di chilometri di distanza, e inizieranno a essere perseguitati dalle servitrici della cartomante

SICILY regia Fabrizio Zappa Madonna - 2013 - 12’ Uno speed-date in corso in un locale alla moda dà voce alle storie più diverse raccontate dai più diversi avventori. Tra questi Marc, o Alex... la cui presenza a differenza degli abituali frequentatori è davvero... casuale. Dapprima in ovvio imbarazzo, per un contesto in cui mai s’era trovato, prenderà poi coraggio, iniziando a dar sfoggio del suo “avventuroso” trascorso! Specialmente con Carla...

Giura e non mente mai. Nuota da solo tutto il tempo e piange tantissime lacrime. Condannato a nuotare da solo tutto il tempo perché nessuno riesce a capirlo, perché è un essere speciale, troppo buono e sensibile, vive per gli altri ma è vittima della spietata invidia altrui. Non è facile vivere da coccodrilli!

DESIDERIO REPRESSO DA UNA SOCIETÀ LIQUIDA regia Antonella Zito - 2012 - 7’

NELL’OCCHIO DEL CICLONE - 3° EPISODIO

regia Carlo Michele Schirinzi - 2011 - 15’ Un irruzione imprevista nel vecchio opificio abbandonato svela memorie sepolte: fruscii ed echi umani riaffiorano dalle pareti, silenti testimoni di una vita cristallizzata in un tempo fuori dal tempo, dove anche la Storia sembra aver ceduto all’oblio. Presentato nella sezione Controcampo Italiano alla Mostra del Cinema di Venezia.

regia Anna Mila Stella - 2012 – 4’

regia Antonio Silvestre - 2012 - 20’ A due giorni dal matrimonio, in una alternanza di tradimenti, confessioni e riflessioni sull’utilità della borsa delle donne, i protagonisti Alessandro e Sonia ci portano dentro il loro mondo fatto di infedeltà, bugie e cene giapponesi. Si apre con le nozze una nuova pagina della loro vita: “la stagione dell’amore”. Dal produttore barese Mario Tani, presentato al Festival Internazionale del Film di Roma. Tra gli interpreti Simone Corrente e Sarah Felberbaum.

CROCODILE TEARS

BIBLIOTHÈQUE regia Alessandro Zizzo - 2013 - 16’ Un incontro casuale, un amore che nasce e che forse finisce, tra le pagine di un libro e un treno in partenza.

La società liquida rappresenta la massificazione che travolge tutto ciò che è differente, egregio, individuale, qualificato e selezionato. Chi non è come “tutti”, chi non pensa come “tutti” corre il rischio di essere emarginato. La società soffoca i pensieri del “diverso”, di chi si vuole distinguere dalla massa e vuole far emergere il proprio “io” con forza e determinazione.

È NATO SCEMO regia Guido Di Paolo - 2012 - 15’ In un piccolo paese del sud Italia vive, insieme ai suoi due fratelli ed a sua sorella, Antonio, un ragazzo con la passione per la poesia e che tutti chiamano…scemo.

GIOCODIMARE regia Luciano Schito - 2012 – 15’

CARLO E CLARA regia Giulio Mastromauro - 2013- 10’ In un vecchio ospedale dall’aspetto curioso una coppia di anziani, Carlo e Clara, attende il suo turno tenendosi teneramente per mano. C’è una scelta da compiere, ma per la donna l’attesa di trasforma in esitazione.

Docu-fiction di cortometraggio basato sulla vita quotidiana di un pensionato di provincia che dopo essere stato spettatore di un terribile evento, decide di riprende in mano il proprio destino e forse anche quello degli altri.

IL CURRICULUM regia Giulio Neglia - 2011- 16’ Un modo originale, per meditare con ironia sulla precarietà dei nostri tempi. Fausto Filippini, giovane laureato in cerca di lavoro, dopo diversi colloqui e dopo innumerevoli porte chiuse in faccia, finalmente trova una via alternativa per soddisfare il suo fabbisogno di professionista.

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IN CONCORSO

IN CONCORSO

INASSENZA

LA PARODIA VEGANA

regia Domenico De Orsi - 2012- 28’

regia Francesco MANISI - 2013 - 8’

Due sorelle. Un doppio lutto intreccia le loro memorie. Nel viaggio dell’una e nell’attesa dell’altra, il mondo è la fredda proiezione della propria interiorità e la memoria un intreccio continuo al quale è impossibile sottrarsi.

La Parodia fa capire quanto l’essere umano pur essendo a conoscenza e avendo la consapevolezza che non rispettando la natura, e cibandosi contro essa crea danni a se stesso e al pianeta quindi al sistema e preferisce nella sua ingordigia scegliere la strada di una “finta” felicità.

IN UN MONDO VIOLENTO

RUMORE BIANCO

UNDERSTANDING LOVE

regia Alessandro Porzio - 2013 – 12’ - eng. sub.

regia Alessandro Ribezzi - 2012 – 9’

Luca è un “vegetale” a causa di un incidente. Alice è la sua compagna. Chi dei due ha più diritto alla vita?

Una visione onirica di una ragazza in cui si mescolano due strati della personalità, la parte spirituale e la parte carnale che si influenzano a vicenda.

L’APPUNTAMENTO

SAPORE DI PANE

UN TELO VERDE

regia Paolo Strippoli - 2012 - 12’

regia Gianpiero Alicchio - 2012 - 10’

regia Alberto Chironi - 2012 - 7’

regia Francesco Pipoli - 2012 - 3’

Gianni, un mite professore di filosofia al liceo, fortemente credente, sente su di se il peso delle azioni violente di un bullo della sua scuola. Questo ragazzo terrorizza gli altri studenti ma nessuno prova a fermarlo poiché è il figlio della temuta preside dell’istituto. Quando Gianni sente di avere le mani legate, si chiede se possa essere moralmente accettabile combattere la violenza con altra violenza. Arriverà a una conclusione estrema.

Una coppia di amici, di circa trent’anni, invitano due loro coetanee a cena fuori. Come un vero appuntamento che si rispetti, lasciano decidere il locale alle donne e le rendono loro ospiti. La scelta ricade su un locale vegetariano non molto economico, a detta loro. I ragazzi, cercano di ricorrere alle loro doti galanti per ‘svoltare la serata’ in intimità. Non mostrano nessun risentimento, mettendo a loro agio le ragazze tanto da far venir loro il desiderio di ripetere quanto prima l’uscita. Riescono ad ottenere una promessa dai ragazzi, ma al momento di salutarsi, qualcosa non va per il verso giusto. La serata cambia.

Sapore di pane è un documentario che racconta la manodopera e la passione per la lavorazione del pane fatto in casa, attraverso l’utilizzo di tecniche e strumenti di un tempo, vero e proprio patrimonio di una tradizione indelebile, ben conservato e custodito dai protagonisti Italo Chironi e Nina Rosato.

Un viaggio di studio, l’esigenza di muoversi molto, di riportare idee, esperienze: non tramite oggetti, ma imprimendole nella memoria, con il disegno, la fotografia. Una valigia si fa carico di questo peso leggero e immateriale, si prepara all’esperienza, scivola tra le pieghe della capitale più verde d’Europa, si arricchisce e torna a casa, impaziente di dispiegare tutto il suo contenuto, come molte valigie fecero già prima di essa. Con questa prospettiva, il viaggiatore cambia la configurazione del suo minuto bagaglio: elimina tutto ciò che lo scherma, abbatte ogni diaframma interposto tra se stesso e i luoghi che visiterà.

LA FAMIGLIA regia Lucilla Mininno - 2013 - 10’ Un uomo torna nella vecchia casa di famiglia per spargere le ceneri di sua madre, ma una volta varcata la soglia trova qualcuno che lo aspetta...

LA GUERRA DEI MARITI regia Paola Manno - 2012 - 9’ La guerra dei mariti ricostruisce il meccanismo dell’incontro amoroso durante il fascismo nella piccola comunità delle Tremiti. Carmela, giovane isolana, aspetta i soldati dalla “terraferma” per scegliersi un marito. Peppiniella, sarto napoletano confinato insieme ad un centinaio di altri omosessuali, incontra, in condizioni di isolamento e di punizione, l’amore della sua vita… Il ritratto di un Paese in un preciso momento storico, attraverso un breve film-inchiesta sull’amore e la morale degli italiani.

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THE BORDERMAN regia Niki Dell’Anno - 2013 - 8’

MATILDE regia Vito Palmieri - 2013 - 10’ Pur essendo di poche parole, Matilde è una bambina dall’intelligenza vivace e dalla personalità spiccata. Tra i banchi di scuola, però, c’è qualcosa che sembra turbarla. Combinando le suggestioni ricevute dal suo maestro, l’interesse per gli strumenti da parrucchiera della madre e la passione per il tennis, Matilde cerca una soluzione drastica e sorprendente per ritrovare la serenità.

PRINCIPESSA regia Vito Marinelli - 2012 - 14’

Un uomo e un bambino si sfidano ad un gioco di ruolo. I personaggi delle carte che di volta in volta decidono di utilizzare prendono vita, e si scontrano nei modi più disparati. Alla fine rimarrà solo un vincitore…..ma si tratterà davvero di un semplice gioco di ruolo?

ULTIMA FERMATA

VOLTI regia Antonio De Palo - 2013 - 30’ Riccardo è un bambino con sindrome di Down con una grande passione per il teatro. Nei pomeriggi, con la complicità del signor De Angelis, entra furtivamente nel piccolo teatro di paese per assistere alle prove di Mattia, che prepara uno spettacolo ispirato a Marcel Marceau. Il giovane Mattia, però, nasconde un segreto di cui nessuno può sospettare.

regia Lorenzo Manisco - 2012 - 6’ Ultima fermata è una metafora dei rapporti interpersonali fallaci che molto spesso costruiamo pur di dimostrare la nostra appartenenza ad un gruppo e per la ricerca di un’identità personale. Ne sa qualcosa la protagonista della storia che, pian piano vede scomparire i membri del suo gruppo fino a rimanere sola.

In una teca di cristallo c’è una trottola tutta d’oro, solo una vera principessa la potrà toccare. Martina ha nove anni, un nonno galante e un fratello disoccupato; lei per loro è la principessa più bella e importante del mondo.

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LE MOSTRE DEL FESTIVAL

AKI KAURISMÄKI OMBRE DAL PARADISO MOSTRA FOTOGRAFICA a cura di Massimo Causo in collaborazione con Città di Lecce, Regione Puglia, Apulia Film Commission

CASTELLO CARLO V - LECCE da lunedì 8 a sabato 13 aprile 2013 | orari: 9.30 / 13.00 - 17.00 / 21.00 | ingresso libero

FRANCESCA NERI MOSTRA FOTOGRAFICA

a cura di Antonella Felicioni

in collaborazione con la Fototeca del Centro Sperimentale di Cinematografia

EX MONASTERO DEI TEATINI - LECCE da lunedì 8 a sabato 13 aprile 2013 | orari: 9.30 / 13.00 - 17.00 / 21.00 | ingresso libero 200


alessandro colazzo - sacolab.it

www.festivaldelcinemaeuropeo.it


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