SE TUTTO CAMBIA - Se tutto cambia. Strategie Emergenti per hackerare la professione.

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URBANITÀ a cura di Elena Ostanel e Enrico Lain

abacO | collaborative design studio | è uno studio di design e architettura, fondato da Alice Braggion e Alessandro Carabini. Nato nel 2013, a Parigi, dalla volontà di esplorare e connettere un flusso crescente di persone, idee, informazioni ed esperienze, abacO si distingue per un approccio transdisciplinare fortemente creativo e collaborativo. E’ cofondatore/organizzatore dei workshop formativi “Reaction” a Parigi, dove inoltre sta sviluppando il polo e la community d’architettura e design all'interno di Volumes, un nuovo spazio di coworking. abacO fa parte dell’equipe di WeWoW, un collettivo che lavora su comunicazione visiva e strategie grafiche al servizio dell’architettura. www.abaco.me Twitter: @abacOllab Facebook: /abacOllab

SE TUTTO CAMBIA Strategie emergenti per hackerare la professione. abacO

URBANITÀ

s. f. [dal lat. urbanĭtas -atis (der. di urbanus «urbano»), propr. «che appartiene al vivere in città»] Poche parole per presentarvi questa rubrica, che nasce oggi dall’idea di raccontare frammenti di un cambiamento nell’ideare, gestire e reinventare la città come opera. Vi proponiamo quindi di seguirci in una piccola esplorazione della nostra urbanità, fatta di edifici e di abitanti. Per semplicità abbiamo posto nel 1995 il nostro ‘zero’, la nostra partenza ideale: quando Internet divenne ufficialmente un bene comune, in grado, nel tempo, di catalizzare effetti economici, sociali e urbani. Anche grazie alla società dell’informazione oggi assistiamo ad un susseguirsi di prototipi, strategie e fenomeni diffusi che hanno come contesto le città. Per noi si tratta di novità emergenti mirate alla gestione di uno spazio urbano che oggi è in contrazione (economica e sociale) e simultanea espansione (si prevede che nel 2050 il 70% della popolazione mondiale risiederà in aree urbane). URBANITA’ intende così presentarvi un piccolo set di strategie progettuali, culturali e di impresa che stanno cambiando il modo di vedere (e fare) città, con l’obiettivo ambizioso di raccontarvi qui (grazie ad alcuni ospiti) un panorama positivo, in cui inventare nuovamente anche le nostre professioni.

(Elena, Enrico e il collettivo di Be City Smart).

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L’abbiamo pensato, detto e scritto in tanti: il momento in cui ci troviamo oggi è caratterizzato dalla parola cambiamento. Ci siamo dentro. Se lo leggiamo in termini positivi, evitando l’accezione di crisi cui spesso è affiancato, possiamo ritenerci fortunati ad essere coinvolti in una rivoluzione che molto probabilmente sta cambiando totalmente i modi - di comunicare, di fare relazione, di progettare, di abitare. Design significa risolvere problemi. Il nostro mestiere - ci riteniamo designer globali - ci dà la possibilità di essere molto più che spettatori. abacO ha raccolto la sfida. Non sapevamo bene da dove partire, quindi abbiamo cominciato con gli strumenti che avevamo a disposizione: la nostra creatività, la nostra curiosità, la nostra rete di relazioni e una connessione a Internet. Il nostro progetto abacO è nato così, dalla nostra volontà ma soprattutto dalla contingenza di dover far convergere le nostre idee in un’unica box che le potesse contenere e organizzare. Secondo noi, per hackerare la città è necessario hackerare la professione. Ovvero ripensare un modello obsoleto e, attraverso la combinazione e l’incrocio di input e feedback provenienti dall’intersezione di spazi, persone e tecnologie, in-formare il processo creativo.

REINVENTARSI

Dopo aver messo in tasca una laurea magistrale in architettura, abbiamo letteralmente scoperto che non può essere una laurea a decidere che lavoro farai ma il lavoro che vuoi (e che puoi fare) a suggerirti cosa devi studiare. L’apprendimento non termina il giorno della laurea, ma comincia. E la propria professione, e professionalità, la si crea ogni giorno. Primo perchè implica una forte dose di curiosità. Proprio come le città in cui viviamo e progettiamo evolvono in maniera continua, noi dobbiamo essere i primi ad esplorare e captare i rumori emergenti. Secondo perchè è necessario avere coraggio. Mettere da parte ogni certezza e in dubbio lo status quo è la chiave per entrare in collisione con l’innovazione. Infine bisogna essere creativi. Specialmente quando i paradigmi, ad ogni livello, perdono consistenza e richiedono un update, diventano fondamentali l’intuizione e la capacità d’immaginare nuovi scenari e costruire nuovi modelli.

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