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QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati
Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 10 - Sabato 5 Maggio 2012
PARTITA LA CAMPAGNA DI INFORMAZIONE DEL COMUNE PER RECUPERARE I RITARDI
A scuola di raccolta differenziata, Giugliano è tra le ultime città della provincia
Con il 15.5 per cento, la città è il fanalino di coda della lista provinciale in materia di raccolta differenziata sulla base dei materiali conferiti alle piattaforme. Nella sensibilizzazione coinvolte famiglie e scuole L’Assessorato alla Pubblica Istruzione reagisce e dà vita a “Differenziati Differenziando”, un progetto di sensibilizzazione, promozione e cura dell’ambiente e delle sue risorse che, dal 27 aprile al 4 maggio, ha coinvolto bambini e adolescenti del territorio. Una tre giorni che ha visto la partecipazione delle nuove generazioni, un’occasione per avvicinarli alla tematica del riciclo e permettere il
corretto apprendimento dello smaltimento dei rifiuti riutilizzabili. Prima tappa all’Iti Galvani, dove gli studenti hanno compreso le modalità per conferire i materiali elettrici ed elettronici. Giovedì 27 aprile è stata la volta del Primo Circolo Didattico di piazza Gramsci. La rassegna si concluderà il 18 maggio presso l’auditorium dell’Iti Galvani, dove verrà proiettato un documentario.
SERVIZI a pagina 6-7
IL CASO
VIABILITÀ & CAOS
CRONACA NERA
L’Herald Tribune ci assegna un primato di cui non possiamo vantarci: in città ci sarebbero gli artigiani più bravi del mondo per la contraffazione
Nota dei vigili urbani: imposti una serie di interventi per la messa in sicurezza dell’area di sosta per scongiurarne la chiusura
Si trova già nelle carceri napoletane dopo che l’anno scorso gli erano stati sequestrati immobili, auto di lusso e conti correnti per un miliardo di euro
Ma come sono superficiali questi americani. Giugliano non è solo la capitale dell’euro falso, ma è la capitale del pezzotto, con licenze edilizie false e false assicurazioni. E un po’ di rispetto, please.
La segnaletica orizzontale e i cartelli stradali sembrerebbero non essere sufficienti a costringere gli automobilisti, diretti all’Auchan a rispettare precedenze e divieti di accesso. Così gli incidenti sono in aumento.
È stato estradato dalla Spagna il boss Giuseppe Polverino, capo dell'omonimo clan attivo tra Pianura e Marano: irreperibile dal 2006 e latitante da un anno, Polverino era stato rintracciato lo scorso marzo.
SERVIZI alle pagine 5 e 11
SERVIZIO a pagina 9
SERVIZIO a pagina 10
Siamo la patria dei falsari Com’è facile tamponarsi Fine alla detenzione spagnola E non solo delle banconote nel parcheggio Auchan del boss Giuseppe Polverino
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
Giugliano, la via crucis della corrispondenza
disagi & disservizi
Servizi postali inefficienti, utenti dimenticati, corrispondenza consegnata con notevole ritardo, bollette consegnate già scadute. A Giugliano quella della corrispondenza è un’autentica via crucis. A denunciarlo è il Consigliere del Partito democratico Antonio Poziello
di CARLA PACILIO
Consegna della posta in tilt, ma non è solo il litorale a soffrire del disagio, denunciato dai residenti anche nel corso di un programma Rai: la questione viene sollevata anche dai cittadini del centro storico. Risultato: servizi
postali inefficienti, utenti dimenticati, corrispondenza consegnata con notevole ritardo, bollette consegnate già scadute. Un vero caos, che non poteva passare inosservato. "A Giugliano quella della corrispondenza è un´autentica via crucis", denuncia il Antonio Poziello, Pd, che propone di istituire un tavolo comunale con Poste Spa per risolvere un disagio che si trascina da tempo. Ogni giorno intere vagonate di posta non vengono consegnate, lasciando pieni i depositi del centro
distribuzione di Giugliano, in via Arco Sant´Antonio, da cui parte la posta anche per Melito, Sant´Antimo e alcuni comuni del Frattese. Disagi anche nel centro cittadino: G.B. Futura, via Oasi Sacro Cuore, via Pigna, via Bartolo Longo, via Palumbo e il corso Campano. Per l´opposizione ad aumentare i disagi per l´utenza e i ritardi nella consegna della corrispondenza sarebbe la riduzione negli ultimi tempi del personale, arrivato a perdere 10 unità. "I problemi sono legati all´esiguo numero di postini assegnati a Giugliano - continua Poziello - A fronte di un territorio che è vasto quasi quanto quello della città di Napoli, ben 94 kmq, e di una popolazione di oltre 120mila abitanti vi sono solo 33 portalettere". In pratica, una presenza in media uno ogni 4mila abitanti e 3
kmq di territorio. Scatta così il paragone con Napoli, dove il rapporto è di un postino ogni 1.350 abitanti e 0,167 kmq di territorio. Da Poste Spa, replicano, invece, che sono stati programmati una serie di incontri per verificare la toponomastica, che secondo i responsabili napoletani sarebbe la vera ragione dei ritardi della consegna.
diario di bordo
Purtroppo per noi, l’Herald Tribune si sbaglia: Giugliano non è solo la capitale dell’euro falso di TONIA LIMATOLA
Orari dal Lunedì al Venerdì
Lu Ne d Ì MAr Te d Ì Me r COLe d Ì GiOVe d Ì Ve Ne r d Ì
dalle dalle dalle dalle dalle
10:00 10:00 10:00 16:00 09:30
alle alle alle alle alle
12:00 e dalle 15:30 alle 18:30 12:00 12:00 19:00 12:30 e dalle 17:00 alle 19:00
Ma come sono superficiali questi americani. Giugliano non è solo la capitale dell’euro falso, qua noi siamo la capitale del pezzotto, con licenze edilizie false e false assicurazioni. E un po’ di rispetto, please. Ma si sa, gli americani sono amanti del folclore e delle semplificazioni umoristiche. Per loro, dal dopoguerra in poi, noi napoletani restiamo il popolo del vesuvio, della pizza e del mandolino, anche se con qualche new entry, come per proteste legate all’emergenza monnezza. A Giugliano, però, su questo fronte finora abbiamo fatto poca notizia. Ora, però, l’Herald Tribune sposta l’attenzione in periferia per affermare una competenza eccezionale, addirittura con un articolo in prima pagina, ma decide di non entrare nel profondo del nostro tessuto sociale, manco per attribuirci meglio un merito. Scrivono che Giugliano è la capita-
le mondiale delle monete contraffatte perchè qui dai noi ci sarebbero i migliori artigiani per la realizzazione di banconote false da 500 euro, le più utilizzate nel traffico di droga. Ci pensate? Altro che banda degli onesti, pasticcioni e rintracciabili, come sarebbero invece i coreani. No, no. Noi siamo i migliori. Peccato che questa capacità creativa si esprima in un contesto criminale, che dire. Noi per amore della verità, una cosa la dobbiamo ribadire contestando la stampa Usa, l’Herald Tribune un errore grossolano lo fa: ignora che Giugliano è la capitale del pezzotto, in tutte le sue manifestazioni. E mo' lo ribadiamo noi, con un certo orgoglio. Echecacchio, signori americani, bastava leggere un po’ di cronaca nera per scoprirlo. Siete ingiusti: noi siamo ancora più bravi di quanto voi possiate immaginare. Tiè.
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Speciale
il progetto con le scuole “differenziati differenziando”
A scuola di differenziata, ma Giugliano, terzo Comune non capoluogo di provincia più popoloso di italia e il materia di raccolta differenziata. i risultati dei dati ricavati dalla Provincia sulla getto di sensibilizzazione, promozione e cura dell’ambiente e delle sue risorse che, dal 27 aprile al 4 maggio, ha coinvolto bambini e adolescenti del territorio. Una tre giorni che ha visto la partecipazione delle nuove generazioni, un’occasione per avvicinarli alla tematica del riciclo e permettere il corretto apprendimento dello smaltimento dei rifiuti riutilizzabili. Prima tappa all’Iti Galvani, dove gli studenti hanno compreso
le modalità per conferire i materiali elettrici ed elettronici. Giovedì 27 aprile è stata la volta del Primo Circolo Didattico di piazza Gramsci. I giardini hanno ospitato i bambini di varie scuole elementari e medie del territorio che hanno conferito carta e plastica negli appositi contenitori e autocompattatori, per poi seguirne le successive fasi di riciclaggio con gli esperti del settore. Sulla stessa linea si è tenuto l’ultimo appuntamento presso il Quarto
CASSONETTI FANTASMA IN FASCIA COSTIERA
di BARBARA DONISI
L’Assessorato alla Pubblica Istruzione reagisce e dà vita a “Differenziati Differenziando”, un pro-
Mancano i contenitori: costretti a depositare i rifiuti in strada, i cittadini si autodenunciano per evitare le sanzioni. Succede sul litorale, tra Licola, Lago Patria e Varcaturo, dove un gruppo di cittadini, riunitisi sotto il comitato eco, scrivono al sindaco Pianese e al prefetto per denunciare la pratica a cui sono costretti a ricorrere per l’assenza di cassonetti e isole ecologiche nella zona. i contenitori per l’immondizia spariscono. Così i residenti del litorale lasciano i rifiuti in strada, col risultato che, anche a causa dei ritardi nella rimozione, i sacchetti si accumulano per giorni lungo le strade. disagi su disagi. "L’autodenuncia è l’unico strumento di cautela che abbiamo per scongiurare le sanzioni che scattano dai controlli", dice Lucia de Cicco, responsabile dell’associazione eco della fascia costiera.
Al 1° Circolo esemplare iniziativa con i bambini protagonisti per la raccolta differenziata
Ma la gente sa come dividere i rifiuti?
Anche la cattiva informazione è causa di un non decollo Una bella iniziativa atta a sensibilizzare il popolo giuglianese affinché collabori ai non pochi sforzi che l’Amministrazione comunale da tempo ha messo in campo per affrontare il problema della raccolta differenziata dei rifiuti urbani, si è celebrata presso il 1° Circolo coinvolgendo i bambini di tutte le scuole elementari e medie della città. Il sindaco avv. Giovanni Pianese, l’assessore alla P.I. Cultura e Pari Opportunità dr.ssa Angela Rispo, Giuseppe Di Stefano dell’Ufficio Ecologia, la dirigente dott.ssa Olimpia Finizio, sono tutti d’accordo nel sottolineare l’importanza della differenziata e considerato quanto è stato detto, le Istituzioni ci sono, la scuola c’è, i bambini ci stanno, allora dov’è il problema? Forse il problema sono gli adulti, quelli che non si scrollano di dosso il torpore delle cattive abitudini, della pigrizia e dell’indifferenza. Il sindaco ripone molte aspettative nei bambini affinché diventino forieri del messaggio e dell’informazione. Ma, oltre agli strumenti precedentemente menzionati, ci sarebbe qualcos’altro da fare per sensibilizzare e informare i grandi? Come ad esempio: che ci sono oltre 140 tipi di plastica e solo se raccolti e trattati in un certo modo possono essere riciclati? I cittadini lo sanno che le bottiglie bianche vanno separate dalle verdi, dalle blu e dalle rosse? La gente sa che il tappo di una bottiglia di plastica e quelle dello shampoo sono etichettati HDPE e servono a fare prodotti in plastica come sedie tavoli ecc.? Lo sanno che la bottiglia è etichettata PET e serve a fare coperte e giacche di“pile”? E le etichette delle bottiglie quando sono di plastica fanno parte della famiglia PVC che servono a fare infissi ed altro? E la gente lo sa che per rimpicciolire il volume della bottiglia la deve schiacciare in verticale per evitare che le fibre di plastica si possano danneggiare? Dunque, se si vuole raggiungere un risultato ragionevole e degno di un popolo civile, non basta dividere l’umido dalla carta o dalla plastica o dall’indifferenziato, oc-
Alcune attrazioni della giornata della differenziata
corre anche che il cittadino venga fornito di strumenti idonei a differenziare i materiali e metterli in condizioni vantaggiose per invogliarne lo sviluppo; sperando che poi a valle, non avvenga il temuto scempio di un “ammisco francisco”. Le iniziative di carattere sociale continuano al 1° Circolo come il progetto di educazione stradale per i bambini che avrà la sua giornata conclusiva, fatta di diplomi e patenti per i protagonisti, il 18 maggio p.v.; intanto, dopo la prima esperienza di far conoscere ai bambini la segnaletica e il buon comportamento praticamente, il 3 maggio 20 alunni della Ippolito Nievo, hanno fatto la stessa cosa: sisono incamminati per la città, assistiti dalla polizia locale e dai docenti che hanno curato il progetto, per vivere in prima persona la strada e quanto concerne la conoscenza e l’educazione. Lello Pianese
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Speciale
N. 10 del 5 Maggio 2012
siamo penultimi in Campania più grande della Campania, si piazza, con il 15,5 per cento, in coda alla lista in base dei materiali conferiti alle piattaforme, sono stati pubblicati il mese scorso Circolo Didattico di via Ripuaria, scuola polo che ha accolto gli allievi di tutti gli istituti del litorale. «Eventi come questi sono fondamentali per una città come la nostra – dice il sindaco Giovanni Pianese, presente al secondo incontro – Scontiamo dei ritardi, come accade per tutte le aree urbanizzate, ma finalmente iniziamo a parlare di raccolta differenziata in termini razionali, tentando di mettere in campo un’azione educatrice che possa essere foriera di risultati. La gente non conosce gli esatti termini in cui si differenzia. Abbiamo pensato di iniziare dalle scuole, perché i bambini possono essere dei veicoli di informazione e formazione per i genitori e questo può essere un risultato utile». I Dirigenti scolastici e gli insegnanti delle scuole coinvolte hanno aderito con grande entusiasmo all’iniziativa. «I ragazzi cominciano ad avvicinarsi alla tematica del riciclo – dice il prof. Tobia Iodice della Basile – e questo è fondamentale per il nostro territorio». «I nostri studenti sono già fortemente sensibilizzati a tematiche del genere – dice la prof Lella Ar-
giulo della scuola media Impastato – Sono iscritti a Legambiente, seguono percorsi formativi pensati allo scopo di una educazione alla raccolta differenziata». «C’è bisogno di rinverdire continuamente l’argomento sulla differenziata e sul riciclo – Gabriella Landi, referente all’ambiente della Gramsci – I ragazzi più piccoli sono e meglio rispondono, son in grado di insegnare valori di civiltà agli adulti. Da scuola cerchiamo di far passare una informazione che arrivi anche a casa». Predisposti al rispetto per la propria terra, i piccoli oltre a dimostrare di essere preparati sui temi ambientali più degli adulti, hanno manifestato un desiderio di cambiamento radicale della città, facendolo attraverso cartelloni disposti lungo il prato: “Vogliamo tornare a sentire il profumo dei fiori e vedere case non ingrigite dall’inquinamento”. Conferiti negli autocompattatori i sacchetti di plastica e cartone portati da casa, ritirati i ticket per ricevere i gadgets, i bambini si sono recati nella sala teatro, dove si sono scatenati al ritmo di musica,
LABORATORIO MUSICALE CON I BIDONVILLARIK differenziata, studenti testimonial della campagna di promozione in musica. Si è svolta al Quarto circolo di via r ipuaria, diretta da Antonio Putortì, il laboratorio di musica tenuto dai Bidonvillarik, l’ensemble di artisti nata dall’associazione "illimitarte", presieduta da r affaele Cardone. Maracas con le bottigliette di plastica piene di fagioli secchi, cestelli della lavatrice come batteria, tubi di cartone come trombe. in pratica, si insegna agli studenti della fascia costiera a riciclare in maniera creativa la spazzatura. La manifestazione rientra nel calendario di "differenziati...differenziando", iniziative promosse dall’assessorato alla pubblica istruzione per sensibilizzare i giovani e le loro famiglie alla pratica della differenziazione. A insegnare ai ragazzi come trasformare la spazzatura in strumento c'erano i maestri r affaele Cardone, Nicola Orabona e Massimo Capocotta, Simone Amoruso. in cambio del loro impegno, gli studenti della fascia costiera hanno ricevuto dei gadgets e materiale informativo sulle modalità di conferimento di carta, plastica e vetro. La rassegna si concluderà il 18 maggio nell’auditorium dell’iti Galvani, dove verrà proiettato un documentario realizzato dagli studenti. "Siamo soddisfatti della partecipazione dei nostri ragazzi- dice l’assessore r ispo- Sono convinta che saranno i primi a pretendere che nelle loro case vengano differenziati i rifiuti. Giugliano è una città molto estesa e la partecipazione dei cittadini, assieme all’impegno dell’amministrazione, possono rendere tutto più semplice".
grazie alla meravigliosa esibizione dei BumBum Track della scuola D. Lorenzo Milani di Sant’Antimo. Brani che si armonizzano ad una tammurriata. I neo-musicisti intonano tre brani “Lisca di pesce”, che mira al recupero dei materiali da riutilizzare, “Acito”, che si riferisce al desiderio e alla speranza che Napoli non si perda e vada a male, “Napoli piena di monnezza”, che racconta, in ultimo, della situazione santantimese. «Con questo gesto simbolico abbiamo voluto far
comprendere il valore che si ricava dall’immondizia – dice l’assessore Angela Rispo, ideatrice del progetto – L’idea di una tre giorni così organizzata è stata pensata per il bene della città. Un efficace sistema di raccolta differenziata è utile all’ambiente. Inoltre, il suo riutilizzo crea alternative possibili. Per questo motivo abbiamo invitato come testimone il musicista Maurizio Capone, perché il rifiuto, se ben riciclato, può essere un dono o persino uno strumento musicale».
il maestro suona con materiali di risulta
Maurizio Capone: «Il riciclaggio è amore per la natura» Concepisce il rifiuto non come immondizia, ma come dono. Testimonial dell’evento “Differenziati Differenziando”, ha suonato e cantato insieme ai bambini del Terzo Circolo di Sant’Antimo con strumenti musicali ricavati da materiali di risulta. Come nasce l’idea di mettere insieme band di piccoli studenti che usano strumenti musicali realizzati con materiali di risulta? «L’idea nasce dieci anni fa a Pomigliano D’Arco, allo scopo di offrire ai bambini delle scuole elementari dell’hinterland la possibilità di acquisire, attraverso la musica, le conoscenze circa i temi legati all’ambiente. Gli insegniamo a riciclare i rifiuti da cui si ottengono strumenti musicali, fornendo così quei principi fondamentali del rispetto per la natura e del territorio in cui si vive, mostrando loro che la musica si fa non perché si ha la migliore chitarra». Quali reazioni manifestano quando suonano per la prima volta un materiale riciclato? «Solitamente sono istintivi, non fanno una distinzione tra strumento convenzionale e quello riutilizzato. È mio dovere fornirgli la differenza, ma senza privilegiare l’una o l’altra possibilità sonora. Sono due visioni aperte della musica, di cui una è a costi zero». Quali sono i criteri adottati per la loro formazione? «L’amore per il riciclaggio non è altro che amore per la natura. Questo è il primo insegnamento. Il riutilizzo dei rifiuti è un ragionamento molto semplice, tra l’altro antico. È dalla preistoria che l’uomo si serve di quanto c’è in natura. Qualunque strumento è nato da un assemblaggio di materiali da buttare. Originariamente un tamburo veniva costruito con la pelle di un animale di cui l’uomo si era cibato e con un pezzo di legno che fungeva da cassa acustica. Tento, inoltre, di sviluppare con i bambini un discorso che ruoti intorno al concetto di disciplina. Insegno loro ad autogestirsi e gli spiego la necessità di comprendere il caos, dal quale si generano le forme armoniche della musica, lasciandoli, in ultimo, nella massima libertà di espressione artistica. Bumbum track, così come i Bungtbangt, sono nomi che intendono proprio indicare il passaggio dal caos all’equilibrio. Il percorso mira a creare buone vibrazioni all’interno di ambienti che, per diverse condizioni sociali, possono essere un poco più duri. Sono contento che le istituzioni e la cittadinanza comincino a percepire l’arte del riciclaggio come un valore. Forse ci stiamo riabituando ad una nuova educazione ambientale».
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Attualità
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iL CASO
Come è facile per le auto tamponarsi nel parcheggio del centro commerciale di TONIA LIMATOLA
Nota dei vigili urbani ad Auchan, il parcheggio è a rischio chiusura. imposti interventi per la messa in sicurezza dell’area
Gli incidenti stradali ingolfano il comando dei vigili urbani Pronti i dati del 2011, anche in materia di abusi edilizi dovrebbero essere duecento, dopo gli arresti nell’ambito dell’inchiesta "mattone selvaggio", da 74 sono passati a 53, e i vigili di Giugliano intervengono alla meglio su un territorio complesso, ampio 94 kmq e con una popolazione di quasi 120 mila abitanti censiti. Lo sostiene la relazione annuale del 2011 del comando municipale, che evidenzia le azioni in materia di abusi edilizi ambientali e traffico del comando polizia municipale. Contro gli abusi edilizi sono stati eseguiti più di mille sequestri e denunce. in pratica, sono stati sequestrati immobili per una superficie totale di 10 mila metri quadrati e una cubatura di trentunomila. Ma, dopo lo scandalo degli arresti, dal comando puntano a uno scatto di dignità e a recuperare consenso in termini di immagine. "Stiamo lavorando per far capire ai cittadini che il vigile non ha solo il compito di fare le multe alle automobili in divieto di sosta, ma che svolge un compito complesso e di grande responsabilità", dice il comandante Antonio Baldi. Gli impegni sono gravosi. Nella città delle proteste e delle processioni religiose, dal comando segnalano l’impiego quotidiano di otto persone nei servizi di pattugliamento. Senza contare l’intervento in caso di sprofondamenti stradali a causa dei continui allagamenti. e il comando pone il caso degli interventi obbligatori per gli incidenti stradali: ognuno richiede ben otto ore di lavoro agli agenti che devono recarsi sul posto, effettuare i rilievi e poi scrivere il relativo verbale. Nel 2011, sono stati richiesti 160 interventi. Centinaia i verbali per il mancato rispetto degli orari per il deposito di rifiuti. Questo, nonostante un personale sottorganico, in pratica. i verbali elevati nel 2011 sono stati cinquemila, di cui la maggior parte per divieto di sosta (1.860), mentre sono stati ben venticinquemila e 500 gli automobilisti beccati a passare con il rosso. Sul fronte parcheggi, undicimila e 500, quelli, invece, che hanno parcheggiato senza pagare il grattino. Sul fronte dell’educazione stradale, la relazione segnala la collaborazione con le scuole e l’attivazione di corsi per il patentino per ciclomotori. impegnativa anche l’attività di ufficio per la discussione dei ricorsi, il via vai dai tribunali, il rilascio di attestati di segnaletica, nulla osta per apertura passi carrabili, installazione dissuasori di sosta. Nel compito dei vigili anche le verifiche delle posizioni dei contribuenti relative alla Tarsu e Tosap. Poi, nel corso del 2011 sono stati ritirati quasi cinquecento permessi di caccia e ne sono stati rilasciati quasi altrettanti.
La segnaletica orizzontale e i cartelli stradali sembrerebbero non essere sufficienti a costringere gli automobilisti, diretti all’Auchan sulla Circumvallazione esterna di Giugliano, a rispettare precedenze e divieti di accesso, tant’è che gli incidenti stradali, per fortuna non gravi grazie alla ridotta velocità, all’interno dell’area sono in continuo aumento. Un dato preoccupante registrato dagli agenti del comando di polizia municipale, diretto da Antonio Baldi, che - allertati dalle numerose richieste di intervento - hanno deciso di andare a verificare cosa c’è che non va. Risultato: alla Galleria Auchan sono state imposte alcune modifiche - come la realizzazione di barriere- per evitare che il parcheggio di seimila posti venga chiuso perché ritenuto insicuro. Pena: la chiusura del parcheggio. Provvedimento scongiurato in tutta fretta dalla gestione. "Ricevuta la nota dal comando di polizia locale, in accordo con il comandante Baldi abbiamo già provveduto ad attivare un nuovo progetto da presentare in tempi brevi in sostituzione di quello presentato e approvato sei anni fa in occasione dell'apertura del centro", dichiarano dalla direzione di Galleria Auchan. Che precisano "i pochi incidenti verifi-
catesi nel corso degli anni nel parcheggio sono stati causati essenzialmente dal mancato rispetto della segnaletica esistente da parte di qualche cliente distratto e indisciplinato". Intanto, gli incidenti automobilistici avvengono nelle strade di accesso e nelle aree parcheggio e per i quali i vigili sono sempre chiamati a fare la rilevazione. Per ridurre i sinistri e, soprattutto, per semplificare la vita delle forze di polizia chiamate a stabilire dinamica ed eventuale responsabilità, in una comunicazione inviata via fax dai vigili di Giugliano si ordina alla direzione commerciale l’esecuzione di una serie di interventi. Ma cosa succede? In pratica, gli automobilisti diretti a fare spese avrebbero bisogno di trovare ostacoli alla loro corsa, perché la sola segnaletica orizzontale, seppur ben visibile, non sarebbero sufficiente a impedire gli scontri e le manovre azzardate. Una caratteristica tutta napoletana perché altrove, cioè nel resto d'Italia, i parcheggi dei centro commerciali non presentano questi problemi. In pratica, a Napoli e dintorni bisogna incanalare il traffico ponendo dei paletti. Così le aree di sosta dovranno essere divise dalle aree di sosta con cordoli e paletti. Le strade interne do-
vranno essere delimitate da cordoli e paletti per impedire pericolose inversioni di marcia. Obbligatoria anche la messa in sicurezza della rotatoria. Tempo una settimana e dal comando partirà una nuova verifica per capire se le modifiche sono state fatte e se la chiusura del parcheggio potrà essere davvero scongiurata. Sarebbe un azzardo per le attività economiche se si pensa che proprio la possibilità di lasciare l’auto in sosta senza dover sgomitare per trovare posto e senza pagare il grattino, è uno dei maggiori attrattori della struttura, realizzata al confine con Qualiano, che pure offre tanti altri servizi. Un altro neo, denunciato a più riprese dalla Gallerie Auchan, è, invece, l’incremento di furti nelle auto da quando alle spalle del complesso si è insediato abusivamente una comunità rom. Il parcheggio, oltre a ospitare centinaia di appassionati dello jogging, sembra sia utilizzato anche per organizzare scambi di coppia. Uno spazio enorme, in pratica, sul quale si incontrano esigenze diverse oltre quelle dei clienti, per un viavai di migliaia di persone al giorno, tra cui molti lavoratori pendolari attratti anche dai luoghi aperti per la ristorazione, anche a basso costo.
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Cronaca
N. 10 del 5 Maggio 2012
irreperibile dal 2006 e latitante da un anno
Torna in Italia il boss di Marano di MONICA D’AMBROSIO
È stato estradato giovedì 3 aprile dalla Spagna il boss Giuseppe Polverino, capo dell'omonimo clan attivo tra Pianura e Marano: irreperibile dal 2006 e latitante da un anno, Polverino era stato rintracciato lo scorso marzo a Jerez de la Frontera da carabinieri e Guardia civil, coordinati dai pm Antonello Ardituro, Marco Del Gaudio e Maria Cristina Ribera. Il latitante è stato trasferito dall'aeroporto romano di Fiumicino, in carcere, a Napoli. Il boss, cui un
Giuseppe Polverino, arrestato nello scorso mese di marzo è stato trasferito dalla Spagna, dove si era rifugiato durante la latitanza, nelle carceri napoletane anno fa i carabinieri sequestrarono un miliardo di euro tra immobili, vetture di lusso e conti bancari, era sfuggito alla cattura in occasione di un blitz in cui furono arrestati numerosi affiliati all'organizzazione criminale da lui capeggiata. L'udienza preliminare si era conclusa nei giorni scorsi con 90 rinvii a giudizio e 50 richieste di giudizio abbreviato. Tra quanti hanno scelto l'abbreviato figurano due politici locali del centrodestra, Armando Chiaro e Salvatore Camerlingo, il cui arresto un anno fa suscitò clamore. Chiaro, ex consigliere comunale di Marano e capogruppo del Pdl,’è accusato di associazione camorristica: secondo l'accusa, si intestava i beni di Giuseppe Polverino e sosteneva gli interessi del clan negli ambienti politici. Salvatore Camerlingo, che lo scorso anno era candidato nella lista Noi Sud, oltre che di associazione risponde anche di spaccio di droga, porto e detenzione di armi.
in tilt via Circumvallazione
A fuoco la fabbrica di materassi
Gli investigatori provano a capire se si sia trattato di dolo o meno. danni per svariate migliaia di euro” Un incendio di proporzioni paurose è divampato due sere fa nella sede di una fabbrica di materassi di via Circumvallazione a Mugnano. Lingue di fuoco altissime hanno distrutto l’opificio ed almeno 2mila materassi custoditi al suo interno. In cenere anche mobili da giardino. Colonne di fumo nero hanno reso impercorribile per ore l’arteria, sempre molto trafficata. Sul posto squadre di vigili del fioco del distaccamento di Scampia che hanno impiegato
ore prima di poter domare il rogo e dire rientrato l’allarme. Dopo lo spegnimento dell’incendio, sul posto sono giunti anche i carabinieri che hanno avviato le indagini. Interrogati, i titolari dell’opificio hanno dichiarato di non aver mai ricevuto minacce o intimidazioni. Ancora da stabilire comunque se dietro l’incendio ci sia dolo o meno. Gli investigatori’non escludono nessuna ipotesi.
Brevi di cronaca Colpo in banca durante la festa, presi i rapinatori La coppia di malviventi non si aspettava che la banca presa di mira fosse sede di una inaugurazione proprio durante il raid. Tentano una rapina durante lo svolgimento di una cerimonia all’interno della banca. I due rapinatori distratti, hanno trovato sul posto la polizia che li ha arrestati in flagranza. E’ accaduto nei giorni scorsi all’interno della filiale della Banca Popolare di Bari che si trova di fronte alla sede del Comune a Casapesenna, tra corso Europa e via Roma. In due, armati di taglierini, Alfonso Vassallo, 19enne di Villaricca, e Vincenzo Palma, 21enne di Mugnano, hanno fatto irruzione nell'agenzia dell'istituto di credito mentre stava iniziando l'inaugurazione di una sala di lettura donata a Legambiente e all'associazione FareAmbiente dall'amministrazione che ha in gestione la struttura di tre piani dove ha sede la banca, confiscata al boss Michele Zagaria, in carcere dal 7 dicembre 2011. Una volante della polizia si trovava però in zona per servizio di vigilanza e ordine pubblico, ed è intervenuta perchè gli agenti a bordo si sono allarmati per l'agitazione all'esterno della banca di clienti e partecipanti alla manifestazione così’ i due rapinatori sono stati fermati.
Sorpreso a spacciare, ingoia la coca per evitare l’arresto Tentativo inutile. il pusher è stato arrestato dopo un ricovero in ospedale. Per evitare l'arresto, uno spacciato ha ingerito 7 grammi di cocaina ed è finito in ospedale. È accaduto a Villaricca, dove i carabinieri della locale stazione hanno tratto in arresto per spaccio di cocaina un 31enne di Mugnano, sorpreso su corso Europa mentre stava cedendo una dose di cocaina a un cliente dal quale aveva appena ricevuto 50 euro. Alla vista dei carabinieri, per evitare l'arresto, l'uomo ha ingerito vari involucri di cellophane risultati contenere cocaina. Bloccato dai militari, lo spacciatore è stato portato di corsa al pronto soccorso dell'ospedale San Giugliano, dove i sanitari hanno constatato che lo stupefacente, circa 7 grammi, era già stato assorbito dall'organismo senza provocare conseguenze. Durante la perquisizione personale l'uomo è’stato inoltre trovato in possesso della somma di 205 euro in denaro contante, che è stata sequestrata insieme ai 50 euro pagati dal cliente.
Pistola e coltello nel comodino, preso uno scissionista diego Mastranzo era fuori dal carcere da 10 mesi ma per gli investigatori non si era allontanato da ambienti criminali. Era stato scarcerato 10 mesi fa, e da tre si era trasferito da Secondigliano a Villaricca, ma la nuova vita non aveva tenuto lontano un pericoloso affiliato al clan degli Scissionisti dalle sue vecchie abitudini, così torna in carcere Diego Mastranzo, pluripregiudicato di 31 anni, affiliato al clan Amato-Pagano. Per lui l’accusa è di detenzione illegale di arma clandestina. All’interno della sua abitazione di corso Europa, i poliziotti hanno trovato’una pistola, risultata clandestina, calibro 7,62 completa di caricatore contenente 6 cartucce, nonché un coltello Butterfly della lunghezza di 22cm. Sia pistola che coltello erano nascosti all’interno del comodino della camera da letto.
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Cronaca
N. 10 del 5 Maggio 2012
Coinvolta in una maxiretata all’interno di una casa di riposo, fu accusata di maltrattamento di anziani e sequestro di persona
Arrestata, dopo 10 anni la giustizia ammette l’errore ma ora tarda a risarcirla di MONICA D’AMBROSIO
Due anni trascorsi tra carcere, detenzione domiciliare e l’obbligo, ogni santo giorno, di presentarsi presso il presidio di polizia cittadino per un’ipotesi di reato mai commesso. Anna (nome di fantasia che per motivi di privacy abbiamo preferito attribuire alla vittima di questa storia) oggi vedova di 50 anni, non sapeva che solo dopo dieci anni la giustizia avrebbe trionfato e senza neppure mostrare il minimo imbarazzo per la gratuita sofferenza provocata. La donna è ancora in attesa del risarcimento per l’ingiusta detenzione. La sua difesa, rappresentata dal penalista Giovanni Lo Russo, aveva chiesto la somma più alta prevista dall’ordinamento giuridico italiano per simili casi: 500mila euro. In realtà, la Giustizia le ha riconosciuto appena il minimo, 27mila euro. Soldi che non basteranno certo a restituire ad Anna dieci anni di vita, dignità e occasioni di lavoro
La malcapitata badante ancora oggi fatica a riabilitarsi agli occhi della comunità in cui vive. Nessuno vuole offrirle un lavoro perse. Ma scandalo nello scandalo, processo nel processo, la liquidazione, ultimo step di una storia che la malcapitata badante vorrebbe potersi lasciare definitivamente alle spalle: la Corte d’Appello di Napoli non invia il carteggio relativo a questa triste storia al Ministero della Giustizia perché lo stesso possa poi provvedere ad emettere l’assegno, ovviamente non prima di averlo tassato. Si perché, come se di beffe la protagonista di questa storia non ne avesse subite già tante, sull’importo dell’equo risarcimento, lo Stato decurterà il 3 percento. Una tassa che traduce solo l’ultimo paradosso in ordine di tempo. La storia ha inizio nel 2002 circa. La signora Anna, residente a Giugliano paesone di 130mila abitanti, badante di professione ma senza un posto fisso, quel giorno fu contatta-
un’inchiesta statunitense fa arrossire i Giuglianesi descritti a tutto il mondo come i più laboriosi falsificatori di euro
ta da una nota casa di riposo con sede a Qualiano, per effettuare una sostituzione. La signora accettò. Sfortuna volle che proprio quella mattina, diverse squadre di polizia facessero irruzione all’interno della struttura ammanettando il proprietario e tutto il personale a lavoro durante le operazioni di controllo. Il blitz scattò a margine di un’inchiesta che aveva fatto cadere in capo agli indagati accuse che andavano dal maltrattamento di anziani fino al sequestro di persona. Reati di cui fu accusata anche l’ignara vittima di questa storia che da allora vide cominciare i suoi guai. Fino al 2004 la donna scontò diverse misure cautelari, dal carcere fino all’obbligo di firma. Poi ad assumere la sua difesa l’avvocato Lo Russo che in sede di processo riuscì a smontare l’impianto accusatorio semplice-
mente dimostrando che non esisteva una sola prova tale da motivare un’eventuale condanna. La Procura decise di non ricorrere contro la decisione del Tribunale di Napoli che assolse la vittima e nel settembre del 2011, a 9 anni dall’inizio della tragicomedia, fu accolta l’istanza di risarcimento presentata dal legale della donna. La signora per la legge italiana ha diritto a 27mila euro dei 500 chiesti, meno il 3 percento. Ma l’applicazione della legge è ritardata scandalosamente da una lentezza burocratica ingiustificabile ed ingiustificata. A farne le spese, la povera signora, vedova, senza lavoro né qualcuno disposto ad offrirgliene uno perché a distanza di tanti anni resta difficile per la donna riabilitarsi agli occhi della comunità nella quale continua a vivere, tra pregiudizi e maldicenze.
in quattro anni versato 700mila euro nelle casse dei Nobis, fratelli vicinissimi a Michele Zagaria
Scoperta americana: Giugliano Anche gli americani clienti della camorra capitale mondiale dell’euro falso sono Blitz delle fiamme gialle: sotto chiave anche villini Precedenti arresti e sequestri evidentemente non avevano reso la reale dimensione del problema
L’allarme è stato lanciato ed è rimbalzato presto su tutti principali quotidiani nazionali ed esteri, è inutile però che noi, i più vicini ai “giotto dell’euro falso” ci spaventiamo e andiamo a controllare, tanto nessuno di noi saprebbe distinguere gli euro di Draghi da quelli falsi prodotti nella terra che la prima pagina di un autorevole giornale americano la scorsa settimana definiva detentrice del primato mondiale nella falsificazione. Ovviamente parliamo di Giugliano. Ebbene si, come se non bastassero tutti i record negativi accumulati negli ultimi anni, ora l’International Herald Tribune ce ne attribuisce un altro: quello di avere i migliori artigiani che li stampano, tanto bravi da poter essere un vanto per la nazione al pari della Ferrari, di Prada, di Giotto o Leonardo. L’edizione mondiale del New York Times racconta che nella città della mela annurca (a tutti meglio nota come città di ecoballe e camorra, tumori e corruzione diffusa) nella città un tempo del noto (solo all’estero) favolista Giovambattista Basile, oggi dei Mallardo e dei Dell’Aquila, si produce circa la metà degli euro farlocchi. Una tradizione che si tramanda di padre in figlio. Orgoglio tricolore. Come le borsette e le scarpe, come le cucine componibili, i vini, e gli oli, come la pizza o le arance, gli euro fatti a mano ci vengono invidiati in tutto il mondo. In questi anni le autorità hanno scoperto laboratori sparsi nel mondo, ma tutti sono concordi nel riconoscere che non esista confronto: gli euro di Giugliano sono inimitabili. Più degli originali. È grazie alla tenacia di questi uomini laboriosi se tutto il mondo legge di Giugliano come del luogo che scel-
gono anche i grandi intenditori, capi e boss delle mafie di mezzo mondo, per acquistare la valuta da usare nei loro traffici internazionali. E scusate se è poco. “In Italy, Fake Euros That Even the Authorities Admire” si intitolava l’articolo, un viaggio in un’industria che produce “più della metà degli euro falsi tolti dalla circolazione ogni anno dalle banche centrali europee”, stimati tra 550mila e 800mila euro. Ma non è solo di euro che gli artigiani giuglianesi sono esperti produttori. Lo dimostra un’indagine di due anni fa circa e che si concluse con lo smantellamento di una stamperia di dinari algerini, stamperia che pare fosse a servizio delle cellule terroristiche di Al Qaida. In un villino a due piani, furono sequestrati soldi per almeno 3 milioni e mezzo di euro. Una somma tale che avrebbe potuto persino destabilizzare l’economia di un paese come l’Algeria. In quel caso fu arrestato un solo responsabile, ovviamente del posto, le monete sequestrate erano così simili a quelle vere da poter ingannare anche i più sofisticati lettori ottici. Una scoperta che fece luce su un altro inquietante aspetto della città della mela annurca, la sua centralità anche rispetto al malaffare concepito da cellule di terrorismo islamico, alle quali evidentemente era giunta notizia del fatto che tra i Giuglianesi si celavano e si celano i migliori produttori di monete false, europee e non. La stampa americana se ne accorge e solo dopo che è la stampa americana a sollevare il caso, la stampa italiana grida allo scandalo. Come se i problemi di casa nostra, assumessero una dimensione reale solo se la dimensione in questione è vergognosamente mondiale.
abitati dai militari dell’alleanza atlantica
Anche gli americani, vittime e al tempo stesso ignari complici della camorra casalese che a Giugliano come dimostrano sempre più spesso le indagini, trova alleati e terreno fertile per ogni tipo di illecito. L’ultimo clamoroso scandalo frutto di una inchiesta giudiziaria che si è conclusa con un sequestro da 4 milioni di euro è la scoperta a livello nazionale di un fatto noto a molti a livello locale: in alcuni villini di persone vicine ai boss sparsi tra Licola e Varcaturo abitano militari Nato in servizio a Giugliano. Sarebbero almeno quattro gli appartamenti “concessi in locazione sin dal 2002 a militari inglesi di stanza presso la base Nato di Licola”. L’inchiesta, del Gico di Roma, parte dal sequestro di documenti presso l’abitazione di Aldo Nobis, ritenuto un fiancheggiatore del boss Michele Zagaria, arrestato lo scorso dicembre dalla polizia. Tra gli altri documenti, viene ritrovato un contratto di locazione, datato 25 giugno 2002, tra Aldo Nobis e il segretario di stato per la Difesa del Regno Unito e l’Irlanda del Nord relativo a due villette (4 appartamenti), oggetto del sequestro da parte dei finanzieri, dove alloggiano i militari del patto atlantico. Secondo la Procura quelle case sono riconducibili, attraverso il disvelamento di intestazioni fittizie a donne vicine al clan, a Salvatore Nobis, fratello di Aldo, affiliato alla camorra casalese. Proprio la realizzazione abusiva di immobili a Giugliano, era valsa nel 2008, il processo per Aldo Nobis presso il tribunale di Nola. Da dieci anni ad oggi sarebbero stati versati questi 700 mila euro nelle casse dei Nobis, eppure Aldo era stato coinvolto in una inchiesta nel 2008 per abusi edilizi, corruzione, associazione a delinquere proprio per la realizzazione delle villette, oggi sequestrate, e la sentenza che lo condanna in secondo grado a quattro anni e sei mesi di reclusione riferisce anche dei suoi contatti con i Casalesi. Nonostante questo i funzionari Nato hanno continuato a pagargli il canone e i militari ad abitare in quelle case. Consentendo al plurindagato di fare la bella vita come - lo documentano le fiamme gialle - andare ogni fine settimana nei casinò di San Vincent. Il sequestro di qualche giorno fa non è certo il primo. Risale a due anni fa circa, un’operazione di sequestro messa a segno dalla locale compagnia dei carabinieri sempre lungo la fascia costiera di Giugliano. In quel caso i militari dimostrarono che gran parte delle abitazioni finite sotto chiave perché realizzate senza scrupoli né permessi dai soliti costruttori criminali con la complicità di funzionari corrotti, erano state cedute in fitto, e a prezzi neanche molto competitivi, a militari di stanza presso la base Nato. Abitazioni peraltro senza servizi, collegate abusivamente alla rete idrica e agli scarichi fognari. Da allora sono passati degli anni, ma altri gli Americani hanno continuato a pagare un canone per case costruite contro legge dalla mano criminale dei clan.
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
Continuano le indagini a Qualiano
Inchiesta sulle concessioni, si dimette il responsabile dell’ufficio tecnico di ANTONIO D’ANGELO
Nelle foto: il Municipio di Qualiano e il sindaco Salvatore Onofaro
Si è dimesso il responsabile tecnico del comune di Qualiano (settore 10) Giuseppe Treccagnoli. Il dirigente, finito nel mirino degli inquirenti, ha deciso di porre fine alla sua carica attraverso una lettera protocollata al Comune, nella quale Traccagnoli rimette il suo mandato nelle mani del sindaco Salvatore Onofaro. L'ufficio finito alcune settimane fa in una vicenda giudiziaria che ha visto il
La vicenda giudiziaria continua a far discutere. il dirigente Treccagnoli, prima di lasciare il mandato aveva già chiesto al sindaco una riorganizzazione dell’intero comparto, perché ingestibile da solo coinvolgimento di un dipendente (lo stesso Treccagnoli) e di due tecnici esterni continua a far discutere, insomma. L’inchiesta è tutt’ora in corso, ma Treccagnoli si dice tranquillo e assicura che le sue dimissioni non abbiano avuto a che fare con la vicenda. Secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi alla stampa, le dimissioni sarebbero da leggere in un’esigenza di “riorganizzazione dell’ufficio”, chiesta a gran voce ancora prima che le pratiche edilizie finissero sulla scrivania dei magistrati partenopei, e, quindi, prima che ci fosse stato l’intervento della Procura. A quanto pare il dirigente sarebbe rimasto solo, senza sostegni e senza supporto, alla guida di un comparto non semplice da gestire per la città di Qualiano con 25mila abitanti. Secondo il sindaco Onofaro, si tratta soltanto di una situazione temporanea e che ben presto ogni cosa tornerà al suo posto, forse anche lo stesso Treccagnoli in attesa di un colloquio e di un chiarimento con il primo cittadino a cui il dirigente chiederà determinate garanzie qualora si venissero a creare i presupposti per riprendere in mano il suo mandato.
La politica approda su facebook
“Giugliano siamo noi”: attraverso una piattaforma per comunicare con i cittadini giuglianesi
L’intento degli organizzatori è creare un luogo di ritrovo nel quale gli utenti possano scambiarsi informazioni
Da quando i social network hanno fatto irruzione nella vita di ognuno di noi numerose abitudini nella vita di tutti gli utenti sono cambiate: addio a telefonate, sms, e cartoline, siamo nell’era delle relazioni virtuali e tutto diventa più facile ed istantaneo attraverso facebook. C’è chi lo usa in ambito lavorativo, chi lo considera un semplice svago e chi ne fa una vera e proprio dipendenza fatto sta che persone di tutte le fasce di età, di qualsiasi estrazione sociale e formazione culturale hanno imparato a fare affidamento sulla tecnologia. Anche a Giugliano la maggior parte dei cittadini vanta di avere un’iscrizione a questi social network considerati da molti un ottimo mezzo di comunicazione, ed è proprio per questo che nel 2008 in seguito al boom di face book in Italia nasce, su idea di Roberto, Alessandro e Giuseppe il gruppo fb “GIUGLIANO SIAMO NOI”. Il gruppo trasformato successivamente in pagina virtuale registra migliaia di utenti che quotidianamente lo sfruttano per confrontarsi, fare proposte e restare sempre aggiornati. Numerosi sono gli argomenti trattati sulla bacheca
della nota pagina facebook su cui si dicute di politica, sociale, avvenimenti e spesso si cerca anche di far fronte anche alle proposte, ai disagi e alle numerosissime segnalazioni dei cittadini. Gli amministratori da sempre attivi sul territorio nonostante il gruppo sia solo ufficioso hanno preso parte a diversi eventi, mantenendo un impegno concreto anche in diverse battaglie come quella della raccolta firme contro l’inceneritore, la sensibilizzazione verso la differenziata, e l’eventuale possibilità di avere un wifi in città. “La nostra pagina su questa piattaforma sociale è diventata luogo di ritrovo e di confronto per numerose persone, noi l’abbiamo creata per cercare di smuovere gli animi dei cittadini giuglianesi e per far si che oltre ai quotidiani e ai telegiornali ci fosse un ulteriore informazione” queste le parole di Roberto, Alessandro e Giuseppe che anche se non ufficialmente si ritrovano a svolgere un ruolo importante per la città, non abbandonando comunque l’idea di diventare una vera e propria associazione cittadina. ivana Ciccarelli
ViLLAr iCCA / Circumvallazione in tilt per le proteste
Arance e verdure protagoniste di un blitz antiabusivismo dietro la vicenda si nasconde un giallo politico È un mercoledì come tanti altri, il sole di inizio maggio è forte, tutto sembra procedere regolarmente, sulla circumvallazione esterna di Villaricca c’è il solito traffico scorrevole intervallato dai semafori e dall’attraversamento di qualche pedone, ma improvvisamente intorno alle undici circa sul tratto che si trova in prossimità del sottopassaggio si scatena un vero e proprio caos. Carabinieri e vigili urbani stoppano il regolare svolgersi dell’attività del “chiosco della frutta” quel punto vendita ambulante situato su un marciapiede che per circa un anno era divenuto tappa fissa per gli abitanti della zona. Nel momento in cui le forze dell’ ordine hanno cominciato a sequestrare la merce riposta nei banconi i titolari dell’esercizio commerciale a dir poco fuoriosi hanno trasformato quel tratto stradale in un vero e proprio mercato ortofrutticolo facendo si che frutta e verdura impedissero la circolazione delle autovetture. Oltre al traffico ingestibile e alle reazioni dei titolari alcune dichiarazioni fatte dagli stessi hanno contribuito a scatenera una vera e propria tempesta: “Ho pagato una tassa di 550 euro ed avevo un permesso per esercitare in questa zona che mi era stato concesso in cambio di alcuni voti durante le precedenti elezioni comunali” questa la versione dei fatti del venditore che ha lasciato increduli cittadini e politici. Il permesso di cui si parlava era datato 30 Aprile 2011 e ha avuto valenza per l’intero anno 2011, dal documento si evince che l’attività non costituiva un intralcio per la viabilità anche se a distanza di un anno e con la fine del periodo elettorale viene certificato il contrario. “ Perché l’hanno sequestrato dopo cosi tanto tempo? Chi c’è dietro?” tante le domande dei passanti e dei clienti affezionati a quell’attività che a volte svolgeva anche orario notturno, ma almeno per il momento nessuno è pronto a fornire una risposta. “È una causa inaudita, se il tutto fosse vero sarebbe una cosa gravissima per il comune di Villaricca” queste le parole di Francesco Guarino che allibito si dice pronto a voler far luce su questa vicenda. Nonostante l’accaduto quel bancone di frutta sosta ancora li su quel marciapiede e dietro la cassa il titolare sul piede di guerra si dice determinato a voler riavere quel permesso che possa consentirgli di svolgere in tutta serenità quell’attività avviata circa un anno fa. ivana Ciccarelli DIRETTORE RESPONSABILE:
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
L’iniziativa domenica sul litorale
“Ripuliamo il Lago”, ecco come i cittadini occupano gli spazi negati i residenti della fascia costiera si organizzano e scendono in strada per liberare la zona ovest dal degrado e avviarla verso il rilancio di ANGELA ARIANO
Domenica 6 maggio, a partire dalle 10, sulla Circumlago di Patria si terrà un evento organizzato dai comitati civici e dall’associazione Eco della fascia costiera. Dopo un’edizione di “Puliamo il mondo”
con Legambiente di qualche anno fa, ora i cittadini si cimentano con una nuova iniziativa ecologica di pulizia di un bene comune. Un primo modo di cominciare a sentirsi una comunità e reagire contro il degrado che vige in questa parte del territorio di Giugliano, che viene sempre dimenticato nonostan-
r iceviamo & pubblichiamo
Raccolta differenziata a Giugliano
e continuano a prenderci in giro! Intorno alla metà di aprile 2012 sono apparsi per la città manifesti pubblicitari che annunziavano una campagna di sensibilizzazione alla raccolta differenziata denominata “DIFFERENZIATI… DIFFERENZIANDO” promossa dall’Assessorato alla Pubblica Istruzione, Cultura e Pari Opportunità, in collaborazione con l’Ufficio Ambiente, la Ditta Senesi, Italia Ricicla, SOSRifiuti, Garby e rivolta agli alunni delle scuole giuglianesi con tanto di cantante neomelodico di turno come testimonial. La notizia e l’iniziativa, considerando l’immobilissimo e la prolungata inefficienza in questo ambito della nostra amministrazione, potrebbe essere di per sé meritoria, ma volendola valutare all’interno delle rilevanti e persistenti carenze del sistema integrato di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani del nostro comune e alla luce degli sconfortanti recenti dati sulla raccolta differenziata in provincia di Napoli che vedono il nostro comune al penultimo posto della classifica. Ci domandiamo: CHe SeNSO HA L’iNZiATiVA? Che senso ha promuovere un’iniziativa del genere per le scuole a fine aprile, un periodo in cui le istituzioni scolastiche sono alle prese con problemi ed attività di altro genere? Che senso ha organizzare degli episodici incontri spot nelle scuole in mancanza di un adeguato programma di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza? Che senso ha sensibilizzare i ragazzi ad assumere comportamenti virtuosi in tale ambito quando gli stessi alunni, in molte zone della città sono costretti ad assistere a spettacoli indecorosi quali: marciapiedi
colmi di rifiuti, strade sporche, abbandono e degrado di ogni genere? Che senso ha sensibilizzare i ragazzi a scuola ed al contempo, lasciare ampi strati di popolazione e quindi di famiglie, nella impossibilità di fatto di poter fare la raccolta differenziata poiché ad esse non si offre né il servizio porta a porta di raccolta, né tramite conferimento in cassonetti condominali o cassonetti dedicati per le strade? Che senso ha sensibilizzare alla raccolta differenziata quando non ci sono isole ecologiche, non c’è un servizio di raccolta di rifiuti ingombranti, non ci è dato di sapere se, come ed entro quando s’intende coprire tutto il territorio comunale dal servizio di raccolta differenziata? L’iniziativa è del tutto inadeguata! • Forse serve alle new entry della giunta per accreditarsi politicamente e dimostrare che gli incarichi non sono solo proforma e per tenere le carte a posto? • Forse serve alle dirigenze di settore per far vedere che qualcosa si muove e che stanno attuando le direttive dell’amministrazione? • Forse serve alla ditta “Senesi” per mostrare buona volontà e camuffare le sue consistenti e persistenti inefficienze? • Forse serve all’amministrazione per attenuare i danni delle ripetute figuracce che è capace di collezionare in ogni dove circa il suo impegno in campo ambientale? • Inoltre, ci chiediamo: quando costa l’iniziativa alla collettività? MA NOi NON LA BeViAMO! Invece di iniziative occasionali, per niente sistematiche e scarsamente risolutive.
Cittadinanzattiva chiede con forza Che si attui un chiaro, capillare e continuativo servizio di raccolta differenziata per tutta la popolazione; Che la cittadinanza venga messa nelle condizioni di poter assumere comportamenti virtuosi e collaborativi attraverso la piena attuazione dei servizi previsti nel capitolato d’appalto e l’adeguata fornitura di servizi ed attrezzature necessarie e funzionali per la messa a regime della raccolta differenziata; Che si implementi un sistema efficace e permanente di controllo, di dissuasione e sanzione di comportamenti incivili (es. sversamento selvaggio di rifiuti solidi urbani per le strade); Che si allestiscano isole ecologiche a norma così da permettere ai cittadini di conferire i rifiuti differenziabili; Che si abbia una maggiore cura e decoro delle periferie urbane e delle strade di accesso alla città lasciate nel totale abbandono e caratterizzate da numerose zone di sversamento selvaggio dei rifiuti, incuria, sporcizia e danneggiamento dell’arredo urbano. Le NOSTr e CASe NON SONO STALLe. SiAMO uTeNTi di Ser ViZi e NON POLLi dA SPeNNAr e Siamo stufi di essere vessati e presi in giro. Siamo stufi del silenzio e della supponenza di questa amministrazione che non da conto ai cittadini delle sue azioni, non dialoga, non si confronta, non ascolta! SiAMO CiTTAdiNi e NON SuddiTi! L’assemblea territoriale di cittadinanzattiva - Giugliano
te sia un potenziale bacino di sviluppo economico e turistico, da sport a scavi archeologici, parco naturalistico e quanto altro. È Lucia De Cicco, presidente della neonata associazione ad anticipare in cosa consiste questo evento. «È un’iniziativa lanciata già nelle tre assemblee cittadine tenutesi sulla fascia costiera, ma sarà la prima come “associazione” costituitasi il 22 marzo scorso. Siamo nati come un’associazione di volontariato sulle questioni ambientali contro il degrado del nostro territorio e quindi dopo una seria ed attenta valutazione di come iniziare ad aggregare la comunità, è nata la voglia e la condivisione di riprenderci i nostri spazi negati». Sabato 5 maggio, presso il Quarto circolo didattico di via Ripuaria, si terrà inoltre un’assemblea cittadina per proposte ed iniziative da intraprendere per la riqualificazione e lo sviluppo del nostro territorio, e che vedrà trattare argomenti e problematiche quali la raccolta degli oli esausti vegetali di uso domestico. Poi, si lotta contro l’inceneritore. «Molto spesso la nostra comunità - continua De Cicco - viene riconosciuta solo come la banca di Giugliano, con il nostro gettito fiscale si attingono risorse e non si dà nulla. Non si dà nemmeno conto al degrado dovuto all’incuria degli spazi verdi, la mancata raccolta differenziata, con rifiuti accatastati per giorni lungo i cigli delle strade, soprattutto in prossimità dei circoli scolastici, una viabilità stradale pregiudizievole per l’incolumità sia dei pedoni sia degli automobilisti, la mancanza di posti di aggregazione per cittadini: parco giochi o piazze».
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
Cari giovani, fate bene i conti perché l’opportunità è unica
600mila euro per le giovani imprese attendono ancora di essere assegnati di LELLO PIANESE pianeseraf@libero.it
il Comune di Giugliano investe sui giovani dai 18 ai 29 anni Il Comune di Giugliano, l’unico ad aver aderito alla proposta di investire fondi pubblici, sottratti all’usura, per la costituzione di piccole imprese fatte giovani dai 18 ai 29 anni tali da creare lavoro e ricchezza. Il progetto fortemente voluto dal Comune di Giugliano e d’intesa con la Fineteca (Azienda curatrice dei fondi pubblici), offre garanzie, a secondo della fattibilità del progetto presentato, fino a 25.000 € da restituire in cinque anni a tasso agevolato intorno al 4-5%. La Fineteca inoltre, assisterà per un anno il piccolo imprenditore sia nella formazione
Conferenza stampa in cui il 20 aprile è stato presentato il progetto
MAr ANO / Promozione e sviluppo del territorio
che nell’ espletamento della parte burocratica standogli accanto anche in banca, nel caso specifico “Banco di Napoli”, per ottenere il prestito. I termini per la presentazione della domanda sarebbero scaduti il 30 u.s., ma l’assessore al Welfare prof. Mario Delfino e la dr.ssa Rosa Ariano dirigente dello stesso ambito, assicurano che ci sarà una proroga di modo che gli indecisi possano avere ancora un margine di tempo per sfruttare l’opportunità. Secondo quanto è stato riferito dall’assessorato, le richieste ad
oggi 4 maggio, sono 15 e si auspica di arrivare almeno a 30 per far sì che tutta la somma in giacenza, possa essere assegnata. Dunque si sono create le condizioni adatte per creare lavoro e ricchezza; ora tocca ai giovani, a quelli che hanno voglia, a quelli che hanno coraggio e a quelli che hanno idee. È un’opportunità che merita rispetto e considerazione, visto in che mare stiamo navigando, sembra proprio fuori luogo non esserci ancora concorrenti sufficienti all’accesso di un prestito agevolato come questo.
Si chiama LuiGi MAiSTO ed è cresciuto spiritualmente nella parrocchia Madonna delle Grazie
In attesa di “Campi Flegrei in tour”, 3ª edizione La Chiesa di Giugliano Tra le diverse iniziative, sarà allestita la mostra fotografica “Le città del tufo” L’attività di promozione e valorizzazione territoriale intrapresa negli ultimi anni dal Comune di Marano di Napoli attraverso l’istituzione dell’Ufficio “Terra Mater et Magistra” vedrà la sua prossima tappa nell’organizzazione e nella realizzazione dell’evento “Campi Flegrei in Tour”, giunto alla sua terza edizione, che si terrà nel mese di Maggio. Questa iniziativa si colloca in un calendario di eventi e di attività promosse dal Comune di Marano durante tutto l’arco dell’anno con lo scopo di promuovere le attività commerciali, artigiane ed agricole locali e valorizzare le risorse territoriali, storiche e culturali per una crescita economica e turistica dell’area maranese. “Campi Flegrei in Tour”, ideata nel 2010, è, infatti, un’iniziativa culturale finalizzata a valorizzare e recuperare la memoria storica del territorio maranese. La prima edizione dell’evento vide la piazza del Municipio, antistante la sede Comunale, tingersi di colori, suoni e sapori della tradizione flegrea dove, passeggiando tra gli stand allestiti, i visitatori e i curiosi poterono ammirare la minuziosa opera di artigiani e degustare gli ottimi prodotti locali, accompagnati da allegre musiche e danze. Allo stesso modo la seconda edizione, lo scorso anno, ha puntato sull’organizzazione di attività e momenti partecipativi per incrementare le occasioni di conoscenza e promozione delle aziende e delle realtà artigiane ed artistiche locali, il tutto attraverso stand espositivi,
mostre, seminari, visite guidate e attività di laboratorio, con percorsi culinari e percorsi enologici. Quest’anno, invece, “Campi Flegrei in Tour” prevede una mostra fotografica intitolata “Le città del tufo”, che vede affiancate tre città: Pitigliano in provincia di Grosseto, Sant’Agata de’ Goti in provincia di Benevento e Marano in provincia di Napoli. Secondo Francesco Taglialatela - responsabile dell'Ufficio “Terra Mater et Magistra” - “l’evento “Campi Flegrei in tour” persegue più finalità: la restituzione della memoria storica dei luoghi e delle tradizioni cittadine, il risveglio della coscienza civica, il recupero del senso di appartenenza ad una comunità caratterizzata fortemente, la ricostruzione dell’identità culturale. La mostra che si terrà a Marano nel mese di maggio, è un viaggio sociale e storico unito da un segno geologico. Lo sguardo fotografico consente di individuare i punti in comune di tre realtà così distanti, come se la materia da cui e sui cui sono nate e si sono sviluppate in qualche modo abbia connotato alcune scelte umane”. Ma la mostra fotografica non sarà di certo l’unica iniziativa che caratterizzerà questa terza edizione di “Campi Flegrei in tour”: rimaniamo in attesa della conferenza stampa e del calendario di tutte le attività e gli appuntamenti che rappresenteranno un’importante vetrina per promuovere il territorio. r oberta Marano
si arricchisce di una nuova speranza Sabato 29 aprile alle ore 20 nella cattedrale diocesana ha dato il primo passo Un nuovo giovane compie il primo passo verso il sacerdozio. Vissuto sotto l’assistenza e la guida di don Francesco Russo, parroco della Parrocchia Madonna delle Grazie, Luigi Maisto penultimo di sei figli, ha riempito di gioia i cuori dei genitori Crescenzo e Maddalena Pisacano e dei fratelli nonché di tutta la Comunità parrocchiale che è accorsa numerosa alla cerimonia di sabato sera 29 u.s. nella cattedrale di Aversa. Davanti ad oltre mille fedeli e una nutrita rappresentanza foraniale e al vescovo Mons. Angelo Milillo, Luigi ha pronunciato il primo “Eccomi” essendo candidato al Sacro Ordine del Diaconato e del Presbiterato dichiarando pubblicamente la sua Luigi Maisto durante la promessa vocazione al sacerdozio. A lui e a tutti quelli che scelgono la vita umile ponendosi al servizio di Dio e del suo popolo, tantissimi auguri di buon lavoro e serena disponibilità nei confronti di chi soffre e ne richiede il suo sostegno. Intanto, mentre il giovane Luigi compie il primo passo, suo padre spirituale don Francesco Russo, compie tantissimi passi tali da raccoglierli in venti anni di sacerdozio. L’evento cade il 7 maggio 2012, e per l’occasione, la Comunità si stringe intorno al suo operato festeggiandolo in modo solenne e riconoscente augurandogli lunga vita, buona salute e tanta, tanta perseveranza.
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LA deNuNCiA
120mila abitanti e nemmeno 1 pompiere Superato il traguardo dei centomila abitanti, la città attende il potenziamento dei servizi… che non c’è. e una caserma dei vigili del fuoco arricchisce la lista delle carenze
di MARIO RISPETTO
Giugliano, dati ISTAT alla mano, è al terzo posto su 551 comuni nella regione Campania per dimensione demografica. Vanta, infatti, la presenza di quasi 120.000 abitanti, distribuiti in maniera non omogenea per circa 94
chilometri quadrati sul suolo campano. Ci si chiede allora come mai, in un territorio così vasto e popoloso, non sia dislocato nemmeno un distaccamento del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. In tutta Italia i centri abitati di piccole o medie dimensioni, con popolazione solitamente inferiore a 50 mila abitanti, dispongono di una caserma dei pompieri. Nelle città più grandi, invece, il numero di caserme varia in relazione alla popolazione ed alle esigenze del territorio. La nostra città, quindi, dovrebbe contare entro i suoi confini la presenza di almeno due caserme. Appunto, “dovrebbe”. La quantità dei distaccamenti è pari al numero di teatri e dei cinema ubicati nella cittadina giuglianese; è pari a zero! I distaccamenti più vicini a Giugliano si trovano ad Afragola e a Scampia. Perciò pensate al tempo che si risparmierebbe per la risoluzione, ad esempio, di un comunissimo sbloccaggio d’ascensore se solo ci fosse una, e sottolineo una, caserma dei pompieri in città. Fortuna che, le richieste di soccorsi al
centralino provinciale del 115, sono gestite con prontezza dai nuclei operativi dei pompieri che, con impegno e dedizione al lavoro, seppur in mancanza di mezzi e personale, riescono a risolvere al meglio i problemi che si manifestano su tutto il territorio campano. Credere che i politici locali abbiano a cuore la tutela dei propri cittadini non è una mera utopia. Auguriamoci che, nell’immediato
futuro, il Comune si renda conto che sia necessario dar concretamente forma a ciò che qui manca e che prenda seriamente in considerazione la possibilità di accogliere un dislocamento dei vigili del fuoco che funzioni con massima efficienza. Solo così Giugliano potrà essere annoverata come una “grande” città non esclusivamente per l’ingente numero dei suoi abitanti.
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
Pensiero libero
Il tradimento dell’Europa di FRANCESCO SAVERIO IACOLARE francescosaverioiaco@libero.it Blog: francesco saverio iacolare
“PIU’ EUROPA” è la nuova formula filosofica-politica che affonda le sue radici nella CECA - comunità economica carbone acciaio -. Una strategia economica che, fin dal suo inizio, ha escluso la Persona con tutto il corredo valoriale di natura spirituale, anteponendo il potere economico e finanziario a quello del lavoro onesto e dignitoso. Gli eoroburocrati di Bruxelles hanno negato, nel preambolo della costituzione europea, la parte che riguardava le radici cristiane dell’Europa, ciò ha partorito una nuova Europa priva di anima la cui scienza economica-finanziaria risulta essere fortemente autoreferenziale. Il nostro continente un tempo era il punto di riferimento della cultura mondiale, non per la sua ricchezza materiale ma per la capacità di offrire un patrimonio spirituale unico al mondo, oggi negato. Ciò ha provocato una grave forma di oscurantismo spirituale nel tessuto sociale europeo. L’il-
“europa Più” distende i suoi tentacoli, che si chiamano: potere economico, finanziario, limite alla sovranità dei singoli paesi, mafie delle banche ecc. lusione di “Europa più” costituisce una guerra a bassa tensione, come dice il filosofo Emanuele Severino, un guerra che ha generato milioni di poveri, “uccidendo” migliaia di Persone ma, nello stesso momento, facendo arricchire migliaia di individui legati al mondo del malaffare delle banche, della finanza, della corruzione, delle mafie. Un’ “Europa più” che, avendo bandito le radici cristiane, ha cancellato 2000 anni di storia e di cultura fatta di riflessioni verticali, favorendo il diffondersi di una dimensione progressista figlia del relativismo. Tutto ciò ha provocato l’antipolitica, frutto dell’anticultura. Una situazione drammatica in ambito esistenziale per cui, ci siamo trovati nella confusione di non saper più distinguere il concetto di progresso da quello di civiltà. Le nuove generazioni ignorano la civiltà, a queste hanno fatto credere che il progresso è la civiltà del terzo millennio. Ci troviamo di fronte allo
r iceviamo & pubblichiamo
«Va promosso un forum per trasformare Giugliano in città» egregio direttore, mi domando, a volte, se l’encomiabile funzione di analisi socio-politica e di stimolo culturale, svolta dal giornale da Lei diretto, sia produttiva di effetti o, al minimo, di responsabili riscontri o anche, perché no, di rettifica della rotta nella gestione della res pubblica, nella realtà che il prof. Franco Iacolare, con espressione forse triste ma che certamente è sintesi quasi fotografica di un contesto, definisce: “il paesone”. Per me è difficile dare una risposta alla domanda che mi pongo, non disponendo di appropriata documentazione e ritenendo circoscritto l’osservatorio di cui posso avvalermi. Posso quindi darmi soltanto una risposta su quel che “appare”, consapevole, però, che quello che “appare” non sempre corrisponde alla realtà e, nel caso in esame, questa eventuale non corrispondenza tra apparenza e realtà, ove questa fosse migliore di quella, mi indurrebbe a non azzerare ancora la speranza in tempi migliori, speranza che già è al lumicino. Sforzandomi di immaginare che la realtà sia migliore dell’apparenza posso, al momento, soltanto esprimere un contestabilissimo: “mi sembra”. Mi sembra, dunque, che le sollecitazioni, gli stimoli, le proposte e perfino le civili provocazioni, messe in campo dal Suo giornale, cadano in toto nel deserto, in una specie di permanente e angoscioso “Deserto dei Tartari” così come descrittoci magistralmente da Dino Buzzati. Sta di fatto che l’eccellente articolo del prof. Iacolare, “Il lamento di Dio dal paesone”, comparso nell’ultimo numero di AbbiAbbè (21 aprile s.), come d’altronde i suoi precedenti, avrebbe prodotto un… terremoto in una realtà culturalmente avanzata e politicamente progredita, mentre, qui da noi, cozza soltanto nell’indifferenza, naufraga in un conformismo becero che è genetico, prima ancora che sociale e politico. L’alzata di spalle, gli sbuffi di indolente sufficienza, il silenzio di comodo, l’indifferenza impermeabile, sono o non sono ancora radicate modalità di giudizio e valutazione che tenacemente sopravvivono a Giugliano? A questa seconda domanda sono in grado di dare una risposta che purtroppo, senza ombra di dubbio, è affermativa. Come altresì è indubbio che le accennate modalità di giudizio del pensiero e della libertà del prossimo sono l’unica risorsa e l’ultima disperata difesa degli sprovveduti. Nell’articolo citato il coraggio e, direi, l’audacia di Iacolare si coniugano sempre, cosa non facile, con la massima correttezza; potrebbe sembrare esclusivamente un’invettiva contro gli aspetti deteriori della Chiesa cattolica, ma così non è. Un’invettiva che, non esito a dirlo, ha toni alla Girolamo Savonarola con tutte le connesse e attualissime considerazioni che tale suggestione comporta. Potrebbe sembrare…; ma ecco che dal versante ecclesiologico il discorso, sulla scia di una coerente analogia, trasmigra sul versante politico e su questo punto è ipotizzabile un calo della attenzione di coloro
che non hanno o non vogliono avere orecchi per intendere e pensano, quasi per una sorta di istinto di difesa, che il messaggio sia rivolto ad altri. Potrebbe sembrare che la lucida analisi di Iacolare sia connotata soltanto da una critica sferzante, non mancano invece né la speranza, né la proposta: «…le “vestali” parlano di “vuoto” perché ignorano la grande risorsa dei giovani dediti al volontariato, preparati professionalmente e che da sempre hanno frequentato la scuola del servizio indossando il grembiule dell’umiltà…» (v. articolo del 7 aprile 2012); nella crisi che attraversiamo a livello nazionale e internazionale e di cui non si intravede ancora una via di uscita, il monito, attualissimo e drammatico, dovrebbe far tremare vene e polsi: accade ciò da noi? È confortante che nel “paesone” sono numerosi i sodalizi che da molti anni promuovono cultura e solidarietà con uno strenuo impegno di alto profilo, ma allo stesso tempo è triste pensare che in altre latitudini avrebbero suscitato una diversa solidarietà istituzionale; mi riferisco alle molteplici attività promosse dalla “Pro Loco”, dalle associazioni: “Minerva”, “Accademia Musicale Liliarium”, “Shalom”, “Aspasia”, alle recenti costituzioni di “Libera”, della “Ex Alunni Maristi” della “Partenope”, che sono indicative di un continuo fermento culturale e, ovviamente, ad AbbìAbbè che puntualmente ci informa su tali attività. Queste realtà attestano che a Giugliano il gap non è, fortunatamente, di ordine culturale ma che, invece, sono molteplici ed antiche le cause che rendono la gestione della “res pubblica” dedita soltanto alla cura di una deprimente ordinarietà. Quest’ultima considerazione, egregio Direttore, è di una ovvietà, forse, sconvolgente, ne sono consapevole, ma sono un cultore di cose ovvie e questa attitudine mi fa pensare e, ad un tempo, sperare che nulla mai cambierà in meglio nella nostra amata Giugliano, fin quando non si attuerà un più diffuso e intenso impegno sociale dei cittadini e in particolare delle associazioni che vantano, per l’impegno testimoniato per molti anni, benemerenze ma che, forse a volte, sono insidiate dalla sfiducia e dallo scoraggiamento. Auspico quindi ed infine che AbbìAbbè, rafforzando la funzione che da molti anni assolve sul territorio, si renda promotore di un “forum” permanente per un più ampio e diffuso dibattito finalizzato al perseguimento e alla promozione del “bene comune”; “forum” che registri la partecipazione di tutte le realtà associative e coinvolga i cittadini, non solo i residenti ma anche i molti sparsi in Campania, in Italia, nel mondo, che nel lavoro e nella vita, con responsabilità e prestigio, hanno reso e rendono onore alla nostra Città. RingraziandoLa per l’attenzione porgo i più cordiali saluti. Avv. Giovanni Bottone
smarrimento della Persona e all’imperio nichilista dell’individuo. La funesta corsa verso l’appagamento materiale, delle democrazie moderne, è la negazione della missione mancata di continuare ad essere portatrici di grandi patrimoni spirituali da offrire ai giovani. Se ciò continuasse, si spegnerebbe l’ultima speranza di evitare il crolla della cultura occidentale, una speranza che risiede nella memoria storica di tutta l’Europa. Benedetto XVI, nel Suo discorso al parlamento tedesco del 22 settembre 2011, ha criticato la nuova ondata di positivismo ricordando che: “…simili impostazioni hanno generato, ieri, aberrazioni come il nazionalsocialismo, dove vige il dominio esclusivo della ragione positivista, vale a dire in gran parte della coscienza pubblica, ciò mette fuori gioco tutte le fonti della conoscenza e delle emozioni, nonché del diritto”. I nuovi diritti soggettivi stanno sostituendo i diritti naturali, basati sulla legge divina, di conseguenza lo stato si rende artefice della morte del diritto. Il buon S. Agostino diceva “Togli il diritto e allora che cosa distingue lo Stato da una banda di briganti”? Il pontificato di Giovanni Paolo II è stato un continuo baluardo a difesa dell’Europa cristiana, ricordando che tutta la produzione intellettuale e artistica è stata realizzata avendo come riferimento il Vangelo. La superbia materialistica dei burocrati briganti di Bruxelles, con la clava di “Europa più”, cercano d’incantare, con il miraggio del benessere materiale, uomini sprovveduti o avidi di ricchezza, distruggendo la loro dignità di Persona. La politica è l’unica dimensione esistenziale dove abita la democrazia. Essa non abita, né nell’economia, né nell’impresa, né tanto meno nella Chiesa in quanto il Vangelo include l’azione politica. Ogni volta che dalla società esce di scena la politica, tanto più esce la democrazia. “Europa più” è uno strumento di potere economico e non di governo, la conseguenza è che siamo sudditi e non cittadini europei. Da tempo siamo schiavi del vocabolario della nomenclatura dei burocrati del tipo… andiamo in Europa, siamo in Europa, ci sanziona l’Europa, ecc... ecc... Siamo stati scippati della nostra sovranità nel nome di un’Europa virtuale che solo in apparenza vuole realizzare la giustizia, in effetti v’è l’Europa delle banche e della finanza che impone, con ordini tassativi, di fare i “compiti a casa”, pena la fame come nel caso dell’Ungheria che ha rifiutato di farli. Infatti il 1° gennaio del 2012 è entrata in vigore la nuova costituzione ungherese, “l’unione europea invece di apprezzare la grande produzione normativa, voluta dalla maggioranza del popolo magiaro, ha aperto una procedura d’infrazione perché nella nuova costituzione v’è la difesa della vita, del matrimonio e della famiglia”, così ha detto mons. Jànos Szèkaly, vescovo ausiliario di Budapest. Il rifiuto alla dittatura dell’UE ha dato grande dignità all’Ungheria facendo scoprire il volto della violenza di “Europa Più”, rifiutando qualsiasi prestito economico e aspettando il fallimento dello stato ungherese. I compiti a casa all’Italia sono stati imposti a Monti dai poteri forti della banca centrale europea. L’Europa, come nuova Babilonia,
deve ravvedersi dalle dogmatiche posizioni materialistiche, relativistiche e nichiliste che hanno fatto del relativismo la nuova religione di “Europa Più”. La mostruosità della logica, non logica, relativistica afferma che una verità vale l’altra. Ma allora a che serve il dialogo? Pensare oggi ad una forma di colonialismo come quella dei secoli scorsi risulta essere anacronistico. Oggi “Europa Più” distende i suoi tentacoli, che si chiamano: potere economico, finanziario, limite alla sovranità dei singoli paesi, mafie delle banche ecc... ecc... e sta cercando di realizzare la più spietata forma di colonialismo su tutto il territorio continentale che non permette di individuare singole responsabilità ma, solo di organismi. Una nuova strategia di conquista per i burocrati dell’antipolitica. Non v’è più dialogo tra persone, queste sono state trasformate in individui che fanno solo accordi economico-finanziario. In tutti i tempi le varie filosofie hanno indirizzato l’orientamento politico dei popoli, come nel caso della Repubblica di Platone che conduceva allo Stato forte, Cartesio verso la morale provvisoria, Marx alla lotta di classe ecc... ecc... la filosofia di “Europa Più” si avvia verso il baratro spirituale, nell’illusione di un benessere futuro. Giovanni Paolo II ha profuso un grande impegno verso la causa di rivendicazione delle radici cristiane dell’Europa, “La Fede cristiana ha plasmato la cultura del continente, che si è intrecciata con la sua storia, fino a diventare la religione degli europei”. Lo sforzo del Beato Karol non può essere scisso dalle iniziative di dialogo con altre religioni. I suoi viaggi hanno permesso una maggiore comprensione dell’antropologia cristiana, negata nei secoli precedenti. La nuova comprensione l’ha liberata dal triste bagaglio secolare di una storia zoppa e a tratti triste. Oggi lo sforzo cristiano è quello di guardare l’uomo nella sua ricchezza planetaria, assumendo gran parte della secolarizzazione dei laici voluta dal Concilio. Purtroppo, la cecità dei burocrati di “Europa Più” ha confuso il messaggio evangelico con tutta la storia cristiana fatta dalla miseria degli uomini. In questo hanno negato la loro miseria umana, evidenziando la superbia del potere che nega la necessità di un’etica pubblica, basata non sul principio protagoreo: “l’uomo misura di tutte le cose…” ma sul patrimonio spirituale che evidenzia la dignità della Persona. La formula “Europa Più” cammina su una strada tortuosa i cui impedimenti sono: il nichilismo, il relativismo, la confusione tra progresso e civiltà. I soloni della filosofia mercantile hanno cancellato, da tempo, il termine civiltà sostituendolo con quello di progresso e imponendolo alle nuove generazioni al posto di civiltà. Noi pensiamo che l’Europa non sia in grado di gestire le mille etiche delle diversità che affollano i crocicchi della nuova storia, anzi essa le combatte mediante la “militarizzazione” delle leggi economiche-finanziarie. Non comprende che la diversità è la sua vera ricchezza. Rifiutando questa apertura verso l’altro, si trincera in se stessa lasciando frantumare la memoria storica in mille rivoli impersonali. Siamo di fronte alla tragica solitudine spirituale di un’Europa al tramonto.
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Cultura
N. 10 del 5 Maggio 2012
il premio letterario
Mille aspiranti scrittori da tutta Italia in corsa per “Il racconto nel Cassetto - Premio città di Villaricca” Gran Gala per assegnare i premi. Fissato per il 24 maggio. L’elenco dei finalisti sul sito www.assoali.it
di MARCO ARAGNO
Quasi 1000 manoscritti da tutta Italia e dall’estero. 10 mila euro di montepremi. 6 finalisti scelti dalla
il personaggio
T.A.C. all’anima di un normale trentenne napoletano Francesco Mennillo: «Non mi sono risparmiato» Domenica 6 Maggio alle ore 19:30 presso la Sala Auditorium dell’ALI sarà presentato lo spettacolo “T.A.C. all’anima di un normale trentenne napoletano” di e con Francesco Mennillo, in collaborazione con l’Associazione Libera Italiana di Villaricca e Spazio Ace in collaborazione con l’Associazione Culturale Libereinterpretazioni di Giugliano. Una riflessione seria sulla nostra epoca: lo spettacolo del giovane cantautore napoletano esplora dagli occhi di un trentenne la realtà del presente, considerando il passato come un’opportunità sprecata. I testi dello stesso, raccontano “varie vite” e pongono la lente di ingrandimento su varie tematiche come le difficoltà dell’occupazione giovanile, lo scempio subito dalle aree a nord di Napoli e le ripercussioni sulla popolazione, l’amore dei genitori e non, i nuovi mezzi di comunicazione, la bellezza del vivere e del vivere a Napoli. La narrazione si aiuta con la musica creando un ponte tra i testi e le note di Gaber, Battiato, di alcune classiche napoletane e alcuni brani tratti dal suo album d’esordio: “L’amore, il sesso e la noia”. È proprio il giovane Francesco Mennillo a volerci anticipare, in parte, quello che avverrà durante lo spettacolo, domenica. di cosa si tratta e come si svolgerà? «Dunque, io volevo cercare di delineare il nostro tempo dal punto di vista della fascia di età, una visione della vita del nostro tempo, del nostro paese, l’Italia, della nostra terra e dell’amore. Lo spettacolo è diviso in quattro capitoli, ci sono 10 brevi monologhi che hanno come sottofondo una musica che spazia da Gaber a Battiato, da Pino Daniele alle classiche napoletane, in più vi sono tre canzoni tratte dal mio primo album uscito due anni fa. Credo possa essere per il pubblico una possibilità di riflessione, l’ho scritto pensando che sarebbe stata anche piacevole, una qualche risata all’interno, lo ritengo comunque un esperimento; è la prima volta che mi cimento in un recital». Come è nata l’idea e a chi è indirizzata? «Una proposta dell’ALI di Sandro Avellino e di Spazio Ace, mi chiesero di provare a fare uno spettacolo, avevo tra le mani questi testi e così presentatomi l’occasione, decisi di tentare, di proporre al pubblico uno spettacolo diverso, anche perché organizzando il Liberevocifestival, faccio sempre cantare gli altri e quasi mai io in pubblico, e quindi ecco nascere: “T.A.C. all’anima di un normale trentenne napoletano”. Ci tenevo a sottolineare senza né dilungarmi né preannunciare molto, che lo spettacolo ha dei momenti molto crudi all’interno dei monologhi, non mi sono risparmiato, se lo dovevo fare, lo volevo fare a 360 gradi, in piena consapevolezza e maturità». Angela Ariano
giuria popolare per il rush finale. Sono i numeri del Concorso letterario “Il Racconto nel Cassetto” indetto dall’associazione Ali di Villaricca ormai giunto alla sua nona edizione. Le nomination sono state decretate lo scorso 22 aprile. Dopo una prima scrematura effettuata dal comitato di lettura coordinato dalla docente Teresa Meo, le 50 opere più significative sono giunte sul tavolo della giuria popolare, composta da Angela Fabozzi, Aniello Di Nardo, Roberta Cibelli, Francesco Ferrara, Marco Aragno, Raffaella Argiulo e Antonietta Arcieri, e presieduta da Luigi Gallucci, direttore del periodico di informazione Periferia: “Siamo consci del fatto che debba andare in finale chi sa scrivere di contenuti profondi ed è anche in grado di strutturarli in modo estremamente fluido”, ha affermato Gallucci. Quanto a qualità, la nona edizione non ha deluso le attese: “il gruppo di lavoro ha riscontrato una qualità complessiva medio-alta, segno evidente che l’Italia resta patria della scrittura. E riteniamo che attraverso l’indizione del concorso l’associazione Ali dal 2004 ad oggi stia contribuendo a rendere sempre più salda questa nobile tradizione del nostro Paese”. Per la sezione romanzi brevi si contenderanno il primo posto “Dall’altra parte del perfetto”, testo scritto dalla foggiana Letizia Lorusso; “Trentatré anni”, racconto del livornese Andrea Zarroli; e “Fame quotidiana”, romanzo breve dell’iracheno residente a Bologna Kassad Mohammed Hossein. Per la sezione fiabe, invece, nel terzetto dei finalisti sono entrati Luana Ponzoni di Reggio Emilia, con il testo intitolato “Il piccolo abete”, Claudio Ferrata di Perugia con “Tirulì” e Silvana Aurilia di Napoli con “L’allergia del professor Puffendorf”. Adesso la parola passa alla giuria tecnica, composta da scrittori e giornalisti di fama nazionale. I vincitori saranno proclamati il prossimo 24 maggio, in occasione della serata di gala che si terrà presso il complesso alberghiero la Lanterna. In palio, oltre al ricco montepremi, anche la pubblicazione gratuita delle opere vincitrici da parte della casa editrice Cento Autori, diretta dal “mecenate” dottor Pietro Valente.
CiNeMA / La recensione
“Diaz”, il lato oscuro della democrazia La scena finale di “Diaz” è dall’alto. Le camionette della polizia che trasportano i ragazzi arrestati durante il blitz percorrono l’autostrada. Poi imboccano un tunnel. Schermata nera, titoli di coda. Dopo 11 anni da quell’evento, viene da chiedersi se in quella galleria ripresa alla fine del film sparirono anche lo Stato di diritto e la democrazia. Per cercare una risposta, possiamo provare a partire dalla frase in rosso che inchioda lo sguardo dello spettatore alla locandina: “la più grave sospensione dei diritti umani in un Paese occidentale dopo la Seconda Guerra Mondiale”. Furono le parole scelte da Amnesty International per condannare l'irruzione e il pestaggio compiuti dalla polizia italiana la sera del 21 luglio 2001 alla scuola Diaz, centro scelto per il coordinamento del Genoa Social Forum. Quella "macelleria messicana" - come fu chiamata dal vicequestore Michelangelo Fournier durante una dichiarazione resa in dibattimento - costò 93 arrestati e 61 feriti, di cui 3 in prognosi riservata e 1 in coma. Gli attivisti furono prosciolti da ogni accusa. Gli autori della mattanza, invece, rischiano oggi di cavarsela con la prescrizione. Forse di sospensioni e violazioni dei diritti umani nei - o da parte dei - Paesi Occidentali prima o dopo di quella data ne abbiamo registrate tante altre. Basti pensare alle torture perpetrate ad Abu Ghraib, oppure alla guerra “preventiva” lanciata in Iraq. Eppure, circoscrivendo il campo d’indagine entro i confini italici, possiamo dire che il sangue versato al liceo Diaz e le torture nel carcere di Bolzaneto sono la pagina più brutta che la nostra democrazia abbia scritto dagli anni di piombo in poi. Di quegli eventi così mediatizzati ci giunse però una rappresentazione spesso opaca. La realtà di quei giorni ci esplose in faccia sotto forma di tanti frammenti sparsi (video amatoriali, scatti rubati, interviste). Il film di Daniele Vicari ha invece il merito di incollare i pezzi di quella storia, estrapolando con piglio documentaristico una verità più o meno attendibile dalle carte dei processi e dalle testimonianze dei protagonisti di quella notte. Il rigore di cui Vicari si serve nella sceneggiatura emerge anche nella scelta di raccontare i fatti senza prendere le parti di nessuno. La pellicola non cede al manicheismo dei buoni e cattivi. “Diaz” non è “contro” la Polizia di Stato, né si riduce ad un’apologia dei black bloc. Allora, potremmo dire che “Diaz” è un vero film di impegno civile, che spinge lo spettatore a capire, cercare, interrogare i fatti. La pellicola esercita la sua forza sullo spettatore dopo i titoli di coda, quando esci dalla sala stordito dalle domande. Una su tutte: “può la democrazia diventare quell’assurdo mix di violenza e barbarie che fu fra il 20 e il 22 luglio del 2001?”. E, soprattutto, “perché?”. Se lo spettatore sbatte la faccia contro questo muro di interrogativi, il film avrà centrato l’obiettivo. Ed una luce, forse, comparirà in fondo a quel tunnel. Marco Aragno
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
L’incontro alla Scuola r omeo di Sant’Antimo ispirato al Messaggio di Benedetto XVi
Il Vescovo Angelo Spinillo esorta i giovani ad essere con semplicità i Testimoni della Gioia di EMMANUELE COPPOLA
Sopra: il Vescovo Angelo Spinillo Sotto: l’ingresso della scuola r omeo
Il Dirigente scolastico, dott. prof. Nicola Rega, ha voluto che l’interprete autorevole del documento pontificio fosse il nostro Vescovo diocesano, Sua Eccellenza Mons. Angelo Spinillo, che è stato accolto festosamente dagli allievi, dapprima schierati nel cortile di accesso alla Scuola e poi impegnati in una valida dimostrazione di capacità coreografiche. Quindi, trasferiti tutti nell’Auditorium, si è dato inizio alla Convegno, al quale hanno partecipato - insieme con il Vescovo ed il Preside - il Sindaco dott. Francesco Piemonte, il Rettore del Seminario diocesano, Mons. Stefano Rega, ed il Direttore della Biblioteca comunale, dott. Gabriele Capone, nel ruolo di coordinatore. Nel suo intervento - propedeutico per salutare e ringraziare il Vescovo, le altre autorità, i collaboratori e tutti i presenti - il Dirigente scolastico Nicola Rega ha annunciato la tematica del Convegno, dicendo che ‘‘la nostra comunità scolastica ha tra i suoi obiettivi la conquista da parte degli allievi della gioia e dell’amore come scelta di vita che orienta l’intera esistenza umana’’. Ha quindi ricordato che il Convengo è stato preparato impegnando docenti e alunni nella lettura del Messaggio che il Pontefice Benedetto XVI ha rivolto ai giovani per la 27ª Giornata mondiale della gioventù. Egli, infine, ha preannunziato il tema leggendo un brano tratto dal Messaggio apostolico. Il dott. Gabriele Capone, al quale il Preside ha dato atto di aver ‘’collaborato alla realizzazione di questo progetto con vera passione’’, ha dato spunto a delle riflessioni successive con l’evidenziare questo è un Paese non per i giovani, che pure devono porsi e considerare al centro degli interessi sociali e culturali, un Pese nel quale è
“Giovani testimoni della gioia” è il tema del Convegno tenuto lo scorso 27 aprile. Lo scopo di insegnanti e comunità ecclesiastica è quello di educare i ragazzi alla felicità difficile vivere il presente e proiettarsi nel futuro. ‘‘Ma la gioia - egli ha detto - non può essere che condivisa, perché la gioia non la si vive da soli, e la famiglia è una gioia che dobbiamo avere la forza di vivere, come altri valori che sono motivi di gioia, considerando sempre che la nostra cultura è cristiana, e così la nostra educazione, la morale e l’etica’’. Il Sindaco di Sant’Antimo, dott. Francesco Piemonte, per la cosiddetta ‘‘par condicio’’, si è correttamente limitato a portare il saluto istituzionale, nel rispetto degli altri candidati a Sindaco. Prima di dare la parola all’ospite privilegiato, gli si è voluto rendere omaggio con l’esecuzione suggestiva di alcuni canti: ‘‘Dolce è sentire’’, mirabilmente interpretato dal solista Giuseppe Di Lorenzo, che poi - insieme con Nikita Marinelli e Crescenzo Maggio - ha eseguito ‘‘Il cerchio della vita’’ (scritta da Tim Rice nel 1994 e composta da Elton John per il lungometraggio ‘‘Il re Leone’’, eseguita in italiano da Ivana Spagna). Ad un altro canto hanno dato voce Valerya Sbheznyva ed Anna Silvestre. Mons. Stefano Rega ha soffermato la sua riflessione sull’apologo del vecchio saggio, che era solito affermare che il segreto per essere felice sta nel bisogno di rendere felice qualcuno, perché la gioia non è prendere, possedere, ma dare, considerando che per dare bisogna accogliere, laddove Accogliere significa fare spazio agli altri, educandosi alla gioia. Un altro gradevole intermezzo ci è stato regalato ancora dalla voce tenorile dell’allievo Giuseppe Di Lorenzo, che ha cantato ‘‘Buon giorno a questo giorno che si sveglia oggi con me’’ (scritto da Michele Centone e mirabilmente eseguita dal grande Luciano Pavarotti), emozionante per la bravura ed il carico di significato, che ci ha bene introdotti ad approfondire la conoscenza del nostro Vescovo Angelo Spinillo, questo amabile Curato, che rende più del termine Parroco, molto più vicino al Pastore evangelico, sorridente di gioia e serenità, che porta la Croce pettorale come qualcosa a cui aggrapparsi costantemente con le mani ad esprimere l’operosità di un messaggio che freme di esplicitarsi. Sua Eccellenza Mons. Spinillo ha esordito in modo confidenziale, dicendo al Dirigente prof. Nicola Rega: «Preferisco rivolgermi al Preside e non ad un Dirigente scolastico, perché egli presiede e precede
gli altri, ponendosi al loro livello». Ha quindi apprezzato l’impostazione tematica del Convegno, rilevando che «non è facile trovare una scuola che si preoccupi di educare i ragazzi alla gioia, ed ho capito che qui c’è un progetto. Vedo che qui c’è una dimensione di grande apertura, bene espressa nel motto che si preannunzia all’ingresso dell’istituto, ‘‘Volare te doceo’’». Ha poi domandato agli studenti: «Voi sapete nuotare? Io no...». Questo approccio confidenziale, partendo dalle ovvietà per approfondire altre considerazioni, ha catturato l’attenzione dei ragazzi. Ed il Presule Curato ha continuato con la sua solita amabilità: «Chi ci insegna a camminare si abbassa per sostenerci, mentre noi temiamo di cadere. La stessa cosa vale per il volare, ché la scuola deve insegnarci a fare, cioè a vivere in libertà. La gioia è così: non si insegna, ma la si trasmette». Mons. Spinillo ha poi raccontato un apologo che gli era stato trasmesso quando era ragazzo di scuola media: «C’era un giovane che aveva tanti soldi e voleva trovare la felicità; nel suo peregrinare per il mondo gli era stato detto che, per essere felice, avrebbe dovuto indossare la camicia della felicità; alla fine trovò un vecchietto seduto sul ciglio di una strada, dimesso e cencioso, al quale domandò se era felice; il vecchio gli rispose di sì, che era felice, ma non aveva la camicia. Questo per dire - ha concluso il Vescovo - che la gioia non la si indossa, ma la si ha dentro». Rispondendo alla domanda del coordinatore - che gli aveva chiesto ‘‘Che Paese è questo, se si presume che un ragazzo di quindici anni debba lavorare, debba cioè essere già adulto?’’ - il Vescovo ha detto che «questo è un problema del mondo che rende tutto commerciabile, con la presunzione di produrre la felicità. Allora noi dobbiamo scoprire la fonte della gioia, che è la capacità di guardare alla vita scoprendo il bisogno di condividere qualcosa, perché il nostro Cristianesimo non è fatto solo di dimensione religiosa, ma è cultura aperta al confronto».
Rilevando poi che la gioia come sua caratteristica ha la grandezza, Mons. Spinillo ha raccontato l’apologo evangelico della donna che, credendo di aver perduto in casa una moneta preziosa, esce a dire alle altre donne di rallegrarsi con lei perché l’aveva ritrovata.; ed ha quindi chiosato: «Si è nella gioia quando si trova la vita, che non ha la dimensione della quantità, ma quella della grandezza. La gioia è presente nel cuore di chi riconosce il segno della presenza di Dio». Rispondendo alla domanda ‘‘Ma chi è il Signore?’’, lo ha spiegato attraverso con il suo Stemma vescovile, sul quale si ritrovano rappresentati: il Cappello, a significare l’autorità del Signore; lo Scudo di protezione; la Corona di spine, per richiamare il suo cognome Spinillo; i bracci della Croce, che avvolge l’umanità (mucchio di spine) e produce la vita, rappresentata dalla Spiga di grano; ed infine il Motto: ‘‘Gratis accipistis gratis date’’. «Quindi il Signore - ha concluso Sua Eccellenza - è colui che mette un segno, che certifica e valorizza lasciando una testimonianza. Nel fare tutto questo sta la gioia che il Papa ci invita a sviluppare». Mons. Angelo Spinillo ci ha detto tutto questo con estrema e disarmante semplicità, senza voli teologici, e sembra quasi che non ci ha parlato di Chiesa, ma di noi, facendoci però scoprire che questa è la Comunità, l’Ecclesia, la Chiesa. Giuseppe Di Lorenzo ha letto infine un messaggio di ringraziamento, ed il microfono è poi passato nella mani dei ragazzi e delle ragazze della Scuola Media Nicola Romeo, che hanno rivolto al Vescovo Spinillo dodici domande, su ognuna delle quali egli, come un affabile Curato catechista, ha riaperto un dialogo. Ma la risposta più bella, riferita ad una domanda su come si fa ad accettare il limite della malattia, che è il limite della nostra umanità, è stata ‘‘Non lo so’’. Gli studenti hanno salutato Mons. Angelo Spinillo con l’esecuzione di un canto corale di commiato, ‘‘L’amico è’’, l’inno dell’amicizia composto nel 1982 da Dario Baldan Bembo.
Prima Comunione
Auguri a Giovanni De Lella Mercoledì 25 aprile 2012, nella Chiesa parrocchiale di San Marco Evangelista, in Giugliano, celebrante Don Luciano Pellino, Giovanni De Lella, accompagnato dalla sorella Martina, dal fratellino Pierluigi e dai genitori Elio e Loredana, è salito emozionatissimo all’altare per ricevere la sua Prima Comunione. Al simpatico e sempre allegro Giovanni ed ai suoi affettuosi familiari auguriamo di conservare sempre vivo il ricordo sereno di questo giorno indimenticabile.
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
Applaudita nella commedia “Per grazie ricevute’’
L’Assessore Angela Rispo fa l’attrice ma non ha un Teatro per esibirsi a Giugliano di EMMANUELE COPPOLA
Si dice che la costruzione del nuovo Stadio De Cristofaro di Via Campopannone abbia avuta la buona sorte di essere stata fortemente sollecitata incentivata sostenuta e voluta dall’allora Sindaco Giacomo Gerlini, perché ‘‘a lui gli piaceva di andarsi a vedere le partite di pallone’’. É una giustificazione apparentemente superficiale, al di là della sua effettiva veridicità, ma sta comunque a significare che, per qualsiasi cosa si voglia fare, è necessario che ci si dedichi con passione. La considerazione che però mi appartiene è che Gerlini allora ci ha messo otto anni ad accarez-
erga Omnes in scena alla media Basile
Questi sono i “Tempi Moderni” “Uno spettacolo leggero e divertente ma curato in tutti i particolari tecnico-teatrali”, questo il commento generale alla commedia TEMPI MODERNI messa in scena dalla compagnia ERGA OMNES nella sala Mimmo Marrone all’interno della Scuola media Basile. Quattro le repliche realizzate nei giorni 13 e 24 Aprile e 3-4 Maggio tutte condite da una notevole presenza di vivo e divertito pubblico (si conta circa 200 persone a serata). Un testo inedito, messo a punto dagli stessi componenti della Erga Omnes, che si ispira ai classici canoni della commedia dell’equivoco di Plautiana memoria ma si sviluppa come una interessante ed ironica parodia della televisione e dei suoi miti effimeri. Lo spettacolo comincia a sorpresa in platea e scivola in maniera naturale seguendo schemi sceneggiativi tradizionali alla Scarpetta, minuziosamente equilibrati tra i due atti che lo compongono. La storia muove dai nebulosi inferi, dove un parodistico Lucifero decide di indagare sugli effetti degenerativi che sta producendo il piccolo schermo sull’Uomo; prosegue poi nella simpatica dimora di Ciccio e Filomena genuini coniugi ed orgogliosi genitori di Riccardo, giovane esageratamente serioso ed apparentemente imbranato sulla cui ambigua sessualità viene costruito il soggetto dell’opera. I sempliciotti genitori vedono scossa la loro quotidianità da una serie di eventi impensabili e storditi da continui messaggi che gli vengono dai loro teledipendenti vicini autoamericanizzatisi: Connie e Nicholas (al secolo Concetta e Nicola) che tentano maldestramente di convincerli della loro arretratezza (o “retratezza” come dicono loro). Lo scenario delineato si presta naturalmente allo sviluppo di una trama scorrevole ed arricchita da una serie di gag comiche esilaranti, che trattengono piacevolmente gli spettatori incuriositi ed allietati per l’intera durata della commedia. “TEMPI MODERNI” segna una linea di continuità sulla produzione teatrale della compagnia Erga Omnes, iscritta alla FITA (Federazione Italiana Teatro Amatoriale) e più volte premiata negli ultimi anni in diverse rassegne regionali. Notevoli le caratterizzazioni che ciascun attore ha saputo dare al suo personaggio e parimenti da sottolineare il sapiente assemblaggio operato dal regista Gino Briglione, rinomato nome del mondo dello spettacolo cinematografico e teatrale napoletano. Di rilievo le interpretazioni di Giovanni Rispo nei panni dello spontaneo Ciccio, co-protagonista, insieme alla brava Rosanna Di Nardo, della Commedia, ed il talento comico di Rosa Legorano nelle vesti di una divertentissima donna americanizzata e tv-dipendente di nome Connye; dal pubblico sono giunti applausi scroscianti anche per il talento in erba di Michela Rispo, che interpretava magistralmente la parte di Candy, figlia della suddetta teledipendente e pazzamente innamorata di Riccardo, interpretato da Mimmo Di Gioia. Di rilievo anche le interpretazioni proposte da Enzo Pianese nei panni dell’amico-gay, da Alessandro Terracciano nelle vesti di Nicholassy, da Franco Di Napoli che interpreta in modo originale Lucifero prima e poi un venditore molto invadente, apprezzata dal pubblico anche la new-entry nella compagnia teatrale Antonella Pianese nella doppia parte di diavola e di cameriera… Luci e audio sono state curate in maniera esemplare da Francesco Feliciello. Maria r osaria Ferrara
i Giuglianesi sono talenti in esportazione. Le Compagnie teatrali di città, si esibiscono nei paesi limitrofi zare fino in fondo il suo sogno, il tempo sufficiente per vederlo realizzato nella continuità del suo doppio mandato amministrativo. Ha avuto il tempo, cioè, di credere che sarebbe stato lui a tagliare il nastro al momento dell’inaugurazione, che si sarebbe officiata il 31 agosto 2000, facendo giocare la squadra del Giugliano con il Napoli di Zeman. E questo, purtroppo, non è un dettaglio trascurabile, se consideriamo che è sempre più difficile trovare degli Amministratori politici che lavorino per la Storia, e non per la rappresentazione estemporanea di qualcosa che abbia una immediata visibilità circoscritta al proprio mandato elettorale. Mi chiedo allora se anche il Tribunale si sarebbe potuto costruire a latere dello stesso Stadio, qualora lo stesso Sindaco Gerlini si fosse trovato in una condizione di continuità temporale dopo la sua istituzione virtuale sancita dal Governo col il Decreto legislativo 491 del 3 dicembre 1999. Lo dico per soddisfare soltanto una curiosità oziosa, perché sappiamo che quel Sindaco rimase allora in carica soltanto per altri quindici mesi. Ma l’argomento specifico non mi interessa più di tanto, in questa sede, perché sono stato sollecitato a fare queste considerazioni per introdurre un’altra questione di attualità storicizzata, provocato occasionalmente dall’avere assistito, in trasferta, ad un piacevole spettacolo teatrale, il 21 aprile scorso. Ribadisco: in trasferta, come mi era già capitato l’11 marzo del 2011, perché allora mi dovetti trasferire a Sant’Arpino, nel Cinema Teatro Lendi, dove si rappresentava la commedia ‘‘Per grazie ricevute’’, un libero adattamento dei testi tratti da diverse commedie di Vincenzo Salemme, a cura di Vincenzo Pianese e nell’interpretazione della Compagnia Erga Omnes. Ed in trasferta ci sono andato anche di recente, cioè a Villaricca, nel Teatro MadreArte, per assistere alla stessa commedia, quasi a significare che il tempo passa, ma - in sostanza - per noi non cambia niente. Mi ero partito da Giugliano, il 21 aprile scorso, con l’intento di scrivere quattro parole di recensione per tutti gli attori di questa Compagnia amatoriale, che sono nostri concittadini, forse per recuperare la mancanza di un anno fa, quando mi ero preparato degli appunti, che poi trascurai di tradurre in un articolo per questo stesso giornale. Ho ripescato quelle annotazioni occasionali scritte nel Teatro di Sant’Aprino mentre aspettavo che si aprisse il sipario, e mi piace adesso riciclarle per dire le stesse cose che mi ha fatto pensare la trasferta a Villaricca. «Ritrovarsi ancora fuori porta con la superficiale impressione di non farci più caso. Questo, almeno, io credo sia l’atteggiamento di chi non ha di che vantarsi a dire che proviene da Giugliano. Siamo talenti e pubblico in esportazione, non perché ci faccia specie rimanere al proprio paese, ma perché non c’è lo spazio per starci a fare qualcosa. Quanta bella gente, mi viene da dire mentre mi distraggo a perdermi con lo
sguardo in giro prima che si apra il sipario. Stiamo al Teatro Lendi, in Sant’Arpino, ma io questi li conosco quasi tutti: sono i miei concittadini in trasferta. Non so quanti; ho provato a contarli, e sono forse più di seicento. A Giugliano ci sarebbero stati giusto in una piazza, se ce ne fosse una così vasta da contenerli tutti, ordinatamente distribuiti in tante file di poltrone. Per il fatto che non ci sia una grande piazza a Giugliano, io non me ne dolgo più di tanto. Ma mi rattrista il fatto che non c’è nient’altro che possano invidiarci altrove, e niente che possa competere con questa struttura di Sant’Arpino. Io mi domando, allora: quand’è che avremo un pubblico così numeroso che possa venire ad apprezzarci per quello che cerchiamo di fare? Qui si tira a far tardi: non si apre il sipario. Ma non me ne rammarico, perché mi si moltiplica così il piacere di vedere tanti giuglianesi messi insieme senza essere un popolo di strada. Stiamo a teatro, invidiati spettatori di altri concittadini, che da qui a poco si affacceranno sul palcoscenico».
Questo io scrivevo poco più di un anno fa, e mi ritrovo a pensare le stesse cose. Ma, prima di continuare a fare delle considerazioni oziose sull’argomento dell’insoddisfazione che puntualmente insorge quando ci accorgiamo di non avere niente, è giusto che dia merito alla Compagnia Erga Omnes per la rappresentazione della commedia ‘‘Per grazie ricevute’’. Senza dilungarmi in specifici apprezzamenti critici sulle capacità individuali degli interpreti, ne voglio citare i nomi. Ho già ricordato che l’adattamento dei testi è stato curato da Vincenzo Pianese, che ha vestito anche i panni del protagonista Mariano; la regia era affidata a r osa Legorano, la stessa che ha dato corpo agli esilaranti personaggi di Pepè (la ragazza del bar) e di Bettina (la ragazza della pasta e fagioli); Mimmo di Gioia era Rosario; nella vistosità della cantante Chantal si nascondeva Luciana Cirone, mentre Michela r ispo e r osanna di Nardo erano Sara e Vanessa; tre personaggi in cerca di una faccia credibile l’hanno trovata in quella di Franco di Napoli, che è stato capace di interpretare la Signora Angelina, il sarto fru-fru René ed il Portiere schizzato; nella protagonista Pia, sorella insopportabilmente bigotta ed impicciona del protagonista Mariano, abbiamo riconosciuto Angela r ispo. Questi gli altri curatori della Com-
pagnia, per aiuto-regia, musiche, costumi, scene, luci e audio: F. Laezza, S. Ammendola, Rosa Di Fronzo, Gennaro Spiezia e Francesco Passaro. Tutti gli interpreti hanno giocato in una situazione esasperante, nello stile che ci ha abituati Vincenzo Salemme, e quindi nell’assistere allo spettacolo siamo portati inevitabilmente ad aspettarci l’interpretazione del surreale, là dove la trama è un continuo sovrapporsi di battute e situazioni esagerate. Nella resa personalizzata dell’esagerazione c’è la comicità degli attori, dalla quale ovviamente ci si impegna a distillare la bravura istrionica di ciascuno. Più che con la commedia, si ha a che fare con il cabaret, con il rischio in agguato di stancare laddove si arriva a dare per scontata la battuta. E allora si appunta l’attenzione sulle diverse modalità interpretative, per saggiare chi e come è stato più o meno bravo, trattandosi di dilettanti che si divertono a stare insieme e a condividere un impegno gravoso e lieve. Detto questo, rientro nella dimensione della provocazione iniziale e mi accingo ad introdurre la preannunziata ‘‘questione di attualità storicizzata’’, che è quella solita del Teatro che non c’è, e sul quale non mi stancherò di parlare, anche se non si farà mai. Che c’entra questo - mi si dirà - con l’iniziale riferimento allo Stadio di Giacomo Gerlini? Quasi niente, se non il fatto che adesso abbiamo un Assessore alla Cultura, ed è - guarda caso - proprio quell’Angela r ispo, protagonista della commedia ‘‘Per grazie ricevute’’. Sono contento che l’Assessore alla Cultura del Comune di Giugliano abbia dovuto sperimentare l’insoddisfazione di dovere andare peregrinando su altri territori per fare Teatro, perché qui da noi non avrebbe potuto congregare in un solo luogo le seicento persone che si sono trasferite ad applaudirla a Sant’Arpino nel marzo del 2011. Sono contento per questa confluenza di passione e delusione nella stessa persona, che però adesso si ritrova a fare l’Assessore alla Cultura e che avrebbe, quindi, un forte motivo emozionale per impegnarsi a fare qualcosa sull’argomento del Teatro che non c’è. In questo senso, abbiamo sempre auspicato che ci fossero degli Amministratori innamorati dei loro problemi, che sono i problemi della Città di Giugliano. In questo senso, abbiamo sempre sperato in una continuità politica dilazionata nel tempo, in modo da permettere agli Amministratori di accorgersi dei problemi e di starci sopra il tempo necessario per affrontarli e risolverli. Ora c’è un’attrice amatoriale che ricopre la carica di Assessore alla Cultura, nella quale si presume debba rientrare anche la questione del Teatro che non c’è. Questo ci fa piacere; ma, purtroppo, in dieci/dodici mesi, Angela Rispo riuscirà solo a maturare l’insoddisfazione di non avere neanche il tempo di pensarci. Tuttavia, apprezzeremo le sue eventuali dichiarazioni di conforto, ché possano servire a suggerire ai Candidati Sindaci un buon argomento per la prossima campagna elettorale.
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Attualità
N. 10 del 5 Maggio 2012
Malattie iatrogene, quando ad uccidere sono i farmaci Continua l’appuntamento con il pranoterapeuta Piero di Martino, in onda tutte le mattine su r adio Crc con una rubrica in cui risponde alle domande della redazione e degli ascoltatori, formulate in studio dalla giornalista iolanda Stella Corradino, fornendo consigli utili per intraprendere il “cammino del benessere” di IOLANDA STELLA CORRADINO
Qual è il giusto approccio alle terapie ed alle medicine cosiddette alternative per trarne il massimo beneficio e per non correre rischi derivanti da scelte sbagliate? «Purtroppo la mancata regolamentazione del settore, e la conseguente mancata integrazione fra medicina “ufficiale” e medicine e terapie, non convenzionali, espone le persone a due seri problemi. Il primo è quello di entrare in contatto con personaggi che, senza alcuna formazione, si improvvisano terapeuti fidando sull’effetto “placebo” o psicologico che ogni malato subisce comunque e che ricerca nello stesso tempo. Il secondo di un impiego distorto, e molte volte tardivo, di terapie che avrebbero grandi potenzialità guaritrici. La legge, per il momento, prevede solamente che alcune pratiche (agopuntura, omeopatia, fitoterapia) possono essere esercitate legalmente solamente da medici. Il che garantisce tutto e niente. Tutto rispetto ad una diagnosi sintomatica ed al rispetto di regole comportamentali cui i medici sono sottoposti. Niente rispetto per l’efficacia delle terapie che hanno una precisa configurazione energetica estranea alla cultura medica convenzionale. Per questo motivo è tutto demandato alla formazione ed alla coscienza del medico che le esercita, a volte faticosamente, ed in contrasto con una formazione accademica meccanicistica e sintomatica che risulta di difficile applicazione con piena potenzialità perché di estrazione culturale completamente diversa. A questo punto il buon terapeuta si riconosce innanzitutto dai risultati, dal passaparola affidabile e dal suo comportamento deontologico ed umano. La capacità di ascolto, la mancanza di avidità, l’attenzione ed il rispetto per accertamenti e diagnosi convenzionali, quel “quid”, magari un po’ misterioso, che si accompagna ad una buona formazione nella materia che intende applicare e nella conoscenza del corpo umano, per capire quali sono i blocchi energetici o fisiologici che sviluppano la malattia». Perché nella divulgazione mediatica si parla molto superficialmente di cibi biologici ed integrali e lo stile di vita alimentare raramente viene evidenziato tra le cause di malattia?
«È triste dover constatare che oggi siamo dominati da un potere subdolo che relega la persona al ruolo di consumatore piuttosto che metterlo al centro dei doveri di una società che dovrebbe renderci la vita più accettabile. Parlare di alimentazione corretta in un contesto dove le multinazionali del farmaco e quelle del “food” sono le maggiori fornitrici di denaro alla pubblicità, dove la corruzione (vedi comparaggio) la fa da padrone, risulta quasi impossibile. Proprio perché una corretta alimentazione farebbe diminuire le vendite di cibo dannoso alla salute e, parimenti, farebbe diminuire il consumo di farmaci limitando un mercato che trova nella malattia la sua espansione economica, nessuno ha interesse nel dare il giusto valore alla causa primaria delle più diffuse malattie della nostra società. Dai tumori alle malattie cardiovascolari, dall’artrosi alle artriti, dalle malattie degenerative più gravi ai disturbi considerati minori ma fortemente limitanti la nostra qualità di vita, il cibo c’entra sempre. E un cibo proveniente da prodotti coltivati biologicamente, non raffinato, non manipolato con additivi, coloranti e conservanti è il punto di partenza per consentire alle persone di recuperare la salute, fisica e mentale, che nonostante gli sbandieramenti della divulgazione convenzionata, sembra sempre più mancare. E il problema è anche di tipo culturale. Quanto più le persone sono soggetti passivi della TV come dei giornali di massa, tanto più sono indifesi rispetto una manipolazione che, mentre arricchisce chi la effettua, danneggia chi ne è vittima. Noi non siamo fatti di calorie, che è un banale e approssimativo metodo di valutazione del cibo. Siamo fatti di energia alimentata dall’energia di cui ci alimentiamo. L’aria, l’acqua e gli alimenti solidi sono la nostra vita. Sceglierli sani, biologici, integri come la natura li ha fatti sono il primo indispensabile passo per acquisire uno stato di salute psicofisica che meritiamo e per non essere preda del consumismo alimentare ma anche sanitario che ci porta alla distruzione». Perché sono in costante e progressivo aumento le malattie che un tempo erano molto rare? Oltre ai tumori, le malattie cardiovascolari, anche la banale artrosi è sempre più diffusa. Come mai, da un punto di vista più olistico? «La medicina moderna occidentale ha acquisito indubbi meriti. Ma
questi meriti sono per lo più ascrivibili ai progressi vertiginosi della tecnologia. La possibilità di indagare visivamente l’interno del nostro corpo ha consentito di scoprire con molto anticipo i segni di alcune malattie che, prontamente curate, hanno salvato molte vite. L’approccio medico nella sua accezione più pura, invece, è come se avesse subito una regressione. L’eccesso di specializzazione ha trasformato i medici in tecnici. Magari raffinatissimi, bravissimi, ma dediti solo all’organo del quale hanno acquisito ogni possibile informazione. Con buona pace degli effetti collaterali insiti in un approccio farmacologico fortemente tossico che danneggia l’organismo in modo irreversibile. Nel mondo occidentale, dopo le malattie cardiovascolari ed i tumori, la terza causa di morte sono le malattie iatrogene. Vale a dire le malattie causate dai farmaci usati per curarci! Aggiungendo a questo uno stile di vita alimentare impostoci dal famoso “mercato”, altrettanto dannoso in termini di tossicità, è inevitabile che piuttosto che godere di una qualità di vita compatibile con i progressi della società, ci troviamo ad affrontare problematiche psicofisiche che non molto tempo fa erano sconosciute. Infiammazioni diffuse che si trasformano in artrosi e artriti, problemi digestivi invalidanti, ipertensione, tumori sempre più diffusi, persone sempre più in giovane età vittime di arresti cardiaci, sclerosi multipla dilagante, allergie ormai appannaggio di neonati co-
me degli adulti, ansia e depressione. Eppure oggi tutti quanti disponiamo di case confortevoli e riscaldate, di automobili molto evolute, di abbigliamento confortevole e abbondante, di eccesso di cibo e non di mancanza di esso, di farmaci per ogni disturbo e chi più ne ha ne metta. Proprio in questa abbondanza, e nella sua qualità, sta la spiegazione del nostro stato di salute medio. Il nostro organismo sta perdendo ogni contatto con l’ambiente, che comunque è inquinato e fonte di tossicità, le comodità eccessive limitano il movimento fisico, il cibo ci danneggia il corpo e la mente e la società e tutt’altro ch un paradiso terrestre. Il nostro corpo viene sempre più sezionato e studiato nelle più minuscole cellule perdendo di vista il complessivo corpo-mente dove ogni organo deve funzionare in armonia con gli altri. Così non è e ne paghiamo un conto elevatissimo. Per fortuna emergono sempre più spesso terapeuti capaci che prendono in considerazione la persona nella sa totalità e riescono a curare riportando in equilibrio le varie funzioni per ridare armonia esistenziale a chi l’ha persa». Il cammino del benessere è in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 7 del mattino su Radio Crc Targato Italia. È possibile entrare in contatto con la redazione o con l’esperto in pranoterapia Di Martino scrivendo a: redazione@radiocrc.com, pierodimartino@libero.it o cercandoci su facebook.
il veterinario risponde a cura del dr. Fr ANCeSCO MOr LANdO
Rub rica
Salute & Società
Gentile dott. Morlando, sono Rosaria, ed ho un setter di cinque anni, l’altro giorno ho saputo che il mio vicino ha usato del veleno per topi, ora il cane è leggermente abbattuto e stamattina non ha voluto mangiare... devo preoccuparmi? Salve r osaria, se il suo cane è potuto in qualche modo venire a contatto con il veleno deve sicuramente preoccuparsi e portarlo al più presto dal suo veterinario, gli avvelenamenti da dicumarinici (r odenticidi) sono spesso subdoli, e richiedono comunque terapia immediata con l’antidoto adatto. Quindi non perda tempo e corra dal suo veterinario per un’esame specifico che possa escludere il probabile avvelenamento...
Gentile dott. Morlando, sono Francesco, possiedo una cagnolina meticcia di 8 anni che da qualche giorno ha delle perdite dalla vagina anche se il calore già lo ha avuto circa 1 mese fa, su internet ho letto della piometra cosa mi consiglia? Salve Francesco, lo scolo vaginale nel periodo che segue di un mese l’ultimo estro è sempre da tenere in considerazione soprattutto se associato a sintomi quali abbattimento, depressione perdita di appetito e polidipsia, ovvero aumento della quantità di acqua bevuta. Ad ogni modo le consiglio di consultare il suo veterinario per una visita di controllo così da capire innanzitutto la tipologia di scolo e se necessario fare un semplice esame del sangue come l’emocromo che può rivelarci aumento dei globuli bianchi, segno di una infezione in atto. La piometra è sempre una patologia da temere la cui risoluzione quasi sempre è di tipo chirurgico. Scrivete a: ilveterinariorisponde@gmail.com
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Sport
N. 10 del 5 Maggio 2012
il GUERRiER
sportivo
È lotta per un posto in Champions Nel calcio femminile il Napoli Carpisa Yamamay è promosso in serie A1. Non ha perso una partita
r oberta Filippozzi, calciatrice del Napoli Carpisa (Foto di Guerriero)
Dunque, ultime battute. Infatti il campionato di serie A termina il 13 maggio. E la situazione per l’assegnazione dello scudetto 20112012 è ancora incerta con la Juventus che non perde una sola partita e con il Milan indietro a inseguire. I bianconeri - che hanno pensato solo al campionato, non avendo impegni internazionali sembrano ora un po’ avvantaggiati, anche per la sciaguratezza del Milan che contro il Bologna pareggiò 1-1, mentre la Juve strapazzò la povera Roma 4-0. Ma prim’ancora lo stesso Milan aveva perso colla Fiorentina 2-1, la Juve invece batteva il Palermo 2-0. Così la compagine di Allegri deve sperare in una disgrazia (sportivamente, s’intende) juventina, per dare ancora un senso al campionato. Ma certamente lo scudetto passa per l’Internazionale, mi spiego: domenica 6 maggio al Meazza c’è il derbyssimo tra appunto l’Inter e il Milan, una gara attesissima per 2 grandi motivi; l’Inter vuole vincere per sperare ancora di agguantare il terzo posto, il che vuol dire la partecipazione alla Champions, ma anche il Milan vuole fare sua la gara sperando in una caduta bianconera col Cagliari. Elementare, no? Insomma, sarà un derby ad alta
tensione, sia in campo che sugli spalti. E l’arbitro designato avrà il suo grandaffare. La tribuna d’onore sarà affollata da numerose personalità. La partita verrà seguita in mezzo mondo. Financo in Cina e Giappone. All’andta vinse l’Inter 1-0 con gol del grande Milito, allenatore era Ranieri. All’ultima giornata il Milan gioca al Meazza col Novara, nel mentre la Juve riceve l’Atalanta. Non solo è battaglia per lo scudetto ma ci sono ben 4 squadre impegnate per arrivare al terzo posto, Napoli, Lazio, Udinese e Inter si “scannano” per un solo posto per la partecipazione in Champions. Chi l’ha spunterà? Difficile dirlo. Certo, i tifosi napoletani vivono fino all’ultimo col cuore in gola, sarebbe grande partecipare di nuovo alla prestigiosa competizione internazionale e De Laurentiis naturalmente farebbe immensi salti di gioia. Fatto sta che anche l’Inter ci tiene assai assai, la squadra sembrava fuorigioco finché v’era Ranieri, poi licenziato lui era arrivato un certo Stramaccione direttamente dalla squadra Primavera, ed eccola l’Inter, che recupera punti su punti fino ad arrivare nei quartieri alti. Intanto il 19 maggio saranno Chelsea e Bayern Monaco a contendersi la Champions. I tedeschi avevano eliminato il Real di Mourinho, mentre gli inglesi facevano fuori il Barcellona di Messi. Amen. Il Bayern, lo ricordiamo, andò in finale anche nel 2010 e perse 2-0 colla grande Inter con 2 gol di Milito. Allegria. Per concludere il calcio femminile. Il Napoli Carpisa Yamamay è promosso in serie A1, conquistando così una storica vittoria. Non accadeva da parecchi anni che una compagine arrivasse fino alla massima serie. Un tempo c’erano il Giugliano (con Maradona presidente onorario) e il Napoli Somma Vesuviana. Poi le 2 squadre fallirono. Un bravo quindi a tutte le ragazze del Carpisa, a Mister Marino e al presidente Carlino. Nella squadra c’è anche Rossella Vitale, sorella dell’ex giocatore del Napoli, ma nominiamo anche Pirore, bomber, poi Filippozzi, Elisa Lecce, Maria Caramia, Esposito, Longo. elio Guerriero
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SPOr T VAr i / Vela e Tennis
Ancora regate nel Golfo di Napoli
Dopo il successo di Coppa America, regate fatte nelle acque del Lungomare nel mese di aprile, anche la Velalonga ha avuto il suo momento di gloria con la gara di domenica 29 aprile sempre nel Golfo partenopeo. Massiccia la partecipazione di regatanti. Le barche in evidenza sono state Chaplin, Freya e Italia. In serata poi c’è stata la solita premiazione alla presenza del Sindaco della città contento di aver consegnato i premi ai vincitori. Interessante anche le regate dei Dinghi, piccole barche in legno, la manifestazione, organizzata dal Circolo Savoia la sera del 27 aprile aveva aperto i battenti a Piazza dei Martiri al “Villaggio ospiti” con un cocktail servito dal personale del Savoia. Non poteva mancare il presidente Dalla Vecchia che poi sul palco evidenziava che senza sponsor non si cantano messe. Giusto. Alle regate avevano partecipato quasi 40 imbarcazioni. Intanto la vela continua con la regata dei “Tre Golfi” in programma a mezzanotte dell’11 maggio con partenza dal porticciolo di Borgo Marinari. La regata continua fino al giorno 13. Alle ore 21, prima della partenza ci sarà la consueta festa con cena sulla terrazza del Circolo del Remo e della Vela Italia Santa Lucia. Il presidente del Circolo è sempre Mottola. Invece dal 17 a 20 maggio c’è la Settimana dei Tre Golfi. Il calendario delle regate è stato comunicato il 3 maggio in una conferenza stampa tenutasi al Circolo Italia, ovviamente. Ed a proposito della Coppa America, c’è da dire che Città del Gusto di via Coroglio la sera del 7 aprile ha voluto in qualche modo rendersi partecipe organizzando una serata che aveva come protagonista il Prosecco, naturalmente accompagnato da buon cibo. Molte le persone partecipanti e tra un prosecchino e l’altro si parlava anche delle regate di Coppa America.
Per il tennis, il Trofeo Napoli Cup svoltosi al Circolo di Villa Comunale a Napoli ha visto la vittoria del russo Andrey Kuznetsov che in finale batteva certo Dasnieres, francese, in 2 set. Ed Intanto De Magistris sogna di portare a Napoli la Coppa Davis. E qualcuno storce il naso. Comunque, non resta che aspettare. e.Gu.
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Sport
N. 10 del 5 Maggio 2012
Under 13, percorso netto di RAFFAELE SILVESTRI
Ancora un primo posto per il Basket Giugliano tre due nostre formazioni, l'under 15 e l'under 17, si sono qualificate alla fase finale; in particolare, quest'ultima non solo ha vinto il proprio girone a punteggio pieno, con diciotto vittorie su diciotto gare, ma ha anche vinto il doppio confronto con la G.B. Angioletti negli ottavi di finale, qualificandosi così ai quarti da imbattuta". Grande festa, dunque, al palaTecfi di via Casacelle, dove le varie formazioni giovanili hanno regalato numerose soddisfazioni,
Si conclude con l'ennesima vittoria - la quattordicesima su quattordici incontri - il campionato dei giovanissimi cestisti giuglianesi, che superano agevolmente anche il Casavatore per 67-32 e si
aggiudicano un meritatissimo primo posto. Davanti al proprio pubblico e alla stella del basket degli anni 80 e 90 Massimo Sbaragli, gli under 13 gialloblu guidati da coach Cozzolino hanno così completato il loro percorso netto proponendosi tra le formazioni favorite della fase finale. "Questa è l'ennesima dimostrazione di quanto sia buono il lavoro che stiamo facendo con i nostri giovani" commenta il presidente giuglianese Andrea D'Alterio, "e mi preme ricordare che anche al-
Punti
TECFI GIUGLIANO Secondigliano S. Antimo Villaricca Marano Melito Casavatore Cala Moresca
28 20 20 17 14 8 2 2
tempo, un roster capace di ben figurare in serie C, guidati ancora da Federico D'Addio, allenatore giovane ma molto capace, che raccoglierà i frutti dell'esperienza maturata in questa difficile stagione; ringrazio ancora una volta tutti i nostri sponsor che ci permettono di proseguire la nostra attività sportiva, molte società sono in crisi e faranno fatica ad iscriversi ai prossimi campionati, noi restiamo alla finestra ad aspettare notizie su eventuali novità, in ogni caso ci faremo trovare pronti".
Under 17
Under 15
Corso Campano, 75 - Tel. 081 8951003 - GiuGLiANO (NA) Via Casacelle, 125 - Tel. 081 8959158 - GiuGLiANO (NA)
Under 13
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cosa che purtroppo non è riuscita alla prima squadra che disputava il campionato di Divisione B Nazionale: "sapevamo che sarebbe stato un anno di assestamento, la retrocessione non ci spaventa affatto" prosegue D'Alterio, "il nostro progetto va ben oltre un singolo anno, per quanto deludente, e sappiamo che il futuro è dalla nostra parte; quest'anno abbiamo dato a tanti nostri giovani la possibilità di esprimersi in un palcoscenico nazionale, proseguiremo così mettendo in piedi, allo stesso
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Punti
r osso Maniero TECFI GIUGLIANO ischia Bkt Minucci Pozzuoli Forio N.O. Pozzuoli iniziativa Popolare Partenope
29 26 26 18 14 14 8 6 2
Punti
TECFI GIUGLIANO Casaurea Piscinola Secondigliano Pro Cangiani Virtus Vico Mugnano Cala Moresca Arzano 2001 N.P. Arzano
36 30 30 22 20 16 12 8 6 0
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