Abbi Abbè, 30 giugno 2012

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QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati

CRONACA

Arrestata la Miciona, era lei il boss del clan

Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 14 - Sabato 30 Giugno 2012

LA TRAGEDIA

Bimbo ucciso con un colpo di pistola

L’arma era detenuta regolarmente dal padre: «È stato un incidente». L’uomo è stato denunciato per omicidio colposo Una tragedia, l'unica parola per descrivere quanto accaduto giovedì scorso in via Santa Maria a Cubito. Se era evitabile, prevedibile, se sarà punibile saranno le indagini ad accertarlo. Per il momento il pm ha indagato per omicidio colposo Antonio Panico, colpevole della morte del suo stesso figlio, il piccolo Francesco, 3

anni appena. Dopo ore di interrogatorio da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano, l'uomo, che in un primo momento aveva fornito versioni vaghe e confuse, ha ammesso: «Custodivo la pistola sotto il letto, mio figlio è scivolato trascinando con se l'arma dalla quale è partito il colpo in canna».

Capa indiscussa, era lei che ordinava omicidi. Lei che incassava il pizzo. Gestiva il traffico di droga. Raffaella D'Alterio, conosciuta come "a miciona", in affari era tutt'altro che tenera. Dopo aver probabilmente commissionato la morte del marito e boss Nicola Pianese nel 2006, la donna aveva preso in mano il comando dell'organizzazione che stava già vivendo una fase di lotta interna. Viveva a Qualiano. SERVIZI a pagina 8-9-10

Anche Giugliano festeggia l’Italia

Grande gioia per la finale degli Europei, ma tra i tifosi si sono nascosti anche dei teppisti

Il cielo è azzurro sopra Varsavia. L’Italia annichilisce la Germania di Loew, grazie alla prova maiuscola dei suoi uomini più attesi, Balotelli, Buffon e soprattutto Pirlo, il migliore in campo, sovvertendo tutti i pronostici che vedevano gli azzurri a quest’ora su di un aereo che facesse ritorno a casa. SERVIZI a pagina 12 e 17 SERVIZI a pagina 6-7

TRASPORTI & MOBILITÀ

URBANISTICA

È stato presentato al Comune il nuovo calendario di interventi che migliorerà i collegamenti sul territorio di Giugliano

Lo prevede la proposta di Giunta che riduce i vincoli cimiteriali consentendo alle famiglie di avere il condono

Accorciate le distanze con Metro e periferie Salvate 300 case dall’abbattimento Prenderà avvio il 1 luglio il nuovo servizio di TPL, Trasporto pubblico locale a Giugliano. Quattro nuove linee che vanno ad aggiungersi alle due già esistenti e undici nuovi mezzi, a fronte dei sette in circolazione che saranno sostituiti. Gli attuali e fatiscenti pullman faranno spazio a mini bus dotati di comfort necessari quali ad esempio impianti di climatizzazione e saranno agevoli per percorrere le vie del centro storico. SERVIZIO a pagina 11

SPORT & SOCIETÀ

SERVIZIO a pagina 5




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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

L’opinione

Se San Giuliano fa gli occhi a mandorla di MARCO ARAGNO

Lo ammetto: era uno dei miei rifugi preferiti. Quando avevo bisogno di placare la mia astinenza da lettura, salivo in sella al mio 125 “sgarrupato” e mi tuffavo a Via Mario Pirozzi. Ai piedi del vecchio liceo De Carlo, lungo il confine fra Giugliano e Villaricca, l’Edicolé Mondadori mi annunciava con la sua inconfondibile cartellonistica verde che c’era un ritrovo per i lettori compulsivi, un angolo di provincia nel giro di venti chilometri dove

Edicolé lascia spazio a prodotti made in Cina per giuglianesi dissanguati dalla crisi economica noi drogati della lettura potevamo procurarci i nostri trip a base di libri. Così potevo far finta per un po’ di ritrovarmi in uno di quei luminosissimi bookstore del centro di Napoli o di Milano che ho sempre sognato di avere sotto casa. I miei acidi erano i racconti di Borges; la mia marijuana i volumetti di poesia novecentesca; la mia cocaina i saggi della Scuola di Francoforte. In quel piccolo tempio del piacere intellettuale, non potevo fare a meno di onorare i riti consacrati alla librofilia: passeggiare fra gli scaffali, estrarre alcuni volumi, aprirli come delle piccole bibbie, leggere qualche frase a caso. L’overdose libresca durava a lungo, finché una gentile commessa non mi risvegliava bruscamente dalla visione lisergica per annunciarmi l’ora della chiusura. Incalzato dalla fretta, non mi restava che fare la mia scelta fra i titoli che mi danzavano davanti agli occhi, acquistarne uno e portarlo a casa come una reliquia. Da generoso devoto di solito lasciavo la cassa con almeno un paio di volumi acquistati. Si può dire che un pezzo di Edicolé sopravviva fra le pareti di casa mia. Quel piccolo mi-

racolo a cui ho personalmente partecipato dal 2005 al 2011 si è dissolto nell’incubo della crisi. I millenni di letteratura che appesantivano gli scaffali del locale hanno lasciato il posto a magliette e soprabiti prodotti a basso costo che hanno viaggiato dentro container dall’Estremo Oriente. Al posto di copertine plastificate, adesso alcuni manichini mi guardano sinistramente dalle vetrine di quello che è diventato un negozio di abbigliamento. I libri non sono stati bruciati per volontà di un’entità dispotica, come accadeva in Fahrenheit 451, ma sono stati semplicemente rimpiazzati con fibre e tessuti sintetici per effetto delle imprevedibili leggi di mercato. Se provo a pensarci, in questo fazzoletto di periferia occidentale, i cambiamenti ci hanno sempre raggiunti di riflesso, ce li hanno imposti da fuori. Come i centri commerciali a ridosso dell’asse mediano, ammassati fra i vecchi campi agricoli e le baraccopoli dei rom, o il McDonald’s sorto lungo la circonvallazione esterna, destinato ad improbabili automobilisti di passaggio. L’americanizzazione degli ultimi decenni si è compiuta confondendosi con i

riti autoctoni, le tradizioni semi-millenarie della Madonna Della Pace, i rumorosi festeggiamenti del Santo Patrono. Un puzzle culturale dai contorni incerti, che ha prodotto immagini deformate di un post-modernismo in salsa provinciale, come la diretta televisiva del Volo dell’Angelo trasmessa dalla rete televisiva locale. Ora è la crisi economica a pioverci addosso, congiunta al sinocentrismo che sta ridisegnando gli assetti geopolitici del Pianeta. I negozi a Giugliano chiudono i battenti, i cinesi penetrano nel tessuto economico locale, stipulano accordi con la criminalità organizzata. Un flusso di cambiamenti che ti ritrovi davanti, senza neanche accorgertenene, mentre passeggi per caso a via Mario Pirozzi. In un giorno qualunque il bookstore che aspetti di trovarti all’angolo ha preso la strana forma di un negozio cinese. Venderà abiti a basso costo ai giuglianesi dissanguati dalla crisi. Pezze al posto di libri. Questo è il prezzo del cambiamento globale. Questo lo spread fra un passato confuso e un presente che non ci appartiene.


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

Assetto del territorio

Case troppo vicino al cimitero? Ora si potrà sanare l’abuso edilizio di TONIA LIMATOLA

Lo consentirà una proposta della giunta, che abbassa il vincolo, da discutere nel prossimo Consiglio comunale

Diario di bordo

Dallo scranno al busto di marmo

Essere stati eletti a furor di popolo, aver avuto almeno un avviso di garanzia, aver inaugurato un paio di opere importanti non sono cose sufficienti per essere ricordati dalle generazioni future come politici illuminati. Come si fa, allora? C’è un altro modo per accrescere il prestigio di un politico: è necessario che il soggetto in questione si guadagni il diritto ad avere un monumento in città. Dove? Magari all’ingresso del cimitero, lungo il viale alberato, con tanto di targa e menzione d’onore e, se va tutto bene, anche la possibilità di avere davanti ogni giorno un codazzo di pellegrini a caccia di grazie, anche da morto. Sarebbe il sogno di tutti. E così, ora che il cimitero di via Verdi è un cantiere aperto, si pone la questione di destinare, oltre a quello per i sindaci, anche uno spazio ai cosiddetti uomini illustri di Giugliano. Per tenere sotto occhio, in pratica, che anche questa città ha dato i natali a professionisti, poeti, pittori, scrittori di spessore. Qualche presuntuoso starà facendo gli scongiuri, ma non si preoccupi: sotto quest’etichetta potrebbe finirci chiunque. Il criterio per l’assegnazione del diritto, infatti, è ancora tutto da stabilire. Così davanti agli occhi del politico di professione, si apre un nuovo scenario: per diventare immortali, si desidera avere un busto al cimitero della propria città. Perché? Perché tutti sogniamo di essere ricordati dalle generazioni future, di non essere abbandonati all’oblio della società in cui crediamo di aver ricoperto un ruolo. E nella civiltà dell’immagine, si punta a restare presenti. Da santino elettorale a faccia di… pietra scolpita, in pratica. t.l.

Case abusive vicino al cimitero? Potrebbero essere condonate grazie alla proposta della giunta che sarà sottoposta prossimamente al Consiglio comunale. Il provvedimento è di quelli che – in piena campagna elettorale per le prossime amministrative- farà molto discutere e riguarda oltre trecento famiglie, in attesa della valutazione della loro richiesta di condono avanzata, ovviamente, nei termini e che aspetta ancora di essere valutata positivamente. In una città col record degli abusi edilizi e con un carico da novanta per l’inchiesta “mattone selvaggio” della Procura della Repubblica, che nel 2008 ha portato all’arresto di 38 persone (tra cui 23 vigili urbani), pensare a salvare il salvabile sembra l’atteggiamento adottato dell’amministrazione di centrodestra. La riflessione è facile: gli abbattimenti sono molto costosi e in città restano da eseguire da anni quasi mille ordinanze di sgombero e demolizione. Facile anche immaginare la coda polemica dell’opposizione, che si ritrova a contestare i numerosi inter-

venti di urbanistica messi in campo negli ultimi mesi di mandato. Facilissimo, poi, pensare al gradimento del popolo degli abusivi come a un riscontro ellettorale. Ma cosa prevede la proposta di giunta? Poiché si esclude che l’area cimiteriale possa essere ulteriormente ampliata (in vista ci sarebbe un progetto per una nuova area sulla fascia costiera), l’amministrazione comunale pensa a ridurre il vincolo per l’edilizia da duecento a cinquanta metri di distanza dal cimitero. In pratica, così 300 famiglie e decine di locali commerciali potrebbero diventare beneficiari del condono e sanare l'abuso edilizio. Per negozi e scuole private, poi, sarebbe l’occasione per ottenere finalmente il certificato di agibilità. Ieri la discussione nella giunta Pianese, e l’invio degli atti all’Asl per il parere sanitario per questioni di igiene pubblica. Dopodichè gli atti arriveranno in discussione del Consiglio comunale prima di diventare esecutivi. Intanto, l'area cimiteriale è un cantiere aperto. Gli operai della ditta

vincitrice dell’appalto stanno realizzando il muro di cinta che ingloberà vecchia e nuova area, consentendo la creazione di nuovi spazi per loculi e cappelle gentilizie. “È stato già pubblicato un bando per altre ventotto cappelledice Antonio Dell’Aquila, capogruppo Pdl e delegato sul progetto dal sindaco Pianese - Mentre altre venti saranno messe a bando entro l'anno”. Sono partiti anche i lavori per la realizzazione di duecento nuovi loculi. Da risolvere la questione della sicurezza: l’area cimiteriale è soggetta a continui raid notturni, durante i quali vengono asportate le fioriere. Il nuovo progetto, intanto, prevede anche l’assegnazione di nuovi spazi per i busti di marmo che, oltre ai sindaci, potrebbero essere dedicati anche agli uomini illustri.


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Cronaca

N. 14 del 30 Giugno 2012

La tragedia

Bimbo ucciso con un colpo di pistola, padre denunciato per omicidio colposo aggravato di MONICA D’AMBROSIO

Una tragedia, l'unica parola per descrivere quanto accaduto giovedì scorso in via Santa Maria a Cubito. Se era evitabile, prevedibile, se sarà punibile saranno le indagini ad accertarlo. Per il momento il pm ha indagato per omicidio colposo Antonio Panico, colpevole della morte del suo stesso figlio, il piccolo Francesco, 3 anni appena. Dopo ore di interrogatorio da parte dei carabinieri della compagnia di Giugliano, l'uomo, che in un primo momento aveva fornito versioni vaghe e confuse, ha ammesso: «Custodivo la pistola sotto il letto, mio figlio è scivolato trascinando con se l'arma dalla quale è partito il colpo in canna». Colpo che ha attraversato il corpicino di Francesco danneggiandogli milza, fegato e pancreas. Disperata ma inutile la corsa in ospedale, il San Giuliano dove Francesco è

L’uomo si difende: «Avevo la pistola vicino a me per proteggere la mia famiglia dai ladri»

morto pochi minuti dopo l'arrivo, poco prima delle 8. È orrore per i genitori di quella innocente crea-

Il reportage

Incredulità e sgomento nel quartiere periferico di via Santa Maria a Cubito

Sulla vicenda si registrano gli interventi dei parroci e della gente comune. Nessuno si sente di giudicare il papà del piccolo

Regna un silenzio commovente in via Santa Maria a Cubito. Nessuno si esprime sulla vicenda di giovedì mattina, dove è un innocente di tre anni a perdere la vita. Poche le attività commerciali site sulla strada che collega la zona industriale con il centro cittadino. Occhi lucidi per i meccanici dell’officina che, dalle prime ore del mattino, hanno vissuto il dramma di chi Francesco lo conosceva. «Un bambino vivace - dice un giovane che lavora nello stabilimento - Molto spesso giocava all’interno del cortile del nostro esercizio. Giuseppe Panico è una persona dal cuore buono, seguiva il suo figliolo passo dopo passo, così come solo un padre innamorato di suo figlio può e sa fare». A causa dei singhiozzi l’altro meccanico non riesce a pronunciarsi in nessun commento ed tra le lacrime dice: «So solo che Francesco non lo vedrò più gironzolare qui con la sua tenerezza ed allegria». La tragedia si è consumata al primo piano della palazzina dove c’è lo stabilimento. Nessun vicino di casa a commentare. Un deserto nell’isolato che sorge a pochi passi dal centro commerciale Auchan e neppure il caldo estivo fa aprire le finestre delle abitazioni limitrofe. Accanto all’edificio c’è un autosalone, ma nessuno conosce bene la famiglia Panico. «Sicuramente è un atto di leggerezza - dichiara il proprietario di un’attività collocata poco più avanti all’abitazione - Non si è trattata di pura fatalità, perché quando si è in possesso di un’arma, si deve essere certi di non provocare danni a nessuno. Alcune distrazioni, non perdonano. Anche io sono padre. Immagino come possa sentirsi adesso l’uomo, ma il sen-

so di colpa non riporterà in vita quell’angelo di soli tre anni». Tanta la rabbia nelle parole del gestore di un altro esercizio commerciale. «Non voglio esprimere giudizi su persone che non conosco, ma nessuna anima innocente può perdere la vita in questo modo. Adesso la giustizia dovrà fare il suo corso e punire la negligenza di chi è coinvolto in una tale tragedia». La famiglia Panico non è molto conosciuta in quella zona. Secondo alcuni testimoni pare che, l’abitazione in cui vivono da anni, non fosse di loro proprietà, molto probabilmente del sindaco di Qualiano. «Salvatore Onofaro dice un signore - sicuramente ha coscienza di mettere in casa propria delle brave persone. Quindi non credo che Giuseppe Panico sia un genitore scellerato». La notizia ha scosso tutta la città. «È un dramma enorme che sconvolge la famiglia dice il sindaco Giovanni Pianese - È certamente un fatto accidentale, ma anche di leggerezza. Credo che Giuseppe Panico non avesse alcuna intenzione di danneggiare suo figlio. La norma dice che qualsiasi tipo di arma vada tenuta smontata e in cassetta, in sicurezza. Tale superficialità ha determinato una tragedia che, purtroppo, avrà nel tempo ripercussioni psicologiche sui genitori». «Non è giusto che per la superficialità degli adulti ci rimetta l’innocenza dei bambini - dice padre Tommaso D’ausilio della Chiesa di San Pio X - Francesco non doveva andare via in questo modo, ma il padre celeste lo ha già accolto tra le sue braccia». Barbara Donisi

tura e per la sorellina di poco più grande. I riflettori della stampa nazionale puntano per tutta la giornata sugli sviluppi della vicenda a caccia del responsabile. Una morte assurda e per molti, evitabile quasi che quell'uomo, padre da almeno sei anni, da tutti descritto come attento e premuroso, in un'afosa mattina di fine giugno potesse prevedibilmente trasformarsi in un infanticida. Di sicuro discutibile il fatto che in casa i carabinieri gli abbiano trovato due armi (regolarmente detenute), certamente biasimabile il fatto che non le custodisse come legge prescrive, ma queste sono le uniche colpe che l'uomo dovrebbe pagare, per le altre, laddove ve ne fissero, di sicuro sta già pagando come padre e marito della donna che da oltre un anno usciva da casa ogni giorno per assicurare un tetto ed un piatto alla sua famiglia, da quando cioè il marito aveva perso il suo lavoro da idraulico. Insomma una situazione difficile da giovedì aggravata da una terribile tragedia che ha sconvolto un'intera città e riaperto il dibattito sulle

facili concessioni di porti d'arma, specie in un territorio giungla, dove spesso l'unica giustizia assicurata è quella che ci facciamo da soli. Anche l' indagato aveva timidamente provato a spiegare: «Avevo la pistola vicino perché recentemente bande criminali hanno rapinato fin dentro casa, alcune famiglie in zona».


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

Il contesto sociale

Quartiere di frontiera al confine con Qualiano, tra degrado ambientale e campi rom abusivi di BARBARA DONISI

Una zona degradata e abbandonata quella dove sorge la palazzina dove vive la famiglia Panico. Un luogo sotto il tiro di atti delin-

La tragedia si è consumata in un’area soggetta a saccheggi, rapine e furti. Il racconto dei residenti quenziali. Un’area soggetta a saccheggi, rapine, furti di extracomunitari, ma soprattutto di Rom stan-

Dolore nella parrocchia Stella Maris

I fedeli pregano per la famiglia distrutta dal drammatico lutto

I funerali si svolgeranno presso la parrocchia di Ponte Riccio, probabilmente sabato

«Nessuno può puntare il dito la preoccupazione ora è che ci si impegni ed unisca per la sua ripresa. Ecco perché credo sia fondamentale il sostegno di esperti» Ancora chiuse le finestre dell’abitazione di casa del piccolo Francesco. Sono aperte, invece, le serrande dell’officina meccanica, dove nessuno pare, però, avvicinarsi. Sembra che ci siano persino pochi automobilisti a percorrere la strada. Intorno tutto sembra deserto. Intanto, la città di Giugliano si stringe al dolore dei coniugi Panico. Giuseppe è giuglianese, eppure, in pochi lo conoscono. «Una famiglia riservata – dice il commerciante di un’attività poco distante dall’abitazione – Tutti i buoni genitori, consapevoli del proprio ruolo di tutori, fanno sacrifici per assicurare il meglio ai propri figli». «Anche loro li facevano - dichiara un altro esercente - e forse, il signor Panico, attraversava un periodo particolare. Aveva perso il lavoro, ma aiutava sua moglie, spesso fuori per turni, perché in qualche modo l’affitto e le bollette dovevano essere pagate. Eviterei di esprimere giudizi contro qualcuno che dona se stesso per l’amore della propria famiglia».

Qualcuno in città considera la triste vicenda come pura fatalità, altri, invece, non si astengono da pesanti accuse nei confronti di un uomo, padre e marito, distrutto dal dolore. «Leggerezza e superficialità. Poco senso di responsabilità – dichiarano alcuni anziani del centro storico – Un papà non può avere in casa una pistola e lasciarla incustodita». Ma le armi non erano una passione per Giuseppe Panico. «Aveva alcune fobie e molte ansie» - dicono alcuni. La zona in cui abita, non è tra le migliori della città. La palazzina è ubicata non molto lontano dai campi Rom. Un rischio costante per i residenti del posto. Paura, tensioni e, forse, una estrema sensibilità avrebbero portato, l’uomo al possesso di quell’arma, che ha causato la morte «dell’angelo bianco», così come lo chiama qualcuno. Conforto e vicinanza alla famiglia da parte delle comunità religiose dell’intera città. In preghiera tutti i devoti. Molto probabilmente il funerale sarà celebrato sabato presso la parrocchia di San Matteo Apostolo “Stella Maris”, frequentata dai coniugi. Nel pomeriggio di venerdì, Don Luigi Pugliese li avrebbe incontrati. «Adesso Giuseppe vivrà con un senso di colpa indefinito. E, purtroppo, questo tormento lo accompagnerà, per tutta la vita. Nessuna parola umana può aiutare a sollevare chi vive una tragedia come quella dei Panico – dice il sacerdote – La preghiera è la fede sono le uniche armi. Il gesto di distrazione o leggerezza, così come dicono in giro, non è in ogni caso giudicabile. Nessuno può puntare il dito. Dio non giudica, non vedo perché dovrebbe farlo l’uomo. A livello psicologico Giuseppe è una persona distrutta, e la preoccupazione ora è che ci si impegni ed unisca per la sua ripresa. Ecco perché credo sia fondamentale il sostegno di esperti». Giuliano Russo

ziati nei dintorni. «Hanno trovato l’America - dice un commericante di via Santa Maria a Cubito – Non hanno capito che qui siamo a Giugliano. Ci circondano e, oltre il danno, pure la beffa! Non solo vivono qui, ma ci rovinano! Molti di noi se li trovano nelle proprie abitazioni! È paradossale accusare quanti, per sicurezza, si dotano di pistole e le custodiscono in casa». La paura, il timore di difendere la propria famiglia, avrebbe portato Giuseppe Panico a conservare una pistola. «L’ansia di dormire con un’arma carica a portata di mano - dice un giovane che conosce bene quei luoghi - potrebbe essere dettata dal timore di vivere dei pericoli quotidiani. La poca sicurezza delle autorità competenti, forse, porta a tutelarsi in maniera autonoma. Ricordo che circa quindici giorni fa - continua il ragazzo sono state ritrovate armi, munizioni illegali e banconote contraffatte. Un totale di 150mila euro, nascosti in un casolare abbandonato, a metà tra l’area del mercato ortofrutticolo e la palazzina dove viveva il bambino con la sua fami-

glia. In questa zona manca ogni forma di controllo e vigilanza». Lungo via Santa Maria a Cubito si registrano quotidianamente roghi tossici, incendi di automobili. Chi percorre l’Asse Mediano o la Circumvallazione esterna si accorge della trascuratezza. «Si vedono sempre i fumi neri - dice un giovane che lavora in quella zona - vengono bruciati rifiuti nel Parco Commerciale Auchan, dove c’è un campo rom, sia nei pressi del mercato ortofrutticolo o ancora nel Polo industriale Asi». E mentre il cielo si colora di grigio e nero a causa delle esalazioni tossiche, altri scempi vengono compiuti dai cosiddetti “mercatari” dell’usato. Ogni domenica dalle sei del mattino in poi, parte la caccia all’affare, ma secondo alcuni giuglianesi, il mercato delle pulci, che raccoglie un notevole numero di persone, attirerebbe solo per l’affare dell’illecito. Il tutto si colloca ancora una volta nei pressi dell’abitazione della famiglia Panico. «Qui non solo respiriamo sostanze dannose -dice una signora - ma vediamo compiere sotto i nostri occhi ogni forma di azione amorale».


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Cronaca

N. 14 del 30 Giugno 2012

Maxioperazione dei carabinieri a Qualiano. Presa la boss e i suoi fedelissimi. Disarticolato un intero clan

Arresti e sequestri, la Dda scrive la fine Lusso smodato e violenza senza limiti: la lady camorra decideva di vita o morte, di MONICA D’AMBROSIO

Capa indiscussa, era lei che ordinava omicidi. Lei che incassava il pizzo. Gestiva il traffico di droga. Raffaella D'Alterio, conosciuta come "a miciona", in affari era tutt'altro che tenera. Dopo aver probabilmente commissionato la morte del marito e boss Nicola Pianese nel 2006, la donna aveva preso in mano il comando dell'organizzazione che stava già vivendo una fase di lotta interna. Lei, 50 anni, con al fianco la convivente Fortuna Iovinelli, detta "a masculona", ha condotto la guerra che negli ultimi due anni ha visto i Pianese-

D'Alterio contrapposti ai De Rosa. E lei è stata anche la punta di diamante dei 66 arresti effettuati dai carabinieri del gruppo di Castello di Cisterna in provincia di Napoli. D'Alterio gestiva un vero e proprio impero. Nell'operazione sono stati sequestrati beni per 10 milioni di euro: sette società, otto appartamenti, 87 tra auto e moto e 35 conto correnti bancari. Nelle pagine dell'ordinanza di custodia cautelare spunta anche una Ferrari 360 Modena con tanto di targa d'oro che la figlia di Raffaella, Costanza, aveva regalato al fidanzato. Costanza Pianese però, non si limitava solo a spendere i soldi che arrivavano dalle attività del clan. Se-

Le intercettazioni

Sei anni di reggenza tra estorsioni, complotti e agguati

Nell’ordinanza di carcerazione alcuni episodi fondamentali per ricostruire ruoli e alleanze all’interno della pericolosa cosca qualianese

L’agguato alla Miciona È un collaboratore di giustizia, uno dei responsabili dell’omicidio Landi, Rosario Solmonte a spiegare ai pm chi è Raffaella D’Alterio. A Muciona è considerata a Qualiano come il boss insieme al fratello Bruno, è la vedova di NICOLA O MUSSUTO, il cui omicidio è stato commissionato da lei. È la madre di Nicola detto NICOLINO, ha anche una figlia di cui non ricordo il nome. Il fratello Bruno è stato denunziato da Ciro PIANESE insieme ad altri cinque o sei esponenti del loro clan, ossia il clan PIANESE. Poi Solmonte parla della decisione di ammazzarla. All’inizio essendo una donna Gennaro e Ciro avevano paura che il figlio della Muciona potesse vendicarsi facendo ammazzare o la moglie di Paride De ROSA o la moglie o i figli di Gennaro; in seguito si convinsero a fare questo omicidio perché era la muciona quella che aveva i soldi e quindi bisognava uccidere lei. Gennaro mi chiamò e mi disse che avevano preso la decisione di uccidere la muciona e che avevano avuto l’ok anche dal carcere cioè da Paride De Rosa. Poi il collaboratore racconta l’episodio dell’agguato contro la boss ...Decidemmo che Ciro, Peppe e Salvatore avrebbero fatto da specchietti e precisamente decidemmo che Salvatore si sarebbe posizionato vicino alle palazzine ossia nei pressi della abitazione della Muciona, anche perché la moglie di Barbetta faceva le pulizia dalla muciona e quindi la sua presenza non avrebbe insospettito, Ciro invece sarebbe andato in giro per Qualiano a controllare la presenza delle forze dell’ordine facendo una specie di ronda, mentre Peppe si sarebbe dovuto posizionare vicino al supermercato di Iannone. Loro fecero lo specchietto secondo questo schema per tre o quattro giorni però noi non riuscimmo ad intervenire con le loro

segnalazioni perché eravamo a casa di Gennaro ad attendere il segnale ed impiegammo troppo tempo per intervenire; dopo qualche giorno cambiammo organizzazione perché Peppe ci propose di posizionarci armati a casa sua, in modo da essere più vicini per intervenire… Intorno alle ore 13, 13 e 30 Ciro mi chiamò sul telefono cellulare che avevamo comprato per quella occasione e mi fece capire che aveva localizzato la Muciona e potevamo intervenire. In particolare ricordo che mi disse che stava facendo la spesa in macelleria, facendomi capire che si trovava nella macelleria che si trova di fronte a dove abita la muciona e mi disse anche che c’era la panda nera della Muciona. Io presi immediatamente la mitraglietta mi misi il cappuccio del giubbino in testa e Salvatore il casco nero integrale ed una pistola cal. 9x21 e partimmo subito. Salvatore dallo specchietto vide la Muciona e me la indicò, io gli dissi di andarle addosso con il motorino ma lui si fermò di fronte a lei. Mentre lei stava aprendo la portiera della macchina per entrare io alzai la mitraglietta e sparai ma non uscì la raffica ma solo colpi singoli, il primo andò dritto nel muro, e lei fuggì verso sinistra, io continuai a sparare altri colpi credo almeno sei, uno dei quali credo l’ha attinta alla spalla. Lei si rifugiò in un negozio vicino e noi scappammo, ricordo che io dissi a Salvatore di avvicinarsi a lei in modo da potere continuare a sparare ma Salvatore preferì scappare.

I figli del boss Insieme alla madre, un ruolo di prim’ordine nel clan ce l’aveva anche Nicola o Piccirillo, figlio del defunto boss e la sorella Costanza. Uno stralcio delle loro conversazioni telefoniche è fondamentale per capire quale fosse la gestione del patrimonio familiare da parte dei figli di “O Mussuto”. In particolare, da una telefonata emerge che Pianese Costanza ha litigato con la madre, D’Alterio Raffaela, in quanto ella è stata in viaggio con il suo fidanzato, Musel-

la Eduardo, ed ha speso moltissimi soldi comprandosi addirittura una pelliccia di visone griffata “Jo Galiani”. Alle doglianze di D’Alterio Raffaela nei confronti della figlia Costanza si associa anche Nicola Pianese il quale contesta alla sorella il fatto di spendere molti soldi ed è sintomatica la sua frase esternata alla fidanzata Fabiana parlando della sorella Costanza ed anche degli altri componenti della famiglia, che conferma come questi ultimi vivano esclusivamente di proventi illeciti; infatti Pianese Nicola Raffaele dice testualmente: “…meno male che io non spendo come loro, altrimenti in tre giorni dovrei andare a lavorare qua…”. In questa stessa telefonata Pianese Nicola, discorrendo con la fidanzata Fabiana sempre del tenore di vita tenuto dalla sorella Costanza, dice che quest’ultima, in occasione del compleanno del fidanzato (Musella Edoardo), gli ha regalato una Ferrari 360 Modena, spendendo € 3.500 per targarla proprio con il numero che indica il modello della macchina e che ha chiesto a lui il favore di interessarsi per il ritiro della stessa presso il concessionario l’indomani mattina. Pianese Nicola manifesta a Fabiana la sua disapprovazione per questo regalo, precisando che, a seguito della contestazione fatta alla sorella Costanza, evidentemente per il valore del regalo, Costanza testualmente gli ha risposto: “non ti preoccupare” …omissis… “si vede che babbo mi ha rimasto bene (ndr. intende economicamente)”, facendo chiaramente riferimento ai proventi illeciti realizzati dal defunto padre, Pianese Nicola “o’ mussut’”, nel periodo in cui lo stesso era a capo del clan “Pianese”.

“Un regalo per i carcerati” Fondamentali ai fini della costruzione dell’impianto accusatorio, una serie di testimonianza rese da alcune delle numerose vittime delle estorsioni da parte degli affiliati al clan. Da quando sono presente io al negozio, queste persone si sono presentate un paio

di volte a chiedere i soldi, in particolare chiedevano un regalo per i carcerati, tale episodio è avvenuto circa due tre anni fa, ricordo che il periodo era prima della morte di Armanduccio o scarpariello. Ricordo che vennero ragazzi giovani e sempre diversi tra loro che chiedevano un contributo per i carcerati non indicavano per quale clan venivano. Tali richieste sono iniziate dopo la morte di Nicola Pianese o Mussut, prima di allora non avevo avuto mai nessuna richiesta. In particolare nel periodo delle feste natalizie del 2006, si presentarono da me alcune persone, le quali mi invitarono ad uscire fuori dal negozio e mi portarono nella traversa adiacente al mio negozio le persone mi dissero che da quel momento in poi dovevo pagare a mò di estorsione tre rate l’anno, però chiedevano una somma tre volte l’anno sui tre negozi che avevamo su Qualiano. Riferì loro che se era così era meglio che chiudevo il negozio. Nello stesso periodo, vennero da me delle persone a riscuotere i soldi e diedi loro, la somma € 500,00, quei soldi mi furono mandati indietro e mi dissero che potevo comprarmi le sigarette con quei soldi. Quindi per stare tranquillo il giorno dopo gli mandai 1000,00 € . Tale scambio avvenne in questo modo, arrivò un ragazzo davanti al mio negozio su uno scooter e mi disse “HAI QUALCOSA PER ME” ed io gli diedi la somma di € 1000,00. Successivamente non ho più pagato, ma l’estorsione mi è stata comunque fatta in quanto venivano presso il mio negozio e acquistavano merce pretendendo uno sconto che si aggirava intorno al 40%. Tale sconto veniva da me fatto immediatamente per stare tranquillo, quindi alla fine era comunque un’estorsione. Al mio negozio venivano tutti quelli del clan di Qualiano, tra questi in particolare, le figlie del Mussuto Caterina e Costanza e la moglie, poi Armanduccio ’o scarpariello, e l’amica della Muciona chiamata la mascuolona che veniva insieme alla Muciuona. A questi ho venduto vestiti sotto costo a mo di estorsione, in poche parole per stare tranquillo e non pagare l’estorsione sui tre negozi che avevo a Qualiano.


Cronaca

della storia del clan Pianese alleanze e strategie condo gli investigatori, era lei a occuparsi in prima persona delle estorsioni, ritirando il denaro negli esercizi commerciali. Tutto girava intorno a mamma e figlia, solo loro potevano decidere chi doveva vivere e chi doveva morire, e sceglievano con chi e quando fare affari. Sicuri alleati da sempre secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, erano i "Mallardo" di Giugliano e i "Bidognetti" e "Schiavone" di Casal di Principe. I 66 arrestati sono ora tutti accusati di associazione camorristica e a delinquere, spaccio di droga, estorsione, detenzione illegale di armi, ricettazione e spendita di banconote false.

In sei anni la scalata ai vertici della cosca ed il controllo degli affari tra estorsioni, traffici di droga e omicidi

Ordinò la morte del marito per assumerne il ruolo di boss Durante la carcerazione di Nicola Pianese, a Miciona si alleò col suo amante pianificando l’omicidio del coniuge

Fino al 2006 unico reggente era stato Nicola Pianese, poi l’omicidio della primula rossa e la stagione di sangue

Dalla morte del boss fino agli ultimi arresti: la storia di un clan costola dei Mallardo

Lady camorra si era ripresa il territorio dopo la disarticolazione ad opera dei carabinieri della fazione avversa

Un paese di commercianti e piccoli imprenditori, un comune cuscinetto tra la Giugliano dei Mallardo e la provincia casertana, feudo dei Casalesi di Francesco Bidognetti. Un angolo di provincia dove ogni attività illecita è sempre stata gestita da un capo, unico ed indiscusso fino al suo arresto e poi omicidio: Nicola Pianese detto “O mussuto”, morì nel settembre del 2006, pochi mesi dopo la sua scarcerazione. Aveva scontato una condanna per gioco d’azzardo, armi, droga, ma mentre pagava il suo contro alla giustizia, fuori dal carcere il suo più intimo e fedele alleato, assieme alla moglie, madre dei suoi tre figli, ne pianificava la morte. Un’ipotesi investigativa dalla quale prende spunto l’intera indagine sulla stagione di sangue inaugurata dalla morte del boss. Il clan decapitato, era oramai un clan diviso in due fazioni. Da un lato, la vedova ed il suo amante, dall’altro gli uomini rimasti fedeli a Nicola Pianese, guidati da Paride De Rosa, a sua volta con mire egemoniche. La risposta all’omicidio del boss, fu l’esecuzione plateale del suo traditore. Pasquale Russo fu il secondo a morire. Seguirono in un botta e risposta cruento e spietato, ferimenti, agguati, latitanze. A morire sotto i colpi del fuoco rivale, Carmine Starace, Antonio Sarappa. Poi ancora spedizioni, arresti e pentimenti. I carabinieri, quelli del gruppo di Castello di Cisterna e i colleghi della compagnia di Giugliano, non hanno mai abbassato la guardia eseguendo oltre 50

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arresti tra il 2006 ed il 2011. Ma la faida non si è mai fermata con agguati pianificati, alcuni riusciti altri invece clamorosamente falliti. Fallì ad esempio, sul finire del 2008 quello a Fortuna Iovinella, intima amica della boss. Dei sicari spararono ferendo la donna al volto senza per questo ucciderla. Poche settimane dopo, il commando della fazione De Rosa, tornò in azione, ma stavolta per ammazzare proprio lady camorra. Un agguato studiato nei dettagli, ma anche in questi caso fallito, i proiettili esplosi contro la reggente la ferirono solo di striscio. Una spedizione che inasprì ulteriormente i rapporti e le ostilità tra fazioni. A farne le spese la più giovane ma anche ultima vittima della mattanza, Stefano Falco, assassinato nel marzo del 2009 da chi riteneva che il giovane avesse tradito la frangia d’appartenenza, quella che lo aveva avviato alla carriera criminale, per allearsi con la vedova Pianese. Qualche settimana fa condanne esemplari sono state inflitte ai mandanti ed esecutori di quell’omicidio che fu l’ultimo prima che Raffaella D’Alterio rimanesse sola alla guida degli affari illeciti sul territorio d’origine, almeno fino all’operazione di ieri con la quale le forze inquirenti hanno disarticolato il clan che intanto aveva rinsaldato affari e alleanze su un territorio povero di difese e liberato solo grazie al lavoro delle forze inquirenti con le quali mai nessuna vittima ha in questi anni collaborato.

Durante la detenzione del marito, si alleò col braccio destro di questi che divenne il suo amante e col quale pianificò l’eliminazione del coniuge e l’ascesa ai vertici della potente famiglia criminale che, col placet dei Mallardo, i cugini alleati di Giugliano, gestiva il traffico delle estorsioni e l’affare droga a Qualiano. Nel 2006 Nicola Pianese detto “o Mussuto” viene ammazzato, mesi dopo però morirà sotto una raffica di proiettili anche il presunto amante della vedova Pianese, Pasquale Russo, assassinato in seno alla mattanza criminale che scaturì dalla morte del boss. Nel giro di appena due anni Raffaella D’Alterio, era riuscita ad ascendere ai vertici del clan ribattezzato col suo cognome, e, negli ultimi due anni, grazie anche alla disarticolazione della fazione avversa alla sua, quella capeggiata dai fedelissimi del defunto boss, a riprendere il controllo delle attività illecite sul territorio. Lady camorra a Qualiano secondo l’antimafia napoletana, dettava regole, scriveva sentenze di morte, stilava l’elenco delle vittime delle attività estorsive, ordinava esecuzioni, vendette, gestiva gli affari assieme ai suoi più stretti congiunti, il fratello ed i tre figli, finiti in carcere con lei durante il blitz di ieri. Ci sono voluti anni prima di arrivare a scrivere l’ultima pagina della storia di un clan che aveva saputo stringere alleanze strategiche e ritagliarsi un ruolo di prim’ordine nel novero delle famiglie criminali che tengono sotto tiro l’area a nord di Napoli. Prima dell’ultima operazione l’astuzia della boss e la fitta rete di protezioni di cui godeva, avevano ostacolato l’attività degli inquirenti tanto che Raffaella D’Alterio, da anni reggente riconosciuta del clan, prima dell’arresto di pochi giorni fa aveva una fedina penale macchiata solo da una piccola accusa di furto d’energia elettrica. Con lei in galera anche i figli, eredi ed aspiranti legittimi alla carica di boss ma protagonisti assieme alla madre dell’epilogo di una storia di camorra nata come appendice di quella del clan Mallardo di Giugliano, clan che potrebbe ora star guardando a quel che è appena accaduto nel vicino comune di Qualiano e aspirando a riconquistare il controllo del territorio appena liberato dalla potente e alleata boss.


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Cronaca

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Scacco alla camorra

La “Miciona” finisce in gabbia di ANTONIO D’ANGELO

Colpo alla malavita organizzata. È finita in galera Raffaella D’Alterio, meglio conosciuta come “la Miciona”, che reggeva, secondo gli inquirenti, il clan Pianese dall’omicidio del marito, detto “ ‘O Mussuto”, risalente al 14 settembre del 2006. L’operazione si è svolta all’alba, quando la donna nella sua abitazione di via Di Vittorio è stata colta di sorpresa dai Carabinieri del Gruppo Castello di Cisterna, sotto la direzione del capitano Piroddi della Compagnia di Giugliano. In manette con lei sono finiti anche sua figlia Costanza Pianese e un suo vicino Ciro De Carlo, assieme a 66 affiliati. Estorsioni, associazione a delinquere, reati di armi e usura i capi di accusa contro la donna che fino ad oggi non era mai finita in galera. Sono stati sottoposti a sequestro beni immobili (il bar Giotto in via Campana, concessionarie di auto, supermercati, abitazioni e un autolavaggio), per un valore che si aggira attorno ai 40 milioni di euro. Raffaella D’Alterio rimase ferita alla spalla da alcuni colpi di pistola esplosi contro di lei da sicari che volevano ucciderla, il 17 febbraio del 2009, mentre si trovava in via Di Vittorio alla guida della propria vettura, una fiat Panda, a pochi

Arrestata Raffaella D’Alterio reggente del clan Pianese passi dalla sua abitazione. Miracolosamente, Raffaella D’Alterio, subì solo danni lievi: fu condotta all'ospedale San Giuliano di Giugliano. Almeno uno dei proiettili sparati dai killer la centrarono alla spalla destra. Se la cavò con 15 giorni di prognosi. I killer che agirono travisati da caschi integrali, in pieno stile camorristico, aprirono il fuoco a distanza ravvicinata. Il luogo è lo stesso dove l’8 novembre del 2006 venne freddato da sicari nascosti in una pseudo-autoambulanza “ ‘o cartunaro”, alias Pasquale Russo. “Hanno arrestato la moglie del mussuto”. Questa la notizia, che dalle prime ore del mattino ha svegliato Qualiano, facendo il giro dell’intera cittadina. L’arresto di Raffaella D’Alterio e di un nutrito gruppo di fiancheggiatori, era attesa già da tempo. Il clan, infatti, si stava ricomponendo dopo le vicende degli ultimi tempi che lo hanno visto attaccato dall’ala appartenente a Paride De Rosa e decimato da omicidi e arresti. Negli ultimi tempi però qualcosa stava cambiando. Grazie alla droga e al racket, lo sparuto gruppo di reduci, si stava ricomponendo, assoldando nuova manovalanza e facendo crescere il clan, tanto da incutere timore nei confronti della cittadina.

Le tappe della faida Tutto nasce nel 2006 con l’omicidio del boss Nicola Pianese. Era il 14 settembre e il boss era da poco uscito dal carcere per decorrenza dei termini. Durante la sua assenza, gli altri membri del clan avevano organizzato affari, nonostante la sua assenza. Il ritorno del boss stava diventando scomodo, Nicola Pianese era un impiccio per i suoi stessi compagni e fu così che proprio tra i suoi fedelissimi, partì l’ordine di farlo fuori. Fu ucciso a bordo della sua vettura. Pianese era in compagnia dell’autista che uscì miracolosamente illeso

dal raid omicida. Poi toccò a Pasquale Russo “ ‘o cartunaro” l’8 novembre del 2006, per l’occasione i killer scelsero un’ottima scenografia, utilizzando una finta ambulanza per spettacolarizzare l’esecuzione. Poi toccò ad Armando Alderio, fedelissimo del boss Nicola Pianese, venne freddato dai killer mentre percorreva Via Campana, era il giorno 1 dicembre del 2006. Il 7 febbraio del 2007 praticamente nello stesso posto dove fu ucciso Pasquale Russo, un giovane 25enne, Vincenzo Iuffredo veniva "gambizzato" alle sue spalle. Un anno più tardi, precisamente, il 23 ottobre del 2007, i carabinieri fecero irruzione in un appartamento di via Giulio Cesare a Qualiano, arrestando sei persone che, secondo le indagini, stavano partecipando ad un summit camorristico: tra i sei arrestati spunta Nicola Pianese, 19 anni, figlio dell'omonimo boss, che alcuni giorni dopo evade dai domiciliari, ma viene poi rintracciato e rispedito in cella. Il 16 febbraio 2008 venne freddato in una pizzeria Carmine Starace, 45 anni residente a Qualiano. La morte di quest’ultimo viene interpretata dagli inquirenti come un chiaro segnale di ripresa della faida interna al clan, interrotta circa un anno e mezzo prima con la morte di Alderio, tra coloro che aspirano a mantenere il controllo del racket e della droga. Alcuni giorni dopo, il 29 febbraio 2008, vennero arrestate cinque persone, tra cui il “reggente” del clan Paride De Rosa. Non passa molto tempo, e il 29 marzo dello stesso anno, venne trucidato dai killer Antonio Sarappa, il vice di De Rosa. Ancora pochi mesi dopo, una “costola” del clan facente capo alla famiglia D’Alterio, dopo l’annientamento dei rivali, aveva ricominciato a tessere la tela per un ritorno a pieno titolo negli affari del clan, ma il 6 giugno del 2008 una nuova raffica

di arresti, frenò le aspirazioni delle nuove leve del clan Pianese: furono arrestati infatti Bruno D’Alterio, Sergio Palumbo, Vito Guadagno, Luigi Mallardo, Luigi Poerio e Giovanni Correale, per aver estorto denaro ad un imprenditore di Villaricca, poi rivelatosi affiliato al clan avversario e mandante dell'omicidio Landi. Nel settembre dello stesso anno finì in manette anche Agostino Migliaccio, un altro componente dei De Rosa che, insieme a D’Agostino e al boss, appunto, Paride De Rosa, stava cercando di prendere il controllo del territorio a Qualiano. Prima dell’agguato alla moglie del boss Raffaella D’Alterio, nel febbraio del 2009, è la volta del ferimento di un’altra donna, Fortuna Iovinelli, 41 anni di Villaricca, amica di Raffaella D’Alterio e anch’essa vicina al clan. La donna si salvò miracolosamente. Era il 18 dicembre del 2008. Nel marzo del 2009 venne ucciso in una zona periferica del paese, in direzione della Circumvallazione, il 19enne Stefano Falco, finito nell’agguerrita contesa tra le due fazioni del clan Pianese: quella dei D’Alterio e dei De Rosa. Il giovane 19enne venne freddato dall’ala conservatrice dei De Rosa, perché indeciso da che parte stare. Alcuni mesi dopo, nel giugno del 2009, venne arrestato il presunto mandante del suo omicidio, l’imprenditore Gennaro D’Agostino detto “Cocktail”. Nel frattempo spuntano i pentiti e si aprono i processi. Qualche arresto: pesci piccoli accusati a vario titolo di estorsione, droga e armi. Uno degli ultimi episodi avvenuti nella zona, ma che deve ancora essere inquadrato nel dettaglio è il ferimento, alcuni giorni fa, ai danni di un commerciante di 30 anni, pregiudicato. L’uomo, anche se non risulta affiliato a nessun clan, gestisce un negozio nella stessa zona, che alcuni anni fa era sotto il controllo del trio: Paride De Rosa, Agostino Migliaccio e Gennaro D’Agostino.


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Attualità

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Trasporti & Ticket

Periferie più vicine, dal 1° luglio parte il nuovo servizio trasporto urbano

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Piano tariffario Euro

Biglietto orario

1,20

Biglietto giornaliero

3,60

Biglietto week-end giornaliero

3,00

Abbonamento mensile

40,00

Abbonamento annuale

276,70

Abbonamento annuale studenti

170,00

È stato presentato al Comune il nuovo calendario di interventi che migliorerà la mobilità sul territorio di Giugliano

di MARIA ROSARIA FERRARA

Prenderà avvio il 1 luglio il nuovo servizio di TPL, Trasporto pubblico locale a Giugliano. Quattro nuove linee che vanno ad aggiungersi alle due già esistenti e undici nuovi mezzi, a fronte dei sette in circolazione che saranno sostituiti. Gli attuali e fatiscenti pullman

faranno spazio a mini bus dotati di comfort necessari quali ad esempio impianti di climatizzazione e

Cantiere nuovamente bloccato

Terminal bus, l’opera incompiuta

A distanza di anni, infatti, lo spazio del capolinea della CTP era pronta ad avere un volto nuovo. Con i fondi stanziati dal Comune di Giugliano, si era aperto il cantiere che, a detta degli interessati, sarebbe stato ultimato in sette giorni

Una domenica all’insegna della sperimentazione per il servizio di trasporto pubblico giuglianese. I cittadini potranno testare la funzionalità degli autobus nuovi di zecca. Linee novelle saranno a disposizione della popolazione e in circolazione per le vie di Giugliano. Frequenza e precisione i punti cardine dei minibus che partiranno dai principali capolinea di Giugliano, vale a dire Piazza Colombo, via Colonne e Casacelle. In questo clima di innovazione colpisce la situazione dello stazionamento del quartiere di Casacelle, presso il quale, lo scorso marzo, erano stati avviati i lavori dell’intera area. A distanza di anni, infatti, lo spazio del capolinea della CTP era pronta ad avere un volto nuovo. Con i fondi stanziati dal Comune di Giugliano, si era aperto il cantiere che, a detta degli interessati, sarebbe stato ultimato in sette giorni. Ma da quel 10 marzo sono passati circa quattro mesi. In breve tempo l’area era stata ripulita dai cumuli di rifiuti, dando al quartiere un’immagi-

ne diversa. Ciò che i pendolari attendevano maggiormente era la pensilina, che gli avrebbe permesso di ripararsi dalle intemperie e dal sole cocente di questa estate infuocata. Ad oggi, ciò che resta visibile, è un cantiere fantasma. Nessun macchinario, nessun operaio, nessun addetto ai lavori. Ed è proprio in questo spazio incompleto che sosteranno anche i nuovi autobus della Gepatour. Potenziare il servizio del trasporto pubblico nel quartiere di Casacelle e riqualificarne lo stazionamento, è tra i principali impegni di alcuni consiglieri comunali. È il capogruppo di Fli, Pietro Ciccarelli, a fare luce sulla questione. «Dopo tanta attesa, nulla osta da parte della polizia municipale, dell’ufficio preposto per i lavori pubblici, in pieno cantiere, è arrivata la lettera dell’ex proprietario del territorio, che ne rivendicava alcuni diritti. I dovuti accertamenti hanno dimostrato che l’area è di proprietà comunale, ma della questione se ne dovrà parlare in Consiglio. Mi auguro che la faccenda continua Ciccarelli - si risolva nella prossima seduta di assise, dato che, durante le precedenti, per un motivo o per un altro, il problema è stato solo rinviato». «C’è un problema di destinazione uso - fa sapere il capogruppo del Pdl, Antonio Dell’Aquila - Quell’area era destinata allo spazio verde. Quel terreno fa parte di una vecchia lottizzazione e, secondo i presunti proprietari, non è quella la particella che dovrebbe essere ceduta al Comune. C’è bisogno, quindi, di una variante di destinazione d’uso, dopodiché, si riprenderanno i regolari lavori». Barbara Donisi

saranno agevoli per percorrere le vie del centro storico. La Gepatour, società che espleterà il servizio, ha previsto un carattere sperimentale di breve durata - da luglio a dicembre circa - per poi attivare nel 2013 quello definitivo apportato di miglioramenti e modifiche contemplate in questi primi mesi di prova. Le prime due linee sono quelle attualmente presenti che collegano la stazione metropolitana di via Colonne con via Casacelle. La frequenza delle corse sarà continua, i minibus cioè non fermeranno per un determinato numero di minuti, ma saranno in continua circolazione per l’intera fascia oraria che va dalle 6.45 alle 21.15. La linea 2 che collega la stazione metropolitana con piazza c. Colombo in località Licola attualmente si interrompe in prossimità di Lago Patria, ma dal 1° luglio è previsto un prolungamento anche nei pressi di via Ripuaria. I mezzi arriveranno fino a piazza Colombo per poi ritornare indietro. Qui le frequenze saranno più lunghe a causa della lunghezza della percorrenza. La linea 3 sarà di nuova istituzione e interesserà la zona di via O. S. Cuore, via San Vito, via Giardini, via Verdi, via S. Rita da Cascia e via Agazzi. Le linee 4, 5 e 6 invece sono pensate esclusivamente per gli studenti e partiranno infatti dal 15 settembre. Le fasce orarie di queste tre linee specifiche saranno di ingresso e uscita degli istituti scolastici. Partenza dal capolinea di via Colonne dalle ore 7 per l’ingresso e da via Marchesella dalle ore 12.10 13.10 - 14.15 per l’uscita. Il sistema tariffario vigente è rimasto inalterato con la suddivisione in biglietti orari, giornalieri, week end e abbonamenti, con

particolari agevolazioni per gli studenti. La durata del biglietto orario sarà di 90 minuti. «Il carattere sperimentale del servizio servirà per un iniziale resoconto - ha dichiarato l’ing. Manzi, delegato della Gepatour in conferenza stampa - affinché dal 2013 il trasporto pubblico potrà essere riorganizzato con ulteriori miglioramenti, alcuni dei quali già previsti, per esempio l’installazione di pensiline interattive ai capolinea. Già dal 1 luglio vedremo circolare gli undici nuovi minibus in città. Fondamentale è il collegamento con la metropolitana di via Colonne sulla cui linea infatti sono stati aggiunti altri due veicoli. I biglietti potranno essere reperiti a bordo del veicolo per questi primi mesi, da settembre sarà poi possibile presso le tabaccherie e le edicole del territorio». «Questo nuovo TPL è un sistema pensato anche per il futuro, in vista della ztl - ha dichiarato Carlea, delegato del sindaco in conferenza - I cittadini che arriveranno dalla metro o da via Casacelle avranno la possibilità di abbandonare l’auto e raggiungere il centro che sarà zona a traffico limitato. La novità più interessante è però il collegamento tra la zona est e la zona ovest. Con questo servizio diamo infatti la possibilità agli studenti della fascia costiera di studiare a Giugliano e non più essere costretti a recarsi a Pozzuoli come attualmente fanno».


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Attualità

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Sport & Società

L’Italia vince, Giugliano ruggisce di MARIO RISPETTO

Il cielo è azzurro sopra Varsavia. L’Italia annichilisce la Germania di Loew, grazie alla prova maiuscola dei suoi uomini più attesi, Balotelli, Buffon e soprattutto Pirlo, il migliore in campo, sovvertendo tutti i pronostici che vedevano gli azzurri a quest’ora su di un aereo che facesse ritorno a casa. La partita è stata la prova evidente della messa in atto di un calcio più propositivo in fase offensiva,

Euforia per le strade locali. Dopo i timori iniziali, i tifosi credono nella conquista del titolo Europeo possibile secondo il CT Prandelli, anche in Italia che per antonomasia è la patria del calcio difensivo. Il considerevole entusiasmo manifestato dai giuglianesi, che hanno invaso le strade della città, si contrappone alla cupa atmosfera di disinteresse che aveva accompagnato la prima partita degli Europei. Allo stesso modo, col passare dei giorni, è aumentato notevolmente il numero dei tricolori sventolanti, si è accentuato il rumore delle trombette che anticipano il fischio di inizio del match, creando quell'aria di suspence e di attesa che rivela il ritrovato interesse della gente verso la Nazionale. La celata protesta nei confronti di uno Stato che perde consensi sotto i colpi della crisi economica e di una squadra i cui rappresentanti, nonostante guadagnino fior fiori di soldi, risultano essere implicati nel giro del calcio scommesse, è stata sostituita da una naturale ed umana tendenza a salire sul carro dei vincitori. Tuttavia, questo differente atteggiamento dei tifosi è riconducibile ad un' iniziale sfiducia nei confronti di

una Nazionale su cui ricadevano ombre di forti lacune tecniche, che lascia spazio ad un rinnovato trasporto verso una squadra capace di far soffrire e divertire allo stesso tempo. Adesso bisogna battere la Spagna detentrice del titolo, che non ha affatto impressionato nella sfida contro il Porto-

gallo, di mercoledì sera. Aspettiamoci un grande spettacolo tra due compagini che fanno del possesso palla la loro filosofia calcistica e allo stesso tempo auguriamoci che gli azzurri riescano ad imporsi sulle furie rosse, perché sarà anche bello partecipare, ma vincere ha tutto un altro sapore.


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Attualità

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SOS Sanità

Primo soccorso sul litorale, a rischio chiusura lo Psaut di Varcaturo di TONIA LIMATOLA

Litorale abbandonato, ora i cittadini rischiano di restare anche senza assistenza sanitaria. Dopo le denunce dei cittadini e la delibera di Consiglio comunale contro la chiusura dello Psaut, che verrebbe sacrificato dal piano di ridimensionamento dell´Asl Napoli 2, ora scendono in campo anche i sindacati dei lavoratori della sanità. Lo scopo corale: puntare a non sopprimere servizi utili alla cittadinanza e, al contempo, sollevare il pronto soccorso del San Giuliano da un enorme carico di lavoro per un´utenza di oltre 300 mila persone. In pratica, senza presidi territoriali attivi sulle periferie, i potenziali infartuati o feriti che hanno bisogno di una prima ed efficace assi-

Lo prevede il piano di ridimensionamento dell’Asl. Dopo le denunce dei cittadini e il No del Consiglio, protestano anche i sindacati stenza, verrebbero tutti dirottati a via Basile, in pieno centro cittadino. E percorrere venti chilometri per raggiungere Giugliano centro potrebbe essere fatale per gli infartuati. "Lo Psaut di Varcaturo che è nato per ridurre gli accessi al pronto soccorso e la direzione ha in programma di chiudere questo servizio destinando al caos gli ospedali", scrivono in una nota Carmine Pennacchio e Ciro Chietti, Rsu Uil. Per evitare la soppressione dello Psaut di Varcaturo, i cittadini della fascia costiera si sono subito mobilitati con una raccolta di firme assieme all´associazione Eco. E la preoccupazione è arrivata anche in Consiglio comunale, dove è stata discussa senza che fosse stata messa all´ordine del giorno. Risultato? I politici hanno votato all´unanimità il No alla chiusura, delegando il sindaco Pianese di intervenire presso i vertici dell´azienda sanitaria. Gli amministratori comunali chiedono all´azienda di recuperare risorse "tagliando gli sprechi e non i servizi utili al territorio". "Sopprimere un presidio che fornisce assistenza a 40 mila residenti che raddoppiano d´estate, diventa pericoloso per tutta la comunità- dice il consigliere Idv, Giuseppe Di Girolamo, che ha chiesto un tavolo di concertazione in Regione - Su quella fetta di territorio, la guardia medica non

Primo prelievo di percolato di 9mila litri

Discarica Resit, partite le operazioni di messa in sicurezza del sito

Il calendario anche gli interventi di caratterizzazione presso i siti di Novambiente, Masseria del Pozzo- Schiavi e San Giuseppiello Rifiuti e livelli di inquinamento dell’acqua, sono partiti martedì e verranno completati entro tre mesi gli interventi nelle discariche della cosiddetta vasta area a ridosso di via Santa Maria a Cubito e, con i primi novemila litri, l’estrazione del percolato dalla Resit. Obiettivi? Verificare se, oltre ai pozzi, sono inquinate anche le falde acquifere, e mettere in sicurezza i siti che ogni estate, a causa dell’incuria e dell´abbandono, vanno a fuoco appestando le coltivazioni della zona. Ieri i tecnici messi al lavoro dalla Sogesid in base a un accordo siglato a luglio scorso col ministero dell’Ambiente, hanno raccolto il percolato dal serbatoio di cava Zeta, all’interno della Resit, la discarica andata a fuoco due settimane fa, da anni sotto sequestro nell’ambito dell’inchiesta che coinvolge Ci-

priano Chianese. Il percolato verrà trattato e smaltito a Benevento. Soddisfatti al Comune, da dove sono partiti numerosi Sos. “Viene concretizzato così - dice il sindaco Giovanni Pianese - l’accordo stretto col ministero e che dovrebbe portare in città anche 47 milioni di euro per la bonifica”. La prossima settimana, invece, dovrebbe essere la volta di cava X, dove però vanno ancora installate le pompe per il mungimento del percolato. Poi, in calendario anche gli interventi di caratterizzazione presso i siti Novambiente, Masseria del Pozzo- Schiavi e San Giuseppiello. Le operazioni sono partite sotto lo sguardo attento degli ambientalisti, che annunciano una vigilanza serrata. Tonia Limatola

basta e bisogna verificare se è a rischio anche il servizio del 118". L´ordine del giorno era stato proposto dal consigliere dell´Udc Luigi Aruta, ma anche la maggioranza si indigna contro la chiusura. Il consigliere Franco Carlea, Pdl, ad esempio, ha chiesto anche di verificare la possibilità di potenziare la guardia medica. E i politici ribadiscono l´inadeguatezza anche degli spazi. "Struttura fatiscente e inadeguata", urlano sul territorio. Non se la passa meglio l´altra struttura sanitaria del litorale. Non è il rischio chiusura, ma la carenza di personale, infatti, a mandare periodicamente in tilt gli ambulatori dell´Asl di via Staffetta. Destinato agli esordi a diventare un fiore

all´occhiello per attrezzature, spazi e numero di specialità offerte ai cittadini, negli anni, gli infermieri sono passati da 12 a sette. Il presidio è di riferimento per gli accertamenti di routine oltre 40 mila residenti di Licola, Varcaturo e Lago Patria. Questo almeno il numero sulla carta, perché in realtà, secondo l´esperienza dei sanitari sul territorio, gli utenti della struttura sarebbero oltre 50 mila, contando anche i domiciliati, cioè le persone con residenza a Napoli o Pozzuoli, e gli immigrati. Non si effettuano più quotidianamente i prelievi e da un paio di anni il servizio, inizialmente previsto cinque a giorni a settimana, ora viene garantito solo su tre.

È scontro sulla gestione della struttura

Palazzo baronale di Villaricca: la guerra è appena iniziata Gli schieramenti di maggioranza e opposizione si affrontano in Sala Consiliare e rinviano al prossimo Consiglio Comunale l’ordine del giorno Il segnale di battaglia era già stato dato durante la conferenza stampa tenutasi la mattina del 20 giugno. L’attacco viene sferrato con puntualità nel Consiglio Comunale del pomeriggio: i 194 emendamenti presentati dall’opposizione rallentano l'approvazione del regolamento per il nascente Ente di Palazzo Baronale, rinviando al prossimo consiglio l’esito di una guerra che si preannuncia lunga e faticosa. L’esercito guidato da Francesco Guarino, leader dell’opposizione, promette di portare avanti la manovra di ostruzionismo contro l’approvazione di un progetto che, come spiega lo stesso Guarino, è pensato per "premiare" l'ex assessore alla cultura, Enzo Palumbo, come responsabile della struttura in corso di definizione. «Useremo tutti gli strumenti democratici in nostro possesso per evitare che questa scellerata idea della maggioranza venga approvata», avevano annunciato in mattinata i consiglieri dell’opposizione. Così è stato: dopo un lungo duello tra il consigliere Guarino e il sindaco Gaudieri, l’ordine del giorno è stato infine rinviato. La scelta della maggioranza appare responsabile agli occhi del consigliere Ciccarelli che afferma: «Approvare il regolamento senza un quadro chiaro sotto il profilo economico sarebbe stata una forzatura palese». Diverso il parere del consigliere di maggioranza Mastrantuono:«Il rinvio, proposto dalla minoranza e accordato dai consiglieri di maggioranza, deve essere inquadrato solo ed esclusivamente nell'opportunità, dell'intero consiglio comunale, di discutere l'argomento in un clima più sereno e pacifico». Il progetto relativo al Palazzo Baronale, già inserito nel programma elettorale della maggioranza, guarda alla possibilità di rendere il suddetto luogo un punto di riferimento per le attività culturali di Villaricca. Funzione, peraltro, già svolta in occasione delle numerose iniziative culturali a cura dell’amministrazione in carica. Valentina Ottavia Di Lauro


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Attualità

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Costume & Società

Anche il Comune approda sui social network di ANNA ANDREOZZI

Inaugurate le pagine su Facebook e Twitter ressare al cittadino. La vera informazione e non quella interpretata. Commentare, proporre e criticare con la coscienza di sapere». La realizzazione delle due pagine na-

sce da una proposta del Pdl, che il portavoce del Comune Mauro Fellico ha concretizzato collaborando con gli uffici comunali. Per avere accesso alle pagine basta aprire

la home page del Comune di Giugliano, selezionare le icone di Facebook e Twitter, e cliccare “mi piace”. Un passo avanti verso l’informazione e la trasparenza.

Mille piccoli accuditi dai servizi sociali

È estate anche per i bimbi meno fortunati Dopo “Giugliano siamo noi” anche il Comune di Giugliano sbarca sui social network. Mercoledì 13 giugno sono state inaugurate le pagine di Facebook e Twitter, attraverso le quali il Comune intende comunicare in tempo reale informazioni utili nonché iniziative, curiosità ed eventi. Il Comune scrive che le nuove pagine nascono «al fine di al fine di informare i cittadini su quanto fin’oggi fatto e quanto si farà, far conoscere i servizi utili e tutto quanto possa inte-

Il Comune di Giugliano annuncia sul proprio sito l’inizio delle “Educative Territoriali Estive 2012” promosso dall’Assessorato Welfare. Il servizio, iniziato lo scorso lunedì 25 giugno, prevede l’organizzazione di attività ricreative per i 1150 bambini di Giugliano aderenti all’iniziativa, seguiti da 115 operatori provenienti dalle associazioni del terzo settore locale. Le Associazioni coinvolte sono il Centro Pastorale Giovanni Paolo II, l’Associazione Voglio Volere Onlus, la CNS Fiamma, l’Altair Onlus, l’Antarius Onlus, la S. Gerardo Onlus, la Pro Loco Litorale Domitio, la Gioventù ’90 e l’Associazione F.lli Maristi. Come ogni anno, le Educative si svolgono negli istituti scolastici del Giuglianese. Le sedi sono: I Circolo Didattico, II Circolo Didattico, III Circolo Didattico, IV Circolo Didattico, V Circolo Didattico, VI Circolo Didattico, VII Circolo Didattico, VIII Circolo Didattico, SMS Gramsci, SMS Impastato, SMS Basile, Istituto F.lli Maristi.

Le attività si svolgeranno dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 13.00 e termineranno il giorno 31 luglio. Il Comune ha inoltre comunicato che i referenti del Servizio per il Comune di Giugliano sono il funzionario Dr. V. Magliulo e la Dr.ssa M. Palma. Anna Andreozzi


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

Il Gemellaggio culturale con gli allievi del laboratorio “Il teatro di Dioniso”

A Zungoli con l’Assessore Angela Rispo ospiti dell’Amministrazione comunale di CARLA PACILIO

Non ci sarà tempo per scrivere qualcosa mentre ci si prepara ad assistere alla rappresentazione teatrale con gli allievi del laboratorio diretto da Teresa Barretta. Dobbiamo trasferirci nella piazza antistante il Castello di Zungoli, là dove, tra il 1616 ed il 1617, si trovò spesso ad affac-

Bilancio di fine anno

Disciplina e ordine al 2° Circolo Didattico elementare La dirigente Concetta D’Orta: «Da “porto di mare” ad un reale regime scolastico»

Svariati ed equilibrati stravolgimenti ci sono stati all’interno del II Circolo Didattico Elementare di Giugliano e per quanto riguarda l’ordine estetico della struttura e soprattutto per quello che è il rispetto assoluto delle regole, la diligenza e la partecipazione attiva che ha come fine l’idea di una vera e propria istituzione scolastica. La direttrice Concetta D’Orta, ha voluto fortemente spiegare gli innumerevoli cambiamenti che hanno rivoluzionato la scuola. “Volevo evidenziare la trasformazione che ha subito questo circolo da 4 anni ad oggi, ma non semplicemente da un punto di vista strutturale, bensì per quanto riguarda gli obiettivi, le mete da raggiungere. I docenti non erano inviati ad un aggiornamento, ad una formazione professionale, mi sono battuta in maniera molto incisiva per l’inglese, le TIC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione), la 8188 (legge sulla sicurezza). Era un circolo scolastico in cui non arrivavano fondi, né per le aree a rischio né per i Pon, ragion per cui mi sono attivata peculiarmente affinché questi fondi arrivassero con l’intento di migliorare il piano dell’offerta formativo. Non ci sono più bambini e insegnanti allo sbaraglio, non possono più uscire dall’istituto a loro piacimento, non è più concesso ai genitori di entrare nelle aule e di vedere i bambini come e quando lo desideravano, prima tutto questo era permesso. La segreteria, inoltre, era un “porto di mare”, si entrava e si usciva liberamente. Si innescava, dunque, quel meccanismo di favoritismi che io non ammetto; il giorno in cui entrai in questa scuola per adempiere al mio compito, mi ritrovai davanti ad una formazione di classi già prestabilita: concet-

to alquanto insostenibile visto che i bambini devono avere le stesse possibilità, infatti, si è poi effettuato il sorteggio per le classi prime. Un altro precedente fuori ogni schema massimo è caratterizzato dal modo in cui si faceva il precetto pasquale, vi partecipavano bambini dai 3 ai 10-11 anni, senza rigor di senso e logica: sono 4 anni che al precetto vi partecipano gli alunni delle 3-4-5 classi. In questi anni, dando assoluta priorità al ripristino della sicurezza e al doveroso rispetto delle regole, mi sono cimentata nelle opportunità da dare ai bambini per quanto riguarda la forbita conoscenza dell’inglese (con pon specializzati, la presenza di esperti di madrelingua) e dell’informatica, la pratica di sport quali l’handball e il calcetto a 5 ma anche l’insegnamento di tecniche del decoupage, corsi di ballo e teatro. Sono stati avviati progetti sulla legalità come quello “Legali al Sud”, suddiviso in varie tranche, che ha visto impegnati Raffaele Del Giudice e il maggiore Petraio e inoltre è stata data la possibilità ai bambini di tra-

scorrere 40 ore insieme ai ragazzi della Parrocchia. Questo istituto prima era la meta di chiunque, costituiva il passaggio di chi volesse entrarvi per molteplici motivi, venivano a vendere un attimo la verdura, il pesce: ho chiuso ermeticamente e completamente i cancelli restituendo dignità e professionalità a quella che è l’istituzione scolastica. Da non dare per scontato la mia imperterrita presenza dalle 8:00 del mattino alle 16:00, impedendo il passeggio di insegnanti per i corridoi, l’utilizzo di cellulari, lo spreco del tempo che non fosse solo consono alla formazione dell’alunno. Volutamente sentita è poi l’integrazione degli alunni stranieri, la scuola si è cimentata in corsi avanzati di italiano, ci sono infatti molti bambini musulmani, polacchi, ucraini, rom, inseriti nelle classi ed amalgamati omogeneamente. Il rispetto delle regole, sono riuscita ad ottenerlo al 70%, non che mi senta soddisfatta, assolutamente no: è un buon inizio.” Angela Ariano

ciarsi Giovan Battista Basile, ospite della potente Famiglia di Francesco Di Loffredo, per il quale stava ad esercitare la carica di Governatore. Non ci sarà tempo per storicizzare il piacevole ricordo di un’escursione culturale, perché l’Amministrazione comunale di Zungoli ci ha tenuti in ostaggio a pranzo nell’elegante Hotel Ristorante “L’Angolo Verde” per ricambiare l’ospitalità goduta a Giugliano il 27 e 28 maggio scorso, quando i due Sindaci, Armando Zevola e Giovanni Pianese, in rappresentanza istituzionale delle Città di Zungoli e Giugliano, hanno sottoscritto il Patto di Gemellaggio culturale nel nome del nostro Giovan Battista Basile. E così preannunziamo che sul prossimo numero di AbbìAbbè sarà pubblicato un ampio reportage sulla giornata trascorsa a Zungoli, ospiti privilegiati di questa Amministrazione comunale. Stiamo qui ad aspettare che gli allievi del Laboratorio “Il Teatro di Dioniso” si preparino ad uscire in piazza per rappresentare la fiaba ”La vecchia scorticata” tratta da “Lo cunto de li cunti”, nell’originale adattamento di Teresa Barretta. Con noi c’è l’Assessore alla Cultura, Angela Rispo, che si è ampiamente deliziata, complimentandosi con il Sindaco Armando Zevola ed il Dirigente scolastico Marino Perrina, per l’accoglienza che hanno voluto riservare ai nostri ragazzi, entusiasta di applaudirli come ambasciatori culturali della città di Giugliano, dopo aver brindato al taglio della torta augurale a fine pranzo.

L’Assessore alla Cultura, Angela Rispo


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Attualità

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Eventi & Cultura

“Giugliano Pizza Festival”, un grande successo, un grande evento Seconda edizione svolta dal 14 al 17 giugno

Nelle foto: alcuni momenti della manifestazione

di CARLA PACILIO

20.000 ingressi hanno ravvivato il centro storico di Giugliano, dal 14 al 17 giugno, boom di presenze nei giardini del 1° Circolo di Piazza Gamsci. Nell’ambito delle iniziative, poste in essere dall’Ammini-

strazione comunale guidata dal sindaco Giovanni Pianese e con l’impegno del consigliere comunale Francesco Mallardo, volte al rilancio del centro storico, quattro serate trascorse in allegria e spensieratezza. Musica, spettacoli, artigianato e regina della serata la Pizza Napoletana preparata dai maestri pizzaioli con la massima attenzione e cura. Un eccezionale afflusso di famiglie e ragazzi, tutti affascinati dall’atmosfera di festa che si respira. In momenti così difficili è piacevole trascorrere alcune ore in allegria in compagnia di amici e parenti, mangiando la pizza che mette sempre allegria. Girare tra gli stand degli artigiani, ascoltare il piacevole sottofondo musicale, appassionarsi agli spettacoli di magia e tante altre attrazioni presenti.

La villa comunale come palcoscenico

Festa della Musica? Sì!

Grande successo per la prima edizione giuglianese della Festa della Musica Si è svolta giovedì 21 giugno la manifestazione per la Giornata della Musica nella Villa Comunale di Giugliano organizzata dall’Associazione culturale The Jack / Accademia Musicale Lizard. Giornata-evento a cui hanno preso parte in numerosi. Una fusione di arte e di musica per una giornata memorabile. Il tema era quello degli anni ‘70 a cui tutti si sono ispirati: dai musicisti ai writer, dal dj alla scenografia del palco. Quest’ultima è stata creata dalla crew "Tenchu" formata da Umbero rgk Bogard, Gino Ray, Rossella Mejel e Giulia Julia che ha vinto il contest e quindi avuto la possibilità di creare la scenografia principale del palco. Dalle 11:00 del mattino la Villa Comunale ha accolto famiglie, giovani ed anziani con stand d’intrattenimento con body paint, musica e freestyle fino ad arrivare alla sera con il clou della giornata con il concerto di musica degli allievi dell’Accademia Musicale Lizard. Due ore di musica live, con i corsi di scuola primaria e secondaria, fasce di età diverse ma unite da un’unica fede: l’amore per la musica. Ansia da palco, gioia, un vortice di emozioni si respirava dietro le quinte... l’adrenalina era a mille. Ma quando l’impegno e la passione si uniscono i risultati sono sempre positivi. Nessun vinto, tutti vincitori. Ci vorrebbero molte più iniziative così dalle no-

stre parti, non solo per i giovani ma anche per chi di strada ne ha già fatta tanta, iniziative sane che stimolano quello che di positivo c’è in noi e lasciano il marcio a chi non è in grado di mettersi in gioco e si lascia trasportare dalle negatività. Ringraziamenti speciali per la riuscita di questa iniziativa sono rivolti a tutti coloro che vi hanno preso parte dai genitori dei ragazzi, agli allievi, ai maestri, ai writer... ma soprattutto al direttore dell’Accademia Musicale Lizard Salvatore Cecere che ha portato, nella nostra Giugliano, per la prima volta la celebrazione di questa festa europea interamente dedicata alla musica. Una buona riuscita fa sì che ci siano buone possibilità per una seconda edizione della Giornata della Musica a Giugliano! Con il nostro lieto piacere. Chiara Buonavolontà

La Space&Time sas e l’associazione N’Azione Napoleana ONLUS, nell’ambito delle tante iniziative che da anni promuovono sul territorio di Giugliano, con la partecipazione diretta dell’Associazione Nazionale Culturale hanno promosso questa bella iniziativa “Giugliano Pizza Festival” 2ª edizione dal 14 al 17 giugno, nei giardini del 1° Circolo Piazza Gramsci. Dopo il successo della prima edizione del Giugliano Pizza Festival, tenutasi dal 14 al 24 luglio 2011, nell’area antistante al parco commerciale Auchan Giugliano, quest’anno la manifestazione si è spostata nel cuore della città di Giugliano in Campania. L’intento è di promuovere, attraverso varie iniziative commerciali, culturali e sociali, un polo di attrazione in modo da realizzare l’idea di Giugliano, Città del Divertimento. Un lavoro costante di crescita del territorio nei suoi tanti aspetti positivi e l’impegno messo da Antonio Simeone, vice presidente dell’Associazione N’Azione Napoletana e Antonio Iovine, responsabile della Space&Time hanno fatto sì che l’evento del Giugliano Pizza

Festival, sia stato, fino a questo momento, l’evento del 2012. La partecipazione è stata entusiasta, ha dichiarato Franceco Mallardo, che ringrazia la cittadinanza giuglianese e dell’intero comprensorio a nord di Napoli per la splendida partecipazione e compagnia. Abbiamo ballato insieme, ascoltato tanta buona musica e come un vero popolo, riscoperto il senso di appartenenza dello stare insieme tra diversi ceti sociali, asssaporando i piacevoli gusti della nostra mitica pizza.

DIRETTORE RESPONSABILE:

Sergio Pacilio

Antonio Simeone, promotore della kermesse dal 2011

Direzione, Redazione, Amministrazione

Via 4 Giornate, 29 - Giugliano (NA) Tel. e Fax 081.19973264 - 081.19973265 E-mail: abbiabbe@libero.it

Hanno collaborato a questo numero: TONIA LIMATOLA, Valentina Angelini, Marco Aragno, Angela Ariano, Chiara Buonavolontà, Ivana Ciccarelli, Emmanuele Coppola, Monica D’Ambrosio, Antonio D’Angelo, Valentina Di Lauro, Barbara Donisi, Maria Rosaria Ferrara, Elio Guerriero, Francesco Saverio Iacolare, Serena Li Calzi, Francesca Ortese, Arianna Pacilio, Carla Pacilio, Eduardo Pellegrino, Lello Pianese, Giuliano Russo, Renato Scalfaro. Grafica e Concessionario per la pubblicità: ABBiABBè - Via Quattro Giornate, 29 - 80014 Giugliano (Napoli) Stampa: GRAPHIC PROCESSING s.r.l. - Acerra (Napoli) Registrazione Tribunale di Napoli N. 44 del 26-04-2004 - N. Iscrizione ROC 11606


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

Violenza urbana

Teppisti terrorizzano gli studenti di ritorno da Zungoli la sera dei festeggiamenti di TONIA LIMATOLA

Un gruppo di teppisti ha rovinato la festa agli studenti che ritornavano a Giugliano dopo una bella trasferta a Zungoli, comune nel quale Giovan Battista Basile, l’autore nato a Giugliano e che, tra il 1616 ed il 1617, ricoprì l’incarico di governatore. In base ad un patto di gemellaggio, i giovani del laboratorio teatrale di Dioniso, accompagnati dai genitori e dalla direttrice, l'attrice Teresa Barretta, sono rientrati in autobus quasi a mezzanotte.

In ricordo di...

Giulio Pennacchio Sono trascorsi 30 anni da quel triste 1° luglio 1982 che ti hanno strappato per sempre dalla vita e che i tuoi occhi, il tuo sorriso, i tuoi silenzi sono diventati solo un ricordo. Successe tutto così in fretta tutto così veloce, come una raffica di vento che spezza i rami, così il male spezzò i tuoi sogni e interruppe la tua corsa. Oramai non ci sei più, e non c’è giorno in cui, non penso a te, e non esistono parole di conforto, non esiste sostegno per un dolore così forte. Spesso mi sveglio, pensando che sia stato tutto un incubo, che non ti ho perso… non l’ho mai accettata la tua morte così crudele e non so se e quando ci riuscirò. Il dolore più forte è quello di averti perso… Il pentimento è non averti detto quanto ti volevo bene… Il rammarico è non essere stato lì con te quando sei volato in cielo. Chissà cosa darei per poterti rivedere solo cinque minuti, per poterti dire quanto mi manchi… e quanto è grande il vuoto che mi hai lasciato… e immagino la tua felicità se avessi conosciuto i tuoi nipoti, Giulio che porta il tuo nome e Diego così uguale e pazzerello come te. Mille domande affollano ancora la mia mente… mi chiedo perché proprio a te che eri così buono, proprio a te che eri così affettuoso, così generoso, così semplice , così altruista, e che amavi il tuo prossimo e amavi tanto la vita… ma non ho nessuna risposta e mai ne avrò. Dovrò solo convincermi che ora sei lassù, su una stella, sicuramente la più luminosa, e da lassù mi guardi e mi proteggi come sempre, da lassù gioisci per me, da lassù soffri per me, da lassù preghi per me. Ti prego Papà, cammina ancora accanto a me e guidami nel percorso della vita, e quando sarà l’ora di partire anche per me, so che sarai lì ad accogliermi, tenendomi nuovamente la tua mano nella mia, per non lasciarla mai più.

Tuo Antonio

La folla in strada per la vittoria dell’Italia ha bloccato il pullman della trasferta. Danneggiato il mezzo Entrati su via Pirozzi, l’autobus con a bordo trenta studenti e alcuni loro familiari, è stato bloccato all’incrocio con via Palumbo dalla folla di tifosi. Inutili i tentativi di proseguire. "Eravamo terrorizzati - racconta Teresa Barretta - A Zungoli i nostri ragazzi sono stati accolti con tutti gli onori, applauditi; al rientro in città sono stati aggrediti brutalmente". Al blocco del mezzo, infatti, i teppisti hanno fatto seguire una vera e propria aggressione. "Hanno cominciato a sbattere le aste delle bandiere contro le fiancate del mezzo e il frastuono ha fatto scoppiare a piangere i più piccoli racconta Barretta -. Poi, siamo riusciti a muoverci e hanno cominciato a inseguirci fino a piazza Gramsci, dove il gruppo sarebbe dovuto scendere. Ai numeri d’emergenza delle forze dell’ordine non abbiamo avuto risposta e, per motivi di sicurezza, abbiamo deciso di continuare la corsa fino al deposito degli autobus a Calvizzano". Una volta al sicuro all’interno del cancello della ditta, i teppistialcuni a bordo di scooter e altri in auto - hanno deciso di fermarsi e di ritornare a Giugliano. Per poter rientrare, invece, gli studenti hanno dovuto allertare le famiglie per farsi venire a prendere. Non si capacita Emmanuele Coppola, storico e cultore del Basile, nonché promotore del gemellaggio. "Resto basito davanti a tanta violenza", dice. Alla cerimonia aveva partecipato anche l’assessore alla cultura di Giugliano Angela Rispo, che però era rientrata con la propria auto. "Sono queste le manifestazioni che disegnano una Giugliano che non piace a nessuno ed è per questo che - dice amareggiata - resto convinta che lavorare sulla cultura è quanto mai necessario per far crescere il senso di civiltà su questo territorio".

Il patto culturale

Zungoli e Giugliano unite da un gemellaggio in nome del Basile Il mese scorso era stato siglato un patto di gemellaggio culturale tra i due comuni e, per l’occasione, una folta rappresentanza di studenti di Zungoli, assieme al sindaco e a tanti docenti, avevano partecipato ai festeggiamenti in onore della Madonna della Pace e alle visite guidate sul territorio: dal litorale, dove a Lago Patria hanno apprezzato i resti degli scavi di Liternum, fino alla Chiesa di Santa Sofia, in piazza Matteotti, dove sono custodite le spoglie del Basile. E nella chiesa di San Nicola, dove viene conservata la fonte battesimale utilizzata per il bagno dell´autore. Il patto prevede iniziative di cooperazione anche con altre fondazioni o enti che valorizzino il nome del Basile, ma anche promuovere lo scambio di risorse e informazione. In pratica, si punta sul dialogo permanente per approfondire la divulgazione delle specificità storiche, culturali e paesaggistiche delle due città, da attivare attraverso degli incontri annuali.


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

Considerazioni a margine dell’Olimpiade dei Giochi Tradizionali

Foto di gruppo dei finalisti

“Jamme a pazzià”, svoltasi le finali e premiazioni

di FRANCESCO DEL GIUDICE

Un successo tirato coi capelli, se si considerano le difficili condizioni ambientali, dovute all’eccessiva calura pomeridiana, ma decisamente incoraggiante per credere che la Direzione del Parco Commerciale Auchan ritornerà ad incentivare e sostenere una seconda edizione di questa Olimpiade dei Giochi Tradizionali, che si è conclusa il 23 giugno 2012 con una pioggia di medaglie che hanno gratificato a sufficienza l’impegno profuso dagli organizzatori, ma soprattutto l’entusiasmo determinante delle ragazze e dei ragazzi che avevano raccolto la sfida. Pertanto, è bene liquidare subito l’elemento condizionante di questo straordinario evento ludico, per poi appuntare l’attenzione sugli altri aspetti qualificanti. Per quanto siano state meticolose le fasi organizzative di questa Olimpiade dei Giochi Tradizionali, si è dovuto scontare il disagio dell’incipiente periodo estivo in una condizione logistica ed ambientale di non assoluta comodità, perché

le gare si sono svolte in orario pomeridiano, dalle ore 16:30 alle ore 20, in quattro giornate particolarmente afose, di martedì e venerdì, dal 12 al 22 giugno, e in diverse aree esterne del Parco Commerciale Auchan, rigorosamente asfaltate. Questo significa, criticamente, che per la prossima edizione le gare si dovranno svolgere nei mesi di marzo e aprile, senza andare oltre il 10 maggio, perché si può sfidare un po’ di eventuale maltempo, ma non la debilitante calura estiva. La Direzione del Parco commerciale Auchan ne saprà tener conto, ed in tal senso si è già pronunziata la Dirigente Floriana Borriello durante l’allegra serata delle premiazioni, il sabato 23 giugno. Dello stesso parere sono gli organizzatori e i promotori dell’originale evento ludico-ricreativo, ovvero il Presidente ed il Vice dell’Associazione N’Azione Napoletana, Dott. Federico Vastarella e Antonio Simeone, l’Amministratore di Space Time e referente di Auchan, Antonio Iovine, ed il Dott. Emmanuele coppola, ideatore del progetto ricavato dalla descrizione dei giochi tradizionali contenuti nel suo libro ‘‘Giugliano anni ‘50, Un viaggio nella memoria di luoghi e tradizioni di strada’’, edito nell’anno 2000 dall’Associazione culturale Extra Moenia Opicia con il Patrocinio del Comune di Giugliano. Esposte le difficoltà logistiche e ambientale, che comunque hanno

condizionato ma non pregiudicato il buon esito delle attività programmate, c’è da dire che questa mini Olimpiade dei giochi Tradizionali meriterebbe di assurgere alla dignità di un evento istituzionalizzato, proiettandola in una più complessa e pianificata progettualità delle attività culturali e sportive che lo stesso comune di Giugliano si dovrebbe far carico di sostenere, coinvolgendo nelle fasi preliminari di selezione dei partecipanti alle gare dell’Olimpiade tutte le Scuole Medie del territorio. Questo potrebbe essere considerato un progetto ambizioso, giusto per continuare a non fare niente di concreto e duraturo, e si perderebbe un’altra provvidenziale occasione per farci invidiare oltre i confini territoriali per qualcosa di veramente originale. Intanto, bisogna tributare un plauso ai collaboratori delle tre Comunità ecclesiali che vi hanno aderito con inusitata entusiastica disponibilità, accogliendo l’invito caldeggiato da Mons. Angelo Parisi e Don Tommaso D’Ausilio, per le Parrocchie di San Marco e San Pio X. Il terzo gruppo dei partecipanti all’Olimpiade Jamme a pazzià è stato costituito dalle ragazze e ragazzi aggregati alla Comunità francescana del Convento Santa Maria delle Grazie. In particolare, gli impegni organizzativi per la Parrocchia di San Pio X sono stati assunti ed espletati da Luigi La Rosa e ................., mentre il ruolo organizzativo per la Parrocchia di San Marco è stato abbondantemente sostenuto dall’incontenibile generosità di Tammaro Iavarone, che per tutti a Giugliano è Tammariello, il quale è riuscito ad aggregare e disciplinare l’irruente banda dei suoi ragazzi, coinvolgendo anche quelli della Casa Famiglia Primavera. Complessivamente, attorno ai gruppi delle tre Comunità si sono aggregati un centinaio di ragazze e ragazzi dai dieci ai quindici anni, ai quali si sono affiancati altri che si erano iscritti alle gare di Cerbottana, Ruota e Sottammuro rispondendo all’invito pubblicizzato dalla

Direzione del Parco Commerciale Auchan. L’Acchiapparella ed il Setteprete erano gli altri due Giochi di movimento. Seguendo un po’ più da vicino lo svolgimento delle gare dei predetti cinque Giochi selezionati, ed osservando il comportamento delle ragazze e dei ragazzi che vi hanno partecipato, si è maturata l’idea che queste attività ludiche dovrebbero considerarsi una base necessaria per rieducare i bambini e gli adolescenti a conoscere e sviluppare essenzialmente le proprie potenzialità motorie, che sono ordinariamente mortificate ed annientate dalle cattive abitudini sedentarie. In sostanza, questi ragazzi monitorati attraverso i cinque Giochi, di età compresa tra i dieci ed i quindici anni, non sanno fare quasi niente in modo soddisfacente, nel senso che sono scoordinati nei movimenti, individualisti e scarsamente disposti all’aggregazione di squadra; l’espressione delle loro abilità manuali sta poco al di sopra dello zero; non conoscono e non sanno far valere le potenzialità motorie sottese alla loro età. Per questo motivo, si avvalora ancor più la proposta di estendere nelle Scuole Medie, se non già nelle Scuole Elementari, questa Olimpiade dei Giochi Tradizionali, considerando ogni specialità ludica una disciplina educativa. La notizia di cronaca è che, per il numero ed il valore delle Medaglie individuali e di squadra conquistate (31), questa edizione di «Jamme a pazzià» se la sono aggiudicata le ragazze ed i ragazzi aggregati alla Comunità francescana del Convento Santa Maria delle Grazie, ai quali è stata assegnata la Coppa del primo posto in classifica. Ma le Coppe sono state attribuite anche alle altre due Comunità, ovvero, in ordine, alle Parrocchie di San Pio X e di San Marco, oltre alle molte Medaglie conquistate sul campo (rispettivamente 29 e 27). Ma la prima Medaglia, virtualmente d’Oro, è stata meritoriamente consegnata a Tammariello.

CHIAIANO

Celebrata la Festa della Ciliegia Da quando a Cupa dei Cani c’è la “famigerata” discarica la Festa della Ciliegia ha avuto un notevole appannamento. Lo scorso anno poi il presidente della Municipalità locale ebbe la pessima idea di farla svolgere nel Parco comunale di Cupa Spinelli. Sembrava un gran bazar con tanti mariuoli e ragazzacci delle case popolari proprio di Cupa Spinelli. Quest’anno la Festa è ritornata alla casa madre, cioè al corso Chiaiano, ma in quanto a visitatori la situazione non è andata bene. Si sono viste poche persone e anche le ciliegie occupavano un solo unico spazio. Alcuni contadini hanno rinunciato ad esporre. Un cestino costava 4 euro, 3 cestini 10 eu-

Una signora alla Festa della Ciliegia (Foto Guerriero)

ro. Ma vi erano anche cestini da 10 e 15 euro. L’incasso va in beneficenza ai terremotati dell’Emilia Romaglia, ma questo onestamente è poco credibile. Durante la 2 giorni anche un po’ di musica, ma sul palco si sono alternati cantanti da 4 soldi. Alcuni anni fa venne il grande Bruno Venturini. Che differenza. Domenica 24 in serata schermo per vedere Italia-Inghilterra, festa grande dopo il rigore di Diamanti, ma che sofferenza. Dopo i tempi regolamentari i fuochisti ne hanno approfittato per un’altra festicciola, quella di San Giovanni Battista, Patrono di Chiaiano. Allegria. Elio Guerriero


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

Dibattito politico

Manca una trasparente cultura politico-amministrativa e una dignitosa concreta presenza di intellettuali di RAFFAELE DI GIROLAMO

L’interessante articolo del prof. R. Scalfaro “L’attualità del disinteresse culturale a Giugliano…” (AbbiAbbè del 16/6/2012 inizia proprio dal novembre 1980, anno del terremoto). Ed è proprio da allora che sono iniziati e/o aggrovigliati i guai di Giugliano. Non solo per il disastro sismico, quanto per lo scempio territoriale. La deriva sociale, il lassismo affaristico politico-amministrativo e l’ignavia della cittadinanza. È pur vero che in quel periodo la città è stata al centro di una violenta quanto sanguinosa lotta tra clan camorristici che si è perpetuata per oltre un decennio. Ma è iniziato da allora anche un gravissimo degrado sociale per la dilagante corruzione, per le forme di illegalità e di

Giugliano è da decenni una suburra maleodorante, caotica, incivile

malcostume, di arroganze e di inciviltà, per la profonda crisi morale e culturale. Ma oggi, caro prof. Scalfaro, non siamo “a distanza di 32 anni” al

I libri che ci appassionano

Operazione Penelope: il libro del magistrato Cantone presentato a “Un caffè con l’autore” In un pomeriggio di fine Giugno nonostante il caldo insolito ed eccessivo si è svolto come tutti i mercoledì “Un caffè con l’Autore” l’iniziativa di animazione culturale del comune di Villaricca ,a popolare la spazio esterno della Biblioteca comunale vi erano numerosissime persone accorse per assistere alla presentazione del terzo libro del magistrato Raffaele Cantone. Dopo “Solo per Giustizia”e i “Gattopardi”a distanza di un anno e mezzo da quest’ultimo esce “Operazione Penelope” un saggio di 165 pagine in cui l’autore dopo aver affrontato il tema della criminalità organizzata e averne messo in risalto i mille aspetti da l’opportunità al lettore e a chi crede che le cose possano cambiare di riflettere ancora una volta sulle mafie e sul sitema pervasivo della criminalità organizzata, fenomeno che per quanto possa essere conosciuto è considerato da molti irrisolvibile. Il primo capitolo del libro racconta dell’ultimo omicidio del quale si è occupato il magistrato Cantone avvenuto nel 2007 presso le “Case Celesti” di Secondigliano. Un luogo di degrado che di celeste non aveva niente se non quelle bandiere “azzuro Napoli” che sventolavano da alcuni balconi, la vittima era un ragazzo diciottenne che nonostante la giovane età aveva già un trascorso da omicida, un giovane come tanti disposto a tutto pur di apparire o mostrare quel paio di scarpe firmato o quella vespa nuova di zecca sulla quale è stato trovato morto. Sull’immagine di copertina si intravede la tela paragonata a quella di Penelope e il titolo nonostante il suo pessimismo lascia spazio alla speranza che questa lotta che sembri non finire mai possa giungere prima o poi ad una conclusione così come era stato profetizzato da Falcone. Con l’organizzazione e la coordinazione di Salvatore Salatiello l’incontro è stato caratterizzato dalla lettura di brani scelti, reinterpretati in chiave teatrale dall’Associazione TeatroinFior Collettivo teatrale L’anima ed il suo doppio, diretto dal regista Lucio Michetti. Sulle letture, effetti e cromature sonore a cura del Pianista Massimo Capocotta e del Chitarrista Lello Car-

punto di partenza; siamo, semmai, a un avviato processo di “putrefazione” civile del paese (per me suburra), cui non è facile intervenire per porvi riparo. Ciò anche e soprattutto perché vi è una certa deficienza di cosiddetti intellettuali e una cronica “sordità” delle istituzioni. Si camuffano da iniziative culturali, riti e cerimoniali che si connotano unicamente di stolido intrattenimento ed insignificante quanto futile formalismo. Giugliano vive da decenni oramai in uno stato di grave e profondo torpore etico e civile, di cui non si è avveduta per tempo la “Chiesa” pur ispirata dallo Spirito Santo; non ha posto rimedio la scuola per le sue croniche inefficienze e carenze; non è stato affatto un problema politico-istituzionale. E pertanto Giugliano è da decenni una suburra maleodorante,

caotica, incivile. È un territorio devastato in cui vive, o meglio, vegeta un’accozzaglia di gente indifferente al degrado. E come tante altre aree degradate della nostra regione e del meridione ogni “cittadino” (sic!) vive e convive rassegnato al malessere, all’invivibilità, alle barbarie. Tutti sanno, tutti vedono, tutti constatano (istituzioni comprese), ma nessuno, proprio nessuno ha uno scatto di dignità e di orgoglio per cercare di rimuovere l’obbrobriosa condizione. Caro prof. Scalfaro, non è solo questione di sala cine-teatrale, di sale per mostre di pittura, di altre arti figurative o di altro: come dice la lettera della lettrice del “Corriere giuglianese”. È una questione molto più grave e complessa, la cui soluzione dipende da un processo di lunga durata che, in sinergia, coinvolga istituzioni (vere), la scuola, la Chiesa, la cittadinanza e quella sparuta cerchia di persone sensibili ai problemi della comunità. Se Napoli “ha deragliato dalla Storia” (A. Masullo), Giugliano ha deragliato e si è immersa in un “putrescente liquame”. Del resto, negli anni addietro non sono mancati tentativi e proposte per avviare nella cittadina un risveglio culturale, ma i vari conati sono caduti nel vuoto più assoluto per il lassismo politico-istituzionale e per una certa idiosincrasia di molti compaesani verso la conoscenza e l’arte.

Tutto succede nella notte di san Silvestro

“Buona fine e... buon principio” Il libro di Tonino Scala è stato presentato mercoledì 20 giugno alla Pro Loco di Giugliano

done, entrambi espressione artistica dell’Associazione Culturale Musicale Illimitarte. Presenti anche l’assessore alla cultura e vicesindaco Giovanni Granata, l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Cacciapuoti e il prima cittadino Francesco Gaudieri che ha accolto e ringraziato lo straordinario autore. Tante sono state le domande, i dubbi e le perplessità a cui il magistrato ha dovuto far fronte “Ci sono ambienti in cui sarebbe necessario cambiare regole, ci dovrebbe essere un richiamo all’etica individuale e ognuno dovrebbe fare il proprio dovere evitando di trovare giustificazioni e utilizzando la tipica frase così fan tutti, noi dobbiamo fare in modo che l’onestà e la legalità diventino le scelte conveniente” questo quanto chiosato da Cantone che proprio attraverso il suo ultimo lavoro condivide e spera di vincere la battaglia contro l’illegalità divenuta ormai il grattacapo di tutti gli italiani. Ivana Ciccarelli

Una Napoli entusiasta e sofferente, gioiosa e disperata, nelle cui viscere si agitano e convivono mare e sole, pioggia e neve, casupole e regge, drammi e umorismo ma, soprattutto, tanta commovente malinconia: questa è la città di Napoli protagonista delle pagine del libro “Buona fine e... buon principio”, di Tonino Scala, edizioni Cento Autori. Il volume è stato presentato mercoledì 20 Giugno alle ore 18.00 presso la Sala Conferenze della Pro Loco Città di Giugliano, in Corso Campano n. 329. L’incontro è stato moderato dal Prof. Tobia Iodice, Responsabile delle attività culturali della Pro Loco, e sono intervenuti l’Avv. Antonio Giuliano Russo e l’autore del libro, Tonino Scala, politico, giornalista pubblicista, scrittore e già consigliere regionale della Campania, nonché presidente dell’Osservatorio Anticamorra. Tra le pagine del libro scorrono tante storie di uomini e donne ritratti nella loro quotidiana semplicità, alle prese con le domande e le occasioni, colte o mancate, della vita. Riflessioni che prendono il sopravvento quel giorno del 31 dicembre, quando ci si lascia alle spalle il vecchio anno e si spera che ne arrivi uno nuovo migliore. Fanno da sfondo la città di Napoli e la sua provincia, con le piazze, le strade, i vicoli, il popolo verace con il suo linguaggio forte e immediato. Roberta Marano


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Attualità

N. 14 del 30 Giugno 2012

SOS Viabilità

Strade ancora killer a Giugliano di MARIANTONIETTA D’AUSILIO

Via Frezza, Via Concezione, Via degli Innamorati, Via Pozzo Nuovo. Ecco solo alcune delle tante strade che a Giugliano sono dissestate. Fosse, buche, avallamenti, dislivelli, tanti sinonimi per indicare gli handicaps di strade prominenti e convesse. Una volta coperta una buca, in ogni modo la carreggiata resta sproporzionata. Ogni giorno migliaia di lavoratori si mettono al volante e percorrono, attraversano, calpestano strade rotte, rovinate, pericolose, instabili. Basta una sbandata e si mette a rischio la propria vita. Ma la condizione si aggrava in caso di pioggia quando, insieme al fenomeno

Estesa la mappa del disagio, con punte massime sul litorale, dove si attendono le aperture di nuovi cantieri a servizio della cittadella Nato

dell’aquaplaning, aumenta il rischio incidenti. «Non se ne può più» afferma un automobilista fu-

Utenti lasciati sotto al sole per ore

File fuori gli uffici postali: è polemica sui disservizi

I disagi innervosiscono gli utenti, sempre più furiosi, e non mancano gli scontri con il personale che controlla l’accesso

Le file fuori agli uffici postali sono interminabili e, talvolta, la preoccupazione principale non sono le file da attendere per poter usufruire del servizio postale, ma di una fila a porte sbarrate per aspettare il proprio turno per poter finalmente entrare a prendere il numero. Insomma, numeri disponibili, ma ugualmente fila fuori dagli uffici. Ogni giorno giovani e adulti incontrano sempre più disagi alle poste. Pagare un bollettino, riscuotere un incasso, realizzare un versamento: qualunque sia la manovra postale che si eserciti, l’approccio è sempre negativo, le file alle poste lievitano ogni giorno di più. I picchi più alti di sovraffolla-

mento si registrano ad inizio mese, quando gli anziani si recano alle poste per ritirare la pensione. Le lamentele provengono proprio e soprattutto dai più anziani, uno dei quali afferma: « restiamo fuori agli esercizi postali per ore attendendo il proprio turno, non ce la facciamo fisicamente, ma è già difficile sopravvivere con quella pensioncina, figuriamoci se venissi a prelevarla con qualche giorno di ritardo per evitare la fila». Come biasimarlo, dal momento che al tempo trascorso in fila in attesa del proprio turno si aggiunge l’inefficienza dell’ufficio stesso: un giovane confessa:«è un’indecenza che su sei sportelli ne funzionino solo due». Nel 2008 si decise l’apertura pomeridiana degli uffici postali fino alle 18:30, auspicando che il provvedimento, preso dal responsabile regionale di Poste Italiane ed approvato dal Consiglio Comunale giuglianese, avrebbe risolto i problemi degli utenti. Evidentemente, però, questa decisione non ha avuto il successo sperato, complice la densità demografica di Giugliano, che sfiora i 130.000 abitanti. Ma è forse il numero degli abitanti della città della ‘mela annurca’ ad essere il vero problema? La risposta non può essere affermativa, dal momento che la popolazione giuglianese è solo la parte lesa di disservizi causati da qualcun altro. Mariantonietta D’Ausilio

rioso, infatti, «la strada dovrebbe essere un luogo sicuro, è lo spazio aperto ai bambini che giocano, agli anziani che passeggiano, invece diviene teatro d'incidenti, molto spesso dovuti alle cattive condizioni del manto stradale». Alcuni le chiamano strade-cammello per le “gobbe” che mettono in mostra; altri semplicemente mostrano sdegno verso autorità indifferenti alla realtà giuglianese. Si pensi alla situazione in Via Fortunato Del Forno, dove nel 2008 la strada, sotto il manto, era vuota. Proprio così, svuotata degli elementi che la compongono. Gli abitanti dovettero aspettare una settimana per vedere i primi soccorsi stradali, e il “fatale” errore di qualche negligente fu risolto. Ma il problema non è neonato, anzi: già dal marzo 2006 l’Associazione Napoli Nord intervenne nel ripristino del manto stradale sulla viabilità di competenza Comunale e Provinciale. È una vera e propria corsa ad ostacoli, da cui spesso non si esce

vivi. Sui 9000 incidenti che avvengono ogni anno in Campania, quasi il 10% è causato dall’evidente gibbosità delle strade. Per ora non c’è altro da fare, se non porre fede nelle autorità, sperando che facciano qualcosa per una Giugliano che è anche la loro.


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Sport

N. 14 del 30 Giugno 2012

il GUERRiER

sportivo

Napoli a settembre ospita la Coppa Davis di tennis La 47ª edizione della traversata Capri-Napoli di nuoto di fondo vinta dall’australiano Trent Grimsey l’esterno del Circolo Tennis, certamente alla Rotonda Diaz.

Nicola Pietrangeli (con gli occhiali) insieme con Serra e la Tommasielli (foto Elio Guerriero)

Nicola Pietrangeli, ex grande del tennis italiano, si è detto entusiasta che Napoli a settembre sarà al centro dell’attenzione per le gare di Coppa Davis. L’ex tennista è intervenuto alla conferenza stampa tenutasi il 19 giugno al Circolo Tennis di Villa Comunale a Napoli. “Quando ho saputo che Napoli organizzerà la Coppa Davis subito sono venuto nella vostra città per la conferenza”. E ha ricordato che al Circolo lui ha giocato alcune volte ricevendo sempre affetto. Dunque, dopo la Coppa America, Napoli si appresta ad ospitare anche la Coppa Davis di tennis, che mancava da 17 anni. In conferenza stampa il sindaco è stato reticente su alcuni aspetti dell’organizzazione: ”Non posso dire ancora niente su certe cose, ma saprete tutto ad agosto, in fondo stiamo lavorando per definire tutto il programma”. Il campo da gioco tuttavia sarà allestito al-

L’australiano Trent Grimsey ha vinto la 47ª edizione della traversata Capri-Napoli di nuoto di fondo del 17 giugno. Ma la sua vittoria è anche record assoluto, è arrivato alla spiaggetta della Rotonda Diaz in 6h 29’ 02”, in pratica il maratoneta del mare ha battuto il record dell’americano Asmuth di 30 anni fa. Al secondo e terzo posto gli italiani Stocchino e Volpini. L’argentino Blaum (primo nel 2010) solo 5. In campo femminile è la spagnola Esther Nunez ad arrivare prima in 7h 08’ 02”, al secondo posto la russa Anna Uvarova, terza Rybarova della Repubblica Ceca. La premiazione ufficiale si è tenuta al Circolo Posillipo il 18. Foto per tutti e appuntamento all’anno prossimo. Al Lido Le Ondine a Capri è stato ricordato l’argentino Alfredo Camarero, morto di recente e vincitore di 2 edizioni della Capri-Napoli.

Il 27 luglio iniziano le Olimpiadi di Londra. Tutto pronto per ospitare la kermesse. Per la prima volta gli italiani potranno vedere tutte le gare, nessuna esclusa, sarà SKY la TV dell’evento sportivo. Le gare saranno trasmesse tutte in diretta. Tredici canali in contemporanea, tutti in alta definizione e uno in 3D. 20 gli atleti della Campania che partiranno per le Olimpiadi 2012. Per il nuoto Stefania Pirozzi, per la boxe Clemente Russo, Mangiacapre, Valentino e Picardi. Pallavolo Antonella del Core, per l’atletica leggera Antonietta Di Martino, invece per la scherma Tarantino e Occhiuzzi. Per la scherma femminile Goia Marzocca. Per quanto riguarda il judo Elio Verde, Ciano, Farallo. Per il canottaggio Caianiello e Paonessa. Tiro a segno Giordano, tiro a volo Ennio Falco. Ancora per la pallavolo Monica De Gennaro. Ci sarà anche Mauro Sarmiento per il taekwondo, l’atleta di Casoria già vinse una medaglia d’argento a Pechino 4 anni fa.

Da Renato Curi a Morosini, tragedie in campo. Questo il tema di un convegno svoltosi all’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino lo scorso 4 giugno. L’incontro è stato organizzato dal Progetto Fair Play Messanger. Sono intervenuti l’avvocato Campana dell’associazione avvocati Calcio, il medico De Nicola del Calcio Napoli, l’assessore allo Sport Tommasielli del Comune di Napoli, ed altri. Il Comitato Italiano per il Fair Play ha per oggetto la difesa e la promozione del concetto di sport ispirato al Fair Play.

Una ragazza canadese che ha partecipato alla Capri-Napoli (foto Guerriero)

Essa è un’associazione apolitica senza scopo di lucro. La carta del Fair Play dice tra l’altro che bisogna rispettare gli avversari, accettare le decisioni degli arbitri e

dei giudici sportivi. Rimanere degno della vittoria, così come nella sconfitta. Elio Guerriero

elio.guerriero@libero.it

Ospiti della struttura molti talent scout

Nasce lo Sporting Perrotta Calcio Da dieci a settanta iscritti in soli due mesi e l’obiettivo di insegnare ai giovani il rispetto delle regole Nasce il 12 marzo 2012 con pochi iscritti, poche persone appartenenti allo staff ma con un grande progetto in mente e sentimenti puri che animavano i piccoli passi verso quello che era il sogno di una vita. È così che compare nel mondo del Calcio la “Sporting Perrotta Calcio”, dalla realizzazione di un grande sogno di un uomo che il calcio lo ama da sempre: Patrizio Perrotta. Quest’ultimo ha deciso di metterci il nome, segno di chi nel progetto ci crede e vuole dare il tutto per tutto, senza guardare al mondo calcistico come fonte di denaro. Così, comincia quello che è un cammino inizialmente in salita, dato il periodo non molto proficuo, ma l’entusiasmo e la volontà hanno da sempre alimentato la fiamma che motivava il presidente Perrotta a dare il massimo per questo progetto, progetto - a dirla tutta - unico nel suo genere, innovativo sotto certi punti di vista. L’obiettivo non è infatti aprire l’ennesima scuola Calcio, ma è formare una sorta di famiglia, dove regna uno spirito di serenità e alta professionalità (non a caso allenatori e ragazzi sono qualificati F.I.G.C.). I ragazzi vanno formati non solo da un punto di vista prettamente calcistico, ma anche e soprattutto da un punto di vista educativo e culturale: il linguaggio, la correttezza nei confronti del compagno, dell’avversario e del mister sono baluardi fondamentali per formare non solo un calciatore, ma anche un ragazzo corretto. Così, partendo da quello che sembrava solo un grande e lontano sogno, i piccoli passi dello Sporting Perrotta Calcio danno i primi, grandi risultati: non solo un numero di iscritti pari a 70 in soli due mesi - quando, si ricorda, la scuola contava a marzo solo 10 iscritti -, ma anche importanti vittorie in vari campionati, nonostante le vittorie siano considerate un surplus, una ricompensa per l’impegno del ragazzo. Vincere non solo non è tutto, anzi: è l’ultimo obiettivo, l’ultimo pensiero, l’ultimo particolare considerato: il divertimento, la correttezza e la lealtà sono valori ben più importanti da imprimere nel ragazzo. Il grande successo è dovuto non solo al fermo volere del presidente, ma anche grazie all’aiuto di cari collaboratori che hanno creduto intensamente nel “progetto Perrotta”, con indescrivibile professionalità e disponibilità. Dal responsabile della struttura “San Giuliano”, molto ambita da Perrotta per ambiente e professionalità, Felice Pirozzi, ai mister Signorinelli - ex calciatore - e Liguori - emergente sponsorizzato da Gianni Di Marzio -, vi è stata voglia di impegnarsi e collaborare nella grande famiglia Perrotta. Non meno importante è stato l’aiuto di Matteo Pollastro, la cui costante disponibilità ha spesso determinato in modo positivo eventi importanti. Grandi nomi, inoltre, hanno già visitato la struttura, assistito agli allenamenti, adocchiato qualche ragazzo che ha le qualità per costruire nel mondo del calcio il futuro: da Gianni Di Marzio a Raffaele di Fusco, da Ciro Caruso a Moggi (ospite il 26 luglio). Angela Ariano





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