Abbi Abbe, 10 marzo 2012

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QUINDICINALE INDIPENDENTE DI GIUGLIANO E DINTORNI Questo giornale non riceve contributi economici, né da enti pubblici, né da enti privati

Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 6 - Sabato 10 Marzo 2012

UN TECNICO DONNA NELLA GIUNTA PIANESE

«Libera di lavorare per la mia città»

Il neo assessore Angela Rispo è la prima donna di una Giunta di centrodestra e la prima in assoluto a ricevere la delega alla Cultura. La sua nomina ha colto di sorpresa i partiti a caccia di visibilità nell’esecutivo

Nessun sequestro per il Centro commerciale Orizzonte e l’Hotel Orizzonte Per un errore di ricerca da fonti online, nella lista dei beni sequestrati nell'operazione Dda - resa nota il 24 febbraio scorso -, nell’ultimo numero del nostro giornale sono stati inseriti il centro commerciale Orizzonte e l’Hotel Orizzonte di Varcaturo, che però non sono oggetto di sequestro. Colpiti da un procedimento similare due anni fa, vennero subito dissequestrati dalla stessa magistratura per “assoluta estraneità ai fatti contestati”. E sono a tutt’oggi liberi da qualsiasi provvedimento giudiziario. La redazione di AbbiAbbè, preso atto dell’errore di pubblicazione segnalato dalla proprietà delle due attività commerciali, se ne scusa con la stessa e coi propri lettori.

Centrodestra compatto, minoranza spaccata

La querelle in aula sullo sportello di Equitalia al posto della sala convegni di fronte all’ospedale San Giuliano

Fuori Roberto Castelluccio, dentro Angela Rispo. Questo il turnover nell’esecutivo Pianese. Turnover che ha permesso al sindaco di annunciare la fine della crisi politica. Un cambiamento atteso da mesi, giunto solo lo scorso 28 febbraio. Una giuglianese, dirigente scolastico alla “Pietro Cammisa” di Sant’Antimo, un tecnico estraneo ai partiti che si occuperà di cultura, pubblica istruzione e pari opportunità. Mentre le deleghe dell’assessore dimissionario restano nelle mani del sindaco, in particolare Urbanistica. Si inaugura con la Rispo una nuova era. Oltre ad essere la prima assessora di centrodestra, sarà anche la prima ad occuparsi di cultura a Giugliano. La firma lo scorso 28 febbraio, la prima apparizione nel Consiglio comunale del 2 marzo scorso.

Precisazione

SCENARI POLITICI

Si ribalta la situazione in aula. È evidente che i numeri del centrodestra non sono più risicati: all’appello dell'ultima seduta hanno risposto in 17, sindaco compreso, e approvato l’estensione dell’uso della struttura realizzata sul parcheggio interrato di via Basile. SERVIZI a pagina 5-6

SPECIALE 8 MARZO NEL GIUGLIANESE: EVENTI FINO AL 15

Si celebra il No alla violenza con spot, film e dibattiti

Donne in prima linea, che lavorano, si prendono cura dei propri figli e si barcamenano tentando di far conciliare i tempi della famiglia con quelli della professione, senza trascurare l´impegno sociale A Villaricca "Le discriminazioni di genere" sono oggetto di un seminario promosso da Comune e associazione Donne & Diritti. A Marano, invece, il tema del dibattito è "Mai più sole", promosso dal distretto 38 dell´Asl, in collaborazione con le associazioni "Frida Kahlo - la Città delle donne" e "Donne con te", con il patrocinio di Regione, Comune, Ordine regionale degli psicologi e scuole. A Giugliano ritorna la tradizionale rassegna Marzo Donna” di Spazio Aspasia che mette in calendario film e dibattiti fino al 14 dopo l’avvio presso la Proloco di Giugliano, con la proiezione del film "Lo spazio bianco" di Francesca Comencini seguito da dibattito pubblico con le esperte. SERVIZIO a pagina 9

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Politica

N. 6 del 10 Marzo 2012

L’intervista

«Non ho tessere di partito, mi sento libera di apportare il mio contributo alla città» di BARBARA DONISI

ANGELA RISPO è la prima donna in assoluto a ricevere la delega alla Cultura. Nasce quarantasette anni fa da Paolo e Letizia Petrone, ha due fratelli. Laureata in materie letterarie, ha insegnato prima nella scuola dell’infanzia, poi in quella primaria, ha partecipato a un concorso per titoli ed esami nazionale a Direttore didattico. Dal 1996 è Dirigente scolastico. Ha svolto il proprio ruolo per due anni in territorio pugliese, che ricorda come una grande occasione di crescita personale e professionale. Rientrata a Napoli, chiede il trasferimento vicino casa e da tredici anni lavora al Primo Circolo Didattico di Sant’Antimo, territorio difficile, ma pieno di risorse. Oggi assessore con deleghe alla pubblica istruzione, cultura e pari opportunità del Comune di Giugliano. Sposata, come lei stessa dice, con “una persona estremamente intelligente, sensibile”. Suo marito la accompagna in tutte le sue scelte.

Di solito alle donne in carriera non piace cucinare, come se la cava alle prese con i fornelli? «Mi piace cucinare, mi rilassa. Purtroppo, lavorando molto, come spesso come accade alle donne impegnate, sono obbligata ad organizzare quotidianamente piatti di una semplicità estrema per consumare pasti frugali». Qual è il suo libro preferito e quale è l’ultimo che ha letto? «La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano e Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen, rientrano nella classifica dei libri preferiti. Di recente sono stata colpita dal romanzo di Silvia Avallone, intitolato Acciao. È uno spaccato di vita che racconta delle acciaierie di Piombino, delle sofferenze degli umili e dimenticati, descritta con una crudezza che disegna la realtà di una provincia italiana industriale, spingendoti a ragionare su come vive una periferia degradata».

Parla Angela Rispo, neo assessore della giunta Pianese. È la prima donna a ricoprire l’incarico col centrodestra Come è nata la passione per la politica? «Vengo dal mondo del lavoro, non da quello politico, per cui non ho ricevuto una vera e propria formazione in questo ambito. Per scelta non ho mai militato in alcuna associazione o organizzazione ad indirizzo politico. Mio padre è stato un consigliere comunale, da lui ho ereditato un orientamento moderato. Ma non appartengo a nessun partito, sono libera da qualsiasi legaccio e questo mi permette di svolgere al meglio il mio lavoro che ha una forte caratterizzazione sociale. Credo che questa sia la ragione che ha spinto sindaco Pianese ad affidarmi l’incarico di assessore con deleghe alla pubblica istruzione, cultura e pari opportunità. Ha chiesto il mio contributo in termini di professionalità, disponibilità, dedizione ed io ho accettato». Cosa l’ha spinta ad accettare l’incarico di assessore? «Sono stata spinta dalla passione verso le cose nelle quali credo. Anni fa durante una manifestazione scolastica una signora anziana disse di vedere in me il fuoco del Vesuvio. La proposta del sindaco Giovanni Pianese è arrivata come un fulmine a ciel sereno. Gli ho chiesto tempo per riflettere. Ho ascoltato i suggerimenti di mio marito e dalla mia famiglia di origine. Mio padre prima di andar via, mi ha lasciato un valore fondamentale, spendersi quando si ha qualcosa da dare e mi sono messa in gioco, accettando con grande senso del dovere e responsabilità» . Cosa può dare secondo lei una donna con la sue esperienza a Giugliano? «Mi spenderò in termini di realizzazione di progetti scolastici. Intendo attuare con gli insegnanti e i colleghi dirigenti, una rete cittadina di scuole, perché è nelle scuole che c’è il capitale umano sul quale dobbiamo investire. Per l’istruzione metto in campo una competenza professionale personale. Per la cultura devo prima comprendere e valutare quanto è stato fatto, poi mettere in atto eventi culturali di un certo rilievo. Per quanto riguarda le pari opportunità, ho visto che c’è una delibera di istituzione di una

commissione consiliare, quindi si andrà a verificare la possibilità di decretarla, adottando un regolamento di promozione soprattutto di genere». Non crede che otto mesi siano pochi per il suo assessorato? «Sicuramente è un tempo limitato, ma se è vero che in me c’è un po’ di passione e verve, cercherò di far fruttare al massimo il mio impegno». Riuscirà a coniugare l’attività politica con quelle che già svolge? «Sarà difficile in questa fase iniziale, ma riuscirò ad organizzarmi, conservando fortemente la mia vita personale e le passioni, quali la musica, il teatro amatoriale. Da cinque anni sono impegnata con la compagnia Ergaon di Giugliano». Ha partecipato già a due Consigli comunali, quali sono state le sue impressioni? «Nelle forme e nei modi consentiti, credo che tutti dovrebbero partecipare alle sedute di assise. È un’esperienza interessante, dove ciascun rappresentante eletto presenta istanze e problematiche della città. Non vedo alcun volo pindarico e i consiglieri, pur contestandosi a vicenda e spesso animatamente, discutono su proposte concrete. La loro dialettica, se bene interpretata, può essere costruttiva». Non è stata strana la scelta del sindaco, che aveva annunciato un rimpasto di giunta attraverso il quale avrebbe inserito personalità politiche, per poi optare invece verso un tecnico, esterno ai partiti, creando malcontenti all’interno della sua stessa maggioranza? «Durante la prima seduta di Consiglio ho sentito sollevare la questione, che nello stesso momento ho visto anche risolvere. La giunta era tecnica, si è voluto che restasse tale ed io sono una che si è semplicemente introdotta in questo organo». Cosa pensa dell’appello quasi di aiuto, fatto dal consigliere Simona Palumbo durante la penultima seduta di Consiglio, che

ha accusato di non essere stata mai ascoltata dall’imponente coro maschile? «È stato un accorato appello, ho apprezzato molto e sarà ascoltata. Tante volte i fatti contano più delle parole. La coinvolgerò nelle attività per la pari opportunità. Insieme tenteremo di mettere in campo tutto quello che è possibile per diventare testimoni di fatti, e guadagneremo stima non perché siamo quota rosa». C’è una vera opposizione alla maggioranza di Pianese? «Assolutamente sì. Ho avuto, inoltre, l’impressione che esista una grande collaborazione tra le parti». Resterà in politica? «No, non è questa la mia idea». Crede che la politica giuglianese sia maschilista? «Non ho avvertito idee maschiliste. Sono stata chiamata dal sindaco Pianese, che è stato sollecitato dal prefetto ad avere la quota rosa. Credo, però, che lui abbia considerato l’importanza di una pluralità, ha pensato cioè di inserire una sensibilità e una intelligenza differente, necessaria ad arricchire il ventaglio di possibilità da offrire a questa città». Sembra che le giuglianesi non votino le donne. Perché secondo lei? «Per un problema culturale, perché per mentalità noi donne ci auto-limitiamo. Dovremmo cercare di avere in tutti i campi, una forma mentis più orientata alla consapevolezza. Se ci fosse maggiore coscienza che la pluralità è una risorsa da valorizzare, ci si metterebbe più in gioco. Ci conteniamo, lasciamo agli altri la possibilità di fare e dire. Questo porta a non occupare pozioni per le quali possiamo anche adottare scelte di una certa importanza». Che significato ha per lei la giornata dell’8 marzo? «La giornata internazionale della donna è fondamentale a ricordare tutto quello che è stato fatto e che oggi ci ha portato, dopo cento anni, a questo livello di emancipazione, che ancora va implementato».

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Politica

N. 6 del 10 Marzo 2012

Scenari politici

Equitalia al posto di una sala convegni: è polemica in aula, si spacca l’opposizione di TONIA LIMATOLA

Maggioranza di nuovo compatta e minoranza spaccata. Si ribalta la situazione in aula. È evidente che i numeri del centrodestra non sono più risicati: all’appello dell'ultima seduta hanno risposto in 17, sindaco compreso, e approvato l’estensione dell’uso

Città come sistema arterioso di MARCO ARAGNO

“Un’immensa emorragia, un sangue che circola in eccesso e troppo in fretta”. Così il paeseologo Franco Arminio ha definito Giugliano. Probabilmente lo ha fatto pensando al traffico in cui è rimasto imbottigliato per un po’ prima di raggiungere la location della presentazione del suo libro. O forse lo ha fatto soffermandosi sugli enormi quartieri-dormitorio che la città ha partorito come uno sbadiglio negli ultimi trent’anni. Traffico e cemento, già. Perché l’autismo corale di cui parla Arminio a Giugliano si percepisce in strada, osservando i grandi Suv dai vetri oscurati che nascondono volti e vite; oppure guardando gli edifici accatastati senza armonia, l’uno di fianco all’altro, ciascuno con le sue forme, le sue dimensioni, i suoi silenzi. Sintomo di uno luogo frammentato in tanti monadi, dove ognuno difende i propri recinti. E dove l’altro si manifesta solo quando invade il nostro spazio o lo minaccia. In questo Giugliano non è molto diversa da altri paesi del Sud raccontati anche da Pasolini. Un corpo contadino, rude e sgraziato, che ha indossato i lustrini della società dei consumi. Un paese travestito con abiti che non gli appartenevano. Ma a Giugliano questa malattia del Sud è esplosa a dismisura. La città ha invaso gli spazi inghiottendo tutto ciò che c’era prima e lasciando in piedi un immenso contenitore di case e persone. Un contenitore sempre più vuoto. Forse per ritrovare Giugliano, come suggerisce Franco Arminio, bisognerebbe osservare i particolari più invisibili, i vecchi dalle facce rugose seduti fuori ai bar del Corso Campano, le piazze assolate, l’umido dei vicoli di Sant’Anna nei pomeriggi d’estate. E’ in quel momento che la città si ritrae, i rumori si disperdono ed il paese caccia fuori il muso come una bestia ferita. Partire da queste cose, ristabilire un’empatia con i luoghi per pensare ad un paese diverso. Forse non per questo migliore, ma almeno se stesso, e non uguale a qualcosa a cui in questi anni ha cercato di somigliare.

All’appello dell’ultima seduta hanno risposto in 17, sindaco compreso, e il centrodestra approva l’estensione dell’uso della struttura realizzata sul parcheggio interrato di fronte all’ospedale della struttura realizzata sul parcheggio interrato di fronte all’ospedale. Da sala convegni a sportello Equitalia, in pratica. Si sono astenuti dal Pd, hanno votato contro Udc, Fli, Giugliano per la vita e i due indipendenti del gruppo misto. Ma il dibattito nell’ambito dell’opposizione, ha costretto al rinvio dei punti successivi: alienazione del patrimonio comunale e salvaguardia delle antiche masserie, tra gli altri. Intanto, per l’opposizione è un momento di forte tensione interna a distanza di un anno dalla mobilitazione che aveva fatto nascere la PrimaVera politica. E finora l’opposizione consiliare era stata compatta nell’evidenziare la crisi del centrodestra non mantenendo il numero legale. "Il silenzio del Pd e la loro presenza tra i banchi prima di accer-

tarsi che la maggioranza avesse i numeri per convalidare la seduta sa di inciucio - attacca Luigi Sequino, Udc - Questo non è un provvedimento per la città, ma fa gli interessi di un privato che vuole incentivare l’uso del parcheggio che ha costruito in un’area ingolfata dal traffico e che penalizza le vie di accesso al pronto soccorso". Pronti a gettare acqua sul fuoco dal Pd. "Il numero legale c’era con evidenza - dice l’ex sindaco Francesco Taglialatela- Ci siamo astenuti per opportunità politica: il progetto originario era stato partorito da noi quando eravamo al governo e bisognava rimarcare la differenza tra noi e l’attuale amministrazione". E alle accuse di favorire un privato, invece, ribattono dal Pdl. "Per noi è importante offrire un servizio ai cittadini

che sono costretti a recarsi a Napoli e fare file lunghissime per sanare i loro debiti", dice il capogruppo Antonio Dell’Aquila. Ma la politica si divide sulla gestione di quello spazio. Chi si oppone ne fa una questione di carattere logistico. La zona di via Basile, stretta dall’ospedale e le scuole, non andrebbe ulteriormente ingolfata con uno sportello di servizi alla cittadinanza. Il progetto originario, nato in luogo del vecchio stadio comunale, abbattuto tra mille polemiche, prevedeva uno spazio all’aperto per le attività del tempo libero su un parcheggio interrato di 300 posti, ora funzionante solo in maniera parziale. Lo spazio realizzato al centro dei tredicimila metri quadrati avrebbe dovuto ospitare convegni e iniziative culturali.

Rimpasto in Giunta

In squadra una quota rosa obbedendo alla richiesta del Prefetto, ma senza il benestare dei partiti politici di MARIA ROSARIA FERRARA

Fuori Roberto Castelluccio, dentro Angela Rispo. Questo il turnover nell’esecutivo Pianese. Turnover che ha permesso al sindaco di annunciare la fine della crisi politica. Un cambiamento atteso da mesi, giunto solo lo scorso 28 febbraio. Una giuglianese, dirigente scolastico alla “Pietro Cammisa” di Sant’Antimo, un tecnico estraneo ai partiti che si occuperà di cultura, pubblica istruzione e pari opportunità. Mentre le deleghe dell’assessore dimissionario restano nelle mani del sindaco. Si inaugura con la Rispo una nuova era. Oltre ad essere la prima assessora di centrodestra, sarà anche la prima ad occuparsi di cultura a Giugliano, delega da sempre relegata nelle mani dei sindaci. La firma lo scorso 28 febbraio, la prima apparizione al consiglio comunale del 2 marzo. Una decisione quasi forzata questa del rimpasto, a detta del sinda-co dovuta alla sollecitazione del prefetto di Napoli di inserire quote rosa nell’esecutivo. «Sono stata chiamata ad intervenire – dichiara la neo assessora - ed ho accettato per un senso di dovere, ma soprattutto per dare un contributo alla collettività alla quale appartengo. Non conoscevo questo mondo, ma le prime sedute mi sono apparse molto interessanti. C’è tanto da imparare. Nonostante il tempo a disposizione sia limitato e i settori nei quali opererò hanno visto un vuoto negli ultimi anni, ancor di più mi rimboccherò le maniche e cercherò di far fruttare le mie competenze». Le improvvise dimissioni di Castelluccio e la repentina nomina della Rispo hanno però fatto sorgere qualche dubbio nella minoranza e qualche dissapore nella

maggioranza stessa. I primi interrogativi sono sorti sulla lettera di dimissioni dell’ormai ex assessore alla urbanistica e assetto del territorio, fa notare Antonio Poziello. «In un punto si legge “come da Lei richiesto” – dice – Mi chiedo per quale motivo è andato via il membro che più si era adoperato per questa città. Mi aspettavo poi che il sindaco ci spiegasse la genesi di questa nomina e sulla base di quali accordi la crisi è stata superata» conclude. L’opposizione sostiene difatti che con questa nomina il sindaco abbia solo «trovato la quadra che gli permetterà di andare avanti fino al 2013». La notizia, oscura agli stessi appartenenti alla maggioranza, ha scatenato le reazioni di alcuni consiglieri del centrodestra. «Siamo stati esclusi da qualsiasi tipo di consultazione – tuona Carlea – Abbiamo dovuto apprendere la notizia dalla stampa. Il sindaco sta mortificando il ruolo del consigliere comunale». Il resto della maggioranza fa invece sapere che è questa la decisione migliore che il primo cittadino potesse prendere, «senza alterare l’equilibrio del consiglio e senza gravare ulteriormente sulle casse comunali». «La nomina della dottoressa Rispo non è legata solo all’esigenza di una presenza femminile in giunta, ma anche alle capacità professionali – dichiara Pianese - Chiudendo definitivamente all’ipotesi allargamento e chiudendo la formazione dell’esecutivo a quattro membri, pregherò di volta in volta i consiglieri di occuparsi delle problematiche della città». Il sindaco ha infatti annunciato un riassetto interno per la prossima settimana, attraverso l’assegnazione di deleghe. Quelle stesse che tanto fecero discutere un anno fa.


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Politica

N. 6 del 10 Marzo 2012

Question Time & Emergenze

Un bel 18 all’amministrazione comunale, il voto arriva in aula dalla minoranza di MARCO ARAGNO

Sull’inceneritore nessuna buona nuova: si resta favorevoli per lo smaltimento delle ecoballe di Taverna del re Quest’amministrazione si merita un bel diciotto, tante quante sono le interpellanze presentate dalla minoranza nel corso dell’ultimo Question Time. Diciotto botta e risposta fra sindaco e opposizione. Fra le interpellanze presentate, spicca ancora una volta la questione inceneritore, segnalata dal segretario del Pd Giovanni Russo. Nella sua replica Pianese s’è detto favorevole “alla costruzione di un impianto di termodistruzione per l’esclusivo smaltimento delle ecoballe di Taverna del Re così come previsto dalla legge”, mentre ribadisce la sua contrarietà a “qualsiasi ipotesi di

È caos viabilità a causa della carenza di controlli in strada

Vigilini “parcheggiati”: sosta selvaggia e traffico in tilt Intanto, i parchimetri diventano cestini gettarifiuti

Ancora irrisolta la vertenza degli ex Lsu che erano stati stabilizzati come ausiliari al traffico. Si attende il responso sul monte ore dalla nuova ditta, la TMP

Sono passati tre mesi da quando la città di Giugliano ha detto addio al “gratta e sosta”, quegli uomini con le casacche blu che erano soliti richiamare e multare le autovetture che commettevano infrazioni non si vedono in giro dallo scorso dicembre e da allora i cittadini giuglianesi hanno avuto la possibilità di parcheggiare a tutte le ore, in qualunque luogo trovassero posto, anche in terza fila. Il progetto del Comune prevedeva che per effettuare il pagamento della sosta avrebbe potuto utilizzare 50 nuovissimi parchimetri installati nelle zone centrali del territorio, ma cioè non è stato ancora possibile perché il nuovo piano di sosta previsto non è ancora partito. Nel frattempo l’inciviltà ha fatto la sua parte: gli apparecchi destinati all’emissione dei ticket sono diventati dei veri e proprio cestini gettarifiuti. Una volta installati gli impianti,e dopo aver ripristinato la segnaletica verticale e orizzontale il servizio dovrebbe partire ma resta ancora irrisolta la questione emblematica degli ausiliari del traffico. La TMP srl aggiudicataria della gara di appalto ha assunto i 14 “storici”dipendenti che da anni svolgono questa mansione sul territorio, in aggiunta ha assunto altri sei dipendenti dovendo così dividere le 528 ore lavorative previste per venti persone. Da allora si è creato il malcontento e sono iniziate le proteste dei vigilini che dal 31 dicembre non hanno ancora preso servizio, non recepiscono stipendio,e si sono visti ridurre le ore di lavoro e il conseguente stipendio: “Questo mese dovremmo prendere la disoccupazione ma siamo da quasi tre mesi senza busta paga,la nostra condizione è critica e riducendo a 24 le nostre ore lavorative a stento riusciremo a pagare il fitto per questo vogliamo cercare un giusto accordo con la ditta” ,

protestano lanciando Sos all’amministrazione comunale. Mercoledì mattina si è svolto l’ennesimo incontro al Comune e la richiesta da parte dei dipendenti è stata unanime ossia garantire almeno 30 ore lavorative ai 14 vecchi dipendenti e 18 ore alle “new entry” riuscendo così a distribuire almeno per il primo periodo le fatidiche 528 ore. Ora sindaco e amministrazione comunale valuteranno questa richiesta insieme alla ditta TMP con l’auspicio di riuscire a dare agli ausiliari un futuro occupazionale più sicuro e alla città un nuovo servizio efficiente. Ivana Ciccarelli

delocalizzazione del termovalorizzatore di Napoli Est nel nostro territorio”. Il problema dei rifiuti è anche al centro dell’interpellanza presentata dal consigliere Giuseppe Di Girolamo (Idv), che lamenta “le inefficienze del servizio di Nu e gli scarsi risultati raggiunti dall’ultima ditta (la Senesi, ndr) nelle percentuali della raccolta differenziata”. In merito, il primo cittadino ammette la gestione fallimentare del servizio e la sua responsabilità politica, sebbene tenga a precisare che al controllo del corretto svolgimento della Nu siano deputati per legge gli uffici competenti dell’amministrazione e non il sindaco. Altra questione spinosa finita sul tavolo dell’assise comunale è quella della sicurezza stradale. Due le interpellanze in merito: una relativa ai disagi alla viabilità di Via Oasi Sacro Cuore, presentata dal consigliere Antonio Poziello (Sel), e l’altra relativa allo spartitraffico di Via Basile, sollevata dal consigliere Luigi Sequino dell’Udc. Lo spartitraffico delle polemiche, già oggetto di altre interpellanze in passato, “è un’opera provvisoria”, assicura Pianese. “I lavori di completamento riprenderanno a breve”. Ma restano le perplessità “per come vengono gestiti e sperperati i soldi pubblici dei cittadini”, attacca il politico centrista. Ad infiammare il consiglio anche la questione dell’ospedale San Giuliano, a rischio chiusura per carenza del personale. Il capogruppo del Pd Nicola Pirozzi, sottoscrittore dell’interpellanza, chiede un “rafforzamento del servizio di pronto soccorso ed un potenziamento del reparto di oncologia” necessario per fronteggiare l’alto tasso di tumori nel territorio giuglianese. Il sindaco rassicurache non “c’è il rischio immediato di chiusura della struttura ospedaliera” e si dice pronto a “verificare se sia possibile recuperare i servizi che sono stati soppressi”. Sulla questione, in-

tanto, l’amministrazione comunale ha chiesto un incontro con i vertici dell’Asl. Questione annosa, che fa ancora una volta capolino nell’emiciclo consiliare, è infine quella degli Lsu. Il consigliere Pietro Ciccarelli (Fli) chiede conto al primo cittadino della loro stabilizzazione. Pianese replica parlando di “problema nazionale e non locale”, ed afferma che “in linea con quanto previsto dalla legge, la sua amministrazione ha già provveduto all’assunzione di due Lsu” . Lsu che da due potrebbero diventare tre nei prossimi mesi, “una volta ottenuta l’autorizzazione dalla Provincia”. Spazio anche all’emergenza sicurezza, al centro polivalente anziani e alla realizzazione dell’impianto fotovoltaico. Tante, troppe interpellanze per una seduta sola. E forse anche per la stessa amministrazione…

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Sergio Pacilio

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Hanno collaborato a questo numero: Valentina Angelini, Marco Aragno, Angela Ariano, Chiara Buonavolontà, Ivana Ciccarelli, Emmanuele Coppola, Monica D’Ambrosio, Antonio D’Angelo, Valentina Di Lauro, Barbara Donisi, Maria Rosaria Ferrara, Elio Guerriero, Francesco Saverio Iacolare, Serena Li Calzi, Tonia Limatola, Giovanni Mauriello, Francesca Ortese, Arianna Pacilio, Carla Pacilio, Eduardo Pellegrino, Lello Pianese, Giuliano Russo, Renato Scalfaro. Grafica e Concessionario per la pubblicità: GRAPHISTAR s.r.l. - Via 4 Giornate, 40 - 80014 Giugliano (Napoli) Stampa: GRAPHIC PROCESSING s.r.l. - Acerra (Napoli) Registrazione Tribunale di Napoli N. 44 del 26-04-2004 - N. Iscrizione ROC 11606


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Politica

N. 6 del 10 Marzo 2012

Rinviato il voto in aula sulla salvaguardia delle costruzioni rurali

Alcune regole per considerare le Masserie delle emergenze monumentali da proteggere di EMMANUELE COPPOLA

Masseria Pagliarone

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, che si è parzialmente tenuto qualche giorno fa, non si è arrivati a prendere in considerazione l’opportunità storica di esprimere un voto politico sulla proposta di salvaguardare il patrimonio di edilizia rurale, che era già stata elaborata dall’Amministrazione comunale con la Delibera di Giunta n. 212 del 19 luglio 2011. Pertanto, si mantiene alta la tensione dell’attesa e ben si giustifica il prosieguo della prima parte dell’articolo pubblicato sul precedente numero di AbbìAbbè, rilevando che a fine pagina ero arrivato ad introdurre l’opportunità di costituire un Ufficio di Ricerca Storica con l’intento di «vedere il fuoco che si riaccende per essere poi di continuo alimentato con apporti progressivi di altra legna di mantenimento per costituire una brace e non per fare un’altra improvvisa fiammata di immediata ed estemporanea luminosità, che abbaglia, non cuoce e non riscalda». Sopravanzando, dunque, la spinta ideale e l’entusiasmo che hanno ‘‘causato’’ tanto interesse attorno alle Masserie, nell’incipiente estate del 2011 gli organiz-

zatori si diedero molto da fare per raccogliere e ordinare il materiale da mostrare in occasione del Convegno. Le difficoltà nel cercare di mettere insieme un po’ di notizie cartografiche per l’esatta individuazione e posizionamento delle singole residue Masserie, con il lodevole scopo di avere la visione completa ed immediata dell’esistente, mi incoraggiarono ad insistere nella proposta di istituire un Ufficio di Ricerca storica. Pertanto, ho contribuito - allora - ad accelerare e semplificare l’indagine con il mio materiale cartografico... mio, in quanto ci avevo già lavorato sopra, non ricordo neanche più per quanto tempo, durante la redazione del libro ‘‘Civiltà contadina a Giugliano’’, che ho pubblicato nel settembre 2006 ed ho poi regalato a tanti che lo avrebbero dovuto - a mio parere - leggere e approfondire per cominciare a pensare di fare quello che adesso pare si voglia cominciare a fare, dopo essere stati sollecitati dalla curiosità culturale nell’ammirare - è il caso di dire - la Mostra fotografica delle Masserie, allestita in contemporanea, per circa cinquanta giorni, dal 19 febbraio al 10 aprile 2011, nell’atrio del Palazzo Comunale e nella galleria del Parco Commerciale Auchan, e che fra qualche giorno sarà di nuovo riproposta nella rielaborazione artistica degli acquerelli del Prof. Lello Rescigno. Senza sapere quello che avrò ancora la possibilità di dire nel poco spazio cartaceo che mi sarà concesso di occupare per le mie osservazioni, devo premettere che mi trovo nella difficoltà di individuare una direzione da seguire o un argomento privilegiato ad effetto, perché mi è difficile ripercorrere con una limitata serie di passi consecutivi la vastità delle considerazioni che sono stato costretto ad argomentare nel libro che io ho scritto e pubblicato per dire proprio quello che - oggi, secondo me - si dovrebbe ritenere alla base di un progetto di salvaguardia e riqualificazione del patrimonio di edilizia rurale. Ho provato ad estrapolare dei passi a mio giudizio più significativi e confacenti a questa attualità culturale; ma ho smesso subito, sopraffatto dalla difficoltà di tagliare, di eliminare cioè delle membra da un corpo reso funzionale dal loro stare insieme. In fondo, io credo di avere già contribuito a riesumare una questione che, purtroppo, per tanti anni, si era considerata ormai definiti-

vamente sepolta, forse ormai naturalmente polverizzata, o comunque sparita per sempre per effetto di una pietosa ed igienica cremazione. Io, però, credo di aver contribuito a riesumare non un cadavere, bensì le membra di un passato in catalessi, che degli eredi illegittimi avevano trovato conveniente considerare morto. Mi piacque la semplificazione adottata dagli ideatori di quel Convegno del 12 luglio 2011, annunziato come ‘‘Piano di riqualificazione’’ a partire dalle antiche Masserie dell’Agro giuglianese. Si presume, infatti, che, nella sua ritrovata attualità, si voglia ipotizzare, in primis, la costituzione di un ‘‘piano fisico’’, sul quale appoggiare e disporre in ordine tutto il materiale che dovrà poi servire per progettare e costruire qualcosa: un ‘‘piano fisico’’ sul quale srotolare e distendere la mappa tridimensionale del territorio, sul quale le Masserie si considerino emergenze visive (i tecnici direbbero ‘‘assonometriche’’) e non piatte rappresentazioni grafiche modificabili con un semplice e veloce tratto di matita o di gomma. Se così si vuole intendere la progressione progettuale di questo impegno politico ed amministrativo, mi ritrovo confortato nel riaffermare che bisogna partire dalla Storia e dalla Cultura, dalla conoscenza e dalla passione, dalla realtà e dalla fantasia, tutti ingredienti necessari e ineludibili per dare credibilità effettiva ad un qualsiasi ‘‘Piano di riqualificazione’’, se è vero che nella ‘‘riqualificazione’’ si sottende la volontà cosciente di qualificare di nuovo tutto quello che ha già di per sé, come stratificato nella sua memoria immobile, un valore storicamente riconosciuto. Senza trascurare, allora, la rappresentazione politica delle opportunità smarrite (per fare memoria degli errori da non ripetere), è opportuno che si approfondisca la Storia di questo territorio e la sua reale identità sociale e culturale, rappresentata - si può dire esclusivamente - dalla Civiltà contadina. Infatti, nel paragrafo ‘‘Un paese senza un’identità storica territoriale’’, scrivo che «Giugliano non aveva una sua specifica identità territoriale, non aveva un centro storico, e non era socialmente rappresentativa ed influente sullo scacchiere delle controversie politiche; ma era soltanto una piatta estensione geografica attraversata dalle strade battute dagli eserciti, che si muovevano tra il Regno di Napoli, la Contea normanna di Aversa ed il Ducato di Capua. Se, dunque, Giugliano, fino al XVII secolo, non ha avuto una specifica identità storica costituita entro il ristretto perimetro territoriale del suo centro abitato, e neanche è riuscito poi, questo paese, a diventare una città, perché di fatto non

ha un sufficiente complesso di emergenze architettoniche e monumentali, dobbiamo chiederci che cosa si sarebbe dovuto conservare, come memoria storica della sua identità territoriale, se non il ricco e straordinario patrimonio di edilizia rurale, che ha costituito, e dovrebbe costituire ancora, il fulcro della Civiltà contadina». Quindi, il concetto di recupero della ‘‘Civiltà contadina’’, come memoria stratificata sul territorio, deve portarci alla ricognizione dei fabbricati rurali, da intendere come patrimonio inalienabile e indivisibile di tutta la Comunità, sul quale appuntare le premesse di una riqualificazione agri-turistica come volano di sviluppo alternativo all’occupazione proditoria della terra di nessuno. Delle motivazioni affettive dovrebbero condizionare l’impegno che una persona si propone di profondere al servizio di una Comunità; esse dovrebbero costituire l’orizzonte ideale da non trascurare nella rappresentazione del territorio che ci si offre di amministrare, un territorio - dunque - che ci viene offerto, che non ci appartiene materialmente, e che dobbiamo poi riconsegnare ad altri, che si spera siano anch’essi condizionati da motivazioni affettive. Dico questo per giustificare l’enunciazione di tre regole che dovrebbero ispirare e sostenere l’impegno di quanti vorranno continuare a credere che si possa realmente lavorare alla costituzione di un Piano di riqualificazione territoriale incentrato sul recupero delle antiche Masserie. Partiamo da questo, dal considerare le Masserie delle emergenze monumentali da proteggere; quindi, dobbiamo esaltare la loro evidente visibilità, perché Si protegge solo quello che si vede; il resto non esiste. Questa è la prima regola. Ma il disinteresse rende cieche le coscienze di quanti hanno gli occhi sprofondati in se stessi, e non trovano lo spazio culturale per uscirne, avendo ridotto la propria capacità di sapere, e quindi di attribuire ad ogni cosa il giusto valore. Ed è così che si compendia la seconda regola: Si considera soltanto quello che si conosce. Ma siamo naturalmente sollecitati ad esporci, ad impegnarci, a sacrificare e a ridurre le altre distrazioni quando siamo incondizionatamente attratti da qualcosa che ci procura un piacere incommensurabile, tale da indurci ad approfondire il significato empatico della sua relazione, e questo perché è vero che Si conosce soltanto quello che si ama. É la terza regola, dalla quale ritengo sia opportuno muovere i primi passi se vogliamo andare veramente da qualche parte. (Fine)


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Speciale 8 Marzo

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La festa della donna nel comprensorio

“La maternità, una scelta consapevole” di ANGELA ARIANO

Giovedì 8 Marzo, presso la Proloco di Giugliano, si è tenuta la proiezione del film "Lo spazio bianco" di Francesca Comencini con conseguente dibattito pubblico inerente alla trama del medesimo film. La scelta di proiettare

Film e dibattiti per parlare della scelta di avere un figlio, si conclude il 14 la rassegna promossa da Spazio Aspasia questo film l´8 marzo non viene fatta conciliare con la festività, tradizionalmente sentita, per metterla in rilievo o darle una certa importanza, quanto per recepirne una riflessione riguardo il ruolo della donna, i suoi disagi e la consapevolezza che festeggiare "la donna" in quel giorno, significa regalarle attenzione e considerazione maggiore, non essendo facile e usuale farlo costantemente. "La maternità una scelta consapevole" richiama alla luce una tematica, quella che lega bambini, uomini e donne alle quali viene chiesto di crescere riflettendo. Amare richiede l´attesa dei tempi dell´altra persona. Oggi, molto frequentemente, i giovani pretendono di ottenere "tutto e subito", soprattutto nel rapporto sessuale, considerato una prova d´amore, un gioco per dimostrare a se stessi di essere diventati `grandi´. "È necessario ed importante riflettere sulla gravidanza, acquisire genitorialità richiede una maturità psico-fisica fondamentale per comprendere che ci si trova di fronte ad una scelta tale da modificare la propria esistenza e da condizionare, quin-

La testimonianza

Da Qualiano in Ucraina per Medici Senza Frontiere Per Maria Teresa Cacciapuoti, 31 anni, attivista di Medici senza frontiere, dare una mano agli altri è il frutto di una scelta fatta all´università. La giovane ha portato la propria testimonianza delle missioni umanitarie nei paesi più poveri del mondo alle quali partecipa, nella giornata conclusiva del progetto sulla malnutrizione promosso dall´Istituto tecnico industriale "Luigi Galvani", diretto da Giuseppe Pezza. L´aula magna della scuola era gremita e, dopo l´introduzione di Maria Teresa, gli studenti l´hanno tempestata di domande. Tante le curiosità sul suo lavoro e sulla sua vocazione che l'ha portata a professionalizzarsi per dare una mano agli altri, sulla sua capacità di restare a lungo lontano da casa e dalla propria famiglia d´origine, che vive a Qualiano. Ha sollecitato la discussione coi ragazzi anche la proiezione dei video che ritraggono gli attivisti alle prese con i bimbi, i malati e nelle condizioni di lavoro più difficili, ma anche nei momenti di gioia per i piccoli e grandi traguardi raggiunti. Il progetto contro la malnutrizione è uno dei tanti nel ricco calendario di iniziative della scuola di via Marchesella. La coordinatrice delle attività è la docente Nunzia Pollastro, che è anche la madre di Maria Teresa. Quando ha rivelato ai suoi studenti del rapporto di parentela c´è stato un

momento di grande commozione, condiviso anche dai responsabili Msf di Napoli presenti a scuola. La giovane è arrivata ed è ripartita nel giro di pochi giorni, è rimasta nella sua casa di Qualiano il tempo utile per avere il permesso per entrare in Ucraina, dove l´aspetta un progetto sui casi di tubercolosi immunoresistenti. Maria Teresa si è laureata a Napoli in Scienze internazionali e, dopo un percorso universitario tra Napoli e Milano, ha cominciato subito a collaborare con le organizzazioni internazionali. Nel 2002 in Francia, poi Burkina Faso e a Mali, in Africa. "Collaboro con Msf dal 2008 a Msf - racconta Maria Teresa- E ho partecipato a diverse missioni. Una di quelle che più mi ha coinvolto è stata l´esperienza ad Haiti, sconvolta dallo tsunami". In quelle ore la madre era tesa, preoccupata ma l´orgoglio di aver tirato su una ragazza in gamba e determinata è evidente. "Sono felice che sia soddisfatta del suo lavoro- racconta Nunzia Pollastro- Quando è possibile comunichiamo attraverso internet e vedere le foto delle cose che fa mi rasserena. Quando torna, ovviamente, siamo tutti felici". Anche il papà Vincenzo, 72 anni, agricoltore e tra i suoi primi e più convinti sostenitori. t.l.

di anche quella del futuro nascituro; una gravidanza adolescenziale, desiderata o indesiderata, può essere pericolosa sia per la salute della madre che del figlio", dicono i promotori dell´iniziativa. Statisticamente è stato rilevato che le giovani madri e quelle di età inferiore ai 17 anni hanno più probabilità delle donne di 20 anni o oltre, di soffrire di complicazioni legate alla gravidanza e di morire durante il parto. Ne hanno discusso la psicologa Angela Sarracino, le avvocate Valeria Mammola, Maria De Fenza e Alessandra Iannone con la partecipazione dell´esperta nella differenza di genere Teresa Vitale. È intervenuto anche Antonio Giuliano Russo, avvocato e coordina-

tore di Sel: "In ogni competizione elettorale vogliamo garantire la presenza femminile, la nostra intenzione è questa, lo è sempre stata fondamentalmente. Io credo che si sia ormai abbandonata l´idea di ricordare il catastrofico evento storico legato a questa data, che vede ancora oggi molti episodi crudi, seppur quantitativamente differenti. Esistono condizioni, trattamenti riprovevoli per la donna, molto forti, morti passionali, situazioni di disparità evidenti, bisognerebbe festeggiare non l´8 marzo, ma sempre". L´Associazione Spazio Aspasia ha organizzato, inoltre, altri incontri che si sono tenuti nella media Impastato e Minzoni. Prossima proiezione all´Ipia Marconi il 14 marzo.

Eventi a Marano

“Non nasconderti”, arriva uno spot contro la violenza sulle donne Verrà presentato il 15 dall’attrice Rosaria De Cicco. A Villaricca seminari e dibattiti in aula consiliare fino al 23 marzo Donne in prima linea, che lavorano, si prendono cura dei propri figli e si barcamenano tentando di far conciliare i tempi della famiglia con quelli della professione, senza trascurare l’impegno sociale. E per questo, coraggiose e forti, capaci di sottrarsi alle discriminazioni di genere e anche alla violenza. A Villaricca "Le discriminazioni di genere" sono oggetto di un seminario promosso da Comune e associazione Donne & Diritti. Il 15 marzo si parlerà di "Il lavoro femminile" con Luisa Festa, Antonella Raimondo, Francesca Vitelli, Giovanna del Giu- Rosaria De Cicco, protagonista dello spot dice. Sarà presentata la mo- che spinge le donne a denunciare i stra fotografica: Pechino maltrattamenti 1995, Conferenza Mondiale delle Donne". Si chiude il 23 marzo con "Le politiche antidiscriminatorie - sono possibili?"con Ilaria Ferrigno, il consigliere regionale Raffaele Topo, l’assessore di Napoli Pina Tommasielli e la senatrice Anna Maria Carloni. A Marano, invece, il tema del dibattito è "Mai più sole", promosso dal distretto 38 dell’Asl, in collaborazione con le associazioni "Frida Kahlo - la Città delle donne" e "Donne con te", con il patrocinio di Regione, Comune, Ordine regionale degli psicologi e scuole. L’appuntamento è per giovedì 15 marzo, alle 16.30, nell’auditorium Socrate, in via Giovanni Falcone. Verrà proiettato il lo spot "Non nasconderti", presentato dall’attrice testimonial della campagna Rosaria De Cicco. Introduce la sessuologa Maria Rossetti. Intervengono Giuseppe Ferraro, il sindaco Mario Cavallo, l’assessore Claudia De Magistris, le consigliere regionali Angela Cortese e Mafalda Amente, Luisa Franzese, Gaetano Orlando, direttore distretto 38, e il presidente dell’Ordine regionale degli psicologi, Raffaele Felaco. Discutono di violenza sulle donne Antonella Borzaotra, Clara Pappalardo, Stefania Cantatore, Maria De Fenza, Anna Polverino, Mariateresa Di Maro. Saranno esposte le foto di Dario Renda Hobos Factory dal titolo "A muso duro" con l'attrice Anna Nisivoccia. Maria Antonietta D’Ausilio


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Attualità

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SOS Viabilità

La strada dell’alveo, automobilisti impegnati nello slalom tra buche e rifiuti di ANTONIO D’ANGELO

Quello delle strade da mantenere in ordine è sempre stato un grattacapo che non va sottovalutato e che non fa sconti a qualsiasi amministrazione. Ma al sindaco Onofaro l’argomento sembra stare molto a cuore, tanto da aver avviato già da tempo dei lavori che hanno trovato la loro realizzazione in Via Ripuaria con ruspe atte alla sistemazione e alla pulizia delle caditoie per consentire un

Resta oggetto della discordia tra i comuni di Qualiano e Villaricca regolare flusso d’acqua e, quindi, garantire la sicurezza della percorribilità della strada. Ma non è finita qui. Dall’Ufficio Stampa, balza una nuova notizia : il comune di Qualiano, infatti, ha disposto il rifacimento di una serie di attraversamenti pedonali, oramai tanto smunti da non vederli neanche se ci si passa sopra a piedi, e, in quel caso sarebbe un evento occasionale accorgersene, perché sono

Presentato a Villa Ammaturo il libro di Mario Delfino e Gabriella Fabbrocini

Sessualità e amore negli adolescenti “Sessualità e amore negli adolescenti”. Questo il titolo dello studio effettuato dall’assessore Mario Delfino e da Gabriella Fabbrocini, docenti di Dermatologia e Venereologia presso l’Univeristà degli Studi di Napoli Federico II. Il libro è stato presentato il 2 febbraio nella sala convegni di Villa Ammaturo e rientra nel progetto “Uno scudo per la vita”, finanziato dall’assessorato alla Sanità della Regione Campania. Ad introdurre il dibattito è stata Rosa Ariano, dirigente del settore Welfare del comune di Giugliano che ha ribadito l’importanza di investire nei giovani, anche in questo delicato momento di crisi politica che attanaglia le istituzioni e, soprattutto, di crisi economica che coinvolge l’Italia intera. Ad arricchire il dibattito sono stati gli operatori scolastici impegnati nei servizi sociali. Tra questi, Maddalena Ligozzi del VII Circolo ha spiegato come sia la scuola il primo soggetto ad accorgersi di una eventuale situazione di disagio vissuta dai bambini e quindi di agire dopo aver in-

staurato un clima di fiducia reciproca. Katia Orabona di Gioventù 90, invece, ha sottolineato come sia rilevante il processo di integrazione del bambino extracomunitario nella realtà scolastica, al fine di prevenire momenti in cui il bambino possa sentirsi abbandonato. Antonella Maisto, operatrice presso il centro Giovanni Paolo II, ha puntualizzato che la sensibilità è il primo strumento da utilizzare verso i bambini. Queste e altre testimonianze hanno preceduto la parte finale del dibattito, dove l’assessore Delfino ha spiegato il senso del suo studio: offrire una valida risposta a tutte quelle domande che i giovani spesso per timidezza o altro tengono per sé. Attraverso la sua ricerca, quindi, è possibile capire cosa sia l’Aids e le altre malattie sessualmente trasmissibili e come un primo rimedio iniziale sia non il chiudersi in se stessi, ma il confrontarsi con persone di fiducia in grado di non sottovalutare il problema. Giulianoi Russo

invisibili ai pedoni e agli automobilisti. Ma ancora non basta. Per essere più precisi, sarà installata una nuova segnaletica in prossimità degli istituti scolastici ai fini della sicurezza stradale nei confronti dei tanti studenti che frequentano le scuole cittadine. A cosa serve, se fuori le scuole non sono presenti neanche gli ausiliari del traffico che controllano il flusso ascensionale, bloccato per l’uscita degli studenti ? Le strade hanno bisogno di una manutenzione continua e non occasionale. Si parla della sistemazione delle caditoie in Via Ripuaria e degli attraversamenti pedonali nei punti più critici del paese, ma resta da sempre in silenzio, il caso pietoso di una strada che si stende per circa tre km e che divide Qualiano da Villaricca. Il tragitto in questione riguarda via Roma, di competenza del comune di Villaricca, che inizia dal parco verde del Ponte di Surriento, segue fino alla zona, prettamente qualianese, di Via Camaldoli unita con Via Pietro Calamandrei, nota meglio come ‘’Abbasce ‘e puteche’’, per poi continuare con Via Palermo che sfocia all’incrocio con corso Italia di Villaricca, all’altezza del negozio Candida. Insomma, un bel tragitto di strada, che mette in seria difficoltà gli automobilisti che, trovandosi a passare di lì, credono di partecipare alla vecchia trasmissione televisiva di ‘’Giochi senza frontiere’’ a causa della cattiva condizione della strada, per lo più ricolma di buche e immondizia. Dunque, a chi rivolgersi ? Sarebbe un problema da segnalare anche al Comune di Villaricca, visto che proprio in questi giorni, ha dato avvio, come Qualiano, al rifacimento di alcuni manti stradali sui

dettami dell’assessore ai Lavori Pubblici Raffaele Cacciapuoti. È evidente la differenza di modus operandi delle due amministrazioni. Da un lato Gaudieri che è riuscito a mettere d’accordo sia maggioranza che opposizione, dall’altro Onofaro che ancora viene attaccato da chi pensa che il sindaco non faccia nulla per Qualiano. Intanto, la questione riguardante la ‘’strada della discordia’’ è restata fino a questo momento nell’oblio, e mai amministrazione alcuna ha provveduto a mettere le cose al proprio posto, né Qualiano, né Villaricca, né Onofaro, né Gaudieri, né i sindaci precedenti. Si spera in un’intesa che porti all’interazione dei due comuni al fine di migliorare la condizione stradale e rendere più sicura la viabilità.


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Attualità

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Dalla Scuola Polo del 1° Circolo di Giugliano

Via al progetto di educazione stradale: “Vivere nella strada” di LELLO PIANESE pianeseraf@libero.it

Grazie al progetto regionale di educazione stradale “VIVERE NELLA STRADA” sono partiti dalla Scuola Polo del I° Circolo di Giugliano i lavori che impegneranno alunni di IV e V classe per far conoscere, vivere e riflettere sulle regole comportamentali stradali a cui tutti gli utenti dovranno attenersi, pedoni compresi. Gli Istituti coinvolti sono: il I° Circolo (Scuola Polo) ed il plesso Ippolito Nievo di Giugliano, il I° e il II° Circolo di S. Antimo, il II° circolo di Villaricca e la Scuola media Basile di Giugliano. Ognuno contribuirà alla realizzazione di un libricino da cui, attraverso una breve e piacevole storiella, i bambini potranno viaggiare e conoscere il modo, le forme e la nomenclatura di tutto ciò che comprende un percorso stradale. Gli incontri dell’1 e 7 marzo, sono serviti alla formazione curata da autorevoli e competenti professionisti in materia di circolazione stradale; presenti: una rappresentanza dei genitori e i docenti interessati. La dirigente Olimpia Finizio ha fatto gli onori di casa ringraziando tutti i partecipanti e nell’augurare buon lavoro ha voluto sottolineare l’importanza e la validità del progetto

Adesso si fa sul serio. Fra qualche anno i morti e gli invalidi della strada potrebbero più che dimezzarsi nonché la indispensabilità alla formazione per una migliore e maggiore coesistenza civile. Infine ha aggiunto, d’intesa con la referente del suo Circolo Luisa Abbate, che gli spazi interni alla scuola, presto diventeranno teatro di formazione pratica disegnando in tutti i suoi particolari un percorso stradale in cui i bambini dovranno cimentarsi con piccoli veicoli veri per conseguire poi, un patentino sia da pedone che da guidatore. La dott. ssa Francesca Panico ed il preside Emilio Lombardo (promotore del progetto) dell’Uff. Scol. Regionale, hanno interessato i presenti con argomenti inerenti a statistiche, ai numeri e alle cause che, purtroppo, costituiscono i troppi decessi che ogni anno si contano per la mancanza di rispetto delle regole più elementari. E’ intervenuto, come esperto, il Maggiore Carmine Petraio, responsabile del settore viabilità della Polizia locale di Giugliano, offrendo la propria disponibilità a continuare i suoi interventi presso il I° Circolo e al plesso I. Nievo per la formazione dei bambini. Entrando nell’argomento, ha poi precisato che l’indisciplina stradale è una piaga che in parte si sta rimarginando grazie all’impegno costante della Polizia Locale che attraverso gli interventi quotidiani dei suoi collaboratori, oltre a ripristinare l’ordine, tende a sensibilizzare il cittadino ad un maggior rispetto delle regole e del bene pubblico. “Questo progetto mi sta a cuore e ringrazio con affetto la dott. ssa Olimpia Finizio dirigente di questo Circolo che invitandomi mi dà l’opportunità di collaborare, perché insegnare ai bambini come muoversi senza infrangere le regole, significa delegare loro stessi alla formazione dei propri genitori, e poter assistere al richiamo che un bambino fa al padre o alla madre quando infrangono una regola, per me è più utile che elevare una contravvenzione”. L’avv. Rossella Di Caro dell’ Uff. Scol. Regionale ha trattato argomenti sul ruolo della famiglia e l’importanza delle Istituzioni nell’educazione stradale. Il progetto vede come referenti al coordinamento le docenti Luisa Abbate, Giorgia Consiglio e Wanda Conte che col contributo dei

docenti delle altre scuole, stanno con non poche difficoltà curando e ultimando i lavori per far si che ogni sfumatura ed ogni argomento siano opportunamente integrati al tema. Sono previsti 7 incontri per un totale di 20 ore che coinvolge-

ranno bambini di IV e V. Gli incontri al I° Circolo saranno presieduti dal Maggiore Carmine Petraio nei seguenti giorni: 6-13-20-27 marzo e 3-17-20 aprile. Al plesso Ippolito Nievo nei gg.: 2-9-16-30 marzo e 13-20 aprile.

Le testimonianze

A spasso per il centro, ecco cosa disturba il pedone in via Labriola

Facile è accorgersi che, girando per le strade del centro di Giugliano, marciapiedi e cunette sono invasi da pattume vario; sebbene diversi siano stati i tentativi per rimediare al disagio di chi cammina a piedi, pare che i risultati non siano stati dei migliori, specialmente nelle zone di via Labriola in prossimità, tra l’altro, di una scuola elementare, il Primo circolo didattico. Tenendo conto dello sforzo che sicuramente tutti gli addetti ai lavori si sono fatti carico, non ci esimiamo dal constatare che, una più attenta ed oculata organizzazione del lavoro avrebbe permesso sicuramente di ovviare a tali incresciosi aspetti. Tanto più che l’Articolo 4 del Cds, prevede che, i marciapiedi e le cunette sono parte integrante della strada e che è obbligo della pubblica amministrazione supplire alla pulizia, alla sistemazione degli argini stradali e marciapiedi ed alla pavimentazione delle strade, ancor di più quando si tratta della sicurezza del cittadino inerme, come anziani e bambini che ne subiscono le conseguenze. Ecco alcune testimonianze di cittadini, stanchi e disgustati della condizione in cui ci si ritrova a passeggiare o ad accompagnare un figlio o un nipote a scuola. “Non è concepibile che i bambini debbano camminare nell’immondizia, debbano rischiare di inciampare, farsi male e facilmente cadere in fosse piene di rifiuti. Sarebbe cosa giusta e civile che l’amministrazione si assuma concretamente delle responsabilità ed intervenga in questo ambito. Per noi, persone anziane, risulta effettivamente già un disagio poterci muovere agilmente e in queste condizioni, le difficoltà aumentano senz’altro”, dice un pensionato. “Accompagnare mia figlia a scuola e non sapere dove poter camminare liberamente o lasciar passeggiare una bambina di 6 anni, trovo sia uno scempio, non mi sfiora e non mi può sfiorare, peraltro, il pensiero di lasciarla camminare da sola, tra file di auto pargheggiate dove non si dovrebbe, tra fosse e immondizia che prende il sopravvento: lo spazio del pedone è ormai un optional, un dettaglio che non importa a nessuno”, aggiunge un altro passante. Angela Ariano


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Attualità

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Riceviamo & pubblichiamo

La nuova Giugliano, tecnologica e operosa: una realtà possibile di EMILIO VERDE DE VITO oilime43@gmail.com

L’assenza di autorità ha generato l’anarchia, l’abusivismo, la devastazione del territorio ed ha asfissiato le attività produttive. I giuglianesi si sono arresi all’andazzo trionfante dell’illegalità ed alla corruzione, in parte indifesi ed in parte complici, arrivando oggi alla follia fallimentare, con pessime prospettive per il futuro. Ci auguriamo che sia solo un periodo di sbandamento e che la comunità viva e sana ritorni a vibrare e ritrovi l’orgoglio ed il coraggio di cambiare e credere ancora nei propri mezzi e nel domani, convinta di possedere le capacità di superarsi, per costruire una città civile, ordinata, dinamica, piena di vita, che ricerca la sua identità operosa, l’innovazione, la tecnologia, la lucidità urbanistica ed il benessere nella legalità. Il futuro vedrà una Giugliano superare i cinquecento mila abitanti, una crescita che deve essere pianificata oggi, per cui con responsabilità dobbiamo sognarla e disegnarla, perché resti a misura d’uomo, funzionale, senza ostilità né caos, con bilancio energetico alla pari, dove ci sia razionalità e cultura. Si sente la necessità di un “Progetto Madre”, che sia la “Terapia d’urto”, la regia che getti le basi per uno sviluppo sostenibile, ricercando una qualità di vita d’eccellenza, che regolerà la vita della popolazione per i prossimi trenta o più anni, con contenuti capaci di superare le paure e la cultura mendicante dell’occupazione, premi il merito ed il lavoro, crei entusiasmo nei giovani, preveda l’incremento demografico naturale della popolazione e l’esplosione dell’espansione abitativa, che ci sarà nei prossimi decenni. É un processo che deve rispondere a una precisa strategia di crescita, credibile ed ecologica, che veda coinvolti i desideri di cambio dell’intera comunità, usufruire delle potenzialità che il territorio offre ed utilizzare la ricchezza delle sue risorse naturali: la grande estensione territoriale, la costa marina, l’ubicazione geografica, la vicinanza al capoluogo regionale, la fertilità del suolo. Il progetto deve attrarre le risorse finanziarie capaci di rilanciare la produzione ed il lavoro stabile, generare le opportunità di affari nella legalità per tutti, fare pulizia dell’abusivismo,

Ospitiamo l’intervento di un cittadino che ha vissuto a lungo all’estero e che si indigna registrando il degrado della sua terra evitare complicazioni burocratiche ed il rischio del malaffare. Giugliano ha tutto per offrire ai suoi abitanti ed alla numerosa popolazione dell’hinterland napoletano, gli sbocchi per soddisfare le loro necessità: occupazione e lavoro, alloggi, commercio, spazi aperti, la ricreazione, eventi, spettacoli culturali d’intrattenimento e musicali, arte, sport, etc. e per questo abbiamo bisogno di un progetto integrale e completo del territorio, dove si respiri creatività, stile d’impresa e di vita. Questo progetto si chiama: “Piano di Ordinamento Territoriale Urbanistico”, di “Interesse Pubblico”, con poteri e forza di legge, che pianifichi nei dettagli l’urbanismo e la vita del territorio, includa la storia ed il futuro, le necessità e l’idiosincrasia dei cittadini, sia la guida scritta necessaria, senza la quale non si costruisce lavoro e progresso, che aiuti a decongestionare le scuole del crimine. Dev’essere un progetto di legittima difesa, eccezionale e straordinario, dove sia lecito mettere da parte i principi e le norme che regolano la società, perché é in gioco la sopravvivenza della comunità e del territorio, è una questione di vita o di morte, dove la vita non è negoziabile e si rende ammissibile l’impiego di mezzi e di misure ugualmente straordinarie di amministrazione, con visioni concrete che stimolino la partecipazione della società. Visualizzo la nuova città conformata da un insieme di “micro città tematiche intelligenti”, spaziate fra loro, in cui ogn’una svolga un ruolo preciso autonomo in un unico razionale disegno armonico, come una rete d’imprese unite, dove ci sia tutto a portata di piedi o bici, adatte ai soggetti più deboli, come bambini, anziani e disabili. Le “smart cities” saranno “Aree Polifunzionali Autonome”, che dovranno essere distribuite sul territorio secondo la logica dell’efficienza socio economica dell’organizzazione umana, collegate da sistemi funzionali di trasporto pubblico ecologico, con tolleranza zero verso i disonesti e contenere tutto quello che contribuisca a far percepire alla popolazione che l’Amministrazione Pubblica c’è, esiste, è presente, vigila, dà l’esempio, compie con il proprio dovere, fa quanto è possibile fare per dare il meglio di se, senza egoismi ed interessi privati, valorizza il territorio e rispetta la gente, genera ed offre opportunità di lavoro per tutti. È la forma per rinnovare la fiducia nell’Autorità Locale, l’intera cittadinanza darà una risposta positiva e sorprendente a questa manifestazione di serietà, valore e dovere, sentirà forte nell’anima il senso di appartenenza al territorio, assumerà i beni comuni come propri, li custodirà gelosamente e li difenderà. Il risultato sarà la diminuzione della micro criminalità e dei reati contro la proprietà, la società e l’ambiente. È un circolo virtuoso che deve attivarsi. “Dove c’è cultura, c’è più innovazione, più sviluppo, più ricchez-

za e meno corruzione” e si potrà dimostrare di essere capaci di costruire e mantenere un territorio di eccellenza, dove l’estetica è etica e lavoro, senza più doverci vergognare nel vedere territori attivi, puliti e ordinati, uscendo solo qualche chilometro fuori dal nostro municipio. Contenuti ed obiettivi basilari del “Piano di Ordinamento Territoriale Urbanistico”: Localizzare sul territorio le aree dove insediare le “smart cities”, come complessi privati polifunzionali autonomi, di attività produttive in armonia con la vocazione naturale del territorio. Riscattare il Lago Patria e l’immediato retroterra costiero, parallelo al mare (Proprietà demaniale), per il turismo e lo sviluppo urbanistico, con lagune artificiali di acque trasparenti e cristalline atte alla balneazione intorno alle quali realizzare paradisi residenziali ed il commercio locale. Limitare l’uso degli spazi, per un urbanismo ad alta densità, concentrato in aree contenute, intorno alle fonti di lavoro sostenibili che diminuiscono le lunghezze stradali, le manutenzioni generali, preservando libere le aree agricole fertili per l’agricoltura e per l’uso delle future generazioni; Dare priorità e spazi al trasporto pubblico capillare ed ecologico, con centri di comunicazione ed un porto marittimo, come via di collegamento per i destini turistici portuali nazionali; Prevedere isole flottanti protette nel mare, per l’allevamento di pesci, molluschi e crostacei; Siano garantite le energie alternative, l’acqua dolce e la potabile incontaminate. È un nuovo e rivoluzionario contenuto urbanistico per l’eccellenza, che permetterà una elevata qualità di vita. Questi concetti devono essere interiorizzati nel “Piano”, che disporrà in seguito di strumenti di monitoraggio efficaci nella fase di trasformazione del territorio e dimostreranno la nuova filosofia di vita che cambia. Il processo inizierà con una politica progressiva di piccoli passi: Verificare in rete l’esistenza di consenso della comunità sulla visione urbanistica. Costituire il “Fondo La Nuova Giugliano” “Organismo di Interesse Pubblico” della comunità, che promuoverà e finanzierá il “Consorzio Municipale di Sviluppo” di capitale pubblico, preservato dalla lottizzazione partitica, con pieno controllo sul “Piano” e ne stabilirà il metodo e l’agenda; Avviare la raccolta di firme per convocare un Referendum Costitutivo Municipale; Promuovere la nascita dei “Consorzi Tematici di Sviluppo Privati”, per ogni “Area Polifunzionale Autonoma”, ai quali mediante “Aste Pubbliche” aggiudicare le concessioni. I consorzi, efficienti e competitivi, sono la formula attrattiva per i capitali finanziari, una svolta radicale di cambio della società, perché i loro straordinari progetti sono un fantastico

mezzo per collocare i risparmi e gli investimenti sia per i grandi che per piccoli della società civile, un metodo per finanziare dal basso, con ottime utilità di ritorno, le opere di interesse economico di crescita e sviluppo della città. I proprietari dei suoli, sia pubblici che privati, possono entrare a far parte come azionisti nei “Consorzi di Sviluppo Privati”, ottenendo il giusto corrispettivo per la cessione dei loro terreni, evitando l’esproprio. Nel passato la popolazione fu chiamata, come supremo atto d’amore, ad offrire gli oggetti d’oro personali per salvare la Patria. Oggi si deve pensare a qualcosa di simile, per costituire il capitale iniziale del “Fondo La Nuova Giugliano” gestita dal Potere Sovrano, dove i cittadini iscritti sono azionisti e votano per pianificare lo sviluppo sostenibile di Giugliano, in democrazia diretta, capitalizzando la gigantesca energia vitale, oggi oziosa, della gioventù. A tempo scaduto è necessario utilizzare coerentemente i pochi muscoli attivi che restano e non basteranno nuove elezioni e leggi, é l’intero sistema di Amministrazione Pubblica Italiana che deve cambiare, perché é marcio, deve morire ed essere sepolto, per far nascere un sistema sano. La politica dei partiti è una necessità della società, se rimane pulita, quando degenera oltre a perdere la sua funzione, diventa un cancro per il sistema, tradisce la delega ricevuta dal Popolo Sovrano, che deve revocarla. Il potere ritorna al Popolo, che lo dovrà assumere e gestire in democrazia diretta, approverà le decisioni per la via telematica. È una formula che contiene le teorie politiche della sinistra, perché applica la democrazia diretta popolare, di amministrazione e controllo, e quelle della destra, affidando al sistema capitalista, scientifico-tecnologico, la produzione della ricchezza nella legalità, con rigore, equità e crescita. Invito la comunità ed i giovani a partecipare alla discussione pubblica. Il signor Sindaco di Giugliano, l’Onorevole Consiglio Comunale ed i Partiti, dovranno favorire il diritto alla partecipazione della comunità nel “Piano”, che come strumento fondamentale, concerne e tocca gli interessi della collettività intera. I suoi effetti andranno oltre il mandato di questa Amministrazione, per cui è obbligante e doveroso che sia sottoposto all’approvazione dei cittadini in Referendum. “Il Piano” è di importanza capitale, perché produrrà economia dinamica di scala ed affari per tutti, nella legalità e l’ordine, offrirà una guida da seguire e da percorrere in sicurezza verso mete prefissate che ci daranno speranze e certezze nel prossimo domani, nell’interminabile cammino evolutivo dell’umanità. Sono argomenti che devono stimolare l’interesse, la partecipazione, la genialità creativa dei giovani e della comunità intera, per costruire una Giugliano ricca di qualità di vita, senza esclusioni, assolutamente per tutti.


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Attualità

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Sanità & Ambiente

Scienza e Vita, un convegno sul futuro dell’Ospedale e sull’emergenza tumori nella scuola dei Maristi di GIORGIO BANAUDI

Prossimo appuntamento venerdì 16 su rifiuti e raccolta differenziata Convegno di Scienza e Vita sul futuro dell'Ospedale e sull'emergenza tumori Medici e politici a confronto "Patologia oncologica.. chi era costui? Manco fosse il Carneade inseguito dal povero Abbondio. A chiamare le cose col loro nome a volte si rischia di passare inosservati. Se invece inizi il discorso con un semplicissimo "tumore", qualcuno storcerà il viso ma tutti capiranno. L'incontro che si è tenuto venerdì 2 marzo presso l 'Istituto dei Fratelli Maristi, organizzato dal gruppo culturale di Scienza & Vita ha cercato di fare il punto sulla situazione di Giugliano, invitando gli attori principali ad esprimersi e soprattutto a dichiarare quegli intenti che, a detta di molti , stanno causando preoccupazioni sul fronte sanitario. Dire le

cose come stanno, insomma. Che le strutture sanitarie di Giugliano siano quanto meno inadeguate, lo capirebbe un bambino: non puoi mettere una squadra di calcio dentro una Panda. Ma è proprio questa la logica che invece si prospetta ai malcapitati giuglianesi che si recano al pronto soccorso. Sentire dalla viva voce dei dottori che quotidianamente vivono queste realtà, monitorano il traffico di persone e di servizi che vengono forniti, consente di chiarire le dimensioni del fenomeno. L'intervento del Direttore generale, che ha pubblicamente espresso la volontà di non modificare in modo penalizzante le strutture del territorio, evitando chiusure e ridimensionamenti del pronto soccorso, sono risuonate nella sala: le ab-

Energie rinnovabili nel rispetto dell’ambiente

Fotovoltaico, 100 impianti per Giugliano

Il progetto: installazione dei pannelli su cento edifici in città anziché su un’area di campagna È il nuovo progetto imprenditoriale che prevede la realizzazione di cento impianti fotovoltaici su cento edifici privati nel territorio di Giugliano. Nel corso della presentazione-conferenza, che ha avuto luogo il 7 marzo presso la biblioteca del Palazzo Palumbo, è stato il comitato promotore, di cui fa parte lo Studio Pianese & Associati Srl, Creditalia SPA e Galeo Energy S.r.l. a chiarire le modalità e le dinamiche previste dal progetto. Come già accennato l’iniziativa imprenditoriale, che si avvale del sostegno di enti bancari e creditizi quali Creditalia, prevede l’impianto di cento impianti fotovoltaici di potenza elettrica pari a 3 chilowattora su cento tetti del nostro paese. Un impianto di questa potenza è predisposto ovviamente per uso privato, ma ciò non esclude ampie possibilità di produzione di energie pulite, risparmio in bolletta e addirittura rimborso dell’energia prodotta ma non utilizzata. Procediamo con ordine. Il costo di ciascun impianto ammonterebbe a circa 9 mila euro, ma questi soldi verranno elargiti grazie al contributo a fondo perduto messo a disposizione da un pool di soggetti finanziatori, lasciando al privato la sola spesa lorda iniziale di 2mila euro per le spese Enel, quelle notarili e amministrative. Perché dislocare un centinaio di pannelli sul territorio di Giugliano invece di concentrarli su un’area limitata, magari con la messa in funzione di un impianto più vasto e potente? Chiare sono le parole di Francesco Pianese, dello studio Pianese & Associati: “Questa è certamente un’iniziativa imprenditoriale, ma vogliamo sottolineare il carattere marcatamente sociale e non solo speculativo del progetto”. In effetti l’ammortizzazione-abbattimento dei costi di istallazione e manutenzione sono quasi un prerequisito indispensabile per la buo-

na riuscita dell’iniziativa. Sarebbero in pochi nello stato di crisi finanziaria in cui ci troviamo a pensare di investire circa 10 mila euro in energie rinnovabili e pochissimi penserebbero di richiedere un finanziamento bancario per tali spese. I pannelli in questione sono prodotti dalla multinazionale Sharp e verranno distribuiti dalla Galeo Energy, società all’avanguardia prima nell’istallazione, poi esclusivamente nelle distribuzione dei pannelli, i cui rappresentanti, Salvatore Fuschetti e Vittorio Maione, hanno sottolineato più volte l’esigenza di promuovere questo tipo di energie in un territorio come quello di Giugliano, come anche di Villaricca, Qualiano, Parete, Sant’Antimo, in cui il primo muro da abbattere è quello della diffidenza e della preoccupazione dei cittadini. “Risparmio”: se ne può parlare in cifre? Un primo risparmio da valutare è l’abbattimento dei consumi elettrici standard “diurni” per la produzione di energia fotovoltaica. L’altro risparmio è il contributo in conto scambio. Questo è un meccanismo di scambio sul posto che permette al fornitore di energia elettrica (come l’ENEL) di

monitorare la quantità di energia prodotta dall’ impianto, trattenerla e contabilizzarla nel caso in cui non venga consumata dal produttore privato. In quest’ultima eventualità il fornitore rimborserà ogni tre mesi l’energia prodotta dal privato. Il risparmio calcolato mediamente nel corso di un anno di produzione energetica è di circa 720 euro, un risparmio che permette di recuperare i 2 mila euro investiti nel giro di tre anni. Si è parlato di “energie pulite”, ma sono numerosi i gruppi ambientalisti che hanno rimarcato più volte l’esigenza di smaltire adeguatamente i pannelli fotovoltaici. Dopo 20-25 anni, come da contratto sarà, o almeno dovrebbe essere sempre lo Studio Pianese & Associati a provvedere allo smantellamento dell’impianto e la stessa SHARP si occuperà dello smaltimento dei pannelli fotovoltaici, secondo il decreto legislativo del 5 Maggio 2011. La scelta quasi “vocativa” del territorio giuglianese e la decisione di dislocare i pannelli in 100 impianti differenti stonano un po’ con l’esclusione dal progetto di edifici pubblici quali l’ospedale e le scuole. Sarà vero che è stato scelto il privato per “scavalcare” e evitare di restare attanagliati dai diversi bandi e gare d’appalto legati ad i lavori pubblici? Magari l’amministrazione comunale ha veicolato in altro modo i fondi pubblici per evitare che si perdessero nuovamente tra i meandri oscuri delle procedure burocratiche. Fatto sta che l’iniziativa promossa è valida ed aperta a tutti i cittadini di Giugliano e il termine ultimo per la partecipazione alla selezione “ dei cento fortunati” è fissato per il 31 Marzo. Informazioni aggiuntive sul sito www.100impiantipergiugliano.it. Requisito fondamentale ovviamente è non avere una casa abusiva.

Valentina Angelini

biamo anche registrate e sono a disposizione di chi voglia riascoltarle. Perché la memoria, sul nostro territorio, non sempre si rivela affidabile. E quindi, anche se "verba volant" questa volta "mp3 manent". E poi si è parlato del complesso problema legato ai tumori. Anche questo sembra un segreto di Pulcinella. Alcuni esperti mettono in guardia dalle facili generalizzazioni: servono più dati per poter stabilre correlazioni certe tra inquinmento e tumori, tra spazzatura e malattie, tra mala-politica e mala-qualità della vita. Ma nel dubbio e nel timore sarebbe da stolti rimanere inerti e far finta di niente. Il Sen. Calabrò ha confermato che sta per decollare anche sul nostro territorio il Registro dei Tumori, uno strumento che incomprensibilmente stenta ad attecchire dove più avrebbe senso la sua realizzazione. Tener traccia delle malattie, verificare le zone, la tipologia, le età... sono tutti passi che permettono l'avvio di pratiche di prevenzione che non sono semplice esercizio accademico: sono vite umane salvate. Perché siamo stufi di sentire storie di genitori in lista d'attesa per le chemio, di bambini in viaggio di speranza verso cliniche di altre zone d'Italia, di persone che devono fare i conti, ogni giorno, con un livello di vita che la malattia ha pesantemente condizionato. Sul sito della scuola marista, nel settore dei Dossier, sono stati raccolti tutti gli interventi dei relatori, con le loro presentazioni e la viva voce, oltre ad una ricca serie di articoli e pubblicazioni che approfondiscono la realtà dei fatti. Uno strumento per non dimenticare e per costruire un futuro migliore. Il prossimo appuntamento aperto alla cittadinanza, sempre ospitato nell'istituto marista (che intende continuare a celebrare i suoi 80 anni di presenza intensificando il servizio culturale per il territorio di Giugliano) è previsto per venerdì 16: si parlerà di rifiuti e di raccolta differenziata. Un sogno? Un'utopia? No, l'unica strada possibile che i cittadini possono percorrere. Per questo ci serve l'impegno e l'attenzione di tutti. Stiamo infatti raccogliendo materiali, informazioni, contatti (ad esempio con il responsabile del Registro dei Tumori della Campania,) e suggerimenti (grazie alle sinergie con il Presidio di Libera...). Tutto questo materiale viene messo a disposizione grazie alla conllaborazione con Scienza e Vita, in modo da presentare un quadro ampio e documentato sul problema. Perché i numeri parlano in modo fin troppo eloquente, mancano forse le persone capaci di "sentire". Ecco il link per questo dossier sui tumori.


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Attualità

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Terracarne, in viaggio con Arminio alla riscoperta dell’Italia che non c’è

Paesaggi & Libri

di MARCO ARAGNO

Fa fatica a starsene seduto, Franco Arminio. Ha l’aria irrequieta del viaggiatore. Per tutta la durata della presentazione che si tiene presso la sede dell’associazione Minerva nel pomeriggio del 2 marzo, lo scrittore di Bisaccia ha bisogno di attraversare lo spazio intorno, dialogare, avvertire gli umori del suo pubblico. Un’irrequietezza fisica che riflette l’andamento febbrile della sua scrittura.E che si avverteanche nelle pagine del suo ultimo libro, Terracarne, presentatoper Minerva da Rita Sciorio. Già, perché Terracarne in fondo parte proprio da questo,dal desiderio

Orari dal Lunedì al Venerdì LUNEDÌ MARTEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ

dalle dalle dalle dalle

10:00 10:00 16:00 09:30

alle alle alle alle

12:00 e dalle 15:30 alle 18:30 12:00 19:00 12:30 e dalle 17:00 alle 19:00

frenetico di esplorare i luoghi,di affondare con la penna ‘il corpo’ dell’Italia del Sud (Lucania, Molise, Abruzzo, Campania). Il risultato è una carrellata di paesi raccontati con lucida visionarietà, una rappresentazione sofferta e partecipata di un pezzo della nostra Penisola spesso ignorato dai media. Terracarne,però, è anche qualcos’altro. E’ un piccolo manifesto della “disciplina” umanistica che ha decretato il successo di Arminio:la paesologia. “Un mix di poesia e geografia, unamateria inesistentequanto necessaria”, confessa lo scrittore, tradendo tutto il suo accento irpinoin uno dei rarimomenti in cui riesce a starsene sulla sedia. “Però la paesologiascomparirebbe se qualcuno si azzardasse a codificarla”, precisa subito dopo. Perché la disciplina inventata dalla penna di Franco Arminio non è una filosofia new age,bensìun abito mentale, la predisposizione dell’ioa scoprirele anime segrete che popolano un luogo: “avolte basta una panchina, un muro colpito dalla luce del pomeriggio per entrare in sintonia con un posto. I paesi sono come creature vive, emettono vibrazioni che ciascuno di noi può captare”. La paesologia come poetica delle cose minime, dunque, come riscoperta direaltà dimenticate. Ma come si fa a diventare paesologi? “Per assumere la ‘postura’ del paesologo devi portarti dentro un disagio, devi prendereil punto di vista di un cane bastonato, avvertire la solitudine dei luoghi”. E’ il suggerimento che lancia il poeta-scrittore. “Già, questo è il cuore del libro di Arminio – conferma Rita Sciorio –, l’attenzione per gli oggetti e gli animali, l’osservazione costante del mondo daprospettive umili come quella diun cane”. Oltre l’afflato poetico, c’è poi qualcosa di fortemente attuale nel libro dello scrittore irpino, c’è la reazione, sotto forma di scrittura, ad una societàche nell’ultimo secolo ha prodotto un benessere fittizio, un mondo “che ha confuso la crescita col miglioramento”. Proprio com’è accaduto a Giugliano, paesone del Sud, che dopo l’esplosione demografica ha finito per somigliare sempre più ad “una gigantesca emorragia”. Eppure, promette l’autore, ora che si preannuncia il crollo di “un sistema capilistico-razionalista”, il Sud, con la sua fantasia, la sua arte e il suo estro, potrebbe trovare il momento del riscatto, ed essere, come suggerisce l’intellettuale francese Jean Noel Schifano, un modello per una civiltà post-occidentale. Sarà vero? Per adesso ci accontentiamo, da buoni paesologi, di ricostruire un rapporto col territorio che in questi decenni è andato lentamente scomparendo. Ci accontentiamo, come suggerisce Arminio, di “riabbracciare un albero dimenticato,o di camminare a piedi sulla neve”.

Scuole & Legalità

Il magistrato Magi ospite del Quinto circolo

Il magistrato Raffaello Magi ha parlato ai ragazzi della sua esperienza nell´auditorium del plesso di via Pigna, che ha aperto le porte alle famiglie per un altro incontro del calendario previsto da "Le(ga)li al sud: un progetto per la legalità in ogni scuola", di cui sono protagonisti sessanta alunni di quarta e quinta. A novembre i piccoli hanno visitato il Senato e, successivamente, si sono confrontati nell´aula consiliare con gli amministratori di Giugliano: esperienze importanti per capire come funziona la burocrazia e imparare a rispettare le regole. I piccoli si sono recati anche in visita sui beni confiscati alla camorra nel casertano. Assieme al magistrato Magi, famoso per il processo Spartacus contro i casalesi, ha parlato della propria esperienza il giornalista di Repubblica, Dario Del Porto. Al progetto lavorano le docenti Simona Parisi e Matilde Vitale, assieme alle esperte Giovanna Sestile e Cinzia Granata.

In esposizione i lavori di Carlo Puca

AperArt, mostra fotografica da Agorà fino al 17 marzo Da domenica 4 marzo a sabato 17 marzo nell’ambito dell’iniziativa “AperArt” della vineria Agorà mette in calendario la mostra fotografica di Carlo Puca. Carlo è un semplice ragazzo sulla ventina, cresciuto a Giugliano e che fin da piccolo è stato affascinato dal fatidico click della macchina fotografica. Ci dichiara: “Ho sempre pensato che si potesse fermare il tempo con un semplice click. Se in un primo momento ero affascinato perlopiù dalle foto stesse, successivamente ho scoperto lo spettacolare suono dell'otturatore che scatta. Un po’ per sfida, un po’ per curiosità decisi che non avrei voluto più limitarmi ad osservare le foto, ma che dovevo passare ad un livello successivo, volevo essere io dietro quel meraviglioso oggetto, volevo provare il brivido di premere quel pulsantino e immortalare tutto ciò che mi colpiva. Devo ammettere che la prima volta che ho afferrato la mia macchina fotografica il brivido l'ho avuto davvero!!”. Ad oggi si può dire che questo giovane ragazzo non sia interessato da una singola tematica o che sia interessato al “mondo della fotografia” cui tanti ragazzi si rivolgono come un sogno-obiettivo da raggiungere: “Oggi non so dire di preciso quali sono i miei soggetti preferiti, quando sono in giro con la mia macchina scatto qualunque cosa mi interessi, al di là del fatto che ne possa uscire una bella foto o meno. Amo scattare la spontaneità della natura, della vita, di un momento, di un movimento o un sentimento e scatto principalmente per me stesso, l'idea che si riesca a racchiudere tutto questo in una foto mi stimola tantissimo”. Questa esposizione è una grande opportunità per condividere la sua passione e per confrontarsi: “Spesso in una foto gli altri riescono a vedere più di quanto non riesca il fotografo stesso”. Per questo l’invito è aperto a chi lo conosce personalmente, a chi è incuriosito, a chi si trova di passaggio o semplicemente vuole scambiare delle emozioni ed un momento con le fotografie presentateci. La mostra resta visitabile dal giovedì, dalle 19 alle 24, alla domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 19 alle 24. Valentina Angelini


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Patrimonio & Tradizione

Edicole votive tra arte, cultura e tradizione di ROBERTA MARANO

Censire tutte le edicole votive, ormai in disuso e danneggiate, del centro storico di Giugliano, riqualificarle ed attualizzarle: questa l’idea progettuale dell’Associazione o.n.l.u.s. “Culturart” e del comitato civico “Sant’Anna”, e questo il tema del convegno, intitolato “Edicole votive tra arte, cultura e tradizione”, svoltosi martedì 6 Marzo nella chiesa di Sant’Anna. Dopo l’accoglienza ed il saluto di Don Massimo, parroco della chiesa, Teresa De Carlo, per conto dell’Associazione “Culturart”, ha illustrato il progetto, spiegando che l’attività di censimento e mappatura delle edicole votive è stata la base

L’Assoociazione “Culturart” ed il comitato civico “Sant’Anna” insieme per la riqualificazione delle edicole votive del centro storico su cui impostare il lavoro successivo di riqualificazione ed attualizzazione delle stesse, puntando alla sensibilizzazione dei cittadini sulle gravi condizioni di incuria in cui le edicole votive versano, e sul rischio della loro scomparsa. Passando la parola al Prof. Gennaro Barbato, rappresentante del comitato civico di Ottaviano, il pubblico ha potuto ascoltare brevi cenni storici relativi alle edicole votive, dal culto dei lari alla cristianità, per meglio capirne, dunque, l’origine ed il significato. A seguire, l’intervento del Dott. Emmanuele Coppola, storico del territorio, si è incentrato sul problema della scomparsa, quasi totale ormai, delle edicole votive nei vicoli e negli androni del centro storico di Giugliano e, dunque, sull’impossibilità di immettersi su di un sentiero, su di un itinerario, rappresentato nello specifico dalle edicole, in quanto “si tratterebbe di una passeggiata virtuale, di un viaggio nella memoria trascurata di questo paese, tra quello che non c’è, se non in minima parte”. Spiegando che questo vuoto e l’interesse a re-

Secondo convegno organizzato dall’Alleanza per voltare pagina

“Aversa 2.0”, così diventa città della cultura

Un confronto con la cittadinanza sui temi dello sviluppo economico, urbanistico e civile del territorio Dopo l’incontro intitolato “Aversa città dei parchi”, venerdì 24 Febbraio, presso la sede dell’ex Macello comunale di Aversa, l’ “Alleanza per voltare pagina”, promossa dai partiti di centrosinistra, si è ripresentata alla cittadinanza con il secondo incontro “Aversa città della cultura”, organizzato con l’Associazione “Beni Comuni”. Il titolo scelto per la serie di incontri tematici con i cittadini e le istituzioni, nonché per il programma della coalizione, è “Aversa 2.0”, un percorso di iniziative finalizzato alla costruzione “partecipata” del programma della coalizione. Con la scelta di questo titolo si è voluto evidenziare l’obiettivo di aprire una nuova pagina nella politica e nell’amministrazione cittadina (il riferimento è alla nuova versione di un programma, identificata appunto dal 2.0). Anche stavolta si è trattato di un dibattito aperto, nel quale cittadini, associazioni, istituzioni e forze politiche, hanno messo a confronto idee e proposte per il nuovo disegno della città. A coordinare la serata, i responsabili cittadini del Pd, Mariano D’Amore, di Sel, Pasquale Pandolfi, del Psi, Paolo Falco. Tra gli esponenti politici presenti in sala, il segretario regionale del Pd Enzo Amendola, il parlamentare Stefano Graziano, il segretario provinciale di Sel, Pietro Di Sarno, il consigliere provinciale Angelo Sglavo, i consiglieri comunali Pasquale Morra e Francesco Gatto. Filo conduttore dell’incontro è stato il tema dello sviluppo locale, fondato sulla valorizzazione delle risorse culturali. Si è cercato di costruire un ragionamento circa il modo attraverso il quale

le risorse del territorio possano divenire fattore di sviluppo per la città. Si è registrato un vivace dibattito, con la partecipazione di vari operatori e rappresentanti delle associazioni di Aversa e non solo. Tra questi, Franco Iannucci, vice direttore della Caritas Diocesana, Vittorio Scaringia per il consorzio “Il Basilisco”, il presidente di “Aversa Turismo”, Sergio D’Ottone, la prof.ssa Agata Avvedimento di “Cittadinanza Attiva”, l’architetto Salvatore Di Leva, animatore culturale dell’area atellana. L’iniziativa dedicata ad “Aversa città della cultura” si è incentrata sui temi legati alla cultura, in generale, ed alla valorizzazione e promozione del patrimonio storico-artistico della città, in particolare. Dai vari contributi è emersa l’idea che le risorse culturali costituiscano le attività principali su cui far leva, su cui puntare, per lo sviluppo della città nei prossimi anni. È possibile fare di Aversa una “città dell’accoglienza” alle porte di Napoli, ospitale e solidale, nella quale i visitatori possano trovare un’offerta adeguata di servizi ricettivi, di proposte culturali, eno-gastronomiche e così via. Ma, a tal fine, è indispensabile assicurare un miglioramento del sistema dei servizi di base e della qualità della vita per il cittadino: si presuppone che una città della cultura debba avere una cultura della città. Il programma di Aversa 2.0 proseguirà nelle prossime settimane con altri incontri e altre tematiche puntando, ancora una volta, alla partecipazione dei cittadini, alla condivisione delle informazioni e all’interazione sociale. Roberta Marano

cuperare questa specifica memoria storica erano presenti già negli anni ’80, e citando alcuni passi del libro di Mons. Francesco Riccitiello, “Giugliano in Campania. Radici storiche, di cultura e civiltà”, pubblicato nel 1983, per far notare come già all’epoca si cercava di smuovere la curiosità e l’interesse nei cittadini giuglianesi, il Dott. Coppola ha introdotto l’argomento sviluppato poi dal Presidente della Pro Loco Città di Giugliano, il Prof. Mimmo Savino. Egli, infatti, ha spiegato che la scelta di restaurare alcune edicole votive, nata dal connubio tra l’Ass. “Culturart”, il comitato civico “S. Anna”, la Pro Loco Città di Giugliano, con il supporto di artisti e ceramisti del territorio di Giugliano, ha ripreso un’idea del compianto Don Tommaso Cuciniello che, già negli anni ’80, portò all’attenzione della popolazione e delle istituzioni l’importanza di questo immenso patrimonio che veniva conservato agli angoli delle strade e fuori ad alcune abitazioni private. Argomento questo che venne riproposto, attraverso una mostra, dal centro culturale “L’Arco”, con un dibattito e con la partecipazione di esperti e cultori delle maioliche. In quell’occasione si evidenziò l’esigenza di preservare e salvaguardare questo patrimonio coinvolgendo gli esponenti della politica locale e regionale. Appello rimasto fino ad oggi privo della

sensibilità delle istituzioni, rimasto inascoltato e, secondo l’opinione del Prof. Savino, una delle principali cause della perdita di questo patrimonio, quasi del tutto trafugato, e della conseguente impossibilità di creare un eventuale itinerario culturale nel centro storico. Infine, l’intervento di un rappresentante del comitato civico “Sant’Anna”, ha mostrato come sia forte l’intenzione, anche da parte di tanti giovani, di riqualificare il quartiere, di recuperare per quanto possibile l’esiguo patrimonio ancora esistente e di ricollocare nelle antiche edicole votive, ormai vuote, nuove opere d’arte. Al termine del convegno, dopo gli interventi del consigliere comunale G. Russo, dell’Avv. E. Mallardo e del Dott. A. Cacciapuoti, il pubblico ha potuto ammirare e fotografare le cinque maioliche realizzate e donate al quartiere da alcuni artisti e ceramisti del nostro territorio: Margaret Ianuario, con la riproduzione dell’Immacolata, Carlo Melodia, con Sant’Anna, Mimmo Savino, con Sant’Antonio Abate, il Gruppo Culturart, con Maria SS. Del Carmine e Pino Faiello, con una libera interpretazione dell’Immacolata. Tutte le opere d’arte sono ispirate alla tradizione delle edicole votive giuglianesi e sono copie di maioliche ottocentesche che appartengono alla collezione privata del Dott. Francesco Granata.

Rosa ed Emanuele a cena con fans e genitori

Grande Fratello, fidanzamento ufficiale a Calvizzano Rosa Baiano ed Emanuele Pagano, ex concorrenti della scorsa edizione del Grande Fratello sono una coppia nata nella più famosa casa d´Italia. E si sono ufficialmente fidanzati, dopo che la loro storia era nata sotto le telecamere, a un anno dal loro primo bacio. Li abbiamo incontrati a Calvizzano, al ristorante "Da Donato", in occasione del meeting del loro fans club. Ad attenderli c´era una folla di giovani e anche padri di famiglia, provenienti non solo dal paese nativo di Rosa, che è Quarto, ma anche da altre parti del sud Italia. I due giovani sono stati circondati dalle attenzioni dei loro affezionati telespettatori. E sono stati , oggetto di tante domande sui contrasti con gli altri concorrenti, domande alle quali hanno risposto con entusiasmo e gratitudine. A fare da cornice, Gigi Criscuolo e Vittorio Bove di RadioPuntoZero, che con musica e tanta comicità alimentavano il clima roseo dell´evento. Regali, video, foto e anche una bella sorpresa: i due ex concorrenti, in presenza dei rispettivi genitori, hanno dichiarato ufficialmente il loro primo anniversario di fidanzamento e dichiarato di pensare al giorno delle nozze. Angela Ariano


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Cultura

N. 6 del 10 Marzo 2012

Suggestivo spettacolo in tre serate al Teatro MadreArte

‘‘All’ImBRUNIre’’ per Sergio Bruni Omaggio al genio di Guglielmo Chianese

di EMMANUELE COPPOLA

‘‘All’ImBRUNIre’’, uno spettacolo preannunziato nel cartellone della Stagione Teatrale in atto, e particolarmente atteso per due fondamentali motivazioni, sufficienti a convincere la Direzione del Teatro MadreArte dell’opportunità di offrirlo in tre serate consecutive, dal venerdì 2 alla domenica 4 marzo 2012: la prima è che si trattava di mettere in scena un ‘‘Omaggio a Sergio Bruni’’; l’altra è che l’operazione era stata ideata e diretta da Antonio Diana, attore - come si suol dire - di multiforme ingegno, l’anima stessa della Scuola di Teatro MadreArte, appostato a sorprenderci con le sue ardite sperimentazioni, nella continua ricerca dell’essenzialità coreografica tra le parole e la gestualità.

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Ritroveremo Antonio Diana, come autore e regista, in altri due spettacoli della Rassegna Teatrale: dal 30 marzo al 1° aprile, in ‘‘Voce del Verbo’’; e poi, dal 27 al 29 aprile, in ‘‘Pulcinella racconta Napoli’’. Le altre residue tre serate in cartellone sono: Maria Bolignano, in ‘‘Zitellandia’’, il 10 marzo; Mimmo Angrisano, in ‘‘Speranzella’’, il 18 marzo; gli artisti di Illimitarte, in ‘‘Bimbi in bilico’’, il 22 aprile. Pubblicizzato doverosamente quello che poi verrà, torniamo indietro per esprimere un plauso alla Compagnia degli attori/cantanti che hanno dato voce e presenza significativa allo spettacolo ideato come uno straordinario omaggio da rendere alla memoria e all’arte di Sergio Bruni, considerato a buon diritto tra i più grandi interpreti della canzone napoletana, fino ad essere definito in assoluto la ‘‘Voce di Napoli’’, così come gli era stato riconosciuto dalla grandezza monumentale di Eduardo, considerato a sua volta l’emblema stesso della città di Napoli, che così gli scrisse ‘‘’A ggente sa’ che dice? Ca tu sì ‘a voc’ ‘e Napule. E sa’ che dice pure? Ca Napule songh’io. Si tu sì ‘a voce ‘e Napule e Napule songh’io; chesto che vven’ ‘a ddicere? ca Tu sì ‘a vocia mia’’. Sergio Bruni - nome d’arte di Guglielmo Chianese - era nato a Villaricca il 15 settembre 1921 ed è morto a Roma il 22 giugno 2003. Questo spettacolo - premette Antonio Diana tra le note di presentazione - «nasce da un desiderio di voler onorare ‘‘la voce di Napoli’’, Sergio Bruni, non solo con l’abituale esecuzione delle sue magistrali interpretazioni, bensì per ricordare le obliate citazioni e poesie oltre che ad alcuni aneddoti legati alla sua infanzia villaricchese». Ed io, allora, qui di seguito, intendo esprimere le mie poche considerazioni, che sono più che altro la ricognizione immediata delle emozioni provocatemi dall’evolversi dello spettacolo, dal suggestivo incipit di ‘‘Che miracolo stammatina’’, brano di Sergio Bruni e di Salvatore Palomba, autore dei testi di altre mirabili canzoni. Nella nudità scenografica, che non consente distrazioni riempitive, viene esaltata la coreografia gestuale degli artisti, che si esprimono come un insieme di canto mimica e teatro, lasciando emergere or l’una or l’altra voce nell’esercizio di una coralità dirompente. E così, noi spettatori, siamo stati rapiti ed

affascinati dalla splendida voce femminile di Serena Pisa già nella pulita esecuzione drammatica di ‘‘Indifferentemente’’. Ma questa tensione è stata espressa, con diverse caratterizzazioni, dagli altri artisti della Compagnia, ovvero da Fabio Balsamo, Antonio Diana, Maurizio Capuano, Giovanni Merano e Gabriele Saurio, insieme con i gemelli sedicenni Antonio e Domenico Frate, che io ho immediatamente ricordato di avere applaudito come promettenti cantanti, tre anni fa, a Sant’Antimo, studenti della Scuola Media Nicola Romeo. Le musiche originali di accompagnamento alle azioni sceniche sono state composte dal M° Mariano Bellopede, che insieme a Carmine Marigliano ha curato gli arrangiamenti e le rielaborazioni musicali dei diversi brani, mentre alcune canzoni di Sergio Bruni sono state eseguite al piano dal M° Antonio Landolfi. Si è detto che Antonio Diana ha curato la regia, coadiuvato da Giovanni Merano. Da rilevare, inoltre, che due brani inediti sono stati composti dal M° Bellopede, sui testi scritti da Antonio Diana, ovvero ‘‘Voce ‘e Napule’’ e ‘‘All’imBRUNIre’’, che ha dato il titolo allo spettacolo. Le intuizioni coreografiche di Antonio Diana hanno avuto sempre un significato simbolico, con accentuate connotazioni di essenzialità scenografica, lasciando spesso al pubblico la libertà di interpretarne i particolari, come si è visto in questo spettacolo, con gli artisti che dall’inizio alla fine si sono esibiti a piedi scalzi. Se, dunque, ad ogni spettatore è stata lasciata questa libertà, anche io mi sono posto nella condizione di non chiedere al regista la sua motivazione, ed ho immaginato che egli - insieme con gli altri artisti - abbia voluto trattenersi ai margini dell’evento celebrativo

come una comparsa, ovvero testimone e non protagonista, là dove l’unica presenza significativa doveva risultare, dall’inizio alla fine, soltanto Sergio Bruni. In tal senso, si può dire che tutto lo spettacolo è stato una celebrazione commemorativa in punta di piedi, forse il più significativo omaggio reso al personaggio e all’arte della ‘‘Voce di Napoli’’. Negli artisti ho visto, in positivo, dei manichini recitanti, allucinati e spiritati, strilloni istrionici ridicolizzati nella spersonalizzazione accentuata della loro privata identità, tutti tesi ad essere altro, cioè delle espressioni significative di un messaggio da trasmettere agli spettatori, che devono riuscire a sentire e a vedere nella gestualità della smorfia un pensiero sofferto e sofferente. Lo spettacolo è stato un percorso nella vita e soprattutto nell’arte di Sergio Bruni, facendo affiorare reminiscenze della sua infanzia a Villaricca, la sofferenza collettiva della guerra attraverso l’epopea drammatica della Quattro giornate di Napoli, la miseria degli scugnizzi dolorosamente cantata in ‘‘Chiappariello’’, e l’amore struggente celebrato nel suo più famoso brano, ‘‘Carmela’’. Ma il più significativo omaggio reso alla memoria di Sergio Bruni è stato indubbiamente il commiato funebre, la rappresentazione triste e suggestiva della sua eredità simbolica, la materializzazione di quello che era valso a rappresentare la sua genialità, ovvero la chitarra, un microfono ed un leggio vuoto, con la dissolvenza degli spartiti al vento, e quell’omaggio di un fascio di fiori lasciato a terra, mentre una Voce corale listata a lutto si diffondeva con le note inedite del canto ‘‘All’imBRUNIre’’, che gli artisti cantori hanno eseguito in mesta processione sul palco e poi staticamente seduti, come le antiche prefiche, al cospetto degli spettatori.

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Attualità

N. 6 del 10 Marzo 2012

Salute & Società

Senza medicine, in cammino per il benessere di IOLANDA STELLA CORRADINO

C’è tutto un mondo oltre la medicina tradizionale. Superati gli antibiotici lungo la strada della sana alimentazione si arriva alla pranoterapia, alla sana energia ed ai suoi legami con il cibo. C’è tutto un mondo oltre i farmaci e le cure ‘sintomatiche’ e questo mondo va in onda ogni giorno, dalle 7 del mattino su Radio Crc Targato Italia. Il pranoterapeuta Piero Di Martino, rispondendo alle domande della redazione e degli ascoltatori, formulate in studio dalla giornalista Iolanda Stella Corradino, fornisce consigli utili per intraprendere il “cammino del benessere”.

Intervista al pranoterapeuta Di Martino, in onda su Radio CRC A lui abbiamo rivolto alcune domande. Quanto c’è di magico e quanto di scientifico nelle applicazioni pranoterapiche? «Quando avvengono fenomeni che non riusciamo a spiegare per i limiti oggettivi dei nostri sensi e della nostra cultura accademica imperante, diventa comodo definirli “magici”. In questo modo destabilizziamo qualsiasi convinzione che possa sminuire il potere della scienza, limitata e interessata, che senza negarli insinua perfidamente il sospetto che solo i creduloni possono interessarsi a pratiche non validate dalla scienza ufficiale. Ragioniamo: non esiste una “scienza ufficiale” ed una “scienza alternativa“. La conoscenza non ha limiti e la pranoterapia appartiene a quell’area di conoscenze che infastidiscono il potere della medicina prevalente, sottraendole potenziali clienti e potenziali consumatori di farmaci. Tutto qui. La pranoterapia è di fatto una oggettiva interazione fra due organismi che possiedono un campo elettrico. Il tutto è misurabile - volendo farlo - e ampiamente dimostrato dagli effetti, per nulla magici, che produce». Cosa si può curare con la pranoterapia? «Con la pranoterapia- se eserci-

tata da persone dotate di caratteristiche biofisiche ben determinabili e con una buona preparazione culturale e scientifica riferita al corpo umano e alle sue complesse attività energetiche- si possono curare stati di squilibrio praticamente infiniti, dei quali le malattie che conosciamo sono solo la manifestazione finale e sintomatica. Questo non significa che la pranoterapia risolve tutti i problemi. Anche perché ad essa ci si rivolge, nella maggior parte dei casi, come ultima spiaggia, dopo interventi chirurgici demolitivi o terapie farmacologiche estremamente tossiche che impediscono una possibilità di ripresa delle funzionalità dell’organismo. Ma se pensiamo che alcune patologie non gravi vengono trattate con un’aggressività talmente spropositata da farle diventare malattie irreversibili, allora la pranoterapia può essere utile e, soprattutto, non dannosa. Certo, sarebbe auspicabile una collaborazione e integrazione con la medicina convenzionale nell’interesse del paziente. Ma in questo momento storico sembra utopistico considerando il peso degli interessi che ruotano intorno alla salute. Coliti, cefalee, dolori artrosici, vertigini, gastriti, allergie, solo per citarne alcune, sono tra le patologie che potrebbero essere curate dalla pranoterapia professionale con successo».

Infine. Un futuro senza medicine antibiotiche è possibile? «Un futuro senza farmaci antibiotici potrebbe essere possibile quanto improbabile. Gli antibiotici (anti-vita, è nella parola) hanno avuto grandi meriti e grandi colpe. Il loro abuso sta indebolendo la razza umana e un numero sempre maggiore di patologie è resistente alla loro azione. D’altra parte, oltre alla pranoterapia ovviamente, abbiamo a disposizione estratti di piante con poteri antibiotici usati da secoli, abbiamo tecnologie moderne come l’elettro-agopuntura che riesce a bloccare gli effetti di germi, batteri e virus senza effetti collaterali, e altre forme terapeutiche come la medicina omeopatica che potrebbero agevolmente sostituire gli antibiotici. Ma finché essi saranno fonte di guadagni stratosferici è difficile pensare che lasci spazio ad interventi terapeutici che abbiano come obiettivo la salute della persona e non... del portafoglio». Il cammino del benessere è in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 7 del mattino su Radio Crc Targato Italia. È possibile entrare in contatto con la redazione o con il dott. Di Martino scrivendo a: redazione@radiocrc.com, pierodimartino@libero.it o cercandoci su facebook.



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Cultura

N. 6 del 10 Marzo 2012

Patrimonio & Tradizione

Riscopriamo Giugliano, tutto pronto per la quinta edizione di SERENA LI CALZI

Tutto pronto per la V edizione di Riscopriamo Giugliano. La manifestazione, organizzata dall’associazione ‘Nazione Napoletana e dalla Space&Time, è patrocinata dal Comune di Giugliano, dalla Provincia di Napoli e dalla Regione Campania. L’evento, quest’anno, è in collaborazione con il maestro Rescigno, dell'associazione Paer che metterà in atto un viaggio nelle memorie del Mezzogiorno. Altro partner della manifestazione è dell’associazione Janamè di Leonardo Amendola e Margaret Ianuario. Il programma prevede, grazie al contributo del Parco

In calendario fino al 25 marzo mostre di acquerelli, oggetti storici, animazione per i bambini e un trenino itinerante da Auchan Commerciale Auchan di Giugliano, per il 10 e 11 marzo (sabato e domenica) la mostra nella galleria del parco Auchan di acquerelli del maestro Lello Rescigno dal titolo “Tutti Artisti per un giorno”, ossia un mega disegno dei bambini e realizzazione artistica dello stesso artista Masseria Chiatano Grande (insediamento del parco commerciale) (sabato 10 e sabato 17 dalle 17 alle 20). Il 17 e 18 marzo (sabato e domenica) la mostra nella galleria del parco commerciale degli oggetti storici dal titolo “Viaggio nelle memorie del Mezzogiorno” dal 15 al 25 marzo a cura dell’associazione Paer. Nel clima festoso per la celebrazione dei 150 anni d'Unità d'Italia, si alza un grido di orgoglio dal Mezzogiorno, che afferma un sano sentimento meridionalista legato ai tanti primati sociali, economici e culturali. Il 19 marzo (lunedì) in occasione della Festa del Papà (apertura anticipata del centro commerciale alle ore 10) si terrà una mostra nella galleria del parco Commerciale con acquerelli del maestro Lello Rescigno ed in più ci sarà l’animazione

per i più piccoli, la baby dance, il truccabimbi, la manipolazione e i gonfiabili. Sarà presente anche un trenino itinerante e un campo di minigolf. Ogni fine settimana al parco commerciale Auchan: ani-

mazione, truccabimbi, baby dance, gonfiabile, allestimento a tema, manipolazione palloncini ore 16.30 alle 20.30. Trenino itinerante dalle ore 11.00 alle 14.00 e dalle 16.30 alle 20.30.

Iniziativa di illimitarte a Villaricca

Fiabe sonore al Primo Circolo Musichiamo Insieme, il progetto dell´associazione culturale musicale illimitarte al Primo Circolo didattico, diretto da Molitierno. Nella scuola di via Enrico Fermi, i musicisti seguiranno i giovani allievi nella creazione di una vera fiaba sonora inedita, permettendo così di scoprire i suoni ed imparare la grammatica della musica in modo semplice e diretto. Lo scopo del progetto è ambizioso, perchè si cercherà di far eseguire agli allievi anche l´intera colonna sonora della fiaba, scoprendo i suoni degli strumenti tipici ed atipici. I giovani alunni saranno costantemente stimolati alla partecipazione ed interpreteranno cavalieri, re, regine, alberi, fate, animali, e quanto decideranno di fare. Nei numerosi incontri, fino al 31 maggio, gli esperti si alterneranno portando di volta in volta gli strumenti musicali di un´intera orchestra, che suoneranno in classe, realizzando anche un reale corso di storia e tecnologia degli strumenti musicali. Di considerevole importanza l´attrezzatissimo laboratorio musicale della scuola con decine di percussioni, sintetizzatori e strumenti musicali vari. Il corso, incluso nei progetti per le aree a rischio, è realizzato gratuitamente dagli esperti illimitarte.


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Sport

N. 6 del 10 Marzo 2012

il GUERRiER

sportivo

Scudetto, più Milan che Juve Grande attesa per la gara del Napoli contro il Chelsea. La tifoseria mobilitata. Per l’Inter ultima possibilità

Sembra una lotta a 2 per la corsa allo scudetto 2011-2012, Milan e Juventus si danno battaglia fino all’ultimo respiro. A mio avviso, comunque, i rossoneri sono più in, a maggiore ragione dopo lo schioppiettante risultato contro il Palermo, mentre la Juve (sempre nell’anticipo) pareggiava 1-1 con il Chievo e con il Bologna. Certo, i bianconeri non hanno impegni internazionali e, da questo

SPORT VARI

Dalla, basket e calcio le sue passioni Il ricordo di un grande artista della musica e dello sport Così piccolo, così grande. Era Lucio Dalla. L’ultima volta lo abbiamo incontrato e fotografato al Caffè Gambrinus in occasione della conferenza stampa di presentazione della nota trasmissione televisiva “Napoli prima e dopo”. Era il mese di luglio dello scorso anno. Ma vogliamo ricordare il cantante scomparso per infarto per la sua passione per il basket e il calcio. Domenica 4 marzo lo stadio di Bologna gli aveva dedicato alcuni striscioni e un minuto di raccoglimento, lui che faceva il tifo da sempre per la squadra felsinea. Non solo. Dalla era anche un appassionato di pallacanestro. Spesso andava a vedere le partite della Virtus Bologna. E.Gu.

Lucio Dalla all’ingresso del Gambrinus (Foto di Elio Guerriero)

all’Arsenal che batte il Liverpool. L’allenatore Villa-Boas è stato licenziato. Al suo posto l’ex laziale Di Matteo. Naturalmente a Napoli la gara la si vive con fibrillazione, nei bar, nei circoli, nei punti scommesse non si parla d’altro. In Inghilterra poi vivono e lavorano un sacco di gente della Campania che pure andrà allo stadio. Intanto dentro e fuori il campo si temono incidenti tra le 2 tifoserie, perciò le forze dell’ordine vigileranno attentamente. Certo, se il Napoli farà sua la partita, qui in città ci sarà un’altra notte magica. E spera anche l’Internazionale che al Meazza riceve i marsigliesi che all’andata vinsero con fortuna 1-0 in pratica a tempo scaduto. È l’ultima oppor-

tunità per la squadra per riscattare un anno un po’ balordo, fuori dalla Coppa Italia, fuori dal giro scudetto non rimane che battere i francesi e accedere ai quarti di finale. Non problem per il Milan che si è qualificato vincendo con l’Arsenal all’andata per 4-0 e perdendo per 3-0 al ritorno. Per quanto riguarda la Nazionale la sconfitta in amichevole contro gli Stati Uniti per 1-0 non deve allarmare nessuno, a giugno agli Europei in Ucraina e Polonia sarà tutt’altra “moseca”. Nel girone l’Italia affronterà Spagna, Irlanda e Croazia. E Balotelli certamente sarà tra i convocati di Prandelli.

il veterinario risponde a cura del Dr. FRANCESCO MORLANDO

Elio Guerriero

elio.guerriero@libero.it

Rub rica

Aronica tra i più in forma del Napoli (Foto Guerriero)

punto di vista appaiono più freschi, ma il Milan è più squadra con un Ibra sempre più scatenato e Nocerino (nativo di Santa Lucia) sempre in eccellente forma. E ora c’è pure il ghanese Muntari, che scartato dall’Inter (Moratti si starà mangiando le mani) sta dando una mano per la volata finale. Il Napoli attraversa un ottimo momento, ma contro il Parma non meritava di certo la vittoria, una partita letteralmente “rubata” (lo dicesse De Laurentiis). Comunque è andata così, buon per la compagine partenopea, impossibie però scavalcare l’Udinee e Lazio. E proprio alla nona di ritorno gli azzurri si recheranno a Udine per lo scontro diretto. Ma la partita più importante adesso è mercoledì 14 marzo, e col passare delle ore l’adrenalina sale a più non posso. Aronica e compagni vogliono festeggiare il passaggio ai quarti. Allo stadio Stamford Bridge il Napoli difende il 3-1 conseguito al San Paolo a febbraio, ma non è facile, giocare in Inghilterra è sempre un rischio. Il Chelsea poi vuole dare una svolta a una stagione grama, sabato 3 marzo in campionato ha perso fuori casa con il West Bromvich per 1-0 e precipita al quinto posto, indietro

Gentile dott. Morlando, sono Mario, possiedo una cagnolina meticcia di 8 anni che da qualche giorno ha delle perdite dalla vagina anche se il calore già lo ha avuto circa 1 mese fa, su internet ho letto della piometra cosa mi consiglia? Salve Mario, lo scolo vaginale nel periodo che segue di un mese l’ultimo estro è sempre da tenere in considerazione soprattutto se associato a sintomi quali abbattimento, depressione perdita di appetito e polidipsia, ovvero aumento della quantità di acqua bevuta. Ad ogni modo le consiglio di consultare il suo veterinario per una visita di controllo così da capire innanzitutto la tipologia di scolo e se necessario fare un semplice esame del sangue come l’emocromo che può rivelarci aumento dei globuli bianchi, segno di una infezione in atto. La piometra è sempre una patologia da temere la cui risoluzione quasi sempre è di tipo chirurgico.

Gentile dott. Morlando, sono Domenico, ho da poco preso un cucciolo di Labrador e vorrei sapere quali sono i primi passi da fare per la cura di un cucciolo. Salve Domenico, la prima cosa da fare è una visita per attestare la salute del cucciolo, poi se non è stato ancora fatto suggerisco un esame delle feci per verificare l’eventuale presenza di parassiti intestinali, una volta somministrato il vermifugo e ripetuto l’esame delle feci nel caso fosse stato positivo il primo si può procedere con l’inizio di un protocollo vaccinale adeguato all’età del cucciolo ed allo stile di vita che avrà nei primi mesi. Finito il ciclo vaccinale si procede con la microchippatura ed iscrizione all’anagrafe canina e successiva vaccinazione antirabbica. Per quanto concerne il labrador in particolare dopo i primi 4/5 mesi di età si può pensare anche di effettuare una radiografia che ne attesti l’assenza di displasia dell’anca, patologia comune di questa razza. Scrivete a: ilveterinariorisponde@gmail.com


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Sport

N. 6 del 10 Marzo 2012

“Baskettando” sin dai primi passi Giovani campioni alla scuola del minibasket

di RAFFAELE SILVESTRI

I grandi campioni della pallacanestro hanno tutti più o meno cominciato così, con un pallone a volte più grande di loro, scarpe troppo complicate per farsi allacciare per bene, e qualcuno armato di tanta pazienza che ha provato a spiegargli le regole di quel magnifico gioco che è il basket. A Giugliano, la società cestistica presieduta da Andrea D'Alterio punta molto su questa opportunità da fornire ai giovanissimi del comprensorio Disegno di Giuseppe Jacopo Dono, 2ª O, G.B. Basile, ins. educ. artistica Maria Grazia Rispo

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Under 21 Punti

TECFI GIUGLIANO Cala Moresca UISP Nocera Simec Portici San Vitaliano Magic Team Benevento Akery Basket

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attraverso il gioco-sport del minibasket, disciplina pensata e codificata nel '50 da Jay Archer, un professore di educazione fisica americano, e portata in Italia 15 anni dopo da Emilio Tricerri. Nell'attesa di scoprire se tra le proprie fila figurano i futuri campioni della palla a spicchi, la Tecfi Giugliano cura l'educazione motoria, sportiva e sociale dei tanti ragazzi e

durre una vita sana e senza eccessi", conclude il presidente, "ma non lo facciamo dietro ad una cattedra, bensì proponendole ai giovani mendiante il gioco, in modo da affascinarli e renderli più attenti a tali tematiche; ringrazio ancora una volta questa amministrazione che ha voluto credere nel progetto, perché proprio come noi ha capito che il basket può essere non solo un bello sport da praticare e vedere, ma anche un ottimo modo per insegnare alle future generezioni che la vita è il bene più prezioso". ragazze (al momento circa 80) che colorano i pomeriggi della struttura in via Casacelle; compito dei loro istruttori Carmen Palma, Alessandro Giuliotti e Claudio Brillante non è dunque solo insegnare a pallaggiare e a fare canestro: veicolano infatti quei valori che sono importanti soprattutto fuori dalla palestra, quali il rispetto di regole e persone, l'altruismo ed il gioco di squadra. Operando con un gruppo eterogeneo che va dai 6 agli 11 anni, è attraverso il gioco che i fondamentali del basket vengono insegnati, con una progressiva scoperta del regolamento appreso man mano, mentre si gioca, all'insegna dello slogan "Imparare Facendo" caro a molti metodi educativi. "Il basket è uno sport completo, che noi proponiamo in un ambiente sano e sicuro", afferma il presidente giuglianese D'Alterio, "e siamo lieti di accogliere i tanti ragazzi che le famiglie quotidianamente accompagnano al nostro palazzetto e ci affidano, affinché noi possiamo farli crescere attraverso lo sport per renderli non tanto dei campioni, quanto delle persone migliori che praticando sport imparino le regole fondanti della nostra società; possiamo dire che il nostro \

obiettivo è quello di insegnare a giocare bene e a vivere meglio". E mentre i giovanissimi cestisti gialloblu crescono sul parquet imparando il gioco, i loro "fratelli maggiori" continuano a ben comportarsi in campo, cogliendo vittorie su vittorie in tutte le categorie juniores. Infatti sono ancora 4 le formazioni giuglianesi al primo posto dei rispettivi campionati, con una ragguardevole percentuale di vittorie dell'86%, che in tutta la Campania rappresenta un record difficilmente avvicinabile. "Questo dimostra la bontà del nostro progetto", prosegue D'Alterio, "e ci permette di guardare al futuro con molto ottimismo, perché siamo certi che i nostri ragazzi stanno crescendo bene e a brevissimo saranno protagonisti anche nelle categorie maggiori, per fare di Giugliano un vero e proprio polo cestistico campano e nazionale". Prosegue infine il progetto "Baskettando", con cui la società giuglianese in collaborazione con l'amministrazione comunale, sta portando nelle scuole della città i valori del vivere civile, attraverso il gioco del basket. "Parliamo di corrette abitudini come l'uso del casco e delle cinture, l'importanza di con\

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Punti

TECFI GIUGLIANO Casaurea Virtus Piscinola Secondigliano Pro Cangiani Virtus Vico Mugnano Cala Moresca N.B. Arzano N.P. Arzano

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26 22 22 18 12 12 10 6 2 0

Under 13 Punti

TECFI GIUGLIANO Secondigliano Marano Sant'Antimo Villaricca Melito Casavatore Cala Moresca

18 16 10 10 9 6 2 0

Gestione Centro Ricerche Cangiano





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