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L’INCHIESTA
Aprovitola e clan Mallardo: scoperto sodalizio criminale
30mila euro per un posto di lavoro. Il reato di cui debbono rispondere è di concorso esterno in associazione mafiosa. L’associazione criminale in questione, è quella dei Mallardo. Non che in città non aleggiasse il sospetto, ma l’ultima indagine della Dda di Napoli che assieme al Gico di Roma sta sventrando da quasi due anni la holding criminale dei potenti camorristi di Giugliano lo conferma: anche gli Aprovitola fanno parte del “sistema”.
Fondato nel 1998 - Direttore: Sergio Pacilio - Anno XV - N. 7 - Sabato 24 Marzo 2012
LA REDAZIONE INTERVISTA IL SINDACO DI GIUGLIANO GIOVANNI PIANESE
«Non mi ricandido alle comunali, ma non lascerò la politica attiva»
L’annuncio del primo cittadino apre il dibattito interno al centrodestra. A fine mandato sconta la polemica sull’inceneritore e la raccolta differenziata, ma il bilancio non gli sembra negativo. Nato e PiuEuropa i suoi punti di forza In città è già campagna elettorale in vista delle amministrative del 2013 e il sindaco Pianese annuncia di non volersi ricandidare. Sarà davvero così o è solo strategia? Se lo chiedono in tanti a Giugliano, visto che il primo cittadino, dopo aver mostrato gli artigli per difendere la sua giunta tecnica, arriva a fine mandato portando in città una pioggia di finanziamenti per nuove opere e infrastrutture. Un’impresa non da poco, considerato che negli altri comuni la
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IL CASO
VILLARICCA
Tutti e tre di Giugliano, assieme ad altri cinque complici, seminavano il terrore sul litorale rubando auto di donne facoltose
Il consigliere Francesco Guarino (Pdl) ritenutosi diffamato dalle affermazioni della funzionaria Maria Rosaria Topo, la querela
Manette per i rapinatori della moglie di Hamsik Da Facebook alla denuncia, è scontro in Comune Il clima a Villaricca è molto acceso. L’inverno è giunto al termine e la primavera è arrivata da poco, ma il termometro politico è sempre molto alto. Francesco Guarino, membro del Pdl e leader dell’opposizione di Villaricca, ha querelato Maria Rosaria Topo, funzionaria del comune. Per il sindaco Franco Gaudieri, invece, l’atteggiamento di Guarino è contestabile poiché, secondo il primo cittadino, «avrebbe dovuto inoltrare una richiesta scritta così come la prassi vuole» piuttosto che rivolgersi direttamente alla funzionaria. SERVIZIO a pagina 9
carenza di risorse fa temere addirittura il dissesto finanziario e il blocco totale delle attività. Insomma, a conti fatti avrebbe fatto bene a lasciare al lavoro sui progetti ad ampio respiro i professori. Dall’altro lato, però, a suo svantaggio vanno considerati i disastri sulla raccolta differenziata e la sua mancata contrarietà all’inceneritore. Vedremo. Intanto, nel centrodestra si apre il dibattito. Un anno è lungo e in politica può succedere di tutto.
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Politica
N. 7 del 24 Marzo 2012
Diario di bordo
Politici già in corsa per il Comune a un anno dalle prossime elezioni di TONIA LIMATOLA
In città è già campagna elettorale in vista delle amministrative del 2013 e il sindaco Pianese annuncia di non volersi ricandidare. Sarà davvero così o è solo strategia? Se lo chiedono in tanti a Giugliano, visto che il primo cittadino, dopo aver mostrato gli artigli per difendere la sua giunta tecnica, arriva a fine mandato portando in città una pioggia di finanziamenti per nuove opere e infrastrutture. Un’impresa non da poco, considerato che negli altri comuni la carenza di risorse fa temere addirittura il dissesto finanziario e il blocco totale delle attività. Insomma, a conti fatti avrebbe fatto bene a lasciare al lavoro sui progetti ad ampio respiro i professori. Dall’altro lato, però, a suo svantaggio vanno considerati i disastri sulla raccolta differenziata e la sua mancata contrarietà all’inceneritore. Vedremo.
Il sindaco annuncia di non volersi candidare e nel centrodestra si apre il dibattito sul futuro, mentre il centrosinistra litiga
Intanto, nel centrodestra si apre il dibattito. È caccia al prossimo candidato sindaco o si tenta di mettere in campo delle contromosse per convincerlo a non mollare? Certo viene da chiedersi chi possa sostituire Pianese, abile mediatore e a
Al via la riqualificazione di corso Campano
Da paesone degradato a città turistica coi finanziamenti milionari di PiuEuropa
È stata appena pubblicata, con scadenza 18 giugno, una delle prime grosse gare d’appalto annunciate dall’amministrazione di centrodestra Se ne parla da anni e ora arriva il mega bando che dovrebbe cambiare volto al centro storico. Tredici milioni di euro a disposizione dell’ente, ai quali si aggiungeranno altri 8 per la riqualificazione degli impianti sportivi. L’obiettivo: intercettare le risorse necessarie per recuperare le chiese monumentali chiuse al culto, come quella delle Concezioniste, San Rocco e la Maddalena, destinate a diventare poli culturali. E poi, a rendere vitali e accoglienti le piazze principali, tutte lungo il corso Campano: piazza Annunziata, piazza Municipio, piazza Matteotti e piazza San Nicola. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, la completa riqualifi-
cazione di corso Campano ha come obiettivo rendere la città attraente per i turisti. Ma cosa cambierà? Si metterà mano al più antico impianto della città con il recupero dei tracciati viari del Predium Romano. In sostanza, verrà rifatta tutta la pavimentazione in basalto e i cubetti di porfido tolti dal corso verranno utilizzati per rifare le strade laterali. Si passerà anche attraverso il recupero delle antiche corti che si affacciano su corso Campano. È stata dunque appena pubblicata, con scadenza 18 giugno, una delle prime grosse gare d’appalto annunciate dall’amministrazione di centrodestra.
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sottrarsi al confronto quando non ritiene di poter trattare. Lo ha dimostrato sulla giunta e ora, con i cantieri in procinto di partire e le gare pubblicate, si stanno cominciando a vedere i frutti degli annunci fatti da tempo. D’altra parte un anno è lungo e in politica può succedere di tutto. Poi, Pianese dice di non volersi ricandidare, ma fa intendere di non voler rinunciare all’impegno politico. Sceglierà un altro uomo sul quale puntare? Questo è tutto da vedere. Intanto, la corsa comincia un anno prima dopo che in molti avevano accarezzato il sogno di andare al voto anticipatamente. Il centrodestra arriverà quasi certamente a fine mandato dopo aver rischiato di andare a casa sul bilancio ogni anno. C’è chi si chiede a quale prezzo, ovviamente. E non sfugge che il sindaco abbia tenuto per sé la delega all’urbanistica, ora che si lavora al Puc, l’ex piano regolatore generale. Ma mentre la maggioranza sembra essersi ricompattata, anche se malvolentieri, intorno alla scelta di rimpasto parziale adottata dal primo cittadino – che ha fatto svanire l’ipotesi di sfiducia, anche sul prossimo bilancio - ora è la compattezza del centrosinistra che rischia di venire meno. Le avvisaglie ci sono state in aula sul voto dello sportello Equitalia e proseguono anche nella polemica interna al laboratorio politico la PrimaVera politica. Per i membri della fabbrica di Nichi la mancata organizzazione di una manifestazione pubblica in vista del primo anniversario, nel giorno di primavera ap-
punto, segnalerebbero che si tratta di “un progetto fallito per colpa dei grandi partiti che pensano più a coltivare il proprio orticello piuttosto che a impegnarsi attivamente nella risoluzione dei problemi della città”. Pronti a ribattere con una nota congiunta gli altri rappresentanti del movimento, che mette assieme anche le associazioni culturali, cattoliche e gli attivisti dell’ambiente. Prima ancora di mancare l’appuntamento del 21 marzo, l’assemblea coi cittadini era stata annunciata per dicembre scorso e, anche allora, all’ultimo momento si era ritenuto opportuno non confrontarsi pubblicamente. Gettano acqua sul fuoco dal coordinamento: “chi dice che non siamo operativi non partecipa nemmeno alle riunioni”. Ora si aspettano le reazioni di Sel, Idv, Udc, Prc e Pd, ma la posizione ufficiale è, quindi, che “la PrimaVera non è ferma, come non lo sono i tavoli, i cui componenti continuano a riunirsi ed a progettare insieme”. Ma agli osservatori più attenti sembra chiaro che l’entusiasmo dei primi tempi è calato e che, probabilmente, le frizioni interne sulla possibilità o meno di ricorrere alle primarie per scegliere un candidato unico abbiano cominciare ad aprire delle crepe all’interno dell’ampia coalizione. Lo scacchiere è in movimento. I due blocchi antagonisti potrebbero trovarsi con un terzo incomodo, forse con Fli alla guida. Senza contare che la loro parte da leone, nel tentativo di sottrarre spazi a Pd e Pdl, tenteranno di farla anche l’Udc e Nuovo Psi.
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Politica
N. 7 del 24 Marzo 2012
L’intervista
«Non mi ricandiderò, ma non è detto che Parla Giovanni Pianese, il sindaco che ha guidato Giugliano per tre volte. Rieletto nel suo mandato fa un bilancio: Nato e PiuEuropa i suoi successi; il termovalorizzatore la
Trent’anni da politico di MARCO ARAGNO
Ha la compostezza del politico da Prima Repubblica, Giovanni Pianese. Gesticola poco, soppesa le parole, di tanto in tanto stempera la tensione dei suoi discorsi con una battuta sagace. Quando lo guardi, ti viene da pensare che l’orologio affisso sul Comune di Giugliano si sia fermato a trent’anni fa. Capelli grigi, cravatta, loden scuro. Una ‘sobrietà’ d’altri tempi che oggi pare tornare di moda. “D’altronde mi definisco un nostalgico”, confessa, riferendosi a come si faceva politica una volta: “Prima si accedeva partendo dal basso e si progrediva per meriti. Oggi in Parlamento siedono le soubrette. Mi guardo indietro e vedo un mondo forse migliore”. Una lunga gavetta, la sua: avvocato, ex doroteo, fedele a Cirino Pomicino, diverse volte assessore alla fine degli anni ’70. Poi lo scranno di primo cittadino dal 1983 al 1992. Nel 1993 viene travolto anche lui dal crollo della Prima Repubblica, e finisce fra i nomi della Tangentopoli napoletana. L’accusa che gli viene mossa dai pm di Napoli è la solita: finanziamento illecito dei partiti. Una vicenda spinosa, viene condannato, poi ne uscirà prosciolto in Cassazione. Dopo la tempesta di mani pulite, Pianese si ‘reinventa’ consigliere regionale, carica che ricoprirà fino al 2008 col simbolo dell’Udc. Ma anche in quegli anni di passaggio, trascorsi a combattere Bassolino in Consiglio regionale, continua a manovrare in silenzio i fili del centrodestra giuglianese. Nel 2001 s’inventa Castaldo, dice, per poi decretarne la fine politica insieme ad altri ventisei consiglieri dopo 13 mesi di passione. Infine, il ritorno a furor di popolo nel 2008 nelle liste del Pdl, anno in cui la terza città della Campania lo riacclama sindaco con un autentico plebiscito. Così vengono gli anni berlusconiani, la giunta tecnica e i recenti scossoni all’interno della sua maggioranza. Cesaro e Cosentino, sullo sfondo, i suoi nuovi riferimenti all’interno del Pdl campano. Nel mezzo, fra i primi due mandati e l’ultimo, c’è un quindicennio di sinistra che a suo dire non ha cambiato il volto della città. La sua promessa, invece, è quella di “lasciare qualcosa di nuovo”. “Spero che quest’ansia di novità non si perda. Lascio in eredità opere che dovranno essere completate negli anni. Perché la politica è guardare in avanti, programmare, piuttosto che amministrare l’ordinario”. Fra i suoi successi il progetto ‘PiuEuropa’, il prolungamento della circumflegrea da Cuma a Patria. E poi la Nato. Un fiume di danaro che pioverà su una città “cresciuta demograficamente ma non altrettanto sul piano infrastrutturale”. Opere importanti, certo, che potranno rendere Giugliano una città, ma che difficilmente terranno lontani gli appetiti della camorra. “È un rischio” - ammette - oltre alla politica, saranno le autorità come la magistratura a dover vigilare”. L’unico scatto Pianese lo concede quando si parla di termovalorizzatore. Un punto dolente, una spina nel fianco. “Ci sono alternative? No!”. “Chi tene ‘o mourte in casa, chille l’addà vutta’ fore!”, tuona, facendo ricorso alla proverbialità del napoletano per parlare delle piramidi di monnezza erette a Taverna del Re. Ma cinque anni basteranno a completare i suoi programmi? Si ricandiderà alle prossime elezioni? Abbozza un sorriso, poi si sbilancia. “Nessuno è indispensabile. Credo che ci sia bisogno di un ricambio. Non mi ricandiderò…”. “In fondo - chiosa - penso di aver lasciato qualcosa, di aver dato piccoli esempi”. Come quando “vado in Consiglio e sono il primo a sedermi e l’ultimo ad alzarmi”. Ma forse in pochi prenderanno a modello il suo aplomb da vecchio politico doroteo. Già in tanti, dietro di lui, hanno cominciato a sgomitare…
di MARIA ROSARIA FERRARA mariarosariaferrara@live.it
Per sedare i malumori all’interno della maggioranza aveva annunciato un rimpasto di giunta, con il passaggio da assessori tecnici a politici. Ma a conti fatti, il suo continua ad essere un esecutivo tecnico, senza rappresentanti dei partiti. Una novità: in passato, sull’argomento i sindaci erano stati ostaggio del Consiglio. Sindaco, oggi è il Consiglio ad essere suo ostaggio? «Il problema è un altro, e cioè trovare una convergenza su una tesi politica. Non sottraendomi ai desiderata delle forze politiche, ho verificato se c’era la possibilità di dar vita ad una giunta strettamente politica. Ma dato che i partiti non sono riusciti a tirar fuori il giusto nome, qualcuno perché faceva prevalere logiche strettamente partitiche, qualcun altro logiche di amicizie, allora siamo andati avanti con la vecchia impostazione, avendo riscontrato un assenso generale. La Prefettura mi aveva indicato di dare spazio ad una donna e abbiamo sostituito un membro con la Rispo». Perché fuori proprio Roberto Castelluccio? «In verità tutti gli assessori avevano dato la propria disponibilità. La scelta è ricaduta su di lui perché la gran parte dell’attività programmatica è ormai realizzata. L’urbanistica è un settore che abbiamo rimesso in campo dopo l’immobilismo degli ultimi 30 anni. Il Piano regolatore generale è de-
gli anni ’80 quando ero io sindaco. Oggi nel 2012 facciamo un Puc, e sono di nuovo io sindaco. Ma in questi anni qual è stata la programmazione? Ho dovuto iniziare ex novo. E questo lo dico con amarezza. Non c’è stata una sola opera già avviata sulla quale poter proseguire. Cinque anni sono pochi in politica se devi ricominciare da capo in un sistema burocratico come il nostro». Castaldo ha detto di Lei: «Pianese rappresenta la continuità di tutte le cose negative.
Penso sia una delusione per tutta la cittadinanza, a parte per quelli che possono trarre benefici personali dal proseguimento della sua vicenda politica. Il suo patrimonio di esperienze lo impiega esclusivamente per conservare se stesso e non per il bene della collettività». Cosa risponde? «Non so da dove nasca questa considerazione. Io più che conservare me stesso ho fatto un passo indietro. Quando mi sono candidato nel 2008 ero consigliere regionale e ho rinunciato a quella carica per tornare a fare il sindaco. Castaldo non deve dimenticare che lo sponsor della sua candidatura sono stato io, lui veniva da una lista civica». Nonostante una maggioranza ballerina possiamo ormai dire che è riuscito a portare a termine il suo mandato. Quali i fallimenti e quali i successi di questo quinquennio Pianese? «Credo non ci sia un’amministrazione come la nostra che in quattro anni non ha avuto crisi. Quello che è successo con Fli è fisiologico perché ha ripercorso lo schema nazionale. C’è stato poi qualche ripensamento di qualche consigliere, ma nulla di politicamente rilevante che abbia messo in fibrillazione la tenuta della maggioranza. I successi e gli insuccessi sarà il corpo elettorale a giudicarli. I problemi di questa città sono complessi. Siamo una grande città demograficamente parlando, ma un grande agglomerato dal punto di vista infrastrutturale. Abbiamo messo in campo una
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Politica
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non mi impegni in campagna elettorale» 2008 con un plebiscito di voti dopo quindici anni di centrosinistra, ora quasi alla fine del sua spina nel fianco. Dopo di lui, secondo i suoi fedelissimi, solo il vuoto programmazione tale da dotare il territorio di infrastrutture necessarie. La gente al momento non lo nota, ma i frutti si vedranno in avvenire». Nato e Più Europa: in arrivo circa 100 milioni di euro. Si sente l’artefice di questo fiume di danaro? Come pensa di tenere lontano gli interessi della camorra da questa torta così ghiotta? «La Nato risale al 2001, perché si è aspettato il 2008 per cominciare la trattativa? Quando all’epoca arrivò il decreto militare suggerii di impugnarlo al Tar per concordare le migliori condizioni possibili. Purtroppo al tavolo delle trattative ci siamo arrivati solo oggi, riuscendo ad intercettare 60 milioni. Se ciò fosse accaduto nel 2001 avremmo intercettato sicuramente di più. Io non sto disegnando la città fra venti anni come dice Aruta, io lascio opere per venti anni. Da qui a dieci anni saranno ancora in realizzazione opere che sto programmando oggi. Per quanto riguarda le infiltrazioni camorristiche l’amministrazione metterà in campo tutte le procedure nella massima legalità e vigilerà che non ci siano pericoli reali. L’insidia della camorra non deve essere un deterrente e fermarci». Si è sempre dichiarato favorevole alla costruzione di un termovalorizzatore per le balle di Tdr. Il consiglio, in sua assenza, ha però votato all’unanimità contro l’impianto. Oggi l’ipotesi termovalorizzatore a Giugliano è divenuta certezza. La sua posizione, dunque, è sempre stata coerente grazie a quella assenza. La possiamo definire strategica? «Se fossi stato presente in Consiglio mi sarei astenuto. C’è un’ipotesi alternativa al termovalorizzatore? Quelle ecoballe chi le rimuove? Io politicamente ho il dovere di concorrere a trovare la risoluzione al problema. La politica dov’era quando si ammassavano quei milioni di balle? Non vado alla ricerca di una responsabilità politica perché la gente ha già
giudicato. Ma tutto si può dire tranne che noi non ci siamo opposti al continuo sversamento». Dunque è il termovalorizzatore la soluzione da adottare? «Siamo tecnologicamente nelle condizioni di progettare un impianto che sia quasi a impatto zero. Stanno misurando le emissioni di Acerra e mi dicono che l’inquinamento di tre alti forni è pari ad un camion. Anche io vivo a Giugliano, i miei figli vivono qui. Sarei così scellerato da creare un impianto che genera tumore ai miei cari? Se dico sì è perché mi rendo conto che è questa la soluzione da adottare. Dobbiamo parlare di bonifica, dobbiamo creare condizioni favorevoli affinché imprenditori possano investire in questo territorio. Il primo stanziamento per la bonifica, di 47 milioni di euro, è solo una goccia per la caratterizzazione e la messa in sicurezza. Ci vorrà poi una finanziaria dello Stato per fare un’azione completa di bonifica del territorio». Il pentito Vassallo ha dichiarato che il consiglio comunale di Giugliano è pilotato dalla camorra. Gli ultimi arresti al clan Mallardo, Dell’Aquila e Aprovitola non crede gettino delle ombre sull’intera amministrazione? «Vassallo mi pare non parli di questa consiliatura, e conoscendo chi mi ha preceduto mi sento di escludere la veridicità di quelle dichiarazioni. Ognuno di noi le parentele se le ritrova, le amicizie le sceglie. Personalmente se dovessi subire pressioni non esiterei a denunciare e dimettermi. La campagna elettorale crea ansia, e pur di arrivare a volte non ci si rende conto di cosa può significare chiedere un voto in delle particolari condizioni. Può darsi che in quei periodi si commettano errori e si diventa debitore di qualcuno. Il consiglio assume decisioni nella massima libertà, senza condizionamenti. Già sono sindaco, perché dovrei andare alla ricerca di un appoggio? Per un potere che già ho?».
Sindaco dall’83 al 92 e dal 2008 ad oggi. Ha amministrato nella prima e nella seconda Repubblica. Ha riscontrato lampanti cambiamenti o le difficoltà sono rimaste le medesime? «C’è un solco profondo tra la prima e la seconda Repubblica, principalmente per le modalità di partecipazione alla vita pubblica. Prima avevi modo di progredire per merito, oggi basta essere una bella ragazza e diventi deputato. Era sicuramente un sistema più formativo e meritocratico. A parole tutti condannano l’attuale sistema, nella sostanza tutti lo vogliono. Personalmente in questa concezione non mi ci ritrovo, sono un nostalgico». Oggi 24 marzo 2012 Giovanni Pianese candidato sindaco. Sarebbe rieletto con lo stesso 60.3% di quattro anni fa? «La campagna elettorale è un periodo strano. A distanza di un anno non so dire se vince uno schieramento o un altro. Se il Pdl non è in crescita, il Pd non la passa meglio. Con le amministrative
di maggio avremo una prima cartina di tornasole. Vedremo se la gente si appassiona di nuovo alla politica, se è stata convertita dall’azione di questo governo tecnico. A volte basta una battuta indovinata a cambiare le sorti elettorali». I suoi fedelissimi dichiarano che dopo di Lei ci sarà un vuoto e per questo sono già pronti per un “Pianese bis”. Quale il futuro politico di Giovanni Pianese? «Un “Pianese bis” è l’ultima cosa a cui penso. Nessuno è indispensabile. Credo di aver lasciato qualcosa, di aver dato piccoli esempi, come l’attaccamento al ruolo istituzionale. In una città come Giugliano bisogna avere la consapevolezza di rappresentare una grande città e sapere che tutta la città viene giudicata su di te. Penso ci sia bisogno di un ricambio, già non sono più quello di quattro anni fa. Credo che non mi ricandiderò, ma non significa che non mi impegnerò nella prossima campagna elettorale».
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Cronaca
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Una holding criminale messa in piedi dal “collocatore” e dal figlio per aumentare i profitti del clan Mallardo
Calcestruzzo come petrolio: gli Aprovitola complici del sacco edilizio di MONICA D’AMBROSIO
Il reato di cui debbono rispondere è di concorso esterno in associazione mafiosa. L’associazione criminale in questione, è quella dei Mallardo. Non che in città non aleggiasse il sospetto, ma l’ultima indagine della Dda di Napoli che assieme al Gico di Roma sta sventrando da quasi due anni la holding criminale dei potenti camorristi di Giugliano lo conferma: anche gli Aprovitola fanno parte del “sistema”. Alfredo Aprovitola 43 anni meglio noto come “o commercialista”, suo padre Domenico 69 anni detto anche “o collocato-
Raid ai danni della Pro Loco Litorale Domitia
Sos al Comune, più controlli scavi archeologici di Liternum Nella notte del 21 marzo una banda di sconosciuti ha sfondato la porta d’ingresso della sede della Pro Loco Litorale Domitio, all’interno del Parco Archeologico di Liternum, per portare via tutte le apparecchiature: computer e accessori, fax e fotocopiatrice. L’allarme installato dall’Istituto di vigilanza di fiducia Security City dopo il primo furto avvenuto lo scorso anno, è scattato e sia la Vigilanza che la Polizia di Stato sono prontamente intervenuti purtroppo senza esito. “È il secondo episodio a distanza di un anno che rende più complesse le nostre già difficoltose attività”, denuncia il presidente Luigi De Martino, che rinnova al sindaco Pianese l’appello affinchè venga disposta una manutenzione straordinaria per rimettere in sicurezza la struttura della sede.
Tra i filoni dell’inchiesta spicca quello sulle assunzioni presso il parco Auchan vendute dagli indagati. Fino a 30mila euro per un posto di lavoro re” al centro dell’ultima indagine della magistratura che alza il tiro contro le attività della nota famiglia di imprenditori sequestrando profitti per centinaia di migliaia di euro e ordinando l’arresto di entrambi oltre alla denuncia di tre soci in affari in grado di trasformare in oro i proventi di qualunque tipo di attività decidessero di avviare e solo grazie al collaudato sistema delle imposizioni. L’indagine prende spunto da una serie di confessioni a margine delle precedenti inchieste giudiziarie, fornite da attendibili collaboratori di giustizia un tempo organici al clan Mallardo e a quello dei Casalesi. Stando alle dichiarazioni dei pentiti, riscontrate dai finanzieri romani, gli Aprovitola erano in affari coi Mallardo sin dagli anni novanta. Ad avviare la collaborazione sarebbe stato proprio il collocatore che, in quanto a capo dell’ufficio di collocamento che registra il più alto tasso di disoccupazione in Europa (2 persone su 3 sono senza lavoro) occupava una posizione strategica riuscendo ad assicurare un reddito a mogli, figli e parenti dei boss imponendo ad aziende reali l’assunzione solo fittizia del personale indicato. Tra le truffe meglio organizzate e solo recentemente scoperte, quella ordita ai danni dell’Inps da parte di un vero e proprio esercito di falsi braccianti agricoli. La tecnica è nota. L’ufficio di via degli Innamorati collocava fittiziamente i disoccupati per lavori stagionali, poi il licenziamento e quindi la doverosa corresponsione dell’indennità di disoccupazione ai braccianti da parte dell’ente di previdenza. Una truffa che ha garantito salari a gente che di lavorare il più delle volte non aveva la benchè minima intenzione, un affare che ha rinsaldato i rapporti tra gli Aprovitola ed i Mallardo. Più recente l’affare riguardante un grosso centro commerciale di Giugliano. Il pentito parla ancora del collocatore “Si vantava di avere ottimi rapporti anche con un Sindaco del Comune di Qualiano, SCHIANO Michele (oggi consigliere regionale), cognato dell’imprenditore DI FRANCIA Tiberio, nonché, ultimamente, con l’attuale Presidente della Provincia di Napoli, CESARO Luigi. Come ho detto prima, APROVITOLA Domenico IL COLLOCATORE aveva garantito assunzioni in diversi ambiti presso il Comune di Giugliano, ma quelle che ricordo in maniera specifica sono quelle nel settore della Nettezza Urbana; tali assunzioni risalivano a 10/15 anni fa perché egli si riferiva a tangenti corrisposte in Lire, e specificamente 20/30 milioni di Lire per ogni assunzione. Lo stesso sistema è stato poi utilizza-
to proprio da APROVITOLA Domenico e da suo figlio APROVITOLA Alfredo detto IL COMMERCIALISTA per le assunzioni che sono state effettuate presso il centro AUCHAN. In questo caso, le persone interessate si rivolgevano a loro e corrispondevano agli stessi una somma di danaro ricevendo indefettibilmente il risultato favorevole dell’assunzione della persona segnalata. Ciò era possibile in quanto “dietro all’AUCHAN c’è il SISTEMA” nel senso che si tratta di attività imprenditoriali controllate dal CLAN MALLARDO di cui APROVITOLA Domenico e APROVITOLA Alfredo sono esponenti di rilievo. Questa vicenda mi è stata raccontata in più occasioni sia da APROVITOLA Domenico che da APROVITOLA Alfredo che da Rino, detto il RAGIONIERE, che è l’uomo di fiducia di APROVITOLA Alfredo”. Torniamo ai presunti rapporti con Cesaro. Il presidente della provincia è chiamato in causa anche perché stando a quello che si legge nell’ordinanza avrebbe avuto rapporti con gli Aprovitola per l’acquisto di calcestruzzo da utilizzare in una maxioperazione edilizia che Cesaro avrebbe dovuto (o forse dovrà) realizzare proprio a Giugliano, e gli Aprovitola sono i leder nella fornitura di calcestruzzo con la loro “Tecnocem”, società con sede in via Santa Maria a Cubito. Non c’è impresa a Giugliano che non si rifornisca da loro per l’acquisto del materiale che vale tanto oro quanto pesa. Calce come petrolio che arricchisce i pionieri della cementificazione quasi sempre selvaggia. Ma a “mettere a posto le carte” ci pensava poi il figlio del collocatore, “o commercialista” che tra l’altro assieme ad una serie di soci e collaboratori (anch’essi indagati) aveva messo in piedi una vera e proprio holding criminale che dalle società di finanziamento fino a quelle di fornitura servizi e mezzi, seguivano ogni singola fase del sacco edilizio legittimato da una serie di garanzie fornite da rapporti datati e collaudati tra i fiancheggiatori del clan ed alcuni dipendenti comunali corrotti. E’ lunghissima la lista degli “omissis” che si può compilare scorrendo le 1300 pagine d’ordinanza, ma un passaggio è significativo per trovare conferma alla ricostruzione di un sistema criminale tanto più spregevole quanto più sostenuto da funzionari pubblici. E’ il collaboratre Massimo Amatrudi a raccontare: “I MALLARDO mettono a posto le pratiche degli immobili abusivi compiendo illeciti con i numeri di protocollo dei precedenti condoni edilizi. So questo
con certezza per diversi motivi. In primo luogo, me ne parlò OMISSIS che conosceva un geometra, a sua volta collegato ad un ingegnere che lavora presso il Comune di Giugliano. Questo geometra, che ho incontrato, abitava in un palazzo al terzo o quarto piano nei pressi dello Chalet a Giugliano in un luogo che saprei riconoscere ed aveva una auto PEUGEOT di colore grigio scuro piuttosto piccolina tipo 206 o similare. Ho incontrato più volte questo geometra, che saprei riconoscere in foto, bassino e parzialmente pelato, e che era l’intermediario dell’ingegnere dipendente comunale il quale non voleva farsi vedere per cui agiva attraverso il geometra. Portai al geometra anche la documentazione del fabbricato che intendevo regolarizzare e lui mi spiegò come funzionava l’affare: avrei avuto un numero di protocollo che riguardava una determinata cubatura; avrei pagato all’ingegnere, per il tramite del geometra, ventimila euro per ogni numero di protocollo; avrei dovuto acquistare un numero di protocollo per ogni piano abusivo da me realizzato; attraverso l’aggancio al Comune tutto l’immobile abusivo sarebbe stato regolarizzato anche in assenza dei presupposti”. Insomma una storia i cui retroscena ci erano già stati svelati dalle precedenti inchieste sul clan di “Ciccio Mallardo” prima, Peppe o ciuccio poi, di Feliciano “o Sfregiato” oggi. Figlia dell’inchiesta madre, l’operazione Arcobaleno, quella dello scorso autunno relativa all’imposizione del caffè Seddio in tutti i bar da Giugliano fino al basso Lazio. Ebbene, l’ultima indagine dimostra che anche gli Aprovitola giocavano un ruolo fondamentale nell’affare caffè. Lo stesso hotel e bar di cui gli Aprovitola sono intestatari e gestori, il “Suisse”, offriva l’oramai famigerato e peraltro neanche buon caffè ai suoi clienti. Qualcuno racconta addirittura che quando presso l’hotel in questione si incontravano i capi della camorra locale (O ciuccio compreso) il caffè che si sorseggiava non era quello imposto dal clan. Insomma, i Maisto, i Dell’Aquila, i d’Alterio, i Mallardo. Ora anche gli Aprovitola. I nomi nelle ordinanze sono quasi sempre gli stessi. I reati e le modalità con cui vengono commessi pure. Ma c’è tutto un sottobosco di persone conniventi e che compaiono nei fascicoli d’inchiesta con identità per il momento celate dalla segretezza delle indagini in corso e la cui rivelazione potrebbe scatenare un nuovo catastrofico terremoto a Giugliano, fuori e dentro il palazzo comunale.
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Cronaca
N. 7 del 24 Marzo 2012
Gli scenari
Il vero nuovo boss del clan è “Francuccio ’o napulitan” di MONICA D’AMBROSIO
Un clan quello dei Mallardo a numero chiuso, con 300 affiliati in tutto tra il centro e la fascia costiera. E sulla costa i primi proventi della storica attività criminale, arrivano dalle estorsioni ai lidi. È sempre il pentito Amatrudi a raccontare: “Si tratta di una trentina di lidi di cui l’ultimo frequentato dai travestiti che si trova nella zona di Licola; dal lido Varca d’Oro fino al lido
Secondo i collaboratori di giustizia è il personaggio più autoritario, dotato di maggior carisma dei travestiti l’area ricade nella zona di Licola mare”. Le estorsioni sono una voce fondamentale nel bilancio del clan, anche in centro. Sempre secondo i collaboratori di giustizia, in quasi tutte le zone vige l’imposizione del pizzo, più o meno indiretta. Alcuni commercianti pagano mensilmente la quo-
SOS Sicurezza sul litorale
Arrestati i rapinatori della moglie di Hamsik Colpivano le donne a bordo di auto lussuose tra Licola e Varcaturo
Sgominata la banda che terrorizzava le automobiliste sul litorale. Gli agenti di polizia hanno arrestato i rapinatori che a novembre scorso avevano sottratto la Bmw X6 alla moglie di Hamsik. I tre, tutti di Giugliano e con precedenti per furti e rapina, facevano parte di una banda di otto persone che colpiva le donne sul litorale, zona di lussuosi parchi residenziali dove vivono numerosi professionisti napoletani. Signore ingioiellate, a bordo di auto potenti: questo era l’identikit della vittima prescelta e facile da aggredire. Nessuno dei rapinatori sapeva che la donna fosse la moglie del centrocampista del Napoli. E anzi agli agenti hanno raccontato che se lo avessero saputo, avrebbero desistito. Più per scongiurare i riflettori che per il tifo per il Napoli, in verità. Per loro le manette sono scattate alle 5 del mattino, dopo essere stati per tre mesi sotto osservazione da parte degli agenti di polizia del commissariato di Giugliano, diretto da Pasquale de Lorenzo. Gli uomini, tutti tra i 35 e 40 anni, agivano tra Varcaturo, Licola e Lago patria. Avevano deciso di dedicarsi a un’impresa facile e poco pericolosa per rimediare soldi: rapinavano le donne con velocità e violenza, costringendole sotto la minaccia di una pistola a lasciare l’auto e a consegnare loro le chiavi. Violenti al punto di non aver scrupolo nemmeno che la moglie di Hamsik, Marina Franova, fosse all’ottavo mese di gravidanza. Ora si tenta di capire se possono essere ricollegate alle stesse persone, anche i colpi messi a segno con la stessa modalità nei mesi precedenti alla rapina alla moglie del centrocampista del Napoli. Fatale per loro è stato il colpo fallito successivamente, a metà dicembre 2011. La banda aveva tentato di rapinare una donna sulla via Domitiana, sul tratto di litoranea compreso tra Lago Patria e Varcaturo, ma la signora aveva reagito, riuscendo a sottrarsi alla rapina e a scappare. La sua denuncia ha consentito agli agenti di polizia di risalire un membro della banda, che era stato già identificato. Si tratta di uno dei tre rapinatori arrestati ieri, che si trovava, nell’ambito della stessa indagine, già messo agli arresti domiciliari. Da allora, gli altri com-
ponenti della banda avevano capito di rischiare troppo e si erano dedicati ai furti di gasolio dai camion in sosta e di materiale edile dai cantieri, reati contestati nell’ordinanza dell’altra mattina. L’arresto è arrivato dopo alcuni mesi di intercettazioni telefoniche e ambientali. I criminali non avevano timore di parlare liberamente e i tre responsabili della rapina alla signora Hamsik sono stati facilmente individuati. Mentre tutto il gruppo era stato individuato già a fine novembre. Dagli elementi di reato raccolti, viene fuori il disegno di una banda che vive di espedienti e che non risparmia la violenza per raggiungere il proprio scopo. L’automobile della signora Hamsik era stata rintracciata nelle campagne di Casacelle, alla periferia di Giugliano. Non è stato ancora individuato il ricettatore, ma secondo le tracce in mano agli inquirenti dovrebbe trovarsi nella zona di Secondigliano. Caso chiuso, quindi? Dalle parole del primo rapinatore individuato dagli investigatori emerge anche che non esisteva, negli ambienti della criminalità napoletana, un complotto per colpire i calciatori del Napoli. Prima il furto di magliette in casa di Edinson Cavani, poi la rapina dell’auto a Martina Franova, e ancora la rapina di orologio e bracciali tennis a Yanina Screpante, compagna di Lavezzi. Poi, era finito nel mirino il procuratore di Cavani, Claudio Anelucci, rapinato da banditi che hanno puntato la pistola contro la sua compagna incinta al settimo mese? Elementi — i calciatori e le compagne — che avevano spinto la Procura della Repubblica a unificare in un unico fascicolo tutti gli episodi di aggressione contro il mondo del calcio. Con gli arresti dei rapinatori emerge invece che si tratta di casi scollegati tra loro. E che i rapinatori forse non conoscevano affatto l’identità delle loro vittime. I rapinatori sono Giovanni Cervicato, 38 anni, Gaetano Sollo, 35 anni, e Salvatore Diana, di 34. Per i cinque complici Pasquale Cuciniello, Vincenzo Perrone, Giovanni Leoncino, Domenico Ruocco e Raffaele Sollo (fratello di Gaetano) obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in tre casi per due volte al giorno.
ta, altri in tre periodi dell’anno, altri ancora invece godono di sconti eccezionali sulla merce (soprattutto capi d’abbigliamento griffatissimi) che acquistano. Secondo gli investigatori, chi intende avviare un’attività a Giugliano, prima ancora di raccogliere tutti i documenti del caso, si rivolge al capozona per sapere quale sarà la quota da versare al clan per stare tranquilli. È un clan il clan Mallardo, i cui esponenti apicali sono soci a tutti gli effetti: decurtata la cassa dalla somma devoluta per gli stipendi degli affiliati, suddividono il restante in quote che trattengono per sè; questo significa che i capi sono quotisti. Ma chi sono i capi e quali le loro zone di influenza? C’è il gruppo di: MIMI’ O PESANTE, che opera nella zona denominata “NCOPP O SURICIONE. Oltre ai numerosi affiliati, vi sono dei fiancheggiatori, tra cui il costruttore SEQUINO; il gruppo di LELLUCCIO SCHICCHIROCCO, ovvero Raffaele Mallardo cugino dei capi clan, che opera nella zona denominata NCOPP O PUZZ. Droga e cavalli di ritorno le principali attività del gruppo; il gruppo di FRANCUCCIO O NAPULITANO che opera insieme a FELICIANO MALLARDO su tutta Giugliano, ma che ha come punto di appoggio la zona di via San Vito e San Nicola; il gruppo di FELICIANO MALLARDO, oltre a coordinare il lavoro di tutti questi gruppi, ha vari soggetti che fanno capo direttamente a lui; il gruppo di ‘O PATRIZIELLO ovvero Patrizio PICARDI che opera prevalentemente nella zona denominata ABBASC A SCESA (via Oasi del Sacro Cuore); il gruppo di GIULIANIELLO O SICC che opera prevalentemente nella zona NCOPP O MERCATO; il gruppo di Giuseppe CICCARELLI attivo a Lago Patria; il gruppo di VICIENZO O MALATO che opera a Varcaturo; il gruppo facente capo ai DELL’AQUILA che prima delle ultime operazioni giudiziarie aveva come zona di influenza l’area denominata NCOPP O SURICIONE che ora viene più direttamente controllata da MIMI’ O PESANTE.
La suddivisione dei gruppi però non è a tenuta stagna nel senso che i vari affiliati sono utilizzati spesso per le esigenze di più gruppi e, comunque, restano sempre a disposizione dei capiclan Francuccio o Napulitan e Feliciano Mallardo. Gli stipendi sono predisposti esclusivamente dai capi liberi (attualmente Feliciano Mallardo e Francuccio o Napulitan) i quali consegnano a ciascun capo gruppo la somma spettante a lui stesso e agli appartenenti al gruppo che egli coordina. Il capo gruppo, poi, consegna lo stipendio ai suoi affiliati. I sottogruppi/gruppi, quindi, non hanno una propria indipendenza economica perché tutto viene gestito a livello centrale. Anche la decisione sull’imposizione del pizzo estorsivo viene presa a livello centrale per cui, anche nel caso in cui un capogruppo verifica che nella sua zona di influenza si sta aprendo una nuova attività commerciale o in cui è in corso la realizzazione di un fabbricato, non si permette di andare direttamente a chiedere il pizzo estorsivo, ma si reca prima a consulto dai due reggenti. FRANCUCCIO O NAPULITANO è il vero e proprio capo del clan. Così dicono di lui i pentiti: “Ha una forte personalità ed ha una sola parola; per contro, MALLARDO Feliciano ha assunto una posizione apicale in funzione del suo rapporto parentale con i capi storici del clan, MALLARDO Francesco e MALLARDO Giuseppe, ma non ha un vero e proprio carisma personale”.
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Attualità
N. 7 del 24 Marzo 2012
Cultura & Società
“Riscopriamo Giugliano” alla 5ª edizione di CARLA PACILIO
Un interessante percorso messo in atto all'interno della galleria Auchan Giugliano, per contribuire alla valorizzazione degli artisti e collezionisti del nostro territorio, oltre ad una riscoperta del patrimonio delle masserie. La manifestazione è stata organizzata dall¹associazione N'azione Napoletana e dalla Space&Time, è patrocinata dal Comune di Giugliano, dalla Provincia di
Termina domenica 25 in galleria Auchan e il 1° aprile al Comune di Giugliano Napoli e dalla Regione Campania, con il contributo essenziale del parco commerciale Auchan. Dopo il riuscito evento con il maestro Lello Rescigno, autore degli affascinanti acquerelli che ricostruiscono le masserie del territorio, che nel corso di due appuntamenti ha messo la sua arte, a disposizione dei bambini, insegnando alcune tecniche pittoriche. Questa settimana tocca agli artisti dell'associazione Janamè di Leonardo Amendola e Margaret Ianuario che rappresentano con un altorilievo di gran pregio, la masseria Chiatano Grande che esisteva nel terreno che ora ospita il parco commerciale Auchan. Domenica mattina, inoltre, dopo il tour delle masserie alla riscoperta delle stesse, lezione del Prof. Coppola sull'importanza di queste costruzioni rurali e sul recupero. Prosegue fino a domenica 25 marzo anche la mostra denominata "Un viaggio nelle memorie del Mezzogiorno", a cura dell'Ass. PAER che da lunedì 26 e fino a domenica 1° aprile sarà ospitata all'interno del palazzo comunale di Giugliano.
Antichi oggetti della cultura contadina, manifatturiera, artigianale del Mezzogiorno d'Italia, nel periodo preunitario. Per intrattenere i bambini vi è, inoltre, la simpatica animazione in galleria con il trenino itinerante. Gli organizzatori, considerato l'interesse e la partecipazione, sono già impegnati per la VI edizione per arricchire ancora di più la cultura e tutto ciò che rappresenta le eccellenze nel nostro territorio.
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Attualità
N. 7 del 24 Marzo 2012
Disagi & Disservizi
Parchimetri dal 1° aprile, lo scherzo dell’aumento di tariffa di ØØØØØØØØØØØØØ
Non sembra vero, dopo più di un mese di strisce occupate senza l’esborso del ticket, ma invece è proprio così: dal 1 aprile la tariffa passerà da 80 centesimi a un euro all’ora, ma con la possibilità di pa-
Raffaele Russo, Ascom: «Va bene il ricambio di auto in sosta in centro, ma le strisce blu in periferia sono solo un danno» gare anche le frazioni (minimo mezz’ora) utilizzando i parchimetri nuovi di zecca. Fa niente che nel frattempo siano diventati cestini gettacarte e che a causa dell’aumento del numero di strisce blu, per lasciare in sosta l’automobile, i cittadini rischino il salasso, sia in centro che in periferia. La rivoluzione del piano parcheggi, che andrà in vigore dal primo aprile, non mette tutti d’accordo. C’è chi ritiene che finalmente Giugliano venga attrezzata di moderne apparecchiature per evitare la spasmodica ricerca del grattino. E c’è chi vede nella novità, uno spreco di danaro e nessun vantaggio per i cittadini, anche perché mancano ancora spazi pubblici - fatta eccezione
Buche stradali, Sos dei residenti
Com’è scarsa la manutenzione delle strade a Giugliano
Il Comune sonnecchia, i privati si arricchiscono. E ai cittadini chi ci pensa? Automobilisti e centauri su due ruote fate bene attenzione: assassini silenziosi si muovono per le strade della nostra cittadina ed hanno già mietuto una non indifferente serie di vittime fra pneumatici, cerchioni e sospensioni. Sono le buche killer, di cui il manto stradale giuglianese è cosparso ormai da tempo immemore. Evitare le crepe è diventata una vera e propria “mission impossible”. Si aprono in punti più che strategici, così che schivare una buca implica irrimediabilmente cadere in un’altra. Ci mancherebbe che si pensasse ad un complotto della casta dei meccanici, artefici degli avvallamenti, al fine di alimentare i loro introiti. La questione però è ben più complessa di quanto una battuta possa far intendere. Il disagio della popolazione ha invaso i social networks più famosi. Si veda ad esempio “Giocare a nascondino nelle buche di Giugliano”, il nome di un gruppo nato su Facebook dove ci si lamenta, senza mezzi termini, dello stato deplorevole in cui riversano le strade del nostro paese. La manutenzione è ferma o gestita saltuariamente oltre che nel modo sbagliato. Questo perché: il Comune “stranamente” non ha denaro e si deresponsabilizza dal suo compito primario, cioè tutelare il cittadino garantendogli la vivibilità nel proprio territorio. Infatti, favorendo gare d’appalto, affida indirettamente tale onere a ditte di imprenditori privati. Quali sono gli interessi che ruotano intorno a tale questione? La risposta è semplice e va ricercata nel fatto che le riparazioni delle voragini non sono definiti-
ve. È indetto quello che oserei definire, gioco del rappezzo temporaneo. L’esito è tutt’altro che positivo. Venuta meno l’efficacia della soluzione tampone, il problema delle buche si ripropone in termini ancora peggiori ed è necessario indire nuove corse all’appalto forsennato. Protagonisti assoluti sono i privati che hanno come priorità la buona riuscita dei loro affari, altro che il bene comune. Addirittura nel capoluogo campano, intorno ai primi di marzo, l’associazione costruttori napoletani (ACEN) propose al Comune di Napoli il completo affidamento del progetto di riparazione stradale, in cambio di una quota detratta dalle multe e di una percentuale sul costo della sosta nel centro storico della città. Esempio riportato a testimonianza che gli imprenditori sono dalla parte del proprio portafoglio prima e del cittadino dopo, molto dopo. Allora siamo costretti a continuare a vivere dribblando buche e a sperare che non piova mai? La risposta è e deve essere no. Com’è vero che le strade del nostro paese presentano più fori del braccio di un tossicodipendente, è pur vero che per i tossici, così come per Giugliano, c’è speranza di essere riabilitati. L’operato della giunta comunale può rappresentare quel farmaco che ripulisca la città dalle forze che contrastano il suo trasparente funzionamento. Il cittadino ha bisogno di fidarsi dei propri rappresentanti. Il giuglianese necessita di amare la propria terra.
Mario Rispetto
delle strisce bianche a ridosso di uffici, scuole e ospedale- dove lasciare l’auto senza pagare. Grattini e strisce blu hanno sempre diviso, anche i commercianti. “Va bene il turn over in centro per consentire un ricambio veloce di auto parcheggiate per agevolare l’arrivo di potenziali clienti, ma le strisce blu in periferia danneggiano solamente il commercio”, dice Raffaele Russo, presidente Ascom. Non sono tutti della stessa idea nemmeno i politici, nonostante il nuovo regolamento sia arrivato in Consiglio comunale, dove è stato votato dalla maggioranza, dopo un lungo dibattito nella apposita commissione consiliare. Così da febbraio i residenti si stavano abituando a parcheggiare gratis anche in centro- in attesa dell’avvio del piano- il Pd affigge il manifesto “Salassi senza sosta”, denunciando una serie di assunzioni clientelari e disagi per i cittadini. “Invece di pensare ai veri bisogni della comunità si è pensato solo a fare assunzioni clientelari, da qui l’aumento irragionevole delle strisce in molte zone della città”, scrivono i democratici. Pronti a ribattere dalla maggioranza. “Giugliano si allinea alle altre grandi città e
il Pd lancia inutili allarmi dopo aver fatto della clientela il loro cavallo di battaglia per anni”, ribatte il capogruppo Pdl, Antonio Dell’Aquila. Intanto, il nuovo piano sosta arriva a distanza di dieci anni dalla prima bozza. Negli ultimi mesi, poi, prima c’era stata la vertenza dei lavoratori; successivamente la polemica sulla mappa delle strisce bianche, su quelle dei residenti e dei portatori di handicap. Ora mancano pochi giorni all’avvio e il servizio di sosta fa ancora discutere. Preoccupa l’aumento di strisce a pagamento, che passano da 800 a 1100. Al Comune dicono, però, che il rapporto tra il numero di stalli bianchi e blu resta invariato rispetto al passato. Alcuni residenti hanno già segnalato che le strisce blu sono state disegnate anche in alcune laterali del corso Campano. “Stiamo partendo ora, si possono apportare eventualmente dei correttivi in corso d’opera”, avvisa il comandante della polizia municipale, Antonio Baldi. Intanto, dal Pd insistono: “Si discuta di quello che serve veramente al nostro territorio: raccolta differenziata seria, piano trasporti e viabilità, pacchetto sicurezza per i commercianti e risanamento del litorale”.
È lunga la lista delle arterie dissestate in città
Ecco la mappa del disagio Strade impraticabili in diverse zone, numerose le segnalazioni dei cittadini all’ufficio tecnico del comune Casacelle, Via Fratelli Maristi, Via Arco Sant’Antonio, Via Frezza, Via Aniello Palumbo, dalla periferia alle strade principali quasi nessuna delle zone di Giugliano è immune dal problema della viabilità sconnessa a causa di buche, voragini e manto stradale dissestato. Nonostante i continui interventi di manutenzione spesso a causa del maltempo o per la scarsa qualità del prodotto realizzato per la copertura dell’asfalto la rete stradale Giuglianese peggiora giorno dopo giorno, mettendo a repentaglio la sicurezza di persone e veicoli e costringendo gli automobilisti a fare uno slalom tra buche e voragini e tra sacchetti dell’immondizia sparsi ovunque e automobili sostate in doppia fila. “I progetti previsti per i lavori stradali di norma hanno un processo burocratico piuttosto lungo, c’è un programma triennale aggiornato ogni anno in cui l’amministrazione decide su quali zone intervenire, ci saranno lavori imminenti per quanto riguarda la ristrutturazione di rete fognaria, sistemazione sede stradali e marciapiedi, e realizzazioni di rotonde in diverse zone come Via S. Caterina da Siena, Via Gianfelice, Via Masseria Vecchia, Strada di collegamento Giugliano-Parete, Via Sorbe Rosse”, spiega il responsabile del servizio manutenzione e viabilità, l’ingegner Elio Di Fiore. Ci auguriamo che Giugliano presto potrà godere di una rete stradale più sicura e praticabile. Ivana Ciccarelli
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Attualità
N. 7 del 24 Marzo 2012
Continua il progetto di educazione stradale “Vivere nella strada”
I bambini del Primo Circolo visitano la città accompagnati dalla polizia municipale di LELLO PIANESE pianeseraf@libero.it
Il progetto regionale sull’educazione stradale piace e interessa. È così che alcuni bambini, selezionati per girare nella città, si sono dimostrati nel percorrere un circuito stradale, preventivamente scelto, assisti da tre agenti della Poli-
SANT’ANTIMO / La Scuola Media Nicola Romeo ai Giochi della Gioventù
Terzo posto nella Fase provinciale e Medaglia d’argento a Mhoumed Belhay Si sono ben qualificati gli allievi della Scuola Media Nicola Romeo, di Sant’Antimo, partecipando alla Fase regionale dei Giochi della Gioventù, per la Categoria Cadetti di Corsa Campestre, il 15 marzo 2012, nella splendida Tenuta Militare dell’Oasi naturale di Persano, nel salernitano. I ragazzi e le ragazze della Categoria Cadetti - coordinati durante l’anno scolastico dai Docenti di Scienze Motorie, proff. Maria Rosaria D’Alterio, Maria Grazia Guarino e Antonio Franzese - avevano brillantemente superato la Fase provinciale il 6 marzo scorso, partecipando alle gare di Atletica e Corsa campestre nel Parco Virgiliano di Napoli, facendo guadagnare alla propria Scuola la Coppa del terzo posto. La rappresentanza della Categoria Cadetti, che si era guadagnato l’accesso alla Fase regionale, era costituita da Diego D’Aponte, Giuseppe Borzacchiello e Mhoumed Belhay. Quest’ultimo, classificatosi al secondo posto, si era portato a casa la medaglia d’argento, ricevendo - per questo - il plauso del Dirigente scolastico Dott. Nicola Rega, un giuglianese prestato da sette anni alla comunità di Sant’Antimo, dove è riuscito a rivoluzionare in bene i rapporti con i docenti, e quindi con gli studenti, sempre più numerosi, guadagnandosi l’attenzione dell’Amministrazione comunale per le tante e riuscitissime manifestazioni culturali aperte alla città.
Una specie di pedon-bus, costituito da dieci bambini di IV e V elementare, è partito da piazza Gramsci e ha attraversato il centro storico zia Municipale e dalla responsabile del progetto ins. Luisa Abbate. Una specie di pedon-bus, costituito da dieci bambini di IV e V elementare, è partito alle ore 15,45 da piazza Gramsci e proseguendo per via Roma, Corso Campano, via Cacciapuoti e via Aniello Palumbo, sono ritornati alla baseScuola intorno alle ore 17.00. Durante il percorso gli agenti hanno illustrato loro tutto quanto riguardava la circolazione dei veicoli e dei pedoni. Hanno visto in pratica, con opportune spiegazioni, la segnaletica orizzontale e verticale che regolano la circolazione, e a dir il vero, non erano del tutto sprovveduti, anzi, avendo la maggior parte di essi già una discreta preparazione, hanno fatto alcune domande interessanti ed intelligenti, come ad esempio: “perché a terra c’è carta, bicchieri di plastica e bottigliette? Non ci sono i cestini? Al che gli agenti hanno risposto che un tempo c’erano, ma che ad una parte dei giuglianesi non erano di gradimento per cui li hanno distrutti. E il bambino:” E adesso perché non li mettono un’altra volta? Un altro: “Agente, agente questa macchina sta sostando sulle strisce gialle con il simbolo della carrottezza e non ha il permesso”! Hanno poi notato diverse moto parcheggiate sui marciapiedi, schiamazzi fuori luogo solo per salutare l’amico, eccessi di velocità e tanto fumo nero che usciva dalla marmitta di un’auto. Per questo motivo, gli agenti oltre a fare da istruttori-accompagnatori, hanno dovuto intervenire in vesti ufficiali per il ripristino della legalità, infliggendo anche alcune contravvenzioni. Verso la fine del percorso, uno di loro faceva notare, sempre ai vigili, che vicino ad un cancello c’era il segnale di divieto di sosta per passo carrabile, ma non si vedeva l’interruzione del marciapiedi. L’agente era concorde nel dire che ciò non si poteva fare. Il sottoscritto aggiungeva che, qualora il proprietario dovesse chiedere un regolare permesso di accesso, il Comune probabilmente non lo risponderebbe neanche in quanto, manca una regolamentazione ed una competenza in merito, pertanto, nessuno paga la tassa sul passo, nessuno protesta e di conseguenza, nessuno può pretendere l’intervento della Polizia Locale in caso di sosta selvaggia davanti
casa sua; in poche parole, si richiede “il fai da te”. Dunque i bambini si sono resi conto praticamente che molte cose non vanno bene e spontaneamente hanno condiviso l’esigenza di fare qualcosa per migliorare la vita cittadina, fare qualcosa soprattutto diventando veicoli di informazione e di persuasione nei confronti dei giovani e degli adulti visto che fino ad oggi non è che si siano dimostrati dei buoni maestri. Alla fine, i bambini si sono re-
cati in direzione per salutare la dirigente dott.ssa Olimpia Finizio ringraziandola della opportunità concessa e in special modo, delle possibilità future previste, per arricchire ulteriormente curiosità e formazione. La dirigente, dal canto suo ha ringraziato gli agenti intervenuti, il Maggiore Carmine Petraio, responsabile del settore viabilità, la docente Luisa Abbate referente del progetto e i bambini stessi per l’impegno e la gioia con cui stanno vivendo questa esperienza.
Iniziativa dell’Assessorato al Welfare del Comune di Giugliano
“Faccia da migrante” Un punto di riferimento per gli immigrati, i rifugiati e gli extracomunitari La realizzazione di un ufficio con funzione di sportello informativo (e non solo) per immigrati, rifugiati ed extracomunitari in difficoltà, è uno degli ultimi progetti realizzati dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Giugliano, in collaborazione con il Gruppo Volontariato Vincenziano Regionale, sezione Lago Patria. Il progetto, intitolato “Faccia da migrante”, ha l’obiettivo di facilitare l’inserimento degli immigrati, dei rifugiati e degli extracomunitari, presenti sul territorio giuglianese, nella società civile e nel tessuto sociale ma anche nel mondo del lavoro, favorendone un miglioramento delle condizioni di vita. Gli operatori coinvolti nel progetto, insieme ad eventuali volontari o stagisti, saranno impegnati nell’attivazione di un corso di italiano, di un centro ascolto amico, nel fornire una consulenza legale, nonché informazioni relative alla documentazione necessaria per ottenere permessi di soggiorno, informazioni relative all’assistenza sanitaria, al ricongiungimento familiare e in generale ai diritti spettanti a questa tipologia di utenti. L’Ufficio si trova all’interno della struttura “Villa Orchidea”, viale dei Platani n. 8, parco Palumbo (Lago Patria) ed è aperto il Lunedì e il Giovedì, dalle ore 10.00 alle ore 13.00. (Per maggiori informazioni è possibile contattare lo sportello al num. 081 5065872, oppure via e-mail all’indirizzo di posta elettronica immigratigiugliano@virgilio.it). All’interno della stessa struttura, tra l’altro, il Gruppo Volontariato Vincenziano porta già avanti un altro significativo progetto, “Un sorriso per la terza età”, rivolto ad anziani e diversamente abili, impegnandosi ad organizzare numerose attività, laboratori e momenti di socializzazione. Dunque lo “Sportello Immigrati” rappresenterà anche un centro di monitoraggio della presenza di stranieri extracomunitari, infatti la sua sede è stata volutamente scelta a Lago Patria, zona in cui alta è la presenza di stranieri. Un impegno importante, quello dell’Assessore alle Politiche Sociali, Mario Delfino, e di tutti i componenti dell’Ufficio di Piano, volto ad integrare una parte sempre più cospicua della popolazione di Giugliano e, forse, sempre più inascoltata. Roberta Marano
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Attualità
N. 7 del 24 Marzo 2012
Politica & Social network
Da Facebook alla denuncia di GIULIANO RUSSO
Il clima a Villaricca è molto acceso. L’inverno è giunto al termine e la primavera è arrivata da poco,
Scontro aperto tra il consigliere Pdl Francesco Guarino e la funzionaria comunale Maria Rosaria Topo ma il termometro politico è sempre molto alto. Francesco Guarino, membro del Pdl e leader dell’opposizione di Villaricca, ha querelato Maria Rosaria Topo, funzionaria del comune. «Essendo state dette cose non vere e fatti non accaduti, ho esposto una denuncia per diffamazione. C’è un indagine in corso e non posso rilasciare dichiarazioni per rispetto di chi sta lavorando». La posizione di Guarino è dunque ferma e ancora nulla di preciso si può ricostruire sulla vicenda. Per il sindaco Franco Gaudieri, invece, l’atteggiamento di Guarino è contestabile poiché, secondo il primo cittadino, «avreb-
CALVIZZANO
Operazione scuole pulite, alunni in campo
Gli studenti della media Marco Polo hanno aderito all’iniziativa di Legambiente e si sono presi cura del giardino e ripulito porte e banchi dell’istituto Nel giorno in cui solitamente la scuola resta chiusa, l’istituto “Marco Polo” di Calvizzano ha aperto le porte ad alunni, docenti e genitori, offrendo loro la possibilità di vivere una giornata speciale all’insegna della legalità, del rispetto e della riqualificazione del territorio in cui viviamo. Un sole particolarmente caldo e temperature anticipatamente primaverili hanno accompagnato l’iniziativa promossa da Legambiente “Nontiscordardimé-Operazione scuole pulite”, alla quale, lo scorso 17 marzo, hanno aderito diverse scuole campane. Organizzata con il patrocinio del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Unione delle Province d’Italia e dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani, la manifestazione quest’anno ha avuto come tema centrale la sicurezza e la raccolta differenziata. Accanto agli obiettivi promossi da Legambiente, va evidenziata, tuttavia, la forte partecipazione attiva registrata nell’istituto “Marco Polo”, dove l’adesione al progetto si è arricchita con i piccoli e grandi lavori di manutenzione offerti gratuitamente da quanti hanno risposto positivamente all’invito della preside Armida Scarpa. Dalla tinteggiatura delle aule alla riparazione di porte e banchi, dalla pulizia dei locali al giardinaggio, ognuno ha contribuito
secondo le proprie possibilità e le proprie attitudini a migliorare l’ambiente scolastico. Persino gli assessori locali hanno aderito all’iniziativa, provvedendo alla fornitura del materiale necessario e partecipando fattivamente a fianco dei cittadini. Un modo nuovo di vivere la scuola, dunque, anche per i collaboratori scolastici, il personale di segreteria e i docenti, che hanno garantito la loro presenza e la loro partecipazione, mettendo da parte i turni di servizio e rinunciando, per una volta, al loro giorno di riposo settimanale. A tutti loro va il grazie del dirigente scolastico, pienamente entusiasta e da sempre in prima linea nelle iniziative che riguardano la legalità (basti ricordare il Marano Spot Festival, la fiaccolata in memoria di Raffaele Granata o l’adesione al PON Le(g)ali al Sud). Proprio nel giorno in cui l’Italia ricorda la proclamazione del Regno Unito, la scuola di Calvizzano ha dunque rafforzato, con quest’iniziativa, il senso di appartenenza e l’amore dei giovani verso il proprio territorio, fortificando una sensibilità ambientale e una coscienza civica che, dopo centocinquanta anni, ancora non sembrano unificare tutto il territorio italiano. Valentina Ottavia Di Lauro
be dovuto inoltrare una richiesta scritta così come la prassi vuole» piuttosto che rivolgersi direttamente alla funzionaria. Ma il pidiellino ci tiene a precisare che questo gesto non è stato il primo e la querela è proprio una reazione ad una lunga serie precedente di attacchi personali. «Tempo fa Natalia Galluccio, che abbiamo scoperto essere cognata del sindaco, mi ha attaccato su facebook con frasi ingiuriose. Decisi di non replicare per una linea più propositrice verso la maggioranza e meno polemica». Stando a quanto detto da Guarino, la Galluccio, iscritta al gruppo “A viso aperto”, è stata taggata in una foto con scritte molto critiche verso l’amministrazione. I ragazzi che coordinano il gruppo poi si sono informati e sono risaliti alla persona in questione, scoprendo che è la moglie del fratello del sindaco. Guarino, che non ha agito per vie legali ha precisato: «Ho scelto e dichiarato a più riprese che non entro nelle polemiche e nelle querelle che distraggono la città dalla crisi in cui siamo caduti da quando Gaudieri è Sindaco, quindi non replicherò, ma non potevo non informare».
Ha così pubblicato sul suo blog la foto in cui la Galluccio scrive: “A viso aperto ho una maschera da regalarti quella da pagliaccio. Lo sai esiste anche la lobotomia”. «È un atteggiamento della maggioranza che va avanti da tempo» dichiara Guarino, ricordando che prima di Natalia Galluccio aveva già ricevuto una lettera “molto offensiva” da uno staffista e poi un’altra dal padre di un’altra staffista. «Quando non c’entra più la politica bisogna fermarsi» ha concluso Guarino. La parte del leone, ora, tocca a Gaudieri recitarla. Ora dall’opposizione ci si aspetta un atto forte. A Marano il sindaco Mario Cavallo ha rassegnato le dimissioni dopo solo dieci mesi. “Adesso, complice uno stato di salute precario, sento di non avere più la forza per affrontare i problemi annosi e gravi. Sento le mie dimissioni come un atto di responsabilità e di amore verso una città che merita tutto il bene possibile", scrive Cavallo sul sito istituzionale del Comune. Su questo punto Gaudieri dovrà smentire il collega maranese e resistere a Guarino che incalzerà la sua battaglia politica richiamando a sé la scelta di Cavallo.
QUALIANO / Iniziativa di Forza Nuova
La provocazione: non andare alle urne Mentre nella sala consiliare si discuteva del tema ‘’Donna e Politica” in occasione dell’inaugurazione di ‘’Campania Idea Mediterranea”, nasceva dall’altro fronte di guerra, sempre domenica 18, presso la Villa Comunale di via Palumbo, il dibattito portato avanti da Forza Nuova Qualiano con il coordinatore Maurizio Capasso. Tra i vari volantini e i vari manifesti, l’incontro, nato, a quanto pare, per boicottare e per dare una spallata all’amministrazione, in realtà ha avuto un movente particolare: far riflettere il cittadino qualianese attraverso una serie di interrogativi che vedono il paese, e, ancora di più le persone a disagio a causa della classe politica che di Qualiano s’è dimenticata, e, che ormai non si cura più da tempo. L’invito a non presentarsi alle urne per le prossime elezioni comunali, ha una spiegazione di fondo: ci vuole un rinnovamento. Un cambiamento radicale, in qualsiasi settore, non per forza deve considerarsi utopistico, se alla base ci sono i presupposti e la buona volontà per portare avanti un programma nuovo, che si faccia baluardo dei valori tradizionali e della salvaguardia del futuro che, sempre di più, viene negato ai nostri cittadini. Forza Nuova, entità presente sul territorio qualianese da poco, attraverso i suoi esponenti locali ha reso noto i motivi per i quali il nostro paese si trova a vivere da anni in una situazione che vede i cittadini dilaniati dalle forti ingerenze dei politici che, come si evince dallo slogan di uno dei volantini, hanno chiesto ai qualianesi una mano soltanto per prendersi il loro braccio. Antonio D’Angelo
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Attualità
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La settima anima con Silvana Giacobini
Il personaggio
di ANGELA ARIANO
Lo scorso martedì 20 marzo, presso la caffetteria “Cinque stelle” di piazza Gramsci a Giugliano, alle 17 si è tenuta la presentazione dell’ultimo romanzo di Silvana Giacobini: “La settima anima”, grazie alla collaborazione dell’associazione culturale Ibris e l’edicola Claudio, inarrestabili nell’impegnarsi e proporre al territorio momenti aggregativi di interesse generale. Romana di nascita e milanese di adozione, Silvana Giacobini è stata direttrice di Gioia, ha progettato e diretto Chi (Mondadori) e Diva e Donna (Cairo Editore). Ha collaborato con vari quotidiani e condotto trasmissioni per Mediaset e Rai, di cui è opinionista. Ha scritto i romanzi: “La Signora della città” e “Un bacio nel buio”(Mondadori, 19941999) da cui sono stati tratti gli omonimi film per la tv. Oltre il Premio Cimatile e il Premio Letterario Nazionale Albori, si sono aggiunti altri riconoscimenti quando nel 2009 è uscito Conosco il tuo segreto (Cairo-Rai Eri), il secondo della serie con Chiara Bonelli. Entrambi i romanzi sono tradotti in Germania e Repubblica Ceca. Del 2010 è Sophia Loren, una vita da romanzo (B.C. Dalai Editore). Dopo il grande successo, quindi, di Chiudi gli occhi e Conosco il tuo segreto, ritornano i personaggi di Chiara Bonelli e Silvia Giorgini nel nuovo romanzo della Giacobini. Un romanzo corposo che vede gli occhi puntati su Roma; il Vaticano è uno dei punti da cui si parte, intorno al quale si delineano storie di donne, intrighi, delitti. È un romanzo che a tratti si colora di rosa ma che può essere definito anche una sorta di thriller o noir. La storia seppur ambientata in uno scenario della Roma
Sivana Giacobini parla del suo libro nella saletta dello chalet a Cinque stelle
Orari dal Lunedì al Venerdì
LUNEDÌ MARTEDÌ MERCOLEDÌ GIOVEDÌ VENERDÌ
dalle dalle dalle dalle dalle
10:00 10:00 10:00 16:00 09:30
alle alle alle alle alle
12:00 e dalle 15:30 alle 18:30 12:00 12:00 19:00 12:30 e dalle 17:00 alle 19:00
Il suo ultimo successo romanzesco presentato alla caffetteria “Cinque stelle” odierna, va ad assumere un aspetto di bipolarismo temporale, attraverso la Roma moderna si riesce infatti a capire, a dedurre tratti e caratteristiche di quella imperiale, evidente è il contrasto presente-passato. Ripercorrendo il passato è come se si riuscisse ad appropriarsi del presente e questo è ciò che accade ad una delle protagoniste, Chiara Bonelli, giornalista, che attraverso il paranormale e quindi visioni e sogni premonitori riesce a compiere un viaggio a ritroso e a scoprire cose oscure. Vi è poi Silvia Giorgini, vicequestore, incaricata per tutelare la sicurezza della città di Roma a causa di un convegno interreligioso che avrà sede, appunto, a Roma. La conoscenza dell’altro, il conflitto religioso sono alcune delle tematiche affrontate in questo romanzo, peraltro attuali, negli ultimi 10 anni molto care all’opinione pubblica e ai fatti di cronaca. Le due protagoniste sono presenti anche nei due romanzi precedenti, non una trilogia, in quanto trattasi di romanzi separati e differenti, ma la presenza di queste due figure appare costante nei suoi lavori, come mai? Abbiamo domandato alla Signora Giacobini. E a differenza dei romanzi precedenti, queste ultime hanno avuto una sorta di cambiamento psicologico, interiore, fisico o mentale, come si sono evolute e se si sono evolute, di che natura? “Innanzitutto ci tengo a ringraziare l’edicola Claudio e l’associazione Ibris, che con questo nome, di cui curiosamente stavo indagando “essendo una signora in rosa, non in giallo” vuol significare una sfida, una sfida culturale inventata con grande lungimiranza e diligenza da parte di giovani per portare su questo territorio occasioni per allargare i loro orizzonti. Tornando alla storia, il tempo passa, le due creature di carta che nascono dalla fantasia di uno scrittore cambiano, maturano, in questo caso vi è la giovane giornalista, precaria, che lavora in una tv locale ed è vittima delle insoddisfazioni che spesso accompagnano il lavoro dei giovani, i quali vorrebbero evolversi velocemente, con meno fatica e più risultati ottimali. Una giovane dei nostri tempi, insomma, che ha avuto indubbiamente successo mediatico attraverso la sua opera di collaborazione con la poliziotta, però resta sempre in attesa di miglioramenti professionali e soprattutto è in attesa anche per i sentimenti. Vede un fidanzamento protrarsi a lungo nel tempo, dal momento che il suo compagno, un giovane avvocato impegnato a New York. La ragazza cerca e trova conforto in un amico, un giovane di grande intelligenza, simpatia, volontà, un giovane gay che ha portato con lui un professore che l’aiuterà con ricerche storiche a capire, a recepire questo strano viaggio visionario che colpisce la protagonista, il motivo delle visioni che continua ad avere, degli effetti paranormali che la proiettano nel passato”.
Il romanzo parla del Vaticano, parte da lì per poi andare a ritroso, c’è un conflitto interreligioso, perché ha affrontato questo argomento? “È una scelta soggettiva, ovviamente è un dato di fatto che io accennavo alla trasferenza delle casse finanziarie del Vaticano, di quello che può essere uno scontro di potere inevitabile. Io mi batto per il bene, anche quando sembra che non abbia la meglio sul male, bisognerebbe mantenere comunque la speranza di riuscirci; nella sottostoria del romanzo vi è uno scontro epocale tra due cardinali, uno che agisce nel silenzio e nel segreto (che opera il male) e l’altro che vorrebbe difendere a tutti i costi il messaggio e l’impegno preso per la Chiesa e su questo sfondo trasparirà il senso della speranza che a me, sta molto a cuore”. Perché il titolo “La settima anima”? “La settimana anima è un po’ una battuta che riguarda il modo di interpretare una teoria, quella della reincarnazione, che non viene ac-
cettata dalla chiesa cattolica ma che trova molti seguaci, in altre religioni, infatti, si crede che attraverso vari corpi l’anima si reincarni. Chiaramente non c’è la settima anima perché non esistono sette anime, potrebbero piuttosto esserci sette corpi ed un’unica anima. Attraverso la regressione uno dei personaggi torna a rivivere situazioni drammatiche di un’epoca lontanissima dalla nostra. Preponderante è il riferimento alla tematica del paranormale, caratteristica, appunto, peculiare di questo romanzo”. È felice di aver scoperto di poter ricoprire il ruolo di scrittrice e perchè? “È stata un’esperienza cominciata molti anni fa, un po’ per gioco e un po’ per evadere dalla quotidianità della direzione di un giornale, ha avuto successo: due dei miei primi romanzi sono diventati dei film. Inoltre credo che questo sia condiviso da chiunque abbia una passione, come per la pittura, per uno sport, allo stesso modo accade nella scrittura, che per me è una forma di liberazione e divertimento”.
Live al Palapartenope
Ricciardi: «La musica deve essere libera di esprimersi» Giunge l’evento che tutti attendevano per l’importanza delle special guest. Registra circa tremila ingressi il Palapartenope di Fuorigrotta, Domenica 18 Marzo, per il live di Franco Ricciardi feat. Ivan Granatino. Start previsto per le ore 19.00. Nonostante l’inconveniente della partita in serata del Napoli, reduce dall’uscita della Champions, c’è tantissima gente che attende l’apertura dei cancelli intorno alle 18.00. Questa estate già avevo avuto il piacere d’intervistare Franco Ricciardi in occasione dell’uscita di Zoom, il suo ultimo album che ha avuto un riscontro altissimo nelle vendite. Ho ammirato di Franco la sua sensibilità e capacità di comunicare in modo immediato i disagi della nostra società. L’esigenza di cercare nuovi suoni, molto evidente nei MIXTAPE, ha lasciato un po’ di perplessità in alcuni tuoi vecchi fans. Cosa rispondi a chi ti ascolta e resta interdetto davanti alle novità musicali che proponi? “È una scelta che faccio in base alle mie emozioni. Se il pubblico mi stima artisticamente dovrebbe rispettarmi. I MIXTAPE immaginavo fossero difficili da comprendere. Per me sono come delle pietre, difficili da sciogliere ma restano impresse”. Con “cuorenero project”, la tua etichetta, poni l’attenzione sui giovani talenti che riscutono successo. Quanto ti gratifica? “Cuorenero project è libertà. La musica deve essere libera di esprimersi senza regole e per me questa libertà la rappresentano i giovani in cui io credo, Granatino ne è il maggiore esponente”. Ore 22.30, si spengono le luci. Il via sulle note di STAND BY. Primo ingresso sul palco è di Luchè. Attraversa tutta la scena e raccoglie gli applausi del pubblico. È un via vai di energia, adrenalina, carica a mille. Non è la prima volta che assisto ad un Live di Ricciardi e Granatino ma stasera sono strepitosi. Il concerto si conclude con l’ingresso di tutte le special guest che hanno preso parte all’evento: Clementino, Jack La Furia, Luchè, Guè Pequeno, Thieuf, Peppe Lanzetta, Capone&BungtBangt e la strepitosa chitarra di D-Ross. Il pubblico ha dimenticato la lunga attesa e abbraccia gli artisti con calore. Un live strepitoso che ha visto sullo stesso palcoscenico i protagonisti della scena rap ed hip hop partenopea. Ringrazio Ricciardi, perché attraverso Franco sto apprezzando una scena musicale che prima mi era sconosciuta. Scopro volta per volta l’artista maturo che ho dinnanzi, per nulla banale. Gli auguro il successo che merita, non solo come cantante ma anche come produttore: bella Frà! Serena Li Calzi
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Attualità
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Salute & Società
«Cereali integrali per stare bene e in forma» Continua l’appuntamento con il pranoterapeuta Piero Di Martino, in onda tutte le mattine su Radio Crc con una rubrica in cui risponde alle domande della redazione e degli ascoltatori, formulate in studio dalla giornalista Iolanda Stella Corradino, fornendo consigli utili per intraprendere il “cammino del benessere”. A lui abbiamo rivolto alcune domande di IOLANDA STELLA CORRADINO
La pranoterapia è basata sullo scambio di energia tra il pranoterapeuta ed il “paziente”. Ma chi è il pranoterapeuta e come lo si diventa? «Il pranoterapeuta è un insieme articolato di fattori. Nasce con doti psico-biofisiche particolari che potremmo assimilare alle doti naturali di un artista. Deve possedere, fra l’altro, alcuni valori biofisici misurabili quali la resistenza elettrica (in ohm), un micro voltaggio superiore alla media, un differenziale termico fra le due mani e un’evidenza cromatica quanto più completa possibile nella elettrofoto Kirlian che configura le varie frequenze energetiche attive. A questo bisogna aggiungere una preparazione, quanto più approfondita possibile, sul piano della conoscenza del corpo umano. Anatomia, fisiologia, patologia come minimo. Quindi pranoterapeuti si nasce e si diventa. La predisposizione a dare se stessi e la propria ener-
gia, completa un quadro che non ha confini. Si ha a che fare con un campo ancora sconosciuto, quello dell’energia vitale, che appartiene alla forza elettro-debole, quella che costituisce il 95% delle forze che dominano l’universo e che la scienza “ufficiale” sa che esiste ma è incapace di misurarla, quindi la ignora. Bisogna rivolgersi alla fisica quantica, alla forza del pensiero quale centrale energetica, allo scambio dei campi elettrici. Ma, soprattutto, bisogna prendere atto di ciò che, incontestabilmente, succede durante una terapia effettuata da un buon pranoterapeuta. Modificazioni dei valori del sangue, dello stato nervoso, effetto antalgico velocizzazione del microcircolo e così via. In sintesi, quindi, qualità biofisiche, qualità umane e doti culturali fanno di una persona normale un buon pranoterapeuta». Energia e cibo. Siamo davvero quel che mangiamo? «Quanti citano la famosa frase “siamo ciò che mangiamo” per smentirla proseguendo nell’elen-
care i cibi che ci servono? Troppi dietisti, dietologi, nutrizionisti e, soprattutto, medici. Il cibo è frutto di una serie di energie che concorrono a formare un frutto, un cereale, una verdura. E questi ritornano ad essere dentro di noi energia e non un semplice apporto di sostanze chimiche. Noi non siamo una sterile somma di calorie, di grassi, di proteine, di sali minerali, di vitamine. Questo fa comodo solo all’industria, non alla persona. Noi interagiamo con il luogo, con le stagioni, con il cibo che di questi luoghi e di queste stagioni è la sintesi. È assolutamente vero che noi siamo ciò che mangiamo, ma nel senso più alto e più illuminato del termine». In una sana alimentazione cosa non dovrebbe mai mancare? «In una sana alimentazione non dovrebbero mai mancare i cereali, integrali ovviamente. Vi sono ragioni di vario tipo per confermare questa necessità. Storiche innanzitutto. Non vi è civiltà che non si sia evoluta grazie ai cereali. Dagli egizi, ai sumeri, ai
romani, alle civiltà precolombiane delle americhe, tutte erano imperniate sulla coltivazione e sul consumo dei cereali. Nella nostra civiltà, in grande decadenza di stili di vita, di salute, di valori, raramente si usano i cereali nella loro forma originaria, integrali. Prevalgono le trasformazioni e le raffinazioni che li rendono alimenti dannosi. Farine doppio zero, pasta bianca, dolci, merendine e pane bianco sono la causa di molte patologie che a loro volta, evolvendosi, diventano malattie anche gravi. Semplificando si può dire che una dieta a base di cereali, legumi e verdure di stagione costituisce il modello ideale per vivere a lungo e in buona salute». Il cammino del benessere è in onda tutti i giorni, dal lunedì al venerdì, dalle 7 del mattino su Radio Crc Targato Italia. È possibile entrare in contatto con la redazione o con il dott. Di Martino scrivendo a: redazione@radiocrc.com, pierodimartino@libero.it o cercandoci su facebook.
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Attualità
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Cultura & Società
“Proust e la Bibbia”: un possibile incontro? Pittura e non solo a Napoli nella Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale Organizzata dalla Associazione Culturale “Il Tutto nel frammento” in collaborazione con la PFTIM, sez. San Tommaso, l’Associazione “Amici di Proust” e l’Associazione Nazionale dei Francesisti, l’esposizione delle opere “Proust e la Bib-
Considerazioni a margine della nomina di Assessore alla Cultura attribuita ad Angela Rispo
La Cultura intesa come motore sociale tra teoria politica e prassi amministrativa Quando la politica comincia a riflettere sull’opportunità di spogliarsi della sua monolitica rappresentanza autoreferenziata per scendere a confrontarsi con la cosiddetta società civile, deve inevitabilmente cominciare a cercarsi degli utili interlocutori. In questo assunto si ritrova concentrata la banalità del buon senso, che purtroppo riesce faticosamente a trovare uno spiraglio per manifestarsi, quando non si studia l’opportunità di riconoscere che insieme agli altri è più semplice fare un buon tratto di strada, non importa in quale direzione. Gli utili interlocutori di una Amministrazione comunale non dovrebbero ridursi ad essere necessariamente rappresentati dall’immagine speculare delle sue stesse origini, non dovrebbero cioè - essere pescati sempre e per forza dalla vasca condominiale dei pesciolini rossi, che a volte, quando boccheggiano, qualcuno si illude che stiano parlando. Non è una questione politica che intendo sollevare al presente, perché le difficoltà di rapportarsi con quella che io continuo a denominare ‘‘società civile’’, in un alone di fumosa rappresentazione ideale dell’elettorato attivo, che poi di fatto sarebbe quello lasciato passivamente ad osservare tutto ciò che avviene al di là o al di qua della siepe, a seconda dei punti di vista, sono geneticamente connaturate alla specie umana, che della politica se ne fa un totem di altissima responsabilità taumaturgica, con o senza meriti, ed a prescindere dai risultati raggiunti, laddove il confronto si riduce ad una questione di opportunità o di mediazione conflittuale pianificata. Ma, al di fuori di questa staticità dinamica, che è il cosiddetto brodo di coltura della professionalità politica, è risaputo, e si ignora sistematicamente, che i nostri utili interlocutori sono quelli che non la pensano come noi, quelli che hanno una visione politica della società diversa dalla concezione che di essa ci siamo educati ad avere, perché non abbiamo il tempo o la capacità di rapportarci ad un modello culturale che potrebbe ingenerare un processo di conflittualità tra noi e gli altri, e quindi una crisi di identità personale. Ecco, dunque, manifestata - nell’assenza o nella visione ignorata di un modello culturale - la fragilità del sistema politico che si adatta abitualmente all’esercizio amministrativo delle sue altissime potenzialità, il punto di rottura tra la politica rappresentativa e la cosiddetta società civile, quel vuoto che non si riesce a giustificare con i parametri del buon senso e che a volte si configura come un baratro di incomunicabilità. La politica, nell’esercizio pratico delle responsabilità amministrative, che costituisce il tratto di unione con la società civile, si dovrebbe informare - più che uniformare - ad un modello culturale condivisibile, se non nella sostanza, almeno nella dinamica delle pari opportunità critiche, da riconoscere come diritto naturale dei suoi utili interlocutori, se - ovviamente - si riconosce a questi ultimi il diritto di esistere, che è come dire la facoltà, il diritto e la capacità di dissentire o di pensare semplicemente in un altro modo, senza sprofondarli pregiudizialmente nella categoria degli ospiti indesiderati.
Ma non si può configurare un ‘‘modello culturale’’ di riferimento politico, se non si ha un’idea precisa e circostanziata della Cultura, da assumere come parametro di interpretazione per tutta la fenomenologia sociale, di continuo oscillante tra la visione soggettiva ed oggettiva di qualsiasi cosa, materiale ed immateriale. In tal senso, si può dire che la Cultura esula dalle specifiche competenze professionali acquisite nell’esercizio settoriale degli studi accademici, perché non si manifesta con una dimostrazione nozionistica di capacità empiriche e sfugge al controllo regimentato degli apparati sociali. Si può essere, cioè, professionalmente, un ottimo architetto ed ingegnere, un luminare della medicina, un valente avvocato, un accorto amministratore, un economista lungimirante, un religioso devoto, un docente affabulatore, o comunque un politico sagace, e non avere una dimensione culturale, se non si ha la capacità di ascoltare comprendere e mediare, con la vocazione ad esporsi criticamente al confronto. Ma, al di là di tutte queste categorie professionali, con le quali in ogni caso la Cultura si ritrova sporadicamente a fare i conti, il terreno sul quale maggiormente essa viene esposta contesa e vilipesa è proprio quello della Politica, che ha sempre inteso rappresentarla come un oggetto vagante nell’orbita delle sue competenze giurisdizionali, per cui le si è creato una nicchia di riferimento oggettivo, come per le altre attività amministrative, quali l’urbanistica ed i lavori pubblici, l’acquedotto, la pubblica illuminazione, la polizia municipale, il commercio e l’artigianato, l’anagrafe ed i servizi tributari, che sono tutte deleghe che si ritrovano poi idealmente accorpate in una più vasta progettualità politica. Con gli stessi parametri logici viene quindi istituito, in ambito locale, l’Assessorato alla Cultura. Ma la sua inesplorata e confusa potenzialità, insieme alla difficoltà di dare corpo ai suoi specifici raggi di azione, ha spesso suggerito ai Sindaci di non affidare ad altri questa delega amministrativa, per cui a Giugliano, negli ultimi venti anni, ovvero dal 1993 ad oggi, l’Assessorato alla Cultura è stato sempre vagamente rappresentato come una nebulosa distante da qualsiasi utile interlocutore della società civile, facendo sparire nel suo vortice le più disparate rappresentazioni culturali e pseudo-tali, occasionalmente patrocinate o semplicemente raccomandate da questo o da quel consigliere comunale nel perimetro incommensurabile di un vuoto progettuale. La notizia che mi ha sollecitato ad articolare queste poche succinte considerazioni, dalle quali credo si debba ripartire per avviare un dialogo tra la politica e la società civile, è la più eclatante degli ultimi venti anni, ed è riferita alla nomina di Assessore che il Sindaco Giovanni Pianese ha voluto attribuire alla dott.ssa Angela Rispo, dirigente scolastico, caricandogli sulle spalle la delega alla Cultura, come dire che egli ha voluto ricostituire l’Assessorato alla Cultura con una sua specifica autonomia amministrativa, riconoscendo a questa donna le capacità per poterci provare. Emmanuele Coppola
bia” di Lavinio Sceral, dal 6 all’8 marzo 2012, presso la stessa Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, sez. San Tommaso, si è conclusa con una stimolante tavola rotonda a cui hanno partecipato il prof. Gaetano De Palma, la prof.ssa Maria Luisa Coppola, la filosofa Paola Mancinelli e la teologa Rosa Morelli. Il senso e il gusto della fruizione di queste opere era stato anticipato da due brillanti e profondi interventi il giorno dell’Inaugurazione. Il prof. Gennaro Oliviero, Presidente degli “Amici di Proust”, e Aldo Antonio Cobianchi, Presidente Nazionale dell’Associazione Francesisti, con sensibilità e acume avevano aperto un varco sui dipinti, un varco da cui cominciare, per uno sguardo spettatoriale attento, tale da entrare in dialogo con le opere e il loro autore. Grazie alla sensibilità e cultura del nuovo Decano, don Gaetano De Palma, all’apertura culturale del Segretario, don Antonio Ascione, nel ruolo di moderatore, i relatori hanno donato al pubblico, numeroso e interessato, un momento altamente culturale e denso di sollecitazioni, per profondità spirituale. Alle parole del Decano, incentrate sul ruolo del testo biblico nella letteratura dell’Occidente, ha fatto seguito la riflessione della prof.ssa Maria Luisa Coppola in cui vocazione, arte e Bellezza hanno giocato il ruolo più importante. Dopo questi due approcci, la filosofa Paola Mancinelli, col suo: Epifanie della memoria, ha sviluppato una relazione, densa e intensa, sul senso della memoria e dell’opera di Sceral che, riprendendo la Recherche proustiana, trovando in essa motivo di ispirazione, ha percepito nella memoria l’epifania dell’Altrove. La teologa Rosa Morelli, ha offerto una vera lettura teologica di una trilogia, quella sull’Eucarestia, evidenziano il raccordo tra il Mistero eucaristico, come memoriale e futuro escatologico, e l’evocazione di questa nel testo di Proust e nella pittura di Sceral. Il tempo della Recherche si configura allora come tempo dell’uomo, sospeso tra due eternità, ed analogia dell’eternità, perché solo come analogia dell’eterno esso permette all’uomo di vivere e scegliere nel suo tempo la strada, senza smarrirsi in una impensabile eternità e sperimentando il tempo come radicato nel Mistero trinitario.
Sceral è ormai da molti anni impegnato in questo rapporto creativo con Marcel Proust. In Proust il pittore napoletano incontra quello che è un vero itinerario di ricerca del proprio io che, senza cadere nelle maglie di uno sterile psicologismo, gli si mostra come la richiesta di un alto compito e impegno: cercare se stessi e la fedeltà a se stessi come condizione imprescindibile per un’arte lontana dal diktat dei mercati, un’arte fedele all’ispirazione artistica più pura. Con un gioco di trasparenze e velature, utilizzando con creatività le regole della prospettiva; lavorando con una tavolozza realizzata con elementi naturali - seguendo, anche in questo caso, la lezione della grande Arte italiana - Sceral propone delle Trilogie che conducono lo spettatore attraverso le pagine della Recherche. L’artista, però, non propone delle illustrazioni del testo: con sofferenza e intuizione creatrice, egli legge l’anima di quanto lo scrittore francese propone e questa lettura incontra la sua creatività e spiritualità. Quanto Sceral dice nelle sue opere è che: tutti siamo alla ricerca, non di un tempo perduto ma di un tempo denso di senso, un tempo umano, analogia dell’eternità, poiché in Gesù Cristo ogni cosa creata trova la sua sensatezza e cammina verso l’eternità. L’Associazione “Il Tutto nel frammento” - voluta e guidata da un gruppo desideroso di offrire un vero servizio alla cultura - ha così dato l’avvio ai suoi impegni; pur essendo neo-nata ha offerto una bella prova di quanto cercherà di realizzare, con l’impegno che la definisce, oggi più che mai, per la città di Napoli, per la Campania e, a partire dai prossimi appuntamenti, anche per altri luoghi, italiani e non, e per gli uomini che li abitano. R.M.
Secondo e settimo compleanno
Auguri a Matteo e Vincenzo Il 19 marzo scorso il piccolo Mat t eo ha festeggiato il suo secondo compleanno. Suo fratello VINCeNZo compirà sette anni il 2 aprile. Auguri ad entrambi per uno splendido futuro dai genitori Guido assegnati e Flora alfieri, dalle nonne Franca e Carmela, assieme alla redazione di AbbiAbbè.
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Sport
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il GUERRiER
sportivo
Il Napoli dà appuntamento al 20 maggio Finale di Coppa Italia con la Juve. In campionato il terzo posto è difficile
Il 2012 è un anno importante per lo sport italiano, non solo gli Europei di calcio in Ucraina e Polonia nei mesi di giugno e luglio, ma anche le Olimpiadi a Londra in agosto. Poi a Napoli tutto è quasi pronto per ospitare le regate di Coppa America, evento mondiale che darà un po’ di lustro alla nostra città. Per quanto concerne il campionato di serie A la corsa al-
RUBRICA Occhi di Tigre
Scarpa d’oro: Gianfranco Scarparo A volte ritornano e se lo fanno c’è sempre un perché, la storia di Gianfranco è una storia da raccontare ai più piccoli, una favola scritta tra i campi della Promozione e dell’Eccellenza, un quadro che ha voluto dipingere di gialloblu. Gianfranco Scarparo, 4 reti in stagione, il 10 sulle spalle, la fantasia nei piedi. Sei arrivato a Dicembre, quasi come un dono di Natale? Come stai vivendo quest’esperienza in gialloblu? «Diciamo di si, io giocavo in Eccellenza con il Carano e sono arrivato a Giugliano perché è la mia città, per i tifosi e per il mister Gargiulo che mi stima tantissimo. Io ho già militato nel Giugliano ai tempi della C2, però, devo dire che è sempre una bella emozione indossare questa maglia e poi i tifosi sono fantastici». 6° posto e 40 punti in classifica, dove può arrivare la Tigre in questa stagione 2011/2012? «Sono convinto che se fossimo partiti fin dall’inizio con questa squadra e con questa mentalità, avremmo vinto il campionato. Ora speriamo di battere il Miano per poi puntare al 5° posto, anche perché la Puteolana avrà una trasferta difficile con il Casalnuovo». Wikipedia dice che il numero 10 resta lo status symbol del calciatore di classe, il fantasista. Da Maradona a Messi, passando per Totti e Del Piero. Ci spieghi, per te, cos’è il 10 ed in chi ti rivedi? «Io ho sempre preferito l’11 e me lo sono tatuato addosso. Mi rivedo nel Pocho Lavezzi e dagli spalti, qualche volta, mi “etichettano”
così, anche se ho caratteristiche completamente diverse». Sei del ‘91, hai il futuro davanti a te, tra 10 anni dove ti immagini? «Il calcio attualmente non è più quello di prima, la salita è molto dura. Spero in una C1, altrimenti ci sarà il lavoro che ci aspetta. Con le regole della Lega anche noi del ‘91 non abbiamo dei grossi vantaggi». Chi viene allo stadio sa di cosa parlo, ci spieghi il tuo movimento a difesa della porta quando ci sono punizioni a favore degli avversari? «Io torno in difesa per aiutare i miei compagni e, quindi, per evitare di subire reti perché poi è sempre difficile recuperare il risultato. Quindi scappo verso la porta per andare a raccogliere una respinta del portiere e spazzare via». Ogni tifoso è curioso di conoscere i segreti dello spogliatoio. Ci sveli qualche chicca? «Abbiamo un cantante in squadra ed ogni mercoledì ci fa divertire tanto. Dany live (Daniele Silvestro) è lo spirito dello spogliatoio». Ci salutiamo, come sempre, con il racconto di un best moment della tua carriera. «La partita contro il Barano, ricordo che non segnavo da tempo ed in quel match ho siglato una doppietta. Vincere con la seconda in classifica è stato bello per noi e per i tifosi. Mi è rimasto impresso anche il balletto con i tifosi sotto la curva dopo il triplice fischio arbitrale». Francesca Flavio
ne a settembre alla Champions) la lotta si fa dura. Tuttavia per il Napoli è difficile il piazzamento prestigioso. C’è addirittura la Roma che aum aum ci fa un pensierino, a maggiore ragione dopo la vittoria con Genoa 1-0. Invece è fuori (almeno fino a questo momento l’Internazionale. Nemmeno più i calci di rigore riesce a segnare (vero Milito?). Un anno certamente da dimenticare per il club neroazzurro. Dopo aver vinto tutto la squadra ha dovuto fare i conti con giocatori anzianotti e in certe occasioni poco motivati, ma la sfortuna ha fatto ma sua parte. Ora l’obiettivo resta almeno l’Europa League. Ritornando al Napoli vale la pena spendere ancora 2 cose sulla batosta col Chelsea in
Champions. Diciamolo: ha prevalsa l’esperienza degli inglesi contro l’ingenuità degli azzurri. La gara in Inghilterra si sapeva ch’era difficile e Mazzarri era preparato al peggio. Il bel gol di Inler aveva illusi un po’ tutti, ma poi il Chelsea aveva fatto di nuovo la partita. Che dire: il Napoli ha fatto quello che ha potuto, arrivando fino agli ottavi, scatenando l’entusiasmo dei tifosi. Anche l’Inter esce fuori, rimane solo il Milan che attende prossimamente il grande Barcellona di Messi. In serie B mentre la Juve Stabia sta egregiamente disputando il campionato la Nocerina purtroppo rischia di retrocedere in serie C1. Elio Guerriero
elio.guerriero@libero.it
SPORT VARI / Vela invernale
Festa all’Accademia militare di Pozzuoli Mentre si è in attesa della Coppa America (dal 7 al 15 aprile) lo scorso 11 marzo con la Coppa Giuseppina Aloj si è concluso il campionato invernale di vela d’Altura. La sera del 14 marzo al Circolo Savoia il presidente Pippo Dalla Vecchia ha premiato il vincitore Paolo Cian, nell’occasione sono stati premiati gli atleti del Circolo nautico di Torre del Greco del Trofeo città Torre del Greco gara disputata il 26 febbraio. Una premiazione insieme al Circolo torrese voluta proprio da Dalla Vecchia. La festa conclusiva si è tenuta il 23 marzo all’Accademia Aeronautica militare di Pozzuoli. Tanti gli atleti premiati dal presidente Pellizza e da Francesco Ospite, Ufficiale in pensione. È stata la premiazione che conclude ufficialmente il campionato di vela invernale, l’appuntamento è ora a novembre. E.Gu.
il veterinario risponde a cura del Dr. FRANCESCO MORLANDO
Rub rica
Inler, suo il gol contro il Chelsea (foto Guerriero)
lo scudetto è una corsa a 2: Milan e Juventus. Ma intanto i bianconeri (al secondo posto) si sono presi già una piccola rivincita, diciamo così, nei confronti del Milan, in Coppa Italia pareggiando 2-2 (gara di ritorno) conquistano la finale di Roma. L’avversario sarà il Napoli che ha battuto il Siena 2-0 mercoledì 21 marzo. Gli azzurri quindi danno appuntamento ai tifosi al 20 maggio. Dunque, in campionato il duello per lo scudetto continua, ma a mio avviso, il Milan ha più possibilità di vincerlo per la seconda volta, e alla fine sarà proprio così. Scommettiamo? Per il terzo posto, invece, l’esito è incerto, il Napoli che sembrava fuori giro Champions sta invece tallonando Udinese e Lazio. E proprio contro la squadra di Udine erano riusciti a raddrizzare un risultato compromesso, sotto di 2 reti, pian piano con una bella doppietta di Cavani agguantava un sospirato pareggio. Lo stesso Cavani prima di segnare aveva sbagliato un rigore e non era la prima volta. La Lazio addirittura domenica 18 contro il Catania aveva perso 1-0. Dunque, per la conquista del terzo posto (che vuol dire la partecipazio-
Gentile dott. Morlando, sono Michele, ho un bullgog di 14 mesi, da qualche tempo noto alla base della coda una zona arrossata con un po’ di pedita di pelo... cosa ne pensa...? Salve Michele, da come me la descrive mi sembra con tutta probabilità una piodermite delle pliche cutanee tipica di queste razze... il mio consiglio è di tenere pulita la parte con prodotti a base di clorexidina e tenere monitorati eventuali miglioramenti, in caso contrario bisogna attuare una terapia antibiotica... ma per questo è importante che prima venga effettuato un controllo veterinario.
Gentile dott. Morlando, sono Valentina, il mio boxer di 8 anni negli ultimi tempi è dimagrito e gli sono comparse delle chiazze senza pelo sulle zampe... mi hanno detto che potrebbe essere Leishmania, e vero? Salve Valentina, purtroppo la Leishmaniosi è una malattia ancora molto diffusa nelle nostre zone... però i sintomi che mi ha riferito sono troppo aspecifici... e la leishmania si manifesta in tanti modi tra i quali anche dermatiti e perdita di peso... ma per capire di cosa si tratta la cosa migliore è portarla a visita da un veterinario ed eventualmente effettuare alcuni esami che possano escludere tale malattia ed eventualmente orientarci verso il vero problema. Scrivete a: ilveterinariorisponde@gmail.com
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Sport
N. 7 del 24 Marzo 2012
Baskettando, passione di famiglia di RAFFAELE SILVESTRI
Il presidente Andrea D’Alterio ed il vice presidente Antonio Basile
"Senza il supporto delle famiglie, portare avanti tutte le nostre attività ci diventerebbe impossibile". Con queste parole il presidente della Tecfi Basket Club Giugliano, Andrea D'Alterio, sintetizza la comunione d'intenti e la condivi-
La parola ai genitori coinvolti nel progetto del Giugliano sione del progetto che, in particolar modo quest'anno, unisce la dirigenza gialloblu ed i genitori dei tanti ragazzi che praticano la pallacanestro presso la struttura di via Casacelle. "Chi si avvicina al basket ne resta molto spesso innamorato", prosegue D'Alterio, "e questo è successo a tanti papà e tante mamme che, accompagnando i loro figli agli allenamenti, si sono man mano inseriti nell'ordinaria gestione della società, alcuni rendendosi oltremodo disponibili ad accompagnarli nelle trasferte, altri ancora divenendo dirigenti a tutti gli effetti, come il nostro vice presidente Antonio Basile; la grande comunità che si è creata attorno al nostro movimento mi fa ben sperare per un futuro che ci vedrà sempre più centro d'attrazione e aggregazione, in un ambiente sano e ricco di valori positivi. Un ambiente che, attraverso il progetto "Baskettando", stiamo portando anche nelle scuole del nostro comprensorio, grazie all'amministrazione comunale che sin dall'inizio ci ha sostenuti e supportati".
i Disegno dMorlando le a u q s Pa
«Il Basket vera scuola di vita» Genitori coinvolti ed entusiasti, come Giuseppe Russo, genitore di Raffaele che gioca con la selezione Under 15: "Mi piace pensare al Basket come ad un gioco elegante, che permette di vivere lo sport in modo sano, stimolando la creatività e la fantasia dei nostri ragazzi", afferma Russo, "è una disciplina che allo stesso tempo crea un forte spirito di squadra e invita il singolo a riconoscere e poi superare i propri limiti personali, atletici e caratteriali. Questa è una società in continua crescita, che non ha ancora una struttura organizzativa collaudata, per cui ringrazio tutti i genitori che si mettono costantemente in gioco con spiri- Giuseppe Russo, to di sacrificio ed abnegazione padre di Raffaele (under 15) aiutando la dirigenza anche nelle piccole cose: è faticoso e dispendioso, ma vedere i nostri figli inseriti in un contesto sano e positivo ci ripaga totalmente. Viviamo in una città con tanti problemi, ed i nostri dirigenti fanno sforzi sovrumani per portare avanti la società, ma il palazzetto per i nostri ragazzi è innanzitutto una scuola di vita, dove gli avversari vengono accolti con cortesia e sportività; la nostra speranza è che in futuro non troppo remoto potremo gioire per qualche giovane campione che si affermerà partendo da Giugliano, ma intanto siamo già contenti di avere buoni cittadini che sul parquet imparano il vivere civile; mi auguro che al più presto, a questi nostri atleti venga dato un campo da gioco adeguato a rappresentarci anche in campo nazionale, dove confrontarsi con le società più importanti per ottenere la meritata visibilità".
Di parere simile Massimo Bombace, papà di Emanuele, che gioca con l'Under 15: "A Giugliano si è creato davvero un bel gruppo, quasi una famiglia allargata, dove dirigenti, genitori e ragazzi si impegnano per il bene comune; c'è forte collaborazione, e non mancano momenti di aggregazione e di festa, così che tutti si sentano stimolati a dare una mano nell'organizzazione. Fino a 4 anni fa non ne sapevo molto, di pallacanestro, poi da quando mi sono avvicinato a questo mondo accompagnando mio figlio agli allenamenti, ho capito quanto bene faccia ai giovani: Massimo Bombace, vedo correttezza, educazione, padre di Emanuele (under 15) signorilità anche tra avversari, nonostante non manchino mai agonismo e competitività, per questo sono contento che mio figlio abbia la possibilità di praticare questo sport, ed invito tutti i miei 'colleghi' genitori a proporlo ai propri ragazzi; per lo sviluppo fisico e caratteriale, non saprei cosa possa esserci di meglio".
Disegno di Emanuele Vacca
Disegno di Francesco Pommella
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Sport
N. 7 del 24 Marzo 2012
Mamme in campo, intervista a Daniela Russo
Nunzio Brillante e Daniela Russo
L'attività sportiva non ricade solo sulla vita del giovane, ma coinvolge tutta la famiglia. Che peso e che valore ha per lei? Con molto piacere seguo i miei figli in questo sport. Per ogni genitore è importante che i figli pratichino un'attività sportiva durante la crescita e maggiore soddisfazione
si ottiene quando questa diventa una grande passione. Cosi è per i miei figli e questo fa si che ogni tipo di sacrificio fatto che possa rappresentare un peso viene alleggerito dal piacere di vederli soddisfatti. A Giugliano i genitori sono coinvolti in prima persona nella gestione societaria, questo è un valore aggiunto o una seccatura? «Potrei essere ripetitiva ma vivere questa passione con i miei figli mi ha avvicinata a questo sport. Inizialmente pensavo che l'unico obiettivo fosse semplicemente fare canestro, poi ho scoperto che dietro il semplice gesto atletico ci sono tanta fatica, tante regole da seguire, e ho visto quanta aggregazione si riesca a creare, sono contenta di essere vicina alla società e di potermi, nel mio piccolo, rendere utile con vero piacere». Quali miglioramenti, non solo atletici, il basket ha apportato alla vita dei suoi figli? «I miglioramenti sono moltepli-
Carnevale con il Minibasket
ci, oltre a quelli fisici ci sono tanti miglioramenti caratteriali: Andrea e Matteo grazie al basket hanno imparato a stare con gli altri collaborando fuori e dentro il campo, hanno superato le paure e l'emozione imparando a dominarla ma non ad eliminarla, perché l'emozione fa parte della vita e senza ogni giorno sarebbe uguale». Si sentirebbe di consigliare \
ad altri genitori questa attività? Perchè? «Consiglierei questa attività e l'ho fatto spesso perché la cosa importante di questo sport è "il gruppo" e in età adolescenziale stare con i propri coetanei è importante perché si condividono tante emozioni, ma anche tutte quelle paure e quei problemi che da piccoli pensi di avere solo tu».
L'Angolo del MiniBasket
Con Carmen Palma, istruttrice MiniBasket per la Tecfi Giugliano, approfondiamo il ruolo di questo sport nella crescita dei giovanissimi: "la nostra palestra è un luogo d'incontro, qui si trovano compagni di gioco, ma soprattutto amici; noi curiamo tutti gli aspetti della personalità, da quello corporeo al cognitivo, dall'affettivo al sociale: così la formazione che proponiamo è completa, ed è questo che interessa maggiormente alle famiglie che ci affidano i loro bambini. In campo non ci sono differenze, sono tutti accolti in ugual maniera, tutti sullo stesso piano, senza far risaltare differenze tra chi tende ad essere più leader e chi preferisce un ruolo da gregario: ognuno è spronato a superare i propri limiti attraverso il gioco, a prescindere da quelli che sono le proprie capacità psicomotorie di base; abbiamo anche qualche ragazzino con deficit di apprendimento, eppure il nostro metodo è allo stesso modo efficace. Con i più piccoli poi, i cosiddetti 'pulcini', ovvero i bambini dai 5 ai 7 anni, utilizziamo il metodo della fiaba motoria, che trasforma il campo da gioco in un ambiente fantastico capace di catturare la loro attenzione e stimolarne emotività ed apprendimento: è un metodo molto efficace, i bambini si divertono molto e allo stesso tempo imparano i fondamentali del gioco".
Carmen Palma con Claudia Carleo, Gabriele Santoro, Raffaele Guarino, Mariano Gargiulo, Daniele Adamo
Via Campana, 226 - QUALIANO (NA) - Tel. 081 8189187
Gianluca D'Angelo
Andrea Cirillo, Francesco Basile, Domenico Di Mattia, Antonio Eduardo Granata
Gestione Centro Ricerche Cangiano