2 FUOCHI DI PAGLIA di Giorgio Paglia www.fuochidipaglia.it
COSA SARA’
È passato un anno e mezzo, o forse più, da quando il Covid19 ha fatto la sua apparizione in Cina. Il mondo da allora è profondamente cambiato e probabilmente nulla ritornerà come prima. Innanzitutto perché ci vorrà molto tempo per recuperare tutti i danni che questa psuedo pandemia ha causato alle economie mondiali, ma soprattutto perché la mentalità della gente è stata minata nel profondo. Tantissimi sono stati i virus che hanno infettato l’umanità nel corso dei secoli e molti saranno quelli che ancora verranno. Pensate che durante la guerra del Vietnam, i soldati americani contribuirono a diffondere l’influenza “spaziale” (un virus di tipo A-H3N2), che solo in Italia, tra il 1968 e il 1969, provocò 20.000 decessi, mentre nel mondo si superò il milione di morti. Anche allora si trattava di una pericolosa forma di polmonite, ma a nessuno venne in mente di fermare il pianeta, di chiudere in casa la gente e di mascherare le persone per strada. È lampante che, a causa di questa pandemia, si siano acclarate anche alcune evidenze. La più eclatante è che l’uomo digitale ha perso il suo coraggio ancestrale e ha supinamente accettato di tutto pur di salvare la pelle, persino la perdita della sua libera scelta e del suo diritto di replica. Buoni e senza reagire, abbiamo acconsentito persino ad un generale in divisa di programmare l’emergenza sanitaria in tempo di pace. Ma i militari calzano a pennello quando si parla tutti i giorni di coprifuoco. Così l’uomo digitale ha dimostrato che può essere facilmente manipolato dai main media e dalla rete come mai era successo prima. Oggi dobbiamo tristemente prendere atto che le persone si stanno persino affezionando alla mascherina e non se la tolgono nemmeno in spiaggia, in bicicletta, o in macchina quando sono da sole. Poco importa se qualcuno ha spiegato loro che effetto faccia sulla salute la maggior quantità di anidride carbonica che respirano e la pericolosità dei batteri che su di essa si accumulano dopo pochi minuti. Per non parlare di un’efficacia alquanto dubbia. Nell’ultimo anno e mezzo, grazie ad un’informazione parziale e compulsiva, il pensiero unico ha regnato incontrastato. Giornalisti, politici e medici venivano chiamati in televisione, o intervistati sui giornaloni, solo se si assoggettavano alle tesi sanitarie della maggioranza ben pensante.
Chi non era d’accordo veniva considerato alla stregua di un mero complottista e perciò andava silenziato e emarginato immediatamente. Stessa benevola sorte è toccata ai vaccini, che normalmente hanno un ciclo di sperimentazione che dura qualche anno e che invece oggi si è ridotto a soli pochi mesi. Viene da pensare che fossero già belli e pronti, preparati in anticipo per un virus strano che quasi certamente è uscito da un laboratorio. E gli effetti collaterali che comunque sono evidenti? Parva materia, da non commentare nemmeno, pena l’esclusione persino dal lavoro e dalle vacanze. Poco importa se adesso con la bella stagione i virus influenzali tendono a sparire, come è naturale che sia. Il merito, per l’opinione pubblica ormai manovrata, è unicamente attribuibile a Astra Zeneca, Pfizer, Johnson e Moderna. Su questa onda emotiva, all’inizio di giugno a Bologna abbiamo assistito ad un fenomeno di isteria collettiva, dove, pur di accaparrarsi dei vaccini “open day”, è nata una parapiglia furibonda tra migliaia di indemoniati accalcati dall’alba in una chilometrica coda. Semplici follie di cervelli ormai sterilizzati dalla dittatura sanitaria. E cosa sarà domani? Bè, ci vuol poco a capire che in un anno di follie restrittive e di chiusure obbligatorie si siano persi solo in Italia più di un milione di posti di lavoro e che lo Stato si sia indebitato in modo esponenziale. Tutti debiti che diventeranno un domani altre tasse insopportabili. Quindi il futuro economico delle nuove generazioni sarà come minimo in salita, per non dir di peggio. Poi dobbiamo tener in considerazione gli effetti globali dello psico virus, che ha pesantemente folgorato i rapporti sociali e il raziocinio delle menti. La loro durata potrebbe investire un’intera generazione. Concludendo, speriamo non sia profetico quanto ha recentemente esternato il medico virologo (fuori dal coro) e premio Nobel, Luc Montagnier, e cioè che l’RNA messaggero potrebbe avere nel tempo effetti indesiderati non noti e che i vaccini potrebbero incoraggiare lo sviluppo di varianti ancora più gravi e più mortali del Covid19. Ma state tranquilli, qualora accadesse, la colpa sarà sicuramente attribuita a chi non si è vaccinato e al respiro infetto dei soliti negazionisti della malora. Perché alla fine, e verso la fine, questo sarà un mondo di pecore mansuete, marchiate e tosate, gestite da pochi e potenti turbo-pastori. Alla prossima e in alto i cuori. Anche su Twitter: @Fuochidipaglia