IPE Idee Proposte Esperienze 2/2017

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Azione Cattolica Italiana Diocesi di Imola P.zza Duomo, 2 Imola (BO) 40026 Tel. e faxT0542 23201 segreteria@acimola.it www.acimola.it Anno XLVI Supplemento al Nuovo Diario Messaggero del 4 marzo 2017

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n. 2017

L’inaugurazione degli spazi dedicati a don Francesco Giacometti

IL NOSTRO ARCHIVIO

Pagine a cura di Cinzia Bartolini, Anna Dal Pozzo, Marco Garbuglia, Pietro Golini, Laura Pantaleoni, Margherita Pirazzini, Carlo Resta, Antonio Ricci, Cristiano Spadoni, presidenza diocesana Ac

DOPO L’ASSEMBLEA DIOCESANA Il 19 febbraio, a Montericco

Fare nuove tutte le cose

Riviviamo la giornata che ha scandito la fine e l’inizio di un nuovo triennio associativo attraverso “voci di corridoio” di delegati e aderenti

Laura Pantaleoni Margherita Pirazzini

La fine del triennio associativo è il momento giusto per “fare nuove tutte le cose”; è il momento giusto, cioè, per iniziarne uno nuovo. Domenica 19 il consiglio diocesano, i presidenti parrocchiali, i delegati e molti altri aderenti si sono riuniti in assemblea per confrontarsi su come si è camminato finora, per scegliere insieme la direzione da seguire e per votare il nuovo consiglio. Tanto è emerso durante la giornata, sia dai laboratori che dalle relazioni, ma cosa dicono le voci di corridoio? Direttamente dall’assemblea diocesana i commenti degli aderenti: l’Ac avrà ancora qualcosa da dire a questo tempo? Che cosa significa per te fare un’assemblea di Azione Cattolica?

Elisa Ravaldi – Fermarsi un attimo per fare il punto. Guardarsi in faccia e ridirsi perché ci si impegna durante

tutto l’anno e il triennio e in che direzione si vuole andare, rimotivarsi e rinnovare il proprio impegno.

Perché scegliere l’impegno in Ac?

Che valore ha il metodo democratico in Ac?

Roberto Visani e Paola Parenti – È il miglior antidoto alla disgregazione sociale di questo tempo. Un metodo per rimettere al centro la cultura della partecipazione e rilanciare una visione comunitaria della società. Qual è il valore di essere associazione? Ilaria Pirazzini – La struttura dell’associazione è una risorsa perché aiuta da una parte a non chiudersi in un “apostolato individuale”, come ha ricordato Pierpaolo Triani all’assemblea, dall’altra è un aiuto alla formazione alla vita cristiana che abbraccia contemporaneamente diverse generazioni. L’adesione all’associazione è fondamentale per formare persone consapevoli, in grado di scegliere.

Roberto Romio – Per continuare il proprio cammino personale e di fede. Nella vita andiamo incontro a diversi impegni e prove e questa è una di quelle, che serve a metterci in gioco e dimostrare a noi stessi che teniamo all’associazione di cui facciamo parte e che ci teniamo a dare il nostro contributo nel momento in cui siamo chiamati a darlo. Anche nel nostro piccolo, se possibile ovviamente. È come una casa, ci dà sostegno, ci fa vivere la vita, in tutte le sue sfaccettature, insieme a coloro che ci abitano; e quelli che ce l’hanno a cuore desiderano mantenerla in buono stato, in ordine, agendo in modo da contribuire a fare qualcosa per arrivare a questo fine. Qual è il compito di un responsabile di Ac? Lorenzo Zardi – I responsabili e i consiglieri di settore (ma tutto il consiglio

in realtà) sono responsabili della proposta associativa del settore e dell’unitarietà dell’associazione! Credo che i responsabili debbano essere sempre più bravi a coinvolgere la base dell’associazione e a responsabilizzare tutti! Il consiglio è il luogo in cui si mette in pratica ciò che si è maturato nel cammino associativo e deve essere il tramite per far sì che l’Ac sia sentita e conosciuta. Come esce l’Ac da questa assemblea?

Laura Barelli – Un’Ac giovane, che non piange su se stessa, che fatica a trovare la sua strada del futuro ma che ha chiara la direzione: laicità, amore alla Chiesa, cura delle relazioni fuori e dentro. In bocca al lupo ai nuovi responsabili! 


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Idee Proposte Esperienze – n. 2/2017

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peciale XVI Assemblea diocesana IL CONFRONTO DEL MATTINO

9 gruppi per 3 aree di riflessione sul documento

Andare incontro a ogni uomo Quale fede edifica oggi la città dell’ uomo?

“L’Ac, oltre a essere esperta in formazione, deve essere esperta in vicinanza, là dove le persone si trovano. questa occasione. Un’Ac, allora, con porte aperte per accogliere e andare incontro specialmente ai più

A Quali processi innescare Il tempo è superiore allo spazio

Rossella Pani

Il confronto durante l’assemblea è sempre molto interessante e arricchente. Ciò che è emerso principalmente è la diversità che anima le associazioni parrocchiali della nostra diocesi per territorio, per eterogeneità degli aderenti e quindi per differenza di esigenze. Nel nostro gruppo sono stati chiari fin dall’inizio alcuni punti in comune. Prima di tutto il bisogno di semplificare le proposte per andare all’essenziale, rimarcando la centralità di un Gesù sempre

presente nella quotidianità e da cui nasce la possibilità di vivere e condividere con i fratelli. Alcuni hanno raccontato di proposte fatte in parrocchia con il solo desiderio di incontrare le persone, anche le più lontane da un discorso di fede (servizi di caritativa dei giovani, serate di fraternità per famiglie, aperitivi che aprono al desiderio di sapere più sulla fede e sull’educazione), sottolineando così che la prima attenzione che dobbiamo responsabilmente dedicare all’altro è il nostro tempo e che la prima missione del cristiano è la comunione.

Da questa consapevolezza sono giunte altre proposte da lasciare al prossimo consiglio diocesano: valorizzare la collaborazione fra i settori per fortificare lo stile di familiarità che caratterizza l’Ac e per crescere nella stima reciproca; non scordare quelle comunità più lontane che faticano a vivere una proposta di fede organica, cercando nuovi modi per stare loro vicino; promuovere gemellaggi interparrocchiali, in particolare fra le parrocchie chiamate a vivere le unità pastorali. Papa Francesco nell’Evangelii Gaudium scrive: “Dare

priorità al tempo significa occuparsi di iniziare processi più che di possedere spazi”(EG.223). Sappiamo che il cambiamento è possibile ma non immediato, la strada sarà lunga e non possiamo avere fretta per poter usare bene il tempo

che ci è concesso. Il desiderio (e la sfida!) più grande è accompagnare il nostro Vescovo in questo futuro di cambiamenti, magari incoraggiando momenti comuni di dialogo e formazione per sacerdoti, consacrati e laici insieme. 

Allora ben vengano la Disco Acr e i pigiama party per i ragazzi, gli aperitivi per i GV e le feste di strada per le famiglie per farsi prossimi

e arrivare ad instaurare legami, ma con un respiro diverso che fa dire alle persone che passano: “Guarda come si amano”! 

B Quale Ac per questi contesti

Il tutto è superiore alla parte: per un laico di Ac significa UNITARIETÀ Giada Zanelli

L’Azione Cattolica è scuola di dialogo tra bambino e adulto, tra giovane e anziano, è il luogo in cui l’essere in ascolto porta a tessere relazioni, a condividere e a camminare insieme. Nella consapevolezza che ciò possa essere faticoso, per i limiti, quali orgoglio, campanilismi e testardaggini, questo non toglie la gioia della comunione. E allora guardiamo a tutto ciò che ci porta a partecipare ad iniziative unitarie che instaurino ponti non solo all’interno dell’associazione, ma anche verso gli ultimi che stanno infondo alla chiesa e, nella parrocchia, con le altre associazione e movimenti. L’Azione Cattolica è lo zucchero che messo vicino al lievito fa lievitare la pizza, è quell’elemento che si

amalgama per far comunione. Lo stile di un aderente di Ac è quello del farsi prossimo, del mettersi in ascolto, di chinarsi verso l’altro. Allora qui emerge l’esigenza di andare fuori, sul sagrato della chiesa, per avvicinare, per salutare. Andare sul marciapiede per lanciare un sorriso ai genitori quando vengono a prendere i figli dopo l’Acr, per creare quell’occasione di dialogo e per dire un “come stai”. Realizzare feste parrocchiali in cui condividere con altre associazioni e movimenti la gioia dello stare insieme e di essere comunione nella fatica della realizzazione e tendere la mano verso il lontano nella gioia della partecipazione alla festa. È nella ragnatela delle relazione che si instaurano in questo andare fuori che

si può poi invitare a vivere un cammino personale di incontro con il Signore. Allora il vieni a vedere e il ti accompagno sono quelle parole che mettono in relazione, che portano alla scoperta che c’è un gruppo ad hoc per ciascuno, ci sono altre persone che hanno le stesse domande e le stesse inquietudini.

RITIRI & ESERCIZI SPIRITUALI ACR

ESERCIZI SPIRITUALI UNITARI

SETTORE ADULTI GIOVANISSIMI E GIOVANI


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peciale XVI Assemblea diocesana

assembleare. Ecco un breve resoconto per ogni ambito tematico

là dove vive

La parabola del lievito, che fermenta la massa, non è certo sprecata anche in piccoli (specialmente ai poveri di Dio)”. (don Francesco Giacometti, dicembre 1998)

C Quali alleanze costruire

L’unità prevale sul conflitto Maria Pia Mazzanti

Una delle accezioni della

parola “alleanza” dice il mettersi insieme per combattere un nemico. E a ben pensarci non è fuori luogo.

Il nemico è l’individualismo, che annichilisce il tessuto sociale ed ecclesiale: le alleanze sono un’arma efficace per contrastarlo. L’Ac fa alleanze: tra le generazioni, nelle unità pastorali (UP), nelle strutture della pastorale diocesana... L’Ac comprende tutte le fasi della vita, con cammini pensati per ogni età: ragazzi, giovani, adulti, anziani, studenti, lavoratori... E cura i passaggi dall’acr ai gvss, dai gvss ai gv, dai gv agli ad. Siamo abituati a lavorare insieme e ad ascoltarci con pazienza, così facendo i processi forse si allungano, ma ci si arricchisce dei rispettivi punti di vista: armonia delle differenze. Di questo ascolto tra giovani e adulti abbiamo fatto gioiosa esperienza nel gruppo di lavoro assembleare, in un clima cordiale e pieno di gratitudine per il dono ricevuto, interrogandoci seriamente sul come spenderlo. Ci siamo chiesti come può la nostra vita associativa, testimonianza positiva, promuovere maggior efficacia all’interno delle UP, affinché possano decollare. Decolleranno se le per-

sone si danno da fare per l’unità. La realtà ecclesiale è frammentata: cominciamo noi a creare ponti! Facciamo qualcosa insieme, lavoriamo ad un progetto. Questo porta a confrontarsi, conoscersi e stimarsi. Msac e GS, ad esempio, hanno organizzato una festa; c’è voglia di approfondire la conoscenza reciproca! Significativo il ruolo di Msac e Mlac nell’ abitare i luoghi dell’umana fatica e fare proposte per tutti. In Ac valorizzano umanità e professionalità di persone che non hanno incarichi pastorali. La scuola e il mondo del lavoro, infatti, ci provocano ogni giorno personalmente e come associazione. Fare alleanze non sempre è facile e immediato ma è necessario poiché, in quegli ambienti, o si è insieme o non si è. I conflitti non devono scoraggiarci. L’altro ha dignità, è immagine di Dio: mettersi intorno ad un tavolo e parlarsi è possibile. Abitare il conflitto ci consente di attraversarlo, per traghettare oltre, insieme. 

Triennio 2017-2020

I CONSIGLIERI DIOCESANI ELETTI Settore Unitari Unitari Unitari Unitari Unitari Adulti Adulti Adulti Adulti Adulti Adulti Adulti Adulti Giovani Giovani Giovani Giovani Giovani Giovani Giovani Giovani Acr Acr Acr Acr Acr Acr

A scuola di quotidiano

Cognome e Nome Laura Pantaleoni Marilena Spadoni Stefania Salvatori Stefano Selvatici Cesare Zaniboni Elisabetta Ercolani Antonio Ricci Moreno Folli Davide Fabbri Lucia Vignutelli Bartolini Cinzia Carlo Spadoni Maria Rosa Ianuario Lorenzo Zardi Ilaria Pirazzini Gabriele Mongardi Margotti Marco Lucia Zaccherini Matteo Dal Bosco Chiara Ferrucci Angelica Fabbri Mauro Pinardi Stefano Garbuglia Lorenzo Villa Mariachiara Margotti Lorenzo Tubertini Giulia Conti

Ac sui social: Twitter, Facebook, Youtube


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a v i t a i c o s s a a c B(agcehnneaio-febbraio 2017)

ita associativa

Festa (Montedella Pace A ricco, 29 gencr na

Orientamento universitario Msac (I.I.S. Paolini, 12 febbraio)

io)

Preghiera Giornata della Memoria (vicolo Giudei, 27 gennaio)

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Inaugurazione archivio diocesano (Centro diocesano, 11 febbraio). A sinistra don Andrea Querzè (vicario generale) e a destra don Fabio Gennai (assistente generale). Al centro alcuni presidenti diocesani dell’Ac: da sinistra, Anna Dal Pozzo (2011-2017), Roberto Pinardi (2005-2011), Patrizia Golini (1992-1998), Bruna Folli (1980-1986), Angelo Visani (1970-1980 / 19861992)

 Prendinota 2017: I CAMPI DIOCESANI DELL’AZIONE CATTOLICA Acr 15-22 luglio

a a 1 -2 media

Folgaria (Tn)

19-26 agosto

Elementari

Badia Prataglia (Ar)

20-27 agosto

a 3 media

Caprile (Bl)

Giovanissimi 22-29 luglio

a a a 1 -2 -3 sup.

Folgaria (Tn)

22-29 luglio

a a a 1 -2 -3 sup.

Varena (Tn)

a a 29 luglio - 5 agosto 4 -5 sup.

Varena (Tn)

Giovani Assisi

12-19 agosto

Adulti e famiglie 5-12 agosto

Famiglie e fidanzati

Carisolo (Tn)

12-19 agosto

Adulti e famiglie

Carisolo (Tn)

Per le quote e i particolari ritirare i volantini consultare il sito www.acimola.it

in Centro diocesano o

Mandato ai nuovi presidenti parrocchiali (Croce Coperta, 6 febbraio)

Festa delle Famiglie coi coniugi Gillini Zattoni (Cappuccini e Montericco, 29 gennaio)

I PROSSIMI

APPUNTAMENTI DIOCESANI

UNITARIO ADULTI MLAC GIOVANI MSAC/GV SS ACR

DIOCESI

Scuola Educatori e Presentazione Ritiri Ritiri di Quaresima Gv “ Ritiro di Quaresima diocesano adulti Pomeriggio di studio Msac Scuola della Parola Imola Incontro Msac Vivere la fede edifica la città dell’uomo Incontro con don G. Nicolini Ritiri di Quaresima Gvss “ Giornata Cresimandi Esercizi unitari “ “ Ritiri di Quaresima “ Pomeriggio di studio - incontro Msac Scuola della Parola Imola Gmg diocesana S. Pasqua Scuola Educatori Scuola della Parola Lugo Formazione educatori e presentazione Campi Scuola Gvss Apertura delle celebrazioni per il 150esimo dell’Ac (Roma, p.zza S. Pietro)


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