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JEAN-CLAUDE BIVER - FIRST, DIFFERENT, UNIQUE

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ANA ZADNIK

ANA ZADNIK

Foto: Hublot, Red Dot, GPHG, Sandro Baebler

JEAN-CLAUDE BIVER

FIRST, DIFFERENT, UNIQUE

Eine der einflussreichsten Persönlichkeiten der Uhrmacherindustrie spricht für unsere Zeitschrift über die Zukunft der Uhrenindustrie, über neue Trends, über die Erzeugung von Käse und natürlich - über das Meer und über Schiffe Una delle persone più influenti nel settore dell'orologeria. In un’intervista esclusiva rilasciata alla nostra rivista parla del futuro dell'industria orologiera, delle nuove tendenze, della produzione di formaggi e, naturalmente, di mare e di imbarcazioni.

Die Ikone des Uhrmachergewerbes, eine Legende der Uhrenindustrie, ein Guru der Luxusmarken, der Retter der Schweizer Uhren… Jean-Claude Biver kann man am besten als den Superhelden der Uhrenindustrie beschreiben. Seine Karriere begann er bei Audemars Piguet um danach einige Schweizer Uhrmacherriesen wie Omega, Blancpain, Hublot, TAG Heuer, Zenith zu transformieren… Als der inspirative Manager und kreativer Leader verschob Jean-Claude Biver die Grenzen des Marketings und zeigte auf, wie auch die traditionelle Uhrenindustrie einige Spitzfindigkeiten lernen und anwenden kann. Für die Zeitschrift ACI No. 1 spricht er, als eine der einflussreichsten Persönlichkeiten der Uhrmacherindustrie, über die Zukunft der Uhrenindustrie, über neue Trends, über die Erzeugung von Käse und natürlich - über das Meer und über Schiffe. Icona dell'orologeria, leggenda dell'industria orologiera, vero e proprio guru di svariati marchi di lusso, nonché salvatore degli orologi svizzeri. Tutto questo è Jean-Claude Biver, la cui definizione migliore è senza ombra di dubbio quella di supereroe dell'industria dell’orologieria. La sua carriera ha avuto inizio presso uno dei più prestigiosi marchi del settore, quale può essere Audemars Piguet, per poi proseguire contribuendo significativamente alla trasformazione di altri brand in veri e propri giganti dell'orologeria svizzera come Omega, Blancpain, Hublot, TAG Heuer, Zenith ... Nella doppia veste di manager ispiratore e leader creativo, Jean-Claude Biver si è spinto oltre quelli che erano i confini del marketing mostrando come anche l'industria orologiera tradizionale può imparare ad avvalersi di alcuni nuovi escamotage. Per la rivista ACI Nº 1 una delle persone più influenti nel mondo degli orologi parla del futuro dell'industria dell’orologeria, delle nuove tendenze, della produzione di formaggio e, naturalmente, di mare e di imbarcazioni.

Ricardo Guadalupe & Jean-Claude Biver

In einem Interview haben Sie sich als Paten bezeichnet. Können Sie das erläutern?

Pate in dem Sinne, dass ich in der Uhrenindustrie seit 1975 agiere und dass ich bei fünf angesehenen Uhrenmarken federführend war (Blancpain, Omega, Hublot, TAG Heuer und Zenith) und von diesen fünf war ich von zwei auch Eigentümer (Blancpain und Hublot).

Können Sie von den fünf Spitzenmarken eine nennen, die Ihnen am meisten ans Herz gewachsen ist?

Das ist für mich eine zu emotionale Frage. Eine Marke zu wählen fällt mir zu schwer. Das sind alles meine Kinder… Auch eine Mutter kann nicht unter fünf Kindern ein Kind als das Lieblingskind hervorheben.

Ihr Slogan lautet First, Different, Unique. Es kommt uns vor, als würde sich in diesen drei mächtigen Worten Ihre Lebensphilosophie verbergen. Wie haben Sie gelernt außerhalb konventioneller Rahmen zu denken?

Ich habe immer versucht anders als alle anderen zu sein. Ich glaube, dass ich diese Haltung entwickelt habe, als ich aktiver Sportler war. Die Sportarten waren Fußball, Schifahren und Laufen. Die Perzeption der Welt ändert sich bei einem jeden von uns mit den Jahren und mit der Erfahrung. Auch die Perzeption von luxuriösen Uhren verändert sich mit der Zeit. Die heutigen Generationen sehen unsere Welt anders, was auch normal ist. Wer möchte wie seine eigene Mutter oder der eigene Vater aussehen? Aber, im Laufe der Jahre habe ich gelernt jung im Herzen und im Kopf zu bleiben indem ich mir die Meinungen der jüngeren Generationen angehört und die jüngeren Leute beobachtet habe. Und diese haben In un'intervista, si è definito come il "padrino". Cosa intendeva dire con questa definizione?

«Padrino nel senso che sono presente nel settore dell'orologeria dal 1975 e sono stato al timone di cinque rinomati marchi di orologi (Blancpain, Omega, Hublot, TAG Heuer e Zenith), di cui due ne sono stato persino il proprietario e mi riferisco a Blancpain e Hublot».

Tra questi cinque marchi, quale indicherebbe come Suo preferito?

«Questa è una domanda troppo emotiva per me. Scegliere solo un marchio è davvero troppo difficile. Questi sono tutti miei bambini ... Nessuna madre può dire quale dei suoi cinque figli è il suo preferito».

Il Suo slogan è: Primo, Diverso, Unico. Abbiamo l’impressione che la Sua filosofia di vita sia tutta raccolta in queste tre parole particolarmente forti. Come ha imparato a pensare fuori dagli schemi?

«Ho sempre cercato di essere diverso dalle altre persone. Credo di aver sviluppato un tale atteggiamento mentre mi dedicavo attivamente a sport come il calcio, lo sci o la corsa. È naturale che la percezione del mondo di ognuno di noi cambi con l'età e l'esperienza. E non a caso la percezione stessa degli orologi di lusso ha subìto un forte cambiamento nel corso del tempo. Le generazioni di oggi guardano al nostro mondo in modo diverso, il che è normale. Chi vuole assomigliare alla propria mamma o al proprio papà? Inoltre, nel corso degli anni, ho imparato a rimanere "giovane di cuore e di testa" ascoltando e osservando le giovani generazioni che mi hanno aperto nuove prospettive. Sono stato a Tokyo più di

Ich habe gelernt, dass Stürze ein Bestandteil eines jeden Geschäftes und letztendlich auch ein Bestandteil des Lebens sind; gleichzeitig habe ich gelernt den gleichen Fehler nicht zweimal zu machen!

Ho imparato che le cadute sono parte integrante di ogni lavoro, come lo sono, alla fin fine, della vita stessa; ma ho anche imparato a non commettere lo stesso errore due volte!

mir neue Ausblicke eröffnet. Ich war über hundert Mal in Tokio um die Atmosphäre der Straßen einzusaugen, um zu erfahren und zu erkennen was den jungen Leuten gefällt. Ich kann mich erinnern, dass 2004 Hublot die erste Marke war, die luxuriöse Uhren mit der Straßenmode kombinierte. Damals haben wir gezeigt, dass Uhren keine langweiligen Gegenstände sein müssen, die ausschließlich für ältere Generationen gedacht sind.

Während Ihrer Karriere waren Sie bekannt dafür, dass Sie viele berühmte Persönlichkeiten zu Promotionszwecken benutzt haben. Bernie Ecclestone, Usain Bolt, Jay-Z, Kobe Bryant waren nur einige der Berühmtheiten, die Botschafter Ihrer Marken waren. Nach welchem Kriterium haben Sie die Leute ausgewählt?

Für mich war es immer am wichtigsten, dass die Person, die wir zu engagieren vorhaben auch Interesse für unsere Marken zeigt und motiviert ist. Vor der Vertragsunterzeichnung genügten mir ein Mittagessen oder ein Abendessen um den endgültigen Entschluss zu fassen – fügt sich diese Person in unsere Philosophie ein oder nicht.

Welche war die erste Lektion, die Sie im Business gelernt haben? Sie nehmen ziemlich oft als Motivationsredner an verschiedenen Veranstaltungen teil. Welche Ratschläge geben Sie den Leuten für eine erfolgreiche Businesskarriere?

Ich habe gelernt, dass Stürze ein Bestandteil eines jeden Geschäftes und letztendlich auch ein Bestandteil des Lebens sind; gleichzeitig habe ich gelernt den gleichen Fehler nicht zweimal zu machen! Mein Rezept für eine erfolgreiche Karriere ist sehr einfach und die Grundlage ist eine reiche Erfahrung. Man zweifelt und die Zweifel existieren um einem zu helfen; haben Sie immer offene Ohren und versuchen Sie zu lernen, noch etwas, haben sie keine Furcht vor Misserfolgen. Denn nichts kann erreicht werden ohne cento volte per immergermi nell'atmosfera delle strade e cercare di riconoscere ciò che piace ai giovani. Ricordo che nel 2004 la Hublot è stato il primo marchio a combinare orologi di lusso alla moda di strada, dimostrando, con questa operazione, che gli orologi non devono essere articoli noiosi destinati solo alle generazioni più anziane».

Nel corso della Sua carriera è stato sempre molto famoso per aver ingaggiato un gran numero di celebrità nella realizzazione delle proprie campagne promozionali. Bernie Ecclestone, Usain Bolt, Jay-Z, Kobe Bryant sono solo alcuni dei personaggi del jet-set ad essere diventati ambasciatori dei Suoi marchi. Quali erano i criteri che La spingevano a scegliere di volta in volta un determinato personaggio?

«Per me personalmente, è sempre stato molto importante che la persona che intendiamo coinvolgere in un nostro progetto mostri interesse e motivazione per i nostri marchi. Prima di firmare un contratto, mi basta un pranzo o una cena per decidere se quella persona rientra o meno nella nostra filosofia».

Qual è stata la prima lezione che ha imparato nel mondo degli affari? Inoltre, molto spesso Le capita di partecipare come oratore motivazionale in diverse manifestazioni. Che consiglio si sentirebbe di dare alle persone che vogliono realizzare una carriera imprenditoriale di successo?

«Ho imparato che le cadute sono parte integrante di ogni lavoro, come lo sono, alla fin fine, della vita stessa; ma ho anche imparato a non commettere lo stesso errore due volte! La mia ricetta per una carriera di successo è molto semplice ed è basata su una ricca esperienza. Coltivate i vostri dubbi, perché sono lì per aiutarvi; ascoltate sempre e cercate sempre di fare senza aver troppa paura del fallimento. Perché nulla può essere ottenuto senza errori e

Fehler und ohne Misserfolge. Die Motivation, der Geist, die Ethik, die Kultur, eine positive Einstellung, das Ergreifen der Initiative, sowie der Unternehmensgeist – das waren die Elemente, nach welchen ich bei Leuten, die für mich arbeiten wollten, gesucht habe.

Seinerzeit haben Sie gemeint, dass der Verkauf von Blancpain ein großer Fehler war. Haben Sie daraus etwas gelernt?

Ja, ich habe Blancpain nicht ein zweites Mal gekauft (Lachen). Als ich Eigentümer von Blancpain wurde, war dieses renommierte Uhrmacherhaus durch die Entwicklung von Quarzuhren ins Abseits gedrängt worden. Die Quarzuhren wollten wir nicht herstellen und haben diesen unseren Mangel in einen Vorteil verwandelt – mit dem Slogan: „Seit dem Jahr 1735 gab es keine Blancpain Quarzuhr. Und sie wird es auch niemals geben“. Ich hatte die Idee ein Familienunternehmen auf dieser Basis auszubauen, habe aber durch den Verlauf dieser Marke das Projekt vernichtet, was ich später bereut habe. Aber andererseits habe ich gerade durch den Verkauf von Blancpain viele andere phantastische Erfahrungen gemacht und viele Erfolge gefeiert.

Durch die Pandemie wurde die Welt völlig verändert und unser Verständnis der Welt ebenfalls. Baselworld ist in der Uhrenindustrie eines der großen Opfer. Wie stellen Sie sich Ihre Branche in der Zukunft vor?

Zuerst muss ich sagen, dass Baselworld als Konzept veraltet ist. Es grenzt an ein Wunder, dass es sich mit der immer selben Idee so viele Jahre halten konnte. Alle großen Veranstaltungen, wobei ich nicht nur an Uhrenmessen denke, müssen sich an die Zeit und an die Gegebenheiten anpassen. In der Uhrenindustrie gibt es viele große Marken mit großartiger Vergangenheit und viele davon erlauben sich in dieser glorreichen Vergangenheit weiter zu leben. Sie werden zu Geiseln dieses Komforts der Vergangenheit. Meiner fallimenti. Motivazione, spirito, etica, cultura, atteggiamento positivo, iniziativa o imprenditorialità sono le caratteristiche fondamentali che ricercavo nelle persone che volevano lavorare per me».

Eine ideale Uhr muss eine lange Tradition haben, sie muss sich von den anderen Uhren unterscheiden und einzigartig, innovativ und gut designt sein. Und zum Schluss eine Sache, die viele vergessen – sie muss sexy sein!

L'orologio ideale per avere una grande tradizione deve essere innovativo, ben progettato, diverso o per lo meno, unico. E infine, un'ultima cosa alla quale sono in molti a non tributare la dovuta attenzione: deve essere sexy!

Tempo fa' ha dichiarato che vendere Blancpain è stato un grosso errore. Ha imparato qualcosa da quell'esperienza?

«Sì, non aver comprato Blancpain una seconda volta (ride). Quando sono diventato proprietario di Blancpain, quella che fino a quel momento era stata una rispettabilissima maison orologiaia, venne duramente colpita dallo sviluppo degli orologi al quarzo che noi non volevamo assolutamente produrre. E fu in quell’occasione che trasformammo il nostro svantaggio in un vantaggio lanciando lo slogan "Dal 1735 non c'è mai stato un Blancpain al quarzo. E mai ci sarà". Avevo avuto l'idea di costruirci intorno un'azienda di famiglia, ma vendendo il marchio ho ucciso quel progetto di cui poi mi sono pentito. Ma d'altra parte, proprio grazie alla vendita di Blancpain, ho avuto modo di realizzare tante altre esperienze e tanti altri successi a dir poco fantastici».

GPHG Prix Special du Jury za gospodina Bivera / GPHG Prix Special du Jury for Mr. Biver

Meinung nach hat die Vergangenheit ihren Platz in den Museen, während Innovationen die Marken vorwärts treiben.

Wie stellen Sie sich die ideale Uhr vor?

Eine ideale Uhr muss eine lange Tradition haben, sie muss sich von den anderen Uhren unterscheiden und einzigartig, innovativ und gut designt sein. Und zum Schluss eine Sache, die viele vergessen. Die Uhr muss sexy sein!

Neben der Uhrenindustrie ist Ihre zweite, große Leidenschaft das Erzeugen von Käse?

Das ist mein Hobby. Meine Leidenschaft für Käse geht von der Leidenschaft für Uhren hervor. Käse und Uhren – sie gehören zusammen. Wenn wir weit zurück in die Geschichte blicken, werden wir sehen, dass die Kunst der Uhrmacherschaft eigentlich von Farmern auf ihren Farmen entwickelt wurde. Im Winter bauten sie Uhren zusammen, sie erzeugten Uhren und im Sommer hingegen erzeugten sie Käse. Sie brachten die Kühe in die Berge um einige der weltbesten Käsesorten zu machen. Deswegen hat man sie auch Farmer – Uhrmacher genannt. Früher hatte ich nichts für Käse übrig. Ich habe Käse nicht einmal besonders geliebt. Käse habe ich nur von Zeit zu Zeit gegessen. Jetzt pflege ich das andere Extrem – ich esse Käse fast zu viel (Lachen).

Yachten und Uhren haben viele Gemeinsamkeiten. Mögen Sie Schiffe? Welche ist Ihre Lieblingsdestination für die Schifffahrt?

Ich liebe Schiffe über alles. Ich bin ziemlich oft auf dem Genfer See gesegelt, bin aber auch ein guter Kenner der Karibik und des Mediterrans. Früher mochte ich nur Segelschiffe, aber in der Zwischenzeit mag ich auch Motoryachten. Im Sommer gibt es nichts Besseres als einen Törn im Mittelmehr.

Wie oft waren Sie in Kroatien?

In den 60ern und 70ern des vorigen Jahrhunderts war ich als Hippie mindestens acht Mal auf Ihrem Meer. Vor zwei Jahren war ich das letzte Mal dort; ich war in Rovinj und ich war begeistert von der neuen Marina und von den Hotels. Und wegen des Essens, der Emotionen, der Kultur und der Freundlichkeit der Menschen werde ich sicher wieder nach Kroatien kommen.  Il mondo è completamente cambiato con la pandemia, e con essa la nostra comprensione del mondo. Baselworld è una delle grandi vittime nell’industria dell'orologeria. Come vede il Suo settore in futuro?

«Prima di tutto mi lasci dire che Baselworld, come concetto, era ormai obsoleto. È già un miracolo che sia riuscito a sopravvivere per così tanti anni con la solita stessa idea. Qualsiasi grande realizzazione artistica, e non intendo solo quella orologiaia, deve adattarsi ai tempi e alle situazioni. Nell’industria dell'orologeria sono moltissimi i brand ad aver avuto un passato glorioso, i quali molto spesso commettono il classico errore di adagiarsi sugli allori diventando ostaggi di alcuni antichi splendori goduti in passato. Ma per me il passato appartiene ai musei, ed è solo grazie all’innovazione che i grandi marchi riescono a spingersi in avanti».

Come deve essere per Lei l’orologio ideale?

«Deve avere una grande tradizione, deve essere innovativo, ben progettato, diverso o per lo meno, unico. E infine, un'ultima cosa alla quale sono in molti a non tributare la dovuta attenzione: deve essere sexy!».

A parte l'industria orologiera, un'altra Sua grande passione è la produzione di formaggi.

«Io lo definirei più che altro un hobby. La mia passione per il formaggio nasce dalla mia passione per gli orologi. Appartengono l’uno all’altro, quasi a compensarsi. Se facciamo un salto indietro nella storia, vediamo come l'arte dell'orologeria veniva sistematicamente mortificata dal modus operandi degli agricoltori all’interno delle loro fattorie. In inverno, infatti, producevano, assemblavano e realizzavano attivamente orologi, mentre in estate, al contrario, producevano attivamente formaggio e portavano le mucche sulle Alpi in modo da dare alla luce alcuni dei migliori formaggi del mondo. Ecco perché venivano chiamati agricoltori-orologiai. In passato non ho avuto niente a che fare con il formaggio. Non mi piaceva nemmeno più di tanto. Lo mangiavo saltuariamente. Oggi sono passato all'estremo opposto e ne mangio fino troppo (ride)».

Tra il mondo dello yachting e quello dell'orologeria esiste un legame molto forte. Le piacciono le barche? Qual è la Sua destinazione preferita da fare in barca a vela?

«Adoro le barche e molto spesso mi è capitato di navigare sul Lago di Ginevra, ma sono anche un buon conoscitore dei Caraibi e del Mediterraneo. Un tempo amavo unicamente le barche a vela, ma adesso ho imparato ad apprezzare anche le barche a motore. Durante l'estate non c'è niente di meglio che navigare per il nostro Mediterraneo».

Quante volte ha avuto modo di visitare la Croazia?

«Negli anni '60 e '70 del secolo scorso, da vero e proprio "hippie" quale ero, sono stato sulla vostra costa almeno otto volte. L’ultima volta che ho visitato Rovigno è stata due anni fa’. Il nuovo porto turistico e gli hotel mi hanno letteralmente entusiasmato. Inoltre, il cibo, le emozioni, la cultura e la gentilezza delle persone sono il motivo per cui tornerò sicuramente in Croazia». 

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