Editoriale
Fratelli tutti… siamo fatti per l’amore di Laura Di Palma Lo scorso 3 ottobre, ad Assisi, sulla tomba di San Francesco, un santo a lui particolarmente caro, Papa Francesco ha firmato la sua ultima Lettera Enciclica, “Fratelli Tutti”. Un documento che lui stesso definisce “di tipo sociale” e che vorrebbe rispondere ad una delle fondamentali domande della vita: quali sono i grandi ideali e le vie concretamente percorribili per chi vuole costruire un mondo più giusto e fraterno nelle proprie relazioni quotidiane, nel sociale, nella politica e nelle istituzioni. Aperta da una breve introduzione, l’Enciclica si sviluppa in otto capitoli e raccoglie molte delle riflessioni del Papa sulla fraternità e l’amicizia sociale, collocate in un contesto più ampio e integrate da numerosi documenti e lettere dello stesso Francesco. Nel primo capitolo, “Le ombre di un mondo chiuso”, il documento si sofferma sulle numerose “macchie” dell’epoca contemporanea: manipolazione di concetti come democrazia, libertà, giustizia, perdita del senso del sociale e della storia, egoismo e disinteresse per il bene comune, disoccupazione, razzismo, povertà… Il secondo capitolo, intitolato “Un estraneo sulla strada”, è invece incentrato su una delle figure chiave del Vangelo e delle parabole di Cristo: il Buon Samaritano. L’amore costruisce ponti e noi “siamo fatti per l’amore”, dice Francesco; come il Buon Samaritano anche ognuno di noi è chiamato a farsi prossimo degli altri, superando i pregiudizi, le barriere storiche o culturali, gli interessi personali. Tutti, infatti, siamo corresponsabili e chiamati a costruire una società che sappia includere, integrare e sollevare i più deboli, le persone al margine, coloro che sono caduti o sofferenti. “Pensare e generare un mondo aperto” è il titolo ed il tema del terzo capitolo di questo recente documento pontificio. All’interno di questo capitolo, infatti, il Papa esorta i lettori a “uscire da sè stessi” dirigendo la propria vita verso una comunione di tipo universale attraverso benevolenza e solidarietà. Una società fraterna, dunque, dovrebbe promuovere l’educazione al dialogo e permettere a tutti di dare il meglio di sé. A partire dalla tutela della famiglia e dal rispetto per la sua “missione educativa primaria e imprescindibile”. Al tema delle migrazioni è, invece,
dedicato il quarto capitolo, “Un cuore aperto al mondo intero”: con le loro “vite lacerate”, strappati alle loro comunità d’origine e spesso alle famiglie, in fuga da guerre, catastrofi naturali, persecuzioni, trafficanti senza scrupoli, i migranti vanno accolti, protetti, promossi ed integrati. Il Papa stesso, tuttavia, afferma che bisogna evitare le migrazioni non necessarie, creando nei Paesi d’origine possibilità concrete di vivere con dignità. L’altro diverso da noi è però un dono, una possibilità di crescita ed un arricchimento per tutti e, come tale, va trattato. Il tema del quinto capitolo è “La migliore politica”, che rappresenta una delle forme più preziose della carità perché si pone al servizio del bene comune e conosce l’importanza del popolo, disponibile al confronto e al dialogo. Compito della politica, inoltre, è trovare una soluzione a tutto ciò che annienta i diritti umani fondamentali. Dal sesto capitolo, “Dialogo e amicizia sociale”, emerge poi il concetto di gentilezza e della capacità di vivere la propria vita come incontro con tutti, anche con le periferie del mondo, in una sorta di vero dialogo, che permette di rispettare il punto di vista dell’altro anche se diverso dal nostro. Valore e promozione della pace, sono promosse quindi all’interno del settimo capitolo, “Percorsi di un nuovo incontro”, in cui il Papa sottolinea che la pace è legata alla verità, alla giustizia ed alla misericordia: da qui la condanna ad ogni forma di guerra e il “no” deciso alla pena di morte. Nell’ottavo e ultimo capitolo, infine, il Pontefice si sofferma su “Le religioni al servizio della fraternità nel mondo” e ribadisce che la violenza non trova base alcuna nelle convinzioni religiose, bensì nelle loro deformazioni. Condannando nettamente il terrorismo, quindi, Francesco sottolinea che un cammino di pace tra le religioni è possibile e che è, dunque, necessario garantire la libertà religiosa, diritto umano fondamentale per tutti i credenti. Dopo aver ricordato le figure di Martin Luther King, Desmond Tutu, Gandhi e Charles de Foucauld quali modelli per tutti, il Papa conclude il suo scritto con due preghiere perché nel cuore degli uomini possa albergare sempre “uno spirito di fratelli”.
In questo numero…
Gli argomenti Editoriale La politica e l’economia Noi ed il computer La società al tempo del Coronavirus Dal Consiglio di Quartiere Guerra e pace La Cultura La mina vagante I colori della società
Il circolo ACLI e dintorni Dal territorio Punto Comunità S. Polo Cimabue Chiesa e società In ricordo di…
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Fratelli tutti… siamo fatti per l’amore Populismo e sovranismo in Europa, quale prospettiva? Regioni VS Governo nazionale USA: Biden ha vinto, ed ora? Legge di bilancio, occasione per cambiare rotta Piattaforme per videoconferenze La sanità lombarda Che Natale in tempo di Corona-virus? Essere nonni al tempo del distanziamento Premio Bulloni 2020, un esempio di bontà dal nostro territorio La solidarietà sopra l’albero Le armi nucleari sono illegali! Per sentito dire… Il Topo di biblioteca Riflessione su Maradona La stanza degli abbracci Media e Covid I migranti sulla rotta balcanica Non è amore! Il Circolo ACLI tra chiusure e riaperture Vaccinazioni al circolo ACLI Da Alfa Acciai calore per il teleriscaldamento Campo di atletica di Sanpolino… ed altro Noi ci siamo! Sportello dei Reclami e delle proposte Orari degli sportelli del Punto Comunità In arrivo i nuovi Buoni Spesa “The economy of Francesco” …Angelo Di Meo
di Laura Di Palma di Enzo Torri di Dante Mantovani di Angelo Alioto di Fabrizio Molteni di Davide Riccardi di Donatella Albini di Pierarcangelo Di Vora di Ernesto Paroli di Fabio Basile di Alessandra Spreafico a cura della Redazione di Ernesto Paroli di Ernesto Paroli di Dante Mantovani di Giorgio pellegrino di laura Di Palma di Agostino Zanotti di Centina Bazzana di Dante Mantovani di Dante Mantovani di Giorgio Pellegrino di valter Muchetti di Centina Bazzana a cura di Gianni Rossini a cura Punto Comunità a cura Punto Comunità di Silvia Pennacchio a cura Punto Comunità
In copertina La copertina di questo numero è dedicata alla nuova enciclica di papa Francesco “Fratelli tutti”. Circolo ACLI S. Polo, Parrocchia S. Angela M. e altre realtà associative hanno insieme promosso lettura e commento condivisi, con incontri online sulla piattaforma Zoom. Ad ogni incontro si commenta un capitolo dell’enciclica. Quando SanpoloPolis sarà distribuito già tre incontri saranno già effettuati. Sarà sempre possibile comunque partecipare con il seguente link:
https://us02web.zoom.us/j/81733287148?pwd=andBTXlRbnVoR0VCZTE3cEhlSTZZdz09
Hanno collaborato Redazione: Laura Di Palma - Dante Mantovani – Centina Bazzana – Sandro Sandrini – Ernesto Paroli – Gianni Rossini – Angelo Alioto – Giorgio Pellegrino – Fabio Basile – Andrea Garzoni
Stampa - assemblaggio – distribuzione: Liliana Serventi - Antonio Bologna - Marino Corato - Gianni Rossini – Luigina Scalvini - Vincenzo Zaltieri – Giuliana Lussignoli – Romeo Bani – Teresa Agnelli – Teresa Facchetti – Guglielmo Tinti - Centina Bazzana – Ernesto Paroli – Nicoletta Postiglione – Andrea Garzoni – Clara Signorelli – Sandro Sandrini – Sara Savoldi – Luigi Mancini – Vladimiro Pezzotti – Zaverio Trentarossi – Marisa Santini – Ottorino D’Alesio – Giuseppina Battaglia – Augusto Arduini – Fabiana e Gianni Bussi – Carmelo Manera – Davide Riccardi – Lia Matti – Luigi Bazzana – Gianni Rossini – Dante Mantovani
"SanpoloPolis" - periodico bimestrale del Circolo ACLI S. Polo - Brescia Autorizzazione del Tribunale di Brescia n. 10 del 13/2/2009. Direttore Responsabile: Laura Di Palma Editore: Circolo ACLI San Polo - via Cimabue 271 – 25134 Brescia Coordinatore di Redazione: Fabio Basile
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Da Acli e dintorni
Il circolo ACLI tra chiusure e riaperture di Dante Mantovani La copertina del precedente SanpoloPolis riportava la scritta “Aperti” sull’entrata del circolo ACLI; dopo pochi giorni, il 23 novembre, siamo stati costretti a richiudere per la seconda ondata della pandemia e del conseguente DPCM. Il nostro Punto Mescita ha dovuto chiudere quindici giorni prima degli altri bar e questo ci ha lasciati un po’ perplessi perché le misure di sicurezza messe in atto dalle realtà come la nostra erano di ben lunga superiori a quelle dei bar. La settimana successiva abbiamo chiuso anche gli sportelli del Punto Comunità. Le uniche attività che hanno vivacizzato in questo periodo i nostri locali sono stati i corsi FAI (Federazione Autotrasportatori Italiani) che effettua i corsi per i rinnovi delle varie patenti degli autotrasportatori autorizzati dal Ministero dei Trasporti e la campagna delle vaccinazioni antinfluenzali di cui parliamo a parte. La chiusura del Punto Mescita significa chiusura dell’unica fonte di entrata per il circolo, ma anche per i nostri gestori che usufruiscono di un contratto di collaborazione coordinata e continuativa. I vari decreti governativi prevedono qualche “ristoro” anche per le attività economiche gestite dalle realtà del Terzo Settore ed anche per i collaboratori, ma fino ad ora, per inghippi vari, non abbiamo ancora ricevuto nulla e ciò rende veramente difficile far fronte ad alcune spese fisse che, nonostante la chiusura, permangono ed anche continuare a svolgere le altre attività del nostro circolo. Ad esempio, abbiamo discusso molto se questo numero di SanpoloPolis dovesse uscire in cartaceo o solo online; alla fine abbiamo optato per la stampa su carta nonostante il costo (circa 600 euro ogni numero) perché sappiamo che la pubblicazione solo online escluderebbe moltissime persone. Anche la sede provinciale delle ACLI, pure in grossa difficoltà a causa della chiusura delle Mense, si è messa in campo per evitare che alcuni circolo possano entrare in una crisi economica irreversibile che li costringa a chiudere i battenti. Anche noi abbiamo usufruito di questi interventi con la sospensione, per l’anno in corso, della quota di restituzione del prestito che la sede provinciale ci ha concesso per la ristrutturazione dello Spazio Incontro, ma ci sono stati promessi altri aiuti che, siamo fiduciosi, non mancheranno. In questa situazione anche le operazioni per il tesseramento 2021 diventano complicate. Non potendo rea-
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lizzare i gazebo che generalmente allestivamo in questo periodo dell’anno, sfruttiamo alcuni momenti, quali la distribuzione dei pranzi da asporto, per raccogliere le adesioni; oppure suggeriamo ai soci di rinnovare la tessera mediante bonifico bancario. Speriamo, con l’anno nuovo, di poter reintrodurre le nostre tradizionali procedure. L’invito ai “vecchi soci” di affiancare alla quota tessera una oblazione a favore del circolo, ha fino ad ora trovato una generosa rispondenza per la quale ringraziamo sinceramente tutti. Stiamo vivendo quindi anche noi le difficoltà che molte altre attività economiche stanno soffrendo in questo difficile ed inedito momento di emergenza sanitaria. Per questo motivo sarebbe importante che tutto il Paese, in primis la politica, comprendesse l’importanza di rimanere uniti, confrontando le varie proposte, per superare al meglio questa grande difficoltà, evitando polemiche e contrapposizioni strumentali che non portano ad alcun risultato. Siccome la verità e le facili soluzioni nessuno le può esibire e non solo in Italia, ma in nessun angolo del mondo, dobbiamo diffidare di coloro che ostentano certezze e dare invece fiducia a coloro che, ostinatamente, si pongono in atteggiamento di ricerca comune di vie percorribili e condivise.
Dio, Chiesa e società
Che Natale in tempi di Corona-virus? di Pier Arcangelo Di Vora
Con tutto quello che ci piove addosso in questi giorni, chissà se troveremo il tempo por accogliere quel Dio che 2000 anni fa s’é fatto uomo per amor nostro? Molti si chiedono dove sia, o come il poeta G. Caproni ne riducono la vicenda a un mito: “Si avvicina il Natale, /Gesù portami via/. Latua élapiù bellabugia/ chepossa allietareunmortale". Negli anni passati il problemaconsisteva nelloriscoprireilverosensodellaFestivitàchesistavaperdendonelclima caotico del consumismo. Il nostro Dio oggi è quello che non siamo capaci di vedere, ma che è sempre con noi, anche se non ce ne accorgiamo. Come possiamo incontrarlo nei nostri inferni quotidiani? Si sente anche dire che Dio è amore, espressione non chiara a tutti nel suo profondo significato. Eppure cosi è, Egli infatti sente il bisogno di amare, come testimoniano spesso le Scritture. Soffre quando uno si allontana, gioisce quando ritorna.
Per amore dell'uomo gli ha dato una compagna di pari dignità per costruire insieme una famiglia. Ha donato alla coppia una terra da custodire e coltivare. E non ha abbandonato l'uomo dopo la caduta, ma è venuto a cercarlo: "Dove sei?". Gli ha insegnato la giusta preghiera dell'amore paterno che abbraccia tutti in una sola famiglia. Per chi si dice cristiano, guardando ai segni dei tempi e riflettendo sul significato della storia è necessario un momento di autocritica accertando fino a che punto le colonne portanti della propria fede tengono. Bisogna evitare certi pericoli: lasciarsi vincere dal terrore rifugiandosi nell'individualismo, sottovalutare l'emergenza pandemica, trascurando i veri problemi. Si deve invece rispondere alle domande che contano, guidati dalla ragione e dal buon senso, attingendo al messaggio evangelico dell'amore per l'uomo di tutti i tempi aggredito da divisioni o violenze e dalla diffusione incontrollata del Covid-I9. Ci voglionomolti sforzi umani ma soprattutto unaForza dall'Alto ottenibile solo con una Incessante Preghiera. Gli uomini hanno bisogno di una pace duratura che non sanno ancora trovare, per salvare la casa comune evivere dafratelli inunafamiglia di popoli riconciliati che solo l'amore può tenere insieme. Non riduciamo questo Natale ad una occasione perduta. Ravviviamolo conuna nuova evangelizzazione che annunci con parole nuove le veritàdisempre. Acominciare dal Dio che si fa uguale ad ogni uomo, nascendo povero e indifeso. Il suo amore assume il volto della sofferenza fino al dono della vita. È questa la consapevolezza del Natale Buono che tutti nel mondo dovremmo ritrovare.
Gli auguri di SanpoloPolis e del circolo ACLI S. Polo Vogliamo augurare a tutti i lettori di SanpoloPolis di riuscire a trasformare l’impossibilità di vivere queste feste di fine anno secondo la tradizione, in una riscoperta del vero significato del Natale: per i credenti il grande avvenimento di un Dio che viene a condividere l’esperienza umana per redimerla; per tutti gli uomini e le donne l’occasione per riflettere sul messaggio di giustizia, pace e fratellanza che l’uomo Gesù è venuto a proporre ad un’umanità martoriata da conflitti, violenze ed ingiustizie.
Un grande augurio a tutti per un Natale meno consumistico, ma più umano e più fraterno. 5
La politica locale e nazionale, l'economia
La sanità lombarda di Donatella Albini* Il covid ha svelato le fragilità di un servizio sanitario regionale,che va modificato, per tornare ad avere cura delle persone. Il servizio sanitario lombardo, cosiddetto di eccellenza, è un caso europeo se non mondiale di fallimento, in quanto ha inanellato una serie incredibile di errori e di inciampi, come bene dice Pierfrancesco Majorino,parlamentare europeo, eletto in Lombardia. Il New York Times del 20 novembre titola"perche' il covid ha causato tanta sofferenza nella regione più ricca d'Italia ", dando voce a 4 medici di base lombardi. Ora bisogna fare presto. L'hanno detto i 100.000 medici che a maggio hanno scritto ,da ogni parte d'Italia, al ministro Speranza chiedendo con voce forte e chiara che sia potenziata la medicina territoriale,in termini di operatori ed operatrici e di finanziamenti ad hoc,che ci siano protocolli di cura per il covid seri,rigorosi, condivisi su tutto il territorio nazionale, che si ponga mano alla formazione post-laurea, consentendo ad un numero maggiore dell'attuale di giovani medici laureati di accedere alle scuole di specializzazione,in base alle necessità di specialisti nelle diverse regioni,non in base a numeri solo teorici. E l'hanno detto,seppure in silenzio,sui gradini della scalinata d'ingresso dell'ospedale civile, i medici, gli infermieri, i tecnici,gli assistenti socio-sanitari, che da 3 settimane ogni venerdì, nel tempo di pausa volgono le spalle alla palazzina dell'amministrazione e guardano verso l'ingresso, da cui passano paure e speranze, dolore e sollievo,uomini e donne con tutto la loro umanità. Non eroi celebrati e presto dimenticati,ma professionisti seri,preparati, generosi, troppo pochi, in ospedale e sul territorio, che hanno messo anima e corpo per contrastare la pandemia, il suo carico di sofferenza e di morte, che chiedono di essere informati e ascoltati per dire cosa è meglio fare, per accogliere e curare uomini e donne, anziani e anziane, in ospedale, ma anche nelle rsa e nelle rsd luoghi di fragilità e di vita, di competenza e passione, a casa, quando una casa c'è, e se non c'è in spazi, costruiti dentro e dalla comunità civile, di cui tutti e tutte noi facciamo parte e ne abbiamo responsabilità.
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Sono stanchi,sfiduciati,soli,coi loro corpi immobili di fronte alle mura dell'ospedale, con il loro silenzio chiedono solidarietà alla città ,restituzione di dignità da parte di chi governa la sanità,programmazione rigorosa a breve, medio e lungo termine di interventi strutturali sull'ospedale, comprese le aree destinate a covid,separate nettamente dalle altre aree di cura e con personale dedicato e di un piano di assunzioni, che consenta di occuparsi dei pazienti,col tempo e l'attenzione dovuti.
Un primo incontro ad oggi c'è stato tra amministratori dell'ospedale ed operatori ed operatrici, ma,lo dicevo prima,bisogna fare presto, perché ci si continua ad ammalare, e a morire e non solo di covid,e tutti e tutte abbiamo bisogno del nostro ospedale. E che nel frattempo si continui a vaccinare contro l'influenza, nonostante la grave mancanza di programmazione ,ancora una volta della regione Lombardia, colpevolmente in ritardo nella distribuzione dei vaccini. Il comune c'è, è accanto ai cittadini e alle cittadine, in ogni momento, è accanto ai suoi medici e ai suoi operatori sanitari e sociali, in ogni situazione,si pone come interlocutore costante, fermo e rigoroso degli organi di governo della sanità, tesse il filo sottile e tenace della comunità civile della nostra città. " * dr.ssa Donatella Albini delegata alla sanità del comune di Brescia
Politica internazionale
Populismo e sovranismo in Europa, per quale prospettiva? di Enzo Torri
In questi anni abbiamo assistito, nel nostro paese come in Europa, all’affermarsi di movimenti che, modificando le dinamiche democratiche che abbiamo costruito in questi decenni, si richiamano al fenomeno del populismo e del sovranismo. Per la verità non sono due aspetti della stessa medaglia, anche se si usa coniugarli insieme. Il sovranismo tende a contrapporre il governo nazionale con le dinamiche di governo politico internazionale e sovrannazionale derivato dalla globalizzazione. Il populismo tende invece a dare risposte facili a problemi complessi, parlando alla pancia della gente. Se in alcune fasi i due termini possono sovrapporsi è evidente invece che, passata la fase di acquisizione del consenso, sia inevitabile la lor separazione. Indubbiamente questi movimenti hanno saputo interpretare il reale malessere, il disorientamento delle persone di fronte ai processi di globalizzazione che hanno visto allontanarsi i luoghi della decisione (dalla prossimità del comune al livello europeo), prendendo in contropiede le forze politiche nazionali che hanno tardato a trasmettere l’efficacia di azioni condivise ai livelli più elevati, proprio con l’obbiettivo di tutela meglio i propri popoli. La stessa Unione Europea è più volta apparsa come una istituzione distante dalla realtà dei popoli che la abitano. Ma speculare su un malessere reale non equivale ad affrontarne le cause. I leader euroscettici seguono finalità elettorali legate al clima che si respira nei loro Paesi e si curano poco dei problemi internazionali, malgrado il mondo sia sempre più interconnesso. Offrono perciò ai perdenti della globalizza-
zione non una soluzione vera, ma una consolazione illusoria: un’identità comunitaria contrapposta alle istituzioni europee. Ma le vicende si incaricano anche di scrivere storie diverse. Proprio nei momenti più difficili che i vari paesi stanno vivendo per effetto della pandemia (che non si ferma ai confini degli stati, e che non fa sconti a nessuno) si è riscoperta la necessità di svolgere iniziative comuni: perché da solo nessuno si può salvare. Ci si è ricordati delle vere ragioni politiche e culturali originarie dell’unità, di quel progetto politico, inaugurato dai grandi statisti democratico cristiani nell’immediato dopoguerra che, seppur tra alterne vicende, ha ripreso lentamente a scorrere proprio in questa drammatica emergenza sanitaria. Ovvero un’entità legata non solo da interessi economici e commerciali ma anche, e soprattutto, da una grande visione politica e ideale basata sulla solidarietà, sulla sussidiarietà e sulla cooperazione costruttiva. Bruxelles ha predisposto un piano di oltre duemila miliardi di euro per far ripartire l’economia europea: l’acquisto di 1350 miliardi di euro in nuovi titoli garantito dalla Banca centrale europea fino alla metà del 2021, di 750 miliardi di prestiti e sussidi del Next Generation Eu, di 540 miliardi del pacchetto Bei-Sure-Mes. Parte in prestiti e parte a fondo perduto: in pratica l’insieme della comunità europea si indebita per sostenere le economie più in difficoltà, e l’Italia è il Paese dove confluiranno maggiori risorse. È un piano che ha tolto argomenti ai vari euroscettici, anche di casa nostra e rappresentati dalla lega, da fratelli d’Italia (e in parte anche dal movimento cinquestelle) che ancora ricercano consensi su una linea suicida dell’autosufficienza, che porterebbe all’isolamento il nostro paese. Considerando che la pandemia acuirà le ineguaglianze economiche, i populisti potrebbero ancora raccogliere molti voti. Sta proprio alle forze democratiche rimettere fortemente al centro questioni come l’uguaglianza e la solidarietà. E questo è quello che ci auguriamo venga perseguito.
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Dal Consiglio di Quartiere
C.d.Q. San Polo Cimabue
Premio Bulloni 2020, un esempio di bontà dal nostro territorio di Fabio Basile * Il Premio Bulloni rappresenta l’annuale appuntamento con la bontà, premia opere di bene, intuizioni lungimiranti, gesti di solidarietà e accoglienza che diventano esempi fondamentali a cui ispirarsi nella nostra vita di tutti i giorni. E’ stato istituito nel 1953 dal Comune di Brescia ed è intitolato alla memoria dell’avvocato Pietro Bulloni (Brescia 20 luglio 1895 – 25 agosto 1950), primo Prefetto di Brescia nel periodo della Liberazione, Deputato alla Costituente e Sottosegretario al Commercio estero. L’esperienza dell’emergenza sanitaria ha fatto sì che ci soffermassimo su chi in questo periodo potesse rappresentare un esempio positivo per la nostra comunità. Ed ecco che il Consiglio di Quartiere, il Circolo ACLI S. Polo, la Parrocchia S. Angela Merici, il Forum Provinciale Terzo Settore Brescia, il Centro Servizi Volontariato Brescia, l’Associazione “Dignità e Lavoro” e l’Associazione “Il chiaro0 nel Bosco”, tutti insieme hanno sottoscritto ed inviato la segnalazione alla Commissione che assegna il premio. Tutti abbiamo convenuto che il nominativo da segnalare dovesse essere quello di Mariella Mentasti. Ma chi è Mariella? Mariella si è sempre spesa nella relazione d’aiuto nei confronti soprattutto delle persone fragili, promuovendo l’importanza dell’accoglienza, dell’ascolto attivo e dell’accompagnamento. Da un lato ha approfondito questi temi con lo studio, la sperimentazione di strumenti e modelli per l’accompagnamento delle persone in disagio e la realizzazione di progetti a tutela dei diritti di chi non ha voce per rivendicarli. Con lei è nato il progetto Momo presso la Cooperativa La Rete, esperienza di ascolto empatico, e di attenzione alla persona e al tempo dell’incontro, cui ha fatto seguito la realizzazione del “Centro di valorizzazione per l’impiego” dove si è spesa nella realizzazione di un percorso di orientamento e accompagnamento al lavoro. Mariella ha poi dedicato e dedica ancora, il proprio impegno alla salute mentale, attraverso la promozione di laboratori di scrittura emotivo riflessiva nei CPS così come nelle scuole e in altri ambiti aperti alla popolazione, anche attraverso la proficua collaborazione con l’associazione il Chiaro nel Bosco. Nonostante i problemi di salute che l’hanno colpita negli ultimi anni ha continuato a spendersi per gli altri attraverso progetti con il CPS, impegni parrocchiali, incontri individuali. Non ha mai fatto pesare la sua sofferenza, non si è mai tirata indietro rispetto alle esigenze e bisogni delle persone e del territorio. Anche durante il lockdown di primavera, ha offerto subito la sua disponibilità al Punto Comunità e al Consiglio di Quartiere. Se necessario, nonostante le difficoltà, arrivava dove serviva il suo aiuto, con il fedele bastone e immancabilmente con gli occhi sorridenti a mascherare il dolore lancinante alla gamba. Il 20 novembre una telefonata della Segreteria del Sindaco ci informava dell’attribuzione del Premio Bulloni 2020 alla nostra Mariella Mentasti! Siamo orgogliosi che “l’esempio positivo” a cui Brescia intende ispirarsi per l’edizione 2020 ricada su un componete della nostra comunità. *Presidente del Consiglio di quartiere
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Dal Consiglio di Quartiere
La solidarietà sopra l’albero di Alessandra Spreafico * Cinque Consigli di Quartiere (Lamarmora, Borgo Trento, San Polo Cimabue, Porta Milano, Fornaci) hanno voluto riunire associazioni, enti, cittadini, in un progetto solidale, con l’obiettivo di dimostrare che “ci siamo” per tutti, ma soprattutto per chi è solo per scelta di vita, per difficoltà, a causa della pandemia; in questo Natale che sarà diverso, ma non per questo “non speciale”. “Quest’anno l’albero te lo faccio io!” è questo il nome che abbiamo scelto per il progetto, poiché la richiesta era proprio quella di costruire con le proprie mani, un addobbo per l’albero di Natale. Queste decorazioni hanno richiesto tempo e cura per il loro confezionamento, doni simbolici, destinati agli utenti di luoghi rappresentativi che abbiamo pensato come destinatari dei nostri alberi: centro antiviolenza Butterfly, carcere di Verziano (ma indirizzato a tutte le persone private della libertà), RSA Cottinelli, Arici-Sega e Villa di Salute (per i “nostri nonni”), centro diurno l’angolo (alle persone senza fissa dimora), Istituto Razzetti, Ospedale dei bambini “Ronchettino” e Piazza Loggia (per tutti i cittadini, per la nostra città). L’adesione è stata importante, sentita: più di 50 realtà hanno consegnato i loro addobbi. Una grande soddisfazione per tutti noi, che non ci aspettavamo certamente, tanta partecipazione. Madre Teresa di Calcutta diceva: “Non è tanto quello che facciamo, ma quanto amore mettiamo nel farlo. Non è tanto quello che diamo ma quanto amore mettiamo nel dare”; nel nostro caso, l’esempio di amore, fratellanza e solidarietà lo abbiamo vissuto sulla nostra pelle, nel ricevere richieste di partecipazione da parte di bambini, adulti, anziani, associazioni, enti, scuole, centri e gruppi di hobbisti… Allora, un “GRAZIE”, dal profondo del cuore, a tutte le persone che hanno, a titolo diverso permesso che questo amore arrivasse a tutti noi e, simbolicamente, nei “nostri” alberi: AANPI – Associazione Amici della Neuropsichiatri Infantile, ACLI Circolo di San Polo, Aletheia APS, AOB Brescia – Associazione Oncologica Bresciana, Associazione Alberi di Vita, Associazione Brescia si legge, Associazione Bresciana Artrite Reumatoide - Abar Odv, Associazione Carcere e Territorio Onlus, Associazione Francigena 3.0, Associazione pane dal cielo, Associazione solidarietà per anziani e famiglie bisognose, Associazione un pane per tutti, Biblioteca Parco dei Libri, Biblioteca Parco Gallo, Cammina con noi del Borgo, CDD Natale Elli – Rezzato, Centro Antiviolenza Butterfly, Centro Culturale Hopificio, Centro Diurno Ferrante Aporti, CFP Educo, Circolo ACLI San Polo, Cooperativa Sociale San Giuseppe – Fiumicello, ErnestOne, Le Cernierine, Gruppo Moldavi Brescia, Istituto Comprensivo di Rezzato, Istituto Comprensivo Est 1, Istituto Comprensivo Nuvolento, Istituto Razzetti: Casa di Vittoria, CAG, Quanto Basta, L’infinita mente crea, La Rete- Coop Sociale, Moica Brescia Leonessa, Parrocchia Cristo Re, Perlar, Pro Loco Mompiano (riferimento: Marina Rossi 3391468334), Progetto Emèra – Associazione Risorsa Famiglia e Il baule della solidarietà, Progetto NET, Rete CAA scuole, Sartoria Multietnica (Casa Associazioni via Cimabue), Scuola dell’infanzia Andersen, Scuola dell’Infanzia Cristo Re, Scuola dell’infanzia San Polo 1, Scuola dell’infanzia Zammarchi, Scuola Primaria Angelo Canossi – IC Sud 3, Scuola Primaria Bellini – IC Est 3, Supermercato Conad via Masaccio, Tâm, Tavola Rotonda - Why not!?, UNICEF Comitato di Brescia, Cittadini - Non solo cittadini di Brescia (hanno aderito anche diverse persone dalla provincia e, addirittura, dalla provincia di Bergamo)
Il nostro Augurio più grande per un Natale che sia davvero di Pace, Amore e Carità. *Vice Presidente del Consiglio di quartiere Lamarmora
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Chiesa e società
The Economy of Francesco La chiamata del Papa ai giovani per ripensare l’economia di Silvia Pennacchio * “Cari amici, vi scrivo per invitarvi ad un’iniziativa che ho tanto desiderato: un evento che mi permetta di incontrare chi oggi si sta formando e sta iniziando a studiare e praticare una economia diversa.” Con queste parole, nel maggio 2019, il Santo Padre ha invitato giovani economisti, imprenditori e changemakers di tutto il mondo all’evento Economy of Francesco. Siamo stati in circa 2000 a candidarci, con diffeI giovani del percorso bresciano di “The economy of Francesco renti background e provenienti da sistiamo ad interventi dei vari villaggi tematici di lavoro tutto il mondo. È nato un percorso di avvicinamento e alla presentazione del patto steso attraverso dieci all’evento che ci ha coinvolto in gruppi di lavoro a proposte urgenti e innovative per concretizzare il desidistanza, dai quali sono scaturiti numerosi progetti e derio di trasformare in meglio l’economia. La diretta si collaborazioni. conclude con il messaggio del Santo Padre, il quale ci Il 19 novembre si aprono i lavori dell’evento. Il tema invita a non lasciare che la storia ci passi sopra, redella giornata ci ricorda come San Francesco attrastando fuori dai luoghi dove si scrivono il nostro preverso la sua spoliazione, avesse rinunciato ad una sente e il nostro futuro. economia incentrata sul denaro come idolo, facendo della sua nudità “un manifesto di una economia alter“Cari giovani, oggi siamo di fronte alla grande nativa”. L’invito è quello di spogliarci da un’economia occasione di esprimere il nostro essere fratelli […] finalizzata al solo profitto e fare esperienza di quella ciascuno di voi, a partire dal posto in cui opera e “fraternità improbabile” che San Francesco speridecide, può fare molto; non scegliete le menta andando oltre sé stesso per abbracciare il lebscorciatoie, che seducono e vi impediscono di broso a Rivotorto. mescolarvi per essere lievito lì dove vi trovate. Il secondo giorno, la diretta da Assisi si apre con Niente scorciatoie, lievito: sporcarsi le mani. […] l’invito ad “amare l’economia”, a vivere pienamente Facciamo crescere ciò che è buono, cogliamo immersi nelle nostre attività lavorative e imprenditoriali, l’opportunità e mettiamoci tutti al servizio del bene cercando con creatività e attenzione di trasformarle in comune.” meglio. La seconda giornata si muove attorno a un’ L’evento è stato di una portata tale che se ne potrebbe idea nuova di economia: generativa e relazionale, raccontare per mesi, se non per anni, con la stessa che invita a considerare la centralità della vocazione emozione con la quale abbiamo vissuto quei giorni. sociale nella scelta economica. Ci guida nell’esplorare Raccogliamo la sfida del Santo Padre a non prendere il tema della gratuità la figura di Santa Chiara, centrale scorciatoie e a sporcarci le mani, pronti a fare del nonella narrazione della specificità femminile, esempio di stro meglio per amare questa economia, che a volte ci dono di sé e di coraggio nel seguire gli ideali di belindigna per la sua palese ingiustizia, cercando di camlezza e povertà di Francesco. Siamo guidati dalla sua biarla in meglio. esperienza a riconoscere il ruolo centrale della donna, creatura talentuosa, capace di cura e di gratuità. * Giovane del nostro quartiere che ha partecipato al Una maratona di collegamenti da ogni parte del percorso bresciano di “The economy of Francesco mondo ci introduce al terzo giorno, durante il quale as-
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La cultura
PER SENTITO DIRE Di Ernesto Paroli E’ IL CINEMA BELLEZZA “Strano, avevo l’impressione che tu non fossi sposato” ”Anche mia moglie” Willam Holden, Grace Kelly, Bing Crosby in “Una ragazza di campagna” 1954 .
Vito Mancuso – I QUATTRO MAESTRI - Garzanti Socrate, l'educatore. Buddha, il medico. Confucio, il politico. Gesù, il profeta. Risalendo alle antiche tradizioni spirituali e filosofiche dell'umanità, Vito Mancuso individua nel pensiero di queste quattro figure gli insegnamenti ancora validi e preziosi per noi, uomini e donne di oggi. La loro parola diventa così una guida decisiva per percorrere con maggiore consapevolezza gli impervi sentieri della nostra esistenza e tracciare una strada nuova verso l'autentica pace interiore. Perché interrogando questi quattro grandi con sapienza e curiosità saremo in grado di risvegliare il maestro da cui non possiamo prescindere: la nostra coscienza, il quinto maestro. AA.VV. RACCONTI SPIRITUALI – a cura di Armando Bonaiuto - Einaudi
Esiste una soglia che separa il quotidiano da una dimensione sconfinata e forse inaccessibile, Proviamo il desiderio improvviso di sbirciare al di là della nostra finitudine, dove l’esperienza umana e l’intangibile s’incontrano in forma di preghiera, di imprecazione furiosa, di ribellione. Ecco cosa accade ai personaggi che abitano i racconti di questa raccolta. Cosí Maupassant ci mostra un prete dal cuore di pietra ammorbidito da una notte di luna, Hermann Hesse il sacrificio di un uomo mite che forse ha parlato con Dio, Giovannino Guareschi un professore trafitto dalla saggezza nascosta del suo peggiore studente. E mentre Olga Tokarczuk racconta come si possa continuare a prendersi cura anche di chi non c’è piú, Vasilij Grossman ci narra l’epopea di un mulo capace d’amore in un mondo in guerra, fino a Natalia Ginzburg che intravede il divino «sotto una coperta sudicia, piena di cimici». Attraverso le loro parole, allora, riconosciamo come familiare quello che in noi non era ancora venuto alla luce, e percorriamo in punta di piedi il ponte tra ciò che si annida nel nostro cuore e ciò che, misteriosamente, lo trascende. MINA – CASSIOPEA-ORIONE - CD
“Cassiopea” e “Orione” sono i titoli delle prime due antologie del progetto discografico di Mina “Italian Songbook”, lavoro di riordino e riscoperta dell’immenso repertorio dell’artista, che prevede la pubblicazione di ben sei capitoli musicali.“Italian Songbook” non può essere definita una raccolta, né una compilation, né tanto meno un greatest hits. Questi due dischi sono qualcosa di diverso. A fare da direttore artistico del progetto Massimiliano Pani. Nelle 28 canzoni già edite, ci sono registrazioni che spaziano dal 1975 (“L’importante è finire”) al 2018 (“Volevo scriverti da tanto”); ci sono canzoni cantate per la prima volta da Mina o riprese da lei dopo l’interpretazione di altre voci; e due brani finora inediti, che chiudono le due tracklist. Due album bellissimi per apprezzare l’immensa voce di questo mito.
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La cultura “LA POESIA E’ L’ UNICA PROVA CONCRETA DELL’ ESISTENZA DELL’ UOMO” Luis Cordoza y Aragòn poeta di La Antigua - Guatemala
IL TOPO DI BIBLIOTECA di Ernesto Paroli
Meraviglia Quanta infelicità porta via un ragazzo bianco sull’acqua della tua vita! Quanta passione carica nell’animo, la sua luce! Lo vedessi, come si solleva adagio dal fiume cui è amico. Rapida corre l’età che eri tu dentro quel viso. Un’ombra ormai è tornata come falco e aspetta che tu ti distenda fino a che sarà la tua poca luce in lei, senza colore in tanta meraviglia!
Attilio Zanichelli in “Nuovi poeti italiani” Einaudi
IO IL MONDO L’HO CHIUSO FUORI Ha trentatré anni e non esce mai da solo. Conosce a memoria decine di numeri di telefono, il prezzo al chilo del pane e del prosciutto. La matematica e una memoria fotografica lo aiutano a delimitare confini in cui sentirsi al sicuro. Carlo non esce mai da solo. Non rivolge la parola agli sconosciuti e conta tutto ciò che lo circonda: le briciole sul tavolo, le gocce di pioggia sulla finestra, le stelle in cielo. "Una linea retta è una serie infinita di punti", così gli ha detto anni prima la professoressa delle medie, ma non l'ha avvisato che alcune rette possono essere interrotte. Come la linea rassicurante della sua vita, che un giorno è andata in pezzi e da allora non è più stato possibile aggiustarla. Per questo ora Carlo si circonda di abitudini e di persone fidate, come i suoi genitori e sua sorella Giada: ha costruito un muro tra lui e il mondo esterno. Ma una mattina incontra Leda, la nuova ragazza del bar dove fa sempre colazione con il padre, ed è lei a creare una crepa nel muro, a ridargli un raggio di speranza. Nelle loro durezze, nei loro spigoli, riconoscono il reciproco dolore, stringono una tacita alleanza e cercano la forza per affrontare i ricordi e camminare liberi verso il futuro. Il racconto di un ragazzo e una ragazza danneggiati dalla vita, la storia tenace di un uomo che non si arrende e di una donna che potrebbe aiutarlo a rinascere, a darsi una possibilità. A uscire da solo, per non essere più solo. Una storia fatta di dolore e solitudine: la solitudine di Carlo, sicuramente, ma anche quella di due genitori che si troveranno ad affrontare un figlio che, giorno dopo giorno, si chiuderà in se stesso; due genitori impotenti davanti al dolore di un ragazzo, due genitori che dovranno fare i conti con le loro imperfezioni e i loro errori. E nell'ombra di questo dolore e dei silenzi che avvolgono le mura di casa di Carlo, c'è anche Giada, una sorella che impara a farsi da parte, che si rannicchia nel cantuccio di chi è costretto a venire sempre dopo. Carlo vive chiuso in un guscio: la sua camera, la sua musica, una routine consolidata. Carlo ha subìto, ha taciuto, ha deciso di chiudere la vita fuori da una porta. Al di qua di quell'uscio solo mamma Rita, papà Anselmo e la sorella Giada. Finché Leda non deciderà che un sorriso di zucchero su un piattino potrebbe essere la chiave giusta per aprire quella porta. “Il sorriso di zucchero è nei riflessi del vetro, scolpito nella ceramica del piattino. Ci prova a contare le gocce, ma sono troppe.”
Enzo Gianmaria Napolillo - CARLO E’ USCITO DA SOLO – Feltrinelli 12
Noi ed il computer
Piattaforme per videoconferenze di Davide R. L’emergenza Coronavirus ha portato molte aziende ad adottare lo Smart Working e ad attivare, per le scuole, la didattica a distanza, con un sempre maggior numero di dipendenti che hanno lavorato da casa ed alunni che hanno seguito lezioni in videoconferenza. Questa nuova esigenza di lavorare e studiare, pur mantenendo le distanze, ha fatto sì che le piattaforme di videoconferenza assistessero a un boom di connessioni da parte degli utenti. I fruitori sono per la maggior parte dipendenti di aziende che hanno la necessità di lavorare in sedi aziendali diverse da quella principale, oppure direttamente da casa loro.
Ci sono poi anche gli studenti che hanno la necessità di seguire le lezioni a distanza. Inoltre, non solo le lezioni scolastiche, ma anche altri corsi e seminari, come i sempre più diffusi webinar, si possono tenere a distanza attraverso i sistemi di videoconferenza.Ecco alcune delle piattaforme di videoconferenza più diffuse. Microsoft Teams - Teams è la piattaforma Microsoft che in breve tempo ha conquistato gli utenti diventando fra le più utilizzate al mondo. Si tratta di un’applicazione disponibile per pc, smartphone e tablet, che integra non solo la possibilità di effettuare videoconferenze, ma può essere usata anche come app di messaggistica, per effettuare chiamate e per condividere con semplicità i documenti. La versione gratuita di Teams ti permette di condividere lo schermo del pc durante le chat o le riunioni e ti consente di condividere i file e di modificarli in tempo reale insieme agli altri utenti. Cisco WebEx Meeting Center - WebEx ti permette di organizzare o prendere parte a riunioni e meeting aziendali, corsi di formazione ed eventi. Anche in questo caso avrai la possibilità di condividere lo schermo del tuo computer con gli altri utenti e di condividere anche file durante le video e le audio conferenze.
Questa applicazione ti permette inoltre di registrare la riunione, in qualità di organizzatore, in modo da renderla disponibile agli altri utenti per una visione successiva. Google Meet - Meet si specializza nelle videoconferenze con membri multipli permettendoti di prendere parte a riunioni durante le quali si può condividere il desktop e inviare messaggi di chat agli altri partecipanti. È disponibile tramite applicazione su smartphone, sia iOS che Android, mentre nella versione desktop non c’è una vera e propria applicazione, ma è direttamente fruibile tramite web. I partecipanti potranno unirsi al meeting con un semplice account di Google gratuito. Zoom - Zoom ti permette una maggiore versatilità, dalle videoconferenze fino ai webinar che permettono di gestire un numero maggiore di utenti coinvolti. Con Zoom ti sarà possibile organizzare webinar con 100 partecipanti attivi e fino a diecimila partecipanti in modalità solo visione. Anche da mobile l’applicazione ti permette di condividere file e annotazioni con gli altri utenti. In questo caso la versione desktop è accessibile da software e non direttamente via web. Jitsi - Tra le migliori piattaforme di videoconferenza c’è Jitsi. Questo strumento può essere utilizzato gratuitamente. Devi solo aprire il loro sito Web e accedere. Se lo desideri, puoi aggiungere il tuo calendario e c’è una finestra per accedere alla tua cronologia. Quando hai accettato l’uso della videocamera e del microfono, il passaggio successivo è aggiungere le email dei partecipanti. Dovranno solo cliccare sul link indicato per partecipare. E, se preferisci, puoi accedervi anche dal tuo cellulare, perché l’app è disponibile per Android e iOS. Essa ti permette di visualizzare le tue presentazioni grazie alla visualizzazione di schermate simultanee. Inoltre, ha un vantaggio molto utile, una chat laterale in cui è possibile scambiare rapidamente messaggi con i partecipanti. Esistono poi altre piattaforme, delle quali, però, cito solamente il nome: GoTo Meeting, RingCentral, Workplace e Messenger Rooms (di Facebook). L’emergenza Covid-19 ha soltanto accelerato la digitalizzazione, in molte aziende e scuole, infatti le modalità di lavoro agile erano già all’ordine del giorno; altre si sono dovute adattare o si stanno ancora adattando. In ogni caso il futuro si avvarrà sempre più di strumenti digitali, per cui per le aziende la digitalizzazione è un passo indispensabile da compiere.
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La politica nazionale
Regioni VS Governo nazionale… di Dante Mantovani La pandemia da Covid-19 ci sta obbligando a rivedere molte cose a vari livelli. La cosa che dobbiamo assolutamente evitare è proprio quella di sperare che finisca il contagio il più velocemente possibile (e questo va bene) per tornare, altrettanto velocemente, esattamente come prima (e questo non va bene). Tutte le esperienze negative vissute sia a livello personale che a livello collettivo, possono assumere una sfaccettatura “positiva” nel momento in cui ci sollecitano a modificare qualcosa che possa migliorare la vita personale o i comportamenti e le scelte collettive. Uno degli aspetti in negativo che il Covid ha messo in luce sul piano dei rapporti istituzionali nel nostro Paese è il conflitto tra lo Stato centrale ed i poteri decentrati, in primis le Regioni. Fin dall’inizio della pandemia abbiamo assistito, a seconda delle situazioni, a palleggi di responsabilità, a critiche vicendevoli, a contrapposizioni pretestuose, ecc… Sarebbe un errore imperdonabile se, conclusa l’emergenza sanitaria, non si mettesse seriamente mano ad una profonda riforma istituzionale capace di correggere le disfunzioni già presenti prima, ma manifestatesi in modo eclatante in questo ultimo anno. Non è la prima volta che da queste pagine manifestiamo la necessità di revisione profonda degli assetti istituzionali. Abbiamo più volte criticato le riforme costituzionali degli ultimi 20/25 anni che sono intervenute solo con modifiche parziali ed estemporanee su alcuni dei livelli istituzionali; basti pensare alla “riforma” delle Provincie che ha prodotto un ibrido impresentabile. La riforma più incisiva è stata quella che ha trasformato il Titolo V della Costituzione andando a modificare in modo sostanziale i poteri di Regioni e Stato Centrale, assegnando alle prime dei poteri in materie fondamentali quali la sanità, i trasporti, pianificazione del territorio, formazione professionale e altri ancora. Si sapeva già prima, ma con l’emergenza Covid ci si è resi perfettamente conto di quanto sia deleterio ed assolutamente inaccettabile che in Italia esistano 21 diversi sistemi sanitari, tanti quante sono le Regioni. Ogni Regione ha fatto i propri bandi per l’acquisto dei vaccini antinfluenzali per cui alcuni cittadini italiani hanno avuto il vaccino in ottobre ed altri (Lombardia) non l’hanno ancora avuto a dicembre; alcune Regioni l’hanno pagato 7 euro a dose, altre (Lombardia) l’hanno pagato 23 euro a dose. Vi sembra accettabile?
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Alcune Regioni hanno costruito eccellenze ospeda-
liere (Lombardia e non solo) altre presentano carenze intollerabili. C’è assoluta necessità di ricostruire un sistema sanitario unitario che possa offrire le stesse opportunità a tutti i cittadini italiani; la frammentazione provoca solo sprechi e disuguaglianze. Si è parlato persino di dati Covid manipolati dalle Regioni in funzione di ottenere restrizioni anti Covid meno stringenti… Sulla sanità non mi dilungo perché tutti hanno potuto toccare con mano le disfunzioni prodotte da questo sistema parcellizzato. Mi sono sempre chiesto come mai nessuno, nemmeno il Mov5Stelle, abbia mai denunciato lo scandalo degli “stipendi” dei consiglieri regionali che in molti casi, tutto compreso, superano quelli, tanto vituperati, dei parlamentari. Le Regioni sono state introdotte nel 1970 ed il debito pubblico italiano è schizzato verso l’alto, proprio in quegli anni; coincidenza? Forse, ma l’aver introdotti 21 centri di potere di questo tipo non poteva che tradursi in 21 centri di spesa e di sottogoverno. Sarebbe interessante andare ad elencare tutte le inchieste di corruzione che hanno coinvolto in questi cinquant’anni esponenti politici delle Regioni… Occorre avere il coraggio politico di affrontare questo tema, senza ideologismi e senza tabù: ripensare tutta l’architettura istituzionale che coinvolga non solo Governo centrale e Regioni, ma anche Comuni e livelli sovracomunali, ispirandosi a principi di efficienza, di partecipazione democratica, di uguaglianza e di pari opportunità per tutti i cittadini e lasciando però da parte calcoli di potere e di spicciola convenienza elettorale.
I colori della nostra società
I migranti sulla rotta balcanica le inadempienze dell’Europa e le complicità dell’Italia di Agostino Zanotti*
Il 19 ottobre del 2019 si è svolto a Brescia il primo incontro fondativo della rete RiVolti ai Balcani – Rete diritti in movimento. All’appello, lanciato dall’ associazione ADL a Zavidovici a tutte quelle realtà singole o associative italiane che da anni si stavano impegnando su quell’area geografica, hanno aderito in molti costituendo così un nutrito gruppo di oltre 36 associazioni e diversi liberi attivisti e attiviste impegnati sul campo. Da quell’appuntamento è nato un dossier “ La rotta balcanica – I migranti senza diritti nel cuore dell’Europa” presentato a Milano nell’aprile di quest’anno e un convegno il 27-28 Novembre da Trieste, il tutto ben documentato a questo indirizzo https:// www.facebook.com/RiVoltiAiBalcani/. L’intento era, ed è quello, di smascherare e denunciare le atrocità che avvengono quotidianamente lungo la rotta, ai danni di persone, molti minori, in fuga da paesi instabili o in guerra come l’Afganistan, il Pakistan, la Siria, l’Iraq. Sono persone che hanno il diritto di chiedere protezione internazionale, che dovrebbero essere garantite dalle varie convenzioni europee, che dovrebbero essere tutelate da un sistema di protezione umanitaria e solidale sul quale si dovrebbe fondare il nostro trattato europeo. Persone che entrano ed escono dallo spazio europeo passando dalla Turchia alla Grecia e Bulgaria per poi uscirne per entrare in uno spazio frammentato di paesi in attesa: Macedonia, Kosovo, Bosnia, Serbia ed infine tentare di rientrare nello spazio europeo passando per Croazia, Slovenia e Italia. Chilometri a piedi, tra boschi, fiumi, imprigionati molte volte in campi profughi estremamente degradati oppure alla mercé della violenza sistematica della polizia o di squadre locali di cittadini armati di bastoni e accompagnati da cani sguinzagliati contro l’ultima fuga per la salvezza. La rotta balcanica rappresenta oggi una grande linea di sangue, dolore, privazioni, torture e umiliazioni per decine di migliaia di persone senza nessuna colpa, alla ricerca di un approdo sicuro in paesi civili ove dovrebbe valere lo stato del diritto universale. Le vio-
lenze sistematiche sono oramai documentate da diverse inequivocabili prove raccolte da Amnesty International, oppure da operatori sul campo come Border Violence Monitoring Network o da giornalisti come Nello Scavo nel suo prezioso articolo di sabato 5 dicembre pubblicato da Avvenire (https://www.avvenire.it/attualita/pagine/lorrorealle-porte-delleuropa?fbclid=IwAR0bLYr28L-mGDfYHBd6ho6tI8opsEZL-gq657DFCmO1x0BjFpwv_--pIwg). La polizia croata è in prima fila nel perpetrare la violenza istituzionalizzata che si concretizza nell’uso di armi da fuoco, coltelli e bastoni, torture nelle stazioni di polizia. Questa violenza sta dando anche il là alla legittimazione di bande locali alla caccia del profugo, sta assecondando azioni intimidatorie anche nei confronti di organizzazioni internazionali e attivisti come la ONG IPSIA - ACLI oppure NNK (No Name Kitchen). Irruzioni notturne o provvedimenti di espulsione immediati sono le azioni contro la solidarietà. Cosa rende ulteriormente preoccupante quanto sta accadendo se non il fatto che accade direttamente all’interno dello spazio europeo con la complicità delle istituzioni europee tra le quali l’Italia? La vergogna della quale ci stiamo macchiano come italiani sono i respingimenti o riammissioni che le nostre autorità di frontiera effettuano verso molti dei richiedenti protezione internazionale in arrivo al nostro confine. Con provvedimenti dalla parvenza legittimi, l’Italia rigetta nel cosiddetto “ Game” (termine usato per definire i tentativi di attraversamento) chi a fatica è riuscito ad arrivare alle nostre porte. Rimette, senza alcun pudore istituzionale o umanitario, i profughi nelle mani della polizia slovena che a sua volta li rimette nelle mani della polizia croata che a sua volta li abbandona al di là del confine bosniaco. Come in un grande disumano “gioco” si ritorna al punto di partenza dove tutto è di nuovo perduto. Nel film il Divo, Toni Servillo nei panni di Andreotti nel memorabile monologo alla moglie Livia, afferma e confessa la necessità di perpetuare il male per garantire il bene. Probabilmente è ancora questa la logica delle istituzioni: utilizzare qualsiasi mezzo, lecito o meno, per alleggerire o bloccare i tentativi di ingresso nella nostra zona di benessere da parte di persone che potrebbero minacciarla. La campagna VITE SOSPESE ( https:// www.facebook.com/brescia.ioaccolgo/ ) vuole, attraverso la raccolta fondi o indumenti, dare visibilità a quanto sta accadendo sulla rotta, aiutare in loco queste persone, denunciare le atrocità e vuole rendere visibile, attraverso il gesto umanitario, che la politica della solidarietà si rappresenta nel perpetuare il bene per sconfiggere il male. * Presidente ADL a Zavidovici
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Guerra e pace
Le armi nucleari sono illegali! Entra in vigore il Trattato ONU sul divieto delle armi nucleari
a cura della Redazione Il 22 gennaio 2021 il Trattato ONU sul divieto delle armi nucleari entrerà in vigore e diventerà vincolante diritto internazionale. Il risultato dell’entrata in vigore del Trattato, approvato dall’Onu nel 2017, è legato al raggiungimento della 50esima ratifica, che è stata quella dell'Honduras in data 24 ottobre 2020, proprio in occasione della 75ª Giornata delle Nazioni Unite, che segna l’inizio della Settimana Internazionale per il Disarmo. Solo il giorno prima erano arrivate quelle di Giamaica e Nauru. L’Italia non è tra i Paesi che hanno ratificato il Trattato. «A tutti i 50 stati partiti del trattato finora: siete dalla parte giusta della storia e vi plaudiamo per aver affrontato gli stati nucleari e aver portato per sempre la strada verso un mondo libero da queste terrificanti armi», scrive sulla sua pagina, ICAN (International Campaign to Abolish Nuclear Weapons), la campagna che ha vinto il Nobel per la Pace nel 2017). «Naturalmente ci congratuliamo e ringraziamo ognuno di voi che ha contribuito a far accadere questo momento. Questo è un traguardo incredibile per il nostro movimento e siamo incredibilmente orgogliosi di ciò che tutti abbiamo raggiunto insieme! E no, questo non significa che il lavoro sia terminato. Lontano da questo. Ci saranno molto da fare fino all'entrata in vigore del trattato, e dopo. Ma oggi celebriamo questo momento speciale, celebriamo i leader che ce l'hanno fatta, e iniziamo il conto alla rovescia per i 90 giorni!». Per i paesi che lo firmano, il Trattato rende illegale qualsiasi violazione, nella loro giurisdizione, e rafforza la posizione internazionale contro le armi nucleari per-
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ché si tratta del primo strumento legale che le vieta esplicitamente: sarà impedito specificamente l'uso, lo sviluppo, i test, la produzione, la fabbricazione, l'acquisizione, il possesso, l'immagazzinamento, il trasferimento, la ricezione, la minaccia di usare, lo stazionamento, l'installazione o il dispiegamento di armi nucleari. Adesso che il Trattato entra in vigore, il lavoro di tutti coloro che si sono impegnati per raggiungere questo risultato non è finito. È necessario far crescere ulteriormente la rete di solidarietà con azioni che, con i giovani in prima linea, incoraggi l’Italia a stare dalla parte giusta della storia. Già dal 2017 in Italia è stata promossa la mobilitazione “Italia, ripensaci” che punta a far cambiare idea a Governo e politica italiani finora rimasti al fuori, per scelta, da questo percorso di disarmo nucleare. La Rete Italiana Pace e Disarmo e Senzatomica ritengono che l’Italia dovrebbe liberarsi dalle pressioni ed indicazioni provenienti dalla Nato e dagli Stati Uniti, che mirano a tenerla sotto il loro ombrello nucleare. Va ricordato infatti che nel nostro Paese sono presenti circa 50 testate nucleari statunitensi. Noi bresciano dovremo essere in prima linea per chiedere all’Italia di aderire al Trattato, dato che una delle due basi in cui sono collocate decine di testate nucleari si trova a pochi chilometri dalle nostre abitazioni, a Ghedi. A gennaio si terrà una manifestazione proprio a Ghedi e ad Aviano per festeggiare l’entrata in vigore del Trattato e per continuare a chiede alle nostre istituzioni: ITALIA RIPENSACI!
I colori della nostra società
Essere nonni al tempo del distanziamento di Ernesto Paroli Siamo stati costretti ad isolarci in casa da un giorno all’altro. Durante il lockdown di primavera, come ben abbiamo sperimentato, i contatti familiari sono stati difficili. Genitori e figli, fratelli, parenti, fidanzati, amici, tutti a casa. Ci siamo dovuti accontentare di telefonate, messaggini e, chi poteva, videochiamate. Oggi, a differenza di marzo-aprile, ci possiamo vedere e incontrare, ma solo se abitiamo nello stesso comune. Per noi nonni è stato ed è tuttora un grosso sacrificio, soprattutto se i nostri nipoti abitano in un’altra regione. Chissà se almeno a Natale ci si potrà vedere. “Ha da passà ‘a nuttata” diceva Eduardo De Filippo in “Napoli milionaria” all’indomani della fine della guerra. Ed anche noi dobbiamo avere pazienza e vedremo che questa scura “nuttata” passerà.
Ma molti nonni non sono stati con le mani in mano, molti hanno continuato a fare i nonni inventandosi dei modi per essere vicini ai loro nipotini se non fisicamente almeno con la voce. Alcuni hanno imparato ad usare Skype ed altri programmi, per i videocollegamenti con i figli, altri hanno incrementato la frequenza delle telefonate. Ora racconto quello che abbiamo fatto noi visto che le nostre nipotine abitano a Mestre. Fin da quando erano piccolissime, quando eravamo insieme, come fanno tanti genitori, avevo preso l’abitudine di sfogliare con loro libri illustrati e leggere storie. La sera poi era immancabile la favola della buonanot-
te. I libri letti si sono susseguiti e questo ha contribuito ad accrescere in loro l’amore per le storie che sono diventate sempre più impegnative via via che esse diventavano più grandi. Oggi, che frequentano le scuole elementari e sanno leggere e scrivere benissimo, vogliono però che sia ancora il nonno a leggere loro la storia della buonanotte. Nell’estate del 2019 in montagna abbiamo cominciato a leggere Pinocchio, un capitolo ogni sera. Poi abbiamo continuato nel Natale 2019. In primavera arriva il lockdown. Ognuno a casa sua e libro interrotto. L’idea è venuta a mia moglie: fare un messaggio vocale col cellulare, un capitolo da ascoltare sul cuscino ogni sera prima di dormire. Così abbiamo finito di leggere Pinocchio. Poi abbiamo continuato con un altro libro, “Le leggende degli indiani d’America” e “I racconti Celtici”. Dopo è stata la volta, nientemeno, del “Libro della jungla”. Ogni sera un capitolo o una storia, le immancabili favole di Gianni Rodari e le “Leggende delle Dolomiti” perché le piccole conoscono le montagne del Veneto e della Val Camonica e ricordano nomi e luoghi. E poi “Le avventure di Jim Bottone” dei “Tredici Pirati” e di tanti ragazzini coraggiosi, di animali parlanti, di streghe, gnomi, folletti, fate e giganti buoni e cattivi, che però vengono sempre sconfitti. Quando leggo, le immagino attente che ascoltano con la bocca aperta come fanno tutti i bambini, che si stupiscono per quello che sentono accadere, per le magie, per le imprese audaci, per i vincitori sui cattivi, che sentono questo nonno un po’ matto che fa le voci diverse dei personaggi, imita i rumori, i cigolii delle porte nei sotterranei del castello dove è prigioniera la principessa. Perché noi voliamo alti, come abbiamo imparato con l’ultima lettura, con Cosimo Piovasco di Rondò, il “Barone rampante” di Italo Calvino che passa la vita sugli alberi e da lassù osserva il mondo, lo guarda da una prospettiva diversa sfuggendo ai conformismi del suo tempo e così facendo progredisce nel suo pensiero. Perché i libri servono a questo, a darci un nuovo modo di leggere la vita e il mondo.
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Guerra e pace Pur adeguandosi alle norme di sicurezza necessarie a contenere il contagio da Covid-19, la Tavola della Pace Brescia Est ha programmato anche per il 2021 l’ormai tradizionale Mese della Pace collocato nel mese di gennaio. Non si potrà svolgere la Marcia per la Pace del 1° gennaio che sarà sostituita da una iniziativa in streaming; sono previsti tre incontri su altrettanti temi in tre settimane diverse; durante ogni settimana si allestirà in ogni quartiere o Comune un luogo in cui verranno fatte proposte di coinvolgimento personale sul tema della settimana. I temi saranno: “Disarmo e commercio delle armi”, “Fenomeno migratorio, la rotta balcanica”, “Economia: lo scandalo delle disuguaglianze”. Anche se il programma è ancora in via di definizione, anticipiamo alcune informazioni sulle iniziative.
Mese della Pace 2021 1° gennaio nel pomeriggio La tradizionale Marcia sarà sostituita da una staffetta con alcune tappe dove saranno previste alcune riflessioni sul messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale della pace. L’iniziativa sarà trasmessa sui social Facebook, Instagram e YouTube e potrà essere rivista in qualsiasi momento.
Economia e diseguaglianze Martedì12 gennaio ore 20,30 – incontro in diretta streaming: “Chiudiamo la forbice. Le diseguaglianze e l’economia: impatti sul benessere e strumenti di contrasto” con: Elisa Chiaf - cooperativa di Bessimo e vice sindaco di Borgosatollo Un giovane bresciano di Economy of Francesco
Disarmo Mercoledì 20 gennaio ore 20,30 incontro in diretta streaming con: Antonietta Potente - suora domenicana e teologa - “Disarmiamoci per disarmare” Francesco Vignarca - Coordinatore delle Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo “Basta armi, più scuola e sanità”
Migrazioni: fenomeno irreversibile Giovedì 28 gennaio ore 20,30 incontro in diretta streaming “La tragedia della rotta balcanica” con: Michele Luppi - giornalista collaboratore di “Nigrizia” Silvia Maraone - IPSIA-ACLI e coordinatrice Programma Caritas in Bosnia campo di Bihac 18
La politica economica
Legge di bilancio, occasione per cambiare rotta di Fabrizio Molteni * La parola crisi riporta ad un momento propizio per un cambiamento, inteso come un miglioramento. Ciò vale anche in campo economico: un cambiamento di visione e di impostazione, che può partire dalla legge di bilancio, in fase di definizione in questo periodo. Quest’anno c’è la possibilità di affiancare alla legge di bilancio strumenti messi in campo dall’Unione Europea, in particolare il progetto Next Generation EU, che possiamo definire in 3 concetti: transizione energetica, transizione digitale, solidità delle finanze pubbliche, con un’attenzione particolare verso la scuola ed il sistema formativo, sia sul lato degli investimenti che su quello della definizione di nuove competenze. Mai come quest’anno è necessario prevedere scelte di destinazione dei fondi credibili e sensate, senza cedere agli appetiti delle varie lobby, come ad esempio quella legata alle armi; nel corso degli anni, certi stanziamenti sono stati spesso giustificati dalla presunta creazione di posti di lavoro. Al di là del piano etico, tale motivazione si è spesso rivelata illusoria, si veda la grottesca questione degli F35. E’ doveroso puntare su tecnologia, innovazione, ambiente, su quello che viene chiamato “green deal” europeo, che coinvolgerà ogni genere di competenza, forza lavoro semiqualificata e qualificata, donne e uomini che possano guidare i robot ed indi-
rizzare l’ intelligenza artificiale. La transizione ad un’economia verde sarà caratterizzata da nuovi tipi di occupazione di massa, richiederà nuovi talenti e nuove capacità: competenza da formare o ri-formare, qualificare o ri-qualificare, per impiegarle nelle nuove attività o re-immetterle nel mondo del lavoro. I fondi di Next Generation EU saranno determinanti per fornire tutela agli espulsi dal ciclo produttivo e strutturare un piano europeo di politiche attive e formazione su vasta scala, per il quale va ribadita la centralità della scuola, per formare sia dal punto di vista tecnico, scientifico e tecnologico che umanistico: per non farsi gestire dalle macchine ma per gestirle, accanto ai tecnici servono umanisti. Per questo grande piano sono necessari più insegnanti, più risorse, retribuzioni maggiori, insegnanti più formati ed al passo con i tempi. Alcune delle misure previste nella legge di bilancio paiono andare nella direzione indicata. Accanto a provvedimenti che rappresentano la prosecuzione delle misure intraprese per proteggere la salute dei cittadini e la stabilità economica del Paese, si destinano risorse al rilancio del sistema economico, attraverso interventi su fisco, investimenti, occupazione, scuola, università e cultura. E’ prevista una riforma fiscale per le famiglie - con l’introduzione dell’assegno unico, che viene esteso anche agli autonomi e agli incapienti – alla quale si affiancherà una riforma fiscale più complessiva. Sono azzerati per tre anni i contributi per le assunzioni degli under 35. Vengono incrementate le risorse per il trasporto pubblico scolastico. Viene finanziata, con 1,2 miliardi di euro a regime, l’assunzione di 25.000 insegnanti e vengono stanziati 1,5 miliardi di euro per l’edilizia scolastica. È previsto un contributo di 500 milioni di euro l’anno per il diritto allo studio e sono stanziati 500 milioni di euro l’anno per il settore universitario. Sono destinati 2,4 miliardi a progetti di ricerca. Vengono inoltre stanziati 600 milioni di euro all’anno per sostenere l’occupazione nei settori della cultura. * Vice presidente ACLI Brescia
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Dal territorio
Da Alfa Acciai, calore per il teleriscaldamento a cura di Giorgio Pellegrino Parafrasando Don Abbondio, si potrebbe dire: “BANCO ENERGETICO, CHI ERA COSTUI?”. Ebbene, la risposta ci viene dal sito di A2A Calore e Servizi dove possiamo leggere che è un progetto per la ricerca e lo sviluppo di un sistema intelligente per il recupero di energia da siti produttivi e la successiva distribuzione, a prezzi calmierati, alle fasce più deboli. Apprendiamo dunque, come già evidenziato nel numero 116 di SANPOLOPOLIS dell’ottobre 2018, che i partner del progetto sono, oltre alla capofila A2A Calore e Servizi, l’Università di Brescia, l’Alfa Acciai e la DH Planet. Quest’ultima, con nome altisonante in Inglese (District Heating Planet) è una start up innovativa con Sede a Carpenedolo dal 2013 ed “opera nel settore energetico con particolare attenzione alla ricerca e all'applicazione di nuove tecnologie in particolare nel settore del teleriscaldamento.” Detto questo si possono comprendere i lavori avviati in via Maggia e via San Polo, come da progetto nel gennaio 2020 (slittati causa covid) e con termine previsto a marzo 2021 (pandemia permettendo) sono e saranno effettuati per convogliare i cascami termici industriali della lavorazione dell’Alfa Acciai trasformandoli in calore per incrementare la rete del teleriscaldamento già in essere a Brescia. Questa scelta, già sperimentata e positivamente attuata con la bresciana ORI MARTIN, è ancora più comprensibile perché “ A2A Calore e Servizi intende percorrere una politica di aiuto e sostegno alle fasce più deboli e alle utenze in difficoltà tramite donazioni al Banco dell’energia Onlus, sulla base dei quantitativi di calore immessi in rete.” Oltre alla sperimentata consulenza ed alla progettazione delle aziende succitate, BANCO ENERGETICO fa parte dello Smart Grid Pilot, un progetto di ricerca e sviluppo co-finanziato con fondi FESR gestiti da Regione Lombardia. La nuova tecnologia agevolerà anche l’ambiente perché ”gli impianti permetteranno un recupero energetico di 27.000 MWh/anno (3.000 appartamenti equivalenti), pari a 2.340 ton equivalenti di petrolio non consumate e grazie al recupero energetico il gestore della rete potrà ridurre l’utilizzo di centrali di produzione alimentate da fonti fossili o da ciclo combinato”. Che sia questo un comportamento avveniristico e positivo è supportato anche dalle recenti affermazioni del Presidente di A2A Marco Patuano, nel suo intervento al Green Forum di
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Milano che ha ipotizzato di “copiare” il modello Brescia dando corpo a “un grande progetto di teleriscaldamento per la città di Milano, per riuscire a riscaldare 150.000 famiglie, spegnendo le caldaie e utilizzando dell' energia che già esiste perché viene prodotta come energia di scarto dai nostri grandi impianti di generazione dell’energia”. (Giornale di Brescia del 21/11/2020). Quindi il progetto di teleriscaldamento di Brescia, che sembrava avveniristico e ipotetico negli anni ’70, quando i lavori sono iniziati, è stato preso di esempio da altre realtà, affiancato poi da una rete di teleraffreddamento, hanno raggiunto al 2017 circa 300 comuni italiani (cfr : ufficiostatistiche@gse.it) e verrà ulteriormente incrementato ed incentivato da simili ed altri progetti di cui, allo stato attuale, non conosciamo ancora gli sviluppi. (fonte sito A2A Calore e Servizi)
Politica internazionale
USA: Biden ha vinto, ed ora? di Angelo Alioto
La più potente democrazia del mondo ha dovuto aspettare 16 giorni prima di riconoscere il legittimo vincitore del confronto elettorale. Trump ha arrecato un notevole danno alla democrazia americana sostenendo ad oltranza la menzogna della “vittoria rubata”. È un segnale importante che dovrebbe far squillare un campanello di allarme in tutte le società democratiche per risvegliare una efficace attenzione ai sistemi elettorali, al di là delle convenienze di parte. Trump rappresentava l'uomo del popolo, proveniente dal ceto imprenditoriale, non da quello politico che anzi disdegnava. La sua matrice populista gli faceva superare qualsiasi diplomazia politica, conducendo il suo Paese verso un conflitto permanente, di fatto isolandolo e lasciando spazio geopolitico a Cina e Russia. Cosa cambia per gli americani ed il mondo dopo l'elezione del democratico John Biden alla presidenza degli Stati Uniti? Una riflessione sugli elementi raccolti durante la sua campagna elettorale e soprattutto sui collaboratori che sta nominando, potrà aiutarci a comprendere meglio la dimensione del cambiamento. L'America First di Trump aveva rafforzato sovranismi e nazionalismi di tutto il mondo; la sua sconfitta che coincide con quella del guru dell'ultra destra Steve Bannon (qualcuno ricorderà che approfittando del governo Conte 1, voleva fondare una scuola di “sovranismo” nel nostro Paese) fa sperare in un seppur lento ritorno ad una politica di cooperazione tra Stati per tentare di risolvere i comuni problemi che affliggono il pianeta, che non potranno mai essere risolti dall'isolamento o peggio ancora dal conflitto verso cui viaggiava
la politica trumpiana. Sarà compito di Biden ripristinare un corretto confronto con la Cina per mediare, attraverso la leva economica, tra autoritarismo, tutela delle minoranze e rispetto dei diritti umani. Il nuovo orientamento politico è testimoniato anche dal ticket democratico che vede per la prima volta nella storia americana una donna, Kamala Harris, come vice presidente. Le sue posizioni – dall’assistenza sanitaria per tutti ad una riforma del sistema fiscale, passando per l’aumento del salario minimo fino alle questioni ambientali – sono vicine a quelle di Biden e dell’ala progressista del partito. Altri segnali di concreto cambiamento si possono anche riscontrare nei collaboratori nominati, in ruoli strategici, dal nuovo Presidente: Antony Blinken, sarà il nuovo segretario di Stato (ministro degli Esteri), su di lui si concentrano le speranze di ricucire gli accordi sul nucleare con l'Iran, la ripresa dei rapporti con l'Unione europea, rarefatti (se non conflittuali) nell'era Trump. Perché è un sostenitore del multilateralismo e dell'interventismo nelle aree di crisi, a favore degli alleati. Una totale frattura con la politica di Trump che aveva messo in discussione l'art. 5 sulla mutua difesa dei paesi NATO. Come dimenticare il ritiro di 12 mila soldati americani dalle basi NATO in Germania? L'azione del nuovo segretario sarà supportata da Jake Sullivan, nuovo consigliere per la Sicurezza Nazionale, che aveva guidato la delegazione, voluta da Obama, per condurre colloqui segreti con gli ayatollah iraniani. Trattative che portarono allo storico accordo del 2015, poi rinnegato da Trump. John Kerry, già candidato democratico alla Casa Bianca, nominato responsabile della politica ambientale, è stato uno dei registi del Patto di Parigi, sottoscritto dall'amministrazione Obama e da 195 Paesi di tutto il mondo nel 2015, per la difesa mondiale dell'ambiente. Accordo stracciato a giugno del 2017 da Donald Trump, che ha sempre negato la gravità della crisi ambientale. Ritornerà l'impegno degli USA ad azzerare l'emissione di anidride carbonica entro il 2050.
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Politica internazionale Janet Yellen, nominata ministro del Tesoro, già alla guida della Federal Reseve (banca centrale degli USA). Sensibile ai problemi del mondo del lavoro, dovrà trovare misure economiche idonee a sostenere 10 milioni di disoccupati creati dal crollo dell'economia, conseguente al Coronavirus, e abbandonati al loro destino a seguito dello smantellamento dello Stato sociale voluto da Trump. Si riaccende quindi la fiammella della debole speranza affinché problemi di dimensione planetaria, quali sono: disuguaglianze, pandemia, inquinamento, migranti, possano ritornare nell'agenda del Paese guida del mondo occidentale. Certamente la nuova politica di Biden non avrà vita facile, dovrà mediare con l'ala sinistra del suo partito che si raccoglie attorno a Bernie Sanders (senatore per il Vermont, paladino della lotta alle diseguaglianze e contrario alla finanziarizzazione dell'economia) e soprattutto dovrà conquistare il consenso della parte più progressista di un Senato per il momento a maggioranza repubblicana. Anche la Corte Suprema, dove prevale la componente repubblicana, dopo la nomina della conservatrice .
Amy Barrett (conseguente alla morte della democratica Ruth Bader), fatta strumentalmente da Trump alla vigilia delle elezioni, renderà difficile l'azione politica del nuovo Presidente democratico. Il potere politico della Corte si comprende dall'ultima sentenza che ha bocciato alcune restrizioni alle cerimonie religiose, volute dal democratico Andrew Cuomo per contenere l'epidemia di Covid nello Stato di New York. La stessa Corte (senza la Barrett), su analoghi provvedimenti presi quest'estate dai governatori di California e Nevada, aveva deciso in senso opposto. Per capire la reale possibilità di movimento politico del nuovo Presidente bisognerà aspettare l'ultima tessera del mosaico elettorale americano, che sarà posizionata il 5 gennaio, quando in Georgia si svolgeranno i ballottaggi per 2 seggi al Senato. Se i democratici riuscissero a conquistarli avrebbero 50 senatori come i repubblicani, a quel punto diventerebbe determinante il voto di Kamala Harris che, essendo vice presidente (seconda carica della federazione), è presidente del Senato. Garantendo in tal modo ai democratici il controllo di tutto il Congresso
Mina vagante
Riflessione su Maradona di Dante Mantovani Che Diego Armando Maradona sia stato uno dei migliori, se non il miglior calciatore di tutti i tempi è certamente indiscutibile; che meritasse tutto quello spazio e quelle esaltazioni che i media gli hanno dedicato in queste settimane è, al contrario, molto discutibile. È ormai cosa assodata che i personaggi che trovano più spazio ed attenzione sui media diventano facilmente modelli soprattutto per i più giovani. Maradona è stato un genio del calcio, ma non lo è stato per sé stesso. Non si possono dimenticare le due squalifiche dai campi di calcio per 15 mesi subite per doping, una in Italia nel 1991 e l’altra ai mondiali degli Stati Uniti nel 1994; poi l’evasione fiscale sempre in Italia; non parliamo poi della sua vita sentimentale che non è stata certo delle più lineari. Per ultimo, dicono le notizie che al momento del ricovero fosse in crisi di astinenza. Davanti alla morte non è mai bello sottoporre nessuno a giudizio, ci penserà, per chi crede, il Padre Celeste che pure è misericordioso con tutti; ma non è altrettanto giusto ed accettabile che al personaggio siano state dedicate tutte quelle ore di servizi e di commenti, assecondando un certo fanatismo idolatrico del popolo calcistico al quale si perdona sempre quasi tutto, compresi gli assembramenti in piazza per commemorare l’idolo Maradona in periodo di lockdown da zona rossa per pandemia da Covid-19; e stavolta non ha detto nulla nemmeno il governatore De Luca… che invece ha chiuso tutte le scuole.
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I colori della nostra società
Non è amore! di Centina Bazzana Purtroppo durante la clausura forzata per il Covid la situazione è precipitata: nonostante la maggiore difficoltà a comunicare, le richieste di aiuto sono aumentate dell’11%. Inoltre i Centri e le Case rifugio non ottengono sostegni economici costanti, anche se i fondi sono stanziati, e questo crea ulteriori difficoltà. Ad essi si sono rivolte, nel 2019, più di 20.000 donne per tre quarti La “panchina rossa” del giardino Maria Montessori italiane, ma i Centri forniscono assistenza anche alle Non bastano i fiocchi rossi dai balconi o le panchine donne immigrate non in regola. Altro dato inquietante rosse nei parchi per ricordare ogni giorno che proprio ci dice che l’autore della violenza è nel 79% dei casi in quel giorno, sicuramente, qualche donna o bambina italiano e nel 75% si tratta del partner o dell’ex. nel mondo viene uccisa, stuprata, malmenata, fatta Il dovere di tutti noi è di farci carico, prenderci cura oggetto di apprezzamenti non voluti, svalorizzata, dedegli altri, non restare indifferenti se si nota qualcosa privata dei suoi diritti. con la scusa che è meglio non impicciarsi… La giornata contro la violenza sulle donne istituita dall’ONU serve a ricordarcelo, a prendere atto che anche nel 2019 ci sono stati nel mondo 140 femminicidi Numeri e indirizzi utili: al giorno, uno ogni 10 minuti (rapporto ONU). Nel nostro Paese le cose non vanno meglio: al 26 novembre dell’anno 2020 ci sono stati 94 femminicidi, circa uno YOU POLL app della polizia di stato che ogni tre giorni! consente anche la geolocalizzazione Le forme di sopruso, da parte di chi dice di amarti, 1522 numero nazionale gratuito di ma continua ad avere su di te un’idea di possesso e di superiorità, sono molte: aggressioni verbali e psicoloemergenza antiviolenza giche, controllo del cellulare, isolamento dalla famiglia CASA DELLE DONNE centro antiviodi origine e dalle amicizie, svalutazione sistematica lenza di Brescia via S.Faustino,38 tel. della persona anche di fronte ai figli. Ho ascoltato la 030 2400636 testimonianza di una signora che alla domanda sul perché avesse subito così a lungo, ha risposto: ”La BUTTERFLY centro antiviolenza di via violenza è una dipendenza!” In più ci si mette la vergoBertoni,6 Brescia tel. 0302352018. Il gna, la paura che gli altri capiscano e giudichino, n.3924886330 è attivo 24 ore su 24 l’angoscia nei confronti dei figli, di non riuscire a proteggerli, il timore di non essere credute, la mancanza SPORTELLO” DONNA E FAMIGLIA” di indipendenza economica. Tutto porta alla chiusura, presso il Punto Comunità S.Polo Cialla sopportazione. E invece no! Occorre chiedere aiumabue via Cimabue,271 mercoledì dalto al più presto, bisogna parlarne con qualcuno, telefole 15 alle 16 nare. Adesso ci sono sportelli, centri antiviolenza, case ri RETE ANTIVIOLENZA del Comune di fugio, numeri telefonici, app della polizia con persone Brescia che ne è capofila. addestrate e disponibili ad ascoltare e ad aiutare.
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Dal territorio
Il campo di atletica di Sanpolino… ed altro di Valter Muchetti *
Era evidente, quando abbiamo preso in mano la città sette anni fa, il deficit in cui versavano le strutture sportive a Brescia. L’attività sportiva e la pratica dello sport sono gli strumenti privilegiati per poter avvicinare i giovani e proporre loro modelli positivi. Non deve essere per forza il modello agonistico, ma il modello sportivo che sa coniugare l’aspetto prestazionale con quello dell’amicizia, della relazione e può portare a condividere percorsi con altre persone, magari condividendo obiettivi comuni. Abbiamo realizzato un nuovo Polivalente in via Collebeato, molto atteso dalla zona, e come non ricordare la riapertura del nuovo palazzetto dello sport!?! Ecco perché ci siamo impegnati molto su questo versante e con la collaborazione dell’ufficio oratori si è resa possibile la rigenerazione di molti spazi sportivi, sia campi a 11 che campi a 7, piastre sportive e da gioco. Questo è accaduto in molti oratori della nostra città. Anche nella zona di S. Polo, un interessamento particolare è stato dato all’ex campo di calcio Pampuri abbandonato da oltre un decennio. Un bando ha permesso la riapertura di questo spazio sportivo, ora dedicato ad Azeglio Vicini, che non ha solo una vocazione calcistica, ma ha permesso anche l’inserimento di una società legata al rugby praticato da giovanissimi. A fianco del campo, la grande struttura dedicata all’atletica leggera che permetterà l’attività agonistica e sportiva di molte società, ma anche attività di base. La
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sua vicinanza alla metropolitana di Sanpolino lo porta ad essere uno spazio che potrà essere fruito da tanti istituti scolastici di Brescia e provincia. Un investimento importante di circa 3.400.000 euro, impegnativo ma indispensabile per la nostra città e per il mondo dello sport, che nella fase progettuale ha tenuto conto delle richieste della Fidal, che sta certificando in questi giorni l’impianto, proprio per cercare di coniugare le esigenze sportive con una visione di prospettiva. Il turismo sportivo è uno dei turismi più sostenibili insieme a quello museale, religioso ed enogastronomico con una valenza importante anche in termini economici. Noi saremo il primo caso in Italia se si realizzasse un mio sogno: a fianco del grande spazio outdoor che finalmente consegneremo in primavera alla fruizione delle società sportive, potrebbe sorgere un’area indoor di 5000 mila metri tutta al chiuso che si integrerebbe (primo caso in Italia) allo spazio esterno. Il muro perimetrale degli spogliatoi su cui verrebbe appoggiata la struttura indoor, è stato realizzato tenendo già conto di questo eventuale sviluppo . Un sogno che abbiamo nel cassetto. La cosa importante oggi è la consegna alla città di uno spazio sportivo nuovo, in un quartiere giovane vicino alla metropolitana e alle grosse arterie viabilistiche (non dimentichiamo che a breve verrà aperto corso Bazoli con un collegamento diretto a via Serenissima e alla tangenziale). Non dimentichiamo comunque il vecchio impianto sportivo Morosini che a breve verrà consegnato alla città dopo l’impegnativo intervento di bonifica dell’area contaminata. Avremo così due impianti sportivi, uno a vocazione più agonistica, l’altro dedicato allo sport di base. Come amministrazione siamo orgogliosi di riuscire a colmare quel deficit di strutture sportive della città e riaffermare così l’importanza dello sport. * Assessore ai Lavori Pubblici
La mina vagante
La stanza degli abbracci di Giorgio Pellegrino Nei primi mesi della prima ondata della pandemia di coronavirus, uno degli errori effettuati è stato quello di inviare per la convalescenza i contagiati guariti dagli ospedali, alle Residenze per anziani. La scelta ha comportato l’insorgere di focolai negli ospiti, gravati già da precedenti tipologie. Il risultato, aggravato dal fatto che gli ospiti venivano visitati e contagiati dagli inconsapevoli parenti, è che presso le RSA di tutta Italia i deceduti sono potenzialmente aumentati raggiungendo un numero impressionante (oltre 11.000). Il tardivo divieto imposto dalle varie Direzioni Sanitarie alle visite agli ospiti, ha comportato per questi Il tardivo divieto imposto dalle varie Direzioni Sanitarie alle visite agli ospiti, ha comportato per questi un isolamento dal Mondo esterno e per i pazienti più gravi ed inguaribili, l’abbandono di questa terra isolati da tutti, senza una parola di conforto da un familiare. Le video-chiamate con i familiari, tramite cellulari e/o tablets messi a disposizione dalle RSA, non potevano certo venire incontro al desiderio di un abbraccio, di una carezza, del soffio di un un sospiro familiare! E’ per questo motivo che in alcune strutture, prima fra tutte la Casa di Riposo “Domenico Sartor” di Castelfranco Veneto, sono stati allestiti appositi spazi, denominate “ stanza degli abbracci”: sono state implementate con speciali tende di plastica anti contagio per dividere gli ospiti dai visitatori e permettere un contatto senza paure. Questa semplice ed ingegnosa struttura, un uovo di Colombo in mezzo a tante innovazioni tecnologiche, permette ai degenti un maggiore e più intenso benessere emotivo per affrontare e combattere meglio il virus. Questa bella novità che è stata attuata anche in altre strutture simili non ci deve far vedere solo la negatività della situazione che stiamo vivendo ma che si può e si deve estrapolare agli aspetti positivi.
Media e Covid di Laura Di Palma Da sempre i mezzi di comunicazione di massa vanno a caccia di ciò che fa notizia. E anche oggi, come sempre, conflitti, tragedie e news “negative” vengono poste al centro dell’attenzione perché “fanno notizia” e attirano l’attenzione di lettori e spettatori. Da diversi mesi a questa parte, il nemico numero uno, quello contro cui tutto il mondo pare concentrare le sue forze, è ovviamente il Covid-19. Il Virus sta quindi al centro dell’attenzione ma sta occupando la scena ormai da troppo tempo, motivo per cui rischia di perdere capacità di attrazione giorno dopo giorno. Per rinnovarne l’appetibilità, i media, propongono allora tutto ciò che circola attorno al Virus e al “suo mondo”: i continui contrasti fra virologi, immunologi, epidemiologi, le interpretazioni spesso contrastanti dei vari scienziati, i litigi tra le classi politiche…Il tutto ingigantito e amplificato. Pare proprio che, di fronte all’imponenza della Pandemia che ha travolto un impreparato mondo in modo del tutto inaspettato, qualsiasi altra notizia abbia perso ogni valore. Non solo le buone notizie, che già in precedenza non erano predilette, ma anche le notizie negative che non abbiano a che fare con Covid-19, sono passate del tutto in secondo piano. Ebbene, il Coronavirus sta facendo emergere dai media italiani uno dei peggiori stili di giornalismo esistenti. Ad esempio, prima di ogni uscita pubblica del Presidente Conte, attraverso le “notizie” diffuse, si vivono giorni di continue congetture e supposizioni, che solo in parte sono poi confermate dalla dichiarazione ufficiale. Polemiche sterili su ciò che da tal giorno si potrà o non potrà fare, in casa, per strada, in regione, fuori regione, nel commercio, nell’industria, nella vita privata. Possibile che i media non capiscano che, ciò che in questo momento vorremmo maggiormente sentire sarebbero notizie più vere e confortanti o, perché no, il resoconto di una “banale lite di condominio”?!
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Da Acli e dintorni
Vaccinazioni al circolo ACLI di Dante Mantovani A metà agosto scorso, ci è giunta dal Centro Vaccinale dell’ASST Spedali Civili di Brescia la richiesta di ospitare nei nostri locali la campagna di vaccinazione antinfluenzale. Condizioni richieste: ampi spazi al coperto per evitare assembramenti, assenza di barriere architettoniche, cinque o sei volontari per rendere regolare il flusso degli utenti, il tutto senza alcun compenso per la disponibilità. La richiesta era per il mese di ottobre, periodo previsto per le vaccinazioni, senza alcuna prenotazione da parte dei cittadini. Il nostro circolo ACLI ha dato la propria disponibilità avendo tutti i requisiti richiesti e soprattutto per facilitare i concittadini del quartiere, e non solo, per una vaccinazione altamente consigliata in questa fase di pandemia. Nella seconda metà di ottobre sono state quindi concordate date ed orari che fossero compatibili con le altre attività svolte nello Spazio Incontro. Intanto, poiché l’ASST aveva pubblicizzato i luoghi in cui sarebbe avvenuta la somministrazione del vaccino, abbiamo cominciato ad essere bombardati di telefonate di persone che chiedevano di tutto e soprattutto se fosse stata necessaria la prenotazione. Informati dal Centro Vaccinale che la prenotazione non sarebbe stata necessaria, abbiamo trasferito questa informazione a qualche centinaio di persone che telefonavano o passavano dai nostri sportelli del Punto Comunità. Informazioni pubblicizzate anche nella nostra bacheca, mai così frequentata come in questa fase. Verso la metà di novembre veniamo casualmente a sapere che la prenotazione è obbligatoria e quindi altre centinaia di telefonate che chiedono informazioni per come prenotare. Pensate che il documento della Regione da cui si evince la necessità della prenotazione, porta la data del 15 ottobre e nessuno ne era ancora a conoscenza verso il 10 di novembre. Prima della fine di novembre succede che tutte le prenotazioni possibili sul territorio bresciano sono esaurite e quindi altra valanga di telefonate di persone che non sanno cosa fare.
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Non era certamente nostro ruolo dare informazioni alle persone disorientate da questa confusione, ma l’abbiamo fatto volentieri per offrire risposte esaurienti, ricevendo tanti attestati di riconoscimento per il servizio offerto. Ripeto: tutto questo l’abbiamo fatto molto volentieri per un servizio ai cittadini e, se si ripetesse questa necessità, lo rifaremmo con lo stesso spirito di disponibilità; deve essere chiaro quindi che le disfunzioni non possono essere addebitate al circolo ACLI il cui compito era di mettere a disposizione i locali e fornire alcuni volontari. Detto questo, ci chiediamo se sia giusto che a tutto ciò non corrisponda un minimo DI riconoscimento da parte delle istituzioni, cioè da parte dell’ASST e quindi della Regione. Non chiediamo una ricompensa per il lavoro svolto dai volontari del circolo ACLI che fanno sempre e tutto in spirito di servizio, ma almeno un rimborso delle spese vive sostenute e cioè riscaldamento, illuminazione e sanificazione dei 306 metri quadri del salone, e questo non vale solo per noi, ma anche per tutti gli altri centri che si sono resi disponibili (parrocchie, oratori, associazioni…). Il Terzo Settore, spesso viene trattato in questo modo, come se fosse un perenne donatore di sangue; ma quando il sangue viene a mancare, succhiare di più può portare al dissanguamento…
Dal Punto Comunità
Punto Comunità: noi ci siamo! di Centina Bazzana Fin dal 3 novembre i Punti Comunità sono stati messi in all’erta dal coordinamento del Comune in vista di una nuova chiusura dovuta al ripresentarsi della pandemia da Coronavirus. Si è cercato di capire se sul territorio si poteva riattivare un gruppo di volontari per la spesa assistita ad anziani soli o comunque a persone fragili. Fortunatamente una decina di volontari già attivi nel precedente lockdown hanno risposto positivamente, anche se con limiti temporali, visto che le attività lavorative potevano continuare. Ad essi si sono aggiunti via via, grazie alla mediazione del Consiglio di quartiere, altri volontari, per lo più giovani, e questo ci ha fatto molto piacere. Purtroppo, o meglio, per fortuna, le chiamate ai numeri del Comune sono state nulle per i nostri quartieri (Cimabue e San Polo Parco) e quindi abbiamo continuato ad assistere solo alcuni anziani ormai inseriti stabilmente nelle nostre cure. Anche le Caritas hanno proseguito le loro attività nel modo abituale, pur registrando maggiori richieste di aiuto; abbiamo dato per questo il nostro apporto per lo scarico dei prodotti alimentari con alcuni volontari, sempre pronti ad intervenire qualora ci venga richiesto. Attualmente, e siamo a dicembre, distribuiremo 1626 mascherine agli ultrasettantenni del quartiere Cimabue. Le stesse sono state certificate dalla Protezione Civile e sono state confezionate con tessuti appositi dalle donne della sartoria multietnica “RICUCIAMO LA SOLIDARIETA’”, con sede a Casa Associazioni, per gli abitanti fragili dei 7 quartieri di Brescia Est. Lo scopo è quello di contribuire alla salute dei cittadini e dell’ambiente, perché queste mascherine si possono lavare fino a 100 volte evitando così di utilizzare quelle usa e getta e nello stesso tempo di avere un prodotto di protezione sicuro. Gli inquilini della torre Cimabue e delle casette di via Zammarchi avranno una distribuzione a parte per tutti; anche la Caritas di S. Angela
Merici avrà 40 buste con doppia mascherina per i suoi protetti. A partire dal 9 novembre fino al 29 gli sportelli del Punto Comunità sono stati chiusi per obbedire alle norme stabilite: sono comunque continuati i contatti personali con alcuni operatori, in particolare del Patronato e dello sportello “Donna e Famiglia” per alcune situazioni urgenti. Dal 30 novembre abbiamo deciso di riaprire, sempre su appuntamento, lo sportello Informalavoro, a ranghi ridotti, per rispondere alle richieste pervenute. Comunque è rimasto attivo il numero di telefono del Punto Comunità a cui abbiamo sempre risposto. In questo periodo lo Spazio Incontro e il Circolo Acli sono stati messi a disposizione dell’ASST degli Ospedali Civili e di alcuni medici di base per consentire la vaccinazione antiinfluenzale, come viene spiegato in un altro articolo. Tutto questo per essere sempre disponibili e a fianco dei nostri concittadini anche in questo periodo di difficoltà e per non lasciarli soli. In attesa di una riapertura completa, segnaliamo i numeri telefonici a cui rivolgersi per le urgenze: Sportello Patronato telefonando il lunedì dalle 10,30 alle 12,00 al numero 3474739458 Sportello Informalavoro telefonando il lunedì dalle 15,00 alle16,00 allo 030 2311303 Per gli altri sportelli telefonare il lunedì dalle 10,00 alle 12,00 al 347660243. Non appena la pandemia ci darà un po’ di tregua, riprenderemo anche il progetto “Re-stare bene a S. Polo” che prevede, come prima azione, la somministrazione di un questionario a tutti gli ultrasettantenni del nostro quartiere finalizzato alla rilevazione dei bisogni più importanti per garantire il più a lungo possibile la fruizione della propria abitazione agli anziani di S. Polo Cimabue.
Diventa anche tu un donatore! BUONE FESTE 27
Dal territorio
L’attività dello “Sportello dei Reclami e delle Proposte” a cura di Gianni Rossini
Riconosciuto dal Comune di Brescia
Problemi segnalati allo “sportello”
Segnalazione agli uffici competenti
Il 22 giugno scorso siamo stati informati della presenza, da parecchio tempo e vicino ad una schiera prospiciente l’area verde di via Donatello, di una pozzanghera diventata pericolosa per i pedoni. Oltre che maleodorante a causa dei gelsi e dei piccioni da questi attirati.
Abbiamo trasmesso la segnalazione al Settore Verde e Parchi del comune ed al Consiglio di Quartiere.
Lo scorso settembre da un residente in via Verrocchio ci è stato segnalato che, dopo ogni piovasco, dal marciapiede della stessa via cospicue infiltrazioni d’acqua finivano nell’attiguo box interrato.
Agli inizi di ottobre un residente in via Donatello ci informava che durante un forte temporale erano intervenuti i Vigili del Fuoco per la messa in sicurezza di alcuni alberi dell’area verde pubblica prospiciente la sua schiera. Il tutto avrebbe poi dovuto essere completato dal competente settore comunale. Lo scorso 24 ottobre, a nome anche di molti altri vicini della stessa schiera, un residente in via Bramante ci ha segnalato la situazione di grave dissesto dell’intero marciapiede situato tra le abitazioni e la zona verde. Informiamo, su richiesta degli stessi promotori, che una lettera al Consiglio di Quartiere è stata sottoscritta dai residenti di alcune schiere di via Verrocchio che, ormai da molto tempo, si ritrovano con gli scantinati allagati dopo piovaschi o temporali di una certa intensità.
Risposte ricevute e problemi risolti
In data 29 giugno lo stesso Settore Comunale ha comunicato la programmazione di un contenimento della vegetazione e di un intervento sulla pavimentazione, ripristinando le opportune cadenze di scolo, atte ad eliminare il problema del ristagno d’acqua. Riferiremo circa l’iter della questione. Dopo la segnalazione al Settore Riferiremo Strade e la verifica effettuata, è stata constatata la necessità di intervenire sul marciapiede per eliminare il dislivello creatosi a seguito del posizionamento, anni fa, di alcuni archi anti-sosta. Abbiamo girato la richiesta al Servi- In data 21 ottobre è stato comunicato il “prozio Segnalazioni Verde e Parchi ed grammato contenimento delle fronde basal Consiglio di Quartiere. se sul marciapiede o che insistono sulle proprietà altrui”.
Abbiamo chiesto una verifica della situazione al competente Settore Comunale ed informato il Consiglio di Quartiere.
Dopo la petizione, dello scorso mese di ottobre, è stato effettuato un sopraluogo congiunto dei tecnici del Settore Strade e del Ciclo Idrico di A2A.
Del 6 novembre la risposta del Servizio Manutenzione Verde e Parchi che, a seguito di sopralluogo ha “rilevato la necessità di intervento. Ed il rifacimento è programmato per l’anno 2021, previo apposito finanziamento in conto capitale”. A seguito della verifica, ai primi di novembre e con lettera al Consiglio di Quartiere, è stato comunicato che “le caditoie risultano pulite e scaricano normalmente; gli allagamenti potrebbero essere associati ad un probabile equilibrio idraulico con la fognatura mista. La segnalazione è stata inoltrata per competenza ad A2A Ciclo Idrico”.
Per scoraggiare, quanto possibile, il diffuso e quantitativamente notevole abbandono di sacchetti con immondizia a terra presso i cassonetti, parecchi residenti ci hanno sollecitato nuovamente a ricordare che il calcolo della Tariffa Rifiuti per le utenze domestiche non dipende affatto dal numero delle richieste di apertura delle calotte effettuato mediante la tessera A2A! E che i cosiddetti Green Box sono riservati unicamente a sfalci e potature provenienti dalle “utenze domestiche e non ai giardinieri” come recita la dicitura ben visibile su ognuno di essi.
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Punto Comunità San Polo Cimabue Via Cimabue 271 – 25134 Brescia Telefono 030 2311303 – Cellulare 3476602343 puntocomunitasanpolocimabue@gmail.com www.aclisanpolo.it
Tutti gli sportelli e gli orari Sportello
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Cosa offre
Apertura
Il Patronato ACLI offre un servizio di assistenza, in buona parte gratuiMartedì to, a tutti i cittadini, lavoratori dipendenti ed autonomi, pensionati in materia di: pensioni di ogni tipo, assegni al nucleo familiare, invalidità, 17.00 – 18.00 * assistenza sociale… Il servizio fiscale per l’assistenza nella compilazione dei Modelli 730 e Mercoledì Unico (ex 740) e per le dichiarazioni e versamenti Imu, viene gestito in 16.00 – 18.00 collaborazione con la società provinciale “ACLI Servizi Brescia s.r.l.” e (aperto solo da marzo a giugno) con il CAAF ACLI. - Per qualsiasi problema di carattere fiscale – ISEE – Modello RED Giovedì Assegno di maternità – Bonus elettrico, gas, idrico – Modulo postale 10.00 – 12.00 ** per Carta Acquisti – IMU e TASI nei periodi di scadenza - Compilazione e aggiornamento del Curriculum Vitae Lunedì - Lettera di presentazione 17.00 – 19.00 ** - Aiuto nella ricerca di offerte di lavoro ed invio CV Martedì - Segnalazione di corsi di formazione professionale - Azione di accompagnamento, supporto e informazione a chi è in 10.00 – 12.00 ** cerca di lavoro Venerdì - Orientamento riguardo ai problemi del lavoro 17.00 – 19.00 ** - Segnalazioni a Dignità e Lavoro - Raccoglie segnalazioni di problemi riguardanti il territorio Venerdì - Trasmette le segnalazioni agli uffici ed enti competenti - Segue i problemi segnalati fino alla loro conclusione 18.00 – 19.00 *** - Informa sull’iter delle pratiche attraverso Sanpolopolis - Offre servizi di consulenza gratuita in materia bancaria, assicurativa,, familiare, condominiale, turistica, immobiliare. - Tutela i consumatori che, in quanto tali, ritengono siano stati violati i diritti previsti dalla normativa vigente in materia - Ascolto, informazione, orientamento ed eventuale accompagnamento delle donne per qualsiasi problema di disagio e di bisogno - Problemi riguardanti i minori - Informa e orienta le persone che desiderano mettere a disposizione alcune ore per fare volontariato, sulle opportunità sul territorio e a livello cittadino - Istituito dalla Caritas Zonale, il micro credito è finalizzato a sostenere l'avvio di un'attività imprenditoriale o per far fronte a spese d'emergenza da parte di persone in difficoltà economica, generalmente escluse dalla finanza ufficiale
Venerdì 18.00 – 19.00 *** Mercoledì 15.00 – 16.00 *** Mercoledì 15.00 – 16.00 *** Lunedì 17.00 – 18.00 ***
Tutti gli sportelli informano, indirizzano e orientano correttamente verso gli uffici e gli enti competenti a dare risposta ai vari bisogni e problemi di persone e famiglie * Riceve solo su appuntamento telefonando al 3474739458 il lunedì dalle 10,30 alle ore 12,00 ** Ricevono solo su appuntamento telefonando allo 030 2311303 il lunedì dalle ore 15 alle ore 16,00 *** Ricevono solo su appuntamento telefonando al 3476602343 il lunedì dalle ore 10,00 alle ore 12,00 29
Dal Punto Comunità S. Polo Cimabue
Sportello
Caritas S. Angela M. presso Oratorio
Ricuciamo la solidarietà Presso Casa Associazioni
Centro Psico Sociale Via Romiglia 1
Servizio Sociale Territoriale Zona Est Comune Brescia Corso Bazoli 7, Sanpolino
Cosa offre Ascolto Distribuzione viveri Alfabetizzazione cittadini stranieri
Apertura Martedì ore 9.30-11.30 Venerdì ore 14.30-16.00 Attualmente sospesa
Progetto di sartoria multietnica finalizzato a raggiungere i seguenti obiettivi: di promuovere la conoscenza della lingua italiana e degli strumenti necessari per rapportarsi con le Istituzioni del territorio; di promuovere percorsi di autonomia nell’ambito lavorativo; di sollecitare la società civile per la costruzione di un tessuto sociale capace di inclusione e cooperazione.
Giovedì ore 9.30 – 11.30
Il Centro Psicosociale è il punto di riferimento territoriale per le persone che presentano disturbi psichiatrici ed offre una serie di trattamenti di tipo farmacologico, sociale, psicologico, educativo, infermieristico integrati in percorsi di cura in base alle caratteristiche ed i bisogni degli utenti e delle loro famiglie.
Da lunedì a venerdì dalle 8.00 alle 17.00 Tel. 030 2405611
Il Servizio Sociale Territoriale si occupa del supporto e del sostegno ai cittadini in tutte le fasi della vita: Famiglie con minori Adulti in difficoltà Persone con disabilità Persone anziane
Lunedì 9-12,30 e 14-16 Martedì 14-16 Mercoledì 9-12,30 e 14-16 Giovedì ore 9-12.30 Venerdì ore 9-12,30 e 14-15,30 Si riceve solo su appuntamento Tel. 0302977093-94
In arrivo i nuovi “BUONI SPESA” Dei 400 milioni di euro che il Governo ha deciso di assegnare ai Comuni italiani per garantire nuovi buoni spesa e aiuti alimentari alle famiglie e ai cittadini in grave difficoltà anche a causa dell’emergenza sanitaria, oltre 7,3 milioni sono giunti nel Bresciano dei quali 1.048.344 euro al Comune di Brescia.
Dal Comune di Brescia abbiamo avuto queste informazioni: i beneficiari dei Buoni Spesa saranno gli stessi della prima tornata, non si deve quindi rifare la domanda perché arriveranno automaticamente si riceverà un SMS e il valore del buono sarà accreditato su Carta Regionale dei Servizi dell’avente diritto, se non c’è stato alcun cambiamento rispetto alla primavera scorsa, altrimenti occorre rivolgersi ai Servizi Sociali verrà pubblicato sul sito e sulla pagina Facebook del Comune l’elenco dei punti vendita accreditati si prevede che la somma accreditata sarà possibilità intorno al 15 dicembre per fare la spesa non sembra sia possibile fare nuove richieste; in caso di necessità si deve prendere appuntamento con il Servizio Sociale di competenza: per il nostro quartiere il Servizio Sociale Territoriale Brescia Est di corso Bazoli, 7 a Sanpolino. 30
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Progetti per il domani, azioni concrete nel presente. Sostenibilità ambientale, economica e sociale per la città e per il territorio, per realizzare oggi gli obiettivi dell’agenda ONU 2030.
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