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AMBIENTE

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MARE DA PODIO

A pp. 4-5: Melendugno, Torre Sant'Andrea (ph Franco Cappellari) Vernole, particolare della fine spiaggia e del mare cristallino. Una meta estiva di tutta eccellenza (ph Paolo Laku).

C’è la costa traforata di grotte e pertugi di Polignano a Mare, ci sono gli alti e suggestivi promontori del Gargano, ci sono le querce secolari di Ostuni, all’ombra delle quali è possibile godere di qualche ora di meritato relax, ma ci sono anche le sorgenti termali di acque sulfuree di Santa Cesarea Terme. Nella guida “Il mare più bello”, edizione 2022, realizzata da Legambiente e Touring Club Italiano, ci sono tutti i luoghi costieri e le spiagge più belle della Puglia. Da oltre 20 anni la guida offre una panoramica su quelli che sono i comprensori balneari più belli e sostenibili dell’intera penisola, capaci di offrire una vacanza a Cinque Vele. Luoghi incontaminati dove si incrocia un turismo sostenibile ed una gestione del territorio attenta alle esigenze ambientali e dove è possibile, per il visitatore, trovare servizi di qualità. Quest’anno, la Puglia occupa il secondo posto sul podio, dopo la Sardegna, chiaro segnale di una regione che guarda sempre più al futuro, attenta però ad un turismo sostenibile. In particolare, nell’estate 2022 nel territorio pugliese 12 sono i comprensori turistici premiati con le vele di Legambiente. Un riconoscimento che segue quello assegnato dalla Fondazione per l’Educazione Ambientale, la Fee, a maggio scorso, quando la Puglia venne premiata con 18 “Bandiere blu”, uno dei più importanti riconoscimenti a livello internazionale, per il mare più pulito, sempre al secondo posto, questa volta dopo la Liguria. In quell’occasione, oltre alle 15 spiagge confermate già nella precedente

edizione, vennero fregiate tre new entry con le bandiere blu: Rodi Garganico, nel Foggiano, Ugento e Castro, in provincia di Lecce. In riferimento alla guida “Il mare più bello”, poi, Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia, ha dichiarato: “L’importante risultato ottenuto significa che la nostra regione sta facendo passi in avanti in termini di qualità turistica, perché la guida non tiene solo conto dell’alto livello delle acque del mare, ma anche dei servizi offerti al turista”. E sono infatti numerosi e molteplici i parametri presi in considerazione: la qualità ambientale e la qualità dei servizi ricettivi, tra questi l’accessibilità alle spiagge anche per le persone diversamente abili, la percentuale di raccolta differenziata, la presenza e la corretta gestione delle riserve naturali presenti nei comprensori, ma anche la presenza di infrastrutture per una mobilità sostenibile, tutti servizi che alcune zone della Puglia hanno saputo incentivare e migliorare per lo sviluppo dell’intero territorio. La guida “Il mare più bello”, prima denominata “Guida Blu”, negli anni si è arricchita di novità, come l’introduzione dei comprensori turistici, intere aree che varcano i confini amministrativi per abbracciare territori più ampi ed offrire al turista un’esperienza unica ed irripetibile. Le 5 vele, in questa edizione della guida sventolano quindi nei comprensori Alto Salento Adriatico formato dai Comuni di Otranto, Melendugno e Vernole; Alto Salento Jonico con i Comuni di Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo e Racale e Isole Tremiti. Resta a 4 vele il comprensorio della Costa del Parco Agrario degli Ulivi Secolari che comprende Polignano a Mare, Fasano, Monopoli, Ostuni e Carovigno. Scende, invece, da 4 e 3 Vele, il comprensorio Litorale Tarantino Orientale composto da Manduria, Maruggio e Pulsano. Una decisione che nasce dalle azioni portate avanti dagli amministratori di questo territorio che sono passati da un turismo di qualità ed eco-sostenibile ad un turismo di massa. Sempre meno spiagge libere

Gallipoli, la fortezza pugliese caratterizzata da colorati pescherecci che navigano attorno alle vecchie mura (ph Paolo Laku).

quindi con una forte volontà di voler sfruttare a fini economici territori costieri unici. Per Ruggero Ronzulli, “avere 5 vele non significa però fermarsi, al contrario, bisogna continuare a migliorarsi per mantenere alto il proprio standard per i residenti e per i turisti che scelgono di trascorrere le proprie vacanze in Puglia”. Fondamentale però il contributo dell’ente Regione che ha il compito di sostenere anche economicamente i Comuni che decidono di investire per migliorare la propria offerta turistica, con la realizzazione di infrastrutture verdi e sostenibili e la valorizzazione dei parchi regionali “ben 20 – ha ricordato ancora il presidente Ronzulli – il 90% dei quali però è abbandonato a se stesso. Infine, la Regione Puglia è chiamata a controllare ed eventualmente calmierare i prezzi delle strutture ricettive del territorio, al fine di rendere le spiagge accessibili per davvero a tutti”. Al fianco di Legambiente, nella costruzione della guida, Touring Club Italiano che offre un altro punto di vista, consigliando il turista sui luoghi da non perdere, quelli da visitare ad ogni costo, che non sempre si trovano sulla zona costiera, ma che spesso portano il visitatore nell’entroterra, con le cosiddette bandiere arancioni. “Si tratta di mete – ha spiegato Cristiana Baietta, responsabile editoriale di Touring Club Italiano – che allontanano il turista dal caos e dalla frenesia delle zone costiere tipici dei mesi estivi, per trasportarlo nella magia di luoghi ameni e incontaminati, come i paesaggi fiabeschi della Valle d’Itria, tra Locorotondo e Cisternino, i cui centri storici hanno saputo mantenere l’antico fascino d’impronta orientale”. Ma come si struttura la guida? Sulla carta sono 45 i comprensori balneari descritti su tutto il territorio

Natura incontaminata che si affaccia sul mare: ecco le Tremiti. L'arcipelago a 22 km dalla costa del Gargano che attira ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo (ph Vanda Biffani).

A Punta Palascia, domina il faro. Siamo nella parte più orientale di Italia: un luogo affascinante oltre che un monumento di archeologia industriale (ph Pietro Crivelli). Nel sommario, p. 3: Nardò, Porto Selvaggio (ph Leonardo D'Angelo)

italiano, per ognuno dei quali viene riportata una breve descrizione, qualche cenno storico, le bandiere arancioni, un box su cosa vedere ed ancora, un box con i consigli di Legambiente. Non mancano poi le descrizioni delle località facenti parte del comprensorio turistico ed un box nel quale vengono riportate le attività che si possono svolgere, tra eventi, sagre, shopping e attività sportive ed acquatiche. Infine, vengono riportati tutti gli indirizzi utili su dove dormire e dove poter assaggiare e degustare prelibatezze tipiche della zona. Obiettivo della guida, valorizzare in particolare quelle aree meno note e perciò più incontaminate: con i suoi circa 7.500 km di coste l’Italia, infatti, offre ancora spiagge deserte, paesi e borghi lontani dalle folle ferragostane, feste e tradizioni ancora vive, cucina ed esperienze di ospitalità genuine e a prezzi modici, con una particolare attenzione a tutte quelle attività ecologiche e sostenibili che si possono fare, come escursioni in bicicletta, percorsi in canoa, immersioni, trekking tra boschi e sentieri. “L’appuntamento annuale con La Guida Blu e le Vele è un riconoscimento per le amministrazioni che hanno saputo valorizzare il nostro mare più bello, accanto a paesaggi incantevoli pregni di storia e cultura che rispondono a un turismo esperienziale fatto di scoperte del territorio” ha concluso il presidente di Legambiente Puglia Ronzulli. Un lavoro encomiabile, al termine del quale ne viene fuori una fotografia di quelle che sono le eccellenze dei mari e dei laghi italiani più belli, un’occasione anche per riflettere sul percorso intrapreso e su quello che ancora, ogni amministrazione è chiamata a fare per tutelare, valorizzare e sviluppare la straordinaria ricchezza e la travolgente bellezza del proprio territorio.

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