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IL CONTAGOCCE

IL CONTAGOCCE

DE FINIBUS TERRAE

DE FINIBUS TERRAE

È la parte terminale dell'Acquedotto Pugliese. Carica di fascino e bellezza dal 1939. Dal 2015 la cascata è anche illuminata a suon di musica. Uno spettacolo suggestivo che lascia senza fiato nelle sere d'estate. Da vedere assolutamente.

"È qui che finisce il viaggio, dove per un attimo ti senti a casa tua e quell’attimo dura un’eternità”. Recita così una poesia del poeta salentino Cosimo Russo, prematuramente scomparso nel 2017, che accoglie i tanti turisti di Santa Maria di Leuca, da sempre attratti dalle sue straordinarie bellezze. Punta del tacco d’Italia, definita anche come “finibus terrae”, Santa Maria di Leuca ha tra le sue unicità, la cascata monumentale, tratto finale del grande Acquedotto Pugliese, oggi diventato un vero e proprio attrattore turistico. Costruita negli anni ’30 e terminata nel 1939, la cascata è una struttura artificiale inaugurata negli anni del Fascismo dal Duce in persona, che volle realizzare nell’ultimo tratto una colonna romana, per celebrare la fine dei lavori. La cascata negli anni addietro era collegata alla condotta di Acquedotto Pugliese, rappresentando lo scarico naturale e diretto a mare del ramo ionico. Oggi invece la condotta è disconnessa dalla rete di AQP, per evitare inutili sprechi di una risorsa preziosa come l’acqua. Non è quindi alimentata da acqua potabile, ma da una cisterna interrata, collegata a sua volta ad un pozzo, da cui attinge acqua salmastra. Fascino e bellezza caratterizzano questa opera di alta ingegneria che si trova sul promontorio di Punta Meliso e che è perfettamente integrata con tutto il paesaggio circostante. Uno spettacolo di acqua, luci e colori che affascina ogni volta i residenti e i turisti, grandi e piccini, ammaliati da tanta bellezza. “L’effetto scenografico è importante – racconta David Solari, responsabile ambito 13 provin-

cia di Lecce di AQP – perché il salto idraulico che dalla cisterna arriva fino alla bocca della cascata è di ben 23 metri. Occorrono all’incirca 36/48 ore per riempire completamente la cisterna; in una ventina di minuti si esaurisce l’effetto, con l’acqua che dopo aver riempito l’alveo, sfocia nel mare attraverso le tre grotte delle Cazzafri”. La cascata monumentale, oggi gestita dal Comune di Castrignano del Capo, è stata interessata nel corso degli anni da numerosi interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. In particolare, nell’ultimo periodo, i tecnici di Acquedotto Pugliese hanno portato avanti un importante intervento di risanamento dell’ultimo tratto della condotta, interessata da diverse perdite. “Abbiamo sostituito circa 60 metri di tubatura in cemento armato – spiega David Solari – con tubatura in ghisa e, attraverso l’utilizzo di innovativi strumenti tecnologici e droni, siamo riusciti anche a eliminare un’altra perdita più a monte”. Oggi la cascata monumentale viene accesa in particolari periodi dell’anno, come durante le festività natalizie e pasquali, mentre a partire dal mese di giugno, viene accesa per tutta l’estate, ogni venerdì alle ore 21, con un gioco scenografico di luci d'artista e colori che lascia tutti i presenti a bocca aperta. Ci sono due luoghi da cui poter godere dello spettacolo di colori e luci della cascata monumentale di Leuca: dal belvedere vicino alla Basilica, su Punta Meliso oppure dal porto ai piedi della Colonna Romana. Due differenti punti di vista, che offrono però un'ottima visibilità, regalando emozioni diverse. In entrambi i

Ammirare Santa Maria di Leuca da un'altra prospettiva è possibile: basta recarsi al porto, cuore pulsante della marina. A destra: un particolare della vasca a valle dove convogliano le acque. Al centro la colonna romana voluta da Mussolini per la fine dei lavori di Acquedotto.

luoghi poi è possibile percepire la freschezza dell'acqua che scorre rapida e veloce nell'alveo artificiale fino a sfociare in mare. Dall'alto si può godere della vista dell'intero paesaggio di Santa Maria di Leuca, dal basso invece si può ammirare l'imponenza e la bellezza del monumento. “Per i residenti, la cascata monumentale è quanto di più bello si possa desiderare, perché è il monumento che più ci rappresenta – queste le parole del consigliere comunale di Castrignano del Capo e delegato all'Ambiente, Roberto Calabrese – insieme ad altri monumenti come il santuario della Madonna de Finibus terrae, la Torre di Salignano, la Torre dell'Omomorto e il Castello di Giuliano. Tutti pezzi di storia che definiscono l'identità del nostro territorio”. Una storia, quella della cascata monumentale di Santa Maria di Leuca, da cui è dipeso lo sviluppo socio-economico di tutto il territorio del Basso Salento, da sempre caratterizzato da una particolare e persistente aridità. Qui, negli anni '40, avere finalmente fontane, da cui poter attingere acqua fresca, ha rappresentato un grande salto di qualità. Fondamentale è la costante collaborazione tra i diversi enti, come l’Amministrazione Comunale di Castrignano del Capo, Acquedotto Pugliese e AIP, Autorità Idrica Pugliese che insieme, fianco a fianco, sono riusciti a conservare e a valorizzare la bellezza di questo luogo, che trasmette emozioni uniche a chiunque si ritrovi ad ammirare e a godere di questo spettacolo. “Un monumento così magico – ha commentato Roberto Calabrese – non poteva che essere qui a Santa Maria di Leuca, alla punta dell’Italia, a testimoniare la bellezza di un luogo di

partenza ma anche di accoglienza, che unisce popoli e comunità diverse, legate da un profondo sentimento di fratellanza”. Un monumento tra i più belli nel Mezzogiorno d'Italia che però richiede anche un po' di fatica per essere fruito, con i suoi 296 gradini che costeggiano la cascata e che collegano il piazzale panoramico della Basilica con la parte bassa di Leuca, rappresentando un tratto della via Crucis, un sentiero lungo il quale si possono ammirare ben quindici gruppi scultorei in bronzo con circa quarantesei figure che raccontano gli ultimi momenti della vita e della passione di Cristo. Ma non solo. Infatti, proprio dalla cascata monumentale passano tutti i cammini lenti della via Francigena e ai piedi del monumento, poi, si svolge la cosiddetta Carta di Leuca, un laboratorio permanente, interculturale e interreligioso, al quale partecipano giovani che vivono sulle sponde del Mediterraneo e che si impegnano nella costruzione di un futuro migliore. Un meeting dedicato alla pace quindi che proprio qui, in questo luogo, trova il suo centro. Infine, dalla cascata parte e giunge il percorso della ciclovia di Acquedotto Pugliese, un itinerario cicloturistico di 500 km che segue il tracciato di due condotte storiche dell’acquedotto: il Canale Principale, da Caposele a Villa Castelli. Un percorso escursionistico che attraversa tre regioni del Mezzogiorno, la Campania, la Basilicata e la Puglia e che ripercorre la storia dell'acqua che giunse alla punta del tacco d'Italia. Ai piedi della bellissima cascata monumentale, poi, si trova una scultura, realizzata dall'artista salentino Mario Calcagnile e denominata “Trittico della trascendenza”, che racconta la

leggenda di Leucasia, una meravigliosa sirena, dalla chioma bionda e dalla pelle candida, che viveva nelle acque a sud di Castro. Chiunque avesse ascoltato il suo canto melodioso ne sarebbe rimasto incantato per sempre. La leggenda racconta che un giorno, Melisso, un giovane e avvenente pastore portò le sue pecore vicino la costa per poterle lavare e fu allora che Leucasia lo notò e cominciò a cantare, ma il pastore, innamorato perdutamente dell'aristocratica Aristula, resistette facilmente al canto della sirena. Leucasia allora, infuriata per il rifiuto, si vendicò e il giorno in cui Aristula e Melisso si recarono insieme sugli scogli, la sirena scatenò su di loro una terribile tempesta che travolse i due innamorati, che morirono così annegati a causa dell’ira di Leucasia, che fece sì che i corpi dei due giovani fossero distanti l’uno dall’altro, alle due estremità del golfo. La dea Minerva, però, assistette alla terribile azione di Leucasia e decise di rendere immortali i due innamorati, trasformandoli in pietra, in quelli che oggi sono Punta Ristola e Punta Meliso, che sembrano quasi tendersi l’uno verso l’altra. La bianca sirena Leucasia, si tramutò invece in pietra per il rimorso di quanto aveva fatto e diventò la più bianca delle rocce, leukos appunto, cioè l’attuale Santa Maria di Leuca. Oggi su Punta Meliso c'è il Faro che guarda verso il mare, mentre Punta Ristola è il luogo dove si aprono le più belle grotte salentine, come la Grotta delle Tre Porte, la Grotta del Bambino e la Grotta del Diavolo. Un luogo, Santa Maria di Leuca, baciato dal mare e inondato di luce, dove natura, storia e leggenda si intrecciano per dare vita ad uno spettacolo unico e suggestivo e dove guardando verso l'orizzonte si possono vedere i due mari, il Mar Adriatico e il Mar Ionio, unirsi e fondersi.

L’ACQUEDOTTO | 2022 | N.CI PRENDIAMO CURA 4 19 DELLA NOSTRA ACQUA

Ogni giorno ci prendiamo cura del nostro acquedotto, bene prezioso per la comunità. Nel tuo abitato stiamo realizzando, con la collaborazione dell’Amministrazione Comunale, un grande progetto per migliorare il servizio, ridurre le perdite e ottimizzare le pressioni idriche.

Stiamo lavorando per l’acqua, stiamo lavorando per te.

PER INFO:

www.aqp.it

ALLE SORGENTI DELLA STORIA

Nel comune di Cassano Irpino, in provincia di Avellino, si possono ammirare quattro sorgenti che si sfi dano in una gara di bellezza senza esclusione di colpi. In particolare quella Pollentina, una delle pochissime sorgenti “a pressione” in cui l’acqua viene fuori magicamente dal sottosuolo pura e ricca di ossigeno. Alle sorgenti di Cassano Irpino è dedicato un francobollo italiano.

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