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UFO (Performance in barca UFO-Mino Vismara – violino
from UFO (IT ED.)
One Wilshire, un edificio situato nel Downtown di Los Angeles, racconta la storia degli spazi dedicati agli uffici in un genere di architettura che ha l’apparenza di un edificio per uffici. Attorno all’inizio del XXI secolo, One Wilshire ha smesso di essere un luogo di lavoro per impiegati, per diventare centro di elaborazione dati. Nella transizione che dall’utilizzo di documenti tangibili, accumulati in cataste di carta, conduce a una società dai dati sempre più digitali, la conservazione di “documenti” diventa gradualmente un’azione che non richiede più la partecipazione degli esseri umani1 .
Il COVID-19, una pandemia globale che ha cambiato radicalmente ogni modalità lavorativa, ha svuotato i centri delle grandi metropoli di tutto il mondo, trasformandoli in semplici involucri di edifici per uffici vuoti, privati di esseri umani. I documenti digitali diventano gli unici documenti che abbiano una qualche importanza in una realtà nuova e misofobica in cui si cerca di rendere le procedure amministrative sempre meno fisiche. Ora le riunioni di lavoro si tengono su Zoom, incorniciate da schermi che “zoomano” sugli spazi privati in cui si svolgono attività residen-
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1 Kazys Varnelis, The Centripetal City, primavera 2005, n. 17, https://www.cabinetmagazine.org/issues/17/varnelis.php. ziali. One Wilshire non è un edificio per uffici, eppure la materia digitale che definisce le funzioni burocratiche umane ora attraversa – ed è conservata in – un edificio che sembra ospitare degli uffici.
Nel mondo in cui viviamo, in questa nuova realtà più assurda della finzione, crollano esperienze stratificate fattuali e insieme fittizie. Questo breve racconto, “Lo Zoom di uno Zoom di uno Zoom”, “zooma” sugli spazi che un tempo consideravamo reali, e che continuano a esserlo solo in modo immateriale, onnipresente tra scale multiple.
1 Kazys Varnelis, The Centripetal City, primavera 2005, n. 17, https:// www.cabinetmagazine.org/issues/17/varnelis.php.
UFO, Indagine sul controllo esercitato dallo Stato sul territorio, 1971-1973, Archivio Patrizia Cammeo/Riccardo Foresi, Firenze
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Scala, Dislocamento, Replica
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Ancora oggi, nel contesto degli innumerevoli segni che caratterizzano la società contemporanea, le icone si rivelano strumenti decisivi per la comunicazione tra gli individui e per l’identificazione di questi intorno a vere e proprie comunità. Nel corso degli ultimi decenni, dalle avanguardie artistiche all’architettura, l’alterazione dimensionale di questi segni, a partire dal colossal, è stata largamente impiegata per valutare la loro attualità e la loro natura di dispositivo eloquente1. Enormi statue femminili e pulsanti grandi come laghi, esempi di queste alterazioni dimensionali, si estendono ormai sul globo terrestre, sino a diventare l’emblematica testimonianza di uno stato delle cose2 .
Visto il ruolo che questi procedimenti semantici producono nel sistema della comunicazione e del linguaggio, la modifica dei parametri dimensionali può essere considerata un agente di profanazione della struttura gerarchica della società. Originariamente sperimentata dall’industria della pubblicità della società di massa, l’alterazione dimensionale delle icone si è affermata come una sofisticata tattica di marketing politico, sino a divenire un’arma di quella che potremmo definire una vera e propria guerra psicologica. È evidente che la manipolazione dei rapporti dimensionali di un oggetto amplifichi l’impatto dei messaggi che questo produce sull’inconscio emotivo del fruitore, sino ad arrivare a stimolare reazioni primordiali di attrazione o repulsione difficilmente controllabili. Le premesse delle sperimentazioni sulla manipolazione delle icone risiedono negli studi di Edward Bernays, considerato il pioniere dell’approccio psicologico al marketing3. Nipote di Sigmund Freud, Bernays è stato forse il primo a utilizzare la traslazione di significato delle icone come veicolo espressivo, proprio al fine di inoculare desideri inconsci nell’immaginario collettivo della società americana del primo dopoguerra. La campagna pubblicitaria “Torches of Freedom”4 lanciata da Bernays nel 1928 con l’obiettivo di allargare alla platea femminile il consumo delle sigarette, è una testimonianza esemplare degli esperimenti dell’impatto psicosociale del media pubblicitario. Sino alla fine degli anni Venti l’uso della sigaretta da parte della donna era infatti considerato socialmente inaccettabile e sinonimo di malcostume, anche per il fatto che l’immagine della sigaretta in bocca a una donna era percepita come esplicitamente pornografica. Con “Torches of Freedom” Bernays ha messo in pratica ciò che ha imparato dalla psicologia: ha scollegato la geometria cilindrica della sigaretta dalla presunta somiglianza al fallo maschile e ne ha ribaltato il paradigma convincendo le potenziali consumatrici che acquistando sigarette avrebbero acquisito
UFO, Lampada Dollaro, matrimonio di Michelangelo Caponetto e Dominique Papi, Firenze, 1972, Archivio Patrizia Cammeo/Riccardo Foresi, Firenze
244 Antologia scritti gruppo UFO 1968-1978ANT4
245 4. AntologiaANTOLOG
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Vittorio Maschietto, “Facoltà di architettura di Firenze 85 giorni di occupazione”, Quindici, 15 aprile–15 maggio 1968, n. 10, p. VI.
Firenze: il 23 gennaio 1968 la facoltà di architettura viene occupata dagli studenti. L’occupazione è estesa alla maggioranza della facoltà, gli studenti medi scioperano per tre giorni. Un sitin di fronte al Rettorato è investito dalla carica della polizia: parecchi feriti. Pochi giorni dopo i carabinieri si presentano nella facoltà di architettura e prendono i nominativi degli studenti: è un pomeriggio di festa e i presenti sono pochi, un’ottantina. Il giorno dopo vengono presentate in Questura dagli studenti le liste complete degli occupanti. Non vengono accettate. Si provvede quindi a inviarle per posta.
Il carattere distintivo delle lotte del Movimento Studentesco ad Architettura è l’approvazione e la definizione del potere all’Assemblea. Il potere assembleare è infatti indicato come necessario per stabilire una forma di contropotere rispetto agli istituti di ricerca e garantire un’autonomia decisionale sul tipo di lavoro da farsi all’interno della università.
Rispetto agli sterili tentativi riformistici cui approdarono le lotte degli anni precedenti la formulazione del potere all’assemblea opera un ribaltamento strutturale che — elimini la separazione tra didattica e ricerca — abbatta l’autoritarismo accademico, sia nelle forme ricattatorie che annientano qualsiasi potere contestativo da parte degli studenti (sanzioni disciplinari, firme di frequenza, esami presalario) sia nella strutturazione piramidale di potere cattedratico (baronie accademiche) — punti, a livello politico, all’obbiettivo del diritto allo studio e del salario generalizzato — garantisca l’uscita all’esterno delle lotte e la collaborazione con gli altri Movimenti per una contestazione globale del sistema a scala nazionale e internazionale.
Il 26 febbraio è approvata dall’Assemblea Generale la mozione “A”: — il potere nella facoltà è esercitato dalla Assemblea Generale: ne fanno parte coloro che ne riconoscono pubblicamente il principio di potere — i singoli membri del corpo docente partecipano all’Assemblea Generale con gli stessi diritti dei singoli studenti — la forza giuridica dell’Assemblea Generale sarà garantita dall’obbligo che i professori del
Consiglio di Facoltà si assumono nel momento stesso in cui riconoscono pubblicamente il
UNIDENTIFIED FLYING OBJECT PER L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA
CREDITI IMMAGINI Carlo Bachi, Lapo Binazzi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi, Titti Maschietto (UFO) Michael Webb (Archigram); Archivio Archigram Gianni Pettena Ugo La Pietra; Archivio Ugo La Pietra Archizoom; Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou Superstudio; Musée National d’Art Moderne, Centre Pompidou Alessandro Poli, Roberto Gherardi; courtesy Archivio Alessandro Poli Guy Debord, Asger Jorn Carlo Caldini, Fabrizio Fiumi, Paolo Coggiola, Paolo Galli, Andrea Gigli, Mario Presti; courtesy Elettra Fiumi Archivio Adolfo Natalini Gruppo T; courtesy Archivio Gabriele Devecchi Christo; Foto Massimo Piersanti, Archivi MAXXI Arte | Fondo Incontri Internazionali d’Arte (AIIA); courtesy Fondazione MAXXI. © CHRISTO by SIAE 2022 Claes Oldenburg Domus Edilizia Moderna Madelon Vriesendorp Point Supreme Gianni Pettena Nick Hannes Adam Nathaniel Furman False Mirror Office Andrew Kovacs Bob Civil Traumnovelle Jimenez Lai Bureau Spectacular Peter Behrbohm SONDER (ab)Normal Parasite 2.0
Beatrice Lampariello e False Mirror Office ringraziano: Lapo Binazzi, Patrizia Cammeo, Titti Maschietto, Elettra Fiumi, Gianni Pettena, Francesco Caneschi, Emma Bellavita Mussio, UCLouvain, FRAC Centre-Val de Loire, Italian Council Biblioteca Rolex Centre, Fondazione Ugo La Pietra, Casa Masaccio
Il libro è dedicato a Roberto Gargiani e alla zattera della Medusa che ha costruito per tanti giovani visionari, il laboratorio LTH3
È UN PROGETTO DI Beatrice Lampariello False Mirror Office Andrea Anselmo Gloria Castellini Giovanni Glorialanza Filippo Fanciotti Boris Hamzeian
A CURA DI Beatrice Lampariello False Mirror Office Andrea Anselmo Boris Hamzeian
CONTRIBUTI DI (Ab)normal Marcello Carpino Mattia Inselvini Davide Masserini Luigi Savio Alesssandra Acocella Peter Behrbohm Bureau Spectacular Jimenez Lai False Mirror Office Andrea Anselmo Gloria Castellini Filippo Fanciotti Giovanni Glorialanza Boris Hamzeian Adam Nathaniel Furman Jacopo Galimberti Giovanni Galli Andrew Kovacs Beatrice Lampariello Parasite 2.0 Stefano Colombo Eugenio Cosentino Luca Marullo Point Supreme Konstantinos Pantazis Marianna Rentzou Simon Sadler SONDER Traumnovelle Léone Drapeaud Manuel León Fanjul Johnny Leya
Progetto realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura nell’ambito del programma Italian Council (IX edizione, 2020)
Direzione Generale Creatività Contemporanea
UNIDENTIFIED FLYING OBJECT PER L’ARCHITETTURA CONTEMPORANEA UNIDENTIFIED FLYING PER L’ARCHITETTURA OBJECT CONTEMPORANEA Pubblicato da Actar Publishers, New York, Barcellona www.actar.com Graphic design False Mirror Office – Actar D Traduzioni dall’inglese Aurelia Di Meo Stampa e rilegatura Arlequin SL Tutti i diritti riservati © edizione: Actar Publishers © testi: gli autori © design, disegni, illustrazioni e fotografie: gli autori
Immagine di copertina: UFO, Chicken Circus Circulation, San Giovanni Valdarno, 1968
Immagine pp. 10-11: Riccardo Foresi, fotografato da Carlo Bachi, 1973, Archivio Patrizia Cammeo/Riccardo Foresi, Firenze
Immagine pp. 64-65: UFO, Fotografia, 1968, Facoltà di Architettura, Firenze, Archivio Patrizia Cammeo/Riccardo Foresi, Firenze
Immagine pp. 150-151 UFO, Colonna in poliuretano, 1970, Archivio Patrizia Cammeo/ Riccardo Foresi, Firenze
Immagine pp. 244-245: UFO, Marino Vismara, Performance per la Biennale d’arte di Venezia, B/arca A.N.A.S., Venezia, 1978, Archivio Lapo Binazzi, Firenze Quest’opera è soggetta a copyright. Tutti i diritti sono riservati, su tutto o parte del materiale, in particolare i diritti di traduzione, ristampa, riutilizzo di illustrazioni, recitazione, trasmissione, riproduzione su microfilm o altro supporto e archiviazione in database. Per l’uso di qualsiasi tipo, è necessario ottenere l’autorizzazione del proprietario del copyright.
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Indicizzazione ISBN edizione italiana: 978-1-63840-023-3
Stampato a Barcellona
Data di pubblicazione: Luglio 2022
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