Dimensione benessere agosett 2013

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Benessere dimensione

MENSILE AGOSTO/SETTEMBRE 2013 n.6 Anno I

Salute e bellezza | Spesa consapevole | Nutrizione | Giardinaggio | Viaggi

PLATINETTE la mia casa la mia vita... la mia bulimia

diretto da Janira Majello 1,90Euro

VITTORIO

BRUMOTTI il Vip da

9 GUINNESS MONDIALI

SPORT

quando l’allenamento

è troppo Yoga, pilates e ginnastica posturale

step by step

AUTOEROTISMO un fatto

Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale 70% LO/MI

naturale? STOP ALLE ZANZARE senza

avvelenarci RIDERE PER stare bene e...

guarire

pei

edizioni

GELATI

INDUSTRIALI

PROMOSSI

o BOCCIATI? in più

Scuola di cucina Ricette firmate dai grandi chef I consigli dei nostri specialisti Animali Composizioni floreali News


RICCIONE

BIMBI GRATIS FINO A 1 METRO

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Valido se accompagnato da una persona pagante il biglietto intero Pass omaggio utilizzabile in abbinamento al biglietto individuale intero acquistato alle casse del parco. Non cedibile, personale e non cumulabile con altre promozioni. Da sostituire alle casse con regolare titolo di accesso. Valido per la stagione 2013, la direzione si riserva la facoltà di revocarne la validità.


editoriale

… una volta gettata nel terreno, impiega ben 5 anni

per degradarsi? E la cosa non cambia se - quasi a voler esorcizzare la vergogna - la infiliamo furtivamente nella sabbia o dietro un cespuglio, l’anneghiamo in mare, in un lago o in un fiume, o la catapultiamo nel passato repentinamente chiuso dietro il finestrino della nostra auto in corsa! E sapevate che i tempi di decomposizione arrivano fino a 100 anni per lattine di alluminio, schede telefoniche, bottiglie, sacchetti e posate di plastica? Sono 1000, invece, gli anni che la natura impiega per digerire, si fa per dire, un contenitore di polistirolo, 10 per un giornale, 400 per un pannolino. Vogliamo parlare delle cicche delle sigarette? Se pensiamo che, in Italia, ogni anno vengono consumate circa 70 miliardi di bionde e associamo il dato all’evidente malcostume del “fumatore tipo”, la febbre da sconforto s’infuoca in fretta. Rilevamenti ambientali hanno dimostrato che sette automobilisti su 10 gettano i mozziconi delle sigarette per strada (per di più ancora accesi, causando spesso, specialmente nel periodo estivo, anche rovinosi incendi) e che ogni metro quadrato di spiaggia contiene in media 2 cicche, oltre a tappi, cannucce di plastica e stecchi di gelato. Gli anni necessari al disgregamento della materia in questione vanno da 2 a 5, ma quel che più conta, soprattutto in questo caso, è l’infida permanenza del male occulto. Considerando l’alto grado di tossicità di quegli scarti così maldestramente schiaffati nel mondo, quella delle sigarette si rivela un’indecenza doppiamente disonesta. Pur non volendo addentrarmi nei labirinti del detto/non detto relativo alle sostanze chimiche che compongono le tanto amate “insidie”, non riesco a trattenermi dal ricordare che quei filtri abbandonati tra terre, mari, fiumi e tombini, proprio perché tali (ossia filtri), contengono sostanze inquinanti e/o velenose (come nicotina, benzene, ammoniaca,

catrame, acido cianidrico, acetato di cellulosa) oltre a composti radioattivi (come il polonio 210), che sono persistenti e altamente pericolosi per gli organismi acquatici, per la fauna selvatica e per l’ambiente (suolo e aria). Specifici test hanno dimostrato che una cicca di sigaretta in 1 litro di acqua è in grado di uccidere più del 50% dei microorganismi presenti. Non è raro trovare mozziconi nello stomaco di balene, pesci, uccelli e tartarughe che per la sventurata ingestione, o meglio indigestione, perdono la vita. Nel Mediterraneo, gli avanzi delle sigarette rappresentano il 40% dei rifiuti. Entrando nella rete alimentare del mare e della terra, i composti tossici di tali resti (paragonabili a quelli di molti pesticidi), ma anche di tanto altro pattume figlio dell’incoscienza, contaminano inevitabilmente anche la nostra vita e la nostra tavola. Miei carissimi lettori, siamo nella stagione degli arrembaggi a lidi e montagne, dei menefreghismi e dell’esasperazione delle negligenze; nel periodo in cui le immoralità spesso si travestono da sbruffonate e anche l’insopportabile rischia di diventare tollerabile. Ma noi no. Noi di Dimensione Benessere non dobbiamo omologarci. Ormai sappiamo che non c’è BENESSERE che tenga senza la forza vigorosa e attecchente della sua radice, di quel ben che è un “bene” da coniugare in ogni sua declinazione, sia individuale che universale: di spirito, di mente, di corpo; di etica, di pensiero e di azione. Condividiamo il nostro sapere! Ora in particolare, per sempre in generale. Un rinnovato augurio di buona estate tra riposi e divertimenti, ma anche... riflessioni! Arrivederci a ottobre, dalla vostra

janira@dibenessere.com


agosto

sommario

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VIP

Platinette: la mia casa, la mia vita... la mia bulimia

30 Fiori australiani In vacanza senza blocchi 31 Dermatologia

Psoriasi: questione di pelle... e di psiche

CURIOSANDO

06 Strano stranissimo

L’hotel che sembra una montagna!

08 News

Notizie dal mondo

10 Storie incredibili

Vittorio Brumotti: il Vip da 9 Guinness mondiali

SALUTE & BELLEZZA

32 Odontoiatria

Sorriso perfetto? Si può!

34 Chirurgia estetica

Autotrapianto: la soluzione ideale contro la calvizie

36

Pediatria e puericultura

Le domande scomode dei bambini

Quando l’accoglienza è… un’arte

22 Naturalmente bene La pressione non va in vacanza Ridere per stare bene e… guarire

29 L’aiuto in più Potassio: energia e buon umore

19

Speciale

Stop alle zanzare senza avvelenarci

Pera cocomerina: il cuore rosso che non ti aspetti

64 Trucchi del mestiere I carpacci: veli di gusto 67 Cioccolatomania

Sorbetto al cioccolato… facile facile

68 Che idea! Margherite da mangiare 69 Sotto vetro con gusto Prugne sott’aceto al tè 71 Le vostre proposte Penne con pesto di rucola e pistacchi

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24 Medicina alternativa

28 Fitoterapia e non solo Piante, benefici e curiosità

63 Tipicità

73 Il piatto afrodisiaco Tombarello con misticanza e gelatine fresche al basilico

16 Angoli di Paradiso

26 Aromaterapia Camomilla, molto più che un semplice calmante!

IN CUCINA

38 Sessuologia Autoerotismo: un fatto naturale? 40 Psicologia “Drogati” d’amore 42 Fitness Overtraining: quando l’allenamento è troppo 45 Yoga Parsvottanasana 46 Ginnastica posturale Single leg kick 47 Pilates Roll over 48 Trucco e parrucco • Acconciature da spiaggia • Matite, il trend dell’estate 50 Beauty case Morbidi come la seta

La spesa consapevole

• Gelati industriali: promossi o bocciati? • Gallina faraona, sapore e leggerezza • Triglie, buone se nostrane! • Pomodoro: contro i radicali liberi e non solo • Melone, colore e vitalità



95 settembre 74 Per vegetariani

Rollè di pasta fresca con verdure di stagione

L’orto

Il mese in cui si pensa al futuro

75 Dal latte alle pappe

Come introdurre la carne

77 Per proteggere la pelle

Lombatina di agnello al vin santo e albicocche

78 Ricette genuine • Grissini? Facciamoli noi... che è meglio! • Gelatine di... vera frutta

96 Progetto verde Un giardino in collina

97

Animali da compagnia

• Ara: bella, simpatica e intelligente • Pinscher, fedeltà e coraggio... in meno di 50 cm! • Turco Van: il gatto nuotatore

87 Vini & Co.

Pesce crudo e molluschi, ecco i vini giusti

COSE DI CASA

88 Saper comprare

Il frigo: sceglierlo e usarlo al meglio

TEMPO LIBERO

100 Galateo moderno

Dolcemente, viaggiare...

101 Spigolature

Pillole di sapere, da pinco pallino... a Condoleezza Rice

102 Introspezione

Il test: timoroso o intraprendente?

104 Oroscopo Polvere di stelle

90 Viaggi e weekend

106 Buono a sapersi

92 Creare e comporre • Il sole in casa • La pasta di gomma: naturalmente divertente

107 Notebook

94 Giardinaggio

Una risposta puntuale e precisa alle vostre questioni legali

Tre giorni a Cervia, con gli artisti della sabbia

Il piccolo albero “antizanzara”

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Salute e bellezza | Spesa consapevole | Nutrizione | Giardinaggio | Viaggi

AGOSTO / settembre 2013 n.6 Anno I Direttore Editoriale Janira Majello (janira@dibenessere.com) Direttore Responsabile Raffaele Gelmi Coordinamento di redazione Francesca Noto (francescan@dibenessere.com) Redazione Chiara Brollo, Roberta Mastruzzi, Amanda Israel Art Director Designer Andrea Minoia Michele Magistrini (andrea@kytori.com) (magio@kytori.com)

82 Ispirazioni

• Davide Oldani: Tonnato d’autore • Peppe Zullo: Scialatielli con pomodori gialli e verdure di campo • Alfonso Iaccarino: Tenerezze di tonno e melagrana • Benito e Roberto Morelli: Fettuccine al pesto di zucchine, scampi e aragosta

Benessere dimensione

Orti sociali contro la crisi economica

Curiosità, consigli pratici, recensioni e buoni acquisti per voi

112 L’avvocato risponde

DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

Hanno collaborato Camilla Alessandri, Gino Bartolini, Giandomenico Berardi, Giuseppe Berardi, Paolo Berardi, Renato Bernardi, Maurizio Berti, Ivo Bianchi, Lyda Bottino, Chiara Brollo, Emilio Busetto, Claudia Chiozzotto, Stefano Coletta, Andrea Contardo, Serafino Cordoma, Emanuela Corso, Mila Cosentino, Sergio Dionigi, Gianni Ferrario, Giovanni Formisano, Oriana Guidi, Alfonso Iaccarino, Jupiter, Roberta Lo Baido, Silvia Macchioni, Angelo Mocerino, Benito Morelli, Roberto Morelli, Alberto Motta, Paola Nannei Viganò, Davide Oldani, Gaia Olivieri, Marco Olivieri, Luigi Patricelli, Patrizia Pellegrini, Elisabetta Perosino, Corrado Piccinetti, Valeria Poropat, Ilaria Previati, Ivo Pulcini, Laura Rapuzzi, Serena Roberti, Mirko Rocca, Piero Rosati, Luca Rubboli, Alessandro Salandini, Erica Savioli, Luca Speciani, Nicoletta Spina, Daniela Timoni, Renato Tittarelli, Francesca Tomagnini, Beppo Tonon, Gaetano Vaccaro, Mara Verbena, Penelope Verde Visconti, Corrado Zamboni, Peppe Zullo Foto Matteo Cappè, Paolo Chiodini, Franco Gentile, Riccardo Marcialis, Serena Marra, Enrico Raffaelli, Gianluca Saragò, Daniela Timoni Editore

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edizioni

P.E.I. srl Sede Legale: Via Cesare Battisti, 11 - 20122 Milano, Italia Direttore Editoriale Paolo Gelmi Redazione Via Mecenate, 76/32-34 - 20138, Milano, Italia Tel. +39 02 83437950 Viale Carso, 35 - 00195, Roma, Italia Amministratore Unico Cristiano Gennari (c.gennari@prodottieditoriali.com) Coordinamento Editoriale Loredana Roda (l.roda@prodottieditoriali.com) Coordinamento Tecnico Luciano Giacalone ABBONAMENTI ED ARRETRATI

IeO Informatica e Organizzazione Srl Via F.lli Cernuschi 22 - 23807 Merate (LC) Tel. +39 039 999 1541 Fax 039 999 1551 - Email: abbonamenti@ieoinf.it Costo arretrati (a copia) il doppio del prezzo di copertina + spese di spedizione solo per l’Italia. Tariffe abbonamento in corso valido per l’Italia: annuale 22,80 € + 0,90 € contributo spese spedizione. • L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile. • Per il rinnovo attendere l’avviso di scadenza. • Per variazioni di indirizzo contattare il servizio cortesia IeO almeno un mese prima. Modalità di pagamento per abbonamenti e arretrati, i versamenti vanno effettuati sul c/c postale n 56427453 intestato a: IeO Infomatica e Organizzazione Srl, specificando la causale. Gli arretrati disponibili sono relativi agli ultimi 18 numeri pubblicati.

Ufficio stampa BLU WOM MILANO S.r.l. Via Sant’Agnese, 14 - 20123 Milano, Italia Patrizia Fabbretti (ufficiostampa@bluwom.com) Tel. +39 02 87384640 / +39 02 87384648 Distribuzione PIERONI DISTRIBUZIONE S.r.l. Viale Vittorio Veneto, 28 - 20124 Milano, Italia Tel. +39 02 632461 - Fax +39 02 63246231 Prepress e Stampa TIBER SPA Via della volta, 179 - Brescia, Italia Progetto Grafico www.kytori.com Registrazione presso il Tribunale di Milano n.52 del 1 MARZO 2013 Responsabile del trattamento dei dati personali (D.Lgs.196/2003) Paolo Gelmi - Contenuto pubblicitario non superiore al 45%


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L’HOTEL CHE SEMBRA UNA MONTAGNA!

In una splendida riserva della foresta tropicale della Patagonia, tra fiumi, vulcani e cascate c’è Montaña Mágica Lodge, uno degli alberghi più strani Di Chiara Brollo del mondo… DOVE ANDIAMO

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La bio riserva Huilo Huilo si trova nel Sud America, precisamente nella Repubblica del Cile, nel centro delle Ande della Patagonia. È situata a 860 chilometri a sud di Santiago, nella “Regione de los Rios” chiamata anche XIV Región. Patrimonio dell’UNESCO, dedicata al turismo e alla conservazione della fauna selvatica, è stata creata nel 1999 e comprende 600 km2 di foresta nativa cilena.

00 mila ettari di foreste tropicali, le montagne e i capolavori naturali della riserva Huilo Huilo sulle Ande della Patagonia nel sudest del Cile sono la magnifica tela su cui la natura dipinge i panorami che si possono ammirare dalle finestre delle sue stanze. Stiamo parlando del Montaña Mágica Lodge, un incredibile hotel che accoglie ogni suo ospite con una cascata di acqua artificiale che scende dal suo tetto verde, a forma di cono e realizzato con materiali sostenibili, nonché interamente ricoperto da una fitta vegetazione sulla quale si aprono tante piccole finestre affacciate sulle meraviglie del parco circostante. Per accedere alla struttura, il cui aspetto è stato appositamente studiato per inserirsi perfettamente nel paesaggio, si attraversa un ponte di legno sorretto da robuste corde che ricordano immagini di tempi lontani. La foresta e i suoi colori sono i protagonisti indiscussi di un edificio in cui il legno, lavorato a mano dagli

artigiani del luogo, rappresenta l’elemento dominante, rivestendo pareti, porte, finestre e ogni genere di arredo. Le stanze, da quelle standard, alle superior, fino alle 4 suite situate al piano terra, hanno i nomi degli uccelli che popolano gli alberi della selva circostante e, vista da lontano, la struttura ricorda i leggendari castelli magici degli elfi. Passare la notte in questa atmosfera è come vivere la scena di un film fantasy o una fiaba per bambini, senza però dover rinunciare ai comfort degli hotel più lussuosi, come saune, vasche idromassaggio, bar e ristorante e, nella zona esterna, addirittura vasche di acqua calda ricavate nelle cavità di tronchi d’albero in cui trascorrere momenti di puro relax immersi nel verde incontaminato. Alloggiare al Montana Magica Lodge costa dai 140 ai 230 euro a notte: un soggiorno davvero unico che rappresenta il punto di partenza ideale per visitare le più belle attrazioni di questa riserva naturale.

COME ARRIVARCI

Il Cile ha 7 aeroporti internazionali che fanno capo al Comodoro Arturo Merino Benitez Airport situato nella città di Santiago del Cile, da cui, con un volo interno, dovrete proseguire per il Temuco’s Manquehue Airport di Temuco. Da qui, con un’auto a noleggio, si può arrivare a destinazione, oppure decidere di prendere un autobus direttamente dall’aeroporto.

il CLIMA

Il clima è caratterizzato dai tratti mediterranei con temperature miti e gradevoli che seguono le quattro stagioni dell’anno. Le estati sono generalmente umide a causa delle piogge, costanti durante tutto l’anno. La temperatura media in estate è di 17ºC, in inverno di 8,5ºC.

Un vulcano a due bocche

Durante il soggiorno a Huilo Huilo non può mancare una visita al vulcano Mocho-Choshuenco. Attualmente addormentato, si caratterizza per avere due coni e da qui il suo doppio nome: Mocho, il cono sudorientale dalla cima piatta che ha fatto registrare le due ultime eruzioni nel 1864 e nel 1937, e Choshuenco, il cono visibile dalla città omonima, formato da un antico cratere crollato.

DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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curiosando news

Bibite light?

Non sempre è vero!

Quanto sono realmente leggere le bevande estive cosiddette “light”? La scelta non è facile... e l’inganno è dietro l’angolo! Di Andrea Contardo

focus

Senza zucchero o diet, con il caldo la passione degli italiani per bevande gassate, bibite ed energy drink torna a riempire gli scaffali dei supermercati con prodotti che promettono di non intaccare la linea. Ma fate attenzione: un’inchiesta di Altroconsumo che ha fatto analizzare più di 100 prodotti caratterizzati dalla scritta sull’etichetta “senza zuccheri” ha portato alla luce che il 40% di essi riportava diciture ingannevoli, facendo scattare i controlli dell’Antitrust. Sono così fioccate le multe dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato per “dicitura ingannevole e pratiche commerciali scorrette” su oltre 40 prodotti: in particolare, bibite e succhi di frutta recanti sull’etichetta diciture false. Come orientarsi dunque nell’acquisto delle bevande “light”? Bisogna innanzitutto sapere che i prodotti “senza zucchero aggiunto” contengono abitualmente succo d’uva e di mela, ingredienti altamente zuccherini, ma non annoverabili tra gli zuccheri veri e propri. Le bevande “senza saccarosio”, invece, contengono spesso altri zuccheri, come l’amido. Anche qui l’elusione della dicitura completa sull’etichetta permette all’azienda produttrice di segnalare solo quale tipo di dolcificante “non è stato utilizzato”, tacendo degli ulteriori ingredienti presenti. Infine un consiglio: le bibite “dietetiche” contengono solitamente edulcoranti artificiali, sconsigliati ai bambini e alle donne in gravidanza, che dovrebbero evitare ingredienti quali ciclammato, saccarina e acesulfame K (di cui è facile superare la dose giornaliera raccomandata). Se proprio non potete fare a meno della vostra bibita preferita, verificate sempre l’etichetta per essere consapevoli di cosa state bevendo. Ecco gli ingredienti zuccherini da tenere sotto’occhio in particolare se si hanno problemi di linea: succo di mela concentrato, succo d’uva concentrato, sciroppo di mais, estratto di malto (o simili), maltosio, sciroppo di glucosio, fruttosio, polialcoli (dolcificanti artificiali che ad alte dosi hanno effetto lassativo).

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IL PRIMO FEGATO DA CELLULE STAMINALI Un’equipe di ricercatori della Yokohama City University, in Giappone, guidata da Takanori Takebe e Hideki Taniguchi, è riuscita a generare un fegato umano funzionale a partire da cellule staminali indotte. La scoperta, pubblicata sulla rivista Nature, è partita dalla produzione di “gemme” di fegato, strutture iniziali che si creano quando si forma questo organo, che poi si sono sviluppate ottenendo le normali funzioni del fegato umano. In futuro, secondo i ricercatori, questa tecnica potrà essere usata anche per altri organi, ma dovremo attendere almeno altri 10 anni perché si possano ottenere i primi risultati sull’uomo.

PIÙ RUMORE, PIÙ GIOCO D’AZZARDO Lo afferma uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Waterloo: nel mondo del gioco d’azzardo, il suono dei campanellini che comunicano l’avvenuta vincita sono uno sprone inconscio a continuare a giocare. Lo studio ha dimostrato inoltre che il suono fa sovrastimare al giocatore la vincita. Proprio per questo, anche se perdete 5 euro ma vincete 50 centesimi, la slot machine emetterà il magico trillo vittorioso, causando un’errata valutazione delle vincite e inducendo a giocare ancora.

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PAPÀ A 96 ANNI È successo in India, dove un contadino di nome Ramajit Raghav all’età di 96 anni ha visto nascere il suo primo figlio, avuto insieme alla moglie (di 52 anni). Quando gli è stato chiesto perché abbia avuto il suo primo figlio in così tarda età, Raghav ha risposto: “Ho praticato la castità fino a quando ho incontrato mia moglie”. Viva l’amore!

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POMPIERI VS ALIENI Come direbbe Antonio Di Pietro: “Che c’azzeccano i pompieri con gli alieni?”. La risposta è presto detta: è appena stato pubblicato il nuovo manuale per diventare pompieri negli Stati Uniti, e da pagina 458 a pagina 471, un intero capitolo è dedicato agli extraterrestri e a cosa un pompiere deve e non deve fare in caso di incontri ravvicinati con gli uomini delle stelle. Che il Governo USA si stia preparando al fatidico momento?

VISITE AI NONNI... OBBLIGATE! Cina. Dal primo luglio, le visite ai “nonni” non saranno più regolate (solo) dall’affetto, ma da una legge che obbliga a prendersi cura dei propri parenti anziani. Il decreto ha il fine di tamponare un problema che affligge la Cina, il costante invecchiamento della popolazione. Per evitare che lo stato collassi per sostenere questa fascia di cittadini, i cinesi dovranno prendersi cura dei loro parenti anziani per non rischiare multe salate.


curiosando Storie incredibili

Foto di Matteo Cappè

VITTORIO BRUMOTTI:

il Vip da 9 Guinness mondiali L’inviato di “Striscia la notizia” più amato dagli sportivi e dal pubblico femminile svela a Dimensione Benessere tutti i segreti per vincere 9 Guinness e inventare un nuovo modo di andare in bicicletta di Alberto Motta

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e le ruote potessero scegliere, sceglierebbero 100% Brumotti. Dimensione Benessere ha voluto conoscere meglio il ciclista e inviato d’Italia più conosciuto al mondo. Lo abbiamo intervistato in Spagna, in una delle sue innumerevoli trasferte, e ci ha raccontato... Ciao, Vittorio. Raccontaci dove ti trovi. Sono a Barcellona con i ragazzi del mio team per allenarci e girare un video. Ci siamo fermati in un supermercato per comprare un po’ di cibi dietetici, e ora stiamo pranzando. Partiamo dall’inizio, presentati ai nostri lettori. Vittorio Brumotti, residente a Boissano, provincia di

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Savona, 33 anni, barba e capelli lunghi, sono passato per Eboli, ma non so camminare sull’acqua. Ti senti più ligure, italiano o internazionale? Io mi considero figlio del mondo. Infatti non tutti lo sanno, ma passi più tempo all’estero che in Italia. Pensa che ho finito cinque passaporti in due anni.

Come hai fatto? Per farti un esempio, sono stato 10 volte in soli 8 mesi a Dubai per fare degli show. Striscia la notizia rappresenta il 10% della mia attività, tutto il resto è vita da atleta e da showman.


Il tuo amore per la bicicletta inizia da giovanissimo. Mentre a 14 anni spesso un ragazzo sogna il motorino o lo scooter… … io sognavo di vincere il mondiale di Bike Trial! Infatti nel ’93 a 13 anni ho fatto il mio primo Mondiale e a 14 anni avevo già aperto la PARTITA IVA e usavo il telefonino per lavoro. La PARTITA IVA a 14 anni! Sì, intestata alla mamma. Però pagavo tutte le tasse e le bollette. I miei genitori, che mi hanno avuto da giovanissimi, a 17 anni, non erano abbienti, eppure papà e mamma mi hanno regalato la mia prima bici rinunciando alla loro tredicesima e quattordicesima. Parliamo della tua appartenenza al Guinness dei record mondiali: ne hai appena conquistato un altro, il nono. Ho vinto un Mondiale di specialità, dopodiché dal 2006 ho stabilito 9 record mondiali. Il più duro è stato salire la torre più alta della terra, il Burj Khalifa di Dubai, gradino dopo gradino (3700 gradini, 16 piani, un’altezza di 828 metri, in 2 ore e 20 minuti - NdR). L’ultimo record, del maggio 2013, è stato quello della ringhiera (ha percorso 20 metri in equilibrio su una ringhiera curva in sella a una bicicletta da strada - NdR).

Qual è il tuo carburante? Vivo di petto di pollo, riso, bresaola, verdure bollite, zero alcool, zero fumo, frutta, e allenamento. Sono goloso di cucina indiana. L’unico strappo alla regola è il Patanegra, un prosciutto crudo iberico grassissimo. I dolci cerco di accantonarli e bevo acqua, spremute o succhi di frutta. Sei fidanzato (con Giorga Palmas, sono insieme quest’estate nella conduzione di “Paperissima Sprint”). Spero per lei che ami la bicicletta almeno la metà di te. Si è avvicinata molto alle due ruote da quando ci frequentiamo. Le ho regalato 4 biciclette. Ultima domanda. Saluti sempre gli spettatori di Striscia la notizia dicendo: “Abombazza amiche di Striscia”. Gli uomini potrebbero indispettirsi… Non lo faccio per essere piacione. Lo faccio perché i miei colleghi di Striscia si rivolgono agli animali, agli uomini, agli sportivi… io ho scelto le donne perché le segnalazioni più precise, puntuali, ragionate, intelligenti, curate arrivano dalle donne, all’80%. Darei molte più responsabilità alle donne.

Qual è il tuo obiettivo finale? Inventare un nuovo modo di andare in bicicletta. Da circa 4 mesi a questa parte, 100% Brumotti da specialistica di bici da trial è passato a una normalissima bici da strada, una di quelle da Giro d’Italia o da Tour de France. Ed eccomi in sella a questa bicicletta comune a tentare di fare tutti i numeri che ho sempre realizzato. Un altro record del mondo che hai conseguito è stato quello di riuscire a lavorare per Striscia la notizia insieme a Vittorio Sgarbi senza litigare. Lavoriamo spesso insieme; come dicono sempre Ezio Greggio ed Enzino Iacchetti, io e Sgarbi andiamo d’accordo perché non ci capiamo (ride).

La tua passione deve avere a che fare con l’amore per la natura, immagino. Soprattutto! La natura è il mio caricabatterie. Essendo manager di me stesso, mi trovo sempre a dover dare il massimo. Ogni volta che mi dirigo in montagna rinasco.

© La Presse / Gianluca Saragò

Come è nata la collaborazione? Un giorno mi arriva una mail con scritto: “Chiama Vittorio”, io chiamo il numero indicato e dico: “Chi sei? Mi hanno detto di chiamarti, ma so solo che ti chiami Vittorio”. E lui: “Ma chi sei tu, scusa?”, e io: “Io sono Vittorio”. E lui: “No, io sono Vittorio”. Insomma ci siamo insultati al telefono e poi abbiamo iniziato a lavorare insieme.


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PLATINETTE:

LA MIA CASA, LA MIA VITA... la mia bulimia Maurizio Coruzzi, in arte Platinette, racconta a Dimensione Benessere la sua bulimia e la sua quotidianità, l’amicizia con Maurizio Costanzo, la sua Foto di Luisa Civardi casa di Milano e... Assistenti Giulio Storti e Davide di Tria Di Alberto Motta DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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curiosando vip

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a Langhirano (Parma) alla Maggiolina (il quartiere dei giornalisti di Milano) è una strada tutta curve per Platinette. La conduttrice televisiva, radiofonica e di talent più affilata e burrosa d’Italia ripercorre il suo cammino, dal primo caffè corretto anice alle gite in corriera per comprare le pentole. Mettetevi in pantofole e godetevi il viaggio insieme a Sua Emittenza. Platinette, schierati: Italia contro resto del mondo, chi vince questa partita? L’Italia, non c’è dubbio. Abbiamo una valanga di possibilità non espresse. Purtroppo ci manca il desiderio di primeggiare: optiamo per un accomodamento che a volte ci sembra preferibile a vittorie sicure.

solo in senso figurato, perché se metto in piazza il mio orrore è come se lo annullassi in qualche modo. Com’è Maurizio Coruzzi lontano dai microfoni? Oggi ho una vita paradossale: mi muovo tra una palestra, una piscina, un centro di trattamenti… ormai non parlo d’altro che di diete e i miei amici mi trovano più insopportabile del solito. Vivi a Milano. Come ti ci trovi? Mi piace, è ricca di proposte, dinamica. Stamattina una signora in palestra si è fermata a chiacchierare… men-

Siamo un paese sui generis anche sotto altri aspetti? C’è una forma di curiosità strana. Mi capita che le persone mi fermino dicendo: “Scusi se la disturbo, ma la seguo in radio e l’ho riconosciuta dalla voce”. E io rispondo: “Ma figurati, mi hai riconosciuto perché peso un quintale e mezzo, dai!”. Non riusciamo a fare a meno di un pettegolezzo gratuito, di guardare nelle finestre altrui. Il successo per te è la conseguenza o il fine? Ho raggiunto la popolarità dopo i 40 anni, quindi ero già strutturato, perfino abitudinario. Ho fatto fatica ad accettare il successo, era una rivoluzione nella mia vita molto pianificata. Ho fatto l’autore per molti anni, quindi la notorietà non era il mio fine. Adesso, semmai, vista la ragguardevole età (che si avvicina ai 60 anni), mi sto domandando cosa vorrò fare nella mia terza età… probabilmente andare in giro in corriera la domenica e comprare le pentole. Quindi il sogno è tornare un pantofolaio? Forse per reazione a quella pantofola che mi ha fatto notevolmente ingrassare, ho deciso di darmi da fare. Ho dovuto anche vincere una parte di me molto oscura, non raccontiamoci palle: quando ti dicono che bisogna affrontare i propri problemi con il cibo, che io ho sin da quando ero ragazzino, penso che sia più saggio imparare a conviverci che pensare scioccamente di guarire. Capita anche che le persone attorno a noi rendano i problemi più facili da affrontare. Non c’è dubbio. Ma quando ti dicono: “Prova a vincere la tua volontà”, ecco, quelle sono palle. Mi rendo conto che sarò bulimico per tutta la vita. Oggi sto cercando di sedare i momenti inquieti non con una carbonara per quattro ma con due yogurt, facendo la splendida e pensando di essere Angelina Jolie prima di tagliarmi le tette. La tua nuova “fatica” televisiva è improntata proprio su un progetto di miglioramento. Ho pensato che per ottenere dei risultati ci volesse un controllo esterno. Ho ideato questa formula televisiva (“Domenica Live”, su Canale 5; la programmazione riprenderà a settembre - NdR) perché mi rendevo conto che non ce la facevo da solo: mi piace spogliarmi, non

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tre parlavamo calcolavo cosa avesse addosso: tra orecchini, borsa, scarpe, avrà avuto 20.000 euro buttati su come se fossero stracci. A me queste stronze ricche che hanno sposato l’industriale piacciono molto, perché se fossi nata donna avrei fatto così anch’io. Sarei stata magra, antipatica, il pomeriggio avrei ricevuto valanghe di idraulici e avrei sempre avuto lo scaldabagno rotto.


Com’è casa tua? Vivo alla Maggiolina, quartiere dei giornalisti. Ho una casa al piano terra perché non voglio fare le scale. Ho il parquet sul pavimento, una camera da letto, un soggiorno, uno studio, una bella cucina abitabile, un bagno grande e un bagno piccolo. Manca la camera dei bambini, ma pare che io sia sterile… sai, la menopausa arriva per tutte (ride - NdR). Cucini? No, mangio! E per conquistare? Lo porto al ristorante. ‘Lo’ o ‘la’, perché ho avuto anche un periodo etero... un errore madornale. Adesso sto acquisendo il piacere della cucina: con la necessità di preparare piatti con basso contenuto calorico mi tocca! E poi fotografo i piatti e pubblico le foto su Facebook. Chi ti ha aiutato nel corso del tuo percorso professionale e umano? Maurizio Costanzo è stato il mio mentore, un esempio di grande lucidità. La sua capacità di individuare i fenomeni, di farmi cambiare idea su qualcosa o su qualcuno è unica. A metà degli anni 2000 il mio smascheramento è avvenuto grazie a lui. Mi disse: “Guardi, io la vedo sofferente nei panni della travestita”; aveva intuito che smettere i panni di Platinette sarebbe stato un motivo di interesse ulteriore nei miei confronti. Lo considero la persona che mi ha insegnato a gestirmi. Si parla molto dei giovani. Tu hai capito chi siano questi fantomatici giovani? Non lo capivo quand’ero giovane io, figurati adesso! Mi sono però molto avvicinato a Diana Del Bufalo (della trasmissione “Amici” NdR), una soubrette meravigliosa. È una Jacqueline Kennedy dell’epoca d’oro con il dinamismo di Doris Day. Ti eri molto avvicinato anche a Emma Marrone. Sì, ancora oggi, senza dubbio. Anche se dal punto di vista tecnico e sentimentale ho un amore per la

Amoroso (Alessandra - NdR). Mi ricorda personaggi appartenuti alla mia storia. Cos’hai in tasca in questo momento? Un accendino. Vizio del fumo? Sì, sono un fumatore da weekend. Sono un abitudinario anche in questo. Purtroppo ho avuto anche altri vizi, ho avuto un periodo di alcoolismo che neanche i peggiori protagonisti di Kerouac! Era un alcoolismo da provincia, anche un po’ ridicolo. Be’, l’alcoolismo da provincia è più diffuso di quanto si pensi. Adesso sì, ma per me ai tempi era solo la maniera per star dietro al mio compagno di banco. Lui beveva l’anice con il caffè la mattina e io non volevo essere da meno. Solo che io in un anno sono ingrassato 50 chili, lui è rimasto bello com’era.

PETTEGOLEZZI DAL PASSATO

Tutte le follie della Divissima Wanda Osiris, la diva del gran varietà all’italiana dalla seconda guerra mondiale in poi, è stata tra le più stravaganti artiste al di qua delle Alpi. In scena pretendeva di entrare scendendo scale principesche, tanto che arrivò a far riprodurre in teatro la scalinata di Trinità dei Monti. Si attorniava di ballerini (li chiamava “i miei Boys”) che sceglieva personalmente, uno a uno. Tra loro non si fece sfuggire Alberto Lionello, un giovane Nino Manfredi ed Elio Pandolfi. Durante il Fascismo le fu imposto di italianizzare il nome d’arte in Vanda Osiri, mentre il suo nome di battesimo era Anna Menzio. Nata a Roma il 3 giugno 1905, appena compiuti i 18 anni, dimostrando un carattere non usuale per i tempi, si trasferì a Milano (dove si spense l’11 novembre 1994) per inseguire il sogno del teatro d’avanspettacolo. Nonostante fosse rinomata per la sua incrollabile fede cattolica, è attestata come la prima icona gay italiana, amata per lo sfarzo hollywoodiano e le acconciature pirotecniche. Lady Gaga ha ancora tanto da imparare...

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SALUTE e BELLEZZA ANGOLI DI PARADISO

Esterno Museo-Albergo Atelier sul Mare.

QUANDO L’ACCOGLIENZA È… UN’ARTE

di Chiara Brollo

Gli ingredienti di un’esperienza unica: un territorio ricco di cultura e tradizioni, la Sicilia, un albergo-museo d’arte contemporanea unico al mondo, l’Art Hotel Atelier sul Mare, e il piccolo borgo Castel di Tusa

Terra e fuoco, Luigi Mainolfi.

L’

Art Hotel Atelier sul Mare è una realtà unica al mondo, un albergo in riva al mare, incastonato in una baia di pescatori a Castel di Tusa (Messina), che al tempo stesso è un museo d’arte permanente. Le sue 40 camere sono state ideate da insigni artisti contemporanei come Cristina Bertelli, Mario Ceroli, Fabrizio Plessi, Renato Curcio, Raoul Ruiz, Paolo Icaro, Michele Canzoneri, Sislej Xhafa e altri ancora, che hanno dato vita a spazi e scenari ricchi di atmosfere irripetibili.

Di stanza in stanza, di stile in stile, ci si accorge di quanto in questo luogo l’arte sia un tramite imprescindibile per raggiungere la gioia interiore e il mezzo per un soggiorno di benessere a 360 gradi.

Ne abbiamo parlato con Antonio Presti, l’ideatore di questo angolo di paradiso.

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Com’è nata l’ispirazione che ha portato alla nascita del suo albergo museo? L’Atelier sul Mare ha aperto nel 1991 come luogo di sperimentazione. L’idea era quella di un posto in cui fosse importante il contenuto e non il contenitore. All’esterno si presenta come un normalissimo hotel, mentre all’interno le stanze sono delle vere e proprie opere d’arte abitabili realizzate da grandi artisti. Un luogo in cui ogni ospite, non soltanto l’addetto ai lavori, può incontrare e comprendere la bellezza senza bisogno di alcuna mediazione. Un luogo aperto e accessibile anche nei prezzi, che sono alla portata di qualunque tasca. Che connessione c’è tra paesaggio, cultura e arte, e come si collegano al benessere cercato dai suoi ospiti in vacanza? La mia è una proposta contemporanea che offre al fruitore un rapporto dinamico con l’arte.

Chi entra in queste stanze si abbandona alla conoscenza, facendo parte dell’opera stessa.

Le stanze dell’Atelier sul Mare propongono come valore un vero contenuto, cioè l’essere opera che è in ognuno di noi. Queste stanze sono spazi emozionali dove l’ospite non ha un rapporto contemplativo con l’arte ma può “abitare” l’espressione artistica stessa con un’interazione che è una nuova possibilità di vivere l’arte contemporanea. Ed è in quella possibilità che l’ospite troverà certamente il suo benessere.


Stanza del Profeta, Antonio Presti.

Qual è la sua stanza preferita? Per me, ogni stanza rappresenta un’esperienza e una fase della mia vita; mi ricordano grandi uomini e amici che vengono a trovarmi e trascorrono qui le loro vacanze. Registi come Schroeder, Teo Eshetu, Memé Perlini e tanti altri le hanno utilizzate come spazi scenografici.

Sono molto legato alla “Torre di Sigismundo” di Raul Ruiz, preferita dal mio grande amico Lucio Dalla, che veniva a trovarmi scegliendo sempre questa straordinaria stanza,

come lo sono anche a “La stanza del profeta” che ho realizzato personalmente come omaggio a Pier Paolo Pasolini. Io desidero che la gente abbia la consapevolezza che si può soggiornare dentro un’opera d’arte, un po’ come dormire nel letto sghembo di Van Gogh o affacciarsi a una finestra di Magritte. Siamo pur sempre in un albergo e quindi le chiedo: l’Art Hotel Atelier come cura l’alimentazione dei suoi ospiti? Con la qualità dei sapori e l’attenzione alle preparazioni e alla messa in tavola. Anche nel ristorante dell’Atelier, l’arte continua ad avvolgere i clienti con mostre di artisti d’arte contemporanea mentre si gustano i sapori delle ricette tradizionali della cucina siciliana. Sul buffet sfilano coreografiche insalate di riso dalle forme marine, insalate variopinte, diversi primi e secondi piatti e dolci tipici. Il pesce è garantito fresco ogni giorno dai pescatori di Castel di Tusa.

Ristorante Atelier sul Mare.

Fiumara d’Arte: perla europea

Nel 1986 Antonio Presti è fautore del parco di sculture monumentali Fiumara d’Arte, il più grande parco di opere a cielo aperto in Europa, a pochi chilometri dall’albergo. Diventato parco regionale, ospita opere finanziate privatamente e donate alle amministrazioni comunali. Per ognuna, l’intervento di un artista ha dato forma a un concetto e interpretato il rapporto con la terra e gli uomini.

La mia cucina è l’espressione dell’antica cultura contadina, semplice ma allo stesso tempo ricca di sapori e nutrimenti.

I formaggi che vengono serviti, come il pecorino, la provola, la ricotta e tanti altri, sono ancora oggi opera delle sapienti mani dei pastori. La frutta e la verdura provengono dai campi della Fiumara di Tusa, mentre carni e salumi arrivano dagli allevamenti locali. Sono orientato alla cosiddetta “cucina naturale” ed etica: è il mio modo per fare scelte consapevoli in quel gesto cosí importante e quotidiano che è mangiare. La spiaggia, davanti al nostro ristorante, è il luogo ideale dove godere la vista di incantevoli tramonti sorseggiando cocktail davanti al mare della Sicilia.

Monumento per un poeta morto (Finestra sul mare), Tano Festa, 1989. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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SALUTE e BELLEZZA speciale

Stop alle zanzare senza avvelenarci

I pipistrelli sono ghiotti di zanzare: in solo un’ora di volo possono cibarsi di oltre 500 di questi insetti.

Allontanare i fastidiosi insetti estivi con metodi sicuri e naturali è possibile. Scopriamo tutti gli strumenti per tenerci al riparo da punture e notti insonni Di Roberta Mastruzzi

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nfastiditi dalle antipatiche “succhiasangue”, probabilmente ve lo siete chiesti tante volte anche voi: ma a cosa servono le zanzare? Ebbene, sono impollinatrici di piante (pare addirittura che una specie di zanzara si occupi della riproduzione della pianta di cacao) e cibo per i loro predatori.

Dunque, piuttosto che sterminarle (spesso con un abuso di prodotti chimici), adottiamo strategie efficaci per evitare che ci pungano.

Oltre a fastidiosi pruriti, infatti, la puntura di zanzara può portare anche gonfiori e reazioni allergiche, e, nel caso di alcune specie, perfino malattie. Con la dottoressa Emanuela Corso, erborista e fitoterapista, abbiamo individuato i sistemi naturali

più efficaci per allontanarle, mentre con la consulenza della dottoressa Claudia Chiozzotto dell’associazione Altroconsumo abbiamo indagato sui numerosi repellenti in commercio. I metodi naturali I metodi naturali non mirano alla soppressione delle zanzare, ma puntano a renderle innocue.

Questi insetti sono infatti attratti dall’odore del nostro corpo, e basta confondere il loro “fiuto” per tenerle lontane dalla nostra pelle.

“Le essenze che funzionano meglio contro le zanzare sono citronella, geranio, menta, lavanda e olio di Neem”, ci spiega la dott.ssa Corso. “In erboristeria si trovano diverse

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SALUTE e BELLEZZA speciale Le malattie trasmesse dalle zanzare

Innanzitutto, sfatiamo un mito: la zanzara non può trasmettere l’AIDS tramite le sue punture. Il virus dell’HIV non sopravvive all’interno della zanzara e quindi non è presente nella sua saliva. La zanzara, infatti, inietta saliva, quando ci punge, e quindi non c’è possibilità di contatto con il sangue infetto. Le zanzare possono trasmettere altre malattie, soprattutto nei paesi tropicali, per esempio malaria, febbre gialla, leishmaniosi, dengue e filariosi. In Italia, i casi di contagio sono tuttavia rarissimi. formulazioni, in spray o creme, su base organica, non tossica. Sono prodotti sicuri e naturali. Non si tratta, inoltre, di piante fotosensibilizzanti, quindi ci si può esporre al sole dopo l’applicazione. Possono anche essere vaporizzate sul passeggino dei bambini, sugli indumenti o tra le lenzuola. Se si spruzzano nell’ambiente non c’è bisogno di arieggiare la stanza”.

La dott.ssa Corso suggerisce di preparare una miscela composta da acqua e una goccia di olio essenziale di geranio, di lavanda, di citronella e di menta. Si mette nel diffusore di essenze

e l’aroma che si diffonde nell’ambiente è efficace per allontanare sia zanzare che mosche. “Le stesse piante, come menta e geranio, possono essere messe anche in balcone: scuotendole ogni tanto con la mano, ci offrono un minimo di protezione. Ma dobbiamo metterci anche del nostro: evitiamo di coprirci di profumi dolci, vanigliati o fruttati, tanto graditi alle zanzare, e preferiamo fragranze agrumate. Oltre alle già citate essenze, vanno bene anche pompelmo e verbena. È sconsigliato indossare tessuti dai colori troppo accesi, che potrebbero attirare gli antipatici insetti”.

Repellenti da banco Cosa troviamo invece nei più comuni repellenti da applicare sulla pelle? “Il principio attivo più utilizzato è il DEET (sostanza chimica il cui odore tiene lontane le zanzare, che nelle etichette è indicata come N, N Dietiltoluamide) e lo troviamo in diverse percentuali”, spiega la dott.ssa Chiozzotto. “In concentrazioni molto alte, fino al 50%, si usa per proteggersi nei paesi tropicali a rischio di malaria. Oltre questa percentuale è stato dimostrato che non aumenta la sua efficacia. Alle nostre latitudini, basta un 30% per

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Istruzioni per l’uso Se avete deciso di acquistare repellenti non naturali, cosa che vi sconsigliamo se non in caso di vera grande esigenza, attenetevi alle seguenti indicazioni suggerite dalla dr.ssa Chiozzotto per un utilizzo in tutta sicurezza. • Usate piastrine e zampironi solo a base di piretro, meno dannosi per l’uomo di altri insetticidi, e rispettate comunque tutte le precauzioni d’uso indicate in etichetta. • Non spalmate creme, gel e stick anti-zanzare sulla pelle irritata, danneggiata da tagli o scottata dal sole. Non applicate i repellenti sul viso. • Evitate il contatto del prodotto con occhi, bocca e mucose. Fate attenzione soprattutto ai bambini: scegliete per loro formulazioni adatte e in latte o in stick, in modo che sia più agevole spalmarli solo dove serve. • Limitatevi a usare il repellente solo all’aperto, e a coprire soltanto le zone del corpo esposte. Lavatevi sempre le mani dopo l’applicazione. Rimuovete i prodotti dalla pelle prima di andare a dormire. Per difendervi in casa e di notte, meglio usare le zanzariere, sia alle finestre che, soprattutto, intorno alla culla o al lettino dei più piccoli. • Seguite attentamente le istruzioni riportate sulla confezione dei diffusori e usateli solo quando serve. Meglio ancora, come detto, se per difendersi in casa si usano le zanzariere. Evitate di inalarne direttamente i fumi. • Gli insetticidi spray per ambienti interni sono sconsigliati.

Stop al prurito!

Se siete stati punti dalle zanzare, provate a lenire il prurito con una crema alla calendula o un olio essenziale. “Gli oli essenziali più adatti in questo caso sono la lavanda e il tea tree oil”, suggerisce l’erborista.


Cose da sapere

proteggersi dagli insetti per molte ore. A queste concentrazioni non presenta elevata tossicità, ma bisogna seguire alcune precauzioni (v. box). Non è adatto ai bambini sotto i 12 anni e può provocare irritazione cutanea nei soggetti più sensibili.

Consiglio quindi di provarlo in una piccola parte del corpo prima di usarlo, per verificare reazioni avverse, o di usare una concentrazione più bassa (ma anche meno efficace), intorno al 10%, se si è particolarmente sensibili”.

Altro principio attivo, brevettato da una nota casa farmaceutica, è l’icaridina, sostanza chimica simile al DEET come efficacia e più sicura perché meno assorbita dalla pelle (nelle etichette è spesso indicata con la sigla KBR 3023), mentre una terza alternativa è il citrodiolo, sostanza naturale estratta dall’eucalipto australiano ma prodotta anche in sintesi, adatta anche ai bambini tra i 2 e i 12 anni. “Leggete l’etichetta prima di scegliere un repellente, sia per il grado di protezione di cui avete bisogno (controllando la concentrazione, che va dal 30%, molto forte, a un più leggero 6-7%; basta leggere i grammi di principio attivo su 100 g di prodotto: per esempio 20 g di principio attivo stanno a significare una concentrazione del 20%), sia per evitare che vi venga venduto un prodotto per bambini con presenza di DEET”. In poche parole, non fidatevi mai della sola parte frontale della confezione! “Se usati rispettando le indicazioni, questi prodotti, considerando anche che vengono impiegati solo per poche settimane estive, non sono pericolosi, mentre

ritengo che siano assolutamente da evitare gli spray insetticidi per ambienti che immettono nelle stanze sostanze chimiche capaci di restare attaccate a mobili e polvere. Meglio usare, sempre senza abusarne, i diffusori elettrici a piastrine o con ricarica liquida, ma solo se diffondono un’insetticida derivante dal piretro, più sicuro per l’uomo e per gli animali domestici”.

Diffusori elettrici e piastrine non sono altrettanto sicuri per l’ambiente. Fate attenzione, quindi, in fase di smaltimento (non versateli negli scarichi o nell’indifferenziato).

• Sono solo le femmine a pungere. Le zanzare, infatti, succhiano sangue non per nutrirsi (per questo c’è il nettare delle piante), ma per permettere la maturazione delle uova. • Una zanzara preleva in media 2-3 ml di sangue a puntura. • Le zanzare volano di solito sotto i 10 metri; solo la zanzara tigre raggiunge anche i 15 metri. Altra caratteristica delle zanzare tigre è la capacità di penetrare anche i vestiti in tessuto leggero e di sopravvivere a temperature più basse, quindi anche dopo l’estate. • Le zanzare femmina vivono in media da 3 a 5 settimane e producono un ciclo di uova a settimana, per cui ci pungono in media da 3 a 5 volte nell’arco della loro vita. • Il loro fastidioso ronzio proviene dal battito delle ali.

Curiosità

Studiando la capacità delle zanzare di pungerci senza farci avvertire fastidio, gli ingegneri di un’azienda giapponese sono riusciti a progettare una siringa per iniezioni il cui ago è totalmente indolore. Al momento viene usata in Giappone soprattutto dai diabetici. “I consumi non sono elevati e gli apparecchi sono sicuri anche quando il fornelletto si scalda un po’ durante l’uso”.

Per l’esterno sono più efficaci le spirali (zampironi) al piretro rispetto alle candele alla citronella.

“La citronella ha una capacità repellente comprovata anche da studi scientifici, ma le candele ne contengono una parte davvero minima e inoltre anche il più piccolo spostamento d’aria vanifica la barriera creata dal fumo contro le zanzare, lo abbiamo sperimentato noi di Altroconsumo con uno dei nostri test”.

Per gli amici a quattro zampe

L’olio di Neem, estratto da una pianta indiana medicinale, allontana pulci, zecche e zanzare tigre anche dai nostri animali domestici. Si versa qualche goccia tra le scapole dell’animale e si applica ogni 3 giorni. Questa pianta ha proprietà antibatteriche e antiparassitarie.


SALUTE e BELLEZZA naturalmente bene

La pressione non va in vacanza Ipertensione e ipotensione vanno controllati tutto l’anno, ma durante l’estate è bene prendere qualche accorgimento in più per regolarizzare la pressione arteriosa

P A cura del Dr. Ivo Pulcini, Specializzato in Medicina dello Sport e Scienza dell’Alimentazione

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er godersi al meglio le vacanze, le persone che soffrono di ipertensione e ipotensione non devono dimenticare di seguire qualche accorgimento in più. Il caldo e la sudorazione eccessiva possono farci perdere preziosi sali minerali, contribuendo ad abbassare la pressione arteriosa, il che comporta un rischio per chi soffre di ipotensione. D’altro canto, se gli ipertesi possono beneficiare degli effetti dell’estate sulla pressione, non devono dimenticare anche loro alcune regole utili per non trovarsi in situazioni spiacevoli.

Altra regola da seguire è quella di fare spuntini leggeri e frequenti. Nel caso di pasti molto abbondanti, infatti, la digestione diventa più impegnativa, richiamando il sangue dai muscoli verso lo stomaco. È frequente allora avvertire una sensazione di debolezza fisica e stanchezza mentale. È bene mangiare spesso e consumare soprattutto cibi che idratino, perché con il calore si perdono liquidi e questo contribuisce ad abbassare la pressione arteriosa.

Se la pressione è bassa Il primo accorgimento per chi soffre di ipotensione è rispettare la qualità e quantità di sonno, senza stravolgere le proprie abitudini. È bene fare molta attenzione anche al momento in cui ci si alza dal letto, perché in quell’attimo si subisce un repentino calo di pressione che si accentua nel caso in cui abbiamo dormito poco e male. Quando la pressione è bassa, questo fenomeno può portare persino al collasso.

Dopo colazione e spuntino mattutino, suggerisco di fare un brunch leggero, più che un pranzo vero e proprio, evitando cibi troppo calorici, fritti e soffritti o ricchi di grassi che rallentano la digestione. Senza dimenticare lo spuntino pomeridiano, a cena possiamo consumare frutta e verdura e alternare pesce, carne e formaggi freschi come la mozzarella.

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Bevete almeno due litri d’acqua al giorno e consumate frutta e verdura, ricche di acqua.

Chi è ipoteso dovrebbe inoltre ridurre al minimo il consumo di vino, in quanto vasodilatatore.


Se si avverte un senso di debolezza o crampi muscolari, si possono assumere integratori salini con magnesio, potassio, vitamina C, enzima Q10 (un ricostituente muscolare, valido anche per il cuore). Anche la natura può venirci in aiuto, con piante come ginseng, guaranà, rhodiola rosea, alga spirulina e melograno. Ottimi anche polline e pappa reale, che rafforzano l’intero organismo. Se la pressione è alta Per prima cosa rivolgetevi al vostro medico per valutare la possibilità di modificare la posologia dei farmaci che assumete durante l’inverno per tenere sotto controllo la pressione alta.

Sarebbe il caso di ridurre le dosi dell’abituale terapia anti-ipertensione, in particolare dei diuretici, ma sarà il medico ad adattare la posologia, in base alla condizione di salute generale.

D’estate, la pressione tende ad abbassarsi, per cui, se è vero che chi è iperteso deve seguire tutto l’anno una dieta iposodica, nei mesi più caldi ci si può concedere di mangiare un po’ meno insipido, pur non andando oltre i 5 g di sale al giorno (tenendo in considerazione, però, anche il sale contenuto negli alimenti confezionati e già conditi). Validi rimedi naturali contro l’ipertensione sono in primo luogo l’aglio, dalla comprovata efficacia (da aggiungere alla dieta ma da assumere, in tal caso, anche sotto forma di integratore), poi il tarassaco, un diuretico dolce e naturale (sotto forma di tè) e il biancospino (in polvere). Inoltre, tenere sotto controllo il peso fa parte della terapia contro l’ipertensione, quindi non esagerate con cibi ipercalorici. Al contrario degli ipotesi, agli ipertesi è concesso un bicchiere di vino a pasto. Per quanto riguarda le vacanze, attenzione alla montagna: per chi soffre di pressione alta, sono da evitare i soggiorni in alta quota, sopra i 1.500 m di altitudine.

In caso di svenimento

Quando si comincia ad avvertire un senso di mancamento, è bene ventilarsi, aprire i vestiti che potrebbero ostacolare la respirazione, mettersi sdraiati e tenere alzate le gambe. Se soffrite di ipotensione, cercate di indossare tessuti chiari in estate, perché respingono la luce e di conseguenza il calore.

Un consiglio per tutti

Continuate a praticare una regolare attività sportiva anche d’estate, evitando però le ore della canicola, quindi dalle 11 alle 16, per non rischiare un colpo di calore. L’attività fisica costante, moderata e adeguata alle proprie capacità, fa sempre bene e agisce favorevolmente sulla pressione, sia quella bassa che quella alta, regolarizzandola in entrambi i casi.

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SALUTE e BELLEZZA medicina alternativa

Ridere per stare bene e… guarire Quindici minuti al giorno di risata per stare in forma. Ridere fa bene allo spirito, al cuore e può cambiare in meglio la nostra vita

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no scoppio di risate, diceva il padre della psicanalisi Sigmund Freud, è un atto creativo liberatorio, in grado di attivare una serie di meccanismi che donano benessere alla psiche.

A cura di Gianni Ferrario attore, autore teatrale e trainer www.terapiadellarisata.it

Quello che si è scoperto più di recente è che ridere scatena anche una serie di reazioni da cui traggono beneficio i nostri organi interni, primo fra tutti il cuore.

Ne abbiamo parlato con un esperto, Gianni Ferrario, autore di “Ridere di cuore” (ed. Tecniche Nuove) e ideatore di workshop dove insegna l’arte di ridere. “La risata provoca uno scossone benefico dal punto di vista fisico e psichico”, spiega Ferrario. “I sussulti smuovono il diaframma, che a sua volta massaggia gli organi interni. Inoltre, alla risata si accompagna una produzione di endorfine e ossitocina. Quest’ultima viene anche prodotta dalle donne quando parto-

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riscono, e la sua funzione biologica è quella di creare un’empatia maggiore tra puerpera e neonato. Ecco perché quando si ride in compagnia si prova un senso di vicinanza con l’altro e ci si sente più pronti ad aprirsi al mondo”. E non solo. “Le neuroscienze hanno dimostrato che il cuore ha un suo ‘cervello’ ed è dotato di una propria memoria, indipendente da quella dell’encefalo, a cui è collegato attraverso il nervo vago e la spina dorsale. Il cuore è come un direttore d’orchestra che comanda tutti gli altri organi.

Una bella risata ha lo stesso effetto benefico sull’apparato cardiocircolatorio di una regolare attività sportiva.

Ne bastano 15 minuti al giorno e non ha controindicazioni”. Allenarsi a ridere Crescendo, purtroppo, tendiamo a perdere la capacità di ridere: i bambini ridono circa 80 volte al


Risate terapeutiche

Si chiama “gelotologia” ed è la scienza che fa guarire attraverso la risata. Nata negli anni ’80 in USA grazie a Norman Cousins, che si curò dalla spondilite anchilosante vedendo film comici e assumendo grandi quantità di vitamina C, e a Hunter “Patch” Adams, il famoso medico-clown, la terapia del sorriso si è fatta strada nella moderna medicina, e oggi la sua validità è comprovata: fa diminuire la degenza ospedaliera fino alla metà del tempo, permette di utilizzare meno anestetici e antidepressivi, e sembra addirittura che faccia aumentare l’attività delle cellule “natural killer”, fondamentali per contrastare virus e cellule cancerogene. giorno, gli adulti solo 15. È possibile però impadronirsi di nuovo di questa straordinaria capacità. E se è la risata di gusto, vera e sincera, quella che ci fa stare meglio, anche forzare un sorriso, all’inizio, può essere utile. “Siamo programmati per apprendere le cose attraverso l’imitazione”, spiega Gianni Ferrario. “Anche da adulti siamo spinti a imitare gli altri. E perfino dentro di noi vale lo stesso meccanismo: se una parte del corpo comincia a ridere, anche le altre la seguiranno”.

Cominciamo a imporci un sorriso quando siamo bloccati nel traffico o proviamo preoccupazioni e pensieri negativi, e riusciremo già a percepire una sensazione di sollievo.

“È dimostrato che attivare i muscoli facciali crea un collegamento neuronale con le zone del cervello preposte al piacere, quindi vengono prodotti endorfine e ormoni che ci aiutano a vedere le cose sotto un profilo migliore”, conferma Ferrario. “Questo meccanismo viene chiamato ‘motion create emotion’: letteralmente, il movimento crea l’emozione. È una formula che può essere usata quando si vuole e da chiunque.

Provate questo semplice esercizio quando siete soli: ridete utilizzando tutte le vocali, una dopo l’altra. Sentirete subito un cambiamento di atteggiamento nei confronti della vita.

Portate il corpo a sorridere e la mente lo seguirà”. Anche vedere film divertenti può esser un buon modo per cominciare a ridere di più, anche se dobbiamo imparare che il buonumore non ha bisogno di fonti esterne per essere alimentato, ma nasce da dentro di noi. Per arrivare a questo, è utile seguire un vero e proprio allenamento, da praticare regolarmente. “Durante i miei workshop, insegno alcuni facili esercizi da ripetere durante le normali azioni quotidiane: quando si beve il caffè, sotto la doccia o quando si deve rimproverare un collaboratore senza mortificarlo. Allenandoci costantemente, i benefici saranno sempre maggiori e impareremo a ridere, non solo con la classica risata di gusto, fragorosa e benefica, ma anche interiormente. Si può imparare, insomma, a ridere ‘dentro’, cioè riuscire a cogliere il lato gioioso della vita, sempre e comunque”.

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SALUTE e BELLEZZA aromaterapia

Camomilla, molto più che un semplice calmante! Il suo olio essenziale ha un gradevole aroma di fieno e tabacco, e oltre ai ben noti benefici sul sistema nervoso è utile anche nel trattamento di tanti altri piccoli disturbi

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a Matricaria chamomilla, ovvero la camomilla comune, anche detta camomilla blu, è usata da millenni come cosmetico e per insaporire gli alimenti.

A cura di Renato Tittarelli Naturopata, Aromaterapeuta e Direttore della Scuola SOAM www.risoessenza.it

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Il nome scientifico (che viene dalla radice latina “mater”, cioè “madre”) è riferito al suo uso per i disturbi tipicamente femminili.

Nella storia e nell’attualità In Egitto era venerata come erba del dio Horus, il Sole. I Greci la chiamavano “kamaileon”, cioè “mela di terra”, per il suo vago profumo di mela. Nella medicina antica era impiegata in infusi e decotti contro febbri, insonnia, coliche, dolori di stomaco, spasmi uterini. Oggi, la camomilla fa parte di un gran numero di preparazioni farmaceutiche, per esempio in medicina pediatrica, dove si utilizza per trattare gli eritemi cutanei (in creme e pomate) e la crosta lattea (aggiunta a specifici oli o shampoo).

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La pianta e le sue proprietà La camomilla appartiene alla famiglia delle Asteraceae. Si distingue grazie al capolino con centro giallo, cavo e glabro, dalla camomilla romana, dove lo stesso è pieno e fornito di scagliette. L’olio essenziale di camomilla ha effetti calmanti soprattutto sui soggetti collerici, impulsivi e nervosi. Ha inoltre funzioni antibatteriche, antimicotiche, analgesiche, antinfiammatorie, antispasmodiche, vulnerarie, antiossidanti, antianemiche, colagoghe, emmenagoghe ed eudermiche. È adatta al trattamento di bruciature, irritazioni della pelle, ascessi, mal di denti, ma anche contro difficoltà digestive, mal di testa, insonnia, nervosismo, amenorrea, disturbi della menopausa.

È uno dei pochi oli essenziali che, insieme a lavanda, rosa e geranio, può essere usato puro direttamente sulla pelle in piccole quantità.

In caso di varicella, per esempio, ponendo una goccia sulle pustole si ottiene una più rapida guarigione.


Contro l’emicrania

Chi è affetto da emicrania tensiva troverà sollievo massaggiando le tempie con 4-5 gocce di olio essenziale di camomilla blu diluite in 50 ml di olio di mandorle o di jojoba.

Per digerire meglio

I problemi digestivi, soprattutto se legati allo stress, si possono alleviare effettuando un massaggio addominale con olio essenziale di camomilla, prima e dopo i pasti principali. In 50 ml di olio di mandorle dolci aggiungete 4 gocce di camomilla blu, 2 gocce di maggiorana e 2 di lavanda.

Bagno rilassante antistress

Versate nella vasca da bagno una miscela di 2 o 3 cucchiai di sale marino con 3 gocce di camomilla blu, 1 di mandarino e 1 di salvia sclarea. Massaggiate il corpo con l’acqua ricca di queste preziose essenze.

Sogni d’oro

Bastano poche gocce di olio essenziale di camomilla blu, vaniglia, lavanda e mandarino, da usare nel diffusore, per favorire il sonno, evitare incubi e rilassare dolcemente. Ideale anche per i bimbi.

Dolori mestruali addio Estrazione dell’olio essenziale La camomilla blu o tedesca viene distillata in corrente di vapore dai fiori e dai fusti essiccati, anche se l’olio è contenuto solo nei fiori. Il suo colore varia dal bluverdastro al blu inchiostro (per la presenza notevole di una sostanza chiamata camazulene), con aroma dolce, dal sottofondo di fieno e tabacco.

Una settimana prima dell’arrivo del mestruo, applicate giornalmente, con un massaggio nella zona addominale, una miscela fatta di 50 ml di oleolito di Calendula con 8 gocce di olio essenziale di camomilla blu e 2 di olio essenziale di rosa.

Per le coliche dei neonati

In 50 ml di olio di mandorle dolci diluite 4 gocce di olio essenziale di camomilla blu e 4 di lavanda. Massaggiate il pancino in senso orario disegnando dei cerchi che partono dall’ombelico e si aprono verso l’esterno.

Precauzioni per l’uso L’olio essenziale non risulta tossico a bassi dosaggi, non irritante, né sensibilizzante o fototossico. Possono esistere però ipersensibilità e allergie alla camomilla, come ad altre piante della famiglia delle Composite. Ricordiamo comunque che l’uso di fitoterapici e oli essenziali può integrare le cure del medico, ma non le sostituisce. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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SALUTE e BELLEZZA FITOTERAPIA E NON SOLO

Piante, benefici e curiosità Informazioni, consigli e interessanti curiosità sul variegato e coloratissimo mondo delle piante Di Mila Cosentino

Rovo, tanti usi: dal benessere alla... tintura naturale! Del comune rovo, che fa maturare le sue deliziose more proprio in questo periodo, si utilizzano a scopo terapeutico frutti, foglie e radici. Con i primi (senza eliminare i semi) si preparano marmellate utili contro la stipsi (700 g di zucchero per 1 kg di more), sciroppi per il mal di gola (succo di more e zucchero in pari quantità messi a bollire per 10 minuti) e un brandy digestivo: versate 750 ml di brandy su 400 g di more schiacciate, lasciate in infusione per 30 giorni, filtrate e imbottigliate. Sarà pronto dopo 4-5 mesi. Le foglie e le radici si usano in decotto (5 g ogni 100 ml d’acqua), contro

Fagiolo bianco, contro diabete e obesità Il comune fagiolo bianco (Phaseolus vulgaris) è stato recentemente oggetto di studi che hanno dimostrato la sua capacità di ridurre notevolmente la quantità di zuccheri che si concentrano nel sangue subito dopo i pasti, rendendolo un prezioso alleato nella prevenzione di diabete di tipo 2 e obesità. In più, le fibre che contiene donano un senso di sazietà che si protrae nel tempo e aiuta a tenersi lontani da continue abbuffate. Un’altra ricerca ha dimostrato inoltre che il fagiolo bianco favorisce l’assorbimento del ferro molto più che gli altri legumi, soprattutto nelle donne.

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la diarrea (sono astringenti), per sciacqui in caso di gengiviti o impacchi per le infiammazioni oculari. Un trito di foglie e germogli applicato su ferite e abrasioni aiuta a cicatrizzarle più in fretta. Infine, con le foglie di rovo si può perfino tingere la lana di un giallo vivace: coprite con acqua le matasse bianche, aggiungete allume di rocca, che si trova in farmacia (15% del peso della lana), portate a 90°C e dopo un’ora eliminate l’acqua. A questo punto, fate bollire delle foglie di rovo (il doppio del peso della lana) per un’ora, filtrate l’acqua e immergetevi la lana, portandola a 90°C per un’altra ora.

Cetriolo, rinfrescante e purificante Fin dall’antichità, il cetriolo è stato usato per purificare la pelle grassa: ecco una maschera per il viso che sfrutta le sue qualità rinfrescanti. Frullate insieme la polpa di un cetriolo con 20 foglioline di menta. Lasciate riposare per qualche minuto, poi filtrate il composto e aggiungetevi un cucchiaio di yogurt bianco e uno di farina di frumento oppure di farina d’avena (a effetto leggermente esfoliante), mescolando fino a ottenere la densità giusta per la maschera. Applicate sul viso, lasciate in posa per 10 minuti e sciacquate con acqua tiepida.


SALUTE e BELLEZZA l’aiuto in più

Potassio: energia e buon umore Con il caldo, possiamo perdere riserve di potassio: “antagonista” del sodio, importante per il benessere del cuore e per combattere stanchezza mentale e crampi muscolari. Ecco perché e come integrarlo A cura del Dr. Ivo Bianchi Medico Chirurgo, specialista in Medicina Interna e ricercatore fitoterapico e nutrizionale www.scienzanatura.it

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sintomi da carenza di potassio variano dalla stanchezza cronica ai crampi muscolari, dall’insonnia al nervosismo, agli sbalzi d’umore. Complice il caldo, il nostro organismo tende a eliminare questo minerale attraverso il sudore, creando uno squilibrio tra la sua presenza e quella del sodio a favore di quest’ultimo. Questi due minerali sono antagonisti, e il giusto rapporto tra loro (che si riscontra con un’analisi delle urine) aiuta a mantenere in salute il sistema cardiovascolare, la pressione arteriosa, l’apparato muscolare e il sistema nervoso.

Anche per i capelli

Una carenza di potassio può alterare la funzionalità muscolare, compresa quella dei muscoli erettori del pelo, comportando quindi capelli “deboli”, facilmente portati a diradamento o calvizie, soprattutto dopo una malattia.

L’equilibrio tra sodio e potassio (che dovrebbe essere di 1/10) può essere alterato non solo a causa della sudorazione eccessiva, dovuta al caldo o a un’intensa attività sportiva, ma anche per una dieta scorretta, troppo ricca di sale e carente di alimenti che contengono potassio,

o a causa di un consumo eccessivo di caffè e alcool, per l’assunzione di diuretici, cortisonici e antibiotici, oppure come conseguenza di patologie quali diabete, insufficienza renale, ipertensione, ma anche per un banale disturbo come la diarrea. Nel caso di carenza di potassio, può essere utile introdurre nell’alimentazione cibi come patate (specialmente quelle dolci), banane, frutta secca, kiwi, finocchi, spinaci, carciofi, castagne fresche, agrumi, carote, pomodori, albicocche, pesche, semi di girasole, foglie di menta; è bene anche ridurre il sodio: meno sale nei condimenti, quindi, ma anche attenzione a cibi confezionati, insaccati, patatine fritte. Un’integrazione nei mesi caldi, quando la sudorazione aumenta o può capitare di soffrire di disturbi intestinali, può essere utile per ritrovare forza muscolare, energia fisica e mentale, combattere l’insonnia e placare il nervosismo, che potrebbe rovinare una vacanza attesa per tutto l’anno. La dose consigliata, in questo caso, è di circa 300 mg al giorno, da ripartire in tre fasi della giornata, ancora meglio se in coincidenza dei tre pasti principali, per tutto il periodo estivo. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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SALUTE e BELLEZZA fiori australiani

In vacanza senza blocchi C’è un’essenza adatta a ogni problema che ci affligge nel periodo delle vacanze, dall’incapacità di staccare dal lavoro alla paura di volare. Scopriamole insieme

A cura di Erica Savioli Naturopata e floriterapeuta

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uò succedere a tutti: nonostante le ferie e l’apparente periodo di relax, possiamo restare “sintonizzati” sui ritmi del lavoro, senza riuscire a staccare completamente, o ci ritroviamo già proiettati sui problemi che dovremo affrontare al ritorno. Se pensate di soffrire di una sorta di “dipendenza” dal lavoro e dalla quotidianità, provate a riappropriarvi della libertà con l’essenza Monga Waratah che aiuta a liberarsi da dipendenze comportamentali e affettive. Se volete liberare la mente e rallentare i ritmi, un mix di Boronia, Black-eyed Susan e Crowea vi permetterà di lasciarvi alle spalle, almeno per il periodo di vacanza, la tendenza a correre, a rimuginare sui problemi e a provare ansia per i cambiamenti. Quando è la paura di viaggiare, in particolar modo di volare o dell’ignoto, a bloccarci, alcuni giorni di Grey Spider Flower possono ridarci equilibrio e sciogliere la

tensione. Se durante il volo si presentano problemi di secchezza della cute o ritenzione idrica può essere d’aiuto aggiungere alcune gocce di She Oak e di Bush Iris a una crema base, e massaggiarla sugli arti inferiori e superiori per ristabilire l’idratazione e migliorare la stasi linfatica. Riuscire a essere flessibili in caso di novità e cambiamenti non è sempre facile: in questo caso l’essenza Flannel Flower ci renderà più accoglienti, mentre Fresh Water Mangrove ci aiuterà a liberarci dal pregiudizio o dalle aspettative eccessive. Se poi qualche difficoltà di troppo vi spingesse a mollare tutto e tornare a casa, vi sarà utile Kapok Bush, l’essenza che spinge ad andare avanti anche di fronte le prime difficoltà. Buone vacanze a tutti!

Come assumere le essenze Solitamente, di tutte le essenze descritte devono essere assunte 7 gocce, mattino e sera, direttamente sotto la lingua o diluite con un po’ d’acqua, dal momento in cui il problema si verifica e per almeno 15 giorni. Si possono prendere sia a stomaco pieno che vuoto. Nel caso di fobia dell’aereo, si può cominciare già 3-4 giorni prima di partire, e poi per tutto il volo, anche ogni 10 o 15 minuti, fino a quando non si sente di avere il controllo delle emozioni. La dose è sempre di 7 gocce.


SALUTE e BELLEZZA dermatologia

Psoriasi: questione di pelle... e di psiche Spesso crea disagio e imbarazzo, ma grazie al supporto psicologico e a un’adeguata informazione è possibile vivere la psoriasi con maggiore serenità

A cura della Dr.ssa Elisabetta Perosino Dermatologa, segretario generale e responsabile del Dipartimento Laser dell’ISPLAD (Italian Society of Plastic and Oncologic Dermatology)

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a psoriasi, dermatosi eritemato-desquamativa di cui soffre il 4% circa della popolazione italiana, è una malattia infiammatoria non contagiosa ma recidiva. Compare a qualsiasi età, ma più frequentemente tra i 15 e i 35 anni, e le parti più colpite sono cuoio capelluto, ginocchia, gomiti, mani e piedi (unghie comprese). Le cause non sono ancora del tutto chiare: a partire da fattori ereditari, è ormai certo che disordini metabolici, stress ed eventi psicoemotivi gravi possono peggiorare la malattia o manifestarne i sintomi (dalle lesioni al prurito e al dolore). Può interessare porzioni molto estese del corpo, ma più comunemente ha manifestazioni minime.

Non esiste una cura risolutiva, ma gli attuali trattamenti farmacologici topici e fisici permettono un buon controllo della malattia.

La fototerapia è molto efficace (per questo l’esposizione al sole fa bene, ma anche il trattamento con UVB a

banda stretta), come pure i retinoidi, le creme a base di corticosteroidi e acido salicilico e i farmaci biologici (nei casi più impegnativi). Purtroppo, l’ansia di “non guarigione” può portare a volte il paziente a evitare il rapporto con il mondo, e condurlo perfino alla depressione, in particolar modo nelle donne. Da non trascurare l’aspetto legato alla sfera sessuale: tre pazienti su quattro si lamentano del grande disagio psicologico, in particolar modo quando è colpita l’area genitale. Prevenzione, terapie mirate, supporto psicologico sono essenziali nell’affrontare la psoriasi; tuttavia, deve anche cambiare l’approccio culturale nei confronti della malattia: tutti devono sapere che non è contagiosa e che può essere controllata attraverso i moderni interventi terapeutici che aiutano a condurre una vita normale. Il libro “Chiavi per un miglior controllo della psoriasi”, di Rojas Marcos, offre strumenti e strategie molto efficaci per affrontare al meglio la malattia.

L’importanza dello stile di vita

Si è notato che i pazienti gravi sono spesso consumatori di alcolici e fumatori assidui, e seguono una dieta particolarmente ricca di proteine animali. Oltre alla terapia farmacologica, quindi, è bene evitare il più possibile alcol e fumo e seguire un’alimentazione sana: evitare carni rosse, insaccati, grassi, fritture e zuccheri, e optare per legumi, pasta, riso e pane integrali, verdura e frutta fresca.

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SALUTE e BELLEZZA odontoiatria La ceramica è l’unico materiale che mantiene la sua performance estetica inalterata nel tempo e le faccette si applicano una sola volta nella vita. Il costo medio di una singola faccetta di ceramica è compreso tra i 700 e i 1.000 euro.

Sorriso perfetto? Si può! Inestetismi come denti gialli, usurati o dalla forma irregolare possono provocare insicurezza e problemi: sicure, efficaci e durature nel tempo, le faccette di ceramica ci possono restituire un sorriso smagliante

L A cura del Dr. Emilio Busetto Odontoiatra

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e faccette in ceramica vengono incontro a molte problematiche dell’odontoiatria restaurativa: la ricostruzione dei denti usurati, la risoluzione delle discromie dello smalto e delle anomalie di forma, dimensione e posizione di uno o più elementi dentari, e in generale i grandi e piccoli inestetismi che rendono le persone insicure del proprio sorriso. Non esiste una specializzazione particolare per effettuare questo intervento: ci si può rivolgere all’odontoiatra di fiducia.

Le nuove ceramiche con cui i tecnici realizzano le faccette hanno straordinarie proprietà estetiche che le rendono indistinguibili dallo smalto naturale. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

Nei casi in cui si decide di modificare la forma dei denti, sicuramente c’è un periodo di adattamento alla novità, che però è generalmente breve. Preparazione, applicazione e cura Una volta stabilito quali sono le correzioni da apportare al nostro sorriso, avremo bisogno di due appuntamenti dal dentista. Nel primo si esegue, nei casi in cui è necessario, una minima preparazione della superficie esterna dei denti, si rileva un’impronta di precisione e si applica un provvisorio. Nel secondo, a distanza di 5-6 giorni, si rimuove il provvisorio, vengono provate le faccette definitive e, se queste soddisfano le attese del paziente, vengono infine cementate.


Faccette di ceramica, controindicazioni Le faccette di ceramica possono essere applicate dai 18 anni in su. Sono controindicate per i pazienti bruxisti che devono portare un byte di protezione notturna e per coloro che soffrono di reflusso gastro-esofageo, i quali dovranno seguire una terapia idonea. Non vi è evidenza scientifica di tossicità della ceramica e dei relativi sistemi adesivi, e i casi di allergia sono rari e relativi a questi ultimi. I denti ricostruiti con le faccette in ceramica hanno requisiti meccanici paragonabili al dente naturale sano, questo grazie ai progressi fatti ultimamente nel campo della cementazione adesiva, che rende faccetta e restante parte della corona un unico blocco solidale, molto affidabile e duraturo nel tempo. Le attenzioni per l’igiene sono le stesse che si raccomandano anche per i denti “al naturale”: spazzolino, dentifricio al fluoro e filo interdentale, oltre ovviamente a controlli periodici dal dentista. Non ci sono controindicazioni alimentari, tranne che per i cibi molto acidi o duri, che andrebbero consumati sempre con moderazione e cautela, poiché pericolosi per tutti i denti, non solo per quelli con faccette! E se cade? La caduta di una faccetta, cioè la sua decementazione, è un evento in realtà molto raro,

generalmente imputabile o a un trauma importante o a problematiche occorse durante la fase di cementazione.

Essendo lo spessore delle faccette odierne molto modesto (0,30,7 mm), l’eventuale perdita può causare un minimo danno estetico, sicuramente tollerabile fino alla nuova cementazione.


SALUTE e BELLEZZA Chirurgia estetica

Il costo di un singolo intervento di trapianto di capelli varia dai 5.000 ai 6.000 euro. In caso di calvizie molto estesa, può essere necessario più di un intervento.

Autotrapianto: la soluzione ideale contro la calvizie È la risposta attualmente più efficace alla calvizie e si ottiene trasferendo i propri capelli da una parte all’altra del capo: i capelli trapiantati cresceranno normalmente, senza alcun rischio di rigetto

L A cura del Prof. Piero Rosati Chirurgo Plastico Estetico

a calvizie può avere diverse cause, ma nella maggioranza dei casi colpisce gli uomini ed è detta “alopecia androgenetica”: è ereditaria e legata agli effetti degli ormoni androgeni sui bulbi dei capelli, in particolare quelli della regione frontale e parietale fino al vertice del capo. Altre cause sono le malattie della tiroide, la carenza di ferro, gli esiti di interventi chirurgici, diete troppo drastiche, anoressia, alcuni tipi di farmaci. Anche lo stress può essere una concausa dell’alopecia comune, poiché accelera il processo di perdita definitiva dei capelli.

Le donne non ne sono immuni: circa il 30% della popolazione femminile presenta fenomeni di diradamento o assottigliamento dei capelli.

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Caduta dei capelli Una persona con un cuoio capelluto sano può perdere dai 75 ai 100 capelli al giorno. È un processo naturale: come cadono, così ricrescono. In chi è predisposto geneticamente a soffrire di alopecia, invece, i capelli cadono ma ne ricrescono in numero inferiore, con un andamento progressivo nel tempo, fino a che non ricrescono più. La calvizie comune comincia solitamente a manifestarsi intorno ai 20 anni. I capelli predisposti alla caduta diventano più sottili e iniziano a ridurre il proprio ciclo vitale. La velocità di questo processo, però, è soggettiva, in alcune persone avviene tutto nel giro di pochi anni, altri cominciano a vedere i primi segni verso i 30 anni. Quando compare tardivamente, il processo di perdita definitiva è solitamente anche più graduale.


Come intervenire Per correggere la calvizie si può ricorrere all’autotrapianto di capelli: si trasferiscono cioè i propri capelli da una parte all’altra del capo.

Questo esclude ogni forma di rigetto e garantisce che i capelli trapiantati continuino a crescere per tutta la vita.

I capelli delle regioni laterali e posteriori, infatti, sono diversi da quelli della regione frontale e occipitale, in quanto non possiedono recettori per gli ormoni maschili, che negli individui predisposti determinano la caduta. Per l’intervento servono gli esami di routine di un’operazione chirurgica (analisi di sangue e urine ed elettrocardiogramma) e si effettua in anestesia locale con sedazione, quindi il paziente non sente alcun dolore e avverte una piacevole sensazione di rilassatezza. Ci sono due tecniche di prelievo, la FUT e la FUE. La prima permette di trasferire più capelli e di avere una più alta percentuale di sopravvivenza dei capelli trapiantati: si porta via una strisciolina di cuoio capelluto e sotto il microscopio si estraggono da essa i capelli da trapiantare. Nella seconda tecnica, invece, i capelli si estraggono facendo delle piccole “carotine” nel cuoio capelluto e tirando su l’unità follicolare.

Sfatiamo i miti!

Molti luoghi comuni sulla perdita di capelli non sono assolutamente veri. La caduta dei capelli non è legata né alle ostruzioni dei follicoli piliferi provocate da eccesso di sebo (dermatite seborroica), né agli shampoo frequenti (si possono lavare i capelli anche tutti i giorni a patto di usare uno shampoo delicato). È altrettanto falsa la credenza secondo cui indossare spesso i cappelli provochi la caduta.

Ritengo che la tecnica FUE sia meno efficace, poiché si prelevano meno capelli, a volte li si danneggia, altre volte si danneggiano i capelli vicini, e ciò accade poiché si tratta di un prelievo “alla cieca”.

Le possibilità di attecchimento, così, si riducono e inoltre dopo l’intervento rimangono tante piccole cicatrici, cer-

tamente più antiestetiche rispetto all’unica cicatrice sottilissima lasciata dalla tecnica FUT. Inoltre, la FUT non richiede la totale rasatura dei capelli per effettuare l’intervento, né terapie farmacologiche associate (spesso a vita) alla tecnica FUE, la quale sfrutta l’aspetto psicologico dell’assenza del taglio, ma determina un risultato deludente. Una volta ricoperta l’area da trattare, l’intervento è terminato. Si medica il paziente, il quale attenderà un po’ in osservazione, dopodiché potrà tornare a casa. Il giorno dopo gli viene tolto il bendaggio, si deterge la zona trattata e si pettinano i capelli circostanti la zona trapiantata. Dopo l’intervento, il paziente dovrà seguire una terapia a base di antibiotici e antinfiammatori. Potrà lavare i capelli dopo 3 giorni dall’intervento, poi per i primi venti giorni dovrà lavarli quotidianamente con uno shampoo disinfettante, quindi potrà ricominciare con i lavaggi consueti. La testa del paziente apparirà un po’ arrossata e si formeranno delle crosticine destinate a cadere nel giro di 10-20 giorni. Anche i capelli trapiantati cadranno dopo lo stesso periodo di tempo, per poi ricominciare a crescere, dopo circa tre mesi, alla velocità di 1-1,5 cm al mese. Ci vorranno quindi 6-7 mesi per poter apprezzare gli effetti definitivi dell’intervento. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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SALUTE e BELLEZZA pediatria e puericultura

Le domande scomode dei bambini Da come nascono i bambini al perché le persone muoiono: alcune domande dei bambini possono mettere in imbarazzo i genitori. Ecco qualche consiglio per non farsi trovare impreparati! A cura di Paola Nannei Viganò, specialista in Pediatria e Radiologia, esperta di Omeopatia e Medicina Naturale

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robabilmente sono i quesiti più “spinosi” che i bambini possono porci: sul sesso, sulla malattia, sulla morte e su un’eventuale separazione dei genitori “Mamma, cos’hai nella pancia?” Il bambino di 3-5 anni non pone domande precise sul sesso: la curiosità nasce solo se la mamma (o una zia o una conoscente) è incinta.

Si può raccontare in modo molto semplice che il papà ha messo un semino nella pancia della mamma, e da quel semino si sta formando un bimbo, che a tempo debito nascerà.

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Dai 6 ai 10 anni, i bambini diventano più curiosi sull’argomento. Anche in questo caso, una risposta chiara, precisa e schematica, che non vada ad approfondire oltre quello che ci è stato chiesto, può bastare: “Arriva un’età in cui una donna e un uomo sono in grado di fare bambini. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

I loro corpi contengono ovuli e semini, e sono fatti in modo da potersi incontrare: da questa unione nascono i bambini”.

“Cosa stanno facendo?”

Può capitare che in TV un bambino veda una scena intima di coppia in un film o in una serie TV. Partendo dal presupposto che è sempre meglio che i bambini vedano programmi adeguati alla loro età, se accade casualmente e fanno domande in merito, spiegate semplicemente loro che quando un uomo e una donna si vogliono bene, quello è uno dei modi con cui esprimono il loro amore. La risposta dovrà essere ovviamente adeguata all’età del bambino.


Esistono anche libri e DVD sull’argomento, adeguati alle diverse fasce d’età, che possono aiutare i genitori a spiegare ai loro figli il sesso, la riproduzione e la nascita di una nuova vita, senza imbarazzo o inutili tabu. “Perché è così strano?” Se un bambino vede una persona portatrice di handicap e fa domande in merito, si dovrà spiegare senza imbarazzo che non sono persone “strane”, ma hanno una malattia o un handicap che rende loro più difficile la vita, e che quindi hanno bisogno di comprensione, affetto e aiuto più degli altri. Sarà inoltre giusto insegnare ai bambini, quando avranno raggiunto un’età che permette loro di capire un simile discorso, la necessaria sensibilità verso i portatori di handicap, spiegando loro che non è gentile nei loro confronti indicarli, fissarli o fare commenti in merito alla loro condizione. “Dove vanno le persone quando muoiono?” In caso di lutti familiari, i genitori dovrebbero spiegare al bambino piccolo che la persona se ne è andata e vive in un altro posto, e che anche se non la può vedere, è comunque sempre accanto a lui. Il bambino non

deve percepire una rottura definitiva. Certo, è più semplice se mamma o papà seguono una religione, ma anche i genitori completamente atei dovrebbero trasmettere questa idea di continuità per non traumatizzare il bambino, parlando ad esempio del cielo come luogo in cui vanno le persone che non sono più tra noi ma che, anche da lì, continuano a volerci bene. “Non vi volete più bene?” In caso di separazione, compito dei genitori è fornire gli strumenti, le sicurezze e la disponibilità perché il bambino possa accettare ciò che tendenzialmente non accetterebbe mai.

Ci vogliono quindi risposte chiare e sincere: non c’è modo di indorare la pillola se non procedendo molto gradualmente.

Per cui è bene prima far passare tutto il tempo necessario per far digerire la separazione e solo in un secondo momento, se entrambi i genitori sono d’accordo, presentare loro il nuovo compagno o la nuova compagna. Soprattutto, il piccolo deve essere sicuro che entrambi i genitori continueranno ad amarlo nonostante la separazione.

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SALUTE e BELLEZZA Sessuologia

Autoerotismo: un fatto naturale? L’autoerotismo è la più alta forma di conoscenza di se stessi, del proprio corpo e delle sensazioni collegate ad esso. Impariamo a viverlo senza sensi di colpa

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oody Allen recitava: “Non denigrate la masturbazione. È fare sesso con qualcuno che stimate veramente!”. Godere di fantasie sessuali in modo solitario, espletandole con l’atto della masturbazione, è un gesto d’amore nei propri confronti,

A cura della Dr.ssa Nicoletta Spina Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa Associazione Italiana di Sessuologia Clinica

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e può essere un elemento eccitante da condividere anche con il proprio partner.

Partiamo dal nome È importante precisare che esistono tre termini spesso usati impropriamente come sinonimi, ovvero masturbazione, onanismo e autoerotismo. Si parla di autoerotismo quando ci si riferisce a qualunque forma di soddisfazione sessuale ottenuta dal soggetto su se stesso, di onanismo quando si vogliono indicare quelle pratiche (anche solo mentali) che conducono all’orgasmo, di masturbazione quando si vuole sottolineare la presenza

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dello stimolo fisico per il soddisfacimento (non sempre strettamente autoerotico, come ad esempio nella masturbazione reciproca e in quella di gruppo). Una pratica naturale Esistono ancora grosse resistenze e tabù legati all’atto della masturbazione, spesso vissuto come qualcosa di cui vergognarsi e da non rivelare. Il significato stesso del termine masturbazione, in realtà, è rivelatore di tutta una serie di proiezioni, pensieri e paure.

Deriva, infatti, dal latino manus (mano) e turbare (“turbare, sconvolgere”).

Eppure la masturbazione è una pratica molto diffusa e precoce: bambini e bambine molto piccoli possono attuare tutta una serie di sfregamenti, toccamenti, pratiche varie, tendenti a stimolare le zone genitali fino a trarne piacere. Essa inizia come un’attività


spontanea nella prima infanzia, quando ancora il bambino non è giunto a un’immagine unitaria del proprio corpo, e l’eccitamento viene in lui soddisfatto localmente. Basti pensare che ricerche sullo sviluppo infantile hanno evidenziato la presenza di segnali di eccitamento, come rossore in viso, dilatazione delle pupille e piccole erezioni, nel caso dei maschietti, già nei primi mesi di vita durante l’atto della suzione.

Sul piano psicologico, dunque, la masturbazione rappresenta una tappa necessaria nell’evoluzione sessuale dell’individuo, da non colpevolizzare assolutamente, soprattutto durante le fasi dello sviluppo.

L’autoerotismo è diffuso da sempre tra gli individui sia di sesso maschile che femminile, basti

pensare che già i dati del famoso rapporto Kinsey negli anni ’50 mettevano in evidenza che il 94% dei maschi e il 58% delle femmine avevano sperimentato la masturbazione e con questa raggiunto l’orgasmo. Dalle ultime ricerche, si evidenzia che il 95% degli uomini ammette di masturbarsi. Tra le donne, solo l’89% afferma di praticare l’autoerotismo. Nelle coppie sposate, la percentuale scende per entrambi i sessi al 70%. L’autoerotismo e la masturbazione sono ingredienti indispensabili per la salute sessuale (e non solo) di ciascun individuo, a tutte le età. A questo proposito, mi piace ricordare una frase celebre di Thomas Szasz: “La masturbazione: la primaria attività sessuale del genere umano. Nel Diciannovesimo secolo era una malattia; nel Ventesimo è una cura”.

Quando è patologica La masturbazione ha risvolti patologici soltanto quando è compulsiva, quando la sua pratica, cioè, è sollecitata da una spinta irrefrenabile e continua: anche più volte al giorno, per un lungo periodo di tempo, con conseguente compromissione della vita sociale. In questi casi, è utile provare a esercitare un autocontrollo, cercando anche di focalizzarsi su nuovi interessi e stimoli sostitutivi.

Quando manca

L’assenza di autoerotismo denota spesso un’energia sessuale repressa e non riconosciuta alla quale non si dà libero sfogo, con conseguenze negative a livello emotivo e psicofisico, quali disturbi dell’umore, insonnia, malattie psicosomatiche e problemi relazionali.

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SALUTE e BELLEZZA Psicologia

“Drogati” d’amore A volte l’amore può trasformarsi in una vera e propria dipendenza, da cui derivano paure e sofferenze. Ma uscirne si può, ritrovando se stessi e la propria autonomia

È

possibile che il legame tra due persone possa essere così intenso da diventare una specie di “tossicomania da amore”? Ebbene sì.

A cura del Dr. Stefano Coletta Psicologo

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Si tratta di una condizione relazionale negativa di cui soffre chi di solito non ha avuto abbastanza affetto da piccolo, e nella coppia non crede di meritare l’amore.

attaccarsi morbosamente a qualcuno che riteniamo indispensabile per la nostra esistenza, amare con paura comporta la messa in atto di tutta una serie di meccanismi di controllo per tenere l’altro nell’area del proprio possesso”. Si dipende dall’altro in quanto ci fornisce identità, e quel “noi” diventa una sorta di rapporto simbiotico nel quale non c’è spazio per emanciparsi, crescere, individuarsi.

Il legame che viene dalla paura Nel suo libro “Donne che amano troppo”, la psicologa americana Robin Norwood scrive: “Quando amiamo troppo, in realtà non amiamo affatto perché siamo dominate dalla paura: paura di restare sole, paura di non essere degne d’amore, paura di essere abbandonate o ignorate... E amare con paura significa soprattutto

cioè quel barlume di identità che si è strutturata solo grazie all’altro. La dipendenza affettiva inizia dove finisce la propria indipendenza, la capacità di vivere una relazione con libertà e spontaneità, quando l’amore non è più libero di esprimersi per come realmente è, ma è costretto ad assumere un ruolo. Diventa compensazione di qualcosa che deve riempire i nostri vuoti, tenere a bada le nostre paure, sedare i nostri bisogni.

Dominato dunque dal timore di non essere accettato, accolto e amato, finisce per mettere al primo posto il partner piuttosto che se stesso, cadendo così in una vera e propria schiavitù psicologica e, ovviamente, incidendo negativamente sul rapporto di coppia.

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Ciò che fa scaturire la paura, insomma, è il continuo terrore di perdere l’altro, che è in realtà eco della più grande paura di perdere se stessi,


Ritrovare se stessi A volte la dipendenza affettiva porta persino alla volontà di mantenere un partner chiaramente non più disponibile affettivamente, scostante o addirittura violento. Questo capita quando il nutrimento dell’autostima (persa) di chi dipende da un rapporto affettivo deriva, pur se in maniera illusoria, dai tentativi di cambiare, “guarire” o salvare l’amato.

In questo modo, però, il rapporto non diventa più un incontro tra due persone, bensì limitazione e dipendenza, creando un dolore interiore violento e insopportabile.

Il risultato finale? Chi ama così finisce per costruirsi una gabbia che imprigiona se stesso e il partner. In caso di dipendenza affettiva, dunque, è importante prima di tutto prendere consapevolezza che l’amore è tale se è una scelta, e che finché si ha bisogno dell’altro per acquisire una propria identità si è molto distanti dall’amore. L’obiettivo principale deve essere la conquista di autonomia affettiva, raggiungibile attraverso un percorso che prevede la ricerca della propria storia per capire i motivi per cui si è diventati la persona che si è oggi, la presa di coscienza di sé e l’ascolto della propria anima, la comprensione che amore e rispetto non vanno estorti ma ricevuti spontaneamente e, infine, il riconoscimento del proprio valore.

Dipendenze mitologiche Un chiaro caso di dipendenza affettiva esplicato in un mito dell’antichità si trova nella storia della ninfa Eco, che, rifiutata da Narciso, non riesce a trovare la forza di prendersi cura di sé, di riscoprire da sola i propri bisogni e desideri. Non sapendo ritrovare se stessa senza il suo amato, non vede altre alternative se non quella di lasciarsi morire.

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SALUTE e BELLEZZA FITNESS

Overtraining: quando l’allenamento è troppo Allenamenti troppo intensi e frequenti, senza rispettare i fisiologici periodi di recupero, possono comportare gravi danni all’organismo: ecco come evitare la “dipendenza” da fitness Di Luca Rubboli

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edute di allenamento eccessivamente intense e ravvicinate nel tempo, senza che l’organismo abbia portato a termine i naturali processi di recupero e di supercompensazione, cioè di ulteriore crescita della condizione fisica, portano a uno stato di overtraining o sovrallenamento.

Parliamo di una vera e propria sindrome, e quindi di un insieme di sintomi che colpiscono coloro che esagerano, quantitativamente e qualitativamente, con l’attività fisica.

Si arriva così a una condizione fisiologica che comporta seri squilibri difficili da guarire e che tendono, se trascurati a lungo, alla cronicizzazione. Chi colpisce? Generalmente, l’overtraining colpisce gli atleti professionisti di alto livello, ma sempre più spesso si riscontra anche in sportivi amatori che, essendo meno seguiti da staff atletici e medici e affidandosi a programmi motori “fai da te”, sono in realtà la categoria più a rischio. Il

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sovrallenamento colpisce sia chi pratica sport individuali che di squadra. Come evitarlo Innanzitutto, è necessario saper distinguere la semplice fatica dall’overtraining. La prima, infatti, è una normale condizione post-allenamento dovuta a un “surplus” di lavoro fisico, che permette di ottenere, dopo adeguato riposo, un miglioramento della prestazione; invece, nel secondo caso lo sportivo si trova in uno stato costante di affaticamento, e non sarà più in grado di raggiungere la sua performance abituale perfino dopo lunghi periodi di riposo, al punto che in alcuni casi sono necessari mesi per ottenere un completo recupero. L’attività fisica può non essere l’unica causa scatenante di questa sindrome: stile di vita inadeguato, alimentazione scorretta, scarso e inefficace riposo notturno e situazioni di stress quotidiano possono favorire la sua comparsa. La principale regola di prevenzione rimane sempre il buon senso: imparare ad ascoltare il proprio corpo non è cosa facile, soprattutto per persone molto attive che


spesso trovano nello sport una valvola di sfogo dallo stress accumulato, ma solo voi potete capire esattamente quando è il caso di allentare il ritmo e prendervi un periodo di riposo.

Ricordate sempre che il recupero corretto è più importante dell’allenamento, perché è durante il riposo che il fisico aumenta il suo stato di forma, se vi sarete ben allenati.

Sarà il vostro stesso organismo il primo ad “avvertirvi” quando si sentirà di nuovo carico di energie e pronto a riprendere e perfino ad aumentare i ritmi di allenamento.

Consigli utili • Affidatevi a personale qualificato in grado di prescrivere programmi personalizzati e adeguati alle vostre capacità ed esigenze, e fatevi seguire costantemente da un medico. • Se riscontrate sintomi che fanno sospettare una situazione di overtraining, smettete subito di allenarvi finché non vi sentirete meglio, e abbinate al riposo una dieta a base di cibi ricchi di vitamine e antiossidanti. • Cercate di riposare almeno 7-8 ore per notte, gestendo il più possibile lo stress anche con tecniche di rilassamento o semplici passeggiate all’aria aperta. • Una volta che vi sentirete meglio, potrete riprendere gradualmente l’attività fisica. Per non ricadere nel sovrallenamento, ponetevi domande come: mangio bene? Dormo abbastanza? Sono troppo stressato? E soprattutto… mi alleno troppo?

I sintomi

Prima di diagnosticare una sindrome da sovrallenamento è opportuno effettuare esami specifici per escludere situazioni patologiche diverse ma riconducibili alla medesima sintomatologia e per capire se la stanchezza eccessiva sia dovuta a infezioni virali oppure ad anemia e carenza di ferro. Esclusa ogni altra complicazione, spesso si nota un calo della perfomance associata a elevati valori di frequenza cardiaca a riposo. Si manifesteranno inoltre ripetute lesioni muscolari da sovraccarico, oltre a disturbi dell’umore con suscettibilità alternata a depressione. Infine si registrano una marcata insonnia e un calo dell’appetito con riduzione del peso corporeo prevalentemente a carico delle masse muscolari, associato a disturbi gastrointestinali.

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SALUTE e BELLEZZA YOGA

PARSVOTTANASANA Volete gambe più toniche e flessibili? Quest’asana vi permetterà di rafforzarle e migliorare respirazione e postura. Inoltre, è ottima per scaricare lo stress di Serena Roberti con la consulenza di Giovanni Formisano

Giovanni Formisano Maestro certificato di Yoga e membro YANI (Yoga-Associazione Nazionale Insegnanti) www.kriyayogaashram.com

L’avvicinamento allo yoga è molto utile anche per bambini e adolescenti che hanno bisogno di una pratica per imparare la concentrazione e lo sviluppo armonioso del corpo.

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Benefici

1. Si parte in posizione eretta con i piedi uniti e le braccia ai lati del corpo (Tadasana). Espirando, unite i palmi delle mani in mezzo alle scapole, con le dita distese e unite e rivolte verso l’alto, come nella posizione di preghiera.

3. Inspirate e ruotate la testa indietro, espandendo il torace.

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Rafforza e rende flessibili gambe, bacino e schiena. Tonifica e massaggia gli organi interni dell’addome, aiutandoli a svolgere le proprie funzioni. Espande il torace, migliorando la respirazione. È utile per chi soffre di artrite e rigidità di polsi, gomiti, spalle e collo. Aiuta a migliorare la postura, soprattutto per chi ha un lavoro sedentario. Calma e pacifica la mente.

Tempo

Eseguite Parsvottanasana tutti i giorni, inserendola dopo le posizioni imparate nei numeri scorsi e mantenendo la posizione finale da 30 a 60 secondi.

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Il consiglio

4. Espirando, flettete il busto in avanti sulla gamba destra tesa, portando il centro dell’addome verso la coscia e il viso sulla tibia o sul ginocchio. Mantenete la posizione finale per circa 30-60 secondi, respirando profondamente. 2. Inspirando, divaricate le gambe di circa un metro. Espirando, ruotate il piede destro di 90°, e girate il busto verso destra. Volgete il piede sinistro di 30-45° verso l’interno.

5. Inspirando, sollevate il busto tornando nella posizione 2. Ruotate il busto e la gamba sinistra verso sinistra e ripetete dall’altro lato. Infine, tornate in Tadasana e sciogliete le mani (posizione 1).

Nella posizione finale, se riuscite, guardatevi la punta del naso, o fissate un punto a terra. Allineate l’ombelico verso il centro della coscia. Tenete le gambe tese, e allungate la spina dorsale verso il capo. A ogni espirazione, cercate di stirare la colonna vertebrale per avvicinarvi con il viso al ginocchio e, man mano, oltrepassarlo. Se non riuscite a unire le mani, potete afferrare i gomiti opposti con le mani, sempre dietro la schiena.

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SALUTE e BELLEZZA GINNASTICA POSTURALE

SINGLE LEG KICK

Un esercizio studiato appositamente per tonificare glutei e cosce e allungare i muscoli flessori dell’anca

Laura Rapuzzi Certificata Polestar Pilates e docente presso l’Università di Scienze Motorie di Brescia www.laurarapuzzi.it 1. Iniziate l’esercizio in posizione prona, gli avambracci appoggiati sul tappetino. Le spalle sono ben aperte e abbassate, così come le scapole, in diagonale rispetto al tappetino. La parte alta delle cosce è staccata da terra. Il peso del corpo è appena sopra le ginocchia. Mantenete testa e collo allineati, il bacino leggermente ruotato in avanti e la colonna vertebrale allungata.

Benefici

Con questo esercizio migliorerete sensibilmente la vostra postura, allungherete i muscoli flessori dell’anca e tonificherete glutei e cosce.

2. Inspirate e flettete il ginocchio destro verso il gluteo destro con un doppio calcetto.

tempo

Iniziate con poche ripetizioni, poi aumentatele nel tempo, a seconda del vostro grado di allenamento.

il consiglio

Per aiutarvi a sostenere la colonna pensate di portare le ultime costole verso il bacino. Mantenete il collo ben allungato (immaginate di essere una tartaruga che esce dal guscio) e pensate di infilare le scapole nelle tasche dei pantaloni, così da rilassare i muscoli posteriori del collo. Non dondolate durante il movimento della gamba e non crollate tra le scapole. Cercate, infine, di non iperestendere il tratto lombare e cervicale. Se avete tensioni cervicali eseguite l’esercizio con la fronte sulle mani. Non eseguite in caso di stenosi e spondilolistesi o in stato di gravidanza.

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3. Espirate e distendete la gamba allungandola al tappetino.

4. Potete eseguire l’esercizio muovendo la caviglia in flessione dorsale e plantare durante l’avvicinamento della gamba al gluteo. Ripetete poi l’esercizio anche con l’altra gamba. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013


SALUTE e BELLEZZA PILATES

ROLL OVER Addominali scolpiti e colonna vertebrale più flessibile, senza trascurare tutta la muscolatura del dorso. Un esercizio davvero completo!

di Serena Roberti, con la consulenza di Laura Rapuzzi

1. La posizione di partenza è supina con gli arti superiori lungo i fianchi, il palmo delle mani sul tappetino, gli arti inferiori flessi a 90°.

2. Inspirate e distendete le gambe verso l’alto, mantenendole unite e parallele. Portate gli addominali verso la colonna e in su, verso lo sterno.

3. Espirando, portate le gambe verso la parete alla vostre spalle. Mantenete il peso del corpo tra le spalle mantenendo il tratto cervicale ben disteso e lo spazio tra il mento e lo sterno come se aveste un’arancia da sostenere. Gli arti inferiori sono paralleli al pavimento. Inspirate e divaricateli quanto le vostre spalle.

Benefici

Grazie a questo esercizio, renderete mobile la colonna vertebrale in flessione, rinforzerete gli addominali e tutta la muscolatura del dorso.

tempo

Ripetete la sequenza 3 o 5 volte, a seconda del vostro grado di allenamento, cercando di non slanciare gli arti inferiori, ma mantenendo il lavoro fluido e controllato. 4. Espirate e srotolate la colonna sul tappetino, una vertebra alla volta, come se qualcuno da dietro vi tenesse i piedi e rallentasse il movimento di ritorno. Immaginate di lasciare l’impronta della colonna sul tappetino. Mantenete lo spazio tra il tronco e le cosce: pensate di avere in quella posizione una palla che scotta, e se non vi volete scottare dovete mantenere lo spazio: in questo modo, farete lavorare gli addominali profondi. 5. Potete eseguire l’esercizio con una palla soffice tra le ginocchia o tra le caviglie per far lavorare maggiormente gli adduttori (interno coscia) e il pavimento pelvico.

il consiglio

Cercate di non usare il momento di forza per salire e di non toccare con i piedi il tappetino. Non iperflettete il tratto cervicale mentre andate indietro. All’inizio dell’apprendimento, mantenete le ginocchia flesse e sollevate senza slanciare gli arti inferiori. Se vi sentite più comode, ponete un cuscinetto sotto il capo. È preferibile non eseguire l’esercizio in presenza di osteoporosi, ernia, ipertensione, reflusso gastrico e in stato di gravidanza.

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SALUTE e BELLEZZA Trucco e parrucco

Acconciature da spiaggia È ora di lasciare i capelli liberi di riposare e assumere forme naturali. Ecco come avere chiome perfette anche al mare! A cura di Serafino Cordoma Hair Stylist

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e è vero che in vacanza i nostri capelli sono più belli grazie al sole e al mare, è anche vero che il sole e il mare possono diventare acerrimi nemici della chioma. Così come usiamo creme protettive per il corpo, dovremmo sempre pensare anche ai capelli, che diventano aridi e sfibrati sotto il solleone. E poi la salsedine, il vento, la sabbia, il cloro ed ecco che è impossibile districare i nodi che facilmente si creano. La soluzione che molte donne adottano è darci un taglio. Pratici, versatili, si asciugano in un batter d’occhio e vanno molto di moda: come abbiamo spiegato il mese scorso, i capelli corti, alla Twiggy o a caschetto, per esempio, seducono chi è in cerca di un look sempre fresco e giovanile. Le fan dei capelli lunghi, comunque, non hanno di che temere. Anche se bisognoso di più cure e difficile da gestire,

il lungo può dare molte soddisfazioni in estate, grazie alle tantissime acconciature che si possono creare e che, nella maggior parte dei casi, aiutano a proteggere i capelli che, raccolti, sono meno esposti ai raggi UV.

Largo a chignon casuali con ciocche che fuoriescono e danno l’effetto naturale, trecce a spine di pesce (la vera tendenza capelli della stagione!), code morbide, preferibilmente basse e laterali, ma anche ad accessori glamour come splendidi fiori a mo’ di danzatrici di hula, mollette, fermacapelli gioiello, cerchietti e fasce da diva per le nostalgiche degli anni ’50 (quest’anno sono tornate prepotentemente alla ribalta). No al liscio piastrato, sì a onde naturali e a capelli raccolti un po’ come capita. La parola d’ordine è essere chic con naturalezza. E fantasia, ovviamente.

Qualche consiglio in più

Per legare i capelli senza spezzarli, innanzitutto evitate di pettinarli e di legarli quando sono bagnati, perché si indeboliscono di più e si spezzano facilmente; inoltre, al posto dei soliti elastici, preferite i mollettoni a punte arrotondate, oppure le forcine, avvolgendoli in uno chignon morbido. Ed ecco una maschera fai da te per i capelli fragili e secchi: prendete la polpa di mezzo avocado, schiacciatela bene, aggiungete un cucchiaio di maionese, mescolate e applicate sui capelli regolarmente lavati e tamponati. Lasciate agire per 20 minuti, poi risciacquate con acqua tiepida e fate un ultimo risciacquo con acqua fredda, meglio ancora se oligominerale.

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SALUTE e BELLEZZA Trucco e parrucco

MATITE, I TREND DELL’ESTATE L’estate 2013 predilige i “matitoni” sia per gli occhi che per le labbra, prodotti comodi che si sostituiscono a ombretti e rossetti con un risultato naturale e che minimizza eventuali sbavature Di Serena Roberti

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a matita è un fantastico accessorio di make-up che ci aiuta a definire sguardo, labbra e sopracciglia. Ma quando arriva il caldo, quali prediligere? E su che colori puntare, per l’estate? Abbiamo chiesto aiuto a Ilaria Previati, make-up personal shopper (ilariamps. wordpress.com), una vera e propria consulente nella scelta dei cosmetici più adatti a ciascuna di noi. Occhi “waterproof” Se siete al mare e non volete perdervi la possibilità di fare un bel tuffo, meglio ricorrere a matite waterproof. “Vi consiglio i ‘matitoni’ piuttosto che le classiche matite sottili”, spiega la personal shopper, “perché possono sostituire tranquillamente gli ombretti. Ancora meglio se automatici, in modo da non dover fare la punta”. Quali colori? “Se il tempo è poco o non siete molto brave, sceglieteli chiari e perlati, perché i difetti di stesura si noteranno meno. Applicate solo sulla palpebra mobile, meglio se col dito, e picchiettate per far aderire bene il colore e togliere l’eccesso”. Se invece vi sentite più audaci, il trend vuole colori accesi come il turchese, il verde brillante, o comunque colori “pop”, a cui abbinare un ombretto neutro da sfumare.

Usate unicamente temperamatite specifici per le matite da make-up (si trovano in profumeria), e prima di temperarle, tenetele in frigo per qualche ora: la punta si indurirà e sarà più difficile che si spezzi. Altrimenti, potete usare quelle automatiche, la cui mina spunta gradualmente dal corpo girando l’estremità. tà appena più scura dei propri capelli, le more possono optare per lo stesso colore o per uno leggermente più chiaro. Le rosse faranno un po’ fatica a trovare il prodotto giusto: bisogna sperimentare! Labbra Anche per quanto riguarda le labbra, vige la regola del “less is more”. Con caldo e afa lasciate da parte i contorni definiti e prediligete anche in questo caso i matitoni, che regalano un effetto più naturale. Ilaria dice: “Potete scegliere quello che preferite: sheer (trasparente), coprente, lucido, opaco, durevole. Io li preferisco trasparenti, lucidi ma non troppo e mediamente durevoli: prodotti comodi perché applicabili senza specchio e, all’occorrenza, sfruttabili come blush”.

Sopracciglia perfette Spesso ci dimentichiamo delle matite per sopracciglia che sono molto utili per regalarci un aspetto curato. Preferite sempre quelle con scovolino/ pettinino. Per i colori, le bionde sceglieranno una tonaliDIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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SALUTE e BELLEZZA Beauty case

MORBIDI COME LA SETA

di Roberta Lo Baido

Shampoo, maschera, olio... ma non dimentichiamoci dei rimedi naturali per le nostre chiome!

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ra sole, mare e vento, durante l’estate capita di ritrovarsi all’improvviso con i capelli secchi, deboli e privi di tono. Chi non vorrebbe avere sempre una chioma sana, forte e luminosa? Ecco, allora, come correre ai ripari. Anzitutto cominciate a proteggere i capelli, durante l’esposizione al sole, usando un olio protettivo: in questo modo, li riparerete dai raggi UV e dall’azione del sale o del cloro della piscina. Lavateli con uno shampoo delicato e risciacquateli con acqua tiepida tendente al freddo, infine applicate creme nutrienti e districateli con un pettine di legno a denti larghi.

Per un’azione più intensa e immediata, va usata una maschera idratante almeno una volta alla settimana.

Evitate di asciugare i capelli con il phon ravvicinato o a temperature troppo elevate. Per non spendere una fortuna in trattamenti nei saloni di bellezza provate anche alcuni rimedi casalinghi, attingendo direttamente dai prodotti che avete in casa: la natura sarà una vera ancora

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di salvezza. L’olio d’oliva, per esempio, oltre a contenere un’elevata quantità di antiossidanti, è un ottimo districante: utilizzatelo su tutte le lunghezze, lasciate agire per qualche minuto e risciacquate. L’aceto, oltre a ridare lucentezza ai capelli, è utile per prevenire l’eventuale secchezza: dopo lo shampoo e il balsamo, risciacquandoli con un bicchiere di aceto e acqua fredda, avrete un effetto benefico immediato. Le uova possono essere usate per ridare vigore e idratazione ai capelli secchi: una volta sbattute, vanno stese su ogni ciocca lasciando agire per un quarto d’ora, prima di risciacquare. E non vi preoccupate per l’odore, svanirà subito, soprattutto se procederete con la lucidatura a base di aceto! Un pensiero specifico per gli uomini che, si sa, a volte non sono così attenti alla cura del proprio corpo ma non vogliono perdere... il pelo: il prodotto più indicato è uno shampoo anticaduta, adatto per lavaggi frequenti. E per i bimbi? Sicuramente uno shampoo delicato, con essenze naturali, che non bruci se viene a contatto con gli occhi.


PER LUI: 8. COLLISTAR Deterge delicatamente i capelli, lasciandoli morbidi e lucenti, e grazie alla sua formula anticaduta nutre il cuoio capelluto rendendoli più consistenti (€ 14,60).

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PER LEI: 1. HELAN Jojoba&Babassuoil, impacco rigenerante, da applicare su tutto il cuoio capelluto prima dello shampoo, per avere sempre capelli morbidi e soffici. Realizzato con estratti vegetali (€ 16,00). 2. BIOLAGE ExquisiteOil, olio del fiore Monoi, dona ai capelli quell’aspetto elastico e setoso per capelli spessi e crespi. Un’essenza dal sapore estivo di gardenia e fiori d’arancio (€ 25,70). 3. AVEDA Damage Remedy restructuring conditioner, balsamo che ristruttura e idrata i capelli danneggiati rendendoli più lisci, morbidi e luminosi. Da usare dopo lo shampoo anche tutti i giorni (€ 32,50). 4. KÉRASTASE Elixir Ultime, il primo bain ad altissima concentrazione di oli preziosi, adatto per tutti tipi di

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capelli. Oltre a proteggere e a nutrire i capelli li fa risplendere di un bagliore dorato (€ 24,00). 5. BIOSLINE Biokap, shampoo indicato per il trattamento quotidiano dei capelli secchi, sfibrati e fragili. Contiene FitoKeratina da riso, “cheratina vegetale” che crea una barriera protettiva e ristrutturante sulla fibra capillare (€ 11, 00).

8 PER BIMBI: 9. FRESH&CLEAN Creato per la detergenza e la cura quotidiana dell’epidermide delicata del neonato. Confezione divertente per trasformare in gioco il momento del bagnetto. Formula arricchita con amido di riso e clinicamente testata (€ 2,84).

6. VICHY Dercos, balsamo nutri-riparatore, con quel tocco setoso, garantisce un effetto liscio e facilita la pettinabilità. Formula ipoallergenica, arricchita con filtri UV, con un delicato profumo alla mandorla (€ 14,10). 7. BIOPOINT Maschera della linea Riparazione e Bellezza, nutre il capello riparandolo, fortificandolo e facile da pettinare. Le proteine della seta rendono il capello sano e lucente (€ 12,65).

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IN CUCINA La spesa consapevole

Gelati industriali: promossi o bocciati?

Di Roberta Mastruzzi

Fresco e gustoso, estivo per eccellenza, il gelato vizia il palato e appaga lo spirito. Ma quando si parla di gelati industriali, sappiamo veramente cosa mangiamo?

C Il Dr. Luca Speciani, Medico Chirurgo e Alimentarista, intervistato in queste pagine, è presidente dell’AMPAS (Associazione Medici per un’Alimentazione di Segnale) e coordinatore della rete nazionale dei professionisti Gift.

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on il caldo estivo, è quasi impossibile resistere alla tentazione di rinfrescarci con un gelato. Se poi siamo in spiaggia e la gelateria artigianale di fiducia è lontana dalla nostra sdraio, inevitabilmente la scelta ricade su un gelato confezionato, da acquistare comodamente e da gustare con i piedi sulla battigia. Ma poiché stiamo parlando di un prodotto alimentare industriale, è bene essere consapevoli che tutti i benefici che potrebbero derivarci da un gelato creato con ingredienti sani e genuini vengono in questo modo vanificati! “I gelati industriali sono un concentrato di zucchero bianco: più del 30% degli ingredienti con cui sono confezionati sono zuccheri, presenti non solo nella pallina di gelato, ma anche

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nel cono, nelle scaglie di cioccolato, nel biscotto e così via”, ci avverte il dott. Luca Speciani, Medico Chirurgo e Alimentarista. “Nessun gelato industriale si salva, poiché lo zucchero è un ingrediente fondamentale, senza il quale il gelato sarebbe un crostone di ghiaccio immangiabile. Lo zucchero abbassa infatti la temperatura di congelamento, così da garantire una maggiore cremosità, e la sua presenza è alta anche nei gelati artigianali, ma in quelli industriali è maggiore, perché viene usato anche per dare più sapore al prodotto finale. Secondo la mia opinione, il gelato confezionato è un prodotto da evitare per chi vuole dimagrire. Mentre un buon gelato artigianale può essere consumato, ma con moderazione, soprattutto da chi


pratica una regolare attività sportiva e non ha particolari problemi di salute”. Il gelato industriale, oltre a essere carico di zuccheri e a non contenere ingredienti di prima scelta, è anche addizionato con sostanze non naturali, come aromi artificiali, conservanti e stabilizzanti, che andrebbero in ogni caso evitati. Insomma: zuccheri alle

stelle, latte in polvere, uova liofilizzate, oli vegetali di dubbia origine (non idrogenati, quando va bene), aromi artificiali e altri additivi vari: a scorrere la lista degli ingredienti dei principali gelati industriali, la nostra voglia si scioglie... come una pallina di gelato al sole, è proprio il caso di dirlo!

Occhio alla pancia!

Tra i bambini sono in aumento i casi di iperinsulinemia determinati da una dieta troppo ricca di succhi di frutta, merendine e, in generale, prodotti addizionati con conservanti e altri additivi. I bambini con la pancia molto prominente sono probabilmente a rischio, e in questo caso il gelato, sia artigianale che industriale, andrebbe evitato per scongiurare picchi di glicemia.

E quelli artigianali?

La nostra naturopata Patrizia Pellegrini concorda sull’idea di preferire il gelato artigianale, se realmente tale e prodotto a partire da ingredienti genuini e di prima qualità, a quello industriale. “Il gelato artigianale, se assunto con la giusta moderazione, gratifica non solo il palato ma anche il corpo con micronutrienti come proteine, zuccheri e carboidrati. Sostiene la sudorazione e garantisce stabilità glicemica, perché ha componenti proteiche come il latte (circa il 32%) e l’uovo, ed è addizionato con frutta e ingredienti di qualità”. Grazie alla sua completezza, un buon gelato artigianale, secondo Patrizia, potrebbe addirittura costituire, una volta ogni tanto, un sostituto di un pasto, per esempio il pranzo, a patto che non ci siano problemi di salute come diabete e obesità. “Consiglio un gelato alle creme, in questo caso, mentre quello alla frutta è più indicato alla fine di un pasto leggero. Ricordate, però, che anche se ricco di base proteica, non ha lo stesso valore di pesce, carne o uova, quindi è il caso di integrare nel pasto serale con proteine, ma anche carboidrati integrali e una buona quota di verdura cruda”.

Ghiaccioli? Mai! E il ghiacciolo? Secondo il nostro esperto, è un alimento da evitare, a meno che non si faccia in casa (come vi abbiamo insegnato nel numero 4 di Dimensione Benessere). “Solitamente i ghiaccioli industriali sono composti da acqua, zucchero e aromi artificiali e di frutta non c’è neanche traccia”, ci avverte il dott. Speciani. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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IN CUCINA La spesa consapevole

Gallina faraona, sapore e leggerezza

La faraona si chiama comunemente così perché i primi esemplari furono importati in Italia dall’Egitto in epoca romana.

Meno conosciuta del pollo ma più delicata, la faraona, magra e gradevole al gusto, è una carne bianca molto digeribile Di Luca Rubboli

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pprezzata fin dall’antichità, la gallina faraona (anche detta faraona mitrata) è un volatile domestico derivante da una specie originaria dell'Africa nord-occidentale. Oggi viene allevata soprattutto al nord, in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Per dimensioni e colore del piumaggio, è più simile a una grossa pernice che non al pollo. Le sue sono classificate come carni bianche, insieme a quelle, più diffuse, di pollo, tacchino e coniglio: si tratta di una carne molto magra e digeribile, ricca di proteine nobili (circa 24 g per etto) e una bassa percentuale di grassi, che si aggira intorno al 4%. Rispetto al più comune pollo, la faraona si presenta al palato molto saporita e aromatica, e offre un maggiore contenuto di niacina (o vitamina B3). Tutto ciò con un apporto di appena 110 Kcal per 100 g di prodotto senza pelle.

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Dall’acquisto alla... pentola Nel nostro paese la faraona deve essere venduta esclusivamente spennata, e i tagli commercializzati corrispondono sostanzialmente a quelli del pollo. Si può acquistare dal macellaio sia in porzioni che intera e si riconosce per la pelle più scura, con estremità nerastre. Quando viene cucinata, la pelle prende un colore intenso, simile a quello del pollo ruspante. La faraona intera va conservata in frigorifero, a una temperatura di 0-4°C; in caso di singoli tagli, è meglio non salire sopra ai 2°C. Consumatela entro due giorni dall’acquisto. In alternativa, potete farla a pezzi e surgelarla, utilizzando gli appositi sacchetti per il freezer. Grazie al suo ottimo sapore e alle sue qualità nutrizionali, la carne di faraona è ideale per le diete ipocaloriche, poiché si presta a numerose ricette anche senza bisogno di aggiungere grassi. Può essere utile marinare la carne prima della cottura, poiché è leggermente più consistente di quella del pollo.


Mirko Rocca Chef del Ristorante Hotel La Locanda di Bagnara (RA) www.locandabagnara.it

Faraona con fichi freschi caramellati in padella e salsa al porto Preparazione Sezionate petto e cosce di ogni faraona e cuocete separatamente i petti e le cosce. Rosolate le cosce, dopo averle salate e pepate, in padella calda con olio, rosmarino e uno spicchio di aglio e fate cuocere per circa 30 minuti. Quanto ai petti, preparateli nello stesso modo, ma fate cuocere non più di 7-8 minuti e fate riposare. Tagliate i fichi a spicchi dopo averli sbucciati e lavati, metteteli in padella e fateli caramellare con poco zucchero, aggiungete il porto e fate bollire insieme fino

a raggiungere una consistenza piuttosto densa, che vi permetta di glassare il piatto di faraona. Bollite le patate, sbucciatele, schiacciatele con una forchetta e conditele con olio extravergine d’oliva e un pizzico di sale. Disponete al centro di ogni piatto un po’ di schiacciata di patate, appoggiatevi sopra una coscia di faraona e a fianco il petto tagliato a ventaglio. Glassate con i fichi al porto e la salsa di cottura, finite con fiori freschi di zucchina cotti brevemente in padella.

Ingredienti per 4 persone • 2 galline faraone di circa 900 g l’una • Rosmarino • 1 spicchi d’aglio • 3 patate grandi • Olio extravergine d’oliva • 4 fichi • Zucchero q.b. • Porto rosso • Fiori di zucchina per guarnizione

Separiamo petto e cosce

È fondamentale per la riuscita del piatto cucinare le due pezzature separatamente, per dare il giusto tempo di cottura a entrambe. Infatti, la coscia ha bisogno di una cottura lunga, a causa della presenza di legamenti e muscoli; il petto, al contrario, per rimanere morbido e succulento, ha bisogno di una cottura veloce, per poi riposare qualche minuto prima di essere servito.

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IN CUCINA La spesa consapevole

A cura di Corrado Piccinetti Biologo marino

Triglie, buone se nostrane! Di fango o di scoglio, scopriamo tutto sulle triglie, che abbondano nei nostri mari... e facciamo attenzione al pesce d’importazione

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icche di sali minerali, come calcio, fosforo, magnesio, selenio e vitamina A, le triglie hanno un buon tenore proteico e contengono in media 123 kcal per 100 g. Nel Mediterraneo se ne trovano due specie: di fango e di scoglio. Vivono in ambienti molto diversi, si nutrono di differenti organismi e l’accrescimento non è lo stesso. Questo vuol dire che sono diversi anche il sapore e il pregio delle due specie. La triglia di fango Pescata in quantità più elevate, specialmente nell'Adriatico, presenta ampie variazioni, in particolare per il tenore di grassi a seconda del periodo dell’anno. Questi pesci si riproducono su vaste aree e nelle prime fasi dell’esistenza si spostano verso le coste, dove passano dalla vita iniziale pelagica a una in cui si alimentano di organismi di fondo. Nelle acque costiere, in particolare quelle basse dell’Adriatico, trovano un’elevata quantità di cibo, crescono rapidamente e già alla fine di ottobre della loro prima stagione superano

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la lunghezza di 11 cm, taglia minima di legge per essere pescate. Questa condizione determina anche un’elevata concentrazione di grassi. In questi casi, la preparazione alla brace sulla griglia risulta ottimale, perché fa sciogliere parte del grasso lasciando però una carne molto morbida e piacevole al gusto. La triglia di scoglio Le triglie di scoglio, più grandi, sono anche le più pregiate e costose, in particolare se di notevoli dimensioni, e sono apprezzate nelle preparazioni al cartoccio e in crosta di sale. Occorre fare attenzione, però, al fatto che spesso non sono pescate nei mari italiani, con reti da posta, ma sono importate da altri paesi del Mediterraneo. In questi casi, si tratta spesso di specie diverse dalle nostrane, congelate o pescate da diversi giorni. Sul banco del pesce devono comunque essere sempre esposte la specie e la provenienza, e se le triglie sono fresche o congelate. Quindi, prima di comprarle, informatevi!


Angelo Mocerino Chef dell’Hotel Le Dune Sabaudia (LT)

Turbante di triglie con coda di gamberone Preparazione Sfilettate le triglie e conditele con sale e olio. Sbollentate le patate, lasciatele raffreddare e schiacciatele, aggiungendo un filo d’olio, un pizzico di sale e del prezzemolo fresco. Grigliate le zucchine, tagliatele a cubetti e unitele alle patate. In un tegame, fate un fondo con aglio, olio e basilico, aggiungete i pomodorini freschi interi e fateli insaporire per qualche minuto, frullateli e passateli al setaccio eliminando i semi e la buccia. Ungete quattro stampini di alluminio, sistematevi 2 triglie a turbante ciascuno, con la pelle rivolta all’esterno,

mettete sul fondo la schiacciata di patate e zucchine, sgusciate i gamberoni, adagiateli sulla schiacciata e ricopriteli con altre patate e zucchine, cospargete il tutto con del pangrattato aromatizzato, che si ottiene frullando il pane raffermo con il basilico. Infornate gli stampini a 180°C per circa 8 minuti, sistemate la coulis di pomodorini al centro di ogni piatto e sformatevi sopra un turbante di triglie. Prima di servire, irrorate con un filo d’olio extravergine, e se gradite decorate con delle gocce di pesto al basilico.

Consigli per l’acquisto

Per acquistarle con tranquillità, che siano di fango o di scoglio, bisogna sempre osservare l’occhio, che deve essere convesso, di un colore brillante. Se l’occhio è concavo, il colore generale smorto, la muscolatura poco consistente, è preferibile evitarle perché non fresche.

Ingredienti per 4 persone • 8 triglie fresche • 4 gamberoni • 400 g di patate • 100 g di zucchine • 200 g di pomodorini ciliegia • Prezzemolo q.b. • 1 spicchio d’aglio • Sale • Pane raffermo q.b. • Basilico q.b. • Olio extravergine d’oliva

È tempo di “agostinelle” ma...

Così chiamate perché pescate proprio in agosto, in realtà le “agostinelle” (o novellame di triglia) sono illegali. I pescatori ne conoscono bene il delizioso gusto (solitamente si consumano crude o fritte), ma l’Unione Europea vieta di pescarle (i trasgressori pagano multe salate) perché non hanno raggiunto ancora le dimensioni consentite per la cattura.

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IN CUCINA La spesa consapevole

Pomodoro: contro i radicali liberi e non solo Oltre a essere poco calorico, il pomodoro contiene sostanze indispensabili per la nostra salute, tra cui il famoso licopene, antiossidante e antitumorale Di Silvia Macchioni

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iene considerato un ortaggio, ma è in realtà un frutto. Parliamo del pomodoro, che deve il suo nome al fatto che in origine (quando è stato per la prima volta portato in Europa, intorno al 1.500, dall’America centrale) era di un giallo brillante. Al mondo ne esistono più di mille varietà, molto diverse tra loro ma tutte gustose e ricche di proprietà benefiche. Il pomodoro ha un bassissimo tenore calorico (circa 20 kcal per etto), ed è al contempo ricco di sostanze nutritive. Tra le più note e apprezzate il licopene, un carotenoide responsabile del colore del pomodoro, e dalle potentissime proprietà antiossidanti. Questa sostanza ha infatti la capacità di agire contro i radicali liberi responsabili del danneggiamento di cellule e tessuti, proteggendoli dall’invecchiamento e dall’insorgenza di varie forme tumorali. Non è deteriorato dalla cottura, che anzi lo concentra maggiormente, e viene più facilmente assorbito dall’organismo se abbinato a olio d’oliva a crudo. Ricordate però che è più presente nei pomodori rossi (circa 50 mg per kg) rispetto a quelli verdi (appena

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5 mg per kg). Oltre al licopene, che aiuta anche nella prevenzione di cataratte e maculopatie, il pomodoro contiene diverse vitamine, tra cui B6, C e K, ed è anche ricco di fibre e acido folico. Acquisto e conservazione È proprio agosto il periodo migliore per gustare i pomodori. Assicuratevi che non presentino ammaccature, scegliete i più sodi, non acerbi ma nemmeno eccessivamente maturi. Scartate gli esemplari troppo molli e gonfi: se maturi al punto giusto, devono cedere leggermente al tatto senza che la buccia si rompa. Se tenuti a temperatura ambiente lontano da fonti di luce e di calore, si conservano per circa una settimana. Potete riporli anche in frigo (in tal caso, prendeteli mezz’ora prima di consumarli così che riacquistino aroma e sapore) o congelarli, interi o a pezzi; lo stesso si può fare con la salsa. Quest’ultima, se non congelata, si conserva per pochi giorni in frigorifero. C’è anche la possibilità di seccare i pomodori e conservarli sott’olio, come facevano le nostre nonne.


Alessandro Salandini Chef del Ristorante Benacus dell’Hotel Caesius Thermae & SPA Resort, Bardolino (VR)

Vellutata fredda di pomodori, couscous allo zafferano e tartare di spigola Preparazione Preparate la vellutata rosolando lo scalogno in una casseruola con poco olio, quindi aggiungendo i pomodori tagliati a pezzi. Lasciate cuocere per 10-15 minuti, frullate e tenete in frigo. Nel frattempo versate il brodo vegetale caldo, cui avrete aggiunto lo zafferano, sopra il couscous e lasciatelo assorbire a fuoco basso e con il coperchio. Condite con un po’ d’olio e sgranatelo con una forchetta. Per

la tartare di spigola: pulite il pesce, che deve essere freschissimo, privatelo della pelle e tagliatelo a dadini. Condite con sale e pepe. Sbollentate la zucchina e tagliatela a cubetti. Versate sul fondo del piatto la vellutata di pomodori fredda e usate un coppapasta per adagiare al centro il couscous e la tartare di spigola dando loro una forma cilindrica. Guarnite con i dadini di zucchina e servite.

Ingredienti per 4 persone • 500 g di pomodori datterini • 1 scalogno • 200 g di spigola • 100 g di couscous • 10 g di zafferano • 1 zucchina • 100 ml di olio extravergine d’oliva • 1 l di brodo vegetale • Sale e pepe

Attenzione Chi è intollerante al pomodoro potrebbe reagire al suo consumo con fastidiose ulcere ed eczemi sulle pareti della bocca. La solanina, contenuta in quantità maggiori nei pomodori verdi, può provocare emicranie. Inoltre, dovrebbe evitarlo chi soffre di artrite o di calcolosi renale. Nel primo caso, i sintomi sembrano alleviarsi tenendo lontane dalla tavola le Solanacee, mentre gli ossalati presenti nel pomodoro possono contribuire alla formazione di calcoli. Infine, l’alta acidità del pomodoro non lo rende indicato a chi ha problemi di gastrite. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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IN CUCINA La spesa consapevole

I meloni con un punto nero posto all'estremità del frutto opposta a quella del gambo sono di norma più dolci e gustosi.

Melone, colore e vitalità Dolce, rinfrescante, ricco di fibre, minerali e vitamine, il melone ci aiuta a recuperare l’equilibrio idrosalino perso con la sudorazione. Impariamo a sceglierlo per gustarlo al meglio Di Luca Rubboli

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l melone (Cucumis melo), frutto dell’omonima pianta appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, presenta forma ovale, buccia spessa e polpa interna di colori e consistenze variabili a seconda della qualità. Può pesare fino a 4 kg. Le sue caratteristiche lo rendono uno dei simboli dell’estate: ricco di acqua, è un eccellente integratore naturale di vitamine, sali minerali, zuccheri e fibre. Con sole 30 Kcal per 100 g, apporta notevoli quantità di vitamine A e C e fornisce sali minerali quali ferro, fosforo, calcio e soprattutto potassio, che aiuta a mantenere efficiente il sistema cardiocircolatorio, regolando la pressione ematica, la corretta fluidità del sangue e l’equilibrio idrosalino, specialmente nella stagione calda. Infine, il buon apporto di fibre è alleato di un intestino pulito e attivo. Attenzione, però, all’apporto di zuccheri (circa 8 g per etto), che va tenuto in considerazione in quanto, leggero e rinfrescante com’è il melone, si tende a ingerirne in grandi quantità senza rendersene conto. In particolare, chi soffre di diabete dovrebbe moderarne il consumo, in quanto possiede un indice glicemico piuttosto elevato.

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Sceglierlo, conservarlo e consumarlo I meloni come frutto presentano polpa arancio-gialla, e si dividono in “retati”, con scorza ricca di venature e solchi longitudinali, e varietà “cantalupo” con buccia liscia, di colore giallo-arancio e sfumature verdi. Ci sono poi quelli cosiddetti “invernali”, perché dall’estate piena ci accompagnano fino a Natale, che hanno polpa bianco-rosata e buccia liscia e di colore giallo intenso. In alcune zone d’Italia, specialmente in meridione, vengono coltivate con successo anche delle varietà di melone non dolce, dal sapore molto simile a quello del cetriolo. Al momento dell'acquisto è difficile capire al tatto il grado di maturazione, per cui ci si affida all'olfatto: il melone maturo emana infatti un profumo marcato. Evitate esemplari con buccia rovinata e ammaccata e con tracce di muffa. Per conservare il frutto maturo, conservatelo in frigo ma non sotto i 5°C, per evitare che la polpa diventi troppo molle, mentre i meloni ancora acerbi vanno tenuti a temperatura ambiente. In frigorifero, una volta aperto, va coperto con una pellicola, per conservarne le caratteristiche organolettiche e per evitare che con il suo profumo intenso interferisca sul gusto di altri alimenti.


© Matteo Felici Corrado Zamboni, Pastaio www.lasfoglia.net

Tortelli di melone al culatello e crema bianca Preparazione Lavate i mirtilli e frullateli in un mixer con 50 g di farina e l’olio, fino a ottenere un’emulsione corposa. Unitevi la farina restante e ricavatene un composto omogeneo. Disponetelo a fontana sul piano di lavoro, aggiungete le uova e lavorate l’impasto fino a renderlo liscio e compatto. Avvolgete la pasta in una pellicola trasparente e lasciatela riposare per circa 1 ora in un luogo fresco e asciutto, poi stendetela per ottenere una sfoglia di circa 0,5 mm. Preparate i tortelli tagliando dei quadrati da riempire con un

ripieno composto di polpa di melone, biscotti secchi e ricotta, leggermente annaffiato con del Grand Marnier. Per il condimento, portate a ebollizione il latte in un pentolino, salate, mescolatevi la farina e cuocete a fuoco lento facendo addensare. Togliete dal fuoco e spolverate con il grana grattugiato. Versate la crema ottenuta in un piatto e adagiatevi sopra i tortelli cotti per 5 minuti in acqua bollente salata. Finite il piatto con il culatello tagliato a julienne fatto dorare in padella e qualche goccia di aceto balsamico.

Ingredienti per 4 persone Per la sfoglia viola • 300 g di farina di grano tenero tipo “0” granito • 100 g di mirtilli • 3 uova • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva

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Per il ripieno 1 melone Biscotti secchi tipo amaretti q.b. Ricotta q.b. Grand Marnier q.b.

Per il condimento 100 g di culatello a fetta alta (circa 3 mm) 20 g di formaggio grana grattugiato 10 g di farina 250 ml di latte Sale Aceto balsamico q.b.

Attenzione all’igiene Solitamente abbiamo la cattiva abitudine di portare il melone a tavola senza lavarlo. Considerato che il frutto cresce a terra e che, quindi, la buccia può essere contaminata anche da rifiuti animali, è bene ricordarsi di pulirlo accuratamente, spazzolandolo, meglio se con una soluzione apposita per il lavaggio della frutta e della verdura!

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IN CUCINA TIPICITà

La raccolta della varietà precoce di pera cocomerina comincia dopo Ferragosto, mentre la varietà tardiva si raccoglie sino alla fine di ottobre: quest’ultima è meno saporita, anche se di un rosso più intenso.

Pera cocomerina: il cuore rosso che non ti aspetti

Di Valeria Poropat

Dall'Appenino Cesenate, dove cresce spontanea ancora oggi, una piccola perla di gusto: la pera dall’insolita polpa rossastra, e dal gusto estremamente dolce

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bituati a determinati sapori, siamo spesso portati a credere che non esista altro all'infuori di ciò che arriva al mercato. La frutta e la verdura che acquistiamo, però, non sono che una piccola parte dell'immensa varietà che la natura è in grado di offrire; il problema è che per difficoltà produttive o di altro genere, spesso alcune leccornie si perdono nel tempo e rimangono appannaggio di pochi, quando addirittura non spariscono per sempre. Questo rischiava di essere il futuro della pera cocomerina, o “briaca”, dell’alta valle del Tevere. Come questo frutto piccolo e dolcissimo sia riuscito a sopravvivere è quasi un mistero: la coltivazione intensiva, infatti, ha ridotto drasticamente le piante di questa varietà presenti sul nostro territorio. Il “miracolo” è avvenuto sull’Appennino Cesenate, dove qualche sparuto albero ha continuato indisturbato a crescere e ad alimentare i piccoli contadini della zona. Oggi, la pera cocomerina è preservata dal Presidio Slow Food che la protegge, ma rimane un prodotto difficile da diffondere fresco. Piccola e rossastra, come se fosse stata lasciata a bagno nel vino (da qui il nomignolo “briaca”, cioè “ubriaca”), questa pera è anche un frutto delicatissimo, e quindi l'unico modo per gustarla anche fuori dalla sua terra di origine è in sciroppo o trasformata in confettura o liquore. Se volete gustarla fresca, non vi resta che programmare una

visita a Ville di Montecoronaro Verghereto (FC), dove ogni anno, nel mese di agosto, si organizza la Sagra della Pera Cocomerina. Quest’anno, l’evento avrà luogo dal 16 al 18 agosto.

Gustatela così

Data la sua dolcezza, la pera cocomerina è ottima non solo per farcire crostate e dolci, ma anche per accompagnare piatti di salumi e formaggi, magari scegliendo proprio i pecorini e i caprini prodotti con il latte delle greggi che pascolano nell’Alta Valle del Tevere. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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IN CUCINA trucchi del mestiere

Marco Olivieri Maestro di cucina www.marcolivieri.com

Per i carpacci si usa unicamente carne di manzo, che si può consumare cruda; quella di vitello deve essere cotta almeno a 60°C.

I carpacci: veli di gusto

Fettine sottilissime di carne, pesce, frutta e verdura: ecco i carpacci, perfetti per l’estate e facili da preparare grazie ai segreti che ci svela il nostro maestro di cucina Marco Olivieri

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i definisce carpaccio un piatto a base di fette sottilissime di carne o pesce crudi, ma anche di frutta o verdura, da accompagnare con condimenti sia dolci che salati. Regole fondamentali: freschezza estrema di carne e pesce, non esagerare con il condimento e far riposare il carpaccio in frigo per almeno 15-20 minuti prima di servire. E ora diamo un’occhiata più da vicino alle varie preparazioni. Carpaccio di carne Si ottiene da carne bovina (filetto, controfiletto o comunque taglio magro) tagliata a fette sottilissime (se non avete l’affettatrice, fatela tagliare così dal macellaio). Dopo la preparazione e la minima posa in frigorifero, il carpaccio va consumato subito. Classico il carpaccio di manzo con rucola e scaglie di grana, condito con sale, pepe, succo di limone e un filo d’olio extravergine d’oliva: ancora più buono se vi si aggiungono fette sottilissime di mele. Qualche idea in più per condire: aggiungete pomodorini spaccati e un’emulsione di aceto balsamico e olio, oppure carciofi a fette sottili con un’emulsione di olio, succo di limone e senape. Ottimo anche l’olio aromatizzato con un trito misto di timo, maggiorana, erba cipollina e dragoncello, con qualche goccia di limone. Un altro condimento delizioso: yogurt bianco magro con un cucchiaio di succo di zenzero fresco emulsionato a tre di olio extravergine, sale e pepe.

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Carpaccio di pesce Il pesce deve essere freschissimo: evisceratelo e congelatelo per almeno 24 ore, per scongiurare rischi di parassitosi. Scongelatelo e procedete al taglio, utilizzando un coltello molto affilato a lama liscia alveolata. Pesce spada e tonno vengono meglio se tagliati con un’affettatrice quando ancora non del tutto scongelati. Grandi classici sono i carpacci di salmone, tonno, pesce spada e polpo, ma si prestano bene anche spigola, gamberi, seppie e scampi. Io suggerisco un carpaccio di spada o tonno, condito con olio extravergine e succo di zenzero, ma anche con rucola, fettine di arancia pelate a vivo e cipolla di Tropea affettata fine. Quello di tonno si esalta con fragole, qualche goccia d’aceto balsamico e sale rosa dell’Himalaya. Provate il succo d’arancia sui crostacei: non coprirà il loro sapore delicato.


Carpaccio di verdure Carciofi, zucchine, carote, finocchi, ravanelli, cetrioli e funghi si prestano molto a essere preparati in carpaccio: conditeli con succo di limone e olio extravergine, aggiungendovi una mostarda di pere o mele mescolata con poco succo di limone e olio. Con carciofi e funghi stanno bene anche le scaglie sottili di grana.

Carpaccio di frutta Tutta la frutta può essere preparata in carpaccio: per l’ananas è meglio usare un’affettatrice, per l’altra frutta è sufficiente un grosso coltello con lama molto affilata e liscia. Tagliate le fettine sottilissime e non aggiungete zucchero (usate frutta matura, già dolce), né succo di limone in caso di frutta acida. Provate ad alternare fettine di ananas e pere, aggiungendovi fette di fragole e kiwi. Potete condire con cioccolato fuso o miele di diversi tipi. Sì al limone se la frutta è dolce.

Carpaccio di manzo con rucola e prugne Preparazione Sgrassate la carne, avvolgetela in pellicola da cucina e ponetela in freezer per circa 1 ora (sarà più facile affettarla sottile); nel frattempo preparate un’emulsione con il succo di limone, l’olio, lo yogurt, il sale, il pepe e l’erba cipollina tritata. Dopo averle mondate, tagliate a spicchi le prugne e, grossolanamente, la rucola. Affettate

Ingredienti • 200 g di filetto di manzo • 100 g di rucola o valeriana • 80 g di prugne • Il succo di ½ limone • Olio extravergine d’oliva • 125 g di yogurt bianco • 5 g di erba cipollina • Sale e pepe

la carne con l’affettatrice, disponete le fette su quattro piatti piani, sistemate la rucola e le prugne, irrorate con l’emulsione, servite. In alternativa alle prugne, potete usare fragole o pesche; con queste ultime si accompagna molto bene un’emulsione di aceto balsamico e olio extravergine. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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i t t e s o l o G i

I Dolcetti all’Italiana con le ricette dello chef Claudio Menconi per il buongiorno, per tutto il giorno!


IN CUCINA cioccolatomania

Giandomenico Berardi Cioccolatiere della Pasticceria Berardi, Ruvo di Puglia (BA) www.berardi.it

Ingredienti • 500 ml di acqua • 250 g di zucchero • 300 g di cioccolato fondente • Qualche fogliolina di menta per decorare

Foto di Franco Gentile

Sorbetto al cioccolato… facile facile

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ealizzare un delicato sorbetto al cioccolato fondente, perfetto per rinfrescarsi durante le calde giornate estive appagando anche il palato, è semplicissimo, seguendo le indicazioni passo passo del nostro cioccolatiere Giandomenico Berardi! Se lo preferite,

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il sorbetto si può anche aromatizzare a piacimento, per esempio con della menta, per renderlo ancora più rinfrescante. Vi basterà aggiungere qualche foglia di menta (20 g circa) nell’acqua che si utilizza per la ricetta, togliendola poco prima che lo sciroppo diventi denso.

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Preparazione Mettete in un recipiente l’acqua e lo zucchero e portate a ebollizione, formando così uno sciroppo denso. Nel frattempo, tritate il cioccolato e versatelo in un recipiente, tenendone un po’ da parte per la guarnizione finale. Quando lo sciroppo sarà pronto, versatelo sul cioccolato e, con l’aiuto di un mixer a immersione, emulsionate il composto. Riponetelo in freezer per circa 2 ore, avendo cura di girarlo ogni 30 minuti in modo da spezzare i cristalli di ghiaccio. Fate fondere il cioccolato messo da parte e versatelo in una coppa di vetro: con l’aiuto di un porzionatore per gelato, formate delle sfere di sorbetto e adagiatele nella coppa. Decorate con qualche fogliolina di menta e servite. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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IN CUCINA Che idea!

Foto di Franco Gentile

Potete preparare il centrotavola mezza giornata prima, avendo l'accortezza di coprirlo con carta da cucina bagnata e poi pellicola trasparente. Conservatelo in frigorifero fino a un attimo prima di metterlo in tavola.

Margherite da mangiare A cura di Paolo Berardi

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a frutta è protagonista anche di questa particolarissima idea estiva, che vi farà portare in tavola il melone, sia quello giallo che quello bianco, in una forma tanto originale quanto irresistibile al palato! Di sicuro effetto, il bouquet centrotavola che vedete in questa pagina è facile da realizzare e... tutto da gustare! Preparazione Con il coltello a sega, tagliate in due il melone giallo (dopo averlo accuratamente lavato e spazzolato) e disponetelo su un piatto da portata. Decoratelo intorno con fettine sottili di kiwi. Sempre con il coltello a sega, ricavate delle fette dal melone bianco, tagliandole per l'altezza, dello spessore di mezzo cm circa. Da queste fettine ricavate dei fiorellini con l'aiuto dello stampo da biscotti. Appoggiateli sul mezzo meloncino già preparato in precedenza e fermate ogni fiore con uno stuzzicadenti, inserendolo quasi tutto nel melone, lasciandone fuori circa mezzo cm. Prendete il melone giallo avanzato e con lo scavino ricavate dalla polpa tante mezze sfere quanti sono i fiorellini. Disponete ogni mezza sfera su un fiore, fermandola con lo stuzzicadenti. Il centrotavola estivo tutto da mangiare è pronto!

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occorrente • 1 melone giallo • 1 melone bianco • 2 kiwi • 1 coltello a seghetto • 1 scavino • 1 stampino da biscotti a forma di fiore • stuzzicadenti


IN CUCINA Sotto vetro con gusto

Prugne sott’aceto al tè

Ingredienti • 1 kg di prugne • 300 ml di aceto bianco • 1 l di tè freddo (meglio se al bergamotto, tipo Earl Grey) • 200 g di zucchero • 20 bacche di pimento • 1 bastoncino di cannella • 6 chiodi di garofano

Di Francesca Noto

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n’originale preparazione che vi consentirà di conservare le prugne, tipico frutto estivo, sott’aceto, con l’aggiunta di aromatiche spezie e di tè, ingredienti che esalteranno il loro sapore e le renderanno ideali per accompagnare gli arrosti di carne. Il liquido profumato di questa conserva si può aggiungere a sughi e salse per renderli ancora più gustosi.

Preparazione Mettete le prugne denocciolate in un contenitore (non di metallo!) con il tè freddo, coprendo e lasciando riposare per una notte. Il giorno seguente versate i frutti e il tè in una casseruola e fate sobbollire per circa 20 minuti. Quando le prugne saranno tenere, scolatele e mettetele nei vasi sterilizzati, riempiendoli fino a 2,5 cm dal bordo. Mettete l’aceto nella casseruola dove avete bollito le prugne con il tè, aggiungete lo zucchero, metà della stecca di cannella, il pimento e i chiodi di garofano e fate sobbollire mescolando, fino a ottenere uno sciroppo piuttosto denso, che verserete sulle prugne, suddividendo le spezie tra i vasi precedentemente sterilizzati. Chiudete ermeticamente e conservate per almeno 2 settimane prima di consumarle.

Il pimento, anche detto “pepe garofanato”, è il frutto essiccato della Pimenta dioica, originaria della Giamaica. È ricco di eugenolo, che aiuta la digestione e ha anche proprietà antisettiche e leggermente antidolorifiche.

Attenzione Una volta aperto il barattolo, si conserva in frigorifero per circa una settimana. Assicuratevi che le prugne siano sempre completamente immerse nell’aceto e quando le mettete nel barattolo, battete alcune volte il fondo sul tavolo in modo da eliminare eventuali bolle d’aria.

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IN CUCINA Le vostre proposte

Ricetta della nostra lettrice Alessandra Francia

Penne con pesto di rucola e pistacchi

Ingredienti per 4 persone • 400 g di penne (meglio se integrali) • 125 g di rucola • 6 cucchiai di olio extravergine d’oliva • 4 cucchiai di formaggio grana • 50 g di pistacchi non salati • Mezzo spicchio d’aglio • Sale e pepe

erde, estivo e sfizioso, questo pesto di rucola e pistacchi con cui la nostra lettrice Alessandra Francia ha deciso di deliziarci è un’invenzione tutta sua, un esperimento che, nato quasi “per caso”, ha riscosso

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grande successo e approvazione indiscussa tra tutti i suoi amici, che già da tempo apprezzano la sua fantasia in cucina. Provate anche voi, è l’ideale per un primo leggero dopo una bella mattinata al mare!

Preparazione Lessate la pasta in abbondante acqua salata. Nel frattempo mondate e lavate bene la rucola, senza scolarla troppo. Mettetela in una ciotola, aggiungete l’aglio, i pistacchi (tenendone qualcuno intero da parte per la decorazione) e l’olio, meglio se versato a filo. Emulsionate il tutto nel modo più fluido possibile con il

frullatore a immersione. Incorporate il grana grattugiato un poco alla volta con un cucchiaio. Salate e pepate. Scolate la pasta e conservate un po’ dell’acqua di cottura per stemperare il pesto di rucola e pistacchi. Condite la pasta con il pesto e servite decorando i piatti con i pistacchi tenuti da parte e qualche foglia di rucola.

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Dal nostro orzo le nostre birre...

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BIRRIFICIO GJULIA® di proprietà dell’Azienda Agricola ALTÙRIS via Strada Braide, 21 33043 Cividale del Friuli, Udine, Italy

T. +39 0432 716344 F. +39 0432 719778 info@birragjulia.it www.birragjulia.it

birragjulia Possibilità di visite guidate visite@birragjulia.it


IN CUCINA Il piatto afrodisiaco

Daniela Timoni Chef freelance

Ingredienti per 2 persone • 700 g di tombarello • Qualche cucchiaio di aceto • Succo di limone • Scorza d’arancia biologica grattugiata • 250 g di misticanza • 10 foglie di basilico • 1 foglio di gelatina • 50 g di olive taggiasche • Olio extravergine d’oliva • Sale • Pepe

Tombarello con misticanza e gelatine fresche al basilico

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l tombarello, noto anche, impropriamente, con il nome di “tonnetto”, è un pesce che appartiene alla stessa famiglia di sgombri e palamite. Economico e gustoso, è ricco di Omega-3, dall’effetto antiossidante, e per questo, come diversi altri pesci, è considerato un alimento utile per il benessere sessuale. Quanto al basilico, altro protagonista di questa ricetta, secondo la tradizione popolare è un potente afrodisiaco: migliorerebbe

le prestazioni sessuali degli uomini che lo consumano in grande quantità. In effetti, è un buon tonificante del sistema cardiovascolare, ideale anche per regolare la pressione arteriosa. La sua fama di stimolante della potenza sessuale si estende anche ai suoi semi (Plinio il Vecchio sosteneva questa idea nei suoi scritti), tanto che ancora oggi qualche contadino li somministra ad asini e cavalli nel periodo della monta!

Preparazione Lessate il tombarello in acqua con un paio di cucchiai di aceto (non lasciatelo bollire troppo, o la carne diventerà stopposa). Pulitelo, ricavate dei filetti e conditelo con olio, sale e pepe e un cucchiaino di succo di limone. Per le gelatine al basilico, scaldate mezzo bicchiere d’acqua, immergetevi la gelatina e scioglietela completamente. Tritate il basilico, conditelo

con un filo d’olio, un pizzico di sale e un pizzico di buccia d’arancia grattugiata, poi mescolate il trito con la gelatina e versate il composto in stampini di silicone. Lasciateli raffreddare in frigorifero per almeno un’ora. Una volta pronte le gelatine, preparate il letto di insalata, adagiatevi sopra la polpa di tombarello a pezzetti, le olive taggiasche e le gelatine di basilico. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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IN CUCINA per vegetariani

Gaetano Vaccaro Chef dell’Adler Thermae Resort Bagno Vignoni (SI) www.adler-thermae.com Ingredienti per 4 persone Per la Pasta all’uovo • 500 g di farina “00” • 3 uova • 300 g di spinaci • Sale

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Per il ripieno 1 melanzana 1 zucchina 1 peperone 100 g di mozzarella di bufala 2 pomodori Formaggio grana grattugiato

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Per la salsa Olio extravergine d’oliva 1/4 di cipolla 150 g di pomodorini ciliegini Sale Qualche foglia di basilico

Rollè di pasta fresca con verdure di stagione

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deali da gustare anche freddi per un pranzo al mare o un picnic all’aperto, questi fantasiosi rollè di verdure avvolti in pasta all’uovo verde (lo chef Vaccaro vi insegnerà passo passo come realizzarla alla perfezione) si adagiano

su una saporita salsina di pomodori ciliegia, in un tripudio di freschi sapori estivi: una ricetta che soddisfa il gusto garantendo un pieno di antiossidanti e proteine, queste ultime garantite dalla presenza di uova e formaggio.

Preparazione Bollite per pochi secondi gli spinaci, raffreddateli in acqua e ghiaccio, scolateli e tritateli. Metteteli in un colino e scolate bene, ricavando 50 ml di clorofilla, che unirete alla farina, alle uova e a un pizzico di sale, ottenendo un impasto omogeneo. Stendete la pasta realizzando dei quadrati; cuoceteli in acqua bollente salata per pochi minuti e raffreddateli in acqua fredda. Fate a fettine le melanzane e le zucchine e grigliatele, cuocete al forno il peperone, pelatelo e tagliatelo a listarelle. Tagliate i pomodori a fette sottili e la mozzarella

a dadini. Dorate in poco olio extravergine la cipolla tritata, aggiungete i pomodorini a spicchi, un pizzico di sale, le foglie di basilico fresco e cuocete a fuoco lento per circa 15 minuti. Stendete sul piano di lavoro la pasta all’uovo, formate con le verdure (melanzana, zucchina e peperone) diversi strati alternati con mozzarella, pomodoro e grana grattugiato e chiudete a rollè. Adagiate i rotolini su una pirofila e gratinate per 15 minuti in forno a 175°C. Serviteli sulla salsa di pomodoro, decorando con due foglie di basilico fresco.

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IN CUCINA Dal latte alle pappe

A cura di Lyda Bottino farmacista con Master in Nutrizione Dietetica www.dietagift.it

Come introdurre la carne

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a carne è un alimento indispensabile per la crescita dei bambini, in particolare durante lo svezzamento, per tre motivi: contiene amminoacidi (i “mattoncini” che costituiscono le proteine) che l'organismo non è in grado di produrre da solo, e quindi devono essere introdotti con l'alimentazione; è un’ottima fonte di ferro, in una forma più facilmente assimilabile rispetto a quello contenuto nelle verdure e nei legumi; contiene vitamina

B12, presente solo in alimenti di origine animale. Solitamente si comincia a somministrare (sia rossa che bianca) al quinto mese come liofilizzato, al sesto come omogeneizzato e dal nono cotta al vapore o lessata. Dagli otto mesi si può offrire prosciutto cotto (meglio se bio) frullato e aggiunto alla pappa. Il maiale, sempre al vapore, bollito o al forno e categoricamente ben cotto, si dà per consuetudine dopo il compimento del primo anno di età.

Polpette di tacchino Preparazione Tritate il petto di tacchino e il rosmarino mettetelo in una ciotola e aggiungete la patata bollita, il grana, un uovo, un pizzico di sale. Amalgamate e incorporate il pane tritato, tenendone un po’ da parte. Dividete in 12 palline. Sbattete le altre due uova, infarinate le polpette e passatele prima nell'uovo sbattuto e poi nel pane rimasto. Un’idea in più per rendere invitanti queste polpette anche ai bimbi più restii a mangiare la carne: utilizzate stampini da pasticciere per dare loro delle forme inusuali. Cuocetele in padella con salsa di pomodoro, oppure al forno o a vapore.

Ingredienti • 400 g di petto di tacchino • 100 g di pane raffermo integrale tritato finemente • 40 g di formaggio grana grattugiato • 1 patata bollita • Rosmarino tritato q.b. • 3 uova • Farina q.b. • Sale

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IN CUCINA per proteggere la pelle

Renato Bernardi Chef della trasmissione “I fatti vostri”, Rai 2

Ingredienti per 4 persone • 600 g di lombatine di agnello • 100 g di albicocche • 5 g di liquirizia (radice) • 30 ml di vin santo • 1 scalogno • 500 g di radicchio • 500 g di carote • Olio extravergine d’oliva • Sale e pepe

Lombatina di agnello al vin santo e albicocche

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lbicocche, radicchio e carote aiutano a proteggere la pelle durante il periodo dell’anno di maggiore esposizione al sole”, spiega il dr. Ivo Pulcini, specializzato in medicina dello sport e scienza dell’alimentazione. “Le

Preparazione Aprite a metà le albicocche, eliminate il nocciolo e affettatele. Lasciatele marinare con il vin santo e la liquirizia per qualche ora in frigorifero. Rosolate le lombatine di agnello in un filo d’olio extravergine d’oliva con lo scalogno, e unitevi le albicocche

albicocche, in particolare, sono uno dei frutti con maggior potere stimolante della melanina. Le sostanze che contengono, inoltre, difendono l’organismo dal caldo eccessivo, permettendo di evitare più facilmente i colpi di calore”.

marinate con il vin santo. Condite con sale e pepe. Terminata la cottura, impiattate con un contorno di insalata di radicchio e carote condita a piacere. Se vi piacciono, potete aggiungere anche zucchine e peperoni crudi tagliati a julienne.

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IN CUCINA Ricette genuine

Giuseppe Berardi Chef del Ristorante Berardi, Ruvo di Puglia (BA) www.berardi.it

Una volta freddi, conservate i vostri grissini in una scatola a chiusura ermetica, per preservare consistenza e freschezza.

Grissini? Facciamoli noi... che è meglio!

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rassi vegetali non meglio identificati e a volte anche idrogenati, burro, strutto, eccessive quantità di zuccheri, ingredienti non di prima qualità... Talvolta leggendo l’etichetta di grissini e simili, passa proprio la voglia di consumarli. Ma perché rinunciare a Preparazione Impastate insieme la farina, l’acqua, l’olio, lo zucchero, il sale e il lievito di birra, lavorate bene il composto e una volta che sarà liscio e omogeneo, copritelo con della pellicola per alimenti e lasciatelo lievitare in un luogo tiepido per mezz'ora. A questo punto riprendete la pasta e lavoratela un po’ sul tavolo per far sì che perda il volume acquistato, quindi stendetela aiutandovi con un matterello. Deve risultare sottile

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una simile golosità, che per la sua forma sfiziosa è così apprezzata anche dai più piccoli? Impariamo a fare in casa i grissini, con i consigli di Giuseppe Berardi: saremo certi della loro genuinità... e perché no, anche della loro bontà!

circa mezzo centimetro. Tagliate la pasta a rettangoli e arrotolate ogni rettangolo su se stesso (sul lato della lunghezza) formando un cilindro lungo e piuttosto sottile. Disponete i grissini così ottenuti su una teglia foderata con carta da forno e infornate in forno preriscaldato a 150°C per 20 minuti; continuate la cottura abbassando la temperatura a 100°C per altri 30 minuti prima di sfornarli.

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Ingredienti • 500 g di farina • 300 g di acqua • 35 ml di olio extravergine d’oliva • 5 g di zucchero • 5 g di lievito di birra • 10 g di sale


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IN CUCINA Ricette genuine

Paolo Berardi Pasticciere della Pasticceria Berardi, Ruvo di Puglia (BA) www.berardi.it

Se non disponete di stampi in silicone, potete versare il composto in un vassoio a bordi alti, foderato con carta da forno. Aspettate che sia ben freddo prima di tagliare le gelatine a piacere.

Gelatine di... vera frutta

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he delizia, le gelatine di frutta! E quanto piacciono ai più piccoli! Ma se volete fare un favore ai cuccioli della famiglia, provate a preparare voi stessi queste morbide e dolci gocce, utilizzando frutta fresca e meno zucchero grazie al succo di mela: eviterete così di conPreparazione Mettete le mele con lo stesso peso di acqua in una casseruola e portate a cottura a fuoco basso per circa 30 minuti. Una volta cotte le mele, passatele a un setaccio per estrarne il succo. A parte, lavate e pulite la frutta prescelta, unitela a 500 g di zucchero e frullate. Aggiungete il glucosio e mettete sul fuoco. Mentre la frutta e lo zucchero arrivano a bollore, fondete i 50 g di zucchero rimasto, aggiungete la pectina e unite il composto alla frutta

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sumare, e far consumare soprattutto ai bambini, un concentrato di glucidi, coloranti e aromi in cui la frutta il più delle volte non raggiunge neanche il 5% del totale degli ingredienti!

già in cottura. Aggiungete ora il succo di mela e continuate a cuocere misurando la temperatura fino ad arrivare a 105°C. Togliete dal fuoco e aggiungete il succo di limone. Mescolate bene e versare il composto ottenuto in stampi di silicone. Aspettate che la gelatina si raffreddi. Smodellate quindi ogni gelatina dallo stampo e, se vi piace, passatele nello zucchero semolato, in modo da ricoprirle completamente.

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Ingredienti 250 g di mele 500 g di frutta fresca a scelta 550 g di zucchero 300 ml di sciroppo di glucosio (si trova nei supermercati e nei negozi di cake design) • 20 g di pectina naturale di mele (si trova nei supermercati e nei negozi di cake design) • 50 ml di succo di limone • • • •


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IN CUCINA ISPIRAZIONI

Ingredienti per 4 persone Per la maionese • 1 uovo • 400 ml di olio extravergine d’oliva • 3 ml di aceto di vino bianco • Un pizzico di sale

Davide Oldani Chef del ristorante d’O, Cornaredo (MI) www.cucinapop.do

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Foto di Riccardo Marcialis

Tonnato d’autore

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uando la salsa tonnata diventa arte! Davide Oldani vi svela i suoi segreti per prepararla, è il caso di dire... a regola d’arte. Nessun passaggio è tralasciato, dalla preparazione della maionese alla presentazione finale. Interessante la scelta della carne: non il solito vitello, ma un trancio di lonza di maiale, taglio notoriamente magro, tenero e perfetto per questa particolare preparazione. Il tutto, ovviamente, con il tocco di fantasia e originalità che da sempre caratterizza le ricette del nostro chef!

Preparazione Cominciate con il preparare la maionese: sbattete l’uovo con l’aceto e un pizzico di sale e aggiungete l’olio goccia a goccia, emulsionando bene, fino a ottenere un composto liscio e cremoso. A questo punto, frullate il tonno sgocciolato con capperi e latte e passate il composto al setaccio. Aggiungete la maionese e rimestate delicatamente fino a ottenere una salsa omogenea. Preparate un brodo con un litro d’acqua salata in cui metterete a bollire sedano, carote, cipolle, lonza di maiale, grani di pepe e foglie di alloro e fate cuocere a fuoco dolce

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per 30 minuti. Tagliate la carne in 8 tranci di 8 cm di lunghezza, 2 di larghezza e 3 di spessore. Nel frattempo, cuocete al vapore le zucchine, i finocchi e i porri, bollite la barbabietola, pelate le carote, tagliatele a losanghe e cuocetele al dente in acqua bollente salata. Disponete in ogni piatto un trancio di lonza, coprendolo con la salsa tonnata. Condite le verdure cotte con sale e olio e disponetele irregolarmente sopra la lonza, terminando con i capperi, le foglie di sedano e la pera tagliata a sfoglie sottili.

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Per la salsa tonnata 30 g di tonno sott’olio 10 g di capperi dissalati 20 ml di latte 100 g di maionese fatta in casa

Per la carne • 300 g di sedano, carote e cipolle lavate, sbucciate e tagliate a pezzi • 6 grani di pepe nero • 2 foglie di alloro essiccate • 600 g di lonza di maiale pulita completamente di grasso e pelle • Sale

Per la finitura • 100 g di zucchine • 50 g di barbabietola cotta • 100 g di carote • 100 g di finocchi • 50 g di porri • 50 g di pera • Olio extravergine di oliva • Sale • 20 g di capperi nani dissalati • Foglie di sedano bianco tenute in acqua e ghiaccio


IN CUCINA ISPIRAZIONI

Peppe Zullo Chef del ristorante Peppe Zullo, Orsara di Puglia (FG) www.peppezullo.it

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Ingredienti per 4 persone 350 g di scialatielli 400 g di verdure miste (germogli di zucca, bietole, scarola) 1 dl di olio extravergine d’oliva 60 g di pancetta di maiale nero della Daunia 100 g di pomodori vernini 2 spicchi d’aglio Sale

Scialatielli con pomodori gialli e verdure di campo

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uesto sfizioso primo è una vera e propria “festa” di prodotti tipici del Meridione d’Italia, a partire dalla pasta utilizzata, gli scialatielli, lunghi ma meno degli spaghetti e a sezione rettangolare, molto usati nella cucina campana; solitamente a base di acqua e farina, senza uova. Il loro nome sembrerebbe derivare da due parole dialettali, “scialare”, ovvero “godere” e

Preparazione Pulite e lavate i germogli di zucca, le bietole e la scarola (oppure potete usare in alternativa altre verdure di vostro gradimento). Rosolate l’aglio in una padella con l’olio extravergine d’oliva e aggiungete la pancetta e i pomodori vernini

“tiella”, cioè “padella”. Non mancano poi, nella preparazione della salsa che accompagna la pasta, i pomodori vernini, tipici della Puglia, dal caratteristico colore giallo carico, e la pancetta di un maiale molto particolare, il nero della Daunia, che viene allevato in stato semibrado, cosa che rende le sue carni meno grasse e dal sapore delicato e inconfondibile.

tagliati in due. Lessate le verdure in abbondante acqua salata. A metà cottura, unite gli scialatielli. A cottura ultimata, scolate la pasta con le verdure e fate saltare il tutto nella padella con la salsa di pomodori e pancetta, prima di servire.



IN CUCINA ISPIRAZIONI

Alfonso Iaccarino Chef dell'Hotel Ristorante Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui Due Golfi (NA) www.donalfonso.com/it

Ingredienti per 4 persone • 250 g di polpa di tonno • Una manciata di foglie di insalata • 4 g di salsa di soia • 2 cl di vino bianco secco • Un cucchiaio di miele • ½ spicchio di aglio • Olio extravergine di oliva • Sale

Tenerezze di tonno e melagrana

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lfonso Iaccarino ci propone un secondo sofisticato e dai sapori in sorprendente contrasto, che delizierà anche i palati più esigenti. Il tonno viene esaltato dai due diversi tipi di condimento proposti, e affiancato da una spuma realizzata sempre a Preparazione Preparate innanzitutto la spuma di tonno e la gelatina di melagrana. Frullate la mirepoix di verdure, aggiungete il tonno, poca acqua, un cucchiaino di olio extravergine d’oliva e frullate ancora finché il composto sarà cremoso. Unite il tuorlo dell’uovo, salate e incorporate la metà della gelatina sciolta. Montate a neve l’albume e amalgamatelo delicatamente. Mettete la spuma preparata in una piccola teglia, in modo da ottenere uno spessore di 4 cm e mettete in frigorifero. Scaldate il succo di limone e di melagrana con lo zucchero e scioglietevi la gelatina rimasta. Versate su un vassoio in modo da formare uno strato di 3 mm di spessore e ponete in frigorifero. Ora preparate il pesce.

partire da questo pesce, ma arricchita da una fresca gelatina di melagrana. Complicato? Un po’, ma con i preziosi consigli del nostro chef sarà un successo assicurato, ideale per un pranzo o una cena di una certa importanza.

Tagliate la polpa di tonno a piccoli bastoncini e saltatene la metà in padella con l'aglio (che poi toglierete) e poco olio. Fate ridurre la salsa di soia con il vino bianco e il miele fino a consistenza sciropposa, dopodiché saltate l'altra metà del tonno in padella con poco olio e irroratelo con la salsa. Condite l’insalata con un filo d'olio, disponetela su un lato del piatto e sistemate sopra 2-3 bastoncini di tonnetto saltato con l'aglio. Mettete su un altro lato i bastoncini irrorati con la salsa di soia, ricavate 4 cilindretti di spuma con un coppapasta e poneteli sui piatti, poi con lo stesso stampo, ritagliate 4 dischetti di gelatina, adagiateli sopra la spuma e servite.

Per la spuma di tonno e la gelatina di melagrana • 160 g di tonno fresco lessato • 1 uovo piccolo • 4 g di gelatina in fogli • 4 g di zucchero • 12 g di mirepoix (dadolata fine di porro, carota e sedano) • 2 ml di succo di limone • 4 cl di succo di melagrana • Acqua • Olio extravergine di oliva • Sale

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IN CUCINA ISPIRAZIONI

Benito e Roberto Morelli Chef del Ristorante Benito al Bosco Velletri (RM) www.benitoalbosco.com

Fettuccine al pesto di zucchine, scampi e aragosta

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l classico primo estivo al sapore di mare si veste di un’inedita salsa di zucchine, un pesto fresco e delicato che si accompagna molto bene alle fettuccine condite con la polpa gustosa e invitante di scampi e aragosta. Benito e Roberto Morelli

ci insegnano anche a rendere l’aroma dell’aglio meno“aggressivo”, così da sposarsi perfettamente con gli altri profumi della ricetta. Un piatto da condividere con la famiglia e gli amici in un momento di festa, facile da preparare e di sicuro successo!

Preparazione Immergete la parte verde delle zucchine in acqua bollente salata e lasciate cuocere per qualche minuto. Sfogliate il prezzemolo e scottatelo in acqua bollente, sfogliate il basilico dopo averlo lavato. In acqua bollente acidulata con un cucchiaio di aceto, scottate l’aglio per 1 minuto; ripetete l’operazione altre 2 volte, avendo cura di cambiare di volta in volta recipiente: si avrà così un aglio dolce. Riunite in un frullatore le zucchine, il basilico, il prezzemolo, l’aglio, aggiungete a filo l’olio e frullate bene. Trasferite il pesto in una terrina, aggiustate di

sale e pepe se necessario; se risultasse troppo denso bagnate con un po’ di brodo vegetale. Cuocete le fettuccine in acqua bollente salata e scolatele al dente. Nel frattempo, ponete sul fuoco una padella leggermente unta; quando sarà ben calda, mettetevi l’aragosta e gli scampi a dadini, bagnate con il brandy, fate evaporare, unite la pasta e saltate per 3 minuti. Fuori dal fuoco, aggiungete 4 cucchiai di pesto di zucchine e un filo d’olio (preferibilmente aromatizzato all’aglio); aggiustate di sale e pepe, se necessario, e servite.

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Ingredienti per 4 persone • 240 g di fettuccine • 4 scampi sgusciati e tagliati a dadini • 200 g di polpa di aragosta • ¼ di bicchiere di brandy • 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva (meglio se aromatizzato all’aglio) • Sale e pepe

Per il pesto di zucchine • 250 g di zucchine (solo la parte verde) • 2 mazzetti di basilico • 20 g di prezzemolo • 2 spicchi di aglio sgusciato • 3 cucchiai di aceto bianco • 100 g di olio extravergine d’oliva • Sale e pepe • 1 bicchiere di brodo vegetale se necessario


IN CUCINA VINI & CO

Pesce crudo e molluschi, ecco i vini giusti Per un corretto abbinamento tra pesce crudo o molluschi e vino, va tenuto conto delle caratteristiche delle pietanze, dei condimenti, delle spezie e degli aromi utilizzati

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e in passato si servivano crudi solo molluschi e crostacei, oggi risultano molto diffusi i carpacci di tonno, di pesce spada e le tartare. Con pesce dal gusto delicato e una spiccata nota marina abbineremo vini altrettanto delicati, in modo da lasciar esprimere appieno il sapore del cibo. Indicati sono tutti quei vini bianchi secchi, non aromatici, poco alcolici e soprattutto con poca acidità, che andrebbe a intaccare la polpa del pesce, dando una sensazione metallica. Potremo quindi scegliere tra un Catarratto siciliano, un Fiano di Avellino, un Lugana veneto oppure una Ribolla friulana. A prodotti particolari e costosi come l’aragosta, l’astice, gli scampi, il granchio, possiamo abbinare qualcosa di più prestigioso: bianchi di classe come un Arneis del Roero, un Erbaluce di Caluso oppure un vino più morbido come un Muller Thurgau o un Traminer Aromatico dell’Alto Adige. In generale i crostacei crudi apprezzano sempre dei vini bianchi morbidi, armonici e dotati di carattere: perfetto quindi anche un Colli Orientali del Friuli, dal profumo fine, elegante e ampio. Con cozze, vongole e calamari sceglieremo invece vini bianchi di buona struttura, e nel caso entri in gioco il peperoncino, potremo tranquillamente scegliere un rosato. Più impegnativo risulta, invece, l’abbinamento con molluschi pregiati come cappesante, tartufi di mare e ostriche. Con le ostriche di Belon o di Arcachon, per esempio, i francesi abbinano un Muscadet, vino giovane, fresco, con una buona acidità e leggermente frizzante, che si può considerare un po’ come il nostro Cortese di Gavi giovane.

A cura di Gaia Olivieri Sommelier

Sushi e sashimi

Quando si parla di pesce crudo il pensiero va subito a sushi e sashimi, due pietanze della cultura orientale molto di moda negli ultimi tempi. Sono piatti a base di riso, pesce, crostacei, frutti di mare, alghe, che volendo si possono accompagnare con il wasabi (pasta di colore verde dal sapore particolarmente piccante). Possiamo abbinarli a un Sauvignon Blanc, vino fresco e con una spiccata acidità, oppure scegliere gli Spumanti Metodo Classico, ottenuti da uve Chardonnay, che donano equilibrio tra la grassezza e la tendenza dolce tipica del pesce crudo; o ancora, potremmo scegliere un vino bianco fresco e di media struttura come un Gavi piemontese o un Vermentino di Gallura.

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COSE DI CASA SAPER COMPRARE

Freezer e congelatore sono sinonimi, ma c’è una differenza tra “congelazione” e “surgelazione”: quest’ultimo è un processo industriale in cui i cibi raggiungono temperature bassissime (anche -80°C) in tempi molto rapidi; la congelazione è invece quella casalinga che otteniamo nei nostri freezer (o congelatori!).

Il frigo: sceglierlo e usarlo al meglio Di Francesca Tomagnini

Impariamo a scegliere il frigorifero e a usarlo correttamente per risparmiare denaro ed energia

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l’elettrodomestico più diffuso nelle case e quello che consuma di più. Il consumo di un frigorifero dipende dalle dimensioni, dalla classe energetica e da quante volte viene aperto nell’arco della giornata. Un frigo di classe e dimensioni medie consuma circa 400 KW ora. Se si sceglie un modello di classe energetica A+++, il consumo scende del 60%, con un risparmio annuo di circa 60 euro. Sembra poco, ma moltiplicato per i 10 anni di vita media dell’elettrodomestico, permetterebbe di mettere da parte abbastanza per comprarne uno nuovo! Il raffreddamento Il raffreddamento classico o statico è quello in cui il compressore refrigera la parete interna dell’elettrodomestico, su cui quindi è facile notare del ghiaccio, che si scioglie quando si raggiunge la temperatura richiesta dal termostato; l’acqua viene smaltita attraverso un foro apposito ed evapora. Di solito questo modello è fornito di un sistema di sbrinamento automatico (ma non per il congelatore). La temperatura sarà più fredda negli scomparti bassi rispetto a quelli alti (cosa da tenere presente

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quando si conservano gli alimenti). Il raffreddamento ventilato o dinamico è uguale a quello statico, ma con la presenza di una ventola che rende più uniforme la temperatura interna (sebbene gli scomparti alti restino comunque leggermente meno freddi di quelli più bassi). Il raffreddamento no-frost differisce dagli altri perché viene fatta circolare aria fredda all’interno del frigorifero: non richiede sbrinamento (neanche del congelatore) e la temperatura è costante in tutti gli scomparti, ma il freddo all’interno è secco, perciò i cibi devono essere riposti in contenitori, meglio se a chiusura ermetica, per non disidratarli. Questo tipo di frigorifero è da preferire se si usa molto il freezer. Di recente si sono iniziati a diffondere anche frigoriferi ventilati no-frost, che combinano le due tecnologie di cui sopra per garantire temperatura costante, niente brina ma anche l’umidità ottimale per la conservazione degli alimenti. La struttura I frigoriferi meno capienti sono i mono porta (da 50 a 350 l), forniti di un singolo sportello e, all’interno, di un


piccolo vano ghiacciaia (non è un vero e proprio freezer e può conservare solo per pochi giorni gli alimenti congelati). Ci sono poi i doppia porta, più voluminosi (200-400 l), che si dividono orizzontalmente in un vano frigorifero e uno congelatore, molto più piccolo, in alto. I più diffusi attualmente sono i combinati, in cui il vano superiore è il frigorifero e l’inferiore il freezer, voluminoso, diviso in cassetti e capace di raggiungere i -18°C (4 stelle), quindi ideale per la conservazione a lungo termine degli alimenti. Infine, per le famiglie più numerose, ci sono i side by side, che arrivano a 600 l di capienza, costituiti da due sportelli verticali: quello più grande è il frigo, il più stretto il congelatore. I prezzi partono da circa 400 euro per un monoporta, per arrivare a oltre 1.500 euro nel caso di un side by side con tecnologia no-frost. Quale frigorifero? Nell’acquisto, considerate le vostre esigenze (usate molto il freezer, sia per conservare i surgelati che per congelare gli alimenti freschi? Non volete effettuare lo sbrinamento periodico?) e il numero di persone presenti in casa: per 2 persone, basta una capienza di 150-200 l; per 3-4 persone, 250-300 l; per 5 o più persone, si può arrivare a 400 l o più.

Qualche utile consiglio in più... • I cibi non vanno schiacciati all’interno del frigo, che non va riempito troppo. • Più si tiene aperto lo sportello, più energia il frigorifero consuma per ripristinare la temperatura interna. Per lo stesso motivo, evitate di conservarvi cibi caldi. • Il frigo va sbrinato ogni 2-3 mesi (se non è un modello no-frost): risparmierete fino al 30% di energia all’anno. • Una temperatura troppo bassa favorisce la formazione di ghiaccio (specie nel congelatore) e alza i consumi. Se il vostro frigorifero non è munito di termometro interno, potete acquistarne uno apposito. • Consumate per primi gli alimenti che sono da più tempo in frigo, riponendo quelli appena comprati dietro a quelli più vecchi. • Conservate gli alimenti cotti avvolti nella pellicola o posti in contenitori. • Contro il diffondersi di muffe e batteri, eliminate immediatamente i cibi deperiti. • Per evitare la proliferazione di microrganismi anche pericolosi, lavate spesso il frigorifero, utilizzando prodotti specifici che siano anche disinfettanti. • Carne e pesce vanno posti negli scomparti più freddi, utilizzando contenitori che evitino che i liquidi di questi alimenti contaminino gli altri cibi. • Non lavate la frutta e la verdura prima di riporle in frigo: l’acqua li farebbe marcire prima. Conservatele negli scomparti meno freddi e riponete la verdura in sacchetti appositi, che schiaccerete bene per eliminare l’aria e sigillerete. In questo modo, raddoppierete il tempo di conservazione. • Le uova non vanno lavate prima di andare in frigo, ma solo al momento dell’utilizzo: l’acqua rende il guscio più permeabile ai batteri, che troverebbero poi nell’albume terreno fertile per moltiplicarsi. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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TEMPO LIBERO VIAGGI & WEEKEND

Amos Gil

Tre giorni a Cervia

con gli artisti della sabbia

Non solo in Italia Le suggestive sculture di sabbia si possono ammirare anche in altri luoghi del mondo, come il Museo della sabbia di Tottori, in Giappone, o in occasione dell’Harrison Hot Springs, il campionato del mondo che si disputa ogni anno a Vancouver, in Canada.

Dall’8 al 10 agosto in Emilia Romagna si terrà una competizione molto speciale, che vedrà artisti di tutto il mondo sfidarsi realizzando spettacolari sculture di sabbia: un appuntamento da non perdere! Di Chiara Brollo

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uglie, fortezze, torrioni che svettano fra le nuvole, figure che sembrano voler prender vita da un momento all’altro. Gli attrezzi utilizzati dagli originali artisti che vi invitiamo ad andare ad ammirare questo mese sono a metà strada fra gli strumenti dei muratori e quelli che si trovano generalmente nei laboratori degli scultori. Le opere, interamente costituite di sabbia, raggiungono anche gli 8 metri di altezza e nascono dalla fervida fantasia e dalle abili mani di professionisti attivi in ogni parte del mondo. Definirle “solo” castelli di sabbia sarebbe estremamente riduttivo.

United Kingdomcrediti Adamantios - Sand sculpture give me shelter.

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Non fatevi sfuggire, dunque, l’occasione di vedere questi artisti all’opera: a Cervia (RA), dall’8 al 10 agosto, si terrà la 16a edizione del World Master di sculture di sabbia. 10 coppie di “sand sculpturers” provenienti da ogni parte del mondo costruiranno, granello su granello, un evento che, quest’anno, vedrà la fantasia dei partecipanti impegnata sul tema “Il 900, la magia di un secolo”. I team realizzeranno la loro opera lavorando 3 giorni per 8 ore al giorno, rispettando i canoni internazionali secondo i quali la sabbia deve essere impastata solo con acqua e non può avere al suo interno nessun supporto rigido. Le opere saranno valutate sia dal pubblico che da una giuria tecnica di artisti, per eleggere la scultura tecnicamente più valida. Le premiazioni sono previste per la sera del 10 agosto, prima del tradizionale spettacolo dei fuochi artificiali di San Lorenzo. Un po’ di storia L’arte delle sculture di sabbia come la conosciamo noi è stata presentata per la prima volta al pubblico europeo nel 1991 a Scheveningen, in Olanda. Non si deve però credere che abbia radici così recenti, perché forme di questo tipo sono presenti in popolazioni ed epoche diverse. Ne vediamo il motore espressivo soprattutto nel-


Poland - wlodi - Sedina Sand Statue.

le culture oliste dell’Asia e in alcuni popoli dell’America settentrionale di epoca precolombiana; successivamente, nell’America settentrionale, fu espressione di Pueblo, Apache e soprattutto Navaho che furono grandi realizzatori di opere in sabbia cariche di forza espressiva. Altro luogo, altro tempo? La cultura tibetana, i cui monaci usavano e usano tutt’ora sabbie colorate per realizzare straordinari mandala, al termine dei quali l’opera viene simbolicamente affidata al vento o all’acqua. Ma veniamo a noi: anche la cultura occidentale moderna ha dei punti di contatto con quella che possiamo definire l’arte della sabbia, ma di genere completamente diverso. Si tratta infatti più che altro di abitudini ludiche sviluppate come passatempo, nel contesto del turismo balneare dei decenni successivi al dopoguerra, e si evolvono trasformandosi da “gioco” per amatori a sculture di professionisti, con mostre tematiche che hanno dato vita a una nuova generazione di operatori del settore.

Cervia, World Master di sculture di sabbia.

Jon - Ultimate Sand Castle - Sand sculptures in Jersey.

Come si realizzano

Com’è possibile che le sculture di sabbia resistano intatte per intere settimane se non addirittura mesi? Il materiale utilizzato può essere sia semplice sabbia impastata con acqua, che sabbie di cava o di fiume, che contengono circa il 10% di limo, collante naturale; queste ultime risultano quindi più adatte per opere capaci di durare nel tempo. L’altro elemento indispensabile è l’acqua, salata o dolce, che funge da legante, comportandosi, a livello molecolare, come una calamita. Per aumentarne la durata, le opere appena ultimate vengono spruzzate con un velo di colla diluita in acqua. Questa operazione rende la superficie impermeabile e trattiene l’umidità all’interno della scultura, impedendo che si asciughi e crolli, e spiega anche la colorazione esterna biancastra e apparentemente disidratata di alcune composizioni che, magicamente, non si disgregano. Il vero segreto, in definitiva, consiste nell’utilizzo di ingenti quantità di acqua nella preparazione dell’impasto, così che si distribuisca in modo omogeneo su tutti i granelli di sabbia e faccia il suo dovere di legante perfetto. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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TEMPO LIBERO Creare e comporre

Il sole

in casa Sono dei piccoli girasoli i protagonisti di questa composizione facile ed essenziale, che in poche mosse renderà allegra e solare la stanza in cui la esporrete

Composizione realizzata da Mara Verbena www.fiordiverbena.com

Fin dall’antichità, il girasole è stato associato al sole e alle sue manifestazioni: sta quindi a indicare gioia, vitalità e amore. Perfetto da usare in composizione per esprimere gratitudine, per festeggiare un successo (per esempio una promozione al lavoro o una laurea) o per augurare una pronta guarigione.

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hi l’ha detto che una composizione floreale debba essere complessa ed elaborata per farsi apprezzare? La semplicità è vincente in quella che vi proponiamo in questo numero, adatta a celebrare degnamente l’estate con i caldi colori del suo sole, che ben si adattano al bianco di fondo dei vasi e del ramo dipinto che andremo a utilizzare. Procedimento Iniziate a disporre i vasi alti, il contenitore più basso con dentro la spugna per fioristi inumidita e il ramo dipinto di bianco, sulla superficie che volete decorare. A questo punto, non vi resta che disporre i piccoli girasoli nei vasi alti con acqua, accompagnandoli a qualche foglia di aspidistria. Nel contenitore basso potrete sistemare qualche girasole con il gambo reciso e delle foglie di filodendro. Concludete con il tocco finale di colore regalato dai sassolini decorativi in vetro, il cui colore arancio ricorda quello del corallo, in perfetta sintonia con le percezioni del mese. Occorrente

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Piccoli girasoli Un ramo dipinto con vernice bianca Foglie di filodendro e aspidistria Vasi alti bianchi Un vasetto basso Spugna da fioristi Sassolini decorativi in vetro color arancio

Costo della composizione: Circa 18 euro Durata della composizione: 5-6 giorni cambiando regolarmente l’acqua nei vasi e bagnando la spugna

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Foto di Enrico Raffaelli


TEMPO LIBERO Creare e comporre

A cura di Elena Michelizzi Creativa www.wonderlandevents.com Foto di Serena Marra

La pasta di gomma:

naturalmente divertente

Realizziamo una deliziosa decorazione per la tavola dell’estate con la versatile pasta di gomma, totalmente alimentare e facilissima da usare!

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on la pasta di gomma, un materiale fatto esclusivamente con ingredienti alimentari tanto che volendo si potrebbe persino mangiare (anche se poco invitante , almeno secondo il nostro sempre attento punto di vista salutistico!), si possono fare decorazioni per gelati, biscotti, torte o anche per la tavola, magari

Procedimento Bagnate la colla di pesce nell’acqua e scioglietela sul fuoco. Aggiungetevi il glucosio e l’olio di semi e mescolate fino a ottenere un composto liquido, senza far bollire. Unite zucchero a velo, amido di mais e CMC (o gomma adragante) in una ciotola e amalgamatevi il liquido. Mescolate e aggiungete l’albume. Mescolate ancora, quindi versate il composto sulla spianatoia unta e lavorate fino a ottenere un unico panetto uniforme. Coloratene una parte con il colorante giallo e una con il verde, avvolgete nella pellicola e conservate in frigo. Ungete le mani con olio di semi e create una pallina con l’impasto giallo, appiattitene un lato e dal lato opposto tirate un cono e segnatelo tutto intorno con il retro di un pennello. Segnate una circonferenza all’interno della parte piatta e poi passate alla definizione dei vari raggi (gli spicchi). Quindi, con uno stecchino, punzecchiate tutto intorno il limone. Stendete la pasta verde, ritagliatene una forma a goccia con la punta di un coltello a lama liscia e segnate in obliquo le venature interne (avrete così ottenuto la foglia). Colorate i raggi e la circonferenza interna del limone con il colorante bianco, aiutandovi con un pennellino. Applicate la foglia con un gel ottenuto miscelando un dito d’acqua e la punta di un cucchiaino di CMC. Lasciate asciugare per 24 ore. Quando il vostro limone diventerà duro come ceramica, potrete usare del colorante bianco per scrivere il nome del vostro ospite sulla foglia.

creando simpatici segnaposto con i nomi degli ospiti del vostro banchetto. Una volta asciugata, la pasta diventa dura come la ceramica, ma si conserva, prima di lavorarla, per 2 mesi in frigorifero, e fino a un anno in freezer. L’artista Elena Michelizzi ci insegna a realizzare un allegro limone segnaposto.

Occorrente

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500 g di zucchero a velo 15 g di amido di mais (maizena) 25 ml di acqua 6 g di colla di pesce 40 g di glucosio 40 g di albume 15 g di CMC o gomma adragante (addensanti che si trovano nei negozi di cake design) • 2 cucchiaini di olio di semi • Coloranti alimentari in gel (giallo, bianco, verde)

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TEMPO LIBERO Giardinaggio

A cura di Maurizio Berti Perito agrario e paesaggista

Il piccolo albero “antizanzara” Non solo allontana le zanzare ma è anche una pianta molto bella e decorativa: conosciamo e adottiamo la Catalpa bungei

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e i tanti consigli che avete trovato nel nostro speciale di questo mese ancora non vi bastano, ecco tutto per voi anche un validissimo suggerimento che arriva dal mondo del giardinaggio: adottate una Catalpa bungei, comunemente chiamata “albero dei sigari”, e nota per la sua capacità di allontanare le zanzare! È un piccolo albero ombrellifero che in età matura, e se non coltivato in vaso, può raggiungere un massimo di 5-6 m d’altezza. Si può allevare sia in piena terra che in un contenitore di dimensioni adeguate sul terrazzo, e produce spontaneamente catalpolo, una sostanza essenziale che funge da repellente per le zanzare. In primavera si riempie di una generosa chioma compatta dalle grandi foglie verdi a forma di cuore, e fiorisce tra aprile e maggio con meravigliosi grappoli di fiori. Resistente al freddo, non è difficile prendersene cura e non ha particolari necessità idriche; attenzione però agli afidi, che ne attaccano boccioli e germogli. Si deve potare ogni 3-4 anni, per evitare che, allungandosi eccessivamente, i rami si spezzino. Se la tenete in vaso, arricchite con cura il terriccio, integrandolo periodicamente con humus e rinnovandolo totalmente ogni 3 anni circa. Recentemente né è stata registrata una varietà ibrida, con la caratteristica di avere un contenuto in catalpolo elevatissimo e denominata “Catambra”: è stata ideata proprio per ampliarne la funzione di pianta antizanzare. Lotta agli afidi

Non è solo la Catalpa bungei a soffrire per colpa degli afidi, che specialmente in estate infestano cespugli, alberi e piante fiorite come le rose. Se volete provare un rimedio naturale, mettete a macerare per una settimana 15-20 g di peperoncino secco tritato e/o aglio, anch’esso sminuzzato, in un litro d’acqua. Filtrate e applicate sulle piante, spruzzandole o spennellandole con il liquido direttamente sulle zone colpite.

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I lavori dell’estate nel giardino e sul terrazzo

• I mesi estivi sono quelli giusti per riprodurre molte piante per talea, per esempio i gerani. Basta prelevare rametti di 8-10 cm, recidendoli sotto un nodo, e interrarli per metà in vasetti con terriccio sempre umido, posti a mezz’ombra. • Poiché in estate si innaffia più del solito, dobbiamo fare attenzione alle piante acidofile (azalee, camelie, gardenie, gigli, ortensie, felci ecc.): il calcio presente nell’acqua si può accumulare, abbassando l’acidità del terreno e inibendo l’assimilazione del ferro nelle piante. Si interviene allora con “ferro chelato”, che si trova in tutti i garden center.


TEMPO LIBERO L’orto

I mesi in cui si pensa al futuro Dopo i diversi raccolti, è tempo di preparare il terreno per le prossime colture. E, a proposito, vi insegniamo anche a realizzare un’asparagiaia!

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A cura di Maurizio Berti

an mano che gli ortaggi finiscono il loro ciclo produttivo (è tempo di raccogliere e conservare per l’inverno pomodori, melanzane, peperoni, zucchine, basilico...), le piante andranno rimosse per preparare le superfici alle colture invernali e primaverili. Vangate a fondo il terriccio, dopo avervi distribuito sopra uniformemente stallatico o humus (quest’ultimo magari preparato da voi con il self-compost). Dopo qualche giorno, affinate le zolle rivangando al contrario e rifinendo a fil di zappa. Qualche settimana di fermo, e la terra sarà pronta per le nuove produzioni. In piccolo, ovviamente, effettuerete le stesse operazioni negli orti in terrazzo. Come realizzare un’asparagiaia Si può approfittare di questo periodo per realizzare una coltivazione di asparagi, che si può ricavare anche sul terrazzo, utilizzando cassoni drenati larghi 50 cm e profondi 80 cm. Durerà per 8-10 anni. Che sia in piena terra o nei cassoni, il suolo deve essere esposto in luogo molto soleggiato, deve essere lavorato in profondità e avere una forte componente sabbiosa. Gli asparagi crescono bene in un clima temperato. Preparate il terreno ad agosto, pulendolo bene e concimandolo con stallatico. La piantumazione si effettuerà alla fine dell’estate, interrando in profondità e coprendo bene di terra le cosiddette “zampe”, cioè rizomi di asparago, che si trovano nei garden center. Ponetele a distanza di 25-35 cm l’una dall’altra. Mantenete il terreno sempre umido e arricchitelo periodicamente con stallatico maturo.

Gli altri lavori dell’estate Nei mesi di agosto e settembre si seminano o si trapiantano carciofi, bieta, scarola, finocchio, sedano, spinaci, cicoria, broccoli, broccoletti e cime di rapa, carote, prezzemolo, lattughe, valeriana, verza, ravanelli, rucola, zucchine, sedano rapa, cavoli e cavolfiori. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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TEMPO LIBERO Progetto verde

Un giardino

in collina

Caro sig. Dionigi, vorrei creare un bel giardino davanti alla mia casa in collina, vicino Castel di Sangro (AQ), a 800 m sul livello del mare. Lo spazio a disposizione è di circa 430 mq. In particolare, mi piacerebbe che si armonizzasse allo sfondo di macchia naturale che può vedere dalla foto. Grazie! Elisabetta T.

A cura di Sergio Dionigi, vivaista www.vivaidionigi.it

acero crimson king cercis siliquastrum

ligustrum

viburnum

Quantità e varietà delle piante utilizzate

Per la siepe mista • 6 Ligustrum ovalifolia • 8 Laurus nobilis • 4 Forsitia viridissima • 8 Viburnum opulus • 6 Ilex aquifolium aurea Alberature • 1 Cercis siliquastrum • 3 Acero platanoides Crimson King • 1 magnolia stellata • 1 Cedrus deodara • 1 Juniperus pfizeriana glauca • 1 Cryptomeria Costo: si prevede una spesa di circa 5.600 euro, comprensiva della pavimentazione e dei punti luce, ma non del costo di necessaria bonifica preliminare dell’area. Manutenzione: si consiglia l’installazione di un impianto irriguo automatico, in particolare per la siepe. Pochi gli interventi di manutenzione necessari. Per il manto erboso, provvedere all’utilizzo di concimi a lenta cessione.

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spirea magnolia stellata

ilex aquifolium cryptomeria

Gentile Elisabetta, una siepe adatta ad armonizzarsi alla macchia naturale che circonda la sua proprietà potrebbe essere composta da piante di Viburnum opulus, Ilex aquifolium aurea, Forsitia, Ligustrum ovalifolia, Laurus nobilis. Alterni questa siepe ad alberature di acero Crimson King e Cercis siliquastrum (albero di Giuda). Dalla foto ho notato che avete una bella pianta di olivo; suggerirei di aggiungere a pochi metri di distanza una magnolia stellata, che in fase di fioritura fornisce un effetto scenico molto suggestivo. Più distante (nel progetto si vede all’estrema sinistra), inserirei un cedro dell’Himalaya (Cedrus deodara), conifera di grandi proporzioni che ben si adatta allo spazio a disposizione. Altre conifere di altezza più contenuta possono essere sistemate in gruppo, sul lato opposto del giardino (Juniperus e Cryptomeria). Per quanto riguarda il tappeto erboso, consiglio di utilizzare sementi rustiche, considerando le basse temperature invernali. Se anche tu desideri avere gratuitamente il progetto verde del nostro esperto, manda una fotografia del tuo giardino o terrazzo e qualche informazione orientativa (esposizione, estensione, esigenze e gusti particolari) all’indirizzo mail redazione@dibenessere.com oppure a Dimensione Benessere, Viale Carso 35 - 00195 Roma


TEMPO LIBERO animali da compagnia

Ara:

bella, simpatica e intelligente

Con un piumaggio tra i più colorati nel mondo animale, un’intelligenza che gli permette di imitare il linguaggio umano e un carattere allegro, è davvero impossibile resistergli!

Il costo dei pappagalli Ara è elevato: si parte da 1500 euro, fino a oltre 10.000 per le specie più rare: gli esemplari devono essere rigorosamente provvisti di certificazione CITES.

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antano, “parlano”, ballano e fanno acrobazie; simpatia e adattabilità sono tra le loro caratteristiche più apprezzabili: parliamo dei pappagalli Ara, grandi uccelli provenienti dall’America centrale e meridionale. Il loro piumaggio è tra i più colorati nel mondo animale, e presentano un encefalo notevolmente sviluppato, che consente loro di imitare la voce dell’uomo, riuscendo a riconoscere i singoli componenti della famiglia, chiamandoli per nome. Imparano facilmente trucchi e giochetti, anche grazie alle loro zampe prensili (ideali per arrampicarsi), e fanno perfino la guardia: non sono rari i casi di pappagalli che hanno sventato furti iniziando a parlare! A proposito, le Are sono uccelli rumorosi: se vivono in casa, la sera dovranno essere collocate in una grande gabbia coperta con un panno scuro, per evitare che alle prime luci dell’alba sveglino tutti con potenti grida. Durante il giorno possono vivere su un trespolo, dove solitamente una sottile catena evita che volino via, ma possono anche essere abituate a vivere libere senza fuggire. La loro dieta è composta da semi, frutta, verdura e granaglie; non eccedete nel consumo di alimenti ricchi di zuccheri, deleteri per questi animali, che in realtà sono molto longevi (50-80 anni), se alimentati correttamente. Fornite anche ramoscelli teneri da sgranocchiare, e non fate mancare una zona con acqua per il bagno, fondamentale per la cura del piumaggio. Tutte le Are sono monogame; in cattività potrete fornire alla coppia un tronco secco scavato a mano, o acquistare un apposito nido in un negozio per animali.

A cura di Gino Bartolini Educatore Ambientale www.facebook.com/babyfattoria

La femmina depone 2 uova all’anno, che danno vita a piccoli nudi e ciechi, nutriti con cibo rigurgitato dai genitori. La famigliola rimane unita anche dopo lo svezzamento dei pulli, fino alla loro maturità sessuale. Tra le specie più note abbiamo l’Ararauna, di notevoli dimensioni, con il dorso ricoperto da un piumaggio verde-azzurro e il ventre giallo-arancio; l’Ara militare, con piumaggio verde sul corpo e testa rossa, gialla e verde; l’Ara chloroptera, con ali verdi e corpo rosso, simile all’Ara macao, di un rosso brillante con coda blu cobalto e ali gialle con punte nere. Rarissima l’Ara giacinto del Brasile, con il corpo viola e il contorno occhi giallo.

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TEMPO LIBERO animali da compagnia

Pinscher, fedeltà e coraggio...

in meno di 50 cm! Di piccole dimensioni, Pinscher e Zwergpinscher sono cani intelligenti, leali... e che non stanno mai fermi! A cura di Gino Bartolini

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l Pinscher e lo Zwergpinscher (o Pinscher nano) sono due razze medio-piccole appartenenti al gruppo dei Molossoidi, le cui dimensioni non superano i 30 cm al garrese nella varietà nana e i 48 cm in quella media. Sono cani dal profilo armonico e ben definito, che somigliano a un dobermann in miniatura; entrambe le razze hanno il pelo corto, con colorazione rosso-marrone, rosso-cervo, oppure nero con macchie rosso-marrone. In alcuni casi vengono tagliate le orecchie e la coda. Il carattere è decisamente forte, tanto che il Pinscher è impiegato anche come cane da guardia, mentre lo Zwergpinscher (per ovvie ragioni legate alla sua minuscola taglia) trova successo come cane da compagnia. Ma non lasciatevi ingannare dalle dimensioni, anche il “nanetto” ha il suo bel caratterino: sempre in movimento come una trottola, pronto a segnalare la più piccola anomalia e disposto a giocare con grandi e bambini. Entrambe le razze risultano diffidenti verso gli estranei; quella media è meno diffusa della nana, pur avendo notevoli doti caratteriali. Prima di acquistare un soggetto, è consigliabile frequentare per un po’ di tempo un buon allevamento; essendo un cane dominante, do-

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Costo: dagli 800 ai 1400 euro, in base alla genealogia del soggetto.

vrete trattarlo inizialmente con decisione e fermezza, pur facendogli comprendere il vostro affetto. Le due razze temono il freddo e l’umidità, e hanno bisogno di un’alimentazione adeguata e di ottima qualità, cosa che garantirà un’esistenza sana e felice (che dura in media 12-15 anni). La vita in casa è consigliabile, soprattutto per la razza nana, senza dimenticare le uscite quotidiane. Molto importante è la socializzazione, fin da cuccioli, con altri cani: quindi, nessun problema se avete altri esemplari canini in casa.


TEMPO LIBERO animali da compagnia

Turco Van: il gatto nuotatore Prende il nome da un lago turco, e non a caso non ha paura dell’acqua: conosciamo un gatto raro e dalle caratteristiche straordinarie A cura di Gino Bartolini

Il costo di un esemplare di Turco Van può andare dagli 800 ai 1.000 euro.

Qualcuno confonde il Turco Van con l’Angora Turco ma, tolto il luogo d’origine, non hanno altro in comune.

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n Turchia lo chiamano kinalikedi, ovvero “gatto con l’henné” (per le caratteristiche macchie rossastre che mostra quasi sempre sulla testa e sul corpo, specialmente la coda), nel resto del mondo è famoso per le sue capacità di nuotatore e per gli occhi spesso bicromatici (solitamente uno verde e l’altro azzurro). La razza ha origini che risalgono indietro nel tempo fino all’epoca romana: sembra che siano stati dei legionari a notare i primi gatti di questa razza nella regione sud-orientale della Turchia, ai piedi del monte Ararat, lungo le sponde del lago Van, da cui proviene il nome di questi felini. La razza venne riconosciuta per la prima volta nel 1969 in Gran Bretagna. È un gatto dal portamento elegante, dal carattere affettuoso e socievole, sempre attaccato al padrone: è lui stesso a sceglierselo, tra i componenti della famiglia. Adora la vita casalinga e si può allevare senza problemi anche in appartamento, sebbene l’ideale sia fornirgli un terrazzo o un piccolo giardino dove potersi tenere in forma con saltelli e arrampicate. Molto territoriale ed “egocentrico”, difficilmente tollera la presenza di altri gatti, specialmente se giunti in casa dopo di lui. Riesce a convivere con i cani, ma solo se può instaurare nei loro confronti un atteggiamento dominante. Nei paesi orientali è conosciuto e rispettato come gatto di Allah; la leggenda narra infatti che al termine del diluvio universale, due gatti bianchi fuggirono dall’Arca, tuffandosi in acqua e nuotando fino a riva. Quando le acque si ritirarono del tutto e i due felini entrarono nel

villaggio degli uomini, Allah li benedisse, toccandoli sulla testa per chiedere loro di aiutare gli uomini a debellare i topi che infestavano il raccolto. Nel punto in cui secondo la leggenda i gatti vennero toccati dalla mano di Allah, rimase in rosso la sua impronta, visibile ancora oggi sulle teste di quasi tutti i Turchi Van del mondo, che per il resto presentano un mantello completamente bianco.

Grande fratello... felino!

In Turchia, lo scorso anno, è stato trasmesso online per un paio di mesi una sorta di Grande Fratello con protagonisti degli esemplari di Turco Van: lo scopo (pienamente raggiunto) della trasmissione web era quello di mostrare le affettuose cure parentali di questa razza e la loro gerarchia sociale nel branco, per educare all’acquisto e alla riproduzione di un gatto che rischiava di scomparire. DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013

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TEMPO LIBERO GALATEO MODERNO

Dolcemente, viaggiare...

Di Alberto Motta

Quando ci prepariamo a partire per le vacanze, il galateo resta ancora oggi la prima cosa da mettere in valigia!

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i sarà capitato di indispettirvi per un vicino di viaggio poco urbano, ma siete sicuri di tenere anche voi comportamenti educati? Ripassiamo le regole del bon-ton in viaggio. In treno Rispettate, se è stampato sul biglietto, il numero della carrozza e del posto prenotato: non è fastidioso quando trovate il sedile che vi spetta occupato da qualcun altro? Se vi viene fame, sì a uno spuntino che non sparga odori intorno, no alle briciole a terra o sulle poltrone, e a fine pasto evitate manifestazioni inappropriate di igiene orale. Evitate di far sentire le vostre conversazioni telefoniche a tutta la carrozza, e se viaggiate di notte, azzerate la suoneria. Se volete chiacchierare dalle 22 in poi, spostatevi in corridoio o, meglio, nella carrozza bar. Abituate anche i più piccoli alla buona educazione. Intratteneteli con giochi silenziosi, DVD con le cuffie ecc. Se diventano insofferenti, accompagnateli a fare una breve passeggiata in corridoio o nella carrozza ristorante, spesso deserta. In crociera Armatevi di savoir-faire nelle file per imbarco e sbarco. Il saluto tra compagni di viaggio e lo scambio di convenevoli sono d’obbligo. Quando si sale a bordo, l’uomo precede la signora per aiutarla; sulle scalette, tra l’altro, l’uomo non dovrebbe mai seguire la donna per motivi

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evidenti! Per le mance, date la somma complessiva al maggiordomo, che le distribuirà equamente al personale. Nei primi giorni presenziate al rito dell’aperitivo per stringere nuove amicizie, e mostrate il doveroso rispetto al capitano. Infine, ogni settore della nave prevede un suo dresscode: costume e pareo vanno bene per Spa e piscina, mentre per cena sono richiesti l’abito lungo per le signore e la giacca scura per gli uomini. Stile anche a colazione e a pranzo! In aereo Evitate, se possibile, di reclinare lo schienale della poltrona, a causa degli spazi molto ristretti. Per affrontare il viaggio in comodità, slacciate pure le scarpe, ma non toglietele. Se avete il posto finestrino, lasciate a chi si trova al vostro fianco l’uso del bracciolo, soprattutto nelle file a tre posti. In traghetto Essendo un mezzo destinato a un gran numero di viaggiatori, la prima regola del bon ton prevede di pazientare durante l’imbarco, ricordando inoltre che l’ultimo a imbarcare la macchina sarà il primo a scendere. Sul passaggio ponte, occupate il giusto spazio senza prepotenza e rispettate il silenzio nelle tratte notturne. All’arrivo, fate defluire i viaggiatori meno pazienti e ricomponete le valigie per il minor ingombro possibile. Nel garage, prima di accendere il motore, aspettate che lo sbarco inizi.


TEMPO LIBERO spigolature

PILLOLE DI SAPERE, DA PINCO PALLINO A...

CONDOLEEZZA RICE! di Oriana Guidi Pesciolini da record Il pesce azzurro (acciughe, sardine, sgombri, sugarelli...), che si distingue per il suo prezzo “povero” (in media 4,1 euro al chilo) e la sua ricchezza nutrizionale ha fatto riscontrare negli ultimi tempi numeri da record sul mercato italiano. Da gennaio 2013 ne sono state vendute ben 160.000 tonnellate, generando un fatturato di 6 miliardi e mezzo di euro e ricavi netti del 57%, dimostrandosi così un ottimo investimento (Fonte: Università degli Studi di Milano, Facoltà di Agraria).

Buongiorno, sono Pinco Pallino Chi era Pinco Pallino? Conosciuto anche come Tal dei Tali e Tizio (insieme a Caio e Sempronio), Pinco Pallino è un nome proprio che però indica una persona generica. L’uomo qualunque è conosciuto dal Medioriente al Portogallo. In Arabia il suo nome è Ulân Al-fulânî; in ebraico viene detto Pêlôn e Pêlônî. Gli spagnoli lo chiamano Fulano, ovvero “un tale”. Pare che la sua origine sia yiddish (la lingua degli ebrei dell’Europa orientale). Lo testimonia il fatto che il nome Pinco abbia assonanza non casuale con il nome ebraico Pinhas. La prossima volta che lo incontrate... salutatelo!

In guerra... con dolcezza Non tutti sanno che dietro al nome del 66° Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America, Condoleezza Rice, si cela una storia tutta italiana. I suoi genitori, presentandosi all’anagrafe, avrebbero voluto registrare per la figlia appena nata il nome Condolcezza Rice. Un errore di battitura dell’impiegato pubblico ha fatto il resto. Si impone una riflessione d’obbligo: che il Consigliere per la sicurezza nazionale – in pratica un ministro di guerra – non sia riuscito a farsi chiamare “Con dolcezza”, resterà nei registri americani come il refuso più ironico della storia.

Basta un poco di resilienza La parola è ancora giovinetta, ma la sua origine risale all’Impero Romano. Resilienza deriva dal verbo latino “resilere” che significa “saltare indietro”, “rimbalzare”, e il suo significato è una lezione di vita: essere resilienti significa essere capaci di reagire in modo attivo e integrato ai problemi della vita, di convivere con rischi accettabili. In psicologia, la resilienza è la capacità di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà. Quindi fate un bel respiro e siate resilienti. Funziona.

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TEMPO LIBERO INTROSPEZIONE

IL TEST:

TIMOROSO O INTRAPRENDENTE? Scoprite con questo test se novità e cambiamenti vi spaventano, o se siete persone coraggiose e pronte a cogliere le opportunità che vi si presentano Di Penelope Verde Visconti

1. Ti definiresti una persona: a) Intelligente e acuta b) Estroversa e di buon cuore c) Nervosa e ansiosa 2. Per le vacanze scegli... a) Ogni volta un posto nuovo e tutto da scoprire b) Un luogo che ti arricchisca culturalmente c) Lo stesso posto dove vai da anni: è così rilassante! 3. Capita un imprevisto piuttosto importante, come pensi di riuscire a risolverlo? a) Pianificando alcuni progetti ce la farai sicuramente b) Affrontare le difficoltà con ottimismo è fondamentale, poi si vedrà... c) Speri che si aggiusti tutto, ma in realtà la preoccupazione ti toglie il sonno 4. Il tuo capo ti propone una promozione... a) Finalmente! La inseguivi da tempo! b) È una grande soddisfazione, ma un po’ ti spaventa c) Declini l’offerta non sentendoti all’altezza delle nuove responsabilità

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5. I tuoi amici ti invitano a provare un nuovo sport con loro. a) Accetti con entusiasmo b) Fai una prova e vedi come va c) Un nuovo sport che non conosci affatto? Neanche per sogno! 6. Pensando ai progetti che hai per il futuro, credi in una felice riuscita? a) Certo, sei una persona determinata e ottimista b) Se ti impegni, e il destino non rema contro, è possibile c) Difficilmente. Coltivi spesso grandi sogni, ma raramente riesci a realizzarli 7. Se per qualche motivo ti trovassi a cambiare improvvisamente casa... a) Sicuramente sarà più grande e più bella! b) Potrebbe essere un cambiamento in meglio, anche se... che fatica il trasloco! c) Sarebbe una tragedia! Sei così affezionato alla tua cara, vecchia abitazione! 8. Devi sostenere una prova difficile, come ti senti? a) Sicuro di farcela al 100%


b) Determinato, anche se un po’ titubante c) Un po’ impreparato... 9. Cos’è che riesce a guastarti l’umore più di ogni altra cosa? a) Una lite con qualcuno a cui vuoi bene b) I problemi economici mensili c) I cambiamenti di programma all’ultimo istante 10. Un trasferimento per lavoro è... a) Una grande opportunità b) Una possibilità da considerare, di questi tempi c) Una punizione da evitare

Maggioranza di

11. Cosa fai di solito nel weekend? a) Approfitti per fare qualcosa che di solito non ti puoi permettere durante la settimana b) Ti vedi con gli amici o fai delle gite fuori c) Te ne stai a casa a rilassarti prima di un’altra settimana faticosa 12. Il matrimonio è... a) La tomba dell’amore b) L’occasione di condividere la vita con la persona che si ama c) Tranquilla routine di coppia

Maggioranza di

Maggioranza di

risposte A

risposte B

risposte C

Coraggioso e intraprendente Il futuro non ti spaventa, i cambiamenti sono incredibili novità e opportunità da cogliere al volo. Se qualcosa cambia, è senz’altro per garantirti qualcosa di meglio rispetto alla condizione attuale. Non c’è che dire, sei senza dubbio ottimista e pieno di fiducia per ciò che ti attende. In questi tempi di grandi mutamenti, le tue qualità sono fondamentali: continua così!

Realista e attento Hai un buon livello di consapevolezza delle risorse a tua disposizione per affrontare le sfide che ti si presentano quotidianamente e le incertezze future. Certo è che se avessi meno dubbi su te stesso, sarebbe molto più facile. Inizia a conoscere meglio i tuoi punti di forza e affronta le novità come una sfida eccitante! Basta un piccolo sforzo per raggiungere i tuoi obiettivi.

Legato alla routine Spesso ti capita di non sentirti all’altezza della situazione, sia per quanto riguarda le scelte importanti che per le piccole cose, e tendi ad avere paura del futuro e dei cambiamenti, restando arroccato nella tua routine rassicurante. Ti sei mai chiesto il motivo di queste paure e indecisioni? È il momento di adattarsi al mondo che cambia e guardare con maggiore fiducia al domani!

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TEMPO LIBERO Oroscopo

Polvere di stelle

Jupiter, l’astrologo di Uno Mattina, ci regala i suggerimenti delle stelle per l’estate

ARIETE (21 marzo-20 aprile) Lei Saprete proporvi al meglio in ambito professionale: l’ambizione vi permetterà di salire la scala del successo. Avrete voglia di coccole e rassicurazioni, di costruire basi sicure per il vostro futuro sentimentale. Rinnovate il vostro look: rendetevi originali! Lui Movimento in ambito finanziario: incassi e spese si alterneranno velocemente. Alcuni di voi avranno la possibilità di cambiare casa o comunque di migliorare la propria situazione abitativa. Un incontro casuale si trasformerà in una grande amicizia.

CANCRO (22 giugno-22 luglio) Lei Alti e bassi nelle questioni di cuore. Volete sperimentare e vivere intense emozioni? Fatelo! Cogliete l’occasione di seguire corsi d’aggiornamento e di rinnovare la vostra situazione professionale: non aspettate passivamente che succeda qualcosa. Lui Vivrete simpatiche situazioni sociali, momenti di svago e di spensieratezza, ma non avrete le condizioni per approfondire i rapporti. Molte delle vostre attenzioni saranno rivolte al lavoro: vi porrete ambiziose mete e dimostrerete ottime idee.

TORO (21 aprile-20 maggio) Lei Sarete sensibili e sognatrici, vi farete dolcemente travolgere dai sentimenti e dalle emozioni. In amore il rapporto si consoliderà, farete progetti importanti per il futuro. Operate una selezione tra le conoscenze: non potete coltivare troppi contatti... Lui Insoddisfazioni in amore: potreste non sentirvi considerati e coccolati come desiderereste. Novità positive sul lavoro: i progetti a cui tenete di più finalmente si concretizzeranno e avrete modo di collaborare con persone da cui potreste imparare molto.

LEONE (23 luglio-23 agosto) Lei Avrete ottime occasioni di incontrare persone attraenti, in modo da iniziare a costruire un rapporto coinvolgente. La situazione professionale sarà movimentata e stimolante, perché vi verranno affidati nuovi progetti: sarete stanche ma appagate. Lui Coltiverete nuovi hobby e molti di voi si avvicineranno alle dottrine orientali o alle tecniche per il benessere psicofisico. Chi lavora nel campo delle telecomunicazioni potrà avere miglioramenti professionali. Aprite la vostra casa agli ospiti, sarà molto piacevole.

GEMELLI (21 maggio-21 giugno) Lei Vi divertirete in compagnia di amici vecchi e nuovi e sperimenterete situazioni entusiasmanti: concedetevi questo meritato svago senza crearvi dei sensi d colpa! Se avete dei figli, il rapporto con loro diventerà ancora più appagante e affettuoso. Lui Se riuscite ad ampliare il vostro campo d’azione professionale potrete fare interessanti affari ed entrerete a far parte di giri importanti. Bella armonia in famiglia, coopererete armoniosamente nel perseguimento degli stessi ideali e, oltretutto, vi divertirete.

VERGINE (24 agosto-22 settembre) Lei Potreste rivedere una vecchia fiamma e scoprire nuovi punti d’intesa. Farete nuove simpatiche conoscenze, ma non grandi amicizie. Nel lavoro avrete tutto il tempo e la voglia di cimentarvi in nuove mansioni e migliorare notevolmente le vostre competenze. Lui Tenderete a vivere il vostro rapporto di coppia in modo più libero e rilassato. Avrete opportunità di stringere amicizie e forse di iniziare una relazione d’amore con una persona straniera. Fate sport e movimento, anche all’aria aperta: vi sentirete più sereni.

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BILANCIA (23 settembre-22 ottobre) Lei Un incontro inatteso potrebbe essere fatale: anzi travolgente, esaltante, romantico. La vita sociale sarà più movimentata: avrete voglia di incontrare persone e partecipare a feste e iniziative. Toglietevi uno sfizio nel campo del lavoro: ne avete tutto il diritto. Lui Un incontro casuale si trasformerà in un’appassionante relazione, che vi farà vivere momenti di grande entusiasmo e di trasporto. Chi di voi studia potrà ottenere i risultati sperati e anche di più. Nell’ambiente di lavoro sarete ambiziosi e intraprendenti.

CAPRICORNO (22 dicembre-20 gennaio) Lei Sarà favorita chi tra di voi lavora a contatto con il pubblico e nel campo delle telecomunicazioni, soprattutto se si terrà sempre molto aggiornata. State con tutte le antenne alzate: potrebbero presentarsi buoni affari e ottime occasioni di guadagno. Lui Percorrerete nuove strade di evoluzione personale e spirituale, acquistando via via sicurezza in voi stessi. Rivaluterete alcune amicizie di vecchia data, dando vita con chi vi circonda a momenti di grande e bella spensieratezza e di intima condivisione.

SCORPIONE (23 ottobre-22 novembre) Lei La situazione affettiva sarà stabile, forse un po’ troppo monotona: non lasciate perciò che si spengano la passione e l’emotività! Gli amici vi dimostreranno tutto il loro affetto e parteciperanno intensamente ai vostri entusiasmi o alle vostre delusioni. Lui Particolarmente intuitivi e ricettivi nei rapporti interpersonali, “sentirete” l’energia e le intenzioni di chi vi sta accanto: fidatevi delle vostre intuizioni. Un affetto lontano potrebbe riavvicinarsi: non vi mancherà l’opportunità di stare per un po’ insieme.

ACQUARIO (21 gennaio-19 febbraio) Lei Sarete particolarmente intuitive e sensibili nella relazione a due, saprete vivere sentimenti profondi e qualitativamente molto elevati. Avrete modo di fare un lungo viaggio o stabilire nuovi contatti importanti con persone di altri Paesi: vi sentirete arricchite. Lui Incontri interpersonali favorevoli in ogni campo: entrerete facilmente in sintonia e intrigante complicità con gli altri. In amore, fatevi corteggiare e conquistare gradualmente: non bruciate le tappe spinti da un’inutile fretta. Assaporate ogni attimo!

SAGITTARIO (23 novembre-21 dicembre) Lei Andrete incontro a numerosi cambiamenti per ciò che riguarda l’abitazione: possibile compravendita di immobili e migliorie alla casa. Desidererete consolidare il rapporto di coppia, fare progetti di convivenza, avere figli e vivere l’atmosfera familiare. Lui Un periodo di dolci promesse, di incontri romantici e appassionati, di armoniose relazioni interpersonali. Vi divertirete con amici vecchi e nuovi e potrete coltivare le vostre passioni, soprattutto quelle creative e spirituali che vi stanno più a cuore.

PESCI (20 febbraio-20 marzo) Lei Sarete assorbite dalla vita mondana e dagli inviti, avrete tempo e voglia di sperimentare nuove compagnie, amici e... amori! Alti e bassi per la professione e la carriera, sarete molto poco concilianti e non vorrete accettare né compromessi né mediazioni. Lui Avrete parecchie soddisfazioni lavorative, le vostre qualità e le vostre competenze verranno finalmente messe in risalto. Se stabilirete o manterrete i contatti con persone di ambienti dinamici e interessanti, ne ricaverete diversi vantaggi sia pratici che culturali.

L’oroscopo dei... fiori

Fin dall’antichità, fiori e piante sono stati investiti di significati simbolici e particolari: anche nello Zodiaco, in effetti, esiste una corrispondenza tra fiori e segni, in quanto le caratteristiche di alcune piante e di alcuni fiori si trovano in stretta analogia con quelle di determinati segni. Ogni segno zodiacale, insomma, è in qualche modo collegato a certi fiori: se ve ne circonderete spesso, ne trarrete beneficio fisico e spirituale. In particolare, il segno di agosto, il Leone, è legato al girasole, alla bocca di leone e al ciclamino, mentre i fiori di quello di settembre, la Vergine, sono la gardenia, il giglio e la verbena.

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TEMPO LIBERO buono a sapersi Mario Vaccarella, intervistato in questa pagina, è Commissario straordinario dell’Ente morale “Michele di Sangro”, San Severo. info@disangro.it

Orti sociali

contro la crisi economica

A San Severo, in Puglia, un anno fa sono nati gli orti sociali. Ora si inaugura anche una masseria didattica per avvicinare i bambini alla conoscenza e all’amore della buona terra Di Camilla Alessandri

C

ome sopravvivere alla crisi economica? Coltivando il proprio orto! Un’interessante iniziativa, partita poco più di un anno fa grazie all’ente morale “Michele di Sangro”, ha consentito ad alcune famiglie di San Severo (FG) di disporre di un proprio appezzamento di terreno dove coltivare da sé frutta e verdura. Ce ne parla il commissario straordinario dell’ente, il dott. Mario Vaccarella. “L’iniziativa degli orti sociali è nata per dare la possibilità alle famiglie di accostarsi alla coltivazione dei terreni. Coltivare un orto è il modo migliore per avvicinarsi alla natura e costituisce un notevole risparmio economico, oltre a garantire prodotti sani e genuini da portare in tavola”. Centinaia sono state le domande arrivate dopo la pubblicazione del bando. “Purtroppo abbiamo potuto accontentare solo 53 famiglie, ma a novembre ci sarà spazio per un centinaio di orti in più”. Ogni orto occupa la superficie di 250 mq, sufficiente per mantenere una famiglia numerosa, ed è provvisto di impianto di irrigazione e recinzione. Ognuno può coltivare ciò che vuole, tenendo presenti il clima e la stagionalità. L’orto ha un prezzo simbolico di 80 euro l’anno. Il contratto dura per un anno ed è rinnovabile. Chi lo abbandona o lo lascia incolto viene sostituito da un altro richiedente. “Personalmente, provo una grande soddisfazione quando vedo famiglie intere, compresi i bambini, al lavoro nel proprio orto. E questo mi ha spinto a portare avanti il progetto della masseria didattica. Per esperienza, so che l’educazione all’agricoltura nei primi anni di vita è fondamentale, in particolare negli anni della scuola elementare”.

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E DA SETTEMBRE: TUTTI A SCUOLA IN MASSERIA!

Inaugurata lo scorso giugno, la masseria, che si trova sempre a San Severo (FG), e dispone di due aule didattiche e un punto ristoro, comincerà i suoi percorsi didattici a partire da settembre, con programmi dedicati soprattutto agli scolari delle elementari. Ci saranno diversi itinerari didattici: la trasformazione del grano in farina, delle olive in olio, del latte in latticini, dell’uva in vino. Ma anche la possibilità di avvicinare gli animali che vivono nella masseria: pecore, cavalli, suini, asini, mucche.


NOTEBOOK Nati aD agosto Il 20 agosto la danzatrice classica Carla Fracci festeggia i suoi 77 anni, mentre Robert Redford il 18 agosto ne compie 76. Il 10 agosto è il compleanno di Lorella Cuccarini e Nicoletta Braschi, e il 2 Fabio Testi saluta le sue 71 primavere. Cerco, trovo... compro Misuratore “Double” Pratico e dalle linee accattivanti. Un compromesso che ha garantito al nuovo misuratore “Double” un ruolo di primo piano nella cucina italiana, legittimato da un design giovane e da una funzionalità divenuta valore aggiunto della collezione proposta da Brandani gift group. Disponibile in quattro colorazioni, il misuratore “Double” offre una doppia opportunità nell’utilizzo, rendendo possibile la misurazione di quantità solide e liquide senza l’uso di batterie. www.brandani.it

Date da ricordare

Esattamente 50 anni fa, il 28 agosto 1963, Martin Luther King tenne davanti a oltre 200.000 persone lo storico discorso “I have a dream” in cui rivendicò che tutti gli uomini sono creati uguali. Un grande passo per l’umanità. Segreti in cucina Albumi perfettamente montati a neve Per montare a neve gli albumi in modo impeccabile assicuratevi che il contenitore e le fruste dello sbattitore elettrico (o la frusta a mano) che state per utilizzare siano perfettamente sgrassati. Nel caso aveste dei dubbi non preoccupatevi: per esserne sicuri al 100% basta lavarli con del succo di limone. Ideale sarebbe l’utilizzo di un frullatore a immersione, perché risulteranno molto più compatti. Per capire se gli albumi sono pronti, provate a voltare il contenitore: se non scivolano... il gioco è fatto!

Riso di gusto

Due pecore si guardano, dopo 10 minuti una dice all’altra: “Beh?”

Dove andare

Nepiccante 2013: peperoncino in festa! Il 9 e10 agosto a Nepi si svolge la seconda edizione della fiera dedicata al peperoncino. La sagra più piccante del viterbese si terrà nella suggestiva cornice di questa cittadina medievale a metà strada fra Roma e Viterbo. Un viaggio nei mille utilizzi di questa antica spezia, tra stand che ne presentano varietà provenienti da tutto il mondo, frutti freschi ed essiccati, polveri, confetture, formaggi, salumi, birra artigianale e molto altro... per diffondere la “cultura piccante”!

Perle di saggezza

Fidarsi della bontà altrui è una prova non piccola della propria bontà. Michel de Montaigne

Cerco, trovo... compro Arrivano i Mini Gran Moravia Walt Disney Snack Da settembre nei banchi frigo i nuovi Mini Gran Moravia Walt Disney Snack. La confezione di Gran Moravia Walt Disney Snack contiene 5 barrette da 20 grammi incartate singolarmente, dal gusto più dolce rispetto alla versione classica, proprio come piace ai bambini, confezionate in una pratica busta da 100 grammi. I Gran Moravia Walt Disney Snack sono una merenda sana, nutriente e sicura per il bambino, anche per aiutarlo ad affrontare le fatiche del nuovo anno scolastico. www.brazzale.com

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NOTEBOOK Dolci rimedi

Mantenere a lungo l’abbronzatura Ecco qualche consiglio naturale per mantenere più a lungo la tintarella faticosamente conquistata nei mesi estivi. Innanzitutto, idratate sempre a dovere la pelle: bevete almeno 2 litri d’acqua al giorno, mangiate frutta e verdura di stagione, soprattutto gli alimenti ricchi di carotene, che aiutano a produrre melanina, e usate burro di karité, olio di mandorle dolci e di germe di grano per la cura quotidiana della pelle. Il doposole ideale è l’aloe vera, e ogni tanto potete aggiungere all’acqua del bagno un infuso concentrato di tè nero, una sorta di autoabbronzante naturale.

Sapevi che...? Effetto Streisand L’effetto Streisand è un fenomeno mediatico per il quale un tentativo di censurare o rimuovere un’informazione ne provoca, contrariamente alle attese, una più ampia pubblicizzazione. Ne fu vittima Barbra Streisand quando nel 2003 cercò di far rimuovere una sua foto da Internet, facendo sì che molti più utenti si interessassero proprio a quello scatto.

Proverbi

Di settembre e d’agosto, bevi il vin vecchio e lascia stare il mosto.

Cerco, trovo... compro Laboratori Helan per i più piccoli Estate 2013, due novità nella Linea Sole Bimbi dai Laboratori Helan: lo Stick Solare Protezione Molto Alta SPF50+ con succo di Aloe vera e olio di Mandorle dolci che offre alle zone più sensibili un’ottima protezione e lo Shampoo Doccia Doposole detergente delicato che rispetta l’equilibrio fisiologico grazie alle proteine di Mandorle dolci, agli estratti del succo di Aloe vera e ai fiori di Calendula. Senza petrolati, oli minerali, lanoline, parabeni e coloranti, SLS e SLES. www.helan.it

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Cerco, trovo... compro Con Coppertone abbronzati e protetti Coppertone promette abbronzatura intensa, protezione e idratazione con la sua gamma di prodotti che soddisfano le esigenze di coloro che vogliono un colorito luminoso e una pelle sana. L’Olio Abbronzante Protettivo FPS 10, entra a far parte della Linea Tropical Blend con la sua formulazione a base di burro di mango, carotene e vitamina E e filtri solari UVA/UVB che assicurano una buona protezione contro gli effetti dannosi del sole. La sua texture resiste all’acqua e alla sabbia. www.coppertone.it Nati a settembre ll 20 settembre compiono gli anni le attrici Asia Argento
e Sophia Loren e, l’11 dello stesso mese, il cantante Pupo. L’8 settembre Davide Mengacci saluta le sue 64 primavere e il 9 è il compleanno di Oscar Luigi Scalfaro.

libri

RADIOCRONACA DI UNA CRISI Antonio Preziosi (Edizioni RaiEri) Direttore del Giornale Radio Rai e della rete radiofonica nazionale Rai Radio1, Antonio Preziosi da giornalista parlamentare e inviato del Gr ha raccontato agli italiani la presidenza del Consiglio dei ministri durante i mandati di Prodi, D’Alema, Amato, Berlusconi. Fine osservatore degli avvenimenti di politica estera quali G7 e G8, è oggi Commendatore della Repubblica italiana. Il necessario preambolo è finalizzato a comunicare gli attributi di concretezza del suo saggio tecnico ma non tecnicistico concepito con il fine di raccontare il senso delle comunicazioni e il ruolo da esse giocato nel sempre più fluido processo democratico. Nell’attuale fase politica rivolta senza soluzione di continuità a interessi extranazionali e a specificità microlocali, Antonio Preziosi si domanda quale sia il peso dei media in ambito economico, quanto la crisi avrebbe inferito sugli italiani se gli organi di stampa non avessero comunicato puntualmente la misura del fenomeno in essere. L’informazione raccontata dal saggio di Preziosi diviene uno strumento per fare propria la quotidianità e per manipolarla con cognizione di causa: uno strumento imprescindibile in un’agenda politica internazionale, vero e proprio esperimento di democrazia continentale tutto da vivere in prima persona.


NOTEBOOK La festività del PERIODO

Ferragosto Ferragosto, ovvero “feriae augusti”, il riposo di Augusto. Ecco spiegata l’origine di una ricorrenza risalente all’antica Roma e ancora molto sentita in tutto lo Stivale. Si celebra il 15 di agosto in concomitanza con l’assunzione di Maria, ed è immortalato in decine di splendidi film italiani. Per quest’anno consigliamo di riguardare “Il sorpasso” di Dino Risi. E buon riposo dalla redazione di Dimensione Benessere!

Proverbi

Un settembre caldo e asciutto, maturare fa ogni frutto. Sapevi che...? Obesità e capacità cognitive L’obesità è collegata a un declino mentale più rapido. Anna Dhal, dell’Università di Jonkoping in Svezia, ha individuato che i soggetti di mezza età con un indice di massa corporeo (BMI) elevato ottengono punteggi inferiori nelle prove di capacità cognitive generali e mostrano un declino cognitivo più rapido rispetto ai loro coetanei più magri. Consigli pratici Condizionati dal risparmio Il condizionatore d’aria dovrebbe essere impostato sui 26°C e in generale è bene non scendere più di 8°C rispetto alla temperatura dell’ambiente (es. se ci sono 35°C all’esterno, non impostate il termostato al di sotto dei 27°C). Prediligete condizionatori d’aria che usino tecnologia inverter, garantiscono un risparmio energetico del 30%.

Perle di saggezza

Succeda quel che succeda, i giorni brutti passano esattamente come tutti gli altri. William Shakespeare Segreti in cucina Cipolle... senza lacrime! Se volete evitare di piangere quando sbucciate le cipolle, provate a immergerle per pochi istanti in acqua bollente, e poi in un recipiente di acqua fredda. In alternativa, potete sbucciarle direttamente sotto al getto del rubinetto. A proposito, se poi desiderate liberarvi del loro penetrante odore sulle mani, strofinatele con una fetta di limone e sciacquatele con acqua fredda.

Cerco, trovo... compro Una dieta senza soffrire la fame!

Una dispensa ideale, un metodo facile e prodotti equilibrati ti garantiscono la perdita di 2 Kg a settimana. FormaOk è un metodo alimentare basato su semplici regole da seguire e alimenti creati da esperti della nutrizione per non dover più rinunciare al piacere di mangiare, validi sostituti per la colazione, il pranzo, la cena e per i tuoi snack veloci con il 50% di carboidrati in meno, più proteine vegetali e fibre prebiotiche. Il team di esperti FormaOk è disponibile gratuitamente per una consulenza personalizzata sul sito www.formaok.com o al numero 0825-876121.

Dolci rimedi

Semi di girasole: l’energia dell’estate Uno dei simboli più espressivi dell’estate è sicuramente il girasole, fiore unico per dimensioni e luminosità che manifesta la sua energia anche a tavola. I semi infatti contengono olio in ragione del 30-55%, proteine facilmente utilizzabili, vitamine B, E e D, magnesio, potassio, ferro e oligoelementi; consumati in gustosi piatti estivi come insalate o minestre arricchite con semi sgusciati appena germogliati, vi aiuteranno a trascorrere giornate dinamiche e in movimento facendovi dimenticare la fatica dell’inverno. Cerco, trovo... compro Incarose sempre con te Incarose lancia per l’estate i Minisize Hydra Care per garantire idratazione, protezione, e delicatezza sulla pelle anche in viaggio. La Linea Hydra Care è composta da prodotti che nascono da ingredienti brevettati, formule e principi attivi innovativi. Doccia Crema cremoso con Acido Ialuronico ad alto e basso peso molecolare, estratto di camomilla, olio di cotone e proteine del riso, Olio Doccia con Acido Ialuronico Filling e olio di vinaccioli, Sapone Liquido e Detergente Intimo. www.incarose.it

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NOTEBOOK La pietra dell’estate Il peridoto Contiene sole e vita, non a caso il suo colore ricorda un’oliva luminosa. Il peridoto è una pietra poco nota ma di grande fascino conosciuta fin dall’antichità: si credeva allora che proteggesse dal diavolo e dal male oscuro. Oggi vengono riconosciute alla pietra capacità di potenziare gli effetti dei medicinali.

Cerco, trovo... compro Lichtena® Sole: trattamenti cosmetici protettivi Lichtena® Crema Anti-età Antimacchie SPF 50 è un prodotto per il viso che può sostituire, durante l’estate, il consueto trattamento cosmetico giorno. Grazie a 3 complessi unici supportati da brevetti esclusivi, svolge una protezione ottimale anti-età di prevenzione e trattamento delle pelli delicate contro l’azione dei raggi UVA e UVB, previene le macchie solari e rallenta i processi di invecchiamento cutaneo e la formazione delle rughe. Adatto a tutti i tipi di pelle. www.lichtena.it

Segreti in cucina Il mare e il frigo… Come conservare al meglio i frutti di mare? I crostacei vanno conservati a temperatura di 0°C avvolti in un panno bagnato. Prediligete gamberi e scampi, i più resistenti. I molluschi si mantengono meglio a una temperatura di -2°C e anche loro vanno avvolti in un panno umido. In ogni caso, consumateli entro 3 giorni dalla data d’acquisto.

Date da ricordare

19 settembre 1985 Un fortissimo terremoto (8.1 scala Richter) colpisce il Messico causando ingenti danni e più di 5000 vittime. Gli effetti più disastrosi si concentrarono entro una zona di limitata estensione nel centro di Città del Messico, in corrispondenza del paleo-lago, a più di 300 km dall’epicentro.

Sapevi che...? Essere al verde L’espressione significa “rimanere senza un soldo”, e ultimamente, purtroppo, viene usata molto spesso, ma la sua origine non è mai stata pienamente chiarita. C’è chi dice che sia nata nelle case da gioco, dove quando un giocatore finiva i soldi, si ritrovava a guardare il tavolo, tradizionalmente verde. Secondo altri, viene dal fatto che un tempo le candele avevano il fondo tinto di verde: essere al verde, dunque, significava essere arrivati al fondo.

Proverbi

Chi va a pranzo senza invito è mal visto e mal servito.

Cerco, trovo... compro Estate a colori con le Special Edition di BioNike

Protagoniste di quest’estate le labbra, impreziosite da texture morbide, vellutate e brillanti. E BioNike contribuisce al fenomeno con delle nuove collezioni esclusive Special Edition. Di queste fa parte Glam&Chic Lip Shine, rossetto semi-trasparente con effetto idratante. Le labbra si vestono di rosa, beige, arancio, rosso e viola, per chi desidera colore, per un Nude Look estremamente naturale. Il finish è un delicato effetto glossato e brillante. www.bionike.it

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MILANO

TORINO

FM104.2

FM104.0

BRESCIA

GENOVA

FM103.9

NOVARA

MONZA

FM104.2 radionumberone.it

FM104.2

FM89.2

È dove vivi tu.


l’avvocato risponde

Una risposta puntuale e precisa alle vostre questioni legali Se avete anche voi una domanda da porre al nostro avvocato, scrivete all’indirizzo mail avvocato@dibenessere.com, oppure a Dimensione Benessere, Viale Carso 35 - 00195 Roma

Spiaggia privata? Gentile Avvocato, mi è capitato di recente di arrivare con il gommone sulla spiaggia di un hotel. Ho piantato l’ombrellone e stavo beatamente al sole, quando è arrivato il direttore dell’hotel, mi ha detto che quella spiaggia era dell’albergo e mi ha chiesto di andarmene. Per evitare discussioni imbarazzanti sono andata via... ma che io sappia la spiaggia è pubblica, o no? Grazie della risposta! Sara B. Quando ci si lascia male Egregio Avvocato, sono stata fidanzata per 10 anni con un uomo che mi ha sempre detto che era separato in attesa di risolvere questioni varie per arrivare al divorzio. Facevamo tanti progetti insieme, mi diceva che appena risolto ci saremmo sposati, ma poi all’improvviso mi ha lasciato dicendomi solo che tornava dalla moglie, senza dirmi altra parola. Io sto malissimo, sono caduta in depressione e ora sono in cura da uno psicologo. I miei amici mi dicono che dovrei denunciarlo perché sono stata ingannata... Che devo fare? Samantha A.

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Gentile Sara, le spiagge, ai sensi dell’art. 822 del codice civile, appartengono allo Stato e fanno parte del cosiddetto “demanio pubblico”. Le stesse, tuttavia, possono essere date “in concessione” a gestori, per esempio stabilimenti balneari e hotel, che, a loro volta, possono chiedere il pagamento di un biglietto di ingresso come corrispettivo dei servizi aggiuntivi offerti (pulizia spiaggia, docce, spogliatoi ecc.). Rimane esclusa dalla concessione la “battigia” (ovvero il lembo di spiaggia bagnata dalle onde del mare), che i gestori hanno comunque l’obbligo di tenere sgombra da eventuali forme di occupazione, anche solo momentanee. I gestori non possono comunque impedire il libero accesso al pubblico. Questo principio è stato definitivamente sancito dalla Legge Finanziaria 2007 che Cara Samantha, a meno che non ci siano state, durante la relazione, ipotesi specifiche di reato (ingiurie, minacce, violenza ecc.), non ravvedo la possibilità concreta di un’azione penale e civile nei confronti del suo ex partner. Il nostro ordinamento ben si guarda da un’eccessiva ingerenza del diritto nei rapporti sentimentali, specie se al di fuori dell’ambito coniugale. Perché si possa arrivare ad avviare un’azione legale, quantomeno sotto il profilo civilistico del risarcimento del danno, occorrono violazioni gravi e molto lesive che, nel caso specifico, nonostante la sofferenza generata, non appaiono sussistere anche per via della consapevolezza della situazione coniugale di lui.

A cura dell’Avvocato Luigi Patricelli www.pmlegale.it all’art. 1 comma 251 stabilisce: “È fatto obbligo per il titolare delle concessioni di consentire il libero e gratuito accesso e transito, per il raggiungimento della battigia antistante l’area ricompresa nella concessione, anche al fine della balneazione”. Non è invece possibile piantare oggetti ingombranti come sdraio, ombrelloni ecc., perché deve essere garantito il passaggio. Ciò detto, nel suo caso, lei avrebbe potuto liberamente accedere, transitare e fare il bagno nel tratto di spiaggia dell’hotel, ma non sostare stendendo un telo o piantando l’ombrellone.

Un ultimo consiglio: l’avvio di un’azione legale di questo tipo, considerati i tempi e l’impegno, spesso genera danni psicologici maggiori di quelli per cui ha avuto origine, costringendo i due partner a continuare per anni un rapporto conflittuale nelle aule di Tribunale.

Ricordiamo che i contenuti della rubrica si riferiscono a casistiche generali e hanno solamente uno scopo divulgativo e orientativo. I pareri non possono in alcun modo sostituire l’approfondimento e il contributo di un professionista sui singoli casi.

DIMENSIONEBENESSERE Agosto/Settembre 2013


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